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Dettaglio seduta n.9 del 28/06/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 15.41)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bertetto, Chieppa.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame disegno di legge n. 1: "Disposizione in merito ai Comitati Regionali di Controllo"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 1, di cui al punto 4) all'o.d.g,.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 3 presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Manolino e Monteggia: sostituire "entro 180 giorni" con "entro 60 giorni".
Stavamo esaminando l'emendamento n. 3, presentato dal Consigliere Vignale e altri, in merito alla sostituzione dei termini, di cui all'articolo 2.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

La mia proposta chiedeva di trovare un termine più ravvicinato rispetto ai 180 giorni. Ho sentito la risposta dell'Assessore, ma mi piacerebbe conoscere la posizione dei principali Gruppi politici di maggioranza rispetto a questo.
Se concordiamo sul fatto che il percorso può essere accelerato sicuramente possiamo trovare un termine adeguato. Io ho proposto 90 giorni tre mesi mi sembrano eccessivi, visto che leggi ben più complicate di una norma che a parole tutti dicono di volere, sono state approvate in tempi più brevi.
Se il termine dei 90 giorni non è sufficiente, come Gruppo di Alleanza Nazionale comunicheremo ai Sindaci del Piemonte che questa richiesta non è stata accettata, perché riteniamo che, essendoci una concordia istituzionale per approvare una legge che li riguarda, i 90 giorni siano un termine che i Gruppi possono fare proprio.
La Giunta, inoltre, non avrebbe problemi a recepirlo, pertanto non capisco perché debba essere predisposto un termine doppio. Sappiamo tutti che se prevediamo 180 giorni, si arriverà a discutere il 179° giorno questa è prassi consolidata.
Se il termine è più stretto, probabilmente saremo obbligati a legiferare in tempi più brevi, ma su questo - ripeto - mi piacerebbe conoscere il parere dei partiti della maggioranza.
Noi abbiamo preso atto che non c'è la volontà di fare un provvedimento unico; sosteniamo che 180 giorni siano un termine adatto ad una legge non concorde, che deve essere discussa e approfondita. Per una legge di questo genere, rispetto alla quale tutti esprimono la volontà di emanarla al più preso, 90 giorni mi sembrano un termine equo.
Abbiamo sentito la posizione della Giunta, ci piacerebbe conoscere quella dei principali Gruppi di maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Raccolgo la sollecitazione del Presidente Casoni.
Mi pare che la Giunta, questa mattina, abbia dato la disponibilità a lavorare celermente per presentare un testo di legge in Commissione e quindi in Aula.
Ritengo sia possibile lasciare il termine dei 180 giorni e naturalmente, invitare e impegnare la Giunta a presentare al più presto in Commissione un testo, come indicato dal disegno di legge che stiamo discutendo.
stato importante discutere anche dei tempi, non soltanto perch questo Consiglio ha ritenuto e ritiene importante arrivare a costruire una struttura di consultazione e sostegno per gli Enti locali. Nello stesso tempo, lo considero un lasso di tempo ragionevole.
Invito l'Assessore a raccogliere l'invito del Consiglio e presentare un testo in Commissione; l'Assessore ha già dato una disponibilità e penso sia utile andare in quella direzione, votando il testo così come è stato presentato dalla Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente. Condivido la proposta del collega Casoni, circa una soluzione intermedia che venga incontro alle esigenze dell'Assessore Deorsola e soprattutto della Giunta, vista anche la gran disponibilità che l'Assessore ha dato questa mattina, dichiarando di essere pronto e disponibile ad accelerare i tempi.
In secondo luogo, voglio esprimere la mia solidarietà all'Assessore Deorsola e all'Assessore Valpreda, quali unici rappresentanti di una grande Giunta che vedo assente. Esprimo la mia solidarietà rispetto al fatto che siano soli su questa specie di graticola: pochi ma buoni! Non vorrei - e lo dico in senso ironico - che si riprendessero e aumentassero le peggiori abitudini di un tempo, quando il Presidente Chiezzi - che ricordo molto simpaticamente - rivendicava la presenza in Aula, e non solo, di tutti gli Assessori e del Presidente Ghigo interrompendo ripetutamente il dibattito per chiedere la presenza degli stessi.
Ricordo la dichiarazione di intenti del Presidente del Consiglio Gariglio, nella prima seduta, il quale giustamente ha detto: "Vorremmo fare in modo che il distinguo tra Giunta e Consiglio ci sia, dal punto di vista legislativo, ma ci sia anche un gran coordinamento e una gran concertazione, per creare assieme le leggi che servono al Piemonte".
Lo dico unicamente come constatazione: speriamo che questo non sia un brutto mattino, ma sia l'eccezione che conferma la regola di una Giunta presente in Aula. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

Per esprimere la posizione della Lega Nord sulla questione in esame.
In Commissione abbiamo avuto uno scontro amichevole con il Presidente di Commissione, Reschigna, chiedendo di inserire il termine dei 180 giorni.
In quell'ambito, nessuno ha detto niente, pertanto proseguiamo su questa linea, anche perché non era stato presentato nessun emendamento. Inoltre sempre in Commissione, la nostra richiesta era stata licenziata con voto favorevole da parte di tutti i Consiglieri.
Ci sembrava, pertanto, che la questione si fosse conclusa sui 180 giorni. Date le assicurazioni dell'Assessore Deorsola, se il termine sarà di 90 giorni, tanto meglio, ma non ci rimangiamo la parola data in Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 8 presentato dall'Assessore Deorsola: sostituire le parole "con specifica legge regionale" con le parole "con successivo provvedimento".
La parola all'Assessore Deorsola, per l'illustrazione.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con enti locali

Presidente, per precisare che quest'emendamento raccoglie una richiesta del Consigliere Pichetto. Lo trovo superfluo, penso che non aggiunga nulla di significativo a quanto volevamo rappresentare. Se è un momento di attenzione a una richiesta pervenuta da un Consigliere e può favorire il più celere svolgimento della discussione e dell'approvazione del provvedimento, lo manteniamo; se invece deve essere semplicemente un'occasione per tirare in lungo un provvedimento, io lo ritiro.
Volevo sentire dal Consigliere Pichetto, dal cui intervento ho tratto spunto per formulare quest'emendamento, se l'approvazione di quest'emendamento può favorire una rapida approvazione del provvedimento anche dai Consiglieri di Alleanza Nazionale e dagli altri gruppi che hanno formulato delle osservazioni. Se quest'emendamento può favorire il più celere corso del provvedimento, io lo mantengo, altrimenti lo ritiro.
Non lo ritengo determinante: non peggiora le cose, può migliorarle anche se non di molto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

una delle prime volte che, rispetto ad un emendamento presentato, pur avendo ascoltato con attenzione, non ho compreso il parere della Giunta.
Ho compreso che il parere della Giunta è: "Dipende dall'opinione che i presentatori potrebbero avere". Tuttavia, non ho compreso il parere della Giunta. Lo dico soltanto per potermi opporre o favorire, scegliendo la direzione contraria che la Giunta prenderebbe. Però avrei bisogno di capire la direzione della Giunta onde poter andare dall'altra parte.
Siccome l'Assessore Deorsola è capacissimo, volendo, di tenerci qui un'intera legislatura non esprimendo un'opinione, ribadisco che non ho compreso il parere della Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con enti locali

Riassumo. Questo emendamento io l'ho presentato raccogliendo una spunto che perviene dalla minoranza. Ho detto che se questo emendamento riesce a sveltire il lavoro di questo pomeriggio, lo mantengo.
Se invece la discussione su questo emendamento è un'occasione per tirare in lungo, lo ritiro, dato che non lo ritengo determinante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Solo per precisare che la mia era una valutazione di ordine legistico: evitava di impegnare una legge per proporre un'altra legge.
Non riguardava la parte essenziale e sostanziale della norma, quindi semmai è una valutazione che doveva porsi il Presidente del Consiglio sotto l'aspetto logistico, e non la Giunta sotto l'aspetto politico.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 8 è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 7, a firma del Consigliere Rossi ed altri, è stato dichiarato ritirato. Gli altri emendamenti da esaminare riguardano articoli aggiuntivi che quindi non possono essere votati in questa sede.
Abbiamo terminato l'esame degli emendamenti afferenti l'articolo 2 quindi dobbiamo votare il testo dello stesso nella versione originaria.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarazione di voto in merito all'articolo 2. Devo dire che se si fosse votato contestualmente il provvedimento nei due articoli, verosimilmente avremmo espresso un voto di astensione che era un po' la somma fra una positività che abbastanza espresso nell'articolo 1 e una contrarietà che invece intendiamo esprimere in merito all'articolo 2.
Contrarietà che motiviamo, così come abbiamo già avuto modo di farlo nel corso della discussione, in quanto, al di là di cosa svolgono o meno i CORECO, riteniamo che oggi la Giunta prima e il Consiglio dopo avevano la possibilità di cogliere una necessità degli enti locali, in particolar modo quelli minori, che sono la grande maggioranza della nostra Regione, di istituire da subito, o meglio con un rinvio in Commissione che garantisse la stesura di un testo di legge, che fosse poi votato dal Consiglio in tempi brevi o medio brevi, così anche lo sforzo degli emendamenti precedentemente discussi e respinti dal centrosinistra, per dare certezza a questo servizio.
Ritengo che il principio istitutivo dell'articolo 2 possa essere condivisibile, ma nel metodo, nella forma e anche nella sostanza abbiamo posto un termine molto lungo con un impegno che, se prima formulato in Consiglio, non ha avuto un riscontro oggettivo in termini di voto e neppure nella proposta fatta dal Presidente del mio Gruppo consiliare. Crediamo opportuno esprimere un voto di contrarietà a questo articolo, perché non è stata colta l'opportunità che, in qualche modo, abbiamo provato a sottolineare in più di un passaggio, né tanto meno la necessità e il servizio che, da subito, in tempi certi la Regione poteva dare. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
La Presidenza ritiene che sono da ritenersi superati dall'approvazione degli articoli testé approvati gli emendamenti rubricati n. 5 e 6) dall'esito delle votazioni.



