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Dettaglio seduta n.100 del 12/06/01 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casoni, Leo, Racchelli, Rossi Giacomo, Rossi Oreste, Salerno e Vaglio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Era per chiedere al Presidente della Giunta regionale se vuole informare l'aula sul crollo avvenuto nel complesso della Reggia di Venaria.
Mi sembra un problema particolarmente urgente da trattare. Grazie.



PRESIDENTE

Semmai dopo la trattazione del punto 4) all'o.d.g.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Proseguimento disegno di legge n. 132 (ex disegno di legge n. 552) "Autorizzazione, limiti e condizioni per conferimenti in conto capitale in società partecipate in liquidazione"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 132 (ex disegno di legge n.
552), di cui al punto 4) all'o.d.g. - relatore Consigliere Gallarini Era già stato approvato l'art. 1.
ART. 2 Dispongo la ripetizione della votazione dell'art. 2.



PRESIDENTE

CATTANEO Valerio (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, ne chiedo semplicemente la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Così come richiesto, si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 2.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 votanti 26 hanno risposto SI' 26 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
ART. 3 Si proceda alla votazione per appello nominale dell'art. 3.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 votanti 26 hanno risposto SI' 26 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
ART. 4 4.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Palma e Marengo: abrogare l'articolo 4.
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 29 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
ART. 5 Comunico che sull'art. 5 era stato presentato un emendamento sostitutivo dalla Giunta, nella persona dell'Assessore Burzi, che è stato ritirato. Quindi, riprende vita l'articolo secondo la formulazione originaria.
Si proceda pertanto alla votazione dell'art. 5 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 38 voti favorevoli 28 voti contrari 8 astensioni 2 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 40 hanno risposto SI' 28 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, visto che la questione nomine è all'o.d.g. al punto 13) e visto che dobbiamo provvedervi entro questa sera, chiedo all'aula se intende trattarlo adesso oppure tra mezz'ora circa.
Ripeto: dobbiamo procedere alla votazione entro questa sera.
D'autorità, ho bisogno che l'aula mi dica qualcosa in merito, perché c'è un o.d.g. da seguire.
Prego, Consigliere Botta Marco.



BOTTA Marco

Presidente, chiederei, se fosse possibile, di procrastinare di una mezz'oretta il voto sulla questione del Centro Estero delle Camere di commercio, onde darci la possibilità di essere pronti - appunto - entro una trentina di minuti.



PRESIDENTE

Proseguiamo dunque con il punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Il punto 5) prevede la discussione sul testo di legge relativo al progetto Ignitor. Mancando in aula il primo firmatario del progetto, il Consigliere Saitta, e anche in considerazione della lettera del Sindaco di Trino, che è stata recapitata a tutti i Consiglieri e che chiedeva un momento di consultazione con l'organo del Consiglio regionale, chiedo che questo punto venga posticipato.



PRESIDENTE

Faccio presente che il Consigliere Saitta mi ha ribadito lui stesso nell'ultima riunione dei Capigruppo, di mantenere e discutere questo progetto di legge.
Comunque, anche a questo proposito, chiedo all'aula. Consigliere Moriconi, lei ha avanzato una richiesta di sospendere la trattazione del punto all'o.d.g. e di trattarlo quando?



BURZI Angelo, Assessore regionale (fuori microfono)

Mai!



(Commenti in aula)



MORICONI Enrico

Trattarlo nella prossima seduta del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Quindi, venerdì. Perfetto. La parola - immagino per una dichiarazione contraria - al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Io chiedo, invece, di discutere il provvedimento nella seduta odierna conosco anche la volontà del primo firmatario, Consigliere Saitta, quindi penso che si debba procedere, visto che questo disegno di legge è iscritto all'o.d.g. ormai da tante settimane.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per la dichiarazione a favore della sospensiva; le ricordo che ha a disposizione due minuti.



CHIEZZI Giuseppe

Anche meno, Presidente. Esprimo imbarazzo ad affrontare un provvedimento, che avrà dei margini di discussione molto ampi, in assenza di uno dei due presentatori, del primo presentatore.
Io non voglio mettere assolutamente in discussione la buona fede delle cose dette dal collega Pedrale (lungi da me!); rimane il fatto, e mi rivolgo anche al Consigliere Pedrale, che noi lavoreremmo in assenza di uno dei due "papà" di questa legge.
Non mi sembra una cosa buona, nemmeno per il "papà" presente.
Anche il Consigliere Pedrale capirà che le discussioni saranno a largo raggio, e quindi lui dovrà far fronte a tutti gli argomenti che verranno proposti. Il collega Pedrale non potrà negare che, in effetti, la presenza dei due relatori potrebbe agevolare le linea di intesa che magari, non per incapacità, ma per il fatto che si è da soli, potrebbero non essere individuate.
Quindi, parlo a favore della sospensiva, con un appello al Consigliere Pedrale e a tutta la maggioranza, perché - forse - iniziare tutti insieme è iniziare nel modo migliore.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione. Possono solo intervenire un Consigliere a favore e uno contro, collega Papandrea. Prima si conclude questa, poi se ne solleva un'altra.



PAPANDREA Rocco

Non intervengo nel merito, Presidente.



PRESIDENTE

Non può, l'ho già detto: uno a favore e uno contro.



PAPANDREA Rocco

La proposta di legge non è della Giunta. Manca il relatore!



PRESIDENTE

Le do la parola per chiarimenti, Consigliere Papandrea. Ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Desidero ricordare anche a lei che la proposta non è della Giunta bensì di Consiglieri e che manca il relatore. Vorrei sapere con chi si interloquisce, mancando il relatore.



PRESIDENTE

Consigliere Papandrea, i relatori sono due, Saitta e Pedrale; il Consigliere Pedrale è presente, quindi un relatore che può interloquire c'è. Deduco che lei non abbia letto il provvedimento, collega, o quanto meno la copertina! E' scritto chiaramente che i relatori sono i Consiglieri Saitta e Pedrale.



PAPANDREA Rocco

Certo, i relatori sono due, ma oggi ce n'è uno solo!



PRESIDENTE

A mio avviso ci sono tutte le condizioni per poter procedere oggi alla discussione; se per qualche motivo non vi deve essere la discussione l'aula è sovrana, visto che è stata programmata questa seduta con un preavviso di oltre 15 giorni e visto che nell'ultima riunione dei Capigruppo il Consigliere Saitta ha chiesto ancora la programmazione di questo provvedimento nella seduta di oggi e nella seduta di venerdì! Chiedo se il Consigliere Pedrale ha cambiato idea.



PEDRALE Luca

Se c'è l'impegno che venerdì discutiamo esclusivamente di questo provvedimento, si può venire incontro a questa richiesta.



PEDRALE Luca

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PEDRALE Luca

Esclusivamente non penso...



PEDRALE Luca

Io so che da parte del Consigliere Saitta e del mondo accademico c'è una forte richiesta di accelerare i tempi su questa questione, per cui ogni giorno perso crea del disagio, almeno a me, a Saitta e a chi sta a cuore questo progetto.



PEDRALE Luca

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PEDRALE Luca

E allora che venga!



PEDRALE Luca

Detto questo, siamo disponibili a venire incontro visto che uno dei due relatori appartiene all'opposizione.



PEDRALE Luca

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PEDRALE Luca

Vorrei intervenire.



PRESIDENTE

Non c'è dibattito; le do la parola per chiarimenti.



MARCENARO Pietro

Vorrei chiarire un aspetto. Io distinguo due punti: uno è quello che è stato posto adesso, cioè una questione semplicemente di opportunità e di cortesia che riguarda la valutazione della possibilità di discussione di un provvedimento in presenza dei relatori e nelle condizioni migliori. Se questa cosa è possibile farla, bene; se la cosa invece non è possibile pazienza, questo non è un problema politico. Lo dico perché venerdì noi siamo impegnati - vorrei ricordarlo a tutti - ad avere la comunicazione del Presidente sulla riorganizzazione di Giunta e mi pare anche ad avere comunicazioni con annessa discussione sulle questioni della sanità. Lo dico semplicemente per ricordare questi impegni.
Ovviamente poi esiste un problema di discussione di questo provvedimento nei suoi rapporti soprattutto - come il collega Pedrale sa altrettanto bene come me - nel territorio, che consiglierebbe a mio avviso un'ulteriore fase istruttoria, ma questa è cosa diversa della discussione di qua a venerdì, riguarda un altro ordine di questioni che discuteremo dopo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta sospensiva...



PRESIDENTE

PEDRALE Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi un attimo Presidente, chiedo una sospensione di due minuti per concertare una proposta.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa. Riprendiamo alle 15,30.



(La seduta, sospesa alle ore 15,27 riprende alle ore 15,36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che sta arrivando il Consigliere Saitta, quindi cade la motivazione della questione sospensiva.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Intanto c'è una proposta per procedere alle nomine. Se l'aula acconsente, provvedo a far distribuire le schede per la votazione a scrutinio segreto.
Bisogna procedere alle seguenti nomine:


Argomento: Nomine

- Centro estero Camere di Commercio piemontesi - (artt. 4 e 5 dello Statuto dell'Ente) - Assemblea dei Soci - designazione di 2 rappresentanti effettivi e 2 supplenti.

Argomento: Nomine

- Centro estero Camere di Commercio piemontesi - (art. 4 e 5 dello Statuto dell'Ente) - Comitato Direttivo - designazione di 1 rappresentante


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Caracciolo e Valvo.
Si proceda all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Propongo di procedere allo spoglio e di proseguire coi lavori, con l'avvertenza che i risultati saranno comunicati nel corso della seduta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Direi di procedere col punto 5) all'o.d.g., relativo al proseguimento della proposta di legge regionale n. 115, "Costituzione della società consortile per azioni Ignitor". Avevamo votato l'emendamento all'art. 1 che si proponeva di abolire questo articolo e dovevamo ripetere la votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Se si ricorda, avevamo convenuto che l'ordine del giorno n. 249, di cui al punto 10) all'o.d.g., fosse un documento senza discussione e sul quale già per due o tre volte consecutive, avevamo annunciato la volontà di votare. Se riuscissimo a porlo in votazione adesso, prima di tornare ad esaminare la legge su Ignitor, forse tutti i colleghi sarebbero d'accordo.
Era un accordo firmato, se non erro, da tutti i colleghi Consiglieri.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Vi è, quindi, una richiesta di inversione punti all'o.d.g. da parte del Consigliere Chiezzi, che chiede di anticipare subito la trattazione del punto 10) all'o.d.g.
La richiesta di inversione all'o.d.g. è accolta all'unanimità dei presenti.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame ordine del giorno n. 249 relativo a "La qualità deve essere premiata"


PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto l'ordine del giorno n. 249 del Consigliere Chiezzi di cui al punto 10) all'o.d.g.
L'ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte appreso da notizie stampa che la Cantina Altare, con sede a La Morra (CN), verificato che l'annata di Barolo dell'anno 1997 che doveva essere posto in commercio nell'autunno 2001 presentava il cosiddetto 'sentore di tappo' che ne ledeva la qualità ha deciso di non mettere sul mercato l'intera annata considerato che tale scelta comporta per l'azienda un onere economico molto pesante dal momento che l'intera produzione del 1997 era già stata prenotata.
la Cantina di Elio Altare a La Morra è annoverata tra le più prestigiose griffe dell'enologia mondiale; - la scelta dell'azienda è stata senza dubbio dolorosa ma anche la testimonianza di un modo di produrre serio che tutto il mondo agricolo dovrebbe prendere ad esempio in particolare in questo periodo contrassegnato ostruzioni generali pesanti quali: 'mucca pazza', le malattie degli ovini, gli organismo 'geneticamente modificati' il mondo di enologico di qualità ha abbandonato da tempo le vecchie perdenti logiche manipolatorie o, peggio, sofisticatrici, per puntare su un 'target' alto che oltre ad un lavoro altamente professionalizzato nelle vigne e nelle cantine non prescinde mai dal rispetto nei confronti del consumatore anche quando si verificano situazioni (appunto di 'sentore di tappo') che non dipendono dal produttore impegna La Giunta a intraprendere iniziative dal punto di vista dell'informazione e della divulgazione per rendere noto questo comportamento della Cantina Altare che valorizza e fa lievitare ulteriormente non solo l'enologia piemontese ed italiana ma la nostra agricoltura ed il nostro territorio a studiare una forma di promozione di tale comportamento mirata all'istituzione di veri e propri 'testimonial' della serietà del produrre: in campo agricolo, enologico, zootecnico in Piemonte".
La Giunta esprime il parere favorevole? Immagino che questa proposta non sia stata distribuita. Scusi, Assessore Pichetto, sto leggendo un ordine del giorno di cui il Consigliere Chiezzi ha proposto l'anticipazione. Chiedevo il parere della Giunta per capire se c'era effettivamente questa unanimità. Penso di sì.



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Pichetto)



PRESIDENTE

La Giunta si esprime favorevolmente.
Vuole intervenire, Consigliere Palma, sul provvedimento?



PALMA Carmelo

Sì, grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Comprendo e condivido l'obiettivo del Consigliere Chiezzi che vuole giustamente, promuovere un comportamento onesto da parte di un produttore.
Non convengo, però, sull'opportunità di ricorrere ad uno strumento, come quello dell'ordine del giorno, per promuovere il comportamento, ancorch onesto e inappuntabile, di un'impresa privata. Mi sembra un'iniziativa di promozione eccessiva - con riflessi anche di marketing importanti - che la cantina Altare di La Morra ha già messo in campo.
Inoltre non voterò mai un ordine del giorno in cui fra i pericoli dell'umanità stanno sullo stesso piano la "mucca pazza" e gli organismi geneticamente modificati.
Quindi, o si riformula l'ordine del giorno con un dispositivo, magari meno promozionale e propagandistico, prendendo atto con favore di una scelta imprenditoriale anche coraggiosa, se, invece, rimane, come legittimamente il Consigliere Chiezzi vuole, ovvero un testo di marketing politico, accanto ad un'operazione di marketing commerciale, il mio Gruppo voterà contro. Si tratta, comunque, di un testo evidentemente eccessivo nell'allarmismo rispetto a scelte molto complicate che non possono vedere confondersi tragedie acclarate e sperimentazioni scientifiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

