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Dettaglio seduta n.138 del 30/03/16 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(Alle ore 20.30 la Consigliera Segretaria Motta comunica che la seduta avrà inizio alle ore 21.00 causa mancanza del numero legale)



(La seduta ha inizio alle ore 21.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Balocco, Chiamparino, Conticelli Corgnati, Gariglio, Giaccone, Ottria e Pentenero.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 190, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2016-2018"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 190, "Bilancio di previsione finanziario 2016-2018", di cui al punto 4) all'o.d.g.,prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana abbiamo illustrato gli emendamenti relativi all'articolo 3.
Procediamo con l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 146).
Emendamento rubricato n. 146) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 07 PROGRAMMA n. 0701 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA +1.000.000 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA -1.000.000 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Al di là del merito dell'emendamento, faccio solo presente che è singolare che alle ore 21 la maggioranza avesse 23 Consiglieri presenti e che il numero legale sia stato garantito dai colleghi del Movimento 5 Stelle, che hanno firmato, e anche da noi, che abbiano.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Adesso, no. Il numero legale c'era già alle ore 20.40.
BONO Davide (fuori microfono) Abbiamo chiesto agli Uffici: allora chiediamo agli Uffici se è vero o meno!



VIGNALE Gian Luca

Ho la fotografia del tabellone: ci sono 23 persone di maggioranza più i colleghi del Movimento 5 Stelle.
O il tabellone.
APPIANO Andrea (fuori microfono) Ci sono i Consiglieri in congedo!



VIGNALE Gian Luca

Ma 23 non è il numero legale.



PRESIDENTE

No, no, alle 20.30.



VIGNALE Gian Luca

Qual è il numero legale?



PRESIDENTE

Il numero legale è 22.



VIGNALE Gian Luna

Il numero legale è 22?



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

I congedi abbassano il numero legale!



PRESIDENTE

Alle 20.40 c'era la maggioranza, però eravamo già fuori tempo.
BOETI Antonino (fuori microfono) Resetta e comincia da capo!



VIGNALE Gian Luca

No, no, io resetto e comincio da capo.
Dico solo che iniziamo alle ore 21.



PRESIDENTE

Su questo ha ragione.



VIGNALE Gian Luca

Per carità, non è un problema questo. Capita, ma non fa altro che dimostrare come stiamo recitando una parte in commedia. Nel senso che è evidente che quando c'è l'interesse ad essere presenti si è presenti. Ma questa sera non è interessante essere presenti, perché stiamo solo aspettando che si apra la seduta mattutina di domani in cui inizia il contingentamento. Per cui la serata la svolgeremo facendo i teatranti dell'opposizione, cioè occupando quel lasso di tempo che manca da qui a mezzanotte. Ed è questo il senso del motivo per cui se c'era la maggioranza alle 21, c'era per un Consigliere presente. Perché, come dicevo, oggi non è utile essere presenti. Sarà utile domani, quando si voterà il bilancio.
Detto ciò, nei quaranta secondi che mi avanzano, mi accingo ad illustrare l'emendamento, che, se non ricordo male, è legato al turismo religioso. È un emendamento importante, perché si riferisce ad una legge importante, che vede anche sui dati pubblicati dal turismo una percentuale assolutamente significativa di turisti che sono venuti nella nostra regione grazie ovviamente all'ostensione della Sindone, ma anche ai percorsi del turismo religioso; legge che non è finanziata. Ne chiediamo, quindi, il finanziamento.
Al di là di questo, che è la parte teatrante, è assolutamente evidente che non ci possono non essere modalità contrarie, rispetto ad un'azione che si è creata per la prima volta in questo Consiglio, che non possano avere ripercussioni nell'unico posto oggi consentito, che sono le Commissioni consiliari. Quindi l'atteggiamento che precedentemente c'è stato, di leggi non condivise - penso alla legge n. 141 e alla legge n. 142 - e non osteggiate in Commissione per fare una posizione coerente in Aula di contrarietà alla norma, senza bloccarne l'iter, sarà la modalità che dovrà essere utilizzata.
Ricordo che nella precedente legislatura, a Regolamento invariato, è stato utilizzato due volte il contingentamento dei tempi: una volta con il disegno di legge n. 69 e una volta con l'articolo 86.
Dall'inizio dell'anno siamo a due volte; dall'inizio della legislatura ad oggi l'avremo usato quindici volte. Penso, allora, che ci dovrebbe essere una modalità con cui gestire questo aspetto, ma abbiamo altri emendamenti per cui discuterne.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.
Le ricordo che ha due minuti a disposizione per l'illustrazione dell'emendamento.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
In relazione all'emendamento che è stato presentato, basta esaminare l'andamento turistico che è stato pubblicato su La Stampa di oggi per rendersi conto dei flussi turistici e delle nazioni di provenienza peraltro con dei risultati abbastanza nuovi ed interessanti.
È evidente, quindi, che la politica turistica della Regione Piemonte nelle singole Province e nei capoluoghi di Provincia (o nei luoghi idonee a ciò), diventa fondamentale.
Si era parlato di turismo religioso anche nell'ambito dell'analisi dei parchi, in riferimento ai Sacri Monti, ad esempio, che rivestono caratteristiche forse uniche sotto certi aspetti rispetto ad altre Regioni italiane.
Qualora ci fosse un'approvazione da parte della maggioranza, con quest'emendamento si va ad incidere in modo positivo rispetto ad un turismo di questo genere, che va perseguito, tutelato, analizzato e - perché no implementato.
La cifra che chiediamo di stanziare diventa fondamentale ai fini della riconoscibilità di luoghi sicuramente molto belli del Piemonte. Ma soprattutto, si va ad identificare una potenzialità per un nuovo turismo nella nostra Regione, diverso dal classico turismo alpino, o da quello legato agli agriturismi o delle zone bellissime che il Piemonte ha come peculiarità.
Potrebbe diventare una nuova politica turistica, che, secondo il nostro Gruppo, va assolutamente perseguita.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Emendamento rubricato n. 144) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 07 PROGRAMMA n. 0701 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 500.000 2017 COMPETENZA 500.000 2018 COMPETENZA 500.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA -500.000 2017 COMPETENZA -500.000 2018 COMPETENZA -500.000 Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento prevede un contributo per le bande comunali, che, come abbiamo provato a spiegare in sede di Commissione, sono uno strumento estremamente importante non solo e non tanto per l'attività bandistica in sé, che certamente è importante, in particolar modo nei Comuni minori, ma soprattutto perché le bande musicali sono state uno dei principali strumenti di insegnamento della musica per coloro che si volevano avvicinare prima alla conoscenza della musica e poi al suono di uno strumento. Perché i corsi che le bande hanno fatto a costi assolutamente irrisori questo hanno consentito.
Dopodiché, è assolutamente evidente, come dicevamo in precedenza, che la modalità con cui stiamo discutendo questo bilancio non è che invogli tanto ad entrare nel merito. Nel senso che molto spesso vestiamo una parte per cui fare i Consiglieri dell'opposizione che presentano emendamenti puntuali va bene, legittimamente rappresentiamo istanze che vengono misconosciute all'interno di questo bilancio, però non possiamo non rilevare che mai, almeno nelle ultime tre legislature, si era visto che la Giunta scegliesse una modalità di discussione del bilancio in cui il Consiglio regionale ratifica il bilancio che la Giunta presenta, perché di questo stiamo parlando. Cioè, noi ci stiamo spogliando della nostra veste legislativa e i colleghi di maggioranza lo fanno con gli emendamenti che hanno un nome e un cognome.
Gli emendamenti che ha illustrato oggi il Consigliere Ravetti sono facilmente riconducibili - mi sono appuntato i nomi di fianco - a singoli colleghi: c'è chi ha espresso la volontà di finanziare la legge sulle mafie, c'è chi ha espresso la necessità di finanziare gli istituti storici della Resistenza e chi le SOMS, insomma, sono gli stessi emendamenti che venivano definiti quando il Vicepresidente faceva il Capogruppo dell'opposizione, qualora la maggioranza presentasse gli emendamenti marchetta.
Adesso, gli emendamenti marchetta sono stati riassunti - grazie anche ad un nuovo dispositivo di legge, che consente di leggere meno le marchette nell'emendamento n. 40), con questa dizione più nobile. Infatti "sviluppo della Regione", adesso non ricordo qual è una delle...



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



VIGNALE Gian Luca

Recupero nell'emendamento successivo.
Guardate, un altro aspetto riguarda la possibilità di gestire l'Aula perché, nelle modalità di non rispetto dell'Aula, mi riservo, anche nella giornata di domani, di fare quello che voglio! Sarà una mia facoltà? Lei ha la facoltà di farmi buttare fuori, ma io mi riservo di fare quello che voglio, perché di fronte all'assenza di rispetto nei confronti dell'Assemblea da parte della Giunta regionale trincerandosi dietro una modalità in cui nemmeno si commenta la scelta compiuta se non con un'illustrazione di pochi minuti in apertura del Consiglio di questa mattina, personalmente - non dico il Gruppo consiliare che rappresento - mi riservo la potestà di fare quello che voglio.
Sarà un po' più difficile presiedere? Forse, è possibile, perché ci dovrà richiamare sui tempi e quant'altro, però ognuno reagisce rispetto alle modalità che vengono poste in campo. Se la scorrettezza è la modalità che fa di questa Giunta e di questa discussione di bilancio il tratto distintivo, la scorrettezza sarà anche lo strumento che utilizzeremo - o meglio, utilizzerò - per argomentare ciò che ritengo utile argomentare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Quest'emendamento relativamente alle bande sembra banale, e può esserlo ai più, ma non lo è. Infatti, è il sostegno ad una peculiarità che esiste in moltissimi paesi della nostra regione ed è un'azione anche di volontariato delle stesse associazioni che sovrintendono le bande musicali.
Questo aiuto determina benefici sicuramente positivi, perché, come dicevamo oggi, nell'ambito degli emendamenti discussi sino ad ora, la salvaguardia delle tradizioni all'interno dei nostri paesi attraverso anche il finanziamento di situazioni di questo genere, quali le bande musicali diventa sicuramente importante.
Ne abbiamo discusso prima, non si vuole incidere sotto il profilo turistico. Immaginiamo che tutti i nostri emendamenti, non essendo presentati dalla maggioranza, saranno bocciati - perché così è - per cerchiamo di far comprendere alla Giunta quali sono le peculiarità che riteniamo fondamentali ai fini di una discussione di bilancio, affinch possa esserci una politica diffusa sull'intero territorio regionale. Solo in questo modo, analizzando una serie di elementi positivi, come ad esempio quello delle bande, potremo sicuramente ottenere dei benefici sull'intero territorio e, perché no, sulle intere comunità che rappresentano il Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sozzani.
Emendamento rubricato n. 145) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 07 PROGRAMMA n. 0701 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA - 500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA In riferimento a quest'emendamento, gli Uffici mi dicono che non è ricevibile perché assume la copertura delle spese per investimenti e la mette in spesa corrente: tecnicamente non è possibile farlo.
Emendamento rubricato n. 147) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 07 PROGRAMMA n. 0701 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Ha chiesto la parola il Consigliere Graglia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GRAGLIA Franco

Grazie.
Non controbatto sull'emendamento rubricato n. 145), l'esito non sarebbe diverso anche se lo avessi illustrato, e mi dispiace perché è comunque a favore delle Pro Loco, come l'attuale in esame.
Faccio un passo indietro: il Consigliere Vignale ha perfettamente ragione, stiamo veramente affrontando questa giornata con grande difficoltà. E' ovvio che stiamo vivendo un teatrino in cui la volontà popolare ci ha dato questo ruolo, però, effettivamente, quando viene a mancare il rispetto, diventa molto più difficile, perché la persona va sempre rispettata a seconda dei ruoli.
Questo e altri emendamenti sono a favore delle associazioni Pro Loco per l'ennesima volta in questi due anni in questa sede stiamo cercando di tutelare queste associazioni non a nome di qualcuno assente, ma a nome dei presenti.
Ci teniamo a ribadire che nella tutela delle associazioni coloro che perdono sono solamente le associazioni, che lavorano, soprattutto nei piccoli Comuni, per rendere un attimino viva la quotidianità. Infatti spesso organizzano eventi più o meno importanti, ma che, comunque coinvolgono la popolazione. Questo è un aspetto fondamentale, forse lo è molto di meno nelle grandi città, ma vi assicuro che nei piccoli paesi è fondamentale. E' ovvio che i tagli compiuti, che sono pesantissimi avvengono nell'ottica di tagli generali effettuati in altri ambienti, ma è ovvio che, a partire dall'associazione UNPLI ad arrivare a tutte le Pro Loco, è reale il malcontento e la grande difficoltà che oggettivamente vivono vedendosi ridotti molti contributi.
Quindi, pur sapendo che occorre compiere scelte politiche - già l'anno scorso si è andati contro queste associazioni - vi chiediamo di avere un attimino più di attenzione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Graglia.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Naturalmente, i colleghi hanno già espresso una condizione abbastanza di disagio, che è comprensibile, diciamo che è un po' il gioco delle parti tra maggioranza e minoranza, con la differenza che, magari, quando ci siamo noi, siamo più propensi al dialogo e, quando ci siete voi, siete un pochino più tranchant, comunque questa è un'interpretazione.
Detto questo, certamente l'emendamento di cui si sta parlando è importante, a prescindere da chi lo propone, perché parliamo di un qualcosa che rappresenta uno dei tessuti più importanti a livello regionale. Le Pro Loco sono veramente patrimonio dei nostri territori; sono, comunque, un punto di riferimento; sono dei contesti che si occupano, certamente, di azioni sociali, culturali, enogastronomiche e di tutto il resto. Comunque sono un elemento di valorizzazione e costituiscono anche un elemento un pochino di animazione, andando un pochino a rinfrancare le situazioni nei vari territori, anche, purtroppo, nei momenti di difficoltà, per cui credo che l'attenzione qui debba essere forte, a prescindere da percorsi, da situazioni e, da chi le ha proposte.
Pertanto, ritengo che le Pro Loco siano veramente quelle che meritano interesse, oltre naturalmente a tante altre associazioni, ma qui racchiudono il tessuto territoriale a 360° e ne valorizzano il patrimonio quindi, come tale, l'attenzione qui dovrebbe essere d'obbligo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Berutti.
Emendamento rubricato n. 65) presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi Batzella, Bertola, Bono, Campo Miglietti, Valetti: MISSIONE n. 07 PROGRAMMA n. 0701



