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Dettaglio seduta n.58 del 24/01/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 14.45)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo, per la prima parte della seduta, il Consigliere Bossuto.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Richiesta iscrizione all'o.d.g. della mozione n. 238 presentata dai Consiglieri Vignale, Boniperti, Botta, Casoni e Ghiglia, inerente a "La Regione Piemonte garantisca ai disabili e ai loro familiari di recarsi all'estero per cure di altissima specializzazione" e trattazione al termine del punto 3) all'o.d.g.


PRESIDENTE

Devo dare conto che, da parte del collega Vignale, è stata richiesta l'iscrizione all'o.d.g. di una mozione, la n. 238, avente per titolo: "La Regione Piemonte garantisca ai disabili e ai loro familiari di recarsi all'estero per cure di altissima specializzazione".
Conformemente alla prassi, se non vi sono osservazioni, la mozione viene iscritta all'ultimo punto all'o.d.g.



(L'Aula, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Ringrazio l'Aula per aver inteso iscrivere la mozione all'o.d.g., in considerazione del fatto che la stessa richiede - per buona parte del contenuto - dei diritti che deve garantire la Regione Piemonte, ma che non deve mettere in atto con un provvedimento legislativo, in quanto alcuni DPCM (per la precisione due, uno del 1993 e l'altro del 2001) e un accordo in Conferenza Stato-Regioni del 2003, hanno già sancito i diritti che la mozione richiama: possibilità di recarsi all'estero, anticipazione del 100 delle spese, vitto e alloggio.
Crediamo sarebbe opportuno, anche nei confronti di chi da stamattina è presente all'interno del Consiglio regionale, iscrivere - e la richiesta è in tal senso - la mozione immediatamente dopo le comunicazioni, per dare una risposta concreta a un atto che, ripeto, non deve avere un iter legislativo - ci può essere anche quello come azione successiva - ma a cui si deve semplicemente dare organicità rispetto a delle leggi dello Stato già in piedi.
Per dirla in termini assolutamente chiari, nel momento in cui l'Assessore Valpreda fa una circolare a tutte le ASL dicendo di attenersi ai DPCM del 1993 e del 2001, che peraltro prevedono anche la retroattività e a quanto deciso dalla Conferenza Stato-Regioni del 2003, questi diritti che vengono richiesti sarebbero immediatamente garantiti a tutti i cittadini piemontesi.
In un secondo momento, si può ragionare in termini di altri diritti che altre Regioni hanno già inteso riconoscere (come la Liguria o come la Lombardia), che oggi non sono previsti nei DPCM e nell'accordo Stato Regioni che citavo.
Pertanto, la richiesta è quella di iscrivere la mozione successivamente alle comunicazioni. Grazie.



PRESIDENTE

La proposta avanzata dal collega Vignale è chiara. Chiedo di sapere qual è l'orientamento dei colleghi al riguardo.
Se non vi è un orientamento unanime sul punto, procedo a mettere in votazione la richiesta di inversione così come prospettata dal collega Vignale, che chiede - lo ribadisco - di inserire il punto subito dopo le comunicazioni, in pratica al punto 3) bis.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Naturalmente siamo d'accordo a inserire la mozione all'o.d.g., per credo che - come concordato - dovremmo procedere con le comunicazioni e iniziare con la legge sulla ricerca.
L'impegno a discutere questa mozione c'è, quindi io sarei per inserirla all'o.d.g. e vedere se possiamo discuterla già giovedì prossimo.
Adesso, dopo le comunicazioni, dovremmo iniziare con la legge sulla ricerca; in ogni caso, inseriamo la mozione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, la mozione è già stata inserita come punto all'o.d.g., come da prassi.
Il collega Vignale presenta una mozione d'ordine chiedendo che questo documento venga inserito come punto 3) bis.
Il collega Muliere propone di mantenerlo nella stessa collocazione poiché nella giornata di giovedì il Consiglio è convocato con lo stesso punto all'o.d.g. e mi pare di poter individuare nelle parole del collega Muliere la disponibilità non solo a mantenerlo chiaramente iscritto, ma a discuterlo nel merito nella giornata di giovedì.
Collega Vignale, lei mantiene la sua proposta di inversione?



VIGNALE Gian Luca

Anche se è irrituale, intervengo non per rispondere, ma per dare una motivazione rispetto al mantenimento dell'o.d.g. richiesto.
Come dicevo, al di là della presenza delle persone che credo sia pure importante, vi è una questione di garanzia di diritti già garantiti da legge. Allora, se vogliamo, la mozione che chiediamo venga messa ai voti è addirittura pleonastica rispetto a quanto la legislazione nazionale e l'accordo fra lo Stato e le Regioni già prevedono.
Per questo motivo, ci pare indifferibile il voto di oggi, non per fare alcun tipo di forzatura, ma perché pensiamo che, in termini di onestà intellettuale, se un diritto è garantito dalla legge, va garantito nel momento stesso in cui si pone il problema. E crediamo serva a poco posticiparlo a giovedì.
Vi è poi, come dicevo, un'altra partita rispetto a ciò che non è previsto nella legge, ma che invece la Regione potrebbe garantire, sulla quale siamo assolutamente disponibili a una discussione con i tempi e le modalità che il Consiglio ha.
Ripeto, non stiamo parlando di garanzie che non esistono e che il Consiglio regionale deve dare, ma stiamo parlando di diritti che la legge e quindi la Regione Piemonte, in qualche modo deve garantire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement. A termini di Regolamento dovrebbe parlare un Consigliere a favore e uno contro. Tuttavia, visto che anche il collega Vignale ha parlato due volte, il collega Clement pu intervenire.



CLEMENT Gian Piero

Faccio una proposta. Credo che il Consiglio possa riprendere i lavori discutendo quello che è calendarizzato nell'o.d.g. Nel frattempo, alcuni Consiglieri possono formare un piccolo gruppo di lavoro che, nel giro di mezz'ora o un'ora, verifichi la mozione, al fine di trovare una "quadra" unitaria. Poi ci si può impegnare a votarla subito dopo o all'inizio di giovedì.



PRESIDENTE

Faccio notare che su questa materia probabilmente le difficoltà di ordine procedurale a inserire questo argomento nella discussione di oggi alterando l'ordine dei lavori, sono maggiori che non i dissensi invece sulla mozione in questione, su cui mi pare francamente plausibile si trovi un ampio consenso all'interno di questo consesso.
Detto questo, poiché la questione è stata posta a termini di Regolamento, la pongo in votazione.
Il collega Vignale non ha inteso ritirare la sua richiesta di inversione, per cui, non essendosi trovato un accordo fra tutte le forze politiche, mettiamo in votazione, ai sensi dell'articolo 51, la richiesta di inversione presentata dal collega Vignale. Chi è favorevole deve votare sì.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
presentata dal Consigliere Vignale.
Il Consiglio non approva.
Dico a beneficio di coloro che sono venuti ad assistere che il Consiglio non respinge la mozione, ma respinge la richiesta di inversione all'o.d.g. Di conseguenza, la mozione resta iscritta all'o.d.g. come ultimo punto, con la disponibilità avanzata dal Consigliere Muliere, a nome dei Capigruppo di maggioranza, di renderla oggetto di discussione nella seduta di giovedì mattina.



(Accese proteste da parte del pubblico)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.57 riprende alle ore 15.01)


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Comunicazione della Giunta regionale sulla situazione contabile-finanziaria del TOROC


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale per una comunicazione sulla situazione economica del TOROC.



SUSTA Gianluca, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Già nelle sedute di due settimane fa e della settimana scorsa abbiamo in quest'aula relazionato di quello che è stato il comportamento che il sottoscritto e l'Assessore Manica, quali membri del Consiglio di Amministrazione del TOROC, hanno tenuto in relazione al bilancio di previsione di TOROC.
Abbiamo avuto modo di avere un ulteriore confronto anche di merito su alcune questioni specifiche in sede di I Commissione la settimana scorsa.
Quindi, credo di dover richiamare alcune delle questioni principali che hanno portato prima a sospendere e poi a riprendere, e quindi a votare il bilancio di previsione del TOROC durante i Consigli di Amministrazione del 10 e 16 gennaio.
Come avevamo detto proprio il giorno dopo dell'interruzione del Consiglio di Amministrazione, su sollecitazione anche del Collegio dei Revisori dei Conti che richiedevano una maggiore specificazione di alcune poste di bilancio, e anche su richiesta nostra, di Consiglieri di Amministrazione del TOROC in rappresentanza della Regione, ma anche consapevoli del delicato ruolo di vigilanza che la Regione ha ai sensi del Codice Civile in questo campo, avevamo posto alcune questioni.
Nella seduta della settimana scorsa, alla luce della presa d'atto delle integrazioni che da parte dell'Ufficio di Presidenza di TOROC erano venute al Consiglio di Amministrazione da parte del Collegio dei Revisori, che succintamente possiamo riassumere nell'impegno di TOROC di costituire un gruppo di monitoraggio interno che accompagni soprattutto questo ultimo mese e mezzo di attività, in cui le esperienze delle precedenti edizioni hanno ravvisato l'esigenza di un monitoraggio costante, perché è soprattutto in questo momento che c'è il rischio che la spesa possa sfuggire rispetto ai controlli posti in essere.
Alle rassicurazioni che sono venute dal Comune di Torino in ordine all'assunzione di responsabilità di eventuali debiti che dovessero emergere in sede di consuntivo 2006, è stato specificato meglio il perché della posta a bilancio relativa al "gratta e vinci" che è stato reintrodotto dal Governo nel decreto legge di fine anno, in considerazione del contratto di sponsorizzazione che la Regione si è dichiarata disponibile a sottoscrivere e che gli uffici stanno definendo insieme ai responsabili del TOROC, alla migliore specificazione su quelle che saranno le iniziative relative al post-olimpico e all'approvazione della deliberazione in Giunta sulla costituzione della Fondazione che dovrà operare in questo campo e alla luce degli impegni presi affinché ogni attività, anche il contratto di sponsorizzazione da parte della Regione sia ovviamente subordinato all'approvazione del bilancio e la valutazione del know-how sia subordinato come ci pare ovvio, ma vale la pena di specificarlo da perizie che dovranno essere asseverate in Tribunale. Alla luce di queste assicurazioni che sono venute dall'Ufficio di Presidenza con la collaborazione degli organi interni deputati al controllo di gestione e al controllo contabile insieme all'Assessore Manica abbiamo votato il bilancio di previsione perché quel bilancio aveva i requisiti di attendibilità che sono richiesti ad un bilancio di previsione, che è cosa ben diversa.
Non dovrei ricordarlo a quest'aula, ma vale la pena ricordarlo viste le responsabilità che un atteggiamento o l'altro implicano in capo alle persone che assumono determinati atti, ma ben diverso dal bilancio consuntivo tipico di una Fondazione e che deve invece rispondere a criteri di veridicità e di corrispondenza tra le scritture contabili e quello che risulta a bilancio.
Io credo che avendo avuto queste rassicurazioni, con l'impegno delle istituzioni, l'impegno della Città di Torino e l'impegno anche della Regione Piemonte ad intervenire a favore della Città di Torino qualora dovesse verificarsi il debito che speriamo non si verifichi, abbiamo dato una risposta importante al venir meno delle risorse che sono venute meno in questo periodo, anche per responsabilità del Governo, ma non solo per responsabilità del Governo, e maggiori costi che sono nel frattempo emersi.
Parallelamente a questa assunzione di responsabilità come Regione Piemonte, quindi come Regione ospitante del più grande evento che sia mai stato realizzato in questa Regione, e anche a stemperare un clima che avrebbe compromesso l'immagine non solo del sistema delle autonomie locali piemontese, ma dello stesso sistema Italia nei confronti degli interlocutori internazionali nei confronti del Comitato olimpico e delle grandi nazioni, ma di tutti i paesi che convergeranno a Torino in queste settimane, non abbiamo certo fatto mancare invece un attento, puntuale e talvolta pignolo e un po' tedioso, ma assolutamente responsabile esercizio dei nostri compiti di vigilanza anche su sollecitazione e per gli impegni che abbiamo preso in quest'aula e in Commissione nei confronti di alcuni gruppi di minoranza e di alcuni Consiglieri di minoranza che ovviamente non potranno esaurirsi né nella seduta odierna e non credo nemmeno nella prossima riunione della Commissione, ma bisognerà trovare il modo per potere continuare questa attività di vigilanza e di verifica nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, anche perché avremo ancora di fronte a noi l'approvazione del rendiconto 2005 e del rendiconto 2006 e delle attività di messa in liquidazione, di chiusura e di scioglimento del Comitato organizzatore dell'evento olimpico a Torino del TOROC.
Quindi, nel frattempo abbiamo chiesto tutta una serie di documentazione al TOROC. Se non sbaglio, sono 17 i fascicoli voluminosi che abbiamo consegnato alla Presidenza del Consiglio nei giorni scorsi. Abbiamo ovviamente tenuto conto delle richieste che erano pervenute concentrando l'attenzione dell'esercizio del potere di vigilanza su alcune delle questioni che erano state proposte (consulenze, collaborazioni, utenze, la questione dell'utilizzo delle autovetture, degli emolumenti annuali all'U.d.P.). E' materiale che sta arrivando, perché ancora non è tutto arrivato, è materiale voluminoso.
Io mi auguro che ci sia spirito di collaborazione; io credo in questi 15 giorni di avere dimostrato che l'attività nei confronti del TOROC è stata costante. Certamente non tutta la documentazione è ancora pervenuta ma è una documentazione importante che consente di iniziare il lavoro di controllo della nostra attività.
Ricordo anche che da un punto di vista strettamente giuridico noi abbiamo un potere di controllo di legittimità e non un controllo di merito su quella che è l'attività delle fondazioni riconosciute, e quindi soggette alla vigilanza regionale. Lo spirito di collaborazione, ma anche il doveroso atteggiamento che dobbiamo tenere verso un soggetto come il TOROC che organizza un grande evento internazionale e a cui noi abbiamo partecipato con la sottoscrizione del contratto di sponsorizzazione richieda, al di là della forma, un controllo puntuale e preciso quale quello che gli uffici del Controllo di Gestione del Settore Patrimonio stanno sviluppando nei confronti del materiale che è affluito, che sta affluendo e che è stato messo a disposizione dei Consiglieri regionali.
Credo che dovranno essere trovati i modi (non dipende certamente da noi). Noi daremo tutta la collaborazione necessaria perché questo avvenga nel modo più compiuto e più trasparente possibile, per individuare la sede in cui, nelle settimane e nei mesi prossimi, il materiale dovrà essere esaminato e valutato dall'Amministrazione regionale e dal Consiglio regionale.
Credo che questa sia la sostanza dell'attività che è stata svolta in queste settimane e le ragioni che ci hanno portato a votare il bilancio di previsione del 2006. Attendiamo i documenti e il rendiconto del 2005, per valutarli nel merito, dal punto di vista della legittimità, e accompagneremo questa fase con il duplice impegno.
Come Regione, daremo il massimo di contributo possibile in tutti i sensi, perché questo evento straordinario possa svolgersi nelle condizioni più utili al territorio della comunità piemontese, esercitando tutti i doveri a cui il Codice Civile e le leggi speciali che regolano la materia ci richiamano nell'esercizio della nostra attività di vigilanza.



PRESIDENTE

Apriamo, come convenuto alla Conferenza dei Capigruppo, il dibattito sulle comunicazioni della Giunta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



(Il Consigliere Ghiglia inizia il suo intervento parlando in inglese)



PRESIDENTE

Perché non parla nella lingua nazionale?