Trovo questo ordine del giorno quanto meno ardito. Prima di tutto noi approvando questo ordine del giorno, andremmo, senza conoscere minimamente i fatti e quanto è successo in quella cantina, a dare una sorta di legittimazione, di buon produttore, di grande produttore, di grande tutelatore del Barolo, al Signor Altare. Cosa che contrasta con qualunque principio.
Come possiamo noi, Consiglio regionale, premiare una persona che ha buttato via del vino perché i tappi non erano validi! Il signor Altare faccia causa al produttore dei tappi, al venditore dei tappi. Anche perch non sappiamo se dietro questa manovra non ci sia un'ardita attività propagandistica della propria cantina. Intanto è stato pubblicato in merito un articolo sul giornale, quindi un primo risultato il produttore di Barolo lo ha ottenuto. Noi non abbiamo indicazioni su che cosa fosse quel Barolo che lui ha buttato via. Non vorrei che fosse una partita di Barolo di per sé non valida per il mercato e che, attraverso l'espediente del tappo, il produttore ha buttato via facendosi una pubblicità di ritorno. Credo che il Consiglio regionale prima di intervenire, dando dei riconoscimenti ad un'azienda privata, debba andarci molto, molto cauto.
Pertanto sono assolutamente contrario a questo ordine del giorno, anche perché il Barolo va tutelato in ben altre forme di promozione e di tutela.
Non posso che essere contrario anche a tutela degli altri produttori del Barolo che ritengo verrebbero fortemente penalizzati, qualora venisse approvato questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Presidente, vorrei, in cinque minuti, spiegare il perché si è venuta a creare questa situazione.
Con l'aumento della produzione di vino di alta qualità, come sanno i Consiglieri che seguono la materia, la domanda di tappi di sughero, che non risultano sostituibili da tappi prodotti con altri materiali, a meno di alterare significativamente la funzione biologica del tappo, è aumentata mentre l'offerta di sughero, prodotto in alcune aree limitate del bacino Mediterraneo, specificatamente Sardegna, Portogallo, Tunisia, parte del Marocco ed essenzialmente il sud della Spagna, è diminuita. Le querce di sughero sono soggette ad essere intaccate da microrganismi nella parte bassa a contatto con i terreno. Quelli di voi che hanno occasione di vedere le querce da sughero possono notare quanto sono scorticate. Ultimamente soprattutto in Portogallo, le querce sono scorticate fino alla radice e questo comporta un notevole aumento del rischio di inquinamento, attraverso microrganismi, che producono nel tappo quel tipo di alterazione che, a contatto con il vino, attraverso una lunga conservazione, produce il cosiddetto "sentore di tappo".
Presidente, che cosa succede? Per carità, non è su questo che si giocano chissà quali cose, ma noi abbiamo un prodotto enologico che viene garantito attraverso complicatissimi disciplinari che impongono: lo spessore del vetro, la dimensione dell'etichetta. Garantiscono tutto, meno il consumatore che rischia di comperare delle bottiglie alterate dal cosiddetto "sentore di tappo" ed è una percentuale che può essere fisiologica fino al 3%.
Sottolineo che la ditta citata nell'ordine del giorno è una ditta i cui prezzi per bottiglia di Barolo si aggirano sulle 80.000/100.000. Nulla esclude che quel prodotto, in una vineria qualificata, valga 150.000. E' chiaro che il consumatore finale non è protetto in nessun modo da questo rischio eventuale.
Un po' di tempo fa aveva fatto notizia che Silvester Stallone aveva rimandato indietro tre bottiglie di Barolo ad una ditta famosissima - forse è bene non citarla così rimane la curiosità - questo ovviamente aveva fatto pubblicità alla ditta perché se Silvester Stallone per quanto gli rimandasse indietro tre bottiglie, consumava comunque il Barolo di Gaia. Ma per Silvester Stallone non ci sono problemi, neppure per il ristoratore che può sostituire le bottiglie che non corrispondono a determinate caratteristiche. E' il consumatore che non viene garantito, compra tre bottiglie, spende magari mezzo milione, e se queste hanno il "sentore di tappo" se le tiene.
Il Consigliere Marengo ha affrontato il discorso da un'altra angolatura. Anche il nostro Gruppo sta preparando un'iniziativa attraverso una legge per la certificazione dell'uso dei sugheri. Il consumatore finale che non viene protetto in nessun altro modo poteva essere protetto in questo caso soltanto dall'iniziativa di un produttore accorto che si fosse assunto su di sé la responsabilità di perdita di tutta la sua annata, per non mettere a repentaglio il suo nome presso i produttori e neanche l'interesse dei consumatori e dei propri clienti. Questo segnala due cose: da un lato che, a fronte di una certificazione su tutto il prodotto enologico, esiste una carenza particolarmente grave per quanto riguarda le garanzie rispetto al sentore di tappo. L'altra cosa è che in mancanza di altro possono intervenire soltanto operazioni empiriche, come quella messa in piedi dalla ditta che stiamo citando. Terza cosa è che un'istituzione come la nostra, che deve certificare qualità e garantire il sostegno alla promozione della qualità, probabilmente da questa situazione è interpellata per assumere in qualche modo delle misure ponderate che si ritengano opportune.
Dato che l'ordine del giorno non dice quale, perché credo che il collega Chiezzi non potesse disporre immediatamente di argomenti tecnicamente completi per redigere una normativa, ma suggerisce la necessità di valorizzare un comportamento positivo e sottolinea l'esigenza d'intervenire su questo tipo di settore.
Mi sembra che - se del caso con qualche eventuale correzione - un ordine del giorno che valorizzi questo genere di iniziativa possa essere sostenuto.
Perlomeno, ritengo che noi dobbiamo sostenerlo e che, per quanto possano intervenire delle obiezioni, rimane comunque un valore in sé.



PRESIDENTE

Consiglieri, per agevolare il dibattito vi do notizia della proposta di emendamento del Consigliere Palma, accettata dalla Giunta. A norma di Regolamento, dovrebbe accettarla il Consigliere Chiezzi. Se posso illustrarla...



(Commenti dell'Assessore Pichetto fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, certo, è lei che dovrebbe farlo, chiedo scusa.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

In merito a "impegna la Giunta regionale" finale, è vero che l'ordine del giorno ha la natura di encomio solenne per la cantina Altare di La Morra. E' un encomio solenne su un comportamento che ritengo corretto e comunque, è una scelta aziendale puramente commerciale. Non credo che il sig. Altare di La Morra abbia voluto, con quest'operazione, fare della beneficenza. Piuttosto, ha voluto solo mantenere alto il prestigio della sua impresa, probabilmente per vendere le sue bottiglie al prezzo di centomila lire: se le avesse mandate sul mercato al prezzo di dieci o cinquemila lire per il loro sapore di tappo, avrebbe certo avuto delle conseguenze. Ne abbiamo parlato anche con il collega Palma, di cui condivido diverse osservazioni.
Vorrei fare anche una considerazione sulla premessa dell'ordine del giorno, che comincia con il "considerato che". Ritengo abbia ragione il collega Palma quando sostiene che l'accostamento di problemi come la mucca pazza o gli organismi geneticamente modificati ci porta ad una serie di valutazioni e discussioni che - al di là delle posizioni che i singoli Consiglieri o la Giunta possono assumere - non ci farebbero comunque trovare una soluzione.
Forse, i termini della questione potrebbero essere "un apprezzamento per un corretto comportamento commerciale". Questo si può fare.
Se approvassimo l'ordine del giorno ci uniremmo agli sponsor di quella ditta, interverremmo quindi su un'operazione di concorrenza.
Direi che quel punto va bene. Penso che proporrò al collega Palma, in un successivo intervento, di limitarci, nella seconda parte, nell'"impegna la Giunta regionale", solo a studiare forme di promozione. Se facessimo un elenco dei testimonial del Piemonte, in esso ci sarebbe anche questa ditta che ha dimostrato, con un comportamento che possiamo giudicare solo "commerciale" (non è il premio "Bontà" quello di cui si va discutendo in questa sede) come si possa fare il proprio interesse dando, allo stesso tempo, un'immagine di alta qualità alle proprie produzioni e a quelle piemontesi.
Invito ad apportare delle correzioni, sia nella premessa che nella parte finale dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Mi sono sentito chiamato in causa dal Vicepresidente Riba, che ha messo in discussione la qualità del sughero sardo. Non sappiamo quale sia l'origine del tappo "incriminato", ma tutti sanno come sia rinomata nel mondo la qualità di questo prodotto.
Presidente, non è molto interessante ciò che sto dicendo ed è anche partigiano, mi rendo conto, però vorrei almeno riuscire a sentire ciò che dico!



PRESIDENTE

Signori Consiglieri, vi invito a fare silenzio.



CONTU Mario

Sono d'accordo con quanto detto dall'Assessore. Siamo in presenza di un comportamento corretto sul piano commerciale che, come sostiene il Consigliere Chiezzi, è encomiabile. Il Consiglio regionale, attraverso un atto d'indirizzo, deve trovare la forma più idonea per alimentare un circuito virtuoso, secondo il quale tutelando l'immagine del prodotto non solo si tutela l'immagine della produzione regionale più significativa, ma si segue una modalità che pone al centro della propria strategia commerciale il consumatore, colui che di fatto compra e favorisce lo sviluppo del marchio ...
Presidente, continuo a sentire un brusio di sottofondo che mi disturba ...



PRESIDENTE

Invito l'aula a fare silenzio.



CONTU Mario

Credo che non sia sfuggito a nessuno che la data a cui si riferiscono i fatti sia quella del 3 aprile 2001. La pubblicazione della notizia sulla stampa risale a quella data.
Oggi abbiamo il piacere di avere in aula l'Assessore all'agricoltura che credo abbia seguito con serietà un settore come questo. Del resto questa è una sua competenza diretta. Come Gruppo, non ci dispiacerebbe se l'Assessore Scanderebech riferisse in aula in merito ad un fatto accorso nel suo periodo di reggenza dell'Assessorato.
Assessore, ci piacerebbe anche conoscere il suo orientamento. Ad oggi non sappiamo se è "nudo" o ha ancora le deleghe, ma certamente un suo contributo al dibattito in aula sarebbe molto utile, come sarebbe utile sapere quale sia stata l'attenzione dell'Assessorato, quindi dell'esecutivo, verso un fatto per il quale il Consigliere Chiezzi ha ritenuto opportuno proporre un ordine del giorno impegnativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

All'inizio della discussione avevo della perplessità che, pian piano nel suo svolgersi, sono andate crescendo.
Leggiamo spesso sui giornali che quando si verificano dei problemi per le automobili, le ditte produttrici le ritirano dal mercato e le sostituiscono. Mi sembra un comportamento normale e, in un certo senso dovuto. Penso che l'azienda in questione abbia avuto la correttezza dovuta sapendo anche - come dicevano altri - di vendere un prodotto di qualità e che la qualità i consumatori la pagano.
Da questo punto di vista, credo utile la riflessione del Consigliere Riba. Effettivamente, mi sembra esista un problema per le ditte che effettivamente commercializzano delle bottiglie di alto valore, sia di qualità del prodotto che di prezzo, dovere poi scoprire che, pur avendo pagato un tappo quanto si deve, quel tappo gli ha rovinato il prodotto.
Quindi, bisognerebbe riflettere se si possono introdurre per legge dei meccanismi che facciano sì che chi produce dei tappi debba renderne conto così come avviene per altri prodotti: se ho comprato delle gomme da una certa ditta, quella ditta risponde, non rispondo io in prima persona. Credo che il problema esista, in particolare nella nostra Regione.
Però sul comportamento in sé mi pare che non ci sia molto da dire, c'è un comportamento dovuto, quindi va bene che si elimini il primo "impegna" che affrontava soprattutto questo tipo di aspetto.
Sul secondo aspetto, più che a dei testimonial, sarebbe utile pensare a degli strumenti che ci permettano d'intervenire e di verificare la situazione.
Sono perplesso, invece, ed aumenta la mia curiosità il fatto di richiedere la sostituzione della frase che fa riferimento ai problemi del mondo agricolo, quelli sulla mucca pazza e gli organismi modificati. Mi pare che dietro ci sia una sottovalutazione del problema. Quando si dice che non si possono mettere sullo stesso piano la mucca pazza e gli OGM, mi pare d'interpretare che uno è grave e l'altro no. Forse non si possono mettere sullo stesso piano, ma non so quale dei due è più grave. Se non li metto sullo stesso piano, non lo faccio perché in un caso non sono preoccupato, perché nell'altro potrei essere ancora più preoccupato.
Questa eliminazione mi porta ad un'ulteriore riflessione su questo ordine del giorno. Credo che alla fine non lo voterò o mi asterrò o non parteciperò al voto, perché mi pareva che lo spirito dell'ordine del giorno fosse proprio quello di tutelare dei prodotti di qualità. Dire che questo ha un rapporto con gli organismi modificati credo sia vero.
Mi pare ci sia un grave atteggiamento di banalizzazione del problema se prima che scoppiasse il primo caso di mucca pazza - ora non ricordo esattamente quando sia scoppiato il primo caso, ma credo risalga a sei o sette anni fa - si fosse presentato un ordine del giorno in cui si diceva che era una follia dare alle bestie da mangiare dei resti animali, tutti avrebbero detto: "Siete i soliti, ce l'avete con il progresso, demonizzate tutto!". Difatti, continuando a non dare ascolto a chi presta attenzione alla tutela della salute e della sicurezza dell'ambiente, scoppiano poi i casi come quelli della mucca pazza.
Non capisco perché si debba togliere questo quando nel nostro Paese per fortuna, insieme agli altri paesi europei, c'è una giusta diffidenza verso i prodotti geneticamente modificati, tant'è vero che non ne viene permessa la produzione e la commercializzazione, e laddove viene sperimentata è richiesto un controllo. Credo che si dovrebbe introdurre, se non proprio un elemento di controllo, una maggiore attenzione nelle stesse sperimentazioni.
Su questo avevamo presentato un'interpellanza, perché sappiamo che ci sono notizie di diffusione nei territori contigui di particelle di sementi modificate anche in settori dove non c'è stata la sperimentazione. Credo sia un problema serio e, anche di straforo, sarebbe bene affrontarlo e sottolinearne la preoccupazione. Non vorrei che succeda in questo campo quanto sta succedendo, per esempio, riguardo alle emissioni in ambiente di gas nocivi.
Questo mi permette di collegarmi a qualcosa di molto vicino ai problemi che abbiamo oggi. Sapete che, in queste settimane, il Governo degli Stati Uniti ha deciso che è più importante produrre energia che non salvaguardare la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini, e decide di andare avanti infischiandosene del Protocollo di Kyoto. Con la stessa leggerezza si potrebbe agire anche sugli organismi geneticamente modificati, e mi pare che esista negli ultimi tempi una tendenza a sottovalutarlo.
Mi pare che dire "togliamo dall'ordine del giorno questo riferimento" vada nella stessa direzione. Credo che ci sia un rapporto stretto tra la tutela dei prodotti di qualità e il far riferimento a come ci troviamo in un mondo e in un contesto in cui si va nella direzione opposta, mentre bisognerebbe alzare il nostro livello di attenzione e la nostra mobilitazione contro questi elementi.


Argomento:

Nomine - Proclamazione eletti


PRESIDENTE

Nel frattempo è stato svolto lo scrutinio delle schede relative alle due nomine inerenti al Centro estero Camere di Commercio Piemontesi.
Procedo alla proclamazione dell'esito della votazione in base allo scrutinio effettuato dall'Ufficio di Presidenza.
Proclamo designati, quali rappresentanti effettivi dell'Assemblea dei Soci del Centro estero Camere di Commercio piemontesi le signore Silvana Secinaro e Simona Buemi e quali rappresentanti supplenti i signori Osvaldo Bruno e Romania Schiariti.
Proclamo designato, quale rappresentante del Comitato Direttivo del Centro estero Camere di Commercio piemontesi, il signor Giuseppe Bava.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Proseguimento esame ordine del giorno n. 249 "La qualità deve essere premiata" presentato dal Consigliere Chiezzi


PRESIDENTE

Proseguiamo con il dibattito relativo all'esame dell'ordine del giorno n. 249, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Nel frattempo il Consigliere Chiezzi ha presentato i seguenti emendamenti: 1) al primo comma le parole iniziali vengono così sostituite "in una cantina con sede a La Morra (CN) verificato...".
2) dopo "considerato che" i primi due trattini vengono soppressi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, anche in occasione di questi dibattiti che potrebbero apparire minori, c'è l'occasione per vedere qual è il livello, la filosofia e, in qualche modo, la cultura di un'assemblea elettiva come quella del Piemonte.
Mi aspettavo che, in una Regione altamente industrializzata, in cui vi sono delle sensibilità all'innovazione organizzativa, ci si chiedesse: "Esiste un ente, un organismo che controlla la qualità dei componenti che in una filiera produttiva come quella vitivinicola interviene a controllare i materiali?". Sarebbe un po' come se la Ferrari - non per le auto di Formula 1, ma per quelle che commercializza, che hanno un livello tecnologico elevatissimo - entrasse in crisi perché i bulloni che tengono le ruote, oppure una piastrina che tiene un componente non sono dell'acciaio che pensavano di avere acquistato, e mettesse in pregiudicato tutta l'automobile con tutte le sue tecnologie.
Rivolgo al collega Chiezzi, che si appassiona, una prima domanda: le associazioni di categoria dei settori vitivinicoli hanno dei laboratori qualcosa in forma consortile che permette di fare dei controlli sui materiali? Se non li hanno, la Regione come potrebbe intervenire affinch ci sia un meccanismo tale per cui anche un piccolo produttore di vino di qualità possa verificare i sugheri che acquista? Purtroppo, collega Contu, non si tratta di sugheri della Sardegna perché la Sardegna non produce più tappi in forma industriale; nemmeno la Catalogna che tradizionalmente li produceva; oggi c'è un po' la Tunisia, un po' il Marocco, molto l'Algeria e il Portogallo. E poiché, secondo il collega Riba, ormai "pelano" fino alla base delle querce da sughero, a maggior ragione, se è noto quanto diceva il Consigliere Riba, coloro che imbottigliano vini sofisticati venduti a 300-400-500 mila lire dovrebbero avere le precauzioni normali; altrimenti è come se la Ferrari facesse "cadere" il suo prodotto a causa dell'acquisto di bulloni che non rientrano negli standard previsti.
Verranno fatte delle verifiche; ci saranno, all'interno, dei laboratori di analisi per analizzare la caratteristica dell'acciaio, se è conforme o meno a quella indicata dal produttore, oppure ci saranno dei controlli a monte direttamente in casa del produttore. Io mi aspettavo questo. Poi possiamo anche dargli il premio, come giustamente chiede il collega ing.
Chiezzi, un riconoscimento all'onestà, un testimonial importante. Questo si può fare, ma è solo un pezzo della strategia; direi che è quello che potrebbe fare un'Associazione di VIA, che dice: "Perché non premiamo il testimonial, gli mettiamo nella vetrina un bollino che indichi che c'è una persona seria?" Io non ho nulla in contrario, ma se vogliamo essere una Regione di livello europeo - qual è il nostro motto? "Regione Piemonte, spirito europeo" - chiediamo ad un produttore di Barolo di quel livello se controlla i componenti, se ha delle garanzie particolari oppure prende tutto quello che gli mandano e lo utilizza. Francamente, mi sembra un imprenditore un po' maldestro. Mi preoccuperei molto se producesse altre cose, se scoprissi che prende tutto quello che gli arriva, lo monta e poi se è un prodotto molto delicato in termini di sicurezza, vada come vada.
No. Io credo che la cultura che noi dobbiamo avere - la cultura della qualità, la cultura avanzata, della qualità totale - dovrebbe essere quella di avere questo tipo di sensibilità.
La Giunta regionale faccia dunque una proposta a quella categoria dicendo: "Siete in grado di certificare, di fare dei controlli? In caso contrario, la Regione vi dà una mano".
Cito solo un caso. I forgiatori a caldo del Canavese, nelle produzioni di valvole per l'industria petrolchimica o nucleare, hanno dei problemi relativi alla radiografia del prodotto, proprio per verificare che non ci siano delle criccature interne, ecc. Poiché le singole fabbriche non hanno la possibilità di fare queste verifiche, ci sono forme consortili per avere dei laboratori adatti a testare quel tipo di prodotto. Siamo in una dimensione industriale, per cui, anche in questo caso, visto che ormai il filone del vino di qualità è importantissimo per il Piemonte, facciamo in modo che ci sia una modalità di rapportarsi con questo, con il vetro o comunque con tutto ciò che partecipa alla produzione vitivinicola, in modo che ci sia una base di misurazione.
Prevediamo pure gli elementi che il collega Chiezzi ha posto, che sono importanti, ma aggiungiamoci, per cortesia, l'impegno della Regione a chiarire che anche in questo settore ci deve essere la possibilità, alla portata di tutti, anche dei piccoli produttori, di poter far certificare e verificare il prodotto che si usa, visto che il tappo è così determinante.
Io non sono un esperto, ma suppongo che sia così determinante, per cui nei lotti che si acquistano, se ne prende uno, due, tre, casualmente, e si mandano a fare una verifica: l'ok immediato, nel giro di 24-48 ore, potrà dargli la sicurezza che può procedere all'imbottigliamento. Un elemento di questo genere potrebbe far parte di una cultura industriale non particolarmente avanzata, ma ragionevole, della nostra Regione.