TITOLO II

apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 150.000,00 Euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA .
e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA -150.000,00 Euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Riprendiamo l'illustrazione dei nostri emendamenti.
Quest'emendamento chiede di incrementare di 150 mila euro un capitolo destinato all'adeguamento delle stazioni sciistiche minori esistenti.
Faccio riferimento a stazioni sciistiche toccate per l'ultima volta, dal punto di vista dell'adeguamento, in occasione delle Olimpiadi del 2006 Olimpiadi che hanno visto ingenti investimenti sul territorio piemontese alcuni hanno riguardato proprio queste stazioni - ma che purtroppo hanno lasciato uno strascico non proprio positivo.
Le ricadute che ci si aspettava da alcuni investimenti fatti purtroppo non sono state all'altezza delle aspettative. Abbiamo ben presente gli interventi effettuati soprattutto a Torino e relativa provincia, che per non hanno avuto un ritorno all'altezza dell'investimento effettuato, anzi a tutt'oggi abbiamo grosse difficoltà a gestire alcuni di questi impianti e alcuni sono ormai decisamente inutilizzati, come la famosa pista da bob vicino a Cesana.
Qui parliamo di stazioni che sono state marginalmente toccate dagli eventi olimpici veri e propri, ma che costituiscono comunque una buona parte dell'attrattività turistica della nostra regione. Sono stazioni considerate minori semplicemente perché sono al di fuori di grandi circuiti ed hanno nomi meno altisonanti rispetto alle star del sistema sci, per sono stazioni in grado di offrire buoni servizi e piste assolutamente di buon livello competitivo, dal punto di vista dell'attrattività agonistica.
In questo caso chiediamo un investimento che non è una cifra esorbitante: parliamo di 150 mila euro, una cifra che sicuramente non consentirà di fare grandi interventi, però dimostrerebbe una maggiore attenzione nei confronti di queste stazioni che il più delle volte sono proprio quelle stazioni che i piemontesi e le loro famiglie scelgono come meta per i loro viaggi o uscite per godersi spazi sulla neve.
Chiediamo questo intervento, quindi, prelevando dal fondo di riserva.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Iniziamo questa seduta serale che, lo dico anche per chi non era presente alla Conferenza dei Capigruppo tenutasi oggi alle 18.30, per le opposizioni diventa quasi una seduta bonus, perché c'era addirittura la volontà di cominciare da questa sera il contingentamento dei tempi, quindi nemmeno arrivare alla fine della prima giornata di discussione del bilancio di previsione, delle due previste, ma contingentare già da questa sera, con la scusa o, meglio, con il vantaggio proposto di non fare la seduta serale domani. Non si capisce quale fosse il vantaggio, anche perché la seduta serale di domani non l'abbiamo convocata certo noi delle opposizioni, ma è stata voluta dalla maggioranza. Oltretutto, sono anche piuttosto estranee a posteriori, le osservazioni secondo cui fare le seduta serali costa quindi tanto vale non convocarla già da prima.
Stasera è talmente bonus che magari poi... Questo testimonia anche la difficoltà, per qualcuno, di fare le sedute serali, dato che non si è nemmeno riusciti ad iniziare puntuali.
Ma tant'è! Questo era per gli annali: quindi inizieremo i tempi contingentati da domani fino alle ore 19.
Quest'emendamento, come diceva la collega Frediani, intende dare un supporto alle stazioni sciistiche minori, stazioni sciistiche che hanno avuto l'ultimo contributo nel 2006 quando, in quella grande messe di contributi e di finanziamenti a pioggia legati alle Olimpiadi, qualche briciola dal tavolo è caduta anche per le stazioni minori.
Da allora, sono praticamente dimenticate e gli interventi principali sono sulle stazioni maggiori. Soprattutto quest'anno, dove abbiamo avuto l'emergenza neve (poi cessata perché la neve, seppur tardiva, è arrivata) questo problema si è sentito ovviamente ancora di più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie.
Le stazioni sciistiche minori ricoprono un range di servizi per lo sport invernale molto ampio in Piemonte, ma spesso poco conosciuto e più che altro frequentato da famiglie piemontesi sempre più in difficoltà e in ristrettezza per poter frequentare grandi stazioni, mete di turismo extraregionale ed internazionale.
Si tratta di un patrimonio importante, spesso fonte di sostentamento per i territori montani che hanno poche altre risorse economiche di sussistenza. Sono anche una misura di turismo un po' più sostenibile, nel senso che sono un po' più compatibili e calati nell'ambiente circostante avendo spesso dimensioni più modeste e attirando flussi più modesti di persone nello stesso posto: minori concentrazioni, ma più distribuite sul territorio.
Questo è anche un modo per coniugare uno sport che solitamente non è dei più sostenibili, specialmente lo sci da discesa, ma calato in contesti più ristretti trova una sua valenza anche per mantenere la popolazione locale, permettendo, indirettamente, anche la cura del territorio, con le risorse che questo tipo di turismo porta.
Trascurarle dopo le Olimpiadi ci sembra un po' ingiusto, perché le condizioni climatiche si fanno sentire, soprattutto sugli operatori piccoli, perché quelli grandi hanno le spalle più larghe e quindi possono resistere a periodi di clima avverso e non buono. Con il turismo internazionale è importante dare sostentamento anche alle piccole stazioni magari facendo delle promozioni, perché inserite in un contesto di sistema potrebbero essere un'alternativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento intendiamo andare ad intervenire aggiungendo qualche risorsa, peraltro abbastanza limitata, per cercare di supportare le stazioni sciistiche minori.
A questo proposito, proprio l'anno scorso la Giunta regionale ha incontrato in provincia di Cuneo - e qui parlo del mio territorio rappresentanze dei Comuni sede di impianti sciistici minori, che chiedono di poter partecipare ad avanzi dei fondi disponibili sulla legge 65, quella delle Olimpiadi.
All'epoca fu spiegato non essere possibile, perché quei fondi erano esclusivamente destinati alle sedi sciistiche delle Olimpiadi. Proprio in quella sede si richiese alla Regione di trovare una modalità che fosse strutturale per intervenire anche a favore dei comprensori sciistici minori, non direttamente coinvolti, a suo tempo, nelle Olimpiadi del 2006.
Il Presidente Chiamparino parlò dell'istituzione di un fondo specifico per gli impianti sciistici. Si tratta di attuarlo veramente, perché abbiamo visto le problematiche che ci sono state questo inverno e la necessità di andare a capire nuove modalità di intervento sulla tematiche del turismo invernale e delle offerte, sia per quanto riguarda neve sia per quanto riguarda l'assenza di neve, quindi utilizzando gli impianti per altre modalità di turismo.
Sotto questo profilo, vorremmo ci fosse una disponibilità di risorse proprio per andare a stimolare gli accordi di programma e le progettualità del territorio. Cosa che, al momento, manca.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Potremmo dire qualsiasi cosa, qua dentro: poche persone si renderebbero conto di quello che stiamo dicendo. Siamo in un'aula dove la stragrande maggioranza delle persone presenti fa tutt'altro che ascoltare. Farebbero prima ad andare a casa o stare altrove: il problema è che siamo tutti stati eletti dai cittadini e dobbiamo rappresentarli. Ritengo che li dobbiamo rappresentare al meglio e non solo quando si fanno le passerelle politiche quando si va in mezzo alla gente a raccontare delle belle storie e favolette! Visto che siamo in streaming e tutti ci possono sentire, vorrei sapere cosa andate a raccontare sui territori, ai cittadini, in merito a quello che succede qua dentro. Sarei proprio curiosa di sapere cosa vanno a raccontare ai cittadini alcuni di voi. Sarei proprio curiosa! Poi, arrivo io e racconto a tutti quello che succede veramente, soprattutto da parte di alcuni paladini che si credono e fingono di essere i fautori della difesa del proprio territorio, quando - invece - non è così.
Mi chiedo cosa ci stiamo a fare qua, cosa ci sta a fare anche l'Assessore Saitta. Assessore, tra l'altro c'era un Consiglio aperto sull'Oftalmico e le ricordo che lei non ha mai presenziato a nessuna assemblea pubblica. Non ha mai accettato l'invito da parte del comitato e degli operatori sanitari: naturalmente, anche oggi, lei è impegnato in Consiglio e, di conseguenza, il suo impegno è talmente elevato da non aver potuto presenziare. Così, come tante altre persone.
Allora, non prendiamoci in giro! Cosa ci stiamo a fare qua? Vi consiglio di tornare tutti a casa a guardare la televisione, sulle poltrone, almeno ci riposiamo e siamo tutti tranquilli.
Poiché non si ha rispetto per le forze di opposizione, noi diciamo quello che vogliamo e facciamo vero e proprio ostruzionismo.
Poi, Assessore Reschigna, magari mi parla quando posso sentirla e anche risponderle.
Grazie.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Purtroppo il Regolamento m'impone di parlare alla fine.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Vicepresidente Reschigna, non deve importunare i colleghi! La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente, anche perché riporta l'ordine in quest'aula! Torniamo all'emendamento della collega Frediani, per capire alcune semplici cose.
Come hanno ricordato alcuni colleghi, per alcune stazioni sciistiche sono stati fatti degli investimenti durante le Olimpiadi, sono arrivati dei finanziamenti, però, in molti casi, grazie a questi finanziamenti sono state compiute delle migliorie, sono state infrastrutturate le stazioni, ma non si è portato a termine il lavoro complessivo.
Pertanto, il nostro Gruppo interviene con una proposta di stanziamento per promuovere gli accordi di programma finalizzati al miglioramento di tali stazioni. E' una piccola somma, che - però - potrebbe portare avanti dei discorsi virtuosi sul territorio, su aree montane per lo più disagiate e su piccole stazioni sciistiche che rappresentano un po' il motore di queste vallate alpine. In qualche modo, danno l'opportunità di fare sviluppo economico, mantenere sul territorio alcune attività e portare turismo invernale.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ovviamente, non potevo mancare nell'illustrazione di quest'emendamento che ci porta nella Missione 07, che abbiamo iniziato a discutere con gli emendamenti degli altri colleghi e Gruppi dell'opposizione, che mira ad intervenire sulle stazioni sciistiche minori. Il capitolo è il 226150.
Noi, come al solito, facciamo delle proposte mirate a dei capitoli specifici, anche se sappiamo che gli emendamenti si possono presentare solo per programmi. Infatti, aggiungiamo una cifra di 150 mila euro al Programma 0701, con fondi di riserva, e pensiamo che si debba andare a intervenire anche a favore delle stazioni sciistiche minori, in quanto non si pu pensare di sostenere solo le stazioni sciistiche maggiori.
Se è vero - come abbiamo detto - che quest'anno ci sono stati grandi problemi a causa della siccità nevosa in tutto il periodo invernale (la neve è comparsa solo a fine febbraio, inizio marzo), è anche vero che non esistono solo le grandi stazioni sciistiche. Non sempre le stazioni sciistiche minori sono quelle a più bassa quota: esistono stazioni sciistiche minori che raggiungono una quota sufficiente per essere sostenute anche con una cifra minima di 150 mila euro, pertanto pensiamo che, nel panorama complessivo, si debba andare a intervenire sostenendo anche le stazioni sciistiche minori.
In questa logica, o tutte o nessuna. Pertanto, tutte le realtà piemontesi, anche quelle marginali, anzi soprattutto quelle marginali devono essere sostenute, in quanto le grandi stazioni sciistiche possono anche avere un indotto, degli sponsor, un turismo più sostenuto.
Noi facciamo questo ragionamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Con l'emendamento n. 65) proponiamo di finanziare le stazioni sciistiche minori con accordo di programma per l'adeguamento di stazioni sciistiche minori esistenti (articolo 8 della legge regionale 13/2008).
Sappiamo che le stazioni sciistiche minori sono state messe più in difficoltà da questo inverno siccitoso, perché spesso non sono dotate dei sistemi dei cannoni, che - tra l'altro - sono fortemente impattanti sull'ambiente.
Queste stazioni consentono anche a piccole comunità di sopravvivere con un turismo dai numeri più contenuti, ma a volte più prezioso, fatto anche di maggiore rispetto delle caratteristiche della montagna, quindi un turismo che a noi piace un po' di più. Dal 2006 - dopo le Olimpiadi invernali - i fondi comunitari per questo tipo di stazioni sono venuti a mancare, quindi è importante intervenire su questo fronte e cercare di migliorare il sistema di fruibilità per il turismo invernale che vuole anche utilizzare gli impianti di queste piccole stazioni sciistiche dell'arco alpino.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 157) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE N. 07 PROGRAMMA N. 0702 TITOLO 2 apportare le seguenti variazioni: 2016 COMPETENZA/CASSA 2.000.000 2017 COMPETENZA 2.000.000 2018 COMPETENZA 2.000.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE N. 01 PROGRAMMA N. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA -2.000.000 2017 COMPETENZA -2.000.000 2018 COMPETENZA -2.000.000 La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 151) prevede lo stanziamento di due milioni di euro su tutti i tre anni del bilancio triennale, perché riguarda il capitolo legato ai pagamenti delle annualità di spesa relativi ai mutui quindicennali per le attività di miglioramento delle strutture ricettive e impianti delle attività turistiche, nonché di impianti di trasporto a fune.
Vedremo anche in un altro emendamento, quello legato alla legge n. 2 saranno alcuni emendamenti che illustreremo successivamente - come sia necessario un investimento che riguarda certamente l'aspetto da un punto di vista turistico e anche sul sistema neve dei contributi che la legge n. 2 prevede - è certamente importante, con le stesse considerazioni che facevamo nel pomeriggio - una serie di investimenti (come propone quest'emendamento) per il miglioramento della ricettività turistica.
Noi crediamo che la nostra Regione, pur con i grandi miglioramenti che ha fatto da un punto di vista strutturale, abbia ancora un gap importante da colmare rispetto ad altre Regioni competitor rispetto alla nostra Regione. E' una competizione che si svolge proprio sulle attività di miglioramento delle strutture ricettive, dalle S.p.A. alle piscine e a tutta una serie di aspetti che rendono una struttura ricettiva maggiormente attrattiva nel mercato globale.
Pertanto, crediamo che, da questo punto di vista e anche in virtù di quella ricaduta positiva che gli investimenti possono portare quest'emendamento, che prevede su tre anni un aumento di competenza per due milioni di euro, vada nella direzione di provare a coniugare un aumento dei posti di lavoro e il miglioramento dell'offerta turistica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io mi associo a quanto detto dal Consigliere Vignale. Questo è un contributo che va alle strutture ricettive e impianti complementari dell'attività turistica, proprio con il concetto che avevamo detto sotto il profilo della politica turistica in generale, a finanziamento della l.r. 56 e della legge n. 28, che sono due leggi fondamentali ai fini dell'attività condotta nelle stazioni sciistiche con impianti di trasporto.
Questi impianti di trasporto diventano fondamentali anche sotto il profilo turistico, ad esempio nella mia zona. Infatti, la funivia del Mottarone è un esempio di cui avevamo discusso anche in Consiglio e avevamo evidenziato la criticità di una situazione locale (quella di Stresa) che ha una valenza turistica che va oltre il Comune di Stresa, perché si espande nell'ambito dell'intera Regione Piemonte.
Questo concetto si presenta anche per altre zone del Piemonte, data la prevalente vetustà di questo tipo di impianti. Sappiamo benissimo che il turismo invernale deve essere aiutato ed implementato. Questo è un capitolo che prevede iniziative in ordine che a ciò che è stato discusso.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sozzani.
Emendamento rubricato n. 152) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE N. 07 PROGRAMMA N. 0702 TITOLO 2 apportare le seguenti variazioni: 2016 COMPETENZA/CASSA +2.000.000 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE N. 01 PROGRAMMA N. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA -2.000.000 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 152), unitamente al n. 153), interviene per garantire maggiori risorse sulla legge n. 2. Questo riguarda il titolo 2, quindi gli investimenti per più di 55 stazioni piemontesi, grazie alla legge 2, che è bene ricordarlo - è l'unica legge italiana a livello regionale che garantisce una regolamentazione dell'intero settore e le modalità dei contributi da erogare. Inoltre, soprattutto relativamente alla sicurezza garantisce un intervento rispetto agli investimenti, che sono oggi assolutamente fondamentali.
Come i colleghi sanno, fortunatamente dopo molti anni, è riuscita a passare una legge al Parlamento nazionale che non prevede più la fine della vita tecnica degli impianti di risalita. Eravamo l'unica Regione d'Europa ad avere questa limitazione.
E' pur vero, però, che ciò non significa che un impianto di risalita non scade mai. Significa che un impianto di risalita necessita di interventi manutentivi e di revisioni, come la norma prevede, che hanno un costo non sempre compatibile. Facciamo presente che gran parte degli impianti di cui parlavano i colleghi del Movimento 5 Stelle sono oggi di proprietà pubblica; anche grandi stazioni come Alagna e il Comprensorio del Monterosa Sky. Moltissime piccole e medie stazioni oggi sono di proprietà pubblica, del Comune, della Comunità montana o della stessa Regione, come il Mottarone o come Alagna.
Quindi, è importante garantire un contributo all'interno della legge n.
2, non soltanto il contributo per l'esistenza delle stazioni, ma anche un contributo affinché l'impiantistica di risalita sia non soltanto in sicurezza, ma possa continuare a garantire un servizio ai piemontesi, con l'indotto che conosciamo. E' sufficiente vedere qual è il valore economico di una valle che ha anche solo un piccolo impianto di risalita rispetto ad una valle che non ce l'ha. Perché, se è vero che, negli ultimi anni fortunatamente, in area montana il turismo che non usa impianti di risalita è molto aumentato, anche destagionalizzandosi - basta vedere l'ennesimo investimento che Club Med ha voluto fare all'interno della nostra Regione è anche vero che il periodo invernale è il momento di maggiori ricadute non soltanto turistiche, ma principalmente il momento di maggiori ricadute occupazionali. E' uno dei momenti in cui in montagna si dà più lavoro.
Quindi, dietro alle piccole, medie e grandi stazioni, in realtà, c'è un indotto che, nella nostra regione, vale circa 40 mila persone, che è il più grande di qualunque azienda piemontese. Certo è frammentato, frastagliato e più debole, perché è fatto da molte singole società, però crediamo che per questo motivo sia importante garantirne una contribuzione anche sugli investimenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sozzani.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Oltre a quanto già accennato dal Consigliere Vignale, la valenza dell'emendamento che stiamo presentando va ad indicare una possibilità di finanziamento oltre che sotto il profilo della riqualificazione anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale.
Il fatto che a livello regionale questa tipologia di impianti possa essere analizzata o considerata anche sotto il profilo della sostenibilità ambientale diventa fondamentale, perché la possibilità di utilizzo di nuove fonti di energia o di impianti di cogenerazione, che in un ambito montano è possibile individuare, va ad incidere sicuramente sotto il profilo del miglioramento ambientale derivante dalla produzione di energia elettrica utilizzata poi dagli impianti medesimi.
E' questo il concetto con il quale si va a rendere non solo funzionali e moderni gli impianti stessi, ma si va anche ad affrontare l'aspetto della sostenibilità rispetto a tutta una serie di norme che ormai a livello europeo stanno uscendo nei confronti del corretto utilizzo delle fonti rinnovabili. Anche in questo senso, l'applicazione delle stesse in ambito turistico diventa sicuramente un fatto nuovo e importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Questo è un altro di quegli emendamenti che, insieme a quelli trattati precedentemente legati all'aspetto culturale e turistico, non rappresenta solo una questione di carattere personale, ma rientra ancora in quel grande contenitore dove la politica si trova di fronte a delle scelte. E questa è una di quelle, perché naturalmente la riqualificazione, la sostenibilità ambientale ed energetica, il potenziamento e la valorizzazione del patrimonio impiantistico delle aree sciabili e l'offerta turistica sono certamente ad oggi, per la Regione Piemonte, un patrimonio, ma soprattutto uno di quegli indotti e di quei segmenti su cui naturalmente si deve investire perché costituiscono un'economia e danno posti di lavoro e quindi opportunità alla montagna. I segnali forti, dunque, devono andare in questa direzione.
Naturalmente tutto è importante e tutto è determinante: non è che ci siano emendamenti più o meno importanti, perché ovviamente ogni realtà ha le sue necessità. Qui, però, si tratta veramente di scelte strategiche e di carattere economico che possono costituire e continuare a costituire un'economia per determinati territori.
Allora probabilmente, alla luce di questo, un'attenzione maggiore ci vorrebbe, pur con tutte le difficoltà di cui siamo ben coscienti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Emendamento rubricato n. 148) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 07 PROGRAMMA n. 0702 TITOLO 1 Apportare le seguenti variazioni: 2016 COMPETENZA/CASSA + 1.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA E, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 1.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo perché questa proposta è il completamento dell'emendamento illustrato precedentemente. L'emendamento n. 152) - se non ricordo male - stanziava due milioni di euro relativamente agli investimenti sulle aree sciabili e l'emendamento n. 148) ne stanzia invece uno e mezzo, sempre sulla legge n. 2, quindi sull'impiantistica di risalita nelle aree montane, per la gestione e le spese di funzionamento. Queste cioè, sono le risorse che finanziano le stazioni medie e piccole.
Ricordiamo che la nostra legge regionale fa già una distinzione tra grandi e piccole stazioni e all'interno delle piccole stazioni c'è un'ulteriore diversificazione nel piano triennale di attuazione della legge n. 2, con le microstazioni a cui vengono riconosciute una spesa gestionale rispetto a quanto speso complessivamente e una spesa sulla sicurezza e sull'innevamento programmato.
La bontà di questa norma e delle risorse che noi abbiamo investito in questi anni su questo settore - che sono infinitamente minori rispetto a quelle della Valle d'Aosta, del Trentino, dell'Alto Adige e del Friuli, che sappiamo però essere Regioni a Statuto speciale e quindi con dotazioni economiche ben diverse - sono assolutamente significativi e lo dimostra un aspetto: chiunque abbia vissuto questo mondo ha visto come, da prima delle Olimpiadi fino ancora al 2008-2009, fintanto che la legge n. 2 non è stata approvata, ogni anno assistevamo ad una chiusura. Grazie agli investimenti e ai contributi per la gestione che la legge n. 2 ha previsto, noi oggi contiamo cinque riaperture e ce ne auguriamo una prossima, la sesta. Non solo, quindi, non ha chiuso nessuno, ma sono state anche riaperte stazioni che prima erano chiuse, con i vantaggi che queste recano - dicevo precedentemente - per una popolazione.
Guardiamo anche al caso di Alagna. Ricordiamoci infatti che nella nostra regione Alagna Valsesia è stata per due anni una stazioni sciistiche fra le più antiche d'Italia senza impianti in funzione. Quando chiude una piccola stazione il fatto non fa notizia. Quando riapre, però, sarebbe sufficiente contare il numero di persone che gravita e lavora intorno a quella stazione - dagli addetti diretti, ai maestri di sci, ai baristi, ai noleggiatori - per comprendere che quando chiude anche una piccola stazione in realtà è come se chiudesse, per numero di operatori, una media impresa.
Senza contare, poi, il valore economico di chi invece, per esempio, ha una casa che affitta e ovviamente, se una stazione è chiusa, non soltanto la affitta ad un prezzo minore, ma non la affitta proprio perché uno dei motivi per cui in alcune realtà sono state realizzate le case è esattamente la presenza degli impianti.
Credo quindi che questa norma che ha aiutato principalmente il settore montano a creare e garantire posti di lavoro abbia funzionato e per questo vada tutelata anche nelle sue necessità di contribuzione, che sono quelle degli anni precedenti. Ed è questo quello che noi chiediamo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 153) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 07 PROGRAMMA n. 0702 TITOLO 2 Apportare le seguenti variazioni: 2016 COMPETENZA/CASSA + 1.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA - 1.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Emendamento rubricato n. 149) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 07 PROGRAMMA n. 0702 TITOLO 2 Apportare le seguenti variazioni: 2016 COMPETENZA/CASSA + 500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA - 500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola al Consigliere Graglia per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

