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Dettaglio seduta n.537 del 03/02/10 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 10.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bizjak, Bresso Buquicchio, Caracciolo, Cattaneo, Comella, Ferraris, Laus, Lepri, Manolino Moriconi, Placido, Robotti, Rutallo e Spinosa.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori - Richieste inversione o.d.g.


PRESIDENTE

Comunico che sono state presentate alcune richieste d'inversione e d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Ieri abbiamo depositato una lunga serie di richieste d'inversioni e d'inserimenti di nuovi punti all'o.d.g., per evitare di trattare il punto 5), "Nomine". Ieri siamo arrivati ad un accordo: noi abbiamo ritirato tutte le richieste d'inversione e d'inserimenti, da parte vostra è stata rinviata la trattazione delle nomine.
Questo, riguardo alla giornata di ieri.
Oggi il problema si ripropone, con un'unica soluzione: quella di ieri.
Abbiamo ripresentato tutte le richieste d'inversione, disponibili a ritirarle se da parte vostra ci sarà l'impegno di non trattare il punto 5) all'o.d.g.
Non so se sia opportuna una breve riunione dei Capigruppo o se ci sarà data risposta in aula; in caso contrario, iniziamo con le richieste d'inversione di punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

In attesa di maturare una risposta rispetto alla questione posta sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Caro Presidente, sono costretto a richiedere la sua attenzione, perch quella che intendo porre è una questione politica.
Sono contento che sia presente il Capogruppo del PD e chiedo venia al Capogruppo Clement se mi permetto di chiamare in causa i colleghi Bossuto e Dalmasso e, per non farci mancare nulla, il Vicepresidente Placido.
Presidente Gariglio, ormai è finita la legislatura, ma ieri è stato presentato - chiamo a testimoni i colleghi ed anche il Vicepresidente Placido, che ieri sera era presente - l'Anno Internazionale della Giovent in conferenza stampa, durante i lavori del Consiglio regionale. Ormai abbiamo capito che del Consiglio regionale, a molti, ma certamente anche a questo centrosinistra e a questa Giunta non importa niente.
Seconda questione: l'Anno Internazionale della Gioventù è stato presentato dalla Presidente Bresso e dall'Assessore Oliva: nessuno di noi nemmeno i Consiglieri della Commissione o quelli delegati alla Consulta dei Giovani, ha ricevuto uno straccio di convocazione.
Presidente Gariglio, questa volta chiedo un intervento da parte sua devo riconoscere che la Presidenza altre volte presidiata dal Vicepresidente Placido è sempre stata molto efficace - perché si passa proprio il segno. È stato presentato l'Anno Internazionale della Giovent dalla Presidente Bresso e dall'Assessore Oliva durante i lavori del Consiglio regionale. Non è stato invitato nessun Consigliere regionale, non è stata invitata la Consulta Regionale Giovanile. Ma allora - colleghi Bossuto e Dalmasso - dei nostri ordini del giorno (io sono una persona educata, quindi non posso dire certe cose) cosa ne fa il Consiglio regionale? Cosa ne fa dell'ordine del giorno che chiede più attenzione ai giovani, che in nome della Consulta partecipano al Comitato direttivo? Accontentati: manco invitati alla Conferenza stampa.
Mi rendo conto che ci sono tante questioni da discutere, ma questa volta chiedo che sia scritta una lettera di censura. Ieri, martedì - non ho le allucinazioni - i giornali hanno riportato tutte le dichiarazioni della Presidente Bresso e dell'Assessore Oliva e a noi non è arrivato un solo invito, e neanche alla Consulta Giovanile, proprio mentre stavamo votando all'unanimità, un ordine del giorno che chiedeva più democrazia, più partecipazione ed attenzione.
Non so più cosa dire: se parlo, faccio propaganda elettorale; se sto zitto, faccio peccato d'omissione. Io preferisco parlare, ma chiedo che il Presidente Gariglio agisca come ha sempre agito il Vicepresidente Placido con un intervento sulla Giunta.
Lunedì ci sarà l'assemblea della Consulta Giovanile, diremo che abbiamo votato un ordine del giorno bellissimo, che li sostiene, ma che alla Giunta non importa niente.
Spero che qualcun altro intervenga. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Leo, la ringrazio per averci portati a conoscenza della questione. Non la conoscevo, mi rammarico e me ne dolgo, perché non è modo di procedere, pertanto quanto potrò fare, farò, come sempre in altre circostanze.
Appurate le circostanze, presenterò una lettera di polemica circa un modo di agire che non dà adeguato rispetto al ruolo istituzionale che il Consiglio e i suoi componenti hanno nelle economie di questa Regione e dei propri lavori.
Lei ha assolutamente ragione, se le cose stanno come lei le ha esposte.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente, ma può chiedere conferma al Vicepresidente Placido che è persona informata sui fatti, come sempre.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente. Chiedo scusa al collega Leo e agli altri colleghi se cambierò argomento, nella mia dichiarazione. A volte ho l'impressione di essere un po' fuori dalla storia di questi anni; tuttavia provo a riproporre una questione che forse 40 anni fa non avrebbe richiesto un intervento in Consiglio regionale, perché gli operai, quelli di cui voglio parlare stamattina, erano diventati di moda, non certo per la benevolenza di qualcuno, ma perché avevano saputo riporre al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica, nonché della politica, le condizioni di lavoro e i problemi salariali, aprendo la strada ad una discussione e ad un intervento che in effetti ci fu - nel campo dei diritti (allora dicevamo: "La Costituzione deve entrare dentro la fabbrica").
Se leggete i giornali, vi accorgerete che oggi se ne parla poco.
Tuttavia, è stato indetto uno sciopero nazionale degli operai FIAT. Forse una volta gli scioperi non facevano notizia perché se ne facevano tutti i giorni! Adesso, invece, è da parecchio tempo che i sindacati non ne annunciavano uno alla FIAT; e se sono arrivati al punto di dichiararlo, è perché, forse, siamo in presenza di una nuova situazione.
La FIAT si è ripresa da una grave crisi; una crisi che non è figlia della conflittualità o della scarsa produttività dei lavoratori, ma di scelte finanziarie sbagliate operate dal gruppo dirigenziale FIAT, che aveva trascurato la produzione e l'innovazione.
Tuttavia, quella crisi è stata superata e Marchionne aveva garantito che gli stabilimenti italiani non avrebbero corso alcun rischio. Oggi invece, si comincia a chiudere Termini Imerese e non è ancora chiaro cosa accadrà a Torino. Le scelte più innovative si fanno all'estero e non nel nostro Paese, per cui temo che il rischio non sia solo per Termini Imerese.
Ritenere che la chiusura di Termini Imerese possa risolvere il problema della FIAT - ci tengo a precisarlo, poiché vi sono opinioni diverse dalla mia - credo che sia un errore.
un errore sostenere che Termini Imerese va chiuso perché non è uno stabilimento competitivo, perché non si precisano le ragioni per cui non lo è. Quello stabilimento non è competitivo non perché ci sono alti salari e nemmeno perché i lavoratori non garantiscono l'utilizzo appieno degli impianti (hanno stipulato solo due anni fa un accordo con Marchionne e lo stabilimento è nato decenni fa!), ma perché chi ha governato la Sicilia e l'Italia, compreso il centrosinistra, si è dimenticato che nella competizione globale bisognava essere competitivi anche rimuovendo le diseconomie esterne, a partire dalle infrastrutture, con la capacità di commerciare in modo più rapido. Io non accetto il discorso per cui, siccome lo stabilimento non è competitivo, si chiude. Perché se si dovesse chiudere Termini Imerese, bisognerebbe chiudere la Regione Sicilia e un pezzo dello Stato italiano che non ha mai fatto il suo dovere. E sono stufo - forse questo sarà l'ultimo io intervento in quest'aula - di una politica che guarda dall'altra parte e non si rende conto che abbiamo bisogno di garantire, così come fanno gli altri Paesi industrializzati, come la Germania e la Francia, una produzione come quella automobilistica (che qualcuno pensa sia superata) che abbia delle ricadute innovative importanti anche per altri settori. Se non si comprendono queste cose, significa che le classi dirigenti di questo Paese hanno bisogno di una buona spazzolata e, possibilmente, di un rinnovamento abbastanza radicale.
Questa è la mia opinione e la mia solidarietà va ai lavoratori della FIAT che oggi scioperano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Ha ragione il collega Larizza sul problema dell'attenzione al mondo del lavoro, in particolare verso quelle aziende che, in questi decenni, hanno contribuito enormemente all'economia del nostro Paese, ma che hanno ricevuto ingenti somme da parte dello Stato (bisognerebbe sempre ricordare e non dimenticare!).
Sarò brevissimo; peraltro, avrei dovuto intervenire in qualità di Vicepresidente con la delega alla Consulta dei Giovani, ma essendo un intervento politico, ho preferito spostarmi in questi banchi e intervenire come Consigliere. Sarà uno dei pochissimi interventi che ho fatto in questa legislatura proprio in virtù del ruolo che mi avete fatto ricoprire.
Ha ragione il collega Leo, ma non perché è un caro amico, dal momento che anche gli amici possono aver torto; anzi, in tal caso, proprio gli amici dovrebbero essere i primi a dire: "Guarda che stai sbagliando, hai torto!".



PLACIDO Roberto

LEO Giampiero (fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Sul buono scuola me lo hai detto per due anni e mezzo!



PLACIDO Roberto

Ti ho fatto penare due anni e mezzo, convintamente, e lo rifarei con maggiore intensità, se fosse possibile!



PLACIDO Roberto

LEO Giampiero (fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Adesso non puoi, perché siete con Vietti e non potete più!



PLACIDO Roberto

Non poniamo limiti alla divina provvidenza! Io continuerò, comunque, a contrastare tutto ciò che potrò per il buono scuola.
Intervenivo, invece, per quanto riguarda "L'anno dei giovani".
singolare - lo voglio ribadire perché lo sappiano anche i colleghi che, relativamente all'Anno europeo della Gioventù, Torino abbia potuto ricevere la nomina - adesso si usa dire "nomination" - perché il Presidente della Consulta dei Giovani, quindi il Consiglio regionale, ha firmato una lettera: era la condizione fondamentale, quella di avere un'istituzione giovanile, per poter partecipare e concorrere.
singolare che, sia pure in minima parte, siamo stati fondamentali per ricevere questo importante riconoscimento - che si tradurrà in incarichi ma non siamo membri del Direttivo, così come concordato.
C'é stato il passaggio delle consegne la notte di Capodanno: non aver sentito la necessità di mettere un "under 30" sul palco... che non voleva assolutamente dire il sottoscritto, meno che mai il collega Leo! Poi Giampiero sa che in tutte le questione esterne che riguardano i giovani ho sempre delegato i due Vicepresidenti, che sono giovani davvero! Vorrei ancora sottolineare un ulteriore episodio che ritengo molto grave: era stata richiesta, presso la Commissione cultura, l'audizione del Presidente del Museo del Castello di Rivoli, un Museo prettamente regionale, ma il Presidente Minoli ha ritenuto opportuno non farsi vedere.
Presidente Gariglio, le chiedo, in qualità di Vicepresidente (peraltro toccherebbe al Presidente, per cui se lo farà lei eviterò assolutamente) di poter scrivere una lettera al Presidente Minoli per uno sgarbo istituzionale che giudico molto grave e mi riprometto, se rieletto in questa Assemblea (del resto, la certezza non c'è mai!), di richiedere, come primo atto, un'audizione al Presidente del Castello di Rivoli, che non è stato nominato solo per volere di Dio e della nazione, ma perché è un Museo squisitamente regionale.
Concordo, quindi, con quanto ha sostenuto il collega Leo e mi auguro che il Presidente Gariglio abbia intenzione di inviare una lettera assolutamente ferma - per usare un eufemismo - al dottor Minoli, perché, al di là delle persone, si rispettano le istituzioni.
I tempi sono quelli che sono, e si rispettano molto di più altre questioni. Sui giovani, caro Giampiero, permettimi di ribadire che hai ragione. Mi auguro che sosterrai, insieme al sottoscritto - lo chiederemo anche ai colleghi - una richiesta di modifica dello Statuto affinché si possa inserire non Giampiero Leo o Roberto Placido, ma due rappresentanti della Consulta dei Giovani, che, in questo momento, è l'unica realtà istituzionale giovanile presente nella nostra Regione che possa essere, nei limiti che ha, rappresentativa del mondo giovanile. Grazie.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda le questioni sollevate dal Consigliere Placido circa lo sgarbo istituzionale, state pur tranquilli che provvederò a rimarcarlo nei modi dovuti rispetto ad un atteggiamento che oggettivamente, non è giustificato. Anche perché chi amministra realtà importanti come quella, partecipata e costituita dalla Regione, perlomeno tenuto ad un rispetto istituzionale nei confronti del Consiglio e dei suoi componenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Intervengo per rispondere al quesito posto - nuovamente - dal Consigliere Dutto.
Consigliere Dutto, le nomine che dovremmo fare non sono n insignificanti né ininfluenti rispetto ad una serie di problemi importanti: penso alle Consigliere di Pari Parità, penso ad esempio al Comitato regionale per l'INPS.
Ciononostante, credo che l'intervento e la tensione morale che ha espresso il Consigliere Larizza, ponendo una questione di grandissimo rilievo per le vicende politiche e sociali non soltanto piemontesi, ma anche nazionali, dovrebbe ricordarci che noi siamo in un'Assemblea legislativa e che dovremmo fare al meglio il nostro lavoro. Quindi, se questo è l'impedimento, siamo dell'idea che si possa soprassedere alle nomine, a condizione che si vada avanti nel programma, affrontando i vari punti all'o.d.g. e gli atti legislativi che attendono di essere approvati.
Anche perché quando abbiamo approvato il nuovo Regolamento - lo ricordo quest'Aula si è ricordata di essere classe dirigente di questa Regione: ci abbiamo messo un po', è stato un po' faticoso. Comunque, abbiamo avviato una procedura che finalmente ci consentirà, dalla prossima legislatura, di non avere più questo mercanteggiamento.
Capisco le varie posizioni, però bisogna anche capire che questa è un'Aula legislativa che non può soltanto perdere tempo; però se la prassi oggi, è questa e il Regolamento è ancora quello vecchio, noi siamo per soprassedere sulle nomine e andare avanti con l'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Penso che a tutti noi premano molti argomenti: siamo a fine legislatura, quindi teniamo a rilevare quanto d'insoluto ci trasciniamo da cinque anni, e ci piacerebbe, in un balzo finale, riuscire a risolvere.
Quindi, oltre alla piena solidarietà da parte del nostro Gruppo ai lavoratori della FIAT Mirafiori, agli operai oggi in sciopero, ricorderei anche la vicenda di Termini, legata alle delocalizzazioni - ieri abbiamo bocciato la proposta di legge in tal senso: ma questa è una battuta impedite dalla Regione solo nelle Marche.
Per quanto riguarda Aviapartner speravo e mi aspettavo che qualcuno riferisse la vicenda di questi 24 lavoratori (preoccupante sia che si parli di 3 mila, sia di 24 lavoratori): ci piacerebbe davvero che qualcuno della Giunta ci dichiarasse quali azioni - non solo di welfare, lo ricordo per l'ennesima volta - a adempimento della nostra mozione votata e approvata dal Consiglio, si stia intraprendendo per reinserire questi 24 lavoratori a fronte degli importanti investimenti messi in atto a Caselle.
Infine, visto che il Consigliere Leo ha toccato il comparto Cultura - e condivido il suo intervento pienamente, vorrei avere notizia su alcune vecchie interrogazioni inerenti al Forte di Exilles, re alla costruzione del relativo ascensore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire perché i lavoratori di AGILE - ex Eutelia stanno manifestando in via Arcivescovado, davanti agli Uffici dell'Ispettorato del lavoro, perché incontrano grossi problemi nel rapporto con le banche sull'anticipo dei 2.500 euro che abbiamo deliberato. Quindi intervengo per sollecitare lei, Presidente, affinché la Giunta incontri o accordi un incontro urgente ai lavoratori dell'AGILE ex Eutelia: è stata realizzata una convenzione tra Finpiemonte e le banche, quindi non riusciamo a capire questo atteggiamento degli istituti bancari. Non vorrei che per risolvere un problema se ne creasse un altro. Quindi, sarebbe utile che la Giunta incontrasse velocemente una delegazione dei lavoratori o chiarisse l'esatta situazione degli accordi presi con le banche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Desidero dire al collega Larizza che ho ascoltato attentamente quanto ha detto. Non ho trovato una parola che non condividessi. Quindi, il suo intervento è anche il mio, perché condivido perfettamente la sua posizione.
Si potrebbero dire tanti "se" e tanti "ma", riferendosi, per esempio, alla legge che ieri è stata rigettata, che secondo me andava migliorata, ma forse era il caso... Speriamo che nella prossima legislatura si possano affrontare questi temi.
Vorrei proporre, forse in maniera un po' inusuale, dieci minuti di sospensione in segno di solidarietà verso i lavoratori della FIAT. Penso però che verrebbe preso come un tentativo di far perdere tempo, quindi non faccio questa richiesta. Però credo che tutti noi, senza fermarci dieci minuti, diamoci... Come dire? Io credo che tutti i colleghi possano dire: "Oggi, all'ora di pranzo, penseremo dieci minuti ai lavoratori della FIAT che scioperano". Chiaramente qualcuno potrebbe eccepirmi: "Ci sono tanti altri lavoratori..." (ex Eutelia, eccetera); però se non si inizia da qualcuno, non facciamo mai niente. Mi permetto di associarmi alla richiesta del Consigliere Bossuto. Vorrei, anzi vorremmo, sapere qualcosa sull'Aviapartner: un caso, secondo me, grave, in quanto è coinvolto anche l'Ente pubblico. Mentre negli altri casi potremmo dare la colpa a terzi per quanto riguarda Aviapartner, se qualcosa non funzionasse, se non si trovasse una soluzione, penso che alcune responsabilità sarebbero anche nostre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo, innanzitutto per associarmi al sacrosanto intervento del collega Giampiero Leo sul tema della Consulta giovanile e per richiedere un'informazione sul tema della regolarizzazione dei dipendenti dei Gruppi consiliari.
Ieri è apparso un articolo sul Corriere della Sera in cui risulterebbe che la Regione Marche ha provveduto ad un intervento di regolarizzazione di dipendenti regionali che non esclude i dipendenti dei Gruppi consiliari.
Poiché una delle motivazioni all'impossibilità di provvedere in tal senso (quando il dibattito era emerso in Commissione di Consiglio regionale) era stata proprio il fatto che esisteva una sorta di impossibilità giuridica alla regolarizzazione dei dipendenti dei Gruppi consiliari, chiedevo se fosse possibile appurare se il provvedimento cui faceva riferimento il Corriere della Sera, per quanto riguarda la Regione Marche, andasse effettivamente in tal senso e, nel caso di risultanza positiva, vorrei avere chiarimenti sulle giustificazioni emerse in Commissione e in Aula.



