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Dettaglio seduta n.95 del 13/06/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.31 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.04 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore15.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cattaneo, Chieppa Deambrogio, Lupi e Spinosa.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Proseguimento esame disegno di legge n. 164, inerente a "Norme in materia di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente" (collegato ordine del giorno n. 363 inerente a "Finanziamenti per il trasporto scolastico", a firma dei Consiglieri Rutallo, Auddino Muliere, Laus, Bizjak, Reschigna, Cotto, Guida, Manolino, Casoni e Ricca)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 164, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Avevamo sospeso i nostri lavori sull'articolo 2. Sul punto era stata avanzata dalla Consigliera Cotto una richiesta non specificamente attinente al punto 2): si trattava di una richiesta più generale relativa all'utilizzo di scuolabus per attività di interesse sociale.
pervenuta a questa Presidenza una proposta di ordine del giorno, il n. 363, inerente a "Finanziamenti per il trasporto scolastico", a firma dei Consiglieri Rutallo, Auddino, Muliere, Laus, Bizjak, Reschigna, Cotto Guida, Manolino, Casoni e Ricca, collegato al disegno di legge in titolo.
Probabilmente, potrebbe essere un tentativo per l'individuazione di una soluzione rispetto alle problematiche poste. Però, non so se possa essere condiviso da tutti.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Relativamente all'articolo 2, la parola al Consigliere Auddino.



AUDDINO Angelo

Il disegno di legge n. 164 affronta un problema, come è già stato ribadito in alcuni interventi questa mattina, molto specifico relativamente al trasporto. Quindi, non necessariamente non può essere inteso come un disegno di legge che contempla tutte le problematiche del trasporto, credo anche allargando in modo un po' improprio la questione. È ovvio che il problema del noleggio autobus con conducente che stiamo discutendo è limitato a un settore privato ben specifico: quello delle comitive, delle gite, del gran turismo. La Regione, giustamente, si dota di una legge per alzare il livello qualitativo di questo specifico settore del trasporto così come richiesto anche dalla legge nazionale e dai regolamenti comunitari.
Il problema del trasporto mediante scuolabus, di cui si è parlato questa mattina, coinvolge le scuole medie e superiori, tra loro diverse anche per omologazione. Qualcuno ha parlato anche di trasporto pubblico locale, in una visione più vasta del trasporto, ma noi dobbiamo tenere a mente che stiamo discutendo di un settore specifico del trasporto. Quindi non c'è consentito, non per volontà, ma per necessità legislativa limitarci agli autobus con conducente.
Il problema sollevato da alcuni Consiglieri questa mattina, dalla Consigliera Cotto in particolare, sulla questione degli scuolabus è reale nel senso che tocca la questione della mobilità nei centri decentrati scusatemi il bisticcio di parole - soprattutto delle vallate e nei piccoli Comuni, in cui, a volte, per problemi strutturali non ci sono altri mezzi di trasporto se non, magari, questo mezzo, che è destinato in modo proprio alle scuole.
La Consigliera Cotto, secondo me, dal punto di vista della buona mamma di famiglia - mi consenta quest'espressione - vede anche come uno spreco di risorse il fatto che tale mezzo non possa essere utilizzato in quei Comuni per altri trasporti, pensando, magari, agli anziani che si recano al cimitero o in ospedale. Però, Consigliera Cotto, a mio avviso, parliamo di settori diversi difficilmente conciliabili.
Quindi, per forza di cose, dobbiamo rimanere all'interno della legge e limitare il nostro dibattito alla questione del noleggio degli autobus con conducente, che, come dicevo, è un settore ben delimitato.
In II Commissione abbiamo avuto modo di affrontare questo problema: noi abbiamo giudicato positivo il fatto che si cerchi di elevare lo standard del trasporto anche in questo settore e di spingere le società che lo gestiscono ad elevare la qualità e lo standard di usufruibilità.
A mio avviso, oggi non possiamo affrontare in modo universale la tematica dei trasporti. Però - penso di interpretare anche la volontà di alcuni Consiglieri - chiedo in una delle prossime Commissioni possibilmente prima delle vacanze estive - di affrontare il problema specifico dei trasporti nei piccoli centri, magari discutendo anche degli scuolabus, assumendo maggiori informazioni. È necessario esaminare la legge a proposito e affrontare in maniera più vasta il tema della mobilità, che a differenza dei grandi centri urbani, dell'area metropolitana di Torino e degli altri centri della Regione, è molto acuto.
In quella sede, si deve affrontare una discussione a tutto campo compreso anche il problema posto dalla Consigliera Cotto. Oggi, ovviamente ci limitiamo a discutere il disegno di legge, che già mi sembra un passo avanti in un settore finora non normato.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, lei è già intervenuta sull'articolo 2. Proseguirei con gli interventi e, poi, passerei alle dichiarazioni di voto sull'articolo 2.
La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Intervengo - credo anche di interpretare il pensiero della collega Cotto, che comunque interverrà dopo - per affermare che l'argomento c'interessa, anche se non nascondiamo le difficoltà che derivano non tanto dall'iniziativa in sé, perché su questo siamo tutti d'accordo, ma sul fatto che, ovviamente, ci sono questioni tecniche di omologazione e autorizzazione che interessano i mezzi, la proprietà, l'assicurazione e la titolarità. Molte volte questi mezzi non appartengono al Comune, ma sono affidati a terzi. Altre volte il discorso verte su chi effettivamente conduce questo mezzo. Al di là di tutti questi aspetti, però, la finalità è giusta.
Noi chiediamo di poter aggiungere la nostra firma all'ordine del giorno n. 363, con l'autorizzazione del primo firmatario, proprio perché, secondo me, le considerazioni svolte dal Consigliere Auddino poco fa sono giuste.
Molte volte, i piccoli Comuni hanno solo questo mezzo, che, sovente, per alcuni mesi o per alcuni giorni della settimana non utilizzano non avendone necessità. Invece, vi potrebbe essere un utilizzo per iniziative alternative che riguardano gli anziani e altri concittadini, le Pro Loco o altre attività comunque organizzate in un certo Comune.



PRESIDENTE

Faccio notare che la vicenda di cui stiamo discutendo è anche oggetto di quest'ordine del giorno, che spero sia stato distribuito.
Prego di distribuire l'ordine del giorno n. 363 a tutti i Consiglieri.
Non essendo strettamente attinente all'articolo 2, lo porremo in discussione al termine del dibattito.
Non essendoci altri interventi sull'articolo 2, passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Signor Presidente, pensavo di avere diritto all'intervento, perché il Consiglio era stato sospeso proprio su richiesta del mio Gruppo, per permetterci di preparare un emendamento all'articolo 2. Consuetudine era che, al rientro di una sospensione chiesta da un Gruppo, proprio quel Gruppo potesse intervenire. Mi sono stupita che lei non abbia voluto concedere la parola.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, se non avete presentato proposte ma avete intenzione di farlo, avete diritto ad illustrarle.



COTTO Mariangela

Mi sembra che la prassi sia che, quando si sospende su richiesta di un Gruppo, il Gruppo può intervenire. Non so perché si voglia evitare questo creando altre tensioni che non aiutano nessuno.
Voglio ringraziare il collega Auddino e il Consigliere Rutallo per lo sforzo che hanno fatto di superare il contrasto e di arrivare ad una mediazione. Uno sforzo che va oltre ad un atteggiamento che, se mi è consentito di dire, è un po' rinunciatario da parte dell'Assessore ai trasporti,m che dimentica che siamo la Regione Piemonte e che, come Regione Piemonte, chiaramente abbiamo tante possibilità di intervento a livello legislativo e anche a livello governativo.
Devo ammettere, e lo ammette anche il Consigliere Casoni, che nella scorsa legislatura abbiamo fatto tantissimo in questa direzione. Lo ricordavano i tanti che hanno fatto riferimento alla legge regionale sui trasporti.
Il ministro Lunardi ci aveva promesso di risolvere il problema; non è stato così ma noi non rinunciamo. Non abbiamo la preoccupazione di fare bella figura. Abbiamo solo la preoccupazione di risolvere un problema. Un problema denunciato correttamente in sede di Commissione, quindi anch'io come ha già fatto il collega Guida, chiedo al primo firmatario cioè al Presidente della II Commissione, di firmare quest'ordine del giorno (ovviamente dopo averlo letto). L'ho già visto e mi sembra che vada bene con la raccomandazione che sia un ordine del giorno. Mi sento abbastanza garantita dalle dichiarazioni fatte ufficialmente e non ufficialmente da colleghi della maggioranza che sentono ancora il problema e lo vogliono portare a termine, per cui quest'ordine del giorno non è l'ordine del giorno che si scrive per superare le momentanee difficoltà e poi rimane nel cassetto senza che qualcuno se ne ricordi, ma è solo un lavoro in più e non va a buon fine.



PRESIDENTE

Se non ci sono più richieste di intervento procediamo alla votazione.
Prego i colleghi Consiglieri di accomodarsi in Aula.
pervenuto alla Presidenza l'ordine del giorno n. 363. Se volete potete sottoscriverlo al banco della Presidenza. Sono contento che si sia riusciti in questo modo a dare una risposta alle osservazioni condivisibili che erano emerse durante il dibattito.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 1, presentato dai Consiglieri Cavallera e Ferrero: al comma 4 dell'articolo 4 è aggiunta la seguente linea: "Copia conforme dell'autocertificazione è conservata a bordo di ogni autobus che è stato immatricolato in base ad essa, ai sensi dell'articolo 5, comma 5, della l.
218/2003".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Per quanto riguarda il primo emendamento, che è riferito al comma 4 dell'articolo 4, preciso che questa proposta è nei fatti già contenuta nell'articolo 5, comma 5 della legge 18/2003 e non era stata introdotta, in quanto già prevista nella normativa nazionale.
Per quanto riguarda la Giunta, per questa stessa ragione non c'è obiezione a riscriverla anche nel testo della legge regionale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, come emendato Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 2, presentato dai Consiglieri Cavallera e Ferrero: l'articolo 6 è soppresso.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Borioli; ne ha facoltà.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Sul secondo emendamento relativo all'articolo 6 la Giunta non è favorevole, perché non si ritiene opportuno sopprimere la possibilità che peraltro, è comunque rimandata alla valutazione del Consiglio.
contemplata, come possibilità da inserire nella legge regionale l'istituzione di un contributo di iscrizione al registro regionale delle imprese, di cui all'articolo 5 con le relative sanzioni, che è facoltà lasciata allo stesso organo legislativo. Nell'eventualità che l'emendamento venisse approvato, nello stesso tempo, contempla una facoltà che va nel senso di quella autonomia impositiva che è compiuta attuazione del principio del federalismo di cui molto spesso si discute in diverse occasioni.
Pertanto, il parere della Giunta su questa proposta di emendamento è negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Mi permetto di insistere, con molto rispetto per la posizione tecnica dell'Assessore, ma l'articolo 6 dice: "Con legge finanziaria regionale è disposto l'eventuale contributo di iscrizione al registro regionale di cui all'articolo 5 e le relative sanzioni amministrative pecuniarie in caso di inosservanza". Che esista la possibilità che di una legge finanziaria una Giunta definisca i contributi non mi sembra materia opinabile, ma che in una legge dobbiamo stabilire con un articolo che forse con la prossima legge finanziaria verrà definito un eventuale contributo, credo che motivi ampiamente la richiesta di soppressione. Francamente non comprendo la rigidità della Giunta di non accogliere un eventuale contributo.
Lo trovo pleonastico ai limiti del ridicolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Intervengo in appoggio a quest'emendamento. In effetti penso possa essere accoglibile e chiedo alla Giunta che venga accolto questo emendamento presentato dal Consigliere Cavallera.
Nel rivolgermi all'Assessore al bilancio, osservo che la materia del contendere è ridicola. Per quanto riguarda i contributi che potrebbero essere chiesti dalle aziende che effettuano solo noleggi in Piemonte probabilmente costa più l'istruttoria per incassarli, rispetto a quelli che sarebbero i contributi reali. Quindi, se si decide di stralciarlo, secondo me, è meglio. Questa è una di quelle norme che, come abbiamo già visto nelle passate legislature e alla luce degli errori commessi, che ci costava più l'incasso del reale gettito che queste risorse davano. Anche in questo caso si arriverebbe in questa fattispecie, se non si vuole penalizzare pesantissimamente tutte le aziende che fanno trasporti di autonoleggio. Non penso si possano chiedere tasse e registrazioni di migliaia di euro. Posto che le aziende che effettuano quel tipo di servizio in regione saranno qualche decina, credo possa essere tranquillamente accolto l'emendamento.
Eliminata la tassa, probabilmente la Regione ci guadagnerà economicamente perché, sostanzialmente, non dovrà mettere qualcuno che controlli gli incassi e alla fine verificare che l'ammontare dell'incasso sia inferiore ai costi che ha generato la procedura di incasso.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento sull'emendamento? Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 5, presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: all'articolo 8, comma 1, le cifre "10.000" e "40.000" sono sostituite rispettivamente con "500" e "3000".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ho perso, e me ne scuso qualora sia avvenuta, l'illustrazione dell'emendamento da parte dell'Assessore. Qualora sia avvenuta la do per sentita (anche se mi piacerebbe risentirla).
In assenza di ciò, risulta di solare evidenza che il passaggio tra la versione "A" - sanzione - alla versione "B" che ci viene proposta, non si tratti di un adeguamento: la sanzione "B" non è una sanzione. Prima che noi si ipotizzi, cosa che possiamo fare anche qui, qualche ragionamento sul perché la Giunta abbia cambiato la logica dalla versione "A" alla versione "B", ci terremmo a sentirla direttamente dalla voce della Giunta. Non sono modifiche, le due versioni sono antitetiche.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Sono abituato a parlare quando mi viene data la parola e, poiché mi è stata data, parlo volentieri.
Quanto contenuto nell'emendamento presentato dalla Giunta era la base di partenza con cui il disegno di legge è passato alla discussione.
Successivamente, a seguito del percorso di consultazioni e di discussioni in Commissione, 23 di queste sanzioni sono scaturite nei termini proposti nel disegno di legge di cui ora, relativamente al comma 1 dell'articolo 8 si propone l'emendamento della Giunta.
Peraltro, in questo, mi pare che la Giunta recepisca in termini di proposta un'osservazione che, opportunamente - soprattutto rispetto al rischio che, al di là della discussione di merito in Commissione e delle sollecitazioni pervenute attraverso un processo di consultazione, aveva portato all'indicazione delle tariffe contenute nel disegno di legge questa mattina, anche alla luce dell'esperienza maturata su questo settore ha rilasciato il Consigliere Casoni.
Questa è la ragione per cui riteniamo più prudente - nonostante sia l'orientamento "politico", sia la discussione in Commissione, sia le sollecitazioni di parte avvenute attraverso le consultazioni portassero ad un maggior rigore sanzionatorio - evitare di incorrere nel rischio di una bocciatura formale, quindi di ritornare a adeguare il comma 1 alle sanzioni previste nella legge nazionale.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento? Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5, presentato dalla Giunta regionale Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8, come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 9



PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Mi scuso per l'intervento, ma vorrei che i Consiglieri regionali di maggioranza rimanessero seduti ai loro posti quando vi è la fase specifica della votazione. Rammento, anche per esperienza, avendo ricoperto l'incarico di Presidente del Consiglio nella passata legislatura, delle innumerevoli contestazioni che ho ricevuto quando presiedevo rispetto a comportamenti che la maggioranza dell'epoca teneva.
Prego il Presidente di prestare attenzione quando si è in fase di votazione. Vi prego, proprio per mantenere rapporti di correttezza, visto che si sta collaborando sulla legge specifica, di rimanere al proprio posto e di votare ognuno per se stesso e non uno per altri.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, accolgo l'invito e lo faccio mio.
Prego i Consiglieri di evitare, se possibile, continui mutamenti e soprattutto, invito i Consiglieri a pensare alla propria postazione di voto e non a quella degli altri. Tra l'altro, siamo in assenza dei tre Consiglieri Segretari, quindi abbiamo anche maggiori difficoltà a verificare le fasi di voto. Invito tutti a mantenere un atteggiamento di rispetto delle regole.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Prendo atto che la Consigliera Valloggia ammetta di aver votato per un Consigliere che, ancorché vicino, non era seduto al proprio posto e non ha espresso personalmente il voto. Prendo atto, ripeto, come ha preso atto il Presidente, che la Consigliera Valloggia ammetta di aver votato per un Consigliere ancorché fosse vicina, ma vicino o distante poco importa.
Faccio presente al Presidente che non è una votazione regolare. Invito a ripeterla. Se non la ripete, oggi stabilisce una regola che, a distanza di cinque metri, un Consigliere è tenuto a votare per il proprio vicino.
Stabilisca il Presidente una regola.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Obiettivamente, non si può che sottoscrivere la richiesta del Consigliere Vignale. Credo che non ci sia il numero legale e credo che non ci sia necessità di particolare rimproveri alla Consigliera che probabilmente, ha agito - vogliamo dare il beneficio del dubbio - in buona fede. Credo che sia assolutamente opportuno ripetere la votazione per la dignità dell'Aula stessa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ha facoltà.



CASONI William

Per ricordare che non siamo al mercato, ma in un'Aula di Consiglio con un suo Regolamento. Il Regolamento deve essere applicato dal Presidente.
Poiché si dice che il voto deve essere espresso da un Consigliere, è opportuno - non vogliamo creare ulteriori polemiche - ripetere la votazione. Si è trattato di una votazione formalmente irregolare. Se non vogliamo costituire un precedente che vada contro il Regolamento, il Presidente è tenuto a far ripetere la votazione.



PRESIDENTE

Sarà mia cura far rispettare il Regolamento Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Naturalmente non saremo certo noi a dichiararci al rispetto del Regolamento. Sarà quindi nostra cura, come maggioranza, fare in modo che venga rispettato il Regolamento e che ogni Consigliere, di maggioranza o di minoranza, voti stando al proprio posto. Se ciò non avverrà, vuol dire che non riusciremo a garantire il numero legale e sarà nostra responsabilità.
Quindi, Presidente, per quanto ci riguarda faccia pure ripetere la votazione e faremo in modo che ogni Consigliere voti dal proprio posto.



PRESIDENTE

Era mia intenzione procedere nel senso da lei appena indicato.
Ai sensi dell'articolo 67 del nostro Regolamento, poiché il risultato non è certo, in ragione di presunti comportamenti (che, peraltro, da qui non sono riuscito a vedere), dispongo la ripetizione della votazione sull'articolo 8.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 3, presentato dai Consiglieri Cavallera e Ferrero: Al comma 1 dell'articolo 10 le parole "degli articoli 6, qualora sia disposto il contributo di iscrizione, e" sono soppresse.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Si tratta semplicemente di una conseguenza del parere negativo espresso sull'emendamento precedente. Poiché l'emendamento n. 3 è conseguente all'emendamento n. 2, che proponeva la soppressione dell'articolo 6, per la stessa ragione per cui abbiamo espresso parere negativo sul precedente emendamento, esprimiamo parere negativo in quanto logica conseguenza ed applicazione nel contesto dell'articolo 10 al comma 1.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Vorrei sapere dall'Assessore Borioli se ritenete che questa risorsa sia renumerativa e in che maniera. Secondo noi si tratta di un'ulteriore tassa ad oggi non esistente, che viene introdotta nel sistema.
Capisco che si tratti di una conseguenza logica, ma volevo capire quali erano state le motivazioni del parere negativo per l'altro emendamento. Non sono state dette. È stato solo dato un generico parere negativo senza motivazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Prima precisazione: con il precedente punto non si è introdotta una tassa, ma la facoltà del Consiglio di determinarla. Secondo, leggendo l'articolo 10 si nota che la destinazione eventuale degli introiti derivanti da questo contributo di iscrizione, qualora il Consiglio lo ritenesse, sarebbe destinata, così come le altre risorse indicate nell'articolo 10, a costituire il fondo attraverso cui le Province, cui è delegata la gestione concreta di questa materia, sostengono le loro spese gestionali. Tutto questo sempre se il Consiglio decide di introdurre questa tassa d'iscrizione, alla ragionevole luce di una valutazione riguardante il rodaggio di questa nuova normativa, di cui dovremmo vedere quali effetti produrrà sul mercato reale delle imprese che svolgeranno questo tipo di attività.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 4, presentato dai Consiglieri Cavallera e Ferrero: Al comma 2 dell'articolo 11 le parole "congruo termine" sono sostituite dalle seguenti: "termine non superiore a sei mesi".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Sull'emendamento n. 4 la Giunta esprime parere favorevole.
La definizione presente nel disegno di legge, peraltro piuttosto indeterminata ("congruo termine"), scaturiva da una serie di confronti e di consultazioni in sede di Commissione. Tale termine teneva conto della ragionevole esigenza di concedere alle imprese, soprattutto in sede di prima attuazione, il tempo per regolarizzarsi e adeguarsi alla nuova normativa.
Per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda la Giunta, ben venga una proposta che vada nel senso di introdurre, nei confronti del mondo delle imprese, un principio di maggior rigore nell'adeguarsi alle regole.
Da questo punto di vista è un intervento che va nel senso di una più efficace azione della normativa presentata.
Per questo motivo, tenendo presente che altro era stato l'orientamento emerso in sede di discussione, la Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
L'accoglimento dell'emendamento al comma 2 dell'articolo 11, con le motivazione addotte dall'Assessore, non fa che cercare un aiuto per rendere possibilmente meno generica la legge.
Rimango tuttora sorpreso dal non accoglimento dell'emendamento soppressivo del comma 6, quale raro esemplare di assoluta inutilità in un tessuto di legge. L'articolo 6, che avete deciso di non sopprimere, e che conseguentemente avete votato in modo contrario all'emendamento connesso, è francamente sorprendente.
Mi rivolgo sia all'Assessore Borioli sia al Vicepresidente Peveraro.
Qui si sta parlando di tributi e di termini sanzionatori, siano essi ordinatori o meno sul discorso dei tributi. Ancora stamattina il collega Casoni ha ricordato come, in una Giunta precedente (direi con l'utile contributo dell'allora minoranza), sopprimemmo una serie di tributi che per tante ragioni - alcune ideologiche, altre molto semplicemente pratiche avevano un costo di gestione, dell'insieme procedurale connesso al tributo non proponibile in aggiunta ad un orientamento ideologico che ci vede, non da ora, tendenti a limitare al minimo questa fase.
"Congruo termine" era simile alla definizione dell'articolo 6 (che attiene ad altre tematiche e non ai tessuti di legge) di "sei mesi ordinatori". Apprezziamo il fatto che vengano accolti. È comunque un termine ordinatorio. Il passaggio tra l'eliminazione delle sanzioni, ove ci siano le limitazioni, ad una perentorietà delle stesse, non solo in termini di tributi, ma un po' in tutti i comportamenti dell'amministrazione pubblica, lo riterremmo, comunque, un passaggio culturalmente interessante.
Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11, come emendato.
Il Consiglio approva..
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 14.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 16.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 17.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 18.
Il Consiglio approva.
Ora dobbiamo esaminare l'ordine del giorno n. 363, che è stato considerato collegato ai sensi dell'articolo 78 del Regolamento, e che metteremo in votazione prima del voto finale sull'intero testo.
Ci sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Il nostro Gruppo ha sottoscritto quest'ordine del giorno. Questo ordine del giorno impegna l'Assessorato e l'Assessore a tentare di dirimere la questione che è stata posta, cioè quella di fare in modo che l'utilizzo che, peraltro, avevo già tentato di risolvere durante il mio mandato, non è di facile soluzione perché comporta anche l'attivazione del Ministero e del relativo ufficio competente per autorizzare lo scuolabus a non trasportare solo alunni, ma anche altre persone e avere le coperture assicurative non solo per gli alunni, ma anche altre persone.
A quel punto gli scuolabus potrebbero, effettivamente, sopperire a un bisogno di sociale fortissimo. Faccio un esempio molto semplice: frazionisti e anziani che devono andare al mercato a valle e che non hanno un mezzo di trasporto. In questo caso lo scuolabus potrebbe fungere da navetta sociale che, nei giorni di mercato, di visita, di apertura degli uffici "permette" di spostarsi a quelle persone che non hanno in loco servizi di trasporto pubblico locale. Faccio notare che nella nostra Regione sono moltissimi i Comuni, tra i 1.207 della nostra regione, che non hanno servizi di trasporto pubblico locale; probabilmente saranno perlomeno la metà, con le relative frazioni. A volte, si tratta di Comuni il cui territorio è molto ampio, ma non essendovi alcun mezzo di trasporto a molti anziani non resta che farsi aiutare dal fratello, dalla famiglia o da un vicino per andare a fare degli acquisti minimali o per far fronte ai loro bisogni primari.
Risolvendo tale problema - diamo atto alla collega Cotto che l'aveva posta, già nella scorsa legislatura - attraverso il meccanismo con un'autorizzazione/assicurazione di copertura i Comuni potrebbero attraverso i loro dipendenti, che perlopiù svolgono già il servizio di scuolabus nel territorio di relativa competenza già coperto per il servizio scolari, utilizzare durante la settimana altre due o tre navette in occasione dei mercati o delle visite agli ospedali.
Quindi, auspico un ampio voto favorevole a questo ordine del giorno, ma non solo: auspico che finalmente questa pratica già avviata al Ministero possa essere definitivamente risolta dall'Assessore competente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
1.206 Comuni, di cui 624 hanno meno di 1.000 abitanti, ma noi conosciamo tanti Comuni che anno più di 1.000 abitanti che sono divisi in borgate, frazioni, località e case sparse. Nella passata legislatura avevamo approvato una delibera che fissava al 21 giugno la giornata di contrasto alla solitudine. Questa delibera non è stata revocata dalla Giunta attuale. Ricordo le quattro giornate: 21 marzo volontariato in piazza, 21 giugno contrasto alla solitudine, settembre le migrazioni e dicembre case di riposo aperte. Giornate per richiamare l'attenzione su temi importantissimi.
Siamo ad una settimana dal 21 giugno e credo che dare la possibilità di muoversi agli anziani sia il miglior progetto di contrasto alla solitudine.
Ed è per questo che ogni pullman ed autobus - perché parliamo di questo e non di treni - sono occasioni per richiamare l'attenzione. I cittadini piemontesi non riescono a capire il motivo, per cui quando si è tutti d'accordo sulla soluzione di un problema, il problema non viene risolto.
Sono d'accordo i Consigli di circoscrizione, i Comuni, le Province tutti i Consiglieri regionali, gli Assessori, i Parlamentari, l'allora Ministro Lunardi, però siamo fermi. Non si riesce a sbloccare la faccenda.
Allora, chiedo ai colleghi di maggioranza e al Presidente della II Commissione che, ancora, ringrazio per aver promosso quest'ordine del giorno, affinché in Commissione si discuta ancora a giugno, proprio pensando alla giornata del contrasto alla solitudine che, probabilmente, la Giunta non ricorderà. Questa Giunta vive un po' in solitudine, rispetto al Consiglio. È importante che i colleghi di maggioranza, tutti quelli che si sono dichiarati ufficialmente a favore di questo provvedimento, riescano a prendere contatti con gli amici Ministri e con i Parlamentari, perch questo problema venga risolto.
Noi, sovente, diciamo che dobbiamo dare parola e voce alle fasce deboli. Capisco che per chi abita a Torino, dove non c'è questo problema sia difficile capire questo isolamento, ma tutti i colleghi Consiglieri che vivono nell'altro Piemonte hanno ben chiaro il problema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

