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Dettaglio seduta n.108 del 24/11/15 - Legislatura n. X - Sedute dal 25 maggio 2014 al 25 maggio 2019

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Argomento:


MOTTA ANGELA



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 711 presentata dai Consiglieri Bertola, Batzella, Bono e Valetti, inerente a "Fermo lavori metro 1 in Lingotto - Piazza Bengasi"


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 711.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Parliamo del prolungamento della tratta della Metropolitana 1 dal Lingotto fino a piazza Bengasi. Si tratta di un tratto lungo circa 1,9 km quindi poco meno di 2 km., che parte da quello che è l'attuale capolinea Lingotto e dovrebbe terminare in piazza Bengasi, con due stazioni: Piazza Bengasi, che quindi diventa il nuovo capolinea e una stazione intermedia che verrà probabilmente chiamata "Italia 61", che sarà poi quella che servirà il Palazzo Unico, ovvero la nuova sede unica della Regione.
Parliamo di lavori che hanno avuto e hanno un percorso piuttosto travagliato, perché l'azienda aggiudicataria dei lavori - un po' per crisi sua e un po' probabilmente perché non riceveva i pagamenti - ha abbandonato il cantiere. L'azienda che sta effettuando attualmente i lavori è addirittura quella che era arrivata terza; i lavori, anche in questo caso, oltre ad un lungo stop dovuto ai problemi dell'azienda aggiudicataria, sono di nuovo molto rallentati. A quanto è stato riferito e a quanto appare oggettivamente, non vengono effettuati i pagamenti.
Siamo molto indietro, i lavori nella nuova definizione della tempistica avrebbero dovuto terminare a novembre 2017: è chiaro che con questo nuovo stop si rischia di ritardare ulteriormente.
I disagi dovuti alla chiusura di un tratto di via Nizza e anche allo sventramento e alla chiusura di piazza Bengasi sono fortissimi sia per i cittadini, ma soprattutto per chi ha delle attività. Disagi che si stanno prolungando per un tempo molto superiore all'accettabile e che stanno provocando un danno superiore al danno accettabile per avere un servizio come la metropolitana. Ci sono negozi che hanno chiuso; nell'area di piazza Bengasi ormai si è creata una vera situazione di degrado a causa del prolungarsi dei lavori. Sabato sera c'è stata una sparatoria: è diventata una delle piazze di spaccio di Torino, purtroppo, cosa che non è mai stata.
Dunque, questi ritardi per un motivo o per l'altro stanno causando grandi disagi. A questo proposito, anche per rispondere alle sollecitazioni che abbiamo ricevuto e alle giuste lamentele che abbiamo avuto sia dai cittadini sia - soprattutto - dai commercianti della zona, chiediamo alla Giunta regionale quale sia l'attuale situazione del lavoro dal punto di vista tecnico ed economico e se questo ulteriore ritardo porterà dilazione nella tempistica rispetto a quella prevista di fine lavori per novembre 2017.
Inoltre, chiediamo sia alla Regione, ma anche, ovviamente, a livello comunale, quali saranno le azioni volte alla tutela degli abitanti e dei commercianti della zona interessata dal cantiere e dal blocco della circolazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Balocco per la risposta.



BALOCCO Francesco, Assessore ai trasporti

Per adesso i lavori per l'esecuzione dell'opera, almeno rispetto al crono-programma, dopo l'affidamento a questo soggetto - che è l'impresa risultata terza nella gara, come lei ricordava - attualmente non sono da ritenersi in ritardo rispetto al crono-programma previsto.
Ci sono, però, in effetti, dei problemi nei pagamenti, che, per quanto ci comunica Infra.To, sono imputabili ad un ritardo nell'erogazione dei finanziamenti previsti dallo Stato - che, ricordo, essere rispetto all'ammontare totale dell'opera, 193.551.722 euro pari a (quelli dello Stato) 111.131.033.
Il finanziamento regionale, invece, sta andando avanti secondo le modalità previste ed è già stata anticipata la somma di 10 milioni e mezzo e sono in via di erogazione altri 3 milioni e mezzo.
Si attende semplicemente la validazione di una spesa rendicontata e quietanzata ad Infra.To di importo pari a 5.349,412,45 euro.
Quindi, per quanto riguarda la Regione, il corso e il flusso dei finanziamenti è regolare, come previsto dalla convenzione, mentre risulterebbero in ritardo i finanziamenti da parte dello Stato e questo potrebbe creare - come all'appaltatore ha manifestato - difficoltà a procedere nella commessa a pieno regime.
Infra.To con la Città di Torino risulta impegnata a mettere in atto le azioni volte all'acceleramento delle pratiche per il pagamento dei finanziamenti statali, così che le imprese possano riprendere la lavorazione rispetto al crono-programma - che, ricordo, va fino a fine novembre 2016 con collaudo previsto nel 2017 o addirittura nel 2018.
Sono al corrente dei problemi della circoscrizione e, in particolare delle attività commerciali. In tal senso, avevo incontrato a suo tempo un rappresentante del quartiere.
Per quanto possiamo intervenire, come Regione, non ci sono molti spazi evidentemente.
La Città di Torino sta intervenendo con la riduzione dal 50 fino al 100% degli importi dovuti per Tarsu, Cosap e Cimp: interventi che non hanno un rilievo così significativo. Purtroppo, credo che anche da parte del Comune grosse possibilità di intervento non ci siano, se non il seguire con tutto l'impegno possibile i lavori, che - ripeto - per ora non risultano essere fuori cronoprogramma. Evidentemente, la situazione, come sempre quando ci sono lavori di questa consistenza, ha ricadute negative sul territorio.
Penso che l'Assessorato al Commercio della Città di Torino stia individuando ulteriori azioni per mitigare questo disagio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Consigliere Bertola, visto che erano elencati dati e cifre, vuole copia della risposta scritta? BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Sì, grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 588 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Uso gas CS in territorio piemontese"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 588.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
La ringrazio, Assessore, per avere acconsentito a rispondermi anche in aula dopo avere ricevuto la sua risposta scritta; devo dire che auspicavo che ci potessimo parlare direttamente in Aula consiliare.
L'interrogazione verte sull'uso del gas CS in territorio piemontese.
Cos'è questo gas CS? E' un insieme di sostanze chimiche utilizzato molto spesso nelle manifestazioni che si svolgono sul territorio nazionale.
Contiene sostanze che risultano tossiche per gli organismi viventi e dannose per l'ambiente; oltre a danneggiare i polmoni, può danneggiare cuore e fegato, come dimostrato da diverse ricerche.
certa la pericolosità del gas CS; lo stesso è classificato come arma da guerra nella III categoria, cioè arma chimica, dalla legge 18 aprile 1975, tant'è che la convenzione sulla proibizione dello sviluppo produzione, immagazzinaggio ed uso di armi chimiche e sulla loro distruzione, conclusa a Parigi il 13 gennaio 1993 e ratificata in Italia nel 1995, proibisce l'utilizzo del gas CS in ogni scenario bellico. Quindi in guerra non si può usare, ma durante le manifestazioni in Italia sì.
Il gas CS è stato utilizzato molto frequentemente in Val di Susa recentemente per lo sgombero dei manifestanti che si oppongono alla costruzione della linea ad Alta velocità, sottoponendo sia i manifestanti sia le forze dell'ordine a inalazioni.
In particolare, ricordiamo due episodi particolarmente significativi.
Il primo è del 14 dicembre 2012, quando in località San Giuliano di Susa parliamo di un centro abitato, eravamo proprio in mezzo alle case - sono stati rilasciati artifici contenenti gas CS. In quell'occasione, il Sindaco della Città di Susa e alcuni cittadini residenti proprio nelle abitazioni di quella zona avevano sollecitato le strutture del Dipartimento di prevenzione dell'ASL-TO3 per conoscere quali potessero essere i rischi per la salute dei cittadini in particolare derivanti dall'autoconsumo di vegetali coltivati negli orti e per alcune specie di animali allevate nella zona in cui era avvenuto il rilascio di quelle sostanze.
L'ASL si è trovata un po' spiazzata perché queste sostanze non rientrano tra quelle normalmente ricercate, quindi si è trovata un po' in difficoltà e si è valutata la possibilità di mettere in atto una procedura ad hoc per dare risposta ai cittadini e al Sindaco, tant'è che l'ASL ha risposto nella sua relazione finale con quanto segue: "Sono molto rari gli studi sugli effetti della sostanza sull'ambiente e soprattutto sugli effetti della sostanza ingerita in modo indiretto attraverso il consumo di vegetali sui quali possa essersi depositata dopo il suo rilascio nelle occasioni prima riportate. Ancora più rari sono gli studi sui prodotti che si formano dopo il rilascio di gas CS".
Il secondo episodio è quello del 3 luglio 2011, quando nella sola giornata furono lanciati circa 4 mila lacrimogeni contro No Tav, inclusi donne e bambini, che stavano facendo picnic nel prato di fronte al cantiere.
Tra l'altro, nei verbali del processo in aula bunker, nel cosiddetto maxi processo, leggiamo anche che "relativamente alle condizioni degli agenti stessi erano frequentissimi gli episodi di vomito, irritazione cutanea, intossicazione e stato confusionale transitorio". Un simile utilizzo massiccio di gas si ritrova soltanto in occasione del G8 di Genova.
Considerando che per gli operatori di polizia i gas CS sono uno strumento di lavoro, visto l'utilizzo frequente che se ne fa in occasione di manifestazioni e che i valsusini potrebbero diventare i primi soggetti potenzialmente alto-esposti all'uso del gas, interroghiamo la Giunta per sapere di quali informazioni siano in possesso in merito agli effetti dovuti all'esposizione ai gas CS e come si intende informare la popolazione in merito, quali azioni intende intraprendere per tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori, per evitare gli effetti dovuti all'esposizione ai gas e quali siano gli atti che la Giunta intende adottare per vietare l'utilizzo dei gas CS sul territorio piemontese.
Ricordo ancora una volta che questi gas sono vietati nell'ambito di operazioni belliche e, invece, sono consentiti durante le manifestazioni in Italia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

È chiaro che quest'interrogazione solleva problemi non di carattere tecnico - come mi pare di capire soprattutto nella coda dell'intervento.
Mi verrebbe da dire che se sono frequenti le esposizioni da gas, non è certamente colpa delle Forze dell'ordine, della situazione di tensione e anche di interventi - ma il tema non è questo.
Le questioni sono già state poste e non sono queste; tuttavia si tratta di un tema certamente non secondario per evitare che la questione assuma soltanto peculiarità di carattere tecnico, che non mi pare sia l'elemento principale della posizione, in modo particolare della Valle di Susa, sul tema dell'Alta Velocità. In ogni caso, i rischi da esposizione della popolazione ai gas CS impiegati dalle Forze dell'ordine, è tema già sollevato negli anni scorsi nella Valle di Susa e, se non sbaglio, che abbiamo già avuto modo di discutere per un'interrogazione analoga forse un anno fa, o qualche mese fa.
Sebbene la valutazione dei rischi ambientali sanitari legati all'impiego di questi prodotti compete al Ministero degli Interni, che ne autorizza l'impiego delle forze dell'ordine, l'ASL TO3, su richiesta del Sindaco di Susa, ha esaminato la bibliografia disponibile. Ho già inviato in allegato, un documento specifico, fornendo alcune indicazioni precauzionali ai servizi del Dipartimento di prevenzione e al Sindaco, che ne ha fatto richiesta.
Ho già inviato, com'è stato ricordato, al Movimento 5 Stelle anche la redazione conclusiva dello studio condotto dal dottor Paolo Laurenti Direttore del Dipartimento dell'ASL-TO3, che già nel 2012 aveva effettuato sopralluoghi, analisi e valutazioni.
Tenuto conto della sporadicità degli eventi, della ridotta superficie su cui ricadono gli effetti temporanei dei gas lacrimogeni e dei tempi di degradazione al suolo delle sostanze chimiche in essa contenute, i tecnici dell'Assessorato alla Sanità, cui è stato sottoposto il quesito, ritengono che le buone pratiche di igiene normalmente impiegate nella pulizia e nel lavaggio delle verdure raccolte in prossimità di aree che sono state interessate dall'impiego di gas CS, possono essere sufficienti a rassicurare la popolazione.
Concludo, in ogni caso, precisando che eventuali divieti o limitazioni d'uso per i gas lacrimogeni competono al Ministero degli Interni e non certamente alla Regione Piemonte.


Argomento: Nomine

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 705 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Conflitti di interessi Fondazione Live Piemonte dal vivo" (consegna risposta scritta)


PRESIDENTE

L'assessore Parigi si scusa ma è a Roma, ed è sostituita più che degnamente dall'Assessore Reschigna.
Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 705.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, grazie all'Assessore che si sostituisce degnamente all'Assessore Parigi.
Mi scuso, ma ho qualche difficoltà a leggere perché ho un problema ad un occhio, quindi cerco di leggere solo le premesse.
La Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte, organismo per la promozione e la diffusione di iniziative teatrali in Piemonte, è stata formalmente costituita il 19 febbraio 2003. La Regione Piemonte ha aderito alla Fondazione con deliberazione della Giunta regionale, il 21 luglio 2003. La Fondazione è un soggetto volto alla diffusione delle attività teatrali e questo ha fatto sì che nel 2012 la Giunta regionale abbia modificato il nome dell'Ente approvando le modifiche allo Statuto in Fondazione Live Piemonte dal vivo.
Il 20 luglio 2013 la Giunta regionale ha approvato la nomina del Signore Angelo Pastore, la Signora Vera Pastore e il Signore Pietro Ragioneri, quali componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione Live Piemonte dal vivo. Il CdA della Fondazione Piemonte Live circuito regionale dello spettacolo con delibera del 25 novembre 2013 ha nominato il Signore Pietro Ragionieri, già Presidente della Fondazione quali direttore della stessa fino al 31.12.2014 Il CdA della Fondazione dell'8 ottobre 2014 ha indetto una selezione per titolo e colloqui per la nomina del Direttore della Fondazione live Piemonte dal vivo. Il CdA, nella seduta del 15 dicembre 2014, ha nominato il nuovo direttore della Fondazione nella Commissione giudicatrice, tra gli altri figurava il Dottore Paolo Stratta, operatore nel settore dello spettacolo e direttore dell'associazione Qanat.
La Commissione nomina Paolo Cantù, quale Direttore della Fondazione.
La Giunta regionale, l'8 giugno 2015, ha approvato l'avvio di una collaborazione fra Ministero dei beni delle Attività culturali del turismo e la Regione Piemonte per la realizzazione del progetto triennale interregionale 2015-2017.
Nella Commissione, che si è composta per valutare e selezionare i progetti, figura proprio il dottore Cantù Direttore della Fondazione Live Piemonte dal vivo. La delibera 29 luglio 2015 recepisce le valutazione espresse dalla Commissione che ha valutato i progetti e rivediamo che tra i vincitori dell'avviso pubblico figurava proprio il Dottor Paolo Stratta.
In merito ai fatti riportati chiediamo se, a fronte della potenziale situazione di conflitto di interesse di uno dei membri della Commissione di valutazione, tale da poter render illegittima la nomina, la Regione Piemonte voglia procedere all'annullamento della nomina del dottore Paolo Cantù, quale Direttore della Fondazione Piemonte live e se, a fronte della potenziale situazione di conflitto di interesse di uno dei membri della Commissione di valutazione, tale da poter rendere illegittima l'assegnazione del contributo relativo ai progetti di residenza artistica di teatro e circo contemporaneo per l'anno 2015, la Regione Piemonte voglia procedere all'annullamento del provvedimento e al recupero degli eventuali importi già erogati a favore dell'Associazione Qanat.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
La parola all'Assessore Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho due alternative, e chiedo alla Consigliera Frediani cosa ritiene che si possa fare: una, leggere una risposta di sette pagine, che non sono in grado di sintetizzare (lo dico onestamente), non avendo seguito il problema; l'altra, consegnare alla Consigliera Frediani la risposta di sette pagine, dove ci sono tutti gli elementi contenuti in risposta alla sua interrogazione, affinché la Consigliera stessa abbia modo di valutare con calma, l'adeguatezza delle risposte contenute, fornitemi dall'Assessore Parigi, e quello che ritiene più opportuno, in relazione ai quesiti che ha posto all'interno dell'interrogazione.
Cosa facciamo? Gliela consegno?