PRESIDENTE

Della questione discutiamo in altra sede - per esempio, la Conferenza dei Presidente dei Gruppi - anche se l'abbiamo già più volte affrontata.
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
A questo punto, se viene accettata la nostra condizione, chiederei l'impegno della Presidenza a non trattare il punto 5) Nomine nella giornata odierna.
Se c'è questo impegno, ritiro tutte le richieste d'inversione e gli inserimenti all'o.d.g. che abbiamo presentato. Però, vorrei prima un impegno chiaro dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, prendo atto del dialogo maturato tra le parti. Come ho avuto modo di dire, mi sento impegnato unicamente a procedere alle "Nomine": ritengo sia mio dovere istituzionale, a fronte del fatto che siamo prossimi alla scadenza del Consiglio e degli adempimenti dovuti per legge. Oltre tutto la Presidenza si è mossa nel solco dell'impegno e del comportamento assunto da coloro che mi hanno preceduto alla Presidenza quindi seguendone le orme e i tempi e ricalcandone puntualmente le procedure.
Se i Gruppi non vogliono farlo ora, non lo facciamo, ma la Presidenza ha il vincolo di arrivare alla votazione; il ricorso alla decretazione presidenziale è percorso che deve essere indotto all'estrema ratio, cioè non deve essere il canone di comportamento. Quindi, riterrei opportuno che fosse il Consiglio nella sua completezza ad esprimersi. Se i Gruppi non vogliono procedere in questo momento, non procediamo, però sottolineo la necessità e l'urgenza di procedere e continuerò a porre, appena mi è possibile, l'istanza di procedere: un vincolo che sta sul Consiglio e sul quale il Presidente non ha discrezionalità.
Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei precisare in modo inequivocabile che noi siamo pronti a predisporre immediatamente le nomine: non siamo noi ad osteggiarle.
Prendiamo atto della dichiarata e palese intenzione ostruzionistica su cui non ha fatto mistero il Presidente Dutto. Ne prendiamo atto, ma ci interessa di più lavorare e rendere produttivo il lavoro legislativo dell'Assemblea.
Prendiamo atto che non è possibile procedervi, ma non condividiamo il fatto che non si proceda. Questo deve essere chiaro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il Presidente ha ragione quando ribadisce che deve seguire l'ordine dei lavori. Poi sappiamo che, a volte, il Presidente propone all'Assemblea delle inversioni e, se non vi sono contrarietà, vengono accolte.
Chiedo di portare il punto 5) all'o.d.g. al 18 bis), così risolviamo la questione.



PRESIDENTE

Registriamo la sua proposta d'inversione dal punto 5) all'o.d.g. al punto 18 bis).
Ovviamente se viene formalizzata, come mi pare sia suo intendimento, la metto in votazione, ma come ultima, perché ve ne sono altre presentate precedentemente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

La proposta del collega Vignale è già formalizzata, perché l'avevamo già presentata noi. Se c'è garanzia da parte dell'Aula di votarla, potremmo approvare questa come prima proposta d'inversione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Collega Dutto, non è tra le proposte d'inversione che sono depositate.



DUTTO Claudio

Era tra le proposte formalizzate ieri.



PRESIDENTE

Sì, ma non oggi.



DUTTO Claudio

Se vuole, possiamo formalizzarla.



PRESIDENTE

L'ha già formalizzata il Consigliere Vignale.



DUTTO Claudio

Però direi che, in base alle dichiarazioni dei colleghi di maggioranza si possa proseguire, scavalcando il punto 5).



PRESIDENTE

Quindi, consideriamo ritirate le inversioni del Gruppo Lega Nord?



DUTTO Claudio

Sì, a questa chiara condizione.



PRESIDENTE

Quindi, il Gruppo Lega Nord ritira le proposte d'inversione. Anche il Consigliere Vignale ritira la sua proposta d'inversione o procediamo alla votazione? Il collega Vignale non ritira la sua proposta d'inversione, ovvero di portare il punto 5) all'o.d.g. al punto 18 bis).
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Per il nostro Gruppo ha già fatto una considerazione il Consigliere Travaglini. Noi oggi vorremmo andare avanti con il disegno di legge n. 313 e non procedere alle nomine, come è stato richiesto. Però votiamo contro questa inversione: non siamo d'accordo che le nomine vadano all'ultimo punto all'o.d.g. Poi concorderemo quanto si dovrà fare. Ieri stavamo discutendo il disegno di legge n. 313 e siamo arrivati all'articolo 25.
Quindi, proseguiamo nell'esame dell'articolato. Però siamo contrari alla proposta del collega Vignale e voteremo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione punti all'o.d.g.
avanzata dal Consigliere Vignale.
Il numero legale è 26.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Vorrei che ci fosse un'espressione chiara, anzi ho già sentito due espressioni ben chiare da parte del Capogruppo Muliere e del Consigliere Travaglini, i quali accetterebbero di non trattare il punto 5) "Nomine" - e noi ovviamente provvederemo al ritiro delle richieste d'inversione procedendo sul disegno di legge n. 313 e sugli altri punti all'o.d.g.
Vorrei che ciò fosse chiaro da parte della Presidenza: prima c'è stata una dichiarazione non chiarissima.
Se è chiaro che oggi non affrontiamo le nomine, noi ritiriamo tutte le richieste d'inversione: deve essere chiaro che oggi non le affrontiamo.



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, l'ho già detto chiaramente: l'Aula è sovrana. Il Presidente non si impegna in comportamenti che vanno contro le norme del Regolamento e contro la missione che deve assolvere e i doveri che ha rispetto al Regolamento.
Io ho il dovere di procedere alla votazione ogni volta che mi è possibile farlo e cercherò di farlo. Se il Consiglio decide di non procedere, se ne assuma la responsabilità; ovviamente non posso prendere impegni che vadano contro l'obiettivo, specie in prossimità della fine della legislatura. Decidano i Gruppi consiliari come procedere.
Intanto, ci sono le richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
che rimangono, per cui le metto in votazione, se non sono ritirate.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Mi sembra che le dichiarazioni siano abbastanza chiare. Procediamo con il disegno di legge n. 331, con l'impegno di non arrivare ad affrontare il punto relativo alle nomine. Ho sentito, in questo senso, un impegno da parte dei Consiglieri Muliere e Travaglini; impegno che mi pare confermato.
Se l'impegno resta, ritiriamo tutte le richieste d'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Prendo atto che sono ritirate, dal Consigliere Dutto, le richieste d'inversione/iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Proseguimento disegno di legge n. 313: "Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 313, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Nella seduta del 2 febbraio, il provvedimento è proseguito con l'esame dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti, approvati fino all'articolo 24 compreso.
ARTICOLO 25 Emendamento sostitutivo rubricato n. 68, presentato dal Consigliere Bossuto: Il comma 5 dell'articolo 19 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: Art. 25. (Enti attuatori e gestori del patrimonio di Edilizia sociale) 1. Sono enti attuatori e gestori del patrimonio d'Edilizia sociale le ATC preesistenti alla data d'entrata in vigore della presente legge, che sono confermate nella medesima natura giuridica e continuano ad esercitare le funzioni loro già attribuite, come integrate dai disposti della presente legge.
2. Le ATC sono enti pubblici di servizio, non economici, ausiliari della Regione, con competenza estesa al territorio delle rispettive province o nel rispetto dei principi contenuti nel decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) delle aree diversamente individuate con deliberazione del Consiglio regionale.
3. Il Consiglio regionale, su richiesta d'ogni singola ATC, pu autorizzarne con deliberazione la trasformazione in ente pubblico economico, disciplinandone, in deroga a quanto previsto dalla presente legge, i conseguenti aspetti organizzativi e contabili. Data la natura pubblica degli enti trasformati, l'accesso continua ad avvenire tramite concorso. Per i dipendenti delle ATC in servizio alla data della trasformazione (ove con questa sia previsto un diverso CCNL), il passaggio deve avvenire nel rispetto dei seguenti principi: possibilità di continuare a versare i contributi previdenziali all'INPDAP garanzia della mobilità nel comparto pubblico senza limiti temporali secondo un inquadramento contrattuale equivalente a quello posseduto al momento della trasformazione in caso di mobilità verso aziende costituite in forma societaria da enti pubblici, il passaggio deve garantire un livello contrattuale almeno uguale (o livello analogo in caso sia previsto un diverso CCNL) a quello in cui il dipendente risulta inquadrato al momento della mobilità.
4. L'ATC di Novara, il cui ambito di competenza si estende anche al territorio della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, provvede all'apertura ed alla gestione di uno sportello con sede nella Provincia del Verbano Cusio-Ossola, al fine di garantire ai propri assegnatari residenti in tale provincia servizi di gestione e di manutenzione ordinaria del patrimonio di edilizia sociale.
5. Le ATC sono dotate di autonomia organizzativa, patrimoniale amministrativa e contabile.
6. I comuni ed i loro consorzi, oltre alle ATC, sono enti attuatori degli interventi di edilizia sociale.
7. Gli enti pubblici diversi dalle ATC si avvalgono di norma delle ATC per la gestione del patrimonio di edilizia sociale di loro proprietà".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo consiliare ha presentato una serie di emendamenti all'articolo 25; l'emendamento principale è quello rubricato n. 73, mentre gli altri emendamenti (n. 72, 74 e 75) sono conseguenti allo stesso.
L'articolo 25 individua gli enti attuatori e gestori del patrimonio ERPS. Noi riteniamo (e l'abbiamo indicato con un emendamento) che sarebbe opportuno un riordino delle ATC, costituendo quattro ATC al posto delle sette oggi esistenti, ed individuando: Torino-Biella, Cuneo, Asti Alessandria e Verbania-Novara-Vercelli.
Queste ATC, grosso modo, avrebbero un numero non certo pari di alloggi da gestire; evidentemente l'ATC di Torino-Biella avrebbe un numero maggiore di alloggi, ma il principio cui ci siamo ispirati è quello, non soltanto della riduzione dei costi, che è sicuramente un aspetto importante, ma anche della razionalizzazione di tutti i costi indotti.
Nella seduta consiliare di ieri abbiamo votato una legge che prevede una serie di limiti rispetto ai costi delle società regionali. Crediamo che, per omogeneità normativa, si debba procedere anche rispetto alle ATC con questa modalità. Crediamo che alcune ATC di piccole province, che hanno un patrimonio assolutamente modesto, non certo per responsabilità delle singole ATC, quanto per dimensione geografica delle province, dovrebbero essere accorpate ad altre ATC più grandi.
Per noi questo è un emendamento fondamentale, rispetto a quelli che abbiamo presentato; due non sono stati approvati nella discussione che si è svolta ieri, in particolar modo quello relativo al mutuo sociale, cioè alla possibilità che una parte del patrimonio sia garantita con le modalità del riscatto. L'emendamento relativo al mutuo sociale riguardava nuove costruzioni, mentre rimane in piedi quello della vendita con la formula di riscatto, relativo all'articolo 42.
Vorremmo sapere dall'Assessore cosa pensa la Giunta regionale, e ovviamente la maggioranza, relativamente ad alcuni emendamenti: quello relativo alla riduzione delle ATC, quello relativo alla modalità di nomina dei componenti del Consiglio d'Amministrazione delle ATC e l'emendamento n.
80, all'articolo 42 bis, relativo alla vendita con la formula del riscatto.
Queste sono tre delle parti che riteniamo fondamentali per l'approvazione della legge.
Vorremo sapere - ripeto - al di là del merito dell'articolo 25, cosa pensa la Giunta e, ovviamente, la maggioranza.
Si dovrebbe anche spiegare - visti gli articoli dei giornali di oggi, se esiste una schizofrenia politica: in campagna elettorale va bene tutto magari si ritiene sia il momento opportuno per ridurre le spese relative ai vertici amministrativi del personale di questa Regione, ma poi, invece poco ci si interessa di praticare una razionalizzazione delle ATC esistenti, che spesso diventano - lo comprendo bene - un rifugio per esponenti della politica che non hanno avuto grande sorte nelle consultazioni elettorali.
Credo che questa modalità consentirebbe un risparmio importante perch ricordiamolo - non c'è solo il Consiglio d'Amministrazione, ma c'è il Collegio dei Revisori dei Conti e tutta la macchina burocratica che sta insieme ad ogni singola ATC.
Vorremo sapere, quindi, relativamente al numero delle ATC, alla modalità di composizione e nomina del Consiglio d'Amministrazione, così come previsto dall'emendamento n. 76, e relativamente al mutuo sociale, così come previsto dall'emendamento n. 80, qual è il parere della Giunta e della maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Molto brevemente, Presidente, per ricordare che l'emendamento n. 68 non mette in discussione nulla della struttura ATC, quindi lascia la discussione aperta. L'unica cosa su cui tenta di mettere dei punti di riferimento importanti è il futuro dei lavoratori: come in tutte le realtà ci sono lavoratori bravissimi, magari meritevoli, e altri un po' meno, ma sono tutti lavoratori. Dico questo, perché già in passato ci sono stati cambiamenti di status giuridici di Enti che hanno creato grossi problemi ai lavoratori, e questo è successo anche all'interno alla Regione; ricordo il passaggio del geologico all'ARPA, per dirne uno, ma ne abbiamo avuti anche altri.
L'emendamento pone alcuni paletti di garanzia, quasi minimali, pertanto chiedo se è possibile votare favorevolmente l'emendamento, non inficiando la discussione sull'ente medesimo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Per quanto riguarda le considerazioni del Consigliere Bossuto considero utile inserire dei paletti, soprattutto per evitare escamotage da parte delle ATC, ad esempio nella limitazione o nell'eliminazione dei concorsi.
Sono molto dubbioso rispetto alla razionalizzazione, per un motivo fondamentale: questa legge è stata discussa per circa un anno in Commissione e mai è emerso questo problema. Sarebbe stato comunque un nodo da sciogliersi, congiuntamente al rispetto degli altri soggetti di interazione con le ATC.
Ritengo che nella prossima legislatura ci sarà il tempo per intervenire e ripensare alla questione, ma ho dei dubbi rispetto alla soluzione posta dal Consigliere Vignale, il quale propone una razionalizzazione delle ATC (Torino e Biella, Cuneo, Asti e Alessandria, Verbania con Novara e Vercelli) per uniformare il tessuto. In questo modo, avremmo l'ATC di Cuneo con 3.500 alloggi da gestire, l'ATC di Asti e Alessandria con 7.000 alloggi da gestire, l'ATC di Verbania, Novara e Vercelli con 9.000 alloggi da gestire e l'ATC di Torino e Biella con 33.000 alloggi da gestire.
Ho molti dubbi in questo senso e questo mi riporta alle considerazioni di poc'anzi: è necessario ridiscutere interamente la questione, unitamente ai numeri che emergeranno. Non dimentichiamo che le ATC sono gli unici enti ad avere ridotto del 60% la remunerazione dei membri del Consiglio d'Amministrazione.



