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Dettaglio seduta n.304 del 04/04/24 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(Alle ore 11.02 il Consigliere Segretario Gavazza, constatata la mancanza del numero legale, ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento aggiorna la seduta alle ore 11.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 11.47)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Cerutti, Cirio, Icardi, Preioni Protopapa e Ricca.
Il numero legale è 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Sono pervenute alcune richieste, fra cui una del sottoscritto, di inserire la proposta di legge n. 312 (lascerò poi la parola al Consigliere Riva Vercellotti e alla Consigliera Zambaia), approvata in VII Commissione stamattina, in materia elettorale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Chiedo di inserire il disegno di legge n. 311, la proposta di legge al Parlamento sull'organizzazione dei Tribunali ordinari, licenziata anch'essa in VII Commissione questa mattina.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento, nell'o.d.g. odierno, della mozione n. 1821, inerente a "Attribuzione del sigillo della Regione Piemonte a Papa Francesco".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Chiediamo l'inserimento dell'ordine del giorno dal titolo "Recupero e riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione", ordine del giorno redatto anche insieme all'Assessore Tronzano.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vorrei intervento in senso contrario a una richiesta d'inserimento.
Sono contrario all'inserimento, nell'o.d.g. della seduta odierna, del disegno di legge n. 311. Le ragioni le abbiamo già spiegate in Commissione: alla Conferenza dei Capigruppo era stata chiesta la trattazione del disegno di legge in una Commissione, poi il successivo esame in Aula, quando ancora questo documento non esisteva e nessuno di noi sapeva che cosa trattasse.
Grazie all'efficienza, alla proverbiale efficienza degli uffici del Consiglio regionale, due giorni fa è stato possibile leggere il testo, ma non abbiamo avuto modo di approfondirlo in maniera adeguata.
Tratta una materia nazionale, quindi è una proposta di legge al Parlamento nazionale; conosciamo bene il valore che hanno...



(Brusio in aula)



BERTOLA Giorgio

Scusi, Presidente, è impossibile intervenire in questo modo.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri.
Chiedo a tutti, ma soprattutto a chi è vicino a chi interviene, di non interloquire.
Grazie.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
È materia di competenza nazionale, infatti è una proposta di legge al Parlamento nazionale. Sappiamo il valore che hanno (probabilmente è già anche tardi, la Giunta regionale doveva muoversi prima), per cui riteniamo che, stante la possibilità della Giunta regionale di comunicare con il Governo e stante anche la possibilità che ha il Consiglio di approvare atti d'indirizzo che impegnano la Regione a parlare con il Governo nazionale riteniamo che in questa fase una proposta di legge del genere al Parlamento nazionale sia una mera operazione di propaganda elettorale, anche al di là del merito.
Conosciamo i danni causati dalla riforma Monti rispetto ai Tribunali, per riteniamo che questo non sia il momento per discutere la proposta di legge.
Pertanto, mi esprimo in senso contrario all'inserimento del documento nella seduta odierna.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
La richiesta è di avere, se è possibile, mezz'ora o il tempo necessario per la votazione di questi ordini del giorno e di queste richieste d'inserimento. In particolare, Presidente, c'è una richiesta condivisa: l'ordine del giorno n. 1794, a prima firma Rossi, ma firmata anche dal sottoscritto e da altri, relativa alla distrofia muscolare Duchenne e di Becker, che credo toglierà poco tempo alla discussione, vista la sostanziale unanimità.
Faccio comunque una richiesta d'inserimento (credo che ci sia anche da parte delle minoranze qualche richiesta a supporto), ma chiedo di ricavarci uno spazio, alla fine della seduta, per votare tutti i documenti. Se c'è qualche ulteriore richiesta potremmo ancora convocare una rapida Conferenza dei Capigruppo per decidere insieme quali sono gli ordini del giorno imprescindibili, ma la vedo come ultima istanza, perché possiamo trovare un'intesa subito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Solo per confermare quanto chiesto dal collega Lanzo, cioè l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1794, anche sulla linea di un accordo già definito nell'ultima seduta di Consiglio.
Se tecnicamente serve, so che c'è una condivisione anche del collega Giaccone, che non ha chiesto nuovi inserimenti. Se dovesse servire tecnicamente, c'è anche una sua disponibilità.



PRESIDENTE

Come avrete visto, nell'o.d.g. è stato eliminato tutto il lungo elenco di un centinaio di ordini del giorno e di richieste di atti d'indirizzo accumulati in questi ultimi mesi.
In Conferenza dei Capigruppo si è deciso di trovare un'intesa nel trattare alcuni ordini del giorno, non dico condivisi, ma di svolgerli, prima della chiusura, con il parere della Giunta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Vorrei esprimere la valutazione positiva del mio Gruppo sull'inserimento delle due leggi approvate prima in Commissione, sia quella di adeguamento della legge elettorale sulla base della recente normativa statale, sia il disegno di legge al Parlamento n. 311, relativo alla riattivazione dei Tribunali soppressi nel 2012.
Se non è un problema, chiedo un'inversione dell'o.d.g. e trattare la convalida della Consigliera Michela Rosetta, così chiudiamo l'iter.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Si può anche fare. Come sapete, la convalida era iscritta con il preavviso quindi messa in calce all'elenco delle varie proposte alla Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Bertola ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Volevo fare chiarezza perché vedo che spuntano richieste d'inserimento di ordini del giorno. Se ci sarà una sezione dedicata alla trattazione degli ordini del giorno, chiedo un inserimento anch'io.
Non so se sia opportuno che faccia in seguito questa richiesta e che adesso lo segnali, perché mi giunge piuttosto nuova questa procedura. Vorremmo capire come si svolge la giornata, perché non vorrei che alla fine si votano un paio di ordini del giorno e poi i Consiglieri lasciano l'Aula.
Se si inseriscono gli atti d'indirizzo, chiedo che se ne discuta quantomeno uno per Gruppo.



PRESIDENTE

L'intesa in Conferenza dei Capigruppo era di discutere un atto d'indirizzo per Capigruppo. Senza fare ulteriori richieste d'inserimento di atti d'indirizzo perché il Regolamento prevede solo una richiesta per Gruppo e poiché si era già raggiunta un'intesa in Conferenza dei Capigruppo, invito i vari Capigruppo a fare un elenco degli atti d'indirizzo, o lo faccio io come Presidente, che verrà sottoposto al vaglio della Giunta, per poi procedere al loro esame prima della chiusura della seduta. Era un'intesa raggiunta fra tutti i Gruppi ed è quella la ragione per cui era stata mia volontà togliere il lungo elenco degli atti di sindacato ispettivo dall'o.d.g. odierno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Non so come inserire la mia richiesta, ma volevo portare all'attenzione della Presidenza e dell'Aula un fatto. Martedì scorso avevo depositato un question time riguardante la situazione attuativa della legge regionale n.
24 sulla circolazione dei crediti da Superbonus: a oggi non ho ricevuto una risposta da parte della Giunta.
Sono passati sette giorni dal mio question time. Ho accettato di ricevere una risposta scritta sperando che ci fosse una maggiore articolazione nella risposta ma, a oggi, non ho ancora ricevuto nulla in tal senso.
Considerando che è l'ultima seduta di Consiglio e non mi risulta che sia mai successa una cosa del genere, posso capire una mancanza di rispetto nei confronti di un Consigliere, ma qui c'è anche una mancanza di rispetto nei confronti di famiglie e imprese che attendono una risposta da questa Giunta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
La Giunta ha qualcosa da aggiungere? Facciamo circolare la richiesta degli ordini del giorno, uno per ogni Gruppo.
C'è la richiesta di approvare la convalida della Consigliera Rosetta subito dopo le comunicazioni del Presidente, così concludiamo l'iter.
C'è la richiesta d'inserimento del disegno di legge n. 311, un disegno di legge al Parlamento, del disegno di legge n. 312 in materia elettorale e poi la richiesta d'inserimento della mozione n. 1821 sull'assegnazione del sigillo.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Mi sono persa per strada. Gli ordini del giorno di cui avevamo richiesto l'iscrizione nella seduta passata non sono iscritti nella seduta odierna. È possibile recuperarli e quindi non rifare la richiesta d'iscrizione? Ad esempio, avevo chiesto l'inserimento di un ordine del giorno sui piccoli Comuni.



PRESIDENTE

Nell'ultima Conferenza dei Capigruppo avevamo deciso di toglierli tutti dall'elenco dell'o.d.g., anche se rimangono sempre in carico all'elenco delle proposte dei vari Consiglieri come richieste d'indirizzo alla Giunta e ad altri enti.
Si è voluto dare la possibilità a ogni Gruppo di fare una proposta in Aula oggi. Non so qual è la proposta che il suo Gruppo vuole fare di discussione degli ordini del giorno, ma la Giunta è qui presente. Stiamo facendo circolare un foglio in cui inserire le richieste di trattazione degli ordini del giorno da discutere prima della fine del Consiglio.
Ci sono tre richieste d'inserimento. Come sapete, il Regolamento prevede che bisogna mettere in votazione la richiesta d'inserimento se non c'è l'unanimità d'intenti. Mi sembra che sull'inserimento del disegno di legge n. 311 sia stata avanzata la richiesta di votazione, mentre sulle altre non c'è stata una richiesta esplicita e, come si è sempre fatto, le diamo per assodate.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. della proposta di legge n. 311.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Per la proposta di legge n. 312 e per l'inserimento della mozione n. 1821 non è stata richiesta la votazione, pertanto si considerano inserite.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'inversione la facciamo dopo le comunicazioni e gli ordini del giorno li inseriamo dopo, perciò possiamo considerare approvata l'attuale convocazione con la proposta di modifica.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Cerutti, Cirio, Icardi, Preioni, Protopapa e Ricca.
b) Approvazione processi verbali Sono in approvazione i processi verbali n. 297, n. 298, n. 299, n. 300, n.
301 e n. 302 rispettivamente del 12 marzo 2024, del 13 marzo 2024, del 19 marzo 2024, del 20 marzo 2024, del 21 marzo 2024 e del 26 marzo 2024.
c) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
d) Non impugnatività Il Consiglio dei Ministri, in data 26 marzo 2024, ha esaminato la legge regionale n. 1/2024 "Disposizioni per l'accessibilità e l'eliminazione delle barriere architettoniche" e ne ha deliberato la non impugnatività.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Esame proposta di deliberazione n. 352, inerente a "Convalida dell'elezione della Consigliera regionale Michela Rosetta (ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, dell'articolo 36, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte e degli articoli 17 e 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale)"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 352, di cui al punto 4) all'o.d.g.
A seguito della proclamazione della Consigliera Michela Rosetta, avvenuta il 20 marzo 2024, la Giunta per le elezioni ha formulato la proposta di convalida.
Do la parola al Presidente della Giunta per le elezioni, Consigliere Marello, per l'illustrazione della proposta.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti.
La Giunta per le elezioni, nella seduta odierna ha esaminato la condizione della Consigliera Michela Rosetta, che è stata proclamata dal Consiglio regionale in data 20 marzo 2024, per accertare se sussistano cause d'ineleggibilità, incompatibilità o incandidabilità.
La Consigliera Rosetta ha dichiarato di avere ricoperto, nell'anno precedente fino alla data della presentazione della candidatura, la carica di Sindaco del Comune di San Germano Vercellese, carica che è cessata il 18 gennaio 2021. Ha, inoltre, dichiarato di non rivestire alla data della dichiarazione nessuna carica e di non versare nelle condizioni previste dall'articolo 7 del decreto Severino e dagli articoli 143 e 248 della legge n. 267/2000 che prevedono le ipotesi di cause d'incandidabilità.
Infine, la Giunta ha acquisito agli atti il certificato penale della Consigliera Rosetta, da cui non sono emerse ipotesi d'incandidabilità.
Pertanto, avendo accertato, ai sensi della vigente normativa l'insussistenza di cause d'ineleggibilità, incompatibilità e incandidabilità, la Giunta per le elezioni ha deliberato all'unanimità la proposta al Consiglio regionale di convalida dell'elezione della Consigliera Michela Rosetta.
Grazie.



PRESIDENTE

Sentita la relazione del Presidente Marello, procediamo con la votazione della proposta di deliberazione della Giunta per le elezioni della convalida della Consigliera Michela Rosetta. La votazione avviene a scrutinio segreto.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Martinetti di procedere all'appello nominale.
Indìco la votazione a scrutinio segreto della proposta di deliberazione n.
352, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



(Il Consigliere Segretario Martinetti effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata. Sono stati effettuati due appelli nominali. Si proceda allo spoglio delle schede.
La proposta di legge 312, inerente a "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 luglio 2023, n. 12 (Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale)" è ai sensi del Capo X però la svolgerei prima degli altri punti.
Mi sembra che ci sia la condivisione di procedere senza nuova convocazione però per correttezza, mi rivolgo all'Aula e a tutti i Consiglieri per procedere in tal modo.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Esame proposta di legge n. 312, inerente a "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 luglio 2023, n. 12 (Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 312, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla VII Commissione in data odierna.
Provvederò a illustrare, come relatore di maggioranza, la proposta di legge. Essendo presentatore, la VII Commissione mi ha regalato anche la funzione di relatore.
Relativamente alla proposta di legge n. 312, dopo il decreto legge dello Stato del 29 gennaio 2024, n. 7, che è stato inserito in via d'urgenza ed è stato pubblicato il 28 marzo scorso, quindi pochi giorni fa, il Consiglio regionale ha valutato attentamente le norme che fanno riferimento alle leggi elettorali del nostro Paese, soprattutto, quelle riferite alle leggi sulle elezioni del Consiglio regionale.
La legge ha due articoli, più la dichiarazione d'urgenza.
Il primo articolo si riferisce all'ineleggibilità e introduce nel testo formale una modifica, in modo testuale, come riferisce anche il decreto legge n. 7 del 2024.
L'articolo 1 recita come segue: "La lettera g) del comma 1 dell'art. 6 della legge regionale 19 luglio 2023, n. 12 (Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale) è sostituita dalla seguente: g) i dipendenti della Regione che svolgano, al momento della candidatura, funzioni e attività amministrative".
Questa è una norma sull'ineleggibilità ed è stata inserita in questa proposta di legge per evitare contenziosi o impugnative future da parte di candidati o elettori.
Il comma 2, dell'articolo 2 è relativo alla raccolta firme e fa riferimento alla legge dello Stato, e riguarda le varie esenzioni che ci sono per presentare i simboli alle elezioni politiche di Camera e Senato. Si inserisce, nell'attuale legge elettorale regionale n. 12 del 2023, il seguente comma: "Dopo la lettera a) del comma 3 dell'art. 19, della legge regionale 12/2023 è inserita la seguente: a-bis) le liste che, al momento dell'indizione delle elezioni regionali, sono espressione di forze politiche o movimenti corrispondenti a gruppi parlamentari presenti in almeno una delle due Camere, sulla base di attestazione resa dal segretario o presidente del partito rappresentato nella Camera".
Questo è un ulteriore allargamento per dare l'opportunità ai cittadini e successivamente, agli elettori, di vedersi nella scheda elettorale il proprio simbolo elettorale, senza dover raccogliere le firme, perché già rappresentati in una delle due Camere.
L'articolo 3, infine, riguarda la dichiarazione d'urgenza.
Con questo ho concluso la mia relazione di maggioranza.
Relatore di minoranza è il Consigliere Bertola, che ha facoltà di intervenire.



