Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.117 del 23/12/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 14.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta immediata n. 846 presentata dal Consigliere Valetti, inerente a "Azioni previste dalla Regione al fine di ridurre a breve, medio e lungo termine l'inquinamento atmosferico"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
846, presentata dal Consigliere Valetti, che ha la parola per l'illustrazione.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Faccio le solite e doverose premesse sul tema riguardante il problema dell'inquinamento atmosferico che stiamo vivendo in questi giorni e mesi ampiamente supportate da pronunciamenti scientifici.
Conosciamo con ragionevole certezza gli effetti cancerogeni e nocivi per la salute umana di alte concentrazioni di sostanze inquinanti come i particolati atmosferici, cosa che riguarda ovviamente tutta la Pianura Padana, ma in particolare l'area metropolitana di Torino e i più grandi centri abitati del Piemonte.
Approfittiamo di questo spazio per denunciare una gran mancanza di politiche di breve, medio e lungo termine per la soluzione del problema tant'é che ogni anno ci si sorprende di avere sforato i limiti delle concentrazioni e delle emissioni concessi dall'Unione Europea.
Nonostante l'opinione pubblica sia così sensibile e indignata per questa situazione, ci si limita a fare qualche provvedimento spot, che non turba più di tanto le abitudini dei cittadini, men che meno quando siamo vicini alle campagne elettorali, come succede quest'anno a Torino e in molti comuni.
Abbiamo registrato dei picchi di concentrazione delle polveri sottili anche di due o tre volte superiori rispetto al limite imposto dalla normativa europea e il numero degli sforamenti è ormai più che doppio rispetto a quello che viene concesso nella normativa.
I benefici introdotti dal Comune di Torino sono stati sporadici e non hanno dato risultati, pertanto chiediamo alla Regione, come ente coordinatore delle politiche dell'ambiente, quali intenzioni ha sul tema per interventi a breve, medio e lungo termine, che verranno finanziati anche con l'aiuto dei fondi europei e del supporto di enti sovraregionali per ridurre il problema dell'inquinamento atmosferico, di concerto con gli Enti locali e con i grandi centri metropolitani, poiché i Sindaci sono l'ultimo baluardo per la tutela della salute dei cittadini, cosa che adesso è scarsamente tutelata.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Ho già avuto modo di affrontare ieri, su analogo argomento, questa problematica.
Il fenomeno di accumulo degli inquinanti, evidenziato dai media in questi ultimi giorni, ritrae, da una parte, una situazione eccezionale perché è un fenomeno di alta pressione che registra l'assenza di precipitazioni da più di due mesi, e, dall'altra, una situazione abbastanza frequente nel nostro territorio, vista la particolare conformazione geomorfologica che ci posiziona al fondo della Valle Padana.
Da sempre, le politiche della Regione Piemonte hanno privilegiato azioni a lungo termine e strutturali, piuttosto che azioni di breve termine, che nelle nostri condizioni meteoclimatiche rischiano piuttosto di far diminuire di efficacia le prime.
Questo fenomeno di inversione termica fa aumentare l'esposizione agli inquinanti per i cittadini piemontesi. Azioni emergenziali (quali i blocchi del traffico o le targhe alterne), messe in atto in queste condizioni climatiche, rischiano di non essere rilevate dalle centraline di monitoraggio e di ridurre anche la portata significativa di una corretta comunicazione e presa di coscienza del fatto che comportamenti diversi possono essere messi in campo.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato più volte che il PM10 e il PM2,5 hanno effetti sulla salute ben documentati, dovuti sì, all'esposizione di breve periodo, ma soprattutto di lungo periodo.
Da sempre, la letteratura scientifica segnala che il rischio è molto maggiore per le esposizioni di lungo periodo.
Come Regione Piemonte stiamo lavorando al Piano della Qualità dell'Aria. Attualmente, c'è un piano vigente, implementato mediante i piani stralcio in questi ultimi 15 anni, che ha cercato di attuare misure nei diversi ambiti, che hanno anche portato alla evidente, anche se non sufficiente, riduzione dei livelli di inquinamento misurati ogni giorno.
Ad oggi, gli uffici dell'Assessorato, oltre che a lavorare per il nuovo Piano della Qualità dell'Aria, stanno monitorando le misure regionali e locali piemontesi e delle altre Regioni, per poter correttamente valutare un riferimento base per l'analisi di impatto del nuovo piano. Come già espresso, nel prossimo anno, con il supporto dell'ARPA e mediante l'uso di modelli di simulazione, verrà realizzata la valutazione d'impatto di tutte le possibili misure attuabili, specialmente tenendo conto di quelle che possono essere implementate anche dalle altre Regioni che, insieme a noi condividono lo stesso bacino padano e le stesse condizioni meteoclimatiche in modo da ottimizzare anche le possibili sinergie e minimizzare anch'esse le possibili riduzioni di efficacia.
Accenno inoltre - l'ho già detto ieri - che la Regione, tramite GTT sta concludendo una gara significativa del valore complessivo di oltre 13 milioni di euro, per la fornitura di autobus elettrici per tutto il territorio piemontese, da mettere a servizio di linee per il trasporto pubblico urbano, soprattutto nelle varie aree del Piemonte soggette a fenomeni di inquinamento atmosferico.
Per quanto riguarda le azioni a favore della Città di Torino, è stato appena segnalato al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai fini del suo finanziamento, un progetto per la costituzione di un sistema di car sharing elettrico e per l'installazione di colonnine di ricarica pubblica.
Grazie.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione a risposta immediata n. 849 presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Misure di contrasto all'evasione dell'IRAP"


PRESIDENTE

Procediamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 849, presentata dal Consigliere Grimaldi, che ha la parola per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Come sapete, la gestione dell'IRAP è regolata in base alla delibera del 20 giugno 2014, firmata dall'Assessore Reschigna, con una convenzione tra la Regione Piemonte e l'Agenzia delle Entrate per la gestione dell'imposta sulle attività produttive e sull'addizionale regionale sul reddito delle persone, quindi dell'IRPEF. Tutto questo per regolare le funzioni di controllo, soprattutto sul tema dell'evasione.
Come sapete, attualmente l'IRAP produce, in Piemonte, un gettito di più due miliardi; mentre l'IRPEF è sopra il miliardo e tre. Più o meno l'aliquota ordinaria, come conoscete bene, si attesta sul 3,90, quindi non più alta della forchetta, ma in quella base, mediana, che utilizzano gran parte delle Regioni italiane.
Questa Convenzione assume l'articolo 12 della legge regionale 4 del 2012, che ha già stabilito, quindi ai tempi di Cota e di Pichetto Fratin (oggi in Aula, ma che potrebbe confermarcelo), che questi tipi di accertamento, con adesione, conciliazione e contenzioso tributario concernenti l'IRAP e l'addizionale IRPEF, siano riversati direttamente presso la Tesoreria regionale, quindi con una modalità da definire poi in una Convenzione seguente, siglata successivamente in due volte.
Secondo il Centro Studi di Confindustria, in Italia (dato del 2014) l'evasione fiscale si aggira intorno ai 122 miliardi. In uno studio successivo si dice che, più o meno, l'IRAP vale sui 16 miliardi di questa evasione.
C'è poi un altro studio molto interessante dell'Agenzia delle Entrate secondo cui questo tax gap di differenza ammonta soprattutto sulla media imponibile non dichiarata, e la stima sui cinque anni è di 223 miliardi non dichiarati, diciamo sull'imponibile, quindi non sulla tassa finale, non sull'IRAP che noi prendiamo.
Tra l'altro, il dato del nord non è un dato confortante, tanto meno quello del nord-ovest.
Vorrei sapere se, alla fine, un po' di quell'evasione è effettivamente rientrata; quanti sono i numeri e che tipo di controllo c'è sulle grandi imprese, alcune delle quali autodichiarano l'imponibile. A noi non risulta che i dati siano così pubblici, anche se la Regione potrà accedere, grazie al portale con l'Agenzia delle Entrate, a questi macro numeri.
Vorrei quindi sapere, visto che questa Convenzione è stata siglata più volte, quante sono le entrate dall'evasione. Se facciamo una media italiana, sui due miliardi, se l'evasione stimata è sul 10-15%, stiamo parlando di mancati introiti per più di 200 milioni di euro all'anno.
Non so se i colleghi capiscono qual è il quadro, ma quei 200 milioni di euro farebbero proprio comodo alla Regione Piemonte, in una fase di crisi come questa.
Vorrei quindi sapere se ci sono particolari conseguenze e quali sono stati i risultati ottenuti da questa Convenzione con l'Agenzia delle Entrate.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Io ho il dato del 2015, che penso sia quello più interessante.
A seguito della Convenzione cui faceva riferimento il Consigliere Grimaldi, nel 2015 sono state riversate alla Regione Piemonte complessivamente su addizionale IRPEF e IRAP (perché l'attività di controllo dell'Agenzia delle Entrate si svolge su entrambi i fronti), somme pari complessivamente a 58 milioni di euro, al netto delle spese sostenute dalla Convenzione, nel periodo 1° gennaio - 22 dicembre.
Tali spese sono all'incirca pari a 3,5 milioni all'anno.
Se posso riassumere velocemente, è di 61 milioni e 500 mila euro, nel 2015, il recupero fatto dall'Agenzia delle Entrate, e questo ha determinato un introito netto di 58 milioni di euro sul bilancio della Regione.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 845 presentata dalla Consigliera Gancia, inerente a "Master specialistico interno ASL-TO1"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 845, presentata dalla Consigliera Gancia, che ha la parola per l'illustrazione.



GANCIA Gianna

Grazie, Presidente.
Considerata la necessità di riduzione della spesa pubblica; considerato che gli atti aziendali hanno tagliato, giustamente, strutture sanitarie a causa di necessarie politiche di riduzione dei costi.
Considerato che presso l'ASL-TO1 è assente a tutt'oggi un piano aziendale, concordato con le RSU e le OO.SS., che definisca le linee di indirizzo e le risorse in base alle quali gestire la formazione dei lavoratori.
Considerato che l'Amministrazione ASL-TO1 ha deciso unilateralmente di individuare, per un ristrettissimo numero di dipendenti, uno specifico corso specialistico, accollandosene i costi per una spesa totale di circa 15.000 euro, e che i prescelti una volta terminato il master con esito positivo andranno ad occupare, a prescindere da ogni altra considerazione posti di rilevante importanza nell'ambito dell'organizzazione aziendale con tutti gli oneri ed onori che ciò comporta, in pressoché totale assenza delle garanzie di trasparenza nella scelta che la situazione richiederebbe.
Considerato infine che l'ASL-TO1, andando impropriamente oltre quanto previsto dall'Ente organizzatore, chiede agli interessati il possesso delle laurea magistrale e ciò potrebbe configurarsi fattispecie di "costituzione di posizioni di responsabilità ricoperte da dipendenti 'selezionati' a priori", si interroga il Presidente della Giunta regionale circa i criteri di trasparenza, buon andamento ed equità che parrebbero mancare quali presupposti del bando de quo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Gancia.
La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Per le informazioni che ho raccolto, ho la sensazione che la collega abbia informazioni non precise e proverò a spiegare il perché.
Il Direttore generale dell'ASL-TO1, a cui mi sono rivolto per conoscere i dettagli della procedura, mi ha precisato che nel mese di dicembre è stato pubblicato un avviso pubblico - quindi nessun "numero ristretto" per tutto il personale dell'Azienda di manifestazione di interesse per individuare tre dipendenti che fossero interessati alla frequentazione di un master di II livello - e quindi bisogna avere la laurea - di economia sanitaria presso l'Università pubblica di Torino, che sarà inserito nel piano di formazione 2016. Tra i requisiti è quindi stato previsto nel bando e nell'avviso il possesso della laurea magistrale. Le candidature che sono arrivate sono state numerose (28) e testimoniano l'interesse dei dipendenti.
Le vere novità sono due e per questo dico che probabilmente lei non ha le informazioni esatte. E' stato fatto un avviso pubblico per dare a tutti le stesse possibilità nell'ambito dei necessari requisiti; è stato inoltre richiesto alle RSU di individuare un loro rappresentante da inserire nella Commissione che valuterà le candidature pervenute.
Mi pare si tratti di una procedura trasparente - ne sono convinto - e mi permetto di ricordare che nel recente passato presso l'ASL-TO1 non ci si era sempre comportati con la stessa trasparenza in casi analoghi.