PRESIDENTE

Comunico che il Consigliere Chiezzi ha presentato un ulteriore emendamento che, sostanzialmente, oltre la parte che vi ho già annunciato anche nella prima parte: "Appreso da notizia di stampa che"... toglie il nome della cantina, sopprimendo il primo e il secondo periodo dopo "considerato che". Praticamente, l'ordine del giorno partirebbe da "Il mondo enologico di qualità .(...) impegna la Giunta a studiare l'istituzione di veri e propri testimonial della serietà del produrre in campo agricolo, enologico e zootecnico in Piemonte".
Proseguiamo dunque con la discussione.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Dalle affermazioni di quanti mi hanno preceduto, riprendo il concetto della garanzia della qualità che è contenuto in questo ordine del giorno.
Questa potrebbe sembrare una discussione su un argomento di limitata importanza e invece vedremo come questo argomento dia modo di riflettere su questioni, dal mio punto di vista, anche abbastanza interessanti e importanti.
Tra quanti mi hanno preceduto, sono parzialmente in disaccordo, ad esempio, con il Consigliere Marengo, in quanto non credo sia lecito dubitare della buona fede di un produttore che decide di sacrificare un vino prezioso per la sua produzione, che decide di disfarsi di questo suo prodotto, che - come sappiamo - era già collocato sul mercato, perch sappiamo che queste ditte di gran nome usano vendere le annate prima che siano effettivamente disponibili sul mercato.
Concordo, invece, con il Consigliere Marengo sul fatto che, in fondo il passaggio sui giornali potrebbe anche essere servito da traino pubblicitario per la ditta produttrice. Credo però che gli emendamenti annunciati incidano su questi particolari e, sotto quell'aspetto, ci tutelino.
Ritengo che sia da riprendere - dovremo ricordarcene quando arriverà all'esame delle Commissioni e poi del Consiglio - il discorso fatto dal collega Riba a proposito delle certificazioni sul sughero. Una legge in proposito ci potrebbe dare la possibilità di evitare nel futuro questi problemi e potrebbe anche rispondere alle domande che si poneva Tapparo.
Sarebbe un modo per certificare la qualità dei prodotti che entrano nella linea produttiva.
Un eventuale dispositivo normativo sulle materie prime darebbe anche modo di risolvere un altro dubbio che il Consigliere Contu ha evidenziato e dirimere la questione se la causa di questo sughero difettoso dobbiamo attribuirla alla Spagna, alla Sardegna o magari al Marocco, che, tramite triangolazioni, ha fatto arrivare il sughero fino a noi.
Credo, però, che il problema sollevato da questo ordine del giorno sia direttamente legato alla qualità. E' noto a tutto che la promozione della qualità si fa tutelando le produzioni non solo dal punto di vista organolettico, ma anche dal punto di vista del rapporto tra qualità e quantità.
Personalmente, già altre volte, per quanto riguarda, ad esempio, gli allevamenti bovini, ho sostenuto che vi è un'incompatibilità essenziale tra quantità e qualità. A tal proposito, sono parzialmente in disaccordo con l'ordine del giorno che prevede l'annullamento del capoverso in cui si parla appunto di "mucca pazza", OGM e malattie degli ovini, anche se l'ho firmato. L'ho firmato nel senso che può essere inserita una semplificazione, quindi parliamo solo di un caso specifico della qualità legata ad una produzione alterata nel gusto per un evento esterno.
Voglio solo concludere, effettivamente, sul problema degli organismi geneticamente modificati, perché il richiamo che ha fatto il Consigliere Papandrea su questo particolare non è di poco conto, per vari motivi innanzitutto, per un motivo concreto. I miei amici che si dedicano, ad esempio, all'enologia biologica, a volte si trovano in difficoltà a prendere posizioni sul dibattito "OGM sì", "OGM no" per quanto riguarda l'enologia, perché da alcune parti vi è la tentazione di pensare che con gli OGM si potrebbero risolvere determinate malattie delle viti senza dover ricorrere a sostanze chimiche; dall'altra, però, sempre gli stessi amici mi fanno presente come l'introduzione degli organismi geneticamente modificati potrebbe anche dar origine ad un cambiamento del sapore, delle caratteristiche organolettiche dei vini ottenuti da queste viti, come d'altronde, è già avvenuto nel momento in cui si sono usati gli ibridi tanti anni fa, che hanno permesso di risolvere il problema della peronospora, ma comunque hanno contribuito a cambiare sicuramente il gusto del vino. Ormai noi non siamo più in grado di apprezzare questo cambiamento, ma il cambiamento è avvenuto.
Però gli OGM sono direttamente collegati al problema della qualità e della quantità, perché indubbiamente il loro utilizzo in agricoltura ha sicuramente comportato un aumento della quantità. Allora, ecco che il problema del collegamento che si faceva degli OGM ad altri problemi che stanno assillando il mondo produttivo agricolo, anche se da alcuni non è stato visto con favore, non è così infelice, proprio perché se pensiamo in un futuro di introdurre gli organismi geneticamente modificati in agricoltura, sicuramente andremo ad aumentare, in maniera considerevole, la produzione quantitativa, e quindi, come tale, andremo anche ad avere delle ripercussioni sulla produzione qualitativa, perché indubbiamente la qualità è difficilmente compatibile con la quantità.
D'altra parte, sempre per restare nel mondo produttivo vinicolo, tutti sappiamo che dopo le famose vicende del "vino al metanolo" il miglioramento della qualità si è ottenuto anche e soprattutto riducendo di molto la portata quantitativa delle viti, e questo è un dato di fatto noto a tutti.
Per concludere, spero che questo ordine del giorno venga votato e annuncio il voto favorevole del mio Gruppo.



PRESIDENTE

Intanto, vi annuncio che sull'ultimo emendamento, quindi sul testo così come modificato, la Giunta ha espresso parere favorevole.
La parola al Consigliere Caracciolo per dichiarazione di voto.



CARACCIOLO Giovanni

Vorrei soltanto dire che voterò contro questo ordine del giorno.
Nell'ultima Conferenza dei Capigruppo ho sempre ribadito che in ogni Consiglio si trova sempre il modo per far rimbalzare degli ordini del giorno davanti ad altri.
Signor Presidente, vorrei che lei sentisse, per favore, perch altrimenti è inutile che parli! Come ho ribadito nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, si trova sempre il modo per far rimbalzare degli ordini del giorno.
Secondo me, questo non ha proprio nessuna importanza rispetto a quello sulla problematica vaccinale.
Se permette, io ero lì che facevo lo scrutatore, vengo qui e mi trovo con questo ordine del giorno.
Ora, se c'è un concetto di equità, di voler seguire... Oppure bisogna ogni volta venire lì e strillare.
Non lo so, mi dica lei che cosa bisogna fare.
Comunque voterò contro per un problema di principio.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Caracciolo. Il problema è che il Consigliere Chiezzi purtroppo...



PRESIDENTE

CARACCIOLO Giovanni (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi, ad ogni Consiglio, viene lì a farne passare avanti uno.



PRESIDENTE

Il Regolamento è così.
Comunque, Consigliere Caracciolo, nel merito lei ha perfettamente ragione.
La parola al Consigliere Marengo per dichiarazione di voto.



MARENGO Pierluigi

Immagino che si voti il provvedimento con l'ultimo emendamento che, se non sbaglio, sopprime tutto e l'ordine del giorno partirebbe da "Il mondo enologico", è corretto?



PRESIDENTE

Lo leggo tutto, così facciamo prima: "In una cantina con sede a La Morra (CN), verificato che l'annata di Barolo dell'anno 1997 che doveva essere posta in commercio nell'autunno 2001 presentava il cosiddetto "sentore di tappo", che ne ledeva la qualità, si è deciso di non mettere sul mercato l'intera annata.
Considerato che il mondo enologico di qualità ha abbandonato da tempo le vecchie e perdenti logiche manipolatorie o, peggio, sofisticatrici, per puntare su un "target" alto che oltre ad un lavoro altamente professionalizzato..." e si arriva fino a "... produttore". Si prosegue con "impegna la Giunta regionale a studiare l'istituzione di veri e propri testimonial della serietà del produrre in campo agricolo, enologico in Piemonte".
Ovviamente si elimina "zootecnico" perché si è eliminato sopra il riferimento a "mucca pazza".



MARENGO Pierluigi

Allora, adesso che abbiamo chiara la dizione, il portato letterario vorrei dire che, comunque, qualche problema mi sorge nell'essere favorevole, anche se, così depurato, cambio l'opinione espressa prima, ed esprimo un giudizio abbastanza favorevole. Anche perché il problema dei tappi portato dal Consigliere Riba - qui rubo proprio venti secondi - non è nella dimensione presentata. L'Italia ha un problema di carenza sul mercato di un milione e duecentomila tappi, derivante dal fatto che i produttori sono passati dal tappo a 4 centimetri al tappo a 6 centimetri. L'altro problema è che la parte bassa dei sugheri non viene usata per fare tappi ma per fare macinato di sughero con cui poi si fanno gli agglomerati, i tappi di agglomerato, che non danno mai problemi di "sentore di tappo".
Pertanto, il problema sollevato sui tappi è falso. Non è proprio così e non attiene a questo caso, perché i "tappi fiore" e i "tappi in disco fiore" non vengono fatti con la parte bassa, perché la parte bassa è usata per gli agglomerati. Potrebbe esserci dietro un problema di oli di vaselinatura dei tappi, perché se si inacidisce l'olio di vasilinatura, il tappo non funziona. Quindi il problema è molto più ampio.
In ogni caso, chiederei, Presidente, se fosse possibile rendere ancor più generico il preambolo, nel quale si cita la cantina, anche a seguito...



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



MARENGO Pierluigi

Posso avere la rilettura del testo, Presidente?



PRESIDENTE

... Una cantina con sede a La Morra - Cuneo".



MARENGO Pierluigi

Potremmo dire: "una cantina nella Langa", togliamo con "sede a La Morra".
Su questa ulteriore modifica esprimo parere favorevole.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 249, di cui ho già dato lettura nel testo così modificato.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 38 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astensione (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola sull'ordine dei lavori, Presidente.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Dato che condivido al mille per mille quanto detto dal Consigliere Caracciolo, io chiederei di discutere adesso l'ordine del giorno n. 240 che è un documento importantissimo sui vaccini che da tempo anche questo chiede di essere discusso.
Propongo quindi formalmente un'inversione dei punti all'o.d.g. e pertanto di anticipare subito la discussione sull'ordine del giorno n. 240 primo firmatario Caracciolo.



PRESIDENTE

Chiedo se vi è un intervento contro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Io chiedo che venga ripreso il normale iter dell'o.d.g. e che quindi si avvii l'esame dell'articolato sul progetto Ignitor, visto che tra l'altro è arrivato il Consigliere Saitta.



PRESIDENTE

Voglio solo dire al Consigliere Caracciolo che io mi farò parte attiva comunque, indipendentemente dall'esito di questa votazione, a trovare un "buco" nella giornata di venerdì.
Chi desidera intervenire a favore della richiesta?



(Chiedono la parola i Consigliere Papandrea e Caracciolo)



PRESIDENTE

Può intervenire uno solo a favore.



(Proteste dei Consiglieri Papandrea e Caracciolo)



PRESIDENTE

Consiglieri, ho detto uno solo, qui si sta degenerando: uno solo a favore, o Caracciolo o Papandrea! La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Dato che è un problema di metodo e non di merito, io non accetto che venga discusso quell'ordine del giorno. Quando toccherà all'ordine del giorno, si discuterà l'ordine del giorno! E' un problema di principio!



PRESIDENTE

E' per fatto personale.



PRESIDENTE

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Allora io faccio l'intervento a favore!



PRESIDENTE

Va bene, lo faccia a favore; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Io credo che effettivamente avesse ragione nel suo intervento il Consigliere Caracciolo e per questo aderisco alla proposta del Consigliere Chiezzi di inversione dell'o.d.g.
In ogni caso, Presidente, credo che lei potrebbe alla fine dei lavori proprio perché gli ordini del giorno si accumulano, decidere che a una certa ora, per mezz'ora, votiamo gli ordini del giorno giacenti, lo potremmo fare in ogni seduta, e non fare invece queste inversioni in corso d'opera, che significa rinviarli tutti. Potrebbe essere ad esempio alle 18.45 o l'ultima mezz'ora dei lavori - decidiamo l'ora - nella quale si pu concentrare, in ogni Consiglio, la votazione di qualche ordine del giorno.
Il problema dell'urgenza, infatti, spesso esiste; non possiamo dedicare una volta ogni tre mesi, una giornata di Consiglio per discutere di ordini del giorno che nel frattempo sono stati magari superati e non hanno più alcun senso.



PRESIDENTE

Potessi fare quello che voglio, farei questo e tanto altro, Consigliere Papandrea.
Pongo in votazione la richiesta di inversione dell'o.d.g.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La richiesta è respinta con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).


Argomento: Piani pluriennali

Proseguimento esame proposta di legge n. 115: "Costituzione della società consortile per azioni Ignitor" (rinvio)


PRESIDENTE

Proseguiamo pertanto l'esame della proposta di legge n. 115, relativa al progetto Ignitor, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Dobbiamo ripetere una votazione, a questo punto, che è quella sull'emendamento soppressivo dell'art. 1. Iniziamo quindi con una votazione, colleghi.
Invito l'Assessore competente a prendere posto per l'esame degli emendamenti.
Provvedo a far distribuire i testi di tutti gli emendamenti in maniera tale che i Consiglieri abbiano il materiale a loro disposizione.
Trattandosi di proposta di legge di iniziativa consiliare, i pareri sugli emendamenti verranno dati dai relatori, alternativamente il Consigliere Saitta e il Consigliere Pedrale, che si divideranno questo compito.
Ricordo al Consiglio che sull'emendamento abrogativo dell'art. 1 era stato dato parere contrario. Giusto, Consigliere Saitta?



SAITTA Antonino

Sì.



PRESIDENTE

Faccio presente, semplicemente da un punto di vista di tecnica legislativa, che questa proposta di legge non individua il sito, mentre c'è tutta una serie di emendamenti che invece vogliono escludere un'individuazione che però non è stata fatta.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Questo fa parte della discussione.