PRESIDENTE

Preciso che l'emendamento n. 68 viene riformulato dal proponente, con la soppressione dei punti di cui al comma 3. Sono soppresse, cioè, le parole dopo il punto: "possibilità di continuare a versare i contributi previdenziali dell'INPDAP".
Il Consigliere Vignale ha presentato un emendamento al titolo sostituendo la parola "ERPS" con le parole "Edilizia Sociale", ma nella prima votazione di ieri è già stato approvato un emendamento che sostituisce ovunque l'acronimo "ERPS" con le parole "Edilizia Sociale" pertanto è già presente nel testo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Le considerazioni dell'Assessore hanno valore relativamente alla prassi seguita da questo Consiglio, ma nulla hanno a che vedere con l'attività dello stesso. L'Assessore sa bene che molte leggi licenziate in Commissione, soprattutto se licenziate a maggioranza, trovano poi nell'unico luogo in cui le leggi possono essere approvate, cioè il Consiglio regionale, la possibilità di essere emendate.
Su questo testo di legge è noto che non vi è condivisione da parte del nostro Gruppo consiliare, il quale ha presentato emendamenti qualificanti per cercare di migliorarne il dettato legislativo: alcuni sono stati respinti nella giornata di ieri, gli altri si vogliono respingere nella giornata di oggi.
Non so come finirà la discussione sulla legge; dico solo che vi sono dei Gruppi consiliari che, nonostante la legge sia stata presentata due anni in Commissione, mai nulla hanno eccepito in merito alla stessa e poi in aula presentano emendamenti che vengono accolti, mentre altri, che hanno seguito la stessa procedura, non vedono accogliere i propri emendamenti con motivazioni assolutamente non oggettive. Se manteniamo le sette ATC quella di Torino avrà 30.000 alloggi contro i 3.000 di Cuneo.
Dopodiché, tutti siamo impegnati in campagna elettorale. La Giunta è ampiamente assente; altro aspetto che abbiamo fatto presente al Presidente del Consiglio. Sono cinque anni che la Giunta è assente, però dobbiamo riconoscere che nelle ultime tre sedute consiliari buona creanza avrebbe voluto che, non dico la Presidente, ma almeno un numero più consistente di Assessori fosse presente. L'abbiamo detto molte volte, ma a poco è servito e a poco sono serviti i rari richiami del Presidente del Consiglio.
certo che se io rimarrò in aula, la legge non passerà, questo è certo. Se il sottoscritto dovrà allontanarsi per appuntamenti elettorali forse la legge passerà, dopodiché fate voi! Se c'è ottusità della maggioranza, a due sedute e mezzo dalla fine del Consiglio regionale, per me va benissimo; io faccio l'opposizione, tutti i provvedimenti che non passano sono un vantaggio in più per l'opposizione.
Se vinceremo le elezioni, scriveremo noi una nuova legge sull'edilizia se vincerà le lezioni il centrosinistra, con il nuovo Regolamento che varrà per tutti, presenterà una nuova legge sull'edilizia. Dopodiché, ho scritto qualche emendamento, ne scriveremo qualcun altro, ci fermiamo per un po' di tempo sui titoli e commi dell'articolo 26, poi vedremo.



PRESIDENTE

Prima di procedere alla votazione, sospendo la seduta per fare il punto sulla situazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.36 riprende alle ore 12.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con la votazione dell'emendamento di cui avevamo già discusso, l'emendamento rubricato n. 68, presentato dal Consigliere Bossuto, che viene riformulato con la soppressione delle parole: "possibilità di continuare a versare i contributi previdenziali all'INPDAP".
L'Assessore Conti conferma il parere favorevole della Giunta regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

In realtà, Presidente, era solo per chiedere se può essere distribuito il testo del disegno di legge n. 313, con gli emendamenti allegati.



PRESIDENTE

Chiedo agli Uffici di distribuire ai colleghi Consiglieri tutti gli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68, come modificato, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
La votazione non è valida, non essendo presente il numero legale.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.28 riprende alle ore 13.03)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta.
Dispongo la ripetizione della votazione sull'emendamento rubricato n. 68).
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68).
Il Consiglio approva.
L'articolo 25 viene dunque integralmente sostituito ed approvato.
Conseguentemente, decadono gli altri emendamenti sull'articolo 25.
ARTICOLO 26 Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Se mi permette di interloquire, sono felice di appurare che lei non sia arrabbiato con me, o, almeno, spero che non lo sia troppo: moderatamente.
Anzi, visto che lei è un Consigliere "moderato", come dice alla radio spero sia "moderatamente" arrabbiato con me, e non eccessivamente arrabbiato.



PRESIDENTE

"Moderatamente" sì, ma sempre arrabbiato.



GIOVINE Michele

Credo che l'articolo 26, inerente alle competenze dell'ATC, sia importante perché stabilisce una linea guida per gli Statuti costituendi delle ATC.
Nella fattispecie, in questo articolo composto da tre commi, si prevede, ad esempio, che le ATC, anche al di fuori dell'ambito territoriale di riferimento, di cui all'articolo 25, comma 2, amministrano e gestiscono il proprio patrimonio e quello ad esse affidato da enti pubblici e da soggetti privati della Regione, nonché, previa comunicazione alla Giunta regionale, da enti pubblici o soggetti privati di altre Regioni.
Al comma 2 si prevede che le ATC attuino interventi finalizzati all'incremento, al recupero e alla conservazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e dei relativi servizi, anche attraverso processi di riqualificazione urbana, tramite: a) l'impiego di risorse dello Stato e della Regione, nonché mediante l'utilizzo di eventuali finanziamenti a tale fine disposti da altri enti e istituzioni b) l'impiego di risorse finanziarie proprie o, in delega, di altri soggetti pubblici e privati c) la partecipazione a consorzi o società miste, per la formazione attuazione e gestione di programmi edilizi ed urbanistici integrati d) l'attuazione, insieme alle cooperative edilizie, ai loro consorzi e alle imprese private degli interventi di edilizia convenzionata e agevolata.
Il comma 3 prevede che le ATC, anche al di fuori dell'ambito di competenza di cui all'articolo 25, comma 2, espletino tutti i compiti che possono essere loro affidati in materia di progettazione urbanistica esecutiva, nonché di progettazione, direzione ed esecuzione di opere pubbliche e di edilizia universitaria, anche ai fini dell'attuazione della gestione unitaria del complesso dei beni al servizio della residenza quando il loro intervento sia richiesto da enti pubblici, soggetti privati o altra ATC comunque denominata.
In merito al comma 3, così come enucleato, noi riteniamo che vi possa essere una sovrapposizione di competenze rispetto a quelle che, a memoria sono in capo a SCR. É vero che SCR ha queste possibilità nelle materie più disparate, mentre per le ATC, evidentemente, si restringe il campo all'edilizia pubblica convenzionata o residenziale.
A mio avviso, quindi, una migliore riscrittura del comma 3 potrebbe evitare eventuali dubbi interpretativi di affidamento fra l'uno e l'altro tipo di società, entrambe di carattere pubblico, entrambe direttamente finanziate dalla Regione ed entrambe controllate dalla Regione come numero di nomine.
Ciò che noi riteniamo importante, in merito all'attuale articolo 26, è ben spiegato dal successivo articolo 27 (Statuto), nel quale si prevede che le ATC approvino lo Statuto in conformità allo Statuto tipo delle ATC approvato con deliberazione del Consiglio regionale; inoltre, sono confermati gli Statuti preesistenti alla data di entrata in vigore della presente legge.
Se, dunque, ogni ATC può avere uno Statuto diverso, sarebbe logico immaginare che ci sia, comunque, una direzione univoca da parte della legge regionale, che cerchi di dare un'unica interpretazione a quella che pu essere considerata una "selva selvaggia" di Statuti, addirittura conflittuali e confliggenti l'uno con l'altro.
altresì vero che gli Statuti vengano approvati con deliberazione in Consiglio regionale. Ma vorrei ricordare che in questo Consiglio regionale molti degli atti formali previsti da legge già esistenti (vedi IRES e tutta una serie di enti strumentali della Regione Piemonte) non vengono approvati oppure occorrono addirittura due, tre, quattro o cinque anni.
Poiché approvare lo Statuto, così com'è scritto nell'attuale formulazione dell'articolo, significa, di fatto, poter, a nostra volta emendarlo, modificarlo, rimandarlo al mittente e via discorrendo, sarebbe opportuno enucleare il più possibile nell'articolo 26 gli indirizzi e i compiti che si possono attribuire alle ATC. Perché è evidente che più si chiarifica all'inizio, e più si limitano le possibilità di interpretazione e quindi successivamente.si abbreviano e si accorciano i tempi della Pubblica Amministrazione e della politica



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
L'articolo 26 del disegno di legge in discussione nella seduta odierna del Consiglio Regionale fa riferimento, ovviamente, alle competenze delle ATC.



(Commenti in aula)



LUPI Maurizio

In realtà, abbiamo già esplicitato con chiarezza, nella riunione precedente, una richiesta, assolutamente minimale, che si riferisce a un'impostazione generale di compilazione legislativa; inserire in legge limiti senza alcuna utilità, che creano...



PRESIDENTE

Scusi, collega Lupi, sta però equivocando, perché stiamo parlando dell'articolo 26.



LUPI Maurizio

Sì. lo so, Presidente, e la ringrazio. Però stavo cercando di spiegare le ragioni di un assurdo ostruzionismo rispetto ad una richiesta assolutamente minimale su un comma assolutamente inutile, che ci crea solamente problemi dal punto di vista della gestione della legge, quando in un attimo questi problemi potrebbero essere risolti! Tra l'altro, vorrei sapere, dal punto di vista legislativo, cosa significa l'aggettivazione "particolarmente qualificati". Cosa significa questo "particolarmente" in termini oggettivi di interpretazione legislativa? Il Consiglio regionale si assumerà la responsabilità politica di eventualmente nominare nell'ATC un troglodita! Va bene? Non è difficile.



PRESIDENTE

Conoscendo le modalità di selezione, non me ne stupirei, collega Lupi.



LUPI Maurizio

Allora, da questo punto di vista, come giustamente diceva il Consigliere Muliere rispetto ai gradi di libertà della nomina di Presidente e Vicepresidente, tale criterio vale, allo stesso modo, anche per queste situazioni.
Relativamente ai CORECOM abbiamo già avuto un'esperienza molto esplicativa: una legge scritta in maniera tale che poteva essere interpretata in un modo o nel modo esattamente opposto, ci ha procurato una serie di problemi legali. Continuiamo a legiferare creandoci problemi.
Continuiamo a farci del male! Mi sembra veramente assurdo. Al di là del merito, dal punto di vista linguistico e legislativo, vorrei sapere il significato di "particolarmente".



PRESIDENTE

Collega Lupi, su questo il Presidente ha già avanzato una propria proposta. Pregherei i colleghi di valutare le modalità di riscrivere la norma incriminata.
Indìco la votazione palese sull'articolo 26.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Indìco la votazione palese sull'articolo 27.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Sull'articolo 28 sono stati presentati parecchi emendamenti. In particolare, è stato appena stato presentato un emendamento sulla questione sottolineata.
Emendamento rubricato n. 106) presentato dai Consiglieri Lupi, Giovine e Nicotra: Si propone di abrogare il comma 1.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 106), sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dal Consigliere Laus: L'articolo 28, comma 1, è modificato come segue: "1. Sono organi dell'ATC il Presidente, il Consiglio di amministrazione e il Collegio sindacale." Dichiaro decaduto tale emendamento.
Emendamento rubricato n. 105) presentato dai Consiglieri Lupi, Giovine Nicotra: Si propone di abrogare il comma 2.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 105), sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 104) presentato dai Consiglieri Lupi, Giovine Nicotra: Si propone di abrogare il comma 3.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dal Consigliere Laus: Il comma 3, è modificato come segue: "3. Il Consiglio di amministrazione dell'ATC è composto da: sette membri nominati dalle province un membro nominato dalla Giunta regionale un membro nominato dal Consiglio regionale;".
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Tutti gli emendamenti a firma del Consigliere Laus sono coordinati in vista di un unico principio; quindi, visto che secondo me sono tutti interamente decaduti, li può ritirare.



PRESIDENTE

Gli emendamenti presentati dal Consigliere Laus sono ritirati.
Emendamento rubricato n. 103) presentato dai Consiglieri Lupi, Giovine Nicotra: Si propone di abrogare il comma 4.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 76 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Il comma 3 dell'articolo 28 è sostituito dal seguente: "Il Consiglio di amministrazione delle ATC è composto da: 5 membri nominati dal CR di cui 2 in rappresentanza delle minoranze 1 membro nominato dalla provincia in cui ha sede l'ATC 1 membro nominato dal comune capoluogo della Provincia in cui ha sede l'ATC." L'emendamento n. 76) bis riscrive interamente il comma 3.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Volevo raccapezzarmi un momento, perché non ho sotto mano gli emendamenti dell'Assessore.



PRESIDENTE

Prego distribuire i due emendamenti.
Adesso stiamo votando l'emendamento sul comma 3, seguirà quello sul comma 4.
Inoltre c'è un suo emendamento sul comma 7.



GIOVINE Michele

Questi sono a mie mani. Mi mancano quelli presentati dall'Assessore.



