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Dettaglio seduta n.92 del 06/06/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.07 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.48)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

ongedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Buquicchio, Ricca, Robotti Spinosa, Valloggia e Vignale.


Argomento: Questioni internazionali - Commemorazioni

Commemorazione per l'attentato di Nassiriya in Iraq


PRESIDENTE

Colleghi, vi chiedo un attimo di silenzio. Come sapete, ieri un contingente italiano presente in Iraq ha subito un ulteriore attentato. È stato attaccato un convoglio della Brigata Sassari. Cinque militari sono stati colpiti: quattro sono stati feriti gravemente ed un soldato è morto.
Si tratta del caporalmaggiore Alessandro Pibiri di 25 anni. È passato un mese dall'attacco a Kabul, avvenuto il 5 maggio scorso, ed i militari italiani sono stati nuovamente colpiti.
Intendo esprimere, a nome di tutto il Consiglio regionale, dolore solidarietà e vicinanza alle Forze Armate italiane e, soprattutto, alle famiglie delle vittime che, in questo momento, stanno passando ore di estremo dolore.
Vi chiedo di osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione n. 566 del Consigliere Rabino, inerente a "Nuova disciplina regionale per la tutela dell'esposizione ai campi elettromagnetici"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 566, presentata dal Consigliere Rabino.
Risponde l'Assessore De Ruggiero.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente L'interrogazione è in riferimento allo stato di applicazione della legge regionale 19/2004, approvata nel mese di agosto del 2004, e all'esplicazione dei suoi effetti. Sono state emanate quattro direttive tecniche. Come nei casi in cui affrontiamo temi delicati, molte volte, gli uffici preparano relazioni molto ampie, ma, in fondo, è giusto così.
Ovviamente, lascio alle Consigliere e ai Consiglieri il testo integrale e cerco di riassumerlo.
Di fatto, sono state predisposte 4 direttive tecniche, con altrettante deliberazioni della Giunta regionale, sui temi fondamentali: i criteri localizzativi, la redazione dei regolamenti comunali, gli oneri e le procedure per il risanamento e tutta la partita legata al tavolo tecnico e amministrativo degli uffici competenti. Ovviamente, tutto è stato acquisito mediante l'espletamento delle audizioni tecniche necessarie.
È stato organizzato a suo tempo un convegno regionale, quindi siamo certamente, soddisfatti. È stato istituito un Osservatorio regionale sulle sorgenti di campo elettromagnetico ed è di prossima adozione la direttiva regionale concernente la realizzazione - speriamo, non di un ennesimo catasto - di una struttura che, effettivamente, serva ad avere un monitoraggio delle sorgenti di campo elettromagnetico.
È importante dire che, ovviamente, abbiamo una norma nazionale cogente e importante, quindi è ovvio che tutte le azioni regionali non sostituiscono e non possono sostituirsi alle norme nazionali. Sappiamo bene questo va detto - che ormai questa funzione di trasmissione fa parte dell'urbanizzazione primaria, quindi non è più un optional nell'organizzazione delle nostre città e questo è fonte di complicazione per i Sindaci.
Come dico spesso, ognuno di noi racconta qualcosa di proprio. Una delle denunce penali che ho ricevuto si riferisce ad un fatto accaduto proprio durante il periodo in cui ho svolto la funzione di Sindaco: un'ambulanza non era riuscita ad arrivare in una sede decentrata per impossibilità di collegamento alla rete di un cellulare - all'epoca, eravamo ai primordi della telefonia mobile - in quanto non vi era stato l'ok, da parte dell'amministrazione comunale, all'installazione dell'antenna. In quel frangente, fu necessario valutare, da una parte, una preoccupazione e un'ipotesi di inquinamento e, dall'altra, salvaguardare l'interesse pubblico.
Abbiamo provato ad inserire i criteri che, sappiamo benissimo, non sono di facile attuazione per i singoli Comuni che ci stanno lavorando con molta attenzione. Criteri e anche prassi, il che vuol dire che i gestori sono tenuti - questo ha cambiato la tipologia della prassi - a presentare almeno un loro programma annuale. Un programma annuale dei diversi gestori - in questo senso entra in gioco anche il problema della sana concorrenza e della liberalizzazione dei servizi - che deve essere accettato dal Comune.
Quindi, in ogni caso, almeno annualmente c'è un programma d'azione e una possibile previsione di programma.
In merito all'installazione di impianti per telefonia mobile su edifici di proprietà di enti pubblici, tra cui l'ATC, tali enti hanno la libertà come i privati, di autonomia di scelta e di gestione. Ovviamente, sulla base di un parere tecnico, c'è un'autorizzazione rilasciata dal Comune. È ovvio che c'è anche la funzione di controllo dell'ARPA che, fra l'altro, in questo Regolamento, come la funzione di controllo del Comune, viene pagata dai gestori nell'istruttoria. Vorrei anche ricordare che su quel Regolamento c'è stata una reazione legale dei gestori, pur avendo seguito in tutti i suoi passaggi la formulazione della direttiva. Uno di quei passaggi di reazione è proprio sul pagamento degli oneri, che credo sia un fatto dovuto, in quanto c'è una richiesta d'istruttoria preventiva.
In relazione alla situazione del territorio provinciale di Cuneo l'Agenzia, che per noi è sempre il Laboratorio di fisica sanitaria di Ivrea perché c'è un solo punto regionale in grado di seguire questa partita, ha rilasciato complessivamente, dall'inizio della vicenda, ben 836 pareri necessari all'autorizzazione e gli anni principali sono stati il 2004 e il 2005. Nel 2005 sono stati rilasciati ben 261 pareri, il che ci lascia intendere che l'acme sia stato raggiunto ed i numeri vanno decrescendo. I pronunciamenti dell'Agenzia, per quanto riguarda il territorio cuneese complessivamente, sono stati il 15%.
La Giunta regionale ha introdotto, con questa regolamentazione, i criteri per la localizzazione degli impianti che comprendano la definizione delle "aree sensibili", dove è bene siano trovate formule più delicate di trasmissione - cosa possibile - e delle zone, invece, in cui può essere più semplicemente consentita.
È importante dire che la Corte Costituzionale si è espressa considerando costituzionalmente illegittimo il divieto di installazione di impianti per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione entro il limite di distanze prefissate dai fabbricati, ribadendo il fatto che sono opere di urbanizzazione primaria e "devono seguire" - questa è un'ennesima complicazione nel nostro desiderio di rendere possibile e accettabile il sistema delle antenne - "l'insediamento abitativo e non essere ubicati in zone da esso avulse".
In conclusione, la disciplina regionale fissa un quadro di regole precise. Siamo passati, certamente, da un'assenza di regole, e quindi da molta confusione, in un sistema lasciato a una contrattazione talvolta forte, talvolta senza armi e talvolta debole del singolo Sindaco e del singolo Consiglio comunale con i gestori, ad un tentativo di dare regolamentazioni e strumenti operativi alle nostre Amministrazioni regionali. Tutto ciò sapendo che - ripeto - stiamo parlando della legislazione nazionale e di un servizio di interesse pubblico, di opere di urbanizzazione primaria, di rispetto della concorrenza. Sono tutte questioni delicate, a fronte di una rilevazione da un punto di vista sanitario che sempre è di estrema precauzione, di estrema attenzione.
Se, da un lato, è comprensibile che vi siano grandi preoccupazioni in tal senso, dall'altro, i numeri e i dati non danno sostanza a un eccesso di apprensioni, almeno da un punto di vista sanitario. Da un punto di vista ambientale, le questioni sono molto aperte, anche perché spesso si tratta di questioni più estetiche che ambientali in cui, come è bene che sia, c'è anche una libertà di giudizio e di valutazione.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati - Opere idrauliche ed acquedotti