L'emendamento n. 153) mi risulta identico al n. 149), quindi ovviamente ne illustro solo uno e do per illustrato il n. 150). Gli importi sono diversi, ma il concetto è sempre quello di andare nella medesima direzione.
Dopo le leggi n. 36 e n. 75, qui parliamo di legge n. 4, un'altra legge importantissima a favore del turismo, delle Pro Loco e dei Comuni che andrebbero effettivamente aiutati. Illustro l'emendamento per onorare coloro che hanno chiesto di dare voce a queste istanze, che sono quasi esclusivamente le Pro Loco, ma anche i Comuni.
La richiesta è di aggiungere un milione e mezzo - ma sarebbe comunque ben accetta anche una cifra inferiore - per dare anche in questo caso un segnale importante, in quanto già due anni fa circa è uscito un bando che ha finanziato una sessantina di Pro Loco, che sono ancora in attesa di incassare i soldi. Si potrebbero quindi mettere nuove risorse sul bando o altrimenti, addirittura indire un nuovo bando.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Graglia.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento su un'altra legge che ha una funzione strategica. Non si parla di "marchettoni", ma si parla invece di qualcosa di effettivamente strategico per i territori. Pertanto, penso che un milione e mezzo è abbastanza risibile, però almeno darebbe, per alcuni interventi, agli enti pubblici la possibilità di portare avanti progetti interessanti a livello territoriale.
Questo è più legato allo sviluppo e al miglioramento qualitativo dei territori turistici, quindi va a toccare ancora di più - abbiamo visto l'aspetto della montagna - la cultura, comunque territori turistici, che hanno delle potenzialità, territori che possono vantare delle peculiarità che magari in altri casi non ci sono. Quindi, può costituire un ulteriore elemento integrativo a livello di patrimonio turistico regionale.
Pertanto, sarebbe opportuno un intervento, seppure rispetto alle vere necessità sarebbe sicuramente un intervento in tono minore.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Emendamento rubricato n. 150) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 07 PROGRAMMA n. 0702 TITOLO 2 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA - 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 93) presentato dai Consiglieri Frediani, Andrissi Batzella, Bertola, Bono, Campo Miglietti, Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016 2018 MISSIONE n. 0801 PROGRAMMA n. 2