BERTOLA Giorgio, relatore

Grazie, Presidente.
Ci troviamo a modificare, proprio all'ultimo momento, la legge elettorale regionale che con fatica abbiamo approvato l'estate scorsa, peraltro - è bene ribadirlo - senza il nostro voto favorevole, ma comunque si è data in qualche modo al Piemonte una nuova legge elettorale.
Ci troviamo a dover apportare delle modifiche, per colpa di un Governo e di un Parlamento che legiferano su alcune questioni delicate, che vanno a investire anche la materia elettorale in momenti dell'anno, forse, non tra i più idonei, perché ci sono Regioni che hanno appena votato, altre che hanno votato già in costanza e in vigenza di questo decreto legge e altre come il Piemonte, che hanno una macchina elettorale già avviata perch andranno al voto l'8 di giugno, insieme alle elezioni europee.
Le questioni, come evidenziato, sono due: si va ad aggiungere una nuova causa d'ineleggibilità e poi si va a modificare una norma che riguarda l'esenzione della raccolta firme.
Per il contenuto dell'articolo 2 non ci sono rilievi particolari da fare perché viene prevista una fattispecie d'esenzione per la raccolta firme simile a quella che abbiamo già inserito nella nostra legge elettorale, ma leggermente diversa. Concordo con l'opportunità di aggiungere anche questa fattispecie per far sì che poi non ci siano ricorsi e impugnative a livello nazionale, soprattutto ricorsi post elettorali.
Voglio soffermarmi maggiormente sul contenuto dell'articolo 1: la nuova norma nazionale prevede un'incompatibilità e un'ineleggibilità per i dipendenti della Regione che svolgono, al momento della candidatura funzioni e attività amministrative.
Troviamo questa norma fortemente discriminatoria e inutilmente discriminatoria: non si capisce perché si dovrebbe impedire a dei dipendenti della Regione di candidarsi alle elezioni regionali. È una fattispecie nuova. Sembra ci sia una visione, da parte di alcuni politici (forse anche di esponenti del Governo nazionale), del Consiglio regionale come di un grande Consiglio comunale. A volte, nel peggiore dei casi, con rispetto parlando per le Pro loco, qui ci è sembrato di stare in una grande Pro loco o nel C.d.A. delle Pro loco.
I Consigli regionali sono assemblee legislative e andare a impedire a dipendenti della Regione di candidarsi a questo tipo di elezioni pare, a nostro avviso, fortemente e inutilmente discriminatorio.
Comprendiamo la necessità di inserire questa fattispecie nella legge regionale perché, come è stato giustamente sottolineato dagli uffici, a livello regionale abbiamo normato quelle questioni, ma qualcuno potrebbe eccepire che la questione riguardi l'ordinamento civile, quindi competenza nazionale, presentando vari ricorsi (situazione che noi vogliamo evitare).
Se da una parte comprendo la necessità di inserire questa fattispecie dall'altra mi dichiaro completamente contrario perché lo trovo discriminatoria. Questo, in sostanza, è il contenuto delle modifiche alla legge elettorale che oggi siamo chiamati a discutere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Marello ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Già in Commissione ho aderito alle puntuali argomentazioni espresse dal Consigliere Bertola. Da poco abbiamo approvato una nuova legge elettorale con la quale andremo al voto i prossimi 8 e 9 giugno, ma oggi siamo costretti a modificarla perché il Parlamento italiano, proprio qualche giorno fa, ha convertito un decreto legge che va a modificare due questioni che riguardano le elezioni regionali.
Una questione riguarda la raccolta firme, andando ad esentare la raccolta firme per le liste, per poter presentare le liste, per quei Gruppi rappresentati almeno in un ramo del Parlamento. Da questo punto di vista non si può che essere d'accordo, perché più si amplia la platea della partecipazione, più si amplia la platea democratica.
Personalmente credo che tutto questo abbia un senso, anche se immagino che la norma sia stata fatta perché, come spesso accade, ci sono nobili principi, ma anche esigenze concrete (magari c'era qualche partito o qualche Gruppo che aveva questa necessità, altrimenti non sarebbe riuscito a raccogliere le firme per presentare le proprie liste nei Consigli regionali). Su questo, ripeto, anch'io manifesto la mia valutazione positiva.
Per quanto riguarda l'altro articolo, anch'io ho molte perplessità.
Da poco abbiamo approvato una legge regionale in cui, se ricordo bene, non è prevista alcuna incandidabilità dei dipendenti regionali a tutto tondo intendendo i dipendenti del Consiglio, della Giunta e anche degli uffici decentrati, perché sarebbe limitativo della partecipazione. Per quale ragione un dipendente regionale non può ambire a partecipare a un'assise legislativa come il Consiglio regionale, magari portando anche le legittime competenze che ha maturato? Ci vediamo quindi costretti, per evitare contenziosi e ricorsi, a modificare la nostra legge regionale, introducendo una previsione d'incandidabilità per i dipendenti che svolgono funzioni amministrative quindi non per tutti. In questo caso c'è una seconda discriminazione: se un dipendente regionale svolge una funzione amministrativa in un qualche ufficio della Regione, non si può candidare per il Consiglio regionale; se invece svolgere altre mansioni (ad esempio, una guardia forestale che opera nei nostri parchi), questa incandidabilità non c'è.
Mi sfugge e ci sfugge la ratio di una simile norma.
Non ci sfugge il fatto che siamo costretti ad adeguarci alla normativa statale, perché tutto questo potrebbe aprire a dei contenziosi e a dei ricorsi all'esito delle elezioni che dobbiamo evitare. Auspico che i Gruppi che hanno già presentato le proprie liste, o quelli che le stanno presentando, non abbiano inserito al loro interno dipendenti regionali con funzioni amministrative, altrimenti si vedranno costretti a rivedere l'organico delle liste presentate.
Non possiamo che adeguarci, ma ci adeguiamo con un po' di sforzo per quanto attiene a questa previsione di una nuova incandidabilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altre richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non sono stati presentati emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Ricordo che l'articolo dev'essere approvato con la maggioranza dei tre quinti i componenti, pari a 31 voti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) È terminato l'esame dell'articolato.
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Non essendovi richieste d'intervento, pongo in votazione l'intero testo di legge.
Ricordo che la proposta di legge dev'essere approvata con la maggioranza dei tre quinti componenti il Consiglio, pari a 31 voti.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Esame proposta di deliberazione n. 352, inerente a "Convalida dell'elezione della Consigliera regionale Michela Rosetta (ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, dell'articolo 36, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte e degli articoli 17 e 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale)" (seguito)


PRESIDENTE

Relativamente alla convalida dell'elezione a Consigliera regionale della signora Michela Rosetta, a seguito dello spoglio delle schede, comunico il risultato delle votazioni: presenti 41, votanti 41; hanno votato sì 39 hanno votato no nessuno; schede bianche 2; schede nulle nessuna.
In esito alla votazione, dichiaro convalidata l'elezione della Consigliera Michela Rosetta.



(Applausi)


Argomento: Boschi e foreste - Protezione civile

Esame disegno di legge n. 264, inerente a "Norme in materia di lavori in amministrazione diretta di sistemazione idraulico forestale, assetto idrogeologico e vivaistica forestale e modifica all'articolo 16 della legge regionale 10 febbraio 2009, n. 4"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 264, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalle Commissioni congiunte III e IV.
La parola al relatore di maggioranza, Consigliere Marin.



MARIN Valter, relatore

Il disegno di legge 264 inerente a "Norme in materia di lavori in amministrazione diretta di sistemazione idraulico forestale, assetto idrogeologico e vivaistica forestale" si compone di 15 articoli che do per illustrati.
Il disegno di legge n. 264 è finalizzato a sistematizzare con legge regionale un quadro normativo variegato e frammentato che prende le mosse dal trasferimento alla Regione delle competenze in materia di agricoltura e foreste operato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977 e sulla cui base la Regione può svolgere direttamente lavori di tutela del territorio e di sistemazione idraulica-forestale. Con l'allocazione delle funzioni sono stati trasferiti alla Regione anche gli operai forestali che prima lavoravano alle dipendenze del Corpo forestale dello Stato. La Regione ha, poi, accolto e inserito gli addetti forestali nel proprio ordinamento giuridico e funzionale con l'articolo 16 della legge regionale n. 6/79 e con l'articolo 7 della legge regionale n. 73/79 (poi abrogata).
Inoltre, la legge regionale 4/2009 ha previsto che la Regione provveda direttamente alla gestione del proprio patrimonio silvo-pastorale e dei vivai forestali anche con gli addetti forestali dipendenti, contemplando anche l'esecuzione di opere di manutenzione sui beni del patrimonio silvo pastorale, sulla viabilità silvo-pastorale e sui parchi, giardini e aree attrezzate di proprietà pubblica.
Ho estratto solo questa parte perché ritengo, in condivisione con tutta l'Assemblea, che gli operai forestali sono un patrimonio di questa regione che deve essere giustamente valorizzato e conservato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marin.
La Consigliera Accossato, relatrice di minoranza, è assente.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non vi sono richieste d'intervento.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Sull'articolo 9 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 Sull'articolo 10 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Sull'articolo 11 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Sull'articolo 12 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 13 Sull'articolo 13 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 14 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Marin (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente dà per illustrato l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 15, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo terminato l'esame dell'articolato, chiedo se vi siano interventi o dichiarazioni di voto sull'intero testo. Non vi sono ordini del giorno collegati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Credo che questa sia una legge opportuna, in primis per una ragione di tecnica legislativa, perché siamo in presenza di materie che avevano una certa frammentazione legislativa, con competenze che si annidavano in agricoltura, nella protezione civile, nella montagna e quant'altro.
Pertanto, è opportuno avere un testo che metta tutto insieme e riconduca argomenti che, con il passare degli anni, sono stati affidati alla competenza regionale.
È un testo in cui diamo importanza e sottolineiamo il ruolo degli addetti forestali, il ruolo di una programmazione della gestione diretta del patrimonio regionale, inteso anche come patrimonio pubblico. Pensiamo alle foreste e al patrimonio che riguarda il mondo pastorale e quant'altro, ai vivai regionali e al ruolo che hanno. Pensiamo anche a tutta la materia inerente alla sistemazione idrogeologica, alla tutela del territorio e al collegamento con la Protezione civile. Pensiamo al tema della prevenzione che è legato anche alla norma sulla programmazione, sulla quale sappiamo quanto sia importante investire. Pertanto, credo che questo sia un provvedimento opportuno.
Aggiungo, però, una considerazione. Veniamo da anni in cui tutto questo sistema che ho citato ha vissuto dei momenti di grande sofferenza. Penso alla situazione dei forestali regionali, degli addetti forestali, che sono andati, via via negli anni, sotto organico anche rispetto agli accordi sindacali. Soltanto negli ultimi due anni si è andati verso la stabilizzazione degli stagionali e verso il consolidamento di una situazione che, però, si palesa ancora del tutto insufficiente anche dal punto di vista numerico, se vogliamo affrontare in maniera decisa e adeguata tutti i temi che ho citato prima. Lo dico perché talvolta ci ricordiamo di questi temi soltanto quando accadono le tragedie e i disastri, che, purtroppo, a causa dei cambiamenti climatici succedono sempre con maggiore frequenza, ma ci dimentichiamo che, invece, per la tutela del nostro territorio, sia dal punto di vista della tenuta idrogeologica sia dal punto di vista ambientale - che sappiamo quanto sia importante - il grande lavoro va fatto in tempo di pace, cioè quando non ci sono i disastri e attraverso una pianificazione, ma anche avendo risorse importanti dal punto di vista del personale, tecnologico e degli investimenti nei macchinari.
Ho affrontato in questi cinque anni, più di una volta attraverso interrogazioni e ordini del giorno, non solo il tema della carenza di personale dei forestali, ma anche il tema della penuria, ad esempio, di macchinari con cui provvedere ai lavori.
Quindi, va bene la legge, ma poi dobbiamo programmare e metterci dei soldi.
Credo che questa sia una missione da affidare al futuro Consiglio regionale e che, in fatto di programmazione e di risorse, sia stato fatto troppo poco da questa Giunta regionale. E quando si fa troppo poco, poi si spende troppo nel risarcire i danni, quando le cose non funzionano e i disastri accadono, e noi questo dobbiamo cercare di prevenirlo nel limite del possibile.
Pertanto, una volta approvata questa legge, il vero tema della nostra Regione per i prossimi anni sarà quello degli investimenti: investire sulle persone, sulle tecnologie e sui macchinari per riuscire veramente a mettere in pratica i principi che oggi andiamo ad approvare.



PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi, pertanto passiamo alla votazione del provvedimento.
Il numero legale è 24.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge 311 "Proposta di legge al Parlamento: "Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011 n. 148)".



