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Dettaglio seduta n.87 del 16/05/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti" comunico che sono stati distribuiti i processi verbali delle sedute 7-23-24 e 27 marzo 2006. Se non ci sono osservazioni, i verbali si intendono approvati.
Il Consiglio, ad un'unanimità approva.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Ferraris e Robotti.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati - Varie

Interpellanza n. 529 dei Consiglieri Cotto, Burzi, Pichetto Fratin Ferrero, inerente a "Sicurezza stradale"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 529, presentata dai Consiglieri Cotto, Burzi Pichetto Fratin e Ferrero.
Risponde l'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

In merito all'interpellanza in oggetto, si conferma che in base alle informazioni disponibili nel Piano Sanitario Nazionale 2003-2005, quasi la metà dei decessi conseguenti ad incidenti stradali è ascrivibile all'assunzione di alcool.
L'alcool cagiona altresì il 50% degli incidenti stradali privi di conseguenze fatali.
La nostra Regione, stando ai dati forniti dall'ISTAT e dall'ACI registra una media di 289 incidenti stradali la settimana, a seguito dei quali vi è il decesso di 11 persone.
Nell'anno 2003, le forze dell'ordine hanno rilevato in Piemonte 15.010 sinistri (pari al 6,67% del totale degli incidenti sul territorio nazionale), con un bilancio di 549 morti e 21.174 feriti.
opportuno rilevare che il Piemonte presenta un livello di incidentalità inferiore alla media nazionale, ma un tasso di mortalità più elevato.
I dati relativi alla nostra Regione sopra riportati sono precisi relativamente al numero degli incidenti, mentre non si dispone di rilevazioni esatte circa la percentuale di incidenti stradali derivanti dall'assunzione di bevande alcoliche; gli unici dati in merito sono quelli nazionali, ricavati da sondaggi ed indagini curate dal Ministero competente.
Per quanto concerne le iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione poste in essere dall'Amministrazione regionale, molte sono state le iniziative intraprese con successo in questo ambito.
L'Assessorato alla Polizia Locale ha curato la campagna informativa e di prevenzione "Guido Sobrio" con la quale - attraverso la collaborazione di 26 comuni piemontesi e relative Polizie municipali - si è provveduto alla distribuzione di 180 mila volantini informativi sulla guida in stato di ebbrezza e di 180 mila etilotest; nel corso della campagna sono stati svolti controlli mirati da parte delle Polizie municipali nei Comune coinvolti, che hanno interessato 3.404 mezzi, sottoposto all'etilometro 1.719 conducenti e accertato 110 casi di guida in stato di ebbrezza.
Tali controlli, effettuati nella fascia oraria tra le ore 23 di notte e le ore 3 di mattino, hanno evidenziato come una media di oltre tre conducenti su cento tra quelli fermati guidasse in stato di ebbrezza ovvero con un tasso alcolemico superiore alla soglia ammessa dalla legge.
Questi dati non rappresentano certo una rilevazione statistica completa, ma costituiscono certamente un dato sul quale riflettere, al fine di promuovere ulteriori iniziative rivolte alla prevenzione di tali comportamenti.
Si ricorda, infine, come anche altre strutture della Regione abbiano posto in essere iniziative nel campo della prevenzione degli incidenti stradali conseguenti all'assunzione di alcool, come ad esempio la campagna "Bob" sul conducente designato, rivolta ai giovani.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto per una replica.



COTTO Mariangela

Non si tratta di una replica, ma di un ringraziamento all'Assessore per i dati esposti e per l'impegno che si assume a contrastare una delle cause di morte.
Invito veramente la Giunta a continuare, come ha fatto in passato, a coinvolgere tutti i Comuni - come già sta facendo - in modo che siano sempre meno gli incidenti causati da assunzione di alcool.
Aspetto la risposta scritta. Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 473 dei Consiglieri Cavallera, Nastri, Ghigo, Ferrero e Pedrale, inerente a "Introduzione ed utilizzo delle nuove tessere sanitarie"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 473, sulla quale risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

La realizzazione e la progressiva consegna della nuova tessera sanitaria, che i cittadini piemontesi stanno ricevendo congiuntamente ai cittadini delle altre regioni italiane, è stata affidata al Ministero dell'Economia e delle Finanze, dalla legge 326 del 2003.
L'articolo 50 della legge 326 prevede che il codice fiscale (riportato sulla tessera anche in codice a barre) costituisca requisito necessario per l'accesso alle prestazioni a carico del Servizio Sanitario.
L'obiettivo del progetto è il potenziamento del monitoraggio della spesa pubblica nel settore sanitario che, com'è noto, attualmente è la seconda voce del bilancio regionale. Punto centrale del monitoraggio della spesa sanitaria sarà infatti la trasmissione telematica dei dati di spesa al Ministero dell'Economia e delle Finanze, alle Aziende Sanitarie Locali e alla Regione, al fine di creare un sistema in grado di governare l'andamento della spesa.
Per il raggiungimento di tali finalità, è stato quindi previsto che il codice fiscale debba essere obbligatoriamente indicato su ogni ricetta di prescrizione di farmaci, visite ed esami specialistici, ricoveri e cure termali, per cui anche i cittadini in attesa di ricevere la card potranno ugualmente usufruire delle prestazioni sanitarie pubbliche, purché la ricetta ne riporti l'esatto numero del codice fiscale.
La tessera, che ha validità 5 anni, sostituisce inoltre (retro tessera TEAM) il modello cartaceo E111 per ottenere assistenza sanitaria all'estero, sia nei Paesi dell'Unione Europea sia in quelli che hanno stipulato accordi bilaterali con l'Italia. Questo, è in effetti, l'unico vantaggio concreto in termini sanitari; il resto è uno strumento di controllo della spesa. Utilizzabile al posto del tesserino con il codice fiscale in tutte le operazioni in cui quest'ultimo è richiesto, la card per ora non riporta né l'azienda di residenza né il medico di base, dal momento che non contiene i dati sanitari del cittadino, ma quelli anagrafici.
La scelta di affidare la regia operativa del progetto Tessera Sanitaria all'Agenzia delle Entrate è finalizzata a garantire l'allineamento dell'archivio dei codici fiscali con quello degli assistiti, obiettivo previsto a regime entro il 30 giugno 2006.
Al fine di completare la consegna della tessera sanitaria a tutti gli assistiti piemontesi entro il 30 giugno 2006, come previsto dalla legge finanziaria, le Aziende Sanitarie Locali sono state dotate di una procedura on line per la richiesta urgente della tessera.
L'utilizzo della tessera sanitaria per le finalità evidenziate dagli interpellanti costituisce obiettivo del servizio sanitario regionale e si inserisce nel più ampio progetto di integrazione informatica tra i vari soggetti operanti nel servizio medesimo (medici di base, pediatri di libera scelta, servizi territoriali e servizi ospedalieri), considerato tra gli obiettivi prioritari della riorganizzazione del sistema salute.
In questo quadro è già stata completata un'indagine su tutta la domanda e l'offerta informatica che avviene in Regione nel settore sanitario, che sarà strettamente integrata con il progetto generale di ridefinizione della rete informatica che fa capo all'Assessore Bairati.
Vengono forniti nella tabella sottostante i dati aggiornati al 10 maggio 2006 in relazione agli assistiti presenti in Banca Assistiti Regionale, alle tessere emesse, alle tessere in attesa di validazione dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, alle tessere in attesa di verifica delle ASL e, infine, alle tessere scartate. Gli assistiti presenti sono 4.429.034; le tessere emesse sono già state 4.165.096; le tessere in attesa di validazione dal Ministero dell'Economia e delle Finanze sono 11.143; le tessere in attesa di verifica delle ASL sono 146.629; le tessere scartate (doppie, decedute, emigrati) sono state 106.156.
Complessivamente, la situazione è soddisfacente e penso che entro il 30 giugno di questo anno il sistema sarà a posto, come ha stabilito l'Amministrazione centrale.