TITOLO II

apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 600.000,00 Euro 2017 COMPETENZA ___________ 2018 COMPETENZA ___________ E, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA - 600.000,00 Euro 2017 COMPETENZA ___________ 2018 COMPETENZA ___________ La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è il primo di una coppia di emendamenti relativi agli intervento sullo stanziamento per l'adeguamento obbligatorio della strumentazione urbanistica, sulla legge 24 del 1996.
Perché quest'emendamento? Perché negli anni passati gli stanziamenti su questa voce di bilancio si aggiravano tra il milione e i 700 mila euro mentre quest'anno, ahimè, la voce è stata azzerata.
Questi finanziamenti nel corso degli anni hanno permesso l'adeguamento degli strumenti urbanistici specie per i Comuni più piccoli e per i Comuni che hanno difficoltà a reperire le risorse per l'adeguamento della strumentazione urbanistica. La strumentazione urbanistica, chiaramente deve rispondere a tutti gli avanzamenti delle politiche territoriali: un esempio su tutti è l'adeguamento al PAI.
In questo caso abbiamo posto l'accento anche sul Piano di tutela delle acque (PTA), per cui abbiamo presentato, nel 2014 o all'inizio del 2015 alcuni atti di indirizzo che sono poi confluiti in una circolare del Settore Ambiente e Tutela delle Acque, relativa proprio al recepimento delle prescrizioni del PTA. Mi riferisco all'articolo 24 delle norme delle prescrizioni del PTA, che appunto definisce le aree di ricarica delle falde acquifere.
In questa circolare è stato indicato che le singole Amministrazioni comunali possono, attraverso l'adeguamento della propria strumentazione urbanistica, mettere nero su bianco alcune prescrizioni atte a tutelare le falde del nostro territorio.
Quindi, per questo ci sembrava veramente fuori luogo azzerare la voce che stanziava i contributi per i Comuni per l'adeguamento della strumentazione urbanistica, essendoci una nuova voce, un nuovo elemento che può andare a rendere necessario un adeguamento strutturale del Piano regolatore.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento pone il tema in generale dell'attuazione dei piani perché lo stiamo vedendo anche in questa legislatura, nel momento in cui abbiamo già affrontato l'esame di alcuni dei necessari piani che deve fare la Regione e altri li affronteremo nei prossimi mesi, ma sempre ci si pone di fronte al problema delle risorse, quindi un piano, quale esso sia, è molto complesso nella sua elaborazione, altrettanto lo è nella sua discussione, perché logicamente, poi possono emergere delle posizioni legittimamente diverse, però poi quando è ufficiale, quando viene varato a bisogno di risorse per poter essere attuato, altrimenti diventa un esercizio di stile, diventa inefficace, diventa inutile.
Ad esempio, un piano importante come il PTA ha bisogno di fondi, di risorse, perché i Comuni possano adeguare i propri strumenti urbanistici.
Adeguamento che è obbligatorio, perché comunque parliamo di misure cogenti.
In questo caso parliamo di capitoli che negli anni passati avevano sempre visto delle risorse, variabili da 500 mila euro a un milione di euro, nel 2015 avevamo 705 mila euro e quest'anno (2016-2017) zero.
Per tutto quanto abbiamo detto prima, ma anche perché ovviamente la problematica, la necessità di attuare il PTA è conosciuta e ben nota a tutti, a tutti è nota l'importanza di garantire una buona qualità delle acque nella nostra Regione e noi pensiamo sia necessario questo intervento che propone 600 mila euro in incremento a quel capitolo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Come giustamente diceva il Capogruppo Bertola, possiamo fare tanti piani, ma se poi non li rendiamo effettivamente attivi, "hai voglia" fare piani! Pensiamo al Piano amianto e al Piano rifiuti: possiamo discutere in Commissione, in Consiglio, proporre, fare, però se queste cose non hanno gambe lasciano il tempo che trovano.
Il PTA è sicuramente uno di questi. Strategicamente, abbiamo cinque grandi riserve strategiche di acqua profonda, delle quali una in particolar modo, quella della Provincia di Torino, è già inquinata da sostanze organo clorurate, mentre le altre hanno un'ottima qualità.
Preservare queste riserve strategiche di acque per il Piemonte è fondamentale, considerando anche che in altre nazioni nel mondo ormai si fanno anche le guerre per l'acque.
Quindi, credo che occorra adeguare gli strumenti urbanistici delle Amministrazioni comunali. Penso al Biellese, dove si vuole quadruplicare una discarica in una zona di ricarica di una di queste falde importantissime, oppure penso all'alto Novarese, dove si vuol fare un pozzo esplorativo per attività estrattiva di petrolio, o penso all'Alessandrino dove anche lì si vuol fare una discarica dove c'è una zona di ricarica. Se però non abbiamo un adeguamento degli strumento a livello comunale il PTA rimane uno bello scritto disponibile sulle pagine informative della Regione, ma che, dal punto di vista della sua cogenza, non dà nessuna attuazione e nessun tipo di conseguenza, laddove poi si vogliono fare degli interventi che vanno ad impattare, o che potrebbero impattare sulla qualità delle acque profonde.
Considerando che abbiamo già la qualità di una di queste grandi riserve compromessa da sostanze organo-clorurate e sapendo che le falde superficiali sono di pessima qualità, preservare le falde profonde diventa un obbligo per le generazioni future.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Campo; ne ha facoltà.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato quest'emendamento perché ci chiediamo, come ha segnalato il nostro Capogruppo, se la Regione in questa legislatura intenda dare attuazione ai Piani che, comunque, sono in programmazione.
Parliamo del PTA, ma abbiamo il Piano paesaggistico; avremo il Piano energetico; avremo, probabilmente, anche la necessità di una riedizione, un adattamento, un aggiornamento del PAI (Piano Assetto Idrogeologico). E' evidente che i Comuni sono in difficoltà per gestire la viabilità ordinaria, quindi ci chiediamo quale supporto sia in grado di dare la Regione con le richieste che arriveranno, con le esigenze di adeguamento obbligatorio degli strumenti urbanistici legate a tutto ciò che verrà prodotto in questa legislatura, se già per il 2016-2017 gli stanziamenti su questo capitolo di spesa sono pari a zero.
E' evidente che abbiamo di nuovo un problema legato al fatto che non c'è la cinghia di trasmissione tra l'attività programmatoria di questo Ente e l'attuazione sul territorio, cosa che abbiamo già sottolineato nel riordino delle funzioni tra Regioni, Province e "Comuni". In realtà, sui Comuni poco si è fatto nel riordino delle funzioni delle Province. Questo ci dà la fortissima impressione di una grande agitazione nel realizzare piani e progetti e un minore impegno nel fornire le risorse, perché questo possa essere attuato dagli Enti locali. Sotto questo profilo, i 600 mila euro che chiediamo per questo stanziamento sono la soglia minima basata sullo storico di copertura di questo capitolo di spesa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Questo è un emendamento sicuramente importante e complicato.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei Consiglieri che mi hanno preceduto. Il primo firmatario, Consigliere Mighetti, in effetti ha inteso rappresentare una necessità abbastanza cogente della Missione 08, Programma 01, quindi valutare almeno un minimo stanziamento di 600 mila euro come contributo in conto capitale, quindi investimenti ai Comuni e gli Enti locali per l'adeguamento obbligatorio della strumentazione urbanistica, ai sensi della legge regionale n. 24 del 1996.
Questo serve per l'adeguamento degli strumenti urbanistici dei Comuni ad esempio, al recepimento del nuovo Piano tutela delle acque. Sappiamo quanto costano sia in termini monetari che in termini di tempo e di risorse umane l'adeguamento dei piani regolatori. Molto spesso, infatti, non si fanno i piani regolatori - un esempio su tutti è il Comune di Torino proprio perché si ha paura di andare incontro ad un percorso molto accidentato da un punto di vista politico e da un punto di vista sociale: osservazioni, contro-osservazioni, tempistiche, costi e varianti su varianti. Come spesso si dice, le varianti generali diventano varianti strutturali, le varianti strutturali diventano varianti parziali e le varianti parziali diventano neanche oggetto di adozione di strumenti urbanistici.
Pensiamo che questo piccolo importo vada nel solco di quanto stanziato negli anni precedenti come si diceva, in cui ci sono sempre state risorse variabili tra mezzo milione e il milione. Crediamo che, anche su questo serva un segnale importante per i nostri Comuni che hanno bisogno di adeguare gli strumenti urbanistici proprio per rispettare le norme che la Regione stessa ha stabilito e che, altrimenti, sarebbero in difficoltà.
Pensiamo al numero di Comuni sotto i mille abitanti che ci sono in Piemonte, più della metà, quindi sarebbe sicuramente un impegno in questo senso della Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
È un emendamento importante, un emendamento di merito.
Siamo sulla Missione 08, Programma 01, con cui si chiede di incrementare il capitolo 237347 di 600 mila euro, contributi in conto capitale ai Comuni per l'adeguamento obbligatorio della strumentazione urbanistica, in base alla legge n. 24 del 30 aprile 1996.
Si incrementa questo capitolo, come già ha detto dal collega, primo firmatario, e come hanno ribadito anche gli altri colleghi che mi hanno preceduto, al fine di finanziare l'adeguamento degli strumenti urbanistici dei Comuni, dovuti al recepimento del Piano della tutela delle acque. C'è stato uno stanziamento di 705 mila euro nel 2015, mentre per il 2016 e il 2017 il capitolo è a zero.
Questo è stato un capitolo che negli anni addietro è sempre stato finanziato con risorse che variavano dai 500 mila euro ad un milione di euro circa. Ricordo anche che il 13 marzo 2007 il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il Piano di tutela delle acque come strumento finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e, più in generale, alla protezione dell'intero sistema idrico superficiale sotterraneo piemontese.
Bisogna capire, come hanno detto i colleghi, in particolare il Consigliere Bertola, se la Regione intende veramente dare attuazione a tutti i Piani che sono stati programmati e che sono in programmazione.
Questi piani devono essere recepiti in primis dalla stessa Regione Piemonte e poi anche da tutti i Comuni interessati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Sul Piano di tutela delle acque siamo un po' nel campo di quelle normative che sono tipiche del modo di intendere i coordinamenti tipico italiano: si fanno dei piani che devono essere recepiti dalle amministrazioni ma, quando non li si vuole fare approvare o, comunque, sono scomodi in parte per la difficoltà e in parte perché sono onerosi, ma anche perché magari non tutelano alcuni interessi economici, si fa semplicemente che non dare agli Enti la possibilità di attuarli.
Tutte normative che restano inattuate per questioni economiche. Così non è colpa di nessuno, semplicemente non ci sono i soldi. Questo vale per un sacco di Piani che regolano alcuni beni, alcuni principi minimi dello stato e in particolare della tutela dell'ambiente. Perché non parliamo solo del Piano di tutela delle acque, ma anche dei Piani paesaggistici e di molti altri, che restano inattuati per mancanza di fondi.
Noi chiediamo che la Regione sia coerente con sé stessa e con gli obiettivi che si pione e che richiede agli Enti, fornendo adeguato supporto economico per l'adeguamento della strumentazione urbanistica. Qui parliamo di 600 mila euro e per quanto la cifra non sia sufficiente a coprire il necessario, può fare da leva e contribuire alla copertura di parte della spesa di adeguamento per tutelare un bene, quello delle falde acquifere che, insieme alla qualità dell'aria e del suolo, rappresentano gli elementi fondamentali per garantire una migliore qualità di vita e risorse durature per chi verrà dopo di noi, aspetto non di poco conto.
In particolare, vogliamo che si applichi questo tipo di copertura a tutti i Piani e i Regolamenti che vengono richiesti da Enti superiori perché altrimenti restano norma a sé, senza alcuna applicazione concreta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Mighetti.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dai Consiglieri Frediani, Bertola Andrissi, Batzella, Bono, Campo, Mighetti e Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 08 PROGRAMMA n. 0801 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 500.000,00 euro 2017 COMPETENZA ______ 2018 COMPETENZA ______ e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA -500.000,00 euro 2017 COMPETENZA ______ 2018 COMPETENZA ______ La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è l'emendamento che abbiamo annunciato nell'illustrazione di un emendamento precedente, che va ad inserirsi sulla linea di quello che intendiamo avanzare attraverso la nostra proposta di legge che speriamo di vedere in programmazione, discussione e possibilmente approvazione a breve.
Proposta di legge che va ad intervenire proprio sul patrimonio di archeologia industriale presente sul nostro territorio.
In un precedente emendamento avevamo chiesto lo stanziamento di una cifra decisamente minore - 20.000 euro - per la promozione e valorizzazione del patrimonio. Qui andiamo a chiedere una cifra più consistente, quindi un maggiore impegno - 500.000 euro - creando un nuovo Capitolo, quindi istituendo una nuova voce di bilancio, finalizzato a dare l'avvio a questo tipo di attività che andranno a recuperare e valorizzare il patrimonio archeologico industriale che si trova sul territorio; patrimonio che è presente in tutto il Piemonte e che si presenta in più forme: si va ovviamente, dalle fabbriche abbandonate, ai siti estrattivi dismessi. Ci sono fortissime potenzialità, sia dal punto di vista turistico che culturale. Certi spazi potrebbero essere dedicati proprio allo svolgimento di attività culturali.
Come accennava prima il collega Andrissi, il fatto di recuperare questi spazi consente anche un vantaggio dal punto di vista del consumo del suolo: si recupererebbero delle aree della città (e non solo, anche aree che si trovano al di fuori dei centri abitati) per riutilizzarle e renderle nuovamente vive, anziché costruire nuove strutture che avrebbero anche un minor interesse dal punto di vista storico e culturale.
Sicuramente quest'azione avrebbe il vantaggio di non sottrarre altro suolo e di non cementificare nuove porzioni di territorio.
Abbiamo dunque instradato questa proposta su più binari: da una parte vi è la proposta di legge che abbiamo depositato e che andremo a discutere dall'altra parte, invece, prevediamo già di dotarci di una dotazione finanziaria che possa far partire perlomeno qualche progetto, in modo da vedere a breve i primi risultati sul nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho avuto l'impressione che lei desiderasse che io mi astenessi dall'illustrare l'emendamento della mia collega Frediani.
Quest'emendamento è accoppiato ad un emendamento illustrato prima della pausa serale, che era di più piccolo importo (in questo caso, parliamo di 500.000 euro).
Con quest'emendamento proponiamo di creare un nuovo Capitolo per lo stanziamento di risorse finalizzate al recupero delle strutture del patrimonio archeologico industriale.
Come dicevo qualche ora fa, questo tema può rappresentare un'occasione per riqualificare parte del patrimonio archeologico industriale del Piemonte, creando delle opportunità sia di lavoro in generale che di rinascita di determinati territori, ma anche opportunità per lo sviluppo del turismo. Abbiamo dunque presentato una proposta di legge al riguardo la cui prima firmataria è la collega Frediani, che abbiamo chiesto di inserire nella programmazione quadrimestrale dei lavori che vedrà la luce a partire dall'inizio di aprile (speriamo proprio che nell'arco dei prossimi mesi questa proposta di legge possa essere discussa nelle Commissioni competenti).
Nel frattempo, un po' per porre il tema politico, un po' per proporre e destinare già delle risorse a quel Capitolo, abbiamo inteso presentare quest'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che fa il paio con un altro emendamento presentato sempre dalla collega Frediani e già illustrato dal nostro Gruppo consiliare in riferimento alla Missione 5, quella relativa alla cultura se non ricordo male, in cui si chiedevano circa 20.000 euro per la riqualificazione e promozione delle strutture del patrimonio archeologico industriale (emendamento rubricato n. 68).
In questo caso, invece, è più sul recupero delle strutture del patrimonio, quindi sono più investimenti, anche se sono sempre spesa corrente. Anzi, mi correggo nuovamente: parliamo del Titolo II, quindi sono in effetti investimenti.
Se il primo emendamento era per promuovere, questo, invece, è per cercare di andare a valorizzare e recuperare.
Ci rendiamo conto che 500.000 euro sono pochi, però potrebbero essere un primo investimento, magari per un progetto pilota, per un sito industriale dismesso che riteniamo valido dal punto di vista della cosiddetta archeologia industriale, per un potenziale recupero a fini didattico-museali, turistici e quant'altro. E quindi fare, di questo progetto, un progetto pilota, lanciarlo, vedere quali sono le ricadute e da lì poter magari sviluppare un finanziamento pluriennale su altri siti.
Si era parlato di un sito dismesso di un'attività primaria nel tessile del Biellese, ma penso che ogni Consigliere potrebbe fare esempi nella propria zona.
Sarà interessante discuterne il prima possibile della proposta di legge, approvarla e andare verso una pianificazione e una programmazione degli interventi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mighetti; ne ha facoltà.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Torniamo a parlare di archeologia industriale. Quest'emendamento riguarda maggiormente interventi di hardware e di sostanza rispetto all'emendamento che abbiamo già illustrato, il quale si rivolgeva essenzialmente alla promozione della valorizzazione dell'archeologia industriale.
Si propone l'istituzione di un nuovo capitolo su cui cominciare ad inserire delle risorse per finanziare interventi veri e propri di valorizzazione.
Pensiamo sia una scelta quasi obbligata di fronte a molti di questi edifici di archeologia industriale che pian piano vanno a cadere e a perdersi per mancanza di manutenzione e per un disuso, che, chiaramente, li rende molto vulnerabili agli agenti atmosferici e alla vetustà.
Cominciare a stanziare risorse vuol dire dare inizio ai primi interventi di valorizzazione, che non vuole dire solo ristrutturazione, ma trovare nuove funzioni per questi edifici, che possono essere individuate anche in nuove modalità di utilizzo dei grandi spazi, come il coworking e altre attività.
Chiaramente, è necessario individuare le possibilità future, anche nell'ambito urbanistico, di questi siti, che possono essere più o meno appetibili, quindi stilare una scala di valori in funzione della fruibilità del prodotto architettonico finito e riutilizzato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento proseguiamo il discorso iniziato qualche ora fa sul tema dell'archeologia industriale; speravamo di discutere la proposta di legge presentata qualche tempo fa dalla collega Frediani, in modo che le operazioni che proponiamo con questi emendamenti sul bilancio, ossia la creazione di un nuovo capitolo di spesa su questo argomento, fossero logicamente collegate ad una proposta di legge discussa in Commissione e magari, arrivata fino in Consiglio. Così non è stato; come ha giustamente lamentato il nostro Capogruppo, manca una programmazione concreta che tenga conto anche delle proposte di legge delle minoranze, a cui, prima o poi speriamo si addivenga.
Sotto questo profilo, ribadisco che il recupero e l'ideazione di strategie di valorizzazione del complessivo patrimonio industriale oggi abbandonato e che si ritrova inserito all'interno dei tessuti urbani della nostra città, grandi e piccole, in Piemonte sono, a nostro parere, elementi che dovrebbe portare a una riqualificazione dei tessuti urbani piemontesi nella logica di rendere le nostre città anche più attraenti dal punto di vista turistico e dal punto di vista culturale.
Purtroppo, in questa Regione il turismo e la cultura appaiono questioni di cui parlare tanto, ma su cui, sostanzialmente, realizzare poco dal punto di vista della pianificazione generale e dal punto di vista di una politica coerente e pluriennale che possa determinare dei risultati. Le ambizioni susseguitesi negli anni nei Governi di questa Regione sono sempre state frustrate dal fatto che, alla fine, ci si ritrova nei piccoli perimetri delle solite congreghe locali e provinciali, che difendono interessi particolari.
Quanto stiamo cercando di proporre sull'archeologia industriale lo avanzeremo anche su tanti altri temi, come anche quello di cui abbiamo parlato prima, mi riferisco agli investimenti sulla montagna, sulla neve e sulle strutture turistiche per il riutilizzo nel cambiamento climatico. Il tentativo è di costruire un quadro complessivo attraverso il quale promuovere un marchio che dovrebbe essere il Piemonte stesso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento completa il precedente che si riferiva alla promozione. Per finanziare il recupero delle strutture con 500 mila euro si può pensare non a una formula di incentivazione e di pagamento tout court ma ad un moltiplicatore di investimenti, che può essere abbinato innanzitutto, alla promozione di edifici ancora da recuperare e l'attrazione di fondi privati anche con formule moderne, come il crowdfunding. Questa via è largamente sperimentata all'estero, mentre in Italia ancora faticano a decollare gli strumenti di raccolta fondi; penso anche con investitori internazionali, magari interessati, per semplice mecenatismo, a recuperare un pezzo di archeologia industriale in un borgo storico o in una cittadina italiana, che all'estero hanno fama e attrattività maggiore di quella che noi pensiamo.
Quindi la politica, insieme all'amministrazione, cosa deve fare? Non ha le spalle abbastanza larghe per ripristinare e porre in essere interventi da sola, ma, sicuramente, ha l'autorità e l'autorevolezza per promuovere e fornire la leva per gli investimenti. Chiaramente, una classificazione di questi edifici è necessaria, come dicevano i colleghi, in base all'importanza storica e archeologica, alla fruibilità e all'utilizzo che i Comuni possono fare di questi locali per le svariate attività dell'amministrazione, o per le nuove forme di lavoro, o per servizi della PA. Tutto questo è un metodo per aumentare il valore del sistema cittadino la fruibilità turistica, la bellezza della città e anche il valore dei terreni circostanti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliere Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo dare il mio piccolo contributo nell'illustrazione di quest'emendamento.
Siamo sempre nella Missione n. 08, Programma n. 01: chiediamo la creazione di un nuovo capitolo prendendo risorse dal fondo di riserva e mettendo a disposizione 500 mila euro in questo nuovo capitolo, per stanziare risorse finalizzate al recupero delle strutture del patrimonio archeologico industriale.
Questo secondo emendamento completa il primo, che è stato presentato dalla collega, dove si chiedeva di promuovere il patrimonio archeologico industriale, mentre quest'emendamento è finalizzato allo stanziamento di risorse per recuperare le strutture del patrimonio archeologico industriale.
Come abbiamo già detto con il primo emendamento e come è stato detto anche con quest'emendamento, è stata presentata una proposta di legge, che è in attesa di essere discussa. Questo è un tema caro al Movimento 5 Stelle, perché riteniamo che sia di fondamentale importanza recuperare queste strutture, in quanto fanno parte del patrimonio culturale e sociale della nostra regione, sono anche fonte di nuovi posti di lavoro, oltre che del potenziamento e della tutela del nostro patrimonio.



