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Dettaglio seduta n.65 del 29/04/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO



(Alle ore 20.30 la Vicepresidente Ruffino comunica che la seduta avrà inizio alle ore 21.00)



(La seduta ha inizio alle ore 21.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Appiano, Caputo e Ferraris.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 83, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2015"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 83, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2015", di cui al punto 4) all'o.d.g.
ARTICOLO 12 quinquies Emendamento rubricato n. 25), presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Graglia, Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino e Sozzani: Dopo l'art. 12 del disegno di legge n. 83 è aggiunto il seguente: "Art. 12 quinquies: (Abrogazione dell'art. 4 della l.r. 24 dicembre 2014 n. 22) 1. L'art. 4 della l.r. 24 dicembre 2014, n. 22 (Disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria) è abrogato".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 12 quinquies, come i colleghi possono vedere, vi sono una serie di emendamenti presentati. In realtà, come si può ampiamente evincere dalla lettura, non si tratta di emendamenti sostanziali rispetto a questa legge finanziaria. Noi avanziamo però una proposta - che tra l'altro ci siamo permessi di rivolgere anche ai colleghi che hanno presentato l'emendamento 24 - cioè quella di spostare la discussione generale sul tema delle attività estrattive - che riguarda certamente i canoni, ma non solo quelli - sul collegato alla Finanziaria che, come il Vicepresidente ha annunciato, presenterà la Giunta.
Lo dico senza alcun infingimento perché è evidente che, se i colleghi presentatori volessero intervenire per farci sapere cosa intendono fare se spostare questo tema sul collegato alla Finanziaria, oppure no cambierebbe il nostro atteggiamento. Si tratta infatti di emendamenti finalizzati a protrarre la discussione, per evitare che in questa Legge Finanziaria si affrontino temi che - come peraltro abbiamo detto sull'Agenzia Forestambiente, sulle modifiche alla legge cimiteriale, ecc.
crediamo debbano essere affrontati sul collegato.
Con la stessa modalità, chiediamo che anche quell'emendamento venga affrontato sul collegato. In questo modo cambierebbe il nostro atteggiamento su quello e su altri emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Hanno chiesto di intervenire i Consiglieri Sozzani e Graglia.
La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Presidente, chiediamo un minuto di sospensione.



PRESIDENTE

Va benissimo: interrompiamo per un minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 21.03, riprende alle ore 21.04)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Come ha già specificato il Consigliere Vignale, vorrei fare un appello in questo senso; non, evidentemente, sotto un profilo squisitamente politico, ma sotto un profilo di tipo industriale.
Noi stiamo toccando questo aspetto e, anzi, lo stiamo vivendo a più riprese; ci sembra quasi che all'interno dell'Aula ci sia una lobby anti cavatori, perché questo è l'elemento che appare. Siccome ogni volta, nei bilanci precedenti, è emersa questa discussione - addirittura abbiamo sospeso anche un Consiglio regionale per fare una Commissione ad hoc - ci sembra che qui ci sia una filosofia abbastanza precisa a questo proposito.
Ora, io capisco che ci possano essere delle preoccupazioni rispetto a degli ambienti malavitosi o di altro genere, che magari vengono associati a talune attività presenti nella nostra Regione come nel resto d'Italia.
Vorrei spezzare una lancia sotto un profilo industriale, dicendo che gli elementi di cui parliamo riguardano l'escavazione degli inerti, per i quali l'emendamento in questione - e noi lo abbiamo esaminato con una certa attenzione - prevede tre volte tanto i canoni che si applicano in ambito regionale al momento attuale.
Questo significa che, sia nell'ambito dell'edilizia privata - vuol dire che sono costi che vengono riportati in edilizia privata e applicati nell'ambito del settore delle costruzioni, che vediamo già in crisi nell'intera Regione - sia nell'ambito lavori pubblici, viene applicata una maggiorazione di 3 volte. Ci sembra che, in ragione di una discussione che più volte abbiamo fatto in Aula nel verso di un'attenzione allo sviluppo economico della nostra Regione, questo emendamento vada contro quest'indicazione.
Ci riserviamo il fatto, magari, di spiegarci ancora meglio con la discussione dei prossimi emendamenti. Il Vicepresidente lo sa: in una zona in cui le cave di pietra ornamentale erano 100 e oggi sono 30 (vi è già una crisi notevolissima nel settore), cosa facciamo? Diciamo loro di chiudere e di andare a comprare la ghiaia in Lombardia? Questa, infatti, sarebbe la risposta più semplice che possiamo dare con questo tipo di emendamento.
Ci rimettiamo quindi ad una discussione nella maggioranza.
Evidentemente siamo pronti a contestare in ogni angolo e in ogni dove questo tipo di emendamento. Attendiamo una risposta da parte della maggioranza e dopodiché faremo la nostra parte, denunciando con chiarezza qual è l'elemento di assoluta incoerenza nel portare emendamenti di questo tipo, in un momento economico simile.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Domando a tutti i Consiglieri di rimanere nei tempi previsti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio, in deroga al Regolamento e credo anche con il consenso del primo firmatario dell'emendamento in discussione; prego.



GARIGLIO Davide

Mi affido a lei circa le modalità regolamentari attraverso le quali darmi la parola; però, visto l'intervento che hanno svolto il collega Vignale e, a seguire, il collega Sozzani, penso sia giusto che il nostro Gruppo intervenga. Rispondo io, quindi, e mi seguirà - ovviamente se lei lo consentirà - il collega Rossi.
Noi siamo convinti che il tema delle cave debba essere oggetto di un atto normativo. Abbiamo atteso in questi mesi di averlo dalla Giunta regionale, abbiamo lavorato anche noi in questo senso e quindi siamo assolutamente convinti che questo debba essere un tema oggetto di un intervento di regolamentazione. Abbiamo preso un primo provvedimento, se non erro, con il disegno di legge di semplificazione, che andava a normare alcuni elementi.
Riteniamo che si debba intervenire sia sulla materia degli oneri di escavazione, per allinearli a quelli delle Regioni del Nord Italia (delle Regioni che possono funzionare da confronto, da benchmark, rispetto alla nostra Regione), sia - ma vorrei che lo spiegasse meglio il collega Rossi sulla vicenda della pianificazione, cui faceva riferimento il collega Vignale. Questa, infatti, è una vicenda sulla quale la Regione per troppo tempo è stata latitante.
Allora, noi abbiamo posto la questione, per la seconda volta in quest'Aula. Se c'è, rispetto alla necessità di approvare la Legge Finanziaria e la Legge di Bilancio, se c'è una sensibilità e una disponibilità, da parte dei colleghi dei Gruppi di opposizione, di non affrontare il tema in questa sede, ma in altra, perché il tema deve essere oggetto di una compiuta regolamentazione, non si può far finta di non vedere. Ci sono dei problemi che vanno affrontati dal legislatore, pertanto noi siamo anche disposti a ritirare il nostro emendamento, purché ci sia l'impegno, anche da parte della Giunta regionale, di affrontare la materia complessivamente, nell'ambito di un provvedimento legislativo complessivo.
Il veicolo può essere quello che si vuole: chiamiamolo Pippo, Pluto o Paperino, può essere il collegato, può essere - ripeto - quello che si vuole, ma è una materia che va affrontata, perché per troppo tempo, in questa Regione, si è deciso di chiudere un occhio rispetto ad una serie di problemi.
Sono stati proprio alcuni operatori del settore a sollecitarci, a chiederci di normare, pertanto abbiamo questa istanza e la poniamo. Siamo disponibili ad affrontare compiutamente un'istanza proveniente dai colleghi del centrodestra, in altra sede. Chiediamo, però, un impegno a portare avanti una discussione su questo tema in Consiglio regionale, anche con la collaborazione della Giunta regionale.
Se mi consente, però, poiché stiamo parlando di un emendamento il cui ritiro fa venire meno gran parte dei subemendamenti che sono all'attenzione di questo Consiglio, riterremmo opportuno che il collega Rossi specificasse alcune considerazioni avvenute nel dibattito di ieri sera, che non hanno avuto risposta. Sono state dette anche alcune imprecisioni e riterrei opportuno che quest'Aula, nel momento in cui si va quasi a chiudere la discussione di questo argomento in sede di legge finanziaria, potesse ascoltare anche una voce totalmente dissonante, rispetto ad alcune presunte verità dette ieri, che, dal nostro punto di vista, sono tutt'altro che verità. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente, per l'opportunità che mi dà d'intervenire.
Prendiamo atto della necessità di dover chiudere la legge finanziaria e il bilancio, quindi rinunciamo al braccio di ferro che - diversamente sarebbe seguito. Prendiamo anche atto, responsabilmente, della richiesta proveniente dalla Giunta di affrontare insieme il tema in un provvedimento successivo. Prendiamo altresì atto della richiesta di parte dell'opposizione di ritirare l'emendamento, ma anche della disponibilità a lavorare insieme, su un tema importante quale quello della programmazione.
Ci tengo a dire alcune cose - come ha annunciato il Consigliere Gariglio - a commento della motivazione della nostra proposta, ma anche un po' in risposta ad alcune delle questioni che sono emerse nel dibattito soprattutto di ieri sera.
La prima questione che tengo a sottolineare è che non stiamo parlando solo di aumento di tasse o di oneri estrattivi: non ci sono qui - lo voglio specificare - pro o contro cavatori. Purtroppo, qualcuno ha cavalcato questo slogan dipingendoci come persone che hanno preso di mira un settore.
Bene, non è così: siamo di fronte, probabilmente - se mi permettete - a due visioni diverse di un settore.
Ci sono dei settori che, nel corso degli anni - dei decenni - si sono evoluti. Un esempio su tutti: la chimica. Non facciamo più impianti come quello del Porto Marghera; oggi si parla molto di chimica verde, della necessità di coniugare lo sviluppo con la sostenibilità (parola che usiamo moltissimo).
C'è una questione di fondo: in questi decenni, abbiamo imparato una cosa molto semplice, cioè che alcune risorse sono limitate, e la terra è una di queste. E allora, quando parliamo di attività estrattiva non siamo contro chi fa attività estrattiva, diciamo solamente che è caratterizzata da due elementi fondamentali: la produttività - legittima - ma anche l'ambiente. L'ambiente come bene comune.
Pertanto, occorre cercare un equilibrio in questo, equilibrio che ci indica, in maniera molto chiara, l'Unione Europea. Infatti, l'Unione Europea, quando delinea il futuro di questo settore, stabilisce che gli Stati membri devono arrivare al riutilizzo del 70% degli inerti, entro il 2020. L'Italia è forse al dieci (forse, perché probabilmente ha anche una percentuale più bassa).
Come Regione Piemonte, dobbiamo porci, non il problema di alzare o non alzare le tasse al settore delle attività estrattive (è un problema secondario, questo). Certamente è prioritario, e diventa strategico per il settore estrattivo, porre le basi affinché, nel tempo, si emancipi rispetto all'inizio del XX secolo. Noi trattiamo questo settore ancora come se fossimo al decreto regio del 1927, la legge nazionale che regola tuttora il settore delle attività estrattive.
Lo ripeto: qui non c'è nessuno contro nessuno. Abbiamo una visione moderna di questo settore, che deve diventare sostenibile ed evolversi.
Molti imprenditori sono già su questa strada. L'aumento degli oneri altro non è che una ricerca di equilibrio in questo senso: chi fa imprenditoria chi genera utile utilizzando i beni comuni, lo può fare; legittimamente fa utile, ma il bene comune, essendo di tutti, va compensato, e una delle forme con cui si compensa il bene comune è l'onere.
Non c'è nessun accanimento. Noi ci chiediamo solamente perché, ad esempio, in Lombardia la sabbia e la ghiaia costano 0,70 e in Piemonte 0,52. La nostra terra vale di meno? Su questo permettetemi un passaggio perché è importantissimo: il settore è in crisi, è fortemente in crisi.
Sono d'accordo. Faccio, allora, una domanda: ci sono delle regioni in Italia dove si cava gratis. Lì il settore non è in crisi? E' in crisi ugualmente, perché l'onere è quasi ininfluente rispetto al ciclo del cemento e al prezzo finale.
Pertanto, così come non cambia nulla per il settore aumentare di poco non cambia nulla neanche diminuire.
Accolgo l'invito del collega Vignale a parlare di programmazione perché -paradossalmente - il fatto che il settore sia in crisi non mi porta a dire di non abbassare gli oneri, ma mi fa sorgere un'altra domanda: il settore è in crisi, quindi il fabbisogno di inerti è calato, non perché c'è l'onere sull'estrazione, ma perché il mercato è fermo, perché la gente non compra le case.
Perché ci sono i cantieri fermi? Perché si fanno meno opere pubbliche e tutto questo non avviene perché c'è l'onere sulla sabbia e la ghiaia, non avviene se, su un metro cubo, si aumenta di 18 centesimi il prezzo dell'onere. Questo sia chiaro, e non occorre essere dei geni dell'economia per comprenderlo.
Ci si può chiedere come mai, in un trend negativo e se si sostiene che il settore è in crisi, si continua ad autorizzare l'apertura di nuove cave.
Bene, lo facciamo, perché manca la programmazione: ha ragione il collega Vignale e siamo disposti ad intervenire in maniera prioritaria. Sono d'accordo più su questo che sulla questione degli oneri. Questo non esclude il fatto di intervenire sugli oneri, almeno per parificarci alle regioni confinanti, ma sono d'accordo sul fatto che la priorità è nella programmazione, perché la programmazione è l'unico strumento che permette alla Regione di governare un sistema che, diversamente, non è governabile e di dire "sì" o "no" in base alla definizione di bacini, quantità e materiale da estrarre, ed anche in base alle opere che la Regione decide di portare avanti o meno.
Questo, secondo noi, è molto importante. Qualcuno faceva riferimento alla questione delle start up. E' venuto fuori ieri: "Perché le start up vanno detassate e le attività estrattive no?". Beh, le start up innovative non utilizzano beni comuni: la differenza è tutta lì. La start up innovativa non consuma qualcosa che è di tutti, mentre - in questo caso siamo di fronte a un'attività che consuma un bene di tutti. Lo può fare legittimamente, non siamo contrari, ma questa cosa va compensata.
Voglio richiamare un'ultimissima questione: ieri, qualcuno - forse il Consigliere Pichetto, se non ricordo male - diceva di apprezzare la passione, ma che bisogna approfondire. Ecco, sono mesi che noi lavoriamo su questo tema e colgo l'occasione per ringraziare il Gruppo del PD (la maggioranza in generale), perché ci si è presi la briga di approfondire un tema complesso, che ha degli aspetti tecnici molto complicati. Ci siamo messi a studiarlo seriamente e le proposte che abbiamo portato in aula questa e le volte precedenti, e che porteremo, sono frutto di confronti con i rappresentanti dei cavatori e delle categorie.
Certo è - e concludo, Presidente - che noi non siamo i rappresentanti delle categorie, non siamo degli ambientalisti puri, non siamo però neanche i rappresentanti degli imprenditori. Dobbiamo mediare gli interessi delle diverse categorie, questo fa la politica, nell'ottica del bene comune, e la mediazione è il nostro compito. Non facciamo il tifo per nessuno in particolare, ma abbiamo la responsabilità di fare una sintesi all'interno di una cornice culturale e politica moderna e non ancorata al XX secolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Il nostro emendamento sullo stesso tema, l'emendamento n. 13), era basato su tre principi fondamentali: l'innovazione, per fare uscire la materia, come ha già citato il collega Rossi, dal XX secolo, l'occupazione quindi la tutela dell'occupazione, e il rispetto dell'ambiente. Quindi nell'ottica di trovare un equilibrio, un contemperare questi tre elementi appunto, per farla diventare un'attività sostenibile.
In questo senso, non condividiamo in alcun modo, posso dire, il "terrorismo" fatto sulla materia dai colleghi di Forza Italia. Anche noi ci siamo documentati e semplicemente non abbiamo comunicato una posizione ideologica, ma abbiamo cercato di trattare la materia andando verso il futuro, perché, come è già stato ricordato, non è che aumentando gli oneri in Piemonte si va in qualche modo fuori dal mercato; in Lombardia, ad esempio, si paga molto di più, quindi la crisi che c'è è una crisi di filiera, quindi indipendente dalla variabile degli oneri di escavazione.
Poiché siamo persone per bene, accettiamo - anche noi - di rinviare la discussione su questo argomento in altro momento, quindi anche noi accettiamo di ritirare il nostro emendamento, l'emendamento n. 13), a patto che la Giunta si impegni, con un atto di indirizzo collegato a questa Legge Finanziaria, a trattare la questione il più presto possibile in un provvedimento inserito nel collegato. Un provvedimento che consideri tutto quello che abbiamo detto, quindi, le varie componenti (innovazione occupazione e risparmio ambientale), con un intervento certo anche sugli oneri, ma soprattutto sulla programmazione, e che in qualche modo si vada anche verso il futuro, come suggerisce sempre il collega Andrissi prendendo spunto e anche esempio da altri Paesi, prendendo magari in considerazione la situazione degli inerti assimilati che vengono usati per il ritombamento.
Noi ci impegniamo a sbloccare questa situazione, però impegniamo altrettanto la Giunta e facciamo, fin da questo momento una dichiarazione che è questa: il collegato alla Finanziaria non uscirà dalla I Commissione se non ci sarà un intervento in questo senso. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Ci sono altre richieste di intervento? No.
Farei una proposta di una breve sospensione per cercare di chiarire le situazioni, ma se il Consigliere Vignale chiede la parola, prego.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Parto da un presupposto. Intanto, condivido una serie delle valutazioni che facevano i colleghi. La nostra posizione di contrarietà rispetto all'emendamento presentato dai Gruppi di maggioranza e anche dal Movimento 5 Stelle è che non affronta il tema in termini generali, ma affronta il tema esclusivamente rispetto all'inasprimento dei canoni. Questo non pu che apparire, se non si fa un ragionamento di carattere complessivo, come un aspetto quasi punitivo o, comunque, un aspetto di incremento di quelli che sono i costi per le imprese.
Segnalo che il nostro Gruppo consiliare con la proposta di legge n. 1 quindi anche semplice da ricordare, ha presentato, non appena è iniziata la legislatura, una proposta di legge sull'attività di coltivazione delle cave e torbiere, nonché la tutela e salvaguardia dei giacimenti attraverso modalità di coltivazione ambientalmente compatibili, in attuazione dell'articolo 117 della Costituzione.
A noi pare che una serie di temi, quello della pianificazione e quello della programmazione, siano due elementi essenziali perché, come correttamente diceva il collega Rossi, noi oggi, da una parte, discutiamo unicamente di canoni e, dall'altra parte, non teniamo conto di un aspetto dirimente, cioè quello che in un momento di crisi come questo, non c'è nessuna parte della norma regionale che impedisca, qualora uno abbia tutti i requisiti, di estrarre materiale in eccesso rispetto a quelle che sono le esigenze. Questo, pertanto, necessita di un'attività di pianificazione e di programmazione, che sono gli articoli 2 e 3 della legge che abbiamo discusso. E' evidente che parlando di un riparto degli oneri, parlando di un utilizzo differente dei recuperi ambientali, parlando di recuperi ambientali e di tutta una serie di cose che attengono al tema delle attività estrattive, non ci si limita solo ed esclusivamente a questo.
Noi crediamo che, su un tema come questo, lo strumento migliore sarebbe (peraltro è una competenza consiliare, quindi non lo dobbiamo neppure chiedere alla Giunta) una modifica della legge 69. Se però si ritiene che per garanzie anche riguardo ai tempi, è preferibile utilizzare il collegato, noi non abbiamo alcuna difficoltà. Ripetiamo, crediamo che lo strumento migliore sarebbe dedicarsi inizialmente ad una modifica delle leggi vigenti e, in termini di legislatura, la costituzione di un Testo Unico delle differenti norme che riguardano le attività estrattive, che però, come tutti i colleghi sanno, porta a tempi decisamente più lunghi di quelli che il Consiglio si vuole dare.
Non abbiamo difficoltà né a discuterne in sede di III Commissione, che presiede peraltro il collega Gallo; esiste già un testo di legge depositato e altri possono ovviamente discuterne insieme e neppure farlo in seno al collegato, come abbiamo fatto, per esempio, sulle leggi di semplificazione dove vi è un capo che riguarda le attività estrattive, però a tutto tondo.
Altrimenti il rischio, che paventavamo ieri sera, è che, parlando esclusivamente di canoni, si tralascia tutta un'altra serie di parti che secondo noi, sono più significative anche per i temi di salvaguardia ambientale, su cui chiunque avesse la voglia e la pazienza, potrebbe leggere la proposta di legge che abbiamo presentato in questa legislatura ma che in realtà è il frutto di un disegno di legge che la Giunta regionale presentò nella legislatura precedente, ma che poi non ebbe né il tempo, n le modalità di trasformare in norma.
Quindi, un ragionamento di carattere generale noi lo condividiamo perché - credo ne sia anche testimone il Consigliere Gallo - in più di un'occasione, in sede di III Commissione e anche di I, quando discutemmo le misure di semplificazione, dicemmo che erano misure utili, ma non sufficienti perché rimaneva una larga parte che non avevamo ancora affrontato.
Poi, è evidente che le posizioni non saranno simili, perché credo che noi abbiamo posizioni differenti rispetto a quello che è questo mondo. Noi riteniamo che, in questo momento, imporre nuove imposte sia gravoso; lo pensavamo sull'idroelettrico e lo pensiamo sulle attività estrattive, per avremo modo di confrontarci in seno al collegato, senza alcun tipo di preclusione.
Comunico altresì, se questo è l'intendimento comunicato dai colleghi che gli emendamenti relativi all'articolo in oggetto, il 12) quinquies, li ritiriamo. Vorremmo solo che venisse messo in votazione l'emendamento n.
38).
Vogliamo rimarcare un tema che abbiamo già posto per cui, mi auguro, ci sarà, se non sarà affrontato nel collegato, sarà una misura che annunciava il Presidente, cioè una misura unica in cui si ridefinisca la tassazione complessiva della Regione.
Crediamo che il tema relativo ai canoni idroelettrici ponga due limiti: il primo, un aumento significativo della tassazione; con il secondo, noi ci permettiamo di sollevare una questione relativa all'impugnativa che il Governo ha fatto nei confronti della legge regionale e sulla quale la Giunta ha inteso ricorrere.
È legittimo che una Giunta ricorra, ci mancherebbe, ma ci preoccupiamo solo del fatto che questa misura garantisca più di dieci milioni di euro di maggiori entrate. Nel caso in cui, ripeto, la Regione dovesse soccombere in sede di Corte Costituzionale, dovremmo anche restituire dieci milioni di euro a chi già li ha versati.
Crediamo che intervenire anche su questo tema sarebbe positivo per ridurre i canoni e anche per salvaguardare i conti della Regione.