PRESIDENTE

La replica all'interrogante, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
La nostra interpellanza voleva mettere in risalto come nel nostro Paese, e la nostra Regione non fa eccezione, quando ci si indirizza verso un nuovo sistema, non sempre si è in grado o si può - a volte anche non si vuole, ma lascio ad ognuno la propria valutazione - predisporre dettagliatamente di tutti i supporti e di tutte le conversioni culturali e organizzative del nuovo sistema.
Sicuramente il nuovo sistema avrà dei vantaggi, ma avrà anche lo svantaggio che ogni passaggio sarà registrato. Sarà necessario, quindi avere particolare cura della privacy, secondo le regole e i protocolli già esistenti in campo sanitario, e prevenire chi, in modo anomalo, volesse introdursi nel sistema informativo.
Il fatto che non ci siano indicazioni in ordine alle ASL di appartenenza, potrebbe essere sintomatico del fatto che siamo ancora in una fase di passaggio, ma sarà in ogni modo il Comune territoriale a fare riferimento, quindi la conversione potrà essere automatica, naturalmente con le indicazioni del medico di base.
Ho preso nota degli impegni dell'Assessore in ordine ai tempi e alle scadenze, però è una storia che si ripete (non solo in campo sanitario): veniamo dotati di tessere magnetiche e di altri supporti che in prospettiva daranno dei vantaggi, soprattutto quello di conoscere tempestivamente l'evoluzione delle domande di prestazioni e, di conseguenza, l'evoluzione della spesa.
Sappiamo quanto sia importante, soprattutto dopo aver domandato, in sede di Commissione in questi giorni, a che punto siamo. Naturalmente ci sono dati di budget che devono ancora essere forniti dalle aziende, ma già l'andamento della domanda, da parte del singolo assistito beneficiario del servizio sanitario regionale e nazionale, è un dato molto importante.
Ovviamente, per quanto riguarda le cure all'estero, è un riscontro positivo che è già sottocontrollo.
un'interpellanza che, da una parte, voleva mettere in risalto alcune lacune di sistema e, dall'altro, richiamare l'attenzione della pubblica opinione, e se fosse necessario anche della Giunta e dell'Assessore, sulla necessità di accelerare determinati processi che noi comunque condividiamo.
Dobbiamo dare atto che il Governo - che ormai sta per passare il testimone al nuovo Governo - si era molto impegnato sulla digitalizzazione e sull'informatizzazione.
Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 528 dei Consiglieri Cotto, Cavallera, Burzi, Pichetto Fratin e Ferrero, inerente a "Campagna promozione contro l'obesità"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 528, sulla quale risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

In relazione a questa richiesta, informo che le attività in tema di prevenzione delle malattie correlate all'alimentazione e tutta l'attività di promozione di corrette abitudini alimentari, sono fortemente aumentate in questi ultimi anni. Numerosi ed importanti sono stati i progetti regionali realizzati.
Uno è "Alimentazione e Salute" (iniziato nel 1999 - concluso nel 2003).
Il progetto si è posto l'obiettivo, attraverso l'informazione e l'educazione, di modificare le scorrette abitudini alimentari. È stato realizzato con la collaborazione di alcuni medici di medicina generale della Provincia di Torino e di Asti, su un campione di popolazione piemontese, di età compresa tra 18-65 anni compiuti. I risultati sono in fase di elaborazione e di comunicazione, ma è stato un progetto che ha evidenziato come il semplice counseling abbia risultati significativi in tema di prevenzione delle malattie metaboliche, malattie cardiocircolatorie e malattie inerenti l'apparato logomotore legate a queste forme.
Un altro progetto iniziato contemporaneamente a questo nel '99 e concluso nel '2003 era "Invecchiare in salute". Era uno studio randomizzato, che evidenziava l'importanza della partecipazione a corsi di ginnastica dolce per studiare gli effetti dell'attività fisica moderata sullo stato di salute della popolazione in età avanzata che poteva, sempre con la collaborazione di questi medici, utilizzare anche consigli in tema di corretta alimentazione.
"Progetto Nutrizione Piemonte", iniziato nel '99 e concluso nel 2005 era uno studio sulla prevalenza del sovrappeso e dell'obesità in circa 5.000 adolescenti (tra gli undici e i quindici anni) delle scuole piemontesi, che ha visto coinvolti i servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione, il dipartimento universitario della sanità pubblica e l'Ufficio Scolastico Regionale. I risultati, molto positivi, sono già stati pubblicati.
Infine, "Alimentazione Movimento e Stili di Vita", che è iniziato nel 2005 e si concluderà molto presto, studio il cui obiettivo era quello di incidere sugli stili di vita degli studenti delle scuole primarie con particolare riferimento ai rapporti tra alimentazione ed attività fisica. I progetti hanno contribuito a consolidare alleanze e collaborazione tra Università di Torino, Sanità pubblica, DORS, Ufficio Scolastico Regionale e anche con le associazioni di categoria che forniscono prodotti alimentari.
Inoltre, sono state numerose le iniziative in ambito di promozione alla salute, svolte dai SIAN dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL del Piemonte e dei REPES (Referenti per l'Educazione Sanitaria), tutte documentate nelle relazioni annuali di attività che periodicamente la direzione sanità pubblica attualmente pubblica.
La Regione, sulla base dei progetti citati intende, da un lato utilizzare queste esperienze acquisite, dall'altro continuare sul filone "Sorveglianze e Prevenzione dell'obesità", che fa parte di un progetto regionale della prevenzione relativo al Piano Nazionale della Prevenzione che è scattato lo scorso anno con l'obiettivo di sviluppare azioni coordinate multidisciplinari per la prevenzione dell'obesità e la prevenzione dei comportamenti e stili di vita salutari nel territorio piemontese.
Devo dire che il tema dell'obesità e il tema del sovrappeso sono le classiche patologie da benessere, che comportano, nelle persone disattente che non utilizzano questi strumenti per difendere il proprio patrimonio di salute, statisticamente circa il doppio dei ricoveri rispetto alle persone che non hanno questi problemi. Quindi, è un'azione intensa che noi abbiamo già avviato e che intendiamo proseguire sempre sulla base delle indicazioni e della programmazione nazionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Sono soddisfatta della risposta dell'Assessore, che so essere molto attento a queste problematiche. Mi fa piacere che intende utilizzare le esperienze acquisite e che voglia continuare - cosa molto importante - con delle azioni coordinate di prevenzione.
Io direi di fare anche un passo avanti per quanto riguarda l'alimentazione negli ospedali e nelle case di riposo, perché chi è ricoverato in quelle strutture possa mangiare bene e con gusto e non, come spesso è accaduto, mangiare, come si dice, da ospedale o da ammalato. È un argomento che richiama il discorso delle azioni coordinate con l'Assessorato all'agricoltura, il cui obiettivo è fare apprezzare i nostri prodotti piemontesi. Grazie.