PRESIDENTE

Ne parleremo allora in sede di discussione degli emendamenti.
ART. 1 Ripetiamo dunque la votazione sull'emendamento soppressivo dell'art. 1 presentato dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi, Suino, Papandrea e Contu sul quale è stato espresso parere contrario da parte dei relatori: 1.1) L'art. 1 della proposta di legge n. 115 è abolito.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 29 voti contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento:

Questione sospensiva sul proseguimento dell'esame del progetto di legge n. 115


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Intervengo per una questione sospensiva. Come ho detto prima, sulla dichiarazione del Consigliere Saitta relativa alla prosecuzione della discussione, non ho insistito, ma pongo una questione sospensiva legata al metodo del provvedimento. Nel testo di legge presentato, non è nominato il sito nel quale l'insediamento dovrebbe essere realizzato. Tuttavia è palese, nella consapevolezza dei proponenti, ma non solo di questi, che anche se non è esplicitamente e formalmente indicato, il progetto Ignitor ha una localizzazione ben precisa. Infatti sono già in circolazione materiali pubblicitari e depliant con l'individuazione del sito e tutti sanno che stiamo parlando di Trino Vercellese. Entrambe le considerazioni sono vere: è vero che non è formalmente nominato il sito, ma è altrettanto vero che tutti sono a conoscenza dell'insediamento destinato.
Come sicuramente il Presidente del Consiglio sa, c'è una richiesta da parte del territorio, delle comunità locali ed, in particolare, del Sindaco di Trino Vercellese, ad essere coinvolti e consultati prima che si arrivi a decisioni che riguardano e coinvolgano quel territorio. Si tratta di passare da una pura constatazione formale, quale quella della nuova indicazione del sito, ad una presa d'atto che, trattandosi effettivamente di quel territorio, l'"ascolto" di quelle comunità locali, di quel territorio e dei suoi rappresentanti, dovrebbe avvenire in modo pacifico.
Questo non è stato fatto in sede di consultazione, si è dato per scontato che l'insediamento non fosse formalmente individuato, ma, per gli sviluppo che la situazione ha preso, mi pare che questo sia un punto da chiarire. Al Consigliere Saitta, al Consigliere Pedrale (lo dico come persona che vuole discutere fuori da qualsiasi elemento pregiudiziale di questo provvedimento e a nome di un Gruppo che deciderà il suo comportamento anche sulla base dello spazio che il confronto di merito avrà in quest'aula) chiedo la possibilità di coinvolgimento in queste discussioni.
Ripeto, chiedo che il Consiglio Regionale decida di rispondere positivamente alla richiesta del Sindaco di Trino Vercellese e di avviare con quel territorio una consultazione nelle forme e nei tempi che si riterranno opportuni e di riprendere, su questa base e avendo ascoltato queste opinioni, la discussione sul provvedimento. Questo è l'intento della proposta di sospensiva che avanzo.



PRESIDENTE

Ricordo che ai sensi dell'art. 63, comma 2 può intervenire soltanto un oratore per Gruppo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Anch'io mi esprimo a favore della richiesta sospensiva proposta dal Consigliere Marcenaro.
Il nodo del progetto di legge in questione è indubbiamente legato al territorio, anche se, molto abilmente, la proposta di legge è stata costruita senza nominare un sito. La documentazione che accompagna il provvedimento, nel rapporto preliminare di sicurezza firmato da cinque professori del Politecnico di Torino, il progetto Ignitor, progetto preliminare di sicurezza, è, in modo inequivocabile, legato ad un sito. Nel rapporto di sicurezza si verificano addirittura le abitudini alimentari delle popolazioni interessate dal progetto: se mangiano o meno pesce, le conseguenze che ci potrebbero essere, ecc. Per questo mi sembra di assistere ad un discorso tra sordi.
Non solo il progetto di legge, così come concepito, richiede un minimo di valutazione, come ricordava il Consigliere Marcenaro, aperta a tutte le forze se vogliamo ragionare su una questione così importante. Il progetto Ignitor consiste nella costruzione di una struttura, è chiaro che non è possibile discutere senza avere un'idea di dove verrà localizzato il progetto stesso (anche se l'idea di dove collocarlo c'è già, ed è disponibile anche sui documenti ufficiali).
Se avessimo discusso il 26 gennaio 2001 di Ignitor, avremmo avuto una sua localizzazione a Saluggia: adesso dove lo realizzeremo? Lo direte poi voi alle popolazioni dove andremo a farlo? Chiediamo semplicemente che il discorso sia contestuale, non è possibile non parlare di una localizzazione nel momento in cui si parla di una realizzazione di un qualcosa. Il progetto Ignitor non è un progetto teorico in cui professori ed esperti devono studiare cosa fare: professori ed esperti hanno già detto tutto cosa vogliono fare, devono solo costruire.
Il progetto Ignitor, come si può evincere dai depliant e dalle cose più scientifiche, è una costruzione. Se vogliamo far finta di parlare di cose non concrete va bene, se invece vogliamo fare un gioco delle parti facciamolo pure.
Vi chiedo: è possibile sapere o meno dove realizzeremo questa costruzione? E' possibile continuare a parlare di una costruzione e poi dire la costruzione si farà? Chi deciderà dove si realizzerà questa costruzione? O il Consiglio Regionale del Piemonte decide di investire su un'opera che può arrivare fino a 1000 miliardi senza dire dove realizzarla? Vi sembra una cosa concepibile? Vi sembra che risponda a criteri di democrazia, di trasparenza e di chiarezza? Io non ho una risposta a queste domande. Vi sembra possibile partire con un progetto da 10 miliardi per arrivare ad un progetto finale di 1000 miliardi? Spendiamo 1000 miliardi senza sapere dove collocarli.
Questo è il problema fondamentale, il nodo della discussione, ed è su questo che vogliamo discutere. Per questo è inevitabile consultare i cittadini. Ognuno di noi può avere posizioni diverse, nessuno vuole imporre un'idea piuttosto che un'altra, però discutiamo su una questione che mi sembra inevitabile: dove andremmo a piazzare una costruzione da mille miliardi?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Le motivazioni addotte al rinvio sono diverse. In una motivazione noto un giudizio negativo sul merito, quella del Consigliere Marcenaro, invece è una posizione che mi pare utile sottolineare. Decida l'aula cosa ritiene più opportuno in ordine alla questione posta.
La proposta di legge non è l'approvazione di un progetto, non è la localizzazione di un impianto, è soltanto la costituzione di una società in cui vengono individuati i soggetti che sono prevalentemente pubblici, per costituire una società che ha il compito di progettare e realizzare una macchina sperimentale...



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, Consigliere Saitta, però il suo intervento dovrebbe attenersi...



SAITTA Antonino

Infatti, Presidente, adesso arrivo alla conclusione.
Si tratta di una proposta di legge. Non è un trucco o un tatticismo non aver individuato l'area.
Aver individuato l'area vorrebbe dire che il progetto è già stato fatto e organizzato, mentre questa è una decisione ancora tutta da verificare. Ad un certo punto dell'articolato un po' tutti conveniamo sulla necessità di prevedere dei meccanismi di compatibilità, oltre che dal punto di vista ambientale, anche dal punto di vista territoriale. Sono centrali, non secondari, per la scelta della localizzazione. Ciò vuol dire che davvero non è un fatto tattico non avere indicato la localizzazione. Se noi avviassimo una procedura in cui si prevede questa consultazione richiesta vorrebbe dire che c'è stata una scelta da parte del Consiglio (cosa che non è stata fatta, perché questa sarebbe una decisione da parte degli enti pubblici, della Regione) nei confronti di quell'area. Siccome non c'è, mi sembra inopportuno.
Decida l'aula sul procedimento più utile.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri ad intervenire solo sulla questione sospensiva non sul merito o l'opportunità o meno di una formulazione piuttosto che di un'altra.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Ci sono stati due interventi con due valenze diverse. Uno è quello del Consigliere Moriconi, già pregiudizialmente contrario. Vorrei precisare soltanto che il tentativo di tirare in ballo sempre Saluggia è inopportuno: non c'è nessuno che ha la volontà di prevedere che il sito del Progetto Ignitor sia a Saluggia.
Saluggia è, per il momento, un sito non idoneo, dal punto di vista alluvionale, e quindi scartiamo l'ipotesi. L'unico sito adatto e tranquillo, dal punto di vista idrogeologico, è quello di Leri Cavour.
Peraltro, ci sembrava presuntuoso, a livello di progetto di legge prevedere già il sito, anche se sappiamo che il sito adatto al 100% a questo progetto di ricerca è quello di Leri Cavour.
Sostanzialmente, condivido l'intervento del collega Marcenaro, perch vorrei che, a livello locale e provinciale (mi riferisco alla Provincia di Vercelli) fossero tolti gli alibi e i pregiudizi nati nelle ultime settimane. Mi riferisco alla "mancata consultazione" del Comune di Trino.
Il Comune di Trino non è stato consultato perché nel progetto di legge non era individuato il sito di Leri Cavour. Solo per questo motivo, non per indelicatezza, presunzione o arroganza da parte della Regione, del relatore o di chi ha predisposto il progetto di legge. Per cui, se la volontà - che credo sincera - del Comune di Trino (a questo punto, aggiungerei della Provincia di Vercelli e della sua Agenzia Provinciale per l'Energia) è quella di conoscere meglio il contenuto e le prospettive dell'insediamento su Leri Cavour; se tale volontà è esclusivamente finalizzata all'acquisizione di informazioni e non è frutto di una strategia dilatoria in linea di massima, io sarei d'accordo.
Ho sentito che venerdì il Presidente Ghigo sarà presente in aula. Si potrebbe quindi convocare in tempi rapidi il Comune di Trino, la Provincia di Vercelli, l'Agenzia Provinciale per l'Energia, incontrarli venerdì e poi proseguire la discussione del progetto di legge. Questo perché, a livello locale, si è, nelle ultime settimane, ingenerata una certa polemica che potrebbe tornare utile ai detrattori di questo progetto di legge a rinforzare le proprie posizioni.
Se l'intento è solo quello di acquisire più informazioni, di essere coinvolti in una discussione importante qual è sicuramente quella del progetto Ignitor, ben venga tale incontro.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per tre minuti. Vediamo di capire se si può trovare una convergenza sul punto. Se decidessimo di proseguire con il dibattito sulla questione sospensiva, il prossimo Consigliere ad intervenire sarà il Consigliere Papandrea.



(La seduta, sospesa alle ore 17,08 riprende alle ore 17,15)



PRESIDENTE

La seduta riprende. Invito i Consiglieri a prendere posto.
Si è raggiunta un'intesa tra i due relatori, onde accedere alla seguente procedura: oggi si sospende l'esame del provvedimento e nella giornata di martedì (io non ci sarò, ma sarà presente il Vicepresidente Toselli) verrà convocata una riunione istituzionale. Ricordo che martedì prossimo non è programmata alcuna seduta di Consiglio, perché c'è la missione in Argentina; tuttavia, nella giornata di martedì, è possibile convocare questa riunione cui parteciperanno i Capigruppo, il Sindaco di Trino, il Presidente della Provincia di Vercelli e il Presidente dell'Agenzia provinciale per l'energia della Provincia di Vercelli. Questa è la sede in cui si può fare questo confronto: almeno, questa è l'intesa che è stata raggiunta.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Certamente, anche i due relatori; chiedo scusa: è ovvio. Ripeto: i due relatori, i Capigruppo e i soggetti che ho citato prima.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Poiché ce l'hanno richiesto (abbiamo ricevuto comunicazione in merito) potrebbero partecipare ed essere invitate a questa riunione anche le organizzazioni sindacali e le forze sociali che l'hanno richiesto. C'è una serie di forze che su questo progetto ci ha chiesto più volte di essere consultata; quindi, se facciamo un momento di consultazione, consultiamole!



PRESIDENTE

Su questo non c'è dibattito. Procedo personalmente alla convocazione dopo aver consultato i Capigruppo.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

E' per una richiesta di chiarimenti. In base a quale articolo del Regolamento o dello Statuto o della prassi istituzionale questo tipo di consultazioni viene convocato dal Presidente?



PRESIDENTE

In base alla prassi per cui, Consigliere Mellano, tutti i martedì in questo Consiglio regionale ci sono delegazioni e si organizzano consultazioni di vario tipo.
Questa è una consultazione istituzionale, quindi il Presidente del Consiglio regionale, che ha la rappresentanza esterna del Consiglio regionale, può convocare riunioni, sentire pareri e via dicendo e pu invitare rappresentanti istituzionali all'interno del Consiglio regionale in questo caso i Capigruppo.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Secondo me (anche per rispondere alle osservazioni che sono state fatte), sarebbe opportuno dire che la sede potrebbe essere quella della Commissione che aveva seguito il provvedimento allargata ai Capigruppo con gli altri soggetti che lei ha elencato.
Per rispondere alla questione metodologica: si tratta di una consultazione organica che avviene nel corso della formazione del provvedimento. E' un suggerimento.



PRESIDENTE

Grazie per i suggerimenti: in questo caso si tratta proprio di un atto di iniziativa consiliare.
Mi rapporto con i relatori e, insieme a loro, cercherò di fissare questa riunione a cui - ripeto - non potrò partecipare, ma delegherò il Vicepresidente Toselli.
Su questo punto, l'aula acconsente.


Argomento: Controllo sugli atti degli enti locali

Proseguimento disegno di legge n. 226 (ex disegno di legge n. 357) "Modificazioni alla legge regionale 22 settembre 1994, n. 40 (Nuove norme per il funzionamento del Comitato regionale di controllo)" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 6) all'o.d.g., che prevede il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 226.
Relatore è il Consigliere Manolino.
Questa era una legge molto breve, che constava di due articoli, di cui avevamo già fatto la relazione nella seduta del 13 febbraio 2001.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Si era fermata per una divisione nella maggioranza.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Si tratta del disegno di legge n. 226, iscritto al punto 6) dell'o.d.g.
Come dicevo, la relazione era stata svolta dal Consigliere Manolino.
Iniziamo quindi dalla fase del dibattito. Ripeto: è una legge che consta di due soli articoli.
ART. 1 Vi comunico che è pervenuto alla Presidenza un emendamento aggiuntivo all'art. 1, presentato dal Consigliere Toselli, che faccio distribuire in modo che abbiate il quadro completo.
Do pertanto lettura di tale emendamento: 1.1) dopo le parole "50 per cento" aggiungere le parole "con un tetto massimo di 96 sedute su base annuale".
Questa legge riduce il gettone di presenza per i componenti del Comitato regionale di controllo in base al principio secondo il quale questi Comitati ormai hanno competenze limitate rispetto a prima. Quindi c'è la proposta di ridurre il gettone al 50%, però c'è un emendamento molto opportuno, del Consigliere Toselli che, nello spirito della riduzione, fissa comunque un tetto a 96 sedute annue.
Il contenuto della legge è abbastanza semplice: si riduce il gettone dei componenti del Comitato regionale di controllo al 50% di quello attualmente previsto e si fissa un tetto di 96 sedute annue.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Vorrei chiedere al Consigliere Toselli ed altri colleghi che hanno firmato l'emendamento a che cosa corrisponde il "tetto massimo di 96 sedute", e se può spiegarci il criterio ed illustrarci come si è arrivati alla determinazione di questa quantità.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Toselli, che interviene in qualità di Consigliere.



TOSELLI Francesco

La proposta di emendamento è stata avanzata ad un approfondimento fatto con gli uffici, prendendo come parametri, negli ultimi anni, il numero delle pratiche viste e le sedute convocate. Facendo una media, mi pare ne fossero risultate otto al mese.
Quindi, perché ho pensato di proporre questo emendamento? Perché se fissiamo una riduzione, poi però lasciamo liberi loro di riunirsi automaticamente è inutile fissare una riduzione del gettone. Se non fissiamo un tetto massimo, secondo me è una legge che, a tutti gli effetti servirebbe a poco.
Non faccio torto alla sua intelligenza, collega Marcenaro, ma credo che sia stato fatto a ragion veduta proprio su dei calcoli tecnici, che hanno dimostrato che il tetto massimo di otto sedute al mese era più che sufficiente. Ed è per questo che abbiamo fissato 96 sedute complessive.



PRESIDENTE

Quindi, sono due sedute alla settimana, in sostanza, che è già un tetto che copre anche eventi straordinari, una mole di lavoro straordinaria.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Intervengo solo perché c'è una cosa che mi sfugge. La legge fa riferimento ad una percentuale delle indennità di sindaci e Assessori, e queste sono indennità mensili, da quanto mi risulta. Pertanto, come possono essere riparametrate come gettone sulle sedute? Sulla base della legge, se prima percepivano il 90% dell'indennità del sindaco, la percepivano al mese, perché l'indennità del sindaco non è calcolata a seduta, è mensile. Perciò noi riduciamo da 90% a 50%, ma è uno stipendio mensile, non può essere a seduta; tant'è che, leggendo le cifre risulta che è di sette milioni, non è di un milione per sette sedute.
A mio avviso, o una cosa o l'altra è sbagliata, perché ad un certo punto parliamo di percentuale d'indennità corrisposta ai sindaci, ed è un'indennità mensile, non a seduta, dopodiché, si parla di sedute.
Quindi, c'è un'incongruenza, o una cosa o l'altra è sbagliata, salvo che gli diamo sia l'indennità fissa sia il gettone per ogni seduta, per per i sindaci non è così. Sindaci e Assessori hanno l'indennità fissa mensile e basta.



PRESIDENTE

Collega Toselli, mi pare che tecnicamente bisogna correggere la formulazione del suo emendamento.



DUTTO Claudio

Secondo me l'emendamento è incongruente con gli articoli. O è giusto uno o è giusto l'altro. E dalla relazione si capisce ancora meno.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa per cinque minuti, per consentire la riformulazione dell'emendamento.



