Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.98 del 27/06/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.04 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.36)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo il Consigliere Rabino.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

c) Impugnazione del Governo avverso legge regionale n. 14/2006 (Legge finanziaria per l'anno 2006)


PRESIDENTE

Comunico che con atto del 13 giugno 2006, notificato il 14 giugno 2006 il Presidente del Consiglio dei Ministri rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, ha proposto ricorso contro la Regione Piemonte, in persona del Presidente della Giunta regionale protempore per la declaratoria di illegittimità costituzionale degli articoli 2 (Esenzione dal pagamento dell'IRAP) e 3, commi 1 e 2 (Variazione degli importi della tassa automobilistica regionale), della legge regionale 21 aprile 2006, n.
14 (Legge finanziaria per l'anno 2006) Copia del ricorso è disponibile presso la Segreteria regionale.


Argomento: Variazioni di bilancio

d) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 16 giugno 2006 ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n.
1 deliberazione del 28 marzo 2006, n. 8 deliberazioni del 3 aprile 2006, n.
14 deliberazioni del 10 aprile 2006, n. 8 deliberazioni del 19 aprile 2006 n. 3 deliberazioni del 27 aprile 2006, n. 7 deliberazioni del 9 maggio 2006, n. 4 deliberazioni del 15 maggio 2006, n. 10 deliberazioni del 22 maggio 2006.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 19 dei Consiglieri Robotti e Chieppa, inerente a "Tagli occupazionali alla IBM e alla ELEA" (L'Assessore Deorsola concorda risposta scritta con gli interroganti)


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", come da intesa con i Consiglieri e come da comunicazione alla Presidente Bresso, chiedo agli Assessori di comunicarci l'esito delle procedure istruttorie per avere le risposte degli atti di sindacato ispettivo che attendono da più di 300 giorni una risposta.
Per quanto riguarda l'interrogazione n. 19, gli interroganti Consiglieri Robotti e Chieppa, chiedono la risposta scritta all'interrogazione.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Deorsola; ne ha facoltà



DEORSOLA Sergio, Assessore regionale

Gli uffici trasmetteranno la risposta scritta agli interroganti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 51 del Consigliere Robotti, inerente a "Geriatria a Vercelli" L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con l'interrogante)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 59 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Carenza posto letto reparti di ortopedia" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interroganti)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 74 del Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Situazione ospedale Mauriziano" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interroganti)

Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 124 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Circolare n. 8259/28/28.5" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interroganti)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 128 dei Consiglieri Robotti e Chieppa, inerente a "Ospedale di Canelli" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interroganti)

Argomento: Immigrazione - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 138 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta Vignale inerente a "Centro di permanenza temporanea di Corso Brunelleschi" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interroganti)

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 171 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Gravi episodi di mala sanità in Piemonte" ((L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interroganti)

Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione n. 174 dei Consiglieri Comella, Cavallaro, Bizjak e Ronzani inerente a "Reparto di oncologia dell'ospedale S. Andrea di Vercelli" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interroganti)

Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione n. 181 del Consigliere Placido, inerente a "Centro antidoping di Orbassano" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con l'interrogante)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta alle interpellanze n. 51 del Consigliere Robotti e n. 59, 74, 124 e 128 dei Consiglieri Chieppa e Robotti; alle interpellanze n. 138 e 171 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta e Vignale: all'interpellanza n. 174 dei Consiglieri Comella, Cavallaro, Bizjak e Ronzani; all'interrogazione n. 181 del Consigliere Placido.
La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

I settori competenti stanno provvedendo alla elaborazione delle risposte che saranno consegnate nei prossimi giorni.



PRESIDENTE

Mi permetto di sollecitare una risposta perché sono decorsi più di 300 giorni dall'inoltro di queste interrogazioni.


Argomento: Comuni

Interpellanza n. 132 dei Consiglieri Cotto e Pichetto Fratin, inerente a "Fusione dei Comuni di Montiglio Monferrato - Mosso"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 132, sulla quale risponde l'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con Enti locali

Per quanto riguarda il Comune di Montiglio, la Direzione Affari Istituzionali e processo di delega ha provveduto, dopo l'approvazione della legge istitutiva del Comune di Montiglio, ad inviare copia della predetta legge alle Autorità competenti, ad erogare al nuovo Ente un contributo una tantum di lire 100.000.000 (all'epoca erano in lire) a titolo di compartecipazione alle spese di riorganizzazione amministrativa del nuovo Ente, nonché a rimborsare tutte le spese derivanti dalla procedura di fusione, comprese quelle referendarie.
Alla Provincia di Asti si è in particolare provveduto a ricordare gli adempimenti spettanti alla stessa, conseguenti alla procedura di fusione.
Annualmente la citata Direzione ha erogato ed erogherà, per un periodo di anni dieci, un contributo complessivo pari a lire 45.000.000 (attualmente pari a euro 23.240,56).
La Direzione Bilanci e Finanze - Settore Tributi - ha inviato le seguenti note.
Con nota n. 3730 del 9/11/1998 si chiedono chiarimenti al Commissario prefettizio al fine di operare la riduzione ai tributi regionali previsti dalla legge.
Con nota n. 3731 del 9/11/98 si comunica all'Ente regionale per il diritto allo studio universitario, per gli adempimenti di competenza, che dal 1/1/98 hanno effetto le disposizioni contenute nella legge istitutiva del nuovo Comune Con nota n. 3732 del 10/11/1998 si comunica alla società SO.GAS S.p.A.
Asti. ...



PRESIDENTE

Consiglieri, vi chiedo scusa, vi pregherei cortesemente di continuare le vostre discussioni fuori dall'aula. Vi prego di consentirci di seguire le risposte.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con Enti locali

Per gli adempimenti di competenza che dal 1/1/98 hanno effetto le disposizioni contenute nella legge istitutiva del nuovo comune.
Con nota n. 3733 del 10/11/98 si comunica all'Acquedotto Monferrato S.p.A. per gli adempimenti di competenza, che dal 1/01/98 hanno effetto le disposizioni contenute nella legge istitutiva del nuovo comune.
Per quanto riguarda il Comune di Mosso, la Direzione affari istituzionali del processo di delega ha provveduto, dopo l'approvazione della legge istitutiva del Comune di Mosso, ad inviare copia della predetta legge alle autorità competenti, ad erogare al nuovo ente un contributo una tantum di lire 70.000.000 a titolo di compartecipazione alle spese di riorganizzazione amministrativa del nuovo Ente, nonché a rimborsare...



PRESIDENTE

Vi prego, Consiglieri, di consentirci di svolgere le interrogazioni.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con Enti locali

Mi rendo conto che l'argomento non sia particolarmente attraente, ma alla domanda consegue una risposta Dicevo, a rimborsare tutte le spese derivanti dalla procedura di fusione, comprese quelle referendarie.
Alla Provincia di Biella si è, in particolare, provveduto a ricordare gli adempimenti spettanti alla stessa, conseguenti alla procedura di fusione.
Annualmente, la citata Direzione ha erogato ed erogherà, per un periodo di dieci anni, un contributo complessivo pari a euro 15.493,71.
La Direzione Bilanci e Finanze ha inviato le seguenti note.
Con nota n. 4225 del 18/12/1998 vengono richiesti chiarimenti al comune di Mosso, al fine di procedere alla riduzione dei tributi regionali previsti dalla legge istituita del nuovo Comune.
Con nota n. 4214 del 18/12/1998 si comunica al Settore Trasporti e Pianificazione Infrastrutture, per gli adempimenti di competenza, che dal 1/1/1999 hanno effetto le disposizioni contenute nella legge istitutiva del nuovo Comune Con nota n. 4215 del 18/12/1998 si comunica al Settore Artigianato, per gli adempimenti di competenza, che dal 1/1/1999 hanno effetto le disposizioni contenute nella legge istitutiva del nuovo Comune Con nota n. 4216 del 18/12/1998 si comunica al Settore Territoriale dell'Agricoltura, per gli adempimenti di competenza, che dal 1/1/1999 hanno effetto le disposizioni contenute nella legge istitutiva del nuovo Comune Con nota n. 4217 del 18/12/1998 si comunica all'Ente regionale per il diritto allo studio universitario, per gli adempimenti di competenza, che dal 1/1/1999 hanno effetto le disposizioni contenute nella legge istitutiva del nuovo Comune Con nota n. 4218 del 18/12/1998 si comunica alla Società San Quirico Gas S.p.A. - Crema (Cremona), per gli adempimenti di competenza, che dal 1/1/1999 hanno effetto le disposizioni contenute nella legge istitutiva del nuovo Comune Con nota n. 4219 del 18/12/1998 si comunica alla Società San Quirico Gas S.p.A. - Trivero (BI), per gli adempimenti di competenza, che da 1/1/1999 hanno effetto le disposizioni contenute nella legge istitutiva del nuovo Comune.
Per quanto riguarda la parte relativa a quali effetti hanno causato, se erano quelli desiderati e come sia l'attività dei nuovi enti, rientra nella libera attività che, democraticamente, svolgono i Comuni.
L'augurio è che queste fusioni, rimaste le uniche due nel nostro Piemonte negli ultimi anni, possano portare a risultati positivi.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Assessore.
Le chiedo scusa se le ho fatto illustrare l'interpellanza, ma l'ho fatto sperando che l'argomento interessasse a qualche Consigliere.
Credo che il Presidente del Consiglio non si sbagliasse quando continuava a chiamare in causa l'Assessore alla sanità sull'argomento perché le fusioni si sono ammalate. Si sono ammalate. Ce ne sono state solo due, una in Provincia di Asti e una in Provincia di Biella, che necessitano di una diagnosi precisa e di una cura efficace.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera Cotto. Colleghi Consiglieri, diventa difficile ascoltarsi, quindi vi prego di consentire di svolgere i lavori d'aula in modo più corretto. Grazie.



COTTO Mariangela

Stavo parlando di una cura efficace per far sì che le aspettative non vengano deluse.
L'Assessore Deorsola dice che la verifica deve essere fatta in loco.
Chiederei, dato che queste due fusioni sono avvenute in virtù di leggi regionali - e la Regione Piemonte è la Regione Piemonte - di organizzare un incontro, presso la Commissione o presso i Comuni, per una verifica. In Italia manca la cultura della verifica: magari impieghiamo tantissimo tempo ad approvare una legge e poi, una volta approvata, le cose rimangono come sono. Ogni tanto qualche protesta, qualche segnalazione e qualche proposta.
Su un argomento come le fusioni occorre chiedersi come mai hanno interessato solo due Comuni e se la legge regionale ha avuto efficacia.
Inviterei l'Assessore, nei tempi che riterrà utile, di procedere a questa verifica, perché può tornare a beneficio di tutti noi Consiglieri e di tanti amministratori. Grazie.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Interpellanza n. 144 del Consigliere Rutallo, inerente a "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica" (superata)


PRESIDENTE

L'interpellanza n. 144 è da considerarsi superata.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 179 del Consigliere Robotti, inerente a "Sicurezza Giochi olimpici" (superata)


PRESIDENTE

Comunico che l'interrogazione n. 179 è superata.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione n. 180 del Consigliere Pedrale, inerente a "Sanzione amministrativa per il bollo auto" (L'Assessore Peveraro concorda risposta scritta con l'interrogante)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 180 del Consigliere Pedrale, in quanto non presente il Consigliere interpellante.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Interrogazione n. 184 del Consigliere Rossi, inerente a "Trasferimento della Fondazione Cavalieri Ottolenghi di Orbassano a Torino" (L'Assessore Bairati concorda risposta scritta con l'interrogante)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 184, sulla quale risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
A noi risulta trasmessa risposta per iscritto. Avremmo comunque premura di verificarlo e di trasmetterla nuovamente, perché non l'avevamo rubricata per oggi. La prossima seduta senz'altro.