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mancano un paio di minuti alle ore 13.
Ci sono ancora due provvedimenti e non so se sospendere i lavori o continuare cercando di.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per approvare gli ordini del giorno.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Riusciamo a esaminare il disegno di legge n. 311? È l'ultimo giorno di Consiglio e pensavo che voleste stare per più tempo con me.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Le dico che noi, come Gruppo del Partito Democratico, abbiamo una conferenza stampa alle ore 13.
Siamo disponibili a rientrare alle ore 14, per terminare quanto è necessario, però adesso ci lasci il tempo di fare una conferenza stampa.



PRESIDENTE

Chiedo a tutti i Consiglieri se alle ore 14.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Alle ore 14 c'è la Giunta straordinaria.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sospendiamo adesso i lavori, che riprenderanno alle 14.15.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.00, riprende alle ore 14.33)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame disegno di legge n. 311, inerente a "Proposta di legge al Parlamento: Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011 n. 148)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 311, inerente a "Proposta di legge al Parlamento: Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n.
155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148)".
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla VII Commissione in data 4 aprile 2024.
Il relatore di maggioranza, Consigliere Riva Vercellotti, dà per illustrata la sua relazione.
Do la parola al relatore di minoranza, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio, relatore

Grazie, Presidente.
Stamattina in Commissione, in pochi minuti (probabilmente costituendo un record insieme all'altra modifica), abbiamo licenziato questo disegno di legge al Parlamento, illustrato dall'Assessore Chiorino, che ha come oggetto "Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011 n. 148)", la famosa legge che aveva soppresso alcuni Tribunali e sezioni distaccate nel nostro Paese. Furono soppressi poco più di 30 Tribunali soppressi 220 sezioni distaccate.
Fu un riordino che, a quell'epoca, il Governo Monti non fece tanto per ridistribuire meglio il servizio giudiziario nel Paese, attraverso un vero e proprio riordino della geografia giudiziaria, ma, anche se di geografia giudiziaria si parlava, le motivazioni erano di carattere economico. In allora era in corso una fortissima spending review e ci ricordiamo tutti le difficoltà che dovettero essere affrontate.
Nelle decisioni che portarono alla soppressione di questi Tribunali, il Piemonte diede un contributo molto significativo, credo il più significativo tra le Regioni italiane. Tra Piemonte e Valle d'Aosta infatti, vennero soppressi sette Tribunali: quello di Pinerolo, di Alba, di Mondovì, di Saluzzo, di Acqui Terme, di Tortona e di Casale Monferrato e dieci sezioni distaccate di questi Tribunali.
Da allora, in questi dieci anni si sono succedute iniziative, anche parlamentari, per tentare di far rivivere in tutto o in parte i Tribunali soppressi, ma da allora non abbiamo ancora saputo - e questo lo voglio sottolineare - se quella riorganizzazione e quelle soppressioni hanno raggiunto l'obiettivo economico prefissato, cioè far risparmiare soldi allo Stato oppure no. Non mi risulta che il Ministero di Grazia e Giustizia abbia mai rendicontato gli effetti della riforma e il fatto che non l'abbia mai fatto mi fa supporre che i risparmi ipotizzati non si siano realizzati.
Ciò che si è realizzato è sicuramente un fatto non positivo perché - lo dico anche con una certa cognizione di causa, visto il mio mestiere abbiamo assistito ad accorpamenti che hanno messo in fortissima difficoltà i Tribunali accorpanti. Penso al Tribunale di Cuneo, che si è dovuto dotare di nuovi locali e quindi affrontare nuove spese, con un consistente arretrato, avendo assorbito tutto il Monregalese e tutto il Saluzzese, ma penso anche, sia pure in misura minore, al Tribunale di Asti, che ha assorbito Alba.
Tutto ciò non comporta un miglioramento del servizio, ma un sostanziale disservizio, un servizio giudiziario che si è allontanato dai cittadini (allontanato anche fisicamente), un servizio non migliorato nei tempi e nella qualità e che, molto probabilmente, non ha neanche raggiunto i risultati in termini di risparmi immaginati all'inizio.
I problemi della giustizia rimangono sempre gli stessi: carenza del personale, mancanza di Giudici, mancanza di Magistrati, sia Magistrati giudicanti sia nelle Procure (tra l'altro, con i Tribunali vennero soppresse anche le Procure legate a quei Tribunali) e carenza degli amministrativi. Chi frequenta le cancellerie dei Tribunali tutti i giorni avrà sicuramente notato che la situazione non è migliorata.
Fatta tutta questa premessa, in questi anni si sono succedute proposte di legge che si sono arenate, che non sono mai andate avanti. Sicuramente le proposte di legge devono tenere conto dei cambiamenti (il processo telematico, ad esempio, in materia civile) ma la situazione è rimasta esattamente quella che è.
Nell'ultimo anno, l'attuale Governo ha ripreso l'ennesima iniziativa, mi pare attraverso il Viceministro Sisto, tesa a valutare se ci sono le condizioni per la riapertura di questi Tribunali soppressi; un'iniziativa che interessa tutti, sia la Regione sia il sottoscritto.
Quando è stato soppresso il Tribunale di Alba ero Sindaco della città e abbiamo fatto anni di battaglie (allora al Governo della Regione c'era il Presidente Cota), subendo quella che io continuo a definire un'ingiustizia.
Quello non era un Tribunale minore o insignificante, ma uno dei Tribunali con maggior mole di lavoro del Piemonte.
Questo tema, quindi, ci tocca da vicino e se vediamo uno spiraglio per una nuova riorganizzazione che possa far rinascere in tutto o in parte quei Tribunali soppressi, laddove effettivamente questa serva per far funzionare meglio la giustizia, dobbiamo sostenerla con forza, a prescindere da chi avanza la proposta e a prescindere dai colori politici.
Le proposte di legge al Parlamento hanno molti limiti. Credo siano centinaia le proposte di legge al Parlamento presentate dai Consigli regionali che poi sono cadute nel vuoto, ma poiché l'Assessore questa mattina ha detto che il disegno di legge in esame può servire come sollecitazione per dire al Governo "anche il Piemonte desidera essere parte attiva, desidera la riattivazione di quelle corti di giustizia", credo che questo sia un fatto positivo.
Tuttavia mi pongo una domanda: perché siamo arrivati ad approvarla l'ultimo giorno di Consiglio regionale, a meno che ci siano delle urgenze, di questa consiliatura? Qualcuno potrebbe pensare: viene approvata oggi perché siamo in campagna elettorale. Se viene approvata per questo, dico meglio tardi che mai, noi ci siamo.
L'Assessore questa mattina ci ha detto che il Senato sta già facendo dei sopralluoghi in altre Regioni e vogliamo attivarci perché li faccia anche qui. Ben venga, ma la domanda che pongo alla Giunta è la seguente: perch le altre Regioni si sono attivate prima? Nella relazione accompagnatoria di questa legge ho visto l'elenco delle Regioni toccate dalla soppressione dei tribunali che hanno approvato la proposta di legge in oggetto già da tempo.
La Regione Veneto ha presentato una proposta di legge a settembre 2023, la Regione Puglia a giugno 2023; la Regione Umbria a maggio 2023; la Regione Campania ad aprile 2023; la Regione Calabria addirittura a novembre 2022 la Regione Toscana a gennaio 2023; la Regione Lombardia a novembre 2022 e la Regione Abruzzo a ottobre 2022.
Con tutti i limiti che hanno le proposte di legge, mi permetto di dire alla Giunta che se questo serviva per sollecitare e per dire che ci siamo, forse sarebbe stato più opportuno muoversi un po' prima. Tuttavia, meglio tardi che mai. Dando un'occhiata alle varie proposte di legge delle altre Regioni, sostanzialmente la Giunta piemontese ha fatto un copia/incolla di quella della Regione Veneto (sostanzialmente è uguale).
Tutte le iniziative che si sono succedute in questi anni hanno sostanzialmente avuto un punto comune per tutte le Regioni: riapriamo i vecchi tribunali soppressi, purché a costo zero. Anche noi, come tutte le altre Regioni, diciamo questo nella proposta di legge. Ma costo zero cosa significa? Significa che se si apre un nuovo tribunale ci sono delle spese vive come le spese di affitto o di acquisto dei locali o, se si possiedono già i locali, questi vanno rimessi a posto; ci sono le utenze e tutte le spese che riguardano la gestione dell'immobile e degli uffici giudiziari.
In tutte le proposte quelle spese sono a carico della Regione, alcune anche dei Comuni delle circoscrizioni dei tribunali. Mentre le spese dello Stato rimangono a costo zero, come si fa fronte? Si fa fronte utilizzando e ridistribuendo il personale oggi presente. Poiché il personale oggi presente non è sufficiente neanche per far funzionare gli attuali tribunali, mi pare francamente che questo sia un nodo che evidenzio a beneficio non solo dell'Assessore, ma anche di chi arriverà a luglio in Consiglio regionale e in Giunta.
Bisogna insistere molto sul nodo economico, perché non solo dobbiamo ottenere la riapertura dei tribunali, ma anche che quei tribunali poi funzionino. Per funzionare devono avere del personale e devono avere dei giudici, dopodiché dobbiamo anche vedere tutti assieme l'impegno che la Regione può sostenere. Per questo credo che lo Stato, in qualche misura debba fare uno sforzo anche dal punto di vista economico, ma questo riguarderà le trattative, la convenzione. In seguito, in attesa di un eventuale e futuro riordino, chiaramente quei tribunali potranno essere riaperti, come si dice nella proposta di legge, facendo delle convenzioni tra la Regione e lo Stato.
Ho fatto questo lungo intervento per raccontare a tutti noi una serie di vicende che conosciamo tutti e su cui forse è bene ritornare. So che questo è un tema che interessa molto le nostre comunità, gli operatori del diritto, le imprese e i cittadini.
Noi sosteniamo convintamente questa proposta di legge al Parlamento cogliamo i limiti delle proposte di legge al Parlamento che fanno le Regioni ma, nello stesso tempo, se è utile per sollecitare, noi ci siamo ma evidenziamo e sottolineiamo anche il ritardo della Regione Piemonte rispetto alle altre Regioni interessate nel portare in approvazione una legge di questo tipo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Prima di addentrarmi nel merito della questione, avrei un paio di domande da fare alla Giunta. Questa volta le scelte del metodo sono anche in buona parte di merito.
Avete notizie di una proposta di legge in Parlamento che si è tradotta in una legge dello Stato? Sapreste indicarmene una in sessant'anni di attività del Consiglio regionale del Piemonte? A me non pare vi siano dei precedenti per quanto riguarda la nostra Regione. Mi sono confrontato anche con gli Uffici, come quando si fanno le ricerche, e si va se nei paesi ad ascoltare gli anziani per avere notizie.
Gli anziani hanno una memoria storica, Presidente, non si senta chiamato in causa.



PRESIDENTE

Definiva anziani il personale degli uffici, porti anche rispetto.



MARTINETTI Ivano

Ho detto dirigenti più anziani, che sono quelli più di lungo corso.



PRESIDENTE

Sicuramente i Direttori del Consiglio regionale sono più giovani di lei.



