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Dettaglio seduta n.526 del 29/12/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 11.00 il Vicepresidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.30)



(La seduta ha inizio alle ore 12.08)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Buquicchio, Caracciolo Manolino, Robotti e Rutallo.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

Comunico che in data odierna sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute del 15 e 16 dicembre 2009, che verranno posti in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Colleghi, in merito il punto 2) all'o.d.g., comunico che in data 22 dicembre 2009 sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute del 26 e 30 novembre 2009 e del 1° e 10 dicembre 2009.
Se non ci sono osservazioni, s'intendono approvati.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Non svolgendosi il sindacato ispettivo, utilizzo la possibilità di intervenire sull'ordine dei lavori per richiamare l'attenzione dell'Assessore alla sanità, Artesio, e anche dell'Assessore Taricco, che sono impegnati in conversazioni telefoniche.
Mi rivolgo alla Presidenza, poi lei invierà un cablogramma ai due Assessori.
In questi giorni, ho letto un comunicato della Confagricoltura...



PRESIDENTE

Avremmo la necessità che un Assessore ascoltasse. Grazie.
L'Assessore Taricco è anche presente.



CAVALLERA Ugo

Probabilmente, i due Assessori, essendo collocati agli antipodi...



PRESIDENTE

Parlavano tra di loro, collega Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Mi riferisco alle tariffe per i controlli sanitari, che è una questione collegata alla tutela della salubrità e qualità delle produzioni agricole.
Sappiamo quanto sia critica la situazione dell'agricoltura, la quale naturalmente, in via ordinaria, è gravata di tanti controlli, come è anche giusto che sia, per rassicurare e tutelare il consumatore; però, nei momenti di crisi si adottano anche dei provvedimenti eccezionali.
A tal proposito, volevo sollecitare, in primis, l'Assessore Artesio che è titolare della materia, e indirettamente anche l'Assessore Taricco che credo possa esprimere condivisione, affinché la Giunta esamini la possibilità di effettuare una deroga alle tariffe ordinarie, che sono anche pesanti.
Credo si possa ipotizzare un provvedimento transitorio, visto che in questa fase, a livello europeo, abbiamo messo in atto tante deroghe, dal deficit annuale agli aiuti di stato dati ad altri settori. Pertanto ritengo si possa pensare a qualcosa per la sanità, magari la Giunta regionale potrebbe risparmiare qualche risorsa ricorrendo nei confronti dell'impugnativa...



(Scampanellio del Presidente)



CAVALLERA Ugo

Frequentemente, la nostra Regione impugna le leggi emanate a livello nazionale presso la Corte Costituzionale: magari, facciamo qualche ricorso di principio in meno e quanto risparmiamo utilizziamolo per finanziare una riduzione dei costi dei controlli sanitari, portandoli a tariffe che possono essere sopportate dal nostro sistema produttivo, in questo momento di crisi. Non lo chiedo a livello definitivo, ma almeno in questa fase.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Taricco, in replica alle osservazioni del collega Cavallera; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda i ricorsi alla Corte Costituzionale, stante l'attuale produzione normativa a livello nazionale, ritengo siano più che giustificati, anzi, probabilmente dovranno essere incentivati.
Al di là della battuta, nel merito condivido la preoccupazione, tant'è che abbiamo già avviato una riflessione, che abbiamo richiesto alla struttura dell'Assessorato alla sanità, per valutare la possibilità in andare in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

del tutto evidente che la materia è sensibile e questa sensibilità induce le rappresentanze categoriali a rivolgere le loro sollecitazioni nella direzione delle istituzioni, Giunta e Gruppi consiliari, così come l'Assessore Taricco ricordava e come riportava il Consigliere Cavallera.
Nel momento in cui si cerca di assecondare una legittima preoccupazione dei produttori, che si congiunge ad un'altrettanta legittima sicurezza sugli alimenti, occorre ricordare che la materia è riportata da un atto di carattere nazionale, il quale avrebbe dovuto trovare un recepimento omogeneo a livello delle Regioni, cui lo stesso coordinamento interregionale dei funzionari aspirava; tant'è che la nostra Presidente forse non era noto ai colleghi dell'Agricoltura - ha formulato una lettera alla Conferenza Stato-Regioni chiedendo alle Regioni di adottare una modalità omogenea di comportamento.
Oggi, il vero problema non è costituito solo dall'eventuale iniquità del procedimento nazionale, contro il quale le stesse organizzazioni potrebbero ricorrere con gli strumenti che sono loro assegnabili nelle normali relazioni tra organizzazioni di categoria e provvedimenti legislativi, ma dalla difformità di comportamento da Regione a Regione.
Quindi, nelle categorie di rappresentanza si è prodotto uno strano clima di differenziazione tra Regioni disponibili e Regioni meno disponibili. Tra le disponibili si citano la Lombardia e la Toscana, chiedendo alle altre di adeguarsi allo stile adottato da queste.
In questo quadro, curiosamente, s'inserisce la Regione Veneto, che denuncia al Governo il cattivo comportamento della Lombardia e della Toscana.
Ora, si tratta di capire se il Piemonte intende configurarsi tra i virtuosi, con la Toscana e la Lombardia, o tra i viziosi, segnalati dalla Regione Veneto, o meglio, come dovrebbe accadere in un normale rapporto tra istituzioni, si ragioni dello stile di comportamento secondo principi e regole amministrative e di omogeneità istituzionale, se si pretende di normare una materia, come quella delle tariffe, che non sarebbe esclusiva competenza dello Stato.
Lo Stato è intervenuto su quest'aspetto denominandola "tassa", in realtà è una tariffa. Quindi, come - ahimè - abituati da un anno a questa parte, l'ingerenza nazionale sulle scelte organizzative regionali non viene mai criticata, in linea di principio, ai sensi del Titolo V della Costituzione, in ordine alle materie di concorrenza, ma viene contestata di volta in volta, a seconda degli interessi che vengono in qualche modo offesi o limitati dalle normative.
Pertanto, impegno questa modalità d'essere della Regione Piemonte; mi sembrava già molto forte la posizione della Presidente, che riportava la materia ad un tavolo istituzionale e di omogeneità istituzionale.
Credo che dovremmo - lo facciamo con una lettera, non con una delibera invitare le Aziende sanitarie a non attivare e a sospendere l'applicazione, in attesa di individuare la giusta modalità, che, quando si vuole normare a livello nazionale, non è data dai comportamenti singolari di questa o di quella Regione. La Conferenza Stato-Regioni individui modalità di omogeneità, che non è detto stiano tutte in capo alle attese delle categorie interessate, perché è vero che, ad esempio, si chiede di intervenire sull'esosità della tariffa applicata, facendo riferimento al mero costo delle visite ispettive, ma è altrettanto vero che il controllo sulla sicurezza alimenti non è legato esclusivamente alle periodiche visite ispettive, ma anche alle visite nelle stalle, alla valutazione degli alimenti, ecc. Quindi chiedere, usando un argomento probabilmente giusto come l'esosità della tariffa, di ricondurlo al solo costo degli ispettori non è nemmeno una media così ragionevole.
La posizione del Piemonte, a oggi, è: se si vuole trattare la materia come un fatto nazionale, allora deve essere omogeneo; se è omogeneo, deve trovare una serie di composizioni al tavolo giusto, che è quello delle istituzioni.
Riteniamo che la materia non sia stata ben trattata e abbia bisogno di un approfondimento strutturato in seno alla Conferenza Stato-Regioni. Fino ad allora non procederemo con atti che potrebbero effettivamente apparire vessatori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, per una replica; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Prendo atto che l'Assessore propone di incamminarsi sulla strada giusta, quindi fermiamo momentaneamente l'applicazione, in attesa di un chiarimento. Se il chiarimento non viene, mi auguro che ci collochiamo anche noi tra i buoni, quelli che sono a livello inferiore.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. Mi rivolgo a tutti i colleghi e ai Capigruppo.
Credo che la tragica situazione in Iran sia sotto gli occhi di tutti non dico niente di nuovo, perché tutti sappiamo quello che è esploso in questi giorni. La violenza della repressione è terribile e gli iraniani residenti in Piemonte hanno già assunto delle iniziative al riguardo.
Noi abbiamo presentato un documento, il quale è stato sottoscritto da diversi Consiglieri; diversi colleghi, purtroppo non tutti e non tutti i Gruppi soltanto per un fatto tecnico, nel senso che i fatti sono di ieri e l'ordine del giorno l'abbiamo scritto rapidamente adesso. Hanno apposto la loro firma, per esempio, i Vicepresidenti Placido e Cotto, i Consiglieri Larizza, Auddino, Boeti, Turigliatto, Dutto, Guida e Nicotra, quelli con cui ho potuto parlare per un puro fatto temporale.
L'ordine del giorno, molto asciutto - ringrazio i colleghi D'Ambrosio e Vignale - prende atto delle tragiche notizie dell'Iran e sostiene il movimento democratico e popolare iraniano; non fa appello a interventi di altre potenze straniere internazionali, ecc. e si rivolge agli organismi democratici internazionali (ONU, Parlamento europeo, ecc.).
In buona sostanza, chiederei due cose: una al Presidente Gariglio e una all'Aula. Al Presidente Gariglio se può gentilmente farlo iscrivere e all'Aula - scusandomi per non aver potuto parlare con tutti perché l'ho dovuto fare in una decina di minuti prima che iniziasse il Consiglio, ma chi intendesse vedere l'ordine del giorno e volesse sottoscriverlo è il benvenuto - in ragione delle molte firme bipartisan, se prima della fine della seduta lo può votare. In questo caso, mi impegno a non fare nessun intervento per non dilungare i lavori. Mi sembrerebbe un segno - ovviamente modificabile, da integrare in qualunque modo - verso il movimento democratico iraniano del fatto che il Consiglio regionale non è insensibile di fronte a questa tragedia.
Desidererei una cortese risposta del Presidente Gariglio in materia.



PRESIDENTE

Collega Leo, al termine degli interventi sull'ordine dei lavori, quando entreremo nel merito dell'ordine del giorno, chiederò l'iscrizione del documento, come da Regolamento, e penso che verrà accolto. Per quanto riguarda la messa in votazione, se vi sarà un clima favorevole in aula come sempre favoriremo la votazione; auspico che l'ampio numero di firme possa portare a una celere approvazione.
Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Grazie, Presidente. Voglio solo segnalare un problema e capire se è possibile avere una risposta.
Chiedo scusa se parlo di cose più prosaiche, pur apprezzando l'intervento del collega Leo sull'Iran. Mi riferisco alla situazione delle Comunità montane.
I nuovi Enti che inizieranno la loro vita il 1° gennaio 2010 sono, per la stragrande maggioranza, Enti che sono stati accorpati; sono Enti che quindi non hanno la possibilità di utilizzare le norme previste per l'esercizio provvisorio, per i dodicesimi, per le spese obbligatorie; sono Enti che debbono assolutamente arrivare ad approvare il loro primo bilancio nei tempi più rapidi possibili, in modo da poter, perlomeno, il 27 gennaio pagare gli stipendi ai lavoratori e dar corso a tutte le questioni che hanno in essere.
Il taglio del Fondo Nazionale per la Montagna rischia di riversarsi pericolosamente su questa situazione e anche le comunicazioni avute dall'Assessorato sembra che impediscano in molti Enti di arrivare alla quadratura dei bilanci e quindi all'approvazione degli stessi.
Penso che l'Assessore Ricca sia assolutamente informato di questa situazione e quindi possa darci un breve ragguaglio: credo che interessi oltre al sottoscritto, anche ad altri colleghi, ma soprattutto alle nostre nuove Comunità montane.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente, mi scusi se intervengo nuovamente, ma è l'ultima seduta e quindi si cerca di mettere l'attenzione alle cose che più sono importanti dal nostro punto di vista.
Condivido l'intervento del collega Clement e voglio aggiungere anche la voce della nostra parte politica. Naturalmente su questo si potrebbe discutere - vedo rifiorire il sorriso sul volto della nostra Presidente però, al di là dei padri e di coloro che hanno creato determinate situazioni, noi abbiamo votato una legge con voto unanime per individuare le Comunità montane come un soggetto di diritto regionale e, nel momento in cui si mettono al mondo delle creature, occorre anche pensare alla loro crescita e al loro sviluppo. Di conseguenza, è assolutamente necessario rimandando le discussioni politiche nelle sedi giuste, avere delle indicazioni pratiche, perché poi, come Consiglieri del territorio, gli Amministratori delle Comunità montane si rivolgono a tutti noi ed è giusto avere informazioni prima del "rompete le righe" per il passaggio di fine anno e la riconvocazione dopo il 6 gennaio.
Anch'io sollecito una comunicazione e un'indicazione nelle forme più celeri possibili e più utili possibili da parte della Giunta.


