Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.348 del 31/07/18 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



(I lavori iniziano alle ore 14.35 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 2258 presentata da Bona, inerente a "Chiusura punto nascite di Borgosesia dal 1° agosto al 30 settembre"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2258.
La parola al Consigliere Bona per l'illustrazione.



BONA Angelo Luca

Grazie, Presidente.
Dagli organi di stampa e direttamente dalle prese di posizione dei cittadini e degli amministratori della Valsesia, abbiamo sentito la necessità e il dovere di chiedere spiegazioni all'Assessore e alla Giunta regionale riguardo questa chiusura per ferie del reparto di maternità per due mesi, un reparto che riguarda una zona ben precisa e una vallata importante della nostra regione, che ha già i suoi problemi, essendo un territorio periferico.
Quando si chiudono dei reparti per due mesi è perché o c'è una pessima programmazione organizzativa delle risorse umane - capita che non ci si accorga che poi manca il personale - oppure c'è una volontà politica deliberata della Regione, che evidentemente considera la Valsesia, le future mamme e le famiglie della Valsesia come una non priorità all'interno dell'organizzazione sanitaria del Piemonte. Chiaramente la mancanza di personale non è un qualcosa di non prevedibile, anzi è una cosa che si prevede ed è stata anche comunicata a ridosso dalla chiusura.
Chiediamo pertanto all'Assessore di chiarire la motivazione di questa chiusura ed eventualmente se ci siano degli spazi per un ripensamento anche in relazione a ciò che è stato posto in essere per cercare di ridurre al minimo il disagio delle mamme valsesiane.



PRESIDENTE

La parola l'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Volevo rassicurare il Consiglio che non c'è nessuna volontà di chiusura da parte della Regione, dimostrata innanzitutto dal fatto che, qualche mese fa, abbiamo ricevuto da parte del Governo, nello specifico da parte del Ministero della Sanità, richieste di notizie, ma anche l'invito a chiudere il punto nascite, perché la quantità di nascite - così dice il Governo - è molto bassa.
Appena ricevuta questa richiesta da parte del Governo, abbiamo richiesto immediatamente una proroga, motivandola dal punto vista orografico e per altre ragioni che conosciamo.
Questo per ribadire che la nostra volontà è chiara, ma vorrei dire per questo caso, come quello di Verbania oppure quello di Casale Monferrato per i quali avevamo chiesto una proroga, nonostante l'invito a chiudere che il Governo ci ha bloccato - questo per dire che la volontà è chiara 250 milioni in occasione dell'esame delle nostre attività di competenza dei LEA, nella verifica degli adempimenti LEA. Ci hanno bloccato 250 milioni quindi noi lavoriamo affinché venga mantenuto e perché aumenta il numero di nascite.
Detto questo, come ho già avuto modo di chiarire la scorsa settimana in questa sede, il Sistema Sanitario Nazionale si trova ad affrontare una vera emergenza dovuta alla carenza di medici e specialisti. Non è soltanto un tema piemontese, perché in molte Regioni si stanno verificando situazioni critiche e la mancanza di medici sta iniziando a mettere a rischio l'attività dei reparti ospedalieri, in particolare determinando soprattutto nelle aree meno urbanizzate, l'assenza di concorrenti nei concorsi banditi dalle Aziende sanitarie.
Si tratta di un problema che ho più volte sollevato in qualità di coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni quindi non soltanto a nome del centrosinistra, ma anche del centrodestra.
Proprio giovedì è convocato un tavolo al Ministero della Salute, dove il tema verrà affrontato concretamente.
La proposta che ho avanzato a nome delle Regioni, per affrontare nell'immediato l'emergenza, è di assumere nel Servizio Sanitario Nazionale gli specializzandi all'ultimo anno, ma nella prospettiva di lungo periodo è necessario che il Governo aumenti in modo considerevole le borse di studio per le specializzazioni. Anche quest'anno, infatti, il Ministero finanzia 2.600 borse di studio in meno rispetto alle esigenze delle Regioni.
Come Regione Piemonte, abbiamo deciso di finanziare un numero di borse aggiuntive (20 negli ultimi anni), ma è evidente che occorre un consistente aumento delle risorse a livello nazionale e una revisione all'interno del sistema. In caso contrario, come hanno già avuto modo di dire il Presidente Chiamparino e il Vicepresidente Reschigna, noi chiederemo di utilizzare il meccanismo dell'autonomia differenziata, che stanno seguendo le altre Regioni, per gestire in autonomia la programmazione dell'offerta formativa di professionisti sanitari.
Il caso del punto nascite di Borgosesia rientra all'interno di questa emergenza nazionale. È sufficiente cercare su Google "punti nascite" e c'è il quadro nazionale e la mancanza di ginecologi. L'ASL di Vercelli ha per tempo fatto tutti i tentativi possibili. Ho seguito direttamente quando il Direttore ha incominciato a registrare difficoltà, mi ha informato e gli ho detto di tentare tutto il possibile.
Devo dire che ha tentato tutto: accordi con altre ASL, la ricerca di cooperative. Questo addirittura era capitato nel mese di marzo e la situazione è stata gestita con enormi difficoltà e continua a essere tale.
Hanno provato altri bandi e se non ci sono ginecologi, non è che possono fare il sorteggio, come propone un leader molto noto, anche per i ginecologi.
Il Direttore ha fatto tutti gli interventi possibili per evitare questa situazione che, a maggior ragione, si verifica nel periodo estivo. L'ASL sta continuando a fare tutte le azioni necessarie, c'è stato un incontro con i Sindaci la settimana scorsa ed è stato di nuovo suggerito di tentare nei confronti delle cooperative.
Immediatamente l'Azienda sanitaria, a dimostrazione che la volontà è questa, ha avviato le procedure; entro ieri doveva essere presentata, a quanto pare, una fantomatica offerta da parte di una cooperativa, che per non c'è stata. C'è stata una cooperativa che ha offerto soltanto dei pediatri e non dei ginecologi, cosa non sufficiente per mantenere l'apertura.
La situazione è drammatica, ma è questa. Spero che da parte delle forze politiche tutte, soprattutto di chi ha responsabilità di Governo, ciò che non è stato fatto in passato, sia fatto adesso.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 2260 presentata da Graglia, inerente a "Campagna di informazione e comunicazione sulle malattie sessualmente trasmissibili"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2260.
La parola al Vicepresidente Graglia in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Brevemente, sappiamo che il 16 luglio è partita la campagna di informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili. Abbiamo anche appurato che sembrerebbe che in Piemonte si stia assistendo a un aumento dei casi di malattie trasmesse per via sessuale, in particolare per i casi di HIV e la fascia più a rischio è quella dei giovani tra i 25 e i 29 anni.
Per questo motivo, volevo interrogare l'Assessore competente per conoscere quali azioni, per quanto di competenza, s'intendono adottare, al fine di contribuire ad una campagna di informazione e comunicazione più diffusa.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola l'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Ringrazio il Consigliere Graglia, perché ci consente di riferire sulle iniziative che la Regione Piemonte, da tempo e in modo sistematico, mette in atto sul fronte delle malattie sessualmente trasmissibili.
Anzitutto, occorre sottolineare che l'andamento delle nuove diagnosi di infezione da HIV rilevato è in riduzione, in particolare nell'ultimo decennio. Gli ultimi dati disponibili riferiti al 2017 confermano un trend osservato di 248 nuove diagnosi, cioè 17-19 in meno rispetto al 2016. Tra i giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni si registrano in media 40 nuove diagnosi all'anno. Pur restando la classe di età con l'incidenza più elevata, il numero di diagnosi resta pressoché costante durante il decennio 2008-2017. Nel 2017 i nuovi casi sono 34, in calo rispetto all'anno precedente (51 diagnosi).
Per ottenere una riduzione più significativa dell'infezione da HIV in Piemonte è necessario orientare la programmazione essenzialmente su tre ambiti: prevenzione primaria mirata ai gruppi più a rischio, prevenzione secondaria (diagnosi precoce), presa in carico tempestiva e aderenza al trattamento.
Secondo le indicazioni nazionali e internazionali, gli interventi di promozione dalla salute sessuale devono essere programmati precocemente. In Piemonte, negli ultimi due anni gli interventi attivi - quindi dati di fatto - di prevenzione della salute sessuale sono più di 40, realizzati in ambito scolastico, in luoghi del tempo libero e in luoghi informali. Sono stati promossi interventi mirati in termini di luoghi, di offerta contenuti e messaggi, coinvolgimento nelle fasi di definizione e attuazione dei programmi per i destinatari e le loro organizzazioni.
Come anticipato nei mesi scorsi, è stata riprogettata la rete dei centri per la diagnosi e la cura delle infezioni sessualmente trasmesse di Torino (90 per cento di tutta la diagnosi dei centri del Piemonte), in particolare introducendo nuove funzioni e potenziando quelle già esistenti, in modo da assicurare una risposta esaustiva non solo in termini di diagnosi e trattamento delle siti, ma rispetto alla salute sessuale nel suo complesso.
Il nuovo servizio, modello unico a livello nazionale, che nascerà dall'unificazione dei tre centri attivi della Città di Torino, continuerà a garantire ai cittadini le prestazioni di diagnosi a cura degli IST, con accesso diretto in gratuità e anonimato, integrandole con nuove funzioni volte alla promozione della salute sessuale, operando in stretto raccordo con i servizi sanitari a vario titolo dedicati (malattie infettive, rete di consultori, rete regionale STS, servizi vaccinali), fornendo consulenza specialistica e supporto alla programmazione regionale.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 2261 presentata da Batzella inerente a "Criticità del NUE 112 (numero unico di emergenza)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione a risposta immediata n. 2261.
La parola alla Consigliera Batzella per l'illustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Parliamo delle criticità del numero unico 112, il numero di emergenza: tutti sappiamo che è partito in via sperimentale nella provincia di Cuneo a fine gennaio 2017 e poi, da marzo sempre dello scorso anno, si è esteso gradualmente a tutta la regione, così come previsto dall'Unione Europea.
Attualmente sono operative due centrali uniche: una a Grugliasco, in Provincia di Torino, e l'altra a Saluzzo, in Provincia di Cuneo quest'ultima, tra l'altro, serve anche la Valle d'Aosta. Nel 2017 ci sono state circa un milione e mezzo di chiamate. Il 26 marzo scorso, in IV Commissione erano stati auditi i rappresentanti sindacali dei Vigili del Fuoco, della Polizia e degli infermieri del Nursing, per affrontare le problematiche del servizio a poco più di un anno dalla sua introduzione.
Le criticità emerse riguardavano in particolare le difficoltà di una connessione internet stabile nelle centrali operative, la mancanza di geolocalizzazione sul territorio di tutti i mezzi sanitari, di quelli delle Forze dell'Ordine e dei Vigili del Fuoco, e lunghi tempi di attesa nella risposta alle chiamate dei cittadini, che in qualche caso avevano superato anche i dieci minuti di attesa. Inoltre, era stato posto l'accento sulle chiamate perse, cioè quelle che non sono mai arrivate alle forze di intervento, e sui ritardi nei soccorsi.
In quell'occasione, i rappresentanti sindacali avevano ribadito la necessità di istituire una centrale unica operativa interforze per migliorare il servizio e garantire ai cittadini tempi rapidi di risposte d'intervento, grazie naturalmente al coordinamento di tutte le forze coinvolte nella gestione del 112.
A distanza di quattro mesi dall'audizione in IV Commissione, sette sigle sindacali continuano a denunciare le stesse criticità e parlano di default organizzativo nella gestione del servizio, lamentando ancora grandi problematiche nell'interscambio delle informazioni utili per gli interventi.
Per i sindacati, inoltre, nessun passo in avanti è stato compiuto nel miglioramento della connessione internet delle centrali e della geolocalizzazione dei mezzi, tant'è vero che - ne hanno parlato anche tutti i giornali - per chiedere di fare chiarezza su queste criticità che continuano a denunciare da un anno e mezzo, il sindacato dei Vigili del Fuoco e anche quello degli infermieri Nursing hanno presentato due esposti alla Procura della Repubblica di Torino.
Tutti quanti sappiamo bene che durante l'emergenza l'aspetto fondamentale è la tempestività di risposta e d'intervento dei soccorsi: non ci possiamo permettere di perdere minuti preziosi per salvare una vita umana.
Interrogo l'Assessore per sapere se s'intende istituire anche qui in Piemonte, come accade già tra l'altro nella Regione Friuli-Venezia Giulia in via sperimentale un'unica centrale operativa interforze, come richiesto dai rappresentanti sindacali degli infermieri, della Polizia, dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, per migliorare e rendere più efficiente il servizio del numero unico europeo 112.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Un primo bilancio a livello nazionale sull'introduzione del numero unico 112 per emergenze, che in Piemonte abbiamo attivato a partire dalla primavera del 2017, è stato effettuato la scorsa settimana a Roma, nel corso di un convegno cui hanno partecipato i vertici di Polizia di Stato Carabinieri e Vigili del Fuoco e, in qualità di coordinatore del gruppo emergenza-urgenza della Commissione salute della Conferenza Stato-Regioni il nostro dirigente Danilo Bono.
Secondo quanto emerso, valutando i dati dell'attività - quindi valutazioni fatte attraverso le Forze dell'Ordine interessate al numero unico - il sistema nel suo complesso funziona, pur permanendo ovviamente degli aspetti che possono essere migliorati e messi a punto in maniera più efficace.
Questo lavoro sta avvenendo sotto la direzione del Ministero dell'Interno dove c'è un organismo dedicato a questo tema e lì vengono portate le esigenze da parte dei responsabili delle Forze dell'Ordine.
Innanzitutto il numero unico è nato, com'è noto, dall'esigenza anche a livello europeo di migliorare il coordinamento tra le varie forze ed effettuare un lavoro di filtro delle chiamate, in modo da consentire a chi deve intervenire di concentrarsi solo sulle reali emergenze.
Per richiamare un dato che, come Giunta regionale, avevo già fornito in sede di IV Commissione, nel solo 2017 in Piemonte sono state filtrate oltre 682.000 chiamate, pari al 45,9 per cento del totale. Filtrare ha voluto dire evitare di utilizzare senza motivo mezzi di soccorso e Forze dell'Ordine, permettendo agli operatori di concentrarsi sulle reali necessità.
Sono state filtrate telefonate che si sono rilevate inappropriate all'incirca la metà delle telefonate: semplici richieste di informazioni segnalazioni di una situazione non emergenziale ed errori di chiamata. È chiaro che questo filtraggio ha permesso evidentemente di concentrare tutte le Forze dell'Ordine, compreso il 118, soltanto sull'emergenza e questo è un dato positivo, pur restando obiettivamente dei problemi che possono essere migliorati e che si stanno migliorando.
Inoltre, da quanto è stato verificato a livello nazionale, nell'ambito del gruppo di emergenza-urgenza della Conferenza Stato-Regioni, insieme al Ministero dell'Interno, la media della risposta degli operatori numero unico è intorno ai cinque secondi, mentre prima dell'introduzione del numero unico le risposte entro i cinque secondi erano soltanto il 25-30 per cento del totale. Anche la durata media delle telefonate è diminuita: i dati raccolti dicono che oggi gli operatori laici che svolgono il servizio compilano le schede con dati anagrafici e geografici in una media di 50 secondi prima di girare la richiesta di filtrata. In passato, la durata delle chiamate si aggirava sui due minuti e dunque era superiore.
Questi dati non sono opinioni, sono i dati che vengono monitorati dal Ministero dall'Interno. A ogni modo, rispetto alla domanda, a livello nazionale, trattandosi di una convenzione che viene fatta dal Ministro dell'Interno, stiamo lavorando per migliorare ulteriormente quest'importante attività, che vogliamo assolutamente mantenere. È chiaro che le organizzazioni cui lei fa riferimento hanno il compito e il dovere di rappresentare la loro istanza all'interno degli organi per i quali prestano attività.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 2267 presentata da Bono, inerente a "Scostamento dei tetti di spesa 2018 assegnati alle singole ASR con DGR 113 del 22 dicembre 2017 rispetto a spesa del 2014 -1,4 per cento come da vincolo nazionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2267.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il tema è noto da alcuni giorni, è all'attenzione, alla ribalta mediatica: parliamo del costo del personale per singola Azienda Sanitaria Regionale.
Come sappiamo, a partire dalla Finanziaria 2006, quindi da dicembre 2005 si è deciso di imporre un vincolo di spesa sul personale per le Regioni che si occupano, come competenza principale, di sanità. Questo vincolo di spesa deve essere pari alla spesa del personale del 2004, diminuito dell'1,4 per cento.
Con la Finanziaria 2009, questo vincolo di spesa nazionale dal 2006 è stato prorogato e poi ancora, nel 2011; in ultimo, è stato prorogato con la Finanziaria 2014 (la legge n. 190 del dicembre 2014) sino al 2020 compreso.
Pertanto, siamo ancora dentro questo vincolo di spesa.
La Regione Piemonte ha attuato una serie di norme per rientrare dallo squilibrio finanziario sulla sanità a partire dal 2010 con la sottoscrizione, a fine luglio, del Piano di rientro, poi l'Addendum nel 2011 e i Programmi Operativi a fine dicembre 2013. Il rientro nel tetto di spesa previsto dalla normativa nazionale è avvenuto solo nel 2013 o meglio, è stato verificato il 23 marzo 2015, al tavolo ministeriale con il MEF di valutazione delle Regioni in Piano di rientro rispetto alla spesa del 2013.
Nel 2013 siamo stati all'interno del tetto di spesa nazionale, andando oltre, nel senso che il limite del 2004 è meno 1,4 per cento e noi siamo arrivati a meno 2,3 per cento. Pertanto, abbiamo risparmiato molto. Il tutto, ovviamente, al netto del costo dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali.
Da allora è stata richiesta una modifica del punto relativo al personale sui Programmi Operativi, approvata a fine 2015, ed è iniziato uno sblocco del turnover progressivo per quanto riguarda soprattutto gli operatori medici e, poi, successivamente, gli operatori sanitari, mentre non è ancora avvenuto sugli amministrativi.
Abbiamo visto negli anni, valutando le delibere regionali di assegnazione dei tetti di spesa (la Regione Piemonte, su una spesa complessiva regionale del personale, assegna alle singole Aziende sanitarie dei tetti di spesa aziendali), che le Aziende sanitarie sono state conservative, nel senso che hanno speso sempre - da quello che ci risulta - un po' meno del tetto di spesa.
È stata una sorpresa vedere che negli anni i tetti di spesa assegnati alle Aziende diminuivano: abbiamo visto, sia nell'ASL TO4 sia nell'ASL TO3 nelle varie delibere (quella del febbraio 2017, per il 2017, e quella del dicembre 2017, per il 2018), che i tetti di spesa, se non raggiunti diventavano più bassi.
Questo dato, tra l'altro, è stato sollevato da alcuni sindacati che non ho difficoltà a citare, tra cui la CGIL per l'ASL TO3 e il Nursind per l'ASL TO4, e temiamo che sia abbastanza esteso. Noi abbiamo difficoltà a matchare i dati del personale dai consuntivi delle Aziende con i dati delle delibere di assegnazione.
Perché dico questo? Perché c'è anche una quota di personale che immagino vada come acquisto di beni e servizi, cioè come personale a tempo determinato, assunto tramite cooperative o altre forme.
Noi avremmo bisogno - Assessore, ne abbiamo discusso già in Commissione di avere il dato del costo del personale 2004, meno 1,4 per cento, ASL per ASL. So che è difficile, perché nel 2004 anche la conformazione delle ASL era diversa, c'erano più ASL e adesso alcune sono state accorpate, però è fondamentale per capire se ci sono alcune Aziende sanitarie che hanno diminuito la spesa del personale oltre i limiti nazionali. Poi, tutti ci auguriamo e auspichiamo che.



