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Dettaglio seduta n.86 del 09/05/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.03 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Barassi, Bresso Buquicchio, Casoni, Cattaneo, Gariglio, Moriconi, Ricca, Robotti e Rossi.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Caracciolo


PRESIDENTE

Si comunica che, stante la contemporanea assenza della Presidente Bresso e del Vicepresidente Susta, fungerà da Vicepresidente della Giunta regionale l'Assessore Caracciolo, in virtù del DPGR n. 104 del 14 novembre 2005 trasmesso al Consiglio regionale il 15 novembre 2005 (Comunicazione della Direzione Affari Istituzionali del 9 maggio 2006, prot. n. 6756/5).


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Sanita': argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Cavallera in merito ad una comunicazione della Giunta regionale sugli effetti della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale 24 dicembre 2004, n. 39 "Costituzione dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino"


PRESIDENTE

Prima di passare al punto n. 5) all'o.d.g. inerente a "Proposta di deliberazione n. 46, riconoscimento presidio della casa di cura Ospedale Cottolengo ai sensi dell'articolo 43 del comma 2 della legge 23 dicembre 1978 n. 883, istituzioni del servizio sanitario, nazionale" , ricorderete che questa mattina è stata chiesta l'iscrizione all'o.d.g. di due ordini del giorno: il n. 336, inerente a "Attentato contro i militari a Kabul Afghanistan" a firma Boniperti, Casoni, Cotto, Ghiglia e Vignale e il n.
337, inerente a "Cordoglio per l'attentato del 5 maggio in Afghanistan" a firma Cavallera, Leo, Cotto e Burzi.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Volevo prima di tutto ricordare l'opportunità di mettere in discussione questi ordini del giorno perché, a mio avviso, hanno un senso se adottati tempestivamente. Qui non si tratta di fare interventi prolungati da parte di ciascun Consigliere ma di fare in modo che i vari Gruppi esprimano la loro partecipazione e vedere se si può convergere sui testi che sono stati presentati. Noi auspichiamo questo.
Peraltro, noi abbiamo chiesto in Aula una comunicazione collegata alla notizia che lei ha dato dell'annullamento da parte della Corte Costituzionale di alcuni commi o articoli della legge che riguardava il trasferimento del Mauriziano alla Regione Piemonte (vedo l'Assessore competente).
L'abbiamo chiesto in Commissione e durante la Conferenza dei Capigruppo, quindi chiedo entrambe le cose.
Anche altri ordini del giorno hanno una certa priorità, come quelli riguardanti i fatti, a mio avviso gravi, delle antidemocratiche e fuori misura contestazioni nei confronti di alcuni personaggi di centrodestra che hanno partecipato alle manifestazioni del 1° Maggio. Ma soprattutto ci sono gli ordini del giorno che esprimono il cordoglio per gli attentati che hanno subito le nostre forze armate in missione di pace all'estero.
Naturalmente, non perché questo sia un bollettino di guerra, ma è comunque importante la nostra richiesta di una comunicazione in ordine all'annullamento, da parte della Corte Costituzionale, di alcuni commi o articoli della legge che riguardava il trasferimento dell'Ordine Mauriziano alla Regione Piemonte.
È un fatto rilevante, tale da creare delle preoccupazioni soprattutto in periferia, come il caso degli ospedali di Lanzo e di Valenza. Non è che non siamo interessati alla vicenda nel suo complesso, ma proprio perché si è trovata una soluzione che tutto sommato sembrava risolutiva.
Grazie, Presidente, per la sua attenzione alle nostre richieste.



PRESIDENTE

Rispetto alla richiesta del collega Cavallera, la comunicazione di illegittimità è stata data questa mattina da parte della Corte Costituzionale.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Sanita': argomenti non sopra specificati

Comunicazione dell'Assessore Valpreda sugli effetti della sentenza della Corte Costituzionale inerente a "Illegittimità costituzionale dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale 24 dicembre 2004, n. 39 'Costituzione dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino'"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