A nome della Giunta, essendo questo un tema di cui abbiamo già parlato in alcune occasioni, recepisco, ovviamente, con spirito costruttivo l'impegno che il Consiglio mi chiede, se voterà questo ordine del giorno.
Tuttavia, come amministratore, non vorrei eludere di dire al Consiglio quali sono alcuni aspetti di complicazione amministrativa nella gestione di questa partita. Non vorrei che prima si fosse ingenerato l'equivoco che da parte del sottoscritto ci sia una sorta di mancanza di volontà, di cui peraltro, non si comprenderebbe la ragione, nel voler aiutare gli Enti locali e i soggetti che dagli Enti locali attendono risposte, come quelle evocate prima dalla Consigliera Cotto, senza che questo abbia un qualche motivo e non ci sia, invece, la volontà di collaborare.
Desidero dire che, naturalmente, noi ci adopereremo per fare in modo che il quadro normativo nazionale, in qualche misura, consenta di rispondere al principio, peraltro già contenuto nella legge regionale, che regola la materia del trasporto e che non è attuato e non è attuabile perché le Amministrazioni titolari dell'omologazione tecnica dei mezzi non omologano gli scuolabus per svolgere quel tipo di servizio. Il Presidente Casoni lo sa bene, perché credo fosse lui allora ad aver promosso il testo della legge n. 1. Quella possibilità è già contemplata, il problema è che poi, le Motorizzazioni non omologano i mezzi. Quindi, ovviamente, questo richiede, dal punto di vista normativo, un intervento sul titolare della potestà esclusiva in questa materia, che è lo Stato.
Non mi piace eludere i problemi: questo atteggiamento da parte delle Motorizzazioni va affrontato e vanno dati sbocchi positivi per i quali naturalmente, lavoreremo sulla base delle indicazioni che questo ordine del giorno suggerisce alla Giunta, che, però, non è completamente campato per aria, perché, al di là degli aspetti burocratici, parliamo di mezzi di trasporto sui quali incidono questioni che hanno a che fare con la sicurezza del trasporto. Allora, non è che le Motorizzazioni civili sono soltanto obnubilate da una volontà luciferina di carattere burocratico.
Omologare un mezzo vuol dire svolgere sul mezzo stesso una verifica puntuale, affinché il mezzo che è destinato al trasporto di una certa tipologia di utenti possa essere attrezzato per il trasporto anche di altri, e questo non è sempre e semplicemente risolvibile. Peraltro, sapete che gli scuolabus hanno anche delle limitazioni di tragitto: non possono uscire da determinati confini e, in alcuni casi, hanno attrezzature particolari.
Quindi, detto che, ovviamente, sono d'accordo con i principi ispiratori dell'ordine del giorno, , non vorrei che tutti pensassimo che il tema riguarda soltanto lo stabilire che da adesso in avanti gli scuolabus si possono usare anche per altre finalità.
Credo che anche il legislatore nazionale per stabilire questo principio e poterlo tradurre concretamente in maniera responsabile, per non trovarsi poi a piangere qualche disgrazia o tragedia della strada, debba mettere paletti precisi inerenti la tipologia dei mezzi, la verifica e anche alcuni limiti al loro utilizzo, in quanto, se ci limitiamo a dire che i Comuni possono usare liberamente gli scuolabus per svolgere altri tipi di servizio, non sappiamo dove andiamo a parare.
Credo che, da questo punto di vista, nel recepire con spirito costruttivo l'indicazione, dobbiamo tener conto di questi aspetti. Gli scuolabus sono essenzialmente mezzi finalizzati a sostenere il diritto allo studio, poi, per una serie di ragioni ordinamentali, sono sottoposti alle competenze del mio Assessorato, ma, prioritariamente, hanno questa funzione. Dilatarne oltremisura l'utilizzo implica una possibilità ma anche l'attivazione di parametri di verifica che consentano, in primo luogo, di salvaguardare la finalità primaria per cui le risorse sono stanziate e, in secondo luogo, di fare in modo che sia possibile il controllo, affinch alla fine, l'utilizzo promiscuo non allenti i controlli sulla sicurezza con il risultato, dal punto di vista sociale, di produrre qualche beneficio in più nell'immediato. In questo spirito, recepisco le indicazioni del Consiglio e mi adopererò perché il problema possa essere affrontato e risolto.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indico la votazione palese sull'ordine del giorno n. 363, presentata dai Consiglieri Rutallo Auddino, Muliere, Laus, Bizjak, Reschigna, Cotto, Guida, Manolino, Casoni e Ricca, connesso al disegno di legge n. 164, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1, in materia di trasporto pubblico locale, in particolare, l'articolo 6, che prevede che gli enti locali siano autorizzati a disciplinare, con regolamento, la possibilità di utilizzare gli scuolabus anche per finalità sociali ed assistenziali di trasporto degli adulti, compatibilmente con le esigenze del trasporto scolastico constatato che tale possibilità potrebbe favorire una razionalizzazione delle risorse mediante un maggiore e più economico utilizzo dei mezzi disponibili con una conseguente migliore efficienza e produttività considerato che le amministrazioni locali, nell'utilizzare gli scuolabus per altre esigenze della collettività, ad esempio per l'accompagnamento degli anziani, trovano ostacolo nella normativa statale relativa alle caratteristiche tecniche costruttive dei mezzi destinati al trasporto scolastico e nella specificità della loro immatricolazione valutato che tale problematica attiene alla sicurezza del trasporto ed inerisce ad ambiti di competenza statale impegna la Giunta regionale ad adoperarsi, attivandosi presso il Governo nazionale, per rivalutare il quadro normativo esistente in ordine alla possibilità di utilizzare i mezzi destinati al trasporto scolastico anche per finalità sociali ed assistenziali di trasporto degli adulti, in modo da rispondere alle sollecitazioni provenienti dalle amministrazioni locali".
Il Consiglio approva.
Prima di procedere al voto finale sull'intero disegno di legge, chiedo se ci sono ulteriori interventi per dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Il nostro Gruppo ha seguito l'iter del provvedimento in Commissione: molte modifiche sono state recepite in questo testo. Il nostro parere era in linea di massima, favorevole all'espressione di un voto positivo. Ci che ci porta, invece, ad un voto di astensione è il fatto di non avere accettato l'emendamento abrogativo dell'articolo 6. Di fatto, è vero che non viene introdotta, ma viene mantenuta la possibilità in futuro di applicare una tassa, che qui viene chiamata di registrazione, in un settore sul quale, finora, non gravava alcuna tassa. Fino ad oggi, chi noleggiava un autobus lo noleggiava e basta.
Era giusto normare il settore, ma, secondo noi, era altrettanto giusto non gravarlo di una tassa.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Casoni.
Colleghi Consiglieri, vi invito, per cortesia, a moderare il volume della discussione!



CASONI William

Era opportuno non introdurre una tassa in un settore che si vuole normare. Come abbiamo detto, le finalità le condividiamo, affinché vi sia più sicurezza, più trasparenza, più vera concorrenza nell'effettuazione dei preventivi, vera possibilità di separare, in un certo senso, gli automezzi adibiti a trasporto pubblico locale da quelli, invece, adibiti a noleggio con conducente, che - lo ripeto - trasportano per lo più gite scolastiche gruppi di anziani in pellegrinaggio, gruppi di tifosi che escono dalla loro città per seguire manifestazioni sportive, gruppi sportivi, associazioni e bande musicali.
Era necessario fare in modo che non vi fosse l'introduzione di un orpello, quindi, per lo meno, mi auspico che, essendo prevista la possibilità, questa possibilità non venga in futuro esercitata. Visto che si dice che viene attivata una tassa di registrazione per la quale sarà effettuato un controllo, per la quale controlleremo, credo che tale tassa non possa essere superiore ad una cifra di 100 o 200 euro. Moltiplichiamola per la decina di aziende che effettuano noleggio autobus in Piemonte avremo un incasso per le casse regionali di 7-8 mila euro, relativamente al quale dovremo effettuare un controllo sul registro per vedere chi questa tassa l'ha pagata, chi non l'ha pagata e per i solleciti. Il risultato sarà che l'Assessore al bilancio, probabilmente, si troverà un incasso di 8 mila euro a fronte di 15 o 16 mila euro di spese di gestione della stessa legge.
Quindi, il nostro voto di astensione è motivato, ripeto, Alleanza Nazionale avrebbe votato a favore perché era giusto. È giusto normare nel resto della normativa questo settore, ma non è giusto introdurre un nuovo appello. Per questo motivo il nostro sarà un voto di astensione a questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge n.164.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Richiesta di chiarimenti su lavori attinenti la VII Commissione consiliare in merito al fallimento di Consortium MPF


PRESIDENTE

Su richiesta del Presidente della VII Commissione hanno chiesto di intervenire, su una vicenda attinente i lavori svolti in VII Commissione, i Consiglieri Auddino e Vignale.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo brevemente per illustrare al Consiglio, ma soprattutto alla Giunta, anche se non vedo il Vicepresidente Peveraro...



PRESIDENTE

Verifichiamo se il Vicepresidente Peveraro si trova presso i corridoi.



VIGNALE Gian Luca

Lo chiedevo solamente perché credo che sia importante non solo la presenza del Vicepresidente, ma anche la competenza sull'industria.
Ad ogni modo, io vado avanti. Oggi vi è una presenza della Giunta assolutamente rilevante, da un punto di vista numerico, quindi ne approfittiamo.
La situazione è brevemente questa. Il TOROC appalta alla società Consortium MFP un appalto per 21 milioni e ottocentomila euro. La Consortium MFP subappalta per 25 milioni di euro a terze aziende. Questo per un motivo. Alcuni colleghi e anche alcuni membri di Giunta ricorderanno l'articolo sul giornale che raccontava di quando a Cesana vennero trovati 150 cinesi che dormivano all'interno di un locale. Erano dipendenti della Pico, società di Hong Kong che costituisce, insieme alla Mostre Fiere di Nichelino, la società Consortium, che aveva mandato manovalanza e strutture dalla Cina rivelatesi poi inadatte. La manovalanza non era adatta al luogo in cui lavorava perché le strutture non erano idonee. A questo punto, si sono rivolte alle imprese piemontesi spendendo 25 milioni di euro.
Di questi 25 milioni, una parte (circa il 20%) è già stata girata alle imprese subappaltate. Tutta la rimanenza invece è rimasta in parte a TOROC e in parte è stata spesa.
Il Tribunale di Torino la scorsa settimana ha dichiarato fallita la Consortium MFP. Tenete conto che le imprese subappaltatrici sono più di 150 per un numero di 1.500 dipendenti. Buona parte di queste sono imprese piemontesi.
Cosa accade adesso? E perché la richiesta che io e il collega Auddino a nome della Commissione e non a titolo personale, intendiamo fare? Domani pomeriggio vi sarà un incontro tra il Curatore fallimentare e il dottor Vaciago in qualità di Direttore generale di TOROC per cercare di trovare una soluzione (spero che qualche Assessore prenda appunti).
TOROC possiede ancora nelle sue casse sei milioni e ottocentomila euro che non ha mai girato a Consortium. In più possiede un milione di euro corrispondenti alla fideiussione che Consortium fece quando vinse l'appalto. Quindi ci sono più di sette milioni di euro a disposizione.
La cosa che noi chiediamo è che questi sette milioni di euro vengano girati immediatamente alle imprese affinché possano pagare l'IVA e i contributi e non rischiare il fallimento, anche perché alcune di queste imprese stanno rischiando il fallimento. Considerato che, vista la garanzia che da una parte TOROC, dall'altra Consortium fondate le due grandi società fieristiche nazionali e internazionali si sono fidate facendo dei fatturati che sono in alcuni casi anche doppi o tripli rispetti ai fatturati annui.
Per cui molte di queste imprese stanno rischiando il fallimento. La cosa che noi chiediamo adesso (poi la Commissione stenderà nel merito un documento) è di vedere in futuro come non far perdere nemmeno un euro alle imprese che hanno operato.
La Regione Piemonte, considerati i 20 milioni di euro finanziati e il suo peso istituzionale, deve intervenire con il Curatore fallimentare, ma soprattutto con TOROC affinché siano immediatamente liquidati i sette milioni e ottocento mila euro ancora a disposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Io alcune cose le tralascio perché sono state già dette dal Consigliere Vignale.
C'è stata recapitata nella mattinata una lettera inviata dal Comitato dei creditori, indirizzata ai componenti della VII Commissione. Io chiedo che questa nota venga distribuita a tutti i Consiglieri, affinché abbiano la possibilità di leggere le cifre e i dati ivi riportati.
Giovedì scorso, abbiamo incontrato in VII Commissione i rappresentanti del Comitato dei creditori nei confronti di Consortium MFP. So che questo non è un argomento che appassiona perché si tratta di cifre, ma voglio dire ai colleghi e agli Assessori che dietro a questo Comitato dei creditori vi è un centinaio di medie e piccole aziende che hanno effettuato dei lavori e che rischiano, per la situazione che si è venuta a creare, moltissimo; sono anche a rischio alcune migliaia di posti di lavoro.
Pertanto è molto importante, secondo me, un momento di attenzione.
Questo Consorzio denominato appunto Consortium MFP, come diceva lo stesso collega Vignale, è stato oggetto di un appalto da parte del TOROC e poi, a sua volta, ha subappaltato a una cinquantina di aziende medio-piccole, che a loro volta hanno subappaltato a centinaia di piccole aziende lavori che ammontano a 25 milioni di euro.
Le cifre in essere sono molto importanti se ci riferiamo a ditte artigiane e a ditte che hanno corso moltissimo per concretizzare i lavori e dare la possibilità al TOROC e alle Olimpiadi di aprire regolarmente i siti olimpici, come è stato poi fatto.
Il problema consiste nel fatto che a queste aziende, per effetto di un fallimento in corso da parte di Consortium, i pagamenti sono stati fatti in modo irrisorio; si presume un totale per un 25%, come ci hanno riferito i creditori, e quindi molto lontano dalla somma che devono riscuotere. Tra l'altro, il 25% è distribuito anche in modo non uguale, per cui esiste effettivamente una grande preoccupazione da parte di questi operatori e di questi artigiani per il loro futuro.
Consortium è formato da due aziende: una cinese, la Pico, e una piemontese, che continua ancora oggi ad operare. Nulla è dato sapere su Pico, che se ne torna a Hong Kong felice e contenta, mentre sappiamo che l'altra continua ad operare sul territorio. Invece, chi è in difficoltà e non riesce più a lavorare sono le piccole aziende che vantano crediti consistenti.
Dobbiamo tenere alte le ragioni di queste aziende. Il rischio è che essendoci di mezzo un Curatore fallimentare, questi veda il problema in modo burocratico e si corra il rischio di non venire a capo della situazione.
Non crediamo - almeno, è quello che penso - che i problemi siano emersi per una mala gestione da parte di TOROC o da parte di altri, ma il fatto vero, la conseguenza vera è che, in questo momento, tutte le aziende che hanno effettuato i lavori (sono tantissime) si trovano in difficoltà.
Gli Assessori competenti - dall'Assessore Peveraro che ha la delega all'industria, all'Assessore Migliasso, all'Assessore Bairati - potrebbero acquisire tutta la documentazione necessaria, ascoltare anche il comitato dei creditori, per evitare che cada un velo, che tutto cada nel dimenticatoio, mentre i problemi sul territorio continueranno ad insistere.
A noi non compete esprimere giudizi, ma la nostra preoccupazione nasce dal fatto che circa il 40% delle aziende opera in Piemonte e moltissime altre nella realtà torinese: ciò può creare delle conseguenze sull'occupazione.
Vogliamo semplicemente che si faccia chiarezza, che si dia udienza agli artigiani e al comitato, in modo da tenere viva la situazione prima che TOROC chiuda i battenti e poi "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto" e non si possa più porre rimedio.
Il lavoro di per sé - è un concetto che esprimo - è sacro, ed è sacro che chi ha compiuto dei lavori venga giustamente ricompensato.



