Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.53 del 10/01/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



CHIEPPA VINCENZO

(Alle ore 10.30 il Consigliere Segretario Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



GHIGLIA AGOSTINO

(Alle ore 11.03 il Consigliere Segretario Ghiglia comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 11.44)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bertetto, Cattaneo, Larizza.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Variazioni di bilancio

c) Variazione di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale, in data 22 dicembre, ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, n. 21 deliberazioni di variazione bilancio di previsione del 21 novembre 2005 e n. 6 del 28 novembre 2005. Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Gruppi consiliari

d) Costituzione Gruppo consiliare "Moderati per il Piemonte" e variazione e composizione Gruppi consiliari "Forza Italia" e "Italia dei Valori con Di Pietro"


PRESIDENTE

Comunico che in data 9 gennaio 2006 l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha peso atto della costituzione, a fare data dal 1 gennaio 2006, ai sensi dell'articolo 13, comma 2 bis del Regolamento interno del Consiglio regionale, del Gruppo consiliare "Moderati per il Piemonte", composto dai Consiglieri Manolino, con funzione di Presidente, e Pizzale.
Dalla stessa data, il Gruppo consiliare di Forza Italia passa quindi da 12 a 11 Consiglier; il Gruppo consiliare Italia dei Valori con Di Pietro risulta composto dal solo Consigliere Buquicchio, che continua la propria l'attività, in quanto costituito ai sensi del comma 1 dell'articolo 13 del Regolamento interno.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori: questioni preliminari in ordine alla questione TOROC e, in materia sanitaria, sulle liste d'attesa nel reparto di Oncologia dell'ospedale Molinette


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Presidente, ho due questioni preliminari da porre che, per economia dei lavori, pur essendo assolutamente diverse, le pongo in successione, in ordine non di importanza ma come questioni relative all'ordine dei lavori.
Prima questione. Nonostante vi siano due interrogazioni sulla situazione TOROC (la prima a firma del Gruppo di Alleanza Nazionale) riterremmo indispensabile, prima di parlare di questioni general generiche visto che ci troviamo ad un mese dalle Olimpiadi e apprendiamo, come al solito dagli organi di stampa, che la Presidente Bresso intende partecipare al C.d.A. ma non partecipare al voto, che Saitta dice: "Io il bilancio del TOROC non lo voto" e che financo Alberto Tomba dice che si rifiuta di votare il bilancio del TOROC, di essere cortesemente informati oggi in quest'aula, anche con una certa precisione e dovizia di particolari, della situazione di drammatica emergenza sui bilanci del TOROC. Tra l'altro Alleanza Nazionale lo denuncia da quattro anni, chiedendo il commissariamento e la cacciata del Presidente Castellani.
Presidente, pongo questa questione anche per uscire, una volta per tutte, dall'equivoco - così aiuto, non so se l'Assessore Manica, la Presidente Bresso o chi intenderà rispondere - di quest'ente di diritto privato che "ciuccia" soldi pubblici. Se quest'ente di diritto privato continua a essere tale e continua ad impedire l'accesso e la pubblicità dei suoi bilanci, non gli si dà un euro, con tutte le conseguenze che ne verranno in capo agli amministratori. Se s'intende procedere, come leggiamo dai giornali, alla sponsorizzazione da parte della Regione (quello che vorrà fare il Comune interessa altra sede), è evidente che non possiamo che essere informati alquanto prima dei bilanci del TOROC e di tutta la documentazione che è intercorsa. Peraltro, già dodici giorni fa - questo vorrei segnalarlo a lei in quanto Presidente del Consiglio e alla Presidente Bresso - ho fatto richiesta della documentazione relativa alle comunicazioni tra Giunta e TOROC e non ho ancora ricevuto nulla. Ho fatto una richiesta formale alle Direzioni della Giunta; ho fatto una richiesta formale anche al dottor Moisio. Sono passati dodici giorni e il materiale non ce l'ho.
Prima di Natale abbiamo visto che la Giunta ha chiesto al TOROC i bilanci e la relazione del revisore dei conti per prendere decisioni.
Personalmente, questa documentazione l'ho richiesta dodici giorni fa e non mi è stato mandato nulla. Tre mesi fa abbiamo chiesto una Commissione e non è stato fatto nulla. Quindi cerchiamo di fare chiarezza.
Secondo questione. Questa mattina, essendo da buon torinese abbonato a La Stampa, ne ho ricevuto una copia (gli altri giornali non hanno l'abbonamento Metropolis che arriva nelle case alle 7.30 del mattino).
Anche a nome di tutti i malati oncologici piemontesi, che sono malati gravi e che si trovano in situazioni fisiche e psicologiche drammatiche, chiedo a questo Consiglio regionale e all'Assessore Valpreda - anche oggi pomeriggio se ritiene o questa mattina - di fare chiarezza sulla notizia che ho appreso dal giornale, secondo cui la Giunta Ghigo, la Giunta precedente avrebbe dimenticato nel cassetto per tre anni il progetto per ridurre le liste di attesa oncologiche, che sarebbero state finanziate. Stando sempre a questa notizia, il progetto sarebbe stato dimenticato nel cassetto, ma oggi, grazie ad un Consigliere regionale, il prof. Bertetto, finalmente dopo essere stato dimenticato nei cassetti per tre anni dall'Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, potrà prendere vita.
Presidente, vorrei che questa questione venisse chiarita oggi perché è una questione di gravità eccezionale. Se queste cose sono vere, noi non esiteremo a richiedere che il tutto venga inviato alla Magistratura affinché valuti eventuali omissioni, da parte della Regione, nei confronti dei malati dell'oncologia.
Queste notizie, Presidente Gariglio, Presidente Bresso e Assessore Valpreda, non si lasciano trapelare a mezzo stampa. Sono notizie di una gravità inaudite. Su questo noi, Presidente, per il buon andamento dei lavori, pretendiamo chiarezza oggi. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, rispetto alla prima questione che lei ha posto. Il tema, ovviamente, è di estrema urgenza, tra poche ore si riunirà il Consiglio di Amministrazione del TOROC. È prevista nella seduta odierna la risposta dell'Assessore Manica a due interrogazioni, una presentata da lei stesso, da parecchio tempo, sulla sponsorizzazione e forniture dei servizi TOROC; un'altra presentata dai Consiglieri Scanderebech e Guida, sul piano TOROC, quindi sull'aspetto complessivo del bilancio. L'Assessore Manica si è dichiarata pronta a rispondere, così come la Presidente Bresso.
L'Assessore, la Presidente o entrambe, possono rispondere prima di lasciare l'Aula per il Consiglio di Amministrazione del TOROC. Mi sembra una soluzione per fornire una risposta immediata al Consiglio sui temi avanzati dal Consigliere Ghiglia.
Sull'altra questione, penso che l'Assessore Valpreda possa dare comunicazione al Consiglio al termine degli atti di sindacato ispettivo.
Proprio per gli impegni del Consiglio di Amministrazione, mi sembra più urgente affrontare subito, come primo atto di sindacato ispettivo, la risposta alle due interrogazioni riguardanti il TOROC. Procediamo in questo modo? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Se non ricordo male in sede di Conferenza dei Capigruppo concordammo poiché erano state presentate più interrogazioni relative al TOROC (non solamente due), di trasformare le risposte in una comunicazione.
Concordammo, cioè, una comunicazione o del Presidente o dell'Assessore che avrebbe dato risposta a più di una interrogazione e ad un dibattito susseguente. Questo è quanto ricordo concordammo in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Dicemmo, sostanzialmente, poiché erano state indicate tre o quattro interrogazioni sul tema (se non sono tutte pronte, è un'altra questione) che il tempo che porterebbe via la risposta a quattro singole interrogazioni e la relativa replica, è il tempo che potremmo utilizzare per una comunicazione. Che tra l'altro, lo ha già detto il Consigliere Ghiglia per cui non ripeto, mi sembrerebbe quanto mai opportuna rispetto alle notizie che, ancora una volta, abbiamo appreso dai giornali.
In secondo luogo, Presidente, le ricordo che avevamo concertato, sempre in Conferenza dei Capigruppo, di indicare le interrogazioni, ai sensi di Regolamento scadute, alle quali la Giunta avrebbe dovuto dare una risposta chiamarle in Consiglio, oppure indicare nel foglio che ci viene consegnato dicendo che, ai termini di Regolamento, trascorsi i 60 giorni, alle interrogazioni scadute la Giunta non è in grado di dare una risposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, rispetto alla sua osservazione è vero che abbiamo deciso di adottare un meccanismo nuovo rispetto alle interrogazioni, tant'è che gli Uffici mi hanno consegnato ieri un primo elenco delle stesse. Dalla prossima settimana procederemo a chiamarle secondo i tempi. Nel corso della settimana informeremo la Giunta del nuovo meccanismo adottato, metodo per cui la Giunta conosce solamente tramite la presenza dell'Assessore Deorsola in Conferenza dei Capigruppo.
Quanto alla questione, sia il sottoscritto che i funzionari del Consiglio regionale presenti sono a conoscenza che non è che propriamente si sia deciso questo modo di procedere sull'interrogazione relativa al TOROC. L'Assessore Deorsola aveva avanzato questa proposta. Verificato che il Consiglio di Amministrazione del TOROC si riunisce oggi, nella seduta del prossimo Consiglio sarebbe stato possibile fare una comunicazione sulla materia. Peraltro, abbiamo verbalizzato, tramite la Dottoressa Garabello che si sarebbe data risposta agli atti di sindacato ispettivo. È un po' una questione di lana caprina, nel senso che la risposta agli atti di sindacato ispettivo penso si possa dare anche estendendola, ci sono tutti i mezzi, se lo si vuole, ma accordiamoci anche informalmente per dare spazio al tema.
Nessuno vuole mettere un cappello procedurale o sostanziale alla discussione di questo tema. Comunque avevamo convenuto che la comunicazione sarebbe avvenuta dopo il Consiglio di Amministrazione per valutare gli sviluppi del Consiglio stesso.
Ad oggi, possiamo conoscere quale sarà la posizione, se ci verrà comunicata dalla Presidente o dall'Assessore Manica, che la Giunta terrà oggi nel Consiglio di Amministrazione del TOROC.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento - Resistenza