La sentenza della Corte Costituzionale n. 173 del 2006 concerne esclusivamente il comma 1 dell'articolo 4 della legge regionale 39/2004 rispetto al quale il Presidente del Consiglio dei Ministri aveva sollevato una questione di legittimità costituzionale.
Secondo la Corte, la legge regionale, con il predetto comma, ha violato le disposizioni della legge 21/1/2005 n. , con le quali il patrimonio dell'ente Ordine Mauriziano è stato trasferito alla Fondazione Ordine Mauriziano, con esclusione del presidio ospedaliero Umberto I di Torino e dell'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. Pertanto, la norma regionale, operando un diretto trasferimento di beni da una persona giuridica del tutto estranea all'ordinamento regionale qual è la Fondazione Ordine Mauriziano ad un'azienda sanitaria locale, inciderebbe sul patrimonio di quella persona rientrando quindi nella materia dell'ordinamento civile, riservato alla competenza esclusiva dello Stato che potrebbe sempre esercitarla.
La predetta pronuncia della Corte Costituzionale applica un criterio ermeneutico esclusivamente testuale e, pertanto, interviene esclusivamente sul predetto comma 1 dell'articolo 4 così com'è stato impugnato.
Da quanto sopra, consegue che restino formalmente vigenti le altre norme del medesimo articolo attinente l'attività sanitaria. Infatti, si ribadisce la questione di legittimità costituzionale, che è stata sollevata e decisa soltanto con riguardo all'appartenenza patrimoniale degli immobili sede per i presidi di Lanzo e Valenza, e non relativamente all'attribuzione alle ASL dell'attività sanitaria del personale e dei mezzi ad essi relativi. È utile, inoltre, considerare che al momento dell'emanazione della legge regionale, l'ente Ordine Mauriziano, con protocolli di intesa stipulati con la Regione nel 2003, si era già volontariamente spogliato dell'attività sanitaria dei presidi ospedalieri di Lanzo e Valenza, che doveva essere trasferita alle ASL competenti per territorio, le quali, a tal fine avrebbero utilizzato gli immobili sede dei presidi, con comodato gratuito quinquennale, fatta salva l'ipotesi di un'eventuale successiva acquisizione o locazione da parte della Regione Piemonte. Pertanto, posta nel nulla, con la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'articolo 4 comma 1 l'attribuzione definitiva a titolo non oneroso dei predetti immobili alle ASL, queste ultime permangono nell'utilizzo degli stessi immobili a titolo di comodato gratuito quinquennale, come già concesso dall'Ordine fino ai successivi diversi accordi o determinazioni. Quindi, relativamente all'attività di detti presidi, tutto rimane esattamente come prima.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Mi sembra che l'Assessore abbia delineato il quadro, nel senso che sostanzialmente, con il giudizio d'illegittimità costituzionale, non entriamo in proprietà dei presidi, che rimangono in disponibilità delle aziende sanitarie, in quanto esisteva un precedente accordo di comodato quinquennale. Il problema è - adesso non ricordo, ma magari il collega Cavallera o lo stesso Assessore Valpreda si ricorderanno meglio di me - che legato a tutta quest'operazione c'era anche un finanziamento che la Regione dava