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Dettaglio seduta n.59 del 26/01/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.08 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.20)



(Alle ore 10.25 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



(La seduta ha inizio alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso e Clement.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla proposta del Consigliere Ghigo di utilizzare le somme ricavate da un'eventuale multa comminata ai Consiglieri regionali ritardatari nelle giornate di Consiglio regionale ad un fondo di sostegno per il Teatro Regio


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghigo.



GHIGO Enzo

Signor Presidente, intervengo per rilevare come, nonostante gli impegni e le minacce che la Presidente Bresso, attraverso gli organi di stampa, ha rivolto ai Consiglieri della sua maggioranza sulla puntualità, fino a paventare anche una multa pecuniaria per i ritardi, tutto questo non abbia avuto nessun effetto e che stamattina, nonostante ci fosse anche una discreta disponibilità dell'opposizione ad iniziare i lavori, questi sono iniziati con un'ora di ritardo.
Voglio concludere, cercando di dare un contributo, perché l'opposizione deve essere sempre costruttiva. Il contributo va nella direzione di dare un'indicazione su come spendere i soldi che i Consiglieri verseranno per i loro ritardi: abbiamo letto tutti sui giornali un intervento molto bello dell'Assessore Oliva a proposito delle carenze di risorse per il Teatro Regio; credo dunque che una cosa positiva sarebbe quella di destinare i soldi raccolti dai Consiglieri ritardatari a sostegno del Teatro Regio, in modo che tutti i melomani possano continuare ad avere un cartellone degno del livello del passato (non che quello di quest'anno non lo sia: lo è altrettanto).
Questo è il mio piccolo contributo giornaliero alla discussione dell'Aula.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione n. 70 della Consigliera Cotto inerente a "Promozione del vino moscato in Piemonte. Maggiore diffusione commerciale di tutti i vini piemontesi in occasione delle Olimpiadi del 2006"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 2) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze". Iniziamo con l'interrogazione n. 70.
La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

L'interpellanza della Consigliera Cotto verteva sulla promozione del vino moscato e del vino in generale in Piemonte; sostanzialmente, chiedeva cosa stesse facendo la Giunta regionale per promuovere il vino moscato e quali altre iniziative concrete fossero in atto per la promozione del sistema vitivinicolo, anche connesso alla vicenda olimpica che andrà ad iniziare fra pochi giorni.
Per quanto riguarda il tema del "prodotto vino" connesso alla vicenda olimpionica, come tutti sanno, l'azienda Fontanafredda si è aggiudicata la sponsorizzazione ufficiale. La società Fontanafredda, in quanto fornitore ufficiale dei Giochi olimpici, è il solo ente titolare dei diritti di sponsorizzazione per quanto riguarda il prodotto "vini e spumanti", per cui il marchio commerciale che dovrà essere utilizzato in tutte le iniziative connesse alle Olimpiadi dovrà essere Fontanafredda.
Da questo punto di vista, in questi spazi e per ciò che riguarda gli eventi olimpici, purtroppo - e dico purtroppo non per sminuire la modalità la qualità e l'apporto che l'azienda Fontanafredda potrà portare, ma per il fatto che viene preclusa agli altri vini la possibilità di accedere in questo senso - per quanto riguarda gli accordi con il CIO, questa è l'unica strada sostanzialmente percorribile.
Ciononostante, in occasione delle Olimpiadi in siti ed ambiti per i quali non sia preclusa la possibilità di utilizzare altri vini, anche in collaborazione con IMA e con il nostro servizio di promozione, si stanno allestendo una serie d'iniziative e di serate alle quali saranno invitati soggetti, giornalisti e altri, che abbiano a che fare con le Olimpiadi dove faremo ragionamenti non strettamente olimpici; si stanno calendarizzando tutta una serie d'eventi e d'occasioni nelle quali sia il vino moscato sia gli altri vini piemontesi saranno utilizzati e saranno occasione di vetrina non nelle Olimpiadi, ma in occasione delle Olimpiadi intorno ai siti e agli eventi olimpici.
Questo per quanto riguarda le Olimpiadi: purtroppo, ci dobbiamo muovere con attenzione dentro un quadro che è regolamentato in maniera molto rigida.
Per quanto riguarda il discorso complessivo della promozione del prodotto vino e, in particolare, del prodotto moscato, è in atto il lancio del progetto McKenzie del quale, su richiesta della Consigliera Cotto avremo occasione di parlare in III Commissione.
Su questo grosso progetto, che prevede un investimento pubblico di circa 16 milioni di euro, la Regione ha coperto in cofinanziamento il 10 dell'entità nazionale, con un milione e 600 mila euro; inoltre, la Regione in una parte consistente con deliberazioni della precedente Giunta e in parte con atti che abbiamo fatto quest'anno e che andremo a completare entro il 2006, ha finanziato una serie d'interventi collaterali all'attuazione del progetto McKenzie, per un valore complessivo di oltre un milione e 300 mila euro. Per cui, tra cofinanziamento del progetto e finanziamento di azioni collaterali di studio e di preparazione del progetto stesso, complessivamente si va verso un investimento sul solo prodotto moscato di quasi tre milioni di euro.
Per quanto riguarda l'altro sistema dei vini, mediamente il sistema vini utilizza oltre il 30% di tutte le risorse della promozione regionale che - come si può vedere dalle deliberazioni fatte quest'anno sulla promozione - assomma oltre otto milioni di euro. Quindi, sul settore vitivinicolo, con iniziative fatte dai consorzi di tutela dei singoli vini dalle enoteche, dalle botteghe del vino, da enti locali e soggetti cooperativi e associazioni di produttori, cioè tutti gli attori della filiera del vino, vi saranno complessivamente oltre due milioni e mezzo di euro, che sia l'anno scorso che quest'anno verranno indirizzati a finanziare il lavoro di promozione.
Stiamo andando avanti in questo senso, operando per migliorare per quanto possibile l'operatività complessiva del sistema e, come abbiamo scritto nella deliberazione di quest'anno, incentivare tutte le azioni di sinergia e di coordinamento tra i soggetti della promozione, al fine di migliorare l'efficacia in una sorta di gioco di squadra complessivo tra settori e territori orientati alla tutela di questo prodotto, proprio perché in quei settori e soprattutto in quei territori questo è il prodotto principale di valorizzazione territoriale.
L'altro lavoro che si sta facendo è la riorganizzazione del sistema delle enoteche, anche alla luce di nuovi siti che stanno venendo avanti sia come enoteche che come botteghe. È in corso di valutazione la possibilità di trasformazione della bottega di Nizza Monferrato in Enoteca della Barbera.
Ci sono altre cinque botteghe nuove che hanno presentato domanda per essere accreditate a livello regionale, per cui un sistema anche di animazione e di promozione territoriale, per quel che abbiamo potuto vedere, molto efficace qualitativamente che sta migliorando e si sta consolidando.
Questo, in estrema sintesi, è l'impianto complessivo del lavoro che si sta facendo per la promozione del settore vitivinicolo in generale e, in particolare, del settore Moscato.
Sul settore Moscato, come ho detto, non mi addentrerei, perché avremo un'occasione specifica per poter analizzare dettagliatamente l'utilizzo delle risorse, le finalità e le metodologie che si stanno mettendo in campo, spero per dare veramente un'opportunità di rilancio e di riposizionamento a quest'importantissimo prodotto.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Assessore. I viticoltori dell'Astigiano, come quelli del Cuneese e dell'Alessandrino, guardano con molta speranza all'evento delle Olimpiadi, perché sperano che questo possa veramente contribuire allo sviluppo del territorio.
Conosciamo le regole del CIO, però ci auguriamo che la Giunta regionale riesca veramente a trovare degli spazi per poter promuovere e pubblicizzare questi nostri prodotti, che sono davvero eccezionali.
M'interesserebbe, a fine evento, poter avere, nella competente Commissione, un resoconto di come è stato promosso questo prodotto, perch c'è molta confusione in giro. Se leggiamo i giornali in questo momento, non si capisce bene chi fa che cosa, tant'è vero che con la collega Angela Motta eravamo rimaste un po' stupite del giro che lei faceva sul territorio, senza un coinvolgimento dei Consiglieri regionali, senza che venisse fuori lo sforzo che la Regione Piemonte già con la precedente Giunta (Assessore Cavallera) aveva fatto e che lei qui ha richiamato (1.600.000 euro per la promozione), senza ricordare anche lo sforzo fatto dal Governo in questo settore.
Ma quello che è più grave è che poi nessuno verifica i risultati dei soldi pubblici utilizzati per promuovere, per valorizzare. Allora penso ne parleremo in Commissione - che sia veramente utile far conoscere come si sono spesi questi soldi.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione n. 173 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Necessità di tutelare il patrimonio naturalistico ambientale e faunistico"

Argomento: Caccia

Interrogazione n. 274 del Consigliere Pichetto Fratin, inerente a "Piano di tiro di TFA nel Comprensorio Alpino biellese"


PRESIDENTE

Procediamo con le successive interrogazioni.
Chiederei all'Assessore Taricco di rispondere all'interrogazione n.
173, presentata dai Consiglieri Ghiglia, Casoni e altri, e all'interrogazione n. 274, presentata dal Consigliere Pichetto Fratin.
La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore alla tutela della fauna e della flora

Grazie, Presidente. L'interrogazione n. 173 verteva sulla necessità di tutelare il patrimonio naturalistico-ambientale e faunistico, con particolare riferimento al ruolo delle Guardie ecologico-venatorie e all'esigenza di tutelare, diciamo così, l'ordine e la sicurezza nei territori ove queste operano.
Due semplicissime considerazioni. È assolutamente condivisa e condivisibile la necessità di tutelare questo patrimonio. È importantissimo e ne condividiamo pienamente la rilevanza - il ruolo che le Guardie ecologico-venatorie svolgono in tutto il territorio in questo senso.
Sono le Province che coordinano l'attività di queste Guardie, che vengono utilizzate già ora dalle Province per la vigilanza sia delle aree verdi che dei parchi cittadini. Queste sono tutte Guardie volontarie e come ho detto prima, la Regione crede nel ruolo che queste possono svolgere.
In questo momento, è allo studio, congiuntamente con le Province, una riorganizzazione di tutto il sistema delle Guardie e una deliberazione che coordini, condivisa con le Province, tutto questo sistema di intervento e che vada veramente nella direzione, come sostenuto dall'interrogazione, di aumentare l'efficacia di questo tipo di servizio.
L'unica annotazione è che, mentre è auspicabile - e sicuramente andremo in questa direzione - incrementare il ruolo delle Guardie ecologico venatorie in termini di sicurezza e di intervento sia nelle aree verdi che nei parchi, tutto ciò che invece attiene alla sicurezza intesa in senso ristretto è ovviamente di competenza delle Forze di Pubblica Sicurezza e dei Vigili Urbani, quindi in questo senso non ci può essere e non ci sarà nessun tipo di sovrapposizione.
Sicuramente, in un'accezione più ampia di sicurezza e di qualità delle aree verdi e di tutto l'ambiente naturalistico complessivamente, questa è una direzione, oltre a quella di tipo faunistico, verso la quale si conta di andare e sulla quale peraltro, come ho detto, si sta lavorando con le Province per la predisposizione di una delibera-quadro che riorganizzi e coordini tutta questa attività.
L'interrogazione n. 274 è collegata, ma è una cosa diversa, nel senso che quest'interrogazione nasce, diciamo così, dalla conclusione della vicenda della definizione dei Piani di prelievo per la tipica fauna alpina dove, a seguito di una decisione che la Giunta ha assunto - quella di non autorizzare più Piani di prelievo laddove il numero degli animali oggetto di prelievo fosse inferiore a cinque, perché sembrava un'entità veramente ridotta - il CIA di Biella, di fatto, si è visto sostanzialmente negare l'autorizzazione al prelievo, che in quel caso, se non ricordo male, era di tre soggetti.
Su questo, l'interrogazione chiede di prendere in considerazione le modalità con cui sono fatti i monitoraggi e di sapere come si arriva alla costruzione di quella decisione e con quale tipo di garanzia di sicurezza.
Solo per ricapitolare, tutti gli anni viene fatto, su indicazione della Regione, un monitoraggio e un censimento degli animali, in modo da poter verificare qual è l'effettiva presenza, come ha inciso il Piano di prelievo dell'anno precedente e, sulla base di questi elementi e di indicazioni fornite dagli esperti, di arrivare a definire il numero degli animali oggettivamente prelevabili.
Viene approvato un Piano che individua i criteri e poi i numeri dei prelievi di tutti i singoli ATC e CIA. Questo lavoro è svolto in collaborazione con l'Università, con i tecnici dell'IPLA e con i tecnici che operano sul territorio. Per quel che ho potuto vedere, è un lavoro molto impegnativo. Sulla base di questo dato, i singoli CIA formulano delle richieste di Piani di prelievo e poi si passa al parere consultivo del Comitato regionale di coordinamento. Tutte le valutazioni tecniche sono supervisionate dall'Istituto nazionale di fauna selvatica e dall'Osservatorio regionale della fauna selvatica, tenendo conto di tutti questi dati.
Sicuramente sono discutibili sempre da un punto di vista tecnico stante il fatto che si tratta di valutazioni che vengono fatte, ma sono valutazioni fatte sulla base di dati e di parametri oggettivi sperimentati negli anni e nel tempo. Lo so perché ero presente a quella riunione in cui si è sviluppata una vivace discussione sui criteri e le modalità con cui nei singoli ambiti territoriali si vanno a fare le valutazioni alla luce dei censimenti per individuare i numeri e i prelievi da effettuare. Diciamo che, da un punto di vista formale di procedura, il percorso seguito è assolutamente ineccepibile. È in ogni modo intenzione della Giunta (e io l'ho annunciato in quella riunione a seguito della discussione che c'è stata) di andare a rivedere le normative, i parametri e i percorsi in modo da renderli, per quanto possibile, oggettivi ed indiscutibili.
Pertanto, raccolgo le sollecitazioni che emergono da un punto di vista tecnico-formale. È stata seguita la procedura ma ciò non toglie che possono essere state fatte in singoli ambiti territoriali, come dire, soggetti all'interno delle norme, valutazioni non totalmente uniformi, ma proprio per questo andremo a rivedere la norma in modo da ripuntualizzare le decisioni, le procedure e le modalità del prelievo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Ringrazio l'Assessore per la risposta e, anzi, chiedo se posso disporre della nota scritta. Con una considerazione: l'ammissione di dover andare a rivedere un attimo i meccanismi normativi può essere motivo di soddisfazione, ma certamente il metodo utilizzato nel definire tutti i piani di prelievo inferiori a cinque, al di là della bontà delle scelte e delle valutazioni, è stato un metodo un po' draconiano, che automaticamente ha portato ad escludere quelli che eventualmente erano stati prudenti rispetto a coloro che la prudenza non l'avevano utilizzata.
Ci rammarichiamo che non ci sia stato immediatamente un intervento politico sulla struttura, quando si è assunta questa decisione, perch certamente per un altro anno si può andare a rivedere, ma la scelta è stata una scelta altamente negativa e penalizzante per alcune zone.
Effettivamente bastava saperlo prima e, almeno da quello che mi risulta scrivevano sei ed erano fuori. Non è questo il metodo da adottare.
Ora, possono esserci degli errori (abbiamo amministrato qualche anno c'erano errori nelle valutazioni, nei criteri) ma sono equilibri che si raggiungono anche per approssimazione, e per approssimazioni successive.
Quello che non è stato ammissibile è che, dalla decisione, una risposta sia arrivata sei mesi dopo ma, a cose fatte, è motivo ulteriore di rammarico che su questa decisione non ci sia poi stato nessun ripensamento o nessuna mediazione in attesa di andare a fare valutazioni successive.



PRESIDENTE

Il Gruppo di Alleanza Nazionale vuole replicare alla prima risposta sulle interrogazioni? Mi riferisco all'interrogazione n.173, a prima firma Ghiglia. Se intende parlare il Consigliere Boniperti, ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Su quest'interrogazione?



PRESIDENTE

Sì, sulla prima risposta, relativa all'interrogazione 173 dei Consiglieri regionali Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta, e Vignale inerente a "Necessità di tutelare il patrimonio naturalistico ambientale faunistico".