PRESIDENTE

Chiuda sul serio.



BONO Davide

Chiudo veramente.
Auspichiamo che a livello nazionale si possa superare questo tetto, andando verso bisogni, cioè un fabbisogno reale misurato sui bisogni e sull'erogazione dei servizi sanitari e non su dei tetti di spesa decisi da una Finanziaria su un anno. Abbiamo bisogno di questi dati per poter fare delle valutazioni tutti insieme, come Consiglieri.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Vi chiedo il rispetto dei tempi, perché ci sono tante interrogazioni.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

La richiesta formulata dal Consigliere Bono è stata posta ieri in Commissione, in occasione della discussione del DEFR. Come ho avuto modo di precisare ieri, vista anche la complessità delle informazioni richieste riconfermo l'impegno di fornire i dati relativi alla spesa del personale nelle singole Aziende sanitarie, nel corso delle prossime sedute di Commissione, quindi a settembre.
Pertanto, riconfermo quest'impegno, perché è chiaro che questo è un lavoro che richiede il tempo necessario. Ieri ho anche avuto modo di anticipare per l'autunno, una deliberazione da parte della Giunta che avvia la seconda fase: con la delibera di inizio 2017, relativa al personale, ci siamo posti l'obiettivo della stabilizzazione dei precari. Ci assumiamo prevalentemente l'impegno di passare a una maggiore quantità di assunzioni, compatibilmente con tutti i meccanismi concorsuali e procedurali.
Faremo in modo che i Direttori, dopo questi anni di difficoltà, abbiano la possibilità di procedere a maggiori assunzioni. In ogni modo, ne parleremo in fase preventiva, prima dell'assunzione della delibera, sulla base dei dati da discutere in Commissione.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2270 presentata da Accossato inerente a "Quale futuro per l'ex Ospedale Maria Adelaide di Torino"

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2271 presentata da Ottria, inerente a "Quale utilizzo per l'ex Astanteria Martini?"

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2269 presentata da Grimaldi inerente a "Tempistiche di apertura della Casa della Salute di Lungo Dora Savona a Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo le interrogazioni a risposta immediata n. 2270, n. 227 e n.
2269.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 2270.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Questo quesito riguarda il destino dell'ex Ospedale Maria Adelaide, ma è anche l'occasione per porre, insieme ai quesiti che rivolgeranno i colleghi Grimaldi e Ottria, l'attenzione su un pezzo della Città di Torino, in particolare il territorio che corrisponde all'ex ASL TO2, oggi ricompresa nell'ASL Città di Torino e, in particolar modo, quello della VII Circoscrizione.
In questi anni si sono susseguite una serie di trasformazioni del sistema sanitario preesistente, con la dismissione di alcuni presidi ospedalieri e presidi sanitari del territorio e con l'importante determinazione sul destino del Gradenigo, che ha visto coinvolto anche questo Consiglio regionale.
Nello specifico, la questione che pongo all'Assessore, peraltro oggi sotto forma di interrogazione urgente, riguarda un tema che abbiamo già avuto occasione di porre all'Assessore per un confronto, ossia il destino dell'ospedale Maria Adelaide, che è stato chiuso nel 2011, dopo essere stato un presidio importante nell'ambito soprattutto dell'ortopedia a livello torinese.
È una struttura piuttosto grande, che è stata anche oggetto di riqualificazioni negli ultimi anni, sottoposta però dalla Giunta, nella legislatura precedente, all'interno di un piano di riordino cittadino, alla chiusura, con il trasferimento dei suoi servizi presso il CTO ed altri presidi torinesi, oggi in attesa di destinazione e definizione.
Nei mesi scorsi, un gruppo di associazioni del quartiere hanno raccolto oltre 500 firme per chiedere in particolare la trasformazione in una Casa della Salute, ma quantomeno la destinazione e il mantenimento di funzioni sanitarie o socio-sanitarie per questa struttura. Le firme sono state consegnate all'Assessore, che ebbe modo di garantire un'attenzione dell'Assessorato e della Città della Salute sul tema.
Peraltro, con l'allora Direttore della Città della Salute avemmo modo di confrontarci anche nel corso di assemblee pubbliche nella sede del quartiere. Però i mesi passano, la legislatura sta anche volgendo al termine, quindi diventa importante e dirimente per quel quartiere e per la VII Circoscrizione, il cui Presidente Deri si è anche molto impegnato e interessato della questione, ma credo anche per noi Consiglieri, avere contezza dei percorsi avviati sull'individuazione di una soluzione definitiva per questo presidio, con l'auspicio che rimanga nell'ambito di servizi sanitari o socio-sanitari per i cittadini di quel quartiere.