PRESIDENTE

Grazia, collega Batzella.
Emendamento rubricato n. 101) presentato dai Consiglieri Mighetti Andrissi, Batzella, Bertola, Bono, Campo, Frediani e Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 08 PROGRAMMA n. 0801



TITOLO II

Apportare le seguenti variazioni 2016 COMPETENZA/CASSA + 150.000,00 euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA - 150.000,00 euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA.
La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è il "fratello" di quello precedentemente illustrato però riguarda, invece che i finanziamenti in conto capitale ai singoli Comuni in base alla l.r. 24/96, l'adeguamento obbligatorio della strumentazione urbanistica per le Unioni di Comuni.
Perché anche questa previsione di 150.000 euro per le Unioni di Comuni? Semplicemente perché, vista la configurazione che sta assumendo la Regione Piemonte per quanto riguarda l'associazionismo dei Comuni e anche riguardo ad una politica territoriale che ci vede perfettamente convinti che la pianificazione debba assumere dei caratteri di più ampio respiro a livello territoriale e non fermarsi ai confini comunali, prevediamo appunto delle risorse anche per le Unioni dei Comuni, per riprendere un po' quel filo conduttore che si era stabilito con la legge n. 56/77 all'atto della sua nascita quando, in particolare, si è incominciato a fare pianificazione con Piani regolatori intercomunali che raggruppavano, per esempio, delle intere Comunità montane. E questo cosa voleva dire? Voleva dire una pianificazione omogenea, una sostanziale perequazione delle aree destinate allo sviluppo urbanistico e la non creazione di doppioni.
Cos'ha creato, invece, la pianificazione strettamente comunale? Ha creato, appunto, la duplicazione di aree di tipo residenziale o produttivo magari contigue ma appartenenti a Comuni diversi. Ancora oggi vediamo aree parzialmente urbanizzate che sono - ahimè - vuote, proprio per questa contesa tra Comuni.
Sempre su questa linea relativa alla pianificazione territoriale abbiamo inserito anche la questione già citata del PTA, perché è sicuramente meglio attuare una pianificazione integrata su larga scala per realizzare le prescrizioni del PTA. Allorquando, infatti, si va a dare delle prescrizioni su un singolo Comune e il Comune a fianco, che ha la stessa area vulnerabile dal punto di vista delle falde, non fa nulla per tutelare le proprie, tutto il lavoro fatto da un singolo Comune magari molto sensibile a questa problematica - ahimè - svanisce nel nulla e non è servito veramente a niente.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
La stessa cosa fatta per i finanziamenti ai singoli Comuni va fatta anche sulle Unioni dei Comuni, dal momento che questo lungo travaglio dei passaggi di competenze ha portato senz'altro degli scompensi per le Pubbliche amministrazioni, sia per l'adeguamento dell'organizzazione sia per il problema del ricollocamento del personale: l'organizzazione è costata e ancora non ha mostrato i suoi frutti in termini di riduzione di spesa strutturale e ancora stiamo soffrendo i problemi di questa mutazione fatta sempre un po' alla carlona, come spesso sono le riforme nel nostro Paese.
Tuttavia, adesso che ci siamo, cerchiamo di fare di necessità virtù e di dare alle Unioni dei Comuni gli strumenti per fornire quei servizi che da soli i Comuni - che magari fanno parte della stessa Unione, ma hanno disponibilità finanziarie anche molto diverse - non riescono a dare. Pu essere utile, in questo caso, riversare dei fondi direttamente all'Ente sovrastante, che è l'Unione, in modo da ripartire le risorse laddove ce n'è più bisogno, anche perché spesso normative così ampie, come quella del Piano di tutela delle acque, coinvolgono territori limitrofi che hanno caratteristiche simili. Il modo giusto di operare, quindi, può essere affidare le risorse all'Ente che regola tutto il territorio nel suo insieme, affinché le possa distribuire poi in modo più equo laddove ce n'è bisogno.
Vista l'entità dei fondi, dunque, le due misure non sono risolutive, ma costituiscono un primo embrione di risposta per fornire questi strumenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come detto dai colleghi Mighetti e Valetti, anche in questo caso andiamo a proporre un aumento di risorse in investimento, quindi sul Titolo II, nella Missione 08 e nel Programma 01. In questo caso, invece dei 600.000 euro dell'altro emendamento, ne richiediamo 150.000 su un capitolo diverso. Lo sottolineo di nuovo, però, per l'ennesima volta: noi ovviamente indichiamo e suggeriamo dei capitoli come se si trattasse di un ordine del giorno di accompagnamento alle risorse in incremento, ma possiamo emendare solo per programmi.
Questi sono fondi che nella nostra proposta dovrebbero essere indirizzati all'adeguamento obbligatorio - e sottolineiamo obbligatorio della strumentazione urbanistica dei Comuni alle nuove norme e in particolar modo al recepimento del regolamento del nuovo Piano di tutela delle acque, che prevede una serie di obblighi e di interventi cospicui e rilevanti che richiedono quanto meno l'adeguamento dei Piani regolatori generali, se non l'adozione di un nuovo Piano regolatore generale comunale con le ricadute che sappiamo - come ho detto - in termine di costi, di tempi e di impiego di risorse umane che nel panorama molto frammentato dei nostri Comuni - la nostra Regione presenta centinaia di Comuni sotto i 1.000 abitanti - significa creare delle vere e proprie difficoltà ai Comuni stessi.
In questo senso, quindi, quale veicolo migliore dell'Unione dei Comuni per realizzare dei progetti integrati e delle economie di spesa anche nella regolamentazione urbanistica sovracomunale? Piani regolatori sovracomunali dunque, devono rappresentare sicuramente la logica cui si andrà incontro sempre di più, anche proprio per un'efficienza e un risparmio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come già fatto in precedenza, andiamo ad incrementare i contributi per l'adeguamento obbligatorio della strumentazione urbanistica ai fini del recepimento del Piano di tutela delle acque. In questo caso parliamo di contributi in conto capitale alle Unioni di Comuni.
Come abbiamo sottolineato prima, quindi, è di fondamentale importanza che questi Piani che la Regione predispone - in questo caso parliamo del PTA e in altri casi si potrà parlare e parleremo del Piano rifiuti o del Piano regionale amianto o di altro - trovino attuazione, attuazione che ovviamente ha bisogno di risorse. Come già sottolineato nel caso dell'emendamento precedente, abbiamo verificato che rispetto agli anni passati ne sono state destinate molte meno, quando non addirittura zero come nel caso del precedente emendamento.
Questo intervento, dunque, propone di incrementare il capitolo 241325 con 150.000 euro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Emendamento rubricato n. 155) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 08 PROGRAMMA n. 0802 TITOLO 2 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 3.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA - 3.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola al Consigliere Berutti per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento si riferisce ai contributi ai Comuni per gli interventi tesi all'eliminazione delle barriere architettoniche in edifici privati.
E' un altro di quegli emendamenti certamente importanti. La necessità di abbattere le barriere architettoniche è reale: è già stato fatto molto ma la necessità è ancora assolutamente importante.
Il discorso deve essere fatto in prospettiva, e parlando di edifici privati, compatibilmente con tutte le difficoltà del momento, ci rendiamo conto che è particolarmente difficile intervenire.
Detto questo, un'attenzione soprattutto nei confronti di queste necessità è importante, se non in questa fase, sicuramente nella fase futura, perché non possiamo permetterci di abbandonare o non considerare un mondo che deve essere assolutamente considerato tanto quanto le persone senza problemi fisici, non portatrici di handicap.