PRESIDENTE

Confidiamo in un positivo sbocco della vicenda che ha delle ricadute estremamente complesse e delicate sul tessuto produttivo e anche su una serie di lavoratori che attengono alle loro competenze.


Argomento: Immigrazione

Esame proposta di deliberazione n. 174, inerente a "Individuazione, ai sensi dell'art. 5 della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39 (Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati), delle associazioni aventi titolo a proporre propri candidati in seno alla consulta regionale per i problemi dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie di cui all'articolo 4 della legge regionale 8 novembre 1989, n. 64 (Interventi regionali a favore degli immigrati extracomunitari residenti in Piemonte)"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare la proposta di deliberazione n. 174, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La proposta di delibera è stata licenziata dalla VII Commissione consiliare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Il Gruppo della Lega Nord è assolutamente contrario alla proposta di deliberazione n. 174. Il Gruppo non è assolutamente d'accordo né sulla necessità di istituire e rinnovare la Consulta, legata ai lavoratori extracomunitari e alle loro famiglie, né sul metodo utilizzato per individuare le organizzazioni maggiormente rappresentative per il rinnovo della Consulta. Pertanto preannuncio un voto fortemente contrario e mi riservo di intervenire in dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Vorrei rivolgere una domanda al Presidente, ma anche all'Assessore: la delibera viene illustrata?



PRESIDENTE

L'Assessore, alla mia domanda, non ha fatto richiesta di intervenire; è ovvio che se l'Assessore lo ritiene, gli viene data la parola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

assolutamente ovvio, non perché il Presidente non abbia detto una cosa corretta, ma perché, al di là del merito della delibera, in sede di Commissione, vi è stata una discussione piuttosto prolungata. Una discussione - fra l'altro fra Gruppi di maggioranza, non fra maggioranza e opposizione - rispetto ai soggetti da individuare all'interno della delibera stessa. Mi aspettavo che almeno una parte della discussione emersa, venisse ripresa.
Detto ciò, noi manteniamo grandi perplessità da un punto di vista metodologico rispetto a come si è arrivati alla stesura della delibera.
Dobbiamo capire se vi sono delle regole che, oltre ad essere condivise valgono anche. Nel senso che corrisponde a verità che la Consulta è un soggetto che deve essere costituito ai sensi della legge regionale n. 64 dell'89, ma è altrettanto vero che abbiamo proceduto all'individuazione dei soggetti all'interno della Consulta stessa, senza il rispetto della legge.
In un caso avevamo un numero di soggetti che non possedevano i requisiti, quindi abbiamo deciso - con una scelta che è stata prima un'indicazione della Giunta e poi fatta propria dalla maggioranza della Commissione, non dal nostro Gruppo consiliare - che, posto che non potevamo rispettare quello che la normativa in oggetto diceva - perché superata, per mille motivazioni che poco hanno a che vedere - si intendeva superarla con un'individuazione differente. Tant'è che si è aperta in sede di Commissione una disquisizione che nulla aveva a che fare con chi aveva i titoli, ma una disquisizione legata più alle associazioni da far entrare all'interno della Consulta - perché erano più o meno "mie amiche" - e non rispetto ai titoli che possedevano...
L'Assessore può fare tutte le smorfie che vuole, ma corrisponde assolutamente a verità.
Quando il Gruppo della Margherita chiede che vengano inserite all'interno della Consulta due associazioni che possiedono i requisiti etici, morali, tutto quello che vogliamo, ma non hanno i requisiti presenti di legge, e quando l'Assessore ne individua nelle cinque o quindici (non ricordo quali dei due scaglioni possiedono i requisiti) alcune che non hanno i requisiti, ma che vengono inserite dando alcune indicazioni etniche, superate quelle etniche, per numero di associati e per tutta una serie di indicazioni e di metodologie che ci si danno, ma che non rispondono alla legislazione, è ovvio che vi è un'indicazione assolutamente arbitraria dell'istituzione della Consulta. Che, per carità, va al voto del Consiglio, per cui è il Consiglio che decide non solo se istituire la Consulta, ma anche se istituirla con questi soggetti.
Noi non prenderemo più la parola, ma esprimeremo un voto di contrarietà non relativamente allo strumento, anche se in merito allo strumento avremmo delle perplessità perché è frutto di una legge del 1989 che fotografava l'immigrazione con la realtà sociale di allora. Oggi viviamo una realtà che ha certamente una situazione differente. Rileviamo che se è vero che noi in qualche modo, siamo obbligati ad istituire la Consulta, che si doveva istituire credo dopo due mesi (non ricordo bene cosa dice la legge) dalla data di istituzione del Consiglio, avremmo avuto, se si voleva dare una risposta (dico "avremmo", perché vale per i Gruppi consiliari come per la Giunta regionale, ma noi non eravamo particolarmente interessati a questo tema), tutto il tempo per presentare un disegno di legge o una proposta di legge modificativa o sostitutiva della legge 89, contenente indicazioni differenti rispetto alla costituzione della Consulta.
Non daremo un voto favorevole, in parte perché, di fatto, andiamo ad istituire un soggetto che crediamo scarsamente rappresentativo così come istituito. Inoltre, tale soggetto è figlio di una legge che non risponde più alle modalità con cui si divide il frantumato e variegato mondo della rappresentanza extracomunitaria e, tra l'altro, viene istituita una Consulta non seguendo le regole.
già capitato un caso in cui abbiamo istituito una Commissione o una Consulta andando un po' fuori dalle regole, ma supportandola con un giorno del giorno (parlo della Consulta dei Consumatori, anche quella figlia di una legge un po' vecchia e da modificare). In qualche modo, l'ordine del giorno ha autorizzato il non rispetto della normativa così come indicato.
Qui non è avvenuto e quindi, per le motivazioni prima espresse e per il carattere assolutamente discrezionale della scelta di chi è più amico o dell'associazione che è più o meno amica di un partito politico o di un altro, non esprimeremo un voto a favore rispetto alla delibera in oggetto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Siamo favorevoli alla proposta di deliberazione. Già in sede di Commissione si è avuta un'ampia discussione, in cui l'Assessore ha dato molte informazioni sul come si sta lavorando all'interno dell'Assessorato per modificare una legge che risale al 1995. Crediamo, però, che nelle more di una nuova legge, che sarà più aggiornata rispetto ai grandi problemi dell'immigrazione e alle nuove tematiche che l'immigrazione ci pone, è necessario e utile procedere alla nomina di questa Consulta. Non si tratta di un'invenzione dell'ultima ora: è una Consulta prevista da una legge del 1995. Oggi stiamo semplicemente rinnovando una Consulta, attenendoci quasi rigorosamente all'articolo 5 della legge, che individua criteri e modalità di scelta delle associazioni individuate. Mi sembra che in Commissione il dibattito sia stato molto trasparente e approfondito, tant'è che sono stati accolti molti suggerimenti emersi in tale ambito, per cui ritengo che sia utile rinnovare la Consulta. Ovviamente, siamo anche interessati sul lavoro che si farà, come Assessorato e come Consiglio, per la predisposizione di una nuova legge.
Credo che la cultura dell'accoglienza e dell'integrazione, per una regione che sempre più ospita immigrati, sia necessaria. Credo che una Consulta ci possa aiutare anche per avere degli interlocutori e per non essere legati alla cronaca degli avvenimenti, cioè per seguire, passo dopo passo, il fenomeno. Sicuramente la Consulta ci può aiutare.
Consigliere Rossi, non credo che i problemi si risolvono nascondendo la testa sotto la sabbia. Sicuramente si presentano problemi importanti, ma noi dobbiamo essere abituati e pronti ad una cultura dell'accoglienza, se non vogliamo avere un'immigrazione cosiddetta "stracciona", quella che porta soltanto problemi.
Siamo convinti che l'immigrazione sia utile per noi e per chi viene in Italia a lavorare. Noi vogliamo lavorare per un'integrazione di chi viene in Italia a lavorare. Crediamo che la Consulta sia uno strumento, anche se limitato, che ci possa aiutare in questo percorso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Sono favorevole, riprendendo l'ultimo punto citato dall'intervento del collega Auddino, ad una politica di integrazione e di accoglienza.
proprio accogliendo che la nostra Regione si arricchisce. Mi ricordo che negli ultimi cinque anni, quando ho avuto la delega in merito, non ho rinnovato la Consulta regionale per l'immigrazione. Avevo portato la delibera in Commissione. Ne avevamo discusso e già allora c'era qualche perplessità sulle rappresentanze e, di conseguenza, la delibera è stata ritirata, anche perché hanno cominciato a funzionare molto bene i Consigli territoriali per l'immigrazione a livello provinciale.
Penso che l'Assessore ci spiegherà l'attività della Consulta e se, a distanza di sette o otto anni (non so a quando risale l'ultima volta che è stata nominata la Consulta, però è avvenuto più di sei anni fa, visto che la sottoscritta non aveva portato in porto la delibera del rinnovamento) tale organismo è ancora veramente attuale, o se la Consulta non è superata dall'Osservatorio regionale sull'immigrazione, che collabora con tutti i Consigli provinciali.
A livello di ogni Provincia opera un Consiglio territoriale per l'immigrazione, tant'è che ogni anno la Regione Piemonte ne organizza la Conferenza regionale, l'ultima delle quali, la quarta, si è svolta tra il 7 o l'8 febbraio 2005, dando buoni frutti. Vorrei capire se la Consulta sostituisce la Conferenza regionale dei Consigli territoriali.
Presidente, penso che su un argomento così importante ci debba essere la dovuta attenzione. Nella nostra regione vivono quasi 200 mila stranieri e credo che debbano avere tutta l'attenzione che meritano.
L'Osservatorio regionale sull'immigrazione e i Consigli territoriali per l'immigrazione funzionavano e funzionano bene, pertanto vorrei capire quale relazione abbiano rispetto a queste nomine. Non ho capito bene come si siano svolti i lavori nella VII Commissione e mi stupisco di non vedere rappresentanti di etnie molto significative nella nostra regione. Penso sia importante la presenza di rappresentanti dei mediatori culturali e sapere quando si terrà la quinta Conferenza regionale dei Consigli territoriali sull'immigrazione.
Devo dire che nei cinque anni scorsi non ho avuto un sollecito per rinnovare questa Consulta. Penso sia necessario un approfondimento. Forse la Consulta non era più necessaria grazie ai Consigli territoriali sull'immigrazione, all'Osservatorio sull'immigrazione, al lavoro che è stato fatto e a queste Conferenze che, annualmente, vedevano riunite tutte le Province (tutti gli atti delle Conferenze sono disponibili).



