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Dettaglio seduta n.69 del 07/03/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 10.05 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.20)



(La seduta ha inizio alle ore 10.23)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti presso i Gruppi consiliari i processi verbali delle sedute del 15, 22 e 29 novembre 2005, del 6, 13, 20 e 21 dicembre 2005, del 10, 17, 24 e 26 gennaio 2006.
Se non vi sono osservazioni, i verbali s'intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Bossuto, Moriconi e Spinosa.


Argomento: Gruppi consiliari

b) Costituzione Gruppo consiliare "Sinistra per l'Unione" e variazione e composizione Gruppi Consiliari "Rifondazione Comunista" e "Gruppo Misto"


PRESIDENTE

Comunico che in data 6 marzo 2006 l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha preso atto della costituzione, a far data dal 1 marzo 2006 del Gruppo consiliare "Sinistra per l'Unione", composto dal Consigliere Mariano Turigliatto, con funzioni di Presidente, e dalla Consigliera Graziella Valloggia, con funzioni di Vicepresidente. Dalla stessa data, il Gruppo consiliare Rifondazione Comunista passa da sei a cinque Consiglieri e il Gruppo Misto, composto dal solo Consigliere Mariano Turigliatto, cessa la propria attività.


Argomento: Bilanci preventivi

c) Deliberazioni variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006


PRESIDENTE

Per quanto concerne le variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006, la Giunta regionale, in data 1 marzo, ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, n. 2 deliberazioni del 13 febbraio 2006. Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Cavallera di esaminare l'interpellanza n. 617


PRESIDENTE

Potremmo procedere con l'esame dell'interrogazione n. 127, presentata dai Consiglieri Ghigo, Pichetto, Burzi e Nastri, inerente a "Campagna di promozione turistica del 'Brand Piemonte''", e dell'interrogazione n. 205 presentata dalla Consigliera Cotto, inerente a "Piemontesi nel mondo amici del Piemonte - turismo di ritorno", a cui potrebbe rispondere l'Assessore Manica; si rileva, tuttavia, l'assenza dei colleghi interroganti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Presidente, avevo presentato un'interrogazione urgente, la n. 617, in merito al comportamento dell'Amministrazione regionale - in modo particolare della Giunta - per quanto riguarda l'attività di comunicazione nel periodo elettorale.
Avevo anche sollecitato, durante la Conferenza dei Capigruppo, una risposta in data odierna, posto che la tempestività è indispensabile.
Mi chiedevo, dunque, se fosse possibile fornire questa risposta.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, abbiamo sollecitato la risposta e vedremo se la Giunta intende adoperarsi in tal senso. La Presidente Mercedes Bresso mi comunica che è disponibile a fornire una risposta.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 617 del Consigliere Cavallera inerente a "Attuazione dell'articolo 3, comma 1 della legge 28/2000"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interrogazione n. 617, presentata dal Consigliere Cavallera, inerente a "Attuazione dell'articolo 9, comma 1 della legge 28/2000".
Risponde la Presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interrogazione presentata dal consigliere Cavallera preciso che il capo di Gabinetto della Giunta regionale Moisio ha trasmesso una comunicazione rivolta alla sottoscritta, agli assessori e ai Direttori regionali in riferimento alle norme per le comunicazioni istituzionali durante il periodo elettorale, ottemperando, con ciò, ai contenuti della circolare 16/2006 del Ministero dell'Interno, e relativa applicazione dell'articolo 9, comma 1, della legge 28/2000.
In questa lettera si raccomanda come, dalla data di convocazione dei comizi elettorali, e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le Amministrazioni Pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni chiarendo che, pertanto, tutti devono attenersi a queste disposizioni (abbiamo chiarito quest'aspetto anche per tutti gli uffici di comunicazione degli assessori, posto che a volte prendono iniziative improprie).
Si precisa che l'espressione "pubbliche amministrazioni" deve essere intesa in senso istituzionale e non con riferimento ai singoli soggetti titolari di cariche pubbliche, i quali, se candidati alle prossime elezioni politico-amministrative, possono svolgere attività di propaganda elettorale al di fuori dell'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, sempre che a tal fine non siano utilizzati mezzi, risorse, personale e strutture assegnate alle pubbliche amministrazioni medesime, per lo svolgimento delle loro competenze. Analogo comportamento dovrà essere rispettato dagli assessori e dai consiglieri, anche da chi, pur non essendo candidato effettua attività relative alla campagna elettorale: le dovrà fare a titolo personale, come soggetto politico, e senza usare gli strumenti messi a disposizione da amministrazioni di alcun tipo.
Nel contesto della legge sono certamente consentite le forme di pubblicizzazione necessarie per l'efficacia giuridica degli atti amministrativi.
L'ampiezza dei concetti espressi dal legislatore nell'articolo 9 della legge 28/2000 sembra nascere dall'opportunità di far affidamento soprattutto sui doveri di equilibrio e di correttezza degli amministratori non solo nella scelta delle comunicazioni da consentire in periodo elettorale, ma anche nelle forme e nei modi in cui queste comunicazioni devono essere effettuate.
In particolare, ne abbiamo discusso relativamente al delicato momento in cui ci troviamo: vi ricordo che tra pochi giorni inizieranno le Paralimpiadi, con una conseguente esposizione mediatica anomala rispetto a quella abituale. Pertanto, abbiamo discusso delle modalità di rispetto della norma elettorale in modo equilibrato, per evitare, da una parte, che non si effettuino le attività necessarie, e dall'altra che queste possano interferire con la campagna elettorale.
In ogni caso, assicuro che ci atterremo con scrupolo non solo ai principi di vincolo e di precisa definizione, ma anche a quelli di carattere politico, ovvero di opportunità da tenere sempre presente anche nelle attività che non sono esplicitamente vietate dalla legge.
Le disposizioni sono state date in tal senso, come dicevo prima, agli uffici di comunicazione, all'ufficio stampa e a tutte le strutture regionali, oltre che agli assessori. Penso, naturalmente, che analoga cosa debba fare il Consiglio per quanto concerne le proprie competenze.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'interrogante, il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Presidente Bresso per la tempestività della risposta.
Rilevo che la sollecitazione a livello personale era scaturita dalla visura del sito della Regione, perché essendo nei giorni della convocazione dei comizi, avevo visto che le cose, forse anche giustamente per l'inerzia olimpica, proseguivano secondo i canali ordinari, allora ho presentato l'interrogazione, essendo questo il ruolo che ci compete, come Consiglieri nei confronti della Giunta.
Sappiamo quanto siano delicate queste questioni: tutti i giorni ci sono polemiche sulla par condicio, quindi sono argomenti che non possiamo eludere. Oltretutto, mi ricordavo del modo di comportarsi in queste evenienze da parte degli Uffici della Giunta, come sanno coloro che in passato erano Assessori. Richiamerei l'attenzione della Presidente Bresso e del Presidente del Consiglio sulla rilevanza che può avere la successiva campagna elettorale, per quanto riguarda le amministrative. Anche sotto questo profilo occorrerà fare valutazioni, perché non si vota nel mio Comune, ma nel Comune capoluogo. Ognuno di noi è libero, a livello personale, di fare tutte le campagne elettorali che vuole, avviare una comunicazione del tutto personale o tramite i canali di partito, ma senza coinvolgere il soggetto istituzionale.
Prendo atto della risposta e mi auguro che tutto fili come previsto dalla normativa. Grazie.



PRESIDENTE

Colgo occasione per informare che la Direzione Comunicazione Istituzionale del Consiglio regionale invierà, in data odierna, una comunicazione a tutti i Gruppi consiliari contenente una puntualizzazione degli adempimenti di legge cui sono tenuti i Gruppi consiliari e tutti gli organi del Consiglio regionale, come promemoria per i comportamenti che ciascuno di noi sarà tenuto ad osservare sia durante la campagna elettorale politica sia durante quella successiva, relativa alle elezioni amministrative.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni

Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Interrogazione n. 270 del Consigliere Ricca, inerente a "Fogli informativi quotidiano Olimpico" (La Presidente Bresso concorda risposta scritta con l'interrogante)

Argomento: Informazione

Interrogazione n. 279 dei Consiglieri Cavallaro, Reschigna, Comella Bizjak, Cattaneo, Travaglini, Valloggia, inerente a "Informazione regionale nel Novarese, nel Verbano-Cusio-Ossola e nel Vercellese" (La Presidente Bresso concorda risposta scritta con gli interroganti)


PRESIDENTE

Comunico che sarà data risposta scritta all'interrogazione n. 270 del Consigliere Ricca e all'interrogazione n. 279 dei Consiglieri Cavallaro ed altri.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interpellanza n. 154 dei Consiglieri Ghigo, Cotto, Ferrero, Leo, Ciro Pichetto Fratin, Pedrale, Manolino, inerente a "Dichiarazioni della Presidente Bresso sulla prescrizione dei medicinali"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 154, sulla quale risponde la Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

L'interpellanza risale a un po' di tempo fa, quindi richiamo il tema.
Lo spunto è tratto da un'intervista che sintetizza un mio parere molto più complesso. La questione dibattuta riguarda la scelta della Regione di eliminare il ticket dalla prescrizione dei farmaci generici. Nel corso di un'intervista durata un paio d'ore, quindi molto lunga, rilevavo come sarebbero state date le opportune disposizioni ai medici, invitandoli a segnalare sempre al paziente la possibilità di chiedere il farmaco generico, se esistente, in quanto esente ticket.
Quanto ho dichiarato in merito è stato sintetizzato in modo da non rappresentare adeguatamente il mio pensiero. La discussione riguardava sia le prescrizioni di farmaci generici, quindi la richiesta che avremmo rivolto ai medici di ricordare sempre l'esistenza del farmaco generico e la possibilità, per il paziente, di evitare il ticket, sia un rapporto diverso con i medici di base, chiedendo loro il rispetto dei molti contratti firmati ma non sempre rispettati. Quando si aggiornano i contratti aumentando le remunerazioni, molte clausole sono scritte ma poi non sono applicate.
In questo senso andava l'indicazione che dal giornalista è stata poi compattata in un'unica risposta; non certamente in direzione dei vincoli di prescrizione, che non sono ovviamente opponibili ai medici, ma nel rimarcare la necessità di rispettare i contratti sottoscritti. Rispettare è un dovere. Poi le cose sono finite tutte insieme.
Me ne scuso, ma il mio pensiero era esattamente articolato in due passaggi: primo, i contratti devono essere rispettati, non solo da parte di chi paga, ma anche da parte di chi deve applicare le norme contrattuali secondo, la necessità, per i medici, di essere attenti nelle prescrizioni e, soprattutto, di ricordare sempre l'esistenza dei farmaci generici.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Prendiamo atto della risposta della Presidente Bresso.
Colgo l'occasione per sottolineare - mi rivolgo al Presidente del Consiglio e a noi Capigruppo - che quando un'interrogazione o un'interpellanza è emessa così in ritardo, non corrisponde più alla contestualità e ai motivi per cui è presentata. I temi sono ancora attuali oggi e non ho intenzione di aprire una discussione sulla spesa farmaceutica, perché lo faremo nelle sede opportuna che è la IV Commissione. Tuttavia, bisognerebbe cercare di discutere contestualmente determinate interrogazioni e interpellanze, quando hanno un immediato contesto di riferimento, soprattutto quando si riferiscono a dichiarazioni rilasciate ai giornalisti che vengono un po' distorte, come abbiamo evinto dalla risposta della Presidente Bresso, in relazione alla sua volontà di esprimere un concetto che è stato poi confuso con un altro.
Questa è la considerazione che lascio alla riflessione del Presidente del Consiglio e della Giunta, perché non sempre la Giunta si rende disponibile a rispondere con tempestività alle nostre interrogazioni e interpellanze. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Ghigo, le risposte che si danno dipendono anche dal lavoro che si sta costantemente facendo di concerto tra gli uffici del Consiglio regionale. L'obiettivo è di riuscire a consentire il maggior numero di risposte. La percentuale raggiunta è del 54,91%. Contiamo di andare avanti nel raggiungere maggiori percentuali di risposte. Siamo assolutamente in positivo rispetto ai trend delle legislature passate, comunque cercheremo di far sì che le risposte, specie su temi urgenti, siano date sempre più in tempo reale.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Interrogazione n. 546 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta Vignale, inerente a "Fiamma Olimpica, il TOROC scrive a Rifondazione comunista"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 546, sulla quale risponde la presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Anche questa interrogazione è relativa a dibattiti avvenuti sui giornali.
Sull'argomento, ho poco da dire. Prima di tutto non intendo escludere dalla mia Giunta il partito di Rifondazione Comunista che, peraltro, nelle sue espressioni, non solo consiliari ma anche di direzione politica, non ha mai sostenuto di volere interrompere la corsa della Fiamma Olimpica o impedire le Olimpiadi. Ovviamente non so se il partito risponda delle dichiarazioni di alcuni iscritti, che a volte sono anche solo simpatizzanti. Comunque, se una persona iscritta ad un partito esprime un'opinione, ne risponde lei, ma politicamente ne rispondono i dirigenti politici di fronte ai propri elettori. I consiglieri di Rifondazione Comunista non hanno mai, né in aula né individualmente né nei loro rapporti con la Giunta (è presente anche in aula il segretario regionale di Rifondazione Comunista), chiesto di impedire il viaggio della fiaccola o di contrastare qualunque attività legata alle Olimpiadi e quindi non ci sono ragioni di escludere il partito dalla mia Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Non mi stupisce la risposta della Presidente Bresso - è evidente che la domanda era retorica e dunque la risposta me l'aspettavo - che non intende mettere fuori dalla maggioranza Rifondazione comunista. Anche se Presidente Bresso, le vorrei ricordare che uno dei Dirigenti da lei citati risponde al nome di Fausto e al cognome di Bertinotti, che ad esempio, in un'intervista a Repubblica assolutamente giustificazionista, ha detto che tutto sommato, visti i problemi che ci sono in Italia, bloccare la fiaccola olimpica era un momento importante per farli risaltare. E non ci trovavamo di fronte a un signore qualunque. Ho ancora l'intervista su Repubblica, che ho tenuto e poi, se Deambrogio non l'ha letta, gliela passo, perché è importante; capisco che persino la Repubblica per voi sia troppo a destra ma vi assicuro che l'ho tenuta come memento e come monito per gli elettori anche in futuro per ricordarsi come la pensate voi su certe tematiche.
Detto questo, Presidente, vorrei segnalarle e segnalare al Presidente del Consiglio una protesta per quanto riguarda le Paralimpiadi. C'è stato l'arrivo della fiaccola e l'accensione del braciere delle Paralimpiadi; è andato il Vicepresidente Susta credo in rappresentanza della Giunta. Spiego perché dico credo. Credo, perché il Vicepresidente Susta non ha avuto alcun ruolo, è stato appena citato, non c'era il gonfalone della Regione, non c'era il gonfalone del Consiglio regionale del Piemonte. Come Ente, abbiamo comunque dato - non che io voglia materializzare e quantificare il contributo della Regione - 20 milioni di euro di sponsorizzazioni e abbiamo avuto il ruolo forse del Consiglio della VII Circoscrizione di Torino.
Neanche, perché il Presidente della VII Circoscrizione ha avuto - mi spiace dirlo, ma lo dico come segnalazione, siccome è un fatto grave - lo stesso ruolo che ha avuto il Vicepresidente della Giunta regionale. Non è l'oggetto, però vi segnalo questa cosa perché a me, da Consigliere regionale, per la dignità anche di quello che avete fatto come Giunta e che tutti assieme abbiamo fatto consentendo - e lo sapete bene - un percorso condiviso sulle Olimpiadi, è sembrata un'organizzazione - probabilmente l'avete affidata solo al Comune di Torino o al TOROC, peggio ancora assolutamente poco dignitosa per il ruolo della Giunta, per il ruolo del Consiglio, per il nostro ruolo e anche per quello che abbiamo dato per queste Olimpiadi.
Credo che sarebbe il caso di riparare in qualche modo. Non so il modo: individuatelo.



