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Dettaglio seduta n.521 del 10/12/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 14.31 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 15.14)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bresso, Buquicchio Caracciolo, Deambrogio, Laus, Lepri, Pizzale, Placido, Robotti, Ronzani Rutallo, Spinosa, Travaglini e Valloggia.
Il numero legale è 26.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Comunico che è stata chiesta l'iscrizione dell'ordine del giorno n.
1386, avente come primo firmatario il Consigliere Chieppa, relativo a "Accordo Regione-banche, per anticipo stipendi ai lavoratori piemontesi".
stato convenuto nella Conferenza dei Capigruppo appena terminata.
Naturalmente, lo daremo per iscritto, seguendo la prassi, nel momento in cui saranno presenti in aula 42 Consiglieri.
Desidero ancora comunicarvi che la Conferenza dei Capigruppo ha convenuto che ci saranno sedute di Consiglio nelle giornate di martedì 15 e martedì 22 dicembre, come ordinariamente avviene, oltre alla giornata di mercoledì 16. Oggi arriverà la convocazione, ma vi informo ugualmente adesso: saranno tre sedute di Consiglio, da qui a Natale (il 15, 16 e 22 dicembre), in seduta unica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Chiedo se può riassumere gli intendimenti della Conferenza dei Capigruppo che si è riunita poco fa (purtroppo non sono potuto intervenire, come penso altri colleghi), anche per capire come saranno organizzati i lavori del pomeriggio.



PRESIDENTE

La Conferenza dei Capigruppo ha convenuto di soprassedere all'esame del disegno di legge n. 313, in attesa che si possano arrivare a recepire attraverso alcuni emendamenti normativi, i rilievi che i Gruppi più critici verso questa proposta hanno formulato. Si è, quindi, convenuto di soprassedere al punto 6) all'o.d.g. e di procedere con i punti 7), 8), 9) e seguenti, ma soprattutto di evitare l'esame del punto che è ancora oggetto di una definizione politica che può aiutare un celere esame.
Prego, collega Giovine.



GIOVINE Michele

Cosa vuol dire: 8), 9) e seguenti?



PRESIDENTE

Ho detto 7), 8), e 9), nel senso che chiaramente...



GIOVINE Michele

Vi è l'intendimento di chiudere...



PRESIDENTE

L'intendimento era di esaminare i punti 7), 8) e 9). Dopodiché, alcuni colleghi hanno sollevato...
Collega Giovine, c'è stato un dibattito piuttosto ampio; alcuni colleghi hanno richiamato l'opportunità...



(Commenti del Consigliere Giovine)



PRESIDENTE

Collega Giovine, sto cercando di spiegarglielo: alcuni colleghi hanno avanzato l'esigenza di approvare altri provvedimenti, che sono a seguire, e non c'è stata, su questi ultimi, una definizione rigida per la loro individuazione. In particolare, è stato richiamato consensualmente da più parti il punto 21) all'o.d.g., "Norme per il sostegno ai genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà", sul quale peraltro gli uffici faranno una verifica, poiché è una legge richiamata direttamente in Aula (non c'è stato il passaggio in Commissione).
Mi pare che sui punti 7), 8) e 9) ci fosse ampio consenso, così come sul punto 21), mentre sugli altri punti il consenso non è stato così ampio.
Questa è la situazione.



GIOVINE Michele

La ringrazio, ovviamente. Poiché molti colleghi non sono presenti in aula, per le vacanze natalizie, per fare compere, o perché sono in campagna elettorale, non ho problemi: chiedo, però, su quali punti c'è un intendimento a discutere e votare, perché anch'io, come altri colleghi, ho diversi impegni.
Se lei mi assicura che non si discute, ad esempio, della Commissione SITO, sono più sereno...



PRESIDENTE

Collega Giovine, per non prendere impegni che non posso mantenere, le ricordo che a priori non posso escluderlo, perché è il Consiglio che delibera sulle inversioni dei punti all'o.d.g. Non mi pare, però, che ci siano le condizioni per procedere all'esame di quei punti, mentre ci sono le condizioni per procedere all'esame e all'approvazione dei punti 7), 8) 9) e 21).
Sul resto, mi pare non ci sia nemmeno l'intendimento dell'Assessore e dei colleghi interessati.



GIOVINE Michele

Ad adiuvandum, le dico che è presente un collega anche importante ed interessato e le comunico che, poiché uno di questi punti - mi sembra il punto 8) - pare abbia qualche problemuccio, intervengo per comunicare ai colleghi che personalmente lo potrei anche votare, però è opportuno che chi ha intenzione di procedere sul punto 8) trovi una quadra politica con il collega, in modo da riuscire ad esaminare tutti i punti designati.
Vorrei capire - ultima domanda e poi un'altra richiesta - se è previsto o se c'è un intendimento di non procedere ad eventuali ordini del giorno...



PRESIDENTE

C'è l'ordine del giorno che è stato annunciato da me in apertura di seduta, che è stato firmato e convenuto in modo bipartisan: è quello relativo all'accordo Regione-banche per l'anticipo degli stipendi ai lavoratori piemontesi.



GIOVINE Michele

Volevo poi segnalare, Presidente - seppure la sede prevista sia la Conferenza dei Capigruppo - l'urgenza della risposta ad alcune interrogazioni. Lo farò in forma scritta: una, tanto perché sia chiaro, è l'annosa questione del corso-concorso, rispetto al quale pare siano stati fatti dei passi avanti, dal punto di vista procedurale. Vorremmo ricevere la risposta all'interrogazione, così com'è scritta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine. La prego di segnalarmi il numero dell'interrogazione, così provvederò formalmente, con lettera, a sollecitare la Giunta a dare una risposta.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 476, inerente a "Prima variante generale al Piano d'Area del Parco naturale Capanne di Marcarolo"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame della proposta di deliberazione n. 476, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Non vi sono richieste d'intervento.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 476, il cui testo sarà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 563, inerente a "Istituzione del Parco naturale dell'Alta Valle Antrona"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 563, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola alla relatrice, Consigliera Barassi.