PRESIDENTE

Come d'intesa con i Capigruppo, abbiamo trattato tutte le interrogazioni che attendevano da più di 300 giorni la risposta. La settimana successiva verificheremo che le risposte siano state date per iscritto, altrimenti provvederemo a trattarle.
La prossima settimana affronteremo tutte le interpellanze che attendono da 270 giorni la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 750 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Abolizione vaccino obbligatorio?"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 750, sulla quale risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

I quesiti posti con questa interrogazione sono essenzialmente tre.
Relativamente al primo quesito, si chiede se è intenzione della Giunta regionale abolire l'obbligatorietà dei vaccini e, in caso affermativo quali sono i motivi che inducono tale scelta.
La Giunta regionale non ha abolito e non ha intenzione di abolire l'obbligo vaccinale, perché, essendo una disposizione nazionale, non potrebbe farlo.
Con il Piano Piemontese di Promozione delle Vaccinazioni 2006 deliberato il l0 aprile 2006, è stata introdotta la sospensione delle sanzioni amministrative per chi non acconsente alla vaccinazione dei propri figli con i vaccini resi obbligatori dalla normativa vigente.
Attualmente, nelle ASL piemontesi, il rifiuto ideologico alle vaccinazioni da parte dei genitori si attesta tra lo 0% e l'1,9%, a fronte di una media nazionale del 5%.
Il rifiuto delle vaccinazioni non è di per sé necessariamente indice di incuria, negligenza e trascuratezza nei confronti dei bambini, potendo derivare (così è nella maggior parte dei casi che giungono all'osservazione dei nostri servizi vaccinali) da una posizione di tipo ideologico assunta da persone che manifestano una visione alternativa della prevenzione o più in generale un rifiuto della medicina convenzionale oppure è dettata da timori non fondati sulla base di evidenze scientifiche, ma talora anche da un difetto di comunicazione con il servizio vaccinale oppure da tutti questi fattori insieme.
Fin dall'anno 2000, noi avevamo emanato una direttiva regionale relativa all'inadempienza dell'obbligo di vaccinazione in età pediatrica contro difterite, tetano, poliomielite, epatite B, che descrive minuziosamente, principalmente sotto il profilo amministrativo, tempi e modi della gestione del rifiuto vaccinale; un secondo documento emanato nell'anno 2001 si riferiva alle procedure per l'applicazione delle sanzioni amministrative in caso di inadempienza dell'obbligo vaccinale e descrive la procedura per irrogare la sanzione pecuniaria.
Avevamo anche istituito un Gruppo di lavoro, in cui era presente un giudice dei minori, il professor Portigliatti Barbos (medicina legale) e dei pediatri, in particolare il professor Pavesio, per gestire questo strumento, in quanto l'irrogazione della sanzione pecuniaria era assolutamente inefficace: rivolgendosi al giudice di pace, di solito venivano accettate le giustificazioni. Abbiamo anche chiesto a queste persone quali erano gli strumenti per rendere cogente questo obbligo.
Ci siamo così trovati ad affrontare il rifiuto vaccinale con strumenti contradditori e inadeguati: da un lato, la vaccinazione viene raccomandata in quanto fondata su evidenze scientifiche incontrovertibili, l'adesione attraverso il dialogo, la corretta informazione e tramite vere e proprie attività di tipo educativo rivolte alla popolazione, quali, ad esempio, i corsi di preparazione al parto; dall'altro, viene mantenuto lo strumento della sanzione amministrativa che, sebbene formalmente ineccepibile, non è sostenuto da alcuna evidenza di efficacia e, una volta posto in essere chiude definitivamente la relazione e, quindi, il dialogo con il cittadino.
invece ben noto che, se c'è una minima possibilità di ripensamento, essa è legata al mantenimento di una relazione con i genitori "obiettori".
In considerazione di questi ragionamenti, il Gruppo Tecnico regionale composto da epidemiologi, pediatri e operatori dei servizi vaccinali, ha ritenuto auspicabile l'individuazione di un percorso che lasci spazio al dissenso, senza che ciò comporti l'errata percezione di una diminuita importanza e di uno scarso interesse verso la profilassi vaccinale da parte della Sanità Pubblica.
Noi abbiamo accuratamente valutato e organizzato l'offerta vaccinale.
Si è quindi stabilito che, nell'ambito delle ASL, le risorse umane da tempo utilizzate nell'iter amministrativo, che ha come conclusione l'irrogazione delle sanzioni, siano indirizzate più produttivamente verso queste azioni: monitoraggio continuo del rifiuto vaccinale, sia sull'intero territorio afferente all'ASL, sia a livello del singolo Comune, allo scopo di evidenziare eventuali cluster di bambini non vaccinati ritorno dell'informazione ai pediatri di famiglia trasmissione di tali dati al Servizio regionale di Epidemiologia delle Malattie Infettive allo scopo di costruire una mappa regionale del fenomeno.
Tali azioni devono essere accompagnate, sia a livello locale che regionale dalle attività di comprovata efficacia nel mantenimento di elevate coperture vaccinali, e precisamente: informazione alla popolazione educazione dei genitori, in collaborazione con i pediatri di famiglia, che sono avvisati quando un bambino affidato alle loro cure vede i genitori rifiutare l'obbligo formazione continua degli operatori formazione dei pediatri e dei medici di famiglia indirizzata all'educazione e comunicazione efficace in ambito vaccinale ricerca di alleanza, sia nelle altre figure professionali sanitarie sia nella società civile, inserendo la promozione vaccinale nell'ambito della protezione della salute del bambino (incidenti stradali, sonno sicuro alimentazione, abuso di farmaci, promozione di stili di vita salutari).
L'attento monitoraggio sulle dimensioni che assumerà il rifiuto dell'obbligo vaccinale permetterà di intervenire, eventualmente anche con il ripristino delle sanzioni amministrative, se il rifiuto dovesse superare il 5% per le vaccinazioni obbligatorie.
Una percentuale di non vaccinati superiore al 5%, infatti, non permette il raggiungimento degli obiettivi di protezione della popolazione definiti per le vaccinazioni raccomandate dal calendario vaccinale pediatrico vigente e cioè il controllo, l'eliminazione e l'eradicazione delle malattie prevenibili da vaccino.
necessario precisare che ciò vale non solo per le vaccinazioni obbligatorie, ma anche per quelle fortemente raccomandate, che non sarebbero soggette a sanzioni in caso di rifiuto, che, per comporterebbero riflessi sanitari pesanti. Per questo motivo, per ottenere il consenso alle vaccinazioni, sono più efficaci gli aspetti informativo comunicativi, che rappresentano l'intervento più importante e più efficace che non l'applicazione delle sanzioni amministrative.
Per quanto riguarda il secondo quesito, si chiede se un simile taglio ai servizi sia dettato da necessità economiche.
Al contrario, noi abbiamo potenziato l'offerta vaccinale, che introduce campagne gratuite di vaccinazioni prioritarie per il Piemonte (ad esempio le vaccinazioni per i figli dei viaggiatori che si recano all'estero).
Per quanto concerne il terzo quesito, si chiede se non sia nostra intenzione non attuare il provvedimento in oggetto ed istituire un tavolo di confronto con i pediatri e gli epidemiologi che metta al centro la prevenzione e la salute del bambino.
Il Piano piemontese sulle vaccinazioni è stato proprio elaborato da un tavolo in cui sono presenti pediatri, epidemiologi e operatori dei servizi vaccinali. È appena il caso di dire che la nostra impostazione è ampiamente condivisa in tutti gli ambienti scientifici, come anche dal gruppo nazionale che ogni anno redige il Piano nazionale per le vaccinazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Assessore, per la risposta molto completa. Vorrei però farle una preghiera. Le informazioni da cui ho tratto l'interrogazione derivano da un articolo comparso in grande spolvero su un importante quotidiano. Io non sono mai per dare sempre la colpa ai giornalisti, anzi, ma forse sarebbe opportuno che, su questioni di tale portata, essendovi degli uffici stampa, ci fosse, da parte degli Assessorati interessati, una pubblica chiarificazione e replica.
Non devo spiegare certo a lei che sui temi della salute c'è un alto livello di sensibilità, quindi sarebbe più opportuno, visto che le cose sono molto diverse dalle premesse - che però, devo dire, non sono state smentite, molto diverse da com'erano state presentate - che ci fossero sistematicamente delle controdeduzioni ad un'informativa più completa.
Prima di leggere meglio la risposta all'interrogazione, vorrei dire due cose. Per primo faccio presente che sono passati tre mesi dal 10 aprile quindi, visto che c'è un calcolo in percentuale di rifiuto su base annua forse sarebbe magari opportuno, se fosse possibile, vedere che percentuale abbiamo già raggiunto, anche per valutare meglio la portata della decisione.
Per quanto riguarda il secondo punto, non sono molto d'accordo con la decisione di abolire la sanzione. Non perché con la sanzione si risolve un problema. La cosa cui sinceramente non credo è che, una volta manifestato il rifiuto ideologico alla vaccinazione, non è che non dando la sanzione si mantenga vivo il contatto con la famiglia, perché non credo che ci sia, a quel punto, un maggior contatto strutture-famiglie e pediatri-famiglia che rifiuti ideologicamente la vaccinazione. Se è vero che la sanzione non è risolutiva - io credo, anche se mi auguro di no - in ogni modo la sanzione è un contatto in più. C'è una forma di persuasione e d'attenzione nei confronti della famiglia, perché se loro si limitano al rifiuto, non credo che in qualche modo i servizi li sentano e li cerchino ancora. Non lo so però, da questo punto di vista, vedo la sanzione come mezzo per restare a contatto, mentre il non sanzionare potrebbe disperdere un po' il contatto e quindi, oltre a causare dei rischi anche solo potenziali, forse risolve ancora meno il problema. Questo è il mio pensiero, salvo eventuali verifiche trimestrali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Convengo con il Consigliere Ghiglia che era necessaria una replica.
Infatti, l'abbiamo fatta anche se ha avuto un'eco inferiore. Volevo ancora precisare che non abbiamo abolito la sanzione. Abbiamo iniziato un percorso di convincimento, nel senso che la sanzione sarà l'ultimo strumento e ne cifrerà l'inefficacia. Sarà mia cura fare avere i dati del monitoraggio non appena ne disporremo.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Interrogazione n. 755 dei Consiglieri Rossi, Dutto, Monteggia e Novero inerente a "Utilizzo auto blu da parte della Presidente e dei Consiglieri regionali"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare l'interrogazione n.755.
La parola alla Presidente Bresso per la risposta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Con riferimento all'interrogazione n. 755, informo innanzitutto che per impegni istituzionali viaggio con una Lancia Thesis, che è l'unica "auto blu" a disposizione (ma sapete che l'auto a mia disposizione è grigia).
L'agente di scorta, che è un servizio disposto dall'Ufficio che si occupa di tutela alla persona per la Questura di Torino, viaggia a bordo della stessa auto. Ciò non avviene solo quando gli spostamenti richiedono l'apporto d'altri esponenti delle forze dell'ordine per questioni territoriali. Quando ci si sposta di territorio è la Questura locale che è tenuta a fornire il servizio di tutela. In questi casi, a volte, per loro scelta c'è un'auto di scorta, perché evidentemente questo semplifica il rientro degli agenti. Ovviamente su questo tema la Presidenza della Regione non ha alcuna competenza o possibilità d'intervento.
Nella stragrande maggioranza dei casi viaggio in auto da sola o con un collaboratore a bordo della stessa auto. Quando è necessaria la presenza professionale di un numero superiore di persone dello staff, utilizziamo una Lancia Phedra a sette posti, che è a disposizione dell'Ufficio di Gabinetto, proprio per trasportare più persone ed evitare qualunque forma di spreco. Solo in alcuni casi rarissimi si sceglie l'utilizzo di due auto in particolare quando ci siano degli sfasamenti fra la necessaria presenza (ad esempio, in occasione di una manifestazione) delle persone dello staff che devono arrivare prima per organizzare, e la presenza mia, o differenza di luoghi d'arrivo e di destinazione finale. Spesso questa seconda automobile, che è utilizzata in generale per vari servizi e commissioni della Presidenza, è guidata direttamente da uno dei funzionari impegnati professionalmente nella missione.
Per quanto riguarda altre considerazioni, è evidente che, secondo le ragioni dello spostamento, ci possono essere, come dicevo prima, delle persone che devono essere presenti. Tali persone si spostano secondo le regole stabilite per i dipendenti, mai al mio seguito per pure ragioni di rappresentanza. Questo non è mai avvenuto.
Come da prassi, sono disponibili due autisti che turnano a servizio personale del Presidente, mentre un terzo autista è assegnato alla Presidenza come servizio generale che copre, come sapete, numerosi uffici per tutti gli impegni d'ordinaria amministrazione.
Vorrei solo ricordare che l'attenzione all'utilizzo delle finanze pubbliche è una costante della nostra amministrazione ed è testimoniata dalla composizione della delegazione che si è recata recentemente in Cile composta solo da me. In seguito è arrivato l'Assessore Taricco, reduce da un'altra missione, con un numero ridottissimo di esponenti della Regione (c'erano due Consiglieri inviati dal Consiglio regionale). Il grosso della delegazione era composto da imprenditori, cioè da persone che venivano per la missione di internazionalizzazione che, peraltro, è andata molto bene e di cui varrebbe la pena parlare prossimamente.
Tale comportamento è testimoniato anche dalla disposizione in merito all'ormai ridottissimo ricorso a rinfreschi e ricevimenti tenutisi in questo primo anno di amministrazione, oltre che dai tagli applicati direttamente e attraverso Finpiemonte, agli emolumenti dei Consiglieri di Amministrazione, in tutti i casi in cui spetta alla Presidenza nominare.
Credo lo stia facendo, come invito anche il Consiglio a farlo, anche nei tagli della composizione numerica dei Consigli di Amministrazione delle società controllate ed in ogni altra azione amministrativa, compresa la riduzione delle cilindrate delle auto regionali che, come sapete, sono a noleggio.
Credo sia sufficiente. Se ci sono ulteriori richieste, naturalmente sono disponibile.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Rossi, per la replica.