(La seduta, sospesa alle ore 17,31 riprende alle ore 17,38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, siamo andati a verificare il testo della legge ed effettivamente l'emendamento del Consigliere Toselli sconvolge l'impianto della legge. Quindi, il Consigliere Toselli ritira l'emendamento.
Ad ogni modo, preciso all'aula che, per quanto riguarda i componenti del Co.Re.Co., l'art. 6 ha una disciplina particolare, per cui assegna un'indennità che è rapportata all'indennità degli Assessori comunali.
Indennità che era prevista originariamente nel 90% di questa indennità; ora si propone di ridurre al 50%.
Il problema del gettone è un problema disciplinato dal comma 4 dell'art. 7, che stabilisce che tutte le volte in cui un componente partecipa a meno di un numero di sedute, che viene quantificato dalla legge in 11, si toglie un undicesimo da questa indennità. Quindi, è effettivamente un sistema misto, però l'emendamento è irricevibile perch comunque non disciplina e non modifica.
Quindi, si sceglie di mantenere il sistema misto semplicemente prevedendo la riduzione dell'indennità, rapportandola al 50% e mantenendo il meccanismo di riduzione dell'indennità nel caso di partecipazione a meno sedute.
Quindi, ringrazio il Consigliere Dutto per l'apporto tecnico che ha fornito.
1.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa Enrico, Cantore e Mercurio: sostituire la previsione "50 per cento" con "20 per cento".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, credo che in futuro dovremo affrontare diversamente discussioni come questa. Non è tollerabile che il Consiglio regionale si trovi a dover raffazzonare una questione che invece merita un minimo di approfondimento.
Abbiamo già discusso di questa questione in Commissione, dove vi erano già stati una serie di rilievi critici al provvedimento.
In ragione di questo fatto, era necessario ed utile che, venendo in aula, il relatore e la Giunta si mettessero in condizione di dare al Consiglio tutta una serie d'informazioni.
Capisco che non è un provvedimento come tanti; proprio perché la materia è ostica e complicata - e lei lo ha verificato personalmente valutando cosa dice la legge n. 40 a cui facciamo riferimento - era buona norma che, dovendo licenziare in aula il provvedimento, mettessimo l'aula in condizione: a) di verificare se gli emendamenti che sono stati presentati fossero ricevibili; b) che il relatore da una parte e l'Assessore dall'altra facessero, come si consiglia in questi casi, una relazione su un provvedimento che poneva e pone una serie di questioni anche di conoscenza, prima ancora che di valutazione del merito del provvedimento.
E' stato presentato un emendamento che abbiamo verificato adesso - meno male che l'ha fatto il Presidente e meno male che ha sollevato il problema il collega Dutto - essere irricevibile! Un emendamento irricevibile che stavamo per votare! Scopriamo poi che la materia è un po' complicata e rimane comunque il problema di metterci le mani.
Credo che sarebbe quindi buona norma che noi oggi su questa materia non decidessimo nulla. Se volessimo affrontare seriamente questa questione, la logica vorrebbe che noi restituissimo il provvedimento in Commissione e venissimo in aula con una proposta che abbia un minimo di razionalità perché c'è stata discussione in Commissione! Oggi noi ritorniamo punto daccapo, senza che peraltro il Consiglio sia stato messo nella condizione di valutare le questioni che erano aperte, Presidente.
Allora io dico: se la Giunta intende rimetterlo in discussione così com'è, può farlo, è legittimo; vorrei soltanto che il relatore o la Giunta ci spiegassero le cose che lei peraltro in parte ha fatto, cioè quali sono le ragioni sulla base delle quali la Giunta ritiene di presentare questo provvedimento, perché riduciamo del 50% - io sono d'accordo naturalmente l'indennità che spetterebbe ai membri del Co.Re.Co. E' così che si fanno le leggi! C'è un relatore che illustra il provvedimento ai colleghi Consiglieri che non hanno la fortuna o la sfortuna di essere stati in Commissione, i quali possono valutare il provvedimento; tutti hanno la possibilità di capire l'oggetto del contendere; la Giunta esprime una sua opinione sulla proposta che ha fatto e poi si vota eventualmente! Non si può sospendere la seduta per tre minuti, consultare le leggi e scoprire che un emendamento è irricevibile! Questo mi sembra francamente un modo un po' garibaldino di legiferare, Presidente. Per questo sarebbe buona norma secondo me, rinviare questo provvedimento in Commissione.



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani, stiamo però facendo una tempesta in un bicchier d'acqua. Lei sa che il Regolamento sugli emendamenti è molto largo, io ne ho ricevuto un altro adesso, che naturalmente discuteremo, però stiamo facendo - ripeto - una tempesta in un bicchier d'acqua perché il Consigliere Toselli ha ritirato il suo emendamento e quindi il testo che stiamo discutendo, Consigliere Ronzani, è il testo semplice, lineare, anche elementare, che è uscito dalla Commissione, quindi il problema è stato rimosso. Oggi semplicemente discutiamo una legge sostanzialmente di un articolo che propone molto semplicemente di ridurre la percentuale della indennità corrisposta ai componenti del Comitato regionale di controllo nella misura del 50% della indennità che si corrisponde agli Assessori lasciando salvi ed impregiudicati tutti i meccanismi di cui all'art. 7 per eventuali riduzioni del gettone in caso di mancata presenza. Quindi la legge è elementare nel suo contenuto; era l'emendamento che poneva dei problemi, se il Consigliere Toselli l'ha ritirato, i problemi non ci sono più.



(Il Consigliere Ronzani chiede nuovamente la parola)



PRESIDENTE

Riprendiamo l'ordine; adesso lei può parlare solo sull'articolo. Ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Anch'io so leggere l'italiano e conosco il dispositivo che stiamo per votare, non è questo in questione. Io pongo un altro problema, cioè che quando il Consiglio regionale esamina una proposta di legge, è buona norma che si svolga una relazione che spiega per esempio le ragioni per le quali...



PRESIDENTE

E' stata fatta il 13 febbraio 2001!



RONZANI Wilmer

Ma siccome oggi riapriamo la discussione, Presidente, io mi sarei aspettato che di fronte all'emendamento che ha presentato il collega Toselli l'Assessore competente ci spiegasse quali sono le ragioni per le quali la Giunta lo ritiene accettabile, altrimenti noi seguitiamo a discutere in modo un po' raffazzonato, invece dovremmo sempre trovare il modo per arrivare a una sintesi delle nostre discussioni, in modo che quando io voto, so cosa voto e perché voto! E mi assumo le responsabilità del voto che esprimo! Questo modo di discutere un po' raffazzonato e un po' - mi scusi l'espressione - "incasinato", ci fa fare molte volte delle brutte figure e magari anche esprimere dei voti che invece, se potessimo ragionare con maggiore cognizione di causa, probabilmente esprimeremmo diversamente o potremmo quanto meno entrare nel merito! Questo volevo dire, Presidente.



PRESIDENTE

Effettivamente c'è stata una discussione spezzettata. Ad ogni modo, i termini della questione ora si sono chiariti.
Assessore Laratore, vuole intervenire prima della votazione di questi due articoli?



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non c'è un altro emendamento, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, c'è un emendamento che riduce dal 50 al 20%, però la Giunta pu intervenire in qualunque momento. Prego, Assessore Laratore.



LARATORE Giovanni, Assessore alle autonomie locali

Ringrazio il Presidente, però la relazione di accompagnamento del disegno di legge è molto chiara, se necessario si può rileggere, se il Consiglio acconsente, perché sono specificatamente precisate le motivazioni di questa proposta che accompagna una riduzione delle attività dei Comitati regionali di controllo: ci sono i dati degli atti esaminati che rispetto agli anni precedenti sono in diminuzione. Questa è la motivazione, è scritta chiaramente, è stata esposta in Commissione ed è a disposizione dei Consiglieri. Le motivazioni, ripeto, sono chiare e chiaramente esposte.
Credo sia superfluo rileggerla, perché ogni Consigliere è in possesso della documentazione necessaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino sull'art. 1 nel suo complesso.



MANOLINO Giuliano

Vorrei precisare che se la richiesta del Consigliere Ronzani era quella di non ricordare le motivazioni per cui nella Commissione si era dibattuto questo provvedimento, io sono ben lieto di riproporre la relazione con le motivazioni per le quali si è arrivati a questa conclusione. Questo da un punto di vista logistico e quindi di giustificazione del provvedimento.
Mentre invece mi pare che il problema oggi non sia quello della motivazione, perché credo che anche il Consigliere Ronzani ricordi molto bene il dibattito che si è fatto sul merito di questo disegno di legge presentato dalla Giunta e quindi credo che il problema sia semplicemente un problema quantitativo che nel gioco delle percentuali, collegato non solo ad un gioco di mensilità, ma ad una entità numerica di riunioni di Commissione, può indurre al dubbio che non ci sia un collegamento unitario e che quindi ci sia una doppia interpretazione sia da parte dei commissari del Co.Re.Co. che possono interpretare una riduzione mensile, mentre invece nella relazione si era parlato di un limite di sedute. Credo anche che questa sia la motivazione per la quale il Vicepresidente Toselli aveva proposto quell'emendamento riduttivo che non era altro che una limitazione.
Ora, visto che il problema non è il merito perché su questo sia la Commissione sia l'Assessore sia la Giunta erano tutti d'accordo, ma il metodo, io credo che non sia risolta la questione nell'esaminare ed eventualmente approvare anche l'ultimo emendamento che è stato proposto perché anche in questo caso si parla di una riduzione percentuale che varierebbe dal 50 al 20%, ma non è dimensionata e correlata direttamente al numero delle riunioni di questo Co.Re.Co. Quindi credo che il dubbio permanga nell'ambito dei Consiglieri regionali fintanto che non viene chiarito con un altro testo semplicemente di quanto è parametrata questa riduzione a quale numero di sedute. Se noi non mettiamo questo, solo parlare di una riduzione percentuale credo che non risolva la questione e quindi che il dubbio interpretativo rimanga.
Visto che sul merito siamo d'accordo, io proporrei di inserire nell'art. 1 al comma 1 e al comma 2 non soltanto le parole "50%" oppure "20%", così come proposto nell'ultimo emendamento, ma una correlazione chiara e indicativa a cosa è riferita la riduzione, cioè ad una indennità rapportata ad ogni seduta e con un limite massimo.



PRESIDENTE

Scusate, ma basta leggere l'art. 7, Consigliere Manolino, della legge e non della proposta.



MANOLINO Giuliano

Non credo sia così semplice, Presidente. L'art. 7 era formulato in un altro modo e assegnava un numero di Commissioni fino a 11 mensili. Questo non va bene. Basterebbe riformulare la frase in: "una percentuale limitativa rapportata ad ogni sessione di riunione del Co.Re.Co.". Con un limite, se vogliamo, di 96 sessioni annuali.
Sappiamo che, ad ogni sessione, corrisponde una indennità di lire X rapportata all'indennità dei Sindaci di comuni tra i 100 e i 250 mila abitanti (tutti sappiamo bene qual è l'indennità). Con una frase di questo tipo abbiamo risolto il problema e occorrono solo cinque minuti di interruzione per riformularla.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Provo dare una soluzione matematica alla proposta del Consigliere Manolino che mi sembra la più ovvia. Propongo di attribuire un'indennità pari al 5% per ogni riunione, con un massimo di nove o dieci riunioni al mese. Se attribuiamo il 5% ad ogni riunione, con un massimo di dieci riunioni al mese, fissiamo il massimo del 50% dell'indennità mensile che se ho capito bene, è quello che si è proposto di fare, ma che non "funziona" con l'articolo così com'è. In questo modo, invece, sarebbe facilmente comprensibile: 5% dell'indennità per ogni seduta, con un massimo di dieci sedute mensili. Occorre, però, modificare tutta la legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Laratore; ne ha facoltà.



LARATORE Giovanni, Assessore alle autonomie locali

Proponiamo una modifica dell'art. 7 della legge n. 40 del 22 settembre 94 la quale, al IV comma recita: "L'indennità viene quantificata nel 90%" (adesso noi diciamo nel 50%) "di cui al comma 1 e 2, in caso di partecipazione a undici sedute al mese, con riduzione di un undicesimo di tale valore per seduta in caso di partecipazioni inferiori. Per ogni seduta eccedente le undici mensili, l'indennità è incrementata con un'ulteriore percentuale del 2,5% dell'ammontare, di cui ai commi 1 e 2, con un massimo complessivo del 10%".
Sostanzialmente, l'ipotesi proposta dal Consigliere Dutto è già compresa nella disposizione di legge perché l'indennità viene divisa per 11 riunioni, anziché 10 come sosteneva il Consigliere Dutto. E' già previsto dalla legge. Noi modifichiamo solo la partenza riducendo dal 90 al 50 l'indennità divisa su undici riunioni e applicata per ogni riunione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Avevo chiesto di intervenire prima dell'intervento dell'Assessore.
Credo che, in parte, l'Assessore Laratore abbia contribuito a fare un po' di chiarezza e a riordinare questo balletto di percentuali che ho seguito con una certa difficoltà. Soprattutto perché veniva fatto spesso riferimento alla legge n. 40 del '94, una legge oggetto di modifica che non nascondo, non ricordo a memoria perché non abbiamo copia della documentazione, ragion per cui tutti i riferimenti fatti erano un po' difficoltosi da seguire.
Intravvedo due strade: una, che cercherei di evitare, è quella di un rinvio in Commissione. Sappiamo che la settimana prossima non ci sarà Consiglio e che non è possibile convocare la Commissione fino a venerdì quindi i tempi si allungano ulteriormente. Questa legge è già da tempo significativo che è in giacenza e bisognerebbe approvarla al più presto anche perché si tratta di una modifica di una legge che sappiamo già avere una scadenza. Presumibilmente, nel giro di qualche mese, comunque entro l'anno, i Comitati Regionali di Controllo saranno aboliti.
La seconda strada, che ritengo sia quella maestra da seguire, è quella di un chiarimento definitivo, di avere la possibilità di confrontarci l'Assessore mi sembra che verbalmente lo abbia già fatto molto bene - e di metterci in condizione (su questo sono d'accordo con il Consigliere Marcenaro) di avere un testo da affrontare e quindi licenziare oggi stesso il disegno di legge n. 226 di iniziativa della Giunta.
Presidente, credo che una sospensione di qualche minuto e un gruppo di lavoro coordinato dall'Assessore e composto da alcuni Consiglieri (a cominciare dal relatore della legge e dal Consigliere Dutto), ci metterebbe in condizione di presentare una proposta definitiva e scritta e arrivare a licenziare il provvedimento oggi stesso. Credo che questo sia un obiettivo del Governo regionale e un dovere del Consiglio che da troppe settimane è inattivo sotto l'aspetto della produzione di leggi.
Prima è stato detto che se si è arrivati ad oggi a discutere di questo provvedimento, è grazie ad un ritardo dovuto a divisioni all'interno della maggioranza: questo non è vero. C'erano punti di vista diversi all'interno della maggioranza, non tanto sul merito del provvedimento, ma sotto l'aspetto della soluzione tecnica. Lo abbiamo ampiamente dimostrato nel dibattito di oggi, non è una questione politica, ma è una situazione che forse non è stata presa con la dovuta attenzione sotto l'aspetto tecnico.
Credo che la scelta la debba fare l'Assessore il quale ci deve dire: torniamo in Commissione (se mi è consentito, questa è una scelta politica che da un lato potrebbe essere la via maestra, ma dall'altro allungare ulteriormente i tempi); oppure sospendiamo la seduta per cinque minuti. I minuti necessari per arrivare con una formulazione scritta e definitiva e mettere in condizione il Consiglio regionale di approvare il provvedimento su certezze scritte e non su alchimie o rimpalli di percentuali che io forse perché impreparato in materia, ho avuto una grande difficoltà a seguire.



PRESIDENTE

Il Capogruppo Cattaneo ha formalizzato la richiesta di sospensione. Non essendoci richieste di intervento, sospendo la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 18,00 riprende alle ore 18,20)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo alla Giunta se il testo viene mantenuto con le parole "50%".
La parola all'Assessore Laratore.



LARATORE Giovanni, Assessore alle autonomie locali

L'intenzione della Giunta è di mantenere la proposta di legge così com'è stata formulata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Mi sono letto la legge. Se ho capito bene noi modifichiamo il comma uno e il comma due dell'art. 7 della legge n. 40. Cioè stabiliamo che o i Presidenti o i membri di Co.Re.Co. prendano il 50 per cento dell'indennità è questa una scelta.
Ma il comma 4 dell'art. 7 recita: "l'indennità viene quantificata nel 90 per cento delle percentuali..."



PRESIDENTE

Da leggersi "50 per cento."



RONZANI Wilmer

Da leggersi 50 per cento, ma se non c'è un emendamento!



LARATORE Giovanni, Assessore alle autonomie locali (fuori microfono)

Il 90 per cento del 50 per cento: è chiaro!



RONZANI Wilmer

Non è per niente chiaro. Tutta la ratio dell'art. 7 era congegnata sul 90 per cento. Come fate a dire che adesso per 90 per cento si intende il 50 per cento? Dove sta scritto?