MARTINETTI Ivano

Se mi lascia proseguire, Presidente, la memoria storica è un valore aggiunto, non è assolutamente offensivo.
Abbiamo effettuato una ricerca sulla banca dati del Senato e quantomeno fino al 1996 non si ha notizia di una proposta di legge al Parlamento formulata dalla Regione Piemonte che sia andata a buon fine. È chiaro che la proposta di legge al Parlamento è effettivamente una possibilità e uno strumento, com'è stato ricordato dal collega Marello, previsto dal nostro ordinamento, ma purtroppo, nella realtà dei fatti, è piuttosto inefficace.
Questo ci ha portato a pensare che anche questa volta sarà veramente difficile, ma vorremmo capire che cosa porta voi a pensare che, invece, in questo caso specifico, le cose possano andare in maniera diversa. Qual è la differenza rispetto alle altre proposte ugualmente importanti che potrebbero veramente dare una svolta a questo problema serio che va affrontato in maniera altrettanto seria? Credo che l'obiettivo del tentativo che è stato fatto oggi sia evidente a chiunque abbia un minimo di contezza della situazione. È chiaro: è uno spot elettorale bello e buono, è l'ennesimo caso di "annuncite". Difatti, dopo aver venduto la realizzazione di una ferrovia fantasma, di una nuova fermata fantasma in corrispondenza di un ospedale fantasma, adesso si aggiunge anche il tribunale fantasma. Come fantasia andiamo bene, ma alla prova dei fatti credo che questa Giunta avrebbe dovuto muoversi con largo anticipo, così come ha ricordato il collega che mi ha preceduto, perch altre Regioni si sono mosse con ben più largo anticipo.
Eppure l'argomento, come ho già detto, è serio e andrebbe trattato con estrema serietà. Parlo soprattutto del mio territorio, l'Albese, che all'epoca subì un torto che non meritava. Non lo meritava, perché il nostro era un tribunale virtuoso, aveva tutti i numeri per poter essere salvato.
Bastava, con un piccolo sforzo, andare a individuare qualche territorio da accorpare, senza litigare troppo politicamente. Questa cosa non è successa e noi abbiamo perso un tribunale. Questo, secondo me, si è portato dietro tutta una serie di conseguenze, perché, a distanza di qualche anno, abbiamo perso anche la caserma della Guardia di Finanza. C'erano all'incirca una trentina di agenti che comunque sorvegliavano e presidiavano il territorio.
Ricordo molto bene questa vicenda, perché eravamo nel 2014, c'erano le elezioni e io ero candidato Sindaco nella mia città; in quella tornata c'era anche il collega Marello, che poi diventò Sindaco.
Il Presidente dell'Ordine degli Avvocati aveva chiaramente detto in quel dibattito pubblico che la scelta era stata meramente e lucidamente politica e che, dispiace dirlo, era stata avallata, purtroppo, anche da personaggi politici piuttosto importanti della nostra Provincia, che non hanno avuto né la forza né la capacità politica di impedire che questa chiusura avvenisse.
Parlo di personaggi appartenenti a tutte quelle forze che, passatemi il termine, allora definivamo appartenenti a quello che era il vasto recinto delle larghe intese, con l'esclusione di pochi singoli politici che si erano posti in maniera importante nei confronti di questo provvedimento. È stata una decisione sciagurata che ha portato non pochi disagi non solo ai cittadini, ma anche ai professionisti e a tutti coloro che lavorano in quell'ambito.
Quindi, la soluzione, Presidente, non può essere una leggina, passatemi il termine, presentata in fretta e furia, presentata al Parlamento 60 giorni prima delle elezioni regionali, ma doveva essere una seria presa di posizione da parte delle forze politiche, anche su impulso del Presidente della Regione di allora.
Invece, fatta in questo modo e con questi tempi, credo che sia veramente solo l'ennesima presa in giro nei confronti del nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Il collega Marello nella sua relazione è stato piuttosto preciso e puntuale su alcuni aspetti tecnici di questa proposta di legge al Parlamento nazionale e anche sulla situazione riguardante i tribunali nella nostra regione e su quello che è successo dopo la decisione di spending review da parte del Governo Monti.
Noi abbiamo contestato questo disegno di legge soprattutto nel metodo e ringrazio il collega Marello, perché ha messo in evidenza come non sia una questione arrivata adesso, che è diventata improvvisamente urgente, ma questa proposta di legge al Parlamento nazionale poteva essere presentata molto prima. Questo è il primo punto.
Conosciamo il peso e il valore che hanno le proposte di legge al Parlamento nazionale; è certamente uno strumento legittimo, consentito dalla Costituzione, ma sappiamo che poi sono più delle dichiarazioni d'intenti e valgono poco più di un ordine del giorno. Valgono, però, per un comunicato stampa che in campagna elettorale può sempre far comodo.
Questo Consiglio regionale non ha avuto il tempo per approfondire la questione, come invece avrebbe avuto se la proposta fosse stata presentata prima, quando era nella possibilità di farlo.
È stato chiesto nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, in modo anche un po' surreale, di inserire un fantomatico disegno di legge nella prossima seduta di Commissione. È un disegno di legge del quale noi non avevamo contezza era un testo che non esisteva e quindi al buio.
Ripeto anche in Aula, perché è giusto farlo, i complimenti e i ringraziamenti agli uffici del Consiglio regionale che, in tempi brevissimi, hanno reso, se non altro, leggibile il provvedimento ai Consiglieri, ma certamente non in tempo utile (non per colpa loro) per farsi dare dei pareri sul territorio, perché anche sul territorio, rispetto a questo disegno di legge, non c'è stato alcun confronto.
Per tutte queste ragioni, arriva oltre il tempo limite e anche a noi sembra più un'iniziativa puramente elettorale, che serve a fare un comunicato stampa. Si poteva fare in modo diverso, vista la possibilità della Giunta regionale di dialogare col Governo che è dello stesso colore, oppure di far esprimere il Consiglio regionale con un atto d'indirizzo. Invece lo si fa con una legge. Di conseguenza, il sospetto che è oggi qualcuno dica "abbiamo salvato i tribunali, riporteremo il tribunale ad Alba" o quant'altro, ma sappiamo bene che non è così.
Per tutte queste ragioni, non abbiamo partecipato al voto durante l'esame di questo disegno di legge in Commissione (esame avvenuto solo questa mattina), rispetto al quale, peraltro, non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di presentare eventuali emendamenti. Se avessimo avuto il tempo, avremmo potuto studiare alcuni emendamenti, ma questo non è stato possibile.
Pertanto, noi non partecipiamo a questa iniziativa elettorale della Giunta regionale piemontese.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri iscritti a parlare, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Non vi sono emendamenti su nessuno dei sei articoli.
Se non vi sono dichiarazioni di voto, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non essendovi interventi, procediamo con la votazione.
Il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Volevo soltanto farle presente, Presidente, che il numero legale è stato assicurato dalle opposizioni.
Inoltre, volevo farle presente che questa legislatura è stata caratterizzata dall'assenza del numero legale che avrebbe dovuto garantire questa maggioranza.
Non si tratta né di senso di responsabilità, né di stanchezza, ma è semplicemente la volontà di fotografare quello che siete stati sul piano politico in questi cinque anni: completamente assenti!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sinceramente, non mi sento in dovere di garantire il numero legale a questo teatro, perché davvero.
La scorsa settimana, ho ricevuto una telefonata dal Presidente Cirio, che si è premurato di telefonarmi, ma non di presentarsi in Aula per questo importantissimo provvedimento che avete sbandierato, e cioè una proposta di legge al Parlamento, nemmeno una proposta di legge regionale che possa dirimere magari delle situazioni.
È una proposta di legge al Parlamento: voi trasmettete alle due Camere un testo che è poco più che una mozione e una delle due Camere lo dovrà incardinare e discutere. Quindi, voi oggi non state risolvendo nessun problema per i cittadini piemontesi, né tantomeno per i Tribunali piemontesi decentrati: è una falsità! Questo lo dobbiamo dire ai cittadini, perché domani usciranno i titoli sui giornali con scritto: "Cirio e la sua Giunta hanno risolto il problema dei tribunali periferici". Non è vero! Voi avete trasmesso un atto al Parlamento che dovrà legiferare.
Tra l'altro, mi chiedo perché voi oggi ci avete fatto venire qua a farci assistere a questa sceneggiata, tra l'altro, facendo saltare il numero legale, e non so perché i colleghi abbiano deciso di garantire il numero perché il Movimento 5 Stelle non l'ha dato e lo certifico. Voi oggi ci avete fatto perdere tempo. Il Presidente Cirio, che per finta aveva messo la faccia, perché in realtà non l'ha messa, perché oggi non c'è, non è presente e voi adesso state cercando di convincerci che questo provvedimento salverà qualche situazione. Non è così.
Oggi noi stiamo qui per mantenere il numero legale e il Presidente Cirio è in giro per il Piemonte a tagliare nastri, come ha fatto la scorsa settimana, due giorni fa, con l'ennesima casa di comunità praticamente finanziata con i soldi del PNRR e nemmeno con i soldi regionali. Si sta facendo i suoi percorsi e la sua campagna elettorale in giro. Tra l'altro non lo dico io, ma è stato Comba, dei Fratelli d'Italia, che ha detto che Cirio è in campagna elettorale da cinque anni! Eh, grazie! Di fatto, per noi stiamo qui a perdere tempo, Presidente, insieme a voi e insieme a questi pochi Consiglieri della maggioranza che sono rimasti per mantenere il numero, per un provvedimento che non rappresenta alcuna soluzione ai problemi dei cittadini piemontesi o alla presenza dei Tribunali periferici in Piemonte.
Certifico questo dato di fatto. Sarebbe stato importante vedere il Presidente almeno nell'ultima seduta utile, ma non c'è.
Certifichiamo, invece, il suo 10% scarso di presenza in Consiglio regionale e il suo 5-6% di votazioni. Penso che sarebbe stato opportuno farsi vedere oggi, almeno per dare il numero legale e per riuscire a portare a casa questo provvedimento.
Detto ciò, il Movimento 5 Stelle non continuerà a garantire il numero legale a questa votazione.



PRESIDENTE

Grazie.



(Il Consigliere Segretario Martinetti indossa una maschera che riproduce il volto del Presidente Cirio)



PRESIDENTE

Consigliere Martinetti, è lei che sta facendo perdere tempo! Consigliera Disabato, le faccio solo notare che il suo collega di partito sta facendo perdere tempo all'Aula e ai piemontesi!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, no.
Lei fa perdere tempo, non l'attività legislativa che svolgiamo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.03, riprende alle ore 15.04)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Poiché non vi sono altri iscritti a parlare sull'articolo 2, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Non vi sono dichiarazioni di voto sull'intero testo e non essendovi ordini del giorno collegati, procediamo con la votazione per appello nominale dell'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Trattandosi di proposta di legge al Parlamento, chiedo se la Giunta intende identificare in quale ramo del Parlamento trasmettere il provvedimento.
Ricordo che presso il Senato l'esame del provvedimento in materia è già stato avviato presso la competente Commissione parlamentare.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Al Senato. Grazie.


Argomento: Sicurezza sul lavoro

Relazione finale sull'indagine conoscitiva volta ad acquisire informazioni sul fenomeno degli incidenti sul lavoro e a migliorare la cultura della sicurezza


