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Dettaglio seduta n.538 del 09/02/10 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 14.04 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 14.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 14.42)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Caracciolo, Laus, Manolino Pace, Pizzale, Placido, Robotti, Spinosa.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Informativa seduta consiliare


PRESIDENTE

Comunico che la seduta consiliare convocata per domani pomeriggio, 10 febbraio, alle ore 14.30, è posticipata alle ore 15.00, perch precedentemente si terrà una seduta dell'Ufficio di Presidenza dettata da urgenti necessità.


Argomento:

d) Deliberazioni della Giunta regionale variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale, in data 3 febbraio 2010, ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale n. 7/2001, n. 15 deliberazioni del 21 dicembre 2009 e n. 1 deliberazione del 28 dicembre 2009.


Argomento:

e) Deliberazione del Consiglio dei Ministri - Non impugnativa


PRESIDENTE

Comunico che il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 4 febbraio 2010, le seguenti leggi regionali e deliberato la non impugnativa: legge n. 33/2009 "Istituzione del Parco naturale dell'Alta Valle Introna" legge n. 34/2009 "Norme straordinarie a sostegno dei lavoratori dipendenti in condizione di disagio economico. Fondo speciale di garanzia" legge n. 35/2009 "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2010".


Argomento:

f) Elezioni regionali


PRESIDENTE

Comunico infine che, con decreti n. 6 e n. 7 del 1° febbraio 2010, la Presidente della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 51 dello Statuto della Regione, ha provveduto a convocare i comizi per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Regione Piemonte, nonché alla determinazione del numero dei seggi del Consiglio regionale e la conseguente assegnazione alle singole circoscrizioni. I comizi per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Regione Piemonte sono convocati per i giorni di domenica 28 marzo 2010 e lunedì 29 marzo 2010.
I 4/5 dei seggi, pari a n. 48, sono assegnati alle circoscrizioni provinciali della Regione secondo la seguente ripartizione: circoscrizione di Alessandria: 5 seggi circoscrizione di Asti: 2 seggi circoscrizione di Biella: 2 seggi circoscrizione di Cuneo: 6 seggi circoscrizione di Novara: 4 seggi circoscrizione di Torino: 25 seggi circoscrizione di Verbania: 2 seggi circoscrizione di Vercelli: 2 seggi.
Il restante numero di seggi, pari a 1/5, sarà assegnato ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge n. 43/1995.
I decreti saranno pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 6 dell'11 febbraio 2010.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero sull'ordine dei lavori.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Intervengo solo per ricordare una richiesta avanzata da me e dal collega Bossuto. Noi gradiremmo avere una comunicazione dell'Assessore sul destino dei lavoratori dell'Aviapartner di Caselle.
Saranno solo 24 lavoratori, ma sono 24 persone rispetto alle quali abbiamo una responsabilità: penso che un minuto per la comunicazione dovremmo trovarlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Come già preannunciato questa mattina nella riunione dei Capigruppo, richiedo una comunicazione da parte della Giunta ma più che altro richiedo un immediato intervento dell'esecutivo su una questione particolare che riguarda le società partecipate da Finpiemonte.
Vi spiego quel poco di cui sono a conoscenza. Fra le società partecipate dalla Finpiemonte vi è la IDREG S.p.A. che opera nel campo della produzione di energia elettrica. Vi è un contenzioso fra la Finpiemonte e gli altri soci privati di questa società di Ivrea. Vi è stato un giudizio e la Finpiemonte partecipate è risultata soccombente.
So che Finpiemonte partecipate e i soci della Idreg stanno addivenendo a una transazione; una transazione che però prevede la cessione della partecipazione a questi privati ad un prezzo che mi risulta essere enormemente inferiore al valore effettivo delle azioni.
Di conseguenza, chiedo alla Giunta di dare una comunicazione immediata in aula rispetto a quanto sta succedendo, producendo anche l'opportuna documentazione, quale ad esempio il bilancio della partecipata, i pareri legali della possibilità di appello e la sentenza di primo grado, in modo che si possa capire esattamente di cosa stiamo trattando. Ma soprattutto chiedo alla Giunta, qui rappresentata dal Vicepresidente Peveraro, di intervenire su Finpiemonte partecipate al fine di bloccare questa ipotetica transazione e al fine di presentare un ricorso, perché a nostro avviso la Regione ne subirebbe un gravissimo danno.
Questa stamattina il Vicepresidente Peveraro mi ha detto che non si stava più occupando di questa questione da circa un anno. Ebbene, spero che in queste ore abbia avuto tempo di aggiornarsi.
Ripeto, è una questione urgentissima perché stanno per scadere i termini per il ricorso in appello e quindi la Regione rischia di perdere una partecipata, tra l'altro con un incasso decisamente inferiore rispetto al valore della stessa, con grave danno per l'erario regionale e, in seconda battuta, con grave danno per tutti i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Grazie, Presidente. Chiedo scusa ai colleghi se li disturbo brevemente per evidenziare una vicenda che è anche di carattere "personale". Mi permetto anche di richiamare l'attenzione dei membri dell'Ufficio di Presidenza.
Avevamo chiesto la possibilità di utilizzare la Sala Viglione non per un'iniziativa politica, ma perché oltre un anno fa è scomparso un nostro compagno, un ex Consigliere che è stato per 10 anni su questi banchi, e volevamo fare la sua commemorazione in questo palazzo, proprio perché ha esplicato molto della sua attività in questa sede; volevamo ricordarlo presentando un libro a lui dedicato.
Prima che iniziasse il Consiglio, il Presidente mi ha cortesemente comunicato che, viste le norme sulla par condicio e visto che all'interno dell'Ufficio di Presidenza non è stata raggiunta l'unanimità su questa richiesta, la stessa ci è stata negata.
Ebbene, io voglio esprimere non tanto la rabbia rispetto a tutto ci ma una profonda amarezza, perché veramente fatico a capire come la lotta politica, il confronto politico e democratico possa arrivare a mettere in discussione cose di questo tipo. Lo dico veramente con grande amarezza.
Per quanto ci riguarda, abbiamo già individuato un'altra sala e ricorderemo l'ex Consigliere da un'altra parte: chi vorrà, potrà essere presente e ciò ci farà piacere, anche in onore della sua memoria.
Ripeto, è con grande amarezza che dico queste cose in un intervento che non avrei mai voluto fare.
Infine aggiungo una cosa che non vuole essere una nota di colore, ma vuole essere semplicemente un ulteriore elemento di riflessione. Mi risulta che la funzionaria Rosa Calì vada in pensione e ha convocato gli amici e i colleghi in Sala Viglione credo per un rinfresco: verificate se è possibile, perché probabilmente non è possibile nemmeno più salutare i colleghi di lavoro in Sala Viglione, se questa è l'interpretazione della par condicio! Vergogna!