ROSSI Oreste

Presidente, siamo ormai avvezzi alla sua abitudine di dichiarare delle cose e farne assolutamente di diverse.
Lei, Presidente, ha fatto dichiarazioni chiare sulla famosa Panda 4x4 che avrebbe usato abitualmente anche per andare a casa. Lei sa che non è vero, perché abitualmente, al termine dei suoi viaggi e delle sue giornate legittimamente - attenzione, Presidente, non dico che sia illegittimo anche se dal punto di vista degli impegni che si era assunta è sicuramente illegittimo - si fa accompagnare dall'auto blu (che poi non è più blu, ma grigia).
Non solo. Lei si fa accompagnare - e ci sono testimoni - dall'auto blu anche quando va ad incontri non istituzionali. Al riguardo, le posso portare un esempio: il convegno organizzato quest'anno sul lago di Viverone dal Gruppo dei DS sul turismo. Lei si è fatta accompagnare ad una manifestazione di fatto politica, non istituzionale, dall'auto grigia, la Thesis metallizzata, e al seguito aveva anche l'Alfa Romeo.
Le posso portare anche un altro esempio, fra i tanti. A Verbania quando c'è stato l'incontro della Giunta con la Provincia di Verbania, il 21 settembre 2005, lei era con tre auto: la monovolume, l'Alfa Romeo e la Thesis metallizzata. Poi lei può raccontare quello che vuole, però, se intende comportarsi in modo corretto con l'Aula, dica che spesso usa due auto.
Attenzione, Presidente, non sto dicendo che lei compie degli atti illegittimi: sto dicendo che lei in campagna elettorale ha dichiarato ovunque che avrebbe ridotto, che avrebbe tagliato, che avrebbe fatto. In realtà, lei, Presidente, ha fatto, come tanti Presidenti e/o Sindaci, pieno uso dell'auto blu (diventata grigia); ha fatto spesso uso di due auto alcune volte di tre. Lo dica, la differenza è una sola.
Non ha compiuto niente d'illegittimo e nessuno le contesta la legittimità del fatto, però sicuramente, rispetto agli impegni verbali che lei ha preso in campagna elettorale, si è comportata in modo assolutamente difforme, come ha fatto su una serie enorme di questioni da quando era candidata a quando è diventata Presidente.
Questa è la realtà: l'abbiamo vista, l'abbiamo sentita, l'abbiamo letto le sue dichiarazioni sugli organi d'informazione e abbiamo visto gli atti della Giunta, l'ultimo contestato addirittura dalla triplice sindacale, la quale denuncia il fatto che 300 mila pensionati piemontesi si troveranno a non avere più l'esenzione del ticket. Non lo dice la Lega, lo dice la triplice sindacale, che l'ha addirittura appoggiata nella sua campagna elettorale, ma che ha anche appoggiato la sua campagna elettorale per il "no".
Quindi, Presidente, dire una cosa e farne un'altra può essere legale ci mancherebbe - ma sicuramente non è moralmente corretto.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Rossi, vorrei che ogni tanto lei la smettesse di ritenere che solo le cose scritte dai giornali corrispondano a verità, perch francamente alcune volte viene anche da ridere.
Allora, la vicenda della Panda, che peraltro poi non ho acquistato perché ho deciso di risparmiare, riguardava una questione personale. La Regione ha una Panda e varie volte durante l'inverno sono andata sia in montagna per le Olimpiadi che a casa mia (dove non si arriva senza una 4x4 quando nevica) con l'autista. Le dichiarazioni relative alla Panda cui lei fa riferimento, tuttavia, riguardavano il mio intento personale di comprare per mio uso privato, con i miei soldi, una Panda 4x4. Se uno legge il giornale e pensa che la Presidente vuole la Panda, è un conto, ma io intendevo comprare la Panda per uso individuale; poi non l'ho comprata e ho deciso di risparmiare perché non la uso.
Io sono tenuta, a causa delle disposizioni date dalla Prefettura, ad essere permanentemente accompagnata dall'auto blu con il poliziotto di tutela. Il poliziotto c'è sempre, anche quando mi reco a una manifestazione politica.
La manifestazione di cui lei parla non era una manifestazione politica: era un convegno.
Se io partecipo a un convegno organizzato dalla Lega piuttosto che dai DS o da Rifondazione come Presidente della Regione, sono assolutamente autorizzata e non posso che utilizzare l'auto di servizio per le ragioni che le ho detto.
In questo periodo ho svolto molte attività di campagna elettorale o di campagna referendaria, sempre con un'auto fornita dal mio partito e il poliziotto della tutela che è obbligato a venire continuamente con me (sto trattando, perché non so bene come potrò andare in vacanza e penso che il Consigliere Pichetto abbia, purtroppo, conoscenza di questa situazione).
Per quanto riguarda le accuse che lei avanza, la Regione Piemonte ha delle auto di servizio che vengono utilizzate secondo le regole definite dai funzionari di ogni Assessorato, compresi quelli della Presidenza. Se ad esempio, a un'iniziativa devono essere presenti persone che redigono il protocollo, persone che si occupano di attività previste da quell'iniziativa, con un'auto e secondo le regole, guidando di solito loro direttamente o, in altre situazioni, attraverso un'auto con l'autista vanno nello stesso luogo dove vado io.
Io non vado da nessuna parte con altre auto: se ci sono altre auto, si tratta di Consiglieri o Assessori o funzionari che partecipano a quella stessa iniziativa per loro conto, di cui io non rispondo. I soli casi in cui esiste un'altra auto al mio seguito è quando - lo ripeto - c'è un'auto della Polizia locale che sceglie, per sue ragioni, di mandare un'auto separatamente dalla persona di tutela. Quelle, però, sono iniziative che riguardano la sicurezza, che sono di totale responsabilità delle Questure locali, sulle quali non abbiamo nessun potere decisionale. Di conseguenza la seconda auto che qualche volta si vede è quella della Questura e della Polizia locale, che ci segue secondo regole che vengono dettate dai loro dirigenti.
Queste sono le ragioni. La prego, in questi casi, di stare molto attento, perché io sono estremamente precisa e quando le rispondo non ho mai raccontato una storia. Personalmente ho visto valanghe di persone anche dell'Amministrazione precedente, essere in giro per manifestazioni elettorali non politiche, perché le manifestazioni fatte dai partiti hanno carattere anche istituzionale, sono normali manifestazioni su temi ai quali vengono invitati parlamentari, responsabili della Giunta, altri Consiglieri, ecc. In vita mia non ho mai utilizzato un'auto pubblica per ragioni di tipo politico, sono attentissima; addirittura mi è capitato di scambiare due volte un'auto proprio per garantire che alla manifestazione elettorale di tipo politico non ci fosse l'auto della Regione.
Ovviamente, se lei dice una cosa e poi il giornale la riporta e la volta dopo lei me la riporta come verità, allora è un'altra questione. Ma la prego di essere molto attento, perché altrimenti chiederò la rettifica ai sensi delle leggi sulla stampa, in merito ad affermazioni di questo tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per un'ulteriore replica.



ROSSI Oreste

La mia replica, Presidente Bresso, è rapidissima. Come lei ha sentito dal mio intervento, ma come ha sentito anche il Presidente del Consiglio non ho parlato di legittimità legale dell'uso delle auto che la seguono, ed è anche evidente se lei quando va in giro si fa accompagnare da tre funzionari (l'ha dichiarato lei che sono tre o quattro auto).
Non abbiamo scritto che quando lei si sposta riesce a essere contemporaneamente in tre auto diverse: è ovvio che su una ci sarà lei, su una ci sarà qualcun altro, su una ci sarà qualcun altro ancora. È chiaro Presidente. Quindi non vedo alcun motivo di rettifica. Lei ha ammesso che è successo più volte che, quando si è spostata, c'era una carovana di auto: su una c'era lei, su una c'era un funzionario, su una poteva esserci l'agente di guardia, ma erano due, tre, quattro auto che si muovevano al suo seguito. È evidente, Presidente, che lei non poteva essere contemporaneamente su tre o quattro auto. Quindi non c'è nessuna lesa maestà.
Tra l'altro, prendiamo atto che il giornalista che ha fatto l'articolo all'epoca della campagna elettorale ha di nuovo scritto una "bufala". Ne prendiamo atto, ma la rettifica, al limite, non la dobbiamo fare noi, la deve fare il giornalista che ha scritto il falso, ci mancherebbe altro.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 306 del Consigliere Scanderebech, inerente a "PACS" ((La Presidente Bresso concorda risposta scritta con l'interrogante)


PRESIDENTE

La risposta all'interrogazione n. 306 del Consigliere Scanderebech viene data in forma scritta.


Argomento: Turismo: argomenti non sopra specificati - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 638 dei Consiglieri Cavallera, Burzi, Costa, Cirio e Nastri, inerente a "Incentivi alle compagnie aeree low cost"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 638, cui risponde l'Assessore Manica che ha pertanto facoltà di intervenire.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

Nell'interrogazione i Consiglieri interroganti chiedevano quali fossero le iniziative intraprese e quali s'intendessero intraprendere a sostegno delle compagnie aeree low cost, al fine di mantenere lo sviluppo del territorio, quali strumenti s'intendessero mettere in campo in questa direzione e quali iniziative s'intendessero assumere.
Com'è noto, la possibilità di sviluppo del turismo piemontese, in particolare dopo la vicenda olimpica, è fortemente legato alla nostra capacità di costruire un prodotto turistico che sia vendibile sui mercati nazionali ed internazionali.
Il prodotto turistico vendibile ha come caratteristica quella di includere all'interno dei pacchetti la possibilità di raggiungere le varie destinazioni attraverso connessioni il meno costose possibile e il più efficienti possibile.
molto vero ormai che in tutte le forme di turismo, sia il turismo leasure sia il turismo business, le cittadine e i cittadini tendono a rendere sempre più stretta la spesa per quanto riguarda i trasporti, per utilizzare invece più ampie disponibilità economiche per quanto riguarda magari l' accomodation, la cultura o l'enogastronomia nella località che scelgono come località turistica, o che è destinazione e sede delle proprie riunioni o delle proprie attività d'affari.
La presenza di compagnie che fanno voli low cost sul territorio piemontese riguarda principalmente l'aeroporto di Caselle e il sistema aeroportuale piemontese nel suo complesso, ma riguarda anche l'hub di Malpensa.
Per quanto riguarda l'hub di Malpensa, sappiamo che Easy Jet ha già scelto quest'aeroporto come sua base italiana e che tutte le province che sono al confine con la Lombardia e la stessa realtà torinese subiscono un effetto positivo da questo nella misura in cui è possibile creare dei collegamenti, ad esempio tra l'aeroporto di Malpensa, la zona dei laghi e le aree più a ridosso. Ma il vero problema è come noi riusciamo ad attrarre su Caselle il maggior numero possibile di compagnie o alcune compagnie o alcuni voli che abbiano questa caratteristica.
Noi avevamo inserito uno stanziamento, come il Consiglio sa, avendo votato questo documento all'interno del bilancio. È stato avviato un gruppo di lavoro interassessorile, in quanto la sottoscritta su questa problematica ha le competenze che riguardano il turismo, ma le competenze principali sono del collega Borioli, che ha la delega ai trasporti. Altre competenze le hanno su questa materia altri Assessori, ma in particolare è di competenza dei trasporti.
Pertanto, insieme all' Assessorato ai trasporti e alle varie strutture della Regione, si è costituito un gruppo tecnico che ha approfondito questa problematica. Avremo a breve un incontro anche con SAGAT in questa direzione, perché si tratta di verificare l'interessamento dell'aeroporto in quanto tale a questa problematica, cui gli Enti locali, a partire dalla Regione, possono dare un supporto e creare un momento di concertazione per arrivare ad un processo che non è breve, perché attrarre compagnie low cost su un aeroporto ha alcuni step precedenti che devono essere superati. Il primo è l'autorizzazione in Europa, cui bisogna presentare una candidatura ma bisogna anche che la candidatura di quella location abbia il consenso dell'Europa, perché solo in seguito a questo consenso è possibile procedere.
Il gruppo tecnico ha individuato già il percorso che deve essere realizzato. Il collega Borioli ha già convocato per le prossime settimane una riunione con tutti i soggetti pubblici interessati per vedere di approfondire la problematica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera per la replica.