Iscrizione all'o.d.g. degli ordini del giorno n. 9 "No all'equiparazione tra combattenti per la libertà e appartenenti alle forze armate di Salò" e n. 35 Contro il disegno di legge n. 2244 "Riconoscimento qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell'esercito della Repubblica sociale".


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Avanzo una proposta di modifica dell'o.d.g. Chiedo l'introduzione nella discussione dei lavori di oggi del Consiglio, di due ordini del giorno: l'ordine del giorno n. 9 e l'ordine del giorno n. 35, che riguardano entrambi una vicenda che noi riteniamo gravissima.
Domani si avvia in Senato l'iter di una proposta di legge, la n. 2244 presentata dal Gruppo di Alleanza Nazionale, che tende a riconoscere la qualifica di militare belligerante a coloro che prestarono servizio nell'esercito della Repubblica Sociale Italiana (i repubblichini, i fascisti, gli alleati degli occupati nazisti nel nostro territorio) equiparandoli a chi, invece, si schierò da parte della libertà e della democrazia, ai partigiani, al movimento di liberazione nazionale.
un'azione che noi riteniamo gravissima. Da una Regione come la nostra, dal Consiglio regionale del Piemonte, dovrebbe arrivare un segnale forte, un segnale di attenzione e di contrasto rispetto a questo tipo di proposta di legge...
Presidente, io mi fermo: lei non sta ascoltando, in più c'è una condizione di assoluta ingestibilità dell'Aula!



PRESIDENTE

Consigliere Chieppa, mi scuso per le condizioni dell'Aula, ma anche durante le comunicazioni che ho fatto in precedenza ha avuto modo di constatare che c'era lo stesso stato di attenzione e di rumorosità. Chiedo ai Consiglieri di rendersi conto della situazione.



CHIEPPA Vincenzo

Anche perché bisognerà votare la proposta che sto avanzando formalmente. Questa è la proposta. Se poi sono i due ordini del giorno sono sovrapponibili lo valuteranno anche gli altri firmatari, non è su questo che volevo puntare l'attenzione del Consiglio regionale. Ma nel caso non ci fosse la possibilità, oggi, per una questione numerica, auspico che il Consiglio mandi avanti la richiesta così come l'ho avanzata. Sarebbe importante - mi rivolgo alla Presidente Bresso - che la Presidente, in occasione della presentazione in Aula del Senato di questa proposta di legge, facesse sentire la voce del Piemonte, la voce democratica e antifascista del Piemonte a nome della Regione tutta. Che esprimesse con nettezza la contrarietà a questa proposta (nei cui termini non entro, anche perché non è in questo momento che dobbiamo discutere nel merito) ma che è inaccettabile per tutti i democratici e per tutti gli antifascisti. Una vergogna a cui la Regione Piemonte, le forze di maggioranza e tutti i sinceri democratici non possono che esprimere la più netta contrarietà.



PRESIDENTE

In calce ai punti già previsti nel Consiglio, il Consigliere Chieppa ha chiesto l'iscrizione di due ordini del giorno sull'oggetto che ha appena illustrato. Non essendoci il consenso unanime dell'Aula sull'iscrizione dei due ordini del giorno, mettiamo in votazione la richiesta avanzata dal Consigliere Chieppa e, per economicità, farei una sola votazione per l'iscrizione dei due punti, anche perché mi pare che l'oggetto del contendere sia lo stesso. Perché vengano iscritti, occorre che ci siano 42 voti favorevoli.
Indìco la votazione palese sulla proposta di iscrizione all'o.d.g. degli ordini del giorno n. 9 e n. 35.
Il Consiglio respinge perché non è stato raggiunto il quorum previsto.
Domani, in occasione della Conferenza dei Capigruppo, se ne potrà discutere e quindi iscriverli all'o.d.g. del prossimo Consiglio.


Argomento: Gruppi consiliari

Sull'ordine dei lavori (in particolare sulla costituzione e del nuovo Gruppo consiliare "Moderati per il Piemonte" e sulla tempistica dell'apertura dei lavori del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Il Consigliere Giovine ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Vorrei dire tre cose e spero di essere abbastanza rapido e sintetico.
La prima è che il collega Ghiglia mi ha ampiamente e totalmente edotto sulla questione TOROC, nel senso che condivido e sottoscrivo le richieste presentate.
La seconda cosa che vorrei far notare al Consiglio è che è vero che questa mattina c'erano altre questioni che avevano necessità del proprio tempo e quindi c'era una certa giustificazione nell'apertura in ritardo del Consiglio, ma mi pare che queste giustificazioni siano venute a mancare nel momento in cui l'apertura del Consiglio è stata alle 11.45 e non più alle 11.00. Mi spiace, ma questo restringe lo spazio dedicato da quest'Aula agli atti di sindacato ispettivo. Non possiamo lamentarci ogni volta che parecchi atti di sindacato ispettivo vengono discussi in Aula con enorme ritardo. Questo credo che sia a garanzia non solo dell'opposizione ma soprattutto della maggioranza. Mi pare che è uno strumento che normalmente viene utilizzato dall'opposizione, ma vedo che in quest'Aula è assolutamente uno strumento principe di parecchi Consiglieri e Gruppi della maggioranza. Ammesso che abbiamo riaperto l'anno e quindi un po' di tolleranza è assolutamente concessa e prevedibile, si decide di aumentare le ore perse del mattino per il sindacato ispettivo e recuperarle al pomeriggio, oppure si decide di iniziare puntualmente con una certa regolarità all'orario in cui...



PRESIDENTE

Scusi, ma qual è la sua richiesta? Le ricordo che lei ha a sua disposizione solo due minuti di tempo.



GIOVINE Michele

Io vorrei capire perché abbiamo aperto alle 11.45, anziché alle 11.00.
Visto che me lo chiede, glielo dico chiaramente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine, ma il suo tempo è scaduto.



GIOVINE Michele

Avrei ancora un'altra comunicazione da fare. Se non posso adesso riprendo la parola dopo.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento o possiamo passare agli atti di sindacato ispettivo? Collega Giovine, a che titolo chiede di intervenire?