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore all'immigrazione

Grazie, Presidente.
Non avevo chiesto d'intervenire prima, perché la discussione in Commissione, che si è svolta per ben due sedute, è stata sufficientemente ampia ed io, oltre ad una funzione ad adiuvandum di quelle che restano le prerogative della Commissione stessa, ho svolto anche una relazione in cui davo conto del perché era - a mio giudizio, importante riattivare la Conferenza regionale sull'immigrazione, anche se questa Conferenza nascerà sulla base di una legge, che è stata una buona legge per il tempo in cui è nata e per le funzioni che ha svolto, ma che oggi sente un po' l'usura del tempo.
Nelle more di riscrittura di un nuovo testo legislativo, che comporterà un tempo non indifferente, perché non vorremmo confezionare una legge in vitro, ma vorremmo coinvolgere nel processo del farsi della legge il più gran numero di soggetti anche all'interno del più ampio sistema di e governance, non solo con i soggetti della rappresentanza dei cittadini stranieri, ritengo utile riattivare dopo sei anni la Consulta regionale per l'immigrazione, perché pur conoscendo, partecipando e valorizzando il ruolo svolto dai Consigli territoriali, le stesse associazioni di immigrati chiedono di poter partecipare. È stato chiesto, proprio da loro, che si riattivasse, dopo anni, la Consulta regionale sull'immigrazione, sia pure a legislazione costante, quindi anche con quei limiti oggettivi che la legge può avere.
Ritengo di avere fatto bene ad accogliere questa richiesta, che veniva anche dalla maggioranza e, mi auguro, anche da una parte consistente dell'opposizione, perché consentire a persone rappresentanti di associazioni di poter fare insieme, attraverso un esercizio democratico di partecipazione, un'esperienza in questo senso sia estremamente utile e forse anche un riconoscimento delle competenze, delle professionalità e del contributo che queste associazioni possono dare nel farsi del processo legislativo.
Sulle questioni dell'Osservatorio: la Consigliera Cotto sa meglio di me che l'Osservatorio sull'immigrazione che c'è, esiste ed è stato potenziato gli abbiamo dato qualche funzione e compito in più, in questi mesi svolge egregiamente la sua funzione, ma non è una funzione di partecipazione, è una funzione di monitoraggio, aiuto e supporto a studiosi, enti, associazioni e singoli cittadini che vogliono sapere di più sul mondo dell'immigrazione oggi. Affiancandosi poi all'Osservatorio regionale al lavoro ed alla miriade di altri enti (anche a livello universitario), libere associazioni che studiano, indagano e approfondiscono il mondo dell'immigrazione.
Penso di aver usato, nei confronti della Commissione, lo stesso o identico criterio che fu utilizzato quando fu nominata la prima volta la Consulta. Non avendo la possibilità, ad esempio, di avere quindici organizzazioni formate tutte da lavoratrici e lavoratori esclusivamente extracomunitari, si è usato il criterio d'integrare i posti mancanti avendo cura di consegnare davanti alla Commissione tutte le carte che contenevano le indicazioni di tutte le altre associazioni, che di più si avvicinavano (per la consistenza, presenza e rappresentatività delle varie etnie che in questi anni sono molto cambiate) in modo da integrare i numeri mancanti.
Naturalmente, avevo avanzato, sulla scorta di uno scrupoloso lavoro fatto dagli uffici, che hanno più e più volte sollecitato gruppi e associazioni a compilare la richiesta, una proposta alla Commissione, che era facoltà della Commissione cambiare, sempre sulla base dei criteri stabiliti e purché le associazioni, che i Consiglieri proponevano in sostituzione di altre da me proposte avessero le caratteristiche per essere ricomprese in questo elenco.
Constatato, da parte degli uffici, che questo era e che tutto era perfettamente regolare, è stata predisposta, da parte degli uffici, la deliberazione. Sicuramente, tutti avremmo voluto fare di più. Io stessa avrei voluto fare già la nuova legge e avviare tutti gli adempimenti possibili e immaginabili di questo mondo. Oggettivamente, questo non mi è stato possibile e me ne rammarico per prima, comunque credo che sia stato fatto un buon lavoro. Un lavoro che sarà utile alle cittadine e ai cittadini extracomunitari, ma anche a quelle associazioni di cittadini italiani che pur qui sono presenti, insieme con i cittadini stranieri che al loro fianco operano e che fanno spesso quell'opera straordinaria di integrazione che passa attraverso la conoscenza e l'amicizia e attraverso la possibilità di mediare culture e confronti.



PRESIDENTE

Chiudiamo la fase di discussione generale sulla proposta di deliberazione.
La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Al di là delle discussioni o delle valutazioni diverse che ci possono essere sui risultati finali di questa delibera, credo che dobbiamo prendere atto che è stata fatta una disamina molto approfondita in Commissione.
Dobbiamo ringraziare l'Assessore, che ha lavorato per questa delibera anche al di là delle proprie competenze, ma proprio per supportare il lavoro della Commissione e il grande lavoro credo sia stato svolto dagli Uffici che hanno verificato in maniera precisa che tutte le norme previste dalla legge trovassero comunque una loro rispondenza all'interno della deliberazione finale.
Ad onore del vero, questo andava riaffermato, perché, se non vado errato, abbiamo discusso di questa partita in Commissione per almeno tre giovedì.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Emendamento rubricato n. 1, presentato dai Consiglieri Cotto e Burzi: rappresentante delle "ACLI" al posto dell'"ARCI-Nuova Assoc".
Iniziamo l'illustrazione del primo emendamento, che prevede di inserire un rappresentante delle ACLI tra le associazioni individuate laddove si contemplano tre rappresentanti delle organizzazioni a carattere nazionale maggiormente rappresentative. Attualmente, nella proposta di deliberazione sono previste tre Associazioni: ASGI, Caritas e ARCI Nuova Associazione. Mi pare di capire che l'emendamento tenda a sostituire la terza, cioè l'ARCI con le ACLI.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Chiedo scusa, ma, non facendo parte della VII Commissione, approfitto dei lavori d'Aula per portare un contributo a favore della rappresentatività della Consulta.
Ho guardato velocemente quali sono le Associazioni individuate e ho visto che, ad esempio, manca un'associazione dei lavoratori molto importante, quale l'ACLI, speravo di trovarla nei Patronati come Patronato ACLI. Noi tutti conosciamo benissimo l'attività di questa Associazione.
Invece, nei patronati mi trovo sempre e solo INAS, INCA, ITAL, cioè le espressioni sindacali. Tra i rappresentanti delle Organizzazioni a carattere nazionale maggiormente rappresentative e operanti sul territorio regionale ci sono l'ASGI - la Caritas non è in discussione - e l'ARCI Nuova Associazione. Io non conosco questa ARCI Nuova associazione, conosco l'ASGI. Non so se ha una rappresentanza nazionale, non so se è maggiormente rappresentativa, io la conoscevo più come un'associazione piemontese rispetto al discorso nazionale.
Allora, chiederei di inserire un rappresentante delle ACLI al posto dell'ASGI o dell'ARCI Nuova Associazione.
Avendo la parola - probabilmente, non l'ho scritto nel modo dovuto volevo sottolineare anche un'altra realtà che abbiamo presente: quella dei lavoratori cinesi nella nostra Regione, che non vedo qui rappresentati.
Penso ai Comuni in cui vi è veramente una forte presenza di lavoratori cinesi e ritengo sia sbagliato in questa Consulta non dare anche a loro una rappresentanza, proprio partendo dalla realtà. Ricordo la pubblicazione "Vivere in Piemonte" che avevamo redatto proprio per i cittadini extracomunitari: una delle lingue maggiormente richieste era proprio il cinese, che qui non vedo.
Volevo anche domandare per quale motivo vi è l'Associazione Coordinamento Immigrati della Provincia di Cuneo e non c'è, invece, un coordinamento immigrati delle altre Province, pur sapendo che nelle varie Province c'è un coordinamento per quanto riguarda gli immigrati.
Mi chiedo se, per dare maggior voce a questa Consulta, non sia il caso di rappresentarla meglio e non solo sulla base delle conoscenze dei singoli Commissari della VII Commissione, dove, magari, il collega Pichetto pu aver dimenticato un'associazione biellese, però, non basta, relativamente al discorso della rappresentatività, penso veramente sia necessario svolgere un dovuto approfondimento.
Inoltre, voglio ricordare che a luglio scade il Comitato di gestione per il volontariato - ho presentato anche un'interpellanza. Anche lì, come Commissione - lo ricordo al Presidente della Commissione - dovremo individuare le quattro associazioni di volontariato maggiormente rappresentative, che, a loro volta, possono dare i nominativi per il Comitato di gestione del volontariato, visto che il Consiglio regionale del volontariato non si è ancora dotato di un proprio regolamento. Questo lo dico per non trovarci all'ultimo momento a discutere su chi è più rappresentativo rispetto ad altri.
Però, veramente, mi chiedo se alcune associazioni sono così rappresentative della realtà degli extracomunitari o hanno solo la fortuna di essere raccomandate, nel senso buono del termine, cioè di essere segnalate da qualche Commissario.
Sono favorevole alla Consulta per l'immigrazione, l'importante è che si continui a lavorare e a far lavorare i Consigli territoriali a livello provinciale per l'immigrazione. Sarebbe veramente grave se ci fosse una regia dirigistica a livello regionale e venissero un po' bloccate le attività a livello provinciale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore all'immigrazione

Il mio è un chiarimento di tipo assolutamente tecnico: l'ASGI, la Caritas e l'ARCI Nuova Associazione, su nostra richiesta, sono state segnalate dal Ministero quali associazioni nazionali.
Per quanto riguarda la rappresentanza dei cinesi, non esiste un'associazione di cinesi che abbia i requisiti, nonostante i cinesi siano presenti in molte delle associazioni interetniche, che sono quelle che abbiamo ripescato con quel meccanismo e riportato tra le quindici.
Naturalmente, la parola "raccomandato" non l'ho usata, tanto meno credo vi siano state delle raccomandazioni, perché questi sono posti in cui semplicemente, si lavora, ci si confronta, si fa un'esperienza, si fa anche molta fatica.
Per quello che riguarda il volontariato, cioè la nomina dei quattro rappresentanti del Consiglio regionale del volontariato all'interno del COGE, credo ne discuteremo nelle prossime settimane.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, la ringrazio.
chiaro che, pur nella nostra contrarietà al provvedimento, infatti non abbiamo neanche preso posizione in Commissione - sa bene che la nostra linea è di venire in Aula e dire le cose come riteniamo giusto dire, cioè sulle varie questioni prendiamo le nostre posizioni in modo ufficiale in Aula - siamo favorevoli all'emendamento della collega Cotto, perch sicuramente, riconosciamo che le ACLI hanno operato bene nel settore della cooperazione e dell'aiuto a quelle famiglie, anche extracomunitarie, che hanno dei problemi e, quindi, meritino assolutamente di essere riconosciute. Mi pare invece, alquanto strano e particolare che sia stata prevista con una postilla una cosa abbastanza strana: alle associazioni a cui è stato dato riconoscimento (sono quindici) è stata data la possibilità di essere inserite in questo elenco, anche se non raggiungono la consistenza di almeno 30 soci.
Ciò vuol dire che su queste quindici associazioni, poche sono quelle che raggiungono il numero di 30 soci. Addirittura viene proprio precisato: considerato che le associazioni rientranti nel punto 2 in possesso dei requisiti (almeno 30 soci) non raggiungono la quota prevista, si ritiene di considerare rientranti quelle associazioni di carattere misto che presentino almeno una di una serie di caratteristiche necessarie.
Credo, Presidente, che sinceramente mettere dentro una Consulta delle associazioni che si vantano o dicono di rappresentare delle categorie di cittadini o degli appartenenti ad etnie diverse senza neanche avere 30 soci iscritti, non si possono chiamare associazioni rappresentative del nostro territorio. Le associazioni che non arrivano a rappresentare 30 soci non rappresentano che se stesse e il gruppo dirigente; sicuramente non rappresentano i cittadini che credono di voler rappresentare.
Diversamente, le ACLI sono riconosciute a livello internazionale e non solo italiano, quindi meritano di essere incluse nel novero delle organizzazioni maggiormente rappresentative.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Anche Alleanza Nazionale, pur essendo contraria a questo disegno di legge, approva l'emendamento della Consigliera Cotto. Domando anch'io all'Assessore perché siano state escluse le ACLI. Nella risposta precedentemente data non è stata data una spiegazione.



PRESIDENTE

Sono pervenute due richieste di emendamento. Mentre la prima è, dal punto di vista tecnico, accoglibile, la seconda non è considerata ricevibile dagli Uffici in quanto indeterminata.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore all'immigrazione

Intendo semplicemente dire che la scelta non l'ho fatta io. Ho semplicemente fatto una proposta che per quella parte non è stata emendata dalla Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Intervengo solo per dire che la risposta dell'Assessore sorprende perché siamo in Aula. Se c'è un emendamento, lei deve dire se lo accoglie o meno, non può solo dire non è stata presentato in Commissione. Dica i motivi perché inserisce l'ARCI e non le ACLI. Questa è la risposta che vorremmo avere da lei.
Noi abbiamo visto il lavoro della Commissione e proponiamo di sostituire ARCI con ACLI. Ci dia una risposta su questo tema.



