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Dettaglio seduta n.76 del 27/03/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 15.05 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.20)



(La seduta ha inizio alle ore 15.24)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bresso, Cattaneo, Laus e Spinosa.


Argomento: Piani pluriennali

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 48 inerente a "Documento di Programmazione economico-finanziaria regionale - DPEFR 2006-2008 legge regionale 11 aprile 2001, n. 7"

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 191 inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2006"

Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame disegno di legge n. 190 inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2006-2008"


PRESIDENTE

Proseguiamo nell'esame del DPEFR, della legge finanziaria e del bilancio di previsione, di cui ai punti 2), 2) bis e 2) ter all'o.d.g.
Ha chiesto la parola per la replica il Vicepresidente della Giunta regionale, Gianluca Susta; ne ha facoltà.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Mi spiace che alcuni dei principali interlocutori di questa mia replica non siano presenti oggi. Mi sarebbe stato più gradito poter rispondere ad alcune osservazioni fatte nei confronti del bilancio di previsione e della legge finanziaria.
Ritengo di dover ringraziare anche coloro della minoranza che distinguono tra il merito dei provvedimenti e delle decisioni assunte e il lavoro che è stato svolto in Commissione.
Da parte della Giunta e da parte mia, c'è stata disponibilità al dialogo. Personalmente, non ho concepito - credo di poterlo dire con assoluta libertà - questo lavoro con una finalità limitata al bilancio e alla legge finanziaria, ma al tentativo di cogliere l'occasione rappresentata da uno degli atti più importanti, se non il più importante di un'amministrazione, per tentare di instaurare un rapporto meno teso e più corretto tra maggioranza e opposizione, fuori d'ogni logica consociativa. Il tentativo è quello di fare emergere le questioni centrali in una logica istituzionale e al di là dell'appartenenza politica, anche se l'appartenenza politica contraddistingue le scelte e alla responsabilità di ciascuno di noi si riconduce il concreto delle scelte e il relativo dibattito.
Devo anche esprimere un compiacimento per le critiche, nel senso che sono il sale della democrazia. Alle critiche dell'opposizione, soprattutto del Consigliere Ghigo, rivolte peraltro con molto garbo, al di là della severità del giudizio, rispondo che anch'io, a volte, rispetto ad alcuni interventi, ho provato un analogo senso di delusione. Sarebbe importante che, in momenti come questi, fosse maggiormente colta l'occasione per individuare le strategie alternative, per disegnare uno sviluppo del Piemonte diverso e per contrassegnare il senso della nostra azione all'interno del Consiglio regionale. Le profonde differenziazioni politiche e programmatiche che hanno caratterizzato la campagna elettorale devono trovare, in un momento successivo, il modo di articolarsi in disegni di legge, in contenuti programmatici, in concrete scelte di politiche di bilancio e in concrete scelte della legge finanziaria rispetto alle strategie che poniamo in campo.
Nelle molte critiche nei confronti del bilancio, alcune esposte con tono molto rispettoso, altre in modo banale - permettetemi di dirlo - credo che questo disegno alternativo non sia emerso.
Voglio coglier l'occasione della replica per ricordare quelle che secondo noi, sono le questioni di strategia che erano al centro del dibattito del Consiglio regionale negli ultimi anni, senza essere diventate leggi regionali nei dieci anni scorsi, ma che hanno trovato la loro attuazione dopo essere state faticosamente inserite nella legge finanziaria.
Vorrei mettere in fila alcune questioni. È giusto che la replica si articoli anche su questioni politiche di fondo. Questa è la prima legge finanziaria e il primo bilancio di previsione di questa Legislatura.
Quando ero Sindaco di una delle città capoluogo di questa Regione, non ero un disattento osservatore delle vicende regionali. Già allora avevamo colto alcune esigenze di fondo che non sono diventate norma nel contesto legislativo, politico e istituzionale della nostra Regione.
Il Piemonte, in questi dieci mesi, contrariamente a quanto hanno detto alcuni probabili disattenti lettori del bilancio, è una Regione che ha prestato grande attenzione al circolo virtuoso che si deve innestare tra la ricerca, l'innovazione e il sostegno al sistema della piccola e media impresa, senza snaturare il ruolo, che deve rimanere centrale, della grande impresa nel nostro apparato economico-produttivo. A maggior ragione in una realtà come il Piemonte, che ha un sistema industriale per certi aspetti vecchio, ma che al proprio interno può trovare la forza per rinnovarsi e riorientarsi verso le nuove scelte che la competitività ci impone.
Abbiamo dato certezza finanziaria, nel bilancio pluriennale, a strumenti come il programma decennale dei trasporti, che è stato un programma importante, ma che era carente dal punto di vista della precisa indicazione finanziaria sugli strumenti pluriennali di bilancio.
Abbiamo finanziato in modo consistente, molto più consistentemente che in passato, gli interventi a favore della piccola e media impresa. Non solo perché ci sono ulteriori cinquanta milioni a bilancio, ma perché questi sono accompagnati da norme strutturali: la legge sulla ricerca, la legge sull'innovazione, il fondo di controgaranzia previsto dalla legge finanziaria e la delibera di dicembre di attuazione della legge n. 34 sono i fatti concreti di dieci mesi orientati a sostegno della piccola e media impresa.
Quindi, si tratta di maggiori risorse dal punto di vista finanziario e della previsione normativa di incidere in questioni strutturali: il fondo di controgaranzia, la revisione del sistema dei confidi, il rafforzamento patrimoniale della piccola e media impresa vanno in questa direzione.
Anche sulle politiche di bilancio avevamo sentito, negli anni scorsi che si sarebbero dovuti fare interventi estremamente significativi sul versante della valorizzazione del patrimonio, della ristrutturazione del debito della Regione in modo diverso dalla semplice ricontrattazione dei mutui.
Questa finanziaria dà indicazioni estremamente importanti. Si prevede l'emissione di un prestito obbligazionario di ristrutturazione del debito in parte, presso investitori istituzionali e, in parte, presso il cittadino comune. Ciò rafforza l'immagine della Regione, tra l'altro, dopo aver cercato e ottenuto un secondo rating da un grande istituto europeo e mondiale, che ci ha riconosciuto quello che ci doveva riconoscere. Sarà un sistema a cascata, di cui beneficerà il sistema delle imprese. Tale prestito è un'altra azione strutturale sul bilancio che andiamo a prevedere nella legge finanziaria. Badate bene, lo andiamo a fare in una situazione in cui, negli ultimi due anni, l'indebitamento della Regione Piemonte è raddoppiato. Tra il 2003 e il 2005 il debito è praticamente passato da zero a tre milioni di euro, perché questo è un Paese che ha annunciato il federalismo, che ha annunciato le riforme costituzionali, ma che, a cinque anni dal referendum di conferma della riforma del Titolo V, non le ha attuate.
Mi rivolgo ai tanti amministratori locali presenti: mai il sistema delle Autonomie locali si è trovato in così grande difficoltà nel ricevere i trasferimenti dallo Stato. Mai il sistema delle Autonomie locali e delle Regioni ha dovuto ricorrere così massicciamente alle anticipazioni di cassa. Voi sapete che la nostra legge contabile prevede che le anticipazioni di cassa possono essere coperte solo con mutui alla fine dell'anno, che vanno ad aumentare l'indebitamento.
Da questo punto di vista, noi abbiamo dato delle indicazioni che prima erano nei desiderata...