FREDIANI Francesca

Sì, grazie.



PRESIDENTE

Pertanto, consegniamo la risposta scritta relativa all'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 705 alla Consigliera Frediani.


Argomento: Commercio

Interpellanza n. 731 presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "'Combal.Zero' - Castello di Rivoli"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interpellanza n. 731.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

La domanda relativa al "Combal.Zero" è molto semplice e breve.
Presso alcuni locali del Castello di Rivoli - Museo d'Arte Contemporanea - trova collocazione il noto ristorante stellato "Combal.Zero", di proprietà del sig. Davide Scabin. Quest'occupazione avviene in forza di un contratto di locazione regolarmente registrato, che prevede il pagamento di un canone. Gli utili derivanti da tale contratto di locazione contribuiscono alle spese del Museo d'Arte Contemporanea, dunque alla fruizione della cultura.
Con l'interpellanza, chiediamo alla Giunta se l'attività commerciale sia regolare nel pagamento dei canoni di locazione, oppure se risulti inadempiente, poiché qualche tempo fa i quotidiani hanno riportato delle notizie piuttosto preoccupanti, a questo riguardo.
Nel caso in cui l'attività commerciale sia inadempiente, chiediamo se si sia provveduto tempestivamente a richiedere il pagamento dei canoni dovuti e se sia stato tenuto un trattamento preferenziale rispetto ad altri soggetti.
Pur apprezzando il nome del soggetto che gestisce questo ristorante e pur non avendo mai testato personalmente la sua cucina (non so se lei l'ha fatto, Assessore.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

No, io sono per la cucina regionale.



FREDIANI Francesca

Pare sia anche autore di una versione dell'uovo che ha conquistato il mondo: io non ho mai potuto apprezzare direttamente e sicuramente, dopo quest'interrogazione, non ne avrò più occasione! In ogni caso, queste sono le domande che rivolgiamo alla Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Reschigna per la risposta.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

L'Associazione Culturale "Castello di Rivoli - Museo d'Arte Contemporanea", cui la Regione, con contratto del 25 ottobre 2005, ha concesso, a titolo di subcomodato, il compendio edilizio e relative aree esterne e pertinenze di proprietà del Comune di Rivoli quale sede del Museo d'Arte Contemporanea e lo svolgimento di attività da parte della stessa Associazione, con scadenza al 2035, ha attivato nel complesso un servizio di somministrazione di alimenti e di bevande di qualità in regime imprenditoriale.
A tal fine, il Comune di Rivoli, con sua determinazione dell'Area Gestione del Territorio del 2003, ai sensi dell'art. 1804 del Codice Civile, ha autorizzato l'Associazione a concedere in subcomodato alla Società Ristoria, di Scabin Davide s.n.c., il fabbricato denominato "Nuova Manica Lunga", con relative pertinenze funzionali, attrezzato per il servizio di cui sopra, da destinare a ristorante.
I rapporti economici e di cooperazione tra l'Associazione e la Società Ristoria sono definiti mediante apposito contratto stipulato direttamente tra i due soggetti ed in ordine ai termini delle cui condizioni la Regione è del tutto estranea.
La Società Ristoria ha accumulato un debito nei confronti dell'Associazione derivante dal mancato pagamento degli oneri di locazione degli spazi concessi in subcomodato.
Ai fini del recupero del credito vantato dall'Associazione nei confronti della suddetta Società Ristoria, a inizio 2012, quantificato in euro 160.000,00 era stato conferito mandato a uno studio legale.
Quest'ultimo aveva riferito che la società, non essendo in grado di saldare il dovuto in un'unica soluzione, aveva proposto un piano di rientro dei pagamenti effettuati in forma molto dilazionata nel tempo.
Stanti le difficoltà di far fronte agli oneri di pagamento del debito la suddetta Società ha proposto di offrire in favore del Castello, in luogo del denaro liquido, la prestazione gratuita di servizi volti all'estinzione della somma totale della parte restante del medesimo.
A tale proposito, il CdA aveva sottolineato che, al valore economico dei beni/prestazioni di servizio forniti dalla Società Ristoria e acquisiti dal Castello, previamente quantificato dal Consiglio di Amministrazione dovesse corrispondere un ricavo nel fatturato mediante la rivendita degli stessi, secondo le quotazioni di mercato.
A tale riguardo, il CdA aveva evidenziato la necessità di acquisire il preventivo per la fornitura di beni/prestazioni di servizio di volta in volta richiesta alla suddetta Società Ristoria, affinché le medesime prestazioni venissero contabilmente raffrontate con le singole rate fino a quel momento pagate dal debitore, in modo che risultasse l'evidente esiguità degli importi delle rate stesse.
Tale dimostrata esiguità si configurava, pertanto, quale presupposto propedeutico alla redazione di un Piano di rientro differente e alternativo, rispetto a quello originario.
Nel corso del Consiglio di Amministrazione tenutosi il 10 giugno 2015 il Presidente, in accordo con il Collegio dei Revisori dei Conti dell'Associazione, ha ribadito la necessità dì addivenire ad una celere soluzione definitiva della vertenza extragiudiziale a tutt'oggi ancora pendente, come già si evince dai verbali delle sedute del CDA del 31/1/2014 e del 25/2/2014, nonché anche nell'Assemblea dei Soci del Museo tenutasi il 15/7/2014.
Lo stesso Presidente aveva inoltre sollevato nuovamente l'esigenza di definire tale controversia, nonostante la difficoltà materiale di reperire altri soggetti pronti a rilevare, in sostituzione della suddetta Società Ristoria, la gestione del locale; il Presidente del Collegio dei Revisori aveva dato anche atto che la medesima Società, mediante la fornitura del proprio servizio di ristorazione ha di fatto prodotto dei benefici indiretti nascenti dalla sua gestione, che a loro volta hanno arrecato lustro all'immagine del Castello.
Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il 9/10/2015, in ragione dell'esigenza di dare una svolta alla vicenda, aveva proposto di avviare una causa ordinaria di fronte al Giudice civile contro la suddetta Società Ristoria, ai fini dell'ottenimento dell'integrale soddisfacimento del credito vantato dal Castello, stimato attualmente in Euro 236.352,07. In tal senso, si era anche pronunciata l'Assemblea dei Soci del Museo, in data 21/10/2015.
A tale proposito, poiché la suddetta Società Ristoria aveva elencato talune obbligazioni ancora da adempiersi in suo favore da parte del Castello, il CDA aveva chiesto la redazione, a cura dello studio legale che avrebbe rappresentato l'Associazione, di un quadro riassuntivo da cui si evincessero, nel dettaglio e distintamente, le obbligazioni in capo all'Associazione e quelle a carico alla suddetta Società Ristoria, che sarebbero state entrambe dedotte in giudizio.
Al riguardo, il Consiglio si era espresso positivamente all'unanimità ed aveva conferito mandato all'attuale Presidente di agire in giudizio di fronte al giudice civile nei confronti del titolare della Società Ristoria.
Recentissimamente, l'Avvocato della Società Ristoria ha reso noto che quest'ultimo si è nuovamente dichiarato disponibile ad addivenire ad un conclusivo accordo transattivo, come comunicato dal Presidente del CDA nell'ultima assemblea consiliare del 30/10/2015 In particolare, quali condizioni del succitato accordo, in ragione del fatto che, a partire dall'anno 2010, a causa dei lavori di pedonalizzazione del piazzale del Castello avviati dal Comune di Rivoli e non ancora ultimati, l'apertura del locale è ormai esclusivamente serale, viene proposta dal signor Scabin la richiesta volta all'ottenimento, da ora in avanti, della riduzione del canone di locazione. Inoltre, il restante credito dovrebbe essere pagato dal signor Scabin, in parte, in servizi e in parte in denaro, anche ratealmente.
Al riguardo, il Consiglio di Amministrazione si è riservato di decidere in merito alla risoluzione della questione, previa disamina del relativo incartamento, ferma restando la propria preventiva approvazione dell'eventuale formalizzazione della transazione.
Questo è il quadro che si pone nella ricostruzione della vicenda.
Aggiungerei una semplice considerazione. Mi pare che una vicenda, come si evince dalla relazione che è stata prospettata, risale al 2012, e oggi siamo alla fine del 2015, meriti di essere affrontata senza alcun indugio ulteriore. Penso che così dovrebbe comportarsi una Pubblica Amministrazione nei confronti di qualunque cittadino, noto o non noto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 644 presentata dal Consigliere Berutti, inerente a "Clinica Sant'Anna di Casale Monferrato"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 644.
La parola al Consigliere Berutti, per l'illustrazione.



BERUTTI Massimo

Grazie, Presidente.
Ringrazio per avermi aspettato, dal momento che avevo comunicato che il treno era in ritardo.
Con DGR n. 13-2022 del 5 agosto scorso, la Giunta regionale ha approvalo gli schemi di contratto/accordo da stipulare con le case di cura private relativi all'assegnazione dei posti letto e tipologia di prestazioni sanitarie, demandando alle AA.SS.LL. competenti la sottoscrizione dei contratti con le singole strutture accreditale.
Alla clinica S. Anna di Casale, in sostituzione dei 45 posti letto assegnati per l'attività interventistica, dei 15 posti di medicina generale e dei 20 di lungodegenza, vengono assegnati n. 53 posti letto per psichiatria e n. 24 posti letto per la continuità assistenziale a valenza sanitaria.
A seguito di tale trasformazione la clinica, in sostanza, perde tutta quell'attività interventistica significativa per qualità e numeri, con circa tre mila interventi annuali per chirurgia, oculistica, ortopedia e ginecologia.
L'attivazione dei 24 posti letto per la continuità assistenziale a valenza sanitaria, finanziati con il budget delle case di cura accreditate anche se fossero mantenuti tutti i posti letto disponibili per la continuità assistenziale già attivali, creeranno di fatto una concorrenza con la struttura RSA dello stesso tipo già attualmente funzionante sul territorio, tra l'altro anche apprezzate dagli utenti, creando una oggettiva difficoltà ad utilizzare tutti i posti disponibili e generando possibili ripercussioni sulle RSA per anziani della città di Casale Monferrato.
Rilevato che le risorse a budget per la clinica Sant'Anna passeranno dai 9.357.079 del 2014 a 5.312.499 nel 2016, con una perdita di 4 milioni in sostanza le risorse destinate alla sanità Casalese diminuiscono di 4 milioni di euro e, di fatto, per i cittadini casalesi sarebbe un'ulteriore diminuzione dei servizi con una grave perdita a livello sanitario per i numeri e qualità e con anche gravi possibili ripercussioni sui posti di lavoro Considerato che decisioni importanti, quali la trasformazione così radicale dell'attività della Clinica non possano essere prese con accordi che avvengono al di fuori degli organi rappresentativi della Città, si interroga il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere se non si ritenga opportuno rivedere gli accordi con la proprietà della Clinica S. Anna, instaurando un confronto con le tutte le forze politiche e sociali della città; quali provvedimenti si intendano adottare al fine di evitare il progressivo depauperamento della sanità casalese e di mantenere i servizi relativi all'attività interventistica finora garantiti dalla Clinica; come si ritenga di evitare che la riconversione della Clinica possa avere ripercussioni, sotto il profilo della concorrenza sulle altre strutture del territorio che offrono il medesimo servizio.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Saitta per la risposta.



SAITTA Antonio, Assessore alla sanità

Il collega Berutti, con la sua interrogazione chiede di rivedere l'accordo con il gestore privato della clinica Sant'Anna di Casale, per avviare un percorso condiviso con la cittadinanza.
A lei e a tutto il Consiglio ricordo, per l'ennesima volta, che il riordino generale della rete ospedaliera è incominciato la scorso anno, ed oggi è più che mai un tassello fondamentale per completare, proprio in questi ultimi giorni di novembre, il faticoso percorso di uscita dal piano di rientro del debito sanitario.
Mi vedo costretto a ribadire ancora una volta che la programmazione non può assolutamente essere inquadrata né giudicata solo ed esclusivamente su scala cittadina, che invece è quella che è stata posta dal collega.
Ogni ospedale serve un territorio più ampio di una città ed integra la propria offerta con quella degli altri presidi sanitari ed ospedali che costituiscono la rete.
Tuttavia, in modo puntuale sulla questione posta, ho seguito - come credo tutti quanti - il dibattito che c'è stato anche localmente. Il collega sa che l'ospedale di Casale, nella delibera sulla riorganizzazione, aveva un asterisco (riguardava il Gradenigo e riguardava anche Casale).
L'asterisco su Casale era determinato dal fatto che quel DEA aveva, in qualche maniera, un bacino insufficiente ed un'attività sanitaria non elevata.
Nel frattempo, dall'asterisco in poi, che, come ricorderete, aveva suscitato tante polemiche, noi abbiamo lavorato per far cadere quell'asterisco, per eliminarlo. Abbiamo fatto quello che è logico: la clinica Sant'Anna faceva attività tipica ospedaliera d'acuzia, quindi era logico e doveroso che la parte acuta venisse trasferita all'ospedale. Una scelta, quindi, a difesa dell'ospedale pubblico.
In più, come saprete, abbiamo lavorato per la parte oncologica.
L'approvazione degli atti aziendali avvenuta ad ottobre tiene conto, di fatto, dei contratti con i privati, quindi delle decisioni assunte (devo dire aumentare la fase acuta). Noi non abbiamo fatto alcuna osservazione agli atti aziendali e oggi possiamo dire, con tranquillità e serenità, che l'ospedale di Casale è un DEA a tutti gli effetti e non ci sono più asterischi.
E' stato fatto a svantaggio dei privati? No, non abbiamo nessun pregiudizio nei confronti dei privati. La decisione assunta a Casale, per quanto riguarda la clinica Sant'Anna, è una decisione univoca e non c'è un giudizio particolare. In tutta la Regione Piemonte, com'è capitato a Biella e ad Ivrea, laddove il privato faceva attività tipica ospedaliera è stato tutto spostato e abbiamo chiesto ai privati di rimodulare - rimodulare - la loro offerta, in funzione delle nuove esigenze sulle quali noi abbiamo seri problemi, in modo particolare sull'assistenza territoriale in tutte le sue declinazioni.
Con tutti i privati abbiamo raggiunto un'intesa, tenendo conto di questa scelta che è tipica della Regione (attività di programmazione) decide che cosa chiedere ai privati, salvando l'ospedale pubblico.
Mi rendo conto che questo determina problemi di carattere occupazionale: c'è già stato qualche incontro, ma devo dire meno problemi di quello che si immaginano, perché la rimodulazione non vuol dire che c'è, automaticamente, una riduzione, ma vuol dire che c'è un'attività diversa.
In ogni caso è un cambiamento. Questo mi sembra logico, però è anche vero che la proprietà del Sant'Anna di Casale, e anche quella di Bra credo, per quello che abbiamo capito, che all'interno della proprietà sta avvenendo anche un'operazione, non dico di riequilibrio, ma di un miglior utilizzo del personale.
In ogni caso, questo è un tema che riguarda il privato.
Oggi possiamo dire, visto che è la sede ufficiale, che la decisione che abbiamo assunto sulla clinica Sant'Anna oggi ci permette di dire al Consiglio, ed anche all'amministrazione comunale, che l'asterisco di Casale è caduto in modo definitivo.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.16 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni ed interpellanze)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BOETI



(La seduta ha inizio alle ore 10.21)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Caputo, Laus e Monaco.
Non sarà inoltre presente l'Assessore Parigi.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 17/11/2015.