Argomento:

Risposta scritta a interrogazioni e interpellanze

Argomento: Commercio al dettaglio

Interpellanza n. 460 dei Consiglieri Cotto, Ferrero e Pichetto inerente a "Disciplinari dei requisiti dei pubblici esercizi" (L'Assessore Valpreda concorda risposta scritta con gli interpellanti)

Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Interrogazione n. 482 del Consigliere Cirio inerente a "Problematica mufloni a Murazzano" (L'Assessore Taricco concorda risposta scritta con gli interroganti)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interpellanza n. 460 e all'interrogazione n. 482.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare Salerni


PRESIDENTE

Colgo l'occasione a nome di tutti i Consiglieri per salutare gli alunni della scuola elementare Salerni di Lombriasco che sono in visita presso il Consiglio regionale.
Benvenuti. Stiamo iniziando una seduta di Consiglio regionale, e siamo nella prima fase, quella in cui i Consiglieri rivolgono domande agli Assessori e gli Assessori rispondono.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione n. 649 del Consigliere Cavallera inerente a "Installazione nel Comune di Acqui Terme di antenna per telefonia mobile" interrogazione n. 651 del Consigliere Rossi inerente a "Impianto per telefonia mobile e telecomunicazione sito ad Acqui Terme"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 649, cui risponde l'Assessore De Ruggiero



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Sono due le interrogazioni che hanno lo stesso oggetto.



PRESIDENTE

vero, mi correggo, l'Assessore risponde parallelamente anche all'interrogazione n. 651 del Consigliere Oreste Rossi sullo stesso tema.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