BONIPERTI Roberto

Il Gruppo di Alleanza Nazionale aveva presentato quest'interrogazione perché riteniamo che vada ripreso in considerazione tutto l'impianto relativo al patrimonio naturalistico. Vorrei riallacciarmi anche alla seconda interrogazione, a quella del Consigliere Pichetto, anche se non eravamo firmatari.
Giustamente il Consigliere Pichetto ci ha portato a conoscenza di una situazione che ormai era passata. Quello che si chiederebbe all'Assessore non riguarda quanto è successo a Biella, ma quanto dovrà succedere su tutti gli ambiti di caccia, cioè di rivedere per tempo. Per tempo, perché la situazione che si è verificata a Biella potrebbe succedere anche in una serie di altri ambiti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore alla tutela della fauna e della flora

Molto brevemente per dire solo questo. Ho capito esattamente e condivido quello che ha detto il Consigliere Pichetto. Detto questo, noi dobbiamo dare per scontato che i risultati (per questo rivedremo le norme) tecnici degli ATC e CA che vengono forniti alla Regione sono quelli che emergono dai censimenti, anche se avessimo saputo che il limite era cinque mettevamo non avremmo messo sei per aggiustare il tutto, perché è quello che è emerso in questa discussione è che questo non può essere il quadro di riferimento. La revisione dei dati che faremo dipende proprio dal fatto che non è sufficiente, come qualcuno ha detto, sapere quale era il limite, e sistemare di conseguenza i numeri, perché non è pensabile che sia così.
Volevo cogliere solo l'occasione molto velocemente per dare alla Consigliera Cotto alcune informazioni riguardo alla questione McKenzie.
In tutte le riunioni che abbiamo fatto, ho sempre detto che quel progetto è possibile perché ci sono sedici milioni di euro messi dal Governo nazionale e perché c'è il cofinanziamento realizzato in questi mesi da questa Giunta, ma che è frutto di un percorso costruito dall'Assessorato a guida Cavallera nella precedente Giunta.
Per quanto riguarda il fatto che non siano stati invitati i Consiglieri (peraltro neanche i parlamentari), dato che gli inviti non li ha fatti l'Assessorato, ma li ha fatti il Consorzio per la tutela dell'Asti, io me ne sono accorto dopo la prima riunione che non erano stati invitati i parlamentari e ho sollecitato a invitare, salvo poi accorgermi che avevano invitato i parlamentari, ma si erano dimenticati di invitare i Consiglieri regionali.
Spero che alla terza occasione riusciamo ad avere finalmente tutti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 375 del Consigliere Dutto inerente a "Chiusura sportelli amministrativi sede sottodistrettuali ASL 15 a Cervasca (CN)"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare l'interrogazione n. 375, cui risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

La richiesta concerneva quali fossero le intenzioni dell'amministrazione regionale relativamente agli sportelli amministrativi della sede sottodistrettuale dell'ASL 15 di Cuneo-Cervasca.
Occorre precisare innanzitutto che l'ASL 15, nell'ambito delle attività mirate alla definizione di un'organizzazione ottimale dei servizi distrettuali e anche appropriata alle esigenze del territorio, ha incontrato i Sindaci dei Comuni afferenti al distretto di Dronero. Nel corso di quest'incontro è stata approfonditamente valutata la necessità e l'opportunità di realizzare una riorganizzazione dell'attività del centro unico di prenotazione di Cervasca, anche in considerazione dei carichi di lavoro rilevati.
Questa riorganizzazione consentirebbe di rendere disponibili delle risorse umane per fare altre attività sempre di carattere amministrativo.
Non è pertanto stata decisa alcuna chiusura di attività, né tanto meno si mira alla smobilitazione graduale dei servizi territoriali, quanto piuttosto una riorganizzazione di questi servizi finalizzata ad ottenere un impiego ottimale delle risorse umane disponibili ed una più equilibrata distribuzione nell'ambito delle attività di competenza di quel distretto.
L'Assessorato sta monitorando costantemente tutte le strategie aziendali mirate alla riorganizzazione dei servizi distrettuali verificandone i risultati, in termini di coerenza con i fabbisogni delle comunità locali, nonché con gli orientamenti strategici regionali che com'è noto, vanno, come linea di tendenza, nell'aggregazione delle unità sanitarie locali, fermo restando che a Cuneo è un problema ancora in discussione.
Non sono stati ancora chiusi. Sono stati consultati i Sindaci ed è stato deciso, di comune accordo, di procedere a questa riorganizzazione. Se ci saranno segnalazioni di disfunzioni, sarà nostra cura evidenziarle e rimuoverle.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Avrei forse gradito una risposta un po' più precisa per le future intenzioni, anche se interpreto che queste non ci siano ancora.
In sostanza, non sapete ancora cosa farete esattamente. La raccomandazione, comunque, è di mantenere al massimo i servizi sui territori montani, per dare questo servizio alla popolazione.


Argomento: Veterinaria

Risposta scritta all'interrogazione n. 150 dei Consiglieri Moriconi Deambrogio, Clement, Bossuto e Dalmasso, inerente a "Censimento, mediante analisi del DNA, della popolazione di cinghiali"

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Risposta scritta all'interrogazione n. 248 del Consigliere Ricca inerente a "Petizione popolare per diabetologia di Borgosesia"

Argomento: Veterinaria

Risposta scritta all'interpellanza n. 380 dei Consiglieri Chieppa e Robotti inerente a "Presidio veterinario Aeroporto di Torino"


PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'interrogazione n. 150 presentata dai Consiglieri Moriconi, Deambrogio, Clement, Bossuto e Dalmasso "Censimento mediante analisi di DNA della popolazione dei cinghiali", la risposta viene data in forma scritta al Gruppo consiliare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Relativamente all'interrogazione 291, chiederei se fosse possibile vista l'assenza dei primi due firmatari - il Consigliere Ghigo e la Consigliera Ferrero - di rimandare la discussione, perché non so dire se siano disponibili ad una risposta scritta. Qualora lo siano, m'impegno ad interpellarli e a comunicarlo direttamente all'Assessore; in caso contrario, vi pregherei di inserirla nel prossimo intervento del sindacato ispettivo. Grazie.



PRESIDENTE

D'accordo. L'Assessore Valpreda fornisce risposta in forma scritta avendolo autorizzato gli interroganti, all'interrogazione n. 248 del Consigliere Ricca, inerente a "Petizione popolare di diabete per diabetologia di Borgosesia" e all'interpellanza n. 380 dei Consiglieri Chieppa e Robotti inerente a "Presidio interinale aeroporto di Torino".


Argomento: Veterinaria

Interrogazione n. 139 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Danni causati dalla diossina nel latte"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 139, presentata dai Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

I quesiti formulati in quest'interrogazione erano vari, in particolare come siano state selezionate le aziende agricole in cui fare i prelievi e quante aziende siano state monitorate.
Il monitoraggio dei microinquinanti ambientali in Valle di Susa ricade nelle attività previste in un progetto regionale finanziato dall'Assessorato regionale all'Ambiente nel 2004. Gli esiti degli accertamenti svolti dall'ARPA su matrici ambientali (area e suolo) hanno suggerito l'estensione dei controlli anche ad alcune matrici alimentari. A tal fine, l'ASL 5, a cui era stata demandata quest'azione, ha individuato alcuni allevamenti ritenuti potenzialmente più esposti al rischio diossina sulla base di due criteri fondamentali: la collocazione in aree vicine all'acciaieria di Bruzolo o in aree interessate dal trasporto di tali contaminati ad opera dei venti l'impiego di foraggi e di alimenti ottenuti dalla coltivazione dei fondi agricoli esposti alla contaminazione.
I campionamenti hanno inizialmente interessato 29 allevamenti. Gli allevatori sono stati informati sulle ragioni dei prelievi che, poich eseguiti nell'ambito di un piano di monitoraggio e non in forma ufficiale non prevedevano alcune restrizioni commerciali. Alcuni allevatori hanno peraltro dimostrato interesse nel conoscere l'incidenza del problema sulle produzioni aziendali; nessuno aveva l'obbligo di accettare il campionamento in monitoraggio, ma l'ASL, in presenza di sospetto di contaminazione (erano disponibili i dati dell'ARPA sull'ambiente), avrebbe potuto in ogni caso procedere fin da subito ad un campionamento ufficiale nell'ambito del piano nazionale residui.
Proprio per la natura "conoscitiva" dei primi accertamenti analitici si è proceduto a prelevare un campione unico senza verbalizzazione ufficiale (era un'indagine solo conoscitiva). I campioni prelevati negli allevamenti da latte sono stati eseguiti mediante prelievo di un campione del latte di massa dalla cisterna del latte (cui afferivano tutte le mungiture); in una sola azienda (allevamento a ciclo chiuso) il campione è stato prelevato dal latte di un gruppo ristretto di vacche che per età, stato fisiologico (allattamento dei vitelli) e razionamento alimentare potevano esporre a maggiore rischio i vitelli allevati per la produzione di carne.
Altro quesito: a chi e in che data sono stati consegnati gli esiti delle analisi svolte dall'ARPA e se l'ARPA ha individuato le cause dell'inquinamento.
L'ARPA ha riferito sull'esito dei controlli effettuati in monitoraggi rispettando accordi intercorsi con gli Assessorati alla Montagna all'Agricoltura ed all'Ambiente, che a quanto risulta prevedevano una comunicazione esclusivamente istituzionale (Regione, Provincia, Comunità Montane e Sindaci dei Comuni sede degli allevamenti controllati).
L'ARPA, in un'articolata e dettagliata relazione presentata a tutte le Autorità coinvolte nel piano di monitoraggio, ha avanzato alcune ipotesi che facevano ritenere altamente probabile che la fonte della contaminazione fosse l'acciaieria di Bruzolo, pur senza poter attribuire ad essa la responsabilità esclusiva dei fatti. Tutte le informazioni disponibili sono state trasmesse alla Procura della Repubblica, che sul caso ha provveduto ad aprire un'inchiesta che risulta tuttora in corso.
Soltanto a seguito dei riscontri positivi al monitoraggio si è provveduto ad avviare le procedure di campionamento ufficiale negli allevamenti risultati positivi (5 su 29). In questo caso il campionamento ufficiale è stato regolarmente e sono state rispettare le garanzie del contraddittorio (campione che viene destinato ad ulteriore indagine verbale ufficiale, informativa sulla possibilità di procedere a revisione di analisi presso l'Istituto Superiore di Sanità).
Il costo delle analisi sulle matrici alimentari campionate nell'ambito del piano di monitoraggio disposto dall'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte non è mai stato dettagliato in forma analitica, ma è rientrato nei costi del progetto e non ha comportato l'assegnazione di risorse aggiuntive.
Le analisi ufficiali, invece, sono state effettuate nell'ambito del piano nazionale residui e non hanno comportato, ad oggi, costi aggiuntivi.
Oltre al finanziamento del piano di monitoraggi dell'ARPA, la Regione Piemonte ha recentemente finanziato, con 150.000 euro, un progetto di ricerca rivolto ad approfondire la conoscenza del problema in accordo con gli allevatori, che, per la collaborazione resa nell'ambito della ricerca ricevono un compenso commisurato alle difficoltà di gestione dell'allevamento e di commercializzazione dei prodotti. I costi di eventuali accertamenti analitici rivolti a misurare gli effetti del cambiamento nella gestione aziendale (pascolamento in alpeggio degli animali, sostituzione dei foraggi e dei mangimi con altri che provengono da altre zone non colpite) previsti nel progetto approvato dalla Giunta saranno coperti con risorse accantonate a favore della Direzione Sanità Pubblica provenienti dai contributi riscossi dalle imprese di macellazione per l'attività di ispezione degli allevamenti di origine animale (redevances).Ogni qual volta il pubblico fa un'ispezione sulla carne, si paga una specie di tassa che poi confluisce in un fondo che viene usato per opere di sanità pubblica.
Il progetto regionale a cui si fa cenno, i 150.000 euro, costituisce una forma di "indennizzo" indiretto nei confronti degli allevatori che hanno subito danni dall'attività di monitoraggio, nell'attesa che il Consiglio regionale approvi un decreto di legge relativo alla gestione del rischio relativo alla presenza di microinquinanti ambientali nella Valle presentato dalla Giunta Regionale (già assegnato alla Commissione). I tempi di approvazione del disegno di legge non saranno brevi (l'ultima parola spetta all'Ufficio per gli aiuti di Stato di Bruxelles che, come è noto, è molto restrittivo nel concedere e considera tutte queste azioni, quasi come una forma di aiuto indiretto alla produzione agricola che va contro le direttive comunitarie).
La strada imboccata sembra essere, al momento, l'unica percorribile, a meno che non si voglia dichiarare lo stato di calamità naturale in Valle di Susa, in concomitanza con le Olimpiadi del 2006, non sembrava una cosa opportuna.
Devo rilevare, a commento di quest'indicazione, che emerge un problema complicatissimo dei rapporti tra la contaminazione ambientale e le aziende agricole che producono alimenti per l'uomo, che richiederebbe un monitoraggio esteso. Anche per avere un dato di fondo. Sono state fatte delle azioni per ricondurre, per quanto è possibile, i livelli di contaminazione nei parametri delle norme di compatibilità ambientale. Va detto che quest'industria riceve la materia prima, cioè i rottami, da tutta Italia e, ancora recentemente, è stato riscontrato in un carico la presenza di materiale inquinante, seppure in misura non preoccupante. Nell'ambito della cosiddetta rintracciabilità - in uso per i prodotti alimentari, ma non per quelli industriali - bisognerebbe normare meglio il settore- è un problema che procurerà, anche successivamente, una serie infinita di episodi del genere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'interrogante, il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Semplicemente per ringraziare l'Assessore per la completezza della risposta su un tema molto delicato e su cui spesso si rischia di leggere quello che viene riportato dai media, notizie un po' superficiali che possono destare allarme.
In ogni caso si trattava di un'interrogazione puramente conoscitiva; la risposta è stata molto esauriente chiedo se è possibile acquisire copia scritta della riposta.


Argomento: Questioni internazionali

Interrogazione n. 49 dei Consiglieri dei Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta e Vignale inerente a "Progetto per il miglioramento del territorio cubano Rio Blanco nella provincia di Havana"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 49, presentata dai Consiglieri Ghiglia e altri.
Risponde l'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

In riferimento all'interrogazione presentata comunico quanto segue.
Esiste una Convenzione sottoscritta nel 2000 fra il Parco naturale dei Laghi di Avigliana e la Riserva della Biosfera della Cienaga de Zapata. Il Settore Pianificazione Aree protette ha sostenuto in tale contesto le seguenti iniziative: 2002 acquisto di n. 4000 copie del volume "Hystoria y naturaleza de la Cienaga de Zapata"; nel 2003 ristampa in italiano di 1000 copie del volume di cui sopra; nel 2004 realizzazione e stampa di 100 copie e fornitura della copia master del video sulla Cienaga de Zapata e delle zone umide delle Aree protette Piemontesi. Il primo (2002) per un costo di 6 mila euro; il secondo (2003) 4.800.00 euro; il terzo (2004) 1.000,00 euro.
Nell'ambito della collaborazione è stato altresì realizzato il Centro di visita e di accoglienza della Riserva con spazi dedicati alle Aree protette piemontesi.
Il Settore Gestione Aree protette, nel contesto della succitata convenzione, ha sostenuto il programma, più generale, per il "Miglioramento delle condizioni di vita e per lo sviluppo sostenibile dei nuclei abitativi di Rio Blanco e Santo Tomas". Il progetto è realizzato in collaborazione con il Settore Affari Comunitari e Internazionali e si è sviluppato nell'arco degli anni dal 2004 al 2006 (si è iniziato nel 2004 e ancora oggi è operante).
L'attività 2004/2005 è stata sostenuta con uno stanziamento di 35.000,00 euro (novembre 2003); l'attività 2005/2006 è stata sostenuta con uno stanziamento di 30.000,00 (novembre 2004).
Ovviamente tutti gli allegati possono essere forniti.
Il Settore Affari Internazionali e Comunitari ha cofinanziato due distinte proposte annuali del progetto "Miglioramento delle condizioni di vita di sviluppo sostenibile e nucleo abitativo di Rio Blanco nel municipio di San Josè de Las Lajas (Provincia Habana-Cuba), realizzato dal Parco Naturale dei Laghi di Avigliana per un importo di 20.000,00 euro nel 2003 e di 15.000,00 euro nel 2004.
C'è anche una richiesta di chiarimento specifico nell'interrogazione che va precisata. Il direttore del Parco Naturale dei laghi di Avigliana ha partecipato alla una missione dal 25 novembre al 2 dicembre 2004 e dal 18 al 25 novembre 2005 in occasione degli incontri specifici sul progetto. Le spese sostenute per i due viaggi ammontano, complessivamente a 2.312,42 euro, per quanto mi risulta.
La documentazione è a disposizione.



GHIGLIA Agostino

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Ho colto la sottolineatura per cui quest'iniziativa risale al 2004, quindi alla Giunta di centrodestra per cui, secondo l'Assessore, verrebbe meno la polemica "Dirotta su Cuba" (come quel gruppo musicale), rispetto al finanziamento indiretto al regime di Fidel Castro.
Anche se è un'iniziativa della Giunta di centrodestra, non ho timore di dire che ha sbagliato nel 2003, ha nuovamente sbagliato nel 2003: non bisogna perseverare necessariamente nell'errore, Assessore De Ruggiero.
Quindi, se hanno sbagliato i suoi colleghi nel passato, occorrerebbe invece, che voi invertiste la tendenza.
Relativamente a questo tipo di iniziative, non ho nessun timore a dirlo tra l'altro, vorrei accedere alla documentazione dei costi, perché mi sembra un po' bassa, per carità, è quella che risulta - ritengo si tratti di un tipico cattivo uso di soldi del contribuente.
Sinceramente, che la Regione Piemonte, con tutti i guai che ha, debba andarsi a preoccupare del miglioramento delle condizioni e sviluppo sostenibile del territorio cubano Rio Blanco della Provincia di Avana - ce ne potessimo occupare in maniera seria, nel senso di poter stanziare centinaia e centinaia di migliaia di euro per il miglioramento delle condizioni di vita, sarei il primo ad avallare - finanziando progetti con poche decine di migliaia di euro, che, poi, sostanzialmente, si traducono in viaggi e soggiorni, che poco incidono sulle condizioni di vita, mi sembra veramente, anche nel piccolo, indipendentemente da chi lo ha promosso all'inizio, uno spreco di denaro pubblico.
La invito per il futuro a lasciare che, primariamente, sia Fidel Castro a preoccuparsi delle condizioni di vita del Rio Blanco, magari aprendo un po' di più ai diritti civili, se non al libero mercato, magari preoccupandosi, prima delle condizioni di vita, anche dello stato delle libertà fondamentali, che a Cuba, ancora oggi, vengono negate.
Quindi, credo che il Piemonte non debba ulteriormente dare un contributo, peraltro puramente formale e, se mi consente, anche un po' ridicolo, rispetto a una tematica che meriterebbe ben altra serietà, ben altra attenzione e ben altri fondi.