PRESIDENTE

In data odierna, 4 aprile, il Presidente Leone ha trasmesso, ai sensi del Regolamento, la relazione conclusiva della Commissione, a seguito dello svolgimento dell'indagine conoscitiva volta ad acquisire informazioni sul fenomeno degli incidenti di lavoro e a migliorare la cultura e la sicurezza. Il testo della relazione è consultabile su supporto "Sedute istituzionali", in corrispondenza del punto 3) dell'odierna seduta.
Chiedo se vi siano interventi di illustrazione della relazione.
Prego, Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
In verità, il relatore di maggioranza era il collega Valter Marin, che peraltro si è occupato in prima persona di redigere la prima bozza della relazione su quest'indagine conoscitiva, una bozza di relazione già condivisa non solo nei lavori di Commissione, ma anche sulla base del dialogo portato avanti con i Gruppi di minoranza, in particolar modo con la mia collega Vicepresidente della III Commissione, che è la Commissione di riferimento, la Consigliera Canalis, ma anche con la Consigliera Frediani.
Pertanto, senza relazionare interamente, anche perché siamo nell'ultimo giorno di Aula, quindi non voglio rubare tempo utile a tutto ciò che seguirà oggi, mi sento di dire che ci presentiamo con una relazione assolutamente unitaria.
Lo spirito principale, come i colleghi avranno modo, o hanno già avuto modo, di leggere al suo interno, è che sulla base di tutto ciò che abbiamo sentito dai soggetti auditi nelle audizioni in III Commissione, quello che abbiamo cercato di fare e che si sta cercando di fare, peraltro complice anche una delibera della Giunta regionale sulla materia, è creare una cultura della sicurezza partendo anche dalle scuole, ovviamente con corsi specifici all'interno di tutti gli atenei, per quanto riguarda le università. Solamente seminando il seme di una vera cultura sulla sicurezza sui posti di lavoro si può andare a contrastare questa piaga che purtroppo, continua a essere nelle cronache quotidiane.
È il motivo per cui l'Ufficio di Presidenza, da lei presieduto, aveva proposto di espletare quest'indagine nella Commissione di riferimento.
Senza continuare in un'illustrazione completa, il documento è a disposizione di tutti i colleghi. Lascio la parola alle colleghe e ai colleghi se hanno piacere di aggiungere altro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Zambaia.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'indagine conoscitiva svolta in III Commissione dallo scorso mese di novembre è stata molto articolata e ha ospitato numerosissimi soggetti: esponenti del mondo sindacale, datoriale e delle istituzioni. È stato davvero un momento di grande approfondimento su un tema delicatissimo. Nel solo Piemonte, nel 2023 ci sono state ben 75 vittime per incidenti sul lavoro e più di 39 mila denunce di infortunio.
Spesso, quando parliamo di salute e sicurezza sul lavoro, rischiamo di omettere l'altra grandissima fetta di morti e di malattie che riguardano le malattie professionali, che hanno periodi di latenza molto lunghi, quindi spesso non vengono conteggiate nelle problematiche di salute legate al lavoro. Sono anch'esse estremamente consistenti: pensiamo, in una Regione come la nostra, al problema dei mesoteliomi, delle malattie da polveri inalate o da sostanze chimiche inalate o toccate da vernice, eczemi disturbi psichici, stress da lavoro correlato e via dicendo.
Stiamo parlando di un tema estremamente ampio che negli ultimi anni forse solo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato e sollevato con forza nel dibattito pubblico. Credo, quindi, che sia stato importante che, da parte nostra, il Consiglio regionale, sebbene al termine della legislatura, abbia voluto dedicare tempo e attenzione alle persone che hanno perso la vita (purtroppo ci sono stati incidenti anche particolarmente dolorosi) e anche alle persone che si ammalano o che sono vittime di infortuni. Credo sia stato un atto di grande dignità della politica piemontese e di grande sensibilità anche umana.
Nella nostra relazione finale abbiamo cercato di delimitare e focalizzarci su alcuni elementi di criticità e su alcuni punti di forza emersi in questi ultimi anni, a livello nazionale e piemontese, per poi fare alcune proposte che vorrei fossero quelle su cui ci soffermiamo un po' di più, perch possono essere la prospettiva e lo sguardo rivolto al futuro.
Brevemente, quali sono le criticità più stringenti? Innanzitutto, il fatto che alcuni fenomeni legati al lavoro incrementano il rischio di incidenti.
Pensiamo al lavoro nero, grigio, al dumping, al caporalato; pensiamo al lavoro povero sfruttato, oppure al lavoro sommerso.
Un altro criterio molto lampante per distinguere aziende a più rischio di altre è la dimensione delle stesse. È chiaro che in un contesto come il Piemonte, caratterizzato da circa 5.000 imprese la cui dimensione media è di 20-30 addetti (stiamo parlando, perlopiù, di medie e piccole imprese) il rischio di trascurare e di non investire risorse sufficienti sulla sicurezza si alza notevolmente.
Il tema della dimensione delle imprese, quindi, è un tema emerso chiaramente.
C'è poi il grande tema della carenza del personale, non soltanto medico, ma anche tecnico. Nei nostri SPreSAL, organismi delle ASL deputati a fare prevenzione e vigilanza sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro abbiamo una carenza di addirittura il 30% del personale.
Come fanno queste strutture, che sono emanazione diretta dell'ente regionale, a svolgere adeguatamente il loro compito con una carenza di personale così accentuata? Di fatto, si trovano a inseguire le segnalazioni provenienti dalla Procura e non riescono a fare molto di più di questo.
Rischiano davvero di rincorrere le situazioni problematiche senza riuscire a instaurare un vero rapporto di collaborazione, una vera azione proattiva e preventiva nei riguardi delle aziende.
C'è poi il grande tema degli appalti e dei subappalti. Purtroppo una gran quantità di incidenti e di situazioni critiche si verificano nei casi di subappalto o, addirittura, di subappalto del subappalto. Si creano delle situazioni di scatole cinesi, in cui i controlli sono molto più difficoltosi, proprio perché non ci si può fermare alla ditta appaltante quella più visibile e che emerge più chiaramente. Questo espone maggiormente a rischi i lavoratori che dipendono dalle ditte subappaltanti.
Il messaggio chiaro che, in maniera convergente e unitaria, le forze politiche del Consiglio regionale vogliono dare oggi è che non si pu risparmiare sulla vita e sulla salute dei lavoratori: la vita dei lavoratori viene prima del profitto. Le vittime del Piemonte, di cui noi celebriamo i funerali quando accadono gli incidenti, che piangiamo e che commemoriamo anche in quest'Aula, ci chiedono di agire in maniera organica e strutturata.
Alcune buone notizie ci sono state: pensiamo alla delibera della Giunta regionale dello scorso 29 dicembre che abbiamo guardato tutti con favore non solo perché stanzia delle risorse (14 milioni di euro provenienti dalle sanzioni comminate dai nostri SPreSAL), ma perché mette in collegamento quelle risorse con altri dieci milioni del PNRR.
C'è un piano per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Il rischio è che un'azione così promettente non atterri completamente e adeguatamente perché manca una cabina di regia con le parti sociali, datoriali e sindacali. Noi chiediamo che questa cabina di regia venga attivata in maniera tale che la DGR non resti lettera morta, non resti un libro dei sogni per quanto finanziato, ma possa davvero incidere nelle situazioni più a rischio del nostro Piemonte.
L'altro aspetto molto chiaro è che servono assunzioni, non di qualsiasi tipo, ma a tempo indeterminato. I concorsi degli SPreSAL a tempo determinato, purtroppo, vanno deserti, soprattutto nelle aree più periferiche della nostra regione. Quei concorsi non sono sufficientemente attrattivi e appetibili per figure che, purtroppo, sono in numero scarso come quelle dei medici specializzati nella medicina del lavoro e dei tecnici della sicurezza. Per attrarre quelle figure così preziose, dobbiamo indire dei concorsi a tempo indeterminato, offrire lavoro buono, lavoro attraente. Questo, purtroppo, non sta avvenendo nella nostra regione.
Abbiamo dibattuto moltissimo sul tema della formazione, di cui magari parlerà più di me la collega Frediani, che ha collaborato alla stesura della relazione. La formazione è l'altro asso nella manica che la Regione ha per intervenire sulla salute e sulla sicurezza del lavoro.
Il primo asso nella manica è quello degli SPreSAL, quindi uno strumento sanitario; il secondo, invece, è quello della formazione dipendente dall'Assessorato al lavoro e formazione professionale. La Regione accredita gli enti che fanno la formazione, monitora che questa formazione venga erogata in maniera corretta e poi, attraverso gli SPreSAL, va a fare i controlli sulla formazione. Visto che stiamo parlando di molte aziende che per legge sono tenute a formare i propri lavoratori, noi riteniamo che si debba porre un'ulteriore attenzione ai criteri di accreditamento per quanto le società che fanno formazione sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro siano accomunate nello stesso regolamento di accreditamento a tutte le altre società di formazione, comprese quelle di formazione professionale. Tuttavia, vista la delicatezza del tema, crediamo sia necessaria un'attenzione particolare su questo tipo di società e soprattutto, sui controlli.
Inoltre, dobbiamo fare attenzione anche alle modalità in cui la formazione viene erogata senza manicheismi, quindi senza mettere in contrapposizione la modalità digitale e quella in presenza, ma valorizzando la formazione fatta nei cosiddetti luoghi confinati, ad esempio nei cantieri simulati. La formazione pratica può davvero essere un valore aggiunto per quei lavoratori impegnati nei settori più a rischio, come l'agricoltura l'edilizia, la logistica, le industrie a basso valore aggiunto.
Un'attenzione ulteriore va riservata ai lavoratori stranieri che sono spesso vittime di incidenti, anche per le difficoltà di comprensione della lingua italiana. Allora perché non coinvolgere anche i mediatori culturali ad esempio, in questi corsi di formazione? Perché non preparare materiale formativo nelle lingue madri di queste persone? Sono poi emerse delle proposte innovative, come la creazione di un corpo intermedio ulteriore rispetto agli RLS interni alle aziende. Un corpo intermedio che non sia solo sanzionatorio, ma sia partecipativo e offra consulenza e appoggio alle aziende, soprattutto quelle più piccole che magari, hanno più difficoltà a predisporre la formazione in completa autonomia.
C'è poi un lavoro da fare per evitare le sovrapposizioni tra i diversi e numerosi enti che si occupano di salute e sicurezza dei controlli. Una grande attenzione andrebbe posta sulle banche dati. Siamo immersi in una rivoluzione digitale epocale, eppure gli SPreSAL non sono ancora connessi ad alcune delle banche dati degli altri organi di controllo. Ci sembra qualcosa di totalmente obsoleto e deficitario e fortemente limitante per un'azione efficace di questi organi dipendenti dalle ASL. Attenzione, nel concentrarci su queste azioni più mirate e più concrete e puntuali non dobbiamo dimenticarci quello che dicevamo in premessa, cioè che i problemi legati alla salute e sicurezza sono più ricorrenti laddove c'è un lavoro nero, povero o sfruttato. Nel nostro ruolo di Consiglieri regionali di oggi e di domani non dobbiamo trascurare un'interlocuzione forte, convinta e decisa con il legislatore nazionale. Temi come il salario minimo l'emersione del lavoro nero, la lotta all'evasione fiscale, le regole sui subappalti, il supporto alle piccole imprese non sono solo temi economici sono anche temi a tutela della vita dei lavoratori. Laddove si interviene sulle regole del lavoro, si interviene anche sulla tutela di chi lavora.
Consideriamo tutto questo un investimento, una scommessa sul futuro e non come un costo. Come istituzione pubblica, affianchiamo maggiormente e meglio le imprese che devono formare i lavoratori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'illustrazione della collega Canalis ha ben riassunto tutte le osservazioni che sono emerse sia da parte della maggioranza che da parte delle opposizioni. Ed è anche per questo motivo che siamo arrivati a un documento condiviso, perché il lavoro è stato decisamente lungo ed impegnativo. Abbiamo svolto una serie di audizioni molto lunga e, grazie soprattutto al lavoro degli uffici, siamo riusciti a ricostruire tutto il percorso e a estrarre i punti principali, anche riesaminando i verbali delle audizioni.
I temi già sollevati dalla collega sono quelli più importanti, quindi il tema della carenza di personale e la difficoltà di andare ad occupare delle posizioni, soprattutto su certi territori, la carenza di figure professionali adeguate. C'è anche il tema dell'aggiornamento di certi profili professionali, a fronte di nuovi rischi sul lavoro. Si faceva l'esempio di rischi chimici, ma anche di rischi legati alla condizione mentale dei lavoratori, quindi emerge la necessità di avere anche il supporto di psicologi del lavoro.
È un mondo del lavoro che cambia, dove però alcune attività vengono svolte con una modalità che rimane sempre uguale, senza innovazioni dal punto di vista della sicurezza e senza la formazione adeguata ai molti lavoratori.
Questo sfocia poi negli incidenti che, purtroppo, le nostre cronache ci raccontano.
Si parlava della formazione e abbiamo dedicato una particolare attenzione alle scuole, nelle quali esiste questa realtà della vecchia alternanza scuola-lavoro, che adesso si chiama PCTO, con dei ragazzi che vanno a lavorare presso delle aziende e nelle realtà esterne. Purtroppo, anche su questo tema abbiamo visto negli anni degli incidenti talvolta mortali.
Pertanto, è necessario, in qualche modo, potenziare quel tipo di formazione e lavorare proprio sulla formazione di una cultura della sicurezza.
Infatti, abbiamo inserito tra le proposte delle azioni di formazione sulla sicurezza all'interno delle scuole. Sono dei moduli - un po' come si è fatto qualche anno fa con l'educazione civica - che prevedono anche una formazione specifica che sia in grado di promuovere una cultura della sicurezza, per iniziare a richiamare gli studenti a porre maggiore attenzione su questi aspetti.
Per quanto riguarda il resto, le proposte sono già state elencate e sono tutte contenute in questa relazione.
Mi limito ad aggiungere due temi che non sono emersi nella relazione, ma sono stati evidenziati in modo piuttosto importante durante le audizioni.
Sono i risultati di un provvedimento adottato recentemente dal Governo, il nuovo Codice degli appalti, che purtroppo va in direzione opposta rispetto alle indicazioni che troviamo nella relazione. Ricordiamo, infatti, che il nuovo Codice degli appalti ha introdotto il subappalto a cascata.
Abbiamo individuato nel subappalto uno degli elementi critici rispetto alla garanzia di sicurezza e di applicazione delle regole di sicurezza, perch rende ancora più difficile monitorare tutte le ditte che lavorano, ad esempio, all'interno di un cantiere. Andare ad introdurre il subappalto a cascata è sicuramente un elemento peggiorativo.
Un altro elemento che ci è stato segnalato durante le audizioni, se non sbaglio, dagli ispettori del lavoro è quello della possibilità, per le ditte che vincono appalti, di applicare contratti differenti rispetto a quelli previsti dal bando. In questo caso, la ditta che vince l'appalto pu dimostrare che si applica un contratto con tutele equivalenti. E qui sta la difficoltà per chi controlla, perché la domanda che ponevano gli ispettori era: "Come si fa a verificare l'equivalenza tra un appalto e l'altro, cioè tra le condizioni che vengono previste da un contratto di lavoro e un altro?". Questo è un ulteriore elemento di difficoltà.
Di conseguenza, considero il nuovo Codice degli appalti uno strumento che va esattamente in direzione opposta rispetto a quello che emerge dalle indicazioni della Commissione regionale.
Non aggiungerei altro, ma mi limito a osservare che uno dei primi provvedimenti che sono riuscita a fare approvare nella mia prima legislatura, quindi sotto la Giunta Chiamparino, riguardava la garanzia di libera circolazione per gli ispettori del lavoro sui mezzi pubblici.
Pertanto, considero questa indagine conoscitiva come la chiusura di un cerchio, perché è un tema che ho seguito da subito e con questo tema si conclude la legislatura.



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono altri iscritti a parlare in discussione generale. Non essendovi richieste, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Non vi sono ulteriori richieste né dichiarazioni di voto, pertanto passiamo alla votazione della relazione.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Intervengo sull'ordine dei lavori, perché mi piacerebbe che per il voto su questa relazione fosse almeno presente uno degli Assessori più interessati al tema. Non c'è l'Assessore Icardi, ma a questo abbiamo fatto l'abitudine però so che l'Assessore Chiorino è presente oggi in Aula. Non so se sia presente, però credo che anche per lei sia importante partecipare alla votazione. Quindi, chiedo se possiamo rintracciarla.



PRESIDENTE

La Giunta è presente con l'Assessore Carosso, che è parte interessata e cosciente della problematica sul fenomeno degli incidenti sul lavoro.
Sospendiamo i lavori in attesa degli Assessori competenti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.35, riprende alle ore 15.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo alla votazione della relazione finale sull'indagine conoscitiva volta ad acquisire informazioni sul fenomeno degli incidenti sul lavoro e a migliorare la cultura della sicurezza.
Il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla relazione finale sull'indagine conoscitiva volta ad acquisire informazioni sul fenomeno degli incidenti sul lavoro e a migliorare la cultura della sicurezza.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, passiamo a esaminare gli ordini del giorno concordati.
Come abbiamo già detto, è stato stabilito che ogni Gruppo può presentare un atto d'indirizzo.
Sono stati presentati i seguenti atti d'indirizzo: mozione n. 1793 presentata da Zambaia e altri, inerente a "Realizzazione, secondo normativa di legge, del servizio di lavanderia rivolto a strutture ospedaliere e socio-assistenziali"; ordine del giorno n. 1816 presentato da Bongioanni Gagliasso e Marin, inerente a "Salvaguardia del Liceo ad indirizzo sportivo di Limone Piemonte"; ordine del giorno n. 856 presentato da Fava inerente a "Segnali ricezione canali tv"; ordine del giorno n. 1819 presentato da Sarno, inerente a "Recupero e riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D)"; ordine del giorno n. 1773 presentato da Bertola inerente a "Presenza di PFAS nelle acque potabili nel territorio regionale quali sono i controlli effettuati finora nella Regione, cosa intende fare la Giunta per monitorare, risolvere il fenomeno?"; ordine del giorno n.
1191 presentato da Magliano, inerente a "Istituzione del Difensore Civico nazionale".
Inoltre, sono pervenuti altri due ordini del giorno presentati dal Gruppo del Partito Democratico: l'ordine del giorno n. 1794 presentato da Rossi inerente a "Distrofia muscolare di Duchenne (DMD) e di Becker (BMD)", e l'ordine del giorno n. 1818 presentato da Canalis, inerente a "Incremento del finanziamento delle leggi regionali vigenti che prevedono l'assegnazione di contributi ai comuni, per contrastare le riduzioni disposte dal Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026, in particolare per i comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti".
Tutti gli atti d'indirizzo richiamati sono riportati al punto 8) all'o.d.g.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame mozione n. 1793 presentata da Zambaia, Dago, Preioni, Poggio, Cane Allasia, Gagliasso, Nicotra e Marin, inerente a "Realizzazione, secondo normativa di legge, del servizio di lavanderia rivolto a strutture ospedaliere e socio-assistenziali"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 1793, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Consigliera Zambaia, dà per illustrata la mozione?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Lanzo, è sull'ordine dei lavori?



LANZO Riccardo

È un ordine dei lavori per attendere la Consigliera Zambaia o per darlo per illustrato? Non so. Chiedo.



