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Dettaglio seduta n.525 del 22/12/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 14.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Caracciolo Clement, Laus, Manolino, Moriconi, Placido, Robotti, Spinosa e Valloggia.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Proposta di legge n. 593 "Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazioni di difficoltà" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Come convenuto in seno alla Conferenza dei Capigruppo, l'esame della proposta di legge n. 593, "Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà", di cui al punto 5) all'o.d.g.
dell'odierna seduta, verrà rinviato in Commissione ai sensi dell'articolo 34, comma 5 del Regolamento interno, onde essere affrontato insieme alle altre proposte di legge presentate sul medesimo tema.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 666, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2010"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 666, relativo a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2010", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Lepri, che ha pertanto la parola.



LEPRI Stefano, relatore

Con il disegno di legge n. 666 si chiede al Consiglio regionale l'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2010, in quanto non siamo riusciti - come quasi sempre è avvenuto in questi anni - ad approvare, entro la fine dell'anno in corso, il bilancio preventivo per il prossimo anno.
Con la proposta che sto per illustrare, si chiede che la Giunta sia autorizzata ad esercitare provvisoriamente, fino all'entrata in vigore della presente legge e comunque non oltre il 30 aprile 2010, il bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2010, limitatamente ad un dodicesimo per mese degli stanziamenti, secondo gli stati di previsione delle entrate e delle spese del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 contenuti nel disegno di legge n. 648 presentato al Consiglio regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per chiedere al Vicepresidente un'interpretazione autentica ed autorevole per quanto riguarda la dizione che recita "limitatamente ad un dodicesimo per mese degli stanziamenti". Qui dice il valore, la quantità, però su questo dodicesimo s'intende impegno accantonamento o liquidazione? Com'è da intendersi? Perché si potrebbe pensare di fissare lo stesso l'impegno per tutto l'anno, dopodich lasciare stare le spese obbligatorie, che sono trattate a parte (parlo per le spese che non hanno una dizione specifica, quelle che sono riferite al comma 2).
Riferendomi al comma 1, si dice genericamente "limitatamente ad un dodicesimo". Chiedo, pertanto, all'Assessore di spiegare, per quanto riguarda le due o tre fasi che sono in sequenza, cioè l'impegno, la liquidazione e i pagamenti, come viene inteso questo dodicesimo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Trovo curiosa la numerazione del provvedimento in oggetto, che, chiamandosi disegno di legge n. 666, mi mette una certa inquietudine nell'intervenire.
Poiché dovrà intervenire l'Assessore Peveraro e poiché deve essermi sfuggito questo passaggio introduttivo da parte del relatore Lepri, chiedo una conferma, perché vedo un emendamento depositato dall'Assessore Peveraro, rubricato con il n. 1, relativo all'accordo politico che è stato raggiunto, e cioè che la data della durata dell'esercizio provvisorio sia il 15 febbraio e non il 30 aprile, come mi era sembrato di intendere dalla lettura del relatore.
Grazie, Presidente, e grazie, Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Ovviamente, s'intende dodicesimi di impegno. La liquidazione e i pagamenti, per esempio sui residui, possono anche essere del 100%. Il dodicesimo è sull'impegno.
Relativamente a questo disegno di legge, anche alla luce di quello che è emerso nel corso della riunione dei Capigruppo, abbiamo presentato un emendamento che anticipa al 15 febbraio il termine ultimo dell'esercizio provvisorio, in quanto abbiamo rilevato un impegno a procedere, nei primi giorni dell'anno 2010, alla predisposizione di un bilancio che consideri la possibilità di utilizzare in dodicesimi anche gli importi indicati sul bilancio di previsione nel mese di maggio. Questo per non bloccare l'attività amministrativa nel mese di maggio, mese in cui, presumibilmente il nuovo Consiglio regionale non sarà ancora insediato.
Alla luce di questo fatto, ci è sembrato opportuno ridimensionare il termine del 30 aprile al 15 febbraio, stante questo impegno.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Peveraro: All'articolo 1sostituire la data del 30 aprile con 15 febbraio 2010.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi per dichiarazione di voto sull'intero testo; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ci asterremo sull'intero testo della legge. Utilizzo la dichiarazione di voto per ricordare al Vicepresidente - l'avrà sentito dieci o dodici volte, nella sessione di questa mattina, ma poi ha preso una travata in testa e non vorrei che questa avesse confuso quei due sparuti neuroni che ancora sussistono vivi nel cervello del nostro amatissimo Vicepresidente! che non lo ringrazieremo mai abbastanza per tutto quanto ha fatto per noi sinora.



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Sì, come Trezeguet! Ricordo solo un passaggio: la logica del 15 febbraio, come correttamente ha ricordato il Vicepresidente, sta nel dotare l'Ente di uno strumento che sia utilizzabile nel mese di maggio, quando probabilmente il nuovo Consiglio regionale non si sarà ancora insediato.
Il bilancio, che assumerà caratteristica definitiva quando lo voteremo nella sessione di febbraio, dovrà essere esattamente altrettanto scarno forse anche di più; direi altrettanto scapolo di quanto forse è opinabile sia questo.
Ricordo sempre che c'è da risolvere il tema delle pregiudiziali politiche, sul quale attendo una risposta da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Come da accordi presi nella Conferenza dei Capigruppo, è prevista una sospensione dei lavori per poi procedere alle Commissioni.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Giovine ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori perché, come lei saprà bene Presidente, non posso dire di essere stato mai tenero con la sua Presidenza e neanche, peraltro, ingiusto. Tuttavia, se uno vuole fare questo lavoro con un minimo di onestà intellettuale deve riconoscere i meriti, oltre che sottolineare quelli che vengono considerati dei meriti di natura politica e istituzionale.
Io, Presidente, voglio ringraziarla e riconoscerle una grande sensibilità istituzionale nell'aver risolto l'impasse politico istituzionale che si era venuto a creare fra maggioranza e opposizione in seno alla Commissione di Garanzia.
Supero le polemiche che ne erano nate all'inizio perché, alla fine, il risultato che lei ha ottenuto con la sua grande capacità di mediazione, con la sua sensibilità, è stato assolutamente soddisfacente. Una volta tanto...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, il Consigliere Giovine sta parlando per una volta non male della Presidenza, quindi vi inviterei a non disturbarlo.



GIOVINE Michele

Una volta tanto, in controtendenza rispetto agli ultimi anni, ha vinto il primato della politica rispetto ad altri primati che, purtroppo, non fanno bene al Paese. In chiosa di questo intervento, devo ringraziare anche il Presidente uscente della Commissione di Garanzia, che con la sua dimissione ha dimostrato un grande senso di responsabilità e senso delle istituzioni.
Grazie, Presidente, e spero che questa sia la cifra con cui potrà concludere la Presidenza di questa Legislatura.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine. "Concludere" speriamo transitoriamente perché non si capisce perché concluderla.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ho saputo in maniera informale - confermatemi se è vero - che domani è convocata la VI Commissione. Vorrei, per cortesia, chiedere ai due Assessori presenti, di chiedere all'Assessore Oliva...
Non vado sul Castello di Rivoli, Consigliere Clement.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Clement)



LEO Giampiero

Scusi, Consiglieri Clement, parlo di una questione che in IV Commissione ha interessato colleghi del suo Gruppo che sono molti attenti alle tematiche giovanili. Il Consigliere Bossuto, il Consigliere Dalmasso e il Consigliere Turigliatto sono sempre molto attenti in proposito. Vi ricordate che l'Assessore Oliva ci ha detto che ci avrebbe fatto sapere del Comitato e delle iniziative legate all'anno dei giovani prima della fine dell'anno? Chiedo scusa, lo faccio in tono leggero, ma adesso c'è un comunicato dell'Assessore del Comune di Torino, Marta Levi, che ha detto: "Ho deciso tutto". Non è vero, mi sono informato, il 31 dicembre c'è un passaggio di consegne, ma noi non sappiamo ancora nulla.
Essendo un veterodemocristiano, credo alle istituzioni. Conto sulla costante e comprovata buona fede e correttezza di Rifondazione Comunista non sto sollevando una questione strumentale, oso dire che siamo stati perfino incredibilmente pazienti. Non voglio fare polemica. Il 1° gennaio inizierà l'anno in cui Torino sarà "Città capitale europea dei Giovani 2010", ma ad oggi non sappiamo ancora chi se ne occuperà e quale sarà il programma.
Mesi fa l'Assessore Oliva ci ha promesso una comunicazione. Domani c'è ancora un'occasione, altrimenti sarò costretto a chiederlo ancora il 28 e il 29 dicembre.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Adesso sono convocate la I Commissione e la VII Commissione per esaminare il disegno di legge, già approvato dalla Giunta, sui provvedimenti a favore dei lavoratori dipendenti che non percepiscono uno stipendio.
Nella Conferenza dei Capigruppo non c'è stato alcun tipo di accordo nel senso che si è detto che valuterà la Commissione se licenziare prima il provvedimento come è normale, oppure se ritornare immediatamente in Consiglio per l'approvazione definitiva. Volevo solo chiarire questo aspetto, in modo che tutti i Consiglieri presenti e non interessati ai lavori della I e VII Commissione non abbandonino l'Aula perché, se tutto fila liscio e se ci mettiamo tutti buona volontà, può darsi che riusciremo in giornata, a licenziare il provvedimento.



PRESIDENTE

Il Consiglio riprende subito dopo la sessione congiunta di I e VII Commissione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.13 riprende alle ore 16.59)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Cultura: argomenti non sopra specificati

Iscrizione all'o.d.g. ed esame disegno di legge n. 667, inerente a "Norme straordinarie a sostegno dei lavoratori dipendenti in condizione di disagio economico. Fondo speciale di garanzia" (ordine del giorno n. 1388 del Consigliere Buquicchio, inerente a "Iniziative a favore dei dipendenti Agile-Eutelia e Phonemedia" collegato)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Le Commissione I e VII, riunitesi in sede congiunta, hanno licenziato il disegno di legge n. 667. Ne propongo l'iscrizione all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto il disegno di legge n. 667.
La parola al relatore, Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer, relatore

