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Dettaglio seduta n.94 del 13/06/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.01 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.38)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Deambrogio e Spinosa.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Costituzione nuovo Gruppo consiliare denominato "Democrazia Cristiana Partito Socialista"


PRESIDENTE

Comunico inoltre che, in data 12 giugno 2006, l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha preso atto della richiesta avanzata dal Consigliere Riccardo Nicotra di costituire a far data dall'8 giugno 2006 un Gruppo consiliare con la denominazione "Democrazia Cristiana - Partito Socialista". Il Gruppo si è costituito ai sensi dell'articolo 13, comma 2 bis del Regolamento interno del Consiglio regionale. Ciò ha trovato corrispondenza in analogo Gruppo consiliare costituito presso la Camera dei Deputati.


Argomento: Gruppi consiliari

d) Nomina Consiglieri Luca Pedrale (vicario) e Alberto Cirio in qualità di Vicepresidenti del Gruppo Forza Italia


PRESIDENTE

Comunico inoltre che il Presidente del Gruppo di Forza Italia, Angelo Burzi, ha comunicato in data 12 giugno 2006 che sono stati nominati Vicepresidenti del Gruppo i Consiglieri Luca Pedrale, vicario, e Alberto Cirio.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 290 dei Consiglieri Chieppa e Robotti inerente a "Divisione pediatrica d'urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 290, presentata dai Consiglieri Chieppa e Robotti.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Lo spunto per questa interrogazione inerente alla Divisione di Pediatria d'urgenza dell'Ospedale Infantile Regina Margherita è stato un articolo comparso su "Repubblica" a firma di Alberto Custodero, dove si ipotizzavano insufficienze sia di carattere igienico, sia problemi legati alla carenza del personale.
Noi abbiamo fatto una piccola inchiesta e abbiamo evidenziato quanto segue: la Divisione interessata nell'articolo citato è la Struttura Complessa di Pediatria diretta dalla dottoressa Paola Pecco.



PRESIDENTE

Per cortesia! Assessore Valpreda, le chiedo scusa. Pregherei i Consiglieri che non sono interessati alla risposta di accomodarsi fuori dall'Aula, altrimenti non diventa possibile ascoltare la risposta.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il Reparto è composto di 23 letti comprensivi di tre isolamenti. Le condizioni igienico sanitarie sono idonee per la casistica trattata, anche se, in considerazione dell'afflusso dal DEA di Presidio e al conseguente incremento della domanda di ricovero, non è si è potuto attuare quanto già stabilito nel corso dell'anno 2004. Il programma prevedeva, infatti, con la contestuale riapertura dopo ristrutturazione della I Divisione di Clinica Pediatrica dell'Università dotata di 14 posti letto, una contestuale riduzione dei letti della Pediatria dell'ospedale (da 23 a 17), che avrebbe consentito di dotare ciascuna camera di degenza di 2 letti con evidenti miglioramenti delle condizioni alberghiere a favore dei piccoli pazienti e dei genitori. D'altra parte, è ampiamente dimostrato che l'attività di ricovero risente dell'effetto correlato alla stagionalità della patologia pediatrica, fenomeno quest'ultimo accentuato dalla presenza di un DEA di II livello che comporta un carico di assistenza e ricovero che negli ultimi anni ha visto il Regina Margherita sempre maggiormente coinvolto e in costante carenza di posti letto.
Il programma aziendale prevede la nuova collocazione della Divisione in esame presso l'area di degenza in fase di realizzazione con finanziamento afferente alla seconda fase ex articolo 20/1988 per l'edilizia ospedaliera.
I lavori di ultimazione della predetta area sono stati definitivamente riavviati nel mese di settembre dello scorso anno e in previsione è realistico programmare il trasferimento della Pediatria ospedale nella nuova area assistenziale entro l'anno 2007. Nel frattempo, sono stati intrapresi alcuni interventi migliorativi delle condizioni complessive della Divisione sulla quale, tuttavia, pesa in modo significativo la vetustà strutturale (concezione delle aree di degenza tipiche dell'edilizia ospedaliera degli anni sessanta) e, quindi, funzionale dell'area nel suo complesso.
In merito alla Divisione di Malattie Infettive-Immunologia e Malattie Reumatiche, ubicate al 7° piano del Presidio Regina Margherita e diretto dal professor Tovo, ristrutturato con i fondi ministeriali stanziati per l'AIDS, si precisa che l'attuale e momentanea chiusura è dovuta a interventi di miglioramento di una parte della Divisione. In particolare sono in fase di ultimazione due interventi correlati ad aspetti sia di compartimentazione, nell'ambito del programma aziendale di messa a norma delle aree di degenza per il rischio incendio, che per l'allestimento di un'area a contaminazione biologica controllata che consentirà alla Divisione e più in generale al Presidio Regina Margherita di dotarsi di posti letto ad altissimo isolamento. Si tratta nello specifico di un'area assistenziale, almeno due camere di degenza, con un livello di contenimento biologico BL3 (dove BL è il biosafety level), caratterizzato da una serie di prescrizioni minime sia tecnico-impiantistiche che comportamentali atte a ridurre il rischio di esposizione e di diffusione di agenti patogeni secondo quanto definito all'allegato XI del decreto legislativo n.
626/1994.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore Valpreda.
Colleghi Consiglieri, vi chiedo scusa se vi disturbo durante i vostri conciliaboli, però, prego tutti coloro che non sono interessati alla risposta di allontanarsi dall'Aula.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Per quanto concerne la dotazione organica di chirurghi pediatri attualmente presenti presso le due Strutture Complesse di Chirurgia Pediatrica afferenti al Presidio Regina Margherita, si sottolinea come nel corso dell'ultimo quinquennio la stessa sia stata sostanzialmente equivalente passando da 22 dirigenti medici al 31/12/2000 agli attuali 20 di cui 2 a tempo determinato. L'età media del personale medico non appare francamente elevata, anche in considerazione dell'età di assunzione e della necessaria acquisizione di professionalità per l'espletamento dell'attività assistenziale di sala operatoria e di DEA chirurgico di II livello che tali dirigenti sono chiamati a svolgere. Tale età media si attesta, infatti, a 48 anni.
Si ritiene, infine, che l'organico attuale, ivi compresi i tempi determinati, sia sufficiente a garantire i livelli prestazionali richiesti e a soddisfare quantitativamente e qualitativamente la domanda espressa.
Infine, per quanto riguarda la struttura complessa di Neochirurgia, che era già stata oggetto di una precedente interpellanza nell'anno 2004, si rimanda a quanto già espresso. In particolare, dal mese di luglio 2004 il dottor Lorenzo Genitori, Direttore della struttura di neurochirurgia del Presidio Regina Margherita, ha lasciato il suo incarico. L'attività della Neochirurgia, anche in considerazione del trasferimento contestuale di altre due dirigenti medici, è stata garantita dall'attuale responsabile facente funzioni, la dottoressa Paola Peretta, coadiuvata da un dirigente neoassunto.
Dall'analisi effettuata confrontando i dati di attività chirurgica del periodo luglio-settembre 2004 contro il 2003 con l'equipe diretta dal dottor Genitori, si è evidenziato un calo pari al 25%, passando dai 146 interventi del 2003 ai 107 del 2004.
L'attività di ricovero ha invece subito una flessione più contenuta.
Per quanto concerne l'attività ambulatoriale, non ci sono state riduzioni negli orari di visita specialistica e sono state effettuate 34 prime visite e 116 di controllo.
I dati aggiornati all'anno in corso, per quanto concerne l'attività di ricovero, evidenziano un sostanziale equilibrio, da un punto di vista numerico, con il biennio precedente, passando dai 386 ricoverati dei primi nove mesi del 2003 ai 365 nello stesso periodo del 2005. Il tasso di interventi chirurgici per ricovero mostra altresì una notevole riduzione passando dal 90% del 2003 all'attuale 60%, a testimonianza della ridotta capacità operatoria, dopo il trasferimento del dottor Genitori...



PRESIDENTE

Scusi, Assessore Valpreda. Per cortesia, colleghi Consiglieri, non si riesce proprio a sentire!



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Per ovviare a questo andamento critico, che, ripeto, è legato al trasferimento del dottor Genitori e a due terzi della sua equipe, il dirigente medico è stato affiancato da un dirigente medico con contratto a tempo determinato ed è in fase di espletamento uno specifico bando di concorso per incrementare ulteriormente l'organico medico.
Tra i compiti che abbiamo affidato al nuovo commissario dell'OIRM Sant'Anna, c'è anche quello del rilancio dell'attività di questo tipo attraverso uno specifico Piano di riqualificazione aziendale. Certo l'ideale sarebbe il ritorno del dottor Genitori ma, a quanto ci risulta, è impegnato presso la Regione Toscana.