PRESIDENTE

Collega Giovine, gli Uffici hanno avuto più riguardo ai suoi emendamenti che a quelli della Giunta regionale. Me ne dolgo, ma così è.
Emendamento rubricato n. 76 ter) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Il comma 4 dell'articolo 28 è sostituito dal seguente: "Il Consiglio di amministrazione dell'ATC di Novara, al fine di garantire la rappresentanza di entrambe le province su cui si estende il suo ambito di competenza è composto da: a) cinque membri nominati dal Consiglio regionale, di cui due in rappresentanza delle minoranze b) un membro nominato dalla provincia di Novara c) un membro nominato dalla provincia del Verbano-Cusio-Ossola d) un membro nominato dal Comune di Novara e) un membro nominato dal Comune del Verbano-Cusio-Ossola.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76 ter).
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 76) è ritirato.
Sono altresì ritirati gli emendamenti rubricati n. 17), 77), 78), 79).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76 ter).
Il Consiglio approva.
Gli emendamenti rubricati n. 18) e n. 19) sono ritirati.
Sono altresì ritirati gli emendamenti rubricati n. 90), n. 91) e n. 92) presentati dal Consigliere Giovine.
Resta in vita l'emendamento rubricato n. 107) presentato dal Consigliere Giovine: "I componenti del Consiglio di Amministrazione dell'ATC sono scelti tra soggetti che abbiano maturato esperienza in materia di edilizia residenziale pubblica o con esperienze nell'amministrazione di aziende pubbliche o private, o nella pubblica amministrazione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Gli emendamenti rubricati n. 20), n. 21) e n. 22) sono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'articolo 28, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Gli emendamenti rubricati n. 101) e n. 102) presentati dal Consigliere Giovine sono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'articolo 29.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Gli emendamenti rubricati n. 100), n. 99) e n. 98) presentati dal Consigliere Giovine sono ritirati, così come gli emendamenti rubricati n.
23), n. 24) presentati dal Consigliere Laus.
Indìco la votazione palese sull'articolo 30.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 31 L'emendamento rubricato n. 97) presentato dal Consigliere Giovine è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 31 Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 Gli emendamenti rubricati n. 96) e n. 95) presentati dal Consigliere Giovine sono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'articolo 32.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 33 Gli emendamenti rubricati n. 93) e n. 94) presentati dal Consigliere Giovine sono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'articolo 33.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 Indìco la votazione palese sull'articolo 34.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 35 Indìco la votazione palese sull'articolo 35.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 Indìco la votazione palese sull'articolo 36.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 37 Indìco la votazione palese sull'articolo 37.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 38 Indìco la votazione palese sull'articolo 38.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 39 Indìco la votazione palese sull'articolo 39.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 40 Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'articolo 40 poiché già in passato, nella foga approvatoria del Presidente Gariglio, peraltro sicuramente quasi sempre in assoluta buonafede, c'è stato qualche errore, e qualche accordo concluso in sede di Commissione e di Conferenza dei Capigruppo, sia istituzionale sia politica, non ha poi trovato l'espletamento di indirizzo nell'Aula consiliare.
Parlo a ragion veduta, perché anche io un paio di volte sono stato colpito - si spera in assoluta buona fede - da questi errori.
Poiché il collega Vignale mi ha chiesto una rassicurazione su un emendamento concordato nella precedente Conferenza dei Capigruppo sul cosiddetto "nucleo sociale" - sostanzialmente, credo, individuato come ipotetico articolo 42 bis - osservando che stiamo dando la "stessa votazione" a tamburo battente, volevo innanzitutto avere dall'Assessore un segnale sulla questione. Visto che si tratta di articolo aggiuntivo, potrà essere inserito anche in altre situazioni. Potremmo anche votarlo adesso poiché credo che nella rilettura organica, trattandosi di una nuova legge automaticamente gli Uffici lo inseriranno nel Capo che compete.
Colgo l'occasione anche perché, Assessore, nella giornata di ieri era stata più volte sollevata la questione legata all'ATC di Asti.
Non sto qui a ricordarla ai colleghi; probabilmente la collega Motta è ampiamente informata, ma in questa fase potrebbe essere di meno interesse per altri colleghi. C'è un problema oggettivo, dovuto peraltro non alla vecchia Amministrazione, ma per risolverlo sostanzialmente si deve superare l'attuale fase normativa.
Avevo ipotizzato una soluzione all'Assessore per cercare di ottemperare alle legittime aspettative della Lega Nord, che peraltro non erano di natura ostativa o ostruzionistica, ma di natura semplificativa per i problemi oggettivi che ha l'ATC di Asti.
Si era ritenuta non fattibile, o meglio non fruibile, l'ipotesi di un inserimento nel disegno di legge n. 313, perché aveva più il sapore della norma transitoria e perché doveva andare a risolvere il problema di un'ATC di una Provincia che si trovava in una certa situazione di disagio economico e ovviamente di bilancio.
Avevamo ipotizzato un percorso che avrebbe dovuto vedere il completamento la settimana prossima, prevedendo una specifica e precipua norma transitoria, , limitata nel tempo, alla casistica particolare, come peraltro abbiamo già fatto per risolvere altre situazioni di necessità.
Ne ricordo una per tutte, sollevata dal collega Clement, che ringrazio perché mi ascolta sempre con attenzione - e gli sono grato -: il Palazzetto del Ghiaccio di Pinerolo. Per questioni non legate a ipotetica cattiva amministrazione del Comune di Pinerolo, la Regione è andata a sopperire cercando di risolvere un problema oggettivo.
Nella fattispecie, la Lega Nord aveva chiesto analoga attenzione per quello che riguarda l'ATC di Asti e l'Assessore si era reso disponibile nell'individuare questa norma.
Volevo solo avere qualche rassicurazione; e mi è sembrato il momento opportuno - visto che stiamo viaggiando a tamburo battente - per essere certi che quanto era stato informalmente reso ieri, sia poi confermato in seduta pubblica.
Grazie Assessore, grazie Presidente.



PRESIDENTE

Le questioni poste mi paiono essere su articoli cui arriveremo.
L'emendamento n. 80, quello sul "mutuo sociale", non lo abbiamo dimenticato.
Per le altre questioni citate, è stato presentato un emendamento che adesso è all'attenzione dell'Assessore.
Indìco la votazione palese sull'articolo 40.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 41 Indìco la votazione palese sull'articolo 41.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 42 Indìco la votazione palese sull'articolo 42.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 80) presentato dai Consiglieri Vignale Casoni, Botta, Boniperti, D'Ambrosio: "Art. 42/bis. (Vendita con la formula del riscatto o mutuo sociale) 1. La Giunta regionale dà mandato alle ATC di utilizzare il 30 per cento dei fondi trasferiti per la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia sociale con la formula del mutuo sociale. Tali alloggi verranno costruiti principalmente nei capoluoghi di provincia su terreni di proprietà della regione, delle pubbliche amministrazioni o del demanio dello Stato, e saranno messi in vendita con la forma, per l'acquirente, del mutuo sociale a rate fisse senza interessi applicati alle rateizzazioni. La priorità di vendita è assegnata a favore delle famiglie più deboli, che acquisteranno la proprietà dell'immobile all'estinzione del mutuo sociale.
2. La Giunta regionale, provvederà a realizzare un Regolamento, sentita la commissione consiliare competente, all'interno del quale saranno previste priorità d'assegnazione, reddito massimo per poter accedere a tale beneficio, soggetti beneficiari, modalità di progettazione e costruzione.".
L'emendamento n. 80 introduce l'articolo 42 bis.
L'emendamento che avete a vostre mani è stato riscritto dai proponenti nel testo che segue: dopo l'articolo 42, aggiungere il seguente articolo 42/bis: "Articolo 42/bis (Vendita con la formula del riscatto mutuo sociale").
La Giunta regionale dà mandato alle Agenzie Territoriali per Casa del Piemonte di utilizzare fino al 20% dei fondi trasferiti per la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia pubblica con la formula del mutuo sociale o del riscatto. Tali alloggi, verranno costruiti principalmente nei capoluoghi di provincia sui terreni di proprietà delle Regioni, delle pubbliche amministrazioni o del Demanio dello Stato, e saranno messe in vendita con la forma, per l'acquirente, del mutuo sociale a rate fisse senza interessi applicati alle rateizzazioni. La priorità di vendita è assegnata a favore delle famiglie più deboli, che acquisteranno la proprietà dell'immobile all'estinzione del mutuo sociale. La rata di riscatto del mutuo sociale non potrà superare il 25% del reddito del nucleo famigliare assegnatario.
La Giunta regionale provvederà a realizzare un Regolamento, sentita la Commissione competente, all'interno del quale saranno previste priorità di assegnazione, reddito massimo per poter accedere a tale beneficio, soggetti beneficiari, modalità di progettazione e costruzione"



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 80, come modificato, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva così introdotto l'articolo 42 bis.
ARTICOLO 43 Indìco la votazione palese sull'articolo 43.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 44 Indìco la votazione palese sull'articolo 44.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 45 Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Bossuto, Comella Chieppa: Articolo 45, comma 1 "Limiti al trasferimento di proprietà" dopo le parole: "non sia stato pagato interamente il prezzo." aggiungere: "Il periodo di dieci anni è dimezzato nel caso in cui il proprietario abbia superato i 70 anni di età, abbia in corso un mutuo che incida per almeno il 40% del suo reddito e che trasferisca la sua residenza al di fuori del territorio regionale".
Non essendovi richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 26, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva Indìco la votazione palese sull'articolo 45, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 46 Indìco la votazione palese sull'articolo 46.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 47 Indìco la votazione palese sull'articolo 47.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 48 Emendamento rubricato n. 66 presentato dalla Giunta a firma dell'Assessore Conti: La rubrica dell'articolo 48 del disegno di legge 313 è sostituita dalla seguente: "Articolo 48 (Piani di vendita ex l. 560/1993 e diritti maturati)".
Il comma 1 dell'articolo 48 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: "1. E' data facoltà agli enti proprietari, fino alla formulazione di proposta di vendita ai sensi della presente legge, di procedere all'alienazione degli alloggi inseriti in piani di vendita approvati dalla Regione ai sensi della l. 560/1993 alle condizioni dalla stessa previste.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 48, come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 67) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Conti: "Art. 48 bis. (Alienazione alloggi non assegnabili) 1. In caso di comprovata impossibilità di addivenire all'assegnazione degli alloggi, gli enti proprietari possono procedere, previa autorizzazione della Giunta regionale, alla loro alienazione sulla base di procedure ad evidenza pubblica.
2. I limiti, le modalità e il prezzo di alienazione degli alloggi di cui al comma 1, sono definiti nel regolamento di cui all'articolo 45, comma 4.
3. In conseguenza dell'alienazione degli alloggi di cui al comma 1, gli enti proprietari provvedono a restituire alla Regione, nei modi e nella misura stabiliti dal regolamento di cui all'articolo 45, comma 4, le somme ottenute per l'acquisto, l'edificazione, il recupero e la manutenzione.
4. Le somme restituite dagli enti proprietari, ai sensi del comma 3, sono utilizzate dalla Regione ai fini dell'incremento e della manutenzione del patrimonio di edilizia sociale." Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67.
Il Consiglio approva.
introdotto l'articolo 48 bis.
ARTICOLO 49 Emendamento rubricato n. 42) presentato dai Consiglieri Dutto, Filiberti: Dopo il comma 8 è inserito il comma 9: "E' prevista una sanatoria di tutte le situazioni di morosità relative al mancato pagamento del 'canone sanzionatorio' di cui all'articolo 19 della l.r. 46/1995 "Nuove norme per le assegnazioni e per la determinazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica" maturate fino alla data di entrata in vigore della nuova legge, che non prevede più tale canone".
Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente Cotto, in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Con l'emendamento in oggetto si prevede una sanatoria di tutte le situazioni di morosità, relative al mancato pagamento del canone sanzionatorio di cui all'articolo 19 della legge n. 46 del '95.
Ieri abbiamo approvato un emendamento presentato dal Consigliere Chieppa di sospensione di sanatoria per gli inquilini; chiedo che lo stesso possa avvenire per i Comuni. Faccio un esempio. Il Comune di Asti non ha provveduto ad espletare gli sfratti in tempo utile, per cui deve pagare all'ATC un canone molto alto.
In considerazione dell'approvazione dell'emendamento all'articolo 24 chiedo lo stesso comportamento per quanto riguarda i Comuni. Il problema non avrebbe più consistenza, dopo l'approvazione di tale emendamento. È un discorso di coerenza con quanto già approvato ieri. Chiedo un momento di riflessione da parte di tutta la maggioranza, nonché un'espressione dell'Assessore, che penso possa accogliere tale emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti per il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Conosco ovviamente la situazione dell'Astigiano e quanto successo (credo in via di soluzione, attraverso vie legali). Tuttavia, credo che un emendamento di tale genere, all'interno di una legge sull'edilizia, non sia così coerente. Credo, invece, che possa entrare nella misura delle norme finanziarie che discuteremo la prossima settimana. Il canone sanzionatorio è dovuto da chi, su richiesta dell'ATC (è una richiesta che si fa ogni due anni), deve certificare di essere ancora nelle condizioni di poter accedere alla casa.
In questo modo, così com'è messo, è un "apri a tutti".
Proporrei di sospenderlo per il momento, se la collega Cotto è d'accordo, per inserirlo nella legge finanziaria la prossima settimana.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto la Vicepresidente Cotto in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Chiederei un parere alla maggioranza; avrei compreso la risposta dell'Assessore se ieri non avessimo votato l'emendamento presentato dal Consigliere Chieppa. Avendo votato convintamente quell'emendamento, penso che per analogia si possa approvare anche questo nel contesto della legge.
Diversamente, l'Assessore si impegna, per conto della Giunta, ad inserirlo nella legge finanziaria.
Occorre veramente un impegno: non sarebbe giusto che il Comune di Asti paghi questo canone - non so se oltre al Comune di Asti ci siano altri Comuni - per non aver provveduto ad attuare degli sfratti. Credo che con l'approvazione dell'articolo debba essere prevista questa sanatoria.
Chiederei un momento di sospensione, Presidente, per alcuni approfondimenti; può darsi che qualche collega non abbia ben presente la questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Sono stato anticipato, perché stavo per richiedere quanto richiesto dalla collega Cotto: una breve sospensione per vedere come risolvere il problema.
una situazione di carattere eccezionale, nel senso che la nuova legge non prevede più questi canoni sanzionatori a carico dei Comuni, per cui potrebbe anche avere senso inserire questo emendamento nella legge finanziaria, però dobbiamo avere l'assicurazione che sarà approvato.
Chiederei cinque minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Va bene. La seduta è sospesa fino alle ore 13.55.



