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Dettaglio seduta n.519 del 01/12/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bresso, Buquicchio Comella, Deambrogio, Ferraris, Monteggia, Moriconi, Pace, Pizzale, Placido Robotti e Valloggia.


Argomento:

b) Deliberazioni Consiglio dei Ministri


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 19 novembre 2009, la legge regionale n. 23 del 2009, "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2008", e ha deliberato la non impugnativa.


Argomento: Assestamento di bilancio - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 1379 "Diritto alla circolazione gratuita sui servizi di trasporto pubblico per tutte le persone residenti in Piemonte d'età superiore ai sessantacinque anni se uomini e ai sessanta se donne" presentato dai Consiglieri Auddino, Muliere, Pace, Travaglini, Boeti (collegato al disegno di legge n. 632 "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno 2009 e disposizioni diverse") (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Assestamento di bilancio - Industria (anche piccola e media)

Mozione n. 1383 "Contrasto alle delocalizzazioni delle industrie ed imprese piemontesi" presentato dai Consiglieri Bossuto, Clement, Barassi Deambrogio, Dalmasso, Chieppa (collegata al disegno di legge n. 632 "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno 2009 e disposizioni diverse") (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Colleghi, propongo, come già concordato ieri, al termine della seduta l'iscrizione dei seguenti atti d'indirizzo collegati al disegno di legge n.
632 "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno 2009 e disposizioni diverse": ordine del giorno n. 1379 "Diritto alla circolazione gratuita sui servizi di trasporto pubblico per tutte le persone residenti in Piemonte d'età superiore ai sessantacinque anni se uomini e ai sessanta se donne" presentato dai Consiglieri Auddino, Muliere, Pace, Travaglini, Boeti mozione n. 1383 "Contrasto alle delocalizzazioni delle industrie ed imprese piemontesi" presentato dai Consiglieri Bossuto, Clement, Barassi Deambrogio, Dalmasso, Chieppa.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Assestamento di bilancio - Industria (anche piccola e media)

Esame mozione n. 1383 "Contrasto alle delocalizzazioni delle industrie ed imprese piemontesi" presentato dai Consiglieri Bossuto, Clement, Barassi Deambrogio, Dalmasso, Chieppa (collegata al disegno di legge n. 632 "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno 2009 e disposizioni diverse")


PRESIDENTE

Procediamo dunque all'esame della mozione n. 1383, presentata dal Consigliere Bossuto, che ha facoltà di illustrarla.



BOSSUTO Iuri

Molto brevemente, Presidente. La mozione è nata dal dibattito sull'assestamento del bilancio, in merito a legittimi aiuti alle imprese.
Chiediamo, alla luce dei fatti che hanno caratterizzato l'economia piemontese di questi ultimi anni, l'impegno della Giunta a lavorare nel tempo - non troppo lontano - per la predisposizione di un disegno di legge che ponga un freno delocalizzazioni, tentando di creare degli argini attraverso provvedimenti che prevedano l'erogazione di contributi, aiuti e sostegni a quelle aziende che sopravvivono sul territorio proprio grazie a questi ultimi.
Si tratta di stipulare una sorta di patto, di contratto di territorio per cui, una volta assunti i contributi, queste realtà si trattengano sullo stesso. Nel caso in cui queste aziende si spostassero, auspichiamo la possibilità, da parte della Regione, di recuperare i contributi versati utilizzandoli in percorsi sperimentali d'autoimprenditorialità.
In passato si sono già verificati casi di delocalizzazione come la Cabind in Val di Susa, ma anche in Val Chisone, nella provincia torinese nel novarese e in tutto il territorio piemontese, ci sono realtà che stanno chiudendo. L'elenco delle industrie delocalizzate è veramente infinito e sempre basato su una logica di profitto; con questo provvedimento speriamo di limitare i danni derivanti da imprese irresponsabili, gestite da "imprenditori banditi e pirati", che prendono i soldi e scappano.
Questo lo scopo per il quale abbiamo elaborato la mozione in oggetto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Se non ricordo male - e credo di non ricordare male il Consiglio regionale ha già votato un ordine del giorno di contrasto alle delocalizzazioni dell'industria.
La mozione, come ho detto ieri, per quanto mi riguarda è condivisibile.
Il timore, come peraltro recita il documento stesso all'ultimo paragrafo della prima pagina: "(...) presso la VII Commissione consiliare giace dal 2007 una proposta di legge recante "Interventi diretti al contrasto della delocalizzazione produttiva", è che non essendosi trasformato in legge e non avendo assunto un provvedimento normativo, si dia alla Giunta regionale un'indicazione di valore morale, o di persuasione, e nulla di più.
Se la VII Commissione avesse potuto discutere la proposta di legge modificabile, come accade per tutte le leggi - forse avremmo potuto fare su questo tema, che credo sia assolutamente corretto affrontare, un lavoro migliore.
Pertanto, comunico che a titolo personale esprimerò voto favorevole sull'ordine del giorno, pur sapendo che ha il valore che ha: un nuovo invito alla Giunta regionale, a tempo scaduto. Anche laddove la Giunta predisponesse una proposta normativa - e lo sa bene il collega Bossuto presente in VII Commissione - ed anche vi fosse la volontà di discutere di questo provvedimento, non saremmo in grado di approvarlo entro la fine della presente legislatura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Larizza.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente.
Solo per annunciare che anch'io sono favorevole alla mozione.
Il tema è di grand'attualità, vista anche la dimensione della crisi.
Stiamo assistendo a crisi reali e a crisi inventate dalle aziende; e sappiamo che le ricadute sociali di certe operazioni si sono fortemente attenuate per effetto della grave crisi che stiamo attraversando.
So anch'io che una mozione è un auspicio, non una soluzione; penso anche che i provvedimenti cui fa riferimento la mozione debbano essere studiati a fondo, per metterci al riparo dal rischio di scoraggiare gli investimenti esteri nella nostra area.
Occorre trovare un equilibrio: da una parte dobbiamo incoraggiare gli investimenti esteri e dall'altra dobbiamo dare un segnale interno. Problema che non si può affrontare solo a livello regionale, vista la dimensione europea del ruolo delle multinazionali; tuttavia, è necessario segnalare la preoccupazione per la troppa disinvoltura con la quale si delocalizzano imprese che nel frattempo avevano già usufruito di contributi pubblici. Il voto favorevole a questo documento credo possa anche essere di stimolo per una ricerca e un impegno futuro dell'Amministrazione regionale in rapporto con altri livelli istituzionali.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente. Anch'io voglio fare qualche considerazione rispetto alla mozione presentata dai colleghi - sulla quale noi ci asterremo.
Il documento solleva un problema condiviso dal punto di vista dell'esigenza che le istituzioni individuino misure destinate al sistema delle imprese, con lo scopo di mantenere la produzione sul nostro territorio, ma si deve trattare di una modalità attraverso la quale ci sia un effettivo controllo e un'effettiva ricaduta in termini di mantenimento della produzione sul nostro territorio. Quindi, condividiamo la parte della mozione rivolta all'individuazione di questa criticità; viceversa, non avalliamo la generalizzazione che individua il sistema delle imprese come un sistema volto esclusivamente al proprio profitto personale.
Purtroppo, il sistema delle imprese deve anche tenere conto delle condizioni nelle quali si trova a fare impresa e a produrre. Non sempre le condizioni sul territorio, non solo piemontese, ma del nostro Paese, sono favorevoli in questo senso. E quindi non sono d'accordo nel condividere che spesso la delocalizzazione sia legata alla cattiveria di un sistema imprenditoriale volto solo ed esclusivamente al proprio profitto personale.
Ci sono delle condizioni, purtroppo, che manifestano sul nostro territorio la non più convenienza a mantenere un sistema produttivo come in passato era possibile fare. Quindi, è corretto da parte delle istituzioni individuare risorse finalizzate al mantenimento della produzione sul nostro territorio, operare controlli ed, eventualmente, revocare i contributi. Non mi sembra condivisibile la generalizzazione nel considerare le imprese così come contenuta nel documento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