Interrogazione n. 423 della Consigliera Ferrero, inerente a "Realizzazione di impianti di fognatura e depurazione nelle aree interessate dai giochi olimpici"


PRESIDENTE

Trattiamo ora l'interrogazione n. 423, presentata dalla Consigliera Ferrero.
La parola all'Assessore De Ruggiero per la risposta.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente Ringrazio la Consigliera Ferrero dell'interrogazione, perché ci dà la possibilità di fare il punto sulla realizzazione di impianti di fognatura e depurazione nelle aree interessate dai giochi olimpici invernali.
Il programma delle opere connesse fu approvato dalla Giunta regionale con deliberazioni n. 51-8364 del 3 febbraio 2003 e n. 63-9339 del 12 maggio 2003.
Per quanto riguarda le opere relative al servizio idrico integrato (nella risposta scritta c'è una tabella allegata, che non leggo perché è lunga), la realizzazione fu affidata alla SMAT S.p.A. di Torino e all'ACEA S.p.A. di Pinerolo (chiaramente c'è una tabella di base).
A seguito dell'approvazione del programma si è proceduto, d'intesa con l'ATO n. 3 e i soggetti attuatori, alla progettazione preliminare e definitiva delle opere.
Alla realizzazione degli interventi si è provveduto in conformità alle disposizioni stabilite dalla Giunta regionale nel 2004 con le dotazioni di fondi.
Nella fase di attuazione sono emerse esigenze, non prevedibili al momento della formazione del programma originario, concernenti: maggiori lavori derivanti dalle prescrizioni autorizzative degli Enti rappresentati nelle Conferenze di Servizio necessità di completamento funzionale degli stralci progettuali.
Le esigenze sopra richiamate riguardano in particolare: l'intervento n. 50 in Comune di Sestriere, ove si è reso necessario prevedere nuovi e maggiori lavori per la sistemazione dell'acquedotto comunale l'intervento n. 51 in Comune di Cesana Torinese, ove in sede di Conferenza di Servizi è stata prescritta la realizzazione della copertura del depuratore comunale il complesso degli interventi n. 57, n. 58, n. 59 e n. 60 in Comunità Montana Val Chisone.
Sostanzialmente, si è sopperito a questi maggiori costi, lasciando invariato l'importo complessivo (46 milioni di euro), recuperando le risorse finanziarie necessarie dall'intervento n. 55 Acquedotto Valle Susa 1° stralcio, la cui realizzazione si è dimostrata non possibile in tempi brevi, perché facente parte di un progetto che necessitava di un importo complessivo di 80 milioni di euro, di cui in quel momento non v'era disponibilità. Di conseguenza, l'azione è stato rimodulata trasferendo i fondi dall'intervento n. 55 negli altri interventi.
Nel corso dei lavori, non risulta che si siano verificati disservizi o mancanze di particolare entità. Certo, non è stato possibile realizzare gli interventi n. 61 e n. 62 in Val Pellice (depuratore e collettore fognario) però disservizi particolari o mancanze particolari non ne segnaliamo.
Di conseguenza, quando all'ultimo punto dell'interrogazione la Consigliera Ferrero chiede se rispetto agli episodi sopra evidenziati non si ritenga opportuno assicurare un adeguato controllo ambientale al fine di evitare rischi alla salute dei cittadini e danno all'ambiente, la risposta non può che essere che, anche se riteniamo che non ci siano stati particolari disservizi o particolari complicazioni nello svolgersi di questi interventi, il controllo ambientale è ovviamente un controllo che si fa anche laddove non vi siano stati incidenti di percorso, anzi a maggior ragione vanno fatti proprio per evitarne il verificarsi e quindi a scopo assolutamente preventivo.



PRESIDENTE

A stretto rigore, non essendo presente in aula l'interrogante, non sussisterebbe il diritto di replica. Tuttavia, poiché il Consigliere Cavallera chiede di intervenire, gli consentiamo di prendere brevemente la parola.



CAVALLERA Ugo

Presidente, intervengo solo per sollevare una questione legata ai tempi di risposta, perché questa era un'interrogazione che aveva senso prima degli eventi olimpici. Adesso prendiamo comunque atto della risposta dell'Assessore e ne chiediamo una copia anche per iscritto, in modo da poterla esaminare.
Non dipende certo dall'Assessore, ma dobbiamo calendarizzare le risposte in rapporto al contenuto delle interrogazioni, altrimenti rischiamo di far lavorare tutto il sistema e di impegnare noi stessi in maniera sempre e costantemente sfasata rispetto agli eventi e agli argomenti trattati.



PRESIDENTE

Condivido l'osservazione, collega Cavallera. Devo riconoscere che, da parte dell'Assessore De Ruggiero, le risposte arrivano sempre con puntualità; probabilmente questa è stata frutto di uno smarrimento o comunque di una qualche particolare difficoltà nell'iter, perché in genere dal suo Assessorato otteniamo sempre risposte in tempi congrui.