PRESIDENTE

Collega Clement, per cortesia! Non condivido assolutamente i toni che lei usa; sa il rispetto che le porto per l'atteggiamento di equilibrio che lei ha sempre avuto e mi spiace di questa decisione.
Al di là delle mie convinzioni, che ho avuto modo di esternare insieme all'Ufficio di Presidenza, purtroppo una normativa adottata dall'Ufficio di Presidenza e circolarizzata a tutti i Gruppi ha individuato una linea temporanea oltre la quale non prevedere più l'utilizzo di sale per iniziative di alcun tipo. Per quanto riguarda la vicenda della collega citata, si tratta di una dipendente che va in pensione, farà un incontro con i propri colleghi e ha chiesto di utilizzare una sala per poterli incontrare tutti. L'Ufficio di Presidenza non ha assolutamente obiettato a che ciò avvenisse. Non si tratta di un incontro politico, ma è un incontro di dipendenti degli uffici...



CLEMENT Gian Piero

Ricordare il collega Papandrea è un incontro politico? Vergogna!



PRESIDENTE

Collega Clement, per cortesia, non può usare questo atteggiamento perché noi abbiamo circolarizzato, a tempo debito, una normativa a tutti gli uffici che prevedeva che non potessero essere date sale, non per incontri politici, ma a Gruppi consiliari ed associazioni di cittadini per iniziative del Consiglio regionale.
Mi spiace, sapete tutti qual era e qual è stata la mia opinione, ma l'Ufficio di Presidenza ha dovuto uniformarsi a una regola che si è data prima del caso in questione e che purtroppo deve valere erg hominis, perch questo è il principio con il quale si diramano le note a tutti gli uffici.
Mi spiace, sono addolorato anch'io; penso che il collega meriti di essere ricordato in questa sala e in questo Consiglio. L'abbiamo già fatto e ci sarà senz'altro occasione di farlo subito dopo le elezioni, come si sarebbe potuto fare fino a qualche giorno fa. Spero ci sia l'occasione per dare al collega Papandrea, che qui è stato ricordato con espressione di stima da tutti i Consiglieri, anche da quelli dell'opposizione, il riconoscimento che merita per il lavoro svolto.
La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Anch'io trovo singolare e un po' curiosa la scelta espressa dall'Ufficio di Presidenza su un evento come quello ricordato dal collega Clement. Sarebbe stata cura degli organizzatori non farlo diventare nemmeno lontanamente, un evento politico. Mi rendo conto che sia complicato, ma questo era l'intento. Sono preoccupato, inoltre, per due o tre vicende in merito alle quali chiedo alla Giunta una comunicazione.
La prima, e mi riallaccio a quanto sosteneva il collega Novero: essendoci solo più una seduta di Consiglio, mi piacerebbe che il sogno diventasse realtà e che qualcuno ci rispondesse sulla vicenda Aviapartner di Caselle e magari che qualcuno finalmente avesse dato il via all'indirizzo politico espresso dal Consiglio nei confronti della Giunta.
un'inezia, una piccola cosa, però considero molto importante, anche per l'onore del Consiglio, la sua funzionalità e la sua ragione d'essere altrimenti è inutile avere un'assemblea consiliare, che questo atto vada avanti e che qualcuno della Giunta gentilmente ci dica a che punto siamo.
Ci piacerebbe avere notizie, poi, su un tema che riguarda forse più il collega Ronzani, che sappiamo essersi già attivato, relativamente alla cartiera occupata (sappiamo che le cartiere sono in crisi) a Crevacuore, in provincia di Biella. Sappiamo che qualcosa è stato fatto, pertanto non ci spiacerebbe avere qualche informazione in merito. Infine due questioni molto velocemente. La prima riguarda l'Assessore Borioli e il progetto della tangenziale est: ci risulta che il CAP abbia dato vita a un progetto che niente ha a che vedere con lo studio strapagato effettuato dal Politecnico. Pare che addirittura i Sindaci della zona si siano finalmente infuriati, quindi ci piacerebbe che l'Assessore ci dicesse: "Sono impegnato in Val Susa e in altre cose affaccendato...".
Ultima cosa: ritengo altrettanto inquietante che a fine mandato io non abbia ricevuto - come tanti altri colleghi - alcuna risposta a molte interrogazioni. Sarà mia cura fare un elenco delle interrogazioni inevase soprattutto quelle che riguardano la richiesta di dati; purtroppo, la "Palma d'oro" va alla cultura, perché su alcuni dati inerenti a quell'Assessorato vige l'oscurità assoluta. Spero ancora che entro domani qualcuno abbia la bontà di rispondermi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Anch'io, Presidente, ho una richiesta da rivolgere alla Giunta: chiedo se ci sono nuove informazioni rispetto ai contratti delle cooperative sociali che lavorano nelle scuole della provincia di Torino. Si tratta di 1.200 persone, di cui 600 con difficoltà di inserimento lavorativo se non in un contesto protetto, come le cooperative sociali.
Se non sbaglio, le scuole devono presentare al Ministero il bilancio entro il 15 febbraio, pertanto abbiamo urgenza di sapere se il bilancio che le scuole presenteranno prevede il taglio del 25% dei contratti in essere con le cooperative sociali.
un tema di grande rilievo, sono numeri importanti; anche se non sono lavoratori di fabbriche o di imprese produttive, sono persone che rischiano il posto di lavoro. Avrei davvero bisogno che la Giunta ci dicesse, su questo, se ci sono delle novità e di che tipo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Vorrei sollevare una questione chiedendo, poi, un chiarimento, ma il Presidente non mi ascolta... Presidente, dobbiamo parlare rivolti al Presidente dell'Assemblea: è il nostro Regolamento che lo prevede! Dicevo che abbiamo ricevuto l'invito a presenziare ad una conferenza stampa tenuta dall'ATC, che presenta il bilancio di previsione 2010, ma l'occasione sarà colta anche per fare il punto su edilizia popolare e ATC oggi.
Pertanto, il nostro voto sulla legge riguardante l'edilizia popolare si tramuterà in una comunicazione da parte dei vertici dell'ATC di Torino.
Abbiamo ricevuto una circolare che stabilisce che, durante questo periodo, non si possono fare una serie di cose; non le possono fare la Regione e i suoi organi, e, secondo me, dovrebbero attenersi a quei principi di basso profilo anche gli organi ausiliari della Pubblica Amministrazione come, nel caso particolare, l'ATC, a meno che, studiando per diventare enti pubblici economici, non valgano per loro delle regole diverse.
Chiedo alla Presidenza una particolare attenzione, un giudizio ed una presa di posizione su tale evento.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, giovedì 11 febbraio è il primo giorno di par condicio. L'applicazione che abbiamo fatto della par condicio è molto restrittiva. Lo sappiamo, abbiamo visto anche un caso che ha colpito internamente un gruppo consiliare, ma questa è l'interpretazione che adotta il Consiglio regionale. Un'Assemblea parlamentare deve essere assiduamente attenta, ma la normativa vale per tutte le pubbliche amministrazioni. Non conosco le valutazioni degli uffici dell'ATC; certo è che noi ci siamo adeguati a leggi nazionali che valgono per tutta la pubblica amministrazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
In riferimento all'istanza rivolta dal Consigliere Clement, mi permetto di porre alcune domande, e poi rivolgo anch'io un'istanza.
Lei, in qualità di Presidente dell'Ufficio di Presidenza, pu convocando lo stesso Ufficio, valutare la possibilità di modificare, sempre con criteri di equità, condizioni meno restrittive, in modo da poter rispondere all'istanza, legittima sul piano della sensibilità e sul piano emozionale. Chi ricorda un collega come Papandrea, sia per averlo conosciuto personalmente sia per averne solo sentito parlare, non può che averne un ricordo eccezionale. La invito ad adottare, nei limiti del possibile e sempre nel rispetto della legge, qualora vi sia la possibilità un provvedimento un po' meno restrittivo, all'insegna del rispetto delle istanze di un Presidente di Gruppo che comunque ha fatto parte - e mi auguro possa continuare a farne parte anche nella prossima legislatura - di questo consesso.
Grazie.