Argomento: Sicurezza sul lavoro - Psichiatria

Interrogazione a risposta immediata n. 851 presentata dalla Consigliera Porchietto, inerente a "Incendio nel reparto psichiatrico dell'Ospedale Amedeo di Savoia"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 851 presentata dalla Consigliera Porchietto, che ha la parola per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Vorremmo interrogare l'Assessore in merito a ciò che è accaduto non più tardi di una settimana-dieci giorni fa rispetto ad un incendio scoppiato appunto nel reparto psichiatrico dell'Ospedale Amedeo di Savoia di Torino nel corso del quale, tra le altre cose, sono stati evacuati dieci pazienti infermieri e un operatore sanitario. Soprattutto, però, oltre ad essere stati trasferiti cinque ricoverati direttamente al "repartino" della Città della Salute e quattro al San Giovanni Bosco, si è verificato il caso di un paziente, tra l'altro sottoposto a TSO, che si è allontanato e che è poi stato rintracciato presso la propria abitazione soltanto in tarda serata.
Si è trattato quindi di una situazione abbastanza caotica nel contesto che nasce però - ed è questo il motivo dell'interrogazione - da una serie di situazioni che mi permetto di dire allarmanti, chiaramente rispetto alla condizione delle persone ricoverate.
Infatti, in base alle prime testimonianze del personale, sarebbe stata proprio una delle persone ricoverate ad incendiare il materasso e non si comprende come questo possa essere accaduto in funzione del fatto che teoricamente un paziente psichiatrico non dovrebbe avere né fiammiferi n accendini, o comunque strumenti che possano permettere di appiccare il fuoco. E' strano che il materasso non fosse ignifugo, contrariamente alle norme, a maggior ragione in un reparto così altamente a rischio, e che poi sia stato tollerato che in un reparto come quello in cui è scoppiato l'incendio ci fosse una stanza per fumatori, quando in qualsiasi locale dell'ASL il divieto di fumare mi pare sia in vigore e soprattutto anche sanzionato.
In ragione del fatto che i locali in questo momento sono sotto sequestro dell'Autorità giudiziaria e che per almeno due mesi questo reparto sarà chiuso, chiediamo all'Assessore di sapere quali provvedimenti immagini di adottare per questa situazione, affinché negli ambienti pubblici - soprattutto negli ospedali e, a maggior ragione, in un ambito così delicato quale quello di un reparto psichiatrico - una serie di elementari divieti che sono posti a tutela della salute e dell'incolumità di tutti vengano osservati e che vengano rispettate le norme vigenti in modo che, sia in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro sia di sicurezza per gli stessi pazienti e per i terzi, ciò non avvenga più.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Porchietto.
Risponde l'Assessore Saitta; prego.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Parto dalla fine. E' chiaro che abbiamo dato questa indicazione ai Direttori di essere sempre più attenti per evitare il ripetersi di situazione simili. Sul caso specifico, però, posso riferire al Consiglio innanzitutto che le operazioni di soccorso sono state svolte con grande efficienza dal personale di reparto, tanto che nessuno dei degenti ha riportato alcun tipo di conseguenza.
Va ricordato che i pazienti psichiatrici ricoverati presso il servizio ospedaliero sono cittadini che mantengono i diritti garantiti. Trattandosi di persone portatrici di gravi patologie che possono avere ricadute sul comportamento, nel reparto vengono adottate procedure di attenzione e vigilanza, evidentemente nel rispetto dei diritti personali, perché non si tratta di detenuti.
In particolare, esiste un regolamento interno al Servizio psichiatrico diagnosi e cura relativo alle persone ricoverate, che viene consegnato ai degenti. Esso prevede al momento dell'ingresso in reparto una verifica, con il concorso del paziente, dei beni personali, con il ritiro di tutti gli oggetti potenzialmente lesivi - cioè forbici, armi, accendini, fiammiferi ecc. - che vengono elencati e custoditi presso l'infermeria e riconsegnati al momento delle dimissioni.
E' espressamente vietato fumare nelle camere. Accendini e sigarette vengono depositati presso l'infermeria e consegnati a richiesta rispettando gli accordi presi all'ingresso. C'è quindi una sorta di personalizzazione con ogni paziente, proprio per seguire caso per caso.
Per ciò che attiene la fornitura di arredi sanitari come i materassi esiste all'ASL-TO2 la dichiarazione di conformità alle normative di sicurezza. In particolare, è evidenziato che i materassi ignifughi sono omologati nella classe UNO-I-EMME.
Infine, nel Servizio psichiatrico, diagnosi e cura c'è una sola camera comune per fumatori, non di degenza, provvista di porta e con un impianto potenziato di estrazione del fumo, dove è consentito fumare a quei pazienti dipendenti dal fumo per i quali la sospensione assoluta aggraverebbe la patologia e che per motivi clinici non possono essere accompagnati all'esterno del reparto. E' una scelta che è stata fatta dal punto di vista clinico, evidentemente con i dovuti accorgimenti, per evitare la sospensione del fumo per quei pazienti che hanno delle patologie particolari per i quali è stato consigliato di adottare questa misura naturalmente in condizioni di sicurezza.


Argomento: Cave e torbiere

Interrogazione a risposta immediata n. 847 presentata dal Consigliere Andrissi, inerente a "Anomalia controlli in cava nel Comune di Cameri (NO)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 847, presentata dal Consigliere Andrissi, che la illustra.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Il 23 novembre 2015 l'Amministrazione comunale di Cameri ha chiesto alla Regione Piemonte un'interpretazione in merito alla nota ricevuta da un'autodenuncia della Ditta Luna Rossa S.r.l. e della Ditta Inerti Piemonte, che segnalavano una sovraescavazione volumetrica di 30.000 metri cubi rispetto a quella autorizzata.
L'autorizzazione per attività estrattiva aveva durata di 15 mesi, dal 21 giugno 2012 fino al 20 settembre 2013. Purtroppo, l'autodenuncia è giunta, invece, decisamente in ritardo, perché è pervenuta a luglio 2015.
Ciò che a noi preme sottolineare con questa interrogazione è che, da un lato, purtroppo, per quanto riguarda l'attività estrattiva, siamo in una completa assenza di controlli; dall'altro, in giurisprudenza amministrativa vige il principio per cui tempus regit actum, ossia vale la normativa vigente nel momento in cui si fa l'atto. Il momento di autodenuncia è giunto quando la normativa relativa alle multe per l'attività estrattiva che va oltre il permesso, è stata aumentata.
Siamo perplessi che nel momento in cui si scopre che la Regione ha aggiornato questo tipo di sanzione amministrativa, un'azienda faccia un'autodenuncia e che questa autodenuncia sia riferita ad un periodo dove non è stato possibile fare dei controlli. L'unica cosa che è certa è che il momento della denuncia avviene con la nuova sanzione amministrativa e il diritto amministrativo ci dice che l'unico atto certo è quello dell'autodenuncia. Quindi, in quel momento, la sanzione amministrativa non è di circa 1.000 euro, ma di circa 40.000 euro.
Sappiamo che la Regione ha dato un'altra valutazione, per cui giungo alla domanda: noi presentiamo questa interrogazione per sapere quali controlli siano stati effettuati, al fine di verificare che effettivamente, l'abuso sia avvenuto precedentemente all'entrata in vigore della legge regionale 3/2015 che modifica il regime sanzionatorio. Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore De Santis; ne ha facoltà.
DE SANTIS Giuseppina, Assessora alle attività estrattive Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Andrissi.
Riassumo gli eventi richiamati nell'interrogazione: il Comune di Cameri, con nota del 31 ottobre scorso, ha richiesto l'interpretazione dell'articolo 21 della l.r. 69/1978, come novellato dalla l.r. 3/2015 relativamente al comma 2 del suddetto articolo, cioè "inosservanza delle prescrizioni che ha determinato una maggiore quantità di materiale estratto". Nel caso concreto, il Comune ha segnalato una cubatura estratta di circa 30.000 metri cubi, superiore a quanto previsto da un progetto autorizzato dallo stesso Comune, ai sensi della l.r. 69/1978.
Al fine di un'interpretazione corretta e certa, l'esame della richiesta è stata condotta con il supporto del Settore regionale "Attività legislativa e consulenza giuridica", ed è stata acquisita, via e-mail, ulteriore documentazione da parte del Comune, dalla quale si è accertato che: l'infrazione è stata commessa nell'ambito dell'autorizzazione concessa dal Comune di Cameri per il "Subentro e rinnovo della Bonifica Agraria con asportazione di inerti in località Cascina Michelona, esercita dalla Ditta Luna Rossa s.r.l. e dalla Ditta Inerti Piemonte" la suddetta autorizzazione è stata rilasciata in data 21 giugno 2012 per una durata pari a 15 mesi a decorrere dalla data del rilascio, cioè sino al 20 settembre 2013 con comunicazione del 10 luglio 2015, le ditte Luna Rossa S.r.l. e Inerti Piemonte hanno comunicato l'ultimazione dei lavori di recupero ambientale (agricolo) della cava (ed. "bonifica agraria"), allegando la documentazione ritenuta necessaria e segnalando il maggiore volume di scavo.
Come sopra indicato, la cava è stata autorizzata sino al 20 settembre 2013 e, da quanto segnalato dal Comune di Cameri, non risulta alcuna attività svolta dopo tale data.
La comunicazione del 10 luglio 2015 delle Ditte Luna Rossa s.r.l. e Inerti Piemonte non è anomala, bensì è stata fatta dalle società autorizzate al fine prioritario di liberare la cauzione o polizza fidejussoria presentata a favore del Comune di Cameri, ai sensi dell'articolo 7 della l.r. 69/1978; essendo infatti la cauzione liberabile dopo due o tre anni dalla conclusione dei lavori di estrazione, la comunicazione è stata fatta circa due mesi prima dello scadere dei suddetti due anni.
Inoltre, dal momento che il Comune avrebbe attuato dei controlli sia sull'attività svolta sia sulla corretta attuazione del recupero ambientale (riutilizzo agricolo), le società hanno segnalato l'asportazione di materiale in più rispetto a quello autorizzato, presentando al Comune anche un rilievo topografico dell'area a fine lavori.
Dagli atti a disposizione della Regione Piemonte, l'ipotesi paventata dall'interrogazione, cioè che il materiale abusivamente asportato sia stato estratto dopo l'entrata in vigore della l.r. 3/2015 (12 marzo 2015), è pertanto priva di fondamento.
Da quanto acquisito dal Comune, titolare delle funzioni di controllo delle attività estrattive ai sensi dell'articolo 19 della l.r. 69/1978 tenendo anche presente che la Regione non ha alcuna competenza al controllo delle cave autorizzate dai comuni, in quanto il concorso al controllo è svolto, ai sensi della più volte richiamata l.r. 69/1978, dalle Amministrazioni provinciali, emerge in modo inequivocabile che l'illecito amministrativo, cioè l'asportazione dei 30.000 metri cubi non autorizzati sia stato attuato in data antecedente all'entrata in vigore della l.r.
3/2015.
Come definito con il Settore regionale "Attività legislativa e consulenza giuridica" la sanzione da applicare ai sensi della l.r. 69/1978 è quella prevista al momento dell'infrazione.
Si precisa, inoltre, che dalla documentazione acquisita non risulta alcuna alterazione ambientale, in quanto risulta che il terreno sia stato restituito all'originario uso agricolo. Nel rispondere al Comune, il Settore "Polizia mineraria, Cave e miniere", non avendo competenza in merito ai controlli, ha comunque sottolineato, in termini generali, di verificare eventuali alterazioni ambientali nel cui caso lo stesso Comune dovesse intervenire. Grazie.



PRESIDENTE

Vista la complessità della risposta, il Consigliere Andrissi ne chiede copia scritta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 848 presentata dalla Consigliera Batzella, inerente a "Mobilità per i 67 lavoratori della All Foods S.r.l. Servizio Mensa presso la Città della Salute e della Scienza di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 848, presentata dalla Consigliera Batzella, cui risponderà l'Assessore Pentenero.
La parola alla Consigliera Batzella, per l'illustrazione.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Chi risponderà a quest'interrogazione, scusi?



PRESIDENTE

L'Assessore Pentenero, visto che si tratta di lavoratori.



BATZELLA Stefania

Pensavo che rispondesse l'Assessore Saitta, trattandosi di un'azienda...



PRESIDENTE

In ogni caso, l'Assessore è presente.



