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Dettaglio seduta n.88 del 16/05/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.30 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.03 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio, Motta e Robotti.


Argomento: Comuni

Proseguimento esame disegno di legge n. 260 inerente a "Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2004, n. 3 (Incentivazione dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali. Prime disposizioni)"


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con le votazioni relative al disegno di legge regionale n. 260, di cui al punto 6) all'o.d.g.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
Non essendovi richieste di intervento per dichiarazione di voto, procediamo alla votazione nominale sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Statuto - Regolamento - Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla questione sospensiva posta dal Consigliere Vignale in merito al non passaggio al voto del disegno di legge n. 262 "Interventi per lo sviluppo economico post olimpico" e della proposta di deliberazione n. 31 "Integrazione degli articoli 21 e 22 del Regolamento interno del Consiglio regionale per il monitoraggio degli interventi e delle opere connesse ai XX Giochi olimpici invernali 2006 e sport invernali della fase post evento" iscritti ai punti 7) e 8) all'o.d.g


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come i Capigruppo ricorderanno, e anche il Vicepresidente Placido che presiedeva la Conferenza dei Capigruppo, nella stessa si era deciso di iscrivere all'o.d.g. il disegno di legge n. 262 in merito agli interventi per lo sviluppo economico post-olimpico, così come la deliberazione n. 31 relativa alla Commissione che si occupa della gestione della fase post olimpica, anche se a oggi è ancora vigente la vecchia Commissione per le Olimpiadi, qualora fosse arrivata nella giornata di venerdì, cioè entro la settimana, la documentazione.
A oggi, la documentazione ai Gruppi non è arrivata; è arrivata ieri pomeriggio una comunicazione che faceva presente che presso la Segreteria del Consiglio era disponibile la documentazione relativa ai Consigli di Amministrazione del TOROC, ma non relativa agli Uffici di Presidenza. Tra l'altro, la documentazione è assolutamente voluminosa e impossibile da leggere e approfondire in un pomeriggio.
Pertanto, richiediamo non soltanto che venga consegnata, come già è stato comunicato, ai Gruppi la documentazione tanto del Consiglio di Amministrazione quanto dell'Ufficio di Presidenza, ma che i due provvedimenti - perché in qualche modo si era individuato un percorso che teneva insieme tanto la delibera quanto il disegno di legge - vengano posticipati alla prossima settimana, sempre che nella settimana arrivi tutta la certificazione richiesta.
Il Vicepresidente Placido, come i colleghi, penso che possa confermare quanto ho richiesto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Placido.



PLACIDO Roberto

Signor Presidente, concordo con quanto detto dal collega Vignale ricordo benissimo, però, voglio provare ad argomentare.
Nella riunione dei Capigruppo fu assunto l'impegno rispetto al provvedimento, dando la garanzia che la Giunta avrebbe fatto pervenire il materiale entro la settimana scorsa. Questo è quanto è stato concordato: a fronte di questo impegno della Giunta, ci sarebbe stato un naturale prosieguo di un provvedimento, che, tra l'altro, mi sembra assolutamente condiviso, non sull'urgenza, di dare risposte all'utilizzo del post olimpico.
Da quanto mi dicono gli Uffici, abbiamo avuto qualche istante per poterlo verificare, il materiale era pronto per venerdì e la comunicazione è stata fatta ai Gruppi e ai Consiglieri. Se questa è la situazione, seppur entro il tempo massimo, l'accordo preso nella riunione dei Capigruppo sarebbe stato rispettato.
Questo è quanto, penso che il collega Vignale possa confermarlo abbiamo concordato nella riunione dei Capigruppo.
Se, invece, l'informazione relativa al materiale non è avvenuta entro la settimana scorsa, è evidente che si pone un problema rispetto a quanto concordato.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha posto una questione, che, ai sensi del Regolamento, è una questione sospensiva, cioé ha chiesto il non passaggio all'esame del punto 7) e del connesso punto 8) all'o.d.g.
Ai sensi del Regolamento, possono parlare una persona per Gruppo, a meno che non ci sia un intento unanime e si proceda alla votazione. Quindi dovrebbe intervenire una persona per Gruppo.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, mi dispiace che ci si debba sempre fraintendere o si faccia finta di non capirsi.
Allora, cari colleghi, il materiale richiesto da tre mesi non c'è. Noi abbiamo ricevuto il cd-rom - io l'ho ricevuto ieri, ma ammettiamo che fosse a disposizione venerdì - dei verbali del Consiglio di Amministrazione e non quello dei verbali dell'Ufficio di Presidenza, che chiediamo da tre mesi e che sono essenziali. Come, forse, sa anche l'Assessore Bairati - sottolineo il "forse" - all'Ufficio di Presidenza del TOROC erano stati assegnati tutti i compiti e tutte le competenze relative a consulenze, beni e servizi, gare di appalto e quant'altro, quindi, la sostanza vera di quello che, poi, si sarebbe determinato nel buco olimpico, e questa documentazione non c'è.
In secondo luogo, per quanto riguarda tutta la documentazione cartacea cioè gli allegati, che non sono presenti su cd-rom, la documentazione cartacea può essere a disposizione, ma, dopo averne fatta espressa richiesta, non ci è ancora stata consegnata, vista la sua voluminosità.
Presidente Gariglio, ripeto la prima delle due considerazioni: non ci sono i verbali degli Uffici di Presidenza che abbiamo richiesto. Vi invito a rileggere tutte le questioni pregiudiziali che abbiamo posto in quest'Aula da tre mesi in avanti sui verbali del Consiglio di Amministrazione e dell'Ufficio di Presidenza. Poi, ci sarebbero questioni in merito anche a quello, a quanto vi è scritto, però, la documentazione non c'è.
Allora, Presidente, le dico quello che fa il mio Gruppo, se non è così vorrà dire che rimarremo - e lo facciamo perché si tratta di una questione di principio - bloccati per mesi in quest'Aula sull'approvazione del post olimpico, perché, fino a quando non avremo la possibilità di leggere quello che abbiamo scritto, questo non va avanti. Poi, fate quello che volete.



PRESIDENTE

Ricordo che stiamo trattando una questione sospensiva posta dal Consigliere Vignale e che ha il diritto di intervenire un Consigliere per ogni Gruppo.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, nell'ultima riunione dei Capigruppo, avevamo discusso un percorso che, oggi, ci avrebbe portato ad approvare il disegno di legge che prevede la costituzione della Fondazione. Tra l'altro, in quella discussione, ci è parso di capire ci fosse un sostanziale consenso da parte di tutti i Gruppi consiliari nel procedere all'approvazione di questo disegno di legge. Innanzitutto, questa Fondazione prevede la presenza di altri Enti, che hanno già adempiuto a questo compito, ma non è possibile dar vita alla Fondazione perché il Consiglio regionale del Piemonte non ha ancora assunto questo disegno di legge.
Siamo già in ritardo ad affrontare la questione del post-olimpico pertanto vorrei rivolgere un invito. Capisco le questioni poste dal Gruppo di Alleanza Nazionale, ma, attenendomi a quanto detto anche dal Vicepresidente Placido, una parte di questa documentazione è arrivata ed è stato comunicato nella giornata. Mi riferisco anche al collega Ghiglia che in più occasioni, ha chiesto del materiale: il problema vero è che, se leghiamo strettamente la questione della documentazione all'approvazione di questo disegno di legge, si corre un rischio, insomma, è necessario anche un ruolo autonomo da parte nostra, come Consiglio regionale, rispetto ad altri enti. Se noi riteniamo indispensabile ed opportuno che nel più breve tempo possibile si arrivi alla costituzione di questa Fondazione, non possiamo legare l'approvazione di questo disegno di legge ad altre questioni.
Vorrei rivolgere un appello al Gruppo di Alleanza Nazionale, che, oggi in Aula, ha posto una questione, cercando di slegarla dall'approvazione del disegno di legge che prevede la costituzione della Fondazione.
Poi, naturalmente, c'è un impegno da parte di tutti, a cominciare dalla Giunta e dall'Ufficio di Presidenza, a fornire nel più breve tempo possibile questa documentazione, che non vorrei venisse continuamente legata all'altra questione, con il rischio di non approvare mai la costituzione della Fondazione, rispetto alla quale abbiamo l'esigenza di provvedere nel più breve tempo possibile, proprio perché gli altri enti ci stanno aspettando.
Da questo punto di vista, c'è un ritardo e credo che, oggi, sarebbe importante dare un segnale affinché si arrivi all'approvazione del disegno di legge che prevede la costituzione della Fondazione. Ritengo che questo sia utile e indispensabile, se si vuole affrontare seriamente il post olimpico, come tutti abbiamo detto in più occasioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, relativamente alla questione della documentazione quando gli argomenti a volte si fanno scottanti, o comunque delicati, non sempre si arriva in modo tempestivo per avere il tempo di approfondire.
Credo che qui nessuno voglia - rispondiamo anche al collega Muliere impedire che vada in porto l'approvazione di un provvedimento, sul quale poi, ciascuno prenderà le proprie posizioni in termini di voto, però, la richiesta del collega Ghiglia, insieme a quella del Gruppo di Alleanza Nazionale, mi sembra assolutamente legittima, in quanto approfondire tutta questa tematica non è semplice, peraltro, occorre anche avere la documentazione sugli atti più pregnanti del TOROC. Sotto questo profilo, è stato spiegato come occorra un completamento.
Quindi, Presidente, le chiedo di valutare la situazione con imparzialità, in modo tale da mettere anche l'opposizione nelle condizioni di svolgere compiutamente il proprio lavoro, come finora abbiamo sempre cercato di fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, avvallo la richiesta dei Consiglieri Ghiglia e Vignale, trovandola assolutamente legittima e giustificata. In questa fase è anche sostenuta dal Gruppo di Forza Italia. È giusto che, per un ente così importante, le carte siano note e chiare a tutti. È giusto che tutti i membri dell'Assemblea abbiamo ben chiaro ciò che si andrà a costituire, per evitare che si crei, anche in questo caso, un'altra Fondazione che avrà magari fra qualche anno, ripercussioni economiche negative, che è ciò che sta avvenendo per altre Fondazioni, in altri campi e settori.
Credo sia assolutamente giusto e legittimo procedere con prudenza. Una volta che andiamo a istituire una Fondazione, creiamo posti di lavoro, ma anche una struttura e una sovrastruttura il cui dissesto economico, casomai dovessimo mai accorgerci di aver sbagliato, sarà ben difficile da recuperare. A questo proposito, sui giornali di oggi abbiamo letto della chiusura da liquidazione di un altro ente, molto importante per Torino e per la Regione Piemonte. È assolutamente giusto e sacrosanto agire con la massima cautela.
Peraltro, ci tengo a preannunciare che il mio Gruppo ha posto alcune questioni che non sono pregiudiziali, ma credo che possano essere utili per rendere più funzionale questo ente e, soprattutto, il controllo da parte del Consiglio regionale. Una di queste riguarda la richiesta che lo Statuto della Fondazione stessa venga poi discusso, deliberato e approvato dal Consiglio regionale e non dalla Giunta, affinché non venga tutto demandato alla Giunta e poi, di fatto, il nostro controllo rimanga abbastanza limitato nel tempo e nell'azione.
Non solo. Se poi si verificherà l'istituzione di una Fondazione cosiddetta postolimpica - a questo proposito, vedremo come si svilupperà il dibattito consiliare - è evidente che ulteriori vincoli ad eccessive deleghe in bianco alla Giunta regionale siano utili affinché ci sia un controllo e non si debba piangere su situazioni che non hanno più una possibilità di rientro.