PRESIDENTE

Scusi, Vicepresidente.
Per cortesia, colleghi, chiedo un attimo di cessazione del brusio altrimenti diventa impossibile ascoltare. Grazie.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Desiderata che, oggi, sono diventati proposta all'interno del disegno di legge finanziaria.
La stessa cosa vale per il debito della sanità.
Vedete - lo ha detto anche l'Assessore Valpreda prima - credo che questa polemica debba essere conclusa. Tutti siamo convinti che, in questi anni, la sanità abbia avuto scarsità di assegnazione di risorse e che questa sia la causa principale del debito della sanità. Però, dobbiamo essere tutti consapevoli che dobbiamo essere tutti in grado di approntare tempestivamente i correttivi, per evitare che i debiti della sanità vengano lasciati in modo indistinto e senza far sapere che fine fanno a chi viene dopo, chiunque esso sia, fossimo anche sempre noi stessi, altrimenti non riusciremo ad interrompere il circolo vizioso che si è creato, negli ultimi anni, intorno al debito della sanità, principalmente per scarsità di risorse.
Non c'è dubbio che, sulla capacità di mettere sotto controllo la spesa sanitaria, si misurerà anche la capacità della Regione di governare i difficili processi che nel campo sanitario ci troviamo a dovere affrontare.
D'altra parte, è proprio su questo che noi abbiamo ravvisato l'esigenza di procedere celermente all'approvazione del Piano Sanitario, a distanza di meno di un anno, consegnando il Piano Sanitario all'attenzione del Consiglio regionale, che dovrà approvarlo entro la fine del mese o comunque, prima delle elezioni. Senza di esso, c'è il rischio che, a risorse date da parte del Governo, non si sappia come affrontare il nodo della spesa sanitaria. Di questo siamo consapevoli. Un'analoga consapevolezza doveva ravvisarsi nelle Regioni italiane, non necessariamente solo nella Regione Piemonte negli anni passati.
Quindi, la nostra indicazione non è di svolgere un dibattito, che pu sembrare stucchevole, sulla natura del debito, se il debito è, in parte poco rilevante e, in altra parte, poco più irrilevante o meno irrilevante se il debito verso i fornitori sia più grave del debito verso le banche piuttosto che verso il personale, perché è una discussione che lascia il tempo che trova.
In Commissione, ho fatto una battuta dicendo che stavamo discutendo come se dovessimo decidere se il chilo di ferro pesa di più del chilo di piume. Il problema vero non è la natura del debito, ma il fatto che il debito sia stato accumulato. Su questo credo si debbano approntare delle risposte di natura organizzativo-gestionale.
L'ho detto un minuto fa: se non appronteremo strumenti di controllo di gestione e di contenimento della spesa, che siano prevedibili e attendibili, avremo fallito e lo registreremo strada facendo. Dobbiamo riuscire a mettere sotto controllo la spesa. L'indicazione di cartolarizzare il debito verso fornitori è una delle strade che dobbiamo perseguire assolutamente subito per poter rientrare in fretta da quel debito, onde evitare dei contenziosi, che risulterebbero molto più costosi per le nostre aziende e per il nostro sistema.
Noi mi è dato ascoltare suggerimenti concreti per come uscire dal debito, perché, sinceramente, senza presunzione, siamo d'accordo sul fatto che tutti insieme dobbiamo chiedere più soldi allo Stato.
All'interno di questa finanziaria troviamo gli strumenti per sostenere maggiormente il nostro sistema economico produttivo con investimenti e spesa corrente che non hanno precedenti nei bilanci regionali dell'ultimo quinquennio, così come per le iniziative a sostegno della riorganizzazione del sistema di garanzia, così come per le modalità per ridurre il debito sanitario e mettere sotto controllo la gestione, così come per la valorizzazione del patrimonio. Erano anni che in Regione si discuteva sulla istituzione del fondo immobiliare.
giusto ritornare in quest'Aula con il regolamento per l'attuazione del fondo immobiliare, ma, per intanto, è un'indicazione che vede convergere la maggioranza su una modalità moderna, efficace, reale, che permetterà alla Regione e agli altri enti pubblici, che vorranno con la Regione partecipare, di creare un grande volano, con lo scopo di valorizzare il patrimonio, di ridurre il debito e di ammodernare le infrastrutture della Regione deputate soprattutto alla attività sanitaria.
Questa sarà la modalità attraverso la quale dovremo ristrutturare e consegnare nel tempo, in modo programmato, costantemente aggiornato e periodicizzato, delle infrastrutture moderne a servizio dei nostri concittadini.
Se, poi, consideriamo gli stanziamenti sui trasporti, sulla agricoltura e sui lavori pubblici, vediamo che rispondiamo alle attese, anche per come le abbiamo concertate con il territorio.
C'è un aspetto che è stato sottolineato da alcuni Consiglieri di maggioranza che voglio riprendere: in questi anni, abbiamo assistito, per scelte politiche non condivisibili dal nostro punto di vista - dal mio in particolare, ma che rispetto, anche se non fanno parte di una logica politica che mi appartiene - a tutta una serie di riduzioni di investimenti sul piano sociale, di attribuzione, di risposte, per quella che è anche la situazione generale dal punto di vista economico-sociale in materia di Welfare, che è senza precedenti. Per cinquant'anni abbiamo visto un aumento della spesa, spesso anche assistenziale, e spesso mal gestita. Quello che non avevamo mai visto era una costante e progressiva riduzione della spesa sociale. Il taglio del fondo sociale della legge n. 328 ne è la prova.
Mentre la Lombardia chiude il suo bilancio con 50 milioni di euro in meno e lo fissa in 64 milioni di euro, il Piemonte compensa il taglio nazionale e mantiene 80 milioni di euro sul fondo dell'assistenza. Non è la prima Regione d'Italia come numero di abitanti, ma, sicuramente, lo diventa nel rapporto tra risorse destinate ai servizi sociali in senso lato e popolazione.
Queste sono le scelte presenti all'interno di un bilancio che vede anche una coraggiosa, ma, per certi versi, forse anche eccessiva, spesa sugli investimenti, che, certamente, dovrà essere riorganizzata, anche alla luce delle operazioni finanziarie sul patrimonio e sul debito di cui ho parlato prima, che dovrebbe aiutare l'ammodernamento della Regione l'ammodernamento infrastrutturale e, se mi permettete, anche la "compensazione" (uso questo termine, tra virgolette) di ciò che noi non abbiamo visto in questa Regione, a differenza anche di altre Regioni penso alla Lombardia su tutti, ma anche alla Liguria - in termini di infrastrutture sul territorio.
Dovremo pur, un giorno, da piemontesi e non da opposizione e maggioranza, andare a vedere - mi rivolgo soprattutto al Consigliere Casoni quanto sulle infrastrutture della viabilità e dei trasporti è stato investito in Lombardia in questi quattro-cinque anni e quanto negli ultimi cinque anni è stato dal Governo nazionale investito in Piemonte e scopriremo che grandi nodi del nostro Piemonte - la Pedemontana l'autostrada Asti-Cuneo, la TAV - non hanno trovato concreti stanziamenti per il loro completamento, mentre altre opere, utilizzando o concentrando gli unici investimenti in project financing che il Paese e il privato sono in grado di attivare, sono tutte concentrate in Lombardia.
Sul punto si dovrà aprire una riflessione sui rapporti tra lo Stato centrale e le realtà regionali, in una logica di equilibrio della distribuzione delle risorse, senza le quali non affronteremo alcun processo di decentramento amministrativo e di valorizzazione delle autonomie. Non è la mia cultura che me lo insegna, ma forse altre: ad un forte potere decentrato deve far da contraltare un potere statale che sappia guardare al territorio con oggettività, senza destinare risorse secondo criteri che non tengano conto della soddisfazione del bisogno.
Nella Finanziaria, accanto a capitoli che hanno un valore forse episodico e di annualità (in qualche caso anche di soddisfazione di bisogni particolari), sicuramente troviamo indicazioni strutturali sulla natura del debito, sul sostegno del sistema delle imprese, sulla riorganizzazione dei servizi, sul privilegiamento di determinati aspetti della vita sociale e comunitaria rispetto ad altri. Tali indicazioni strutturali danno una direzione estremamente chiara a questo bilancio e a questa Finanziaria.
Occorre attuare politiche di risanamento del bilancio, utilizzando anche la leva patrimoniale, per mettere a disposizione del sistema risorse in grado di soddisfare bisogni elementari, anche nel rapporto con il territorio.
Poiché la Finanziaria dà queste indicazioni, allora confrontiamoci sul merito. Questo è assolutamente utile e significativo. Non confrontiamoci solo sugli slogan. Si può dire di non essere d'accordo, di essere totalmente in disaccordo, ma non si può non riconoscere che al suo interno vengono affrontate questioni strutturali che la stessa Giunta di centrodestra avrebbero voluto risolvere a modo suo, ma su cui, negli anni passati, non si è registrato un consenso. Penso ai fondi immobiliari in generale; ad una ricostruzione del debito che non sia una mera ricontrattazione del mutuo.
Termino ritornando sulla questione centrale richiamata in molti interventi.
L'opposizione è stata abile nell'averci condotto, dopo quattro mesi, a portare in Aula il bilancio a tre settimane dalle elezioni. Da un punto di vista politico e polemico, paga calcare l'acceleratore sugli interventi delle cassazioni o sulla esasperazione "tassaiola" di questa maggioranza.
Rientra nel gioco delle parti. Corrisponde ad un normale cliché di qualsiasi assemblea politica. Forse non appartiene all'esigenza di confrontarci sul vero merito delle questioni, ma probabilmente in campagna elettorale è anche utile cavalcare qualcuno e qualcosa.
Voglio dire: cavalcare per cavalcare, allora non possiamo non ricordare che su questa Finanziaria incidono i tre miliardi di euro dovuti all'indebitamento degli ultimi tre anni (lascio alla vostra intelligenza fare il conto di quanto pesano, in termini di ammortamento di capitale e di interessi). Pesa il fatto che la spesa sanitaria era stata preventivata nel dicembre 2004, a 5 miliardi 850 milioni, mentre invece è lievitata, nel 2005, a 6 miliardi 850 milioni. Pesa il fatto che, come ho detto, su alcune importanti questioni le indicazioni sul pluriennale non c'erano e hanno dovuto trovare, nel bilancio di previsione, la copertura di somme indicate a zero. Penso soprattutto al piano dei trasporti e alla viabilità.
Pertanto è evidente che, alla presenza del debito della sanità, ci sono vincoli legislativi. La Finanziaria del 2005 è chiara: o si diminuiscono le uscite o si aumentano le entrate. Quando si aumentano le entrate l'indicazione è altrettanto chiara: occorre ritoccare l'IRAP. Si pu discutere se abbiamo fatto bene o male a toccare l'IRAP sulle banche e sulle assicurazioni, tuttavia si tratta di scegliere tra il sistema delle professioni e della piccola e media impresa e il sostegno di un importante settore economico nazionale (che, peraltro, dovrebbe trovare al proprio interno sistemi di riorganizzazione in funzione dei diritti del consumatore un po' diversi rispetto a quello che sta avvenendo, magari un po' più in sintonia con le modalità europee, visto che i costi che abbiamo sulle commissioni bancarie sono il doppio della media europea). Non è certamente colpa dell'IRAP se questo avviene. Noi abbiamo scelto di toccare le imprese che hanno sicuramente un ruolo fondamentale, ma che hanno anche prodotto il maggior numero di profitti e che, rispetto ad altri settori che non sono stati toccati, genererebbero minore impatto sociale.
Quanto alle presunte tasse, il fatto che da un lato si indichi l'esigenza di tassare le acque minerali o i prodotti delle escavazioni e delle estrazioni si spiega perché, da un lato, i costi di risistemazione ambientale e, dall'altro, l'esigenza di non incoraggiare un consumo diverso da quello normale, sono, non dico condivisibili da tutti, ma certamente argomenti sui quali si può aprire un confronto che vede alcuni favorevoli e altri contrari.
Con la proposta che passerà, o mi auguro che passerà, con un emendamento, una famiglia che beve tre litri di acqua al giorno spende un euro e mezzo in più l'anno. Che il sistema delle imprese faccia fatica a caricare sul consumatore finale questo costo, credo sia oggettivamente una forzatura. La stessa cosa vale per quanto riguarda cave, escavazioni e prodotti di estrazione.
Il dibattito in Commissione, su questo come su altri emendamenti presentati dalla maggioranza, orientati soprattutto al sociale, alle comunità montane e al contributo per rafforzare la legge n. 18, è il frutto dello sforzo dell'opposizione e del lavoro avvenuto in Commissione. Se non fosse avvenuto tutto questo, né la maggioranza né la Giunta avrebbero probabilmente, raccolto determinate indicazioni, su cui nessuno vuole mettere un cappello al 100% come se fossero proprie. Anche su questo abbiamo dato disponibilità a recepire indicazioni che provenivano dalle minoranze.
Per contro, vorremmo che la minoranza tenesse in debito conto, nel momento in cui ha presente gli interessi di alcuni importanti sistemi economico-produttivi, l'investimento che Regione e Provincia dovranno fare per ripristinare le situazioni ambientali dovute a questo indispensabile utilizzo, a fini produttivi, del nostro ambiente.
Allora scopriremo che ciò che dobbiamo investire è molto di più di quello che dobbiamo ricavare. Come nel recente passato, la Regione ha stanziando molto di più. Se anche alla fine porteranno non più di 12 o 13 milioni di euro nelle casse della Regione, noi, nel campo del ripristino ambientale, dobbiamo affrontare spese molto più ingenti di quante ne affronteremmo se le accompagnassimo a quella della difesa del suolo, che raggiungono davvero un livello considerevole nel bilancio della Regione sia in termini di annualità sia in termini di bilancio pluriennale.
L'entità che noi incassiamo da questa operazione è minima rispetto ad un bilancio vero, al di là delle partite di giro, di oltre 10 miliardi di euro.
Questa è la verità: se consideriamo l'IRAP sulle banche, stiamo parlando di 70 milioni di euro; se consideriamo solo le acque, le cave, i rifiuti e quant'altro, parliamo di 12 o 13 milioni di euro, che, su un bilancio di oltre 10 miliardi, corrispondono all'1 per mille, in termini di maggior entrata, rispetto a quelle situazioni che ho presentato all'inizio del mio argomentare. Credo che su questo di debba riflettere.
Ritengo, altresì, che su questo si debbano concludere, da parte nostra le osservazioni sul bilancio, ringraziando tutti coloro che comunque, sia in modo critico, sia sostenendo le ragioni che hanno ispirato l'Amministrazione regionale, hanno voluto dare un apporto correttivo.
Vorrei inoltre ringraziare la maggioranza - i Capigruppo in particolare per il suo contributo, i Presidenti di Commissione per il lavoro svolto nei mesi scorsi, ma anche l'opposizioni per il buonsenso che ha ispirato molti interventi in Aula e in Commissione, che non ha portato certamente ma non poteva avvenire diversamente - a condividere le scelte di fondo che abbiamo inserito nella finanziaria e nel bilancio, ma che non può neanche portare a concludere che quanto è avvenuto sostanzialmente in negativo non abbia nient'altro che una negatività in sé, mentre sulle questioni positive mi riferisco a quanto ha affermato poc'anzi il Presidente Ghigo - sarebbe semplicemente la continuità di quello di prima.
No: i segnali di discontinuità sono forti; sono segnali di discontinuità in scelte di merito, che dovranno diventare, nel tempo, anche discontinuità sia sul piano della riorganizzazione della macchina, sia sul piano della riorganizzazione delle risorse; operazioni che non si possono fare in otto mesi (anzi in sei mesi, perché il bilancio di previsione sostanzialmente è stato concluso nel mese di novembre, ma sono stati questi quattro mesi che hanno portato alla discussione in Commissione e all'approdo in Aula). Ma all'interno di questo documento, così come nelle leggi e negli altri atti amministrativi di settore che sono stati approvati in questi mesi, c'è il disegno di come noi intendiamo ristrutturare le risorse, l'apparato e il patrimonio, sostenere il sistema produttivo riorganizzare i servizi sociali e la sanità, che sono le grandi questioni accanto alle politiche infrastrutturali, che oggi il Piemonte chiede a noi di risolvere, e che con questo strumento cominciamo ad offrire come contributo concreto alla soluzione dei problemi. Grazie.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla visita dell'onorevole Livia Turco, candidata alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006, presso l'Ospedale San Luigi di Orbassano