GHIGLIA Agostino

Le spiego perché non posso parlare nella lingua nazionale. Non posso parlare nella lingua nazionale, perché non sono in grado di parlarne in maniera adeguata altre, e non potrei in quanto la documentazione per il momento pervenuta è quasi tutta in lingua inglese. Tutte le convenzioni del TOROC sono in inglese e in un inglese tecnico-commerciale, per cui i colleghi, che sicuramente parlano l'inglese tecnico-commerciale molto meglio di me, non avranno alcuna difficoltà a decifrarle, mentre io che ahimè - sono italiano-padano-piemontese-gianduia - qualche difficoltà ce l'ho, soprattutto per l'inglese tecnico-commerciale.
vero che la convenzione con la Coca Cola può essere redatta in inglese, così come con la Samsung, ma che la convenzione fatta con una ditta di Aosta per i buoni pasto sia redatta in inglese, questo non lo capisco! Proprio per capire, chiedo al Vicepresidente Susta che ci venga (con il tempo che sarà necessario) fornita la traduzione ufficiale dei documenti.
Non è che se un documento è scritto in arabo, per avere diritto all'accesso agli atti, io debba conoscere l'arabo solo perché sono Consigliere della Regione Piemonte. Non si scherza su queste cose! Io voglio la traduzione ufficiale delle convenzioni, perché se chiedo le convenzioni devo poter capire cosa c'è scritto, ma se l'inglese non è solo inglese, ma inglese tecnico-commerciale, sfido chiunque in quest'Aula a fare una traduzione esatta di quello che c'è scritto perché altrimenti la facciamo qua, oggi, con il Vicepresidente Susta e tutti gli Assessori, che ci spiegano il contenuto dei termini inglesi "particolari" e non di "massa" che in questo documento vengono usati. Diversamente, mi spiace, non ci capiamo.
Seconda questione. Vicepresidente, non so se lei alla fine replicherà però una cosa comincio a chiedergliela. La ringrazio, intanto, perché lei ha dimostrato grande serietà. È stato il primo amministratore pubblico che ha chiesto il bilancio del TOROC, quindi la ringrazio a nome del mio partito, perché almeno un tentativo di operazione "verità e trasparenza" l'ha fatto, al di là della lingua, e gliene voglio dare atto pubblicamente.
Però, se entriamo nel merito, Vicepresidente, non va bene la sua dichiarazione per cui voi esercitate il controllo e non il merito. Il controllo è merito. Nel momento in cui controllo una cifra, il merito è andare a capire come, perché e da dove questa cifra è stata presa, spesa impegnata ed eventualmente aumentata, altrimenti viene meno la funzione di controllo. Ma non è che voglia farne una discussione nominalista.
Vicepresidente, perché nel budget ci sono 8.549.598 di euro di bonus per dirigenti e impiegati? Perché ai dirigenti del TOROC, impiegati e collaboratori? Noi stiamo dando al TOROC il premio di produttività. Non so come dire, siamo impazziti? Chiedo se siamo impazziti. Otto milioni e mezzo di bonus per chi ha lavorato talmente bene da costringervi a rivedere continuamente i budget; da convincervi a non votare i bilanci e da costringervi a fare, in articulo mortis, gli ultimi sessanta giorni, un controllo di gestione ulteriore. Voi volete dare, a questa struttura, otto milioni e mezzo di bonus? Altro che Corte dei Conti, dovremmo portarvi al Tribunale dell'Aja: questo è un crimine contro l'umanità, oltre che contro il buonsenso. A parte che otto milioni e mezzo di euro di bonus li andate a spiegare voi agli altri 1770 lavoratori che rimangono "a piedi" da aprile.
Per qualcuno si divide 16 miliardi di lire e gli altri staranno a casa da aprile. Al di là della polemica, le cifre sono importanti.
Altra questione. Vicepresidente, le dico anche un'altra cosa, che non è un'accusa nei suoi confronti. Se si continua a fare melina, non da parte vostra ma parte del TOROC, diventa difficile lavorare. È vero che sono arrivati 17 faldoni, ma anziché darci la "ciccia" (consulenze, nomi cognomi, parentele, incarichi professionali e collaborazioni) ci hanno dato le macroconvenzioni: ci hanno dato la convenzione con Trenitalia, con la TNT. Ci hanno dato le convenzioni. E i cinquanta milioni di euro di incarichi professionali - nomi, cognomi e consulenze - dove sono finiti? Non prendiamoci in giro, perché se vogliamo sprecare carta e distruggere ulteriormente la Foresta Amazzonica, i colleghi più sensibili dovrebbero chiedere al TOROC, visto che è tutta cosa tra "compagni", di cominciare a fare le fotocopie che servono. È inutile che ci prendano in giro dandoci 70 pagine di convenzione Telecom. È vero che siamo all'opposizione, ma non per questo siamo diventati completamente "baluba". Pur non conoscendo l'inglese tecnico, almeno il titolo siamo riusciti a leggerlo.
Vogliamo - vogliamo e vogliamo - le collaborazioni, gli incarichi professionali e le consulenze. Non so se è chiaro: della convenzione di Telecom e di TNT - non posso usare l'espressione "me ne frego", ormai storicizzato - me ne frego abbastanza perché non è lì che si contesta quello che è stato lo scandalo TOROC di questi anni.
In questo bilancio fasullo - poi vi spiegherò perché, secondo noi, è fasullo - oltre agli 8 milioni e 549 mila di regali che dobbiamo a questa macchina efficientissima, ci sono 6 milioni 801.824 euro di indennità al personale per mancato preavviso. Perché? Di cosa? Gradirei avere questa risposta: mancato preavviso di cosa? Il personale è stato contrattualizzato a termine e, quindi, ne era a conoscenza. Sono altri 12 miliardi.
Tralascio i due milioni di euro per la produzione di torce su cui all'ultimo momento avete risparmiato 70 mila euro perché ne avete prodotte qualcuna in meno; d'altronde, i vostri alleati No Global scippano le torce ai tedofori, quindi ne dovete produrre tante perché altrimenti la fiaccola non arriverà mai. Quattro miliardi di fiaccole. Avete fatto un bel danno voi di Rifondazione e dei Verdi, al budget del TOROC: vi soffiate tutte queste fiaccole e questi sono costretti a riprodurre - riprodurre e riprodurre - e alla fine non finite mai. Non ho citato i Comunisti italiani, ma non per dimenticanza: anche i Comunisti italiani danneggiano l'economia del Paese e del TOROC. Non volevo lasciarvi fuori dalla vostra collaborazione.
E poi, Vicepresidente, vorrei il dettaglio, perché questo lei lo sa oggi: i 2 milioni 494 mila euro di emolumenti agli organi statutari.
Operazione trasparenza: è giusto che i cittadini sappiano. Nell'Ufficio di Presidenza, che "becca" altri 500 mila euro, chi prende cosa? Chiedo troppo? No, secondo me. Secondo me non chiedo troppo.
Vado a concludere, anche se ce ne sarebbero di cose da dire, ma le approfondiremo in varie future Commissioni.
Perché dicevo che il bilancio è fasullo? L'altra volta le ho chiesto: come sono stati spesi, ad esempio, 40,6 milioni in attrezzature radiotelevisive? Attrezzature radiotelevisive? Di che? Anche perché poi c'è il logo, le televisioni straniere. Ma non è questo: 5,5 milioni di euro di autovetture? Ma la FIAT è lo sponsor principale, l'avete pure indicato sul sito: c'è la Grande Punto pubblicizzata nel sottosito designer del Comune di Torino e avete acquistato 5,5 milioni di autovetture? Vogliamo il dettaglio, mica avrete comprato straniero? Il Patto per Mirafiori va a farsi friggere. 1,9 milioni di euro per parcheggi, ma, soprattutto, 19,4 milioni di telefonia fissa e mobile. Hanno avvertito per telefono tutti gli abitanti d'Europa che c'erano le Olimpiadi, perché gli altri soldi sono stati sprecati altrove e in qualche modo dovevate sopperire a questa mancanza.
Vengo al punto principale del buco: 34,7 milioni di euro per l'acquisto del know how del TOROC: i famosi beni materiali, ma soprattutto immateriali, di cui abbiamo chiesto conto. Infine, la questione dei soldi destinati al futuro soggetto post-olimpico. Sono cifre assolutamente virtuali, in quanto, tra l'altro, non si sa neanche oggi se e quando ci sarà un soggetto olimpico. In altre parole, è stato votato un bilancio sostanzialmente fasullo.
Aspettiamo lo scandalo del dopo, quando si voterà il rendiconto consuntivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Quella del TOROC è una gestione che lascia veramente esterrefatti specie per la chiusura che la sua dirigenza ha sempre dimostrato nei confronti degli Enti locali, in particolare dell'Ente Regione Piemonte.
Addirittura, dopo la sollevazione di scudi del trattamento che ci è stato riservato come Consiglieri, neanche invitati alle cerimonie di inaugurazione dei Giochi olimpici, è arrivata una lettera, che ritengo ridicola, che invita 30 Consiglieri. Noi siamo 63 Consiglieri più gli Assessori - che non sono Consiglieri, ma Assessori esterni - e 30 di noi saranno scelti per partecipare alla cerimonia di apertura dei Giochi.
Presidente, mi permetta di dirlo, la ritengo un'offesa: 30 di noi saranno scelti e gli altri non potranno andare. Io già per primo le dico: non mi scelga perché tanto non ci tengo ad andare dove non sono gradito, ma mi faccia il piacere di dirlo anche a quei signori che hanno preso questa decisione.
A parte questo, voglio dire un'altra cosa. Come Lega Nord non abbiamo nessun rappresentante né nel consiglio di TOROC né nel consiglio di Agenzia Torino 2006. Come forza politica, quindi, possiamo tranquillamente dire quello che pensiamo della gestione di questi giochi olimpici, perché non abbiamo nulla da nascondere, a partire, Presidente, da quando si era levato l'allarme che mancavano lavoratori piemontesi che volessero andare a fare gli operai nei cantieri olimpici. La Lega Nord, allora, aveva raccolto 517 curricula di persone disponibili ad andare a lavorare nei cantieri o per TOROC. C'era di tutto: dal gruista a chi era disponibile a fare l'addetto alle pulizie a chi era disponibile ad andare a pulire e lavare le pentole nelle cucine. Bene, di quelle 517 persone che hanno ufficialmente consegnato a TOROC e ad Agenzia Torino 2006 il proprio curriculum, per essere assunte a fare gli operai (quelli famosi di cui si diceva che ce n'era così tanto bisogno), non una sola è stata assunta, ma neanche chiamata per un colloquio.
Delle due l'una: o questi signori - e ritorniamo a parlare di TOROC e di Agenzia Torino 2006 - prendevano per i fondelli, all'unico scopo di andare sui giornali a strapparsi le vesti, oppure hanno preferito assumere altre persone, senza prendere in considerazione i 517 curricula da noi consegnati.
Ma andiamo avanti. La cosa che ci ha fatto veramente arrabbiare peccato che siamo già a ridosso dei giochi - è che nonostante le richieste per conoscere come il TOROC utilizzava denaro dei cittadini piemontesi italiani e non solo, è arrivata una risposta abbastanza strana: un Consigliere regionale non ha la possibilità di conoscere gli atti interni di TOROC. E' pur vero che il TOROC è una società che gestisce fondi non è di fatto, un'emanazione della Regione, ma ha al suo interno rappresentanti della Regione, utilizza denaro pubblico e rispondere ad un Consigliere regionale che non ha il diritto di conoscere gli atti interni e come viene speso denaro pubblico di TOROC, è una risposta che non solo ci mette una pulce nell'orecchio, ma molto di più. Tant'è che scopriamo, non dai bilanci consegnati a noi Consiglieri regionali, ma dai bilanci, preventivamente all'approvazione, consegnati ad alcuni giornalisti, che il TOROC ha speso o ha intenzione di spendere, quasi 70 miliardi delle vecchie lire in consulenze. Sbaglio, o il TOROC ha alle proprie dipendenze 1600 dipendenti? Cosa gli servono le consulenze? Ma l'aspetto ancora peggiore è che una sola di queste consulenze vale, ripeto una sola di queste consulenze, vale 25 miliardi delle vecchie lire. Una consulenza affidata ad alcuni commercialisti per assistenza agli organi dirigenziali di TOROC. Chiunque abbia letto una cosa del genere - lo ha pubblicato la stampa, quindi crediamo sia vero - può pensare molto male. Affidare ad uno studio di commercialisti una consulenza per 25 miliardi di vecchie lire, è uno scandalo.
La Lega ha chiesto, e lo faremo dopo le Olimpiadi (si tratta di far passare un mese), tutti i documenti e gli atti alla Corte dei Conti. Non solo, noi chiediamo, a viva voce, lo abbiamo fatto pubblicamente consegnandolo come atto, di istituire una Commissione della Regione con poteri di inchiesta. Una Commissione speciale da istituire anche il giorno dopo la chiusura dei giochi olimpici.
Vogliamo l'istituzione di una Commissione speciale della Regione che verifichi come hanno utilizzato il denaro pubblico i signori del TOROC non solo, aggiungo anche l'Agenzia Torino 2006. Una bella Commissione che verifichi e segua quello che si deciderà di fare di tutti i beni, pagati con soldi pubblici, che diventeranno di proprietà degli Enti locali, a partire della Regione. Penso all'impianto di bob i cui costi di gestione saranno talmente alti che nessuna società vorrà gestire, penso ai costi del trampolino per il salto in lungo con lo sci che nessuna società vorrà gestire perché in Italia ci saranno circa 100 atleti che praticano il salto in lungo con lo sci. Voglio vedere chi prenderà in gestione quegli impianti, se saranno distrutti. Voglio capire, se è vero che si compirà il misfatto di distruggere il "gianduiotto" di Piazza Solferino: ricordo che è costato qualcosa come 20 milioni di euro. L'idea e le voci che circolano vanno in tal senso: 20 milioni di euro buttati.
Voglio che sia vigilato, che si faccia chiarezza: una sola delle strutture realizzata a Torino costa 3 milioni di euro all'anno di gestione 6 miliardi di lire: chi li paga? Il Comune di Torino ha già detto che vuole ripianare i buchi del TOROC vendendo gli appartamenti ricavati dal villaggio olimpico. Ha senso che un Ente come il Comune di Torino, che ha bisogno di case popolari per le famiglie sfrattate, per famiglie in attesa di una casa, debba vendere alloggi che potrebbero essere utilizzati per l'edilizia popolare per ripianare i buchi del TOROC che non è stato in grado di gestire bilanci di centinaia e centinaia di milioni di euro, se non migliaia? Ma stiamo scherzando? Alle famiglie in attesa di un'abitazione rispondiamo che gli alloggi li abbiamo venduti perch dobbiamo chiudere i buchi del TOROC che ha pagato consulenze per 13 milioni di euro, cioè 25 miliardi di lire, ad uno studio? Stiamo scherzando? La Regione deve diventare parte attiva, non può limitarsi a dire: concediamo 20 milioni di euro per aiutare a chiudere il buco, offriamo 20 milioni di euro per comprare know how del TOROC, così via. La Regione dovrebbe farsi spiegare dal TOROC dove ha speso quel denaro. Dovrebbe farsi spiegare dal TOROC a chi ha affidato le consulenze; come ha fatto a sforare in quel modo; perché non ha venduto biglietti; perché, al di fuori della provincia di Torino, ad esempio nella provincia di Alessandria ma vale anche per quella di Novara o di Asti, l'evento olimpico non è assolutamente sentito. Perché non siamo riusciti a far capire, neanche al Piemonte, che ci sono le Olimpiadi invernali (altro che all'Italia e al mondo, neanche al Piemonte).
Andando avanti di questo passo, con una gestione sbagliata, rischiamo di perdere una vetrina che portava il Piemonte, dal punto di vista del turismo, dal punto di vista dei prodotti enogastronomici del nostro territorio, davanti a miliardi di cittadini del mondo. Alcuni dei quali negli anni avvenire, potevano anche decidere di trasferirsi in Piemonte quindi comportare una risorsa economica per il Piemonte: il tutto, invece si riduce in un grande flop.
D'altronde, se voi vi aggirate per Torino non vedete una presenza di stranieri, non vedete una presenza di operatori del settore del turismo non vedete una presenza di operatori del mondo dello sport. Non vorrei che il grande evento Olimpico, che doveva aiutare a risollevare il Piemonte grazie agli sbagli di una gestione, secondo noi, sbagliata di TOROC, si riduca ai soli 15 giorni delle Olimpiadi. Ma quei 15 giorni di evento olimpico non salvano la nostra economia, forse neanche l'aiutano.
La Regione deve cercare di capire cosa ha combinato TOROC e, se dalle verifiche dovesse emergere qualcosa che non va, non si deve evitare che quel qualcosa che non va venga consegnato nelle mani di chi deve intervenire in altro modo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Per quanto le questioni siano di una grande rilevanza, non voglio porre questioni di merito sui dati che il Vicepresidente ci ha trasmesso.
Tuttavia, credo sia necessario un intervento sull'argomento di oggi intanto perché voglio sperare che questa sia l'ultima discussione su TOROC prima dell'evento olimpico, almeno in Aula.
Ci sarà tutto il tempo per discutere, consuntivo alla mano, e caso mai indicare più puntualmente le carenze gestionali emerse e le relative responsabilità. Adesso è necessario pensare in positivo, primari sono i Giochi olimpici, evento che, là dove si sono svolti in passato, hanno generalmente segnato in modo positivo la città e i territori interessati.
Spesso i giochi olimpici sono stati indicati come spartiacque delle trasformazioni avvenute e determinate dall'evento. Penso possa esser così anche per Torino.
Credo si possa già dire fin da adesso che i cantieri olimpici hanno trasformato Torino e il territorio che, il prossimo mese, saranno al centro dell'attenzione per un avvenimento di rilievo mondiale che per tanto tempo come ha sottolineato il Vicepresidente, non troverà repliche paragonabili nella nostra regione. Detto ciò e detto anche che dal punto di vista organizzativo non mi pare ci sia particolare apprensione sullo svolgimento dei Giochi (un altro aspetto positivo), voglio elencare alcune questioni che vanno puntualmente sottolineate, almeno per titoli, ed approfondite in discussioni che, come ho detto, credo sia utile calendarizzare dopo l'evento.
La prima. È difficile negare, anche per chi come me è orientato al miglior spirito ecumenico di solidarietà con il TOROC, che ci sia stata una carenza nella capacità gestionale di TOROC. Non migliorata sensibilmente e significativamente neanche quando è arrivato il tutor del Governo, cioè Pescante; negare una carenza nella promozione di un'immagine forte, tale da determinare ritorni minori per sponsorizzazioni, probabilmente diritti televisivi, lo stesso merchandising, una politica dei biglietti sbagliati dati per esauriti mesi fa, disponibili oggi. Sono solo alcuni degli aspetti che danno la sensazione di una non brillante prestazione su questi aspetti della classe dirigente impegnata in TOROC.
La seconda questione è il post-olimpico. È necessario capire quanto durerà il post-olimpico e quante risorse assorbirà. Qui voglio evidenziare due elementi. Per quanto riguarda il primo, chi ha gestito la fase pre olimpica non può gestire il post-olimpico, è necessario selezionare le risorse migliori - quelle disponibili, indubbiamente - perché non è possibile passare dalla gestione del pre-olimpico a quella del post olimpico senza operare aggiustamenti.
Per quanto concerne il secondo elemento - le risorse per il post olimpico - bisognerà definirle. Alludo alle risorse della fondazione prevista, che dovrà anche generare una società per la gestione e la promozione degli impianti, che penso debbano essere attinte dal mercato creditizio con garanzia sugli immobili, come è già stato detto, ma non è accettabile che il post-olimpico dreni ulteriore risorse dal bilancio regionale in modo consistente a scapito anche di altri territori un po' già sacrificati in questi ultimi anni dal concentrarsi e dico anche giustamente dell'attenzione sui siti olimpici.
La terza questione che voglio evidenziare concerne il ruolo giocato dal Governo in questa vicenda, che non è stato all'altezza della rilevanza dell'evento. Credo soprattutto nelle ultime scelte di non sostenere gli impegni assunti in relazione al budget dei giochi olimpici, che abbia prevalso la logica miope del "dispetto politico" rispetto alla necessità di dare una forte spinta per la migliore realizzazione dei giochi olimpici.
Infine, il ruolo giocato dalle istituzioni regionali e locali. Credo di dover dire che hanno salvato i giochi, reagito alla piemontese, tirandosi su le maniche, correndo ai ripari, mettendoci molte delle proprie risorse.
Il Sindaco di Torino che cerca sponsor è simbolo di questo impegno che rimedia sia alle mancanze del Governo e sia alle carenze del TOROC. La Regione che diventa sponsor lo fa non tanto per promuovere la sua immagine importante aspetto - ma, soprattutto, per consentire il miglior svolgimento dei Giochi.
Credo che ci sarà modo di tornare su questi aspetti. Intanto voglio esprimere anche un apprezzamento per il lavoro, l'attenzione e l'atteggiamento che l'Esecutivo regionale ha posto in modo responsabile in questa vicenda esercitando il suo ruolo di vigilanza con puntualità e attenzione. Un ruolo di vigilanza che non finirà con il 28 febbraio prossimo.
Quindi, oggi, rinnovo l'invito a concentrarci in modo positivo, invito che vale anche per l'opposizione, un diverso atteggiamento credo si ritorcerebbe come un boomerang su chi lo pratica, a concentrarsi in modo positivo per il miglior svolgimento dell'evento. Torino e il Piemonte devono dare il meglio di sé, di far vedere il meglio di sé al mondo, vivere con gioia questo avvenimento, poi, con la fase post-olimpica, con il bilancio consuntivo, la possibilità di registrare con puntualità gli aspetti positivi, e penso che saranno comunque tanti, accanto a quelli meno positivi, per i quali alcune risposte che ho sentito necessarie sulle questioni sollevate dagli altri Gruppi sono anche di interesse dello SDI.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Insieme al collega Guida, avevo presentato un'interrogazione nel mese di maggio dell'anno scorso. L'interrogazione chiedeva e motivava alcune osservazioni fatte dal Presidente Saitta sui giornali dicendo non c'è una comunicazione adeguata del TOROC, che non c'era un piano, che, in qualche modo, definiva quelli che erano gli obiettivi di una comunicazione corretta. Poi, otto giorni fa, l'Assessore Manica aveva promesso in quest'Aula che nell'arco di un'ora, mezz'ora, dieci minuti, avrebbe consegnato una bella cartella nella quale c'era tutto il piano di comunicazione del TOROC.
Io questo piano della comunicazione non l'ho ancora avuto, prego Presidente di fare rientrare la Manica perché ha commesso un atto molto grave nei confronti del sottoscritto, ma anche nei confronti dell'intera Aula, perché è stato registrato, lo abbiamo ascoltati tutti. Vero, collega Guida, avete ascoltato anche voi ? Vero che la Manica ha detto che ci avrebbe consegnato il piano della comunicazione a tutti entro un'ora, entro dieci minuti? Quindi, non si permetta mai più la collega, che spero entri il prima possibile in Aula, perché prendere in giro in questo modo è la cosa peggiore che possa esistere tra colleghi. Quindi, è una scorrettezza istituzionale oltre che politica, che non mi frega niente della politica dal momento in cui qui stiamo parlando degli interessi dei cittadini piemontesi.
Aspetto che arrivi la Manica che mi dica perché ha detto questo dal momento che ancora oggi, dopo otto giorni, non ci ha dato niente.
C'è la Manica? Sì, mi hanno detto che c'era.
Mi meraviglio perché la collega Manica in passato si è comportata in modo corretto come Capogruppo dei DS.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, il dibattito sulla questione economica del TOROC ha come referente per la Giunta il Vicepresidente Susta, che lo ha introdotto con le proprie comunicazioni, quindi, al dibattito deve attenersi.