La questione delle delocalizzazioni è tema molto complesso; e soprattutto in questi ultimi mesi, in quest'ultimo anno, ha riguardato migliaia di lavoratori della nostra regione.
Sono state centinaia le crisi aziendali; o meglio, il fatto che molti padroni, molti imprenditori, hanno utilizzato questa crisi per mettere in atto processi di delocalizzazione. Processi che sicuramente in molti casi quasi tutti - strumentalizzano la crisi, approfittandone per fare delle scelte, dal punto di vista industriale e strategico, diverse da quelle operate finora.
Dunque, molte aziende decidono di attuare una delocalizzazione in altre situazioni europee o extraeuropee, dove i diritti dei lavoratori sono praticamente inesistenti o dove il costo del lavoro è significativamente minore.
In molti casi, però, la scelta delle aziende non solo è stata determinata da queste ragioni. Pensiamo alle aziende che decidono di trasferire parte della loro produzione dall'Italia alla Germania: sicuramente non possiamo pensare che la scelta sia motivata dal risparmio o dalla ricerca di minori diritti per i lavoratori.
L'esigenza di ristrutturare e riorganizzare le proprie produzioni ha visto il nostro Paese, in molte situazioni, diventare l'anello debole.
Naturalmente, tutte le forze politiche e tutti i politici della nostra Regione, ma non solo, si sono stracciati le vesti sostenendo la necessità di convincere gli imprenditori a rimanere nei nostri territori. Il problema si verifica quando si tenta di elaborare qualche provvedimento, con cui non s'intende sicuramente ingessare il mercato o andare contro la libera concorrenza e la libertà di scelta degli imprenditori; semplicemente s'intende far presente che un'azienda, sostenuta dalla Regione attraverso contributi finalizzati alla ricerca, innovazione e a nuovi insediamenti stipula un contratto sociale: s'impegna, a fronte di quel sostegno, a rimanere sul territorio e a garantire il lavoro, bene comune e primario per un certo numero d'anni. Questo il senso della nostra proposta di legge.
Purtroppo, su questa vicenda siamo di fronte all'ennesimo ordine del giorno - da approvare, mi auguro.
Il fatto mi è particolarmente sgradito anche perché il nostro Gruppo ha presentato, fin dal 2007, una proposta di legge in gran parte mutuata anche da un disegno di legge presentato quando ancora non eravamo extraparlamentari al Parlamento nazionale, con il quale, in sostanza, si cerca di mettere un freno alla questione delle delocalizzazioni.
La presentazione di un'ennesima mozione è determinata anche dal fatto mi spiace dirlo - che al di là di facili pronunciamenti, all'interno o all'esterno di quest'Aula, nelle piazze o davanti ai cancelli, non abbiamo riscontrato grande sensibilità, soprattutto - lo dico a malincuore - da parte della Giunta. Per esempio - mi piace essere molto concreto - in questi anni si è provveduto ad una delibera di Giunta, che va sotto il nome di "contratti di insediamento", dove non si parla di delocalizzazione e di quel "contratto sociale" che io rivendico per difendere il bene comune del lavoro.
La nostra proposta è molto semplice: oggi, chiediamo a tutti di esprimersi su questa mozione pur sapendo che la partita non è chiusa - gli ordini del giorno, le mozioni, molte volte, lasciano il tempo che trovano chiediamo che, all'interno della VII Commissione, venga manifestata la disponibilità o meno di procedere nell'esame del provvedimento inserito all'o.d.g. di giovedì prossimo. Come sempre avviene, tutte le leggi possono essere migliorate e modificate, con il contributo di tutti; giovedì vorremmo capire se c'è la disponibilità da parte di tutti i Gruppi, di maggioranza e di minoranza, con le diverse sensibilità, di procedere nel lavoro. Se tale disponibilità venisse meno - non voglio essere facile profeta, ma già l'approvazione dell'articolo 1 ha creato parecchi problemi noi richiameremo il provvedimento in Aula, affinché la stessa si esprima ed ognuno si assuma le proprie responsabilità politiche.
Non si possono esprimere opinioni di un certo tipo davanti ai cancelli delle fabbriche in crisi e, poi, nei fatti, comportarsi in maniera diversa non favorendo percorsi legislativi tendenti non certo a bloccare il mercato, ma ad essere un segnale di attenzione ai problemi di migliaia di lavoratori piemontesi, che hanno visto chiudere le aziende dall'oggi al domani, senza alcuna motivazione dal punto di vista produttivo, se non quella di spostarsi in situazioni dal diverso costo del lavoro o dove i diritti dei lavoratori sono inesistenti o per questioni di riorganizzazione aziendale.
Giovedì ci misureremo in Commissione, credo anche sulla base della valutazione odierna relativamente all'ordine del giorno. Se non sarà possibile proseguire l'esame in Commissione, richiameremo questo provvedimento in Aula, dove verrà discusso. Così, indipendentemente dall'approvazione o bocciatura, il Consiglio regionale assumerà una posizione politica sulla questione, per noi fondamentale per la chiusura della presente legislatura e anche per la formazione della coalizione e di eventuali maggioranze relativamente alla prossima legislatura.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla mozione rubricata n. 1383, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che specialmente in questi ultimi anni si è assistito ad un incremento esponenziale del fenomeno di delocalizzazione di aziende piemontesi ricollocate in altre regioni o stati la scelta di spostare l'attività produttiva fuori regione, al solo fine di incrementare i profitti, vanifica gli obiettivi per cui l'azienda aveva ricevuto sostegni o contributi pubblici la delocalizzazione colpisce ulteriormente i fondi pubblici, a causa degli ammortizzatori sociali che occorrerà in seguito erogare a sostegno dei lavoratori presso la settima commissione consiliare, giace dal 2007 una proposta di legge recante interventi diretti al contrasto della delocalizzazione produttiva impegna la Giunta regionale a predisporre rapidamente una proposta normativa che contrasti fattivamente il fenomeno delle delocalizzazioni produttive, anche alla luce delle proposte esistenti ad inserire nel provvedimento la possibilità di revocare, laddove possibile, finanziamenti e contributi rilasciati alle imprese, anche con lo scopo di mantenere la produzione in regione, nel caso in cui le aziende trasferiscano altrove la loro produzione o direzione amministrativa, ovvero dismettano, tramite cessione di ramo d'azienda, la loro attività a valutare la possibilità di recupero delle somme erogate, anche avvalendosi dei beni aziendali, e la conseguente destinazione delle medesime somme a percorsi sperimentali di autoimprenditorialità".
Il numero legale è 27.
La mozione è approvata.
Ricordo ai colleghi l'intendimento di affrontare l'altro ordine del giorno nel pomeriggio.


Argomento: Assestamento di bilancio - Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 1385 "Piano di stabilizzazione per i lavoratori a tempo indeterminato operanti all'interno della Regione Piemonte" presentato dai Consiglieri Vignale, Botta, Casoni (collegato al disegno di legge n. 632 "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno 2009 e disposizioni diverse") (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Comunico, inoltre, la richiesta di iscrizione all'o.d.g. del seguente atto di indirizzo: ordine del giorno n. 1385 "Piano di stabilizzazione per i lavoratori a tempo indeterminato operanti all'interno della Regione Piemonte", presentato dai Consiglieri Vignale, Botta, Casoni. Per l'iscrizione, attendiamo i 42 voti (gli altri li avevamo considerati iscritti nella giornata di ieri) Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gli altri ordini del giorno li avevamo iscritti ieri in quanto collegati all'assestamento di bilancio. Per questo motivo, noi stessi avevamo chiesto di ritenerli iscritti.
Tuttavia, per l'ordine del giorno che abbiamo presentato vale lo stesso principio: è un atto collegato all'emendamento 37 che ieri avevamo ritirato, relativo al personale. Pertanto, credo che possa essere ritenuto collegato all'assestamento di bilancio, analogamente all'ordine del giorno che abbiamo appena discusso e votato, iscritto, appunto, nella giornata di ieri, essendo collegato.



PRESIDENTE

Formalmente, occorrerebbe attendere 42 voti.
Tuttavia, se l'Aula non si oppone, possiamo considerarlo iscritto e procedere subito all'esame.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Credo che l'ordine del giorno presentato dal collega Vignale sia legato ai percorsi di stabilizzazione.
Come ho già avuto modo di ricordare, ieri è stato inopinabilmente bocciato l'ordine del giorno avente come primo firmatario il collega Giovine, che si esprimeva sulla stessa questione. Credo, quindi, che sia opportuno considerare iscritto anche l'ordine del giorno del collega Vignale. A tal riguardo, ritengo che si possa esprimere un'ulteriore valutazione, quando arriverà il collega Giovine, per integrarlo o per tentare di fondere le due questioni.
Ieri abbiamo ascoltato, da parte del Vicepresidente, delle rassicurazioni in merito a tutta una serie di ragazzi e ragazze precari in Regione, con contratti a tempo determinato. Ci sono, tuttavia, altri soggetti con la medesima tipologia di contratto: noi vorremmo che anche su questi il Consiglio si esprimesse, dando anche un senso agli ordini del giorno presentati.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Ruberò pochi minuti all'Aula.
Mi pare che i lavori di quest'Assembla, ad esclusione dell'assestamento di bilancio, atto assolutamente dovuto, importante e condiviso, non possano, perlomeno a nostro avviso, procedere così, come se all'esterno non accadesse nulla.
Ho letto questa mattina, per l'ennesima volta, un'intervista rilasciata dall'autorevolissimo Segretario regionale del Partito Democratico, che giudico offensiva nei confronti del lavoro svolto in questi cinque anni.
Al momento la Presidente non è in aula, né la Giunta è rappresentata ma questo è un intervento che ripeterò, a questo punto, più e più volte.
Si legge, in questa intervista, che si è chiusa un'epoca: ora occorrono forti segnali di discontinuità. Chiedo a lei, Presidente, che di questa maggioranza è stato un autorevolissimo esponente... Ne parliamo al passato perché, ormai, siamo a fine legislatura!



PRESIDENTE

Collega Chieppa, abbiamo di fronte ancora quatto mesi di importante lavoro: non mettiamo limiti alla Provvidenza!



CHIEPPA Vincenzo

Vorrei porre alla vostra attenzione una questione che riguarda i Consiglieri regionali; intanto, quelli di maggioranza.
Questa maggioranza ha forse compiuto dei misfatti in questi cinque anni? Lo chiedo al Segretario generale Morgando, e mi auguro che qualcuno glielo possa riferire. Se occorre discontinuità, vuol dire che abbiamo governato male. C'é stata una questione morale, forse? È esplosa una qualche questione morale in questo Consiglio? No.
In Puglia mi pare di sì, e gli inquisiti sono Assessori del Partito Democratico, lo ricordo a tutti. Gli inquisiti, in Puglia, sono Assessori del Partito Democratico - ma chiudiamo questa parentesi e occupiamoci del Piemonte.
Non c'è stata alcuna questione morale. C'é stata un'azione di Governo condivisibile o meno. Ma se il principale "azionista" della maggioranza dice testualmente, ripetendolo più volte, che si chiude un ciclo e che c' bisogno di discontinuità, significa che abbiamo fatto schifo! Lo dico così fuori dai denti: "Abbiamo fatto schifo!" Prendo atto del giudizio del Partito Democratico sulla Giunta e su questa maggioranza; da piccolissimo azionista di questa maggioranza, voglio sapere se il giudizio del Segretario regionale del più grande partito della coalizione è quello che ho detto. Lo voglio sapere.



(Commenti in aula fuori microfono)



CHIEPPA Vincenzo

Fino a ieri eri nei "Moderati", stai zitto almeno! Per cortesia, stai zitto!



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Chieppa! Lei può formulare le considerazioni che vuole e nessuno può interromperla, però la prego di rispettare i colleghi!



CHIEPPA Vincenzo

Sì, se il collega smette di brontolare mentre parlo, forse è meglio! Grazie.
una questione importante, per capire - mi rivolgo al Capogruppo di Rifondazione - se abbiamo sbagliato tutto, se abbiamo sostenuto una maggioranza che ha lavorato male, se abbiamo sostenuto una Presidente che ha lavorato male, o se abbiamo sostenuto una Giunta che ha lavorato male.
Quando si chiede discontinuità, si esprime un giudizio negativo. Io voglio capirlo, sapete perché? Perché questa mattina, al bar, a Mirafiori sud, quelli che come me non capiscono niente (a iniziare dal sottoscritto!), mi chiedevano: "Ma che avete combinato? Se il PD fa queste affermazioni..., che cosa è successo? Avete fatto cose di cui dovete vergognarvi in questa legislatura?" Questo è il punto. I lavori dell'Aula non vivono in una bolla, estranea a quanto accade al di fuori. Mi pare pertinente.
Di fronte ad un giudizio di quel genere, sarebbe utile capire se il Partito Democratico è d'accordo a mettere a disposizione il Piemonte per realizzare nuove centrali nucleari; anzi, chiediamo di capirlo. Sarebbe utile capire se il Partito Democratico è d'accordo ad avviare un processo importante di privatizzazione della sanità, così come viene proposto dal Segretario nazionale dell'UDC, non smentito (se poi smentisce oggi, ne prendiamo atto).
Vorremmo capire se abbiamo sbagliato ad opporci al nucleare in Piemonte, se abbiamo sbagliato a difendere la sanità pubblica in Piemonte se abbiamo sbagliato a sostenere la Presidente Bresso, la Giunta e l'azione di governo: di questi cosiddetti "sbagli", fra virgolette, siamo orgogliosi! Così come siamo orgogliosi dei molti risultati che, a nostro avviso, sono stati raggiunti.
Siamo veramente sconcertati dal giudizio che emerge sui quotidiani da parte del Segretario regionale del Partito Democratico. Vogliamo capire se quello è il giudizio del PD sull'azione che abbiamo condotto in questi banchi. Se così fosse, mi pare che ciascuno debba trarne le conseguenze, a partire da chi ha ricoperto il ruolo di Assessore! Assessore De Ruggiero mi rivolgo a lei, unico seduto su quei banchi!