(Il Consigliere Vignale concorda)



PRESIDENTE

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Noi siamo d'accordo sull'abrogazione dei CORECO e siamo anche d'accordo su quanto l'Assessore Deorsola, a seguito del dibattito in Commissione aveva proposto, e cioè di dare questa nuova stura a quest'istituto di consulenza o di assistenza per i piccoli Comuni.
Abbiamo in parte apprezzato lo sforzo fatto in Commissione circa l'inserimento di una data di scadenza, entro la quale produrre questa nuova proposta di legge.
Siamo molto dubbiosi sul fatto che questa non sia una volontà complessiva della Giunta, se non del solo Assessore, perché ci pare che in tutte le proposte fatte per tentare di abbreviare quest'iter, che pure sappiamo essere breve, in quanto è un articolato molto semplice, non vediamo in questo iter la vera volontà di fare le cose in fretta e bene.
Quindi, rischiamo - succederà questo - di chiudere e di "sfasciare" l'organizzazione dettata dai CORECO, per poi dover ripristinare la macchina istitutiva con una nuova organizzazione di divisione per Province e per Comuni di questo nuovo istituto di collaborazione.
Soltanto per questo motivo, quindi, siamo contrari a questa estensione temporanea. Voteremo, pertanto, contro questo provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Il Consigliere Vignale ha esaurito totalmente gli argomenti, pertanto la dichiarazione di voto la svolgerà il sottoscritto.
Il nostro sarà un voto contrario, nonostante il giudizio positivo sull'articolo 1 e, quindi, sulla necessità di porre fine all'istituzione dei CORECO, di cui, forse, fra qualche tempo, qualcuno rimpiangerà il ruolo e le funzioni, se è vero che, mentre la spesa dello Stato diminuisce quella degli enti locali continua ad aumentare (è una delle cause delle nostre difficoltà finanziarie) e se è altresì vero che a controllare gli enti locali tra un po' rimarrà soltanto la Magistratura, i cui esiti potrebbero essere molto più pesanti di quelli di un semplice controllo amministrativo.
Sull'articolo 2 invece - è la motivazione che ci ha indotto a bocciare l'intero provvedimento - abbiamo assistito ad un mezzo "papocchio", caro Presidente, perché le osservazioni mosse da altri colleghi relativamente alla necessità di emanare una legge che prevedesse la necessità di crearne un'altra, sono state evidenziate. Sulla incapacità della Giunta di colloquiare con la minoranza su aspetti migliorativi abbiamo visto com'è andata a finire.
Questa legge, essendo la numero uno di questo Consiglio regionale mette in rilievo anche come si inizi questo percorso legislativo senza quasi la volontà, né da parte della maggioranza né da parte della Giunta di aprire un dialogo sulle cose concrete o sulle proposte migliorative che la minoranza, con grande serenità, vuole cercare di introdurre.
Ci spiace, perché, come ripeto, le esigenze dei Comuni avrebbero potuto essere recepite già in questa sede, mostrando un segnale di capacità di questo Consiglio regionale a migliorare dei testi limitati, portati all'attenzione nostra e della Giunta; questa capacità del Consiglio regionale, invece, non si esprime nella sua totalità.
Ribadisco, quindi che il voto sarà negativo, sperando che su altri provvedimenti, magari non più di soli due articoli, si possa procedere più rapidamente, tenendo conto, però, delle attenzioni e degli approfondimenti che questa minoranza continuerà comunque a portare all'attenzione dell'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente.
In Commissione avevamo raggiunto un accordo sul discorso del CORECO inoltre, avevamo proposto il termine di 180 giorni, suggerimento che è stato accettato. Pertanto, non vedo il motivo per cui non dovremmo essere d'accordo sul provvedimento. Ricordo che nessun altro, in sede di Commissione, aveva proposto altri emendamenti.
Assessore, nell'annunciarle il nostro voto favorevole, le raccomandiamo di portare a termine questo iter legislativo nei 180 giorni previsti.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, procediamo alla votazione dell'intero testo di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge L'esito della votazione è il seguente: presenti 52 Consiglieri votanti 50 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri hanno votato NO 13 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Veterinaria

Esame disegno di legge n. 40 "Modifiche alla legge regionale 19 luglio 2004, n. 18 (Identificazione elettronica degli animali da affezione e banca dati informatizzata. Abrogazione della legge regionale 13 aprile 1992, n. 20)"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il disegno di legge n. 40, inerente a "Modifiche alla legge regionale 19 luglio 2004, n. 18 (Identificazione elettronica degli animali da affezione e banca dati informatizzata. Abrogazione della legge regionale 13 aprile 1992, n. 20)", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni sull'ordine dei lavori.



CASONI William

Presidente, poiché discutiamo continuamente di provvedimenti e di emendamenti dei quali, nemmeno ai Capigruppo, arrivano i testi, ho chiesto la parola affinché lei si attivi per far distribuire tale documentazione almeno ai Capigruppo prima della relativa discussione. Adesso, per esempio non è a mie mani né il provvedimento, né gli eventuali emendamenti presentati.
Glielo chiedo proprio per una questione di metodo.



PRESIDENTE

Disponiamo che ciò avvenga anche in futuro.
La parola al relatore, Consigliere Boeti.



BOETI Antonino, relatore

Sicuramente i Consiglieri regionali presenti avranno letto quella bella commedia di Edoardo di Filippo - qualcuno l'avrà vista anche in televisione intitolata "Gli esami non finiscono mai".
In questa commedia, il protagonista decide, ad un certo punto, di lasciarsi morire. I parenti insistono per curarlo, ma lui scrive su un pezzo di carta che vuole farsi curare da un veterinario, essendo, a suo giudizio, più bravi dei medici, in quanto non chiedono agli animali quali sono i loro sintomi, ciononostante riescono a curarli ugualmente. È carino il fatto che un medico non veterinario presenti una legge che riguarda gli animali, per un senso dell'alternanza: è vero che i veterinari sono spesso più bravi dei medici normali! Torniamo al disegno di legge.
Con la legge regionale n. 18 del 19 luglio 2004 è stato introdotto nell'ordinamento regionale, un sistema di identificazione elettronica degli animali da affezione ed è stata abrogata la previgente legge regionale del 13 aprile 1992, n. 20, che istituiva l'Anagrafe Canina.
Nelle prime fasi di vigenza della legge sono emersi taluni problemi applicativi cui è opportuno porre rimedio con apposito provvedimento legislativo.
In primo luogo è necessario osservare che l'articolo 11 della legge regionale 18/2004 prevede un termine di centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge medesima, entro i quali i proprietari o i detentori di cani che non avevano provveduto alla identificazione degli stessi in base al sistema vigente, potevano provvedervi mediante la nuova metodologia dell'applicazione del microchip senza incorrere in alcuna sanzione.
Tale termine è risultato insufficiente a garantire una capillare informazione ai cittadini che potevano accedere alla sanatoria e risulta pertanto opportuno procedere ad una dilatazione del medesimo.
L'articolo 1 della legge prevede, infatti, che sia esteso al 1° gennaio 2005 la possibilità per i detentori o i possessori dei cani di regolarizzarsi con la legge.
In secondo luogo, è opportuno rilevare come la legge regionale abbia omesso di stabilire la relativa sanzione nei casi di violazione di alcune prescrizioni a carico dei proprietari o detentori di cani, il cui adempimento è fondamentale per la gestione della banca dati regionale. Oggi queste sanzioni - da 38 euro a 232 euro - sono estese a tutti quelli che violano la legge.
All'Aula consiliare si chiede l'approvazione del terzo articolo. Tra l'altro, è stato già approvato all'unanimità dalla IV Commissione con la disposizione che sia applicato a tutti i cani che transitano sul territorio piemontese anche soltanto per una settimana o 15 giorni. Non sarà più possibile partecipare a mostre o concorsi di cane sul territorio, senza che il microchip non sia stato applicato.
La Commissione ha dato parere favorevole all'unanimità sul dispositivo di legge, quindi si chiede di metterlo in discussione prima e in votazione dopo.