PRESIDENTE

Gli emendamenti n. 25), 26), 27), 28), 29), 30), 31), 32), 39), 40) 33), 34), 35), 36) e 37) sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo,Assessore alle finanze

Poiché era stato chiesto, da parte di alcuni colleghi nel loro intervento, quale fosse l'orientamento della Giunta regionale, non ho nessuna difficoltà ad esprimere quanto segue.
La Giunta regionale apprezza le conclusioni cui sta arrivando il Consiglio regionale, cioè non affrontare questa materia all'interno della Legge Finanziaria, ma di impegnare la Giunta regionale affinché questo sia un tema contenuto all'interno del collegato. Ed è un tema che riguarderà indubbiamente, l'aggiornamento delle tariffe di escavazione, ma anche tutte le altre questioni poste nel corso del dibattito e sulle quali il lavoro che verrà svolto in Commissione consentirà ad ogni Gruppo di poter esprimere le proprie valutazioni e le proprie proposte.
Peraltro, questa soluzione consente anche di ripristinare, su un tema così delicato, anche la partecipazione da parte dei soggetti. All'interno del lavoro della Commissione sarà prevista anche l'audizione e questa consentirà di accogliere una richiesta legittima arrivata proprio oggi da parte delle organizzazioni imprenditoriali, che non è quella di ostracismo rispetto ad un certo tipo di provvedimento, ma certamente quello di essere coinvolti, almeno nella fase di rappresentazione dell'esigenza.
Questo è l'impegno che la Giunta assume, apprezzando le conclusioni cui è arrivato il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 9 bis Essendo ritirato l'emendamento n. 13), decadono i relativi subemendamenti così come per l'emendamento n. 24), anch'esso ritirato.
ARTICOLO 12 sexies Emendamento rubricato n. 48) presentato dal Consiglieri Porchietto Vignale, Berutti, Graglia, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani: Dopo l'articolo 12 è inserito il seguente: "Art. XX Modifica della legge regionale n. 14 del 14 ottobre 2014 (Norme sul procedimento amministrativo e disposizioni in materia di semplificazione) 1. Dopo l'articolo 8, della l.r. 14/2014 è aggiunto il seguente: 8 bis. (Sanzioni per il ritardo nella conclusione del procedimento amministrativo) 1. La pubblica amministrazione procedente o, in caso di procedimenti in cui intervengono più amministrazioni, quella responsabile del ritardo e i soggetti di cui all'articolo 1, comma 1 ter, della legge 7 agosto 1990, n.
241, in caso di inosservanza del termine di conclusione del procedimento amministrativo iniziato ad istanza di parte, per il quale sussiste l'obbligo di pronunziarsi, con esclusione delle ipotesi di silenzio qualificato e dei concorsi pubblici, corrispondono all'interessato, a titolo di indennizzo per il mero ritardo, una somma pari a 30 euro per ogni giorno di ritardo con decorrenza dalla data di scadenza del termine del procedimento, comunque complessivamente non superiore a 2.000 euro".
Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Si tratta di un emendamento del quale abbiamo avuto modo di dibattere sia in Commissione che in Aula con il Vicepresidente Reschigna che, se non ricordo male, condivideva i percorsi, ma non riteneva in quel frangente opportuno andare oltre. Noi riproponiamo il tema perché riteniamo che sia opportuno dare anche un segnale in merito ad un serie di assunzioni di responsabilità in un processo che, se non è potuto rientrare nel tema della legge sulla semplificazione, credo che possa essere valutato questa sera in questo contesto.
Stiamo parlando della possibilità di inserire, all'interno della legge regionale sulle norme sul procedimento amministrativo, l'ipotesi di un indennizzo per mero ritardo. Sottolineo il tema del mero ritardo perché non sempre, ma molto spesso, arrivano segnalazioni sia da cittadini che dalle rappresentanze datoriali di una dilatazione dei tempi che fa nascere chiaramente, dei grossi problemi anche in merito alla competitività del nostro territorio.
E' importante il fatto di poter indicare anche cifre diverse rispetto a quelle riportate nell'emendamento, ma che siano significative per far sì che anche la Pubblica Amministrazione possa essere, così come avviene nel privato, un soggetto efficiente, un soggetto che non incorre in ritardi (che si potrebbero chiaramente evitare). La dilatazione dei tempi no è più accettabile da parte di una Pubblica Amministrazione che vogliamo efficiente e bisogna che sia pronta a lanciare una sfida attraverso la possibilità di sanzionare i ritardi.
Pertanto, riproponiamo questo emendamento, come precedentemente fatto auspicando che, se non sarà un emendamento che riporterà queste cifre possa essere preso in considerazione sia dalla maggioranza sia dalla Giunta affinché, così come ci siamo già detti a microfoni spenti e così come condiviso dalla maggior parte delle persone presenti in Aula, si abbia anche il coraggio di buttare il cuore oltre l'ostacolo e procedere ad una comparazione del sistema pubblico al sistema privato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Sia messo a verbale che la Consigliera Batzella e il Consigliere Grimaldi hanno espresso voto contrario.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 70) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: Dopo il comma 2 dell'articolo 34 della legge regionale 11 marzo 2015, n. 3 (Disposizioni regionali in materia di semplificazione), è aggiunto, infine il seguente: "2 bis. La dichiarazione di cui al comma 1 attesta l'effettivo uso agricolo dei terreni con riferimento alla coltivazione ed alla consistenza aziendale ed è controllata tramite telerilevamento o sopralluogo".
La parola all'Assessore Ferrero per l'illustrazione.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento andiamo ad aggiungere un piccolo pezzo a quella norma di legge con la quale avevamo chiesto di sostituire i contratti di affitto unilaterali con le dichiarazioni di possesso. Essendo le dichiarazioni di possesso non più soggette ad una serie di vincoli, per cui, ad esempio, noi facevamo un contratto unilaterale, dicevamo "io affitto dal signor Rossi", poi il signor Rossi veniva a mancare e io mi trovavo un contratto di affitto con gli eredi.
Abbiamo stabilito, quindi, che le dichiarazioni di possesso ci danno solo ai fini dei pagamenti dei contributi comunitari, la titolarità che serve ai fini del pagamento, cioè che il conduttore conduce il bene e ne ha la titolarità per farlo, e quindi lo fa secondo le regole stabilite dall'Unione Europea (la PAC, la condizionalità, le buone norme).
Noi avevamo fatto questa operazione specificando anche che questi titoli di possesso non sono utili ai fini dell'usucapione, cioè che non vale dire dopo vent'anni che si diventa proprietario del terreno in virtù del fatto che se ne ha avuto il possesso per vent'anni.
Mancava un pezzo, nel senso che in fase di controllo ci hanno detto "però quando andiamo a controllare, controlliamo che ci siano a monte i contratti di affitto unilaterali". Capite che questo vanificava completamente lo spirito della legge.
Pertanto, per facilitare i pagamenti, abbiamo specificato che il controllo viene fatto o tramite telerilevamento, cioè foto aree, o tramite controllo in campo, cioè il sopralluogo in campo.
Questo articolo va a specificare che quando andiamo a controllare i titoli di possesso che sono utili ai fini dei contributi della PAC o similari contributi europei, che quindi è il titolo richiesto dall'Unione Europea, lo andiamo a controllare solo con quelle due modalità e non andando a richiedere i contratti di affitto unilaterali, perché questo vanificherebbe tutta la norma.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Stavamo proprio parlando di questo con l'Assessore per capire meglio la questione.
Mi sfugge ancora un passaggio, perché la verifica sul titolo di possesso è di tipo amministrativo. Qui invece c'è una verifica di sostanza dell'utilizzo del suolo, quindi con il telerilevamento vado a capire quale coltivazione è in atto e la quantità di terreno coltivato.
Mi sfugge il nesso tra la quantificazione e qualificazione con il titolo di possesso e per questo motivo sono ancora perplesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Giorgio, Assessore all'agricoltura