PRESIDENTE

Bene, prima di procedere, penso ci siano le condizioni per una riflessione in sede di Conferenza dei Capigruppo. Pertanto, la seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.57 riprende alle ore 16.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Bairati; ne ha facoltà.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le opere pubbliche del Piemonte

Grazie, Presidente.
Devo una rettifica e delle scuse al Consigliere Ghiglia, con cui c'è stato un franco e vivace scambio di opinioni, relativamente ad una richiesta trasmessaci dal Presidente del Consiglio. Richiesta che riguardava la trasmissione al Consiglio degli atti relativi all'Ufficio di Presidenza del TOROC. Per una erronea lettura dei nostri uffici, sono stati invece trasmessi gli atti integrali del Consiglio di Amministrazione del TOROC che, come sappiano tutti, è un organo con funzioni e ruoli diversi rispetto al TOROC.
Rinnovo le scuse al Consigliere Ghiglia, in quanto ero in errore credendo che gli uffici e il sottoscritto avessero risposto in maniera corretta alla richiesta del Consigliere, confermandogli che mi far immediatamente parte in causa perché questa richiesta abbia la risposta nei tempi dovuti.
Succede - se mi permette, anche da parte sua - di esprimersi con un linguaggio non sempre aulico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Mi spiace se anch'io non mi esprimo sempre in termine aulici, ma non sono un poeta e sono di destra. Sa, noi siamo limitati nel nostro frasario: essendo noi la destra popolare, usiamo di più il gergo del popolo che non i termini dei poeti.
A parte questo, ringrazio l'Assessore Bairati, perché il fatto di aver riconosciuto un errore gli fa onore. Questo, semmai sottolinea la sua serietà di amministratore.



PRESIDENTE

Il Consigliere Muliere ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Sarò un testardo, ma abbiamo fatto una lunga Conferenza dei Capigruppo utile perché si è arrivati a un chiarimento rispetto alla questione della richiesta della documentazione. Le parole dell'Assessore Bairati hanno chiarito la questione.
Anche se nella Conferenza dei Capigruppo non abbiamo raggiunto un'intesa da questo punto di vista, ritorno a chiedere in Aula, ai colleghi della minoranza, di poter andare avanti con il disegno di legge n. 262 sulla Fondazione per la costituzione della Fondazione stessa. Ritengo che approvare questo disegno di legge sia un atto utile per il territorio.
Nella Conferenza dei Capigruppo, ho ricordato come i Sindaci dei Comuni interessati all'evento olimpico ci hanno chiesto di fare in fretta, dopo che il Comune e la Provincia di Torino avevano già deliberato la costituzione della Fondazione. È un errore rinviare ulteriormente questo atto. È per questo motivo che richiedo in Aula, ai colleghi della minoranza, essendo stata chiarita nella Conferenza dei Capigruppo ed ora in Aula la questione relativa alla richiesta di documentazione.
Credo che sia una necessità del territorio arrivare alla costituzione della Fondazione nel più breve tempo possibile. Ci sono altri Enti che ci hanno chiesto di compiere questo atto. Non compierlo oggi è un errore. Mi rivolgo, per la quarta volta, ai colleghi della minoranza, dopodiché si pu fare e decidere tutto. Ma credo sia sbagliato non approvare oggi questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere. La sua proposta è netta ed è stata anche avanzata in sede di Conferenza dei Capigruppo. Mi pare d'interpretare però, le opposizioni dei colleghi della minoranza. Ritengo, quindi, che non vi sono le condizioni per procedere.
Ci sono colleghi che desiderano intervenire rispetto alla proposta avanzata dal Consigliere Muliere? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Per le motivazioni ricordate in apertura del punto in oggetto, per quanto detto dall'Assessore Bairati, che ha confermato la mancanza di alcune documentazioni, come peraltro concertato anche con il Consigliere Muliere in Conferenza dei Capigruppo, crediamo non vi siano gli estremi per procedere alla discussione. Non vi è la documentazione richiesta, la cui trasmissione ai Gruppi era stata garantita dal Presidente che presiedeva la Conferenza dei Capigruppo.
Non crediamo che sussistano le condizioni.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le opere pubbliche del Piemonte

Grazie, Presidente.
Vorrei soltanto ricordare, per l'ennesima volta, che un conto è una legittima richiesta di documentazione (informazioni o approfondimenti) sugli atti del Comitato organizzatore dei XX Giochi Olimpici - richiesta che, in parte, è stata già soddisfatta, e in parte (lo accennavo poco fa e non intendo ripetermi) verrà soddisfatta nel più breve tempo possibile con gli atti dell'Ufficio di Presidenza - altro conto è discutere del soggetto che, in qualche modo, mette fine all'esperienza - passatemi il termine del Comitato organizzatore e apre una seconda fase, improntata nella gestione dei beni ereditati.
Sono due aspetti diversi: costruirne un legame un po' surrettizio - mi perdoni la franchezza, collega Vignale - è un'operazione impropria.
Questa è la ragione per cui, così come riteniamo legittima l'acquisizione degli atti, qualsiasi essi siano, crediamo sia altrettanto legittima la discussione sulla nascita di un soggetto che deve gestire un patrimonio così importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Turigliatto; ne fa facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Grazie, Presidente.
Non ho insistito, in sede di Conferenza di Capigruppo, affinché si addivenisse alla votazione e si licenziasse finalmente questa Fondazione post-olimpica. Ma mi sembra davvero difficile immaginare che oggi si rinvii, come si è fatto per altri provvedimenti, un atto di questa natura perché nonostante mi consideri piuttosto garantista, per cui cerco, in tutti i modi, di comprendere anche le motivazioni degli altri, non riesco proprio a capirne le ragioni.
La documentazione e l'accesso agli atti è un diritto, indipendentemente dal fatto che vi sia questa o quell'altra delibera. Se questo diritto non è sufficientemente garantito, è giusto battersi; ma battersi sulle spalle di una città e dei Sindaci di un piccolo, ma rilevante, "pezzo" del nostro Piemonte, non credo proprio sia corretto.
Intanto, pregherei la Giunta, nel caso in cui non si sblocchi la situazione, di trovare una soluzione, perché anche il Consiglio, purtroppo non sta rendendo in questo modo un buon servizio, e sarà opportuno provvedere in tal senso.
Ma prima di venire espropriati da una nostra funzione fondamentale, che la stessa Giunta ci ha riconosciuto, trasformando la delibera in un disegno di legge, vi pregherei veramente di riflettere un attimo, perché non stiamo certamente rendendo un buon servizio al mondo esterno.
Dopodiché, non resta che prenderne atto, ma vi pregherei, veramente, di risolvere questo problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Come ha sottolineato l'Assessore Bairati - peraltro, l'abbiamo più volte ripetuto in Commissione - credo che tale richiesta nulla abbia a che vedere con la costituzione della Fondazione post-olimpica, che apre un capitolo nuovo, completamento diverso dal precedente, relativo all'organizzazione delle Olimpiadi Torino 2006 del TOROC. Parliamo, quindi di cose completamente diverse.
L'invito che rivolgo ai colleghi, non solo di maggioranza, ma anche di minoranza, è quello di esercitare, oggi, un'azione di responsabilità per dare risposte e dignità a quest'Aula.
Le richieste avanzate sono sicuramente legittime: se alcuni documenti debbono essere ancora approfonditi e altri devono arrivare, c'è tutto il tempo per portare a segno questo studio e completare questo primo capitolo dell'organizzazione delle Olimpiadi. Questo è l'invito che rivolgo a nome del mio Partito.
Secondaria è la Commissione post-olimpica. Primaria, necessaria ed indispensabile è la costituzione della Fondazione post-olimpica.