PRESIDENTE

Grazie, collega Accossato.
Chiedo al Consigliere Segretario Ottria se intende illustrare anche la sua interrogazione, la n. 2271, inerente a "Quale utilizzo per l'ex Astanteria Martini?" e, nel frattempo, chiedo se avvisate il Consigliere Grimaldi l'Assessore Saitta risponderà a tutte e tre le interrogazioni.
La parola al Consigliere Segretario Ottria, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n.
2271.



OTTRIA Domenico

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione riguarda l'utilizzo dall'ex Astanteria Martini, che è un edificio storico, inaugurato nel 1923, che si trova nella VII Circoscrizione di Torino; un edificio che è sempre stato a uso sanitario.
A partire dal 1984, infatti, divenne Ospedale Luigi Einaudi, sede del reparto neurologico, che prima era ospitato all'Amedeo di Savoia, mentre nel 1997 i reparti che ospitava furono trasferiti al Giovanni Bosco. La struttura, infine, venne svuotata, fino ad arrivare al 2003, quando fu chiusa del tutto.
Da diversi anni l'intenzione dell'ASL è vendere l'immobile, ma finora diverse aste pubbliche sono andate tutte deserte; il prezzo dell'immobile sembrerebbe superiore a due milioni di euro, ma in questo tempo le sue condizioni statiche risultano molto degradate, in avanzato stato di degrado, causato soprattutto dagli anni di abbandono, tant'è che in pratica è un terreno di conquista per i senzatetto, che cercano riparo e di ladri e cose di questo genere.
Durante una seduta di Commissione della VII Circoscrizione dello scorso gennaio, il Direttore generale dell'ASL TO2 ha comunicato che, seppure queste aste precedenti siano andate deserte, vi sarebbero interessi di privati ad acquisire questa struttura, comunicando l'intenzione di vendere l'edificio, mantenendo la destinazione stessa a uso socio-sanitario.
Alla luce di questi fatti, interrogo l'Assessore per sapere quali siano i piani della Regione riguardo all'ex Astanteria Martini e se nello specifico esiste un ragionamento con il Comune di Torino in merito a un eventuale cambio di destinazione d'uso dell'edificio stesso.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ottria.
La parola al Consigliere Grimaldi per illustrare l'interrogazione a risposta immediata n. 2269.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'Assessore avrà capito il senso di questi tre question time.
Noi vogliamo affrontare il problema complesso di un intero quadrante della città. In particolare, nel mio question time mi occupo del cuore di un pezzo dei servizi della Circoscrizione 7, del quadrante nord-est, che di fatto è quel distretto che comprende Aurora, Vanchiglia, Sassi e Madonna del Pilone. In particolare, parlo del Poliambulatorio di Lungo Dora Savona 24, che qualche settimana fa ho visitato, tra l'altro, di prima mattina per vedere lo stato dell'immobile.
Avendo abitato in quel quartiere da quando sono ragazzino, so che quel luogo ha avuto più funzioni, anche se è un poliambulatorio, ma in realtà ha avuto da sempre alcuni grandi, oggetti, fra cui, per esempio, l'essere di fatto il centro torinese per la tubercolosi.
In realtà, adesso sono presenti le attività consultoriali, il CUP, la sede delle cure domiciliari della Circoscrizione 7, uno sportello importantissimo, che si chiama ISI, che si occupa dell'informazione ai migranti, il centro prelievi, il poliambulatorio specialistico, la sede distrettuale della direzione del distretto e il servizio farmaceutico territoriale; inoltre, oltre al centro di riferimento torinese per la prevenzione della tubercolosi, c'è la parte del centro documentazione del farmaco, la direzione rete ospedale-territorio di psichiatria dell'area nord-est, la pneumologia e la sede della direzione delle strutture semplici, che di fatto sovraintende i medici di medicina generale.
Come lei sa, quell'immobile in parte è inutilizzato, perché ci sono aree completamente abbandonate, in parte è in uno stato di rifunzionalizzazione.
Ricordo, perché se n'era interessata anche la Consigliera Accossato, che per esempio è emblematico che dove c'è la pneumologia e il centro tubercolosi non è possibile effettuare le radiografie, quindi quella struttura non ha delle funzioni che potrebbero essere anche solo d'aiuto al sistema territoriale.
Tra l'altro, oltre alle due aree non utilizzate, una delle funzioni che abbiamo previsto nella delibera sull'edilizia è la locazione del servizio farmaceutico territoriale e gli operatori ci hanno detto che da tempo auspicano che nel secondo ambiente saranno ospitati gli ambulatori del dipartimento della salute mentale, che da tempo necessitano di una sede.
Come lei sa, abbiamo annunciato il forte investimento su quell'area: circa otto milioni di euro per la nuova Casa della Salute, che noi pensiamo possa essere ospitata nella parte già oggi del poliambulatorio, ma con una funzione anche implementata.
Se è vero che la delibera definisce interventi strategici per valorizzare il ruolo svolto dall'assistenza primaria, vorremmo capire se, oltre a quanto abbiamo elencato e che abbiamo riscontrato nel sopralluogo, ci sono altre funzioni territoriali che possono essere ricollocate. Lei sa benissimo che in tutto questo sposteremo delle funzioni che sono presenti in Via Leoncavallo in Via Cavezzale - diciamo, lì dentro - però ci piacerebbe capire, in un disegno più generale dell'intero territorio, che tipo di funzionalità avrà quella Casa della Salute.
Infine, l'altra cosa che c'interessa capire è quando partiranno i bandi e capire funzionalmente, anche insieme alle due vicende che hanno descritto i miei colleghi, come dialogheranno con gli altri presidi sanitari.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta complessiva alle tre interrogazioni.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
I tre question time presentati dai colleghi Grimaldi, Accossato e Ottria riguardano questioni relative ad un pezzo importante della programmazione dei servizi sanitari della città di Torino, che richiedono risposte di carattere puntuale, che obiettivamente diventa difficile dare, non soltanto perché affrontate attraverso il question time (è una questione di tempi) ma perché - detto con estrema franchezza - stiamo definendo, insieme al Direttore generale della Città della Salute e insieme al Direttore dell'ASL TO2, una soluzione ai temi che sono stati richiamati che abbia un'organicità all'interno del territorio.
Alcune questioni sono già in qualche maniera più mature, altre lo sono ancora di meno; su alcune questioni vi è un problema di una scelta, su cui dirò qualcosa per quanto riguarda il Maria Adelaide, ma ne avevamo già parlato con la Consigliera Accossato.
Sull'Astanteria Martini ho avuto un incontro con l'Assessore all'urbanistica della Città di Torino, Montanari, per un esame complessivo del patrimonio immobiliare non utilizzato a Torino e di proprietà delle ASL. Abbiamo cominciato una riflessione per vedere quei problemi poco fa richiamati sulla destinazione dell'Astanteria Martini, le RSA e quant'altro. Abbiamo avviato un incontro però più in termini generali anche sulle aree che saranno liberate nelle attuali Molinette.
La cosa certa è che, per quanto riguarda il Maria Adelaide, la destinazione sarà di tipo sanitario. L'abbiamo detto e ripetuto. C'è già un interesse dimostrato da parte di operatori privati che ancora non l'hanno formalizzato, ma c'è un interesse a realizzare strutture di carattere sanitario. Prima di procedere, abbiamo preferito definire meglio - cosa che ancora non abbiamo concluso, perché abbiamo bisogno ancora di un po' di tempo - qual è la domanda di servizi sanitari, cioè che cosa ci occorre come servizi sanitari in quella parte della città.
Qui le storie si sovrappongono, come in tutte le vicende (Lungo Dora Savona, Maria Adelaide e non solo) e ci sono problemi diversi. Stiamo mettendo assieme un po' tutto il quadro e pensiamo di definire, sicuramente entro l'autunno (probabilmente a settembre), un quadro abbastanza preciso di quali sono le esigenze, di qual è la domanda su quei territori, tenuto conto non soltanto di una domanda complessiva, ma anche di una distribuzione territoriale per alcuni servizi.
Questo lavoro è ancora abbozzato, però prima di presentarlo vorrei ancora approfondirlo con i due Direttori della Città della Salute e presentarlo in Commissione, perché, come sicuramente vi è noto, ognuna delle questioni indicate (Astanteria Martini, Lungo Dora Savona e Maria Adelaide) ha una propria specificità. Ci sono questioni anche di carattere burocratico formale e procedurale. Pensiamo, entro settembre, di avere un quadro da presentare, in modo che sia chiara la nostra esigenza, l'esigenza del pubblico, per evitare una risposta parziale.
Appena questo quadro sarà noto e l'avremo anche definito con i Direttori sono disponibile a presentarlo in Commissione, oppure in un dibattito in Aula. Oggi non ho questo quadro, nel senso che qualche pezzo è un po' più maturo, però ho bisogno di un quadro di insieme e credo che convenga a tutto il Consiglio avere questo quadro d'insieme.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 2263 presentata da Barazzotto inerente a "Sospensione nel mese di luglio degli interventi operatori nelle sale operatorie del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale degli Infermi di Biella"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
2263.
La parola al Consigliere Barazzotto per l'illustrazione.



BARAZZOTTO Vittorio

In realtà, c'è stato un errore e me ne scuso, perché doveva essere presentata un'altra interrogazione, però a volte le casualità sono preveggenti, nel senso che avevo chiesto - ma l'Assessore mi ha risposto in maniera non completa - se fosse possibile avere la specifica dei giorni in cui sono stati effettuati questi interventi. Invece ho ricevuto una lettera inviata dall'attuale Direttore sanitario, dove si indica sommariamente quanti interventi sono stati effettuati, ma io ero interessato a sapere, se non disturbavo troppo, esattamente i giorni in cui questi interventi di ostetricia e di ginecologia sono stati effettuati (sto diventando esperto a forza di parlare di questo tema).
Volevo avere un quadro completo, non certo delle pazienti, ovviamente perché la privacy viene prima di tutto, però sapere quando sono stati fatti questi interventi. Ho ultimamente qualche problema a reperire i dati per quanto riguarda questo settore, però la mia tenacia è quella dei forti.
Grazie, Presidente, per la sua pazienza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Ho ricevuto quest'interrogazione che si conclude chiedendo di sapere se corrisponde al vero che le sale operatorie del reparto di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale degli Infermi di Biella resteranno chiuse per tutto il mese di luglio e, di conseguenza, non saranno effettuati gli interventi operatori.
Rispondo a questo, poi se vuole fare altre domande avremo un'altra occasione. Mi sono preparato alla domanda che lei mi ha fatto, non alle domande che non conoscevo. Quindi, mi sono nuovamente confrontato con l'ASL di Biella in merito ai dati richiesti e già la volta scorsa avevo precisato rispondendo ad altre interrogazioni sempre sullo stesso tema.
L'attività chirurgica nella sala operatoria del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Biella è proseguita regolarmente. Nel corso dei mesi di luglio sono stati effettuati 62 interventi in ambito ostetrico ginecologico, per un totale di 19 sedute operatorie. Non risultano inoltre, problemi sui tempi di attesa né disagi per le pazienti. Presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico di Biella, come mi informano, non sono infatti pervenuti, a questo momento, reclami in tal senso.
Quindi, rispondo all'interrogazione che mi è stata presentata.



(Commenti del Consigliere Barazzotto)



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

L'interrogazione chiede di "sapere se corrisponde al vero che le sale operatorie del reparto di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale degli Infermi di Biella resteranno chiuse per tutto il mese di luglio e, di conseguenza, non saranno effettuati interventi operatori".
Ho ricevuto quest'interrogazione, che data 30 luglio, ovvero ieri, e quindi do questa risposta.
Chiedo anche la cortesia di formulare le domande precise, così formulo risposte possibili.
BARAZZOTTO Vittorio (fuori microfono) Vorrei avere i dati che già ho chiesto senza fare interrogazioni, ma non riesco ad averli, perché l'ASL di Biella sta diventando un tabù. Per avere i dati, mi rimangono solo il Mossad o la CIA!



PRESIDENTE

Consigliere Barazzotto, lei è anche un Consigliere di maggioranza e credo che abbia tutti gli strumenti per ottenere.



BARAZZOTTO Vittorio

Sono un Consigliere della Regione Piemonte! Punto.



