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Dettaglio seduta n.536 del 02/02/10 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 14.32 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 15.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Buquicchio Caracciolo, Cavallaro, Comella, Ferraris, Laus, Manolino, Moriconi Pizzale, Placido, Robotti, Spinosa e Turigliatto.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di deliberazione n. 488 e 503 inerente a "Approvazione dei criteri per la definizione del piano regionale di dimensionamento della rete scolastica piemontese"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del testo unificato delle proposte di deliberazione n. 488 e 503 "Approvazione dei criteri per la definizione del piano regionale del dimensionamento della rete scolastica piemontese", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 19 gennaio avevamo iniziato l'esame del provvedimento con l'informativa dell'Assessore Pentenero.
Ha chiesto la parola la Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Intervengo per consentire ai colleghi di prendere visione del testo della legge in oggetto e per ricordare ciò che c'eravamo detti a seguito dell'informativa dell'Assessore.
Anche se il mio intervento potrà sembrare fuori tema, parliamo di dimensionamento scolastico e siamo oltre i termini che erano stati stabiliti. Le Province si sono più o meno pronunciate, anche in assenza dell'approvazione della nostra delibera e tutti si chiedevano se per attuare il dimensionamento scolastico non siano necessari dei finanziamenti. Perché laddove si devono accorpare o dividere due istituti è chiaro che la struttura deve essere adeguata a queste nuove prospettive e di finanziamenti per l'edilizia scolastica non ve n'è traccia.
Sappiamo che sono tante le scuole che necessitano di messa in sicurezza. Sappiamo, altresì, che sono tante le richieste di Comuni che chiedono di poter costruire un'aula o due in più per poter far fronte a questo dimensionamento scolastico.
Vorrei chiedere all'Assessore, quindi, un'ulteriore informativa relativamente i finanziamenti che il Governo ha messo in atto, e che la Regione vuole mettere in atto, e un veloce ragguaglio su quante richieste sono state avanzate, da parte dei Comuni e delle Province, per poter adeguare la propria programmazione scolastica alla delibera che dovremmo approvare e che, comunque, sul territorio è già abbastanza nota.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo per sottolineare l'importanza di questo provvedimento, che è in linea con quanto il Consiglio regionale aveva richiesto lo scorso anno ovvero che i criteri per il dimensionamento fossero votati dal Consiglio regionale, intendendo così segnalare la volontà del Consiglio di entrare in quelle che sono le linee di indirizzo generale che vengono impartite alle Province affinché esse possano adeguare i propri piani di dimensionamento scolastico ad una programmazione generale votata dal Consiglio.
Volevo quindi sottolineare che, a differenza di quanto avvenuto lo scorso anno, quando i criteri erano stati stabiliti dalla Giunta regionale quest'anno l'accordo tra Consiglio e Giunta ha portato a votare in Consiglio tali criteri.
Il secondo aspetto che volevo evidenziare è che la Giunta regionale ha lavorato affinché si tenesse conto, nella programmazione della rete del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, delle caratteristiche peculiari della Regione Piemonte, vista la presenza di molti centri ubicati in zone montane, al fine di stabilire dei criteri compatibili sia con le caratteristiche del territorio - alla luce delle condizioni particolari del territorio della Regione Piemonte - sia con le esigenze della popolazione sia, non ultimo, con l'esigenza di offrire agli studenti della nostra Regione un sistema scolastico qualitativamente, oltre che quantitativamente, adeguato alle esigenze di istruzione, di educazione e di cultura per le nuove generazioni.
Questo aspetto è molto importante, per quanto spesso non sia molto evidente. Talvolta la difesa di una particolare situazione può sembrare opportuna per quello specifico, ma magari non lo è per le opportunità educative e di istruzione che in quella piccola realtà possono essere fornite ai bambini e alle bambine che frequentano quell'istituzione.
Quindi il lavoro che è stato fatto dalla Giunta è stato molto articolato attraverso tutta una serie di incontri con i rappresentanti delle Comunità locali. Ci sembra che questo piano di dimensionamento rivendichi, giustamente, il ruolo di programmazione delle Regioni, quindi nel rivendicare questo ruolo cerchi anche di ovviare ad alcune rigidità che il Regolamento ministeriale aveva posto e ha declinato le indicazioni ministeriali a seconda delle esigenze e dei bisogni dell'utenza del nostro territorio.
Auspico che questo Consiglio possa procedere all'approvazione di questa deliberazione perché i ritardi sono causati anche dai ritardi che riguardano le indicazioni ministeriali relativamente alla Scuola media superiore. Lo spostamento della data per le iscrizioni, non è stato motivato dal ritardo del Piano di dimensionamento della Regione, bensì dai problemi che riguardano i nuovi indirizzi della scuola media superiore, la trasformazione degli Istituti professionali e degli Istituti tecnici, il mantenimento di certi indirizzi degli Istituti professionali, cioè tutta una questione che interessa molto le famiglie dei quindicenni che devono poter iscrivere i loro figli, sapendo che cosa sarà la loro scuola il prossimo anno.
Questi ritardi non dipendono certamente dalla Regione Piemonte, n tanto meno dalla Giunta regionale, ma dipendono dalla situazione molto complicata in cui il Ministro ha posto il sistema scolastico, tanto è vero che adesso ha determinato la necessità di rinvio della data per le iscrizioni.
Quindi noi siamo ottemperanti come Regione Piemonte all'impegno di esercitare il ruolo di programmazione della rete scolastica, siamo consapevoli che questo lavoro è adesso giunto al termine e deve ricevere l'approvazione del Consiglio, per cui auspichiamo che il Consiglio approvi tempestivamente questa deliberazione in modo che le province (che, come diceva la collega, hanno già provveduto a fare un lavoro) possano semplicemente controllare. In tal modo la Giunta avrà il ruolo di controllare che i Piani che le province hanno nel frattempo elaborato siano coerenti con i criteri che questo Consiglio regionale oggi si accinge a votare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Mi rendo conto che la questione è importante anzi molto importante quindi siamo ben consapevoli del fatto che dobbiamo votare subito la deliberazione.
una vicenda da complessa: abbiamo cercato di mettere anche un po' d'ordine in Commissione di fronte a varie istanze. Tuttavia, voglio dire per obiettività (almeno credo di essere obiettivo) che le difficoltà non sono venute soltanto dal Governo, ma anche da carenze della Giunta, da interventi di Consiglieri di maggioranza e di minoranza. Comunque, devo attestare che il dialogo con l'Assessore Pentenero è sempre stato positivo perché si è cercato di ragionare e di dare un risultato ed oggi, seppur con i limiti derivanti da una materia così complessa e la necessità di ulteriori ordine e chiarezza, siamo arrivati ad un risultato che comunque va attestato.
La collega Cotto ha posto una questione molto importante, direi vitale anche se non è strettamente collegato a questo, ma è legato fortemente all'istruzione. Si tratta di una questione importantissima e per quello che può servire e contare, mi associo alle sue considerazioni e le sottopongo al Consiglio regionale e alla Giunta.