PRESIDENTE

Tengo solo a precisare, Consigliere Casoni, che la proposta su cui siamo chiamati a votare è la proposta della Commissione, che ha votato al suo interno e ha avanzato una proposta. Su questa proposta i Consiglieri possono avanzare ogni proposta emendativa. La Giunta può indicare un parere positivo o negativo su qualsiasi emendamento.



CASONI William

Quindi l'Assessore ha piena facoltà di poter dire che accoglie l'emendamento cambiando, su richiesta, quello che è stato il parere della Commissione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore all'immigrazione

Mi scuso con il Consigliere Casoni, ma non avevo capito che chiedeva un parere sull'emendamento. Avevo compreso che mi chiedesse come mai non lo avessimo inserito.
Io sono, come credo tutti in quest'Aula, assolutamente rispettosa del grande lavoro che le ACLI fanno da molti anni. Dico semplicemente che la proposta di togliere l'ARCI e di sostituirla con le ACLI mi vede contraria perché darei parere contrario ad un lavoro che è stato fatto dalla Commissione e dalla Commissione votato e mandato in Aula.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di accomodarsi in Aula per procedere alla votazione dell'emendamento n.1, presentato dalla Consigliera Cotto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 2 presentato dai Consiglieri Cotto e Burzi: rappresentante dei lavori cinesi.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Prendo per buono, perché non ho motivo per dubitarne, la dichiarazione dell'Assessore, che dice che non ci sono associazioni di cinesi.
Mi sembra molto strano, perché ho conosciuto delle persone che sono venute a parlarmi in rappresentanza anche di altri.
Verificherò questo, e lo verificheranno quelli che lavorano nella Provincia di Cuneo.
Quindi sulla base delle dichiarazioni dell'Assessore, ritiro questo emendamento, però, Presidente, ripresento l'emendamento delle ACLI, ai rappresentanti degli Istituti di patronato, perché scusate signori: le ACLI sono le ACLI.
Io penso che vi siate presi una bella responsabilità - mi rivolgo a chi vuole sentire - nel votare no all'inserimento di un rappresentante delle ACLI in questa consulta, dove c'è solo da lavorare, dove non ci sono gettoni, dove ci sono persone che possono svolgere un lavoro eccezionale.
Le ACLI sono un patronato alla pari dell'INAS, dell'INCA e dell'ITA.
Magari qualche patronato che è già rappresentato dall'ARCI può fare un passo indietro, in modo che si possa inserire il rappresentante delle ACLI.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, le chiedo scusa, stiamo parlando sull'emendamento n.
2, che quindi viene considerato ritirato. Non ho altri emendamenti. O presentate altri emendamenti, oppure...



COTTO Mariangela

Infatti ho detto che lo stesso emendamento proposto al punto, glielo ripresento, nella parte che riguarda i rappresentanti degli istituti di patronato.



PRESIDENTE

Prego allora di consegnarmi l'emendamento, altrimenti non posso procedere alla votazione.
Emendamento rubricato n. 3, presentato dai Consiglieri Cotto, Giovine Burzi, Ferrero, Nicotra, Dutto, Rossi, Boniperti, Casoni e Vignale: al posto del "patronato INCA" inserire le parole "rappresentanti delle ACLI".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Per esprimere la nostra posizione a favore dell'emendamento firmato anche dal Gruppo della Lega Nord e presentato dalla Consigliera Cotto.
Riteniamo veramente strano che non si voglia inserire almeno fra i rappresentanti di istituto di patronato ed assistenza sociale a carattere nazionale maggiormente rappresentativi che assistono in Piemonte gli immigrati e le loro famiglie, le ACLI. Mi pare alquanto strano che rappresentanti de La Margherita non votino un emendamento di questo tipo o addirittura, non abbiano proposto loro stessi l'inserimento delle ACLI fra le organizzazioni operanti a favore degli extracomunitari emigranti in Italia o a tra gli istituti di patronato. Erano poi sei gli istituti che si potevano inserire, le ACLI avevano tutto il diritto di poter essere inserite. Spiace questa posizione assolutamente contro le ACLI, specie in un punto, quello che abbiamo in esame in questo momento con l'emendamento che vede inseriti i tre Sindacati che fanno parte della solita triplice: CGIL, CISL, UIL.
Non è indispensabile inserire sempre le stesse forze sindacali, ma in questo caso le ACLI rientravano a pieno titolo.
Propongo un'alternativa che potrebbe accontentare tutti: fare una velocissima modifica alla legge e, anziché inserire tre o quattro istituti rappresentativi, si potrebbero lasciare le organizzazioni sindacali e aggiungere le ACLI. Potrebbe essere una mediazione che va bene per tutti compreso il Gruppo de La Margherita che, purtroppo, è legato ad una scelta imposta dalla sinistra.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Non direi che sia una scelta imposta dalla sinistra. La Consigliera Cotto, Assessore all'epoca, e il Consigliere Rossi, autorevole Presidente del Consiglio di allora e membro della VII Commissione, dovrebbero sapere che le ACLI non erano inserite neanche nella vecchia consulta...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Cotto)



RONZANI Wilmer

Questa importanza delle ACLI che voi giustamente sottolineate, c'era anche allora, Consigliera Cotto...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Cotto)



PRESIDENTE

Per cortesia, prego i Consiglieri di non intervenire e di lasciar parlare il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Vi ricordo che stiamo parlando di una proposta che fece la VII Commissione di allora al Consiglio, i lavori istruttori vennero fatti dagli Uffici che la Commissione valutò ed esaminò. Lavoro che ha svolto la VII Commissione anche in questa occasione. Il lavoro che abbiamo fatto in questi tre incontri era esattamente quello: un lavoro istruttorio volto ad individuare le associazioni più rappresentative sulla base di criteri che hanno rassegnato gli Uffici alla Commissione. Questo è il lavoro che si è fatto senza un atteggiamento pregiudiziale nei confronti delle ACLI, ci mancherebbe.
Consigliera Cotto, nella Consulta precedente, quella che abbiamo deciso di rinnovare, le ACLI non c'erano: capite cosa voglio dire? Così come allora, si è proceduto ad un esame il più oggettivo possibile del grado di rappresentatività delle varie associazioni - non dico che le ACLI non abbiano una parte di questa rappresentatività - convenuto sul fatto che andassero previste quelle e non altre organizzazioni. Non c'è un atteggiamento pregiudiziale, Consigliera Cotto. Le ACLI esistono in questo Paese da anni e anni, quella consistenza organizzativa c'era ben prima del '96, ma questo non vi ha impedito di escluderle...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Cotto)



PRESIDENTE

La prego, Consigliera Cotto, avrà modo di intervenire anche sull'emendamento.



RONZANI Wilmer

Non ha impedito alla VII Commissione di allora di fare esattamente le stesse valutazione che ha fatto la VII Commissione oggi: valutare e tener conto dei vincoli previsti dalla legge e quali erano le organizzazioni o le associazioni maggiormente rappresentative. Nella scelta di individuare i Patronati come organizzazioni da includere nella consulta, si è fatto semplicemente una valutazione oggettiva. Non vorrei che passasse l'idea ahimè davvero sbagliata e vorrei che venisse dissipato questo dubbio secondo cui emerge un atteggiamento punitivo nei confronti di un'associazione che io rispetto per il grande lavoro che svolge anche sul piano dell'immigrazione, Consigliera Cotto, come le ACLI.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Credo vadano chiariti alcuni aspetti. Formalmente è la VII Commissione che ha preparato la delibera, in realtà la proposta è arrivata dalla Giunta. La Giunta è arrivata in VII Commissione portando un testo che l'Assessore, sottolineo l'Assessore, ha ritenuto di scrivere. Lo stesso Assessore e la maggioranza, perché la maggioranza l'ha votata e non ha nemmeno ritenuto opportuno dare una rappresentanza maggiore e differente rispetto ai soggetti.
Partendo dal presupposto che riteniamo sia un soggetto superato e partendo dal presupposto che rileviamo quanto poco interessi all'Assessore proponente la discussione, è altrettanto importante significare che, in più di un'occasione, almeno il nostro Gruppo consiliare e anche altri, hanno fatto presente come se a rappresentare le organizzazioni sindacali mettiamo CGIL CISL e UIL, se a rappresentare i patronati mettiamo di CGIL, CISL e UIL e se a rappresentare alcune associazioni mettiamo l'ARCI, è ovvio che in qualche modo, non è che si bada soltanto alla rappresentanza territoriale, ma si da una chiarissima connotazione politica rispetto alla composizione della Consulta, ma non solo in quello.
Ho anche condiviso il lavoro senza intervenire più di tanto, quando si ritiene che uno strumento sia poco adeguato si può migliorare, si pu passare il tempo a discutere in Commissione, ma non intervenire più di tanto.
Che un Gruppo consiliare, La Margherita (è agli atti, non è un'invenzione) abbia voluto inserire alcune associazioni che non c'erano come l'AIZO o come il Gruppo di Volontariato Vincenziano perché le associazioni indicate dall'Assessore, sottolineo dall'Assessore, sono associazioni alcune delle quali chiaramente schierate a sinistra, o con il partito dell'Assessore...Ho fatto il Presidente di Circoscrizione, vuole che faccia i nomi? Almaterra non è un'associazione senza nome e cognome non ho proprio sbagliato, le posso anche dire dove si trova la sede e chi è il Presidente. Non ho affatto sbagliato e so anche molti loro associati dove hanno la tessera. Che a questa si sia voluta dare una connotazione assolutamente politica è chiaro.
Noi abbiamo fatto una proposta in Commissione: Sindacati e Patronati si differenzino. È ovvio che posso proporre l'UGL, non mettete l'UGL, non importa, inserite qualche patronato rappresentativo che non sia uno dei tre sindacati che sono rappresentati da una parte dalle organizzazioni sindacali e dall'altra da patronati che, guardo caso, oltre ad avere delle sedi sparse nel territori, queste sedi ospitano tanto le organizzazioni sindacali, quanto i patronati (nel 90% dei casi). È ovvio che vi è, anche se in un soggetto che a poco serve (questo noi riteniamo), una chiarissima indicazione politica tant'è che anche all'interno della maggioranza alcuni partiti hanno dovuto intervenire perché fosse meno esplicita. Vogliamo dire così? Allora riconduciamo tutto a verità. Pur in una Commissione che non cambierà, ahimè, in positivo le sorti delle realtà immigrate, noi vogliamo dire la verità: noi siamo qui a perdere tempo, come abbiamo perso tempo ...tempo non si perde mai, come abbiamo impegnato molto tempo in Commissione quando in realtà la rappresentanza non è fatta dalle associazioni, ma da nuclei o associazioni formali, e non formali, che rappresentano molto di più le comunità di quanto non le rappresentano associazioni con venti aderenti. Quando etnie assolutamente popolose presenti nella nostra città sono rappresentate da associazioni con venti o trenta iscritti, si comprende bene come quell'associazione rappresenti le velleità del Presidente o del Vicepresidente di turno, ma non c'entrano le etnie.
Detto ciò, occorre rilevare come ci sia stata un'indicazione, per cui siamo lieti di aver sottoscritto e proponiamo una possibilità di rappresentanza maggiore. Non si può negare - e le ACLI non sono certo un soggetto strettamente legato ad Alleanza Nazionale - che vi sarebbe una rappresentanza maggiore.
Ricordo ai colleghi che quando faranno i Presidenti del Consiglio diranno "tempo", per ricordare che il tempo a disposizione è scaduto altrimenti lo fanno fare a chi presiede l'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

A me spiace ritardare il ritorno a casa di chi ha fretta...



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, abbiamo cura di cercare di rispettare il Regolamento, ma stiamo parlando sull'emendamento n. 3, su cui alcuni Consiglieri si sono iscritti a parlare ed hanno diritto a farlo.
Prego, Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Non vorrei che mi sollecitasse a presentarne altri dieci per poter parlare. Così avrebbe detto il Consigliere Chiezzi e ne avrebbe presentati venti. Se dovete andare a casa, chiedete al Presidente del Consiglio di chiudere i lavori e ci aggiorniamo, altrimenti penso di avere diritto, come gli altri Consiglieri, di intervenire, anche se parliamo di cose che vi danno fastidio. Grazie.
Innanzitutto, intervengo per dire al Consigliere Ronzani che la Consulta sull'immigrazione è precedente alla mia gestione di Assessore l'ha confermato anche l'Assessore Migliasso - per cui, sia la sottoscritta sia il Presidente del Consiglio Rossi non c'entrano su questo. Se ben anche in allora non avessimo pensato alle ACLI, sarebbe per questo - come direbbe il Consigliere Burzi - che abbiamo perso le elezioni o che voi le avete vinte.
Vogliamo migliorare. Abbiamo già pagato gli errori fatti. Fate bene a ricordarlo, ma noi cerchiamo di adoperarci affinché voi non li ripetiate.
Personalmente sono iscritta alle ACLI. Ho iniziato la mia attività nel sociale proprio nelle ACLI. Sono stata anche responsabile, a livello regionale, di gioventù aclista. Conosco bene questo patronato, conosco bene questo movimento e posso capire il silenzio de La Margherita, che deve accettare un rappresentante dell'ARCI e un rappresentante dell'INCA. Questi non si possono toccare, mentre avete votato contro un emendamento per inserire le ACLI. Tra di noi ci siamo detti: "Non abbiamo capito, non è possibile" e allora tutti i colleghi della minoranza mi hanno detto: "Proponilo come patronato, perché senz'altro si sono sbagliati, non possono pretendere di avere tutto, anche in una Consulta come quella dell'immigrazione, perché dobbiamo ringraziare le ACLI, con tutti i suoi sportelli, così come tanti altri patronati". Non riconoscere qui questo lavoro e riconoscerlo poi sul territorio, o fare finta, non mi pare molto corretto.
Ha ragione il collega Rossi nel dire: "Vediamo di modificare la legge e inserire, anziché tre, quattro o cinque patronati". Potrebbe essere una mediazione. Voi invece insistete: "No, l'INCA non si tocca". Per me va bene, ci mancherebbe, però perché le ACLI non possono avere spazio? Allora modifichiamo la legge.
Quando si trattava del Consiglio regionale del volontariato, che prevedeva solo due rappresentanti e li volevate, giustamente, tutti e due di maggioranza, l'abbiamo modificato e abbiamo fatto un'apertura in modo che ci sia anche un rappresentante della minoranza.
Come vedete, la Lega è per la mediazione, perché la proposta l'ha fatta il collega Rossi. Mediare.
Noi siamo favorevoli a questa Consulta. Vogliamo che funzioni. Siamo per l'integrazione e pensiamo di poterlo affermare perché si è credibili per quello che si fa. Politiche per l'integrazione abbiamo tentato di farne, indipendentemente dal risultato.
Se siamo persone per bene, anziché "arraparci" per avere potere potere e potere - magari apriamo un pochino all'opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
La mediazione mi sembra più che accettabile. Sono anch'io d'accordo ad allargare il numero dei membri in un numero da definirsi, in modo da ottemperare a quanto richiesto dalla minoranza. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Buquicchio, faccio notare, rispetto alla sua ultima proposta, che stiamo operando in attuazione di una legge che prevede casistiche particolari e un numero particolare dei componenti, a seconda dei vari settori. Ogni intervento in questo senso, quindi, presuppone una modifica legislativa e, di conseguenza, un iter legislativo di supporto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