Argomento: Consorzi - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Risposta scritta ad interpellanza n. 123 inerente a "Consorzio Covar 14" dei Consiglieri Robotti e Chieppa


PRESIDENTE

Comunico che, d'accordo gli interroganti, viene data risposta scritta all'interpellanza n. 123, inerente a "Consorzio Covar 14".


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione n. 160 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale inerente a "Progetto di prelevamento dell'acqua nella località Sezzadio e Predona"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 160, presentata dai Consiglieri Botta Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale.
Risponde l'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

In sede di Conferenza dei servizi, che si è espressa con parere definitivo favorevole sul progetto in data 17 ottobre 2005, fatto proprio dal provvedimento della Giunta Provinciale di Alessandria in data 9 novembre 2005, la competente struttura regionale ha compiutamente sostenuto le considerazioni espresse nell'interrogazione.
Ciò si evince chiaramente dal parere espresso dall'Ufficio competente in sede di conferenza stessa, nel momento in cui sono state formalizzate alcune verifiche volte alla salvaguardia delle risorse idriche ed al mantenimento dell'equilibrio degli usi in atto con gli usi futuri derivanti dalla realizzazione del progetto.
Dall'esame della documentazione di progetto, infatti, non sono state evidenziate particolari criticità in ordine alla natura ed alla tipologia del prelievo, sia in termini di quantità che di gestione.
L'intervento in oggetto è stato giudicato coerente sia con la pianificazione di Ambito Territoriale Ottimale (cioè con il piano d'ambito) sia con il Piano di Tutela delle Acque adottato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 30-14577 del 17 gennaio 2005.
In particolare, si è rilevato che la portata massima prevista in condizioni di emergenza, pari a complessivi 120 litri al secondo nei tre pozzi, non interferisce in maniera significativa con i prelievi in atto nella zona, sia in relazione alla natura idrogeologica del terreno, sia in relazione ai differenti schemi di completamento dei pozzi.
Le preoccupazioni espresse dagli interroganti paventavano negative interferenze dei nuovi prelievi in località Sezzadio e Predosa con gli usi in atto di risorse idriche che vengono captate (anche per uso agricolo) in aree circostanti nei Comuni di Casal Cermelli e Bosco Marengo, con prelievi anche dal Torrente Orba, soggetto a fenomeni di scarsità o totale mancanza d'acqua fluente.
Le verifiche effettuate in sede di VIA e le stesse prove di pompaggio fino a 120 l/sec (valore superiore alle necessità del nuovo acquedotto) hanno permesso alla Conferenza dei servizi di esprimere un parere favorevole alla realizzazione del campo-pozzi, liberatorio delle evocate preoccupazioni, anche per quanto concerne le paventate interferenze con il regime idrologico dei corsi d'acqua circostanti (torrente Orba).
Da un punto di vista idrologico i fenomeni di siccità del Torrente Orba non sono correlabili allo sfruttamento della falda in questione; infatti il reticolo idrografico è in equilibrio idrodinamico con la falda freatica mentre gli schemi di completamento dei nuovi pozzi multifiltro in progetto interessano solo porzioni del sistema acquifero profondo.
Si può pertanto affermare che il prelievo richiesto, coerentemente a quanto previsto dalla pianificazione regionale in materia di risorse idriche, non incide negativamente con le potenzialità dell'acquifero captato, assolutamente in grado di garantire stabilità e certezze per l'approvvigionamento idropotabile del Comune di Acqui Terme e di tutti i Comuni della Valle Bormida, da anni caratterizzato da condizioni di precarietà spesso sfociate in vere situazioni di emergenza.
A maggiore tutela delle risorse idriche captate ed a maggiore tranquillità in ragione delle preoccupazioni manifestate, si è ritenuto di dover condizionare il parere favorevole alla realizzazione del progetto con l'osservanza delle seguenti prescrizioni: vista la consistenza dell'opera è stata prescritta la predisposizione di un sistema di protezione dinamico attraverso la redazione di un piano di monitoraggio quali-quantitativo delle acque sotterranee emunte. A tale scopo potranno essere utilizzati laddove possibile, i pozzi esistenti e, se necessario, si dovrà prevedere la realizzazione di appositi piezometri di controllo che interessino sia il sistema acquifero superficiale, freatico, sia il sistema acquifero profondo filtrato dai pozzi previsti; tale piano dovrebbe essere concordato con la Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche.
Inoltre, per monitorare i reali quantitativi prelevati, è stata suggerita l'installazione di un contatore volumetrico ispezionabile su ciascun'opera di captazione al fine di acquisire le informazioni necessarie per verificare l'eventuale incidenza del sistema dei prelievi sul bilancio complessivo dell'acquifero e di trasmettere all'Autorità concedente secondo le modalità che saranno definite con apposito Regolamento regionale, i dati di misura relativi ai volumi emunti.
stata prescritta la verifica di fattibilità di una futura interconnessione dei pozzi in esame con l'attuale acquedotto di Predosa al fine di garantire anche al Comune di Predona (sul cui territorio vengono realizzati i nuovi pozzi) un sistema di approvvigionamento inserito in un contesto unitario di gestione.
Quindi, in Conferenza dei servizi vi è stata una valutazione positiva ma, per maggiore precauzione, sono state espresse alcune prescrizioni e monitoraggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Assessore, sono soddisfatto della risposta. Non sono particolarmente soddisfatto dell'esito della Conferenza dei servizi, non perché non si dovesse arrivare ad una soluzione del problema relativo all'area dell'Acquese e di tutta la Valle Bormida, che, notoriamente, soffre di un cronico problema di scarsezza d'acqua. Forse, a mio avviso, non è stato abbastanza approfondito ciò che succederà nel territorio di Sezzadio e Predosa, poi anche nei territori di Casal Cermelli e Bosco Marengo, a seguito di quest'opera.
Molte sono le preoccupazioni, ma, a questo punto, vedremo con i fatti anche dal punto di vista agricolo, se quest'opera sarà considerata compatibile. E' evidente che mi aspetto e ci aspettiamo che le prescrizioni da lei indicate, poi, siano concretamente attuate e non rimangano soltanto sulla carta, in particolare, il collegamento supplementare per il Comune di Predosa, perché spostare il problema da una parte all'altra non risolve la questione.
Chiedo, se possibile, di avere copia della sua risposta da mettere agli atti.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Risposta scritta all'interrogazione n. 125 dei Consiglieri Moriconi e Spinosa inerente a "Lavori per lo scolmatore del rio Bargnetto (Comune di Camburzano, Occhieppo superiore e Mongrando, Comunità montana Basso Elvo Biella"

Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Risposta scritta all'interrogazione n. 454 del Consigliere Ricca inerente a "Nodo idraulico di Ivrea"

Argomento: Boschi e foreste

Risposta scritta all'interrogazione n. 446 dei Consiglieri Botta, Ghiglia Casoni, Boniperti e Vignale inerente a "Rafforzamento del ruolo dell'Istituto per la pioppicoltura di Casale Monferrato"


PRESIDENTE

Comunico che, col consenso degli interroganti, verrà data risposta scritta, da parte dell'Assessore Sibille, alle interrogazioni n. 125, 454 e 446.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla questione dello sconto fiscale per la benzina nei territori di confine, sollevata dal Consigliere Cavallera


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Naturalmente dobbiamo seguire il programma concordato. Tuttavia terminato il sindacato ispettivo, volevo far presente alla Presidenza che in data 13 gennaio ho richiesto agli Uffici della Giunta e al CSI nell'ambito del diritto di accesso che compete i Consiglieri regionali copia di atti riguardanti la nota vicenda dello sconto fiscale per la benzina nei territori di confine.
Su questa vicenda vi sono continue polemiche giornalistiche, riportate giustamente - dagli organi di informazione di questo o di quell'altro esponente. Il nostro Gruppo vorrebbe vederci chiaro: ci rivolgiamo, dunque a lei, affinché ci venga consegnata tutta la documentazione; in modo particolare, abbiamo chiesto copia dei contratti in base ai quali il CSI ha individuato il fornitore di questo sistema informatizzato - Smartcard - che dovrebbe consentire agli automobilisti residenti alle zone di confine di poter godere di questi sconti.
Dopodiché, una volta acquisita la documentazione, potremo esercitare l'eventuale Sindacato Ispettivo attraverso interrogazioni, interpellanze e altri atti che ci sono consentiti. Se non verranno consegnati quei documenti, saremo invece impossibilitati a svolgere il nostro ruolo.
Consegnerò a lei la copia di questa lettera di richieste, affinch possa autorevolmente intervenire per farci consegnare tale documentazione per evitare anche un accesso diretto agli uffici che, ovviamente, non avendo venature di tipo poliziesco, vorremmo evitare.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, acquisiremo agli atti la sua richiesta e, ai sensi dell'articolo 2 del Regolamento interno, faremo deliberare l'Ufficio di Presidenza sul merito, sollecitando una risposta agli organismi competenti.
Come convenuto, procediamo alla discussione della mozione n. 238.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame mozione n. 240 inerente a "La Regione Piemonte garantisca ai disabili e ai loro familiari di recarsi all'estero per cure di altissima specializzazione" presentata dai Consiglieri Vignale, Casoni, Botta Boniperti e Ghiglia