PRESIDENTE

Se la Presidente ritiene, penso che possa in qualche modo fare una comunicazione in proposito.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Poiché l'interrogazione che verteva sulle Olimpiadi si è, di fatto tramutata in un'altra, volevo solo dare una brevissima risposta.
In realtà, poiché io ero a Roma per la Conferenza dei presidenti e quindi non potevo essere qui, si è concordato che la presenza istituzionale della Regione sarebbe avvenuta a Roma, dove la fiaccola arrivava da Olimpia; poi da lì, virtualmente - perché far attraversare l'Italia da atleti disabili è apparso troppo complicato - sarebbe stata trasferita a Torino.
Io ero presente a Roma, sono stata intervistata e credo anche vista. Si è però ritenuto opportuno che un rappresentante della Regione, in questo caso il vicepresidente, fosse presente anche a Torino, ma è ovvio che essendo la presenza istituzionale della Regione a Roma, questi è stato citato, è stato visto, ma non ha avuto un ruolo.
Comunque, il nostro ruolo c'è stato e direi che è stato assolutamente di rilievo. Io ero a Roma con il presidente nazionale delle Paralimpiadi e con il sindaco di Roma alla cerimonia di partenza della fiamma, che idealmente abbiamo consegnato a Torino.
Collega Ghiglia, ho capito quello che lei vuole dire, però, come lei sa, la presenza istituzionale del vicepresidente, quando c'è il presidente non ha un ruolo. Io c'ero, perché quella era una trasmissione e una cerimonia che aveva due poli: uno a Roma e uno a Torino. La Regione ha scelto - perché per me non era possibile altrimenti - di essere a Roma.



PRESIDENTE

Ritengo questo come un supplemento di risposta all'interrogazione avanzata dal collega Ghiglia. Come da prassi delle riunioni passate siccome vi è stato questo supplemento di risposta da parte della Presidente Bresso, diamo la possibilità anche all'interrogante di fare un supplemento di replica.



GHIGLIA Agostino

Dieci secondi per dire alla Presidente che è una scelta assolutamente opinabile e non condivisa, perché erano le Olimpiadi di Torino. Mi spiace non erano le Olimpiadi di Roma.
La trasmissione l'ho seguita perché sono andato anch'io, c'è stato Veltroni e tanti altri. Ma erano le Olimpiadi di Torino e secondo me la presenza istituzionale si doveva concretizzare e realizzare qui.
Ribadisco: non erano le Olimpiadi di Roma 2006, ma di Torino 2006.



PRESIDENTE

Colleghi, la risposta all'interrogazione non aveva pienamente soddisfatto il Consigliere Ghiglia, che ha posto un problema ulteriore, su cui la Presidente ha dato un supplemento di risposta e per prassi di questo Consiglio abbiamo consentito all'interrogante di avere l'ultima parola in Aula, come succede sempre, sull'interrogazione n. 546, da cui è scaturito il dibattito.Passerei ora all'esame delle ulteriori interrogazioni.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 310 del Consigliere Allasia, inerente a "Morte paziente Ospedale di Cuorgnè"


PRESIDENTE

Trattiamo l'interrogazione n. 310, presentata dal Consigliere Allasia.
La parola all'Assessore Valpreda per la risposta.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Richiamo brevemente i contenuti dell'interrogazione.
Era avvenuto, nel mese di settembre, un decesso di un paziente, che secondo il personale medico e da quanto riportato su alcuni quotidiani poteva essere legato ad insufficienze dell'Ospedale.
Abbiamo chiesto una relazione al Direttore generale dell'ASL 9 di Ivrea e, in ottemperanza al Codice sulla tutela della riservatezza dei dati personali, non è possibile fornire informazioni sullo stato di salute e sulle prestazioni sanitarie effettuate sulla persona deceduta, ma dai dati della Direzione generale risulta che tutto il trattamento sanitario di questo paziente è avvenuto in modo corretto, secondo i protocolli e le linee guida indicate per il tipo di patologia e per l'età.
stata poi eseguita l'autopsia, effettuata secondo la scheda di morte del perito nominato dal sostituto procuratore, che ha rilevato come le cause del decesso siano avvenute per collasso cardiocircolatorio e a questo Assessorato non risulta uno stato di abbandono dell'Ospedale di Cuorgnè, ma un ridimensionamento dell'attività, peraltro doveroso, considerando la funzione vicariante dell'Ospedale di Ivrea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Allasia.



ALLASIA Stefano

Grazie, Presidente. In realtà, devo dire non grazie, perché devo richiamare io l'Aula a tenere un certo rigore comportamentale. Ho sentito l'ottanta per cento della risposta, anche se il mio udito è buono; mi dispiace per l'Assessore, ma ho sentito veramente poco di quello che ha relazionato. Poi chiederò la risposta scritta in merito.
Poiché - fortunatamente per me, o sfortunatamente, non lo so - ho 31 anni come il paziente che è deceduto a Ivrea, la cosa mi ha toccato personalmente e mi interesserebbe sapere ancora di più sulla faccenda perché un caso è, come si descriveva, una situazione di routine, un altro caso è la casistica o la negligenza ospedaliera.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 368 del Consigliere Allasia, inerente a "Contrassegno circolazione disabili"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 368, presentata dal Consigliere Allasia.
La parola all'Assessore Valpreda per la risposta.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Nell'interrogazione del Consigliere Allasia, sono segnalati dei disservizi e si richiede quali siano le azioni che l'Assessorato intende fare. In riferimento a quest'interrogazione desidero precisare che l'accertamento dell'invalidità civile è sufficiente a documentare lo stato di salute e di disabilità del cittadino, quindi non sono corrette le procedure che richiedono un'ulteriore visita per il rilascio del contrassegno per il parcheggio riservato ai disabili.
Questo assessorato si è già espresso nel corso dei mesi passati, in questo senso ritenendo inutile e disagevole sottoporre i cittadini ad un'ulteriore visita per ottenere questo beneficio. Presso il Comune di Torino, ente deputato al rilascio di tali contrassegni, questa procedura è però in atto. Con il CSI Piemonte la Regione ha realizzato, per ridurre i disagi dei cittadini, un apposito programma informatico, che consente ai Comuni e agli enti pubblici la verifica del possesso del diritto a fruire dei benefici disposti dalla legge a favore dei disabili.
Alcuni enti, come il Settore Tributi, utilizzano già queste informazioni fornite dal programma per la concessione dei benefici si auspica che anche per il rilascio del contrassegno in questione la procedura in atto sia semplificata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Allasia; ne ha facoltà.



ALLASIA Stefano

Ringrazio l'Assessore Valpreda per aver parlato con un tono di voce più alto, anche perché il brusio dell'Aula continua a persistere. Chiedo al Presidente di richiamare all'attenzione tutti i Consiglieri presenti.



PRESIDENTE

Consigliere Allasia, lo faccio molte volte, purtroppo senza grandi risultati.