BARASSI Paola, relatrice

Grazie, Presidente.
Con il presente disegno di legge è proposta l'istituzione del Parco naturale dell'Alta Valle Antrona.
L'area interessa un territorio della superficie complessiva di 8.548 ettari nei Comuni di Antrona Schieranco e di Viganella, nella Provincia del Verbano Cusio Ossola.
Il territorio di cui si propone l'istituzione quale parco naturale interessa il versante destro idrografico della Valle Antrona a monte di Viganella, comprendendo un tratto di fondovalle, dove sono localizzati gli insediamenti storici di questo comune, e la testata della valle comprendendo interamente la Val Troncone e la Val Banella e il tratto della Val Loranco a monte del Lago Alpe dei Cavalli; in questo settore sono presenti quattro bacini artificiali ed il Lago di Antrona.
Rispetto ai confini volevo subito fare un'annotazione: in Commissione insieme al testo, abbiamo votato una cartografia, che, nella seduta d'Aula presentiamo modificata, in quanto il Comune di Antrona ci ha fatto pervenire una nota in cui ci chiedeva una modifica degli stessi... Quindi la cartografia che viene allegata al testo di legge è modificata perch recepisce in toto le proposte pervenute dal Comune di Antrona rispetto ai confini del parco.
Con l'istituzione del Parco naturale dell'Alta Valle Antrona il sistema territoriale alpino di confine tra l'Ossola e il Cantone Vallese, che si sviluppa tra il massiccio del Monte Rosa, a sud, e il Passo San Giacomo in Alta Val Formazza, a nord, è completamente e variamente interessato da sistemi di tutela naturalistica: aree protette, siti della rete "Natura 2000" e oasi di protezione faunistica.
Tale sistema di tutela consente la salvaguardia, la gestione e la valorizzazione di un sistema ecologico importantissimo per le proprie caratteristiche naturali, ancora ampiamente integre o comunque ricostruite a seguito del processo di abbandono sviluppatosi progressivamente dal secondo dopoguerra, e strategico in quanto costituisce il naturale collegamento tra le Alpi occidentali e le Alpi centrali. Il recente ritorno del lupo è strettamente connesso al processo di spopolamento e di rinaturalizzazione che ha consentito il ricostituirsi degli habitat naturali e del patrimonio faunistico naturale preda della specie.
La valle è profondamente incisa e, quindi, caratterizzata da una morfologia aspra, con forti dislivelli; ampie zone sono prive di insediamenti e di infrastrutture, i nuclei abitativi permanenti sono stati edificati in fondovalle, dove, oltre a quelli che ospitano le sedi comunali, sono presenti numerosi piccoli nuclei rurali, alcuni di particolare interesse storico, individuati e tutelati dai piani regolatori comunali. L'andamento della popolazione segna una progressiva e costante riduzione, registrata sin dal 1861. Conseguenze dell'assetto geomorfologico e del progressivo abbandono della valle sono state la conservazione pressoché integrale degli assetti naturalistici in ampie aree e il recupero di tali assetti nelle aree che si sono via via liberate. Il bosco, gli arbusteti e le formazioni erbacee hanno progressivamente rioccupato le aree, un tempo trasformate e mantenute a prato e a pascolo.
La complessità del substrato geologico, il dislivello altitudinale l'orientamento della valle da est ad ovest, le differenze climatiche, sia in termini di andamenti termici e sia di precipitazioni, determinano una forte diversità degli assetti biologici. La complessità geologica della Valle Antrona si riflette in una rilevante ricchezza mineralogica anche di interesse minerario.
L'evoluzione geomorfologica, che ha modificato il paesaggio della Valle Antrona e condizionato il suo sviluppo socioeconomico, è stata caratterizzata da una frana del 1642 che ha formato uno sbarramento al deflusso delle acque del Torrente Troncone, e quindi un bacino (Lago di Antrona) profondo fino a 50 metri, utilizzato nel 1926 come bacino idroelettrico. L'invaso, il cui sbarramento è ora completamente ricoperto da boschi di conifere, è una risorsa naturalistica e paesaggistica che costituisce attualmente una delle mete di maggiore interesse turistico dell'intera Valle Antrona. Numerosi altri bacini lacustri di origine artificiale, in quanto realizzati per lo sfruttamento idroelettrico delle acque di accumulo, sono presenti in valle; tra questi il Lago Alpe dei Cavalli, il Lago di Cingino, il Lago di Campliccioli e il Lago di Camposecco.
Quindi, si registrano sulla Valle Antrona diverse particolarità, sia dal punto di vista geologico, sia dal punto di vista floristico, sia dal punto di vista faunistico.
Ci sono diversi studi e progetti: ad esempio, lo studio "Progetto Biodiversità - Aree di importanza naturalistica del Verbano Cusio Ossola" realizzato dal Dipartimento di ecologia del territorio dell'Università degli studi di Pavia con il contributo della Provincia del Verbano Cusio Ossola, che ha censito, caratterizzato e cartografato in Valle Antrona 19 tipologie di habitat di interesse comunitario, con riferimento agli allegati della direttiva europea. Sicuramente è una zona di alto pregio da un punto di vista naturalistico-ambientale.
Rispetto alla parte precedente della relazione, abbiamo visto che comunque, è un territorio che nel corso dei secoli si è spopolato e vive una criticità anche in questo periodo dal punto di vista del rilancio economico che l'intera valle può avere.
Il parco, che è stato voluto e deliberato - addirittura è di questi giorni una lettera dei Sindaci di Antrona e Viganella che ne sollecitano l'approvazione - può permettere all'intera Valle Antrona di caratterizzarsi ulteriormente da un punto di vista naturalistico-ambientale, avendo a disposizione risorse e normative più favorevoli per provare a rilanciare lo sviluppo, anche economico, dell'intera valle. Quindi, è un'opportunità fondamentale per le cittadine e i cittadini dei due Comuni, ma anche per il sistema complessivo della Provincia del Verbano Cusio Ossola.
Il testo che oggi ci apprestiamo a votare ed approvare è stato fortemente voluto dalle comunità locali che lo hanno proposto, insieme alle quali, come Commissione, abbiamo lavorato in coordinamento.
Come dicevo prima, la cartografia allegata, a rimarcare ulteriormente la collaborazione che abbiamo avuto con i Comuni che hanno proposto l'istituzione del parco, è modificata rispetto alla cartografia originaria in quanto sono state recepite le indicazioni e le proposte che il Comune di Antrona ha presentato. Pertanto, oggi, ci sembra importante esprimere un voto positivo rispetto a questo disegno di legge, perché le comunità stanno aspettando l'inserimento del Parco della Valle Antrona all'interno del sistema delle aree protette della Regione Piemonte. Tra l'altro, questo nuovo parco non creerà un nuovo ente, ma verrà gestito direttamente dall'ente di gestione del Parco Veglia Devero; sostanzialmente, si tratterà di un allargamento di questo ente di gestione. Ovviamente, ci sarà una sede decentrata per il Parco della Valle Antrona ma sarà l'Ente di gestione del Parco Naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Severo, futuro Ente di gestione dei Parchi Ossolani, si farà carico anche di questo tipo di problematica e di queste funzioni ulteriori che gli vengono assegnate.



