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Dettaglio seduta n.192 del 29/05/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


CHIEPPA VINCENZO



(Alle ore 9.59 il Consigliere Segretario Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.31 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cattaneo, Gariglio e Valloggia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute: 22 dicembre 2006; 11-16-23 gennaio 2007.


Argomento:

d) Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 23 e 30 gennaio, 6, 13, 20, 27 febbraio e 6 marzo 2007. Saranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare


Argomento: Viabilità

Interpellanza n. 1312 del Consigliere Toselli, inerente a "Adeguamento rete stradale cuneese"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interpellanza n. 1312, presentata dal Consiglieri Toselli.
Risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Nell'interpellanza si domandavano notizie alla Giunta regionale circa il finanziamento della rete stradale trasferita - la cosiddetta rete ex ANAS - e l'attuazione degli accordi di programma.
Da questo punto di vista, faccio solo una precisazione: in realtà gli accordi di programma non hanno connessione, rispetto alla formulazione dell'interpellanza, con il cosiddetto "Piano Nodi" che, invece, rientra nel Piano investimenti licenziato dal Consiglio alcuni anni fa.
Per quanto riguarda il finanziamento degli interventi sulla rete trasferita, stiamo semplicemente procedendo di anno in anno a completare il finanziamento, che era già previsto su base pluriennale, allorché il programma complessivo di interventi sulla rete trasferita dall'ANAS fu licenziato dal Consiglio. Stiamo via via procedendo a coprire finanziariamente gli interventi che, progressivamente, arrivano allo stadio di progettazione maturi per dar corso alla traduzione in cantieri.
Sul secondo punto, che riguarda gli Accordi di programma nell'ambito del bilancio approvato di recente - d'altra parte, questo capita sempre con le interpellanze o le interrogazioni che sono formulate in un periodo molto antecedente a quello in cui si danno le risposte - sono state garantite le risorse per il completamento dell'intervento di Cavallermaggiore, che aveva una copertura finanziaria precedente, non congrua rispetto alle dimensioni dell'intervento, mentre nel bilancio di quest'anno sono state previste le risorse necessarie per dar corso all'intervento nella sua completezza.
Per quanto riguarda il raccordo tra la Strada regionale 20 e la Strada provinciale 30 (conosciuta come variante di Racconigi), analogamente a Cavallermaggiore, esisteva un finanziamento insufficiente, che è stato integrato con il bilancio di quest'anno; in più - credo che questo il Consigliere Toselli lo sappia - c'è stato un passaggio di consegne rispetto al completamento della progettazione, da ARES, che aveva avviato il progetto in virtù di un accordo di programma - allora così definito alla Provincia, che ritorna a svolgere la funzione di ente progettante e poi appaltante, anche con un contenimento dei costi rispetto alla prima ipotesi progettuale licenziata da ARES. Come abbiamo verificato, tale ipotesi può essere contenuta e un pochino ridimensionata, mantenendo sulla strada che si costruirà caratteristiche adeguate per quel livello di viabilità, senza eccedere nelle geometrie e nell'ampiezza della strada stessa, quindi contenendo di risulta i costi.
Per quanto riguarda il collegamento Villafranca-Cardè, vale lo stesso discorso. Questo è un intervento che sta a cavallo delle due province (Cuneo e Torino). Abbiamo inserito nel bilancio di quest'anno i fondi per completare la progettazione e poi l'intervento.
Mentre, per quanto riguarda la variante all'abitato di Cherasco, come credo di aver avuto già modo di dire in Aula, è oggetto di un protocollo d'intesa che è poi stato inserito dalla Provincia di Cuneo, con sottoscrizione avvenuta anche da parte della Presidente della Giunta regionale, nell'ambito delle intese istituzionali che la Regione ha sottoscritto con le diverse Amministrazioni provinciali. Nei capitoli di bilancio, che fanno capo all'Assessorato alla programmazione, quindi al collega Conti, oggi sono stanziate le risorse per trasformare quel protocollo d'intesa in un accordo di programma che, evidentemente, sarà inserito con una sua specifica unità revisionale e un suo specifico capitolo nell'ambito dell'Assessorato alle infrastrutture e tradotto operativamente nelle varie fasi di progettazione e quindi nell'appalto.



PRESIDENTE

Ringrazio l'Assessore Borioli.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Ringrazio l'Assessore per la risposta all'interpellanza del 26 giugno u.s. ed anche per l'e-mail che mi ha inviato qualche settimana fa, con la quale mi ha chiarito la situazione viaria ed infrastrutturale proprio su ogni questione prettamente localistica.
Per quanto riguarda la questione della Villafranca-Cardè, credo che l'Assessore sia a conoscenza del fatto che i cinque milioni e 400 mila euro erano già impegnati sul 2006, però, sono stati eliminati dai residui con una determina d'inizio maggio.
Le chiedo di venirmi incontro, magari attraverso un suo funzionario se ella volesse contattarlo nell'arco della mattinata - affinché possa conferire con lui e comprendere nel miglior modo possibile la situazione specifica di Villafranca-Cardè.
Ritiene che un funzionario possa darmi udienza durante la mattinata per comprendere la questione di Villafranca-Cardè? Nel complesso, per concludere il mio intervento, mi ritengo soddisfatto per l'intervento dell'Assessore, rispetto alla conoscenza delle questioni viarie e infrastrutturali nella Provincia Granda, e per il suo impegno in merito al recupero di quelle risorse rispetto alle opere, che, ovviamente trascorrendo il tempo, diventano più costose di quanto previsto.
Chiedo se è possibile per lei fare questa verifica relativamente a Villafranca-Cardè. Credo che, forse, neanche lei, sostanzialmente, ne sia a conoscenza o, forse, può anche esserle sfuggita, quindi è meglio tenerla sotto controllo. Ben vengano queste interpellanze, che permettono, in via del tutto istituzionale, di comprendere al meglio la questione nel merito.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 887 della Consigliera Cotto, inerente a "Monitoraggio e analisi delle condizioni di vita delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 887, presentata dalla Consigliera Cotto.
Risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