Argomento: Montagna

Comunicazioni della Giunta regionale in merito al finanziamento del fondo regionale della montagna (articolo 50 l.r. 16/99)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sul punto, la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Intervengo io, perché in realtà questa è una questione a cavallo fra Enti locali e politica della montagna.
Il punto è il seguente: nella proposta di bilancio - che, come sapete non è approvata, è approvata solo fino a febbraio per dodicesimi, quindi non esiste da questo punto di vista - abbiamo suggerito di mantenere il fondo per le Comunità montane e, volendo, di fare anche alcune operazioni per aumentare le risorse attraverso un fondo di compartecipazione.
Il punto, però, è il seguente, ed è un punto politico di rilievo. È in corso di discussione il nuovo Codice delle Autonomie. È questo il punto dirimente, perché se il Codice delle Autonomie prevede l'abolizione delle Comunità montane come istituto nazionale e la possibilità per le Regioni di mantenerle come avviene per le Comunità collinari, cioè con legislazione regionale, ritengo che la nuova legislatura - ovviamente non questa - dovrà affrontare il tema, perché l'attuale legislazione è una legislazione derivata, che parte dall'esistenza, a livello nazionale, delle Comunità montane.
Pertanto, la legge andrà rifatta e dovrà essere - a mio avviso, così scriverò io nel mio programma - coordinata con quella delle Comunità collinari, perché lo status giuridico diventa la stessa cosa, cioè diventano istituti regionali. Andrà definito il finanziamento, non a livello nazionale, ma con proprie risorse (ad esempio di tipo fiscale) e occorrerà decidere se il finanziamento sarà garantito con fondi regionali e/o con fondi propri, come abbiamo scritto nella nostra legge.
ovvio che questo comporta una decisione istituzionale, che è lo status giuridico da attribuire alle Comunità montane, ed una decisione finanziaria, cioè come assicurarne il finanziamento unicamente con fonti regionali.
una materia non gestibile da parte di una legislatura in scadenza anche perché non ha il bilancio; se va bene, se riusciremo a trovare un accordo - e ritengo lo si voglia trovare - avremo un bilancio tecnico, che potrà garantire un avvio delle nuove istituzioni; diversamente, mancando il bilancio regionale, ci troviamo nella situazione per cui il 1° gennaio non possono partire, perché non hanno più il fondo nazionale e non hanno il bilancio regionale.
Anche per questo motivo, ricordo al Consiglio che meglio sarebbe approvare un bilancio tecnico che contenga...



(Commenti del Consigliere Cavallera)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Sì, ma con il provvisorio tu gli dai due dodicesimi e devono partire senza sapere se possono fare il bilancio.
una situazione piuttosto complessa. Credo che meglio sarebbe avere un bilancio tecnico, che assicuri l'intero finanziamento regionale in modo che le nuove istituzioni possano redigere un bilancio. Poi, la nuova legislatura deciderà, il più rapidamente possibile, come definirne lo status, anche perché finché non sarà approvato, così o in altra forma, il Codice delle Autonomie, continuiamo a non sapere se esistono razionalmente.
C'è un'ipotesi di eliminazione, ma se non fossero eliminate ci sarebbe la necessità di rifinanziarle in assestamento del bilancio statale.
Pertanto, siamo in una situazione veramente complessa ed ambigua che va sciolta prima di tutto a livello nazionale, perché, ad oggi, non c'è il fondo, ma le Comunità montane non sono state abolite, quindi vige la legge nazionale, salvo che il fondo sia portato a zero.
evidente che tutta questa partita dovrà essere gestita politicamente nel corso delle trattative che avverranno per il Codice delle Autonomie e per il federalismo fiscale, tenendo presente che se la materia "Comunità montane" sarà trasferita totalmente alle Regioni, anche il Fondo della montagna non dovrebbe essere ripartito tra i Comuni, ma dovrebbe essere attribuito alla Regione, per le decisioni relative alle politiche per la montagna.
Come vedete, è una materia molto complessa: proprio perché non credo che la realizzazione del Codice delle Autonomie sarà velocissima, nella sua definizione, sarebbe opportuno avere un bilancio tecnico che consenta di attribuire alle Comunità montane, almeno in bilancio, la nostra quota del loro bilancio e consentire loro di redigere un bilancio, altrimenti si trovano a nascere senza la possibilità di avere un bilancio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso sull'ordine dei lavori



DALMASSO Sergio

Torno su una questione che può sembrare secondaria, rispetto alla richiesta del Consigliere Leo. Non ho nulla in contrario, naturalmente rispetto a quanto da lui chiesto, né oggi né in mille altre occasioni.
Il caso iraniano è un fatto drammatico, è la degenerazione di una grande rivoluzione popolare in senso integralista e antidemocratico. Alcuni l'hanno definita la prima rivoluzione del XXI secolo, per quanto sia avvenuta 22 anni prima dell'inizio di questo, anticipando molti temi che sarebbero emersi successivamente. Penso al rapporto tra fedi religiose differenti, il ruolo che la religione ha all'interno delle leggi e degli Stato, l'identificazione tra leggi dello Stato e leggi religiose, e altro.
Segnalo semplicemente, votando a favore della richiesta del collega, e lo dico per l'ultima volta in questo Consiglio, dopo quattro anni e otto mesi, che il Consiglio è stato strabico rispetto agli ordini del giorno e alle discussioni di molti temi internazionali.
Segnalo ancora una volta di avere presentato in più casi, in questi ultimi mesi, moltissimi ordini del giorno riguardanti temi internazionali: ricordo il golpe in Honduras, che il Consiglio non ha assolutamente voluto discutere, la questione palestinese, sempre più drammatica, in particolare il massacro a Gaza. Ricordo che, in questi giorni, una marcia di solidarietà per la drammatica questione di Gaza, che è un orrore davanti ad un mondo di ipocriti, è stata bloccata in Egitto.
Tutte queste istanze non sono mai state discusse; probabilmente non ho disturbato sufficientemente la Presidenza, anche perché ritengo che questo non debba essere fatto, ma dovrebbe appartenere alla sensibilità dei Consiglieri del Consiglio discuterne.
Poiché per i cattolici le omissioni sono peccati, a volte veniali ma a volte anche estremamente gravi, ritengo che questo Consiglio abbia compiuto questi peccati in più di un caso, in questi anni.
Essendo alla fine di questa legislatura e di questo mandato voglio segnalarlo per l'ultima volta, perché ritengo che i temi internazionali ed etici, pur non essendo "popolari" o fonte di preferenze sono questioni di non poco conto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi sull'ordine dei lavori.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Riprendendo le parole appena pronunciate dal Consigliere Dalmasso, preannuncio alla Presidenza che stiamo preparando un ordine del giorno riguardante i 1.400 pacifisti - termine inusuale bloccati alla frontiera dell'Egitto. Tra questi 1.400 ci sono 140 italiani quindi penso sia una buon'occasione per non avere, una volta tanto, un solo occhio che guarda la realtà o gli occhi strabici, ma avere un paio di occhi e guardare tutto quello che ci accade attorno.
Chiediamo che, appena pronto, segua lo stesso iter dell'altro ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto sull'ordine dei lavori.



BOSSUTO Iuri

Molto rapidamente, Presidente.
Pur non negando l'attenzione nei confronti delle tematiche internazionali, che sono sempre importanti e sulle quali occorre dare uno sguardo globale, non fermandoci ai piccoli pezzi, seppure importanti, ma guardando l'insieme, sollecito al Consiglio di mettere all'o.d.g., se possibile, una mozione depositata la settimana scorsa, riguardante Aviapartner-Sagat e aeroporto di Caselle, crediamo importante per i nostri attuali problemi.
La vicenda dell'aeroporto di Caselle è particolare. Ci sono 24 cassaintegrati, per quanto riguarda i trasporti di facchinaggio, e con una società che deve rispettare la concorrenza e ha esternalizzato ad una cooperativa di comodo questo lavoro. Ci sono annunci da parte della Presidenza e della Giunta di un importante investimento per l'aeroporto quindi noi crediamo che quella mozione sia importante e vada discussa.



PRESIDENTE

Cerchiamo di recuperare la mozione, e poi ne propongo l'iscrizione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Vi sono alcune questione che credo il Consiglio dovrebbe mettere all'o.d.g. Non le cito in ordine di importanza, ma credo che dovremmo svolgere un lavoro anche simbolico e rilevante.
La prima. Chiedo l'iscrizione all'o.d.g. di una proposta di legge licenziata dalla II Commissione di cui sono primo firmatario, insieme al Consigliere Moriconi, e riguarda l'istituzione della giornata regionale della libertà di coscienza e di pensiero religioso. La proposta di legge è uscita dalla Commissione con un parere negativo, dovuto al voto contrario alla proposta di legge dall'astensione del Partito Democratico. A noi pare importante che sul tema della laicità dell'istituzione, della laicità della nostra Regione, ci fosse un pronunciamento chiaro da parte del Consiglio regionale, anche negativo. C'è una richiesta formale di iscrizione all'o.d.g. avanzo tale richiesta in accordo con l'altro primo firmatario.
La seconda è una richiesta che aggiungo a quella già avanzata da altri Consiglieri sul tema internazionale che riguarda la Striscia di Gaza. Non so se l'avete detto, ma oltre al blocco del convoglio umanitario, abbiamo assistito, in questi giorni, alla ripresa degli assassini e delle uccisioni ad opera dell'esercito israeliano. Credo che questa sia una cosa che non può essere taciuta, neanche al nostro livello, dunque se si discute di questioni internazionali, è ovvio che si discuterà anche della situazione nella Striscia di Gaza e dell'oppressione, ormai decennale, ai danni del popolo palestinese. Questa è la mia richiesta, una doppia richiesta sull'o.d.g. attuale.


Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 1393 dei Consiglieri Leo, Auddino, Boeti, Burzi Cotto, D'Ambrosio, Dutto, Guida, Larizza, Nicotra, Novero, Placido Scanderebech, Spinosa e Turigliatto, inerente a "Situazione in Iran" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

stata richiesta dal Consigliere Leo l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 1393, a prima firma dello stesso Consigliere, sulla situazione in Iran. Se non ci sono osservazioni in senso contrario, lo darei per iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'ordine del giorno del Consigliere Bossuto, non ce l'ho a nostre mani; appena arriverà alla Presidenza, sarà iscritto.
La richiesta del Consigliere Chieppa deve essere posta in votazione.
Infatti, non si tratta di una richiesta di iscrizione di un ordine del giorno che l'Aula, unanimemente, acconsente e la Presidenza porta all'attenzione dell'Aula. Il Consigliere Chieppa ha chiesto - se ho interpretato male, mi corregga - che sia iscritta all'o.d.g. la proposta di legge n. 526, "Istituzione giornata regionale della libertà di coscienza di religione e di pensiero". Si tratta di una richiesta di iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g., quindi o l'Aula unanimemente acconsente, oppure come abbiamo sempre fatto, la metto in votazione.



(Proteste del Consigliere Chieppa)



PRESIDENTE

Consigliere Chieppa, devo essere chiaro: non è un ordine del giorno, e non può passare nella disattenzione degli ordini del giorno...
Viene richiesta dal Consigliere Chieppa l'iscrizione specifica della proposta di legge n. 526, "Istituzione giornata regionale della libertà di coscienza, di religione e di pensiero" licenziata con voto negativo dall'VIII Commissione. Se l'Aula unanime acconsente, la metto in votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà



MULIERE Rocco

Volevo capire la procedura: si tratta di una votazione per iscrivere all'o.d.g.?