BATZELLA Stefania

Sì, perché avevo già accennato il caso anche in Commissione. Grazie.
L'interrogazione ha per oggetto la mobilità per i 60 lavoratori della All Foods S.r.l., che è la società appaltatrice che dal 1° novembre 2015 è subentrata con una gara di appalto al massimo ribasso nella gestione del servizio di ristorazione - quindi il servizio mensa - della Città della Salute e della Scienza di Torino, quindi Ospedale Molinette, infatti ha sede nell'ospedale Molinette, poi gestisce anche il servizio degli Ospedali Sant'Anna e Regina Margherita, con quasi 5.000 pasti al giorno, ed ha in forza di 257 dipendenti in totale.
Prima del subentro, nell'ottobre 2015 (vi ricordo che ha iniziato la sua gestione il 1° novembre), la società appaltatrice aveva richiesto la Cassa Integrazione in Deroga a rotazione per i 257 dipendenti, che però è stata respinta per vizio di forma da parte della Regione Piemonte.
Il 19 novembre scorso è stata indetta un'assemblea pubblica sindacale dei dipendenti della All Foods presso il piazzale dell'Ospedale Molinette di Torino; ero presente, perché mi sono recata in prima persona. In quell'occasione i lavoratori denunciavano la cassa in deroga strumentale a rotazione per tutti i dipendenti, si lamentavano anche dei turni lavorativi e delle disposizioni che la società aveva disposto per questi lavoratori quindi i turni lavorativi che non rappresentavano il rispetto delle norme contrattuali nei termini di preavviso. Inoltre, succedeva che alcuni di questi lavoratori quando si recavano al lavoro, oppure il giorno prima gli veniva detto di non andare a lavorare, di prendersi un giorno di ferie e di stare a casa. Tra l'altro c'è da sottolineare che questi lavoratori sono costretti a prendersi dei giorni di ferie non ancora maturate.
Agli inizi di dicembre ho effettuato un sopralluogo di tutti i locali addetti al servizio di ristorazione e sono state rilevate condizioni di lavoro non ottimali per questi lavoratori all'interno della mensa. Inoltre c'è da dire che una parte dei lavoratori spesso sono obbligati a stare a casa in malattia per forti stati di ansia e di stress legati alle condizioni di lavoro.
Peraltro, ho potuto constatare in prima persona che il sistema di aspirazione risultava carente per far fronte ai fumi in una realtà in cui si preparano 5.000 pasti e, ancora, i macchinari adibiti al lavaggio delle stoviglie, come io stessa ho potuto constatare, non funzionavano ed il personale deve lavare tutte le stoviglie a mano.
Negli stessi giorni in cui ho effettuato il sopralluogo (2 e 3 dicembre) contemporaneamente succedeva che una delegazione di lavoratori rappresentanti sindacali è stata anche accolta dal Presidente del Consiglio regionale Mauro Laus. I lavoratori si sono recati dal Presidente del Consiglio regionale per denunciare le condizioni lavorative e il rischio di licenziamento, perché il 1° dicembre si è aperta la procedura di mobilità ai sensi della legge 223/1991 articolo 24, comma 1, giustificata come conseguenza della riorganizzazione del servizio per i 67 dipendenti. Quindi sono a rischio licenziamento 67 dipendenti.
Quindi, interrogo l'Assessore per conoscere quali provvedimenti si intendano adottare per garantire il futuro occupazionale dei 67 dipendenti della All Foods Srl, l'unica ditta che si è presentata, tra l'altro, alla gara d'appalto - lo ricordo - al massimo ribasso. E per l'ennesima volta voglio precisare, voglio denunciare e spero che questa Giunta e che questo Consiglio non permettano più gare di appalto al massimo ribasso sulla pelle e a discapito dei lavoratori, quindi sulla pelle dei lavoratori e, anche in questo caso, sulla pelle dei pazienti, perché stiamo parlando di strutture ospedaliere di rilevanza non solo nazionale, ma internazionale! Quindi, mi auguro che si prendano dei provvedimenti anche per le gare d'appalto al massimo ribasso.
Dicevo, vorrei sapere appunto che cosa intendete fare, ma vedo che gli Assessori sono poco attenti al discorso...



PRESIDENTE

Consigliera Batzella, lei ha già parlato per sei minuti e ne aveva soltanto tre.
La prego di concludere.



BATZELLA Stefania

Concludendo chiedo quale sia il futuro di questi 67 dipendenti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la risposta.



PENTENERO Giovanna, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Sull'interrogazione in specifico, è evidente che si inseriscono più questioni: l'aspetto legato al tavolo di crisi, che oggi necessita la vicenda in specifico di All Foods e il tema della gestione dei servizi che attiene le Aziende Sanitarie, ma non solo le Aziende Sanitarie. Sono due temi e due argomenti che hanno due necessità diverse d'intervento e due necessità di valutazione diverse.
Per quello che riguarda il tema dei lavoratori, noi conoscevamo benissimo la situazione che era emersa negli incontri a seguito di una segnalazione fatta da tutte le sigle sindacali FILCAMS, GCIL, FISASCAT UILTUCS e UIL confederali. Abbiamo incontrato separatamente le parti effettuando delle riunioni propedeutiche ad un incontro congiunto, al fine di trovare una soluzione che potesse essere di supporto alla difficile situazione che nel frattempo si era creata.
Nel corso dell'ultimo incontro, avvenuto nel mese di novembre, presente anche UGL, la Regione Piemonte ha invitato le parti a riprendere le trattative per arrivare ad una conclusione positiva della vicenda e qualora ci fossero i presupposti, sottoscrivere un accordo che prevedesse il ricorso agli ammortizzatori sociali di tipo conservativo.
Le organizzazioni sindacali si sono rese disponibili ad un confronto con l'azienda, ma la società non ha ritenuto in quel momento di accogliere questa sollecitazione.
L'11 dicembre la All Foods ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 67 lavoratori operanti presso l'appalto della refezione della Città della Salute e della Scienza di Torino. Tale eccedenza del personale è stata motivata dalla presenza del personale in esubero rispetto a quello necessario per l'espletamento del servizio e rispetto all'organico, per cui la società ha presentato la propria offerta.
Questa motivazione appare impropria, perché si ritiene che si sarebbe dovuto tener conto dell'eccedenza in sede di passaggio di appalto. Queste sono verifiche che abbiamo fatto con l'Azienda Sanitaria, che là dove ci sono delle anomalie le farà notare secondo le norme previste dal contratto in essere dopo l'espletamento dell'appalto.
In base alle tempistiche previste dalla normativa vigente sui licenziamenti collettivi, la procedura è ancora nella fase sindacale, cioè 30 giorni dalla data di attivazione. Qualora le parti non dovessero trovare un'intesa, la trattativa proseguirà presso la Regione Piemonte in fase amministrativa, 30 giorni dalla comunicazione di mancato accordo in sede sindacale.
La Regione Piemonte - a questo punto si arriva alla seconda questione che dicevo poc'anzi, quindi Assessorato al Lavoro e l'Assessorato alla Sanità - continua a monitorare la situazione con particolare attenzione in modo particolare rispetto alle clausole previste dal contratto. Su richiesta delle organizzazioni sindacali, è stato organizzato un incontro specifico il 29 dicembre Continuiamo a monitorare la situazione specifica e si stanno facendo dei ragionamenti, invece, di carattere più di sistema, legati a come oggi le norme e i contratti firmati in sede nazionale, che vengono applicati in sede locale, trovino risposta all'interno di quelli che sono gli appalti che Aziende sanitarie e Enti locali emanano in questi periodi.
E' sicuramente una situazione complessa, perché ci troviamo spesso di fronte a contratti che rappresentano una situazione di grossa difficoltà per i nostri lavoratori e, nello stesso tempo, c'è la necessità di stare all'interno di un piano economico che le Aziende Sanitarie spesso presentano, nonché di applicare una norma che prevede la riduzione del 5 all'interno di tutti i servizi gestiti dalle Aziende sanitarie stesse.
Il combinato disposto delle due vicende crea un quadro di grande instabilità e preoccupazione.
Come ho detto, stiamo lavorando sui due fronti, consapevoli della delicatezza e della complessità del tema, ovviamente coinvolgendo anche l'Assessorato alla sanità.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Interrogazione a risposta immediata n. 852 presentata dal Consigliere Graglia, inerente a "Attuazione della mozione n. 380"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 852, presentata dal Consigliere Graglia., che ha la parola per l'illustrazione.



GRAGLIA Franco

Grazie, Presidente.
Premesso che, con la legge 164/2014, di conversione del decreto legge 133/2014, è stata introdotta la lettera d-ter) al comma 4 dell'articolo 16 del Testo Unico in materia di edilizia (DPR. 380/2001).
Considerato che tale nuova disposizione introduce il maggior valore determinato da interventi su aree o immobili in variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione d'uso, tra i criteri per la definizione delle tabelle paramediche necessarie per l'indicazione degli oneri di urbanizzazione.
Tenuto conto che l'incidenza degli oneri di urbanizzazione è, ai sensi di legge, stabilita con deliberazione del Consiglio comunale sulla base delle tabelle parametriche come indicate dalla Regione per classi di Comuni.
Rilevato che la formulazione della norma è di difficile interpretazione sia come ambito applicativo sia, soprattutto, quanto alle modalità di determinazione del "maggior valore" che deriva dalla trasformazione edilizia che è oggetto di autorizzazione.
Considerato che la questione è di assoluta rilevanza non solo per ragioni di legittimità dei provvedimenti edilizi che vengono rilasciati, ma anche perché, comportando in capo al soggetto richiedente l'obbligo di corrispondere un contributo straordinario aggiuntivo rispetto agli oneri di urbanizzazione ed al costo di costruzione già dovuti al rilascio del permesso di costruire, configura un danno erariale in capo agli uffici competenti in caso di mancata o inadeguata applicazione dello stesso.
Constatato che la scelta del legislatore di introdurre nell'ordinamento una innovazione di tale portata senza prevedere un termine adeguato per darvi applicazione ha di fatto gettato nel caos l'attività gestionale del settore edilizio, che peraltro è strategico in qualsivoglia politica di sviluppo e di contrasto alla crisi dominante che non voglia limitarsi alle parole.
Tenuto conto che con mozione n. 380, approvata il 28 luglio 2015, di cui si richiama integralmente il contenuto, il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta a predisporre in termini rapidissimi un'integrazione della vigente delibera regionale, relativa ai parametri per la determinazione degli oneri, contenente le indicazioni applicative relative a tale "contributo straordinario".
Rilevato che a oggi la Giunta non ha ancora dato attuazione agli impegni di cui alla mozione n. 380, interrogo il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere entro quali tempi si intenda di dare corso a quanto previsto dalla mozione n. 380, approvata ormai da tre mesi, al fine di chiarire l'interpretazione e la conseguente corretta e certa applicazione da parte delle Amministrazioni comunali della nuova disposizione del Testo Unico dell'edilizia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Giustamente il Consigliere Graglia ha richiamato la mozione n. 380 del luglio scorso; successivamente c'è stata un'interrogazione ordinaria (la n.
725) e oggi siamo all'interrogazione immediata n. 852 su questa applicazione della norma.
Devo dire che gli Uffici nei mesi passati hanno lavorato confrontandosi con le altre Regioni, cercando soprattutto di definire una strategia unitaria col Ministero competente per arrivare a una proposta di atto deliberativo che definisca i criteri per il calcolo e l'applicazione del contributo straordinario.
Con questo provvedimento, sarà posta particolare attenzione al contenimento del consumo del suolo, con l'individuazione di parametri più alti per le aree libere non ancora urbanizzate, rendendo più conveniente la rigenerazione e riqualificazione di aree già edificate e urbanizzate attraverso progetti di elevata qualità edilizia urbana.
Gli Uffici, inoltre, hanno avviato lo studio per definire un'ipotesi di revisione dei parametri delle tabelle degli oneri di urbanizzazione. Questo lavoro è in fase conclusiva. Il provvedimento relativo al contributo straordinario sarà posto all'attenzione della Giunta nella prima quindicina del mese di gennaio. Successivamente dovrà essere acquisito il parere del Consiglio delle autonomie locali, cui seguirà l'approvazione dell'atto deliberativo da pare della Giunta. Quindi siamo alle battute finali di questo percorso.