PRESIDENTE

Apriamo la discussione di carattere generale sul disegno di legge.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo (e credo che interverrò anche in seguito, a seconda di quanto diranno i colleghi e degli emendamenti che eventualmente verranno presentati) perché, come già ho avuto occasione di dire (almeno in una Conferenza dei Capigruppo e in alcune sedute di Commissione), trovo alquanto singolare e un po' sintomatico il fatto che, dopo un lavoro molto lungo e complesso di grande mediazione, che ha portato la scorsa primavera a votare il testo unico sui parchi, ci ritroviamo a rivotare l'istituzione di altri due nuovi parchi: quello della Valle Antrona e la Riserva Naturale Speciale dei Boschi di Loazzolo, attualmente rubricato al punto 9) dell'o.d.g.
Al di là della legittimità del modus operandi, immagino che ci sia un consenso generale sia a livello politico (infatti, il Parco di Loazzolo è stato licenziato all'unanimità, mentre quello della Valle Antrona a maggioranza) sia tra la popolazione, tuttavia, dal punto di vista dell'economia dei lavori del Consiglio, visto che a volte l'opposizione viene accusata di fare un po' di melina e di fare rallentare i lavori strumentalmente, vorrei ricordare che la votazione tenutasi cinque minuti fa per licenziare il punto 6) dell'o.d.g., ovvero la proposta di deliberazione n. 486 relativa al Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo è passata solamente perché almeno due colleghi dell'opposizione (ed io ho avuto l'onere o l'onore - solamente il tempo lo dirà - di essere fra quelli) hanno votato permettendo il mantenimento del numero legale.
Questo per rispondere, magari posticipatamente, a tutte le accuse che nell'arco di questi anni, sono state ampie, copiose e generose da parte dei colleghi dell'opposizione anche su un senso di responsabilità e sulla contribuzione dei lavori d'Aula.
Colleghi, permettetemi: abbiamo votato un testo unico, non cinque anni fa, ma soltanto qualche mese fa! Forse, valeva la pena (lo chiedo anche all'Assessore) aspettare e inserire l'acquisizione di questi due nuovi parchi nel testo unico. Peraltro, so anche per certo che gli stessi Uffici (che comunque voglio ringraziare per loro lavoro puntuale e preciso che fanno quotidianamente e che ci accompagna, dal punto di vista tecnico nelle nostre scelte politiche) avevano suggerito questa modalità, ovvero sospendere il varo finale del testo unico e, di fatto, permettere di inserire l'istituzione di questi due nuovi parchi. Così non è stato fatto.
Colleghi, visto che lo stiamo votando alla fine della legislatura, il sospetto è che sia utile a qualche collega come bandierina, come punto da segnare e da portare in campagna elettorale. Per carità, si può fare tutto ma lo troviamo poco utile dal punto di vista della funzionalità dei lavori del Consiglio.
Per questi motivi, probabilmente non ci sarà un voto favorevole, per non sull'istituzione del parco, ma sulla modalità. C'era stata l'occasione di poter inserire precedentemente l'istituzione del parco, così come, per quanto riguarda i Boschi di Loazzolo, ci dispiace sinceramente un po' questa modalità, perché ci sembra quasi di far rifare due o tre volte lo stesso lavoro.
Infine, credo che su questi punti non ci sia una particolare animosità da parte dei colleghi. Non so quale posizione prenderà il collega Vignale sul punto specifico in oggetto, però credo che sia sicuramente doveroso rimarcare da parte nostra un intervento sulla metodologia che concedetemelo, colleghi - definirei perlomeno un po' "strana".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi esprimiamo delle perplessità in merito a questo disegno di legge in particolar modo per una motivazione: il Consiglio Regionale ha lavorato a lungo per la legge di riordino dei parchi e, al di là della valutazione che il nostro Gruppo ha espresso in merito alla legge, vi era certamente un intervento che abbiamo considerato - quello sì - positivo, cioè affrontare la tematica dei parchi nel suo insieme e quindi evitare quello che abbiamo visto esercitare in questa legislatura.
Probabilmente, le leggi di istituzione di parchi, per il numero (se consideriamo le leggi per tipologia), sono state quelle che hanno maggiormente caratterizzato l'attività normativa di quesito Consiglio, ma questo non è necessariamente un aspetto che riteniamo positivo, perché, in una logica di salvaguardia ambientale, ci dovrebbe essere una cornice che sta dietro a questa logica, che invece a noi pare più dettata da valutazioni di carattere locale. Tanto per intenderci, vi sono alcuni soggetti che richiedono l'istituzione di un parco e allora la Giunta regionale, o i Gruppi consiliari, o i Consiglieri del Consiglio regionale predispongono un disegno di legge per l'istituzione di un nuovo parco.
Tuttavia, questa non ci sembra una metodologia positiva da seguire, o almeno pensiamo che questo sottenda al fatto che non esiste alcuna logica di programmazione.
Per quanto riguarda le comunità locali, sappiamo bene che quando le comunità locali richiedono l'istituzione di un parco, vi sono, all'interno di ogni audizione che facciamo per l'istituzione dei parchi, soggetti favorevoli (ovviamente, le associazioni ambientaliste e, ogni tanto, gli Enti locali), poi c'è tutta un'altra serie di soggetti (il mondo dell'agricoltura e quant'altro) che, invece, sono contrari all'istituzione di questi parchi.
Allora, noi non comprendiamo, avendo votato qualche mese fa la legge generale sui parchi, dove finisce questa logica di frammentazione e di intervento, che sembra più un legittimo soddisfacimento di richieste pre elettorali che non una vera logica di organizzazione delle aree naturali all'interno della nostra regione. Davvero non ci pare il modo con cui si fa una gestione e, soprattutto, una programmazione delle aree naturali della nostra regione.
vero che abbiamo un pezzo di regione, che è questo, che ha un pezzetto che non è parco e i pezzi vicini che sono parco. Ma abbiamo appena fatto una legge e se non l'abbiamo inserito in quel momento, ci sarà stato un motivo: o una grande disattenzione, perché per due anni la legge è stata all'attenzione prima della Commissione e poi del Consiglio; oppure, se non c'è stata una grande disattenzione, vuol dire che è intervenuto qualcos'altro. Tra l'altro, è una legge recente, perché penso che il disegno di legge n. 564 abbia, più o meno, cinque o sei mesi, quindi con un'approvazione, da parte del Consiglio, non estremamente rapida - perch sarebbe un eufemismo - ma, per i tempi consiliari, estremamente rapida.
Le nostre perplessità, che non riguardano l'istituzione di aree naturalistiche, ma l'istituzione di aree naturalistiche a "pezzettini" sono quelle note, nel senso che tutta una serie di attività economiche vengono fortemente limitate. C'è sempre una risposta a questo: la limitazione delle attività economiche verrà compensata dalla riqualificazione del territorio che porterà, da un punto di vista turistico, un enorme vantaggio. Questa Regione ha approvato una legge relativa all'incentivazione del turismo all'interno delle aree protette legge che in modo drastico è assolutamente sottofinanziata e non ha altre misure ed altri strumenti, nemmeno all'interno della legge 4 relativa al piano strategico del turismo, che prevedano finanziamenti ad hoc per sostenere attività economiche che vengono meno, o per sostenere richieste dei cittadini in difficoltà che vivono all'interno di un parco dall'allargamento delle strade a qualunque altro tipo di richiesta.
Ad oggi è sempre più diffusa la volontà manifestata da molti cittadini di uscire dalle aree dei parchi piuttosto che continuare a risiedervi. La realtà del più grande parco della nostra regione, il Parco del Gran Paradiso, conferma che importanti comunità di cittadini, a volte guidati dalle amministrazioni locali (si veda, per esempio, Noasca e Locana, per certi versi) hanno chiesto - un po' per provocazione, ma neanche tanto - di non essere più comprese all'interno del parco perché, in realtà, noi non finanziamo il turismo ambientale e quindi non c'è un ritorno economico che compensi quello che viene limitato dall'azione di queste leggi che istituendo un parco, pongono delle limitazioni.
Dai nostri meravigliosi banchi di quest'Aula, all'interno di una metropoli, le aree protette sono un aspetto assolutamente positivo, per non so se gli stessi colleghi, che hanno proposto questa come altre leggi o la Giunta che ha proposta questa come altre leggi, conoscono veramente le realtà montane che, a dire il vero, vivono per tutta una serie frammentata di attività economiche. La montagna non è Sestrière, la montagna è fatta per i cinque sesti della nostra regione, di persone che continuano a vivere in montagna perché, grazie a lavori differenti, riescono in qualche modo a cavarsela.
Fintanto che non avremo o non finanzieremo dovutamente una legge che incentivi l'utilizzo delle aree protette - la legge l'abbiamo, ma i finanziamenti no - diventa davvero difficile comprendere questa come una vera volontà di tutela dell'ambiente e di sviluppo di un'economia sostenibile che tuteli l'ambiente, rispetto ad un'idea del tipo "parco è bello". Parco è bello laddove esistono le condizioni economiche per far sì che, oggettivamente, vi sia un ritorno economico rispetto all'istituzione del parco stesso.
Questo, come in altri casi (perché in teoria le misure di sostegno all'istituzione di un parco non dovrebbero stare all'interno della legge ma dovrebbero essere misure omnibus) ci dice che i 200 mila euro stanziati serviranno per il mantenimento della struttura parco, perché si dovrà costituire tutto quanto previsto dai primi articoli, e non per una ricaduta economica all'interno delle stesse realtà.
Le nostre perplessità sono molte, non sulla realizzazione di aree protette, ma su aspetti che abbiamo già trattato tante volte. Oggi parliamo di un parco, così come parlavamo della limitazione che si imponeva con il piano territoriale delle acque in alcune zone della nostra regione, in un modo che sempre più ci fa pensare che in molti casi il legislatore abbia una visione delle aree montane che vuole proteggere molto bucolica e filosofeggiante, ma che poco comprende i problemi reali.
Pensate solo cosa significa, nelle norme di salvaguardia, limitare la costruzione di nuove strade e l'ampliamento di quelle esistenti consentendolo esclusivamente in funzione delle attività agricole e forestali e delle finalità istitutive dell'area protetta. Questo comporta per chiunque viva in quelle aree, il fatto che, se si deve ampliare una parte di strada, per motivi viabilistici e non per motivi agricoli l'intervento, in realtà, è vietato dalla norma che stiamo approvando.
Ovviamente c'è la limitazione venatoria. Ricordiamoci che l'attività venatoria, come l'attività della pesca o altre attività, portano vantaggi economici all'interno delle valli, come l'impiego di motoslitte per finalità sportive o ricreative.
Per quanto riguarda le discariche, poiché hanno un impatto solitamente di carattere provinciale e non localistico, ci può tranquillamente stare che in un'area, che peraltro si attesta ad un fondo valle, non ci possa essere una discarica, perché se anche fosse consentito farla, non avrebbe alcun senso dal punto di vista logistico.
su questo che poniamo seri problemi, com'è avvenuto in altri momenti.
Le nostre perplessità nascono dal fatto che, nonostante questa legislatura sia intervenuta da un punto di vista normativo rispetto al sostegno economico, ad oggi questo non è avvenuto. Ad oggi, abbiamo limitato e non sostenuto.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "Carlo Boncompagni" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "Carlo Boncompagni" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 563, inerente a "Istituzione del Parco naturale dell'Alta Valle Antrona" (seguito)


PRESIDENTE

Chiudiamo la discussione generale sul disegno di legge n. 563 con la replica dell'Assessore De Ruggiero.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore ai parchi e aree protette Per la verità non è una replica, ma porto il mio contributo, avendo ascoltato con molta attenzione l'intervento del collega Vignale. Non voglio aprire alcuna discussione generale perché condivido alcune preoccupazioni.
L'istituzione di quest'area protetta, che non aumenta il carico gestionale, da un punto di vista dell'impalcatura gestionale, era inserita in quel discorso che avevo portato all'attenzione della V Commissione proprio in occasione della prima proposta, Consigliere Vignale. È ovvio che io ne abbia memoria e non è facile avere memoria di tutto, ma nella Commissione ambiente definimmo come aree prioritarie, nell'ambito dell'intero sistema delle aree protette, dandole anche una logica di priorità, il Parco fluviale di Cuneo, che è stato approvato; il Parco di San Genuario, che è stato approvato, che riguardava un'area di Bosco Solivo a Novara, che è stata approvata, e ancora sono in stand by altre due aree astigiane, che sono il Bosco di Loazzolo e Valmanera. Ma questo fu detto all'inizio, cioè non rincorriamo più di tanto e "lasciamo fare" senza una programmazione regionale. Queste erano le aree che sembravano mature anche da un punto di vista generale della loro validità.
Quindi, ci stiamo mantenendo all'interno di quelli che erano gli impegni a suo tempo presi, perché la prima obiezione - lo ricordo bene - ad opera del Consigliere Botta, fu rispetto al fatto di cercare di capire che cosa c'era complessivamente.
Mi rivolgo al collega Vignale e faccio solo un esempio importante abbiamo approvato il Parco fluviale di Cuneo, perché in quel momento il Comune di Cuneo aveva ritenuto opportuno cominciare anche solo come Comune di Cuneo.
Però dicemmo già allora - poi sono arrivate dieci deliberazioni di Consigli comunali che vogliono l'allargamento della fascia fluviale del Parco fluviale di Cuneo - che se fossero arrivati altri "desideri" deliberati e non (con tutto il rispetto di un comitato di cittadini importantissimo) del Consiglio comunale, avremmo proceduto ad esaminare le richieste.
Quindi, stiamo dentro una programmazione e la partita delle opportunità dei vincoli è stata ampiamente discussa con le Amministrazioni comunali interessate e con l'Amministrazione provinciale, ed ecco il motivo per cui le cose vanno lentamente - io lo vedo come un fatto giusto e non banale.
L'altra assicurazione che vorrei fare è che non sono soldi stanziati per un puro automantenimento di una struttura che sostanzialmente non c'è ma sono ovviamente risorse in più per iniziare quello che è l'abc della tutela maggiore delle aree protette, purtroppo, rispetto alle aree definibili non protette. Dico purtroppo, perché non è una cosa che faccia piacere.
Complessivamente, questo Consiglio, nel corso degli ultimi anni, ha aumentato le risorse messe a disposizione dell'intero sistema delle aree protette; tali risorse non sono mai abbastanza - ne sono assolutamente convinto - però mi sembra che la risposta del bilancio nel sostegno del sistema intero delle aree protette sia stata una risposta, compatibilmente con le risorse, più che accettabile e decorosa.
Ultimo punto che volevo citare: ha perfettamente ragione il Consigliere Vignale quando dice che è un fatto puramente tecnico. Si è discusso in Commissione, per cui questa legge precedente al testo unico potrebbe anche essere chiamata - ma lo sarà quella che presenterò in extremis per fare un po' di modifiche - modifica alla legge n. 19, testo unico. Si è ritenuto in Commissione di portarla avanti così e alla prima modifica che apporter cioè le piccole modifiche tecniche di confine, aboliremo questa legge e tutto confluirà nel testo unico.
un fatto tecnico, di cui anch'io ho chiesto spiegazioni nel corso di questi mesi di discussione. Mi sembra che invece questa legge di istituzione del Parco naturale della Valle Antrona, che non aumenta gli enti e dà risorse per un territorio certamente importante e bello, ma marginale e complicato, sia da approvare. Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Il mio intervento è di carattere generale per capire come andiamo a vincolare ulteriormente il territorio. Non siamo in grado di gestire quello che già abbiamo, non siamo in grado di gestire il territorio così com'è e andiamo a vincolarlo e a mettere ulteriori gabelle sulla schiena di chi vive, lavora ed abita in queste zone, così come avvenne quando si approv il testo unico per la tutela delle aree protette.
l'ennesima situazione vergognosa, dove dagli scranni del Consiglio regionale andiamo a legiferare senza sapere dove, come e che cosa.
troppo comodo stare qua seduti ed imporre alle altre persone dei vincoli. È troppo comodo stare qua seduti e pensare di sapere cosa succede e cosa devono fare gli altri.
Bisognerebbe invece alzare i tacchi e andare a vedere queste aree andare a vedere se effettivamente vi è la necessità, andare a vedere quali sono i vincoli che poniamo.
Invece no. Si continua a porre vincoli sul territorio. Il territorio va tutelato, ma non in questo modo, da persone che non sanno neanche cosa vuol dire vivere in queste zone.
Il territorio va tutelato con la Commissione che dovrebbe alzare i tacchi, mettersi gli stivali e andare a vedere cosa succede e come sono effettivamente questi territori. Poi in base a quello, ci si può muovere.
Non è possibile sempre andare avanti così! Per fortuna, la legislatura va finendo e mi auguro con tutto il cuore che la prossima Amministrazione non abbia questa mentalità ottusa che non permette - come recita questo testo di legge - di ampliare una strada o di modificare l'edificazione di fabbricati.
Vorrei ricordare che nel Parco del Fenera c'è una famiglia che vive ancora oggi con un bambino handicappato senza la possibilità di avere un bagno, perché queste leggi ottuse che questa maggioranza sta portando avanti non permettono di far vivere una vita decorosa ad un bambino.
Bisogna vergognarsi di queste cose! Ma qui andiamo imperterriti, elencando una ad una tutte le altre "cavolate" che si vogliono fare.