Signor Presidente, rispondendo brevemente a quest'interpellanza, volevo sottolineare che tra il mese di aprile 2003 e il mese di luglio 2004 è stata condotta una ricerca sulle condizioni di vita degli ospiti presso le strutture cosiddette "case di riposo", prendendo in esame circa 200 strutture, pari al 26% delle strutture presenti sul territorio regionale.
Questo campione, che dai tecnici era stato giudicato significativo al fine di ricavare elementi utili per rendere più efficace la funzione regionale di programmazione, coordinamento e verifica, in merito alla qualità della vita degli ospiti presenti nelle strutture socio-sanitarie e socio assistenziali, immagino sia stato utilizzato anche per la predisposizione della deliberazione n. 17 del 30 marzo 2005.
La Consigliera interrogante sa che il monitoraggio sui presidi socio assistenziali e socio-sanitari, direi anche socio-educativi, è assicurato da quell'attività di vigilanza che, naturalmente, oltre a consistere nella verifica e nel controllo della rispondenza alla normativa vigente dei requisiti strutturali, gestionali e organizzativi, che è dovuta per legge va oltre il valore letterale intrinseco del termine, perché quest'attività di vigilanza si configura o dovrebbe configurarsi, naturalmente, come un'attività di promozione finalizzata al miglioramento dell'erogazione dei servizi; quindi, presuppone un lavoro intenso di collaborazione tra il comparto sanitario e quello socio-assistenziale.
Questo secondo aspetto di tipo promozionale rappresenta un supporto indispensabile per le attività di programmazione e di indirizzo basate fortemente sulla conoscenza e valutazione dell'adeguatezza delle prestazioni e, in particolare, sulla loro congruità come risposta ai bisogni delle persone coinvolte. In merito a questo, nel tempo, le Commissioni di vigilanza hanno acquisito una notevole sensibilità, anche se, naturalmente, queste dovranno essere riorganizzate. Attualmente l'attività di vigilanza è normata dall'articolo 50 della legge regionale n.
1, recante il titolo "Norme transitorie", e per definirne il nuovo aspetto peraltro, così come previsto dall'articolo 26 della stessa legge, occorrerà attendere le disposizioni della nuova legge di piano, che dovrà prevedere un nuovo assetto territoriale dei soggetti coinvolti nell'attività in argomento. I soggetti primari, come tutti sanno, sono le Aziende Sanitarie Locali, cui inerisce l'organizzazione distrettuale, e, conseguentemente anche i soggetti gestori dei servizi socio-assistenziali.
Per quanto riguarda i provvedimenti assunti rispetto a queste problematiche riprese nell'interrogazione, vorrei evidenziare che, in attuazione della DGR n. 17, per garantire una progressione nell'erogazione che non è stata possibile in un tempo unico, per ragioni che ho già spiegato in altre occasioni, in data 31 luglio 2006, è stata approvata la DGR n. 2, "Piano di intervento per la progressiva applicazione del modello assistenziale e tariffario previsto dalla DGR n. 17/2005".
Con questa deliberazione, assunta dall'Assessore Valpreda di concerto con la sottoscritta, è stato approvato il piano di intervento per gli anni 2006-2008 finalizzato a condurre alla progressiva attuazione del modello assistenziale, organizzativo e tariffario, di cui alla DGR n. 17/2005.
Questo Piano di progressione si sviluppa attraverso soglie di incremento annuo che, a partire dalle tariffe applicate allora tendenzialmente, si articolano verso i valori tariffari definiti dalla DGR n. 17.
Per l'avvio della progressione prevista sono state definite delle precise linee guida per la presentazione dei progetti di progressione, che prevedono la compilazione di modelli da parte delle singole strutture che intendono rilevare i livelli assistenziali erogati, gli standard qualitativi, i costi sostenuti per l'erogazione dei livelli assistenziali le tariffe applicate, gli oneri a carico degli utenti e da parte delle ASL.
L'obiettivo è la quantificazione dell'ammontare del costo previsto, per l'anno in corso, a carico del Servizio Sanitario Regionale e il monitoraggio complessivo del quadro dei valori tariffari applicati a livello aziendale nel primo anno della progressione prevista dalla DGR n.
2/2006.
Inoltre, con DGR n. 233 del 27 novembre 2006, la Giunta regionale, a causa della necessità di aumentare il numero dei posti letto convenzionati ha destinato la somma complessiva di 20 milioni di euro, di cui diecimila conferiti dal fondo sanitario e altrettanti dal fondo per le politiche sociali. L'utilizzo di queste risorse, che, peraltro, è stato ribadito recentemente con una circolare recante le firme della sottoscritta e della Presidente Bresso, è vincolato esclusivamente per incrementare il numero di posti letto da riservare agli anziani non autosufficienti, per i quali la Commissione competente abbia già previsto un progetto di assistenza personalizzata. Naturalmente è un progetto di assistenza e cura personalizzato, in una struttura per anziani non autosufficienti, sia esso RSA o RAP, con predisposizione del modello individuale di assistenza.
Inoltre, la Direzione delle politiche sociali, di concerto con la Direzione programmazione sanitaria, ha recentemente provveduto alla stesura di una circolare a firma della sottoscritta e della Presidente, nella sua qualità di Assessore pro tempore alla sanità, pubblicata anche sul BUR e inviata a tutti i soggetti interessati, quindi non solo alle ASL, nella quale si danno precise indicazioni sull'attività di vigilanza e sulle attività di controllo del rispetto delle convenzioni delle strutture per anziani, rispettivamente svolte dalle Commissioni di vigilanza e dai competenti servizi o strutture distrettuali individuati dalle ASL nel proprio atto aziendale. La circolare è nata proprio dall'esigenza di monitorare e di vigilare sulla corretta applicazione delle disposizioni date dalla Giunta regionale sia con la DGR n. 17 del 30/3/2005, sia con la DGR n. 2 del 31/7/2006.
Per quanto riguarda l'iniziativa "Case di riposo aperte", ricordo che era stata istituita una giornata simbolica, quella del 21 dicembre di ogni anno, durante la quale la Giunta invitava i Sindaci dei Comuni a svolgere iniziative per fare entrare i cittadini nelle case di riposo, organizzando momenti di trattenimento, lettura e animazione con partecipazione dei vari personaggi dello spettacolo.
A me pare importante sottolineare che naturalmente, da parte della sottoscritta, non è una decisione assunta in modo pregiudizialmente contrario rispetto ad azioni assunte dalla Giunta precedente, ma è semplicemente, da parte mia, un riconoscere che quello era, da parte della Giunta precedente, un certo tipo di comunicazione. Ricordo una modalità di comunicazione, come per esempio che il 21 aprile c'era un certo tipo di iniziativa (la Giornata del volontariato), il 21 di giugno altre iniziative ancora, così pure il 21 settembre e il 21 dicembre: iniziative assolutamente legittime, nell'ambito di quelle che erano le prerogative dell'Assessore e delle sue modalità di comunicazione.
Quello che a me preme sottolineare è che debbano occuparsene i territori. Dal momento che conoscono le situazioni e sono legati alle loro strutture, all'interno delle quali sia i Comuni, sia le numerose organizzazioni di volontariato, oltre agli operatori preposti a ci svolgono già molte attività, spetta ai territori che all'interno delle case di riposo, RSA o SRA per autosufficienti e non, siano già presenti, oltre a quello che dicevo prima (interessamento delle comunità locali, la presenza molto attiva del volontariato sia nelle azioni di accompagnamento che nelle azioni di compagnia alle persone), attività di animazione e di sostegno degli ospiti, non soltanto da parte di queste associazioni, ma proprio connaturate al tipo di prestazioni che la Regione richiede anche all'interno delle proprie deliberazioni, non proprio come prestazioni aggiuntive, ma come parte integrante delle attività che devono essere erogate (animazione, terapia occupazione e quant'altro), proprio perch all'interno di un progetto personalizzato e tendente al massimo di riabilitazione, queste attività, compatibili naturalmente con le condizioni degli ospiti, vengono prestate come obbligo e come prestazioni inerenti alle attività che i vari soggetti gestori erogano all'interno delle strutture stesse.
Vorrei ricordare il progetto "Contrasto alla solitudine", che è continuato e ha esteso le sue attività non solo ad un certo periodo dell'anno ma che ormai si esplicita per tutta la durata dell'anno, e non solo nella gran città ma anche nei piccoli territori. Abbiamo inteso proprio privilegiare, con un rapporto con gli organismi di collegamento e coordinamento con il volontariato, le attività tese anche a contrastare con un'azione coordinata con gli enti gestori oltre che con le case di riposo.
Sono attive queste associazioni e sono attivi i loro progetti. Tali progetti consistono non soltanto nel prestare aiuto e sollievo all'interno delle case di riposo mediante azioni che, ripeto, già fanno altri (associazioni di volontariato territoriali o operatori tipo gli animatori e quant'altro), ma prevedono anche attività di accompagnamento e gite all'esterno della struttura che, in accordo con gli enti gestori, vengono praticate un po' dovunque.
Credo di aver risposto, non so se in modo soddisfacente o meno, a tutti i quesiti posti dall'interrogante.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Migliasso.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Ringrazio l'Assessore per la sua risposta, che mi lascia però molto insoddisfatta.
L'Assessore inizia dicendo quello che è stato fatto nel 2003/2004, che ben conosco. Va avanti ricordando che a dicembre 2006 sono stati impegnati 20 milioni per le convenzioni per gli anziani non autosufficienti, senza ricordare che erano i 20 milioni già deliberati ad aprile e impegnati con sei mesi di ritardo, non citando la delibera del 27 aprile, dove vengono tolti tre milioni e 500 mila euro agli anziani non autosufficienti.
Inoltre, non spiega per quale motivo l'attività di vigilanza, che aveva ideato l'allora direttore Valpreda, non è più stata ripetuta.
Tutti sappiamo che con una circolare non si fa vigilanza. Ricordo ai colleghi dei DS che il discorso della vigilanza nelle case di riposo era il loro cavallo di battaglia. Ricordo Marisa Suino e i vari interventi che aveva fatto, che erano stati anche propositivi proprio perché assumessi certe iniziative.
Non è stato risposto quali sono stati i provvedimenti assunti negli ultimi 15 mesi - adesso dobbiamo dire due anni - se non il discorso dei LEA, che riguardano non solo le case di riposo, ma anche altre cose.
L'iniziativa "Case di riposo aperte" viene considerata uno strumento di comunicazione, come per il Volontariato in piazza.
Essendo molto insoddisfatta, non mi limito a dirlo, ma trasformer quest'interpellanza in mozione, sperando magari che l'iniziativa "Case di riposo aperte", così come l'iniziativa "Volontariato in piazza", venga assunta dal Consiglio regionale. Non è solo un sistema di comunicazione, ma è un'attenzione verso chi vive nelle case di riposo. Diventiamo sensibili solo quando leggiamo sui giornali: "Anziano legato nel letto..." ecc., e allora la magistratura ha il massimo rispetto, faccia il suo dovere! Siamo il Consiglio regionale, non possiamo rinunciare ad una regia regionale su un problema che vede 40 mila cittadini ricoverati nelle case di riposo. Allora lo lasciamo ai Comuni. Ci sono Comuni molto sensibili e altri che hanno problemi diversi: magari gli ospiti non sono del proprio Comune e non prestano la dovuta attenzione.
Ritengo che dimenticare gli anziani sia un errore gravissimo, ma anche i tanti amministratori e i tanti lavoratori delle case di riposo, che hanno una marcia in più, perché non è facile lavorare nelle case di riposo n amministrarle.
Dobbiamo affrontare queste problematiche, guardandole a 360 gradi e sempre con i riflettori accesi.
La "Giunta Bresso" ha spento i riflettori sulle case di riposo.
Trasformeremo quest'interpellanza in mozione, in modo che tutto il Consiglio regionale possa discuterne; prenderemo gli interventi svolti dai colleghi dei DS sulla vigilanza nelle case di riposo, che si affida ad una circolare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso, per un'integrazione.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