PRESIDENTE

Non ci sono richieste di replica.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione n. 554 dei Consiglieri Cirio, Ghigo e Cavallera inerente a "Requisizione delle case sfitte nella Regione Liguria"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 554, cui risponde l'Assessore Conti.
La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Sarà una risposta estremamente stringata, data l'argomentazione un pochino provocatoria. Comunque l'interrogazione in oggetto richiede se è intenzione della Giunta regionale piemontese quella di presentare il disegno di legge che, analogamente a quanto è stato fatto dalla Regione Liguria, prevede l'espropriazione degli alloggi sfitti da destinare a favore degli sfrattati e delle giovani coppie.
Con tale quesito, pare si voglia fare il processo alle intenzioni. Fino ad ora la Giunta non si è mai espressa in tali termini, né durante la campagna elettorale, né successivamente. Inoltre, per svariati motivi la situazione del Piemonte non è assolutamente equiparabile a quella ligure.
La Liguria, per propria conformazione territoriale, incontra oggi gravi difficoltà nel reperire aree idonee ad essere edificate, mentre in Piemonte tale problema in generale non si presenta.
La Liguria, in quanto regione ad economia per lo più turistica presenta un vasto patrimonio di case che rimangono sfitte per la maggior parte dell'anno (circa il 30%), mentre in Piemonte i Comuni a vocazione turistica sono appena il 4,5% del totale.
Inoltre, il numero di case non occupate risulta essere circa la metà di quelle liguri, a fronte di una popolazione mille volte superiore. Durante la campagna elettorale, se ricordo bene, si erano proposte diverse iniziative per affrontare il problema casa: come aumentare la disponibilità di edilizia sociale, come recuperare, riqualificare e mantenere aree e edifici degradati, ma soprattutto definire in accordo con l'ATC un piano per la costruzione di nuovi alloggi di affitto permanente a canone sociale moderato convenzionato.
Tali iniziative sono ora oggetto della programmazione alla quale l'Assessorato sta lavorando. Per inciso, entro giugno sarà pronto un documento preliminare relativamente ad una programmazione pluriennale avente per oggetto 10.000 nuovi appartamenti, e sarà discusso tra tutti.
Tra le diverse forme di intervento, non viene contemplata l'opportunità di requisire alloggi di proprietà per destinarli agli sfrattati, giovani coppie o altra tipologia di assegnatari. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per replica, Il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Soltanto per ringraziare l'Assessore Conti della risposta, che comunque mi trova soddisfatto e nell'escludere che l'atteggiamento possa essere equiparato anche in Piemonte rispetto a quello che è già avvenuto in Liguria.
Provocatoria sotto un certo aspetto ma comunque fondata, nel senso che questa proposta di legge è stata depositata e sarà in discussione nel Consiglio regionale della Liguria e colui che è il primo firmatario è il responsabile del settore casa, se vogliamo così definirlo, di uno dei partiti della maggioranza di centrosinistra ligure, che è anche presente all'interno di questo Consiglio, quindi il mio timore era che potesse essere una sorta di iniziativa di partito che poi poteva avere eventualmente dei risvolti a livello dei vari Consigli regionali italiani.
Il secondo motivo è anche legato al fatto che, se è pur vero che l'operazione ligure ci tocca marginalmente, non dimentichiamo che il 30 delle case liguri appartiene a proprietari piemontesi. Quindi il nostro atteggiamento, come Consiglio regionale del Piemonte, non dovrebbe tanto richiamare i valori ideologici della proprietà privata, che pure fanno parte del mio patrimonio culturale e, mi auguro, dell'intero Consiglio e non solo della mia parte politica, ma sollecitare il Consiglio regionale della Liguria a sentire anche il parere dei consigli regionali vicini e soprattutto, di chi rappresenta tanti piemontesi che hanno investito i risparmi di una vita per acquistare la famosa casa al mare, che non è un patrimonio di lusso ma è il risultato di chi, con il proprio lavoro, riesce a realizzare un sogno.
Quindi, siamo doppiamente interessati per il Piemonte e mi fa piacere che venga escluso dall'Assessore che si possa fare un'azione di questo tipo, ma comunque gradirei che l'Assessore, se può, si facesse portatore verso il Consiglio regionale ligure nel segnalare che questo potrebbe essere un provvedimento che, se adottato in Liguria, rischierebbe di danneggiare moltissimi piemontesi che hanno investito i loro risparmi sulla casa.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 335 del Consigliere Manolino inerente a "Riduzione dell'organico dell'azienda Acerbi Viberti di Nichelino" (L'Assessore Migliasso concorda risposta scritta con l'interrogante)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 341 del Consigliere Robotti inerente a "Stato di crisi alla Viberti di Nichelino" (L'Assessore Migliasso concorda risposta scritta con l'interrogante)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 476 del Consigliere Manolino inerente a "Chiusura della Federal Mogul di Alpignano" (L'Assessore Migliasso concorda risposta scritta con l'interrogante)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 503 dei Consiglieri Chieppa, Robotti e Clement inerente a "Situazione stabilimento Collins e Aikan di S. Benigno" (L'Assessore Migliasso concorda risposta scritta con gli interroganti)


PRESIDENTE

Comunico che, con il consenso degli interroganti e dell'Assessore Migliasso, verrà data risposta scritta alle interrogazioni nn. 335, 341 476 e 503. Ringrazio l'assessore Migliasso per la sua presenza e per la documentazione acquisita.
Sospendiamo l'esame degli atti di sindacato ispettivo. Abbiamo esaurito le risposte disponibili per l'assenza degli Assessori interessati.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'assenza, rilevata dal Consigliere Burzi, di molti Assessori nei banchi della Giunta regionale durante l'espletamento degli atti di sindacato ispettivo


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Solo per ricordarle e ricordare a noi stessi che la funzione di sindacato ispettivo diventa sostanziale quanto più, tutti insieme cerchiamo di dare un contributo a questa fase. È una delle fasi su cui i Consigli regionali di più hanno dibattuto per dare concreta efficienza ad un dialogo anche formalmente meno eccepibile tra maggioranza e opposizione o tra Giunta e Aula. Ci spiacerebbe vedere una riduzione di questa attività, semplicemente deducibile da un'indisponibilità degli Assessori.
Non è il momento di ricordare, l'ho già fatto in altri tempi, che la scelta di avere degli Assessori meno politicamente legittimati da una scelta tecnica, peraltro legittima, avrebbe avuto delle ripercussioni. Di queste ripercussioni se ne farà carico la Giunta e la maggioranza nella maniera che riterrà opportuna.
Noi, come minoranza, o perlomeno il mio Gruppo, vorremmo poter esercitare, per intero, il diritto di interagire, di ottenere risposte in maniera un po' più efficace di quanto stamattina, non certo per responsabilità della Presidenza, stia avvenendo.



PRESIDENTE

Condivido le sue affermazioni, Consigliere Burzi.
Sarà nostra cura comunicare alla Presidente Bresso questa situazione e chiedere che venga garantita la presenza in Aula degli Assessori qualora questi, come nel caso di specie, ci manifestino anticipatamente la disponibilità a rispondere alle interrogazioni, e che tale disponibilità venga comunicata anche formalmente nel corso della Conferenza dei Capigruppo, com'è avvenuto la settimana scorsa.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 3) all'o.d.g., inerente al proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 164.
Chiedo di verificare la presenza dell'Assessore per procedere in tal senso.
Non ci sono le condizioni per passare all'esame del punto 3) all'o.dg.
Se i Consiglieri sono d'accordo, potremmo utilmente esaminare il punto 7) al nostro o.d.g., inerente al Testo unificato delle proposte di deliberazione n. 105 e 160.
Ci sono delle osservazioni in merito alla proposta di inversione all'o.d.g.? Prego i Consiglieri di accomodarsi in Aula. È stata richiesta la votazione dell'inversione del punto perché siamo nell'impossibilità di esaminare il punto 3) per assenza dell'Assessore. Ho proposto di esaminare il punto 7) all'o.d.g. onde poter procedere Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Poiché abbiamo esaurito le interrogazioni e le interpellanze, proporrei di esaminare il punto 6) all'o.d.g., ovvero la proposta di deliberazione n.
31. Ricordo che dovevamo procedere solo con le dichiarazioni di voto e il voto finale, per cui penso che si possa risolvere in un tempo estremamente rapido.



PRESIDENTE

La proposta del Consigliere Rossi di esaminare il punto 6) anticipandolo rispetto all'o.d.g., può essere considerata accolta all'unanimità?



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alla proposta del Consigliere Rossi)