Grazie, Presidente.
Le Commissioni I e VII hanno licenziato con voto unanime, a conferma della sensibilità sul tema oggetto del provvedimento, un disegno di legge presentato dalla Giunta regionale, che ha recepito un ordine del giorno votato anch'esso all'unanimità dal Consiglio regionale nella scorsa seduta che affronta un problema specifico. È un provvedimento che abbiamo definito di natura straordinaria, perché straordinaria è la situazione che con questo provvedimento intendiamo affrontare.
Si tratta di lavoratori - alcune centinaia di lavoratori - che non percepiscono lo stipendio, ma, soprattutto, si tratta di lavoratori che oggi non hanno, per ragioni che varrebbe la pena approfondire ma oggi manca il tempo, la possibilità di accedere ad alcun ammortizzatore sociale. La nostra è una Regione che in questi mesi ha investito ingenti risorse per consentire a molti lavoratori di accedere alla cassa integrazione in deroga. È una Regione che ha previsto risorse specifiche da destinare ai lavoratori che non hanno ammortizzatori sociali.
Con questo documento affrontiamo un altro problema: un'emergenza che riguarda una parte di questa regione. Affrontiamo la situazione nella quale sono venuti a trovarsi quei lavoratori che da tre mesi non percepiscono lo stipendio. Di tale situazione sono gravemente responsabili coloro che dovrebbero corrispondere a questi lavoratori lo stipendio. Da qui l'urgenza di predisporre un provvedimento, che è quello che oggi stiamo esaminando.
Di cosa si tratta, in particolare? Riassumo in rapida sintesi il contenuto, il senso del provvedimento che stiamo discutendo, tenendo anche conto di una modifica, avvenuta durante la discussione in I e in VII Commissione, che ha integrato il provvedimento originario.
La proposta dalla quale partiamo è di istituire uno speciale fondo di garanzia per consentire, a quei lavoratori che non percepiscono lo stipendio da almeno tre mesi, di ottenere dalle banche, senza che ne abbiano un onere a carico, un'anticipazione parziale del trattamento retributivo che avrebbero dovuto ricevere dall'azienda e che, invece l'azienda non ha corrisposto loro. Con il fondo di garanzia noi garantiamo questa possibilità, perché saranno le banche ad anticipare a questi lavoratori un trattamento retributivo, che nel nostro provvedimento abbiamo individuato nella somma massima di 2.500 euro.
Naturalmente, poiché si tratta di un fondo senza oneri a carico dei lavoratori - vorrei insistere su questo punto - alla banca viene offerta la garanzia con questo fondo speciale che oggi creiamo, che avrà una prima dotazione complessiva di tre milioni di euro. A loro volta le banche, su richiesta del lavoratore, potranno concedere ai lavoratori un prestito individuale pari ad un ammontare complessivo di 2.500 euro.
Al comma 2 dell'articolo 2, su proposta di alcuni colleghi, visto che questa forma di anticipazione deve essere innanzitutto garantita a quei lavoratori che non percepiscono, al momento dell'applicazione della legge lo stipendio da almeno tre mesi, e che non abbiano avuto la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione straordinaria o in deroga), abbiamo inserito una norma che prevede che a questo beneficio possano eventualmente accedere quei lavoratori che abbiano maturato crediti complessivi, nei confronti delle imprese, superiore ai tre mesi.
Naturalmente, la priorità che abbiamo individuato con la legge è che intanto, i benefici vadano riconosciuti ai lavoratori che non percepiscono lo stipendio da almeno tre mesi.
Ho detto - ripeto e chiarisco ulteriormente - che questo dispositivo questa norma, questa anticipazione si riconosce ai lavoratori che non hanno avuto la possibilità di accedere ad alcun tipo di ammortizzatore sociale perché questi lavoratori, da questa Regione, sono coperti da altre provvidenze. Noi qui ci occupiamo di un segmento specifico del mondo del lavoro, ricordato in precedenza.
Nell'articolo 2 precisiamo che potranno accedere all'anticipazione quei lavoratori che prestano la loro attività presso aziende e unità locali ubicate nel territorio della nostra regione.
Questo è quanto recita il provvedimento al nostro esame, colleghi.
Abbiamo detto - e lo dirà anche il Vicepresidente Peveraro o l'Assessore Migliasso - che si tratta di una norma che oggi attiviamo per dare risposta ad un'esigenza seria, ad un'emergenza reale. Oltre ad approvare oggi il provvedimento, vorremmo che diventasse operativo nel giro di pochi giorni tanto è vero che la Giunta si adopererà affinché il regolamento attuativo della legge possa essere approvato nel giro di qualche giorno, ci auguriamo prima delle feste di Natale o, comunque, entro fine anno.
Come Commissione ci siamo anche impegnati ad approfondire alcune questioni sollevate, come quelle riguardanti la possibilità di esaminare la proposta di eventuale cessione del credito, da parte di questi lavoratori.
Sul tema, il Vicepresidente Peveraro e l'Assessore Migliasso hanno assunto l'impegno di approfondire gli aspetti della questione, trattandosi di tema delicato, da affrontare con grande serietà e con grande rigore, in modo che il provvedimento esaminato ed approvato in un secondo momento tenga conto dei problemi implicati dalla questione.
Infine, abbiamo deciso, adesso, di finanziare questo provvedimento di legge con una prima dotazione di tre milioni di euro, che significa dare una risposta a 2.400 lavoratori in Piemonte. Naturalmente, faccio mie le considerazioni del Vicepresidente Peveraro perché, trattandosi di un provvedimento con carattere straordinario e di emergenza, lo consideriamo anche, se ho inteso bene, Vicepresidente Peveraro, un provvedimento sperimentale, con il quale vogliamo verificare, con i fatti, la bontà delle norme che stiamo approvando, fermo restando che potremo, nei prossimi giorni o nelle prossime settimane, apportare al provvedimento tutte quelle modifiche che insieme riterremo necessarie.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Come lei sa, a conclusione della seduta antimeridiana avevo presentato un ordine del giorno, non perché volessi fare il bastian contrario, ma per proporre un elemento migliorativo alla discussione che avremmo affrontato oggi, in sede di Commissione, relativamente alla proposta di legge inerente le iniziative a favore dei dipendenti in difficoltà.
L'ordine del giorno che avevo presentato riguardava, in modo specifico le iniziative a favore dei dipendenti Agile-Eutelia e Phonemedia, pertanto aveva un'indicazione più specifica rispetto a quella che il disegno di legge n. 667 voleva istituire con il fondo speciale di garanzia a sostegno dei lavoratori dipendenti.
Cosa chiedevo - e ho continuato a chiedere - in sede di Commissione? Chiedevo che anziché parlare di "fondo di garanzia" finalizzato all'erogazione di un prestito ai lavoratori in difficoltà che non abbiano percepito da tre mesi o che comunque abbiano accumulato un credito dei confronti del datore di lavoro pari o superiore a tre mesi - emendamento che abbiamo ottenuto anche in Commissione relativamente a questo punto - si potesse parlare di "cessione di credito". Su questo elemento, su questa novità e su questa nostra posizione - mia posizione - ho riscontrato diverse filosofie di pensiero, alcune favorevoli, altre contrarie.
Le motivazioni più valide addotte contro, a mio giudizio, sono quelle che ritengono che non trattandosi di "autorizzazione" da parte del datore di lavoro (o di chi, comunque, ha un debito nei confronti del lavoratore) ma di "certificazione" di quel debito, per poter poi attivare il meccanismo di richiesta dei confronti di un istituto bancario o di altre agenzie garantito sempre dal fondo regionale, il fatto di dover richiedere questo tipo di certificazione, visti i "galantuomini" con cui abbiamo a che fare relativamente ai gestori di queste imprese, non sarebbe stato possibile.
Pertanto, raccogliendo la rassicurazione, da parte dell'Assessore e da parte della Presidente Bresso (che è intervenuta ad un certo punto della seduta di Commissione su questa mia richiesta) che si approfondirà tecnicamente la possibilità di metterla a punto nel migliore dei modi, ho desistito e ho votato a favore in Commissione, perché è bene che, comunque i lavoratori in grande difficoltà oggi ricevano un segnale concreto e tangibile in merito al loro oramai inderogabile bisogno economico. E anche se questa può sembrare poca cosa, è sicuramente meglio di niente.
Per questi motivi, ho espresso il mio voto favorevole in sede di Commissione e lo farò anche in Aula, certo che l'Assessore e la Presidente vorranno mantener fede agli impegni assunti in merito all'approfondimento e all'individuazione di un sistema di cessione di credito, che sicuramente esiste; vorrei ricordare, infatti, che nei confronti dei lavoratori che fanno parte della Omega a Pistoia, addirittura con una determina degli uffici, la Regione ha provveduto ad adottare quel sistema che avrei gradito vedere oggi approvato.
Evidentemente, non si ha avuto il tempo sufficiente per poter approfondire tecnicamente la questione. Tuttavia, con il contributo di tutti, approviamo questo disegno di legge, che comunque potrà far trascorrere meglio le prossime feste ai lavoratori che vivono momenti di grave difficoltà a causa del comportamento criminale di coloro che hanno gestito queste aziende negli ultimi mesi e che vantano crediti anche superiori ai tre mesi.
Con gli aggiustamenti che abbiamo ritenuto di apportare in Commissione questa legge può rappresentare comunque un primo gradino verso ciò che la politica deve sapersi assumere e deve essere in grado di garantire ai propri cittadini in momenti di grande difficoltà, come quello che stiamo attraversando in Piemonte e che i lavoratori di queste aziende in particolare stanno sopportando. Grazie.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Chiedo scusa al collega Vignale, ma avevo chiesto la parola sull'ordine dei lavori dopo la relazione del collega Ronzani, per due ragioni: intanto perché il disegno di legge di cui parliamo non ha ottenuto, per quanto ci riguarda, un voto all'unanimità, se non per il fatto che o noi non eravamo presenti, o ci siamo astenuti.
Durante la discussione sul disegno di legge in oggetto motiver ulteriormente questa mia affermazione, ma quanto vi sto anticipando era solo una precisazione tecnica rispetto a quanto detto dal collega Ronzani.
Siccome nel frattempo è intervenuta la Presidente Bresso, che stamattina era data per assente, chiedo la cortesia della Giunta di fornire, nel corso della seduta odierna, le risposte rispetto alle pregiudiziali che abbiamo posto alle ore 10 di questa mattina, o quantomeno si specifichino i termini di quando riceveremmo tali risposte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi. Aspettiamo di avere un'indicazione in merito da parte della Giunta regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo consiliare esprimerà un voto favorevole sul provvedimento in oggetto. Partirei proprio dal fondo, perché ritengo sia opportuno fare una serie di valutazioni. Intanto perché può essere certamente un provvedimento utile; in secondo luogo, perché con una modifica ad un articolo abbiamo esteso la validità del provvedimento.
Al di là del merito, però, essendo persone coerenti, così come avevamo votato a favore dell'ordine del giorno approvato una settimana fa, ci pare altrettanto opportuno approvare questo disegno di legge presentato.
evidente a tutti (perlomeno a tutti i colleghi che seguono con assiduità i lavori del Consiglio) che ci siamo trovati di fronte ad uno dei rarissimi casi di efficienza di questa maggioranza: abbiamo affrontato un problema nella scorsa settimana; la Giunta ha provato a trovare una soluzione nell'arco di qualche giorno; con la disponibilità di tutto il Consiglio se n'è discusso nella seduta odierna di Commissione, e oggi possiamo approvare il disegno di legge.
evidente che l'approssimarsi e l'avvicinarsi della scadenza elettorale fa miracoli, cioè rende efficiente anche una Giunta inefficiente e una maggioranza che aveva avuto molte possibilità d'intervenire in situazioni come queste, ma che per un anno non è intervenuta. È circa un anno che predichiamo la necessità di atti normativi urgenti per fronteggiare la crisi e l'unica proposta di legge strutturale che è stata discussa all'interno di questo Consiglio, non certo per volontà dell'Ufficio di Presidenza o della Conferenza dei Capigruppo, ma per richiesta di un Consiglio straordinario, è stata la proposta di legge che vede come primo firmatario il Presidente Burzi e molti colleghi del Popolo delle Libertà.
All'interno di quella legge era prevista la possibilità di fare a meno di questa, cioè quella legge dava l'opportunità di intervenire in situazioni quale quella che stiamo oggi affrontando, e le molte altre che potremmo affrontare.
Ci esprimeremo a favore di questo provvedimento, perché, avendo modificato l'articolo 2, comma 2, emaniamo un provvedimento che sarà utile non solo ai tanti lavoratori (Agea, Eutelia, ecc.) che si trovano nelle condizioni individuate dalla legge, ma anche alle altre centinaia e centinaia di lavoratori che hanno un credito nei confronti delle loro aziende pari a tre mesi di stipendio, maturato nel corso degli ultimi 12 mesi. Pertanto, è un provvedimento eccezionale non solo rispetto ad una singola tipologia di persone che legittimamente ha chiesto un intervento da parte della politica, ma anche per molte altre che potranno accedere ai fondi, qualora questi siano sufficienti.
Votare il 22 dicembre una legge che ha avuto un percorso normativo di due o tre giorni (certamente questa è la legge più veloce dell'VIII legislatura, perché è stata iscritta ieri e assegnata e discussa oggi) non è certo un dato che testimonia efficienza, ma è un dato che testimonia un anno di assenza d'intervento. È una situazione che i lavoratori manifestano da mesi e che noi oggi affrontiamo grazie ad un'inversione dell'o.d.g. del Consiglio della scorsa settimana, con una proposta di legge scritta frettolosamente l'altro ieri.
Questa è la situazione nella quale ha operato il centrosinistra a favore dei lavoratori, dove il miracolo delle elezioni porta a dare risultati anche positivi.
Oggi risolviamo un problema, che è sacrosanto per i lavoratori, perch questa è una soluzione parziale, sia in termini quantitativi economici sia in termini lavorativi, perché stiamo parlando di un anticipo parziale dello stipendio, non di una soluzione dei problemi lavorativi.
Certo, è un aspetto importante; non è la soluzione, ma il dato vero è che questa Giunta, nell'ultimo anno, ha prodotto un articolo all'interno dell'assestamento di bilancio che è nato soltanto perché c'era una proposta di legge dell'opposizione. Diversamente, la tematica "crisi", al di là di alcune delibere che, come ci avete ripetuto più volte, in più occasioni sono state così onnicomprensive da essere obbligati a fare leggine ad hoc non è stata presa in considerazione in maniera adeguata.
Nonostante la critica, siamo persone responsabili che sanno cosa significa attendere lo stipendio per mesi, pertanto abbiamo dato la disponibilità, non solo ad un iter legislativo anomalo in Commissione, ma anche alla sua approvazione.
Se avessimo operato congiuntamente anche nei mesi passati, senza badare alla provenienza della firma del progetto di legge, ma considerando il merito dello stesso, forse oggi la Regione avrebbe strumenti differenti per intervenire nei confronti della crisi economica.
Infatti, rispetto al progetto di legge presentato dall'opposizione, la maggioranza è andata a guardare chi fosse il presentatore e non il merito del provvedimento; è uno dei casi più singolari e, visto che è la relazione, lo teniamo a verbale, così possiamo capire cosa riesce a fare la politica, non nella volontà di risolvere i problemi, ma nella volontà di contrastare i progetti della parte avversa. La relazione di maggioranza letta dal collega Pace, rispetto al progetto di legge che aveva come primo firmatario il collega Burzi e la firma di molti colleghi del Popolo delle Libertà, diceva: "Il progetto di legge è un buon progetto di legge in molti suoi punti, però va respinto".
Ovviamente lo sintetizzo e lo banalizzo un po', ma questo era, perch si è badato al soggetto presentatore e non al merito della legge.
Noi, che abbiamo capacità di governo, anche se seduti all'opposizione e soprattutto abbiamo una sensibilità nei confronti dei lavoratori che fa sì che non stiamo a guardare chi sia il soggetto presentatore, ma entriamo nel merito delle leggi e, se si riesce - come è accaduto in questo caso interveniamo per modificarle, esprimeremo un voto favorevole, sapendo che ahimè - è stata l'unica parentesi di efficienza rispetto a questi temi, e non solo, che questa maggioranza e soprattutto questa Giunta hanno dimostrato in cinque anni di governo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Non posso che essere contento, quindi voterò a favore del disegno di legge.
Come asserivo poc'anzi, non posso che essere contento di vedere in Aula un disegno di legge che va nella finalità di permettere a dei cittadini, a dei lavoratori che hanno sostenuto mesi e mesi di lavoro, di usufruire dei loro diritti. Pertanto, per la prima volta in questo Consiglio regionale siamo tutti concordi - così mi auguro - come è successo in Commissione, nel dare procedimento e avvio a questo disegno di legge, in modo che quei lavoratori possano trascorrere, seppure temporaneamente, un Natale un po' più sereno.
Oggi la Regione Piemonte si assume un impegno delicato ed anche difficile da mettere in pratica; mi auguro che i lavoratori non siano penalizzati dal problema dell'accesso al credito, ma possano veramente usufruire di questa agevolazione temporanea, di questo prestito temporaneo di cui si fa garante la Regione Piemonte.
Per quanto riguarda l'importo o i mesi (tre mesi o quattro mesi; 2.500 o 3.500 euro), è chiaro che si tratta di una misura sperimentale, perché è la prima volta che un Ente pubblico si sostituisce al privato che è venuto meno, quindi al privato che non rispetta le regole di mercato e non fa fronte agli impegni presi con i propri dipendenti. Sono contento perché la scorsa settimana abbiamo avuto una discussione in Aula in cui si pensava che un ordine del giorno fosse sufficiente.