Argomento:

c) Questione di legittimità costituzionale della l.r. 21/09/2015 Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 13 novembre 2015 la seguente legge regionale, deliberandone la non impugnativa: l.r. n. 21 del 21 settembre 2015 "Disciplina del turismo naturista" XXXXX


PRESIDENTE

d) Presentazione progetti di legge



PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali dell'11/11/2015.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Proseguimento esame disegno di legge n. 134, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2014"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 134, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2014", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 17 novembre 2015 è iniziato l'esame del provvedimento; sono state svolte le relazioni ed è stato votato l'articolato.
Non essendovi state richieste di intervento per dichiarazioni di voto passiamo ora alla votazione dell'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 23 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola la Consigliera Balzella, ma non potrebbe intervenire.



BATZELLA Stefania

Presidente, è mezzora che alzo la mano e lei non mi ha mai guardata.



PRESIDENTE

Eravamo in fase di votazione, collega.
Ho chiesto se qualcuno avesse avuto qualcosa da dire.
Prego, Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Chiedo scusa, Presidente, e chiedo scusa anche all'Aula: ho provato a richiamare la sua attenzione, ma non ci siamo visti.
Vorrei chiedere gentilmente al Presidente e a tutti i colleghi, se possibile, di poter inserire all'o.d.g. una mozione urgente. Piuttosto rinuncio ad un mio atto di indirizzo già inserito per poter discutere questo.
GARIGLIO Davide (fuori microfono) Vorremmo anche sapere di cosa si tratta.



PRESIDENTE

Lei avrebbe dovuto chiedere prima l'inserimento di questa mozione altrimenti il Consiglio regionale è una sede in cui in qualunque momento ognuno dice qualunque cosa; e questo non è possibile perché non consente di lavorare.
Vuole spiegare di che cosa si tratta e poi cerchiamo di capire come fare? Prego, Consigliera Batzella.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente.
Io volevo inserire una mozione che ha per oggetto "Decreto ministeriale per i punti nascita in zone montane", in seguito al decreto della Lorenzin.
Siccome è importante e soprattutto urgente, ne chiederei appunto l'inserimento. Piuttosto, rinuncio a un mio atto di indirizzo da discutere nell'o.d.g. per inserire questo nuovo.



PRESIDENTE

Chiedo se l'Aula è d'accordo con l'inserimento. L'inserimento non significa necessariamente che sarà discusso oggi, perché ci sono decine di mozioni e di ordini del giorno che aspettano.



BATZELLA Stefania

Anche se dovessi, ad esempio, sostituirlo con un mio atto di indirizzo?



PRESIDENTE

Non esiste la sostituzione dell'atto di indirizzo nel Regolamento del Consiglio regionale.



BATZELLA Stefania

Gariglio, tu potresti. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliera Batzella, non mi faccia pentire di averle dato la parola.
Voglio sapere se l'Aula acconsente a tale inserimento, contrariamente alle regole che stabiliscono i lavori del Consiglio.
La iscriveremmo in fondo, così come succede per tutte le mozioni e gli ordini del giorno.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione)


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Proposta di deliberazione n. 123, relativa a "Rideterminazione della durata degli incarichi conferiti dal Consiglio regionale a soggetti in quiescenza" (Licenziata a maggioranza dalla Commissione Consultiva per le Nomine il 18 novembre 2015)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 5) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 123.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Abbiamo ipotizzato quest'elemento perché c'è un solo voto e non ci sono relazioni, però effettivamente è previsto dopo. Se l'Aula ritiene, possiamo discuterlo; se l'Aula non ritiene.



BERTOLA Giorgio

Per noi va bene.



PRESIDENTE

Mettiamo dunque in discussione questo elemento.
Ci sono interventi in discussione generale su questo elemento? Prego Consigliere Campo, prenda pure la parola.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Ribadisco la nostra contrarietà a questo provvedimento, per quanto sia nuova norma di legge, per cui dal prossimo giro comunque varranno queste regole. Noi riteniamo che vada data certezza rispetto a quanto stabilito in una nomina, quindi per le questioni di quiescenza riteniamo che debbano prima scadere gli attuali mandati e poi entrare in vigore questo provvedimento.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, non riesco a sentire quello che dice il collega Campo.
Consigliere Grimaldi, può occupare il suo posto oppure sedersi?



GARIGLIO Davide

Può stare nei banchi del PD.



PRESIDENTE

Non ho la sensazione che il Consigliere Grimaldi voglia stare in pianta stabile in quella parte dell'emiciclo, secondo me sta meglio al suo posto.
Scusi, Consigliere Campo: non riesco a sentirla io, presumo che non la sentano nemmeno gli altri. Vada pure avanti.



CAMPO Mauro

Ripeto brevemente. La nostra posizione è contraria in quanto, pur riconoscendo che è cambiata la norma nazionale e che quindi dalle prossime nomine la scadenza a mandato dei nominati in quiescenza sarà per l'intero mandato, riteniamo che, siccome è necessaria una certezza nei percorsi che vengono fatti con le nomine dei rappresentanti regionali all'interno degli "n" mila enti che ci sono, riteniamo che si debba procedere a questo tipo di discorso solo dopo la scadenza degli attuali mandati, secondo i termini vigenti all'epoca in cui sono stati conferiti. Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che desiderano intervenire? Prego Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In realtà pensavo che fossimo ancora sull'inversione dell'o.d.g.
perché nessuno ha stabilito che passavamo al punto 4) e al punto 4) si passa esclusivamente.



PRESIDENTE

Lei ha ragione, ma ho chiesto all'Aula. Gli Uffici hanno erroneamente passato questo punto prima, ma ormai abbiamo deciso di discuterlo e siamo in discussione.



VIGNALE Gian Luca

No: ormai ha deciso di discuterlo, non abbiamo, perché abbiamo presuppone un voto.



PRESIDENTE

Ho chiesto all'Aula.



VIGNALE Gian Luca

Detto ciò, tanto farlo prima o farlo dopo, insomma poco cambia, ma cambia rispetto non alla sostanza, ma alla forma, che credo sia per importante.
Ritengo che vi sia una modalità che noi attuiamo che non è corretta, ma non è corretta neanche da un punto di vista formale, perché se noi andiamo a prendere le delibere con cui sono stati nominati i soggetti indicati all'interno della proposta di delibera che viene presentata al Consiglio regionale, si vedrà che in quelle delibere di nomina si prevede la possibilità di nomina per 365 giorni, come legge prevede. Ora, mi sembra che fare un. Poi sarebbe ovviamente semplice ricordare quelli che sono alcuni dei nomi che sono stati fatti, noi non siamo così certi che se non ci fossero state persone significative della storia e della cronaca del centrosinistra piemontese, come il Sindaco Valentino Castellani, ci troveremmo di fronte a questa situazione.
In più, mancano dei nomi, nel senso che questa non è una delibera omnibus, per cui si decide che tutti coloro i quali sono stati nominati per un anno (e non sono stati nominati all'interno dei singoli Consigli di Amministrazione per tre anni, come magari la legge prevedeva), noi, in modo teoricamente uguale per tutti (poi dirò perché), prevediamo che visto che è cambiata la legge nazionale, decidiamo che il loro incarico non ha più durata annuale, ma pluriennale.
Leggo ciò che deliberiamo: "...di prendere atto che, in riferimento agli incarichi conferiti a soggetti in quiescenza, nominati o designati dal Consiglio regionale, non sussiste più il limite temporale della durata annuale dell'incarico".
Questo lo prevede la norma, ma lo prevede nel momento in cui questi soggetti scadono e si deve procedere ad un nuovo bando, perché hanno un tempo che sta all'interno di quelle delibere (che sono singole delibere distinte) e prevede che abbiano una scadenza. Si fa un nuovo bando e queste persone, che non avrebbero potuto continuare la loro attività all'interno dell'Ente, invece potrebbero ripresentare, qualora lo ritengano, la loro candidatura.
La delibera prosegue: "...di stabilire che la durata degli incarichi conferiti ai soggetti in quiescenza di cui all'allegato elenco (Allegato A), nominati o designati dal Consiglio regionale, coincida con la naturale scadenza degli organi in cui sono stati nominati o designati, ferma restando la gratuità di tali incarichi per l'intera durata del mandato".
È un'indicazione che diamo perché si comporta allo stesso modo la Giunta? Non lo so. Sappiamo soltanto che vi era un provvedimento simile che stava all'interno della legge finanziaria di quest'anno, che è all'interno del collegato e che viene abrogato.
Io credo che le persone indicate in delibera siano state tutte nominate dal Consiglio. Ma ciò può non accadere per coloro che sono state nominate dalla Giunta: cioè la Giunta può ritenere che all'interno delle proprie nomine vi siano alcuni soggetti che avevano un tempo dato che era di 365 giorni, non un giorno in più. Finito quel tempo dato, può pensare di non rinnovare quell'incarico.
Credo, allora, che sarebbe interessante, per esempio, saperlo dall'Assessore De Santis. Perché è vero che sono due aspetti distinti però se è una modalità che segue tutta l'Amministrazione regionale - da una parte la Giunta, dall'altra il Consiglio - allora è oggetto di valutazione. Se, invece, è un tema che riguarda esclusivamente il Consiglio e non la Giunta, non so se questo, ai sensi della legge sul personale, sia oggetto d'intesa, ma credo di no, perché riguarda le nomine. Per certamente sarebbe singolare che alcune delle persone nominate per 365 giorni dalla Giunta regionale all'interno dei Consigli di Amministrazione andranno a scadenza, mentre altre, nominate dal Consiglio regionale rimarranno fino alla durata del loro mandato.
Rammento solo che, pur essendo stata modificata una norma, noi cambiamo le regole: perché questo Consiglio ha scelto di indicare il signor o la signora indicati all'interno della delibera per 365 giorni, e non uno in più, perché quello prevedeva la norma. O, meglio, il Consiglio ha deciso di nominarli nelle more della norma, in modo gratuito, per 365 giorni.
Detto ciò, vi è poi una seconda riflessione, posto che io credo che la norma sia insulsa per tutta una serie di motivi. Uno può comprendere che vi sia una disponibilità ai 365 giorni perché, in qualche modo, uno porta a termine un mandato. Ma qualcuno dovrebbe spiegarci - o spiegarmi - per quale motivo dovrei stare all'interno di un Consiglio di Amministrazione per tre anni, senza percepire un euro né alcuna attività di rimborso quindi sedendo con dei colleghi in Consiglio di Amministrazione che hanno una remunerazione mentre io, invece, lo faccio a titolo gratuito. Saranno tutti volontari, non lo metto in dubbio, e di questo dobbiamo anche rendergliene merito. Mi sembra, però, che vi siano delle modalità che non sempre sono condivisibili. Poi potrei dire che, rispetto ad alcune scelte sulle quali sono state fatte anche delle considerazioni per esempio dal Gruppo del Partito Democratico, noi oggi abbiamo una delibera che dice esattamente l'opposto. Ma, per carità, il fatto che uno si contraddica è abbastanza normale.
Concludo con una battuta. E' un po' singolare che il partito che ha al proprio capo il rottamatore faccia una norma che prevede che dei pensionati possano svolgere la loro attività nei Consigli di Amministrazione vita natural durante, basta che la facciano gratis. Ovvero, tu puoi arrivare ad 80 anni in un CdA, è sufficiente che tu lo faccia gratis.
E' un concetto singolare che con la rottamazione o, se volete, con il ricambio della classe dirigente cozza un po'; però, ripeto, vedere dichiarazioni con successivi atti, che sono fra loro totalmente difformi per noi ovviamente non è una novità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.
Invito il Consiglio a lasciare parlare la Consigliera Frediani e dare a chi vuole ascoltare la possibilità di farlo.
Prego, Consigliera.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ribadisco le perplessità del collega Campo, perplessità che abbiamo già espresso nel corso della seduta della Commissione Nomine e che sono proprio legate al non rispetto delle delibere che hanno confermato gli incarichi di questi soggetti in quiescenza.
Oltre a questo, vorrei aggiungere un altro aspetto che si ricollega un po' a quello che diceva il collega Vignale; il ruolo all'interno di un CdA non è secondario. All'interno dei CdA si prendono delle decisioni, si discutono dei piani, si fa programmazione, ci si confronta, si dice la propria opinione. Quindi, i soggetti non sono semplicemente posti nel CdA per fare presenza.
Pertanto, può sorgere qualche dubbio in merito alle motivazioni che spingono delle persone che sarebbero arrivate all'età in cui potersi godere finalmente il meritato riposo e, invece, decidono di continuare a prestare la loro opera all'interno di fondazioni o comunque di soggetti che operano all'interno della nostra Regione.
Noi non vorremmo che, nel nome della gratuità e del risparmio per le nostre casse e anche della continuità dell'attività che vediamo riportata anche nelle premesse di questa deliberazione, si sacrificasse quel sacrosanto ricambio che tutti noi auspichiamo.



PRESIDENTE

Consigliera Frediani, le chiedo scusa.
Se continua questo modo di lavorare, io sospendo il Consiglio. Lo dico soprattutto alla maggioranza, Presidente Gariglio. Se continuate a fare capannelli, io sospendo il Consiglio.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Contrariamente a questi soggetti in quiescenza, noi non siamo qui gratuitamente, anzi abbiamo anche un costo piuttosto gravoso per le casse della Regione; quindi, sarebbe auspicabile che si potesse lavorare in modo produttivo.
Al di là di questo, concludo il ragionamento che stavo facendo, del quale spero di riuscire a recuperare il filo. Parlavo della continuità dell'attività. Da una parte, cogliamo benissimo i benefici che possono derivare dal poter godere dell'esperienza di persone che hanno lavorato per anni all'interno delle istituzioni e delle fondazioni e che, quindi possono dare sicuramente un valore aggiunto.
Dall'altra parte, proprio in riferimento a quel ricambio generazionale che noi auspichiamo un po' in tutti i settori, a partire ad esempio dal settore della cultura, crediamo che il concedere a soggetti in quiescenza l'opportunità di mantenere un ruolo all'interno dei CdA per un periodo superiore ad un anno, sia fondamentalmente sbagliato.
Quindi, possiamo immaginare una sorta di affiancamento, un po' come quello che si può prevedere nelle aziende per formare i nuovi entrati.
D'altra parte, la presenza di soggetti, che per anni hanno occupato certi ruoli, rischia di soffocare quel ricambio generazionale che tutti noi invece, vorremmo finalmente vedere all'interno dei CdA delle nostre fondazioni.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio agli studenti del "Corso di Diritto Regionale" dell'Università del Piemonte Orientale di Novara


PRESIDENTE

Saluto gli studenti del Corso di Diritto Regionale dell'Università del Piemonte Orientale di Novara, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Proposta di deliberazione n. 123, relativa a "Rideterminazione della durata degli incarichi conferiti dal Consiglio regionale a soggetti in quiescenza" (Licenziata a maggioranza dalla Commissione Consultiva per le Nomine il 18 novembre 2015)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 123, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 123, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Avevo chiesto se la Giunta avesse qualcosa da dire.



PRESIDENTE

Ho chiesto se vi fossero altre richieste di intervento e la Giunta non ritenuto di intervenire.
Il numero legale è 26.
Indìco pertanto la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 123 il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 143, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2015"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 143, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2015", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Appiano, che ha facoltà di intervenire.
E' relatore di maggioranza il Consigliere Appiano, mentre per la minoranza sono relatori i Consiglieri Bono e Berutti.
La parola al Consigliere Appiano. Chiedo di fare silenzio affinch tutti possono ascoltare quello che ha da dire.