In effetti, non c'è nessun nesso.
Noi abbiamo solo specificato che, in fase di controllo, non si va a chiedere, quando c'è il titolo di possesso, che siano presenti nel fascicolo i contratti di affitto unilaterali.
Abbiamo detto che si fanno i controlli reali e quindi si va a vedere la consistenza con il telerilevamento o con il sopralluogo. Quindi, non si chiede più quello che abbiamo sostituito, cioè i contratti di affitto unilaterali, con i titoli di possesso, perché di fatto all'Unione Europea non importa nulla da chi affittiamo il terreno, se dal proprietario o dai suoi eredi. Importa che noi lo coltiviamo secondo le norme che ci dà la PAC, che è il primo pilastro, e secondo la condizionalità. Questo titolo di affitto unilaterale è una cosa tutta italiana, che abbiamo inserito noi e che ci ha complicato molto la vita.
Sapete che in ARPEA abbiamo migliaia di pratiche inevase ed è per questo motivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Capisco lo spirito dell'emendamento, ma non sono certo che questo risolva una serie di problemi non tanto con l'Unione Europea quanto con chi fa delle verifiche ispettive, che non sono le Commissioni agricoltura dei Comuni, piuttosto che le valutazioni telemetriche.
L'Assessore sa che vi è un importante lavoro che la Guardia di Finanza sta facendo per decine di migliaia di pratiche.
Devo dire che da quel poco che conosco di questo lavoro - lo conosciamo di più da ciò che scrivono gli organi di stampa che non da relazioni interne - non credo che ciò che noi scriviamo modifichi la situazione.
Dopodiché lo valuteremo, ma credo che la stessa valutazione telemetrica o la stessa verifica in campo, a fronte di un'assenza del contratto - è vero che ci può non essere, ma è altrettanto vero che lo posso vantare ai sensi della norma nazionale, anche come contratto verbale, perché questo prevede la norma - non so quanto possa superare non una situazione di difficoltà oggi esistente, e che comprendo che questo emendamento possa superare, ma superare eventuali verifiche successive, anche con la modifiche apportate da questo emendamento.
In più, sempre relativamente alle verifiche successive - che però sono sempre più frequenti rispetto all'Unione Europea per la congruità della PAC erogata - non credo che all'interno della nostra Regione siamo in grado anno per anno, di fare una verifica su tutto il territorio agricolo utilizzato dei soggetti che beneficiano della PAC.
Comprendo lo spirito, che credo sia più finalizzato a sbloccare pratiche, dell'emendamento, ma credo che non metta in salvaguardia, né per il passato né per il presente né per il futuro, da situazioni quale quella difficile che stiamo vivendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Al di là del fatto che il collega Mighetti mi suggerisce che comunque anche così non si capisce chi coltiva il terreno, mi scuso se assumo un po' il ruolo di pittima, ma non c'è nulla di personale.
Siccome l'Assessore Reschigna ha motivato il suo no ad alcuni nostri emendamenti dicendo che non avevano attinenza con la Legge Finanziaria vorrei capire cosa c'entra, anzi cosa ci azzecca - per usare un'altra terminologia - questo emendamento con la Finanziaria. Non ci azzecca assolutamente nulla! Per cui continuiamo a fare emendamenti a spot, ma ogni volta che vogliamo capire di più su una disciplina, andiamo a leggere mille Leggi Finanziarie.
Anticipo fin d'ora che mi arrabbierò molto la prossima volta che l'Assessore Reschigna motiverà il no ad un emendamento dicendo che è interessante ma non c'entra nulla con la Finanziaria. Perché, ripeto questo non c'entra proprio niente!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Rispetto agli emendamenti del Movimento 5 Stelle, per la maggior parte non ho dato questo parere negativo relativamente alla non attinenza alla Legge Finanziaria, ma ricordo perfettamente che, per quanto riguarda gli emendamenti sul personale, ho spiegato che erano interventi oggetto di delegificazione, e potrei fare altri esempi.
Qui abbiamo un problema: apparentemente, questa norma "non ci azzecca nulla" con la legge finanziaria.
Nella realtà, noi sappiamo che siamo in vicinanza della scadenza del PSR e che oggi, in Regione Piemonte, abbiamo una quantità innumerevole di pratiche che sono, sostanzialmente, nel "limbo".
Il tentativo della Giunta regionale - dell'Assessore Ferrero in primis relativamente a questo tipo di situazione è quello di fare in modo che la valutazione rispetto all'utilizzo di un bene avvenga partendo dall'effettivo utilizzo dello stesso e non attraverso una procedura indietro nel tempo tesa a rilevare l'esistenza di quei contratti unilaterali.
Credo che questo tema, in Piemonte, riguardi qualche centinaia di agricoltori. E siccome siamo ad aprile, credo che quest'aspetto abbia un rilievo importante nei rapporti con il sistema economico piemontese. È solo questa l'urgenza.
La Giunta regionale - voglio ricordarlo - proprio oggi pomeriggio ha ritirato un emendamento che considerava importante, quale quello relativo al completamento della trasformazione di IPLA nell'Agenzia forestale. Lo ripresenteremo tale e quale nel collegato alla legge finanziaria, perché lì riteniamo di avere ancora il tempo sufficiente per affrontare il tema.
Crediamo che, essendo alla fine del mese di aprile (quasi inizio di maggio), il tempo su tale questione assuma un rilievo non tanto per i comportamenti dell'Amministrazione, quanto per le conseguenze nei confronti di centinaia di imprenditori agricoli piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Mi rendo conto che ogni tanto sono forse eccessivamente polemico e vorrei cercare di affrontare questo aspetto in modo pacato.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze (fuori microfono)

Basta che non usi il termine "vergognoso".



CAMPO Mauro

Ma io questa mattina dissi "penoso", non ho proprio detto "vergognoso".
Per una volta che non l'ho detto lei si è offeso! Comunque, al di là dell'enfasi che uso talvolta nei miei pistolotti ciò che mi lascia mostruosamente perplesso in questa modalità di azione, è che c'è poca differenza dal farlo con una delibera di Giunta. Un emendamento del genere, presentato a quest'ora, senza un attimo di riflessione, un po' fuori contesto, quando già quel comma inserito nella legge omnibus (legge n. 3/2015) mi aveva sollevato alcune perplessità soprattutto sul fatto dell'usucapione, che non è una cosa su cui si pu incidere con legge regionale (quindi, secondo me, è già contestabile di per sé).
Si continua a legiferare su temi che vanno a condizionare in maniera anche importante - è vero - pratiche che devono essere evase e che portano soldi agli imprenditori agricoli, ma in maniera estremamente disomogenea senza la possibilità di coinvolgere le intelligenze disponibili in Consiglio.
Per carità, magari non ve ne frega nulla, però ci sarebbe piaciuto affrontare questi temi un po' più di petto, in maniera più congrua riflettendo su soluzioni e conseguenze. Perché, poi, ci ritroviamo in situazioni in cui si va ad impattare su cose già in atto. Mi viene in mente che, con l'abolizione della legge n. 13, siamo andati ad impattare su pratiche edilizie già in atto, su progetti già realizzati che dovevano essere presentati e che oggi vengono ricalcolati perché si dipende solo più dalla norma nazionale, in assenza di quella regionale. E vai a dire che la parte attuativa rimane in piedi! Gli ingegneri e i geometri, per sicurezza dicono: "Facciamo riferimento alla norma nazionale". Sono tutti cini! Questo è un aspetto su cui dovremmo riflettere, per evitare conseguenze indesiderate. Avremmo preferito affrontarle in modo diverso.
Dopodiché, crediamo nella buonafede dell'Assessore Ferrero e speriamo che non ci siano sorprese in agguato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Condivido tutti gli interventi, perché sono dotati di razionalità e contengono tutti una parte di ragione.
È un problema che ho seguito con l'Assessore mesi fa e capisco che coinvolga centinaia di aziende. Mi schiero, dunque, dalla parte delle aziende agricole e voterò a favore. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13, così come modificato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 bis Emendamento rubricato n. 130) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti e Porchietto: Dopo l'articolo 13 del disegno di legge n. 83 è aggiunto il seguente: "Art. 13 bis (Inserimento dell'articolo 11 bis nella l.r. 10/1995) Art. 11 bis (Organismo di valutazione) 1. L'attività del Direttore generale, il rispetto degli obiettivi indicati dalla Giunta regionale, l'adeguatezza dei servizi erogati da parte delle Aziende Sanitarie Regionali, sono valutati da un organismo indipendente.
2. L'organismo di valutazione è nominato dal Direttore dell'Assessorato regionale alla Sanità tra i vincitori di un bando pubblico".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 130), per certi versi, rientra nella filosofia dell'emendamento che abbiamo votato oggi, laddove, rispetto alla legge n.
23 sul personale, abbiamo modificato l'organismo interno di valutazione prevedendo che sia composto da soggetti esterni.
L'emendamento n. 130) prevede che l'attività del Direttore generale nel rispetto degli obiettivi indicati dalla Giunta regionale l'adeguatezza dei servizi e altro - sia valutata da un organismo indipendente, nominato dal Direttore dell'Assessorato regionale tra i vincitori di un bando pubblico.
È una modalità che già esiste in altre Regioni italiane. Invece di fare come oggi, laddove un Direttore di un'ASL controlla un altro Direttore e viceversa, si prevede un controllo terzo, che, intanto, dà appunto più terzietà e più efficienza rispetto alla verifica; in secondo luogo, leva anche una serie di valutazioni che, invece, rischiano di stare in capo alla politica.
Non abbiamo seguito una tradizione molto consueta, che è quella della critica della nomina dei Direttori generali, nel senso che ne attenderemo il lavoro. Credo, però, che se approvassimo l'emendamento e avessimo un organismo indipendente che valuti, rispetto agli obiettivi che assegna la Giunta regionale, quello che è il lavoro svolto e quelli che sono gli obiettivi raggiunti, questo metterebbe al riparo chiunque governi, in questo momento ovviamente il centrosinistra, da valutazioni che attengono esclusivamente la Giunta regionale.
Voi sapete che a metà del mandato dei Direttori (o dopo due anni adesso non ricordo bene) la Giunta regionale dovette scegliere, nel dicembre del 2013, se confermarli oppure se rimuoverne qualcuno perché non aveva ottenuto i risultati. Su cosa si basarono quelle valutazioni? Sulle valutazioni che fecero le Amministrazioni locali e su una valutazione che ovviamente, ha fatto la Giunta regionale.
Questo sarebbe di aiuto ad una valutazione più terza. Lo fa la Toscana lo fa la Lombardia, e credo che sia una cosa di buonsenso che non ha colore politico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Rispetto a questo tema, ci sembra di incidere in un ambito che va analizzato in modo più generico. L'attività che questo Consiglio regionale esercita nell'attenzione dei conti, evidentemente deve essere riportata a tutti i livelli.
Poiché il settore della sanità riveste un peso specifico notevolissimo nell'ambito della legge finanziaria, e quindi anche del bilancio di questa Regione, il fatto che ci sia una identificazione dell'efficienza delle ASL e delle ASO attraverso degli obiettivi precisi che dovranno essere convalidati o meno da soggetti terzi (quindi non siano interni e non facciano un'autovalutazione), diventa fondamentale, anche ai fini di un rapporto costi/benefici cui gli stessi Enti devo essere soggetti nei confronti dei cittadini Questo è un po' il senso con il quale proponiamo questo emendamento: essendo stato accettato il discorso dei valutatori terzi nell'ambito "Regione", rispetto ai suoi dirigenti, pensiamo possa essere accettato il valutatore terzo anche nell'ambito degli obiettivi di un'ASL.
Noi pensiamo che i soldi che vengono spesi nelle singole ASL per questo tipo di valutazioni abbiano un senso perché vengono ampiamente recuperati rispetto alla serietà degli obiettivi. Il problema è proprio questo, cioè che tipo di obiettivi debbono essere fissati e che tipo di analisi debbono essere compiute affinché ci sia un raggiungimento degli stessi, ai fini della garanzia finale dell'efficienza di questi Enti. Questo è un po' il problema rispetto al quale probabilmente dovremo articolare e precisare meglio quali sono gli intendimenti.
Sappiamo infatti che in Italia i premi rispetto ai raggiungimenti valgono 800 milioni di euro e pensate che il risparmio dall'abolizione delle Province è stato di 100 milioni: quindi otto volte quanto si è risparmiato con il taglio delle Province. Pensiamo che il fatto che ci sia un'analisi di questo genere sia assolutamente significativo nei confronti dei cittadini, ma anche rispetto all'efficienza futura della Pubblica Amministrazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Rubo alla Giunta veramente pochi secondi perché il mio non è un intervento per far vedere che tutto il Gruppo interviene: non sarebbe opportuno e, tra l'altro, sono già intervenuti con molta correttezza i miei colleghi.
Mi permetto però di auspicare una risposta della Giunta - del Presidente o del Vicepresidente - a questa mia riflessione. Qualora l'emendamento non venisse accolto, mi farebbe piacere, se fosse possibile conoscere la motivazione, tenuto conto che questo non è un tema da "emendamento tanto per far passare il tempo". Io credo sia invece importante definire un percorso in cui, all'interno della sanità, si parli di efficienza, di controllo, ma anche di serenità, affinché le valutazioni vengano fatte da soggetti terzi, avulsi da quello che non è un tema che tocca soltanto l' ambito politico, ma un tema che riguarda anche le relazioni che all'interno del mondo della sanità molto spesso noi evidenziamo.
Precedentemente i colleghi del Movimento 5 Stelle, nel pomeriggio avevano fatto una serie di osservazioni assolutamente corrette in merito ai dirigenti della Pubblica Amministrazione e in particolare a quelli della Regione Piemonte. Io mi permetto di sottolineare che - dopo aver fatto una scelta, ricordo non condivisa da parte nostra, sul soggetto che faceva una valutazione attenta e un controllo scrupoloso dei dati di bilancio, vale a dire il Collegio dei Revisori o dei Sindaci, e aver sottolineato come diventasse difficile immaginare che su bilanci come quelli delle ASL o delle ASO una riduzione di controllori potesse garantire una verifica sempre più difficile da fare - anche su questo tema, che va oltre la valutazione dei dati di bilancio ma investe l'operato dei Direttori, è importante avere un occhio di riguardo.
Chiudo, perché dobbiamo fare i Consigli quando non ci sono la Juve o il Torino che giocano, visto che diventa difficile essere attenti quando a fianco si ha la tifoseria granata che esulta in questo modo e il Presidente.



PRESIDENTE

No, il Presidente Chiamparino è attentissimo.



PORCHIETTO Claudia

Assolutamente: ho visto! Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

A parte il fatto che ho chiesto che il Presidente del Consiglio regionale applichi il Regolamento ed eviti gesti inconsulti e immotivati dalla parte destra dell'emiciclo, faccio presente che, a proposito di questo emendamento e di un altro che abbiamo sospeso, e che riguarda sempre la sanità, domani mattina sarà presente in Aula l'Assessore Saitta. Ci riserviamo quindi domani mattina, con la sua presenza in Aula, di dare il parere sui due emendamenti.
Questa sera ci portiamo avanti su tutto il resto.