(Commenti dell'Assessore De Ruggiero)



BONIPERTI Roberto

Non sono sciocchezze. Io la battaglia sul Monte Solivo l'ho fatta, e la farò ancora e lo dirò fin quando sarò in quest'Aula! Chiedo che l'Assessore verifichi questa cosa, perché al Parco del Fenera sono sei anni che siamo in ballo, sono sei anni che stiamo lottando perché non c'è la possibilità di consentire l'ampliamento di un locale per una famiglia con un bambino portatore di handicap che abita all'interno del Parco. Quindi, andiamo avanti su questa cosa.
Tanto qui dentro siamo comodi, abbiamo il sedere al caldo, le scarpe asciutte, usciamo e prendiamo l'auto con l'autista e andiamo via! Non possiamo andare avanti così! Concludo l'intervento perché non voglio andare oltre, però mi ripropongo ogni articolo di intervenire. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Io non sono per scelta un Consigliere regionale che ritiene che più territorio viene vincolato, meglio è.
Credo che però dobbiamo affrontare il tema così come è previsto all'interno di questo disegno di legge, non facendo dei ragionamenti o dei discorsi, Consigliere Boniperti, che possono valere per qualunque pezzo del nostro paese.
Caro Consigliere Boniperti, probabilmente lei in Valle Antrona non ci è mai andato. È vero! E si permette di venire qua con questo tono, con questo atteggiamento a proferire senza avere la minima conoscenza di quel territorio, delle parole vuote.
Voglio ricordare che qualche settimana fa noi Consiglieri regionali abbiamo ricevuto una lettera da parte dei Sindaci di Antrona Schieranco e Viganella. Il Sindaco di Antrona Schieranco è di centrodestra, quello di Viganella è di centrosinistra, ed entrambi sollecitavano il Consiglio regionale affinché questo disegno di legge venisse approvato.
Il Consigliere Boniperti deve finire di fare discorsi che sono aria fritta, mettere insieme delle parole senza avere nessun approfondimento della realtà. Non è la verità. Come ha potuto dire che in Consiglio si approvano leggi ottuse se non conosce le realtà territoriali? Il Consigliere ha appena dichiarato di non sapere neanche come è fatta la Valle Antrona. Che questo provvedimento è stato calato sulle comunità locale, senza aver costruito consenso con le comunità locale, ma questo provvedimento ha solo una specificità e una particolarità: è nato dopo un confronto con la comunità locale. È la prima volta che vedo due Sindaci con appartenenze politiche molto diverse l'una dall'altra, sollecitare il Consiglio regionale a che questo disegno di legge sia approvato. È la prima volta che vedo l'istituzione di un'area protetta senza che a questo corrisponda la nascita di un nuovo ente di gestione, ma creando un comprensorio importante.
Con tutto il rispetto del caso, evitiamo di fare ragionamenti vuoti e senza senso. Caliamoci nella realtà del Piemonte e riconosciamo che questa istituzione e l'ampliamento di questa area protetta non è una fisima dell'Assessore De Ruggiero o di qualche Consigliere regionale. Parlo per aver letto delle cose sui giornali, non ho seguito la nascita di questo disegno di legge, non ho neanche seguito il dibattito locale direttamente all'interno della Valle Antrona - lo hanno fatto i Consiglieri Travaglini e Barassi - ma quando ricevo una lettera, come quella che avete ricevuto voi da parte di Sindaci, e quando sui giornali si ha la contezza del fatto che quelle comunità locali sono favorevoli e chiedono l'istituzione di questa area protetta, credo che il Consiglio regionale, che è attento alla vita del Piemonte e della comunità piemontese, debba riconoscere questo elemento che appartiene ad una scelta libera, consapevole e voluta dalla comunità locale. Lo riconosce e cerca di creare i supporti e gli strumenti a questo riguardo.
Forse il Consigliere Boniperti ha il privilegio di avere l'autista, ma ricordo che la maggior parte dei Consiglieri regionali non ha l'autista: è chiaro, Consigliere Boniperti? Quando il sottoscritto si alza presto al mattino per venire a Torino, si fa 300 chilometri, e tutte le sere va in giro per il territorio nelle varie assemblee, pensa di aver fatto il proprio dovere. Evitiamo anche rozzezze di linguaggio in Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Nel merito dell'istituzione dell'articolo 1, ma certamente anche per replicare a quanto detto dal Consigliere Reschigna.
Consiglieri, il problema che abbiamo spesso in Consiglio - non voglio imputare colpe a qualcuno, piuttosto che a qualcun altro - è che abbiamo difficoltà a sapere di cosa si discute. Se ricevo un o.d.g. il cui punto che stiamo discutendo è al quarto punto dei provvedimenti che il Consiglio deve deliberare, conoscendo i tempi del Consiglio, solitamente mi preparo per i primi punti all'o.d.g. pensando che vengano approfonditi la volta successiva. Ci possiamo anche raccontare delle frottole dicendo che tutti i Gruppi consiliari o tutti i Consiglieri sono preparati su tutti i temi, ma per quanto ci riguarda non è così.
In modo molto pacato, quando abbiamo appreso dalla Conferenza dei Capigruppo, svoltasi mezz'ora fa, che i punti all'o.d.g. sarebbero stati quelli, abbiamo chiesto ai nostri referenti locali qual era la loro posizione che, ovviamente, non ci è ancora stata riferita perché l'abbiamo inoltrata venti minuti fa.
Noi rappresentiamo la Regione, certamente il Consigliere Travaglini, la Consigliera Barassi e il Consigliere Reschigna conoscono meglio la situazione, tant'è che, al di là delle critiche generali sulla politica di istituzione dei parchi (non tutta condivisa, ma su questo diremo qualcosa in seguito), voi non avete sentito né dal sottoscritto né dal Consigliere Boniperti dire di essere contrari all'istituzione di questo Parco. Noi solitamente, evitiamo di fare valutazioni sul modo di intervenire dicendo che una cosa è vera o falsa; se dovessimo farlo, sarebbe un po' semplice poi non so chi dà a qualcuno l'autorità per dire che una cosa è vera o falsa. È un'opinione la sua, come è un'opinione quella del Consigliere Boniperti, ma certamente, ripeto, non abbiamo mai detto che siamo contrari all'istituzione di questo parco.
Siamo contrari alle modalità con cui è stata apportata la politica di istituzione dei parchi durante la legislatura, così come abbiamo sottolineato il fatto che, secondo noi, non esiste una bilancia. Anche noi siamo favorevoli al fatto che esistano aree protette, ma visto che un'area protetta, proprio perché tale (lo dice il termine stesso) è una limitazione, quindi, se è una limitazione, deve corrispondere sostegno, in modo tale che il peso dell'obbligo sia sostenuto dall'intervento economico e normativo (non è che servono sempre i contributi per fare funzionare meglio un'area) per far sì che sia un processo equilibrato.
Poiché la modalità di lavoro è questa da cinque anni, sottolineo il fatto che, da qui ai pochi mesi che ci separano dalla fine della legislatura, noi non sappiamo se esistono delle priorità.
Prendiamo atto che, nonostante abbiamo un mese e mezzo di tempo al massimo di attività normativa, oggi le priorità sono la modifica di una legge esistente e l'istituzione di due parchi. Ne prendiamo atto. Ognuno ha le priorità che richiede. È stata anche data una priorità alla votazione degli ordini del giorno, o alla legge sul rapporto uomo-cane; possiamo andare avanti su tutte le norme che abbiamo approvato - salvo l'assestamento di bilancio - da settembre ad oggi. Ognuno individua le proprie. Tuttavia, questo comporta dei problemi quali quelli che oggi stiamo affrontando.
La modalità di confronto con le comunità locali o vale sempre o non vale mai. Abbiamo istituito parchi o abbiamo apportato modifiche, per esempio, al Piano territoriale delle acque, essendo le comunità locali fortemente contrarie alla loro istituzione (dalle amministrazioni locali alle associazioni degli agricoltori, ecc.) ma in molti casi, non in tutti siamo andati avanti lo stesso.
Questo denota il fatto che, magari, questa (non lo so ancora) è una situazione in cui si è cercato di condividere con le comunità locali un percorso che può essere positivo. Certamente altre volte abbiamo calato sulle comunità locali alcuni provvedimenti che non hanno alcuna giustificazione di carattere scientifico, salvo le ricerche commissionate ad alcune società che hanno fatto molti studi per la Regione e che dicono sempre la stessa cosa (l'alta valenza naturalistica, ecc.). Potremmo effettuare una qualsiasi ricerca, in qualunque area della nostra regione, e troveremmo che esisterà certamente un'alta valenza naturalistica che giustificherebbe l'istituzione di un parco o la limitazione rispetto ad alcune proposte normative che abbiamo fatto. In realtà non è così. Basta discutere e parlare con i cittadini di quelle comunità.
Se uno questo non lo fa, è evidente che una sorta di retropensiero fa dire a chi siede in questi banchi che, a volte, sembra esserci una filosofia da cittadino, per la quale si vorrebbero i centri cittadini chiusi, tutti che si muovono con l'auto pubblica e il treno, tanto a dirlo sono coloro che non hanno problemi di mobilità, che non vivono in alcune realtà, che parlano di integrazione, ma vivono alla Crocetta e non a Porta Palazzo.
Questa realtà crediamo di conoscerla, anche se non nello specifico - lo dico con assoluta tranquillità - l'aspetto della Valle Antrona, tant'è che pensando di discutere altri punti, attendiamo che qualcuno ci dica come ci si intende muovere, sentendo le nostre rappresentanze locali.
Termino con una riflessione in ordine alle richieste provenienti dalle comunità locali: anche io ho letto la lettera dei Sindaci, così come ho letto - e il collega Reschigna lo sa bene, perché condivide quanto sto dicendo - le numerose missive di esponenti della Provincia di Verbania che, prima di queste elezioni e dopo, chiedono con assoluta volontà l'approvazione del testo unificato del disegno di legge n. 573 e del progetto di legge n. 151, "Riconoscimento alla Provincia del Verbano Cusio Ossola di speciali condizioni di autonomia".