Argomento: Statuto - Regolamento - Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 31 "Integrazione degli articoli 21 e 22 del Regolamento interno del Consiglio regionale per il monitoraggio degli interventi e delle opere connesse alla fase post-evento dei XX giochi olimpici e IX paralimpici invernali 2006 e sport invernali"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto ad esaminare il punto 6) all'o.d.g., inerente al proseguimento dell'esame della proposta di deliberazione n. 31.
Nella seduta pomeridiana del 6 giugno abbiamo esaminato tutti gli emendamenti. Ora siamo in fase di dichiarazione di voto.
Non ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo della deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Testo unificato delle proposte di deliberazione n. 105 e n. 160 "Nuovo Statuto di Finpiemonte S.p.A. - legge regionale 26 gennaio 1976, n. 8 (Costituzione dell'Istituto Finanziario Regionale Piemontese) articolo 1"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 7) all'o.d.g., inerente al Testo unificato delle proposte di deliberazione n. 105 e n. 160.
La Giunta regionale intende illustrare la proposta di deliberazione? Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Pur essendo non del tutto ineccepibile rispetto alla procedura chiederemmo se l'Assessore Peveraro, nonché Vicepresidente della Giunta volesse fare un veloce intervento di illustrazione. Poiché nell'ultima riunione di Commissione in cui è stata approvata la delibera - credo fosse la I Commissione, o comunque la prima seduta di Commissione in cui l'Assessore esordiva nell'ambito della nuova squadra - sono stati toccati parecchi temi, è utile un'illustrazione.
Illustrazione non richiesta, ma ci servirebbe per allargare il tema dal momento specifico che viene toccato dalle due delibere al ben più ampio tema dell'adeguabilità dell'ente principale diventato strumentale della Regione alle esigenze della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente della Giunta regionale Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Lo Statuto allegato alla delibera in discussione è, sostanzialmente uno Statuto che considera alcune variazioni che non furono apportate nella prima edizione della rivisitazione a seguito della legge Vietti. Nel 2005 furono apportate delle modifiche statutarie conseguenti la nuova riforma del diritto societario. Alcune questioni marginali non furono inserite, in allora, nell'edizione dello Statuto e si coglie quest'occasione per recepirle.
La seconda riguarda alcuni trasferimenti di competenze al Comitato esecutivo, che iniziano ad individuare un percorso, un'impostazione amministrativa di Finpiemonte.
Certamente nei prossimi mesi ridiscuteremo, nelle Commissioni competenti e in Consiglio, di un sistema di riorganizzazione della nostra società. In questo momento, sono in corso approfondimenti e studi necessari ed opportuni per definire il profilo dell'azione della nostra società per i prossimi anni.
Credo che questa ridefinizione, anche per missione della stessa Finpiemonte, derivi da una conseguenza logica rispetto alle nuove competenze che l'amministrazione regionale intende affidare a questa società e, comunque, all'evoluzione del tipo di gestione che l'amministrazione intende dare alla società stessa. Credo che, prima della fine dell'estate, saremmo in grado di entrare più nel dettaglio rispetto alle impostazioni che l'amministrazione regionale intende dare alla società.
Nel mese di luglio - se non ricordo male il 5 luglio - è prevista un'assemblea ordinaria per l'approvazione del bilancio. In quella sede, la Presidente darà le prime indicazioni sull'impostazione dell'amministrazione, che comunque si dovrebbero concretizzare nell'arco del 2006.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di intervento da parte dei Consiglieri sulla discussione generale, passiamo alle dichiarazione di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente, e grazie Assessore per l'integrazione, ancorch comprensibilmente succinta.
Il nostro voto sarà favorevole perché, come abbiamo già detto in Commissione, si tratta di un atto dovuto di adeguamento solamente tecnico dello Statuto, ormai obsoleto, dal punto di vista giuridico, alle mutate norme in sede nazionale, prevalentemente nel diritto societario.
Dall'Assessore competente ci attendiamo una riflessione sul fatto che la legge fondante di Finpiemonte sia obsoleta nei fatti, perché rispondente al rapporto tra impresa pubblica e privata così com'era nel 1976. Così come oggi la II Commissione mi pare stia apprestandosi a rivedere, con un percorso faticoso, un'altra delle leggi fondanti del 1977, la legge Astengo sull'Urbanistica, questa non ha - o potrebbe non averne - minore importanza.
Ci aspettiamo, quindi, un percorso di legge che ridefinisca l'obiettivo (se fossimo in azienda diremmo la mission, ma in questo caso credo che il termine "obiettivo" risponda meglio alle esigenze dell'Aula) tra l'impresa pubblica e privata dei prossimi decenni, definendo, al proprio interno anche il rapporto tra soci pubblici e privati.
Oggi, l'ente finanziario Finpiemonte è prevalentemente strumentario della Regione. È una modalità che può vedere una continuità, come pure - ed è stato a suo tempo proposto, ancorché non accolto nella scorsa legislatura può diventare un ente finanziario non necessariamente solo della Regione ma a disposizione degli enti pubblici.
Mi pare che il Vicepresidente Peveraro una qualche conoscenza non superficiale degli enti pubblici, significativi per questa collettività l'abbia maturata.
Terza questione: quali soci privati, con che ruolo e, conseguentemente con che diritti. Un modello di governance che, a mio avviso, non è più necessariamente idoneo, forse per tempestività, alle esigenze che Finpiemonte può manifestare per i prossimi anni.
Un ultimo discorso - certamente non ultimo per importanza - riguarda la capitalizzazione. Appare a tutti, non solo agli occhi dell'attuale Giunta ma anche a quella precedente, l'esistenza di una sottocapitalizzazione strategica della struttura che la rende, a priori, non così efficace, come tutti i piemontesi potrebbero desiderare, per le esigenze sia attuali sia quelle eventualmente mutate.
Sul punto ci attendiamo una proposta dalla Giunta. Credo che l'Assessore Bairati con facilità potrebbe, ove non l'abbia già fatto informare il Vicepresidente Peveraro che, sul punto, la Presidente Bresso ha già assunto vari impegni in Commissione. Attendiamo con interesse l'assemblea dei soci, essendo uno dei momenti in cui queste esigenze possono emergere. Oltre all'assemblea dei soci (senza nulla togliere all'importante atto di approvazione del bilancio) attendiamo, nelle sedi competenti di Giunta, di Commissione e poi di Aula, atti concreti di legge.
Tali atti, doverosi dal punto di vista di chi ha il dovere di governare consentirebbero a questo percorso di iniziare e di interagire, dal nostro punto di vista come opposizione, nella misura in cui saremo, più o meno coerentemente, vicini o lontani.
Grazie e buon lavoro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'intero testo unificato delle proposte di deliberazione n. 105 e 160, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Commercio

Esame proposta di deliberazione n. 47 inerente a "L.r. 21/1985 s.m.i. Piano triennale attività 2005-2007 per la difesa e tutela del consumatore" (Divenuta DCR n. 75-19620 del 13 giugno 2006) ed esame ordine del giorno collegato n. 360 inerente a "Predisposizione di una normativa in materia di tutela del consumatore"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 47, di cui la punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Abbiamo chiesto all'Assessore Deorsola di fornirci l'ordine del giorno collegato. Chiediamo due minuti di tempo per visionarlo.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Burzi, può ripetere la sua richiesta?