PRESIDENTE

Il Consigliere Chieppa ha chiesto che venga iscritta all'o.d.g.; non ha specificato il punto in cui inserirla, ha chiesto che venga iscritta all'o.d.g. di oggi.



MULIERE Rocco

Noi vogliamo discutere l'o.d.g. fissato dalla Conferenza dei Capigruppo. Non capisco perché adesso bisogna iscriverlo per poi magari chiedere l'inversione dell'o.d.g. Se è così, non siamo d'accordo. Poiché è stato licenziato dalla Commissione, volevo dire al Consigliere Chieppa, noi siamo per iscriverlo all'o.d.g. ma non per oggi, perché non avrebbe senso.
Oggi noi vogliamo discutere gli ordini del giorno già fissati dalla Conferenza dei Capigruppo.
Se oggi ci sarà una Conferenza dei Capigruppo, per quanto mi riguarda come Gruppo del PD, ci prendiamo l'impegno di iscriverlo nella prossima seduta. Non capisco perché iscriverlo in Aula, quando oggi non siamo disponibili a discuterlo. Chiedo al Consigliere Chieppa di rivedere la propria posizione, ma non perché non vogliamo discuterlo, lo faremo nella prossima seduta se la Conferenza dei Capigruppo deciderà di iscriverlo, e noi siamo per iscriverlo.



PRESIDENTE

In senso contrario si è espresso il Consigliere Muliere. Se il Consigliere Chieppa non ritira la proposta...Chiedo scusa, è una richiesta di inversione e iscrizione. In senso favorevole ha parlato il Consigliere Chieppa, in senso contrario è intervenuto il Consigliere Muliere.
Il Consigliere Moriconi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



(Breve discussione fra il Consigliere Chieppa e la Consigliera Pozzi)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri, prego di non disturbare.



MORICONI Enrico

Presidente, poiché già più volte abbiamo cambiato o.d.g. stabiliti dalla Conferenza dei Capigruppo, non sarebbe irrituale questo procedimento.
La proposta del Consigliere Chieppa poteva anche essere semplicemente quella di votare la proposta di legge, dopo il bilancio del Consiglio.



PRESIDENTE

Non ho capito, Consigliere Moriconi, rimane la richiesta. C'è una formalità da espletare: o permane la richiesta e la metto in votazione oppure viene ritirata.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Colgo quanto detto dal Presidente Muliere.
Se c'è un impegno da parte del Presidente Muliere e di altri Presidenti di gruppi, quando lei riterrà di convocare la Conferenza dei Capigruppo credo oggi in giornata, questa proposta di legge verrà iscritta all'o.d.g.
Lo dico per evitare situazioni di scontro, ovviamente politico, in Aula sul tema. Naturalmente, l'impegno è che questa proposta di legge arrivi all'attenzione del Consiglio molto presto, quindi i Gruppi dovranno esprimersi nel merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Considero ritirata la richiesta di iscrizione.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Mozione n. 1390 dei Consiglieri Bossuto, Barassi, Cavallaro, Chieppa Clement, Comella, Dalmasso, Deambrogio, Moriconi e Turigliatto, inerente a "Reintegro dei lavoratori ed in particolare di quelli già provenienti da Sagat S.p.A., posti in cassa integrazione straordinaria (CIGS) dall'azienda logistica Aviapartner" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Nel frattempo, è pervenuta la mozione cui faceva riferimento il Consigliere Bossuto: la n. 1390.
Se non ci sono indicazioni in senso contrario, ne propongo l'iscrizione all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Testo unificato della proposta di legge n. 593, inerente a "Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazioni di difficoltà", e n. 602, inerente a "Norme a sostegno dei genitori separati in situazioni di difficoltà" (inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Procediamo con il testo unificato della proposta di legge n. 593, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Le Commissioni I e IV si sono pronunciate in data odierna.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

In sede di Commissione congiunte I e IV abbiamo avviato la discussione degli emendamenti presentati. Sono state sollevate alcune problematiche che hanno richiesto tempo. Era uniforme e perfettamente percepibile l'intenzione della Commissione di portare a termine, in modo costruttivo la discussione per arrivare ad un testo unificato. Non c'è stata la possibilità, da un punto di vista temporale, di arrivare alla conclusione.
Per mantenere iscritto, visto che era specificato "qualora licenziato in tempo utile dalla IV Commissione", il punto all'o.d.g., abbiamo approvato, con un accordo in Commissione, gli emendamenti che, di fatto costituiscono il testo unificato. Si era però raggiunto l'accordo che in Aula si sarebbe provveduto, con una richiesta di inversione dell'o.d.g., a posticipare, rispetto ad argomenti urgenti, questo punto, per permettere ai firmatari degli emendamenti e a quanti volessero con loro concorrere, di completare il lavoro preparatorio e predisporre ulteriori subemendamenti in vista di un testo condiviso.
Pertanto, per sviluppare, per la prossima seduta, questa attività, si richiede l'inversione dell'o.d.g. spostando in coda questo punto, o spostandolo rispetto al successivo, in modo che possa essere prevista la discussione in occasione della prossima seduta.
stato un accordo unanime delle due Commissioni congiunte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Temo che il Presidente si sia fatto scappare alcune parole di troppo: "Per la prossima seduta".
L'accordo era che avremmo invertito l'o.d.g. relativamente al bilancio del Consiglio. Durante la discussione di tale bilancio, coloro che proponevano subemendamenti al testo licenziato dalla Commissione, avrebbero potuto avanzarli e a quel punto gli altri soggetti interessati, cioè i firmatari degli emendamenti già depositati ed oggi approvati, avrebbero potuto valutarli.
Questo era l'iter previsto. Pertanto, su questa modalità siamo disponibili, cioè sulla modalità che si porti il punto 5), cioè il bilancio annuale di previsione del Consiglio, prima del punto 3). Bisognerebbe anche capire se ci sono emendamenti al testo, se formalmente ci sono emendamenti iscritti e se, successivamente alla valutazione, si possa arrivare ad una discussione in Aula. Se è così, siamo disponibili ad un ragionamento, ed era l'accordo approvato in sede di Commissione.
Se invece si ritiene, come ha detto adesso il Presidente e qualche collega in Commissione, che il testo non debba essere affrontato nella seduta odierna ma in una successiva, siamo fortemente contrari, come certamente è contrario il Presidente del PD, che non più di tre minuti fa ha detto, rispetto alla proposta avanzata dal collega Chieppa (noi non abbiamo contrarietà, sarà la Conferenza dei Capigruppo a stabilire il calendario dei lavori) che oggi si faccia quanto è stato stabilito precedentemente. Nella precedente Conferenza dei Capigruppo si erano stabiliti due punti: la legge iscritta al punto 3) all'o.d.g. e il bilancio del Consiglio.
A questo stiamo. Se non è così, se non si ritiene che successivamente alla discussione sul bilancio del Consiglio si possa riprendere dal punto 3), è altra questione. Vorremmo solo che i colleghi esplicitassero la loro proposta, in modo da sapere come comportarci.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

In verità, a seconda di come si inquadra la questione, entrambe le interpretazioni corrispondono a quanto si è detto e non detto, per l'accordo di sostituire al punto 3) il punto 5) è condiviso.
Avevo inteso, sentiti alcuni colleghi, che difficilmente si potesse nella giornata di oggi, addivenire ad una conclusione, però non è stato detto che non si poteva avviare e, se possibile, concludere oggi la discussione stessa.
Quando ho parlato di successiva riunione è perché dagli interventi dei colleghi mi era parso di capire che ci fosse la possibilità di un approfondimento per ritornare in Aula.
Se fosse possibile concludere la discussione oggi, rientrerebbe nell'accordo generale assunto. L'accordo, come da accordi in Conferenza dei Capigruppo, è quello che è stato oggetto di dibattito stamani in Commissione: votare così com'era il testo, chiedere l'inversione sviluppare il dibattito sul bilancio del Consiglio regionale e poi il secondo punto in discussione.
Se si possa o meno arrivare a termine, si vedrà nel corso della giornata.



PRESIDENTE

Intanto, propongo l'iscrizione all'o.d.g. del provvedimento, visto che è stato licenziato dalla IV Commissione.
Ci sono indicazioni in senso in contrario? Si tratta dell'iscrizione del testo unificato delle proposte di legge n. 593 e n. 602, già prenotato al punto 3) all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

In attesa di definire le modalità, proporrei di non procedere subito all'esame del punto 3), ma di procedere, in attesa che si divenga ad una definizione degli emendamenti sul testo unificato, di passare al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Devo aver perso qualche passaggio - sicuramente! - perché nella logica che ricordava il Consigliere Rostagno, l'accordo prevedeva di anticipare la discussione del bilancio del Consiglio, per cui il punto 5) all'o.d.g.
diventava il punto 2) bis, e di tornare, qualora vi fossero state le condizioni, alla trattazione del punto 3) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Collega Vignale, se si preferisce affrontare il punto relativo al bilancio del Consiglio regionale prima della trattazione del disegno di legge inerente la Direttiva sul Parlamento Europeo è indifferente, perch sono entrambi importanti.



VIGNALE Gian Luca

Io non sto facendo una valutazione su quello. Rammento soltanto sebbene non dovrebbe essere il sottoscritto a farlo! - quello che era l'accordo che era stato raggiunto in sede Commissione. Dopodiché, per me potete fare tutto ciò che credete.



PRESIDENTE

Si tratta di vicende che si sono sviluppate nel corso di questa mattinata: se si è condiviso di procedere prima con l'esame della proposta di deliberazione n. 507, nulla osta a proseguire in tal senso.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame proposta di deliberazione n. 507, inerente a "Bilancio annuale di previsione del Consiglio regionale per l'esercizio 2010. Bilancio pluriennale per gli esercizi 2010-2011-2012. Determinazione del fabbisogno finanziario del Consiglio regionale per l'anno 2010, ai sensi degli artt. 42 e 43 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 507 "Bilancio annuale di previsione del Consiglio regionale per l'esercizio 2010. Bilancio pluriennale per gli esercizi 2010-2011-2012. Determinazione del fabbisogno finanziario del Consiglio regionale per l'anno 2010, ai sensi degli artt. 42 e 43 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7", di cui al punto 5) all'o.d.g., già illustrata in Commissione.



(Commenti del Consigliere Vignale fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Vignale, si tratta di una proposta di deliberazione: non è prevista, per prassi, l'illustrazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, gradiremmo comunque una breve relazione, specialmente per quanto concerne eventuali tagli applicati ai vari capitoli che lei o l'Ufficio di Presidenza ha deciso di operare, per essere consci del bilancio che andiamo ad approvare. Perché qualora ci fossero cifre discordanti, capiremmo, evidentemente, le intenzioni che ci sono sul bilancio.