SCANDEREBECH Deodato

Il Vicepresidente Susta ha promesso altre cose che oggi ancora non sono state rispettate, ma ne parliamo in un'altra sede, nella Conferenza dei Capigruppo.
Però, c'è la Manica in questa Aula? Avete ascoltato anche voi colleghi?



SCANDEREBECH Deodato

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

L'Assessore Manica!



SCANDEREBECH Deodato

Benissimo, bravo, complimenti, l'Assessore Manica.
L'Assessore Manica che si permette di dire che dopo dieci minuto, dopo un quarto d'ora, dopo mezz'ora ci consegnava il piano della comunicazione del TOROC è una cosa veramente offensiva, non degna di un collega e soprattutto di un Assessore, come ha detto l'autorevole Presidente di Commissione, nonché collega della Manica. Penso che tutti stiamo aspettando questo piano di comunicazione, quindi, siete solidali con il sottoscritto che dobbiamo averlo.
Presidente, c'è o non c'è l'Assessore Manica?



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, per cortesia, lei può svolgere il suo intervento. L'Assessore Manica era presente in Consiglio, nessuno noi è il cane da guarda dell'Assessore Manica. L'Assessore Manica si comporterà secondo i propri intendimenti, quindi, avrà occasione nei dibattiti successivi di interloquire.



SCANDEREBECH Deodato

Assessore Manica, lei è depressa da tutti gli avvenimenti giornalieri che dovrà fare fronte, in altre sedute era lì che dormiva come il sottoscritto, tra l'altro, stanco dal lavoro che ognuno di noi deve...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Scanderebech, la prego di moderare i termini.



