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Dettaglio seduta n.91 del 31/05/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 15.09 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Prego i colleghi Consiglieri di accomodarsi in Aula.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bresso, Clement Deambrogio, Robotti, Spinosa e Travaglini.
Comunico inoltre che stante la contemporanea assenza della Presidente Bresso e del Vicepresidente Peveraro, fungerà da Vicepresidente regionale l'Assessore Giovanni Caracciolo, in virtù del decreto del presidente regionale n. 104 del novembre 2005, trasmesso al Consiglio regionale il 15 novembre del 2005, come da comunicazione ricevuta il 30 maggio, dalla direzione Affari Istituzionali.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 350 inerente a "60° anniversario della Costituzione e del voto alle donne", presentato dai Consiglieri Placido Cotto, Ricca, Dalmasso, Manolino, Guida, Turigliatto, Motta, Cavallera Pedrale, Rossi, Muliere


PRESIDENTE

Prima di procedere, come da prassi, all'inversione dei punti iscritti ricordo che avevamo una coda rispetto alla seduta antimeridiana. La prima questione rimasta aperta è la possibilità che alcuni colleghi volessero interloquire in merito alle comunicazioni della Presidente Bresso. In secondo luogo, mi pare che, nella seduta antimeridiana, in Consiglio aperto, ci si sia lasciati con l'impegno a votare un ordine del giorno, il numero 350, firmato da moltissimi Gruppi consiliari, a chiusura del dibattito che si è sviluppato questa mattina sulla celebrazione della ricorrenza dei sessant'anni dell'Assemblea costituente.
Prego gli Uffici di distribuire il documento che è stato presentato e che ha come primi firmatari i Consiglieri Cotto e Placido.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Cavallera, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Intervengo sull'ordine dei lavori. Volevo far presente che diventa difficile per noi interloquire sul tema delle comunicazioni, vista l'assenza della Presidente della Giunta e del Vicepresidente Peveraro perché è chiaro che il tema della sua comunicazione riguardasse anche la ridistribuzione delle deleghe della Giunta stessa. Per cui, con il suo consenso, domanderò la parola per poter replicare, nella prossima seduta quando sarà presente la Presidente della Giunta. Mi sembra non sia assolutamente il caso parlare ad alcune sedie vuote, al di là del verbale.
Faccio presente che siamo fortemente interessati all'approvazione dell'ordine del giorno, tant'è che abbiamo subito garantito la nostra presenza. Quindi, Presidente, non è imputabile all'opposizione il ritardo in Aula dell'avvio dei lavori.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, condivido l'osservazione. Ho fatto questa affermazione per ricordare quanto è avvenuto in mattinata, perché mi era parso che alcuni colleghi avessero accettato di non intervenire, con l'intesa di farlo oggi. Condivido la proposta poiché si tratta di un tema che, vista la rilevanza, si può ben riprendere nella prossima seduta d'Aula di martedì. Viceversa, ci terrei a che, prima di procedere come da regolamento e da prassi, mettessimo formalmente in votazione il documento sottoscritto e presentato questa mattina, posto che questa mattina, in Consiglio aperto non sarebbe stato possibile votarlo.
Non mi pare che ci siano ulteriori richieste di intervento su questo documento.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 350 presentato dai colleghi Placido, Cotto, Ricca, Dalmasso, Manolino, Guida, Turigliatto Motta, Cavallera, Pedale, Rossi e Muliere, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'elezione dell'Assemblea Costituente il 2 giugno 1946 ha segnato per l'Italia l'apertura di un nuovo vero orizzonte: dopo gli anni tragici e dolorosi della guerra un'Assemblea direttamente eletta dai cittadini rappresentava per la prima volta garanzia di trasparenza e di responsabilità in cui dare pienamente voce ai valori del pluralismo il 2 giugno 1946 rappresenta anche un'altra ricorrenza importante: per la prima volta venne riconosciuto il diritto di voto alle donne, che entrarono così a pieno titolo a far parte della vita pubblica nazionale a quella conquista non ha tuttavia fatto seguito una piena partecipazione delle donne alla rappresentanza politica, e questo neppure dopo la modifica apportata all'articolo 51 della stessa Costituzione con cui si garantisce a tutti i cittadini dell'uno e dell'altro sesso l'accesso alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza a distanza di 60 anni da quella data per le donne tuttavia il diritto ad essere protagoniste è una questione ancora aperta che deve essere anche letta in chiave di critica riflessione nel tentativo di superare quello che costituisce oggi uno dei più evidenti deficit della nostra democrazia in occasione del 60° anniversario della Costituente e della rinascita del Parlamento italiano, sarà ospitata in Piemonte presso la sede dell'Assemblea regionale la mostra realizzata dalla Fondazione della Camera dei Deputati sul tema "'La rinascita del Parlamento. Dalla Liberazione alla Costituzione' promuove attraverso il Comitato per i valori della resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana e la Consulta delle Elette del Piemonte iniziative che, con il diretto coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, mirino sempre più a sensibilizzare i giovani della regione alle politiche di parità e di pari opportunità ed alla diffusione dei valori della resistenza e della Costituzione repubblicana, certi che questi rappresentino imprescindibili ed indispensabili conoscenze per la formazione civica di tutti i cittadini".
Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richieste inversioni punti all'o.d.g presentate dal Consigliere Lupi


PRESIDENTE

Sono state presentate alla Presidenza alcune richieste di inversione di punti all'o.d.g. tutte a firma del Consigliere Lupi.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dal Consigliere Lupi: ai sensi del Regolamento si richiede l'inversione del punto (attualmente) n. 31 all'o.d.g.della seduta odierna con il punto n. 6.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

La richiesta presentata nella seduta pomeridiana del Consiglio ha come oggetto l'inversione di due punti dell' o.d.g. che ci accingiamo a discutere in questa giornata.
In particolare, la richiesta su cui ci accingiamo a richiedere il voto riguarda il punto n. 31, ovvero, l'ordine del giorno n. 292, avente come titolo "Solidarietà a Don Sandro, parroco della gran Madre di Torino" presentato dai Consiglieri Rossi, Allasia, Dutto e Monteggia.
Questo è un discorso riportato frequentemente in quest'Aula, ovvero la necessità che gli ordini del giorno vengano discussi dall'Aula, in tempi tali da permettere un minimo di riferimento all'attualità dei fatti.
Il senso di questi ordini del giorno è quello di affrontare i temi legati all'attualità in tempi realistici rispetto all'effettivo verificarsi degli eventi che li hanno provocati. Spesso, la prassi consolidata di questo consesso è quella di protrarre i tempi di discussione di questi ordini del giorno, causando in questo modo un distacco tra il documento e l'evento a cui si riferisce.
Credo che l'impegno del Consiglio regionale dovrebbe essere quello di far si che i tempi tra l'accadimento di un qualsiasi fatto o di un qualsiasi evento politico e la discussione dell'ordine del giorno riferito a questo fatto abbia dei tempi più limitati possibili; diversamente, ci ritroviamo in una situazione in cui abbiamo un evento e poi la discussione relativa all'evento si va a tenere con un lasso temporale eccessivo che priva di qualsiasi significato politico e sociale la discussione del documento.
Penso che questa inversione vada proprio a significare la necessità per il Consiglio regionale di darsi dei tempi più stretti tra la presentazione di qualunque ordine del giorno e la sua effettiva discussione. Il protrarsi invece dei tempi non può che fare altro che portare ad uno svilimento complessivo della discussione, tale da far cadere il significato politico della discussione di questi documenti.
Discutere un ordine del giorno ad un mese, un mese e mezzo di distanza dall'effettivo verificarsi del fatto che ne ha determinato la presentazione significa assolutamente perdere tempo.
Quindi, o noi abbiamo la capacità come Consiglio regionale di discutere dei fatti con una brevità dei tempi di reazione oppure qualunque altra discussione sugli ordini del giorno si rivelerà assolutamente tempo perso e, in questo caso, si rivelerà una scelta politica debole.
Riassumendo, quindi, la proposta che presentiamo al Consiglio regionale è quella di invertire il punto n. 31.



PRESIDENTE

Collega Lupi, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha chiesto di parlare in senso contrario il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Collega Lupi, qui risultano depositate una quarantina di richieste di inversione. Vorrei capire se, alla luce del buonsenso, possiamo procedere a una qualche forma di accorpamento.



(Il Consigliere Lupi acconsente)



PRESIDENTE

Consigliere Lupi, la ringrazio della disponibilità.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dal Consigliere Lupi: ai sensi del Regolamento si richiede l'inversione del punto (attualmente) n. 30 all'o.d.g. della seduta odierna con il punto n. 4.
La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Signor Presidente, questa richiesta di inversione dell'o.d.g. è finalizzata allo spostamento del punto n. 30 all'o.d.g.
Con questa proposta si richiede lo spostamento al punto n. 4 dell'o.d.g.
Il punto n. 30 all'o.d.g. è costituito dall'ordine del giorno n. 290: "Solidarietà ad Abdul Rahman, afgano che rischia la pena capitale perché si è convertito al Cristianesimo", presentato dai Consiglieri Rossi, Allasia Dutto e Monteggia.
Anche questo è un ordine del giorno estremamente significativo ed è proprio per questa ragione che la richiesta del nostro Gruppo è di collocarlo in una posizione più adatta all'interno dell'o.d.g., in particolare, ne richiediamo il riposizionamento al punto n. 4.
Anche su questa proposta di inversione non possiamo che sottolineare le motivazioni che sono già state esposte nel mio intervento precedente e che hanno portato alla presentazione di questa inversione. Sostanzialmente, si tratta di sottolineare la necessità per l'Assemblea regionale di avere un'organizzazione interna tale da permettere la discussione di un ordine del giorno in tempi relativamente brevi, cioè che il lasso temporale tra l'accadimento di un determinato fatto, o di una determinata evenienza politica, e la discussione dell'ordine del giorno direttamente collegato sia relativamente breve.
In altre parole, evidenziamo la necessità di arrivare ad una situazione organizzativa tale per cui il tempo trascorso dal momento in cui viene presentato un determinato ordine del giorno e il momento della sua effettiva discussione sia decisamente breve.
In questo caso, ovviamente, la proposta tende ad ottimizzare l'o.d.g.
della seduta pomeridiana, permettendo che l'ordine del giorno n. 290: "Solidarietà ad Abdul Rahman, afgano che rischia la pena capitale perché si è convertito al Cristianesimo", presentato dai Consiglieri Rossi, Allasia Dutto e Monteggia, che è particolarmente significativo, possa avere una maggiore probabilità di essere trattato già nella seduta odierna.
D'altra parte, se facciamo riferimento alle volte in cui gli ordini del giorno vengono inseriti e, poi, non discussi, questa non può essere che una chiara riprova che il meccanismo di iscrizione all'o.d.g., in qualche modo non sia ottimale. Non è ottimale perché abbiamo una continua riproposizione di code di ordini del giorno presentati in sedute di Consiglio regionale precedenti, che, poi, non vengono trattati.
L'obiettivo sarebbe di arrivare ad una situazione tale per cui, di seduta in seduta, vengono discussi gli ordini del giorno previsti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Collega Lupi, è scaduto il tempo a sua disposizione.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dal Consigliere Lupi: ai sensi del Regolamento si richiede l'inversione del punto (attualmente) n. 24 all'o.d.g. della seduta odierna con il punto n. 14.
Consigliere Lupi, intende insistere con tutte queste richieste di inversione? La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Signor Presidente, questa proposta di inversione all'o.d.g. riguarda due specifici punti: il n. 24 e il n. 14.
La nostra valutazione come Gruppo consiliare rispetto al punto n. 24 è che necessiti di una collocazione in una posizione più adeguata, perciò ne chiediamo l'inversione con il punto n. 14.
In particolare, il punto n. 24 all'o.d.g. reca: "Discussione congiunta dell'ordine del giorno n. 262 'Criticità dell'autostrada A4 Torino-Milano' presentato dai Consiglieri Bizjak, Ricca, Deambrogio, Barassi, Turigliatto Valloggia, Travaglini, Reschigna, Cattaneo, Rutallo, Comella e mozione n.
293 'Criticità dell'autostrada A4 Torino Milano', presentata dai Consiglieri Bizjack, Placido, Buquicchio, Ricca, Clement, Robotti, Ferrero Guida, Manolino, Pizzale, Monteggia, Auddino, Turigliatto, Cattaneo Comella, Ghigo, Nastri, Cavallera, Boniperti, Pichetto Fratin e Pedale (tra l'altro, è collegata all'atto ispettivo n. 685).
Ormai è da tempo che la situazione dell'autostrada Torino-Milano deve essere affrontata dal Consiglio regionale, e molteplici sono le richieste in tal senso. Per questo motivo, proprio per evitare la prassi di dilungare nel tempo la discussione di ordini del giorno, chiediamo un posizionamento diverso di questo ordine del giorno, spostandolo al punto n. 14, cioè al posto dell'ordine del giorno n. 175, avente come titolo: "Ultimazione del reparto di radioterapia presso l'ospedale Castelli di Verbania", presentato dai Consiglieri Ghigo e Pedrale.
Questo, ovviamente, non implica che il secondo punto all'o.d.g. sia un punto secondario, ma riteniamo che, in un'ottica complessiva di ottimizzazione dei lavori dell'Assemblea regionale, la discussione sulla criticità dell'autostrada A4 Torino-Milano debba avere la priorità.
Invito il Consiglio regionale, sperando che questa proposta di inversione venga accolta, a votare favorevolmente l'inversione che permetterebbe al punto 24 di essere collocato in una posizione più idonea per essere discussione nell'odierna seduta pomeridiana del Consiglio regionale. Gli articoli sui giornali e la trattazione dei media sulla questione dell'autostrada Torino-Milano è sempre stata molto ampia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Comunico che vengono assorbite le inversioni dal punto 24 al punto 17 all'o.d.g. con il punto 4.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dal Consigliere Lupi: ai sensi del Regolamento si richiede l'inversione del punto (attualmente) n. 11 all'o.d.g. della seduta odierna con il punto n. 8.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
La proposta riguarda una richiesta di inversione del punto 11 all'o.d.g. con il punto n. 8. Il punto di cui chiediamo l'anticipazione della discussione, con una collocazione che permetterebbe una maggiore possibilità di essere discusso nell'odierna seduta, è il punto 11 all'o.d.g., avente come titolo: "Proposta di deliberazione n. 115 (legge 560/1993): ulteriore integrazione del piano di vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica siti nelle province di Biella e Vercelli".
Si tratta di una proposta di deliberazione che, a giudizio del nostro Gruppo consiliare, necessità di una colorazione più adeguata all'interno dell'o.d.g. dell'attuale seduta pomeridiana. La richiesta è che questo punto all'o.d.g. venga collocato in un'altra posizione, anticipando la propria collocazione all'interno dell'o.d.g. del Consiglio regionale.
Nello specifico, chiediamo che venga invertito con il punto n. 8 avente come oggetto: "Proseguimento dell'esame di proposta di deliberazione n. 31, integrazione degli articoli 21 e 22 del Regolamento interno del Consiglio regionale per il monitoraggio degli interventi e delle opere connesse ai XX giochi olimpici e paraolimpici invernali 2006 e sport invernali e della fase post-evento".
Sicuramente il punto n. 8 all'o.d.g. ha una rilevanza non secondaria ma la nostra proposta tende ad una ottimizzazione dei lavori della seduta pomeridiana, permettendo al punto n. 11, che fa riferimento all'integrazione del piano di vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica siti nelle province di Biella e Vercelli, di essere discusso.
Più in generale, riteniamo che nella stesura dell'o.d.g. sia necessaria un'attenzione alle urgenze da discutere. In questo caso, la valutazione che sottoponiamo al voto dell'Aula riguarda l'importanza del punto n. 11, tale da richiederne una più idonea collocazione all'interno dell'o.d.g.
dell'odierna seduta pomeridiana del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi, che interviene in senso contrario alla proposta.



