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Dettaglio seduta n.70 del 07/03/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.33 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.12)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti e Valloggia.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 137 inerente a "Istituzione della Riserva naturale orientata di Bosco Solivo" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione generale del disegno di legge n. 137, di cui al punto 5) all'o.d.g., il cui relatore è il Consigliere Travaglini.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale.
Ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In merito al disegno di legge n. 137, credo che vadano fatte alcune riflessioni di carattere normativo, non soltanto relativamente al testo che è stato presentato, ma anche rispetto ad altri disegni di legge presentati dalla Giunta regionale.
Sappiamo che questo Consiglio, alcune settimane fa, ha esaminato - poi ne ha sospeso la discussione - il disegno di legge n. 175, se non erro relativo alla proroga, per un anno, dei nominati all'interno dei parchi, in quanto la Giunta regionale ha presentato un proprio disegno di legge di riordino complessivo dei parchi regionali.
Allora, se vi è questa volontà - come vi è, perché è stata espressa non solo con una dichiarazione, ma con un atto formale quale un disegno di legge - credo che tale volontà di riordino complessivo vada fatta in modo omogeneo. Parrebbe quantomeno poco comprensibile che, da un lato, la Giunta regionale presenti un disegno di riordino, e, dall'altro lato, il Consiglio nella consapevolezza che Giunta e Consiglio hanno competenze diverse vada ad istituire una nuova riserva naturale, nonostante vi sia questa volontà da parte della Giunta.
Come già alcuni colleghi facevano presente, sarebbe importante che vi fosse prima l'approvazione della legge di riordino e, successivamente, al limite l'individuazione di altre riserve naturali.
Anche il testo di legge in molti suoi articoli si rifà proprio a quella legge regionale che la Giunta intende modificare.
Questa è una valutazione che facciamo rispetto alle perplessità che nutriamo in merito a questo disegno di legge. Ma ve ne sono altre riferite alla necessità o meno dell'istituzione di nuove riserve naturali.
fuor di dubbio che la legislazione, tanto quella italiana quanto quella regionale, attui una serie di tutele al fine di garantire ciò che la legge prescrive all'interno dell'articolo 6 e dell'articolo 3, se non ricordo male, sia rispetto alle finalità che la legge si propone, sia relativamente alle norme di salvaguardia.
Per cui, a tal riguardo, bisognerebbe comprendere quanto sia utile la proliferazione di nuove riserve naturali partendo dal presupposto che vi è comunque una normativa che, in qualche modo, tutela e salvaguarda quello che è il patrimonio boschivo ed ambientale all'interno della nostra Regione.
Va altresì tenuto conto, se riteniamo che le audizioni abbiano in qualche modo una valenza, come noi riteniamo che sia, quello che è il confronto con le popolazioni locali e le associazioni che a livello locale rappresentano alcune categorie.
Al di là della valutazione rispetto alle associazioni venatorie, che sappiamo dividere gli schieramenti (tale giudizio potrebbe, quindi, non essere condiviso dai colleghi del centrosinistra, anche se noi riteniamo che una riduzione massiccia e continua delle aree in cui si può praticare l'esercizio venatorio non sia positivo, perché vi è una legislazione nazionale e regionale che, in modo puntuale e restrittivo, norma la pratica venatoria), molte perplessità in merito sono state anche sollevate dalle associazioni agricole. In questo caso, a differenza delle associazioni di cui parlavo prima, non vi è una differenza fra gli schieramenti.
Le associazioni agricole, in qualche modo, rappresentano tutto il mondo dell'agricoltura e, ancorché le sigle possano avere delle riconduzioni non certo partitiche ma di aree politiche differenti, gli interessi che esse rappresentano non sono riconducibili ad un partito o ad uno schieramento politico piuttosto che ad un altro.
Allora, se come dicevamo hanno valenza le perplessità che il mondo dell'agricoltura ha manifestato, ancor di più noi riteniamo che sia opportuno attendere la legge quadro relativamente alle riserve naturali, ai parchi e a quant'altro, per andare ad istituirne degli altri.
Crediamo, inoltre, che la tutela dell'ambiente non necessariamente passi per la creazione delle riserve. Noi riteniamo che la tutela dell'ambiente si esplichi con una serie di normative che vanno a cadere su Assessorati differenti (non solo sull'Assessorato all'ambiente), e che, in qualche modo, non si attivi necessariamente (in alcuni casi sì, in altri no) attraverso l'aumento dei divieti.
Noi crediamo che le stesse finalità inserite nell'articolo 3 o le stesse norme di salvaguardia previste dall'articolo 6 possano essere riprese - in parte o totalmente - in quella che è la normativa già esistente o nella normativa che andremo a variare.
Sarebbe pertanto opportuno - non necessariamente per una contrarietà relativamente all'istituzione di questa riserva naturale, ma per una valutazione complessiva, che tenga conto di ciò che è stato detto in sede di audizione e di quanto alcuni Gruppi consiliari hanno fatto presente tanto in Commissione quanto in sede di Consiglio - fermare temporaneamente questo disegno di legge nell'attesa di un riordino complessivo della normativa regionale.
Vi è, poi, un altro aspetto che credo vada sottolineato, che non riguarda espressamente la legge nel proprio articolato, ma è una valutazione più complessiva inerente al buon funzionamento del Consiglio regionale e gli spazi che devono essere dati ai singoli Gruppi consiliari relativamente alle funzioni legislative e alla potestà legislativa del Consiglio regionale.
Ancorché i colleghi del centrosinistra siano numericamente superiori a quelli del centrodestra, avendo la facoltà di proposizione delle leggi anche la Giunta regionale, non credo che la potestà legislativa spetti esclusivamente al centrosinistra. Mi spiego meglio.
Da quando si è insediato questo Consiglio regionale, se non ricordo male sono state approvate, essendo leggi ampiamente condivise, due proposte di legge presentate dai Gruppi del centrodestra (nessuna del Gruppo di Alleanza Nazionale, ma non è questo il problema).
Non si tratta di una questione relativa al nostro Gruppo consiliare, ma è un problema di bilanciamento della potestà legislativa che ha il Consiglio.
Nel momento in cui andiamo ad approvare alcune leggi, che possono essere positive o negative, sulle quali i Gruppi consiliari esprimono legittimamente la loro opinione, riteniamo che ci debba essere almeno un bilanciamento su quella che è la presenza all'interno del Consiglio regionale. Non si può non comprendere che alcune leggi sono leggi territoriali: legittima espressione di Consiglieri che vivono il territorio in cui sono stati eletti, che pongono problemi o soluzioni ai problemi come oggi il collega Travaglini ed altri stanno ponendo all'attenzione del Consiglio, ma questo non può essere da una parte sola. Se non ricordo male il Consiglio regionale ha approvato, dal proprio insediamento ad oggi, una legge presentata dai colleghi della Lega Nord, primo firmatario il collega Dutto, e una legge presentata dai colleghi di Forza Italia, prima firmataria la collega Cotto. Anche all'interno delle Commissioni non vi è equilibrio rispetto alle proposte di legge presentate. Da questo punto di vista, se non vi saranno differenti determinazioni, abbiamo delle perplessità nel continuare ad affrontare la discussione di questo provvedimento. Ovviamente, saremo costretti ad un attento esame degli emendamenti da noi presentati - magari ne presenteremo altri durante la discussione - per sottolineare due aspetti. Primo, alcune perplessità relative alla legge in attesa della legge di riordino presentata dalla Giunta; secondo, una parità di diritti e di dignità legislativa che il Consiglio regionale dovrebbe avere tanto nei confronti dei colleghi di maggioranza, quanto nei confronti dei colleghi di opposizione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Stiamo esaminando l'istituzione della riserva naturale orientata di Bosco Solivo. Faccio un intervento che magari tocca marginalmente questo aspetto, ma ne può toccare anche altri. Ci troviamo di fronte ad una situazione che non ci piace assolutamente. Ci sembra - e lo denuncio anche in Aula - che ci sia un trattamento della politica ambientale assolutamente "politico-..." (non dico l'altra parola, tanto domani uscirà sui giornali).
Ci risultano delle mosse, in campo ambientale, particolari; progetti che improvvisamente vengono approvati; annunci di conferenze dei servizi approvate o disapprovate; situazioni che, a detta non di politici ma di amministratori e di esperti del territorio e delle politiche ambientali lasciano molti dubbi. Non starà a noi fare le verifiche in questi settori.
Proprio per venire all'oggetto in questione, nel programma iniziale era stata annunciata una legge quadro delle riserve naturali, che doveva essere elaborata in Commissione attraverso un confronto tra varie proposte.
Proprio per questo apprezziamo quegli Assessori che si muovono con intelligenza e con rispetto delle regole interne. L'Assessore Conti ci ha convocato venerdì per presentarci la sua nuova proposta di riordino territoriale e noi abbiamo accolto con favore questa sua richiesta. Si tratta di un Assessore che, prima di portare un provvedimento, finanche in Giunta, ci vuole sentire per capire quali sono i nostri orientamenti. A quel punto, sceglierà lui. Lui è l'Assessore, ha la sua maggioranza e i suoi riferimenti. Tuttavia, ci sono altri Assessorati che, nonostante un certo apparente moderatismo, prendono decisioni, presentano proposte avvallano alcune proposte prettamente politiche e noi, a questo punto facciamo la nostra legittima opposizione.
Diciamo chiaramente che per noi questa proposta ha un sapore squisitamente pre-elettorale, che non è assolutamente un'urgenza, né una necessità vitale per un territorio, né più importante di migliaia di altri interventi. Non uso il termine per definirlo, ma la circostanza che noi, a venti giorni dalle elezioni, ci occupiamo, con tutti i problemi di questa Regione, dell'istituzione della riserva naturale orientata di Bosco Solivo mi fa sembrare di essere in un Consiglio comunale, tutt'al più provinciale e non nel Consiglio regionale della Regione Piemonte, che dovrebbe decidere ben altro e ben altri interventi.
Servono altri interventi soprattutto se, come si è detto, è stata annunciata la presentazione di provvedimenti quadro, dei quali non abbiamo notizie e che non conosciamo. Noi vogliamo conoscere la cornice, sapere quali sono le dimensioni del quadro, del legno che contorna la cornice e del vetro che sostiene la figura. È chiaro che la pittura la lasciamo a chi può fare l'artista, però senza conoscere nulla di tutto questo, senza conoscere le motivazioni che avrebbero dovuto portarci ad approvare questi provvedimenti, saremo costretti a fare tutte le considerazioni che avremmo dovuto fare su un piano di legge quadro delle riserve naturali, prendendo in considerazione questa legge.
Personalmente dico anche all'Aula e a chi deve gestire i lavori di questa Aula, a chi ha rappresentanza del Consiglio e della Giunta, che, se siamo disponibili a perdere molte giornate di Consiglio, andiamo pure avanti sulla proposta dell'istituzione della riserva naturale orientata di Bosco Solivo.
Peraltro, aggiungo una cosa ancora più importante. Non più tardi una settimana fa, il Vicepresidente Susta ha convocato il sottoscritto, il Consigliere Ghigo, il Consigliere Rossi, il Consigliere Scanderebech, per dire: "Vogliamo che voi siate a conoscenza delle situazioni. Diteci quali sono le vostre posizioni, i vostri orientamenti. Noi, Giunta e maggioranza approveremo comunque quello che vogliamo, però, perlomeno, siete informati di quello che noi abbiamo intenzione di fare". Visto che qui si continua con questo atteggiamento e che qualcuno non capisce, visto che si arriva in Consiglio e si presume che provvedimenti di questo calibro - lo dico tra virgolette - debbano passare in un Consiglio regionale a circa un mese dalle elezioni, mi sembra, anche per rispetto, non verso di me ma verso tutti i Consiglieri regionali, che vi siano provvedimenti sicuramente più importanti. Allo stesso modo, aspettiamo il Piano Sanitario Regionale.
Fortunatamente, la CGIL della sanità - mi rivolgo al collega Boeti, che so essere un medico aderente a questa organizzazione - ha dichiarato in un comunicato ANSA di ieri: "Auspichiamo che la Regione finalmente adotti il Piano Sanitario Regionale che ha presentato, per poter scendere effettivamente nel merito".
un mese e mezzo che diciamo che questo provvedimento va adottato, ma men che meno accettiamo che arrivi una proposta di questo genere, che riguarda un territorio non inquadrato in un sistema generale. Non c'è stata spiegata la filosofia, perché se può valere per questo territorio pu valere per altre 50 o 100 porzioni di territorio della nostra regione.
Occorre chiarire la metodologia che si intende usare in un rapporto serio e corretto sul territorio e con le istituzioni, e non che a venti giorni dalle elezioni qualcuno tenti di fare degli spot elettorali da vendere in un territorio piuttosto che in un altro. Quindi, credo che dobbiamo approfondire (il mio Gruppo perlomeno, ma anche altri Gruppi della minoranza) parola per parola, questo provvedimento e le questioni che pone.
Ripeto, aspettiamo con ansia la legge quadro delle riserve naturali contorno essenziale prima di istituire una legge particolare. Nella scorsa legislatura, Pino Chiezzi diceva che, senza un quadro, non si poteva fare nessun riferimento. Ora, qui noi oggi abbiamo all'ordine del giorno l'istituzione di una nuova riserva, giustamente inserita nel vostro programma. Sappiamo che presenteremo la nuova legge quadro delle riserve naturali territoriali, ma nonostante questo ci troviamo oggi a discutere una proposta di questo calibro. Pertanto, la nostra valutazione, anche per la metodologia utilizzata, anche per l'approccio che c'è stato tra Giunta e opposizione in questo settore, è assolutamente negativa.
Il nostro Gruppo ha già presentato una serie di emendamenti e ne presenterà altri, che faranno in modo che questa situazione venga chiarita.
Se poi, ripeto, la maggioranza riterrà che per questo disegno di legge dobbiamo spendere giornate di Consiglio, bene, per carità, noi non potremo che fare quello che deciderà la maggioranza, ma l'opposizione e il mio Gruppo faranno in modo che non si possa dire un giorno una cosa e il giorno dopo un'altra.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Faccio un intervento molto breve, solo per precisare, a seguito dell'intervento del Consigliere Casoni, l'iter che questo provvedimento ha avuto in Commissione, perché non è arrivato all'ultimo momento, ma è stato discusso per parecchi mesi. Se poi non si riesce a discutere i provvedimenti in Consiglio regionale, forse tutti dovremmo ragionare su come funziona il Consiglio.
Il provvedimento in oggetto, presentato dalla Giunta regionale il 31 agosto 2005, è stato assegnato alla Commissione il 7 settembre. Dal 7 settembre noi abbiamo cominciato a lavorare indicendo audizioni e dedicando almeno due o tre sedute di Commissione per discutere questo provvedimento che è stato licenziato a maggioranza, è andato in I Commissione, è ritornato ed è stato deliberato, sempre a maggioranza, dalla Commissione referente il 23 febbraio. Quindi, ha avuto un iter anche abbastanza lungo perché ci sono stati alcuni momenti di approfondimento. Infatti, dopo la prima audizione è pervenuta una lettera firmata dalle associazioni degli agricoltori, che non mettevano in discussione il provvedimento in sé, ma davano un'indicazione generale rispetto ad alcune puntualizzazioni sulle aree protette.
Il percorso non è stato fatto all'ultimo momento, o di corsa, per fare campagna elettorale, oppure per privilegiare un territorio piuttosto che un altro. È stato un iter normale di Commissione, tutto sommato abbastanza lungo e approfondito.
A questo punto, dopo aver dato queste indicazioni rispetto all'iter che ha avuto il provvedimento in Commissione, devo dire che posso anche capire alcune osservazioni sollevate da alcuni Consiglieri in Commissione stessa rispetto all'opportunità di istituire o meno nuove riserve parchi in attesa del Testo Unico. Posso capire che non si debba fare una miriade di interventi prima del Testo Unico. Tuttavia, non vedo perché alcuni percorsi che vanno avanti già da anni, condivisi dai territori - Bosco Solivo è uno di questi percorsi, già dieci anni fa si parlava di istituire la riserva orientata di Bosco Solivo - non possano essere già completati. Non si tratta, comunque, di un intervento spot, di un intervento casuale e disorganico rispetto al testo di legge che verrà presentato e discusso in Commissione.
Da questo punto di vista, penso che si possa tranquillamente procedere almeno con queste istituzioni di parchi e riserve ormai già definite, e che devono essere solo approvate dal Consiglio regionale, perché tutto il percorso è già stato effettuato. Dopodiché, nei prossimi mesi discuteremo il Testo Unico, alla luce del quale rivedremo la riorganizzazione complessiva dei parchi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