APPIANO Andrea, relatore di maggioranza

Grazie, Presidente.
Effettivamente, si tratta di un disegno di legge omnibus, per cui è complicato fare una relazione, basti pensare che il disegno di legge originario constava di 9 articoli, ciascuno dei quali su una materia specifica, e il dispositivo licenziato dalla Commissione qualche giorno fa è arrivato ad ospitare 47 articoli. Tuttavia, penso che il lavoro svolto in Commissione attraverso la valutazione dei tanti emendamenti proposti dalle minoranze, dalla maggioranza e dalla Giunta sia entrato nel merito di tante questioni importanti, si siano fissati dei paletti anche per definire il testo finale, sia stata evitata la riscrittura integrale di parti di legge si siano concentrati in questo provvedimento collegato alla finanziaria solo quei correttivi che si riteneva avessero carattere di urgenza.
Gli Uffici hanno poi riorganizzato il provvedimento nel suo testo finale in 12 Capi. Sono stati dedicati approfondimenti, in particolare la proposta di modifica, afferenti il tema del trasporto e della logistica turismo, cultura e sport, agricoltura, ambiente, società partecipate, enti locali, paesaggio e governo del territorio, economia montana, attività venatoria, lavoro e servizi alla persona.
Elencherei solo i titoli dei Capi in cui è stato riorganizzato il provvedimento, senza entrare nel merito dei singoli articoli che saranno poi oggetto di discussione.
Il Capo I prevede disposizioni economiche e finanziarie-organizzative; in particolare, citerei l'introduzione del fondo di garanzia per gli allineamenti contabili o le disposizioni in materia di canone d'uso delle acque pubbliche.
Il Capo II è relativo alle disposizioni in materia di società ed enti istituiti, vigilati, controllati e partecipati dalla Regione, in particolare abbiamo ragionato nell'articolo 9 in merito alle spese per autovetture di servizio dell'Arpa.
Nel Capo III abbiamo parlato delle materie affari istituzionali ed enti locali.
Nel Capo IV i 6 articoli trattano la materia ambientale.
Nel Capo V si è parlato di paesaggio e governo del territorio, in particolare con alcune modifiche in materie di tutela e uso del suolo della modifica alla legge regionale n. 32/2008 con riferimento specifico ai paesaggi vitivinicoli del Piemonte iscritti nel patrimonio Unesco per quanto concerne Langhe, Roero e Monferrato.
Nel Capo VI abbiamo trattato di due articoli modificativi di leggi regionali sul tema della montagna.
Il Capo VII tratta il tema dell'agricoltura.
Il Capo VIII riguarda l'attività venatoria.
Il Capo IX concerne le materie di trasporto e logistica.
Il Capo X si riferisce all'ambito culturale, turistico e sportivo. Qui cito, per non farlo successivamente, la modifica della legge del 1995 che tratta la tutela e la valorizzazione dei locali commerciali storici delle città dalla nostra regione.
Il Capo XI riguarda la materia del lavoro.
Infine, il Capo XII riguarda i servizi alla persona.
Senza entrare nel merito dei singoli articoli - sono 47 e saranno oggetto di disamina successiva - mi piace ricordare che su tre temi su cui abbiamo particolarmente discusso in Commissione (penso al tema dell'eliski al tema del piano casa e al tema delle attività estrattive) abbiamo condiviso la necessità di interventi, alcuni dei quali anche urgenti abbiamo anche condiviso la necessità di non inserire norme troppo invasive in un collegato alla finanziaria, ma piuttosto di darci tempi ragionevolmente certi per entrare nel merito della materia nel suo complesso sia in Commissione e sia in Aula. Questo vale sicuramente per la regolamentazione della pratica dell'eliski, su cui condividiamo un fatto: non è possibile che la nostra Regione non abbia una normativa che vada a regolamentare un tema così delicato, rendendo il Piemonte - che è una regione confinante con altre realtà dove, invece, delle regole sono state poste - una sostanziale terra di nessuno, dove il rischio è una sostanziale anarchia.
Penso al piano casa, dove abbiamo condiviso la necessità di non passare di proroga in proroga, ma di mettere mano al tema non con una semplice norma all'interno del collegato, ma con una discussione di merito sulla legge medesima.
Penso al discorso delle attività estrattive, dove abbiamo condiviso la necessità di dare tempi certi per la redazione del piano regionale di attività estrattive, che è quello strumento di pianificazione a cui abbiamo collegato il passaggio delle competenze dai comuni agli enti di aree vaste quindi alle Province, in sede di attuazione della Del Rio, qualche settimana fa.
Confido nel fatto - e chiudo su questo - che, così come in Commissione a volte anche scontrandoci nel merito dei provvedimenti, siamo riusciti nel complesso a fare un buon lavoro e a licenziare un testo che interviene su alcuni temi su cui è urgente porre delle modifiche a leggi a volte anche molto datate, anche in Aula si riesca a condensare la discussione nel merito delle questioni e addivenire all'approvazione in tempi ragionevolmente rapidi del provvedimento medesimo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide, relatore di minoranza

Grazie, Presidente.
Inizio questo illustrazione riguardante il disegno di legge n. 143 collegato alla finanziaria del 2015 partendo proprio dall'analisi retrospettiva del lavoro svolto in Commissione Bene ha fatto il collega Appiano a ricordare che da un testo abbastanza stringato di 9 articoli si è arrivati a un testo di 47 articoli, anche abbastanza complesso nella disamina e nella lettura. Tutto ciò è abbastanza normale nel senso che, normalmente, i collegati alla finanziaria si ampliano di proposte sia della maggioranza che delle opposizioni e si cercano di inserire tutte quelle norme che, di prassi, non dovrebbero entrare nella finanziaria. La finanziaria dovrebbe avere come riferimento provvedimenti di natura finanziaria, come tautologicamente dice il suo titolo, e quindi trovano spazio in un collegato. Per prassi, sarebbe meglio affrontare le modifiche delle leggi, con leggi apposite.
Noi abbiamo avanzato una serie di proposte emendative e puntuali su una serie di leggi, ma siamo riusciti ad ottenere e ad espungere dal testo quelle modifiche di leggi che diventano leggi esse stesse. Inserire all'interno di un collegato alla finanziaria, una legge con 15 articoli diventa un lavoro poco serio e poco credibile. È ovvio che una modifica che inserisce una legge all'interno di un'altra legge, ha bisogno di tutti i tempi che sono tipici di una legge ordinaria, quindi le consultazioni, le audizioni, le analisi con gli emendamenti in Commissione, il licenziamento e l'analisi in Aula. Non che questo provvedimento non abbia avuto queste fasi, ma è ovvio che, all'interno di un collegato che, come dice il termine, è un purpuri di modifiche più o meno urgenti o più o meno sentite e ritenute urgenti su diversi leggi, magari c'è un po' meno attenzione su tutte le norme inserite.
Soprattutto torno ancora a dire che alcune modifiche sostanziali, non urgenti, ma ritenute importanti da alcuni Gruppi, è giusto che trovino un loro iter, un loro percorso a parte. Era stata presentata una proposta di legge per normare l'elisky per trasportare gli sciatori sulle nostre montagne, per fare questa pratica sportiva invernale. Abbiamo chiesto, con veemenza, di poterlo discutere poi nella sede competente, nella sua Commissione, con i vari provvedimenti presentati. Il nostro Gruppo ha presentato una proposta di legge nel merito, ce ne sono altre probabilmente ne presenterà una la maggioranza o, comunque la Giunta. E' giusto, quindi, che ci siano questi spazi.
Idem dicasi per il Piano caso che il collega ha citato. Noi riteniamo che, l'avevamo già detto nel 2014, non sia più accettabile procedere con la solita logica delle deroghe e delle proroghe. Il Piano caso è già una deroga alle norme di regolamentazione urbanistica, non è possibile prevedere un'ulteriore deroga annuale. Sono anni, dal 2011, se non ricordo male, forse dal 2010, che andiamo in deroga ogni anno, di un anno in là.
Questo non è né serio nei confronti di chi lavora nel settore o, comunque delle famiglie piemontesi, né dal punto di vista legislativo. Noi dobbiamo dare certezza e sicurezza con le nostre leggi, non confondere continuamente le idee e quindi ogni anno, a gennaio, scoprire che ci sono state proroghe a delle norme che sono scadute al 31 dicembre.
Oppure le proroghe - cito, non oggetto di questo provvedimento sull'installazione obbligatoria delle termovalvole che, classicamente, ad agosto, ogni anno, facciamo una proroga. A settembre, a ritorno dalle ferie, si scopre che si può ancora aspettare un anno. Penso che sia stato serio non trattare questi argomenti - il Piano casa e l'elisky all'interno di questo provvedimento.
Il provvedimento è passato da 9 a 47 articoli ed è stato suddiviso in 12 Capi, proprio per una migliore rappresentazione del testo che rappresentassero delle modifiche a leggi già vigenti della stessa materia omogenei come argomenti trattati. Il I Capo, che va dall'articolo 1 all'articolo 8, tratta di disposizioni finanziarie economiche ed organizzative. Il II Capo tratta di disposizioni per quanto riguarda enti vigilati e partecipati (dall'articolo 9 al 12). Il III Capo tratta norme di modifica di leggi riguardanti gli enti locali (articoli 13 e 15). Il Capo IV tratta di norme in materia ambientale (articoli dal 16 al 21). Il Capo V tratta di norme riguardanti il paesaggio e la gestione del territorio (articoli 22 e 25). Il Capo VI tratta di norme riguardanti l'economia montana (articoli 26 e 27); Capo VII: disposizioni in materia di agricoltura (articoli 28 e 31).
Il Capo VIII consta di un solo articolo, l'articolo 32, che riguarda disposizioni in materia di attività venatoria (la caccia). Il Capo IX tratta disposizioni in materia di trasporti logistica e riguarda gli articoli 33 e 34. Il Capo X ha disposizioni riguardanti le materia di cultura sport e turismo e consta di 10 articoli (dal 35 al 44) e poi abbiamo gli ultimi due Capi, il Capo XI, che ha un articolo solo che riguarda il lavoro, e il Capo XII - servizi alla persone - che ha gli articolo 46 e 47.
Andando nella disanima puntuale dei singoli articoli, noi possiamo anticipare che vi sono alcune contrarietà su alcuni singoli articoli, non tantissimi, in quanto l'articolato è stato oggetto di un'attenta e seria analisi e confronto, magari anche duro - come è giusto che sia - tra opposizione e maggioranza. Come dicevo, sono già state eliminate le parti che hanno sollevato, almeno per quanto riguarda il nostro Gruppo, le principali contrarietà.
Pertanto, vado velocemente ad elencare almeno i titoli degli articoli.
L'articolo 1 riguarda un fondo di garanzia degli allineamenti contabili, costituito su ovvia richiesta della Giunta, con stanziamento pari a zero. Questo servirebbe, da quanto abbiamo compreso nella discussione della I Commissione, a raggiungere le richieste della regolarizzazione e della monetizzazione contabile, con il pareggio di bilancio, quindi non in fase di rendiconto, ma in bilancio, dal decreto 118.
L'Articolo 2 riguarda i finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa e vi è una misura che noi abbiamo ritenuto condivisibile, cioè quella di utilizzare parte delle risorse restituite ai sensi della legge 28 del 76 per abbassare il canone di locazione agli assegnatari, in relazione al reddito. Quindi, in un momento di difficoltà non solo si tratta dei realizzare nuovi alloggi, ma anche di permettere a coloro i quali sono all'interno di questi alloggi realizzati ai sensi della legge 28/76, anche di poter pagare il canone in maniera sostenibile.
L'articolo 3 riguarda una serie di norme che specificano le finalità e i compiti dei Revisori contabili della legge quadro sul bilancio della Regione Piemonte - la legge n. 7/2001 - e introduce quindi le funzioni per i Revisori dei Conti anche per quanto riguarda le erogazioni gestite da ARPEA, quindi parliamo di agricoltura, e i controlli della sanità. Viene prevista una retribuzione aggiuntiva di circa 30.000 euro all'anno, per le funzioni nuove date ai Revisori dei Conti.
In merito all'articolo 4, si parla di canone per l'uso delle acque pubbliche e si introduce anche qui un concetto che riteniamo abbastanza condivisibile: nel caso in cui non si possa emungere l'acqua per cause non imputabili al concessionario, non si deve chiedere il pagamento del canone stesso.
L'articolo 5 invece aveva sollevato alcune nostre problematiche, ma era già stato oggetto di discussione nelle precedenti finanziarie. Stiamo parlando del contributo al Palazzetto del Ghiaccio di Torre Pellice.
Contributo che è stato trasformato da un lordo a un netto più IVA, ed è stato spalmato su tre anni. Quindi, sostanzialmente c'è un aumento di un anno, quindi di 300.000 euro.
Sicuramente il Palazzetto del Ghiaccio di Torre Pellice ad oggi è una struttura che non riesce a mantenersi solo con la presenza della squadra di riferimento, con gli abbonamenti e la vendita di biglietti, e si spera che questi investimenti siano finalizzati solamente a rendere sostenibile il Palazzetto da un punto di vista energetico. Fatto cioè questo finanziamento che ricordo sarà pari a 900.000 euro, non venga più chiesto niente alla Regione, perché una struttura sportiva di questo tipo si deve mantenere con le proprie attività, altrimenti penso che la Regione in futuro non avrebbe più le modalità, ma già oggi, in teoria, di sostenere impianti sportivi di qualunque tipo. Non è neanche la sua funzione precipua.
L'articolo 6 riguarda una serie di norme riguardanti la legge 1/2015 la riqualificazione della spesa regionale, tra cui la trasformazione dell'IPLA in Agenzia Foreste e Territorio. Noi abbiamo presentato un emendamento in questo senso e siamo riusciti a normare che la liquidazione di IPLA sia contestuale alla creazione dell'Agenzia Foreste e Territorio.
Diversamente, si rischiava una liquidazione problematica anche per quanto riguarda le posizioni dei lavoratori e le posizioni economiche.
L'articolo 7 riguarda le funzioni dei Revisori dei Conti.
L'articolo 8 - vado un po' più veloce - riguarda l'Organismo Indipendente di Valutazione, con una proroga per quelli nominati esterni ad esso. Noi abbiamo presentato un emendamento su questo articolo.
Al Capo II ci sono le norme riguardanti le partecipate e l'ARPA, quindi una possibilità dell'utilizzo delle autovetture impiegate per ARPA, le cui spese vengono escluse dai limiti di spesa. Poi, vi sono norme su SCR: anche questa è una norma che comprendiamo nella ratio, ma su cui abbiamo delle perplessità. Esclude dalle funzioni di SCR quelle di progettazione e direzione lavori: ne capiamo la ratio, ma abbiamo delle perplessità anche sulle ricadute occupazionali, quindi sul personale (l'abbiamo già detto).
L'articolo 11 riguarda i componenti del Consiglio d'Amministrazione post olimpico cui non spettano emolumenti, rimborsi e quant'altro. Lo troviamo condivisibile.
L'articolo 12 riguarda sempre SCR.
L'articolo 13 è uno degli emendamenti che abbiamo presentato come Gruppo: chiediamo la possibilità di indire, qualora ci siano richieste in tal senso, referendum regionali insieme alle elezioni, per risparmiare fondi (i cosiddetti election day).
Poi, ci sono due articoli riguardanti la fusione per incorporazione dei Comuni, che ci trova in una posizione condivisibile.
Ci sono ancora norme in materia di ambiente, di cui lascerà la parola per la spiegazione ai colleghi.
Ci sono anche norme in materia di paesaggio e territorio. Anche su questi temi parleranno i colleghi in maniera più approfondita.
Su questo dovrà inserirsi il tema del piano casa, che speriamo di poter rinviare ad una discussione più consona, dedicata a una Commissione specifica. Anche l'Economia montana e l'Agricoltura, che sono i capi successivi, li lascio ai colleghi.
Al capo 9, in materia di Trasporto e Logistica, segnaliamo la presenza dei nostri due emendamenti approvati, che sono diventati articoli, che riguardano il dare priorità alle infrastrutture già esistenti, piuttosto che realizzarne nuove, per quanto riguarda trasporti e logistica e al riuso delle ferrovie dismesse. Quindi è in linea con la richiesta, con il programma della Giunta e della maggioranza di bandire nuove gare che, per il servizio di trasporto ferroviario, prevedono anche l'utilizzo delle ferrovie dismesse, ma avendolo messo in legge è un rinforzo ulteriore.
Poi c'è il capo della Cultura, Turismo e Sport - concludo, Presidente che è la parte più lunga. Anche su questo abbiamo alcune perplessità e abbiamo, però, ottenuto anche l'inserimento di alcune clausole valutative su alcune leggi, che è vero che non sono più finanziate da un po' di anni ma è comunque un bene avere una clausola valutativa, anche per i contributi che, magari, un giorno arriveranno, se riusciremo ad uscire dalla palude dell'indebitamento in cui le scorse legislature ci hanno inopinatamente inseriti.
Concludo sui capi 11° e 12° che riguardano il Lavoro, quindi la modifica della legge 34 del 2008, in particolar modo la Commissione di regionale di concertazione per le politiche regionali del lavoro, su cui abbiamo inserito ancora alcuni nostri emendamenti. Poi, il capo 12° che è relativo alle disposizioni in materia di servizi alla persona, su cui insistono i nostri emendamenti in materia sanitaria, che non hanno trovato accoglimento in Commissione, che abbiamo deciso di ripresentare in Aula fermo restando che l'articolo 46 ci sembra condivisibile proprio per dare una scadenza certa all'organismo della Croce Rossa Italiana; prima del 31 dicembre 2013 si intendono autorizzati l'esercizio dell'attività di trasporto di infermi, mentre dopo devono richiedere ovviamente autorizzazione. Quindi è una norma assolutamente necessaria per dare chiarezza al comparto, anche se ovviamente è una deroga quindi, valuteremo nel corso del provvedimento gli emendamenti e il nostro posizionamento del Gruppo rispetto al provvedimento nel complesso. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola al Consigliere Berutti.