CHIEPPA Vincenzo

DE RUGGIERO Nicola, Assessore regionale (fuori microfono)



CHIEPPA Vincenzo

Sto sentendo, sto sentendo! CHIEPPA Vincenzo



CHIEPPA Vincenzo

...a partire da voi, Assessori: se c'è bisogno di discontinuità, vuol dire che avete lavorato male. Glielo dico io, in italiano, quel poco che conosco: vuol dire che avete lavorato male!



PRESIDENTE

Collega Chieppa, per cortesia, il suo è un intervento sull'ordine dei lavori e il tempo a sua disposizione è scaduto.



CHIEPPA Vincenzo

La ringrazio, Presidente. Sicuramente interverrò ancora su quest'argomento, che mi appassiona particolarmente.



PRESIDENTE

Non stento a crederlo.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 1385 "Piano di stabilizzazione per i lavoratori a tempo indeterminato operanti all'interno della Regione Piemonte" presentato dai Consiglieri Vignale, Botta, Casoni (collegato al disegno di legge n. 632 "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno 2009 e disposizioni diverse") (iscrizione all'o.d.g.) (seguito)


PRESIDENTE

Nel frattempo, abbiamo raggiunto il numero di 42 Consiglieri, quindi possiamo iscrivere l'ordine del giorno n. 1385 "Piano di stabilizzazione per i lavoratori a tempo indeterminato operanti all'interno della Regione Piemonte", presentato dai Consiglieri Vignale, Botta, Casoni.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

Avendo rigettato ieri, come ricordava il collega Clement, un ordine del giorno presentato dai colleghi Clement e Giovine su analogo tema, si tratta di capire se e quando metterlo in votazione, posto che sul punto è già stato licenziato un ordine del giorno analogo. Oltretutto, ieri sera avevamo comunicato che avremmo riorganizzato i lavori in modo tale da consentire al Consiglio di pronunciarsi sul punto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Le chiedo scusa, Presidente, ma l'ordine del giorno non tratta, nel modo più assoluto, il tema dell'ordine del giorno respinto ieri. Lo ricordo, così lo illustro brevemente.
L'ordine del giorno riguarda una trentina di lavoratori della Giunta regionale che, ai sensi della finanziaria del 2007 e della normativa regionale sulla stabilizzazione (contratto di lavoro precedente al 30 settembre ed avere svolto, negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di lavoro all'interno della Regione), potrebbero essere già da tempo essere stabilizzati e non lo sono stati.
Secondo il collega Clement, se non ho capito male, si potrebbe integrarli anche con una modalità che non riguarda coloro che ad oggi hanno un diritto acquisito, ai sensi della norma nazionale. Potremmo inserire una seconda tipologia di soggetti che non possono vantare alcun diritto ai sensi della norma, ma sui quali si potrebbe indicare un vantaggio per un eventuale concorso pubblico, visto che comunque hanno svolto una loro mansione per molto tempo all'interno del Consiglio o della Giunta regionale.
Sono due temi distinti. Per quanto mi riguarda, non ho alcuna difficoltà ad integrare l'ordine del giorno, ma si tratta di un tema che nulla ha a che fare con l'ordine del giorno respinto ieri e riprende un emendamento che avevamo presentato in assestamento e poi ritirato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Intervengo sull'ordine dei lavori.
del tutto evidente che quanto accade all'esterno di quest'Aula non può non avere conseguenze sul prosieguo del nostro dibattito e dei nostri lavori. Questo credo sia stato chiaro in parecchi momenti nel corso di questa legislatura e continua ad esserlo anche oggi. Credo che si stia perdendo o, perlomeno, chi dovrebbe avere un senso di responsabilità molto alto lo stia un po' perdendo. Le dichiarazioni dell'on. Morgando Segretario del Partito Democratico piemontese, mi sembrano del tutto legittime, dal punto di vista politico, ma - se permettete - un tantino irresponsabili. Siamo in fase di fine legislatura; ci sono ancora molti provvedimenti da esaminare. I provvedimenti esaminati - e ne abbiamo avuto l'ennesima riprova in queste settimane, come durante tutto il corso della legislatura, o quasi - vengono esaminati soprattutto grazie al fatto che i nostri Gruppi garantiscono il numero legale, sia in Commissione sia in Consiglio.
Se non fossimo persone responsabili, ma irresponsabili come qualcun altro, sino a quando non avremo chiarimenti sul futuro percorso politico lasceremmo a voi la garanzia del numero legale. Questo mi sembrerebbe un comportamento coerente, e non solo da parte del nostro Gruppo: tutti i Gruppi che compongono la coalizione dovrebbero sentirsi profondamente toccati dalle parole di ieri dell'on. Morgando. Non solo, sembra, a sentire lui, che il Partito Democratico stia discutendo un programma che poi verrà eventualmente, condiviso con qualcun altro. Questo è lo spirito di coalizione? Questo è lo spirito di responsabilità? Lo spirito di coalizione e di responsabilità ci dovrebbe indurre a dire: ripartiamo dalla coalizione che ha governato questi cinque anni.
Personalmente credo si sia governato bene, magari con alcune criticità che non si possono negare, ma non vedo la necessità, proprio per le questioni richiamate prima dal Consigliere Chieppa, di alcun segnale di discontinuità. Magari c'è la necessità di aggiornare, di riflettere, di costruire un programma che riesca a coinvolgere altre forze politiche, ma non occorre alcuna discontinuità.
Credo occorra, responsabilmente, prima del prossimo Consiglio regionale, un chiarimento all'interno della coalizione, che ribadisca, o meno, la volontà di ripartire da questa coalizione, e che ribadisca, o meno, la volontà di costruire un programma condiviso da tutta la coalizione e che tenti di affrontare il problema di nuove alleanze. "Tenti di affrontare il problema di nuove alleanze! " Ma non si stringono nuove alleanze rinnegando tutto quanto è stato fatto finora, buttando via, con l'acqua sporca, anche il bambino.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Intervengo sull'ordine dei lavori e su quanto è stato appena detto dai colleghi Chieppa e Clement.
Non credo tocchi a quest'Aula affrontare una discussione così importante e delicata come quella evocata dal Segretario del Partito Democratico Morgando. È necessario ed opportuno che i membri della Giunta e lei - Presidente di quest'Aula, ma anche esponente del Partito Democratico vi facciate carico, insieme al Capogruppo del più grande partito della coalizione, nonché partito di cui è espressione anche Gianfranco Morgando Rocchino Muliere, di chiedere al più presto la convocazione di un Tavolo politico affinché si possa discutere liberamente del futuro e del modello di alleanza con cui andremo ad affrontare le prossime elezioni regionali del 2010.
Da troppo tempo stiamo assistendo ad un continuo rincorrersi di comunicati stampa, di dichiarazioni e riflessioni attraverso giornali e televisioni, senza che di questi argomenti si sia potuto discutere in una riunione politica delle forze che da cinque anni stanno governando la Regione.
Non ho preconcetti e preclusioni verso nessuno - nessuno! - però mi rendo conto che il governo di questa Regione ha rappresentato, sotto molti punti di vista, negli ultimi cinque anni un'anomalia: abbiamo retto ad una crisi di governo; abbiamo retto a crisi legate a tensioni di ordine pubblico e di difficoltà sociali che quasi nessun'altra regione ha dovuto sopportare (penso a tutta la vicenda dell'Alta velocità e al ruolo difficile di mediazione che molti di noi hanno svolto in quella vicenda per evitare che si andasse ad uno scontro senza precedenti che avrebbe creato una frattura insanabile con le popolazioni che si oppongono al progetto.
Penso al ruolo svolto rispetto al ridisegno della sanità piemontese teso a garantire l'assoluto primato del pubblico rispetto al privato - e potrei elencare decine di altre questioni.
Penso anche - lo voglio ricordare soprattutto agli amici del Partito Democratico che provengono da una cultura cattolica e moderata - alle decine di volte che la sinistra di quest'Aula ha accettato e ha lavorato per trovare punti di mediazione (certamente, non vicini alle nostre posizioni) su temi delicati come quelli etici, come quelli del sostegno al clero nelle diverse forme: penso alla legge sui buoni scuola, penso alla legge sui diritti civili, di cui non si discuterà in questa legislatura bloccata, congelata, quasi in modo criogenico, nel cassetto dell'Assessore Manica. Penso, insomma, al fatto che il più delle volte (fatemelo dire così, senza alcun tipo di polemica) il senso della responsabilità di tenere insieme questa "baracca" è stato assunto da questi banchi dell'Aula.
Invece, da altri banchi non c'è stata assunzione di responsabilità, ma un irrigidimento tutte le volte che si discuteva di temi etici o legati al rapporto con la Chiesa cattolica. Penso alla battaglia che abbiamo fatto insieme al Consigliere Stefano Lepri per difendere l'Ordine Mauriziano. Non si tiene più conto di questo? Non se ne tiene più conto: è come se nulla fosse accaduto!? Io mi chiedo se siamo consapevoli di quanto sta accadendo.
Noi siamo qui per dire, ancora una volta, che il nostro obiettivo non è quello di fare l'opposizione: il nostro obiettivo è di governare, di governare! Di assumerci la responsabilità e il peso del governo e di portare a compimento un progetto che, per quanto ci riguarda, non può che essere un progetto mediato e condiviso con l'intera coalizione.
Siamo pronti, lo dico a nome di "Sinistra e Libertà", ad affrontare seriamente un confronto sui temi, anche quelli più delicati e più spinosi con l'Unione di Centro di Pierferdinando Casini e di Michele Vietti.
Ma facciamola questa discussione! Affrontiamola, affrontiamola! Non si può continuare con questo "teatrino" in cui non c'è mai un momento in cui ci si possa confrontare. Fare l'elenco delle cose buone, quelle fatte che vanno conservate e, anzi, vanno migliorate, e di quelle non buone che vanno cambiate.
Usare la parola "discontinuità" - Presidente, la prego di darmi ancora un minuto - senza poi spiegare cosa vuol dire discontinuità non serve.
una parola vuota! È una clava da usare sulla testa di qualcun altro! La mia lettura rispetto al termine usato dal Segretario del Partito Democratico Morgando, successivamente alle dichiarazioni di ieri dell'Onorevole Casini è che si tratta non di discontinuità, ma di arretramento! Io non penso che questa Regione debba arretrare, ma che debba continuare ad avanti, insieme! Ricuperando anche punti di mediazione difficili con la sinistra cosiddetta "radicale". Ricordo a tutti che, spesso, i punti di mediazione più difficili sono stati resi possibili grazie al lavoro di mediazione del Capogruppo di Rifondazione Comunista; e questo suo ruolo è stato riconosciuto da tutti i colleghi di maggioranza e, spesso, anche dai colleghi di minoranza.
Chiedo a lei, Presidente Gariglio, a lei, Consigliere Muliere, e alla Giunta regionale: assumetevi voi la responsabilità di chiedere al Segretario del Partito Democratico, Gianfranco Morgando, di convocare, al più presto, un Tavolo politico del centrosinistra, sul quale porre questi temi e insieme verificare le modalità per poter andare ancora avanti o, nel caso in cui non sia più possibile, che almeno questa rottura avvenga su un piano di relazioni personali e politiche corrette e trasparenti. Anche perché questo clima non fa altro che intorbidire i rapporti, produrre una fibrillazione continua sino alla chiusura di questa legislatura, e non farà altro che rendere difficile e complessa la fase di gestione della campagna elettorale.
Tutto questo non fa bene alla politica. Di certo non fa bene alla sinistra alternativa, alla sinistra radicale, ma neanche alla coalizione che andremo a costruire, per poter governare in Piemonte nei prossimi cinque anni.