L'istituzione di una zona del territorio in cui lo stato naturale vegetativo e faunistico viene protetto e conservato al riparo da eccessive ingerenze dell'uomo è, sicuramente, un'intenzione meritoria, è questo è stato detto in Commissione, specie se l'attenzione si volge verso ambiti dalle caratteristiche peculiari e oggettivamente irripetibili. Le aree protette però non devono assolutamente avere le caratteristiche di porzioni di territorio isolate, avulse anche dalla componente umana; una riserva o un parco incapaci di accettare la sana interazione con l'uomo sono destinati a diventare aree lasciate a se stesse, in cui il gerbido assume la forma dominante, in cui non vi è razionalità di tutela delle specie, in cui la preponderanza della casualità naturale andrebbe inevitabilmente ad alterare lo stato oggetto della tutela.
La protezione di un habitat naturale non avviene quando lo si isola dall'uomo, non avviene quando gli interventi sono regolati ma quando la natura e l'uomo interagiscono in simbiosi. Del pari, è impensabile gestire un'area protetta come se i suoi confini geografici corrispondessero a confini considerati insormontabili: il patrimonio protetto deve tener conto del "fuori", deve rispettare questo "fuori" per essere rispettato. Una reale azione di tutela non può esimersi dal tener conto dell'esterno: anche la prossimità di aree coltivate fa infatti parte di uno spazio continuo e funzionale al bosco, e la cura delle prime garantisce la cura del secondo.
Se in linea di principio approviamo la gestione corretta di aree siffatte, non ci riteniamo soddisfatti delle lacune che sono palesi: avremmo voluto vedere il rispetto scritto per il diritto ad una fruizione più ampia dell'area e una certezza legislativa per il rispetto delle coltivazioni, che inevitabilmente diventano campo d'azione dei nocivi.
L'esperienza di altre aree ci ha insegnato che inevitabilmente la gestione immobilistica su posizioni di non intervento ha ingenerato conflittualità profonde con l'agricoltura, e sempre l'esperienza diretta ci ha insegnato che il controllo dei nocivi non va solo fatto a posteriori al danno, ma che va effettuato prima con una programmazione attenta.
Quindi, riferendomi anche agli interventi che si sono susseguiti all'interno dell'Aula, non ultimo quello del Consigliere Casoni, sarebbe opportuno, Assessore De Ruggiero - ma lo avevo già detto questa mattina ritornare ancora in Commissione, capire il controllo dei nocivi e verificare, attraverso l'apporto tecnico e pratico delle associazioni venatorie locali, che conoscono sicuramente la natura meglio di noi.
Sarebbe opportuno che tutto questo percorso avvenisse in Commissione attraverso un percorso comune, tra l'istituzione (in questo caso la Regione) e tutte le associazioni interessate. Non è vero quello che ha detto prima la collega Barassi. È vero che c'era stata una serie di incontri con le società e con le associazioni locali, però queste associazioni locali, non solo non hanno partecipato ma hanno inviato anche una lettera, dove dichiaravano di non essere assolutamente d'accordo con il procedimento che era in atto.
Ripeto, dal mio punto di vista è opportuno tornare in Commissione affinché si costruisca un percorso comune per ritornare in Aula, magari tra due o tre settimane. Ritardare di due o tre settimane penso che non cambi nulla, soprattutto, poi, per chiarire qual è l'apporto tecnico e pratico anche delle associazioni venatorie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Signor Presidente, mi inserisco in questo dibattito per ribadire alcune ragioni che non ci fanno vedere di buon occhio questo provvedimento.
Innanzitutto, sgombriamo il campo da alcuni possibili cattivi pensieri. Il centrodestra è da sempre favorevole alla istituzione di riserve naturali o comunque, di una difesa generale dell'ambiente, tanto è che la Regione Piemonte, che arriva da dieci anni di governo del centrodestra, è, forse la regione italiana più ricca di parchi o riserve naturali, che stanzia anche risorse importanti per la loro conservazione e gestione. Quindi assolutamente, non esiste una volontà negativa o persecutoria nei confronti dei parchi.
D'altra parte, sempre più riteniamo, come già accennava qualche collega, che il parco non possa essere un momento avulso, se non addirittura contrario, al territorio che dovrebbe ospitarlo. Mi spiego meglio: il parco, come giustamente è stato tentato di fare anche a livello nazionale, deve essere un elemento di sviluppo, un elemento di miglioramento, un elemento che rafforza il territorio circostante e non pu essere visto soltanto come un insieme di regole, limitazioni e contrarietà a chi in quell'area opera.
Esiste poi un terzo argomento, già evidenziato da altri colleghi relativo all'opportunità di istituire un'altra riserva nel momento in cui ne abbiamo già parlato quando si tentò di procrastinare i termini per gli incarichi nei parchi e nelle riserve - giace, o sta arrivando, o è arrivata, o, comunque, non è stata ancora esaminata, ma si sa che arriverà una legge di riforma generale di questo settore.
Questo elemento di opportunità va per lo meno preso in considerazione.
giusto, in un momento come questo, appesantire ancora di più quell'insieme di parchi e di riserve già esistenti con una nuova istituzione? È giusto creare un nuovo C.d.A.? È giusto creare nuove strutture? In questa Regione viviamo nella contraddizione, in quanto, quando la maggioranza di centrosinistra vinse le elezioni, il sistema doveva essere molto migliorato, dovevano essere chiusi molti enti, dovevano diminuire i Consigli d'Amministrazione, allora si disse di tagliare l'ARES, di chiuderla nel giro di tre mesi, poi, stranamente, non solo non si chiuse ma si nominarono nuovi vertici e nessuno ne parlo più. Sui parchi dobbiamo fare le unioni, dobbiamo snellire, dobbiamo diminuire, in realtà, creiamo nuovi parchi con nuovi Consigli d'Amministrazione. Su molti altri tipi di società, abbiamo votato oggi tutti insieme, giustamente, il consorzio per l'internazionalizzazione, in realtà, creiamo nuove strutture senza intervenire su quelle esistenti.
Quindi, esiste anche un minimo di concetto di coerenza. La volontà di snellire le partecipate e tutte quelle istituzioni che la Giunta Ghigo nei dieci anni precedenti ha creato, che qualcuno pensava fossero scandalose in questo ultimo anno, si è un po' persa, con rarissime eccezioni. Queste buone intenzioni si sono perse un po' per strada.
Senza dubbio è importante, e noi siamo d'accordo sui tempi e metodi che il Consiglio stabilirà, l'istituzione di questa come di altre aree e riserve naturali, ma sull'opportunità di farlo oggi, veramente, mi pare si possa questionare.
Rivolgendomi alla Presidente Barassi, ricordo che, sicuramente, questo è un provvedimento importante, però, Presidente, lo dico a lei come al Presidente della Commissione sanità, che vedo in piedi, ho già proceduto a due solleciti per porre in discussione nella sede della sua Commissione una leggina, che non interessa a nessuno, che dovrebbe cercare di salvare qualche decina o qualche centinaia di vite umane relativamente all'amianto.
Mi va benissimo fare le leggi sui parchi, però, vorrei capire quando inizieremo a discutere seriamente di amianto, di ricerca e di bonifica, se dobbiamo aspettare che, magari, qualche Gruppo della maggioranza presenti la propria proposta di legge per dare una possibilità a quelle decine di persone - Presidente della Commissione sanità e Presidente della Commissione ambiente - che muoiono ogni giorno e ogni settimana a Casale Monferrato.
Questa è la vera vergogna, perché qui non parliamo, con tutto il rispetto, dell'asplenio adianto nero o della felce della quercia, parliamo di persone che tutte le settimane muoiono per una malattia sulla quale evidentemente, la Regione Piemonte non ritiene - l'Assessore Valpreda è impegnato con l'amico Scanderebech - di interessarsi. Per cui, per carità andiamo avanti nella istituzione dei parchi. Ho già inviato una quarta lettera di sollecito al Presidente del Consiglio e, per conoscenza, al Presidente delle due Commissioni competenti, vediamo quando questa proposta di legge, che è depositata da mesi, potrà cominciare a fare un minimo di cammino.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Costa.