POZZI Paola

Siamo contrari alla proposta di inversione di punti all'o.d.g. test illustrata.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dal Consigliere Lupi: ai sensi del Regolamento si richiede l'inversione del punto (attualmente) n. 13 all'o.d.g. della seduta odierna con il punto n. 32.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi, per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
La proposta che mi accingo ad illustrare richiede l'inversione del punto 13) all'o.d.g. con il punto 32).
La motivazione che ci induce a richiedere tale inversione fa riferimento alla necessità di sottolineare, con forza, l'importanza del punto rubricato al n. 32), ovvero l'ordine del giorno n. 345, avente per oggetto "Dichiarazione degli enti locali sulle acque", presentato dai Consiglieri Barassi, Bellion, Chieppa, Valloggia, Rostagno e Travaglini.
Il nostro Gruppo consiliare, per tradizione e per impegno politico, è sempre stato particolarmente attento alle questioni di carattere ambientale. Anche nei vari impegni di natura elettorale che si sono succeduti negli ultimi anni, i singoli Consiglieri che costituiscono il nostro Gruppo ne hanno sempre sottolineato con forza l'importanza.
Proprio per questa ragione, riteniamo che un ordine del giorno di questo tipo, avente per oggetto la problematica degli enti locali sulla questione del trattamento delle acque, debba avere una collocazione più idonea all'interno dell'o.d.g. della seduta pomeridiana di questo Consiglio regionale, in riferimento all'importanza dei temi in esso trattati.
Richiediamo, quindi, di invertire il punto 32) all'o.d.g., che fa riferimento all'ordine del giorno n. 345, al posto del punto rubricato al n. 13). In questo modo, avremo almeno la speranza che questo documento venga discusso nella seduta odierna, affinché il Consiglio regionale possa esprimere un parere di merito politico e tecnico su questioni così significative come quelle ambientali.
E' chiaro che la finalità è quella di far migliorare l'organizzazione complessiva dei lavori di Consiglio, in modo che gli ordini del giorno presentati, facenti direttamente riferimento a specifiche situazioni collegate con fatti di attualità, possano essere esaminati in Aula in tempi relativamente brevi.
In conclusione, chiediamo un posizionamento diverso dell'ordine del giorno n. 345, attualmente rubricato al punto 32) all'o.d.g. - con tale collocazione, avrebbe scarsissima possibilità di essere discusso - e la relativa collocazione in una posizione più alta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono richieste di intervento in senso contrario? Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Intervengo semplicemente per esprimere il parere contrario a questa richiesta di inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dal Consigliere Lupi: ai sensi del Regolamento si richiede l'inversione del punto (attualmente) n. 7 all'o.d.g. della seduta odierna con il punto n. 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi, per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Questa specifica proposta riguarda il punto 7) all'o.d.g., avente per oggetto il disegno di legge n. 262 "Interventi per lo sviluppo economico postolimpico", il cui relatore è il Consigliere Laus.
Vista l'importanza dell'argomento e l'urgenza di una pronta discussione di tale punto, la cui discussione è stata rinviata per molte sedute consiliari, ne chiederemmo una più sicura trattazione. Per raggiungere questo scopo, come Gruppo chiediamo che detto punto all'o.d.g. venga anticipato al punto 4) dell'o.d.g. Tanto più se, come appare chiaro l'attuale punto 4) non potrà essere discusso, in quanto non sono ancora pervenute le dimissioni definitive del Consigliere regionale Enzo Ghigo, a seguito della sua elezione presso il Senato della Repubblica.
Questa potrebbe essere l'occasione per collocare il punto 7) all'o.d.g.
in una posizione più alta, aumentandone le probabilità di una sua pronta trattazione.
All'inizio del mio intervento ho sottolineato l'importanza del disegno di legge in questione, inerente agli interventi per lo sviluppo economico postolimpico.
Se il Consiglio regionale lo riterrà opportuno, mi sembra possa essere una grossa occasione per arrivare ad una discussione più veloce e per aumentare le probabilità che questo punto venga effettivamente esaminato e permettere a tutto ciò che il disegno di legge comporta di poter diventare operativi in tempi brevi.
In questo caso, per di più, non ci sono problemi nel ritardare l'esame di un altro punto all'o.d.g., in quanto il punto 4), cioè la surrogazione del Consigliere regionale Enzo Ghigo a seguito di elezione al Senato della Repubblica a cui faceva riferimento l'articolo 16 della legge 17 febbraio 1968 n. 108, data la situazione, non ci pare avere una caratteristica d'urgenza tale da motivarne un posizionamento al quel punto all'o.d.g.
Penso che la nostra proposta di inversione possa essere accettata con una diversa collocazione dei due punti. Si sposta, dunque, il disegno di legge n. 262, "Interventi per lo sviluppo economico postolimpico" al punto 4) all'o.d.g., avente per oggetto "Surrogazione del Consigliere regionale Enzo Ghigo a seguito di elezioni al Senato della Repubblica".
Mi pare una proposta assolutamente condivisibile e in questo senso mi auguro che il Consiglio regionale possa accoglierla favorevolmente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Do fede all'intelligenza del Consigliere Lupi: poiché è un provvedimento urgente, voteremo a favore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 6.
La votazione è sospesa per un guasto al sistema informatico.
Mi spiace, ma il tabellone informatico, inspiegabilmente, quando parte la votazione si oscura. Possiamo votare tranquillamente perché il counter funziona, quindi il tabellone registra rigorosamente i voti. Semplicemente non sono visibili. Vi chiedo di votare facendo fede unicamente al nostro tabellone riepilogativo dei voti.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 6.
Il Consiglio approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dal Consigliere Lupi: ai sensi del Regolamento si richiede l'inversione del punto (attualmente) n. 29 all'o.d.g. della seduta odierna con il punto n. 8.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Il fatto che ci sia stata una modificazione dell'o.d.g. non implica che le altre proposte di inversione perdano di significato. Anche perché nelle richiesta era specificato che, ai sensi del Regolamento, si richiede l'inversione del punto all'o.d.g. Ciò significa che la richiesta di inversione del punto all'o.d.g. fa riferimento al punto che, al momento della richiesta, è posizionato ad un determinato numero. Evidentemente se dopo una modifica dell'o.d.g., il punto della richiesta cambia di numerazione, il riferimento è sempre alla numerazione iniziale, tant'è vero che è specificato; quindi, le altre richieste non perdono di valore con lo spostamento, perché la proposta d'inversione fa riferimento al momento in cui la proposta è stata presentata.



PRESIDENTE

Collega Lupi, il riferimento non è attualmente ai punti. Qua si fa riferimento al punto 7) come da convocazione, che chiede che venga invertito al punto 4) come da convocazione. Inversione che in questo caso è stata accolta. Il fatto che il Consiglio abbia accolto questa proposta d'inversione, quindi che abbia accolto la tesi da lei sostenuta, è indubbio. Quindi ci troviamo adesso a trattare un punto 7) che è stato spostato al punto 4) e un punto 4) che è stato spostato al punto 7). Questo mi pare indubitabile.
Poiché il Consiglio regionale ha accolto la sua richiesta, questa Presidenza si chiede se sia a questo punto possibile prendere atto dell'accoglimento della proposta ed entrare nel merito dell'o.d.g.
passando ad esaminare il primo punto che, attualmente, a seguito dell'approvazione della sua inversione, risulta essere il punto 7).
Pertanto, Consigliere Lupi, possiamo entrare nel merito del punto 7) che stante l'inversione, è diventato il primo punto della nostra agenda piuttosto che continuare nell'esame delle richieste d'inversione.
La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Ringrazio il Consiglio dell'accoglimento della mia proposta. Richiederei ancora un intervento per una richiesta d'inversione quella immediatamente successiva, prima di passare alla discussione sul punto.



PRESIDENTE

Viene richiesta l'inversione del punto n. 29) con il punto n. 8) all'o.d.g. Consigliere Lupi intende motivarla? La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie Presidente.
La precedente richiesta, che il Consiglio regionale ha approvato, ha portato all'inversione del punto 7) con il punto 4). In questo caso, mi permetto di chiedere ancora all'Assemblea regionale un ultimo spostamento: l'inversione del punto 29), che fa riferimento all'ordine del giorno n. 85 inerente al sostegno della candidatura per l'inserimento delle Alpi Valsen nel patrimonio culturale materiale dell'UNESCO, presentato dai Consiglieri Barassi, Bellion, Bizjac, Bossuto, Buquicchio, Cattaneo, Clement, Comella Dalmasso, Deambrogio, Moriconi, Muliere, Pizzale, Pozzi Reschigna, Ricca Robotti, Ronzani, Travaglini, Turigliatto e Valloggia, quindi un ordine del giorno sottoscritto da un numero elevatissimo di Consiglieri componenti il Consiglio regionale, che noi riteniamo debba avere maggior attenzione e maggior possibilità di essere collocato in un punto più idoneo all'o.d.g..
La richiesta specifica è quella di addivenire ad un riposizionamento di questo punto n. 28) collocandolo al posto del numero 8. Il punto n. 8 corrisponde al proseguimento dell'esame della proposta di deliberazione n.
31, "Integrazione degli articoli 21 e 22 del Regolamento interno del Consiglio regionale per il monitoraggio degli interventi e delle opere connesse ai ventesimi giochi olimpici e paralimpici invernali del 2006 Sport Invernali e della fase post-evento".
La motivazione è che la valutazione che il nostro Gruppo consiliare fa di quest'esame di proposta d'integrazione del Regolamento interno, dato anche il fatto che su questa proposta di modifica del Regolamento interno sono stati presentati numerosi emendamenti e quindi c'è la fondata possibilità che la trattazione di questo punto all'o.d.g. possa provocare un dilungarsi dei lavori del Consiglio, proprio per queste ragioni, una finalità di arrivare ad una migliore organizzazione dei lavori del Consiglio regionale, noi proponiamo che il punto 29), punto estremamente interessante, che sarebbe opportuno venisse affrontato in questa seduta pomeridiana del Consiglio regionale potesse essere invertito con il punto 8). Essendo presenti sul punto 8) una quantità particolarmente significativa di emendamenti, difficilmente questo punto potrebbe essere espletato in tempi rapidi, quindi ne risulterebbe un appesantimento complessivo dei lavori del Consiglio regionale.
La proposta è quindi una proposta chiaramente finalizzata ad ottenere una maggiore scorrevolezza dei lavori del Consiglio regionale. Mi auguro che, come nel caso precedente l'Assemblea regionale si è espressa in termini favorevoli alla proposta di inversione dell'o.d.g., anche in questo caso il Consiglio regionale possa esprimere un parere positivo. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Ci sono altre richieste di inversione all'o.d.g.? Consigliere Lupi consideriamo ritirate le sue richieste.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto di parlare il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, lei sa qual era la posizione del Gruppo della Lega Nord sia sulla Fondazione sia sulla Commissione, che riteniamo fondamentale. Non per mancanza di fiducia nei confronti di qualcuno, ma perché riteniamo i due provvedimenti, come abbiamo sempre detto, assolutamente legati, secondo noi non ci può essere Fondazione senza una Commissione del Consiglio che abbia un minimo di potere di vigilanza.
Noi le poniamo un quesito: le presentiamo un'inversione all'o.d.g., con la richiesta che il punto 8) sia anticipato al punto 4), o, in alternativa le chiediamo di incardinare il provvedimento relativo alla Fondazione. A noi va benissimo non arrivare al voto finale, incardinare il provvedimento relativo alla Commissione e votare poi i due provvedimenti. In questo modo vi sarà per tutti la garanzia che il lavoro di oggi e della prossima seduta si svolgerà in modo corretto e soddisfacente, perlomeno per la stragrande maggioranza di componenti dell'Assemblea.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, sono due strade entrambe percorribili. La prima passa attraverso un voto consiliare, quindi la cosa più semplice da ottenere. la seconda invece comporta la necessità di iniziare la discussione sul punto e sospendere la votazione. Se ritenete di proporre l'inversione, senza difficoltà la metto in votazione immediatamente.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Sì, Presidente, a questo punto, propongo l'inversione del punto n. 8 prima del punto n. 4.