PRESIDENTE

Basta! Ha tutti gli strumenti per parlare con l'Assessore Saitta e avere le informazioni necessarie, come tutti i Consiglieri, che devono essere tutelati quando chiedono degli atti o presentano delle interrogazioni.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 2265 presentata da Vignale, inerente a "Numero lavoratori assunti nella sanità regionale nel 2017 e nel primo semestre 2018"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2265.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gianluca

Grazie, Presidente.
Com'è noto, le interrogazioni a risposta immediata consentono all'interrogante di interrogare l'Assessore solo ponendo una domanda, per cui nelle settimane precedenti abbiamo posto un'interrogazione relativamente al numero dei lavoratori andati in quiescenza nel 2017 e nel primo semestre del 2018. Adesso presentiamo identica interrogazione per conoscere, invece, il numero dei lavoratori assunti nel 2017 e nel primo semestre del 2018 suddiviso per tipologia.
Crediamo che questo dato sia importante non soltanto per il tema legato alla sostituzione di quiescenza e dimissioni o, comunque, di operatori del servizio sanitario che non operano più all'interno del Servizio Sanitario Regionale. Lo è anche relativamente non soltanto alle dichiarazioni, ma anche alle linee che abbiamo votato nel Piano delle cronicità, che in più occasioni sono state ricordate e che abbiamo votato nella PDCR sull'edilizia sanitaria.
Due strumenti, in particolar modo le Case della Salute e l'infermiere di comunità, sono due elementi di novità all'interno di questa legislatura che inevitabilmente presuppongono l'utilizzo di personale, che o è in aggiunta a quello esistente, come noi crediamo in molti casi debba essere oppure è personale che viene distaccato dai servizi territoriali (quelli ospedalieri è un po' più difficile, vista la carenza) per riuscire a sostenere queste nuove attività.
Allora, in questo caso come anche nel caso precedente, la domanda è molto semplice ed estremamente puntuale: vogliamo conoscere il numero esatto dei lavoratori assunti nel 2017 e nel primo semestre del 2018.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Rispondo alla richiesta del Consigliere sui dati delle assunzioni. Al 30 giugno, la sanità piemontese ha nel proprio organico 53.942 dipendenti numero comprensivo di tutti i profili considerati (medici, infermieri operatori, ecc.). Dunque nel primo semestre dell'anno 2018 la situazione è questa.
Nel primo semestre dell'anno in corso, sono state assunte 985 persone a tempo indeterminato e 199 a tempo determinato. Nel dettaglio, sono stati assunti: 372 infermieri, 277 medici, 189 operatori socio-sanitari e 34 tecnici a tempo indeterminato. Inoltre, sono stati assunti a tempo determinato 105 medici, 52 infermieri, nove operatori socio-sanitari e sei tecnici, questi sempre a tempo determinato.
Anno 2017 completo. Dunque, al 31-12-2017 erano in servizio 53.917 dipendenti; nel corso del 2017, sono state assunte 1.389 persone a tempo indeterminato e 520 a tempo determinato. Nel dettaglio, nel 2017, sono stati assunti: 747 medici, 268 tecnici, 188 del comparto sanitario, 67 operatori socio-sanitari a tempo indeterminato; inoltre, 222 medici, 204 infermieri, 52 del comparto sanitario, dieci operatori socio-sanitari e quattro del comparto tecnico a tempo determinato.
Non è possibile avere - ma lo farò prossimamente, nel mese di settembre - i dati Azienda per Azienda, però mi pare che questa sia la risposta alla domanda che mi chiedeva in termini complessivi.


Argomento: Trasporti aerei

Interrogazione a risposta immediata n. 2264 presentata da Valle, inerente a "Presenza della società aerea Blue Air presso l'aeroporto Sandro Pertini di Caselle" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione a risposta immediata n. 2264 sarà fornita risposta scritta, su richiesta dell'interrogante.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 2262 presentata da Conticelli inerente a "Situazione dei lavoratori dell'azienda di consulenza e servizi informatici CSP SpA"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 2262.
La parola alla Consigliera Conticelli per l'illustrazione.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
È l'ennesimo caso di un'azienda teoricamente in difficoltà, anche se in realtà - come in tanti altri casi di cui ha dovuto occuparsi quest'Aula, o ha provato ad occuparsi - l'azienda avrebbe le commesse, è una delle aziende attive sul territorio piemontese, ma anche su altri territori benché in altre Regioni. È un'azienda nata proprio a Torino sui servizi informatici e occupa nelle diverse sedi a livello nazionale circa 600 dipendenti, quindi è una realtà locale diventata un'importante realtà nazionale, con commesse sia dal settore privato sia dalla Pubblica Amministrazione.
Circa un anno fa, è stata aperta la procedura di ristrutturazione aziendale per 130 lavoratori, per una ristrutturazione maggiormente più sui servizi che sulla consulenza individuale. Al 23 maggio scorso le risorse in procedura risultavano essere 17 di staff amministrativo, 24 di staff tecnico, con una sospensione totale (a zero ore).
Da circa un mese la situazione è precipitata, perché un'indagine della Procura della Repubblica ha messo sotto accusa - e anche sotto arresto per frode fiscale e false fatturazioni i vertici dell'azienda. Quindi nonostante l'azienda continui a mantenere una consolidata e diversificata clientela, continui a ricevere delle commesse lavorative e continui ad avere al proprio interno delle competenze tecniche, informatiche e amministrative importanti, i posti di questi lavoratori e il futuro di questa importante realtà piemontese e torinese sono a rischio.
I lavoratori a oggi hanno ricevuto, al mese di giugno, solo il 60 per cento dello stipendio e l'azienda ha dichiarato di avere i conti sotto sequestro.
Naturalmente la preoccupazione dei lavoratori - che noi condividiamo - in questo caso è aumentata, oltre che dal tema della riorganizzazione, da un tema di incertezza che riguarda i conti e la liquidità dell'azienda.
Peraltro, molti di questi lavoratori devono anche sostenere a livello personale costi di trasferta che non vengono rimborsati.
Lo scorso 18 luglio, la Regione Piemonte - adesso ci dirà meglio l'Assessora - ha avuto un incontro con i rappresentanti sindacali e ha già espresso - di questo ringraziamo la Giunta - l'intenzione di chiedere un tavolo al Ministero anche con le altre Regioni coinvolte dalla presenza di quest'azienda.
Nei giorni scorsi ci sono stati degli scioperi, in particolare nella sede piemontese e veneta. Di questi 600 lavoratori di CSP, 140 a oggi sono occupati nella sede di Torino e 80 nella sede di Ivrea, quindi il Piemonte continua ad essere il territorio dove maggiormente quest'azienda opera.
Noi condividiamo la preoccupazione di questi lavoratori. A fine anno sono in scadenza alcuni importanti appalti con la Pubblica Amministrazione.
Naturalmente i tempi della Procura della Repubblica non sono tempi preventivabili, quindi vorremmo capire come si può andare avanti in questa trattativa e come la Regione Piemonte intende muoversi o partecipare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora De Santis, al posto dell'Assessora Pentenero, per la risposta.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora regionale Grazie Presidente.
Leggo le informazioni che mi ha trasmesso la collega Pentenero.
Vi è una conferma dei numeri e della situazione dei lavoratori, così come indicato nel suo quesito. Il 18 luglio scorso l'Assessorato al lavoro ha incontrato le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione nel corso dell'incontro, i rappresentanti dei lavoratori hanno illustrato la vicenda, esprimendo forte preoccupazione ed evidenziando che alla situazione già grave si sono aggiunti i mancati pagamenti degli stipendi e l'assenza di chiarezza sulle prospettive future, con conseguente apprensione per la tenuta occupazionale dell'azienda, fra i cui dipendenti sono da contare anche quelli della CIC di Ivrea.
In tale incontro è emersa la necessità di attivare un tavolo in sede istituzionale nazionale, essendo l'azienda plurilocalizzata. In quest'occasione, l'Assessorato al lavoro della Regione Piemonte ha espresso a sua volta forte preoccupazione ed ha assicurato la massima attenzione sulla vicenda, rendendosi disponibile a richiedere quanto prima un tavolo tecnico al MISE, con l'obiettivo di affrontare il tema complessivamente con il coinvolgimento di tutte le Regioni interessate.
Di fatto, l'Assessorato al lavoro ha già inviato al Ministro richiesta formale di incontro per affrontare questa situazione; incontro in cui devono essere coinvolti, oltre alle rappresentanze sindacali di CSP, anche le altre Regioni nelle quali l'Azienda ha sede.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora De Santis.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta immediata n. 2259 presentata da Ravello, inerente a "Campagna di IREN per il teleriscaldamento" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che, in assenza dell'interrogante, Consigliere Ravello, sarà data risposta scritta all'interrogazione a risposta immediata n. 2259.


Argomento: Difesa idrogeologica

Interrogazione a risposta immediata n. 2266 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Valutazione di incidenza progetto di salvaguardia idrogeologica del Comune di Bussoleno"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2266.
Risponderà l'Assessore Balocco.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi aspettavo una risposta dell'Assessore Valmaggia, non so se sia un passaggio di competenze, non per sminuire l'Assessore Balocco, ma solitamente su questo tema dialogo con lui.
Non sto a ripercorrere tutte le questioni relative alla frana che ha colpito il Comune di Bussoleno il 7 giugno, perché abbiamo più volte portato in tema in sala consiliare e non solo; ricordo anche il sopralluogo delle due Commissioni per valutare i danni sul territorio e un'interrogazione che ho svolto un paio di settimane fa, sempre su questo tema.
C'è un punto che ha richiamato il nostro interesse, ed è quello della procedura relativa ai progetti che si prevede di realizzare, in particolare i due invasi (uno più a monte e uno più a valle) che stanno incontrando un po' di osservazioni - diciamo così - da parte dei residenti. Ci hanno segnalato alcuni passaggi della procedura che pare siano un po' carenti. In particolare, sembra che tra gli incartamenti del progetto manchi la valutazione d'incidenza del progetto stesso, che avrebbe dovuto essere effettuata prima dell'avvio dei lavori e dell'approvazione del progetto esecutivo.
Pertanto, senza andare a ripercorrere tutte le questioni o a ridescrivere gli interventi che abbiamo già affrontato nella discussione con l'Assessore Valmaggia, chiediamo soltanto un'informazione molto puntuale e precisa come anche da regola del question time - rispetto a questo documento, che pare manchi in tutta la procedura che è stata seguita per presentare i progetti relativi agli invasi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
La parola l'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore regionale