PRESIDENTE

Collega Casoni, come potrà evincere dagli allegati al bilancio, le riduzioni di importi attengono, rispetto all'UPB 1, al capitolo 14010 ("Forniture, divise e corredo"), e 16010 ("Compensi, onorari e rimborsi per consulenze prestate da enti o privati"), rispettivamente ridotti di 90.000 e di 50.900 euro.
Ovviamente, il bilancio è stato redatto a legislazione vigente, e non poteva che essere diversamente. Nel caso in cui i Capigruppo e i Gruppi consiliari dovessero decidere di normare diversamente questioni che attengono la vita consiliare, il bilancio così approvato avrebbe degli importi che non verrebbero utilizzati o che potrebbero venir utilizzati altrimenti. Ma questo rientra in un discordo de iure condendo.
Per quanto riguarda il bilancio, è stato fatto attenendosi alle leggi vigenti e quindi non ha assolutamente risentito dell'ipotesi dei tagli che potrebbero essere solo funzionali al fatto che il Consiglio deliberasse leggi.
Questa però è una delibera e deve attenersi alla legge; non fa ha facoltà di intervenire, come fonte normativa, nel normare diversamente materie che sono riservate alla legge regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
In un modo assolutamente irrituale e probabilmente contro ogni norma di buonsenso rispetto a quelle che sono le consuetudini nel votare il bilancio del Consiglio regionale, voterò in senso contrario, evidentemente - lo dico per i colleghi, per gli amici della stampa e per i cittadini che ci ascoltano - non per esprimere la mia contrarietà alla proposta di deliberazione in oggetto, ma per sottolineare la fortissima contrarietà all'ipocrisia che aleggia in qualche membro dell'Ufficio di Presidenza.
Siccome questo provvedimento è predisposto dall'Ufficio di Presidenza la mia contrarietà è indirizzata direttamente a chi oggi fa demagogia sui giornali e riveste importanti ruoli nell'Ufficio di Presidenza a tutela dell'intero Consiglio regionale.
Spero che i colleghi possano comprendere questo voto, che mi rendo conto essere molto forte: credo, peraltro, che non sia mai accaduto che il bilancio del Consiglio regionale non sia stato approvato all'unanimità.
Non entro nel merito, Presidente Gariglio, perché penso che tutti i colleghi abbiano ben chiaro l'oggetto della protesta. Credo che ciascuno debba farsi un esame di coscienza sulla fattispecie. Grazie colleghi e grazie Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 507, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Poiché mi pare di evincere vi sia un problema nel definire il modo con cui affrontare gli argomenti di cui al punto 3) all'o.d.g., propongo di sospendere la seduta di Consiglio e di convocare una breve Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Avanzo solo una proposta. Visto che credo sia in calendario una Conferenza dei Capigruppo...



PRESIDENTE

Era stato previsto di farla durante la seduta odierna, quindi possiamo cogliere l'occasione per definire il calendario e la data della prossima seduta.
Avevamo convenuto che il Consiglio fosse convocato in seduta unica, ma per favorire anche un breve momento di break, facciamo la Conferenza dei Capigruppo seduta stante in sala A e nel frattempo aggiorno la seduta alle ore 14.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.09 riprende alle ore 15.03)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Inversione all'o.d.g. ed esame disegno di legge n. 665, inerente a "Modifica all'articolo 10 l.r. 23/2003 (Disposizioni in materia di tasse automobilistiche)"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo scusa per il protrarsi della sospensione. La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ha convenuto che la prossima seduta di Consiglio si terrà nelle giornate di martedì 12 e di mercoledì 13 gennaio.
La Conferenza dei Capigruppo si terrà mercoledì 13 alle ore 14.30 mentre l'attività ordinaria delle Commissioni inizierà il giorno 7 gennaio.
I Presidenti dei Gruppi consiliari hanno ragionato su alcuni emendamenti relativi al testo unificato delle proposte di legge di cui al punto 3) all'o.d.g., che saranno formalizzati e presentati a tutti i Consiglieri.
Siccome il Vicepresidente Peveraro ha impegni istituzionali impellenti con i lavoratori di aziende in crisi, se l'Aula acconsente, proporrei di esaminare il punto 6) all'o.d.g., il disegno di legge n. 665.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del disegno di legge n. 665, di cui al punto 6) all'o.d.g.
relatore il Consigliere Clement, che dà per letta la seguente relazione: "Il disegno di legge n. 665 contiene la modifica dell'articolo 10 della legge regionale 23/2003. In particolare, la modifica alla l.r. 23/2003 in materia di bollo auto si rende necessaria al fine di coordinare l'applicazione dell'esenzione prevista all'articolo 10 della citata legge in modo coerente ed omogeneo a tutta la categoria dei non vedenti ricomprendendo non solo coloro che sono colpiti da cecità assoluta o parziale (artt. 2 e 3 della l. 138/2001) ma anche la categoria di coloro che hanno un residuo visivo non superiore ad 1/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore anche con eventuale correzione nonché coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30% (ipovedenti gravi di cui all'articolo 4 della l. 138/2001), conformando la norma regionale ai disposti nazionali ed eliminando altresì ogni eventuali perplessità interpretative della disposizione originaria.
La I Commissione consiliare ha licenziato a maggioranza il disegno di legge n. 665 il 18 dicembre 2009 e l'ha rimesso all'Aula per la sua sollecita approvazione".
Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Intanto ringrazio per l'inversione all'o.d.g. ed aggiungo che il provvedimento è molto semplice, perché, di fatto, estende l'esenzione del pagamento della tassa automobilistica per gli ipovedenti.
Volevo solo aggiungere che è stato presentato un emendamento che è già stato distribuito che prevede che le disposizioni di cui alla presente legge si applicano già a partire dal 2009. Quindi, sull'anno solare 2009 cosa che non era così esplicita nel testo che è stato presentato.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro.
All'articolo 1 dopo il comma 1 è aggiunto il seguente: "2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano a partire dall'anno solare 2009".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione dell'intero testo della legge.
Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola il Consigliere Giovine ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Per esprimere la piena soddisfazione per il disegno di legge che stiamo per votare. Ovviamente c'è la totale condivisione del nostro Gruppo consiliare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame testo unificato delle proposte di legge n. 593, inerente a "Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà", e n. 602, inerente a "Norme a sostegno dei genitori separati in situazione di difficoltà"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 593 e n. 602, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Sono stati presentati due emendamenti a firma dei Consiglieri Bossuto Pozzi e Vignale.
Sono relatori i Consiglieri Deambrogio e Vignale, che danno per letta la seguente relazione: "Illustre Presidente, Egregi Consiglieri, la legge ora all'esame nasce come testo unificato delle proposte di legge n. 593, firmata dai Consiglieri Bossuto (primo firmatario), Barassi, Cavallaro, Clement, Comella, Dalmasso Deambrogio, Leo, Moriconi e Placido, e n. 602, firmata dai Consiglieri Vignale (primo firmatario), Boniperti, Botta, Casoni e D'Ambrosio.
L'obiettivo della presente legge è di avviare una serie d'interventi atti a sostenere i genitori separati o divorziati che versano in situazione di difficoltà. Il numero delle separazioni e dei divorzi è in costante aumento e ciò causa un'obiettiva difficoltà economica, anche in considerazione del mantenimento non di una ma di due abitazioni. Il Piemonte è una delle regioni in cui il numero delle separazioni e dei divorzi è tra i più alti.
inoltre aumentato il numero dei matrimoni in cui uno dei due sposi è di cittadinanza straniera, con le problematiche, anche di tipo economico che ne conseguono.
In questo quadro s'inseriscono anche i costi legati alle spese legali che spesso sono d'impedimento all'avvio della separazione e ad una vita indipendente.
Si ricorda infine che, nel 90 per cento dei casi, i padri sono tenuti a versare un assegno di mantenimento per i figli pari a circa un terzo dello stipendio e la casa è assegnata, nella maggioranza dei casi, alla moglie.
La legge oggi all'esame interviene quindi a tutelare i soggetti più deboli, che si trovano in difficoltà economica e psicologica per la loro condizione di separati o divorziati, soprattutto quando gli stessi abbiano figli.
Si pone a tale scopo l'obiettivo di attivare strumenti di tutela predisponendo la creazione di appositi 'Centri di Assistenza e Mediazione Familiare' e la stipula di protocolli d'intesa tra gli Enti Locali ed ogni altro soggetto operante a tutela dei minori e a sostegno dei genitori separati diretti alla realizzazione di reti e sistemi articolati di assistenza in modo omogeneo sul territorio regionale.
Nel dettaglio, l'articolo 1 riguarda i principi e le finalità della legge, che promuove interventi diretti alla conservazione dell'autonomia anche economica, dei genitori separati e divorziati nei tre anni successivi alle rispettive sentenze.
L'articolo 2 concerne le azioni regionali, ovvero la promozione di protocolli di intesa tra enti locali, istituzioni e gli altri soggetti operanti a tutela dei minori e dei genitori separati o divorziati e gli interventi a favore dei genitori stessi.
L'articolo 3 promuove la realizzazione dei Centri di Assistenza e Mediazione Familiare, che possono essere parte integrante dei consultori familiari o promossi da associazioni e organizzazioni del Terzo Settore.
L'articolo 4 riguarda i programmi di assistenza e mediazione familiare tali programmi prevedono alloggi temporanei, servizi informativi e di consulenza legale e percorsi di supporto psicologico. La Giunta regionale sentita la competente Commissione consiliare, individua le modalità di finanziamento e i criteri e le modalità di accesso a tali programmi.
L'articolo 5 è relativo agli interventi di sostegno abitativo, che trovano la loro collocazione nell'ambito dell'edilizia residenziale pubblica.
L'articolo 6 definisce le modalità per l'attribuzione degli interventi economici, che saranno definite entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della legge L'articolo 7 prevede la cumulabilità dei finanziamenti.
L'articolo 8 concerne il monitoraggio, ovvero la relazione che ogni due anni la Giunta regionale presenta alla competente Commissione consiliare al fine di rendere conto delle attività e degli interventi attivati.
Infine, la norma finanziaria stabilisce in sette milioni di euro gli oneri per ciascun anno del biennio 2010-2011.
L'articolo 10 prevede che la legge entri in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale".
Passiamo all'esame del relativo articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Bossuto, Pozzi Vignale: All'articolo 4 comma 2 la lettera a) è così sostituita: "a) soluzioni abitative temporanee per i genitori separati e divorziati che si trovano in condizione di grave difficoltà economica qualora la casa familiare sia stata assegnata all'altro coniuge".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

L'articolo 5 è approvato, credo si debba discutere l'articolo 6.



PRESIDENTE

Abbiamo approvato l'articolo 4, siamo all'articolo 5.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Bossuto, Pozzi Vignale: L'articolo 5 è sostituito dal seguente: "1. La Regione, nell'ambito dei programmi regionali di sostegno abitativo individua interventi specifici destinati ai genitori separati o divorziati in situazione di grave difficoltà.
2. La Giunta regionale, acquisito il parere della Commissione consiliare competente, individua modalità, criteri e limiti di reddito per l'accesso all'intervento di cui al comma 1, anche considerando gli eventuali benefici economici di cui all'articolo 6".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Vorrei evidenziare all'Aula un problema che a me non sembra di secondaria importanza: un genitore che si separa perché ha picchiato la moglie o perché ha fatto degli abusi sui figli minori - cose che leggiamo tutti i giorni sui giornali - in base a questa legge, se chiede il contributo, gli viene concesso.
una legge neutra, che non prevede... Se non indichiamo qualche criterio, mi sembra che possa verificarsi quanto ho appena descritto.
Effettivamente qui non c'è scritto che le persone denunciate non possono accedere al contributo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Non so se sia ancora possibile farlo, ma all'articolo 5 e all'articolo 6 potremmo proporre un emendamento che inserisca tra i criteri, per quanto riguarda gli interventi economici, la discriminante che il beneficiario non sia sottoposto a processi giudiziari per atti contro la persona.



BOSSUTO Iuri

POZZI Paola (fuori microfono)



BOSSUTO Iuri

Non sottoposto a processo, ma condannato.



BOSSUTO Iuri

Sì, condannato: non basta essere sottoposto a processo, occorre una sentenza definitiva.
In sostanza, bisogna fare in modo che questi provvedimenti non siano attuabili nei confronti di coloro che siano stati soggetti a sentenza definitiva per reati contro la persona.
Non so se questa dicitura sia la più appropriata.