La legislazione nazionale affida delle competenze alla Regione, alle Province e ai Comuni, spiegando molto bene le diverse finalità secondo le varie caratteristiche degli enti locali.
Il primo passo è il decreto legislativo n. 259 del 2003, il cosiddetto Testo unico delle comunicazioni, recepito anche da una legge regionale del 2004, affida con l'articolo 7 esclusivamente al Comune lo svolgimento del procedimento amministrativo di valutazione della domanda di autorizzazione all'installazione degli impianti di telefonia mobile, che si può concludere con il rilascio dell'autorizzazione nell'ambito più generale dei criteri per la localizzazione degli impianti stessi.
L'ultimo atto è quello dei criteri stessi con delle linee guida, con la delibera della Giunta regionale del 5 settembre.
Nell'ambito di tale procedimento si inserisce il parere dell'ARPA sulle emissioni di campo elettrico e magnetico che, sempre a norma della legislazione nazionale e regionale, attesta che i loro valori siano al di sotto di limiti imposti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'8 luglio 2003, volti ad assicurare la tutela della popolazione dal punto di vista sanitario.
In un quadro normativo così configurato, né legislazione nazionale n la legge regionale attribuisce alla Regione o alle Province il potere di intervenire in detto procedimento amministrativo, garantendo che l'Ente locale compia le dovute considerazioni, anche urbanistiche e di opportunità, in completa autonomia (articolo 87 del decreto legislativo 259/2003 e articolo 7, comma 1, lettera d) della legge regionale 19/2004).
In tal senso la legge regionale, né tanto meno la legislazione nazionale, contempla un potere di replica dell'autorizzazione concessa dal Comune, prevedendo, in capo alle Province, esclusivamente il potere sostitutivo nei confronti dei Comuni in caso di inerzia nel rilascio delle autorizzazioni o nell'emanazione di provvedimenti di diffida a seguito di violazioni di legge, articolo 6, comma 1, lettera e), oppure l'esercizio delle funzioni di controllo e verifica sulla corretta applicazione delle linee guida regionali in merito ai criteri per la localizzazione degli impianti, articolo 6, comma 1, lettera d).
In merito a tali criteri, si ricorda che le linee guida citate prevedono, anche in accordo con la legislazione nazionale e l'orientamento della giurisprudenza prevalente, il possibile divieto di installazione di impianti esclusivamente in corrispondenza delle aree sensibili, definite come "singoli edifici dedicati totalmente o in parte alla tutela della salute (ad esempio ospedali, case di cura, cliniche), singoli edifici scolastici, singoli edifici o aree attrezzate dedicati totalmente o in parte alla popolazione infantile (ad esempio parchi gioco, baby parking orfanotrofi e strutture similari), residenze per anziani e pertinenze relative a tutte le tipologie citate (ad esempio terrazzi, balconi cortili, giardini, compresi i lastrici solari)", così come riportato al punto 2.1, primo comma, e al punto 3.2, primo comma, della "Direttiva tecnica in materia di localizzazione degli impianti radioelettrici, spese per attività istruttorie e di controllo, redazione del regolamento comunale, programmi localizzativi, procedure per il rilascio delle autorizzazioni e del parere tecnico" di cui alla delibera della Giunta regionale n. 16-757 del 5 settembre 2005.
Nel caso particolare oggetto delle interrogazioni, l'impianto sito in via San Defendente angolo via Fleming di Acqui Terme risulta essere di proprietà del gestore Vodafone.
Su tale impianto è stata condotta, da parte dell'ARPA, una valutazione teorica dell'inquinamento ambientale da campi elettromagnetici prodotto congiuntamente da tutte le celle dell'impianto in oggetto, 3 celle GSM di potenza pari a 21 W (Watt) ciascuna e 3 celle UMTS di potenza 15 W ciascuna. È stato valutato anche il contributo dell'impianto TIM di via Carlo Marx n. 7, posto a circa 250 m. dall'impianto in oggetto, già in possesso di parere favorevole.
Dalla valutazione teorica effettuata in laboratorio è emerso che i valori di campo elettrico nelle zone residenziali sono sempre ampiamente inferiori al valore di attenzione (6 volt/metro) fissato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, precedentemente citato, "in corrispondenza di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore" e al limite di 20 volt/metro da applicarsi nelle zone comunque accessibili.
In base a tale valutazione, l'ARPA ha rilasciato parere favorevole in data 25/08/2005.
La stessa ARPA ha comunicato per le vie brevi agli uffici regionali della Direzione tutela e risanamento ambientale, essendo in fase di redazione una relazione apposita, che dal 6 dicembre 2005 al 19 gennaio 2006 è stata posizionata una centralina per il monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici a radiofrequenza presso il cortile della Scuola Elementare San Defendente. La scuola si trova a circa 200 metri dall'impianto Vodafone e a circa 200 metri dall'impianto TIM.
Le campagne di misura in continua già concluse hanno indicato livelli sempre ampiamente inferiori al valore di attenzione di 6 volt/metro e in particolare inferiori alla sensibilità dello strumento utilizzato (0,5 volt/metro).
Gli esiti di tutte le verifiche saranno riportati nella relazione che verrà redatta a conclusione della campagna di monitoraggio presso il Comune di Acqui Terme e che sarà inviata al Sindaco.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Due considerazioni: una di apprezzamento della risposta per la completezza delle informazioni e l'altra di preoccupazione di carattere generale, che va al di là della singola questione.
Nel caso particolare, vi è senz'altro il rispetto dei parametri di campo elettrico e di campo magnetico anche perché adesso le antenne vengono alzate di molto, per cui ci sono dei pali che raggiungono delle altezze maggiori che non in precedenza. Tuttavia, proprio questo crea il problema perché nel momento in cui si devono collocare dei sostegni molto alti (si tratta di pali di lamiera o di altra conformazione, a volte anche a traliccio), ovviamente questi hanno un impatto visivo, un impatto paesaggistico molto rilevante.
E allora ecco che le reazioni sono di due tipi: da un lato, la preoccupazione per quanto riguarda il campo elettrico e il campo magnetico però ci sono le rilevazioni ARPA e proprio l'innalzamento in qualche modo allontana la sorgente emissiva rispetto a quelli che sono gli ambienti di vita o gli ambienti di lavoro; invece, dal punto di vista paesaggistico, in questo caso nella regione San Defendente il palo veramente era stato collocato in una posizione assolutamente non idonea.
Di conseguenza, si richiama anche una maggiore vigilanza da parte dei Comuni sotto questo profilo, perché indubbiamente per collocare questi pali vi è sempre un'autorizzazione, magari anche semplicemente del tecnico comunale, però vi è una vigilanza da parte degli Amministratori sopra gli uffici. In questo, come in altri casi, vi è stata una retromarcia dell'Amministrazione comunale in ordine ad autorizzazioni preventive perché vi è stata una sollevazione da parte dei cittadini, al fine di trovare una soluzione più idonea da un punto di vista complessivo.
Allora io dico: perché non avere un approccio di valutazione più complessiva sia degli aspetti elettromagnetici sia degli aspetti che in qualche modo riguardano anche quello che è l'impatto sociale dell'infrastruttura? Oltretutto qui si potrebbe anche fare qualche considerazione un po' malevola, nel senso che San Defendente è un quartiere un po' più di edilizia popolare e credo che, se avessero fatto una domanda di collocazione di un'antenna magari nelle zone più residenziali anche della stessa città di Acqui, maliziosamente si potrebbe pensare che magari qualcuno sarebbe stato più attento. Comunque, qui c'è stata una forte reazione da parte del quartiere che ha provocato poi un ripensamento e una collocazione migliore.
Queste sono un po' le considerazioni che io ho raccolto sul territorio e naturalmente prendo atto e do atto che, da un punto di vista tecnico, gli organismi ARPA o non ARPA fanno il loro mestiere, però è poi l'occhio finale dell'Amministratore che, col suo impegno, deve assicurare che le autorizzazioni vengano date tenendo conto di tutti quelli che sono i fattori in gioco, che non sono solo fattori tecnici, ma sono fattori paesaggistici e fattori anche di accettazione da parte dei cittadini di queste infrastrutture di cui comunque vi è assolutamente bisogno.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 167 "Dimissioni del sig. Stefano Allasia dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione con il signor Gianfranco Novero" (articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108) (divenuta DCR 67-16217).


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g., inerente a "Surrogazione dei Consiglieri regionali dimissionari a seguito di elezione al Parlamento (articolo 16 legge 17 febbraio 1968, n. 108)".
Iniziamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 167 "Dimissioni del signor Stefano Allasia dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione con il signor Gianfranco Novero (articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108)" (divenuta DCR 67-16217).
Do lettura della lettera di dimissioni del Consigliere Stefano Allasia pervenutami in data 8 maggio 2006 e indirizzata al sottoscritto: "Con la presente rassegno le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale, in seguito alla mia elezione alla Camera dei Deputati. Con l'occasione formulo a lei e a tutti i colleghi del Consiglio regionale i migliori auguri per il lavoro che ancora vi attende. Cordialmente, Stefano Allasia".
La parola al Consigliere Dutto, in qualità di Presidente della Giunta per le Elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità.



DUTTO Claudio

Il 15 maggio 2006 si è riunita la Giunta per le elezioni le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità, ha preso nota che in data 12 maggio il Presidente del Consiglio ha trasmesso alla Giunta delle elezioni la lettera di dimissioni del Consigliere Allasia del 9 maggio 2006. Occorre pertanto procedere alla surroga del Consigliere.
Sulla base dell'articolo 16 della legge n. 108/68: "Il seggio che rimanga vacante per qualsiasi causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che, nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l'ultimo eletto".
Pertanto, al Consigliere Stefano Allasia subentra sulla base dei verbali dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale presso il Tribunale di Torino, nella lista avente il contrassegno Lega Nord il Signor Gianfranco Novero.
La Giunta per le Elezioni, all'unanimità, propone al Consiglio regionale la surroga del Consigliere Stefano Allasia con il Signor Gianfranco Novero.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta unanime della Giunta al Consiglio regionale, così come definita nel sopraccitato estratto di verbale, di procedere alla "surroga del Consigliere Stefano Allasia con il signor Gianfranco Novero".



(Il Consiglio, unanime, prende atto)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di prendere atto che al Consigliere Stefano Allasia (eletto nella quota proporzionale nella circoscrizione di Torino, nella lista avente il contrassegno Lega Nord) subentra, ai sensi dell'articolo 16 della legge n. 108 del 1968, il signor Gianfranco Novero, che nella stessa lista e circoscrizione segue l'ultimo eletto, al quale va pertanto attribuito il seggio resosi vacante.
L'esito della votazione è il seguente: Presenti e votanti 36 Consiglieri Hanno risposto SÌ 36 Consiglieri Il Consiglio approva.
Proclamo eletto Consigliere il signor Gianfranco Novero e lo invito a prendere posto in Aula qualora si trovi nelle vicinanze.