ALLASIA Stefano

Ritornando all'interrogazione, alle cose più serie, la risposta era quella che ci aspettavamo. Abbiamo seguito il caso subito dopo la nostra interrogazione è più che altro riferito alla tempestività all'interrogazione stessa che è datata ottobre. Ci sono interrogazioni come quella del Consigliere Ghiglia, che è stata presentata mesi dopo, ma cui è stata data risposta in concomitanza alla nostra. A nostro avviso come Lega Nord, a certe interrogazioni si dovrebbe rispondere con più rigore e tempestività. Abbiamo seguito il caso e, tramite il Consigliere Ghiglia in Comune, è stata presentata un'ulteriore interrogazione a livello comunale su fatti che sono avvenuti negli ultimi giorni presso il Comune di Torino a proposito della vicenda della rielaborazione dei parcheggi per i disabili nella stessa Città di Torino. La nostra perplessità è data proprio dalla tempistica. Anche in questo caso vi chiediamo la risposta scritta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 505 dei Consiglieri Ghigo e Burzi inerente a "Riapertura a termini per la presentazione delle candidature per il conferimento dell'incarico di Direttore della programmazione sanitaria"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 505, presentata dai Consiglieri Ghigo e Burzi. Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Anche qui la richiesta è se la riapertura del bando era stata decisa dopo aver verificato un eventuale esiguo numero di candidature pervenute entro il 7 marzo 2005, o se tale scelta non è motivata dalla valutazione della scarsa qualità professionale dei curricula dei candidati, o se esistono altre motivazioni nella scelta di riapertura dei termini.
L'unica motivazione che ha ispirato l'inserimento del nuovo requisito e, conseguentemente, la riapertura dei termini per la presentazione di incarico delle domande per l'incarico oggetto dell'interrogazione, è dovuta ad una diversa concezione del ruolo di un direttore generale all'interno dell'Assessorato. Più precisamente, si ritiene che nel settore sanitario sia indispensabile, al pari degli altri requisiti, aver maturato esperienze gestionali dirette. Infatti, rientra nelle competenze della figura apicale assessorile avere rapporti continui nel mondo delle Aziende sanitarie non solo per la risoluzione dei singoli problemi, ma anche per acquisire elementi positivi per l'azione di programmazione di competenza.
In questa prospettiva nel decidere la riapertura del bando, non è stata fatta alcuna valutazione né sull'esiguità o meno del numero di domande presentate - per l'esattezza 19 - né tanto meno sui curricula dei candidati. Si è esclusivamente ritenuto che l'esperienza maturata in campo gestionale fosse elemento qualificante per svolgere al meglio la funzione di direttore di un Assessorato quale quello Alla Tutela della Salute e Sanità, che ha strette e continue connessioni con le attività di dirette erogazioni dei servizi ai cittadini. Non esistono altre eventuali motivazioni se non quelle esposte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Su questa risposta chiaramente mi dichiaro non soddisfatto, in quanto ormai l'Assessore Valpreda ci ha un po' abituati a presentare la sua verità, che è comunque la sua e che io ritengo non corrisponda invece alle cose reali che sono successe. Il tema dell'Assessorato alla sanità e dell'organizzazione dell'assessorato alla sanità, è un tema importante che noi chiaramente riprenderemo; ma non lo faccio in questa sede perché non avevamo identificato, secondo noi, elementi di criticità nelle procedure ma su questo eventualmente torneremo. Quello che mi interessa mettere in evidenza, perché sarà un altro degli argomenti che affronteremo nella IV Commissione, è che, per quanto concerne l'organizzazione dell'assessorato abbiamo la sensazione che vi siano evidenti discrepanze (dal nostro punto di vista) nella corretta distribuzione delle responsabilità all'interno dell'assessorato stesso (voglio ricordare che per un certo momento si parl di un'unica direzione, poi si arrivò a ipotizzarne due).
In buona sostanza, non sempre anche dal punto di vista procedurale - ed è questo il motivo per cui noi stendemmo l'interrogazione - ci sembrava che le procedure adottate fossero, come dire, un po' indirizzate ad ottenere un certo tipo di risultato piuttosto che un altro.
Lo anticipo, perché non voglio tediare più di tanto l'Aula su questo dibattito, ma in Commissione chiederemo specificatamente all'Assessore Valpreda come intenda organizzare l'assessorato alla sanità, quali sono le prospettive e quali sono le ipotesi che andremo a verificare nella bozza di modifica della legge n. 51 che la Giunta ci ha rappresentato essere in fase di definizione. Quindi, noi in quella sede vorremmo avere la possibilità di argomentare e di approfondire in maniera molto completa le prospettive di riorganizzazione o, per meglio dire, senza che l'Assessore Valpreda abbia motivo di offendersi, di organizzazione dell'Assessorato alla sanità. Non entro nel merito delle scelte ad personam, nel senso delle persone che sono state scelte, nel caso specifico il dottor De Micheli, ma perch naturalmente non voglio entrare nel merito delle valutazioni di tipo soggettivo sulle scelte che la Giunta ha fatto, ma è indubbio che vogliamo approfondire molto bene questo argomento e vogliamo capire molto bene come l'Assessorato alla sanità si stia organizzando.


Argomento: Immigrazione

Interrogazione n. 205 della Consigliera Cotto, inerente a "Piemontesi nel mondo - Amici del Piemonte - Turismo di ritorno" (L'Assessore Manica concorda risposta scritta con l'interrogante)


PRESIDENTE

Comunico che sarà data risposta scritta all'interrogazione n. 205 della Consigliera Cotto.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Interrogazione n. 127 dei Consiglieri Ghigo, Pichetto Fratin, Burzi e Nastri inerente a "Campagna di promozione turistica del Brand Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 127, cui risponde l'Assessore Manica che ha pertanto facoltà di intervenire.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

La Giunta regionale ha approvato nello scorso mese di dicembre le Linee di indirizzo programmatico e procedurale per la definizione del piano strategico regionale del turismo.
Tra le finalità di questo piano vi è quella di definire e sviluppare prodotti turistici coerenti con la realtà regionale e le sue potenzialità adeguate alle aspettative della domanda cui si rivolgono, in grado di conquistare quote di mercato turistico italiano, europeo ed internazionale.
Il quadro di riferimento politico-strategico e quello statistico quantitativo costituisce la premessa per la definizione di un piano di azioni da parte della Regione che contribuisca allo sviluppo e al sostegno del turismo inteso quale comparto economico dotato di una propria configurazione strutturale nel sistema produttivo della Regione.
Nel piano di azione confluirà l'insieme delle iniziative che la Regione intende mettere in atto a favore del turismo su vari fronti, fra i quali anche quello della promozione, del sostegno, del partnerariato pubblico privato, della cooperazione tra gli operatori del settore. E in questo ambito si possono collocare iniziative rivolte a favorire il ritorno in patria di connazionali che hanno scelto di trasferirsi definitivamente. In questo quadro del piano strategico noi definiamo una serie di iniziative che possono essere realizzate. Nell'interrogazione in particolare dei Consiglieri Ghigo, Pichetto, Burzi e Nastri si chiede come si possa svolgere una campagna di promozione turistica del Brand Piemonte e non possiamo non dimenticare che le Olimpiadi invernali di Torino 2006 hanno costituito una straordinaria opportunità per la promozione internazionale e nazionale del Piemonte e che è stato l'occasione un processo virtuoso capace di porre le risorse e le eccellenze del territorio al centro di un'azione di comunicazione forte, impattante, visibile sui mercati internazionali e duratura nel tempo.
A tale scopo la Regione Piemonte ha investito su una scelta strategica ed ha predisposto un piano di comunicazione, utilizzando il richiamo mediatico degli eventi olimpici come punto di partenza per un ritorno promozionale post evento duraturo nel tempo. In particolare, il piano ha individuato le linee del programma di interventi, le cui azioni concrete ed esaustive dell'attività, per quanto vagliate e programmate, possono essere aggiornate ed integrate in corso d'opera per rispondere rapidamente ed efficacemente ai bisogni e alle esigenze emergenti.
Gli obiettivi funzionali del Piano, a suo tempo elaborato dalla Giunta regionale, da considerarsi, per quanto detto sopra, strumento dinamico sono stati quello di promuovere il Piemonte a livello internazionale con una strategia pluriennale orientata al marketing turistico; allineare le montagne olimpiche alla comunicazione e all'accoglienza del territorio cittadino; portare il Piemonte sul palcoscenico delle Olimpiadi; utilizzare la vetrina mediatica come innesco per la promozione internazionale in chiave post olimpica. Il programma ha costituito la base per la programmazione delle attività che dovranno essere coerenti con le azioni sviluppate nella attuale fase di start up e funzionali alla base successiva.
Il gruppo è stato coordinato dal Gabinetto della Presidenza che si è avvalso funzionalmente del Settore Comunicazione Istituzionale e Ufficio Stampa, non che di ATR, ATL1 e ATL2 e a seconda delle specifiche esigenze di professionisti interni ed esterni dei settori comunicazione, pubbliche relazioni, informazione, marketing, editoria, pianificazione mezzi.
Per quanto riguarda le risorse destinate a finanziare il suddetto programma, queste sono state stabilite in 9 milioni di euro per il periodo 2005-marzo 2006. La priorità degli interventi di comunicazione è rivolta ad azioni di marketing diretto mirate, in particolare attraverso il filtro costituito dal mondo dei media, degli operatori e degli opinion leader, con l'obiettivo misurabile di un primo contatto con un target di 30 milioni di persone in Europa.
In ordine ai mercati, l'indicazione è stata di sviluppare azioni differenziando gli sforzi e gli investimenti; si è data priorità ai principali mercati europei (Spagna, Portogallo, Francia, Gran Bretagna Germania, Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Scandinavia) e a quello nord americano, con particolare attenzione alle grandi aree metropolitane e a quelle località in cui sono rappresentati significativi gruppi di opinione (Parlamento europeo, ONU).
Cardine del programma è stata la costruzione di un community di potenziali fruitori del territorio con cui consolidare nel tempo un rapporto di fidelizzazione, attraverso l'utilizzo di strumenti di comunicazione tradizionali ed innovativi, un portale web e un club di soggetti interessati al Piemonte.
Al fine di verificare l'efficacia dell'azione, il Piano prevedeva di avere, entro il periodo olimpico, 5 milioni di visitatori del portale e 300 mila affiliati al club, supportato da un'efficace promozione all'estero con azioni sul mercato interno. Dati che si sono rivelati corretti, soprattutto il primo: al 19 febbraio le richieste fatte alla pagina web risultano essere oltre 5.300.000.
La ripartizione della dotazione finanziaria per macro-ambiti, che ha tenuto conto della certezza delle risorse disponibili, (il reperimento di ulteriori fondi consentirà l'implementazione proporzionale delle azioni) è stata la seguente, seppure suscettibile di adeguamenti e compensazioni all'interno degli ambiti che verranno effettuati con provvedimenti dirigenziali in relazione alle necessità emergenti: 4 milioni di euro per la promozione internazionale, 750 mila euro per la promozione nazionale e regionale, 4 milioni di euro per l'accoglienza per allineare il "look of the mountain" al "look of the city" e 250 mila euro per azioni di PR per un totale di 9 milioni di euro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

L'interrogazione snocciola un insieme di dati e naturalmente un insieme di iniziative che non posso, a priori, considerare positive per quanto riguarda l'aspetto della promozione del Brand Piemonte.
Cogliendo l'occasione che questa interrogazione porta la data del 6 luglio - quindi è un po' datata, ma non passata - mi permetto di collegarlo ad una riflessione più generale e ad un approfondimento nelle sedi preposte. È un argomento che varrebbe la pena affrontare in modo più compiuto in una Commissione, dove potremo eventualmente affrontare la tematica dell'investimento per la sponsorizzazione della Regione e delle Olimpiadi. La Regione Piemonte è stata main sponsor o sponsor principale delle Olimpiadi, che fortunatamente sono state considerate un successo a tutti gli effetti, anche se qualche elemento di discrepanza l'Assessore Manica l'avrà colto. C'è qualcuno, com'è normale che succeda, che si lamenta o che non è completamente contento di come sono andate le cose.
Però avrei piacere - e lo anticipo in modo che l'Assessore entri in sintonia con questa necessità - di valutare complessivamente il costo della partecipazione della Regione Piemonte alle Olimpiadi.
Dalle informazioni che i media avevano riportato sui giornali, so che la sponsorizzazione dovrebbe essere costata venti milioni di euro. Oltre che su questa sponsorizzazione, avrei piacere di discutere sugli investimenti complementari che, soprattutto, l'Assessorato al turismo ha realizzato per declinare, in senso di promozione, questa importante sponsorizzazione dei giochi olimpici.
Ritengo valga la pena discutere tutto questo in sede di Commissione, in modo che ci possa essere un'interlocuzione meno paludata che nasce dalla risposta di un'interrogazione e dal fatto che l'opposizione, a fronte della risposta, possa dichiararsi soddisfatta o non soddisfatta.
Mi piacerebbe poter approfondire quest'argomento in modo articolato nell'ambito della Commissione, non per discutere se sia stato giusto o non giusto spendere questi soldi - dico subito che secondo me è stato giusto ma per verificare l'efficacia di questa spesa.