PRESIDENTE

Mi pare di comprendere che le posizioni siano diversificate. Sembra che nella maggioranza sia stata espressa l'esigenza di proseguire l'esame dei punti all'o.d.g., mentre mi pare chiara, da parte di alcuni Gruppi dell'opposizione, l'istanza di non voler procedere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che la richiesta del Consigliere Muliere e di altri colleghi possa essere legittima: si chiede alla minoranza, nonostante non venga rispettato un impegno preso in sede di Conferenza dei Capigruppo, di acconsentire la discussione.
Mi sembra, però, che il nostro Gruppo consiliare abbia significato la contrarietà al prosieguo della discussione, per cui invito il Presidente a non porla ai voti. Perché se ciò avvenisse, ovviamente la Conferenza dei Capigruppo diventerebbe un luogo in cui ognuno può dire ciò che crede e comportarsi in Aula anche in maniera difforme.
Nel momento in cui il Presidente della Conferenza - il Vicepresidente Placido - afferma: "La metteremo in discussione soltanto se entro venerdì sarà fornita tutta la documentazione", e avendo approvato, pur con un po' di controversie, che ciò non è avvenuto, si passa al punto successivo salvo diversa volontà di tutti i Gruppi consiliari.
Posto che così non è, invitiamo il Presidente a fare il suo dovere e passare, quindi, al punto successivo.
Se ciò non avverrà, il Gruppo di Alleanza Nazionale, in sede di Conferenza dei Capigruppo, si comporterà come oggi si stanno comportando altri colleghi o il Presidente: dirà ciò che gli verrà in mente e in Aula si comporterà in maniera difforme da quanto ha detto, perché questo è ci che sta accadendo.
Dopodiché, se volete creare un precedente inutile, presenteremo immediatamente degli emendamenti per garantire il controllo. Visto che i Gruppi consiliari - in particolare quelli di opposizione - devono certamente esercitare un dovere di indirizzo con le proposte di legge, ma anche un dovere di controllo, noi vogliamo che questo diritto sia esercitato. Perché sarà peregrino quanto si vorrà, o illegale - basta leggere i giornali di oggi per comprendere che tutto ciò non è peregrino ma è altrettanto ovvio che all'interno di una Fondazione di diritto privato, dove, da alcune settimane, per entrare a farne parte ci sono già i soggetti in pole position, dai Direttore ai dipendenti, è necessaria la massima chiarezza sul passato per addivenire al futuro.
Anche noi sosteniamo che l'atto vada approvato nei tempi giusti, posto che è atteso da molte Amministrazioni comunali. Ma faremo presente loro che, se la Giunta in due mesi e mezzo non è stata in grado di farsi consegnare dal TOROC i verbali dell'Ufficio di Presidenza, è un problema che attiene alla Giunta, e non al Gruppo di Alleanza Nazionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Vorrei rivolgermi, in particolare, ai colleghi dell'opposizione, a cui riconosco - lo ha fatto anche l'Assessore Bairati - la correttezza della loro richiesta, che è agli atti.
Vorrei sottolineare, posto che in quest'Aula l'ho fatto per cinque anni, e non ho la memoria corta, che il diritto di qualsiasi Consigliere (non solo dell'opposizione) di avere i documenti non è neanche in discussione.
La richiesta del Gruppo di Alleanza Nazionale, o anche solo di un singolo Consigliere, è legittima.
Tra l'altro, vorrei ricordare che la richiesta è un atto di cortesia e di educazione che ho sempre usato (a volte anche con qualche risultato come i colleghi ricorderanno), ma qualsiasi Consigliere ha il diritto di recarsi negli uffici regionali per visionare e utilizzare documentazione necessaria.
Fatta questa doverosa premessa, ricordo che oggi stiamo ragionando sull'importanza e sull'utilità di una Fondazione che dovrebbe occuparsi della gestione degli impianti dopo le Olimpiadi.
Come ha ricordato la Presidente Bresso, le Olimpiadi hanno rappresentato un evento molto riuscito, il cui merito è di tutti coloro che ci hanno lavorato e anche di chi ha espresso delle critiche, perché le critiche servono proprio ad ottenere risultati migliori. Ormai, però, sono settimane che discutiamo in quest'Aula se dare seguito al progetto di Fondazione, dopo che il Comune e la Provincia di Torino hanno già deciso in questa direzione.
A differenza di alcuni colleghi della maggioranza che non trovano un collegamento, personalmente ritengo che ci sia un collegamento tra la richiesta di documentazione e la Fondazione, trattandosi dello stesso argomento.
Ciò che mi interessa sapere dai colleghi dell'opposizione è che senso ha spostare di alcune settimane la discussione di un provvedimento che istituisce una Fondazione che ha il preciso compito di intervenire quanto prima, affinché quell'importante patrimonio di risorse pubbliche, cui anche voi avete concorso nelle sedi regionali e parlamentari quando eravate maggioranza, venga utilizzato al meglio. Nel territorio ci siete anche voi.
Tale rinvio difficilmente verrebbe capito dall'opinione pubblica.
Le vostre richieste non sono né peregrine né illegittime, tant'è vero che se la documentazione fosse arrivata completa giovedì invece che venerdì, ora saremmo tutti felici e contenti.
Nonostante il disguido, concedeteci la buona fede, ma ciò che non riesco a capire è il voler assolutamente cercare di dilazionare un provvedimento che in questo momento inizia ad essere urgente ed indispensabile. Evitiamo di infilarci nella polemica su chi è responsabile di non voler dare corso ad una Fondazione che si deve occupare di queste questioni. Non è utile né ai colleghi dell'opposizione né alla maggioranza e, soprattutto, non è utile a chi aspetta il provvedimento.
Personalmente sono contrario alle esibizioni muscolari perché sono inutili, non servono e non aiutano, ma c'è un momento in cui una maggioranza deve provare a portare avanti i propri provvedimenti.
Ritengo che sia legittimo - mi rivolgo ai colleghi della maggioranza discutere il provvedimento in Aula e chiedo ai colleghi dell'opposizione di dare un contributo. La Fondazione post-olimpica non è un problema della maggioranza in Consiglio regionale e non è un problema solo della Giunta: è un problema che vi riguarda e ci riguarda. Ecco perché invito la maggioranza a ragionare sul percorso da utilizzare.
Questa è la mia proposta personale. Si tratta di capire se è condivisa anche dai Gruppi della maggioranza. Per calibrare meglio i lavori per dare seguito alla votazione della Fondazione post-olimpica nell'interesse di tutti quanti, colleghi dell'opposizione; anche il vostro, perché a queste Olimpiadi l'ex Presidente Ghigo, l'ex Assessore Racchelli e l'ex Assessore Casoni hanno dato un contributo non secondario, come anche l'Onorevole Letta e l'Onorevole Pescante, che facevano parte del precedente Governo.
Sarebbe veramente complicato spiegare che, per dinamiche nostre e per disguidi, non si prosegue. Siamo sotto campagna elettorale, una campagna importante per il Comune di Torino, ma arrivare una settimana prima o una settimana dopo non cambia i destini di queste elezioni né in un senso n nell'altro. Ecco perché faccio fatica a capire perché allungare ancora il tempo dedicato a questo argomento.
Quindi, oltre alla proposta che faccio ai miei colleghi di maggioranza io, caro Ghiglia, in Piazza Castello ci sarei andato a piedi prima di essere costretto a utilizzare le stampelle per l'incidente, perché i documenti sarei andato a prendermeli. Fatta questa premessa, adesso andiamo avanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Ho partecipato prima a una riunione dei Capigruppo dove mi pare sia stato rimesso in discussione un percorso che era già stato stabilito. Non ho nessun problema a riaprire in Consiglio la discussione che c'è stata ai Capigruppo. Pur comprendendo le esigenze e le necessità, voglio ricordare che questo è avvenuto per un errore che si verificato nell'ambito della richiesta di documentazione. Si è verificato che questo errore è risolvibile e io pregherei a questo punto gli uffici preposti a risolvere questo problema.
A parte questo, non c'è problema a discutere il provvedimento. Ritengo però che, nel momento in cui pervengano richieste di documentazione, gli impegni presi debbano essere portati avanti. A prescindere se la documentazione arrivi adesso, domani o dopodomani, noi siamo assolutamente disponibili a discutere di questo argomento prendendoci il tempo che ci vorrà, tenendo presente che alcuni contenuti dovranno essere discussi.
Ringrazio il Vicepresidente Placido per aver riconosciuto i meriti della Giunta Ghigo e del Governo precedente. Gli ricordo che queste cose farebbe piacere sentirsele dire non solo quando si ha bisogno di un contributo dell'opposizione, ma anche in momenti un po' meno sospetti. Non ci pare di aver notato che qualcosa di simile sia avvenuto in momenti di capitalizzazione di un consenso sulle Olimpiadi, che mi pare invece qualcun altro abbia con maggiore interesse capitalizzato su se stesso. Comunque ne prendiamo atto e il tempo probabilmente porta buon consiglio.
Presidente, mi domando solo se stiamo riaprendo la discussione che è avvenuta ai Capigruppo. Se così fosse, a questo punto ci attrezziamo per riprendere la discussione. Diversamente, se si prende semplicemente atto dell'errore che c'è stato sugli impegni che erano stati presi semplicemente ci si attrezza perché questo piccolo impasse si possa risolvere nel più breve tempo possibile.