PRESIDENTE

Collega, Buquicchio, le rispondo subito.
L'Ufficio di Presidenza, come ogni organo collegiale, può deliberare su questioni amministrative anche più volte. È chiaro che le obiezioni poste per la prima decisione potrebbero essere poste anche per la seconda.
Viceversa, se un atto di indirizzo dovesse venire dall'Assemblea regionale ovviamente l'Ufficio di Presidente, come ha fatto in altre occasioni, non può che tenerne conto. Rammento che sulla denominazione di alcuni Gruppi consiliari l'Ufficio di Presidenza aveva ravvisato l'opportunità di non discostarsi dalle rigide interpretazioni del Regolamento. In Aula, i Presidenti dei Gruppi consiliari hanno convenuto diversamente e l'Ufficio di Presidente ne ha recepito l'indicazione. Se in Aula dovesse essere formalizzata un'indicazione di questo tipo, l'Ufficio di Presidenza ne terrebbe debitamente conto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Riprendendo le ultime parole del Presidente, chiederei ai Capigruppo del Consiglio regionale, anche se alcuni non mi stanno ascoltando, di sostenere l'ipotesi di ricordare Rocco Papandrea con la presentazione di questo libro. Non credo sia una richiesta onerosa per i Presidenti dei Gruppi, in quanto molti hanno conosciuto Rocco Papandrea e quando è stato ricordato in Aula sono state usate parole di un ricordo favorevole da parte di tutti gli intervenuti. L'interpretazione molto rigida della par condicio è una scelta più che condivisibile. Teniamo però presente che da qui in avanti saremmo inondati da messaggi promozionali di tutti i generi; quindi non credo che la nostra Sala Viglione sia un luogo dove si possano spostare un centinaia di voti, perché assisteremo a degli scempi nei telegiornali nella gestione dei tempi, da far impallidire la par condicio applicata alla Sala Viglione.



PRESIDENTE

Se i Presidenti dei Gruppi formalizzeranno un atto di indirizzo sul tema, l'Ufficio di Presidenza ne terrà atto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, per un problema che si sta verificando sulle nostre montagne. È un problema al quale la Giunta deve porre la massima attenzione, soprattutto per quello che è successo in questo ultimo fine settimana, quando ben nove vite umane hanno pagato il pegno di ciò che è avvenuto sulle nostre montagne a seguito della caduta di valanghe.
Da venerdì, la banda larga sull'arco alpino piemontese non esiste più.
una segnalazione che ci arriva dalle comunità montane, dai rifugi alpini e da quei Comuni dotati della banda larga, per i quali la stessa aveva rappresentato - e rappresenta ancora oggi - l'unico modo di comunicare.
Senza questo oggetto, che orma in città fa parte della nostra quotidianità, in tante realtà delle nostre montagne non esiste la possibilità di comunicare.
Credo sia un'urgenza, non solo perché oggi comunicare diventa importante per tutti, ma soprattutto perché trovandoci in situazioni di difficoltà, magari già nelle prossime ore visto le previsioni del tempo, la necessità di comunicare, anche attraverso Internet, è importante.
Chiederei alla Giunta se ha notizie in merito che, pare, siano legate a problemi che si stanno trascinando nel cambio della gestione della banda larga. Gradirei sapere come la Giunta intende rimediare a questi problemi perché sarebbe importante per tutti i nostri Comuni, le nostre Comunità montane ma, soprattutto, per la gente delle nostre montagne.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere la mia più totale, indistinta e assoluta solidarietà al collega Clement, all'intero Gruppo di Rifondazione Comunista e, in generale, ai Partiti che comporranno la Federazione di Sinistra.
Trovo che l'applicazione più dura della legge, senza un'individuazione dei singoli casi, crei una grave ingiustizia. C'è anche un detto latino che probabilmente il Presidente Gariglio conosce molto bene, ma forse non sempre riesce ad applicare in piena correttezza. Esprimo la mia solidarietà. Se ci sarà un documento condiviso esprimo, a nome del sottoscritto e del collega Lupi, l'intenzione di sottoscriverlo, però non credo sia questa la modalità. Credo che l'Ufficio di Presidente o, meglio il Presidente Gariglio avrebbe dovuto...