BURZI Angelo

Abbiamo recepito la sollecitazione, espressa anche tramite l'Assessore Deorsola, sul punto 8) all'o.d.g. C'è stata gentilmente fornita copia dell'ordine del giorno collegato che al momento non era a nostra disposizione. Chiediamo due minuti di tempo per esaurire la nostra posizione sul punto e poi potremmo proseguire.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, sospensione accordata.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.24 riprende alle ore 11.33)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 47, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente del Consiglio Pichetto Fratin, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
La proposta di deliberazione n. 47, che riguarda la tutela del consumatore, ci vede favorevoli, ma intervengo non tanto per dichiarazione di voto, ma piuttosto prendendo spunto dal fatto che in allegato a questa deliberazione c'è un ordine del giorno, sottoscritto da molti Consiglieri di maggioranza e di opposizione, che invita la Giunta regionale ad assumere gli opportuni provvedimenti o iniziative di ordine legislativo che, come Gruppo, riteniamo di poter intraprendere per adeguare la nostra normativa al cambiamento di scenario normativo sia a livello nazionale, sia a livello di pretesa di sensibilità rispetto alla tutela del consumatore.
Nell'ambito piemontese, le organizzazioni di tutela consumeristica sono forse le più organizzate a livello nazionale. C'è stata una crescita negli anni, con un forte aiuto pubblico e una ramificazione territoriale, ma è necessario fare un salto di qualità. Il salto di qualità, da parte delle organizzazioni consumeristiche, ha come riferimento il passare ad una capacità di vivere autonomamente e quindi, con redditi autonomi dall'assistenza pubblica ed il passaggio da una pura difesa contro gli eventuali e tanti soprusi che provengono dal sistema di mercato, di servizi e dalla Pubblica Amministrazione e quindi, da una forma di aiuto ai cittadini nei momenti dove si verifica la disfunzione dell'ordinario servizio, ad un momento molto più importante, sul quale può esserci una sfida che la Regione Piemonte può raccogliere, che riguarda l'istruzione e la formazione giovanile.
Si tratta di trasmettere ai giovani la capacità di leggere e di muoversi in un mercato sempre più bombardato da messaggi e dove la scelta e la distinzione tra un messaggio e l'altro è quanto mai ardua. In questo caso, la tutela del consumatore è una difesa per saper scegliere e saper leggere le tante informazioni che ci raggiungono quotidianamente.
Tutto questo va ripreso dai giovani, a partire dalle scuole di grado inferiore. Solo partendo in questo modo si riuscirebbe davvero a dare un contributo e ad evitare interventi di recupero nel solco di una tutela del consumatore concepita come pura difesa.
Questo era il messaggio che volevo lasciare, naturalmente, con il voto favorevole. Il programma ricalca il meccanismo del programma triennale, ma la prossima volta vorremmo avere un modello diverso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Grazie, Presidente.
Per dichiarare, innanzitutto, il voto favorevole del Gruppo della Margherita su questa proposta di deliberazione e per avanzare tre rapide considerazioni sui problemi aperti che questa delibera lascia sul tema delle associazioni dei consumatori.
Com'è già stato detto dal Consigliere Pichetto, la nostra Regione si è particolarmente distinta, a partire dal 1985, cioè da quando è stata normata l'attività delle associazioni dei consumatori su questi temi ed è stata una Regione che si è sempre posta all'avanguardia su queste questioni. Pur tuttavia in questi anni l'evolversi di queste problematiche e del ruolo delle associazioni dei consumatori rende la legge, che risale al 1985, non più adeguata a rispondere alle esigenze ed ai problemi attuali.
Il primo punto che abbiamo sottolineato in Commissione e che ci permettiamo di sottolineare alla Giunta, in questa sede, è quello di approntare rapidamente un nuovo disegno di legge sulle problematiche dei consumatori. La normativa di cui disponiamo non è più adeguata a fornire talune risposte che sono via via emerse in questi anni. Prima della discussione e approvazione di un nuovo piano, è necessaria una normativa innovativa.
Quali sono le questioni aperte che dovrebbero essere affrontate e inserite nella nuova normativa? La prima riguarda il ruolo delle associazioni dei consumatori. Noi abbiamo una Consulta regionale dei consumatori che ha sempre funzionato. Nella nostra Regione le associazioni dei consumatori erano sempre state meno di dieci o uguali a dieci. Negli ultimi due anni il loro numero è aumentato ed è arrivato a quattordici.
Siccome nella normativa è previsto che vi possano far parte dieci associazioni, già solo questo è un elemento che induce chiaramente a modificare la normativa, quindi a prevedere un ruolo diverso della Consulta delle associazioni dei consumatori.
Il secondo problema aperto riguarda le risorse ed i finanziamenti.
Ricordo che, l'anno scorso, ci siamo trovati in sede di assestamento di bilancio ad avere risorse pari a zero sui capitoli destinati alle associazioni dei consumatori. La Giunta regionale ha deciso di destinare a bilancio 500 mila euro a favore di queste politiche. È una cifra non grandissima, ma che testimonia un segnale di attenzione verso questo mondo e questo settore.
Il tema dei finanziamenti e delle risorse, però, rimane un problema aperto, perché s'incrociano risorse di natura regionale con risorse di natura ministeriale. Noi siamo d'accordo che queste risorse debbano essere distribuite attraverso due canali principali. Il primo è quello diretto della Giunta e del Consiglio regionale, attraverso politiche - ne accennava già il Consigliere Pichetto - di formazione delle giovani generazioni e d'informazione su queste problematiche.
Un'altra parte significativa di risorse va destinata direttamente alle associazioni dei consumatori per la gestione di queste attività. In particolare, per la gestione degli sportelli dei consumatori, che sono il primo interfaccia cui i cittadini si rivolgono direttamente e ai quali le associazioni forniscono assistenza. Bisogna destinare risorse a quelle associazioni che, effettivamente, svolgono questa attività e, soprattutto bisogna attivare meccanismi di controllo sull'effettiva attività degli sportelli dei consumatori, per evitare che ci sia un'eccessiva proliferazione degli stessi e che non svolgano direttamente il compito per cui sono stati attivati. Quindi, secondo noi, occorre rafforzare la rete degli sportelli dei consumatori, non smantellarla.
Quindi, tre sono le questioni che bisognerà approfondire in Commissione per arrivare alla nuova normativa: la modalità e il tipo di sportelli, la definizione delle priorità dei finanziamenti e una ridefinizione del ruolo e delle funzioni della Consulta dei consumatori. A noi pare che, a partire da un disegno di legge che sarà presentato dalla Giunta regionale su questi temi e che ci auguriamo presto di poter esaminare in Commissione, questi siano i tre elementi di fondo su cui aprire un confronto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ovviamente nell'intervento non intendo minimamente ribadire le cose già dette dal collega Pichetto, su cui sono assolutamente d'accordo. Credo che il collega Bizjak abbia ricapitolato una serie di temi sui quali occorrerà confrontarsi.
Ritengo che, quando si parla di consumatori e si fa riferimento al compratore che acquisisce beni o servizi, non possiamo dimenticare quella che è la problematica dei servizi pubblici erogati dagli Enti locali.
chiaro che qui trattiamo il segmento dei consumi che fanno riferimento più a quello che è il mercato ordinario. Naturalmente, poich determinati servizi sono erogati da enti o società vigilate a livello nazionale oppure sono erogati da Enti locali e quindi sotto la responsabilità degli stessi, si dà per scontato che non ci sia da tutelarsi o che questi consumatori non debbano essere tutelati più di tanto. Invece io ritengo che dobbiamo essere attenti a tutta una serie di segnali che provengono da questo particolare tipo di mercato. Qui occorre dare delle risposte che possano interessare la corretta informazione del consumatore anche per quanto riguarda questi segmenti di consumo; dobbiamo porci una serie di domande e dare le relative risposte.
Ritengo che si debba andare a identificare anche un'Authority regionale per quanto riguarda i servizi pubblici degli Enti locali. Abbiamo sempre sott'occhio le Authority nazionali, che fanno egregiamente il loro mestiere per quanto riguarda ad esempio il settore della telefonia (l'Authority delle comunicazioni), settore sul quale sono puntate molte volte le nostre attenzioni, ma non meno importanti per le tasche dei cittadini è l'erogazione dei servizi nel campo dei rifiuti, nel campo delle acque ecc.
A volte emergono solo i conflitti, quando magari i Sindaci dei piccoli Comuni, che sono più a contatto con i consumatori a livello locale prendono delle posizioni in difformità alle indicazioni degli ambiti delle acque o degli ambiti di gestione dei rifiuti. Attenzione: sono il segnale di un malessere che deve comunque essere affrontato.
La prima sollecitazione ad agire in questa direzione è rivolta ovviamente alla Giunta regionale. Diversamente, ci riserviamo anche noi come parte politica, di presentare una proposta di legge in questo senso perché crediamo che il governo del mercato dei servizi pubblici degli Enti locali debba sì essere affidato alla responsabilità degli enti territoriali e degli organi elettivi locali, ma forse deve essere affidato anche ad un'autorità che difenda il cittadino consumatore da quella che è la scorciatoia del prezzo che copra i costi a cui facilmente qualunque pubblico Amministratore ricorre o difficilmente rinuncia.
Credo che sia giusto adottare dei criteri di trasparenza, di contenimento dei costi e di equità che non sempre sono portati avanti dagli enti territoriali, che poi alla fine sono gli azionisti, diretti o indiretti, degli erogatori dei servizi, vista la scelta generalizzata che si è fatta in Piemonte, in provincia di Torino e in tante altre realtà, di andare a delle gestioni in house e quindi originanti direttamente dall'ente territoriale per la gestione di questi servizi.
Volevo ricordare queste cose anche perché frequentemente si fa la polemica sul fatto il consumatore nell'ultima settimana del mese non riesce ad andare a comperare al supermercato; tuttavia le tasche si svuotano non solo per i consumi più necessari e più diretti, magari alimentari, di vestiario o di altro tipo, ma forse anche perché vi è un eccessivo lassismo nel controllo delle tariffe dei servizi pubblici degli Enti locali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà



RICCA Luigi Sergio

Intervengo per esprimere il voto favorevole del Gruppo SDI alla proposta di deliberazione che stiamo trattando e per sottolineare come il mio Gruppo non abbia sottoscritto la proposta di ordine del giorno non per una scelta politica, ma semplicemente per un fatto organizzativo: la mia assenza nel momento in cui è stato formalizzato in sede di VII Commissione.
Quindi ne condivido completamente il contenuto, rispetto al quale voglio riprendere alcuni punti velocissimamente.
In primo luogo, voglio sottolineare i risultati positivi della gestione della legge regionale e quindi il consolidamento di una politica di informazione e di formazione dei consumatori avviata una ventina d'anni or sono e rafforzata in questi anni. Ma accanto a questo, per le mutate situazioni, vi è anche la necessità di rivedere in parte l'impianto della legge regionale, che risale - com'è già stato ricordato - al 1985, e da questo punto di vista verificare il ruolo assegnato alla Consulta, punto richiamato dall'ordine del giorno, considerato che nei fatti tale ruolo e tale organo oggi non si è più dimostrato essere luogo vero di confronto tra l'Amministrazione regionale e le associazioni, gli Enti locali e il mondo accademico.
Devo dire che mi ha impressionato aver registrato come nel triennio 2002-2004 la Consulta regionale per la difesa e tutela dei consumatori si sia riunita soltanto due volte nel 2003 (viene riportato nel provvedimento). Quindi, da questo punto di vista, vi è la necessità di ridefinire il ruolo della Consulta e renderlo davvero un momento di confronto tra l'Amministrazione regionale e gli organismi che operano a tutela dei consumatori.
L'altro punto dell'ordine del giorno che sottoscrivo in pieno è quello relativo alla necessità di avviare campagne e iniziative per l'educazione al consumo, partendo proprio dalla formazione anche delle coscienze e quindi nelle scuole e nel mondo dell'istruzione. Sottoscrivo in pieno: non vale soltanto per questo aspetto, ma vale per tanti altri, a partire dalla questione della tutela ambientale.
Infine, vi è l'esigenza di rafforzare sul territorio regionale la rete di sportelli, ma l'aspetto che voglio mettere in evidenza, richiamato anche nell'ordine del giorno, è la necessità di mettere in moto dei meccanismi di controllo e di verifica circa l'effettivo svolgimento dell'attività di tutela del consumatore da parte degli organismi che operano nel settore che si stanno ampliando. L'ampliamento delle associazioni non sempre corrisponde a maggiori benefici dell'attività svolta. Con questo non voglio lanciare accuse nei confronti di nessuno, ma credo che sia necessario, là dove si dice di voler rafforzare - e certamente condivido - la rete degli sportelli sul territorio, svolgere una puntuale azione di verifica e di controllo sull'efficacia delle attività e dei progetti che vengono posti in essere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Nell'annunciare il voto positivo anche del mio Gruppo a questa deliberazione, mi premeva sottolineare alcuni aspetti, che integrano quanto già detto in precedenza dai miei colleghi, relativamente allo stato dell'arte, così come è emerso nel corso di questo mese e mezzo di discussioni, consultazioni, incontri e anche audizioni con le associazioni consumeriste e, in buona sostanza, con tutti gli altri soggetti di questo ambito di attività.
Qualche considerazione andrebbe fatta per dare qualche spunto di lavoro nei prossimi mesi, in primo luogo, per quanto riguarda il rapporto con le associazioni dei consumatori. Ogni volta che si cambiano schemi consolidati, come, in parte, si è tentato di fare questa volta inevitabilmente, si irritano attività consolidate, posizioni diventate ormai quasi eterne e, in qualche modo, si mette nuovamente in discussione quanto si riteneva ormai indiscutibile. Bisogna stare attenti a "non buttare via il bambino con l'acqua calda". Ho l'impressione che, qualche volta, come in questo caso, si sia arrivati molto vicino. Le associazioni dei consumatori hanno avuto, hanno e avranno, ragionevolmente, un ruolo fondamentale nel promuovere la cultura del corretto consumo e dei diritti e doveri del cittadino consumatore. Per questo, tali associazioni vanno stimate, valutate e apprezzate, vanno anche valorizzate e aiutate a sviluppare settori di intervento, conoscenze, capacità ed eccellenze, che oggi, forse, ancora non hanno. Soprattutto, però, vanno considerate per la grande utilità che hanno avuto, hanno e possono avere nel rendere un servizio anche a noi, Regione Piemonte, che ci occupiamo di promuovere questi valori.
Pertanto, i prossimi mesi devono essere dedicati, oltre che ad un rilancio verso una nuova legge, anche a recuperare e a ricostruire - dove necessario, non dovunque - relazioni e rapporti, che, forse, si sono un pochino sfilacciati proprio per effetto delle dinamiche che hanno condotto alla formulazione di questo piano di attività triennale.
Credo che la strada intrapresa, cioè l'integrazione tra soggetti diversi, sia giusta, facendo in modo che la Regione riacquisti la governance delle politiche di tutela del consumatore e di promozione del consumo consapevole. Però, credo anche che si debba assolutamente fare grande attenzione a non scivolare nella propaganda, a non fare delle politiche di tutela del consumatore e della promozione del consumo consapevole una quantità invereconda di carta colorata prodotta e distribuita in quantità doviziosa senza che ci sia il necessario supporto di carattere culturale, pedagogico, educativo, in particolare per quanto riguarda le attività che si effettuano nelle scuole, ma anche per quelle che si svolgono con i cittadini e che, spesso, finiscono per avere un'utilità assai poco visibile, ma, soprattutto, poco riscontrabile.
Soprattutto, si tratta di evitare che, ancora una volta, la giusta esigenza di coinvolgere soggetti diversi finisca per segnare una prevalenza della forma a dispetto della sostanza.
Tante sono le osservazioni che si possono fare su quello che finora la Regione ha fatto in materia di politica del consumo, ma non che si sia limitata a curare la forma piuttosto che la sostanza, semmai il contrario.
Credo che, nel tentativo di innovare, non si debba fare il gioco di innovare per innovare.
Come sempre, ritengo che solo un lavoro molto paziente di concertazione e di dialogo possa permettere di mettere tutti insieme, ma ricordiamoci che quando noi parliamo di sportelli e di presenza sul territorio - è la terza e ultima raccomandazione che rivolgo all'Assessore - dobbiamo essere sempre certi della competenza di coloro che svolgono questo servizio. Non dimentichiamoci che, qualche volta, dobbiamo tutelare noi i cittadini da false informazioni, ciarlatani e quant'altro.
In questo ambito, credo che finora questo rischio non sia stato corso.
Dobbiamo non solo fare in modo che non si corra anche per il futuro, ma che il servizio che attraverso le associazioni e non solo svolgono sia ogni giorno qualitativamente migliore.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Signor Presidente, sarò breve, essendo già intervenuti sull'argomento due colleghi del mio Gruppo.
Mi premeva sottolineare il discorso della verifica e dell'efficacia.
Aggiungerei anche il collegamento con le altre campagne a tutela del consumatore, che la stessa Regione Piemonte svolge in tanti Assessorati senza collegamento con gli sportelli del consumatore: penso alle iniziative in campo sanitario, delle politiche sociali e dell'alimentazione.
Anche noi abbiamo firmato l'ordine del giorno, però, la mia preoccupazione è quella di sempre: l'Osservatorio sugli ordini del giorno ci dice che a fine dicembre dell'anno scorso su 32 ordini del giorno ne sono stati approvati solo 5, che hanno avuto un prosieguo, anche negativo ma lo hanno avuto, mentre 27 non lo hanno avuto.
Ritengo che si dovrebbe veramente richiamare l'attenzione di noi Consiglieri su questo fatto: è inutile produrre ordini del giorno se, poi non proseguono nel loro iter.
Allora, ragioniamo un attimo se ci dobbiamo fermare. Chiedo veramente al Presidente di salvare le prerogative dei Consiglieri regionali, perch produciamo ordini del giorno, invitiamo la Giunta ad andare avanti, diamo gli indirizzi, così come ci compete, ma non abbiamo le risposte.
Il Presidente è a conoscenza del fatto che l'Osservatorio sugli ordini del giorno sta dimostrando che queste risposte non ci sono, che non si va avanti.
Chiedo all'Assessore di voler riferire sulla questione. Chiedo anche al Presidente dell'VIII Commissione di voler calendarizzare una riunione con l'Assessore per avere una relazione sull'attività degli sportelli del consumatore, cioè di ragionare un attimo in Commissione. Come ho detto prima, questo ordine del giorno lo approveremo tutti, come abbiamo approvato tanti ordini del giorno, però, ritengo necessario fermarci un attimo e chiedere alla Giunta di mandare avanti gli indirizzi contenuti nei vari ordini del giorno. Questo lo ritengo un atto elementare, altrimenti saremo costretti, quando rivedremo la legge di tutela del consumatore, a scrivere anche una legge che tuteli i Consiglieri regionali, perché nulla è più antipatico che stare qui a discutere, dare indirizzi, magari litigare su alcune forme, se, poi, questi ordini del giorno non vanno a buon fine.
Questo discorso ho già avuto modo di farlo altre volte. Mi auguro che siano i Consiglieri di maggioranza a farsi carico del rispetto degli indirizzi che il Consiglio regionale dà in modo unanime, proprio per un discorso di dignità e rispetto di questo consesso e dei Consiglieri. Ieri in III Commissione, abbiamo discusso un'ora e mezza sul mancato invito ai Consiglieri regionali per la presentazione del Piano di sviluppo rurale sul fatto che il piano strategico sul turismo non sia stato illustrato in Commissione ma viene presentato dal consulente dell'Assessore al turismo delle varie Province. Io vi chiedo, Consiglieri di maggioranza, di riferire quello che ha detto in Aula. Magari, Presidente, poi queste cose le scrivo...



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, mi spiace, ma è un'impresa estremamente ardua riuscire oggi a fare questo. La pregherei anche di alzare il tono della voce.



PRESIDENTE

COTTO, Mariangela



PRESIDENTE

Io chiedevo la sua attenzione, in particolare, per il discorso che ho fatto più volte.



PRESIDENTE

Su quello, sarà mia cura rispondere.
Come lei sa, abbiamo previsto che ogni tre mesi venga data comunicazione al Consiglio dei lavori dell'Osservatorio sugli atti di indirizzo. Quindi, a fine giugno gli Uffici predisporranno una valutazione di quanto è avvenuto nei primi sei mesi. Sarà mia cura che queste comunicazioni non passino in maniera formale, ma che nella prossima Conferenza dei Presidenti dei Gruppi si apra una valutazione e si decida insieme come dare rilievo alla materia, anche all'interno dell'Aula, e quali iniziative prendere per far sì che gli atti di indirizzo (in verità sono pochi quelli che noi riusciamo ad approvare) siano assistiti da una reale volontà e da un vero impegno all'esecuzione. Su questo, tra poche settimane, avremo i dati relativi riguardanti i primi sei mesi.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