Argomento: Nomine

Interrogazione a risposta immediata n. 850 presentata dal Consigliere Vignale, inerente a "Applicazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 39/2013"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 850, presentata dal Consigliere Vignale, che ha la parola per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
E' noto che in questi giorni e in queste settimane si sta dando attuazione alla legge sulle aree protette, in particolar modo relativamente all'elezione dei Presidenti.
In riferimento a una di queste nomine, dagli Uffici regionali è stata sollevata una questione di applicabilità del decreto legislativo 39/2013 per verificare se il ruolo di Commissario straordinario di un Ente rientri tra le cariche o gli incarichi per i quali il decreto prevede l'inconferibilità o l'incompatibilità. Va tenuto conto che la legge 19 individua quelle che sono già le incompatibilità per le quali non si pu ricoprire la carica di Presidente e questo aspetto, cioè l'aver svolto un ruolo di Commissario straordinario, non è all'interno di queste incompatibilità.
Peraltro, il parere che gli Uffici forniscono dice testualmente: "L'Autorità nazionale anticorruzione ha equiparato la figura del Commissario straordinario a quella di Amministratore delegato Presidente di un Ente privato in controllo pubblico; conseguentemente sembrano trovare applicazione le previsioni del decreto legislativo 39".
Devo dire che quando si chiede un parere normativo agli Uffici, ma non soltanto agli Uffici, quando gli stessi Uffici legislativi del Consiglio regionale ci spiegano sempre come non possa esistere, tanto all'interno della legge quanto all'interno di un'interpretazione della legge, alcun dubbio rispetto al fatto che si possa o non si possa. E devo dire che leggere le parole "sembrano trovare applicazione" evidentemente non fornisce un'interpretazione puntuale sul fatto che sia possibile o non possibile: qualora provassimo a scrivere una norma in cui scriviamo che sembra o potrebbe essere illegittima l'assunzione di un incarico, gli Uffici legislativi del Consiglio ci direbbero che dovremmo cambiare il verbo, perché non potrebbe essere utilizzato in tal modo.
Pertanto, volevamo chiedere all'Assessore se si intenda fare propria l'interpretazione, malgrado non vi sia alcuna certezza rispetto a questo ipotetico - dico ipotetico per la lettura che abbiamo dato alla nota motivo di inconferibilità o incompatibilità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valmaggia per la risposta.



VALMAGGIA Alberto, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
In primo luogo, va osservato che la normativa in questione è una normativa molto recente, posteriore sicuramente alla legge regionale 19 del 2009, ed è una normativa anche particolarmente complessa che si trova ai suoi primi casi di applicazione concreta in Regione Piemonte. Nel contempo la stessa norma, attenendosi alla materia della trasparenza e dell'anticorruzione, richiede un'interpretazione rigorosa e puntuale.
Per questa ragione, gli Uffici dell'Assessorato all'ambiente, governo e tutela del territorio - Uffici che hanno un settore legislativo giuridico di grande qualità e di grande professionalità - hanno comunque richiesto l'ausilio degli uffici centrali regionali.
Da poco la Regione ha istituito un Settore "Trasparenza e anticorruzione" con responsabile Andrea Vanner. E' stato chiesto un parere a questo Settore, così come al Settore Segreteria della Giunta regionale guidato dal dottor Guido Odicino, e al Settore Attività Legislativa e Consulenza Giuridica della Direzione Affari Istituzionali, guidato dalla Dottoressa Faina.
Quindi, ci si è rivolti dalla Direzione Ambiente al livello centrale regionale, in modo da considerare a tutti gli effetti la massima autorità interna all'Amministrazione regionale sulla materia di cui trattasi. A loro volta i predetti Uffici centrali hanno prudentemente fondato le proprie risposte sugli orientamenti espressi dall'ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, che è la massima autorità nazionale sulla materia.
Pertanto, alla richiesta dell'interrogante rispondo in modo molto semplice, cioè che faccio propria l'interpretazione degli Uffici regionali.
Apprezzo ed ho piena fiducia nel lavoro che hanno svolto gli Uffici, ma apprezzo la professionalità e la capacità che gli Uffici hanno, soprattutto sul fronte giuridico, e faccio mia quella che è l'interpretazione che gli Uffici hanno dato su questa partita.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.30 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



(La seduta ha inizio alle ore 15.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boeti e Caputo.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.33, riprende alle ore 15.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Nella Conferenza dei Capigruppo si è trovato quest'accordo: fino alle ore 16,45 saranno illustrati i due atti di indirizzo inerenti alla psichiatria, il primo del Consigliere Vignale ed altri, il secondo del Consigliere Gariglio ed altri Consiglieri. Poi se l'Assessore lo riterrà potrà intervenire e chi vorrà intervenire lo potrà fare fino alle ore 16,45.
Ora ci stiamo organizzando con i tempi perché sul disegno di legge n.
167 c'è il contingentamento fino alle ore 19; faccio recapitare presso i banchi dei rispettivi Presidenti dei Gruppi i dati sui tempi da gestire.
Complessivamente, nei tempi contingentati vi sono sia gli emendamenti sia gli atti di indirizzo.


Argomento: Psichiatria

Esame mozione n. 606 presentata dai Consiglieri Vignale, Sozzani Porchietto, Graglia e Berutti, inerente a "Miglioramento della delibera n. 30 del 3 giugno 2015 sui servizi residenziali in psichiatria e costruzione di un osservatorio permanente sulla psichiatria"


PRESIDENTE

mozione n. 604 presentata dai Consiglieri Gariglio, Ravetti, Rossi, Valle Rostagno, Ferrentino, Monaco, Appiano, Conticelli, Accossato, Gallo Ottria, Chiapello, Corgnati, Barazzotto, Laus, Motta, Molinari, Boeti Allemano, Giaccone, Grimaldi, Baricco e Caputo, inerente a "Riordino delle reti dei servizi residenziali di psichiatria affinché siano garantite efficacia clinico-riabilitativa, appropriatezza dei percorsi di cura ed economicità"