PRESIDENTE

Sulla richiesta di inversione avanzata dal Consigliere Rossi ci sono richieste di intervento in senso contrario? La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Non intervengo in senso contrario, ma a precisazione, visto che il Capogruppo ha dato due ipotesi. Come Gruppo, pensiamo che sia ragionevole portare insieme avanti due provvedimenti e, quindi, votarli congiuntamente.
Pertanto, la nostra preferenza è per l'incardinamento dei due provvedimenti.



PRESIDENTE

A nome della maggioranza, mi pare che la soluzione proposta sia la seconda. Il Consigliere Rossi le ha già poste entrambe come alternativa quindi, possiamo considerare accolta da parte dell'intera Aula la proposta di incardinare congiuntamente la discussione sul punto n. 7, che è il primo punto all'o.d.g., e la proposta di deliberazione successiva, la n. 31: "Integrazione degli articoli 21 e 22 del Regolamento interno del Consiglio regionale per il monitoraggio degli interventi e delle opere connesse ai XX giochi olimpici e paralimpici invernali 2006 e sport invernali e della fase post-evento".
Quindi, consideriamo di fatto il punto n. 7 e il punto n. 8 del nostro o.d.g. originario, che diventano entrambi punto n. 4 a) e n. 4 b), prima dell'originario punto n. 4.


Argomento:

Richiesta iscrizione argomenti all'o.d.g.: ordini del giorno n. 351 "Solidarietà ad, Aung San Suu Kyi" e n. 352 "Realizzazione campo sportivo a San Damiano - Fraz. Gorzano").


PRESIDENTE

E' stata richiesta l'iscrizione di due ordini del giorno, il n. 351 "Solidarietà ad, Aung San Suu Kyi" e il n. 352 "Realizzazione campo sportivo a San Damiano - Fraz. Gorzano".



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 262 inerente a "Interventi per lo sviluppo economico post-olimpico"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame dell'originario punto n. 7) all'o.d.g.
recante il disegno di legge n. 262.
La parola al relatore, Consigliere Laus.



LAUS Mauro, relatore

importante sottolineare la particolare urgenza, condivisa da tutti i Gruppi consiliari, rispetto all'esigenza di dotarsi in tempi rapidi dell'impianto giuridicamente e funzionalmente più idoneo per la gestione dei siti olimpici. Mi riferisco all'urgenza e alla necessità di amministrare e valorizzare gran parte del patrimonio mobiliare ed immobiliare lasciatoci in dote dall'evento; quei beni realizzati, ampliati o ristrutturati, in occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006.
Nell'intento di trovare la soluzione più adeguata alle suddette problematiche, sono stati presentati al Consiglio regionale, e assegnati all'esame congiunto delle Commissioni I e VIII, due progetti di legge proposti dalle minoranze, e un disegno di legge di Giunta. Nello specifico si tratta del progetto di legge n. 153, "Costituzione della Società Piemonte 2011 S.p.A.", presentato dai Consiglieri Ghigo, Manolino, Cotto Nastri, Burzi e Guida, che è stata successivamente ritirata; del progetto di legge n. 255, "Costituzione della Società Patrimonio Olimpico" presentato dai Consiglieri Ghiglia, Vignale, Casoni, Boniperti e Botta; del disegno di legge n. 262, "Interventi per lo sviluppo economico postolimpico", presentato dalla Giunta regionale.
Nella fase preventiva dell'istruttoria di questi provvedimenti, le Commissioni I e VIII hanno ritenuto utile ascoltare i soggetti interessati in ordine alle finalità perseguite nei progetti di legge.
Nel corso dei lavori delle due Commissioni, la soluzione prospettata nel disegno di legge n. 262 di costituire una Fondazione, con lo scopo di amministrare il patrimonio "ereditato" dalle Olimpiadi Torino 2006, è parsa alla maggioranza la soluzione più idonea.
Una soluzione utile a garantire l'interesse pubblico delle attività postolimpiche e il controllo dell'istituendo organismo da parte degli Enti che vi conferiranno i relativi beni costituenti il patrimonio, nonché ad assicurare la massima valorizzazione possibile innanzitutto del patrimonio che i Fondatori costituiranno mediante i loro conferimenti.
Il disegno di legge n. 262 è stato modificato, rispetto all'articolato originario, dalla Giunta regionale nell'intento di recepire le osservazioni e le proposte avanzate dai Commissari consiliari, prevedendo in particolare un rafforzamento dei controlli attraverso l'introduzione di una clausola valutativa.
Nell'articolo 1 vengono descritte le finalità del legislatore regionale, ovvero l'intenzione di contribuire a favorire lo sviluppo economico postolimpico.
Con l'articolo 2 si individua nella "Fondazione 20 marzo 2006" l'organismo ritenuto più idoneo a garantire l'efficace utilizzo delle strutture olimpiche conferite, prevedendo altresì che il medesimo possa dedicarsi all'amministrazione integrata di altri beni, di carattere sportivo, turistico, ricettivo, culturale, ovunque ubicati ed al medesimo pervenuti.
L'articolo stabilisce inoltre i "principi" dello Statuto della Fondazione, legiferando in ordine alle sue più peculiari caratteristiche.
Si rileva che l'imprenditorialità non è del tutto estranea alla Fondazione, in quanto la medesima, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, pu costituire altri soggetti muniti di personalità giuridica, anche di carattere commerciale o assumere interessenze e partecipazioni negli stessi.
Sulla base dell'articolo 3, la Giunta regionale è autorizzata a partecipare in qualità di Fondatore alla effettiva costituzione della Fondazione, nel rispetto dei principi di cui all'articolo 2 e delle procedure pubbliche di affidamento della gestione, conferendo i beni "olimpici" di proprietà regionale alla medesima.
A seguito delle proposte emerse in sede di Commissione congiunta, si è disposto l'inserimento di una clausola valutativa (articolo 4), la quale stabilisce che la Giunta regionale, anche attraverso il proprio rappresentante nel Collegio dei Fondatori, informa il Consiglio regionale circa l'attività della Fondazione e sui risultati della gestione, in occasione della presentazione del bilancio preventivo regionale.
Con l'articolo 5, emendato in sede di esame in Commissione, si precisano, infine, le misure finanziarie opportune per conseguire gli obiettivi di cui all'articolo 1.
Le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 hanno rappresentato una opportunità unica ed irripetibile per la nostra Regione, "felicemente" frastornata da un sistema di investimenti pubblici e privati per oltre 3,4 miliari di euro. Una serie di investimenti che hanno sicuramente contribuito a concedere visibilità internazionale al territorio piemontese alla sua gente, finalmente in grado di mostrare una faccia liberata da antipatici stereotipi, ed alle sue montagne.
Grazie al duro lavoro degli amministratori, organizzatori volontari, il Piemonte si è ritrovato a ricoprire un felice posizionamento internazionale. Oggi, abbiamo tra le mani un hardware formidabile, compito degli amministratori sarà quello di sviluppare software (organizzativi legislativi...) adeguati e in grado di funzionare in perfetta simbiosi con il motore centrale di questo sistema. Software in grado di coordinare azioni ed iniziative utili a sviluppare maggiore benessere del cittadino un adeguato e sostanziale sviluppo economico e un miglioramento dell'immagine del territorio. Un lavoro fondamentale e utile a generare anche ulteriori benefici, sviluppo ed occasioni di sfruttamento nazionale ed internazionale delle strutture olimpiche.
Non solo, quel che si vuole è appunto ripartire da qui, dalla necessità di amministrare e valorizzare gran parte del patrimonio mobiliare ed immobiliare lasciatoci in dote dall'evento, per riuscire non solo a conservare questo sistema, ma anche per renderlo una formidabile fonte di lavoro. Di tanti lavori, anzi: intellettuali e manuali, artigianali e artistici. Anche grazie alle Olimpiadi, in Piemonte si sta acquisendo una nuova consapevolezza circa la possibilità di una positiva utilizzazione economica dei beni e della produzione anche culturale.
Ecco dunque la necessità di dedicare un'accresciuta attenzione ai programmi di valorizzazione (appunto, La Fondazione post olimpica) e di recupero del consistente patrimonio artistico e ambientale che fortunatamente non hanno subito gli stravolgimenti spesso causati dall'industrializzazione in altre aree.
La corretta gestione del post olimpico è un tassello che si inserisce a pieno titolo in un complesso quadro di rinnovamento e di sviluppo messo a punto con profitto dall'attuale maggioranza di governo.
La corretta gestione del post olimpico è un tassello che non mancherà di generare simultanei benefici in un sistema complesso lanciato verso il raggiungimento della piena maturazione di settori strategici (turismo commercio e cultura) per il rilancio della nostra Regione.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Intervengo per proporre l'iter di avanzamento di questi due provvedimenti di legge abbinati.
Condivido quanto detto dal Consigliere Rossi: i due provvedimenti devono viaggiare unitamente e quindi, esaurita questa discussione generale propongo che venga svolta quella relativa all'altro provvedimento. Nel frattempo, credo che l'Assessore Bairati si sia attivato circa le richieste fatte dal nostro Gruppo consiliare la settimana scorsa sui verbali dell'Ufficio di Presidenza del TOROC, quindi, informando anche gli altri Consiglieri, la Giunta si è data da fare: ha chiesto questi documenti.
Da parte del TOROC,questi documenti non sono stati forniti e, in una lettera, il Presidente Castellani scrive che non ha intenzione di trasmettere i verbali dell'Ufficio di Presidenza al Consiglio regionale.
Allora ho proposto, dato che la Regione è, per legge, l'organo di controllo del TOROC, di chiedere questi verbali in maniera ufficiale. Con i verbali a disposizione, la prossima settimana potremmo esaminare i due provvedimenti in modo congiunto, senza perdere altro tempo.
Oggi non ostacoleremo l'avanzamento dei lavori, ma prima di votare vogliamo vedere questi verbali dell'Ufficio di Presidenza del TOROC che chissà come mai, non ci vengono dati (mi fermo a dire solo chissà come mai). Peraltro, non si è mai notato che ad un Consiglio regionale che chiede dei documenti si rifiuti di fornirne copia, sapendo bene che, per legge, la Regione ha il compito di esercitare il controllo sull'attività del TOROC. Il TOROC non ci dà i verbali e allora ho chiesto all'Assessore Bairati - ritengo che oggi abbia già dato disposizioni in merito - di scrivere una lettera ufficiale della Regione Piemonte, in quanto organo vigilante, in cui si chiedono i verbali proprio a fini di vigilanza. In tal modo, la settimana prossima si potrebbe procedere agevolmente al licenziamento dei due disegni di legge. Solo così, dopo aver visionato atti che riteniamo importanti, e prima di votare in maniera definitiva un provvedimento di legge che assegna risorse a questa iniziativa, riusciremo a lavorare correttamente.
In sostanza, cerchiamo di evitare che sorgano dubbi. Il nostro Gruppo non ostacolerà i lavori. Oggi procediamo con la discussione generale dei due provvedimenti, ma nel frattempo è essenziale che, domani o dopodomani l'Assessore Bairati - che credo si sia già attivato - chieda ufficialmente per iscritto al TOROC che fornisca i verbali dell'Ufficio di Presidenza, in modo che possano essere messi a disposizione di tutti i Gruppi consiliari.
Una volta letti tali verbali, la settimana prossima potremmo procedere, con piena cognizione di causa, alla votazione dei due provvedimenti, avendo chiarito quegli elementi che magari qualcuno di noi può ancora ritenere dubbi.
Tengo a chiarire che noi chiediamo documenti non per postporre votazioni o per perdere un'ora di tempo o una giornata di Consiglio. Se questi documenti ci venissero forniti nei tempi dovuti e, soprattutto, se non ci fosse reticenza a fornirceli, probabilmente questa legge sarebbe già stata approvata da mesi, come la legge attualmente bloccata dell'A.T.C.. Mi è stato riferito che finalmente, dopo cinque mesi, l'A.T.C. si è degnata di mandarci i documenti richiesti dopo decine di solleciti. Il provvedimento relativo all'A.T.C. sarebbe già una legge approvata da mesi, se fosse stata data una sollecita risposta alle nostre richieste.
La settimana scorsa, parlando con l'Assessore Bairati durante una Conferenza dei Capigruppo alla presenza anche della Presidente Bresso, come Gruppo abbiamo espresso la volontà di non frapporre alcun ostacolo, per questi documenti li vogliamo vedere prima di approvare la legge.
Oggi mi rivolgo all'Assessore Bairati e confido in lui affinché si faccia garante che, per fine settimana, si possano avere questi verbali o si possa avere accesso alla visione degli stessi, perché non è detto che ci devono trasmettere scatoloni o quintalate di documenti. Noi chiediamo di avervi accesso come Consiglieri regionali. Essendo la Regione organo vigilante, abbiamo diritto a visionare i documenti, così come di recarci nei singoli Assessorati a fare delle verifiche, perché prima di assumere decisioni che richiedono la conoscenza di una materia, occorre leggere e documentarsi.
Concludo il mio intervento di carattere generale, senza entrare ancora nel merito degli articolati. Chiedo al Presidente del Consiglio di organizzare i lavori in questo senso: procediamo con la discussione generale in modo che sia smaltita; procediamo con la discussione generale anche dell'altro provvedimento; la settimana prossima proseguiamo con l'esame degli articolati e, se disporremo di questi documenti in tempo utile, sicuramente entrambi i provvedimenti potranno essere licenziati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Bairati; ne ha facoltà.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le opere pubbliche del Piemonte