Argomento: Protezione civile - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Interrogazione n. 636 dei Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero, inerente a "Applicazione nuova normativa sismica"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 636, presentata dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero.
La parola all'Assessore Caracciolo per la risposta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla protezione civile

In merito alle argomentazioni esposte con l'interrogazione in oggetto si forniscono gli elementi conosciti in possesso della Direzione regionale OO.PP. - Settore Protezione Civile, referente in materia sismica.
Con la pubblicazione del decreto ministeriale 14 settembre 2005 (Supplemento Ordinario n. 159 alla Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005), recante "Norme tecniche per le costruzioni", è entrata in vigore la nuova normativa sismica che ha posto fine alla fase transitoria prevista dall'O.P.C.M. 20 marzo 2003 n. 3274 e s.m.i. durante la quale era data facoltà al committente di decidere se continuare ad applicare le norme tecniche vigenti.
La nuova normativa sismica è senz'altro complessa e va analizzata e monitorata proprio attraverso la sua applicazione per trarne le indicazioni necessarie all'aggiornamento biennale previsto, peraltro, dallo stesso decreto ministeriale di cui sopra, e da attuarsi, previa intesa con la Conferenza Unificata, mediante il lavoro di una Commissione Consultiva già istituita e della quale fanno parte rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero dell'Interno della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, del C.N.R.
nonché degli Ordini e Collegi Professionali e del mondo Imprenditoriale.
Considerato che la materia in oggetto è di preminente interesse nazionale e che laddove erano previsti margini di discrezionalità la Regione Piemonte ha già operato con proprio provvedimento (D.G.R. n. 61 11017 del 17/11/2003) nell'intento di non appesantire ulteriormente le procedure vigenti (non applicabilità della normativa sismica in zona 4 se non per particolari tipologie di edifici ed infrastrutture strategiche) una prima risposta agli interrogativi proposti è quella di farsi carico di portare al tavolo della predetta Commissione Consultiva per il monitoraggio della normativa sismica, attraverso i rappresentanti regionali, le problematiche di natura tecnica e/o amministrativa riscontrate in sede di applicazione della normativa stessa.
Una seconda risposta che racchiude e raccorda tutte le argomentazioni e gli interrogativi formulati è che, proprio in virtù degli incontri che si stanno già tenendo sul territorio con le Amministrazioni interessate dalla classificazione dei Comuni in zona sismica 3, a cui è stata assicurata la più ampia disponibilità degli Uffici regionali nonché di ARPA servizio sismico di Pinerolo e che saranno, se necessario reiterati, emerge che gran parte delle preoccupazioni di tecnici e amministratori deriva da una comprensibile difficoltà ad interpretare la nuova normativa sismica e i suoi risvolti amministrativi proprio perché elemento di novità e quindi suscettibile ad essere ulteriormente approfondito.
L'intenzione della Regione Piemonte, anche alla luce dell'esperienza già maturata dalla Regione Piemonte sull'attuale zona 2 (ex 2^ categoria) è quindi quella di proseguire nel confronto con le realtà locali attraverso l'organizzazione di incontri, alcuni già svolti ed altri in fase di calendarizzazione con le Comunità Montane, individuate, a questo proposito quale ambito di aggregazione ottimale dei Comuni classificati sismici in zona 3.
Per quanto riguarda gli aspetti relativi alla formazione, il Settore di Protezione Civile Regionale già nel 2004 ha organizzato e svolto, su base provinciale, corsi di formazione sulla normativa sismica di cui all'O.P.C.M. 3274/03, in collaborazione con il Politecnico di Torino rivolti prioritariamente a personale degli Enti Locali e ad alcuni rappresentanti degli Ordini e Collegi Professionali attuati secondo il calendario: Provincia di Torino 24/03/2004; Provincia di Cuneo 08/04/2004 Provincia di Alessandria 05/05/2004; Provincia di VCO 21/05/2004.
Chiaramente il ruolo della formazione in questa materia è importante e la Regione, oltre a proporne di proprie, favorirà le iniziative che in tal senso dovessero venire dagli Enti Locali.
La corretta interpretazione ed applicazione della nuova normativa sismica, dalla quale è utile ribadire il carattere prestazionale, consente altresì, ai tecnici progettisti delle opere, di individuare il tipo di intervento meno invasivo rispetto alla tipologia edilizia peculiare all'ambiente nel quale si opera, nel rispetto dei livelli di sicurezza previsti.
Questo dovrebbe, come è risultato nel corso degli incontri in Comunità Montana Val Grana, Valli Po Bronda e Infernotto e Valle Varaita, fugare le preoccupazioni per gli interventi sulle zone alpine o in contesti particolarmente "caratterizzati", visto che c'è la possibilità di riferirsi, in caso di ristrutturazione in tali ambiti, alla categoria del "miglioramento sismico" rispetto a quella "dell'adeguamento sismico" che è certamente più impegnativa.
Tutte queste cose necessitano, come risulta evidente, della necessaria ed opportuna divulgazione tra gli addetti ai lavori ed in questo senso la Regione Piemonte, attraverso i suoi uffici, ha dato e continuerà a dare la massima collaborazione agli Enti Locali al fine di coniugare le esigenze di gestione tecnico amministrativa delle pratiche con quelle dei livelli di protezione attualmente previsti dalle norme per le costruzioni, a salvaguardia della pubblica e privata incolumità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera, per replica, ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