Mi assumo la paternità di aver lanciato l'idea, di aver lanciato la proposta; non voglio fare campagna elettorale, perché questi sono interessi di tutti i cittadini, indipendentemente dal colore politico. Tuttavia, devo anche dire che, per la prima volta, un Ente istituzionale, un Assessore, è stato celere nel preparare tutta la documentazione necessaria.
Una documentazione che richiede ancora qualche approfondimento dettagliato per ciò che riguarda il regolamento di applicazione, quello di cui tutti abbiamo un po' di timore che non sia perfetto al primo colpo.
A nome dei lavoratori, non posso che ringraziare l'Assessore Peveraro.
Sono stato l'ispiratore di questa iniziativa e voi siete quelli che la state portando avanti. Questo è il bello della democrazia, il bello della politica perché, una volta tanto, un'idea lanciata dall'opposizione è stata assunta dalla maggioranza e portata avanti con determinazione, con celerità e, soprattutto, con professionalità.
Non posso che essere contento prima per l'idea ma, soprattutto, per i lavoratori, che mi auguro possano essere più tranquilli e più felici nei prossimi mesi. Mi auguro che le stesse idee siano portate avanti nei prossimi mesi anche per tutti i lavoratori.
Non possiamo sostituirci ai datori di lavoro, mi auguro che Torino e Provincia non diventino l'epicentro della disoccupazione a livello europeo.
Abbiamo un impegno molto importante da portare avanti. La politica, da domani, deve dare risposte concrete, non può soltanto gestire l'ordinaria amministrazione, ma deve essere anche programmatrice e pianificatrice dell'occupazione e dello sviluppo del territorio.
Sino ad oggi la politica non è ancora attrezzata a fare questo. Oggi è il primo esempio, può darsi che ne seguiranno altri che vanno nella direzione di ridurre il numero così alto di disoccupati. Mi auguro che Torino e Provincia non passino ai primi posti della notorietà per negatività, ma per positività.
Mi auguro che i numeri della disoccupazione diminuiscano al più presto possibile, magari con altri provvedimenti più coraggiosi di quelli che abbiamo sostenuto oggi.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Presidente Bresso.
Consigliere Chieppa, capisco tutte le mimiche, mi ricorda quel grande mimo francese Jacques Tati, ma quando la Giunta, a maggior ragione la Presidente, chiede di poter intervenire, lo può fare in qualsiasi momento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Su questa vicenda, non lasciamo, e non lasceremo, l'ultima parola al Gruppo dell'UDC. Rassicuro subito - il Consigliere Scanderebech è già scomparso, di solito fa così - il Consigliere Scanderebech: qui nessuno si assume meriti per questo provvedimento.
Con questo provvedimento, l'assemblea elettiva, che io ritengo - chiedo scusa ai componenti della Giunta - l'elemento vero dell'ordinamento democratico, si è assunta in pieno, e si assume in pieno e in toto, la paternità di questo provvedimento.
La settimana scorsa abbiamo impegnato la Giunta a definire quel provvedimento con un ordine del giorno votato da tutti, e io aggiungo i miei ringraziamenti al Vicepresidente Peveraro che ha dimostrato, in questi ultimi giorni, di seguire con grande puntualità e attenzione la vicenda (non è usuale, Vicepresidente, se lo segni che le faccio i complimenti pubblicamente). In questo caso, dopo pochi giorni, arriva un provvedimento.
Svolgo due osservazioni. Avrei gradito un tetto maggiore, l'ho detto nella Commissione, tuttavia noi non potevamo, in alcun modo, rischiare di fermare questo provvedimento, che è stato definito. Lo dico con grande fraternità al Consigliere Buquicchio. Il percorso, anche dopo l'approvazione, non è finito.
Al Vicepresidente Peveraro chiedo in maniera diretta: tempi rapidissimi per la definizione del regolamento; meccanismo semplicissimo per i lavoratori, il più semplice possibile, per accedere concretamente all'erogazione (quindi una questione tecnica); terzo, nella stesura del regolamento, non fermiamoci solo alla questione degli ultimi tre cedolini mancanti. Vi sono alcune realtà dove abbiamo imprenditori banditi, come nel caso dell'ex Eutelia, quindi emerge un problema anche da quel punto di vista. Allora, in quel caso, teniamo in considerazione che il singolo lavoratore, così come ad esempio fanno le famiglie per accedere al buono scuola, si autocertifica. Una condizione che poi viene verificata: se non c'è quell'elemento del cedolino, non facciamo saltare questa possibilità (è un suggerimento che mi permetto di dare).
Ripeto: tempi rapidissimi per il regolamento, accesso semplificato al massimo e, terza cosa, erogazione in tempo reale di quella cifra. Tutti i provvedimenti sono migliorabili, ma non ho tentato, a parte la richiesta di un ritocco del tetto, di modificare quel provvedimento perché dobbiamo dare una risposta oggi per domani, quindi avere tempi strettissimi rispetto alla concretezza dell'erogazione e della possibilità di accesso a quella misura da parte dei lavoratori.
Avremo tempo per ridiscuterlo, per riproporlo l'anno prossimo, per modificare e verificare le cose che non vanno. Intanto, sono convinto che alcune migliaia di lavoratori, tra pochissimi giorni (e qui chiedo l'urgenza dei tempi tecnici), potranno avere l'accesso diretto all'erogazione.
Mi si permetta di fare alcune considerazioni generali: credo che la politica, in particolare il centrosinistra, debba fare una riflessione su queste vicende.
Di casi come quello dell'ex Eutelia ve ne sono altri. Come abbiamo detto, ci troviamo di fronte a degli imprenditori pirata, a dei banditi.
Tuttavia, oggi, nelle pubbliche amministrazioni, la politica si è spogliata nel corso degli anni degli strumenti legislativi che possono impedire il gioco delle scatole cinesi, che possono impedire il gioco di questi imprenditori. Questa è la situazione che si è venuta a creare in tanti anni di ideologia relativa al fatto che il mercato deve essere libero, senza alcun tipo di controllo, senza alcun tipo di lacci e laccioli. Gli esiti di questa ideologia sono quelli che abbiamo sotto gli occhi.
Non chiedo il socialismo reale, ma chiedo che il pubblico cominci a ripensare a strumenti di intervento in economia e a strumenti di intervento legislativo. Non esiste solo la giustizia - prego di dirlo al suo leader ma c'è anche l'economia, la finanza e tante questioni su cui, a mio avviso un'opposizione parlamentare dovrebbe spendersi, da questo punto di vista.
Questa è la prima riflessione.
La seconda, dopo le questioni tecniche che ricorderò alla fine del mio intervento, è che registro un atteggiamento di critica profonda che non condivido rispetto all'operato di questa Giunta, da parte del Capogruppo dell'UDC. Vicepresidente, si appunti questo particolare. Il Capogruppo dell'UDC ha testé affermato che voi, in cinque anni, non avete fatto nulla che adesso arriveranno loro e i provvedimenti per i lavoratori verranno fatti.
Ecco. Al di là delle battute, vi invito alla cautela rispetto ai passi che state compiendo, Giunta e Partito Democratico, su un altro versante.
Prendete nota di cosa vi viene detto in Aula: venite bollati come degli incapaci, da chi tratta poltrone e poltroncine, in sedi alle quali noi non abbiamo accesso e alle quali non vogliamo avere accesso.
Chiusa parentesi. Ho dieci minuti e parlo su quello che voglio: cerchiamo di fare un minimo di politica, se è possibile.
Oltre a mettere il tampone necessario e doveroso - ringrazio la Giunta per aver accolto il senso e la natura dell'ordine del giorno contemporaneamente falliremmo se non cominciassimo a ragionare sul fatto che alcune regole complessive, in questo Paese, debbano essere modificate altrimenti i casi dell'ex Eutelia e di una serie di aziende continueranno a riproporsi e le Istituzioni saranno disarmate. Insieme alla doverosa approvazione del provvedimento in oggetto ci deve essere anche una presa di coscienza da parte delle Istituzioni locali e nazionali.
Concludo con l'auspicio che domani, a Roma, la vicenda dell'ex Eutelia si avvii rapidamente, come ci veniva accennato, verso il commissariamento dell'azienda e verso l'individuazione dei curatori fallimentari, e che si possa ridare una prospettiva di certezza a quelle lavoratrici e a quei lavoratori. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Voteremo convintamente a favore del provvedimento.
Vi risparmio la battuta sulla velocità, perché in questo caso è stato positivo, e risparmio al Vicepresidente Peveraro i miei complimenti, ma mi fido di lei, la considero un avversario leale e capace. Mi fido anche della velocità con cui porterà avanti questa legge che, sperò, voteremo fra qualche minuto.
Quindi, do un attestato di fiducia totale.
Due termini tecnici, IV ragioneria, lezione di tecnica bancaria. Mi hanno spiegato che la cessione del credito presuppone che vi sia un creditore e un debitore. Io, creditore, vado in banca e dico: ho un credito, dammi dei soldi. La banca mi chiede di attestare, tramite una dichiarazione del debitore, che ho questa polizza. Dopodiché, se riesco a dimostrarlo, la banca mi concede un credito, il che vuol dire che la banca mi presta dei soldi, mi fa un prestito a fronte del fatto che rinuncerò ad incassare il credito quando diventerà esecutivo. È un prestito. Quando il creditore si rifiuta di adempiere, se la banca si fida della mia parola mi presta comunque i soldi, altrimenti non me li presta.
In questo caso facciamo un'operazione per cui la banca darà questi soldi, a fronte di un qualcosa che i lavoratori devono percepire (dovrebbero, si spera!). Comunque verranno dati.
Siamo favorevoli a tutto questo e siamo favorevoli alla formulazione avvenuta. Poi, se continueremo nel discorso, potremmo anche stipulare accordi cambiando le parole, l'importante è che per la fine dell'anno magari prima, arrivino.
Dal punto di vista tecnico non ho altre considerazioni da fare. Sono favorevole alla legge. Spero che continueremo a varare altre leggi con questa ampia unità di intenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Tanto per modificare l'andamento "unanimistico" della riunione, così tranquillizzo il Consigliere Chieppa, non mi attribuisco la paternità di questo disegno, però mi attribuisco, come ha già detto il collega Vignale la disponibilità, che sono certo ci verrà riconosciuta da tutti, di aver consentito un iter estremamente celere e del tutto inusuale. Fra poco quindi, questo disegno di legge diverrà legge e da lì credo che sia consentito fare valutazioni, in attesa che la Presidente intervenga anticipando che, ove la Presidente nel suo intervento dicesse cose interessanti - ne sono certo, capita spesso - automaticamente ci consentirà un intervento di replica, visto che immagino che la Presidente della Giunta dirà quello che riterrà opportuno dire. Anticipo eventuali repliche.
Cosa è successo sul disegno di legge? Intanto, come ha detto il collega Buquicchio, che nonostante una amplissima campagna pubblicitaria non riesce a convincerci del fatto che sia nato al di là della sponda superiore del Po (lui traduce bene in italiano un noto proverbio piemontese che dice "piuttosto che niente meglio piuttosto") e come gran parte dei colleghi di maggioranza hanno condiviso, piuttosto che nulla è meglio piuttosto. È il motivo per cui noi votammo l'ordine del giorno, primo firmatario collega Chieppa, nella scorsa seduta.
Ci auguriamo, sperando di essere smentiti, che le cose vadano come il collega Chieppa auspica, ma ci sembra non probabile, per cui informiamo i colleghi di alcune potenzialità. Intanto, questo richiederebbe un'urgente definizione del Regolamento: l'ha chiesto il collega Chieppa e noi prenderemo atto che questa, per la prima volta in cinque anni di questa Giunta, è una rarità.
Facendo i complimenti al collega Peveraro, Consigliere Chieppa, ci ha dato finalmente ragione, pur tardiva, ma siamo a fine legislatura, perch se adesso si riesce a fare un Regolamento in un giorno, significa che si poteva fare - non solo il Vicepresidente Peveraro, ma tutta la Giunta anche negli altri quattro anni e undici mesi. Rimane irrisolto il mistero di come mai negli altri quattro anni e undici mesi non sia stato fatto.
Seconda questione. C'è stata un'urgenza. Chiedo al collega Chieppa, ma credo che tutti i colleghi di sinistra (domani fa un anno esatto, dal 23/12/2008, quando qui votammo il bilancio preventivo).
Se volete - casualmente, l'ho portato dietro - vi leggerò il documento che le opposizioni sostennero all'epoca, dando a quel documento la motivazione per cui, col senno di poi, erroneamente, favorimmo una celere applicazione del disegno di legge che è il bilancio preventivo attualmente in vigore (quello del 2009). Dicevamo allora - ci spiace, perché rimanemmo inascoltati - che c'era una "alluvione" nel mondo delle imprese del lavoro per cui era indispensabile, tramite il documento principale di questa Regione, che è il bilancio, dare una forte discontinuità che tenesse conto in sede preventiva, di una "alluvione".
Basta guardare il documento che è stato votato dalla Regione e l'uso che ne è stato fatto per dire, purtroppo - ma lo dico con grande rammarico che siamo rimasti inascoltati.
Ha ragione il collega Vignale a sostenere che continua, pervicace - in questo senso gravemente critica, soprattutto per partiti come il PD, che hanno una forte vocazione ad essere partito di Governo, qualunque sia la loro collocazione in qualunque Aula - ed ostinato, il rifiuto ad accettare le proposte, quand'anche utili e valide, se provengono da un'altra parte.
Non è stato variato il bilancio di esercizio e c'è stato bisogno - è stato utile, ma certamente non era quello l'unico segno di emergenza - di una manifestazione perché anche codesto Governo, sulla base di un ordine del giorno presentato da un Consigliere (quindi non autoattivato dalla propria Giunta), si accorgesse di un'emergenza che era, come diceva il collega Vignale e come molti altri colleghi lo hanno ribadito, agli occhi chi di tutti. Questo è il primo motivo.
Veniamo al secondo motivo. Si richiede un prestito, da parte delle banche, garantito da un fondo di garanzia. Mi sia consentito, su questo dire due parole: perché o improvvisamente codesta Giunta ha ottenuto nei riguardi del mondo delle banche una capacità di convincimento che, ove l'avesse, sarebbe estremamente grave non avesse esercitato nel corso di questi sei mesi nei confronti del mondo del lavoro di questa Regione, che è piegato dall'assenza del credito e dall'assenza di liquidità, o se, come io ritengo ahimè più probabile, questa capacità di convincimento nei confronti del mondo del credito non ce l'ha, si tratta di una utilissima (me ne compiaccio) elargizione (e meno male, perché ne sprechiamo tanti di soldi!) nei confronti dei lavoratori, quelli che hanno manifestato e quelli che si uniranno a loro.
Mentre io mi asterrò, il collega Pedrale voterà a favore, perché mi ricordava che ci sono suoi elettori e suoi concittadini della Provincia di Vercelli che vivono esattamente la stessa situazione oggi manifestata con estrema chiarezza dai lavoratori che, sia nella scorsa sessione che in quella odierna, ci hanno ricordato lo stato drammatico in cui sono costretti a vivere.
Perché se prestito non è - e nutro serissimi dubbi, ma sono certo che adesso il Vicepresidente mi dirà che invece è sicuro che le aziende erogheranno il prestito senza garanzie (sono curioso di sentirglielo dire) la dotazione, com'è stato detto dal collega Chieppa, sarà minima: perch se il prestito non è garantito, e quindi se la garanzia erogata dalla Regione deve essere in un rapporto uno a uno, faccia lei la differenza tra tre milioni di euro e 2.500; vedrà che il numero di persone che potranno venir utilmente garantite è utile, ma non certamente quello in cui noi versiamo oggi come crisi delle aziende.
In terzo luogo, non si è nuovamente voluta esaminare una proposta, che non proviene dalle file dell'opposizione. Sono stupito, perché non riesco a capirne la ragione, se non per il fatto che qualcuno ami avere il proprio nome e cognome messo in calce ad un provvedimento di legge, purché non sia dell'opposizione e purché sia il proprio: nel caso specifico, per non fare nomi e cognomi, purché non sia il mio, ma questo lo posso capire.
indecoroso per una forza di Governo, ma è comunque successo. Perché noi qualora vincessimo, qualora la democrazia ci desse questo onere, il disegno di legge n. 646 lo ripresenteremo il 1° di maggio, perché purtroppo la crisi del mondo del lavoro non sarà certo finita per quell'epoca. Vorr vedere i Gruppi di sinistra che cosa faranno in quella data! Ma lo vedremo successivamente.
Non capisco perché la logica della cessione del credito, che certamente una volta recepita avrebbe potuto dare ben altra enfasi anche a questa pur timida, pur tardiva e pur emergenziale manovra, non sia stata recepita mentre in Toscana la reputano valida. In Toscana, la cessione del credito viene ritenuta dalla CGIL... Non sto parlando di Cisnal o di UGL, ma di CGIL, che non credo che in Regione Toscana abbia dei colori diversi da quelli che siamo abituati a vedere noi. È evidente che con la logica della cessione del credito e con un fondo di garanzia il numero di lavoratori che avrebbe potuto venir soddisfatto nello stesso identico tempo e nella stesa identica maniera è palesemente maggiore - lo capisce anche un bambino sempre che qualcuno non mi dica che davvero le banche di questa Regione sono improvvisamente diventate disponibili ad elargire crediti (particolarmente non garantiti oso ritenere) a persone che ne hanno particolarmente bisogno.
Anche questa è stata scartata.
Non rientro nel merito del disegno di legge n. 646, sul quale è già intervenuto il collega Vignale. Credo che abbiamo già fatto molto nella logica "piuttosto che niente, è meglio piuttosto", garantendo un iter celere a questo disegno di legge, che è minimo, macchinoso e farraginoso.
Ma spero di sbagliarmi.
Mi auguro che almeno abbia le finalità del primo proponente dell'ordine del giorno dell'altra volta, il collega Chieppa, e che almeno in quella direzione, pur minima, possa funzionare.
Temo che non sarà così, e proprio per questo, siccome nutro molto rispetto per gli impegni e le posizioni che prendiamo, avendo garantito il tempo alla discussione, non me ne arrogo alcuna responsabilità, né alcuna paternità e quindi mi astengo.