SCANDEREBECH Deodato

Chiedo scusa, certo, non era quello l'intento, stavo scherzando.
Collega, nonché Assessore, Manica, lei aveva promesso otto giorni fa che ci avrebbe consegnato entro dieci minuti o un quarto d'ora il piano di comunicazione del TOROC, che era stato sollecitato in un'interrogazione presentata dal sottoscritto e dal collega Guida esattamente nel mese di maggio dell'anno scorso.
Questo piano c'è o non c'è? Se non c'è, ci ha raccontato una bugia, mi ha preso in giro. Non ha preso in giro me, ha preso in giro l'Aula! Collega, queste cose non si fanno! Non me lo aspettava da una collega come lei che, tra l'altro, ha svolto in modo serio e corretto per tanti anni anche il ruolo di Capogruppo del principale partito che oggi siede ai tavoli di questo Consiglio.
Questo piano non c'è, allora mi chiedo di cosa stiamo parlando oggi dal momento in cui TOROC deve avere un ruolo predominante, non solo quello di fare delle spese e di pianificare tutti i contratti in modo e scritto in inglese commerciale come diceva il collega Ghiglia che si sta specializzazione immagino anche per conoscere l'inglese commerciale tecnico.
Questo piano c'è o non c'è? Assessore Susta, quei venti milioni di euro che questa Giunta ha deliberato e che ha dato al TOROC cosa ci darà in cambio? Cosa c'è in cambio nel dare questi venti milioni di euro visto e considerato che sono venti milioni di euro e non sono cifre come due mila lire, non sono cento mila lire, ma sono venti milioni di euro, in cambio di che cosa? Ce lo pu dire lei, Assessore Susta? Invece, per quanto riguarda l'Assessore Manica, mi dispiace che abbia ripetuto dieci volte, otto giorni fa, che c'era questo piano di comunicazione, invece, questo piano di comunicazione ancora adesso io non lo vedo.
Quindi, mi auguro che quanto prima la collega, nonché Assessore, Manica ci dica qualcosa di più in merito alle comunicazioni del TOROC, dal momento che lei, oltre ad essere l'Assessore preposto dalla Regione Piemonte ai Giochi Olimpici, deve anche rendere conto, a quest'Aula, dello svolgimento di certe operazioni, posto che non solo il sottoscritto, ma anche il Presidente Saitta, ha rivendicato e denunciato pubblicamente la situazione.
Attendevo una risposta precisa da lei, ma non l'ho ricevuta né in forma scritta, né in forma orale. Non si prendono in giro i colleghi in quest'Aula, soprattutto facendo delle affermazioni false. Questo è un atto grave. Spero che non accada più.
Aspetto risposte dall'Assessore in merito ai 20 milioni di euro.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Credo di poter essere breve, dal momento che molti colleghi mi pare che abbiano già messo il dito nella piaga, evidenziando, chi più, chi meno, una situazione che, dal punto di vista economico, finanziario e gestionale sembra davvero tragica.
Mi sono parse un po' eufemistiche le affermazioni del Consigliere Ricca, secondo il quale il gruppo dirigente del TOROC non è stato "brillante". Credo di poter affermare che, al di là del non essere stato "brillante", probabilmente non aveva - e non ha - al proprio interno, a cominciare dal Presidente, delle figure in grado di fare i manager, ovvero di guidare un'azienda e saper fare i conti.
Sicuramente ha dei bravi professori che, in un qualsiasi Politecnico o Ateneo, potrebbero fare la loro gran bella figura, ma, evidentemente, con questi conti, mi pare che abbiano preso davvero "lucciole per lanterne" (non vorrei parafrasare citazioni più volgari).
Ritengo, però, che tutte le affermazioni mosse finora la dicano lunga su questa Azienda, chiamiamola così, con la quale, oggi, noi tutti, in particolare in Consiglio regionale, dovremmo sentirci solidali, dal momento che questi Giochi impegneranno la città di Torino, la Provincia e la Regione Piemonte: siamo tutti concordi nel dire che bisogna fare bella figura, e credo che gli atleti, gli sportivi, le popolazioni e i cittadini non ci deluderanno.
Sui conti, però, cari colleghi, non possiamo dire altrettanto.
Vorrei rivolgere tre domande al Vicepresidente Susta, quale rappresentante della Giunta regionale nell'ambito della Giunta del TOROC che sicuramente mi potrà fornire delucidazioni o, comunque, potrà motivare l'approvazione di questo bilancio.
La prima domanda riguarda i biglietti invenduti.
In data 14 gennaio 2006, tramite un servizio attivato da mio figlio sul mio cellulare, mediante il quale tutte le notizie sportive, provenienti da tutto il mondo, vengono inviate praticamente in tempo reale, ho ricevuto un sms che recitava testualmente: "Torino, Olimpiadi 2006: invenduti 330.000 biglietti, a fronte di 660.000 venduti. Incasso 51 milioni di euro".
La prima domanda che pongo è la seguente: il disavanzo dei biglietti che probabilmente si aggira intorno ai 16 o 17 milioni di euro (lo si evince dal bilancio) non induce qualcuno del TOROC o della sua Giunta (ovvero Regione, Provincia e Comune) a ricorrere, in questi ultimi giorni quantomeno ad una riduzione degli importi dei biglietti invenduti, per consentire a tutte le platee, gli impianti, gli stadi e comunque i palazzi del ghiaccio, l'opportunità di avere il "tutto esaurito", nonché di recuperare qualche milione di euro, che è indispensabile? Credo che l'affermazione del Presidente Rossi, relativa ai biglietti di invito per l'inaugurazione al Teatro Regio, valga anche per tutti i biglietti di invito - che non abbiamo visto - per l'inaugurazione formale allo Stadio Comunale di Torino.
Ritengo che i Consiglieri regionali, dopo che sono stati investiti tutti questi milioni di euro, abbiano almeno il diritto di partecipare, per constatare, de visu, che cosa è stato fatto, quali sono state le spese, per verificarne il funzionamento e l'organizzazione. Al momento così non è: però abbiamo 17 milioni di euro di disavanzo sui biglietti e, come ripeto è stato inviato un sms a tutti i coloro che sul telefonino hanno attivato questo servizio in cui si parla di 330.000 biglietti invenduti. Vorrei una risposta per capire se, a fronte di questa segnalazione del 14 gennaio 2006, il TOROC - o qualcun altro - ha preso dei provvedimenti.
Veniamo alla seconda domanda. Vorrei sapere se a nessuno è sorto qualche dubbio sulla regolarità e legittimità di un'operazione dell'Azienda Elettrica Municipale di Torino, che, per venire incontro ad un disavanzo e ad una incapacità contabile del TOROC, versa la bellezza di 4 milioni di euro - circa 8 miliardi delle vecchie lire! - per sponsorizzare questa manifestazione, senza avere un tornaconto o un utile: non penso, infatti che la sponsorizzazione possa assicurare alla AEM un maggior introito per gli impianti elettrici, visto che le necessità e le contingenze sono quelle che sono. Noi, con un'azienda municipalizzata pubblica (non istituzionalizzata), andiamo a versare 8 miliardi delle vecchie lire per aiutare un bilancio deficitario scaturito da una errata gestione, per un errato calcolo. È una situazione che mi ricorda molto la gestione della SMAT della scorsa estate, quando qualcuno aveva pensato di introitare un milione e mezzo di euro dalla SMAT - azienda di nuovo municipalizzata - che non avrebbe avuto nessun vantaggio a fare la sponsorizzazione.
A nessuno, quindi, è sorto il dubbio che i cittadini della Provincia di Torino, e soprattutto della città di Torino, avessero qualcosa da dire sulla SMAT, tanto è vero che è stato ritirato questo modello di sponsorizzazione, e, di conseguenza, abbiano da dire anche sull'Azienda Elettrica Municipale, le cui tariffe, già alte, risultano decisamente onerose per i cittadini non abbienti? 8 miliardi vanno in fumo sull'Agenzia TOROC: ma oggi, per il cosiddetto "quieto vivere", non va detto, più di tanto, ad alta voce. Dobbiamo fare questi Giochi, ma credo che qualcuno se ne dovrà far carico per capire, non appena terminati i Giochi, con quale legittimazione l'Azienda Elettrica Municipale ha dato questi soldi.
Veniamo alla terza domanda. Ho letto nella relazione che i 20 milioni di euro previsti per il post-olimpico da parte della Regione Piemonte sono inseriti nel bilancio regionale 2006, ovvero sono contenuti nel disegno di legge n. 190. Si precisa chiaramente che sono per le necessità post olimpiche.
Mi chiedo soltanto - e vorrei che lei gentilmente mi rispondesse - cosa vuol dire, prima dei Giochi, la dicitura "post-olimpiche", sapendo che esiste un disavanzo e vengono erogati per coprirlo. Probabilmente non ho capito io, ma cosa vuol dire "post-olimpiche", così, nel buio, "a babbo morto"? Il TOROC sa che, terminate le Olimpiadi, ha 20 milioni di euro per pensare alle post-olimpiadi? Se non è così, è errata la relazione, perché parla di "post-olimpico" e non di "Olimpiadi", quindi non parla di organizzazione di Giochi: mi riferisco alla pagina 2 della relazione. Qualcuno mi dovrà spiegare cosa vuol dire "post-olimpico" relativamente ai 20 milioni di euro della Regione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Noi oggi siamo molto preoccupati della situazione a 20 giorni dall'inizio dell'evento olimpico. Siamo preoccupati perché Rifondazione, il nostro partito, a tutti i livelli non è mai stato un sostenitore di questo evento, o perlomeno non ha mai visto in questo evento, l'evento destinato a risollevare le sorti della nostra Regione o di un pezzo della nostra Regione.
Abbiamo sempre visto in questo evento, e denunciato, i rischi che ci sono tutte le volte che ci si approccia ad eventi di questo tipo: grandi affari per pochi, un rispetto dal punto di vista ambientale fino a quando si può, ma quando non si può più si passa tranquillamente sopra.
Ad esempio, l'altro giorno abbiamo visto una diapositiva dell'impianto di bob e sarei curioso di capire come è stato possibile dare una valutazione di impatto ambientale positiva per quella pista di bob.
Sui trampolini di Pragelato potremmo ancora discutere, ma l'impatto ambientale positivo su quell'impianto di bob, non so con quali criteri sia stato oggettivamente dato.
Siamo però altrettanto consapevoli che è inutile continuare a gridare alla Luna perché ormai mancano 20 giorni, l'evento va affrontato al meglio.
Mi auguro di sbagliare però anche i dati che ci vengono da edizioni olimpiche precedenti ci dicono che anche se un mese prima sembrava che i conti andassero bene e poi alla fine sull'urgenza dell'ultimo minuto e sulle spese che si accumulano sicuramente ci si troverà a discutere di un deficit significativo e si tratterà di capire chi è che va a coprire questo deficit.
Fra tutte le cose che sono state sollevate oggi che per molti versi sono condivisibili e sulle quali è giusto approfondire, sembra che fino a ieri questi problemi non ci fossero, che fino a ieri andasse bene a tutti che il TOROC fosse un ente di diritto privato. Questa è una scelta che probabilmente dovremmo riconsiderare anche rispetto ad altre cose; la scelta di costituire il TOROC in ente di diritto privato perché è soggetto a minori controlli, perché non vincolato alle gare ad evidenza pubblica perché non avrebbe dovuto ricevere finanziamenti pubblici.
Ho sentito il collega Rossi continuare a parlare di finanziamenti pubblici e chiederei all'Assessore Susta di dirci finora quanti finanziamenti pubblici ha avuto il TOROC. Io non ho una grande esperienza di questo, ma le piccole cose che ho imparato nel mio piccolo Comune olimpico erano che l'Agenzia (quella che costruiva le opere) era finanziata con denaro pubblico tramite la legge n. 285, mentre il TOROC avrebbe dovuto vivere di finanziamenti privati attraverso le sponsorizzazioni, la vendita di diritti TV e cose di questo tipo.
Quindi, alla luce di queste considerazioni - e chiedo all'Assessore Susta se è ancora valida questa impostazione - credo che alcuni ragionamenti soprattutto per il futuro dovremmo farli.
Credo che invece che l'argomento che soprattutto ci preoccupa in questa fase è l'argomento della gestione post-olimpica. L'argomento della gestione post-olimpica parte credo in maniera molto difficile e con parecchio ritardo. Credo che su questa partita siamo in estremo ritardo, nel senso che le Paraolimpiadi si chiuderanno il 24 marzo, e credo che per quella data non avremo ancora definito tutta la partita di gestione post-olimpica.
Non si riesce a capire a chi verranno consegnati gli impianti, chi provvederà alla gestione quotidiana e sinceramente non riesco a capire come certi impianti possono pensare di funzionare tra settembre ed ottobre, se ad oggi non ci sono ancora certezze su questo tipo.
partita male questa vicenda anche perché nella precedente legislatura la maggioranza di allora aveva lavorato su questa partita, c'era un progetto sotto il nome "Piemonte 2011", c'erano già dei presupposti che non quadravano, perché pensare che la gestione olimpica potesse reggersi con una parte degli utili del TOROC o con gli utili delle olimpiadi, questo è già un argomento che non esiste più. Stiamo faticosamente rincorrendo un pareggio di bilancio e vedremo se mai ci sarà.
Però siamo oggettivamente preoccupati perché la gestione post-olimpica sarà invece una questione che dovrà essere controllata fino in fondo dai tre enti (Regione, Provincia e Comune) e ad oggi credo che la Giunta abbia sicuramente lavorato su questa partito, il Consiglio però finora è stato completamente espropriato di qualsiasi ragionamento.
Sappiamo che l'Assessore Bairati ha commissionato uno studio per i costi della gestione post-olimpica; abbiamo letto qualcosa sul Sole 24 Ore però non abbiamo avuto l'onore, nonostante l'avessimo richiesto in alcune circostanze, di avere copia di questo studio.
Non riusciamo a capire chi si farà carico dei costi dei due impianti più difficili e più costosi dal punto di vista gestionale: il trampolino di Pragelato e la pista di bob di Cesana.
Sappiamo che invece suscitano molti appetiti gli impianti di innevamento artificiale di Pragelato e di Sestriere e tutti gli impianti funiscioviari fatti sostanzialmente in tutte le stazioni della Via Lattea.
Credo che su questo sia arrivato il momento di aprire un confronto serio con il Consiglio perché il rischio che poi ci si trovi a dover deliberare e a dover legiferare non avendo sviluppato il confronto sicuramente ci troveremo di fronte a delle difficoltà, come sono state evidenziate su questa partita lungo tutto il percorso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Intanto mi scuso per essere arrivata in ritardo e non ho seguito le considerazioni del Vicepresidente Susta, ma sentendo un po' le considerazioni dei colleghi che sono intervenuti mi pare di capire che rispetto agli elementi dei quali siamo venuti a conoscenza negli scorsi giorni, al di là del fatto che nel frattempo è arrivato ai vari gruppi consiliari materiale in più che sarà ovviamente oggetto di valutazione da parte di tutti.
In questo senso ringraziamo il Vicepresidente Susta. Quello che oggi rispetto ai giorni scorsi di fatto si può dire, non è molto diverso. Io come altri già hanno avuto modo di precisare nei loro interventi, dico che il gruppo di Forza Italia non è interessato nei giorni antecedenti l'evento olimpico ad implementare, fomentare o inserire nel dibattito politico l'argomento TOROC in senso di "perché c'è il buco, come si è creato, chi è il responsabile, quali sono le cause, ecc.".
Anche noi riteniamo che l'evento olimpico debba svolgersi con serenità cercando tutti, anche i livelli istituzionali, di fare quanto possibile perché il Piemonte possa accogliere dignitosamente un evento del quale deve andare fiero, che ha ottenuto perché come livelli istituzionali si è creduto fortemente in questa opportunità ed è giusto che questa fase abbia questo tipo di conclusione.
L'evento olimpico per scelta in passato è stato gestito attraverso due grandi meccanismi: quello delle opere, che ricordava prima il Consigliere Clement, che ha visto come attori principali gli enti pubblici. L'Agenzia attraverso le opere di accompagnamento, attraverso le opere di completamento (non ricordo più se ci sono state), attraverso le risorse che sono state messe a disposizione dallo Stato per l'evento olimpico ha, dal mio punto di vista, compiuto la sua missione. L'Agenzia ha terminato gli impianti e sono pronti per l'evento olimpico.
Gli Enti locali che si sono adoperati per porre in essere le opere che erano state previste con grande sacrificio anche di tutta una serie di livelli interni ai vari enti che sono stati chiamati a dare pareri e a muoversi nell'ambito della definizione di progetti. L'hanno fatto e, dal mio punto di vista, anche questo è stato un risultato positivo per la Regione Piemonte.
Per scelta, in passato si è preferito creare una struttura lontana dai meccanismi pubblici, indipendente e autonoma, individuando nell'ambito del TOROC la struttura che si sarebbe occupata della parte organizzativa. Su questo aspetto ci fu già all'epoca polemica sulle valutazioni che portarono a questo tipo di scelta.
Entreremo nel merito delle voci e commenteremo i tanti aspetti puntuali dei quali abbiamo avuto conoscenza successivamente nell'ambito dei documenti e leggendo vari articoli di giornale. Un articolo del Sole 24 Ore di sabato scorso ci aiuta ancora di più ad approfondire l'argomento, nel senso che, avendo il Consiglio regionale chiesto l'elenco delle consulenze qualche giorno dopo, su La Stampa e il Sole 24 Ore, che ringraziamo, è stato pubblicato un elenco di una serie di consulenti e società (estere non estere e quant'altro, che saranno oggetto di eventuale approfondimento.
Per ora, mi limito semplicemente a evidenziare quanto questo continui a dispiacermi, nel senso che sarebbe molto meglio, a fronte di una domanda ricevere prima una risposta istituzionale, anziché leggerla sui giornali ma generalmente questo è sempre accaduto. Il TOROC ha dimostrato, per la sua gestione, di non essere stato all'altezza di concludere questo iter con un pareggio di bilancio. Come dire, alla fine non ha fatto una bella figura. Tutti hanno evidenziato quanto in questi anni ci siano state delle forti carenze dal punto di vista della gestione. A volte mi viene da pensare che forse questo accade quanto si sbandiera il privato e l'indipendenza dall'ente pubblico, ma poi, nell'ambito della gestione di questo meccanismo, si individuano una serie di soggetti che hanno avuto esperienze legate alla pubblica amministrazione e legate a delle logiche che con le fondazioni private generalmente non c'entrano nulla.
Forse bisognerà cominciare a domandarsi questo. Nel momento in cui si parla di privato, coinvolgiamo il privato. Ricicliamo Sindaci, ex dirigenti di grandi aziende torinesi e quant'altro. Il problema, sostanzialmente, è anche in parte dipeso dalla difficoltà di avere, all'interno del TOROC personale totalmente qualificato e all'altezza per poter gestire una situazione indubbiamente molto difficile. Noi quest'esperienza non l'avevamo e si è partiti dall'inizio anche per quanto riguarda il Piemonte.
Ritengo però opportuno evidenziare due grandi differenze. Per quanto riguarda le opere, dove gli enti pubblici hanno avuto un ruolo pregnante determinante e diretto, il mio giudizio personale è che questo aspetto ha avuto un esito positivo. Meno bene è andata tutta la parte organizzativa caratterizzata anche, come ricordava il Consigliere Manolino, da errate previsioni a proposito del budget e della vendita dei biglietti. Il Consigliere Ghiglia evidenziava prima che, leggendo i vari importi e le varie poste che si possono approfondire e, successivamente, il bilancio TOROC, i dubbi vengono. I dubbi vengono quando si leggono importi molto consistenti relativi a consulenze, quando si leggono spese abbastanza incomprensibili per attrezzature che vengono scelte. Tutte cose che approfondiremo.
Un altro aspetto che ci tengo a rilevare è che, per quanto riguarda Forza Italia, non c'è nel modo più assoluto nessun tentennamento sulla verifica. Ecco perché come Gruppo consiliare abbiamo aderito anche noi alla proposta di istituire una Commissione, non ricordo più se di indagine o di inchiesta. Noi riteniamo che se le valutazioni devono essere fatte, devono essere fatte nella loro totalità. In questo senso, il Gruppo di Forza Italia sicuramente sarà partecipe a questa attività se il Consiglio la vorrà porre in essere. Però in questo momento quello che ci preme di più è che le Olimpiadi possono avere un esito positivo per il Piemonte e per il bene dei piemontesi.
In seguito, insieme e con il tempo che ci vorrà, sarà utile ed importante approfondire le problematiche inerenti al TOROC, che sono state motivo di grande polemica. Ci sono stati rimpalli di responsabilità, ma tenuto conto di quanto sia stato minimo, a mio avviso, il coinvolgimento della Regione in questi anni sull'evento olimpico, le responsabilità regionali sono minime. Ribadisco, è stato molto pregnante il ruolo degli enti pubblici per quanto riguarda le opere.
Su questo, secondo me, dovremmo anche tenere conto di quanto la Regione, con i suoi funzionari e i suoi dipendenti, ha fatto, continuando molto spesso a seguire nel frattempo altre partite. Io ricordo le Conferenze di servizio all'interno delle quali i funzionari della Regione erano coinvolti a tutti i livelli e quanto la Regione, come ente e non come solo ed esclusivamente come parte politica, ha fatto. Questo dobbiamo riconoscerlo, perché è anche un motivo di orgoglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Credo che il collega Ghiglia abbia illustrato in modo analitico ed efficace le perplessità che oggi possiamo nutrire in merito alla rendicontazione parziale che il TOROC ci ha fornito. Certamente sarà, come altri colleghi hanno ricordato, compito della Commissione di indagine esaminare in seguito le eventuali spese inutili e le eventuali spese non funzionali al funzionamento di TOROC, ed è per questo che Alleanza Nazionale ha immediatamente sottoscritto e richiesto l'istituzione della Commissione di indagine sul TOROC.
Ritengo che ci siano due aspetti che bisogna affrontare in questo momento, avvicinandoci al periodo dell'evento olimpico ed anche a ciò che riguarda il post-olimpico. Un aspetto è quello relativo alle congruità delle spese o meno, relativo al bilancio di un soggetto di diritto privato che nonostante abbia avuto gran parte della consecuzione da enti pubblici fino ad oggi non ha concesso alcunché affinché gli stessi enti pubblici che devono esercitare un potere di controllo e di indirizzo abbiano in qualche modo potuto addentrarsi nei conti stessi, non soltanto per votare il bilancio, ma anche per comprendere se i soldi che venivano stanziati erano davvero utili ad un miglior funzionamento di TOROC, piuttosto che, come invece a noi appare, a chiudere i buchi che TOROC aveva creato con una struttura non certo snella e non certo sempre funzionale al raggiungimento degli obiettivi.
Vi è un dato, sul quale oggi stesso dobbiamo riflettere, che ha portato alla sospensione e allo slittamento del Consiglio di Amministrazione di quindici giorni fa, sul quale gli stessi Enti locali hanno espresso perplessità.
La settimana scorsa, gli Enti locali - o diciamo il pubblico - hanno dovuto contribuire in modo consistente (poi vedremo anche come e con quali ricadute reali) per coprire i milioni di buchi che TOROC aveva.
Tralasciando le entrate - mi riferisco, ad esempio, al "gratta e vinci", i cui introiti, se non fossero andati a TOROC, sarebbero confluiti tutti nelle casse dello Stato e finalizzati ad altri interventi, quindi anche quelli sono da considerare come entrate sottratte all'erario dello Stato e di conseguenza, a tutti i cittadini - sappiamo che oggi la Regione rinuncia a venti milioni di euro da destinare a qualsiasi tipo di intervento per andare a coprire il buco di TOROC. Il Comune di Torino si è dato disponibile alla vendita di alloggi che, come qualche collega ha ricordato dovevano essere interamente destinati all'edilizia popolare, per chiudere aggiungendo altri venti milioni di euro, il bilancio di TOROC.
AEM, ancorché abbia venduto parte del proprio azionariato al privato rimane un'azienda pubblica e sponsorizza, per quattro milioni di euro TOROC. Abbiamo, quindi, un bilancio di ciò che erano spese dei contribuenti che potevano essere utilizzate per qualsiasi tipo di servizio o infrastruttura che dir si voglia, che supera abbondantemente i cinquanta milioni di euro - sfiorano i cento con quelli della lotteria - cifra che non verrà utilizzata per queste finalità.
Diventa indispensabile, al di là delle valutazioni generali su TOROC fare un'analisi attenta sui bilanci. Alcuni colleghi mi insegnano che, in un periodo di risicatezza di risorse fresche e disponibili per una serie di servizi comuni, quando una parte di queste viene erosa per intervenire sul buco di un soggetto privato, delle valutazioni politiche, necessariamente politiche, devono essere fatte. Sono valutazioni politiche ma anche valutazioni, nell'immediato, di merito sulla promozione turistica che TOROC sta facendo, o sull'utilità che la Regione trarrà dalla sponsorizzazione.
Parto dalla prima, su cui il nostro Gruppo consiliare ha anche presentato un'interrogazione in merito.
La Jumbo Grandi Eventi diventa il soggetto esclusivista per quella che è l'accommodation nel periodo olimpico. Un qualsiasi cittadino interessato a recarsi nelle zone olimpiche, non entrando avvalendosi dei canali consuetudinari, cioè quelli del rapporto diretto con l'albergatore, ma utilizzando lo strumento di cui TOROC si è dotato per l'accommodation, va sul sito di Jumbo Grandi Eventi, distinto in tre parti: pre-olimpico olimpico e post-olimpico.
Bene, se oggi, ognuno di noi volesse prenotare una camera in un albergo o in un residence nel periodo pre-olimpico, il sito della Jumbo Grandi Eventi ci consente di prenotare esclusivamente in un unico albergo di Salice d'Ulzio. Credo che la Giunta nel suo insieme, piuttosto che l'Assessore al turismo, debba tenere a mente queste cose. Ci sono più di cento soggetti convenzionati, ma nel sito ne viene indicato solo uno.
Un altro aspetto che credo non possa essere tralasciato è che la Jumbo Grandi Eventi, dopo aver sottoscritto convenzioni con residence, alberghi e quant'altro l'anno passato, ha rammentato agli albergatori interessati che se le camere non verranno disdette entro il marzo del 2005, si devono intendere come pagate, nel senso che Jumbo Grandi Eventi anticipa il 30% e aggiunge: "Il rimanente 70% ve lo daremo ad emissione di fatture". Peccato che Jumbo Grandi Eventi, nonostante abbia immobilizzato quelle camere, non le ha utilizzate nel periodo preolimpico, cioè quello natalizio e dell'epifania, né le sta utilizzando in queste settimane.
Alcuni albergatori si sono rivolti a Jumbo Grandi Eventi per emettere fatture del 70%: anche se le loro camere erano vuote, erano state immobilizzate e quindi non utilizzate. La risposta di Jumbo a questa richiesta è stata la seguente: "Prenotatevele pure, ci guadagnate il 30% in più, noi non siamo in grado di riempirle e pure non vi pagheremo". È ovvio che se un albergatore intraprende una causa legale sarà pagato, ma la situazione è questa. Per l'oggi e per il post olimpico, andando sul sito del TOROC, cioè di Jumbo Grandi Eventi, non si trova neanche un albergo in cui si può prenotare. Ergo, se uno volesse venire a vedere le Paraolimpiadi, non sarebbe in grado, con lo strumento funzionale di TOROC di prenotare neppure in un albergo o in un residence, nel territorio delle valli olimpiche.
Vi è un altro aspetto, che non riguarda direttamente TOROC ma la sponsorizzazione regionale. Sappiamo che tutta una serie di strutture olimpiche, sia realizzate con i fondi dell'Agenzia sia con i fondi che Regione e Provincia di Torino hanno stanziato per le opere di accompagnamento olimpiche, non potranno essere direttamente gestite dalle Amministrazioni comunali, perché hanno un costo troppo elevato per poter essere gestite. Non parliamo soltanto di Torre Pellice, di Pinerolo e di Pragelato, ma di tutti quei piccoli comuni che in parte hanno avuto - molti altri ad oggi sono scomparsi e non si sa che fine hanno fatto - o avrebbero dovuto avere fondi per il miglioramento della pista da fondo, per la presenza di cannoni nelle piste da fondo e per il miglioramento degli impianti da risalita. Tuttavia non si sa chi, il giorno dopo le Olimpiadi a stanziamenti effettuati (anche se oggi gli stanziamenti saranno del 10 rispetto ai venti milioni di euro previsti) andrà a gestire questi impianti.
ben comprensibile, per chiunque si occupa di turismo montano, che non potranno essere gestiti dalle Amministrazioni comunali, perché hanno un costo troppo elevato per poter essere sostenuto. Molti discutono su come gestire il post olimpico dei grandi impianti, ma nessuno si occupa di pensare a come verrà gestito il post olimpico sui piccoli impianti.
In conclusione, destano perplessità i venti milioni di euro impegnati per la sponsorizzazione, perché tutti comprendono bene che sponsorizzare un evento a trenta giorni dall'inizio dello stesso, con una spesa di venti milioni di euro, non è cosa da poco. È pur vero che si potrà utilizzare il marchio per tutto il 2006, ma crediamo che la spesa non sia rapportata tanto ad una congruità rispetto all'oggettivo ritorno pubblicitario, quanto ad una necessità di chiudere un buco.
Cerchiamo di fare in modo che da qui alle Olimpiadi, TOROC, visto che ha avuto questa iniezione di denaro pubblico, funzioni meglio di quanto ha finora funzionato, a partire dall'accommodation, e cerchiamo di iniziare a pensare a strumenti che garantiscano, dal giorno dopo le Olimpiadi, la gestione di numerosissimi impianti realizzati in piccoli e grandi Comuni che alternativamente rischierebbero di chiudere o di essere rottamati dopo poche settimane.