A noi interessava conoscere lo stato della situazione - l'Assessore è stato chiaro in tale senso, pregherei di avere una copia della risposta - e informazioni relativamente alla possibilità, volontà e determinazione dell'Assessorato in ordine alla costituzione di momenti di confronto sul territorio per avere la declinazione pratica di come si applicano le normative antisismiche. Poiché non è possibile prevedere i terremoti vediamo se si riesce ad avere una normativa costruttiva che sia la più antisismica possibile. Solamente con una normativa puntuale e precisa, che imponga certi obiettivi, si possono realizzare costruzioni sicure, per lo meno le più sicure possibili.
Grazie, prendo nota e atto della risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 259 della Consigliera Cotto inerente a "Ricoverati presso le strutture ospedaliere: diritto alla dignità e al rispetto"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 259, sulla quale risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il problema dell'umanizzazione delle strutture ospedaliere è un tema di grande attualità, che ha avuto negli ultimi tempi un deciso rilancio ed è riferito alla "centralità dei cittadini che sono titolari originari del diritto alla salute che va tutelato attraverso una vigile, assidua, e per certi versi radicale partecipazione democratica". A questa concezione attiene la considerazione per l'applicazione dei criteri di dignità, di umanizzazione e di giustizia.
Tra le azioni previste di organizzazione del sistema sanitario è espressamente previsto lo "sviluppo di programmi di audit civico, per valutare se l'organizzazione e la gestione delle attività sanitarie sono basate sul criterio delle centralità del cittadino".
Nel capitolo 4 della nostra proposta di Piano Socio Sanitario che si intitola: "Integrazione socio-sanitaria e cure primarie" sono significativamente identificati gli elementi che caratterizzano il rapporto persona-cittadino-paziente con i servizi e si precisano anche i ruoli degli operatori e delle strutture nei rapporti con il singolo.
Il singolo individuo nel rapporto e nel contesto dei sistemi sanitario e sociale assume rilevanza e ruoli differenti. Spesso il cittadino si ricorda dei rapporti che ha avuto con il servizio sanitario, non solo per l'efficacia e la qualità delle cure ricevute, ma proprio per i rapporti come è stato trattato. E' persona in quanto portatore di dignità, rispetto valori, cultura e conoscenza. E' cittadino in quanto portatore di diritti esigibili inerenti alla tutela della salute, la disponibilità di servizi e l'accesso agli stessi e, nel contempo, porta con se i doveri che gli derivano dall'essere parte di una comunità. E è paziente nel momento in cui direttamente coinvolto nei processi assistenziali.
Gli individui mantengono in ogni momento le caratteristiche di persona/cittadino/paziente, sebbene si accentuino alcuni tratti particolari in momenti o fasi specifiche del rapporto con il sistema sanitario.
La definizione dell'individuo quale utente o cliente, vale a dire utilizzatore o compratore, è fortemente riduttiva e distorce un rapporto che, al contrario, deve misurarsi sul terreno della partecipazione, del coinvolgimento e della valutazione dei servizi che gli vengono forniti.
Nel contesto specifico del percorso assistenziale. l'individuo deve essere reso partecipe e consapevole delle cure, poiché è lui stesso attore della buona riuscita delle scelte assistenziali. Non siamo di fronte a processi di cura "oggettivi" da imporre ai cittadini, ma a percorsi di cura da tradurre nel contesto culturale e sociale dove vive la persona; è in questa fatica quotidiana che i servizi e gli operatori debbono mostrare la loro professionalità nel ruolo di "traduzione" e "mediazione" nei confronti del bisogno. È in questa relazione che si collocano le iniziative di informazione, di educazione e di partecipazione dei singoli, dei gruppi dei cittadini.
La stessa evoluzione della medicina rispecchia nella trasformazione del rapporto medico-paziente questo effetto che attribuisce maggior peso al paziente (empowerment). Dal paternalismo direttivo che in passato connotava questo rapporto, attraverso la fase del consenso informato quale trasmissione di informazione e assunzione di responsabilità del soggetto si deve arrivare ad una fase di negoziazione tra un cittadino protagonista che possiede le proprie informazioni ed è consapevole dei propri bisogni e il professionista che, non rinunciando agli aspetti di specifica responsabilità in merito alle proprie competenze tecniche, si propone come consulente fiduciale al fianco del cittadino.
L'oggetto della loro relazione non è più la malattia in sé, ma è la soggettività del paziente stesso rispetto alla condizione di malattia, che vive la sua autonomia nella scelta dei percorsi di cura più corrispondenti alla propria individualità.
Le decisioni del percorso assistenziale non sono uniformemente applicabili, ma sono il risultato del rispetto della soggettività dell'autonomia conseguente alla consapevolezza della condizione di malattia che vive l'individuo.
Anche la strutturazione del Servizio Sanitario deve quindi superare le fasi della medicina basata sull'autorità, ed in qualche modo anche di quella basata sulle prove di efficacia (EBM), per intraprendere la strada per perseguire la medicina delle relazioni, basata sulla continua negoziazione degli obiettivi di salute tra operatori e fruitori all'interno di un sistema in cui la limitatezza delle risorse disponibili impone la costante valutazione del rapporto costo/beneficio, per consentire la costruzione di percorsi funzionali a perseguire obiettivi di salute rispettando la soggettività e l'autonomia delle persone.



PRESIDENTE

Chiedo scusa Assessore. Per cortesia pregherei i Consiglieri che non sono interessati alla risposta di accomodarsi fuori dall'Aula, in modo da consentire all'Assessore Valpreda di terminare la risposta e all'interrogante di ascoltare la risposta.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