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 604 e della mozione n. 606 relative entrambe alla delibera n. 30 sulla psichiatria, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione della mozione n.
606.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La mozione che abbiamo presentato riprende, anche se solo in parte, una mozione che già precedentemente avevamo presentato, con un cambio radicale: nella precedente mozione chiedevamo il ritiro della delibera n. 30; in questo caso chiediamo un miglioramento, perché crediamo che in questi mesi al netto di tutto ciò che comunque ci siamo detti sia in Consiglio sia in Commissione, alcuni passi per arrivare ad un miglioramento della delibera n. 30 siano stati fatti.
Noi, in modo molto puntuale, cerchiamo di indicare ciò che abbiamo inserito all'interno della mozione, che, vogliamo sottolineare, non sono le uniche parti in cui riteniamo che la delibera n. 30 vada modificata, ma sono per noi quelle più importanti. Quindi, abbiamo fatto la scelta di inserire all'interno della mozione le modifiche che riteniamo più significative, partendo da due assunti.
Il primo punto è che è assolutamente necessario - e risottolineiamo assolutamente necessario - un riordino della rete della residenzialità psichiatrica piemontese, perché è evidente che la deliberazione n. 357 che pur essendo stata una buona deliberazione, aveva il grande vulnus che tutto il tema relativo ai gruppi appartamento veniva racchiuso in cinque righe.
Quindi, nel tempo di quello se n'è fatto uso, in moltissimi casi in senso positivo, in qualche caso un po' meno.
Però non possiamo non partire dal presupposto che il grande patrimonio che questa Regione ha è diverso da quello di altre Regioni, perché quando paragoniamo i numeri relativamente ad un ipotetico sforamento che abbiamo sui gruppi appartamento, dobbiamo anche tenere presente che abbiamo un numero decisamente inferiore di inserimenti in strutture di tipo A o di tipo B rispetto, ad esempio, alla vicina Regione Lombardia.
Com'è noto, i gruppi appartamento, o le comunità alloggio, hanno un costo inferiore e anche un percorso riabilitativo che tende ad un reinserimento dei pazienti psichiatrici.
Ciò premesso, all'interno della mozione chiediamo che si costituisca un osservatorio permanente sulla psichiatria, composto da tutti i soggetti interessati, ovviamente, dalla Regione Piemonte, dai Dipartimenti di Salute Mentale, ma anche dagli Enti locali, dai soggetti gestori e dalle associazioni di pazienti e familiari (lo riteniamo fondamentale nell'immediato, per cercare di migliorare la delibera, con un coinvolgimento dei soggetti interessati, e, in un momento successivo, per una valutazione delle prestazioni erogate ai sensi della delibera o comunque, ai sensi delle prestazioni della sanità piemontese in termini di riabilitazione psichiatrica); di prevedere che le Comunità alloggio e i Gruppi appartamento h24 e h12 mantengano un principio riabilitativo, quindi sanitario, mediante l'introduzione nelle SRP2 e individuando una nuova tipologia di struttura intermedia che non sia né la comunità di tipo A o di tipo B e neppure i gruppi appartamento a fasce orarie; di prevedere altresì che l'inserimento dell'utente in una struttura avvenga attraverso la sottoscrizione di un "accordo/impegno di cura" tra, certamente, i Dipartimenti di Salute Mentale, ma anche con il paziente o, qualora necessario, con l'associazione di pazienti e familiari che, in qualche modo, possano supportare questa attività, al fine di consentire una volontaria adesione del paziente al trattamento sanitario.
Ricordiamo che in tutta la regione il trattamento sanitario è volontario, che decide il paziente; oggi, solo in psichiatria - non solo in questa regione - è univoca la scelta del Dipartimento.
Altresì, chiediamo che la modulazione della compartecipazione della spesa, nel momento in cui la Regione Piemonte uscirà dal piano di rientro possa non essere il 60-40; che in ogni area sovrazonale possano nascere strutture residenziali destinate ad accogliere i soggetti il cui inserimento viene coattivamente richiesto dall'autorità giudiziaria (non sono i pazienti REMS quelli che arrivano dagli OPG, ma sono quelli in cui quasi settimanalmente, l'Autorità giudiziaria dispone un inserimento).
Soprattutto, chiediamo di inserire all'interno della delibera - quella che noi definiamo una "terza gamba" - la domiciliarità. E' contenuta nel piano della domiciliarità della Regione, ma deve anche essere all'interno di un piano sui servizi psichiatrici che non prevedano solo la residenzialità di I livello, quella più protetta, o l'SPDC, e la residenzialità di alta, media o bassa intensità, che prevedano anche la possibilità di reinserimento a tutti gli effetti nel tessuto sociale con budget di spesa dedicato ad ogni singolo DSM, per fare in modo che venga potenziata l'assistenza domiciliare con dei budget di salute ad esso dedicate, nonché con il potenziamento di percorsi di reinserimento lavorativo con stanziamenti dedicati a borse di lavoro e tirocini formativi.
Da una valutazione effettuata anche con altri colleghi, si è ragionato nell'individuare punti di contatto tanto con questa mozione quanto con la mozione che ha presentato la maggioranza. Pertanto, visto che su questo non c'è ancora una totale condivisione, nonostante crediamo sia un'urgenza quindi, una priorità da inserire all'interno della delibera ma anteponendo la necessità del miglioramento della delibera n. 30 rispetto a posizione di parte - e volendo trovare su questo una larga maggioranza del Consiglio che credo sia utile a tutti e non soltanto a noi che siamo un Gruppo di opposizione - noi casseremo la parte relativa alla compartecipazione delle famiglie, riservandoci ovviamente di affrontarla nel momento in cui usciremo dal piano di rientro. Per esempio, la Regione Veneto, non essendo in piano di rientro, ha una compartecipazione delle famiglie che non è al 60% per il socio assistenziale e al 40% per la sanità, ma è differenziata con un minore carico per le famiglie o per gli enti locali.
Casseremo di nuovo, non perché sia un'urgenza, anzi lo sottolineiamo come una vera urgenza, il fatto che esista almeno una struttura residenziale destinata ai soggetti per cui l'autorità giudiziaria chiede ai DSM l'inserimento coattivo, altrimenti vi è il rischio, come spesso accade che queste persone, con ovviamente un trascorso significativo, siano inserite in strutture che non hanno né la competenza professionale - non per responsabilità di chi vi opera, ma perché occorre una competenza dedicata - né le modalità per ospitare queste persone.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio per l'illustrazione della mozione n. 604; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Rispetto al tema del riordino delle reti e dei servizi residenziali di psichiatria appena trattato dal collega Vignale, il Partito Democratico del Piemonte ha svolto una puntigliosa e ampia opera di consultazione di tutte le realtà interessate, producendo un documento che ha già avuto l'attenzione dei media, quindi è noto in quest'Aula. Su questa base, il Gruppo consiliare regionale ha predisposto una mozione di indirizzo e mi compiaccio che illustri colleghi dell'opposizione si siano in qualche modo anche ispirati ad essa nell'elaborare i propri documenti.
Ci tengo a dire che apprezziamo il fatto che la Giunta regionale abbia messo le proprie mani in questa vicenda. Infatti, ricordo che c'è il modello AGENAS-GISM, approvato dalla conferenza unificata Stato-Regioni nel 2013 e attuato in Regione con delibera di questo Consiglio del 23 dicembre 2013 - cioè, esattamente due anni fa, Assessore Saitta, questo è un segno e a quasi due anni di distanza, sostanzialmente, non era stato fatto nulla la Giunta di allora era stata omissiva.
Bene ha fatto questa Giunta regionale ad intervenire e, in particolare di quella delibera sottolineiamo l'importanza di essere intervenuti sulle modalità autorizzative di accreditamento e di vigilanza delle strutture residenziali, sulla determinazione delle tariffe in particolare, perché su questo punto si trovavano discrepanze da ASL ad ASL, e addirittura all'interno dell'ASL, non giustificate da dati fattuali. Questa operazione di riordino testimonia la volontà di dare una buona amministrazione iniziando dal punto di vista della regolarità degli atti.
Tuttavia, su questa delibera si sono levate delle perplessità, che noi in qualche modo abbiamo rilevato, e su cui chiediamo che la Giunta regionale re melius perpensa provveda ad adottare alcuni correttivi per cercare di adattarsi meglio alle prescrizioni che derivano dal modello AGENAS-GISM, modello approvato dalla Conferenza unificata e che è in linea con la disciplina dei LEA, perché noi, ovviamente, vogliamo stare dentro la normativa, non proponiamo nulla che violi gli impegni sottoscritti tra le Regioni italiane e lo Stato centrale o violi le norme in materia di livelli essenziali di assistenza.
Sottolineo sette punti in ordine di importanza.
Primo: la DGR n. 30 fa ricadere tutte le comunità protette di tipo A e B nel concetto di strutture residenziali psichiatriche di tipo 1 e 2 del modello AGENAS, e su questo non c'è alcun problema, perché sono strutture interamente a carico del sistema sanitario. Assegna, però, le strutture presenti sul territorio piemontese denominate "gruppi appartamento" e "comunità alloggio" alla tipologia delle cosiddette SRP3, cioè la tipologia socio-assistenziale a bassa assistenza.
Questa scelta non è in perfetta coerenza con il documento AGENAS-GISM che si impernia - lo ricordiamo - sui concetti chiave della residenzialità funzionale ai percorsi individualizzati e sul concetto di percorsi di cura specifici e differenziati. In questo caso, il modello stabilisce che la distinzione tra le tre tipologie di strutture residenziali psichiatriche non sia di carattere strutturale, bensì di tipo funzionale, cioè deve riguardare le caratteristiche cliniche del paziente, la qualità dei programmi riabilitativi, l'intensità degli interventi erogati e le diverse tipologie degli interventi.
Molte delle strutture piemontesi che erano classificate come gruppi appartamento e comunità alloggio hanno difficoltà a finire nella categoria delle cosiddette SRP3, perché in queste strutture ci sono pazienti per cui vengono svolti interventi di carattere terapeutico-riabilitativo; percorsi che devono essere presi interamente in carico dal Sistema Sanitario.
Ecco perché riteniamo che il lavoro - che peraltro la Giunta regionale e l'Assessore hanno già intrapreso - di andare a individuare la tipologia del singolo paziente debba portare a specificare il fatto che i gruppi appartamento e le comunità alloggio devono avere una classificazione da SRP2 a SRP3, a seconda della tipologia d'interventi che vengono fatti sui pazienti, o meglio della gravità dei pazienti che sono inseriti, sapendo che alcuni pazienti, per la caratteristica della loro malattia, mal si prestano ad essere ricoverati in strutture molto istituzionalizzate.
Secondo punto: chiediamo che si rivedano i requisiti strutturali aggiuntivi che la DGR introduce per le strutture di civile abitazione requisiti che sono onerosi e che non risultano in linea con la normativa nazionale. Il cosiddetto "decreto Bindi" - il DPR del 14 gennaio 1997 - è molto flessibile su questi criteri ed è flessibile persino per le strutture ad alta ed intermedia intensità riabilitativa, a maggior ragione per le strutture cosiddette SRP3. Pertanto, chiediamo di rivedere i criteri strutturali.
Terzo punto: consideriamo importante prevedere progetti di domiciliarità alternativi o successivi alla residenzialità. Progetti che ribadisco - hanno carattere prettamente terapeutico-riabilitativo a valenza sanitaria e che, quindi, rientrano nell'ambito dei cosiddetti percorsi di presa in carico di cure esigibili, stabiliti dal Piano nazionale di azione per la salute mentale del 2013, e quindi ricompresi nei LEA.
Quarto punto: chiediamo che, attraverso le Commissioni distrettuali dell'Unità Multidisciplinare di Valutazione della Disabilità (gli UMVD), i Dipartimenti di Salute Mentale attivino progetti individuali che prevedano l'inserimento di pazienti in RSA o in strutture per pazienti autosufficienti o parzialmente autosufficienti, in nuclei dedicati. Questo perché, oltre ad avvicinare il paziente al proprio luogo di residenza, o al luogo di residenza della sua famiglia, determina anche rette sensibilmente inferiori rispetto a quelle delle SRP2 e SRP3. C'è, dunque, un beneficio per alcuni pazienti e per il sistema sanitario.
Quinto punto: chiediamo che l'inserimento in una struttura residenziale avvenga mettendo al centro la sottoscrizione di un accordo-impegno di cura tra il Dipartimento di Salute Mentale e il paziente (questo in linea con il documento AGENAS-GISM).
Sesto punto: chiediamo di provare a trovare una soluzione in merito alle diverse figure professionali che operano nell'ambito della residenzialità psichiatrica. E' stato fatto recentemente dalla Giunta regionale dell'Emilia Romagna: il problema è valutare se le funzioni educative possono essere esercitate da educatori professionali, oppure da laureati in psicologia. Abbiamo, in ogni caso, una Regione cui poter fare riferimento.
Settimo punto: chiediamo che venga costituito un Ufficio di Salute Mentale Centrale - presso l'Assessorato - efficiente e che venga istituito un tavolo di monitoraggio regionale (quello che il collega Vignale ha chiamato "osservatorio") in cui siano presenti le associazioni dei familiari, dei rappresentanti degli erogatori di servizi e i rappresentanti dei dipartimenti.
Riteniamo sia un utile contributo per migliorare tutto il percorso terapeutico del paziente e soprattutto crediamo che questi interventi possano essere anche utili dal punto di vista del risparmio economico. Lo sostengo, non per dire una boutade, ma perché, se stabiliamo programmi terapeutici di durata definita, possiamo monitorare meglio come e quando vengono spesi i soldi nella sanità.
Oggi abbiamo pazienti che vengono parcheggiati in strutture abbandonati nei Dipartimenti di Salute Mentale, per i quali paghiamo rette senza limite. Questo, ritengo sia un percorso serio, sostenibile e rispettoso della persona ed anche utile per migliorare l'efficacia della spesa sanitaria.
In sintesi, cari colleghi, apprezziamo il lavoro svolto dalla Giunta regionale, specie sul riordino amministrativo di una vicenda in cui ci sono state troppe omissioni nel passato e troppi interessi a non toccare nulla.
Crediamo che, dal punto di vista delle soluzioni, delle classificazioni si debba intervenire per risolvere i problemi aperti da questa DGR - che risolve alcuni problemi, ma ne lascia aperti altri - e riteniamo che, al termine di questo percorso, il Consiglio regionale e la Giunta regionale possano guardare alla propria comunità consapevoli di aver fatto un passo avanti per migliorare la qualità dei servizi, in modo economicamente sostenibile.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.
Vi ricordo che alle 16.45 devo passare tassativamente ad altro argomento.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Intanto, ricordo all'Aula che questa discussione è iniziata tanti mesi fa. Abbiamo già votato un atto d'indirizzo (primo firmatario il Consigliere Ravetti), abbiamo iniziato un lavoro importantissimo in Commissione, che ha previsto, durante il mese estivo, anche la possibilità di dare un po' più di certezza e tranquillità a chi ha avuto paura che questa deliberazione potesse incidere sul necessario lavoro di analisi delle strutture.
C'è stata una discussione a caratteri molto forti. Ricordo quello che ci siamo detti con l'Assessore: c'è un principio di fondo, e cioè che normare la residenzialità psichiatrica non può voler dire cancellare anche le fondamentali funzioni riabilitative dei gruppi appartamento. Mi pare sia stato questo il passo più importante: riconoscere che, qualora quelle funzioni fossero state presenti, nella cosiddetta etichetta SRP3 sarebbero andate oltre, magari nelle strutture SRP1 o SRP2.
Ritengo che, in parte, questo lavoro l'abbiamo già delineato in quella Commissione.
L'ho già detto in un'interrogazione all'Assessore: prima di leggere le motivazioni delle varie sentenze del TAR, sarebbe stato giusto intervenire subito. Ricordo che l'Assessore circa un mese fa, a pochi giorni dalla fine di quella ricognizione, in Aula ci disse: "Vediamo la fine della ricognizione e poi saremo pronti a re-intervenire".
Credo che, alla fine, l'importante sia questo.
Oggi, con questo atto di indirizzo, tutte le forze di maggioranza stanno dicendo: non possiamo ulteriormente aspettare che questo tipo di riconoscimento di queste funzioni vada fatto a partire da una visione non punitiva di chi ha fatto e ha svolto quel lavoro.
Ovviamente, partiamo dall'idea che le professionalità non vanno perse e dall'idea, più in generale, di una cultura di fondo: la non istituzionalizzazione in altri tipi di istituti non comporta necessariamente maggiori vantaggi, anzi, lo svolgimento di quelle funzioni terapeutiche dentro quelle Case potrebbe essere un'alternativa vera ad altri percorsi.
Personalmente, credo fosse necessaria una normativa che andasse verso un accreditamento che può essere utile anche ai soggetti chiamati a corrispondere queste prestazioni.
D'altra parte, credo fosse anche giusto, per difendere la storia di Franco Basaglia e di questo territorio, far sì che non venisse fuori l'idea, un po' assurda, che, alla fine, questo tipo di spesa e di investimento siano superiori a quelle delle comunità.
Anche grazie a questo atto di indirizzo si chiarisce la volontà di superare quella deliberazione e andare avanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Allemano; ne ha facoltà.