Argomento: Protezione civile

Interrogazione n. 550 dei Consiglieri Ferrero e Guida inerente a "Interventi per fronteggiare le emergenze climatiche"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 550, sulla quale risponde l'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
In merito alle argomentazioni esposte con l'interrogazione in oggetto si forniscono gli elementi conoscitivi in possesso del Settore di Protezione civile regionale che ha operato costantemente, nel periodo di svolgimento delle Olimpiadi, a supporto delle Autorità incaricate della gestione del grande evento.
Per quanto riguarda le misure di protezione civile, esse sono state incentrate, fondamentalmente, sul momento preventivo.
In questa fase, indipendentemente dalla concomitanza con l'evento olimpico, le iniziative da assumere per garantire una puntuale e tempestiva gestione di possibili emergenze meteoidrologiche sono direttamente collegate alle disposizioni della direttiva del PCM 27/02/2004 inerente a "Indirizzi operativi per la gestione organizzata e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile" e recepita a livello regionale con delibera di Giunta regionale del 23/03/2005, n. 37-15176.
Sulla base delle procedure previste nel disciplinare approvato con la predetta deliberazione regionale, al Settore Protezione Civile della Regione Piemonte compete l'allertamento del Sistema di Protezione Civile regionale mediante la divulgazione, a Province e Prefetture interessate del bollettino di criticità o dell'avviso meteo emesso dal Centro Funzionale della Regione Piemonte.
La suddetta procedura, che è fondamentale per le conseguenti attività di mitigazione del rischio, è stata correttamente adottata nei giorni di svolgimento delle Olimpiadi invernali, con particolare riferimento all'emergenza neve.
La Regione Piemonte, attraverso il Settore di Protezione Civile, in concomitanza con l'evento olimpico, ha programmato e svolto, altresì nell'ambito delle attività previsionali e preventive di competenza, le seguenti iniziative: attivazione e presidio, su richiesta della Prefettura di Torino, di una postazione regionale presso il Centro Operativo Olimpico (COO) di Via Bologna, attiva dalle ore 7.00 alle ore 24.00 durante tutto l'evento olimpico attivazione e presidio della sala operativa regionale di Protezione Civile in corso Marche n. 79, attiva dalle ore 7.00 alle ore 24.00 quale supporto operativo alla postazione regionale, istituita presso il COO di Via Bologna costituzione e gestione dei tre Presidi Logistici Avanzati di Cesana Claviere e Villar Perosa con compiti di supporto logistico alle eventuali necessità rappresentate dalle Autorità preposte alla gestione dei Giochi olimpici invernali, filtrate dal referente regionale presso il COO di Via Bologna e gestite con la Sala Operativa regionale assegnazione, presso la Struttura Operativa regionale di Protezione Civile, di una postazione operativa della Croce Rossa Italiana, presidiata dalle ore 7.00 alle ore 24.00, attraverso la quale orientare eventuali risorse umane e materiali, ove richiesto dalle Autorità preposte alla gestione dei giochi olimpici invernali allestimento di sistemi di telecomunicazione alternativa di emergenza di tipo satellitare convenzionale (rete radio), con il compito di garantire sempre e comunque il flusso informativo in caso di interruzione dei servizi di rete fissa (telefoni) e mobilie (cellulari) attivazione del Volontariato di Protezione Civile per il concorso allo svolgimento dei compiti istituzionali della Protezione Civile della Regione Piemonte, garantiti attraverso l'operatività delle strutture sopra menzionate attivazione del gruppo di esperti di emergenza Disaster Manager (DI.MA), facenti parte dell'elenco approvato con delibera di Giunta regionale n. 20 del 30/01/2006, e loro assegnazione alle strutture regionale e provinciale di Protezione Civile conferimento alla Provincia di Torino di risorse materiali (effetti letterecci) stoccate presso il Centro Approvvigionamento Pronto Intervento (CAPI) di Novi Ligure, da destinare ai siti di Pinerolo e Susa possibilità di divulgazione dell'informazione preventiva circa eventuali criticità previste e/o in atto, attraverso il progetto di comunicazione coordinato dall'Ufficio Stampa della Giunta regionale, in collaborazione con il Settore Protezione Civile, volta a far conoscere i compiti della Protezione Civile nei rapporti con i cittadini, in condizioni normali ed in situazioni di crisi, attraverso la divulgazione periodica sull'emittenza radiofonica piemontese.
A completamento di quanto esposto aggiungerei altre due notizie.
Sono state sensibilizzate e audite, dalla competente Commissione, il gestore della Rete di distribuzione dell'energia elettrica e le società che gestiscono la rete autostradale, al fine di coordinare al meglio risposte operative in situazioni emergenziali.
Alcuni giorni or sono, in occasione delle slavine che hanno avuto luogo presso Artesina e Boves, la Protezione Civile - unitamente ai Vigili del fuoco e ad Associazioni volontarie - si è impegnata direttamente nell'opera di soccorso. In tale occasione, inoltre, il sottoscritto e l'Assessore Sibille si sono recati tempestivamente sui luoghi interessati dall'emergenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Assessore, le do atto che dalla sua risposta si evince il grande impegno della Protezione Civile piemontese in occasione dell'evento olimpico e su questo non avevo dubbi. Però, non era questo l'oggetto dell'interrogazione.
Ci riferivamo all'evento atmosferico avvenuto pochi giorni prima delle Olimpiadi, che è stata una resa dei servizi antineve piemontesi, sia all'aeroporto di Caselle, sia sul trasporto ferroviario. La nostra interrogazione non era rivolta alla Protezione Civile, ma soprattutto a chi gestisce i trasporti ferroviari e aeroportuali. In effetti, è stata una resa nei confronti di un evento atmosferico preannunciato da giorni dai servizi di previsione metereologica.
Non posso che dichiararmi insoddisfatto - ripeto - malgrado la sua risposta metta in evidenza l'impegno della Protezione Civile, degli uomini e dei volontari che hanno svolto bene il loro lavoro durante l'evento olimpico, al servizio di un grande spettacolo sportivo che ha fatto conoscere, anche da questo punto di vista, come il Piemonte fosse organizzato per ricevere turisti, spettatori e giornalisti da tutto il mondo.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Varie

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla lettera del 2 marzo 2006 indirizzata dal Consigliere Ghigo alla Presidente Bresso e ancora in attesa di risposta


PRESIDENTE

Il Consigliere Ghigo ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Non vedo in Aula la Presidente, avrei bisogno della sua presenza. Avevo scritto una lettera alla Presidente alla quale non ho ancora ricevuto una risposta, volevo chiederle come mai.



PRESIDENTE

Consigliere Ghigo, aveva chiesto la parola sull'ordine dei lavori...



GHIGO Enzo

Riteniamo quest'elemento pregiudiziale a qualsiasi ulteriore discussione all'interno dell'Aula. Se non abbiamo una risposta sul tema legata alla polemica sollevata in IV Commissione venerdì, presenteremo una serie di richieste di inversioni dei punti all'o.d.g.
In data 2 marzo mi sono permesso di indirizzare una lettera alla Presidente (spero che la lettera sia arrivata) nella quale chiedevo un intervento in relazione ad alcuni aspetti: un confronto che mi sembrava fosse nella volontà della Presidente e del Vicepresidente Susta, e quindi immagino di tutta la maggioranza, nonché un tavolo di confronto e di interlocuzione su temi che sono oggi in discussione in Consiglio regionale.
Nell'aver già direttamente rappresentato, previa verifica all'interno del mio Gruppo (che poi è avvenuta) e con gli altri Consiglieri dell'opposizione, le proposte che erano state messe sul tavolo, mi sembravano un buon inizio di discussione. Ritenevo che tutto questo potesse essere propedeutico per un rapporto costruttivo tra maggioranza e opposizione. Tutto ciò è venuto meno quando la scorsa settimana abbiamo letto una risposta ad una mia missiva ai giornali locali da parte dell'Assessore Valpreda. Di questo, come le sarà stato riferito, abbiamo già ampiamente discusso in IV Commissione.
Non vorrei entrare nel merito, a meno che queste mie eccezioni non trovino una soddisfacente corresponsione da parte della Presidente, e ripetere questioni che sono già note a tutti. Ritengo che non sia quella la strada per instaurare un corretto e positivo rapporto tra maggioranza e opposizione. Nella mia lettera chiedevo alla Presidente di assumere naturalmente nel suo ruolo autorevole di Presidente della Giunta, una sua determinazione. Riteniamo quest'incidente, voglio chiamarlo solo così, un vulnus che rischia di mettere in criticità un rapporto che sembrava nascere.
Non voglio fare troppo il sentimentale (il rischio è che si inizino a fare battute sulla Presidente e sul sottoscritto), ma credo sia necessario che la Presidente si pronunci. In Commissione l'Assessore non ha voluto risponderci, nonostante gli fosse stato riferito che l'incidente si poteva chiudere se lo stesso avesse detto che le sue affermazioni erano il frutto di un momento di disaffezione.
Quella polemica politica poteva sollevarla un Capogruppo, anche della maggioranza, ma chi ricopre un ruolo di istituzionale deve avere un livello di sopportazione superiore a quello che ha dimostrato l'Assessore Valpreda.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Confermo le intenzioni che avevo già espresso al consigliere Ghigo e ad altri esponenti dell'opposizione. Concordo sul fatto che ci deve essere sopportazione da parte tutti, ma il carico di sopportazione della Giunta deve essere superiore.
Ho chiesto all'assessore Valpreda di intervenire (ovviamente non posso fare precisazioni su un tema al suo posto) e di manifestare una maggiore sopportazione che, concordo, ci deve essere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore regionale

Voglio precisare che la lettera è stata scritta in un momento di particolare asprezza del dibattito politico (ho dato indicazioni di scriverla il giorno dell'inaugurazione delle Olimpiadi). Ero rimasto irritato dagli attacchi continui che venivano fatti sul Piano e, in particolare, sulla mia persona, per cui ammetto di aver dato una risposta al di sopra delle righe. Non avevo certamente intenzione di andare oltre ad una normale dialettica politica, peraltro connotata da qualche elemento in più. Me ne rammarico molto.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre osservazioni, passiamo ai punti successivi dell'o.d.g.


Argomento: Università

Iscrizione ordine del giorno n. 270 inerente a "Equipollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia", presentato dai Consiglieri Boeti, Muliere, Travaglini, Bertetto, Reschigna, Auddino Larizza, Valloggia, Clement, Bossuto, Turigliatto, Dalmasso, Ronzani Cavallaro, Cattaneo, Rostagno, Rabino, Lepri, Laus, Moriconi, Ferraris Comella, Ricca, Barassi, Buquicchio e Ricca


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 270, avente per oggetto "Equipollenza del diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia"



(L'Assemblea, tacitamente acconsente)


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati - Turismo: argomenti non sopra specificati

Esame testo unificato del disegno di legge n. 193 e della proposta di legge n. 189 "Costituzione della società consortile per azioni per l'internazionalizzazione del sistema Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g., inerente a "Testo unificato del disegno di legge n. 193 della proposta di legge n. 189 "Costituzione della società consortile per azioni per l'internazionalizzazione del sistema Piemonte".
La parola al relatore, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, relatore

Viene sottoposto oggi alla valutazione del Consiglio regionale il testo unificato scaturito dal gruppo di lavoro in sede di I Commissione consiliare ed approvato all'unanimità da parte della stessa commissione consiliare.
Il testo nasce dalla unificazione del disegno di legge n. 193 presentato dalla Giunta regionale e dalla proposta di legge n. 189 presentata dal Gruppo consiliare di Forza Italia.
Sono state eseguite prima dell'avvio del gruppo di lavoro le consultazioni che hanno offerto una condivisione sugli obiettivi, sia del disegno di legge e della proposta di legge ed offerto al gruppo di lavoro osservazioni che in gran parte sono state recepite su tre temi. L'apertura all'ingresso nella società da parte delle associazioni economiche; il loro ruolo nel comitato di indirizzo; il rapporto che deve costruirsi tra la nascente società e le diverse realtà che operano nel Piemonte sul tema della penetrazione sui mercati esteri.
Quali sono i contenuti della legge? È anzitutto una legge che appartiene a quel complesso di provvedimenti legislativi che considererei strutturali da parte del Piemonte. Si vuole avviare un processo che deve portare alla riunificazione in capo alla nascente società consortile dei soggetti e delle iniziative che operano in campo della internazionalizzazione sui seguenti aspetti. Il rafforzamento della presenza delle imprese piemontesi sui mercati esteri, l'attrazione degli investimenti nel Piemonte, la valorizzazione dell'offerta turistica regionale, la promozione sul mercato globale dei prodotti e dei servizi delle imprese piemontesi, compresa la filiera agroalimentare.
Sono questi gli scopi e gli obiettivi indicati negli articoli 1 e 2 del Testo Unificato.
L'articolo 3 prevede un Comitato di indirizzo, la cui composizione è rappresentativa delle associazioni economiche, e le sue modalità di funzionamento sono demandate a delibera di Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare.
L'articolo 4 prevede che lo Statuto societario avrà cura di permettere l'eventuale allargamento ad iniziative che coinvolgono altre Regioni su alcuni temi e su alcuni progetti di penetrazione sui mercati esteri.
L'articolo 6 prevede l'abrogazione della legge regionale n. 25 del 1996, riguardante la costituzione del Centro Estero della Camere di Commercio piemontese, e la modifica della legge regionale n. 75 del 1996 che disciplina l'attività di promozione, accoglienza ed informazione turistica del Piemonte.
Sono questi gli elementi essenziali di questo Testo Unificato.
Al termine di questa breve relazione, vorrei evidenziare il fatto che sia all'interno della Commissione consiliare, che del gruppo di lavoro sono stati condivisi gli obiettivi e gli strumenti che la legge individua.
stato soprattutto condiviso, come elemento essenziale, il processo che con la presente legge viene ad essere avviato, di riunificazione in capo ad un unico soggetto di un tema così rilevante per il futuro della nostra Regione, quale quello della penetrazione del Piemonte sui mercati internazionali ed esteri. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, in qualità di correlatore; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, correlatore