PRESIDENTE

La discussione sull'emendamento rubricato 13) bis è dunque rinviata.
Invito i colleghi - e in modo particolare quelli che sono fuori dall'Aula - a prendere posto, perché dobbiamo procedere ad una votazione.
ARTICOLO 14 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 bis Emendamento rubricato n. 125) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Graglia, Porchietto e Sozzani: Dopo l'art. 14 del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 bis (Alienazione di quote del capitale sociale di Torino Nuova Economia S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 43,54 per cento del capitale sociale di Torino Nuova Economia S.p.A.".
Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Dichiarando la mia fede bianconera - a fronte del fatto che i granata sono impegnati e noi siamo già più avanti - procedo io nell'affrontare il nuovo emendamento.
In realtà la proposta riguarda un tema che abbiamo già portato a conoscenza. Devo dire che era una valutazione già fatta anche dalla precedente Giunta, vale a dire il tema di procedere all'alienazione di quote capitale di alcune partecipate - in questo caso stiamo parlando di TNE - al fine di poter utilizzare le risorse provenienti da quell'alienazione per non incrementare la tassazione verso i cittadini piemontesi.
In questo caso parliamo in modo specifico della partecipazione in Torino Nuova Economia, proponendo di alienarne il 43,54% del capitale sociale. Tra le altre cose - dopo una serie di interventi negli anni, che hanno portato anche i suoi bilanci a miglior positività dal punto di vista sia economico che finanziario - il valore non capitale, ma reale, di queste quote di TNE è sicuramente significativo.
Si sta procedendo inoltre, in questi ultimi mesi, ad una serie di interventi sulle ultime aree di proprietà di TNE a disposizione e l'opportunità di alienare queste quote sicuramente permetterebbe alla Regione di introitare cifre importanti, che potrebbero comunque riportare in auge la possibilità non di non aumentare la tassazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
Comunico nuovamente ai colleghi che sono fuori dall'aula che sto per aprire la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 125), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 ter Emendamento rubricato n. 125) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 ter (Alienazione di quote del capitale sociale di Solar S.r.l.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 40 per cento del capitale sociale di Strambino Solar S.r.l.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 126), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 quater Emendamento rubricato n. 127) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 quater (Alienazione di quote del capitale sociale di SITO S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 40 per cento del capitale sociale di SITO S.p.A.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 127), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 quinquies Emendamento rubricato n. 128) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 quinquies (Alienazione di quote del capitale sociale di SAGAT S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione dell'8 per cento del capitale sociale di SAGAT S.p.A.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 128), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 sexies Emendamento rubricato n. 129) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 sexies (Alienazione di quote del capitale sociale di Consepi S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 30 per cento del capitale sociale di Consepi S.p.A.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 septies Emendamento rubricato n. 137) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 septies (Alienazione di quote del capitale sociale di CAAT S.c.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale dispone l'alienazione dello 0,78% del capitale sociale di CAA.T S.c.p.A.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 137), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 octies Emendamento rubricato n. 138) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 octies (Alienazione di quote del capitale sociale di Ardea Energia S.r.l.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 29,05 per cento del capitale sociale di Ardea Energia S.r.l.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 138), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 novies Emendamento rubricato n. 139) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 novies (Alienazione di quote del capitale sociale di Barricalla S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 30 per cento del capitale sociale di Barricalla S.p.A.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 139), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 decies Emendamento rubricato n. 140) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 decies (Alienazione di quote del capitale sociale di CIM S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 30,06 per cento del capitale sociale di CIM S.p.A.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 140), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 undecies Emendamento rubricato n. 141) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 undecies (Alienazione di quote del capitale sociale di MIAC S.c.p.a.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 15 per cento del capitale sociale di MIAC S.c.p.a.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 141), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 duodecies Emendamento rubricato n. 142) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 duodecies (Alienazione di quote del capitale sociale di Terme di Acqui S.p.A.) 1. Al fine di non aumentare la tassazione verso i cittadini piemontesi, la Giunta regionale fornisce indicazioni a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
per l'alienazione del 40 per cento del capitale sociale di Terme di Acqui S.p.A.".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 142), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 terdecies Emendamento rubricato n. 131) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 (Riconoscimento della famiglia ai sensi della Costituzione) La Regione, in osservanza dei principi sanciti dagli artt. 2, 3, 31, 37, 38 e 47 della Costituzione, nonché della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, resa esecutiva ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176 (Ratifica ed esecuzione della convenzione sui diritti del fanciullo fatta a New York il 20 novembre 1989), riconosce quale soggetto sociale politicamente rilevante la famiglia così come definita dagli articoli 29 e 30 della Costituzione, nonché quella composta da persone unite da vincoli di parentela, adozione o affinità. Ai fini degli interventi previsti dalla presente legge il concepito è considerato componente della famiglia.
La Regione, nella propria attività di indirizzo politico e di programmazione, intende favorire la formazione e lo sviluppo della famiglia mediante la rimozione degli ostacoli che si presentano nelle diverse fasi della vita familiare, con particolare riguardo a quelli di carattere abitativo, lavorativo ed economico".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 131), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 quaterdecies Emendamento rubricato n. 132) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14 , del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 quaterdecies (Voucher prima casa) La Regione Piemonte al fine di garantire il diritto all'acquisto della prima casa istituisce un contributo, detto 'voucher prima casa', da erogare una tantum e dal valore di 15 mila euro, destinato a coprire fino all'ottanta per cento delle spese, previa presentazione dei costi realmente sostenuti, per notaio, assicurazione e perizie bancarie e agenzia immobiliare.
La Giunta regionale, con propria deliberazione entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge e sentita la Commissione consiliare competente, disciplina modalità e criteri per l'erogazione del disposto di cui al comma 1 del presente articolo".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 132), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 quindecies Emendamento rubricato n. 135) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 quindecies (Fondo per l'accesso alla prima casa) Al fine dell'erogazione del voucher prima casa e dei finanziamenti agevolati, è costituito un apposito fondo. Le modalità di indirizzo e gestione di tale fondo sono disciplinate da apposite convenzioni tra la Regione e gli istituti e le aziende di credito operanti in Piemonte.
Il fondo è alimentato con stanziamenti di bilancio e con trasferimenti non minori delle risorse stanziate a favore della legge regionale 17 maggio 1976, n. 28".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 135), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 sexdecies Emendamento rubricato n. 136) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 sexdecies (Beneficiari delle agevolazioni in tema di politiche per la casa) La Regione favorisce l'accesso alla prima casa alle famiglie come definite dagli articoli 29 e 30 della Costituzione, a quelle composte da persone unite da vincoli di parentela, adozione o affinità, mediante l'erogazione di contributi. La Giunta regionale, con i provvedimenti di attuazione delle agevolazioni, definisce l'entità delle risorse finanziarie destinate alle agevolazioni e l'importo del contributo erogabile, compreso tra un minimo di euro 5.000 ed un massimo di euro 30.000.
I contributi sono concessi prioritariamente nel seguente ordine: giovani coppie, gestanti sole, genitore solo con uno o più figli minori a carico nuclei familiari con almeno tre figli. L'importo del contributo può essere differenziato in caso di famiglie con componenti portatori di disabilità grave ed invalidità assimilabile alla disabilità grave.
Per fruire dei voucher prima casa, delle agevolazioni finanziarie per i mutui, delle garanzie sui mutui e ai contributi per l'autorecupero devono essere presenti i seguenti requisiti: non essere proprietari di altro alloggio adeguato, come definito nei provvedimenti di attuazione delle agevolazioni non aver fruito di altre agevolazioni pubbliche per le medesime finalità avere un indicatore ISEE standard, ai sensi del D.lgs. n. 109/1998, non superiore a quanto stabilito nei provvedimenti di attuazione delle agevolazioni e comunque non superiore a euro 25.000 essere cittadini italiani residenti da almeno 2 anni in Piemonte, o cittadini comunitari residenti da almeno 5 anni in Piemonte.
L'alloggio oggetto delle agevolazioni deve possedere i seguenti requisiti: non essere di lusso ai sensi dei D.M. 2 agosto 1969 (Caratteristiche delle abitazioni di lusso) avere un valore, come risultante dall'atto notarile, non superiore a quanto stabilito dai provvedimenti di attuazione delle agevolazioni e comunque non superiore ad euro 280.000 comprensivi di imposta sul valore aggiunto. La Giunta regionale può adeguare tale importo sulla base dell'indice ISTAT avere le caratteristiche per usufruire delle agevolazioni fiscali per la prima casa, come definite dalla normativa in materia essere stato oggetto, in caso di agevolazione per recupero edilizio, di interventi per un importo non superiore a euro 50.000 comprensivi di imposta sul valore aggiunto. La Giunta regionale può adeguare tale importo sulla base dell'indice ISTAT Ai fini di quanto previsto dai precedenti commi, per 'giovane coppia' si intende: chi ha contratto o contrae matrimonio entro i termini definiti con i provvedimenti di attuazione delle agevolazioni e comunque non oltre tre anni antecedenti o un anno successivo alla data indicata nel provvedimento attuativo i componenti 'la giovane coppia' non devono avere età superiore a quanto stabilito dal provvedimento attuativo dell'agevolazione e comunque non superiore a quaranta anni.
I limiti di reddito e l'entità dei contributi previsti dal presente articolo possono essere rideterminati dalla Giunta regionale, con cadenza annuale e con riferimento alle disponibilità di bilancio, in ragione delle variazioni dei prezzi al consumo accertate dall'ISTAT.
La Giunta regionale determina le modalità operative necessarie a dare attuazione alle misure previste dal presente articolo e, in particolare procede a: adottare gli schemi di convenzione per attuare le agevolazioni finanziarie per mutui, per concedere le garanzie e per l'istituzione del fondo per l'accesso alla prima casa individuare eventuali limiti per la cumulabilità delle provvidenze di cui al presente articolo, tra di loro, nonché con le altre agevolazioni erogate da soggetti pubblici e privati precisare le categorie di spese ammissibili al finanziamento di cui al comma 1, nonché determinare le modalità per la documentazione delle stesse individuare le categorie di beneficiari e determinare le procedure ai fini dell'accesso alle agevolazioni previste dal presente articolo".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 136), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 septdecies Emendamento rubricato n. 133) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 septdecies (Agevolazioni finanziarie per mutui) Al fine di contribuire a rimuovere gli ostacoli di natura economica alla formazione e allo sviluppo di nuove famiglie, la Regione favorisce l'erogazione di finanziamenti a tasso e condizioni agevolati, consistenti in contributi per l'abbattimento del tasso di interesse e per contenere le spese sui mutui contratti dalle famiglie, al fine di soddisfare le esigenze familiari collegate o conseguenti al matrimonio, opportunamente documentate, con esclusione delle esigenze legate all'accesso alla prima casa.
Sono concessi prestiti sull'onore consistenti in contributi da restituire secondo piani di rimborso concordati, senza interessi a carico del mutuatario, alle famiglie come definite dagli articoli 29 e 30 della Costituzione, a quelle composte da persone unite da vincoli di parentela adozione o affinità, in situazione di temporanea diffi8coltà economica, per il finanziamento di spese relative a tutte le necessità della vita familiare compreso il pagamento degli affitti, purché in possesso di un reddito ISEE complessivo non superiore ad euro 25.000. L'on ere degli interessi è a totale carico della Regione. A tali prestiti possono accedere anche giovani coppie. I contributi di cui al presente comma e al comma 1 sono concessi per una durata quinquennale e sono commisurati fino ad un importo massimo di euro 35.000 di mutuo contratto.
I contributi sono concessi in unica soluzione o in quote con scadenza non inferiore ad un semestre e per una durata massima decennale. In caso di estinzione anticipata del mutuo da parte del beneficiario, cessa l'erogazione del contributo residuo. Al fine di semplificare ed accelerare la procedura di accesso alla agevolazione, la Regione può stipulare convenzioni con soggetti, pubblici e privati, in possesso di adeguata cap0acità ed organizzazione".
Non essendoci richiese di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 133), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 octodecies Emendamento rubricato n. 134) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14, del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 octodecies (Garanzie sui mutui) 1. Qualora i soggetti che abbiano ottenuto agevolazioni finanziarie per mutui non siano in grado di offrire sufficienti garanzie reali per il mutuo che intendono contrarre, la Regione, su richiesta dell'Istituto di credito può concedere fideiussione gratuita a garanzia dell'obbligazione di restituzione delle somme oggetto del mutuo, nei limiti di importo di 50.000 euro".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 134), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parare contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 novodecies Emendamento rubricato n. 132) presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani Graglia, Berutti, Porchietto: Dopo l'art. 14 , del disegno di legge n. 83, è aggiunto il seguente: "Art. 14 novodecies (Razionalizzazione dell'utilizzo delle auto di servizio) E' abolito l'utilizzo delle auto di servizio in tutte le società regionali e le agenzie regionali.
Le auto di servizio nelle aziende sanitarie locali e ospedaliere possono essere autorizzate soltanto se finalizzate all'erogazione del servizio sanitario.
Al fine di conseguire maggior risparmio e ridurre gli oneri organizzativi le sedi delle agenzie, aziende o società regionali sono ubicate, salvo indisponibilità, esclusivamente in immobili adeguati alle attività di proprietà della Regione Piemonte. Entro trenta giorni dall'approvazione della presente legge la Giunta regionale presenta un piano di razionalizzazione alla Commissione competente".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 143), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 1 Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, se non ricordo male, nel corso della discussione abbiamo saltato due o tre articoli...



(Commenti del Presidente Laus)



VIGNALE Gian Luca

... emendamenti.
Quindi adesso esaminiamo l'articolo 1 e domani affrontiamo gli emendamenti che abbiamo sospeso?



PRESIDENTE

Sì, può stare tranquillo.
Emendamento rubricato n. 63) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 58) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 65) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 59) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 56) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 60) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 64) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

Emendamento rubricato n. 57) presentato dai Consiglieri Berutti Graglia,Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



TABELLA AL FONDO

La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Si tratta di un emendamento che ci sta molto a cuore e il Presidente Chiamparino lo può capire perfettamente, perché è stato così gentile da ricevere anche una delegazione di 70 Sindaci del Cuneese, poiché le ultime calamità naturali (la pioggia) avevano messo estremamente in difficoltà le Amministrazioni comunali e soprattutto la popolazione. Alcune frazioni erano isolate e il trasporto dei ragazzi messo a rischio.
Chiediamo, pertanto, un'attenzione particolare - ma sono sicuro che ci sarà - sul pronto intervento. La nostra richiesta è di quattro milioni, di cui due alle imprese e due ai privati. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Su quest'aspetto, al di là della posizione della Giunta, è fondamentale che ci sia una quantificazione economica da inserire all'interno del bilancio. Lo diciamo perché, rispetto a più dibattiti avvenuti nell'ambito dell'aula, non abbiamo avuto indicazioni rispetto alle attività che dovevano andare incontro ad eventi di questo genere, in modo preventivo.
Ricordo che la volta scorsa, quando c'è stata l'alluvione, dicemmo: "Attenzione, che la Giunta si attivi in un ambito più complessivo, affinch ci possa essere la pulizia dei fiumi", cioè una filosofia all'interno della Giunta che andasse a definire delle strategie che fossero preventive rispetto ad una serie di danni cui abbiamo assistito con la scorsa alluvione. Ma, passata la festa, gabbato lo santo (uso questi termini): questo non è avvenuto. Non abbiamo avuto nessuna indicazione degli elementi che avete deciso nell'operare in questo senso. Vi chiediamo, quindi, se possibile, di mettere a bilancio una serie di cifre preventive. Alla prossima alluvione ci ritroveremo a discutere dei medesimi argomenti, ci saranno altri eventi calamitosi come sempre avviene quando non ci sono elementi di programmazione o idee a questo proposito.
Ed è con questo spirito che noi presentiamo questo emendamento, per il quale non abbiamo avuto notizia alcuna rispetto all'attività preventiva che la Regione intende fare nell'ambito emendativo del proprio bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Vorrei precisare una cosa. Non contesto la legittimità della presentazione di emendamenti alla tabella della Legge Finanziaria.
Normalmente, gli emendamenti alle tabelle vengono presentati sulla Legge di Bilancio e, conseguentemente, avviene l'aggiornamento delle tabelle sulla Legge Finanziaria, soprattutto per una ragione: gli emendamenti sulla Legge Finanziaria incrementano le risorse senza preoccuparsi della copertura delle stesse. L'emendamento è corretto formalmente, incrementa le risorse ma non dice da dove vengono prelevate queste risorse.
Per queste ragioni la Giunta regionale, su tutti gli emendamenti alla tabella della legge finanziaria, darà parere negativo. La discussione sul merito la facciamo sugli emendamenti e sulle tabelle della legge di bilancio, dove dovremo valutare le diverse le proposte, ma anche garantire le coperture. Qui, invece, rischieremmo di anticipare una discussione e poi di trovarci con un processo inverso a doverle coprire in sede di bilancio.
Per questo - ripeto - darò parere negativo su tutti gli emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come il Vicepresidente sa bene, l'allegato A non individua una copertura: l'allegato A finanzia le norme e poi, ovviamente, nella tabella di bilancio, ci deve essere una correlazione che, in qualche modo, trovi la copertura.
Noi abbiamo presentato questa serie di emendamenti per due motivi. Il primo per significare quelle che ci parevano - infatti gli emendamenti non sono molti - essere le leggi che maggiormente necessitavano di un finanziamento rispetto alla proposta.
Il secondo - non è avvenuto solo in questa legislatura - perch tradizionalmente l'articolo 1 della Finanziaria, in teoria, dovrebbe essere ciò che regge il bilancio, e non casualmente il bilancio lo discutiamo dopo la legge finanziaria, ma è sempre avvenuto così, non è una novità.
L'articolo 1 è affrontato in modo che, se noi oggi prendessimo le cifre che abbiamo sul bilancio e le confrontassimo con quelle che abbiamo all'allegato A, potremmo anche scoprire che ci sono delle voci discordanti.
Ci piacerebbe fare un ragionamento che partisse dalle leggi regionali perché ciò che realmente distingue un'assemblea legislativa è il finanziare le norme e trovarne poi adeguata declinazione all'interno del bilancio nelle singole UPB.
I motivi sono questi. Ci pare che questo emendamento, come altri intenda - al di là dei numeri che, se fosse per quelli, sarebbero importanti, ma neppure sufficienti - significare alcuni degli aspetti che noi riteniamo estremamente significativi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Per contribuire alla discussione, chiedo se fosse possibile, nella descrizione degli emendamenti, poiché ognuno di noi si è occupato di un tema specifico, di poter intervenire.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere, ho capito cosa intende.
La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Oltre a quello che abbiamo discusso, esistono altri due emendamenti cui avevamo fatto cenno con particolare forza. Emendamenti essenzialmente a servizio dei Comuni e dei nostri cittadini.
Al servizio dei Comuni perché non vi è copertura finanziaria della famosa legge n. 18, la quale identifica la possibilità di finanziarie opere pubbliche di piccola entità nell'ambito di tutti i Comuni estremamente importanti. Capisco l'emergenza finanziaria che abbiamo già discusso e, in parte, anche superata e digerita all'interno dell'Aula, ma una Regione non può dialogare con il resto del territorio, sia esso di tipo industriale sia esso di tipo amministrativo, facendo un ragionamento del tipo: "Signori per i prossimi anni non venite a trovarci perché non ce n'è per nessuno perché dobbiamo ripristinare i conti".
E' vero che va fatta un'analisi di compromesso nell'ambito della legge finanziaria, un'analisi di compromesso che incida anche in termini minimi.
Tuttavia in Comuni piccoli, nell'ambito delle proprie attività edilizie, di ripristino di parti delle loro infrastrutture, piuttosto che di completamento delle loro infrastrutture, il fatto che si possa individuare nella legge 18 un finanziamento specifico, un capitolo specifico anche di entità ridotta, ma comunque finalizzata e indicata nell'ambito della legge medesima, è il senso del nostro emendamento.
L'altra attività che abbiamo proposto e che ho seguito in Commissione e portata con il Gruppo nell'ambito della discussione della legge finanziaria, è quella sul trasporto pubblico locale. Trasporto pubblico locale partito con 600 milioni di contratti presenti nell'ambito della nostra regione, con un'attività di analisi era possibile ridurlo di 60 milioni, quindi portandolo a 540. Le disponibilità, al netto anche dell'IVA, con l'Agenzia - su cui abbiamo una serie di dubbi, ma stiamo parlando di economia - arriviamo a 520 milioni, ma mancano i famosi 20 milioni di differenza per il completamento del capitolo del trasporto pubblico locale.
Vorrei che fosse possibile identificare da parte vostra e della Giunta che esistono due facce del Piemonte: il Piemonte delle città, in cui il trasporto pubblico locale può essere razionalizzato affinché un tram o un autobus possa passare con tempi leggermente più lunghi, e il Piemonte delle province, nelle quali il trasporto pubblico locale diventa, soprattutto nei Comuni senza ferrovia, un elemento di pubblica utilità maggiormente importante rispetto ad altre aree.
Se si analizzassero questi emendamenti secondo un aspetto sicuramente positivo come quello che stiamo proponendo, è possibile incidere rispetto all'utilità e ad un servizio che i cittadini possono avere, soprattutto anche gli studenti nel periodo delle scuole, dove il trasporto pubblico locale viene ad essere un servizio di grandissima utilità. Nel periodo scolastico è assolutamente utilizzato.
Viceversa, un finanziamento alle infrastrutture, soprattutto alle piccole infrastrutture al servizio dei Comuni, diventa sicuramente un elemento positivo e anche un segnale di sensibilità da parte di un Consiglio regionale e di una Giunta regionale nei confronti di un territorio che ha bisogno di questi servizi