PRESIDENTE

Colleghi, la questione posta mi pare che sia rilevante. Pertanto propongo di interrompere brevemente i nostri lavori per trovare una formulazione tecnica.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.27 riprende alle ore 15.33)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con l'articolo 6.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Lepri Bossuto, Pozzi, Vignale: Art. 6 bis "Centri per le famiglie" 'I centri di cui al comma 1 dell'art. 3 possono anche essere parte integrante dei centri per le famiglie di cui alla l.r. 1/2004'".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio approva.
Abbiamo dato mandato agli Uffici di integrare la formulazione dell'articolo 6 con l'originario articolo 3 della proposta di legge, già approvato. Quindi, l'articolo 6 bis è inserito.
ARTICOLO 7 Emendamento aggiuntivo rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Bossuto Pozzi, Vignale: Art. 7 bis "Sono esclusi dai benefici previsti dalla presente legge i soggetti condannati con sentenza passata in giudicato per reati contro la persona" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Presidente, stiamo preparando un emendamento; le chiedo se ci consente una sospensione di dieci secondi. Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.35 riprende alle ore 15.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego di procedere alla distribuzione dell'emendamento rubricato n. 5.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dal Consigliere Muliere: All'articolo 9 si sostituisce l'importo di 7 milioni di euro per ciascun anno con l'importo di 3 milioni di euro per ciascun anno.
La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Brevemente. L'ipotesi di sette milioni che era stata fatta sulla proposta di legge teneva conto di un'eventuale possibilità edificatoria quindi costruzione di nuovi alloggi, incremento del patrimonio pubblico abitativo usato un po' per abitabilità temporanea un po' magari per integrare il patrimonio ATC. Quindi, in quell'ottica, sette milioni erano forse addirittura pochi.
Nell'ottica sperimentale di osservazione di quello che accadrà e forse anche nell'ottica più ampia, per quanto riguarda la programmazione regionale, credo si possa anche partire con la cifra di tre milioni, con l'auspicio che poi si intervenga anche sul patrimonio abitativo vero e proprio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato Sì 36 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Esame disegno di legge n. 651, inerente a "Disposizioni di attuazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai servizi del mercato interno"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 651, di cui al punto 4) all'o.d.g.
relatore il Consigliere Reschigna, che dà per letta la seguente relazione: "Illustre Presidente, Egregi Consiglieri,con il disegno di legge 651 che oggi il Consiglio è chiamato ad esaminare, la Regione, nell'ambito delle proprie competenze, provvede al recepimento della direttiva 2006/123/CE sulla libera prestazione dei servizi nel mercato interno (meglio nota come 'direttiva Servizi'), adottata alla fine del 2006 dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri UE.
Si tratta di una direttiva importante che costituisce il punto d'approdo di un processo legislativo teso a creare, per il 2010, un vero mercato interno dei servizi (prestati dietro corrispettivo economico), che si propone quattro obiettivi principali: facilitare la libertà di stabilimento e la libertà di prestazione di servizi rafforzare i diritti dei destinatari in quanto utenti di tali servizi promuovere la qualità stabilire una cooperazione amministrativa effettiva tra gli Stati.
Tale disciplina, nel favorire una maggiore competitività ed equilibrio dei mercati, intende apportare benefici alle imprese e tutelare i diritti del consumatore, rimovendo l'elevato numero di ostacoli che impediscono ai prestatori di servizi (in particolare alle piccole e medie imprese) di espandersi oltre i confini nazionali e di sfruttare appieno il mercato unico.
Per il raggiungimento di tali obiettivi, la direttiva 2006/123/CE prevede in primo luogo una serie di disposizioni volte a semplificare l'ambiente normativo e regolamentare nel quale agiscono i prestatori di servizi.
In particolare, è richiesto di mantenere un regime di autorizzazione solo se non discriminatorio, giustificato da motivi imperativi di interesse generale (riconosciuti come tali dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia quali, ad esempio, ordine pubblico, sicurezza, sanità, tutela consumatori) e proporzionato, nel senso che l'obiettivo perseguito non pu essere conseguito tramite una misura meno restrittiva.
La direttiva contiene, inoltre, un elenco di requisiti vietati (articolo 14) che devono essere eliminati e un elenco di requisiti da valutare (articolo 15) sempre in base ai criteri di non discriminazione necessità e proporzionalità.
Si tratta evidentemente, di un recepimento complesso.
Oltre alla trasposizione di prescrizioni normative di armonizzazione già individuate dalla Comunità, vengono fissati obiettivi anche molto ambiziosi, ma non viene suggerito agli Stati membri alcun criterio per il recepimento, a testimonianza delle difficoltà incontrate nella predisposizione di questo strumento normativo in un settore così delicato e 'protetto' dalle legislazioni nazionali.
Il recepimento della direttiva, fissato per il 28 dicembre 2009, si presenta, pertanto, come una sfida ed una grande opportunità per l'Italia e per le Regioni per crescere e competere sul mercato interno.
La nostra Regione, in qualità di capofila della Commissione Affari comunitari, ha avviato e ormai concluso, specifici coordinamenti tecnici con tutte le Regioni per affrontare, con una metodologia il più possibile omogenea, le problematiche sottese alla direttiva, in collaborazione con il Dipartimento Politiche Comunitarie e la Commissione Europea.
Le Regioni sono state pertanto chiamate a riesaminare tutta la disciplina vigente in materia di attività di servizi e ad effettuare un monitoraggio dettagliato dei regimi di autorizzazione e dei requisiti previsti per l'esercizio di tali attività.
Nella nostra Regione, a seguito di tale processo, si è ravvisata la necessità di intervenire nelle materie relative al turismo, artigianato commercio, concessioni demaniali relative al demanio lacuale, attività di estetista e acconciatore e attività nautiche, sia sotto il profilo del mantenimento dei regimi autorizzativi sia sotto quello dell'eliminazione dei requisiti vietati.
In questo contesto, quali ulteriori elementi di semplificazione, si sono considerate anche le modifiche recentemente apportate alla Legge 241/90 sul procedimento amministrativo, nella parte relativa agli istituti come il silenzio assenso e la dichiarazione di inizio attività (DIA), che espressamente prevedono l'esercizio immediato, contestualmente alla dichiarazione, delle attività ricadenti nell'ambito della direttiva, nonch le disposizioni sullo Sportello Unico delle attività produttive.
Nel disegnare la struttura del presente disegno di legge, ci si è attenuti ad un puntuale adeguamento alla direttiva, propedeutico ad una necessaria successiva codificazione.
In merito al suddetto disegno, assegnato all'esame in sede referente della I Commissione e in sede consultiva alle Commissioni II, III e VII sono state svolte consultazioni che hanno coinvolto in primo luogo le rappresentanze delle categorie professionali e delle attività direttamente interessate dalla Direttiva servizi.
Il testo licenziato dalla Commissione consta di 23 articoli suddivisi in nove Titoli.
Il Titolo I precisa le finalità del ddl 651.
Il Titolo II reca nello specifico le disposizioni di adeguamento alla 'direttiva servizi' della normativa regionale vigente in materia di turismo.
In tale ambito ed in particolare per quanto attiene alle strutture turistico-ricettive, è stata introdotta la DIA immediata in luogo dell'autorizzazione, provvedendo, pertanto, ad adeguare il procedimento nel suo complesso, comprensivo delle disposizioni sanzionatorie, nell'intento di contemperare le esigenze di liberalizzazione, con la necessità di una più efficace azione amministrativa di controllo e di una maggiore responsabilità del prestatore.
A tal fine, già in fase preventiva, è stata prevista una specifica modulistica, unica per tutto il territorio regionale, che accompagnerà il titolare dell'attività attraverso una puntuale autocertificazione dei requisiti richiesti per il regolare esercizio della stessa.
Si è anche proceduto ad eliminare quelle disposizioni che, imponendo al prestatore di avere un determinato statuto giuridico, si pongono in contrasto con l'articolo 15 della direttiva.
Anche per l'apertura delle agenzie di viaggio e turismo è stata introdotta la DIA immediata in luogo dell'autorizzazione, provvedendo pertanto ad adeguare il relativo procedimento.
I Piani provinciali che subordinano le agenzie di viaggio e turismo alla situazione demografica e alle esigenze socio-economiche locali, si pongono in contrasto con le disposizioni della direttiva. In particolare: con l'articolo 14, paragrafo 5, che vieta di subordinare il rilascio di autorizzazioni alla prova dell'esistenza di un bisogno economico o di una domanda di mercato. Trattandosi di requisiti vietati devono essere soppressi con l'articolo 15 (requisiti da valutare), che consente di mantenere restrizioni fissate in funzione della popolazione o di distanze geografiche minime tra prestatori, solo se giustificate.
In considerazione di ciò, non si sono rilevate giustificazioni tali da mantenere detti requisiti e, pertanto, si è ritenuto opportuno eliminare del tutto la previsione dei piani provinciali di sviluppo e adeguamento delle agenzie di viaggio.
In merito alla figura del direttore dell'agenzia, è stata adeguata la normativa regionale alla direttiva 2005/36 CEE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali. Nella prassi ciò veniva già attuato ma, in base ad una DGR del 1996, si è ritenuto di prevederlo nel nuovo articolo.
In merito al riconoscimento delle scuole di sci e di alpinismo, è richiesto il parere, rispettivamente, del collegio regionale dei maestri di sci e del collegio regionale delle guide.
Tali endoprocedimenti sono stati soppressi, in quanto si pongono in contrasto con l'articolo 14 della direttiva laddove vieta qualsiasi coinvolgimento di operatori concorrenti, anche in seno agli organi consultivi, ai fini del rilascio di autorizzazioni.
Sono inoltre previsti: un organico minimo di maestri: si tratta di un requisito da valutare alla luce dei criteri di non discriminazione, necessità e proporzionalità.
Invero, siffatto requisito seppur legittimato da ragioni di sicurezza, non è apparso giustificabile sotto il profilo della proporzionalità, in quanto le ragioni di sicurezza possono essere perseguite attraverso strumenti meno restrittivi (quale, ad esempio, la fissazione di un rapporto maestro/allievo). Per tali ragioni si è ritenuto di sopprimere anche tale requisito restrizioni quantitative e territoriali e tariffe professionali: trattasi di requisiti da mantenere solo se giustificati. Poiché non sono apparsi tali, si è ritenuto opportuno eliminarli.
In merito alle figure professionali 'guida turistica' e 'accompagnatore turistico', si è reso necessario adeguarsi alla direttiva disciplinando anche i casi in cui cittadini comunitari intendano esercitare in Piemonte stabilmente o anche occasionalmente le suddette attività.
Il Titolo III reca invece le disposizioni di adeguamento alla 'direttiva servizi' relative alla disciplina delle attività di estetista ed acconciatore.
In merito all'attività di estetista, è stata sostituita la richiesta di autorizzazione con la dichiarazione di inizio attività, in adeguamento peraltro a quanto già prescritto nella legge 40/2007 (c.d. Decreto Bersani bis).
Sono state soppresse, inoltre, in quanto contrastanti con la direttiva le disposizioni che impongono la detenzione del capitale di una società al possessore di qualifica professionale, nonché quelle che fissano limiti numerici e vincoli al rispetto di una distanza minima tra gli esercizi.
stato infine precisato che i componenti artigiani delle commissioni comunali non possono prendere parte alle determinazioni relative all'accertamento dei requisiti per l'esercizio dell'attività.
Per quanto riguarda la disciplina dell'attività di acconciatore, non esistendo ad oggi una normativa regionale da adeguare, si è ritenuto necessario ribadire il richiamo alla dichiarazione di inizio attività disciplinando il procedimento amministrativo in analogia a quanto previsto con l'attività di estetista.
In materia di artigianato - cui è dedicato il Titolo IV del disegno di legge - con riferimento ai centri di assistenza tecnica (CAT), il Testo unico sull'artigianato riservando la loro costituzione unicamente alle confederazioni regionali artigiane si pone in contrasto con l'articolo 15 della direttiva, laddove prevede un divieto di 'riserva di attività' ad una determinata categoria di prestatori. Si è ritenuto, pertanto, di estendere anche ad altri soggetti competenti la partecipazione alla costituzione dei medesimi CAT.
Riguardo alle Commissioni provinciali per l'artigianato (CPA), il Testo unico prevede che siano composte anche da titolari di imprese artigiane iscritte all'albo provinciale e che svolgano, fra le varie funzioni, quelle di accertamento e controllo su iscrizioni, modifiche e cancellazioni.
La direttiva servizi all'articolo 14, paragrafo 6, impone però agli Stati membri di eliminare norme che prevedano il coinvolgimento diretto o indiretto di operatori concorrenti, anche in seno a organi consultivi, ai fini del rilascio di autorizzazioni o ai fini dell'adozione di altre decisioni delle autorità competenti.
Trattandosi di un requisito vietato, è stato pertanto soppresso. A tal fine, si è valutato di mantenere l'attuale composizione della commissione provinciale escludendo però la partecipazione dei componenti artigiani alle sedute aventi ad oggetto delle decisioni relative alle iscrizioni modifiche e cancellazioni, anche d'ufficio, all'albo provinciale delle imprese artigiane.
In materia di concessioni demaniali relative all'utilizzo delle pertinenze idrauliche - di cui al Titolo V del ddl 651 - è stato mantenuto il rinnovo automatico a favore del precedente concessionario, purché non si tratti di provvedimenti preordinati all'esercizio di attività di servizi.
Rispetto alla disciplina della attività nautiche (Titolo VI), sono stati soppressi i riferimenti alla residenza e alla sede legale previsti tra i requisiti richiesti per l'iscrizione al ruolo regionale dei mediatori per le unità da diporto, in linea con quanto previsto dall'articolo 16 della direttiva, che impedisce allo Stato membro di restringere la libera prestazione dei servizi obbligando il prestatore a stabilirsi sul proprio territorio.
Rispetto al commercio (Titolo VII), in analogia a quanto previsto a livello statale nell'ambito del processo di adeguamento alla direttiva, si è provveduto ad introdurre la dichiarazione di inizio attività agli esercizi di vicinato ed alle forme speciali di vendita, demandando alla Giunta regionale la disciplina del relativo procedimento.
Contestualmente, per l'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande, è stata sostituita la DIA immediata alla dichiarazione cosiddetta 'differita' adeguandola alla novellata L. 241/90 sul procedimento.
stata altresì prevista l'abolizione di una restrizione alla libertà d'impresa di dubbia compatibilità rispetto ai contenuti della direttiva servizi, disponendo l'obbligo per il titolare dell'autorizzazione all'impianto di distribuzione carburanti - compagnia petrolifera normalmente proprietaria oltre che dell'impianto anche delle strutture relative all'esercizio di somministrazione di alimenti e bevande annesso ad intestare il ramo di azienda riferito al non oil al gestore del momento.
Nell'ambito delle disposizioni transitorie e finali del Titolo VIII, si prevede in particolare la possibilità per la Regione di concludere accordi con le altre Pubbliche Amministrazioni finalizzati a rendere più efficace l'esercizio delle funzioni di controllo sulle dichiarazioni di inizio attività. È disposta inoltre l'abrogazione delle disposizioni regionali che si pongono in contrasto con la direttiva servizi.
Si prevede infine (Titolo IX), la dichiarazione di urgenza della legge in quanto come già anticipato, il recepimento della direttiva è fissato per il 28 dicembre 2009".
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Come intervento generale su questa proposta di legge, voglio ricordare la posizione della Lega Nord su quella che viene chiamata la direttiva Bolkestein, che questa direttiva europea segue nei concetti e, a livello di linearità, nei contenuti.
Essendo il mio Gruppo e il mio partito sempre stato contro queste - a nostro avviso - eccessive interferenze dell'Unione Europea in questioni interne, voteremo contro.
Ribadiamo di non essere d'accordo sull'attuale modo con il quale viene gestita la Comunità europea, in cui viene gestita l'Europa e ribadiamo, a livello di federalismo e di autodeterminazione, che le leggi regionali dovrebbero essere votate da questo Consiglio e non essere forzatamente adeguate alle leggi dell'Unione Europea.
Pertanto, il nostro voto sarà negativo.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Il Consigliere Giovine ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Chiedo alla Presidenza se si può avere il piacere della compagnia dell'Assessore che ha le deleghe su questa materia. Ne saremmo molto lieti e contenti.