all'Ordine Mauriziano. Era un finanziamento simbolico di 50 milioni di euro - ma l'Assessore preciserà meglio di quanto io ricordi - che era dato una tantum per chiudere il discorso del Mauriziano, alla luce delle diverse relazioni della Corte dei Conti, che poi si sono rivelate tutte false e sbagliate. Questo è un paese in cui si entra colpevoli e si esce innocenti si entra innocenti e si esce colpevoli, per cui la Corte dei Conti, in un determinato anno scrive una cosa; arriva un ispettore ministeriale e scriva un'altra cosa; arriva un Prefetto e scrive una cosa; poi, dopo sei mesi, si trova un documento che dice che tutte quelle cose non sono vere. Bisogna beatificare quelli che hanno assunto migliaia di persone! Va bene, la nostra è una Repubblica bella anche perché ci sono sempre queste sorprese che tengono vivo il dibattito, per cui uno un momento di gloria ce l'ha sempre.
Però a me interessava capire: i 50 milioni di euro che rientravano in quest'accordo, anche quello che portava i presidi nella proprietà delle ASL e quindi della Regione, che fine fanno? Tali rimangono? Si modifica anche questo tipo di accordo? Parliamo di una cifra rilevante e di soldi della Regione, quindi vorremmo capire dove si situano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Credo che sia una situazione che deriva da un non esatto coordinamento tra la legislazione nazionale e quella regionale, perché nell'articolato della legge nazionale, in sostanza, si fa riferimento al passaggio degli immobili ospedalieri, escluso Lanzo e Valenza.
Se vogliamo interpretarla da un punto di vista puramente formale e minimale, non lo si poteva fare, essendo beni di una fondazione che, da un punto di vista patrimoniale, non ha una rilevanza sanitaria, ma rientra nell'attività di vigilanza di competenza dello Stato. Quindi, la soluzione più semplice sarebbe che, con norma nazionale, si ripetesse quello che sostanzialmente avevamo previsto in legge regionale, togliendo quel famoso inciso che esclude Lanzo e Valenza dai passaggi che riguardano gli altri presidi ospedalieri.
Se non fosse così, se fosse solamente una censura superabile ricorrendo all'organo competente (il legislatore nazionale), che, qualora dovesse convenire sulla legittimità e sull'opportunità della disposizione, lo stabilisse con norma propria, credo che a quel punto la Corte potrebbe non avere più nulla da rilevare.
Diversamente, se si riaprisse tutta la partita, è chiaro che i dubbi diventano legittimi; quindi, se come Regione non sono più proprietario degli immobili, non si giustificano più i 50 milioni di euro. Diventano quindi legittimi tutti i dubbi che in questa sede ed anche in altre sono emersi dopo la sentenza della Corte Costituzionale.
Pertanto, è una questione che, diversamente da altre discussioni che riguardano le vicende del Mauriziano, deve essere assolutamente seguita avendo come punti di riferimento, da una parte, la salvaguardia della funzionalità di questi presidi e di difesa dell'occupazione e dei servizi che svolgono sul territorio e, dell'altra, anche degli interessi patrimoniali e finanziari della nostra Regione, che, comunque, per il reinserimento del Mauriziano nella rete regionale ha fatto e sta facendo molto.