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la mozione n. 240, presentata dai Consiglieri Vignale Casoni, Botta, Boniperti e Ghiglia.
Il testo originario è stato ritirato dal primo firmatario ed è stato sostituito da un altro che è in distribuzione in questo momento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Prima di entrare nel merito della discussione, credo sia doveroso verso il Consiglio e, in particolare, verso alcuni colleghi, un ringraziamento, perché i tempi del Consiglio regionale spesso rispondono ai problemi dei cittadini piemontesi, ma poi, al di là delle valutazioni che maggioranza e opposizione possono fare, non altrettanto spesso rispondono posto che oggi si dia una risposta come noi auspichiamo - in tempi così celeri ai problemi sottolineati.
La presenza di molti associati nella seduta di martedì è stata certamente irrituale, rispetto a quelle che sono le modalità di presenza all'interno dell'Aula, ma ci permettiamo di sperare che l'irritualità della situazione sia però servita a discutere in tempi così brevi la mozione.
Un ringraziamento certamente va rivolto all'Ufficio di Presidenza, al Presidente Gariglio, al Vicepresidente Placido e al Questore Ghiglia che in qualche modo, si sono adoperati per l'ospitalità.
Un ringraziamento va ancora rivolto ad alcuni Consiglieri di maggioranza, in particolare ai colleghi Boeti e Rostagno, con i quali abbiamo provato a scrivere una mozione che fosse quanto più lineare possibile.
All'interno di questa mozione non vi è nulla che la legge già non preveda. Ma proviamo a spiegare il tema in oggetto. Si tratta di garantire ai disabili che necessitano di cure di altissima specializzazione all'estero questo diritto, che è sancito da due DPCM dello Stato italiano uno del 13/05/1993 e l'altro del 23/05/2001, e dall'accordo stipulato in Conferenza Stato-Regioni nel settembre 2003. Questi DPCM prevedono che il diritto alle spese relative alla cura, al viaggio, al soggiorno, al vitto e alle spese farmaceutiche siano garantite dalle autonomie regionali (o provinciali nel caso di Trento e Bolzano).
Qual è la situazione nella Regione Piemonte, ad oggi? Perché si potrebbe obiettare che, essendoci già delle normative nazionali che garantiscono questo diritto alla cura, non dovrebbe essere una mozione ad intervenire nel merito.
In realtà, questo serve perché oggi sussistono sostanzialmente due tipi di problemi. Innanzitutto, nella fermentazione delle 22 ASL, le quali devono certificare la possibilità di andare in una struttura estera e, nel caso non diano questa disponibilità, devono individuare una struttura sanitaria nel territorio nazionale che abbia pari dignità e pari competenze (il diniego, infatti, deve essere appunto motivato in questo modo), ci purtroppo non sempre avviene, perché dall'ASL 1 all'ASL 22 le valutazioni fatte su casi assolutamente simili sono talvolta difformi.
Un altro dato importante riguarda l'anticipazione delle spese sanitarie. Si tenga conto che si tratta di spese di decine o centinaia di migliaia di euro che, se non anticipate, non possono essere, in molti casi supportate dalla famiglie. Oppure il diritto alla cura, garantito non solo dalle leggi, ma soprattutto dalla Costituzione nazionale, diventa censuario: se vi è, cioè, una famiglia ricca alle spalle, che può garantire l'anticipazione delle spese, posso recarmi in questi centri di altissima specializzazione, mentre se non ho una famiglia abbiente alle spalle non posso recarmi in questi centri, e quindi mi viene negato il diritto alla cura, oppure devo ricorrere a quegli strumenti che purtroppo, in molti vasi, vediamo che si adottato (mi riferisco alle ricerche fondi).
Questa mozione rappresenterebbe, in qualche modo, una pietra miliare nella garanzia dei diritti. Per questo ne auspichiamo l'approvazione.
Successivamente a questa mozione mi auguro che, con lo stesso spirito con cui si è operato nella stesura della stessa, si possano poi individuare, con un provvedimento di legge regionale, con una delibera di Giunta regionale, di concerto con l'Assessorato competente, altre forme di garanzia dei diritti per i disabili che si recano all'estero per cure ad altissima specializzazione.
Tenete conto che la legge, come si precisa nel testo della mozione prevede il rimborso delle spese dal 1993 ad oggi. Sarà bene individuare anche una modalità di rimborso, che sia semplice e giusta per tutti.
Bisognerà centralizzare, quanto più possibile, i soggetti autorizzatori, in modo tale che, a fronte della stessa necessità di recarsi all'estero, non vi sia un'ASL che dice "Sì" e una che dice "No", perché di nuovo non si garantirebbe il diritto paritario tra i cittadini piemontesi alla cura.
Bisognerà individuare facilità di pagamento per i rimborsi, così come la possibilità per i disabili gravi di avere il secondo accompagnatore.
Queste sono indicazioni che altre Regioni hanno già inteso dare con leggi proprie; penso alla Regione Liguria e alla Regione Lombardia, ma questo è il passo successivo.
Credo che oggi garantire diritti che sono già stati acquisiti con normative nazionali o accordi tra lo Stato e le Regioni sia il punto di partenza essenziale per dare una garanzia di diritti paritari per tutti i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Non nascondo un po' di amarezza per quanto è successo l'altro giorno e penso che gli applausi ironici rivolti al Consiglio regionale abbiano ferito un po' tutti.
Discutiamo volentieri questo ordine del giorno che avevamo chiesto fosse posticipato di due giorni, perché ci sarebbe stato un incontro con l'Assessore - che ci risulta invece essere oggi pomeriggio - perché c'era la necessità di approfondire un argomento che gran parte di noi ignorava.
stata una sorpresa l'altra mattina trovare qui i disabili e le loro famiglie, ma c'era anche l'urgenza di approvare la legge sulla ricerca.
Peraltro il Consiglio regionale nel pomeriggio ha lavorato bene, portando a termine i suoi progetti.
Non c'era stata, Consigliere Vignale, la comunicazione ai Capigruppo che c'era l'intenzione di discutere di questa mozione nel pomeriggio. Forse in quella occasione ci sarebbero state le condizioni per affrontare l'argomento in maniera diversa.
L'ultima cosa era che in fondo parlavamo di cose di cui la Regione precedente, che aveva come riferimento l'Assessore di AN, avrebbe già dovuto occuparsi perché il DPCM è del 2001, e quindi il fatto di posticipare di due giorni non ci sembrava danneggiasse l'obiettivo che ci eravamo ripromessi di raggiungere.
Il Consigliere Vignale non ha indicato i riferimenti normativi, ma ormai li conosciamo, perché in questi due giorni abbiamo studiato la legge n. 104/92, che equipara il soggiorno dei portatori di handicap e dei suoi accompagnatori alle degenze ospedaliere - e che quindi deve essere riconosciuto dal sistema sanitario nazionale e regionale - il DPCM del 2000 e l'accordo Stato-Regioni del 2003, che stabiliscono i criteri in base ai quali si deve provvedere al rimborso delle spese di soggiorno.
Credo che vi sia un problema innanzitutto per la Regione: il rimborso per soggiorni in strutture non collegate all'ospedale non rientra nei LEA e quindi la Regione deve farsi carico con fondi propri di questi problemi.
semplice il ragionamento che facciamo questa mattina: la Regione deve rispettare la legge. Le leggi non sono aggirabili, non dovrebbero essere nemmeno interpretabili.
Noi del centrosinistra pensiamo che debbano avere l'obiettivo di tutelare i diritti della collettività e non riguardare singole persone.
Quindi, la Regione deve rispettare le leggi.
Credo ancora che, per quanto riguarda il vitto, si debba pensare ad una diaria giornaliera, perché credo che sia umiliante per i disabili e le loro famiglie presentare gli scontrini per ottenere il rimborso. Va quindi fissata una diaria giornaliera che sia equa e che tenga conto dei bisogni del luogo nel quale si mangerà e si dormirà e la Regione si deve fare carico anche di questo. È una richiesta che le famiglie dei disabili hanno presentato alla Regione, e pensiamo che questa debba accettare la loro proposta.
Faccio ancora qualche considerazione, e forse non sarebbe male che anche l'Assessore ascoltasse quello che stiamo dicendo, ma lo vedo impegnato in un altro dialogo.
Faccio qualche considerazione sulle cure all'estero: non è necessario in questo momento, andare dalla nostra Regione in nessun posto dell'Europa rispetto a quasi tutte le specialità, dall'ortopedia, alla cardiochirurgia ai trapianti di organo.
C'è stato un periodo nella nostra Regione in cui molti andavano all'estero a farsi impiantare una protesi d'anca o di ginocchio con costi rilevanti per la nostra Regione. Tutto quello che di meglio viene fatto nella chirurgia in tutti i posti del mondo viene fatto anche nella nostra Regione; quindi, credo che la Regione non dovrebbe autorizzare iniziative private di singoli che scelgono di farsi curare fuori dal nostro territorio.
Questo dovrebbe succedere anche rispetto alla neuroriabilitazione; se invece i disabili vengono autorizzati a recarsi all'estero, è evidente che la nostra Regione non è attrezzata per dare risposte di qualità rispetto a queste esigenze.
Dobbiamo garantire - lo abbiamo scritto nel piano sanitario l'eccellenza diffusa, perché non sono ammissibili i viaggi della speranza di piemontesi che vanno a farsi curare in altre Regioni o in altre nazioni.
Dobbiamo quindi occuparci della formazione del personale, verificare se le Commissioni territoriali sono in grado di esprimere un giudizio competente e nel ruolo della programmazione che la Regione deve svolgere bisogna tenere conto di questo. Se non siamo in grado di dare risposte di qualità, basta che nella programmazione si preveda la possibilità per fisioterapisti della riabilitazione e neuroradiologi ortopedici di andare in giro per l'Europa a verificare quello che viene fatto di meglio in altri posti ed imparare quello che si verifica.
Faccio ancora una riflessione, la stessa che facevo l'altro giorno con l'Assessore Valpreda, sulle ortesi. Parlavo con il fratello di una ragazza disabile che lamentava il fatto che la carrozzina che sua sorella usa non è adeguata ai suoi bisogni. Anche questo non deve verificarsi.
C'è uno spreco rilevante nella protesica e nell'ortesica della nostra Regione. Faccio un esempio per il Consiglio: quando sostituiamo dopo due anni un arto artificiale in un paziente amputato, non cambiamo solo l'invaso, cioè la parte che viene a contatto con la coscia, ma viene sostituita completamente la protesi. La parte meccanica di quella protesi dopo due anni è assolutamente integra e credo che, grazie ad un accordo con le officine ortopediche, quella parte andrebbe recuperata, sostituendo solo la parte usurata. Invece si spendono decine di milioni in modo non appropriato e non c'è un'etica nel risparmio - ce lo siamo sempre detto perché i soldi risparmiati possono essere utilizzati per dare risposte ad esempio al bisogno di una carrozzina adeguata alla sorella di quel ragazzo che oggi è in Aula.
Concludo dicendo che voteremo la mozione, c'era stata una proposta da parte del Gruppo di Alleanza Nazionale - che ringraziamo - e di una condivisione della mozione stessa, ma non c'era bisogno di firmarla tutti la votiamo e speriamo davvero che questo possa servire ad aprire un capitolo nuovo nel rapporto con i disabili e con le loro famiglie, forse contrariamente a quanto è successo finora nella nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Molte delle cose che c'erano da dire sono già state dette, quindi vorrei aggiungere solo una considerazione.
Il fatto che si sia presentato questo problema e che ci sia una mozione che sollecita l'applicazione di leggi, dando la certezza della loro applicazione a coloro che ne sono i beneficiari, ci impone la necessità di adottare le misure necessarie perché il problema venga risolto, ma anche di garantire il rispetto puntuale dei diritti acquisiti.
Se così non è, bisogna provvedere, ma bisogna farlo con certezza ed uniformità di giudizio, ma anche con grande chiarezza e trasparenza nel controllo circa l'effettiva esigibilità di questi diritti. È per questo che è giusto sposare con partecipazione ed intensità, ma sposare per davvero questa questione come altri temi che sono relegati a piccole nicchie di pazienti dolenti e che spesso non vengono alla luce.
altrettanto giusto che, proprio perché vogliamo tutti operare con equità e con giustizia, la nostra Regione, qualora non lo fosse già, si attrezzasse per controllare che, a domanda, si risponda nel modo più giusto, ma soprattutto che - non è questo il caso, però potrebbe verificarsi - la rivendicazione dei diritti generi abusi. E sono quelli che poi, certe volte, determinano la visibilità nell'esigere i diritti medesimi.
Voterò anch'io a favore di questa mozione. Credo che potrebbe essere interessante, fra qualche mese, conoscere quali risultati (se ne ha prodotti) essa abbia prodotto.
Non so quanto serva - l'ho già detto alla Conferenza dei Capigruppo, ma lo voglio ribadire anche in questa sede - specialmente nei confronti di persone con un forte disagio personale, drammatizzare ulteriormente i problemi, quando mi pare che da parte di questo Consiglio fosse già stata acclarata la disponibilità ad affrontarli con la serietà e la calma con cui queste questioni debbono essere portate alla nostra attenzione e risolte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Molto velocemente, oltre che evidentemente riconfermare il voto favorevole alla mozione, due commenti, uno dei quali mi è stato suscitato da una parte dell'intervento del collega Turigliatto, il quale ha toccato quello che a me sembra (se non ho frainteso) un classico tema della destra storica: il rapporto fra diritti e doveri.
Mi associo assolutamente, non solo in questo caso, ma in maniera sistemica, perché sostenere i diritti che talora non implichino non solo i doveri conseguenti (a mio avviso, sempre), ma anche il controllo da parte delle Amministrazioni pubbliche credo che sia assolutamente desiderabile soprattutto quando, come in questo caso e come in tutti i casi di leggi pubbliche - questo è un esempio - si pratica l'utilizzo di denaro pubblico.
Convengo con il collega che - non necessariamente in questo caso, anzi tenderei ad escluderlo - il sistema del controllo, della governance, come amerebbe dire correttamente l'Assessore Valpreda rispetto al sistema di governo, molto spesso nel pubblico è carente di controlli sostanziali mentre eccede... Sempre per la cultura di certi esponenti, tra i quali anche del partito dell'Assessore Valpreda, che hanno nel tempo ecceduto nel formalizzare. Uno.
Due. Qui si auspica che i cittadini portatori di handicap siano nelle condizioni, dove esse ci siano, di poter fruire - se necessario, se indispensabile - di prestazioni comparabili e che l'Amministrazione pubblica a ciò sostenga le spese.
Mi permetto di entrare all'interno di questo dibattito, dopo aver annunciato che voterò la mozione, dicendo che questa Regione dovrebbe parallelamente, fare tutto ciò che può affinché i disabili vedano una città e una regione fruibile da tutti i punti di vista, e non soltanto per la semplicissima, credo facilmente condivisibile da tutti, logica dell'esercizio di un diritto che fa di loro cittadini esattamente uguali a tutti gli altri, ma anche perché - qui tocco un tema, sperando di non sollecitare eccessive polemiche, tra l'altro l'ho toccato ieri sera col Capogruppo Moriconi e con il Vicepresidente Placido all'interno di un dibattito su altro tema vicino - esiste (piaccia o non piaccia, ma tanto esiste lo stesso) un mercato.
Se voi vi occupaste, per esempio, di vedere come il mondo dei disabili organizza la soluzione dei propri problemi - perché qui si parla di risoluzione di problemi e quindi si va dove le soluzioni si trovano, ma molto spesso la salute è ricerca di benessere - ebbene, vedreste che i disabili oggi vanno non soltanto dove l'offerta è considerata qualitativamente valida, ma anche dove il sistema complessivo di accoglienza è esistente, accogliente e compatibile. E noi - ahimè - forse non sempre siamo competitivi riguardo ad altre offerte.
Tra l'altro, io sono un sostenitore del sistema dell'eccellenza sanitaria piemontese e quindi, ove non fossimo eccellenti, ritengo che la difficoltà per arrivarci non dovrebbe essere irrecuperabile, perché il sistema sanitario torinese da sempre offre valori di eccellenza, credo si tratti di sottolinearlo. Invece il sistema carente è attorno a ciò che il mondo della sanità offre.
Una collega Assessore, che la mia bontà d'animo oggi mi impedisce di citare, diceva poco fa che andare in un ospedale torinesi (fra parentesi ha anche detto quale), induce una tristezza infinita. Ecco, questa tristezza infinita - vera o non vera che sia - non è indispensabile. Non è proprio una componente ineludibile che il sistema di accoglienza in senso lato attorno al mondo della sanità comporti quell'assoluta sottolineatura del dolore che già c'è ed è implicita in coloro, familiari o pazienti, che al sistema sanitario si indirizzano.
Su questo credo che si dovrà, a tempi opportuni, riflettere, anche qui temo con più pazienza di quanto forse avremmo desiderato, perché è vero che alcuni temi richiedono una... ma mi pare di capire che il dibattito serio sul Piano sanitario regionale, occhio e croce, avverrà circa un anno e mezzo dall'entrata in carica di questa maggioranza, che mi sembra: a)un pochino diverso da quello che avevate promesso, ma si sa che promettere è facile e mantenere è più difficile; b) forse un po' in ritardo rispetto alle esigenze del sistema sanitario piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Credo che abbia ragione il collega Burzi quando afferma che il punto di vista delle categorie deboli è un punto di vista che bisogna tenere molto in conto non solo quando si progetta la sanità pubblica in questa Regione ma quando si progetta complessivamente un rinnovamento in tutti i settori.
D'altro canto, collega Burzi, se lei ha avuto modo di leggere la bozza di proposta di Piano socio-sanitario regionale, avrà visto che esattamente il concetto di salute e di benessere ha sullo sfondo proprio questa filosofia, cioè il fatto che in qualche modo per tutte le politiche a monte dell'intervento sanitario, che si prevede come ultima possibilità e che deve dare naturalmente garanzie, diritti e quant'altro, ci deve essere tutta una serie di interventi che evitino che l'intervento sanitario debba avere luogo.
Detto questo, penso che in ogni caso, quando si tratta di categorie deboli, siano esse disabili, bambini o anziani, il rispetto di tutti gli attori, in primis dell'attore istituzionale, debba essere massimo, debba essere assoluto, proprio perché chi si trova in una situazione di debolezza è in una condizione che lo vede più in difficoltà, con meno risorse, con meno risorse relazionali, spesso con meno risorse finanziarie.
Ciò detto e quindi affermato che questa attenzione ci deve essere anche da parte di questo Consiglio, io non ho apprezzato e anzi sono preoccupato per il livello di strumentalizzazione che ho visto negli scorsi giorni a carico di una categoria che prima ho definito debole. Naturalmente si pu fare politica in molti modi, si può anche utilizzare il livello della strumentalizzazione. Io penso che sia sbagliato e che sia tanto più sbagliato nel momento in cui questo livello di strumentalizzazione finisce per coinvolgere una categoria debole.
La strumentalizzazione che è avvenuta nei giorni scorsi da parte di una forza politica che siede in questo Consiglio si colloca, d'altro canto, in coppia con una disattenzione che questa stessa forza politica, che sedeva nella scorsa maggioranza, ha avuto rispetto a questi problemi, perch come ricordava prima il collega Boeti - tutta una serie di riferimenti di legge, anche nazionali, che vengono ripresi nell'ordine del giorno che ci apprestiamo a votare erano già presenti negli anni scorsi. Quindi qui voglio segnalare, come già faceva prima il collega Boeti, una mancanza da questo punto di vista.
Voglio aggiungere una considerazione un pochino più nel merito. Si sono dette molte cose, si è detto anche come occorrerebbe procedere in questo campo e si è segnalato un deficit, e quindi una mancanza, che non è ascrivibile a questa maggioranza, ma penso che questa maggioranza e l'Assessore competente abbiano esattamente il compito di sanare questo deficit. In prima battuta, naturalmente accogliendo la richiesta di interlocuzione che viene dalle associazione dei disabili e, d'altro canto però, approntando un sistema di parametri e criteri trasparenti, quindi valutabili da tutti, in primis dai disabili e dalle loro famiglie, ma appunto valutabili da tutti, che possano ricostruire in questo settore una griglia, una rete di indicazioni chiare, condivisibili e verificabili.
Credo che ci sia la necessità di agire almeno in quattro direzioni.
La prima concerne le indicazioni di cura.
La seconda riguarda una verifica attenta dell'eventuale assenza qui, in Regione Piemonte, di trattamenti sanitari analoghi a quelli che si possono trovare fuori dal Piemonte, quindi, anche all'estero.
Inoltre, occorre una verifica dell'efficacia delle cure fatta ex post per controllare se queste cure hanno ottenuto o meno risultati.
Infine, occorre una verifica attenta della legittimità di tutta la documentazione fiscale che è stata e che deve essere prodotta.
Penso che su questa griglia e su tutto quanto l'Assessorato competente vorrà mettere in più, ci si debba confrontare.
In conclusione, credo che la griglia debba essere costruita anche attraverso l'istituzione di una commissione medica, con componenti che, in qualche modo, siano esperti di questi problemi, che possano essere, da una parte, costruttori attenti e qualificati, dall'altra anche giudici di quello che abbiamo sotto i nostri occhi e di quello che è successo nella Regione Piemonte.
Il nostro Gruppo voterà la mozione in discussione, e la voterà anche a seguito del lavoro complessivamente svolto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Il collega Burzi ha già anticipato il voto favorevole del nostro Gruppo. Volevo ancora fare qualche considerazione, anche in virt dell'esperienza che in questi ultimi cinque anni ho avuto modo di acquisire a contatto diretto con l'associazionismo dei disabili, che ringrazio. Così come ringrazio il Gruppo di Alleanza Nazionale e il collega Vignale per l'iniziativa, che non considero una strumentalizzazione.
Nella scorsa legislatura - chi era presente lo ricorderà - molte volte abbiamo incontrato anziani non autosufficienti sulla carrozzella, proprio qui davanti a Palazzo Lascaris e tante volte abbiamo interrotto il Consiglio per approfondire questi argomenti. Spesso, quando non abbiamo fisicamente il problema davanti agli occhi, rischiamo magari di dimenticarcene per qualche mese. Io rivendico alla passata legislatura una grandissima attenzione a questo mondo, anche con copiosi finanziamenti.
chiaro che si è carenti. Lo siamo stati noi, purtroppo lo sarete anche voi perché, per quanto uno voglia fare, questo è un mondo dove la carenza si vede sempre ad occhio nudo.
Ricordo i vari progetti di vita indipendente (il collega Turigliatto ricorderà le iniziative partite dal suo territorio). Ricordo il progetto "Passaporto per l'abilità". Voglio ricordare il rapporto non pietistico che abbiamo instaurato, perché in questo momento dobbiamo stare molto attenti a non farci condizionare dall'emozione.
In passato, avevo presentato un'interpellanza (ma mi aveva risposto l'Assessore Valpreda) sui "viaggi della speranza". Allora dico alcune cose che sono già state dette per arrivare ad una proposta. È difficile (me lo diceva prima il collega Cavallera) negare una speranza a chi riesce solo più ad aggrapparsi alla speranza. Vi è veramente la necessità di un'informazione maggiore su tutti i servizi che abbiamo qui in Piemonte e sulle nostre eccellenze che, tante volte, non sono conosciute (lo diceva anche il collega Boeti).
Noi abbiamo dei medici che non sono bravi ad autoreferenziarsi e abbiamo anche altri medici che consigliano percorsi più difficili. Quindi controllo e tutela sono indispensabili. Ricordo che, quando avevo fatto l'interpellanza, era proprio a seguito di una nota degli uffici di un'ambasciata estera, che ci diceva: "Attenzione, c'è un flusso di italiani; verificate anche l'efficacia delle cure, che non sembrano appropriate".
dunque importante istituire un osservatorio dei "viaggi della speranza" all'estero e nelle altre Regioni, proprio per verificarne la validità, perché in tal caso dovremmo mandare i nostri medici a fare dei percorsi di formazione. Se in Germania, in Polonia o negli Stati Uniti vi sono centri di eccellenza, dobbiamo cercare di investire per averli anche qui, magari mandando dei medici a formarsi, in modo da non far viaggiare i disabili e i loro accompagnatori.
Penso che, come abbiamo sostenuto nella passata legislatura, con forza proprio insieme con l'Unitré il concetto della generosità intelligente ovvero, non diamo soldi, non siamo generosi con chi te li chiede (disabile) davanti alla chiesa. Ricordo anche gli interventi in questa direzione del Cardinale Poletto, il quale diceva di non dare soldi al disabile che si trova davanti al marciapiede, perché così si rischia solo di finanziare il racket.
Il concetto di generosità intelligente deve dunque essere esteso a tutto campo. Un osservatorio che controlli questi viaggi, che dia delle indicazioni, ma anche un comportamento attuale della nostra Regione che non blocchi la speranza, ma possa essere di conforto per chi chiede di potersi fare curare all'estero. Perché l'unica cosa di cui noi ci preoccupiamo è che le cure siano efficaci e che ogni disabile, come ogni cittadino piemontese, possa avere il meglio di quello che la sanità piemontese italiana e mondiale può offrire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