La Consigliera Cotto continua ad insistere sul Volontariato in piazza.
Voglio ricordare che il Volontariato in piazza esiste, è vivo e vitale è stato deliberato dal Consiglio regionale e viene svolto quando le Province, che sono competenti in materia di volontariato, ritengono di doverlo svolgere.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

COTTO Mariangela (fuori microfono)



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

Presidente, ricordi all'Assessore che esiste "La Giornata del volontariato", l'ultima domenica...



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

La "Giornata del volontariato" è altra cosa dal "Volontariato in piazza", ed è stata voluta dal Consiglio regionale in questa legislatura.
Mi chiedo come mai lei, che è così sensibile, non abbia proposto la Giornata del volontariato nella legislatura precedente, confondendola con il Volontariato in piazza.
Per quanto riguarda le case di riposo, ritengo sia stato molto utile e stiamo ricevendo lettere di ringraziamento, soprattutto da parte delle IPAB - l'aver istituito il fondo regionale (un milione e mezzo di euro) per la sostituzione di maternità e l'aver dimezzato l'IRAP.
Questo è un aiuto consistente alle case di riposo e soprattutto alle IPAB, che sono presenti nei grandi e nei piccoli Comuni.



(La Consigliera Cotto chiede la parola)



PRESIDENTE

Collega, poiché la prossima interpellanza in esame è sua, le do la parola dopo la risposta dell'Assessore Migliasso. Il precedente intervento dell'Assessore è stato irrituale, però si usa concedere un'integrazione all'Assessore.
La ringrazio.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interpellanza n. 945 della Consigliera Cotto, inerente a "Promozione del teatro, della musica, dell'arte come terapia"


PRESIDENTE

Passiamo, pertanto, all'interpellanza n. 945, della Consigliera Cotto.
La parola all'Assessore Migliasso, per la risposta.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