GIOVINE Michele

Sulle comunicazioni riguardanti la formazione dei nuovi Gruppi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Ci tengo a precisarlo perché non vi è nulla di personale, anzi, ho anche dei sentimenti di tipo amichevole verso almeno uno o due Consiglieri che ha formato il nuovo Gruppo denominato "Moderati per il Piemonte", di cui oggi vi è stata la comunicazione ufficiale, mentre per il mio Gruppo non vi è stata ancora la tempistica e la modalità di creare rapporti personali di una certa rilevanza, ma in merito a quest'argomento vorrei far notare alla maggioranza - gradirei, Presidente, mille attenzioni su quest'aspetto - che, come il collega Chieppa, anche il Consigliere Giovine ha diritto all'attenzione dell'Aula.
Detto ciò, vorrei far notare che qualcuno vi aveva detto: abbiamo fatto da Cassandra in merito alla formazione dei Gruppi in base all'attuale situazione regolamentare. Chiunque può testimoniare qual è stata la posizione personale in particolare nelle ultime Conferenze dei Capigruppo o, comunque, nelle varie sedi in cui si è parlato della formazione di questo Gruppo, dove il sottoscritto ha chiesto rispetto letterale per il Regolamento, com'è ovvio e normale che fosse. Mentre sappiamo tutti che c'è stato un momento di dibattito vivace e anche gustoso al riguardo.
Vorrei far notare che questo Regolamento, con una certa cecità da parte della maggioranza a cui erano state proposte delle modifiche, permette a due Consiglieri eletti in due schieramenti...



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Scusi, Presidente, chiedo un minimo di attenzione, anche perché quello che si è verificato per la formazione del mio Gruppo, si potrà verificare dopo, anzi sicuramente si verificherà...



PRESIDENTE

Collega Giovine, i suoi due minuti sono già scaduti.



GIOVINE Michele

Chiedo ancora un minuto.
Detto ciò, vorrei far notare che, mentre a tre Gruppi e forse in futuro a quattro, che sono stati eletti con i propri voti con il proprio simbolo è stato impedito di formare un gruppo autonomo, sempre per applicazione stretta del Regolamento, con una semplice modifica si sarebbe sanato questo vulnus, mentre invece lo stesso Regolamento permette a due Consiglieri eletti, a due schieramenti opposti...



PRESIDENTE

Collega Giovine, i suoi minuti sono scaduti.



GIOVINE Michele

Per cortesia, qui c'è qualcuno che non ha preso neanche i voti perché è stato eletto nel listino maggioritario, qualcun altro è stato eletto nell'opposizione e ha formato un Gruppo autonomo...



PRESIDENTE

Collega Giovine, quest'espressione è stata infelicemente usata dai suoi colleghi. Per cortesia, il suo tempo è scaduto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Intervengo soltanto, in maniera molto tranquilla, per ribadire, sulla questione della nuova formazione dei Gruppi Consiliari, quello che il collega Giovine ha appena sottolineato e che penso sia una considerazione condivisa da tutti: una debolezza giuridica del Regolamento stesso.
Il fatto stesso della lecita formazione del nuovo Gruppo consiliare rileva una reale situazione che noi sottolineiamo da tempo, di debolezza giuridica regolamentare. Francamente è un assurdo di tipo giuridico che formazioni politiche che hanno ottenuto direttamente il seggio elettorale non possano costituirsi in Gruppo, e che diversamente forze politiche che non hanno avuto alcun riscontro diretto di tipo elettorale possano invece formarsi in Gruppo.
Questa è una contraddizione. Lo è in termini più generali di tipo democratico, voglio dire, il mancato riconoscimento di formazioni politiche che hanno ottenuto il seggio direttamente sul piano elettorale, di fronte invece alla possibilità addirittura di Gruppi che si sono formati provenendo uno da un raggruppamento di maggioranza, un altro da un raggruppamento di minoranza e in termini di rappresentatività democratica un assurdo giuridico.
Quindi noi sottolineiamo questo fatto e ci auguriamo che il Consiglio nella sua interessa si prenda carico di una modifica che a questo punto ci sembra veramente inevitabile. Grazie, Presidente.


Argomento: Turismo: argomenti non sopra specificati - Problemi del lavoro e della occupazione - Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 16 inerente a "Sponsorizzazioni e fornitura di servizi sottoscritti dal TOROC" e interrogazione n. 30 inerente a "Torino 2006 sbagliato il piano del TOROC"


PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo ad esaminare il punto 2) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento di interrogazioni ed interpellanze".
Conformemente a quanto è emerso all'inizio dei nostri lavori odierni inizierei dalle interrogazioni n. 16 e 30, aventi come oggetto il TOROC.
L'interrogazione n. 16 è stata presentata dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta e Vignale; l'interrogazione n. 30 è stata presentata dai Consiglieri Scanderebech e Guida.
Ricordo all'Assessore che è stato chiesto da parte del Consigliere Ghiglia di avere anche un'informativa in merito alla seduta odierna del C.d.A. del TOROC. Quindi, chiedo in qualche modo di evadere, se possibile anche questa richiesta di informativa.
Risponde l'Assessore Manica, che ha pertanto facoltà di intervenire.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

Presidente e colleghi, in ordine all'interrogazione n. 16 "Sponsorizzazioni e fornitura di servizi sottoscritti dal TOROC", così come all' interrogazione n. 30, "Torino 2006 sbagliato il piano del TOROC" presentate la prima dai Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, la seconda dai Consiglieri Scanderebech e Guida, avrei alcuni elementi di risposta.
Per quanto riguarda i contratti di sponsorizzazione e fornitura, si pu precisare come Sviluppo Italia non abbia mai analizzato contratti di sponsorizzazione e/o fornitura siglati dal TOROC, che è comunque disponibile - noi gli abbiamo avanzato questa richiesta in seguito alla presentazione delle interrogazioni - a fornire l'elenco dei contratti di sponsorizzazione sinora sottoscritti.
In questo senso, qualora si ritenga completa la risposta all'interrogazione dei Consiglieri, noi avanziamo a TOROC la richiesta che vengano immediatamente consegnati e messi a vostra disposizione e conoscenza.
Per quanto riguarda il numero di assunti residenti nelle valli sedi dei Giochi Olimpici, dai dati che ci sono stati forniti, circa il 10% dei curricula ricevuti dai candidati residenti in Comuni delle valli olimpiche ha avuto esito positivo, con relativa assunzione.
Per un raffronto, si segnala che il totale dei curricula registrati nella banca dati informatica del TOROC è di circa 69.500 unità. Di questi solo lo 0,9% (631) proviene da candidati residenti nelle valli olimpiche.
Il totale degli assunti provenienti dalle valli olimpiche rappresenta, per contro, il 5,25% del totale degli assunti al TOROC, a testimonianza dell'attenzione con cui sono stati esaminati i profili dei residenti dalle aree olimpiche.
Tale dato percentuale sembra destinato ad incrementarsi, anche per effetto delle future assunzioni di personale tecnico, necessario per il funzionamento degli impianti, che attraverso ricerche mirate, verrà prioritariamente selezionato e reperito nelle valli olimpiche, proseguendo un processo che già sta avvenendo.
Per quanto riguarda il punto relativo alla gestione del piano promozionale delle Olimpiadi, il piano di comunicazione e promozione che TOROC ha adottato ha seguito una graduale attuazione, che si è articolata attraverso diversi obiettivi in relazione al momento vissuto dall'organizzazione.
Se nella prima fase il lavoro era stato svolto per rassicurare e informare la comunità sportiva rispetto alla credibilità del Comitato presso il CIO e il CONI ed informare la stessa comunità politica, la seconda fase ha visto la forte concentrazione della promozione sul territorio affinché la popolazione, attraverso la condivisione dell'evento superasse meglio i disagi che i continui lavori comportavano rispetto alla loro vita quotidiana.
Nella terza fase, l'attenzione è stata posta sul consumatore delle Olimpiadi e, quindi, sugli Italiani extra territorio piemontese e sugli stranieri. A tale riguardo, è iniziato il rapporto di collaborazione operativa con la RAI, il tavolo congiunto con gli enti territoriali e Sviluppo Italia per stilare e attuare un piano di comunicazione integrato nonché il rafforzamento delle strutture di comunicazione ed il loro adeguamento alle necessità del periodo finale della promozione e dei Giochi.
A questo posso aggiungere, come iniziativa assunta da noi come Regione e Assessorato, che abbiamo teso a realizzare dal nostro insediamento un momento di coordinamento tra i vari soggetti che di Olimpiadi si occupano.
Quindi, abbiamo dato vita a delle sedi in cui fossero presenti il Comune la Provincia di Torino, oltre alla Regione Piemonte, a TOROC e alle ATL interessate per fare insieme il punto particolare su tutta la vicenda relativa alla promozione olimpica, realizzando un momento di coordinamento più stretto.
Da questo momento di coordinamento più stretto sono sorte - riguardo esclusivamente la promozione - alcune iniziative: un potenziamento della promozione internazionale con il nuovo portale (Piemonte FEEL), la promozione su 14 paesi stranieri a partire da 14 paesi europei (quindi con uno sforzo particolare di promozione), un'intensificazione della promozione nazionale, seguendo con momenti di promozione il percorso della fiaccola olimpica, promovendo quindi le Olimpiadi e il Piemonte.
Nello stesso tempo, ci sono stati dei pacchetti combinati tra area delle montagne olimpiche di Torino e resto del Piemonte, in modo da promuovere durante l'evento olimpico, sia a Torino e nell'area delle montagne olimpiche con la gestione del food and beverage da parte di tutte le ATL, sia nel resto del territorio con i pacchetti combinati, la possibilità di rendere noto l'intero territorio piemontese a quanti verranno e parteciperanno all'evento olimpico.
Per quanto riguarda la vicenda relativa al C.d.A. di TOROC, che si terrà fra circa mezzora - e dovrò quindi recarmi alla riunione al termine della discussione su quest'interrogazione - abbiamo da affrontare una situazione di certa complessità.
Noi avevamo un bilancio su cui si era precedentemente raggiunto un punto di intesa tra gli Enti locali e il Governo. Attualmente ci troviamo con fondi che, in finanziaria, sono venuti meno nell'ordine dei famosi 60 milioni di euro. Su questo è stato applicato, diciamo così, un piano di copertura che riguarda, per una parte, il riutilizzo di strumenti nazionali, attraverso il Gratta e vinci e altri mezzi che interverranno.
La Regione, con la soluzione della sponsorizzazione di 20 milioni di euro, pensa di intervenire in questa direzione.
Come sapete, il Comune di Torino ha assunto la decisione, attraverso l'utilizzo del patrimonio - e, segnatamente, di una porzione che riguarda i Villaggi Olimpici - di intervenire da un'altra parte.
I nostri Uffici hanno sottoposto a controllo i bilanci del TOROC, come richiesto dalla Presidente stessa, poichè, la Regione, come voi sapete riveste un'importante funzione di verifica, che ha svolto e intende non solo svolgere adesso ma anche in tutte le fasi successive.
Se tutte queste condizioni si determineranno in data odierna, in ordine alla riunione del Consiglio di Amministrazione del TOROC, saremo in grado di approvarne il bilancio.
Come ripeto, se tutte le misure e le proposte messe in atto in questo momento dagli Enti locali piemontesi (segnatamente la Regione e il Comune in questa direzione), concordate con la Provincia di Torino, avranno queste garanzie, considerato, soprattutto, il complesso di questi interventi saremo in grado di arrivare ad una soluzione positiva di voto del bilancio del TOROC alle ore 13.00 o 13.30, ora di convocazione della riunione.
del tutto evidente che, in merito ad ulteriori sviluppi e all'andamento che la riunione potrà avere, come il Presidente del Consiglio ha già ribadito, la Presidente Bresso sarà senz'altro disponibile ad una compiuta comunicazione nella prima seduta utile del Consiglio (che penso sia quella di martedì prossimo), per fornire gli ulteriori elementi che potrebbero scaturire dallo svolgimento della riunione di oggi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Manica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Quanto minuti ho a disposizione per il mio intervento?