La fragilità ci viene spesso richiamata come concetto attinente alla sanità e al comparto socio-assistenziale, perché è un termine che in questo momento cerca di rendere più di altri la situazione precaria in cui molti nostri concittadini vivono.
Se c'era la necessità di avere un'immagine plastica della fragilità l'abbiamo avuta martedì mattina, quando all'ingresso di questo palazzo un folto gruppo di disabili e i loro accompagnatori sostenevano delle ragioni che, in effetti, trovavano motivazione di essere all'interno di leggi approvate tempo addietro dallo Stato.
Devo dire che ho avuto modo di contribuire alla modifica della proposta di mozione predisposta dal Gruppo di Alleanza Nazionale assieme al collega Vignale. Ho trovato la disponibilità a riportare il tutto in termini di praticabilità politica e, quindi, di sostegno dell'iniziativa che oggi andremo a votare, per il quale annuncio il voto favorevole del Gruppo della Margherita. Devo però rilevare che il modo con cui questo problema è stato posto ci ha creato una situazione di disagio, dal punto di vista dell'approccio psicologico al problema. Effettivamente, l'esibizione delle difficoltà oggettive in cui si trovano i disabili per affrontare una situazione che poteva essere affrontata anni addietro, non è stata gradevole.
Se andiamo a vedere le leggi cui abbiamo fatto riferimento nella mozione - leggi dello Stato che risalgono al 2001, perfezionate con l'accordo della Conferenza Stato-Regioni del 2003 - questo problema poteva e doveva essere affrontato prima.
Oggi vi è stato un momento di confronto, anche aspro, per ottenere immediatamente un incontro con l'Assessore Valpreda che dovrà, su questi temi, dare delle risposte nei limiti previsti dalla legge.
Forse sarebbe stato utile ed opportuno che questo confronto avvenisse già dal 2003 e che queste famiglie, in stato di bisogno e in situazioni di fragilità, ottenessero risposte, nei limiti del possibile, per quanto attiene la normativa nazionale, la pratica abilità e il controllo di tutte le possibili spese legate a prestazioni offerte all'estero, perché non reperibili nella nostra Regione.
Condivido tutto quanto è stato detto dai colleghi di maggioranza e di minoranza sull'opportunità del controllo, sull'opportunità dell'appropriatezza delle prescrizioni, sulla necessità di verificare l'efficacia ottenuta.
Sarebbe utile, visto che nella fattispecie in particolare si parla di copertura di spese relative al viaggio, al soggiorno, al vitto e alle spese farmaceutiche, trovare il modo di privilegiare quelle strutture all'estero impostate in modo da offrire ospitalità anche ai parenti dei degenti. Ci sono strutture dotate di foresteria e altre convenzionate. In questo modo forse potremmo anche contenere i costi e limitare il peso di questi - pur giusti se non sostituibile da altro - "viaggi della speranza" e permettere ad un maggior numero di persone di fruirne. In questo modo, si potrebbero destinare risorse affinché queste prestazioni possano essere più facilmente reperibili nella nostra Regione.
Per tutti questi motivi, con le riserve legate all'applicazione delle legge in questione, ai Regolamenti e all'accordo Stato-Regione (con la raccomandazione all'Assessore di trovare comunque soluzione per dare risposte a persone in uno stato di particolare bisogno, anche psicologico) ribadisco il voto favorevole. Mi auguro, però, di non avere più la necessità di affrontare con urgenza temi come questi, che potevano essere affrontati in periodi antecedenti e con una minore drammatizzazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Il Gruppo della Lega Nord, come avevamo già annunciato alla Conferenza dei Capigruppo e nel Consiglio di martedì scorso, è assolutamente favorevole alla mozione.
Riteniamo sia giusto, quando vi siano necessità, aiutare le famiglie e i malati (in questo caso parliamo di disabili) quando si devono recare all'estero o in altre realtà per essere curati. Ci mancherebbe altro.
Quello che vogliamo dire in più è che da due mesi aspettiamo che venga messo in discussione un ordine del giorno che impegna la Giunta a monitorare la situazione relativa all'inserimento quote protette-disabili all'interno dell'Ente Regione, non tanto Ente Regione, quanto tutte le aziende che dipendono dalla Regione, a partire dalle Aziende sanitarie.
Come Gruppo della Lega Nord ci risulta che nelle Aziende sanitarie come anche nell'ARPA - le quote riservate all'inserimento nel lavoro dei disabili sono assolutamente inferiori a quelle stabilite.
Questa è una mozione che ci vede, proprio perché parla di disabili favorevoli, ma ci auguriamo che possa togliere il velo dall'omertà che questa Giunta sta dimostrando, non portando dati e in discussione il nostro ordine del giorno, relativo ad uno dei punti più importanti per una categoria che soffre di suo: l'inserimento nel mondo del lavoro, previsto tra l'altro, a norma di legge.
Approfitto per invitare, in forma ufficiale, il Presidente del Consiglio a portare in discussione anche quell'ordine del giorno, in modo che la Giunta possa esprimersi in merito e il Consiglio possa prendere una posizione chiara, definitiva, e dare un'indicazione alla Giunta su come rispettare norme di legge che prevedono l'inserimento di disabili nel mondo del lavoro, almeno nel settore pubblico, di competenza della Regione.
Un'osservazione al collega Deambrogio. Noi abbiamo letto molto bene la bozza del Piano Sanitario Regionale e sappiamo esserci capitoli che parlano proprio di un particolare occhio di riguardo nei confronti delle categorie deboli e protette. Sappiamo anche, però, che in quella bozza di Piano Sanitario è prevista una serie di interventi e di enunciazioni sui quali non si può non essere d'accordo. Siamo tutti d'accordo sul dire che la salute è un diritto, che è indispensabile prevenire invece che curare e che occorre acquisire i migliori strumenti diagnostici oggi a disposizione.
Peccato che in quel Piano Sanitario non si dica dove reperire fondi per acquisire tutte queste belle attrezzature che tutti vorremmo e per garantire prevenzione anziché cure. Non si dice.
Sinceramente, questa bozza di Piano Sanitario è parsa come una manciata di fumo negli occhi. Si scrivono tante cose, ma poi, se lo si analizza nel particolare, non si dice come realizzare queste belle proposte. È un altro libro dei sogni; come il Documento di Programmazione economica e finanziaria che "sta girando" nelle Commissioni e che prima o poi giungerà in Aula.
Come Gruppo Lega Nord non facciamo ostruzionismo su quel documento perché è un libro dei sogni. Non perdiamo tempo su un libro dei sogni: parliamo di cose serie, parliamo di un Piano Sanitario Regionale che deve diventare il documento del futuro del nostro Piemonte, per quanto riguarda la sanità. Li sì che si dovrà intervenire, non solo raccontando quello che sarebbe bello fare, ma dicendo: "Noi vorremmo fare questo e lo faremo con questo". Le ricordo anche un'altra cosa, caro collega: lo veda bene anche lei il Piano Sanitario, perché le ricordo che quando si era parlato di accorpare le aziende sanitarie, lei era uscito con feroci comunicati stampa parlo del 2001 nel casalese - contro l'ipotesi di accorpare le aziende sanitarie. Nel Piano Sanitario proposto dalla maggioranza, di cui lei fa parte, si dice la stessa cosa. Mi auguro di vedere comunicati dello stesso tenore sui giornali del Casalese e dell'Alessandrino, relativamente all'accorpamento delle aziende sanitarie locali.
Tornando al documento in esame, ribadisco il voto assolutamente favorevole del Gruppo della Lega Nord.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Annuncio voto favorevole del Gruppo Socialisti Democratici Italiani.
Non riprendo, perché condivido, considerazioni espresse da tanti colleghi che mi hanno preceduto, sia in relazione a valutazioni politiche circa quanto è avvenuto martedì scorso, sia rispetto alle politiche da assumere da parte della Regione, nei confronti di chi è portatore di una disabilità sia per quanto riguarda considerazioni di carattere più specialistico (espresse soprattutto dal collega Boeti) su possibili interventi di politica sanitaria nei confronti di questo particolare tipo di utenza.
Voglio, però, richiamare l'attenzione su un altro aspetto.
Nella mia passata esperienza di Sindaco di un piccolo Comune ho dovuto affrontare rapporti con genitori e con soggetti portatori di queste disabilità. C'è una preoccupazione, al di là di quanto ho sentito richiamare dai colleghi, che riguarda il timore dei genitori, che chiedono: "Cosa succederà dopo di noi" e, quindi, della capacità di dare continuità assistenza e sostegno a chi è portatore di handicap, anche quando vengono a mancare le persone più vicine della cerchia familiare che possono assicurare un sostegno assolutamente necessario.
Sollecito la Regione a prestare particolare attenzione in questa direzione, ma chiedo anche che sia convocata una Commissione dedicata appositamente ad approfondire gli aspetti sollevati dall'ordine del giorno di quanto discutiamo oggi e, più in generale, delle problematiche dei disabili e delle politiche delle risorse con le quali la Regione può dare risposte positive in questo senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Un brevissimo intervento per il Gruppo dei Comunisti Italiani. Voteremo a favore della mozione. Un ordine del giorno che coglie un problema vero tuttavia vogliamo far un rilievo, con grande tranquillità e pacatezza, in ambito consiliare.
Le modalità con cui è stata posta la questione segnalano una volontà veniva ricordato da qualche altro Consigliere - di strumentalizzare una vicenda che invece merita di avere delle risposte vere e compiute. Un problema vero, che attiene alla capacità di risposta del Servizio Sanitario Regionale sul piano sanitario e sociale. A noi risulta, chiedo conferma all'Assessore, che l'Assessore abbia dato una disponibilità ampia, fin dal primo momento, a ricevere e ad individuare, come eventuali e possibili risposte. Risposte che sono doverose, lo sottolineiamo, ma si deve procedere anche su un piano più strutturale nel dare risposte. Non voglio polemizzare, lo dico con grande sincerità, non è il momento, non è la sede opportuna, ma una domanda ai firmatari del documento, in questo caso ad Alleanza Nazionale, la voglio rivolgere direttamente, senza perifrasi.
Il Partito di Alleanza Nazionale ha gestito negli ultimi anni proprio l'Assessorato alla Sanità e non è stato in grado di dare una risposta vera a domande legittime della cittadinanza, dei piemontesi, in particolare di quelli che necessitano di risposte adeguate. A me pare, invece, che nella prima bozza di Piano Socio Sanitario regionale, quella che in qualche modo sta diventando oggetto di discussione nelle prossime settimane, ci sia un tentativo, seppure migliorabile - noi ci siamo posti sul versante di dare un contributo al miglioramento, lo diciamo con spirito costruttivo, a quella bozza - di dare una risposta anche da un punto di vista assistenziale, a problemi che ci sono tutti nella nostra regione.
Condividiamo il merito, quindi voteremo a favore della mozione, perch crediamo che su vicende di questo genere bisogna andare al di là della contrapposizione tra Gruppi di maggioranza e di opposizione, tra Comunisti e Alleanza Nazionale. Su vicende di questo genere si trovano elementi di concordia e di condivisione.
Crediamo che, in particolare, il primo firmatario, il Consigliere Vignale, abbia fatto un'operazione sbagliata nel metodo. Un tentativo maldestro. In qualche modo dovrà essere, e noi lo faremo, anche richiamato a responsabilità rispetto ad una situazione ancora pesante che vive il Servizio Sanitario regionale: sempre meno in grado di dare risposte non tanto sul piano sanitario (su questo, si dovrà lavorare molto), ma in particolare dove vi è un'emergenza vera, che è quella del sostegno e dell'assistenza dei soggetti più in difficoltà (in questo caso parliamo di disabili).
Oggi votiamo questa mozione. Chiediamo all'Assessore, ma sappiamo che non ce n'è bisogno, di dare risposte positive al problema specifico: a noi interessa dare una risposta strutturale a tutti i cittadini piemontesi che avanzano una legittima domanda di salute. Questo è il tema vero. Superiamo la questione, diamo una risposta positiva a quei cittadini che ne hanno diritto e, al tempo stesso, evitiamo di cavalcare in modo maldestro questioni che meritano una risposta di governo vera e strutturale per portare a soluzione e dignità il nostro Servizio Sanitario regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertetto; ne ha facoltà.



BERTETTO Oscar

Molto brevemente, vorrei capire soltanto se possiamo uscire da questa situazione con delle prospettive. Compito di un'Assemblea come la nostra è concorrere a dare strumenti per risolvere i problemi e non soltanto per metterli in evidenza. Di fronte a questa tematica, noi abbiamo un problema di fondo: dare una risposta a malattie, a situazioni di difficoltà che non possono, spesso, avere risposte definitive, mentre la persona colpita da invalidità e da una malattia ricerca questo tipo di soluzione. Cioè una soluzione risolutiva ad una situazione a cui una risposta non può essere data. Sono persone fragili dal punto di vista non solo della malattia, ma anche emotivo e in una situazione di questo genere, quindi, facilmente ricattabili.
Il compito della Regione è anzitutto quello di essere garante dell'appropriatezza delle soluzioni che queste persone ricercano, quindi il nostro compito è quello di individuare quali possono essere le strutture accreditate presso le quali queste persone possono rivolgersi. Anche all'estero non è "tutto oro quello che luccica". Spesso si fanno promesse che poi non possono essere mantenute, di soluzioni a problemi; li assistiamo in molti campi, soprattutto in quelle patologie in cui la soluzioni non è ancora stata trovata ufficialmente dalla scienza medica pensiamo ad un tema come quello dell'oncologia. Una soluzione come quella adottata a livello oncologico - avere cioè un unico centro regionale, o pochi centri regionali, in cui una serie di esperti esaminano la documentazione e le domande che vengono presentate dalle varie ASL per ottenere la possibilità di recarsi all'estero per le cure, ma soprattutto la necessità di chi si reca all'estero di riportare a questi stessi centri la documentazione delle cure effettuate, dei loro risultati, di quanto si è effettivamente ottenuto, quindi il controllo che valida la risposta che i cittadini hanno cercato all'estero - si rende necessaria.
Bisognerà certamente trovare le formule migliori per rendere la nostra sanità non eccessivamente burocratica. Sappiamo che nel nostro Paese spesso i controlli si trasformano molto più frequentemente in lacci che non in opportunità, mentre noi dobbiamo creare opportunità di soluzione ai problemi, e non difficoltà, affinché queste soluzioni vengano adottate.
Dev'essere fatto uno sforzo in questa direzione; avrebbe poco senso approvare oggi semplicemente un ordine del giorno per sollevarci e salvarci l'anima rispetto ad una mancanza cui dobbiamo dare una risposta, dobbiamo impegnarci affinché sia un'occasione per organizzare una risposta diversa a questi problemi.
Dagli interventi precedenti sono emersi alcuni suggerimenti: facciamoli nostri, facciamo in modo che l'Assessore possa riorganizzare, all'interno del proprio Assessorato, una risposta che vada in questa direzione così da superare positivamente le problematiche emerse (compito che noi Consiglieri dobbiamo avere). Tuttavia facciamo attenzione che intorno a malattie gravi si creano facilmente delle strumentalizzazioni. La nostra è una Regione che, nei confronti dell'invalidità, ha dato sicuramente tantissimo. Voglio soltanto ricordare che il miglior centro per la cura delle invalidità anche più gravi, per molti anni, è stato il Cottolengo di Torino. Quindi, in qualche modo, non abbiamo da imparare molto all'estero, probabilmente.
Dobbiamo imparare maggiormente a costruire un sistema diverso di risposta alle domande dei nostri cittadini, cosa che, forse, come veniva sottolineato prima, non siamo ancora riusciti sufficientemente a fare.