Grazie, Presidente.
Intendevo fare un'ulteriore precisazione in merito all'intervento del Consigliere Casoni.
Premetto che continuo a ritenere il collegamento tra le due questioni del tutto inopportuno e strumentale - si tratta, comunque, di un'opinione personale - nel senso che, come ha ricordato il collega Laus, uno dei sensi strategici e politici della Fondazione consiste proprio nell'introdurre un elemento di cesura tra la fase olimpica TOROC e la fase post-olimpica della Fondazione.
Detto questo, non torno sui miei passi, per cui ritengo assolutamente legittime tutte le richieste di chiarimento e di massima trasparenza all'accesso agli atti. Per questa ragione, nella speranza di accelerare il più possibile i tempi, sto facendo predisporre una lettera indirizzata agli organi dirigenti del TOROC per la trasmissione immediata degli atti dell'Ufficio di Presidenza in qualità di autorità di vigilanza sulla fondazione TOROC. Spero che tale sollecitazione possa essere inviata già nella giornata di domani.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Passiamo ora alla discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Abbiamo partecipato al dibattito per la costituzione di questa Fondazione anche sulla base di una specifica proposta di legge che era stata presentata con le firme del nostro Gruppo consiliare.
Ovviamente, si tratta di una materia che ci vede direttamente interessati. Avevamo - e abbiamo tuttora - alcuni punti di vista diversificati; ciò non toglie che in sede di dibattito generale si possa approfondire una serie di questioni, per poi sviluppare l'esame dei singoli articoli e votare il provvedimento quando la dinamica assembleare lo consentirà.
evidente che ci interessa anche l'avanzamento contemporaneo della costituzione della Commissione consiliare. A tal riguardo, vista la rilevanza strategica della materia, riteniamo che un eccesso di controllo o di competenza sarebbe tutt'altro che negativo; questo è il motivo che ci aveva indotto a preferire la Commissione speciale: da un lato, infatti, si garantiscono determinate condizioni operative; dall'altro - fatto non secondario, visto che interveniamo in qualità di Consiglieri di minoranza si prevede la Presidenza in capo all'opposizione. Ovviamente, questo discorso non lo facciamo per ragioni di "sedia", ma come posizione operativa e funzionale.
Ho ritenuto opportuno richiamare lo stato degli atti e le posizioni del nostro Gruppo in merito alla tematica inerente la Commissione consiliare posto che abbiamo già avviato il dibattito in aula. In ordine alla Fondazione post-olimpica, occorre, a mio avviso, essere molto chiari: un conto sono le dichiarazioni di principio e le buone intenzioni, altra cosa è l'applicazione pratica di ciò che si dice, ovvero l'attuazione di questo disegno di legge e la gestione che faremo di questa partita, in accordo con gli altri conferitori e gli Enti locali interessati.
Siamo ovviamente interessati alla materia e penso che siano ormai maturi i tempi per un dibattito e una verifica più approfondita su tutte le partecipate regionali. Ne parlavo poco fa con il collega Pichetto: vi è un proliferare, sul territorio regionale, di società derivate dalla conversione di molte municipalizzate che gestiscono servizi pubblici.
Forse, è arrivato il momento di creare non solo una "anagrafe delle partecipate regionali", ma di tutte le partecipate pubbliche della nostra Regione, perché stiamo veramente impinguando il registro delle imprese della Camere di Commercio, mutando, sostanzialmente, il panorama imprenditoriale regionale, con una forte deriva verso il settore pubblico.
In questo caso, stiamo parliamo di Fondazione, per cui ci troviamo in un altro campo. Ma ho voluto fare breve accenno perché abbiamo visto che alla Fondazione non è preclusa la possibilità di istituire soggetti economici, naturalmente sempre nell'ottica della valorizzazione del patrimonio della Fondazione stessa.
Ritengo sia corretto l'approccio che ha dato il collega Laus nella relazione, proprio nell'ottica di considerare il patrimonio come l'insieme di tutto ciò che è "patrimonio post-olimpico" della nostra Regione (quando dico "nostra Regione" mi riferisco, ovviamente, alla Regione nel suo complesso, ma anche all'Ente Regione e alle Amministrazioni pro-tempore che hanno dedicato la loro attenzione per far sì che questo patrimonio venisse costituito e si realizzasse, con tutte le capacità di relazione che ciò ha comportato). Sarebbe un peccato non seguire il filone della promozione e della realizzazione unitamente alle incombenze che abbiamo, che derivano proprio dal fatto che una determinata fase di utilizzo primario di impianti e strutture è finita, per cui adesso bisogna risolvere una serie di problemi impellenti.
Vorrei ricordare che tale disegno di legge è stato presentato in data 29 marzo, ed è stato licenziato il 14 aprile. Volevo sottolineare questo aspetto per allontanare qualsiasi ombra di non convincimento, da parte nostra, sull'importanza e sull'utilità di intervenire in modo corretto nella giusta direzione, con un forte coinvolgimento della Regione in tutti questi processi.
Naturalmente, nella discussione in Commissione sono state sollevate alcune questioni, proprio perché, da un lato, stiamo garantiti probabilmente dalla Commissione speciale (anche se non è speciale trattandosi di Commissione ordinaria a indirizzo specialistico). Forse occorre una nuova casistica all'interno del Regolamento del Consiglio regionale.
Comunque, bene hanno fatto i colleghi (compresi quelli del nostro Gruppo) a richiedere tutta la documentazione in ordine alla gestione olimpica. Non sono richieste provocatorie né dilatorie: è un'assoluta necessità di ribadire il ruolo del Consiglio regionale in ordine alla vigilanza.
Prendo atto con soddisfazione dell'impegno assunto dall'Assessore Bairati ad intervenire, come autorità di vigilanza, sul TOROC per la consegna dei documenti. Sappiamo benissimo, essendo tutti incaricati di responsabilità pubbliche, che tali documenti andranno usati con tutte le cautele che le leggi impongono; ma non sarebbe corretto non consentire ad un Consigliere regionale l'accesso a documenti che sono essenziali per svolgere il ruolo di sindacato ispettivo connaturato, soprattutto per i Consiglieri di opposizione, alla loro funzione.
Se vi sarà il passaggio a cui faceva riferimento il Consigliere Casoni potremmo chiudere tutta la partita velocemente. Qualche modifica in ordine al disegno di legge in discussione è già stata introdotta in sede di Commissione. La posizione finale del Gruppo verrà esposta con una dichiarazione di voto che ci riserviamo di fare successivamente.
Da parte nostra, vi è piena disponibilità ad entrare nel merito dell'articolato, salvo quel passaggio che adesso valuteremo anche con i Consiglieri degli altri Gruppi e sulla base dell'impegno che l'Assessore ha preso. Certo che se lo stesso Assessore avesse la possibilità di dire: "In sede di vigilanza ho chiesto una determinata documentazione che si sono impegnati a farci avere entro 48 ore", a questo punto si potrebbe seguire un percorso più accelerato. Anche si dovesse andare alla prossima seduta comunque sarebbe un provvedimento ad avanzamento assicurato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Non ci siamo sottratti al dibattito in Commissione, che è sempre stato costruttivo, tuttavia anche noi riteniamo che, comunque, debba essere istituita una Fondazione. In quella sede avevamo avanzato una proposta di legge per una S.p.A., che poi abbiamo ritirato, insieme con i Consiglieri di Forza Italia, ma non è stata quella l'essenza principale del dibattito ma piuttosto quali erano i contenuti e la missione che doveva avere la Fondazione che il Consiglio vuole istituire.
La richiesta di chiarimenti sulla situazione finanziaria del TOROC chiamiamola così, è importante. Quello che i Consiglieri devono sapere soprattutto quelli che non fanno parte della Commissione in cui si è discusso il disegno di legge (Commissione Bilancio), è il riferimento al fatto che comunque la Fondazione dovrà gestire il patrimonio immobiliare post olimpico. Nel dossier consegnato all'inizio dei lavori in Commissione sono stati presentati anche gli esempi comparativi di quello che era accaduto nelle altri sedi olimpiche.
In altre sedi olimpiche le società, le fondazioni, gli enti che sono seguiti alla gestione del patrimonio immobiliare, avevano, in alcuni casi quasi tutti quelli più importanti e recenti, una dotazione originaria che derivava dalla gestione delle Olimpiadi, abbastanza considerevole. In più abbiamo anche sottolineato ed evidenziato che noi, a differenza delle altre sedi olimpiche, abbiamo gran parte degli impianti a Torino, città non montana; e abbiamo alcuni impianti che riguardano discipline sportive che non sono così popolari nella nostra regione, per cui era necessario prevedere anche (per questo abbiamo audito le società sportive e il CONI) uno sviluppo e una promozione di queste attività sportive.
Quello che noi vorremmo sottolineare è che, al di là della buona volontà del dibattito politico, alla fine, ognuno fa la sua parte, ma non c'è nessuno che non creda che si debba gestire il post olimpico. Basta leggere il settimanale Panorama, in edicola in questi giorni, in cui vi è un ampio servizio fotografico sull'abbandono di molti impianti in Val di Susa, che forse è il richiamo maggiore al fatto che si debba dar vita ad una società, ad una fondazione, ad un ente, ad un'istituzione che gestisca questi impianti, gli dia vita, li controlli, faccia una manutenzione anche ordinaria, non solo straordinaria - conservativa, perché fanno in fretta a deteriorarsi. Quello che noi vogliamo sottolineare è come la Fondazione non nasca con un fondo originario proprio, ma con una dotazione nuova, che gli deriva dal bilancio di previsione 2006. Questo lo dobbiamo chiarire. Noi interveniamo in modo - uso un termine forse sbagliato - un po' assistenziale per la gestione del post olimpico. Le Olimpiadi non ci hanno lasciato del denaro in più che può essere destinato nella gestione del post olimpico, di questo ne siamo certi. Siamo preoccupati: non è che ci troveremo nei prossimi mesi, oltre a non avere nessun avanzo, ad avere un disavanzo ulteriore? Questa è la prima domanda.
La seconda è riferita al piano finanziario di gestione degli immobili.
Si ricorderà l'Assessore che in quel piano finanziario si evidenziava che solo un impianto era in grado di essere fonte di approvvigionamento finanziario per tutto il resto. Mi riferisco al Palaisozaky per la cui ristrutturazione, però, la Fondazione, se quel palazzo entrerà nelle opere conferite dal Comune di Torino, avrà bisogno di un ulteriore investimento.
Su queste cose avremo modo, nel dibattito, di avere qualche chiarimento in più, ma era soltanto per spiegare che, in linea di massima, possiamo anche essere d'accordo sulla Fondazione. Il fatto di stare all'opposizione non vuol dire non condividere una necessità, anche se poi alla fine viene utilizzata dalla maggioranza come se fosse una sua iniziativa.
Devo dare atto della fortuna dell'Assessore Bairati. Gran parte dei provvedimenti positivi che ha adottato questa Giunta, in questo anno di ordinaria amministrazione, quasi di mortorio amministrativo, sono opera del suo Assessorato: la legge sull'innovazione e sulla ricerca, la legge sulle aree della FIAT e il provvedimento in esame. Se viene votato, "lo porta a casa" per tutto il Piemonte. Lo porta a casa per la Presidente Bresso e soprattutto, ancora una volta, l'Assessore ha dimostrato una certa moderazione e un certo saperci fare anche nei rapporti con l'opposizione.
Ma, sia ben chiaro, il tutto avviene nell'ambito di un mortorio politico e amministrativo, in cui l'ordinaria amministrazione è veramente il leitmotiv della Giunta Bresso. La nostra apertura, la nostra disponibilità alla discussione, è un fatto positivo di cui anche l'Assessore deve tener conto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Il Gruppo della Lega Nord è interessato ad una situazione di utilizzo di tutto quel patrimonio, umano, immobiliare, turistico, che ha caratterizzato l'insieme delle Olimpiadi Invernali 2006.
Al di fuori di situazioni spiacevoli come quelle legate a consulenze particolari - siamo rimasti esterrefatti quando il Presidente del TOROC Castellani, in Commissione, ad una precisa domanda (cosa è stato dato al TOROC per una consulenza di 13 milioni di euro ad uno studio di commercialisti) ha risposto: "Non ne ho la minima idea". A parte queste macchie nere o rosse sulla gestione TOROC, riteniamo importante gestire il futuro delle Olimpiadi Torino 2006. Non vorremmo mai che alcuni impianti o alcune realtà cadessero nel degrado, e determinassero uno sperpero di denaro.
Faccio un esempio. Un settimanale in questi giorni ha pubblicato la differenza tra quando gli impianti erano in funzione e oggi che non lo sono più: prima uffici funzionali e puliti, adesso abbandonati e sporchi (dove magari funziona ancora l'impianto dell'area condizionata, nonostante l'ufficio sia vuoto). Un sistema di gestione di impianti e di gestione del personale - quello che ancora si può utilizzare - è indispensabile.
Noi l'avremmo fatto probabilmente in modo differente, forse in modo più diretto. Si è scelta la via della Fondazione, una vostra scelta, d'altronde amministrate a livello di Comune, di Provincia, di Regione e anche di Governo nazionale, per cui la scelta giustamente deve essere vostra. Noi possiamo solo cercare di controllare che le cose vengano fatte nel modo migliore possibile. Per questo diamo atto a questa maggioranza di avere accettato la proposta che arrivava dalla minoranza, di inserire all'interno di questa Fondazione, anche dei rappresentanti del Consiglio regionale e, fra questi, un rappresentante delle minoranze. Credo che la possibilità di controllare che l'opera che andrà a svolgere la Fondazione sia utile alla collettività deve essere l'interesse di tutti noi indifferentemente dall'appartenenza politica.
Dicevo prima, che siamo convinti che il Consiglio regionale debba avere direttamente delle competenze di controllo sul post-olimpico. Per questo abbiamo chiesto e presentato anche un progetto di legge in merito per istituire una Commissione, richiesta già prima e trasformata poi nella richiesta di fare una Commissione post-olimpica, concordata a larghissima maggioranza da questo Consiglio, anche con il parere della Giunta.
Siamo soddisfatti che le due proposte (quella della Commissione e quella della Fondazione) stiano viaggiando su binari paralleli. Per questo dico subito che noi non daremo un voto contrario alla Fondazione, ma daremo un voto d'astensione, perché vogliamo verificare quello che si riuscirà a fare - lo dico ancora una volta - per il bene del territorio piemontese perché quell'enorme investimento economico e di risorse umane non vada perso, ma serva per il futuro per il Piemonte e per un rilancio ancora più forte del nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Il Gruppo per l'Italia, sulle due questioni che stiamo affrontando, in particolare sulla Fondazione post-olimpica, ha comunque una posizione tutto sommato abbastanza positiva e favorevole, nonostante sia variegata perch come ben sapete, il Gruppo dell'Italia è formato da componenti di politiche diverse e differenziate.
Nella fattispecie, non ci sono particolari problemi nel portare in votazione e approvare oggi stesso la Fondazione in oggetto, la Fondazione per lo sviluppo post-olimpico, ma ci sono alcune questioni che volevamo porre all'attenzione dell'Aula. La prima riguarda la gestione e il controllo di questa Fondazione, poiché, di fatto, votando questa legge (il disegno di legge n. 262) subappaltiamo tutto il potere di nomina del C.d.A.
e della formazione stessa dello Statuto alla Giunta regionale. In tal modo il Consiglio regionale viene totalmente esautorato di qualsiasi tipo di controllo sia sulla formazione dello Statuto, sia sulla nomina dei componenti del C.d.A. di competenza della Regione.
A tal riguardo, abbiamo presentato degli emendamenti per rettificare questo percorso, perché credo che l'Assemblea regionale, rappresentante di tutte le sensibilità e di tutte le culture presenti in Piemonte, debba poter dire ancora l'ultima parola in merito allo Statuto, ad eventuali regolamenti e sicuramente in merito alle nomine. In merito alle nomine sappiamo benissimo che cosa sta accadendo in altre realtà importanti, altre realtà regionali, culturali e non. Spesso ci si lamenta del mancato controllo, del mancato riferimento e collegamento degli eletti con i rappresentanti dell'Assemblea - in questo caso, della Regione all'interno di questi enti - salvo poi, dopo aver pianto miseria, non fare nulla perch questo non accada più. Credo che il primo passo sia quello di non cedere la nomina dei cosiddetti Consiglieri d'Amministrazione alla Giunta.