PRESIDENTE

Prendo spunto dalle parole della Consigliera Ferrero, perché penso sia necessario dirimere questa controversia che si sta avviluppando ormai da qualche ora.
Fermo restando che condivido gli interventi posti dai Consiglieri che sottolineano che sia una normativa in gran parte condivisa e che necessita di una rapida attuazione, mi pare che questo sia un sentimento condiviso.
Auspico che ci siano le condizioni per arrivare ad una rapida approvazione del disegno di legge n. 262, a cui hanno concorso tutte le forze consiliari.
Dal punto di vista metodologico, penso che non si possa prescindere rispetto al principio pacta sunt servanda, per cui nell'Ufficio di Presidenza, cui io non ero personalmente presente, presieduto dal Vicepresidente, è stato preso un accordo. Questo accordo non ha potuto trovare una piena attuazione per alcuni errori.
Abbiamo fatto una Conferenza dei Capigruppo, che si è chiusa poc'anzi in cui si è accertato che non c'erano le condizioni per procedere alla votazione dei punti 7) e 8) all'o.d.g., per cui propongo di passare all'esame del punto 9) così come si è addivenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo mezz'ora fa.
Se non ci sono osservazioni in senso contrario, dichiaro la decisione come unanimemente accolta.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 272 inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2005"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare il punto 9) all'o.d.g., inerente a disegno di legge n.272, "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2005".
La parola al relatore, Consigliere Rabino.



RABINO Mariano, relatore

Colleghi Consiglieri, nella seduta del 10 maggio c.a. la Commissione ha esaminato ed approvato il disegno di legge riguardante il rendiconto generale della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 2005. Il rendiconto generale si compone del conto del bilancio e del conto generale del patrimonio.
Il conto del bilancio evidenzia il risultato finanziario alla chiusura dell'esercizio finanziario 2005, che tiene conto del risultato della gestione di competenza delle entrate (euro 11.688.272.448,78) e delle spese (euro 11.558.036.330,13) e della gestione dei residui degli anni precedenti. Esaminando la gestione dell'esercizio finanziario 2005, il risultato finanziario (avanzo) ammonta a euro 320.036.640,10. Il prospetto riconcilia con la situazione contabile generale al 31 dicembre 2005 consuntivata con relativo conto del Tesoriere regionale evidenziante il fondo di cassa al 31 dicembre 2004 per euro 720.000,00, il totale delle riscossioni del 2005 per euro 11.515.444.747,76 e il totale dei pagamenti del 2005 per euro11.505.778.047,83. Pertanto il fondo di cassa alla chiusura dell'esercizio 2005 ammonta ad euro 10.386.699,93.
Per ciò che attiene ai residui attivi del 2005, pari ad euro 4.187.524.234,63, sono rimasti da riscuotere sulle entrate della competenza propria del 2005 euro 1.276.671.659,18 e sulle entrate residue degli esercizi precedenti euro 2.910.852.575,45. I residui attivi, che all'inizio del 2005 ammontavano ad euro 4.052.420.454,54, sono stati riaccertati a fine 2005 in euro 4.014.696.533,61 per un minore importo di euro 38.887.751,05.
Per quanto attiene i residui passivi del 2005, pari ad euro 3.869.874.294,46, risultano da pagarsi, sulle spese impegnate per la competenza 2005 euro 2.428.580.416,52 e da pagarsi, sui residui degli esercizi precedenti, euro 1.441.293.877,94. I residui passivi all'inizio del 2005, ammontanti ad euro 3.925.687.394,49, sono stati riaccertati al 31 dicembre 2005 in euro 3.817.616.012,16 per un minore importo di euro 108.071.382,33. Il conto generale del patrimonio evidenzia le attività e passività finanziarie e patrimoniali (residui attivi - fondo cassa residui passivi - debiti per mutui). La consistenza delle attività finanziarie e patrimoniali del 2005 è pari ad euro 4.936.488.320,61 a fronte della consistenza delle passività finanziarie e patrimoniali del 2005, pari ad euro 6.655.915.123,59. Il conto generale del patrimonio si compone altresì degli allegati relativi al demanio, patrimonio non disponibile-beni immobili, patrimonio disponibile-beni immobili, beni mobili non disponibili.
Si rileva, dal conto generale del patrimonio, che i debiti, i mutui e i prestiti a carico della Regione, a fine esercizio 2005, sono pari ad euro 2.984.473.175,26.
Il conto generale del patrimonio evidenzia inoltre la cosiddetta perenzione amministrativa. Tale perenzione comporta l'eliminazione di tutti i residui passivi dal conto finanziario del rendiconto generale, passando in carico al conto del patrimonio come debito patrimoniale. La consistenza dei perenti all'inizio dell'esercizio finanziario 2005 era di euro 159.531.403,77. In seguito a variazioni positive e negative intervenute nei movimenti delle passività del 2005, la consistenza dei residui perenti a fine 2005 è pari ad euro 110.537.870,79.



PRESIDENTE

Procediamo con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Dichiaro aperto il dibattito generale. sul disegno di legge.
Non essendoci richieste di intervento, passiamo all'esame dei singoli articoli.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 1 presentato dalla Giunta regionale, a firma della Presidente Bresso: all'art. 2, comma 2 l'importo di euro 11.558.036.330,13 è sostituito con l'importo di euro11.558.036.410,41 l'importo di euro 2.428.580.416,52 è stato sostituito con l'importo di euro 2.428.580.496,52.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1 Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2 presentato dalla Giunta regionale, a firma della Presidente Bresso: all'art. 3, comma 2 l'importo di euro 3.817.616.012,16 è sostituito con l'importo di euro 3.817.616.114.77 l'importo di euro 108.071.382,33 è stato sostituito con l'importo di euro 108.071.279,72 l'importo di euro 1.441.293.877,94 è stato sostituito con l'importo di euro 1.441.293.980,55 l'importo di euro 2.428.580.416,52 è stato sostituito con l'importo di euro 2.428.580.496,80 l'importo di euro 3.869.874.294,46 è stato sostituito con l'importo di euro 3.869.874.477,35.
La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Sull'articolo 3 vi è la questione relativa al mutamento dei residui passivi. In altre parole, ci sono 108 milioni di euro che vengono tolti dai residui passivi, che, pertanto, diventano attività di questa Regione.
Più che svolgere un intervento, pongo una richiesta di chiarimento all'Assessore al bilancio, in questo caso alla Presidente Bresso: da cosa è dipeso questo risultato? un risultato positivo, nel senso che ritrovarci 108 milioni di euro da poter spendere, sostanzialmente, vuol dire avere maggiori risorse quindi, maggiori possibilità di intervento su tutto il territorio regionale o nelle politiche regionali, che, poi, la Giunta, con una variazione di bilancio, intenderà svolgere.
Vorrei capire, in quanto non si tratta di un milione o 500 mila euro ma di 108 milioni di euro, che risultano sicuramente una cifra significativa. Sono la vera novità, se vogliamo, al di là di un più ampio discorso che bisognerebbe fare sulle cartolarizzazioni e sull'ingegneria finanziaria che sta dietro a questo bilancio, ma, in assenza dell'Assessore, che lo ha già fatto correttamente in Commissione sostanzialmente, mi limiterei a questa domanda puntuale.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In questo momento non sono in grado di elencarle le voci che sono state rettificate. Come lei sa, sia sui residui attivi sia sui residui passivi esiste una serie di piccole rettifiche che dipendono da impegni che sono stati assunti, ma che, per qualche ragione, non corrispondono a un'effettiva erogazione di denaro, perché, ad esempio, il soggetto per il quale era stato impegnato il provvedimento non ha realizzato l'opera o l'attività per la quale aveva ricevuto il finanziamento.
Le ragioni sono molte. La maggior parte riguarda impegni presi diversi per dimensione. Ad esempio, la settimana prossima firmeremo gli accordi con le Province: questi fondi vengono vincolati in bilancio, ma successivamente, può darsi che alcune di queste voci non vadano avanti perché non avviene l'effettiva realizzazione dell'opera o del progetto.
Peraltro, si tratta di saldo, perché c'è stata anche una riduzione per un minore importo di residui attivi, quindi queste due voci parzialmente si compensano - si tratta di 70 milioni di differenza - e, ovviamente confluiscono, come sempre in questi casi, nel risultato dell'avanzo di amministrazione, nel risultato finanziario.
Un'operazione molto importante che si deve fare sui bilanci è la pulitura dei residui passivi e anche dei residui attivi, perché, molto spesso, vengono iscritte a bilancio voci che, poi, non sempre costituiscono entrata. Ovviamente, questo vale in particolare per i residui attivi perché le imposte sono iscritte per tentativi, anche se poi dipende dall'andamento effettivo. In molti casi, si tratta di entrate previste dallo Stato, che, poi, per qualche ragione, non vengono realizzate. Invece nei residui passivi, molto spesso, vi sono impegni presi, che, poi, non vengono effettivamente realizzati e rimangono iscritti a bilancio, a volte per anni.
Le operazioni di pulitura sono tra quelle più interessanti. Concordo con lei che è sempre interessante, quando si può, ridurre un impegno che di fatto, non c'è, ma che tiene impegnate risorse. Stiamo invitando gli uffici a svolgere tale operazione, perché in bilanci delle dimensioni e della complessità di un bilancio regionale, molto spesso, con queste operazioni si possono liberare risorse per attività future, in momenti difficili come quello attuale.
Comunque, il risultato complessivo è quello dell'avanzo, che è già iscritto lì dentro, tenendo conto che parte di questo avanzo è già stato impegnato nel bilancio. Pertanto, il saldo utilizzabile per una successiva variazione e per un assestamento non sarà la totalità di quell'avanzo perché parte è già stata imputata nel bilancio 2006.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 3 presentato dalla Giunta regionale, a firma della Presidente Bresso: all'art. 4, comma 2 l'importo di euro 328.036.640,10 è sostituito con l'importo di euro 328.036.457,21 l'importo di euro 3.869.874.294,46 è stato sostituito con l'importo di euro 3.869.874.477,35.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 4 presentato dalla Giunta regionale, a firma della Presidente Bresso: all'articolo 6, comma 2 l'importo di euro 6.655.915.123,59 è sostituito con l'importo di euro 6.655.915.306,48.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
Se non ci sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione dell'intero testo di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Parchi e riserve