(Commenti fuori microfono)



LANZO Riccardo

Presidente, illustra brevemente la collega Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Prendo solo il testo.
Rapidissimamente, volevo semplicemente dire che questa è una mozione che nasce per recepire le istanze che avevamo audito in seno alla III Commissione, più di un anno e mezzo fa, quando avevamo audito Assosistema Confindustria, che rappresenta tutto il comparto delle lavanderie industriali.
È una mozione molto tecnica, perché richiede alla Giunta regionale di modificare una serie di deliberazioni della Giunta regionale e di inserire una sorta di checklist per tutto ciò che concerne i controlli che gli enti di controllo, quindi particolarmente le ASL, devono fare presso le lavanderie.
Il fine specifico di questa checklist e, di conseguenza, della richiesta che si fa con questa mozione, è quella di andare il più possibile a controllare tutto ciò che concerne il rispetto della normativa, ovviamente principalmente nazionale sulla qualità dell'acqua, in particolare dell'acqua potabile e delle acque reflue, perché con questa checklist, in qualche modo, si potrebbe andare a migliorare il controllo da questo punto di vista.
Ripeto, è un testo, un documento assolutamente tecnico, che recepisce quello che Assosistema ha detto in seno alla III Commissione durante la sua audizione.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altri colleghi che intendono intervenire in merito.
Chiedo il parere della Giunta regionale. Il parere della Giunta regionale è favorevole.
Non essendovi dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 1793, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Organizzazione scolastica

Esame ordine del giorno n. 1816 presentato da Bongioanni, Gagliasso e Marin, inerente a "Salvaguardia del Liceo a indirizzo sportivo di Limone Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1816, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bongiovanni per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Come tutti voi colleghi sapete, il Comune di Limone Piemonte, una realtà che ha una potenzialità turistica straordinaria che si affaccia, fra l'altro, sulla prima regione turistica d'Europa, la Costa Azzurra, e sul primo aeroporto turistico, quello di Nizza, dal 2020 sta vivendo una situazione difficilissima in quanto sono chiusi tutti i collegamenti.
Inoltre, a oggi, almeno stando alle ultime interlocuzione con alcuni colleghi oggi presenti in Aula, per quanto riguarda l'apertura del Colle di Tenda si parla dell'inizio del 2026. Alla luce di tutto ciò, ogni tentativo per salvaguardare questa comunità diventa importante.
C'è una criticità sul Liceo a indirizzo sportivo di Limone Piemonte; lo scorso anno si ottenne una deroga dalla dirigenza scolastica a 15 allievi iscritti, ma gli allievi che hanno fatto richiesta d'iscrizione, in questo momento, sono soltanto 14 e ne manca ancora uno per arrivare alla soglia richiesta per ottenere la deroga. Penso, però, che quel numero sarà raggiunto.
Con tale ordine del giorno si chiede un sostegno all'intero Consiglio regionale di impegnare la Giunta, di concerto con tutti gli enti locali interessati e l'ufficio territoriale scolastico competente, affinché possa essere concessa una deroga al numero minimo previsto, appunto, dal DPR n.
81/2009, in materia di dimensione delle classi scolastiche, proprio per aiutare a mantenere viva questa realtà.
Contestualmente, si chiede di promuovere, nell'ambito degli Open Days riservati agli studenti di terza media, una formazione che sia adeguata circa le possibilità formative che questa struttura può offrire che ricordo, ha fra i suoi allievi da poco diplomati anche la futura campionessa del mondo Marta Bassino.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Io ho un vago ricordo che, in Commissione, quando si sono discussi i criteri relativi al dimensionamento (se non sbaglio, sono stati votati nella scorsa seduta), l'Assessore Chiorino avesse chiarito che non ci sarebbero state deroghe.
Adesso non so quale tipo di parere darà l'Assessore Chiorino.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Sì, è scritto nella deliberazione.
Adesso aspettiamo il parere dell'Assessore Chiorino. Però, se si dà una deroga, è chiaro che potrebbero arrivare altre richieste.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Adesso vedo che c'è una discussione animata in corso, quindi non intervengo oltre. Era solo per far notare che magari si potrebbe aprire la strada ad altre richieste di deroghe, perché ognuno ha il suo liceo da tutelare.



PRESIDENTE

Grazie.
Sospendiamo l'atto d'indirizzo e passiamo a quello successivo.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 1794 presentato da Rossi, Lanzo, Ravetti, Valle Gallo e Marello, inerente a "Distrofia muscolare di Duchenne (DMD) e di Becker (BMD)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1794, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Mi faccia esordire dicendo che sono contento che l'ultimo intervento in quest'Aula di questa legislatura riguarda una fascia di popolazione particolarmente fragile che necessita dell'attenzione delle istituzioni.
In particolare, l'ordine del giorno ha come oggetto il tema della distrofia muscolare di Duchenne e di Becker, una malattia molto rara che colpisce prevalentemente la popolazione maschile ed è causata dall'alterazione di un gene localizzato sul cromosoma X.
La DM, in particolare, colpisce circa un bambino ogni 5.000 ed è la forma più grave; la BMD è la forma un po' più lieve. Entrambe producono una quantità variabile di distrofina, che interviene poi sulla funzionalità della muscolatura corporea.
Perché stiamo portando questa questione nell'Aula del Consiglio regionale? Perché esiste un solo farmaco, che in via sperimentale è stato usato fino a poco tempo fa, per tentare di arginare e curare gli effetti di questa malattia rara.
Lo scorso 25 gennaio, il Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea EMA ha espresso parere negativo al rinnovo dell'autorizzazione e alla commercializzazione in Europa del farmaco a base di ataluren per il trattamento dei pazienti con distrofia muscolare di Duchenne correlata a mutazioni nonsenso del gene DMD.
Il parere negativo è stato trasmesso alla Commissione europea, che aveva 67 di giorni di tempo per ratificarlo o meno. Questo parere, su cui noi chiaramente non esprimiamo giudizi perché non abbiamo competenze in merito, ha lasciato nello sconforto diverse famiglie, perché in questo momento non hanno un'alternativa al farmaco, ma anche la comunità scientifica.
In base a quanto si apprende dai comunicati diffusi dall'Osservatorio Malattie Rare, l'intera comunità scientifica e la comunità di pazienti italiani - in particolare l'Associazione Parent Project APS, che rappresenta le famiglie degli ammalati di distrofia di Duchenne - si sono mobilitate nei confronti della Commissione europea e dell'EMA per sollevare una riconsiderazione di questa decisione.
L'istanza mira a chiedere all'azienda produttrice di continuare a somministrare il farmaco a tutti i pazienti attualmente in trattamento, se necessario anche a spese degli stessi pazienti.
Come dicevo, la notizia del mancato rinnovo dell'autorizzazione ha gettato nello sconforto centinaia di pazienti e famiglie in tutta Europa. I pazienti e le famiglie, pur consapevoli che gli esiti clinici non sono stati raggiunti dal punto di vista statistico, rilevano che, in tutti gli studi effettuati, i risultati mostrano un'evidente differenza tra i bambini trattati e quelli non trattati.
Ripeto, non è nostro compito entrare nel merito di valutazioni tecniche, però è sicuramente nostro compito assicurare la vicinanza delle istituzioni a queste famiglie.
Sappiamo anche bene come la valutazione, su casi come questo, possa avere diversi aspetti anche dal punto di vista della comunità scientifica.
Riteniamo corretto chiedere che tutto ciò che può essere fatto per rallentare il declino, dal punto di vista di chi è affetto da questa malattia, non può e non dev'essere sottovalutato, soprattutto per stare vicino alle famiglie di chi è ammalato.
Riteniamo che nell'esaminare le evidenze scientifiche sia necessaria una prospettiva un po' più ampia ed esprimiamo massima solidarietà, con questo ordine del giorno, alla causa dei pazienti e dei familiari dei pazienti. Esprimiamo anche massima considerazione nei confronti del Comitato che assume queste decisioni, ma in tutto questo contesto chiediamo che la Giunta si impegni con il Governo affinché lo stesso si attivi sulla Commissione europea per avviare una valutazione più approfondita del caso in questione e lasciare aperta la speranza per le famiglie che in questo momento temono di non poter più usufruire del farmaco.
Chiudo, Presidente, ringraziando i colleghi che hanno firmato l'ordine del giorno, in particolare il collega Lanzo, che anche lui ha seguito questa situazione nei mesi scorsi. Un tema come questo credo che meriti ed è un buon segnale quello di oggi - una trasversalità delle forze politiche e mi auguro che tutta l'Aula vorrà votare l'ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Il farmaco di cui parlava il Consigliere Rossi è un farmaco al quale ricorrono tante famiglie colpite da questa malattia che, ricordo, interessa soprattutto la fascia più debole, quella dei bambini.
In Italia abbiamo quasi un centinaio di casi e questo farmaco rischia di essere ritirato dal commercio. Le famiglie, in prima persona, stanno facendo una battaglia veramente di dignità per evitare che questo farmaco venga ritirato dal commercio.
È giusto riconoscere l'assoluta autonomia degli enti che dovranno decidere in merito all'effettiva efficacia del farmaco, ma è anche giusto ricordare che il dibattito su tale farmaco non riguarda la sicurezza, ma la sua efficacia. Le famiglie coinvolte dichiarano di vedere miglioramenti assoluti nei propri figli: il farmaco permette loro di deambulare in maniera quasi autonoma, di utilizzare strumenti per camminare o di usare la sedia a rotelle.
Purtroppo, la malattia di Duchenne è una sindrome che non lascia scampo. Di questo dobbiamo prendere assolutamente atto, quindi potete ben capire quanto è importante questo tipo di battaglia.
Non possiamo lasciare queste famiglie da sole, dobbiamo sostenerle in questa richiesta assolutamente legittima. I genitori sono già provati purtroppo, da una patologia così grave, e hanno fatto veramente di tutto: hanno scritto alla Presidenza della Repubblica chiedendo ascolto, hanno coinvolto parlamentari, europarlamentari e Consiglieri regionali del territorio. Stanno cercando di fare squadra per vedere dei risultati. Credo che in una situazione di questo genere d'incertezza del futuro e della vita di quei bambini, è importante che la Commissione decida al più presto perché sono coinvolte famiglie piemontesi, famiglie anche a noi vicine. Non possiamo permettere che si rimanga nell'oblio, che questa situazione rimanga sospesa e che non trovi una soluzione.
Ripeto, è un ordine del giorno che ci vede coinvolti tutti quanti. Sono contento davvero della trasversalità che ha raccolto quest'Aula per questo ordine del giorno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lanzo.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1794, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Difensore civico

Esame ordine del giorno n. 1191 presentato da Magliano, inerente a "Istituzione del Difensore Civico Nazionale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1191, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il Difensore Civico regionale che noi abbiamo nominato sta svolgendo il suo compito e la sua azione. L'Europa chiede che nel nostro Paese, come in altri, si istituisca la figura del Difensore Civico nazionale con funzione di coordinatore di tutti i difensori civici regionali.
Con questo ordine del giorno, impegniamo il Governatore e la Giunta affinché anche il Governo italiano nomini questa figura. Figura di coordinamento e garanzie a tutela dei difensori civici regionali. Questo è l'obiettivo che si pone l'ordine del giorno.
Noi sappiamo che c'è una legge che potrebbe essere riformata dalla nostra Regione, adeguandola alle nuove istanze. Ci auguriamo che il Governo istituendo quella figura come hanno fatto altre Regioni, sia di sprone e impulso per riammodernare la nostra legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1191, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici - Difesa idrogeologica