Anche quest'aspetto non è normato, ma mi è stato riferito dall'Assessore competente che i membri di competenza della Regione sono tre, quindi, secondo le normative regionali vigenti, uno spetta all'opposizione. Con la solita procedura già usata per altri enti di fatto c'è il rappresentante della Fondazione eletto dentro, però è anche vero che questo non è un passaggio che avviene in Aula, tra l'altro all'attenzione pubblica, che potrebbe giustamente comportare tutta una serie di contribuzioni che potrebbero derivare da un passaggio assembleare.
Faccio notare che ultimamente si sta usando molto spesso la procedura della nomina per decreto del Presidente. È vero che ultimamente c'è sempre stata l'assoluta unanimità su questa procedura; sulle nomine devo dire che è stato fatto e ne do atto al Presidente. Per integrare ritardi, spesso nella scorsa legislatura è successo, affinché gli organi in cui si nominano i vari rappresentanti possano essere funzionanti legittimamente con la pienezza del Consiglio e con la pienezza dei poteri delle varie responsabilità.
anche vero che noi dovremmo, credo, usare questo strumento il meno possibile perché la norma, la procedura e il passaggio relativo in Commissione nomine, con la valutazione dei vari curricula, comporta un passaggio formale in Commissione Nomine, l'arrivo in Aula e poi la votazione.
Questo per farci capire che le varie leggi costruttive prevedono questo passaggio. C'è n'è uno importante prossimamente che dovrà avere quest'iter ma su quest'importante ente sollevo delle perplessità. Siccome non è ancora oggetto di dibattito né nelle varie Commissioni, né nella Conferenza dei Capigruppo e neanche in Aula, non entro nel merito perché non vorrei aggiungere eccessiva carne al fuoco.
Nella fattispecie, sottolineo le sue richieste. La prima è che lo Statuto venga (con l'impegno di tutti i Gruppi) licenziato il più presto possibile e vagliato dal Consiglio regionale, qui nelle Commissioni competenti e, di conseguenza, un rapido passaggio in Aula, ma poi soprattutto che le nomine dei tre rappresentanti nel C.d.A. siano di competenza del Consiglio regionale.
Ci sono altri emendamenti che saranno di merito e, vi posso garantire non ostruzionistici, che il sottoscritto, o il collega Lupi, potrà rappresentare. Ci tengo a precisare che il giudizio positivo sul disegno di legge n. 262 non è altrettanto positivo per la deliberazione n. 31 relativo alla cosiddetta Commissione post olimpica. Noi non crediamo che debbano andare di pari passo, che ci sia tutta questa necessità e quest'urgenza di istituire la Commissione postolimpica, perché sappiamo che in realtà le esigenze reali sono diverse da quelle di tipo istituzionale o dal controllo dell'operato di questa fondazione. Ricordiamoci che il controllo dovrebbe essere in teoria fatto dagli stessi membri del C.d.A.
che sono nominati anche per quota dall'opposizione.
Non crediamo che la Commissione olimpica abbia quest'urgenza particolare. Di conseguenza, il Gruppo per l'Italia nella sua compattezza avrà un atteggiamento diverso. In seguito, ci sarà un dibattito sicuramente ricco, ci saranno alcuni emendamenti, probabilmente qualcuno verrà approvato, qualcuno verrà respinto sicuramente.
Credo che il percorso sia un po' più tortuoso di quello che, invece vedrà la Fondazione postolimpica. Peraltro, non credo sia mio compito ricordare a tutti che è un provvedimento già vecchio di qualche mese poiché le condizioni politiche, istituzionali e regolamentari all'epoca impedirono il varo in quest'Aula di quella Commissione speciale, che, poi speciale non è, perché c'è anche questa simpatica e divertente scoperta degli uffici, tant'è che c'era l'abitudine di chiamarla IX Commissione.
A parte il tempo, tutte le altre condizioni non sono modificate.
Magari, non sono una cassandra, ma, ultimamente, lo sono fin troppo spesso e fin troppo spesso trovo gente che il giorno dopo mi dice che ho ragione. Credo che avrà lo stesso iter non felice. Ripeto, parlo per la Commissione postolimpica, quella di cui si occupa la deliberazione n. 31.
Credo non ci siano problemi ad approvare quanto prima il disegno di legge n. 262, ovviamente, a patto che la votazione sia separata da quella relativa alla deliberazione sulla Commissione postolimpica, soprattutto, se c'è l'accoglimento da parte di questa Assemblea di queste due richieste che a noi, tutto sommato, sembrano assolutamente ragionevoli. Tra l'altro, lo scorso Consiglio lo avevo anche accennato all'Assessore competente e non mi ricordavo di un'obiezione particolare, anzi, è stata prospettata una possibile apertura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Innanzitutto, vorrei esprimere l'auspicio che l'avvio sia pur della sola discussione generale su questo disegno di legge, da parte del Consiglio regionale, determini e consenta al Consiglio regionale di affrontare con una nuova celerità questo importante disegno di legge.
Credo che dobbiamo avere una consapevolezza, lo abbiamo vissuto durante la fase delle consultazioni con i soggetti interessati e coinvolti, a chiedere al Consiglio regionale e all'Amministrazione regionale di assumere con celerità una decisione. Non sono interessi e questioni di prestigio che attengono al funzionamento dell'Ente. Sono stati soprattutto i Sindaci dei Comuni olimpici a sollecitare il Consiglio regionale ad una decisione perché da una criticità possano essere create le condizioni per un possibile e rinnovato sviluppo e perché dalla gestione della fase olimpica possano quei territori trovare spunti per immaginare elementi di promozione, di gestione delle strutture, di rapporto tra gli operatori privati e la Pubblica Amministrazione, tali da garantire un rinnovato e speriamo - fecondo sviluppo per il futuro.
A questa vicenda, nei mesi scorsi, si sono legate altre questioni, che molte volte, senza una loro logicità, hanno impedito un celere esame, e a livello di Commissioni consiliari congiunte e da parte dell'Aula, delle vicende legate ad una legittima richiesta di informazioni e di conoscenza di dati e documenti nei confronti del TOROC. Anche se negli ultimi tempi vi è stata una sensibilità e disponibilità nuova a questo riguardo, vorrei sottolineare per l'ennesima volta che le due vicende appartengono a due elementi che devono rimanere separati, perché l'una non è collegata neanche sul piano della logica politica, all'altra, per nessuna ragione.
Cosa abbiamo apprezzato in questi mesi di discussione all'interno della Commissione? Innanzitutto, il metodo proposto, che ha consentito di partire dalla valutazione degli elementi positivi e delle criticità riscontrate in altre esperienze che hanno dovuto affrontare la gestione postolimpica in precedenza rispetto a noi.
Questo credo abbia consentito la valutazione degli elementi di informazione sotto l'aspetto critico, un approfondimento e una valutazione nel merito della responsabile scelta che andiamo ad assumere in modo più chiaro e più preciso, sia rispetto alle difficoltà, che certamente sono e rimangono rilevanti, ma sia anche in considerazione delle opportunità. Si tratta - lo ripeto - di trasformare una situazione, che da subito evidenzia e manifesta elementi di grande problematicità, in una opportunità di nuovo sviluppo per quei territori.
Il secondo elemento che abbiamo apprezzato è relativo alla disponibilità di passare da una proposta iniziale di deliberazione al Consiglio regionale ad un disegno di legge, che mette questa proposta anche sul piano del rilievo legislativo, da parte di questo consesso, in modo più adeguato e, soprattutto, perché all'interno della discussione di merito sul disegno di legge sono stati inseriti elementi che consentono non solamente al Consiglio regionale di esprimere una scelta, un'indicazione, un indirizzo, ma anche di individuare gli strumenti e i sistemi di controllo e monitoraggio.
In questo esprimo subito l'opinione in termini generali sul secondo appunto, che è quello della modifica del Regolamento sulla Commissione postolimpica. In questo quadro e in questo contesto può trovare, e trova una sua dignità e un suo ruolo anche la proposta di modifica al Regolamento per la Commissione postolimpica.
Termino l'intervento rinnovando l'auspicio fermo, che a ciascuno di noi credo debba suonare come atteggiamento responsabile.
Credo che rimangano all'interno del Consiglio regionale legittimamente, opinioni differenti tra chi ritiene la scelta proposta della Fondazione la più idonea a garantire, soprattutto in una fase iniziale, la gestione delle diverse complessità e chi in Commissione e credo in Aula ribadirà le proposte e le preferenze circa un'opzione invece, manifestata su una società per azioni.
Credo che queste differenze non possano e non debbano impedire al Consiglio regionale la valutazione che, comunque, oggi, sono necessari e indispensabili i tempi di una decisione, perché, altrimenti, non mettiamo in crisi l'Amministrazione regionale, ma mettiamo in crisi una realtà che ha meno opportunità e meno possibilità di difesa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, il collega Cavallera ha già, di fatto, dato una serie di indicazioni rispetto al percorso che all'interno della Commissione sia i Gruppi di maggioranza che i Gruppi di opposizione hanno fatto rispetto a una soluzione, che, ovviamente, porterà ad un voto finale, sulla quale si è discusso molto. Quindi, mi limiterò a fare due considerazioni molto brevi che attengono, sostanzialmente, a due aspetti.
Il primo è legato alla capacità di questo Consiglio regionale - non parlo necessariamente solo di Assessore Bairati, Giunta regionale e quant'altro - di avere in tempi relativamente brevi tutta una serie di informazioni, che, invece, sono arrivate con tempi decisamente lunghi, non vorrei dire sospetti, ma il dubbio c'è stato, relativamente ad una gestione passata delle Olimpiadi, che sono state un risultato sicuramente importante per la nostra Regione, ma che, sotto l'aspetto anche della possibilità da parte di un Ente come la Regione Piemonte, che sia in precedenza che adesso è stata una parte attiva e fondamentale di questo evento, noi ritenevamo necessario avere.
Quindi, i tempi di risposta, rispetto a tutta una serie di richieste da parte dell'opposizione, ma devo dire anche i Gruppi di maggioranza relativamente alla richiesta di una serie di informazioni, dal nostro punto di vista, sono stati sicuramente lunghi. Oggi, ci troviamo, comunque ancora a dover attendere una serie di informazioni, per le quali ringraziamo l'Assessore Bairati, che si farà parte attiva per soddisfare le richieste del Consiglio.
Evidentemente si tratta di risposte e documenti che, seppure in questa fase possono non essere strettamente legate all'argomento, lo saranno in fase di Commissione, qualunque configurazione essa abbia. Penso che questo Consiglio debba effettuare una valutazione un po' più specifica e porsi un minimo di punto interrogativo rispetto alla sua dignità e alla capacità di avere risposte in tempi brevi.
Pongo una seconda questione, differenziandomi leggermente dai ragionamenti fatti in questo Consiglio.
Personalmente avevo un'aspettativa, nell'ambito dei ragionamenti sul post olimpico, sulla quale pensavo che lei, Assessore Bairati congiuntamente ad alcuni rappresentanti all'interno del Consiglio, potesse dare una risposta di un certo tipo.
In questi mesi ho ascoltato con molto interesse tutta una serie di valutazioni e di dichiarazioni della Presidente, dell'Assessore Bairati e di altri Assessori (non più tardi dello scorso sabato o domenica anche da parte del Presidente di Finpiemonte, neo eletto e nominato da questa Giunta) rispetto alla capacità e al coraggio che la pubblica amministrazione deve cominciare ad avere rispetto al rapporto pubblico privato e alle risorse destinate a tutta una serie di aspetti legati anche allo sviluppo economico. Tali risorse, devolute al sistema industriale turistico e sportivo, comportano, dal mio punto di vista, tutta una serie di ragionamenti che mi portano a condividere il percorso.
Il disagio che si riscontra è nel verificare che nell'azione specifica si va sempre a parare sulle stesse ricette, non necessariamente sbagliate ma sempre le stesse sperimentate dai Governi di centrodestra e centrosinistra in passato, ma anche da questo Governo in una serie di occasioni. Viste le premesse, mi sarai aspettata anche qualche valutazione più coraggiosa.
Abbiamo avuto modo di parlarne qualche Consiglio fa quando si è discusso sul disegno di legge relativamente all'acquisizione di una parte del Lingotto: società immobiliare e società di gestione. Stamattina, la Presidente Bresso ha accennato all'intenzione, per quanto riguarda il comparto della gestione delle opere pubbliche, di immaginare, anche in questo contesto, una sorta di agenzia o di futura società di gestione di questa partita. Tale società potrebbe far pensare alla clonazione di quello che poteva essere ARES, o analoghe esperienze passate, magari con qualche innovazione, ma comunque sempre con un coinvolgimento del pubblico rispetto ad esigenze non necessariamente solo di carattere pubblico. Un'analoga esperienza è avvenuta in parte per quanto riguarda Mirafiori: un percorso in itinere sul quale abbiamo espresso perplessità in passato, ma ormai in corso.
Nell'ottica della capacità di recuperare gli aspetti positivi di scelte assunte, penso che probabilmente gli esiti si incominceranno a vedere fra un po' di tempo e sarà forse quello il momento per valutare, tutti insieme la positività o meno di queste scelte.
Oggi, di fatto, ragioniamo su un'operazione simile, che vede comunque la necessità, da parte degli Enti pubblici (Regione, Provincia e Comune) di un coinvolgimento importante e diretto.
La sensazione che ho avuto nel corso delle consultazioni degli Enti locali era che tutti convenivano sulla necessità di fare in fretta altrimenti si sarebbe persa tutta una serie di opportunità. Al di là del fatto che era un aspetto sicuramente evidente in quel momento, era che tutti fossero d'accordo nel dire: "Speriamo che questo passaggio avvenga il più in fretta possibile", perché per noi rappresenta un badò notevole, come rappresentanze locali, se fosse un ragionamento esteso solo ed esclusivamente ad una responsabilità nostra. Personalmente l'ho letto più così, rispetto che all'entusiasmo del disegno futura.
Dalle battute non ufficiali che circolano in Commissione, in Consiglio e, probabilmente, in alcune occasioni al di fuori del Palazzo, trapelava la seguente domanda: "E' proprio il caso di tenere tutto quello che abbiamo fatto?". Siamo di fronte alla famosa questione: costa di più gestire un'iniziativa difficile da gestire, piuttosto che razionalizzare quello che deve rimanere, consegnando il resto ad una prospettiva di abbattimento e di cambio di strategia sulle singole realtà? Mi rendo conto che è un dilemma difficile da risolvere, ma è anche vero che a volte le esperienze passate ci hanno insegnato che anche per un'incapacità della pubblica amministrazione nel sanare perdite che man mano si accumulano, forse questo potrà essere, prima o poi, un aspetto sul quale riflettere.
Personalmente non ho pregiudiziali rispetto alla ricetta che fornite anche perché alcuni Consiglieri del nostro Gruppo hanno presentato un progetto di legge più o meno simile. Tuttavia, ancora una volta la ricetta che si presenta, forse perché non abbiamo la voglia di esercitarci più di tanto su cose diverse (tutti, non solo questa Giunta e non solo questa maggioranza), probabilmente ci conduce su un percorso abbastanza conosciuto, i cui esiti confermano le difficoltà che l'amministrazione pubblica incontra nel gestire la complessità di vicende più squisitamente legate ad un'iniziativa privata.
Non esprimo insoddisfazione per la scelta che avete fatto, perché cose analoghe ne sono passate a quintalate, sia ad opera del centrodestra sia ad opera del centrosinistra. L'intervento della Presidente Bresso in Commissione, quando si è parlato di mettere mano ad una revisione di Finpiemonte nell'ambito di un discorso complessivo sulle partecipate, è stato un ragionamento molto interessante e stimolante. Peraltro, ho la sensazione che il percorso si incrini un po' lungo questa serie di disegni e progetti di legge che continuano a maturare.
In questo senso, come altri Consiglieri di questo Consiglio, valuteremo e verificheremo se, in futuro, queste ricette hanno senso di esistere o se tutti insieme si possa stringere anche una sorta di alleanza collettiva per assumere scelte più difficili, ma sicuramente coraggiose.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie Presidente.
Poche parole su un argomento sul quale è intervenuto più volte il Gruppo di Rifondazione Comunista, per porre tematiche, problematiche e a volte anche osservazioni e suggerimenti che abbiamo visto recepire in questo progetto di legge.