PRESIDENTE

Colleghi, avete ricevuto tutti la richiesta di un incontro con una delegazione dei dipendenti delle Ferrovie dello Stato che stanno scioperando nella città di Torino. Poiché hanno annunciato che si stanno recando al Consiglio Regionale, quando arriveranno, sarà opportuno sospendere brevemente i nostri lavori per incontrarli.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Mentre parlava il collega Robotti, stavo cercando di mettere ordine nei miei pensieri, perché l'unica cosa che non vorrei fare è rimettere insieme ciò che il buon senso, tardivamente, ha separato con grande evidenza.
Parto da una constatazione, quella che ha fatto per ultima il collega Robotti: è verissimo, noi più volte abbiamo dato atto (e non ho difficoltà a dirlo pubblicamente al Capogruppo di Rifondazione, Clement) di aver operato, non da solo, ma certamente come attore principale, nelle poche cose buone che questa legislatura ha sinora compiuto. Chi ricorda una delle primissime sessioni del Consiglio Regionale non può non ricordare un ordine del giorno sulla TAV (credo che fossimo alla prima o alla seconda riunione) e le prime polemiche che attorno a ciò i Gruppi di opposizione principalmente, il nostro, allora Forza Italia, ma credo che attorno a questa polemica, facilmente si unirono il Gruppo dell'UDC, il Gruppo di AN il Gruppo della Lega, perché in quell'ordine del giorno (che facilmente potrebbe essere ripreso) c'erano già tutti i sintomi - a nostro avviso - di quella che era un'impossibilità nei fatti per Gruppi politici figli di partiti che hanno lunghe tradizioni molto diverse fra loro di trovare un punto di comune visione.
Questo quanto è andato declinandosi nel corso della legislatura usciamo da un'incredibile sessione di bilancio in cui la maggioranza ha votato (con il nostro voto di opposizione) un'inutile manovra - crediamo di averlo detto "in tutte le salse" - a sostegno della fase di emergenza del mondo delle imprese. Basta guardare agli emendamenti che tardivamente sono stati presentati, dopo riunioni che vengono descritte (non avendovi noi partecipato) né semplici né facili, come talora la dialettica politica richiede, ma che non hanno partorito "nulla". La difficoltà di mettere insieme opinioni molto diverse si è evidenziata ieri in un inutile assestamento, che non dà una lira (non lo dico come critica, lo dico con evidenza, perché la critica la faranno le associazioni di imprese, che immagino verrà formalizzata il 28 marzo, in esito di voto) alle aziende che hanno bisogno di liquidità: è questo che manca loro. Nulla hanno ricevuto ieri e oggi ricevono l'approvazione di un ordine del giorno ancor più incredibile, secondo me - perché, fra l'altro, votato all'unanimità dai Gruppi di opposizione - in cui si discute della proibizione alle aziende cui sono stati resi contributi nel tempo passato, di delocalizzare la loro produzione. Come se le delocalizzazioni non fossero l'esito di una serie di politiche dissennate svolte nel corso di decenni, che hanno fatto sì che le aziende che qui c'erano abbiano chiuso, si siano delocalizzate e che quelle che qui non sono, a tutto pensino tranne che a rilocarsi qui.
Non condivido nulla di quanto sta sotto le dichiarazioni del collega Chieppa, ma proprio nulla! Tuttavia, condivido il metodo.
Il Segretario del Partito principale prende atto, tardivamente tatticamente, di ciò che a noi sembrava già evidente quattro anni fa e che si è svolto con una certa evidenza nel corso di questi anni: una coalizione che nulla tiene insieme se non il fatto del governo, ma non come senso di responsabilità, ma di "occupazione" di posti di governo.
Prendiamo atto dell'ennesima conversione tardiva, unicamente motivata apparentemente - da ragioni tattiche. Però il problema politico che pone il collega Chieppa, è assolutamente condiviso e condivisibile, pur essendovi nulla nel merito da condividere da parte nostra. E non creda il collega Chieppa che il dibattito - ahimè - si svolga attorno ai temi della sanità perché questo si svolgerà fuori; il tema della sanità dovrà vedere - questo sì - responsabilmente coinvolto chi ha accettato una sanità che partiva da 7 miliardi ed è arrivata ai 9 miliardi e mezzo a fine di quest'anno.
Torneremo, credo, nel corso di questi mesi a valutare in senso di orgoglio chi se ne assume l'onore, come è stato detto, e chi, nell'ambito di un silenzio che consideriamo colpevole dal punto di vista dei risultati raggiunti, oggi tende a contrabbandare come sostegno alla sanità pubblica cui nessuno mai ha inteso porre alcun limite, il ricorso all'inefficienza complessiva che c'era già precedentemente. Questo sia ben chiaro, perch l'inefficienza nel mondo del pubblico non nasce in questa legislatura; ha prodromi che arrivano da lontano, ma che certamente questa legislatura ha consentito.
Presidente, dopo tre interventi del genere, se vogliamo prendere come alibi che arriva una delegazione che dobbiamo incontrare, la incontriamo ma credo sia indispensabile per un'abilità politica dell'Aula, che la maggioranza, come peraltro ha chiesto correttamente, rifletta nei tempi e nei modi che riterrà opportuno. Queste sono le richieste, motivatamente in maniera diversa ma molto esplicita, che emergono dagli interventi del collega Chieppa e del collega Clement - che ancora ringraziamo per il lavoro svolto nel tenere faticosamente insieme brandelli di Consiglio regionale - e dal collega Robotti.
Maggioranza intesa nel senso numerico del termine, perché maggioranza non è mai stata e certamente non potrà esserlo in questi mesi dato che il disegno è fallito all'inizio; oggi si raccolgono soltanto i cocci di ci che non poteva stare insieme dall'inizio.
Noi, con il solito senso di responsabilità, abbiamo mantenuto gli impegni: l'assestamento è stato votato e gli esiti di ciò sono consentiti a coloro che dall'assestamento dipendono. Quella di oggi è una sessione inutile; quindi, si ponga termine alle cose inutili, che non sono altro che spreco; si incontri la delegazione dei lavoratori e chi deve fare politica la faccia. Noi ci occupiamo di campagna elettorale, perché sappiamo che cosa dobbiamo andare a dire urgentemente ai nostri elettori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Evidentemente c'è un tempo per ogni cosa e noi oggi siamo chiamati ad affrontare, come solitamente facciamo in Consiglio regionale, alcuni testi di legge - vedremo se saremo in grado di farlo. Magari, dopo l'incontro con la delegazione dei ferrovieri, una breve riunione dei Capigruppo potrebbe essere utile da questo punto di vista. In ogni caso credo che, da parte nostra, ci sia in questa fase, com'è giusto che sia, una certa attenzione.
Del resto, non vorrei che ci si sorprendesse del fatto che si è aperto un dibattito. Tra l'altro, non un dibattito chiuso nelle segrete stanze, ma aperto pubblicamente: convegni, incontri e dichiarazioni sui giornali. Si è aperta una fase utile che ci porterà alle elezioni regionali del marzo 2010.
Credo che non ci debba alcuna sollecitazione da parte delle altre forze della nostra coalizione: sicuramente quest'incontro tra le forze politiche del centrosinistra ci sarà, e al più presto - personalmente credo sia indispensabile.
Mi pare che il Segretario regionale del PD sia stato chiaro; vorrei leggere una sua dichiarazione. Tra l'altro, è virgolettata, quindi non ha bisogno di molte interpretazioni - almeno credo. Morgando dice: "Siamo consapevoli che non ci possa essere una semplice continuità con il passato e che un nuovo tempo per il centrosinistra in Piemonte passi necessariamente da un allargamento della coalizione". E' una frase molto chiara.
In sostanza - questa è la mia opinione - Morgando dice: noi abbiamo lavorato in questi cinque anni e abbiamo lavorato bene; c'è un giudizio positivo del PD sul lavoro svolto dalla Presidente Bresso, perché ha gestito con autorevolezza e con capacità non soltanto questi cinque anni di lavoro...



(Commenti del Consigliere Chieppa)