PRESIDENTE

Ricordo che per i chiarimenti sulle comunicazioni dell'Assessore Valpreda, che farà una precisazione, il tempo a disposizione è di due minuti.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Abbiamo seguito con attenzione la risposta dell'Assessore, che sa bene che due settimane fa è stato approvato un ordine del giorno proprio su questo tema, che all'ultimo punto recitava più o meno così: "Impegna la Giunta a fare in modo che possa essere rivitalizzato l'Ordine attualmente non sciolto, ma nei fatti inattivo, attribuendo allo stesso Ordine risorse economiche tali da permettere la rivitalizzazione di attività di interesse socio-sanitario d'intesa con la programmazione sanitaria".
Votato quest'ordine del giorno, si tratta di capire come poterlo realizzare.
Credo che questa sentenza possa dare una giustificazione all'impegno che il Consiglio ha voluto consegnare alla Giunta. Al di là di come è andata la vicenda e dell'interpretazione della sentenza della Corte, mi pare evidente un fatto, e cioè che ci sono degli immobili di proprietà dell'Ordine Mauriziano che sono stati assunti dal Servizio Sanitario Regionale, il quale naturalmente vi sta facendo degli investimenti. Certo non ha tratto particolare vantaggio economico dall'averli recepiti e riadattati. Tuttavia, si tratta pur sempre del patrimonio di un Ordine di cui la Regione può disporre, non dovendo riconoscere costi o canoni di affitto.
Domando se questa situazione non possa portare a trovare una soluzione nel senso auspicato dal Consiglio, cioè prevedere che la Giunta, nelle forme che vorrà individuare, riconosca sostanzialmente all'Ordine dei canoni di affitto, non solo per i due ospedali, ma anche per l'Umberto I in modo da permettere all'Ordine di recuperare quelle risorse economiche tali da permettere la rivitalizzazione della sua attività.
Mi pare che sia un percorso limpido e lineare, perché si tratta di una concessione al momento gratuita, ma onerosa, di immobili utilizzati per finalità sanitarie, quindi credo che potrebbe essere considerata questa possibilità.
Ripeto, in ottemperanza dell'ordine del giorno, cerchiamo di considerare la possibilità del corrispettivo di affitti, con ci interpretando, seppur in modo un po' estensivo, le preoccupazioni espresse dalla sentenza della Corte ha rappresentato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Mi scuso di non aver ascoltato tutta la comunicazione dell'Assessore Valpreda, che so che tocca solo uno degli aspetti specifici ultimi di questa vicenda. Mi permetto di ricordare a me stesso, e in qualche modo l'intervento del Consigliere Lepri mi autorizza ancora di più in tal senso che è una vicenda oggettivamente molto complessa e che non è, da qualunque punto di vista la si voglia vedere, semplificabile.
Quindi, qualunque cosa dica quest'ordine del giorno votato, sul quale non entro nel merito, vorrei riportare l'attenzione dell'Assessore - ove l'attenzione si fosse persa, ma sono certo che non lo è - ai temi che tutta l'Aula dovrebbe condividere.
Qui stiamo comunque parlando di un aspetto attorno alla crisi profonda spero non irrimediabile, dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro, che è stato componente fondamentale del patrimonio, non soltanto nel senso specificamente etimologico del termine, ma anche in senso culturale di questa Regione.
C'è una crisi che si è andata manifestando nell'arco di numerosi anni quindi, non siamo di fronte ad una malattia che ha avuto un'espressione momentanea, ma in più di un esercizio.
Credo che sarebbe opportuno che una riflessione attorno a ciò si svolgesse anche nelle sedi della politica, in attesa che sedi esterne a quest'Aula se ne occupino. Io tendo sempre a non sperare che altri surroghino il compito degli amministratori, pur nel rispetto di quelle che sono le competenze proprie della Magistratura ordinaria o della Corte dei Conti.
Allora, c'è un interrogativo che aleggia, ma non risolvendo il quale anche con qualche riflessione in sede politica, il gobbo diventa molto impervio: se e in quale misura la Regione nei dieci anni precedenti a questo mandato, che inizia ad aprile scorso, abbia o non abbia ottemperato ai suoi obblighi - parlo di obblighi e non di scelte - nei riguardi dell'Ordine.
Sappiamo, e non è qui da riepilogarsi, che esistono tesi diverse, ma qualunque si scelga, su qualunque si convenga o verso qualunque si propenda, non è che l'altra sia esente da costi.
L'Assessore Valpreda certamente si ricorderà della tesi "zero obblighi" (quella che la Giunta Ghigo ha sostenuto, in maniera molto documentata) perché all'epoca era componente - non in prima linea, sia ben chiaro - di quel Governo, ancorché in senso strutturale. Se questa tesi fosse erronea e so che alcune parti lo hanno sostenuto in maniera molto argomentata guardate che non è senza conseguenze. Perché se dovuto, non è stato dato.
Allora, se quella tesi fosse errata vi sarebbe una serie di conseguenze ulteriori a carico di chi, per esempio, ha svolto un'ampia azione di concorrenza, partendo dall'Ordine di San Maurizio e Lazzaro, nei confronti di quella che noi all'epoca ritenevamo essere la sanità pubblica. A questo punto, mi verrebbe da fare una serie di domande che non mi pongo, un po' per la ristrettezza dei tempi, un po' perché esulano dall'argomento discusso.
Così pure, se non è stato dato significa che qualcuno è responsabile del non aver dato. Quindi, credo che la Giunta bene farebbe, ma nell'interesse del Piemonte, non della Giunta o di una certa parte politica, sapendo che sono tesi estremamente diverse, molto diverse - pare che in questo momento vi sia la volontà di tutta l'Italia di unire, di mettere insieme e di pacificare, lo vedremo nei prossimi giorni - ad occuparsene, partendo certamente dagli esiti ultimi, ma non trascurando le origini.
Le cambiali firmate - l'Assessore Valpreda lo sa bene non avendone egli firmata alcuna - prima o poi tornano. Questa è una "cambialona" da 400 milioni di euro che occupa alcuni decenni della storia di questa Città e di questa Regione. Credo che occuparsene in tutte le sedi, prevalentemente quelle della politica, non ci farebbe male ed eviterebbe forse dei danni ulteriori.