(Voci in aula)



RONZANI Wilmer

Leggete l'art. 7.
Presidente, le chiedo un'interpretazione. Il comma uno stabiliva che il 90 per cento dell'indennità andasse riconosciuta ai Presidenti dei Co.Re.Co., il 90 per cento ai membri del Co.Re.Co., poi il comma quattro stabilisce che il 90 per cento di cui sopra si intendeva percepita alla sola condizione che il Presidente e il membri del comitato partecipassero almeno ad undici sedute.
Presidente, lei si sente di confermare che a questo punto il 90 per cento si intende il 90 per cento del 50 per cento?



PRESIDENTE

Sì, c'è scritto "il 90 per cento del 50 per cento". L'indennità viene quantificata nel 90 per cento delle percentuali di cui ai commi 1 e 2.
Quindi è il 90 per cento del 50 per cento; la formulazione è corretta.



(Voci in aula)



RONZANI Wilmer

Se seguo la logica della legge, così come era stata predisposta....



PRESIDENTE

Abbiate pazienza, abbiamo già sospeso, non possiamo creare in un'assemblea legislativa un dibattito di questo tipo. Adesso provo a spiegarlo...



RONZANI Wilmer

Sono d'accordo che non si debba legiferare in questo modo!



PRESIDENTE

Rispondo alla sua richiesta di chiarimenti.
L'unica modifica che introduce la legge è quella che abbassa l'indennità dei componenti del Comitato regionale di controllo dal 90 per cento dell'indennità dell'Assessore al 50 per cento dell'indennità dell'Assessore e l'indennità del Presidente dal 90 per cento dell'indennità del Sindaco dei Comuni della fascia da centomila a duecentocinquantamila dal 90 per cento al 50 per cento.
Tutti gli altri meccanismi, di cui al comma 4, di corresponsione di questa indennità, che non viene corrisposta piena, ma viene corrisposta nella misura del 90 per cento nel caso di partecipazione ad almeno undici sedute con decurtazione ad ogni seduta alla quale non si partecipa e con un raggiungimento dell'indennità piena, cioè del 100 per cento, nel caso di partecipazione a sedute aggiuntive, all'undicesima seduta.
Lei mi dice, Consigliere Ronzani, che il meccanismo della legge è un po' complesso, ma questo è il meccanismo introdotto in allora.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, siamo d'accordo che intervenendo sul comma uno e sul comma due riduciamo dal 90 per cento al 50 per cento le somme che spettano ai Presidenti e ai membri del Co.Re.Co.. Ma se noi avessimo voluto mantenere integralmente la ratio dell'art. 7 avremmo dovuto, al comma quattro introdurre la cifra "50 per cento".



LARATORE Giovanni, Assessore alle autonomie locali (fuori microfono)

Non è vero.



RONZANI Wilmer

Ma certo! E' del tutto evidente che è così. O decidiamo di riconoscere il 90 per cento del 50 per cento con i membri del Co.Re.Co. che non partecipano almeno ad undici sedute. Se volevate mantenere l'impianto e limitarvi a ridurre dal 90 per cento al 50 per cento si doveva cambiare anche il comma quattro. E' evidente, Presidente!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Naturalmente stiamo cercando di contribuire a fare una cosa chiara.
Nella formulazione precedente della legge, come ha detto il Consigliere Ronzani, ai commi 1 e 2 corrispondeva il 90 per cento del comma 4 dell'art.
7. La legge attualmente in vigore, fino a quando non la cambieremo, ha questi numeri. I commi 1 e 2 c'è scritto il 90 per cento; al comma 4 dell'art. 7 c'è scritto 90 per cento. Cioè ritorna lo stesso numero nell'uno e nell'altro punto. Oggi noi modifichiamo la struttura della legge introducendo un meccanismo in più. E' evidente che è così, basta confrontare i due testi e si vedrà che mentre nel primo era la stessa cifra e si diceva che quel 90 per cento del compenso dei Sindaci o degli Assessori viene dato nel caso delle undici sedute.
Per ragione di semplicità e chiarezza della stesura bisognerebbe avere un meccanismo legislativo che ricostruisca quello che c'era prima.
Significa cambiare oltreché il comma uno e due, anche il comma quattro dell'art. 7 e riscrivere il testo in un modo che sia coerente e risponda allo stesso principio. Dopodiché non sto dicendo che sia possibile reinterpretarle in quel modo, ma dico solo che l'operazione che si fa invece di essere un'operazione di semplificazione, e di maggior chiarezza nella scrittura, è un'operazione almeno di complicazione del testo legislativo.



PRESIDENTE

E' terminata la discussione generale sull'art. 1.
E' aperta la discussione sull'emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Costa, Cantore e Mercurio che propone di sostituire le parole "50 per cento" con le parole "20 per cento".
La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Pierluigi

Questo emendamento è stato presentato perché, fatti i calcoli applicando il 20 per cento verrebbero a percepire 220.000 circa a seduta applicando il 50 per cento verrebbero, invece, a percepire 450.000 a seduta. Ecco perché abbiamo presentato l'emendamento con le parole "20 per cento". In questo modo il gettone a seduta corrisponde esattamente al nostro.
L'indennità dei Sindaci nel '94 era molto bassa, ma da allora ad oggi è aumentata circa quattro volte, quindi se oggi aumentiamo del 50% quel 90 che fu previsto dal legislatore allora, i sindaci avrebbero un compenso più alto di quello previsto dal legislatore.
Contrariamente, se noi aumentiamo l'indennità al 20-25% rientriamo nella previsione del legislatore dell'epoca e lo equipariamo, di fatto, al gettone che prendono i Consiglieri Regionali, ovvero circa 220 mila. Non è una corsa al ribasso, ma frutto di un ragionamento sulle cifre, anzich sulle percentuali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Il Consigliere Marengo, da Consigliere regionale competente ed attento alle questioni del Consiglio regionale, ha presentato un emendamento convincente, visto che è stato sottoscritto anche da altri colleghi. Sono certamente d'accordo a confrontarmi con lui in termini "operativi" e costruttivi per trovare una soluzione visto che, questa modifica di legge riguarda il Co.Re.Co. che sembrerebbe avere vita corta (è anche vero che aveva vita corta a ottobre-novembre 2000, siamo già a giugno, magari sta boccheggiando ma è sopravvissuto bene anche alla legge finanziaria del 2001).
Poiché mi è difficile, Presidente e colleghi, fare un ragionamento di percentuali, volevo porre all'attenzione dell'aula una considerazione. Non so se quanto proposto dalla Giunta regionale, che guardo con debita e convinta attenzione perché questo è un provvedimento del Consiglio regionale che modifica una legge regionale vigente, sia congruo. Immagino di sì, immagino, se non ricordo male, che sia stato licenziato dalla Commissione competente con parere favorevole; se non ricordo male già allora il Consigliere Marengo, per quanto gli viene riservato così come viene riservato ad ognuno di noi dal Regolamento, aveva espresso voto di dissenso dal Consigliere regionale del Gruppo di Forza Italia che è deputato ad esprimere il voto collettivo dei 22 Consiglieri assegnati al Gruppo. Chiedo di conoscere, riguardo l'emendamento del Consigliere Marengo, il parere della Giunta Regionale, visto che si tratta di un provvedimento del governo regionale trattandosi di disegno di legge.
Prima di ascoltare il parere della Giunta Regionale sarebbe interessante ascoltare anche il parere di altri Consiglieri - sia di maggioranza che di opposizione - riguardo la proposta del Consigliere Marengo. Non mi sottraggo di entrare nel merito, così come ho detto in apertura di intervento, dell'emendamento.
E' vero che secondo i calcoli del Consigliere Marengo il gettone di presenza dei membri del Co.Re.Co. verrebbe rapportato, più o meno, al gettone di presenza dei membri del Consiglio Regionale, ma è altrettanto vero che questi ultimi, seppur ricoprendo una carica elettiva e seppur ricoprendo un ruolo certamente più impegnativo - non mancando di rispetto ai membri del Co.Re.Co. - percepiscono un'indennità che i membri del Co.Re.Co. non percepiscono.
Questo è il primo elemento, a livello di contributo, di valutazione sulla comparazione, di cui non possiamo non tener conto. E' vero che il Co.Re.Co. è "svuotato" di competenze e di carichi di lavoro rispetto al passato, ma è altrettanto vero che il Co.Re.Co. è composto da membri che sono individuati ed eletti dal Consiglio Regionale, secondo le caratteristiche e i requisiti che ricoprono. I membri del Co.Re.Co. spesso sono persone che, mi riferisco, ad esempio, a chi rappresenta o chi viene indicato dagli ordini professionali, hanno requisiti tali e una professionalità tale che viene sottratta al loro lavoro e messa a disposizione della collettività per questo ruolo istituzionale o, quanto meno, di servizio pubblico.
In buona sostanza, Assessore Laratore, suggerisco di sentire gli altri Consiglieri su questo emendamento. Non voglio fare una trattativa commerciale, ma con la proposta della Giunta e in funzione del fatto che sono state modificate tutte le indennità dei Sindaci; questi, di fatto percepiscono, come in alcuni capoluoghi di Regione, fino venti milioni di lire al mese. Conseguentemente è logico che anche l'indennità, rapportata ai membri del Co.Re.Co. è aumentata. Tuttavia credo che ridurre, in funzione delle professionalità, al 20% sia un po' poco. Credo che la proposta della Giunta, soprattutto in forza della modifica subentrata dell'aggiornamento e dell'aumento significativo dell'indennità dei sindaci in riferimento all'indennità dei membri del Co.Re.Co., sia una proposta in funzione del nuovo carico di lavoro magari un po' generosa, ma neanche più di tanto. L'emendamento del Consigliere Marengo è una proposta un po' limitativa.
Ripeto, non facciamo una trattativa commerciale, confrontiamoci perch non si tratta di una scelta tecnica a differenza di quanto ho detto nella richiesta di sospensione del Consiglio, ma una scelta politica di questo Consiglio Regionale. Sappiamo quali sono i compiti del Co.Re.Co; conosciamo la professionalità dei suoi membri perché sono eletti da questo Consiglio Regionale, confrontiamoci e troviamo, al di là dell'emendamento e al di là della proposta, un punto di incontro che sia ragionevole. Un punto di incontro che tenga conto da un lato del ruolo del Co.Re.Co. e dell'impegno ma certamente anche delle professionalità dei membri che spesso sottraggono tempo alla loro professione per dedicarlo ad un impegno pubblico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Vorrei conoscere l'opinione dell'Assessore competente sull'emendamento.
Per quanto riguarda il resto, sono d'accordo con il Consigliere Cattaneo quando afferma che occorre trovare un punto di incontro. Su una materia di questo tipo, l'azione migliore è legiferare sulla base di criteri di equità, ragionando e valutando l'attività che svolge il Co.Re.Co., quali sono i problemi ed evitare di "piantare la bandierina". Tutta la nostra impostazione è stata così fin dall'inizio di questa seduta.
Abbiamo avvertito che c'era un problema, che rischiavamo di affrontare la questione in fretta e male; ci siamo permessi di sollevare la questione che, stante la discussione emersa, era forse più opportuno riportare i provvedimenti in Commissione. Si è scelta una linea? L'ha scelto la maggioranza negando peraltro che esistessero problemi al proprio interno cosa che invece è emersa chiaramente, perché con questa discussione sui numeri mi sembra di essere al mercato.
Noi riteniamo che questa materia sia delicata e che, per quanto la funzione dei Co.Re.Co., sia limitata nel tempo, per cui avremmo dovuto affrontarla con grande rigore ed usando un criterio fondamentale, che è quello dell'equità.
Siamo in presenza dell'emendamento presentato dal collega Marengo, su cui vorrei conoscere l'opinione della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Devo dire che l'emendamento del collega Marengo mi ha convinto e per questo ho chiesto ulteriori delucidazioni.
Mi sembra il modo più naturale per favorire la dismissione di un organismo abbassando il gettone di presenza; tant'è che, se passa questo emendamento, il Co.Re.Co. non si riunirà più per mancanza del numero legale.
Sono abbastanza laico su questa cosa; devo dire che mi ha convinto e può essere la strada giusta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Prendo atto che abbiamo iniziato una discussione in quest'aula dopo averla affrontata in Commissione, dove peraltro molto correttamente qualcuno aveva manifestato delle perplessità qui ribadite.
Mi stupisce che in quest'aula emergano altre perplessità e quindi che si debba ridiscutere nuovamente in Commissione dopo aver già affrontato il problema.
Dopodiché, voltandomi dalla mia parte, noto che la presenza della maggioranza non è poi così folta, quindi accetto, come Capogruppo del CCD a nome anche del CDU, di ritornare in sede di Commissione per discutere nuovamente ed approfondire un argomento che mi sembrava già, in qualche modo, sviscerato all'interno della Commissione stessa e che l'Assessore Laratore aveva chiarito all'interno di quest'aula, attraverso vari interventi.
Mi pare ci fosse una chiara intenzione di venire incontro alle nuove esigenze che all'interno del Co.Re.Co. si erano venute a creare: una diminuzione di lavoro, quindi un arretramento di quello che era un emolumento sicuramente molto alto.
Mi sembra che la spiegazione data in questa sede dall'Assessore Laratore sia stata estremamente chiara e non lasciasse alcun tipo di dubbio. Anche l'intervento del Presidente Cota aveva chiarito quelli che potevano essere dei dubbi; tuttavia mi pare che questi dubbi, da parte di alcuni Consiglieri, permangano.
A questo punto mi sembra doveroso, almeno per quello che ci riguarda accettare e richiedere che il disegno di legge ritorni in Commissione - ci auguriamo per l'ultima volta - per poi ritornare in Consiglio Regionale ed essere definitivamente approvato.



PRESIDENTE

C'è una richiesta del Consigliere Angeleri di rinvio in Commissione.
Qual è il termine per poter riferire, mezz'ora? E' un articolo di tre righe. Nella richiesta di sospensione bisogna indicare il termine.
Posto che è una proposta di tre righe, chiedo qual è il termine.
La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Vorrei solo dire che se il provvedimento torna in Commissione, il problema non sono le tre righe, perché credo di aver capito dagli interventi fatti che si debba avere chiara cognizione della parametratura non tanto di quello che vogliamo fare, in quanto già nel merito si era discusso, ma siccome si vuole raggiungere un risultato, dobbiamo avere la parametratura esatta dell'indennità dei sindaci, che è rapportata in una legge, che - come hanno già detto il Capogruppo Cattaneo ed altri - è radicalmente modificato. Su questo non abbiamo oggi in aula un testo di legge che ci consente chiarezza e certezza.
Quindi, se deve tornare in Commissione, non è un problema odierno, ma viene rinviato alla prossima Commissione.



PRESIDENTE

Chiedevo semplicemente il termine, perché il Consiglio deve stabilire un termine.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Penso che la proposta della mezz'ora fosse una battuta da parte sua.
Mi sembra che l'approfondimento debba essere un po' più attento, perch qui ci sono questioni innanzitutto di ordine politico, su come intervenire in termini numerici.
Poi c'è un problema sul quale, mi pare, l'Assessore Laratore avesse manifestato una proposta molta chiara, che era quella di dare un emolumento giusto e corretto rispetto allo svolgimento dei compiti nuovi del Co.Re.Co.



PRESIDENTE

Quindici giorni possono andare bene?



ANGELERI Antonello

Quindici giorni mi sembra che possano andare bene, anche perché la prossima settimana il Consiglio regionale non è convocato.
Quindi, chiedo che nella prossima settimana si convochi la Commissione e venga posto l'argomento all'o.d.g. nella prossima seduta del Consiglio Regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Vorrei soltanto avere il parere della Giunta sia sul merito del provvedimento sia sulla proposta di differimento in Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Laratore; ne ha facoltà.



LARATORE Giovanni, Assessore alle autonomie locali

Come Giunta, abbiamo presentato questa proposta, che riteniamo equilibrata, sulla base della considerazione che il lavoro dei Comitati regionali di controllo è comunque diminuito; che in ogni caso si tratta di persone che dedicano un tempo per questa attività e che sono professionalmente preparate. I Co.Re.Co., pur avendo diminuito l'attività svolgono attività di consulenza e di supporto alle Amministrazioni comunali, soprattutto in questi tempi particolari di assegnazione di nuove deleghe, per cui, anche in previsione di successive variazioni (si parla di soppressione dei Co.Re.Co.), ritenevamo opportuna ed equilibrata la proposta oggi formulata.
E' vero: l'art. 7 ha qualche difficoltà interpretativa, però mi pare che adesso si sia chiarito tutto.
Resta da determinare con precisione l'ammontare dell'indennità; non conosco esattamente quelli che sono, ad oggi, i parametri di fondo delle spettanze dei Sindaci, sui quali si calcola la percentuale, ma non vedo niente in contrario a chiarirlo purché ci siano tempi prestabiliti.
Non dimentichiamo che stiamo discutendo di riduzioni, quando nell'attuale situazione i membri del Co.Re.Co. percepiscono la cifra piena quindi noi abbiamo bisogno di riequilibrare questa indennità alle nuove esigenze e alle nuove necessità di lavoro che hanno gli stessi Co.Re.Co.
Mi rimetto dunque alla decisione dell'aula sul rinvio in Commissione, a condizione che ci siano tempi certi e si possa finalmente arrivare ad una decisione del Consiglio su questo argomento.