Grazie, Presidente. Sono assolutamente d'accordo che il teatro, la musica e l'arte siano attività molto importanti, come terapia.
Si riconnettono al ragionamento che facevamo prima, tanto è vero che in molte case di riposo, e non solo, ormai si usa, come attività strettamente connaturata all'erogazione delle prestazioni, nel dispiegarsi della normalità delle attività, sia la musicoterapia sia l'arte.
La pittura, ad esempio, è una delle attività preferite dalle persone anziane, e non solo; viene utilizzata la manipolazione di materiali plastici, come la plastilina, e sta prendendo corpo anche il discorso della pet therapy, un'attività di tipo socializzante - direi anche riabilitativo prestata da operatori specializzati. Le persone disabili o anziane vengono a contatto con gli animali: piccoli animali da compagnia oppure come avviene nel caso delle persone con handicap, soprattutto con disagio mentale, animali come il cavallo, grazie al quale le persone imparano un migliore coordinamento della loro persona.
Nell'ambito dell'attuazione dei progetti di servizio civico delle persone anziane, per i quali è stato stanziato un finanziamento di un milione e mezzo di euro, è prevista la realizzazione di numerose attività di animazione, intrattenimento e socializzazione.
Questo volontariato civico presta la propria attività, non solo all'interno delle case di riposo, ma anche all'interno delle stesse.
La rilevanza di questi progetti è data dal fatto che a svolgere queste attività sono persone non più giovanissime, quindi c'è un doppio riconoscimento: quello della valorizzazione della loro partecipazione alla vita sociale, civile e culturale della comunità nella quale abitano, e insieme, l'aiuto a persone più deboli e fragili.
I progetti presentati sono stati moltissimi e noi cercheremo di recuperare dei fondi, in assestamento di bilancio, per esaurire la graduatoria; sono progetti che esplicano le loro attività anche in altro ambito: culturale, verso i giovani e quant'altro.
Per rendere fruibile l'esperienza teatrale al maggior numero di persone appartenenti alle fasce deboli, abbiamo pensato, negli ultimi due anni anche in relazione alle risorse finanziarie disponibili, che - come la Consigliera Cotto sa, avendo fatto l'Assessore - non sono mai sufficienti di utilizzare questo strumento per privilegiare la sensibilizzazione dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie sul tema del bullismo.
un tema particolarmente attuale e sempre più rilevante, come peraltro ci dimostrano tutte le ricerche svolte, e non solo i fatti di cronaca che emergono nei momenti più eclatanti e sui quali forse si preferisce mettere il silenziatore.
Nel 2006 è stato approvato un bando destinato a finanziare associazioni teatrali per la realizzazione di spettacoli sul tema del bullismo utilizzando il metodo del laboratorio teatrale con classi delle scuole medie e superiori. C'è stato detto che sono soprattutto le classi dei più piccoli che possono ricevere un messaggio positivo, e devono riceverlo anche attraverso l'uso dello strumento teatrale, che mima delle situazioni che usa la gestualità del corpo o l'espressività della parola come veicolo importante per farsi comprendere anche dai più piccoli della scuola primaria e dagli adolescenti della scuola secondaria.
Alla selezione di queste associazioni teatrali hanno contribuito il Consiglio regionale dei minori, quella che allora era la Direzione regionale del MIUR, l'Associazione Nazionale Magistrati per i minorenni e la famiglia e anche un giornalista de La Stampa.
In attuazione di questo bando, si sono svolti più di 30 spettacoli teatrali in 21 diverse città del Piemonte, cui sono stati invitati a partecipare gli oltre 2.000 plessi scolastici della Regione per la sensibilizzazione delle alunne e degli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado sul tema del bullismo. Tutti gli eventi sono stati realizzati in collaborazione coi Servizi Sociali Territoriali e sono stati accompagnati da momenti di riflessione sul tema, rivolti anche agli insegnanti, alle famiglie, ai ragazzi stessi.
Considerata la particolare attualità dell'argomento e anche gli esiti positivi che sono stati raggiunti, è stata prevista una prosecuzione dell'iniziativa, che è tuttora in corso, per l'anno 2006-2007. In seguito sulla base di un monitoraggio che condurremo con le scuole, i ragazzi e le famiglie, vedremo se, come e con quale strumentazione proseguire quest'esperienza, che indubbiamente ha dato dei risultati molto interessanti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Penso che la professoressa Bresso, di fronte a questo svolgimento darebbe un buon voto, però scriverebbe "fuori tema", perché io ho rivolto domande per quanto riguarda gli anziani e l'Assessore mi fornisce risposte sulle attività teatrali, che tra l'altro conosco bene, per contrastare il fenomeno del bullismo; attività teatrali che si svolgono nelle scuole e che ben conosce anche l'allora Assessore all'istruzione del Comune di Torino in quanto n'è stata una sostenitrice.
Quindi, è una risposta completamente fuori tema: vorrà dire che non farò un'interpellanza sul contrasto al bullismo e sul proseguimento di queste iniziative. Anche in questo caso, si avverte la mancanza di una regia regionale.
Riprendendo il discorso per cui volevo intervenire prima, penso a quello che il Consiglio regionale ha deliberato in sede di bilancio per la maternità delle dipendenti delle IPAB. Non credevo che fosse un'iniziativa dell'Assessore, bensì un'iniziativa del Gruppo de La Margherita, perché dai comunicati sui giornali avevo appreso che era La Margherita ad aver voluto quello e dunque ne sono stata ben felice; a quel punto, abbiamo anche votato, come Consiglio regionale, per le IPAB e le maternità Tuttavia, l'Assessore si ostina a non rispondere, ad esempio, sul perché tre milioni e 500 mila euro sono stati tolti dagli anziani non autosufficienti con una delibera di fine aprile. L'Assessore Migliasso mi fa cenno che lo devo chiedere all'Assessore Peveraro, però non credo che lei, per un giorno, si sia autosospesa da Assessore alle politiche sociali in Giunta. Quando è stato deciso di togliere tre milioni e 500 mila euro dal fondo per la non autosufficienza, lei non si è opposta e nessuno della maggioranza ha fatto un comunicato stampa per dire "è merito mio".
La Presidente Bresso consiglia di leggere bene e noi facciamo lo sforzo di leggere bene per cercare di capire, a volte ci consultiamo anche tra di noi per vedere se abbiamo capito bene. Però, di fatto, tre milioni e 500 mila euro sono stati tolti dal fondo per la non autosufficienza e nessuno ci spiega perché: vorrà dire che in Piemonte c'è stato un miracolo e che i non autosufficienti sono diventati improvvisamente sufficienti, per cui non è più necessario spendere questi soldi. Comunque, Presidente, noi promuovendo questa mozione, parleremo presto in Consiglio regionale specificamente sulle problematiche delle case di riposo.



GHIGLIA AGOSTINO


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1114 dei Consiglieri Guida e Scanderebech, inerente a "Locatelli stabilimento di Moretta Cuneo" interpellanza n. 1134 dei Consiglieri Robotti e Chieppa, inerente a "Crisi alla Moretta"