PRESIDENTE

Con quest'ultimo intervento si è conclusa la discussione generale.
La parola al Consigliere Pentenero, per la replica.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione e formazione professionale

Grazie, Presidente.
Credo che in merito alle domande formulate dalla Consigliera Cotto bisogna tenere in considerazione che la programmazione dell'offerta formativa, nonché il dimensionamento scolastico devono tenere in considerazione, ovviamente, anche le strutture e i servizi che vengono destinati, affinché la nostra Scuola possa essere di qualità e possa rispondere alle esigenze dei nostri ragazzi.
Nel merito, per quello che riguarda le risorse destinate alla programmazione, voglio ricordare che il Piano triennale della legge n. 28 ha destinato, ogni anno, 30 milioni di euro per l'edilizia scolastica quindi quest'Amministrazione e questo Consiglio attraverso le leggi finanziarie hanno destinato in questi anni per l'edilizia scolastica circa 112 milioni di euro, suddivisi tra bandi e accordi di programma che sono stati fatti con le province.
Questo credo sia un risultato importante considerato che le risorse che la Regione con fondi propri destinava all'edilizia scolastica equivalevano a zero. Con la legge n. 28 approvata da questo Consiglio e con gli accordi di programma sono stati destinati appunto circa 112 milioni di euro.
ovvio che questi hanno una programmazione a parte, perché tengono in considerazione questioni legate al dimensionamento, ma anche a temi importanti quali quelli della sicurezza dei nostri edifici scolastici.
Per quanto riguarda le risorse del Ministero, attualmente risultano essere state destinati 770 milioni di euro, che sono fondi CIPE (quindi seguono la programmazione dei fondi CIPE) per i quali ad oggi non si è arrivati ad un accordo in conferenza unificata sulla legge n. 23, secondo la programmazione prevista dalla legge 23, che disciplina l'edilizia scolastica.
Inoltre, in finanziaria compare la voce di 300 milioni di euro che saranno segnati secondo criteri e modalità definite dalle Commissioni parlamentari, quindi non seguendo, appunto, come dicevo poc'anzi, l'unica legge di programmazione dei fondi nazionali sull'edilizia, che è la legge n. 23 che individua le Regioni quali enti intermedi di programmazione.
Rispetto alla scadenza, o meglio, i termini che avevamo previsto per l'approvazione del piano e dimensionamento scolastico, chiedevamo alle province di effettuare l'approvazione dei propri piani entro il 30 dicembre e la Giunta regionale avrebbe provveduto entro il 15 gennaio.
I tempi sono stati prorogati anche dal Ministero stesso, poiché i regolamenti della Scuola superiore, come sapete, non sono ancora stati approvati, pertanto l'approvazione di piani regionali è stata prorogata alla metà del mese di febbraio.
Quindi, è necessario che questo Consiglio nel più breve tempo possibile arrivi all'approvazione del piano e dei criteri che oggi sono stati sottoposti.



PRESIDENTE

Comunico, pertanto, la presentazione del seguente emendamento: Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Clement e Leo: aggiungere nella deliberazione le parole "di revocare la D.C.R. n. 613 del 25/01/2000 e s.m. e di delegare la Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare, ad approvare, sulla base dei criteri adottati con il presente atto, il Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche pubbliche del Piemonte e della rete scolastica".
Ovviamente quest'emendamento sopprime implicitamente l'ultimo punto delle deliberazioni e il testo originario delle deliberazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Non essendoci interventi, indìco la votazione palese sul testo unificato delle proposte di deliberazione n. 488 e n. 503, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Proseguimento disegno di legge n. 313, inerente a "Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 313, di cui al punto 9) all'o.d.g.
nella seduta pomeridiana del 12 gennaio si è svolta e conclusa la discussione generale - prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 60) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Nel testo del disegno di legge n. 313 le parole "edilizia residenziale pubblica sovvenzionata" e la sigla "ERPS" sono sostituite dalle parole "edilizia sociale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 27) presentato dai Consiglieri Dutto, Filiberti: Art. 1, comma 1, le parole: "soddisfacimento del" sono abrogate.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 57) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Il comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge n. 313 è sostituito dal seguente: "2. La presente legge disciplina il sistema dell'intervento pubblico nel settore dell'edilizia sociale, attraverso: a) l'individuazione delle modalità di assegnazione degli alloggi e di calcolo del relativo canone di locazione b) l'ordinamento degli enti operanti in materia c) la definizione dei criteri per l'alienazione degli alloggi".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Dutto, Filiberti: Art. 1, comma 2, la parola: "organicamente" è abrogata.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 58) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: La rubrica dell'articolo 2 del disegno di legge n. 313 è sostituita dalla seguente: "Art. 2 (Ambito di applicazione e definizione di alloggio sociale)".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 59) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Il comma 1 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 313 è sostituito dal seguente: "1. La presente legge si applica ai seguenti alloggi sociali: a) quelli acquistati, realizzati o recuperati da enti pubblici a totale carico o con il concorso o contributo dello Stato o della Regione b) quelli acquistati, realizzati o recuperati da enti pubblici non economici per le finalità proprie dell'edilizia sociale c) quelli acquistati, realizzati o recuperati con i proventi delle alienazioni operate ai sensi della legge 24 dicembre 1993, n. 560 (Norme in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), ed ai sensi del capo IV".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 43) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 1, la parola: "legge" è sostituita dalla parola "provvedimento".
La parola all'Assessore Conti per il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