PRESIDENTE

Apriamo la discussione generale sul disegno di legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà



CAVALLERA Ugo

Ovviamente, avendo come cognome Cavallera, non posso, "per affinità" non parlare dei cani, anche perché sono un detentore di animali da pensione. Nulla da dire sul disegno di legge, sul quale sono assolutamente d'accordo. Credo sia giusto ricorrere a queste nuove tecnologie che, tutto sommato, danno più garanzie rispetto a prima. Ci sono persone che sono proprio da condannare. Non poco tempo fa, abbiamo visto per televisione che a un cane che era stato abbandonato avevano tagliato l'orecchio per non renderlo riconoscibile: un atto di crudeltà addirittura inimmaginabile.
Quello che voglio sottolineare è rendere più capillare possibile i servizi di vigilanza. È chiaro che le norme, le evoluzioni tecnologiche, i miglioramenti dal punto di vista normativo e le sanzioni vanno bene se ovviamente, vi è poi un apparato di controllo che le applica, altrimenti si rischia solamente di gravare su coloro che già personalmente e costituzionalmente sono orientati a rispettare la legge, a differenza di tanti altri che, come si suol dire, fanno i furbi. A buon intenditore poche parole Mi auguro che l'approvazione di questo disegno di legge, che stabilisce un termine prorogato anche per assolvere gli adempimenti, porti anche ad un'intensificazione dell'opera di controllo, perché purtroppo l'abbandono e il randagismo sono fenomeni che, come appare soprattutto a chi abita in campagna, non stanno diminuendo. Nel migliore dei casi, sono in stagnazione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

In discussione generale, al nostro Gruppo sembra più che giusto che si adottino, attraverso le più moderne tecnologie, sistemi di riconoscimento per individuare gli animali che spesso sono abbandonati.
A nostro avviso, facendo una riflessione con l'Assessore Valpreda giustamente gli strumenti sono utili se introdotti da un laser. Se noi obblighiamo i cittadini a mettere il microchip al proprio cane, ci deve essere un sistema di riconoscimento.
Lo dico perché, sono personalmente coinvolto, in quanto, poco tempo fa ho smarrito il mio cane che era dotato di microchip, ma se non avesse avuto la medaglietta al collo, probabilmente non lo avrei più ritrovato, in quanto non è stato ancora attuato un sistema di riconoscimento.
Non tutti i cittadini sanno quali sono le procedure, quali sono gli usi. Chi è in grado di leggere questo microchip? Di diffonderlo? Non è visibile all'occhio umano. La moltitudine dei cittadini non sa nemmeno che esiste questa procedura (non intendo i proprietari di cani) anche per fenomeni di randagismo o per identificare più facilmente. Sarebbe opportuno che, per esempio, vigili urbani, addetti al controllo sanitario, avessero un lettore che permetta di leggere. Ad oggi, risulta forse che qualcuno è dotato di questo strumento? Il cittadino che ha bisogno di identificare un cane non lo porta all'anagrafe canina, mediamente fa la denuncia e se un vigile urbano fosse dotato di questo lettore potrebbe identificarne velocemente il proprietario senza dover fare istruttorie che richiedono tempi più lunghi.
Il mio suggerimento è di prevedere, in questa stessa legge, la diffusione di questi lettori, anche perché, di fatto, credo che di lettori di microchip per cani ce ne siano poche decine in tutto il Piemonte. Non credo di più. Questi lettori potrebbero diventare migliaia o decine di migliaia, altrimenti questo nuovo sistema non si giustifica e si continua a fare come ho fatto io, che ho il microchip, ma senza la medaglietta al collo al mio cane non mi sento sicuro. Di fatto, si crea una doppia spesa.
Se fossi sicuro che il microchip sia un elemento identificativo certo al mio cane non metterei la medaglietta. Dobbiamo arrivare a questo. Per arrivare a questo, nel momento in cui obblighiamo chi ha un cane o trasferisce il proprio cane da una Regione all'altra a dotarlo di apposito microchip, sarebbe opportuno contemporaneamente dotare una serie di strutture non solo sanitarie, ma anche civili, di lettori di microchip per evitare fenomeni di randagismo, per rendere più facile il ritrovamento, per dare più sicurezza.
Sarebbe meglio prevedere in questo provvedimento una precauzione del genere. Magari questo non sarà possibile, perché se deve passare ritengo sempre che la semplificazione amministrativa, cioè il fatto di non produrre leggi per ogni cosa ma di tentare di raggruppare quanti più argomenti possibili in un solo documento di legge, ci aiuterebbe a non avere le migliaia di leggi che poi andiamo a riconvertire nei testi unici ogni volta che ci accorgiamo che su una materia abbiamo trenta leggi differenti.



PLACIDO ENRICO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Accolgo volentieri i suggerimenti del Consigliere Cavallera e del Presidente Casoni di intensificare i servizi di vigilanza, che peraltro con questa legge avranno uno strumento in più. Ricordo che la Regione Piemonte è la prima in Italia ad istituire l'anagrafe canina, che ha, oltre che finalità sanitarie, il compito di censire la popolazione canina: in caso di endemia può avviare dei programmi di controllo e di vaccinazione censita su tutta la popolazione animale, in questo caso la popolazione canina, visto che in Piemonte ci sono circa 300 mila cani.
Per quanto riguarda il sistema dell'identificazione tramite i microchip, lo abbiamo ritardato, preso atto di una sperimentazione avvenuta in altre Regioni. Noi abbiamo mantenuto la continuità con il tatuaggio, che certamente dà delle possibilità di riscontro più immediate, anche se il tatuaggio era facilmente rimovibile, come nell'esperienza del Consigliere Cavallera. Per contro, la difficoltà di lettura con l'utilizzo dei lettori ottici sarà sicuramente ridotta perché, non appena viene segnalato lo smarrimento dei cani tramite l'anagrafe, il Comune riceve la segnalazione della tipologia di cane. Avremo quindi due strumenti: da un lato l'identificazione, perché ogni qualvolta un cane viene portato all'anagrafe, viene compilata una scheda di riconoscimento; dall'altro l'utilizzo del microchip garantisce uno strumento di identificazione che non può essere cancellato. L'utilizzo della medaglietta è stato abolito dalla legge n. 281 e non viene più adottato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

indubbio che la legge comporti un miglioramento della situazione (lo dice chi di cani ne possiede 18). Da cacciatore e da amante degli animali so cosa vuole dire.
Vorrei fare una proposta al fine di ottenere i benefici della legge per tutto il Piemonte, per tutti i possessori di cani. Proporrei l'installazione dei microchip gratuita affinché tutti si adoperino per segnalare i propri animali. In tutti i piccoli Comuni circa il 30% degli animali sono stati iscritti all'anagrafe canina semplicemente per il fatto che, dopo la legge di alcuni anni fa sul tatuaggio, nella maggior parte dei piccoli centri non era presente un veterinario in grado di farlo. I cani sono stati iscritti all'anagrafe i primi anni, ma poi, poco alla volta, si è persa l'abitudine.
Come già segnalato dal Consigliere Casoni, sarebbe molto importante dotare tutte le strutture di letture portatili, specialmente i comandi dei Vigili Urbani, che nei centri minori sono i primi ad entrare in possesso degli animali smarriti e abbandonati (che, peraltro, sono anche causa di incidenti).
molto importante che tutti i proprietari di cani facciano applicare il microchip al proprio animale, che è irremovibile. Il fatto di renderlo gratuito e di dare a tutti la possibilità di controllare il proprio animale può essere un incentivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Prima di tutto, devo ribadire un concetto: lavoro da tempo con le associazioni animaliste, ma non credo che i cacciatori possano definirsi amanti degli animali. L'attività venatoria è sicuramente permessa dalla legge italiana, ma chi la esercita non può definirsi amante degli animali se poi li uccide. In ogni caso, il cane che insegue la preda è sempre sottoposto a stress (è dimostrato da parecchi documenti e da parecchie ricerche). Questa è una puntualizzazione.
L'altra puntualizzazione è rivolta al Consigliere Casoni. La legge sull'identificazione tramite microchip si inserisce in un contesto più ampio. Per le leggi nazionali e regionali i cani randagi non dovrebbero essere catturati dai singoli cittadini - lo so che questa è un'attività che si fa, lo fanno anche molti miei amici - ma, per legge, il cane dovrebbe essere catturato da chi è autorizzato a farlo, da persone che devono essere dotate di strumenti di lettura del microchip. Non possiamo certamente dotare tutti i cittadini di uno strumento di lettura, dobbiamo seguire un percorso. Il percorso individuato è esattamente quello di trovare persone appositamente incaricate per la cattura dei cani e dotate di strumenti di lettura e identificazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Voglio precisare alcune affermazioni dell'Assessore Valpreda, il quale ha sottolineato che il Piemonte è la prima regione ad avere un'anagrafe canina.
Come ha detto l'Assessore, sono censiti circa 300 mila cani. Ve ne sono altrettanti randagi solo nella provincia di Torino. Non so come sia stato fatto il censimento dei cani randagi, ma l'anno scorso...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Scanderebech, invito i Consiglieri a prestare attenzione a chi interviene.