PRESIDENTE

L'Assessore Migliasso risponde congiuntamente all'interrogazione n.
1114 e all'interpellanza n. 1134. Prego, Assessore.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Premetto che l'interpellanza, come peraltro tutte le altre, è un po' datata, quindi può darsi che la risposta, anche se i miei uffici l'hanno aggiornata, risenta del tempo passato.
La multinazionale francese Besnier-Lactalis, proprietaria della "Moretta S.p.A.", ha deciso la chiusura delle lavorazioni dello stabilimento di Moretta entro la fine del 2007.
Dopo l'annuncio di tale decisione, l'Azienda ha illustrato alle organizzazioni sindacali le future strategie industriali, che prevedono la creazione di poli tecnologico-produttivi, con l'obiettivo di consolidare il sistema produttivo, conformemente alla vocazione industriale del gruppo consolidando e rafforzando al tempo stesso i prodotti e i marchi.
In tale contesto, l'Azienda ha deciso che dovrà essere cessata l'attività produttiva della Moretta S.p.A. Le società coinvolte hanno dichiarato l'impegno ad una gestione ispirata a principi di responsabilità sociale, resa possibile nell'ambito di un percorso di complessiva gestione delle problematiche industriali e sociali, che vede coinvolte le varie aziende del gruppo. Il 4 dicembre 2006, presso l'Assolombarda (in quanto si tratta di una plurilocalizzata), le parti hanno sottoscritto un accordo e concordato quanto segue. La Moretta S.p.A., nell'ambito della strategia industriale del gruppo, valuterà i progetti di iniziative imprenditoriali proposte da terzi, che comportino l'acquisizione dello stabilimento strutturalmente funzionale ad attività di produzione al netto degli impianti che saranno trasferiti, in quanto funzionali alla realizzazione del complessivo piano industriale e occupazionale conseguente alla creazione di quei poli tecnologici/produttivi di cui parlavo prima.
Verrà definito un piano sociale finalizzato alla gestione delle problematiche occupazionali conseguente alla realizzazione del piano industriale con l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente. Sulla questione, la Giunta regionale rappresentata da me e dall'Assessore all'agricoltura Taricco nell'audizione che si è tenuta in VII Commissione il 25 gennaio di quest'anno, ha precisato che è stata manifestata al Presidente della Provincia di Cuneo la piena disponibilità, come Giunta regionale, a partecipare al Tavolo di regia provinciale. È stato inoltre proposto di dare origine ad un incontro con il Ministro delle Attività Produttive e con gli Assessori al lavoro e all'industria della Regione, in modo da raccordarsi con il Tavolo tecnico diretto dal Presidente della Provincia di Cuneo.
Le Commissioni III e VII si sono rese disponibili ad assumere tutti i provvedimenti necessari ad una risoluzione della vertenza, il più possibile positiva per i lavoratori della Lactalis.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Migliasso.
La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Ringrazio l'Assessore che ci ha letto la relazione che gli Uffici le avevano fatto pervenire. Tra l'altro, lei stessa ha detto che non è aggiornata, perché nel frattempo sono accadute alcune cose.
Ad esempio, pochi giorni fa, la Provincia di Cuneo ha organizzato un Tavolo di lavoro, che ha due obiettivi: quello di migliorare l'accordo di accompagnamento che i sindacati hanno firmato a Milano presso l'Assolombarda e di verificare se esiste o meno l'opportunità che quest'azienda possa essere ceduta ad operatori del settore lattiero caseario.
Mentre la prima opzione è fattibile, secondo noi e secondo l'opinione di molti, difficilmente si riuscirà ad ottenere una soluzione positiva perché sembra che l'azienda non voglia "mettersi in casa" - per usare un termine pratico - un concorrente.
Fra l'altro, lo stabilimento - lo sa bene l'Assessore - funziona in coabitazione con un'attività produttiva della Nestlè, che, pur non essendo del Gruppo Lactalis, appartiene ad un'unitaria attività di marketing e di produzione di determinati prodotti per il mercato europeo.
La risposta non può non soddisfarci, nel senso che prendiamo atto di quanto ci ha detto. Però le chiederei, Assessore, di prendere contatti immediati con la Provincia di Cuneo. Le ricordo, inoltre, che quando il Consiglio ha approvato l'acquisto delle aree di Mirafiori ha modificato il Titolo della legge che riguardava unicamente il comparto industriale e produttivo torinese, variandolo, se non mi sbaglio, grazie ad un emendamento presentato dalla Lega Nord ma appoggiato da tutti, in "Interventi di riqualificazione sul tessuto industriale piemontese". Perch non cercare, almeno temporaneamente, un intervento diretto da parte della Torino Nuova Economia e verificare, successivamente, la cessione ad altre aziende del comparto lattiero-caseario? Mi sembrerebbe una strada percorribile.
Quale potrebbe essere il rischio? Che al 31 dicembre 2007 la Locatelli cessi completamente l'attività produttiva nello stabilimento di Moretta. E noi, forse, avremmo potuto fare di più se solo avessimo preso qualche iniziativa diretta, come quella che ha preso la Regione con l'acquisto delle aree di Mirafiori.
Credo che sia importante, perché è il principale stabilimento lattiero caseario piemontese. Tutti gli altri sono molto più piccoli.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Guida. Prima di cedere la parola al Consigliere Robotti, darei la parola all'Assessore Taricco per una breve integrazione.
evidente che, con l'integrazione dell'Assessore Taricco, i Consiglieri avranno il diritto di controreplicare.
Per quanto riguarda l'interpellanza n. 1134 dei Consiglieri Robotti e Chieppa, sul medesimo argomento, verrà consegnata la risposta scritta.
Prego, Assessore Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola solo per integrare la risposta, in questo senso: nella riunione cui faceva riferimento il Consigliere Guida, svoltasi a Cuneo nei giorni scorsi, il mio Assessorato ha partecipato mediante un collaboratore (un funzionario), che ha verificato la percorribilità delle proposte avanzate dalla Provincia.
Ne siamo perfettamente consapevoli, anche perché abbiamo seguito tutta la fase della ricerca di contatti che potessero portare ad un interesse nell'acquisizione dello stabilimento da soggetti impegnati nel campo lattiero-caseario, diciamo così.
In questo senso, la situazione è molto più complessa di quanto non sia stata qui descritta. Non mi riferisco tanto al fatto che il Gruppo Besnier Lactalis non voglia cedere ad altri soggetti concorrenti lo stabilimento per non portarsi concorrenti in casa, come diceva il Consigliere Guida (aspetto che, peraltro, è anche comprensibile, nel senso che, se fossimo imprenditori, probabilmente faremmo un ragionamento similare), quanto al fatto che, stante le verifiche effettuate (personalmente ho parlato con alcuni degli operatori interessati per manifestare, all'interno dei ragionamenti sui prossimi programmi dei fondi strutturali, la disponibilità della Regione a sostenere eventuali azioni di investimento), non sono emersi soggetti così interessati da mettere in campo una trattativa che avesse un potenziale sbocco.
Ho personalmente tenuto i contatti con una grandissima azienda tedesca interessata alla questione, la quale, dopo una prima verifica dello stato degli impianti e della situazione in essere, ha sostanzialmente desistito dall'approfondire la tematica.
Sicuramente, nel tavolo che si sta attivando in Provincia di Cuneo, la Regione sarà presente. Stiamo valutando chi potrà seguire i lavori di questo tavolo (come Assessorato e come funzionari). Sicuramente, ci sarà tutto l'impegno a seguire l'evoluzione di questa situazione.
Siamo anche perfettamente consapevoli delle interconnessioni che ci sono dentro lo stabilimento con la parte che fa capo a Nestlè, diciamo così. Perché uno dei rischi esistenti all'interno di questo sistema è che il cattivo andamento della parte Lactalis ribalti, sullo stabilimento Nestlè, un aumento di costi gestionali, rendendo non più conveniente anche la gestione della parte Nestlè.
Stiamo seguendo quotidianamente tutta la vicenda e non è così facile trovarvi una soluzione, in quanto la tipologia dello stabilimento, la sua collocazione e il contesto in cui è inserito non rendono facilmente collocabile quel tipo di esperienza.
Comunque, come ho precisato, abbiamo già confermato alla Provincia di Cuneo che faremo parte del tavolo che la Provincia ha attivato per costruire una prospettiva. Lo seguiremo e terremo informato il Consiglio sulle prossime evoluzioni. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Taricco.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Ringrazio l'Assessore per il completamento delle informazioni.
Ciò che sostiene è vero; credo, però, che sia rilevante la presenza al Governo di Ministri importanti, che fra l'altro si occupano di queste materie. Combinazione, il Ministro del lavoro è di Cuneo, così come il Ministro del commercio estero, l'Onorevole Emma Bonino. E in questa vicenda c'entra molto il rapporto fra i Governi.
So che il discorso non è facile, ma proprio nell'ambito della collaborazione fra Italia e Francia dovrebbe essere affrontato questo tema.
Non so con quale risultato, ma noi facciamo i Consiglieri regionali e abbiamo il compito di auspicare degli interventi autorevoli.
Ciò che chiedo - lo avevo già chiesto quando la vicenda era nata, e la prima lettera che ho scritto l'ho indirizzata a lei e al Ministro Damiano è che il Governo cerchi di capire in che modo i francesi si vogliono muovere sul mercato del lavoro in provincia di Cuneo. Perché - combinazione tre aziende importanti della Provincia di Cuneo, Provincia finora indenne da grandi crisi occupazionali, sono francesi: ci riferiamo alla Alstom alla Michelin e adesso alla Locatelli.
Non è pensabile favorire - perché così è stato - l'acquisto della Locatelli da parte della Lactalis senza l'interventi della autorità della concorrenza (nel senso che nessuno è andato a dire a Lactalis che comprando la Locatelli, diventava, di fatto, il secondo produttore italiano lattiero-caseario). Ma visto che si è dato il via libera a livello governativo, bisognerebbe cercare di capire se la politica nazionale pu fare qualcosa di più. Questa è la prima cosa.
La seconda cosa che vorrei chiedere è se è possibile, attraverso l'attività della Regione, verificare se la Piemonte Latte o altre cooperative o aziende piemontesi siano interessate a rilevarne l'attività a questo punto credo che sia difficile acquistare quello stabilimento anche in concorrenza, con degli investimenti concordati con la Regione: Finpiemonte, Torino Nuova Economia e i fondi che avete a disposizione non possono servire soltanto...
Con questo, non intendo fare dei paragoni negativi; dico soltanto che ad occhi esterni potrebbe apparire soltanto il tentativo forte (com'è accaduto in questi casi) di salvaguardare l'industria torinese e non quella cuneese o di altre Province.
Prendete atto che è anche su questi temi che si gioca il consenso elettorale. Bisognerebbe spiegare perché sulla Lactalis Moretta vi è stato secondo noi, un interessamento della Regione non dico negativo - sarebbe troppo, e ingiusto - ma di secondo piano rispetto a quello che, ad esempio ha interessato altre aziende di Torino e cintura.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Guida.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1301 della Consigliera Cotto, inerente a "Abbonamento per i pendolari che viaggiano in auto sulle autostrade del Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 1301, presentata dalla Consigliera Cotto.
Risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Reputo il tema che pone la Consigliere Cotto naturalmente di interesse perché può rappresentare il campo di un'iniziativa che in qualche modo mutuando l'esperienza ricordata anche nella risposta scritta che ho preparato, che è quella in corso con ATIVA rispetto al sistema autostradale che circonda l'area metropolitana di Torino, credo sarebbe opportuno estendere ad una rete autostradale più ampia.
Naturalmente credo che quest'obiettivo possa rientrare nelle linee di azione politica della Regione e deve confrontarsi con alcuni elementi di complicazione, che sono rappresentati dal fatto che, prima di tutto, questo è un tema che non può essere oggetto di un'interlocuzione e di una decisione più univoca nel rapporto tra la Regione e le società concessionarie, perché in ogni modo i sistemi tariffari delle società concessionarie, per diventare operativi, devono essere validati in sede ANAS. È ANAS che, come soggetto concedente, tenuto anche alla vigilanza sul sistema delle concessioni, di volta in volta autorizza con propri provvedimenti sia gli adeguamenti tariffari sia l'attivazione di sistema di tariffazione, quale può essere quello con abbonamento cui la Consigliera Cotto fa riferimento. È così anche nel caso di ATIVA, in cui il sistema di abbonamento in vigore è attivato proprio in virtù di un'autorizzazione da parte di ANAS.
Quindi, bisogna seguire tutta una trafila per la quale noi ci siamo già affidati, ma l'altro elemento di complicazione sulla rete autostradale che non è quella di immediata collocazione nell'ambito interamente piemontese - è quello di dover dialogare con società concessionarie che hanno in carico la gestione di segmenti autostradali che hanno una caratteristica solo regionale. Penso alla Torino-Milano come alla Torino Piacenza, rispetto alle quali bisogna muoversi in maniera coordinata anche con le altre Regioni, perché difficilmente si può pensare che si possa attivare una tariffa di abbonamento sulla rete autostradale che si fermi nell'ambito del territorio piemontese senza coinvolgere, sulle autostrade che hanno una caratteristica sovraregionale, anche i potenziali utenti ed abbonati dei territori confinanti. Tutto ciò premesso sotto il profilo tecnico, credo che questa sia una sollecitazione che non solo può essere raccolta, ma siccome l'interrogazione risale a qualche tempo fa, è una sollecitazione sulla quale ci siamo già attivati in un contesto non semplicissimo, perché è ancora in corso tutta una complicatissima trattativa tra ANAS, sistema delle concessionarie e Governo sul tema della riforma del regime concessorio, che ovviamente non agevola la definizione di questi ulteriori elementi. Credo che sarebbero molto utili agli utenti ma di complicazione nel quadro del sistema; mi auguro però che all'interno degli apparati e dei nuovi strumenti concessori si possa realizzare uno strumento che, naturalmente, potrebbe essere utile, oltre che in questo senso equo, nei confronti di quei cittadini che ad oggi ne sono esclusi. Il beneficio di accedere all'autostrada con un abbonamento per i cittadini che abitano in una fascia di territorio dove con ATIVA sono presenti queste possibilità, è un beneficio dal quale sono esclusi tutti gli altri cittadini piemontesi che quotidianamente utilizzano la rete autostradale.
In questo senso, prendo atto positivamente di questa sollecitazione. Come Assessorato ci siamo attivati e seguiremo questa vicenda. Non è una vicenda di semplicissima definizione, perché non rientra in una potestà che ci appartenga in sede come livello decisionale, ma che credo possa almeno segnare qualche altro passo in avanti. Può darsi che magari dovremo faticare un po' per arrivare ad estendere questo beneficio su tutta la rete, ma via via credo che, nell'arco dei prossimi mesi, si possa ampliare questa possibilità almeno a qualche segmento ulteriore della rete autostradale, soprattutto di quella che si colloca interamente all'interno del nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta e per la disponibilità a portare avanti il discorso dell'abbonamento per i pendolari che viaggiano in auto sulle autostrade del Piemonte. Per queste ragioni, chiedo all'Assessore di farmi trasmettere gli atti che saranno espletati, in modo che io possa seguire più da vicino le trattative dell'Assessorato e possa anche rispondere a quei numerosi pendolari che si chiedono perché sono discriminati rispetto ad altri.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1310 della Consigliera Cotto, inerente a "Attuazione L.R. n. 10 - 'Conservazione e valorizzazione sociale delle linee e degli immobili dimessi e riutilizzati'"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1310, cui risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