Proseguimento esame disegno di legge n. 137 inerente a "Istituzione della Riserva naturale orientata di Bosco Solivo"


PRESIDENTE

Conformemente a quanto convenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo propongo di passare all'esame del disegno di legge n. 137, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Sono stati già votati gli articoli dal n. 1 al n. 6. Dobbiamo iniziare dall'articolo 7.
Se non ci sono richieste d'intervento, passiamo alla votazione.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Più che intervenire sull'articolo 11, vorrei ribadire anche ai colleghi della maggioranza la totale contrarietà al provvedimento di tutte le associazioni agricole di qualsiasi colore politico. Quindici giorni fa si è tenuta in Provincia di Novara una riunione con le tre principali associazioni agricole, che hanno rappresentato la propria contrarietà. Lo stesso discorso vale per le associazioni venatorie.
Vorrei ricordare che in tempi di stretta economica, quando la Regione paga i danni all'interno dei parchi, ci si dimentica dei danni all'esterno dei parchi. Questo ne rappresenta proprio un caso. Il Bosco Solivo, per chi non lo conosce, è un bosco non coltivato, ma tutt'attorno vi è un tessuto agricolo, di agricoltura povera, come si suol chiamare nella nostra zona (mais, un po' di vigna, qualche ortaggio) praticata da famiglie che tirano avanti con poca terra.
Di fatto, faremo un nuovo parco, ricettacolo di cinghiali e di altri nocivi che la notte fuoriescono e creano danni che nessuno pagherà.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste d'intervento.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11.
Il Consiglio approva.
Procediamo con gli interventi per dichiarazione di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Il mio Gruppo voterà a favore del provvedimento. Vorrei solo sottolineare che dispiace sentire in quest'Aula le parole che sono state appena dette, riguardo ai problemi che innesterebbe la presenza di una nuova area protetta, quando provengono sempre più preoccupazioni su quanto accadde al territorio. Le aree protette non svolgono solo una funzione utile nel luogo dove sono istituite, ma svolgono una funzione naturalistica utile a tutta la regione e, direi, nel loro complesso, al nostro paese.
Spiace, ancora di più, sentire le parole che sono state dette riguardo al problema dei cinghiali - se è davvero un problema - che lo liquidano in formule troppo sbrigative e, oserei dire, un po' qualunquistiche, quando le tematiche legate alla presenza dei cinghiali sono estremamente complesse e nascono da gestioni, non sempre limpide e chiare, relativamente alle immissioni, che contestiamo perché, pur essendo vietate, continuano ad essere fatte illegalmente.
In questo momento, sarebbe necessario fare più attenzione alle parole che vengono dette e altrettanto necessario sarebbe non sposare opinioni che non hanno nessuno sostegno tecnico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Un breve intervento, non è intenzione del Gruppo della Lega Nord fare ostruzionismo su questo provvedimento. Riteniamo che siano estremamente importanti le aree verdi e protette.
Dall'altra parte, devo anche tenere conto delle osservazioni che arrivano dal territorio, dalle associazioni agricole che lamentano preoccupazioni fondate, relative alle maggiori difficoltà di operare in un territorio che diventa area protetta.
Troppe volte abbiamo assistito a concessioni date con ritardi enormi o con grandi difficoltà quando quelle aree erano considerate aree protette.
Non possiamo pensare che le popolazioni locali debbano avere ripercussioni negative perché una zona diventa area protetta.
Per questi motivi, come Gruppo, ci asterremo sul voto finale, in quanto è giusto istituire aree protette, ma dall'altra parte è giusto ed indispensabile garantire, a chi in quelle aree ci vive, la possibilità di continuare a vivere nel modo in cui ha sempre vissuto e la tutela dei propri diritti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti, per dichiarazione di voto.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Vorrei controbattere alcune considerazioni esposte poc'anzi dal collega dei Verdi.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale non è sicuramente un ente distruttore tantomeno lo sono i suoi rappresentanti: siamo tra i primi a difendere la natura.
Vorrei, tuttavia, ricordare ai colleghi che proprio sulla natura c' gente che vive: mi riferisco, nello specifico, agli agricoltori e a tutte quelle forme di attività ad essa correlate.
Il problema dei cinghiali, al di là delle accuse che spesso si muovono è oramai irrisolvibile. In altre Regioni italiane è stato affrontato in maniera più intelligente - Toscana docet - senza alcun piano di abbattimento, ma come fonte di ricchezza per l'agricoltura e per il territorio.
In merito al disegno di legge in oggetto, mi premeva ribadire che sono stati spesi dei soldi per istituire l'ennesimo parco. Bosco Solivo infatti, che è un'area piccolissima, è geograficamente inserito tra il Parco dei Lagoni di Mercurago, il Parco del Fenera, il Parco delle Baragge e il Parco di Piano Rosa: praticamente è un parco attaccato all'altro! Nulla in contrario, per carità. L'unica aspetto che andrebbe sottolineato però, è che bisognerebbe gestirli meglio. Se vi sono, dunque, dei fondi da spendere, sarebbe opportuno farlo a favore di quelle aree lasciate all'abbandono, diventate oramai discariche e ricettacoli nocivi.
Se la politica dei Verdi, o di chi vuole proclamarsi vicino alla natura, è questa, auguri!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Intervengo per una brevissima dichiarazione di voto.
Ovviamente il nostro Gruppo voterà a favore di tale disegno di legge.
Vorrei ricordare che la riserva naturale orientata di Bosco Solivo stiamo parlando di 300 ettari - rappresenta quel collegamento naturale richiesto da molti anni da parte della Comunità locale e delle categorie economiche.
Tra l'altro - forse il Consigliere Botta lo ricorderà - era già stata presentata, in data 8 agosto 2000, una proposta di legge analoga, la n.
125, il cui primo firmatario era proprio il collega Botta di Alleanza Nazionale.
Credo che sia un collegamento positivo e basterebbe leggere la relazione ad esso correlata per evincere che già in allora si credeva nell'utilità di questo collegamento naturale, richiesto dallo stesso Parco dei Lagoni della riserva del Lago Maggiore: in prospettiva, sarà un corridoio ecologico che congiungerà quella realtà con il Parco del Ticino.
Riteniamo, inoltre, che sia un'idea utile anche per favorire una connessione fra tutte le categorie agricole, per coordinare le politiche su quell'area.
Com'è stato testé ribadito, è un'aera di grandissimo livello e pregio ambientale, e vi inviterei a visitarla per poter maggiormente comprendere di cosa si sta parlando.
Crediamo, quindi, che sia un'idea positiva l'istituzione a riserva naturale orientata del Bosco Solivo - sarebbe bene porre dei vincoli, visto che qualcuno oggi ci va a caccia, come ha fatto presente lo stesso collega Boniperti - e per questo motivo voteremo a favore del disegno di legge in oggetto con gran piacere e convinzione.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione il provvedimento.
Indìco la votazione nominale sul disegno di legge n. 137.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame disegno di legge n. 145 inerente a "Attuazione di iniziative finalizzate al rilancio dell'attività convegnistica e congressuale"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 145, di cui al punto 13) all'o.d.g.
Se non vi sono osservazioni, potremmo dare per letta la relazione.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Presidente, ritengo che questo non sia un provvedimento di poco risalto. Se l'Assessore o il relatore volessero cortesemente svolgere la relazione, da parte nostra vi sarebbe la disponibilità a una serenissima discussione, finalizzata ad una rapida approvazione.
Credo che su un simile argomento sia necessaria.



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliera Ferrero.
La parola al Consigliere Rabino; ne ha facoltà.