SCANDEREBECH Deodato

Ricordo che solo nella provincia di Torino ci sono circa 300 mila cani randagi e un'anagrafe canina di 300 mila cani per tutta la Regione Piemonte, quindi il problema è capire cosa fare contro il randagismo.
Sarebbe opportuno presentare un'eventuale proposta di legge. L'anno scorso ne sono state presentate quattro, da quattro Gruppi diversi, ma non siamo mai riusciti a risolvere il problema.
Penso sia giusto comunicare che abbiamo a disposizione una possibilità ma quando parlo di comunicazione mi sembra che questa sia un po' carente.
Nella proposta di legge affermiamo che ci si deve rivolgere presso il canile comunale, anche se, come qualche Consigliere ha rilevato, ve ne sono pochi.
Penso sia importante informare dell'esistenza di questi servizi importanti tutta quella parte di cittadinanza che non sa come procedere così da eliminare, se non diminuire, il fenomeno del randagismo. I cani abbandonati sono trasmettono malattie, procurano inconvenienti alle culture agricole; unendosi in grossi branchi, procurano danno non solo all'ambiente, ma anche alle persone.
Non ho nulla in contrario ad esprimere voto favorevole al disegno di legge, anche se andrebbe pubblicizzato meglio. All'assessore Valpreda e al Consiglio regionale affido questo compito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Condivido le finalità della legge e anticipo il voto favorevole del Gruppo SDI.
Colgo l'occasione, non tanto per ripetere considerazioni, che condivido, espresse dai colleghi che mi hanno preceduto, quanto per segnalare, relativamente al fenomeno del randagismo, la necessità di sostenere il ruolo dei canili. Conosco, nella realtà canavesana in cui vivo, le grandi difficoltà dell'unico canile esistente, cui devono far riferimento vari Comuni per l'ospitalità degli animali raccolti sul proprio territorio.
C'è una grande difficoltà di bilancio. Sarebbe opportuno prevedere, in futuro, la possibilità di intervenire con misure di sostegno. In altre parole, data la scarsità di risorse dei Comuni, un maggior coinvolgimento di Province e Regione nel sostegno dell'attività dei canili. Oggi, viene spesso lasciata alla disponibilità dei singoli e al volontariato, senza avere la possibilità di dare risposte esaustive rispetto a tutte le esigenze che si manifestano sul territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Oggi i Comuni, per una legge dello Stato, hanno l'obbligo di avere canili in proprio o convenzioni con canili privati. Tutti i Comuni devono attivarsi per catturare e custodire i cani randagi sul proprio territorio.
Quindi, Consigliere Scanderebech, non ci sono 300 mila cani randagi; ci sono 300 mila cani sul territorio piemontese.
Il fenomeno del randagismo, almeno nella Provincia di Torino, non esiste. Alla segnalazione di un cane randagio viene immediatamente attivato il Comune che, tramite la Polizia Municipale, attiva il proprio canile (o il canile consortile, come avviene in molti Comuni della Val di Susa: c'è un canile a Rosta che svolge servizio per tutti i Comuni). I Sindaci che non svolgono questo servizio sono gravemente inadempienti. Un Sindaco difatti, è stato denunciato e ha avuto un procedimento penale per non aver rispettato questa legge dello Stato.
Credo che sia opportuno che le società che gestiscono i canili e le Polizie Municipali siano dotate del rilevatore del microchip.
A tale legge, peraltro, approvata dal Governo regionale precedente sono state apportate solo alcune modifiche.
Il randagismo - ripeto - è un fenomeno che in Torino e in Provincia non esiste.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda per un'integrazione a quanto detto precedentemente.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il fenomeno del randagismo, che connota molte regioni meridionali, da noi, grazie all'applicazione della legge (sostituita da questo provvedimento, approvato nella scorsa legislatura, che apporta tutte le modifiche legate all'esperienza di dieci anni di gestione) è decisamente limitato.
Il tatuaggio, per chi si rivolge agli ambulatori attivati in tutte le strutture ASL, è gratuito.



(Commenti del Consigliere Boniperti fuori microfono)



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Con questa legge si paga unicamente il prezzo del microchip.
semplicemente il rimborso. L'intervento, invece, che consiste in una semplice iniezione sottocutanea, è gratuito. È vero che tramite un rilevatore si potrebbe seguire e operare l'animale, ma è molto più complesso che alterare il tatuaggio nella parte interna della coscia.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non ci sono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 3



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Non essendoci dichiarazioni di voto sull'intero testo, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 45 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.



GARIGLIO DAVIDE


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 13 relativa a "Rendiconto generale del Consiglio per l'esercizio finanziario 2004" ai sensi dell'art. 30 del Regolamento Contabile (DCR 221-3083 del 29 gennaio 2002)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g., inerente alla proposta di deliberazione relativa a "Rendiconto generale del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2004" ai sensi dell'art. 30 del Regolamento Contabile (DCR 221-3083 del 29 gennaio 2002).
Se non ci sono interventi, dichiaro chiusa la discussione generale e passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 14 relativa a "Nomina della Commissione consultiva per i procedimenti di iniziativa legislativa popolare e degli Enti locali e di referendum (Titolo II della legge regionale 20 dicembre 1990, n. 55)"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 7) all'o.d.g., inerente alla proposta di deliberazione relativa a "Nomina della Commissione consultiva per i procedimenti di iniziativa legislativa popolare e degli Enti locali e di referendum (Titolo II della legge regionale 20 dicembre 1990, n. 55)".
Si tratta della presa d'atto di un sorteggio effettuato, ai sensi di legge, dal Difensore Civico regionale, sulla base di nomi comunicati dall'Ordine degli Avvocati e dall'Università.
Se non ci sono interventi, dichiaro chiusa la discussione generale e passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 11 Ratifica, ai sensi dell'art. 57 comma 3, dello Statuto, del DGR 26-15235 del 30 marzo 2005 - "Articolo 20 L. 67/88. Atto di adeguamento e reimpostazione investimenti in edilizia sanitaria" - (scade il 22 luglio 2205)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 8) all'o.d.g., inerente alla proposta di deliberazione n. 11 Ratifica, ai sensi dell'art. 57, comma 3, dello Statuto, del DGR 26-15235 del 30 marzo 2005 - "Articolo 20 L. 67/88. Atto di adeguamento e reimpostazione investimenti in edilizia sanitaria" (scale il 22 luglio 2005).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Voteremo a favore del provvedimento, atteso dalle ASO e dalle ASL della nostra Regione. Facciamo soltanto notare - come è stato fatto anche rilevare durante una seduta di Commissione - come si sono utilizzati fondi ingenti - 700 milioni di euro - provenienti dall'articolo 20 di una legge del 1988. Dobbiamo chiederci come mai un Paese come il nostro ci metta più di vent'anni per utilizzare risorse che lo Stato ha messo a disposizione delle strutture ospedaliere. In questi vent'anni, le strutture ospedaliere hanno mostrato gravi carenze (peraltro, gli ospedali della nostra Regione hanno più di ottant'anni, quindi sono gravemente vecchi). L'utilizzo precedente di questi fondi avrebbe consentito un ammodernamento e soprattutto, un'umanizzazione dei reparti ospedalieri, resa ormai indispensabile. C'è un capitolo per un investimento di circa centomilioni di euro che riguarda la ristrutturazione di alcuni reparti per l'attività intra moenia all'interno degli ospedali. Questa disposizione, garantita dalla legge Bindi, permetterà finalmente ai medici di lavorare, nella libera professione, all'interno nella propria struttura. Oggi, molte ASL e ASO hanno convenzionato, con cliniche private e ambulatori privati, la libera professione dei propri dipendenti.
Faccio ancora rilevare che ci sono fondi a pioggia per tutti gli ospedali del Piemonte. Non sappiamo ancora, soprattutto per quanto riguarda ospedali di piccole dimensioni, come saranno inseriti in una rete ospedaliera regionale. Continueranno a svolgere tutte le funzioni che stanno svolgendo finora. Nonostante questo, è prevista la ristrutturazione di molti reparti, di sale operatorie, quindi è una legge vecchia e pu darsi che il Piano sanitario modifichi, in qualche modo, i finanziamenti destinati a queste strutture.
Pertanto, Presidente, con qualche rilievo, il nostro Gruppo vota a favore di questo dispositivo, sperando che i Direttori generali siano un po' più celeri nello spendere i fondi.
Secondo noi, uno dei ritardi è stato determinato dalla presenza del CROP, il Comitato Regionale Opere Pubbliche (l'ex Assessore Cotto era d'accordo con me, quando facevo questo rilievo in Commissione). Come il CORECO, non è stato vicino agli enti comunali, pertanto anche il CROP deve essere eliminato.
Un altro pezzo in meno sulla strada della semplificazione, dello snellimento delle procedure e, in definitiva, un passo in avanti rispetto alla semplificazione e all'ammodernamento del Paese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Quanto sostiene il collega Boeti è più che corretto. Effettivamente, non possiamo fare altro che votare a favore della deliberazione, pur sapendo che sarebbe stato meglio essere organizzati per spendere quest'immane somma di denaro nei tempi giusti.
Quello che vogliamo far notare e che ci sta particolarmente a cuore, è che, nell'ambito di questi interventi, ce ne sono alcuni che, prevedendo la ristrutturazione di vecchi nosocomi che richiedono un adeguamento anche sotto il profilo legislativo, e sempre nell'ambito più generale di quella che Boeti ha definito la "umanizzazione delle strutture ospedaliere", ve ne sono altri che possono sembrare non opportuni.
A distanza di anni, si va a provvedere alla ristrutturazione di ospedali di cui non conosciamo il futuro e in zone nelle quali si sta già parlando di ospedali unici.
Questo è un invito che rivolgo, non solo ai Direttori generali, ma in primis all'Assessore Valpreda, chiedendo di rivisitare al meglio questa programmazione, per decidere i necessari aggiustamenti, là dove opportuni e indifferibili. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Ricordavo una sorta di accordo, in cui si sarebbe votato questo punto dell'o.d.g., ma è corretto che su un tema tanto importante vi sia una discussione.
perlomeno anomalo mettersi in guardia di fronte a un documento sul quale si chiede l'urgenza, da parte di tutti, primo il nostro Gruppo consiliare. È fuori discussione che i Piani di coordinamento, così come un futuro Piano sanitario, potranno modificare alcune cose o accorpare ospedali, e che parte di questo provvedimento possa anche essere modificato e risultare superato, ma noi, che voteremo a favore del provvedimento, non siamo soliti, ancorché al governo o all'opposizione, mettere le mani avanti.
comprensibile che nel futuro Piano sanitario una parte del provvedimento che oggi stiamo votando risulterà superato, ma puntiamo a comprendere qual è il bene collettivo primario, senza mettere le mani avanti. Lo dico soprattutto ai colleghi che hanno il ruolo di governo tutti abbiamo il ruolo di governo, tutti rappresentiamo la Regione, ma certamente chi è in maggioranza ha un ruolo di rispetto del programma elettorale presentato, oltre che di governo dell'Ente.
Se tutti facessimo il ragionamento delle mani avanti, diventerebbe estremamente facile, non dico su questo provvedimento, ma sulla somma generale dei provvedimenti, soprattutto per l'opposizione, trovare i singoli distinguo anche su provvedimenti che in realtà sono utili per la nostra regione.
Pertanto, esprimiamo una valutazione positiva ancorché, nel grande elenco che è stato presentato in sede di Commissione, ogni Gruppo consiliare potrà svolgere delle valutazioni, alcune positive, altre meno altre ancora addirittura negative, ma è - come tutti i grossi provvedimenti un unicum, e come tale va valutato. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elio