COSTA Enrico

Signor Presidente, il mio sarà un intervento breve, semplicemente a carattere generale, per ribadire un concetto già espresso da altri colleghi.
Il concetto è il seguente: prima di mettere mano, attraverso una normativa specifica, ad un settore e ad una materia, è opportuno cercare di inquadrare organicamente quel settore, quella materia, quell'argomento nell'ambito di una programmazione regionale più ampia, cioè si deve stabilire una programmazione. Questo è quello che con pieno merito l'Assessore regionale ha cercato di approntare fino ad oggi, c'è un argomento di discussione, c'è un testo che è stato predisposto e che è in discussione soprattutto tra gli enti locali. In alcune circostanze, abbiamo anche avuto l'occasione di approfondirlo insieme a dei colleghi amministratori, che hanno evidenziato un paio di aspetti: effettivamente un riordino organico della materia è sicuramente utile, ma è anche necessario e opportuno un approfondimento specifico, soprattutto con coloro che, giorno per giorno, si trovano ad operare in determinate realtà.
Oggi viene presentata all'o.d.g. questa norma, una norma che sicuramente, dal punto di vista del merito, non mi sento di contestare.
Quello che ritengo utile approfondire è il suo incardinamento nella struttura generale della materia. È un argomento che da molto tempo viene dibattuto - ne parlavo prima con il collega Travaglini che conosce bene la materia sotto questo profilo - quindi, probabilmente, ci sarebbero anche le condizioni per portarlo avanti, dal momento che l'istruttoria è stata molto approfondita, però, mi pare un pochino contraddittorio rispetto al volere organicamente stabilire quelle che sono le linee essenziali e la metodologia di procedere a livello generale.
Si è visto in più circostanze - qui faccio riferimento ad un altro autorevole esponente della Giunta, l'Assessore Valpreda - che evidenziare i provvedimenti in materia sanitaria sia un concetto assolutamente condividibile. I provvedimenti in materia sanitaria oggi non possono essere considerati in modo disorganico rispetto a una visione più generale d'insieme della sanità piemontese. E lo ha fatto con riferimento a delle strutture ospedaliere che ha considerato un po' in antitesi rispetto ad una programmazione, anzi ha considerato - queste sono valutazioni che non condivido appieno - un'assenza di programmazione generale dicendo: "Non potete porre in essere dei provvedimenti o delle decisioni, in assenza di una programmazione generale".
La Giunta, per quanto riguarda la sanità, procede secondo questo profilo. Sarebbe come se in materia sanitaria oggi decidessimo di creare una grandissima struttura ospedaliera svincolata da un Piano sanitario che è redigendo. Questo è semplicemente l'appunto di metodo che mi sento di avanzare.
Chiaramente è un provvedimento del quale l'istruttoria è già stata portata avanti. Debbo dire che la relazione è molto specifica e ben fatta.
Ritengo - perché sono valutazioni assolutamente tecniche - che l'Assessore ha sempre agito attenendosi alle valutazioni politiche, svincolandosi totalmente dalle valutazioni tecniche, che peraltro sono assolutamente oggettive.
A mio parere, la politica non va fatta per spot. È un provvedimento che c'è e che, se sarà compatibile, sarà incardinabile nell'ambito della programmazione generale o semplicemente potrà essere inserito senza supplementi d'istruttoria. Però cerchiamo di non adeguare la programmazione generale alle norme specifiche che l'anticipano, ma eventualmente di stabilire norme esecutive specifiche e conferenti alla programmazione generale, in modo tale da evitare delle distonie di operatività.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero per la replica.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore ai parchi e aree protette



PRESIDENTE

Ho ascoltato con molta attenzione le valutazioni dei Consiglieri. In ogni caso, le decisioni riguardanti l'inserimento di livelli di protezione nel sistema più vasto della rete natura o del sistema dei parchi - con una revisione legata ad una logica che tende a riposizionare tutta la materia nell'ambito di un Testo Unico - competeranno sempre al Consiglio regionale come quelle di rivedere i confini delle aree dei parchi, i confini dei siti di importanza comunitaria, i confini delle zone speciali.
Questa attività, continuamente in progress, vede oggi il Consiglio regionale impegnato ad approvare o respingere la proposta di inserimento del Bosco Solivo (300 ettari); domani, mi auguro, verrà la proposta di un inserimento o meno nel sistema della Fontana Gigante, nella Palude di San Genuario e in altre Riserve. Le istruttorie, peraltro, sono già iniziate nel corso della precedente legislatura, com'è normale che sia, e giungono fino alla logica della responsabilità di una proposta in Consiglio regionale, previa ovviamente l'analisi in Consiglio.
Voglio dire che questa logica del potere - e ci tengo bene che sia un potere e una competenza del Consiglio regionale - non cambia, ovviamente.
Il Consiglio regionale, nel corso di questi anni, è già stato impegnato in una discussione sul sistema più in generale, e noi non facciamo altro com'è giusto che sia, nuovi o vecchi Assessori o Consiglieri, che continuare in progress questa vicenda. Noi continuiamo a esaminare le proposte che, come dire, si dimostrano in un certo senso mature.
Invece, è chiaro che non sono io a riuscire a prefigurare i tempi. Ha detto bene la Presidente Barassi: il 31 agosto questo provvedimento è stato presentato in Commissione. Ripeto, non sono io a prefigurare i tempi. Ci sono voluti evidentemente sei mesi e qualcosa in più, ma potevamo metterci molto di meno o molto di più. Detto francamente, non sono colui il quale riesce a prefigurare i tempi al punto da farli combaciare con un momento elettorale. Detto francamente, non ho né questo potere né questa preveggenza. Quello che è certo è che il percorso di questa proposta di legge ha seguito tutto l'approfondimento necessario, per cui oggi si è reputato che fossero maturi i tempi per portarla in aula.
Devo anche dire che non mi sfugge per nulla il fatto che un'Aula sia spesso impegnata - perché ognuno di noi ovviamente ha avuto esperienze di Aula - ad esaminare provvedimenti di grandissima importanza come il Piano socio-sanitario o, com'è ovvio, provvedimenti di minore importanza. Qui stiamo parlando di 300 ettari da inserire nella nostra rete naturale, ma questo non ci ha mai impedito di occuparci dei livelli "inferiori" per importanza: fa parte delle normali incombenze di un'assemblea occuparsi di grandi provvedimenti e anche di provvedimenti di minore impatto e rilevanza.
Mi dispiace che non ci sia il Consigliere Botta, che stimo e rispetto.
Fare dei raffronti tra questioni come quella dell'amianto a Casale, che indubbiamente investe anche la nostra sensibilità e la nostra attenzione, e un provvedimento che riguarda la natura e gli alberi, credo che sia un po' antipatico. È antipatico sottolineare la differenza. Tutti conosciamo la differenza tra il problema dell'amianto a Casale e il problema di platani o di altre specie di alberi nell'area di Bosco Solivo.
Devo dire invece che occorre considerare le obiezioni che sono state sollevate, con la sola premessa che il Consigliere Monteggia le conosce bene perché già toccate in Commissione. Quando si riceve da un Consiglio comunale una proposta di inserimento, è una decisione di un Consiglio comunale, non è mai un pallino di un Sindaco: è una decisione del Consiglio comunale, che ritiene opportuno portare all'attenzione della Regione e poi del Consiglio regionale una decisione che spetta al Consiglio regionale.
Quindi non è ovviamente né un pallino del Sindaco né un'annessione a un parco: è una decisione che riguarda una certa area.
Le obiezioni degli agricoltori sono di grande importanza e riguardano tutta la partita delle aree protette, non riguardano solo questo caso particolare, che anzi è un bosco e quindi ha delle caratteristiche meno incidenti sulle preoccupazioni degli agricoltori, che riguardano in particolare l'effettivo moltiplicarsi di fauna che crea danni all'agricoltura. Questo, per la verità, è un tema su cui è giusto confrontarsi.
Peraltro, ci sono tutti i riscontri relativi alle risorse spese nei parchi. Con le attenzioni e le capacità che mettiamo in atto nei parchi e nelle aree protette, siamo in grado tenere sotto controllo questa moltiplicazione di specie animali, che crea effettivamente problemi all'agricoltura. Non faccio altro che riportare relazioni, di cui non sono affatto artefice, ma che ho solo letto e che riguardano la scorsa legislatura, alla luce delle quali appare chiaro che la risorsa parchi è in grado di contrastare o controllare, se vogliamo, tale preoccupante fenomeno.
C'è stata poi una seconda osservazione del Consigliere Cavallera rispetto all'inserimento o meno del Corpo forestale dello Stato all'interno di questa legge. Il Corpo forestale dello Stato è automaticamente agente di sorveglianza nei parchi nazionali e internazionali. La legge dice che - mi sono documentato, ovviamente - invece per gli altri parchi, alias questi regionali, occorre un riferimento specifico.
Vi erano state altre osservazioni. Un'osservazione riguardava sempre il Comune di Borgo Ticino, che voleva sapere se era possibile svolgere alcune attività ed è stato lì precisato che era possibile farlo. C'è, ovviamente un'osservazione delle associazioni venatorie novaresi, contraria all'istituzione dell'area protetta, in quanto in Provincia di Novara ve ne sarebbero già troppe. Con questo non ho mai pensato che i nostri provvedimenti potessero essere all'unanimità di tutti i consensi; certo è una scelta che limita l'esercizio della caccia in quell'area, ma è conseguenza della logica della protezione di alcuni territori. Sappiamo bene che in proposito non c'è unanimità di vedute e di questo prendiamo ovviamente atto.
C'è invece un'osservazione che vorrei solamente toccare e poi ho finito, che riguarda il fatto che ci sono, in provincia di Novara, già 11.000 ettari sottoposti a protezione.
Dico con molta franchezza che, mentre una volta la storia dei parchi era davvero legata alla logica degli ettari da proteggere - tant'è vero che circolavano percentuali ed ettari - in questo caso, non sono tra quelli che partecipa a una corsa alla conquista di territori da aggregare a parchi.
Piuttosto, siamo preoccupati di una logica di sistema.
La realtà di 300 ettari del Bosco Solivo rientra in un sistema naturale. Va ad integrare un sistema naturale e - come ben sa il Consigliere Botta - non appesantisce nulla, anzi, non c'è dubbio che ingrandisce i confini, non crea nuovi Consigli di Amministrazione, quindi non appesantisce certo il ceto politico degli Amministratori di Consigli di Amministrazione.
Questa obiezione sul conto degli 11.000 ettari - che per la verità sono 10.700 - della provincia di Novara è una tipologia di approccio, ai parchi e alle aree protette, che appartiene a una logica di venti anni fa e non alla logica attuale, che tende, invece, a ricostruire i sistemi naturali e laddove sono stati fatti degli errori in termini di ettari, a tornare indietro.
Ho letto con molta attenzione gli emendamenti proposti e, devo dire con franchezza, non trovo degli emendamenti che mi facciano riflettere su un eventuale ritorno in Commissione o che siano tali da necessitare un approfondimento ulteriore.
Secondo me questo testo di legge, che è stato sviluppato attraverso un percorso di sei mesi, ha la possibilità per essere approvato così come è stato confezionato in Commissione.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "San Giovanni Bosco" di San Benigno Canavese (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "San Giovanni Bosco" di San Benigno Canadese (TO) in visita a Palazzo Lascaris. Stiamo discutendo un disegno di legge inerente all'istituzione di una Riserva naturale, che ha la finalità - se approvato - di tutelare una parte del territorio della nostra Regione.
Vi auguriamo una buona permanenza.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 137 inerente a "Istituzione della Riserva naturale orientata di Bosco Solivo" (Seguito)