CHIEPPA VINCENZO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Ho visto che le richieste di intervento continuano ad aumentare e dal momento che non sono certa di poter restare oltre, preferisco intervenire adesso.
Intanto perché volevo anche fornire due risposte alle pregiudiziali avanzate dal collega Burzi, altrimenti non riusciamo a votare la legge.



(Commenti del Consigliere Burzi fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In secondo luogo per informarvi che l'Assessore Bairati, che oggi, come sapete, è a Roma per l'incontro con FIAT (peraltro, sostituisce anche la sottoscritta), in quanto titolare delle attività produttive, risponderà volentieri sulla vicenda Pininfarina nel corso della seduta consiliare convocata per martedì prossimo.
Per quanto riguarda le nomine per cui è stata fatta richiesta di soprassedere, in merito alle due di competenza della Giunta (sia pure indiretta) manteniamo gli impegni assunti in precedenza, nel voto sull'assestamento (naturalmente non per ciò che non è di competenza della Giunta, ma del Consiglio, ovvero la nomina della Corte dei Conti).
Da ultimo, vorrei fare qualche considerazione in merito a questa legge.
Naturalmente, oltre a ringraziare l'Assessore Peveraro che ha steso la legge, vorrei ringraziare l'Assessore Bairati per aver reperito il fondo (vi ricordo che il fondo deriva dalle attività produttive e, da questo punto di vista, rappresenta una anomalia, ma lì abbiamo trovato le risorse e in tal senso ha lavorato), aspetto senz'altro non semplice dal punto di vista giuridico, e l'Assessore Migliasso, che ha seguito da sempre, insieme all'Assessore Bairati, la vicenda Eutelia, che certamente non si esaurirà in questo provvedimento, pur essendo utile, ma che speriamo possa trovare una definizione prossima (o il più possibile prossima) con il commissariamento e l'avvio di una procedura che salvi azienda e lavoratori.
Ancora due considerazioni rispetto a quello che sembra essere il primo provvedimento a favore dei lavoratori.
Voglio ricordare che siamo in un momento difficilissimo sul piano dei bilanci, perché le strozzature sui bilanci non riguardano solo Comuni e Provincia, ma anche la Regione e, in particolare, i fondi della sanità.
Come sappiamo, questa Giunta ha destinato 115 milioni per l'integrazione al reddito dei lavoratori attraverso il sistema della cassa in deroga. Integrazione, in questo caso, dei fondi che avrebbero dovuto venire dal Governo; 35 milioni per i diversi strumenti di integrazione al reddito che abbiamo, nel tempo, arricchito continuamente; solo ieri 12 milioni e mezzo sono stati destinati a ulteriori interventi di integrazione al reddito per la cassa integrazione a livello bassissimo, sotto i 13.000 euro, e poi questi ultimi tre milioni che abbiamo reperito dai fondi per attività produttive per questo intervento.
Naturalmente, ci prepariamo ad affrontare il prossimo anno, che sarà molto difficile, ancora molto difficile, e in questo senso abbiamo votato l'esercizio provvisorio fino a metà febbraio. Ricordo, però, al Consiglio tutto, maggioranza e opposizione, perché quando si fa una campagna elettorale può vincere sia la maggioranza che l'opposizione, che senza bilancio vero, magari tecnico, ma che consenta la gestione delle risorse più o meno fino a fine giugno - questi sono i tempi inevitabili dopo un'elezione, perché un bilancio nuovo venga predisposto, discusso consultato e approvato - la situazione potrebbe diventare molto difficile non consentendo nessun tipo di intervento a fronte di un semestre che sarà molto difficile.
Lo ricordo al Consiglio - ripeto - perché è mio dovere ricordare a tutti, maggioranza e opposizione, che chiunque vinca si troverà senza bilancio in un momento difficilissimo. Di questo discuteremo nuovamente a metà febbraio, ma ritengo che il Consiglio dovrà ragionarci sopra. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.