PRESIDENTE

Grazie, collega Burzi. Non l'ho interrotta, però ricordo ai colleghi che, nei limiti del possibile, sulle comunicazioni s'interviene due minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Presidente, vedrò di restare nei due minuti. Stiamo interpretando all'interno del Consiglio regionale, la sentenza della Corte Costituzionale, così come mi è sembrato facesse precedentemente il Consigliere Botta. Allo stesso modo, in altre occasioni, ci siamo confrontati sull'interpretazione di altre determinazioni.
Quello di cui bisogna prendere atto oggi è che la Giunta precedente ha fatto una legge sbagliata, che la Corte costituzionale ha bocciato e che si è ritorta sull'Ordine Mauriziano e sul precedente Consiglio di Amministrazione. Il Consigliere Botta ha ragione quando parla dei milioni di euro. Si tratta dei 50 milioni di euro che la Giunta precedente aveva concordato e che l'attuale Giunta regionale ha pagato; ammontava a circa 400 milioni di euro il deficit accumulato dalla precedente amministrazione dell'Ordine Mauriziano.
La Regione ha scelto il male minore ed ha preferito andare avanti sulla strada fissata precedentemente. Ricordo che il deficit di 400 milioni era figlio delle convenzioni che l'Ordine Mauriziano aveva fatto con questa Regione, relativamente alla cardiochirurgia - lo ripeto per l'ennesima volta - alla fisioterapia e anche al Centro Tumori di Candiolo.
Credo, Assessore, che la strada che intende perseguire la Regione e che lei ha motivato, quella cioè del temporaneo comodato gratuito, in attesa che si definisca una strada nuova con un nuovo Commissario, per quanto ci riguarda, sia la strada migliore. Speriamo, naturalmente - lo dico per la seconda volta - che questo chiuda uno dei capitoli più brutti della storia del Governo regionale precedente e apra un capitolo nuovo, speriamo migliore, nei rapporti con l'Ordine Mauriziano.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto professionale " M. Enrico" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto professionale "M. Enrico" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Sanita': argomenti non sopra specificati

Comunicazione dell'Assessore Valpreda sugli effetti della sentenza della Corte Costituzionale inerente a "Illegittimità costituzionale dell'articolo 4, comma 1, della legge regionale 24 dicembre 2004, n. 39 'Costituzione dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino'" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con la discussione sulla comunicazione della Giunta regionale, in merito alla sentenza della Corte Costituzionale n. 173/2006.
Non ci sono altri interventi per chiarimenti.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Valpreda; ne ha facoltà.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Ringrazio tutti gli intervenuti per i loro utili suggerimenti e contributi.
Esaurita la parte informativa specifica, inerente alla sentenza della Corte Costituzionale e ai suoi esiti immediati, la Giunta si riserva, vista la complessità della questione, di fare un'ulteriore approfondimento anche esaminando tutti i lati della complessa questione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valpreda.


Argomento: Questioni internazionali - Commemorazioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla proposta del Consigliere Cavallera di iscrivere all'o.d.g. gli ordini del giorno n. 336 inerente a "Attentato contro i militari a italiani a Kabul (Afghanistan)" e n. 337 inerente a "Cordoglio per l'attentato del 5 maggio in Afghanistan"


PRESIDENTE

In merito alla proposta del Consigliere Cavallera di iscrivere altri due ordini del giorno sui militari italiani a Kabul, in Afghanistan (gli ordini del giorno n. 336 e 337), collegandoli ad altri già presentati sui precedenti fatti tragici che hanno riguardato sempre il contingente italiano in Medio Oriente, ribadisco, se il collega Cavallera condivide l'invito che ho fatto stamani: considerato che stamattina si sono svolti i funerali, con la partecipazione del Presidente Gariglio, della Presidente Bresso e del Consigliere Casoni, utilizziamo la giornata odierna come momento di riflessione.
Faccio notare che mancano quattro colleghi per arrivare al numero minimo per iscrivere nuovi punti all'o.d.g. Presumo, ma vorrei sbagliarmi che avremo purtroppo altre occasione per dibattere questo tema. Se il collega Cavallera ne conviene, potremmo utilizzare la giornata odierna come doverosa riflessione sui tragici fatti e spostare l'iscrizione dei nuovi punti al prossimo o ad altri Consigli regionali. Ne approfitto per informare i Capigruppo presenti che domani è convocata, alle ore 14, la Conferenza dei Capigruppo.
Dovremmo passare ad esaminare il punto 5) all'o.d.g., inerente alla proposta di deliberazione n. 46. Da parte dei colleghi del Gruppo della Lega Nord sono state presentate varie richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., che sono a nostre mani. Procederemo con un intervento a favore e uno contro. Rimane sempre il problema del non raggiungimento del numero minimo. Chiedo conferma agli uffici.
Facciamo due minuti di sospensione. Prego i colleghi della Lega Nord e di Forza Italia di avvicinarsi al banco della Presidenza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.03 riprende alle ore 16.04)