Mi ero un pochino spaventato del fatto che la risposta che adesso le do è piuttosto striminzita, ma credo che, da quanto lei mi dice e da quanto leggo nella sua interrogazione, sia il punto cui lei vuole una risposta cioè la valutazione di incidenza del progetto, prima - ovviamente - che vengano avviati i lavori.
L'architetto Tealdi, con la sua solista sintesi, mi scrive che il Comune ha inviato, in data 26 luglio, la documentazione progettuale all'Ente di Gestione dei Parchi delle Alpi Cozie competente, nel caso di specie, per le valutazioni sulla ricaduta dell'intervento nella ZSC (Zona Speciale di Conservazione) del Rocciamelone.
L'area oggetto dell'intervento ricade marginalmente nei casi contemplati dalla Rete Natura 2000, e precisamente nella ZSC Rocciamelone.
L'intervento, da una valutazione speditiva, non risulta in contrasto con le misure specifiche del sito. Le disposizioni dell'ente di gestione del Parco delle Alpi Cozie riguardanti il patrimonio boschivo di competenza prevede che vengano fatti salvi gli interventi finalizzati alla tutela della pubblica incolumità.
Comunque, il Comune ha già interessato l'ente succitato in data 18/7 quindi ancora precedentemente, e ha inviato il progetto il 26 luglio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 2268 presentata da Valetti, inerente a "Trasporto bici sui treni regionali, risultanze ordine del giorno n. 936"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 2268.
La parola al Consigliere Valetti per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione rappresenta uno strumento di verifica di un ordine del giorno (il n. 936), approvato dal Consiglio regionale nel lontano 2015 dove si chiedevano interventi della Regione Piemonte al fine di garantire un utilizzo dei vagoni del servizio ferroviario regionale a servizio del trasporto bici.
L'interrogazione viene presentata perché non conosco bene la situazione di tutto il Piemonte, ma, da quanto mi risulta, almeno sulle ferrovie torinesi, in particolare sulla linea che percorro abitualmente, non esistono treni che abbiano un trasporto bici che si possa chiamare come tale. Alcuni vagoni sono stati attrezzati con due-tre posti bici per la verità piuttosto inaccessibili e inutilizzabili, tanto che sono stati criticati apertamente anche dalle associazioni dei ciclisti e da chi usa l'intermodalità bici più treno in modo sistematico e lo confermo anch'io.
Effettivamente, queste soluzioni sono inutilizzabili.
Pertanto, essendo nell'ultimo anno di legislatura, nel 2018, chiediamo quali azioni s'intendono intraprendere, non vedendo ancora dei risultati perché treni nuovi - per adesso - non ne sono arrivati e immagino che questo dipenda anche dal rinnovo dei contratti con gli operatori ferroviari. È pur vero che sono possibili delle modifiche sui treni esistenti per adattarli almeno nelle fasce di morbida, nei giorni festivi al trasporto di biciclette.
Chiediamo, dunque, di capire quali azioni sono state intraprese dalla Regione per garantire il trasporto bici in ottemperanza dell'ordine del giorno 936, approvato all'unanimità dal Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valetti.
La parola l'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Come lei giustamente afferma, l'implementazione vera di questa possibilità e opportunità si avrà solo nel momento in cui ci sarà un significativo rinnovo del materiale rotabile, cosa che - come credo anche lei sappia - ha dei tempi non così brevi.
L'ordine, per quanto riguarda i 15 nuovi treni, è stato già avviato, però i treni arriveranno a fine 2019-inizio 2020, così come gli ulteriori, legati alle due fasi di gara che si stanno concludendo nei prossimi mesi.
Pertanto, adesso si fa quel che si può col materiale che oggi è a disposizione, che ha - come lei giustamente dice - degli spazi non così facilmente utilizzabili, in quanto intervenire con modifiche sui terreni attuali è una possibilità che avevamo valutato, ma che risultava avere risultati molto scarsi, a fronte di interventi economici significativi e su treni, alcuni dei quali, appunto, vetusti.
Oggi l'offerta è, per quello che vale, quella prevista per il trasporto delle bici pieghevoli, che non implica alcun tipo di costo aggiuntivo e per quanto riguarda le altre possibilità, sui treni che già sono relativamente attrezzati in questo, anche laddove ci sono delle richieste particolari su treni che hanno di per sé anche una valenza turistica particolare.
Ricordo che, per esempio, lo scorso anno si è intervenuti per il trasporto di bici a seguito di un gruppo di atleti sulla Cuneo-Ventimiglia ovviamente discesa a Tenda, così come qualche possibilità del genere mi pare sia avvenuta anche su altre tratte, ma ovviamente con questi limiti.
Direi che l'ordine del giorno n. 936 è non soltanto all'attenzione della Giunta e dell'Agenzia della mobilità, tant'è che già nel rinnovo del contratto ponte si è tenuto conto di questo'aspetto, in particolare, per quanto riguarda l'ordine dei nuovi treni, che è stato avviato e ovviamente è assolutamente previsto nei nuovi capitolati di affidamento delle due gare, di cui lei è ben al corrente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Balocco.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.48 la Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 15.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Ferraris, Cerutti, Pentenero e Reschigna.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Esame disegno di legge n. 236, inerente a "Riconoscimento degli ecomusei del Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 236, inerente a "Riconoscimento degli ecomusei del Piemonte", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana è iniziata la trattazione del disegno di legge n. 236. La Consigliera Caputo ha svolto la relazione di maggioranza e la Consigliera Frediani quella di minoranza. In sede di discussione generale sono intervenuti Bono, Vignale, Rostagno, Accossato, Fluttero Andrissi, Bertola, Campo e Valetti. Sono stati votati gli articoli dall'1 all'11 e si riparte con l'esame dell'articolo 12.
Ricordo che il numero legale è 24.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
La parola alla Consigliera Frediani per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per sottolineare che daremo un voto di presenza al provvedimento, non certo perché non apprezziamo il sistema, la validità e il valore culturale degli ecomusei, ma per le considerazioni che ho già espresso in fase di relazione sul provvedimento.
Avremmo potuto trattare questa tematica anche all'interno del testo unico quindi dare anche un valore culturale al sistema degli ecomusei, dare maggiore organicità a tutto il sistema, consentendo anche di creare maggiori sinergie con tutti i soggetti attivi sul nostro territorio.
Invece, si è scelta la strada di andare ad abrogare una norma che rappresentava comunque un'eccellenza della nostra Regione, proprio perch era la prima norma emanata a livello regionale in tutto il nostro Paese ed era una norma valida.
Sarebbe bastato, volendo proprio lasciare il tema ecomusei al di fuori del testo unico, andare a intervenire su quella norma, quindi mantenendo anche il primato di originalità di legiferazione in materia, anziché dotarsi di una nuova legge, che va ad appesantire il quadro normativo.
È una legge che, al momento, sembra avere certezza di risorse, ma vedremo in futuro quante risorse ci saranno e che cosa riusciremo a fare con quelle risorse, perché il territorio piemontese è molto vasto, ci sono molte eccellenze, ci saranno molti soggetti che desidereranno entrare nel sistema degli ecomusei.
Vedremo a quel punto come la Regione sarà in grado di rispondere alle esigenze di tutti questi soggetti.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di dichiarazione di voto finale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva (vedi esito votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Organizzazione scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 342, inerente a "D.lgs. 112/98. Atto di indirizzo e criteri per la programmazione e la definizione del piano regionale di revisione e dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell'offerta formativa delle autonomie scolastiche piemontesi per l'a.s. 2019/20"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 342, di cui al punto 4) all'o.d.g.
L'Assessora Pentenero, come sapete, non può essere presente oggi pomeriggio. Credo che questo provvedimento sia stato discusso in Commissione ed è una presa d'atto.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'Assessore Pentenero era presente all'incontro con la delegazione dei commercianti danneggiati dalla vicenda "Qui! Ticket", quindi penso che si possa votare in sua presenza. Sarebbe abbastanza irrituale votare un provvedimento di competenza di un Assessore, in assenza dello stesso.
Quindi, se vogliamo possiamo iniziare a discutere uno degli ordini del giorno in attesa che arrivi l'Assessora e poi riprendiamo la votazione.
È chiaro che non è un provvedimento complicato, però vorremmo almeno la presenza dell'Assessora, nel caso ci fossero domande da parte di qualche collega o, comunque, per una minima relazione.
Mi sembra la prassi più corretta, anche se siamo al 31 luglio.



PRESIDENTE

L'Assessora Pentenero oggi pomeriggio è in ospedale per una questione personale e non può essere presente. È un provvedimento urgente che deve essere approvato entro i primi giorni di settembre. Sono presenti il Presidente della Giunta, quattro Assessori e i Consiglieri che in Commissione hanno seguito il percorso e che possono fare il loro intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Appiano; ne ha facoltà.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Il provvedimento è stato discusso e approvato in Commissione qualche giorno fa. Effettivamente il fatto di poterlo approvare prima della pausa estiva significa dare agli Enti locali, che sono competenti a fare le proposte di programmazione, un po' più di tempo rispetto al passato, quando si arrivava a settembre o a ottobre a licenziare le linee di indirizzo, quindi poi le Province, le Città metropolitane e i Comuni si trovavano con poche settimane davanti a sé per deliberare i propri piani.
Del resto, nel merito questo documento di programmazione recepisce o riprende criteri che sono ormai un po' la tradizione del nostro sistema scolastico. In particolare, vengono salvaguardati, al ribasso rispetto ai criteri medi nazionali, i coefficienti che permettono ai Comuni a marginalità geografica - penso a quelli collinari o quelli montani - di mantenere delle classi, delle sezioni o addirittura dei plessi, pur avendo un numero di allievi inferiore rispetto alla media indicata a livello nazionale e anche registrata a livello regionale.
Dal punto di vista del dimensionamento delle autonomie, nulla cambia rispetto ai parametri del numero di allievi per avere l'autonomia. Credo che ci siano le condizioni, visto che non stravolge per nulla i vecchi criteri di programmazione, per approvarlo oggi. Il fatto positivo è proprio quello di dare la possibilità sin dalla ripresa post estiva a Comuni scuole e a Città metropolitana e Province di fare i propri piani con le loro conferenze e con tempi un po' più distesi.



PRESIDENTE

Poiché l'assenza dell'Assessora Pentenero è dovuta ad una questione personale, forse ci dovrebbe essere un po' di attenzione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Al di là della giusta, corretta e misurata difesa d'ufficio dell'avvocato Consigliere Appiano, a noi sembra veramente una prima assoluta. Adesso poi andremo a rivedere negli annali del Consiglio regionale se si è mai votato almeno in questa legislatura, un provvedimento in assenza di assessore competente.
È inutile ripetere che si tratta di una questione di salute personale perché auguriamo ovviamente ogni bene, dal punto di vista della salute personale, all'Assessora Pentenero. Dico solo che abbiamo avuto tutta la mattinata e potevamo prevedere di votarlo alle 12.30.



PRESIDENTE

Questo può essere vero.



BONO Davide

Noi avevamo decine e decine di domande da porre sul tema all'Assessora Pentenero e non le porremo. Rimarranno inespresse, ma non condividiamo comunque questa modalità di svolgimento dei lavori dell'Aula.
Questo rimane a verbale, chiediamo ovviamente che non accada più e noi ci riserviamo assolutamente di non prendere parte al voto, perché è l'unico strumento che ci rimane per rispondere rispetto a un atto che, ripeto, non è un documento su cui ci potevano essere delle ostative particolari. Per ci sembra veramente una mancanza di rispetto verso il Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi associo a quanto detto dal Capogruppo Bono, perché ci sembra incredibile che si debba votare un provvedimento portato da un'Assessore in assenza dell'Assessore. Si poteva votare questa mattina, trovando il giusto spazio perché su alcuni aspetti di questo provvedimento avremmo voluto chiedere qualche ulteriore chiarimento. L'abbiamo già affrontato brevemente in Commissione, però c'era ancora un aspetto, soprattutto relativamente al termine del 15 ottobre.
Abbiamo poi approfondito, avendo avuto modo in questi giorni di interagire con altri soggetti dei Comuni e della Città metropolitana, e tutti hanno rappresentato dei problemi rispetto alla tempistica, perché la data del 15 ottobre è una data ravvicinata. Mi riferisco alla data che viene indicata a pagina 19, se non sbaglio, che è la data entro la quale "le Province e la Città metropolitana, nel rispetto dei criteri indicati dal presente atto devono inviare tutta la documentazione via PEC". Avremmo voluto confrontarci con l'Assessora rispetto a questo termine, per capire se ci fossero margini di maggiore elasticità e consentire di spostare questo termine un po' più avanti nel tempo.
Ci spiace che questa possibilità di confronto sia stata negata, poi ovviamente nessuno di noi si esprime rispetto alle motivazioni dell'assenza dell'Assessora Pentenero, però su questo punto in particolare ci dispiace di non poter approfondire ulteriormente.
Non so se sia un problema che è stato rappresentato solo a noi, ma anche per questo motivo non parteciperemo al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Fluttero; ne ha facoltà.



FLUTTTERO Andrea

Anche noi, Presidente, avremmo avuto piacere di svolgere alcune considerazioni e porre alcune domande in presenza dell'Assessore, ma ci sarà un'altra occasione. Ci dispiace di questa scelta di trattare un argomento così importante oggi pomeriggio.
Voglio però lasciare agli atti una riflessione non so quanto coerente con questa delibera che andiamo ad adottare. Periodicamente assistiamo, nelle nostre scuole, a situazioni non solo di bullismo tra i ragazzi, ma anche di grave insubordinazione rispetto agli insegnanti, di gravi atti lesivi della dignità del ruolo degli insegnanti e, sostanzialmente, di non rispetto dell'autorità all'interno delle singole scuole. A nostro modo di vedere l'assenza di un numero sufficiente di dirigenti scolastici, ciascuno in ogni singola scuola, è uno degli elementi che concorre a questa deriva all'interno delle nostre scuole.
Risparmiare sui dirigenti scolastici accorpando più scuole e più edifici anche distanti tra di loro, quando lo Stato spesso spende malamente in tanti altri settori non così strategici come la scuola e come l'educazione dei giovani italiani, è un errore clamoroso. Ritengo che in ogni scuola debba esserci un dirigente scolastico e che sia sbagliato affibbiare a un singolo dirigente scolastico più istituti su cui non è in grado di esercitare un controllo e di rimarcare l'autorità che deve essere rispettata all'interno di ogni istituto.
Quello che purtroppo vediamo in televisione e di cui tutti ci rammarichiamo è figlio di questa scelta non attenta e non oculata dell'investimento di risorse pubbliche nei diversi settori.