PRESIDENTE

A termine di Regolamento, ha cinque minuti.



GHIGLIA Agostino

Però ci sono anche le comunicazioni. Visto che potevamo chiedere lo sdoppiamento...



PRESIDENTE

Non so, l'abbiamo trattata come atto di sindacato ispettivo. Pertanto la risposta, a termine di Regolamento, è di cinque minuti.
Direi di usare il buonsenso: è chiaro che si potrebbero richiedere comunicazioni, sullo stesso tema, più precise o leggermente diverse.
Quindi, alla luce del buonsenso...



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Lei sa che il buonsenso, in politica, è la cosa più rara! Quindi è difficile chiedere proprio a me di usarlo.



PRESIDENTE

Ma avendo la fortuna di lavorare con lei, so benissimo che ne è molto dotato.



GHIGLIA Agostino

Io ci provo; non è proprio il mio settore, ma ci provo! Intanto l'Assessore Manica, evidentemente, si è dimenticata di leggere due parti della nostra interrogazione del 17 maggio 2005, perché noi non abbiamo soltanto chiesto il dettaglio dei contratti di sponsorizzazione, ma anche quelli di fornitura dei servizi.
Chiediamo, quindi, di acquisire tali contratti e ovviamente, essendo incompleta la risposta dell'interrogazione, chiediamo, sin d'ora, che la prossima settimana ci venga data l'implementazione.
La seconda parte, Assessore Manica, riguarda l'ultima domanda: quando sarà possibile prendere visione del bilancio e conoscere l'ammontare del reale deficit? Come ho detto prima, non a caso, dodici giorni fa ho chiesto al Gabinetto di Giunta e alla Giunta di poter finalmente visionare - lo dico anche al Presidente Gariglio, perché è una questione che riguarda la dignità del Consiglio e il diritto all'accesso agli atti dei Consiglieri quello che sembra essere il "segreto dei segreti", ovvero i bilanci del TOROC: noi vogliamo acquisire i bilanci del TOROC, perché abbiamo un Presidente e un Assessore che partecipano ai Consigli di Amministrazione, e perché sui giornali, da sei mesi, leggiamo di "buchi" che sono andati da 181 milioni di euro a 41 milioni di euro.
Non capiamo come sia possibile essere passati, in sei mesi, da 181 a 120 milioni di euro e, ancora adesso, a 40.
Visto che non capiamo - e non vogliamo interpretare dalle pagine dei giornali, ma leggere delle cifre - chiediamo di acquisire i bilanci.
Chiediamo di leggere questi benedetti bilanci, che, sino ad oggi, ci sono stati vietati, perché si presumeva che il TOROC - uso il termine "presumeva" perché il Comune di Torino dà un'interpretazione diversa, la Provincia di Torino ne dà un'altra ancora. Il centrosinistra, a far "casini", è bravissimo (ma questo non c'entra). Fosse un ente di diritto privato, il professor Castellani sarebbe il depositario - e vorrei dire il tenutario - di tutti i segreti del TOROC, che non è una casa, ma un "casino".
Nel momento in cui la Regione Piemonte decide di percorrere la strada della sponsorizzazione, credo sia un nostro diritto leggere le cifre conoscere i nomi e comprendere i motivi per cui si è arrivati a questi bilanci: perché la scusa che il Governo, con tutti i soldi e le migliaia di miliardi che ha stanziato per la riuscita di queste Olimpiadi (la favola del "Governo cattivo"), non sana i buchi del TOROC, è veramente una fola.
Castellani e suoi complici dovrebbero vergognarsi di mendicare ancora soldi dal Governo, dopo aver assolutamente, vergognosamente, partitocraticamente lottizzato e gestito il TOROC in questi anni, buttando al vento miliardi e miliardi di lire - decine e decine di milioni di euro - in consulenze e incarichi ad amici e amici degli amici, con evidente connotazione partitica, giusto per riportare un po' alla verità dei fatti: visto che anche i quotidiani hanno difficoltà a dire queste cose, noi cerchiamo di denunciarle, ma sicuramente dai bilanci dovranno in qualche modo emergere.
Ecco che noi vorremmo saperlo, invece, dalla viva voce dei numeri e visto che non ci fidiamo, noi vorremmo i bilanci del TOROC dal 2001 ad oggi abbiamo tempo - con tutte le relazioni dei Revisori dei conti. Perché è evidente che la Giunta non può sponsorizzare e spendere soldi - questa volta pubblici - e mandare due suoi valenti amministratori ad un Consiglio di Amministrazione se prima non chiarisce al Consiglio regionale cosa vanno a votare, che bilanci vanno a votare, che numeri vanno a votare e quali voci vanno ad interpretare.
Poi sa - anche qui, io non so a chi rivolgermi, se al Vicepresidente Susta, all'Assessore Manica o al Presidente Gariglio - questa è una questione di trasparenza fondamentale; questi sono soldi della Regione e noi dobbiamo sapere ma, ad oggi, non siamo in condizione di sapere.
Noi lo abbiamo chiesto il 17 maggio 2005 di acquisire i bilanci del TOROC. Sapevamo queste cose, e le abbiamo denunciate per anni, posto che la gestione del TOROC è stata una gestione dissennata, e l'abbiamo denunciata per anni. Tale gestione dissennata ha, come massimi responsabili, i vertici della sinistra torinese e piemontese, a partire dall'ex Sindaco Castellani passando da Chiamparino, per terminare con Bresso, Saitta, compagnia cantante e la loro pletora di consulenti, e questo deficit, questo buco e questa gestione vergognosa noi l'abbiamo denunciata per anni. Faccio solo un piccolo parallelo, che ci porta a non aver neanche (so che non c'entra direttamente, ma c'entra, nella gestione olimpica) Piazza S. Carlo sistemata per le Olimpiadi; ma tanto mettiamo un bel telone con "Look of the Game" e tacconiamo il buco, perché a Torino si fa così; non finiamo neanche il pavimento, ma mettiamo un lenzuolo rosso con "Look of the Game" e copriamo il buco col lenzuolo, a Torino si usa così. La sinistra usa così, ma noi a tappare i "buchi" non siamo più disposti.
La nostra richiesta è di visionare i bilanci subito. Fate quello che volete. Indite un Consiglio straordinario fra tre giorni (chiedo al mio Capogruppo e agli altri Capigruppo se sono d'accordo) oppure domani mattina, riunite una Commissione speciale, ma fateci leggere questi conti.
Presidente Gariglio, diventa una questione ineludibile di democrazia, di trasparenza, di gestione dell'Aula, di diritto di accesso dei Consiglieri di prerogative costituzionali! Concludo cercando di usare quel buonsenso di cui - me lo dico da solo non sono mai stato particolarmente dotato. Talvolta, il buonsenso serve a cercare di coprire delle cose malfatte, quindi, talvolta, è meglio non usarlo. Sembra che qui con il buonsenso, cioè chiedendo le cose in maniera formale, non si arrivi a nulla, tant'è che - ripeto - i bilanci li abbiamo chiesti per l'ultima volta, pur avendoli chiesti decine di volte, nel maggio 2005.
Colleghi, ci troviamo di fronte, negli ultimi mesi, a una serie di dichiarazioni da parte della Presidente Bresso, degli Assessori e di tutti i soggetti coinvolti paurosamente in contraddizione l'una con l'altra. Un giorno si svolgono dichiarazioni entusiastiche: "Va tutto bene, questa gioiosa macchina da guerra sta procedendo al meglio", due giorni dopo c'è il buco da 120, tre giorni dopo sono 180, due mesi dopo sono 41, per arrivare - chiudo, Presidente - a oggi quando, addirittura, credo dopo sei anni dall'assegnazione delle Olimpiadi, la Presidente della Regione Piemonte dichiara ai giornali che non partecipa alla votazione del bilancio del TOROC! Dovrebbero - non lo dico a lei - soltanto vergognarsi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.
La prima delle risposte dell'Assessore Manica, che, in qualche modo, ha troncato in due pezzi, era relativa alla sua interrogazione, che lei pu considerare esauriente o meno.
Consigliere Scanderebech, ha diritto di parlare.