PRESIDENTE

Non risulta nessun Consigliere iscritto a parlare.
La parola al Vicepresidente Susta, per un chiarimento rispetto ad alcune osservazioni.



SUSTA Gianluca, Vicepresidente della Giunta regionale

Rispetto ad alcune richieste, ovviamente, ci si rimette anche alla valutazione della Presidenza. Su questioni quale quella se il controllo deve essere di legittimità o di merito, posso essere d'accordo anch'io con il Consigliere Ghiglia, perché ho fatto un richiamo formale alla legge.
Peraltro, quello che abbiamo fatto in questi giorni non è un controllo di mera legittimità. La documentazione è complessa, le realtà consulenziali non sono solo Telecom, ci sono altri nomi che non conosciamo e che sono legati a sponsor che, nello stesso tempo, svolgono anche attività consulenziale.
La sostanza è che il Consiglio regionale, in quanto tale, deve anche capire come, rispetto all'affluire della documentazione oggi nell'immediato futuro verrà gestita questa complessa partita. Tutta la più ampia collaborazione rispetto alla vicenda e molte delle risposte di merito dovranno passare - anche attraverso l'audizione dei responsabili della gestione del TOROC (Presidente, direttore generali, su tutti) - in Commissione se sarà opportuno e, soprattutto, se legittimo. Vi è la nostra disponibilità, sulla quale noi lavoreremo e sulla quale assumeremo tutti i nostri oneri e responsabilità.
Solo alcuni chiarimenti, relativamente a quello che ha detto il Consigliere Manolino sul post olimpico. I 20 milioni non sono debiti post Olimpiadi del TOROC, ma è l'entità delle risorse che la Regione Piemonte mette a disposizione della fondazione post olimpica per sostenere le attività di gestione del post olimpico nelle modalità che la fondazione stessa stabilirà nella ricerca di un partner privato, o nell'individuazione di una società. Si valuterà. Si deve costituire una fondazione che acquisirà anche il know how, che resterà in capo al TOROC, che gestirà il patrimonio affidato alla fondazione stessa e che oggi appartiene al patrimonio olimpico. L'acquisto del know how sarà subordinato a valutazioni peritali, che ci auguriamo rispondenti; oggi abbiamo dati attendibili, che ci confortano che quello che è stato prospettato dal Consiglio di Amministrazione è verosimile. Dovremo verificare in sede di consuntivo, di rendiconto e di perizia se sarà anche vero.
Il nostro compito, adesso, è quello di passare all'esercizio concreto dell'attività di vigilanza. L'esercizio concreto passa attraverso l'esame dei documenti e questo è un lavoro complesso, faticoso e lungo. Sarà poi il Consiglio regionale e la Presidenza a stabilire chi lo dovrà fare e come si dovrà svolgere questo lavoro. Quello che noi possiamo fare è mettere a disposizione i nostri uffici, soprattutto quelli che si occupano del controllo di gestione e del patrimonio, per poter supportare il Consiglio regionale anche da un punto di vista burocratico-amministrativo.
Non so se l'Assessore Manica voglia dire qualcosa sul piano della comunicazione, ma non vedo in aula il Consigliere Scanderebech. Adesso si deve iniziare a lavorare. Abbiamo già iniziato in Commissione la settimana scorsa in quella sede potremmo concordare anche le modalità attraverso cui acquisire tutti gli elementi e i supporti di traduzione, e non solo, per poter rendere più compiuto il lavoro del Consiglio regionale.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Comunicazione dell'Assessore Manica su "Expoelette"


PRESIDENTE

prevista una comunicazione da parte della Giunta regionale sul tema "Expoelette".
La parola all'Assessore Manica.



MANICA Giuliana, Assessore alle pari opportunità

In ordine al dibattito che si era tenuto nella precedente seduta di Consiglio regionale sulle due deliberazioni avente per oggetto una: "Seconda edizione di Expoelette. Salone internazionale, accantonamento di 80 mila euro"; l'altra: "Promozione di una costituzione di una fondazione come strumento permanente di sostegno delle politiche di parità e di iniziativa di rilevanza internazionale".
Come annunciato al termine del dibattito in Aula, abbiamo fatto una verifica, anche con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, e, in una prossima seduta della Giunta (gli uffici stanno già lavorando in tale senso) - stante che il Consiglio non ha ancora assunto determinazioni sulla materia - si revoca la delibera sulla seconda edizione, quella di 80 mila euro; si modifica la delibera sulla fondazione (la spesa passa da 285 a 185 mila euro), e viene eliminato ogni riferimento al salone internazionale Expoelette.
Rimangono solo i riferimenti alle altre iniziative internazionali e, in particolare, a quelle relative all'anno 2007: "Anno internazionale delle pari opportunità". Pertanto, ripeto, una delibera viene revocata, l'altra viene ridotta della cifra di 100 mila euro e viene eliminato ogni riferimento al salone internazionale di Expoelette, in attesa di una determinazione in tal senso del Consiglio regionale e degli organismi delle consulte emanate dallo stesso e preposte alla definizione delle iniziative in ordine a questi temi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Prendiamo atto con soddisfazione che la Giunta riconosca l'errore commesso e quindi si dichiari disponibile a ritirare la delibera relativa agli 80 mila euro e a modificare la seconda relativa a ben 285 mila euro.
Ci stupisce che non l'abbia fatto nel mese corrente.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio. Prendo atto con soddisfazione che la Giunta condivida le osservazioni avanzate in Consiglio, mi stupisco che ad un mese e più di distanza ci dica che poi ritirerà la delibera e la modificherà. Forse era più opportuno che l'Assessore arrivasse in aula con la delibera ritirata e l'altra modificata.
Non ho il conforto del mio Capogruppo (il Vicecapogruppo ben ci rappresenta), ma su questo argomento chiediamo di poterci ritornare non appena avremo verificato che la delibera è stata ritirata e come sarà modificata quella relativa ai 285 mila euro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Non mi dilungo su questo aspetto perché la Consigliera Cotto ha già fatto le considerazioni che volevamo avanzare sull'argomento.
Visto che sono presenti sia l'Assessore Manica che il Vicepresidente Susta, in Conferenza dei Capigruppo era stata richiesta una risposta urgente in ordine ad un'interrogazione che il Gruppo di Forza Italia ha presentato a seguito di un argomento discusso per una serie di sedute di Commissione in occasione del bilancio di previsione (delibera CIPE, per capirci). Nel senso che, anche in questo caso, ecco perché lo introduco in questo momento. Anche in questo caso, ci pare, ancora una volta, che questa deliberazione, sostanzialmente, per quanto riguarda l'approvazione di una serie di interventi che nulla hanno a che vedere con la programmazione CIPE, bensì sono legati al turismo e allo sport, faccia un passo in avanti rispetto a quello che, generalmente, è il meccanismo di approvazione di interventi: le leggi regionali si approvano, si stanziano delle risorse nei vari capitoli, poi si fanno i bandi e si selezionano le varie opere.
All'interno di questa deliberazione, invece, quello che è stato approvato non ha alcuna connessione con un elenco di interventi, il che parrebbe prevaricare la procedura di bando prevista dalle leggi regionali.
Anche in questo senso, volevamo sottolineare questo aspetto legato alla gestione dell'Assessore Manica, la quale in Commissione ha sostanzialmente, evidenziato una non conoscenza complessiva su questa deliberazione e su questo tema. Ecco perché ci premeva sollecitare l'Assessore Susta a dare una risposta, visto che gli argomenti sono attinenti dal punto di vista del metodo e non del contenuto.
Chiediamo cortesemente al Presidente di farsi carico di avere al più presto una risposta su questa interrogazione, perché, anche in quel caso si chiede di verificare se esistono le condizioni per una modifica di quella deliberazione.



PRESIDENTE

Consigliera Ferrero, l'interrogazione da lei citata sarà oggetto di attenzione da parte degli Uffici del Consiglio regionale. Pertanto, verrà sollecitata la risposta. Peraltro, mi informano gli Uffici, è relativamente recente. Comunque, verificherò esattamente i tempi di presentazione.
chiaro che alcune questioni meritano una risposta in tempi estremamente celeri. Abbiamo provveduto a sollecitare alla Giunta una prima serie di risposte, che erano attese da tempo. Confidiamo di poterle fare avere risposte in tempi celeri.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Signor Presidente, anch'io desidero esprimere apprezzamento per la decisione della Giunta. È una decisione intelligente da parte della Giunta e, in tal senso, ritengo anche da parte della maggioranza, che credo in qualche modo abbia cooperato. Le decisioni intelligenti devono essere apprezzate. Peraltro, siccome questa decisione è frutto di una discussione che si è protratta per qualche settimana, un qualche commento credo sia utile, come diceva il mio amico Chiezzi, per aiutare.
L'Assessore Manica è persona e collega che conosco e stimo da anni: è persona esperta, sia amministrativamente, sia politicamente, e ha avuto anche ruoli importanti in quest'Aula, ancorché nella precedente legislatura, non che il ruolo di oggi sia diverso, cambia soltanto il momento di Governo e l'essere maggioranza, ma l'esperienza c'è. Quindi, mi sia consentito dire che alcune fasi attorno a questi due atti non sono state, secondo me - esprimo una opinione - all'altezza dell'esperienza e della responsabilità politica che noi ci aspettiamo da un partito di Governo quale quello all'interno del quale lei milita. Alla fine, meglio tardi che mai, l'intelligenza ha prevalso.
Siccome, i sintomi, non soltanto nell'ambito delle deleghe rappresentate dalla collega Manica, ma anche in altre parti, ci sono suggerirei, per rendere il lavoro di tutti più semplice, di avere questa capacità di interlocuzione, che noi rendiamo disponibile. Buona parte di quanto l'attuale maggioranza sta facendo in sede di amministrazione o perché no, anche di progetti di legge è, come è logico che sia, la continuazione di qualcosa che ha iniziato la Giunta precedente; capit anche a noi di subentrare e, molto spesso, di dare continuità ad atti precedenti. Questa modalità di interlocuzione ci piace e ci auguriamo che talora possa essere più semplice, veloce e ottenere gli stessi risultati di oggi.
Intervengo anche volentieri perché non è un tema delle donne per le donne, è un tema dei piemontesi per i piemontesi, di cui le donne sono la componente principale, non solo numericamente, ma anche qualitativamente.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, consideriamo esaurita la discussione su questo punto.


Argomento: Innovazione tecnologica

Proseguimento esame testo unificato disegno di legge n. 135 e proposte di legge n. 26 e n. 70 inerente a "Sistema regionale per la ricerca e l'innovazione" (ed esame ordini del giorno n. 225 avente per oggetto "Risorse per la ricerca pubblica" presentato dai Consiglieri Vignale Clement, Pozzi, Dutto, Lupi, Leo, Bizjak, Turigliatto, Scanderebech e Ronzani, e n. 226 avente per oggetto "Sistema regionale per la ricerca e l'innovazione" presentato dai Consiglieri Ricca, Leo, Lepri, Rossi Scanderebech, Muliere, Pozzi, Buquicchio, Vignale, Bizjak, Giovine e Robotti)


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo procedere con il proseguimento dell'esame del testo unificato relativo alla "Ricerca e all'innovazione", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nel caso che alcuni colleghi fossero sprovvisti della relativa documentazione, prego i commessi di procedere alla distribuzione del materiale a coloro che lo richiedono, in particolare degli emendamenti.
Ricordo che è già stata effettuata ed esaurita la discussione generale quindi, dobbiamo procedere nell'esame dei singoli articoli.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non sono stati presentati emendamenti.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese dell'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, chiedo se fosse possibile avere non tanto il testo che è già stato distribuito, ma gli emendamenti.