CAVALLERA Ugo

Devo dire che l'Assessore ha capito e condiviso le ragioni che ci hanno indotto a presentare quest'interpellanza, che sono soprattutto tese a verificare l'effettivo impegno della Giunta regionale per garantire ed attrarre nella nostra Regione, quanto più possibile, dei segmenti di traffico e anche di presenze turistiche collegate ovviamente ad un'offerta che deve sempre più essere variegata per cogliere tutte le opportunità.
Da un lato la ricostruzione complessiva dell'Assessore coincide con le informazioni che abbiamo in ordine alle difficoltà che ci sono in un mercato del trasporto di questo tipo, che ovviamente presenta una serie di sfaccettature, iniziando anche dalle questioni legate alla sicurezza, ma anche alle questioni che attengono all'offerta dal punto di vista economico del costo del trasporto. Per contro, abbiamo solamente sentito una promessa d'impegno rivolto al futuro.
Qui invece non ci troviamo di fronte ad una compagnia che forse vuole allocarsi in Piemonte, in modo particolare a Caselle, ma ci troviamo di fronte ad una notizia giornalistica.
Talvolta commettiamo l'errore di dare troppo credito ai giornali, se dobbiamo stare a sentire quello che veniva detto dalla Presidente Bresso ma questa è una compagnia che ha annunciato che, a partire da una certa data, non fa più scalo a Torino. Noi abbiamo presentato l'interrogazione i primi giorni di marzo, ad aprile questa compagnia dichiara di cessare i voli su Torino, quindi ci auguravamo un interessamento più tempestivo.
Comunque, c'è sempre tempo per rimediare e così ci auguriamo che l'intervento dell'Assessore Borioli possa portare veramente ad un ritorno di un assestamento di questi voli su Torino, perché chiaramente - come spiegava prima l'Assessore Manica - potrà senz'altro portare ad un'intensificazione delle presenze turistiche nella nostra Regione.
Quindi, un giudizio di soddisfazione parziale, in attesa di essere smentiti favorevolmente da un risultato positivo delle iniziative che la Giunta ha annunciato in questa sede.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 730 dei Consiglieri Moriconi, Barassi, Deambrogio Comella, Robotti e Bizjak, inerente a "Perdita liquidi radioattivi dalla piscina nucleare Eurex di Saluggia" (L'Assessore De Ruggiero concorda risposta scritta con gli interroganti)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione n. 730, presentata dal Consigliere Moriconi ed altri, viene fornita risposta scritta.


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione n. 572 del Consigliere Ricca, inerente a "Approvazione del piano di tutela delle acque"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione n. 572, cui risponde l'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

Ringrazio per l'occasione, perché siamo in una situazione definita da alcuni di pre-emergenza idrica e da altri di crisi, mentre altri ancora la considerano già un'emergenza.
Certamente il problema è legato alle difficoltà nella quantità d'acqua destinata ad uso potabile, ad uso agricolo e per la produzione di energia elettrica.
Mi fa piacere, quindi, fare il punto della situazione, in particolare se il Consigliere Ricca me lo permette, in merito alla partita relativa alla tempistica per l'approvazione del Piano di Tutela delle Acque rimandando, semmai, per motivi di tempo, gli altri due punti - dettagliati comunque nel testo scritto della risposta, a disposizione di tutti i Consiglieri - inerenti l'aggiornamento delle aree vulnerabili da nitrati tema molti importante, perché ci troviamo in un meccanismo di inflazione europea - e i Regolamenti successivi al Piano di Tutela delle Acque, ovvero un'elencazione puntuale dei Regolamenti adottati dalla precedente Giunta e in parte, da quella attuale, di attuazione di quanto derivante sostanzialmente da direttive europee o regionali.
La Giunta regionale, con propria delibera del 15 maggio 2006, ha fatto proprie le deliberazioni della Giunta precedente del 20 settembre 2004, con la modifica del 7 gennaio 2005.
Tali provvedimenti erano arrivati alla consultazione in Consiglio, ma non avevano iniziato una vera procedura di analisi in Aula.
La scelta di far proprio quanto ereditato, nasce dalla consapevolezza che i principi fossero ben delineati e lo stato di conoscenza fosse approfondito e accreditato. In particolare, il Piano adottato recepiva quelli che erano i punti cardini: da un canto - importante - la gestione integrata delle acque superficiali e delle acque sotterranee a livello di bacino idrografico, a partire dal concetto dell'acqua come bene pubblico bene comune e, quindi, come acque da tutelare su obiettivi di qualità e rispetto dei limiti di concentrazione, e poi lo sviluppo di un uso sostenibile, che rappresenta oggi un problema.
La nostra deliberazione di maggio porta a riattivare l'iter. Sono state appartate alcune modifiche di metodo e di merito. Mi limiterò a citare le principali: una più mirata e rigorosa attenzione alle misure di contenimento degli sprechi e ad un uso razionale delle acque, rafforzando le misure di risparmio, di riutilizzo e di razionalizzazione; il ricorso alla creazione di un nuovo meccanismo di accumulo, anche tramite la costruzioni di nuovi invasi, solo dove le misure di risparmio e di razionalizzazione portano a risultati per cui persista un saldo negativo un deficit di bilancio idrico, e la loro realizzazione eventuale è comunque perseguita attraverso il diretto coinvolgimento e condivisione delle comunità locali interessate. Queste verifiche sul deficit eventuale e sull'accordo locale possibile sono demandate alla Conferenza regionale delle risorse idriche, che le effettua con cadenza annuale.
Questa deliberazione di Giunta regionale risponde, quindi, alla necessità di evitare una soluzione di continuità nell'iter di approvazione del PTA, partendo dal fatto che il nostro Piano di Tutela delle Acque aveva già ricevuto un parere positivo nella partita più vasta degli organi di controllo delle autorità di bacino del fiume Po, ed è stata preceduta vorrei sottolineare tale aspetto - dall'acquisizione in data 28 aprile 2006 del parere favorevole della Conferenza regionale delle risorse idriche estesa - la Conferenza delle risorse idriche - alla presenza delle Unioni delle Province piemontesi e dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani, dell'Associazione nazionale dei piccoli Comuni e della Lega delle Autonomie Locali.
In questo momento di crisi idrica, e certamente di pre-emergenza crediamo che le linee di intervento e il programma di azione previsto dal PTA possano contribuire a prevenire e fronteggiare meglio queste situazioni di crisi, che sono oramai puntuali dal 2003 ad oggi, rappresentando quindi, un fenomeno emergenziale cronico. Ci si augura che il Consiglio regionale - grazie al contributo di chi ha amministrato nella precedente legislatura, che ha presentato all'attenzione dell'Aula un Piano che abbiamo ripreso - possa riprendere l'iter di approvazione definitivo in tempi molto brevi, con le audizione di rito, le consultazioni e il successivo dibattito in Aula.
Al di là dei provvedimenti di emergenza, credo che questa sia la vera risposta che il Consiglio può fornire ad una situazione di crisi idrica che attualmente viviamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca, per una breve replica; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per dichiararmi soddisfatto della risposta fornita dall'Assessore, in particolare del fatto che la Giunta regionale, il 15 maggio scorso, abbia assunto i provvedimenti testé richiamati, che consentono di ripartire con l'iter di discussione consiliare per l'approvazione del Piano di Tutela delle acque.
Allo stato attuale, infatti, numerosi aspetti della conservazione della risorsa idrica dal punto di vista dell'inquinamento e del risparmio idrico attendono proprio l'uscita del Piano per dare risposte alle questioni relative all'inquinamento da nitrati e fitofarmaci, all'individuazione delle aree ad elevata protezione, all'applicazione del codice di buone pratiche agricole per l'utilizzo di concimi a base di fosforo e di fitofarmaci, alle azioni da intraprendere durante gli eventi siccitosi - in questo periodo ne siamo quanto mai dentro - e alla promozione dell'uso razionale dell'acqua e all'applicazione del codice di buona pratica irrigua.
Credo siano necessarie alcune indicazioni che inseriscano nel Piano tempi certi per l'approvazione, da parte della Regione, nell'emanazione dei Regolamenti attuativi, necessari per le varie materie (le cosiddette "Disposizioni di attuazione").
Vorrei sottolineare un altro aspetto che è stato richiamato dall'Assessore, che è oggetto di un'altra interrogazione, rispetto alla quale sarà importante avere la risposta scritta, che riguarda la presenza di atrazina e di altri prodotti fitosanitari nelle falde acquifere regionali.
Le relazioni dell'ARPA confermano che dal 2000 al 2004 la presenza di contaminazione diffusa delle falde piemontesi da prodotti fitosanitari segna un trend positivo in aumento, sia nelle falde superficiali, sia nelle falde profonde, con un netto ed evidente trend di concentrazione positiva dell'atrazina.
Sollecito l'Assessore a verificare se non sia necessario promuovere delle azioni (magari attraverso dei controlli a campione) per capire se l'atrazina, malgrado il divieto che ne proibisce l'utilizzo da almeno dieci o quindici anni, viene ancora utilizzata in alcuni processi dell'agricoltura, come il diserbo, e se non sia il caso di mettere in atto dei progetti sperimentali per comprenderne la dinamica nel terreno e nelle acque di falda.
Concludo il mio intervento raccogliendo la sollecitazione dell'Assessore, che invita il Consiglio a dare urgente attuazione all'esame del Piano presso la competente Commissione consiliare, augurandomi che venga presto calendarizzata la discussione su questo tema.


Argomento: Sistema informativo regionale

Interrogazione n. 780 del Consigliere Rabino, inerente a "Progetto regionale WI-PIE" (L'Assessore Bairati ha già fornito risposta scritta all'interrogante)


PRESIDENTE

Comunico che l'interrogazione n. 780 del Consigliere Rabino, inerente a "Progetto regionale WI-PI" ha ricevuto risposta scritta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 560 dei Consiglieri Cavallera, Pedrale e Pichetto Fratin inerente a "Lotta integrata alle zanzare"

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 692 del Consigliere Cavallera, inerente a "Piano attuale di lotta alle zanzare"

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 703 dei Consiglieri Cavallera, Pichetto Fratin, Pedrale e Nastri, inerente a "Finanziamenti a sostegno delle azioni di prevenzione a difesa delle zanzare"


PRESIDENTE

Esaminiamo le interpellanze nn. 560 e 692, e l'interrogazione n. 703 tutte inerenti al tema della lotta alle zanzare.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

La lotta alle zanzare è uno dei temi più complicati e controversi.
Per capire bene questa complessità, devo richiedere l'attenzione per alcuni minuti.
La Regione Piemonte ha approvato...