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori.
Vengo in possesso, in questo momento, di una copia di una comunicazione (tramite e-mail) del Commissario del San Luigi, Dottor Carmelo Frigione inviata a tutti i capireparto e ai medici dei vari Settori dell'Azienda, a cui era stato attribuito un indice di grande rilevanza (come sapete che nel trasferire le comunicazioni, si può assegnare un valore medio, alto basso o quant'altro).
I destinatari della comunicazione sono i componenti del Collegio di Direzione - Consiglio dei Sanitari e i Signori Direttori e Responsabili di Struttura Complessa. Il testo recita: "Lunedì 27 marzo p.v. l'Onorevole Livia Turco visiterà la nostra Azienda. Alle ore 11.00 sarà disponibile per un breve incontro presso l'atrio del Centro Antidoping", firmato il Commissario Dottor Carmelo Frigione.
Su questo tipo di comunicazione sono necessarie due valutazioni. La prima: destiniamo questi ultimi quindici giorni ad un concetto di par condicio, per cui qualsiasi candidato si presenti - non solo i primi della lista, ma tutti - in un'Azienda Sanitaria, si mette a disposizione un luogo ove ricevere, naturalmente, chi dovrà partecipare alla riunione. Ci comporta che per quindici giorni nell'Azienda Sanitaria non si lavorerà più se tutti si precipiteranno a partecipare ad un incontro con un esponente politico. E siccome le liste sono composte da un certo numero di candidati e nel caso specifico - in campagna elettorale - tutti i candidati hanno gli stessi diritti: se va un candidato a visibilità nazionale, ci può andare anche l'ultimo candidato della lista, (perché comunque è nella lista), di qualsiasi partito della coalizione di centrosinistra piuttosto che di centrodestra.
La seconda osservazione verte sul fatto che viene usato un mezzo di comunicazione dell'Amministrazione Pubblica per fare propaganda politica.
Questo è molto grave.
Caro collega Susta, mi ha citato più volte nella sua bella replica, e di questo la ringrazio. Ma siete così arroganti che fate anche queste cose?