PRESIDENTE

Il dibattito si è molto prolungato, ci sono ancora tre iscritti a parlare: i Consiglieri Moriconi, Casoni e Buquicchio.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, sarò breve. Sul tema della disabilità molte volte rilevo atteggiamenti contraddittori. Ad esempio, tra poco si svolgeranno le Paralimpiadi, che attireranno notevole attenzione su questi problemi, ma la nostra città, come tantissime altre, ha ancora grandissimi problemi per quanto riguarda le barriere architettoniche, che impediscono l'accesso alle persone disabili in moltissimi esercizi. Poi, abbiamo ascoltato i problemi che incontrano gli ipovedenti e le persone non vedenti.
Trovo anche contraddittorio il fatto che alcuni esponenti della precedente Giunta rivendichino una grandissima attenzione a questi problemi, quando ad una legge già in vigore durante la precedente legislatura non è stato dato seguito da parte di quella stessa Giunta.
Credo, come tutti coloro che mi hanno preceduto, ci sia la necessità di rispondere a questo problema. A tal fine, sottolineo il fatto che sicuramente, la Regione deve stabilire modalità e criteri.
Come qualcuno ha già avuto modo di evidenziare, non ritengo giusto costringere le persone a raccogliere gli scontrini, bensì sia più logico stabilire una diaria giornaliera. È altrettanto necessario e indispensabile verificare l'offerta terapeutica disponibile in Italia e all'estero per le diverse patologie; così com'è indispensabile, a livello di Regione procedere ad una verifica ex post delle cure prestate e dei risultati.
Termino l'intervento dicendo che il Gruppo voterà a favore dell'ordine del giorno e invitando tutti a ricordare che, sicuramente, non si pu ignorare il dolore, ma, in ogni caso, si deve anche evitare di strumentalizzarlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Signor Presidente, intervengo solo per segnalare, siccome qualche Consigliere regionale ha inteso la nostra azione come un atto di speculazione politica, che non è nostro costume fare queste cose e che raccontiamo i fatti come realmente sono andati.
Come sapete e come ognuno di voi avrà visto, l'altro giorno, qui di fronte, c'erano queste persone che protestavano e il Consigliere Vignale al quale ho già fatto i miei complimenti, ha avuto l'attenzione di andare a discutere con loro, per farsi spiegare un problema che, magari, già conosceva, ma in questo modo lo ha approfondito.
Quindi, non è stato un fatto preordinato ad un'azione politica in questa sede, è stato il rendersi conto nella propria attività regionale di un problema e farsene carico, perché, come lo ha fatto lui, potevano farlo gli altri Consiglieri presenti in questa sala.
Tutti noi, oggi, parliamo di questo tema perché è stato sollevato. So anch'io che è un problema marginale, l'ho già anche detto all'Assessore Valpreda. Anzi, lui dovrà verificare quali sono le condizioni e se normare questa materia, alla quale, però, noi chiediamo assolutamente di porre attenzione. Sono sette mesi che ci viene detto che si faranno riforme globali, si rimetteranno a posto i settori, si presenteranno nuovi piani si faranno nuove attività. Ecco, noi aspettiamo ancora che la Giunta formalizzi il Piano Sanitario Regionale che questa Giunta e questa maggioranza intendono portare all'attenzione dei cittadini piemontesi.
Ancora ad oggi sappiamo di un piano sanitario informale, che, peraltro molte persone stanno diffondendo, mediante azioni, sul territorio, quando ancora la Giunta regionale non ha adottato un proprio provvedimento.
Quindi, è una sorta di "consultazione regionale" che si fa su un'idea.
Normalmente, la consultazione si fa su un disegno di legge approvato dalla Giunta, ma in questo caso, non ci risulta che sia stato adottato alcunch quindi, si sta facendo una consultazione informale sul territorio.
Questo per specificare nuovamente alcune cose, in quanto noi aspettiamo con forza questo documento ufficiale. Posso già dire che la minoranza ne presenterà uno proprio, pertanto li confronteremo. Il nostro è pronto aspettiamo solo che sia la Giunta a formalizzare il proprio. Vedremo al momento quali sono le differenze, ne discuteremo, anzi, auspichiamo che questo possa avvenire nel minor termine possibile, perché tali impegni non porto mai i verbali delle vecchie riunioni, però, la Presidente Bresso li comunicò all'atto dell'insediamento - oggi sono già superati. Si deve almeno fare in modo di avere dei documenti ufficiali, che, magari, possono dare risposta non tanto a questo, ma a tanti altri problemi; altrimenti saremo costretti, su ogni problema che ci viene presentato nella nostra attività, a sollevarlo. È nostro dovere sollevare le istanze che i cittadini legittimamente protestando ci presentano. Poi, l'Aula decide se quelle istanze sono giuste o sbagliate.
A parole, oggi, tutti concordiamo che questa è un'azione da fare e da votare; ringrazio ancora il Consigliere Vignale per averla attivata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Signor Presidente, svolgo pochissime considerazioni sia nel merito e sia nel metodo. Il fatto che più mi colpisce e, in un certo senso, mi addolora è il messaggio che oggi passa: si parla di argomenti così importanti solo perché qualcuno ha agito in un determinato modo e qualche altro ha ritenuto, tra virgolette, di strumentalizzare questa azione.
La valutazione di questi atti non è argomento del mio intervento, per voglio sottolineare che, evidentemente, un problema esiste. Si tratta di stabilire necessariamente delle regole che possano valere per tutti e in tutti i casi. Il giorno in cui stabiliremo che la giornata di Consiglio regionale non può essere oggetto di strumentalizzazioni, nel senso dell'utilizzo di manifestazioni per bloccare l'attività consiliare relativamente a tutte le occasioni, qualsiasi argomento si tratti e qualsiasi forza politica presente in Consiglio dovesse farsene paladino avremo sicuramente raggiunto un obiettivo.
Per quanto riguarda le valutazioni del merito, sarebbe troppo lungo un approfondimento. Sono tutti argomenti, per quanto conosco e ho accertato per i quali l'Assessore non solo riserva la sua sensibilità, ma anche tutta la sua professionalità, nel cercare, non illudiamoci di trovare una soluzione a tutto, ma di poter risolvere, almeno, i problemi principali.
Anche perché, cari colleghi, se fosse stato facile risolvere questi problemi, qualcun altro, magari, avrebbe avuto già la possibilità di farlo.
Sarebbe meglio, quindi, non toccare questo argomento.
Vorrei concludere dicendo che mi dispiace non tanto dell'azione di "strumentalizzazione" di chicchessia, ma di come i Dirigenti e le Associazioni in generale si siano comportate. Personalmente, mi ero interessato e fatto garante presso l'Assessore cui avevo indirizzato una lettera. Lo stesso Assessore aveva dato la massima disponibilità all'incontro.
Non era sicuramente il caso, quindi, di calcare la mano e di spingere troppo l'acceleratore, perché, forse, da tutto questo, è emersa - a torto anche una lieve scalfittura all'immagine dell'istituzione.
Comunque, non posso che esprimere il parere favorevole del Gruppo sul contenuto della mozione. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarazione di voto, senza voler entrare troppo nel merito, o, meglio, interessandoci di più la parte sostanziale degli interventi dei colleghi, e soprattutto del testo della mozione, rispetto al metodo adottato. Segnalo solo, in merito al metodo, che non crediamo esistano manifestanti di "serie A" e manifestanti di "serie B": se il 16 maggio - data della prima seduta consiliare - grazie (o purtroppo, ma quelle sono le valutazioni del mio Gruppo) ai manifestanti TAV e ai colleghi che hanno sottoscritto la protesta siamo andati qualche giorno dopo a discutere per la moratoria sul TAV, è un atto che noi consideriamo legittimo, che possiamo politicamente contestare, ma se è legittimo quello credo siano legittime anche altre manifestazioni, chiedendo anche il rispetto dei soggetti in qualche modo autonomi. Le associazioni non sono emanazioni di partito; sono soggetti che ragionano con le proprie teste composte da persone che si rivolgono a tutti i partiti politici, e soprattutto che votano in modo assolutamente trasversale e che una volta si rivolgono ad un Consigliere, un'altra volta ad un altro. Anche in questo caso, non è che se un bisogno viene intercettato da un collega di AN o del centrodestra è una strumentalizzazione, mentre se lo intercetta legittimamente un collega del centrosinistra - come peraltro è accaduto perché il collega Buquicchio si è interessato, come noi, alla questione invece non è una strumentalizzazione.
Al di là di questi aspetti, e pur non tenendo conto di alcune critiche che sono state mosse rispetto a garanzie che si dovevano dare precedentemente, noi abbiamo l'onestà intellettuale di dire che certamente questo è avvenuto, perché sono le date degli atti normativi a parlare, ma crediamo che prima si fa e meglio è. Quindi, se oggi riusciamo, con questa mozione, a segnare l'inizio di un cammino, è un fattore positivo. Perch credo che, come dicevano alcuni colleghi, sia importante oggi dire che intendiamo, nel modo più semplice possibile per le famiglie e per i disabili, rispettare la legge, anche in modo omogeneo e uniforme di tutte le ASL regionali. Certamente ci aspetta una valutazione successiva, che non riguarderà solo questa tipologia di pazienti, ma tutta una serie di pazienti piemontesi sui quali ci andremo a confrontare sul Piano Sanitario Regionale, quando sarà formalmente presentato, e anche relativamente ai disabili e alle famiglie che hanno necessità di recarsi all'estero per cure di altissima specializzazione.
fuor di dubbio che ogni cittadino piemontese e ogni Consigliere regionale si augura che i viaggi della speranza, piuttosto che i viaggi di cura all'estero, non siano più necessari, perché la Regione Piemonte avrà altissime specializzazione, come già le ha in molti campi, su tutte le necessità. È un'esigenza richiesta, prima di tutto, dalle famiglie, perch nessuno vuole recarsi all'estero se ha la possibilità di usufruire di un servizio in Piemonte o in Italia. Ci dev'essere parità di prestazioni erogate.
Pertanto, nell'annunciare il voto favorevole alla mozione, e nel riscontrare positivamente il fatto che, al di là delle differenti articolazioni e valutazioni, tutti i Gruppi consiliari intenderanno esprimere un voto favorevole (o perlomeno quelli che si sono pronunciati) credo che sia un ottimo punto di partenza per fare future valutazioni su quelle che sono le necessità e i bisogni sanitari e assistenziali dei cittadini piemontesi, magari tralasciando talvolta quelle che sono volontà di speculazione politica piuttosto che altre, che servono a noi a fare un contraddittorio, ma servono molto meno a risolvere i problemi dei cittadini. Grazie.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto pongo in votazione la mozione. Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 240.
Il Consiglio approva.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame disegno di legge n. 148 "Disciplina delle associazioni a promozione sociale" (rinvio)


PRESIDENTE

Era prevista, a questo punto, la trattazione del disegno di legge n.
148 "Disciplina delle associazioni a promozione sociale", di cui al punto 9) all'o.d.g.
A tal riguardo, ha chiesto la parola l'Assessore Oliva; ne ha facoltà.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Presidente, abbiamo verificato questa mattina con le due relatrici che vi è un aspetto tecnico da approfondire rispetto ad una norma che coinvolge il settore urbanistico. Chiederemmo, pertanto, di rinviarne l'esame alla prossima riunione del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Alla luce delle informazioni testé rese, l'esame di tale progetto di legge sarà dunque calendarizzato nella prossima Conferenza dei Presidenti di Gruppo. A questo punto, passiamo all'esame del disegno di legge n. 175.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 175 "Modifiche all'articolo 29 della legge regionale 22 marzo 1990, n. 12" (Nuove norme in materia di aree protette)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il disegno di legge n. 175, di cui al punto 12) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge in oggetto introduce una deroga al testo attualmente in vigore, che disciplina la durata in carica dei Consigli Direttivi degli Enti di gestione delle aree protette regionali.
Attualmente la durata in carica dei Consigli è di cinque anni. Questo disegno di legge porta a sei anni la durata dei medesimi. Tutti i Consigli Direttivi degli Enti Parco piemontesi scadranno nel corso di quest'anno nel periodo compreso tra questo mese - due, infatti, sono già scaduti - e il mese di giugno.
La legge nazionale (decreto legge 16 maggio 1994, n. 293 "Disciplina della proroga degli organi amministrativi", convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 1994, n. 444) in proposito prevede che gli organi amministrativi esercitano le funzioni loro attribuite fino alla scadenza del termine ed entro tale termine debbono essere ricostituiti.
Qualora non si provveda alla loro ricostituzione, essi sono prorogati per non più di 45 giorni, durante i quali adottano esclusivamente atti di ordinaria amministrazione. Decorso questo termine, senza che non si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono.
La scelta di predisporre la deroga proposta nel presente disegno di legge nasce dalla pendenza di un altro disegno di legge che ha il compito di rivedere, com'è noto, l'intero assetto del sistema delle aree protette in Piemonte ("Testo Unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità"), che è stato, nei giorni scorsi, approvato nei giorni scorsi approvato in Giunta dopo la fase istruttoria e dopo avere recepito il parere obbligatorio da parte della Conferenza permanente Regioni-Autonomie locali. Questo Testo Unico tra le altre cose rivede completamente la tipologia e la composizione degli organi degli Enti Parco.
Stante dunque l'attuale situazione, sembra inopportuno provvedere alla ricostruzione dei Consigli direttivi degli Enti Parco sulla base della legge vigente, nelle more dell'approvazione di un'altra legge che rivede completamente l'assetto organizzativo e che presumibilmente sarà approvata come auspichiamo - nel corso di quest'anno.
Con questo disegno di legge si garantisce una continuità nella gestione dell'ente poiché i Consigli direttivi attualmente in carica rimangono in essere con tutte le loro funzioni e si evita la nomina di nuovi Consigli direttivi destinati a venire meno nel giro di un tempo piuttosto breve.
Il testo assegnato alla Commissione proponeva una modifica testuale cioè una sostituzione del citato articolo 9, comma 29, della legge n.
12/90. Per sottolineare l'eccezionalità della situazione si è preferito non modificare in modo definitivo questa legge, ma si è fatta una deroga relativa alla durata in carica dei Consigli direttivi degli enti di gestione delle aree protette in scadenza quest'anno.
prevista anche la dichiarazione di urgenza affinché la legge entri in vigore il giorno stesso della pubblicazione sul BUR.
Tra l'altro, voglio ricordare ai colleghi che sono stati depositati anche due emendamenti che illustrerei, perché sono funzionali. Il disegno di legge prevede due articoli, è molto stringato.
Il primo emendamento, che è a firma del sottoscritto e della Presidente della V Commissione Barassi e del Consigliere Cavallera, prevede in fondo al comma 1 dell'art. 1 di aggiungere questo periodo: "Il Sindaco e il Presidente della Provincia possono provvedere alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune e della Provincia presso gli enti gestione dei parchi, come previsto dall'art. 50, comma 8 del decreto legislativo 18/8/2000, n. 267", che è il Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali.
Questa è una specificazione perché, di fatto, la legge prevede che Comuni e Province possano comunque decidere di provvedere alla revisione delle loro rappresentanze.
Si è preferito specificarlo, in modo tale che fosse chiaro che non è la Regione che impone ai soggetti sovraordinati un'analoga decisione: è una facoltà. Noi auspichiamo che siano rinnovati insieme e che ci sia una proroga, ma non possiamo sicuramente imporlo.
Il secondo emendamento prevede dopo il comma 1 dell'art. 1 di aggiungere un secondo comma: "I Consigli direttivi degli enti di gestione in regime di proroga delle funzioni ordinarie, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legge 16/5/94 n. 293, convertito in legge 15/7/94, n. 444 permangono in carica con pieni poteri per un anno con decorrenza dalle date delle rispettive scadenze".
Anche in questo caso si tratta di una specificazione, perché nel caso dei due Consigli, che sono già, di fatto, in regime di proroga, si è voluto specificare anche nell'articolo stesso del disegno di legge, che hanno la facoltà di svolgere la loro funzione di fatto con pieni poteri, nonostante fossero già in regime di proroga, dal momento in cui questo disegno di legge sarà approvato e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione.