PRESIDENTE

Grazie, collega Berutti.
Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Grimaldi e XX: All'allegato 4 dello stato di previsione dell'Entrata del bilancio 2016 2018 TITOLO: 01 PROGRAMMA: 02 MISSIONE: 0802 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 2.500.000 2017 COMPETENZA 2.500.000 2018 COMPETENZA 2.500.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 1 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 2.500.000 2017 COMPETENZA - 2.500.000 2018 COMPETENZA - 2.500.000 Emendamento rubricato n. 42) presentato dal Consigliere Grimaldi: All'allegato 4 dello stato di previsione dell'Entrata del bilancio 2016 2018 TITOLO: 01 PROGRAMMA: 02 MISSIONE: 0802 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 2.500.000 2017 COMPETENZA 2.500.000 2018 COMPETENZA 2.500.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 1 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 2.500.000 2017 COMPETENZA - 2.500.000 2018 COMPETENZA - 2.500.000 La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questi due emendamenti tratteranno lo stesso oggetto, ma su capitoli e due leggi di riferimento diverse.
Il primo è relativo alla legge regionale del 17 gennaio 2010, in particolare al fondo sociale per la corresponsione dei contributi agli assegnatari che non sono in grado di provvedere al pagamento del canone di locazione dei servizi accessori previsti dalla legge stessa.
Come ci siamo detti, quella legge è sottofinanziata per più di due milioni e mezzo di euro. La proposta che oggi ci fa la Giunta sul cosiddetto maxiemendamento è di un milione. Come abbiamo già detto in Commissione, noi crediamo che si debba arrivare a questa cifra per venire incontro alle esigenze di tante morosità incolpevoli.
Presidente, descrivo anche l'altro emendamento, che può essere irricevibile, ma ho provato a togliere nelle motivazioni i riferimenti alla legge nazionale. Il punto è che con l'emendamento 42) chiedo di incrementare le risorse del fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli residenti nei Comuni ad alta tensione abitativa. Il senso di questo è, in realtà, provare a sostituirci per quattro-cinque mesi ai fondi nazionali che, di fatto, non sono ancora stati stabiliti in legge finanziaria.
Questi due emendamenti servono per due morosità incolpevoli diverse.
La prima che ho descritto è quella degli inquilini delle case ATC che non ce la fanno neanche a pagare la quota di riferimento a livello del loro ISEE, il più basso, e non riescono a sostenere neanche le spese collettive quindi neanche quelle di elettricità o condominiali.
Nell'altro caso, il cosiddetto fondo per la morosità incolpevole, è quello di tutti i cittadini che nell'ultimo anno hanno perso più del 50 per cento del loro reddito e concorrono a questi bandi soprattutto nei Comuni ad alta tensione abitativa.
Spero che la Giunta, anche se non ha accolto favorevolmente queste due richieste, ma solo una delle due e per un milione di euro, entro il bilancio di assestamento trovi altre risorse anche perché, come sapete, la crisi non è passata da questo punto di vista. Anzi, con la contrazione degli ammortizzatori sociali e i 30.000 piemontesi che dal 1° gennaio non hanno più reddito c'è il rischio che aumentino le morosità incolpevoli sia nelle case ATC, sia nei grandi Comuni piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 25) presentato dal Consigliere Ravetti.
All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 08 "Assetto del territorio ed edilizia abitativa" PROGRAMMA n. 0802 "Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico-popolare" TITOLO: 1 "Spese correnti" apportare la seguente variazione: 2016 COMPETENZA/CASSA +2.000.000 euro 2017 COMPETENZA 0 euro 2018 COMPETENZA 0 euro E, in conseguenza, apportare la seguente variazione: MISSIONE n. 01 "Servizi istituzionali, generali e di gestione" PROGRAMMA n. 03 "Gestione economica finanziaria, programmazione provveditorato" TITOLO 1 "Spese correnti" 2016 COMPETENZA/CASSA - 2.000.000 euro 2017 COMPETENZA 0 euro 2018 COMPETENZA 0 euro L'emendamento è dato per illustrato dal Consigliere Ravetti.
Emendamento rubricato n. 154) presentato dal Consigliere Vignale: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 08 PROGRAMMA n. 0802 TITOLO 1 apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 2.000.000.00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 1 2016 COMPETENZA/CASSA - 2.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento importante, come altri, e interviene sulla missione relativa alle politiche sociali, in particolar modo relativamente a un tema delicato, che è quello dell'emergenza abitativa o del problema casa, comunque lo si voglia declinare.
Lo stesso Assessore Ferrari, quando ha illustrato il Patto per il sociale, ha fatto presente come la questione casa - non soltanto nel patto per il sociale, ma anche "vantando", giustamente, una serie di provvedimenti che sono stati presi dalla Giunta regionale su trasferimenti fatti dallo Stato, ma anche su misure importanti, che sono state approvate dal Consiglio regionale come la legge sull'emergenza abitativa - sia uno dei problemi principali della lotta alle povertà, che dovrebbe essere uno dei pilastri del patto per il sociale.
Allora, è evidente che, nei sostegni alla locazione, vi sono misure fondamentali che, sotto certi punti di vista, nella relazione con i consorzi e nella relazione diretta fra beneficiari e Regione, andrebbero riviste, e lo dicevamo già in Commissione. Abbiamo ancora un concetto e, a volte, una modalità di intervento sul sostegno alla locazione che è superato dai tempi e per scarsità di risorse rispetto a quanto stanziato e per una platea che, purtroppo, è esageratamente aumentata.
Se una volta una certa quantità di risorse era sufficiente per garantire, nel sostegno alla locazione, un aiuto concreto a chi cercava casa o cercava di mantenere la casa che aveva, oggi bisogna inevitabilmente cercare di contenere il numero di famiglie e delle persone che, pur avendo un bisogno reale, possono ricevere contributi anche attraverso alcune forme che è sufficiente mutuare da esperienze già esistenti, come quelle che vengono già fatte sotto forma di housing sociale e dall'Ufficio Pio, di coabitazione di più persone.
Oggi, credo che unitamente alle risorse economiche, che sono indispensabili per qualsiasi tipo di ragionamento, sia necessario intavolare con il consorzio e con le amministrazioni comunali un ragionamento che abbia come finalità principale quella di garantire un tetto. Ovviamente, come finalità prioritaria, ma non principale, non rispetto all'emergenza, ma principale rispetto alla normalità, vi è invece quella di assecondare le politiche abitative, rispetto a cui noi diciamo spesso, a seconda dei banchi in cui stiamo, che la nostra nazione ha il maggior numero di interventi sulle case di edilizia sociale a livello europeo, nelle differenti modalità, dall'edilizia convenzionata, a quella sovvenzionato, ma poi lo decliniamo poco quando facciamo lo strumento più importante, che è il bilancio della nostra regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 156) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 08 PROGRAMMA n. 0802 TITOLO 2 Apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 1.000.000 2017 COMPETENZA 1.000.000 2018 COMPETENZA 1.000.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA -1.000.000 2017 COMPETENZA -1.000.000 2018 COMPETENZA -1.000.000 Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

E' un emendamento che riprende quello precedente. Si tratta di interventi di fondi e contributi ai Comuni per la realizzazione di interventi costruttivi da destinare agli anziani e ai privati cittadini per il superamento delle barriere architettoniche negli edifici destinati alla propria abitazione.
E' la situazione che affrontano molti anziani per superare situazioni di disabilità o, comunque, situazioni di difficoltà all'interno delle proprie abitazioni, anche alla luce di un'involuzione rispetto a prima, e ai costi legati all'inserimento in strutture di case di ripose, o strutture analoghe. Oggi, invece, c'è un orientamento che va sempre di più verso l'assistenza territoriale, che sembra anche la linea su cui sta andando questa Giunta.
Alla luce di ciò, va bene interagire sui territori, ma lasciando gli anziani all'interno del loro habitat, quindi c'è anche una logica di carattere sociale e psicologico. Certamente, questo aspetto deve essere supportato, altrimenti tutto diventa molto difficile, considerate anche le difficoltà che, a volte, con pensioni minime, queste persone non riescono a sostenere.
Un milione, obiettivamente, è poco, pochissimo rispetto all'esigenza ma credo sia un altro di quegli elementi che deve essere preso in considerazione in termini progettuali e di prospettiva. Questo è un input ma la necessità è molto più grande, in prospettiva delle linee future in termini di territorialità. Certamente deve e può avere un senso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Berutti.
Emendamento rubricato n. 157) presentato dai Consiglieri Sozzani, Vignale Pichetto Fratin, Porchietto, Ruffino, Berutti e Graglia: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 09 PROGRAMMA n. 0901 TITOLO 2 Apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 3.000.000 2017 COMPETENZA 3.000.000 2018 COMPETENZA 3.000.000 e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA -3.000.000 2017 COMPETENZA -3.000.000 2018 COMPETENZA -3.000.000 Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Quest'emendamento cambia un po' la tematica di cui abbiamo parlato fino adesso. Si sposta verso un'altra tematica, che è quella del potenziamento della rete regionale meteopluviometrica, che ha una sua importanza strategica.
E' un altro di quei tasselli, compatibilmente con le risorse, ma d'altro canto non dobbiamo perdere di vista il fatto che la necessità di avere tutta una strumentalizzazione legata alle precipitazioni e alle previsioni ha un senso. Si può allertare, valutare, analizzare, studiare e lavorare in sinergia con il sistema agricolo.
Ci sono una serie di elementi necessari ma, soprattutto, la tecnologia ormai ci impone di essere all'avanguardia. Questa è una di quelle proposte che possono avere un senso dal punto di vista dell'implementazione di questa rete. Tre milioni sono molti, ma sicuramente in termini di uso della tecnologia per determinati fini, può avere un senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Come diceva il Consigliere Berutti, il potenziamento, ma anche il mantenimento della rete regionali meteopluviometrica, prevista sempre nella nostra legge regionale, è un'eccellenza della nostra Regione in termini di controllo della situazione esistente ma, soprattutto, in termini di valutazione tendenziale, dovuta anche al fatto che abbiamo dati statistici su cui fare delle valutazioni, che è quella che, in molti casi, interessa maggiormente i ragionamenti che facciamo negli ultimi anni rispetto non soltanto all'aumento delle temperatura ma, a volte, rispetto alla diminuzione complessiva delle precipitazioni.
Queste valutazioni sono estremamente importanti ed estremamente significative se si ha una rete che è manotenuta e poi, laddove serve potenziata. E' evidente che questo, per esempio, ha a che fare anche rispetto alla qualità dell'aria, alle precipitazioni legate a particolari momenti dell'anno e alla loro intensità. E' un sistema di cui non ci possiamo privare ma che, come dicevamo, dobbiamo potenziare e certamente manutenere.
Le risorse indicate sono imponenti, è una rete, comunque, consistente ma come sempre avviene negli emendamenti, noi cerchiamo di indicare, dare spunti costruttivi per provare a migliorare un bilancio laddove a noi pare non sufficientemente utile a risolvere le esigenze prioritarie in alcuni casi, meno in altre, dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Emendamento rubricato n. 159) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Berutti, Graglia, Porchietto, Ruffino, Sozzani e Vignale: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 09 PROGRAMMA n. 0002 TITOLO 2 Apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 4.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA - 4.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Emendamento rubricato n. 158) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Berutti, Graglia, Porchietto, Ruffino, Sozzani e Vignale: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 09 PROGRAMMA n. 0902 TITOLO 2 Apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportar le seguenti variazioni: MISSIONE 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA - 1.000.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Emendamento rubricato n. 160) presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Berutti, Graglia, Porchietto, Ruffino, Sozzani e Vignale: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 09 PROGRAMMA n. 0902 TITOLO 2 Apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA + 1.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportar le seguenti variazioni: MISSIONE 01 PROGRAMMA n. 0103 TITOLO 2 2016 COMPETENZA/CASSA - 1.500.000,00 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Ha chiesto la parola il Consigliere Berutti per l'illustrazione congiunta degli emendamenti rubricati n. 159), 160), 158); ne ha facoltà.