Esame ordine del giorno n. 1773 presentato da Bertola e Frediani, inerente a "Presenza di PFAS nelle acque potabili sul territorio regionale, quali sono i controlli effettuati finora nella Regione e cosa intende fare la Giunta per monitorare e risolvere il fenomeno?"; mozione n. 1775 presentato da Sacco, Martinetti, Ravetti, Frediani, Accossato, Bertola, Disabato Magliano e Marello, inerente a "PFAS nelle acque potabili, azioni per il monitoraggio, la mitigazione e la rimozione delle cause di inquinamento"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1773 e della mozione n.
1775, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1773.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sono contento che il mio ultimo intervento in Consiglio regionale, se non altro per questa legislatura, riguardi una questione ambientale.
Una questione ambientale che ha a che fare con la salute. Parliamo di temi di cui mi sono occupato in questa legislatura e in quella precedente.
Questo ordine del giorno riguarda i livelli di PFAS nelle acque potabili. I PFAS sono sostanze perfluoroalchiliche rispetto alle quali è stata riconosciuta la cancerogenicità certa dei PFOA e la sospetta dei PFOS.
La problematica dei PFAS era già nota a tutti i piemontesi con la vicenda del polo chimico di Solvay di Spinetta Marengo, che rappresenta l'unica produzione ancora attiva in Italia di questa sostanza. Rispetto a questa vicenda, non c'era solo la preoccupazione, ma la Regione ha attivato anche un biomonitoraggio. Poco tempo fa, nel momento in cui abbiamo presentato questo atto d'indirizzo, anche la V Commissione si è occupata del tema svolgendo un'audizione. Ho visto una sensibilità sul tema dei PFAS non solo da parte dell'opposizione, ma anche da parte della maggioranza, che spero possa portare all'approvazione di questo atto d'indirizzo.
È sorto anche un elemento nuovo. Greenpeace ha effettuato uno studio sulla presenza di PFAS nelle acque potabili piemontesi. Uno studio fatto con qualche difficoltà, perché chiedendo i dati alla Regione Piemonte pensando che potesse avere quelli riassuntivi, la Regione ha risposto che non li aveva e che dovevano essere richiesti ai vari enti gestori delle acque potabili.
Quello studio ha evidenziato non solo la presenza di PFAS nelle acque dell'Alessandrino, che si poteva in qualche modo sospettare, ma anche nelle acque di 77 Comuni su 291 della Città metropolitana di Torino. In particolare, nel 51% dei campioni analizzati dai vari enti, tra cui le ASL e i gestori del servizio, è stata individuata la presenza di PFAS. Questo è il dato che ha allarmato tutti, perché mentre era comprensibile, anche se preoccupante, la presenza di PFAS nella zona dell'Alessandrino, invece è molto più preoccupante la presenza di quelle sostanze anche nelle acque potabili di zone molto lontane da quel luogo, addirittura in zone di montagna. Di conseguenza, è stata fatta tutta una serie di ipotesi sulla possibile origine di queste sostanze. Chiaramente è bene mettersi dalla parte di chi ricerca le ragioni di questo inquinamento e di chi prova a porvi rimedio.
C'è una direttiva dell'Unione Europea, che è la 2020-2184 del 16 dicembre 2020, che concerne la qualità delle acque destinate al consumo umano ed esorta gli Stati membri ad adottare entro il 12 gennaio 2026 misure necessarie a garantire che le acque destinate al consumo umano soddisfino i valori di parametro rispetto ai PFAS e che, in qualche modo, il regolamento riguardante i tenori massimi di sostanze per fluoro alchiliche in alcuni prodotti alimentari fissi i limiti per la presenza di sostanze PFAS in alcuni prodotti alimentari, da rispettare a decorrere già dal 2023.
Questo significa che se gli Stati membri devono adottare delle misure entro il 2026, certamente non possono farlo l'ultimo giorno e la situazione evidenziata in Piemonte ha evidenziato la necessità di agire in questo senso.
Certamente sono gli Stati membri i responsabili delle definizioni delle politiche in materia di sanità. Alcuni Paesi dell'Unione hanno limiti ancora più stringenti rispetto a quelli della direttiva del 2020, ad esempio, la Danimarca, la Svezia, le Fiandre e la Germania. Noi chiediamo vista questa indagine e l'approfondimento che abbiamo fatto in Commissione e visto che il Consiglio si è occupato del tema, di approvare questo atto d'indirizzo che impegna la Giunta regionale ad avviare un iter per regolamentare la presenza delle sostanze PFAS nelle acque potabili e negli alimenti della Regione. Quindi, chiediamo che sia regolamentato a livello regionale e lo possiamo fare.
Chiediamo, inoltre, di sollecitare il Governo in tutte le sedi istituzionali opportune e nella Conferenza Stato-Regioni ad adottare al più presto norme per definire i limiti di legge sul territorio nazionale e, in ultimo, a istituire un controllo preciso dei PFAS su tutto il territorio regionale, tramite le aziende preposte al monitoraggio delle acque potabili.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha ora la parola il Consigliere Sacco per l'illustrazione della mozione n.
1775.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Abbiamo depositato questa mozione dopo la notizia divulgata da Greenpeace sui dati riscontrati in più di 70 Comuni del Piemonte sulla presenza di PFAS nelle acque potabili. Ricordiamo che lo IARC ha dichiarato che, a seguito di una ricerca condotta da 30 scienziati provenienti da 11 Paesi diversi, quindi una ricerca autorevole, il PFOA, che è un PFAS, è stato definito cancerogeno per l'uomo e il PFOS come potenzialmente cancerogeno.
Fra l'altro, nei dati che abbiamo potuto leggere nei rilevamenti fatti all'interno di molti acquedotti del Piemonte, il PFOA, che è stato definito dallo IARC sostanza cancerogena, è presente in diversi acquedotti. Questo significa che noi, a oggi, abbiamo delle persone esposte a questa sostanza a causa dell'assunzione dell'acqua.
La direttiva europea dice che tutti gli Stati membri, entro il 12 gennaio 2026, devono adottare le misure necessarie a garantire che le acque destinate al consumo umano soddisfino i valori di parametro indicati. Bene alcuni di questi rilevamenti fatti da Greenpeace sforano i valori di parametro.
Se non rimuoviamo le fonti e non monitoriamo le acque - anche altre acque perché sono stati trovati anche in acquedotti attualmente non monitorati rischiamo di ritrovarci al 12 gennaio 2026 con un'acqua che legalmente non può essere assunta.
Pertanto, chiediamo un minimo di lungimiranza e, fra l'altro, sono tutte cose che potete fare come maggioranza. Inoltre, chiediamo di effettuare un monitoraggio di tutte le acque potabili del Piemonte, non solo quelle attualmente sotto il monitoraggio delle ASL, in quanto sono stati trovati dei PFAS anche in acque che attualmente non sono sotto il monitoraggio sanitario. Chiediamo di attuare tutte le iniziative necessarie ad abbattere le concentrazioni di PFAS nelle acque potabili, al fine di tutelare la salute dei piemontesi e garantire il rispetto dei parametri. Faccio riferimento, ad esempio, all'utilizzo dei filtri, come sono stati adottati in Veneto dopo la scoperta della presenza di PFAS. Ricordo che in Veneto è stato addirittura posto un limite sull'acqua potabile inferiore a quello indicato nella direttiva europea. Quindi, stiamo parlando di una maggiore tutela.
Ci sono degli Stati esteri che hanno abbassato ulteriormente il parametro rispetto a quello che è stato individuato dal Veneto. Questo significa che si può fare e non dobbiamo aspettare che qualcuno si svegli a Roma per mettere dei tetti alle emissioni. Sarebbe auspicabile, ma non ci credo che questo Governo faccia un'azione in questa direzione, quindi chiedo alla Giunta di fare questa scelta con una presa di posizione importante.
Inoltre, chiediamo di rimuovere le fonti di inquinamento da PFAS. Se troviamo un inquinamento all'interno dell'acqua, dobbiamo capire da dove arriva e rimuoverlo, prima che comprometta totalmente l'acqua. Inoltre, più riusciamo a ridurre queste emissioni, portandole a rilevamento pari a zero più tuteliamo la salute dei cittadini.
Sarebbe anche interessante, laddove abbiamo trovato dei valori elevati di PFAS nelle acque, capire se le persone le hanno assunte e se ce l'hanno all'interno del sangue, quindi prevedere un biomonitoraggio non molto esteso, ma almeno nei luoghi dove abbiamo avuto un'elevata concentrazione e dei valori che superano quelli garantiti dalla soglia della direttiva europea. Sarebbe anche importantissimo pubblicare un cronoprogramma degli interventi oggetto del presente impegno e i risultati dei monitoraggi secondo tempistiche adeguate a garantire il diritto d'informazione alla popolazione relativamente ai dati ambientali e al biomonitoraggio: serve trasparenza.
Per affrontare questo problema dobbiamo spiegare cosa facciamo, come lo facciamo, quando lo facciamo e comunicarlo nel momento in cui è stato fatto, affinché i dati possano essere a disposizione dei cittadini, che potranno così controllare in che modo la Regione si sta occupando della loro salute.
Fra l'altro, rispondendo ad alcune interrogazioni di alcuni colleghi l'Assessore ha detto che il PFOA è potenzialmente cancerogeno. Purtroppo l'Assessore è rimasto un po' indietro, perché gli ultimi studi dello IARC che è un'autorità a livello internazionale, sostiene che è una sostanza pericolosa in quanto cancerogena per l'uomo. Ci sono le evidenze sufficienti per poter fare questa affermazione.
Pertanto, auspico che anche da parte della maggioranza ci sia questa sensibilità, perché l'acqua la beviamo tutti: la beviamo noi, la bevono i nostri figli, la bevono i nostri genitori, i nostri amici, le persone a cui vogliamo bene. Facciamo in modo che i PFAS siano sempre meno presenti all'interno delle nostre acque fino a raggiungere l'eliminazione da qualsiasi tipo di fonte di inquinamento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto entrambi gli atti d'indirizzo, sia quello del collega Bertola che quello del collega Sacco.
Quando è uscito il rapporto di Greenpeace avevamo presentato alcune interrogazioni, perché la preoccupazione è tanta, con le quali chiedevamo che si svolgessero delle audizioni in Commissione congiunta IV e V.
Le audizioni si sono svolte parzialmente, nel senso che abbiamo audito le ASL, abbiamo audito gli uffici dell'Assessorato, ma non si è riusciti a organizzare l'audizione di SMAT, che avevamo chiesto di audire, perch penso sarebbe stata una delle più interessanti. Purtroppo, la legislatura volge al termine, quindi non credo che ci sarà modo di avere il confronto con la SMAT.
Non ho visto grandi reazioni da parte delle istituzioni e parlo anche degli amministratori locali, che soltanto adesso si stanno organizzando per dare qualche informazione ai cittadini.
In realtà, sulle cause di questa contaminazione ci sono molte ombre, nel senso che non è ancora chiaro il motivo della contaminazione, soprattutto nelle aree distanti dalla Solvay, cioè dalle aree dove la contaminazione era già acclarata, nelle aree montane, quelle cui si riferiva anche il collega Bertola, perché non c'è ancora stata nessuna azione per individuare le cause.
Noi abbiamo un sospetto, ovviamente, e l'ho fatto anche presente durante il sopralluogo al cantiere di Chiomonte.
Abbiamo chiesto a TELT di fornirci le schede dei materiali utilizzati all'interno del cantiere e, a proposito del discorso di appalti e subappalti, la risposta di TELT è stata: "Noi non possiamo avere le schede di tutti i materiali, perché ci sono varie ditte che lavorano, quindi ognuno usa il proprio materiale".
Una risposta assolutamente insoddisfacente che uniamo alla dichiarazione a mezzo stampa, di pochi giorni dopo, da parte di TELT, rispetto al fatto che nel prossimo scavo - spero non troppo prossimo, anzi spero che non si faccia mai, però, ovviamente, loro hanno annunciato come "prossimo scavo" ma in realtà parliamo di almeno un anno e mezzo o due - del tunnel di base verranno utilizzati proprio quei materiali che sono elencati tra quelli che possono provocare la contaminazione delle acque.
Spero che ci sia un controllo maggiore, soprattutto su alcune aree dove la contaminazione risulta inspiegabile, e che ci sia maggiore trasparenza e soprattutto, maggiore controllo sulle aziende che operano sul territorio.
Spero che ci sia una maggiore comunicazione verso i cittadini perch purtroppo, l'impatto sulla salute è grande, soprattutto sui soggetti più deboli, e mi riferisco anche ai bambini, ma addirittura anche ai bambini ancora prima che nascano, perché la mamma che beve l'acqua trasmette le sostanze dannose al feto che porta in grembo.
Purtroppo, il lavoro s'interrompe qui per questa legislatura. Vedremo nella prossima legislatura se ci sarà qualcuno che porterà avanti queste tematiche e se, soprattutto, riusciremo ad avere finalmente la chiarezza che i cittadini meritano.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vorrei annunciare le modifiche agli impegni concordate con la Giunta regionale, al fine di favorire l'approvazione di questo atto d'indirizzo.
Questo è l'impegno come modificato: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a potenziare l'iter per regolamentare la presenza delle sostanze PFAS nelle acque potabili e negli elementi della Regione, a continuare a sollecitare il Governo in tutte le sedi istituzionali opportune e nella Conferenza Stato-Regioni ad adottare al più presto norme per definire i limiti di legge sul territorio nazionale" e, in ultimo, "a potenziare il controllo preciso dei PFAS su tutto il territorio regionale tramite le aziende preposte al monitoraggio delle acque potabili".
Queste sono le modifiche concordate. Se è necessario, le formalizzo.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo il parere della Giunta regionale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il parere è favorevole su entrambi?



(Commenti fuori microfono)


Argomento: Organizzazione scolastica

Esame ordine del giorno n. 1816 presentato da Bongioanni, Gagliasso e Marin, inerente a "Salvaguardia del Liceo a indirizzo sportivo di Limone Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

Nel frattempo, andiamo avanti con l'esame dell'ordine del giorno n. 1816 presentato da Bongioanni.
Il parere della Giunta regionale è favorevole?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è che sono favorevoli solo quelli dell'opposizione, ma sono favorevoli anche quelli della maggioranza e non mi stupisco.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Non voglio essere noiosa fino all'ultimo, però abbiamo sollevato un tema.
Proprio rispetto all'impossibilità di concedere deroghe, prevista nei criteri del dimensionamento, prevista proprio nella deliberazione, la mia domanda è se è cambiato l'impegno, se è cambiato l'Assessore, se è caduto il Governo o che cosa sia successo.
L'Assessore è sparito e, forse, non si farà vedere per il voto in Aula.
Mi chiedo veramente se davvero il Consiglio possa approvare un atto d'indirizzo che va esattamente nella direzione opposta della deliberazione sul dimensionamento che abbiamo approvato.
In tal caso, inviterò tutti i licei e tutte le scuole del Piemonte a chiedere deroghe, perché l'affermazione era stata che "non si fanno deroghe", quindi l'impegno non è cambiato.
Votiamo sempre quell'impegno? Adesso vediamo se l'Assessore chiarisce.



PRESIDENTE

La Giunta intende intervenire sull'ordine del giorno n. 1816? Prego, Assessore Chiorino.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Le deroghe, come ben sapete, avendone discusso più volte in quest'Aula, in questo caso non dipendono dalle volontà dell'Assessorato che qui rappresento. Più volte ne abbiamo parlato, evidenziando anche tutti i limiti del dimensionamento, ben consapevoli del fatto del lavoro che ci è stato presentato e che ho presentato in quest'Aula è un lavoro di massima condivisione rispetto a criteri definiti in sede di definizione del PNRR.
Come ben sapete, la Regione Piemonte si è fatta promotrice per chiedere di spalmare gli obiettivi del dimensionamento da PNRR su tutti gli anni possibili, proprio per cercare la massima interlocuzione con i territori.
L'ordine del giorno presentato oggi verrà accolto con il parere favorevole della Giunta, ma nell'ottica di quello si è sempre ribadito, ovvero che tutto dipende dalla disponibilità di docenti e insegnanti messa a disposizione dagli organici definiti, prima in termini ministeriali e poi dagli Uffici Scolastici Regionali e territoriali. Pertanto, mi sento di dire che potrebbe essere ritenuto rafforzativo l'ordine del giorno oggi presentato, perché è un'azione che l'Assessorato ha sempre fatto evidenziando a tutti i livelli, con le interlocuzioni del caso, quelle che potevano essere le varie sollecitazioni giunte dai territori, sui quali ci siamo fatti allo stesso modo portavoce, ma senza poter essere, Regione Piemonte (quindi l'Assessorato all'istruzione) colei che ha effettivamente il potere di concedere deroghe.
Per questo motivo, l'ordine del giorno presentato viene accolto, ma con questo spirito, ovvero che, a prescindere dall'ordine del giorno, tutto quello che può fare l'Assessorato su tutti i territori, e a tutti i livelli, lo ha sempre fatto e sempre continuerà a farlo sulle varie scuole di ogni ordine e grado.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1816, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Avendolo fatto altre volte nella legislatura, chiederei, visto il tema conflittuale e delicato, non avendo dato noi il numero legale, di andare avanti. C'era un accordo nel trattare gli ordini del giorno. Noi possiamo.
L'abbiamo già fatto, Presidente, nella legislatura, quindi non mi citi almeno l'ultimo giorno - la prego - il Regolamento a interpretazione "Allasia 1" e "Allasia2".
Se poi se ne vanno i colleghi è un altro paio di maniche, ma passerei al punto successivo. Andrei avanti e ripeterei il voto sull'attuale ordine del giorno dopo avere esaminato gli altri ordini del giorno che abbiamo concordato di trattare (credo che ci siano ancora due o tre ordini del giorno in calendario).
Chiederei di fare come abbiamo fatto nell'arco della legislatura.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Nell'arco della legislatura ho ben poca memoria, però mi ricordo che nell'ultimo mese abbiamo utilizzato l'articolo 59, comma 5, del Regolamento: "Il Presidente, qualora abbia accertato l'impossibilità di procedere ad una votazione per mancanza del numero legale, rinvia la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame a una successiva seduta.
Passa quindi ad altro argomento dell'ordine del giorno o sospende la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti qualora lo richieda il Presidente di un Gruppo consiliare o un suo delegato".
Questo è il Regolamento.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