A tutti gli effetti questa è una legge, conseguentemente la posizione della Giunta è di mantenere il termine "legge".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 44) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 1, la parola: "alloggi" è sostituita dalla parola "unità immobiliari".
La parola all'Assessore Conti per il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Il parere della Giunta è negativo in quanto il termine "alloggi" è diverso da unità immobiliare. L'unità immobiliare può comprendere anche il garage, qui parliamo solo di alloggi. Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Chiedo all'Assessore Conti se si può esprimere sugli emendamenti n. 45 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53 e 54.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Il parere è negativo per gli emendamenti che vanno dal n. 45 al n. 54.
Per l'emendamento n. 55 il parere è positivo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 1, le parole: "a totale carico" sono sostituite dalle parole "a totali spese".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 1, dopo la parola: "alienazioni" sono inserite le parole "delle compravendite".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 2, le parole: "presenti norme" sono sostituite dalle parole "le presenti disposizioni".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 2, le parole: "presenti norme" sono sostituite dalle parole "la presente normativa".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 2, le parole: "presenti norme" sono sostituite dalle parole "la presente normativa".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 3, la parola: "alloggi" è sostituita da "unità abitative".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 3, le parole: "sono esclusi dall'applicazione della presente legge gli alloggi" sono sostituite da "la presente legge non si applica agli alloggi".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 4, la parola: "legge"è sostituita da "provvedimento".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma4, la parola: "alloggi" è sostituita da "unità abitative".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 4, le parole: "per la permanenza dell'ERPS" sono sostituite da "previsti dalla legge".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Dutto, Novero Filiberti: Art. 2, al comma 5, dopo le parole: "della presente legge" sono inserite le parole "sentita la commissione consiliare competente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 69) presentato dai Consiglieri Vignale, Dutto Botta: L'art. 3, comma 1 è così sostituito: "Art. 3. (Requisiti per l'assegnazione) 1. I requisiti per conseguire l'assegnazione di un alloggio di edilizia sociale sono i seguenti: a) essere cittadino italiano, anche se emigrato all'estero, ed essere residente da almeno un anno o prestare attività lavorativa da almeno sei mesi nel comune che emette il bando di concorso o in uno dei comuni del medesimo ambito territoriale di cui all'articolo 5, comma 2 b) essere cittadino comunitario ed essere residente da almeno trentasei mesi e prestare attività lavorativa da almeno trenta mesi nel comune che emette il bando di concorso o in uno dei comuni del medesimo ambito territoriale di cui all'articolo 5, comma 2 c) essere cittadino extracomunitario ed essere residente da almeno sessanta mesi e prestare attività lavorativa da almeno quarantotto mesi nel comune che emette il bando di concorso o in uno dei comuni del medesimo ambito territoriale di cui all'articolo 5, comma 2".
La parola all'Assessore Conti per il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 61) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: La lettera a) del comma 1, dell'articolo 3 del disegno di legge n. 313 è sostituita dalla seguente: "a) essere residente o prestare attività lavorativa da almeno tre anni nel Comune che emette il bando di concorso o in uno dei Comuni del medesimo ambito territoriale di cui all'articolo 5, comma 2. I Comuni hanno facoltà in sede di bando, di incrementare detto requisito fino a un massimo di ulteriori due anni;".
Per coordinamento Il comma 3 dell'articolo 3 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: "3. Ciascun componente del nucleo richiedente deve possedere, alla data di approvazione del bando di concorso, i requisiti di cui al comma 1, fatta eccezione per il requisito di cui al comma 1, lettera a), da possedersi da parte del solo richiedente".
L'emendamento n. 61 presentato dalla Giunta è ritirato.
Emendamento rubricato n. 82) presentato dal Consigliere Dutto: Art. 3 (Requisiti per l'accesso) La lettera a) al comma 1 è sostituita dalla seguente: "a) essere residente o prestare attività lavorativa da almeno tre anni nel Comune che emette il bando di concorso o in uno dei Comuni del medesimo ambito territoriale di cui all'articolo 5, comma 2. I Comuni hanno facoltà in sede di bando, di incrementare detto requisito fino ad un massimo di ulteriori due anni.
Per coordinamento Il comma 3 dell'art. 3 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: "3. Ciascun componente del nucleo richiedente deve possedere, alla data di approvazione del bando di concorso, i requisiti di cui al comma 1, fatta eccezione per il requisito di cui al comma 1, lettera a) da possedersi da parte del solo richiedente".
La parola all'Assessore Conti per il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Ricordo che l'emendamento sostituisce un emendamento di identico contenuto della Giunta regionale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Per dichiarazione di voto sull'emendamento n. 82. Non voteremo a favore di questo emendamento, in quanto viene aumentato sicuramente il tempo come residenza o attività lavorativa nel Comune che emette il bando, portandolo a tre anni. Questo ci sembra un po' esagerato, ma può andare bene in una logica in cui questo tetto valga per tutti.
Non siamo d'accordo sulla parte di emendamento che dà la facoltà ai Comuni, in sede di bando, di incrementare ulteriormente detto requisito fino ad un massimo di ulteriori due anni. Ci sembra che questo sia esagerato e che sia data troppa discrezionalità ai Comuni. Inoltre, è inserito in modo un po' strumentale rispetto alla questione dei migranti ed è anche in contrasto con quanto previsto dalla stessa legge Bossi-Fini.
Pertanto, voteremo contro questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio per dichiarazione di voto.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, presidente anch'io per dichiarazione di voto. Condivido totalmente ciò che ha appena detto la collega Barassi, per il Gruppo Ecologisti Uniti a Sinistra.
Avevo già avuto modo di soffermarmi su questo tema, in discussione generale. Ritengo che questa sia una legge molto attesa e che sia giusto licenziarla oggi.
Il fatto che questo emendamento sposti la possibilità per i Comuni di una deroga rispetto ai tre anni, come diceva la Consigliera Barassi enuclea una possibilità che è fatta totalmente di discrezionalità politica affidandosi al buon cuore di questo o quell'amministratore.
Ritengo che, in un contesto come quello odierno, sarebbe stato più utile, più giusto e meno imbarazzante per noi, una norma che non riversasse sulla Regione una scelta come questa, ma temo che noi oggi facciamo un po' la stessa cosa sui Comuni.
Questa è un po' l'argomentazione; non sfugge nemmeno a me l'argomentazione citata dalla Consigliera Barassi: noi non siamo in un momento ordinario. In questo Paese esiste una cultura letteralmente razzista, che si sta imponendo su vasti strati della popolazione e che in qualche modo bisognerebbe contrastare sempre, in ogni luogo ed occasione.
Oggi, con questo emendamento, perdiamo un'occasione, pertanto il mio voto contrario è motivato da questo punto di vista.



PRESIDENTE

Colleghi, scusate, mi correggo rispetto a quanto avevo annunciato: mettiamo in votazione, su richiesta dei proponenti, prima l'emendamento n.
84, della Lega Nord, che ha analogo contenuto, ma prevede la condizione di otto anni di residenza; poi, l'emendamento n. 83, che prevede cinque anni di residenza (la Giunta si esprime in modo contrario su entrambi); infine voteremo l'emendamento n. 82, con parere favorevole della Giunta regionale.
Emendamento rubricato n. 84) presentato dal Consigliere Dutto: Art. 3 (Requisiti per l'accesso) La lettera a) al comma 1 è sostituita dalla seguente: "a) essere residente o prestare attività lavorativa da almeno otto anni nel comune che emette il bando di concorso o in uno dei Comuni del medesimo ambito territoriale di cui all'articolo 5, comma 2. I Comuni hanno facoltà in sede di bando, di incrementare detto requisito fino ad un massimo di ulteriori due anni".
Il comma 3 dell'art. 3 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: "3. Ciascun componente del nucleo richiedente deve possedere, alla data di approvazione del bando di concorso, i requisiti di cui al comma 1, fatta eccezione per il requisito di cui al comma 1, lettera a) da possedersi da parte del solo richiedente".
La parola al Consigliere Dutto, per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Per spiegare i nostri emendamenti: i tre emendamenti sono identici e tendono a garantire le persone già residenti nei Comuni in cui è emesso il bando.
Noi abbiamo ipotizzato un limite di dieci anni, e i due emendamenti presentati - il n. 83 e il n. 84 - sono in questo senso. L'emendamento n.
83 stabilisce cinque anni fissi, più 5 anni in facoltà del Comune, del Sindaco; l'emendamento n. 84 stabilisce otto anni fissi e 2 anni di disponibilità del Comune, del Sindaco.
Questa è la nostra richiesta. Dopodiché, con le trattative che sono avvenute e considerato che l'emendamento n. 82 rappresenta un incremento del limite attuale - ricordiamo che attualmente esiste un limite che riguarda i soli cittadini extracomunitari, che devono essere residenti e devono prestare attività lavorativa da almeno tre anni nel Comune in cui è emesso il bando - noi allarghiamo i tre anni a tutti, quindi extracomunitari, comunitari e residenti, e diamo la facoltà al Sindaco di aumentarlo di ulteriori due anni, portandolo a cinque anni.
Sottolineo che queste condizioni sono vigenti in Lombardia, cioè nella regione a noi vicina sono previsti cinque anni di residenza, tant'è che quando vengono emanati i bandi in provincia di Novara o comunque nei Comuni ai confini con la Lombardia, molte volte vi è la richiesta di case popolari piemontesi da parte di cittadini lombardi, o comunque residenti in Lombardia.
Con l'accettazione dell'emendamento n. 82, seppure non d'accordo complessivamente, prendiamo atto di un miglioramento delle condizioni a favore dei cittadini piemontesi e viene a cadere la nostra prerogativa, la nostra totale avversione alla proposta di legge.
Naturalmente il nostro voto sarà positivo per tutti e tre gli emendamenti, ma prendiamo atto che la Giunta si esprime favorevolmente sull'emendamento n. 82. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