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente Ruffino, in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RUFFINO

L'esposizione è sulla legge regionale 7/2003 con la richiesta di 300 mila euro per spese di manutenzione ordinaria e riparazioni riguardanti l'attività di prevenzione, previsione, soccorso e informazione di protezione civile.
Come abbiamo già avuto molte volte occasione di dire convintamente rispetto all'utilità di queste azioni, soprattutto quelle legate alla prevenzione, ci sembra di avere riscontrato anche da parte della maggioranza una particolare attenzione su questo tema.
Sulla legge regionale 28/2007, la richiesta è di due milioni per gli assegni di studio, iscrizione e frequenza e 500 mila euro sui progetti sperimentali di supporto alle autonomie. Mi soffermo un po' di più su questo aspetto per ricordare alcuni numeri, quando parliamo di interventi legati all'integrazione degli alunni disabili e con esigenze educative speciali.
I numeri legati all'infanzia sono di 938 unità; questo è un dato dell'anno scolastico 2014-2015. Nella primaria sono 4.697, nella secondaria di primo grado sono 4.298.
Negli anni 2009-2010-2011 sono state stanziate risorse specifiche nell'ambito del cosiddetto "salva precari", quindi con interventi che sicuramente hanno aiutato questi alunni.
La richiesta è di riuscire a continuare su questo aspetto, immaginando soprattutto la parte legata ai docenti, ma a tutte quelle attività sperimentali e di supporto all'integrazione di questi alunni che hanno difficoltà particolari, immaginando che tutto quello che viene fatto oggi sull'autonomia di questi alunni, molto probabilmente sarà un risparmio per il domani. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Porchietto; ne ha facoltà.



PORCHIETTO Claudia

Cogliendo quanto ha detto prima il Vicepresidente, faccio una sintesi non tanto su ogni specifico emendamento, ma su quello che è già stato evidenziato ieri nell'intervento che la sottoscritta ha fatto nella discussione generale.
Gli emendamenti presentati e riguardanti il sistema produttivo in generale, in particolare sull'artigianato, sul commercio e sulla internazionalizzazione hanno comunque uno specifico obiettivo.
Guardando quelle che erano le tabelle allegate alle UPB, ci si rende conto che in funzione del fatto che sono state dichiarate - e ne prendiamo atto - le insufficienti disponibilità di risorse per far fronte a quelle che sono state le iniziative portate avanti gli anni scorsi, in particolare sul tema delle politiche economiche ed industriali, riteniamo fondamentale dare un forte segnale rispetto a quello che è stato un leitmotiv della campagna elettorale anche del Presidente Chiamparino. Vale a dire impiegare strategicamente risorse che magari non sono estremamente significative dal punto di vista numerico, ma che servono per ricreare quell'azione positiva e quel volano necessario per l'attività, in particolare, delle piccole e medie imprese.
Fin d'ora annuncio che verrà presentato, se non è stato già fatto, un ordine del giorno anche sul tema del riordino dei confidi. E' un tema delicato, che nelle passate settimane ha visto le associazioni datoriali coinvolgerci in alcune riunioni molto significative e costruttive, non di carattere di lamentela quanto di volontà propositiva, fatto sia con l'opposizione sia con la maggioranza, dove sono stati evidenziati alcuni passaggi importanti che riguardano la necessità di non bloccare ciò che è stato fatto in tutti questi anni.
Pertanto, è chiaro che nel momento in cui abbiamo a più riprese modulato degli interventi anche di carattere normativo riguardanti, ad esempio, il recupero delle aree industriali e delle aree artigianali, con una doppia finalità, ossia di creare insediamenti di natura produttiva, ma anche di non disperdere il patrimonio dei siti produttivi ed industriali a rischio in questo momento di crisi, con gli sforzi fatti in questi ultimi anni, non andare ad inserire delle risorse che vadano ad incentivare e a motivare in particolare gli artigiani e il mondo dell'artigianato ad andarsi ad insediare in questi siti produttivi recuperati, sarebbe perdere il 50% di quella che potrebbe essere un'iniezione di fiducia nelle nostre attività produttive.
Gli emendamenti, in particolare il n. 56), il n. 53) e il n. 51), hanno questa visione.
Credo che, così come ha detto il Vicepresidente Reschigna, sia importante oggi preannunciare in qualche modo il contenuto, ma poi fare un'attenta valutazione, perché, così come già detto ieri, il tema di come definire le strategie del prossimo quinquennio e l'impegno della Regione sul rilancio dello sviluppo economico del Piemonte credo siano più importanti di due partite. Lo dico per la parte a sinistra della tifoseria e della curva, perché credo che sia un'attenzione che dobbiamo porre se vogliamo immaginare di creare nuova occupazione e nuovo PIL in Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
La mia attenzione va rivolta soprattutto sulla legge n. 4, sulla legge n. 36 e sulla legge n. 58, in quanto sapete benissimo cosa significa e cosa ha significato la legge n. 4.
Sull'ultimo bando del 2014 ci sono state 416 domande e ne sono state finanziate solo 63 con due milioni di spesa. Quindi, a parte le 46 non idonee, ci sono 307 Pro Loco che sono in aspettativa e sono molto preoccupati, perché molte di loro hanno commesso lo sbaglio di realizzare già gli interventi senza copertura economica.
Quindi, sicuramente andiamo nella direzione di dover sostenere il turismo e la nostra Regione ha una vocazione altamente turistica, ma soprattutto voglio porre l'attenzione nella difesa dei prodotti di eccellenza. Questi prodotti di eccellenza trovano la loro difesa soprattutto nei piccoli Comuni e nelle piccole realtà, soprattutto in queste Pro Loco e in queste associazioni, che sono molto preziose in tutti i Comuni e sono il vero tesoro di questi Comuni, perché ravvivano le comunità dei piccoli paesi che rischierebbero di morire quotidianamente mentre grazie alle Pro Loco vivono dei momenti molto importanti.
Sulla legge n. 36 chiediamo una copertura di un milione di euro, anche questo nuovamente a favore delle associazioni Pro Loco.
Importante è anche la copertura sulla legge n. 58 - questo lo sa anche l'Assessore Parigi - per il contributo ai Comuni ed altri Enti locali per il restauro e la manutenzione straordinaria degli immobili di interesse storico ed architettonico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo con le stesse modalità con cui hanno illustrato gli emendamenti i miei colleghi, cioè non sempre sullo stesso tema ma muovendosi tra gli emendamenti che sostanzialmente riguardano tre aspetti: i servizi alla persona, quindi il sostegno alle famiglie; il sostegno alle Amministrazioni locali e alla promozione territoriale e il sostegno allo sviluppo economico. Su questi tre titoli vertono i nostri emendamenti.
Per ciò che riguarda le Amministrazioni locali, oltre alle già citate norme - tanto la legge n. 38 quanto la legge n. 18 - noi crediamo che sia importante, e lo sarà in questa discussione ma anche nella discussione che faremo sul bilancio, prevedere delle risorse per lo svolgimento delle funzioni obbligatorie, perché se è vero, come ricordava ieri il Vicepresidente, che sono state inserite delle risorse aggiuntive rispetto al consuntivo del 2014 per ciò che riguarda le Amministrazioni provinciali è altrettanto vero che quest'anno ci troviamo nella prima annualità in cui partono le nuove funzioni obbligatorie per tutti i Comuni al di sotto dei 3.000 abitanti, e nell'anno in cui partono, a tutti gli effetti, dopo il riconoscimento che è avvenuto, le Unioni montane. Noi crediamo che tanto sulle prime - cioè sul fondo per lo svolgimento delle funzioni obbligatorie, sul quale ad oggi non vi è stanziato un euro a bilancio quanto sulle seconde - cioè quelle relative al fondo della montagna vadano inserite maggiori risorse.
Non lo diciamo in modo astratto, senza tener conto di quelle che sono le esigenze nel bilancio, ma facciamo riferimento a delle leggi, alcune delle quali sono state costruite insieme.
Il Vicepresidente ricorderà che sulla legge sulla montagna noi volemmo proprio su richiesta delle Amministrazioni locali, individuare un articolo l'articolo 5 - che prevede qual è il cespite di finanziamento. Uno dei cespiti è il 30% di tutte le attività di tutti i canoni idroelettrici.
Sapendo che quest'anno, peraltro, sono stati anche aumentati, noi non chiediamo di stanziare i 20 milioni (circa) che si dovrebbero stanziare, ma chiediamo comunque un incremento del fondo della montagna - questo è certo così come chiediamo un incremento (peraltro da zero) del fondo sulle funzioni obbligatorie.
Crediamo sia importante finanziare la legge n. 2, quella sull'impiantistica di risalita e gli anelli da fondo, non soltanto per ci che riguarda le imprese, ma perché, com'è noto, non c'è valle montana piemontese che non abbia o un impianto di risalita o un anello di fondo o tutte e due. Ovviamente, dietro a questa economia, tanto delle grandi realtà turistiche quanto delle piccole, in realtà c'è uno sviluppo economico che è assolutamente significativo, sia in termini occupazionali diretti, che in termini occupazionali indiretti, con un aspetto: avendo saltato già l'anno passato il finanziamento sulle spese in conto capitale per la legge n. 2, crediamo che quest'anno sia quantomai significativo farlo, anche per una intervenuta modifica normativa a livello nazionale. Se è vero che è scaduta la vita tecnica degli impianti, è altrettanto vero che vanno però revisionati. Su questa voce non c'è un euro. Quindi è vero che non si dovrà più procedere al cambio dell'impianto, che sarebbe decisamente più oneroso, ma almeno alla revisione.
Vi sono poi due emendamenti che, in questo caso, voi vedrete come "finanziamento di norme" - mi riferisco alla legge 1/2004 e della legge 37/2008", la prima sulle politiche per la famiglia in generale, l'altra sui genitori separati - che riguardano le politiche sociali. Negli emendamenti che discuteremo sul bilancio vedrete che saranno isorisorse.
Noi crediamo che la legge sui genitori separati sia estremamente significativa; la nostra è stata la prima Regione italiana che si è dotata di una norma. Qualunque rilevazione socioeconomica e statistica sostiene che oggi le famiglie con le maggiori fragilità sono quelle in cui i genitori sono separati (e vale tanto per la madre, quanto per il padre).
Il Consiglio regionale del Piemonte si dotò di una norma in tal senso e crediamo che una parte delle risorse che oggi sono dedicate ai capitoli di trasferimenti indistinti ai consorzi - 500.000 euro, quindi una parte assolutamente sopportabile - possa essere stanziata relativamente ai genitori separati.
Vi è invece uno stanziamento che sarà più significativo, ma di nuovo isorisorse, cioè sempre all'interno dello stesso articolo, che riguarderà la riduzione dell'allontanamento dei minori all'interno della nostra Regione. Parliamo di più di 3.000 minori, ovvero di figli "orfani" con genitori in vita; moltissimi di questi vivono in strutture, altri vivono in affido. Solo il dato relativo alle strutture (è l'ultimo dato che conosciamo, certamente l'Assessore Ferrari ne avrà di più aggiornati) comprendeva più di 40 milioni di euro che il Pubblico, tanto i trasferimenti alla Regione, quanto la quota pro-capite dei cittadini nei bilanci comunali, stanziava per il pagamento delle rette.
Noi crediamo che con un'attività che peraltro, in alcuni limitati casi è già stata fatta, cioè quella di prevenire gli allontanamenti, e quindi operare con degli educatori all'interno delle famiglie che riducano gli allontanamenti, non solo non abbiamo un maggior costo, ma riusciamo a seguire un maggior numero di famiglie fragili senza arrivare ad un aspetto tanto drammatico e delicato quale quello dell'allontanamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Ora passiamo a due articoli che erano stati rinviati, per la discussione dei quali non è necessaria la presenza dell'Assessore Saitta.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Valetti, Bertola Bono e Frediani: Emendamento all'articolo 9 (Esenzione bollo auto per veicoli ibridi e riconvertiti in elettrici) All'articolo 9 del disegno di legge n. 83 è aggiunto il comma 1 bis: All'articolo 5, comma 1, della legge regionale 23, del 23 settembre 2003 viene aggiunto: "i) gli autoveicoli ibridi già dotati di alimentazione combinata termica ed elettrica in fase di produzione per i kv sviluppati dalla sola alimentazione elettrica e gli autoveicoli riconvertiti in elettrici tramite adeguamento del sistema di alimentazione" A tale proposito, ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

L'emendamento era già stato illustrato ieri. Avevo chiesto io di non procedere alla votazione perché volevo fare un approfondimento tecnico con gli Uffici. L'approfondimento si è svolto e quello che mi dicono gli Uffici è che questo emendamento è sostanzialmente inutile, perché quanto previsto all'interno della norma è quanto già oggi è disciplinato dalla legge; e i comportamenti degli Uffici sulla riscossione del bollo sono uniformati al contenuto dell'emendamento.
Questo, quindi, è quello che mi è stato detto dagli Uffici. Poi, si pu anche prevedere qualcosa che specifichi e rafforzi ulteriormente il concetto: questo non cambia la vita. La precisazione, però, è che quanto è proposto all'interno dell'emendamento, secondo gli Uffici, è quanto già viene praticato oggi.