Tutte le nostre considerazioni hanno cercato di tener conto del territorio e di quella che era la realtà del post-olimpico sul territorio un territorio che ha vissuto l'evento olimpico come un qualcosa sì di positivo, ma talvolta anche di invasivo, perché ha lasciato un'eredità pesante sia per le Pubbliche Amministrazioni, sia per le comunità.
dunque corretto il quesito posto poco fa dalla Consigliera Ferrero? Valeva, forse, la pena tenere in piedi gli impianti? Un'ipotesi poteva essere anche quella di ridurli a zero o di annientarli. Non lo sappiamo. Di certo, sappiamo che in alcune realtà queste strutture hanno lasciato un'impronta piuttosto visibile, che lascia aperta una scommessa con le comunità e con i territori.
Nel momento in cui si discute di "Fondazione", quindi, non potevano essere esonerate dal discorso le comunità e le Amministrazioni locali che sono state coinvolte in questo percorso. Riteniamo che il loro coinvolgimento sia stato doveroso, anche per una sorta di riappacificazione con le comunità stesse.
Nell'addentrarci nel discorso sugli impianti che gravitano attorno a Torino - esuliamo, per ora, dal discorso torinocentrico - si evince che gli eventi post-olimpici hanno lasciato le comunità un po' interdette di fronte agli ultimi sviluppi: si è parlato di smantellamenti rapidi e repentini sui giornali è esplosa la polemica dei rifiuti abbandonati sui siti e si parla, addirittura, di materiale smantellato o demolito in gran fretta perché magari più conveniente rispetto al trasferimento in altri siti: mi riferisco, ad esempio, a neon, a luci, a piastre di gomma e a tutto ciò che poteva, forse, essere riciclato - perlomeno così si racconta in valle - ma che così non è stato.
Noi riteniamo che la creazione di una Fondazione - valutata un atto urgente - possa rappresentare un'occasione per ridare un po' di ossigeno e di speranza a quelle comunità, con una gestione pubblica e privata affinché, tramite il pubblico, si possano rilanciare quelle tematiche che in alcuni casi, sembrano destinate ad essere dimenticate, perché non hanno ricevuto quella spinta prospettata dopo le Olimpiadi: mi riferisco al turismo e allo sport; un turismo che, ad oggi, non vediamo purtroppo decollare nelle zone olimpiche; molte realtà stanno chiudendo rapidamente e non riescono a reggere il dopo olimpico, specialmente nel campo alberghiero o enogastronomico, ma in generale in tutto il settore turistico vero e proprio. Nel settore sportivo la situazione non è differente; addirittura alcune comunità montane non riescono ad organizzare eventi con le loro realtà scolastiche, e le associazioni che non riescono a decollare rischiando di far cadere il tutto in un grande dimenticatoio. Non è questo ciò che vogliamo.
Da questo punto di vista, crediamo che la Fondazione sia un atto opportuno, su cui nutriamo le speranze di un riscatto controllato per il post-olimpico.
Di fondazione si è discusso molto in questi ultimi mesi, quindi più che mai riteniamo doverosa la clausola valutativa sia per quanto riguarda le notizie che la Giunta recepirà nel futuro, sia per quanto riguarda il riversare delle notizie e delle informazioni a questo Consiglio, che secondo la proposta, dovrà essere informato sugli sviluppi della vicenda.
Le fondazioni sono un bene prezioso e delicato, su cui è sempre bene osservare e vigilare. Perché quando la politica è attenta a quello succede alle Fondazioni, queste lavorano bene; se la politica si distrae, le Fondazioni rischiano di non lavorare così come dovrebbero.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Mi pare che la discussione che abbiamo iniziato oggi, anche per lo spirito e la volontà collaborativa della minoranza, debba partire da una considerazione di condivisione, ovvero da un'esigenza comune di intervenire su una materia che, al termine dell'evento olimpico, doveva essere presa in considerazione e diventare oggetto di normazione da parte del Consiglio regionale. Lo testimonia il fatto che, oltre al provvedimento della Giunta sono stati presentati dai Gruppi consiliari almeno altri due provvedimenti proprio a conferma della necessità di intervenire sul post-olimpico.
I tempi di questa discussione si sono leggermente dilatati rispetto a quelli auspicati, ma non certo per colpa di questo Consiglio regionale perché, come è già stato ribadito da autorevoli colleghi, compreso il Presidente del mio Gruppo, oggi iniziamo questa discussione per spirito di collaborazione, benché alcuni documenti, ritenuti essenziali da noi ma ritengo da tutto il Consiglio regionale, non siano ancora a nostre mani.
Non si tratta di un fatto da poco, e non lo sottolineo per spirito di polemica. In questi pochi anni - cinque o sei - in cui siedo in questi banchi, mai è successo che un Ente partecipato dalla Regione, che ha ricevuto non più di tre o quattro mesi fa un chip da 20 milioni di euro da questa istituzione, si sia rifiutato, con motivazioni che definire speciose e offensive è assolutamente un eufemismo, di consegnare del materiale documentale (non parliamo certo di segreti di interesse nazionale!).
Il fatto che oggi si debba intervenire come Ente che svolge un'attività di controllo per cercare di ottenere tali documenti, prima attraverso interventi del Consiglio regionale, poi della Giunta regionale, poi interventi a vario titolo di soggetti legati a questa assemblea - mi induce ad essere cauto anche sull'esito di questa ultima richiesta dell'Assessore Bairati, a cui riconosciamo di essere intervenuto con grande tempestività in queste ultime ore.
Lo ribadiamo: con senso di responsabilità iniziamo la discussione per incardinare il provvedimento. Ma la richiesta di verificare i documenti sia presso la sede del TOROC o, meglio ancora, in questa sede, rimane un'istanza assolutamente perentoria per lo svolgimento e la continuazione del dibattito.
Non me ne voglia l'Assessore se ritorno su questo punto, ma è una mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio regionale nel suo insieme e non solo del Gruppo di Alleanza Nazionale o di qualche collega in particolare, che ha il diritto/dovere di avere, a proprie mani, della documentazione per costruirsi anche un'idea su un provvedimento come quello della Fondazione postolimpica, che affonda le sue ragioni in quello che è stato il vissuto programmatorio delle Olimpiadi.
Questo atteggiamento, come ribadisco, è assolutamente poco rispettoso nei confronti di questo Consiglio, che, come ripeto, non ha mai fatto mancare, per quanto gli è stato possibile, attenzione verso questa alta istituzione, che va preventivamente messa in chiaro.
Si parla di tempi lunghi e di impasse non imputabili sicuramente alla volontà di qualcuno, ma scaturiti dalla necessità di capire e di conoscere di più la situazione.
chiaro che da tutta questa vicenda traiamo la sensazione, ma siamo facili profeti, che sicuramente sarà più difficile il post olimpico di quanto sia stato l'olimpico. La gestione successiva ai grandi eventi normalmente, è sempre più difficoltosa. Immaginiamoci quello che può essere quando i grandi eventi si svolgono su una pluralità di territori, su una pluralità di impianti e con una creazione giusta per l'evento, magari non sempre tarato sulle capacità di quei territori di attirare clienti, ospiti e persone per trarre vantaggi dall'evento stesso.
Concordo con chi, anche prima di me, riteneva che il dovere di vigilanza, che poi spetterà al Consiglio regionale una volta istituita la Fondazione - sperando che i documenti arrivino il più presto possibile vedrà la luce molto rapidamente se il processo si mette in moto e viene vidimato dalla consegna di documenti.
Fondamentalmente, il buon lavoro della Fondazione dipenderà dalla vigilanza che il Consiglio regionale saprà esercitare. Certo, la Fondazione, e lo stesso disegno di legge che la istituisce, nasce senza ancora un oggetto preciso e delle idee precise. Sarà molto importante seguirlo nel suo divenire. Dobbiamo cercare di trovare formule di gestione e di intervento originali.
La gestione del post olimpico, lo ripeto, molto più complessa di tutta la creazione dell'olimpico, potrebbe diventare un momento positivo per territori, sport, turismo e sviluppo delle zone interessate, ma potrebbe diventare anche la tomba economica e finanziaria di questa regione e degli enti che sono giustamente collegati in questa azione. Non sottovalutiamo i rischi, anche di tipo finanziario, cui andiamo incontro non per la creazione della Fondazione, che è uno strumento; dobbiamo avere originalità nella capacità di capire che cosa serve, che cosa non serve, né temere laddove sia necessario, di fare scelte che magari appaiono dolorose nel momento in cui si fanno, ma che possono essere in prospettiva foriere di minori drammi futuri.
Al di là della società o fondazione, l'attenzione di tutto il Consiglio regionale in questi ultimi mesi è sempre stata rivolta alla risoluzione di questa patata bollente che tutti si aspettavano. Sapevamo che le Olimpiadi avrebbero lasciato, una volta terminate, un lascito molto importante, ma anche molto oneroso.
Vedremo se, come durante i lavori di Commissione c'è stato un arricchimento del documento che andiamo ad elaborare, anche nel corso della discussione d'Aula si potrà dare un contributo sempre teso a migliorare le cose.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Non sarà questa l'ultima occasione in cui parleremo delle vicende olimpiche, tuttavia vorrei sottolineare alcuni passaggi che mi riguardano in prima persona.
Molti conoscono la mia posizione critica nei riguardi delle Olimpiadi.
Posizione critica che ho espresso da tempo, ancor prima del mio arrivo in Consiglio regionale. Molti conoscono la formazione ambientalista che mi spingeva ad assumere una posizione critica nei riguardi delle Olimpiadi.
Tuttavia, anche per il bene di noi stessi e per il bene del futuro che ci attende, le vicende olimpiche in generale, sia quelle invernali che quelle estive, dovrebbero suscitare qualche discussione, qualche riflessione che va al di là del nostro compito nella gestione dell'evento olimpico. Dovrebbero, comunque, farci ragionare tutti insieme su che cosa significa questo tipo di sport in questo momento e in questa società. Che cosa rappresenta questo tipo di sport professionistico ed esasperato in questa società. Pensare che le vicende che in questi giorni stanno investendo il mondo del calcio, in modo molto profondo, siano limitate solo a quel tipo di sport, sarebbe un errore. Farebbe bene a tutti, soprattutto ai giovani che stanno crescendo, una riflessione complessiva e globale su tutto quello che riguarda il movimento olimpico in generale.
A parte questa premessa, credo che sullo specifico, cioè sulla Fondazione, ci sia sicuramente la necessità di prendere in mano la situazione e di affrontare il problema della gestione post olimpica. Questa è una decisione che il Consiglio regionale deve prendere, sicuramente è una strada sulla quale occorre procedere, pensando agli strumenti legislativi adeguati.
Voglio solo augurarmi che nella gestione della vicenda post olimpica per il bene di tutti i cittadini, siano valutate con attenzione tutte le opzioni che noi dobbiamo avere a disposizione. Per il bene di tutti i cittadini, è necessario affrontare, di volta in volta, tutto quello che abbiamo da gestire e scegliere, la soluzione migliore per ogni impianto per ogni situazione, senza nasconderci e facendo le giuste proiezioni e i giusti calcoli. Senza nasconderci che, se in vista di un bene superiore fosse meglio, che qualche realizzazione venisse smontata o demolita, la Fondazione, il Consiglio e la Giunta dovrebbero prendere in considerazione anche questa soluzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in qualità di Consigliere, il Consigliere Segretario Chieppa; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Faccio un intervento brevissimo a latere dell'interessante discussione sul provvedimento.
Credo che abbia fatto bene, in termini generali, la Giunta, quindi il Consiglio, a porsi il problema di favorire, come dice l'articolo 1 del provvedimento, "Sviluppo economico e regionale post olimpico". Vi sono delle questioni vere, questioni aperte sul territorio, e la parte dell'eredità olimpica che, in qualche modo, gli Enti locali sono chiamati a gestire. Da un punto di vista generale c'è un'impostazione comune generale, quindi non vi è alcuna critica mirata su nessuno in particolare.
La tendenza che gli enti locali e che il pubblico ha assunto nel tentare di risolvere situazioni complesse, è quella di costituire Fondazioni o società ad hoc (si chiamano anche di scopo).
Io non sono ideologicamente contrario a questo tipo di impostazioni. In termini generali, il mio intervento sottolinea una preoccupazione che sostanzialmente resta a verbale e che riflette un'esperienza che abbiamo avuto su questo territorio, e non solo: complessivamente su tutto il territorio nazionale, questo tipo di enti sono sfuggiti, non per cattiva volontà, ad un controllo reale. Non parliamo delle assemblee elettive, a cui sfugge anche l'azione quotidiana di Governo, le leggi che hanno impostato gli enti locali in un certo modo, ma anche molte volte gli esecutivi.
Molte volte gli enti locali, la Regione, la Provincia e i Comuni complessivamente, di fatto, esauriscono la loro azione nella costituzione di organismi di questo genere. Questo non sarà il caso, ma in qualche modo volevo sottolineare questo punto.
Vi è un altro rischio in questo tipo di costruzione ed è una preoccupazione che voglio sottolineare. Abbiamo registrato un'altra dinamica in questo tipo di organismi che gli enti locali in tutta Italia governati dal centrosinistra o dal centrodestra, hanno costruito negli anni.
Generalmente (uso un eufemismo per non dire sempre) gli utili sono andati ai soggetti privati all'interno di queste realtà, che magari forniscono servizi e la cui la presenza pubblica si è ridotta a ripianare debiti. In quante società a partecipazioni pubbliche è accaduto questo? Possiamo fare un elenco sterminato. I presenti hanno più esperienza del sottoscritto, da questo punto di vista. Ma poi leggo (lo dico sommessamente) una considerazione di tipo più generale. Ritengo che questo tipo di azione di governo segni complessivamente, da un punto di vista culturale, un arretramento della volontà del pubblico di governare direttamente processi e problemi complessi.
Dicevo che il mio era un intervento a latere, rispetto a questo provvedimento. Non lo metto in discussione, senza dubbio lo voter disciplinatamente, ma mi è utile per tentare di avviare un confronto, non in questo momento, ma credo che la coalizione che governa la Regione e tutto il Consiglio dovrebbe cominciare ad interrogarsi su questo tema. Mi pare che la pletora di Fondazioni che esistono sul nostro territorio, di società cui il pubblico compartecipa e in genere dichiara i debiti, abbia dimostrato che quello strumento, se pur legittimo, è molte volte inadeguato a risolvere i problemi.
Sono molto soddisfatto che vi sia la clausola valutativa all'articolo 4; ne ho viste altre di clausole di questo genere e in altre situazioni.
Indipendentemente dalla buona volontà di chi gestirà questa situazione, vi è l'onestà intellettuale, non assolutamente in discussione su questo punto di vista, però vi è una difficoltà oggettiva a gestire in maniera concreta (chi ha governato prima di noi sa di cosa parlo).
Indipendentemente da altri tipi di divisioni che esistono tra di noi credo che in termini più generali, sia da riportare al centro del dibattito una visione della gestione di problemi complessi e, quindi, anche di un'azione del pubblico, degli enti locali, dei Governi e delle Assemblee elettive. Dovrebbero essere più protagonisti, non solo come ufficiali pagatori ma protagonisti in una politica di rilancio. Chiudo il cerchio di questo mio breve intervento che intende favorire lo sviluppo economico regionale post-olimpico. Credo sia necessario riaprire una discussione, non solo politica, ma culturale sul modello di intervento delle politiche economiche e quindi di sviluppo delle singole realtà territoriali.
Ovviamente ho una mia visione che credo sia estremamente minoritaria nel panorama complessivo, ma mi permetto di poterla esprimere. Credo che dovremmo rimettere al centro, in qualche modo, e ridare protagonismo all'ente pubblico, alle Regioni, alle Province, ai Comuni, quindi a quelli che sono le espressioni dirette dei cittadini e dell'elettorato. Una visione diversa che in qualche modo sia affermata, che non afferma la Giunta in questo momento (lo voglio ribadire perché assolutamente cosa corrente) ma che sia affermata di delegare a strumenti che si posizionano sul versante economico finanziario per la risoluzione di problemi che invece, a mio avviso, non è solo questo il caso, presupporrebbero un ruolo maggiormente incisivo e protagonista del pubblico.