BERUTTI Massimo, relatore di minoranza

Grazie, Presidente.
Come già hanno evidenziato i colleghi, il collegato alla Finanziaria è un provvedimento che raccoglie tutta una serie di modifiche, di correzioni o di proposte legate a tutta una serie di leggi regionali.
Il disegno di legge contiene disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2015 e prevede tutta una serie di capi che articolati, cercano di porre una serie modifiche e soprattutto una serie di correzioni che anche noi abbiamo cercato in qualche modo di sostenere o di correggere, secondo i nostri punti di vista e secondo le nostre visioni.
Molte di queste proposte non sono state accolte, anche se a noi pareva comunque di poter dare un contributo fattivo alla situazione. Abbiamo cercato di intervenire anche su questioni abbastanza importanti, anche se poi qualcuna, almeno una, quella legata alla ludopatia, in questo momento è in discussione in IV Commissione, ma certamente molti altri temi che abbiamo toccato sono stati cassati.
Il disegno di legge prevede al 1° capo Disposizioni economiche finanziarie e organizzative; il 2° è relativo alle Disposizioni in materie di società e di Enti istituiti, vigilati e controllati, partecipate della Regione.
Il capo 3 riguarda la materia degli Affari istituzionali ed Enti locali; il 4 prevede articoli in materia di ambiente. Il 5 è relativo alla materia di paesaggio e governo del territorio. Il 6 prevede modifiche di legge sulla montagna; il 7 è in tema di agricoltura; l'8 è in tema di attività venatoria. Poi, il 9 riguarda la materia dei trasporti, il 10 è in ambito culturale, turistico e sportivo. Infine, l'11 è relativo alla materia del lavoro e il 12 riguarda Disposizioni in materia dei servizi alla persona.
Per quanto ci riguarda, in merito ai nostri emendamenti, quindi alle nostre attività, che abbiamo cercato di portare avanti in merito a queste tematiche, ci sono vari elementi legati ai vari capi.
Ne cito alcuni. In particolare, abbiamo cercato di vedere se fosse possibile, per quanto riguarda, per esempio, il ristoro dei danni alle colture agricole derivanti dalla fauna selvatica, che questi potessero non rientrare nel regime del de minimis, un elemento di assoluta importanza, in quanto molto sentito in questo momento.
Abbiamo cercato di dare la garanzia occupazionale a quei dipendenti delle comunità montane e quindi abbiamo cercato di far sì che nessuno rimanesse a piedi nella riorganizzazione delle comunità montane. Così come abbiamo cercato di vedere se c'era la possibilità di costituire un fondo a sostegno dei Comuni, che in qualche modo creasse detrazioni fiscali per imprese che si insediano e creano posti di lavoro.
Tra le altre cose, abbiamo cercato di incentivare azioni verso l'alienazione delle quote societarie delle varie partecipazioni che abbiamo nelle varie società a partecipazione regionale (passando da Finpiemonte Partecipazioni); così come poteva essere il discorso legato ai voucher prima casa, altro elemento assolutamente sentito, per quanto riguarda situazioni di carattere sociale legate alle case popolari.
Abbiamo anche proposto un articolo che raccoglieva un disegno di legge è vero, forse un po' forzato - sull'endometriosi, problema molto importante e molto legato al mondo femminile. E' un elemento su cui auspichiamo ci possa essere una certa attenzione.
Anche il discorso legato al controllo legale dei conti della sanità che, a parte il Collegio dei Revisori, prevedesse un controllo da parte di organi di controllo di revisione direttamente mandati dal Ministero della Sanità.
Questo, alla luce dei numeri, e di quello che, come tutti conosciamo ha portato questo Ente ad una situazione non felice in termini di conti potrebbe essere un ulteriore elemento di controllo.
Questi sono alcuni elementi; ci sarà poi modo di discuterli, quindi non mi dilungo troppo.
Ritengo ci possa essere ancora spazio per lavorare al miglioramento di questo documento, auspicando che nella discussione possano trovare accoglimento alcuni nostri emendamenti.
Ci rendiamo conto che alcuni possono essere un po' forzosi, ma ce ne sono altri che possono avere senso da un punto di vista operativo, cercando di dare un contribuito fattivo ad un documento importante come il collegato.



PRESIDENTE

Le relazioni sono state presentate, quindi dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sozzani; ne ha facoltà.



SOZZANI Diego

Grazie, Presidente.
Solo alcune considerazioni a quanto già detto nell'ambito delle relazioni, relativamente ad una preoccupazione che riguarda i Gruppi di minoranza, in particolare il nostro Gruppo, in quanto non vediamo iniziative tese ad un effettivo risparmio nell'ambito della Regione Piemonte.
Per quanto mi riguarda, mi soffermerò sotto il profilo dell'analisi delle cosiddette partecipate, che sono analisi di società che hanno un costo eccessivo, un costo che nella pubblica amministrazione, soprattutto nell'ambito della comunità, non è più possibile sostenere. Abbiamo tutta una serie di partecipate che dovrebbero essere dismesse. Dovrebbe essere portato a compimento un'analisi delle dismissioni. Per la verità, lo stiamo chiedendo da più riprese nelle varie discussioni in Aula, sia in ambito di discussioni sui bilanci sia in altre occasioni, però non è mai arrivato anche se era stato promesso, un piano di riduzione, di dismissioni o comunque, di analisi delle partecipate rispetto all'attività che le stesse devono presentare: il costo effettivo che queste partecipate hanno per la Regione; il costo effettivo che hanno per i conti regionali e, soprattutto la strategia di quanto possano essere utili le partecipate.
Questi sono i concetti sui quali attenderemmo una risposta concreta e soprattutto, un piano preciso, perché non è possibile avere un ente - com'è stato detto da chi mi ha preceduto - un SCR assolutamente inutile, che costa più di sei milioni di euro all'anno, con 58 dipendenti e un numero altissimo di dirigenti (cosa mai individuabile in altre società partecipate o in altre società analoghe).
Questo è un esempio lampante di come invece si debba intervenire.
Capisco che intervenire vuol dire tagliare; capisco che intervenire vuol dire ridurre. E' sicuramente una pianificazione poco popolare, ma sicuramente positiva rispetto ai conti della Regione.



PRESIDENTE



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
In questa Finanziaria abbiamo trovato modo di inserire alcuni dei nostri principi, cu cui lavoriamo da un anno, in merito a ciò che attiene al trasporto pubblico locale e all'infrastruttura ferroviaria, che noi abbiamo visto purtroppo smantellarsi nell'ultimo anno, prima sotto i colpi di un'azione decisamente criminale.



PRESIDENTE

Aspetti, aspetti, Consigliere Valetti.
Non credo che il collega Valetti possa intervenire con questo brusio soprattutto alla mia sinistra.: invito le Consigliere, se vogliono discutere di qualcosa, ad accomodarsi fuori.
Prego, Consigliere Valetti.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Dicevo di un'azione criminale che ha visto prima tagliare il 25 dell'esercizio della rete ferroviaria piemontese e poi, da parte di Ferrovie dello Stato, lentamente e nell'indifferenza generale, smantellare piccoli pezzi qua e là della nostra infrastruttura portante.
Ecco quindi che ogni occasione è buona - anche quella della Finanziaria per ricordare che la nostra infrastruttura è un asset strategico per la Regione. Seppur formalmente di proprietà di RFI, di fatto da essa dipende il nostro servizio di trasporto pubblico: ne è la dorsale.
Noi, quindi, in Commissione abbiamo avuto la soddisfazione di vederci approvati degli emendamenti che diano priorità di investimento al mantenimento delle reti ferroviarie esistenti, prima ancora che allo sviluppo di nuove. Qualora la Regione abbia disponibili delle risorse per degli investimenti infrastrutturali, dunque, queste devono essere dedicate alle infrastrutture ferroviarie esistenti.
Un elemento molto importante, che precede una mia prossima proposta di legge, è che la Regione possa valutare prioritariamente, salvo il loro utilizzo a scopi turistici o altra finalità - ultimamente si parla anche di piste ciclabili sulle ferrovie e, per carità, siamo tutti d'accordo -, un possibile reimpiego delle linee dimesse rispetto alla loro vocazione originale, cioè il servizio di trasporto pubblico di persone. Questo infatti è lo scopo per cui sono nate e questo è il loro utilizzo ideale tutti gli altri, più o meno, sono palliativi e vengono usati strumentalmente da chi vuole fare degli investimenti e si trova un'infrastruttura già pronta. Ma non è così che si fa sistema e non è così che si ragiona.
Se a inizio '900 sono stati posati dei binari, questi vanno valorizzati, perché non vi sarà la possibilità di fare altri tracciati.
Prima di tutto, teniamo conto del periodo in cui siamo: siamo in un tempo in cui ci vengono chiesti impegni sempre più stringenti sul fronte ambientale e della riduzione della CO2 - i problemi di inquinamento della nostra area li conosciamo tutti - e quindi sarebbe molto stupido per la Regione abbandonare questa fetta del proprio patrimonio (o comunque del patrimonio dello Stato, del patrimonio comune).
Se mai ci fossero delle risorse, quindi, devono anche contribuire in questo senso. Si tratta sia di una proposta di principio che di una proposta economica. Purtroppo, infatti, quando le infrastrutture se ne vanno è un po' difficile farle tornare indietro e gli investimenti non bastano più: già vediamo come tardino ad arrivare i trasferimenti statali per compensare semplicemente i debiti di esercizio; figuriamoci nuovi investimenti su infrastrutture locali che, se prese in tempo e fino a ieri potevamo salvare e utilizzare con poco, se lasciate a marcire - o, peggio smantellate - ci potrebbero costare tra poco dieci volte tanto. E questo sicuramente presta il fianco a chi non vuole sostenere questo tipo di politica dei trasporti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Mighetti.



MIGHETTI Paolo

Grazie, Presidente.
In merito ad alcune parti del collegato vorrei fare delle considerazioni. Mi riferirò al Capo V inerente le norme sul paesaggio e le politiche territoriali e Capo VII inerente all'agricoltura.
Facendo una disamina rapida degli articoli che sono stati inseriti via via in Commissione, nel Capo V abbiamo l'art. 23 su cui non nascondiamo alcune perplessità, pur non nel merito delle questioni affrontate perch questa normativa sembrerebbe andare verso una semplificazione. Tuttavia noi abbiamo insistito in Commissione, ponendo l'accento su alcune problematiche che ci sembrano portare ad un'inevitabile impugnazione di certi commi.
In particolare, vorrei soffermarmi sull'aspetto per il quale, nella trasmissione delle autorizzazioni paesaggistiche emesse dai Comuni che vengono trasmesse alla Regione Piemonte, a nostro giudizio vi è una sostanziale confusione tra il comma 11 e il comma 13 dell'art. 143 del D.lgs 42/2004, cioè il Codice del paesaggio. A nostro parere le due trasmissioni sono differenti: da una parte c'è una trasmissione senza indugio dell'autorizzazione non appena emessa e dall'altra c'è una trasmissione trimestrale di un elenco delle autorizzazioni.
Fermo restando che, a giudizio della Giunta, vi sia un risparmio di tempo e burocrazia che, va da sé, è lampante, a noi sembra che comunque ci sia una contraddizione rispetto alla normativa nazionale e non sappiamo a che cosa andiamo incontro.
Altri articoli inerenti il paesaggio: l'articolo 24, in cui sostanzialmente abbiamo ben accolto quelle che sono le nuove disposizioni in materia di tutela del paesaggio protetto dall'Unesco, quindi le norme transitorie in attesa di provvedimenti operativi sui Piani Regolatori che vadano a preservare questi ambiti territoriali. E poi c'è l'articolo 25, di cui condividiamo praticamente appieno il senso, cioè dare un limite a quelle che sono le varianti pre legge regionale 3/2013. Sono state presentate delle varianti: ce ne sono alcune che sono in un sostanziale limbo e ci sembra giusto porre dei limiti a questi stati di non attuazione di strumenti urbanistici, questi stati di non procedimento di questi strumenti urbanistici.
Nel complesso, mi sento di fare una considerazione generale. Siamo andati a modificare nuovamente la legge 20/1989 e a modificare di nuovo la legge 32, però manca sempre un discorso organico sulla materia.
Sinceramente ho provato a vedere se era possibile, con un'attività emendativa, andare a togliere alcuni reliquati legislativi, oserei chiamarli, perché la legge 20/1989 ormai è una legge in gran parte abrogata, che ha solo più pochi articoli attivi, però, in considerazione del fatto che queste tre leggi (la legge 56/1977, la legge 32 e la legge 20/1989) sono strettamente connesse anche da riferimenti normativi, risulta assai arduo compiere delle modifiche sostanziali in questo ambito. Quindi sarebbe ovviamente il caso di andare in II Commissione urbanistica, che ultimamente tratta pochissimo di urbanistica, e andare a lavorare su questi testi di legge, andare a lavorare su testi di legge che vadano nel senso della semplificazione globale.
Devo dire che in II Commissione non ho sentito molto parlare di urbanistica e, in realtà, ho sentito solo parlare di urbanistica applicata all'attività che sta facendo oggi la Giunta (quindi PPR e attività regolamentare). Bisogna riprendere in mano, però, quello che è l'ambito legislativo; ambito legislativo che deve discendere anche da ciò che si sta decidendo attualmente in Camera e Senato rispetto alle norme sul consumo del suolo.
Dobbiamo capire che cosa sta succedendo e dobbiamo mettere mano alla nostra legislazione regionale in maniera coerente e totalitaria, non andando a spizzichi e bocconi come si è fatto negli ultimi anni, andando a modificare pezzettino per pezzettino la legge 56/1977, che è diventata una legge illeggibile, una legge completa, ma assolutamente illeggibile.
In merito al Capo VII sull'agricoltura, ci sono abbastanza poche considerazioni da fare; io mi limiterò agli articoli 28 (consorzi di difesa) e 29 (apicoltura). Mentre l'articolo 29 è sostanzialmente una sorta di adeguamento a quelle che sono state evoluzioni normative e regolamentari nazionali rispetto alle competenze sui registri dell'apicoltura, sui consorzi di difesa l'articolo 28 fa, anche questo, un piccolo intervento normativo correttivo. Chiaramente questi non sono interventi che modificano quello che è l'impianto generale dei consorzi di difesa, che in un prossimo futuro comunque ci permetteremo di analizzare con più cura nel loro funzionamento globale, andando a proporre le nostre soluzioni.
Per gli articoli 30 e 31, lascerò l'approfondimento al collega Campo sono frutto di attività emendativa dell'Aula e riguardano le cariche nei consorzi di bonifica. Noi abbiamo alcune perplessità e vi spiegherà meglio il collega Campo di che cosa di tratta.
Nel complesso, quindi, questo collegato lo valutiamo in maniera critica, nel senso che ci sono veramente troppi argomenti che devono essere trattati in maniera distinta e globale nelle apposite Commissioni e non con la solita teoria dell'emendamento presentato velocemente nelle Commissioni e in Aula, che lascia comunque adito a interpretabilità, non comunicazione tra i vari Gruppi consiliari, fraintendimenti e soprattutto lascia anche spazio a errori grossolani, perché con la fretta chiaramente non si possono risolvere problemi complessi come quelli che sono definiti in questi ambiti normativi. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo Scuola Media "X Martiri" di Balangero