PRESIDENTE

Sentiti i proponenti, l'emendamento viene ritirato.
Ha chiesto ugualmente di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Vorrei osservare che a me e ai colleghi, riferendoci ai tecnici, è capitato di avere diverse interpretazioni. Dopodiché, a noi va benissimo che adesso l'interpretazione sia quella che noi pensavamo, che è anche la più chiara. Specificarlo meglio, però, eviterebbe anche ai posteri di non capire una piccola finezza, cioè che quel tipo di motorizzazione specificata nella norma non è contenuta e va dedotta; c'è quindi sempre un margine di interpretazione.
Noi, però, ci accontentiamo e dunque ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Invito i colleghi a prendere posto e ad aumentare il livello di attenzione, vista l'ora.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
Do atto che l'emendamento rubricato n. 19), presentato dalla Giunta regionale e istitutivo dell'articolo 9 quinquies), è stato ritirato.
Ci sono poi due articoli con i relativi emendamenti, di competenza dell'Assessore Saitta e che, come abbiamo detto, esamineremo domani.
Ora segue una serie di ordini del giorno collegati. Possiamo dare per illustrati quelli che non necessitano di illustrazione, in quanto l'attenzione è concentrata direttamente sul voto. A coloro che invece ritenessero di illustrare il proprio, suggerirei di far intervenire un Consigliere per Gruppo per qualche minuto e, se ritenete, con una buona capacità di sintesi. Altrimenti il tempo è vostro e decidete voi.
Iniziamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 300 presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Frediani, Mighetti e Valetti, inerente a "Disegno di legge 83, legge finanziaria per l'anno 2015. Prevenzione della corruzione in sanità".
Esso riguarda temi sanitari. Pertanto, lo rinviamo a domani, alla presenza dell'Assessore Saitta.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 301 presentato dai Consiglieri Mighetti, Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Valetti, inerente a "Disegno di legge 83 - Legge finanziaria per l'anno 2015. Vendita delle partecipazioni in Terme di Acqui S.p.A.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno, in vista della privatizzazione della Società Terme di Acqui S.p.A., pone l'accento su due questioni. La prima è una questione di indirizzo: in questa procedura di vendita dell'Azienda comunque realizzata (come vendita di ramo d'azienda, vendita di quote ecc,), noi crediamo sia importantissimo tutelare la risorsa primaria che sottende a quest'azienda, cioè le concessioni idriche e minerarie possedute dalla Società Terme di Acqui, e di tutelarla nel senso del termalismo: le acque calde delle Terme di Acqui, infatti, potrebbero anche essere sfruttate in altro modo, per esempio per il teleriscaldamento.
Siccome il reticolo idrografico che alimenta le Terme è molto delicato dal punto di vista idrologico, andare a operare su questo reticolo con perforazioni e interventi esplorativi potrebbe essere molto dannoso. Già in passato, anche con il collega Ottria, ci siamo mossi in questo senso relativamente a delle azioni compiute da operatori privati che volevano agire con indagini esplorative sull'area tutelata dalla concessioni delle Terme e quest'ordine del giorno non fa che rafforzare questa idea nell'ipotesi di vendita.
La seconda questione affrontata da quest'ordine del giorno è la seguente: nel caso in cui dalla vendita delle Terme fossero ricavati degli utili - perché chiaramente abbiamo ben compreso qual è la situazione delle Terme di Acqui, abbiamo ben compreso che ci sono state delle perdite negli ultimi esercizi, ma sappiamo che comunque un valore questa società lo ha ancora - ci sembrerebbe una cosa intelligente e utile destinare questi eventuali proventi al sistema termale piemontese, realizzando per esempio un bando o un'altra iniziativa che vada a valorizzare il sistema termale piemontese, ricreando delle situazioni di maggior sviluppo per questa rete.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ottria; ne ha facoltà.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo perché ovviamente questo è un tema che mi tocca da vicino essendo acquese anch'io.
Sicuramente condivido l'ordine del giorno nella parte in cui dice che eventuali utili ricavati dalla vendita delle Terme possono essere impiegati per il rilancio del turismo: è sicuramente un obiettivo condivisibile.
L'uso delle acque, invece, è una questione abbastanza complessa, che il collega Mighetti conosce molto bene, perché parliamo di varie concessioni di cui alcune addirittura perenni, su cui vige una legge regionale che concede l'uso di queste acque allo scopo termale, fino a un massimo di vent'anni.
Sicuramente, l'uso termale delle acque in capo alle terme deve essere un obiettivo, ma non so come si possa legarlo strettamente, unicamente alla finalità termale. Mi spiego: se l'uso delle acque in capo a chi è concessionario può essere utilizzato, ad esempio, anche per ricavare energia allo scopo per cui la società ha la concessione, credo sia troppo limitativo blindarlo unicamente a scopo termale, nel senso pieno della parola, fermo restando che la concessione è in capo al soggetto in esclusiva.
Non ho capito bene qual è lo scopo di questa interpretazione così rigida della materia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Lascio, poi, ovviamente, la replica al collega Mighetti.
A noi sembrava che l'ordine del giorno presentato dal collega Mighetti fosse molto chiaro; ovviamente, c'è sempre bisogno di discussione, pertanto comprendiamo le difficoltà.
Ci sembra chiaro che i proventi dell'alienazione della partecipazione della Regione Piemonte nelle Terme di Acqui siano reinvestiti nel turismo termale, pertanto non vediamo la possibilità di uno sbocco - se ho compreso bene - a fini energetici, come utilizzo dell'acqua termale, proprio perch (il collega Ottria lo sa meglio di me) non si tratta solo di acqua calda ma di acqua con proprietà termali, che hanno un effetto riconosciuto da secoli, se non millenni, sulla salute. Pertanto, a quello scopo precipuo devono essere destinate.
Il collega Mighetti - come tutti noi - è un Consigliere regionale e non comunale, pertanto riconosciamo nel suo intento l'obiettivo di valorizzare il sistema turistico termale piemontese, che avrebbe bisogno di essere messo a sistema, perché non esistono solo le Terme di Acqui, le Terme di Valdieri, le Terme di Vinadio, le Terme di Lurisia o di Premia, ma sarebbe opportuna una valorizzazione turistica di tutto il territorio dell'acquese delle vallate alpine - laddove sono situate in montagna - o dell'area delle Langhe-Roero-Monferrato. Non siamo capaci di sfruttare il turismo termale così come lo fanno altre regioni come la Toscana o il Veneto e, in parte in passato - la Lombardia.
Pertanto, questo ordine del giorno ci trova pienamente concordi e spero che trovi l'accordo anche della maggioranza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, a lei, Consigliere Bono.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 302 presentato dai Consiglieri Mighetti, Andrissi, Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Valetti, inerente a "Disegno di legge 83 - Legge finanziaria per l'anno 2015. Criteri di ecosostenibilità per determinare la premialità del canone di imbottigliamento".
La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Solo una precisazione sull'altro documento: chiaramente, l'utilizzo dell'acqua termale per riscaldare gli stabili termali, come è sempre avvenuto nella storia delle Terme di Acqui, non è certamente in dubbio. E' lo sfruttamento energetico fine a se stesso che viene messo in dubbio, con le indagini e le perforazioni che possono mettere in pericolo la risorsa idrica. E' proprio quello che ci preoccupa. Se, poi, venisse anche un'azienda che recupera l'acqua scaricata in fogna e la utilizzasse a fini energetici, tanto meglio. Non è questo il problema. Se si vogliono apportare delle modifiche all'impegno, che chiarifichino il concetto, siamo certamente disponibili.
In merito all'ordine del giorno in oggetto, in Commissione avevamo portato un emendamento relativo ai contenitori oggetto di agevolazioni per il canone di imbottigliamento. Contenitori ecosostenibili che si classificano in due segmenti: contenitori ecosostenibili, perch confezionati con plastiche riciclate, e contenitori biodegradabili. Da una parte, vogliamo incrementare la percentuale di plastica riciclata utilizzata nei contenitori, portandola al massimo consentito dalla legge nazionale. Adesso siamo al 10% e vogliamo portarla al 50%, che è quanto prescrive la legge nazionale. Dall'altra parte, abbiamo il contenitore biodegradabile, e abbiamo fatto questo inciso per fare un po' di chiarezza rispetto al concetto di biodegradabilità del contenitore.
Ci siamo accorti che alcuni contenitori classificati come biodegradabili sono - sì - biodegradabili, ma a temperature raggiungibili solo in biodigestori del tipo industriale, utilizzati per lo smaltimento dell'umido urbano, mentre non possono essere smaltiti nelle compostive domestiche, perché non si biodegradano neanche, per esempio, in un anno di tempo.
Chiediamo, pertanto, che vengano specificate in etichetta le modalità precise con cui deve essere smaltito il contenitore, perché si corre il rischio che il contenitore finito in compostiera domestica, dopo mesi non sia biodegradato e finisca, così, nel rifiuto generico.
Questa è una doppia sconfitta, perché noi abbiamo un rifiuto generico che va in discarica, o - peggio - in incenerimento, e abbiamo concesso una tariffa agevolata per lo sfruttamento della risorsa idrica.
Si tratta, dunque, di un concetto di maggiore chiarezza, che eviterà dei problemi e una sorta di beffa sul canone idrico e sul concetto di ecosostenibilità. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo atto di indirizzo riprende il contenuto di un emendamento che avevamo presentato in Commissione, ma, insieme alla Giunta regionale, si era valutata l'opportunità di presentare tale materia con un atto di indirizzo collegato.
Il collega Mighetti ha la fortuna che non abbiamo proprio tutti noi del Gruppo (io, ad esempio, non ho quella fortuna, perché abito in un condominio): abita in una casa con un giardino ed ha una compostiera propria. Ha fatto un esperimento: ha messo una bottiglia verde in PLA (in acido polilattico) nella sua compostiera. Dopo un anno, l'ha presa ed era come prima.
Poiché la Regione prevede delle premialità ambientali, sarebbe bene che queste premialità, poiché comportano una riduzione di imposizione fiscale per chi imbottiglia, portassero dei reali benefici per l'ambiente.
Diversamente, abbiamo un doppio danno: come Regione Piemonte, incassiamo di meno e abbiamo anche il costo, la cosiddetta esternalità negativa derivante dal fatto che qualcosa che potrebbe essere sostenibile, se smaltito in modo consono, sostenibile non lo è.
Considerato anche che, al di là dei contenitori biodegradabili, abbiamo ancora purtroppo parecchio utilizzo della plastica per le bottiglie dell'acqua, il cosiddetto PET - polietilene tereftalato - e considerato che, comunque, anche per il PET è utilizzabile una certa percentuale di materiale riciclato, vogliamo inserire dei paletti. Vogliamo far sì che nella nostra regione vengano considerati ecosostenibili i contenitori in materiale biodegradabile - il PLA, quello che avevamo detto prima - a patto che venga indicato sull'etichetta la corretta modalità di smaltimento.
Vale a dire che una bottiglia in PLA non la si può buttare nella compostiera domestica perché non si degrada e, soprattutto, se si ha una bottiglia in PLA, non la si può mettere con gli altri rifiuti, con la plastica o, peggio ancora, con l'indifferenziata, altrimenti non abbiamo nessun beneficio da una bottiglia biodegradabile.
Allo stesso modo, se proprio gli imbottigliatori di acqua vogliono usare bottiglie in PET, che queste bottiglie contengano almeno il 50% di plastica riciclata in modo che andiamo ad utilizzare una plastica, un materiale prodotto con materie prime, con risorse che per loro definizione sono finite, quindi non infinite, quindi ad esaurimento. Almeno ci sia un 50% di materiale che non ha comportato utilizzo di nuova materia prima, ma si è basato sul riciclo della materia prima seconda, cosiddetta del rifiuto riciclato.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 303 presentato dai Consiglieri Rostagno, Conticelli, Ferrentino, Gariglio, Grimaldi, Rossi e Accossato inerente a "Disegno di legge 83 - Legge finanziaria per l'anno 2015.
Programmazione della messa in sicurezza del territorio per realizzare gli interventi urgenti, necessari a prevenire e contrastare il dissesto idrogeologico".
La parola al Consigliere Rostagno per l'illustrazione.



ROSTAGNO Elvio

L'ordine del giorno si illustra da sé. Il nostro territorio, lo sappiamo, mediamente ogni 18-20 mesi è soggetto ad eventi alluvionali eccezionali; in questi cinquant'anni abbiamo avuto 250 vittime, circa 160 feriti e 28 mila senza tetto e sfollati in Piemonte. Penso che le altre regioni abbiano una situazione analoga, ma dobbiamo iniziare a pensare alla nostra.
Credo ovvio che, al di là delle risorse finanziarie che sono sempre esigue, sia fondamentale avere un sistema di pianificazione che individui le priorità degli interventi, in modo tale che nella ricerca delle risorse si realizzino opere strategiche per ridurre il danno.
Il resto è spiegato bene nell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rostagno.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 305 presentato dai Consiglieri Frediani Andrissi, Batzella, Bertola, Bono, Campo e Mighetti, inerente a "Valorizzazione del patrimonio archeologico minerario piemontese".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno nasce da un confronto con alcuni archeologi valsusini che hanno tenuto delle serate in valle durante le quali abbiamo potuto approfondire alcuni aspetti di queste ricerche archeominerarie.
Abbiamo notato come in Piemonte manchi una rete di tutti i siti, che pure sono diffusi sul nostro territorio.
Si è pensato di proporre alla Regione di farsi promotrice di un'azione di messa in rete dei diversi siti e anche di un'azione di studio e ricerca rispetto a nuovi siti che, eventualmente, potrebbero essere valorizzati.
Solo per citarne alcuni, a parte quelli presenti in Val di Susa a Gravere e a Rubiana, ce ne sono anche nel Comune di Usseglio, in Val di Viù e in Valle Tessera. Si potrebbe pensare ad un itinerario e anche un'offerta turistica che potrebbe mettere in rete tutte queste realtà, che costituiscono un vero e proprio patrimonio culturale, testimonianza di un'attività anche economica molto antica per la nostra regione e che ancora oggi, potrebbe essere sicuramente sfruttata e potrebbe avere una sua attrattiva non solo su un pubblico specializzato, ma anche su scuola o su studiosi che desiderino approfondire aspetti della storia piemontese.
Noi chiediamo, attraverso questo ordine del giorno, semplicemente di valutare la possibilità di sostenere la realizzazione di studi archeologici minerari, in particolare nella zona della Val di Susa, perché abbiamo rilevato una carenza rispetto ad alcune zone che non sono sufficientemente valorizzate, ma anche di sottoscrivere accordi che coinvolgano le zone del territorio piemontese, interessate dai siti archeologici minerari, proprio nell'ottica di una messa in rete di tutte queste realtà che potrebbe potenziare l'offerta offerta da questi siti e valutare se sia possibile utilizzare a tale scopo i fondi strutturali.
Questo è quello che noi proponiamo e speriamo di avere il favore della Giunta.



PRESIDENTE

Il favore è della maggioranza, più che della Giunta.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 306 presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti e Valetti, inerente a "Finanziamento del Fondo di garanzia per l'accesso al credito a favore dell'imprenditoria femminile".
La parola alla Consigliere Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Con questo ordine del giorno chiediamo di finanziare il fondo di garanzia per l'accesso al credito a favore dell'imprenditoria femminile.
Abbiamo visto che a bilancio non ci sono fondi stanziati.
Proporremo un emendamento sul bilancio, quindi speriamo che ci sia accoglimento da parte della maggioranza. In questo momento riteniamo fondamentale garantire un sostegno all'imprenditorialità in generale. Dal momento che il Piemonte attraversa una grave crisi che è sotto gli occhi di tutti, riteniamo importante dare sostegno all'imprenditorialità. A maggior ragione, quando i soggetti coinvolti sono femminili, che sappiamo essere ancora i soggetti più deboli nel campo del lavoro e, soprattutto, per quanto riguarda il reinserimento al lavoro. Nel momento in cui una donna esce dal mercato del lavoro, nel momento in cui perde il posto fisso, per una donna difficilmente si aprono subito le porte per trovare un'immediata occupazione.
Il fatto che ci sia, comunque, una forma di sostegno da parte della Regione sotto forma di fondo di garanzia, che quindi possa consentire un accesso al credito, sicuramente sarebbe apprezzabile e potrebbe essere un buon sostegno per tutte le donne che, non riuscendo a collocarsi nel mondo del lavoro, decidono di avviare un'attività imprenditoriale. Attività che molto spesso, consente anche di conciliare i tempi di vita tra famiglia e lavoro, e quindi consente anche una migliore flessibilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Io sostengo che, prima o poi, gli ultimi saranno i primi!



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze (fuori microfono)

Lo aveva già detto qualcun altro!