PRESIDENTE

Allora credo che qui, collega Bono, la forma non venga intaccata (diciamo così): quando è presente il Presidente della Giunta, egli racchiude in s tutte le deleghe degli Assessori. È però una questione di sostanza, e finora almeno - che ricordi anch'io, come lei - quando si studia un provvedimento, è necessario che ci sia l'Assessore in Aula.
L'unica ragione per la quale ho accettato comunque e ho mandato avanti il provvedimento è perché mi sembrava utile alle scuole per cominciare a programmare per tempo; d'altronde, è stato discusso abbondantemente in Commissione e, se ci sono delle questioni, queste possono anche essere riviste all'interno della Commissione cultura ed istruzione. Ecco, questa è l'unica ragione, ma mi auguro anch'io che non si verifichi più. Pertanto quando si adotta un provvedimento - se lo si adotta, vediamo come voterà l'Aula - bisogna che l'Assessore sia presente.
A ogni modo, la questione per la quale l'Assessore oggi non può essere presente non è perché è in giro. Diciamo che più elementi mi hanno fatto propendere verso la decisione di metterlo in votazione.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Volevo solo chiedere se il Presidente Chiamparino poteva rispondere alla domanda posta dalla Vicepresidente della Commissione cultura e istruzione Francesca Frediani.
Grazie.



PRESIDENTE

Su?



BONO Davide

Sul provvedimento.



PRESIDENTE

Il Presidente raccoglie formalmente in sé le competenze di tutta la Giunta e quindi, da un punto di vista formale, è rappresentato; può delegare un Consigliere.
La parola al Consigliere Appiano.



APPIANO Andrea

Grazie, Presidente.
Senza ricevere alcun tipo di delega, faccio presente che lo scorso anno.



PRESIDENTE

Un augurio anche ad Appiano per le prossime elezioni regionali, se le vinciamo.



APPIANO Andrea

Lo scorso anno l'analogo provvedimento è stato licenziato dall'Aula l'8 novembre 2017 e la scadenza concessa agli enti è stata il 24 novembre proprio per una serie di ritardi. Quest'anno licenziamo a fine luglio e concediamo fino a metà ottobre un termine per pianificare un dimensionamento che, chi amministra, sa che inizia prima. Non è che lo inizia domani mattina, se uno vuole fondere dei plessi in un'autonomia, non è che convoca i consigli d'istituto nel mese di agosto, comunque anche formalmente diamo un termine più che doppio rispetto all'anno scorso.
Quindi, dov'era la patologia? Se l'anno prima analogo provvedimento fosse stato adottato nel mese di ottobre con scadenza sempre a novembre, mediamente il tempo dato sarebbe sempre stato di un mese, un mese e qualche settimana.
Quest'anno diamo un termine ben più ampio, con un termine poi nostro, da metà ottobre a fine dicembre, per eventualmente interloquire con i livelli amministrativi per eventuali correttivi o affinamenti prima che la delibera consiliare di approvazione del dimensionamento venga adottata.



PRESIDENTE

Bene, possiamo mettere in votazione il provvedimento.
Chiedo al Gruppo Movimento 5 Stelle di astenersi o votare contro, ma di partecipare al voto, perché altrimenti sarebbe brutto. A ogni modo, fate come volete.
Il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 342, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Adesso dobbiamo discutere gli ordini del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Fluttero; ne ha facoltà.



FLUTTERO Andrea

Grazie, Presidente.
Volevo solo ricordare a lei e all'Aula che abbiamo chiesto a gran voce di poter discutere quanto prima un ordine del giorno sull'Asti-Cuneo, che riteniamo sia un problema molto importante per la nostra regione, quindi rimarco questa nostra richiesta, sperando che possa essere presa in considerazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrentino; ne ha facoltà.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Stamattina abbiamo richiamato in Aula un ordine del giorno, che è al punto 25) dell'o.d.g. del Consiglio, per provare a mettere all'attenzione del Consiglio l'attivazione delle procedure della legge Madia per alcuni funzionari regionali che forniscono attività e competenze altamente specialistiche a supporto dell'attività di alcuni Settori degli Assessorati, in particolare agricoltura e ambiente. È stato presentato stamattina e sarebbe importante se riuscissimo ad approvarlo oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Prima il collega Ferrentino è stato cortese nel venirmi a ricordare la richiesta fatta credo dal Capogruppo Ravetti all'inizio della seduta del Consiglio. Tutte le volte lo diciamo; mi ricordo che alcuni mesi fa si diceva, appunto, di non richiedere nuovi ordini del giorno all'inizio della seduta, perché abbiamo una programmazione che viene fatta nella seduta dei Capigruppo e poi invece viene stravolta.
Ora avevamo una serie di ordini del giorno previsti in ordine, ma se andiamo a stravolgere vuol dire che, di nuovo, non tratteremo gli ordini del giorno che erano stati decisi nella scorsa Conferenza dei Capigruppo.
Valuti ovviamente la maggioranza secondo le varie priorità, perché alle 17 è convocata la Commissione nomine; valuti il Presidente e decida cosa fare.
Altrimenti, a questo punto, non decidiamo più l'ordine nella Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Vuole dire qualcosa, collega Ravetti?



RAVETTI Domenico

Mi deve perdonare, Presidente, ma non ho l'elenco degli ordini del giorno.
È evidente che, nel caso in cui tra i primi due ci fosse qualcuno della maggioranza - mi permetto, lo chiedo anche gli altri Gruppi - questo viene inserito al posto di uno della maggioranza, anche per andare incontro alle esigenze, che rispetto, del collega del Movimento 5 Stelle.



PRESIDENTE

È difficile, però. Se la Conferenza dei Capigruppo decide un ordine del giorno, ci si deve attenere. Poi ci può essere un'eccezione rispetto a un ordine del giorno, ma se quando incomincia il lavoro dell'Aula tutti i Gruppi chiedono di discutere il loro ordine del giorno, o procedo in maniera arbitraria, cosa che non sarebbe nemmeno corretta, altrimenti è impossibile continuare, con tutta la buona volontà e il rispetto che ho del Consiglio.
Il primo ordine del giorno è quello presentato dal Consigliere Vignale.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Considero l'ordine del giorno che ho presentato un tema serio e, poich mancano solo 40 minuti alla conclusione del Consiglio e vorrei che si trattasse in modo adeguato, chiedo - ovviamente se non ci sono controindicazioni per l'Aula - che venga spostato alla prima seduta del mese di settembre come primo punto all'o.d.g. Diversamente, procedo con l'illustrazione, venendo anche incontro a una serie di indicazioni.
Per me è una questione urgente, ma non credo che un ordine del giorno votato il 31 luglio piuttosto che il 10 settembre possa cambiare la situazione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale lascia - diciamo così - un po' di spazio, nel poco tempo che resta. È chiaro che il suo documento dovrà essere inserito (lo sto dicendo agli Uffici) al primo punto all'o.d.g. della prima seduta di settembre.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 1438 presentato da Grimaldi,Accossato, Appiano Chiapello e Ottria, inerente a "Un decreto urgente per eliminare il numero chiuso, aumentare le borse di specializzazione a medicina e tutelare le sedi periferiche"; ordine del giorno n. 1448 presentato da Bono, Andrissi Bertola, Campo, Frediani, Mighetti e Valetti, inerente a "Percorso di autonomia regionale: richiesta di autonomia regionale nella determinazione del fabbisogno e nel finanziamento delle borse di studio per specializzandi e per medici di medicina generale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1438, al quale viene attratto l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Bono e altri, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non ho capito se c'è discussione su quest'ordine del giorno, perché in due minuti lo posso presentare. Poiché c'è la decretazione d'urgenza su questa materia, se si fa, si fa entro settembre, pertanto chiederei di esaminarlo.
Questo dipende anche dai colleghi (mi rivolgo al Movimento 5 Stelle) poiché sono consapevoli che si tratta di un oggetto presente nella gran parte dei question time.
Qual è l'oggetto di fondo? È che.



PRESIDENTE

Inizi a presentarlo, così incominciamo a fare qualcosa.



GRIMALDI Marco

Lo presento, Presidente.
Da mesi, anzi da più di due anni noi chiediamo lo sblocco del turnover dico "noi chiediamo", nel senso che il Consiglio regionale, appena saputo dell'uscita dal Piano di rientro, ha chiesto una programmazione dei bandi.
Che cosa è successo? È avvenuto in più ASL: la vicenda degli specialisti a Borgosesia, nel punto nascita di cui abbiamo discusso oggi in un question time, la vicenda di Vercelli e di Novara la scorsa settimana. Sui giornali avrete letto che alcuni bandi sono andati deserti, addirittura a Torino, al Giovanni Bosco piuttosto che al Martini.
Che cosa è successo? Perché? Da anni chiediamo che vengano stabilizzate alcune figure professionali. È successo che il numero chiuso ha permesso a molti meno ragazzi di partecipare ai corsi di medicina, ma soprattutto ancora peggio - ai corsi di specialistica, le borse di studio sono molte meno rispetto alle richieste di salute sia delle Regioni sia, in generale del Paese.
C'è stato un piccolo sforzo da parte delle Regioni italiane di aumentare le proprie borse di studio, lo scorso anno. Quest'impegno è stato confermato ma - come noi diciamo da tempo - le borse di specialistica devono diventare almeno pari al numero delle assunzioni che devono essere fatte in tutte le regioni italiane. Mi pare che il documento presentato alla Conferenza Stato Regioni dall'Assessore Saitta apra questa discussione (è già uscito qualche mese fa).
Questo è un atto d'indirizzo che chiede unanimemente, come Regione Piemonte, di far sì che la Conferenza Stato-Regioni addivenga a questo numero generale di borse di specialistica utile per le assunzioni in tutte le Regioni italiane e che si arrivi addirittura alla decretazione d'urgenza, se c'è bisogno di accelerare questo percorso.
Questo è il senso del nostro ordine del giorno. Spero abbia un'ampia condivisione.