ALLEMANO Paolo

Sarò veloce, altri interventi sono stati molto tecnici e molto puntuali.
Innanzitutto, deve essere la sorte che fa sì che, dopo due anni, il 23 dicembre, siamo qui a discutere di questo tema, nonostante ci attenda un percorso molto rigido di carattere contabile.
E' già stato detto che rivisitare questa materia era di fondamentale importanza. Alla fine, dopo una discussione con i colleghi, ho sottoscritto anch'io questo ordine del giorno che, più che un atto coercitivo nei confronti dell'Assessore, che non ha certamente bisogno di essere da noi indirizzato a guidare la struttura, è una moral suasion.
Credo sia importante convenire sul fatto che tutto questo percorso deve avere al centro la persona, quindi tutti i richiami a percorsi individualizzati sono fondamentali.
Dobbiamo anche evitare di dare ulteriore spazio ad una chiave di lettura della delibera del giugno scorso dall'alto verso il basso: sembrava che l' intento fosse quello di "schiacciare" verso il sociale un tipo di patologia estremamente delicata e polimorfa. Proviamo a leggere la delibera dal basso verso l'alto, cioè con l 'intento di portare tutti i pazienti psichiatrici che si giovano di interventi di carattere sanitario verso percorsi terapeutico-riabilitativi.
Va da sé che quello che poi rimarrà a livello SPR3 (strutture psichiatriche residenziali di fascia 3) sarà soggetto alle regole della compartecipazione e dell'assistenza socio-sanitaria fissata dalle leggi e che vale per altre patologie.
Quindi, nessuna camicia di forza, ma un tentativo, che oggi mi pare ampiamente condiviso, di leggere nel senso giusto una delibera importante.
Credo che l'invito alla consultazione sia scontato. Non occorrono tavoli dirigisti, occorre sensibilità, perché molte famiglie si portano in casa il problema della patologia psichiatrica.
E' una patologia estremamente polimorfa; non esiste una codifica definita della malattia psichiatrica e, soprattutto, è l'ambito in cui le variabili esterne - dal reddito al livello di cultura e di istruzione incidono in modo determinante.
Tutte le politiche, quindi, devono essere messe in campo per mettere un argine alla patologia psichiatrica. Questo fa sì che ci sia la necessità di un confronto molto stretto con tutti coloro che hanno a che fare con il problema.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Al momento ho solo il testo cartaceo della mozione del PD, spero che venga caricato o consegnato il cartaceo di quello proposto da Forza Italia.
Volevo ringraziare di cuore il Gruppo Consiliare del Partito Democratico.
L'Assessore del Partito Democratico ha presentato una delibera di revisione dei servizi residenziali della psichiatria - la n. 30 del 3 giugno - creando la reazione di tutto il mondo della psichiatria, e il Gruppo del Partito Democratico presenta oggi una mozione per chiedere all'Assessore di modificare quella delibera.
Insomma, si fa tutto in casa! E' un modo interessante e curioso di fare politica, ma noi siamo qui per apprendere: siamo nuovi del settore, io forse un po' meno, ma i colleghi del mio Gruppo sicuramente sì. C'è una sottile ironia: non so se l'avete colta.
Sono sei mesi che stiamo andando ad incontri di Associazioni di parenti di pazienti psichiatrici, di lavoratori, di cooperative e di quant'altro correlato, e da sei mesi stiamo dicendo, in Commissione e in Consiglio, le stesse identiche cose.
Poi, se il Partito Democratico vuole fare maggioranza ed opposizione noi siamo ben lieti, tant'è che glielo voteremo anche questo ordine del giorno, ma ne sono già stati votati almeno altri tre; è stato istituito un tavolo di monitoraggio, di cui non si sanno gli esiti perché una volta è stato convocato ma non si sanno le risultanze ed il TAR incombe a gennaio.
Oggi, se vogliamo approvare l'ennesimo ordine del giorno, che non so che cosa porterà nelle modifiche della Giunta (il Presidente Chiamparino scuote la testa), noi siamo di nuovo qui a chiedere all'Assessore Saitta di considerare la IV Commissione - Commissione Sanità - lo spazio in cui si devono fare queste discussioni, prima di approvare, con delibere di Giunta pezzi di rivisitazioni importanti del servizio sanitario regionale saltando il luogo deputato, cioè la IV Commissione, in cui si dovrebbero discutere questi temi.
Grazie.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta? Prego, Assessore Saitta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Devo dire che oggi il dibattito in Aula sta registrando, e registrerà in questi documenti se il Consiglio li approverà, l'evoluzione di questo dibattito sul tema.
Sono ormai alcuni mesi, come ha ricordato il Consigliere Bono, che discutiamo di queste questioni. Non voglio assolutamente difendere le scelte compiute dicendo che sono perfette, ma sicuramente, pian piano tutti quanti stiamo tenendo conto della centralità del paziente (l'ho visto dalla discussione odierna rispetto al passato).
Forse siamo passati da una fase in cui eravamo più sottoposti dalle esigenze dei produttori, ad una in cui stanno emergendo le esigenze del paziente.
Il fatto di dire "raccogliamo tutti i dati relativi ai pazienti, e sulla base di quello che emerge siamo anche in grado di modificare le decisioni", mi pare elemento acquisito da parte di tutti.
Questo è sicuramente un fatto importante e si registra quello che è avvenuto.
Voglio ricordare - lo dicevano anche i Consiglieri Grimaldi e Gariglio il lavoro svolto in Commissione. Il collega Ravetti, Presidente della IV Commissione, potrebbe puntualmente riferire, non soltanto delle consultazioni, ma anche della partecipazione dei tecnici dell'Assessorato.
Oggi, le questioni emerse sono frutto, non soltanto di un confronto in Commissione, ma anche di un'elaborazione fatta in Assessorato.
Le questioni poste saranno sicuramente oggetto della modifica della delibera.
E' altrettanto importante - e mi piace sottolinearlo - il fatto che siamo passati da una fase in cui si diceva di ritirare la delibera, ad una fase di modifica della stessa e, quindi, di un riconoscimento che l'operazione di riordino, come ha detto il Consigliere Gariglio, fosse un'operazione utile.
Tutti i suggerimenti sono utili per la stesura del testo definitivo e non posso che apprezzare il grande realismo di tutti (anche qui lo faccio notare).
Siamo partiti da una fase in cui pareva avessimo un foglio bianco dove si poteva fare tutto, oggi si parla di Conferenza Stato-Regioni, accordo AGENAS, LEA (come giustamente ogni tanto ci ricorda Augusto Ferrari): tutti i vincoli, cioè, che un amministratore deve tener presente.
Mi pare quindi che tutti i suggerimenti siano apprezzabili e ci lavoreremo. Anche a questo proposito, incontri sono avvenuti, al di là del lavoro di Commissione, anche attraverso tavoli che Vignale definirebbe informali. C'è una crescita di patrimonio complessivo, in termini di dibattito, su questo tema: ne terremo conto.
Voglio aggiungere questo, e concludo. Io credo sicuramente che la discussione sia stata utile, ma credo sia anche utile - lo faremo come Giunta strada facendo, nei prossimi mesi - evitare qualche luogo comune che normalmente si verifica a mano a mano che si toccano tutti i settori.
Si dice che il Piemonte è straordinario e lo è il suo "modello" di sanità: il modello, il modello, il modello.
Penso che ad un certo punto - lo organizzeremo come Giunta regionale sarà utile, una volte messe a posto le delibere, un confronto italiano tra le esperienze che ci sono nelle Regioni. Lo faremo dopo, ma credo che questo potrebbe forse aiutarci a vedere i pregi che abbiamo ma probabilmente anche i limiti. Ritengo che, per quello che ho visto in altri settori, tutti i contesti hanno pregi e limiti e forse il raffronto con qualche esperienza potrebbe essere utile. Ci ritorneremo, in ogni caso dopo, per evitare il luogo comune per cui noi saremmo i migliori. Non lo so. Probabilmente qualcun altro ci ha pensato ed è più avanti di noi. E devo dire che una delle motivazioni che ci ha indotto a mettere mano al settore è anche quella di tener conto del quadro mutato.
In ogni caso, mi pare che ci sia una giusta evoluzione del dibattito e credo che sia opportuno e doveroso, anche da parte nostra e di chi ha preparato la delibera n. 30, riconfermare qui, come abbiamo detto, che la revisione va bene. E dopo che il Consiglio ha detto che non si tratta di ritirarla ma di migliorarla, evidentemente noi siamo più che disponibili.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Saitta.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 606, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 604, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 167, inerente a "Variazione al bilancio di previsione 2015 ed al bilancio pluriennale 2015-2017 e relative disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 167, inerente a "Variazione al bilancio di previsione 2015 ed al bilancio pluriennale 2015-2017 e relative disposizioni finanziarie", di cui al punto 7) all'o.d.g.
Tutti i colleghi hanno ricevuto l'indicazione dei tempi a disposizione per i rispettivi Gruppi.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Vignale, Berutti Graglia, Porchietto, Ruffino, Sozzani: "Lo stanziamento previsto all'UPB-A1502A1 è aumentato di euro 300.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB-A1101A1 denominata Risorse finanziarie e Patrimonio Bilancio Titolo 1 è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo solo per comunicare che non illustreremo gli emendamenti: useremo il tempo a nostra disposizione per illustrare le mozioni di indirizzo e per rammentare soltanto che su tre emendamenti chiediamo il voto separato.
Si tratta del n. 155) sulle istanze relative al Piano casa, di quello presentato sull'UNESCO (il cui numero non è ancora stato assegnato, perch ne modifica un altro di quelli presentati) e di quello sulla certificazione (che era il n. 38) e ora reca il n. 156), presentato congiuntamente con l'Assessore Saitta). Chiediamo che - naturalmente quando verrà il momento questi tre emendamenti vengano messi in votazione separatamente.
Gli altri non li illustriamo e per quelli si potrà poi procedere ad una singola votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio

Presidente, chiedo la votazione separata per tutti gli emendamenti che recano anche la mia firma.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Do atto che l'emendamento rubricato n. 54) non è ricevibile.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Diamo atto che il Consigliere Bono ha votato favorevolmente sia sull'emendamento n. 25) sia sull'emendamento n. 26).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
BATZELLA Stefania (fuori microfono) Presidente, non si capisce niente!



PRESIDENTE

Si concentri, perché c'è il contingentamento dei tempi.
Silenzio! BATZELLA Stefania (fuori microfono) Ma scusi...



PRESIDENTE

Silenzio! BATZELLA Stefania (fuori microfono) No, stia zitto lei!



PRESIDENTE

No, io non sto zitto. C'è il contingentamento dei tempi!



(Commenti del Consigliere Marrone)



PRESIDENTE

BATZELLA Stefania (fuori microfono)



PRESIDENTE

Voi avete il contingentamento...



PRESIDENTE

Collega Batzella, non siamo noi: questo è il Regolamento. Parli con il suo Capogruppo!



(Commenti del Consigliere Marrone)



PRESIDENTE

State tranquilli!



(Commenti del Consigliere Marrone)



PRESIDENTE

Pensate alla salute.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



(Commenti del Consigliere Marrone)



PRESIDENTE

Perché ci sono trenta secondi...
E' una delibera dell'Ufficio di Presidenza: funziona così, Consigliere Marrone.
Lei sa che sono uno preciso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Consigliere Marrone, c'è una prassi consolidata anche in questa legislatura secondo la quale, superati i 30 secondi, posso passare ad altra votazione.



(Commenti del Consigliere Marrone)



PRESIDENTE

E' scritto su una delibera dell'Ufficio di Presidenza cui anche lei è tenuto ad ottemperare.
Lei sa che io faccio solo le cose che si possono fare.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



(Commenti del Consigliere Marrone)



PRESIDENTE

Le farò personalmente recapitare la delibera in questione.
In ogni caso, alle ore 19 deve essere licenziato il provvedimento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La votazione si estende all'emendamento n. 98).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 108), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 109), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 106), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale l'assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Sull'emendamento rubricato n. 74), ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone.
Le ricordo che ha a disposizione tre minuti, Consigliere; prenda pure la parola.



MARRONE Maurizio

Grazie, Presidente.
Cercherò di usare i tre minuti non tanto per discutere dell'assestamento in sé quanto per osservare che, in ogni caso, il contingentamento non è stato deciso dalla Conferenza dei Capigruppo, ma è stato comunicato successivamente dalla Presidenza e quindi io sinceramente, lo ritengo illegittimo e ritengo che questa operazione vizi tutta la successiva discussione e votazione. Questo è il mio parere e lo voglio lasciare a verbale.
Proseguo con l'illustrazione degli atti di indirizzo collegati annunciando il ritiro dell'ordine del giorno che tratta della Torino Aosta. Sinceramente l'interesse era solo quello di evidenziare l'imbarazzo di un contrasto di indirizzo politico-amministrativo tra la Città metropolitana e la Giunta regionale. Questo è stato, direi, abbastanza chiarito nella Conferenza dei Capigruppo; sarà più divertente ritirarlo e ridiscuterlo magari nei primi mesi del 2016.
Mantengo invece la mozione sottoscritta anche da altri colleghi e presentata a proposito della richiesta di non sopprimere di fatto le residenze universitarie collocate nell'ex MOI, gestite da Fondazione Falciola e convenzionate con l'EDISU. Lo voglio dire nel minuto e mezzo che mi rimane perché è l'ennesima schizofrenia politica tra centrosinistra della Regione Piemonte e centrosinistra della Città di Torino.
Vorrei informarvi, nel caso non lo sapeste, che nel ghetto infernale che siete riusciti a consentire di creare nell'ex Villaggio olimpico dell'ex MOI con un migliaio di immigrati clandestini o meno, comunque extracomunitari occupanti quelle strutture olimpiche, noi ci ritroviamo quattro palazzine occupate e tre che si sono miracolosamente salvate da questo scempio perché utilizzate come residenze universitarie. Mentre la Città di Torino decide di riqualificare, con una votazione trasversale almeno sull'area ex MOI, inserendo attività di ricerca universitaria con l'Università degli Studi di Torino e il Politecnico, voi come Regione decidete, non rinnovando la convenzione con quelle palazzine, di tradire questa vocazione universitaria di riqualificazione che sempre voi, in quanto centrosinistra, avete deciso per quell'area e di consegnare scientificamente.
Cioè sono qui a dire, a dicembre 2015, che, per colpa di una vostra scelta politica, nell'aprile del 2016 l'occupazione abusiva dell'ex MOI raddoppierà, allargandosi nelle tre palazzine che voi lascerete deserte con la chiusura delle residenze universitarie, per mancanza di investimenti che politicamente avete evidentemente scelto di negare, consentendo così all'occupazione abusiva di passare da un migliaio circa a, immaginiamo con il raddoppio, quasi 2.000 immigrati occupanti abusivi e quindi raddoppiare un ghetto che sta affliggendo - senza alcuna visione ideologica: è un dato di fatto - tutta la zona Lingotto e l'area adiacente.
Questo era il caso di dirlo. Nell'atto di indirizzo avete modo di prendere un impegno per l'anno prossimo: se deciderete di votare in modo contrario, sarà chiara a tutta Torino, al mondo universitario, soprattutto a Torino sud, qual è la vostra intenzione politica su quell'area.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Faccio anch'io una dichiarazione come Presidente del Consiglio ribadendo che la Conferenza dei Capigruppo è la sintesi dell'Aula e l'Aula è sovrana.
In ogni caso, è stato così deciso sia nella Conferenza dei Capigruppo sia nell'Aula, pertanto il provvedimento che stiamo votando è assolutamente legittimo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 14) e n. 17) sono irricevibili.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 22) e n. 21) sono irricevibili.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 65) è irricevibile.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 64) è irricevibile.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 111).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 113), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 114), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 115), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 116), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 117), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 118), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 119), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 120), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 121), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 122), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 123), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 124), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 125), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 126), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 127), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 128), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 130), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 131), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 132), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 133), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 134), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 135), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 136), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 137), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 138), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 141), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 142), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 139), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 140), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 150), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 145), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 146), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 147), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 148), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 151), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 152), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 143), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 144), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 153), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 bis.
Do atto che l'emendamento rubricato n. 39) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 156), presentato dai Consiglieri Vignale e Ravetti: Dopo l'art. 18 del disegno di legge n. 167 è aggiunto il seguente: Art. 18 bis (Inserimento dell'art. 14 bis nella l.r. 10/1995): 1. Dopo l'art. 14 della l.r. 10/1995 è aggiunto il seguente: Art. 14 bis (Controllo societario e di gestione e obbligo di certificazione del bilanci) 1) Al collegio sindacale saranno individuati con cadenza annuale dalle competenti strutture regionali le aree prioritarie oggetto di appositi controlli, mediante la predisposizione di un piano dei controlli, che prevedano relazioni periodiche sulle evidenze emerse.
2) Al completamento del percorso attuativo della certificabilità, che sarà assistito e verificato dalle competenti strutture regionali e ministeriali se l'esito è positivo gli Enti del SSR incaricheranno primaria società di revisione iscritta al registro dei revisori presso il Ministero dell'Economia e Finanza per la revisione dei bilanci.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 156), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Diamo mandato agli Uffici di operarne la riscrittura per correggere qualche contraddizione di ordine esclusivamente grammaticale.
L'emendamento rubricato n. 29) è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Dica, collega Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Chiedo scusa, ma l'articolo 18 bis?