SCANDEREBECH Deodato

Mi aspettavo risposte chiare, mi aspettavo che l'Assessore Manica arrivasse qui con un bel malloppo e soprattutto con il piano della comunicazione...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Manica)



SCANDEREBECH Deodato

Ce l'ha? Allora, ce lo dia.
Dove c'è scritto tutto quello che viene fatto da parte della Regione e da parte del TOROC? L'interrogazione, presentata dal sottoscritto e dal Consigliere Guida è stata consegnata agli atti esattamente il 31 maggio 2005. Al momento non ci sono state date delle risposte concrete in merito,ho visto solo tanto fumo sui giornali, ma attualmente non c'è un piano programmatico, non c'è una relazione di cosa viene fatto da parte della Regione e da parte del TOROC per ciò che concerne la comunicazione dell'evento, si vedono alcuni manifesti sporadici, si vedono comunicazioni e spot elettorali fatti da Assessori e rappresentanti del TOROC, che per di più mandano in giro degli sprovveduti a rappresentare la Regione Piemonte e le Olimpiadi invernali.
Data la situazione mi domando: è vero tutto quello che si dice sui 1.100 dipendenti TOROC che tutti i giorni, sistematicamente, si riuniscono tra di loro senza sapere cosa fare? Come è organizzato e come è gestito il comitato di regia? Chi è il responsabile della comunicazione? C'è un piano di comunicazione? Gentilmente, ce ne faccia pervenire una copia, Assessore Manica.
Io la conoscevo come una collega brillante, una collega che si imponeva, una collega che sapeva battere i pugni al momento giusto per difendere e per portare avanti le proprie iniziative come Capogruppo, ma come Assessore, mi sembra che stia navigando in alto mare Non mi interessano le questioni giuridiche o amministrative, quello che più mi interessa è che la comunicazione che concerne tale evento venga fatta nel migliore dei modi. Ci sono interessi collettivi, in particolare ci sono gli interessi della comunità piemontese ed è questi che noi dobbiamo tutelare. Se c'è un piano di comunicazione chiediamo solo di averlo in visione. Anche i giornalisti lo vogliono vedere, tutti vogliamo capire qualcosa, non capiscono più niente, non sanno cosa scrivere scrivono del Piano socio-sanitario, scrivono delle candidature di Scanderebech, di Burzi, di Ghigo. Scriviamo delle cose che interessano la Regione Piemonte.
Ci dia questo piano una volte per tutte, così impariamo anche noi qualcosa, come fare la comunicazione, vero, collega Robotti! Dateci il piano della comunicazione!



(Commenti fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

Ha detto che ha il piano della comunicazione, ce lo dia, così lo esaminiamo in qualche minuto di sospensione, ci rivediamo tra cinque minuti.
A parte gli scherzi, Assessore Manica...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, mi scusi: l'Assessore Manica, in qualche modo, rispetto alle sue richieste, penso voglia dare qualche delucidazione.
Poi, se vuole, possiamo fargliele dare subito.



SCANDEREBECH Deodato

Tre minuti e lo facciamo conoscere anche alla stampa.



PRESIDENTE

La sospensione è irrituale rispetto agli atti di sindacato ispettivo però, su questo può presentare altre interrogazioni.



SCANDEREBECH Deodato

Tenga presente, Presidente, che su La Stampa del 29 maggio è stata pubblicata la seguente affermazione del Presidente dalla Provincia, Saitta: "Ha sbagliato il piano promozionale delle Olimpiadi, per cui pochi in Italia e nel mondo sarebbero a conoscenza dell'eminente evento". È vero ancora oggi questo è vero.
Collega Manica, lei, oggi, è l'Assessore preposto alle Olimpiadi per la Regione Piemonte. La Regione Piemonte, oltre alla presidenza della regia ha il compito di sorvegliare, ma, soprattutto, ha il compito di pianificare e programmare la comunicazione. Questo è un evento mediatico, che ci deve rappresentare in tutto il mondo, non è sufficiente realizzare l'impianto di bob o le autostrade. Qui, dobbiamo comunicare e, soprattutto, dobbiamo comunicare bene. Se, oggi, i biglietti sono invenduti lo si deve alla scarsa e, sopratutto, alla inefficiente comunicazione che è stata fatta dei Giochi Olimpici. Questo lo possono confermare anche i giornalisti qui presenti.
Vogliamo rimediare, visto che siamo ancora a due mesi dall'inizio dei Giochi Olimpici?