BATZELLA Stefania

Appunto! Lo so, Vicepresidente, che lo diceva qualcun altro; ha fatto una brutta fine, però! Vedo che nonostante l'ora, c'è una partecipazione/preparazione nel tema.
La collega è stata abbastanza chiara ed esauriente nell'esporre i contenuti dell'ordine del giorno e nell'illustrare le nostre richieste.
Vista l'ora - siamo tutti stanchi - non ruberò molto tempo, ma ci tenevo ad aggiungere alcune considerazioni.
Vorrei che questo ordine del giorno venisse votato all'unanimità.
Soprattutto, mi aspetto il voto di tutte le presenze femminili di quest'aula, oltre che di quelle maschili, ovviamente. Si parla tanto di pari opportunità tra uomini e donne, ma le donne ancora oggi sono fortemente discriminate negli ambiti lavorativi. È un dato di fatto: lo sostengono le statistiche e lo si può comunque toccare con mano, anche nel campo della politica, nei vari ruoli istituzionali, nel campo dell'imprenditoria; insomma, in tutti i campi le donne sono penalizzate, in particolare quelle che hanno dei figli.
Vi chiedo veramente di valutare quest'ordine del giorno, perché è un atto di indirizzo che, comunque, ha un senso, ha un valore e una morale l'obiettivo è quello di ottenere pari opportunità e uguaglianza fra tutti i lavoratori.
Noi ci aspettiamo che quest'ordine del giorno venga preso in considerazione e votato favorevolmente. Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 307 presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi, Batzella, Bertola, Bono, Campo e Mighetti inerente a "Sostegno alle biblioteche non regionali presenti sul territorio piemontese".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questa è la volta dell'Assessore Parigi.
Con quest'ordine del giorno ci siamo concentrati sulla presenza di un patrimonio archivistico e bibliografico della nostra Regione che non è contenuto soltanto nelle biblioteche regionali, ma anche in quelle realtà che esistono sul nostro territorio.
Sempre nell'ottica di quella rete che l'Assessore più volte ha dichiarato di voler promuovere a livello culturale tra diversi soggetti quindi speriamo anche in quest'ambito, con questo ordine del giorno chiediamo di valutare la possibilità di sostenere anche l'attività delle biblioteche non regionali presenti sul territorio della Regione, che costituiscono un patrimonio culturale piemontese, interagendo magari con altri Enti (ad esempio università, Enti locali o detentori di patrimonio librario), attraverso l'utilizzo di fondi strutturali e convenzioni (sappiamo che la coperta, soprattutto per quanto riguarda la cultura, è piuttosto corta), al fine di preservare, promuovere e valorizzare il patrimonio contenuto all'interno di queste biblioteche. Questo presuppone ovviamente, un lavoro di censimento, di valutazione del patrimonio esistente e, quindi, di valutazione delle possibilità di messa in rete.
Noi riteniamo che potrebbe avere un buon esito in termini di fruibilità del materiale, ma anche di consapevolezza e localizzazione del patrimonio presente (sapere, quindi, anche dove si trovano i volumi), accessibile per consultazione (in questo caso, ovviamente, rientra anche un discorso di digitalizzazione e di accesso remoto, ma ci rendiamo conto che qui iniziamo forse a sognare troppo!).
Per il momento, sarebbe importante cercare di promuovere, attraverso delle azioni di promozione e di convenzioni, la messa in rete e la collaborazione fra queste realtà presenti sul territorio piemontese.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 308 presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi, Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Mighetti, inerente a "Abbonamenti mezzi pubblici a costo ridotto per studenti scuole superiori - disegno di legge 83 art. Odg collegato ex art.
876 del RICR".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Con quest'atto di indirizzo siamo venuti incontro a numerose voci di famiglie che hanno figli che studiano fuori città o fuori dall'area metropolitana.
Abbiamo osservato che, curiosamente, nella città di Torino si prevedono regimi agevolati per il trasporto pubblico laddove l'entità della spesa è relativamente contenuta, rispetto a coloro che abitano nelle Province (sia quella di Torino che le altre) e che si spostano verso i capoluoghi per studiare.
Si registrano, purtroppo, sempre più famiglie con scarse possibilità economiche, per cui già solo il costo del trasporto può rappresentare un vincolo piuttosto pesante per lo studio, perché parliamo di spese che si aggirano fino a mille euro annui per abbonamento. In un periodo di crisi sono cifre decisamente alte per le famiglie.
Nell'ordine del giorno non specifichiamo appositamente delle cifre, ma chiediamo che l'Assessorato ai trasporti venga incontro, insieme all'Assessore Reschigna, a questa esigenza, cercando di stanziare delle risorse per contenere il prezzo degli abbonamenti riservati agli studenti delle scuole superiori. Non includiamo neanche quelli universitari - ci limitiamo agli studenti delle scuole superiori - per cui non vi è neanche l'alternativa di un lavoro per far quadrare i conti di uno studente che non ha alcuna entrata economica.
Chiediamo alla Giunta un provvedimento in questo senso, che ci pare decisamente equo e di buonsenso. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi sento di intervenire in virtù del mio passato di studentessa pendolare, rendendomi conto che molto spesso la spesa per gli spostamenti per raggiungere le scuole superiori, per chi vive al di fuori delle città intanto è obbligatoria, nel senso che non c'è scelta, e poi è una spesa che incide sicuramente sul bilancio familiare.
La possibilità di raggiungere una scuola è comunque un modo per garantire agli studenti di proseguire gli studi, evitando innanzitutto una dispersione scolastica alta. Perché in assenza di mobilità (e quindi di possibilità di raggiungere la destinazione scolastica), le famiglie tendono a rinunciare a far proseguire gli studi ai ragazzi.
Il fatto di garantire agli studenti uno sconto sull'abbonamento ferroviario, rappresenta anche un incentivo a non utilizzare il mezzo privato e potrebbe anche limitare la presenza di pullman sulle nostre strade e, di conseguenza, garantire anche maggiore sicurezza ai ragazzi che si mettono in viaggio per raggiungere la scuola.
È un ordine del giorno importante e spero che la maggioranza sappia riconoscerlo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Questo ordine del giorno solleva una tematica importante. Perché col progressivo smantellamento del servizio di trasporto pubblico locale e con la sua frammentazione nonostante l'esistenza dei cosiddetti "consorzi", che in realtà non hanno mai fatto da raccoglitore o da omogeneizzatore dell'offerta di trasporto pubblico, si è creato il problema proprio nel caso delle scuole superiori, in particolare di quelle professionali, la possibilità di raggiungerle, soprattutto per coloro che risiedono al di fuori delle aree cittadine e in particolare dei capoluoghi.
Questo problema io lo sento parecchio, vivendo in una cittadina di poco più di 5.000 abitanti, a 12 chilometri da Cuneo. Ebbene, da lì l'unico posto dove si può andare è Cuneo; se voglio andare all'istituto alberghiero a Dronero, devo fare l'abbonamento delle Autolinee Valle Pesio per Cuneo e poi l'abbonamento di un'altra autolinea che va a Dronero. E questi abbonamenti non sono né coordinati né, tanto meno, lo sono gli orari delle autolinee, per cui diventa un'impresa abbastanza faticosa coordinare il viaggio, tant'è che normalmente si sceglie di fare in macchina almeno una delle tratte e magari di cercare soluzioni di car pooling.
Per carità, sono tutte cose interessanti, ma sarebbe bello, in una società dove ci si preoccupa dei servizi pubblici per le categorie che ne hanno bisogno, in particolare gli studenti - non parliamo poi dei lavoratori - offrire dei servizi che permettano di andare a fare le cose che servono. Infatti, stiamo parlando di formazione, ma potremmo anche parlare di lavoro.
Di conseguenza, il tema della miglior organizzazione dei servizi di TPL e il tema dei costi e della creazione di modalità di tariffazione e di abbonamento che permettano un'integrazione a livello di sistema sono temi centrali, per cui speriamo di vedere quest'ordine del giorno condiviso da parte di tutti i Consiglieri.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Vorrei fare presente che ci sono altre Regioni e tante città in Italia dove sono state messe in atto delle iniziativa proprio a favore degli studenti e in aiuto alle famiglie. Si tratta delle cosiddette "campagne abbonamenti" per gli studenti: ci sono delle convenzioni, che naturalmente sono fortemente sostenute dalla Regione, stipulate tra i vari Comuni e le società di trasporto di tram, autobus, funicolari, ecc.; questo per venire incontro alle famiglie, visto e considerato che la situazione economica nella nostra Regione e in tutta la Nazione sicuramente non è delle migliori.
Conosciamo benissimo la forte crisi economica e sociale che ha colpito il nostro Paese e la nostra Regione e sappiamo anche molto bene che ci sono delle famiglie che fanno veramente fatica a sostenere le spese minime essenziali, basilari per poter vivere quotidianamente e che fanno dei grossi sacrifici per poter mandare i propri figli a scuola a studiare.
Credo quindi che la Regione debba farsi promotrice e investire perch trattandosi della cultura, si tratta anche dei nostri giovani, che rappresentano il nostro futuro. Sappiamo molto bene che di cultura e di turismo - non solo nella nostra Regione, ma nella nostra Nazione - potremmo vivere, però le risorse a disposizione sono sempre poche o, per lo meno, si investe molto poco e si crede poco nella cultura.
Noi, invece, sosteniamo che bisogna investire proprio sui giovani sugli studenti, cioè su coloro che rappresenteranno il nostro futuro e che saranno i nostri successori.
Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 310 presentato dai Consiglieri Valetti, Andrissi, Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Mighetti, inerente a "Stanziamento fondi per la messa in opera delle aree 'Movicentro' già individuate e individuazione e progettazione di ulteriori aree di interscambio - disegno di legge 83 art. ODG collegato ex art. 87 del RICR".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente In quest'ordine del giorno riprendiamo un precedente atto di indirizzo e delle linee guida già fatte proprie dall'Assessorato ai trasporti per quanto riguarda l'intermodalità. Noi chiediamo quindi che si dedichino delle risorse al completamento delle aree esistenti con funzione di scambio intermodale ai margini delle aree metropolitane - alcune già in essere ma non messe completamente in funzione per questioni veramente marginali dal punto di vista economico, più altre già individuate e non ancora progettate e allo sviluppo di quelle mancanti.
Pensiamo dunque ad alcune aree individuate - come quelle di Alpignano e Moncalieri e ad una potenziale a Vinovo - presso le linee ferroviarie tutte in punti strategici che vorrebbero decongestionare e lasciare fuori il traffico motorizzato dall'area di Torino, ma non solo di Torino: questo vale anche per i Movicentri di altri capoluoghi di Provincia che evidentemente hanno fatto propria questa strategia di decongestionamento delle aree urbane.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

La questione dei Movicentri è una questione che a Cuneo è abbastanza scottante, nel senso che lì si è realizzato un Movicentro che esiste e non serve a niente: l'interscambio tra autobus e treni continua ad avvenire nello stesso posto dove è sempre avvenuto, cioè davanti alla stazione di Cuneo, provocando congestionamenti significativi, e ancora ha da venire un'idea su come fare per riorganizzare in modo corretto gli interscambi.
Sappiamo molto bene - e lo sa molto bene l'Assessore Balocco, ma conosce bene il problema anche l'ex Sindaco di Cuneo, Valmaggia - che la situazione del trasporto pubblico su gomma a Cuneo è uno di quei temi imbarazzanti nell'organizzazione del trasporto pubblico su gomma in Piemonte, in quanto assorbe una quantità di risorse spropositata senza offrire un servizio degno di nota, in una situazione di sottoutilizzo mostruosa e di pessimo uso delle risorse, a tutto vantaggio esclusivamente delle autolinee, senza considerare le necessità di chi deve utilizzare i mezzi.
La questione del Movicentro di Cuneo dimostra come il realizzare opere tanto per spendere soldi pubblici - perché ci sono gli stanziamenti e bisogna utilizzarli -, senza considerare pianificazione e programmazione e senza porsi il problema di avere un sistema di trasporto pubblico "sistema" vuol dire parti che lavorano insieme, coordinate e organizzate porta a risultati di totale spreco di soldi pubblici e a strutture che rimangono lì inutilizzate, in quanto né la parte ferroviaria (quindi la biglietteria della stazione) ha voluto trasferirsi nella struttura del Movicentro né le autolinee vanno a fare capo all'area in cui la struttura è stato realizzata, peraltro adiacente alla stazione stessa; quindi non si capisce come mai non si sia riusciti a organizzare la cosa in modo coerente.
A maggior ragione, riteniamo importante quanto chiediamo nell'ordine del giorno - o, meglio, in questi due ordini del giorno che abbiamo discusso uno di seguito all'altro e che riguardano i trasporti - e in tutto il dibattito che si è fatto nel corso di questo inizio di legislatura con l'Assessore Balocco (devo dire in maniera decisamente costruttiva), perch il trasporto pubblico, pur a risorse in diminuzione, è qualcosa che si pu ancora mantenere, rendere efficace ed efficiente e offrire un servizio all'onor del mondo, in questa nostra regione. Grazie.



PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 309 presentato dai Consiglieri Valetti Andrissi, Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Mighetti, inerente a "Efficientamento delle linee ferroviarie SFM e messa in sicurezza delle aree di passaggio a livello, luogo di incidenti mortali lo scorso anno disegno di legge 83 art. ODG collegato ex art. 87 del RICR".
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Nell'ordine del giorno in esame abbiamo individuato alcuni dei problemi più evidenti, riguardanti il servizio ferroviario metropolitano, in particolare le linee che hanno presentato numerosi problemi di sicurezza come la linea Torino-Susa, che ha avuto diversi incidenti mortali all'altezza di Sant'Antonino ed altri punti, e la linea FM2, lato Pinerolo che è stata giudicata dagli utenti del servizio, nel monitoraggio della Regione, la peggiore linea del Piemonte, nel 2014.
Ringraziamo, pertanto, l'Assessorato per avere innanzitutto incentivato il monitoraggio da parte degli utenti e stimolato un confronto tra chi gestisce il servizio e chi lo utilizza, poiché sono emersi dei malfunzionamenti e la possibilità di segnalarli. Questo fatto non è da trascurare.
Noi abbiamo seguito le segnalazioni dei pendolari e abbiamo chiesto degli interventi di efficientamento: alcuni, assolutamente a costo zero che includono accordi con il gestore ferroviario semplicemente dal punto di vista tecnico e riguardano la gestione del servizio; altri, che comportano lo stanziamento di risorse per mettere in sicurezza i punti più pericolosi delle linee o, comunque, avviare la progettazione di interventi anche a basso costo, che rendano più fluido il servizio che presenta dei problemi e risolvano quelle falle che causano disguidi alla circolazione ed un rischio per le persone che viaggiano. Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 320 presentato dai Consiglieri Motta, Gariglio, Allemano, Ravetti e Chiapello, inerente a "Individuazione di un unico bacino territoriale integrato Cuneo-Asti Alessandria per addivenire ad una programmazione unitaria dei servizi di TPL su gomma, ad un'unica gara per l'affidamento dei servizi di trasporto su gomma delle tre province. Piena attuazione su scala regionale del sistema di bigliettazione-elettronica BIP".
Tale ordine del giorno è stato illustrato nella seduta di ieri.
Esaminiamo la mozione n. 322 presentata dai Consiglieri Bertola, Bono Campo, Andrissi, Mighetti, Valetti, Frediani, Batzella inerente a "Disegno di legge regionale n. 83 'Legge finanziaria per l'anno 2015'. Impegno per la predisposizione di un nuovo capitolo di entrata atto a recepire le erogazioni liberali".
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo è un atto di indirizzo che non è complicato, ma richiede un po' di attenzione da parte della Giunta. Capisco possa essere un po' difficile prestare attenzione diciassette minuti prima della mezzanotte e ovviamente, siamo disponibili a parlarne ancora domani.
Ricalca il contenuto di un emendamento che avevamo dapprima presentato al disegno di legge n. 67, con l'impegno dell'Assessore Reschigna a ripresentarlo in sede di esame di legge finanziaria, senonché ci hanno fatto notare che c'erano alcuni ostacoli di tipo tecnico-normativo a presentarlo come emendamento. Ci siamo messi, allora, in collaborazione con gli Uffici della Regione, sia del Consiglio regionale (con la dottoressa Spagnolini) sia con la struttura assessorile (la dottoressa Susanna Barreca e il dottor Lepri) e, insieme, abbiamo formulato quest'ordine del giorno.
Di cosa si tratta? In pratica, come Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle ci siamo impegnati, all'atto di chiedere la fiducia ai nostri elettori, a rinunciare a buona parte del nostro stipendio, trattenendo per noi solo una quota. La quota restante (l'eccedenza, rispetto alla quota che tratteniamo) non la "destiniamo" al partito, ma intendiamo utilizzarla come una sorta di restituzione.
Poiché a livello nazionale i parlamentari del Movimento 5 Stelle la destinano ad un fondo nazionale di garanzia per le piccole e medie imprese e poiché lo fanno anche i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle in altre regioni, anche noi vogliamo proporre la stessa scelta.
In parte sapevamo, ma ne abbiamo avuto conferma negli ultimi giorni facendo un approfondimento, che la nostra Regione è stata una delle prime ad istituire un fondo per il microcredito. Nello specifico, parliamo della legge regionale n. 12/2004, che prevede due fattispecie distinte: il comma 3 dell'articolo 8 stabilisce che la Regione costituisce un fondo di garanzia e stipula apposita convenzione con Finpiemonte S.p.A., per stabilire criteri, modalità e procedure per la concessione delle garanzie e prevede - altresì - l'incremento annuale della propria quota di partecipazione al fondo.
Pertanto, destiniamo già dei fondi che permettono alle piccole imprese anche individuali - l'accesso al credito a breve e medio termine, come definito dalla normativa comunitaria, purché siano fornite da donne o giovani.
Abbiamo individuato questo fondo come quello adatto per far confluire delle erogazioni liberali, che possono essere - in questo caso - erogazioni liberali nostre, ma anche erogazioni liberali di qualsiasi cittadino piemontese, in modo ancora più gradito, poi, se il libero cittadino è anche un Consigliere regionale di un'altra forza politica.
Il nostro atto di indirizzo impegna, quindi, la Giunta regionale ad adottare un apposito atto deliberativo, che preveda l'istituto delle erogazioni liberali da destinare ad un nuovo capitolo di entrata. Tale capitolo di entrata viene vincolato al capitolo d'uscita per il fondo di garanzia per l'accesso al credito a favore dell'imprenditoria femminile e giovanile, con il capitolo specificato nell'atto di indirizzo, e per il fondo di garanzia per il microcredito.
Pertanto, non stiamo andando a modificare qualcosa che già c'è, non stiamo andando a creare un doppione, quindi un fondo nuovo, ma stiamo andando ad utilizzare un fondo già esistente, dando la possibilità a tutti ripeto - non solo ai Consiglieri del Movimento 5 Stelle, di far pervenire le proprie erogazioni liberali.
Mi permetto di dire, umilmente, che - con questo - non vogliamo scrivere una pagina di storia, ma dare semplicemente il nostro piccolo contributo. Vogliamo anche mantenere una promessa, un impegno specifico che abbiamo preso.
Non siamo persone celebri: siamo degli sconosciuti che si sono messi in gioco e sono arrivati a rappresentare i cittadini in Consiglio regionale.
Ricordiamo una cosa, però: sono gli sconosciuti che determinano le pagine di un'epoca e fanno la storia. I grandi, i celebri, la firmano soltanto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'articolo 8 della legge finanziaria del 2005, quindi la legge n. 12 del 2004, è stata modificata successivamente e prevede una parte di credito con fondo di garanzia, quindi agevolato, per l'imprenditoria giovanili e femminile, e un secondo capitolo con fondo di garanzia per il microcredito aperto a tutte le fasce di possibili imprenditori.
Con questo chiediamo al Presidente Chiamparino e al Vicepresidente Reschigna di dare un parere favorevole a questo ordine del giorno perch abbiamo discusso, come ha brillantemente esposto il Consigliere Bertola con l'Assessorato.
Ritirato l'emendamento che prevedeva l'istituzione del fondo apposito in Finanziaria, abbiamo presentato un ordine del giorno di modo che si possa fare, con un atto deliberativo di Giunta, la modifica della delibera del provvedimento di Giunta, che prevede l'istituzione di questi due fondi e permette l'accoglimento di queste erogazioni liberali da parte di soggetti esterni, vincolati all'utilizzo di uno e/o l'altro dei fondi che ho detto prima: il credito agevolato per l'imprenditoria giovanile e femminile o il microcredito per tutte le imprese.
Crediamo che questo ordine del giorno recepisca già un dialogo che c'è stato tra le parti - quindi tra il Gruppo Movimento 5 Stelle e la maggioranza e, in particolare modo, la Giunta - e che si possa addivenire ad un voto favorevole e ad un risultato positivo per la Regione. Se è vero che di fondi regionali non ce ne sono più - ci sono fondi strutturali, ci sono fondi donati da fondazioni bancarie - pensiamo di poter contribuire anche noi, nel nostro piccolo, da piccoli sconosciuti, sempre in un'ottica di erogazioni liberali che non devono essere pubblicizzate urbi et orbi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Integrerei i due interventi che mi hanno preceduto con alcune considerazioni.
Ci viene spesso detto: perché insistete tanto nel voler alimentare un fondo gestito dalla Regione, da Finpiemonte? Perché non vi assegnate direttamente voi, non scegliete voi i beneficiari? Vorrei provare a fare un brevissimo ragionamento sul fatto che per principio - ritenendo noi che gli emolumenti da noi percepiti non debbano essere così elevati - la somma che non percepiamo, che non tratteniamo per il nostro utilizzo nella vita quotidiana, non sia di nostra proprietà bensì dovrebbe tornare nella disponibilità dell'Istituzione e dei cittadini. In particolare, a me piacerebbe, ma questo sia a livello nazionale che a livello locale, che le disposizioni che normano gli emolumenti degli eletti permettessero all'eletto di disporre la riduzione del proprio emolumento in maniera molto semplice, dicendo: "Voglio avere di meno di quello che è previsto". Penso che si possa fare. Questo risolverebbe tanti problemi.
Non potendo fare quello, quello che ci piacerebbe fare è fare in modo che i soldi che noi non tratteniamo - per adesso sono ovviamente sui nostri conti, però abbiamo creato dei conti separati per evitare di mischiarli con quelli di uso corrente, quotidiano - tornassero alla nostra regione laddove pensiamo che ce ne sia più bisogno. In particolare, per cercare di stimolare e di favorire lo sviluppo economico attraverso la creazione di piccole imprese e microimprese su quei capitoli di spesa dove oggi vediamo degli zeri.
Questo, quindi, toglie dalle nostre mani il controllo su queste erogazioni. Lo fa fare ad un ente terzo, super partes, che valuta nel merito le richieste e quindi, sostanzialmente, permette di far sì che questi soldi non risultino come benefici che il Movimento 5 Stelle fa a qualcuno, ma bensì come risorse che la Regione si trova a disposizione per finanziare qualcosa che altrimenti non finanzierebbe.
Sotto questo punto di vista, pensiamo di avere individuato, anche con l'aiuto delle strutture regionali, perché i nostri vari tentativi nei mesi scorsi e in questa discussione sulla finanziaria hanno prodotto emendamenti vari e confronto con le strutture regionali, la modalità che permetta, nel modo più semplice e vantaggioso per tutti, di poter finalmente istituire qualcosa che aiuti, da un lato, il sistema regionale e, dall'altro permetta a noi di risolvere una situazione che è legata al nostro modo di vivere la politica.
Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo all'ultimo ordine del giorno, anche se non è l'ultimo, ma lo considero come ultimo ordine del giorno da illustrare.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 324 presentato dai Consiglieri Vignale Graglia, Sozzani e Berutti, inerente a "Finanziamento alle Valli Olimpiche L. 65/2012, a tutto il 'Sistema neve' della Regione Piemonte e riposizionamento degli impianti ex-olimpici".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il sistema neve della nostra regione è oggi, nonostante la crescita turistica che la nostra regione ha avuto anche in altri settori (pensiamo al mondo dell'enogastronomia o all'incremento turistico significativo della Città di Torino), il principale distretto turistico.
Rispetto ancora gli ultimi dati, il maggior numero di arrivi all'interno della regione è fra il mese di gennaio e di marzo; pur considerando che nonostante gli arrivi da gennaio a marzo siano i più significativi, in realtà, noi riusciamo a trattenere circa un terzo di coloro i quali atterrano a Caselle. Sono quasi un milione gli sciatori che atterrano nel nostro territorio, ma di questi moltissimi utilizzano la Valle d'Aosta o addirittura la Francia.
Nel 2009 Il Piemonte si è dotato, unica Regione in Italia, di una legge di sistema di sostegno all'impiantistica di risalita come volano a tutta un'economia nelle realtà montane.
Nel 2012, con l'utilizzo degli avanzi delle risorse dell'Agenzia per le Olimpiadi, l'Agenzia Torino 2006, si sono resi disponibili circa 80 milioni di euro che la legge nazionale vincola unicamente per le aree olimpiche della nostra regione, per cui tanto i siti olimpici della provincia di Torino, montani, quanto, ovviamente, i palazzetti che hanno ospitato le Olimpiadi, da quelli della città al palazzetto del ghiaccio di Pinerolo piuttosto che quello di Torre Pellice.
Il 2 aprile scorso è stato siglato un accordo, secondo noi significativo, cui è stato presente il Presidente Chiamparino, tra la Fondazione 20 marzo che, lo ricordiamo, è uno strumento degli enti pubblici perché venne costituita con legge regionale, con la presenza di Regione Provincia, Comune di Torino e Comuni olimpici, un protocollo secondo me significativo che prevede lo stanziamento non solo del Pubblico, ma, a fronte di un euro che stanzia il Pubblico di risorse derivanti dalla legge n. 65, un euro si impegna a stanziarlo il privato.
Poiché crediamo che questa sia stata una buona modalità di investimento sulle nostre valli, di modifica e di sostituzione di una serie di interventi impiantistici che sono necessari, riteniamo che questa buona modalità vada estesa anche alle altre realtà olimpiche montane della nostra Regione (o anche non montane, ma in questo caso parliamo di "sistema neve" quindi esclusivamente delle aree montane).
Vi è però la necessità - secondo noi in un triennio, infatti non casualmente citiamo il 2015, il 2016 e il 2017 - di fare uno sforzo, in termini di investimento, per cercare di pareggiare, pur essendo difficile perché la legge n. 65, secondo me, ha un vizio di origine, e cioè quello di non provare a fare una norma che, nell'utilizzo degli avanzi di Torino 2006, si muovesse con le stesse modalità delle opere di accompagnamento che vedevano la quasi totalità delle risorse ricadere sulla nostra città e sulle valli montane, ma una parte di quelle risorse ricadere su tutto il sistema piemontese.
Allora è necessario, secondo noi, non solo che si continui con il protocollo quale quello che è stato siglato con l'Unione dei Comuni della Via Lattea, ma anche investire delle risorse per il restante "sistema neve" non olimpico. Perché vi sono tutta una serie di aspetti, quali quelli che abbiamo indicato oggi pomeriggio con l'illustrazione di un emendamento all'allegato A, che tengono conto anche del resto del sistema neve piemontese.
In ultimo, individuiamo un'altra necessità: visto che con gli investimenti che faremo ai sensi della legge n. 65 andremo a sostituire degli impianti, sia di risalita che di innevamento, che però sono impianti da sostituire per grandi stazioni, ma non sono impianti che hanno la vita tecnica scaduta e non sono impianti non più utilizzabili, noi crediamo che come già oggi avviene in tante piccole e medie stazioni, si debba vincolare il trasferimento economico al riutilizzo di quell'impianto che magari nel Comune di Sestriere, di Sauze d'Oulx o di Pragelato è non più sufficiente a quelli che sono i transiti, ma riposizionato su una piccola e media stazione in realtà è un grande intervento che quella piccola e media stazione non sarebbe in grano di sostenere.
Credo che la declinazione di questi tre punti inevitabilmente dovrà trovare un aspetto in parte nella legge finanziaria, ma non sulla legge n.
65, perché le risorse sono già esistenti. Per la rimanente parte certamente anche in finanziaria, ma con una logica pluriennale, come indichiamo nella mozione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Se l'Aula acconsente, darei per illustrati due ordini del giorno della maggioranza: ordine del giorno n. 326 presentato dai Consiglieri Rossi, Ferrentino Gariglio, Andrissi, Ravetti, Giaccone, Bertola, Ottria, Barazzotto Grimaldi, Rostagno, Monaco e Corgnati, inerente a "Impegno a procedere al riordino del sistema tributario regionale e, in particolare all'adeguamento delle tariffe del diritto di escavazione contestualmente alla regolazione della pianificazione delle attività estrattive in sede di disegno di legge collegato alla finanziaria 2015" ordine del giorno n. 327 presentato dai Consiglieri Rostagno, Monaco Gariglio, Ravetti e Giaccone, inerente a "Revisione delle politiche di sostegno alle famiglie numerose".



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 00.04)



PRESIDENTE

EMENDAMENTI ALL'ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 83 ALLEGATO A



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 63) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A18 022 |+ |E 4.000.000,00 (di cui E Regional|capital| |4.000.000,00|2.000.000,00 alle imprese e E e |e | | |2.000.000,00 ai privati) su cap.
38/1978 | | | |229209 relativo a interventi urgenti a tutela dell'incolumità pubblica nonché per fabbricati danneggiati o distrutti da calamità naturali



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 58) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A20 022 |+ |E 2.000.000 su cap. 222965 relativo Regional|capital| |2.000.000,00|a contributi a Comuni ed altri enti e |e | | |locali per il restauro e la 58/1978 | | | |manutenzione straordinaria degli immobili di interesse storico e architettonico



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A18 022 |+ |E 3.000.000 su cap. 240005 relativo Regional|capital| |3.000.000,00|a contributi in capitale a favore di e |e | | |amministrazioni comunali per opere e 18/1984 | | | |lavori pubblici



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 65) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Spese |A18 181 |+ |E 1.500.00,00 su cap. 151888 "Fondo Regional|corrent| |1.500.000,00|regionale per la montagna" (l.r.
e |i | | |16/1999) 16/1999



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A19 082 |+ |E 1.000.00,00 su cap. 281290 Regional|capital| |1.000.000,00|"Interventi per la valorizzazione del e |e | | |tessuto commerciale del Piemonte a 28/1999 | | | |favore delle imprese e le forme associative"



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 59) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A20 042 |+ |E 3.000.00,00 su cap. 240715 relativo Regional|capital| |3.000.000,00|a contributi in capitale di enti e |e | | |pubblici per interventi per lo 4/2000 | | | |sviluppo, la rivitalizzazione ed il miglioramento qualitativo di territori turistici



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Spese |A20 051 |+ 300.000,00|E 300.00,00 su cap. 1340780 relativo a Regional|corrent| | |contributi regionali alle associazioni e |i | | |pro loco per la realizzazione dei 36/2000 | | | |programmi di attività



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Spese |A18 121 |+ 300.000,00|E 300.00,00 su cap. 130780 "Altre Regional|corrent| | |spese i manutenzione ordinaria e e |i | | |ripartizioni riguardanti attività di 7/2003 | | | |prevenzione, previsione, soccorso e informazione di protezione civile"



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Spese |A15 121 |+ |E 3.500.00,00 su cap. 176629 "Fondo a Regional|corrent| |3.500.000,00|sostegno delle politiche per le e |i | | |famiglie (l.r. 1/2004) al fine di 1/2004 | | | |ridurre gli allontanamenti di minori"



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A19 032 |+ 500.000,00|E 500.00,00 su cap. 286761 "Programma Regional|capital| | |per le attività produttive: asse 3 e |e | | |(internazionalizzazione)" 32/2004



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Spese |A15 081 |+ |E 2.000.00,00 su cap. 179686 "Assegni Regional|corrent| |2.500.000,00|di studio per iscrizione e frequenza e |i | | |(art. 12, comma 1, lett. a), l.r.
28/2007 | | | |28/2007)" E 500.000,00 su cap. "Progetti sperimentali di supporto alle autonomie scolastiche per l'integrazione degli alunni disabili o con esigenze educative speciali"



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A16 002 Regional|capital| |1.500.000,00 e |e 30/2008



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 56) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A19 022 |+ |E 1.000.00,00 su cap. 278905 "Fondo Regional|capital| |1.000.000,00|regionale per lo sviluppo, la e |e | | |qualificazione dell'artigianato e per 1/2009 | | | |la realizzazione di insediamenti artigiani in aree attrezzate"



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Spese |A20 241 |+ |E 1.500.00,00 su cap. 173335 Regional|corrent| |1.500.000,00|"Interventi relativi alla tutela della e |i | | |salute, alla garanzia e al 2/2009 | | | |mantenimento delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili e della gestione delle spese di funzionamento"



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 60) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A20 042 |+ |E 1.500.00,00 su cap. 284315 Regional|capital| |1.500.000,00|"Investimenti relativi alla e |e | | |riqualificazione, alla sostenibilità 2/2009 | | | |ambientale ed energetica, al potenziamento e alla valorizzazione del patrimonio impiantistico delle aree sciabili e dell'offerta turistica". Tali nuovi importi dovranno essere destinati ai Comuni non rientranti tra quelli di cui alla L. 65/2012)"



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Spese |A15 121 |+ 800.000,00|E 800.00,00 su cap. 152780 "Interventi Regional|corrent| | |per il sostegno dei genitori separati e |i | | |e divorziati ion situazione di 37/2009 | | | |difficoltà"



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 64) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Spese |A17 011 |+ |E 2.000.00,00 su cap. 177135 "Fondo Regional|corrent| |3.000.000,00|regionale per il risarcimento da parte e |i | | |degli ATC e CA dei danni arrecati 5/2012 | | | |dalla fauna selvatica alle produzioni agricole" E 1.000.000,00 su cap. 185376 "Contributi agli ATC e ai CA per il perseguimento di fini istituzionali (l.r. 70/1996)"



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Spese |A13 011 |+ |E 1.000.00,00 per il finanziamento Regional|corrent| |1.000.000,00|alle amministrazioni comunali e alle e |i | | |unioni dei comuni collinari e di 11/2012 | | | |pianura per lo svolgimento delle funzioni associate obbligatorie



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 57) presentato dai Consiglieri Berutti, Graglia Vignale, Pichetto Fratin, Ruffino, Sozzani, Porchietto:



PRESIDENTE

Legge |Conto |A19 032 |+ |E 1.000.00,00 per il finanziamento Regional|capital| |1.000.000,00|delle azioni di cui all'articolo 7 e |e | | |della l.r. 1/2015 1/2015



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