La questione riguarda la legge regionale n. 5 del 2006, sulla quale la Consigliera Cotto mi interroga relativamente alla mancanza di una specifica predisposizione di stanziamento di bilancio rispetto alla legge medesima.
Inoltre, mi chiede se non si ritenga opportuno procedere con il programma di acquisizioni immobiliari al fine di attuare la legge e dare risposta alle esigenze che, in modo particolare, sono state evidenziate dalle piccole realtà.
Su questo condenso una risposta in due punti.
Primo: la legge rimandava all'attuazione di un regolamento che è stato oggetto di una mia proposta alla Giunta, che è sotto esame da parte degli organismi tecnici che ne stanno verificando la pulizia e la congruità dal punto di vista formale, e che io conto di approvare nella prossima Giunta o in quella immediatamente successiva.
Il meccanismo è stato un po' farraginoso e potevamo forse fare un po' più in fretta, ma in qualche modo abbiamo dovuto cimentarci rispetto ad una materia che non era usuale anche con la struttura.
Per quanto riguarda il finanziamento, è evidente che, siccome il regolamento deve definire criteri ed indirizzi, sarà a valle del regolamento che potremo incominciare ad inquadrare e selezionare un profilo delle esigenze che possono rientrare in un finanziamento che, comunque nell'ambito delle nostre UPB, anche attraverso un piccolo provvedimento di variazione, potremmo già attivare nel corso di quest'anno, pur non essendo previsto nel bilancio approvato di recente un capitolo apposito.
Se il Consiglio e se il Presidente della Commissione competente lo ritengono utile, trattandosi di una prima attuazione a valle dell'approvazione del regolamento e dovendo fare i conti con un quadro di risorse certamente non adeguato a farci sopra una cavalcata dispendiosissima, si potrebbe portare alla Commissione competente un quadro informativo e magari verificare insieme su quali punti si potrebbero orientare le prime risorse, tenendo conto che siamo già ad un certo punto dell'anno e, quindi, si tratterà di concentrare le risorse su iniziative molto selezionate e mirate, che possano trovare attuazione rapidamente.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Assessore per l'onestà della risposta.
Quando ho presentato questa interpellanza, un giornale locale erroneamente, aveva attribuito a me la paternità della legge. Sono solo una dei firmatari, la paternità è del Consigliere Dutto e del Consigliere Muliere il quale, giustamente, attraverso un comunicato stampa, rivendicava la sua paternità e comunicava che a bilancio i finanziamenti c'erano.
Mi sono detta che, forse, non avevo letto bene, invece è il Consigliere Muliere che non ha letto bene il bilancio. L'Assessore risponde che i finanziamenti non ci sono proprio perché la Giunta deve ancora approvare un Regolamento che - di questo devo dare atto - non è facile da approvare, ma sono sicura che i Consiglieri della II Commissione sapranno senz'altro confortarla in questo.
L'Assessore ha detto che con la variazione di bilancio si cercheranno le risorse. Era una legge molto attesa già lo scorso anno e chiaramente quando viene approvata, come in questo caso, all'unanimità, le aspettative da parte dei Comuni e delle associazioni aumentano. È importante fare chiarezza sul punto.
Mi auguro che il Consigliere Muliere abbia ascoltato la risposta dell'Assessore e le mie considerazioni, altrimenti gliele farò avere dopo personalmente. La maggioranza si impegni a far sì che la legge non sia solo un proclama per dire "abbiamo fatto", quando invece la mancanza di finanziamenti la rende inefficace.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1087 del Consiglierei Scanderebech, inerente a "Autista preso a schiaffi perché va troppo piano"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1087, sulla quale risponde l'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Il Consigliere Scanderebech, nella sua interrogazione, pone tre quesiti a seguito del fatto che un passeggero di un pullman ha dato un pugno all'autista.
Quali provvedimenti, in materia di sicurezza pubblica, si intende applicare al fine di tutelare autista e passeggeri di mezzi pubblici che sempre più di frequente, vengono presi d'assalto dai malavitosi? Secondo quesito. Quale provvedimento si intende assumere al fine di arginare il dilagarsi della criminalità che, quotidianamente, colpisce i cittadini piemontesi? Terzo. Quali provvedimenti si intende applicare al fine di rendere più agibili e sicuri i mezzi di trasporto locali che, in seguito all'applicazione del piano antismog, rappresentano l'unico mezzo per raggiungere il centro cittadino? Relativamente ai primi due quesiti posti dall'interrogante, si comunica che le tematiche di cui all'interrogazione in oggetto non risultano essere di competenza dell'Assessorato alla promozione della sicurezza, stante la previsione di cui all'articolo 117, lettera h) della Costituzione. Sono di competenza esclusiva dello Stato.
Per quanto evidenziato nel terzo quesito, si rende noto che, al fine di potenziare la sicurezza sui mezzi di trasporto locali, il Comune di Torino ha istituito una squadra mista composta da operatori di polizia locale e personale di GTT che lavorano congiuntamente.
Ricordando che questa risposta è stata scritta il 30 novembre 2006, il Consigliere sa che adesso è stato siglato il Patto per la sicurezza di Torino e dell'area torinese, quindi molte cose sicuramente cambieranno. A tale progetto ha contribuito anche la Regione con circa due milioni e mezzo di euro, che possono contribuire al Patto appena la legge sarà approvata.
Ci sono risorse per circa 9 milioni e mezzo di euro, con cui vengono acquistate attrezzature. È stato realizzato un piano per la sicurezza in soccorso allo Stato che riguarda Torino e l'area torinese.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Mi considero un amico dell'Assessore - spero che anche l'Assessore mi consideri tale - ma la sicurezza di Torino e dei cittadini va oltre l'amicizia che ci lega.
La sicurezza di Torino, come più volte ricordato sui giornali anche dal Sindaco di Torino, è una questione che non ha colore politico, ma riguarda in modo specifico i cittadini torinesi. Oggi, più che mai, il centro della città è dominio di sciacalli, terreno di continue azioni di microcriminalità contro i cittadini che hanno paura. Se facciamo un monitoraggio di quante persone e di quanti padri di famiglia girano per la città di Torino - indipendentemente dalle problematiche di traffico, di telecamere, di ZTL - ci rendiamo conto che la gente ha paura di passeggiare nel centro di Torino alla sera.
Faccio un esempio. L'altra sera, in piazza San Carlo, c'era un concerto molto importante per i cittadini piemontesi (sponsorizzato anche dalla Regione Piemonte). Era presente l'Assessore Peveraro, gli spettatori erano circa 100. Lo sa perché era presente così poca gente? Perché la gente ha paura uscire di sera e andare in centro. Noi dobbiamo ridare il centro e piazza San Carlo ai nostri cittadini.
Lei, Assessore, non può dire: "Non è nostra competenza". Deve fare qualcosa. L'Assessore ha detto di aver firmato il Patto della sicurezza, di aver investito due milioni e mezzo, ma fate qualcosa, non solo proclami.
Non trinceriamoci dietro la frase: "La sicurezza riguarda tutti". Certo che riguarda tutti, ma adesso al governo ci siete voi.
Non mi sta bene il buonismo con cui accogliete tutti gli extracomunitari, l'indulto, l'inefficienza operativa nel gestire bene le risorse umane che abbiamo a Torino (parlo della polizia locale, che non c'è).
L'altra sera in quella piazza non c'era un vigile. Anche se erano presenti solo un centinaio di spettatori, non c'era un vigile. La presenza del vigile funge da deterrente, allontana la microcriminalità. Oggi ci sono delle zone franche che sono le zone più belle di Torino, le zone più importanti. Altro che parlare di turismo! Così non possiamo attrarre i turisti.
Su quel pullman dopo pochi giorni dalla mia interrogazione, c'è stato un caso molto particolare, che è lo specchio di ciò che sta accadendo a Torino: un ragazzo si trovava nel pullman con altre persone ed è intervenuto per difendere una persona anziana importunata da tre delinquenti che, successivamente, sono scesi con lui e l'hanno picchiato.
Non possiamo pensare di vivere in queste condizioni.
Assessore Caracciolo, lei deve fare qualcosa, oppure lasci la delega.
Non può continuare a dire che non è nostra competenza. Questo lo dico perché la sicurezza, come dice il Sindaco Chiamparino su tutti i giornali più rappresentativi, è una questione che riguarda tutti.
Bene, visto e considerato che riguarda tutti, è anche interesse di questa Giunta fare qualcosa. Soprattutto, è necessario intervenire sulla sicurezza nei pullman. Date delle direttive ai vigili di Torino perch possano salire sui pullman a intervalli diversi.
Assessore, i vigili possono salire sui pullman per far vedere che i cittadini torinesi sono tutelati dalle forze dell'ordine? Peraltro i vigili sono stipendiati grazie alle tasse che pagano i cittadini di Torino.
Possiamo fare questo? Rientra in quell'articolo che lei ritiene non essere di sua competenza? Con questo l'amicizia rimane immutata, ma dobbiamo fare qualcosa per la sicurezza.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Proseguimento discussione congiunta ordine del giorno n. 695, inerente a "Incidente accaduto presso l'Università di Torino", presentato dai Consiglieri Clement, Pozzi, Bossuto, Robotti, Barassi, Dalmasso, Larizza Turigliatto, Chieppa, Travaglini, Boeti, Auddino, Reschigna, Ferraris Cavallaro, Pace e Spinosa ordine del giorno n. 696, inerente a "Condanna degli episodi verificatisi all'Università di Torino il 14 maggio 2007", presentato dai Consigliere Leo, Guida, Cotto, Novero, Nicotra e Pedrale ordine del giorno n. 697, inerente a "Gravi fatti avvenuti a Palazzo Nuovo in data 14 maggio 2007", presentato dai Consiglieri Bossuto, Clement Barassi, Dalmasso, Robotti e Chieppa


PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Scanderebech. In seguito, le chiederò quale grande evento musicale c'era nel centro di Torino, perché, pur essendo molto attento, non me ne sono accorto, ma non mi sembra ci fosse Bruce Springsteen o Vasco Rossi.
Abbiamo concluso con il punto 3) all'o.d.g., relativo al sindacato ispettivo. Passiamo al punto 4) all'o.d.g., in particolare riprendiamo con la votazione, che non era risultata valida per mancanza del numero legale sull'ordine del giorno n. 695, a firma del Consigliere Clement e altri "Incidente accaduto presso l'Università di Torino".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 695, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visto il grave incidente accaduto nella giornata del 14 maggio 2007 nell'atrio dell'Università di Torino, durante il quale si sono verificati episodi di violenza e cariche di polizia esprime preoccupazione per il clima di contrapposizione e antagonismo tra le diverse culture e soggettività politiche presenti e operanti nell'ateneo.
L'Università deve e dovrà restare il luogo del libero confronto e del sapere, in cui diffondere il senso della democrazia e riaffermare i valori costituzionali e repubblicani esprime condanna per ogni violenza e per ogni eccesso repressivo condanna altresì i gesti, i canti, i simboli ostentati che si richiamano al disciolto partito fascista e che, per questa ragione, sono per il nostro ordinamento al di fuori delle norme costituzionali condanna inoltre tutte le forme di intolleranza culturale, ideologica o politica che mettono a rischio il libero confronto e l'applicazione stessa dei principi democratici auspica che il libero confronto democratico consenta agli studenti di svolgere le elezioni in un clima sereno e rassicurato".
Il Consiglio approva.
Esaminiamo ora l 'ordine del giorno n. 696, modificato in alcune parti, il cui primo firmatario è il Consigliere Leo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Mi ricordo che molti colleghi non erano presenti nella seduta precedente, da qui lo sconcerto di alcuni di loro. Sconcerto comprensibile collega Ghiglia, di qualche collega del centrodestra che doveva votare a favore.
L'altra volta avevamo concordato che, con le modifiche depositate anche quest'ordine del giorno sarebbe stato votato con il favore di tutta l'Aula. Noi, in questo caso, abbiamo votato a favore dell'ordine del giorno del centrosinistra.