(Il Consigliere Burzi chiede di intervenire)



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, Consigliere Burzi?



BURZI Angelo

No, sull'intervento della Presidente Bresso. Legga il Regolamento: "Comunicazioni della Giunta".



PRESIDENTE

Le faccio presente che ci sono tre Consiglieri iscritti a parlare sul provvedimento. Lei si prenota per un intervento sulle comunicazioni della Presidente Bresso.
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Penso che si possano fare diverse valutazioni sulla supposta insufficienza o sul supposto ritardo con il quale un provvedimento come questo è arrivato in Aula.
Naturalmente, è un discorso libero; credo, però, che per vedere e valorizzare o, comunque, valutare in modo certo un provvedimento come quello che ci apprestiamo a votare, occorra alzare un pochino di più lo sguardo, per vedere dove si colloca, non solo in un contesto regionale, ma in un contesto più generale - che è il contesto che ricordava la Presidente di una crisi prolungata.
Ricordate che su questo erano state fatte valutazioni molto differenti.
Sono contento che oggi il Consigliere Burzi affermi che la crisi continua.
un'opinione leggermente diversa da quella del Presidente del Consiglio ma siamo d'accordo che la crisi continuerà nei prossimi sei mesi e che, dal punto di vista dell'approccio a chi perderà il lavoro, strumenti come quello che stiamo per votare oggi, e più complessivamente strumenti che vadano incontro a queste persone, dovranno essere valutati non solo da quest'Aula.
Quello che stiamo facendo oggi con un provvedimento se volete anche settoriale, se volete anche molto piccolo, è di andare - lasciatemelo proprio dire - in supplenza rispetto ad un vuoto complessivo che si sta creando e si è creato a livello nazionale, nonostante una serie di allarmismi, nonostante il fatto che si dica che la crisi occupazionale continuerà.
Voglio anche ricordare che la Presidente Bresso ha parlato anche di altre misure che vanno considerate nell'insieme, che danno l'idea di un pacchetto omogeneo che questa Regione e questa Amministrazione mettono a disposizione per affrontare la crisi. Lo dico senza spirito di polemica perché se non si ricorda questo contesto, il nostro ragionamento non fa molta strada.
La Regione, che agisce in supplenza, agisce perché il Governo nazionale è assente; lo dico tranquillamente, anche perché con quest'ultima finanziaria il Governo dimostra per l'ennesima volta di avere, rispetto a questi temi, una disattenzione preoccupante: politiche di tagli su tutta la linea (tagli previdenziali, sociali, sull'infanzia); disattenzioni, oltre che tagli. Andiamo a leggere con calma ed attenzione cosa dice, per esempio, a proposito di interventi sul Welfare, il cosiddetto "Libro bianco sul welfare" che il Governo ha messo a punto, e scopriremo che non c'è solo una pratica, ma c'è proprio una teoria dietro a questa pratica.
Un welfare che si vuole differenziato, individualista, multipilastro che si vuole come strumento con quelle caratteristiche, quindi come strumento incapace di agire all'interno della crisi. Lo ricordo qui, perch se non si capisce che le misure di Welfare oggi sono uno straordinario elemento anticiclico e anticrisi, significa che non abbiamo capito nulla.
Pertanto, tanto più oggi, di fronte a questi provvedimenti, ritengo che questa Regione, che agisce in supplenza, faccia un passo assolutamente positivo rispetto alla crisi.
Servono interventi mirati a livello nazionale, fiscali e non fiscali per sostenere il reddito dei lavoratori e dei pensionati; redditi da lavoro e da pensione che oggi sono nelle condizioni che abbiamo tutti di fronte agli occhi. Abbiamo avuto interventi come quello, francamente deprimente della cosiddetta social card, che tra l'altro non ha coperto nemmeno la metà dei bisogni che doveva coprire.
Ricordo qualche altra misura per evidenziare la disattenzione del Governo nazionale rispetto a questo contesto: si riduce il fondo nazionale per le politiche sociali; i livelli assistenziali per le prestazioni di assistenza sociale, nonostante siano presenti in Costituzione, sono assolutamente indefiniti; lo stesso fondo per la non autosufficienza ricostruito con 400 milioni, è stato ricostruito grazie alla lotta delle Regioni intorno al tema del Patto per la salute.
Ma non c'è solo il tema delle cosiddette uscite, per capire come questo Governo si sta comportando rispetto alla crisi: c'è anche il tema delle entrate. Voglio ricordare dove prende i soldi la Regione, quando la si critica su come adotta i provvedimenti; voglio ricordare che buona parte delle misure di spesa corrente oggi sono finanziate con l'accantonamento del TFR dei lavoratori, quindi con soldi delle persone che lavorano - lo dico perché le persone che lavorano si trovano nelle condizioni che sappiamo e lo dico anche perché questo darà, a proposito di debito per lo Stato nazionale, qualche problemino per il futuro.
Naturalmente, non si pensa neanche a incominciare una seria e vera lotta all'evasione fiscale. Sappiamo cosa sta facendo il Governo: "Torni qualche soldo dall'estero, pagando un obolo assolutamente piccolo, così risolviamo i problemi della crisi".
Dico questo, perché secondo me - e lo ribadisco - gli Enti locali, in generale, e la Regione, in particolare, oggi lavorano per ridurre i danni della crisi e per cercare di ricostruire un minimo di respiro, in termini di risposte sociali, di fronte ad uno Stato che fa quello che fa e quello che ho tentato di descrivere prima in modo generale. Questa costruzione a livello locale indica che, in assenza di provvedimenti a livello nazionale sono gli Enti locali che oggi, anche attraverso una contrattazione sociale sulla tutela del reddito costruita anche con le forze sindacali, costruisce un welfare possibile e alternativo, per quanto sta nelle proprie potenzialità, anche dal punto di vista finanziario.
Questo segna sicuramente un punto di arretramento anche dal punto di vista di civiltà generale rispetto al welfare che, almeno da questi banchi abbiamo provato sempre a pensare: un welfare universalistico, egualitario negli accessi.
Di fronte ad una decostruzione di quel welfare le Regioni oggi provano a fare sul territorio riduzione del danno e a costruire un livello vero e proprio - non ho paura nel dire questo - di resistenza, da questo punto di vista. Senza l'intervento degli Enti locali, di resistenza degli Enti locali, ci sarebbero tantissime persone allo sbando.
Il welfare locale dice oggi che è possibile un reinsediamento di idea di stato sociale a carico delle Regioni, in supplenza. Io penso una cosa ulteriore, e lo dico guardando anche al futuro, lo dico anche per i colleghi della Giunta che mi stanno ascoltando. Penso che quello che stiamo facendo oggi parla di una possibilità anche per il futuro. Oggi siamo vicini alle elezioni regionali, qui non emerge tanto la strategia utilitaristica di fare un provvedimento come questo, perché ci sono le elezioni regionali. Ci sono provvedimenti realizzati prima che testimoniano che questo è l'ultimo anello di una catena.
Tuttavia, oggi, possiamo pensare, sulla scorta di quello che abbiamo fatto, ad una Regione che su questa scorta si impegna, in assenza di un'operazione fatta dal Governo, a garantire che questo welfare contrattato a livello locale, che difende le persone deboli, è uno dei pilastri che mettiamo avanti anche dal punto di vista programmatico per il futuro.
Così come penso che accanto a questo andrebbe ribadita, sulla scorta di quanto fatto, l'attenzione complessiva al mondo del lavoro lanciando un vero e proprio piano straordinario per il lavoro in questa regione. Ci sono i presupposti, c'è la base.
Il provvedimento che oggi andiamo ad approvare è la testimonianza che questa fase è buona e che diventa davvero difficile attaccare, se non in senso strumentale, da parte delle opposizione che, tra l'altro, si appresta persino a votare questo provvedimento, quindi alla fine ne riconoscono l'estrema utilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino: ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente Sarò molto più veloce e telegrafico, anche perché credo che tutti abbiamo già detto un po' di tutto.
Volevo fare una dichiarazione di voto, ma volevo che fosse un po' più libera rispetto a pensieri che molti colleghi hanno espresso. Noi non siamo né ideatori di questo provvedimento, né coloro che lo hanno trasformato in una proposta di legge, ma siamo un movimento politico che condivide pienamente questo tipo di atteggiamento perché ciò che è utile, ciò che è indispensabile e necessario, credo che debba essere fatto a prescindere dai colori politici e dalle maggioranze.
Non mi piace molto, lo dico per il Consigliere Chieppa e anche per qualche altro collega, un sistema di critiche che ho sentito fare rispettivamente alla maggioranza o al PD. Mi pare che questo provvedimento se vogliamo, arriva già tardi, nonostante la Giunta, in questi tre mesi abbia già preso altri utili, interessanti e considerevoli provvedimenti.
vero che lo si poteva approvare prima, ma dal momento che siamo qui e dal momento che, finalmente, riusciamo a fare velocemente una cosa, non mi pare corretto che qualche collega e qualche Gruppo politico - non lo dico per fare la marchetta elettorale - per assumere visibilità, debba criminalizzarne il tempo, la forma o i modi per distinguersi.
Credo che questo provvedimento vada votato, non come diceva prima un collega: "Se nella mia provincia qualcuno deve votarmi, voto a favore piuttosto che contro". Questo è un provvedimento di solidarietà, necessario ed obbligatorio da parte nostra. L'unica remora che noi abbiamo, come Gruppo, è quella dei tempi.
Se è vero che è tardi, se è vero che si può ancora fare perché non bisogna mai mettere limiti alla Provvidenza, è altrettanto vero che qui si richiede all'Assessore Peveraro e alla Giunta una tempestività incredibile per quello che riguarda il regolamento. Se è vero che assumiamo un provvedimento, credo che nel giro di pochissimi giorni debba essere messo giù questo provvedimento e devono, i lavoratori, poter usufruire di questa...chiamiamola pure marchetta economica. Questo è un prestito, non è un'erogazione a fondo perso. Già che è solo un prestito, almeno venga dato in tempo utile per celebrare e festeggiare la fine di un anno terribile, di un anno brutto dal punto di vista economico e finanziario.
Augurandoci che nella prossima non solo legislatura, ma nel prossimo anno solare, non si debba più fare azioni di questo genere.
Ognuno di noi deve sentire un voto come dovere e non come merito, non come linea politica e non come valorizzazione del proprio Gruppo. Credo che sia il minimo che la Giunta regionale, il Consiglio regionale, in questo momento, debbono fare.
chiaro che il nostro voto sarà convintamente a favore.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Manolino per il contenuto e anche per i tempi.
Sarebbe utile riuscire a votare il provvedimento con un'ampia presenza in aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Sono felice di constatare che il Presidente Chieppa ha una percezione della tempistica degli interventi diversa dal Consigliere Chieppa che voglio ricordare, è intervenuto dieci minuti.