PRESIDENTE

Torniamo ad esaminare il disegno di legge n. 137, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La discussione generale è terminata. Sono stati presentati quindici emendamenti, tutti aventi come prima firmatario il Consigliere Vignale. Da parte di alcuni colleghi dell'opposizione, è stata avanzata la richiesta di un rinvio in Commissione o una sospensione dell'esame del provvedimento, ma se non vi sono indicazioni che colgono questo appello - a meno che venga posto in modo formale - passerei all'esame dell'articolato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Credo di parlare a un'Aula che possa ascoltare e capire, al di là delle parole e dei tecnicismi, che si è sviluppato un provvedimento che ci costringerà a stare in Aula fino alle 20. Quindici sono gli emendamenti presentati, ma ne stiamo preparando altri.
Dobbiamo risolvere, in qualche modo, la questione politica. Oggi dovevamo avere una risposta dal Vicepresidente Susta e dalla Presidente Bresso su come procedere, in questo periodo pre-elettorale, con l'avanzamento dei provvedimenti del Consiglio.
Questo - l'hanno già detto tanti Consiglieri - non è un provvedimento fondamentale per il futuro della nostra Regione. Ce ne sono ben altri abbiamo citato il Piano sanitario regionale ed altri provvedimenti.



PRESIDENTE

Collega Casoni, lei è intervenuto per mozione d'ordine. La pregherei di concretizzare.



CASONI William

Se l'Assessore De Ruggiero conferma che non ha intenzione di rinviarlo in Commissione, noi presenteremo gli ulteriori emendamenti. Per ora, ne abbiamo presentati solo quindici, anche se la procedura che c'era stata garantita non è stata rispettata.
Se, anche voi, pensate che il provvedimento non sia così importante da doverlo approvare oggi e se il Presidente del Consiglio è d'accordo potremmo decidere di iscrivere ben altri ordini del giorno, ben più utili e importanti di questo provvedimento, sui quali troveremmo l'unanimità.
Riformulo la domanda all'Assessore: "Ha intenzione di rinviare il provvedimento in Commissione?" Personalmente, lo riterrei opportuno per snellire il lavoro del Consiglio regionale e per trovare una soluzione in quella sede.
L'Assessore, nel suo precedente intervento, ha detto che non lo ritiene necessario. Se conferma questa posizione, preannuncio che abbiamo un altro pacchetto di emendamenti che presenteremo ed interverremo su tutti. Questa sera, alle 19, ne avremo discussi appena sette o al massimo otto e ognuno di noi farà le proprie considerazioni.
In seguito, diremo al Piemonte che abbiamo perso una giornata a discutere questo provvedimento, ma non abbiamo discusso il Piano sanitario regionale e altre questioni. Avevamo chiesto di discutere l'esame di importanti provvedimenti alla Presidente Bresso e al Vicepresidente Susta ma oggi non ci è stata data alcuna risposta in merito.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, era intervenuto per una mozione d'ordine, aveva due minuti a disposizione e li ha ampliamente superati. La prego di terminare il suo intervento.



CASONI William

Suggerisco all'Assessore De Ruggiero di sospendere la discussione del disegno di legge n. 137. Se, invece, si deciderà di andare avanti, la responsabilità sarà di chi ci farà andare avanti.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, nelle affermazioni avanzate dal suo Gruppo e nelle richieste avanzate dal Vicepresidente Costa, ho colto le problematicità che l'opposizione sottende rispetto a questo tema e le ho ribadite all'Aula.
Non è emersa un'opinione comune disponibile ad accoglierle. L'Assessore che è intervenuto precedentemente, ha chiesto la continuazione dell'esame del provvedimento.
Inizierei con l'esame dell'articolato e degli emendamenti, a meno che venga posta una questione pregiudiziale.
Consigliere Casoni - per intenderci - lei chiede una votazione sulla proposta, avanzata dal Consigliere Nastri, di rinvio in Commissione? Dal momento che il Consigliere Casoni acconsente, bene, mettiamo in votazione la proposta di rinvio in Commissione avanzata dal Consigliere Nastri.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione del disegno di legge n. 137, richiesta dal Consigliere Casoni.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 1 Ci sono richieste di intervento sull'articolo 1? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 1 non possiamo che manifestare la nostra perplessità e contrarietà che nasce da due aspetti. Il primo. L'articolo 1 è l'articolo base della legge, quello che costituisce la Riserva naturale stessa. Su questo manifestiamo una contrarietà perché è conseguente alle dichiarazioni e quanto detto in sede di discussione generale della legge.
Il secondo aspetto, altrettanto importante, è relativo alle valutazioni di carattere politico che abbiamo posto che non riguardano soltanto la legge in sé, ma la metodologia con cui si è inteso addivenire alla votazione del disegno di legge. Se è vero che le riserve naturali si possono costituire a legge vigente o a nuova normativa votata dall'Aula, è altrettanto vero che la stessa normativa, in più di un articolo, a partire dall'articolo 1, fa proprio riferimento alla legge attualmente vigente.
Anche nelle parole dell'Assessore vi sono una serie di contraddizioni rispetto al fatto che già dall'articolo 1 la legge fa espressamente riferimento ad una legge regionale che è in via di modifica.
Oltre a ciò vi è un'ulteriore valutazione da fare rispetto alla potestà legislativa del Consiglio relativamente ad una parità di diritto fra Giunta, Consiglieri e Gruppi consiliari di maggioranza e minoranza.
L'Assessore, nel riprendere il Consigliere Botta, forse ha frainteso quanto il Consigliere voleva dire. Nessuno pone in discussione che vi siano delle differenze sostanziali fra l'istituzione di una riserva naturale e una problematica tanto annosa e socialmente importante quale quella dell'amianto.
Il Consigliere Botta faceva espressamente riferimento alle modalità di conduzione delle Commissioni consiliari relativamente a differenti disegni di legge. Non è assolutamente chiaro: posto che la discussione sull'amianto potremmo fare un'altra serie di valutazioni che faremo nel corso della discussione - non è similare a quella dell'istituzione di una riserva rileviamo che il Presidente della Commissione competente - e credo anche la maggioranza che in Commissione rappresenta - ha più interesse a portare avanti e a far discutere una legge relativa all'istituzione di una riserva naturale, piuttosto che la soluzione di un problema. Non è una questione legata ad una parificazione rispetto ai provvedimenti di legge, ma una questione che tutti i Consiglieri possono ben comprendere rispetto alle conduzioni delle Commissioni. È come se le leggi avessero tre strade differenti da percorrere. Dalla prima alla terza le strade sono più in discesa, hanno certamente una strada in discesa i provvedimenti che sono votati dalla Giunta, quindi i disegni di legge. La seconda strada ha anche una facilità di scorrimento maggiore, quella relativamente alle proposte di legge presentate dai Consiglieri della maggioranza. La terza, la più angusta, è quella dei provvedimenti di legge presentati dai Consiglieri dell'opposizione. Questo non è accettabile.
Non valgono i parallelismi rispetto alle differenti proposte di legge.
Valgono invece i parallelismi rispetto al fatto che i Presidenti di Commissione dovrebbero ricordarsi che, in quanto tali e in quanto rappresentanti l'intero Consiglio regionale - e non i Gruppi consiliari di maggioranza o la Giunta regionale - hanno dovere e titolarità nell'autonomia del loro ruolo, di inserire ai punti dell'o.d.g. le proposte di legge, ancorché siano presentate dai Gruppi di maggioranza o dalla Giunta regionale.
Visto che così non è, e visto che noi riteniamo che l'istituzione della riserva naturale sia un provvedimento assolutamente irrilevante all'interno dei provvedimenti che possiamo votare in Consiglio regionale, utilizzeremo una serie di strumenti per far comprendere che vi deve essere una modalità differente nella conduzione dei lavori d'Aula, soprattutto per quei soggetti - parlo della Presidenza del Consiglio e dei Presidenti delle Commissioni - che non rappresentano i loro partiti, ma l'intero Consiglio regionale.
Così come riteniamo grave (e, se mi posso permettere, senza voler mancare di rispetto a nessuno, anche non estremamente intelligente) relativamente ai lavori d'Aula e al Regolamento che regola i nostri lavori la forzatura nel mantenere una legge. È assolutamente chiaro, e lo confermiamo, che nel momento in cui un Gruppo consiliare decide, per le motivazioni più svariate (oggi ne abbiamo dette una serie), che un provvedimento non debba andare avanti perché si vuole agire con forzature non va avanti.
Deve essere altrettanto chiaro che il centrodestra oggi, meglio, il Gruppo di Alleanza Nazionale (non voglio parlare per altri Gruppi), ha dimostrato - e il voto del disegno di legge di questa mattina, come tanti altri, è la dimostrazione - che quando i provvedimenti sono condivisi quando seguono un iter all'interno dei quali i Gruppi consiliari sono messi nelle condizioni ognuno di apportare le proprie valutazioni, in Aula e in Commissione svolgono un cammino che è naturale, arrivano in Aula e senza grandi problemi vengono votati.
Siamo ancora nella situazione in cui non si comprende quali siano le modalità di lavoro. In molti casi, ma non in tutti, non l'hanno compreso i Presidenti di Commissione; in altri casi, molti di più, non l'hanno compreso gli esponenti della Giunta regionale. Se questa è la modalità di lavoro, i Gruppi dei Consiglieri dell'opposizione avranno assoluta facilità perché viene dato il destro per far questo, nel significare uno stato di malessere che in qualche modo viene sottolineato.
Il giorno in cui vi sarà parità di dignità rispetto alla potestà legislativa che i Consiglieri hanno - tanto che essi siano di centrodestra quanto di centrosinistra, tanto che i provvedimenti vengano dalla Giunta allora quel giorno, con il rispetto per il Consiglio, vi sarà la possibilità di entrare nel merito reale delle discussioni (anche se oggi questo nella discussione generale lo abbiamo fatto) e poi, qualora non si arrivi ad una condivisione - ovviamente, non tutti i progetti di legge possono essere condivisi - rapportarsi nel modo normale delle democrazie ovvero votando "no" se un provvedimento non è condiviso, oppure sostenerlo (o provare a modificarlo) qualora si ritenga che sia sostanzialmente giusto e corretto.
Mi pare assolutamente chiaro, anche dopo le proposte che sono state avanzate e non accettate, che la situazione non sia questa. Pertanto, non possiamo che utilizzare gli strumenti che il Regolamento ci offre. Grazie.