La necessità di dare seguito agli ordini del giorno e a quanto si discute in Consiglio, ci pare condivisa e ovvia. Non è questione di parte.
Vorrei fare una velocissima dichiarazione di voto, che sarà di voto positivo in base alle discussioni che già sono state su questo tema (mi riferisco ad alcune osservazioni fatte dai Consiglieri Bizjak, Ricca e Turigliatto). Alcune norme attuali come la legge 85, che ha più di 21 anni sono vecchie. Alcune norme vanno aggiornate, alla luce dei cambiamenti che si sono verficati. In realtà, il lavoro svolto fino ad oggi ci pare positivo, anche se assolutamente parziale. Sembra che gli incontri che si sono svolti abbiano chiarito alcuni fatti elementari. Il numero delle associazioni è notevolmente cresciuto. Occorre che per le norme future si fissino parametri certi e criteri precisi per l'accreditamento (di queste associazioni).
Il lavoro che queste associazioni hanno compiuto è importante e merita di essere valorizzato. Purtroppo molte di queste associazioni si sono lamentate di essere state, negli ultimi anni, sottovalutate e sottodimensionate. Alcune scelte e alcune dichiarazioni giornalistiche sembrano averne favorite alcune in base a criteri non sempre chiari soprattutto in riferimento alla vicenda delle ultime Olimpiadi. Occorre quindi, che la Regione operi alcune scelte nel tempo breve, e che queste debbano essere assolutamente partecipate e avvengano attraverso un dialogo continuo, con l'associazionismo consumeristico. Deve essere rafforzata la rete con un controllo degli organismi che operano in questo settore. Sono utili tutte le osservazioni fatte, dalla campagna di educazione (che non deve riguardare solamente le scuole ma la società intera) al rafforzamento della rete di sportelli che non devono essere ridimensionati, ma devono svolgere un'attività maggiore rispetto a quella svolta fino ad oggi.
Lo stesso fatto che la Consulta regionale si sia riunita così poco dimostra che, probabilmente, le si dà un peso inferiore rispetto a quello che, invece, avrebbe dovuto assumere.
Il nostro voto è positivo, ma è condizionato da alcune di queste osservazioni che ho sottolineato, e che ci sembrano importanti, non tanto per quello che sta alle nostre spalle ma per il futuro. Naturalmente, alla base di questo c'è anche una forma di finanziamento per il lavoro che deve essere compiuto. Il fatto che le associazioni nel 2005, per le ristrettezze di bilancio, non abbiano ricevuto una lira, non è un fatto positivo.
Ovviamente è un fatto positivo che, quest'anno, sia invece leggermente cresciuto il finanziamento.



PRESIDENTE

Chiudiamo la discussione generale.
Non essendoci interventi per dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 47, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno collegato n. 360 inerente a "Predisposizione di una normativa in materia di tutela del consumatore", presentato dai Consiglieri Clement, Giovine, Bizjak, Comella Pichetto Fratin, Vignale, Auddino, Boniperti, Casoni, Robotti, Moriconi Deambrogio, Travaglini e Manolino, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la legge regionale 25 marzo 1985, n. 21 (Provvedimenti per la tutela e difesa del consumatore) e la normativa regionale in materia di tutela del consumatore devono essere modificate per adeguarle a successive disposizioni normative, quali il nuovo Statuto della Regione Piemonte ed il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo, a norma dell'articolo 7 della l. 29 luglio 2003, n. 229) ritenuto opportuno consolidare e sviluppare l'informazione e l'educazione al consumo rilevata la necessità di rafforzare la rete di servizi offerti per la tutela del consumatore considerato inoltre opportuno rivedere il ruolo della Consulta regionale per la difesa e tutela del consumatore invita la Giunta regionale a predisporre in tempi brevi una nuova normativa che sia maggiormente rispondente alle disposizioni vigenti in materia di tutela del consumatore ad avviare nelle scuole campagne per l'educazione al consumo a rafforzare sul territorio regionale la rete di sportelli del consumatore ed a verificare l'effettivo svolgimento dell'attività di tutela del consumatore da parte degli organismi che operano nel settore a rivedere il ruolo della Consulta regionale per la difesa e tutela del consumatore, al fine di renderla luogo di confronto tra l'Amministrazione regionale e gli organismi che operano a tutela dei consumatori".
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Proseguimento esame disegno di legge n. 164 inerente a "Norme in materia di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente"


PRESIDENTE

A questo punto, mi pare di rappresentare le posizioni di tutti i Gruppi consiliari nel proporre di riprendere il punto 3) all'o.d.g., relativo al disegno di legge n. 164.
Nella seduta pomeridiana del 6 giugno scorso, è stata effettuata la relazione, così come è stata chiusa la discussione generale. Non avevamo proceduto all'esame dell'articolato e avevamo convenuto di rinviare il punto. Quindi procediamo all'esame dei vari articoli.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

L'iter di questo disegno di legge, iniziato tempo fa in Commissione, va a colmare una lacuna nel settore, poiché fino ad oggi, sul noleggio di autobus con conducente non era stata fatta nessuna legge, mentre risultano normati sia la materia del trasporto pubblico locale, sia quella delle autovetture con conducente (taxi ecc.). Quindi questo disegno di legge colma questa lacuna e credo che sia importante che la Regione, così come prescrive l'articolato, effettui poi un accurato controllo, anche perch troppe volte c'è capitato di vedere un uso "promiscuo" non controllato degli autobus adibiti al trasporto pubblico locale e anche al noleggio con conducente.
Com'è noto, gli autobus adibiti a trasporto pubblico locale beneficiano di finanziamenti che derivano da leggi nazionali, per i quali gli autobus vengono mediamente acquistati con il 50% di contributo...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Casoni, prego i colleghi Consiglieri e tutte le altre persone presenti in Aula di fare silenzio. Eventualmente possono allontanarsi dall'Aula qualora non fossero interessati.



CASONI William

Dicevo appunto di fare un attento controllo affinché gli autobus adibiti a noleggio con conducente siano nettamente separati da quelli che effettuano trasporto pubblico locale. Si potrebbe creare una situazione di concorrenza sleale tra autobus acquistati con il 50% di contributo pubblico e autobus acquistati al 100% con contributo privato, da privati noleggiatori di servizi con conducente. Addirittura una norma passata vietava espressamente tale possibilità, proprio perché gli autobus adibiti al trasporto pubblico locale dovevano essere utilizzati per quella motivazione e non ci dovevano essere commissioni (mi riferisco in particolare alle grandissime aziende che effettuano trasporto pubblico locale, GTT prima di tutto).
Se GTT deve effettuare dei controlli, compito della Regione sarà quello di verificare il corretto rispetto della normativa e fare in modo che le condizioni di concorrenza sul mercato, siano di effettiva concorrenza e non ci siano sperequazioni nelle tariffe di noleggio. Se si riceve un contributo del 50%, a fondo perduto, per acquistare un pullman è logico che chi ha acquistato quel pullman applicherà una tariffa molto più bassa, ma quel pullman, secondo una norma, non dovrebbe essere adibito a quel tipo di servizio, oppure dovrebbe esserci un regolamento generale rispettato da tutti.
Emerge un'altra incongruenza, ma credo possa essere sanata se l'Assessore volesse fare un emendamento, sulle sanzioni. A livello sanzionatorio si potrebbe correre il rischio che il provvedimento venga respinto in quanto non è correlato con le altre normative regionali e probabilmente, andrebbe in contrasto.
positivo il fatto che si provveda a normare questo settore.
Dedicherei particolare attenzione - vale come consiglio per gli Uffici alla sicurezza e al controllo dell'applicazione dei requisiti, per esempio inerenti alle ore di guida degli autisti, alla sicurezza in senso generale.
Ricordo che i mezzi noleggiati vengono per lo più utilizzati da studenti in gita e da anziani, ragion per cui è importante controllare tutti i requisiti di noleggio, sia in termini di sicurezza sia di vetustà dei mezzi utilizzati. Controlli che, se non vengono effettuati dalla Regione difficilmente ci potrebbe essere un'altra entità preposta a farlo. Magari in accordo con le Province. Magari servirebbe un'intesa con le Province proprio per supervisionare. Tutto questo nella legge non emerge, ma potrebbe essere una cosa intelligente fare in modo che ci sia effettiva concorrenza, garanzie di sicurezza, garanzie di personale impiegato idoneo e, soprattutto, un mercato che dobbiamo tentare di sviluppare e di "tutelare", se è possibile, per lo meno a livello regionale.
Sappiamo che la normativa europea impone la libera concorrenza su tutto il territorio europeo, ma se riusciremmo a fare in modo che la maggior parte dei noleggi venga attribuita ad aziende piemontesi, faremmo un grande lavoro. Mediamente si procede in questo modo; è difficile che un pullman venga noleggiato in un'altra regione, ma anche in questo caso un po' di sano "protezionismo" non fa male.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Abbiamo partecipato alla discussione del provvedimento in Commissione in un'ottica di verifica della coerenza dell'articolato, con i principi generali della liberalizzazione, ma coniugati con procedure che siano le meno pesanti possibili e cercando di sfrondare il provvedimento da tutta una serie di orpelli o sovrastrutture burocratiche che potevano essere eliminate.
Devo dire che una serie di modifiche sono state accolte dall'Assessore e questo, ovviamente, è un fatto positivo. In questa sede desideriamo riproporre qualche considerazione su alcune decisioni prese in Commissione e che, fermo restando la nostra riserva in Aula di decidere l'atteggiamento, con questi interventi e con le risposte che darà la Giunta, decideremo la nostra posizione in via definitiva. Alcuni articoli sono la conseguenza delle disposizioni di coordinamento nazionale. Anche noi condividiamo l'assoluta necessità...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Cavallera. Per cortesia, Consiglieri, stiamo discutendo di proposte emendative che dovremmo votare. È davvero difficile anche per chi siede in questi banchi, sentire il Consigliere Cavallera.
Pertanto, pregherei tutti coloro che hanno delle cose da dirsi, di dirle fuori dall'Aula.
Se ci sono degli argomenti su cui discutere, vi prego di farli fuori dall'Aula, altrimenti diventa difficile sentirsi. Prego, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Si vede che i nostri argomenti non sono di prioritaria importanza e attualità.
Ritengo che, prima di tutto, si debba pensare e puntare ad una gestione che persegua la massima sicurezza, oltre che la massima trasparenza, da parte dei cittadini che si avvalgono di queste modalità di trasporto per le gite organizzate. Sappiamo quanto siano importanti, anche nella vita delle comunità locali, determinate forme di turismo, anche di carattere religioso. Da sempre ha una rilevanza sociale questo comparto che deve essere richiamato.
chiaro che, per quanto riguarda la semplificazione, si è evitato di prevedere una contribuzione nell'immediato per l'iscrizione degli autobus ai registri provinciali.
Chiediamo alla Giunta di fare un passo in avanti: poiché si è condivisa la necessità di non prevedere contributi, togliamoci anche la tentazione di poterlo fare in futuro. Non credo che le finanze regionali o provinciali possano essere rimpinguate da introiti di questo tipo. Faccio un richiamo peraltro, ad azioni che avevamo fatto in passato quando avevamo eliminato tutta una serie di entrate minimali, ma che ciascuna, per proprio conto determinava il mantenimento di un registro, di un catasto, di un coacervo di sistemi di riscossioni, magari uno diverso dall'altro, che interessano decine o unità di personale che magari costa di più di quello rende.
Dobbiamo valutare anche il tempo che perdono i cittadini o le imprese per versare contributi minimali di questo tipo. All'emendamento soppressivo dell'articolo 6 attribuiamo la massima importanza.
Riproponiamo un emendamento, sulla cui valutazione ci rimettiamo al giudizio dell'Assessore, in ordine al mantenimento o meno della copia dell'autorizzazione sull'autobus. Sappiamo che quando si effettuano controlli, questi hanno senso se sono immediati. Naturalmente qui non si tratta di controlli eseguiti dalla Polizia attraverso le banche dati del Ministero dell'Interno della Polizia stradale, ma di verifiche amministrative, per cui la banca dati non è omogenea in tutta Italia. In questo caso, l'autorizzazione è a bordo del mezzo oppure no.
Questo ci sembrava il ragionamento da fare.
Gli altri emendamenti sono collegati all'abrogazione dell'articolo 6.
Per quanto riguarda l'articolo 11, dato che viene scritto: "Si farà in un ragionevole lasso di tempo", preferiamo indicare un termine, perch sappiamo che quando si parla di termini che già di per sé sono ordinatori occorrerebbe almeno indicare una data. Bisognerebbe ricorrere di più ai termini perentori, perché si dà maggiore certezza del diritto e, comunque una maggiore serietà alla normativa.
Presidente, queste sono le ragioni che richiamano in modo particolare la nostra attenzione al testo, fermo restando la valutazione di grande importanza di questo settore che deve anche essere competitivo rispetto alle regioni confinanti. Pertanto, il fatto di non avere la contribuzione ragionando in termini di Piemonte, Lombardia e Liguria, fa sì che ci sia una valutazione positiva di insediarci o di avere un maggiore insediamento di autobus registrati in Piemonte, piuttosto che da altre parti, anche se il non prevedere contributi porta ad una semplificazione e ad un alleggerimento procedurale per le imprese che gestiscono questa attività.
Grazie.