PRESIDENTE

Scusi, Assessore Valpreda. Pregherei tutti coloro che non sono interessati al tema della lotta alle zanzare, perché magari vivono in territori immuni da questo flagello, di recarsi gentilmente fuori dall'Aula e di consentirci di sentire la risposta.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

La Regione Piemonte fin dal 1995 ha approvato la legge n. 75, relativa a "Contributi agli Enti Locali per il finanziamento di interventi di lotta alle zanzare", per contribuire alla tutela della salute dei cittadini - ma in realtà è più che altro un problema di fastidio più che di tutela della salute - e al miglioramento della qualità della vita nel territorio regionale infestato da questi insetti.
Nel corso degli anni, l'applicazione ha permesso di tipizzare i territori regionali oggetto degli interventi di disinfestazione in due tipologie fondamentali: le aree con prevalenti focolai in ambiente risicolo ed aree con prevalenti focolai in ambiente non risicolo.
Devo ricordare che, nell'impostazione di questi interventi, la Regione si è avvalsa della collaborazione dei tecnici del più prestigioso Istituto italiano di entomologia, con ampia specializzazione nella lotta alle zanzare e con una qualificazione internazionale che è l'Istituto di Crevalcore, diretto dal professor Celli.
Mentre nelle aree non risicole le attività programmate hanno fornito discreti risultati in termini di efficacia complessiva, nei territori risicoli l'impegno risulta tecnicamente assai complesso, infatti prevede il trattamento di ampie superfici per costruire una fascia di protezione intorno ai principali centri abitati.
Per migliorare l'efficienza degli interventi e per ottimizzare ulteriormente le risorse, si è reso necessario avviare un processo di stabilizzazione nel tempo del personale, in modo che l'esperienza acquisita non fosse dispersa, e fornire gli strumenti per una programmazione nel medio periodo da parte delle aziende incaricate dei trattamenti, anche attraverso la realizzazione di un piano finanziario pluriennale.
Sono stati sottoscritti due Accordi di Programma, uno con il Comune di Casale Monferrato (Accordo di Programma triennale 2004-2005-2006) sottoscritto nell'aprile 2004 con una percentuale di contribuzione regionale del 90% e per un costo annuo a carico regionale di 4.535.000,00 euro; un altro accordo è stato sottoscritto con la Provincia di Alessandria nel giugno 2004, contributo regionale 90%, costo annuo a carico regionale 224.509,50 euro.
Nel Comune di Casale Monferrato il progetto è ripartito in due aree, in parte sovrapponibili. La prima area è quella sottoposta ai trattamenti di lotta antilarvale nei focolai urbani ed extraurbani, con un'estensione di oltre 65.000 ettari comprendenti 37 Comuni aderenti all'Accordo di Programma, 35 dei quali in Provincia di Alessandria, uno in quella di Asti (Moncalvo) e uno in Provincia di Vercelli (Trino).
La seconda area, quella risicola, comprendente tutta l'area che ricade in una fascia profonda circa 10 chilometri intorno al comprensorio per una estensione totale di oltre 25.000 ettari.
Gli interventi effettuati su focolai urbani, tombini, caditoie stradali, bocche di lupo ed ogni altro artefatto atto a contenere acqua al di sotto del piano stradale collegato all'esterno attraverso un'apertura da cui le zanzare possono entrare e uscire.
Gli interventi sui focolai rurali. Questa attività risulta divisa in quattro punti: l'individuazione del focolaio, tramite mappatura costantemente aggiornata; il controllo al momento propizio per individuare le infestazioni; il trattamento in caso di infestazione; il controllo di efficacia post-trattamento.
Gli interventi nelle risaie: sono stati effettuati utilizzando mezzi aerei (elicotteri), utilizzando il Bacillus thuringiensis, varietà israelensis. In tutta la stagione sono state trattate quasi 67.000 camere di risaia per un totale di circa 82.000 ettari e con un consumo di circa 172.000 litri di prodotto.
appena il caso di accennare che le zanzare si spostano di circa 30 chilometri per cui se l'intervento rimane localizzato, pur con continuità in una determinata area la sua efficacia rimane molto condizionata dal fatto che se nelle aree vicine, ad esempio in Lomellina, non si fa nulla le zanzare arrivano in quel luogo pungendo indiscriminatamente destra e sinistra e anche qualcuno di centro notoriamente più resistenti.
cambiato il tipo di coltivazione del riso. Una volta la lotta alle larve veniva effettuata immettendo nelle risaie dei pesciolini genere Gambusia che erano fortemente larvicidi. Adesso, che l'acqua viene tolta questo strumento importante, che s'integrava con l'efficacia dei trattamenti tossici, viene impossibile farlo.
Gli interventi con gli adulticidi sono d norma eseguiti in occasione di manifestazioni pubbliche di particolare rilevanza e in occasione di fiere.
Quest'anno avremo delle conseguenze pesanti a causa dell'innalzamento di temperatura. Sono interventi estremi, ma devono essere fatti. L'adesione al piano di lotta adulticida è del tutto volontaria, perché ci sono anche persone che si oppongono, e subordinata a richiesta scritta da parte del Sindaco del singolo Comune. Sono stati utilizzati come insetticidi i piretroidi di terza generazione e sono stati fatti 114 interventi nel 2004 e 140 nel 2005.
Per quanto riguarda l'infestazione da Aedes albopictus, più volgarmente conosciuta come zanzara tigre, dato che è presente anche in Piemonte, sono stati fatti dei monitoraggi attivi nei Comuni con più di 10.000 abitanti installando delle ovitrappole che vengono controllate settimanalmente e in caso di riscontro di questi insetti si procede alla disinfestazione.
Sono state effettuate inoltre attività di sperimentazione di nuove tecniche di lotta e di divulgazione stampando locandine e opuscoli distribuiti successivamente alla popolazione.
Per la terza fase relativa all'anno 2006, il progetto di massima rimane sostanzialmente invariato rispetto agli anni precedenti con presumibili aree di inefficacia. Sono previsti la mappatura di una nuova area risicola e interventi larvicidi nel Comune di Quargnento (Comune in provincia di Alessandria, con molti focolai attivi).
Per la Provincia di Alessandria, il progetto è volto alla ricerca di nuove strategie e comprende 13 Comuni di cui uno solo risicolo. Uno degli ambiti di ricerca, teso a ridurre la necessità di lotta contro le larve consiste nel tentativo di ridurre la sopravvivenza delle uova svernanti quelle che danno il via alla prima generazione primaverile e da cui si origineranno tutte le successive.
In questo senso si è cercato di verificare (non a caso operiamo in accordo con l'Assessore Taricco e l'Assessore De Ruggiero) per vedere se le pratiche agricole siano efficaci nell'inattivare le uova svernanti.
Nel 2005 si è avviata la sperimentazione di attrezzature poste alle bocchette di irrigazione delle camere di risaie. Elemento importante nella sperimentazione di questi distributori è stata la registrazione di un larvicida a base di diflubenzuron registrato in acque di risaia attualmente l'unico larvicida che si può fregiare di questa registrazione.
Gli interventi effettuati riguardano i trattamenti con Bacillus thuringiensis, eseguiti nelle camere di risaia tramite un elicottero, e i trattamenti con larvicidi di sintesi. In questo caso è stata condotta la sperimentazione con il temephos e si è proceduto a testare il nuovo formulato di diflubenzuron. Si è cercato di valutare l'impatto dei trattamenti con larvicidi di sintesi sugli invertebrati presenti in risaia attraverso un studio opportuno per valutarne l'eventuale tossicità sull'uomo.
Nel 2006 la normativa, ahimè, ha vietato l'uso del temephos. Non si potrà così disporre di una molecola efficace, economica e dall'impatto ambientale molto limitato. Le sperimentazioni riguardanti questo larvicida perdono così di significato e verranno eliminate dal progetto 2006.
La possibilità di ricorrere ad un altro larvicida si restringe al solo diflubenzuron, disponibile in una formulazione registrata in ambienti di risaia e del quale vale quindi la pena accertarne le prestazioni e anche le possibilità economiche di impiego.
Per quanto riguarda i ritardi, devo precisare che, fin dal suo insediamento, la nuova Giunta si è posta il problema di un'efficace lotta integrata alle zanzare a partire da una attenta disamina costi-benefici delle sperimentazioni in atto, perché queste sperimentazioni sono molto costose e, ahimè, l'efficacia, per i motivi cui ho accennato prima, è ridotta. È emerso un giudizio negativo su tale rapporto e in questi mesi si sono cercate, anche su sollecitazione di tutti i Consiglieri che gravitano nell'area casalese e comunque dove questo problema è più evidente soluzioni alternative ed efficaci. Il problema zanzare, così come non si risolve efficacemente in Piemonte, non si risolve in altre regioni d'Europa, a partire dalla Camargue. Chiunque abbia avuto occasione di andarvi per motivi turistici lo può confermare.
La rottura di delicati equilibri ambientali nell'ambito del rapporto uomo-natura e lo sfruttamento di quest'ultima sono la vera causa della crescita esponenziale del fenomeno.
La Giunta si è interrogata, attraverso un'azione congiunta dei vari Assessorati, su eventuali ipotesi di lotta alle zanzare adottando procedimenti più drastici ed efficaci, ma ogni ipotesi esaminata si è scontrata, giustamente, con le esigenze di salvaguardare una coltura quella risicola, che rappresenta una forte peculiarità economica per la Regione e per il Paese.
A tale valutazione si è aggiunta l'ulteriore riduzione dell'efficacia degli interventi determinata dal divieto dell'uso del temephos. Quindi la Giunta si è interrogata sull'eticità di interventi costosi, ma che di fatto rappresentano una risposta inadeguata al problema. In ogni caso, in attesa di indicazioni strategiche e risolutive che non esistono ma che comunque sono più valide, si è deciso di rifinanziare gli interventi del 2006 con nuove risorse, consci tuttavia dei limiti dell'intervento ed in attesa di soluzione, almeno parziale del problema, che sicuramente deve essere ripensata in tutti i suoi aspetti.
I finanziamenti al 26/06/2006 di lotta alle zanzare riguardano un importo di circa 4.975.000 euro relativamente all'Accordo di programma tra la Regione e il Comune di Casale Monferrato, 1.974.123,95 euro per contributi agli Enti locali e 185.288,00 euro per l'Accordo di programma tra la Regione e la Provincia di Alessandria per i progetti che prima ho illustrato.
Complessivamente, sono stati destinati 7.134.411,95 euro per un intervento la cui efficacia può essere unicamente considerata come un palliativo, essendo il problema delle zanzare un indicatore di contaminazione ambientale, un effetto perverso anche di modificazioni culturali per la produzione di riso, che sono valutate con ottica economica diretta aziendale, non in riferimento ad eventuali ricadute che si possono avere in termini di contaminazione ambientale da questi insetti noiosi.
Concludo dicendo che il calo numerico degli uccelli insettivori, che costituivano uno strumento efficace di controllo, ha contribuito in misura certamente significativa all'aggravarsi del problema.



PRESIDENTE

La parola per replica al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Ringrazio l'Assessore per la lunga risposta, però devo dire che non condivido le conclusioni che ha tratto la Giunta regionale intendendo ovviamente l'Assessore Valpreda come portavoce di una competenza che è articolata in vari Assessorati.
Devo dire che avrei pensato ad una risposta da parte dell'Assessore Taricco, perché ad un certo punto si era letto sui giornali - pare però che non si debbano leggere, non si devono prendere sul serio, come dice la Presidente Bresso - che era stato dato l'incarico all'Assessore Taricco di coordinare queste iniziative. Ovviamente abbiamo avuto un momento di notorietà con l'intervento di un conduttore televisivo, il noto giornalista Gad Lerner, che ha richiamato da sinistra la Giunta regionale ad un maggiore impegno in questo senso. Ovviamente io parlo da un'altra posizione dell'emiciclo consiliare, ma Gad Lerner è intervenuto in modo più autorevole ed è forse stato più ascoltato.
Che ci siano tutte le difficoltà che qui sono state messe in campo nessuno lo nega. Devo anche dire che probabilmente, proprio perché si sono rotti nel tempo determinati equilibri biologici e ambientali, occorre forse un supplemento di istruttoria da un punto di vista scientifico, tant'è che mi sembra che l'Assessore abbia omesso di dire che era stata costituita la Commissione scientifica che doveva riposizionare, da un punto di vista scientifico, tutta la lotta alle zanzare.
A me interessa sapere se la Giunta regionale è intenzionata o meno a proseguire su questa strada. Con ogni probabilità è necessario ridefinire i presupposti da un punto di vista tecnico-scientifico, ma, attenzione, non è immaginabile di abbandonare una zona del nostro territorio ad un flagello così grave, che veramente contrasta non solo la qualità della vita - e questo non sarebbe cosa da poco - ma le iniziative di sviluppo dal punto di vista turistico o comunque di un'apertura ad una nuova residenzialità magari estiva o, comunque, di fine settimana, che è molto congeniale alla zona del Monferrato, così come lo è nelle Langhe (ma nel Monferrato abbiamo le zanzare).
Attenzione. Se è pur vero che bisogna andare molto di più verso la Lomellina, il Novarese, il Vercellese per incontrare un'area dove vi è una fascia di interdizione trattata da un punto di vista del contrasto con le larve o, comunque, con gli insetti adulti, tuttavia è da considerare che il bersaglio principale è il Monferrato.
Nelle risaie, senz'altro, vi è la proliferazione, ma vi è un equilibrio particolare. Viceversa le zone umide, le zone boschive, le zone verdi della collina costituiscono un rifugio assolutamente appetibile e un forte richiamo per popolazioni di zanzare delle varie specie cui prima faceva riferimento l'Assessore. È in quelle zone che si annidano in modo particolare, arrecando più fastidi lì che non in pianura.
Provengo da una zona di pianura irrigua, non dal Casalese - parlo con ragione di causa - ma quando mi reco nelle zone collinari casalesi provo veramente maggior fastidio.
Allora che fare? Intanto iniziamo a non avere delle defaillance facciamo in modo che la destra sappia quello fa la sinistra - mi riferisco agli uffici operativi, non alle parti politiche - perché non stanziare fondi in ritardo ed essere tempestivi nella predisposizione di nuovi accordi di programma, magari meglio orientati da un punto di vista scientifico, può dare senz'altro una maggiore credibilità a queste azioni e può sostenere meglio gli amministratori locali.
Ribadendo l'insoddisfazione, mi sembra che qui non ci siano prospettive. Emerge un giudizio critico su cui possiamo anche essere d'accordo, ma l'interpellanza, soprattutto orientata ad avere informazioni circa gli orientamenti futuri dell'amministrazione, non ha avuto una risposta puntale e precisa.
Bisognerà spiegare questo agli amministratori e alle popolazioni. Se i giornali locali sono letti anche da Gad Lerner, magari lo stesso riceverà una risposta più puntuale e precisa alla sua richiesta di intervento anche nelle zone che frequenta nei fine settimana.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione n. 62 dei Consiglieri Guida, Scanderebech, inerente a "Denominazione 'Miele di Bosco" (L'Assessore Taricco concorda risposta scritta con gli interroganti)