PRESIDENTE

Consigliere, lei ha dieci minuti e può parlare per tutti i dieci minuti. Facevo semplicemente i ringraziamenti perché il Consigliere Manolino è stato più bravo del sottoscritto.



GIOVINE Michele

Volevo fare un plauso e un ringraziamento alla conduzione della Commissione da parte del Presidente Ronzani che, con la sua esperienza e la sua pazienza, è riuscito a tirare le fila della proposta di legge presentata e preparata dal Vicepresidente Peveraro.
Dico questo per informazione ai presenti, ma anche per i tanti che ci seguono da casa attraverso Internet. Questo provvedimento va sicuramente incontro ad aspettative dei lavoratori Agile, ex Eutelia, ma anche, lo dico in senso propositivo, verso le aspettative legittime dei tanti dipendenti lavoratori, che lavorano e sono residenti e domiciliati in Piemonte che versano in difficoltà economiche. Questo lo si evince anche dal titolo poiché nel titolo - anche questo discusso - si parla di "Norme straordinarie a sostegno dei lavoratori dipendenti in condizioni di disagio economico. Fondo speciale di garanzia".
Poiché nell'articolo 2, comma 2, c'è un vincolo al momento in cui la legge verrà varata, cioè il 2009, è evidente che queste sono norme speciali straordinarie valide per i lavoratori in difficoltà al momento della fotografia del varo della legge, quindi per il 2009. Questo è positivo perché si instaura una metodologia positiva da parte degli Enti pubblici delle Regioni, ovvero si permette agli Enti pubblici di dare ossigeno e respiro ai tanti lavoratori e alle tante famiglie che, pur facendo tutti i giorni il loro dovere, hanno difficoltà, per colpe spesso non proprie, ad arrivare a fine mese, in questo caso a fine anno. Ma, al tempo stesso, si mette una diga a quella che potrebbe essere una pratica continua e consolidata, limitandola - e di questo la ringrazio, Vicepresidente Peveraro - alla casistica legata all'anno 2009.
Se non ci sarà più bisogno nel 2010 - noi auspichiamo che sia così rimetteremo i soldi in fondi di garanzia; in caso contrario, se ce ne sarà purtroppo bisogno, adotteremo un altro strumento di legge, magari riprendendo questo e aggiornandolo.
Voglio ricordare, dato che sono state dette alcune imprecisioni nei precedenti interventi, pur tenendo conto del fatto che in Commissione il lavoro è stato svolto molto velocemente per essere compreso appieno vista la complessità della tematica, che non è vero che il rapporto moltiplicatore, come qualche collega ha detto, è di uno a uno, quindi potranno essere erogati solamente assegni per 1.200 persone, ma è di uno a due, tale per cui verrà data soddisfazione ad almeno 2.400 persone. Questo fa chiaramente capire che supera la problematica dei dipendenti ex Eutelia che lavorano in Piemonte. Grosso modo, mi pare che i casi accertati siano poco sopra il migliaio.
Le banche interessate, con le quali la Giunta sta trattando per fissare un tasso di interesse non particolarmente oneroso per le casse pubbliche ovvero, cercare di convenirlo tra il 3 e il 4% (che ovviamente sarà a carico dei contribuenti piemontesi, quindi della Regione Piemonte) sono oltre 37. Questo vuol dire coprire la quasi totalità del territorio piemontese.
Infine, il gestore atto a istruire le pratiche è la Finpiemonte S.p.A.
Su questo mi permetto di suggerire, Presidente, se è possibile, una modalità aggiuntiva. Poiché la Finpiemonte S.p.A. ha sede unica in Torino credo ancora in Galleria San Federico, mentre questo è un provvedimento che ha valore su tutto il territorio piemontese, sarebbe interessante inserire magari nel regolamento, una modalità tale per cui almeno le prime informazioni e le prime compilazioni della modulistica necessaria vengano attivate direttamente presso i tanti URP regionali aperti nelle province piemontesi: ce n'è almeno uno per provincia. Se oltre alle informazioni turistiche riusciamo a dare qualche informazione di questa natura, a vantaggio di persone che in questo momento hanno difficoltà oggettive e logistiche dovute, oltre alle condizioni di lavoro, anche alla situazione di mala tempora currunt, in questo caso in senso meteorologico, potrebbe non essere una cattiva idea.
Concludo ringraziando tutti i colleghi, evitando le pietose disquisizioni precedenti sulla paternità del provvedimento, che hanno agito produttivamente ed hanno fattivamente contribuito al testo del disegno di legge. Ritengo sia di ampia soddisfazione per l'Aula, con le giuste e legittime osservazioni espresse da un Gruppo importante di questo Consiglio.
Il mio voto sarà favorevole, con l'augurio che in futuro certe situazioni si possano prevedere con un po' di anticipo. Magari gli strumenti cerchiamo di prevederli per tempo, prima che si verifichino i disastri. Lo strumento potrà non essere utilizzato e rimanere inattivo, ma se si verificasse la necessità di utilizzarlo, bene, stavolta saremmo pronti e non dovremmo rincorrere una situazione nefasta.
Grazie, colleghi, e grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Abbiamo esaurito le richieste di intervento.
Prego, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Intervengo nell'ambito delle comunicazioni della Presidente.
Prendo atto che la comunicazione, per quanto attiene il tema Pininfarina, verrà svolta nella prossima sessione di Consiglio, credo martedì, in modo da collegare il tema di martedì con il tema di oggi.
Di cosa si discuterà martedì prossimo, gentile Presidente Chieppa? Si discuterà di una risoluzione brillante presa dalla Giunta Bresso e dall'Assessore Bairati (una volta si diceva: Dio li fa e poi li accoppia) in cui la Giunta dice: abbiamo risolto una criticità grave di questa rinnovata azienda del nostro territorio, quindi salviamo il destino di 900 dipendenti.
Ad oggi, in attesa di comunicazioni - può darsi che domani i giornali ce ne diano - la pratica non è stata ancora conclusa. Oggetto della discussione è l'acquisizione, oggi, del patrimonio immobiliare della Pininfarina da parte di una consociata di Finpiemonte (precisamente la S&T nata dalla fusione di due precedenti aziende: Sopric e Sinatec) per 14 milioni e 300 mila euro, stima effettuata da un ingegnere scelto congiuntamente, Fabio Corsi. In questo momento, su tale stima risulta che le parti, che inizialmente hanno convenuto, non convengano più e pare che la parte venditrice stia, più che legittimamente, rimanendo nella forbice tra i 14 e i 15 milioni, chiedendone 15.
Questo è quello che ci risulta. Purtroppo non abbiamo informazioni ufficiali da parte della Giunta che ritiene che questo sia un tema, o lo ha ritenuto sin qui, non così importante da relazionare a codesta Assemblea.
Questo è ancora il minore dei mali, perché nell'ambito di questo insediamento nasce un'impresa nuova: la IAI, del dottor Rossignolo, di cui al momento non è chiaro chi sia il partner...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Burzi, ma vorrei richiamare un po' di attenzione in Aula. Il Consigliere Burzi ha diritto ad intervenire dopodiché ci sarà una beve replica del Vicepresidente sul disegno di legge e poi procederemo con le votazioni.
Vi chiedo di mantenere un po' di agibilità.
Prego, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