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, Consigliere Giovine, ma la pregherei di parlare più vicino al microfono.



GIOVINE Michele

Visto che, tra l'altro, l'Ufficio di Presidenza dovrà riunirsi a breve speriamo a brevissimo - anche per risolvere altri nodi che, una volta sciolti, renderà tutto il resto dei lavori estremamente più agevole. Invito i vari membri dell'Ufficio di Presidenza, la sinistra ha un proprio rappresentante all'interno, a risolvere la questione. Visto che si tratta di una delibera dell'Ufficio di Presidenza, può essere modificata con una delibera successiva. Non credo che il documento firmato dai Capigruppo sia un documento necessario, per vari motivi. Esistono problematiche legate ad ottenere la firma di tutti i Capigruppo e poi, magari, troviamo il bastian contrario che, in questo momento, magari per un motivo politico slegato dalla vicenda, non ha voglia di firmare. La richiesta del Consigliere Clement era di assoluto buon senso, mi spiace che sia stato colpito il Gruppo di Rifondazione che, in questi anni, ha dimostrato una grande responsabilità, anche istituzionale e politica. Purtroppo, non faccio parte dell'Ufficio di Presidenza - non ero a conoscenza della vicenda - ma io avrei fatto una scelta diversa. Mi rendo conto che ognuno deve agire ed esercitare secondo il ruolo che gli è stato assegnato in Consiglio.
Successivamente, farò un intervento e una proposta se l'Ufficio di Presidenza me lo concederà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Concordo anch'io che sia giusto concedere Sala Viglione, come richiesto dal Gruppo della maggioranza, per commemorare l'ex Consigliere Papandrea.
Vorrei ricordare che il Regolamento esiste e va rispettato, ma non poche volte il Consiglio regionale, i Capigruppo, l'Ufficio di Presidenza, per opportunità condivisibili, ha fatto delle eccezioni. Questo mi sembra un caso.
Aggiungerei, se può essere utile, che un'eventuale Conferenza dei Capigruppo in sede politica potrebbe risolvere non soltanto questo problema di facilissima soluzione, ma potrebbe affrontare e risolvere anche il problema, quello un po' più complicato, legato alle sigle dei Gruppi. Il rischio è che, per incomprensioni più o meno volute, ogni volta ci impantaniamo e perdiamo delle ore.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Non c'è bisogno che dica che anche noi siamo d'accordo, senza mettere in difficoltà l'Ufficio di Presidenza. Se l'Ufficio di Presidenza vuole rivedere la propria decisione, noi ci rendiamo conto.
L'Ufficio di Presidenza ha lavorato nel rispetto delle regole che ci siamo dati. Se c'è l'unanimità dell'Aula, rivedere questa decisione sarebbe giusto e doveroso, soprattutto nei confronti di una persona come Rocco Papandrea.
Se l'Ufficio di Presidenza prenderà questa decisione, troverà il nostro pieno consenso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Sono state avanzate alcune richieste alla Giunta, allora io mi permetto di rivolgermi direttamente al Vicepresidente Peveraro. Chiederei di intervenire formalmente presso il Governo, con una lettera, con una segnalazione, rispetto alle notizie apparse sui giornali, sulla volontà del Gruppo Lucchini di mettere in vendita, insieme ad un gruppo russo di cui mi sfugge il nome, gli stabilimenti Lucchini in tutta Italia (anche i Consiglieri Bossuto e Boeti si sono occupati della vicenda).
Mi rivolgo alla Giunta affinché chieda al Governo di avviare un tavolo nazionale. Sul nostro territorio abbiamo uno stabilimento di quel Gruppo la Vertek di Condove, e vorremo capire quali sono le prospettive. I lavoratori sono in cassa integrazione, conosciamo bene qual è la situazione, appaiono sui giornali notizie di una possibile vendita degli stabilimenti in Italia, sarebbe importante se i vertici della Regione Piemonte chiedessero al Governo e, in particolare, al Ministro delle Attività Produttive, di avviare un tavolo nazionale.
Abbiamo visto vendite di questo genere, gli esiti che hanno prodotto sul nostro territorio, in termini di dispersione di patrimonio professionale, di perdita anche di occupazione. Se potesse darci un ok, che vale anche per gli altri Consiglieri regionali impegnati nella vicenda, ne saremo grati.



PRESIDENTE

Prima di procedere con i lavori del Consiglio prego i Capigruppo di recarsi in Sala A. Abbiamo 150 richieste di iscrizione di nuovi punti prima di votarle penso sia opportuno fare il punto con i Presidenti dei Gruppi.