un dubbio, signor Presidente, che mi sorge sull'emendamento n. 82. Se non ho capito male, l'emendamento sostituisce tutta la lettera a) del comma 1, compresi i punti 1), 2) e 3). Non so se il punto 1) valga la pena di preservarlo, perché i punti 2) e 3) sono sicuramente ricompresi nell'emendamento presentato dal Consigliere Dutto, ma il punto 1) della lettera a), del comma 1, dice: "Titolarità di carta di soggiorno o permesso di soggiorno. Sono ammessi anche i richiedenti il cui permesso di soggiorno di durata almeno annuale sia scaduto e che abbiano presentato la relativa domanda di rinnovo; il rinnovo deve essere ottenuto prima dell'assegnazione dell'alloggio". Questo è bene che venga confermato, perché non è ricompreso o non è ricomprendibile all'interno dell'emendamento presentato dal collega Dutto, e risolve anche i problemi dei punti 2) e 3).
Pertanto, l'emendamento andrebbe perlomeno integrato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Da quello che ho capito, l'emendamento si chiude con "ulteriori due anni". Il collega Reschigna suggerirebbe: "Sono ammessi anche richiedenti il cui permesso di soggiorno di durata almeno annuale sia scaduto e che abbiamo presentato la relativa domanda di rinnovo. Il rinnovo deve essere ottenuto prima dell'assegnazione dell'alloggio".
Non è assolutamente in contraddizione rispetto a quanto si diceva prima, anzi integra e definisce meglio il contesto. Pertanto, sono d'accordo.



RESCHIGNA Aldo

Assessore, se noi approviamo la riscrittura del comma a), secondo l'emendamento presentato dal Consigliere Dutto, si risolvono i problemi che abbiamo lungamente discusso sui tempi di attività lavorativa e di residenza, ma non risolve questo aspetto.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Mi sembra assolutamente ragionevole.



PRESIDENTE

Un minuto di sospensione dei nostri lavori per formulare la stesura.



(La seduta, sospesa alle ore 15.56 riprende alle ore 16.12)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 83) presentato dal Consigliere Dutto: Art. 3 (Requisiti per l'accesso) La lettera a) al comma 1 è sostituita dalla seguente: "a) essere residente o prestare attività lavorativa da almeno cinque anni nel comune che emette il bando di concorso o in uno dei Comuni del medesimo ambito territoriale di cui all'articolo 5, comma 2. I Comuni hanno facoltà in sede di bando, di incrementare detto requisito fino ad un massimo di ulteriori cinque anni".
Il comma 3 dell'art. 3 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: "3. Ciascun componente del nucleo richiedente deve possedere, alla data di approvazione del bando di concorso, i requisiti di cui al comma 1, fatta eccezione per il requisito di cui al comma 1, lettera a) da possedersi da parte del solo richiedente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Chiedo conferma al Presidente del Gruppo della Lega Nord sul ritiro degli emendamenti n. 38, 39, 31, 32, 33, 30, 35, 29, 34, 37 e 36, tutti sull'articolo 3. Il Presidente Dutto ritira gli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 40) presentato dai Consiglieri Dutto, Filiberti: Art. 4, comma 2, lettera d) dopo le parole: "del richiedente" sono inserite le parole: "in possesso dei requisiti previsti dall'art. 3, c. 1".
La parola all'Assessore Conti per il parere.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Parere negativo, in quanto si tratta di questione assolutamente pleonastica.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 62) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Il comma 1 dell'articolo 5 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: "1. L'assegnazione degli alloggi di ERPS è di competenza del comune in cui gli alloggi sono situati, salvo sia disposto diversamente da specifica convenzione stipulata tra il comune proprietario e il comune in cui sono situati gli alloggi, ed avviene a seguito di bandi di concorso finalizzati alla formazione di graduatorie comunali".
Emendamento rubricato n. 63) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Il comma 5 dell'articolo 5 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: "5. Nel periodo intercorrente tra la pubblicazione della graduatoria e l'emissione del successivo bando di concorso il comune ha facoltà di aggiornare la graduatoria mediante l'inserimento di nuove domande e la variazione, su istanza di parte, delle condizioni originariamente prese a riferimento per le domande già presentate. Ai fini dell'aggiornamento della graduatoria non sono valutati i mutamenti di condizione del richiedente conseguenti a trasferimenti volontari di residenza successivi alla data di pubblicazione dell'ultimo bando di concorso".
La parola all'Assessore Conti per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti.



CONTI Sergio, Assessore per le politiche sociali per la casa

L'emendamento fa riferimento al fatto che gli alloggi di ERPS potrebbero anche essere situati leggermente al di fuori del Comune. In questo caso potrebbe esserci l'attivazione di una convenzione stipulata dal Comune con altri Comuni, che permetterebbe una gestione unitaria del fenomeno.
Molto specifico è il caso torinese.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Dutto, Filiberti: "Art. 5 (Procedure per l'assegnazione degli alloggi) 10. L'emissione dei bandi di concorso e le funzioni esecutive concernenti l'assegnazione degli alloggi possono essere delegate dai comuni alle Agenzie territoriali per la casa (ATC), che accettano con rimborso dei costi sostenuti".
La parola all'Assessore Conti per il parere.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 64) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Il comma 1 dell'articolo 11 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: "1. Gli appartenenti alle forze dell'ordine ed ai vigili del fuoco possono partecipare ai bandi di concorso per l'assegnazione di alloggi di ERPS emessi dai comuni anche in assenza dei requisiti di cui all'articolo 3 comma 1, lettere a) e i)".
La parola all'Assessore Conti per l'illustrazione.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Questo emendamento è assolutamente consequenziale all'introduzione dell'emendamento all'articolo 3 comma 1, lettere A ed I. Riguarda ovviamente, quel problema delle Forze dell'Ordine.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, solo un'informazione sull'ordine dei lavori: lei aveva detto che alle ore 16.30 sarebbero terminati i lavori del Consiglio e sarebbe stata convocata una Conferenza dei Capigruppo. Volevo sapere se si intende o meno rispettare il programma.



PRESIDENTE

Si è convenuto di fare così e così si farà.



CASONI William

Possiamo presumere, pertanto, di ritenerci liberi per le ore 17.30?