(Commenti fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

A un mese, è ancora più grave! Vogliamo fare qualcosa? Il mio intervento di oggi non deve servire a far vedere quello che lei non ha fatto, bensì deve servire per sensibilizzare e rimuovere un gravissimo scandalo che il TOROC si sta portando dietro: 1.100 persone che tutti i giorni, sistematicamente, si incontrano in riunioni a Bardonecchia a Sestriere e in via Bologna senza sapere cosa fare! Ragazzi, ci rendiamo conto, e noi oggi discutiamo delle cento persone che hanno vinto regolarmente un concorso! Facciamo un sopralluogo, andiamo a vedere ciò che avviene in via Bologna, a Bardonecchia e a Sestriere. Ogni giorno gli operatori TOROC fanno riunioni tra di loro senza sapere di cosa parlare, cosa fare. Questo è grave sotto l'aspetto organizzativo. Sotto l'aspetto della comunicazione mi aspetto questo piano della comunicazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Manica per svolgere una brevissima integrazione rispetto alle richieste.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

Faccio avere, come richiesto dai Consiglieri, il testo scritto della risposta insieme alla documentazione che TOROC ci ha fornito in merito alle richieste avanzate. La stessa documentazione che mi hanno inviato la trasmetto ai Consiglieri.
Per quanto riguarda il piano della Regione, si tratta di un'altra cosa: ne avevo già parlato prima, forse il Consigliere Scanderebech era un attimo distratto. Noi abbiamo fatto un piano di comunicazione, mettendo insieme gli enti, che riguarda i paesi stranieri, l'Italia, le montagne olimpiche e il resto del Piemonte: il nuovo portale piemontefeel.it, che ha un'altra caratteristica. La documentazione che io adesso le consegno, Consigliere, è quella che lei mi aveva richiesto,e che io ho acquisito da TOROC.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Intervengo quale firmatario dell'interrogazione o sull'ordine dei lavori, come preferisce.
Intendo solo dire all'Assessore Manica che mi sembra che nell'intervento svolto dal collega Ghiglia la chiarezza del messaggio sia emersa in tutta la sua evidenza. Non ci interessano le documentazioni marginali o parziali che possono essere state trasmesse. Noi vogliamo i bilanci del TOROC dall'anno 2001 ad oggi. Questo la Regione lo pu chiedere, perché lei, insieme alla Presidente Bresso, siede nel Consiglio d'Amministrazione del TOROC e questi li pretendiamo prima di valutare se questa Regione deve o meno procedere ad una sponsorizzazione di 20 milioni di euro, che dovremmo sottrarre al settore produttivo, all'assistenza, alla sanità e ad altre voci di bilancio.
Questo lo dico anche come Capogruppo: il nostro Gruppo, senza questa documentazione, adotterà tutti gli adempimenti, sia in questa sede sia all'esterno, per tutelare l'onorabilità dei soldi dei piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Susta per un'integrazione di risposta.



SUSTA Gianluca, Vicepresidente della Giunta regionale

Credo di dover aderire alla richiesta dei Consiglieri Ghiglia e Casoni.
In modo formale, quindi, chiederemo al TOROC di consegnarci i bilanci dal 2001 al 2005 e li metteremo a disposizione. Voglio ricordare, essendo l'interrogazione del 17 maggio, che in allora erano quattordici giorni che questa Giunta si era insediata. La vigilanza non è in capo a Mercedes Bresso, ma è in capo all'ente Regione e il TOROC esiste dal 2001. Dal 2001 al 2005 si potevano chiedere, annualmente, i bilanci. I Consiglieri Ghiglia e Casoni (quest'ultimo anche in qualità di Vicepresidente) ne sarebbero già da tempo in possesso. Comunque, formalmente noi prendiamo...



(Commenti del Consigliere Ghiglia fuori microfono)



SUSTA Gianluca

Tu sì, qualcun altro no.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 219 della Consigliera Cotto inerente a "Malati di Alzheimer in Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo ore ad esaminare l'interpellanza n. 219, sulla quale risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

L'Università di Torino, nell'ambito dei vari incontri avuti con la Fondazione S. Secondo a proposito della "Clinica della memoria", per bocca del Presidente professor Palestro, ha più volte sottolineato come il problema delle neuroscienze sia un "contenitore molto ampio". In tale contenitore è compresa anche la tematica relativa all'Alzheimer. Quando si fa riferimento ai 65 mila malati in Piemonte, di cui 14 mila a Torino, si intende la globalità di tutti i pazienti affetti da patologie degenerative del sistema nervoso. È quindi del tutto evidente come il problema della "demenza senile" necessiti di una pluralità di azioni: sanitarie, socio sanitarie, sociali. La risposta quindi non può venire da un solo intervento, ma deve prevedere l'interazione di più ambiti: Regione Amministratori provinciali, Comuni, Consorzi socio assistenziali. Il Piano Socio Sanitario regionale è uno strumento capace di definire e facilitare in modo armonico quest'interazione, però, sino ad ora, ogni soggetto istituzionale ha lavorato in "ordine sparso", senza un coordinamento indispensabile per utilizzare al meglio le scarse risorse finanziarie.
Anche per quanto riguarda gli atenei, così come è stato da loro chiesto, è necessario costruire una task force per affrontare il problema individuando dei moduli operativi e dei protocolli indispensabili per un approccio scientifico corretto al problema.
L'iniziativa della Fondazione S. Secondo per gli obiettivi che si pone è certamente lodevolissima. Purtroppo questa iniziativa non è stata mai accompagnata e supportata da un progetto scientifico da cui far derivare un'operazione efficiente e utile. I problemi della tutela della salute non si risolvono con facili promesse ma si affrontano con la programmazione con progetti scientifici condivisi e con le necessarie risorse. La Clinica della memoria che sta sorgendo a Collegno ha notevoli difficoltà economiche (ha una insolvenza di 3 milioni di euro nei confronti della impresa costruttrice), non risponde ad alcun presupposto in grado di fornire risposte anche minime alla problematica delle patologie degenerative della mente.
La Fondazione ha chiesto poi alla Regione l'accreditamento immediato per 40 posti letto e un finanziamento di 2,8 milioni di euro per quattro laboratori di ricerca e per l'acquisto di una risonanza magnetica.
Gli accreditamenti sono bloccati da tempo (già allo scadere della Giunta regionale); a tale stasi ha dato continuità l'attuale Giunta in attesa di ridefinire con una programmazione, all'interno della quale siano valutati gli spazi dei privati che servono ai cittadini piemontesi.
Occorre poi aggiungere che una clinica di soli 40 posti letto è strutturalmente destinata a produrre dei deficit di gestione costanti.
Anche l'ipotesi di attivare quattro laboratori con una risonanza magnetica non è stata supportata da alcuna progettualità scientifica. Infatti l'Università ha espresso forti perplessità circa una struttura che ospita al suo interno sia attività di cura sia attività di ricerca dal momento che gli studi sull'Alzheimer si svolgono essenzialmente su tessuti autoptici.
Va inoltre sottolineato che presso l'Azienda Sanitaria Ospedaliera San Luigi di Orbassano sta sorgendo il polo universitario delle Neuroscienze che si propone anche di affrontare i complessi temi delle malattie degenerative senili.
Dal punto di vista della gestione della struttura occorre anche rilevare che le Fondazioni bancarie e gli Istituti di Credito hanno sottolineato il loro garbato disimpegno.
L'Ordine ospedaliero Fatebenefratelli ha espresso una timida disponibilità alla gestione qualora il nuovo centro venisse accorpato al presidio di San Maurizio Canavese, già operante, con un incremento globale di posti letto accreditati; unica condizione per garantire l'equilibrio finanziario. L'Ordine ha anche evidenziato preoccupazioni circa i tempi per la ricerca e la formazione del personale da inserire nella nuova clinica.
Va poi resa nota la posizione delle Associazioni di volontariato: Alzheimer Piemonte, Ass. Memorandum Alzheimer, Ass. Malati Alzheimer (AMA) l'Ass. Solidarietà e Volontariato a Domicilio, e il CSA. Queste Associazioni hanno assunto una posizione con la quale condividono l'impostazione della Giunta, relativa al sorgere delle nuove strutture sanitarie.
Nel merito le Associazioni - ed è stato confermato recentemente da una lettera a Specchio dei Tempi - esprimono perplessità circa il difficile collegamento con le attività di ricerca, di formazione e di aggiornamento del personale, che sono proprie dell'Università e non possono essere limitate alla sola patologia Alzheimer ma vanno ricompresse nelle iniziative di cura complessive dei malati anziani. L'isolamento dei malati Alzheimer è controproducente per gli stessi pazienti che, quasi sempre soffrono di altre patologie.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore Valpreda. Per cortesia, colleghi, un po' di silenzio.
Prego coloro che non sono interessati ad accomodarsi fuori dall'aula.