BERUTTI Massimo

Quest'emendamento tratta una tematica che, probabilmente, è una delle più delicate e importanti, anche alla luce del piano amianto che è stato votato non più tardi di qualche settimana fa e che ha visto una convergenza di tutte le forze politiche all'interno di una linea comune che riteniamo sia determinante, che è quella dei piano amianto.
L'emendamento tratta di contributi a soggetti pubblici per interventi di rimozione e bonifica di manufatti contenti amianto. Leggendo il piano amianto ci rendiamo conto che stiamo parlando di numeri che obiettivamente, sono molto piccoli rispetto quello che potrebbe essere in prospettiva. Nonostante tutte le difficoltà, le criticità, i grandi problemi che abbiamo su questo bilancio, non dobbiamo fermare la macchina attinente alla rimozione dell'amianto o, comunque, alla tutela dei cittadini nei confronti dell'amianto. Come tale, la nostra proposta di euro 4.500.000 è finalizzata a dare un segnale, che non è un segnale debole rispetto ad un discorso legato al piano amianto, un discorso in prospettiva che dovrà essere ampiamente alimentato.
L'emendamento n. 160) tratta di contributi in capitale a Comuni e Province per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza e di bonifica delle aree inquinate inserite nel programma nuovo di finanziamento.
Questa è un'altra tematica legata chiaramente alle aree e ai siti inquinati. Sappiamo che nella nostra Regione ce ne sono molti e se non c'è un lavoro di tutela e, nello stesso tempo, di contenimento di materiali inquinanti, si corre il rischio di danneggiare le falde acquifere e i terreni. Dunque, è necessario porre attenzione anche in tal senso. Questo è un altro elemento su cui dovremo mantenere una linea comune, per cercare di intervenire nel merito.
Noi oggi proponiamo un milione e mezzo, ma ci rendiamo conto che le necessità sono ben più ampie.
Con l'emendamento n. 158) si parla di contributi a soggetti pubblici per interventi di rimozione e bonifica di manufatti contenenti amianto. In questo caso si chiede lo stanziamento di un milione, ma è sempre sulla legge n. 30/2008, per cui il totale legato al discorso dell'amianto è di cinque milioni e mezzo, con un ulteriore incremento per quanto riguarda la rimozione e la bonifica di manufatti contenenti amianto.
Noi ci mettiamo una mano sul cuore, sperando in una presa di coscienza da parte della Giunta e da parte del Vicepresidente su tematiche che vedono la nostra Provincia, e probabilmente tutta la Regione Piemonte, sempre in apprensione. Auspichiamo quindi una maggiore attenzione in tal senso e soprattutto, un inserimento di denaro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti n. 159) e n. 158) riguardano entrambi la legge n.
30/2008 (parliamo, quindi, di interventi relativi alla bonifica da amianto).
Sono emendamenti che hanno, come ricordava il collega Berutti, due valori economici differenti, semplicemente perché il primo, quello che riporta un milione di euro, quando l'abbiamo presentato in Commissione (ancora prima che si discutesse in Consiglio del Piano regionale amianto) andava sostanzialmente a triplicare le risorse oggi stanziate, che sono inferiori a 500.000 euro.
Il secondo emendamento è stato, invece, presentato poi in Aula, perch nel frattempo il Consiglio regionale ha votato il Piano amianto, che, come giustamente alcuni colleghi ricordavano nell'illustrazione, forse non è sufficiente, ma è certamente importante - è questo il motivo per cui l'abbiamo votato - perché non soltanto dà attuazione alla legge n. 30, ma esprime anche una valutazione economica. Quindi, a differenza di altri piani che talvolta abbiamo contestato perché non declinavano le necessità economiche necessarie.
Penso un po' alle critiche che più volte abbiamo argomentato sulle leggi presentate dall'Assessore Cerutti o da altri (in termini di tempo sono quelle cronologicamente più vicine e su cui abbiamo concentrato questa polemica, quella su cui, a fronte di alcuni principi anche condivisibili non sono declinati con cifre concrete).
Il Piano amianto, invece, ha il vantaggio di avere una dotazione finanziaria che individua in cinque milioni di euro la necessità annuale per il Piemonte. Abbiamo anche motivato che, verosimilmente, quella necessità è insufficiente. Certamente è molto importante per gli edifici pubblici; certamente lo è molto meno per gli edifici privati.
Però noi crediamo che il minimo che si possa fare, avendo approvato poche settimane fa il Piano amianto con la sua relazione, e avendo anche comunicato all'Amministrazione regionale e alla maggioranza legittimamente, l'importanza dell'approvazione del Piano, è darne attuazione con il bilancio.
Lo dico perché nell'emendamento n. 40), quello riassuntivo degli emendamenti presentati dai colleghi del Partito Democratico, non c'è un euro per l'amianto.
Allora, anche da questo punto di vista, diventa anomalo rispetto a quelle che sono le priorità da considerare per il Piemonte. Mi permetterà il Consigliere Ravetti in particolar modo quando gli emendamenti del Partito Democratico portano anche il suo cognome: con tutto il rispetto per gli emendamenti che avete presentato, pensare che quelle sovvenzioni a piccole o a grandi istituzioni esistenti siano prioritarie rispetto ad un tema votato alla quasi unanimità dal Consiglio regionale quindici giorni fa, che riguarda la salute di migliaia di piemontesi, in ordine di priorità noi lo vedremmo diversamente.
Noi non abbiamo dubbi nel pensare che se ci sono due emendamenti che consegniamo alla Giunta, uno da un milione e uno da quattro e mezzo, perch siano valutati in termini positivi, andando a cercare di portare risorse economiche ad un Piano della Giunta, non ad un'iniziativa che il Gruppo consiliare di Forza Italia ha voluto attuare.
Certo fu una legge trasversale e non può essere che trasversale stanziare risorse a favore della prevenzione e della cura di un dramma così grande quale quello legato all'amianto e all'asbestosi. Ma credo che questo sia un aspetto importante. Così come quello sulle bonifiche.
Sappiamo perfettamente che un milione e mezzo di euro in alcuni casi può essere utile per microbonifiche che hanno avuto già uno studio; in altri casi, invece, può essere utile per fare degli studi. Perché il paradosso di questa Regione (ma non solo di questa; anzi, noi siamo messi meglio di altre Regioni) è che noi (inteso come lo Stato) negli anni abbiamo investito milioni di euro per piani di bonifica di siti inquinati (per cui abbiamo i cassetti pieni di piani per bonificare siti inquinati e ovviamente pericolosi per la salute dei piemontesi), ma non abbiamo mai stanziato le risorse per attivare alcune di queste attività di bonifica.
Credo, allora, che questi tre emendamenti individuino in modo chiaro quali sono le priorità che proviamo a dare (non sono soltanto queste). Lo diciamo perché riteniamo che lo siano.
Non tutti gli emendamenti per noi sono uguali. Gli emendamenti sono necessari per significare come avremmo scritto in modo differente un bilancio, ma non tutti gli emendamenti per noi sono uguali: per esempio parlando della giornata odierna, gli emendamenti legati al diritto allo studio, quelli legati alle politiche per la casa, quelli legati alle bonifiche e all'attuazione del Piano amianto, sono per noi correzioni fondamentali da apportare a questo bilancio.



PRESIDENTE

Grazie.
Presidente Bertola, vuole illustrare - potete intervenire, così non vi do ogni volta la parola - gli emendamenti rubricati n. 110), n. 108), n.
112), n. 105), n. 107) e n. 109).
BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Uno per volta, Presidente.



PRESIDENTE

Sempre uno per volta, ma vi devo ridare la parola ogni volta? BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Sì, grazie.



PRESIDENTE

Va bene, lavoro per voi.
Emendamento rubricato n. 110) presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Batzella, Bono, Campo, Frediani, Miglietti, Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 09 PROGRAMMA n. 0902



TITOLO II

apportare la/e seguente/ivariazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 1.500.000,00 Euro 2017 COMPETENZA _______________ 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA -1.500.000,00 Euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Lo illustrerò con immenso piacere, così come sarà sicuramente per gli altri.
Quest'emendamento propone un incremento di un milione e mezzo di euro sul capitolo 270340 "Contributi a soggetti privati per la rimozione e la bonifica di manufatti contenenti amianto. Legge regionale n. 30/2007".
Siamo sull'argomento già introdotto da alcuni emendamenti del Gruppo di Forza Italia, ed è chiaro l'intento di quest'emendamento. Lo abbiamo proposto l'anno scorso per l'importo di un milione - peraltro è un emendamento che fu accolto nell'ambito del bilancio di previsione 2015 - e a maggiore ragione lo riproponiamo quest'anno, anche aumentando l'importo prevedendo un milione e mezzo di euro, quando abbiamo approvato da poco il Piano regionale amianto.
Ripeto il discorso di prima: è chiaro che è inutile dotarsi di un Piano se poi non ci sono le risorse per farlo funzionare e far sì che questo Piano esplichi degli effetti concreti.
Quello dei manufatti contenenti amianto è un concetto generale che ha diverse declinazioni, un conto è parlare dei Siti di Interesse Nazionale (SIN, ad esempio, quello di Casale Monferrato piuttosto che l'ex amiantifera di Balangero e di Corio. Lì parliamo di macrointerventi che però, godono anche di finanziamenti nazionali, che non sono certo sufficienti a risolvere il problema, comunque permettono di mettere in campo una serie di interventi che possono proseguire negli anni. Invece c'è una serie di piccoli interventi polverizzati su tutto il territorio regionale legati alla rimozione e alla bonifica di manufatti contenenti amianto negli edifici privati.
Da una parte, c'è il timore, spesso, del privato a denunciare la presenza di amianto nelle sue proprietà per una paura immotivata di ripercussioni legali o, peggio, di dover affrontare grandi spese per rimuoverlo e smaltirlo nel modo corretto. Allora, viene lasciato lì oppure purtroppo, lo si abbandona nei campi o in discariche abusive. Noi questo vorremmo evitarlo, pensiamo - su questo aveva la stessa opinione anche la Giunta regionale - sia necessario dotare questo Piano di risorse adeguate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'importo di un milione e 500 mila euro è parzialmente risolutivo degli interventi necessari a rimuovere un quantitativo stimato tra i 50 e i 70 metri quadrati di coperture in cemento-amianto.
Ricordiamo che avevamo proposto e approvato a larga maggioranza - anzi all'unanimità - un emendamento per rifinanziare il fondo da 500 mila euro per contributi ai privati finalizzati alla bonifica di manufatti in amianto.
Quest'emendamento riguarda il fronte specifico delle coperture ricordiamo che sono sempre misure che vanno viste in un'ottica di globalità dei contributi e dei fondi provenienti da diversi tipi di enti. Quindi possono tranquillamente essere integrati con ulteriori fondi nazionali disponibili, ampliando così la possibilità di misure.
Sono fondi che, calibrati in modo opportuno, diventano un contributo parziale agli interventi anche di privati, ampliandone la portata.
Pertanto, ci si può rivolgere ad interventi al di sotto di una certa soglia per avere un fattore moltiplicativo del numero di interventi possibili oppure si può scegliere un criterio di priorità, che si potrebbe definire anche con un atto politico successivo, per puntare sui siti più grandi, sui manufatti che sono in uno stato di deterioramento magari peggiore di altri e che richiedono interventi più tempestivi.
Più si aspetta e più i manufatti peggiorano, quindi sarebbe meglio un investimento maggiore da diminuire nel tempo, quando, ormai, almeno la quantità maggiore e quella più pericolosa delle strutture presenti è stata bonificata, augurandoci che questo problema annoso, che sembra infinito trovi le adeguate risorse in un tempo limitato, che può essere l'arco di una legislatura o di un piano quinquennale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Qui entriamo di nuovo nel discorso dei vari piani, nello specifico del Piano regionale amianto, che si presume approveremo - anzi sostanzialmente, lo abbiamo approvato - e vorremmo che ci fossero i fondi per attuarlo già a partire da quest'anno.
La questione riguarda la programmazione degli interventi per il Piano amianto e con quest'emendamento vorremmo intervenire con i contributi ai soggetti privati, proprio perché il problema significativo della rimozione dell'amianto è dato dal suo costo. Quando un privato rappresenta la necessità di verificare la situazione amianto sulle sue proprietà viene a ritrovarsi in una situazione dove può diventare obbligatoria la sua rimozione, attività che è veramente molto costosa ed è il motivo sostanziale per cui, dal 2008 ad oggi, nonostante la legge regionale, in realtà, gli interventi di censimento del patrimonio coperto da amianto sono andati vacanti.
Gli amministratori locali, in particolare i Sindaci, si rendono perfettamente conto delle difficoltà di fronte alle quali porrebbero i cittadini nel momento in cui si volesse seriamente affrontare la questione e parliamo del 2008 quando, tutto sommato, erano disponibili i fondi per intervenire sul tema amianto. Oggi, questi fondi non ci sono, eppure ci siamo posti di arrivare, finalmente, alla fine della questione con obiettivi anche cronologici, ma senza prevedere la disponibilità di fondi anche consistenti; sarà di nuovo un esercizio, sostanzialmente, di speranza. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Con quest'emendamento chiediamo di stanziare delle risorse, quindi di dare un sostegno reale e concreto a tutti i soggetti privati che abbiano necessità di rimuovere dei manufatti di amianto, che, come sappiamo purtroppo, sono molto diffusi e presenti nelle case costruite in un certo periodo. Molto spesso i proprietari non hanno la possibilità, e a volte hanno anche il timore, di affrontare tale rimozione, proprio perch comporta costi piuttosto onerosi. Molto spesso si preferisce lasciare il manufatto fermo dove si trova sperando che regga nel tempo, che non comporti dei danni e che non si sgretoli, quindi rinunciano a questo tipo di operazione che, invece, è altamente consigliata.
Nell'emendamento si fa quindi riferimento al Piano regionale amianto che prevedeva ovviamente - come citava il collega Bertola - degli interventi su luoghi di grandi dimensione, quindi interventi che riguardano dei siti che necessitano assolutamente di bonifica e richiedono un ingente impiego di risorse pubbliche. In questo caso, invece, andiamo ad agire sul privato, quindi sui soggetti che devono provvedere a segnalare la presenza di questi manufatti e anche a rimuoverli.
Bisogna assolutamente contribuire e dare un sostegno ai privati che decidono di fare quest'operazione, anche per evitare che ci siano degli smaltimenti non corretti e che quindi si causi un danno maggiore alla salute.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento molto importante.
Intendiamo incrementare il capitolo 270340, riguardante i contributi a soggetti privati per la rimozione e la bonifica dei manufatti contenenti amianto, in base alla l.r. n. 30 del 14 ottobre 2007. Si intende incrementare questo capitolo di un milione e mezzo di euro, perché servono finanziamenti e risorse: se vogliamo veramente che avvenga un corretto smaltimento dei manufatti contenenti amianto e soprattutto se vogliamo prevenire i rischi e tutelare la salute dei cittadini, dobbiamo investire delle risorse verso i soggetti privati.
Questi, infatti, spesso non hanno la possibilità economica di poter smaltire e bonificare i loro caseggiati, i loro edifici, le loro abitazioni; oppure, non sono correttamente informati soprattutto sulla prevenzione e sui rischi di salute ai quali vanno incontro.
Ricordiamo che bonificare il territorio significa anche prevenire malattie, quindi è importante che la Regione faccia la sua parte, che stanzi dei fondi per tutelare la salute di tutti e di tutti i territori.
Come già ben detto dal collega Bertola, infatti, ci sono dei grandi siti come Casale Monferrato, Corio, Balangero - conosciuti a livello nazionale e che usufruiscono anche di fondi nazionali; mentre ci sono piccoli Comuni nel territorio piemontese che invece non usufruiscono di contributi nazionali e quindi devono essere supportati da finanziamenti da parte della Regione.
Dobbiamo infatti anche ricordare che nella Regione Piemonte ci sono dai 50 ai 70 milioni di metri quadri di sole coperture in cemento-amianto, che tra l'altro sono anche in cattive condizioni e sono altamente dannose per la salute dei cittadini.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Non è semplice tornare sull'argomento alle 23.35: parliamo di amianto e di finanziamenti ad una legge regionale che, partita con buonissimi propositi, è rimasta sostanzialmente priva di contributi cospicui, mi pare dal 2007 ad oggi.
Abbiamo approvato nelle scorse settimane il Piano amianto e rimane ancora oggi il nodo delle risorse. Chiaramente senza soldi questi piani lasciano il tempo che trovano, ma soprattutto, relativamente alla materia amianto, dimentichiamo un elemento differente rispetto a tutte le altre bonifiche e ai tanti investimenti che fa il settore pubblico dove, per esempio, le bonifiche spesso non sono vere e proprie bonifiche, ma messa in sicurezza delle aree; dove le sostanze inquinanti vengono spostate e messe in sicurezza, ma probabilmente dopo alcuni anni, come abbiamo visto anche sul territorio dell'Alessandrino, tornano ad essere un vero e proprio pericolo, perché magari le difese spondali di un fiume sono franate o perché le sostanze tossiche presenti nei terreni circostanti non sono state asportate in maniera completa.
Bene, quando si parla di amianto, pur trattandosi di un inquinante davvero pericoloso, possiamo dire che una volta fatta - se è stata fatta in maniera corretta e magari non com'è avvenuto ad Alessandria qualche tempo fa -, la bonifica è finita, l'investimento è fatto e non abbiamo più l'amianto distribuito sui manufatti e pericoloso per le prossime generazioni.
Un intervento ora, quindi, è un intervento per il futuro: un intervento che non andrà più fatto in prospettiva e che non lasceremo da fare ai nostri figli. Chiaramente, dunque, prima asportiamo tutto l'amianto che i nostri predecessori hanno lasciato sul territorio e prima ci toglieremo il problema.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo quindi sulla Missione 09 con questo primo emendamento del nostro Gruppo; prima c'erano già stati degli emendamenti dei colleghi di Forza Italia. L'emendamento n. 110), a prima firma del collega Bertola, è un emendamento che riteniamo molto importante che riguarda, appunto, il tema dell'amianto.
Abbiamo da poco approvato il Piano regionale per il contrasto all'amianto e per le bonifiche ambientali, Piano che ha un piccolo problema: probabilmente non ha una dotazione finanziaria; e dico "piccolo problema" ovviamente in maniera ironica.
Con quest'emendamento noi crediamo di provvedere, mettendo delle risorse sul Programma 0902, andando anche a chiedere un impegno per stanziare, nell'ambito dei vari Capitoli presenti in questo Programma, nel Capitolo 270340. Un milione e mezzo è un importo sicuramente significativo per il bilancio della Regione Piemonte, ma poco significativo per gli investimenti che sarebbero necessari come contributi a soggetti privati per la rimozione e la bonifica di manufatti contenenti amianto, in particolar modo, ovviamente, le coperture e i tetti delle nostre case, dei nostri palazzi, dei nostri capannoni, ecc.
Lo sforzo che crediamo debba essere fatto, dunque, dovrebbe essere costante - cioè tutti gli anni dovrebbe essere garantito lo stesso importo e dovremmo anche trovare delle forme innovative per andare a far sì che la rimozione delle coperture in cemento-amianto vada di pari passo con la sostituzione con coperture dotate di pannelli fotovoltaici, che quindi sfruttino l'energia solare per produrre energia elettrica e che quindi possano godere di incentivi e contributi sulla bolletta energetica e ripagare pertanto l'investimento.
Questo, quindi, potrebbe essere anche il potenziamento di un'idea che ovviamente già esiste, quella di utilizzare dei soldi che sono risorse di fondi rotativi, anche se da parte di Finpiemonte stiamo andando a superare questa gestione dei fondi rotativi con la proposta dell'Assessore e della Giunta: far sì che le risorse si possano riutilizzare, in modo che si tratti di un prestito e non di un contributo a fondo perduto. Questo potrebbe consentire che le stesse risorse permettano più cicli di interventi.
Pertanto, pensiamo che si debba andare in questa direzione, per far in modo che più coperture possibili in amianto vengano eliminate e smaltite correttamente, che venga fatta una bonifica e che si riduca il pericolo e il danno per la salute umana.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 108) presentato dai Consiglieri Bertola, Andrissi Batzella, Bono, Campo, Frediani, Miglietti, Valetti: All'allegato 4 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2016-2018 MISSIONE n. 09 PROGRAMMA n. 0902