PRESIDENTE

Presidente Ghigo, abbiamo registrato questa sua comunicazione. La pregherei, altresì, di consegnarci copia della e-mail, che trasmetteremo assieme al resoconto del suo intervento, al Presidente della Giunta regionale, affinché si faccia carico di valutare la situazione e di prendere i conseguenti provvedimenti.
Faccio anche notare che comunque abbiamo comunicato - per quanto riguarda il Consiglio regionale - a tutti i Gruppi e alla Giunta la necessità di garantire il rispetto delle normative sul comportamento in campagna elettorale; normative peraltro di legge, quindi ampiamente conoscibili da parte di chicchessia.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Per facilitare la situazione, e non voler sembrare che voglia aprire un dibattito, chiederei di intervenire per ordine procedurale, ma sar brevissimo.
Alla luce di quanto ha esposto il Presidente Ghigo, chiedo che sia accertata l'eventuale mancata osservanza di limiti economici, politici e procedurali, e che si prendano tutte le azioni politiche, economiche e procedurali nei confronti di chi ha commesso questo atto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo sull'ordine dei lavori, per chiedere al Presidente terminata la parte riguardante il bilancio e la legge finanziaria, che in qualche modo arriverà ad una sua conclusione, se alla ripresa dei lavori dopo l'interruzione per motivi elettorali, volesse definire, possibilmente per il resto della legislatura, se è procedura normale - come riterrei che fosse - che alla fine di un dibattito generale su una legge, come in questo caso, l'Assessore o gli Assessori competenti abbiano un più che comprensibile - aspetto che condivido - diritto di replica.
Spiegherei anche il motivo di questo mio intervento dopo l'interessante replica del Vicepresidente Susta.
Per tutta la precedente legislatura, infatti, è sempre stato detto, a termini regolamentari - pregherei a tal riguardo il Presidente di accertare questo aspetto, se non fosse di disturbo, oltre che con la Dottoressa Garabello, anche con chi negli ultimi quindici anni ha presieduto la struttura del Consiglio, che è persona da tutti conosciuta che alla fine del dibattito generale di una qualunque legge - non escluso il bilancio - gli Assessori non hanno diritto di replica.
Vorrei sapere se abbiamo sbagliato prima o se, invece, oggi stiamo operando correttamente; ma una delle due.
Non ho fretta, in quanto le elezioni si terranno il 9 aprile. Non vorrei, se possibile, una replica a caldo, ma una risposta dopo un minimo di accertamento, da parte del Presidente del Consiglio, per verificare se quanto sto dicendo risponde al vero; e, qualora lo fosse, vorrei che ci aiutasse a capire con quale procedura gestiremo i prossimi quattro anni.
Grazie.



PRESIDENTE

Collega Burzi, sarà mia cura fare un approfondimento sul tema. Per dall'inizio della Legislatura, abbiamo sempre chiuso le discussioni generali con gli interventi di replica degli Assessori. Mi pare che questa sia stata la prassi; comunque, la verificheremo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo a seguito delle considerazioni del Presidente Ghigo. Credo che quello che ha letto e detto in quest'Aula, poc'anzi, il Consigliere Ghigo vada verificato a fondo. Se quanto detto dal Consigliere Ghigo corrispondesse a verità, chiederei che si procedesse ad un'analisi approfondita per verificare se il tutto corrisponde a verità. Pensiamo che parlo anche a nome del mio Gruppo - se tutto questo corrispondesse a verità, sarebbe comunque un atto molto grave.
Noi non crediamo affatto che ci debba essere uno spazio all'interno di un'ASL in cui tutti i candidati che rappresentano le forze politiche possano avere un'udienza. Piuttosto, pensiamo che questo spazio non ci debba essere per nessuno e che, quindi, i comportamenti di questo tipo, se accaduti, vadano stroncati. La campagna elettorale si può svolgere, come tutti stiamo facendo, nei luoghi deputati all'esterno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Gli ospedali sono un luogo troppo serio ed importante, però, trovo anche giusto che chiunque possa visitare e incontrare il personale. Trovo sbagliato, soprattutto in questa fase, che chi ha una responsabilità, come il Direttore generale, utilizzi la sua posizione per invitare gli operatori o chicchessia a un incontro come quello che è stato citato.Sono convinto che l'Onorevole Livia Turco non fosse a conoscenza delle modalità dell'invito. In ogni caso, al di là di chi sia stato coinvolto in questo incontro, sono d'accordo con il Presidente del Consiglio che l'e-mail, la comunicazione e gli interventi di oggi vengano portati a conoscenza della Presidente della Giunta. Ovviamente, la Presidente della Giunta farà tutti gli accertamenti del caso e assumerà le decisioni conseguenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Intanto, volevo informare, casomai non l'avesse già fatto il Direttore dell'ASL di Orbassano, che l'Onorevole Turco si recherà anche all'ospedale Martini e al Maria Vittoria. Ve lo annuncio io, in modo che, se per caso ve ne foste scordati, sappiamo dove si trova.
Presidente, al di là delle battute, su questo fatto non ci dobbiamo girare tanto attorno. Non ho dubbi, se il Presidente Ghigo ha in mano una notizia del genere, c'è una sola cosa da chiedersi: è un reato? Se così fosse, se ne dovrà occupare la Procura della Repubblica. Non si danno gli scappellotti, non si scherza con il denaro pubblico e con gli strumenti pubblici, ma si scherza ancora meno in campagna elettorale.



(Commenti in aula)



GHIGLIA Agostino

Dell'Assessore e del Direttore generale. L'Assessore, magari, non lo sapeva perché è di un altro partito. Del Direttore generale, dubito.
Presidente, la vorrei richiamare sul fatto che siamo in un'Aula e quando in un'Aula, dove esercitiamo un certo ruolo, si dà una notizia di reato, perché questo sarebbe ...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Susta)



GHIGLIA Agostino

Il Vicepresidente Susta, che fa anche l'avvocato, scuote la testa. C'è un reato. Perché, quando si è Direttore generale, non si annuncia il comizio di nessuno con strumenti pubblici.
Non abbiamo la scelta, ma neppure lei, Presidente, di fare una cosa del genere: "Adesso informo la Presidente Bresso e l'Onorevole Turco, poi vediamo". Se c'è la prova di un reato, c'è una sola strada: quella della Procura della Repubblica. Questa è la prima questione.
Seconda questione. Presidente, a questo punto chiedo - non so come sia possibile, però informatevi - di sapere, intanto, come sono state diffuse le informazioni sulle visite negli altri due ospedali. Vorrei capire se è possibile promuovere un'indagine, al fine di scoprire se dall'interno di queste strutture sono state inviate e-mail, comunicati stampa o anche soltanto inviti al personale interno. Questo, Presidente, glielo chiedo formalmente. Se ritiene, le scrivo.
Colleghi, non sono né per le giustizie sommarie, né durante e neanche post, però, certi equilibri e certi atteggiamenti sono molto delicati. Non è che siano opinabili o che possiamo far finta di niente. Sono gravi, ma sono da accertare. Quindi, per fare un passo indietro, se c'è reato si procederà con la Procura della Repubblica.
Chiedo di verificare come è stata diffusa la notizia degli altri due interventi dell'Onorevole Turco che, sicuramente, come Parlamentare uscente può girare liberamente per tutte le strutture del mondo. Un conto è se ci gira lei, un altro conto sarebbe se fosse invitata da qualcuno, un altro conto ancora sarebbe se qualche importante Dirigente o Direttore di questa Regione, più realista del re, si mettesse a fare campagna elettorale. Per chiunque sia.
In tanti anni, sono stato una volta in un'ASL, peraltro invitato con altri esponenti di tutti partiti, dal Direttore generale.
Pongo in termini generali l'altra questione. Mi chiedo se non sia opportuno che Dirigenti e Direttori di questa Regione ricevano una memoria sulla legge elettorale e sulle regole da osservare, soprattutto, in campagna elettorale, ma in generale rispetto alle visite degli esponenti politici. Lo dico perché, magari, in futuro ci creiamo qualche problema in meno. È evidente che una notizia che diventa quasi gossip in un momento normale, in campagna elettorale può diventare un fatto molto grave.
Presidente, la prego, non sottovalutiamola. Se verificata, si proceda nei luoghi deputati.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, come lei sa abbiamo provveduto, come Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, a dare disposizione agli uffici circa il comportamento che il personale burocratico è tenuto a mantenere in campagna elettorale.
Ovviamente, ciò riguarda il personale del Consiglio regionale, non certo quello della Giunta regionale, ma immagino che analoga iniziativa sia stata attuata dall'esecutivo.
Per quanto concerne la sussistenza di un'ipotesi di reato, ho chiesto di verificarla. È chiaro che se, per caso, tale comportamento ravvisasse una fattispecie di reato, sarebbe nostra cura comunicarlo, immediatamente all'autorità giudiziaria.
Non sono in grado di valutarlo. A prima vista, avendo letto il testo non mi pare. Però, chiedo una verifica, perché non conosco gli estremi della legge, che è poi il parametro a cui attenersi.
Ho chiesto di verificare se questo fatto si concretizzi in una violazione del comportamento da tenere in campagna elettorale, da un lato e, dall'altro, se l'utilizzo di un canale di comunicazione pubblica sia un altro elemento concretizzabile nella fattispecie di reato. Lo verificheremo e ci comporteremo di conseguenza.
Ovviamente, saranno portate a conoscenza di tutti i Presidenti dei Gruppi le decisioni adottate.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Che dire, mi pare che la notizia si commenti da sola. Se la notizia risultasse vera - e non ho motivo di dubitarne - si tratterebbe di un errore da parte del Direttore Generale in questione. Altra cosa è precludere ai candidati, in modo particolare ai candidati che hanno una riconosciuta autorevolezza in quanto già Ministri della Repubblica, di poter accedere, in campagna elettorale, nelle forme rispettose dei turni dei lavoratori e della privacy, presso strutture pubbliche, in questo caso anche presso strutture ospedaliere.
Mi fu riferito che anche il Consigliere Ghigo lo scorso anno, quando era in campagna elettorale, si presentò ad una molto attraente e popolosa riunione al Mauriziano a pochi giorni dalle elezioni, con una claque molto convinta. Non so se quell'iniziativa fu organizzata o meno, sicuramente non fu avvallata con e-mail dalla commissaria, in ogni modo...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghigo)