PRESIDENTE

Chiudiamo la discussione generale con la replica dell'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le opere pubbliche del Piemonte

un tentativo di risposta sintetica a molte delle osservazioni che sono state fatte in Aula e che in parte condivido. Preciso che ho firmato e inviato al Presidente Valentino Castellani, la richiesta di documentazioni relativa agli atti dell'Ufficio di Presidenza in qualità di autorità di vigilanza (la lettera in cui preannunciavo al Presidente Casoni è stata inviata al Presidente del TOROC).
In merito all'oggetto Fondazione, vorrei che qui si riflettesse su un punto abbastanza importante. Noi, in qualche modo, oggi arriviamo a discutere di un iter complesso, praticamente durato sette anni e che ha portato il Piemonte a tre miliardi e quattrocento milioni di euro di investimenti. Ha portato in Piemonte la realizzazione dei giochi olimpici e lascia sul territorio piemontese una grande eredità.
Questa è un'eredità complessa, positiva e grande in termini di visibilità (anche se su questo ci possono essere punti di vista diversi).
stata grande anche in termini materiale, fisici (in termini di competenze degli uomini che a diverso titolo hanno lavorato a questa avventura).
Non disperdere tutto ciò, è un esercizio ovviamente piuttosto delicato e con degli elevati margini di rischio. Vorrei ricordare ai Consiglieri e al Consigliere Guida in particolare che su questo fa un appunto, che in tutti i paesi in cui si sono realizzate avventure complicate come queste le Fondazioni si sono fatte carico del dopo e sono partite con un abbrivio positivo derivante da avanzi di gestione. Ora, in realtà, se guardassimo le cose nel loro complesso, questo abbrivio, probabilmente, ci sarà, perché in tutte le situazioni olimpiche, cioè le edizioni precedenti di Torino 2006 la governance dell'Olimpiade non è stata separata tra aspetti realizzativi degli impianti e aspetti organizzativi, vi era un unico soggetto che, quasi sempre, faceva tutto.
Quindi, credo sarà necessario fare una valutazione complessiva dell'operazione olimpica sia in termini di risultati raggiunti, sia in termini finanziari, sia di quanto fatto nel TOROC che di quanto fatto nell'Agenzia Torino 2006.
Stiamo attraversando la fase peggiore, perché vi è un transitorio difficile: ci sono rilevanti complicanze con il personale in carico al Comitato organizzatore di Torino 2006, che sono di non facile gestione, in quanto, ovviamente, comportano interventi anche dolorosi sulle strutture organizzative e sulle persone. Detto questo, credo non sia stato nascosto a questo Consiglio che questa non sarà comunque una "gallina dalle uova d'oro".
Chi ha avuto la pazienza di esaminare i dati che noi abbiamo fornito che sono la premessa indispensabile per capire le missioni della fondazione, ha visto che in fondo a quei dati ci sono risultati di gestione caratteristica, che, se gli organismi gestori della fondazione saranno bravi, saranno risultati moderatamente negativi. Non stiamo discutendo di un'avventura con caratteristiche commerciali di particolare profittabilità.
Sommessamente, mi permetto di far riflettere sul fatto che un'avventura di carattere più commerciale, come sarebbe stata una società, avrebbe dovuto necessariamente trovare un interlocutore privato disposto a investire su questa vicenda. Ricordo a tutti che di grandi investitori privati disposti a rilevare una parte di quel carico, almeno, io, personalmente, che ho avuto il mandato ad occuparmi di questa vicenda, che, forse, è stata depositata sui tavoli per troppo tempo, dal settembre dell'anno precedente non ne ho trovati.
Devo dire che non so se sono un uomo fortunato. Sono senz'altro fortunato ad avere assistito ad un'identità di visione e di analisi tra il Consigliere Chieppa e la Consigliera Ferrero. Identità di visione che consentitemi il termine inteso biblicamente - è un invito a nozze, perch da un lato, giustamente, il Consigliere Chieppa - lui lo ha detto in un altro modo - invita a riflettere sull'intervento della mano pubblica nelle storture di allocazione del mercato. Cioè, quando il mercato non funziona bene, noi gli diamo una rassettata istituendo fondazioni, che marchingegno giuridico non è. Dall'altro lato, la Consigliera Ferrero invita a riflettere attentamente. Qui non solo mi rendo disponibile, perché conosco abbastanza nel dettaglio la materia, ma vi invito a riflettere su un documento di illuminante intelligenza e chiarezza quale il dibattito consiliare regionale del 1976 riguardante le politiche di sviluppo territoriale della regione, che, poi, nel gennaio del 1977, portò alla creazione della finanziaria regionale. Cito a memoria Libertini, Zanone Simonelli, insomma, un dibattito che è illuminante per tanti aspetti, per la sua levatura e anche perché gli argomenti che da parti diverse venivano mossi, in realtà, erano già presenti nella riflessione del legislatore regionale trent'anni fa, che, in qualche modo, non ha mai avuto esito chiarissimo una soluzione radicalmente liberale o radicalmente di ingresso della mano pubblica nel governo delle politiche di sviluppo regionali.
La fondazione, probabilmente, seguirà una di queste vicende. Non vi ho nascosto i limiti e i rischi che si corrono nella gestione di questa eredità, ma anche il fatto che, gestita in modo efficiente e razionale, pu costituire una opportunità di crescita del turismo regionale, collegato ad un circuito sportivo. È un'opportunità unica che solo l'eredità olimpica ci può permettere di realizzare.
Concludo ringraziando i Presidenti di Commissione, che, in questi mesi hanno guidato il dibattito, tutti i Consiglieri e i Gruppi che sono intervenuti con diverse posizioni. Non solo mi rendo disponibile, ma invito il Consiglio a un dibattito approfondito, che guardi, nella sua evoluzione temporale, come è cambiato in questi anni il sistema delle partecipazioni.
Credo che, comunque, il varo tempestivo della fondazione sia, come diceva il Presidente Reschigna, un'operazione necessaria, che facciamo soprattutto nell'interesse dei territori che non hanno le leve, ma hanno forti interessi delle loro comunità a fare in modo che la Regione svolga a pieno titolo il suo ruolo di indirizzo e di governo su questa materia.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale sul disegno di legge n. 262.
Evitiamo, come da intese, di procedere nell'esame del punto 7) all'o.d.g.