PRESIDENTE

Invito il Consigliere Vignale ad accomodarsi presso i banchi della Presidenza per alcuni chiarimenti in merito agli emendamenti presentati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Essendo in discussione l'articolo 1, vorrei ricapitolare una serie di considerazioni che avevamo esposto in ordine all'impostazione di questo disegno di legge inerente il Bosco Solivo.
Rileggendo la relazione, vi è la possibilità, prima di tutto, di constatare che l'area è inserita all'interno del Piano Territoriale.
Addirittura, si ipotizza un Piano Territoriale Operativo - definito "Ovest Ticino Settentrionale" - che ha come finalità la conservazione sia degli elementi di carattere geomorfologico, sia la gestione del patrimonio forestale.
Questo aspetto rafforza in noi la considerazione che non ci si trovi di fronte ad una realtà nella quale solo la forza della legge vincolistica delle aree protette può arginare trasformazioni che non vogliamo, ma in sostanza sono disponibili altre possibilità per una corretta gestione di questa porzione di territorio.
A questo proposito, dobbiamo fare tutta una serie di considerazioni legate alle aspettative sia della popolazione in generale, sia dei fruitori del territorio, sia di coloro che, essendone proprietari o conduttori, sono interessati all'agricoltura o, in questo caso, alla selvicoltura.
Per quanto riguarda le aspettative della popolazione in generale indubbiamente mantenere determinati caratteri naturali o paesaggistici è senz'altro un elemento di qualificazione - o riqualificazione - del territorio. Sotto questo profilo vi è molto da fare: ricordo, ad esempio che tempo fa avevo partecipato ad un incontro nel Monferrato in cui si parlava delle colline del Monferrato-Casalese; un'importante relazione del Direttore dell'IPLA trattava la tematica del pino silvestre e dell'importanza di un'eventuale riqualificazione del territorio con il pino silvestre, che rappresenta una specie adatta per il mantenimento del sottobosco, oltre che per la salvaguardia, anche dal punto di vista idrogeologico, del territorio stesso.
Ho visto nella relazione che vi sono situazioni di questo tipo, insieme alle querce ed ad altre varietà, e indubbiamente questo rafforza in me la convinzione che vi siano due strade da percorrere. Una potrebbe essere quella di inserire questa porzione di territorio all'interno di un'area protetta: ma avremo, poi, la disponibilità dei terreni per fare quegli interventi che qui sono sanciti tra le finalità della legge poste in capo all'amministrazione della riserva naturale orientata di Bosco Solivo (che è inserita in un ente parco già esistente), volti a riqualificare il patrimonio forestale al fine di ricostruire l'unità ambientale e paesaggistica del Bosco Solivo? Molte volte, l'area protetta è stata istituita su terreni che erano o sono diventati disponibili da parte dell'ente o in convenzione. In questo caso, si sono potuti fare interventi diretti a regia pubblica. Se invece rimangono di proprietà privata - e mi sembra che questo, tutto sommato, sia il nostro caso, perché vi è stata una certa reazione anche da parte degli agricoltori e, di conseguenza, devo presumere che tale reazione sia collegata a delle aspettative produttive dal punto di vista agro-silvo forestale - si potrebbe intervenire con strumenti di natura agricola e forestale che sono inseriti, ad esempio, all'interno del Piano di Sviluppo Rurale o di altre leggi forestali similari.
Vi è un'altra considerazione che voleva fare in merito al discorso della caccia, su cui si può essere favorevoli o contrari. È chiaro che potremmo anche dividerci a priori: ma andiamo oltre e poniamoci in una posizione neutrale. A questo punto, è chiaro che abbiamo tutto l'interesse ad osservare il territorio e renderci conto che sarebbe bene che gli istituti di gestione faunistica o di salvaguardia faunistica fossero equamente distribuiti.
Se continua a permanere una situazione come quella attuale, in cui ciascuno pone il suo vincolo con la ricerca di una normativa sempre superiore all'altra, avremo come risultato una serie di sovrapposizioni che potrebbero determinare magari degli squilibri sul territorio. Ma vorrei essere più chiaro.
Per quanto concerne le legge sulla caccia, la Provincia può individuare quelle che sono le oasi, le zone di ripopolamento e cattura ed eventualmente l'istituzione delle aziende faunistico-venatorie. Non mi riferisco tanto a quelle agrituristico-venatorie, che hanno una caratteristica sostanzialmente di tipo imprenditoriale-agricolo, ma alle aziende faunistico-venatorie, che hanno una loro funzione di gestione orientata al riequilibrio faunistico; mi riferisco alle oasi, che naturalmente svolgono una funzione moratoria di interdizione della caccia per consentire la riproduzione e la sosta della fauna; mi riferisco ancora, alle zone di ripopolamento e di cattura che, ovviamente, sono istituite perché credo che si debba lavorare sempre più per un ripopolamento autoctono piuttosto che un'immissione di fauna dall'esterno.
chiaro che la fauna proveniente dall'esterno presenta tutta una serie di rischi sanitari, che, oggi come oggi, sono richiamati, ad esempio, dai fatti di cronaca legati ad episodi di aviaria o ad altre situazioni.
Quando gli osservatori esterni o i cittadini della zona novarese affermano che gli istituti di salvaguardia faunistica sono disomogenei sul territorio, non dobbiamo valutare tale affermazione con un sentimento di reazione o di accondiscendenza a seconda se siamo contrari o favorevoli alla caccia, ma dobbiamo guardare dentro e valutare la situazione sul territorio.
Vorrei concludere il mio intervento richiamando il discorso che avevo fatto nell'introduzione, quando avevo messo in risalto come vi sia la possibilità di introdurre, usando anche altre normative, elementi di salvaguardia che possono in qualche modo mettere in stand by questo territorio.
Se leggete la relazione, a pagina 1 si precisa: "Il Comune, nelle more dell'approvazione del PTO, è tenuto a limitare la previsione di nuove aeree di espansione che comportino frammentazione insediativa". Esiste, quindi una normativa di vincolo transitorio.
La mia richiesta di sospensione, per discuterlo insieme al disegno di legge di riorganizzazione di tutta la normativa delle aree protette, oppure di rinvio in Commissione, o di altre forme di stazionamento temporaneo del disegno di legge (che a discrezione della Giunta possono essere valutate) va nella direzione e nel senso che ho indicato nel mio intervento iniziale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Mi rifaccio a questo emendamento per ribadire alcuni concetti già espressi, ma che necessitano di ulteriori specificazioni per essere compresi appieno da tutt'Aula.
Stiamo parlando di un provvedimento sul quale, se vogliamo rimanere solo nello specifico, quindi nel merito, hanno già detto prima e meglio di me i colleghi Cavallera e Vignale. Il provvedimento sulla riserva naturale orientata di Bosco Solivo è, in sé e per sé, un provvedimento non totalmente negativo, ma, come ho già ripetuto, manca di un quadro e di un orientamento. Qui andiamo a vincolare, magari legittimamente o meno porzioni di territorio. È un'operazione che non trova consenso, non solo delle associazioni venatorie (tutti sappiamo che c'è una certa partigianeria dichiarata pro e contro), ma anche delle associazioni agricole. Risulta che le associazioni agricole non abbiano dato il benestare al parere positivo sull'istituzione di questo parco.
Siamo in un momento in cui tutti diciamo: "Aiutiamo l'agricoltura aiutiamo il territorio; l'agricoltura è in crisi, in questo momento vi è la crisi di un certo tipo di allevamento" e poi vogliamo approvare un provvedimento che istituisce una nuova porzione di parco contro il parere delle organizzazioni sindacali agricole. Non dico che dobbiamo seguire quanto detto dalle associazioni venatorie, dagli agricoltori o dalle associazioni rappresentative degli agricoltori, ma perlomeno capire qual è il quadro in cui si possa dire: "Qui ti limito ma là ti amplio, qui ti limito ma là ti aiuto nel tuo settore, qui ti limito ma ti do delle compensazioni su altri territori per permetterti di lavorare bene". Manca quella chiarezza che potrebbe esserci solo alla presenza di una legge di riordino, quindi con l'istituzione di una legge quadro, cioè di una legge guida su cui basarsi per applicare le relative disposizioni.
Se oggi l'Assessore alla sanità, Valpreda, venisse qui a dirci: "Ho deciso di fare l'ospedale a Verbania", noi gli diremmo le stesse cose: ci presenti il Piano Sanitario Regionale, il quadro e la situazione generale.
L'ospedale possiamo chiuderlo o aprirlo, però dobbiamo conoscere prima la cornice, tanto è vero che da mesi sollecitiamo l'adozione di questo Piano Sanitario Regionale.
Qui ci troviamo nella stessa identica fattispecie: una legge particolare, tra l'altro in disaccordo dai Gruppi della sinistra, che per cinque anni ci hanno "obbligato" a fare leggi cornice all'interno delle quali inserire provvedimenti specifici. Oggi voi vi smentite. Smentite quanto Chiezzi ha detto per cinque anni e che altri Consiglieri, anche del gruppo dei DS, hanno detto per una legislatura: prima si fanno i contorni e poi, all'interno del contorno, si inseriscono i dettagli. Anche la nostra Giunta aveva presentato un Piano Sanitario Regionale che poi è stato bocciato e bloccato. Perché non abbiamo fatto delle azioni precise sul territorio? Perché l'input che abbiamo recepito, senza esserci riusciti era quello di fare un Piano Sanitario Regionale. Legittimamente ci ha provato; non ci è riuscito, non è passato ed è stato ritirato. Non è stato detto: andiamo a fare, ad un mese dalle elezioni, un nuovo ospedale, una nuova riserva, una nuova strada...