All'interno di queste indicazioni, l'Assessorato alla Sanità sta procedendo con alcune specifiche iniziative. In particolare in questi mesi è stata avviata un'attività di coordinamento di tutti gli Uffici di relazione con il pubblico delle aziende sanitari con lo scopo di organizzare ed indirizzare in modo unitario attività di ascolto e di registrazione di problematiche inerenti al trattamento dei pazienti nelle strutture sanitarie; tale monitoraggio dovrebbe permettere di avere un quadro aggiornato e più completo delle capacità di risposta del SSN alle esigenze di garantire dignità e rispetto alle persone bisognose di cure.
Quindi, in relazione agli obiettivi del Piano e tenendo conto delle risultanze del monitoraggio, saranno individuati gli obiettivi che vedranno degli approfondimenti necessari per identificare le azioni concrete per la loro attuazione, tra cui sicuramente un'azione di formazione di tutto il personale.
Va infine ricordato che la legislazione vigente e la regolamentazione collegata (con particolare riferimento alla legge 675 del 31 dicembre 1996 e le sue successive modifiche ed integrazioni), nonché le articolate normative contrattuali nazionali e decentrate del personale dipendente consentono gli interventi necessari per garantire trattamenti adeguati verso i ricoverati rispettosi della privacy e della dignità personale. Tali strumenti devono comunque essere utilizzati all'interno dell'azienda e delle strutture che erogano servizi di cura ed assistenza nella normale attività e non hanno bisogno di interventi straordinari.
L'impegno della Regione si tradurrà nel verificare che questi impegni vengano rispettati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Non è una replica, ma solo una considerazione.
Le cose dette dall'Assessore sulla sanità sono condivisibili al 100% e sono esattamente quelle che dicevamo anche noi. Il cittadino al centro, il cittadino che deve avere sempre dignità e rispetto.
Purtroppo non è così e lo sappiamo tutti, non solo leggendo le lettere che sovente i cittadini scrivono al giornale. Non solo leggendo la relazione del difensore civico che , tra l'altro, Signor Presidente, ho visto che non compare più all'o.d.g.
Il signor Presidente non mi sente, quindi aspetterei un attimo. Come dice, le cose dette dall'Assessore Valpreda sono condivisibili e sono le stesse relazioni che facevamo noi alla sanità: il cittadino ha diritto a dignità e rispetto. Però questo non succede, lo sappiamo, e non solo dalle lettere ai giornali o dalla relazione del difensore civico. Tra l'altro signor Presidente, volevo richiamare la sua attenzione su questo punto perché non ho più visto come punto all'o.d.g. la discussione del Consiglio regionale sulla relazione del difensore civico: c'è stata per alcune settimane, ma poi improvvisamente è scomparsa.
Proprio leggendo la relazione del difensore civico, noi constatiamo quante segnalazioni di casi come quelli che io lamento nella mia interpellanza. sono pervenute a quell'ufficio. È vero. Il Piano sanitario prevede espressamente questo, ma io chiederei all'Assessore un'azione più decisa. Vorrei che tanti cittadini tornassero a casa soddisfatti del trattamento sanitario, invece raccontano che erano intimiditi, che non osavano chiedere informazioni al medico o all'infermiere perché avevano di fronte persone scorbutiche. Per fortuna non è così dappertutto; per fortuna l'80% del personale funziona, però mi preoccupo del restante 20%.
Allora con forza vorrei rivendicare il diritto di ogni cittadino al sorriso quando arriva al Pronto Soccorso o quando è debole in qualche struttura. Non dobbiamo solo parlarne o scriverne. Chiedo veramente azioni precise affinché questo avvenga. Ripeto: l'80% del personale ha il sorriso il 20% no. Per una Regione come il Piemonte, la percentuale è ancora alta.
Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "Casanova" di Carmagnola, in visita a Palazzo Lascaris


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "Casanova" di Carmagnola in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Presidi privati di diagnosi e cura

Interrogazione n. 297 dei Consiglieri Ghigo, Burzi inerente a "Gestione liquidatoria dei debiti della Commissione Istituti Ospedalieri Valdesi"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 297, sulla quale risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Volevo solo dire alla Consigliera Cotto, in appendice alla mia interrogazione di prima, che abbiamo avviato un sistema di monitoraggio che ci consentirà di quantificare con cifre anche il livello di disattenzione dell'umanizzazione. Ricordo che in Piemonte ci sono 800 mila ricoveri.
Sicuramente alcune centinaia di infrazioni alle regole esistenti sono previste, ma quantificandole esattamente, ed individuando le aree in cui queste si verificano, potremmo fare interventi mirati.
Ritornando, invece, all'interrogazione n. 297, lo stato di liquidazione dei debiti della Commissione dell'Istituto Valdese era ormai consolidato e superiore alla disponibilità teorica complessiva data dai crediti C.I.O.V.
ceduti dai fondi messi a disposizione dalla Regione, comprensivi anche del finanziamento a copertura totale dei debiti non trasferibili, ex legge regionale 11/2004 e successive modifiche, ha consentito di proporre agli "altri" creditori una transizione "a copertura parziale" del credito mediante liquidazione immediata del 51% del valore capitale dello stesso pagato a saldo e stralcio, previa firma di apposita liberatoria.
Le modalità di liquidazione sino ad ora adottate hanno consentito di liquidare completamente o parzialmente i debiti iscritti nello stato passivo; in particolare, ad oggi, sono stati liquidati: il 100% dei debiti previdenziali e tributari non trasferibili alla Regione per complessivi 11 milioni e 527 mila; il 100% dei debiti per mutui e leasing ante il 30/06/2004; il 91% dei fornitori privilegiati; il 100% dei debiti verso personale dipendente relativo al trattamento di fine rapporto ed altre spettanze, nonché alle competenze sui contratti di lavoro già stipulati.
Rimangono da liquidare, principalmente, gli arretrati contrattuali per gli anni dal 2004/2005, il cui valore non è, ad oggi, definitivo.
I provvedimenti per soddisfare interamente le pretese creditorie indicate dalla precedente gestione amministrativa sono una Gestione liquidatoria condizionatamente al perfezionamento della convenzione con Unicredit; alla liquidazione del credito relativo alla produzione sanitaria 2003-2004 effettuata nei confronti dell'ASL 1; al rifinanziamento del Consiglio regionale per debiti non trasferibili, ex articolo 3 comma 8 della legge regionale 11/2004 e successive modifiche.
La Gestione Liquidatoria di cui sopra potrà proporre ai creditori chirografari non ancora definiti una transizione "a copertura parziale" del credito pari al 70% del valore capitale dello stesso, pagato a saldo e stralcio, quindi dal 51 al 70%.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 435 dei Consiglieri Pedrale e Pichetto Fratin, inerente a "Stipula della convenzione Regione-Fondazione Maugeri per la ristrutturazione dell'Ospedale Varallo" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interroganti)

Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione n. 527 della Consigliera Ferrero, inerente a "Vacatio dell'incarico di Direzione di Struttura Complessa - reparto di Chirurgia Generale dell'Ospedale di Chivasso, ASL7" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con l'interrogante)

Argomento: Nomine - Personale del servizio sanitario

Interrogazione n. 565 del Consigliere Pichetto Fratin, inerente a "Nomina del Direttore Generale dell'ASL 12" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con l' interrogante)

Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Nomine - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 641 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Insediamento del Consiglio regionale di Sanità e Assistenza (CO.RE.SA)" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interroganti)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta alle interrogazioni nn. 435 527; 565 e 641.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 437 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Attività del Centro servizi per il volontariato"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 437, sulla quale risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al volontariato