LEPRI Stefano

Era in campagna elettorale, non era più Presidente. Ho fatto l'esempio del Consigliere Ghigo, ma potrei farne altri.
Molti candidati del centrodestra hanno - come sicuramente sarà e sicuramente avviene in queste settimane, perché sappiamo di candidati in molte province del Piemonte - accesso alle strutture pubbliche. Nel rispetto dei turni dei lavoratori, della privacy e della tutela della riservatezza nei confronti dei pazienti, credo che sia assolutamente legittimo che i candidati possano accedere a strutture pubbliche. Altra cosa è informare, come verosimilmente ha creduto di fare il Direttore Generale, della presenza di un candidato: questa non è informazione, ma va oltre l'equilibrio che deve essere tenuto da un pubblico amministratore.
Non ho difficoltà ad esprimere, anche da parte del mio Gruppo, il dissenso rispetto all'atteggiamento assunto da quel Direttore Generale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Credo che l'azione non sia giustificabile e si condanni da sé. È anche vero che, insieme ai provvedimenti che evocava il Consigliere Ghiglia anche dal punto di vista amministrativo, bisognerebbe prendere un provvedimento in questo campo. Si è trattato di una leggerezza, ma è anche la leggerezza che dà il segno di un'impunità di chi ritiene di essere eletto più per meriti politici che per meriti professionali.
Forse, in questo senso, un richiamo anche al nostro modo di lavorare giusto per non imitare sempre i comportamenti peggiori, quelli che ci rinfacciamo in quest'aula - non sarebbe male.
Mi dispiace che, anche in questo caso, questo evento sia un po' strumentalizzato per effetto del fatto che siamo in campagna elettorale.
Tuttavia qualche momento di riflessione intorno a questi aspetti forse sarebbe opportuno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

In quindici anni di politica ho sempre considerato la politica come una cosa pulita. Se è una cosa pulita, il confronto con i cittadini può essere esercitato con le giuste forme e in tutti i luoghi possibili ed immaginabili.
Il Direttore Generale ha commesso un errore ad indicare, con un comunicato della Direzione Generale, la presenza dei parlamentari. Credo che non ci sia niente di male se parlamentari, di centrodestra o di centrosinistra che siano, utilizzino un luogo apposito all'interno di una struttura pubblica dove confrontarsi e discutere con i medici e con il personale infermieristico. Inoltre poiché entro la fine dell'anno dovremo definire il Piano sanitario regionale, credo che non ci sia niente di male se Consiglieri regionali visitino strutture sanitarie per discutere del Piano con il personale medico ed infermieristico. Mi sembra una colpevolizzazione eccessiva del Direttore Generale e dei parlamentari che come diceva il Consigliere Ghiglia, hanno il diritto, in quanto parlamentari, se lo desiderano di visitare qualunque ospedale. Non mi sembra che ci sia nessun reato da parte del Direttore Generale. Non intendo difenderlo, dico soltanto quello che penso.
Se alcuni parlamentari visitano le strutture ospedaliere e si rendono così conto delle condizioni delle strutture stesse, non c'è assolutamente niente di male. Lo devono fare sia i parlamentari di centrodestra che quelli di centrosinistra, con lo stesso diritto: sempre a spese loro, su questo sono d'accordo. Il costo di un messaggio fax interno non è un costo è una questione di opportunità. Non è una questione economica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

L'argomento è già stato abbastanza sviscerato al punto che è evidente la libertà di ogni parlamentare di fare campagna elettorale, ma non è altrettanto evidente la libertà di un Direttore o di un Commissario sanitario, di procurare comunicazioni e facilitazioni in tal senso. La cosa non è sicuramente lodevole, anzi.
Poiché il Consigliere Ghigo ha evidenziato questa chicca, questa novità dell'ultima ora, vorrei ritornare per un attimo al bilancio, perché anch'io ho avuto un'informazione dell'ultima ora che è sfuggita. Forse è sfuggita a me, quindi pregherei l'Assessore Susta di verificare in merito e possibilmente di rispondere in aula. Si tratta di una mancata erogazione da parte della Regione per l'Istituto Zooprofilattico sperimentale: una cifra di 19 milioni e 635 mila euro, dei quali 16 milioni e 635 mila euro non sono stati pagati nell'anno 2005 con una contemporanea erogazione di interessi passivi per 245 mila euro.
Non ho visto - ripeto, se non me ne sono accorto faccio ammenda - sul bilancio di previsione del 2006, cioè nella nostra nuova legge di bilancio questi importi. Si tratta di 20 milioni di euro non pagati. Se è una mia svista l'Assessore Valpreda mi correggerà dicendo che non è vero, perch sono nel tale capitolo; se invece non ci sono, vorrei sapere - anche non subito, magari la prossima settimana - come mai questi venti milioni di euro non sono stati inseriti e dove la Regione Piemonte li troverà. Poich l'Istituto Zooprofilattico ha una valenza interregionale penso che, al di là del finanziamento sanitario nazionale, noi dovremo erogare. Se rientra in qualche voce di bilancio, come non detto, sono tranquillo, se non rientra, sono 20 milioni di euro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Credo vada solo esteso il ragionamento, anche se molto brevemente.
Considerato che al Martini l'invito per la visita dell'onorevole Turco è stato fatto non con e-mail, ma con telefonate a tutti i reparti (non so se sia accaduta una cosa simile al Maria Vittoria, ma è verificabile) andrebbe tenuto in considerazione quanto è accaduto per un corretto svolgimento della campagna elettorale. Senza fraintendimenti, lo dico ad alcuni Consiglieri del centrosinistra, nessuno mette in discussione la possibilità di candidati alla Camera o al Senato di utilizzare luoghi pubblici, ci mancherebbe, nel rispetto, ovviamente, dei luoghi, dei lavoratori, dei turni e quant'altro, sono luoghi assolutamente accessibili.
Non vi sono candidati differenti. Cioè, un ex ministro non ha più titolarità del venticinquesimo candidato della lista di qualunque altro partito ad entrare all'interno di un luogo pubblico. È certo che non vi è soltanto una distrazione o una non correttezza. È certo che vi è una sorta di utilizzo strumentale di mezzi pubblici per promuovere un intervento politico privato, che, solitamente, dal codice può essere sanzionato. Se con l'e-mail può essere più difficoltoso, la telefonata, assolutamente, è semplice. Cioè, le 200 lire che si spendono per invitare dei dipendenti a partecipare all'intervento dell'Onorevole Turco è certamente una forma di peculato.
Dopodiché, al di là delle questioni di carattere legale, che noi abbiamo segnalato e che certamente non competono al Consiglio regionale, è bene, però, che vi sia una corretta informazione, perché in questa campagna elettorale e in quelle che seguiranno non vengano utilizzati strumenti e responsabili delle istituzioni come megafoni di parti politiche, qualunque esse siano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, credo anch'io che questo sia stato uno scivolone sicuramente di cattivo gusto e sul quale l'Assessore alla sanità in primis e, comunque, anche la Presidente Bresso debbano intervenire, in quanto non credo sia legittimo avvisare con priorità alta e con questa comunicazione tutti i Direttori responsabili delle strutture complesse dello svolgimento di incontri, in questo caso, un incontro con una parlamentare, che oggi è una candidata, l'Onorevole Livia Turco, presso l'Azienda Sanitaria addirittura, in pieno orario di lavoro, alle ore 11. Questo significa anche dire a chi è interessato di andare all'incontro, chiaramente, nell'orario di lavoro, perché non credo che il personale timbri un'uscita e ritimbri un'entrata perché va ad un incontro con l'Onorevole Livia Turco in azienda.
Quindi, sicuramente, si ravvisa, secondo me, un reato abbastanza grave.
In occasione del prossimo Consiglio, che è già fissato per il giorno 3 aprile, invito l'Assessore o la Presidente a relazionare in merito, perch potrebbe anche darsi che il Commissario, il dottor Carmelo Frigione, dica che non è colpa sua, ci saranno dei responsabili, il messaggio d'altronde arriva da un certo Michele Torre. Per cui, ad un certo punto, credo sia il caso di arrivare in fondo a questo fatto abbastanza grave.
Pertanto, Assessore, la invito a provvedere e per lunedì 3 aprile a darci risposte precise in merito a quanto successo, o lei o la Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Anche noi ci associamo alla richiesta di avere spiegazioni il più presto possibile in Consiglio o in Commissione.
Non so se sia un reato quello commesso dal Direttore generale, o chi per esso, nell'avvisare l'incontro con l'Onorevole Livia Turco, che peraltro, è una parlamentare, quindi si muove con una certa libertà nell'ambito dell'Amministrazione Pubblica. Quello che è grave non è tanto questo, ma il fatto che una Pubblica Amministrazione, in qualche modo, si presti, in un momento delicatissimo come quello che stiamo attraversando della campagna elettorale, a fare da megafono, a spiegare, a rendere pubblica la visita di un Parlamentare, che è anche candidato; non è un periodo come tutti gli altri. Se tutti si comportassero così, sarebbe veramente difficile distinguere qual è il limite che un dirigente o un rappresentante delle amministrazioni pubbliche, in questo caso di un'ASL deve superare per commettere un reato, in ogni modo un'illegittimità.
Innanzitutto, ritengo che la questione sia politica ancor più che legale, amministrativa o penale. Credo che i direttori generali debbano essere richiamati ad un atteggiamento assolutamente asettico da questo punto, proprio per non cadere in tutte le discussioni che per anni hanno riguardato il panorama dei manager della sanità, che erano più politici erano più manager.
Credo che questa vicenda non aiuti a districare quest'enigma. Peraltro ritengo giusto informare il Consiglio di cosa effettivamente è accaduto al San Luigi, dove, peraltro, mi sembra che lavori anche chi è responsabile della sanità di un importante partito politico che governa la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