Il Gruppo de la Margherita esprimerà voto favorevole relativamente a questo provvedimento. Non ripeterò considerazioni già fatte sulla necessità che alcune parti degli allegati vengano rivisitate nel tempo e vengano armonizzate le decisioni che si andranno ad assumere, relativamente al numero di ospedali, alle attività svolte presso ognuno, ecc.
Siamo tutti coscienti dell'opportunità di approvare questa proposta di deliberazione per rendere disponibili ingenti risorse nel nostro sistema sanitario. Puntiamo sulla capacità e il buonsenso dei Direttori generali affinché attivino in tempi rapidi quelle iniziative essenziali per il buon funzionamento degli ospedali e delle varie strutture interessate. Ci auguriamo, viceversa, che rallentino le attività, laddove sono in discussione delle modifiche prevedibili per il futuro Piano sanitario, che possano far immaginare che attivare oggi delle spese non più congrue col Piano sanitario potrebbe essere un disperdere di risorse essenziali per provvedere, in futuro, a rilocalizzare e riallocare tali risorse per le finalità che il nuovo Piano sanitario prevedrà.
Esprimiamo, pertanto, un voto favorevole, coscienti del fatto che intendiamo, con ciò, accelerare la messa a disposizione delle risorse laddove necessarie, fermi, però, nell'idea di andare a revisionare il tutto, man mano che il Piano sanitario prenderà corpo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Voglio svolgere un intervento rapido. Anche il Gruppo della Lega Nord voterà a favore di questo provvedimento, che ha impiegato un po' troppo tempo ad essere predisposto e portato ai lavori delle Commissioni - anche se in realtà c'è stato poco - e dell'Aula, dove sembra possa passare in un tempo assolutamente breve.
Due questioni: la prima è che mi fa piacere che anche nella delibera di Giunta, presentata dall'Assessore Valpreda, sia stato specificato il finanziamento di un intervento importante sull'Azienda Ospedaliera "SS.
Antonio e Biagio e Cesare Arrigo", di Alessandria. Dico questo perch proprio il Gruppo dei DS, in Alessandria, voleva chiudere quell'ospedale trasferirlo in altra area - si parlava di San Giuliano, o di altre realtà mentre la linea perseguita dalla Giunta mi sembra quella di potenziare e migliorare le strutture esistenti in quell'ospedale, che - ricordo - è un buon ospedale.
Negli anni sono state investite ingenti somme di denaro, quindi occorre continuare a lavorare in questo senso, anche perché è un ospedale comodo situato nel centro di Alessandria, facilmente raggiungibile a piedi, ben servito dai mezzi pubblici. Pensare di chiudere quell'ospedale e costruirne uno ex novo, con delle spese enormi, a noi non pareva molto logico.
Sono veramente contento che siano previsti questi interventi di adeguamento dell'ospedale di Alessandria, perché credo possano determinare la non chiusura dello stesso e la ricostruzione di un nuovo ospedale che ripeto - costerebbe sinceramente troppo, rispetto ai benefici che potrebbe avere la città.
L'altra cosa che volevo dire è che dobbiamo tenere conto che è pur vero che questo provvedimento è stato scritto dalla precedente maggioranza, per è anche vero che oggi è questa maggioranza che lo approva e che potrà venderlo sul territorio. Comunque è un risultato che porta in Piemonte una cifra veramente considerevole nel settore della sanità.
Solo un appunto: prendete almeno atto che la precedente maggioranza oggi opposizione, non ha cercato di bloccare questo provvedimento perch sarebbe stato solamente un danno per i nostri cittadini e tenetene conto in futuro.
Noi diamo oggi come opposizione una dimostrazione di volontà di lavorare per il territorio del Piemonte, quindi per la gente del Piemonte e per coloro che hanno bisogno di questi interventi sulle strutture ospedaliere piemontesi. Tenetene conto altre volte, quando vi chiederemo delle modifiche su cui si potrà discutere, per non chiudervi senza recepire le istanze della minoranza di oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Per il mio Gruppo ha già parlato il Consigliere Boeti e quindi intervengo soltanto perché rimanga agli atti, perché il Consigliere Rossi ha detto una cosa non vera. I Democratici di Sinistra di Alessandria, visto che io sono di quella Provincia, non hanno mai dichiarato di voler chiudere l'attuale ospedale. Soltanto perché rimanga agli atti ho dovuto rispondere e chiarire quest'aspetto sulle dichiarazioni del Consigliere Rossi.
Sulla questione del nuovo ospedale di Alessandria c'è un dibattito aperto, come in tante altre Province della nostra Regione, ma per quanto riguarda la chiusura dell'attuale ospedale è un'interpretazione del Consigliere Rossi.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Semplicemente per chiarire quello che avevo detto al collega Muliere che forse ha male interpretato le mie parole.
Io ho detto che il Gruppo DS in Alessandria, sindaco compreso, a cui vanno gli auguri in quanto ricoverato in ospedale, aveva preso una posizione chiara anche in un convegno, dicendo che l'ospedale di Alessandria andava ricollocato, quindi costruito ex novo, e chiuso quello esistente.
Come Gruppo della Lega Nord noi ci siamo espressi assolutamente contro quest'evenienza e stavo dicendo che mi pare che la Giunta, piuttosto che chiudere quell'ospedale e ricostruirne uno ex novo in altro posto, vada nella direzione di potenziare l'ospedale esistente con degli interventi finanziari importanti, cosa che mi vede assolutamente favorevole.
Non stavo dicendo che il Gruppo DS voleva chiudere l'ospedale di Alessandria, ma ricollocare, chiudendo ovviamente quello esistente e costruire un nuovo ospedale.
Noi però siamo contrari, perché ribadisco che quell'ospedale mi sembra più che sufficiente alle esigenze di Alessandria. Se ricollocato altrove le aree che erano state individuate sarebbero scomode da raggiungere sia per i mezzi pubblici sia per i cittadini. Per cui noi continuiamo a ritenere che ben venga potenziare l'esistente ospedale di Alessandria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Intervengo per dichiarazione di voto. Noi, come Gruppo di Rifondazione Comunista, diamo un giudizio positivo su questo provvedimento e quindi voteremo a favore, sapendo che è un provvedimento che permette di agganciare quest'amministrazione ai fondi che sono disponibili e che per il futuro in qualche modo andrà studiato un percorso, una definizione più precisa di interventi che abbiano in sé un'istruttoria precisa, che accumuli dati e che semplifichi anche i passaggi burocratici inutili.
Naturalmente, per fare questo bisognerà inserire tutta quest'azione anche dentro un'azione programmatoria più complessiva. Ho sentito parlare altri colleghi di nuovi ospedali ad Alessandria. In questi anni ne abbiamo viste un po' di tutti i colori: ospedali nuovi per cui sono stati fatti studi di fattibilità, così come modellini, mentre si ristrutturavano altri ospedali in giro per il Piemonte.
Tutto questo deve cessare, deve iniziare una programmazione seria basata sui bisogni dei cittadini e sulle evidenze epidemiologiche. Quindi l'ospedale deve essere un punto di eccellenza, deve essere un punto dove la gente va curata, ma non deve essere tutto in sanità. Va fatta una precisa gerarchia e in base a quella precisa gerarchia si faranno interventi strutturali, interventi a hoc anche sui bisogni dei cittadini.
Solo così si può avere una sanità efficace ed anche efficiente, che non spreca e che in qualche modo porta a risultati tangibili per le persona che devono essere curate.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Esame proposta di deliberazione n. 12. Ratifica D.G.R. n. 26-206 del 7 giugno 2005: "Disposizioni transitorie in materia di revisione dei dimensionamenti delle autonomie scolastiche statali - A.S. 2005/2006"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 9) all'o.d.g., che prevede la proposta di deliberazione n. 12. Ratifica D.G.R. n. 26-206 del 7 giugno 2005: "Disposizioni transitorie in materia di revisione dei dimensionamenti delle autonomie scolastiche statali - A.S. 2005/2006" Non essendoci interventi né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Procedimento ed accesso atti amministrativi

Esame disegno di legge n. 38: "Nuove disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 38, in quanto licenziato dalla Commissione competente.
relatrice la Consigliera Cotto, che ha pertanto facoltà di intervenire.