PRESIDENTE

Assolutamente.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 65) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Il comma 5 dell'articolo 19 del disegno di legge 313 è sostituito dal seguente: "5. La quota parte dei canoni di locazione annualmente incassati dall'ente gestore, eccedente i costi generali, di amministrazione, di manutenzione ordinaria e fiscali, che non può comunque essere inferiore al limite stabilito con il regolamento di cui all'articolo 35, comma 9, rimane nella disponibilità dell'ente gestore, salvo sia disposto diversamente da specifica convenzione stipulata tra l'ente proprietario e l'ente gestore ed è destinata, di concerto con l'ente proprietario: a) al pagamento delle rate residue dei mutui gravanti sugli alloggi, al netto dei contributi statali b) al reinvestimento in edifici ed aree edificabili, alla riqualificazione ed all'incremento del patrimonio abitativo pubblico mediante nuove costruzioni, acquisto, recupero e manutenzione straordinaria di quelle esistenti e programmi integrati, nonché alla realizzazione di servizi e di urbanizzazioni in quartieri od immobili di ERPS carenti di tali opere c) al ripianamento di disavanzi di gestione delle ATC".
Ha chiesto la parola l'Assessore Conti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Si tratta di un mero dettaglio di coerenza, nel senso che aggiungiamo semplicemente due righe: noi parliamo di manutenzione ordinaria e fiscale salvo che sia disposta una specifica convenzione tra l'ente proprietario e l'ente gestore.
Si specifica semplicemente un testo che era stato deliberato in sede di Commissione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Colleghi, se siete d'accordo, proporrei di arrivare fino all'articolo 24 compreso, per terminare il Capo ed esaurire, quindi, una tematica.
Emendamento rubricato n. 70) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, D'Ambrosio: Dopo l'articolo 19, aggiungere il seguente articolo 19 bis: "Art. 19 bis (Locazione con la formula del riscatto o mutuo sociale) 1. La Giunta regionale dà mandato alle Agenzie Territoriali per la Casa del Piemonte di utilizzare il 30 per cento dei fondi trasferiti per la locazione di alloggi di edilizia pubblica con la formula del riscatto o del mutuo sociale. Tali alloggi, locati principalmente nei capoluoghi di provincia su terreni di proprietà della Regione, delle pubbliche amministrazioni o del Demanio dello Stato, saranno dati in locazione con la forma, per il locatario, del riscatto o mutuo sociale a rate fisse senza interessi applicate alle rateizzazioni. La priorità di locazione è assegnata a favore delle famiglie puù deboli.
2. La Giunta regionale provvederà a realizzare un Regolamento, sentita la Commissione competente, all'interno del quale saranno previste priorità di assegnazione, reddito massimo per poter accedere a tale beneficio, soggetti beneficiari, modalità di locazione".
La parola all'Assessore Conti, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

La Giunta regionale esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento tendeva a dare mandato alle Agenzie Territoriali per la Casa di utilizzare il 36% dei fondi trasferiti con la formula del mutuo sociale. A noi sembrerebbe un ampliamento dell'utilizzo di risorse per rendere più elastica la norma.
Ci possono essere degli ambiti o delle gestioni che decidano di utilizzare questi fondi con questa finalità, quella, appunto, di mutuo sociale.
Mi sembrava importante inserire anche questo emendamento, che mi pare sia stato trattato con una certa superficialità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Ho capito. Il problema ha un'articolazione superiore: qui stiamo parlando di edilizia sociale, in particolare di edilizia sovvenzionata.
Questo ragionamento, che peraltro condivido, rientra nell'ambito di un'altra parte della politica per l'edilizia, come i fondi immobiliari, ad esempio, che abbiamo finanziato durante questa legislatura e che saranno attivati a partire dal mese di aprile/maggio prossimo.
Questo rende significativamente più complesso il quadro all'interno del quale ci muoviamo, e complicheremmo ulteriormente la vita delle Agenzie Territoriali per la Casa.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 20 Indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 85) presentato dai Consiglieri Lepri Muliere, Barassi, Clement: L'articolo 20 (Fondo sociale) è seguito dal seguente: "Art. 20 bis (Riserva di alloggi per l'accompagnamento sociale, la custodia sociale e la mediazione dei conflitti) 1. Al fine di favorire processi di inclusione e coesione sociale, ridurre i rischi di conflitto tra inquilini, tutelare le persone non autosufficienti, contribuire a preservare il valore degli immobili e la loro funzionalità è prevista, previa regolamentazione da parte della Giunta regionale, una riserva di alloggi di edilizia sociale.
2. Le attribuzioni di tali alloggi, fino a una per scala, avverranno sulla base di specifici progetti presentati dagli enti locali o dalle ATC a favore di persone, nuclei o associazioni, individuati al di fuori dei criteri e delle graduatorie per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica, che mettano in atto con continuità azioni di accompagnamento sociale, custodia sociale e mediazione dei conflitti tra inquilini. Per le funzioni suindicate si potranno anche sviluppare programmi di servizio civile volontario e stipulare convenzioni con le università piemontesi affidando alloggi di edilizia sociale a gruppi di studenti.
3. La regione trasferisce agli enti locali o alle ATC risorse ripartendole in modo uguale rispetto al numero di alloggi destinati allo scopo, per finanziarie le iniziative di reclutamento, formazione coordinamento e verifica dell'operato dei soggetti individuati a svolgere le funzioni, suindicate, nonché l'abbattimento, fino all'eventuale azzeramento, dei canoni d'affitto e delle utenze loro praticati.
4. I progetti devono almeno prevedere: a) le modalità di reclutamento, selezione, coordinamento e verifica dei soggetti individuati a svolgere le funzioni suindicate, nonché la garanzia di una loro adeguata disponibilità di tempo b) l'integrazione del progetto con le politiche di inclusione e coesione sociale del territorio c) la revoca dell'attribuzione degli alloggi, nel caso le funzioni previste non siano svolte con efficacia e continuità".
La parola all'Assessore Conti, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85, così come il nuovo articolo.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Non vi sono emendamenti sull'articolo 21.
CASONI William (fuori microfono) C'è un emendamento, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, l'emendamento cui lei si riferisce introduce l'articolo 21 bis e poiché non è sostitutivo, verrà votato successivamente.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 71) presentato dai Consiglieri Vignale Casoni, Botta, Boniperti, D'Ambrosio: Dopo l'articolo 21, aggiungere il seguente articolo 21 bis: 2. Art. 21 bis (Pagamenti spese condominiali) 1. Al fine di garantire un corretto e più consapevole pagamento del consumo dell'acqua e delle spese di riscaldamento per tutti i residenti nelle case di edilizia popolare, ciascuna Agenzia Territoriale della Casa della Regione Piemonte predispone un piano di dotazione di strumenti idonei per la telelettura informatizzata ed elettronica, nelle case di nuova realizzazione di edilizia popolare presenti sul territorio regionale. Tale disposizione si applica anche per le case di edilizia popola gia esistenti e facenti parte del patrimonio immobiliare ATC al momento dell'entrata in vigore della presente legge.
2. Nell'attuare gli interventi di cui al comma 1, viene data priorità alle abitazioni in cui sono gia installati i contatori per la telelettura".
Qual è il parere della Giunta?



CONTI Sergio, Assessore alle politiche sociali per la casa

Il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 71 introduce l'articolo 21 bis, quindi un articolo con effetto di legge.
La parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

Intervengo per fare una domanda molto semplice: chi metterà i soli di per effettuare le teleletture di tutti i contatori dell'acqua in tutte le case ATC all'entrata in vigore della legge? una domanda molto semplice.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Rilevo il fatto che una norma di questo genere all'interno della legge non ha nessun senso. Questa è un'attività di programmazione e, in tal caso quando si fanno investimenti si mettono a disposizione delle risorse.
Sull'Edilizia residenziale pubblica si può anche immaginare un asse che prevede che gli ATC debbano sviluppare interventi di questo genere, ma inserire nella legge il fatto che gli ATC debbano dotarsi di impianti di telelettura dell'acqua e del riscaldamento... Veramente, perché per me la legge è un'altra cosa.
Per carità, facciamo quello che si deve fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Secondo me, potrebbe essere interpretabile come dice il collega Reschigna, però dare degli strumenti di trasparenza quando sappiamo che i contenziosi, che in questi casi sono moltissimi, sono determinati e, in molte gestioni, non c'è consapevolezza dei consumi, stiamo facendo una legge che intende favorire, diciamo, soggetti non propriamente tutelati in altro modo. Va da sé che prevedere su ogni nuovo alloggio, come succede in tutti gli alloggi che si costruiscono da anni, un sistema di lettura, salvo invece voler dire che si possono ancora costruire alloggi col vecchio sistema, dove l'utente non capisce quanto spende, perché nessuno sa leggere quei "numerini" e, alla fine, si ritrova con bollette che non riesce a pagare. Si tratta di introdurre per legge un principio che, secondo me, è utile alla trasparenza specialmente in favore dei soggetti più deboli che a volte non sono preparati e non sanno leggere altri tipi di strumenti che in passato si trovavano negli alloggi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere un ulteriore chiarimento rispetto a questo emendamento che, se è come lo intendo io, lo condivido nello spirito, anche se non so se deve stare in legge oppure no.
Quando si parla di "strumenti idonei per la telelettura informatizzata ed elettronica nelle case di edilizia popolare" vuol dire una lettura per ogni singolo appartamento? Quindi, con la possibilità anche di controllare anche i consumi?