(Commenti in Aula fuori microfono)



CASONI William

Sì, ma l'ospedale di Mondovì risale al '96, quindi all'inizio della legislatura, quando era vigente il Piano Sanitario Regionale adottato in quell'anno. Nasce da allora. Allora furono istituiti gli ospedali di Mondovì, di Alba e di Asti, quindi tre che rientravano nel quadro a cui si è fatto riferimento. C'era un quadro, una delibera approvata in Giunta che sosteneva: "Questo è il quadro del Piano Sanitario Regionale". Poi quel quadro non è passato, però era stato proposto.
Anche nel campo dei trasporti la Regione approvò una legge quadro sulla quale si è lavorato. Poi è diventata legge, ma altre non lo sono diventate. Perlomeno che ci sia la legge regionale di riferimento approvata dalla Giunta.
In tema di sanità non stiamo chiedendo l'approvazione del Piano Sanitario Regionale, ma l'adozione, da parte della Giunta, del Piano Sanitario Regionale, con il quale sarà chiaro qual è il disegno e la linea su cui, legittimamente, si potranno, nel frattempo, inserire singole iniziative.
Qui ci troviamo in una fattispecie diversa: ad un mese dalle elezioni abbiamo provvedimenti molto importanti da vagliare, già discussi in Commissione. Sono convinto che se domani rimandiamo questa materia alla Conferenza dei Capigruppo, troveremo sicuramente argomenti ben più importanti, sui quali vi sarebbe la nostra disponibilità ad approvarli la settimana prossima. Non si può pretendere, in clima pre-elettorale, ad un mese dalle elezioni, senza risposta da parte della Giunta, che si venga in aula per far passare un provvedimento particolare, non inserito in nessun contesto e in nessun quadro. Non siamo dei politici nati l'altro ieri.
Queste cose non sono mai successe. Un punto come questo non sarebbe mai stato, non solo discusso, ma neanche iscritto all'undicesimo posto dell'o.d.g. di un Consiglio pre-elettorale.
Mi rivolgo al Consigliere Ronzani: cosa si metteva in questi casi? Provvedimenti che magari potevano essere discussi tre mesi fa. Con la presentazione delle liste avvenuta ieri, in questa situazione di mancanza di chiarezza e di assenza di una legge quadro, arriva in Aula - e si spera che passi - l'istituzione della riserva naturale di Bosco Solivo, senza il parere positivo degli agricoltori, delle organizzazioni agricole e delle associazioni venatorie. In questo caso è marginale, ma con una legge quadro si capisce il contorno: ti togliamo tot terreno qua e ti aiutiamo nel settore avicolo, nel settore che interessa quell'area geografica e la inseriamo in un potenziamento. Non possiamo, così senza un riferimento entrare in una situazione per la quale è preannunciato da tempo. Non siamo noi che ci siamo inventati che la Giunta (ce l'ha detto la Presidente Bresso) lavorava.
Ritengo corretto tentare di far passare una legge quadro, come si sta facendo per la sanità, all'interno della quale si possono inserire i singoli provvedimenti e non attraverso spot. Ripeto, in questa situazione questo provvedimento è senza consensi diffusi sul territorio, altrimenti magari verrebbe da pensare che, come altri provvedimenti, spunta adesso proprio per altre finalità.
Guarda caso, alcuni progetti regionali ricevono proprio in questi giorni dei nulla osta che li fanno andare avanti, altri ricevono delle bocciature in sede di Conferenza dei Servizi, così, tutti adesso, tutti in questa situazione a circa un mese giorni dal voto. Non discuto di provvedimenti presi, ma non poteva succedere tre mesi fa? Non poteva essere adottato in altri momenti? È così urgente approvarlo entro questa sera? Non abbiamo altri provvedimenti più importanti da adottare per questa Regione? Come Capigruppo possiamo decidere? Riteniamo che ci siano dei provvedimenti più importanti che potrebbero passare, mentre noi siamo qui a discutere emendamenti, per una questione politica, non per una questione esattamente di merito. Dovremmo invece accordarci su provvedimenti sui quali potremmo fare un lavoro utile per la nostra Regione.
Il mio Gruppo è disponibile domani, in Conferenza dei Capigruppo confrontandosi con i Gruppi della maggioranza e della minoranza, a decidere l'iscrizione all'o.d.g. dei provvedimenti condivisi, per i quali si è informati dell'iter e sui quali c'è l'apporto delle opposizioni. Se il Presidente del Consiglio vorrà fare sue queste mie interpretazioni, visto che è convocata domani una Conferenza dei Capigruppo, facciamo in modo che nei prossimi Consigli, non saremo costretti ad assumere atteggiamenti diversi. Parliamone prima, si sa già quali sono i provvedimenti che possono andare e quelli che non possono andare...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Casoni, il tempo a sua disposizione è già scaduto.



CASONI William

Chiudo subito. Se poi si forza, noi non abbiamo problemi ad accettare le forzature. Ho chiesto un'ora fa all'Assessore De Ruggiero se era disponibile a rivedere un po' il suo percorso. Capisco che oggi forse non ci sono le condizioni, ma magari martedì prossimo ci saranno. Viceversa, se sentiamo delle risposte tipo: "A me non interessa nulla, io vado avanti, io sono uno schiacciasassi", allora va bene, se l'Assessore è uno schiacciasassi, io vado avanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Il mio intervento sarà senz'altro più breve rispetto a quello di chi mi ha preceduto. Non faccio parte della V Commissione. Mi preme però avere chiarimenti su alcune contraddizioni. Dovendo parlare con il collega Cavallera, sono passata cinque minuti in Commissione Nomine, in tempo per sentire la discussione tra chi voleva rinviare le nomine negli Enti Parco in attesa di una legge, e chi invece sosteneva che le nomine dovevano essere effettuate sulla base della legge esistente. Tant'è che poi questa tesi ha avuto il sopravvento e le nomine prima o poi verranno fatte.
Adesso si fa una certa forzatura per volerci fare approvare l'istituzione delle riserva naturale orientale di Bosco Solivo senza che ci sia la legge quadro e senza che ci sia una cornice. Mi stupisce che questa forzatura provenga proprio da chi ha sempre detto che ci vuole una programmazione, che non si devono fare le cose una tantum; anzi la nuova Giunta ha rivendicato capacità di programmazione. Quindi, io penso che si è credibili per quello che si fa e non tanto per quello che si dice. Non si può da una parte dire: "Programmiamo, facciamo la cornice e poi andiamo a mettere i francobolli". Qui si appiccicano dei francobolli a caso. Allora viene da chiedersi a chi giova tutto questo. È giusto farsi delle domande.
Un disegno di legge approvato dalla Giunta il 21 agosto scorso è già qui in Aula, spinto per l'approvazione a trenta giorni dalle elezioni. Si tratta di un disegno di legge che ha il parere contrario delle organizzazioni agricole. Questo, secondo me, ci obbliga a un momento di riflessione: dobbiamo capire perché le organizzazioni agricole hanno detto no. Io penso che già il relatore dovrebbe farsi carico di spiegarci tutto questo. C'è il rischio che questo bosco possa subire dei danni? Nella relazione si parla di conservazione, ripristino e valorizzazione dei caratteri naturalistici e forestali dell'area di Bosco Solivo, attraverso l'istituzione della riserva naturale orientata, ma questi obiettivi possono trovare un percorso agevole, perché gran parte dell'area è di proprietà comunale.
Allora, se gran parte dell'area è di proprietà comunale, noi tutti possiamo pensare tranquillamente che sia tutelata, perché è difficile pensare ad un Comune che chiede l'istituzione di una riserva naturale che danneggi la ricchezza del territorio che vuole valorizzare. Vuole forse avere in fretta i previsti 150.000 euro, che la I Commissione ha stimato per l'anno 2006 necessari per questa riserva? Non lo so, però penso, e lo dico con molta modestia ai Consiglieri di maggioranza, che forse è il caso di soffermarsi un attimo.
A me spiace che non abbiate accettato l'invito rivolto dal Capogruppo di Alleanza Nazionale, per un approfondimento in Commissione. Chi vuole fare programmazione non può imporre delle riserve senza avere un quadro di riferimento, e senza aver ascoltato i pareri contrari delle organizzazioni sindacali dell'agricoltura. Allora dedichiamo un attimo di più di tempo per far comprendere alle organizzazioni sindacali dell'agricoltura le ragioni della vostra volontà di imporre loro questa riserva, ma noi cerchiamo di capire le loro ragioni.
In questi ultimi tempi, anche con la Consigliera Angela Motta, ho avuto molti contatti con le organizzazioni sindacali dell'agricoltura, dalla Coldiretti, alla CIA e alla Confagricoltura. Abbiamo avuto modo di vedere ai vertici di queste organizzazioni persone validissime, persone che fanno capire quali sono le esigenze degli altri, abituate al dialogo e al confronto. Non mi sembra un bell'inizio di legislatura imporre delle riserve a trenta giorni dalle elezioni. Se lo avessimo fatto noi, vecchia maggioranza, sicuramente avrebbero detto che era una marchetta elettorale che non si poteva fare un'operazione del genere a ridosso delle elezioni.
In questo Consiglio è stato detto che abbiamo molte cose più importanti da approvare. C'è un discorso di priorità. Mi auguro veramente che si possano favorire le condizioni politiche per poter discutere di bilancio di un punto all'ordine del giorno che da diversi Consigli è rimasto al palo. Il Documento di programmazione economico finanziaria regionale ha visto le varie Commissioni discutere per mesi e mesi, ma lo vediamo inserito all'ordine del giorno a volte al quinto, a volte all'ottavo e a volte al decimo posto.
Non so se tutti i Capigruppo hanno dato il loro assenso per inserire questo punto all'o.d.g. In genere, il buonsenso faceva sì che si desse priorità ai vari punti condivisi, proprio per poter accelerare le operazioni di deliberazione e di approvazione, affinché il Consiglio regionale potesse lavorare e approfondire in Commissione le ragioni del sì le ragioni del no, senza fare forzature nei confronti delle organizzazioni sindacali dell'agricoltura, che hanno la stessa dignità delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti. A volte, tendiamo - non tutti, ovviamente - a considerare le associazioni sindacali dell'agricoltura di serie B rispetto ad altre associazioni sindacali. Lo so che questo non avviene da parte di tutti, ma da parte di qualcuno che magari, le conosce di meno, che ha avuto meno occasione di frequentarle.
Rivendico la stessa dignità, alla pari delle altre, per le organizzazioni sindacali dell'agricoltura.
Hanno detto di no, vogliamo capire le ragioni di questo no. Mi sembra che non sia molto difficile e che non ci siano danni incredibili se rinviamo la deliberazione in Commissione per un confronto con queste organizzazioni sindacali che hanno detto di no. Dopodiché, ritorneremo in Consiglio con questa deliberazione, che, magari, sarà condivisa, magari riusciremo a convincere i rappresentanti delle associazioni sindacali.
Oppure, saranno loro a convincere noi ad apportare qualche modifica, che può tranquillizzarli e rendere anche più tranquillo il percorso. Noi sappiamo che non è sufficiente istituire una riserva naturale per far sì che tutti i punti previsti dalla legge siano rispettati da quei cittadini che subiscono questa istituzione della Riserva naturale orientata di Bosco Solivo.
Allora, riflettiamo. Non si tratta solo di vincere, oggi, qui in Consiglio, questo momento di forza, in cui la maggioranza, essendo convinta ed avendo i numeri, approva la deliberazione. Vi inviterei ad andare oltre questi momenti di forza e di ricordare che avete detto ai cittadini piemontesi che volevate programmare, allora cercate di portare in Aula la legge quadro.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di intervento, procediamo all'esame degli emendamenti.