In realtà, il mio sarà un brevissimo intervento perché vorrei cantare un po' fuori del coro.
Credo che il Commissario abbia evidentemente commesso una leggerezza anche un po' stupida, se così vogliamo dire, ma che adesso qualcuno ci venga a spiegare che, durante le campagne elettorali, politiche, nazionali una persona, che è stata Ministro della Repubblica ed è una delle persone con maggiori responsabilità del più gran partito italiano, non possa partecipare ad un incontro con lavoratori della sanità, che godono di diritti, essendo lavoratori dipendenti, quindi, del loro tempo possono fare ciò che vogliono, non possiamo essere noi ad impedirgli o meno di partecipare a degli incontri, soprattutto se questi sono rappresentanti sindacali, quindi rappresentano i lavoratori che li hanno democraticamente eletti, mi sembra un po' troppo.
Mi sembra che ci sia proprio la volontà chiara di strumentalizzare.
legittimo, siamo in campagna elettorale, tutto si strumentalizza, per l'amor del cielo! Però, non dimentichiamoci mai che i soggetti di questa partita sono i lavoratori e i propri rappresentanti, che godono di diritti inalienabili, che certamente non possiamo essere noi a mettere in discussione. In secondo luogo, la possibilità per la politica, che è arte tanto nobile quanto altre che vengono praticate in questa sede e in altre di poter mettere i piedi nel piatto, così come si diceva un tempo, per verificare di prima mano, soprattutto, in un rapporto e colloquio diretto con chi la sanità la vive come operatore sanitario, come medico, come amministratore, e per capire ciò che non va, ciò che serve, ciò che deve essere fatto.
Spero che questa vicenda si concluda con un rimprovero per l'utilizzo improprio dei mezzi della Pubblica Amministrazione da parte del Commissario straordinario, ribadendo anche l'urgenza e la necessità di non poter rinviare un rapporto diretto con quel mondo, che per tanto tempo è stato dileggiato e dimenticato, che necessita non solo di sostegno politico, ma anche di un'analisi approfondita rispetto alle necessità.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Susta.



SUSTA Gianluca, Vicepresidente della Giunta regionale

Intanto, voglio comunicare al Consiglio che l'Assessore Valpreda appena ha avuto notizia di questo episodio ha comunicato ai Direttori delle ASL di attenersi scrupolosamente alle norme che presiedono la campagna elettorale.
In secondo luogo, ritengo di dover concludere come praticamente hanno concluso tutti i Consiglieri di maggioranza: questo episodio è assolutamente riprovevole. Oltretutto, il ruolo di Direttore generale delle ASL e le ASL in quanto tali sono luoghi ben diversi dai luoghi istituzionali, non sono un Consiglio comunale, non sono un Consiglio provinciale, non sono un Consiglio regionale. Il confronto tra le forze politiche, i medici e il personale sanitario può avvenire anche al di fuori delle strutture sanitarie su questioni di merito.
Quindi, sinceramente, se si verificano questi episodi, oltre all'iniziativa immediata, non poteva che essere così quella che ha fatto l'Assessore Valpreda, ritengo vada circostanziata meglio la modalità con cui effettuare un confronto di tipo politico, perché i Direttori generali delle ASL sono organi di strutture aziendali deputate allo svolgimento di un servizio. Sarebbe come se il Direttore del bilancio, oggi pomeriggio inviasse un fax per avvisare che presso le strutture di Piazza Castello, al terzo piano, arriva l'Onorevole tal dei tali a parlare del bilancio della Regione e si incontri chi vuole.
Anche su questo credo che i Direttori debbano cominciare a capire che la loro rilevanza esterna ha un contenuto ben minore rispetto a quello che qualcuno si immagina. Purtroppo, è capitato anche di peggio in passato.
Personalmente, mi è anche capitato di non essere invitato come Presidente di Conferenza dei Sindaci a inaugurazioni di reparti in campagna elettorale. Faceva parte del confronto politico di allora; in ogni caso non è giustificando ciò che è avvenuto in altre occasioni che noi spieghiamo ciò che avviene oggi. Non è quindi assolutamente accettabile ; i direttori vanno ricondotti entro i loro giusti limiti di ruolo e di natura.
Quello sanitario è un servizio molto particolare e, proprio per questo, il confronto politico può avvenire al di fuori delle strutture. L'incontro con i politici non può essere equiparato alle assemblee sindacali dei lavoratori, che hanno i loro spazi regolamentati dalla legge, dai contratti e dalle norme generali. Credo che su quanto è avvenuto debba essere fatto un richiamo anche ad personam, perché la circolare va bene a tutti, ma va fatto un richiamo ad personam. Gli uffici del Consiglio regionale valuteranno se ci sono le condizioni, su cui ho personalmente manifestato dei dubbi, ma è stato un riflesso condizionato dovuto alla deformazione professionale. In questo caso, non spetta all'avvocato Gariglio o all'avvocato Susta dire che cosa viola o non viola la legge: è compito degli uffici preposti. Certamente, se ci saranno le conclusioni paventate dal Consigliere Ghiglia, non potranno che esserci le conseguenze prospettate.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Ristrutturazione industriale

Comunicazione dell'Assessore Bairati in merito alla costituzione della società TNE (Torino Nuova Economia)