PRESIDENTE

Nell'ordine del giorno n. 696, a prima firma del Consigliere Leo, sono state modificate due righe del primo capoverso e tutto il terzo capoverso.
Dovreste averlo a vostre mani.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 696, come modificato il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visti gli episodi verificatisi presso la sede di Palazzo Nuovo dell'Università di Torino, lunedì 14 maggio 2007, che hanno richiesto l'intervento delle Forze dell'Ordine considerato che questi eventi si verificano in concomitanza con le elezioni delle rappresentanze studentesche negli organismi di autogoverno dell'Università ritenendo che in questo significativo momento di vita democratica debba essere garantita l'opportunità di espressione e di coinvolgimento di tutte le componenti che intendono parteciparvi e che nessuna forza, a nessun titolo, a parte le Autorità Istituzionali preposte, possa pretendere di decidere chi abbia diritto o meno alla piena agibilità in ambito universitario esprime condanna degli episodi di intolleranza politica verificatisi all'Università di Torino auspica che le elezioni universitarie possano svolgersi in un clima di confronto democratico, nel rispetto delle diverse posizioni, evitando ogni manifestazione di violenza e consentendo a tutti gli studenti la possibilità di partecipare a questa importante occasione di democrazia.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'ultimo ordine del giorno il n. 697, a prima firma del Consigliere Bossuto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Mi rendo conto che molti colleghi non erano presenti alla discussione avvenuta nella seduta precedente, su quest'ordine del giorno. Sono molto soddisfatto che gli ordini del giorno precedenti siano stati approvati.
Vorrei leggere a tutti, in particolare ai colleghi del centrodestra, questo passaggio - collega Casoni, lei ce l'ha di fronte - dove è scritto "che nessuna forza, nessun titolo, a parte le autorità nazionali preposte, possa pretendere di decidere chi abbia diritto o meno alla piena agibilità in ambito universitario". Questo era un punto sul quale noi c'eravamo battuti collega Casoni.
Detto questo, noi auspicheremmo che quest'ultimo ordine del giorno venisse ritirato. Se non fosse ritirato, voteremmo contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Alla luce del voto espresso negli altri due ordini del giorno, riterrei opportuno ritirare il presente ordine del giorno.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 697 è ritirato.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Mi rimetto alle decisioni dell'Ufficio di Presidenza, ma avremmo gradito una nota illustrativa sulla presenza, che è stata evidenziata dai giornali, di alcuni dipendenti o collaboratori del Consiglio regionale agli scontri all'Università.
Desidereremmo che l'Ufficio di Presidenza, segnatamente il Presidente Gariglio, ci desse una spiegazione.



PRESIDENTE

Consigliere Leo, l'argomento è stato, anche in seguito ad alcune richieste di colleghi Consiglieri e Capigruppo, affrontato nell'Ufficio di Presidenza, trattandosi di una questione che riguarda delle persone.
La discussione può continuare - mi sembra di capire che questa sia la richiesta del Consigliere Leo - però, in seduta segreta.
Dispongo che, ai sensi dell'articolo 45 del Regolamento, il Consiglio prosegua in seduta segreta.



(La seduta prosegue in riunione segreta dalle ore 12.33 alle ore 12.53)


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame proposta di deliberazione n. 284, inerente a "Articoli 10 e 11 della legge regionale 8 agosto 1997, n. 51. Individuazione delle Direzioni e dei Settori del ruolo del Consiglio regionale; definizione delle declaratorie delle Direzioni, delle Strutture Speciali (art. 14, l.r. n. 51/1997) e dei Settori"


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori del Consiglio in seduta pubblica.
Proseguiamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 284, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Casoni sull'ordine dei lavori.



CASONI William

Signor Presidente, vista l'ora, mi sembrerebbe non opportuno iniziare una discussione, magari, per riprenderla al più presto oggi pomeriggio altrimenti sforiamo e la gente, giustamente, ha impegni a pranzo.



PRESIDENTE

Il Presidente Casoni ha posto un problema relativamente al fatto che mancano sei minuti alle ore 13, che è l'orario fissato per la fine dei lavori della seduta antimeridiana. Però, considerando la condivisione sulla proposta di deliberazione n. 284, che riguarda i Settori del ruolo del Consiglio regionale, noi potremmo utilizzare questi sei minuti per votare tale provvedimento e riprendere la seduta pomeridiana alle ore 14.30 esaminando la proposta di deliberazione n. 254, relativa alle strutture della Giunta.
Se i colleghi sono d'accordo, diamo per letta e illustrata la deliberazione n. 284.
Ricordo che il numero legale è 31. In vito i colleghi a votare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 284, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Comunico che i lavori consiliari riprendono alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.58)



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