PRESIDENTE

L'abbiamo votato prima.



PORCHIETTO Claudia

No, abbiamo votato gli emendamenti, chiedo scusa.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Era un emendamento che introduceva un articolo.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 29) è ritirato.
ARTICOLO 19 bis Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 157), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 20 Indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
L'articolo 20 bis è ritirato.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 bis Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 ter Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 21 quater Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 21 quinquies Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 21 sexies Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 21 septies Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 155), sul quale l'Assessore Reschigna, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (voto esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
Colleghi, abbiamo concluso le votazioni di tutti gli emendamenti.
Svolgiamo prima le dichiarazioni di voto, compatibilmente con i tempi, o preferite procedere con l'esame degli atti di indirizzo collegati?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli atti di indirizzo collegati.
Ordine del giorno n. 581 "Contributi Pro loco - Piano annuale di attuazione 2014 parte prima - D.D. n. 103/2015 - disegno di legge n. 167 'Variazione al bilancio di previsione 2015 ed al bilancio pluriennale 2015-17 e relative disposizioni finanziarie'" presentato dai Consiglieri Graglia Berutti, Porchietto, Ruffino, Vignale.
L'ordine del giorno è dato per illustrato.
Mozione n. 582 "Servizi domiciliari per persone non autosufficienti" presentata dai Consiglieri Vignale, Berutti, Porchietto, Sozzani, Graglia Ruffino La mozione è data per illustrata.
Ordine del giorno n. 583 "Attuazione atti ispettivi approvati in sede di licenziamento del bilancio 2015" presentato dai Consiglieri Berutti Sozzani, Vignale.
L'ordine del giorno è dato per illustrato.
Ordine del giorno n. 584 "Delibera Piano paesaggistico regionale" presentato dai Consiglieri Sozzani, Berutti.
L'ordine del giorno è dato per illustrato.
Ordine del giorno n. 585 "Erogazione delle prestazioni extra LEA Stanziamento di adeguate risorse finanziarie" presentato dai Consiglieri Porchietto, Ruffino, Sozzani, Berutti, Vignale.
L'ordine del giorno è dato per illustrato.
Ordine del giorno n. 586 "Riordino sistema della garanzia" presentato dai Consiglieri Porchietto, Sozzani, Ruffino.
L'ordine del giorno è dato per illustrato.
Ordine del giorno n. 587 "Insegnanti di sostegno" presentato dai Consiglieri Ruffino, Sozzani, Berutti.
La parola alla Vicepresidente Ruffino in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



RUFFINO Daniela

Grazie. Cercherò di essere velocissima.
Quest'ordine del giorno nasce dalla necessità di garantire personale specializzato agli alunni disabili delle nostre scuole. Sappiamo che ci sono pochi insegnanti di sostegno e che con la "buona scuola" si è creato un ulteriore problema, perché gli insegnanti di sostegno in ruolo da tre anni possono passare sulle classi, ma così si perde una figura fondamentale per i bambini.
Il tema è fare in modo che nessun allievo rimanga indietro.
Ho presentato quest'ordine del giorno alla Regione perché c'è un precedente che risale agli anni 2010, 2011 e 2012 - come anni scolastici in cui furono stati stanziati otto milioni di euro, creando un centinaio di figure specializzate.
Con quest'ordine del giorno chiedo soccorso alla Regione per garantire un maggior numero di insegnanti di sostegno specializzati ai bambini disabili piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Ruffino.
Mozione n. 605 "Interventi urgenti a favore delle società di impianti di risalita e ad esse collegate per far fronte alla siccità invernale" presentato dai Consiglieri Vignale, Sozzani, Ruffino, Graglia, Berutti (così come modificata).
Ordine del giorno n. 588 "Nuovo regime autorizzatorio degli interventi edilizi - finanziamenti ai Comuni che procedono alle varianti" presentato dai Consiglieri Graglia, Ruffino, Sozzani, Berutti.
L'ordine del giorno è dato per illustrato.
Ordine del giorno n. 589 "Scomputo delle pensioni di invalidità e dell'indennità di accompagnamento dal calcolo dell'ISEE" presentato dai Consiglieri Porchietto, Ruffino, Sozzani, Berutti.
La parola alla Consigliera Porchietto per l'illustrazione.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Spero che l'Aula abbia tre minuti per ascoltare l'ordine del giorno su questo tema, stante che, se non sbaglio, non mi pare ci sia la dovuta attenzione rispetto all'approvazione eventuale di un ordine del giorno.
Intanto, vorrei ringraziare il collega Maurizio Marrone per non averlo presentato, ma aver lasciato che lo facessi io, probabilmente anche per mettere una toppa su un'operazione di carattere nazionale che, a parere mio, ha visto le opposizioni in quel frangente non rendersi conto di quanto era importante e significativo questo ordine del giorno.
Ci impiego veramente un minuto, Presidente.
La scorsa settimana, alla Camera, è stato presentato un importante emendamento durante il dibattito sulla legge di stabilità, per un contesto in cui non stiamo dando, come vorremmo tutti quanti, il dovuto supporto soprattutto alle famiglie che hanno situazioni di disabilità, più o meno gravi, al proprio interno.
In questo frangente, l'Onorevole Meloni ha presentato un emendamento sostenuto da una buona parte delle opposizioni, rispetto alla possibilità di escludere, dal calcolo dell'ISEE - quale indicatore della situazione economica equivalente - le pensioni di invalidità e le indennità di accompagnamento.
Stiamo parlando, rispetto al monte che trattava la legge di stabilità di quasi 35 miliardi di euro, di una cifra non sicuramente significativa ma che avrebbe dato un forte segnale di attenzione, a livello nazionale (anche sul Comune di Torino e sull'area metropolitana), rispetto ad alcune situazioni sistematicamente segnalate da parte delle famiglie L'ISEE è uno strumento molto utilizzato dagli Enti pubblici. Mi permetto anche di ricordare come, in un passato non tanto lontano (vale a dire sotto la nostra precedente legislatura) avevamo anche immaginato ed applicato un cosiddetto "quoziente familiare", che veniva applicato proprio per cercare di rendere un po' più giustificato ed equilibrato il conteggio attraverso il reddito ISEE.
In questo caso, poiché dal Governo non è stato accolta la proposta di scomputare dal calcolo dell'ISEE questi due indicatori, vorremmo che il Presidente e la Giunta regionale - ed io auspico anche i Consiglieri di maggioranza - approvassero un ordine del giorno in cui si chiede al Presidente e alla Giunta che, in ogni bando emesso dalla Regione Piemonte in cui verrà utilizzato il calcolo dell'ISEE quale parametro di definizione dell'erogazione della prestazione, vengano esclusi dal suddetto calcolo le pensioni di invalidità e l'indennità di accompagnamento.
Mi permetto anche dire che, qualora la Giunta non ritenesse sufficientemente esaustivo quest'ordine del giorno, da parte nostra c'è sicuramente ampia disponibilità per rivedere ed eventualmente rivalutare questa iniziativa.
Sarebbe un importante segnale in questo senso.
Mi permetto anche di dire, Presidente, che a livello nazionale anche il mio partito non ha dato rilievo all'argomento, probabilmente per disattenzione, mentre invece scientemente non gli è stato dato rilievo dalla maggioranza che rappresenta il Governo. Spero che ciò non accada anche da parte della maggioranza che rappresenta il Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Porchietto.
Ordine del giorno n. 590 "Accordo di programma tra Città Metropolitana e Regione Piemonte per un impianto di risalita collegante la S.S. 23 con il Forte di Finestrelle - disegno di legge 167 (Ordine del giorno collegato ex art. 87 del R.I.C.R." presentato dai Consiglieri Valetti, Bono, Bertola Batzella, Campo, Mighetti, Andrissi L'ordine del giorno è ritirato.
Ordine del giorno n. 591 "Programmazione bandi misure investimento P.S.R.
2014-2020 - collegato al Disegno di legge n. 167 "Variazione al bilancio di previsione 2015 ed al bilancio pluriennale 2015-2017 e relative disposizioni finanziarie" presentato dai Consiglieri Mighetti, Valetti Frediani, Bertola, Bono, Campo.
La parola al Consigliere Mighetti per l'illustrazione.