(Il Consigliere neo eletto Gianfranco Novero prende posto tra i banchi del Consiglio)



PRESIDENTE

Colgo l'occasione per esprimere all'indirizzo dell'Onorevole Stefano Allasia i nostri migliori auguri per un proficuo lavoro in Parlamento anche a tutela degli interessi e in rappresentanza del Piemonte e delle esigenze del mondo piemontese e lo ringrazio per il lavoro svolto.
Porgo al Consigliere Novero i migliori auguri per i quattro anni di lavoro che lo attendono insieme con noi. Benvenuto a nome di tutti i Consiglieri regionali in Aula.
Preannuncio anche che, per quanto attiene alla convalida dell'elezione del neo eletto Consigliere, l'articolo 17 della legge n. 108 del 1968 prevede che "al Consiglio regionale è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti, secondo le norme stabilite dal suo Regolamento interno". A tal fine, l'articolo 16 del nostro Regolamento stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta per le elezioni, la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei provvedimenti conseguenti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Proposta di deliberazione n. 167 "Dimissioni del signor Enrico Costa dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione con il signor Pietro Francesco Toselli (articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108)" (divenuta DCR 68-16220)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della successiva proposta di deliberazione n. 167 inerente a "Dimissioni del signor Enrico Costa dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione con il signor Pietro Francesco Toselli (articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108)" (divenuta DCR 68-16220) Do lettura della lettera di dimissioni del Consigliere Enrico Costa pervenutami in data 15 maggio 2006 e indirizzata al sottoscritto: "Il sottoscritto Enrico Costa dichiara con la presente di rassegnare le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere regionale del Piemonte, in quanto risulta essere stato eletto alla Camera dei Deputati per la XV Legislatura.
Distinti saluti, Enrico Costa".
La parola al Consigliere Dutto, in qualità di Presidente della Giunta per le Elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità.



DUTTO Claudio

Il 15 maggio 2006 è pervenuta alla Giunta per le elezioni le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità anche la lettera del Presidente del Consiglio che trasmetteva le dimissioni del Consigliere Enrico Costa. Occorre pertanto procedere alla surroga.
Il Consigliere Costa era stato eletto nella quota proporzionale e nella lista Forza Italia nella circoscrizione di Cuneo.
Dal verbale dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale presso il Tribunale di Cuneo, nella lista avente il contrassegno Forza Italia, all'ultimo eletto, segue immediatamente il Signor Pietro Francesco Toselli. Occorre quindi proporre al Consiglio regionale di procedere alla surroga.
La Giunta per le elezioni, all'unanimità, propone al Consiglio regionale la surroga del Consigliere Enrico Costa con il Signor Pietro Francesco Toselli.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di accomodarsi in Aula.
Indìco la votazione palese sulla proposta di presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Enrico Costa.



(Il Consiglio, unanime, prende atto)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di prendere atto che al Consigliere Enrico Costa (eletto nella quota proporzionale nella circoscrizione di Cuneo, nella lista avente il contrassegno Forza Italia) subentra, ai sensi dell'articolo 16 della legge n. 108 del 1968, il signor Pietro Francesco Toselli, che nella stessa lista e circoscrizione segue l'ultimo eletto, al quale va pertanto attribuito il seggio resosi vacante.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 Consiglieri hanno risposto SÌ 42 Consiglieri Il Consiglio approva.
Proclamo eletto Consigliere il Signor Pietro Francesco Toselli e lo invito a prendere posto in Aula.



(Il Consigliere neo eletto Pietro Francesco Toselli prende posto tra i banchi del Consiglio)



PRESIDENTE

Per quanto attiene alla convalida dell'elezione del neo eletto Consigliere Pietro Francesco Toselli, l'articolo 17 della legge n. 108 del 1968 prevede che "al Consiglio regionale è riservata la convalida dell'elezione dei propri componenti, secondo le norme stabilite dal suo Regolamento interno". A tal fine, l'articolo 16 del Regolamento stabilisce che l'esame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta, la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale l'adozione dei provvedimenti conseguenti.
Colgo l'occasione per salutare e ringraziare il Consigliere Enrico Costa, Vicepresidente del Consiglio regionale, per il lavoro svolto, per la fattiva collaborazione e per il prezioso aiuto dato alla guida dei lavori del Consiglio regionale in seno all'Ufficio di Presidenza.
Porgo al collega Costa i migliori auguri per l'espletamento della sua attività parlamentare, certo che opererà soprattutto nell'interesse del Piemonte, in stretta continuità con il Consiglio regionale.
Rivolgo un caloroso saluto al Consigliere neo eletto, Francesco Toselli. È un ritorno all'interno di quest'aula, dove aveva già svolto incarichi importanti, nella certezza che saprà portare il suo prezioso contributo.
A nome di tutti i Consiglieri regionali, le porgo i migliori auguri di buon lavoro.



TOSELLI Pietro Francesco

Grazie, Presidente.


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Proposta di deliberazione n. 46 "Riconoscimento a presidio della Casa di Cura 'Ospedale Cottolengo' ai sensi dell'articolo 43, comma 2 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 46, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

La richiesta di riconoscimento a presidio della Casa di Cura 'Ospedale Cottolengo' è legata alla necessità di riconoscere l'attività di questo Ospedale che, attraverso questa proposta, potrebbe farsi maggiormente carico dei bisogni reali di tutto il territorio di riferimento, con una serie di indicazioni precise, come l'ampliamento delle attività di Ortopedia, Urologia e Chirurgia generale, che rappresentano degli autentici punti critici per la formazione di liste d'attesa.
La riduzione dei posti letto per acuti...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, si sta illustrando una proposta di deliberazione estremamente importante.
Prego l'Aula di fare silenzio, per consentire all'Assessore Valpreda di procedere.