(La seduta, sospesa alle 15.19 riprende alle ore 16.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola Elementare "E. Salgari"


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "E. Salgari" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

La Conferenza dei Capigruppo ha convenuto che nella giornata di oggi si proceda all'esame del punto 3) proseguimento disegno di legge n. 313 "Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata".
Al termine dell'esame del disegno di legge non saranno esaminati altri punti, quindi la seduta sarà sciolta. Alcuni colleghi hanno chiesto l'iscrizione di ordini del giorno, prego di formalizzarli in maniera tale che li ponga all'attenzione dell'Assemblea.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo l'iscrizione dell'ordine del giorno relativamente al problema di cui abbiamo discusso prima, cioè la concessione della Sala per la presentazione del libro in commemorazione del Consigliere Papandrea.
Sarebbe opportuno che questo ordine del giorno fosse votato nella giornata odierna.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma sulla vicenda è stata presentata una lettera, firmata da tutti i Presidenti dei Gruppi, che penso faccia utilmente le veci di un ordine del giorno. Sarà oggetto di attenzione dell'Ufficio di Presidenza di domani.
Ho altre due richieste di iscrizioni. Il primo è un ordine del giorno su "Invito al Parlamento ad approvare una normativa organica per il superamento del lavoro precario" a prima firma, Consigliere Bossuto. Il secondo ordine del giorno è: "Difesa e rilancio delle produzioni RAI a Torino" sempre a firma del Consigliere Bossuto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori. Ho visto che prima era presente l'Assessore de Ruggiero, perché vorrei parlare di una materia urgente. La deliberazione n. 11-13058 del 19 gennaio, che sintetizzo con "delibera sulle zone sismiche", sta provocando enormi ripercussioni: noi abbiamo già ricevuto decine di telefonate negli ultimi giorni, proprio in merito al passaggio della zona 4 alla zona 3 per le opere già iniziate. La delibera dice che entro quindici giorni dall'entrata in vigore dovranno essere presentate delle perizie asseverate con la progettazione a norma della categoria 3. Mi spiega come si fa con un'opera già iniziata, che ha già le fondamenta? Cosa devono fare? Distruggere le fondamenta e ricostruire secondo i canoni applicati alla categoria 3? La deliberazione prevede che entro quindici giorni dall'entrata in vigore debba essere presentata la conformità, e parla di opere anche già iniziate.
Qui c'è un'evidente mancanza di normativa di tutela.
Chiedo dunque all'Assessore anche solo una brevissima comunicazione su questo aspetto, per garantire che perlomeno le opere già iniziate siano escluse della procedura, perché non si può fare diversamente. È un tema che nella Provincia di Cuneo, tanto per fare un esempio, riguarda 150 Comuni.
una normativa certo non di parte, ma - qui c'è un elenco - credo che si tratti di 300-400 comuni in Regione Piemonte soggetti a questa nuova normativa. Abbiamo ricevuto delle segnalazioni non da una singola categoria, ma dall'ANCE, dalla Confartigianato, dalla CNA, dalla Cassartigiani, dall'Ordine degli ingegneri, dall'Ordine degli architetti: tutto un mondo che dice sostanzialmente quello che adesso le sto dicendo io. E siccome la delibera entrerà in vigore tra quindici giorni, si corre il rischio di generare una rivoluzione, se non c'è una presa di posizione precisa da parte dell'Assessore su questo tema.
Quindi gradirei - prima l'avevo visto - che l'Assessore de Ruggiero potesse essere chiamato in Aula, perché...



PRESIDENTE

Adesso è disponibile a rispondere l'Assessore Ricca, con la prontezza e la competenza che gli sono solite. La parola all'Assessore Ricca



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Presidente, credo che la questione posta costituisca, alla fine, un falso problema. Intanto, la deliberazione approvata prevede una fase transitoria di centoventi giorni, all'interno della quale la Giunta regionale dovrà approvare un regolamento che normerà le fasi di attuazione della legge. Non è assolutamente escluso, quindi, che nella definizione delle norme regolamentari - attraverso un confronto ampio che ci sarà anche con le associazioni di categoria prima richiamate, che abbiamo sentito e sentiremo ancora nei prossimi giorni - si definisca e si prenda atto che magari sarà necessario pensare a dilatare i tempi di applicazione della norma per le costruzioni che già sono state iniziate.
Peraltro, voglio ricordare che la legge nazionale ha abolito la facoltà discrezionale delle regioni di applicare o meno la normativa riguardante le norme sismiche. Con il decreto ministeriale del 14 gennaio 2008, entrato in vigore in tutta la sua funzionalità il 1° luglio 2009, la normativa deve essere applicata, così come il dispositivo prevede, su tutto il suolo nazionale. Noi non abbiamo fatto altro che prendere atto di questi aspetti.
In ogni caso, assicuro il Consigliere che stiamo preparando una circolare interpretativa e, soprattutto, che avvieremo un lavoro di confronto per capire se non sia necessario correggere gli aspetti della fase transitoria e quindi dilatare un poco i tempi di applicazione della norma alle costruzioni già esistenti. Quindi ci faremo certamente carico delle preoccupazioni che sono state manifestate.



PRESIDENTE

La parola, per la replica, al Consigliere Casoni.



CASONI William

Ho sentito quanto riportato dall'Assessore. Queste sono le voci ufficiose che girano anche in Assessorato ma lei capisce, Assessore, che chi adesso ha in corso lavori - e ripeto, stiamo parlando di centinaia di comuni, non stiamo parlando di un comune o due - vuole avere chiarezza sulla materia.
Lei, che sicuramente è più esperto di me sui lavori di edilizia, sa per esempio, che nei mesi invernali si lavora poco e presumibilmente si lavorerà poco fino al mese di aprile. Per esempio, chi ha fatto le fondamenta cosa fa? Le distrugge? Le ricostruisce? Chi oggi ha già le fondamenta come procede? Perché, anche se i tempi si dilatano e, anziché 4 mesi, sono un anno, se si sono fatte, cosa si deve fare? La richiesta è di esentare chi ha lavori già iniziati dal dovere di sottostare a questa procedura, altrimenti ci si va ad infilare in un ginepraio che presenterà centinaia di casi diversi a seconda delle situazioni.
Quindi, quello che io chiedo è che perlomeno si faccia una sanatoria per chi ha già iniziato i lavori: quelli che hanno già iniziato i lavori non devono sottostare a nessuna regola. Dal giorno dopo, si starà sotto quelle regole. Non so se l'Assessore ha presente - sicuramente ne è a conoscenza - che su questo tema c'é un allarme sociale - parlo della categoria - altissimo.
Solo questa mattina, ho già ricevuto dieci-quindici telefonate di soggetti che mi chiedevano chiarimenti su questo tema, perché evidentemente ogni Sindaco, ogni studio di ingegneria o di geometra si sta ponendo questo problema, moltiplicato per tutti i comuni che ho citato prima. Grazie.