COTTO Mariangela, relatrice

Siccome ieri è stata approvata all'unanimità, direi di dare per letta la relazione che vede come firmatari la sottoscritta e il collega Reschigna, e passare alla votazione.
E' un provvedimento veloce che trova tutti d'accordo, perché così è stato registrato in Commissione.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Ricordo soltanto la necessità di approvare successivamente l'ordine del giorno sulla IAR.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.14 riprende alle ore 17.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola alla Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela, relatrice

Come testé concordato, darei per letta la relazione che ci vede entrambi firmatari, che è stata approvata ieri all'unanimità.
Persisteva un piccolo problema tecnico sul testo che è stato superato.



PRESIDENTE

Diamo per letta la relazione, approvata, peraltro, all'unanimità, il cui testo recita: "Il disegno di legge in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi ha un contenuto normativo innovativo. L'iniziativa legislativa sostituisce interamente la legge regionale 27 del 1994 (art. 29) ed è articolata tenendo conto delle nuove misure in materia di razionalizzazione della finanza pubblica, delle nuove disposizioni inerenti la delegificazione di norme e la semplificazione dei procedimenti amministrativi, del corpo di leggi in materia di documentazione ed organizzazione amministrativa, nonch delle norme sull'azione amministrativa. Il disegno di legge n.498 permette di dare una risposta alle problematiche interpretative ed applicative, che si sono poste con l'applicazione della legge regionale 27 del 1994. Con il provvedimento in oggetto si è cercato altresì di affrontare la materia tenendo conto dei principi ispirati alla semplificazione dell'azione amministrativa Nella fase preventiva dell'istruttoria, la Commissione ha ritenuto opportuno consultare i soggetti interessati al provvedimento. Sono seguite numerose sedute di Commissione dedicate all'approfondimento dei cinque capi cui si articola il disegno di legge in oggetto.
In sintesi, il primo capo è costituito da norme ispirate ai principi generali che costituiscono il presupposto per tale intervento normativo. Il secondo capo riguarda i termini dei procedimenti amministrativi, i quali sono individuati nel capo terzo insieme ai responsabili di procedimento. Il quarto capo tratta la partecipazione al procedimento amministrativo ed il quinto capo, infine, è dedicato alla semplificazione dell'azione amministrativa.
Nello specifico, l'articolo 1 del disegno di legge definisce le finalità, l'ambito di applicazione della legge ed integra i principi generali del procedimento con i principi mutuati dalla normativa comunitaria. Viene incentivato l'uso della telematica nei rapporti interni con le altre amministrazioni e con i privati, al fine di conseguire maggiore efficienza.
L'articolo 2 promuove l'utilizzo di idonee attività di comunicazione ed informazione volte a permettere ai cittadini la partecipazione alle politiche ed ai programmi di intervento. Dopo aver previsto all'articolo 5 appositi criteri per l'adozione dei provvedimenti a favore dei soggetti esterni, il legislatore ha introdotto i criteri per individuare i responsabili del procedimento stesso ed i loro compiti. Nell'ambito della partecipazione al procedimento amministrativo, l'articolo 15 ha dato rilievo alla partecipazione di tutti i soggetti interessati. Per quanto riguarda la semplificazione amministrativa, è stato sostanzialmente rivisitato l'istituto della conferenza dei servizi sotto l'aspetto procedurale di cui all'articolo 20, sia per quanto attiene il ricorso alla conferenza dei servizi da parte della Regione previsto all'articolo 19, sia per la partecipazione dell'Amministrazione regionale alla conferenza dei servizi indetta da altre Amministrazioni di cui all'articolo 21.
L'articolo 25 del disegno di legge ha affrontato le tematiche sull'autocertificazione e sulla presentazione di atti e documenti, anche alla luce del d.p.r. n.445/2000, mentre l'articolo 27 ha riguardato il diritto di accesso agli atti amministrativi.
Al testo iniziale sono state apportate modifiche di tecnica legislativa e modifiche di coordinamento con le leggi vigenti. Il disegno di legge è stato approvato dalla Commissione nella seduta del 27 giugno c.a." Non essendovi richieste di intervento, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 20.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 24.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 25.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 26.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Ha chiesto la parola l'Assessore Deorsola; ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con enti locali

Presidente e Signori Consiglieri, desidero solo informare che su questo articolo 27 - Silenzio-assenso e dichiarazione di inizio attività - la Giunta, d'intesa con la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali intenderà individuare i procedimenti amministrativi in capo agli Enti locali afferenti a funzioni conferite con legge regionale sui quali applicare gli istituti del silenzio-assenso e della dichiarazione di inizio attività. Questi saranno gli strumenti utilizzati d'intesa con la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
Non ritengo necessario inserire tale precisazione nel testo di legge perché o ci sarà un'intesa con la Conferenza permanente oppure non se ne farà nulla, come sarebbe stato in precedenze.
Questa è una doverosa informazione che si rende al Consiglio.



PRESIDENTE

Il Consiglio prende atto dei chiarimenti dell'Assessore. Se non vi sono osservazioni, pongo in votazione l'articolo 27.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 27.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 28



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 28.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 29



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 29.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 30



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 30.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'intero testo di legge, per appello nominale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 31 inerente a "Adunata Nazionale degli Alpini a Cuneo"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del testo unificato degli ordini del giorno pervenuti a inizio seduta, aventi ad oggetto "Adunata nazionale degli Alpini a Cuneo", presentato dai Consiglieri Ferraris, Cirio, Rostagno Rabino, Guida, Lepri, Ricca, Muliere, Robotti, Turigliatto, Buquicchio Ghigo, Allasia, Casoni, Burzi, Ferrero, Manolino, Dutto e Costa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola soltanto per segnalare il testo concordato.
Volevo approfittare, inoltre, della presenza della Presidente Bresso per richiedere se all'ordine del giorno, che mi auguro approveremo all'unanimità, potrà seguire, come ho avuto modo di anticipare alla Presidente, una lettera specifica della stessa ai vertici dell'ANA affinch l'Associazione Nazionale degli Alpini possa ricevere, come ha già fatto il Sindaco Valmaggia di Cuneo e il Presidente della Provincia Costa un'ulteriore sensibilizzazione in seguito all'ordine del giorno odierno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Intervengo anche a nome degli altri proponenti, Giorgio Ferraris e Mariano Rabino.
Noi abbiamo accettato volentieri di unificare la nostra proposta di ordine del giorno per consentire ad altri colleghi della nostra Provincia e a tutti i Gruppi presenti in Consiglio di sottoscriverlo.
La Città di Cuneo e la Provincia di Cuneo hanno avanzato tale richiesta e contano di poter ottenere, anche attraverso l'appoggio della Presidente e del Consiglio della Regione Piemonte, la possibilità di organizzare a Cuneo l'Adunata Nazionale degli Alpini, per ricordare la pressoché totale perdita degli Alpini della Divisione Cuneense in terra di Russia.
La presenza degli Alpini rappresenta un legame forte per il nostro territorio, in particolare per la Provincia.
Ci auguriamo di poter avere questa opportunità nel 2007 e auspichiamo che in quell'occasione la Regione Piemonte voglia mettere a disposizione quelle risorse, quell'appoggio e quelle strutture che potranno essere necessarie.
Mi è sembrato di rilevare una pressoché unanime adesione all'iniziativa e ringrazio i colleghi per la loro partecipazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente della Giunta, Mercedes Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente Giunta regionale