(Commenti in Aula)



PRESIDENTE

Prima di arrivare alle dichiarazioni di voto dobbiamo esaminare gli emendamenti e chiamarli uno ad uno.
All'articolo 1 risultano presentati alcuni emendamenti: l'emendamento n. 17.
Chiedo scusa, servono alcuni minuti per l'esame degli emendamenti, la seduta è sospesa, riprende alle ore 17.10.



(La seduta, sospesa alle ore 17.04 riprende alle ore 17.12)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
All'articolo 1 sono stati presentati alcuni emendamenti.
L'emendamento n. 17, presentato dal Consiglieri Vignale, intende modificare la rubrica dell'articolo 1 sostituendo termine "Istituzione"con il termine "Costituzione".
Abbiamo fatto presente che l'emendamento in questione si pone in contrasto con la legge quadro regionale in materia di parchi, che all'articolo 6 prevede espressamente la "Istituzione" di aree protette e non la "Costituzione".
Riteniamo anche che l'emendamento non abbia una sostanziale efficacia normativa, chiediamo al presentatore - è il n. 17 - se lo ritiene, di spiegarne le ragioni. Chiaramente, collegato a questo emendamento vi è il successivo emendamento n. 16, che, parimenti, propone di sostituire le parole "è istituita", al comma 1 dell'articolo 1, con le parole "si costituisce".
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, questo è un piccolo esempio di come, in realtà, lo vedremo in molti altri emendamenti presentati, la legge quadro di riferimento sulle aree protette detti le regole in merito alla legge che stiamo discutendo, quindi, non soltanto sulla terminologia normativa riferita alla "Istituzione" o "Costituzione", ma anche in merito al dettato normativo previsto dalla legge n. 12/1990, sulla quale, se si aprisse in tempo una valutazione complessiva, si potrebbe modificare anche il ragionamento relativo a questa area protetta.
Faccio un esempio collegato alle associazioni e imprese agricole. Noi oggi, abbiamo alcune perplessità relativamente alla legge in oggetto perché la legge n. 12/1990 prevede una serie di limitazioni, salvaguardie vincoli e altro. Se avessimo potuto discutere la legge quadro, il cui cammino per la stesura e discussione è già stato iniziato, verosimilmente qualora prevedesse meno vincoli e meno forme di salvaguardia, avremmo potuto esprimere una valutazione favorevole anche sulla legge in oggetto.
La volontà di modificare all'articolo 1 il titolo "istituzione" con "costituzione" sottolinea quanto avessimo ragione nel sostenere che, a fronte di una normativa quadro in discussione, aveva poco senso discutere invece, una nuova istituzione di riserva naturale; questo ne è in qualche modo la testimonianza. Lo stesso dicasi per l'emendamento successivo, visto che, in qualche modo, sono certamente collegati, è solo per una forma di omogeneità sintattica. Quindi, se il termine è "Costituzione", ovviamente non è "istituita", ma "si costituisce la riserva naturale".
Anche quest'emendamento, come molti altri che seguiranno, salvo alcuni che abbiamo presentato e altri che presenteremo, soprattutto quelli relativi all'articolo 6, come l'Assessore ha avuto modo di verificare, non stravolge l'impianto della legge. Si tratta semplicemente di emendamenti che servono, come questo, a bloccare l'iter della legge.
Sinceramente, non riusciamo a comprendere come ci si possa infilare in un imbuto, che non soltanto fa perdere tempo al Consiglio regionale, ma soprattutto, non fa sì che il Consiglio regionale possa approvare norme o mozioni che avrebbero tutt'altra rilevanza, posto che questa non arriverà ad una soluzione positiva. Non si capisce perché vi sia, in qualche modo la volontà di impuntarsi su una norma, essendo assolutamente consapevoli che è una battaglia persa. Anche noi abbiamo gusto per fare le battaglie sui temi che condividiamo, ma non essendo ideologicamente "unanisti", non andiamo a fare le battaglie che sappiamo di non vincere, non di perdere. Mi sembra che invece, da parte della Giunta, ci sia questa volontà, ma ognuno questa è solo una battuta - si diverte come può.



PRESIDENTE

Rammento ai Consiglieri che stiamo parlando dell'emendamento n. 17, che propone di sostituire, all'articolo 1, nella rubrica, la parola "Costituzione" alla parola "Istituzione".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Credo che si possa intervenire anche su proposte di emendamento di questo tipo, perché vanno viste nel contesto dell'azione emendativa che viene proposta. È chiaro che costituire un'area protetta vuol dire predisporre tutti quelli che sono gli elementi affinché possa funzionare.
Non ho firmato direttamente l'emendamento, ma cerco di rifarmi a quello che ha detto il collega Vignale in precedenza: non si vuole andare a svolgere un'azione che sia una perdita di tempo, ma soprattutto richiamare concretamente anche altre situazioni nel corpus normativo regionale.
Probabilmente, se andiamo a vedere tutte le proposte di istituzione o di costituzione o di predisposizione di enti, comitati, istanze di controllo o di organizzazione, troveremo senz'altro tante proposizioni che, in qualche modo, possono sembrare tra loro dissonanti.
Vedendo gli emendamenti proposti dal collega Vignale, vi è una certa logica, perché ha posto sotto osservazione e sotto approfondimento non solo questioni di merito che balzano all'occhio in modo diretto, ma anche situazioni e formulazioni che, tutto sommato, possono essere anche migliorate. E credo che questa proposta vada proprio in questa direzione.
Quindi, anche se in qualche caso è più arduo farsi intendere e magari avere il consenso da parte di tutti i colleghi, ciò non toglie che comunque il Consigliere possa contribuire a formulare una proposizione testuale in grado di corrispondere meglio soprattutto alle finalità, ma anche a farsi intendere meglio all'esterno da parte di quelli che sono i fruitori della legge e che quindi dovranno leggerla.
Per queste ragioni, ritengo che si possa senz'altro convenire con il collega. In qualche modo, noi sosterremo questo emendamento e anche tutti gli altri emendamenti che la Presidenza sottoporrà all'esame dell'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Approfitto del merito dell'emendamento per rivolgermi alla Presidente Bresso, che so che a volte sa ascoltare. Molte volte abbiamo superato dei problemi che talvolta diventano più grossi solo perché, mentre qualcuno parla, un altro si tappa le orecchie. In alcune occasioni noi diciamo semplicemente: "Guarda che, se ascolti solo per un attimo, probabilmente riusciamo a parlarci e a sentirci nello stesso tempo".
Io, due ore fa, ho detto: "Noi siamo disponibili a concordare, nella Conferenza dei Capigruppo, provvedimenti bipartisan, che possono passare nell'interesse della Regione Piemonte". Visto che siamo a un mese dalle elezioni, non possiamo nasconderci che è difficile far passare provvedimenti che abbiano carattere localistico, provincialistico territoriale, di istituzione di una riserva, di un ospedale, di una legge che non rientra in un programma quadro che è stato preannunciato.
Siamo ancora all'articolo 1, al primo comma, e abbiamo ancora una dozzina di emendamenti da discutere. Se ci sono altre questioni che riusciamo a chiarire nei Capigruppo, questa legge potrebbe avere determinati percorsi piuttosto che altri. Se invece si tenta - e abbiamo già perso tre ore oggi pomeriggio - di intestardirsi a tutti i costi a far passare un provvedimento che comunque oggi non passerà - non passerà, se si va avanti su questa linea, neanche il prossimo Consiglio - io avanzo una proposta che non vuole assolutamente essere una minaccia, ma piuttosto un'esigenza: condividiamo una serie di provvedimenti, peraltro molto più importanti. Vi sono provvedimenti che giacciono licenziati dalle Commissioni, sui quali c'è condivisione e che, una volta portati in aula verrebbero approvati in mezz'ora. Ci sono ordini del giorno importanti, ci sono situazioni che potremmo sbloccare e credo che questo sia miglior risultato che, in un clima pre-elettorale, possiamo portare a casa.
Stiamo anche affrontando una discussione con la Presidente e con il Vicepresidente Susta sul tema del bilancio. Solitamente, ci si trova di fronte ad Assessori che tentano a tutti i costi di far passare il loro provvedimento particolare. Questo l'ho fatto presente all'Assessore due ore fa, però lui mi ha risposto: "Non mi interessa, andiamo avanti". E allora io ho ribattuto: "Va bene, andiamo avanti".
In realtà, non è un problema nostro e non ci si venga poi a dire che noi non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a far approvare altri provvedimenti importanti, che a causa di questo provvedimento secondario vengono bloccati.
Credo che una saggia decisione potrebbe essere la seguente. Sono le 17.30 e alle 19 avremo approvato un emendamento in più. Ma cosa avremo guadagnato, da qui alle 19, con un emendamento in più? Per conto mio apprezzerei di più un atteggiamento di questo tipo: fissiamo per domani una Conferenza dei Capigruppo, cui speriamo parteciperà il Vicepresidente Susta, e assieme decidiamo quali possono essere i provvedimenti più importanti affrontare; provvedimenti che né da parte vostra né da parte nostra possano essere ritenuti di carattere pre-elettorale (chiamiamolo così).
Ci sono dei provvedimenti che interessano, per esempio, agli agricoltori e alle organizzazioni avicole. Vi sono situazioni rispetto alle quali, assieme, possiamo tentare di fare degli interventi utili per il Piemonte. In proposito, mi rivolgo alla Presidente, in quanto mi piacerebbe sentire il suo parere.
Ieri sono state presentate le liste per le elezioni che si svolgeranno tra un mese. Se in questo mese vogliamo portare avanti dei provvedimenti utili alla nostra Regione e che non abbiano carattere pre-elettorale, con l'intenzione di proseguire la discussione sul bilancio, noi siamo disponibili a sederci al tavolo, ad ascoltare e a scambiarci le idee. Se invece, come abbiamo già lamentato alcune volte, si tenta di spingere con forza, anche se noi ribadiamo di non spingere, ci dobbiamo difendere per andare avanti legittimamente. Tra l'altro, così facendo, otterremmo più visibilità elettorale, ma noi non vogliamo sfruttare questo fatto per avere visibilità elettorale, né vogliamo che sia sfruttato da altri. Vorremmo solo che, insieme, si decidesse di approvare dei provvedimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ho ascoltato l'intervento, come mi ha chiesto il consigliere Casoni.
Premetto che questo non è un provvedimento elettorale e che istituire un vincolo non è mai un provvedimento elettorale.
Si tratta di un provvedimento che ha passato l'iter in Commissione dove giaceva dal 31 agosto. Probabilmente i capigruppo, ritenendo che nulla ostasse e che si trattasse di un tema non conflittuale, lo hanno inserito all'o.d.g. del Consiglio.
Non compete a me cambiare l'o.d.g, ma a questo Consiglio ed eventualmente ai capigruppo: in tal caso, né io, né l'assessore De Ruggiero ci immoliamo per l'approvazione di questo provvedimento in data odierna.
Un'area da tutelare può aspettare anche quindici giorni ad essere tutelata. Non è un provvedimento che riveste carattere di urgenza, n carattere elettorale. Inoltre, noi non siamo in campagna elettorale. Non credo ai vantaggi indiretti di provvedimenti di questo genere.
Confermo che la sottoscritta, il vicepresidente Susta e tutta la Giunta sono d'accordo ad affrontare la questione del bilancio ed abbiamo previsto un incontro per domani.
Ribadisco che per noi è prioritario arrivare almeno ad uno stadio importante di avanzamento del bilancio. Se i capigruppo e il Consiglio decidono di posporre questo provvedimento a un momento in cui sarà chiarito come ci comporteremo da qui alle elezioni, non ho nulla da eccepire.
Per il resto, i provvedimenti importanti sono stati - fra l'altro con larghissima maggioranza - già approvati. Io ritenevo di particolare rilievo quello dell'internazionalizzazione, per ragioni che non è necessario spiegare. Ovviamente, ci sono delle giacenze che, dopo le elezioni bisognerà calendarizzare perché ogni provvedimento ha la propria dignità e utilità.
Tuttavia, ribadisco la nostra disponibilità a definire un percorso avendo ben presente che il periodo pre-elettorale, pur non trattandosi delle nostre elezioni, presenta delle oggettive situazioni di tensione.
Inoltre, vi è il legittimo interesse dei consiglieri ad avere un po' di tempo libero.
Ribadisco quindi che, con queste disponibilità, il Consiglio è sovrano sull'o.d.g., e che non sono io a poter decidere di cambiarlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Costa; ne ha facoltà.