RABINO Mariano, relatore

Grazie, Presidente.
La partecipazione della Regione Piemonte alla costituzione di Expo 2000 S.p.A. trova la sua disciplina all'interno della legge 25 febbraio 1991, n.
7 (Costituzione dell'Expo 2000 S.p.A. Centro Fieristico ai sensi della l.r.
n. 47/87 e modificazioni agli artt.15 e 16 della l.r. n. 47/87). La società ha inizialmente operato come centro fieristico regionale, l'attività congressuale è iniziata nel 1994 per assumere, quattro anni dopo, con la cessione nel 1998 del ramo d'azienda fieristico, connotati di esclusività.
Attualmente la società svolge la propria attività nel Centro Congressi del Lingotto e il suo azionariato comprende: la Regione Piemonte, quale azionista di riferimento con il 32,78% del capitale sociale, FIAT Partecipazioni S.p.A. con il 24,50%, Camera di Commercio di Torino con il 18,08%, Unione Industriale di Torino con il 12,03%, ANFIA con l'11,49 soci con partecipazioni di natura minoritaria per un ammontare complessivo pari a 1,12% del capitale sociale.
Da un punto di vista economico, i risultati di Expo 2000 S.p.A. si caratterizzano per un costante trend negativo, nonostante taluni segnali di miglioramento riscontrabili nell'ultimo esercizio. Le unità immobiliari utilizzate dalla Società risultano dalla stessa detenute in forza di un contratto di concessione in uso stipulato, in data 15 marzo 1996, con l'allora proprietà "Investimenti e Gestioni", sulla base di un canone forfetario commisurato al 10% del fatturato.
In data 15 settembre 2003 Expo 2000 S.p.A., assieme ai suoi due azionisti, che detengono le partecipazioni di maggior rilievo (Regione e Fiat S.p.A.), sono stati informati da "Investimenti e Gestioni" che la nuova proprietà, "Piemongest", ha richiesto un notevole adeguamento del canone, tale da compromettere definitivamente, permanendo le attuali condizioni di partecipazione nella compagine sociale e l'attuale assetto proprietario del Centro Congressi, la possibilità stessa di sopravvivenza di Expo 2000 S.p.A.
La necessità di sgravare la società di gestione degli oneri derivanti dall'acquisizione della proprietà del Centro Congressi hanno determinato all'interno del presente intervento normativo, una separazione tra titolarità della proprietà dell'immobile, che attualmente ospita il Centro Congressi, imputata alla società immobiliare di cui all'articolo 2, e l'esercizio dell'attività convegnistica e congressuale all'interno di tale spazio, che viene affidata alla società di cui all'articolo 3, ovvero a Expo 2000 S.p.A., società di gestione, di cui viene prevista una congrua ricapitalizzazione.
Tre emendamenti, approvati in I Commissione in data 21 aprile 2006 hanno provveduto a ridefinire le finalità di cui all'articolo 1, a espungere il riferimento diretto all'auspicato ingresso della Provincia di Torino nella società di gestione di cui all'articolo 3 e ad eliminare il connotato della doverosità in capo agli obblighi di contribuzione, di cui al comma 3 dell'articolo 3.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa se ho chiesto questo piccolo sacrificio al collega Rabino.
Sinceramente, su un argomento di questo genere mi sarei aspettata dalla Presidente Bresso, tenendo conto del passato e del fatto che è un provvedimento maturato nella scorsa legislatura quando noi governavamo, un maggiore approfondimento. Come lei spesso ci ha ricordato, non necessariamente quello che è stato fatto in passato è a tutti costi giusto e a tutti costi la scelta migliore.
Personalmente, sul provvedimento legato a tutta la partita congressuale (Centro Congressi, proprietà e società di gestione, quindi la quantità enorme di proprietà che la Regione avrà da gestire nell'ambito del post olimpico, insieme al Comune e alla Provincia di Torino), nonostante sia un argomento sul quale si è ragionato nella precedente legislatura in un contesto diverso rispetto a quello nel quale oggi ci troviamo, mi sarei aspettata una valutazione diversa. Peraltro, prima si è tentato di iniziare una discussione relativa a questo argomento.
Innanzitutto, la vicenda Expo 2000 - che conosciamo tutti perché nata ancora prima che noi governassimo - ha subito prodotto perdite, dimostrando quanto sia complesso e complicato, per un ente pubblico, organizzare convegni e fiere e gestire un settore che è sempre stato prevalentemente legato all'iniziativa privata. Quando un ramo di Expo 2000 fu ceduto questa situazione è diventata ancora più complessa. La parte più consistente di questo ente fu ceduta ad un privato e quindi, di fatto, Expo 2000 iniziò ad avere un ruolo, come ha tutt'ora, abbastanza insignificante.
Oggi, come Consigliera regionale che in passato ha anche partecipato alla discussione rispetto all'opportunità di questo disegno, pongo un punto interrogativo legato all'opportunità di questo ragionamento, nel quale, dal nostro punto di vista, non è ancora ben chiaro quale sia il progetto della Regione Piemonte nei confronti del grande tema del rilancio della politica fieristica, convegnistica e quant'altro.
Ancora una riflessione. Mi sarei aspettata che la scelta che si sta compiendo, di costituire una società di gestione con una forte presenza pubblica, comportasse un maggiore coinvolgimento del Comune di Torino. Se si voleva vincere la partita su questo Centro Congressi, il Comune di Torino avrebbe dovuto garantire una presenza più pregnante e più determinata. In questa fase, constatiamo che la Regione ha concordemente scelto, con gli altri Enti e con gli altri soci, l'indirizzo di mantenere una significativa presenza. Noi avremmo gradito e auspicato che questo aspetto fosse legato ad una discussione più aperta rispetto al grande progetto di rivitalizzazione internazionale di questo comparto che la Regione si sta impegnando a realizzare.
Non si tratta di un "provvedimentino". È un provvedimento che in futuro prevedrà l'acquisizione di un'ennesima proprietà anche da parte della Regione Piemonte. Prevedrà altresì che la Regione Piemonte entri nuovamente e pesantemente nel contesto della gestione fieristica, congressuale e internazionale, di grande rilievo.
Non è una "robina" da licenziare con una relazione da dare per letta.
Ecco perché ho chiesto la lettura della relazione. Ci avrebbe fatto piacere che l'Assessore, accingendosi a presentare un provvedimento di questa portata, avesse dato la possibilità a tutti di comprendere, al di là del disegno che conosciamo (si comprano proprietà e si costituisce una società di gestione), quale sia, alla fine di tutto, la finalità del progetto tenendo presente che il post-olimpico ci lascia un'eredità ampia e complessa, sulla quale probabilmente molte esigenze di questa portata si sarebbero, di fatto, potute risolvere. Ecco perché noi su questo argomento ci riserviamo una discussione come abbiamo richiesto, e sulla quale una dichiarazione di voto successiva alla discussione generale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Concordo con quanto ha introdotto la Consigliera Ferrero perché, signor Presidente della Giunta, lei mi sembra la persona delegata a seguire questo provvedimento. In realtà questo non è un piccolo provvedimento, perch comunque crea un indirizzo e un precedente significativo. Il precedente non è un precedente di poco conto.
Approvando questo provvedimento, diamo una linea di indirizzo alla politica regionale in un campo significativo ma per il Piemonte assai deficitario, come quello relativo alla convegnistica e al mondo fieristico.
Il Piemonte non è una Regione favorita per lo sviluppo fieristico e convegnistico, perché non rientra nelle grandi reti di questo tipo di attività. Se pensate che cosa significa per la Lombardia il momento fieristico e convegnistico e cosa significa per il Piemonte capite quale sia il gap tra queste due Regioni, che distano solo poche decine di chilometri. Mentre per la Lombardia, che costruisce il nuovo polo fieristico in meno di un anno, questa è una attività assolutamente attrattiva di capitali, di lavoro, di indotto e di turismo nell'ordine di decine e centinaia di migliaia di persone all'anno, in Piemonte tutto ci non decolla. Non decolla perché non abbiamo la capacità di diventare un nodo della rete fieristica e convegnistica nazionale o internazionale.
Perché non riusciamo a fare questo? Perché probabilmente al di là del deficit delle strutture, purtroppo la convegnistica e, soprattutto, le fiere si fanno se si hanno strutture adeguate a disposizione. Noi abbiamo altri problemi. Oltre a quelli trasportistici abbiamo problemi legati al discorso (adesso con le Olimpiadi sono parzialmente diminuiti) dell'accoglienza. Non abbiamo tutto quello che potrebbe fare di Torino, ma anche del Piemonte, un importante centro fieristico.