La ringrazio, Presidente.
Su questa valutazione al momento c'è una discussione, tra i 14 milioni e 300 mila stimati e i 15 che ci risulta starebbe chiedendo la parte venditrice. Il vero problema, oltre a questi 700 mila euro, è nell'ambito del piano industriale, relativo alla nascente azienda IAI, del dottor Rossignolo, partner americano, perché di tale piano nessuno sa praticamente nulla.
I casi sono tre: il piano industriale è talmente brillante che qualcuno si vuole tenere la sorpresa e farcelo vedere al momento opportuno (ma temo che non sia quella veritiera); il piano industriale non è così brillante come forse sarebbe necessario.
Attorno a questo piano industriale, i nuovi investitori pongono delle condizioni importanti - così almeno ci risulta, in attesa che qualcuno citi altre fonti - perché ritengono di dover avere da Finpiemonte S.p.A. (quindi non da Partecipazioni, ovvero non dal lato dell'esimio dottor Cacciatori bensì dal professor Calderini, che ne presiede attualmente la struttura) un ulteriore finanziamento nell'ambito dei progetti di innovazione.
Innovazione in questa Regione si legga l'Assessore Bairati - e torniamo, di nuovo, all'origine della fonte di cui parlavo - e veda se questo piano industriale non fosse così solido, come alcuni temono, al punto che l'azienda che dovrebbe sostenere l'onere dell'acquisto, la S&T, presieduta dalla dottoressa Pasquero, che mi risulta essere persona molto molto molto, molto vicina alla Presidente Bresso, tanto poco è poi confidente nel procedere all'acquisizione di codesto terreno che chiede una delibera di avallo da Finpiemonte Partecipazioni onde procedere all'acquisto.
Qui staremo parlando di 14.300.000 (forse 15 milioni) di denaro pubblico investiti in un investimento immobiliare (non uso altre terminologie, perché non è questo il termine). E se fossi seduto nei primi banchi (ma non lo sono, e quelli che sono seduti nei primi banchi si sono dimenticati quello che avrebbero dovuto studiare a scuola per tempo, scuola di partito intendo) potrei dire, per esempio, che quel sito è tuttora soggetto a bonifiche ambientali. Perché in quell'azienda, come in tutte quelle in cui si producono auto, la Pininfarina faceva significativi impianti di verniciatura. E quando un'azienda produce auto con impianti di verniciatura si va sempre avanti con bonifiche. Ma chi fa le bonifiche? Chi le paga? Questo è un tema che, al momento, non risulta particolarmente risolto.
Ma spostandoci dal lato dello sviluppo, dove la nascente azienda chiede soldi, sempre pubblici, si vocifera di altri 15 milioni di euro su un piano industriale di cui non so niente, ma sono certo che voi di maggioranza rispetto a questo brillante successo del salvataggio di 900 dipendenti da Pininfarina, avrete avuto ampie discussione, in modo da poter concertare la manovra e tutto quanto. Noi dell'opposizione non ne sappiamo niente, ma stiamo bellamente parlando di 30 milioni di euro.
Adesso lei riconnetta il mio dubbio che stamattina mi ha portato in sede dei Capigruppo a richiedere una comunicazione di Giunta, con alcuni commenti che mi sono permesso di fare rispetto ai tre milioni di euro che un attimo fa la maggioranza ha richiesto attraverso il disegno di legge di cui si parla (col mio voto di astensione, perché, come ho detto, la paternità non me la prendo, non essendo mia quella del disegno di legge in oggetto; mi accontento di prendermi la paternità di quelli che propongo), e veda un po' lei se codesta Giunta, a cui lei, secondo me un pochino prematuramente, ha fatto dei complimenti per la tempestività e per la celerità che denota nell'attenzione del mondo del lavoro, se li merita anche in questa vicenda. Il resto ce lo diciamo martedì.
Infine - e concludo - ringrazio la Presidente per aver mantenuto gli impegni, che peraltro in altre sedi aveva normalmente promesso, di non procedere a nomine giudicate inopportune, ma anche l'Ufficio di Presidenza.
L'Ufficio di Presidenza ha una competenza di alcune nomine (lo dico con una certa chiarezza in modo che nessuno si faccia dei dubbi): se l'Ufficio di Presidenza non ci garantisce che queste nomine non passino a nuovo, i documenti del Consiglio con certezza (e forse anche altri) prima dell'11 febbraio qui non passeranno. Perché fino all'11 febbraio vige un Regolamento che soltanto la testardaggine di alcuni Consiglieri, tra i quali il sottoscritto, ha cambiato. Ma dalla prossima legislatura.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Burzi.
Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Non voglio tardare l'approvazione di questo provvedimento, anche perch abbiamo già discusso un po' di tutte le questioni.
Esprimo comunque soddisfazione per il fatto che questa sera si possa approvare questo provvedimento.
Non entro nel merito tecnico, dal momento che è già stato illustrato e puntualizzato, ma ci tengo a ricordare che si tratta di un fondo di garanzia e, in quanto tale, come mi rincresce dover riconoscere, vi è un rapporto e non una copertura totale dell'ammontare. Noi stimiamo attraverso questo fondo, di coprire circa 2.400 lavoratori.
Credo che in settimana saremo nelle condizioni di concludere l'accordo e approvare il Regolamento. Pertanto, nella settimana successiva e nei primi giorni di gennaio saremo in grado di erogare l'ammontare concordato.
una bella sfida: qualcuno in quest'Aula dubita della possibilità di raggiungere tale obiettivo in questi tempi, ma sono confidente che ce la faremo e lavoreremo, pur nelle difficoltà di questo periodo natalizio, per dare al più presto possibile questa boccata di ossigeno ai lavoratori che da troppo tempo aspettano le loro competenze.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Peveraro.
Dichiaro concluso il dibattito generale sul disegno di legge n. 667.
Procediamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Peveraro: all'articolo 2, comma 3, eliminare "per detto periodo" e sostituire con "nel periodo".
Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

La dizione "per detto periodo" era chiara ed esplicita se il riferimento fosse rimasto ai dei tre mesi di stipendio, cioè al periodo finale, perché era un periodo ben identificato.
In realtà, con l'emendamento che abbiamo introdotto, che prevede la possibilità di estenderlo ad un periodo superiore ma per un ammontare equivalente ai tre mesi, dobbiamo non solo specificare che si tratta dell'ultimo periodo dell'anno, ma che è nel periodo in cui è maturato il credito del lavoratore nei confronti del datore di lavoro.
Si tratta soltanto di una finezza rispetto alla preesistente versione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
stato presentato dal Consigliere Buquicchio l'ordine del giorno collegato n. 1388, "Iniziative a favore dei dipendenti Agile-Eutelia e Phonemedia".
Non essendoci richieste né di interventi né per dichiarazioni di voto indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1388, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto che, in conseguenza della gravissima crisi economica e finanziaria che ha investito la Regione Piemonte, moltissime sono le aziende non più in grado di onorare gli impegni assunti con i propri dipendenti considerato che, in alcuni casi eccezionali, lo stato di crisi aziendale è conseguenza non tanto della crisi quanto piuttosto di atteggiamenti e scelte imprenditoriali che attengono più al codice penale che alle normali relazioni sindacali rilevato che, a seguito di tali comportamenti, centinaia di lavoratori piemontesi dipendenti dai gruppi Agile-Eutelia e Phonemedia non ricevono da mesi quanto loro dovuto preso atto che non è ipotizzabile che tale drammatica situazione, pur affrontata finora con grande dignità dai lavoratori e dalle loro famiglie possa protrarsi ancora a lungo ritenuto che spetti in primo luogo alla Regione Piemonte predisporre interventi a sostegno, in particolare, dei lavoratori Agile-Eutelia e Phonemedia e delle loro famiglie impegna la Giunta regionale ad adottare in favore dei dipendenti piemontesi di Agile-Eutelia e di Phonemedia gli stessi provvedimenti recentemente adottati dalla Regione Toscana a favore dei lavoratori Answers del gruppo Agile-Eutelia-Omega attivandosi nella individuazione di un primario istituto bancario disponibile ad accettare la cessione a titolo definitivo dei crediti vantati dai lavoratori stessi verso le aziende debitrici e con l'addebito degli interessi maturati alla Regione Piemonte".
Il Consiglio approva.
Prima di passare alla votazione dell'intero testo del disegno di legge n.
667, desidero invitare i Presidenti dei Gruppi a trattenersi per una breve Conferenza dei Capigruppo per definire il calendario della prossima seduta.
In alternativa, sarebbe gradita una delega in bianco alla Presidenza che la userà con la consueta parsimonia.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Ordine del giorno n. 1382 dei Consiglieri Scanderebech, Cirio, Dutto Ferraris, Filiberti, Giovine, Guida, Lupi, Nicotra, Pedrale, Rabino e Rostagno, inerente a "Assegnazione ai Comuni della compartecipazione del 20% del gettito IRPEF in luogo dei trasferimenti statali" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Era stata richiesta la relazione sul provvedimento in materia di edilizia residenziale pubblica.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Non posso essere presente alla riunione dei Capigruppo. Poiché quando è stato votato l'assestamento era stato assunto l'impegno per far votare l'ordine del giorno n. 1382, che riguarda il 20% di IRPEF trattenuta ai Comuni, chiedo se nella prossima seduta lo si inserirà all'o.d.g., visto che era stata votata un'inversione.



PRESIDENTE

Lo consideriamo iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame disegno di legge n. 313, inerente a "Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata"