PRESIDENTE

A quest'ordine del giorno viene attratto l'ordine del giorno n. 1448 presentato dal Gruppo Movimento 5 Stelle, poiché ha lo stesso oggetto.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Abbiamo inteso presentare quest'ordine del giorno, perché è una tematica che seguiamo in maniera costante da anni, dalla scorsa legislatura, insieme agli altri Gruppi presenti, quando la Regione Piemonte iniziò il Piano di rientro, firmato a fine luglio del 2010 e da cui la Regione Piemonte è uscita solo nel marzo (il 17 marzo, se non ricordo male) 2017.
Purtroppo, come abbiamo detto molte volte anche durante la campagna elettorale di questa legislatura 2014, la Regione Piemonte nell'Addendum si è concentrata sostanzialmente sulla parte economica e non tanto sulla parte organizzativa dei reparti, delle strutture complesse e strutture semplici sui tagli del personale.
Di conseguenza, è stato imposto un blocco del turnover molto pesante, che ha portato a rispettare i tetti di spesa della legge finanza del 2006, che prevedevano un tetto di spesa per il 2006-2007-2008, poi prorogato fino al 31 dicembre 2020, della spesa del personale del 2004, ridotta dell'1,4 per cento. Questo, sostanzialmente, ha portato al collasso i sistemi sanitari della nostra regione.
Pertanto, in questo dato s'individua il grosso problema della Regione Piemonte, nel senso che, essendo stata una Regione in Piano di rientro, ha disallineato i pensionamenti per sette anni rispetto alle assunzioni.
Poi, è vero che oggi noi analizziamo le risultanze problematiche e le vediamo oggi: concorsi che vanno deserti, i pochi specialisti presenti soprattutto anestesisti, urgentisti, pediatri e quant'altro che scelgono le postazioni principali, in particolar modo quelle del capoluogo regionale o comunque dei capoluoghi di Provincia, snobbando un po' le postazioni più periferiche.
Avevo già presentato un ordine del giorno, tra l'altro approvato, il n.
1189, non più tardi del 3 ottobre 2017 (sono passati i mesi, ma siamo a poco più di dieci mesi fa), che impegnava la Giunta a collaborare con l'Università di Torino, Facoltà di Medicina, per qualificare esattamente il fabbisogno di medici per singola specialità, per quanto attiene al nostro territorio. Inoltre, impegnava a collaborare con le maggiori sigle sindacali di medicina generale per quantificare esattamente il fabbisogno di medici di medicina generale per quanto attiene al nostro territorio allineando il numero di borse di studio annuali al reale fabbisogno; a individuare le maggiori risorse per gli anni 2018-2019, promesse a mezzo stampa (ricordo l'annuncio a mezzo stampa del giugno 2017, da parte dell'Assessore Saitta, che adesso richiamerò, per cofinanziare la formazione post lauream dei giovani medici neo laureati); a sollecitare infine, (quarto punto) il MIUR e il Ministro della Salute, in qualità di coordinatore degli Assessori alla sanità (quindi impegnavo l'Assessore Saitta), per la rivisitazione urgente del numero di posti previsti nelle scuole di specializzazione e nei corsi di medicina generale, in modo da poter ovviare al previsto massiccio pensionamento di medici nel prossimo decennio.
Pertanto, in merito a un ordine giorno votato all'unanimità, passati dieci mesi, andrebbe chiesto conto all'Assessore e alla Giunta di questi quattro punti: cosa è stato fatto e cosa no.
In data 22 giugno 2018, l'Assessore Saitta dichiarava che la Regione Piemonte avrebbe aumentato le borse di studio di circa dieci borse di studio supplementari rispetto alle dieci borse di studio che sono già state pagate dalla Regione Piemonte nello scorso anno, per uno stanziamento complessivo di un milione e 280 mila euro, coprendo integralmente i costi per tutta la durata del ciclo formativo, che, com'è noto, sono cinque anni in media, per ogni specialista.
Dunque, questo è stato fatto. Sappiamo che, invece, sul tema delle borse di studio regionali si è riusciti a strappare un dato leggermente migliore negli ultimi anni, maggiore rispetto ad altre Regioni, ma siamo comunque fortemente disallineati.
Diciamo che il doppio imbuto formativo che vive la professione medica anzitutto, è quello del numero chiuso e poi quello del numero di specialità persiste.
Francamente, sull'eliminazione del numero chiuso ho sempre a memoria quelle che erano le difficoltà formative dell'Università. Ovviamente, parlo dell'Ateneo di Torino, ma temo che non ci siano altri Atenei messi molto meglio in Italia.
Ricordo che c'era un grosso problema nei primi anni, soprattutto, di aule e di sedi formative; quindi, mi si potrà dire che tra tot anni avremo la nuova e sfavillante Città della Salute di Torino in cui avremo la sede della formazione e gli spazi per formazione all'Università e ci saranno più posti, però penso che eliminare oggi il numero chiuso della Facoltà di Medicina tout court, da un momento all'altro, possa creare problemi di programmazione formativa.
A me premerebbe, come ho detto relativamente al precedente ordine del giorno (n. 1189), che è stato approvato, non tanto superare il tema del numero chiuso, ma non vorrei che di colpo ci trovassimo - adesso faccio anche un po' di ironia, visto che ci sono tante serie televisive che fanno vedere medici iper-bravissimi - di fronte a 3.000 iscritti a Medicina a Torino. Poi si sa che tra iscriversi e proseguire il corso ci sono delle differenze e, magari, da 3.000mila, dopo sei mesi, ce ne troviamo un migliaio.
Penso che allargare a dismisura, a fisarmonica quelle che sono le offerte formative non sia il punto principale, considerando pure che, oggi, non ci sono spazi per la formazione. Ricordo che non tantissimi anni fa ho studiato in aule e in condizioni abbastanza precarie e penso che la situazione dell'Università di Torino non sia granché cambiata.
Il punto principale è quello delle borse di studio.
Avevo trovato dei dati, che adesso non trovo più, in autorevoli riviste di sanità di livello nazionale, che segnavano come sicuramente meritevole l'azione, ad esempio, della Regione Piemonte sul numero di borse di studio per specializzandi soprannumerarie, però si citava che, ad esempio, Toscana e Emilia Romagna fossero rispettivamente a 70 e 90 borse di studio per specializzandi sopranumerari. Con questo non voglio dire che altrove sempre ricorre una situazione migliore, ma diciamo che si può fare anche di più.
È ovvio che sicuramente il livello nazionale può e probabilmente deve fare qualcosa in questo senso, però trovo ogni volta un po' semplicistico e riduttivo che un livello istituzionale scarichi la responsabilità sul livello strutturale gerarchicamente superiore.
Anche da un punto di vista meramente lessicale, l'ordine del giorno del collega Grimaldi mi sembra un po' tagliato con l'accetta, nel senso che scrivere "impegna la Giunta a fare pressioni sul Governo, affinché emani un decreto urgente" mi sembra un'espressione in politichese; insomma, sembra quando facevamo noi gli ordini del giorno, quando c'era il Governo di centrosinistra e dovevamo usare le parole "chiedere un tavolo, se le previsioni meteorologiche sono ottime, di concertazione istituzionale per il quale valutare la fattibilità di un'ipotesi di dialogo concertativo". In questo caso, "fare pressione sul Governo con decreto urgente".
Sapete della nostra "allergia" alla decretazione d'urgenza. Poi, mi si dirà, tra qualche mese o tra qualche settimana, che anche questo Governo come vedo echeggiare dai banchi della maggioranza, userà la decretazione d'urgenza.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Infatti. Non suggerirei mai a un Governo, qualunque esso sia.



(Commenti fuori microfono)



BONO Davide

Certo, probabilmente magari avete ragione, ma non suggerirei mai a un Governo di fare decreti d'urgenza, perché abbiamo tutti sempre detto quando eravamo all'opposizione e a volte anche quando eravamo in maggioranza, di evitare la decretazione d'urgenza, per dare spazi alla democrazia.
C'è fretta? Sì, sono convinto in questo caso - penso all'Assessore - che l'Assessore Saitta stia facendo, come insieme di Regioni, nella Conferenza tra Regioni, i passi giusti, con le giuste modalità che richiedono l'ambito istituzionali di una Conferenza Stato-Regioni, per ottenere tutto quello che si potrà ottenere per il bene delle Regioni, in particolar modo della Regione Piemonte.
Non vorrei che dare un mandato all'Assessore per fare pressione alla Conferenza Stato-Regioni per ottenere un decreto d'urgenza porti a un risultato opposto, come succedeva già con i precedenti Governi, perch quando si esagera in ambito istituzionale si ottiene il risultato opposto.
Il nostro ordine del giorno - non per dire che sia migliore - è stato scritto proprio con queste attenzioni, dicendo sicuramente di lavorare nel percorso di autonomia, visto che, com'è stato citato di nuovo dal Quotidiano Sanità, ma anche dal Sole 24 Ore Sanità, il Veneto, Emilia Romagna e Lombardia hanno iniziato un percorso di autonomia con una pre intesa sulla sanità, in cui mi sembra che l'Emilia Romagna stia chiedendo più autonomia nel determinare il numero, il fabbisogno e la dotazione finanziaria per le borse di studio.
Chiediamo che anche la Regione Piemonte, in questo percorso (so che il Presidente Chiamparino ha iniziato a fare questo percorso e c'è una deliberazione che arriverà a settembre, in questo senso), si doti di spazi maggiori di autonomia in sanità per fare questo. Nell'attesa che, con i suoi tempi, che sono anche i tempi della democrazia, il Governo e il Parlamento decidano per il superamento di quelle che sono i tetti di spesa che sono le borse di studio per specializzandi, le borse di studio per medicina generale, eccetera.
E infine, lasciatemelo dire, un sostegno comunque alle azioni al Governo in questo senso, perché mi sembra che la Ministra Grillo abbia delineato quali sono le priorità del suo Ministero e ha messo questi punti nell'agenda quindi noi ci sentiamo di dare il nostro sostegno totale alla Ministra fino a prova contraria dei fatti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOTTA



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Abbiamo così terminato l'illustrazione degli ordini del giorno.
Non ci sono richieste d'intervento, quindi possiamo procedere alla votazione degli ordini del giorno.
C'è un parere di massima da parte della Giunta sugli ordini del giorno? No.
La decisione del voto è affidata all'Aula.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1438, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1448, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Chiedo un attimo all'Aula e ai Capigruppo se c'era un ordine dei lavori visto che ho assunto la Presidenza adesso.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Prendo atto, Presidente, che quest'Aula (la maggioranza, ovviamente) voti ordini del giorno identici in modo diverso, a seconda di chi è il primo firmatario. Volevo solo fare i complimenti alla maggioranza, in particolar modo ai loro Capigruppo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, va bene.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Io le avevo dato la parola, pensando che ci fosse una proposta su come proseguire.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per favore! Consigliere Grimaldi! La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.35 riprende alle ore 16.36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Chiedo, Presidente, come ho detto nell'ultimo intervento, se possiamo sostituire il successivo punto all'o.d.g. il cui primo firmatario è iscritto al nostro Gruppo, con l'ordine del giorno presentato questa mattina dal collega Ferrentino.



PRESIDENTE

Però al punto successivo non c'è un suo ordine del giorno.



RAVETTI Domenico

Non è un mio ordine del giorno, è un ordine del giorno che ha come primo firmatario il collega Rostagno iscritto al nostro Gruppo. Sostituiremmo quell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Abbiamo esaminato il punto 6) all'o.d.g. relativo agli ordini del giorno presentati sul numero chiuso in Medicina.
Siamo al punto 7) e la mozione n. 775, inerente a "Avvio di servizi di teleconsulto tra MMG e specialisti", è a prima firma del Consigliere Bono e non del Gruppo PD.



RAVETTI Domenico

Questa l'abbiamo appena votata.



PRESIDENTE

No, abbiamo votato il punto 6).