MIGHETTI Paolo

Sarò brevissimo.
Quest'ordine del giorno tratta un tema fondamentale: la programmazione nei bandi del PSR.
Veniamo da una programmazione ormai esaurita (2007-2013), in cui ci sono state veramente poche finestre di presentazione delle pratiche di insediamento e anche di miglioramento, per cui bisogna capire quali siano le difficoltà delle aziende agricole ad approcciarsi ad un mondo dei finanziamenti che ricadono due volte ogni sette anni, per cui i giovani agricoltori che vogliono insediarsi in aziende agricole hanno due finestre ogni sette anni.
E' un grosso problema; noi, sin dal 2014, da quando ci siamo insediati in III Commissione, abbiamo chiesto che questi bandi avessero un cadenzamento ben preciso, che venisse definito insieme all'avvio della programmazione, cosicché le aziende agricole potessero programmare la propria attività e il proprio inizio dell'attività. Quindi proprio i giovani che si insediano in agricoltura possono avere questo strumento con informazioni in un certo anticipo.
Noi, in questo ordine del giorno, chiediamo appunto una programmazione annuale sia delle risorse che dei bandi. Sappiamo che sono praticamente usciti oggi i bandi di finanziamento; abbiamo letto e pensiamo che quanto c'è scritto sia già un passo in avanti verso la programmazione. Il nostro impegno all'interno dell'ordine del giorno tenta di ribadire e rinforzare questo tipo di approccio all'uscita dei bandi di finanziamento. Grazie.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 592 "Investimenti strategici per l'infrastruttura ferroviaria e l'intermodalità - disegno di legge 167 ordine del giorno collegato ex art. 87 del R.I.C.R." presentato dai Consiglieri Valetti Bono, Mighetti, Frediani, Bertola, Campo, Batzella, Andrissi.
Tale ordine del giorno è ritirato.
Ordine del giorno n. 593 "Impegno a finanziare nel 2016 la spesa storica delle politiche sociali più lo 'slittamento' dal 2015, in particolare garantendo la copertura delle 'prestazioni domiciliari' con risorse sanitarie non appena sia completato il Piano di rientro dal disavanzo sanitario o siano riconosciute come livelli essenziali di assistenza dal Governo" presentato dai Consiglieri Bono, Bertola, Campo, Batzella Valetti, Mighetti, Andrissi, Frediani La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Visto che non siamo riusciti, in assestamento di bilancio, a ottenere quanto chiedevamo, cioè il rifinanziamento complessivo dei capitoli riguardanti le politiche sociali, in particolar modo il capitolo 153157 "Fondo regionale per la gestione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali, ai sensi dell'articolo 35 della legge regionale n.
1/2004", a fronte di uno stanziato di 44 milioni e mezzo, vedrà assegnati solo 21 milioni di euro, più 3,3 milioni che sono stati assegnati nell'ultima delibera di assegnazione consegnataci l'altro giorno in Commissione, per un totale di 20 milioni che slitteranno nel 2016.
Il Vicepresidente Reschigna ha comunque preso l'impegno a far sì che questi fondi, pur essendo presenti nel 2016, siano impegnati il prima possibile con riferimento al 2015. Noi chiediamo che nel 2016 sia garantita la spesa storica per le politiche sociali con in più 20 milioni considerando che ci sono 20 milioni in più che sono slittati dal 2015.
Questo è fondamentale per garantire la spesa storica in un capitolo che è un insieme di capitoli e quindi una Direzione che affronta un tema molto delicato come quello delle politiche sociali, su cui c'è la compartecipazione, da parte sociale, da una parte della sanità, e recentemente, con la sentenza del Consiglio di Stato a cui si è appellata la Regione Piemonte, ha riguardato anche i cosiddetti assegni di cura per la domiciliarità, che sono stati appunto non riconosciuti di pertinenza sanitaria soprattutto per quanto riguarda l'assistenza tutelare non svolta da figure professionali, quindi non da infermieri.
Questo è un grave vulnus all'erogazione di un servizio fondamentale per la Regione Piemonte e per tutte le Regioni, in quanto tenere il proprio caro anziano a casa significa risparmiare i costi innanzitutto di una residenza sanitaria che è più onerosa (circa il doppio) rispetto a quanto spende la Regione erogando assegni di cura, e quattro volte tanto se viene ricoverato in un ospedale passando dal pronto soccorso, magari in geriatria o in medicina interna, come ben sappiamo.
Come Regione Piemonte chiediamo, visto che sono state raccolte più di 25.000 firme nella petizione nazionale, che la REgione riconosca come LEA quindi da garantirsi dalla sanità almeno per il 50%, l'assistenza tutelare nella domiciliarità a casa. Quindi, da un lato noi sappiamo che la Regione Piemonte, se - noi ci auguriamo - uscirà a giugno dal piano di rientro potrà far rientrare gli extra LEA, cioè le prestazioni extra livelli essenziali, all'interno della sanità, però vorremmo anche che il livello nazionale riconoscesse questi servizi, che sono di assistenza e fanno risparmiare soldi alle Regioni e alla pubblica amministrazione, come servizi essenziali.
Quindi, due misure: quello che possiamo fare noi come Regione e quello che chiediamo allo Stato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Mozione n. 560 "Indirizzi per la prosecuzione e l'ulteriore consolidamento delle attività dell'Agenzia regionale per le adozioni internazionali" presentato dai Consiglieri Campo, Andrissi, Batzella, Bertola, Bono Frediani, Mighetti.
La parola al Consigliere Campo per l'illustrazione.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Questa è la continuazione del discorso che abbiamo già fatto a inizio anno, nel quale abbiamo approvato due mozioni, una di maggioranza e una nostra, che prevedevano appunto il sostegno all'attività di questa Agenzia regionale, unica in Italia, unico Ente pubblico che si occupa di adozioni internazionali nel panorama italiano, con tutta una serie di prescrizioni volte a contenerne i costi, ma comunque a garantirne la funzionalità.
L'impegno che si era presa la Giunta approvando queste due mozioni era anche quello di portare avanti un discorso in Conferenza delle Regioni basato su un accordo del 2014, volto a portare questo fiore all'occhiello dell'amministrazione pubblica piemontese a livello di tutte le Regioni italiane, facendola diventare un'entità di livello nazionale.
Questo percorso non è praticamente proseguito per varie problematiche in Conferenza delle Regioni, mentre nel frattempo, dal lato suo, l'Agenzia regionale per le adozioni internazionali ha portato avanti gli impegni che le erano stati richiesti, quindi sia il contenimento della spesa così come anche il fatto di convenzionare altre Regioni italiane alla disponibilità dei suoi servizi.
Ricordo inoltre che questo fiore all'occhiello è uno strumento unico anche per le famiglie che vogliono adottare bambini da alcuni Paesi, (così su due piedi, mi viene in mente la Corea del Sud) che accettano pratiche solo da entità pubbliche.
Ricordo inoltre che, con le agenzie private, purtroppo nell'ultimo biennio abbiamo fatto anche alcune incresciose figuracce internazionali, ad esempio nel continente africano, per cui il ruolo di un'agenzia pubblica sia come pietra di paragone delle modalità e anche di garanzia della correttezza delle modalità e di accesso per tutti alla possibilità delle adozioni internazionali è un ruolo assolutamente centrale e fondamentale che, a nostro parere, va tutelato.
Con questa mozione veniamo a chiedere l'impegno della Giunta regionale nel garantire l'operatività di questa Agenzia anche per l'anno 2016 e comunque fino all'aver almeno tentato di condurre in porto l'operazione di innalzamento di livello delle funzionalità dell'Agenzia a livello di Agenzia delle Regioni, se non addirittura di livello nazionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Campo.
Ordine del giorno n. 594 "Ordine del giorno collegato al disegno di legge 167 Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015 e disposizioni finanziarie - Promozione nidi interaziendali" presentato dai Consiglieri Frediani, Bono, Mighetti, Valetti, Campo, Batzella.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Sarò brevissima. Questa mattina abbiamo parlato di politiche per la famiglia e abbiamo assistito ad un rimpallo di responsabilità tra una parte e l'altra dell'emiciclo.
Questa è una prima nostra proposta concreta sul tema; è un aiuto per le famiglie e per le mamme che devono rientrare al lavoro. Chiediamo alla Regione di attuare una politica di promozione che possa agevolare la creazione di nidi interaziendali, non internazionali, e che consenta quindi la collaborazione tra più aziende e permetta di offrire degli spazi alle famiglie che devono, in qualche modo, conciliare i tempi di vita e di lavoro.
Abbiamo lasciato l'impegno il più generico possibile, ben consapevoli che non possiamo definire in questo momento le risorse. Speriamo che ci sia al più presto modo di discutere sulle modalità, che potranno essere dei bandi piuttosto che delle campagne di sensibilizzazione nei confronti delle aziende, che devono anche capire che questo tipo di iniziative portano anche un vantaggio in termini di produttività.
Pertanto, si tratta d trovare un modo anche per risvegliare la responsabilità sociale delle aziende che, purtroppo, è sempre più spesso sopita.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 595 "Ordine del giorno collegato al disegno di legge 167 Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015 e disposizioni finanziarie - Stanziamento delle risorse nel bilancio 2016 per la Cultura e copertura delle istanze pervenute in riferimento alle attività previste dalla Legge regionale 28 agosto 1978, n. 58" presentato dai Consiglieri Frediani, Bono, Mighetti, Valetti, Campo, Batzella Tale ordine del giorno è ritirato.
Ordine del giorno n. 596 "Disegno di legge n. 167. Indirizzi ed incentivi per la gestione, lo smaltimento ed il recupero dell'amianto" presentato dai Consiglieri Andrissi, Bono, Bertola, Mighetti, Valetti, Campo, Batzella Ha chiesto la parola il Consigliere Andrissi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Parliamo di recupero e smaltimento dell'amianto.
In estrema sintesi, il Piano nazionale amianto dice espressamente che c'è un problema di carenza di siti per lo smaltimento dell'amianto e dice anche che i siti attivi hanno una problematica di costi-benefici. Oltre tutto, in Europa viene sconsigliata la pratica di utilizzare per motivi di sicurezza e di costi le discariche di superficie.
In Piemonte allo stato attuale abbiamo attive tre discariche di superficie, di cui una è gestita solo per i rifiuti provenienti dal sito di interesse nazionale di Casale. Quindi, abbiamo una grave insufficienza ed è stato valutato che attualmente i metri cubi disponibili sono 500 mila in Piemonte, ma abbiamo la necessità per almeno due milioni di metri cubi di materiali contenenti amianto.
Seguendo il consiglio del Piano nazionale amianto e considerando che in Piemonte abbiamo 360 miniere dismesse e che gran parte del nostro amianto finisce in Germania a costi esorbitanti in miniere dismesse, proponiamo di andare ad individuare quelle miniere geologicamente stabili che consentano una messa in sicurezza di questo materiale a costi decisamente più contenuti.
Proponiamo anche di valutare tecniche alternative a quella dello smaltimento, ma che consentono anche il recupero.
Abbiamo apportato una modifica concordata, che è già stata caricata nel testo presente.



PRESIDENTE

Considerato che dobbiamo ancora esaminare alcuni atti di indirizzo e che successivamente ci saranno le dichiarazioni di voto, volevo anticipare che probabilmente slitteremo i lavori dell'Aula fino alle 19.15 e comunque fino a quando non ci sarà il voto finale.
Ordine del giorno n. 597 "Prorogare concessione autostrada Torino-Aosta per garantire messa in sicurezza" presentato dal Consigliere Marrone.
ritirato dal proponente.
Ordine del giorno n. 598 "Salviamo le residenze universitarie del villaggio olimpico ex Moi" presentato dai Consiglieri Marrone, Gancia, Vignale.
ritirato dal proponente.
Ordine del giorno n. 600 "Riordino sistema della garanzia" presentato dai Consiglieri Porchietto, Sozzani, Ruffino dato per illustrato dai proponenti.
Ordine del giorno n. 601 "Contributi ai Comuni montani per l'acquisto e la manutenzione di scuolabus" presentato dai Consiglieri Vignale, Ruffino Graglia, Sozzani, Porchietto, Berutti.
dato per illustrato dai proponenti.
Ordine del giorno n. 602 "Occupazione per mobiliferi volta a sostenere famiglie con disabili" presentato dai Consiglieri Porchietto, Vignale Sozzani, Ruffino, Graglia.
dato per illustrato dai proponenti.
Ordine del giorno n. 603 "Campionati mondiali di Roller Artistic Skating" presentato dai Consiglieri Sozzani, Porchietto, Vignale, Graglia, Berutti Ruffino.
dato per illustrato dai proponenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Vi sono atti di indirizzo sull'inquinamento atmosferico che adesso sono all'esame dell'Aula.
Se la Giunta chiede di approfondirli in un'altra seduta perché vuole intervenire, posso essere d'accordo.



PRESIDENTE

Così ha chiesto la Giunta alla Presidenza.



GRIMALDI Marco

Io l'accolgo, però invito anche la Giunta a convocare almeno tutti i Sindaci e gli Enti locali per addivenire in fretta a delle misure per il contrasto allo smog e per il superamento dell'attuale piano. Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno n. 1, avente ad oggetto "Contributi Pro loco", presentato dai Consiglieri Graglia, Vignale Sozzani, Ruffino, Porchietto e Berutti.
Su tale ordine del giorno vi è un orientamento favorevole da parte della maggioranza.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 581, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 582, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 583, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 584, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 585, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 587, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 605, come modificato il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 588, il cui testo, così come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 589, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 591, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 593, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 560, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 594, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 596, il cui testo così come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 600, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 601, il cui testo così come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 602, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 603, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Dobbiamo ora leggere le note di coordinamento.
Avevamo dato mandato agli Uffici di riscrivere un articolo, a seguito delle modifiche all'emendamento rubricato n. 156). "I commi 1 e 2 dell'art. 14 bis della l.r. n. 10/1995, come introdotto dall'emendamento n. 156) al disegno di legge n. 143, sono così riformulati: '1) La Giunta regionale annualmente può attribuire al Collegio sindacale ulteriori funzioni di controllo rispetto a quelle previste dalla normativa vigente, mediante la predisposizione di un piano che individua aree prioritarie oggetto di controllo, con relazioni periodiche sulle evidenze emerse. 2) Al completamento del percorso attuativo della certificabilità assistito e verificato dalle competenti strutture regionali e ministeriali, la Giunta regionale, con procedura di evidenza pubblica, incarica per la revisione dei bilanci una prima Società di revisione iscritta al Registro dei revisori presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze'".
L'altra nota di coordinamento è la seguente: "Ai sensi dell'art. 90 del Regolamento interno del Consiglio regionale, è necessaria la seguente modifica di coordinamento all'art. 21 ter: 'Il comma 2 ter dell'art. 3 della l.r. 20/2009, come introdotto dall'emendamento n. 155 al disegno di legge n. 143, è così riformulato: 2 ter) Le istanze presentate ai sensi della presente legge prima dell'entrata in vigore della modifica del comma 2, ai sensi della l.r. 26/2015, sono istruite e definite, sulla base del testo vigente, dalla data di presentazione'".
Prima di procedere alla votazione finale, resti a verbale che prima, mentre parlavo, ho detto che avremmo potuto anche arrivare al voto finale fino alle ore 19.10 o 19.15, senza problemi. Tengo sia registrato a verbale.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri hanno votato NO 12 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.09)



< torna indietro