PRESIDENTE

Premetto che la discussione generale sul punto si era già esaurita e quindi, fermo restando che molti interventi hanno contemplato problematiche di ordine generale, vorrei affrontare, anche per risolvere le problematiche poste, il provvedimento articolo per articolo.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Pur non facendo parte della II Commissione, un giorno mi sono trovata ad assistere ai lavori della Commissione proprio mentre si discuteva di questa proposta di legge.
Già allora avevo chiesto all'Assessore e agli uffici di valutare l'opportunità legislativa di inserire, in questo testo, la possibilità di utilizzare gli scuolabus anche per trasporto anziani. Nell'elenco delle interrogazioni ed interpellanze cui la Giunta regionale si è dichiarata disponibile a fornire risposta nella giornata odierna, lei, Presidente, ha segnalato che l'Assessore Borioli era disponibile a rispondere ad un'interpellanza sull'argomento (non so se l'Assessore ha avuto tempo dalla richiesta in Commissione, di valutare questa possibilità).
Voglio solo far presente che, con legge regionale 1/2000, avevamo previsto questa possibilità; solo che alcuni uffici provinciali della motorizzazione si rifiutano di considerare l'immatricolazione degli scuolabus anche per le scuole medie e per anziani.
Sappiamo quanto questo sia importante, per il Piemonte non dell'area metropolitana, accompagnare anziani al mercato o organizzare gite ovviamente quando gli scuolabus non sono utilizzati per il trasporto degli alunni (sappiamo che rimangono fermi ore ed ore). I Comuni sono d'accordo ad utilizzarli; ci chiedono uno strumento legislativo per poterlo fare. Non va in concorrenza con concessioni rilasciate ad autolinee perch purtroppo, nelle nostre montagne e nelle nostre colline non c'è nessuno che svolge questo servizio. Allora potrebbe veramente essere l'occasione per inserirli e per dare forza a questa esigenza che, tengo a sottolineare, non fa concorrenza a nessuno.
Il problema è noto all'Assessore già da quando era Assessore alla Provincia di Alessandria, quindi chiederei, prima di arrivare all'approvazione della legge, di avere una risposta specifica in merito ed una risposta all'interrogazione che l'Assessore non ha potuto darmi prima.



PRESIDENTE

Collega Cotto, per cercare di dare un ordine alla discussione, penso che la questione da lei posta possa concretizzarsi in un articolo aggiuntivo o in un emendamento all'articolo 2 dove, individuando le funzioni della Regione, potrebbe essere individuato questo punto come finalità.
In questo momento cercherei di procedere partendo dall'articolo 1.
L'Assessore deciderà se intervenire sul punto; ma, nel frattempo procediamo articolo per articolo.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 ci sono altre richieste di intervento? Consigliera Cotto, la questione da lei posta non è sull'articolo 1.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Fermo restando la disponibilità ad affrontare e discutere la materia voglio solo dire, in maniera breve e succinta, che ad oggi non sussistono le condizioni di legge perché la Regione possa normare con propria normativa nella direzione che la Consigliera Cotto indicava, e che io sarei il primo a condividere.
Ad oggi, l'impossibilità di destinare gli scuolabus ad utilizzi promiscui non è determinata da una volontà politica o da un indirizzo regionale superabile con un atto normativo regionale, ma dalla legislazione vigente in materia, attraverso gli organi di controllo che fanno parte dell'amministrazione periferica dello Stato, cioè le Motorizzazioni civili che non omologano gli scuolabus se non per il trasporto degli studenti.
Fino a quando non muta questa condizione, possiamo anche fare una legge che, però, non avrebbe alcuna efficacia, nel senso che potrebbe applicarsi nel campo della sicurezza dei trasporti, che non è materia attribuita alle Regioni, ma è materia esclusiva dello Stato.
Come ho già detto in altre occasioni, sono disponibile a farmi carico di questo ragionamento, che però richiede una revisione dell'impianto e della normativa a livello nazionale. Probabilmente, la sede più appropriata per affrontare questo tema è la Conferenza Stato-Regioni e le sue Commissioni, che riguardano specificamente questa materia.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione sull'articolo 1 e procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Non ci sono richieste emendative.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

L'Assessore aveva dichiarato che avrebbe approfondito l'argomento per verificare con gli Uffici se emendare questa legge. Oggi, risponde in modo sbrigativo che lui sarebbe d'accordo, ma non si può fare. Me ne dispiace.
Vorrei sottolineare l'esigenza dell'utilizzo degli scuolabus ed il fatto che, in alcuni luoghi della nostra regione, questo già avviene. A maggior ragione, chiedo all'Assessore di rispondere a quest'interrogazione.
Tra l'altro, la Giunta si era impegnata a dare una risposta questa mattina stessa.
Mi rivolgo specialmente ai Consiglieri del Piemonte non metropolitano per indurli a riflettere sull'occasione, se siamo d'accordo, di dare questa possibilità e affermare la nostra autonomia legislativa: diamo ai Sindaci che hanno avuto il contributo dalla Regione Piemonte per acquistare lo scuolabus, che hanno le richieste degli anziani per poterlo utilizzare ed un conducente a disposizione, la possibilità di farlo. Alcuni uffici della Motorizzazione lo ritengono possibile, perché uno scuolabus autorizzato a caricare trenta giovani, può essere autorizzato a trasportare quindici anziani, quindi il peso è rispettato.
Perché noi non dobbiamo soffermarci su questa problematica? Penso alla gente del Pinerolese, a tutte le altre Comunità montane, alle colline dell'Astigiano, come al territorio alessandrino. Inizialmente, non era stato previsto per paura della concorrenza tra le varie linee, ma ora non c'è più concorrenza perché il servizio non lo dà più nessuno.
Se noi vogliamo, veramente, far muovere i nostri anziani, portarli al mercato o verso il centro a vedere qualche mostra, con un costo irrisorio da parte dei Comuni che hanno già il mezzo e il conducente, è possibile farlo. Questa è una battaglia che ho fatto per alcuni anni nella scorsa legislatura, ma non sono riuscita a risolvere il problema, però, nella legge n. 1 sui trasporti regionali quest'esigenza è stata ribadita.
Credo che occorra avere il coraggio di preparare un emendamento all'articolo 2, così come suggeriva lo stesso Presidente del Consiglio. Lo chiedo anche al Presidente della II Commissione, che era presente durante la discussione, perché la presiedeva ed era d'accordo con noi. In Commissione, non ho registrato voci discordi, neanche quella dell'Assessore.
Chiederei dieci minuti di sospensione - pensavo che lo proponesse l'Assessore - per valutare con gli Uffici del Consiglio e della Giunta insieme con la maggioranza e il Presidente della Commissione, di proporre un emendamento che possa avere effetto di legge e risolvere questo problema.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, ho recepito l'istanza che lei pone con la consueta determinazione. Però, faccio notare che stiamo discutendo su una legge che concerne il noleggio effettuato attraverso autobus con conducente, come ha ricordato precedentemente il Consigliere Casoni, che ha avuto modo di occuparsene in altra veste.
Probabilmente, la questione che lei pone potrebbe trovare una soluzione normativa più idonea nella legge regionale n. 1 del 2000 o, meglio, in un correttivo. Questa mattina, stiamo trattando di attività di tipo commerciale, che viene erogata sul libero mercato da operatori commerciali.
Chiedo anche il conforto del Consigliere Casoni.
Condivido le finalità che lei pone. Tutti i servizi di scuolabus cui lei fa riferimento ed i servizi collaterali al trasporto pubblico di linea sono regolati da una norma specifica, concernente il trasporto pubblico locale. Per contro, la normativa in discussione interviene a dare soluzione complessiva alla materia, puramente, commerciale. Stiamo trattando di vicende che hanno un'attinenza con il mercato e non di vicende che hanno attinenze con il settore del trasporto pubblico locale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