PRESIDENTE

Come da intese, lascio la parola all'Assessore Bairati per una comunicazione sugli sviluppi relativi all'operazione di acquisizione di aree su terreni di Mirafiori e di creazione di società all'uopo.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Grazie, Presidente.
La richiesta di informazioni avanzata in una delle precedenti sedute del Consiglio - credo nella riunione del 23 marzo - riguardava gli atti e i passi che si sono succeduti in seguito all'approvazione della legge impropriamente e familiarmente denominata "Legge FIAT", ossia la legge che norma gli interventi di riqualificazione per le aree industriali, con particolare riguardo alla sottoscrizione del capitale della società che ha in capo la proprietà delle aree acquisite da FIAT, da parte dei soci di cui si prevedeva l'ingresso nel momento della definizione dell'articolato di legge che abbiamo votato nel mese di dicembre.
A questo proposito, desidero comunicare, visto che questa era stata la richiesta, che il 21 marzo di quest'anno la Provincia di Torino ha approvato l'adesione della Provincia stessa alla società provvisoriamente costituita dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino, al momento definita "Torino Nuova Economia S.p.A.", con un Consiglio di Amministrazione provvisorio costituito da tre membri. La Provincia ha sottoscritto l'aumento di capitale, per la quota di propria competenza, di 6 milioni 700 mila euro - ripeto: con delibera del 21 marzo, che lascio agli atti del Consiglio - e FIAT Partecipazioni, che è il vettore giuridico di FIAT S.p.A., ha annunciato di essere pronta alla sottoscrizione della propria quota di capitale per analoga dimensione, cioè 6 milioni 700 mila euro, comunicandoci di essere pronta a versare tale cifra non appena gli ultimi aspetti operativi, cioè le ultime...



(Il Presidente chiede all'Assessore Bairati di parlare più vicino al microfono)



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Analogamente, FIAT Partecipazioni ha comunicato di essere pronta alla sottoscrizione di capitale per analoga quota: 6 milioni 700 mila euro.
Inoltre, è stato completato un iter di intesa tra la Regione, il Comune, la Provincia e il Politecnico di Torino, che prevede l'insediamento nell'area, delle attività attualmente ubicate in siti diversi dell'Ateneo che concentreranno a Mirafiori i corsi di laurea e le attività di ricerca in materia di disegno industriale e ingegneria dell'autoveicolo (protocollo sottoscritto nel mese di gennaio 2006, che lascio a memoria del Consiglio).
Pertanto, Provincia, Regione, FIAT e Comune di Torino - anche se non abbiamo ancora comunicato formale da parte del Comune di Torino, ma credo sia stato completato l'iter - hanno indicato i loro rappresentanti nel Comitato che ha la funzione di indirizzo e di controllo delle attività previste dal protocollo di intesa, sottoscritto dalle parti stesse. Il Comitato verifica anche le nomine fatte (lascio memoria al Consiglio sia delle parti private sia delle parti pubbliche).
Infine, una delle richieste riguardava la struttura dello Statuto di TNE, che ha una formulazione molto standard per società di tal genere, con questi elementi significativi: un capitale sociale di 67 milioni di euro (come è noto); un Consiglio di Amministrazione previsto in otto membri, tre dei quali saranno indicati dalla Regione Piemonte, tre dal Comune di Torino, uno da FIAT S.p.A. e uno dalla Provincia di Torino. Si tratta di un Consiglio di Amministrazione che, nella sua struttura definitiva, verrà insediato quando la sottoscrizione dell'aumento di capitale da parte della Provincia e di FIAT Partecipazioni avrà luogo, quindi probabilmente nei prossimi giorni.
Come sapete esiste, a norma di legge e a protocollo, una serie di obblighi, una parte dei quali sono quelli cui facevo riferimento nella mia comunicazione. Altri obblighi riguardano l'impegno negoziato per il trasferimento delle aree sull'area della Mandria, negoziato che andrà concluso entro il mese di giugno 2006, e la costituzione di un gruppo tecnico, di un Comitato per la strutturazione inclosing del fondo chiuso in favore delle imprese dell'indotto, che andrà conclusa entro il mese di aprile 2006.
Questi sono i primi passi effettuati.
Lascio alla Presidenza, e ai Consiglieri che ne faranno richiesta, la documentazione relativa. Naturalmente, sono pronto a fornire qualsiasi dettaglio in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Credo che l'Assessore Bairati verrà in Commissione, come concordato con il Presidente, quindi quella sarà la seda per approfondire maggiormente.
Mi limito, ringraziando l'Assessore per la comunicazione, a sottolineare un dato che mi auguro venga superato. Quando ci sono novità perché sono delle novità, Assessore - rispetto agli indirizzi che avevamo dato votando il patto (noi avevamo votato contro) fatecele sapere, a stretto giro di comunicazione, per evitare di dover ogni volta sollevare il problema e mendicare le informazioni che, invece, il Presidente Saitta e alcuni altri Assessori elargiscono ampiamente.
Ritengo che sia un atteggiamento di trasparenza nei confronti del Consiglio, non perché ci sia qualcosa da nascondere, ma perché non vorremmo essere lasciati indietro.
La seconda questione, senza entrare nel merito (intanto faccio subito richiesta della documentazione che l'Assessore Bairati lascia a disposizione) riguarda il fatto che la Regione, tra i rappresentanti del Comitato, ha già nominato il proprio rappresentante. È già una notizia perché è importante sapere che abbiamo qualcuno che ci tutelerà e che tutelerà i soldi che avete investito in quest'operazione a favore dei lavoratori dei settori produttivi del Piemonte. In questo modo avremmo un nome e un cognome che sarà il difensore dei lavoratori da oggi.
L'ultima cosa è che sono un po' preoccupato della Finpiemonte. Lo dico Presidente, perché per cultura sono un antitecnocrate e sono per il primato della politica. Lo dico in quest'occasione perché questo è uno dei casi ma ce ne sono e ce ne saranno altri - in cui la finanziaria piemontese di fatto si sostituisce nelle operazioni sostanziali alla Regione sostituendoci anche in quel ruolo, secondo me, di indirizzo e di controllo continuo su quelle che sono le grosse operazioni di qualunque tipo che questa Regione va ad affrontare. Per me è un pericolo, lo dico ancora una volta.
Mi auguro che al più presto in quest'Aula si possa anche discutere di nuovo di Finpiemonte, decidendo poi le forme i modi e i luoghi, perché lo ritengo un fatto fondamentale per la democrazia di quest'Aula e anche per il ruolo della Regione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Molto brevemente, ringrazio l'Assessore Bairati per questa comunicazione.
Chiederei quanto prima, visto che in Aula è presente il Presidente della I Commissione, se fosse possibile, al di là delle modalità attraverso le quali l'Assessore Bairati, insieme agli altri enti che vi hanno partecipato, ha inteso costituire questa società, a breve, magari nell'ambito delle discussioni di Commissione, cominciare a fare un ragionamento più di sostanza perché il disegno di legge, se non ricordo male, è stato approvato un po' di tempo fa.
A seguito di questo abbiamo appreso che i comitati sono costituiti, le nomine sono a posto, sui terreni abbiamo più o meno idea di quanti sono. Al di là dei corsi di laurea, che sono cose che già esistono, e delle attività di ricerca, che mi pare siano comunque attività in essere, quello che noi gradiremmo cortesemente conoscere dagli enti che hanno costituito questa società è quando si passa alla sostanza. Vale a dire quanto, nell'ambito di questo contesto, è importante anche di beni che sono messi a disposizione (forse risorse umane e finanziarie che sono allo stato attuale disponibili), e quando si comincerà da parte vostra ad avere un disegno su quello che sarà il futuro di questo progetto da voi annunciato. Avremmo piacere di conoscere la sostanza.


Argomento: Piani pluriennali

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 48 inerente a "Documento di Programmazione economico-finanziaria regionale - DPEFR 2006-2008 legge regionale 11 aprile 2001, n. 7" (seguito)

Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 191 inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2006" (seguito)

Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame disegno di legge n. 190 inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2006-2008" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo ora l'esame congiunto della proposta di deliberazione n.
48, della legge finanziaria e della legge di bilancio, di cui ai punti 2) 2 bis) e 2 ter) all'o.d.g.
Esaurita la discussione generale, possiamo passare all'esame e alle votazioni dei tre provvedimenti nell'ordine che è indicato. Il primo provvedimento ad essere oggetto di votazione sarà il DPEFR, poi passeremo alla legge finanziaria, su cui vi sono innumerevoli emendamenti, e poi alla legge di bilancio.
Vorrei affrontare subito il nodo del DPEFR, su cui non sono pendenti emendamenti, ma subito dopo però proporrei di fare una riunione volante della Conferenza dei Presidenti dei gruppi per decidere come procedere nella gestione degli emendamenti collegati alla legge finanziaria. Prego i colleghi Consiglieri di accomodarsi in Aula. Il primo provvedimento da votare è la proposta di deliberazione n. 48.
La parola al Consigliere Vignale per dichiarazioni di voto.