(La seduta, sospesa alle ore 13.49 riprende alle ore 13.56)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Vorrei capire dall'Assessore quali sono le motivazioni per cui ha cambiato idea e se le può esprimere all'Aula. Il mio parere, comunque, sarà contrario e chiedo ai colleghi di non salvare il Comune di Asti per le sue inadempienze.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Non ho cambiato idea. Rimango dell'idea che questa sarebbe una norma da discutere la prossima settimana e da inserire nella legge finanziaria.
Comunque, con la nuova legge il canone sanzionatorio non è più previsto - e non ci sono altri casi oltre a questo - ieri si è votato, come giustamente diceva la Consigliera Cotto, in funzione degli affittuari. È semplicemente un ampliamento dell'orizzonte.
Personalmente, comunque, rimango dell'idea che sarebbe meglio inserirlo nella legge finanziaria e mi impegnerò affinché venga discusso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto la Vicepresidente in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Chiederei alla collega Motta un approfondimento. Ricordo che noi siamo vicino al territorio. L'Assessore ha accolto un emendamento per non far applicare sanzioni ad un Comune che non ha avuto il coraggio di mettere degli inquilini in mezzo alla strada. Non ha effettuato degli sfratti tant'è che l'emendamento presentato dal collega Chieppa è stato approvato.
Posso capire la battaglia politica, ma non praticata contro il proprio Comune, soprattutto quando un emendamento, presentato dalla minoranza viene accolto dall'Assessore. Penso che anche il collega Dutto sia d'accordo a ritirarlo e a prevedere anche la firma della collega Motta sarebbe decisamente inopportuno non approvare questa sanatoria. Non capisco che gusto ci possa essere nel mettere l'ATC di Asti ancor più contro il Comune. E non risolvere il problema.
Faccio un appello accorato: per noi, piccole Province, è difficile ottenere risultati con questa Giunta regionale - ed anche con altre Giunte perché il nostro territorio a volte gode di scarsa attenzione. Si è raggiunto un risultato; vanificarlo e chiedere ai colleghi di votare contro mi sembra un po' eccessivo. Faccio veramente un appello ai colleghi: saper decidere indipendentemente dal colore politico del Comune di Asti, così come ha fatto l'Assessore.
Ho sempre lavorato in modo trasversale nei confronti di tutti i Comuni da sempre. Mi auguro di poter continuare, quindi vi chiedo di riflettere e di approfondire. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Cara collega Cotto, noi vorremmo approfondire il problema; e abbiamo chiesto, durante la sospensione, che questo emendamento venisse ritirato con la disponibilità ad affrontare il problema martedì prossimo nella legge finanziaria.
Noi lo vogliamo approfondire per due ragioni di fondo.
Primo: nessuno è in grado di dirci l'entità economica dell'operazione.
Secondo: nessuno è in grado di dirci, documenti alla mano, perché il Comune di Asti non ha compiuto l'operazione di accertamento sui redditi. Se l'ha fatto per salvare dei poveri tapini, ci sarà tutto il mio incondizionato appoggio, ma se l'ha fatto per inerzia, perché è difficile avere un rapporto con gli inquilini - la verifica dell'esistenza delle condizioni è stata effettuata da tutti i Comuni del Piemonte - si tratta di una fattispecie diversa.
Noi vogliamo approfondire, ma abbiamo bisogno di dati. A scatola chiusa, il Gruppo del Partito Democratico non vota.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Una brevissima puntualizzazione. Ringrazio la Consigliera Cotto per aver ricordato più volte un emendamento che ieri avevo presentato assieme ad altri autorevolissimi cofirmatari (mi riferisco ai colleghi Clement e Muliere) e che è stato accolto.
Tuttavia, quell'emendamento - lo dico per chiarezza - è andato a sanare una situazione ormai difficilmente ulteriormente sostenibile, che riguardava centinaia di famiglie incappate nei provvedimenti di sfratto per la farraginosità della precedente legge regionale (superamento del reddito perché il figlio comincia a lavorare, ereditare un rudere in Veneto piuttosto che in Calabria, e scatta il provvedimento di decadenza).
su questo che l'Aula ha approvato una sanatoria e volevo che fossero chiari i margini d'intervento. Abbiamo escluso le morosità colpevoli perché ribadiamo, anche in questa sede, che chi risiede in un alloggio di edilizia residenziale pubblica e colpevolmente non paga il canone, deve essere cacciato da quell'alloggio e l'immobile deve essere messo a disposizione di chi davvero ne ha bisogno.
Ringrazio, quindi, la collega Cotto per aver citato più volte il mio emendamento. Volevo solo segnalare che, in questo momento, trattiamo una fattispecie diversa, perché parliamo di un'Amministrazione comunale.
Io non conosco i fatti, Consigliera Cotto; tuttavia, se la Consigliera Motta, anch'essa astigiana, solleva un interrogativo su questo aspetto, mi sentirei di raccoglierlo e di richiedere, quantomeno, un ulteriore approfondimento sulla questione.
Questo era il punto. Mi pareva di dover chiarire che si tratta di due ambiti diversi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Per quanto mi risulta, in merito alla vicenda di Asti rischia di instaurarsi un contenzioso giuridico tra il Comune e l'ATC.
La legge che stiamo approvando, quando entrerà in vigore, non prevedrà più un canone sanzionatorio di questo tipo a carico dei Comuni. Pertanto pareva logico approvare questo emendamento per sanare l'unico caso, stando a quanto ci risulta, dove si è creata tale situazione.
In merito al discorso del collega Chieppa, invece, non conosco obiettivamente i dati essenziali, pertanto non potrei spiegare il motivo per cui si è creata tale situazione.
Rilevo, però, che siamo di fronte ad una "guerra fra poveri" fra due enti pubblici, ovvero fra un Comune e una ATC. A mio avviso, risolvere questa guerra a monte, con una chiarificazione e con questo emendamento in legge, sarebbe utile per tutti, soprattutto per le casse dell'ATC e del Comune, che eviterebbero le spese legali conseguenti ad eventuali azioni giuridiche.
Per questo motivo, mi sembrava logico arrivare all'approvazione dell'emendamento e credo che il posto giusto dove collocarlo sia proprio quello in discussione, poiché siamo nel punto in cui la legge tratta tali questioni.
Come ho detto, la legge risolverà il problema per il futuro: Saniamo quindi, l'unico caso che è emerso.
Per quanto concerne la proposta di inserirlo nella legge finanziaria vorrei solo far rilevare che nella stessa stiamo oramai inserendo di tutto per cui, a mio avviso, il punto giusto è questo. Eventualmente, si pu ancora cercare di ottenere qualche ulteriore dato, in modo da risolvere alcuni problemi posti.
Vorrei far presente che ho firmato l'emendamento insieme alla collega Cotto, ma siamo disponibilissimi ad aprire le firme a chiunque; anzi vorremmo che fosse compreso e approvato all'unanimità, proprio nel senso che ho detto.
Evitiamo la guerra fra due enti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Concordo in larga misura con l'intervento del collega Reschigna; mi sembrano opportuni a supporto di questo emendamento, ulteriori dati informativi. Convengo, altresì, con l'intervento del Consigliere Chieppa.
Sono oggettivamente stupito, invece, del rifiuto, da parte di alcuni colleghi, di accogliere la proposta dell'Assessore, che, sostanzialmente dice: "Sappiamo che esiste un problema, ma riteniamo opportuno risolverlo inserendo una norma nella legge finanziaria".
Io ritengo che si debba sempre puntare al risultato: se l'inserimento nella norma finanziaria mi consente di raggiungerlo, non capisco l'ostracismo nei confronti di tale proposta. Questo permetterebbe a tutti di arrivare al voto, raccogliendo, comunque, tutte le informazioni necessarie. Peraltro, mi è sembrato esserci un impegno, da parte di tutti a condividere questa posizione all'interno della legge finanziaria.
Spesso e volentieri siamo definiti "sinistra radicale ed estremista": non so, su una vicenda come questa, chi sia radicale ed estremista. Io voglio portare a casa un risultato: se ci riesco con questa legge, bene; se ci riesco con la legge finanziaria, va altrettanto bene. Radicale ed estremista è chi, assolutamente, vuole portare a casa il risultato in questo momento, scatenando tutta una serie di contraddizioni, col rischio oggettivo che questo incidente di percorso ci impedisca di chiudere questa vicenda particolarmente importante e delicata.
Se rimandassimo questo emendamento alla legge finanziaria e approvassimo il disegno di legge n. 313, faremmo una cosa importante ed utile per i cittadini piemontesi, soprattutto per coloro che rientrano nelle fasce più deboli.
Martedì prossimo, con l'approvazione della legge finanziaria, daremo risposta anche ai problemi del Comune di Asti.
In questo momento - sono oramai le ore 14.15 e la seduta dovrebbe chiudersi alle ore 15.30 - non vedo la necessità di creare un incidente che rischia di bloccare l'approvazione complessiva della legge.
Ci fosse stata una chiusura di principio da parte della Giunta o dei Gruppi di maggioranza...



CLEMENT Gian Piero

COTTO Mariangela (fuori microfono)



CLEMENT Gian Piero

La Giunta è favorevole!



CLEMENT Gian Piero

La Giunta è favorevole...
Sì, la Giunta è favorevole. L'Assessore è stato preso per quei pochi capelli che anche lui ha e tirato dentro questa vicenda, con la giusta preoccupazione di voler a tutti i costi chiudere questa legge per i motivi che dicevo prima; naturalmente, è chiaro che l'Assessore può anche essere d'accordo. Mi sembra però che abbia chiaramente espresso nella sua replica la motivazione politica per cui sarebbe più opportuno il passaggio dell'emendamento nella legge finanziaria.
Se poi qualcuno vuol fare l'estremista, faccia l'estremista. Non c'è alcun problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Stavo disquisendo con la Presidenza perché a mio avviso c'è un equivoco chiedo ausilio alla Consigliera Cotto - sull'emendamento di cui stiamo discutendo; non essendo ancora stato distribuito, secondo me, non si tratta dell'emendamento finale, che ricordo riportare anche la mia firma e una correzione a penna...



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Esatto.
Quindi chiedo cortesemente alla Presidenza se possiamo focalizzare esattamente l'emendamento di cui stiamo parlando.
Intanto, sono contento della discussione: una delle rare volte in questa legislatura in cui stiamo facendo politica. Mi sembra anche, per che in seno alla questione vi siano posizioni un po' paradossali.
Il collega Chieppa - lo dico, ma non me ne voglia - ha voluto fare un distinguo fra l'emendamento che io stesso ho votato nella giornata di ieri e questo.
Ebbene, colleghi, con quell'emendamento si risolve la questione di chi ereditando il casolare in Calabria o in Puglia perderebbe il diritto alla casa popolare. Però non pensiamo a coloro che in graduatoria aspettano sia loro riconosciuto il diritto alla casa popolare - non hanno neanche ereditato la casa in Puglia.
Ora, "va bene tutto", ma nel predisporre una legge facciamo una scelta politica; e quando si fa una scelta politica non esistono i buoni e i cattivi, esiste una maggioranza politica che si forma in seno all'Aula, i cittadini-elettori daranno poi un giudizio complessivo nel confronto elettorale.
Quindi, accantonerei la distinzione fra emendamenti buoni e legittimi ed emendamenti, invece, dal profilo ricattatorio. Non è così, colleghi assolutamente, non è così! Si sta discutendo di un emendamento che riguarda precipuamente la casistica di Asti: può essere accettato o non accettato.
Evidentemente, i cittadini astigiani si faranno una loro opinione e si spera abbiano poi il modo di esternare questa opinione anche nella cabina elettorale.
Personalmente, sono a favore dell'emendamento proposto; in primis perché correttamente - e qualcuno mi ha anticipato - con questo nuovo testo si riparte da zero, azzeriamo le regole.
il secondo tema cui sono a favore, perché i problemi nel loro insieme dipendono dai mancati controlli e dalla mancata applicazione delle regole finora in vigore. Ricordiamoci che ogni cinque anni il Comune di Asti e la Provincia cambiano maggioranza: distinguere tra maggioranze di questo o quel colore mi sembra alquanto capzioso e assolutamente stucchevole.
Esiste un problema oggettivo vero che va indirettamente a colpire i cittadini: qui stiamo parlando di due enti pubblici e non di due aziende private; quindi, di fatto, stiamo parlando di soldi pubblici.
Come in altre analoghe situazioni abbiamo risolto in modo legislativo i cosiddetti "disavanzi", credo che parimenti potremmo farlo in questa soprattutto perché si tratta dell'unico caso e perché con questa legge ripartiamo da zero.
Sul metodo dissento dai colleghi Dutto e Cotto, nonostante io abbia firmato l'emendamento; pensavo che il bilancio, per quanto tecnico, fosse la sede opportuna per trovare una soluzione e che l'Assessore si fosse espresso in tal senso. Comunque, rispetto al muro creato da una parte della maggioranza, capisco le legittime preoccupazioni dei colleghi Dutto e Cotto.
Mi auguro ci sia buon senso al momento del voto e, conseguentemente, mi auguro un voto favorevole che non si arrechi danno (non si capisce per quale motivo), di fatto, alla fine, ai cittadini astigiani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera. Lei interviene in dissenso? Sta strumentalizzando l'uso del Regolamento, collega Cavallera, e non è da lei.



CAVALLERA Ugo

Una cosa da rabbrividire...
Non strumentalizzo nulla, perché, alla fine, voterò solamente dando la presenza.
Però, prima di arrivare a questa che presumo sarà la mia conclusione permettetemi un ragionamento.
Ritengo vi siano tantissime ragioni per essere d'accordo su questo emendamento. Pensavo prendessero la parola i Capigruppo di maggioranza dicendo: "Signori, siamo d'accordo sull'emendamento (sottolineo "d'accordo"); tecnicamente, non può stare in questa legge, lo mettiamo nella finanziaria".
Il discorso della finanziaria, per me, esiste solo sotto il profilo delle ragioni tecniche. Per ragioni di merito, la sede giusta è questa.
Come spiegare ai cittadini i motivi per cui siamo stati uniti nella difesa dell'autonomia dell'ATC di Asti, dove presuntivamente siederanno alcuni politici e, invece, quando si parla dei cittadini assegnatari dell'ATC non ci si può interessare perché magari questa Amministrazione...
Però prima di questa Amministrazione comunale ce n'era un'altra. Quando sono nate queste questioni? Personalmente, sarei d'accordo a presentare un'interpellanza urgente all'Assessore Conti, che dica: "Assessore, nella prossima seduta venga qui portando l'elenco". Se fosse vero che solo gli astigiani sono reprobi vorrebbe dire che tutti gli altri 50 mila alloggi pubblici di ATC o di comuni del Piemonte gestiti dalle ATC sono in regola e che non ci sono sfratti da eseguire. Penso che la gente vada trattata tutta allo stesso modo.
Allora, laddove ci sono situazioni in cui non ci sono truffe, o non sono state violate norme più pregnanti riguardanti le assegnazioni eccetera, e si tratta soltanto di una violazione di una norma di questa natura, credo che il passaggio ad una nuova disciplina normativa possa portare con sé l'azzeramento e il reset delle situazioni pendenti.
In tal modo, dimostreremmo un minimo di magnanimità, non verso gli amministratori dell'ATC, non verso gli amministratori del Comune di Asti ma verso dei cittadini appartenenti a ceti sociali presuntivamente in questo momento in difficoltà.
Non vedo assolutamente la necessità di accanirsi in senso contrario.
L'Assessore è stato chiaro: "Vedevo meglio l'inserimento della norma nella finanziaria, però visto che siamo qui, mettiamola qui"; e dai banchi della maggioranza ci sono state prese di posizione contrarie.
Chiederei di mettere in condizioni il Consiglio di sapere cosa vota perché mentre di qua, pur con tutti i distinguo, pur con tutte le reprimende, che sono necessarie, pur tirando per la giacca chi deve essere tirato, riteniamo prevalente la soluzione proposta dai colleghi che hanno ricordato le ragioni positive per accogliere l'emendamento - benché non abbia capito quali siano gli orientamenti. Abbiate pazienza: siamo qui per chiudere le questioni e non per aprirle, vista la data in cui stiamo parlando.
Metteteci in condizioni di capire i pochi articoli rimanenti, i pochi emendamenti pendenti: li approfondiremo bene e, alla fine, andremo a casa tutti tranquilli e contenti.
Faccio un appello per una sospensione della discussione del provvedimento; a mio avviso, l'unica decisione che si può assumere in questa sede, andando alla prossima seduta, o una sospensione per chiarimento prima della votazione relativa all'emendamento. Però, signori i dati sono chiari: non ci sono tante cose da approfondire. Non c'è alcun truffatore o persone che hanno mantenuto atteggiamenti da essere in qualche modo repressi.
Evitiamo all'ATC e al Comune di percorrere strade giuridiche costose in una fase in cui, secondo me, non avrebbe senso un accanimento verso questo gruppo sociale di assegnatari.
Presidente, per quanto mi riguarda, qualora lei non ritenesse di sospendere un momento prima della votazione, ovviamente darò la presenza senza la votazione formale dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Mi stupisco un po' dell'ultimo intervento del collega Cavallera. Devo dire onestamente che non credo si tratti di una situazione in cui pensare alla magnanimità o alla umanità; mi pare che tutti abbiano stessi diritti e stessi doveri: non credo si debba fare questo tipo di distinzione.
Rispetto alla richiesta della collega Cotto, peraltro giustificata, da buona parte dell'Aula non c'è parere contrario; lo dico per una questione politica, perché, come ha detto giustamente il Consigliere Giovine, c'è l'alternanza, oggi la destra e domani la sinistra.
Dico solo che un'Amministrazione comunale - cui so bene cosa significhi far parte - ha obblighi e responsabilità cui farsi carico. Non penso che se, giustamente o meno, un Comune come Asti ha ritenuto di soprassedere a certe situazioni, questo debba rientrare in un testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale convenzionata, visto che altri che si sono assunti le responsabilità e le situazioni di questo genere hanno, loro malgrado, obtorto collo, dovuto provvedere in altro modo.
A me pare che la soluzione proposta dall'Assessore non sia un diniego né di responsabilità né di umanità né di magnanimità, ma una soluzione tecnica, come giustamente si diceva prima, per tentare di risolvere "capra e cavoli", senza viziare o manomettere un testo unico che deve valere nel tempo - per un provvedimento che riguarda una sola città.
Dal mio punto di vista ritengo che gli amministratori, comunque, devono assumersi le proprie responsabilità, buone e cattive, sempre. Ritengo che ciò nonostante, ci sia la soluzione, la via di uscita e la scappatoia tecnica che non va ad inficiare un testo di legge che ci deve caratterizzare e qualificare in tutto il Piemonte.
Quindi, sarei d'accordo, come diceva il collega Reschigna, nel tentare di predisporre un articolato - cui ha dato la disponibilità l'Assessore; ma il testo della legge non può essere condizionato da una mancata responsabilità o meno di una città piuttosto che di un'altra: è questione di coerenza e di uniformità e non di manipolazione politica o di contrasto politico.
Mi ha stupito l'atteggiamento del collega Cavallera: mi pareva che il suo fosse un intervento tecnico, pur sviscerando un po' la situazione particolare. Il fatto di votare dando solo la presenza e non esprimendosi a favore, vuole dire che anche il collega condivide questa mia tesi, ovvero che un testo unico non può e non deve avere interferenze.