VALPREDA Mario

Per la Clinica della memoria, le Associazioni ritengono indispensabile che le risorse siano destinate a sostegno della permanenza a domicilio dei malati, con un adeguato sostegno alle famiglie che accettano di non ricoverare i propri cari.
La questione, quindi, è ancora del tutto aperta. Noi stiamo valutando anche sulla scorta di un progetto richiesto alla Fondazione Piancavallo che potrebbe offrire possibilità gestionali. Stiamo valutando l'opportunità, i costi e la ricaduta in termini di beneficio per gli eventuali pazienti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'interrogante, la Consigliera Cotta; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Sulla diagnosi siamo d'accordo la conosciamo, ma ci aspettavamo qualcosa di più sulla terapia, su come fare. È vero, le risposte ai malati di Alzheimer vengono date dai Comuni dalle Province, dalle Regione, dal Governo, dalle associazioni di volontariato, ed è vero che fino ad oggi le risposte sono state date, come ha definito l'Assessore, in ordine sparso.
abbastanza logico che fossero così. Sappiamo che è ancora tutto in via sperimentale. Faccio l'esempio della Casa di Riposo della Città di Asti che ha cercato di dare risposte a circa 12 ospiti (c'è anche un'interrogazione in tal senso), alcuni dei quali affetti dal morbo di Alzheimer, altri da demenza senile, per cercare prima di tutto di tutelarli. È vero, le Associazioni di volontariato ma, come tutto il Consiglio nel ultimi anni, forse anche prima, ha sempre detto: è meglio mantenere il cittadino presso il proprio domicilio. Ma tante volte sappiamo, Assessore, che questo non è possibile. Non è possibile perch sono tanti gli anziani che non hanno più la famiglia, o la famiglia non si può occupare di loro. Tanto più quando l'anziano viene colpito da una di queste malattie. Ricordo una signora di 82 anni che piangeva perch improvvisamente, il marito malato di Alzheimer era diventato violento quindi era obbligata a trovare una soluzione.
So che il discorso non è facile, mi auguro che con il Piano Socio Sanitario venga individuata una terapia per quei 65 mila cittadini piemontesi che hanno diritto ad essere tutelati.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 427 dei Consiglieri Allasia, Dutto e Monteggia inerente a "Mobilità sanitaria passiva"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 427, presentata dai Consiglieri Rossi, Allasia, Dutto e Monteggia, alla quale risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela dalla salute e sanità

In questo caso il quesito riguarda la mobilità passiva. Gli interroganti traggono spunto da alcune dichiarazioni rilasciate ai giornali. Per chiarezza occorre dire che le domande dei giornalisti hanno origine da quanto sarà imposto dalla nuova legge finanziaria che stabilisce che "al fine del rispetto da parte delle Regioni dell'equilibrio economico finanziario e dell'estensione dei criteri di appropriatezza anche alle prestazioni erogate in regime di mobilità sanitaria interregionale, viene stabilito un tetto massimo regionale di rimborsabilità e di compensabilità entro il quale le singole Regioni regolano l'attività erogata dalle proprie strutture sanitarie pubbliche e private accreditate. Dal tetto sono escluse le prestazioni erogate ai pazienti oncologici e quelle di ricovero relative alle discipline ad alta specialità". Quindi né le urgenze né le specialità particolari, come ad esempio il trapianto cardiaco, rientrano nel tetto.
Al momento non è previsto né è in gestazione alcun atto che preveda il divieto per il cittadino italiano a farsi curare in regioni di residenza diversa dalla propria. Al momento vale il principio di libera scelta del cittadino che ha possibilità di decidere dove farsi curare. Resta la necessità di governare il fenomeno nelle sue diverse forme a maggior ragione visto il dettato della finanziaria.
Volendo approfondire la questione, per quanto concerne la Regione Piemonte e le Regioni limitrofe, va detto: che il gruppo dei referenti della mobilità sanitaria interregionale ha elaborato un documento già sottoposto alla riunione degli Assessorati regionali alla sanità del 16 novembre; che ha rinviato la discussione in una prossima seduta, nel quale sono, in pieno accordo tra le varie regioni, indicate le linee guida per la stipula degli accordi tra regioni per il contenimento della mobilità nell'ambito dei tetti prestabiliti. Nel merito è stato stipulato tra gli Assessori delle Regioni Liguria, Lombardia e Piemonte, fin dal 27 novembre 2003, un accordo per la regolamentazione della mobilità sanitaria.
Il nuovo Piano socio-sanitario regionale avrà anche l'obiettivo di arginare quelle "fughe dal Piemonte" determinate dal fatto che attualmente, la sanità piemontese non è omogenea non garantendo in tutti i territori una copertura equa dei servizi. Infatti la mobilità interregionale avviene in particolare nelle province di Alessandria e di Novara confinanti con la Lombarda o la Liguria.
Occorre però correggere le costose tendenze di chi sceglie le strutture extraregionali pur essendoci anche nella nostra regione la possibilità di fruire di prestazioni con identiche qualità e garanzie. A tale scopo il Piano dovrà prevedere una rete per ogni specialità, in ogni caso l'azione di freno alla mobilità sanitaria non riguarderà le emergenza e gli interventi ad alta complessità.
In accordo con tutte le Regioni abbiamo stabilito che se siamo in grado di offrire servizi analoghi, ci saranno sistemi di disincentivazione della mobilità legata a preferenze individuali che andranno per interventi che la Regione è in grado di offrire, non devono essere espletate altrove ma all'interno della Regione. Quindi, l'articolo di giornale parlava di un taglio indiscriminato alla mobilità che per adesso non esiste, ma è solamente una linea di tendenza per governare il fenomeno che riguarda la Regione Piemonte che ha una mobilità passiva che si attesta introno ai 14 mila casi all'anno, ma riguarda soprattutto le Regioni del sud che hanno tassi molto più elevati.
Quando si va verso una struttura privata, ad esempio verso la Regione Lombardia, quest'ultima mette dei tetti alla produttività delle cliniche private, ma se i soldi li mette la Regione Piemonte, certamente i tetti non valgono. Allora noi, fermo restando che se l'unico strumento di cura è quello, continueremo a pagare; se è un'emergenza, continueremo a pagare però come linea di tendenza vogliamo correggere questa impostazione anche aumentando l'attrattività delle nostre strutture sanitarie.



PRESIDENTE

Siamo in sede di risposta alle interrogazioni. Se i Consiglieri acconsentono, possiamo chiedere all'Assessore di estendere anche la risposta sull'argomento posto dal Consigliere Ghiglia, che non è frutto di un'interrogazione.



VALPREDA Mario

Onorevole Ghiglia, mi sono documentato. Nel 2002 la Cassa di Risparmio aveva stanziato dei fondi per un progetto inerente alle liste di attesa per le malattie oncologiche.
Faccio una premessa: allo stato attuale per le patologie oncologiche non ci sono urgenze e nessuna lista di attesa. Nel 2002 (questo mi riferiscono gli Uffici) questi fondi, scavalcando senza che ne sapesse nulla l'allora Assessore D'Ambrosio, erano stati affidati all'A.RE.S.S. per l'esecuzione di questo progetto. Mi riferisco esattamente al 23/12/2002.
Dopodiché, non essendoci nessun esito, la Cassa di Risparmio si era rivolta alla Regione, che il 18/5/2004 aveva fatto una delibera dando avvio al progetto anche con un contributo finanziario proprio. Il progetto è partito alla fine di quel periodo. I primi risultati, trattandosi di un progetto complesso, si avranno a giugno del 2004.
Il progetto si orienta su due filoni, ci sono stati due anni.
Praticamente questa delibera è la delibera che ha fatto la Regione. L'ha fatta il 18/05/2004. In quei due anni il Direttore dell'A.RE.S.S. era il dottor Sergio Morgagni e l'Assessore D'Ambrosio non era stato informato allora, di questo progetto.
Il 18/05/2004, con l'Assessore Galante, la Regione ha contribuito e il progetto si è avviato nell'autunno, e riguarda due filoni. Il primo è la riduzione delle liste di attesa per le stadiazioni del tumore, per determinare in quale stadio evolutivo è il tumore; il secondo è per la trasmissione telematica delle immagini relative risultanti dalle autopsie degli esami dei vetrini per le anatomo-patologie.
Questa è quanto ho raccolto stamattina molto rapidamente. È a disposizione, se l'Onorevole Ghiglia la desidera, una copia del progetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per una replica.