Argomento: Diritto di asilo - Profughi

Richiesta iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 26, inerente a "Accoglienza dei richiedenti asilo politico"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Sono state presentate alcune richieste di iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g., ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento. Procederemo con un intervento a favore e uno contro. Il tempo a disposizione, in questi casi è di cinque minuti.
Procediamo ad esaminare le richieste d'iscrizione all'o.d.g.: Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Dutto, Monteggia e Cavallera: si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 26 avente oggetto "Accoglienza dei richiedenti asilo politico" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo l'iscrizione di questo nuovo punto all'o.d.g. Si tratta di un ordine del giorno presentato dal Gruppo della Lega Nord, che recita: "Premesso che la giornata mondiale del rifugiato deve essere, non solo l'occasione per ricordare che decine di milioni di persone sono costrette a lasciare la loro terra per sfuggire a guerre e persecuzioni, ma anche un monito, per tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche e politiche, a valutare la forza e l'efficacia del loro impegno su questo fronte.
I dati ufficiali diffusi dall'UNHCR (Alto Commissariato dell'ONU per i Rifugiati) denunciano l'aumento delle popolazioni coinvolte da questo dramma, stimando in almeno 20 milioni gli sfollati nel mondo, di cui più di 12.000 in Italia (dati aggiornati a fine del 2003) valutato che nonostante l'articolo 10 della nostra Costituzione reciti: "Lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge" il nostro Paese è l'unico Stato dell'Unione Europea a non disporre di una legge organica in materia di asilo provvedimenti governativi recenti hanno aggravato le politiche di chiusura verso i richiedenti asilo, facilitandone il respingimento alle frontiere e disponendone il trattenimento nei Centri di identificazione, spesso pregiudicandone la tutela e l'esercizio del diritto di difesa considerato che in Piemonte, all'interno del Piano Nazionale Asilo, sono ad oggi accolti circa un centinaio di richiedenti asilo, attraverso l'impegno di alcuni Comuni la DCR n. 411 - 5578 del 16/02/2005 di approvazione del Programma regionale di interventi in materia di immigrazione extracomunitaria - triennio 2004/2006, individuava tra gli obiettivi da conseguire quello di sostenere progetti a favore dei richiedenti asilo e rifugiati esprime contrarietà agli schemi di decreto presentati dal Governo in ordine ai Centri di identificazione ex art. 5 DPR 16 settembre 2004, n. 303 concernente il Regolamento relativo alle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato netto dissenso nei confronti delle espulsioni collettive e indiscriminate operate dal Governo, già condannate dalla Corte Europea dei diritti dell'Uomo e criticate dal Parlamento Europeo impegna la Giunta regionale a valutare la fattibilità di provvedimenti urgenti volti a favorire la collaborazione tra enti locali, associazioni, organizzazioni sindacali volontariato al fine di potenziare la capacità di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Piemonte".