VALPREDA Mario, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

Da un lato, l'ampliamento di queste attività - Ortopedia, Urologia e Chirurgia Generale - consentirebbe di far fronte, in aree critiche, al nostro problema delle liste d'attesa. Dall'altro lato, la riduzione dei posti letto per acuti e l'ampliamento dell'offerta per la riabilitazione (recupero e rieducazione funzionale) è perfettamente in linea con lo spostamento del baricentro della sanità pubblica, che da anni sta ruotando dalle acuzie alle post acuzie.
La riconduzione del numero dei posti letto, in relazione alle specifiche della convenzione che sarà sottoscritta, non porterà ad un aumento dell'attuale dotazione, ma la ridimensionerà unicamente in base alle esigenze della domanda.
Ho fatto personalmente un sopralluogo in quest'Ospedale e ne conosco bene le problematiche.
Sottolineo il significato, il valore sociale e morale rappresentati da questa istituzione, per cui ritengo che questa delibera di riconoscimento a presidio di Azienda Sanitaria Locale (afferente all'ASL n. 4) sia un importante contributo che l'istituzione regionale possa dare all'offerta di assistenza, divenuta ormai indispensabile per garantire a tutti i cittadini le risposte adeguate ai loro bisogni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valpreda.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida: ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente, voteremo favorevolmente a questo provvedimento, per le motivazioni richiamate poc'anzi dall'Assessore Valpreda, volte ad inserire questa struttura all'interno del Sistema Sanitario piemontese, con finalità di riduzione, di miglioramento delle prestazioni e dei servizi offerti ai cittadini.
Crediamo che tale provvedimento si configuri, altresì, come un riconoscimento alla storia di questa istituzione. Quando è nato il Cottolengo, gli ospedali pubblici non esistevano: era in quella struttura quindi, che venivano accolti gli ammalati e, soprattutto, i poveri.
doveroso il riconoscimento anche alla storia dei Santi sociali del Piemonte, del pauperismo che è nato e si è sviluppato in questa Regione soprattutto a Torino.
Oggi, non approviamo soltanto un atto amministrativo, ma anche un atto politico decisamente importante, perché inseriamo l'Ospedale Cottolengo all'interno delle Strutture Sanitarie pubbliche. Con questo provvedimento l'osmosi tra pubblico e privato raggiunge il suo livello più alto. Come ben sapete, questo non è un privato come gli altri, perché ha sempre svolto un interesse totalmente pubblico.
Il fatto di aver lavorato insieme in Commissione e di trovarsi in questa sede a discutere e ad approvare questo provvedimento, ritengo che sia un segno importante: "Deo gratias per questa delibera", direbbero i sostenitori del Cottolengo.
doveroso, quindi, il ringraziamento all'Assessore, alla Giunta e ai colleghi di Commissione, sia di maggioranza che di minoranza, che hanno voluto aderire alla proposta.
Come sapete, il fondatore del Cottolengo è nato a Bra ed è morto a Chieri. Anche in questo particolare si riscontra un'osmosi: è nato in Provincia di Cuneo ed è morto in provincia di Torino.
Tutta l'attività del Cottolengo rappresenta quasi un'istituzione di carattere mondiale.
Per anni si è parlato poco del Santo fondatore del Cottolengo, rispetto ad altri Santi e Beati della Chiesa. Oggi, in un momento in cui la nostra società appare ancora più materialista, e i poveri e gli emarginati sono sempre più dimenticati, è necessario, con questo atto, ricordare anche ai più giovani che cos'è il Cottolengo. Varrebbe la pena che i giovani visitassero la struttura: una visita di istruzione aprirebbe gli occhi su un mondo celato, quasi nascosto, ma che, tutto sommato, ci riguarda da vicino. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Anche noi voteremo a favore di questo provvedimento.
Mi fa piacere constatare che questo provvedimento richiama anche il Piano Sanitario Regionale del triennio 1997-1999. Molte volte, infatti sentiamo dire che la Giunta Ghigo non ha mai approvato il Piano Sanitario Regionale: come vedete, nel triennio 1997-1999 il Piano Sanitario c'era (le note vicende le conoscete).
importante questo riconoscimento all'opera che il Cottolengo svolge in tutta la Regione.
Come l'Assessore, anche la sottoscritta ha avuto modo di fare diversi sopralluoghi e di constatare la meritoria attività.
Ricordo, per quanto riguarda la legge n. 1 sull'assistenza, che questo Consiglio, all'unanimità, aveva considerato il Cottolengo come, per quanto riguarda l'assistenza. Non ci interessava che dovesse rispettare le regole secondo cui le finestre avrebbero dovuto essere più larghe di due centimetri, ma ci interessava veramente capire le modalità dell'accoglienza e del trattamento verso gli ospiti. La storia è nota, varrebbe veramente la pena, come ricordava il collega Guida, visitare il Cottolengo.
Approfitto per chiedere al Presidente della Commissione sanità di programmare una visita al Cottolengo, oppure, rivolgendomi al Presidente del Consiglio, di indire, una tantum, una seduta di Consiglio regionale presso il Cottolengo. In passato è successo: ricordo che la Giunta si riunì al Sermig.
Tutto questo servirebbe per dare visibilità a quello che tante volte è invisibile in questa città e in Piemonte. Tante volte è invisibile il patrimonio di solidarietà che abbiamo ereditato. Venivano ricordati i Santi sociali: noi dobbiamo inserire, accanto ad essi, anche tutti i volontari laici e cattolici che hanno provveduto a lasciarci in eredità questo patrimonio di solidarietà che noi non dobbiamo sciupare, ma reinvestire.
La mia proposta, Presidente del Consiglio e Presidente della Commissione, è veramente seria: diamo visibilità a quanto il Cottolengo fa per noi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In sede di Commissione consiliare, il nostro Gruppo aveva indicato una via possibile, che era quella della discussione del Piano Socio Sanitario per la trasformazione del Cottolengo in presidio ospedaliero (tra l'altro essendo torinese, mi sono ben note le finalità e l'utilità sociale del Cottolengo).
in corso una valutazione in merito alle procedure che tendenzialmente, si seguono soprattutto se si sta discutendo di un Piano Socio Sanitario. Essendo arrivati in Aula, non possiamo che esprimere il nostro parere favorevole per questa trasformazione. Questa, come altre attività, pur non appartenendo formalmente alla sanità pubblica, in realtà rappresenta un valore per la nostra città, da un punto di vista non solo sociale ma di assistenza e sanità, di altissimo livello.
Ci auguriamo che da ciò si possa trarre uno spunto per considerazioni in merito al Piano Socio Sanitario, dove non si bada a chi eroga servizi ma alla qualità dei servizi erogati.
Per questo motivo, il Gruppo di Alleanza Nazionale voterà a favore.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