A questo punto sarebbe utile fare due minuti di riflessione, magari all'interno della maggioranza, per capire come trovare un percorso di mediazione. Mi sembra che le valutazioni espresse in relazione al ruolo che le ACLI svolgono sul territorio, nel merito della questione specifica siano di rilievo e meritino una riflessione e una considerazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Ronzani e mi sembra che gli uffici abbiano fatto delle pratiche. Si parla di associazione maggiormente rappresentative, quindi mi sembra che si possa andare avanti sulla base delle indicazioni del testo presentato.



(Commenti del Consigliere Burzi fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, mi è chiara la proposta. C'erano altri colleghi che hanno chiesto di intervenire, non sapevo se ad adiuvandum o ad opponendum rispetto alla richiesta avanzata. Vorrei sentire la loro opinione e poi procedere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Se un rivoluzionario come Moriconi si appella alla burocrazia dicendo: "Lasciamo decidere alla burocrazia", non c'è più religione. Lasciamo invece parlare la politica. La politica ha un senso. Quando c'è un accordo possiamo modificare rapidamente: la si porti in Commissione, dove abbiamo fatto altre cose con una rapidità estrema. Le ACLI hanno una rappresentanza che tutti conosciamo e non posso immaginare che in questa sala ci sia qualcuno che non le conosce. Un gesto di buonsenso politico si può fare rapidamente. Se non volete farlo adesso possiamo sospendere, ma lasciamo decidere alla politica, perché siamo ancora un'Assemblea politica, secondo criteri solamente ed intelligentemente politici.
Accolgo con piacere l'apertura del Consigliere Buquicchio e di altri colleghi, rilanciando con forza la proposta della Consigliera Cotto e del Consigliere Rossi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Sono rimasto un po' stupito da un suo intervento, Presidente Gariglio successivo all'intervento del Consigliere Buquicchio. Credo che il Consigliere Buquicchio abbia tutte le facoltà per poter decidere di votare in un senso o nell'altro e di dichiararlo senza che nessuno debba richiamarlo, precisando su quali siano le conseguenze in merito.
Sono sicuro che l'ha fatto con le migliori intenzioni, però l'ho trovato leggermente fuorviante, tra l'altro detto da qualcuno che in questo momento, da oggi pomeriggio, sta puntualmente tenendo il numero legale alla maggioranza e, spesso e volentieri, votando a favore.
Mi sono permesso di fare questo intervento per una questione di sensibilità istituzionale.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, se avessi urtato la sensibilità del Consigliere Buquicchio, conoscendolo, sono certo che non sarebbe venuto meno al compito di farmelo notare in modo esplicito. Mi ero permesso, rispetto ad un'istanza che mi era parsa orientata ad inserire un nome in più nell'ambito della proposta di deliberazione, di far notare che questo non era ottenibile in via amministrativa, bensì solo attraverso una modifica legislativa. Non voleva essere un richiamo, ma solo una puntualizzazione per orientare e aiutare il dibattito successivo.
Mi pare che la richiesta di sospensione, se ho ben interpretato, sia stata sopravanzata dai fatti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Il Consigliere Buquicchio può ritirare la sua richiesta. Vorrei che l'Assessore mi spiegasse la logica per cui è stato necessario, leggo testualmente dalla delibera: "Quindici lavoratori rappresentanti delle Organizzazioni regionali più significative che abbiano una consistenza di almeno trenta soci sul territorio regionale della Regione Piemonte. In deroga, le associazioni rientranti di cui al punto sub 2 in possesso dei requisiti non raggiungono la quota prevista". Cioè non vi sono sufficienti organizzazioni di trenta soci. È logico che anche le ACLI avranno trenta lavoratori associati. Questo è un concetto di rappresentanza, altrimenti spiegatemi perché l'ARCI rientra. Che caratteristiche ha l'ARCI che non hanno le ACLI? Questo dovete spiegare. Questa è una risposta politica che non ci è stata data.
Non si capisce perché non debbano entrare le ACLI e non ci sia la volontà - questo è quello che mi stupisce - di estendere il numero. Non chiediamo di eliminare l'ARCI, ma di passare da tre a quattro associazioni e di aggiungere le ACLI. Credo che ci siano le motivazioni per chiedere delle verifiche su queste procedure. Andremo a fondo per vedere come sono emerse queste scelte, se ad esse corrispondono tutti i titoli e le rispondenze dichiarate.
Noi riteniamo di proporre un'associazione che, sicuramente, non ha bisogno di presentazioni. Leggiamo molti nomi assolutamente sconosciuti in questa delibera. Andremo a verificare puntualmente chi sono questi nomi e che rappresentanza e peso hanno per quanto riguarda l'immigrazione rispetto ad altri che vengono proposti.
Voi avete i numeri e potete approvarlo, noi ci riserveremo di fare questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Secondo me, vista la piega del dibattito, è meglio lasciare a verbale una dichiarazione.
Non penso che ci sia né un atteggiamento discriminatorio, né una scelta politica nel non scegliere le ACLI. Almeno, per come l'ho interpretata e per come la sto vivendo. Penso che le persone, uomini e donne immigrati siano persone che vivono uno stato di sofferenza e di difficile integrazione cui bisogna rispondere con le organizzazioni maggiormente radicate e rappresentative del mondo del lavoro.
Non penso che oggi le ACLI piemontesi, che conosco bene, con cui collaboro da tanti anni e con cui ho condotto tante battaglie sul tema della pace e dei diritti dei lavoratori, siano sufficientemente radicate così come la CGIL, così come l'INCA, così come l'ARCI. Una volta si diceva che per ogni campanile c'era una sezione del Partito Comunista Italiano oggi purtroppo - purtroppo, per quanto mi riguarda - non è più così. Di certo noi sappiamo che ovunque, in ogni angolo della nostra Regione, c'è un patronato INCA e un circolo ARCI, che sia ricreativo, che sia culturale che sia sportivo o altro.
Abbiamo bisogno, proprio per la difficoltà del vivere quotidiano delle persone a cui vogliamo rivolgerci, che le organizzazioni che si possono interfacciare con loro e attivare strumenti di mediazione culturale siano vicini ai contesti in cui vivono e, soprattutto, siano permeabili e dinamiche al punto tale da saper cogliere il loro grado di difficoltà. Meno noi irreggimentiamo e strutturiamo burocraticamente, tanto più rendiamo idealmente connotato il rapporto tra queste persone e gli elementi di società organizzata che vogliono dialogare con loro, tanto più contribuiamo ai momenti di integrazione e di coesione sociale per queste persone.
Quindi, lo dico in modo molto chiaro, condivido la proposta dell'Assessore, l'abbiamo condivisa sin dall'inizio, ma non per motivi politici, ma perché riteniamo che, oggi, quel tipo di proposta sia la proposta che dà maggiore possibilità a queste persone di confrontarsi e dialogare con le istituzioni e con il mondo sociale organizzato piemontese cosa che altre associazioni non potrebbero garantire.



PRESIDENTE

Siamo in fase di discussione dell'emendamento. Se volete successivamente passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Grazie, Presidente.
Siamo in sede di dichiarazione di voto. Quindi, come abbiamo fatto per l'emendamento precedente, dichiaro che la Margherita voterà contro questo emendamento. Voglio precisare, però, la motivazione.
Naturalmente, voglio dire al collega Robotti e agli altri colleghi che sono intervenuti che sul concetto di rappresentatività delle associazioni potremmo aprire una grande discussione, ma non in questa sede, perch stiamo discutendo di un altro tipo di provvedimento. Tuttavia, le valutazioni possono essere di tipo diverso.
Mi chiedo come mai la proposta, che oggi è stata avanzata in Aula, non sia stata avanzata in Commissione, visto che abbiano dedicato ben tre sedute, come ci diceva il Presidente di Commissione, a una questione che si poteva approfondire interloquendo con i diversi rappresentanti delle Associazioni.
Detto questo, poiché da questa vicenda bisogna cercare di uscire e di procedere, mi permetterei di fare una proposta all'Assessore nel senso che invece, noi siamo d'accordo sulla necessità di modificare la normativa vigente su quel tema, così come, peraltro, si è evinto questa mattina da un ordine del giorno collegato alla delibera con il piano dei consumatori.
Stamattina, abbiamo proceduto alla votazione del Piano triennale per le attività delle associazioni dei consumatori e allegato alla delibera si è votato un ordine del giorno in cui si esprimeva tale necessità. Allora, la proposta che mi permetto di avanzare è esattamente quella.
Dal momento che tutti concordiamo, maggioranza e opposizione, che anche su questa materia, anche per alcune valutazioni che sono state fatte sui criteri, occorre elaborare una nuova regolamentazione, credo che si possa procedere con la votazione della delibera, così com'è uscita in Commissione, con l'impegno, da parte dell'Assessore e da parte di tutti nel più breve tempo possibile, ad elaborare una proposta di natura legislativa e normativa che ricomprenda tutte le questioni che, oggi, sono state sollevate, compresa la ridefinizione dei criteri e l'ipotesi di allargamento per quel che riguarda i patronati e le associazioni.
Questa mi pare una modalità coerente e seria per procedere su una materia che, com'è già stato ricordato da tutti, è molto complessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, intervengo non propriamente sull'emendamento presentato dai colleghi, bensì su un punto della relazione che trovo per lo meno strano, il quale recita: "Considerato che le associazioni rientranti nel punto sub 2) in possesso dei requisiti non raggiungono la quota prevista, si ritiene di dover considerare rientranti quelle associazioni di carattere misto che presentino almeno una delle seguenti caratteristiche" che vengono poi elencate.
A mio avviso, questa parte della deliberazione è al di fuori della legge: se la legge prevede che per essere rappresentate le associazioni devono avere determinate caratteristiche, se non esistono associazioni con queste caratteristiche vorrà dire che non verranno rappresentate. Se la legge asserisce che le associazioni che hanno il rappresentante devono avere queste caratteristiche, non possiamo attribuire un rappresentante ad associazioni che non hanno quelle caratteristiche, inventando nella deliberazione delle caratteristiche nuove, perché, così facendo modifichiamo la legge.
Non so se mi sono spiegato: la deliberazione non può andare a modificare la legge e, in questo modo, la modifica, altrimenti, a maggior ragione, modifichiamo il resto.
Penso che non mi abbiate seguito, lo ripeto, ma non per perdere tempo.
Potete leggere in fondo alla pagina quanto segue: "Considerato che le associazioni rientranti nel punto sub 2) in possesso dei requisiti non raggiungono la quota prevista, si ritiene di dover considerare rientranti..." e vengono fissate nuove caratteristiche delle associazioni che possono essere rappresentate, ma così facendo modificate la legge.
La legge dice che dà la rappresentanza alle associazioni che hanno queste caratteristiche. Allora, se le associazioni che hanno quelle caratteristiche sono quindici o più di quindici, ci saranno quindici rappresentanti, se ce ne sono solo 10, ci saranno 10 rappresentanti, ma non potete dare 5 rappresentanti ad associazioni che non hanno quelle caratteristiche asserendo che, poiché queste mancano, si inventano nuove caratteristiche. Questo è illegale, è contro la legge. Scusate teoricamente, se un domani un'associazione, che, per sbaglio, aveva le caratteristiche ed è rimasta fuori, impugnasse questa deliberazione al TAR il TAR l'annullerebbe subito. Chiunque, secondo me, potrebbe impugnare questa deliberazione al TAR dicendo che ci sono 5 rappresentanti - o 6, non so quanti - che non dovevano esserci. Inviterei anche il Presidente a meditare su questo.



PRESIDENTE

Ci riserviamo un attimo di valutare l'osservazione posta dal Consigliere Dutto.
Il Consigliere Dutto con il suo intervento ha aperto un problema ulteriore rispetto alla questione di cui all'emendamento n. 3, che attiene ad un altro punto della proposta di deliberazione.
La parola alla Consigliera Cotto per dichiarazione di voto.