Argomento: Informazione - Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 1408 dei Consiglieri Bossuto, Cavallaro, Chieppa e Dalmasso inerente a "Difesa e rilancio delle produzioni RAI a Torino" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 1409 dei Consiglieri Bossuto, Barassi, Clement Dalmasso, Deambrogio, Moriconi inerente a "Invito al Parlamento ad approvare una normativa organica per il superamento del lavoro precario" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Ordine del giorno n. 1410 dei Consiglieri Giovine, Lupi e Nicotra inerente a "Servizi per il trasporto dei disabili" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Ordine del giorno n. 1306 dei Consiglieri Botta, Boniperti, Casoni D'Ambrosio e Vignale inerente a "Pensioni di reversibilità" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Passiamo all'iscrizione dei seguenti ordini del giorno: n. 1408 a prima firma del Consigliere Bossuto; n. 1409 sul lavoro precario e n. 1410 inerente a "Servizi per il trasporto dei disabili".



(L'Assemblea, tacitamente ed unanime acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Comunico che le richieste di iscrizione di nuovi punti sono state ritirate dai proponenti. Ha chiesto la parola il consigliere Giovine, ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Intervengo per confermare quanto deciso in sede di Conferenza dei Presidenti, ovvero il ritiro delle iscrizioni con l'affidamento al percorso condiviso, da lei sapientemente individuato in tale sede.
Ha dimenticato solo un'iscrizione, Presidente, oppure io non ho sentito: ho chiesto anche l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 1306 inerente a "Pensioni di reversibilità" che dichiaro di sottoscrivere con l'accordo del primo firmatario Marco Botta, come avevo enunciato in Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Se non ci sono controindicazioni, diamo ugualmente per iscritto l'ordine del giorno n. 1306 a firma anche del Consigliere Giovine.



(L'Assemblea, tacitamente ed unanime acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame disegno di legge n. 313, inerente a "Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 313, inerente a "Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta del 3 febbraio sono stati approvati gli articoli fino al n.
49.
Sull'articolo n. 50 si sono svolti gli interventi sia in sede di discussione generale che di dichiarazione di voto e la votazione è stata dichiarata non valida per mancanza del numero legale.
Quindi, come primo atto, dobbiamo procedere ad una nuova votazione dell'articolo n. 50.
ARTICOLO 50 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 50.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 51 La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Come lei senz'altro ricorderà, nella scorsa seduta abbiamo posto dei problemi e l'Assessore si è riservato di fare una verifica e riferire in questa seduta sulla questione ATC-Comune di Asti.
L'Assessore ha già anticipato una risposta che mi pare possa anche andare bene alla collega Motta, però vogliamo sentire un commento dall'Assessore, ma soprattutto una dichiarazione sull'impegno che intende prendere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Effettivamente, la scorsa settimana la riunione di Consiglio è stata un po' frenetica, soprattutto nelle sue battute conclusive. Unitamente agli Uffici, abbiamo svolto un'indagine; molto sinteticamente, vorrei ricordare alcuni elementi.
Si parlava del rapporto tra l'ATC di Asti e il Comune di Asti.
Brevemente, la storia. A fronte dell'accertamento di situazioni di morosità, l'ATC di Asti, già dal dicembre 2003, aveva chiesto al Comune di pronunciare la decadenza nei confronti dei numerosi assegnatari morosi. La decadenza, ai sensi della legge n. 46, era da emanare entro 90 giorni.
Tuttavia, il Comune di Asti non ha provveduto a rispettare quella scadenza (ricordo che le decadenze erano 166); inoltre, ha iniziato a procedere a partire dal 2005, dopo un tempo alquanto superiore, quindi coinvolgendo due diverse Amministrazioni.
Questo ritardo ha avuto come conseguenza la sanzione - in questi casi prevista dalla legge regionale vigente (la n. 46) - consistente nella bollettazione da parte dell'ATC a carico del Comune, anziché dell'inquilino (questo è da rilevarsi per l'emendamento presentato dal Consigliere Chieppa la volta scorsa), di un canone maggiorato, molto alto, pari al doppio dell'equo canone.
In sintesi, invece di una bollettazione ordinaria, pari a 547 mila euro, l'ATC ha richiesto al Comune la somma di 1.253.000 euro entro il 31 dicembre 2009, con la sanzione, quindi, pari a circa 700 mila euro applicando la legge regionale n. 46, cui facevo riferimento prima.
Il Comune di Asti ha contestato l'applicazione della sanzione manifestando, con una nota del 29 dicembre 2009, la disponibilità a corrispondere all'ATC le somme facenti capo all'applicazione del canone ordinario non corrisposto dagli ex assegnatari, pari a 339.000 euro circa (cioè, il saldo fino al dicembre 2008) e 122.000 euro come anticipo per il 2010. Poi, ci sarebbe stato un altro saldo relativo al 2009, per un totale complessivo di 547.
Peraltro, è utile evidenziare che il Comune di Asti si è venuto a trovare nella situazione debitoria descritta perché, oltre non ad aver pronunciato le decadenze entro il termine previsto, si è trovato nell'impossibilità di eseguirle, trattandosi di 166 famiglie da estromettere dall'alloggio.
Vorrei fare un'annotazione: paradossalmente, se il Comune di Asti non avesse pronunciato le decadenze, l'ATC avrebbe bollettato soltanto la morosità effettiva. In pratica, questo è quello che succede in tutto il Piemonte: di regola, i Comuni non pronunciano le decadenze. Quindi, nel caso in questione, l'ATC avrebbe intimato di versare soltanto la morosità effettiva e non il canone sanzionatorio.
Devo anche aggiungere che agli Uffici regionali non sono mai giunte segnalazioni in merito, ma soltanto indirettamente dall'ATC di Biella sebbene per una cifra estremamente inferiore. Conseguentemente, l'ipotesi è quella di procedere in finanziaria, domani, inserendo un emendamento specifico, che peraltro non è punitivo rispetto al bilancio regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Questi giorni ci sono serviti per parlare sia con il Comune di Asti che con l'ATC, perché il nostro intendimento era quello di non penalizzare nessuno dei due enti e di cercare di capire quale poteva essere una soluzione che potesse soddisfare entrambi, sia il Comune che l'ATC.
Penso che la soluzione sia da sostenere. Mi sembra di aver capito che questo emendamento, questa proposta venga suggerita, come avevamo già detto, nella finanziaria e quindi non nella legge che poteva creare un caso solo per il Comune di Asti, con l'impegno - penso di poter parlare a nome di tutta la maggioranza e dell'Assessore che l'ha appena sostenuta - di far approvare domani questa proposta nella legge finanziaria.
Penso che quest'ipotesi possa soddisfare non solo i Consiglieri, ma soprattutto, il territorio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 51 (che diventa articolo 56).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 52 Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Muliere: Art. 52 (Norma finanziaria) 1. Agli oneri derivanti dall'applicazione degli articoli 20 e 51, stimati per il biennio 2010-2011in euro 8.073.000,00 per ciascun anno, in termini di competenza, iscritti nell'unità previsionale di base (UPB) DB08201 (Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia Disciplina vigilanza in materia di edilizia sociale Titolo I spese correnti) del bilancio pluriennale 2009-2011 si provvede secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).
La parola all'Assessore Conti, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