Qualora richieda la sospensione di 30 minuti. Qualora lo chieda.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

No, no, guardi, le scorse.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

È così.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Nelle ultime sedute avevo proposto di passare ad altro punto all'ordine del giorno (mi sembra quello dei Cinque laghi) e avevo detto "passiamo ad altro punto", se vi ricordavate. Il Consigliere Bertola aveva chiesto di sospendere e ho citato il Regolamento per correttezza.
Consigliere Lanzo, sull'ordine dei lavori? Ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Il fatto che il collega Bongioanni sia andato via lo interpreto come se non ci fosse la volontà di riproporre l'ordine del giorno, quindi spetta a lei la valutazione se andare avanti o meno sugli altri ordini del giorno.
Tuttavia, colgo l'occasione di questo intervento, visto che siamo come all'ultimo giorno di scuola (gli esami saranno a giugno) per ringraziarla Presidente, per il lavoro svolto sino ad ora.
Il mio è un intervento sull'ordine dei lavori, ma anche per ribadire quanto la sua conduzione dell'Aula sia stata sempre terza e imparziale: se il Regolamento viene applicato una volta, lo si applica sempre.
Da parte del nostro Gruppo - oggi il Capogruppo Preioni non c'è, quindi lo rappresento - il nostro ringraziamento per tutto il lavoro svolto da lei dall'Ufficio di Presidenza e da tutti gli Uffici.



PRESIDENTE

Grazie.
Dato che in questi cinque anni ho sempre cercato di utilizzare più il buon senso, che tanti non hanno voluto mettere e hanno voluto utilizzare il Regolamento (ma io preferirei utilizzare più il buonsenso), essendoci ancora due ordini del giorno (un ordine del giorno e una mozione sono sospesi), passerei alle votazioni dell'ordine del giorno Bertola, che aveva già il parere favorevole della Giunta, e la mozione Sacco, che ha ottenuto parere favorevole con le modifiche apportate dal primo firmatario.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici - Difesa idrogeologica

Esame ordine del giorno n. 1773 presentato da Bertola e Frediani, inerente a "Presenza di PFAS nelle acque potabili sul territorio regionale, quali sono i controlli effettuati finora nella Regione e cosa intende fare la Giunta per monitorare e risolvere il fenomeno?"; mozione n. 1775 presentato da Sacco, Martinetti, Ravetti, Frediani, Accossato, Bertola, Disabato Magliano e Marello, inerente a "PFAS nelle acque potabili, azioni per il monitoraggio, la mitigazione e la rimozione delle cause di inquinamento" (seguito)


PRESIDENTE

Metterei, quindi, in votazione i due seguenti documenti: l'ordine del giorno n. 1773 e la mozione n. 1774, quest'ultima come modificata.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1773, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sulla mozione n. 1775, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Innovazione tecnologica

Esame ordine del giorno n. 856 presentato da Fava e Ruzzola, inerente a "Garantire la ricezione dei segnali TV ai comuni montani"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 856, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Fava per l'illustrazione.



FAVA Mauro

Grazie, Presidente.
È uno degli ultimi interventi che faccio in questa consiliatura. Parliamo delle terre più difficoltose, le terre montane. L'ordine del giorno n. 856 ha come oggetto "Garantire la ricezione dei segnali TV ai Comuni montani".
Premesso che da tempo è stato avviato un percorso di cambio delle frequenze televisive, propedeutico all'adozione di un nuovo sistema di collegamento e trasmissione dei segnali TV.
Teniamo conto che grande preoccupazione è stata più volte espressa dalle amministrazioni delle realtà montane, che devono far fronte a spese insostenibili per interventi di adeguamento dei ripetitori, di cui sono proprietarie, al nuovo sistema.
Consideriamo che dal 2023 le Valli Orco e Soana, la Valchiusella, le Valli di Lanzo, le Valli pinerolesi, la Val di Susa e, in generale, tutte le valli piemontesi hanno dovuto registrare lo spegnimento dei principali canali televisivi.
Oltre a rappresentare un ulteriore elemento problematico per i territori montani, la situazione determina una sorta di discriminazione nei confronti dei residenti nelle terre alte, che, peraltro, pagano la tassa di possesso del televisore senza poter ricevere il segnale.
Ricordo che, mentre MISE e Ministero della Digitalizzazione erogano contributi per la sostituzione dei televisori o per l'acquisto di decoder il problema delle aree montane non è certo l'apparecchio televisivo più o meno smart o un decoder, quando, invece, lo sono i ripetitori, che devono essere adeguati.
Pertanto, impegniamo la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo affinché vengano individuate soluzioni tempestive per garantire, da un lato, i diritti dei cittadini e, dall'altro, supportare gli sforzi in essere per sostenere il nuovo sistema dei territori montani.
Chiediamo di portare delle soluzioni finanziarie per adeguare i ripetitori in quelle zone dove tuttora non c'è ancora il segnale televisivo (e in tutto il Piemonte sono parecchi).
Questo è un ordine del giorno che non ha un'evidenza politica, ma un'evidenza di servizio per tutte le aree di terre alte, che non devono essere dimenticate. Ci stiamo avviando verso la stagione estiva e per il secondo anno consecutivo, in molte frazioni e in molti Comuni, manca la ricezione del segnale digitale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Fava.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 856, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Comuni - Bilancio pluriennale

Esame ordine del giorno n. 1818 presentato da Canalis, Avetta, Sarno Marello e Ravetti, inerente a "Incremento del finanziamento delle leggi regionali vigenti che prevedono l'assegnazione di contributi ai comuni, per contrastare le riduzioni disposte dal Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024 2026, in particolare per i comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1818, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto di illustrarlo il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno in oggetto a nostro avviso è importante perché è destinato ai finanziamenti che avrebbero dovuto arrivare ai Comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti.
Secondo i dati IRES Piemonte, aggiornati al 2022, i Comuni piemontesi con meno di 1.000 abitanti sono 595 su 1.181 dei Comuni totali. Molti di quei Comuni sono, peraltro, in zone montane e molti di quei Comuni scontano problemi annosi, risalenti nel tempo ma che, sostanzialmente, dovrebbero indurre una Regione che ha queste caratteristiche (una delle regioni che ha questo tipo di peculiarità, probabilmente con i numeri più importanti d'Italia) ad adottare politiche di contrasto allo spopolamento di quei territori.
I problemi sono sempre quelli che abbiamo più volte denunciato: il digital divide, la mancanza di una vera fiscalità di vantaggio a favore dei Comuni cosiddetti più marginali, il sostegno alla green economy, l'incentivazione di una sanità più vicina al cittadino mediante la cosiddetta medicina territoriale, elemento utile e propedeutico al contrasto allo spopolamento o, meglio, se la vogliamo vedere dal punto di vista positivo, per favorire la residenzialità in questi comuni.
Con la legge 30 dicembre 2023, articolo 30, il Governo nazionale ha ridotto di 44 milioni all'anno per il 2024, di 14 milioni di euro l'anno per il 2025 e di 26 milioni per il 2027 i fondi destinati a questi Comuni.
L'articolo 30 prevede, laddove la posta di bilancio fosse stata confermata di stabilizzare i contributi a favore dei Comuni allo scopo di potenziare determinati investimenti per contrastare lo spopolamento, oppure per garantire la residenzialità e il mantenimento di tutte le attività economiche e dei servizi che consentono di assicurare alle famiglie di poter vivere e sviluppare i propri affetti e le proprie aspettative di vita in quelle aree.
Impegniamo la Giunta regionale ad attivarsi con urgenza nei confronti del Governo nazionale e del Parlamento, affinché sia individuato uno strumento legislativo idoneo a far sì che il fondo complessivo - di cui l'articolo 30 sia ripristinato in base alle previsioni iniziali e venga, così assicurata la continuità dell'erogazione dei fondi previsti per le annualità successive.
A questo punto, era stato scritto e depositato in funzione del bilancio 2024-2026, però chiediamo anche di prevedere un adeguato incremento di risorse finanziarie regionali, ovviamente a integrazione dei fondi che invece, il Governo ha tagliato nei confronti dei piccoli Comuni.
Diciamo questo perché molto spesso ci riempiamo la bocca dicendo che bisogna dare attenzione a questi territori e alle terre alte ma poi, nei fatti, smentiamo queste nostre dichiarazioni e questa Giunta l'ha fatto con grande puntualità in questi cinque anni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Nel secondo capoverso propongo di mettere "a valutare". Questo è dal punto di vista del bilancio.
Per il resto, l'Assessore Carosso dice che va bene.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Siamo favorevoli alla proposta di rettifica dei punti dell'impegnativa quindi a modificare la dicitura "prevedere" con "valutare la possibilità di prevedere". Oppure nel primo punto invece di "attivarsi con urgenza" modificare con "a valutare la possibilità di attivarsi con urgenza". Fa un po' sorridere, perché elide l'urgenza, ma visto che siamo a fine legislatura, siamo concilianti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Pertanto, il parere è favorevole con le modifiche apportate dalla prima firmataria.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1818, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame ordine del giorno n. 1819 presentato da Sarno, Salizzoni, Marello Rossi, Ravetti e Canalis, inerente a "Recupero e riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D)"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1819, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Mi consenta una premessa. Ringrazio la maggioranza e il Presidente del fatto che, nell'ordine, credo sia l'ultimo ordine del giorno, in termini di votazione e di presentazione, di questa legislatura.
È un atto condiviso, lo dico da subito, sia nell'origine sia nella scrittura, con l'Assessore Tronzano, perché riguarda il recupero e il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione, cioè gli aggregati riciclati.
Lo illustro molto velocemente. In questo momento, in Piemonte, il settore produce circa sei milioni di tonnellate. C'è un problema, perché ci sono le direttive europee che chiedono di utilizzare nei lavori pubblici questi aggregati riciclati e non più gli aggregati naturali, proprio per il concetto di economia circolare. Quindi, come ultimo atto di questa legislatura, ma speriamo che chiunque siederà tra questi banchi a luglio 2024 possa prendere tale ordine del giorno e applicarlo nella realtà chiediamo di impegnarsi a promuovere l'utilizzo degli aggregati riciclati a individuare le modalità per attivare la Società di Committenza della Regione Piemonte per prevedere in tutti i suoi capitolati l'utilizzo degli aggregati, a promuovere protocolli, come Regione e con gli altri Enti locali e società partecipate, a monitorare costantemente i numeri relativi alla produzione dei rifiuti.
Quei sei milioni di tonnellate sono un numero importante, che sta diventando un problema. Chiediamo, inoltre, l'impegno a verificare che tutte le più importanti opere pubbliche del futuro rispettino le linee guida europee e regionali che abbiamo stabilito nel PRAE.
Ringrazio per il lavoro svolto (al fotofinish) con l'Assessore Tronzano e speriamo che ci sia il voto unanime della maggioranza.
Ringrazio tutti, gli uffici e i colleghi, per questa legislatura e per il lavoro fatto insieme.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi sull'ordine del giorno n. 1819, chiedo il parere della Giunta.
Il parere è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1819, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Lo dico con rammarico, perché mi spiace, ma non essendoci i 41 Consiglieri votanti, non possiamo procedere alla deliberazione del sigillo al Papa.
Questo è un mio rammarico.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Saluti e ringraziamenti del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Prima di chiudere i lavori, ci tengo a esprimere il mio più grande ringraziamento a ciascun Consigliere e a ognuno di voi, perché mi avete permesso di vivere questa esperienza, arricchendo il mio valore umano, con una crescita soprattutto sul piano politico.
Abbiamo condiviso questa esperienza politica e amministrativa e vissuto insieme questi cinque anni tra dibattiti e confronti, anche duri e in tempi difficili. Ricordo i due anni e mezzo del periodo pandemico, durante i quali ci siamo visti soltanto attraverso un monitor. Quel periodo sembra ormai distante, però vi ringrazio perché avete compreso tutti il valore del ruolo che svolgiamo.
Ognuno di noi con le proprie idee, il proprio tempo e il proprio modo di essere e di porsi ha cercato di portare un contributo, rappresentando le istanze dei territori e dei cittadini. Tempo e proposte che hanno sempre avuto la priorità, nell'interesse del nostro Piemonte. E anche quando i toni si sono alzati, mi sento serenamente di poter affermare che non è mai venuto meno, da un punto di vista personale, quel senso di rispetto indispensabile per costruire relazioni ed individuare soluzioni ai problemi.
Con stima vi saluto e auguro a tutti voi, ma anche a me stesso, di poter avere ancora opportunità di alimentare questa nostra passione, non solo nel Consiglio regionale, al servizio del nostro amato Piemonte.
Ringrazio i dirigenti e tutti i dipendenti del Consiglio regionale, anche i dipendenti dei vari settori e delle aziende che collaborano esternamente perché alle volte ce ne dimentichiamo. Sono tanti lavoratori che lavorano incessantemente per fare in modo che la luce in quest'aula si accenda costantemente. Perciò li ringrazio veramente.
Nei prossimi due mesi ci rivedremo in altri campi, cioè nei campi e nei dibattiti elettorali, sperando di rivederci con tanti di voi.
Grazie e buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.55)



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