Grazie, Presidente.
Ci siamo impegnati nell'elaborazione e nella convergenza di un Testo Unificato perché riteniamo che questo disegno di legge sia il completamento di un percorso iniziato già nella scorsa legislatura, che adesso giunge alla sua maturazione.
Naturalmente, si rileva un riequilibrio delle presenze sul terreno dell'internazionalizzazione, che storicamente esistono nella nostra Regione, come il Centro Estero e altre iniziative proprie della Regione.
Non a caso, Regione e sistema delle Camere di Commercio sono i due soci fondatori della nuova società consortile, che, ovviamente, in quanto tale verrà sostenuta - non avendo scopo di lucro - attraverso contribuzioni annue da parte dei soci in rapporto alla loro quota.
Nel disegno di legge è stata altresì prevista la possibilità di un'articolazione non solo per settori, ma anche in rapporto a quelli che sono gli obiettivi che la società dovrà e vorrà perseguire.
Naturalmente vi sarà una fase di partenza, ma è prevista anche la possibilità di mettere a punto traguardi sempre più ambiziosi.
chiaro che dovremo avere la contezza - come credo abbiamo tutti - di quelli che possono essere i limiti di intervento da parte della mano pubblica. Ovviamente, sul mercato globalizzato è il sistema delle imprese che già opera ad avere il compito primario di agire in tal senso. Tuttavia all'Ente Pubblico compete l'incentivazione, il supporto, la messa a disposizione di sistemi e di servizi.
Sotto questo profilo, indubbiamente si può innovare molto, ma per farlo occorre anche coordinare e concentrare le risorse nelle giuste direzioni.
Vi è, pertanto, un approccio di tipo complessivo, unitario ed ingrato verso l'internazionalizzazione, sia quella che possiamo definire "in uscita", sia quella che possiamo definire "in entrata", proprio perché nel momento in cui si stabiliscono relazioni e ci si insedia sui mercati esteri contattando operatori e soggetti, è chiaro che si possono avere riscontri positivi nei due sensi.
Si tratta, quindi, di un investimento anche di fiducia nella struttura regionale e nella struttura camerale, nella loro capacità di modernizzarsi e di adeguarsi alle esigenze delle imprese. Naturalmente, stimoleremo questo aspetto, posto che il Consiglio avrà un ruolo di parere (non vincolante, ma obbligatorio), nel momento in cui la società o le Giunta regionale dovrà adottare degli atti di indirizzo.
Saremo senz'altro vigilanti e stimoleremo in tal senso.
Proprio perché abbiamo rinvenuto nei testi quelli che erano i presupposti della nostra azione anche nella precedente legislatura, non potevamo far mancare il nostro sostegno alla proposta e assumerci addirittura, l'onere di una relazione in Consiglio per raccomandare all'Assemblea regionale l'approvazione del disegno di legge stesso.
Ovviamente, l'iniziativa nasce sotto i migliori auspici, ma bisognerà assolutamente verificare sul campo quelli che saranno i risultati pratici.
L'Assessore si è assunto una serie di impegni e noi gli apriamo, sotto questo profilo, un credito, augurandoci che possa affrontare al meglio, non per noi, ma per la Regione stessa e per il sistema produttivo ed economico regionale, tale compito.
Concludo il mio intervento con una sottolineatura doverosa: abbiamo senz'altro occasioni di discussioni prolungate su argomenti che richiedono approfonditi chiarimenti. Ma laddove l'interlocuzione è snella e costruttiva, credo che si possa dire di tutto e di più sul nostro operato ma non certamente affermare che stiamo svolgendo complessivamente un'azione di tipo ostruzionistico o di ostacolo a quelle che sono le deliberazioni importanti che deve assumere la Regione Piemonte nel suo complesso.
Volevo ribadire questo concetto anche per sottolineare che se ci siamo attardati a discutere di alcuni temi di bilancio, lo abbiamo fatto perch vorremmo ottenere dei chiarimenti che, in qualche modo, rendano agevole la gestione del bilancio stesso o le programmazioni per il futuro della nostra Regione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Mi sembra che giunga a compimento un provvedimento significativo che ha i piedi fissati già nella scorsa legislatura.
Com'è già stato ricordato, l'esigenza di arrivare ad un'unificazione e se vogliamo, ad una centralizzazione in senso positivo di tutta la strategia, ma anche dell'effettuazione concreta degli interventi nel campo dell'internazionalizzazione, era avvertita ormai da qualche anno.
Del resto, tanto nella precedente legislatura, quanto - fortunatamente in quella attuale, l'internazionalizzazione del sistema piemontese, dalle piccole aziende artigiane alla media o grande impresa industriale rappresenta una delle frontiere significative su cui dobbiamo confrontarci e batterci.
In passato, questo è avvenuto, anche con esiti positivi: non possiamo affermare che l'opera svolta tanto dagli uffici delegati all'internazionalizzazione, quanto da altri soggetti (Centro Estero, Camere di Commercio e quant'altro) non avesse raggiunto buoni risultati.
Comunque, era nata ed era stata da tutti condivisa l'esigenza di arrivare ad un'opera più sinergica tra tutte queste realtà e mi pare che la legge vada in questa direzione e accolga questa necessità.
E la accoglie andando a creare questa società consortile. Sarà importante, come sostiene la legge, che in essa vi partecipino in modo attivo tutte le entità che hanno un interesse all'internazionalizzazione.
Compito di tutte le entità riunite nel Comitato di indirizzo sarà quello di dare attivazione alle linee strategiche indicate dalla Regione. C'è molto da fare. L'internazionalizzazione è una delle grandi frontiere. Diventa indispensabile capire come intenderemo muoverci, in maniera ancora più univoca di quanto è successo in passato, senza disperdere il grande patrimonio che la Regione Piemonte ha costruito, negli ultimi dieci/quindici anni, a livello di internazionalizzazione.
Occorre spendere una parola anche sul ruolo che il Consiglio pu giocare in questa strategia, non solo perché al Consiglio regionale spettano gli indirizzi generali in questa materia, ma anche per il ruolo di accompagnamento che il Consiglio può svolgere insieme al soggetto principe deputato a lavorare sull'internazionalizzazione, e agli uffici che continueranno ad interessarsi del problema.
Non è di poco conto ritenere che la strategia di internazionalizzazione del Piemonte, soprattutto di attacco su alcuni mercati internazionali possa e debba ricevere forza anche dall'attenzione che il Consiglio darà a questa strategia, sia nella fase di nascita e di accompagnamento, sia nella fase concreta di realizzazione.
Sicuramente, la Giunta dovrà fare le scelte esecutive di maggior interesse e di maggior significato, ma ritengo - e spero che il Presidente del Consiglio e l'Assessore delegato siano d'accordo con me - che il concreto coinvolgimento, una volta individuati gli obiettivi e i luoghi in cui concentrare la nostra attenzione, possa tener conto del valore e dell'importanza del Consiglio regionale in appoggio al sistema industriale in senso lato, nonché delle Istituzioni pubbliche che dovranno accompagnare questa importante iniziativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, esprimo il giudizio positivo del Gruppo SDI sul disegno di legge in questione. Sottolineiamo lo spirito di confronto costruttivo e collaborativo del gruppo di lavoro che in Commissione si è dedicato all'unificazione del testo. Lo stesso spirito si respira nell'odierno dibattito in Aula.
Condividiamo gli obiettivi contenuti nella legge. Sono assolutamente importanti e strategici per il futuro economico della nostra Regione relativamente alla capacità e alla necessità di sostenere il rapporto del Piemonte con l'economia europea, mondiale e internazionale, non solo in termini di scambio commerciale, ma in termini di capacità attrattiva che il nostro territorio può esercitare. Condividiamo l'obiettivo di riunificare in un'unica struttura di riferimento i vari soggetti che finora hanno operato - e continuano ad operare - nel campo della internazionalizzazione.
Questa unificazione prende le mosse avendo come fondamento l'esperienza del Centro Estero delle Camere di commercio, rispetto al quale credo di dover esprimere un apprezzamento, generalmente riconosciuto, per ciò che ha maturato in questi anni.
Ho colto anche qualche aspetto di non piena condivisione delle attività finora svolte dal Centro Estero delle Camere di commercio, che credo debbano essere tenute in considerazione, rispetto all'avvio della nuova società. Finora, il Centro Estero ha utilizzato, forse in maniera un po' troppo torinocentrica, le risorse a disposizione. Sarà quindi necessario riequilibrare, sul territorio piemontese, l'utilizzo e l'iniziativa di promozione del Piemonte all'estero.
Questi rilievi sono stati recentemente sottolineati anche da soggetti della Provincia di Cuneo, di Novara e di Alessandria. Si è soprattutto insistito sulla necessità di non agganciare le azioni di promozione esclusivamente alla promozione dell'unico comparto, forse finora troppo privilegiato, dell'auto e degli affini, assecondando la teoria secondo cui attaccandosi alla locomotiva dell'auto, le altre produzioni piemontesi sarebbero state trainate positivamente sui mercati internazionali.
Questa filosofia - tale mi sembra essere l'intenzione dei proponenti la legge - deve essere superata. Occorre affacciarsi, sul piano internazionale, con la promozione di tutti i settori che possono essere trainanti per la nostra Regione.
Un altro aspetto da evidenziare è la ricerca di una graduale unificazione degli organismi di promozione, organizzandoli in maniera efficiente ed efficace, in modo da aumentare la fruizione delle attività informative, di consulenza e di promozione internazionale delle imprese piemontesi.
Anche la sottolineatura di questo aspetto credo sia nelle intenzioni dei proponenti.
importante che la nuova società sia organizzata in task force di internazionalizzazione dei settori strategici della nostra Regione e che operi in collaborazione con i principali attori interni ed esterni della costituenda società, quindi comprendendo e coinvolgendo le associazioni di categoria nelle attività che ci si propone di svolgere.
Queste task force dovrebbero essere organi operativi in grado di elaborare progetti per coinvolgere il tessuto imprenditoriale locale nelle azioni di internazionalizzazione di settore.
Sarà importante il ruolo che svolgeranno le fondazioni, soprattutto bancarie, nella nuova società, non solo in termini di apporto di risorse finanziarie, ma anche per l'importante azione che i loro centri di studio svolgeranno attraverso monitoraggi del rischio economico, sociale e politico che si può correre operando in vari Paesi. Tale azione potrà essere un valido supporto per rendere più sicuro il processo di internazionalizzazione e per evitare rischi di insolvenza, sempre più frequenti anche sui mercati internazionali.
Tra le varie task force di settore, che potranno riguardare il tessile la meccanica strumentale, il settore dell'automazione e quello alimentare un ruolo importante spetterà al turismo, per potenziare l'immagine turistica della nostra Regione, capitalizzando l'ottima esperienza delle recenti Olimpiadi invernali.
Termino il mio intervento sottolineando altri due aspetti.
Prima di tutto, la necessità, per la Regione, di essere un'importante interfaccia con altre Istituzioni a livello nazionale (come il Ministero delle Attività produttive e degli Esteri), per consentire un adeguato raccordo tra l'attività della società rispetto agli indirizzi di politica internazionale dello Stato. Secondo, la possibilità di estendere la partecipazione alla società ad altre Regioni confinanti con il Piemonte.
Potrebbe essere la base importante per costituire sinergie interregionali per l'internazionalizzazione delle imprese, non solo del Piemonte, ma di un'area più vasta come quella del Nord-Ovest.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Credo sia inutile fare lunghi discorsi, visti i precedenti interventi che già la dicono lunga su quella che è la voglia corale trasversale, devo dire davvero unitaria, di dare una mano a questo Piemonte e di cercare di valorizzare tutto quello che è il nostro sistema Piemonte.
Quindi credo che sia una bella cosa aver visto che su alcuni parametri legislativi, in particolare su questo ma anche su altri, i gruppi di lavoro e i partiti presenti in questa sede sanno capire quando è ora di esprimere un parere non politico, ma produttivo, diciamo costruttivo.
Penso che la società che si va a costituire, e in particolare il Comitato di indirizzo che dovrà dare le dritte a questa società promotrice (diciamo così), dovrebbe però prendere in considerazione alcuni settori che ad oggi ritengo siano stati parzialmente dimenticati. Mi spiego meglio se riesco. Il processo di globalizzazione o di internazionalizzazione favorisce la penetrazione del nostro made in Italy o, meglio ancora, del made in Piemonte, in questo caso all'estero, nell'Est europeo e nelle altre nazioni. Se è vero che tale processo produce molti danni per molti settori non parlo solo dei settori produttivi - è altrettanto vero che pu allargare le prospettive che oggi abbiamo a livello regionale e a livello nazionale.
E allora credo che dobbiamo pensare non soltanto a penetrare con la nostra industria, l'artigianato e le Camere di commercio nelle varie nazioni nelle quali il prodotto di qualità, non tanto di quantità, pu caratterizzare e distinguere questa nostra regione, ma dobbiamo favorire soprattutto l'accesso al mercato italiano e soprattutto piemontese da parte degli altri Stati.
un processo inverso, che forse non viene preso molto in considerazione, ma che è alla base di uno sviluppo nuovo, di una nuova economia che, ad oggi, non abbiamo sperimentato perché abbiamo sempre limitato la nostra attività entro i nostri confini.
Mi riferisco, come già prima in parte accennava il collega Ricca, al fatto che non dobbiamo pensare che Torino, la città capitale, la città che ha la maggiore produttività, debba essere, se non l'unica, la principale e sola esportatrice di valori, di ricchezze o anche di richiamo turistico.
Credo che bisogna allargare il carattere di regione promotrice, quindi il Comitato di indirizzo deve pensare a tutta la regione e a tutti i valori che gli Enti locali hanno e che finora non hanno espresso. Lo dico non per fare la solita difesa d'ufficio degli Enti locali, che potrebbe sembrare abituale e ricorrente, ma perché, in effetti, abbiamo constatato direttamente sul territorio che non ci sono solo le industrie ormai classiche, rinomate e conosciute, ma anche dei valori di richiamo che potrebbero sicuramente valorizzare all'estero la nostra realtà regionale.
Si è fatta, spendendo grandissime energie, una buona organizzazione per le Olimpiadi. D'accordo, è un caso particolare, diciamo quasi irripetibile ma lo possiamo fare per una serie di attività e di promozioni, e non è un caso che questo testo legislativo modifichi tutte quelle che erano le diciture della legge n. 75, relative all'Agenzia di promozione turistica all'Agenzia regionale, ecc. In sostanza, occorre in Piemonte un richiamo non solo finalizzato all'industria o all'artigianato, ma anche a tutto ci che il Piemonte di buono può dare e che oggi non viene riconosciuto negli Enti locali, a loro volta agenti diretti di quella promozione turistico ricettiva, che poi è anche commerciale e artigianale, relativa a filiere di prodotti agricoli, di ristorazione, di valorizzazione dei monumenti storici e così via.
chiaro che noi non possiamo - lo dico per esempio - metterci alla pari di Venezia, di Roma, di Firenze, che hanno un richiamo storico turistico immensurabile, ma abbiamo la possibilità, prendendo spunto dai Castelli della Loira, di valorizzare i nostri manieri, le nostre strutture storiche e le varie specificità dei nostri ambienti come finora non abbiamo mai fatto. Dobbiamo fare delle collane, delle perle, per esempio, dei nostri castelli, delle nostri grandi ville, che nei comuni di tutto il Piemonte non vengono utilizzate razionalmente, se non con le solite promozioni di nicchia (che non vanno oltre la nicchia), prive di richiamo internazionale; richiamo che può produrre lavoro e attrarre turismo.
Spero che il Comitato d'indirizzo allarghi le sue vedute e vada oltre quello che fino ad oggi, devo dire in modo piuttosto limitato, vedevano la Camera di Commercio e la Camera dell'Industria e dell'Artigianato: settori specifici, spicchi di una torta che non è stata mangiata dappertutto, che non è stata neanche individuata.
Cerchiamo di allargare gli orizzonti, e lo dico come invito al Presidente della Regione. Visto che c'è un'unitarietà per promuovere l'azione di internazionalizzazione, cerchiamo di sfruttare quest'unitarietà non una tantum, ma una volta per tutte, valorizzando tutti i settori locali visivi di percorsi, di itinerari e di produzione. Non limitiamoci solo all'iscrizione alla Camera di Commercio, ma in Torino, in tutta la provincia di Torino e in tutte le province del Piemonte, consideriamo anche quei settori che hanno dei valori produttivi e turistico-ricettivi fino ad oggi non valorizzati.
Naturalmente, in bocca al lupo a questa società. Questo progetto di legge avrà la nostra approvazione e speriamo di poter vedere i frutti a breve.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Io, a questo punto della discussione, ho pochissime cose da dire. La prima. Con la legge sulla ricerca che ha approvato questo Consiglio regionale, questo provvedimento sull'internazionalizzazione completa o porta avanti un disegno di politica industriale. È una legislazione che l'Assessore Bairati ha proposto all'attenzione del Consiglio regionale, che si propone per l'appunto di dare sostanza a un disegno di politica economica ed industriale, che vuole, tutto sommato, fare i conti con la crisi che investe la nostra regione.
Non è il caso di tornare in questa discussione sui caratteri della crisi, tuttavia credo che valga la pena di fare riferimento al fatto che proprio in questi giorni, una serie di dati ci ha consegnato una situazione nella quale emerge un problema di competitività per l'industria italiana dentro cui vi è un problema che riguarda la competitività del sistema industriale piemontese.
Con questa legislazione cerchiamo di fare i conti con questa questione esattamente come con la legge sulla ricerca abbiamo tentato di affrontare un altro nodo, che è causa del deficit di competitività dell'industria piemontese.
Ora, abbiamo due provvedimenti che hanno quest'ambizione e vanno in questa direzione. L'obiettivo è quello che abbiamo più volte insieme condiviso e sottolineato: rafforzare la presenza del sistema industriale piemontese sui mercati internazionali.
Ricordava l'Assessore Bairati in Commissione che il problema non è tanto quello delle grandi imprese, che hanno la capacità di stare sui mercati internazionali, ma di organizzare la presenza su quei mercati del sistema delle piccole e medie imprese della nostra regione. Da questo punto di vista, è evidente che quella è una precondizione necessaria per vincere in qualche modo la sfida della globalizzazione.
La seconda esigenza è quella di provvedimenti e politiche con le quali noi favoriamo i processi di innovazione di processi e di prodotti. Da questo punto di vista, è evidente allora che la legge sulla ricerca è l'altra faccia di questa politica e di un intervento consapevole della Regione per dotare il Piemonte della legislazione di sostegno con la quale affrontare per l'appunto le sfide che stanno di fronte al nostro sistema industriale.
Naturalmente, non tutto dipende dalla nostra Regione. C'è - lo segnalo perché è un dato presente - un vuoto della politica nazionale di governo.
Questa è materia concorrente, colleghi della maggioranza e della minoranza.
evidente che vi è un problema non risolto che riguarda le risorse statali con le quali noi favoriamo i processi di internazionalizzazione. Non sto scoprendo l'acqua calda se dico che c'è un problema non risolto, perché da quando abbiamo fatto la riforma del Titolo V, ad oggi, le risorse statali alle Regioni, che pure hanno competenza, non sono mai state trasferite.
Oggi, cerchiamo di provvedere a questo vuoto mettendo in campo, insieme alla ricerca, una legislazione a fronte dell'internazionalizzazione. Si pone il problema di rafforzare la presenza del sistema delle imprese piemontesi sui mercati internazionali, per far sì che il Piemonte diventi una Regione che attrae investimenti dal resto dell'Europa e del mondo perché questa è l'altra faccia della medaglia.
Noi abbiamo l'esigenza di stare sui mercati internazionali, ma abbiamo anche l'esigenza di essere una Regione che attrae investimenti, e questo è un dato positivo. È altamente positivo che la Regioni si doti di questa legislazione di sostegno e abbia un ruolo di governo e di indirizzo nella gestione di questi processi.
La seconda considerazione che vorrei fare, dopo aver espresso un apprezzamento molto sincero al lavoro che ha svolto l'Assessore Bairati in Commissione su questa questione, è un apprezzamento ai Gruppi che in Commissione hanno concorso a determinare il provvedimento che stiamo esaminando, come anche il metodo che abbiamo seguito.
Vorrei sottolineare, diciamo così, con favore, il fatto che noi abbiamo, attorno a un provvedimento che ha un certo valore per il Piemonte per la sua economia e per le imprese, ricercato tutte le convergenze possibili, attraverso un confronto che non è stata una ricerca di un'unanimità di facciata. Abbiamo individuato tutte le convergenze possibili. Se questo testo accoglierà il consenso della gran maggioranza dell'Aula, naturalmente dipende dal fatto che si tratta di un provvedimento largamente condiviso, che tutti consideriamo essenziale per il Piemonte e per far crescere la presenza delle imprese sui mercati internazionali. Il consenso comune dipende dal fatto che su un terreno come questo si è sviluppato un confronto che ha prodotto convergenze positive.
Questo è un metodo che noi dobbiamo cercare di esportare o di non perdere perché è del tutto evidente che se noi teniamo il confronto sul piano del merito, sarà facile non soltanto verificare divergenze e convergenze ma sarà anche più facile verificare, dov'è possibile, senza pregiudizi, la possibilità di trovare percorsi e convergenze comuni. Con questo intendo dare atto ai colleghi della minoranza, perché è senz'altro significativo, il fatto che oggi questo provvedimento verrà votato dalla maggioranza dei Consiglieri presenti in questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Paolo