A volte, alle dichiarazioni dovrebbero corrispondere anche le nostre attività e i fatti. È nota a tutti la benemerita attività del Cottolengo sviluppatasi nel tempo attorno alla figura del Santo benefattore (peraltro nato nella città del mio collega Guida, che giustamente rivendica questo onore per la città di Bra e per la provincia di Cuneo). Il riconoscimento di quanto è stato fatto sarà sicuramente utile, in futuro, per garantire al Cottolengo, divenuto Casa di Cura Ospedale Cottolengo, l'opportunità di avere la certezza della definizione dei budget preventivi e la possibilità di operare ancora meglio, una volta inserito nel sistema sanitario regionale.
Vorrei solo ricordare che questo provvedimento, coerente con il Piano Sanitario in vigore, è stato assegnato alla IV Commissione il 25 ottobre 2005. Siamo riusciti a portarlo in discussione entro fine gennaio e il parere si è concretizzato entro aprile. Segnalerei che siamo tutti accomunati dalla soddisfazione di essere giunti al completamento di questo percorso.
sicuramente positivo che questo provvedimento venga adottato. Non c'è stata discussione sull'attività svolta o sul provvedimento stesso in Commissione, però il collegare tutto sempre alla discussione in corso sul Piano Socio Sanitario ha fatto tardare di alcuni mesi la possibilità di esprimerci in Consiglio.
Mi auguro che l'approvazione del provvedimento, che oggi sicuramente sarà unanime, dia al Cottolengo i benefici auspicati, dal punto di vista della programmazione economica e dell'operatività che i responsabili del Cottolengo stesso si attendono. Inoltre, il provvedimento rappresenta un segnale di come si potrebbe, da parte nostra, riuscire ad incidere maggiormente sui problemi reali. Tuttavia, meglio sarebbe se ci attenessimo il più possibile alla sostanza di quello che andiamo a definire, senza necessariamente aprire ogni volta, attorno al singolo provvedimento, una discussione che tende, per quanto attiene il Piano Socio Sanitario, ad estendersi all'infinito, come i cerchi causati da un sasso lanciato nell'acqua.
Mi auguro che questa approvazione dia quel risultato concreto che, su argomenti come questi, possa essere in futuro un punto di riferimento per procedere più rapidamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Siamo favorevoli a questo provvedimento della Giunta.
Pensiamo sia corretto il riconoscimento ad una struttura seria che ha svolto e svolge un lavoro importante nel territorio in cui è inserito e che, soprattutto, si appresta a dare un contributo per il superamento di uno dei più importanti problemi della sanità regionale: le liste d'attesa.
Come tutti sanno, l'ortopedia e l'urologia sono due branche rispetto alle quali, per quanto riguarda gli interventi chirurgici, vi sono lunghe liste d'attesa.
corretto che il Cottolengo s'inserisca in una rete regionale che riconosca il lavoro svolto sino a questo momento. Oggi, il Cottolengo diventa presidio; ma questo deve far riflettere rispetto alle strutture accreditate e al rapporto tra pubblico e privato della nostra Regione. Noi crediamo che sia possibile una rete pubblica o privata, in cui il privato però non fa quello che vuole, ma quello che serve alla collettività. Si tratta di verificare bene l'appropriatezza delle prestazioni realizzate dalla sanità privata. In una rete pubblica o privata, il servizio dei cittadini è quello che ci auspichiamo possa realizzarsi nei prossimi anni in cui, naturalmente, il pubblico deve fare come si deve la sua parte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Anche per il nostro Gruppo, una dichiarazione di voto favorevole per questo provvedimento.
Credo che questa mattina sia stato citato più volte il lascito e il retaggio di una certa cultura del passato, che ha prodotto risultati persistenti anche oggi. Credo che su questa cultura del passato, di una Torino che non c'è più, della Torino dei Santi sociali, occorrerebbe riflettere più a lungo. Credo che questa Torino che non c'è più abbia saputo, negli anni passati, costruire complessivamente, attraverso il coinvolgimento di diverse culture, una certa idea di città che appunto non c'è più. Tuttavia, sul territorio vi sono diverse difficoltà, in modo particolare, dal punto di vista della coesione sociale. Ma questo, appunto va lasciato alla riflessione di tutto il Consiglio.
Voglio semplicemente insistere su un passaggio che anche l'Assessore Valpreda ha sottolineato, al di là del lascito positivo di questa struttura. Credo che l'approccio portato avanti dall'Assessore e da tutta la Giunta, abbia consentito che l'attività di questa struttura sia programmata e implementata a seconda dei bisogni territoriali. Questo lo voglio sottolineare perché siamo in un periodo, per certi versi anche molto interessante se pur difficile, che è quello della programmazione sanitaria.
Qui si è scelto, in qualche modo, di provare a implementare questa struttura immettendo i servizi che questa struttura svolge sul territorio connettendoli ai bisogni, facendo così un'operazione molto chiara di programmazione. Credo che questo vada molto valorizzato.
Stamattina, al di là di questo provvedimento, si è parlato anche di integrazione pubblico-privato. In particolare, sulla partita dell'integrazione pubblico-privato, vanno fatte molte riflessioni in più.
Credo che questa Giunta e questo Assessore abbiano cominciato da tempo a riflettere e penso che il provvedimento che riguarda le tariffe rispetto alle strutture private sia stato preso con cognizione di causa. Si tratta di un provvedimento molto importante. Credo che il privato, in questa Regione, così come in tutte le altre Regioni, abbia una funzione surrogatoria e che questa funzione surrogatoria non vada mai dimenticata da qui in avanti. Ci sarà molto da discutere e ci saranno altri tempi che riguardano questa partita degli accreditamenti delle convenzioni.
Se è giusto programmare, bisogna che anche il settore privato entri totalmente dentro questa logica e che non si assista più, come si è assistito negli anni scorsi, ad un privato molto aggressivo che aveva anche da parte della Giunta regionale dell'epoca, un occhio di riguardo.
Questo non è più possibile. Il privato, lo ribadisco, deve avere una funzione surrogatoria, complementare e, quindi, l'integrazione pubblico privato va rimessa su binari differenti.
Il caso che invece stiamo discutendo oggi è diverso. Credo che in questo caso la programmazione sia stata fatta bene. Per questo motivo ribadisco il nostro voto favorevole al provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Dicono che iniziare bene un'attività sia di buon auspicio. Io nonostante la mia non più tenera età, sono sempre un ottimista.
Nel '99, quando mi insediai al Palazzo Cisterna avevo auspicato con la Presidente Bresso, pur essendo della minoranza, che la maggior parte dei provvedimenti approvati fossero a favore della nostra gente.
Inizio la mia attività di Consigliere, oggi, con un provvedimento che sono ben lieto di approvare. Mi pare che siamo tutti d'accordo. Non mi illudo troppo, però speriamo in bene. Ci auguriamo di andare avanti su provvedimenti che interessino tutti.
Chiedo scusa ai colleghi, ma userò spesso il termine "nostra gente" o " mio territorio". Non sono dei possessivi perché "mio" o "nostro" può essere un possessivo, ma può anche significare un'appartenenza. Io li uso sempre nel significato di appartenenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Anch'io intervengo per sottolineare il voto favorevole del mio Gruppo e per fare un breve commento. Si è parlato di solidarietà e io credo che tutti sappiano che cosa hanno rappresentato l'istituto del Cottolengo e le case di cura nella nostra città e nella nostra Regione. Voglio però, da laico, sottolineare un punto a cui tengo molto. Credo che, in senso laico noi dobbiamo sempre riuscire a distinguere l'aiuto caritatevole da un'importante, seria, vera ed efficace politica sociale.
Il nostro compito nelle istituzioni è quello di lavorare per difendere lo stato sociale e devo dire che, purtroppo, vedo delle derive verso politiche neoliberiste che mi preoccupano, perché le scelte neoliberiste sono quelle che rendono difficili le politiche sociali, quindi, in questo senso facciamo delle scelte in contraddizione tra di loro. In questo senso come è stato sottolineato da qualcuno che mi ha preceduto, sarebbe importante che il futuro Piano sanitario tenesse ben presente la distinzione necessaria nel rapporto tra pubblico e privato nella gestione della sanità, perché il nostro obiettivo deve essere quello di proporre una politica sociale che sappia andare incontro alle esigenze variegate di questa società e, soprattutto, delle categorie più deboli.
Devo dire che approvo e apprezzo l'impostazione che è stata data alla proposta di deliberazione. Vi è una chiara indicazione di indirizzi, che mi sembra un punto fondamentale per inserire la struttura all'interno di un progetto complessivo della sanità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Esprimo, anche a nome dello SDI, un apprezzamento e un voto favorevole per un provvedimento che costituisce un riconoscimento ad una struttura nata da un impegno nel sociale, e che ha fulgidi esempi nel Cottolengo e su un piano diverso, anche in quei santi sociali tra cui Don Bosco è figura eminente. L'impegno del volontariato ha portato alla creazione di una struttura che viene oggi inserita nella rete ospedaliera regionale grazie alle caratteristiche tecnico-specialistiche che questa, nel frattempo, ha saputo esprimere, offrendo un contributo importante per dare risposte significative alle esigenze di salute in Piemonte.
In questo contesto vedo un percorso che porta al riconoscimento formale di un impegno nel sociale e nel volontariato ancora presente nella realtà torinese e piemontese, di grande ausilio ed aiuto anche alle risposte pubbliche che i cittadini si attendono.
Per quanto riguarda più strettamente le questioni di rapporto tra pubblico e privato, condivido appieno le considerazioni che il Consigliere Boeti ha espresso in materia. Quindi riconfermo il voto favore del Gruppo SDI al provvedimento.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento,indìco la votazione palese sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Prego di inserire a verbale la dichiarazione del Consigliere Toselli.
Prego, Consigliere.