PRESIDENTE

Per errore in fase iniziale non avevo richiamato la risposta all'interrogazione n. 62, "Denominazione miele di bosco", del Consigliere Guida. Prego di fornire risposta scritta o di dare una risposta nel Consiglio di martedì prossimo.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Ghiglia di una comunicazione della Giunta regionale sulla pillola abortiva RU486


PRESIDENTE

Il Consigliere Ghiglia ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Vorrei una comunicazione da parte dell'Assessore Valpreda sulla questione della RU486, la cosiddetta pillola abortiva.
Nei giorni passati, sono comparse delle notizie inquietanti sui quotidiani torinesi, secondo cui i medici che hanno sperimentato la RU486 sarebbero indagati dalla Procura della Repubblica di Torino per non avere ottemperato alle disposizioni del protocollo di sperimentazione del Ministero. Ho chiesto una comunicazione oggi perché, ripeto, ieri, in una notizia Ansa, la Signora Ministro Olivia Turco sosteneva che il protocollo era stato assolutamente rispettato.
Essendovi in corso un'indagine della Magistratura che mette in dubbio il rispetto del protocollo, mentre la Signora Ministro Livia Turco sostiene che il protocollo è stato assolutamente rispettato, vorrei sapere, poich la Regione Piemonte su questa sperimentazione ha una parte integrante e importante, qual è il nostro grado di conoscenza dei fatti. A fronte dei dubbi dei Magistrati e alla sicumera del Ministro, vorrei sapere dall'Assessore Valpreda quale posizione intende assumere e di quali conoscenze, allo stato attuale, dispone in quanto diretto interessato Vorrei solo una breve comunicazione, non voglio instaurare un dibattito perché su una questione di rilevanza nazionale e di tale delicatezza una risposta è importante.
Poiché il dottor Viale, il medico che è stato indagato, parla di me sui giornali, ma nessun giornale mi ha chiesto nulla - ma questo non è importante - vorrei capire qualcosa in più. Abbiamo un monitoraggio abbiamo delle certezze, abbiamo delle notizie o tutto è coperto dal segreto istruttorio? Se mi si risponde così, va benissimo, perché ci credo, in quanto assoluto sostenitore, difensore e credente della buona fede dell'Assessore Valpreda. È evidente che, se tutto è coperto dal segreto istruttorio, la Signora Ministro Olivia Turco non può sapere, con assoluta certezza - detto da lei ieri - che quella sperimentazione è a posto e il protocollo è rispettato.
Visto che non ho certezze, visto che più volte abbiamo sollevato la questione a tutela della salute delle donne, è evidente che anche l'interruzione di gravidanza con la RU486, se deve essere fatta in regime di ospedalizzazione e di ricovero noi vogliamo, a tutela della salute delle donne, delle certezze, al di là delle forme di autopropaganda celebrativa di qualche medico d'assalto.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Comunicazione della Giunta regionale sulla pillola abortiva RU486


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda per lo svolgimento della comunicazione richiesta.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Abbiamo sempre tenuto sotto controllo il prosieguo della sperimentazione che, ricordiamo, ha iniziato il suo iter autorizzativo negli anni precedenti. Da quanto ne sappiamo e da quanto ci hanno riferito ieri - ero presente alla visita del Ministro Turco - non è compito del Ministro dare giudizi tecnici, ma dei medici. Ricordo che all'incontro erano presenti il Professor Massobrio e il dottor Campogrande, responsabili per l'Università il Professor Massobrio e per la parte ospedaliera il dottor Campogrande - del mantenimento e della regolarità del protocollo che ha subito numerose variazioni e adeguamenti.
chiaro che se un paziente, pur effettuando un intervento in regime ospedaliero, chiede, sotto sua responsabilità, per qualsiasi tipo di intervento, di essere dimesso l'ospedale non è un carcere, quindi pu farlo.
Devo dire, per quanto riguarda la Regione, che sono stati convocati i responsabili della sperimentazione, del comitato regionale etico che chiedono protocolli, aggiornamenti e verifica perché la sperimentazione non si tratta di sperimentazione, ma di prima applicazione - in Piemonte e una piccola componente sperimentale per quanto riguarda i dosaggi dell'antiprogestinico, che interromperebbe i rapporti tra l'embrione nelle prime fasi e la madre e la placenta, sarà verificato il 3 luglio, mi pare saranno chiamati e faremo questa indagine.
Allo stato attuale, secondo quanto ci hanno riferito loro, non risulta nessun problema di tipo sanitario delle donne e quindi nella sostanza il rispetto del protocollo.
Evidentemente, anch'io concordo. La Magistratura sta indagando, ma noi non sappiamo - non siamo stati coinvolti - se si riferisca al mancato rispetto del protocollo o ad altri aspetti legati alle dichiarazioni di un medico che effettivamente ha usato questo protocollo, ha usato questa fase sperimentale anche per dichiarazioni che ineriscono alla sua sfera di responsabilità personale.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Vignale all'Assessore Valpreda di un'informativa in materia di edilizia sanitaria


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per mozione d'ordine il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere una breve informazione, sempre all'Assessore Valpreda.
Come i colleghi sanno e bene sa il Presidente Rostagno, in queste settimane la IV Commissione si sta occupando di presentare il Piano socio-sanitario per le Province e quindi non ha più avuto una riunione ordinaria; di conseguenza, in sede di Commissione non c'è più stato il tempo di discutere, anche sulle comunicazioni o su altro, di alcuni aspetti.
Volevo solo sottoporre due quesiti all'attenzione dell'Assessore e - ne approfitto - anche del Presidente della Commissione, per vedere se non sia il caso di approfondirli in Commissione.
Con delibera della Giunta regionale di maggio, la sanità piemontese perde, in termini di edilizia sanitaria, solo rispetto al protocollo del 2000, più di 90 milioni di euro. Nella finanziaria 2005, il Ministero della Salute dice: "Ai soggetti che hanno sottoscritto un protocollo col Ministero della Salute e che entro 18 mesi non hanno utilizzato in fondi per l'edilizia sanitaria, tali fondi vengono revocati". Quindi al 31 dicembre 2005 il Ministero revoca alla Regione Piemonte 134 milioni di euro afferenti l'edilizia sanitaria. Il Ministero dice altresì, perché lo dice la legge: "Se entro maggio presentate dei progetti cantierabili, il 65% dei fondi revocati - ergo 87 milioni di euro - sono a vostra disposizione".
Rispetto al protocollo del 2000, la Regione Piemonte perde 90 milioni di euro e, rispetto alla delibera votata dal Consiglio regionale un anno fa, ne perde alcune centinaia. Primo dato.
Secondo dato, e concludo. La Giunta regionale fa una delibera di rinnovo di esenzione ticket nel mese di marzo, che entrerà in vigore con il rinvio il 1° ottobre e che prevederà che circa 300 mila cittadini piemontesi non potranno più avere l'esenzione al ticket, mentre prima lo avevano. Rispetto a un'Amministrazione che in campagna elettorale si è presentata con un programma di abolizione del ticket, gradirei avere oggi tanto sull'edilizia sanitaria quanto sul ticket, una brevissima risposta.
Mi auguro che la Commissione, contestualmente alla presentazione del Piano socio-sanitario, certamente importante, si occupi anche di due questioni: gli ospedali, che non sono solo i nuovi ospedali, ma anche le migliorie o gli ampliamenti di quelli esistenti, e l'esenzione del ticket molto importante dal punto di vista sociale. Occorre discuterne, perch altrimenti arriviamo al 17 luglio, giorno ultimo di presentazione del Piano, continuando a leggere i giornali, a fare comunicati, ma senza sapere nulla.



PRESIDENTE

Rispetto alla richiesta del Consigliere Vignale, penso che il Presidente della Commissione abbia potuto cogliere anche il merito del problema e quindi credo che si possa cercare, compatibilmente col calendario dei lavori, che è già abbastanza invasivo, sviluppare in sede di Commissione, che è la sede adeguata, appositamente questo tema.
Se nel frattempo l'Assessore Valpreda vuole rendere delle brevi comunicazioni sul tema, ha facoltà di farlo.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Ritengo che quando ci sarà la Commissione...



ROSSI Oreste

Presidente, chiedo la parola sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

improprio questo utilizzo... Chiedo scusa, Assessore Valpreda.
Mi sono state richieste due comunicazioni in Aula all'Assessore Valpreda in modo un po' invasivo o, comunque, ai limiti del Regolamento.
L'Assessore Valpreda si è dichiarato disponibile a fornire una breve comunicazione in Aula. Facciamo svolgere all'Assessore Valpreda la comunicazione in Aula, che risponde a un quesito posto dai Consiglieri, e poi procediamo come da o.d.g. della nostra seduta.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Comunicazione della Giunta regionale in materia di edilizia sanitaria


PRESIDENTE

Assessore Valpreda, prego, prenda pure la parola per l'informativa richiestale.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Sono due in realtà i quesiti che ha posto il Consigliere Vignale. Il primo si riferisce alle opere immediatamente cantierabili, che sono state verificate puntualmente. Per quanto prevedono le disposizioni ministeriali (il 35% dei fondi complessivi), la richiesta è stata inviata al Ministero e quindi non perderemo nessun finanziamento. Tuttavia, come Regioni, abbiamo fatto delle sollecitazioni affinché l'intero pacchetto sia poi finanziato e abbiamo ricevuto, nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, delle assicurazioni in merito.
Quanto al secondo tema, legato al presunto effetto contrario alle intenzioni dell'esenzione dei ticket, stiamo verificando. Il nostro obiettivo, conforme alla nostra filosofia, era di aumentare il numero degli esentati con l'innalzamento del tetto da 8.300 a 15.000 euro. Ci sono tuttavia - come già hanno segnalato i Sindacati - dei problemi applicativi per cui si verifica un effetto contrario. Proprio stamattina abbiamo parlato coi sindacati e siamo pronti a correggere immediatamente, perch volevamo esattamente non ridurre il numero degli esenti, ma aumentarlo.
Loro riferiscono di un errore tecnico della delibera, che siamo pronti a correggere rapidamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sulle comunicazioni il Consigliere Vignale ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Lo voglio solo dire all'Assessore per una questione tecnica.
Prendendo atto positivamente della risposta che ha dato, forse varrebbe la pena farlo presente anche agli uffici. Mi spiego. Se un anziano domani si reca a fare un'esenzione e, rispetto alla vecchia delibera, non ne ha diritto, mentre rispetto alla nuova ce l'ha, si sente dire: "Guardi, lei non ne ha diritto", perché questo gli devono dire rispetto alla delibera e lui non torna più prima del 30 giugno. Di conseguenza, varrebbe la pena informare chi è in fascia dopo il cambiamento della delibera esentabile. Le ASL dovrebbero dare una comunicazione: "Guardi che cambierà la delibera e lei sarà di nuovo esentabile, perché altrimenti sarà esentata", tant'è che i sindacati stanno dicendo ai loro associati: "Non andate a fare l'esenzione finché non cambia - se cambia - la delibera".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Mi pare che l'Assessore stia rispondendo in ordine alla questione dell'esenzione ticket. Dato che noi abbiamo presentato un'interrogazione sull'argomento, chiedevo se era già in condizione di risponderci. Siamo in una fase simil question time...