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Lo so bene, ma noi stiamo attendendo ancora quello.
Allora, se facessi parte della maggioranza - intanto spero di essere rieletto e di sedere tra le fila della maggioranza nella prossima legislatura - credo che tra le due sia più importante dare sostegno economico ad una Provincia che per il 93% - forse sbaglio la percentuale è a vocazione montana; dopodiché, ci si può permettere di istituire i parchi, avendo delle risorse che consentono a quella Provincia di rilanciare, ancorché con limiti, un turismo sostenibile. Visto che badiamo più al particolare rispetto all'interesse generale, cioè il punto 18) all'o.d.g., ritengo sarebbe più importante discutere quello.
Se vogliamo intervenire nel merito, lo facciamo in modo assolutamente evidente e tranquillo: chiediamo che nell'attuale seduta venga discusso il punto 18) all'o.d.g.
Una volta approvato questo testo, votiamo il Parco dell'Alta Valle Antrona e tutto quello che vogliamo, perché abbiamo dato una risposta complessiva ad un territorio; allora, dato il sostegno economico, possiamo inserire i vincoli.
Tra l'altro, annunciando che abbiamo presentato degli emendamenti, non per contrarietà alla legge, ancorché gli emendamenti siano volutamente ostruzionistici...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Non lo nascondo, lo dico a microfono e rimane a verbale, ammetto l'ignoranza, più sereni di così credo non si possa essere.
Se davvero vogliamo fare...



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Collega, nel cambio di Presidenza, c'è stata una distrazione. Lo dico come informazione, lei sa benissimo che i minuti a disposizioni sono cinque. Lei non solo non lascia, ma raddoppia.



VIGNALE Gian Luca

In realtà, non me ne sono accorto, altrimenti mi sarei censurato prima.
Annunciando la presentazione di questi emendamenti, altresì faccio presente che richiederemo, quando la votazione lo consentirà, di invertire i punti all'o.d.g., al fine di discutere il punto 18) e non il punto 8).



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo proprio per sottolineare alcuni aspetti evidenziati precedentemente dal Consigliere Reschigna.
Nel dire che tutti i Capigruppo e il Presidente del Consiglio, circa dieci-quindici giorni fa, hanno ricevuto una lettera da parte dei Sindaci del Comune di Antrona e del Comune di Viganella, che sollecitavano la discussione e l'approvazione di questo disegno di legge, faccio presente che ho seguito, anche abbastanza da vicino, tutto l'iter legato alla stesura del disegno di legge. Il testo, al quale si è giunti dopo almeno quindici anni di discussione e di proposte che ci sono state in valle parte da un'ipotesi lanciata dal WWF del Verbano Cusio Ossola, che è stata poi presa in carico da tutte le Amministrazioni comunali, del Comune di Antrona e del Comune di Viganella, indipendentemente dalla colorazione politica, che prima era esattamente invertita, perché ad Antrona c'era un Sindaco di centrosinistra, che adesso è di centrodestra, e viceversa per quanto riguarda il Comune di Viganella.
Quando abbiamo proceduto alle consultazioni, le due comunità locali nella fattispecie i due Sindaci, ci hanno detto esattamente quanto ho sentito dire quando sono andata, dopo che il testo è stato licenziato dalla Commissione, a parlare con gli attuali Sindaci di Antrona e Viganella.
Tutti pensano che l'istituzione di questo parco non sia un vincolo anche perché la zona è già altamente vincolata: è una zona ZPS, quindi è una zona di protezione speciale; è una zona su cui preme la legge Galasso quindi già i piani regolatori sono vincolati, pertanto non si inserisce quasi nessun vincolo ulteriore rispetto a quelli esistenti. Semplicemente ritengo che il riconoscimento di parco naturale possa offrire delle opportunità in più ai cittadini della valle.
Noi assistiamo ad uno spopolamento continuo dei due Comuni; ci sono mestieri e tradizioni che, ormai, stanno morendo in quel territorio. I Consigli comunali hanno votato due volte all'unanimità sull'istituzione del parco e anche sulle richieste di vincoli o non vincoli da inserire all'interno della legge. Si sono svolte assemblee pubbliche partecipate (a Viganella, un mese e mezzo fa, erano presenti 150 persone), nella quale ognuno - chi le aveva - ha espresso le proprie perplessità - in realtà pochissime. Una di queste - relativamente alla quale, personalmente, mi pu dispiacere - era legata all'attività venatoria, che si sviluppa maggiormente in una parte della valle - perché, data la conformazione del territorio, le altre aree sono anche inaccessibili - ha comportato la modifica dei confini di cui dicevo. All'inizio ho detto che qui ci presentavamo con una cartografia diversa da quella votata in Commissione perché il Comune di Antrona, all'unanimità, ci aveva richiesto una modifica dei confini, proprio per dare una risposta anche ai cacciatori e all'attività venatoria della zona. Con mio rammarico, non lo nascondo, è stata tolta dai confini del Parco della Valle Antrona una fascia di collegamento tra il Comune di Antrona e il Comune di Viganella, che è quella dove si sviluppano attività venatorie.
Questo percorso è stato sviluppato sul territorio da quindici anni (non l'abbiamo inventato adesso) insieme a tutte le comunità e a tutte le diversità, anche di attività che, purtroppo, non sono più presenti sul territorio della Valle Antrona, e che ha portato i quattro Sindaci con cui noi ci siamo rapportati (due Amministrazioni precedenti e due successive) a chiedere a gran voce l'istituzione di questo parco.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intendo fare una proposta. Poiché su questa legge pendono una serie di emendamenti che abbiamo presentato (sul titolo, sull'articolo 1 e successivi), avanzo questa proposta, che si lega a quanto dicevo nell'intervento precedente: se da parte dei Gruppi di maggioranza vi è l'impegno di mettere come primo punto all'o.d.g. del Consiglio di martedì prossimo il punto 18), che è quello sul riconoscimento di speciali condizioni di autonomia alla Provincia di Verbania (che comprende una legge, un testo unificato e due proposte di legge, una di centrodestra e una di centrosinistra, ampiamente condivise, almeno così è sempre stato detto), noi saremmo disponibili a ritirare gli emendamenti e a far approvare la legge. Lo dico con il rammarico di non poter intervenire avendo coscienza di quello che votiamo, però, se c'è questo impegno, non importa.
Se ci fosse questo impegno, varrebbe, da un punto di vista delle risorse, che non solo a livello regionale, ma anche a livello provinciale sarà garantito quello che dicevamo negli interventi precedenti, cioè obblighi, ma anche un sostegno economico. Con questa disponibilità da parte degli altri Gruppi, noi siamo disponibili ad approfondire in modo più veloce l'esame della legge. Altrimenti, si approfondisce lo stesso, perch ovviamente non poniamo veti alla discussione.