Signor Presidente, egregi colleghi, signora Presidente, Assessore Bairati, stiamo esaminando il Testo Unificato per approvare la costituzione della società consortile per azioni per l'internazionalizzazione del sistema Piemonte.
Una prima considerazione riguarda come si è arrivati a questo risultato. Sotto la guida dell'Assessore Bairati sono stati costituiti gruppi di lavoro che, a mio avviso, hanno dato degli ottimi risultati: ne fa conferma l'approvazione della legge che riguarda la consulenza ai Comuni e la legge sulla ricerca. In breve tempo si sono approvate con unanimità leggi importanti, ricercando la massima condivisione. Questo vuol dire che quando c'è la volontà e si guarda il merito, si possono portare a casa dei risultati ottimali.
Sono d'accordo con il collega Cavallera quando dice che bisogna verificare sul campo i risultati positivi di questa legge. Questo vale un po' per tutte le leggi. La capacità di un territorio, di proporsi, e di vendersi a mio avviso, è stata dimostrata ultimamente nell'organizzazione delle Olimpiadi, che hanno avuto un successo enorme e hanno dimostrato che Torino è una vera capitale. Quest'immagine sostanziale, di Torino, del Piemonte e dell'Italia, ha riscosso consensi unanimi in tutto il mondo.
Quindi queste potenzialità ci sono.
Il collega Ricca voleva portare l'attenzione su una visione più globale su tutto il Piemonte, riconoscendo il ruolo importantissimo del capoluogo di Torino. Troppe volte sono state spese risorse umane finanziarie e ci si è proposti isolati, senza avere né il peso né la forza necessaria, con un'interpretazione esasperata e distorta, di autonomia. La legge, proprio all'articolo 2, comma 2 parla dell'oggetto sociale e dice che comprende il coordinamento e l'integrazione delle iniziative volte...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, è possibile evitare assembramenti troppo evidenti? Ve ne sarei grato.



CATTANEO Paolo

Le liste sono chiuse, ma c'è il commento alle liste.
Dicevo, l'oggetto sociale comprende questi due termini molto importanti, che possono farci fare passi sostanziali in avanti, che sono: coordinamento e integrazione delle iniziative volte a favorire l'internazionalizzazione dell'economia piemontese.
Sicuramente dovremmo fare un consuntivo. Mi auguro che fra non molto saremo qui ad esaminare i grandi risultati positivi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