PRESIDENTE

No, Consigliere Cavallera, non siamo in una situazione simil question time. Diciamo che, approfittando della buona fede di chi gestisce i lavori d'aula, è stata chiesta una comunicazione alla Giunta e la Giunta ha risposto.
Nella prossima Conferenza dei Capigruppo valuteremo anche questo modo diciamo extra ordinem, di interpretare il Regolamento e di porre questioni alla Giunta, su cui non ho nulla da obiettare, purché corrisponda ad un gentlemen agreement tra i gruppi e magari venga codificato.
Per quanto riguarda l'interrogazione, oggi l'Assessore Valpreda ha dato disponibilità a rispondere ad altre interrogazioni. Per motivi di tempo, la parte della seduta dedicata al sindacato ispettivo, contrariamente alla prassi, è durata un'ora e tre quarti, e tante interrogazioni cui doveva rispondere l'Assessore Valpreda non hanno ottenuto risposta.
Ad oggi non ci risulta esserci, tra quelle interrogazioni, una relativa al tema in questione, ma, comunque, il tempo da dedicare al sindacato ispettivo si è esaurito. Senz'altro l'Assessore Valpreda avrà cura di acquisire le risposte alle interrogazioni in tempi utili, secondo l'importanza delle stesse.
Consigliere Cavallera, non siamo in una fase di questione time. Sono state richieste comunicazioni e l'Assessore era preparato a rispondere sul punto. Se l'Assessore non fosse stato preparato non avrebbe potuto rendere in Aula le risposte.
Sull'interrogazione presentata dal Gruppo di Forza Italia in materia di ticket sanitari, la risposta non è pronta e l'Assessore provvederà con la solita celerità.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 45, inerente a "Legge n. 560/1993. Autorizzazione all'Agenzia Territoriale della Casa della Provincia di Torino all'utilizzo dei proventi derivanti dalle alienazioni di alloggi per il ripianamento di disavanzi finanziari"


PRESIDENTE

Non essendoci le condizioni per esaminare il punto 3) all'o.d.g.
"Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale", procediamo con il punto 4) all'o.d.g., "Legge n. 560/1993. Autorizzazione all'Agenzia Territoriale della Casa della Provincia di Torino all'utilizzo dei proventi derivanti dalle alienazioni di alloggi per il ripianamento di disavanzi finanziari".
Sul tema abbiamo esaurito la discussione generale il 31 gennaio 2006 e vi sono state due audizioni del Presidente dell'ATC in II Commissione. Sul punto, peraltro, risultano presentati parecchi emendamenti a firma del Gruppo Lega Nord. Pregherei di verificare se tale Gruppo intende mantenere gli emendamenti o se possiamo considerarli ritirati.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Sì, li ritiriamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Vorrei avere un'informazione. Durante l'audizione di mercoledì in Commissione è stata consegnata documentazione cartacea al nostro Gruppo perché, avendo posto delle domande, la documentazione cartacea sarebbe stata di aiuto. Si può verificare se, come richiesto in sede di Commissione, la documentazione è stata trasmessa ai Gruppi consiliari? Una copia della documentazione è stata data all'Assessore e una al nostro Gruppo, in quanto stava ponendo dei quesiti. Non sono se è stata trasmessa anche agli altri Gruppi.



PRESIDENTE

Rispetto al quesito posto, collega Vignale, stiamo verificando.
Sicuramente era partita, dopo l'audizione, la procedura di duplicazione dei testi. Onestamente non sono a conoscenza se è già stata acquisita da tutti i Consiglieri, quindi verifico.
Intanto, la discussione sul punto era conclusa, non ci sono emendamenti, quindi chiedo se qualche Consigliere desidera intervenire per dichiarazione di voto.
Consigliere Vignale, stiamo acquisendo la risposta al suo quesito.
Ha chiesto di intervenire nuovamente il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