Grazie, Presidente.
Partirei dallo svolgimento di alcune brevissime considerazioni in ordine al Comitato di Gestione per il Fondo Speciale del volontariato in Piemonte, per poi passare ad una considerazione finale sui Centri di servizio per il volontariato.
Come i Consiglieri interroganti sanno, il Comitato di Gestione per il Fondo Speciale del volontariato in Piemonte, istituito secondo il disposto del decreto ministeriale dell'8 ottobre 1997, è un organismo autonomo composto da 15 membri, di cui uno in rappresentanza della Regione. Tra l'altro, tale organismo dovrà essere rinnovato perché è in scadenza, se non ricordo male, il 22 luglio.
Tra i compiti di questo organismo, il CO.GE, oltre all'istituzione e alla cancellazione dei Centri di servizio per il volontariato - che brevemente chiamerei CSV - vi è la ripartizione annuale delle somme scritturate nel fondo speciale medesimo, di cui alla legge 266 del 1991 articolo 15 (legge nazionale sul volontariato), nonché la verifica della regolarità, e della conformità ai loro regolamenti, delle rendicontazioni prodotte dai Centri di Servizio per il volontariato.
I rapporti istituzionali tra la Regione Piemonte e questo Comitato di gestione - che chiamerò CO.GE, e tra l'altro così si chiama - ai sensi di legge si sostanziano nell'obbligo di relazione annuale sull'attività dei Centri di Servizio alla Giunta e al Consiglio regionale, secondo quanto disposto dalla legge regionale in materia, la n. 38 del 1994, all'articolo 13, comma 4.
In ordine a questo obbligo di legge e ai contenuti dell'interpellanza mi pare che i Consiglieri utilmente potrebbero avvalersi - e per questo li fornirò del materiale necessario - del contenuto della relazione annuale sull'attività dell'anno 2005 (approvata dal Comitato di gestione nella riunione dell'11 aprile 2006 e trasmessa non molti giorni fa) e delle informazioni aggiuntive, rispetto a quanto scritto nella relazione potrebbero essere richieste direttamente dai Consiglieri al Comitato di Gestione o ai Centri di Servizio medesimi, non essendo nella disponibilità della Regione Piemonte i dati concernenti l'attività dei Centri di Servizio per il volontariato.
Se i Consiglieri credono, posso mettere a loro disposizione la relazione annuale del Comitato di Gestione sull'attività dell'anno 2005 e notizie sui primi mesi del 2006.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Naturalmente, sarebbe interessante esaminare questo materiale e aprire una discussione in Commissione, appena sarà possibile, in relazione alla presa d'atto che la Commissione annualmente deve fare (mi è sfuggito peraltro, se è stata fatta l'anno scorso: potrei aver saltato qualche seduta, ma non mi pare).
Se nella legge istitutiva esiste non dico l'obbligo, ma il consiglio di portare l'approvazione della relazione annuale del COGE tanto in Giunta quanto nella competente Commissione consiliare, sarebbe auspicabile che ci avvenisse nei tempi dovuti, magari in presenza del rappresentante della Regione Piemonte nel COGE (mi sfugge chi sia, ma non ha importanza, posto che dovrà essere rinnovato).
Dal momento che i Centri di Servizi per il volontariato sono organismi importanti e svolgono un'attività altamente qualificata in tutta la Regione Piemonte, è giusto - anche se poi l'attività si svolge al di fuori del nostro ambito e le decisioni più importanti, in quanto esecutive, sono demandate giustamente alla Giunta regionale - che anche la Commissione possa prendere contatto con questa realtà, che, altrimenti, temo venga ignorata e non si riesca a coglierne il legame forte con il Consiglio regionale.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 639 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Residenza per anziani non autosufficienti (RSA) nel Vercellese" (L'Assessore Migliasso concorda risposta scritta con gli interroganti)


PRESIDENTE

In assenza degli interroganti, comunico che verrà data risposta scritta, da parte dell'Assessore Migliasso, alla seguente interrogazione n.
639: "Residenza per anziani non autosufficienti (RSA) nel Vercellese"


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 169 inerente a "Dimissioni del signor Enzo Ghigo dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione con il signor Riccardo Nicotra" (articolo 16, legge 17 febbraio 1968, n. 108)