Ho chiesto la parola soltanto per confermare la mia disponibilità a fare seguire al dibattito la lettera di "sponsorizzazione", diciamo così, o di gradimento anche da parte della Regione.
Annuncio, ovviamente, il mio voto favorevole a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto della proposta delle Sezioni dell'Associazione Nazionale Alpini della Provincia di Cuneo, fatta propria dal 1° Raggruppamento A.N.A.
comprendente il Piemonte, la Valle d'Aosta, la Liguria e la Francia, volta ad ospitare, presso la Città di Cuneo, l'Adunata Nazionale degli Alpini nell'anno 2007 considerato che recentemente il Presidente della Repubblica ha conferito alla Provincia di Cuneo la Medaglia d'Oro al Valor Civile la Medaglia d'Oro va ad aggiungersi al già ricco medagliere del Cuneese che comprende la Medaglia d'Oro al Valore Militare concessa alla Città di Cuneo l'8 giugno 1947 e le decorazioni al Valor Civile - conferite a Boves Borgo San Dalmazzo, Clavesana e Priola - e Militare- assegnate a Boves Alba, Castellino Tanaro, Garessio e Mondovì, oltre alle Croci di Guerra assegnate a Barge, Dronero, San Damiano Macra e Villanova Mondovì quello della Cuneense è il più alto tributo di sangue pagato durante il secondo conflitto mondiale: 7.148 appartenenti al corpo degli Alpini hanno perso la vita, di cui 6.176 in Russia, 24 sul fronte dei Balcani, 344 su quello greco-albanese, 208 internati nei campi di concentramento in Germania, 263 morti in Italia per malattia, un centinaio deceduti in mare annegati in seguito al siluramento della nave su cui viaggiavano per tradizione, come tutto il Piemonte, la Provincia "Granda" - e Cuneo in particolare - è strettamente legata al corpo degli Alpini: la Divisione Alpina "Cuneense", con i suoi battaglioni Pieve di Teco, Ceva, Mondovì Borgo San Dalmazzo, Dronero e Saluzzo, sacrificata sul fronte del Don per consentire agli altri corpi di ritirarsi, era formata esclusivamente da giovani arruolati nelle vallate del territorio provinciale per ricordare quel tragico ed eroico combattimento le sezioni A.N.A. di Cuneo, Ceva, Mondovì e Saluzzo hanno avviato un "Percorso della memoria" celebrando con solenni e partecipate manifestazioni il 60° anniversario della Battaglia di Nowo Postojalowka, che in terra di Russia causò il pressoché totale annientamento della gloriosa Divisione Alpina Cuneense esprime l'auspicio che la candidatura della Città di Cuneo sia coronata da successo, soprattutto in considerazione che la prima, e ad oggi unica Adunata Nazionale degli Alpini a Cuneo si tenne nel lontano 1971 impegna il Presidente e la Giunta ad intraprendere ogni iniziativa utile affinché il capoluogo della Provincia "Granda" possa essere la sede prescelta per l'Adunata Nazionale degli Alpini nel 2007, assicurando tutta la collaborazione ed il sostengo necessario per ospitare ed organizzare la manifestazione nella Città di Cuneo nel nostro Piemonte." Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Prima di passare all'esame dell'ultimo ordine del giorno, vi ricordo che domani è convocata, alle ore 14.30, la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
Ricordo, altresì, a tutti i Consiglieri che non l'avessero ancora fatto di consegnare la documentazione di competenza della Giunta per le elezioni per consentire alla stessa di iniziare le proprie attività in materia di analisi di ineleggibilità e incompatibilità dei Consiglieri.