Pensate che oggi uno dei centri più importanti per i convegni e per le fiere a livello mondiale è Las Vegas, dove non si produce nulla. È un centro che non ha vocazione fieristica tradizionale. È una città che si è enormemente sviluppata negli ultimi settant'anni, eppure è diventata un centro fieristico internazionale che attrae fiere di tutti i tipi, perch evidentemente può mettere a disposizione di chi vi si reca anche per fiere specializzate, un insieme di attrazioni: alberghi, passatempi, l'aeroporto internazionale, la facilità a trovare sistemazioni con prezzi contenuti possibilità di convenzioni ecc., che poche città al mondo possono mettere in campo.
Quindi, cara Presidente, se noi vogliamo fare uno sforzo per rilanciare il discorso fieristico e convegnistico in Piemonte e non rimanere ancora per troppo tempo damigelle della Lombardia, che ci sovrasta sul piano strutturale, è chiaro che uno dei requisiti sia quello di accompagnamento del sistema privato interessato a questo tipo di business. Noi non possiamo, a mio avviso, pensare di far rimanere questo provvedimento come un unicum, se manca una strategia per affrontare il discorso della convegnistica e delle fiere su tutto il Piemonte.
Non possiamo dimenticare come la Regione Piemonte si è impegnata su vari territori in iniziative di supporto immobiliare, come ad esempio la costruzione di centri fieristici, che in parte hanno già una loro storia una loro tradizione e una loro capacità di stare sul mercato, ma che se vogliono mettersi a competere con i grandi centri fieristici nazionali e internazionali, non possono non avere anche un aiuto e un'attenzione particolare da parte dell'ente Regione, così come da parte di tanti altri enti quali i Comuni di riferimento e le Camere di Commercio.
Sarebbe errato, a nostro avviso, se noi vedessimo questo provvedimento come un fatto episodico e puntuale, senza che ci fosse dietro (e se c'è che qualcuno ce la spieghi) una strategia di intervento su un settore che può diventare un settore per l'economia piemontese; un settore in cui la Regione sta investendo denaro per rilanciare le strutture immobiliari in campo fieristico di cui il Piemonte giustamente si dota, ma rispetto al quale sarà necessario anche un intervento di tipo gestionale.
Non possiamo quindi pensare di costruire strutture e poi disinteressarci sostanzialmente dalla loro gestione. Faremmo un cattivo servizio al nostro investimento regionale, perché condanneremmo probabilmente alla crisi, a causa di forti difficoltà di gestione, queste strutture. Quindi sostanzialmente concordo con chi vorrebbe, oltre capire ed approfondire questo provvedimento, alcune rassicurazioni della Regione per capire quale tipo di coinvolgimento in termini più generali ci potrà essere sulla gestione delle strutture già partecipate dalla Regione, in fase di avanzato studio e di costruzione, che possono diventare tutte assieme una parte importante per il rilancio del sistema fieristico e convegnistico piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Mi spiace che discutiamo un provvedimento di questo genere in prossimità della chiusura di una giornata che non desta grandi attenzioni da parte dell'Aula. È un provvedimento iscritto all'o.d.g. alle 18.10, sul quale vorremmo dire alcune cose.
Come ha detto bene prima la Consigliera Ferrero, questo provvedimento riflette un momento in cui la FIAT era in passivo, quindi sostanzialmente poteva essere un aiuto indiretto rilevare dei muri che FIAT aveva in carico. Tuttavia, in questa fase una ridiscussione sarebbe stata opportuna perché è inutile che noi continuiamo a far passare Expo come società in perdita.
Noi adesso ne acquisiamo direttamente nelle due forme sia la proprietà dei muri sia la titolarità della gestione insieme al Comune di Torino.
Pongo una domanda che dovrebbe essere spontanea: chi è il proprietario dal quale compriamo i muri? Il proprietario dei muri si chiama FIAT S.p.A.
Quindi mettiamo ancora dei soldi in una fase in cui non sarebbe opportuno se è vero, com'è vero, che la FIAT ha chiuso l'ultimo bilancio in attivo.
Questa è l'ennesima dimostrazione di come, indirettamente probabilmente, questa Giunta abbia dei doveri verso la FIAT che, in molti casi, espleta. Abbiamo già approvato il provvedimento d'acquisizione di Mirafiori e Campo Volo, adesso acquisiamo i muri di Expo. Aspettiamo il prossimo provvedimento che, magari, chiederà di acquistare qualche autosalone o altro che a FIAT non serve più, il tutto a carico dei contribuenti regionali e della filosofia regionale.
Come ha dichiarato l'amministratore delegato della FIAT, questo lo riterremmo anche utile se servisse a farla uscire da una situazione, tra virgolette, "di difficoltà", ma in questa fase la FIAT denuncia utili cospicui. Pertanto, perché non coinvolgere anche la FIAT in questo ragionamento? Adesso non ha più perdite, ma ha utili, noi acquisiamo i muri e la società di gestione. Così, in un caso e nell'altro, ci troveremo ogni anno dei passivi da andare a ripianare e la FIAT se ne laverà le mani, si è tolta il problema della gestione delle fiere, si è tolta il problema dei muri perché li ha veduti alla Regione, quindi può bellamente avanzare in questo modo.
Noi, in ogni modo, ci asterremo su questo provvedimento: ne condividiamo lo spirito, cioè la separazione della proprietà dalla gestione, ma in questa fase non condividiamo il fatto di non averlo ridiscusso e di non aver tentato di coinvolgere nuovamente FIAT in almeno una di queste due società, quella immobiliare o quella gestionale. Come è già stato detto precedentemente, ci sembra che il Comune di Torino non sia entusiasta di partecipare a società che nascono con questo spirito. La FIAT si defila e, in pratica, alla Regione rimane in mano la patata bollente della gestione della società fieristica all'Expo, che da sempre è stata in passivo, nonostante più forze lavorassero per portarla in attivo. Tra l'altro, con il Lingotto che pensa, giustamente, alla sua attività fieristica, tenta di decentrare al Lingotto tutte le attività fieristiche che non sono moltissime; come si vede, tutte vanno lì.
Mi domando chi oggi chiederà di fare una fiera nei saloni di Expo vedremo i risultati. Intanto, noi ne diventiamo proprietari, quindi ci assumiamo gli oneri gestionali di gestione, senza poter condividere quest'esperienza con altri soggetti forti della Città, perlomeno con chi fino a ieri, deteneva la proprietà dei muri e che se ne lava bellamente le mani. Probabilmente, stasera in FIAT si stapperà una bottiglia di champagne e i suoi manager diranno: "Abbiamo definitivamente risolto il problema di Expo, i muri li ha comprati la Regione insieme con gli altri, noi non centriamo più niente con la società di gestione, quindi non saremo più chiamati a metterci 100 mila o mezzo milione di euro, l'ultimo bilancio FIAT è stato denunciato in attivo".
Questo disegno di legge era da noi condiviso, anzi, è nato anche sotto la spinta della Giunta precedente, ma in una diversa condizione, perché vi era un problema oggettivo dell'azienda, un problema di ricollocamento.
Ritengo che, in un certo senso, il prezzo a FIAT lo abbiamo già pagato con l'altro disegno di legge, quello relativo all'acquisto dei terreni di Campo Volo e di Lingotto.
In questa fase, per lo meno, si poteva chiedere a FIAT che pagasse l'aperitivo, insomma che si prendesse anche lei una minima quota - bene o male, rimane la maggiore azienda piemontese - della società che si occupa di congressi, fiere e manifestazioni, avendo così una partecipazione diretta. Questo, probabilmente avrebbe, in un certo senso, obbligato FIAT ad utilizzare indirettamente tali spazi. Non vorrei che FIAT, tra qualche settimana, pur potendo utilizzare Expo, si rivolga, invece, al Lingotto per svolgere le sue manifestazioni, così non ha la proprietà, non ha la gestione ed è pure libera di riunire i suoi dirigenti al Lingotto, così gli affari li fa il signor Cazzola e noi pagheremo i debiti della nuova società Expo.
Non voglio essere facile profeta, vedremo tra un anno i bilanci di queste società, vedremo che prezzo abbiamo pagato nella società che acquisisce i muri. Non è compito della Regione fare da agenzia immobiliare quindi presumo che non debba mettersi sul mercato per rivenderli a miglior prezzo; invece, ci accolleremo la società gestionale.
Lo scarso impegno, quasi nullo, del Comune di Torino, il disimpegno totale della FIAT: vedremo i risultati di questa società di gestione.
Quindi, il Gruppo di Alleanza Nazionale dichiara la propria astensione su questo provvedimento.