PRESIDENTE

Poniamo quindi in votazione la richiesta così come esplicitata, con il termine di 15 giorni alla Commissione per riferire.
La parola al Consigliere Cattano.



CATTANEO Valerio

Ad abundantiam, anche se altri lo hanno già detto, chiederei alla Giunta Regionale, nella fattispecie all'Assessore competente, di creare le condizioni affinché, nell'occasione in cui ci troveremo a confrontarci nuovamente su questo provvedimento per trovare una soluzione che tutti auspichiamo, cioè in Commissione, sia messa a disposizione dei commissari dell'VIII Commissione tutta la documentazione relativa a quanto riferito negli articoli.
Nella fattispecie, mi riferisco ad una tabella aggiornata al giorno della Commissione, quindi recentissima, sulla reale portata dell'indennità dei Sindaci.
Oggi ho sentito parlare di 7 milioni e 100 mila lire lorde, di 10 milioni lordi, di 11 milioni e 800 mila lire nette e quant'altro. Vorrei conoscere, quando sarò in Commissione, l'esatto ammontare dell'indennità perché da lì dobbiamo partire con il ragionamento.
Se sappiamo esattamente a quanto ammonta l'indennità, possiamo fare tutto il gioco e il ragionamento delle percentuali, riuscendo a calcolare quale e quanto sarà il gettone o, meglio, l'indennità complessiva della somma dei gettoni dei membri del Co.Re.Co.



PRESIDENTE

Se l'aula acconsente, rinviamo il disegno di legge n. 226 in Commissione.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

A questo punto, dovremo procedere con l'esame del disegno di legge n.
166, ma io mi sento in dovere con il Consigliere Caracciolo, perch l'argomento di suo interesse è inserito al punto 8) all'o.d.g.
Poiché sul disegno di legge n. 166 sono stati presentati molti emendamenti (ne abbiamo un pacco consistente), se l'aula acconsente trattiamo altri argomenti.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

C'è anche una pregiudiziale di legittimità.



PRESIDENTE

Dato che ci sono molti emendamenti al disegno di legge n. 166, iscritto al punto 7) dell'o.d.g., passiamo ad altri argomenti, se l'aula acconsente.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 240 inerente a "La problematica dei vaccini contenenti tiomersale e mercurio"


PRESIDENTE

Esaminiamo quindi l'ordine del giorno n. 240, di cui al punto 8) dell'o.d.g., presentato dai Consiglieri Caracciolo, Di Benedetto, Giordano Tomatis, Riggio, Ronzani, Manica, Suino, Mellano, Moriconi, Contu Papandrea, Placido, Muliere e Chiezzi, inerente alla problematica dei vaccini contenenti tiomersale e mercurio.
La parola al Consigliere Caracciolo per l'illustrazione.



CARACCIOLO Giovanni

Non ci speravo più, signor Presidente.
Chiedo ai colleghi di prestare attenzione.
Con riferimento ad un periodo di tempo antecedente a marzo 2001, quando è stato presentato questo ordine del giorno, si apprende da fonti giornalistiche che sia stato presentato, dall'Associazione Vaccinetwork, in almeno 39 procure italiane, un esposto contro i vaccini che contengono mercurio.
Vaccinetwork è un'associazione di genitori, medici e vittime di patologie provocate dalle vaccinazioni.
Il primo a muoversi è stato Raffaele Guariniello, Procuratore aggiunto torinese, il quale ammette che l'inchiesta è già avviata. L'esposto chiede che vengano ritirati dal commercio preparati che contengono mercurio sotto forma di tiomersale, rappresentati, nella pratica vaccinale usuale, da vaccini contro il tetano, la difterite, l'epatite B, la pertosse. I primi tre obbligatori per legge, il quarto, contro la pertosse, facoltativo ma molto raccomandato dai pediatri: al momento sono numerose le istituzioni sanitarie di tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti, che hanno vietato la produzione di Vaccini contenenti Tiomersale.
Sollecitazioni e raccomandazioni a promuovere l'uso generalizzato di vaccini privi di tiomersale e di altri conservanti contenenti mercurio sono state avanzate ai Governi dell'Unione Europea lo scorso anno dalla EMEA, agenzia Europea per l'analisi del farmaco, e già recepite nei calendari vaccinali dei Paesi Europei.
In Italia il ministro della Sanità, ha emanato un decreto per eliminare il mercurio e i suoi derivati dai vaccini, con decorrenza dal 2007 sottolineando con un comunicato ufficiale, che non esistono evidenze di tossicità provocate dal tiomersale presente nei vaccini.
Al di là di questa presa di posizione, la problematica vaccinale è molto più complessa e non può essere limitata esclusivamente al fattore tossicità, che, a certi dosaggi, esiste, causando danni neurologici, renali ed epatici, specie nei prematuri a basso peso, nati da madre con problemi di epatite B e quindi sottoposti precocemente a vaccinazione contro tale malattia.
Vengono sottolineate altre patologie, come la potenzialità cancerogena e la sensibilizzazione cutanea dimostrata in parecchi studi effettuati in pazienti saggiati con il tiomersale, dove si è evidenziata una sicura reazione allergica ritardata al Patch test, la frequenza più alta dopo quella al nichel.
Di tutta questa problematica, comunque, a mio avviso, la cosa più grave e che si sta sviluppando una vera guerra dei vaccini, affrontata da contrapposti documenti e studi medici, con frequenti risvolti medico-legali che comunque semina allarme nei genitori, con conseguenze disastrose in quanto li induce spesso a non voler vaccinare i figli, vanificando così il lavoro di prevenzione di molti anni che ha portato alla scomparsa di tante malattie.
In aggiunta a quanto abbiamo detto, il professore Donato Greco Direttore del Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, ricorda che esiste il Piano nazionale vaccini, approvato un anno e mezzo fa e che prevede strategie progressive per abolire la obbligatorietà ed arrivare alla volontarietà. Cinque anni di tempo per adeguare l'Italia agli altri paesi europei. Ma la storia dimostra che la vaccinazione serve.
Ed anche dopo l'abolizione dell'obbligo, resta la responsabilità della sanità pubblica di continuare anche con misure coercitive se fosse indispensabile.
Non si può negare che non ci possono essere effetti collaterali, che sono le eccezioni e non la regola, ma c'è la dimostrazione su grande scala della eradicazione di alcuni virus proprio grazie alle vaccinazioni che non servono solo al singolo, ma all'intera collettività.
Attenzione, la difterite e la polio possono tornare anche in Italia.
La prima è esplosa nei paesi dell'Est, specie in Russia, per il peggioramento delle condizioni igieniche e il crollo delle vaccinazioni.
La seconda è ancora presente in Albania.
Non possiamo abbassare la guardia (specie in tempi come questi, con forti flussi migratori in atto).
Il rimedio è comunque l'informazione, ecco perché il professor Greco e la sua équipe hanno deciso di scrivere un libro, un vademecum per i genitori ed i medici, intitolato "Vaccini per l'infanzia istruzioni per l'uso".
Per quanto riguarda la eliminazione dalla pratica vaccinale attualmente in uso dei preparati contenenti mercurio e tiomersale, in attesa che arrivi il 2007 con il nostro Ordine del Giorno si propongono due soluzioni.
La prima, che è la più importante, consiste nella sostituzione degli attuali preparati vaccinali, con un Esavaccino, praticabile con una sola iniezione che contiene tutti i vaccini obbligatori, più due facoltativi ma raccomandati, già in uso in alcune ASL non della nostra Regione, privo di conservanti contenenti mercurio, che risolverebbe così tutti i problemi compresi quelli psicologici così fortemente turbativi per i genitori e le loro associazioni di protesta.
Una seconda soluzione, praticabile ma più macchinosa ed incompleta consisterebbe nella sostituzione del pentavaccino, che è privo di vaccino antiepatite B, che viene effettuato separatamente e che contiene mercurio con un tetravaccino (Difterite, Tetano, Pertosse ed epatite B) senza mercurio, più una seconda iniezione di IPV (vaccino antipolio) in altra sede. Questa seconda soluzione priverebbe però del vaccino facoltativo contro la meningite.
Concludendo, in estrema sintesi, approvando questo ordine del giorno il Consiglio Regionale del Piemonte impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore alla Sanità, su questi due punti: a) introdurre nella pratica vaccinale della prima infanzia, un esavaccino, già in commercio, privo di mercurio e derivati, che comporterebbe una variazione di spesa pressoché nulla b) promuovere una campagna di propaganda e promozione a favore dei vaccini, attraverso la diffusione di opuscoli illustrativi ed educativi efficaci e la formazione attenta e continua del personale responsabile delle vaccinazioni, coinvolgendo nel contempo medici, farmacisti e paramedici attraverso i loro ordini professionali.
Vaccinarsi deve diventare una scelta consapevole. Ma a giocare un ruolo fondamentale, ripeto, è la strategia di comunicazione che le aziende sanitarie dovranno adottare verso l'opinione pubblica, con messaggi chiari esaurienti e convincenti.
A preoccupare gli igienisti riunitisi ad Erice è l'ipotesi di abolire l'obbligo della copertura vaccinale nel nostro Paese. Secondo Vittorio Carreri, Presidente della Società italiana di igiene, non siamo ancora culturalmente preparati.
Dall'incontro, diretto da Francesco Auxilia dell'Istituto di igiene dell'Università di Milano, è infatti emerso che per le vaccinazioni facoltative (pertosse, morbillo, parotite e rosolia) i livelli di copertura sono modesti tanto da registrare un aumento delle infezioni di tipo epidermico.
Per contro la campagna antiepatite B, avviata nel 1991, si è rivelata determinante nel controllo della malattia con una riduzione del 40% di nuovi casi.
Nei convegni a cui ho assistito in questi giorni si è solo parlato di spesa, ma non di prevenzione primaria. Questa è una cosa grave sulla quale voglio richiamare l'intero Consiglio.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Caracciolo.
Se non ci sono altri interventi darei la parola all'Assessore D'Ambrosio, così ci dà anche il parere della Giunta.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Sì, grazie. Debbo fare alcuni chiarimenti che ritengo doverosi.
Dico subito che il tiomersale, che è un composto, come ha detto il collega, contenente mercurio, viene usato per le sue proprietà antimicrobiche con lo scopo di mantenere la sterilità dei prodotti.
In relazione a quanto proposto ai primi due punti dell'ordine del giorno, appare utile evidenziare che tutti i Servizi Vaccinali delle Aziende Sanitarie Locali piemontesi da tempo utilizzano per le vaccinazioni dell'infanzia principalmente vaccini combinati che non contengono tiomersale, per cui la soluzione alternativa proposta pare già largamente praticata.
Le aziende produttrici hanno reso disponibili le preparazioni esavalenti solo nel corso del mese di aprile 2001 e le ASL si stanno organizzando per l'offerta dei nuovi vaccini in formulazione esavalente che saranno utilizzati appena terminate le procedure di acquisto. La sola vaccinazione dell'infanzia ancora effettuata con un preparato contenente tiomersale (questo composto contenente mercurio) riguarda la vaccinazione antiepatite B dei dodicenni, per la quale solo a partire dal prossimo autunno le aziende produttrici renderanno disponibili formulazioni prive di tiomersale.
L'uso dei preparati contenenti tiomersale risulta pertanto già ad oggi marginale ed appare destinato a scomparire totalmente nel corso dei prossimi mesi.
Per quanto riguarda gli interventi formativi, gli operatori dei Servizi vaccinali delle ASL, tramite il referente per le attività vaccinali, sono stati informati sulla problematica ed è stato reso disponibile il testo del comunicato stampa del Ministero della Sanità n. 56 dell'8 febbraio 2001 che io doverosamente e velocemente leggo.
Questo testo dice che "il tiomersale è contenuto in alcuni vaccini in commercio in Italia per le sue proprietà antimicrobiche, con lo scopo di mantenere la sterilità dei prodotti. Il livello accettabile di assunzione di mercurio dipende dal peso corporeo e dall'età", sarebbe quindi più pericoloso nei bambini piccoli. "E' noto altresì che alte dosi di mercurio hanno un effetto tossico sul sistema nervoso centrale; al contrario non esistono evidenze di tossicità di tiomersale presente nei vaccini. Tuttavia adottando un principio di massima precauzione, numerose istituzioni sanitarie internazionali (quali l'EMEA, agenzia Europea per l'analisi del farmaco, la Farmacopea Europea e quant'altro), hanno raccomandato la produzione di vaccini senza tiomersale. Già oggi comunque vaccini combinati di recente formulazione non contengono tiomersale e a breve saranno disponibili anche quelli contro l'epatite B".
Quali disturbi potrebbero provocare i vaccini contenenti il mercurio? I disturbi sono di tipo neurologico e di tipo allergico, come ha sottolineato il collega.
Sarà cura dell'Assessorato attivare gli Ordini dei Medici e dei Farmacisti con modalità analoghe a quelle soprariportate, così come chiedeva nell'ordine del giorno il Consigliere Caracciolo.
Appare comunque necessario sottolineare che il Ministero della Sanità e l'Istituto Superiore di Sanità hanno evidenziato che il rischio conseguente alla mancata vaccinazione è superiore rispetto a un ipotetico rischio di tossicità del tiomersale e ciò sulla base di evidenze scientifiche, perch non necessariamente il fatto che si stiano avviando molte iniziative al riguardo significa che il rischio esiste.
Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito l'importanza di non interrompere la somministrazione di vaccini contenenti tiomersale visto che non è stato dimostrato nessun evento significativo associabile a questo componente presente nei vaccini fin dagli anni '30.
Mi rendo conto delle preoccupazioni che molti genitori hanno avuto perché gli organi di stampa hanno immediatamente "sparato".
Vi è stato un intervento della Magistratura; tuttavia, ad oggi, queste sono le note ufficiali che abbiamo da parte del Ministero della Sanità.
Pertanto, quest'ordine del giorno proposto dal collega Caracciolo, lo riterrei una raccomandazione per la Giunta, e quindi direi che il Consiglio regionale del Piemonte non "si impegna" (faccio riferimento alla conclusione dell'ordine del giorno) ma "invita il Presidente della Giunta e l'Assessore alla sanità" a quanto esplicitato nella parte seguente.
Come Giunta, quella fatta nell'ordine del giorno dal Consigliere Caracciolo e da altri firmatari, la ritengo una raccomandazione. Tuttavia invece di "impegna", Presidente, direi "Il Consiglio regionale del Piemonte invita il Presidente della Giunta e l'Assessore alla sanità" a quello che segue, alla luce del fatto che, come ribadisco, i vaccini contenenti tiomersale adesso sono solamente quelli per l'epatite B, che è una vaccinazione che si fa a 12 anni; inoltre, così come ci dice il Ministero della sanità e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i vaccini contenenti tiomersale non sono pericolosi e, comunque, sono senz'altro molto meno pericolosi (quand'anche ci fosse una piccola pericolosità) di una mancata vaccinazione.
Sono d'accordo con il collega, e concludo, sul fatto che debba continuare ad esserci l'obbligatorietà della vaccinazione per molte malattie (faccio riferimento a quelle sottolineate dal collega) come la pertosse, l'epatite B ed ovviamente altri tipi di vaccini che non fanno riferimento a quest'ordine del giorno presentato dal collega. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
E' d'accordo, Consigliere Caracciolo, a sostituire "impegna" con "invita"? La parola al Consigliere Caracciolo per dichiarazione di voto.



CARACCIOLO Giovanni

Se questi vaccini sono stati proibiti altrove, qualche problema sicuramente c'è. Non causeranno malattie, causeranno non salute. Quindi dal momento che c'è in commercio un esavaccino senza mercurio, che comporta una spesa inferiore alla somma della spesa degli altri vaccini, non capisco perché non si possa fare.
Da qui a cinque anni verrà eliminata l'obbligatorietà delle vaccinazioni, per cui si arriverà alla volontarietà. Se non si incomincia sin da ora a svolgere opera promozionale, fra cinque anni nessuna mamma porterà più i propri figli ad essere vaccinati.
Questa è la cosa che sottolinea ancora di più l'aspetto psicologico: se si manda un messaggio chiaro e preciso che si eliminano questi vaccini col mercurio e si sostituiscono con vaccini senza mercurio, si fa già un grande lavoro in questa direzione. Grazie.



PRESIDENTE

In sostanza, accetta la sostituzione di "impegna" con "invita"? Soltanto questo punto, Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Cioè vorrei capire cosa significa "impegnarsi". Se si impegna a fare...



PRESIDENTE

"Il Consiglio regionale invita il Presidente della Giunta e l'Assessore alla sanità".



CARACCIOLO Giovanni

Oppure "invita ad impegnarsi".



PRESIDENTE

Vi è questa proposta. Mi pare di capire che il parere della Giunta è favorevole - Assessore D'Ambrosio, mi dica se ho inteso bene - nel caso di "invita".



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Non possiamo assumere un obbligo, anche perché è tutto in evoluzione può darsi che fra un mese...