MULIERE Rocco

Stavo dicendo che ha gestito con grande capacità ed autorevolezza la Regione Piemonte ed i rapporti all'interno del centrosinistra.
Questo è il giudizio che il PD ha dato non nelle sedute segrete di una Segreteria, ma nell'Assemblea regionale del PD. È un giudizio positivo sul lavoro svolto in questi cinque anni ed è per questo che l'Assemblea regionale del PD ha indicato all'unanimità la Presidente Bresso come candidata alle prossime elezioni regionali. Non abbiamo mai nascosto il lavoro che abbiamo fatto, in questi ultimi mesi, per cercare di allargare la coalizione di centrosinistra. Lo abbiamo fatto un anno fa alle elezioni provinciali, perché oggi l'UDC governa con il centrosinistra Torino, la Provincia di Torino, la Provincia di Alessandria ed anche qualche altro Comune.
Credo che l'obiettivo che si è posto il PD, sia una sfida importante non soltanto per il Piemonte: allargare la coalizione di centrosinistra che ha guidato in questi cinque anni il Piemonte. E il centrosinistra in questi cinque anni, in Piemonte, non ha patito le difficoltà sofferte in altre situazioni. Questo è un fatto positivo, che va valorizzato.
Ecco perché vedo con un'altra logica il ragionamento fatto in quest'Aula. Siccome diamo un giudizio positivo sul lavoro fatto, sui rapporti, sulla capacità di tenere insieme questa coalizione all'interno del Consiglio regionale, credo che la sfida che oggi ci dobbiamo porre e che abbiamo di fronte a noi è quella di allargare la coalizione. E lo dobbiamo fare al di là delle dichiarazioni sui giornali su quanto abbiamo fatto e soprattutto su quanto vorremmo fare nei prossimi cinque anni.
Questo è quanto dobbiamo dire ai cittadini piemontesi, perché i rapporti all'interno delle coalizioni, le attuali e le future, si costruiscono sulle cose da fare, su quanto abbiamo intenzione di fare e su quanto vogliamo proporre ai cittadini piemontesi. Le coalizioni si costruiscono e si costruiranno in questo modo.
quanto dovremo fare nei prossimi giorni e naturalmente non abbiamo soltanto bisogno di sollecitazioni, anche se le raccogliamo in modo positivo. Nei prossimi giorni ci saranno le riunioni del caso, a partire dall'attuale coalizione, per poi incontrarci con altre forze politiche e cercare, come dice il Segretario Morgando, di creare discontinuità, perch il nostro obiettivo è quello di allargare, non di rimuovere la coalizione di centrosinistra.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ho seguito ieri, con grande attenzione, i lavori del Congresso dell'UDC. Ho anche dialogato con molti colleghi dell'UDC presenti. Ho sentito reazioni e valutazioni e, se oggi intervengo, non è per mettere un dito nella piaga o per creare problemi. Se Casini è un esterno rispetto alla maggioranza - per ora, dopo chi lo sa - ha una sua autonomia di giudizio, ma se il Segretario del Partito Democratico fa certe affermazioni, siamo alla schizofrenia più completa, oppure tertium non datur. Qualcosa di significativo vuol dire. So che ci sono molti colleghi che hanno una grande onestà intellettuale ma, diciamolo francamente, se le condizioni di Casini fossero accolte (nucleare, sanità privatizzata, ecc.) dovrei dire: "Abbiamo vinto". Abbiamo vinto perché il programma è cambiato.
Anzi, oserei dire...



LEO Giampiero

MOTTA Angela (fuori microfono)



LEO Giampiero

Venite in maggioranza con noi!



LEO Giampiero

Sarebbe un po' troppo a sinistra per raccogliere tutte le proposte di Casini. Per esempio, sul nucleare ho dei problemi; sullo sgombero violento dei centri sociali, che chiedono molti colleghi dell'UDC, ho dei problemi.
Non potrei accettare tutto il programma dell'UDC: infatti, siete voi che siete meravigliosamente incredibili! Credo che le cose abbiano una logica.
Se il programma è così cambiato, ditemelo, con qualche correzione a sinistra lo posso votare.
Se, invece, l'impostazione non è cambiata, si facciano dei ragionamenti seri, si capisca dove si vuole arrivare. Mi rendo conto che emerge un problema grande come una casa, l'alleanza con la Lega; me ne rendo perfettamente conto. Non lo nascondo in alcun modo. I problemi esistono e bisogna vedere se si superano con il più assoluto dei trasformismi. Fra l'altro, uno dei quadri dell'UDC come Walter Boero (per intenderci, è stato allontanato dall'AGESCI perché troppo a destra; non accettava la mediazione sul buono-scuola, sosteneva che la Bresso era l'Anticristo) ed è uno dei nuovi responsabili dell'UDC.
Va bene tutto, ma credo che ci siano ancora persone dall'indiscussa dignità intellettuale e culturale per capire cosa fare. Quando, alla fine della passata legislatura, ero abbastanza convinto di perdere, ho pensato: "Non importa, un punto importante cui tenevo moltissimo, il buono-scuola, è stato votato". Adesso, se il programma fosse quello proposto da Casini e se fosse accettato, paradossalmente, non saprei cosa fare: un po' di opposizione da sinistra...!? Ci sono colleghi che hanno un po' celiato, ma ve ne sono altri che hanno grande onestà intellettuale e che hanno cognizione che le posizioni portate ieri dall'UDC , in un Paese "normale", sono compatibili con la destra e non con la sinistra. Il nostro, per mille ragioni, non è un Paese "normale". Certo, chi vuole restare al potere può inventarsi qualsiasi cosa, ma un po' di dignità politica, un po' di coerenza, un po' di linea è indispensabile. Il problema è di tutti, non soltanto di chi sta da una parte o dall'altra. Il fatto che oggi i Consiglieri Chieppa e Clement l'abbiano posto, va a loro ulteriore merito. Almeno si discute di cultura di posizioni, di cose che capisco. Trent'anni fa avrei accettato altre posizioni, sono rimasto fermo per coerenza; stimo chi ha coerenza. Mi pare doveroso un ringraziamento ai colleghi che, pur da posizioni lontane invitano ad un'onestà intellettuale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Ho iniziato a svolgere attività politica nel 1967 e continuo ad avere la convinzione che le coalizioni politiche, le elezioni politiche - sono fortemente proporzionalista anche per questo - dovrebbero basarsi su punti su temi e programmi.
C'è una crisi terrificante, che pesa sulla nostra regione, la disoccupazione e la povertà si sono moltiplicate, e la ricaduta sociale è a destra. Il voto espresso in Svizzera sulla "questione minareti", quindi sulla libertà di fede alla quale credo in modo profondo, è un'indicazione netta di questa tendenza.
Viviamo una forte crisi ambientale. Anche Michael Jackson, nel suo ultimo concerto diceva "Abbiamo ancora quattro anni" (non so perch quattro...). Abbiamo di fronte un nodo profondissimo; occorre invertire radicalmente le scelte e "piantarla" di fare conferenze come quelle tenute anche recentemente, in cui si ripete all'infinito che c'è la crisi ambientale ma non si cambia un accidente.
E le ricadute di questa crisi sono anche a livello regionale.
Continuano il depauperamento e il massacro del territorio. In Italia, per essere chiari, un territorio pari alla Lombardia è stato cementificato in 15 anni, da Giunte di destra e- purtroppo- di centrosinistra.
C'è una serie di dati, di questioni e di problemi su cui i programmi politici dovrebbero essere chiari e netti! I partiti si dovrebbero presentare per quello che sono, dovrebbero dire che diavolo vogliono e chiedere il voto in base a programmi, idea di società, costume interno progetti. Se poi nessuno ci vota, come è accaduto negli ultimi anni, si prenderà atto che siamo stati sconfitti.
Stiamo assistendo ad un balletto che dura da vari mesi. I cittadini piemontesi che voteranno il 28 marzo - Maroni voleva farci votare il 14 marzo, tra un po' si voterà la sera di Capodanno, anticipando sempre - non sanno ancora quali saranno i candidati per cui dovranno votare tra pochi mesi, visto il sistema ormai profondamente personalizzato.
Non sanno quali saranno gli schieramenti; alcuni partiti non sanno da che parte staranno: l'UDC tratta con il centrosinistra, poi va in via San Francesco d'Assisi n. 35, sale al secondo piano (noi siamo al quarto) e tratta anche lì con la destra.
L'UDC ha detto a chiare lettere che non è d'accordo sul candidato Roberto Cota perché della Lega Nord, quindi troppo estremista, e che non interpreta, probabilmente, certi valori cattolici. Poi ha detto che non vuole Bresso per le sue dichiarazioni sulla cultura cattolica e sulla laicità. Per mesi ha sostenuto di non potersi accordare con Bresso perch troppo laica e contraria all'elettorato cattolico.
Ieri, al contrario, l'on. Casini ha sostenuto che va bene anche la Presidente Bresso. Non ero in prima fila come il Consigliere Leo (che ho visto in tv ieri sera: lo vedo sempre in prima fila), ma ho sentito il Sottosegretario Fazio - cui avete baciato l'anello qualche giorno fa sostenere che la sanità deve essere maggiormente privatizzata. Casini ha sostenuto che occorre il nucleare, ma ricordo che, in una dichiarazione di alcuni anni fa, la Presidente Bresso dire: l'opposizione al nucleare è la mia storia". Abbiamo partecipato - lei era importante, io no - a tante manifestazioni in cui si diceva che l'uso dell'energia nucleare fosse sbagliato, e che il futuro fosse nelle energie dolci e alternative. Penso alle marce Trino- Casale e mille altre di questo tipo.
Sulla questione trasporti, l'UDC ha posto una serie di vincoli molto netti.
Quando i Partiti contano, sono profondamente vezzeggiati. Ho sempre fatto parte di forze abbastanza piccole, ma quando Rifondazione era una forza media, più di una volta mi sono sentito dire. "voi siete importanti e significativi, il vostro contributo è fondamentale, non sono d'accordo su tutto con voi, la vostra partecipazione è un arricchimento...
Nel momento in cui si perde, quando non si conta più, si viene scaricati elegantemente.
L'Assessore Taricco, unico rappresentante della Giunta in aula, ricorda quanto accaduto alle elezioni provinciali di Cuneo pochi mesi fa. Allora il problema non furono programmi, contenuti..., ma il nostro nome e il nostro simbolo.
Ho fatto male, nei sei mesi in cui mi sono autosospeso dalla maggioranza, a partecipare sempre ai Consigli e alle Commissioni. Ho fatto male: avrei potuto comportarmi in altro modo.
Quando non si conta, si viene scaricati: "Questa è la politica, baby" come diceva Humphrey Bogart.
Essendo nato in altri anni, ho sempre avuto un'idea diversa della politica, intesa come impegno quotidiano, come forte partecipazione, come intreccio della democrazia di base con le forme istituzionali. Mi sembra che siamo davanti a comportamenti, forme e scelte completamente differenti.
Quanto accadrà nelle prossime settimane rischia di darcene triste conferma.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola "Salvo D'Acquisto" di Grugliasco


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola "Salvo D'Acquisto" di Grugliasco, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, la delegazione degli scioperanti, i lavoratori delle Ferrovie dello Stato, è ormai insediata in Sala Viglione. Sospendo, pertanto, la discussione: ci sono ancora parecchi iscritti a parlare, ma farei prima l'audizione, con l'intesa di riprendere i lavori con l'elenco degli iscritti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.59 riprende alle ore 13.32)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, dopo l'incontro con la delegazione dei ferrovieri, che si è tenuta alla presenza di molti Consiglieri, il primo intervento nella lunga lista di iscritti a parlare è quello del Consigliere Boeti. Prego Consigliere.