Argomento: Ristrutturazione industriale - Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 33 inerente a "Crisi negli stabilimenti IAR-SILTAL Occimiano e Ticineto (AL)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del testo unificato degli ordini del giorno relativi alla IAR-SILTAL, pervenuti a inizio seduta, presentato dai Consiglieri Cavallera, Deambrogio, Clement, Botta, Rossi, Barassi, Dalmasso, Bossuto Muliere e Rutallo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Il collega Pichetto sarà sorpreso, ma quando sentirà l'oggetto dell'ordine del giorno sarà senz'altro d'accordo.
Ci troviamo nel distretto industriale del freddo, che sta vivendo una profonda crisi che riguarda diverse aziende. In modo particolare ci riferiamo al gruppo IAR-SILTAL, che, ovviamente, segue un po' le vicissitudini di tante altre realtà che hanno un certo orientamento all'esportazione, con problemi di modelli, di prodotti, di aggiornamento produttivo, di ricerca, ma anche di collocazione sui mercati e di prezzi.
La situazione è traballante da parecchio tempo, ma, come capita in queste situazioni, quanto è precario o incerto s'interseca con le procedure concorsuali e quelle fallimentari e viene all'orizzonte l'ipotesi della procedura di amministrazione controllata per evitare altre procedure concorsuali più drastiche.
La situazione nella quale ci troviamo ci ha indotto a scrivere questo ordine del giorno, che, richiamando tutte queste premesse, richiamando l'impegno di tutto il territorio (ieri sera vi era un Consiglio comunale aperto, con la partecipazione di tutti i Comuni della zona e di tutte le forze sociali, economiche e istituzionali) che richiede un coinvolgimento a tutti i massimi livelli, anche superiori, quindi, in primis, nei confronti della Regione, perché spinga sul sistema bancario, in modo tale da avere a disposizione quelle risorse che possono tranquillizzare l'assemblea dei creditori, che dovrebbe essere convocata per il 5 luglio, e decidere in quella sede l'adesione all'amministrazione controllata. Questa è l'unica strada per consolidare la situazione pregressa e per consentire a questo gruppo, che comunque ha degli ordini in portafoglio, di rimettere, da adesso in avanti, in equilibrio la gestione attuale.
Vi è anche una disponibilità del territorio, che comunque è un territorio industrializzato e produttivo, che consente di fare maggiormente squadra e di avere opportunità di collegamento con il Politecnico, per mettere a frutto dei trasferimenti di nuove tecnologie e opportunità produttive che arricchiscano complessivamente l'offerta in un quadro di ridimensionamento concertato con le organizzazioni sindacali, non tanto per quanto riguarda la zona casalese, ma anche altri insediamenti della campagna, come quello di Abbiategrasso.
una situazione complessa e importantissima, che ho cercato di riassumere. Attendiamo tutti che il Consiglio regionale si pronunci su questa situazione e faccia sentire tutto il suo peso. Naturalmente sulla Giunta regionale ricade l'impegno di adottare le iniziative che sinteticamente abbiamo indicato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Per sommi capi e per punti salienti, ha già illustrato il collega Cavallera.
Abbiamo di fronte la situazione che vive il territorio tra Occimiano e Ticinetto, "il distretto del freddo". Un'azienda è in crisi ormai da molti mesi; una crisi soprattutto finanziaria e, dal mio punto di vista determinata soprattutto da scelte imprenditoriali non sempre limpide, ma che oggi è giunta ad uno snodo decisivo.
L'assemblea dei creditori del 5 luglio è un po' l'ultima spiaggia per quest'azienda: vi è, da una parte, la possibilità di recuperare una produzione; dall'altra, per le lavoratrici e i lavoratori in modo particolare, la possibilità di tornare ad un lavoro stabile con un minimo di prospettiva. Come si sa, l'amministrazione controllata dura per due anni. Durante questi due anni i lavoratori possono, insieme all'azienda medesima e alle istituzioni locali, cercare di costruire un futuro per se stessi e per il territorio. Poc'anzi dicevo di scelte aziendali che hanno portato a questa situazione che non va sottovalutata.
Il Consiglio comunale aperto congiunto che si è tenuto a Ticinetto ha dimostrato un'attenzione su tutto questo territorio. Un'attenzione che non arriva a caso, perché il cosiddetto "distretto del freddo", anche se non è totalmente in crisi, nei prossimi anni può andare incontro a tutta una serie di cedimenti. Non dimentichiamo che una produzione come quella del "freddo" è sicuramente una produzione matura, che in qualche modo fornisce un prodotto "abbastanza maturo" (scusate il bisticcio di parole). Una produzione matura ha bisogno di quell'innovazione incrementale (così viene definita) per consentire al prodotto la capacità di stare sui mercati. Ha bisogno di mettere insieme le intelligenze, l'imprenditoria locale, servizi condivisi e ricerca.
Da questo punto di vista, c'è una grande attesa per quello che può fare la Regione Piemonte oggi. Esattamente ieri, nel primo pomeriggio, c'è stato un primo incontro tra l'Assessore al lavoro della Provincia di Alessandria e l'Assessore Susta. Si è parlato anche di questo, addivenendo ad una disponibilità di massima, che io apprezzo molto, da parte dell'Assessore Susta, a riflettere intorno all'esigenza di cui parlavo prima, cioè quella di dotare questo distretto della capacità di stare sul mercato attraverso l'innovazione incrementale. Tale disponibilità dovrà essere verificata nelle prossime settimane tra i tecnici della Regione e i tecnici della Provincia di Alessandria.
Dal mio punto di vista, questo sarà un atto decisivo non solo per la salvezza di quell'azienda, ma per la salvezza dell'intero distretto industriale del "freddo". Inoltre, credo che la Regione dovrebbe tentare di convocare, attraverso il coinvolgimento di tutti gli enti locali che sono disponibili, delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, una conferenza sul "freddo", così come c'è bisogno di convocare una conferenza sul futuro della FIAT.
In questa Regione, ci sono distretti industriali più piccoli, con produzioni che possono essere in crisi e che hanno bisogno di una risposta in termini di intervento immediato, ma anche di programmazione. Come potete vedere, nel dispositivo dell'ordine del giorno è richiamato, da parte della Giunta, quest'impegno, che spero sarà decisivo. Per tutti questi motivi e per i motivi che il collega Cavallera ha illustrato prima, chiedo all'Aula di approvare questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Anch'io mi unisco naturalmente all'auspicio che l'ordine del giorno venga approvato all'unanimità.
Gravi sono le problematiche relative ad un gruppo che, sul nostro territorio e su quello della Provincia di Alessandria, vanta circa 850 dipendenti, che in Italia dà lavoro ad oltre 1300 persone, ma che oggi è strangolato da oltre 400 miliardi di debiti. Queste cifre vanno ricordate perché è una problematica complessa, che trova la prima possibile occasione di risoluzione il prossimo 5 luglio.
Quello che si chiede innanzitutto alla Regione è di essere vicina all'azienda nella trattativa con gli istituti bancari, affinché il 5 luglio si trovi la possibilità di superare il momento di difficoltà e affinch l'amministrazione controllata abbia la possibilità di operare in maniera tale da consentire nuovamente la cooperazione tra azienda e fornitori, che oggi sono quelli che impediscono all'azienda stessa, che ha molte richieste, di svolgere il suo lavoro.
L'azienda ha un nuovo amministratore delegato. C'è una ribadita la vocazione a fare impresa, che negli ultimi anni si era un po' annacquata.
Vi è quindi la possibilità, con un piano industriale, che il management ha presentato alle parti sociali e agli enti locali, di rimettere in piedi quella che, per dimensioni, è veramente l'azienda leader di un settore quello del "freddo", che per tanti anni è stato assolutamente un'eccellenza, non solo della nostra Provincia ma di tutta la Regione.
Quindi nell'apprezzare l'impegno che l'Assessore Susta ieri dovrebbe aver palesato ai vertici aziendali, ai vertici sindacali e ai vertici degli enti locali, è importante che dopo l'appoggio che il Consiglio regionale e la Giunta regionale saprà dare alla definizione del protocollo con gli istituti di credito del 5 luglio, si operino una serie di interventi legati all'innovazione e alla ricerca che su un prodotto maturo come può essere quello legato all'azienda, quindi ai frigoriferi e agli asciugatori, possa portare a forme di "ingegnerizzazione" di un processo produttivo e di sfruttamento positivo di competenze, anche relativamente a nuovi prodotti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Anche il Gruppo della Lega Nord, che ha firmato l'ordine del giorno voterà a favore del documento. Riteniamo fondamentale occuparsi delle tante aziende che stanno vivendo un momento di crisi nel nostro Piemonte, in questo caso in provincia di Alessandria.
Purtroppo la provincia di Alessandria ha visto aziende importanti chiudere i battenti. Ricordo la VALEO, la MECOF (forse salvata in extremis) e tante altre che hanno lasciato senza lavoro molte persone. Ormai si contano a migliaia gli operai e gli impiegati in cassa integrazione o in mobilità. Il caso dell'IAR è un caso particolare, che forse ricorda quello più recente della MECOF, dove gli ordinativi c'erano, ma il problema era legato alle liquidità, alle banche che fanno troppe difficoltà a concedere crediti che spesso e volentieri chiedono rientri nei momenti più sbagliati possibili. Forse un'amministrazione controllata può aiutare la IAR a riprendersi, ma quello su cui dobbiamo essere coscienti è che oggi l'industria italiana sta vivendo una forte crisi. Una forte crisi legata ad un costo del lavoro che non è uno fra i più alti d'Europa, ma tra i più alti a livello mondiale. Le nostre imprese non sono più in grado di competere, di far fronte alle necessità, di mantenere operai e impiegati strutture, costi, pagare le tasse, riuscire ad andare avanti, fare ordinativi, e magari trarre un utile.
La Lega Nord ha una formula che potrebbe essere utile per il territorio. Per territorio intendo non solo quello nazionale, ma anche europeo. Crediamo che non ci possa essere altra soluzione che quella di imporre dazi alle merci in arrivo nel nostro Paese (per Paese intendo l'Europa, non solo l'Italia), ma devono essere decisioni da prendere a livello europeo. Non possiamo permettere a Paesi terzi di produrre sottocosto perché sfruttano la manodopera: l'operaio viene sottopagato, non ha garanzie salariali, non ha garanzia mutualistiche. A volte viene impegnato personale non idoneo al lavoro, magari minorenne, vengono fatte lavorare persone con orari di lavoro massacranti, con turni massacranti: sabato, domeniche le festività non esistono.
Noi proponiamo che l'unica soluzione, ormai accettabile per salvare le nostre imprese, sia quella di porre alle merci in entrata nel nostro Paese (per Paese intendo sempre Europa) un dazio. Un dazio che deve essere pari alla differenza tra il costo nel produrre un oggetto nel nostro Paese rispetto al costo nel produrre lo stesso oggetto in un paese terzo. In questo modo noi daremo garanzia alle nostre imprese di poter continuare a lavorare mantenendo le garanzie salariali e occupazionali per i nostri lavoratori.
L'ordine del giorno ci vede favorevoli perché sicuramente tenta di salvare un'azienda, ma è una soluzione momentanea. Dopodiché o l'azienda riesce a riconvertirsi e fare produzioni assolutamente innovative investire nella ricerca è utile - e devono essere produzioni non copiabili da paesi terzi, oppure nell'arco di poco tempo l'impresa tornerà ad essere in crisi.
Ricordo ancora una questione su cui non si ragiona mai. Quando si va in amministrazione controllata, si bloccano i debiti, quindi i creditori non possono più essere pagati. In mezzo alle imprese creditrici di IAR, vi saranno imprese che andranno in crisi perché, non vedendosi pagare il lavoro svolto, a loro volta non sono più in grado di pagare i dipendenti (magari saranno piccole aziende a trovarsi in crisi).
Invito, oltre all'ordine del giorno, l'amministrazione regionale a verificare come fare per aiutare anche tutte quelle piccole imprese che con i crediti congelati da IAR, non potranno più percepire il dovuto e quindi si troveranno in crisi e in sofferenza loro stesse.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 33, il cui testo recita: "Premesso che gli stabilimenti IAR - SILTAL Occimiano e Ticinetto (AL) sono fra i maggiori insediamenti industriali presenti nei territori dell'Unione di Comuni 'Terre di Po e Colline del Monferrato (Borgo San Martino, Bozzole, Giamole, Mirabello, Occimiano, Pomaro, Ticineto Valmacca) e che hanno segnato un importante fulcro per lo sviluppo dell'economia di queste comuinità locali, nonché al crescita professionale e lavorativa per molti cittadini; considerato che: detta realtà industriali unitamente a quelle di Abbiategrasso (MI) e Pignataro (CE) dello stesso gruppo IAR SILTAL sono interessate da una riorganizzazione produttiva e finanziaria che coinvolge centinaia di lavoratori interessati direttamente sia nella produzione, sia nell'indotto e nei servizi; preso atto che: la proprietà ha sottoposto un piano di riorganizzazione aziendale agli istituti di credito, atto a garantire la continuità produttiva e che il Ministero delle Attività produttive ha rappresentato l'interesse a monitorare e favorire la ripresa produttiva anche attraverso l'applicazione di strumenti finanziari a sostegno delle iniziative industriali in premessa; considerato che: è interesse della sopra indicate comunità locali privilegiare tutte le azioni per favorire un piano di risanamento finanziario, ma anche il mantenimento della base produttiva fin qui consolidata; rilevato che il cinque luglio p.v. si riunirà il comitato dei creditori per approvare la procedura di amministrazione controllata, snodo decisivo per il possibile rilancio aziendale;preso atto: del positivo coinvolgimento delle istituzioni locali, regionali e nazionali per ricercare tutti gli strumenti utili atti ad evitare pesanti e drammatiche ricadute economiche e sociali sui territori già colpiti da profonde crisi occupazionali; sollecita il Gruppo IAR - SILTAL Occimiano e Ticinetto ad un confronto con le amministrazioni locali, con particolare riguardo alle sedi degli opifici industriali, per individuare le soluzioni più idonee al mantenimento, alla continuità, alla competitività produttiva degli stabilimenti, anche al fine di una piena valorizzazione del tessuto industriale presente sul territorio; richiama il Ministero della Attività Produttive e le organizzazioni sindacali al necessario coinvolgimento delle amministrazioni locali quale prima istanza istituzionale alla costante verifica del piano industriale. Impegna la Giunta regionale e gli Assessori competenti: ad intraprendere ogni iniziativa nei confronti del sistema del credito affinché vengano garantiti tutti gli strumenti utili a preservare le unità produttive interessate da questa crisi, consentendo la piena ripresa produttiva; a verificare la possibilità di intervenire direttamente nello stato di crisi utilizzando tutti gli strumenti normativi e finanziari ritenuti efficaci per superare l'attuale difficoltà e per garantire una stabilizzazione delle produzioni, nonché all'occupazione".
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Comunicazione della Presidenza del Consiglio in merito alle scadenze di presentazione dei consuntivi e delle spese elettorali


PRESIDENTE

Vi chiedo un attimo di attenzione, Consiglieri, perché mi corre il dovere di ricordare che vi sono delle scadenze per la presentazione dei consuntivi e delle dichiarazioni relative alle spese elettorali. Entro il 30 giugno va presentato, all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, il consuntivo relativo alle spese elettorali di partiti, movimenti, liste e gruppi di candidati. Entro lo stesso termine copia del consuntivo va depositata all'Ufficio centrale circoscrizionale.
Entro il 4 luglio va depositata, presso il Collegio regionale di garanzia elettorale, la dichiarazione concernente le spese sostenute da obbligazioni assunte dai candidati per la propaganda elettorale.
Entro tre mesi dalla proclamazione, va depositata presso l'Ufficio di Presidenza del Consiglio la dichiarazione concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte dai candidati.
Faccio notare che questi adempimenti sono accompagnati da sanzioni rilevanti, quindi vi prego di farvi fronte.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.53)



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