TITOLO II

apportare la/e seguente/i variazione/i: 2016 COMPETENZA/CASSA 800.000,00 Euro 2017 COMPETENZA _______________ 2018 COMPETENZA e, in conseguenza, apportare le seguenti variazioni: MISSIONE n. 01 PROGRAMMA n. 0103



TITOLO I

2016 COMPETENZA/CASSA -800.000,00 Euro 2017 COMPETENZA 2018 COMPETENZA.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Parliamo sempre di rimozione di manufatti contenenti amianto. In questo caso, invece, parliamo di contributi a soggetti pubblici per interventi di rimozione e bonifica.
Questo capitolo è altrettanto importante. In quel caso parlavamo di interventi dei privati, diciamo, diffusione negli edifici privati che è sicuramente più ampia sul territorio piemontese e anche più difficile da identificare e da far emergere. In questo caso parliamo di contributi a soggetti pubblici, Comuni, o altri edifici pubblici che, purtroppo, ancora in molti casi hanno dei manufatti contenente amianto da rimuovere. In questo caso, probabilmente, è più facile identificare i luoghi dove fare gli interventi, ma è chiaro che, se non ci sono le risorse, diventa impossibile fare gli interventi.
Il fatto di rimuovere i manufatti contenenti amianto dagli edifici pubblici ha anche un'altra valenza molto importante, che è quella anche di dare l'esempio da parte delle Istituzioni, perché in questo modo si sensibilizzano molto probabilmente anche di più i privati a fare la stessa cosa, quindi a rimuovere i manufatti contenenti amianto dai loro edifici.
Sappiamo che è una strada ancora lunga quella che abbiamo davanti ed il piano che abbiamo approvato qualche mese fa, anche con il voto favorevole e con il contributo in termini di emendamenti accettati del nostro Gruppo, è solo l'inizio. Oltre alle risorse ci vogliono delle politiche attente e una presenza sul territorio che permetta di portare avanti gli interventi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento andiamo ad inserire un altro pezzo delle risorse che servono per dare attuazione alla legge sulla rimozione dell'amianto e al Piano amianto: parliamo dei contributi ai soggetti pubblico per interventi di rimozione e bonifica di manufatti contenenti amianto.
Presumo che, avendo oggi anche tanti amministratori locali, in Consiglio e nella Giunta, sappiamo molto bene quali sono le esigenze di rimozione di amianto da strutture pubbliche. Penso anche solo al Comune dove vivo, in cui il Sindaco mi ha già rappresentato più volte, quando emerse la possibilità che i fondi europei potessero essere utilizzati anche per questo, l'esigenza di capire in che modo si potesse attivare questo processo il prima possibile. Perché di coperture in amianto ce ne sono ancora veramente tante, in dotazione ai privati e agli Enti pubblici. Di conseguenza, ci è sembrato sensato proporre di aggiungere 800 mila euro alla competenza per il 2016 su questo argomento, considerando quanto già previsto nel 2015.
Chiaramente, facendo riferimento a quanto è stato detto dal collega Mighetti sull'emendamento precedente, riteniamo che, date anche le condizioni della Regione, che ci pare rappresentino problematiche che peggioreranno nel futuro, più si va in là più lo scenario si fa triste Anche in considerazione dell'evoluzione della questione dei derivati, ci sembrerebbe necessario, per una situazione così importante dal punto di vista della bonifica ambientale, che si facessero tutti gli sforzi possibili per mettere il massimo delle risorse proprio nei primi anni di avvio di attuazione del piano amianto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
La parola alla Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento importante. Prima, con l'altro emendamento, si chiedevano delle risorse, dei contributi per i soggetti privati, mentre ora si chiede un incremento di 800 mila euro, considerando che nel 2015 sono stati spesi circa un milione e 200 mila euro per interventi di rimozione e bonifica di manufatti contenenti amianto ai soggetti pubblici, i quali sono i primi che devono dare il buon esempio.
Nella nostra regione abbiamo tantissime coperture in cemento-amianto che fanno parte di tanti edifici pubblici. Parlo di ospedali, parlo di strutture appartenenti alle ASL o alle Aziende ospedaliere, parlo di scuole. Le scuole sono edifici pubblici. Ci sono ancora delle scuole con i tetti in amianto. Ci sono ancora delle strutture degli edifici pubblici comunali che hanno una grande presenza di manufatti contenenti amianto.
Quindi, investire 800 mila euro e incrementare i fondi di 800 mila mi sembra alquanto doveroso. E' una cifra minima per poter mettere in atto questo piano.
Come abbiamo già detto e ridetto, se vogliamo mettere in atto dei piani regionali, bisogna anche poterli mettere in pratica, investendo delle risorse, perché è inutile che poi facciamo propaganda, oppure ci stupiamo ci meravigliamo e dopo siamo tutti dispiaciuti e demoralizzati quando ci accorgiamo che le malattie incrementano, c'è un alto tasso di patologie a carico dell'apparato cardio-respiratorio, per non parlare del mesotelioma pleurico che è un tumore devastante, da cui non si può guarire, che porta alla morte, la cui sintomatologia avviene a distanza di tantissimi anni.
Cerchiamo di non sottovalutare questa richiesta per un emendamento di merito, lo ripeto. Sappiamo che i nostri emendamenti saranno bocciati, ma il nostro auspicio è quello che la Giunta e l'intero Consiglio prenda spunto da quest'emendamento; non importa chi metterà la "bandierina" perch non è un problema di bandierine, ma è in gioco la possibilità di tutelare la salute e la sicurezza di tutti i cittadini piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Batzella.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
Come hanno già detto i colleghi di Gruppo, quest'emendamento differisce in maniera sostanziale dal precedente, essendo indirizzato allo smaltimento dell'amianto che si può trovare negli edifici pubblici.
Anche in questo caso, negli anni precedenti non si è fatto abbastanza rispetto a risorse stanziate sulla legge regionale per questo tipo di attività.
Qualcosa si era fatto, si era fatto abbastanza relativamente agli edifici scolastici; infatti, ho avuto anche la fortuna di partecipare come progettista a interventi finanziati dalla Regione Piemonte per la ristrutturazione delle scuole della nostra Regione che prevedevano dei punteggi meritori per la bonifica delle parti in amianto. Anche in quel caso, non tutti i Comuni che potevano partecipare a queste attività hanno aderito e chiaramente è stata un'attività limitata gli edifici scolastici.
Anzitutto, bisogna ricordare che gli edifici scolastici hanno una preminenza rispetto agli altri edifici, perché sono occupati in maniera preponderante da bambini, da piccoli studenti, quindi è necessario intervenire su quel tema.
Tuttavia, rimangono tutta una serie di edifici come, per esempio, i municipi o altre costruzioni di proprietà comunale che hanno coperture pavimentazioni, canne fumarie, serbatoi dell'acqua in eternit. E' ora di iniziare a lavorare anche su questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
L'emendamento per il sostegno alla rimozione di manufatti in amianto su edifici pubblici consta di un importo di 800 mila euro, a fronte del milione e mezzo fornito per gli edifici privati. Bisogna dire che la quantità di manufatti sul comparto pubblico è decisamente inferiore in numero, se non altro perché le proporzioni sono diverse.
L'importanza strategica di bonificare questi siti è dovuta specialmente all'utilizzo da parte di grande fette di popolazione. Quasi sempre gli edifici pubblici hanno una frequentazione piuttosto intensa rispetto a manufatti di capannoni industriali, che sono utilizzati dal proprietario o poco più e hanno un impatto potenziale sanitario più ristretto. Sulle scuole si è già fatto tanto, tuttavia spesso i complessi pubblici possiedono più edifici nella stessa area, qui avere una bonifica totale e completa è molto più importante che su altre zone. Ovviamente, non potremmo consentire la totalità delle bonifiche, ma pensiamo - faccio l'esempio della mia zona - ad edifici non strettamente comunali e ospedalieri, ma del demanio pubblico che, come le caserme in disfacimento, hanno bisogno delle risorse necessarie per le bonifiche.
L'impatto è notevole e la Regione deve farsi di carico anche di questo.
Non è perché l'edificio non è di proprietà di un Comune che l'impatto sulla salute della popolazione è minore e va trascurato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
E' un emendamento sempre sul tema, molto importante, dell'amianto. Se quello precedente riguardava la rimozione di manufatti in cemento-amianto dei privati, in questo caso chiediamo, sempre nella stessa missione e programma, che questi fondi vengano indirizzati alla rimozione dei manufatti in cemento-amianto nelle strutture pubbliche. Quindi edifici pubblici, comuni, scuole, e quant'altro di proprietà pubblica.
Ha ragione il Consigliere Bertola a dire che questo è un messaggio molto importante perché, se non lo fa il pubblico, perché dovrebbe farlo il privato? Certo, 800 mila euro sono un importo che ha senso se lo si vede nell'ottica di una programmazione pluriennale da qui fino alla completa rimozione di tutti i manufatti in cemento-amianto dalla nostra regione e si spera, dal Paese, con in un futuro la fine della produzione di amianto nei Paesi che ancora lo lavorano e lo producono. Ma questo è chiedere troppo, è un auspicio, un augurio, più che una richiesta emendativa normativa, visto che siamo in Regione Piemonte.
Rimaniamo con i piedi per terra, crediamo che questo sia un emendamento fondamentale proprio perché abbiamo approvato un Piano regionale di contrasto e di rimozione di manufatti in amianto. Quindi abbiamo preso un impegno con la popolazione piemontese e con i cittadini, per dare un segnale chiaro ed evidente e dire che vogliamo fare qualcosa, che non facciamo solo parole, come è successo oggi con una serie di interventi.
Abbiamo l'idea, questa volta un po' più di un'idea, e l'impressione abbastanza evidente che gli emendamenti non verranno accolti e approvati però solo così dalle parole seguirebbero i fatti. Ma i fatti sono nel bilancio, perché lì ci sono le risorse per modificare la storia del Piemonte, anche a riguardo dell'amianto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ci tenevo ad intervenire; forse sarà l'ultimo intervento, non so se avremo ancora il tempo di illustrare un altro emendamento.
Si tratta di un emendamento importante, come erano importanti anche tutti gli altri che abbiamo illustrato oggi. Siamo consapevoli che domani sarà tutto diverso, nel senso che avremo pochissimo tempo per illustrare tutto il lavoro che abbiamo fatto in questi ultimi giorni. Lavoro che abbiamo portato in Commissione, lavoro che in Commissione è stato respinto.
A volte abbiamo visto ripresentare in quest'Aula, proposti dalla maggioranza, nostri emendamenti, il che è tutto piuttosto avvilente.
Domani sarà ancora più avvilente perché avremo i nostri ordini del giorno. Ho visto tantissimi ordini del giorno della maggioranza che ricalcano nostre proposte. Siamo degli ispiratori, ci fa piacere da questo punto di vista, ma non ci fa tanto piacere che vi fate belli - se si pu dire così - con proposte che arrivano da noi e che avete rifiutato in Commissione. Questo è uno svilire il lavoro delle opposizioni.
Il n. 108) è un emendamento assolutamente importante, che riguarda un tema che, purtroppo, interessa tutta la nostra regione per l'utilizzo che si è fatto di questo tipo di materiale per tantissimo tempo. Credo sia quasi arrivata alla fine la nostra attività di illustrazione ragionata degli emendamenti e quello che succederà lo vedremo.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 23.59)



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