BOETI Antonino

Mi rendo conto che intervenire su questo argomento, alle 13.30, in un clima post prandiale, per usare un termine medico, possa anche non essere straordinario.
Svolgo qualche considerazione, visto che la giornata mi sembra non prometta niente di buono, dal punto di vista della produttività dell'Aula.
Considero anch'io curioso il modo con il quale stiamo discutendo di alleanze, nella prospettiva delle elezioni regionali, partendo da nomi e da veti sui nomi.
La Presidente Bresso ha il limite di difendere la laicità dello Stato e la separazione fra le competenze dello Stato e i valori della Chiesa, la quale non è un fortino assediato - e su questo siamo d'accordo tutti - ma un patrimonio da mettere a disposizione di tutti. Un patrimonio di valori soprattutto.
Credo che abbiano fatto bene i tre parroci di Settimo - non me ne voglia l'amico Scanderebech - che hanno cacciato i mercanti dal tempio cioè che hanno detto che i valori del Cristianesimo sono ben altri e che i partiti che in questo momento stanno raccogliendo le firme per l'esposizione del Crocifisso in tutte le aule, non li rappresentano.
Ritengo che la Presidente abbia il consenso e la stima della gran parte dei cittadini del Piemonte, probabilmente anche dei 300 mila che hanno voltato le spalle al centrosinistra durante le elezioni europee, e ritengo che il primo obiettivo della coalizione del centrosinistra debba essere quello di recuperare i voti degli elettori che, giustamente delusi dai 18 mesi di Governo Prodi e dalle polemiche che hanno accompagnato quel pezzo di legislatura, hanno deciso di non votarci più.
La Presidente - come diceva qualche compagno della sinistra - ha guidato una maggioranza coesa, all'interno della quale non ci sono state crisi, in una Giunta che ha potuto contare sulla lealtà dei Consiglieri regionali della maggioranza. Anche quando non siamo stati d'accordo con le scelte della Giunta e degli Assessori, abbiamo ritenuto di rispettare la scelta che quell'Assessore e quella Giunta avevano fatto, con l'unico obiettivo di approvare leggi che migliorassero le condizioni di vita dei cittadini piemontesi.
Ritengo necessario partire da qui: da questa maggioranza che ha governato con serietà ed onestà, con un programma - forse finalmente cominceremo a discuterne - che parla di lavoro, di sanità, di casa ed anche di TAV. Su questo voglio fare una rapidissima considerazione: tutti gli ordini del giorno che la Presidente Bresso ha chiesto di votare a quest'Aula sono stati votati. Venerdì pomeriggio abbiamo partecipato ad un dibattito organizzato da "Sinistra e Libertà", al quale ha partecipato un europarlamentare svizzero che ha spiegato qual è il valore ambientale secondo gli svizzeri, dell'Alta Velocità. Si può essere d'accordo o meno con questo indirizzo, ma ritengo che il Governo nazionale, regionale e provinciale, che hanno vinto le elezioni, in qualche modo abbiano il diritto, anche se non si è d'accordo, di portare avanti questo progetto.
Il Presidente Berlusconi ci dimostri come farà a realizzare i lavori: la smettano i parlamentari del centrodestra, la smetta Osvaldo Napoli: il Partito Democratico di questa regione è favorevole a quell'opera, quindi il Presidente del Consiglio ci faccia vedere come si fa a realizzarla.
Se c'è qualcosa che ci divide, come sinistra, probabilmente non ci sono meno divisioni con l'UDC. Penso alla questione del nucleare: abbiamo investito 150 milioni di euro per fare del Piemonte una regione attenta alle energie rinnovabili; mi pare che l'orientamento dell'UDC sia completamente diverso (e non voglio introdurre argomenti quali il testamento biologico o la procreazione medicalmente assistita, che ci vedono lontani mille miglia).
Penso che le coalizioni abbiano bisogno di valori comuni e credo che questi valori comuni abbiano albergato con grande diritto di cittadinanza nella coalizione che in questi cinque anni ha governato la Regione.
Il collega Leo parlava di dignità della politica. Ma qual è la coerenza tra Forza Italia, Alleanza Nazionale e la Lega Nord, che sostiene legittimo un obbrobrio fascista che si chiama "Bianco Natale", periodo nel quale come facevano i fascisti, si cacciano gli immigrati, che magari non hanno aggiornato il permesso di soggiorno? Mi pare che anche tra voi ci siano dubbi e difficoltà a tenere insieme una coalizione che ritengo non abbia le condizioni per essere tale. Credo però - come giustamente ha detto il Segretario regionale - che per far fronte ad un Governo che, a livello nazionale, dimostra ogni giorno la sua insipienza, occorra una coalizione larga, che ci aiuti - non soltanto in Piemonte, ma a livello nazionale - a contrastare un Governo che credo stia deludendo le aspettative degli italiani (pare che l'unica preoccupazione che conta siano le questioni riguardanti il Presidente del Consiglio e i suoi guai con la giustizia).
I cittadini - e concludo - hanno bisogno di progetti chiari: discutiamo del programma e sul programma presentiamo le nostre candidature ai cittadini piemontesi, perché le cose "pacioccate" e mescolate non funzionano mai.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario, Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Non svolgo un secondo intervento, però credo che questa discussione cioè il giudizio su quanto è stato fatto, debba essere riportato all'Aula e non alle riunioni di maggioranza. Davanti all'opinione pubblica si dica se questa Giunta, questa maggioranza, ha ben governato; il Segretario regionale del Partito Democratico lo dica con chiarezza, se ritiene. A quel punto, se si parte da un giudizio positivo, non si potrà parlare contemporaneamente di chiusura di un'epoca, di discontinuità: sarebbe una netta contraddizione.
Apprezzo gli interventi fatti, a cominciare da quello del Capogruppo del Partito Democratico, Muliere (anche altri, ma prendo il suo come esempio), il quale ha detto: "Si riparte da questa coalizione, che ha ben governato, e si valuta se ci sono delle convergenze di programma per ampliare la coalizione stessa".
Prendo atto in maniera positiva di questa dichiarazione, diversa da ci che leggiamo da settimane sui mezzi di informazione. Se si parla di discontinuità e della chiusura di un'epoca, voglio capire da quale giudizio partiamo: se è positivo, non si può parlare di chiusura di un'epoca e discontinuità; se è negativo, sì. In quel caso, è coerente dire: "Avete fatto male, c'è la necessità di cambiare, di dare un segnale di discontinuità".
Presidente Placido, lei ha fatto male - non so se è chiaro il messaggio, se le arriva o no - però forse era già noto, questo...



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Scusi, collega Chieppa. "Avrei fatto male..." in tante cose, ma in questo caso su cosa?



CHIEPPA Vincenzo

Non so, perché neanche io capisco qual è il giudizio che dà il Segretario regionale del suo partito, per questo mi sono permesso...



PRESIDENTE

Collega, come Presidente, lo sa che vorrei, ma non posso, quindi...



CHIEPPA Vincenzo

Non può e non deve rispondermi, soprattutto. In questa fase, però credo necessaria - e presto - una rappresentanza importante della Giunta, con tutto il rispetto per l'Assessore presente.



(Commenti in aula)



CHIEPPA Vincenzo

Presidente o Vicepresidente, insomma, un interlocutore cui chiedere il giudizio sul lavoro che hanno fatto.
Se poi si scoprisse che anche il giudizio dei componenti della Giunta è negativo su quanto fatto in cinque anni, allora non potrei che alzare le braccia e arrendermi all'evidenza.
Così come credo che, da un punto di vista politico, si stia compiendo un grave errore: ormai, da settimane, l'immagine della Presidente Bresso viene appannata - non da parte dall'opposizione, che farebbe il proprio legittimo lavoro - dal principale partito della maggioranza, che, prima, ne contesta la ricandidatura. Poi, considerato che questo non si può fare allora chiede: cosa diamo all'UDC? Diamo la testa dei comunisti in nome della coalizione; questo è il punto.
Quali sono i punti programmatici? Nessuno lo sa, a meno che Morgando non so se oggi è intervenuto, leggeremo le notizie Ansa - non apra al nucleare in Piemonte, mettendo a disposizione il territorio del Piemonte per la realizzazione futura di centrali nucleari, e a quanto Casini ha chiesto - legittimamente, dal suo punto di vista - con chiarezza: sanità libera, quindi privatizzazione, penetrazione forte dei privati nell'ambito del Servizio Sanitario Regionale.
Questi sono i punti di programma che, ieri, il Segretario nazionale dell'UDC ha posto, oltre ad attaccare la Presidente Bresso.
Rispetto agli attacchi alla Presidente Bresso, noi non abbiamo sentito non c'eravamo e non potevamo chiedere a loro di farlo - ma avremmo gradito, da parte di chi era presente e avrebbe dovuto rappresentare la coalizione - il Segretario regionale del PD - una parola di difesa sull'attuale Presidente e sull'azione portata avanti finora da questa maggioranza e questa Giunta.
Davvero non riesco a comprendere questa cosa! Un conto è partire da questa coalizione e discutere con altri soggetti politici, ma questo non sta accadendo. Quanto sta avvenendo è un dialogo a due, Partito Democratico e UDC, che parte da una richiesta che è tutta dell'UDC: "Voi dovete dare il segnale di discontinuità", cioè, dal punto di vista dell'UDC, avete governato male, quindi dovete adeguarvi. Questo è incomprensibile nei confronti dell'elettorato piemontese; non capisco dove si voglia arrivare poco o tanto, poi lo vedremo.



(Commenti del Consigliere Leardi)



CHIEPPA Vincenzo

Vado alla conclusione.
ovvio che questa discussione non si chiude così, con l'assenza del Governo regionale, dal quale voglio - questo lo chiedo con forza - una presa di posizione chiara, un giudizio. In questa Regione non ci sono stati pericoli di crisi, abbiamo governato insieme. Devo dire che abbiamo dato esempi, non abbiamo avuto momenti in cui dover far capire che saremmo dovuti andare alle elezioni, che la Giunta o la maggioranza era sull'orlo della crisi: no, questi momenti non li abbiamo avuti. Abbiamo discusso e ci siamo confrontati, di quale discontinuità parliamo? Questo è il punto.
Visto che, legittimamente, si continua ad intervenire dall'esterno - il Segretario regionale del PD continua ad intervenire pesantemente sulla vita interna istituzionale regionale e sulla vita di questa coalizione - adesso basta, adesso serve chiarezza. Quindi, chiedo che questa discussione riprenda alla presenza del Governo regionale, non si chiude così, in un pomeriggio, con i banchi semivuoti. Presidente, volevo solo che su questo punto lei avesse la certezza.