COTTO Mariangela

Chiedo scusa se le do fastidio, Presidente, si dovrà forse adeguare forse no.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, non mi dà assolutamente fastidio, ogni Gruppo ha diritto a svolgere le dichiarazioni di voto.



COTTO Mariangela

Voglio dire che noi voteremo a favore di questo emendamento proprio alla luce delle considerazioni svolte dal Consigliere Dutto. Se la deliberazione ha potuto modificare la legge per le associazioni, perché non la modifica anche per i patronati? Questo ci deve essere spiegato. Per le associazioni si può andare in deroga: qui c'è scritto: "Considerato che le associazioni rientranti nel punto 2) in possesso dei requisiti non raggiungono la quota prevista, si ritiene di dover considerare rientranti...".
Allora, visto che ci possono essere altre realtà degne, da tre passiamo a quattro per i patronati.
Se l'osservazione del Consigliere Dutto è pertinente, penso che una risposta gli Uffici la debbano dare, perché la legge non si può modificare solo dove...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Boeti)



PRESIDENTE

Consigliere Boeti, per cortesia! La Consigliera Cotto sta svolgendo la dichiarazione di voto a nome del proprio Gruppo, la prego di lasciarla terminare.



COTTO Mariangela

Il Consigliere Boeti mi intimidisce. Se lei mi dice dove deve andare se è per motivi validi, smetto subito di parlare. Se il Consigliere Boeti mi dice che deve andare per qualcosa di particolare, garantiamo il numero per carità, comprendiamo, parliamo sempre di solidarietà, guai se non ci fosse solidarietà tra noi. Per cui, se proprio deve andare, con l'autorizzazione del Capogruppo, garantisco anche il numero, quindi, pu andare, lo stesso vale per altri, chiedo solo di non interrompere lo svolgimento dell'intervento.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Boeti)



COTTO Mariangela

Il numero. Il voto no, intanto, il voto non è sufficiente. Il voto non vi serve, mentre vi serve il numero. Quindi, io vi offro quello che vi serve, però, penso che l'osservazione del Consigliere Dutto meriti rispetto e che il Presidente debba aspettare a porre in votazione l'emendamento perché, se ha ragione il Consigliere Dutto, penso che voi tutti voterete a favore del passaggio da tre a quattro, inserendo anche il Patronato ACLI.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani per dichiarazione di voto.



RONZANI Wilmer

Signor Presidente, dichiaro il voto contrario all'emendamento presentato dalla Consigliera Cotto non perché sia in discussione il ruolo che le ACLI svolgono come patronato in questo e in altri settori, questo vorrei che fosse fuori discussione. Anzi, ritengo che, in sede di riforma della legge, sia giusto prevedere che i patronati non siano soltanto tre ma quattro, perché è giustissimo prevedere in quell'ambito una presenza delle ACLI, essendo per noi evidente che esse hanno, da questo punto di vista, una funzione pari a quella di altri patronati. Sgomberiamo il campo da questo, chiaro! Invece, non possiamo mescolare le due questioni, perché qui noi ci stiamo movendo, per quanto riguarda i patronati, dentro un vincolo di legge, la quale stabilisce che sono tre i patronati che vanno rappresentati nella Consulta.
Consigliere Dutto, molto diverso è il ragionamento che riguarda i quindici lavoratori rappresentanti di organizzazioni regionali. Noi non tocchiamo quel tetto, rimangono quindici, è chiaro questo? Poiché prendiamo atto che non ci sono quindici lavoratori che appartengono a organizzazioni con quei requisiti e volendo garantire a quella Consulta il massimo di rappresentatività, ci siamo mossi dentro quel vincolo con l'obiettivo condiviso, per la verità, da un'ampia parte della Commissione, maggioranza e minoranza, per arrivare a quei quindici, che è cosa diversa dallo sfondare il tetto dei quindici, Consiglieri della maggioranza e della minoranza. L'obiettivo è esattamente un altro: fare in modo che quella Consulta, per quanto riguarda i rappresentanti dei lavoratori, essendo stabiliti nel numero di quindici, sia il più rappresentativa possibile.
Per questo annuncio il voto contrario del Gruppo dei DS all'emendamento della collega Cotto.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi e altre dichiarazioni di voto procediamo alla votazione dell'emendamento a prima firma la Consigliera Cotto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Rispetto all'altra osservazione il Consigliere Dutto ha sollevato una questione che non è una questione procedurale. Ha un profilo di illegittimità eventuale della legge e della proposta di deliberazione, ma da questo punto di vista procedurale non vedo la necessità di interventi sul punto da parte di quest'Ufficio di Presidenza, anche per come è stata formulata la considerazione.
Ha chiesto di parlare l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore all'immigrazione

Ringrazio i colleghi Consiglieri che sono intervenuti. Volevo soltanto dire al Consigliere Dutto - peraltro l'avevo già detto nella mia breve illustrazione - che questo criterio, che come diceva il Consigliere Ronzani, era per consentire il massimo di rappresentatività, usato a suo tempo dal Consiglio quando si istituì l'unica Consulta regionale sull'immigrazione.



PRESIDENTE

Siamo in dichiarazione di voto sull'intera proposta di deliberazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Rientro un attimo sull'argomento appena toccato dall'Assessore Migliasso e precedentemente da lei, Presidente. Non torno su quanto ha detto entrando nel merito, con tanta passione, il Consigliere Ronzani (ogni tanto per scherzo dico al Presidente di I Commissione che se non lo conoscessi, rischierei di farmi convincere) ma riprendo quanto, sul metodo il Consigliere Dutto ha posto.
evidente che se ci sono estremi di ricorribilità, qualunque parte politica, sia singola che di Gruppo, può autonomamente avvalersene in qualunque momento e ritengo che questo potrebbe opportunamente avvenire.
Però suggerisco caldamente, sia al Presidente del Consiglio che all'Assessore, di fronte a obiezioni che ritengano sostenibili, o perlomeno discutibili, di legittimità, di voler garantire noi di quanto, oggi la Giunta fa, e di quanto il Presidente del Consiglio autorizza a fare.
Noi chiediamo sistematicamente, di fronte a un momento di richiesta di legittimità di percorso, che ci sia, da parte della Giunta, una precisa assunzione di responsabilità in merito alla legittimità dell'operazione come da parte del Presidente del Consiglio, il quale può prendersi il tempo che ritiene necessario. Magari l'avvocato difensore, il Consigliere Ronzani, potrebbe, se ritiene, garantire il Consiglio sulla legittimità di tali procedure. Che noi possiamo ricorrere, lo sappiamo sempre e comunque ma non tanto per il caso appena capitato, perché temo che con questa modalità ne possano capitare anche altri.
Sulla base di questa premessa, conseguentemente a ciò, modificando l'atteggiamento iniziale che era invece, per quanto riguarda il mio Gruppo di disponibilità - ringrazio la Consigliera Cotto per gli eccellenti interventi di merito - voteremo contro questa delibera per la formazione del percorso che l'Aula ha consentito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il Consigliere Clement ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Esprimo un vivo rammarico per come si va a chiudere questa vicenda.
Credo che in questo anno di conduzione anche l'apprendista stregone della VII Commissione ha sempre cercato di tutelare il più possibile il dibattito e il confronto all'interno della Commissione.
Se tutte le questioni che sono state portate oggi in quest'Aula avessero trovato gli spazi o le richieste in Commissione, probabilmente saremmo arrivati ad altri risultati. C'è il rammarico per aver perso l'occasione per un confronto costruttivo all'interno della Commissione.
Credo che, anche alla luce di quanto emerso oggi, dobbiamo, come Commissione, darci l'obiettivo di arrivare in tempi brevi a presentare all'Aula un ordine del giorno che prenda atto delle carenze e delle difficoltà di questa legge, affinché alcuni elementi (i numeri, i patronati e cose di questo tipo) vengano corretti nel più breve tempo possibile.
chiaro che questi correttivi dovranno rientrare in una modifica complessiva della legge, sulla quale in Commissione l'Assessore si è già si è impegnata a lavorare celermente. Il nostro Gruppo darà comunque un parere positivo a questa delibera.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Il Consigliere Clement ha parzialmente ragione (così dicono i giocatori di calcio) nel senso che è vero che in Commissione non c'è stata una discussione così approfondita come in Consiglio. È altrettanto vero che credo, Presidente, che proprio lui mi fece la battuta sull'UCL. Come altri colleghi ricorderanno, il sottoscritto, e non solo, fece presente che, se è vero quello che dicevano alcuni colleghi come il Consigliere Robotti circa la rappresentanza tanto sindacale quanto patronale di CGIL, CISL e UIL sembrava opportuno che all'interno si desse anche l'opportunità a uno o due soggetti (sindacati o patronati che fossero) di poter avere una rappresentanza come le ACLI.
Sono molti i sindacati, tutti con uguale dignità. Non confondendoci poi con quelli che sono i soggetti ARCI e ACLI. Ci si può raccontare tutto, ma un bar che esercita nella campagna astigiana, con la concessione ARCI, non è un soggetto vicino al mondo del lavoro immigrato, ma è un bar che, invece di avere una licenza pubblica, utilizza (come spesso accade) questa modalità. Se la capillarità è quella, allora qualcosa non funziona.
Per dichiarazione di voto, voteremo contro, come abbiamo detto in altri interventi, per una serie di motivi che si sono acuiti nell'ambito del Consiglio di oggi. In primis, è nel merito della Consulta. Noi riteniamo che la rappresentanza degli immigrati su problemi del lavoro non sia inutile. È utile quando questa sia una rappresentanza reale e non una rappresentanza in parte fittizia, come quella presente all'interno della Consulta.
Voteremo contro perché ci sembra che in merito alla rappresentanza ci sia un'indicazione politica e voteremo contro perché, al di là del buon argomentare del Consigliere Ronzani, vi è una questione di non rispetto della normativa assolutamente chiara.
Si può argomentare nel dire che non avremmo rispettato la legge inserendone quattro. È certamente vero, ma è la stessa motivazione che ci porta a dire che, nel momento in cui, pur volendo arrivare a coprire i quindici posti, tre associazioni che inseriamo non hanno i requisiti di legge. Anche quello è non rispetto, è assolutamente identico, tre associazioni sono all'interno pur non avendo i requisiti che la legge n.
64/89 prevede. Quindi non cambia un granché.
Cogliamo positivamente l'auspicio, che è anche l'impegno che ha preso il Presidente, anche se non siamo così certi che la rappresentanza sia sempre incanalata in soggetti che hanno un Presidente, un Segretario. Nelle metropoli, ma anche nelle medie e grandi città, sono altre le dinamiche di rappresentanza del mondo dell'immigrazione.
Detto ciò è un auspicio positivo. Certamente non soddisfa, per le motivazioni che siamo andati ad enunciare, la costituzione della Consulta e per questi motivi voteremo contro.



PRESIDENTE

Rispetto alle osservazioni emerse, prima di dare la parola agli ultimi interventi per dichiarazione di voto, intendo dire che da una valutazione benché sommaria, fatta sui rilievi avanzati dal Consigliere Dutto all'Ufficio di Presidenza non pare che la delibera, nel punto su cui è stata sollevata la questione, manifesti profili di illegittimità. Perlomeno ad una prima esamina della delibera. Non pare che ci sia una situazione tale da comportare, da parte di chi presiede l'assemblea, una richiesta ai presentatori della proposta di deliberazione, di ritirarla. Non pare che sia costruita in maniera da configurare profili di illegittimità. Fermo restando che la valutazione di questi aspetti ha organi deputati ad effettuarla, non mi pare che ci siano ostacoli dal punto di vista formale nel procedere in questo senso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Non posso condividere le osservazioni del Presidente perché quello che appare è chiarissimo. La delibera recita: "Le associazioni rientranti nel punto sub 2) in possesso dei requisiti non raggiungono la quota prevista si ritiene...", quindi di nominare persone che non hanno i requisiti per essere nominati, persone che rappresentano associazioni che non hanno i requisiti per essere rappresentati. Mi sembra sia chiarissimo, non riesco capire come possa essere interpretato diversamente.
Come era giusta la precedente osservazione che ha portato a respingere quella proposta transitiva di dire "inseriamo le ACLI e lasciamo gli altri patronati previsti" perché si sarebbe sforato il numero per cui si andava contro le previsioni di legge, in questo caso si è andati contro le previsioni di legge. Già noi, su una delibera di questo genere, avremmo votato contro, figuriamoci alla luce di quello che ho appena rilevato.
Ripeto, inviterei ancora l'Ufficio di Presidenza e la Giunta ad un approfondimento perché, obiettivamente, stiamo facendo una cosa illegittima e sappiamo benissimo di farla. Direi che questo è un aggravante. Pu capitare di presentare qualche delibera che non corrisponda alle previsioni di legge, ma lo si fa in buona fede, senza che nessuna se ne accorga e poi verrà impugnata, ma di fronte ad una situazione così palese, addirittura scritta nelle premesse della delibera, non so come possiamo procedere.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste di intervento, procediamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo della deliberazione, che verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Comunico che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per giovedì 15 giugno alle ore 13,30. Comunico che nella giornata di giovedì 15 giugno alle 14,30 la VII Commissione effettuerà una visita alla nuova linea della produzione della Grande Punto nello stabilimento di Mirafiori. I Consiglieri non membri della Commissione che fossero interessati, possono contattare la segreteria della VII Commissione per aggregarsi alla missione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.56)



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