La Giunta regionale esprime parere favorevole.
Per coloro che non avessero sottomano l'emendamento, il testo recita: "Art. 52 (Norma finanziaria) 1. Agli oneri derivanti dall'applicazione degli articoli 20 e 51, stimati per il biennio 2010-2011in euro 8.073.000,00 per ciascun anno, in termini di competenza, iscritti nell'unità previsionale di base (UPB) DB08201 (Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia Disciplina vigilanza in materia di edilizia sociale Titolo I spese correnti) del bilancio pluriennale 2009-2011 si provvede secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1) (che diventa articolo 57).
Il Consiglio approva.
Conseguentemente, viene approvato l'articolo 52.
ARTICOLO 53 Emendamento rubricato n. 86) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: 1. Al comma 1 dopo la lettera g) è aggiunta infine la seguente: g bis) l'articolo 17 della legge regionale 30 settembre 2008, n. 28 (Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e disposizioni finanziarie)".
Ha chiesto la parola l'Assessore Conti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

un emendamento suggerito dagli Uffici.
Il testo recita: "Al comma 1, dopo la lettera g) è inserita, infine, la seguente: g bis) l'articolo 17 della legge regionale 30 settembre 2008, n. 28 (Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e disposizioni finanziarie)".
un emendamento scaturito dall'esigenza di pulizia normativa: tutti ricorderete che abbiamo introdotto la questione della badante, il cui reddito viene separato rispetto a quello del nucleo familiare e sulla ospitalità, comunque, di persone che prestano assistenza. Conseguentemente la modificazione allinea il comma 1 della legge regionale con le disposizioni regionali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 53 (che diventa articolo 57), così come emendato.
Il Consiglio approva.
Risultano ancora esservi alcuni emendamenti che introducono articoli aggiuntivi.
Consigliere Giovine, intende ritirare l'emendamento rubricato n. 109)? Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Presidente, tale emendamento viene ritirato.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, ritira tutti gli emendamenti che introducono articoli aggiuntivi?



GIOVINE Michele

Effettivamente, lo avevo annunciato precedentemente alla dottoressa Bertini, specificando che lo avrei successivamente dichiarato anche in Aula.
Comunico, pertanto, il ritiro di tutti gli emendamenti sopravviventi al disegno di legge n. 313.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 56) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Il titolo del disegno di legge regionale n. 313 è sostituito dal seguente: "Norme in materia di edilizia sociale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Nutro qualche perplessità su quest'emendamento e mi richiamo all'intervento che avevo fatto in sede di discussione generale, quando avevo ricordato la necessità di comprendere nella legge anche la normativa riguardante l'edilizia agevolata e convenzionata, ovvero tutto ciò che fosse ricompreso sotto la dizione storica di "edilizia agevolata".
Questo non è compreso nella legge, per cui, a mio avviso, se inserissimo un titolo di questo genere in assenza di un'area nel testo unico, non vi sarebbe corrispondenza col contenuto della legge.
Non a caso, adesso il titolo è "Testo unico dell'edilizia residenziale pubblica sovvenzionata", proprio perché, giustamente, la normativa riguarda le assegnazioni, i canoni e quant'altro dell'edilizia sovvenzionata.
Sotto questo profilo, sollevo, quindi, alcune perplessità.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, comprendo le sue ragioni. Tuttavia, le faccio soltanto notare, ai fini della votazione, che abbiamo già votato, nella scorsa seduta, un emendamento con cui si sono sostituite, nel corpo dell'intero testo, le parole "edilizia residenziale pubblica" con le parole "edilizia sociale".



(Commenti del Consigliere Cavallera fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, noi sappiamo che la sua presenza è sempre utile ai nostri lavori! Ha chiesto la parola l'Assessore Conti; ne ha facoltà.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Mi aspettano una considerazione del genere da parte del collega Cavallera, perché l'aveva ribadita già nel corso della discussione che ha preceduto la votazione e, alcune volte, anche in Commissione.
In realtà, il fine di questo emendamento, sia nel titolo che nel corpo della legge, è quello di adeguare il testo alla nuova definizione introdotta dalla normativa statale. Noi abbiamo un decreto ministeriale del 2008 che segue quanto stabilito dalla Commissione Europea.
Se ci limitassimo alla parola "sociale", saremmo esclusi dall'obbligo di riferire alla Commissione Europea quanto noi realizziamo, accelerando significativamente tutti i tempi di espletamento delle opere che sono avviate.
Mi rendo conto che ci sono due "fette" di edilizia sociale; nondimeno questo è funzionale alla gestione di tutto quello che abbiamo in mezzo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Prendo atto della risposta dell'Assessore; peraltro, ne avevamo già discusso. Vorrà dire che rimarrà un'azione di completamento della normativa che passerà alla prossima legislatura.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56).
Il Consiglio approva.
Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



(Commenti del Consigliere Clement fuori microfono)