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti delle classi 2^ A e 2^B dell'Istituto Comprensivo Scuola Media "X Martiri" di Balangero, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Nel contempo, salutiamo anche i ragazzi che ci hanno fatto visita prima e che se ne stanno andando.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 143, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2015" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 143, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2015" .
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente in riferimento al Capo X e al Capo XI, che sono quelli più attinenti alle materie che seguo abitualmente.
In riferimento al Capo X, quello che contiene le disposizioni in materia di cultura, turismo e sport, il nostro contributo emendativo è andato principalmente nella direzione di introdurre dei principi di valutazione delle attività svolte.
In un momento in cui, soprattutto in riferimento alla cultura, le risorse sono sempre più carenti, riteniamo che sia indispensabile, per attuare una programmazione ragionata ed efficacie, partire da dati reali.
Per questo motivo, siamo intervenuti, attraverso degli emendamenti, per proporre la valutazione di alcune attività, in particolare in riferimento all'articolo che si occupa del "turismo religioso", per garantire quindi, una rendicontazione delle attività e l'ottenimento di dati precisi, al fine di pianificare correttamente le azioni successive. Il turismo religioso rappresenta sicuramente una fetta importante dell'attività economica, in ambito turistico, della nostra Regione.
Per quanto riguarda, invece, la programmazione, abbiamo tentato di introdurre il principio di una programmazione di più ampio respiro, che non si limiti semplicemente all'annualità, ma che possa basarsi, almeno, su un respiro triennale, e quindi cercare di pianificare l'utilizzo delle risorse non in modo emergenziale, come sta capitando purtroppo ancora adesso, quindi per pagare i debiti che ci stiamo trascinando da anni, ma cercare di arrivare piano piano ad una programmazione più a lungo termine che possa consentire delle azioni maggiormente incisive e che possano consentire un maggior rilancio per la nostra attività culturale.
Per quanto riguarda, invece, l'articolo dedicato allo sport, in particolare allo sport invernale e le piste da sci, ci siamo trovati davanti ad un articolo piuttosto corposo, che aveva più l'aspetto di una proposta di legge che di un singolo articolo (al riguardo, abbiamo già fatto le nostre rimostranze in sede di Commissione). Interverremo anche durante la discussione in Aula con alcuni emendamenti volti al miglioramento di quella che è l'organizzazione attuale del comparto sciistico, in particolare relativamente alla classificazione delle piste classificazione che, al momento, non pare totalmente esaustiva, soprattutto in riferimento alla pericolosità delle piste da sci e, quindi, alla loro classificazione rispetto a questo parametro, che ci risulta essere non pienamente rispettata o, perlomeno, non completamente trasparente.
L'altro capitolo su cui siamo intervenuti in maniera piuttosto corposa in fase di discussione in Commissione è quello relativo al lavoro: parliamo, dunque, del Capo XI.
La parte preponderante degli emendamenti era rivolta al miglioramento della legge n. 34. Avevamo avanzato alcune proposte: alcune sono state accettate, altre respinte - com'è normale quando si svolge un'attività emendativa - ma siamo soddisfatti, in particolare, del recepimento dell'inserimento al riferimento al "baratto amministrativo" che è un'opportunità che viene valutata sempre da più Comuni, proprio per rispondere all'esigenza di alcune famiglie piemontesi di pagare i debiti dovuti alla Pubblica Amministrazione attraverso la prestazione di attività che possono essere utili alla collettività. È un qualcosa che è previsto a livello nazionale, ma sempre più Comuni lo stanno recependo e attuando.
Noi abbiamo chiesto, attraverso la nostra attività emendativa, che la Regione riconosca e sostenga questo tipo di iniziative su tutto il territorio piemontese.
Gli altri emendamenti che abbiamo presentato andavano nella direzione di una maggiore partecipazione soprattutto in riferimento alla Commissione regionale di concertazione per le politiche del lavoro: a tal riguardo abbiamo chiesto di includere anche i soggetti che, al momento risulterebbero esclusi in base alla formulazione di questo DDL, in particolare alle rappresentanze sindacali considerate minori, quindi meno rappresentative, e alle organizzazioni datoriali che, al momento, non trovano spazio in questo tavolo.
Noi riteniamo che sia giusto e doveroso riconoscere il ruolo svolto anche da questi soggetti, che vengono ingiustamente considerati "minori" e, pertanto, esclusi da qualsiasi tavolo decisionale o di programmazione.
Interverremo ancora in fase emendativa in Aula sempre considerando che viviamo un momento di grande incertezza per quanto riguarda la riorganizzazione del mondo del lavoro in Regione Piemonte ma non solo anche a livello nazionale. Nutriamo ancora numerosi dubbi circa i modi e i tempi in cui si andrà a creare l'Agenzia nazionale. Abbiamo visto che all'interno di questo DDL si parla del ruolo dell'Agenzia Piemonte Lavoro e ci aspettiamo che si possa anche lavorare sul ruolo che i Centri per l'impiego - che attualmente sono oggetto della riforma legata al riordino delle Province e della Città Metropolitana - andranno ad occupare nella riorganizzazione del mercato del lavoro.
Il nostro intervento emendativo sarà volto soprattutto al mantenimento di questo tipo di servizio in capo all'Ente pubblico, e alla tutela ovviamente, dei lavoratori che sono al momento impiegati in questi Centri per l'impiego. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il collegato alla legge finanziaria, come ricordavano alcuni colleghi è uno strumento certamente utile, nel senso che evita di appesantire la legge finanziaria e, al tempo stesso, consente attraverso alcune modifiche parziali - magari piccole da un punto di vista normativo, ma assolutamente importanti da un punto di vista del significato - di avere uno strumento almeno una volta all'anno, che snellisce l'attività normativa all'interno del Consiglio.
Questo, intanto, è un aspetto che reputiamo positivo, perché molto spesso il tempo che passa tra una scelta, magari anche condivisa, che il Consiglio regionale o la sua maggioranza prende e il tempo in cui la stessa scelta diventa legge è troppo lungo; o almeno è troppo lungo rispetto a quelle che sono alcune tempistiche.
Per cui, esprimiamo certamente una valutazione positiva rispetto allo strumento in sé. Non è la prima volta che viene utilizzato: in qualche altra occasione è stata utilizzata questa modalità.
Vi è, però, una serie di aspetti che noi riteniamo che il collegato dovrebbe ancora trattare, tanto in termini di piccole modifiche che saranno oggetto di alcuni emendamenti quanto relativamente a modifiche più significative in termini di sostanza che il collegato non tratta e rispetto ad alcuni aspetti che invece il collegato tratta, secondo noi, in modo non corretto.
Quando abbiamo discusso il collegato stesso, noi abbiamo provato a fare una distinzione e crediamo che questa distinzione debba essere tenuta in considerazione rispetto alla discussione che faremo in questi giorni.
Innanzitutto, l'urgenza. Rispetto ad una serie di modifiche ritenute urgenti, è evidente che, se non stanno dentro al collegato e non stanno dentro al collegato in questo momento, noi crediamo che il principio stesso di una navetta legislativa, che consenta di accorciare i tempi e dare risposte concrete rispetto a problemi concreti, venga meno.
In secondo luogo, è necessario che il collegato intervenga relativamente a temi che riguardano i cittadini piemontesi, anche rispetto a singole parti di legge, ma senza che il collegato stesso diventi uno strumento che moltiplica complessivamente le norme.
Da questo punto di vista, abbiamo superato il tema che ponevamo in sede di Commissione, cioè quello legato alle attività estrattive, perché ci pareva che, avendo due disegni di legge presentati, uno dalla maggioranza e uno dall'opposizione in sede di Commissione, sia quello il luogo ideale per discutere di questo tema.
Così come rimane e rimarrà, anche relativamente alle attività che andremo a svolgere, un tema legato nel Capo 8, relativo alle disposizioni legate all'attività venatoria; cioè, il collegato introduce un principio che va completamente a superare quella che è la futura e, ci auguriamo imminente discussione della norma sull'attività venatoria; una è presentata dall'opposizione, un'altra dovrebbe essere presentata dalla Giunta, che l'annuncia da molti mesi. Il collega Reschigna ricorda bene quanto relativamente alla nuova legge sulla caccia venimmo in qualche modo tacciati come responsabili per non aver dato al Piemonte una legge.
Il nostro Gruppo consiliare, nel luglio dello scorso anno, ha presentato una propria proposta di legge e stiamo aspettando che la Giunta presenti il suo documento. In questa attesa, credo non sia corretto provare a fare un colpo di mano rispetto alla modalità di riordino di ATC e CA, in particolar modo rispetto al fatto che si andrà a rielezione negli Ambiti territoriali di caccia e nei Comparti alpini proprio nel gennaio 2016.
Poi vi sono, secondo noi, alcuni aspetti - e li vedremo singolarmente negli emendamenti che abbiamo presentato - che non sono all'interno del collegato e che, invece, noi riteniamo urgenti; quindi, come tali si sarebbero dovuti affrontare: da quello del de minimis rispetto ai danni derivanti da fauna selvatica in agricoltura.
Rilevo che, ancorché l'Assessore Ferrero ripeta che questo è un dispositivo europeo, siamo l'unica Regione italiana a comportarci in questo modo, quindi o le altre venti (ricordando sempre che il Trentino e l'Alto Adige hanno due Consigli regionali distinti) non sono in Europa oppure noi abbiamo utilizzato una modalità che non è rispondente a quello. Oppure relativamente a una serie di interventi, per esempio, sulle politiche per la montagna e relativamente a forme di detrazione legate all'incentivazione dell'occupazione in aree montane o a modalità di cofinanziamento rispetto all'utilizzo dei fondi europei, ho la necessità di non apportare un ulteriore ritardo alla partenza dei gruppi di azione locale, semplicemente perché le tre misure indicate valgono nelle aree montane della nostra regione più di 250 milioni di euro nella futura programmazione.
Vi è poi un tema che noi vogliamo affrontare in seno al collegato perché certamente riteniamo sia utile, ma anche come provocazione a questa maggioranza, parlo della vendita delle società partecipate.
Lo vedremo quando affronteremo in modo puntuale l'articolo, per ricordo che in più occasioni tanto il Presidente della Giunta quanto il Vicepresidente individuarono nell'alienazione delle società partecipate una delle misure necessarie per incassare delle risorse; noi crediamo anche per far fare gli imprenditori agli imprenditori e non all'ente pubblico.
Rileviamo, ancorché non sia semplice in questo momento vendere quote azionarie, che, però, molte altre Amministrazioni lo hanno fatto. Da almeno un anno - non dico un anno e mezzo - noi poniamo questo accento semplicemente perché lo ponemmo già nella legislatura precedente come un aspetto fondamentale su cui non si è ancora intervenuti.
Poi, vi sono alcuni aspetti che formuleremo sotto forma di emendamenti per alcune modifiche, in alcuni casi significative e in altre di correzione di norme, ma questo lo faremo nella discussione dei singoli articoli.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAUS



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
La parola al Consigliere Campo.



CAMPO Mauro

Grazie, Presidente.
Diciamo che possiamo pensare che qualcosa di utile ci sia nel trasformare un testo di collegato alla finanziaria in una specie di omnibus correttivo di numerose leggi regionali, comprese alcune già approvate da breve tempo, o interventi su norme su cui si era già intervenuti in precedenti provvedimenti omnibus, come i provvedimenti sull'efficientamento della spesa.
Però, laddove gli interventi di correzione normativa possono essere effettivamente e utilmente inseriti in una legge che può essere multitematica, ci sembra che se ne faccia un po' un abuso, perché passare da 9 a 47 articoli è un'indicazione di ipertrofismo, per certi versi oppure di pessima...