VIGNALE Gian Luca

ovviamente un'anomalia, la vogliamo sottolineare come tale, anche se per la verità, lo stesso Gruppo consiliare che rappresento ha chiesto di far slittare la discussione sul DPFER unitamente a quello della legge finanziaria del bilancio. Questo perché ovviamente quest'anno abbiamo avuto una programmazione politico-finanziaria che in qualche modo è slittata.
I colleghi sanno che il Documento di programmazione che antecede la finanziaria attraversa le linee che, in qualche modo, vanno a supplire poi la legge finanziaria e il bilancio lo discutiamo oggi tutto insieme perch le stesse linee sono arrivate molto in ritardo. È stato esaminato nelle sedi delle Commissioni consiliari, nelle quali avevamo rimarcato - e le rimarchiamo oggi - alcune modifiche, intervenute all'interno della legge finanziaria e del bilancio, che riteniamo negative.
Bisogna dire che alcune accise, cioè la maggior tassazione che questo bilancio prevede non è anticipato nel documento del DPFER e quindi questa è una modifica sostanziale. Altresì va sottolineato come vi siano alcune mancanze all'interno del Documento, che trovano meno rispondenza tanto all'interno della finanziaria regionale, quanto all'interno del bilancio stesso.
Alcuni esempi. Il DPEFR non parla di esenzione di ticket, non parla di potenziamento della sanità di base, ma fa lunghe dissertazioni abbastanza generali e quindi va bene che si discuta oggi.
Ci auguriamo solo che l'anno prossimo la programmazione sulla politica di bilancio segua attentamente i termini più consoni, nel senso che, per tempo, si possano avere le linee di indirizzo su cui si considera il bilancio, in modo da intervenire e, possibilmente, modificare le stesse.
Così non arriveremmo a discutere il DPEFR nella stessa giornata o nelle stesse sedute in cui si vota anche la legge finanziaria e il bilancio regionale.
Nel merito, il nostro Gruppo consiliare, per le motivazioni dette e per molte altre sottolineate in sede di Commissioni consiliari, esprimerà un voto negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Siamo nell'ambito delle dichiarazioni di voto immagino. Il DPEFR è una delle applicazioni della legge 17/2000, che è un eccellente legge di questa Regione, anche perché è una di quelle che ho scritto io, quindi oggettivamente un eccellente prodotto.
stato perfino riconosciuto dalla minoranza di allora quando, con fatica, riuscimmo a deliberarla alla fine della scorsa legislatura. Il DPEFR ne è il principale prodotto. Il collega Muliere dovrebbe ricordarselo perché era parte della minoranza quando a tale risultato arrivammo.
Credo non sia difficile dire che il DPEFR che il Consiglio si appresta a votare non è rispondente alla volontà programmatoria in senso lato che i Consiglieri - non soltanto quelli della minoranza, ma soprattutto quelli della maggioranza - auspicherebbero. Tuttavia, non ho difficoltà a dire che questo primo anno della legislatura, un anno che per motivi diversi ha avuto momenti di difficoltà tecnica, forse è ancora scusabile che le attività programmatorie della maggioranza - essenzialmente della Giunta, in questo caso - non abbiano trovato una completa espressione, non soltanto per quanto riguarda il DPEFR, ma anche per le attività di programmazione che altre deleghe e altre aree potrebbero - e, quindi, dovrebbero esplicare.
Nell'esprimere, quindi, quello che sarà comunque un voto contrario, e preannunciando che, a mio giudizio, le vacanze sono finite da un pezzo, per cui siamo quasi a metà della parte proficua di una legislatura - posto che fra un anno e mezzo, Assessore, è previsto il rinnovo del Consiglio, e a chi ha un pochino di esperienza non sfuggirà che si comincia sette o otto mesi prima e, nel migliore dei casi, si conclude alcuni mesi dopo il rinnovo dello stesso, e nel 2009 si voterà di nuovo - suggerirei quindi alla maggioranza di prendere per buoni i prossimi dodici mesi, dal momento che saranno gli ultimi che le rimangono per fare delle cose importanti. Se non mi credete, lo ricorderemo quando sarà il momento, tanto qua il tempo passa velocemente.
Ciò nondimeno, oltre al prossimo DPEFR, per il quale non chiederei degli impegni formali alla Giunta sul tempo di presentazione, ma sulla sostanza, altre sono le aree programmatorie: penso al Programma regionale sanitario, penso alla revisione delle partecipate e del mondo, in senso lato, delle attività di partecipazione diretta e indiretta della Regione penso, ancora, alla revisione sostanziale della legge di organizzazione del personale della Regione - che è, di per sé, attività programmatoria essendo la risorsa umana la principale risorsa di qualsiasi ente pubblico (di questo certamente) - che al momento sono, mi si passi il termine latitanti.
La reputo un'esigenza cui la Giunta e la maggioranza dovrebbero assolvere, onde consentire anche all'opposizione di potersi opporre, perch rispetto al poco, Vicepresidente, per noi è difficile opporci. Se voi faceste qualcosa, potremmo trovare sicuramente qualche aspetto che non condividiamo, o al limite controproporre; sul poco, in qualche caso (non nell'area che stiamo trattando oggi), ma sul nulla è molto difficile opporsi.
Vorrei che venissimo aiutati nella nostra doverosa attività di opposizione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Intervengo solo per dichiarare il voto a favore del nostro Gruppo al Documento di Programmazione economico-finanziaria regionale.
Come abbiamo detto durante la discussione generale sul bilancio e sulla legge finanziaria, riteniamo che lo sforzo che la Giunta ha compiuto sia stato quello di stabilire un rapporto di coerenza, pur nelle difficoltà che noi tutti conosciamo, tra gli indirizzi della politica del DPEFR e i documenti di bilancio, in particolare la legge finanziaria e il bilancio.
Il cuore della proposta del DPEFR è rappresentato dall'obiettivo di tornare a far crescere il Piemonte, favorire le politiche di innovazione di sviluppo, di internazionalizzazione dell'economia piemontese e, al tempo stesso, di sviluppare politiche di coesione sociale. Noi riteniamo che esista questo rapporto di coerenza tra la legge finanziaria, i documenti di bilancio e il DPEFR.
Conveniamo, però, su una considerazione che hanno fatto i colleghi della minoranza: anche noi riteniamo che lo sforzo che deve essere compiuto quest'anno sia quello di rispettare le scadenze previste dalla legge sulla contabilità per quanto riguarda l'adempimento e la presentazione dei documenti di bilancio.
Consideriamo anche noi del tutto eccezionale la situazione che si è verificata quest'anno e riteniamo che sia giusto, per tantissime ragioni che non sto qui a riprendere, che la Giunta regionale si sforzi per rispettare le scadenze contenute nella legge di contabilità.
Sarebbe un fatto straordinario, questo voglio dirlo: siamo reduci da un quinquennio nel quale queste scadenze sono state sistematicamente non rispettate.
Vorrei ricordare ai colleghi, però, che il rispetto di queste scadenze ovvero la votazione dell'assestamento di bilancio entro il 30 giugno dev'essere ovviamente un obiettivo che ci poniamo come Consiglio regionale e come maggioranza che governa questa Regione. Questa è una condizione affinché sia possibile discutere e votare il DPEFR entro il mese di luglio in modo che sia possibile presentare la legge finanziaria e il bilancio della nostra Regione entro il 30 settembre. Questo è un impegno che noi ci assumiamo, credo, come maggioranza che governa questa Regione. Consideriamo questa una pre-condizione per affrontare, in un contesto diverso e in un clima diverso, i problemi riguardanti la politica finanziaria di bilancio della nostra Regione.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 48.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 48.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
La seduta è sospesa e riprenderà alle 17.35. Colgo l'occasione di questa interruzione forzata per convocare una Conferenza dei Capigruppo.



(La seduta, sospesa alle ore 17.05 riprende alle ore 17.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che durante la Conferenza dei Capigruppo si è confermata la convocazione del Consiglio regionale per la giornata di lunedì 3 aprile alle ore 10.30 e alle ore 14.30. I lavori termineranno alle ore 20 (sempre che, ovviamente, non si riesca ad approvare prima tutti gli emendamenti).
Dovevamo ripetere la votazione sul Documento di programmazione economico-finanziaria regionale, posto che la votazione precedente non è risultata valida per mancanza del numero legale.
Indìco la ripetizione della votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 48.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Penso, dunque, che non vi siano le condizioni per continuare la seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.01)



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