PRESIDENTE

Chiudiamo la discussione generale con l'intervento dell'Assessore Manica per la replica.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

del tutto evidente che questo provvedimento si inquadra in una politica più generale rispetto al turismo congressuale e alla convegnistica, che riteniamo elementi importanti e strategici per quanto riguarda il Piemonte.
Allora, se è vero, com'è vero, che questo provvedimento viene da lontano, nel senso che era già stato predisposto, in sintonia con il Comune di Torino dall'Amministrazione precedente, la ragione per cui non ha visto la luce nel corso della precedente legislatura è che la Regione doveva trasformarlo in legge, mentre al Comune di Torino era, come si sa sufficiente un atto deliberativo concordato con la Regione Piemonte. Il termine della legislatura non consentì, data la calendarizzazione dei lavori d'Aula, di approvare la legge.
Era già convinzione comune dell'allora maggioranza e dell'allora opposizione che un intervento di questo genere, relativo alla convegnistica e al turismo congressuale, fosse di grande rilievo. Su questo c'era sintonia di vedute. Su un problema importante, che riguarda Torino e il Piemonte, non è cambiata alcuna posizione rispetto alla legislatura precedente e alla proposta che noi oggi avanziamo.
Se è vero, com'è vero, che il settore congressuale italiano è problematico rispetto al resto dell'Europa, ma anche agli Stati Uniti, cioè le sedi più importanti per quanto riguarda il congressuale, a causa di prezzi più alti, è anche vero che il congressuale piemontese è il più competitivo in Italia, perché ha prezzi più bassi della Lombardia.
Pertanto, tutti gli indicatori e gli studi confermano che il congressuale può essere il core business dell'attività turistica del Piemonte.
Non solo, in una contestualità di riflessione di programmazione più complessiva, come Giunta regionale, nel dicembre scorso abbiamo assunto una deliberazione che individua le linee strategiche del Piano del turismo piemontese. Piano del turismo piemontese che viene scritto con i territori attraverso la costruzione di piani d'area e d'incontri provinciali e che verrà, al momento in cui sarà definito, sottoposto alle Commissioni e al Consiglio per la sua discussione ed approvazione definitiva.
Il segmento del congressuale rappresenta uno degli elementi più significativi su cui noi vogliamo intensificare la nostra azione. In Piemonte ci sono aree già vocate. Sappiamo che quelle particolarmente vocate hanno un prodotto già finito da questo punto di vista: Torino indubbiamente, e l'area dei laghi che, storicamente, è un'area importantissima per quanto riguarda il congressuale, non solo a livello piemontese, ma anche a livello nazionale. Poi, ci sono aree che stanno emergendo; penso a tutta l'area della collina, che riguarda le Langhe, ma non solo, anche al Monferrato e all'Astigiano, che sono un nuovo mercato del turismo congressuale che si sta affacciando. Ci sono altre significative realtà in Piemonte in cui il prodotto non solo deve essere affinato per essere più facilmente vendibile sul mercato del turismo congressuale a livello internazionale, ma deve essere innovato, oltrech ulteriormente costruito.
In occasione delle Olimpiadi di Torino 2006 noi abbiamo realizzato un importante aumento della ricettività, sia su Torino che sull'area delle montagne olimpiche. In questo momento, con le opere d'accompagnamento alle Olimpiadi, che hanno beneficiato dell'estensione delle leggi n. 4 e n. 18 anche sul resto del Piemonte, abbiamo una ricettività che è in grado di supportare anche il congressuale. Una ricettività che è in grado d'intervenire nei confronti del turismo business significativamente, sia come quantità che come qualità: andiamo dai cinque stelle, veramente d'alto pregio e livello, non solo sulla città di Torino, a tutta una gamma di ricettività alberghiera che arriva a comprendere gli agriturismi e i bed and breakfast. Quindi, siamo in grado di offrire a questo turismo congressuale anche la possibilità di unire una parte piuttosto significativa di turismo leasure o del benessere.
Noi sappiamo bene che il turismo congressuale, il turismo no business spesso richiede che noi sappiamo intrecciare all'offerta business anche la possibilità di momenti di relax, di percorsi enogastronomici, di momenti anche d'ordine culturale che s'integrino e siano significativi. Ed è proprio l'offerta combinata di questo genere che può renderci sempre più competitivi rispetto alla Lombardia, non solo per quanto riguarda il prezzo. Prezzo che, in questo momento, è per noi più competitivo di quello della Lombardia sul congressuale, ma non per il fieristico.
Noi siamo in grado di offrire delle proposte integrate, siano i laghi sia Torino, siano le Langhe, la collina, il Monferrato e l'Astigiano, siano le nuove strutture che si sono realizzate e le nuove offerte turistiche molto più compiute e complessive.
Pertanto, questo provvedimento s'inserisce, anche dopo le Olimpiadi di Torino 2006, in cui il brand Torino e Piemonte è un brand sempre più importante a livello internazionale, in una fase nuova e diversa, in un nuovo importante filone, grazie anche alla grande credibilità che il nostro brand e il nostro investimento su questa forma di turismo ha, in questo momento, a livello nazionale, europeo e internazionale. Abbandonare adesso una strada che era già stata intuita nel passato come una strada importante, in un momento strategico come questo sarebbe, dal nostro punto di vista, abbandonare una parte di ciò che è il core business del turismo piemontese.
Per queste ragioni, pensiamo, in un momento come questo, di continuare su questa strada, ritenendo che la struttura del Lingotto sia una delle strutture più significative e più pregiate da questo punto di vista. Se poi noi la vogliamo unire anche al discorso fieristico, sappiamo che, oltre alla parte fieristica del Lingotto, con l'eredità posto-olimpica dell'Oval vi è una realtà che anch'essa, da questo punto di vista, ha potenzialità significative.
Per quanto riguarda la questione delle percentuali, non solo la FIAT mantiene oltre il 20% nella società immobiliare, ma attualmente ha il 25 nella società di gestione, percentuale che si ridefinirà nel momento in cui ci sarà l'ingresso della Regione, del Comune o d'altri enti, magari anche la Provincia; quindi la percentuale si ridefinirà secondo i vari ingressi.
Comunque, la presenza di FIAT sia nella parte immobiliare, sia in quella di gestione (in quota ridotta e minore) continua, da questo punto di vista, ad esserci.
Il Consiglio d'Amministrazione di Expo 2000 ha recentemente convocato l'assemblea per il 15 giugno, per procedere all'operazione di ricapitalizzazione che vede l'ingresso del Comune di Torino, che ha già assunto una delibera attuativa da questo punto di vista. Qualora il Consiglio regionale ritenga di procedere nell'approvazione di questa legge comprenderà nella ricapitalizzazione anche la parte relativa all'ingresso della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Abbiamo terminato la discussione generale. Passiamo ora alla discussione dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1, ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Ovviamente mi rifaccio a quanto ha detto il Consigliere Casoni in un intervento precedente. Ho ascoltato, con attenzione, l'intervento dell'Assessore Manica, ma non sono riuscito a capire - ma è colpa mia - il motivo per il quale noi oggi andiamo a continuare - credo che sia stato sollevato prima anche dalla collega Ferrero - nella volontà di acquistare un immobile (cosa che potevo avere una ratio in altri momento storici ancorché abbastanza vicini nel tempo) nel momento in cui ci sarà a brevissimo (documentazione permettendo) la creazione di una Fondazione post olimpica che andrà a gestire alcuni stabili che, come abbiamo appreso da tanti giornali e da tante discussioni informali, potrebbero (alcuni di questi stabili, perché temo che Torino non avrà più la fortuna a breve termine di avere necessità di tre o quattro stadi del ghiaccio) essere adibiti ad attività fieristico-congressuali. Perché no? Quantomeno di tipo fieristico, quantomeno per lo svolgimento di saloni.
Addirittura, era uscita la notizia per cui il Comune di Torino avrebbe voluto affittare forse il Parisol per celebrare matrimoni, poi la notizia si è rivelata fortunatamente una bufala, ma sappiamo benissimo che strutture di questo tipo possono essere finalizzate ad attività del genere.
Atteso che uno dei compiti della Fondazioni sarà proprio di decidere come gestire il patrimonio post-olimpico; atteso che questo patrimonio post olimpico in parte potrebbe essere finalizzato ad un'attività analoga rispetto a quella dell'attività fieristica per cui si chiede di acquistare il nuovo pezzo del Lingotto da una società che, mi sembra, si chiami FIAT e visto che in questo momento, purtroppo, a Torino non c'è la fila delle richieste per attività fieristico-congressuali, ci chiediamo se non sia più logico fermarci un attimo e, dopo aver capito cosa la Fondazione vorrà fare dei nuovi stabili, decidere se procedere all'acquisto o meno.
Rischiamo, altrimenti, di trovarci soci all'interno di una Fondazione che avrebbe in proprietà degli stabili che in parte potrebbero essere finalizzati a un certo tipo di attività.
Visto che questo è uno dei percorsi ipotizzabili, mi chiedo a cosa serva oggi. Ieri, un anno fa, sette o otto mesi fa poteva avere un senso ma oggi, a nostro avviso, non ce l'ha un senso.
Il Consigliere Casoni afferma: "Noi ci asterremo su questo provvedimento", ma non è che vogliamo bloccarlo perché è una vergogna un'ignominia. La riflessione che poniamo è se ci serve davvero per come è descritta nella relazione, alla luce del patrimonio post-olimpico, oppure rischia di diventare, un domani, un di più.
Oggi - lo sappiamo tutti, colleghi, e probabilmente l'Assessore lo sa meglio di noi - ci chiediamo cosa ne faremo di tutte le strutture olimpiche. Cosa ne faremo di questi impianti? Questa è la domanda che più ricorrentemente gira in città.
Visto che noi lo sappiamo, e visto che ci sarà una Fondazione che fra le sue finalità avrà la gestione del patrimonio post-olimpico, ci chiediamo se non sia il caso di fermarci un attimo a riflettere se serve davvero portare avanti questa operazione. Possiamo anche chiederci se questa operazione, a Fondazione esistente, non potrebbe essere inserita in un disegno diverso, come sarebbe l'eventuale acquisto di questa struttura.
Proponiamo queste osservazioni come spunti di riflessione all'Assessore. L'Assessore sa chiaramente cosa vuole fare; dal nostro punto di vista le cose non sono così chiare. Credo che sia da apprezzare la nostra volontà costruttiva. Oggi dobbiamo veramente interrogarci, colleghi sulla necessità di un'operazione del genere. Capisco che non siano tanti soldi - ad oggi ne abbiamo spesi ben di più per altre faccende meno utili: per esempio le sponsorizzazioni, in articulo mortis, del TOROC per 25 milioni di euro - ma visto che di questo stiamo parlando, interroghiamoci sul fatto se sia ancora necessaria o meno. Non dobbiamo fare una cosa solo perché l'abbiamo impostata. Non ci vedrei nulla di male se decidessimo di stornare questi fondi, che oggi non sappiamo se sarà necessario allocare per un'operazione di questo genere, su altri capitoli. A noi non sembra necessario.
Ad oggi, purtroppo, non vediamo tutta questa necessità, tenuto conto che ci sono altre strutture più nuove e più funzionali. Chiediamo se non sia più opportuno fermarci un attimo. Non è nostra intenzione bloccare, ma è una domanda che credo debba trovare una risposta, soprattutto alla luce della gestione del post-olimpico. I fatti non possono andare ognuno per conto proprio. Il sistema economico richiede, in quanto tale, una visione di insieme. Non si può comprare una margherita, un gelsomino, una rosa e un ciuffo di lattuga, perché non c'entra nulla, non è un sistema economico.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste di intervento sull'articolo 1, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 1, presentato dai Consiglieri Cavallera e Ferrero: al comma 2 dell'articolo 4, dopo le parole: "Provvedimenti amministrativi" sono aggiunte le seguenti parole: "Del Consiglio regionale".
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Probabilmente, come ci suggeriva prima l'Assessore, non è il contesto giusto all'interno del quale inserire questa richiesta.
La richiesta che facciamo come Gruppo di Forza Italia è di trovare una modalità, all'interno del disegno di legge, per avere un'informativa più precisa, magari all'interno della Commissione, rispetto al seguito di questa attività che comporterà la creazione di due società. Demandato questo compito a Finpiemonte, una società immobiliare acquisirà, per un importo anche abbastanza consistente, questo immobile a favore della società di gestione.
Se questo emendamento fosse approvato, questi atti potrebbero essere portati a conoscenza del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Manica.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

Come anticipava la Consigliera Ferrero, il comma 2 dell'articolo 4 prevede un elemento solo attuativo, quindi un onere esclusivamente a carico della Giunta. Tra l'altro, è una formula standard che noi, per momenti attuativi come questi, inseriamo in tutta la legislazione. I compiti di controllo e di indirizzo da parte del Consiglio potrebbero essere individuati nell'articolo 7 della clausola valutativa, dove già vi è una precisazione in questa direzione.
Come Giunta valutiamo che il comma 2 dell'articolo 4 debba rimanere nella sua formulazione originaria, in quanto la questione sollevata dalla collega Ferrero trova soluzione nell'articolo 7.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri hanno votato NO 1 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.00)



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