La riflessione appena fatta dal Presidente Gariglio era parte dell'intervento che volevo esporre. Sul piano del buonsenso, che pure deve essere considerato, è ovvio che la richiesta che la Consigliera Cotto ha avanzato al Consiglio è assolutamente condivisibile. È altrettanto vero che dobbiamo considerare alcuni elementi. Il primo l'ha ricordato il Presidente Gariglio: stiamo affrontando l'esame di un disegno di legge che ha per materia la disciplina del servizio di noleggio di rimessa. L'esigenza e la questione sollevata dalla Consigliera Cotto non rientra in un disegno di legge che ha questo tipo di finalità.
Inoltre, credo che il legislatore debba attenersi, nel momento in cui assume dei provvedimenti legislativi, a un principio di logicità che imponga di non introdurre forzatamente, all'interno della definizione di una materia, questioni che con quella materia poco hanno a che riferire.
In secondo luogo, credo che le considerazioni fatte in precedenza dall'Assessore Borioli, circa la possibilità stessa per il legislatore regionale di affrontare questa materia, inducano a non affrontarla assieme ad un provvedimento che ha altri obiettivi, altre finalità e altre strategie da dover perseguire.
Pertanto, condividiamo l'atteggiamento assunto e le considerazioni espresse dall'Assessore Borioli e dal Presidente Gariglio. Se vogliamo affrontare in termini corretti e di buonsenso una materia di questo tipo conviene affrontarla con un provvedimento legislativo a se stante, tale da non inficiare, conseguentemente, la possibilità che altri provvedimenti legislativi possano essere messi in discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Credo che oggi ci si trovi qui ad esercitare la nostra facoltà di legiferare, ovviamente, entro i limiti che sono stabiliti, nel settore del trasporto pubblico locale. Abbiamo due tipi di approccio.
Un approccio riduttivo ci vede, come ultimo anello di una catena, a definire modalità marginali, che ci portano a domandarci a cosa serve mantenere un sistema legislativo di questo tipo. Tant'è che, non a caso, mi auguro che il 24 e il 25 giugno si voti "sì" al referendum. Ancorché queste materie siano non adeguatamente definite, perlomeno si vada ad un segnale di definizione di competenze in cui un livello legislativo tratta alcune questioni e l'altro ne tratta altre, in una distinzione di ruoli e in una certezza di possibilità e di risposte che il cittadino può attendersi da questo o quell'altro livello di Governo.
Tutto sommato, credo che il nostro atteggiamento, proprio perché siamo nel campo della legislazione concorrente, possa anche essere un atteggiamento che cerca di osare di più, che cerca di esplorare anche quei terreni di confine sui quali, ovviamente, ci sarà senz'altro attenzione da parte del Governo magari per impugnare questo o quell'altro comma, però non succederebbe nulla, perché non siamo più nel regime precedente, nel quale il Commissario di Governo fermava la legge sollevando alcune questioni qui, tutt'al più, la legge entra in vigore e questo articolo o quel comma può essere eventualmente impugnato presso la Corte Costituzionale.
Non che io sia qui ad incentivare il contenzioso, però ritengo che i problemi posti dalla collega Cotto in Commissione siano dilemmi che attengono al trasporto pubblico locale per quanto riguarda le facoltà date alla Regione Piemonte di legiferare; semmai, se poi si fanno questioni di ordine tecnico-procedurale (ad esempio, se andiamo ad introdurre un articolo aggiuntivo magari dobbiamo rivedere anche il titolo della legge) queste sono faccende che possiamo affrontare e risolvere sospendendo un momento i lavori. Però non vedo assolutamente un impedimento a discutere di questa questione.
Per quanto riguarda lo specifico, ovviamente non ci siamo buttati a capofitto a redigere emendamenti semplicistici perché, vista la condivisione che ad ogni piè sospinto viene manifestata da varie parti presenti in Commissione e in Consiglio, pensavamo che questo dovesse essere un onere soprattutto della maggioranza. Se poi dobbiamo anche noi elaborare in quel senso, se ci fosse la pausa meridiana, ci dedicheremmo anche a questo esercizio.
Comunque, riteniamo che sia una di quelle misure che in qualche modo fanno riconciliare il cittadino con l'Ente pubblico. Talvolta si ha a disposizione il mezzo di trasporto e non lo si può usare in realtà nelle quali occorre fare un noleggio per dei trasporti veramente limitati come chilometraggio, con dei costi spropositati; costi che le casse di un piccolo Comune collinare, montano o anche sperduto nelle pianure non sono in grado di affrontare, quando magari si ha lo scuolabus a disposizione.
Mi riferisco, ad esempio, al trasporto delle persone di certe zone montane al Comune centro zona per le visite mediche, quando è presente il medico di base una volta o due volte alla settimana, oppure per andare in farmacia a prendere le medicine e così via. Sono le esigenze della vita a cui noi cerchiamo magari, tra le varie cose, di dare una risposta, se possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Credo che la questione degli scuolabus sia oggettivamente un problema.
La normativa che regola l'utilizzo di questi mezzi di trasporto è rigidissima e impedisce qualsiasi utilizzo civico da parte del Comune su qualsiasi tipo di utenza: gli anziani non possono essere trasportati, tutte le attività che vanno oltre quelle scolastiche non possono essere svolte se vi è un'attività di gemellaggio non può essere fatta... Insomma, i problemi sono moltissimi e su questo penso che condividiamo tutti.
Oggettivamente è un dilemma, anche perché, man mano che gli Enti locali si trovano impoveriti, cercano di utilizzare tutte le risorse possibili o come si direbbe oggi, cercano di favorire tutte le sinergie possibili per utilizzare al meglio quello che hanno in casa. Tuttavia, vista la complessità della questione, non credo che questo problema possa essere affrontato in questa legge, anzi ritengo che per alcuni versi rischieremmo di fare un ulteriore pasticcio, anche perché mettere "in concorrenza" gli scuolabus con il noleggio di altri mezzi di trasporto è un problema che rischia di venir fuori nel rapporto con le ditte che fanno questo tipo di noleggio e andare a inserire tutto questo nella stessa legge rischierebbe secondo me, di accreditare una concorrenza poi non così corretta rispetto all'utilizzo di questo mezzo di trasporto.
Vi sono poi altri vincoli. Più che normative di carattere nazionale, ci sono dei forti vincoli imposti dalla Motorizzazione, che io non so se possono essere superati con delle norme a livello regionale.
Allora, se partiamo dal fatto che questo è un problema che in qualche modo dobbiamo cercare di affrontare, credo che utilmente la Commissione, in raccordo con l'Assessore e gli uffici dell'Assessorato, possa in brevissimo tempo fare un'istruttoria per capire lo stato delle cose e utilmente tentare di affrontare la questione rapportandosi con altri livelli dell'ordinamento e quindi col Governo e con la Motorizzazione.
Di conseguenza, penso che dobbiamo andare assolutamente nella direzione di approvare questa legge così come è stata concepita, sapendo che il problema sollevato è condiviso, va affrontato e vanno trovate le modalità per risolverlo. Inserirlo in questa legge, secondo me, ci può dare un risultato di immagine che dice: "Il Consiglio regionale ha tentato di occuparsi di quel problema", ma al primo scoglio di carattere burocratico al primo riscontro o della Motorizzazione Civile o dell'Assicurazione (vedo Boniperti, che fa l'assicuratore), si blocca tutto. Anche perché qual è il Comune che mette gli anziani sullo scuolabus, se poi quegli anziani non sono assicurati in quanto i riferimenti alla legge nazionale non permettono cose di questo tipo? Allora, affrontiamo il problema nella sua complessità e vediamo se riusciamo a trovare una soluzione.



PRESIDENTE

D'accordo. Consiglieri, anticipiamo di dieci minuti la sospensione dei nostri lavori.
La seduta riprenderà alle ore 14.30, sperando che questo tempo possa essere utilizzato per avvicinare le reciproche posizioni sul punto.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.55)



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