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente, e grazie collega Clement.
La nostra dichiarazione di voto è di astensione. Riteniamo estremamente utile, intelligente e sapientemente coagulante il lavoro svolto dall'Assessore Conti, che ringraziamo per la pazienza con cui ha portato in porto questo importante provvedimento. Tuttavia, il voto non può essere completamente favorevole, perché secondo noi mancano delle parti estremamente importanti dal punto di vista normativo.
Per venire incontro all'esigenza del collega Clement - che vedo particolarmente ansioso di tornare al Palazzetto dello sport di Pinerolo evito di dilungarmi nell'elencare le motivazioni che non mi consentono, con dolore, di dare un assenso e un voto finale favorevole a questo disegno di legge, pur avendo votato favorevolmente, sia in Commissione sia in Aula alcuni emendamenti e alcuni articoli.
Volevamo una governance diversa. L'articolo 28 proposto è un punto di mediazione fra esigenze e proposte dei vari Gruppi. La nostra proposta era quella di una governance in cui fosse più chiara la posizione della plancia di comando e a chi spettassero le competenze e le responsabilità, qualora questo governo dell'ATC non fosse soddisfacente per i cittadini. La formulazione finale è migliore di quella proposta dalla Giunta e di quella licenziata dalla Commissione, però comunque insufficiente. Poiché la Regione è detentrice delle maggiori risorse per il funzionamento delle ATC e per delle nuove residenze popolari, è evidente che avrebbe dovuto esserci una maggiore e netta responsabilità, oltre che una maggiore capacità di controllo gestionale, in particolare nella nomina del Consiglio di amministrazione da parte della Regione. In parte lo si è raggiunto, ma purtroppo la formulazione adottata creerà, di volta in volta, provincia per provincia, una complicanza nella formulazione della maggioranza in seno al Consiglio di amministrazione. Questo non è grave, perché creerà comunque un dialogo utile tra maggioranza e opposizione all'interno del Consiglio regionale e all'interno dei partiti, cosa che da sempre noi auspichiamo sia che si tratti di partiti grandi o di partiti piccoli. Voglio ricordare che, fino all'altro ieri, quelli che oggi sono partiti grandi erano piccoli e che potrebbe succedere, anche in modo repentino, il contrario.
Avevamo chiesto che in seno al Consiglio di Amministrazione ci fosse un'identificazione della Presidenza e della Vicepresidenza, in modo tale che almeno una delle due cariche fosse attribuibile alla minoranza, o alle minoranze, del Consiglio regionale. Questa richiesta ci è stata respinta anche se poi il provvedimento approvato dice esattamente quello che noi diciamo in modo implicito. Questa è la parte simpatica ed incredibile: solo perché era stato proposto da alcuni membri dell'opposizione era stato rigettato al mittente. Peccato che poi chi si è opposto non si è accorto che ha votato esattamente quello che il Consigliere Giovine e il Consigliere Nicotra chiedevano. Alla fine, abbiamo ceduto rispetto, in questo caso, a richieste e proposte non motivate sufficientemente a maggioranza, ma abbiamo semplicemente concesso che venisse votato quello che era esattamente il nostro intendimento normativo dall'inizio. Se si legge l'articolo 28, è assai evidente che una delle due cariche per la Presidenza e Vicepresidenza andrà per forza - per forza - in capo alla minoranza.
Ciò detto, concludo ringraziando i Gruppi della maggioranza che hanno cercato, con responsabilità, di trovare soluzioni, man mano che i nodi si ponevano. Per quanto riguarda la questione riguardante i cittadini non italiani, sono soddisfatto che il Partito pensionati, insieme al Gruppo della Lega Nord, abbia ottenuto quanto aveva richiesto. È una grande vittoria di questa opposizione consiliare, di cui possiamo rivendicare con onore e con orgoglio il merito - collega Dutto, il collega Novero, collega Filiberti - insieme al collega, attuale eurodeputato, onorevole Tino Rossi che era stato il primo a portare la battaglia all'attenzione dei Consiglieri dell'opposizione. E' una grande soddisfazione da parte di tutti noi.
Ho esordito il mio intervento con un ringraziamento all'Assessore e lo concludo con un altro ringraziamento, perché in tutto l'iter procedurale anzi, dall'inizio di questa legislatura alla fine, si è comportato da galantuomo. Di questo ne diamo atto e ne siamo fortemente grati.
Grazie, colleghi, Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori richieste di intervento per dichiarazioni di voto pongo in votazione l'intero testo di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La legge è approvata.
Conformemente a quanto convenuto, i lavori del Consiglio terminano qui a meno che i Consiglieri non vogliano mettere in votazione gli ordini del giorno. Mi pare, però, che non ci siano le condizioni per affrontare una discussione.


Argomento: Informazione

Esame ordine del giorno n. 1408 dei Consiglieri Bossuto, Cavallaro, Chieppa e Dalmasso inerente a "Difesa e rilancio delle produzioni RAI a Torino"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Volevo proporre all'Aula la votazione sull'ordine del giorno inerente al rilancio della Rai in Piemonte, legato alla notizia di spostamento di alcune produzioni fuori città.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1408 il cui testo recita: "Premesso che: la Rai di Torino, città in cui la medesima è nata, ha lentamente svuotato i suoi studi portando produzioni e programmi in altre regioni d'Italia attualmente in Piemonte la Rai si dedica a poche produzioni televisive, tra cui l'informazione locale ed un programma destinato ai più piccoli denominato "Il Fantabosco", trasmissione quest'ultima in cui lavorano molti attori e professionisti locali.
Preso atto che: l'azienda RAI ha recentemente annunciato la scelta di trasmettere il programma in oggetto tramite i canali satellitari tematici, comportando di fatto un calo di pubblico e conseguente contrazione del volume pubblicitario destinato alla produzione stessa la scelta di cui sopra metterebbe a rischio una trasmissione importante sia dal punto di vista pedagogico che occupazionale, indirizzando la sede di Torino ad occuparsi della sola informazione giornalistica.
Il Consiglio regionale chiede alla Giunta di intervenire presso la RAI affinché l'azienda stessa garantisca la continuità della produzione destinata ai più piccoli a Torino invita inoltre la RAI ad aumentare le produzioni in Piemonte salvaguardando, al contempo, i posti di lavoro in tutte le tipologie contrattuali presenti.".
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,33)



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