COSTA Enrico

Devo dire che questa richiesta era già stata formulata all'Assessore dal sottoscritto e dal collega Nastri, ma non era stata accolta. Le parole della Presidente sono state parole di apertura a favore di un modo di procedere all'insegna del metodo della condivisione. Chiaramente, le valutazioni di merito sui singoli provvedimenti sono riservate ai singoli schieramenti.
Chiedo al Presidente del Consiglio se non ritenga opportuno, alla luce delle valutazioni della Presidente - che ha evidenziato come non sia sua competenza provvedere a eventuali modifiche all'o.d.g. e come debba rimettersi alle valutazioni della Conferenza dei Capigruppo - convocare la Conferenza dei Capigruppo per valutare la situazione ed eventualmente procedere diversamente nel periodo di campagna elettorale, alla luce degli accordi politici che potranno intervenire.



PRESIDENTE

Intendo raccogliere le osservazioni emerse, anche alla luce delle dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale. Sospendiamo brevemente il Consiglio per fare una riunione volante della Conferenza dei Capigruppo ove ragionare sulle modalità di prosecuzione della seduta odierna.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.38 riprende alle ore 18.12 )



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego i colleghi di accomodarsi in Aula.
Comunico quanto convenuto nella Conferenza dei Capigruppo: proseguimento esame del disegno di legge n. 137 con votazione di 6 articoli e poi votazione degli ordini del giorno n. 8 inerente a "Istituzione del Comune di Mappano (Provincia di Torino)", n. 269 inerente a "Il 'Tibet libero' protesta contro Pechino" e n. 282 inerente a "Richiesta approvazione di una Carta d'Intenti da parte del Comitato Olimpico della Repubblica Popolare cinese".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Il nostro Gruppo dà la disponibilità a ritirare tutti gli emendamenti fino all'articolo 6 e quindi a sospendere la discussione su questo argomento rinviandola ad altra seduta, che verrà decisa alla Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Gli emendamenti presentati fino all'articolo 6 sono dunque ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Possiamo procedere all'approvazione dei singoli articoli.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo ora, come convenuto, l'esame del disegno di legge n. 137.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame ordine del giorno n. 8 "Istituzione del Comune di Mappano (Provincia di Torino)", presentato dai Consiglieri Robotti e Chieppa


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 8, di cui al punto 8) all'o.d.g., inerente a "Istituzione del Comune di Mappano", presentato dai Consiglieri Robotti e Chieppa.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 8, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: Mappano presenta le tipiche caratteristiche che ci si aspetta di trovare in ogni Comune di medie dimensioni del nostro Piemonte: una dinamica realtà sociale, un attivo tessuto associativo, la Parrocchia, la piazza principale, molte attività economiche, ecc.
il comune di Mappano avrebbe alla sua istituzione una popolazione di quasi 8.000 abitanti con un probabile trend di forte crescita nel prossimo futuro da almeno due decenni gli abitanti di Mappano, al fine di superare l'attuale anacronistica divisione amministrativa tra Torino, Settimo Leinì, Caselle e Borgaro, chiedono l'istituzione del Comune il Consiglio regionale in più di una occasione ha riconosciuto la legittimità e la ragionevolezza della richiesta dei cittadini di Mappano immancabilmente, durante le competizioni elettorali, le forze politiche ed i loro candidati dichiarano di sostenere la istituzione del Comune di Mappano nel settembre 2003 l'IRES ha consegnato lo studio 'Analisi socio-economica e territoriale di Mappano', commissionato dalla Giunta Regionale in seguito all'ordine del giorno del Consiglio regionale n. 556 del 18 giugno 2002 che impegnava il Presidente della Giunta: '...a far predisporre dall'IRES uno studio specifico circa le dimensioni territoriali, popolazione e strutture economico-sociali ottimali per l'istituendo Comune...' con l'ordine del giorno n. 556 il Consiglio Regionale esprimeva la propria condivisione in ordine alle richieste ed alle iniziative del "Comitato per la costituzione di Mappano Comune" volte a realizzare l'autonomia territoriale ed amministrativa lo studio dell'IRES ha evidenziato che il principale ostacolo all'Istituzione del Comune di Mappano sia il vigente decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, che fissa in 10.000 abitanti la soglia per la istituzione di nuovi comuni a livello nazionale, l'On. Giorgetti, il Sen. Eufemi ed il Sen. Vallone nel 2002, l'On. Rizzo nel 2004 hanno presentato disegni di legge di modifica dell'articolo 15 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 (Testo Unico delle leggi sull'Ordinamento degli Enti locali) ricordato che: essendo il nostro ordinamento giuridico attualmente informato al criterio di favorire l'aggregazione tra comuni, il Parlamento è contrario, ad una modifica dell'articolo. 15 del d.lgs. 267/2000 che comporti un ritorno alla soglia di 5.000 abitanti previsti dal precedente Testo Unico le proposte di legge n. 1328/2002 (presentata dal Sen. Vallone) e n.
4769/2004 (presentata dall'On. Rizzo) col meccanismo degli scaglioni, di fatto introducono una riduzione progressiva della soglia dei 10.000 abitanti solo quando il nuovo comune nasce da frazioni di più di due comuni esistenti essendo le proposte di legge presentate dal Sen. Vallone e dall'On. Rizzo identiche nel dispositivo, l'iter legislativo ne risulta particolarmente agevolato con la sentenza n. 47 del 2003 la Corte Costituzionale ha adottato un criterio interpretativo che pare cucito addosso alla realtà di Mappano impegna la Presidente della Giunta regionale: a sviluppare una forte iniziativa nei confronti dei Parlamentari piemontesi, dei Ministri competenti, dei Presidenti delle Camere, dei Presidenti dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato, dei Segretari nazionali dei partiti politici, affinché prima del termine della XIV Legislatura siano approvati i disegni di legge sopra richiamati ad avviare da subito l'iter legislativo regionale per l'istituzione del Comune di Mappano affinché, in concomitanza con le prossime elezioni politiche, siano 'sentite le popolazioni interessate' anche alla luce delle più recenti pronunce della Corte Costituzionale".
Il Consiglio approva.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 269 inerente a "Il 'Tibet libero' protesta contro Pechino", presentato dal Consigliere Ricca


PRESIDENTE

Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 269, di cui al punto 20) all'o.d.g., avente per oggetto "Il Tibet libero protesta contro Pechino" presentato dal Consigliere Ricca, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che nel 2008 Pechino ospiterà i giochi Olimpici che le Olimpiadi dovrebbero rappresentare un momento di grande scambio culturale tra i popoli e la convivenza pacifica delle nazioni; che i Giochi permettono al Paese ospite di approfittare di una vetrina d'eccezione a livello mondiale preso atto che Pechino non intende allentare la morsa dell'oppressione sul popolo tibetano; a Torino è presente in questi giorni una delegazione tibetana che, attuando uno sciopero della fame, protesta contro l'oppressione; molti esponenti di diverse forze politiche hanno già fatto visita alla delegazione esprimendo la propria solidarietà per la missione di pace che la stessa promuove.
Impegna la Giunta Regionale ad intervenire presso il Governo nazionale affinché: venga evidenziata l'importanza del rispetto dei diritti umani, problematica centrale nei rapporti tra Unione Europea e Repubblica Popolare Cinese; le Olimpiadi del 2008 siano davvero simbolo di pace e solidarietà tra i popoli con un ritrovato stato di equilibrio e rispetto tra la cultura cinese e quella tibetana".
Il Consiglio approva.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 282 inerente a "Richiesta approvazione di una Carta d'Intenti da parte del Comitato Olimpico della Repubblica Popolare cinese", presentato dai Consiglieri Spinosa, Leo, Ricca, Lepri, Motta Clement, Dalmasso, Giovine, Monteggia, Pizzale, Vignale, Cavallaro e Deambrogio


PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 282, di cui al punto 21) all'o.d.g., avente per oggetto: "Richiesta approvazione di una Carta d'Intenti da parte del Comitato Olimpico della Repubblica Popolare cinese" il cui testo recita: "Viste le continue, sistematiche e ripetute violazioni dei diritti umani in Tibet viste le dure condanne di recente inflitte ad un gruppo di religiosi rei di aver chiesto alla comunità internazionale di rivedere l'assegnazione dei Giochi Olimpici del 2008 a Pechino visto l'impegno assunto dal Sottosegretario allo Sport, Mario Pescante, nel corso di un recente incontro tenutosi a Torino con un gruppo di esuli tibetani in sciopero della fame, incontro avvenuto su richiesta dei coordinatori dell'Associazione di Comuni Province, Regioni per il Tibet che ha sede presso il Consiglio regionale del Piemonte; vista la Carta d'Intenti a suo tempo approvata dal TOROC, in particolare gli artt. n. 1 e n. 2 che impegna il Paese ospitante i Giochi al rispetto dei diritti umani fondamentali il Consiglio regionale dà mandato al suo Presidente di richiedere al CIO (Comitato Olimpico Internazionale) di sottoporre al Comitato Olimpico della Repubblica Popolare Cinese la Carta d'Intenti per la sua approvazione, come tangibile segno della volontà di applicare le Convenzioni internazionali dal Governo cinese già sottoscritte ma non ancora ad oggi ratificate chiede al Governo italiano di farsi promotore in sede europea dell'approvazione di una risoluzione che inviti il Governo della Repubblica Popolare Cinese ad adottare la Carta d'Intenti prima dell'apertura dei prossimi Giochi Olimpici previsti a Pechino nel 2008".
Il Consiglio approva.
Ricordo a tutti i Capigruppo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata domani per le ore 14.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.24)



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