PRESIDENTE

Certo (speravo li avessero già distribuiti).
Indìco la votazione palese dell'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Non essendoci emendamenti, indìco la votazione palese dell'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 16 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bairati: all'articolo 4, aggiungere il comma 2, che recita: "La proposta della Giunta, di cui al comma 1, è trasmessa al Consiglio entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge".
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

Qui stiamo parlando delle linee generali di intervento da predisporre e l'emendamento recepisce l'invito più volte fatto in Commissione di porre un termine al lavoro della Giunta per l'invio delle linee stesse al Consiglio che le esamina e le approva. Quindi, la proposta è quella di aggiungere all'articolo 4 un comma secondo, così formulato: "La proposta della Giunta di cui al comma 1 - cioè linee generali di intervento - è trasmessa al Consiglio entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge stessa".



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 17 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bairati: all'articolo 5, comma 1, costituire le parole "entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge" con le parole "entro 60 giorni dall'approvazione delle linee generali di intervento".
La parola all'Assessore Bairati, per l'illustrazione.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

Grazie, Presidente.
L'emendamento cerca di risolvere un bisticcio nato dalla formulazione scaturita dal Comitato Tecnico.
Nella formulazione attuale vi è una totale asimmetria e contraddittorietà nei tempi di lavoro tra le linee generali di intervento e il Piano Triennale della Ricerca.
Come vedete, il testo attuale prevede che la Giunta si impegni a formulare, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge, il Programma triennale. Quest'ultimo - è questo il bisticcio - è subordinato all'approvazione, da parte del Consiglio, delle linee generali di intervento.
Dunque, l'emendamento proposto riformula il comma 1, sostituendo le parole "entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge" con le parole "entro 60 giorni dall'approvazione delle linee generali di intervento", in modo da costruire una tempistica allineata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Leggendo l'attuale articolo 5 e il testo dell'emendamento mi domandavo se non fosse più semplice mantenere, come termine di riferimento, l'entrata in vigore della legge e inserire, qui, "120 giorni", perché altrimenti cadiamo nella teoria nei termini perentori e non perentori.
Là diciamo che approviamo le linee entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, mentre qui inseriamo "entro 60 giorni dall'approvazione delle linee". In pratica, risultano essere 60 più 60.
Alla fine, se prendiamo come punto di riferimento, l'entrata in vigore della legge, che rappresenta una data certa, potremmo mettere là 60 giorni e qui 120 giorni. Lo dico solo per semplicità, per evitare le "scatole cinesi".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

Probabilmente c'è un bisticcio terminologico, perché nell'articolo 4 che abbiamo appena approvato, la proposta delle linee generali di intervento viene trasmessa al Consiglio entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge. Nell'emendamento all'articolo 5, invece, i 60 giorni decorrono dall'approvazione delle linee generali di intervento: il piano esecutivo, ovviamente, è una conseguenza naturale delle linee generali di intervento.
Questa è la ragione per cui non si intende porre un unico tetto di tempo, ma vincolarlo l'uno all'altro: sappiamo quali sono i tempi di lavoro.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato al n. 17.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Vorrei dare conto che, in merito all'articolo 6, è stata presentata una serie di emendamenti, avente ad oggetto l'inserimento di un ulteriore punto al comma 3. In particolare, si fa riferimento ad un rappresentante delle Confederazioni artigiane.
Emendamento rubricato n. 1 A (e connesso emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bairati: all'articolo 6, 3° comma, dopo la lettera 1) inserire il seguente punto: "j) un rappresentante delle Confederazioni artigiane".
La parola all'Assessore Bairati per l'illustrazione.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

Come sapete, la sostanza degli emendamenti prevede, nella composizione del Comitato regionale della ricerca, tra le associazione che di diritto fanno parte del Comitato, l'inserimento di un rappresentante delle associazioni artigiane, nelle rappresentanze che sono, nel testo attuale rubricate dalla lettera a) alla lettera m).
Il primo emendamento, dopo il punto i), che prevede un rappresentante di Federapi Piemonte, chiede l'integrazione di un punto j), con l'inserimento di un rappresentante delle Confederazioni artigiane".
Gli emendamenti, grosso modo, rispondono a questa sostanza.
Allo stesso articolo, al quarto comma, si chiede l'inserimento delle associazioni maggiormente rappresentative, non più dell'artigianato, che, a questo punto, entra a far parte del gruppo superiore delle rappresentanze intermedie, ma del commercio e dell'agricoltura. Questo per dare una rappresentanza piena a tutte le associazioni di categoria dell'economia piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Noi apprezziamo il ravvedimento operoso-laico, nel senso che le carte parlano chiaro: vi era stata questa dimenticanza.
Forse era stata anche più di una dimenticanza: non vogliamo attribuirgli un significato politico più forte di quello che magari aveva avuto, ma ricordo che nella giornata organizzata proprio per l'illustrazione della legge sulla ricerca in Consiglio regionale, con la partecipazione delle associazioni e dei testimonial, quando chiedemmo di far intervenire anche le associazione artigiane, in Commissione ci fu sostanzialmente negato, adducendo argomentazioni che tendevano a dire che fondamentalmente l'artigianato in Piemonte non fa ricerca, affermazione che noi sappiamo essere perlomeno soggetta a diverse interpretazioni e a verifica.
Devo dire che poi le associazione artigiane hanno fatto la loro azione più che legittima, di lobby e mi sembra che siano state accolte da tutti.
Si chiude, quindi, questo momento che poteva rappresentare quantomeno una situazione antipatica rispetto ad un segmento dell'economia Piemontese, di cui non stiamo qui a ricordare l'importanza, posto che l'Assessore, ma anche l'intera Giunta e l'intero Consiglio, ne hanno piena contezza.
Il monito è che per il futuro vi sia maggiore attenzione (senza che questa debba essere sollecitata) verso questo mondo, che, forse, è più silente di altri, ma, a nostro avviso, è assolutamente significativo e determinante se vogliamo far fare quel salto di qualità produttivo al Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera: ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Anche noi esprimiamo un giudizio positivo sulla predisposizione di questo emendamento. Sottolineiamo, altresì, l'importanza di una collaborazione costruttiva con il mondo dell'impresa.
Dobbiamo anche recepire la positività delle sollecitazioni pervenute nel caso particolare, da alcune associazioni di categoria, proprio perch denotano, in qualche modo, la consapevolezza di quanto conti in futuro l'innovazione, la ricerca nelle economie e nelle prospettive di sviluppo delle imprese anche di minore dimensione.
Naturalmente ci auguriamo che il Comitato veramente sia il momento di cooperazione fattiva e anche propulsiva e propositiva tra il mondo della ricerca organizzata e ovviamente il mondo dell'impresa, attraverso il coordinamento della parte pubblica istituzionale con un ruolo non secondario delle Fondazioni bancarie.
Quindi, direi che indubbiamente vi è un miglioramento del testo e questo dimostra come anche periodi di maggiore approfondimento di leggi importanti, non sono mai fini a se stessi, ma sono sempre utili per andare a definire un testo sempre migliore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie. Presidente.
Anche noi consideriamo positivo l'emendamento presentato dall'Assessore e dalla Giunta. Io non feci l'emendamento scritto, ma gliene parlai a margine della Commissione e devo anche dire che è la seconda volta che recuperiamo la presenza dell'artigianato in una legge, perché già nella legge sulla FIAT in sede di approvazione in Consiglio fu poi inserita anche la partecipazione e il coinvolgimento delle associazioni dell'artigianato.
Credo che bisogna essere molto attenti a questo mondo perché gran parte dell'attività economica piemontese che ha dato frutti positivi in questi anni è proprio quello dell'artigianato.
Sono stati proprio i dati forniti dall'Assessorato all'artigianato a mettere in evidenza come in alcune Province, come ad esempio la Provincia di Cuneo, sia l'artigianato il settore economico che ha fatto registrare i risultati più importanti e positivi nel corso degli ultimi anni.
Quindi, votiamo a favore della legge, ma soprattutto consideriamo positivamente questo ultimo emendamento da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente, molto brevemente per sottolineare anche da parte della maggioranza la condivisione per questo emendamento. Noi abbiamo giustamente lasciato all'iniziativa della Giunta la possibilità di dare risposta alle istanze che ci erano pervenute e che ci chiedevano di correggere una dimenticanza e che è stata recepita dalla Giunta consentendo anche di risolvere un altro piccolo vulnus che sembrava esserci in questo articolo e cioè il non inserimento dell'agricoltura.
Quindi, con questo emendamento si è potuto correggere, e non è mai inutile leggere e rileggere, studiare e ristudiare i testi; a questo punto con questo intervento della Giunta noi possiamo ritenerci soddisfatti perché entrambe le esigenze sono state recepite e hanno dato vita a questo emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato 1 A, che recupera il contenuto di tutti gli altri emendamenti di contenuto analogo.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1 B presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bairati: all'articolo. 6, quarto comma, alla lettera "h) delle associazioni maggiormente rappresentative dell'artigianato e del commercio" è sostituita dalla seguente: "h) delle associazioni maggiormente rappresentative del commercio e dell'agricoltura".
Emendamento rubricato n. 7 presentato dai Consiglieri Ghigo, Casoni Cavallera, Leo, Scanderebech e Rossi: all'articolo 6, comma 4, lettera h), le parole "dell'artigianato e" sono soppresse.
Comunico che tale emendamento viene ritirato e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 13 (e connessi emendamenti rubricati n. 5, 8, 9 10, 11, 12 e 14) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni e Boniperti: articolo. 6 "Comitato regionale per la ricerca e l'innovazione" - quarto comma alla lettera h) "delle associazioni maggiormente rappresentative dell'artigianato e del commercio", le parole "dell'artigianato e" sono soppresse la lettera h) sarà quindi: "delle associazioni maggiormente rappresentative del commercio".
Comunico che tali emendamenti sono dichiarati superati.
Sempre sull'articolo 6 è stato presentato l'emendamento rubricato come n. 1 B a firma dell'Assessore Bairati che sopprime le parole "delle associazioni maggiormente rappresentative dell'artigianato e del commercio" e le sostituisce con le parole "delle associazioni maggiormente rappresentative del commercio e dell'agricoltura". Sullo stesso tema sono stati presentati due emendamenti; uno è a firma del Consigliere Ghigo in cui si propone di sopprimere le parole "dell'artigianato". L'altro emendamento è il n. 13 a firma del Consigliere Vignale in cui viene modificato anche il testo, sopprimendo le parole "dell'artigianato".
Quindi, mi pare che i vari emendamenti siano di contenuto simile.
Quindi, chiedo ai presentatori degli emendamenti se mantengono il loro testo o se si può arrivare ad una stesura unica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Presidente, la questione non è quella di mantenerli o meno, piuttosto di vedere se si integrano, perché questi emendamenti avevano la natura di raccordare l'immissione delle associazioni delle imprese artigiane nella prima parte ed era la correzione conseguente delle parti successive.
Quindi, a questo punto è un problema di ordine legistico e non di ordine politico.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

A conferma delle parole del Consigliere Pichetto, le associazioni artigiane erano già contemplate nella versione originaria, ma sono state spostate in fascia a) - passatemi il termine.
Quindi, alla vecchia lettera h) l'artigianato viene integrato con le associazioni dell'agricoltura. È semplicemente un problema di non perdere l'ordine dei fattori.



PRESIDENTE

In sostanza, l'emendamento dell'Assessore Bairati contempla anche una rappresentanza delle Associazioni dell'agricoltura.
Penso che questo emendamento possa in qualche modo andare a ricomprendere i due emendamenti citati prima, in particolare l'emendamento n. 13 del collega Vignale e l'emendamento n. 16 del Consigliere Ghigo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Va comunque eliminato dal comma 4 il richiamo all'artigianato ed è per questo che l'emendamento n. 7 va accolto.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, possiamo considerare ritirati gli emendamenti n. 7 e 13 e mandare avanti l'emendamento 1 B che amplia la sfera della rappresentanza prevedendo un membro anche delle associazioni rappresentative dell'agricoltura oltre che del commercio, sopprimendo ovviamente la rappresentanza dell'artigianato perché è stata inserita al comma precedente.
Per quanto riguarda l'emendamento a firma del Consigliere Ghigo possiamo considerarlo ritirato e allo stesso modo l'emendamento n. 13 a firma del Consigliere Vignale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Intervengo perché ho perso qualche passaggio. Se non erro, è stato recepito l'emendamento n. 1 presentato dall'Assessore Bairati che oltre ad inserire un rappresentante della confederazioni artigiane prevede anche le associazioni maggiormente rappresentative del commercio e dell'agricoltura. E' corretto?



PRESIDENTE

L'emendamento dell'Assessore Bairati sarà messo in votazione, ma non è ancora stato votato.



VIGNALE Gian Luca

Quindi, la proposta che facciamo per evitare incroci - posto che sia possibile - è di fare anticipare l'emendamento della Giunta oppure lo manteniamo.
Se viene approvato l'emendamento n. 1, è ovvio che questo è superato alternativamente votiamo l'emendamento n. 10 se sarà superato l'emendamento n. 1. Diciamo sostanzialmente le stesse cose ma non identiche.
Noi riteniamo che sarebbe opportuno votare l'emendamento n. 1, perch prevede tutto, cioè comprende non solo l'artigianato ma anche il commercio e l'agricoltura, e supererebbe una serie di altri emendamenti che invece intervengono solo sulle singole categorie.



PRESIDENTE

Rimaniamo intesi che procediamo in questo modo.
L'emendamento n. 13 è superato quindi non viene posto in votazione.
Procediamo con le altre votazioni. Tutti gli altri emendamenti tecnici sull'articolo n. 6, che prevedevano una ridenominazione dei punti, sono superati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1 B.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Sub emendamento all'emendamento rubricato n. 2 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bairati: eliminare "sindacali" e aggiungere lettere g) e h) dopo lettera f) nella citazione art. 6, comma 4.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2 (e connesso emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore Bairati): "Il Comitato ristretto è composto dai rappresentati indicati nell'art. 6 comma 3, lettere a), b), c), d); e), f), g), h), i), j), da un rappresentante tra quelli designati dagli enti di ricerca pubblici individuabili in base all'art. 6, comma 4, lettera d) e da un rappresentate tra quelli designati dalle organizzazioni individuabili in base all'art. 6 comma 4, lettera f), g) e h) cooptati a rotazione del Presidente del Comitato ristretto".
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

L'articolo 7 riguarda la composizione del Comitato ristretto, ma bisogna ovviamente tenere conto della nuova formulazione dell'articolo n.
6. Queste revisioni sono di due ordini. Entra come componente di diritto stabile il rappresentante delle associazioni delle confederazioni artigiane e, come componenti a rotazione, entrano i rappresentanti di cui alle lettere f), g) e h), cioè i rappresentanti delle forze sindacali, delle associazioni maggiormente rappresentative dell'istruzione superiore, delle associazioni maggiormente rappresentative dell'agricoltura (in questo caso del commercio per le ragioni discusse poc'anzi). È una riformulazione estensiva, che integra la composizione tenendo conto del nuovo ruolo assunto dalle confederazioni artigiane.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, come modificato dall'Assessore Bairati Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 6 presentato dai Consiglieri Ghigo, Casoni Cavallera, Leo, Scanderebech e Rossi: all'articolo 7, comma 2, dopo le parole "dai rappresentanti indicati nell'articolo 6 comma 3, lettere a), b), c), d), e), f), g), h), i)" è aggiunta la lettera: "j)".
Emendamento rubricato n. 15 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Boniperti: all'articolo 7. comma 2, dopo le parole "dai rappresentanti indicati nell'articolo 6 comma 3, lettere a), b), c), d), e), f), g), h), i)" è aggiunta la lettera "J)".
Tali emendamenti sono assorbiti dall'approvazione dell'emendamento rubricato n. 2.
Indìco la votazione palese dell'articolo 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Passiamo all'articolo n. 16, non sono stati presentati emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

In merito all'articolo n. 16, a seguito anche della discussione sul bilancio, non ricordo più se gli stanziamenti previsti in questo caso vanno ad attingere dai 200 milioni complessivi destinati ad attività produttive o se sono aggiuntivi. Lo chiedo all'Assessore, perché se c'era da mantenere l'impegno di 100 milioni di euro, in fondo dovrebbe andare a surrogare le UPB 140 e 598 sulla ricerca. Allora forse va rimodulato aumentando lo stanziamento che, in questo caso, è, solamente per il 2006 complessivamente 40 milioni, cifra molto più bassa rispetto a quello che si è annunciato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