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame mozione n. 775 presentato da Bono, Andrissi, Batzella, Bertola e Frediani, inerente a "Avvio di servizi di teleconsulto tra MMG e specialisti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 775, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questa mozione è dell'aprile 2016, quindi sono passati quasi 28 mesi, e chiede sostanzialmente di fare un punto sui servizi di telemedicina nella Regione Piemonte.
Sappiamo che l'Amministrazione regionale sta lavorando alla parte di medicina informatizzata. La telemedicina è molto importante, soprattutto per quanto riguarda la cura domiciliare e, ad esempio, la sperimentazione degli infermieri di famiglia e altri temi che hanno bisogno di una connessione tra domicilio del paziente e ospedale o, comunque, punto di prossimità sanitario.
Non sto a farla lunga, perché spero che le premesse siano state lette dai colleghi, soprattutto dall'Assessore, ma per quanto riguarda l'Assessorato e l'Assessore, ne sono sicuro.
La telemedicina si può realizzare sia per prevenzione secondaria, quindi per le complicanze, per la diagnosi, per la cura, per la riabilitazione e per il monitoraggio.
La comunicazione n. 689 del 2008 della Commissione europea parla del beneficio dei pazienti, dei sistemi sanitari e della società con la telemedicina, e la Commissione s'impegna al sostegno degli Stati membri nella realizzazione su larga scala dei servizi di telemedicina. È stato istituito a livello nazionale l'osservatorio nazionale e-Care con l'obiettivo di costituire la mappa delle reti e-care, di favorire lo scambio delle buone pratiche e delle correlate tecnologie.
La telemedicina viene sostanzialmente suddivisa, da un punto di vista didattico, in telemedicina specialistica, telesalute e teleassistenza. La telemedicina specialistica, in particolar modo, quella che riguarda i medici, le specialità e le patologie varie, a sua volta si suddivide in televisita, in teleconsulto e in telecooperazione sanitaria.
La televisita è un atto sanitario in cui il medico interagisce a distanza rispetto al paziente. Il teleconsulto è un'indicazione di diagnosi e/o di scelta terapeutica senza la presenza fisica del paziente, quindi tra due operatori sanitari tra loro pari, in modo che un medico possa chiedere il consiglio di uno o più medici non presenti in loco.
Infine, c'è la telecooperazione sanitaria, che viene fornita da un medico a un altro operatore sanitario, cioè da un medico a un non medico.
La telesalute, invece, attiene precipuamente al dominio dell'assistenza primaria, quindi la medicina del territorio, e poi c'è la teleassistenza che riguarda, com'è noto, tematiche relative all'assistenza sociale, quindi chiamare gli aiuti quando un paziente magari anziano è a casa da solo e sta male.
Ci sono delle linee guida date dall'Osservatorio nazionale e-Care, intese in sede di Conferenza Stato-Regioni del 20 febbraio 2014, l'atto di indirizzo per il 2016 firmato dalla Ministra Beatrice Lorenzin, nel quale si spiegano le azioni di recepimento da parte delle Regioni delle linee di indirizzo nazionale.
Visto tutto questo e anche le varie linee guida dell'evidenza scientifica (evidence based medicine), il problema dell'allungamento delle liste di attesa, la difficoltà di reperire specialisti di cui abbiamo discusso poco fa e di formarli, la telemedicina permetterebbe anche un aiuto reale quindi pensavamo di chiedere alla Giunta di rendicontare in Commissione alla ripresa dell'attività del Consiglio, in merito ai servizi di telemedicina attualmente esistenti nei vari ambiti che ho citato prima.
Inoltre, chiediamo di avviare un progetto di diffusione dei servizi di telemedicina sul territorio regionale. Poiché questo si sta già facendo, mi riferivo in particolar modo al tema della telesalute, quindi della diagnosi a distanza, della telemedicina specialistica e, in particolar modo, del teleconsulto tra medici del territorio e i medici ospedalieri specialisti.
Quello che pensavo era l'oggetto delle Case della Salute, laddove ci sono i medici di base e, a volte, i medici specialisti non ci sono o ci sono poche ore durante la settimana, per un problema di carenza.
Potrebbe essere veramente rivoluzionario ipotizzare un sistema di teleconsulto tra medico di base nel suo ambulatorio mentre ha il paziente davanti, o anche dopo in differita, e chiede un consulto non telefonico come si fa oggi. Perché è esperienza di qualunque medico del territorio, di fronte a un caso magari su cui non sa bene come muoversi, chiamare l'amico specialista.
Dovremmo superare un po' questa visione in cui si chiama solo l'amico conoscente o collega specialista e istituzionalizzarla con una forma di teleconsulto, in cui ci sono degli specialisti disponibili su una piattaforma informatica a rispondere a queste richieste.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Le devo chiedere scusa per l'intervento di prima. Deve portare pazienza, ma non avevo aggiornato il mio computer, per cui mi ero concentrato su questo punto all'o.d.g.
Devo dire che questo testo mi convince, nel senso che sono obiettivi contenuti nel Piano della cronicità, in particolare la parte che riguarda la sperimentazione con innovazione tecnologica e quindi, in qualche misura va a sostegno delle politiche che intenderemmo attuare in accordo con i protagonisti delle professioni anche istituzionali in Piemonte.
Prendo anche atto di alcuni contenuti inseriti in questo documento, che coincidono con alcune intenzioni e obiettivi che l'Assessore nelle scorse settimane mi ha relazionato e che, durante il mese di settembre, potranno essere certamente oggetto di discussione e di rendicontazione, così come contenuto nel testo delle richieste per la Giunta della IV Commissione.
Pertanto, in linea di massima, il nostro parere non può che essere favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Voglio soltanto dare qualche informazione rispetto a queste sollecitazioni antiche, di due anni fa. Come Assessorato, siamo pronti a riferire in IV Commissione, quando il Presidente Rossi deciderà, sul lavoro che è stato fatto e sulle azioni che abbiamo già assunto, così come viene chiesto in questa mozione.
Abbiamo predisposto due documenti, di cui dico soltanto i titoli, che poi avrò modo di distribuire: un documento che ha predisposto il CSI, "Verso un sistema regionale dei servizi di telemedicina e spunti di riflessione", con una riflessione di carattere più ampio, non soltanto riferita al Piemonte ma estesa a tutte le Regioni; poi un altro lavoro dell'IRES, "La telemedicina in Piemonte", dove c'è una ricognizione dei progetti di telemedicina e anche una valutazione precisa che ci ha consentito, dal 2016 in poi, di assumere qualche decisione in relazione ad alcune azioni basate sugli studi che sono stati condotti.
È chiaro che c'è un'organizzazione sanitaria dove in diverse strutture abbiamo già avviato con successo, a livello regionale, esperienze importanti; cito la Struttura complessa di neurologia della Città della Salute di Torino, dove esiste un progetto di rete di teleassistenza teleconsulto e telecooperazione sanitaria per l'assistenza ai pazienti affetti da malattia di Parkinson sottoposti a terapie avanzate (terapia infusionale e stimolazione cerebrale). Il tipo di prestazioni che lì vengono offerte per questo progetto sono: telemedicina specialistica teleconsulto, telecooperazione sanitaria e teleassistenza.
Nella Struttura complessa di ginecologia e ostetricia 3, al Presidio di Sant'Anna-Città della salute, c'è un progetto dal titolo "Teleconsulto oncologico ginecologico". Le prestazioni che lì vengono offerte sono: teleconsulto su PC tra vari specialisti di Aziende diverse in collegamento in rete, quindi non soltanto relativo al Sant'Anna.
Cito ancora, nella Struttura complessa di neurochirurgia del Presidio CTO Città della Salute, il progetto "Neurochirurgia a chilometro zero", le cui prestazioni sono: trasmissione e l'archiviazione su portale web ad accesso riservato al paziente e ai medici autorizzati dei dati acquisiti e degli strumenti per il monitoraggio glicemico.
All'Azienda Ospedaliera Santa Croce di Cuneo, per il Progetto assistenza di neuroradiologia e radiologia, le prestazioni sono: refertazioni immagini radiologiche da parte di medici radiologi reperibili mediante accesso agli applicativi e immagini a remoto.
Nella Struttura complessa di Neurochirurgia del Presidio CTO-Città della Salute vengono fornite queste prestazioni: installazione di una sala operatoria per l'utilizzo da parte dei neurochirurghi ortopedici, chirurghi vertebrali e maxillo-facciali della Città della Salute.
Presso la Struttura complessa del Coordinamento di Neurofisiologia del CTO Città della Salute, il Progetto dal titolo "Neurofisiologia intraoperatoria nel soggetto adulto e pediatrico" prevede: telecooperazione sanitaria attraverso macchine di neurofisiologia intraoperativa.
Ho citato le prestazioni più importanti, quelle che sono incardinate sulle strutture ospedaliere dove c'è un'alta specializzazione. Poi abbiamo un quadro preciso per quanto riguarda la telemedicina anche a livello territoriale e, come i colleghi sanno, abbiamo dedicato attenzione a questo tema in occasione del Piano nazionale della cronicità, anche a seguito di sollecitazioni, per poterlo evidenziare maggiormente rispetto a quanto era contenuto nella proposta iniziale, sempre sul tema dalla medicina.
Come sapete, la telemedicina richiede per forza di cose interventi dal punto di vista informatico: qui rinvio agli altri atti assunti dalla Giunta regionale, quella del 23 febbraio 2018, per quanto riguarda il Piano triennale dell'informatica, dove l'organizzazione, dal punto di vista informatico (penso al fascicolo sanitario, ma alla digitalizzazione in genere), era in qualche maniera finalizzato ad affrontare anche questi temi.
Evidentemente forniremo puntualmente tutte le informazioni e gli studi che sono stati fatti sulla telemedicina, il teleconsulto e le questioni che sono state richiamate, ma voglio soltanto dire che, rispetto al 2016 abbiamo lavorato, abbiamo assunto delle decisioni, abbiamo organizzato alcune iniziative in modo da replicarle laddove possibile, perché quando ci sono grandi eccellenze, replicarle diventa difficile. Abbiamo un sistema che ha delle eccellenze su questo settore, che richiede evidentemente di essere replicato sull'intero territorio: questo è un lavoro che dobbiamo fare.
In ogni caso, per quanto mi riguarda, mi pare che sia giusto questo approfondimento che viene richiesto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 755, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Esame ordine del giorno n. 1446 presentato da Ferrentino, Appiano, Caputo Conticelli, Olivetti, Ravetti e Valle, inerente a "Attivazione procedure legge Madia al fine di continuare a garantire le necessarie competenze altamente specialistiche e infungibili di supporto all'attività di Settori strategici della Giunta regionale"


PRESIDENTE

Diamo seguito della richiesta del Consigliere Ravetti di sostituire il punto 8) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 1314 con il punto 25), che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 1446, a prima firma Ferrentino.
La parola al Consigliere Ferrentino per l'illustrazione.



FERRENTINO Antonio

Grazie, Presidente.
Illustro brevemente quest'ordine del giorno molto importante.
Come i colleghi sanno, l'articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 75 del 2017 prevede la possibilità, per le Amministrazioni, di poter bandire in coerenza col Piano triennale dei fabbisogni di cui all'articolo 6 e ferma restando la garanzia dell'adeguato accesso dall'esterno, procedura concorsuale riservata in misura non superiore al 50 per cento dei posti disponibili a personale non dirigenziale che possegga i requisiti previsti dal comma 2 dell'articolo 20.
Si tratta di una trentina di funzionari, in particolare degli Assessorati all'Ambiente e all'Agricoltura, che, in assenza di un provvedimento, non potrebbero essere oggetto di proroga; invece, se il Consiglio regionale chiede alla Giunta di valutare la possibilità di indire queste procedure concorsuali, possono essere prorogati e si può permettere loro di partecipare a queste procedure concorsuali.
Si tratta di funzionari che lavorano presso la Regione a partire dal 2017 in avanti. Preciso soltanto che questo ordine del giorno è stato visto anche con la dottoressa Jannelli, che ringrazio pubblicamente, proprio perché potesse essere il più preciso possibile. In sostanza, è un provvedimento che permetterebbe l'attivazione di procedure concorsuali e la proroga di questi lavoratori.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ferrentino.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1446, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, mancano pochi minuti alle ore 17, che è l'orario di chiusura dei lavori.
Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Non vorrei apparire invadente: mi permetto di chiedere all'Aula e a lei Presidente, se siamo tutti d'accordo a votare gli ordini del giorno depositati questa mattina. Uno era a prima firma Gancia, l'altro era quello presentato dalla collega Conticelli, riguardanti alcuni fatti con evidente sfondo razzista.



PRESIDENTE

Chiedo se c'è una condivisione da parte dell'Aula.
La parola al Vicepresidente Graglia, che interviene in qualità di Consigliere.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Non è per fare polemica, ma in questi 40 minuti abbiamo approvato alcuni ordini del giorno del centrosinistra, alcuni del Movimento 5 Stelle e nessuno del centrodestra. Sono le 17.01.



(Commenti fuori microfono)



GRAGLIA Franco

Non mi sembra che sia stato votato e sono le 17.01.
La contingenza è anche sull'ordine del giorno presentato stamattina sull'Asti-Cuneo - se mi permettete - perché domani ci sarà una.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo continuare sull'Asti-Cuneo, se c'è la condivisione.



GRAGLIA Franco

Veloce non dipende da noi. Penso che il Movimento 5 Stelle vorrà intervenire, come altri.



PRESIDENTE

Sapete che la Presidenza può essere elastica e concedere ancora una decina di minuti.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Presidente, sono di nuovo a ricordarle che, visto che il Consigliere Ravetti, come al solito, è stato molto onesto e disponibile anche rispetto al ruolo che ricopre come Presidente del principale partito di maggioranze e del Consiglio, e ha provveduto a sostituire un ordine del giorno della maggioranza con un altro ordine del giorno, il punto successivo dovrebbe essere il 9), "Ordine del giorno n. 1400 'Studio di fattibilità per la realizzazione di nuove stazioni sulla tratta Alta Velocità Torino-Milano'" che, tra l'altro, è a prima firma del Capogruppo di Forza Italia, quindi rientrerebbe nella fattispecie come giustamente richiesto dal collega Graglia.
Faccio notare che, sia su quest'ordine del giorno sia sull'ordine del giorno della Consigliera Gancia sia sull'ordine del giorno del Consigliere Graglia, una discussione di almeno 30-40-50 minuti l'uno ci sarebbe. Non siamo stati noi a convocare il Consiglio fino alle 17 e, alle ore 17, c'è la Commissione nomine.
Non mi metto ad assumere io il ruolo del Presidente del Consiglio: ci rimettiamo a lei, che sappiamo essere persona molto attenta e scrupolosa.
Grazie.



PRESIDENTE

Sapete che oggi avevamo l'urgenza di convocare la Commissione Nomine quindi credo che, a questo punto, non ci siano più le condizioni per proseguire.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.00)



< torna indietro