Argomento: Statuto - Regolamento

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 31 inerente a "Integrazione degli articoli 21 e 22 del Regolamento interno del Consiglio regionale per il monitoraggio degli interventi e delle opere connesse ai XX giochi olimpici e paralimpici invernali 2006 e sport invernali e della fase post-evento"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'originario punto 8) all'o.d.g.
Ricordo che la proposta di deliberazione era già stata illustrata dal Consigliere Lepri il 2 novembre 2005, da quel momento l'esame della deliberazione non è più stato ripreso.
Visto il decorso del tempo, chiedo se il Presidente Lepri intende completare, o per lo meno aggiornare, l'illustrazione, dopodiché apriamo la discussione generale.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Signor Presidente, riprendiamo ora l'esame di questa proposta di deliberazione firmata da molti Capigruppo di maggioranza, anzi, da tutti che intende integrare il Regolamento interno del Consiglio regionale per il monitoraggio degli interventi e delle opere connesse ai Giochi Olimpici e Paralimpici e per la fase post-olimpica.
La riproponiamo alla considerazione del Consiglio regionale perch riteniamo opportuno, ora che le Olimpiadi sono state celebrate, di poter contare su una Commissione che operi in via ordinaria e per un congruo tempo necessario allo scopo, affinché le attività che consideriamo come riconducibili al concetto del post-olimpico possano essere accompagnate e monitorate dal Consiglio regionale. In modo particolare, la proposta di deliberazione intende trasformare, in sostanza, la Commissione speciale già prefigurata in Commissione ordinaria, se pur a tempo, al fine di consentire il pieno dispiegamento delle attività di monitoraggio degli interventi e delle opere connesse alla fase post olimpica.
Pertanto, rispetto al testo già deliberato dalla Commissione Regolamento, sono stati portati alcuni emendamenti, firmati da tutti i Capigruppo di maggioranza, per determinare l'oggetto dell'attività della Commissione, limitatamente alla fase post evento dei XX giochi olimpici e paraolimpici invernali.
In questo senso, sono state portati alcuni emendamenti che contengono tutti quest'unica correzione, cioè la trasformazione da Commissione Olimpica a Commissione che si limita - tra virgolette - all'attività di informazione e monitoraggio degli interventi e delle opere connesse alla fase post evento dei XX giochi olimpici e paraolmpici invernali e sport invernali.



PRESIDENTE

Dichiaro aperto la discussione relatore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Noi avremmo preferito una Commissione d'inchiesta per verificare alcune questioni che riguardano il TOROC. Questa Commissione attribuisce al Consiglio regionale, e ai singoli Consiglieri che ne faranno parte, la possibilità di controllare comunque tutto quello che sarà il post olimpico.
Ribadisco: estremamente importante ed indispensabile per la realtà piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Il Gruppo UDC si asterrà sulla votazione della delibera. Vorrei solo esprimere una breve dichiarazione sull'intervento del Consigliere Chieppa in gran parte condiviso.
Quando la maggioranza ha iniziato la propria attività - e più volte in campagna elettorale ne aveva fatto cenno - era stato detto che sarebbero state diminuite le Fondazioni, le aziende e le Commissioni, facendo un po' di razionalizzazione (addirittura si parlava di chiudere l'ARES, cosa che poi non è avvenuta, poiché l'ARES verrà trasformata). Di fatto, in questi mesi abbiamo assistito alla nascita di nuove istituzioni.
Sono d'accordo sulla necessità di una discussione, ma anche in questo caso la Commissione ha una sua importanza, perché il post olimpico pesa sul Piemonte e su Torino come un macigno. Forse occorreva pensarci prima di organizzare le Olimpiadi, prevedendo che cosa sarebbe stato il dopo e in che modo le Istituzioni avrebbero potuto esercitare un controllo e un monitoraggio. Non nascondiamoci, però, che il simpatico Presidente Laus troverà una propria collocazione in questa Commissione.
Ad ogni modo, la Commissione ha una propria importanza nell'ambito della maggioranza, perché stabilisce degli equilibri al suo interno. Credo che ogni tanto queste cose vadano dette, sempre con simpatia e senza alcuna velleità polemica o di carattere personale.
Diciamo che questa Commissione ottempererà a due obiettivi: da una parte, capire cosa ci rimane dopo le Olimpiadi, verificando, seppure alla lontana, qual è stata l'attività del TOROC e dell'Agenzia per le Olimpiadi dall'altra, chiudere una certa mediazione all'interno della maggioranza sulla distribuzione di Presidenze e di responsabilità nell'ambito delle Commissioni regionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo nel merito della questione, prendendo spunto dalle ultime parole del collega Guida, secondo cui la Commissione post olimpica ottempererà a due obiettivi (e li elenca con molta schiettezza, com'è suo uso fare). Purtroppo, l'ordine di priorità dato è esattamente opposto a quella che è la vera realtà, cioè la prima esigenza cui ottempererà la formazione di questa nona Commissione: garantire equilibri di maggioranze e sistemazioni di Presidenze.
Visto che possiamo essere anche molto schietti tra noi ed avere un franco confronto, diciamo che ottempera anche ad esigenze di una parte dell'opposizione a ricoprire l'incarico della Vicepresidenza (evidentemente non sarà il mio Gruppo ad assumere questa giustissima Vicepresidenza).
Nella fattispecie, dato che questa Commissione si potrà creare solamente con una modifica regolamentare, visto che la modifica regolamentare aumenterà i costi della politica - i famosi costi della politica su cui tutti quanti siamo concordi nel tentare di diminuire visto che ci sono altri provvedimenti già cantierizzati e impropriamente rimasti a marcire nelle Commissioni preposte (i provvedimenti di modifica regolamentare in oggetto andavano, di fatto, ad aumentare i costi della politica), noi, con molta coerenza, tenendo conto delle esigenze, delle risposte politiche e delle argomentazioni di altri Gruppi che non condividevamo, diciamo, usando le loro parole, che siamo contrari alla modifica regolamentare in oggetto per la formazione di una nuova Commissione, perché le modifiche regolamentari che creano ulteriori costi vanno cassate.
Per quanto riguarda il costo della politica in oggetto, è aumentato: sarà pure un costo non eccessivo per le casse regionali, ma è comunque un costo. Quindi, se un principio vale, vale sia se si parla di un centesimo di un euro o di migliaia e migliaia di euro. Se vogliamo fare due conti su quanto costa questa Commissione, in termini di aumento di indennità per il Presidente e il Vicepresidente, e in termini di gettone per i commissari ogni volta che la Commissione si riunisce, non si tratta neanche di costi contenuti, su cui magari qualcuno può fare obiezioni (anche se devo dire che su questo nessuno finora ha avuto il coraggio di rispondermi).
Detto ciò, ricordo che fra le competenze della Commissione costituenda o, meglio, della Commissione che si spera di costituire, vi è il monitoraggio e l'analisi di quella che sarà la Fondazione post olimpica e di tutto quello che riguarda le Olimpiadi, ovviamente dopo l'evento stesso.
Nella fattispecie, credo che disponiamo già di tutti i necessari strumenti regolamentari e consiliari, come Consiglieri eletti dal popolo, per poter assumere questo giusto incarico ed affrontare questa giusta esigenza.
Ci sono le Commissioni preposte: la Commissione sport, la Commissione turismo e la Commissione bilancio, già ampiamente competenti rispetto a tutte le esigenze che con la Commissione in essere si vuole verificare.
Diverso è il caso - riprendo le parole del Consigliere Rossi - se si crea una Commissione d'indagine. La Commissione d'indagine ha poteri diversi, in quanto il nome stesso le attribuisce dei poteri di natura diversa da quelli che avrebbe un'ipotetica IX Commissione consiliare. In quel caso cadrebbero tutte le nostre pregiudiziali.
Il problema è che in tutte le Commissioni di indagine, notoriamente, la Presidenza viene affidata all'opposizione, così come previsto dallo Statuto, dal Regolamento e dalla pratica assembleare. Non è questa una delle esigenze - forse la prima - che il collega Guida, argutamente, aveva sollevato.
Quindi decadono tutte le altre argomentazioni a sostegno dell'istituzione della Commissione stessa: non è vero, dunque, che la Commissione nasce per monitorare, ma per creare "caselle" da occupare.
Non mettiamo in dubbio il fatto che questa Commissione possa avere una funzionalità successiva, ma dipenderà molto dall'Ufficio di Presidenza che si creerà in seno ad essa. Questo non lo possiamo comunque sapere a priori.
Sicuramente il provvedimento tout court, così come è stato presentato non ha caratteristiche tali affinché il nostro Gruppo possa esserne colpito favorevolmente. Ne riconosciamo, comunque, un miglioramento rispetto alla forma originaria, non solo nell'intitolazione della Commissione medesima ma anche nella composizione dei suoi poteri. Rispetto a sei o sette mesi fa, i componenti del Gruppo per l'Italia riconoscono sicuramente un passo in avanti, non sufficiente, però, per modificare il Regolamento con sostanziali aumenti dei costi della politica; crediamo che in questa fase storica i cittadini e gli elettori non capirebbero.
Ci teniamo a sottolineare che, nel caso in cui si configurasse come "Commissione di inchiesta", sarebbe opportuno verificare ciò che è sotto gli occhi di tutti, anche grazie al rapporto puntuale e costante dei media in merito alle carenze di bilancio da parte dell'ente organizzatore dei Giochi Olimpici.
In tal caso, il Gruppo modificherebbe il proprio atteggiamento negativo, prevedendo magari un voto favorevole. Ci rimettiamo evidentemente, alla decisione dell'Assemblea.
Ci permettiamo di pensare che non vi sia la volontà di voler modificare la tipologia della Commissione, da ordinaria a speciale, proprio perché il vero nodo riguarda la "casella" che si andrà a creare: quella della Presidenza. Nella fattispecie, non possiamo renderci asserviti a questo sistema, perché non giudichiamo questa Commissione (che qualcuno auspica) nell'interesse della generalità dei piemontesi, degli elettori passati e futuri. Non crediamo che modifichi più di tanto i lavori assembleari in senso propositivo verso la cittadinanza, e nutriamo dei dubbi sul fatto che vi sia lo spazio per le convocazioni di un'ulteriore Commissione: o si convocano sedute di sabato, oppure sarà difficile trovare altri spazi per riunirsi, a meno che non si voglia istituire una Commissione che si riunisca "una volta ogni morte di papa", che vorrebbe dire, di fatto, non fare nulla.
Personalmente, ho individuato almeno tre Commissioni che, attraverso una modifica regolamentare, potrebbero benissimo assolvere i compiti che vorremmo assegnare a questa Commissione, ottemperando comunque i loro attuali incarichi, cosa che mi pare stiano già facendo in maniera egregia.
Grazie Presidente e grazie colleghi.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiariamo chiusa la discussione generale. Conformemente a quanto convenuto, il prosieguo della discussione sull'articolato, nonché la votazione finale, si terranno nella seduta di martedì prossimo.
Comunico, scusandomi per non averlo fatto prima, che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per domani, sia pur brevemente, per definire l'o.d.g. della prossima settimana che, peraltro, è ragionevole pensare che sia affine a quello odierno, dal momento che è stato evaso in minima parte.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 351 presentato dai Consiglieri Motta, Valloggia Ferrero, Pozzi, Barassi e Cotto inerente a "Solidarietà ad Aung San Suu Kyi"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Colleghi, vi chiederei la disponibilità a votare l'ordine del giorno n.
351, perché riteniamo sia un atto dovuto, anche a seguito della discussione di questa mattina.
Trattandosi di un ordine del giorno firmato da tutti i Consiglieri crediamo, in modo trasversale, che possa essere votato senza discussione sul merito.



PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 351 (già iscritto nella seduta antimeridiana), il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la Giunta militare di Myanmar ha prolungato gli arresti domiciliari al Premio Nobel per la pace e leader dell'opposizione democratica Aung San Suu Kyi, che è già stata privata della libertà per ben 10 degli ultimi 17 anni il Governo del Myanmar detiene altri centinaia di attivisti per la democrazia e dissidenti politici l'Unione Europa ha recentemente lanciato un nuovo appello per la liberazione di Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici esprime la piena solidarietà ad Aung San Suu Kyi e all'opposizione democratica birmana impegna la Giunta regionale ad adoperarsi in tutte le sedi opportune per ottenere la liberazione di Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici, così da rendere possibile l'avvio di un vero dialogo tra tutte le forze politiche ed etniche di Myanmar, al fine di arrivare a una vera riconciliazione nazionale e all'instaurazione della democrazia nel Paese asiatico.
Dalle firme apposte in calce al documento si evince che l'ordine del giorno rappresenti l'intera Assemblea".
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.56)



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