La dotazione è la dotazione Piemonte annunciata, anche perché queste risorse sono risorse aggiuntive rispetto alle risorse che sono destinate ad attività di ricerca specificatamente rivolte alle imprese nel biennale dell'industria, recentemente approvato e sostenuto dalla legge 34. Quindi queste sono risorse in più, tenendo conto che non può essere contemplato nel disegno di legge. Stiamo discutendo per i fondi della ricerca strutturale e comunitari.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di interventi, indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
Prima di passare alla dichiarazioni di voto, comunico che sono stati presentati, ai sensi dell'articolo 78 del Regolamento, due ordini del giorno, il n. 225 avente per oggetto "Risorse per la ricerca pubblica" presentato dai Consiglieri Vignale, Clement, Pozzi, Dutto, Lupi, Leo Bizjak, Turigliatto e Scanderebech, e il n. 226 avente per oggetto "Sistema regionale per la ricerca e l'innovazione" presentato dai Consiglieri Vignale, Bizjak, Robotti, Pozzi, Muliere, Pozzi, Buquicchio, Vignale Bizjak, Giovine e Robotti.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Per una breve illustrazione perché vi è stata una lunga e fruttuosa discussione in sede di Commissione, essendo l'ordine del giorno votato a maggioranza da tutte e tre le Commissioni competenti. Sostanzialmente, la richiesta che si fa alla Giunta, nell'andare a scrivere, ai sensi dell'articolo 4, le linee di indirizzo da presentare al Consiglio, è che si tenga in particolare riguardo l'eccellenza della ricerca pubblica universitaria o, come si dice nell'ordine del giorno, di strutture di totale capitale pubblico, di modo che la ricerca di questi grandi soggetti che fanno un po' tutto: dalla ricerca di base al trasferimento tecnologico - sia salvaguardata all'interno delle linee di indirizzo che la Giunta presenterà al Consiglio.
Crediamo che l'ordine del giorno, se approvato, rappresenti, nei confronti della legge (non è una modifica che si poteva apportare alla legge prevedendo, all'articolo 4, linee di indirizzo) un pilastro importante per sostenere la legge stessa. L'ordine del giorno in qualche modo riconosce, come già l'articolo 2 della legge, non solo l'esistenza sul nostro territorio, di un sistema della ricerca, ma anche la necessità della sua salvaguardia.
Per questo motivo, crediamo che l'ordine del giorno, sul quale potremmo discutere quando la Giunta presenterà al Consiglio le linee di indirizzo sia di particolare importanza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

L'ha già egregiamente illustrato il collega Vignale, che ringrazio per essere stato il primo firmatario, come ringrazio tutti i colleghi per aver contribuito a presentare questo ordine del giorno.
Alcuni colleghi in particolare si sono battuti per gli Atenei piemontesi: non a caso cito le battaglie fatte da tutti i Consiglieri di quest'Aula nella passata legislatura, ma anche in questa nuova. Ricordo gli interventi in Commissione da parte dei colleghi Boeti, Turigliatto, Motta ed altri, a favore dell'Università.
Questa nota molto significativa - il 30% non inferiore a favore degli Atenei piemontesi e di altri enti di ricerca a composizione esclusivamente pubblica - va fecondamente, in maniera positiva, nella direzione di quella politica di sostegno ai nostri Atenei che, mi permetto di dire - i Consiglieri Cavallera, Pichetto Fratin, Ferrero e altri lo ricorderanno - è stata una priorità anche del Governo Ghigo. Ricordo la legge speciale per l'edilizia universitaria, di cui stiamo chiedendo in questa legislatura all'Assessore Bairati, che è stato così recettivo e attivo su tanti fronti un ri-finanziamento. L'Assessore in Commissione ha già dato segnali di disponibilità e di attenzione: sappiamo di poterci contare. Questo comunque, rafforza ulteriormente una politica di attenzione che già il precedente Consiglio regionale aveva nei confronti dell'Università.
Mi permetto di caldeggiare l'approvazione, se è possibile all'unanimità, dell'ordine del giorno. Ritengo sia un documento che possa essere fattivamente e positivamente approvato e che rappresenti un bel segnale, colleghi del Consiglio, verso la nostra Università, in un momento in cui chiede alle Regioni, di fronte ad un'attenzione generale minore un'attenzione particolare. Caldeggio, quindi, quest'ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Illustro brevemente i contenuti dell'ordine del giorno, sottoscritto da molti Consiglieri, rappresentanti praticamente di tutti i Gruppi, che ringrazio per aver condiviso le sollecitazioni proposte dall'ordine del giorno. Si tratta di indicazioni che avrebbero potuto anche essere emendamenti agli articoli 6 e 9 della legge, ma si è preferito, per non appesantire la discussione sul testo di legge, trasformarle in un ordine del giorno.
L'ordine del giorno sollecita la Giunta regionale a prevedere nelle linee generali di attuazione (che mi auguro possano essere presentate presto alla discussione in Commissione e poi all'esame dell'Aula) il rafforzamento del ruolo del Comitato per la ricerca e l'innovazione, con la valorizzazione di importanti soggetti - che sono soggetti della conoscenza come l'Istituto Nazionale della ricerca, il Ceris-CNR ed altri; a rafforzare ed integrare i compiti della Commissione scientifica, che si presenta come un organo fondamentale nella futura infrastruttura regionale che dovrebbe favorire la creazione e il trasferimento tecnologico, con alcune funzioni relative all'acquisizione di dati e di informazioni relative alla produttività dei servizi piemontesi, alle determinanti della crescita della produttività e all'implicazione sul livello del benessere; a chiedere che la relazione annuale, prevista dal punto 6 dell'articolo 7 sia accompagnata da un report sui trend dei vari settori e sulle linee guide, con le relative indicazioni di strategia da adottare.
Inoltre, sempre riferito al Comitato per la ricerca e l'innovazione, a prevedere un coinvolgimento di rappresentanti delle Regioni europei confinanti con il Piemonte, per favorire una reale ricerca di collaborazione transnazionale e creare sinergie per un vero spazio europeo della ricerca.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Esprimo il parere favorevole del Gruppo della Lega Nord agli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Ritengo che questi due ordini del giorno costituiscono, non me ne voglia l'Assessore, un valore aggiunto che le tre Commissioni, che hanno congiuntamente lavorato sul testo della ricerca, hanno dato a questa ottima legge che la Giunta ci ha presentato e sulla quale abbiamo lavorato tutti insieme.
La valorizzazione del sistema degli Atenei, e degli Enti di ricerca a composizione pubblica nella nostra Regione, è un obiettivo già implicito nella legge, ma credo che questo ordine del giorno lo voglia sottolineare con particolare attenzione; così come, nell'ordine del giorno n. 226, si sottolinea l'importanza del Comitato per la Ricerca e della Commissione Scientifica.
L'aspetto positivo della legge è la capacità di attribuire ruoli diversi a soggetti differenti, nella consapevolezza che soltanto se ciascuno svolge la propria funzione, l'insieme delle funzioni costituisce un sistema virtuale positivo.
molto significativa l'attenzione che l'ordine del giorno n. 226 pone sia agli aspetti della produttività dei settori piemontesi sia all'attenzione per gli effetti di crescita di questa produttività soprattutto perché gli effetti positivi si ripercuotono sulla nostra Regione. L'attenzione, da parte delle Commissioni, sui report che verranno redatti e consegnati sarà costante, perché questa legge la sentiamo come una legge nostra, di tutto il Consiglio, com'è giusto che sia e come ogni legge deve essere. Su questo provvedimento, la nostra attenzione è particolarmente significativa.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 225 avente per oggetto "Risorse per la ricerca pubblica" presentato dai Consiglieri Vignale, Clement, Pozzi, Dutto, Lupi Leo, Bizjak, Turigliatto, Scanderebech e Ronzani, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che il testo unificato 'sistema regionale per la ricerca e l'innovazione' licenziato dalle Commissioni competenti organizza, promuove e coordina il sistema regionale della ricerca nell'esercizio della potestà legislativa regionale concorrente in materia scientifica e tecnologica considerato che il sopraccitato testo normativo, nel rispetto del principio di cui all'articolo 33 della Costituzione, riconosce il ruolo degli atenei piemontesi e degli enti di ricerca pubblici operanti in Piemonte ed assegna agli atenei un ruolo centrale nello sviluppo della ricerca dei alta qualità rilevato che, a prescindere dalle competenze individuate dalla normativa nazionale e regionale, è importante che ricerca di base, ricerca applicata e trasferimento tecnologico siano considerate come un 'unicum' e non come parti differenti del sistema della ricerca e dell'innovazione.
impegna la Giunta regionale a prevedere, nell'ambito delle linee generali di intervento di cui all'articolo 4 del testo unificato 'sistema regionale per la ricerca e l'innovazione', che una quota non inferiore al 30% del finanziamento complessivo del sistema regionale della ricerca sia destinato a favore degli atenei piemontesi e di altri enti di ricerca a composizione esclusivamente pubblica, operanti in Piemonte" Il Consiglio approva Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 226 avente per oggetto "Sistema regionale per la ricerca e l'innovazione" presentato dai Consiglieri Ricca, Leo, Lepri, Rossi, Scanderebech, Muliere, Pozzi Buquicchio, Vignale, Bizjak, Giovine e Robotti, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte prende atto che del ddl sul 'Sistema regionale per la ricerca e l'innovazione' e ritiene che il testo elaborato presenti una finalità ampia nell'organizzare, promuovere e coordinare il sistema della ricerca piemontese, all'interno dello spazio europeo della ricerca.
Ritiene elementi importanti la creazione del Comitato regionale per la ricerca e l'innovazione e della commissione scientifica, oltre che la previsione di una attività di valutazione dei progetti e dei programmi di ricerca finanziati con risorse regionali. Al fine di ottimizzare l'efficacia di tali azioni impegna la Giunta regionale a prevedere nelle linee generali di attuazione: 1. comitati per la ricerca e l'innovazione: a valorizzare l'apporto di organi importanti come Consiglio Nazionale della Ricerca; Istituzioni che si occupino di politica della ricerca e innovazione come il Ceris-CNR; Istituto nazionale di fisica della materia Istituto nazionale di fisica nucleare; rappresentanti delle interfacce al trasferimento tecnologico.
b) Coinvolgere, per favorire una reale ricerca di collaborazione transnazionale, rappresentanti delle regioni europee e confinanti con il Piemonte, per creare sinergie ed un 'vero' spazio europeo della ricerca.
2. Commissione scientifica: a) integrare i compiti della Commissione con attività di acquisizione di dati e informazioni relative: alla produttività dei Settori piemontesi per intervenire tempestivamente in caso di diminuzione con conseguenze negative sulla competitività e sulla forza lavoro; alle determinanti della crescita della produttività ed implicazioni sul livello di benessere della Regione.
b) chiedere che la relazione annuale prevista dal punto 6 dell'articolo 7 sia accompagnata da un report con i trend dei vari settori portanti dell'economia regionale e le linee guida con relative indicazioni di strategia da adottare".
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Mi sembra non solo molto importante la legge che andiamo ad approvare non torno più sui contenuti perché sono stati così adeguatamente e ampiamente discussi - ma giusto e doveroso fare brevemente la storia della legge e di come si è lavorato. Tuttavia prima vorrei dire alcune cose ai Consiglieri di minoranza, che ho l'onore di rappresentare, e ai Consiglieri di maggioranza, agli Assessori e a tutto il Consiglio con cui ho avuto il piacere di interloquire.
Come ha riconosciuto l'Assessore Bairati, questa è una legge che l'allora Presidente Ghigo ha voluto fortemente e che l'allora Assessore Pichetto Fratin ha concepito. Una volta conferitami la delega - è giusto ricordarlo - in qualità di Assessore alla ricerca, si è rapidamente costituito un comitato interassessorile coordinato (a qualcuno dispiace qualcun'altro è contenuto: chi è onesto intellettualmente, apprezza queste cose) dal dottor Franco Amato, eccellente Direttore regionale della ricerca. Un comitato, dicevo, che ha immediatamente dialogato con tutte le istituzioni, con la società, con l'Università e quant'altro, e che ha prodotto, in un ambito di grande confronto, il nostro disegno di legge.
Si tratta di un disegno di legge che è stata portato in Commissione, ha avuto tutti i tempi necessari per essere esaminato (non ci siamo mai sottratti alle richieste di chi ne richiedeva un esame più prolungato in Commissione), ed è stato approvato avendo come relatori non i Consiglieri Placido-Leo, ma Leo-Placido. Allora, nella scorsa legislatura, erano inverse le parti, ma la sostanza era la stessa, quindi lo si sarebbe potuta approvare già allora in Consiglio. Non fu così, oggi noi ci apprestiamo ad approvarlo.
Penso alla dichiarazione-rievocazione-autocritica alla maggioranza che ha fatto il Consigliere Placido - ve la ricordate? - nella passata legislatura...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri! Capisco che siamo a fine giornata, ma vi prego di consentire al Consigliere Leo di portare a compimento il suo intervento.



LEO Giampiero

Il Consigliere Placido nella passata legislatura ha detto, da relatore: "Invito l'attuale minoranza"- cito il Consigliere Placido - "a non fare lo stesso errore". In realtà il Consigliere Placido agiva da componente della sinistra opponendosi, per ragioni politiche, ad una legge buona e giusta.
Noi non facciamo lo stesso errore. Il Consiglio regionale è ampiamente cambiato, quindi sarebbe ingiusto far pagare innocenti responsabilità altrui, però mi sembrava giusto rilevarlo. Questo dimostra che abbiamo una cultura di governo, un senso delle istituzioni e del bene comune che non è solo retorica e parole. Alla Conferenza dei Capigruppo non si dava per nulla scontato che si approvasse la legge oggi, c'era il rischio che la discussione proseguisse nella giornata di giovedì alla quale l'Assessore Bairati non avrebbe potuto presenziare in quanto impegnato a Roma per motivi istituzionali.
Spero che si apprezzi il nostro atteggiamento, che dimostra che quando ci opponiamo lo facciamo a ragion veduta, perché siamo tirati per i capelli o per la barba (per le pari opportunità: le signore non per la barba, solo per i capelli). Non faremmo ostruzionismo se non fossimo obbligati da certi atteggiamenti.
Cosa vuol dire approvare oggi questo testo? Vuol dire che il Piemonte si predispone ad affrontare la partita dell'innovazione, la partita del progresso, la partita della concorrenza in maniera seria e capace e dimostra anche che il Consiglio regionale può lavorare in questo modo, pu decidere in questo modo.
Voglio ricordare, l'ho detto in apertura di Consiglio, anche il lavoro svolto dalle Commissioni. Le Commissioni sono un luogo di lavoro serio ed importante. Il gruppo di lavoro coordinato dalla Consigliera Pozzi in Commissione ha svolto un lavoro serio ed importante. L'ho già detto ai Consiglieri Ricca, Cattaneo, Rossi e Dutto in moltissime occasioni, ma anche ai Consiglieri di Alleanza Nazionale: tutti quanti, con grande precisione, grazie anche all'esperienza dei Consiglieri Pichetto Fratin e Ferrero, hanno fornito continuamente consulenza e sostegno.
Quindi si possono approvare buone leggi, si può lavorare in un modo diverso. Se in questi otto mesi il Consiglio non ha lavorato così, non è per nostra responsabilità. Lo ricordava la Consigliera Cotto, sempre arguta e precisa: è la prova provata. Noi siamo disposti a lavorare in un certo modo, purché le condizioni siano queste, purché ci sia onestà intellettuale. Ho già ricordato che mi adombro quando alla Giunta precedente vennero fatte accuse ingiustificate...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Reschigna)