(Commenti del Consigliere Cavallera fuori microfono)



MANOLINO Giuliano

Io parlo da ex amministratore comunale:ci sono delle responsabilità che le Amministrazioni devono assumersi; diversamente, non può farle ricadere su altri. Possiamo ovviare e sanare in sede di legge finanziaria - che è una soluzione. Se non ci fossero soluzioni, sarei disposto a discuterne e riparlarne. Se c'è una soluzione alternativa, non vedo per quale motivo non la possiamo perseguire.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Vicepresidente Cotto in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Proporrei di chiudere la seduta, visto che alle 15.30 è convocata la II Commissione, e di chiedere alla Presidente Bresso o all'Assessore Peveraro di riferire se c'è disponibilità ad accogliere l'emendamento nella legge finanziaria. A noi bastava quanto detto dall'Assessore Conti: però, fatto politico gravissimo, l'Assessore Conti è stato sconfessato dalla maggioranza.
Nel frattempo, l'Assessore può anche riferire su come sono andate le cose nel Comune di Asti - in modo diverso da come pensa il collega Manolino, che non è informato. Il problema si divide fra due Amministrazioni: la Giunta Voglino, con l'Assessore donna ai problemi della casa, e la Giunta Galvagno. Quindi, si sono alternati.
Non credo che il caso di Asti sia l'unico e vorrei avere una relazione sulle situazioni delle varie ATC e dei vari Comuni.



PRESIDENTE

stata avanzata una proposta di sospensione; in senso contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

In primo luogo, vorrei dire che noi non abbiamo sfiduciato nessuno tanto meno l'Assessore Conti, con il quale abbiamo lavorato benissimo in questi cinque anni e con il quale lavoreremo ancora per dieci giorni. Ha avuto ed ha tuttora la nostra fiducia: non abbiamo sfiduciato nessuno. In secondo luogo, vorrei ricordare a tutti i Consiglieri che giace in quest'aula una proposta per vendere gli alloggi dell'ATC, e si sa che il ricavato non viene utilizzato se non per sanare il bilancio dell'ATC.
all'o.d.g. da quattro anni e non è mai stato possibile approvarla in questo Consiglio. Vorrei ricordare anche questo, perché in quest'aula...



(Commenti della Consigliera Cotto fuori microfono)



MULIERE Rocco

Io lo sto dicendo al Consiglio regionale. Informo il Consiglio regionale che per quattro anni non è stato possibile approvare questa proposta: e non per responsabilità della maggioranza, sia ben chiaro.
Comunque, diremo ai cittadini di Torino anche questa cosa: non tutto avviene gratis. Per quattro anni non abbiamo potuto approvare questa proposta.
E non abbiamo detto che non siamo disponibili ad affrontare la questione; il collega Reschigna l'ha detto con molta chiarezza.
La prossima settimana ci sarà la discussione sulla legge finanziaria.
Benissimo, in quella sede esamineremo la questione; se ci saranno le condizioni per affrontarla, la si affronterà, se non ci saranno non dipenderà da noi: non conosciamo neanche quale sia l'entità del debito, non siamo informati sulla questione.
Dunque, siamo disponibili ad affrontare la questione, ma perch dobbiamo inserirlo nella legge adesso? Affrontiamolo, come ha detto l'Assessore e il collega Reschigna, e come Gruppo PD lo confermiamo, anche attraverso la collega Motta. La prossima settimana esaminiamo la questione.
Siamo arrivati alla fase finale della discussione della legge, e sinceramente sospendere ci sembrerebbe un fatto estremamente grave, che non aiuta ad affrontare serenamente il problema posto.



PRESIDENTE

Siamo in fase di dichiarazione di voto e la Giunta non può intervenire ma l'Assessore Conti mi ha comunicato il proprio impegno ad addivenire nella seduta del Consiglio regionale di martedì prossimo, con la qualificazione dei dati economici necessari per emendare la finanziaria introducendo la normativa adeguata.
Chiedo all'Assessore Conti di verificare il corrispettivo valore perch se stabiliamo una moratoria, ci saranno anche soggetti che non ricavano del denaro su cui vantano dei crediti e su cui bisogna immaginare delle compensazioni.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori.
Ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Visto che non posso intervenire in altro modo, intervengo sull'ordine dei lavori.
Il Presidente, giustamente, ha avuto dall'Assessore Conti notizie che poi ha messo a disposizione del Consiglio; dunque, mi rivolgo a lei per riferire all'Assessore Conti d'informarci sulle eventuali situazioni pendenti, preliminari agli sfratti, in tutte le ATC del Piemonte.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto sull'articolo 49 la Vicepresidente Cotto, in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Voglio intervenire perché abbiamo mancato una grande...
Ma sull'articolo 49 è aperta la discussione, non può metterlo in votazione...



PRESIDENTE

Abbiamo già votato l'emendamento, per cui avendo votato l'emendamento e non essendocene altri, siamo in dichiarazione di voto.



COTTO Mariangela

Dicevo, abbiamo perso una grande occasione che speriamo di recuperare prima della fine dell'approvazione della legge. È questa legge che prevedeva quelle sanzioni. Dobbiamo chiudere il capitolo delle sanzioni modificando questa legge e non con la legge finanziaria, affinché il disegno di legge sia completo. Ed è per questo che noi, a malincuore, mi creda Signor Presidente, saremmo costretti ad intervenire su tutti gli emendamenti e su tutti gli articoli, per rinviare l'approvazione a martedì.
In tal modo, daremo la possibilità all'Assessore di riferire all'Aula, di riferire come sono le situazioni di Asti e altrove, in modo che questa legge, che nella sua applicazione ha causato quanto sappiamo, sani, se lo si ritiene opportuno; ma la sanatoria non deve avvenire con altre leggi tanto per rinviare il problema da un'altra parte.
Noi davamo per scontato che l'emendamento venisse accolto, è stata una pugnalata l'intervento della collega astigiana; pensavamo che, prima di tutto, avesse a cuore i problemi del Comune di Asti, che nel corso di due amministrazioni - lei diceva tre - ha tenuto un comportamento, che qualcuno ritiene irresponsabile. Io invece sostengo che responsabilmente, prima di mettere delle persone in mezzo ad una strada, un comune ha il dovere di tentare di tutto, anche, a volte, di far finta di niente. Si tratta di famiglie con bambini e di situazioni che non dovrebbero più accadere, che ci hanno consigliato di accogliere l'emendamento presentato dal Consigliere Chieppa. Abbiamo visto in faccia quegli inquilini quando sono venuti in Sala Viglione a rappresentare le loro esigenze, le loro storie di vita. Non si può far finta di niente! Sono Comuni che si sono assunti determinate responsabilità probabilmente non proprio legittime, ma prima di dire "no", applicando alla lettera questa legge così com'è, occorre maggiormente e ragionare non con la vendetta politica, con la polemica politica, ma con il preciso intento di risolvere i problemi e, come è già stato detto, di non mettere l'ATC di Asti contro il Comune.
Prima di approvare l'articolo 49 - avete appena bocciato un emendamento vi chiedo una riflessione per recuperare quanto si può, senza guardare alla colorazione politica dei Comuni. Sono certa che dopo questa discussione altri amministratori comunali vi chiederanno di approfondire anche la loro situazione. Penso sia impossibile, anche solo per il calcolo delle probabilità, che su 1206 comuni solo il Comune di Asti sia incorso in questa fattispecie; o gli altri hanno fatto finta di niente, altrimenti non può essere possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto sull'articolo 49 la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Il mio voto sarà solo di presenza, così permetterò al Consigliere Bellion di svolgere la dichiarazione di voto a nome del Gruppo.
sicuramente evidente la strumentalizzazione della Consigliera Cotto che, se avesse voluto condividere il percorso, sapeva benissimo come fare invece, ha pensato che, come al solito, minacciando l'Assessore di non approvare la sua legge, come al solito, questa legge...
COTTO Mariangela (fuori microfono) Io non ho minacciato l'Assessore.



MOTTA Angela

"Politicamente minacciato", altrimenti non sarebbe passata....



(Commenti della Consigliera Cotto fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, signori!



MOTTA Angela

State continuando a dire che, visto che è stato bocciato quest'emendamento, adesso la legge non passa più. Non so come chiamarlo, in italiano, se non...



(Commenti in aula)



MOTTA Angela

Esatto, ognuno può utilizzare le parole che vuole, ma il significato rimane e la sostanza è quella che ogni volta noi dobbiamo pagare un prezzo altrimenti voi bloccate tutto.
Penso che ci potevano essere modi diversi per fare le cose, condividere (forse) invece di sorprendersi del fatto che magari le cose non erano chiare a tutti.



(Commenti in aula)



MOTTA Angela

Sicuramente è importante sottolineare che la maggioranza non ha detto "no": ha detto che questo emendamento sarebbe stato accolto in altro modo cioè nella finanziaria in discussione martedì prossimo. Quindi, non potete neanche dire che abbiamo bocciato il problema: abbiamo bocciato il modo di porre il problema.
Riteniamo sia più utile sapere le cose: mi piacerebbe sapere dal Presidente dell'ATC come sono avvenuti veramente i fatti; perché Asti è in quelle condizioni; perché non ci sono altri Comuni nella stessa situazione.
Comuni che potrebbero dirci che facciamo non solo le leggi "ad personam" ma anche "ad comunem", dove i furbi vengono sempre premiati.
Rimando al mittente quanto la collega ha detto nei miei confronti: penso sia questa la strumentalizzazione politica. Anche il fatto di sostenere che "l'Assessore non mi piace", come ha detto ad altri colleghi.
Io, con l'Assessore Verrua ho lavorato sulla filiera corta e continuo a collaborare per ogni cosa che mi chiederà, perché penso che non debbano esserci questioni personali. Ci sono determinati comportamenti dell'Amministrazione che vanno avanti da vent'anni: c'erano già quando c'era l'Assessore Quaglia Angela, Assessore ai servizi sociali. È una situazione, quindi, che si porta avanti da lungo e lungo tempo.
La disponibilità di discuterne, da parte di questa maggioranza, c'è stata: quella di discuterne martedì. C'è un impegno dell'Assessore, la cui parola - penso - valga, e c'è un impegno della maggioranza, la cui parola vale. Oggi, comportarsi in questo modo, solo per una questione d'orgoglio ferito, è veramente dimostrare che uno non ha voglia e capacità di fare politica in altro modo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Naturalmente il nostro voto sarà favorevole, ma vorrei fare alcune precisazioni. Quest'emendamento non è stato presentato oggi dalla collega Cotto, ma almeno 15 o 20 giorni fa dal Gruppo della Lega Nord, insieme ad un pacco di emendamenti. È vero che poi la trattativa si è concentrata sulla questione, risolta ieri, dell'accesso ai bandi a beneficio di cittadini comunitari ed extracomunitari, residenti e non residenti, ma probabilmente questo problema non è stato affrontato.
L'emendamento era stato presentato a suo tempo, quindi c'era tutto il tempo per leggerlo, analizzarlo e discuterlo. Non è questione che salta fuori all'improvviso, oggi, per perdere tempo. Assolutamente no. E abbiamo trovato, anche su questa questione, una soluzione con l'Assessore: l'emendamento è stato modificato, come da richiesta dell'Assessore. Con la collega Cotto ne abbiamo firmato uno nuovo e abbiamo chiesto ad altri colleghi se volevano firmarlo. Sinceramente non capisco tutto questo accanimento. La collocazione corretta nella legge è comunque questa. Non è stato tirato fuori dal cappello magico all'ultimo minuto, ma è stato ordinato dagli Uffici secondo criteri logici.
questo il punto giusto dove inserire l'emendamento. Mi sembra logico che fosse da votare.
Anche se sono di Cuneo, voglio spezzare una lancia a favore del Comune di Asti. Il Comune di Asti si è trovato in questa situazione proprio perch ha fatto il suo dovere, sfrattando le persone che non avevano diritto a continuare ad abitare in quegli alloggi. Poiché le procedure di sfratto sono assurdamente lunghe, il Comune di Asti si è trovato a dover pagare per la legge esistente che andiamo a sostituire, oltre al canone normale all'ATC, anche il sovracanone; procedura abbastanza assurda, tant'è che nella nuova legge non è più contemplata. Questo caso non si verificherà più, per cui, di fronte alle disposizioni della nuova legge, che contemplano per un caso del genere una soluzione diversa, senza addebito al Comune del sovracanone, ci sembrava giusto inserire l'emendamento nel punto citato. Tutto qua.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto.


Argomento: Varie

Intervento della Vicepresidente Cotto, in qualità di Consigliera, per fatto personale


PRESIDENTE

Consigliera Cotto, illustri in cosa sussiste il fatto personale e poi ai sensi del Regolamento, mi riservo di decidere se sussiste oppure no.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Penso di non poter accettare, come Consigliere regionale, come donna e come Presidente della Consulta delle elette, il discorso che ho fatto violenza sull'Assessore. Questo indebolisce solo l'Assessore, perché se l'Assessore...



PRESIDENTE

Collega Cotto, non si è parlato di violenza ma di minaccia.



COTTO Mariangela

La minaccia è una violenza. Se qualcuno mi minaccia, io mi sento violentata. Lei non ha letto tutti i rapporti della Consulta, Presidente, e anche come avvocato, mi stupisco che lei distingua tra minaccia e violenza come se la minaccia non fosse, già di per sé, una violenza. Presidente, mi stupisce! L'Assessore ha deciso da solo. Gli ho parlato in presenza dei Consiglieri Dutto e Giovine. Lei era davanti a noi, quindi può essere testimone che io non ho alzato la voce, non ho detto all'Assessore che doveva approvare. Ho solo fatto presente quello che poi ho detto successivamente: che è questa legge che deve sanare quello che la legge che stiamo modificando ha comportato.
Secondo l'articolo 49, quello che probabilmente adesso voterete, nel caso in cui vi sia un'emergenza abitativa - e il Comune di Asti è in emergenza abitativa - un'aliquota non eccedente il 50%, arrotondato all'unità superiore degli alloggi che si rendono disponibili su base annua può essere assegnata direttamente dai Comuni. Poveri Comuni! Noi stabiliamo cosa devono fare i Comuni e poi andiamo a non sanare una situazione che ripeto, è questa legge, non la legge finanziaria...



PRESIDENTE

Collega Cotto, la richiamo a proseguire l'intervento illustrando il fatto personale.



COTTO Mariangela

Lei ha ragione, Presidente, però vorrei che l'Assessore Conti dicesse qui in Aula che non l'ho minacciato, ma il nostro è stato un cordiale confronto. Ne ho bisogno, Presidente.



PRESIDENTE

Ovviamente l'Assessore Conti non può parlare in fase di dichiarazione di voto, ma avrà modo di interloquire. Peraltro, l'Assessore Conti ha già detto che non si è sentito minacciato anche dalle dialettiche accese che si sono verificate.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Proseguimento disegno di legge n. 313: "Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata" (seguito)


PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 49.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 50 La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

In questo concitato dibattito molto spesso mi sono incrociato anche con la Consigliera Cotto, ma non ho ricevuto alcuna minaccia. Non è mai successo.
Nel precedente intervento ho detto che, dal mio punto di vista ragionevolmente bisogna andare in legge finanziaria e mi ero impegnato e ripeto - mi impegno tutt'ora, a predisporre tutta la documentazione necessaria riguardante il Comune di Asti e qualsiasi altro Comune del Piemonte. Documentazione che farò avere lunedì (non la porto direttamente qui, magari la discutiamo martedì in aula) a tutti i Capigruppo, affinch possa essere distribuita.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Conti.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. L'articolo 50 è un articolo interessante, perché la conoscenza della documentazione della situazione può essere utile per verificare se le normative che abbiamo approvato sono adeguate ed eventualmente, proprio in rapporto alle dinamiche sociali, correggere il tiro.
Personalmente ho avuto la ventura di far parte del Comitato dell'Edilizia Residenziale, presso il Ministero dei Lavori Pubblici, negli anni '90, e sia di essere il predecessore dell'Assessore Conti, dal '93 al '95, e posso riconoscere quanto a volte i comportamenti non tempestivi nella segnalazione delle situazioni possano sottendere un semplice disordine o comunque una non efficiente gestione amministrativa, oppure, in altri casi, comportamenti più gravi.
Se andiamo a vedere il passato, nel settore dell'edilizia residenziale (non mi riferisco al sistema delle assegnazioni o delle estromissioni dall'edilizia residenziale pubblica, che rappresenta purtroppo una percentuale non complessivamente adeguata alla disponibilità di alloggi in affitto nel nostro Paese, ma anche nella nostra città e regione, ma mi riferisco soprattutto alla fase di esecuzione dei lavori, di costruzione ed anche di manutenzione degli impianti), possiamo constatare che negli anni '90 si verificarono episodi importanti.
Ritengo che questo articolo debba essere valutato, per vedere se gli enti proprietari e i gestori di patrimonio di ERPS, nonché di organismi presso gli stessi operanti, debbano fornire alla Regione, a seguito di specifiche richieste, informazioni, atti o documenti sulla materia disciplinata dalla presente legge, oppure se non sia il caso di prevedere non dico delle sanzioni di tipo pecuniario, ma l'identificazione di condizioni negative da tenere in considerazione a fronte di eventuali rinnovi di cariche o rielezione di persone inadempienti, all'interno degli organi amministrativi di questi istituti ed enti.
Richiamo, pertanto l'attenzione di tutti i colleghi sul Capo V che stiamo discutendo (sono le norme transitorie finali). La collega Cotto faceva giustamente riferimento all'articolo precedente, mettendo in risalto l'importanza derogatoria dell'articolo stesso: da un lato, ci sono le graduatorie e, dall'altro - come diceva la collega Cotto - si può arrivare ad avere fine a un 50%, elevabile a 70%, di assegnazioni dirette a fronte di casi di emergenza abitativa.
Ci rendiamo conto quanto la comunicazione dei dati, delle statistiche dell'informazione tempestiva alla Regione possa essere utile ai fini di una valutazione della situazione e soprattutto delle dotazioni di alloggi che ci sono nelle varie realtà territoriali. So bene che tutta la materia è temperata anche da un'opera di regia e di coordinamento delle Prefetture dei Prefetti e dei Sindaci, però ritengo opportuno che questo articolo non scivoli via sull'onda del "siamo alla fine, chiudiamo tempestivamente la discussione".
Non si preoccupi l'Assessore Conti: noi siamo per approvare il provvedimento in questa legislatura, ma riteniamo che occorra dare risalto a tutti gli aspetti della legge. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente. Approfitto per fare due brevi precisazioni: la prima è che mi sono informata, nella riunione che è stata fatta precedentemente, nella sospensione della valutazione degli emendamenti, su tutte le richieste degli emendamenti che si volevano approvare e mettere in discussione e quello precedente non è stato assolutamente posto all'attenzione della riunione.
Quindi, volendolo approvare, poteva anche essere discusso in quella riunione, cosa che non è stata fatta.
La seconda è per chiedere la registrazione, il verbale, del mio intervento, perché sono certa di non aver usato la parola "minaccia", ma "ricatto politico", che è quanto sta avvenendo adesso, continuando a fare ostruzionismo. La dimostrazione che, se non fosse stato approvato quell'emendamento, ci sarebbe stata una ripercussione su questa legge è nei fatti e la parola non è stata "minaccia", ma "ricatto politico". Chiedo però, la registrazione del verbale. Grazie.