PRESIDENTE

L'Aula è sovrana, ma si è svolta la Conferenza dei Capigruppo, che è terminata pochi minuti fa e non sono state fatte proposte in merito, in alcun modo; inoltre, in questo momento sono assenti diversi e autorevoli Capigruppo.
Quindi, penso che ci sia un problema di opportunità nel modificare un punto all'o.d.g., dal momento che la Conferenza dei Capigruppo è appena terminata. È mio dovere far rilevare questa situazione.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Per quanto ci riguarda, come Gruppo del PD siamo d'accordo ad accogliere la proposta avanzata dal collega Vignale e riteniamo giusta la riflessione del Presidente.
Siccome la prossima settimana il Consiglio è convocato per martedì e mercoledì in seduta unica (come è stato deciso nella Conferenza dei Capigruppo odierna), al limite, raccogliendo l'osservazione del Presidente martedì si potrà riunire brevemente la Conferenza dei Capigruppo per fare in modo di inserire questo punto per mercoledì prossimo.
Noi siamo d'accordo non soltanto a metterlo all'o.d.g., ma anche ad esaminarlo e concluderlo con la votazione finale.
Quindi, per quanto ci riguarda, va bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Non per essere contrario aprioristicamente, ma per una questione logistica, invece, il mio Gruppo non è d'accordo ad anticipare su questo punto (il n. 18) dell'o.d.g.
Noi avevamo già espresso in Commissione la nostra perplessità e la ribadiamo. Riteniamo che, con le situazioni che si stanno verificando a livello di economia e di difficoltà nei vari territori e nelle varie Comunità montane, e quindi in tutta la Regione Piemonte, non sia il caso di arrivare a questo riconoscimento di condizioni agevolate, senza fare un pensiero considerevole e coscienzioso se non sia il caso di attribuire queste opportunità anche ad altri che magari ne hanno bisogno, come e forse di più, della Provincia del Verbano Cusio Ossola.
Questo lo dico senza avere nulla in contrario per quanto riguarda la Provincia del Verbano Cusio Ossola, ma in questo momento mi sembra una discriminante talmente forte che credo vada ancora discussa.
Quindi, non siamo d'accordo ad anticipare questa discussione prima di altre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
A livello personale non posso che essere d'accordo con quanto affermato dal Consigliere Manolino: anch'io ritengo che, se si deve pensare alle aree montane, sarebbe altresì giusto pensare a quelle che sono nelle stesse condizioni, anche perché mi risulta che il Piemonte punta molto sul turismo si dice - e il distretto turistico più interessante del Piemonte è proprio quello dei laghi, che - se non erro - è proprio nella Provincia del Verbano Cusio Ossola.
Quindi, rilevo con molta amarezza il fatto che la maggior parte dei Consiglieri ritiene ancora che la tutela del territorio sia un freno e non invece, un'opportunità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Vorrei capire se è stata fatta una proposta di inversione di punti all'o.d.g. spostando il punto 18).
Non ho capito. Dall'intervento del Consigliere Muliere, mi è sembrato di capire questo.



PRESIDENTE

Il collega Vignale non ha formalizzato la proposta di inversione, ma ha palesato una possibilità e su questa possibilità si è aperto il dibattito.



GIOVINE Michele

Allora intervengo nel merito.
Siamo assolutamente e nettamente contrari, perché, al di là del merito di quanto sia o meno giusto dare adesso poteri speciali e maggiori benefici al Verbano Cusio Ossola, sul metodo, all'inizio di seduta ho chiesto un affidamento e, in modo informale, il collega Clement ha confermato che questo era l'affidamento dato in sede di Conferenza dei Capigruppo e quindi, che si sarebbero affrontati i punti 7) (votato), 8), 9) e 21) all'o.d.g. e l'ordine del giorno proposto dal Presidente Gariglio. Se adesso si riapre tutto, allora riapriamo tutti.
Sul metodo sono assolutamente contrario. Se ci sarà da votare estrinsecherò questa contrarietà, perché sto qui per dovere (il mio dovere è farlo) e mi pare che non tutti i colleghi lo facciano.
Credo che, almeno in rispetto a chi non è presente, si debbano mantenere gli impegni assunti.
Tra l'altro, Consigliere Muliere, inizialmente avevo solo chiesto che cosa si era deciso nella Conferenza dei Capigruppo. Possiamo anche non trattare il punto all'o.d.g. inerente alla Valle Antrona e passare ad altri punti, ma non inseriamo altra carne al fuoco perché rischiamo di bruciare tutto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Se ben comprendo, la richiesta del collega Vignale è di non affrontare oggi il punto 18) all'o.d.g. ma di affrontarlo in una prossima riunione di Consiglio regionale, inserendolo al primo punto martedì prossimo. La proposta del collega Muliere è di valutarla martedì o mercoledì, tanto per salvare una serie di formalità. Questa mi sembra sia la situazione. Non vedo tentativi di forzare la mano sulla seduta di oggi.
Questa volta, stranamente, la proposta dell'opposizione, che potrà essere recepita o meno, è di buon senso. Mi piace ascoltare il collega Boniperti nei suoi interventi, ma "ho già dato", nel senso che in occasione della legge sui parchi mi sono sorbito di tutto e di più, come la stragrande maggioranza di quelli presenti, per diverse giornate. Quindi ribadendo l'assoluta contrarietà a prescindere da qualunque cosa dica il collega Boniperti, secondo me sarebbe la soluzione ottimale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per chiarezza. È evidente quanto ricordavano il Vicepresidente e alcuni colleghi Capigruppo: è la Conferenza dei Capigruppo titolata ad indicare l'o.d.g., ma è l'Aula che può fare le inversioni. Ci che chiedo, tanto lo verificheremo martedì o mercoledì, è che, a prescindere dall'approvazione o meno di questa legge, ci sia la volontà politica di affrontare il testo unico del disegno di legge n. 573 e del progetto di legge n. 151. Pertanto, che si faccia la Conferenza di Capigruppo o un'inversione in Consiglio è assolutamente indifferente.
L'aspetto politico che cogliamo come positivo, perché garantisce il numero per discuterla, è che nella seduta di martedì o di mercoledì si possa discutere. Certi colleghi hanno manifestato alcune perplessità sul testo le manifesteranno nel corso della discussione, ma almeno facciamo chiarezza. È una legge licenziata dalla Commissione il 4 maggio di questo anno, sulla quale centrodestra e centrosinistra hanno sempre detto di doverla votare, almeno arrivando in Aula sappiamo chi la vuole e chi non la vuole. Punto.
Per noi, quindi, sono sufficienti alcune osservazioni di taluni colleghi di maggioranza, che verificheremo nel corso dei Consigli di martedì o mercoledì, con le modalità che l'Ufficio di Presidenza o la Conferenza dei Capigruppo vorrà individuare.



PRESIDENTE

Il provvedimento, al di là delle opinioni espresse da esponenti della maggioranza e dell'opposizione, è già iscritto nell'o.d.g. al punto 18).
Sono già stati convocati due Consigli regionali, quindi ci sono le condizioni per trattare il punto.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 563, inerente a "Istituzione del Parco naturale dell'Alta Valle Antrona" (seguito)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 563 prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Vignale, Giovine Boniperti: Art. 1, cassare l'intero articolo.
L'emendamento è ritirato.
Procediamo con la votazione dell'articolo 1.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Vignale, Giovine Boniperti: Art. 2, cassare il comma 1.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore De Ruggiero).
La cartografia citata all'articolo 2 ed allegata al disegno di legge è sostituita dalla cartografia allegata al presente emendamento. (omissis) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Vignale, Giovine Boniperti: Art. 2, cassare il comma 2.
Tale emendamento è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Gli emendamenti rubricati dal n. 3 al n. 10, presentati dai Consiglieri Vignale, Boniperti e Giovine, sono ritirati dai proponenti.
Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Vignale ed altri) sull'articolo 3.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione nominale sull'articolo 4.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione nominale sull'articolo 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione nominale sull'articolo 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere ARTICOLO 7 Indìco la votazione nominale sull'articolo 7.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere ARTICOLO 8 Indìco la votazione nominale sull'articolo 8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione nominale sull'articolo 9.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione nominale sull'articolo 10.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione nominale sull'articolo 11.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione nominale sull'articolo 12.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione nominale sull'articolo 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione nominale sull'articolo 14.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore De Ruggiero).
La norma finanziaria del ddl 563 è così riformulata: "Art. 15 (Norma finanziaria) 1. Agli oneri per la gestione del Parco naturale dell'Alta Valle Antrona stimati annualmente in 200.000,00 euro per il biennio 2010-2011, in termini di competenza, ripartiti in 100.000,00 euro per la spesa corrente nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DB10101 (Ambiente Pianificazione e gestione aree naturali protette Titolo 1: spese correnti) e in 100.000,00 euro per la spesa in conto capitale nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DB10102 (Ambiente Pianificazione e gestione aree naturali protette Titolo 2: spese in conto capitale) del bilancio pluriennale per gli anni 2009-2011, si provvede con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).
2. Le somme riscosse ai sensi dell'articolo 9 e quelle riscosse a causa della violazione delle norme contenute nel piano d'area sono introitate nel bilancio della Provincia del Verbano - Cusio - Ossola".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 15, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento al titolo rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Vignale Giovine, Boniperti: Cassare il titolo.
L'emendamento rubricato n. 14 è ritirato dai proponenti.
Non essendoci interventi né dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione dell'intero testo della legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Inversione all'o.d.g. ed esame proposta di legge n. 593, inerente a "Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà"


PRESIDENTE

Il Consigliere Bossuto ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Mi pare di aver capito che dalla Conferenza dei Capigruppo fosse emersa la condivisione sulla proposta di legge n. 593, "Norme per il sostegno dei genitori separati e divorziati in situazione di difficoltà". Una proposta di legge condivisa.
Chiedo al Consiglio la possibilità di esaminare oggi questa proposta di legge, essendo condivisa ed essendo un progetto già approvato da altre Regioni con il voto unanime dei Consigli.