(Commenti in aula)



BARASSI Paola

Su questo sono d'accordo, perché così come formulato, non si evince dal testo.
Per la questione legata alle spese di riscaldamento, già nella legge n.
13 (che abbiamo votato quasi tre anni fa) sono previsti contatori individuali per il riscaldamento in tutte le case, indipendentemente che siano di Edilizia residenziale pubblica o meno.
Quindi, il fatto che si faccia riferimento alle spese di riscaldamento se vogliamo è sovrabbondante, nel senso che è già previsto da una legge della Regione Piemonte che è la n. 13. Quindi, che questo si inserisca o meno possiamo dire che è un di più, perché questa norma esiste già ed è compresa nella legge n. 13.
Non esiste l'automatismo sull'acqua, però è vero che esiste tutta una serie di indicazioni che, comunque, vanno in questa direzione, proprio per il risparmio della risorsa idrica, per la consapevolezza del consumatore che deve andare, ovviamente, a controllare anche la spesa e il consumo proprio per produrre anche una maggiore attenzione al risparmio idrico.
C'è anche tutta una serie di altre indicazioni, che sono quelle della separazione delle acque bianche, dell'acqua nera che spesso non vengono prese in considerazione e controllate.
Ribadisco, non so se deve stare in legge o no, però sicuramente rispetta il principio che viene introdotto con questo articolo n. 21 bis quindi noi non possiamo che essere favorevoli.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71, così come il nuovo articolo.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 25) presentato dai Consiglieri Bossuto, Chieppa Comella: Art. 24, comma 1 si propone di aggiungere il comma 1 bis: "I comuni possono altresì disporre la regolarizzazione del rapporto locativo per coloro che alla data del 31 dicembre 2008 risultino occupanti senza titolo ai sensi dell'articolo n. 30 della legge regionale n. 22 del 2001".
L'emendamento n. 25 viene ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 24.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 81) presentato dai Consiglieri Vignale Muliere, Chieppa, Clement: Dopo l'articolo 24 del disegno di legge 313 è inserito il seguente: "Art. 24 bis (Sospensione e revisione delle decadenze in atto) 1. I procedimenti di decadenza in essere al momento dell'entrata in vigore della presente legge sono sospesi sino all'adozione dei regolamenti attuativi della medesima.
2. La sospensione di cui al comma 1 non si applica ai procedimenti di decadenza conseguenti a: a) cessione, in tutto o in parte, dell'alloggio a terzi b) trasferimento volontario della residenza o abbandono dell'alloggio c) uso dell'alloggio per scopi illeciti od immorali d) violazione grave e ripetuta del regolamento, comunque denominato disciplinante l'uso degli alloggi e) morosità colpevole, salvo che l'assegnatario non si trovi al momento dell'entrata in vigore della presente legge nelle condizioni di morosità incolpevole, come definita con il regolamento di cui all'articolo 19, comma 2.
3) L'ente gestore provvede alla verifica, in capo agli assegnatari destinatari di provvedimento di decadenza sospeso ai sensi del comma 1, del possesso dei requisiti per la permanenza previsti dalla presente legge e dai regolamenti attuativi. In presenza di possesso dei requisiti il procedimento di decadenza viene definitivamente annullato; in caso contrario viene portato a termine con le procedure di cui all'articolo 17.
4) Gli assegnatari che fruiscano dell'annullamento del procedimento di decadenza sono comunque tenuti al pagamento delle morosità pregresse da loro eventualmente accumulate, in forma rateizzata e al netto degli interessi, delle spese legali e di ogni altro onere accessorio".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole, così come il nuovo articolo.
Il Consiglio approva.
Terminiamo a questo punto l'esame del provvedimento, così come convenuto.


Argomento: Contratti ed appalti - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 1405 inerente a "Appalti di pulizia e servizi ausiliari negli edifici scolastici piemontesi", presentato dai Consiglieri Pozzi, Lepri, Pizzale, Dalmasso, Pace, Manolino, Vignale, Barassi, Ferrero Spinosa, Bossuto, Dutto, Lupi, Boeti, Cavallaro, Placido e Turigliatto


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1405, avente ad oggetto "Appalti di pulizia e servizi ausiliari negli edifici scolastici piemontesi".
Se non vi sono richieste di intervento, lo pongo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 1405, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale avendo appreso che il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, con nota prot. n. 9537, ha prescritto che 'la spesa per i contratti di fornitura dei servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie di cui alla direttiva del Ministro n. 68/05 (c.d. ex appalti storici) deve essere prevista nella misura massima del 75% del corrispettivo pattuito nel contratto in essere. A questo proposito si ricorda che ai sensi dell'art.
11 del R.D. 2440/1923, qualora nel corso di esecuzione del contratto occorra una diminuzione della prestazione, l'appaltatore è obbligato ad assoggettarsi nella misura massima del 20%. Oltre detta percentuale l'appaltatore, laddove non si avvalga della risoluzione del contratto, è obbligato ad assoggettarsi all'ulteriore riduzione. Pertanto a fronte dell'ottimizzazione del servizio, la spesa per tale voce va ridotta del 25 rispetto a quella dell'anno in corso.' rilevato che la suddetta nota non prevede alcuna gradualità in merito al raggiungimento di tale riduzione di spesa, per cui si evince che il Ministero la intenda applicabile con decorrenza immediata considerato che a partire dalla metà degli anni '90, gli Enti Locali (a cui spettava la competenza) procedettero con affidamenti a cooperative sociali di tipo B del territorio piemontese, in particolare nell'area del torinese attualmente, su questa tipologia di servizi sono impiegate nella regione Piemonte, con regolare contratto collettivo nazionale di lavoro, oltre mille persone, di cui almeno seicento sono lavoratori svantaggiati (persone con disabilità fisica, psichica, sensoriale, donne sole con figli, persone con bassa scolarità, over 50 disoccupati ...) lo sviluppo registrato negli anni dalle cooperative sociali di tipo B nei diversi ambiti di attività, testimonia la loro capacità di coniugare l'efficienza d'impresa con le finalità solidaristiche di inclusione sociale mentre nel resto del territorio nazionale, le Direzioni regionali, a partire dal 2005, hanno esperito le gare di appalto affidando i servizi nella nostra Regione la procedura di gara non è arrivata a compimento pertanto paventa che la situazione piemontese, già problematica per il non adeguamento delle tariffe, rischi ora di divenire drammatica a causa del taglio previsto dalla circolare, che porterà alla perdita di oltre trecento posti di lavoro, incidendo sul personale svantaggiato con le inevitabili ricadute anche sui servizi socio-assistenziali e sanitari, sia sotto il profilo terapeutico/riabilitativo, sia sotto quello di sostegno ed assistenza economica chiede al Governo nazionale di non applicare la riduzione prevista dalla circolare sopra citata ai contratti in proroga e, comunque, laddove siano vigenti contratti affidati alle cooperative sociali di tipo B, in analogia a quanto già previsto nella suddetta nota relativamente ai consorzi che impiegano lavoratori ex LSU ed ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa con personale ex LSU".
Il Consiglio approva.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 1401 inerente a "Incendio presidio no Tav di Bruzolo, solidarietà alla Valle Susa ", presentato dai Consiglieri Bossuto Clement, Moriconi, Deambrogio, Dalmasso


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1401, avente ad oggetto "Incendio presidio no Tav di Bruzolo, solidarietà alla Valle Susa" presentato dai Consiglieri Bossuto, Clement ed altri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Vorrei sapere se questi ordini del giorno hanno il numero necessario per essere iscritti.