PRESIDENTE

La legge interessa più materie. Essendo un adempimento di profilo istituzionale, è prevalente la competenza dell'Assessore Deorsola che ha la competenza sul legale. Per quanto riguarda la parte del commercio e degli esercizi, è presente anche l'Assessore Ricca.



GIOVINE Michele

Presidente, mi scusi. Poiché questa vicenda, magari male, ma un po' l'ho seguita, mi ricordo che l'illustrazione era stata fatta dalla Presidente Bresso e sostenuta, non più tardi di mezz'ora fa, nell'ultima Conferenza dei Capigruppo. Sembrava un punto fondamentale della maggioranza portare alla votazione questo provvedimento, quindi gradiremmo la presenza della Presidente Bresso. Non penso si sia allontanata dal palazzo, così se abbiamo degli emendamenti da proporre, possiamo parlare con l'interlocutore più adatto per esperire e avere delle risposte politiche in merito.
Altrimenti, Presidente, sarò costretto ad intervenire articolo per articolo e fare dichiarazione di voto articolo per articolo.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, anch'io auspico sempre la presenza massima della Giunta alle sedute di Consiglio, ma la Giunta è rappresentata dagli Assessori competenti: l'Assessore Deorsola e l'Assessore Ricca.
La Presidente Bresso è la Presidente della Giunta regionale, ma la Giunta è un organo collegiale, quindi la presenza degli Assessori, anche in virtù della delega ad essi rilasciata, è sufficiente per determinare l'impostazione della Giunta in aula. Sugli orientamenti alle proposte emendative del Consiglio, gli Assessori si impegnano a nome dell'intera Giunta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Riprendo le sollecitazioni del Consigliere Bellion. Purtroppo, ogni tanto bisogna avere il coraggio di procedere utilmente, anche perché non si prevede una discussione su tutto il resto, quindi intervengo nel merito dell'articolo 2, dell'importante articolo, al Capo I, ovvero alle strutture ricettive turistiche. L'articolo 2, intitolato "Modifiche ed integrazione alla legge regionale 31 agosto 1979, n. 54", è così illustrato.
Al comma 1 l'articolo 7 della legge regionale 31 agosto 1979, n. 54 (Disciplina dei complessi ricettivi all'aperto) è sostituita dal seguente: "Art. 7 (Dichiarazione di inizio attività).
1. Chiunque intende esercitare uno dei complessi di cui all'articolo 2 presenta al Comune, su il cui territorio insistono le strutture e gli immobili da destinare all'attività, una dichiarazione di inizio attività ai sensi dell'articolo 19, comma 2, secondo periodo, della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi), come da ultimo modificato dall'articolo 9 della legge 18 giugno 2009, n. 69 (Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile), su apposita modulistica predisposta dalla struttura regionale competente e resa pubblicamente disponibile anche in via telematica.
2. Per l'esercizio dell'attività di cui al comma 1, il soggetto interessato deve essere in possesso: a) dei requisiti previsti dal regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione al testo unico delle legge di pubblica sicurezza) b) dei requisiti previsti in materia di prevenzione incendi ai sensi del decreto del Ministro dell'Interno 9 aprile 1994 (Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l'esercizio delle attività ricettive turistico-alberghiere), qualora richiesti c) dei requisiti igienico-sanitari relativi alla struttura, previsti dalla normativa vigente.
3. Il Comune, ricevuta la dichiarazione di inizio attività, ne trasmette tempestivamente copia, anche solo in via telematica, all'Azienda Sanitaria Locale che esercita l'attività di vigilanza. Il Comune, a fini informativi ne trasmette, altresì, copia alla Provincia e all'agenzia di accoglienza e promozione turistica locale competenti per territorio.
4. Ogni variazione relativa a stati, fatti, condizioni e titolarità indicati nella dichiarazione di cui al comma 1 è comunicata, entro dieci giorni successivi al suo verificarsi, al Comune competente per territorio che procede ai sensi del comma 3".
Infine, il comma 2 del nuovo articolo 2 così novellato, recita che l'articolo 9 della legge regionale 54/ 1979 è sostituito dal seguente: "Art. 9 (Sospensione e cessazione dell'attività) 1. l'esercizio di una delle attività di cui all'articolo 7, in mancanza della dichiarazione di inizio attività, comporta, oltre all'applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all'articolo 18, la cessazione dell'attività medesima.
2. In caso di dichiarazioni mendaci o di sopravvenuta carenza rispetto ad una o più condizioni che hanno legittimato l'esercizio dell'attività di cui all'articolo 7, il Comune o altra autorità competente assegna un termine per il ripristino delle medesime, decorso utilmente il quale ordina la sospensione dell'attività fino ad un massimo di sessanta giorni.
3. In caso di violazione degli obblighi di cui all'articolo 13, il Comune ordina la sospensione dell'attività fino ad un massimo di trenta giorni.
4. Trascorso il periodo di sospensione senza il ripristino delle condizioni o il rispetto degli obblighi di cui all'articolo 13, il Comune ordine la cessazione delle attività.
5. Entro cinque giorni dall'adozione dei provvedimenti di cui ai commi 1 2, 3 e 4, il Comune informa la Provincia e l'agenzia di accoglienza e promozione turistica locale competente per territorio".
Infine, il comma 3 recita come segue. L'articolo 12 della legge regionale n. 54/1979 è sostituito dal seguente: "Art. 12 (Chiusura temporanea o definitiva) 1. Il titolare del complesso che intende procedere alla sua chiusura temporanea e definitiva ne dà preventivo o, se ciò non è possibile contemporaneo avviso al Comune e alle autorità di pubblica sicurezza.
2. Il periodo di chiusura temporanea non può essere superiore a sei mesi prorogabili, per fondati motivi per altri sei mesi".
Al comma 4 del novellato articolo, si prevede che al comma 2 bis dell'articolo 16, come inserito dall'articolo 4 della legge regionale 14 marzo 2003 n. 4, le parole "al Sindaco del Comune interessato, con un anticipo di sessanta giorni, un'autocertificazione" sono sostituite dalla seguenti: "al Comune una dichiarazione di inizio attività".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Mi spiace interrompere il filo del discorso; non vorrei che chi ci stesse ascoltando da casa non comprendesse il senso del ragionamento.
L'articolo 12 della legge regionale n. 54/1979 è sostituito dal seguente: "Art. 12 (Chiusura temporanea o definitiva) 1. Il titolare del complesso che intende procedere alla sua chiusura temporanea o definitiva ne dà preventivo o, se ciò non è possibile contemporaneo avviso al comune e all'autorità di pubblica sicurezza.
2. Il periodo di chiusura temporanea non può essere superiore a sei mesi prorogabili, per fondati motivi per altri sei mesi".
4. Al comma 2 bis dell'articolo 16, come inserito dall'articolo 4 della legge regionale 14 marzo 2003, n. 4, le parole: "al Sindaco del comune interessato, con un anticipo di sessanta giorni, un'autocertificazione" sono sostituite dalle seguenti: "al comune una dichiarazione di inizio attività".
5. Il comma 1 dell'articolo 18 della l.r. 54/1979 è sostituito dal seguente: "1. Chiunque gestisce uno dei complessi di cui articolo 7, senza aver presentato la dichiarazione di inizio attività, è soggetto al pagamento della sanzione amministrativa da euro 1.000,00 a euro 5.000,00".
6. Il comma 3 dell'articolo 18 della l.r. 54/1979 è sostituito dal seguente: "3. Chiunque gestisce un campeggio mobile organizzato senza aver presentato la dichiarazione di inizio attività, è soggetto al pagamento della sanzione amministrativa da euro 500,00 a euro 1.500,00" .
7. Dopo il comma 3 dell'articolo 18 della l.r. 54/1979 è inserito il seguente: "3 bis. La violazione dell'articolo 7, comma 4, comporta l'applicazione della sanzione amministrativa da euro 1.000,00 a euro 3.000,00".
8. Dopo l'articolo 18 della l.r. 54/1979 è inserito il seguente: "Art. 18 bis (Accertamento delle violazioni e irrogazione delle sanzioni) 1. L'accertamento, l'irrogazione e la riscossione delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all'articolo 18, sono di competenza del comune sul cui territorio insiste la struttura turistica ricettiva, che introita i relativi proventi.
2. Per l'accertamento delle violazioni e l'applicazione delle sanzioni amministrative previste dalla presente legge si applicano i principi di cui al capo I della legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale)" .
evidente, colleghi, che l'articolato...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, ha terminato l'articolo, ma ha ancora un minuto e mezzo a disposizione per l'intervento: se vuole portarsi avanti col lavoro può passare alla lettura dell'articolo 3.