PRESIDENTE

Passiamo ora alla discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Desidererei prima di tutto fare una considerazione sulle motivazioni di questo disegno di legge, motivazioni che ovviamente non condividiamo.
L'abbiamo già esposto in Commissione e riteniamo che si debbano sempre applicare le leggi regionali che prevedono determinate scadenze e poi se ovviamente si va a delle legislazioni innovative, dovrebbe essere prevista nelle nuove leggi la gestione dell'eventuale periodo transitorio o comunque delle modalità particolari in sede di prima applicazione.
Quindi, nel momento in cui ci accingiamo a discutere questo disegno di legge, desideriamo subito invitare la maggioranza e fare presente alla Giunta regionale che questo secondo noi non deve assolutamente diventare un sistema che rischierebbe di paralizzare, a fronte di una vera o presunta volontà riformatrice in tutti i settori, il sistema della rappresentanza o della governance degli enti strumentali o degli enti alla cui gestione partecipa la Regione.
una precisazione che ritenevo opportuno fare, perché ovviamente abbiamo notato una forte sottolineatura da parte della Giunta in questo senso, e quindi affrontiamo la discussione con spirito tendente a migliorare il provvedimento stesso, ma poi calibreremo il nostro voto in rapporto anche sia all'accoglimento di modifiche - che sono già state preannunciate da parte del relatore - ma soprattutto anche tenendo conto di questo giudizio di fondo che ci fa essere un po' critici fin dall'esame preliminare della proposta stessa.
Per quanto riguarda il merito, è chiaro che qui ci troviamo di fronte ad una situazione che vede i mandati del Consiglio regionale e i mandati degli enti locali sfalsati dal punto di vista delle scadenze. Questo non aiuta certamente il governo di questi enti, e comunque crea a volte delle tensioni o delle sfasature tra il collegamento con l'amministrazione e la rappresentanza.
Quindi, è sempre stata prassi che si attendessero quei pochi mesi (in questo caso un anno) per prendere atto di eventuali nuove nomine pervenute da parte delle amministrazioni nel frattempo rinnovate, in modo tale da poter subentrare al rinnovo quinquennale dell'ente stesso.
A questo punto nel caso di proroga si andrebbe ad allungare troppo il mandato del rappresentante degli enti locali e, in qualche modo, si potrebbe anche confliggere con la potestà riconosciuta al sindaco o al Presidente della Provincia di poter designare i propri rappresentanti.
questo il motivo della modifica proposta.
Vi è anche l'altro emendamento che possiamo definire di ordine tecnico che, in qualche modo, riguarda la saldatura del periodo di proroga già di fatto avvenuto fino alla data di entrata in vigore del nuovo disegno di legge.
A questo punto, vorrei cogliere l'occasione per richiamare l'attenzione dell'Assessore sulla proposta che avanza, almeno nelle sue anticipazioni giornalistiche, poi vedremo il testo finale approvato dalla Giunta, facendo presente da parte nostra che vi è una sensibilizzazione in ordine ad una maggiore efficacia da parte degli enti di gestione. Sappiamo quanto sia importante il collegamento con il territorio di queste aree protette inserite in un sistema di conservazione, di valorizzazione e di fruizione della natura adeguata ai tempi d'oggi.
Indubbiamente, è passato qualche decennio dalle prime leggi regionali in materia, quindi condividiamo anche noi la necessità di rivisitare eventualmente la normativa; però questo non sia fatto a scapito di un collegamento e di una rappresentanza del territorio, perché dobbiamo ammettere che, da una situazione iniziale di forte conflitto fra territori Enti Parco ed aree protette, si è passati, negli ultimi tempi, ad una situazione di collaborazione e di coinvolgimento. Anzi, in qualche caso l'essere nell'area protetta poteva dare una valorizzazione delle produzioni locali: produzioni biologiche, produzioni certificate, denominazioni di origine.
Quindi si è creato un circolo non dico totalmente virtuoso, ma comunque tale da originare valore aggiunto in tutti i sensi: dal punto di vista culturale, ma anche dal punto di vista economico. Stiamo attenti, quindi, a mettervi le mani, perché potremmo rischiare di andare a compromettere un difficile equilibrio che si era trovato.
Non c'è la Presidente Bresso, altrimenti ricorderei a lei le giornate che abbiamo impegnato in quest'Aula per arrivare all'approvazione della normativa sul Parco del Po, con un confronto che era anche aperto a lato nelle stanze attigue, con i rappresentanti, ad esempio, del mondo agricolo vista la grande estensione del Parco del Po, per trovare proprio i giusti equilibri.
Questi equilibri io vorrei difenderli da un punto di vista sostanziale in rapporto con le categorie economiche, in rapporto con gli Enti locali e con i territori, con la piena disponibilità a trovare eventuali soluzioni che possano migliorare l'economicità, l'efficacia e l'efficienza della gestione.
Torno a ripetere, quella che è stata preannunciata dalla Giunta è riforma molto ampia, che riguarderà anche tutte le altre tematiche della conservazione della natura e quindi anche l'applicazione delle più recenti direttive europee e delle altre norme collegate a nuovi decreti legislativi che a livello nazionale sono o stanno per entrare in vigore. Sarà dunque una revisione complessa. A mio avviso, mettere sotto la mannaia di una scadenza di un anno potrebbe in qualche modo rendere il lavoro un po' più accelerato, ma la cosa non deve avvenire a scapito della qualità del lavoro stesso. Di conseguenza, credo che comunque non si possa ipotizzare, fra un anno, un'eventuale richiesta di un ulteriore tempo supplementare. Sotto questo profilo, è un po' qui il cul de sac nel quale ci stiamo infilando però non voglio adesso fare processi alle intenzioni, ma verificheremo trascorso il periodo che adesso viene ipotizzato, come saranno andate le cose.
Da parte nostra, ovviamente riconfermiamo una grande attenzione, una grande sensibilità verso la tematica delle aree protette, che noi comunque abbiamo sempre sostenuto, anche nelle scorse legislature, da intendersi come una fruizione, naturalmente rispettosa dei delicati contesti territoriali e ambientali di cui si parla e di cui si tratta, di una possibilità di una convivenza regolamentata dell'uomo con l'ambiente naturalmente riservando tutte quelle salvaguardie che vanno riservate alle particolari realtà presenti sul nostro territorio e che da tempo la Regione ha individuato.
Quindi, sotto questo profilo, attendiamo la conclusione del dibattito e poi comunicheremo definitivamente il nostro atteggiamento di voto.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Rossi, fornisco solo un'informazione di servizio rispetto ad alcune richieste che sono pervenute.
Come alcuni colleghi sanno, l'Assessore Migliasso ha avuto un grave lutto in famiglia. Vi sarà distribuita un'informativa per gli usi che riterrete più opportuni.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Un intervento molto veloce per dire che siamo d'accordo per quanto riguarda la proroga di un anno sugli Enti Parco e sul Consiglio degli Enti Parco. Il relatore ha poi parlato di una nuova legge che prevede l'accorpamento dei parchi: su quel testo già preannuncio che saremo assolutamente contrari, in quanto riteniamo che le identità dei vari parchi non possano essere accorpate fra di loro.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Dico subito che noi siamo contrari a questo disegno di legge, sul quale non abbiamo assunto una posizione ostruzionistica, che casomai riserviamo al merito della vicenda. Non l'abbiamo assunta, anche se chiamo in causa direttamente lei, Presidente Gariglio, in quanto non so se esista - come dovrebbe esistere - un settore del Consiglio regionale che controlla la legalità degli atti. Mi spiego meglio: la legalità preventiva degli atti.
Perché dico questo? Perché qui noi ci troviamo di fronte ad un uso evidente di una legislazione eccezionale. Legislazione eccezionale che, a nostro avviso, dovrebbe essere riservata esclusivamente a gravi avvenimenti, appunto eccezionali.
Perché derogare e prolungare, modificando in fretta e furia una legge regionale (una legge che ha sedici anni) dei Consigli direttivi dei parchi senza alcun motivo, salvo quello che forse un giorno - lo sottolineo, non dico che me lo auguro o non me lo auguro, non è questo il problema - verrà modificata tutta la normativa relativa ai parchi? Significa fare una legge eccezionale basata su un'ipotesi, in quanto non è assolutamente detto che si modificherà la legge sui parchi e non è detto che si faccia in un anno.
Magari capiterà il giorno di San Mai, i sentieri del Paradiso sono lastricati di buone intenzioni e di disegni di legge di Giunte passate dall'inizio di questa avventura dei Consigli regionali mai approvati, e allora voglio porre seriamente questo problema.
Guardate, voi potete pure votarla, ma è il caso? Perché? Perch dobbiamo prorogare degli organi, ledendo anche l'autonomia di alti Enti in quanto in questi Consigli direttivi nominano anche, ad esempio, i Comuni, forse anche le Comunità montane, poi ogni Statuto è diverso, quindi non ricordo neanche bene - per una legge che ipoteticamente andremo a modificare? Per una legge che ipoteticamente modificheremo, prolunghiamo di un anno questi organi? La cosa è talmente assurda, è talmente discutibile proprio da un punto di vista di principio anche legislativo - e, secondo me, di legalità - che deve avere un motivo. L'Assessore De Ruggiero, quando gli abbiamo chiesto il motivo, ci ha detto il motivo apparente, che io ritengo sia quello vero: vogliamo rivedere la legge sui parchi.
Non può essere il motivo vero, perché allora volete anche rivedere il Piano sanitario. E allora noi vi diciamo: visto che volete rivedere il Piano sanitario, prorogate i Direttori delle ASL e delle ASO fino a quando non avrete approvato il Piano sanitario. Volete anche modificare la legge sui buoni scuola? Prorogate con le stesse cifre agli stessi soggetti i conferimenti dei buoni scuola fino a quando non cambierete la legge. Ma da quando in qua? C'è sicuramente Assessore, il motivo vero. Non sarà una priorità nei prossimi mesi, lo sarà per lei perché è il suo settore, ma non lo è per gli altri, né per chi nei parchi ci lavora, né per le Comunità montane, né per i Comuni e quant'altro, perché a me sembra veramente, da un punto di vista non della tecnica legislativa ma dell'opportunità legislativa, quello che il centrosinistra - ci tengo a sottolinearlo, perché certi termini non li ho mai usati - definisce un vulnus istituzionale, cioè una legislazione emergenziale applicata ad un fatto ipotetico e ordinario.
Quindi vorrei capire dall'Assessore De Ruggiero cosa c'è dietro. Perch la spiegazione, quella più semplice, non regge, non regge assolutamente.
Modificate la legge e entriamo nel merito della legge, ma lasciate che gli organi vengano rinnovati Vede, Assessore De Ruggiero, ho letto in questi giorni tante battute contro il Presidente Berlusconi perché ha detto: "noi vorremmo prorogare di quindici giorni, anzi non prorogare, "finire" la legislatura nei tempi giusti senza anticiparne la scadenza naturale perché abbiamo dei provvedimenti da portare a casa". C'è stata la levata di scudi: Berlusconi non vuole più andare a votare, il centrodestra vuole spostare la data delle elezioni, golpe, golpe, golpe.
Allora, potrei fare una battuta. Se fosse vero questo, e non è vero non faccia il Berlusconi, Assessore De Ruggiero, perché se Berlusconi vuole spostare di quindici giorni, anzi non spostare, ma prolungare di quindici giorni la fine della legislatura, lei vuole tenere artificiosamente e immotivatamente per un anno in più degli organi a gestire quei parchi.
Non fosse che per questo, invito i colleghi della sinistra a reagire.
evidente che questa equazione De Ruggiero-Berlusconi non vi può andare bene. Reagite e votategli contro. Questo problema, Presidente Gariglio glielo pongo seriamente perché, secondo me, merita un approfondimento in Ufficio di Presidenza e tra i Capigruppo, con la Presidente della Giunta.
Ribadisco, c'è una serie di leggi regionali - decine e decine - che esistono da anni che prevedono scadenze naturali per la nomina degli organi.
Io chiedo se è opportuno o se tutti riteniamo normale (mi rendo conto che ci troviamo di fronte ad un problema eclatante) inaugurare una stagione con una legislazione di questo tipo. Per cui, a questo punto, basta presentare un disegno di legge e poi prorogare. È un po' come fa la Presidente Bresso. Io capisco, Assessore De Ruggiero, che lei faccia parte della Giunta Bresso, questo è un dato di fatto e me ne rammarico soprattutto per lei, ma capisco che se La Presidente Bresso dice: "Non metto un euro sulla legge della sicurezza (mi spiace che la Presidente non ci sia, perché oggi avrei avuto alcune cose da dirle direttamente) tanto poi rifarò la legge e li metterò lì", lei si adegua. Quando la fa la legge? Il suo stesso principio è che poi rifaccio la legge e, intanto, non vi faccio rinnovare gli organi.
Presidente Gariglio, secondo me ci troviamo di fronte ad una questione pesante, proprio da un punto di vista dei principi, cioè del modo con cui l'amministrazione regionale si rapporta al territorio. Mi sembra un approccio assolutamente improprio, sbagliato e, devo dire, anche pericoloso.
Le deroghe in quanto deroghe devono avere motivazioni oggettive, forti eccezionali. Non si può far passare questo principio, colleghi. Secondo me non si può far passare questo principio. Io mi permetto di invitare la Giunta regionale a ritirare questo provvedimento che non è vitale, che non è politico (almeno credo), quindi a procedere alla nomina degli organi come regola e ad avere un processo normale in Commissione. Magari poi siamo tutti d'accordo, ma non è quello il punto. Perché affrontare il tema in maniera così pregiudizievole e, devo anche dirvi (la uso come ultima battuta), sospetta?



PRESIDENTE

La proposta di legge di cui stiamo discutendo è stata già oggetto di analisi da parte degli uffici, perché tutte le iniziative legislative prima di essere assegnate alle commissioni sono oggetto di un esame. È stata considerata ricevibile e pertanto è stata rinviata in Commissione.
La legge, di per sé, è conforma alla Costituzione, è conforme ai principi fondamentali dell'ordinamento, è conforme alle disposizioni del nostro Statuto regionale. È una legge che deroga un'altra legge, per cui è ammissibile qualsiasi giudizio politico che su di essa si voglia dare, ma dal punto di vista della gerarchia delle fonti e dalla salvaguardia dell'ordinamento non fa una grinza, perché noi andiamo a modificare con una legge ordinaria un'altra legge ordinaria. Quindi non mi pare proprio che ci sia una rottura o una violazione dell'ordinamento.
Peraltro, gli uffici regionali hanno già avviato le procedure per le nomine degli amministratori nei parchi come se questa legge non fosse stata presentata. Ovviamente, se la legge sarà approvata ed entrerà in vigore, si prenderà conto che la situazione normativa è mutata. Se ciò non dovesse avvenire, conformemente anche ai discorsi e agli approfondimenti che abbiamo fatto in Conferenza dei Presidenti dei Gruppi su casi analoghi cito come esempio quel che si è deciso in merito al CROP - ci si appella giustamente, alle leggi vigenti e ci si adopera affinché vengano osservate.
Pertanto, se la legge vigente non è ancora stata mutata, le nomine vengono effettuate in ottemperanza alla legge e nei tempi previsti dalla legge stessa.
Risultano ancora iscritti a parlare i Consiglieri Moriconi, De Ambrogio e Casoni.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Io sono in parte imbarazzato a discutere su questo disegno di legge.
Non nascondo che da parte del mondo ambientalista sono arrivate delle perplessità riguardo a questo testo e alle motivazioni contenute nella relazione al disegno di legge. In questa relazione si dice che si sta ultimando in fase di istruttoria, prima dell'approvazione definitiva da parte della Giunta regionale, un Testo Unico che, tra le altre cose, rivede completamente la tipologia e la posizione degli organi degli Enti Parco.
Il problema che pongono adesso le associazioni ambientaliste, per cui di fatto, ci hanno chiesto di soprassedere all'approvazione di questo disegno di legge, è relativo proprio a questo percorso individuato nella relazione, nel senso che la proroga di un anno della validità delle nomine effettuate trascina inevitabilmente con sé la conseguenza per la quale la nuova legge dovrà essere emanata in una tempo certo e stabilito. Certamente ci sarà sempre la possibilità di prorogare ulteriormente la vigenza delle nomine già rimandata. Ad alcuni, la previsione di un anno per una legge pu sembrare un tempo congruo e potrebbero innescarsi discorsi, già sentiti sull'attivismo del Consiglio e sul fatto che il Consiglio lavori o non lavori.
Ricordo che un anno, in campo legislativo, può avere valenze diverse.
Ci sono anni nei quali si può lavorare con certe tempistiche; ci sono anni come quello in corso, nel quale si soprappongono molti problemi di gestione del Consiglio e dell'Aula, nel quale, magari, il tempo di un anno potrebbe anche non essere sufficiente.
la questione in sé che non convince, nel senso che il prevedere, in ogni caso, un tempo certo, sinceramente non sembra un buon viatico per un progetto di legge, perché potrebbe, non da parte nostra, sollecitare l'esercizio di provare a rimandare quanto si chiede di fare in un tempo certo.
Questo è un problema che forse la Giunta avrebbe dovuto tener presente nel predisporre questo disegno di legge, così come, a mio modesto avviso avrebbe potuto usare anche altre forme - e qui mi rivolgo anche al Presidente - nel preparare la relazione. Non credo che questa relazione che fa supporre che quanto predisposto dalla Giunta sia immediatamente recepito dal Consiglio, e quanto recepito dalla Giunta sia già legge prima ancora di passare dall'Aula (così si potrebbe arguire da come è scritta la relazione) sia un bell'esempio di autonomia del Consiglio.
Si dice che l'Aula è sovrana, ma siamo sicuri che lo sia, visto che il Testo Unico rivede completamente la tipologia e la composizione degli organi e degli enti? Dov'è l'autonomia del Consiglio, se la Giunta dispone e il Consiglio deve ubbidire? Non siamo - qualcuno magari lo rimpiange - in un Consiglio Comunale. Credo che l'autonomia del Consiglio, che personalmente ho difeso nei cinque anni precedenti, sia da difendere anche in questi cinque anni.
Nell'attuale situazione abbiamo un testo di legge presentato dalla Giunta che, comunque, dovrà essere approvato dal Consiglio.
Faccio mie le osservazioni dei movimenti ambientalisti e non sosterr questo disegno di legge, perché penso che sarebbe opportuno non fissare un'immediata scadenza temporale sul Testo Unico relativo al riordino del sistema delle aree protette. Sono convinto che il sistema delle aree protette abbia bisogno di un intervento di ammodernamento. Sappiamo che le aree protette sono un vanto della Regione Piemonte, ma sappiamo anche che negli anni passati la Giunta di centrodestra ha, secondo noi, operato in maniera di deprimere queste aree protette. Da sempre, abbiamo sollevato problemi sulla gestione delle aree operata dal centrodestra, ma non è questo il punto.
Noi sosteniamo la necessità di intervenire, rivendicando l'indipendenza del Consiglio. Per questo motivo, pensiamo che sarebbe giusto non forzare i tempi in questo modo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Le considerazioni svolte dai colleghi Ghiglia e Moriconi interpretano una certa perplessità che mi sembra aleggiare in tutta l'Aula e in chiunque abbia un briciolo di, non voglio dire buonsenso ma di consapevolezza, come richiamava anche il Consigliere Moriconi, della necessità di tutelare l'autonomia del Consiglio regionale e del ruolo che il Consiglio regionale ha; del ruolo che, di conseguenza, ogni Consigliere regionale ha, che è quello di approvare le leggi prima di modificarne la valenza con leggi preventive.
Mi richiamo al Presidente del Consiglio perché è vero quello che lei ha detto: legittimamente qualunque Consigliere può presentare un disegno di legge e, in termini di procedura, gli uffici devono chiarire se tale presentazione è legittima e se non contrasta con evidenti leggi nazionali però parliamo di opportunità, parliamo di storia di questa Regione. Non ho mai visto - sono qui ormai da undici anni - un provvedimento preventivo ad un'altra legge che deve essere approvata in Consiglio. Avremo fatto tante cose negative, ma operazioni così negative non ne abbiamo mai fatte. Lo dico anche ben sapendo che le persone attualmente alla guida dei Parchi sono state nominate dalla Giunta di centrodestra, quindi potrebbe sembrare un controsenso rimarcarlo da parte nostra: li abbiamo nominati noi, voi chiedete di prorogarli, che interesse abbiamo noi a dire di non prorogarli per un anno? Noi siamo anche dell'idea che l'etica e la politica siano cose serie che non si mettono in discussione per prorogare di un anno una situazione in attesa di approvare altri provvedimenti che, lungi dall'essere delle priorità (come ha ben detto il collega Ghiglia) di questa Regione probabilmente, se vedranno la luce, la vedranno nei prossimi anni. Tra un anno, quindi, ci troveremo comunque nella stessa e identica situazione in cui ci troviamo oggi.
L'ha detto lei, Presidente: giustamente, per legge, sono stati attivati i bandi con la presentazione delle candidature e centinaia di soggetti hanno presentato la propria candidatura per questi posti. Dopodiché si aspetta, in ottemperanza alla legge, che l'iter venga svolto nella maniera più corretta.
Credo, quindi, che non ci sia interesse a voler forzare una situazione di questo genere. Tuttavia, annuncio all'Assessore e al relatore - persone sensibili, che devono stare attente all'evoluzione dei lavori d'Aula - che chiedo due atti di attenzione. La mia prima proposta è di far tornare questo provvedimento in Commissione, perché credo che la violazione di un principio cui assistiamo, potrebbe essere reiterata in numero "enne" di situazioni, al punto da destabilizzare la procedura legislativa di questa Regione. Potrebbero essere addotti alcuni esempi, come ha fatto il collega Ghiglia, ma vi sono decine di situazioni per le quali potremmo, potreste e si potrebbe decidere di prorogare a consumo alcuni Consigli, di ridurne altri, di ampliarli nel numero, nei membri, nelle durate.
stato presentato un disegno di legge dalla Giunta, e questo è il compito della Giunta. Proponga nuove proposte di legge, poi noi le valuteremo, vedremo quale sarà l'iter e, a compimento di quest'ultimo, noi saremo i primi a rispettarne le indicazioni (una legge va rispettata).
Avendo già esaminato questo disegno di legge, non siamo assolutamente convinti primo che questa sia una priorità per la Regione Piemonte e secondo che il Consiglio lo approvi nel termine di un anno (l'esatta durata di proroga della legge).
Assessore, le chiedo un atto di coraggio: ritiri questo disegno di legge, probabilmente aiuterà, anche nel prosieguo delle attività, a studiare soluzioni, a fare in modo che in futuro non ci troveremo costretti a compiere delle azioni.
Da questo momento il nostro Gruppo attiva una procedura di non condivisione, quindi farà tutti gli atti conseguenti affinché questo disegno di legge non sia approvato, questo nell'interesse di tutto il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Assessore, si sarà accorto che questo è solo l'antipasto rispetto al provvedimento di riordino sulla questione dei parchi. Un antipasto che ha già dato la dimensione del dibattito che susciterà la questione parchi nella sua generalità. È una questione che in questi ultimi dieci anni, al di là di alcune idee diverse che abbiamo con il Consigliere Moriconi, ha ricevuto un apprezzamento notevole dal Consiglio regionale ed è sempre stata una questione molto centrale nell'azione sia della Giunta sia del Consiglio regionale. Tanto che il nostro sistema dei parchi, il nostro sistema delle aree protette è, oggettivamente, uno dei migliori sistemi italiani, molto spesso portato a modello da tante altre Regioni italiane, e non solo italiane.
Un sistema che, al di là del fatto che abbia governato il centrodestra in questi dieci anni, è stato caratterizzato da una pluralità di voci che anche all'interno del centrodestra, tanti hanno ritenuto eccessiva. Se noi dovessimo fare un esame del sangue non solo e non tanto ai Consiglieri dei Parchi che nominava la Regione, che rappresentano sempre una minoranza rispetto alla totalità dei soggetti che formano il Consiglio di amministrazione dei parchi stessi, vedremmo che i Presidenti dei parchi soggetti ai quali noi diamo circa 70 miliardi all'anno (questo è il costo all'incirca, che la Regione Piemonte annualmente da) sono al 90 espressione del centrosinistra. Con delle modalità che noi riteniamo anche abbastanza buffe.
Già nella passata legislatura presentammo una modifica, recepita anche nel vostro disegno di legge futuro, per cui il Presidente veniva eletto dal Presidente della Giunta regionale, per avere almeno una certa possibilità di colloquio e non di divaricazione fra queste due figure. Guardi Assessore, lei si stupisce, ma è cosi. Abbiamo avuto casi, in Regione Piemonte, di Presidenti di parchi che nelle elezioni amministrative si sono candidati contro l'Assessore regionale di riferimento. Quando regnava il centrodestra potevano succedere cose di questo genere, a dimostrazione del grande controllo che noi avevamo su tutti gli enti regionali. Può essere visto in modo positivo, noi lo vedevamo in modo non dico negativo, ma almeno che necessitava una riconsiderazione.
Per venire al disegno di legge di cui stiamo parlando, la situazione in cui ci troviamo adesso è anche abbastanza buffa: c'è una parte della minoranza che dice no, tra cui Alleanza Nazionale. Noi non vogliamo che vengano riconfermate quelle persone, quegli amministratori che oggi siedono su quei banchi e che nominammo in maggioranza noi. Contestualmente c'è anche una parte dell'attuale maggioranza che dice: "Quest'operazione non ci sta bene per tutta una serie di motivi". Evidentemente c'è qualcosa che stona.
La posizione del Gruppo di Alleanza Nazionale è già stata espressa dal Consigliere Casoni e dal Consigliere Ghiglia. Devo dire che, come loro sono convinto che è giusto che le cose vadano come devono andare, secondo le loro scadenze naturali. Quali sono, Assessore, le motivazioni che ci spingono a prolungare questa legislatura, questo incarico ai componenti dei Consigli di amministrazione? Il sottoscritto - che ha poca più esperienza di voi, ma che apprende dai giornali quante leggi dovremmo approvare nel corso del 2006, (anche leggi importanti) - vi richiama ad una grande prudenza! Voi avete provato otto mesi di legislatura, ma il futuro non sarà migliore del passato probabilmente sarà peggiore, soprattutto quest'anno, dove ci sono delle turbolenze elettorali che ci porteranno a lavorare qualche mese meno dell'anno passato.
Dare per certo di portare a termine un corpus normativo nuovo, così vasto, comprensivo anche della legge di riordino dei parchi, quindi prolungare questa legge alla promulgazione di una prossima legge! Vi auguro che sia così, sareste bravissimi, ma io ho molte perplessità sia rispetto a questo aspetto, sia rispetto alla questione in sé. Perché dobbiamo prolungare? Andiamo alla scadenza naturale, facciamo le votazioni come è successo cinque anni fa: voi nominerete la maggioranza dei componenti di quel Consiglio di Amministrazione. Se entro il 2006 faremo la nuova legge tanti di quei Consigli di Amministrazione decadranno, si offenderà qualcuno perché non farà più parte del Consiglio di Amministrazione di qualche parco? Sicuramente non si offenderà per una questione economica, un'altra vergogna.
Molto spesso i componenti dei parchi - bisogna dirlo, anche questa questione viene poco ricordata - le persone nominate, non solo nei parchi ma in tanti Consigli di Amministrazione di enti regionali, o a partecipazione regionale, non portano a casa neanche le spese del rimborso della benzina e rinunciano al gettone. Infatti, piuttosto che prendere sette, otto, dodici euro a seduta trovano maggiormente dignitoso, e anche fiscalmente più appropriato, rinunciare.
Non può essere una questione economica, può essere una questione di continuare un lavoro, ma si troverà il modo, per quelli più meritevoli, di inserirli, al limite, nei nuovi parchi ristrutturati, su cui bisognerà aprire un grande dibattito. Al di là della volontà moralizzatrice di accentramento, di diminuzione anche degli incarichi, bisogna vedere se questo sia funzionale al nostro sistema dei parchi.
Spiegateci bene, dateci una ragione veramente definitiva, seria (non che le ragioni che voi date non siano serie), ma più serie di quelle che ci avete portato fino adesso che motivi il fatto, il perché noi si dovrebbe prolungare di un anno. E se poi al 31 dicembre 2006 la nuova legge sui parchi non è passata, cosa facciamo? Proroghiamo di un altro anno? Andiamo a scadenza naturale, rinnoviamo i nostri Consigli. Se al 31 dicembre la nuova legge sarà promulgata, faremo quello che dovremo fare, altrimenti i Consigli di amministrazione lavoreranno come hanno sempre fatto in questi anni, speriamo anche meglio.
Ripeto, questa norma non trova a nostro avviso sufficiente giustificazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Data l'ora, il mio intervento sarà molto breve.
Credo che la presenza dell'Assessore De Ruggiero questa mattina, forse possa servire, terminato questo dibattito, anche per avere alcuni elementi di chiarificazione in più relativamente alla motivazione per cui si è arrivati a questo tipo di scelta. D'altro canto, devo dire che in Commissione ambiente si è discusso più volte di questo, quindi, in parte anzi, in misura consistente, il dibattito si è aperto e si è svolto anche all'interno della Commissione.
Naturalmente, le scelte di ogni Gruppo politico sono rinviate alle valutazioni che ogni Gruppo vorrà fare, ma la presenza dell'Assessore pu garantire, forse, alcuni elementi di chiarezza in più.
Per quanto riguarda il nostro Gruppo, voglio semplicemente dare alcune notazioni. In linea di principio, nel momento in cui ci si appresta a fare una legge, credo si debba sempre evitare di arrivare alla costruzione di una deroga ad hoc. In ogni caso, penso non ci sia questa intenzione di fondo e, quindi, nel caso di specie, si possa limitare, con tutta evidenza questo provvedimento a questo problema specifico. D'altro canto, il tempo di discussione del Testo Unico di riordino delle aree protette non deve essere né condizionato né inficiato dall'eventuale deroga di un anno. C'è la necessità di discutere ampiamente con tutti i soggetti interessati nel tempo che sarà necessario. Auspico che questa legge veda la luce il più presto possibile, noi lavoreremo in tal senso, ma, se questo non dovesse avvenire, penso che la deroga non debba fare aggio sul tempo di discussione. Quindi, scaduto l'anno, si può naturalmente e tranquillamente arrivare, al limite, anche a una nomina senza alcun tipo di difficoltà.
Infine, è stato detto anche in Commissione, ritengo che questo provvedimento non vada ad inficiare l'autonomia e la possibilità delle Province e dei Comuni di indicare propri rappresentanti; quindi l'autonomia di questi organismi e di questi enti non è messa in difficoltà.
Con questo tipo di considerazioni e raccomandazioni, il mio Gruppo è comunque disponibile a votare il provvedimento.