PRESIDENTE

Li abbiamo iscritti in apertura di seduta, perché vari Consiglieri dei vari schieramenti mi avevano chiesto di farlo.



CASONI William

Quindi, intervengo nel merito. C'è un ordine del giorno intitolato "Incendio presidio no-Tav di Bruzolo, solidarietà a Valle Susa".
Mi risulta che siano stati diversi gli atti intimidatori, peraltro anche ad una sede della Presidente Bresso e al Comitato elettorale di un Consigliere regionale del PdL. Quindi, se si tratta di esprimere solidarietà per atti indiscriminati, sicuramente anche questi fatti possono rientrare in questa casistica.
Non si capisce perché si debba votare un ordine del giorno per l'incendio al presidio no-Tav di Bruzolo, perché noi in tal caso voteremmo in modo contrario e peraltro faremmo rilevare ai cittadini che il Consiglio regionale del Piemonte vota con la sua maggioranza, che si presenta alle elezioni favorevole alla TAV, degli ordini del giorno che stigmatizzano un atto illegale - è vero - ma che non si preoccupa di stigmatizzare coloro che compiono atti illegali nei confronti di persone che si dichiarano favorevoli alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità.
un tema delicato, che mi sembra faccia anche parte sostanziale della campagna elettorale in atto.
Quindi, lo pongo proprio come un atto politico. Liberissimi di votarlo ma noi lo diffonderemo nella Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Non vorrei allarmare il Presidente e nessuno dei Consiglieri in aula. I fatti che ha elencato il collega Casoni sono fatti che riguardano altre vicende, su cui lo stesso collega può proporre degli ordini del giorno che saremo ben lieti di discutere, valutare ed eventualmente anche votare a favore; ma parliamo di altre vicende.
Noi oggi concentriamo la nostra attenzione su tre gravi episodi che pensiamo debbano preoccupare tutti, perché riguardano tre incendi, ai quali purtroppo se ne sono aggiunti altri due, che hanno riguardato due fabbricati completamente distrutti che erano stati usati in passato ed erano ancora utilizzati - quindi anche rischiando che qualcuno ci lasciasse le piume - come punti di incontro non solo per i cittadini no-Tav, ma per tutti i residenti che vogliono socializzare a Bruzolo e a Borgone.
Questi incendi rientrano tranquillamente in quelle che possiamo definire "azioni intimidatorie di stampo mafioso". Poi non andiamo a guardare il chi o il come, perché non sappiamo chi le abbia fatte. Per crediamo che qualsiasi cittadino del Piemonte, vittima di atti di questo tipo, meriti la nostra piena ed assoluta solidarietà. Infatti l'ordine del giorno non va a stigmatizzare o a rimarcare il pro o il no Tav; dice semplicemente: "esprime la propria preoccupazione per il grave incendio doloso verificatosi a Bruzolo presso il presidio No Tav; esprime inoltre piena ed incondizionata solidarietà agli amministratori, ai cittadini della Valle Susa, nonché al Movimento No Tav: ossia alle vittime dell'aggressione intimidatoria".
Credo che sia un bel segnale, cioè che la politica che ha contribuito da una parte e dall'altra ad alzare talvolta un po' i toni di questa vicenda, dia un segnale di intelligenza e mediazione e anche di intelligente dialogo con la popolazione, dando un voto a favore a questo ordine del giorno che credo sia meritato, anche se il Presidene fa un gesto con il pollice che mi piace poco, ma che contraccambio con un gesto contrario.
Quindi, rivolgo l'invito ai Consiglieri di dare un segnale, poi fate voi, perché la scelta di questo Consiglio è sovrana.
Presidente, pensi che brutta figura faremmo tutti non votando la solidarietà a quei cittadini.
Poi le scelte sono in capo ad ognuno, quindi ben venga, ma sarà nostra cura diffondere i risultati di questo voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Il Consigliere Bossuto ha ragione: chi vive in quel territorio sa quanta difficoltà si respiri in questo momento e quanto sia brutto il clima, per usare un termine ancora benevolo, in quel territorio.
Credo che in un paese civile chi è d'accordo e chi è contrario ad un'opera di questo tipo o comunque al progetto possa e debba avere il diritto di esprimerlo, mantenendo forte però il rispetto di quelli che la pensano in maniera diversa.
Il Consigliere Bossuto presenta un ordine del giorno relativamente agli incendi che anche vergognosamente hanno distrutto i presidi che in Valle di Susa c'erano da tanto tempo.
Però non è solo questo l'episodio che sta caratterizzando questo brutto clima e che riguarda l'alta velocità. Penso per esempio al proiettile che ha ricevuto il sindaco di Torino, Chiamparino, e le minacce che hanno accompagnato lo stesso proiettile per chi legittimamente pensa che invece così come legittimamente e contrariamente lo pensano i cittadini della Valle Susa - l'opera possa essere utile al Piemonte.
Ma non sono questi gli unici episodi vergognosi che si verificano nella valle.
Voglio ricordare che in questo momento alcuni rappresentanti del Movimento no Tav indicano alcune imprese che stanno lavorando ai sondaggi nella Valle di Susa e che magari, se l'opera dovesse partire, lavoreranno magari con le imprese che la costruiranno, realizzando autentiche liste di proscrizione delle imprese. La minaccia è: metteremo sul sito tutte le imprese e tutti i cittadini della valle di Susa che, con nome, cognome ed indirizzo, che riterranno che l'opera debba essere fatta e che nel fatto specifico lavorano, cioè guadagnano mille euro al mese per poter realizzare i lavori di cui si sta parlando in questo momento.
Credo quindi che i fatti di Bruzolo, il proiettile a Chiamparino, le liste di proscrizione delle imprese vadano messe tutte sullo stesso piano perché tutti sono atti fascisti, e su questo può avere ragione il Consigliere Bossuto: hanno la stessa attenzione e devono avere, da parte del Consiglio regionale, la stessa disponibilità.
Quello che dico al Consigliere Bossuto è questo. Se l'ordine del giorno, che può anche essere votato la prossima volta, è un invito al buon senso, indispensabile per evitare che la Valle possa diventare un luogo nel quale ci si odia e, soprattutto, ci si possa fare male, il Partito Democratico è disponibile a preparare un documento che dimostri attenzione verso tutti quelli che sono stati colpiti e feriti.
Se, invece, riguarda soltanto il presidio di Bruzolo non possiamo votarlo e in quel caso ci asterremo.
Invito il Consigliere Bossuto a ritirarlo e a ricominciare sotto questo profilo un ragionamento diverso.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Prego Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Vorrei solo completare.
Voglio ancora aggiungere un altro episodio vergognoso si è verificato nei confronti di Gianni Pibiri, un sindacalista della CGIL, che ha detto che tirare pietre ad operai che guadagnano 1000 euro al mese, forse, non dà prestigio e nemmeno aumenta la capacità di discussione del movimento No Tav.