dirimente, come lo è da tre mesi, avere documentazione cartacea.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, era stata considera dirimente, per l'approvazione da parte del Gruppo di Alleanza Nazionale, l'acquisizione della documentazione cartacea. Al Gruppo di Alleanza Nazionale è stata consegnata subito la documentazione perché era il Gruppo che l'aveva richiesta.
Per tutti gli altri Gruppi consiliari, nonostante avessero avanzato questa necessità, seppur in un modo - mi permetto di dire - non così determinato come ha fatto il Gruppo di Alleanza Nazionale, la documentazione è stata predisposta.
I funzionari della Commissione mi stanno dicendo che il materiale è stato duplicato e messo a disposizione dei Gruppi. Alcuni Gruppi lo hanno già ritirato e altri non ancora, fermo restando che il materiale, com'è stato comunicato in Commissione, è a disposizione dei Gruppi che lo desiderano. Per sicurezza viene inviata un e-mail di ulteriore comunicazione ai Gruppi consiliari.
Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Prima alcune valutazioni di metodo, sulla votazione della delibera, e poi di merito.
Chiedevo soltanto se gli altri Gruppi avessero ricevuto copia della documentazione perché non può valere il principio che se ad una richiesta di uno o due Gruppi, avanzata in sede di Conferenza dei Capigruppo, viene data risposta agli interessati e basta, la richiesta è in qualche modo evasa, perché potrebbe essere considerata valida, in un altro momento anche per il nostro Gruppo.
Detto ciò, manifestiamo un disagio rispetto ai rapporti che la Regione Piemonte e il Consiglio regionale hanno intrattenuto con ATC, considerato che la prima audizione è del mese di febbraio scorso e la richiesta di documentazione è precedente. Noi richiedemmo la documentazione quando la delibera arrivò in Aula, quindi abbiamo dovuto aspettare cinque mesi prima che ATC si degnasse di presentare la documentazione.
Il Presidente Ardito ha detto che è stato anche un atto positivo perché una richiesta impellente da parte del Consiglio regionale li ha costretti a produrre una serie di carte ed elaborare programmi informatici che gli consentiranno di verificare meglio la spesa, i soggetti subappaltatori e quant'altro.
Di questo siamo lieti, ma se un soggetto come ATC, per la mole economica che rappresenta, deve attendere una sollecitazione da parte di un Gruppo consiliare per fare un controllo di gestione interna, questo ci preoccupa. Ci preoccupa in merito al motivo per cui stiamo discutendo e ci apprestiamo a votare la deliberazione, con cui, sostanzialmente, ATC vuole ripianare un passivo del proprio bilancio del 2003 vendendo parte del patrimonio immobiliare.
Le letture possono essere le più diversificate, ma il Presidente Ardito ne dà una propria: noi abbiamo investito molto nel 2003 in termini di manutenzione straordinaria, pertanto abbiamo accumulato un deficit che, in qualche modo, siamo andati a sanare o andremo a sanare a bilanci votati con la vendita di alloggi che vanno a sanare gli investimenti del 2003 - perch se li si chiama perdite non si dà la lettura del Presidente Ardito.
Noi diamo una lettura differente, ma che sostanzialmente è esatta: ATC nel 2003, rispetto ai fondi a sua disposizione e rispetto alle entrate dell'ente, investe o, comunque, spende più di quanto è nelle sue possibilità, leggendolo come un bilancio. Pertanto, per tornare ad avere un pareggio di bilancio, quindi non un disavanzo - ed è questo il merito della deliberazione che oggi stiamo votando - procede ad alienare, perché questo glielo consente, del patrimonio di ATC.
Qual è il dato puntuale? È che con l'approvazione di questa deliberazione ATC avrà delle case in meno da dare ai cittadini. Piaccia o non piaccia, il dato oggettivo è quello! Si vendano le case perché si devono ripianare i grandi investimenti fatti nel 2003 (lettura del Presidente Ardito), o si vendano perché si deve ripianare un bilancio in dissesto (lettura del Gruppo di Alleanza Nazionale), le letture poco importano: da un punto di vista di un problema oggettivo, legato ad un problema sociale impellente e forse primario, qual è quello della casa, noi sappiamo che oggi l'Agenzia Territoriale per la Casa ha una disponibilità di alloggi inferiore.
Sappiamo altresì che ATC decide - perché lo dice il Presidente e questo ha poca attinenza con la deliberazione - di non costruire più nuove case.
Valutare se questo sia giusto o sbagliato non è il momento per farlo.
Accogliamo con favore il fatto che l'Assessore Conti indica una prima conferenza sulla casa. Gli abbiamo risposto tramite e-mail, chiedendogli che avremmo gradito se non la convocava nel giorno in cui la Commissione sanità era convocata a Vercelli.
Però credo che, al di là della deliberazione in oggetto, ragionare in termini di problema casa sia una cosa che questo Consiglio regionale deve e può fare. Ritengo che deve e può fare in termini trasversali, cioè non credo che il problema casa, oggi uno dei problemi primari soprattutto per le fasce sociali meno abbienti o anche per una fascia grigia che non rientra nei canoni di ATC, ma che ha gran difficoltà nel reperire o nel locare un immobile dal mercato privato, possa in qualche modo essere etichettato come una bandiera e che esista una soluzione del problema casa di centrodestra o di centrosinistra.
Credo che su questo si possa fare un ragionamento comune, che debba anche partire magari da un ripensamento di ATC, perché nel momento in cui si mantiene come soggetto gestore del patrimonio esistente, e sapendo che in realtà c'è una necessità, solo nell'area torinese, di qualche decina di migliaia di nuovi alloggi, dobbiamo comprendere se ha ancora un'utilità un soggetto pubblico che fa interventi sulla casa, ma non ne costruisce di nuove. Perché vi è anche un'altra via che seguono altri Stati, cioè quella di non costruire e non mantenere niente, ma di utilizzare tutti quei fondi per dare sostegno alla locazione o sostegno all'acquisto.
Su questo dovremo sederci, con un augurio che noi formuliamo, cioè che vi sia anche un rapporto fra la Regione Piemonte e ATC che non sia in qualche modo slegato alle volontà del Presidente e che cinque mesi dopo decide di portarci i dati, ma che sia strettamente legato, perché è un ente strumentale, pur essendo un ente in gran parte della Regione Piemonte e comunque, di proprietà pubblica.
Su questo, in ogni modo, ci rientreremo in un secondo momento e credo che sarà importante fare un ragionamento, tenendo bene in conto che ATC sia davvero un soggetto che risponda all'ente pubblico, perché se è un soggetto autonomo che viene a interpellare la Regione solo quando ha necessità di ripianare il bilancio, non credo funzioni più. Vale per ATC, come per altri enti strumentali della Regione.
Il voto su questa deliberazione sarà contrario innanzitutto nel merito perché, come dicevamo, ATC, dopo questa deliberazione, diminuisce la proprietà e il proprio patrimonio, ma anche nel metodo, perché non crediamo possibile che un soggetto della Regione Piemonte possa fare attendere il Consiglio regionale per cinque mesi prima di fornire dei dati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Grazie, Presidente.
Prendo atto con molta soddisfazione anche del fatto che il Gruppo Lega Nord abbia ritirato gli emendamenti e si possa deliberare questa proposta da tanti mesi è giacente presso il Consiglio.
Sono stati dei mesi in cui non si è perso tempo perché, come diceva lo stesso Consigliere Vignale, se non altro è servito a chiarire molti aspetti. Abbiamo avuto due audizioni del Presidente dell'ATC in Commissione. In quella sede è stato anche chiarito che non si tratta di un provvedimento per ripianare una malagestione o un dissesto finanziario dell'ATC, che si sarebbe verificato nel triennio 2000-2003, come si pensava un po' superficialmente nella discussione, ma di una scelta strategica di utilizzare una quota dei proventi delle vendite di alloggi per interventi di tipo manutentivo straordinario, poiché il patrimonio dell'ATC ha spesso bisogno di interventi di questo tipo, attraversando anche un periodo particolare, che credo non sia terminato con il 2003, ma che prosegua.
Quindi, questo è servito anche per dare delle maggiori informazioni ai Consiglieri che non era possibile dare in fase di dibattito in Aula.
Credo anche che abbia ragione il collega Viale quando sostiene che è necessario che i Consiglieri siano maggiormente informati di quelle che sono le scelte e i bilanci che gli Enti gestori portano avanti. Se siamo chiamati a votare, dobbiamo anche conoscere le motivazioni.
Credo che questo sia stato affrontato e che sia positiva questa presa di coscienza, anche da parte dell'ATC, di voler essere maggiormente coinvolta, e noi siamo contenti di questo. Direi che periodicamente annualmente o semestralmente, si può programmare un'audizione in cui si riferisce del bilancio annuale, senza aspettare cinque o sei anni, affinch non se ne parli attraverso articoli di giornali e in modo non diretto.
Questo faciliterebbe una maggior comprensione.
Sappiamo - lo abbiamo appurato - che l'Assessore all'urbanistica sta presentando un Piano dei provvedimenti per la casa consistente, che prevede il finanziamento di 10.000 alloggi in Piemonte.
Si tratta di una scelta strategica importante, che potrebbe veramente dare una risposta a quanti si trovano in una situazione economica che non consente loro di acquistare un immobile, e talvolta nemmeno di pagare affitti giudicati dal mercato "normali", a causa dei redditi bassi.
Oggi, una famiglia con redditi medi non riesce a pagare 500 o 600 o 700 euro al mese di affitto, sebbene sia considerata una cifra "normale" per il mercato di Torino. Ben venga, quindi, questo intervento.
Anzi, come Gruppo - estendo l'invito, ovviamente, ai colleghi delle altre forze politiche - ci attiveremo affinché questa proposta, appena sarà presentata, abbia una via privilegiata, per approdare, il prima possibile all'approvazione del Consiglio.
Ovviamente, siamo favorevoli al provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Vi sono due profili che cercherò brevemente di esaminare: il primo riguarda una questione di principio e di metodo, come ha definito il collega Vignale, e in questa sede deve essere assolutamente rimarcato.
L'iniziativa di qualche collega ha messo in risalto come il rapporto tra la Regione e l'ATC di Torino - mi auguro che tale aspetto si limiti all'ATC di Torino - non sia leale o costruttivo (non voglio usare il termine "corretto"), un rapporto che debba assolvere a quelle funzioni di indirizzo che devono essere accettate da coloro che, peraltro, sono nominati dalla Regione, e che, in base ad una legge regionale, devono sottostare alla funzione legislativa di programmazione e di indirizzo della Regione attraverso i suoi organi (Giunta, Consiglio, Assessorato, il Presidente e quant'altro).
Il non fornire la documentazione per tempo è un aspetto inaccettabile.
Esaminando a fondo la questione, nel 2000 la Giunta regionale aveva precisato: "Nell'ambito delle vendite, annualmente il 20% del ricavato si può destinare per compensare eventuali disavanzi". Vi è, quindi, una norma chiara e preventiva, in base alla quale si doveva, in qualche modo amministrare.
Viceversa, ovviamente, si sostiene che la cosa è stata fatta a fin di bene, accelerando un investimento e creando la necessità di intervenire a compensazione, utilizzando le vendite. A questo punto, forse, occorreva ricevere per tempo quasi un'autorizzazione preventiva, se questo era il risultato delle operazioni; invece si è aspettato a consuntivo, pensando che comunque si era in grado di chiedere, di ottenere e forse di condizionare l'organo regionale a muoversi nella direzione voluta unilateralmente dall'Amministrazione ATC.
Credo che questo, tutto sommato, non sia un comportamento accettabile perché soprattutto le vendite presuppongono un reinvestimento patrimoniale nella manutenzione e nella realizzazione di nuovi alloggi. Il ricorso alla copertura del disavanzo credo che debba essere un qualcosa di veramente remoto o eccezionale.
Non dimentichiamo che il patrimonio abitativo dell'ATC di Torino è stato già fortemente interessato dalle vendite per pagare i disavanzi pregressi con il Piano di risanamento degli anni 1994-1995, che personalmente conosco molto bene, in quanto ho vissuto l'avventura di essere Assessore delegato alla materia all'epoca in cui si sono affrontate e risolte questioni ben più gravi di quelle attualmente in discussione, che peraltro, sotto il profilo della regolarità amministrativa, non presentano alcuna necessità di censura (anche se da un punto di vista politico sì perché non vi è la volontà di sottostare a quelle che sono le direttive).
Abbiamo appurato che quell'Amministrazione contesta, anche con ricorsi al TAR, altre direttive dell'Amministrazione (vedasi la questione relativa ai compensi). A tal riguardo, credo che nessuno sia obbligato a ricoprire incarichi se non si ritengano minimamente remunerativi. Ovviamente, vi è l'assolvimento di incarichi pubblici, che devono sottostare alle regole legislative ed amministrative fissate dagli organi preposti.
Mi sembra che sotto questo profilo vi sia la volontà di autoregolamentarsi, quasi ci si trovasse di fronte ad una situazione autocratica.
Nel merito, è chiaro che non abbiamo tutti gli elementi di dettaglio per poter esprimere un giudizio articolato.
Sommariamente, vi possono anche essere situazioni nelle quali si pu utilizzare una parte del ricavato delle vendite per compensare le perdite.
Ma inquadrando tale situazione nel contesto di metodo e di principio a cui prima facevo riferimento, siamo indotti ad esprimere un giudizio negativo in ordine alla proposta di deliberazione in oggetto, sulla quale, come Gruppo di Forza Italia, ci atteggiamo negativamente - non ci sarà il nostro voto - ma non perché in linea di principio non si approvi la possibilità di utilizzare eccezionalmente parte del ricavato delle vendite per compensare i disavanzi, ma proprio per il contesto nel quale si è sviluppata la trattazione di questo provvedimento, con tutti i suoi passaggi (mi riferisco, in modo particolare, alle audizioni e a quanto ne è emerso sottoforma di documentazione cartacea, che la Presidenza, alla fine, è riuscita ad assicurare alla disponibilità del Consiglio con molta fatica).
Per concludere, esprimiamo un giudizio negativo e, di conseguenza, un voto contrario sulla proposta di deliberazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Questa, a nome del Gruppo di Rifondazione, è una dichiarazione di voto favorevole alla proposta di deliberazione attualmente in discussione. Un voto favorevole dovuto, naturalmente, al quadro in cui viene presentato questo provvedimento, fatto anche di un percorso storico della stessa ATC.
Ricordiamo che ATC è un Ente che ha conosciuto, in passato, tempi molto tristi; ha presentato un bilancio davvero negativo negli anni scorsi, quasi al limite del fallimento e del dissesto economico, probabilmente a causa di una gestione non del tutto opportuna, che l'ATC ha visto nel tempo, tramite i passati amministratori, che hanno fatto, del patrimonio di edilizia pubblica, un'occasione strana per dar vita magari a bilanci creativi, ben poco inclini a curare il patrimonio stesso nel suo stato di salute e nelle necessità dei cittadini.
Crediamo, dunque, che se oggi l'ATC ha la necessità di ripianare un po' i quadri e di intervenire sul bilancio per andare sempre più verso un'ottica di gestione "opportuna e migliore", tra virgolette, rispetto al passato. Noi riteniamo che questo processo vada assicurato e favorito naturalmente, con operazioni in linea con la funzione dell'ATC stessa.
Non nascondiamo alcune preoccupazioni quando, relativamente al passato la trasformazione dell'ATC in agenzia vera e propria, quindi, in ente dalle caratteristiche quasi private, ha fatto sì che si giungesse a decisioni piuttosto curiose quali, ad esempio, l'affitto dei tetti per la telefonia mobile oppure l'alienazione dei giardini condominiali per la collocazione di improbabili distributori di benzina. Senza giungere a queste derive riteniamo opportuno aiutare e favorire questo ente ad appianare i debiti e a ripartire con un bilancio più sereno e più sostenibile.
Sempre in quest'ottica, naturalmente, rientra l'alienazione degli alloggi, che è comunque un passaggio molto delicato. Ricordo che tale alienazione può essere opportuna nella fase di cui discutiamo, però, si deve prestare molta attenzione perché, a volte, questa comporta situazioni di paralisi all'interno dei condomini ATC. La composizione delle assemblee condominiali, che unisce i privati che sono diventati proprietari e le parti ancora pubbliche, non consente di formare delle maggioranze che permettano lo svolgimento delle opere manutentive di cui parlavamo prima.
Quindi, nell'alienazione si deve stare molto attenti. Questo è un invito che rivolgiamo alla Regione come Ente, tra virgolette, "di controllo", per fare sì che la scelta di alienazione non paralizzi le azioni che già con molta difficoltà si portano avanti.
Comunque, in questi anni, sono state portate avanti azioni manutentive.
Vi è stato anche un grande sforzo da parte del Comune di Torino per porre in essere un miglioramento, ma, sicuramente, va perseguita quella strada perché al di là dell'acquisizione di nuove unità abitativa ricordiamo che gli alloggi ATC della Città di Torino, così come credo nella Provincia spesso sono alloggi vecchi, con strutture che ormai si sbriciolano, così come le condotte interne, i servizi igienico-sanitari e i tetti. Quindi sicuramente, al di là di interventi continui di manutenzione straordinaria delle strutture comuni, occorrono interventi mirati relativamente agli alloggi, perché gli interni, davvero, sono spesso in condizioni deprecabili e decadenti, anche dal punto di vista igienico-sanitario. Ricordo che alcuni alloggi hanno il linoleum e alcuni al loro interno hanno addirittura ancora dell'amianto.
Insomma, riteniamo molto opportuno - da questo punto condivido l'intervento del Consigliere Auddino - che il ripiano del bilancio ATC preveda anche quote del bilancio stesso per un'azione manutentiva capillare ed efficiente all'interno degli alloggi.
In quest'ultima ottica, ultimamente, l'ATC ha inventato l'amministratore di area, che risiede nell'ambito del territorio sul quale va ad incidere, pertanto dovrebbe essere raggiungibile dai cittadini. È un aspetto che deve essere sviluppato affinché non sia soltanto un'etichetta per individuare un burocrate. A questa etichetta deve corrispondere un agire funzionale a interventi all'interno degli stabili stessi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, voglio iniziare il mio intervento ricordando quali sono i principi di una corretta amministrazione finanziaria. Sono principi che valgono per il settore privato, per le famiglie e, a maggior ragione dovrebbero valere per il settore pubblico.
Secondo questi principi, le spese correnti dovrebbero essere interamente finanziate da entrate correnti, quindi, una gestione bilanciata vorrebbe che le uscite ordinarie trovassero finanziamento nelle entrate ordinarie. Una gestione corrente veramente ottimale dovrebbe avere degli avanzi, affinché con questi l'ente, la famiglia o il privato possa fare nuovi investimenti. Quindi, una gestione veramente corretta prevede delle entrate correnti superiori alle uscite correnti e degli avanzi nella gestione corrente investiti in patrimonio. In questo modo, il patrimonio dell'ente pubblico o del privato aumenta.
Mi sembra che qui ci troviamo in un caso diametralmente opposto: le uscite correnti sono state superiori alle entrate correnti, si è pertanto verificato un disavanzo nella gestione corrente, che ora viene finanziato vendendo il patrimonio dell'ente pubblico. La questione sembra attenuata dal fatto che le maggiori uscite sono dovute a oneri per la manutenzione però, una gestione saggia e precisa deve anche tener conto di queste spese.
Ogni anno un ente come l'ATC deve essere in grado di accantonare tra le sue partite correnti le somme necessarie alla manutenzione corrente degli immobili, procedendo alla manutenzione di anno in anno e non, come invece è stato fatto, abbandonare gli immobili per anni in cattivo stato, per poi dover intervenire con interventi urgenti non più procrastinabili, di carattere straordinario, e in assenza di finanziamenti derivanti dalle entrate correnti doverli finanziare con la vendita degli alloggi.
Con questa manovra l'ATC di Torino ha perso una parte del proprio patrimonio -non è patrimonio proprio, ma patrimonio pubblico - in quanto il numero degli alloggi destinati a sopportare la domanda di locazione delle famiglie più deboli, in questo modo, è diminuito. È vero che con quanto è stato ricavato dalla vendita degli alloggi se ne sono ristrutturati altri però, ripeto, questi altri alloggi dovevano essere ristrutturati con fondi provenienti dalla gestione corrente. Il numero complessivo degli alloggi non doveva diminuire o, meglio, se, da una parte, diminuiva per il riscatto di alloggi da parte degli occupanti, dall'altra parte, quanto introitato in questo modo doveva essere nuovamente investito nell'acquisto di nuovi alloggi, cercando, quindi, di ripristinare e di aumentare il numero degli alloggi disponibili. Invece, in questo caso, tutta questa operazione ha fatto sì che il numero complessivo degli alloggi disponibili sia diminuito e non aumentato.
Per queste ragioni voteremo contro. Abbiamo fatto veramente un atto di apertura e di buona volontà - lo sottolineo - a ritirare i nostri emendamenti. Comunque, relativamente a questa deliberazione la nostra posizione rimane di netta e totale contrarietà e continueremo a sottolinearlo in ogni modo.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 45, il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
La votazione verrà ripetuta alla riapertura della sessione pomeridiana alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.15)



< torna indietro