PRESIDENTE

Ho la certezza del funzionamento dell'Aula, non del resto.
Come informazione sull'ordine dei lavori assembleari, comunico che sono ancora iscritti ad intervenire i colleghi Rabino e Vignale, che non è presente. Dopodiché, dovremo decidere, alla fine di questo lungo e interessante dibattito, come proseguire nei lavori. Si aggiunge ad intervenire anche il collega Cavallaro.
Quindi, terminiamo gli interventi, poi sull'ordine dei lavori vedremo come comportarci.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Ho apprezzato l'intervento del Consigliere Muliere, perché esattamente ha detto quanto sostengo da tempo, ovvero che è necessario attivare al più presto un momento di confronto politico nell'ambito della maggioranza e permettere a questa maggioranza di verificare se esistono le condizioni per aprire, come aprire e, nell'eventualità, come concludere una trattativa con l'Unione di Centro.
Non credo - lo dico sommessamente al collega Chieppa - che sia utile scaricare sull'Aula questo tipo di dibattito. Noi dobbiamo governare questa Regione e le tensioni interne alla maggioranza non possono essere elemento di impedimento all'attività di governo e all'attività istituzionale di quest'Aula.
Il dibattito può essere reso tranquillamente pubblico, anche se avviene nelle stanze riservate di qualche segreteria di partito. Abbiamo tutti rapporti con i giornali e le televisioni, anzi, in questa occasione non dovremmo neanche essere noi a cercarli, ci cercheranno direttamente loro.
Ritengo opportuno in questa fase mantenere i nervi saldi, per permettere che arrivi a completamento il progetto di governo della Regione Piemonte proposto da Mercedes Bresso e da questa maggioranza nel 2005.
Innanzitutto, si dia l'esempio di come questa maggioranza, nuovamente, in un momento di difficoltà, riesce a trovare il filo della ragione e del buon senso per non scontrarsi e riscoprire, ancora una volta, le ragioni per restare unita. Soprattutto credo sia importante - è un tema che riguarda poco l'attività istituzionale - che il nostro popolo, quanto sta fuori indipendentemente che voti per i Comunisti Italiani, per Rifondazione, per il PD o per i Moderati, non abbia modo di leggere da questa nostra discussione e vicenda l'ennesimo fallimento del centrosinistra. Noi non possiamo dare questo segnale! Se in qualche modo lo ha dato il Segretario del Partito Democratico Gianfranco Morgando, è un motivo in più per riaffermare con forza che si arrivi ad un confronto politico.
Gianfranco Morgando dice: "Avanti con Mercedes Bresso, rimoduliamo l'alleanza, riformuliamo le priorità programmatiche, cerchiamo di costruire un'alleanza più larga per il 2010".
Colleghi e compagni, partiamo da queste considerazioni: mettiamo il Segretario del PD, Gianfranco Morgando, di fronte alla necessità che non si riduca l'alleanza, ma si allarghi, esattamente come lui propone, e verifichiamo che tutti giochino a carte scoperte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Robotti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rabino; ne ha facoltà.



RABINO Mariano

Grazie, Presidente.
Non è stato opportuno aprire in quest'Aula un dibattito sui temi delle future alleanze e dei futuri assetti del centrosinistra. In ogni modo siccome non c'è nulla da nascondere, come ha testé detto il collega Robotti, tutto quanto deve avvenire a carte scoperte. Ritengo non ci sia nulla di grave da parte del Partito Democratico e del suo Segretario regionale invocare, nel momento in cui si conclude una legislatura, un nuovo inizio, una nuova partenza, un nuovo scatto. Poi, se questo giornalisticamente, politicamente e linguisticamente, passa come discontinuità come chiusura di un ciclo e apertura di uno nuovo, questo sta nelle cose.
Quanto e come sono cambiate le cose, le condizioni reali e materiali del Piemonte, delle famiglie e dei cittadini piemontesi dal 2005 ad oggi da solo giustificherebbe un aggiornamento, un "tagliando" di questa maggioranza di centrosinistra; una necessità di riflessione e di confronto come evocato dal mio Presidente, Consigliere Muliere, e dal collega Robotti poc'anzi. Abbiamo bisogno di confrontarci nell'attuale maggioranza e abbiamo bisogno di mettere a punto e in chiaro il nostro profilo programmatico. Dobbiamo avere l'ambizione - dobbiamo averla tutti: il Partito Democratico ce l'ha senz'altro e la coltiverà sino in fondo - di allargare la coalizione. Ma come si allarga la coalizione? Non con operazioni di corridoio o "pastette" tra partiti, ma in modo chiaro trasparente, aprendo una grande discussione programmatica e mettendo al centro della riflessione i contenuti, come è stato detto.
Con l'UDC ci sono convergenze ma anche divergenze; così come all'interno di questa nostra coalizione, che ha garantito - è stato detto e va ribadito - stabilità e governabilità a questa regione, nella capacità di raggiungere risultati. Non è stata una governabilità e una stabilità senza aggettivi: ha raggiunto numerosi risultati.
Occorre, però, mettere a punto un nuovo programma.
Credo che la crisi economica, la disoccupazione, la difficoltà materiale e la condizione delle famiglie piemontesi sia drasticamente mutata rispetto al 2005. Ricordo che nel primo anno e mezzo ci sono stati trimestri e trimestri di crescita; oggi veniamo da un periodo di crisi e la crisi sembra acuire i suoi effetti e le sue conseguenze. Abbiamo bisogno di mettere al centro del nostro programma le questioni del lavoro, dello sviluppo, un nuovo sviluppo che passa anche attraverso la necessità di una riflessione e di una condivisione della necessità di mettere a punto un sistema infrastrutturale che consenta un nuovo slancio a questa Regione.
Su questi temi, su queste questioni e sui programmi, noi, Partito Democratico, intendiamo aprire una nuova fase, un nuovo ciclo. Non c'è nulla di male: vogliamo candidarci a governare il prossimo quinquennio mettendo al centro di tutto le questioni di contenuto e di merito. Su questo costruiremo, ne siamo convinti - e vorremmo che tutti partecipassero a questo cantiere - la più ampia e larga coalizione possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallaro; ne ha facoltà.



CAVALLARO Sergio

Grazie, Presidente.
Questa mattina ho letto i giornali e ho notato con piacere che è caduta la cosiddetta "pregiudiziale sulla Presidente Bresso", però rimangono in piedi, almeno da parte dell'UDC, alcune pregiudiziali fondamentali.
Prima fra tutte, la questione della TAV, che però mi sembra stia diventando un dissenso marginale rispetto alle forze della coalizione poiché sta venendo avanti una soluzione concordata dalla maggior parte delle forze del centrosinistra.
Poi c'è la pregiudiziale molto forte sul nucleare. Probabilmente è un problema che si risolverà tra molti anni, per cui passerebbe anche in seconda linea, come tipo di pregiudiziale.
Ciò che invece è molto più pressante ed importante è la dichiarazione che forse si dovrebbe prestare molta più attenzione alla sanità pubblica e privata.
Questo è molto grave, soprattutto se paragoniamo l'attività fatta da questa Giunta rispetto ai dieci anni di politica sanitaria fatta dalla Giunta Ghigo. Non siamo disponibili a trattare su questo tema, a fare un cambiamento di rotta di 180°, perché le differenze tra l'amministrazione precedente e questa sono sostanziali e fondamentali per la salute dei nostri cittadini. Non dimentichiamo che siamo passati da un sistema tipo "giungla", dove ognuno faceva quanto voleva, ad un sistema dove la programmazione, il Piano Sanitario che siamo riusciti ad approvare, è l'organo che praticamente dirige tutta la politica sanitaria regionale. Non dimentichiamoci che prima non c'era nessun controllo sulle prestazioni erogate dalle cliniche private, accreditate e non accreditate, e non c'era alcuna regolamentazione in proposito. Soprattutto, non c'era quell'attenzione che noi abbiamo sempre messo nei confronti delle fasce più deboli della popolazione. Stiamo facendo moltissimo per quanto riguarda l'assistenza domiciliare integrata e per l'assistenza ad anziani non autosufficienti. Tutte queste cose fanno la differenza e rendono molto più importante questo tipo di pregiudiziale, sopratutto per quanto riguarda gli accordi in vista di una prossima coalizione, alla luce di quanto emerge dall'intervista del cosiddetto Assessore in pectore, Assessore valido per tutte le stagioni, sia col centrodestra sia col centrosinistra, il quale ha detto che è finalmente ora di tenere lontana la politica dalla sanità.
Non dimentichiamoci che siamo una delle poche Regioni che ha stabilito regole ferree per quanto riguarda la nomina dei dirigenti di strutture complesse. Su tale punto chiediamo che venga riunita la maggioranza per discutere e ribadire ancora una volta i temi fondamentali alla base della nostra coalizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere D'Ambrosio; ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio

Grazie, Presidente.
Il collega Cavallaro ha esposto bene la lezioncina sulla sanità criticando ovviamente i dieci anni della sanità della Giunta Ghigo.
Devo farle osservare, con assoluta cordialità, che è vero che il Piemonte è la quarta Regione in Italia per la qualità della sanità, per devo altresì sottolineare che lo era già alla fine del mandato del Presidente Ghigo. Le quattro o cinque cose importanti sottolineate da Roma ed evidenziate da coloro che hanno fatto le varie statistiche - mi pare l'Università di Siena - non si sono mosse di un palmo: faccio riferimento alle liste d'attesa, alla vaccinazione e ad altre due o tre sottolineature per cui la sanità lasciata da Ghigo è quella che c'è oggi fondamentalmente.
Vi siete caratterizzati per il più assoluto immobilismo; avete fatto una sola grande cosa, che ricordo che durante la campagna elettorale avevate annunciato come il toccasana di tutto, il Piano Socio Sanitario Regionale, che può essere condivisibile sotto molti punti di vista, ma che è stato realizzato in una sola cosa: nell'accorpamento. Un accorpamento fatto a tavolino; un accorpamento che sta provocando solo danni e non i cento milioni di risparmi all'anno annunciati dall'Assessore Valpreda. "La sanità ha fatto grandi progressi": sono veramente rammaricato che un collega dica queste cose. Saranno i cittadini, il 29 e 30 marzo 2010, a giudicare se questi grandi progressi sono stati compiuti e se questo Piano Socio Sanitario ha dato i risultati attesi.



PRESIDENTE

Grazie collega D'Ambrosio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Come mia abitudine, cercherò di essere sintetico.
In tema "sanità" mi sento sempre un po' tirato per i capelli; non mi addentrerò, quindi, nel merito generale, ma in un merito specifico.
Tutti noi siamo condizionati da ciò che conosciamo direttamente o da ciò che tocchiamo con mano.
Il Direttore generale della mia ASL era perennemente accusato di fare quadrare il bilancio e di risparmiare. Qualcuno potrebbe chiedersi il motivo per cui veniva criticato: probabilmente perché funzionava bene.
Adesso che il bilancio non quadra più, la situazione non è migliorata.
Anzi, è peggiorata, ma non perché lo dico io.



PRESIDENTE

Lo accusano lo stesso, però?



NOVERO Gianfranco

stato giubilato! Quel signore che rimaneva nei parametri del bilancio è stato additato come un soggetto che non spendeva! L'unica accusa che ho sentito rivolgerli, è stata quella, ed è stato rimosso.
Quello che lo ha sostituito ha speso di più, ma la situazione è peggiorata. Questi commenti sono stati fatti dalla gente comune, anche di sinistra, che passava per strada, dalle mie parti, a Ciriè. Anzi, come ambiente locale era la destra che accusava tale soggetto, intesa come Sindaci: i Sindaci, in pratica, accomunati, non erano contenti.
Detto questo, non intendo entrare nel merito della sanità. Spero comunque, che la sanità piemontese, chiunque sia a reggere le sorti della nostra Regione, migliori.
Vi è, però, un aspetto che mi lascia molto perplesso (peraltro, è il motivo del mio intervento): come si può pensare di migliorare l'efficienza dell'Amministrazione mettendo assieme delle forze che... Scusate, ma io non credo che i colleghi che conosco rinuncino ai propri ideali; non ci credo.
Come potrebbero, allora, stare insieme e portare avanti...? Solo perch altrimenti, lo farebbero gli altri.