PRESIDENTE

No, ho capito. Mi dica solo se ho inteso bene: è favorevole nel caso di "invita"...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Sì.



PRESIDENTE

Mentre 'viaggia' tra il contrario e l'astensione nel caso di "impegna".
Se però lei, Consigliere Caracciolo, accetta "invita"...



CARACCIOLO Giovanni

Io vorrei capire cosa significa "invita", questo è il discorso. Vorrei capire cosa significa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro per dichiarazione di voto.



MARCENARO Pietro

Dichiarazione di voto...Intanto posso intervenire nel merito perché è un ordine del giorno e posso parlare nel dibattito anche non per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

E' stato chiuso il dibattito generale.



MARCENARO Pietro

Non lo ha neanche aperto, mi scusi.



PRESIDENTE

Ho chiesto se vi erano interventi, tant'è che il Consigliere Caracciolo...



MARCENARO Pietro

Non ho sentito dire "è chiuso", mi dispiace.
Comunque, mi pare che il Consigliere Caracciolo, anche con l'intervento che ha svolto adesso, non chieda semplicemente un ordine del giorno che rimanga lì, ma misure concrete di politica sanitaria della Regione che vadano in quella direzione.
Questo è ciò che viene richiesto, non semplicemente un ordine del giorno disposto. Quindi, per quanto valga un ordine del giorno, siccome penso che alla fine, Assessore D'Ambrosio, quando dice "invita" vuol dire che condivide lo spirito e i problemi che sono posti, come lei, Presidente lo chiede giustamente al Consigliere Caracciolo, io chiedo alla Giunta regionale, di fare un passo e di accettare una formulazione che sia impegnativa per le politiche. Non credo che il collega Caracciolo voglia dire che da domani, con un'ordinanza, si modificano, diciamo così, i sistemi di vaccinazione in uso. Vuol dire che si impegna in una politica che vada in questa direzione. Però ha anche detto quali sono i temi che consigliano...
Intervengo, ringraziando altresì il collega Caracciolo, poiché, essendo molto sensibile, tre giorni fa ho ricevuto una telefonata da mio figlio che mi chiedeva come doveva comportarsi a proposito delle vaccinazioni contenenti mercurio, appunto valutando se fare o non fare le vaccinazioni nel senso che esistono persone, famiglie e genitori che possono decidere di non fare le vaccinazioni per il timore del mercurio, quindi do testimonianza di una cosa concreta.



PRESIDENTE

Vi sono altri interventi o dichiarazioni di voto? Assessore D'Ambrosio, riusciamo a fare questo passo per trovare un accordo?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Caro collega Caracciolo, sai benissimo che vi sono alcuni pediatri che addirittura sono contrari al vaccino esavalente. Quindi assumere come obbligo per la Giunta un qualcosa su cui vi è ampio dibattito mi pare fuori luogo. Pertanto, come Giunta, accetto questo ordine del giorno come raccomandazione. Ecco la dizione di "invita" invece di "impegna".
Inoltre, debbo ribadire, così come ho detto, che il Ministero della Sanità e l'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno stabilito che questo vaccino contenente tiomersale non presenta pericolosità alcuna. Questo ad oggi. Vi è stato l'allarme scatenato dallo scoop dei mass-media. Per questa è la situazione attuale. Quindi, il Ministero della Sanità e l'Istituto Superiore della Sanità stesso ci dicono che il vaccino non presenta pericolosità.
Tutto è in evoluzione per quanto riguarda la questione 'vaccini' in generale. Alcuni pediatri stanno dibattendo sull'utilità o meno del vaccino esavalente, per cui resto fermo, come Giunta, sulle posizioni enunciate.
Grazie.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 240, il cui testo recita: "La problematica dei vaccini contenenti tiomersale e mercurio in questo ultimo periodo - da come si apprende da fonti giornalistiche - un esposto contro i vaccini che contengono mercurio è stato presentato dall'associazione Vaccinetwork, in almeno 39 Procure italiane.
Il primo a muoversi è stato Raffaele Guariniello, procuratore aggiunto torinese, il quale ammette che l'inchiesta è già avviata.
L'esposto chiede che vengano ritirati dal commercio preparati che contengano mercurio sotto forma di tiomersale rappresentati, nella pratica vaccinale usuale, da vaccini contro il tetano, la difterite, l'epatite B la pertosse. I primi tre obbligatori per legge.
Al momento sono numerose le vaccinazioni sanitarie, di tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti, che hanno vietato la produzione di vaccini contenenti tiomersale.
Sollecitazioni e raccomandazioni a promuovere l'uso generalizzato di vaccini privi di tiomersale e di altri conservanti contenenti mercurio sono state avanzate ai governi dell'Unione Europea lo scorso anno dalla EMEA, Agenzia Europea per l'Analisi del Farmaco, e già recepite nei calendari vaccinali dei Paesi europei.
In Italia, il Ministro della Sanità ha emanato un decreto per eliminare il mercurio e i suoi derivati dai vaccini, con decorrenza dal 2007 sottolineando con un comunicato ufficiale, che non esistono evidenze di tossicità provocate dal tiomersale presente nei vaccini.
visto che si sta sviluppando una vera guerra dei vaccini affrontata da contrapposto documenti scientifici e studi medici, con frequenti risvolti medico-legali che comunque semina allarme nei genitori, con le conseguenze - queste sì disastrose - di non vaccinare più i figli, incorrendo, tra l'altro, in sanzioni legali e vanificando il lavoro di prevenzione di molti anni che ha portato alla scomparsa di tante malattie considerato che il problema non va circoscritto alla sola tossicità - dose dipendente - con danni neurologici, renali, epatici, ma anche ad altre tipologie come la potenzialità cancerogena e la sensibilizzazione cutanea dimostrata in parecchi studi effettuati in pazienti saggiati con il tiomersale, dove si è evidenziata una sicura reazione allergica ritardata al patch test: la frequenza più alta dopo quella al nichel evidenziato che è pronto un esavaccino, praticabile con una sola puntura che contiene tutti i vaccini obbligatori più due facoltativi, esente da conservanti contenente mercurio, già in uso in alcune nazioni, che risolverebbe tutti i problemi citati facendo presente che allo stato attuale, le ASL usano normalmente un Pentavaccino che è privo di mercurio, da cui è escluso quello della epatite B, che contiene mercurio ed è vaccino obbligatorio tenendo conto delle vigenti leggi italiane in materia di vaccinazioni e del ruolo a cui le Regioni in materia di Sanità, verranno chiamate quanto prima ad assumere Il Consiglio regionale del Piemonte impegna Il Presidente della Giunta e l'Assessore alla programmazione sanitaria: ad ispirarsi al "principio di precauzione" adottato nel 1999 negli Stati Uniti e suggerito già in due riprese dalla EMEA, per l'Europa, cercando momentaneamente, soluzioni alternative alla attuale prassi vaccinale, che potrebbero realizzarsi anche con i prodotti vaccinali esistenti attraverso modalità di somministrazioni diverse, per esempio, usando un Tetravaccino (tetano, difterite, pertosse, epatite B) in una sola dose e contemporaneamente praticando la vaccinazione antipolio tipo IPV, a parte a prevedere eventuali stanziamenti in bilancio necessari per l'acquisto del nuovo tipo di vaccino Esavalente, che non contiene mercurio e che risolverebbe in una sola puntura tutti i problemi; attivandosi a commissionarlo da subito, trovandosi già in vendita nelle farmacie per uso privato attivandosi, anche con interventi formativi, presso il personale delle ASL incaricato alle vaccinazioni, a rendersi disponibile ad un "colloquio" più completo e sereno con i genitori, onde evitare allarmismi molto pericolosi ad attivare gli Ordini dei medici e dei farmacisti, a che le loro categorie informino correttamente la loro utenza sulla problematica vaccinale a non ritenere preponderante, trattandosi della prevenzione primaria dei nostri bambini, il rapporto costo-beneficio e il rischio-beneficio, a danno del secondo, in quanto il rischio, se si stanno prendendo tante iniziative certamente esiste a sollecitare il Ministero della Sanità affinché la programmazione vaccinale della nostra Nazione si adegui da subito a quella già in atto in tutti gli altri Paesi".



PRESIDENTE

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 14 voti favorevoli e 18 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Cooperazione

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 290, inerente a "Incertezza circa la prosecuzione dell'affidamento dei servizi scolastici di sorveglianza e pulizia nelle scuole di Torino e Provincia alle cooperative sociali B"


PRESIDENTE

Mi è giunta la richiesta di iscrizione dell'ordine del giorno n. 290 scaturito dopo l'incontro avvenuto questo mattina con le cooperative sociali.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo per una richiesta di chiarimenti. Volevo sapere se l'ordine del giorno riporta anche la firma del Consigliere Palma. Mi dicono di no quindi, Presidente non c'è l'unanimità dei Gruppi.



PRESIDENTE

Non c'è la firma del collega Palma, quindi non c'è l'unanimità e non ci sono i 40 voti.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

L'ordine del giorno in esame mi è stato consegnato dall'Assessore Cotto ed è scaturito dall'incontro tra Consiglio, Giunta regionale e la delegazione delle cooperative sociali. Chiedo scusa ai colleghi del Gruppo radicale, nella seduta del pomeriggio c'è stato un po' di trambusto e non ho avuto modo di proporre l'ordine del giorno al Capogruppo dei Radicali.
Penso sia ancora possibile aggiungere la firma, porgo comunque le scuse al Gruppo dei Radicali.
Qualora il Gruppo dei Radicali non ne condividesse il merito ne prendiamo atto, anche se per la semplice iscrizione, credo possano acconsentire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Sicuramente per l'iscrizione siamo favorevoli.



PRESIDENTE

Chi è favorevole all'iscrizione dell'ordine del giorno è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
E' aperta la discussione sull'ordine del giorno n. 290.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Avendo partecipato all'incontro e avendo seguito da molto tempo tutta la problematica relativa all'inserimento delle cooperative sociali nelle scuole, intervengo per sottolineare sia l'urgenza dell'approvazione di questo ordine del giorno, ma anche per sapere dall'Assessore se, tenuto conto della specificità della situazione torinese, l'atto che stiamo per approvare tiene conto delle modalità con le quali in questi anni il ruolo suppletivo degli enti locali è stato svolto. Pertanto chiedo se c'è l'impegno, da parte dell'Assessore, di portare nelle sedi opportune - credo nella Conferenza Stato-Regioni, ma credo anche nell'ambito della compagine governativa che si è appena insediata, e con l'Assessorato competente e il Ministero - tale problematica per consentire a migliaia di lavoratori di uscire dalla situazione di precarizzazione del proprio rapporto di lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Anch'io sono d'accordo che l'ordine del giorno in discussione debba avere carattere d'urgenza, perché certamente ha un significato se approvato nella giornata di oggi. Approvandolo oggi, daremmo nei fatti un'attuazione ai principi sui quali l'intero Consiglio regionale o la maggior parte dei Consiglieri assegnati a questo Consiglio regionale, concorda; tant'è che il documento in esame è stato sottoscritto da quasi tutti i Presidenti dei Gruppi.
Alcuni Consiglieri hanno chiesto che qualcuno illustrasse l'ordine del giorno. Ritengo non spetti a questo o a quel Presidente di Gruppo l'illustrazione, visto che si tratta di un atto redatto a seguito dell'incontro avvenuto tra il Consiglio, la Giunta e la rappresentanza delle cooperative sociali.
Secondo me le vie sono due o lo si dà per illustrato, anche se credo che l'ordine del giorno sia estremamente chiaro ed estremamente esaustivo sia nella premessa che nel dispositivo, oppure, visto che abbiamo l'occasione di avere in aula l'Assessore Cotto che ha coordinato, come Giunta, l'incontro, possa essere utile e significativo per ognuno di noi ascoltare sia le risultanze dell'incontro sia, soprattutto, le considerazioni che hanno portato a redigere il documento così come presentato all'aula e sottoscritto da noi Presidenti dei Gruppi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Com'è noto a quasi tutti, questa mattina abbiamo ricevuto una rappresentanza dei lavoratori delle cooperative sociali di tipo B preoccupati perché tutta la vicenda su Torino riguarda 2000 lavoratori, di cui 700 svantaggiati. Come Giunta abbiamo dato la disponibilità - eravamo presenti quattro Assessori - ad attivarci presso le istituzioni interessate. Per la verità come Assessore alle politiche sociali avevo, già nel mese di marzo, scritto Ministro dell'istruzione proprio per far sì che si attivasse per trovare le risorse atte a mantenere questi lavoratori nella loro attività.
Insieme abbiamo concordato quest'ordine del giorno del Consiglio regionale, proprio per avere maggior forza nei prossimi incontri, d'accordo con il Comune di Torino e la Provincia, nei confronti del governo, per far sì che si possa risolvere il problema, tenendo presente che già il Comune di Torino e quelli limitrofi hanno corrisposto quanto dovuto per gli appalti. Ci sono, quindi, degli affidamenti che dovrebbero continuare.
Non voglio fare nessuna pressione per mettere fretta. E' chiaro, per che, non essendoci Consiglio martedì prossimo e volendo porre il problema al più presto al nuovo Ministro, un ordine del giorno votato all'unanimità può senz'altro servire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Sarò brevissimo. Vorrei solo dire che ringrazio i colleghi che sono intervenuti e l'Assessore che ha voluto brevemente illustrare l'ordine del giorno. Non ho problemi a dire che tutto deriva dal fatto che non ho potuto partecipare all'iniziativa di oggi: per questo sono rimasto completamente spiazzato da un ordine del giorno che mi era stato presentato come inerente ai lavori socialmente utili e che, quando lo sono andato a vedere, trattava di tutt'altro.
Ho voluto leggere il documento. Me lo sono anche riletto, ho ascoltato l'illustrazione e annuncio che voterò sicuramente a favore.
Mi spiace aver creato un po' di disturbo, ma ritengo che, per serietà era necessario farlo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 290, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che in data 12 giugno 2001 la Giunta e il Consiglio Regionale hanno ricevuto una delegazione delle cooperative sociali B, impegnate nelle 164 scuole di Torino e Provincia, delle loro associazioni di rappresentanza e tutela e dei sindacati confederali, i quali hanno esposto la situazione di estrema gravità determinatasi a causa dell'incertezza circa la prosecuzione degli affidamenti dei servizi scolastici di sorveglianza e pulizie nelle suddette scuole rilevato che la vicenda riguarda 2000 lavoratori piemontesi di cui circa 700 persone svantaggiate ritenuto che l'esperienza maturata in questi anni, dai primi affidamenti risalenti all'anno 1994, ha dimostrato la validità di politiche attive del lavoro e di promozione sociale nei confronti dei cittadini più vulnerabili altrimenti a carico dei servizi sociali considerata l'originalità ed il carattere innovativo dell'esperienza di affidamenti su servizi complessivi quali: la sorveglianza, le pulizie (cosiddetti servizi "chiavi in mano"), che ha consentito una gestione meno burocratica, più snella ed efficace della tradizionale attività dei bidelli dato atto della soddisfazione espressa dai diversi interlocutori del mondo della scuola (dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie) che ha determinato la volontà di continuare a fruire dei servizi delle cooperative sociali vista la disponibilità del Governo regionale ad attivarsi con le Istituzioni interessate, nelle competenti sedi, perché siano adottati i necessari provvedimenti, che consentano la prosecuzione dell'esperienza ed offrano ai lavoratori coinvolti le dovute garanzie in ordine al mantenimento del posto di lavoro dà ampio mandato al Presidente della Giunta regionale ed agli Assessori competenti affinché: sia costituito un tavolo fra Regione, Provincia e Città di Torino per concertare le opportune iniziative si faccia interprete presso il Ministero dell'Istruzione, perch all'interno dell'emanando decreto sugli organici A.T.A. (operatori scolastici) sia considerata complessivamente la presenza delle cooperative sociali B, per i servizi di sorveglianza e pulizie richieda al Governo che, in sede dell'approvazione del bilancio di assestamento, siano previste le necessarie risorse per consentire il proseguimento dei contratti in essere, almeno fino al termine delle attività didattiche relative all'anno scolastico 2001/2002, in considerazione del fatto che le relative risorse sono già state anticipate dagli EE.LL.
sia interessata la Direzione regionale dell'istruzione, per ottenere che il periodo di proroga di due mesi, già stabilito dal Ministero, riguardi i mesi di settembre ed ottobre, al fine di consentire l'iter degli adempimenti prima evidenziati e la regolare riapertura delle attività scolastiche evitando ritardi e disservizi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Vista l'ora, riaggiorniamo i nostri lavori alla seduta di venerdì prossimo. Ovviamente, la seduta avrà lo stesso ordine del giorno. Oggi, un po' di provvedimenti li abbiamo esauriti. Rimane il punto 7) all'o.d.g. che verrà chiamato come primo punto. Successivamente tratteremo il punto 9) all'o.d.g. con il punto 10), che è già stato trattato.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti all'Ufficio di Presidenza verranno allegati alprocesso verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.
La seduta ha termine alle ore 19,30)



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