PRESIDENTE

Senz'altro sarà messo a sua disposizione.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Tengo a sottolineare che durante la riunione non è stato esaminato questo emendamento, perché si dava per scontato che venisse accolto, essendo un emendamento riguardante un Comune e sapendo che i Sindaci dei piccoli Comuni, ma anche quelli dei Comuni non piccoli, sono ben visti dalla Giunta.
Noi seguiamo molto la politica della Giunta nei confronti degli Amministratori e, di conseguenza, eravamo certi di questo, tant'è che la nostra certezza è stata suffragata dall'Assessore, che ha accolto l'emendamento dicendo: "Parere favorevole". Dopodiché, è scoppiata la bagarre, perché la collega ha invitato il suo Gruppo a votare contro.
Sono felicissima, signor Presidente, di ascoltare la registrazione (è già successo nella passata legislatura che, su richiesta di un Consigliere sia stata sentita la registrazione di un intervento), in modo che tutti siano tranquilli su cosa è stato detto. Se la collega non ha parlato di "minacce", sollevando l'indignazione persino del pacifico collega Cavallera, che ha fatto un salto sulla sedia - e non sempre uno riesce a farlo saltare! - ma di "ricatto politico", noi lo respingiamo, perch avendo a cuore questa legge e volendola approvare in questa legislatura come ha già detto il collega Cavallera, intendiamo approfondire articolo per articolo anche il ruolo dei Sindaci.
Non so se in Commissione urbanistica sono stati sentiti i Sindaci, se i Sindaci sanno che l'articolo 50 dà loro la possibilità di assegnare, in caso di emergenza abitativa, il 50% degli alloggi, che possono arrivare al 70%. Gli stessi Sindaci che noi mettiamo in mora per non avere avuto il coraggio di decidere solo coi numeri, razionalmente, ma anche col cuore quel cuore che gli ha impedito di far diventare definitivi gli sfratti, di mandare la gente in mezzo alla strada o di accoglierli in alberghi a spese del Comune.
Noi dobbiamo anche fare queste osservazioni: quando un Sindaco - qui abbiamo avuto tanti Amministratori! - vede che lo sfratto diventa esecutivo, per cui la famiglia viene messa in mezzo alla strada, che cosa fa? Cerca una soluzione, va ad affittare un altro alloggio; se non si trova una soluzione, li manda in un albergo, con dei costi.
Il non voler capire che il Comune di Asti è stato costretto, alla stregua di tanti altri Comuni... perché non può essere solo Asti, ne sono sicura. La collega citava l'attuale Assessore: per la verità, io non mi riferivo a lui. In cuor mio, per quanto non abbia fatto nomi, pensavo magari al precedente Assessore.
Hanno lavorato centrodestra e centrosinistra, tutti nello stesso modo: evitare di mettere in piazza della gente. Magari, un domani, riceveranno un premio. Magari, un domani, il Consiglio regionale, dopo aver approvato l'emendamento all'articolo 24, dirà: "Diamo un premio al Comune di Asti che ha anticipato la Regione Piemonte, perché non ha messo in mezzo alla strada delle persone e ha usato il cuore, e lo hanno fatto sia quelli del centrodestra sia quelli del centrosinistra".
Colleghi, se vogliamo insistere nel non voler accogliere questo emendamento, con la scusa che, forse, è preferibile inserirlo nella norma finanziaria, faccio presente che l'Assessore aveva concordato che poteva starci in questa legge. E noi insistiamo che in questa legge ci può stare perché è questa la legge che modifica la legge precedente.
Chiedo scusa, ma non ricordo più se ho cinque o dieci minuti a disposizione per l'intervento sulla discussione generale.



PRESIDENTE

Dieci minuti.



COTTO Mariangela

Dieci minuti. Il collega Cavallera ha una grande capacità di sintesi che non mi appartiene! Mi rendo conto che il problema è molto complesso e articolato, e presenta diverse sfaccettature. Ma noi vogliamo insistere proprio perché si possa comprendere cosa facciamo fare ai nostri Sindaci, ai nostri Comuni ai nostri amministratori. Tante volte chiediamo loro di fare il boia e l'impiccato.
Noi andiamo ad approvare una legge che riconosce maggiori poteri ai Comuni, ai Sindaci, proprio perché gli stessi possano risolvere il problema dell'emergenza abitativa. È giusto, siamo d'accordo e lo abbiamo sempre detto. Non ci sono dubbi su questo e lo abbiamo ribadito in tutte le sedi.
D'altra parte, non vogliamo emendare l'articolo che permette a questi Sindaci di non essere sanzionati per comportamenti del passato che già andavano in questa direzione: ma, allora, c'é una contraddizione, colleghi della maggioranza. O non approviamo più questa legge - ecco perch insistiamo nel volervi far approfondire i contenuti - o non andiamo più avanti. Dobbiamo essere coerenti.
Se facciamo questa legge basandoci su quanto è successo in Piemonte non dico di premiare il Comune di Asti, ma perlomeno per il Comune di Asti così come per tutti gli altri Comuni che si sono comportati allo stesso modo, evitiamo di sanzionarli. Questi 300.000, 400.000 o 500.000 euro potranno magari permettere all'ATC di costruire un alloggio o due, ma rischiano di mandare in bancarotta il Comune; quel Comune che può, fino al 70%, dare gli alloggi a chi vuole, bypassando l'ATC.
Io non so se ho capito bene, ma se questo è vero - peraltro, ho il conforto dei colleghi che ho inteso bene - mi rivolgo anche al Presidente della Commissione, che vedo preoccupato: non possiamo arrivare oggi all'approvazione di questa legge lasciando in sospeso questo problema.
Possiamo approvarla martedì: mi auguro che alle ore 10.00 possiate essere tutti presenti, così l'Assessore spiegherà com'é la situazione nei vari Comuni e alle ore 10.30 potrà essere approvata con l'emendamento (o anche senza, però almeno sarete convinti!).
Conosco molto bene la politica del rinvio, la politica di dire "Possiamo accettare di vedere se nella norma finanziaria...". Ma credo che anche nella legge finanziaria ci sarà un blocco, lo stesso blocco che avete voi, in questo momento, su suggerimento dell'astigiana Angela Motta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cotto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo in sede di discussione generale sull'articolo 50, un importantissimo articolo, ricco di contenuto per quanto scarno di lettere e di parole, intitolato "Adempimenti".
L'articolo 50 recita: "Gli enti proprietari e gestori di patrimonio di ERPS, nonché gli organismi presso gli stessi operanti, forniscono alla Regione, a seguito della specifica richiesta, informazioni, atti e documenti prodotti nella materia disciplinata dalla presente legge".
Pur ritenendo sufficienti - perché lo considero un galantuomo - le rassicurazioni che l'Assessore Conti ha fornito in via informale su questa vicenda in merito alla legge finanziaria, perché mi è stato richiesto e per solidarietà verso la collega Cotto, che, in parte, credo che abbia ricevuto un'aggressione verbale che ritengo ingiustificata, poiché siamo in sede politica, dove si possono e si devono alzare i toni, soprattutto in fine legislatura, ma tutto ciò che è stato fatto, è stato fatto nella piena legittimità politica e regolamentare delle situazioni qui presenti.
altresì vero, però, che l'Assessore Conti non ha titolarità per impegnarsi e garantire quello che ha garantito, per un motivo molto semplice: infatti, il depositato dell'ultima parola per quanto riguarda la Giunta sulla legge finanziaria - e proprio di legge finanziaria si stava parlando precedentemente - è il Vicepresidente Peveraro, che, giustamente in questo momento, mi sembra più impegnato a recuperare preferenze per sé.
Del resto, ne sono contento e gli auguro anche di essere rieletto, perché è sicuramente una mente raffinata di cui anche il prossimo Consiglio se ne potrà giovare, sia che si trovi in maggioranza che in minoranza.
Tuttavia, ci sembra alquanto curioso il fatto che in questo momento la minoranza si possa affidare alle parole di un Assessore, che, per quanto sia un galantuomo - aspetto senz'altro importante - probabilmente non ha n la legittimazione politica, né la forza elettorale per poter garantire che martedì prossimo si concluda felicemente il percorso legato all'ATC di Asti come il sottoscritto e i colleghi Dutto, Cotto, Cavallera, Lupi, Nicotra vogliono e chiedono.
Anche perché voglio ricordare che non più tardi di mezz'ora fa un emendamento su cui l'Assessore aveva dato parere favorevole è stato biecamente smentito, respinto, bocciato dalla maggioranza. Normalmente, in Prima Repubblica questo significava le dimissioni dell'Assessore, o la crisi di maggioranza.
Ma in Prima Repubblica vi erano politici di altro genere evidentemente, adesso invece funziona in modo più rocambolesco. È vero che siamo in periodo di carnevale, quindi forse vale tutto, ma anche concedendo il fatto che noi non chiediamo le dimissioni di un galantuomo come l'Assessore Conti, però è assolutamente legittimo da parte nostra avere dei dubbi su un felice completamento del percorso, quando mi pare che esponenti autorevoli della maggioranza si sono accesi pervicacemente in senso opposto a questa norma di assoluto buonsenso.
Come il collega Manolino ha detto, è comunque una scelta politica.
Ringrazio il collega Manolino che ha fatto un intervento di assoluta onestà intellettuale, perché ha detto che oggettivamente è fattibile, è una scelta politica che si può fare o non fare. Io scelgo di votare in senso contrario perché preferisco una certa garanzia del procedimento rispetto a coloro che hanno rispettato la legge in passato.
Va riconosciuto che non è un peccato di lesa maestà approvare un emendamento in transitoria e in sanatoria, visto che con questa legge da questa legislatura cambia la regola e io di questo sono grato.
Noi chiediamo che venga effettuata una scelta politica in questo senso ma quello che non riusciamo a capire è perché la Giunta ci dice una cosa e poi la maggioranza vota in modo difforme.
Io voglio anche ricordare una vicenda (non cito l'Assessore, ma la vicenda): molto recentemente si era concordato un mio emendamento, che poi è stato completamente stroncato dalla maggioranza ed io - visto che il Presidente mi chiama "il dittatore" - da "dittatore" ne ho preso atto, ma quello che mi ha fatto star male è stato affidarmi alla parola dell'Assessore che pensavo rappresentasse tutta la maggioranza, oltre che la Giunta, anche in quella vicenda.
Allora, capite, colleghi, che diventa difficile per me dire ai colleghi Cotto, Cavallera, Dutto: "Stiamo tranquilli e fidiamoci, perché quando chiediamo un accordo politico, quello è, è blindato, questo entra e questo esce!". Il collega Nicotra mi suggerisce che più o meno l'equivalente è zero. Magari, non è proprio così, magari ci sono le virgole, ci sono i decimali.
Ma effettivamente chiedere a noi in questo caso una "maligneria" a scatola chiusa, e non vuota, rischiamo poi che quando apriamo questa scatola chiusa e diventa una scatola aperta, diventa una scatola aperta, ma vuota.
Perché, alla fin fine, sappiamo perfettamente, volenti o nolenti, che noi il bilancio tecnico dovremmo farlo passare e d'altronde con l'Assessore Peveraro, correttamente, ci siamo impegnati in tal senso e confermiamo questa intenzione. Mi pare però che l'atteggiamento di qualche collega forse eccitato anche dai fumi della campagna elettorale, non agevoli questo percorso nella fase finale della legislatura, peraltro rischiando anche di inceppare tutto il resto dei provvedimenti.
Prima, il collega Clement è passato a cercare una firma da parte del sottoscritto e del collega Lupi su una serie di provvedimenti su cui dovrebbe esserci un intendimento generale e l'affare passava. A parte questo, collega Clement, prima si chiede quali sono i provvedimenti che interessano a tutti i Gruppi, compresi i sottoscritti e poi, una volta che abbiamo stabilito un accordo quadro, si può passare a raccogliere le firme! Io non firmo quello che alla maggioranza interessa che passi, o a un pezzo della minoranza, o a pezzi trasversali. Non solo non firmo, ma penso che quel percorso sia molto accidentato. Perché lo ritengo perfino offensivo! Perfino offensivo! Mi pare che nell'ultima Capigruppo i colleghi della minoranza, in primis il collega di Forza Italia, Burzi, abbiano detto ben altre cose rispetto a quello che invece si è cercato di fare. A me va bene tutto colleghi, ma le regole sono regole e si cerca di rispettarle. Io l'ho detto ieri nel mio intervento di inizio di seduta sulle comunicazioni chiedendo al Presidente di farsi carico dei desiderata dei Gruppi e vedere di cercare di comporre una griglia delle priorità in vista della Capigruppo. Questo non è stato fatto e qualcuno passa da me come un elemosiniere, cercando di chiudere la questione. No, chiudiamo niente! Il disegno di legge n. 313 è la riprova che effettivamente qui si cerca continuamente di... Forse, cinque anni di legislatura non sono serviti a far capire che se su certe cose non c'è un minimo di condivisione oggettivamente diventa difficile andare avanti.
Io ribadisco che in questa fattispecie sto intervenendo per solidarietà verso la collega Cotto perché mi è stato espressamente richiesto, se no non avrei alcun problema a fare andare avanti il provvedimento. Peraltro voglio far notare che non è stato presentato nessun emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Io sono un po' preoccupato della situazione che si sta determinando perché mi sembra che invece di utilizzare il tempo per entrare nel merito per approfondire le questioni e per tentare di trovare le soluzioni, ognuno di noi interviene con le modalità che ritiene più opportune, citando gli argomenti che ritiene più opportuni, però sono preoccupato perché gli argomenti che vengono utilizzati per motivare politicamente certe scelte personalmente mi stanno quasi convincendo che quell'emendamento è stato giusto bocciarlo e probabilmente non è il caso di riprenderlo in finanziaria.
Quando sono intervenuto, sono intervenuto con la profonda convinzione che avrei votato tranquillamente quell'emendamento in legge finanziaria.
Adesso che sto andando avanti e sto approfondendo la questione mi rendo conto che diventa sempre più difficile. Perché? Perché quando entriamo nel merito di questa vicenda, senza voler assolutamente colpevolizzare il Comune di Asti, sicuramente la prima domanda che ci si pone è capire quanti sono i Comuni in questa situazione e sicuramente non ci sarà solamente il comunque di Asti. Se però il 90% dei Comuni non è in questa situazione e il 10% dei Comuni su questa partita hanno fatto i furbi, io devo rispondere sicuramente a quel 10%, ma anche al 90%! Si continua a parlare di moratorie di carattere finanziario. Se l'Assessore è presente, può dirmi quanto con questa legge abbiamo abbuonato ai migliaia di morosi nei confronti dell'ATC, di quei cittadini che non hanno lavoro, che hanno le pensioni minime e che non riescono a pagare l'affitto? Quanto abbiamo abbuonato a questi cittadini? Quanto abbiamo abbuonato, Assessore? Quanto abbiamo detto che non pagano più? 10 mila euro a testa? 20 mila euro a testa? Quanto c'è di abbuono, di moratoria? Allora entriamo nel merito di queste questioni. Continuiamo a usare questi strumenti e io credo che alla fine probabilmente non approveremo la legge, ma comincio ad avere dei dubbi che quella norma in finanziaria passi. Perché poi magari si saranno smussati gli spigoli col resto della maggioranza, ma se continuo ad approfondire questa questione, sono convinto che alla fine il nostro Gruppo, magari con un po' di sofferenza, sarà determinato a votare contro o comunque a impegnarsi perché quella norma non passi. Ripeto, si vuole fare un regalo al Comune di Asti, che può avere tutte le motivazioni; però non si è regalato un euro alle migliaia di morosi in questa Regione sull'edilizia residenziale pubblica.
Quante migliaia di euro - lo dico ai colleghi della Lega - abbiamo regalato ai marocchini, agli albanesi e ai rumeni che non pagano gli affitti? Quante migliaia di euro abbiamo regalato? O ai piemontesi? Allora entriamo nel merito di queste questioni e poi quel provvedimento non l'approviamo più.
Io credo che se tutti riuscissimo ad abbassare i toni e a ritornare sui temi del disegno di legge n. 313, utilizzando i pochi minuti che ci rimangono per chiudere questa partita, martedì ci sarebbe lo spazio per affrontare tale questione. Io sono un uomo di mondo, arrivo da Pinerolo e ho fatto il militare a Cuneo, per cui capisco che, ad un mese e mezzo dalle elezioni, si possano anche chiedere certi provvedimenti e chiudere la vicenda.
Però credo che più sì approfondisce... "Pi as' tüira, più as' spüsa".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Collega Clement, io, che molte volte le do ragione, qui non intendo invece abbassare i toni. Mi spiace, ma è così.
Io mi sento preso in giro, collega Cotto, in maniera evidente. E lo dico così come mi viene. Sa perché? Perché vedo che nel suo comportamento e in quello del Consigliere Cavallera c'è un evidente elemento di strumentalità e di pretestuosità, che si spiega soltanto con l'imminenza della campagna elettorale. Punto. Mi spiace dirlo, ma è così.
Lei sostiene che il suo Gruppo non ha presentato l'emendamento durante la Conferenza dei Capigruppo, perché dava per scontato che esistesse un accordo.
Collega Cotto, da quanti anni lei è in quest'aula? Me lo dica. Fa un torto alla sua intelligenza quando afferma una cosa del genere, perché è del tutto evidente che, se voglio che un emendamento sia condiviso, trovo le sedi per farlo diventare condiviso. Se non è così, e se di soppiatto lo metto nell'aula, è perché magari penso di infilzare la collega Motta alle prossime elezioni amministrative, utilizzando la vicenda del Comune di Asti.
Io non ci sto, collega Cotto. Minaccia politica? No, ma ricatto politico sì. Ricatto politico è la parola giusta.
Noi abbiamo discusso il disegno di legge 313; approviamo un provvedimento che ha un valore generale per il Piemonte - si crede - e sarebbe interesse del Piemonte affrontare una questione come questa, dando sistema e regole ad un settore importante. Voi cosa fate? Dite all'Assessore e alla maggioranza: "O passa l'emendamento su Asti o non votiamo la legge". Il particolare diventa generale.
Noi non abbiamo detto - e questa è l'opinione del Gruppo rispetto alla quale io dissento, ma questo è problema che affronteremo martedì prossimo che siamo contrari ad esaminare la questione. Ed immagino i titoli dei giornali di Asti, perché c'è un tentativo di strumentalizzazione su questa vicenda: "Il PD e la maggioranza sono contrari".
No, noi non siamo contrari ad esaminare il problema. Naturalmente occorre valutare quali implicazioni ha una norma come quella e, proprio per questo, abbiamo detto che la serietà dei legislatori regionali vorrebbe che noi valutassimo dove collocare eventualmente questa norma e questo emendamento.
Quindi, la soluzione giusta, quella che consente l'approfondimento e di valutare le implicazioni, è quella della legge finanziaria.
Sapete quanto deve il Comune di Asti all'ATC? Lo sapete? Un milione 250 mila euro, cioè 2 miliardi e mezzo di vecchie lire. Credo che in giro per il Piemonte parecchi amministratori si siano trovati nella stessa situazione degli amministratori di Asti, ma hanno fatto il loro dovere.
chiaro questo? Hanno fatto il loro dovere e non hanno invocato una norma regionale di sanatoria, dopo aver rinunciato a fare il loro dovere possibilmente.
Abbiate pazienza! La questione merita di essere approfondita. Non basta un emendamento a favore di un'Amministrazione comunale infilato nella legge sull'edilizia. Si affrontano le questioni seriamente e si valuta a quali condizioni è possibile affrontare un problema come questo, e se è giusto affrontare un problema come questo. Credo che in nessun caso la norma potrà configurarsi come una norma che privilegia un Comune a discapito di altri come una norma che incoraggia comportamenti inadempienti o sbagliati. Se io fossi l'amministratore di un Comune che invece ha fatto la sua parte mi arrabbierei con la Regione Piemonte che ha approvato un emendamento che introduce un elemento di ingiustizia e di sperequazione rispetto alla norma.
Qui c'era una maggioranza che era pronta a discutere con voi ed affrontare la questione. Voi avete sfrugugliato, avete rimescolato per avere magari un titolo sul giornale. Credo che quel comportamento oltre a ritardare un'approvazione della legge sull'edilizia, non agevola la soluzione del problema che avete posto, ma la complica. Questa è la mia opinione.
Presidente, noi siamo qui per votare le leggi, e dovremmo tentare di farlo avendo in mente l'interesse generale. Scopro invece che in molte occasioni l'interesse generale viene sacrificato sull'altare di interessi particolari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Dopo l'intervento del collega Ronzani, mi permetto molto brevemente solo di riportare la discussione nel merito, perché nei numerosi interventi della Consigliera Cotto - mi scuso se uso quest'affermazione - si è fatta molta confusione. Innanzitutto. il parallelismo con l'emendamento presentato dai Consiglieri Chieppa, Clement, Vignale e Muliere di ieri. Io invito la Consigliera Cotto ad andarsi a rileggere quell'emendamento, che è stato approvato, perché dice sostanzialmente una cosa: è esclusa dalla sanatoria la morosità colpevole.
Di che cosa stiamo parlando adesso? Noi stiamo parlando di morosità colpevole, cara Consigliera Cotto. La morosità incolpevole viene assunta dal Fondo regionale relativo agli interventi dei Comuni. Di fronte a situazioni di morosità colpevole vengono trasmessi gli elenchi dalle ATC ai Comuni di residenza, e il Comune ha due strade. Una è quella di pagare il canone all'ATC, se si ritiene che quelle situazioni, al di là della loro connotazione giuridica, siano da tutelare. E così fa il 90% dei Comuni piemontesi. Quando ero Sindaco di Verbania, annualmente, dovevo pagare all'ATC importi relativamente a situazioni definite di morosità colpevole che andavano tutelate sotto il profilo sociale.
La seconda strada è che il Comune non ritiene di dover tutelare quelle persone perché non ne esistono i presupposti e non intende pagare all'ATC i canoni di locazione non corrisposti, quindi deve avviare le procedure di sfratto.
Vorrei che queste situazioni e che il merito del problema fossero a noi molto presenti quando martedì ci ritroveremo a ragionare su questa situazione, perché l'atteggiamento un po' patetico del tipo "Ma come? Vi siete già dimenticati di quei poveri diavoli che l'altra settimana sono venuti in sala Viglione a chiedere l'approvazione della legge altrimenti venivano sbattuti fuori?" non è appropriato. Sono casi diversi, Consigliera Cotto! Sono casi diversi e vorrei che almeno dai banchi dell'opposizione non ci venisse rinfacciata una scarsità di attenzione nei confronti di quelle situazioni.
Voglio ricordare agli egregi colleghi dell'opposizione che questa legge sta passando con molta fatica, perché c'è stata una maggioranza che vuole approvare questa legge; legge che voi non volevate venisse approvata dal Consiglio regionale.
Questo il dato politico vero. Martedì, ritorniamo pure sulle varie situazioni, ma le ricostruiamo una per una, con molta calma, con molta pacatezza, sulla base degli elementi informativi che l'Assessore Conti fornirà alla nostra attenzione, in quelle capiremo meglio tutto e il contrario di tutto. Attenzione: torniamo al merito del problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