La proposta di legge che oggi approveremo, che lei, Assessore, ci ha presentato, è una proposta di legge importante. L'ha spiegato bene il Consigliere Ronzani sottolineando che è una strada di sostegno, che parla di programmazione e di riorganizzazione del settore industriale piemontese nel mondo. Faccio un intervento molto breve, di un solo minuto, per sollecitare un aspetto che ritengo molto importante.
In primo luogo, occorre invertire una tendenza che nel passato ha caratterizzato i nostri processi di internazionalizzazione come processi che spesso diventavano di delocalizzazione, in altre parole, di trasferimento all'estero di interi comparti produttivi che prima erano sul nostro territorio.
In secondo luogo vi è stato un sostegno, a volte neanche troppo mascherato, da parte della Regione Piemonte per garantire a queste aziende il minor costo possibile per il processo di delocalizzazione delle proprie produzioni. Si tratta di una tendenza che noi vogliamo impedire e che dobbiamo cercare di invertire, laddove questa è già partita, soprattutto attraverso una maggiore responsabilizzazione e un maggiore attaccamento (così come è per noi l'attaccamento alla nostra terra e alla nostra classe lavoratrice) al territorio della classe imprenditoriale territoriale della Regione.
Le nostre politiche e le nostre azioni, Assessore, devono essere tese a sensibilizzare la classe imprenditoriale del Piemonte e a utilizzare il sostegno politico e infrastrutturale che la Regione Piemonte dà al processo di internazionalizzazione, ma sempre e comunque, perché l'industria piemontese e quindi la classe lavoratrice di questa Regione abbia benefici e tornaconti in termini di sviluppo, di ampliamento occupazionale e di distribuzione delle ricchezze, che noi riteniamo fondamentale come elemento distintivo di politiche progressive, rispetto a quelle che, fin qui, su questi processi, hanno distinto il governo della nostra Regione, i governi nazionali e locali delle destre.
Auguro a tutti noi buon lavoro. Soprattutto, auguro a lei buon lavoro perché guidare questo processo sarà un lavoro difficile. Sappiamo che c'è la volontà politica, c'è il sostegno da parte nostra, c'è la volontà di osservare criticamente ciò che accadde, non facendo mai mancare la denuncia nei confronti di quella parte di classe imprenditoriale che vuole seguire i processi di internazionalizzazione per ridurre i costi della produzione e aumentare i benefici dei guadagni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Signor Presidente, Assessore, anche noi, ovviamente, guardiamo con attenzione questo progetto di legge per il quale esprimiamo voto favorevole.
Innanzitutto, la discussione di quest'argomento è la miglior risposta a quanto prima chiedeva il Presidente Ghigo, relativamente al rapporto tra Consiglio, minoranza e Giunta, in modo particolare. Lei, Assessore Bairati è sicuramente bravo e anche fortunato, riesce a concludere un'altra vertenza, un'altra vicenda importante per il Piemonte e per la Regione.
Dopo la legge sulla FIAT, quella sulla ricerca e, oggi, questa sull'internazionalizzazione del sistema Piemonte.
Noi crediamo sia giusto il metodo del confronto e, soprattutto, del riconoscimento della centralità del Consiglio regionale e delle Commissioni. Questo è quanto abbiamo auspicato, che possiamo anche confrontare con questa proposta di legge, laddove spesso è previsto il confronto con il Consiglio e le Commissioni, sia sull'approvazione delle linee di indirizzo del Consorzio, sia sulla nomina dei componenti del Comitato esecutivo, di gestione e di indirizzo di questo Consorzio.
Credo questo sia il metodo giusto sul quale si può continuare a lavorare anche nei prossimi anni, ovviamente, ognuno stando dalla propria parte.
Per quanto riguarda una seconda considerazione, per non ripetere quelle condivisibili e giuste espresse dagli altri colleghi, forse, la cosa più difficile che questo Consorzio dovrà fare sarà il coordinamento.
In questi anni, siamo stati abituati a vedere tante aziende, enti e consorzi, denominati proprio con questa dicitura, che svolgevano la stessa attività e che spesso avevano iniziative coincidenti. Questo comporta dispersione di risorse finanziarie e, alla fine, il mancato raggiungimento dell'obiettivo finale.
Quindi, da parte nostra, vi è il seguente auspicio: esortiamo chi governerà questo nuovo organismo a fare il vero coordinamento, che si fa assumendo anche posizioni impopolari, cioè dicendo anche dei no, in quanto il sistema Piemonte deve essere rappresentato interamente con un'immagine coordinata, con un'azione di marketing e con un'azione di promozione, per far capire, in qualche modo, che c'è una Regione che vuole assolutamente la ripresa.
Questi sono gli elementi con i quali votiamo favorevolmente e ci auguriamo possano essere accolti da chi nei prossimi mesi comincerà a gestire questo nuovo organismo della Regione e delle Camere di Commercio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Signor Presidente, anche il mio intervento sarà molto breve.
Come già altri colleghi hanno avuto modo di dire, credo che questa legge vada contestualizzata sia a livello regionale, sia a livello nazionale e sia rispetto ad un quadro perlomeno europeo, che, in questi anni, si è andato costruendo.
Relativamente al contesto regionale, ritengo che questa legge vada assolutamente collegata con altri tentativi molto importanti che questa Giunta ha fatto, la legge sulla ricerca in modo particolare, di cui questa legge che discutiamo oggi è sicuramente il côté che riguarda l'internazionalizzazione. Quindi, tutto si tiene e tutto va visto esattamente in un contesto più generale e collegato.
Alcune preoccupazioni già espresse dal Presidente dei Comunisti Italiani, Luca Robotti, sono quelle che anche noi, in qualche modo abbiamo. C'è la necessità di guidare un processo in un contesto nazionale e internazionale molto difficile.
Penso che lo sforzo che oggi mettiamo in campo potrà essere totalmente dispiegato solo se, complessivamente, anche l'intera batteria di politiche industriali che si svolgono a livello nazionale possono o potranno, nei prossimi mesi e nei prossimi anni, cambiare di segno.
In questi anni, vi è stata la dispersione di tutte le politiche industriali in più ministeri, non c'è stato uno sforzo unitario, leggibile come unitario, da parte del governo di centrodestra che, in questi anni, in qualche modo, ha gestito il nostro Paese.
Noi ci aspettiamo che il cambio che avverrà - noi ne siamo sicuri dopo le elezioni del 9 aprile abbia, da questo punto di vista, uno dei suoi nodi più importanti. Da questo punto di vista, è attesa una svolta, anche perché altri Paesi in Europa lavorano da tempo in questo senso: hanno dato alle proprie industrie nazionali, senza rinchiudersi in inutili localismi la possibilità di svilupparsi, di essere riconoscibili e riconosciute, di stare su tutti i mercati internazionali, proprio perché le politiche nazionali avevano un segno preciso in Francia come in Germania, con impostazioni naturalmente diverse. In questi anni, da molti anni, se devo dire il vero, si è avuta la possibilità di uno sviluppo industriale degno di questo nome in una divisione internazionale del lavoro. In un mercato internazionale molto difficile, queste industrie nazionali hanno saputo collocarsi e stare dentro la crisi, mentre il nostro Paese non lo ha saputo fare.
Anche il contesto internazionale europeo è molto difficile, in quanto voglio ricordarlo qui, ma, forse, avremo la possibilità anche più tardi di discuterne - le direttive che arrivano dall'Europa spesso contrastano con gli sforzi che, anche localmente, giustamente, tentiamo di fare. La Direttiva Bolkestein, che è stata votata in un primo passaggio nel Parlamento europeo, da questo punto di vista, segnala un passaggio critico molto difficile, che noi abbiamo contrastato, perché continua ad avere, da questo punto di vista, un segno ultraliberista, dà la possibilità di stare sui mercati in un modo che noi fortemente contrastiamo.
Questo è il contesto che, in qualche modo, abbiamo di fronte e che noi a livello regionale, tentiamo anche di contrastare con politiche attive che vogliamo governare e rendere omogenee con tutta una serie di altre scelte.
Penso che le delocalizzazioni debbano essere molto contrastate e si debba prestare attenzione. Oggi parliamo di legge sull'internazionalizzazione, ma, molto probabilmente, domani discuteremo di legge sul commercio. Anche lì, per esempio, c'è la possibilità, a seconda di come quella legge verrà costruita, di contrastare questi processi di delocalizzazione, che, naturalmente, sono molto ambiti perché danno guadagni a breve e la possibilità di fare una politica mordi e fuggi, ma sul territorio lasciano semplicemente operazioni speculative desertificazione sociale e occupazionale.
Quindi, con lo spirito di chi si prepara a ricostruire un contesto normativo in grado di rispondere alla crisi complessiva che il Paese, in particolare la Regione, sta vivendo, con questa impostazione, voteremo a favore di questa legge, perché pensiamo sia un tassello importante per contrastare i fenomeni di delocalizzazione e di globalizzazione negativa che tutti noi abbiamo sotto i nostri occhi.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non essendoci richieste di intervento, indico la votazione palese sull'articolo n. 1. Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
Non essendoci interventi per dichiarazione di voto, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 46 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge 137 inerente a "Istituzione della Riserva Naturale orientata di Bosco Solivo"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 5) all'o.d.g., inerente al disegno di legge n. 137.
relatore il Consigliere Travaglini, che ha pertanto facoltà di intervenire.