PRESIDENTE

Consigliere Bossuto, il provvedimento è iscritto come punto 21) all'o.d.g. Dalle notizie che mi forniscono gli Uffici, è stato trattato nella Conferenza dei Capigruppo dicendo che si può votare anche oggi. Se l'Aula acconsente, possiamo fare l'inversione di punti all'o.d.g. portando la proposta di legge n. 593 dal punto 21) al punto 9).
(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Procediamo quindi all'esame della proposta di legge n. 593.
Con il consenso della relatrice, Consigliera Barassi, diamo per letta la relazione, il cui testo recita: "La presente legge si pone l'obiettivo di attivare una serie di interventi a favore dei genitori separati o divorziati che versano in situazioni di difficoltà.
Il fenomeno dell'instabilità familiare è in continua crescita da alcuni decenni, per una serie di fattori che hanno modificato l'approccio con l'istituto matrimoniale anche nel nostro paese. Il Piemonte è una delle regioni in cui il numero delle separazioni e dei divorzi è tra i più alti.
Da una ricerca dell'IRES Piemonte elaborata dalla dottoressa Elisa Tursi che ha analizzato il fenomeno nelle sue dinamiche dal punto di vista statistico, si evince che il numero dei matrimoni celebrati sul territorio piemontese passa dai 20.500 del 1995 a poco più di 16.000 nel 2006. Da notare poi l'aumento esponenziale dei matrimoni con rito civile che passa da 24 su cento nel 1995 ai 44 ogni 100 del 2006, collocando il Piemonte al di sopra della media nazionale.
La precarietà del lavoro e la seguente impossibilità di una vita economicamente autosufficiente, costringe a rimandare l'uscita della famiglia di origine, innalzando l'età media in cui si arriva al matrimonio a 33 anni per gli uomini e 30 per le donne.
Il numero delle separazioni e dei divorzi cresce in modo esponenziale passando rispettivamente dai 5.336 a 7028 e da 2.351 a 5.209. Si denota peraltro un costante abbassamento della durata media dei matrimoni che passa da 14 a 12 anni, con un aumento delle separazioni riguardanti i matrimoni di lunga durata (oltre 24 anni), che rappresentano il 14,2% del totale, ed una diminuzione delle separazioni relativa ai matrimoni di breve durata (meno di quattro anni) che rappresentano il 18% del totale.
Da notare poi un aumento dei matrimoni in cui uno dei due sposi è di cittadinanza straniera che passano dal 5 al 18% del totale.
In questo quadro è da considerarsi come elemento discriminatorio il fatto che in molti casi il costo delle procedure legali, di fatto, crei un impedimento all'avvio della separazione e di una conseguente vita autonoma che va a colpire nella maggior parte dei casi soprattutto le donne.
Si rende quindi necessario e non più procrastinabile un intervento delle istituzioni a tutela dei soggetti più deboli, che si trovano in difficoltà economica e psicologica per la loro condizione di separati o divorziati soprattutto quando gli stessi abbiano figli.
La presente legge si pone l'obiettivo di attivare strumenti di tutela di questi soggetti, predisponendo la creazione di appositi 'Centri di Assistenza e Mediazione Familiare' e la stipula di protocolli di intesa tra gli Enti Locali ed ogni altro soggetto operante a tutela dei minori e a sostegno dei genitori separati diretti alla realizzazione di reti e sistemi articolati di assistenza in modo omogeneo sul territorio regionale.
Centri di Assistenza e Mediazione Familiare da collocare nell'ambito delle ASL territoriali che diano servizi informativi e di consulenza finalizzati anche a raggiungere un accordo sulle modalità di realizzazione dell'affidamento congiunto, previsto dalla legge 54 dell'8 febbraio 2006.
I Centri verrebbero gestiti da organizzazioni del terzo settore senza scopo di lucro.
Si rende inoltre necessario un intervento per far fronte ai tanti casi in cui uno dei genitori si trova in condizioni di grave difficoltà a causa dell'assegnazione della casa familiare al coniuge separato o divorziato.
Le istituzioni non possono non tener conto delle gravi conseguenze che tale situazione può generare; il difficile reperimento di un alloggio soprattutto se associato ad eventuali assegni di mantenimento da corrispondere al coniuge è situazione che non permette, pur in presenza di un reddito, di mantenere un'accettabile condizione di vita.
Pertanto non si può prescindere dal considerare necessario riservare alloggi, anche temporale dei, nei quali possono essere ospitati i genitori separati in condizione di grave difficoltà.
auspicabile peraltro che la legislazione intervenga per normare le nuove forme familiari esistenti, considerando il numero crescente delle unioni libere, con nascite al di fuori del matrimonio, relativamente alle quali ad oggi, non esiste un'analisi riguardante gli scioglimenti delle stesse e le conseguenti ricadute.
La proposta di legge regionale si compone di sette articoli: l'articolo 1 illustra le finalità della legge. Con l'articolo 2 si definiscono le azioni della Regione. Con l'articolo 3 si sostengono e promuovono Centri di Assistenza e Mediazione Familiare. L'articolo 4 promuove Programmi di Assistenza e Mediazione Familiare. L'articolo 5 definisce le modalità per il finanziamento dei Centri di Assistenza e Mediazione Familiare. Con l'articolo 6 si ristabilisce un'azione di monitoraggio sull'impiego delle risorse previste dalla presente legge. L'articolo 7 concerne la norma finanziaria.
Generalità. La proposta di legge ha lo scopo di sostenere finanziariamente i genitori separati e divorziati nei tre anni successivi alla dichiarazione di separazione legale o alla sentenza di divorzio (articolo 1, c. 2). Sono previsti interventi finanziari per la realizzazione di centri di assistenza e mediazione familiare, di cui all'articolo 3. La proposta di legge, nel promuovere programmi di assistenza e di mediazione familiare, introduce erogazioni contributive per l'attribuzione di alloggi a codesti genitori in difficoltà.
La proposta di legge demanda a provvedimenti specifici di Giunta regionale la definizione e l'individuazione dei criteri e delle modalità di finanziamento (articolo 5).
Riferimenti al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009.
La proposta di legge prevede complessivamente oneri quantificabili di in 7 milioni di euro, in termini di competenza e di cassa. La spesa corrente è suddivisa in due tipologie di contribuzione: 3 milioni finalizzati alla realizzazione dei Centri di assistenza e di mediazione familiare da parte di associazioni e organizzazioni del terzo settore di cui all'articolo 3 c. 3; 4 milioni di euro per l'attuazione dei programmi di assistenza e mediazione familiare di cui alle lettere a), b) e c) dell'articolo 4, c. 1.
L'unità previsionale di base competente della spesa è la UPB DA19001 (Politiche sociali e politiche per la famiglia Segreteria direzione 19 Titolo I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009. A questi oneri si provvede nell'esercizio finanziario 2009 con le dotazioni finanziarie dell'UPB DA09011 (Bilancio Titolo I spese correnti).
Riferimenti al bilancio pluriennale 2009-2011.
Agli oneri quantificati come nel 2009 si provvede nel biennio 2010-2011 con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dell'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n.
2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Procediamo con l'esame dell'articolato.
Ricordo che il numero legale è 26.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Il Consigliere Giovine ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori.
Ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Dal punto di vista formale devo sottolineare, anche in questa ultima votazione, l'apporto fondamentale dell'opposizione.
Tuttavia, prima di votare gli altri articoli, chiedo il testo della legge per capire che tipo di articolato stiamo votando. Non l'abbiamo sottomano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Solo per un aspetto. Noi non abbiamo, come si è visto anche dalla votazione, alcuna contrarietà. In realtà da quello che era emerso dalla Conferenza dei Capigruppo o da quello che il nostro Presidente aveva riferito, vi era la volontà di approvare un testo condiviso. Su questo argomento ci sono due testi simili - non so chi ha presentato per prima il testo, non ci interessa avere alcuna primazia - il nostro Gruppo consiliare aveva presentato un testo che riguardava esattamente questa questione. Per carità, l'importante che si raggiunga un risultato, è evidente che visto che abbiamo una legge - ripeto, non ricordo se l'abbiamo presentata prima o dopo, non è importante questo aspetto - che tratta esattamente la stessa questione, mi sembrerebbe opportuno che risultasse.
Comunico che non voteremo i prossimi articoli perché ci va un coordinamento. Si tratta di nuovo del modo di lavorare, non lo dico all'Ufficio di Presidenza, di come vengono organizzati i lavori. Si inizia a votare una legge, senza avere un testo sotto mano, all'articolo 3 ho capito di quale legge stiamo parlando e quindi su questo ho potuto fare una valutazione, ma qui ci fermeremo.
Il Consigliere Bossuto, legittimamente, ha portato avanti una battaglia che noi condividiamo, proprio per questo e proprio perché c'è una legge da noi presentata, vorremo un testo unico delle due leggi.