L'intervento che ha fatto il Consigliere Ronzani, il richiamo a tutti quanti noi colleghi, all'Aula intera, a concentrarci sul generale, anzich sul particolare, mi porta a dover annunciare la presentazione di un emendamento, quindi accolgo l'invito del Consigliere Ronzani.
Penso alle situazioni che si stanno vivendo in un centinaio di piccoli comuni della nostra regione, comuni che sono al di sotto dei cinquemila abitanti, e che in questi anni, sempre più con difficoltà, hanno cercato di sopperire ai vari tagli che i Governi hanno prodotto sul sistema delle autonomie locali. Comuni che si sono caricati sui propri bilanci, sempre più scarni, i costi dell'edilizia residenziale, quindi gli oneri di mantenere un servizio sui loro territori. Un servizio che, fra l'altro, ha una valenza, nel 90% dei casi, di tipo sociale e che si occupa di casi che non provengono esclusivamente dal proprio comune, ma si fanno carico delle aree più ampie, magari in realtà montane e che, con sempre più difficoltà sono in grado di dare queste risposte.
Noi non abbiamo una norma di legge che prevede di sostenere questo tipo di assistenza che i comuni stanno facendo sui loro territori, per cui presenterò un emendamento affinché questi costi siano al di sotto della semplice sanzione comminata al Comune di Asti che oggi alla Regione viene chiesto di sopperire.
Presenterò un emendamento e chiederò ai colleghi di sottoscriverlo affinché la Regione si faccia carico degli oneri per questi piccoli comuni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Un brevissimo intervento, non tanto per entrare nel merito, quanto per sottolineare la capacità generale dell'Aula di far prevalere le questioni emotive sulle motivazioni razionali. È veramente incredibile che, a fine legislatura, venga a mancare la razionalità dell'azione politica. È vero alcune motivazioni possono essere anche condivisibili, ciò che è stato detto da alcuni relatori che mi hanno preceduto, ma quando in politica si cerca di realizzare il possibile, bisognerebbe anche fare uno sforzo razionale per centrare gli obiettivi che ci si prefigge.
Se uno ha l'obiettivo politico di fare approvare un determinato provvedimento, lavora in maniera razionale e non emotiva per cercare di portare a casa quel provvedimento.
Quando, da parte dell'opposizione, in una situazione che in termini regolamentari è ben chiara, vengono delle sollecitazioni, delle indicazioni, invece di agitarsi e far perdere tempo, bisognerebbe cercare in maniera razionale, di accoglierle laddove è possibile e di perseguire l'obiettivo politico vero. In quest'Aula sta accadendo, ed è successo da un po', quello che accade a livello elettorale, in cui abbiamo due grosse personalità candidate alla Presidenza della Regione, ma nessuno delle due ha la capacità razionale di capire che, probabilmente, uno dei due perderà le elezioni.
Probabilmente, è necessario lavorare in termini razionali per raggiungere l'obiettivo. È lo stesso atteggiamento che hanno i due candidati alla Presidenza in questo momento, non capire che, chissà perch uno dei due candidati alla Presidenza perderà le elezioni. Lo stesso atteggiamento irrazionale lo abbiamo visto anche oggi in Aula quando, di fronte ad un obiettivo molto preciso, che era quello di approvare un determinato provvedimento, si è perso tempo su particolari, magari non insignificanti, ma che potevano essere chiaramente superati e che avrebbero permesso di chiudere la giornata con l'approvazione del provvedimento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento generale sull'articolo 50? Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'articolo 50 la Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Anticipo un semplice voto di partecipazione e di presenza del Gruppo proprio per il non abbassamento dei toni. Vorrei, con tutta calma, tentare di ricostruire i fatti.
Circa un mese fa, il Comune di Asti e l'ATC di Asti mi rappresentano una determinata situazione che, peraltro, avevo già letto sui giornali. Mi dicono che il Gruppo della Lega aveva già provveduto a presentare un emendamento. L'emendamento della Lega è stato presentato forse due mesi fa (mi riferisco all'emendamento n. 42). Oggi un collega della Lega mi dice che quell'emendamento sta per essere discusso e, come vedete, se avete la bontà di prendere l'emendamento n. 42, non porta la mia firma.
Ero più che convinta della bontà di questo emendamento, non per citare sempre il Consigliere Chieppa, ma ieri ne avevo anche parlato con lui.
Insieme abbiamo approfondito la diversità tra il suo emendamento e quello che io avevo, convintamente, sostenuto e firmato, dopo che gli Uffici mi avevano detto che, così come riformulato dall'Assessore, si poteva sottoscrivere (tant'è che ha avuto anche la firma del Consigliere Giovine che passava di lì quasi per caso).
Ripeto, sono più che convinta della bontà di questo emendamento. Ho voluto ricostruire questa storia perché la Consigliera Motta non pensi che qualcuno abbia voluto bypassarla e se il motivo per cui ha stoppato questa iniziativa è quello, mi spiace veramente due volte. L'iniziativa politica è della Lega, io sono d'accordo e sono anche contenta di aver rallentato la discussione, così ho dato modo al Consigliere Bellion di inserire anche la casistica dei piccoli comuni. Non dovete aver fretta di approvare, se fossimo andati di corsa il Consigliere Bellion non avrebbe inserito i piccoli comuni.
Caro avvocato Ronzani, dovrebbe ringraziarmi di aver rallentato perch il vostro Gruppo, sempre per quel titolo sui giornali, potrà dire che il Consigliere Bellion presenterà questi emendamenti. Ma è nella logica delle cose, io sono in Consiglio regionale dal 1995, lei dal 2000 quante volte abbiamo discusso, rallentato, approfondito....
RONZANI Wilmer (fuori microfono) Lei ha sempre criticato la minoranza quando era seduta lì...



COTTO Mariangela

Non è vero. Io vi ho sempre ringraziato, non come faceva l'Assessore Leo perché lui è più bravo di me, ma vi ho sempre ringraziato quando suggerivate delle cose che poi voi, come maggioranza, non avete attuato. Ad esempio tutta la politica delle carceri, tutti i suggerimenti sull'integrazione nelle rette per le case di riposo, più soldi per le case di riposo, più vigilanza...Consigliere Ronzani, un po' di esame di coscienza ce ne sarebbe bisogno...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ronzani)



COTTO Mariangela

utile, per me che sono cattolica è quasi obbligatorio, ogni tanto fare un esame di coscienza, non mi sottraggo assolutamente....



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ronzani)



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Ronzani, al prossimo intervento la espello dall'aula...



COTTO Mariangela

In questo caso sono io a chiederle, Presidente, di lasciare in aula il collega Ronzani, così come il collega Reschigna, che è già stato Sindaco di Verbania, perché i loro interventi sono molto utili al confronto.
Credevo, sono convinta e credo ancora - e martedì spero che, esaminando tutta la realtà regionale, questo possa avvenire - nell'opportunità di inserire nella legge l'emendamento in oggetto, visto che con l'entrata in vigore della nuova legge non è più previsto questo canone.
E allora, quale occasione migliore per fare una sanatoria? Sanatoria che non riguarda approfittatori o speculatori, ma Amministratori come lui i Sindaci, gli Assessori, che cercano di fare il loro dovere tra 1.500 difficoltà.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 50.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 15.49)



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