ROSSI Oreste

Mi devo dichiarare soddisfatto della risposta data dall'Assessore perché chiarisce, una volta per tutte, che un conto è la realtà, un altro conto è quello che viene riportato dai giornali. Questo deve far capire che, spesso e volentieri, esternare alle domande dei giornalisti pu comportare problemi, perché quello che è uscito sui giornali e che ha preoccupato i cittadini è che, in futuro, non si potrà più andare a farsi curare fuori Regione, cosa che comunque ha allarmato molte persone. È stata poi fatta girare ad arte, secondo me, la notizia, dato che proprio in quei giorni era passato il provvedimento relativo alla devoluzione delle competenze dallo Stato al territorio, che tale divieto cadesse proprio a seguito di quella norma di legge, che addirittura non è neanche ancora applicata e neppure applicabile, perché deve essere ancora sottoposta a referendum.
Questo ha comportato, e si è verificato anche durante trasmissioni televisive, che più volte ascoltatori preoccupati hanno telefonato a politici, chiedendo: "Adesso con la devolution non potrò più farmi curare se non nella nostra Regione, non potremo più andare nelle strutture esterne ecc.". Quindi, facciamo attenzione, Assessori e Giunta, quando si danno informazioni ai giornalisti. Se le questioni non si chiariscono molto bene si rischia di creare tensioni e problemi. Dopodiché, è chiaro che con migliori servizi sul territorio si potranno maggiormente contenere le fughe di pazienti che vanno a cercare cure alternative o conferme presso strutture fuori Regione, ed è anche giusto e corretto che gli Assessori regionali alla sanità di tutt'Italia si trovino per cercare delle regole comuni da utilizzare sul territorio. Tuttavia, credo che la dichiarazione più importante fatta dall'Assessore sia stata quella che oggi un paziente che ha bisogno di cure, è libero di scegliere dove andare a farsi curare che è quello che dicevamo anche noi. Quindi siamo perfettamente contenti e soddisfatti di quanto ha dichiarato l'Assessore.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, usiamo una pratica un po' irrituale, ma accogliamo il metodo di utilizzare le interrogazioni per aggiornare i Consiglieri.
Domani, alla Conferenza dei Capigruppo se riusciamo a ritagliarci un po' di spazio, cercheremo di mettere a fuoco questo discorso, che avevamo già avviato, circa le modalità di utilizzare il sindacato ispettivo per dare informazioni in tempo utile ai Consiglieri sui fatti del giorno.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ho due questioni. Intanto, vorrei chiedere all'Assessore Valpreda se gli risulta, ed è una differenza rispetto a quello che l'Assessore ha detto, che la Giunta precedente avesse addirittura tolto questo progetto all'Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari per affidarlo direttamente alla programmazione nella persona della dottoressa Appiano.
Vorrei sapere se questo è vero.



PRESIDENTE

Assessore Valpreda, se vuole può rispondere, ma direi di lasciare parlare l'Assessore Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

In ogni caso, ci troviamo di fronte, stando a quello che ha detto l'assessore Valpreda questa mattina, a una questione delicata.
Presidente, ci troviamo di fronte all'esigenza non secondaria, che pongo a lei come problema generale, di difendere le istituzioni, perché, in base a quello che dice l'Assessore Valpreda, noi ci troviamo di fronte ad un falso marchiano, pubblicato a caratteri cubitali sul più importante quotidiano di Torino. Un falso in pagina nazionale, in cui si dice che un progetto per la rete oncologica - parliamo di malati di cancro e di lista di attesa - è stato chiuso nei cassetti per tre anni, mentre è partito il 18/5/2004 con la Giunta precedente, e non esistono liste di attesa per i malati oncologici gravi.
Come difendiamo le istituzioni di fronte a questi falsi e a queste fughe di notizie? Tra l'altro, mi spiace che il collega Bertetto non ci sia, perché ha fatto delle dichiarazioni su questo progetto. La dottoressa Appiano (ex Consigliere comunale dei DS di Torino) fa delle dichiarazioni su questo progetto dicendo delle cose fasulle. Il progetto è stato finanziato, è partito, ma è grave che centinaia di migliaia di piemontesi credano che una Giunta di partito (non faccio considerazioni politiche) per anni ha omesso di usare dei finanziamenti che servivano a cancellare le liste di attesa dei malati di cancro. Questo non è accettabile, Presidente Gariglio. Credo che l'Assessore ne sia consapevole. Vi chiedo oggi di procedere con precisazioni, con la conferenza stampa, assumendo una posizione durissima su quanto è successo. È inaudito questo fatto.



PRESIDENTE

Immagino che il Consigliere Ghigo chiede la parola per chiarimenti.
La parola al Consigliere Ghigo.



GHIGO Enzo

Oltre naturalmente a dichiarare di condividere in toto le affermazioni fatte dal Consigliere Ghiglia, voglio, per ulteriore conoscenza dell'Aula ricordare che, in effetti, nella comunicazione del quotidiano c'è un errore che probabilmente è stato provocato a monte da un errore sulla delibera perché il progetto fu presentato (questo lo posso dire con cognizione di causa, perché ricordo di essere stato presente) presso i saloni della Fondazione CRT, Fondazione che in realtà finanziò questo progetto nell'ottobre del 2003, e il finanziamento fu erogato poi dalla stessa nel dicembre del 2003. Queste cose le ricordo personalmente, perci nell'ambito delle sottolineature e delle evidenziature sollecitate da parte del Consigliere Ghiglia, volevo aggiungere che - non voglio dare la responsabilità a nessuno - c'è evidentemente anche un errore di trascrizione, perché in realtà tutto quello che erroneamente viene imputato è successo esattamente un anno dopo, cioè nel 2003 e non nel 2002.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Valpreda; ne ha facoltà.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Devo confermare che il Consiglio di Amministrazione della CRT con adunanza del 23/12/2002 aveva approvato, a favore di un "Progetto per la riduzione dei tempi di attesa e di stagnazione nella diagnosi oncologica" uno stanziamento di 3 milioni di euro, demandando alla stipula di un'apposita convenzione la definizione del progetto stesso, del suo regolamento e della modalità di attuazione.
Di questo progetto, che poteva portare significativi e positivi risultati sul territorio del Piemonte e della Valle d'Aosta, non si è più avuta traccia fino all'adunanza del 18 maggio 2004, quando è stato deliberato di approvare un testo della convenzione tra Piemonte, Regione autonoma e la Fondazione per l'attuazione di questo progetto. La durata della convenzione andava dal 1° maggio 2004 al 30 aprile 2006.
Quindi, c'è stato un periodo di evidente eclissi, per cui la Regione Piemonte ha poi contribuito al progetto con finanziamenti propri.
Questo è quanto si deduce dai documenti. Accoglierò con la necessaria precisazione, anche perché - ripeto - al giorno d'oggi non ci sono liste di attesa per le patologie oncologiche considerate urgenti, anzi dico di più: non ci sono liste di attesa per tutte le patologie classificate con l'etichetta A, cioè quelle per le quali si deve avere risposta entro 30 giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Io non avrei avuto piacere di sollevare questo ulteriore aspetto che riguarda l'articolo pubblicato su La Stampa, ma, visto l'errore macroscopico al quale siamo stati sottoposti, riprendo le dichiarazioni dell'Assessore Valpreda: "Ad oggi non ci sono liste di attesa sulle patologie oncologiche"; da considerare inoltre che quelle patologie hanno anche una mobilità attiva nei confronti della nostra Regione, cosa che non succede per altri tipi di patologie.
Chiedo che questo argomento possa trovare un ulteriore approfondimento nell'ambito della Commissione competente. Penso che i Dirigenti citati nell'articolo debbano venire in Commissione a relazionare in merito, e naturalmente anticipo che in Commissione valuteremo anche, in una discussione serena e franca, la posizione del collega Bertetto. Infatti da tutto ciò non si può non evincere che c'è una situazione che va chiarita perché noi abbiamo un collega che svolge il ruolo di Consigliere regionale e partecipa alla Commissione Oncologica regionale.
Questa indubbiamente è una situazione che richiede, se non altro qualche dichiarazione e qualche chiarimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Penso che non ci siano assolutamente problemi a discutere ed approfondire meglio questa questione in Commissione.
Senz'altro in quella Commissione il collega Bertetto, che è una persona estremamente corretta, potrà chiarire non soltanto il ruolo che svolge, ma anche rispetto a questa vicenda, che è stata trattata oggi dalla stampa esprimere la sua opinione.
Quindi, non ci sono assolutamente difficoltà anche da parte nostra ad affron tare il tema nella Commissione competente.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.24)



< torna indietro