LEO Giampiero

Consigliere Reschigna, guardi che questa, lo dico sinceramente, è una bella lezione di senso di governo e di responsabilità. Lo dico sempre ridendo perché le cose più serie si dicono ridendo, ma è un bell'esempio per la Regione Piemonte.
Sono orgoglioso che venga approvata la legge, che venga approvata in questo modo e che venga approvata anche rapidamente, perché l'Assessore Bairati ha riconosciuto che raccoglieva un lavoro precedente fatto molto bene. L'onestà aiuta tutti, il bene porta bene.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Impiegherò molto meno del tempo che ha impiegato il Consigliere Leo. Se mi permette il Consigliere: tutto è bene quello che finisce in gloria almeno una volta tanto possiamo dirlo. Approvare una legge, attesa da tanto tempo, è un momento importante ad inizio legislatura; in una giornata che è iniziata in maniera un po' convulsa diamo un segnale estremamente importante e positivo per la Regione Piemonte.
Il merito di questo risultato è di tutti quanti, il Consigliere Leo ha già elencato i Consiglieri che hanno partecipato al risultato, non dimenticando nessuno. Io vorrei aggiungere anche gli Uffici e i funzionari e quanti hanno lavorato, oltre la parte politica, affinché questo importante risultato si potesse raggiungere.
Il Consigliere Leo aveva dimenticato questa parte, ci tenevo particolarmente a sottolinearlo. Grazie ancora a tutti quelli che vi hanno lavorato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Signor Presidente, non mi sento pienamente rappresentato da lei in quanto non posso essere preso né per i capelli né per la barba, quindi intervengo anche a difesa di coloro i quali come me non possono assoggettarsi a questa tipologia! Alleanza Nazionale ha sempre creduto, dal primo momento, in questa legge e già nella scorsa legislatura aveva fatto in modo, sotto l'iniziativa del Presidente Ghigo, di farla approvare quanto prima possibile. Allora, come ha già detto il Consigliere Leo, non fu possibile perché alcune parti preferirono anteporre interessi politici a interessi istituzionali del Piemonte. Oggi, come ha già detto lui, vi mostriamo il contrario. Tutti sappiamo che tra un mese e mezzo voteremo per le elezioni politiche, ma non c'è mai passato per l'anticamera del cervello di boicottare una legge.
Ringrazio l'Assessore Bairati che si è dimostrato ricettivo, visto il trascorrere dei mesi, nell'apportare anche quelle piccole modifiche che comunque, nel precedente testo e nelle precedenti formulazioni non erano state recepite.
Mi riferisco, in particolare, all'aver dato un ruolo alle organizzazioni artigiane, che così vengono rappresentate all'interno degli organi direttivi - prima non erano previste - alle associazioni degli agricoltori e del commercio, che, a rotazione, potranno entrare in questi organismi, decidendo così dall'interno la destinazione delle risorse.
Quindi, non un puro strumento al servizio solo di un termine, che è quello della ricerca, che deve essere applicato in campi specifici, quale sicuramente quello industriale, ma anche quello artigianale, quello agricolo e tutti quei settori che necessitano - la nostra economia dio solo sa quanto ne necessita - di migliorare la propria tecnologia attraverso la ricerca.
Un altro punto importante, che rivendichiamo anche come partito, è il coinvolgimento del Politecnico in un ruolo maggiormente attivo, a dimostrazione che non guardiamo a interessi di bottega, bensì alla produzione di leggi che, da un lato, tutelino le categorie, come ho detto prima, e, dall'altro lato, facciano anche perno su quelle che, secondo noi sono ricchezze di questa Regione, come il Politecnico degli Studi di Torino dimostra di essere nel campo della ricerca.
Essere riusciti a mettere insieme queste componenti, aggiungendole al testo già buono della legge, credo determini una buona legge, che oggi approveremo. Come vedete, non siamo un partito che, quando si negozia quando si approfondiscono i temi e quando si conosce esattamente il contenuto di tutti i singoli temi, tende ad allungare i tempi di approvazione, ma, insieme a chi ha il dovere di promulgare leggi e iniziative, collaboriamo nell'interesse del Piemonte. Questo, logicamente vuole anche essere un auspicio - termino qui il mio intervento - su tanti altri temi che, invece, noi denunciamo non essere stati correttamente impostati con l'opposizione. Il fatto di far approvare una legge così importante in un'ora, piuttosto che trascorrere giornate intere a parlare di altre cose, è, tra virgolette, un "segnale" che ci auguriamo tutti gli Assessori capiscano velocemente, se, come dicono, hanno interesse a far marciare l'economia di questa Regione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 Consiglieri hanno votato Sì 51 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Riassumendo l'orientamento dei Presidenti dei Gruppi, credo che nel prosieguo dei nostri lavori potremmo passare all'esame delle proposte di legge n. 179 e n. 180, entrambe di iniziative dell'Ufficio di Presidenza che penso possano avere una rapida approvazione.
Dopodiché, pongo all'attenzione dei Presidenti dei Gruppi l'opportunità di affrontare anche il punto n. 10 all'o.d.g.: "Petizione popolare per la realizzazione della tangenziale di Carmagnola". Vi chiedo anche di farmi percepire qual è il sentire in proposito. Si tratta di un documento approvato all'unanimità dalla II Commissione, quindi, mi pare che potrebbe anche essere licenziato, vi prego di valutarlo.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame proposta di legge n. 179 "Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 e s.m.i. (Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di legge n. 179, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al relatore, Vicepresidente Placido.



PLACIDO Roberto, relatore

Signor Presidente, la presente proposta di legge interviene sulla legge 13 ottobre 1972, n. 10 ("Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionali") modificando direttamente il criterio che presiede al calcolo del rimborso forfettario mensile di cui fruiscono i Consiglieri regionali per le spese sostenute in relazione alle attività connesse all'espletazione del mandato.
Il nuovo parametro moltiplicatore del rimborso forfettario di cui all'articolo 2, comma 2, della legge n. 10/1972, individuato, nel testo originario del provvedimento, nel doppio della distanza inferiore tra la residenza, o il domicilio, del singolo Consigliere e il capoluogo regionale, diventa nel testo definitivo della presente proposta di legge licenziato dalla I Commissione il 2 dicembre 2005: il doppio della distanza tra la residenza del Consigliere e il capoluogo della Regione, sino ad una distanza massima tra il capoluogo regionale e il comune piemontese più lontano. Durante l'esame della proposta di legge n. 179 in I Commissione l'approvazione di un ulteriore emendamento dell'Ufficio di Presidenza ha provveduto a sostituire, per ovvie ragioni di coordinamento sistematico all'interno dell'articolo 2 della legge n. 10/1972, il riferimento al "domicilio", presente nel comma 1 di tale articolo, con il riferimento alla "residenza".
Questo è, di fatto, il provvedimento.
A questa proposta di legge è stato presentato un emendamento relativo al fatto che al comma 4 dell'articolo 1 della legge regionale n. 39/1998, si prevede che il personale addetto agli uffici di comunicazione possa essere individuato tra dipendenti regionali, ovvero comandati da altre pubbliche amministrazioni. L'emendamento presentato è teso a prevedere la possibilità che tale personale possa essere individuato anche tra personale di società a partecipazione pubblica. La proposta di modifica legislativa individua poi, lo strumento della convenzione, stipulata tra il soggetto politico che se ne avvale e la società, quale atto negoziale teso a definire le modalità di utilizzo e di rimborso della spesa nell'ambito delle risorse complessive assegnate per il funzionamento degli Uffici di comunicazione.
Su questo avevo precedentemente informato i colleghi che avevano chiesto ragguagli nel merito.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese dell'articolo 1.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1 presentato dai Consiglieri Placido, Spinosa e Chieppa: dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente art. 2: "articolo 2. (Integrazioni alla l.r. 1 dicembre 1998, n. 39) 1. Alla fine del comma 4 dell'articolo 1 della legge regionale 1 dicembre 1998, n. 39 è aggiunto il seguente periodo: 'Il personale addetto agli uffici di cui ai commi 1 e 2 può essere altresì individuato tra il personale di società a partecipazione pubblica. In tal caso, le modalità di utilizzo e di rimborso della spesa, nell'ambito delle risorse di cui al comma 3, sono definite da apposita convenzione tra le parti'".
Indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 40 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Mi pare di recepire un orientamento teso a posticipare la discussione e la relativa votazione in Aula della proposta di legge n. 180 "Modifiche alla legge regionale 3 agosto 2004, n. 21 (Rapporti tra il Consiglio regionale e i Consiglieri cessati dal mandato)", in merito al quale è stato chiesto un approfondimento in sede di Conferenza dei Capigruppo, che senz'altro accogliamo.


Argomento: Viabilità

Esame petizione popolare per la realizzazione della tangenziale di Carmagnola - (approvate all'unanimità relazione e proposta di ordine del giorno n. 172 dalla II Commissione il 23 novembre 2005) ed esame ordine del giorno n. 172 inerente a "Tangenziale di Carmagnola"


PRESIDENTE

Esaminiamo la petizione popolare per la realizzazione della tangenziale di Carmagnola - (approvate all'unanimità relazione e proposta di ordine del giorno n. 172 della II Commissione il 23 novembre 2005), di cui al punto 10) all'o.d.g.
Diamo per letta la relazione al Consiglio approvata dalla II Commissione ai sensi dell'articolo 109 del Regolamento.
Pongo in votazione la presa d'atto della relazione.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 172, "Tangenziale di Carmagnola" presentata dai Consiglieri Auddino, Dutto, Muliere, Clement Robotti, Giovine, Ghigo, Allasia, Moriconi, Bizjak, Casoni, il cui testo recita:



PRESIDENTE

"Il Consiglio regionale premesso che l'area carmagnolese è interessata da importanti progetti di viabilità, in particolare: la Bretella Sud e relativo casello autostradale, per un costo previsto pari a circa 16.21 milioni di euro, di cui circa un terzo a carico della Regione Piemonte e due terzi a carico di Anas e Autostrade per l'Italia per la cui realizzazione il 13 dicembre 1999 è stato siglato un Accordo di Programma tra il Ministero dei Lavori Pubblici, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, l'Anas e la Società ATS Torino-Savona a cui è seguita la stipula della convenzione attuativa in data 16 marzo 2000 la circonvallazione est, per la quale è previsto un finanziamento pari a 17.7 milioni di euro, di cui 14.7 a carico della Regione Piemonte e 3 a carico della Città di Carmagnola consapevole che da oltre 20 anni è in essere una forte richiesta di realizzazione di opere infrastrutturali che garantiscano insieme la sicurezza dei pedoni, del traffico veicolare e l'abbassamento dei livelli di inquinamento e che l'Amministrazione locale ha più volte sottolineato il carattere di massima urgenza di tali opere interprete del disagio dei cittadini carmagnolesi in merito alla situazione del "nodo di Carmagnola", diventata sempre più insostenibile anche per il trasporto da e per il cuneese e al ripetersi di incidenti anche drammatici, sulle strade di attraversamento urbano vista la petizione popolare predisposta dal Comitato "Carmagnola Aria Pulita", sottoscritta da circa 5 mila cittadini e la relazione formulata dalla II Commissione a conclusione dell'esame della petizione convinto che i progetti per la realizzazione della circonvallazione est e della bretella sud con connesso nuovo casello autostradale siano adeguati a risolvere efficacemente il "nodo di Carmagnola" considerata la complessità della realizzazione delle opere in progetto anche per la molteplicità degli Enti coinvolti (Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Carmagnola Società Autostrade per l'Italia, Anas) impegna la Giunta regionale a dare impulso operativo all'attuazione degli interventi, coordinando i diversi Enti interessati alla loro realizzazione monitorare costantemente le diverse fasi di attuazione, riferendo almeno trimestralmente alla Commissione consiliare competente reperire i fondi necessari per la progettazione e l'esecuzione dei lavori".



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Trasporti su ferro

Esame proposta di legge n. 37 "Conservazione e valorizzazione sociale delle linee e degli immobili ferroviari dismessi o inutilizzati"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di legge n. 37, di cui al punto 11) all'o.d.g.
avente per relatori i Consiglieri Muliere e Dutto.
Mi pare che anche questo provvedimento sia ampiamente condiviso.
La parola al relatore, Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco, relatore

Grazie, Presidente.
Mi spiace per l'assenza del Consigliere Dutto, ma quando saprà che il Consiglio ha approvato la legge, sarà senz'altro entusiasta.
Mi sembra che sia una proposta condivisa dall'intero Consiglio pertanto darei per letta la seguente relazione: "La presente proposta di legge si pone come il risultato perfezionatesi già nella scorsa legislatura, della trasfusione e del coordinamento in un unico testo del contenuto di due distinti progetti di legge aventi per oggetto, l'uno la valorizzazione sociale e turistica delle stazioni e l'altro la conservazione e la valorizzazione delle linee ferroviarie dismesse e dei fabbricati ferroviari inutilizzati.
Con questo intervento normativo ci si propone di recuperare un patrimonio immobiliare, sempre più inutilizzato, ovvero quello costituito dalle stazioni e dalle linee ferroviarie dismesse rendendolo disponibile per la realizzazione di attività di pubblico interesse .
All'acquisizione di linee ferroviarie dismesse (articolo 1) la Regione addiviene col fine primario di mantenerne intatto il tracciato e con la possibilità di un loro successivo affidamento in concessione ad enti locali, associazioni o al museo ferroviario piemontese.
L'approvazione in I Commissione di un emendamento, che ha provveduto a riformulare il contenuto dell'articolo 3, ha introdotto la possibilità della concessione da parte della Regione di contributi agli Enti locali e al Museo Ferroviario Piemontese finalizzati all'acquisizione diretta di linee ferroviarie dismesse, e di fabbricati ferroviari dismessi, o inutilizzati.
La I Commissione consiliare ha licenziato a maggioranza la proposta di legge n.37 'Conservazione e valorizzazione sociale delle linee e degli immobili ferroviari dismessi o inutilizzati" il 16 dicembre 2005'".
Come sapete, l'oggetto riguarda la conservazione e la valorizzazione sociale delle linee e degli immobili ferroviari dismessi o inutilizzati.
Rileviamo, tra l'altro, che avrà alcune implicazioni anche con la promozione sociale, ma ne discuteremo quando sarà presente l'Assessore Oliva.
Ci riferiamo, dunque, all'utilizzo non solo delle linee, ma anche degli immobili dismessi delle Ferrovie. Si tratta di una questione che, se gestita nel miglior modo possibile (come mi auguro sarà), potrà dare dei risultati estremamente positivi.
Non mi soffermerò ulteriormente e se il Presidente è d'accordo, si pu passare subito alla votazione dell'articolato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Ho chiesto la parola per non far mancare l'intervento costruttivo da parte della minoranza. Concordo nel ritenere che il collega Dutto sarà contento se approveremo, sebbene in sua assenza, un progetto di legge da lui fortemente voluto.
importante questa legge, perché permetterà di utilizzare un patrimonio dismesso da parte delle associazioni di promozione sociale - lo ricordava anche il collega Muliere - come si evincerà nella legge che andremo presto a licenziare.
una legge molto attesa dai nostri Comuni, che hanno bisogno di un aiuto per poter recuperare questo importante patrimonio. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, passerei all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1. Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato al n. 1 presentato dai Consiglieri Dutto e Muliere: il comma 1 dell'art. 6 della proposta di legge n. 37 è riscritto secondo la seguente formulazione: "1. Per gli interventi di cui agli articoli 1, 2 e 3 valutati in 1 milione di euro per ciascun anno del triennio 2006 - 2008, si fa fronte con le risorse finanziarie dell'UPB 26022 (Trasporti-Viabilità ed Impianti fissi Tit. II - Spese di investimento) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per gli anni 2006 - 2008".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato al n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta, per dichiarazione di voto.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Il voto del nostro Gruppo sarà sicuramente positivo. Vorremmo per sottolineare l'importanza e il significato di questa legge che, del resto trova gestazione, perlomeno ideale, nella passata legislatura (ricordo, a tal riguardo, le proposte del Consigliere Bussola, oltre che del Consigliere Dutto).
Questo patrimonio, tanto quello delle linee, quanto quelle degli immobili ferroviari, già nella scorsa legislatura aveva destato interesse e rappresentava sicuramente una possibilità di recuperare un ingente patrimonio immobiliare a fini sociali significativi.
Su questa tematica si sono espressi in maniera estremamente favorevoli anche tanti Parlamentari nazionali: ricordo soltanto l'ultima iniziativa dell'Onorevole Zacchera proprio in relazione alle piccole Stazioni dismesse.
Speriamo, quindi, che oltre a questo provvedimento della Regione Piemonte - che sicuramente è opportuno - si possa affiancare qualche norma nazionale in maniera da aumentare le risorse in dotazione ai Comuni (vista la grande opera di restauro e di rimodulazione ad altri fini di questo patrimonio immobiliare, anche per quanto riguarda le linee dismesse) che chiaramente richiedono risorse significative.
Il nostro, come ripeto, sarà un voto convintamente favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Visto che tutti i colleghi esprimono il loro parere, chiaramente il nostro non potrà che essere favorevole.
Ho sentito poco fa il collega Claudio Dutto, che ha dovuto recarsi in Consiglio comunale a Cuneo, che mi ha pregato di ringraziare l'aula per aver portato in votazione questo provvedimento.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento per dichiarazione di voto pongo in votazione l'intero testo della proposta di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 Consiglieri hanno votato Sì 42 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere, se possibile, la trattazione del disegno di legge n.
175 "Modifiche all'articolo 29 della legge regionale 22 marzo 1990, n. 12 (Nuove norme in materia di aree protette)" nella seduta consiliare di giovedì, perché trattandosi di una proroga, se ne rileva l'urgenza. Grazie.



PRESIDENTE

Vi ricordo che domani, alle ore 14.00 è convocata la Conferenza dei Presidente dei Gruppi, proprio per ridefinire le modalità dei lavori della seduta di giovedì.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.10)



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