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, collega Dutto: è evidente, colleghi, che per poter rispondere - qualora lo si riterrà opportuno (si è già prenotato, a tal riguardo, il collega Vignale) - e capire il contenuto di tale provvedimento, è indispensabile il silenzio.
Inviterei altresì il collega Dutto ad avvicinarsi maggiormente al microfono o ad alzare il tono della voce, per agevolare l'acustica.
Comunico, nel frattempo, che saranno distribuite altre quattro richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.: in tutto, ve ne sono circa trenta, ma per non appesantire i lavori e per evitare un inutile spreco di carta, ne facciamo distribuire, per il momento, altre quattro.
Valuteremo, quindi, nel prosieguo dei lavori.
Collega Dutto, la prego di proseguire.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Riprenderei la lettura dell'ultima parte dell'ordine del giorno di cui chiediamo l'iscrizione all'o.d.g.: ".a valutare la fattibilità di provvedimenti urgenti volti a favorire la collaborazione tra enti locali associazioni, organizzazioni sindacali, volontariato al fine di potenziare la capacità di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Piemonte a farsi promotrice all'interno della Conferenza Stato-Regioni di una richiesta al Governo di maggiori risorse destinate al Piano Nazionale Asilo e al Parlamento di una riforma legislativa organica sul tema dell'asilo, in armonia con la Costituzione e con le convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia".
Come ho precisato poc'anzi, questo è il testo dell'ordine del giorno di cui chiediamo l'iscrizione all'o.d.g., a prescindere dal merito dello stesso provvedimento, che potrebbe non trovarci giustamente favorevoli.



PRESIDENTE

Grazie, collega Dutto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, che interviene contro tale richiesta.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Presidente, interverrò sul punto successivo.



PRESIDENTE

In tal caso, aveva chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Rileviamo che i Gruppi della minoranza si fanno opposizione tra loro: mi sembra un comportamento insolito, ma naturalmente tutto è possibile all'interno del Consiglio regionale.
Siamo assolutamente contrari all'inversione dei punti all'o.d.g. e alla discussione di questo provvedimento, di cui si richiede l'iscrizione.
Vorrei peraltro aggiungere che è insolito, nella storia della Lega Nord, che tale Gruppo si occupi di diritti civili e di rispetto degli stessi; pertanto, riteniamo che anche tale ordine del giorno sia piuttosto atipico.
Pensiamo che sia corretto, quindi, continuare l'esame dei punti previsti dall'o.d.g. predeterminato.
Desideriamo, inoltre, discutere sulla questione inerente l'Ospedale Cottolengo, trattandosi di Azienda Ospedaliera che, a nostro giudizio merita di entrare, a pieno titolo, nel Sistema Sanitario Regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti. A questo punto, possiamo procedere alla votazione. Vi ricordo che per l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
sono necessari 42 voti favorevoli.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 1 di iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
Constatata la mancanza del numero legale, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 16.15 riprende alle ore 16.47)



PRESIDENTE

Procediamo alla ripetizione della votazione sulla prima richiesta di iscrizione nuovi punti all'.o.d.g. Vi ricordo che si chiede l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 26, avente per oggetto "Accoglienza dei richiedenti asilo politico".
Su tale richiesta, è intervenuto a favore il collega Dutto, mentre si è opposto il collega Boeti.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 1 di iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Norme generali sui trasporti

Richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 28 presentata dai Consiglieri Dutto, Monteggia e Cavallera, inerente a "Riconoscimento continuità territoriale Piemonte-Sardegna ed oneri di servizio pubblico sulle rotte aeree Torino-Cagliari, Torino-Alghero, Torino-Olbia, Levaldigi Olbia e viceversa"


PRESIDENTE

Procediamo alla successiva richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g., ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Dutto, Monteggia e Cavallera: si chiede l'iscrizione all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 28, avente ad oggetto "Riconoscimento continuità territoriale Piemonte-Sardegna ed oneri di servizio pubblico sulle rotte aeree Torino Cagliari, Torino-Alghero, Torino-Olbia, Levaldigi-Olbia e viceversa".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La richiesta di iscrizione all'od.g. dell'ordine del giorno n. 28 nasce dalla volontà di dare pari diritti e pari dignità ai cittadini sardi che vivono nelle differenti realtà territoriali italiane.
Altre Regioni, come la Lombardia, hanno già utilizzato il principio della continuità territoriale, quindi crediamo sia opportuno affrontare questo ordine del giorno affinché tale possibilità sia estesa anche alla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti, che interviene contro tale richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g.; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Siamo contrari all'inversione dell'ordine del giorno, crediamo sia opportuno continuare secondo quanto stabilito.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 2 d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale.
Pertanto, ai sensi dell'articolo 52, comma 4, del Regolamento del Consiglio regionale, rinvio la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame ad una seduta successiva.
Ricordo altresì che la riunione dei Capigruppo si terrà domani alle ore 14.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.54)



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