(Commenti del Vicepresidente Reschigna)



CAMPO Mauro

... che bello, vedremo poi...
Comunque, c'è un po' di ipertrofismo che segnala una cattiva attività normativa o l'esigenza di attività su norme anche più datate, che non si riesce a svolgere laddove dovrebbe essere il luogo adeguato discutere su questi temi. In particolare, mi riferisco a tutti quegli argomenti che riguardano la Commissione III, che mi pare relativamente poco attiva sui temi normativi in questo ultimo periodo.
Sottolineo in particolare che non si parla di agricoltura. Cioè, dopo avere discusso le norme sull'agriturismo qualche mese fa, non abbiamo più parlato di agricoltura e continuiamo a farlo inserendo modifiche normative alle leggi sull'agricoltura all'interno di altri provvedimenti.
Siccome è un tema importante, su cui la Regione di recente non è che abbia brillato, perché la vicenda del PSR è stata emblematica e perch comunque, all'interno del provvedimento di riordino delle funzioni delle Province tutta la parte agricoltura è stata avocata alla Regione, ci aspetteremmo che, qualora si tratti di attività agricole - ma vale anche per il discorso della legge sulla montagna, sulla quale continuiamo a fare proroghe - venga incardinata una trattazione ordinata ed accurata della materia all'interno della Commissione competente; altrimenti ci troviamo con provvedimenti che, magari, sono anche dovuti e sono anche sensati, ma ricadono all'interno di un potpourri di interventi che rende difficile la lettura del cambiamento del quadro normativo.
Sotto questo profilo - faccio parte anche del Comitato per la valutazione delle politiche e della qualità della normazione - risulta essere un po' una vulnerabilità che abbiamo come Consiglio regionale. Ci mancano gli strumenti - lo si vede soprattutto in questo tipo di interventi normativi - in quanto viene a mancare il quadro necessario per valutare gli impatti di tutte le modifiche che si stanno facendo su un certo numero di leggi. Non ci vengono date relazioni di accompagnamento per che cosa sta cambiando quando inserisco le norme, ad esempio, sui consorzi irrigui o intervengo sulle partecipate (SCR, ARES, ec. ec), così come disposizioni in materia di affari istituzionali ed enti locali. Mi chiedo come mai, già che ci eravamo, non l'abbiamo fatto all'interno del riordino delle funzioni delle Province. Tutte norme anche valide, ma che fanno sì che l'attività normativa, all'interno del Consiglio regionale, sia piuttosto disordinata e difficile da seguire. Risulta difficile capire il contesto che si sta sviluppando con tutti questi interventi.
Ricordo che noi abbiamo fatto, probabilmente, più lavori normativi su provvedimenti di questo genere, dall'efficientamento ai collegati vari alle finanziarie, ecc ecc. Interventi omnibus, più che interventi strutturali.
Anche laddove abbiamo trattato norme specifiche, abbiamo spesso fatto solo riordini della governance. Ricordo che, a fine dell'anno scorso, ci fu un profluvio di riordini della governance di varie realtà. Faccio l'esempio delle ATC (Agenzie Territoriali per la Casa, non quelle della caccia) che avrebbero dovuto vedere, nel breve periodo successivo, un'attività di riordino normativo complessivo. Se noi continuiamo a cambiare il modo in cui vengono gestite le cose, ma la struttura con la quale vengono gestite le cose rimane la stessa, è probabile che si avrà un'inadeguatezza della stessa. Sensazione che arriva dai contatti con il territorio è che, ad esempio, sul tema ATC ci siano delle criticità che si vadano accumulando e che la governance attuale di più ampio raggio - ricordiamo che abbiamo ridotto il numero delle ATC che gestiscono ambiti di livello provinciale o sovraprovinciale - mostra la corda nell'affrontare le problematiche che sono invece più locali, di morosità colpevole e di rapporto, in particolare, con i Comuni che hanno proprietà gestite dalle ATC.
Un altro tema di quelli importanti che citava il Consigliere Mighetti e su cui abbiamo presentato un emendamento, riguarda, ad esempio, parlando delle disposizioni in materia di agricoltura, l'articolo 30. C'è spazio così come succede anche nelle leggi nazionali, per degli "emendamentini" che vanno a toccare le poltrone di qualcuno che, magari, non sono particolarmente redditizie ma, così come prima abbiamo visto il caso del rinnovamento delle persone che sono state nominate in quiescenza all'interno di vari enti in cui la Regione nomina i suoi rappresentanti così qui ci ritroviamo che, per quello che riguarda i consorzi di bonifica e irrigazione, i Consorzi irrigui, mentre i membri del Consiglio di amministrazione sono rieleggibili solo una volta - c'era anche lì il giochino del consecutivamente - per il Presidente si introduce il fatto che è rieleggibile consecutivamente solo una volta.
Sappiamo bene, ma perché lo vediamo succedere nei Comuni, che il problema del "consecutivamente" è un falso problema. Nel senso che non mi introduce un vero rinnovamento delle cariche di direzione di questa realtà che sono importanti. Ricordo che da lì nascono progetti che hanno un impatto importante sul territorio, sia in termini di investimenti sia in termini di effettivo impatto ambientale. Di conseguenza, la parola consecutivamente, fa sì che se ho Presidente e Vicepresidente che si alternano, ho il classico giochino per permettere di avere sempre le stesse persone al comando di queste importanti realtà. Ci sembrerebbe il caso visto che anche a livello di anticorruzione la rotazione e il ricambio delle posizioni di responsabilità, soprattutto di quelle apicali, è stato un tema che abbiamo comunque affrontato anche all'interno dell'Ente Regione, questo debba discendere in tutte le realtà su cui il Consiglio regionale e, in generale, l'Ente Regione Piemonte, va a normare e a gestire l'organizzazione.
Conseguentemente, su vari di questi temi, noi auspichiamo, sia da parte venatoria, dove continuiamo ad avere un vuoto normativo, così come sulla parte agricola, così come sulla parte ambientale, sui trasporti, la logistica e sulla parte di ristrutturazione istituzionale (perché di nuovo andiamo a toccare il discorso del conferimento delle funzioni alle Unioni montane che langue e si trasla sempre più in là nel tempo), che si vadano ad incardinare i provvedimenti strutturali per affrontare queste tematiche nelle Commissioni adeguate.
Mi rendo conto che qui siamo preoccupati soprattutto della tenuta economico-finanziaria della Regione per cui la I Commissione è quella che fa un po' il piglia tutto in grosse fette dell'anno come questa qui tuttavia rendiamoci conto che i problemi economico finanziari sono una cosa, ma dall'altra parte c'è comunque una serie di tematiche su cui la Regione deve fare chiarezza e deve dare are, altrimenti si trascinano. Una di quelle è la questione dell'assetto istituzionale della riforma Comunità montane-Unioni dei Comuni, così come tutta la questione degli accorpamenti incorporazioni (quello che volete) dei Comuni.
Pertanto, intervenire anche su norme "vecchiotte", che sono già state toccate più e più volte con queste modalità, che sono un "colabrodo" di articoli cancellati e nuovi inserimenti, in maniera strutturale.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come sempre, quando si parla di disegni di legge come questo, che è un collegato alla finanziaria, l'analisi è piuttosto complessa e varia molto a seconda che si sia in Commissione o in aula, perché - per loro natura questi provvedimenti crescono parecchio, per via di emendamenti aggiuntivi che vengono proposti, sia in Commissione sia in aula.
Allo stesso modo, il disegno di legge n. 143 ha avuto molti articoli aggiuntivi che sono sicuramente frutto di un lavoro svolto in Commissione ed anche, in parte, dal nostro Gruppo.
Abbiamo, invece, opposto un serio diniego ad alcuni emendamenti che andavano ad aggiungere anche troppo a questo disegno di legge o che intendevano regolamentare un'intera disciplina semplicemente con un emendamento, inserendo una vera e propria legge all'interno del collegato alla finanziaria.
Presidente, chiedo solo che ci sia un minimo di praticabilità dell'Aula.



PRESIDENTE

Colleghi, chiedo un po' di silenzio.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, E' il caso - dicevo - dell'emendamento che era stato presentato in Commissione, e poi ritirato; emendamento della Giunta che riguardava la disciplina della pratica dell'eliski.
Sul tema, sono state presentate delle proposte di legge: una è del nostro Gruppo, a mia prima firma, ma so che ne sono state presentate anche altre.
Se, da una parte, è vero che c'è una certa urgenza nel regolamentare questa disciplina - e per noi è un'urgenza a regolamentare nel senso del divieto - è altrettanto vero che, per la sua complessità, la questione richiede un esame attento in Commissione e in aula, con delle Commissioni dedicate. Pertanto, che sia la Commissione competente a esaminare questi provvedimenti, tutti insieme: quello, eventualmente, della Giunta regionale e quelli dei Gruppi consiliari, e poi ad esprimerne un voto in Commissione e in Aula.
Riteniamo sia stato, da parte nostra, un buon risultato quello di avere ottenuto di stralciare la disciplina dell'eliski dal collegato alla finanziaria e rinviarlo ad una discussione nella Commissione competente.
Discussione che ci auguriamo possa avvenire al più presto, compatibilmente con gli impegni di bilancio, che tutti abbiamo.
Tra le varie sezioni del disegno di legge n. 143, troviamo il Capo IV che è dedicato all'ambiente. Ci sono diversi articoli: in particolare, si segnalano delle modifiche a una legge regionale che abbiamo approvato recentemente: la legge n. 19/2015, che riguarda il riordino del sistema di gestione delle aree protette. Ci sono state delle modifiche alle cartografie ed ai confini di un'area protetta.
A questo proposito, sebbene non sappiamo se riusciremo ad affrontarlo in questo disegno di legge o se rimanderemo la questione al futuro,segnalo che è ancora aperta la questione relativa all'ampliamento del Parco del Marguareis, nel territorio compreso all'interno del Comune di Ormea.
L'avevamo proposto all'interno della proposta di legge che trattava proprio questo argomento; avevamo proposto un atto d'indirizzo e chissà che non possa essere l'occasione per riproporre il tema in un collegato alla finanziaria, dal momento che un articolo riguarda proprio le aree protette.
Sempre nel Capo IV, relativo all'ambiente, segnaliamo l'articolo 16.
L'articolo 16 è stato aggiunto all'interno della discussione in Commissione, poiché è il recepimento di un emendamento presentato dai Gruppi di maggioranza. Questo nuovo articolo va a modificare la legge regionale n. 40/1998, che è la nostra legge regionale in tema di progetti sottoposti a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
Il testo originale della legge diceva che gli atti in violazione dell'articolo 4 di detta legge sono da ritenersi nulli, per violazione di legge. Parliamo di atti che autorizzano determinati progetti o opere.
L'emendamento presentato in Commissione dai Gruppi di maggioranza (approvato), che è diventato parte integrante del testo, stabilisce che questi atti non sono più nulli, quindi non validi ex nunc, bensì annullabili.
Se, da una parte, sappiamo bene che, parlando proprio di Valutazione di Impatto Ambientale, il decreto legislativo 152/2006 (il nostro testo unico ambientale) all'articolo 29, comma 1, parla allo stesso modo di annullabilità di atti, di procedimenti amministrativi assunti in violazione della normativa, riteniamo che comunque il dettato della legge regionale n.
40 del 1998 sia più tutelante in quanto più severo; quindi, parliamo, in questo caso, di valutazione di impatto ambientale regionale. Non siamo obbligati ad attenerci al decreto legislativo 152 del 2006, in quanto il TU nazionale fornisce dei requisiti minimi che, in tutti i casi, a livello regionale possono essere anche resi più severi, riteniamo che prevedere una nullità sia più tutelante e lasci meno spazio ad una discrezionalità. Su questo abbiamo già proposto un emendamento abrogativo che discuteremo nell'esame dell'articolato del disegno di legge. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Andrissi.



ANDRISSI Gianpaolo

Grazie, Presidente.
Mi sono occupato anch'io di temi ambientali e cercherò di non ripetere quanto ha detto testé il Capogruppo Bertola.
A mia prima firma, abbiamo redatto, come Gruppo, due emendamenti propositivi che riguardano l'aspetto della pianificazione e gestione dei rifiuti, perché stiamo discutendo il Piano regionale rifiuti e noi crediamo sia di particolare urgenza l'inserimento, da una parte, di una chiarificazione dell'articolo 5 della legge 24 del 2002, che recepisca invece, la normativa l'articolo 199 della legge 152, dove vengono indicati i requisiti minimi che un Piano regionale rifiuti debba avere.
Purtroppo, il Piano regionale rifiuti che stiamo discutendo in Commissione è fortemente carente e in particolar modo non rispetta questi requisiti minimi per quanto riguarda il comma n) dell'articolo 199 e quindi, è un Piano regionale che è illegittimo, da questo punto di vista nel momento in cui non va a valutare la qualità e la quantità dei materiali da recuperarne; non lo fa né a livello regionale, né a livello di singoli ATO, come viene indicato dalla normativa.
Non solo. La normativa richiede che un Piano regionale rifiuti debba avere l'obiettivo di ridurre la propria dipendenza da altre Regioni per quanto riguarda lo smaltimento, invece, questo Piano regionale rifiuti prevede, in seguito ad una valutazione ambientale strategica, il conferimento di combustibile solido e secondario in impianti di cementifici, quindi in impianti che consentano un "co-incenerimento".
Questo lo dico, perché il co-incenerimento porta ad un aumento delle emissioni di metalli pesanti e diossine, non avendo le best available technology, non sono dotati di queste tecnologie che consentono l'abbattimento degli inquinanti. Purtroppo, la Regione sta pianificando di usufruire di cementifici fuori Regione per bruciare il proprio rifiuto indifferenziato, magari anche pretrattato, per stabilizzare la parte umida.
Riteniamo questa cosa fondamentalmente sbagliata e quindi abbiamo presentato questo emendamento propositivo. Questa è la strada che abbiamo percorso.
Come ha detto Giorgio Bertola, abbiamo richiesto di abrogare l'articolo 16.
Poi, un altro emendamento all'articolo 30, che ritengo che sia un articolo fatto ad hoc per il Presidente del Consorzio della Baraggia e qui l'attuale maggioranza dovrebbe scegliere da che parte stare: se dalla parte che sostiene che la diga sul Sessera è inutile per quanto riguarda il sistema irriguo piemontese nord, o se stare con chi in tutti i modi continua a propugnare questo progetto che alle casse pubbliche costerà 300 milioni.
Mi sono scordato di un altro emendamento e lo riprendo. Abbiamo presentato un altro emendamento alla legge 7 del 2012, in cui chiediamo che Consorzi di gestione e smaltimento rifiuti presentino una relazione annuale all'Osservatorio regionale rifiuti.
Questa richiesta nasce proprio dalla constatazione che abbiamo una situazione oltremodo variegata nella gestione dei rifiuti, cioè addirittura non vi è neanche un'uniformità dei contenitori per la raccolta differenziata, ma abbiamo situazioni, come quella della società sedicente in house e dico sedicente in house, perché è una società le cui quote fanno capo agli 87 Comuni della Provincia di Biella, ma che non può dichiararsi in house, in quanto una delle regole della gestione in house è il controllo analogo, che lì non vige, perché gestisce i rifiuti in assenza completa di qualsiasi convenzione o contratto. E', quindi, una gestione fantasiosa, ad personam, ad comunem. E' un qualcosa che purtroppo abbiamo scoperto nelle passate settimane.
Riteniamo importante ed urgente, quindi, che tutti i consorzi presentino una relazione all'Osservatore regionale, in cui spieghino i livelli di economicità e di gestione ambientale, magari anche dei livelli occupazionali, perché l'ambiente va d'accordo anche con un aumento dell'occupazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valetti; ne ha facoltà.



VALETTI Federico

Grazie, Presidente.
Abbiamo avuto più tempo per approfondire il capo sui trasporti, quindi abbiamo formulato altre richieste che vanno in una direzione di maggiore economicità.
Abbiamo chiesto che si valutino alcune cose.



PRESIDENTE

Scusi, collega Valetti, ma lei è già intervenuto per la discussione generale?



VALETTI Federico

Sì, però volevamo movimentare un momento un pochino. però una cosa buona è che è tornata l'attenzione, perché nessuno stava più ascoltando.