TRAVAGLINI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
Il sistema regionale delle aree protette nella zona del Lago Maggiore tra Verbania a nord e l'inizio della Valle del Ticino a sud da dove si sviluppa l'omonimo parco naturale, è rappresentato al momento attuale da tre aree: Riserva naturale speciale del Fondo Toce, Parco naturale dei Lagoni di Mercurago e Riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto.
Si tratta di aree di dimensioni limitate, ma di grande pregio paesaggistico, naturalistico e archeologico (Mercurago) in un contesto territoriale (Basso Verbano - Vergante - Lago Maggiore) di grande interesse e pressione turistica che necessita di riqualificarsi e di rilanciarsi valorizzando in modo sistematico ed integrato il complesso sistema di valori storico-culturali, insediativi di pregio, artistici ed ambientali che lo caratterizzano.
Per la presenza di particolari valori naturalistici e quindi per specifici obiettivi di conservazione, le tre aree sono state proposte alla Unione Europea per il riconoscimento quali Siti di importanza comunitaria per la costituzione della Rete Natura 2000.
Con il presente disegno di legge si intende integrare il Sistema delle Aree protette del Lago Maggiore proponendo l'istituzione quale Riserva naturale orientata della zona denominata "Bosco Solivo" in Comune di Borgo Ticino, della superficie complessiva di circa 300 ettari.
Il Comune di Borgo Ticino ha espresso, con deliberazione del Consiglio comunale n. 5 del 7 febbraio 2002, una precisa volontà in tal senso sottolineando l'importanza di garantire una speciale salvaguardia e gestione al patrimonio forestale e naturalistico dell'area del Bosco Solivo, per garantirne il ripristino e la valorizzazione ai fini naturalistici, didattici, scientifici, culturali e ricreativi, per garantire e promuovere attività economiche tradizionali legate all'utilizzo ecosostenibile delle risorse, nonché per il recupero dei connessi valori storici e paesaggistici che fanno del Bosco un patrimonio dell'intera comunità.
Il Piano territoriale provinciale della Provincia di Novara, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 383-28587 del 5 ottobre 2004 individua l'area di Bosco Solivo tra quelle di "particolare rilevanza paesistica". Ed è davvero complessa la varietà dei caratteri ambientali e paesaggistici dell'area.
L'area di Bosco Solivo ospita una vegetazione forestale che, facendo riferimento ai Tipi Forestali del Piemonte (studio edito dalla Regione Piemonte nel 1996), risulta sostanzialmente composta dalle seguenti tipologie vegetazionali: pineta di brughiera di pino silvestre, querco carpineto dell'alta pianura, castagneto ceduo, alneto di ontano nero robinieto e il rimboschimento di pino strobo.
Insieme a queste differenti tipologie, riconoscibili nelle loro forme tipiche e floristicamente impoverite, si trovano le loro forme di transizione. Queste ultime sovente costituiscono un vero e proprio bosco misto di latifoglie in cui compare anche il pino silvestre. Alcune decine di ettari di questi boschi risultano più o meno danneggiate dal passaggio del fuoco e ciò nonostante per la parte integra si tratta di boschi di grande pregio.
Per quanto riguarda le zone umide, oltre al rio Norè vi sono modesti corsi d'acqua e piccoli stagni che si sono conservati sino ad oggi esenti da evidenti inquinamenti e da negative manomissioni del loro regime idrico.
Nei residui specchi d'acqua libera vi sono popolamenti di giunco bulboso, specie rarissima in Italia.
Nell'analisi floristico-vegetazionale si segnalano anche due aspetti particolarmente interessanti e peculiari di quest'area. Lungo la strada comunale Borgo Ticino-Gattico sulle pareti di due muri a secco localmente chiamati "Muraglione" cresce una prosperosa colonia di asplenio tricomane a cui si aggiungono altre due felci: l'asplenio adianto nero e la felce delle querce.
Inoltre va segnalato che lungo le ripe del Torrente Norè la vegetazione forestale si arricchisce di tipiche essenze igrofile e mesofite, che con la loro presenza testimoniano il buon grado di naturalità di quest'ambiente.
Nell'ambito degli alberi troviamo anche l'ontano nero, il salice bianco, l'acero di monte e il frassino.
Come vedete, si tratta di un patrimonio importantissimo e di grandissimo pregio. Nella proposta si va anche a definire la strutturazione della dotazione organica dell'Ente che, collegato a quel sistema di parchi del Lago Maggiore, si pensa sia sufficiente a garantire una efficace gestione del sistema implementato con l'area di Bosco Solivo; sotto il profilo degli interventi è prevedibile l'estensione alla nuova Riserva del programma di incentivazione degli interventi in campo forestale, già avviati da tempo dal Parco naturale dei Lagoni di Mercurago con un investimento di circa 50 mila euro all'anno che potrebbe garantire l'avvio di una conversione dei boschi esistenti in fustaie miste disetanee e quindi il miglioramento del valore di tale superfici, nonché la disponibilità di notevoli quantità di legno da ardere per le proprietà direttamente coinvolte.
Tutto questo, anche nella logica del parco, non è soltanto conservazione bloccata dell'ambiente, ma è anche una realtà che va vissuta nel rispetto pieno della sua storia e anche della sua integrità ambientale.
L'istituzione dell'area protetta potrà consentire lo sviluppo di una efficace concertazione e coordinamento delle politiche, delle strategie e delle azioni dei soggetti pubblici e delle associazioni di categoria agricole e ambientaliste che operano sul territorio.
L'ente di gestione di cui si prevede la riorganizzazione per ridurre il numero dei componenti al fine di migliorarne l'operatività e l'efficienza vedrà comunque rappresentati tutti questi soggetti; esso è previsto che sia costituito da un rappresentante di ognuno dei Comuni territorialmente interessati dalle aree protette del Sistema del Lago Maggiore, da un rappresentante della Regione Piemonte e da due rappresentanti per ciascuna delle due Province coinvolte, Verbania e Novara, ciascuna delle quali designerà un rappresentante delle associazioni di categoria del mondo agricolo e un rappresentante delle associazioni ambientaliste con un numero complessivo di componenti che sarà pertanto di 12 unità, di cui 7 espressione dei Comuni e 5 della Regione e delle Province.
La V Commissione consiliare, alla quale era stato assegnato il disegno di legge in sede referente, ha ovviamente provveduto a tutto l'iter comprese le consultazioni in forma scritta degli enti e delle organizzazioni interessate. Inoltre, in sede di Commissione, abbiamo potuto prendere atto di alcune preoccupazioni, espresse dalle organizzazioni agricole locali, relative ad alcuni aspetti gestionali nelle aree protette auspicando che tali aspetti siano affrontati adeguatamente dall'ente incaricato della gestione della costituenda riserva.
stata, infine, accolta la nuova finanziaria, così come riformulata dalla I Commissione, che provvede agli oneri per gestione della riserva stimati per il 2006 complessivamente in 150.000 euro. Per gli anni 2007 2008 si fa fronte con risorse finanziarie, individuate con le modalità previste dall'articolo 8 della Legge regionale 11/04/2001 n.7 ("Ordinamento contabile della Regione Piemonte") e l'articolo 30 della Legge regionale 04/03/2003 n. 2 ("Legge finanziaria per l'anno 2003").
Il disegno di legge è stato, tra l'altro, concluso e licenziato a maggioranza dalla V Commissione.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ci troviamo ad esaminare un disegno di legge che è circoscritto come riferimento territoriale, perché riguarda l'istituzione della Riserva naturale orientata di Bosco Solivo, ma si iscrive all'interno della più vasta problematica della regolamentazione delle aree protette nell'ambito della nostra Regione. Ci siamo riservati una decisione di voto in Aula proprio perché avevamo e abbiamo una serie di dubbi in ordine ad una proposta di questo tipo.
Devo, subito, premettere che condividiamo la necessità di avere una normativa che regoli questa materia, sempre più aggiornata e adeguata alle esigenze di fruibilità e di promozione del territorio, anche in vista di un turismo naturalistico che può essere una fonte utile di sviluppo per le nostre comunità locali. Desidero sottolinearlo. Ma siamo preoccupati, sotto un certo punto di vista, che questa istituzione avvenga indipendentemente dal processo di modifica della normativa regionale, che è stato avviato dalla Giunta e, in modo particolare, dall'Assessore De Ruggiero, che ha presentato questo provvedimento all'attenzione del Consiglio.
Sappiamo come si sia lavorato per tanti anni per far sì che si passasse, nel giudizio che davano le comunità locali, da una sostanziale reazione negativa verso l'istituzione di queste aree, che venivano soprattutto viste come vincoli, al concepirle come opportunità di sviluppo.
Alla normativa delle aree protette regionali, che fanno riferimento alla legge quadro nazionale sui parchi e sulle aree protette, si sono aggiunte le disposizioni comunitarie (la direttiva habitat e la direttiva uccelli), quindi la costituzione della cosiddetta rete natura e una serie di altre presenze sul territorio che vanno sotto il nome di siti di importanza comunitaria, cioè SIC, PSIC oppure ZPS (Zona di Protezione Speciale).
Per noi amministratori, che operiamo all'interno delle normative e delle sigle, può essere facile raccapezzarci ma, per il cittadino e l'amministratore locale, possono esserci ulteriori problemi. Per certi versi, ho salutato con interesse la proposta di una normativa complessiva che tentasse - la strada è un po' ardua, ma non bisogna per questo non tentare di andare avanti - di riordinare tutta la materia, come credo sia la proposta che la Giunta ha presentato.
All'interno della minoranza, ci siamo interrogati sul fatto che sia o meno opportuno andare ad istituire delle nuove aree protette. Tutto sommato, quando sentivo la relazione del collega Travaglini, mi domandavo se fosse vero o meno che per abbattere un albero nella nostra Regione ci sono altre normative, che bisogna andare dalla Forestale per avere l'autorizzazione. È vero o non è vero che le zone boschive sono tutelate dalla ex legge Galasso, ora Codice dei Beni ambientali? Ci sono già tutte queste salvaguardie, per cui non corriamo il rischio che il bosco venga compromesso o che le piante vengano tagliate.
Andiamo a dare una sanzione definitiva attraverso una normativa, che possiamo definire un po' obsoleta, se è vero che proponiamo una revisione e un coordinamento della normativa sulle aree soggette a protezione o integrale o speciale o orientata a seconda delle tipologie, delle matrici naturali e delle matrici ambientali da tutelare.
Alcuni nostri colleghi si sono fatti interpreti delle reazioni provenienti da alcune zone del mondo agricolo, che epidermicamente pu guardare a queste normative con preoccupazione. Però riesaminando tutta la materia emergono degli elementi che possono consigliare di sospendere il percorso di queste nuove aree protette che vengono proposte. Peraltro, sono già salvaguardate da strumenti di pianificazione o di gestione del territorio, proprio in attesa che si vari la nuova normativa sulle aree protette, con un'appendice di riconoscimento di quelle due o tre aree, che sono in lista d'attesa, con la giusta e aggiornata norma di salvaguardia.
Quest'argomento lo conosco bene, perché negli ultimi mesi della scorsa legislatura era già stato presentato alla nostra attenzione. Adesso vi è questo nuovo approccio, questo tentativo dell'Assessore di andare ad una regolazione più organica di tutta la materia. Credo che ci potrebbero essere tutti gli elementi per una riflessione più approfondita.
Non vorrei che il mio intervento venisse considerato dilatorio o che tenda a far accantonare questa proposta. Non è così, proprio perché mentre il Consigliere Travaglini leggeva la relazione sulle valenze ambientali e naturali da salvaguardare, cercavo di cogliere se, nella normativa già vigente, c'erano delle norme che già salvaguardassero l'ambiente naturale e la rilevanza di questa riserva naturale.
Peraltro, non mi risulta che ci siano aggressioni urbanistiche che possano trovare eco in Comune. Addirittura, mi sembra che l'Amministrazione comunale sia orientata favorevolmente - se ho capito bene in Commissione verso questa proposta. Quindi, anche sotto quel profilo, a volte, abbiamo visto avanzare proposte proprio perché ad un livello di pianificazione e di deliberazione superiore, si possono opporre maggiori resistenze a trasformazioni selvagge del territorio, meglio che a livello locale, dove la pressione di trasformazione del suolo, a volte, è incontenibile.
Possiamo ragionare con tutta la serenità del caso e verificare se vogliamo da un lato andare avanti (senza il nostro voto favorevole); oppure se vogliamo rivedere la materia.
L'Assessore sa quante sono le proposte di aree protette in arrivo ragion per cui credo sia onorevole la seconda proposta che avanziamo, cioè di inserirle nel percorso della nuova legge. Una volta ridefinito il quadro delle aree protette, il quadro delle norme, il quadro delle possibilità che sono offerte come normativa di salvaguardia delle zone di particolare pregio del nostro territorio, in appendice a questa nuova legge, approvare poi eventuali adeguamenti (magari operando una rivisitazione di tutta la normativa).
Faccio presente che il Testo Unico proposto tende a sostituire tutte le leggi istitutive di parchi, ragion per cui dovremo orientarci nel senso di quale normativa puntuale sarà riservata a ciascuna area protetta. Se andiamo a fondo, possiamo trovare veramente elementi che depongono nella direzione della proposta che sommessamente ho ritenuto di fare in questa sede.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

La proposta dell'istituzione della riserva di Bosco Solivo era già stata ampiamente discussa in V Commissione, in cui erano emerse alcune perplessità. C'è sempre una visione quasi bucolica sull'istituzione di parchi, ma qui si tratta di un'annessione ad un parco già esistente (un pallino che il Sindaco del Comune di appartenenza del bosco, Borgo Ticino ha sempre avuto). Non vogliamo opporci a tale istituzione, tuttavia vorrei che l'Assessore tenesse in considerazione le preoccupazioni espresse in Commissione dalle organizzazioni agricole.
Voi sapete benissimo che dove sorge un Parco, ai confini dello stesso esistono prescrizioni abbastanza limitative per coloro che lì svolgono la propria attività agricola. Era già emerso un vizio di forma determinato dal fatto che una lettera spedita dalle organizzazioni agricole alla Giunta non era poi stata recapitata al Presidente della V Commissione che si era trovato un po' in difficoltà.
Nella lettera si esprimevano perplessità sul fatto che il Bosco Solivo andasse nella direzione della riserva naturale. Chiedo all'Assessore di tenere in considerazione le preoccupazioni espresse dalle associazioni agricole, quando sarà istituito il parco. Non vorremmo trovarci di fronte a prescrizioni che possono compromettere il lavoro di chi vive e lavora ai margini dei parchi (non parlo solo di quello in oggetto, ma anche di tutti gli altri).
Gli agricoltori che vivono ai margini dei parchi, hanno sempre delle grandi difficoltà ad esprimere le loro potenzialità nel campo agricolo proprio per le limitazioni che sorgono quando viene istituito un parco.
L'Assessore sa benissimo che richieste di istituzione di nuovi parchi sono in itinere, per cui dovremmo valutare meglio anche quelle preoccupazioni espresse delle organizzazioni agricole che non sono arrivate in Commissione. Se la Giunta dovesse ricevere quella lettera spedita dalle organizzazioni agricole, chiedo di inviarla in Commissione. In Commissione abbiamo sentito solo pareri favorevoli e non l'unico parere contrario espresso dalle organizzazioni agricole, che per errore è stato recapitato alla Giunta e non in Commissione. Dichiaro un voto di astensione proprio per i problemi emersi.
Chiedo nuovamente all'Assessore di considerare i problemi che gli agricoltori - che svolgono la propria attività fuori dalle riserve naturali hanno manifestato affinché possano svolgere il loro lavoro. Ricordo che l'agricoltura in questo periodo è abbastanza tartassata, facciamo in modo che non ci siano altri vincoli che possano incidere ancora di più sul lavoro di questa categoria.



PRESIDENTE

Considerata l'ora e considerato l'approssimarsi dell'incontro con la rappresentanza dei lavoratori socialmente utili (convocato per le ore 13 in Sala dei Presidenti, a cui tutti i Consiglieri sono invitati a partecipare), sospenderei la discussione generale sul punto e riprenderei i lavori alle ore 14.30.


Argomento: Questioni internazionali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Leo di procedere all'esame degli ordini del giorno n. 269 e 282 (Tibet)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per mozione d'ordine, il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio, a tutti i Consiglieri regionali, ai Gruppi consiliari. Come potete vedere, è presente in Consiglio regionale una importante delegazione tibetana.
presente anche il Lama, che ha osservato un digiuno forte, convinto e patito. Desidero ringraziare...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Leo, le chiedo di arrivare alla mozione d'ordine.



LEO Giampiero

Volevo dire che non era una forzatura, non era una prepotenza, non era un'arroganza, o una richiesta ultimativa, ma un ordine del giorno firmato da tutti. Chiedo se si potesse ipotizzare che entro la giornata, prima della fine della seduta di Consiglio, si possa discutere l'ordine del giorno n. 282. Ricordo anche l'ordine del giorno n. 269 del Consigliere Ricca...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Leo, anche il Consigliere Ricca aveva sottolineato il problema come firmatario dell'ordine del giorno.
Nella seduta pomeridiana cercherò di proporre l'inversione, se vi è il consenso dei Gruppi consiliari. Potremo arrivare ad una discussione e penso anche ad una votazione degli ordini del giorno sul Tibet.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.05)



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