GIOVINE Michele

La ringrazio, ma volevo far presente ai colleghi e al Presidente che siamo solo all'articolo 2 e ve ne sono ancora 23 (compresa la dichiarazione d'urgenza) che prevedono, senza presentare alcun emendamento, quindi senza alcun tipo di azione ostativa od ostruzionistica, come l'Assessore Deorsola qui presente potrà ben insegnarmi, un intervento in fase di discussione generale e uno per dichiarazione di voto.
Non capisco, caro Presidente e cari colleghi, per quale motivo dobbiamo portare avanti e votare una legge che interessa il Presidente della Giunta regionale, ma che riscontra la contrarietà dell'opposizione e mi sembra di intendere chiaramente anche quella di una parte consistente ed importante della maggioranza.
Per quale motivo dobbiamo procedere in tal senso, dal momento che anche se non approvassimo entro fine dicembre questa direttiva sui servizi conosciuta in passato come Direttiva Bolkestein - non ci sarebbe alcuna penalità in senso economico per quanto riguarda la Regione Piemonte? Perch udite, udite, colleghi! - lo Stato non l'ha ancora adottata. E dal momento che lo Stato non l'ha ancora adottata, e dubito che lo farà entro la fine di dicembre, la multa cadrà completamente in capo allo Stato.
Vorrei capire, quindi, perché dobbiamo essere più sabaudi dei sabaudi ancora una volta, o più sabaudi dei Savoia. Ma soprattutto vorrei capire perché dovremmo farlo in assenza della persona che più è interessata affinché questo Consiglio la approvi. Mi sembra una questione di rispetto Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Credo che stia per arrivare la Presidente Bresso, per cui seguirà le prossime votazioni. Pertanto, una delle osservazioni avanzate dal collega Giovine mi pare che si risolva.
Dopodiché, abbiamo discusso a lungo su tale questione durante la Conferenza dei Capigruppo, anche con diverse interpretazioni, ma abbiamo tutti concordato che al termine del Consiglio bisognava approvare questo disegno di legge. Credo, quindi, che sia opportuno procedere in tal senso.
Si richiede la presenza della Presidente Bresso? Sta arrivando, quindi credo che si possa continuare. Chiedo anche al collega Giovine di poter permettere al Consiglio di arrivare sino in fondo su questo testo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

C'erano dei colleghi che mi stavano artatamente sollecitando, vista l'occasione, a richiedere le dimissioni anche del Presidente del Consiglio ma ovviamente ho respinte al mittente tali richieste, ritenendole pretestuose.
Accetto le spiegazione del collega Muliere, per cui possiamo procedere in tal senso. Vorrei soltanto far presente, però, che sono intervenuto semplicemente a norma del Regolamento e non ho fatto alcuna azione emendativa.
In ogni caso, se l'Aula preferisce che si riducano i tempi di intervento, ascolteremo i voleri dell'Assemblea.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Comunico solo che d'ora in poi esprimerò un voto di presenza tecnico perché l'ho promesso al collega Placido, che doveva assentarsi. Pertanto il mio voto di presenza ha una valenza tecnica e non più politica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 2). Presentato dalla Giunta regionale (a firma della Presidente della Giunta regionale Bresso): L'articolo 9 è sostituito dal seguente: "Art. 9 (Modifiche alla legge regionale 23 novembre 1992, n. 50) 1. Al comma 5 dell'articolo 9 della legge regionale 23 novembre 1992, n. 50 (Ordinamento della professione di maestro di sci) dopo la parola "comunitari" sono inserite le seguenti: ", non iscritti negli albi professionali di altre regioni o province autonome,".
2. Alla lettera b) del comma 1, dell'articolo 14 della l.r. 50/1992, sono aggiunte, infine, le seguenti parole: "ubicata in località sciistica;".
3. Alla lettera g) del comma 1 dell'articolo 14 della l.r. 50/1992, le parole: "compreso nell'organico di cui al punto a)", sono soppresse.
4: Il comma 2 dell'articolo 14 della l.r. 50/1992 è sostituito dal seguente: "2. Le scuole di sci sono riconosciute dalla comunità montana competente per territorio, sentito il parere del comune, e sono iscritte in apposito elenco.".
5. il comma 3 dell'articolo 14 della l.r. 50/1992 1992 è sostituito dal seguente: "3. La comunità montana verifica annualmente la persistenza delle condizioni per il riconoscimento di cui al comma 2 ed approva le eventuali variazioni dell'elenco regionale.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Il nuovo articolo 9 è conseguentemente approvato.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Bellion, Ronzani Reschigna: Il comma 3 dell'articolo 10 del ddl 651 è sostituito dal seguente: "3. Il comma 2 dell'articolo della l.r. 41/1994, è sostituito dal seguente: "2. Le scuole di alpinismo e di sci alpinismo sono riconosciute dalla comunità montana competente per territorio e sono iscritte in apposito elenco; se non ricadono nell'ambito di una comunità montana sono riconosciute dal comune in cui hanno sede.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10, come emendato.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Presidente Bresso che ci ha raggiunti. Volevo chiedere anche se l'abbiamo già votato quindi sarebbe un intervento postumo, ma anche altri colleghi mi hanno chiesto la questione che sto per porre, se brevemente mi spiega la differenza tra il vecchio articolo 9 e quello da lei presentato interamente sostitutivo che riguarda le questioni sciistiche. Sinceramente non ho capito la differenza tra il primo e il secondo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

La modifica riguarda il fatto che ci sono alcune stazioni sciistiche che non sono in comunità montane e quindi in questo caso si è cercato di evitare che ci sia un problema di assenza di normativa. Ed è aggiunto il primo comma.



PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 3). Presentato dai Consiglieri Muliere, Reschigna Ronzani, Bellion, Rabino, Bizjak, Travaglini, Pace, Ferraris, Rostagno Boeti, Cattaneo, Larizza, Motta: Il comma 3 dell'articolo 14 è soppresso Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Per correttezza verso l'intero Consiglio, volevamo semplicemente motivare il nostro voto, che è stato di semplice presenza su tutti gli articoli, così come era stato nella maggior parte delle Commissioni competenti.
Per motivi credo diversi rispetto a quelli della Lega, da sempre siamo stati contrari alla direttiva Bolkestein (presentata dalla Commissione europea nel 2004 e approvata dal Parlamento europeo nel 2006). Tale direttiva, nata per diminuire la burocrazia e i vincoli alla competitività nei servizi per il mercato interno, secondo noi, apriva alla libera concorrenza e alla privatizzazione di tutte le attività di servizio e dell'istruzione, dalle attività logistiche di qualunque impresa produttiva ai servizi pubblici, a partire dalla sanità e dai servizi sociali, riduceva le possibilità di intervento e il potere discrezionale delle autorità locali e nazionali, privando i singoli Stati della possibilità di compiere politiche economiche e sociali diverse rispetto alla indicazione della Bolkestein stessa. Collegata ad altre questioni, soprattutto quelle espresse in sede WTO, esprimeva gravemente il "principio del paese d'origine", per cui il prestatore di servizi è soggetto alla legge del paese dove ha sede legale la sua ditta e non alla legge del paese in cui fornisce il servizio.
Pertanto, credevamo che tale principio servisse a destrutturare tutti i diritti del lavoro nell'Unione europea, che noi riteniamo un elemento di grande importanza; spesso abbiamo parlato di modello sociale europeo contrapposto al modello sociale statunitense, di cui oggi vediamo alcune questioni, quale, ad esempio, la riforma della sanità che marcia, o non marcia, con tempi più o meno lunghi.
Ci pareva che questa direttiva servisse come incitamento a spostare le sedi delle imprese nei paesi a più debole protezione sociale e che potesse incrementare anche sentimenti nazionalisti xenofobi. Ricordo le proteste in Inghilterra ("lavoro inglese per i lavoratori inglesi"), avvenute in aree dove, esaminando i risultati elettorali, il British National Party, cioè l'estremissima destra inglese, ha ottenuto percentuali nella maggior parte dei casi intorno al 15%.
Insieme alla direttiva sull'orario di lavoro, la Bolkestein serviva a colpire quel modello sociale europeo di cui abbiamo parlato, che ha mille limiti, ma che noi avremmo voluto profondamente migliorare e non certo peggiorare; serviva a precarizzare la prestazione di lavoro, ridurre fortemente l'intervento sindacale, realizzando una sorta di dumping sociale verso le legislazioni dei paesi maggiormente avanzati.
Ora, queste che votiamo oggi sono norme minime, evidentemente semplificanti e in alcuni casi secondarie. Riteniamo però ci sia un problema, perché tutto l'aspetto contrattuale legato a queste nomine ci appare estremamente carente.
Proprio perché profondamente europeisti - crediamo in un rapporto diverso con gli altri Paesi europei e siamo felici che le frontiere in alcuni casi possano crollare - ma profondamente convinti che questa lettura dell'Europa, in molti casi, sia puramente di tipo economico-monetaria e non, invece, di tipo culturale o ambientale di un'Europa anche socialmente differente, con questo voto di sola presenza abbiamo marcato semplicemente questa nostra posizione. Lo abbiamo fatto sapendo che la norma doveva essere approvata entro oggi, non creando - l'Assessore ce ne darà atto problemi né in Commissione né in Aula, ritenendo che questo principio che ho cercato di sostenere avesse una sua logica, a cui rimaniamo fedeli.
Certo, oggi non siamo più presenti nel Parlamento europeo - non credo per questo fatto - ma, quando c'eravamo, il Gruppo della GUE, cioè della Sinistra Europea, che raccoglieva forze comuniste o meno, è stato l'unico a dare un voto negativo sulla direttiva Bolkestein nel suo complesso, a differenza, purtroppo, del Gruppo Socialista, che, nonostante la propria grande storia e la grande tradizione alle spalle, si è comportato in altro modo.
Ho rispettato precisamente i cinque minuti. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Comella per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