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia, un attimo di attenzione.
La Presidenza del Consiglio ha richiesto più volte la condivisione sull'argomento. Non c'è stata nessuna accelerazione, anzi, ho ripetuto, per alcuni che non capivano, sul fatto se c'era condivisione nel trattare l'argomento.
Considerato quello che ha detto il Consigliere Vignale, cioè la proposta di legge presentata dal Gruppo di Alleanza Nazionale mai richiamata in Aula, e considerato che questa legge non può essere votata questo pomeriggio in quanto la norma finanziaria non è mai passata in I Commissione (obbligo per poter approvare la legge), la legge non può essere approvata questo pomeriggio. Sospenderei in questo momento la trattazione della proposta di legge.
Invito i Consiglieri che hanno i Capigruppo che si riuniscono e che sono presenti in Aula a dare dei segnali quando la Presidenza del Consiglio chiede lumi se andare avanti o meno. La Presidenza si attiene a quello che viene indicato. Se siamo tutti d'accordo sospendiamo.
Se la proposta è quella di tornare in Commissione, ci deve essere la votazione dell'Aula, altrimenti ci sono le condizioni per trovare un percorso condiviso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Non ero a conoscenza che ci fosse un disegno di legge presentato da un altro Gruppo consiliare e, nella Conferenza dei Capigruppo, questo non è stato evidenziato. Tuttavia, questo non inficia nessun tipo di ragionamento.
Credo sia opportuno, quando c'è condivisione su un problema e quando c'è condivisione su quello che si mette in campo per tentare di affrontare quel problema, fare un percorso il più unitario possibile.
Credo sia opportuno, da adesso a mercoledì, che i primi firmatari dei due disegni di leggi si incontrino un attimo e concordino quello che pu diventare un testo unico. Dal punto di vista formale, si vedranno gli emendamenti che occorrerà presentare o cose di questo tipo.
Ci sarà la convocazione di una I Commissione che, eventualmente valuterà la norma finanziaria, così da poter riprendere martedì o mercoledì. Credo che in mezz'ora si possa procedere all'approvazione.
Questo tempo può anche servire ad altri Consiglieri che, magari, vogliono approfondire, legittimamente, alcuni passaggi e alcuni articoli di questa legge, in quanto un conto è arrivare in Aula con una legge ampiamente discussa in Commissione, quindi si può anche andare avanti a tamburo battente; altro è una legge richiamata in Aula, che, probabilmente richiede anche un momento di confronto e di attenzione particolare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Clement.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Comprendendo le questioni sollevate dal collega Vignale, Presidente ritengo la sua proposta operativa assolutamente ineccepibile.
Mi pare che anche da parte dei proponenti del Gruppo maggiore ci sia condivisione, quindi va bene. Però, colleghi, visto che la questione dei papà separati riguarda persone che vivono sulla propria pelle queste problematiche e riconosco il pieno diritto al collega Bossuto e al collega Vignale di averle, prima ancora del sottoscritto, portate all'attenzione dell'Aula, non perdiamo di vista il punto focale: alla fine diamo una risposta a questi papà che, poverini, non per colpa loro, si trovano in una situazione di grave disagio.
Quindi, Presidente, va bene, sospendiamo l'esame della legge, purch martedì, dopo il sindacato ispettivo e le comunicazioni, sia il primo provvedimento di legge che si affronta; poi non mi si venga a dire che i boschi di Loazzalo hanno una priorità rispetto ai papà separati; se interrompiamo, lo facciamo per riprendere da questo punto.
Concludo, Presidente: se c'è l'accordo del primo firmatario, vorrei anch'io sottoscrivere questa proposta di legge.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Non voglio creare precedenti particolari o pericolosi, siamo nella legalità e nella legittimità nel proporre un passaggio in Commissione I.
Qui si è cercata questa "scorciatoia" per un solo motivo: quella famosa audizione di qualche tempo fa in cui tutti espressero la volontà di procedere di corsa, perché il problema era sentito.
Come primo firmatario, do la piena disponibilità a qualsiasi azione che vada nella direzione della risoluzione del problema, anche negandomi come primo firmatario.
Faccio un esempio assurdo, ma neanche tanto: se, attraverso emendamenti o con l'aggiunta di firme o inserendo più primi firmatari, si intende arrivare, in occasione della I Commissione, ad un testo ancora più condiviso, do la piena disponibilità. Però, se è possibile, tentiamo di fare in modo, martedì prossimo - questo è l'appello che rivolgo ai Capigruppo - magari prima della seduta consiliare, di svolgere una riunione della I Commissione che, in qualche modo, possa risolvere questo nodo. Poi qualsiasi possibilità si offra o si apra è bene accetta, proprio per addivenire ad una rapida definizione di questo problema, che mi pare sia sentito, che non riguarda solo i padri, ma anche le madri, perché i genitori separati ricomprendono ambedue le categorie, senza discriminazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Leo.
Su questo punto sono particolarmente curioso, perché la frase di rito è la seguente: "Non osi separare l'uomo quello che Dio ha unito". Aspetto lumi nell'intervento del collega.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Queste persone vivono una condizione particolarmente dolorosa oltretutto, ho partecipato alla festa dei papà separati, che hanno fatto in piazza: alcuni erano molto depressi, altri lo erano meno, ma non ho capito il motivo, perché separandosi bisognerebbe essere depressi.
A parte la celia...



(Commenti del Presidente Gariglio)



LEO Giampiero

Presidente Gariglio, è sempre un dramma e c'è anche chi potrebbe non sopravvivere. Per esempio, mia moglie mi ha detto che non potrei sopravvivere a questo dramma.



PRESIDENTE

Colleghi, la moglie del collega Leo ha detto che non lui non sopravvivrebbe, ma lei sì!



LEO Giampiero

Sì, sì! Pertanto, ringraziando il Presidente Placido, concordo che relativamente ai genitori, padri e madri, separati occorra uno sforzo comune per addivenire ad un risultato perché, comunque, è un segno di civiltà che una Regione presti attenzione a questa materia.
Ringrazio i colleghi Vignale e Bossuto e il Presidente Placido che, di sicuro, darà una mano per trovare una composizione unitaria.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leo, la solidarietà viene prima delle indicazioni.
Su questo, colleghi, siccome mi faccio latore di alcune preoccupazioni dei colleghi, in un momento particolare di fine legislatura, avanzo una proposta, raccogliendo lo spirito di chi l'ha presentato, comprendendo anche chi l'aveva già fatto prima, e di chi ha partecipato, compreso il sottoscritto, all'audizione con i genitori separati: il testo può essere discusso martedì prossimo in Consiglio, quale primo punto, prima della direttiva Bolkestein.
Invito il collega Vignale a verificare la possibilità emendativa. Tutti i colleghi che fossero interessati sono invitati alla sottoscrizione. Al comunicato stampa provvederà il Consiglio regionale dicendo che il provvedimento ha come primi firmatari tutti i colleghi che lo firmeranno.
Martedì si svolgerà una seduta volante della I Commissione, convocata in Consiglio, dopodiché provvederemo a licenziare il provvedimento.
Penso che a queste condizioni si possa portare questo provvedimento quale primo punto all'o.d.g. di martedì, ritenendo che ci sia la condivisione dell'Aula.
Ha chiesto di intervenire nel merito la Consigliere Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Per capire come si intende procedere domando quanto segue: qualora ci fosse qualche emendamento da proporre a questo testo o al testo unificato quando e se sarà redatto, dal momento che certamente la sottoscritta martedì sarà impossibilitata ad essere presente per motivi di salute, come è possibile avere il testo finale e poter proporre degli emendamenti? Sarà presentato martedì mattina o in un altro momento in I Commissione per la norma finanziaria? Sarà presentato per la norma finanziaria solo in I Commissione e tutto il resto avverrà direttamente in Aula?



PRESIDENTE

Colleghi, il testo di riferimento è questo che abbiamo già cominciato a votare fino all'articolo 3.
I colleghi Bossuto e Vignale sono i riferimenti per raccogliere eventuali emendamenti al testo che abbiamo già cominciato a votare martedì, partiremo da questo testo, dall'articolo 4.
Sono convinto che i colleghi Vignale e Bossuto, che hanno esperienza e praticità della questione, arriveranno con uno o più emendamenti condivisi per poter votare fino all'articolo finanziario; poi, a seguito della convocazione in Consiglio della Commissione I si procederà alla votazione della norma finanziaria e al voto finale sul provvedimento.
A quel punto, la proposta di legge ampiamente condivisa sarà licenziata dal Consiglio, dove risulteranno tutti i colleghi che avranno firmato il provvedimento qualcuno è già venuto - e la comunicazione - su questo penso non ci saranno rincorse - sarà fatta dall'Ufficio stampa del Consiglio regionale, per dare un segnale vero di solidarietà a persone che vivono una condizione economica e anche umana molto difficile. Chi ha partecipato a quell'audizione lo ha potuto constatare.
Se siamo d'accordo su questo, vi ringrazio e possiamo terminare i lavori consiliari.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.13)



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