PRESIDENTE

Possiamo considerare accolta la proposta del Consigliere Boeti? No.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 1401 presentato dai Consiglieri Bossuto e altri il cui testo recita: "Premesso che: nella notte di sabato 16 gennaio, ignoti applicavano il fuoco al fabbricato in legno che ospita il presidio permanente No Tav di Bruzolo (To) tale presidio è il punto di riferimento sia per il Movimento stesso, che per moti cittadini della Valle di Susa, i quali da tempo frequentavano oramai il sito nato nel 2005, durante le contrapposizioni popolari ai primi sondaggi.
Considerato che: il forte clima di contrapposizione, spesso generato anche da parte del mondo politico, nei riguardi del Movimento No Tav sembra voler consegnare nuovamente la Valle al clima repressivo vissuto nel 2005 l'incendio, su cui sono in corso le indagini, ha le tipiche caratteristiche degli atti intimidatori di stampo mafioso.
Il Consiglio regionale.
Esprime la propria preoccupazione per il grave incendio doloso verificatosi a Bruzolo (TO) presso il presidio No Tav esprime inoltre piena ed incondizionata solidarietà agli amministratori, ai cittadini della Valle Susa, nonché al Movimento No Tav: ossia alle vittime dell'aggressione intimidatoria".



PRESIDENTE

CASONI William (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo l'appello nominale.



PRESIDENTE

Vi chiedo scusa. Blocchiamo la votazione perché è stata chiesta la votazione per appello nominale. La votazione è annullata, ripartiamo con la votazione...L'ordine del giorno viene ritirato oppure no?



(Commenti fuori microfono del Consigliere Casoni)



PRESIDENTE

Lo faccio sempre, Consigliere Casoni, a meno che non venga meno l'oggetto del contendere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà



BOSSUTO Iuri

Su invito del Gruppo, propongo, se possibile, di sospendere questo punto e rimandarlo ad una prossima seduta di Consiglio.



PRESIDENTE

Chiede, quindi, di ritirare l'ordine del giorno che verrà nuovamente iscritto in apertura nella prossima seduta?



BOSSUTO Iuri

Ritiro l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, la votazione doveva essere ripetuta. Ho chiesto l'appello nominale, lei ha detto di predisporre la votazione per appello nominale, ma lei sa che quando viene indetta la votazione, non può accettare altre richieste di intervento. Chiedo il verbale di quello che lei ha comunicato.
Se lei è corretto, perché queste sono le parole che ha usato, si deve votare adesso. Non vogliamo fare i teatrini della politica. Ognuno si assuma le sue responsabilità, c'è un testo chiaro, si voti, e ognuno esprima il suo pensiero.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, mi dolgo delle sue osservazioni rispetto al mio comportamento. Avevo già indetto la votazione, lei ha chiesto l'appello nominale, ho annullato la votazione; una volta annullata la votazione il Consigliere Bossuto ha alzato la mano e ha chiesto di ritirare il documento.
presto risolto: basta che qualche altro Consigliere ripresenti l'ordine del giorno e lo metta in votazione, altrimenti l'ordine del giorno verrà messo in votazione nella prossima seduta di Consiglio. Mi pare che dalle parole espresse, l'ordine del giorno non avrebbe ottenuto un consenso sufficiente per essere approvato. Mi pare abbastanza ovvio questo.
Vi ricordo che c'è ancora l'ordine del giorno del Consigliere Leo, il n. 1400, presentato dai Consiglieri Leo, Dalmasso e Lupi.



(Commenti in aula)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Clement ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Io capisco che, a distanza di poco più di due mesi dalle elezioni qualsiasi cosa crei dei problemi.
Sono convinto che l'ordine del giorno presentato dal collega Bossuto avesse come obiettivo, di fronte a fatti così gravi, il rispetto dei rapporti democratici.
giusto stemperare il clima ed è giusto dare solidarietà a chi viene trattato in un certo modo. In questo ragionamento, il collega Boeti ha correttamente inserito altre situazioni che rischiano di appesantire il clima.
Il ritiro di questo ordine del giorno per studiarne, domani, un altro che metta insieme tutti gli episodi da condannare, mi sembra che si possa tranquillamente considerare un gesto qualificante di responsabilità da parte del collega Bossuto e del nostro Gruppo. Non c'era volontà di strumentalizzare all'inizio, meno ancora alla fine. Se domani i proponenti il collega Bossuto, o il collega Boeti o il collega Boniperti stileranno un ordine del giorno che metta insieme tutte le situazioni di criticità, lo voteremo tranquillamente.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 1400 inerente a "Composizione Comitato direttivo dell'Anno europeo della Gioventù", presentato dai Consiglieri Leo, Bossuto Dalmasso e Lupi


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1400, avente ad oggetto "Composizione Comitato direttivo dell'Anno europeo della Gioventù" presentato dai Consiglieri Leo, Bossuto, Dalmasso e Lupi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Ritengo assurdo realizzare l'Anno dei giovani senza mettere giovani all'interno di un Comitato che deve discutere di questo; sarebbe come se s'istituisse l'anno della donna e i preposti a decidere le iniziative fossero tutti uomini. Giustamente chiunque protesterebbe.
Oltretutto, all'interno di questo sarebbe necessaria una discussione sulla caratterizzazione di questo Anno dei giovani. Non fate iniziative solo per una fetta, solo per quelli che studiano, perché teniamo conto che l'arco è molto più ampio: precari/e, disoccupati/e, immigrati/e lavoratori/lavoratrici, eccetera, eccetera. Mi sembra, inoltre, che la Consulta dei giovani abbia dei meriti, ma non rappresenti tutto lo spettro che sarebbe necessario. Non propongo emendamenti, ma il prossimo Consiglio s'impegna a discutere il problema: la Consulta svolge attività, ma rappresenta una parte della società giovanile e non tutta, come invece sarebbe indispensabile.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 1400, il cui testo recita: "Presa visione dello Statuto del Comitato organizzativo "Pyoulife" (Your time) di Torino Capitale europea dei Giovani, approvato dal Comune di Torino Rilevato con stupore che nella composizione di detto Comitato non è contemplato un solo rappresentante del mondo giovanile il Consiglio regionale del Piemonte esprime la propria perplessità per una sif fatta scelta invita la Giunta regionale a prodigarsi affinché esponenti del mondo giovanile, nelle loro diverse articolazioni, in primis la Consulta regionale dei Giovani che ha avuto un ruolo fondamentale nell'ottenere la candidatura di Torino a Capitale europea dei Giovani, e/o altre organizzazioni giovanili realmente rappresentative, siano immediatamente cooptate e inserite a pieno titolo nel Comitato direttivo e non solo in organismi secondari senza reali poteri propone altresì che, in caso di risposta negativa da parte delle altre Istituzioni, la Regione Piemonte non aderisca al Comitato auspica, infine, che la scarsa informazione e lo scarso coinvolgimento finora realizzatosi sia superato con una progettualità e un dialogo vero con il mondo giovanile, improntato alla partecipazione e al pluralismo".
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.05)



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