PRESIDENTE

Non essendoci più iscritti a parlare, chiuderei la discussione generale con la replica dell'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore ai parchi e aree protette



PRESIDENTE

Sinceramente, non mi aspettavo che arrivassimo fino alle polemiche di questi giorni sui rinvii o prolungamenti dei tempi della Camera e del Senato, ma tant'è, nelle discussioni generali si fa anche questo. È la prima volta che, in qualche maniera, vengo paragonato a Berlusconi.
difficile il paragone perché non tifo per il Milan; poi, lui ha tre televisioni, mentre io ne ho una sola: quella casalinga! Certo, ho qualche motivo di preoccupazione, lo dico sinceramente, se da una persona esperta di Consigli d'Amministrazione, quale il Consigliere Cavallera, giungono apprensioni relativamente al fatto che un anno non sia un tempo congruo per affrontare e approvare un testo importante quale il Testo Unico di tutela delle aree naturali e della biodiversità. Eppure sono un po' preoccupato del preannuncio di una forma di ostruzionismo quando ancora - è la parola usata dal Consigliere Ghiglia - quando ancora...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, per cortesia, l'ora è tarda, siamo prossimi allo scioglimento della seduta, lasciamo terminare l'intervento.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore ai parchi e aree protette Ripeto, quando ancora non è iniziata la discussione, che spero sia saggia, sobria, utile, nel bene delle aree protette, che si svolgerà ovviamente in Commissione, con tutti i tempi necessari.
Questo Testo Unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità, essendo stato approvato lunedì in Giunta, arriverà all'attenzione della Commissione e di tutti i Consiglieri nei tempi tecnici della trasmissione. Essendo un Testo Unico, è stato richiesto in Giunta di rivedere per l'ennesima volta le leggi da abrogare, ovviamente, si tratta di opportune logiche di revisione prima di commettere eventuali piccoli errori di tipo legislativo, ma tant'è.
Preciso che, come spesso succede, in gran parte riprende un impegno dell'Assessorato precedente su un punto fondamentale: l'adeguamento dell'attuale sistema alla nuova cultura ambientalista, non tanto e non vorrei dire solo alle direttive europee. Per nuova cultura ambientalista in campo di aree protette intendiamo il superamento delle ottime scelte effettuate da trent'anni a questa parte di vincolare aree di territori limitati e confinati, passando ad una logica più generale, che vede spalmato su tutto il territorio regionale diverse forme, gradi, vincoli e tipologie di protezione.
Pertanto, si tratta di far entrare nel nostro sistema non solo le aree protette così come sono andate definendosi nel corso di trent'anni di decisioni regionali, ma quelle che sono le impostazioni generali dei siti di importanza comunitaria, le impostazioni europee delle zone di protezione speciale, quella che, oggi, nella moderna visione ambientalista, è la revisione flessibile delle aree di contiguità ai parchi, in modo che non ci sia un confine che crea differenze troppo pesanti tra l'interno e l'esterno, bensì diverse gradazioni di protezione, i cosiddetti corridoi ecologici, che tendono anch'essi a creare legami, nel tentativo di costruire una rete ecologica e non solo - ripeto, sono scelte assolutamente condivisibili - puntuali scelte di protezione.
Solo secondariamente questo Testo Unico, ovviamente, propone una riorganizzazione anche dei parchi così come sono oggi affidati agli enti di gestione.
Per quanto riguarda il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione, ritengo, come diceva il Consigliere Botta, più utile una limitazione e, nel limite del possibile, una gratificazione delle responsabilità attribuite. Stiamo dando ai Consiglieri, ai Presidenti e ai Vicepresidenti non più solo un'area da sorvegliare, ma anche un'area da correttamente manutenere e da conoscere. Sono diverse, infatti, le possibili fruizioni dei parchi di montagna rispetto ai parchi di pianura così come ai piccoli parchi e ai grandi parchi, che si riflettono sulla responsabilità.
Quindi, una parte del disegno di legge, ovviamente, ha a che fare anche con la riorganizzazione delle grandi aree, pertanto la sollecitazione non è solo regionale, ma investe i livelli nazionali ed europei relativamente ai grandi sistemi da proteggere.
Ritengo un po' pretestuoso entrare già in questo momento nello specifico disegno di legge. Ripeto: il Testo Unico tende a dare nuova linfa a un sistema che è stato correttamente manutenuto, di questo ne devo assolutamente dare atto, in questi anni, ma, a nostro parere, necessita di nuova linfa, per tornare all'attenzione. Quindi, non sono affatto convinto che sia un provvedimento che non risulti in qualche maniera prioritario.
Ovviamente, dal mio punto di vista è prioritario e sono convinto di poter condividere, con la gran parte dei Consiglieri regionali, un ordine di priorità, perché rappresenta davvero una potenzialità per il Piemonte una potenzialità di presenze in aree spesso marginali e, in alcuni casi una possibilità di sviluppo sostenibile locale. Credo che possa diventare quindi, una priorità.
Mi spiace che non sia presente il Consigliere Ghiglia, ma non ho attitudine ad avere qualcosa da nascondere. Ci si conoscerà su questo aspetto, ma ribadisco che non vi è nulla di sospetto. Per usare le sue parole ("vogliamo sapere cosa c'è dietro") rilevo che vi può essere soltanto un dibattito tra noi sul fatto che il colore politico degli attuali Presidenti - mi auguro che non sia così - sia favorevole all'uno o all'altro. Se non fosse così, non si porterebbe un provvedimento di proroga.
Sono, per la gran parte, persone degne di grande fiducia, alle quali lasciare per altri mesi la responsabilità dell'ente.
Tutto nasce da un ragionamento di buonsenso, al di là del colore politico. Conviene, in un tema così delicato, fare una logica di discontinuità, che è rischiosa per il parco e che si presenterebbe due volte, ovvero nel momento della riproposizione della rinomina e successivamente, nel momento di un'eventuale approvazione di una diversa organizzazione dei parchi? Come ripeto, i parchi rimangono invariati: anzi, le aree vanno crescendo. È un problema di enti di gestione, e vorrei che fosse chiaro questo particolare, perché c'è una confusione che il collega Moriconi errando, sottolineava. Non si tratta, infatti, di accorpare dei parchi: anzi, noi riteniamo che debbano crescere ed aumentare la loro estensione.
Si discute semplicemente, e molto laicamente, di quale sia il miglior modo per gestire le aree protette. Ribadisco, quindi, che si parla di gestione e non certo di accorpamento di aree.
Ritengo che sia un provvedimento assolutamente di buonsenso. Ritengo altresì, che alcune perplessità non potrò superarle io rispetto al gruppo di Alleanza Nazionale, mentre altre, come quelle espresse dal collega Moriconi, potevano essere utilmente espresse in Commissione, visto che c'è stato tutto il tempo per farlo.
Vi è stata una presentazione, seguita da una breve consultazione. Non essendo un provvedimento di enorme importanza, vi è stata una seconda seduta e una proposizione in più ordini del giorno. Tale provvedimento non arriva, quindi, inaspettato: era già all'ordine del giorno di due Consigli fa, se non erro.
Vorrei inoltre precisare al Consigliere Moriconi e ad altri colleghi che credo di essere fra i più presenti, sia sui banchi della Commissione sia sui banchi del Consiglio e il mio cellulare è ovviamente a disposizione dei Consiglieri 24 ore su 24.
Eventuali perplessità potevano, quindi, essere superate nelle forme ufficiali. Questo aspetto non mi fa assolutamente piacere, ma ritengo che queste incertezze potranno essere colmate - mi sembra opportuno farlo nell'ambito della più intera discussione sul Testo Unico che andremo a presentare, i cui tempi non sono ovviamente contingentati.
Ritengo, invece, che per il bene dei parchi - chi conosce i parchi sa che sto dicendo una cosa assolutamente attendibile - sia opportuno non creare tanti momenti di discontinuità.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Vista l'ora e gli impegni che avevamo assunto, direi di non procedere all'esame dell'articolato.



PRESIDENTE

CASONI William (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, ma non abbiamo capito le intenzioni dell'Assessore: vuole proseguire?



PRESIDENTE

Mi pare di capire che l'Assessore abbia manifestato l'orientamento a mantenere il disegno di legge in esame. Non si può prescindere, quindi, da questa comunicazione.
Peraltro, l'argomento sarà iscritto nell'ordine del giorno della seduta di martedì prossimo, che, così come abbiamo convenuto, sarà praticamente il residuo dell'ordine del giorno di queste due giornate di Consiglio.
Non ritengo possibile passare ora all'esame dell'articolato; pertanto dichiaro chiusa la discussione generale.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita") - Protezione civile

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta della Consigliera Motta di affrontare al più presto l'esame dell'ordine del giorno n. 170 relativo a "Carenza organici Vigili del Fuoco e sicurezza Olimpiadi invernali"


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
La mia è una richiesta che formulo ufficialmente, soprattutto ai Capigruppo, nella speranza che possano valutare l'importanza di discutere all'inizio della seduta di martedì prossimo l'ordine del giorno n. 170 relativo a "Carenza organici Vigili del Fuoco e sicurezza Olimpiadi invernali".
Visto l'approssimarsi delle Olimpiadi, mi sembrerebbe superfluo approvarlo o discuterlo successivamente.
Chiedo quindi la sensibilizzazione di tutti i Capigruppo per questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Motta.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 14.27)



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