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., "Surrogazione Consigliere regionale dimissionario a seguito di elezione al Senato della Repubblica (articolo 16, legge 17 febbraio 1968, n. 108), comunico che in data 5 giugno 2006 è pervenuta al sottoscritto una lettera da parte del Consigliere Enzo Ghigo che riterrei opportuno leggervi.
Il testo della stessa recita: "Illustre Presidente, a seguito della mia elezione a Senatore è intervenuta la condizione di incompatibilità tra l'incarico di Consigliere regionale e il mandato parlamentare. Con la presente, rassegno pertanto le dimissioni da componente del Consiglio regionale del Piemonte.
Dopo undici anni di attività nella veste di amministratore regionale di cui dieci con l'incarico di Presidente della Giunta e uno come Presidente del Gruppo di Forza Italia, sento il dovere di rivolgere a lei e, per suo tramite, ai colleghi Consiglieri, un saluto non soltanto formale.
Ho profonda consapevolezza, andando con la memoria agli impegni più rilevanti di questi anni, di come l'incarico amministrativo ricoperto abbia contribuito in misura significativa alla mia personale formazione, non solo per gli aspetti più strettamente legati alla conoscenza normativa, alle regole e alle procedure della pubblica amministrazione, ma anche e soprattutto per i risvolti profondamente umani di questa esperienza.
Nell'arco di questi undici anni ho potuto osservare, da un punto di vista privilegiato, il grande processo di cambiamento che il Piemonte ha vissuto, con le inevitabili difficoltà legate all'adeguamento della struttura sociale, professionale, produttiva e istituzionale, e alle sfide che ci hanno incalzato.
Molti sono stati i momenti critici, e altrettanti quelli esaltanti: dalle tragiche alluvioni che hanno colpito il Piemonte, segnatamente nel 1996 e il 2000, e il conseguente, faticoso ma ormai concluso, processo di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio; alle difficoltà, in alcuni momenti drammatiche, del comparto produttivo e della prima industria manifatturiera del Paese; dalla laboriosa preparazione per aggiudicarsi prima e gestire poi i Giochi Olimpici Invernali; alla vicenda degli OGM affrontata con decisione.
In tutte queste vicende, e in altre ancora, ho però sempre sentito alle spalle, nel momento in cui mi assumevo responsabilità anche pesanti, la volontà e la determinazione dei piemontesi, il profondo senso delle istituzioni degli amministratori locali e dei responsabili a ogni livello una menzione particolare voglio rivolger a tutto il personale della Regione il coraggio e l'intraprendenza degli operatori di ogni settore economico la generosità espressa dalle mille forme di volontariato, la consapevolezza di una prestigiosa tradizione culturale e scientifica.
È con queste riflessioni che mi accingo a rappresentare il Piemonte nell'alto consesso del Senato, garantendo fin d'ora che continuerò il mio impegno a favore della nostra comunità, dei 1.200 Comuni che rappresentano l'essenza del nostro sistema di governo locale, delle 400.000 imprese di cui è forte il nostro tessuto produttivo, così come degli altri enti pubblici e privati, e di tutti cittadini.
A lei, caro Presidente, invio il caloroso augurio, che la prego di estendere a tutti colleghi del Consiglio, perché il vostro impegno, di cui sono certo, contribuisca a far sì che ogni giorno di più i cittadini piemontesi possano riconoscersi nell'azione e nelle iniziative di una Regione che vuole, può e deve diventare protagonista nell'Europa unita.
Con viva stima e simpatia, Enza Ghigo".
Prima di procedere con gli adempimenti formali, vorrei ringraziare, a nome di tutto il Consiglio regionale, il Presidente Ghigo per queste parole, congratulandomi (anche se ciascuno di noi lo ho già fatto personalmente) per la sua elezione al Senato della Repubblica, una posizione da cui siamo certi che si batterà con impegno per garantire anche gli interessi della nostra Regione, delle nostre imprese, della nostra popolazione. Vorrei soprattutto ringraziarlo per la sua attività istituzionale compiuta in questi anni all'interno della nostra Regione.
Pregherei il Consigliere Dutto, in qualità di Presidente della Giunta per le elezioni, di dare lettura del verbale sul punto in esame.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
In data 6 giugno 2006, presso la sede del Consiglio regionale di Via Alfieri 15, si è riunita la Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e le insindacabilità, per gli adempimenti conseguenti all'elezione del Consigliere Enzo Ghigo al Parlamento nazionale.
L'articolo 36, comma due, dello Statuto, prevede che la Giunta per le elezioni riferisca al Consiglio regionale sulle operazioni elettorali e sui titoli di ammissione.
Il Presidente del Consiglio ha trasmesso alla Giunta per le elezioni la lettera di dimissioni del Consigliere Ghigo, pervenuta in data 5 giugno 2006. Occorre, pertanto, procedere alla surroga del Consigliere.
L'articolo 15 della legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1 prevedeva l'elezione a Consigliere regionale del candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale che aveva conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto Presidente; ed era pertanto stato proclamato eletto il Consigliere Enzo Ghigo, capolista della lista regionale per il Piemonte.
Al Presidente Ghigo era stato riservato, come previsto dal primo comma dell'articolo 5 della legge costituzionale 1/1999, il seggio attribuito con il resto o la cifra elettorale minore tra le lista della sua coalizione, in sede di collegio unico regionale per la ripartizione dei seggi circoscrizionali residui.
La ripartizione dei seggi, da parte dell'ufficio centrale regionale avviene con le modalità descritte dall'articolo 15 della legge 108/68 introdotto dall'articolo 2 della legge 43/95.
Il seggio del Consigliere Ghigo risultava quindi sottratto alla lista avente il contrassegno "Socialisti e liberali" nella circoscrizione di Torino. Pertanto, per le considerazioni su esposte, il seggio è attribuito alla lista "Socialisti e liberali" della circoscrizione di Torino.
Il candidato con il maggior numero di preferenze di tale lista risulta il signor Riccardo Nicotra. Occorre, quindi, proporre al Consiglio regionale di procedere alla surroga.
La Giunta per le elezioni, all'unanimità, propone al Consiglio regionale la surroga del Consigliere Enzo Ghigo con il signor Riccardo Nicotra. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di prendere atto delle dimissioni del Consigliere Enzo Ghigo.



(Il Consiglio, unanime prende atto delle dimissioni)



PRESIDENTE

Indìco ora la votazione palese sulla proposta di prendere atto che al Consigliere Enzo subentra, ai sensi dell'articolo 16 della legge n. 108 del 1968, il signor Riccardo Nicotra della lista "Socialisti e liberali" della circoscrizione di Torino, candidato con il maggior numero di preferenze di tale lista.



(Il Consiglio, unanime, prende atto)



PRESIDENTE

Proclamo eletto Consigliere il signor Riccardo Nicotra e lo invito a prendere posto in Aula qualora si trovi nelle vicinanze.



(Il Consigliere neo eletto Riccardo Nicotra prende posto tra i banchi del Consiglio)



PRESIDENTE

Preannuncio anche che, per quanto attiene alla convalida dell'elezione del neo eletto Consigliere, l'articolo 17 della legge n. 108 del 1968 prevede che "al Consiglio regionale è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti, secondo le norme stabilite dal suo Regolamento interno". A tal fine, l'articolo 16 del nostro Regolamento stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta per le elezioni, la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei provvedimenti conseguenti.
Passiamo al punto 4) all'o.d.g.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire il Consigliere Giovine sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Innanzitutto la ringrazio per non avermi dato la parola sul punto precedente, ma non importa, va benissimo così.
Peraltro, faccio notare che c'erano delle inversioni all'o.d.g.
presentate già ad inizio seduta, ma nessuno ci ha chiesto se volevamo discuterle, anche solo per cortesia regolamentare, all'inizio della seduta pomeridiana. Ne prendiamo atto e va benissimo anche in questo caso.
Sul punto in specie, chiedo formalmente che venga spostato come primo punto alla seduta pomeridiana, anche perché vi è una riunione di minoranza anche se limitata ai Capigruppo, in cui ci aspettiamo che venga formalizzata una proposta di candidatura alla Vicepresidenza. Personalmente né io, né il mio Gruppo accettiamo le candidature proposte dai giornali.
Già l'altra volta c'era stata almeno una telefonata di cortesia da parte dell'ex Presidente Ghigo, mi aspetto pari e identico comportamento anche in questa seduta.
Chiedo che venga posticipato al primo punto all'o.d.g. della seduta pomeridiana e di proseguire poi con i restanti punti all'o.d.g. Se così non sarà, chiedo che vengano tenute in considerazione le inversioni all'o.d.g.
e gli inserimenti di cui ha già parlato il collega Lupi.