PRESIDENTE

Come vede il Presidente ha ascoltato.
Grazie, Consigliere Valetti.
Procediamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 BIS Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Bono, Bertola Batzella, Andrissi, Valetti, Frediani: "Dopo l'art. 4 è inserito l'art. 4 bis 8bis (Modifiche alla legge regionale 23/2008) Al comma 2 dell'art. 36quinquies della legge regionale 23/2008 (Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale) le parole "uno dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale" sono così sostituite "uno dal Consiglio regionale" Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato 41) riguarda l'organismo dipendenti di valutazione della Regione Piemonte. Va ad incidere sul comma 2 dell'articolo 36quinchies della legge regionale del 23 del 2008 (Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale).
Il comma 2, che specifica il funzionamento dell'organismo dipendenti di valutazione, è istituito da questo comma.
L'organismo è composto - è stato modificato nella legge di riqualificazione della spesa e funzionamento della Regione Piemonte, la n.
1 del 2015, quindi recentemente - da tre esperti esterni in possesso di comprovata esperienza di management di valutazione della performance di gestione, organizzazione e valutazione del personale e di controllo di gestione. I componenti sono nominati dalla Giunta regionale. Di questi, uno è designato dalla Giunta regionale; uno dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e uno scelto d'intesa tra i due organi e svolge funzioni di Presidente dell'Organismo indipendente di valutazione. Gli stessi, ovviamente, sono supportati dai Direttori regionali competenti in materia di risorse umane dei due ruoli (quindi della Giunta e del Consiglio regionale), mentre prima l'Organismo indipendente di valutazione era costituito sostanzialmente dai Direttori stessi della Regione Piemonte.
Non abbiamo nulla, quindi, contro la scrittura generale di questo comma. Ci chiediamo però perché da una parte un componente venga designato dalla Giunta regionale e l'altro dall'Ufficio di Presidenza e non dal Consiglio regionale. E penso che ne avessimo già discusso trattando la legge n. 1 del 2015.
Senza nulla togliere al ruolo di garanzia - che poi questo Ufficio di Presidenza tanto di garanzia non è: non tanto per i singoli presenti ma come abbiamo già avuto modo di dire, per l'assenza nell'insieme di una rappresentanza della principale forza dell'opposizione - pensiamo però che sia forse più giusto far sì che il membro esterno che spetta al Consiglio regionale venga designato dall'Assemblea del Consiglio regionale e non dal suo Ufficio di Presidenza.
Adesso non ricordiamo più, nella discussione in merito alla legge n. 1 del 2015, come si sia giunti a questa decisione di farlo nominare dall'Ufficio di Presidenza; magari c'è una spiegazione che adesso nella discussione di questo collegato alla Finanziaria non ricordiamo. Crediamo però che sia il caso, appunto, di allargare la possibilità di scelta al Consiglio regionale tutto e non solo all'Ufficio di Presidenza.
Questa modifica, quindi, va in questo senso. E' una modifica forse più formale che sostanziale, ma che riteniamo comunque importante, tant'è che l'abbiamo presentata in questa discussione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento sull'emendamento in esame, la parola alla Giunta regionale. Prego, Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

La Giunta non esprimerebbe alcun parere, trattandosi di questione attinente al Consiglio regionale.
L'unico elemento che mi permetto solo di sottoporre alla valutazione del Consiglio regionale è che normalmente una funzione di tipo esecutivo appartiene più alle Giunte e agli Uffici di Presidenza piuttosto che alle Assemblee elettive.
Trattandosi però di una questione che attiene ai rapporti tra ruolo dell'Ufficio di Presidenza e Consiglio regionale, è giusto che sia il Consiglio regionale a valutarla.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 49), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: "Il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Al comma 1 dell'articolo 4 della l.r. 19/2014 le parole: 'biennio 2015 2016' sono soppresse e la parola: 'contributo' è sostituita dalla seguente: 'corrispettivo'." Emendamento rubricato n. 50), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Reschigna: "Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente: "2 bis. Dopo il comma 1 dell'articolo 4 della l.r. 19/2014 è aggiunto infine il seguente: "1 bis. Per le annualità 2015-2016 e 2016-2017 al concessionario del servizio come individuato ai sensi del comma 1 viene erogato un corrispettivo annuo pari a 265.500,00 euro oltre IVA a valere sull'UPB-A2005A1 (Promozione della Cultura del Turismo e dello Sport Titolo 1: Spese Correnti) del bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2015-2017, che presenta la necessaria copertura finanziaria".
La parola per l'illustrazione all'Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Illustrerei insieme gli emendamenti n. 49 e n. 50, che intervengono..



PRESIDENTE

Così non si può lavorare: o state zitti o sospendo la seduta! Prego, Assessore Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Dicevo che illustro congiuntamente l'emendamento n. 49 e l'emendamento n. 50, che modificano formalmente il contenuto dell'art. 5, anche se non ne modificano la sostanza.
La sostanza è rappresentata dal fatto che, per le annualità 2015-2016 e 2016-2017, è erogato questo corrispettivo annuo - uno degli emendamenti infatti, riguarda proprio la sostituzione della parola "contributo" con la parola "corrispettivo" - per la gestione dell'impianto di Torre Pellice pari a 265.500 euro più IVA, cosa che non cambia rispetto agli impegni solo che prima parlavamo di contributo pari a 300.000 euro e ora, essendo un corrispettivo, la cifra è sottoposta ad IVA.
Questo, sostanzialmente, è il senso degli emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo più che altro con una domanda, anche se non so se è possibile porla - magari è un po' irrituale - in Aula e non tanto sulla natura giuridica della definizione: penso che quella sia stata dettata dagli Uffici e quindi sull'emendamento n. 49 non entriamo nel merito.
Sull'emendamento n. 50, invece, vorremmo solo capire se abbiamo inteso bene. Come avevamo detto anche in Commissione, il contributo non è su tre anni ma è su due, perché le annualità sono considerate "a scavalco" e quindi non si tratta di tre erogazioni di contributi da 300.000 euro l'uno ma di due erogazioni di contributi - o corrispettivi, a seconda di come vogliamo chiamarli - per due anni? Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Essendo di fatto una copertura economica per un'erogazione di servizi mi sembra che la definizione legata al corrispettivo e non al contributo sia la formulazione esatta.
Credo solo non sia corretto, ancorché correggibile anche in futuro, il termine legato al biennio, nel senso che il corrispettivo previsto è legato a una gara che è stata svolta, in cui la Regione Piemonte ricercava un soggetto per la gestione del Palazzetto del Ghiaccio di Torre Pellice, per cui introdurre la modalità del corrispettivo è certamente corretto rispetto al fatto che non stiamo parlando di un contributo all'esercizio, ma del pagamento di un servizio che in qualche modo viene svolto, non dovrebbe avere una tempistica diversa rispetto a quella della gara.



RESCHIGNA Aldo, Assessore alle finanze

Non ha una tempistica diversa rispetto alla gara, la precisazione è unicamente dovuto al fatto che, come sa benissimo il Consigliere Vignale il nostro bilancio pluriennale è triennale, quindi oggi noi possiamo impegnare risorse sul 2015, sul 2016 e sul 2017, non oltre. E' chiaro che siccome la gara ha anche tempi più prolungati, questo dovrà prevedere impegni successivi nei diversi bilanci pluriennali, però non vengono modificate le condizioni e gli impegni della Regione Piemonte nell'erogazione dei contributi, questo non cambia.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Passiamo alla votazione dell'articolo 6.



BERTOLA Giorgio

Chiedo la parola per dichiarazione di voto, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola per dichiarazione di voto.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non vogliamo ostruire il buon andamento della discussione sul disegno di legge 143, ma se si riesce a evitare questo atteggiamento di fretta diciamo che la cosa contribuirebbe a disporci in modo migliore. Grazie.
E' un articolo che non è da passare velocemente perché, a parte l'essere corposo e molteplice come tematiche, contiene al suo interno anche un comma riguardante l'IPLA. Lo sappiamo, è da un po' che ci occupiamo noi il nostro Gruppo consiliare e non solo, ma anche altri Gruppi consiliari sia di maggioranza che di opposizione, della questione. E' stato deciso visti anche i problemi che si sono registrati più volte nel trovare le risorse per portare avanti l'attività dell'IPLA, di superare un po' la questione creando un'Agenzia Foreste e Territorio, insieme agli operai forestali, nella quale poi confluirebbe anche l'IPLA. Si è delineato un percorso, che finora non ha avuto il suo adempimento nella tempistica; si è chiaramente in ritardo, perché lo scorso anno si era detto che si sarebbe provveduto entro il 30 giugno, mentre siamo a fine novembre e non è così.
E' stato approvato un nostro emendamento che, all'interno dell'articolato chiarisce meglio che la messa in liquidazione dell'IPLA non può che essere contestuale, e deve essere contestuale, all'istituzione dell'Agenzia Foreste e Territorio, proprio per garantire una continuità e non creare un vuoto normativo che poi avrebbe lasciato praticamente a casa i dipendenti dell'IPLA.
Sappiamo che, nel frattempo, stanno andando avanti altre consultazioni altre concertazioni insieme al personale dell'IPLA e quindi colgo l'occasione, proprio nella discussione di quest'articolo, anche per chiedere alla Giunta regionale di eventualmente relazionare, se non in questa sede anche in Commissione, circa lo stato di avanzamento di questa operazione.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Posso fare un breve intervento, Presidente?



PRESIDENTE

Prego Assessore; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Chiedo scusa sia al Consigliere Bertola che al Consigliere Vignale: chiederei di lasciare un attimo in sospeso quest'articolo per riprenderlo nella prossima seduta di Consiglio regionale, perché sono ancora in corso alcuni approfondimenti legati ad un'eventuale proposta emendativa.
chiaro che lo chiedo io al Presidente.



PRESIDENTE

Se l'Aula è d'accordo, non faccio obiezioni.



RESCHIGNA Aldo, Assessore al bilancio

Se l'Aula concorda, ovviamente.
È chiaro che se c'é un'attività emendativa della Giunta sull'articolo è come se non ci fosse stato l'intervento del Presidente Bertola, insomma.



PRESIDENTE

Va bene. Soprassediamo al suo intervento, collega Vignale?



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Sì sì.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Presidente Grimaldi, aveva chiesto di intervenire? GRIMALDI Marco (fuori microfono) No, sto a quanto detto dalla Giunta.



PRESIDENTE

Va bene.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 BONO Davide (fuori microfono) Presidente, chiedo la parola per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Ormai ci tocca anticiparla! Però noi siamo attenti e vigili, almeno quanto lei.



PRESIDENTE

Abbiamo interessi diversi io e lei, perché io ho l'interesse di tutelare un interesse generale, lei di parte. E quindi io sono svantaggiato, perché devo tutelare anche il suo!



BONO Davide

Non sembra, però devo dire che ci proviamo a crederle! Anche in questo caso, si tratta più che altro di un quesito più che di una dichiarazione di voto e riguarda la restituzione di debiti da parte di SCR-SpA.
Negli allegati A e B si divide la cifra di 107.866.000 euro nelle quote riguardarti gli anni 2015, 2016 e 2017 per il pluriennale rispettivamente 31 milioni, se non erro, 37 e 38.
Volevamo solo capire meglio - ne abbiamo discusso in Commissione, ma non siamo arrivati ad un punto di chiarezza definitiva - a cosa corrisponderebbero queste spese con mandato senza rappresentanza da parte di SCR.
Ho visto dagli allegati che si tratta si spese in conto capitale vorrei capire se riguardano, non so, lo split payment dell'IVA oppure qualche altro tema riguardante SCR. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Un po' come ricordava il collega Bono, anche aprendo gli allegati A e B troviamo, tanto per l'anno 2015, quanto per gli anni 2016 e 2017 sostanzialmente la cifra complessiva della restituzione, che viene scomposta in tre tranche da più di 30 milioni di euro l'una, a seconda dell'annualità.
La cifra complessiva che viene restituita e che noi, come dicevo possiamo vedere negli allegati, è la cifra generale, ma non è possibile comprendere quali sono le singole attività che sono state svolte dalla medesima con mandato senza rappresentanza. Ma visto che parliamo di quasi 108 milioni di euro, credo sarebbe utile sapere a cosa andiamo incontro e se questo avrà delle ripercussioni non tanto su SCR (o non solo su SCR) quanto su alcune opere che immaginiamo fossero legate a tali finanziamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente della Giunta regionale Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, Vicepresidente della Giunta regionale

Innanzitutto lo si capisce dalla lettura degli allegati A e B che questa è un'operazione per SCR e per la Regione a saldo zero e neutra perché queste variazioni corrispondono, su ciascuna delle annualità interessate, sia ad operazioni in entrata sia ad operazioni di spesa per la Regione nei confronti di SCR. Quindi, non recuperiamo soldi, ma neanche mettiamo nelle condizioni SCR di avere dei contraccolpi.
E' solo un'operazione che cerca sugli investimenti fatti da SCR, su richiesta da parte della Regione Piemonte, di entrare in una fase di regolarizzazione formale dei rapporti tra la Regione ed SCR.
Quindi, non c'è alcun investimento che viene ad non essere finanziato non c'è nessuna revoca, non c'è nessuna conseguenza sui rispettivi bilanci.
Certamente definiamo i rapporti contabili in termini formalmente corretti nelle relazioni tra i due rispettivi bilanci.
Questo articolo ha solo questa caratteristica e questo scopo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.


Argomento: Condizione femminile - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame mozione n. 471 presentata dalla Consigliera Batzella ed altri inerente a "Esenzione ticket per prestazioni sanitarie per le attività legate alla violenza di genere"


PRESIDENTE

Mi è giunta una richiesta unanime da parte del Consiglio per procedere alla votazione della mozione n. 471 avente ad oggetto "Esenzione ticket per prestazioni sanitarie per le attività legate alla violenza di genere" presentata dalla Consigliera Batzella ed altri, di cui al punto x) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Batzella; ne ha facoltà.



BATZELLA Stefania

Grazie, Presidente e grazie a tutta l'Aula e a tutti i colleghi Consiglieri. Gradirei poterla illustrare per capire anche di cosa si tratta.
Questa mozione ci teniamo a discuterla oggi, perché domani 25 novembre ricorre la "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne".
Credo che se oggi questa mozione verrà votata all'unanimità, potrà donare un raggio di speranza e un minimo di giustizia a tutte le vittime di violenza. Con questa mozione, infatti, chiediamo l'esenzione del ticket per le prestazioni sanitarie per le attività legate alla violenza di genere.
Che cosa è accaduto in tutti questi anni? Ci sono state diverse segnalazioni e anche interrogazioni da parte delle vittime di violenza e anche da parte di alcune aziende sanitarie locali, che si sono rivolte ai centri di riferimento regionale, come il Centro Demetra - che è il centro di ascolto e di supporto per le vittime di violenza - e il Servizio Violenze Sessuali - altro centro di riferimento della Regione Piemonte che hanno segnalato una grave criticità, cioè il fatto che le vittime di violenza, oltre a subire la violenza, hanno anche il danno di dover pagare le prestazioni sanitarie successive agli atti di violenza subiti.
Credo che le azioni di contrasto alla violenza siano prioritarie per la società civile in cui viviamo e il sostegno alle vittime non può essere solo formale, ma deve essere messo in pratica.
La mozione recita: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta a garantire l'esenzione del ticket sanitario per tutte le azioni successive e conseguenti ad atti di violenza sessuale e domestica, come richiesto dalle vittime e a loro totale tutela".
Questo è l'oggetto della mozione. Ringrazio tutti i colleghi che all'unanimità hanno sottoscritto quest'atto di indirizzo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Conticelli; ne ha facoltà.



CONTICELLI Nadia

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio per avere accolto la richiesta venuta dalle Consigliere.
Ringrazio anch'io la collega Batzella, altresì nella sua veste di Presidente della Consulta delle Elette.
Abbiamo firmato tutti questo documento, perché, in effetti, è un tema che aiuta anche a fare chiarezza all'interno delle strutture sanitarie, ma soprattutto a fare emergere il sommerso.
Crediamo che possa essere...



PRESIDENTE

Scusi.
Colleghi, la collega Conticelli sta dicendo delle cose importanti, così importanti che per la prima volta in questo Consiglio regionale e in quest'Aula voterò a favore. Prego.
Voterò, non voterò a favore, perché in genere il Presidente non vota.
Prego.



CONTICELLI Nadia

Grazie.
La Giunta sta lavorando - è già approdato in Commissione - a una normativa organica sulla violenza di genere, quindi questo può essere un ulteriore tassello che con l'espressione di un voto positivo da parte del Consiglio può inserirsi in questo tipo di provvedimento.
Le strutture di pronto soccorso possono fare molto nell'accoglienza e nella cura delle donne nella rete rispetto alle case protette e quest'elemento che ancora oggi forse manca - nella rete tra le varie strutture di pronto soccorso, che potrebbe essere un utile strumento conoscitivo per intervenire laddove, invece, la vittima ha più difficoltà a sporgere denuncia o a fare emergere la propria situazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliera Conticelli.
Indìco la votazione sulla mozione n. 471, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.55)



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