COMELLA Piergiorgio

Grazie, Presidente.
In questo caso, anche noi abbiamo dato solo la presenza, bench convinti che il passaggio, e, se vogliamo, anche la liberalizzazione, come concetto del lavoro all'interno degli stati europei, debba essere un dato assolutamente ineludibile da realizzare. Tuttavia, siamo consapevoli della modifica radicale che intercorre tra la presentazione del progetto Bolkestein al Parlamento europeo e il disegno di legge n. 651, quindi stiamo parlando di cose diverse.
Questo disegno di legge è stato composto con un'accuratezza talmente particolare da essere diventato un punto di riferimento per le altre Regioni e anche per l'Unione Europea, quindi sono tutti dati da pesare sul piano positivo. Tuttavia, rimangono alcuni problemi e alcune interrogazioni rispetto alle condizioni di lavoro e alle tutele che anche un documento di questo genere, dal punto di vista contrattuale, porrà ai lavoratori nell'ambito di un transito ampio all'interno degli Stati europei. Peraltro la questione riguarda settori che non sono centrali, non viene toccata l'industria e ci sono altri aspetti di grosso addensamento del lavoro che sono esclusi; tuttavia, diciamo che non ci persuade completamente.
Invece, ci convince fino in fondo - ed è per questo che non abbiamo neanche espresso l'astensione, per non gravare sul piano negativo dal punto di vista del conteggio e volendo esprimere la presenza in termini positivi la questione dell'urgenza e, soprattutto, delle conseguenze che potrebbero derivare dal fatto che il Piemonte, come molte altre Regioni in Italia (oltre a noi ci sono altre quattro Regioni), ha assunto delle delibere in Giunta intorno a questo disegno di legge. Potrebbero derivare delle sanzioni, anzi, deriveranno sicuramente, sia per quanto riguarda il Governo nazionale, sia per quanto riguarda l'amministrazione delle Regioni inadempienti, e non vorremmo che il Piemonte dovesse subire una conseguenza di questo genere.
Per queste ragioni, abbiamo tenuto un atteggiamento di non entusiasmo e di non sostegno per le cose che dicevo prima ma, parallelamente, abbiamo fatto in modo che il Consiglio oggi portasse la Regione Piemonte sul bordo sicuro del fosso in modo tale da non dovere pagare ingiustamente, e fare pagare ai piemontesi degli oneri che non competono assolutamente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ne approfitto della presenza della Giunta e del Presidente, in particolare, che ha seguito la vicenda con grande attenzione. Abbiamo garantito il numero legale perché ci sembra che sia un provvedimento molto importante. Abbiamo voluto dare un segnale di apprezzamento garantendo costantemente, anche quando sarebbe potuto mancare, il numero legale. Ci rendiamo conto che certe direttive, certe iniziative e certe leggi votarle è un fatto di responsabilità. Il voto è stato variegato in Consiglio, ma tutti quanti con l'intento di approvarlo.
Approfitto della parola per chiedere se dopo la votazione di questo provvedimento, essendo abbondantemente bipartisan, oltre all'ordine del giorno citato dal Consigliere Dalmasso (quello per la Palestina), potessimo dare un segnale al popolo iraniano facendo approvare l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 22 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 498, inerente a "Legge regionale 17 agosto 1995, n. 67 'Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale' articolo 8: Approvazione delle direttive di carattere programmatico con validità triennale per gli anni 2009-2011"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 498, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Non illustrerò la delibera perché sono direttive triennali e richiederebbe molto tempo.
Dal punto di vista del merito, sono state concordate con tutta la Commissione, anche se poi sono state licenziate a maggioranza. Abbiamo concordato che, poiché erano già state approvate per un anno, approvarle di nuovo per un ulteriore anno voleva dire, de facto, eliminare il principio della programmazione triennale.
L'accordo è che si approvano per il biennio ancora mancante. Per il 2009 sono state applicate attraverso una delibera della Giunta, ma nell'anno successivo, non il 2010 perché prima che sia ricostituito il Consiglio sarà passato del tempo, quindi non sarebbe più possibile fare una prevenzione preventiva. Ci sarà una revisione del testo a fine 2010 per l'anno 2011, in modo che le direttive siano date dal Consiglio, non solo e sempre assunte con delibere di Giunta in assenza della delibera consiliare ma possono essere riviste nella nuova legislatura, dal nuovo Consiglio e dalla nuova Commissione consiliare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 498, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 1394 dei Consiglieri Chieppa, Barassi, Cavallaro Comella, Dalmasso, Larizza, Moriconi, Muliere, Pace, Spinosa e Travaglini inerente a "Situazione striscia di Gaza" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Il Consigliere Moriconi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Volevo sapere se è stata prevista la votazione sull'ordine del giorno che abbiamo presentato questa mattina sui pacifisti bloccati a Gaza.



PRESIDENTE

No, perché era stato annunciato, ma non iscritto. Se non ci sono indicazioni, lo iscriviamo. Abbiamo iscritto l'ordine del giorno sull'Iran e quello dei lavoratori particolari, quelli provenienti dalla Sagat S.p.A.
posti in cassa integrazione richiesto dal Consigliere Bossuto. Questo terzo ordine del giorno è stato annunciato, ma non iscritto, non era nemmeno all'attenzione. Se non ci sono osservazioni da parte dei Consiglieri, lo diamo per iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario

Esame ordine del giorno n. 1393 dei Consiglieri Leo, Auddino, Boeti, Burzi Cotto, D'Ambrosio, Dutto, Guida, Larizza, Nicotra, Novero, Placido Scanderebech, Spinosa e Turigliatto, inerente a "Situazione in Iran"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 1393, avente come primo firmatario il Consigliere Leo.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1393, il cui testo recita: "Apprese le tragiche notizie che giungono dall'Iran, di una feroce repressione del movimento democratico e popolare iraniano, tramite l'uso spropositato della violenza che ha causato decine di morti, centinaia di feriti e migliaia di arresti il Consiglio regionale del Piemonte esprime la propria forte preoccupazione per la drammatica situazione che si è creata e che vede le frange più estremiste del regime pasdaran clero ultra fondamentalista acquisire sempre maggiore potere e si appella al Governo e al Parlamento italiano, al Parlamento europeo all'ONU e a tutti gli organismi internazionali, affinché esercitino ogni forma di pressione volta a ristabilire un clima civile e pacifico in Iran in vista di riforme e accordi politici che portino il Paese verso una reale democrazia".
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame mozione n. 1390 dei Consiglieri Bossuto, Barassi, Cavallaro, Chieppa Clement, Comella, Dalmasso, Deambrogio, Moriconi e Turigliatto, inerente a "Reintegro dei lavoratori ed in particolare di quelli già provenienti da Sagat S.p.A., posti in cassa integrazione straordinaria (CIGS) dall'azienda logistica Aviapartner"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 1390, "Reintegro dei lavoratori ed in particolare di quelli già provenienti da Sagat S.p.A., posti in cassa integrazione straordinaria (CIGS) dall'azienda logistica Aviapartner".
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 1390, il cui testo recita: "Premesso che: premesso che i servizi presso l'aeroporto "Sandro Pertini" di Caselle, nel 2001 hanno subito sia il processo di liberalizzazione imposto dalla Comunità Europea, che di privatizzazione voluto dalla proprietà pubblica in capo a Comune di Torino, Regione Piemonte e Provincia di Torino, di fatto assegnando a Sagat una diversa composizione sociale sia la fase di privatizzazione della società pubblica, che di liberalizzazione del mercato, avevano come punto comune quello di migliorare le condizioni di sviluppo del traffico e del lavoro in particolare con il citato riassetto, avvenuto nel 2001, la multinazionale belga Aviapartner entra nel capitale sociale di Sagat con una quota simbolica dello 0,41% in modo da permettere alla "cordata" di soci privati guidati da Edizioni-Holding/Benetton di ottemperare ai requisiti tecnici richiesti dal bando per la privatizzazione della società di gestione dell'aeroporto di Caselle nel luglio 2001, in attuazione del D.L. 18/99 ('Attuazione della direttiva 96/67/CE relativa al libero accesso al mercato dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti della Comunità'), acquisendo i servizi di handling di Air France, fino allora svolti da Sagat, la società Aviapartner, ancorch socio, inizia ad operare presso lo scalo di Caselle, contestualmente 32 dipendenti vengono trasferiti da Sagat ad Aviapartner nel marzo 2009 la società Aviapartner, nel frattempo controllata dalla finanziaria inglese 3I, la quale negli ultimi due anni ha più che dimezzato il valore delle proprie azioni, elabora un piano di razionalizzazione e di diminuzione dei volumi occupazionali (leggasi licenziamenti) a livello europeo già attuati, in particolare in Olanda, Belgio e Francia ed iniziati in Italia con l'Aeroporto di Torino Preso atto che: In modo coerente con quanto elaborato, Aviapartner, denunciando un non così palese stato di crisi, in seguito a faticose trattative, ha collocato in cassa integrazione straordinaria 24 suoi dipendenti, (per la maggior parte provenienti da Sagat S.p.A.), ed ha di fatto predeterminato le condizioni per il loro licenziamento, poiché ha già esternalizzato il lavoro e le medesime mansioni svolte da questi lavoratori, affidandole alla cooperativa HDL, identica cooperativa che dal 2004 svolge attività di handling per conto di Sagat Handling pochi giorni dopo la decisione di porre in cassa integrazione i propri lavoratori, in aeroporto "Sandro Pertini", i giornali nazionali hanno denunciato la gravità dei disservizi e dello stato di sicurezza delle attività svolte dalla società Aviapartner per di diversi Vettori ed in particolar modo Air France, ed inoltre il tipo di contratto che Aviapartner ha attuato con la citata cooperativa pare abbia già comportato delle ripercussioni negative in termini di qualità del servizio ai danni dei passeggeri considerato infine che: la Regione Piemonte ha annunciato scelte legate allo sviluppo futuro dello scalo di Caselle, prevedendo la redazione di un progetto, frutto di un tavolo di lavoro tra Regione stessa, Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Sagat e Alitalia, piano che contempla un investimento pari a 6 milioni di euro in tre anni, di cui 3 stanziati direttamente dal Piemonte mentre la parte rimanente del piano finanziario sarà coperta per il 50% da Sagat e il resto da Camera di Commercio e Enti locali alla luce di tali investimenti, oltre che per lo sviluppo dell'aeroporto di Caselle, sarebbe stato opportuno vincolare qualsiasi investimento pubblico anche alla salvaguardia di tutti i livelli occupazionali esistenti.
In queste settimane sull'Aeroporto di Torino Caselle si sta riscontrando un trend positivo di ripresa del traffico passeggeri, tale da far registrare percentuali d'incremento certamente superiori al 14% e l'apporto degli stessi investimenti contribuiranno a generare un volano di crescita del traffico i n virtù delle programmazioni delle nuove rotte per un periodo medio lungo.
Il Consiglio regionale impegna la Giunta a: operare, con tutti i mezzi a propria disposizione, al fine del reintegro immediato dei lavoratori Aviapartner posti in cassa integrazione in conseguenza alle scelte imprenditoriali deliberate dall'azienda stessa".
Il Consiglio approva.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 1394 dei Consiglieri Chieppa, Barassi Cavallaro, Comella, Dalmasso, Larizza, Moriconi, Muliere, Pace, Spinosa e Travaglini, inerente a "Situazione striscia di Gaza"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1394, "Situazione striscia di Gaza", presentata dai Consiglieri Chieppa, Barassi, Cavallaro Comella, Dalmasso, Larizza, Moriconi, Muliere, Pace, Spinosa e Travaglini.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per comunicare che intendo sottoscrivere l'ordine del giorno in oggetto, visto che lo vedo solo adesso. Grazie.



PRESIDENTE

Per cortesia, dovrebbe accomodarsi al banco della Presidenza per sottoscriverlo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Poiché sono più ecumenico, voterò l'ordine del giorno in oggetto, a differenza del collega Moriconi, che non ha votato l'ordine del giorno relativo all'Iran.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1394, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerata la gravissima situazione della Striscia di Gaza che pesa sulla popolazione privata di ogni elementare diritto umano ricordato che la marcia per la pace diretta a Gaza, organizzata da numerose associazioni internazionali, è stata bloccata alla frontiera egiziana alla marcia partecipano circa 150 pacifisti italiani impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso le autorità nazionali e internazionali competenti affinché la marcia possa continuare, esplicando pienamente le proprie finalità umanitarie a reiterare l'impegno, altre volte espresso, per una pacificazione dell'area che riconosce i diritti di autonomie, di autoderminazione di accesso alle risorse per tutti i popoli presenti in quell'area".
Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Volevo soltanto ringraziare gli uffici per il lavoro svolto oggi (e non solo oggi) in merito alla legge sui genitori separati, che è stato senza dubbio molto complicato e complesso.
Poiché si sta parlando di discriminazioni, volevo soltanto far presente che ieri, in Via Lagrange, sono state disegnate svastiche e croci celtiche in riferimento alla mostra dedicata all'omosessualità e ai trans.
Dal momento che si discute di atti di intolleranza, si tenga altresì conto di ciò che capita anche nella nostra Regione, a pochi passi da questa sede dove si è perpetrata un'aggressione omofoba non indifferente. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Colleghi, desidero fornire due comunicazioni di servizio: innanzitutto presso il bar del Consiglio, sono pronte per un brindisi alcune bottiglie gentilmente offerte dalla Provincia di Asti per brindare al nuovo anno.
Ringraziamo, dunque, la Provincia di Asti per la solida munificenza.
In secondo luogo, una delegazione di cittadini di Mappano sta attendendo i Consiglieri che desidereranno incontrarli presso la Sala Viglione. Avevamo fatto loro presente che li avremmo ricevuti verso le ore 16.30, al termine della seduta consiliare.
Inviterei quindi i colleghi per un velocissimo brindisi al bar e poi coloro che lo desidereranno sono invitate a recarsi in Sala Viglione.
Auguri di un felice anno a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.42)



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