PRESIDENTE

Passiamo, come convenuto, all'esame del disegno di legge n. 313, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Il relatore, Consigliere Bizjak, dà per letta la seguente relazione, il cui testo recita: "Illustre Presidente, Egregi Consiglieri, il disegno di legge, che oggi l'Aula è chiamata ad esaminare, è volto a disciplinare in maniera organica la materia dell'edilizia residenza pubblica sovvenzionata (ERPS) alla luce del riconoscimento che il nostro Statuto, all'articolo 10, dà al diritto all'abitazione, al fine di favorire l'accesso alla casa, a condizioni inferiori a quelle di mercato, a cittadini meno abbienti in modo da garantire loro una più elevata qualità della vita.
Il presente disegno normativo si pone nell'ambito di un più ampio processo di semplificazione normativa avviato dalla Regione e mira a racchiudere in un unico testo normativo, non senza rilevanti spunti innovativi, la vigente legislazione in materia di: assegnazione degli alloggi di ERPS e dei relativi canoni di locazione contenuta ad oggi nella l.r. 46/1995 (Nuove norme per le assegnazioni e per la determinazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), plurime volte modificata, da ultimo dalla l.r. 22/2001 ordinamento degli enti operanti nel settore dell'ERPS, contenuta ad oggi nella l.r. 11/1993 (Nuovo ordinamento degli Enti operanti nel settore dell'edilizia residenziale pubblica sovvenzionata) alienazione del patrimonio di ERPS, finora disciplinata con normativa di rango statale con la l. 560/1993 (Norme in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica).
L'intervento legislativo regionale si è reso necessario, alla luce del nuovo ruolo attribuito alle Regioni a seguito della riforma costituzionale del 2001, anche per fornire un quadro normativo aggiornato alla nuova stagione di programmazione delle risorse per l'edilizia residenziale pubblica avviata con il 'Programma casa' approvato da quest'Aula il 20 dicembre 2006.
opportuno, al fine di intendere la portata normativa delle disposizioni contenute nel disegno di legge, fare una premessa in ordine al contesto legislativo di riferimento in cui va a collocarsi il testo in oggetto.
La nozione iniziale di edilizia residenziale pubblica, intesa come una materia composita ed articolata in una triplice fase (la prima propriamente urbanistica; la seconda di programmazione e realizzazione delle costruzioni concettualmente riconducibile ai "lavori pubblici"; la terza attinente alla prestazione e gestione del servizio della casa), portava a comprendere l'edilizia residenziale pubblica nell'ambito o dell'urbanistica o dei lavori pubblici di interesse regionale, ma comunque nell'ambito della potestà legislativa concorrente ai sensi dell'articolo 117 nella versione antecedente alla riforma costituzionale.
Nel novellato articolo 117 della Costituzione la materia dell'edilizia residenziale pubblica non risulta esplicitamente indicata nell'elenco delle materie spettanti né alla competenza esclusiva statale né alla competenza concorrente. La Corte costituzionale (sentenza 94/2007), nel dichiarare l'illegittimità costituzionale di alcune disposizioni della legge finanziaria 2006, nella parte in cui disponevano la semplificazione delle procedure di alienazione degli immobili di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) e la determinazione delle modalità di alienazione con rinvio ad un successivo regolamento del Consiglio dei Ministri, ha fornito interessanti spunti interpretativi in ordine all'ambito di competenza legislativa sulla materia dell'ERP. La Consulta osserva che l'assenza della materia ERP negli elenchi del secondo e del terzo comma dell'articolo 117 Cost. non consente tuttavia di concludere che tutti gli aspetti della materia debbano essere ricondotti alla potestà legislativa residuale delle Regioni, ai sensi del quarto comma del medesimo articolo 117. Il giudice delle leggi ribadisce che la materia dell'ERP si estende su tre livelli normativi: il primo riguarda la determinazione dell'offerta minima di alloggi destinati a soddisfare le esigenze dei ceti meno abbienti di competenza esclusiva dello Stato ai sensi dell' articolo 117, secondo comma, lettera m), Cost., anche al fine di garantire l'uniformità dei criteri di assegnazione su tutto il territorio nazionale il secondo livello normativo riguarda la programmazione degli insediamenti di edilizia residenziale pubblica, che ricade nella materia governo del territorio, di competenza concorrente ai sensi del terzo comma dell'articolo 117 Cost.
il terzo livello normativo, rientrante nel quarto comma dell'articolo 117 Cost. di competenza residuale regionale, riguarda la gestione del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica di proprietà degli ex IACP o degli altri enti previsti dalla legislazione regionale.
Il provvedimento, rubricato con il numero 313, è stato assegnato all'esame in sede referente della II Commissione consiliare il 20 luglio 2006. Si sono svolte consultazioni con gli enti e le associazioni interessate alla materia; sono state apportate numerose modifiche al progetto di legge inizialmente presentato dalla Giunta regionale ed il testo è stato licenziato a maggioranza nella seduta del 28 maggio 2008.
Il disegno di legge, di cui si chiede all'Aula consiliare sollecita approvazione, risulta ora composto da 53 articoli suddivisi in 7 capi.
Nel capo I sono enunciate le finalità che il disegno di legge intende perseguire, è stabilito l'ambito di applicazione della normativa ed è definito l'alloggio di ERPS.
Il capo II comprende le disposizioni relative alle modalità di assegnazione degli alloggi di ERPS ed al calcolo del relativo canone di locazione. Sull'articolo 3, contenente i requisiti per accedere all'assegnazione di alloggi di ERPS, in particolare sulla norma relativa ai requisiti di cittadinanza, residenza ed attività lavorativa richiesti per i cittadini italiani o di Stati aderenti all'Unione europea, nonchè per i cittadini di Stati non aderenti all'Unione europea, si è svolto in sede di Commissione un ampio confronto in merito alla possibilità di "premiare" e in che misura la stanzialità nella Regione dei richiedenti, pur nel rispetto del principio di ragionevolezza e di non discriminazione ed evitando l'introduzione di norme che possano produrre ingiustificate disparità di trattamento tra i cittadini o che possano ostacolare in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone tra le Regioni.
L'articolo 4, nel testo modificato in sede di Commissione, provvede a definire il nucleo richiedente ai fini dell'accesso all'ERPS, rinviando alla definizione del regolamento anagrafico statale ed escludendo in ogni caso i soggetti legati da meri rapporti di lavoro.
All'articolo 5 si rinvengono le procedure per l'assegnazione degli alloggi e, in particolare, le modalità di emissione dei bandi concorso di competenza comunale e la gestione delle graduatorie. In seguito ad una modifica apportata in sede di Commissione, è stata inserita un'apposita riserva del 25 per cento degli alloggi, che si rendano disponibili nel periodo di vigenza della graduatoria, in favore di particolari categorie di cittadini, quali giovani coppie che abbiano contratto matrimonio da non più di due anni, anziani, invalidi e nuclei monofamiliari con prole.
Un'ulteriore proposta emendativa ha introdotto la possibilità per le amministrazioni comunali, nel caso in cui non siano pervenute richieste d'assegnazione nell'ambito del proprio comune, di attingere dalle graduatorie di altri comuni del medesimo ambito territoriale. Sempre nell'ambito del capo II, vorrei soffermarmi sull'articolo 8, che individua le fattispecie di disagio sociale, economico ed abitativo che danno titolo all'attribuzione di un punteggio al fine della formazione delle graduatorie. A differenza della vigente normativa regionale, viene demandata ad un regolamento della Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente, la definizione del numero di punti da attribuire a ciascuna fattispecie. L'articolo 10, nel ribadire la facoltà già tuttora esistente, per i comuni di assegnare alloggi al di fuori delle graduatorie in presenza di casi di grave emergenza abitativa, introduce due novità rispetto alla vigente normativa: l'individuazione puntuale da parte della Giunta regionale delle situazioni riconoscibili come emergenza al fine di eliminare la discrezionalità in capo ai comuni e la riduzione della percentuale massima di alloggi assegnabili con tale modalità.
Di particolare rilievo mi sembra poi la disposizione di cui all'articolo 19 sul canone di locazione, che, a differenza dell'attuale disciplina contenuta nella l.r. 46/1995, demanda ad un regolamento del Consiglio regionale, tanto la definizione delle variabili che costituiscono il canone, quanto la modulazione della sua applicazione rispetto alla situazione economica degli assegnatari, così superando il sistema della legge 392/1978. All'articolo 20 si prevede il mantenimento del fondo sociale a sostegno degli assegnatari non in grado di provvedere al pagamento del canone e delle spese accessorie. Nel corso del dibattito in sede di Commissione si è introdotta la precisazione che la Regione si faccia carico annualmente di coprire almeno il 60 per cento della morosità incolpevole.
Segnalo poi la norma di cui all'articolo 23 volta a disciplinare la possibilità per gli assegnatari di ospitare temporaneamente presso l'alloggio locato persone estranee al nucleo richiedente. Nel corso dell'esame in sede di Commissione è stata apportata una rilevante modifica al testo presentato al fine di risolvere il fenomeno dell'ospitalità delle badanti, ossia delle persone che prestano assistenza e che sono assunte con regolare contratto di lavoro subordinato da parte dell'assegnatario o da un altro componente del nucleo. La modifica ha precisato che le persone che prestano assistenza non rientrano nel nucleo, il loro reddito non è computato nella formazione del reddito del nucleo e, in alcun caso, hanno titolo a subentrare nell'assegnazione dell'alloggio. A chiusura del capo II, l'articolo 24, come modificato in sede di Commissione, propone una forma di regolarizzazione amministrativa delle assegnazioni provvisorie scadute.
Il capo III, comprensivo delle disposizioni sull'ordinamento degli enti operanti in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata tratta della natura giuridica, degli organi e delle funzioni delle Agenzie territoriali per la casa (ATC). L'articolo 25, nel confermare quali enti attuatori e gestori del patrimonio di edilizia pubblica sovvenzionata le ATC già esistenti, lasciando inalterata la loro natura giuridica di enti pubblici non economici, riconosce, a seguito delle modifiche apportate in Commissione, la possibilità di trasformare le ATC in enti pubblici economici attraverso un'apposita deliberazione del Consiglio regionale su richiesta espressa della singola ATC. La norma di cui all'articolo 26 relativamente alle competenze delle ATC, introduce la possibilità per le ATC di operare anche al di fuori dell'ambito territoriale di competenza e non solo per interventi di edilizia sovvenzionata.
In merito agli organi delle ATC, l'articolo 28 prevede, come finora disciplinato dall'abroganda l.r. 11/1993, il presidente, il consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale. In sede di Commissione, sono state introdotte disposizioni specifiche per l'ATC di Novara, avente competenza anche per l'ATC della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola prevedendo l'apertura e la gestione di uno sportello operativo nella sede del Verbano-Cusio-Ossola e garantendo la rappresentanza di entrambe le province e dei comuni capoluogo di provincia in seno al consiglio di amministrazione dell'ATC. Per quanto concerne la figura del direttore generale, l'articolo 29 ne muta radicalmente il sistema di nomina imputando il compito di conferire l'incarico di direttore generale in capo al consiglio di amministrazione e non più in capo alla Giunta regionale.
Gli articoli 33 e 34 disciplinano gli strumenti di gestione contabile delle ATC e mantengono il già previsto piano di recupero per gli eventuali disavanzi di gestione.
All'articolo 35 viene riproposto il sistema di controlli già in essere da parte della Giunta regionale di legittimità e conformità su alcuni atti delle ATC e, più in generale, sulla gestione delle ATC stesse; mentre agli articoli 36 e 37 trovano disciplina i controlli di natura tecnica, in particolare viene innovata la procedura dei controlli sui programmi di intervento attuati dai comuni e dalle ATC, mediante la soppressione delle commissioni tecniche attualmente operanti presso le ATC medesime e lo spostamento delle competenze in capo agli uffici tecnici dei comuni e delle ATC. Gli articoli 38 e 39 lasciano inalterati i poteri regionali nei casi straordinari di gravi inadempienze da parte degli organi delle ATC, tali da comportare il loro scioglimento e l'eventuale commissariamento. Altrettanto immutata rispetto alla normativa vigente è la disciplina della responsabilità degli amministratori e del personale delle ATC, prevista all'articolo 40.
All'articolo 41, infine, viene prevista l'istituzione di una commissione utenza, composta da rappresentanti dell'ATC e delle organizzazioni sindacali degli assegnatari e preposta a garantire la rappresentanza degli interessi e dei diritti dell'utenza.
Il capo IV comprende le disposizioni in materia di alienazione degli alloggi di ERPS, apportando consistenti innovazioni alla disciplina della vendita degli alloggi di edilizia pubblica e delle unità ad uso non abitativo site all'interno degli immobili di edilizia pubblica, oggi contenuta nella legge n. 560 del 1993. L'articolo 42 stabilisce che la Giunta regionale approvi, su proposta degli enti proprietari degli immobili, un piano di vendita, da aggiornare annualmente, nel quale siano compresi gli alloggi che si intendono alienare, purché costruiti da almeno trenta anni, al fine di evitare la dismissione del patrimonio più recente e meno bisognoso di manutenzione. Il successivo articolo prevede che possano acquistare l'alloggio unicamente l'assegnatario, purchè titolare da almeno cinque anni di una convenzione di locazione, o gli altri componenti del suo nucleo, con l'assoluta tutela a favore di chi non voglia acquistare, che rimane comunque locatario dell'alloggio. Le ulteriori norme del capo IV fissano i criteri per la determinazione del prezzo di vendita, pongono limiti al trasferimento di proprietà per chi ha acquistato un alloggio di ERPS, disciplinano, infine, le condizioni di vendita degli immobili non destinati all'abitazione e le modalità di gestione e reimpiego dei proventi derivanti dalle vendite del patrimonio immobiliare pubblico.
In conclusione, il capo V, VI e VII recano disposizioni di carattere transitorio, finale, finanziario ed abrogativo. In ordine alla norma finanziaria la Commissione ha recepito la richiesta di modifica del testo formulata dalla I Commissione consiliare. Da segnalare, infine, che nell'ambito del capo V, è stata accolta in Commissione la proposta di inserire un'apposita norma contenente la clausola valutativa, con cui si è conferito un mandato esplicito ai soggetti incaricati dell'attuazione della legge di produrre, elaborare e, quindi, comunicare all'assemblea legislativa le informazioni utili a conoscere le modalità di attuazione della legge, nonché a valutarne i risultati ottenuti in termini di risposta al fabbisogno abitativo per le fasce di popolazione a basso reddito ed in termini di gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata".
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.45)



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