TOSELLI Francesco

Affinché resti a verbale, voglio dichiarare il voto favorevole alla proposta di deliberazione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli, che non ha potuto votare mediante procedura elettronica dichiara il proprio voto favorevole al provvedimento affinché risulti a verbale.
Il Consiglio approva.


Argomento: Comuni

Esame disegno di legge n. 260 "Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2004, n. 3 (Incentivazione dell'esercizio associato di funzione e servizi comunali. Prime disposizioni)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare il disegno di legge n. 260, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Bizjak.



BIZJAK Alessandro, relatore

Cercherò di fare una sintesi della relazione allegata al provvedimento che abbiamo in discussione, sottolineando i punti più salienti. C'è già stata una discussione in Commissione ed è stato accolto un emendamento presentato dai Consiglieri di minoranza.
Il disegno di legge n. 260 propone di modificare la legge regionale 23 febbraio 2004, n. 3 al fine di consentire alla Regione Piemonte di accedere alla cosiddetta "regionalizzazione dei fondi statali per l'associazionismo comunale", ai sensi dell'Intesa siglata il 28 luglio 2005 in sede di Conferenza Unificata tra il Governo, le Regioni, le Province Autonome e gli Enti Locali.
Detta Intesa si richiama a sua volta al parere reso dal Consiglio di Stato il 30 agosto 2004 che ha sottolineato la competenza regionale a adottare regolamenti nelle materie rispetto alle quali lo Stato sia privo di competenza legislativa esclusiva, tra le quali rientra la definizione dei criteri per il riparto e la distribuzione dei fondi statali a Unioni di Comuni, Comunità montane e fusione di Comuni, e che ha portato alla stipula dell'intesa stessa, la quale definisce i criteri fondamentali e i requisiti necessari alle Regioni per accedere al riparto delle risorse statali. La vigente legge regionale n. 3/2004 rispecchia fondamentalmente i principi ispiratori dell'Intesa, tuttavia deve essere adeguata con opportune modificazioni perché risulti pienamente conforme agli impegni presi in sede di Conferenza.
Le modifiche apportate sono le seguenti.
All'articolo 1, comma, 2 della legge regionale, è disposta una deroga al divieto di finanziamento alle Unioni di cui facciano parte comuni già componenti di Comunità montane, limitatamente a quelle che lo Stato ha finanziato per l'anno 2005, (di cui in Piemonte esiste un unico caso quello dell'Unione Val Pitta), affinché non si verifichino situazioni di svantaggio per le forme associative finanziate nel passaggio dal regime erariale di finanziamento a quello regionale.
In accoglimento di un emendamento presentato dai Consiglieri di minoranza in sede di esame in Commissione, all'articolo 1, comma 1, della legge regionale 3/2004, tra i destinatari degli incentivi finanziari erogati dalla Regione per la gestione associata di funzioni e servizi comunali sono state esplicitamente previste "le Unioni-Comunità collinari".
Ciò nell'intento di dare a queste ultime una maggiore rilevanza politica essendo spesso "dimenticate", nonostante le Comunità collinari siano disciplinate da specifica legge regionale.
All'articolo 1, comma 4, del disegno di legge n. 260, sempre in linea con le indicazioni emerse dalle Intese in precedenza richiamate, si prevede che i destinatari degli incentivi finanziari, le entità e le modalità di concessione degli stessi siano definiti tenuto conto: del numero, della tipologia di funzione e di servizi da gestire in forma associata, nonch della popolazione, in modo tale da favorire l'associazionismo dei Comuni di minore dimensione demografica.
All'articolo 2, comma 1, si precisa che gli incentivi finanziari sono concessi annualmente, entro l'anno finanziario di riferimento. Gli incentivi destinati alle Unioni di Comuni e alle Comunità Montane non hanno limiti temporali di durata. Invece è conservato il limite di dieci anni per i contributi alle fusioni di Comuni, in analogia con la durata prevista dallo Stato.
L'articolo 7, comma 1, della legge regionale n. 3/2004 è stato modificato limitatamente al richiamo degli articoli del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali (d.lgs. n. 267/2000), abrogando il riferimento agli articolo 27 e 32 relativi rispettivamente a Comunità Montane e Unione di Comuni, per le quali, come detto, è stato abolito il limite temporale di durata del contributo.
disposto infine l'abrogazione del comma 2 dell'articolo 7 della legge n. 3/2004 in quanto riguarda una fattispecie ormai esaurita, quali bandi relativi all'isti tuzione di nuove forme associative precedente all'entrata in vigore della citata legge regionale n. 3/2004.



PRESIDENTE

Se non ci sono interventi di carattere generale, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, nel testo originario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.13)



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