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Ricordo che oggi si sarebbe dovuto tenere il dibattito, rinviato alla seduta odierna, relativo alle dichiarazioni della Giunta della settimana scorsa. Le ricordo che vi erano ancora da fare alcune dichiarazioni perlomeno da parte di chi aveva intenzione d'intervenire come Gruppo. Credo che sia corretto, e noi interverremo, almeno ringraziare e salutare l'ex Vicepresidente della Giunta Susta, che ci ha lasciato per altri incarichi.
Concordo con la richiesta del Consigliere Giovine, per cui anche noi chiediamo che l'elezione del Vicepresidente sia posticipata ad oggi pomeriggio, in quanto gradiremmo una riunione di minoranza, peraltro già convocata alle 13.30, in cui verrà proposto un candidato alla Vicepresidenza, che sia rappresentativo dell'intera minoranza e non solo di una sua parte.



PRESIDENTE

Do atto al collega Giovine della correttezza della sua osservazione in merito alla richiesta d'inversione di punti all'o.d.g. Era intendimento di questa Presidenza non omettere il Regolamento, ma semplicemente procedere in mattinata agli adempimenti di ordine formale, riservando gli aspetti più politici del nostro Consiglio alla seduta pomeridiana. Prendo atto che non ci sono le condizioni per arrivare nella seduta mattutina alla votazione del Vicepresidente, quindi possiamo rinviarla in apertura della seduta pomeridiana.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 172 inerente a "Nomine (Premio internazionale 'Piemontese nel mondo' - Nomina tre Consiglieri regionali componenti Commissione ex articolo 2, comma 1, legge regionale n. 46/1992)"


PRESIDENTE

A questo punto, passiamo al punto 5) all'o.d.g. e procediamo con le nomine dei tre Consiglieri regionali componenti la Commissione relativa al Premio internazionale "Piemontese nel mondo".
Dopodiché chiuderemo la seduta. Convoco una Conferenza dei Capigruppo al termine della nostra seduta antimeridiana per ragionare sul prosieguo dei nostri lavori della seduta pomeridiana. A seguito della chiusura della seduta, prego i colleghi Presidenti dei Gruppi di recarsi in sala A.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, siccome è prevista una riunione dei Capigruppo di minoranza alle 13.30, chiedo solo se, nella programmazione dei lavori del pomeriggio sia possibile non sovrapporre le due convocazioni. Quindi, se è il caso di convocare una Conferenza dei Capigruppo, chiederei di farlo non prima delle ore 15.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, l'intendimento era di tenere la Conferenza dei Capigruppo ora. Cioè procedere con il punto 4), quello delle nomine dei tre Consiglieri che vanno a comporre la Commissione relativa al Premio internazionale "Piemontese nel mondo", dopodiché chiudere la seduta d'Aula fare subito una breve Conferenza dei Capigruppo prima della pausa e aggiornare il Consiglio alle ore 14.30.
Prego il personale di procedere alla consegna delle schede. Chiedo ai Presidenti dei Gruppi di dare l'indicazione dei nomi dei candidati Consiglieri regionali.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Volevo soltanto avere un'informazione dal Presidente del Consiglio relativamente a questa nomina. Solo per curiosità, visto che si dice che verranno data le indicazioni da parte dei Capigruppo, vorrei sapere quale è stato il procedimento utilizzato da parte delle forze politiche di opposizione e di maggioranza, dal momento che il nostro Gruppo non è stato interpellato.
A me pare che la cosa, ancorché si possa presumere che il Gruppo dei Moderati non abbia padrini in questa veste, non abbia - la dico così, molto bonariamente - riferimenti specifici. Mi pare che il rispetto dell'Aula istituzionale prevedesse che, prima di dare corso ad una scelta di designazione dei Consiglieri regionali, si dovessero convocare e coinvolgere tutti i Gruppi e comunque i Capigruppo.
Mi permetto di dire che non ritengo valida, né corretta questa votazione, perché nessuno ci ha coinvolto o interpellato.



PRESIDENTE

Consigliere Manolino, mi rammarico dei fatti che lei riporta in Aula.
Però, per quanto concerne le responsabilità di questa Presidenza, abbiamo fatto tutto quanto era previsto da Regolamento. Abbiamo comunicato in congruo tempo a tutti i Presidenti dei Gruppi, in seno alla Conferenza dei Capigruppo, che il punto sarebbe stato inserito nel calendario dei lavori e che la nomina, per i tre Consiglieri, era limitata a due. Quindi, come di prassi, in questo caso la maggioranza potrà al suo interno ragionare nel modo più opportuno per trovare il consenso sui due nomi e la minoranza per trovare il consenso sul nome.
Consigliere Manolino, la gestione delle procedure relative alle scelte tra i Gruppi consiliari per trovare l'accordo all'interno della maggioranza e della minoranza è una questione che non attiene alla Presidenza del Consiglio, ma attiene agli interna corporis dei due schieramenti, su cui io e chiunque di questo Ufficio di Presidenza non può fare alcunché, se non prendere atto degli esiti della votazione.
Collega Manolino, mi pare di aver dato una risposta congrua alla sua osservazione. La parola al Consigliere Manolino per una breve integrazione (anche se non avrebbe diritto a questa replica).



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente. Io non volevo addossare responsabilità al Presidente del Consiglio, sia ben chiaro. Io volevo usare il vecchio proverbio piemontese secondo il quale si parla alla nuora perché la suocera ascolti.
Il problema era semplicemente quello di fare riferimento alle espressioni di coalizione dei Gruppi di maggioranza e di opposizione per evidenziare che il rispetto politico e istituzionale che ci deve comunque essere non c'è stato. Tutto qui.



PRESIDENTE

Consigliere Manolino, la suocera l'ha inteso; sulla nuora, non posso sbilanciarmi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo solo per indicare ai colleghi che, come minoranze, avremmo individuato il Consigliere Cirio a rappresentarci in questa struttura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Per quanto riguarda la maggioranza, indichiamo i nomi di Clement e Pozzi.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri Laus e Monteggia di prestarsi come scrutatori per questa elezione e quindi di accomodarsi nei pressi dell'urna.
Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Chieppa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

È stato completato lo scrutinio delle schede.
Proclamo nominati, quali componenti della Commissione giudicatrice del premio internazionale "Piemontesi nel mondo", di cui all'articolo 2, comma 1, della l.r. 46/19922, i Consiglieri Gian Piero Clement, Paola Pozzi e Alberto Cirio (quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze).
Dispongo l'immediata convocazione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.21)



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