(Commenti del Consigliere Robotti fuori microfono)



NOVERO Gianfranco

No no!



PRESIDENTE

Collega Robotti, per cortesia, ha avuto la possibilità di intervenire.
Adesso, faccia concludere l'intervento al collega Novero. La ringrazio.
Prego, collega Novero.



NOVERO Gianfranco

Quando noi ci troviamo in situazioni del genere è un dramma. Quando siamo bloccati per situazioni del genere, ritengo che sia un dramma.
Vedo, con grosso dispiacere, nascere in questo consesso ciò che ritengo sia un dramma, e non ne gioisco affatto. Sono preoccupatissimo.
A mio avviso, però, è impensabile che non diventi un dramma, così come collega Robotti, è un dramma quando capita, dall'altra parte, che per motivi vari non si riesca ad andare avanti.
Qualcuno dice che è meglio fare, sia pure sbagliando, che non fare niente. Non sempre è vero, ma qualche volta sì.



PRESIDENTE

Grazie, collega Novero.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, possiamo ritenere concluso questo argomento a lungo dibattuto, con moltissimi interventi.
Se non vi sono richieste di intervento sull'ordine dei lavori, potremmo riprendere l'esame dei vari punti all'o.d.g.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 487 "Proposta al Consiglio regionale di modificazione dell'allegato A) della DCR 24 ottobre 2007, n. 137-40212 'Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2010'"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 487, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La proposta di deliberazione, già illustrata in sede di Commissione peraltro, il Presidente della competente Commissione non è in aula - era stata assegnata all'esame in sede referente alla IV Commissione in data 9 ottobre 2009 e licenziata a maggioranza in data 6 novembre 2009.
Darei la parola all'Assessore per un contributo di illustrazione, dal momento che non tutti i colleghi hanno partecipato ai lavori della competente Commissione consiliare.
Prego, Assessore Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Come illustrato in seduta di IV Commissione, si tratta di dare attuazione ad un indirizzo votato dal Consiglio regionale in occasione dell'approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale.
In modo particolare, all'interno degli obiettivi indicati dal Piano Socio Sanitario si prevedeva la necessità e la volontà di integrare l'attività della struttura in fase di costruzione definita "Clinica della memoria" presso il comune di Collegno, ai fini della funzione originariamente prevista per questa struttura, legata agli interventi di assistenza, di ricerca e di didattica in ambito della presa in carico delle malattie dementigene e, in modo ancora più specifico, della malattia di Alzheimer.
Dal momento della discussione del Piano Socio Sanitario Regionale quando ci trovavamo davanti alla presentazione della proposta della Fondazione San Secondo, che, in modo autonomo e privato, con il conforto dell'Amministrazione comunale di Collegno e delle Fondazioni Bancarie aveva attivato il primo modulo per l'attività residenziale, il progresso del progetto ha previsto l'attuazione di ulteriori moduli in relazione alla possibilità resa disponibile dall'Amministrazione comunale di Collegno di un ulteriore ampliamento dal punto di vista urbanistico e sulla motivazione (che a nessuno sfugge) dell'incremento delle malattie dementigene e dei promessi di deterioramento cognitivo in età senile.
La decisione dell'ampliamento è stata confortata dalla ulteriore volontà delle Fondazioni Bancarie di sostenere l'investimento territoriale e l'edificazione dell'opera stessa.
Nel corso di questo periodo - quindi dall'approvazione dell'ottobre 2007 ad oggi - la dimensione della struttura Clinica della memoria si è ulteriormente intensificata e anche la caratterizzazione in ordine al modello gestionale. Un modello gestionale che è andato definendosi non più nell'area socio-sanitaria, vale a dire nelle caratteristiche della residenzialità temporanea o definitiva, ma nella gestione degli interventi di carattere clinico sul versante riabilitativo.
Questo orientamento, con prevalenza di carattere sanitario, ha previsto un'iniziativa autonoma della Fondazione San Secondo per l'individuazione di un soggetto gestore che avesse i requisiti dell'autorizzazione all'attività sanitaria e contestualmente le prerogative per le attività di ricerca e di didattica, vale a dire un istituto di ricerca e cura a carattere scientifico e, nella fattispecie, l'istituto IDI.
Con questa nuova caratterizzazione, quindi, la clinica della memoria entra in rete con il sistema sanitario non con una vocazione socio sanitaria, ma con una vocazione sanitaria e, in modo più particolare, nella caratteristica della post-acuzie.
Pertanto si rende necessario, a due anni dall'adozione del piano rilevare la riorganizzazione interna alla destinazione delle funzioni di degenza alla luce di questa particolare fattispecie, che prendiamo in considerazione con quest'atto deliberativo, ma anche alla luce di alcune nuove fattispecie che si sono prodotte nel tempo. Alcune derivano da indicazioni di carattere nazionale, altre derivano da quella che io giudico buona - altri potranno usare altri elementi di merito - applicazione degli indirizzi del piano socio-sanitario.
Quali sono le conseguenze che derivano dalla scala nazionale? Alcune precisazioni in ordine al computo del rapporto posti letto-popolazione residente, che prima non erano definite e che la Conferenza Stato Regioni ha chiesto di poter ulteriormente definire. Tre questioni essenziali, che noi riprendiamo a titolo esemplificativo nella narrativa della deliberazione, vale a dire conferma del fatto che quando si calcolano i posti letto, vanno calcolati anche quelli dedicati alla mobilità extraregionale.
Seconda questione: indicazione del fatto di non inserire nella contabilità dei posti letto quelli destinati ai nati non patologici, vale a dire i cosiddetti "posto nido" annessi alle sale parto nei dipartimenti materno-infantili degli ospedali. Previsione che noi stiamo assecondando di un trattamento almeno equivalente al 20% della casistica, in ricovero di regime diurno. Questo è uno degli standard che sono stati giudicati positivamente dai livelli nazionali e che prima non preesistevano, e anche un andamento conseguente alle indicazioni del piano che ha fatto sì che nel tempo si sia sviluppata l'attività di post-acuzie in giorni di degenze.
Infatti, tra il 2004 e il 2008, siamo cresciuti di 100 mila giornate di degenze, in quanto si è orientato il trasferimento delle attività da degenza ordinaria a day hospital, da day hospital ad ambulatoriale, e nel contempo si è strutturato il percorso di gestione post-acuzie.
Alla luce di tutto questo, quindi l'atto deliberativo propone il riconoscimento degli obiettivi di inserimento in rete della clinica della memoria all'interno del piano socio-sanitario e su mandato del piano socio sanitario, il riconoscimento nel progetto accanto all'attività di cura ricerca e didattica in termini di malattie dementigene, la previsione di attività di ricovero di acuzie e post-acuzie in regime ordinario eventualmente con il 20% di casistica in attività diurna, così come descrive l'accordo Stato-Regioni, ricovero di tipo residenziale, centro diurno, laboratorio ed ambulatorio di diagnostica di tipo riabilitativo finalizzata a questa fattispecie.
Dichiariamo nell'atto deliberativo l'assunzione di un impegno preso nel piano e la relativa compatibilità con l'insieme delle dotazioni di posto letto nel rapporto con la popolazione residente, in equilibrio con quanto indicato dagli standard nazionali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione n. 487 il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Proseguendo nell'o.d.g. vi è il al punto 5) "Disegno di legge n. 313 "Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata". Non è presente l'Assessore.
Ricordo ai colleghi che furono presenti all'incontro i Comitati degli inquilini e l'Assessore della Città di Torino, che ci hanno sollecitato su questo argomento.
Successivamente, vi è il punto 6) "Conclusione lavori Commissione speciale con compiti di indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 31, (Grinzane Cavour)". È assente il Presidente.
Lo stesso vale per il punto 7) "SITO e gestione dei beni patrimoniali CONSEPI".
Infine al punto 8) vi è la Legge della pianificazione per il governo del territorio, mentre al punto 9) "Testo unificato delle proposte di legge n.
138 e n. 377 "Istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza".
Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Così come avevo proposto la settimana scorsa, chiederei al Consiglio di poter discutere l'ordine del giorno sui gravi fatti accaduti in corso Vittorio il giorno che il Ministro Gelmini ha partecipato all'incontro privato presso la sede PdL, dove alcuni studenti sono stati aggrediti da un parlamentare della PdL stessa. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sono contrario rispetto all'indicazione data dal collega Robotti.
Chiederei che si voti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Solo per specificare al collega Burzi: io ho chiesto che venga discusso, non ho detto quando; magari, in coda ai provvedimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Credo che sarebbe opportuno sospendere brevemente la seduta per 5-10 minuti e convocare la Conferenza dei Capigruppo per valutare quali sono i provvedimenti che oggi riusciamo ad affrontare o perlomeno ad incardinare.
Ognuno di noi ha le proprie sensibilità e priorità rispetto ad alcuni temi piuttosto che altri, però se apriamo la discussione ed ognuno di noi solleva le cose che intende affrontare, alla fine non arriviamo a nulla.
Credo che da un piccolo confronto della Conferenza dei Capigruppo possano emergere utili indicazioni per il prosieguo dei lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Noi abbiamo già fatto un incontro con i Gruppi di opposizione, per non far perdere tempo all'Aula, siamo favorevoli alla discussione del Garante dell'infanzia. Se anche i colleghi della maggioranza lo sono, discutiamo altrimenti fate tutti gli incontri che volete e quando avete deciso, fatemi sapere.



PRESIDENTE

Grazie, Consiglieri.
Mi sembra che non ci sia una condivisione per convocare una Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Testo unificato delle proposte di legge n. 138 "Istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza" e proposta di legge n. 377 "Istituzione della figura e dell'ufficio del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza"


PRESIDENTE

Con la condivisione dell'Aula, invertiamo i punti all'o.d.g. e passiamo ad esaminare il punto 9): Testo unificato delle proposte di legge n. 138 "Istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza" e proposta di legge n. 377 "Istituzione della figura e dell'ufficio del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza".
La parola alla relatrice, Consigliera Pozzi.



POZZI Paola, relatrice

Do per letta la relazione il cui testo recita: "Illustre Presidente, Egregi Consiglieri In anni recenti, il tema della protezione dell'infanzia ha assunto in Italia un'importanza crescente anche a seguito della ratifica della Convenzione dell'ONU su diritti del fanciullo.
Tra l'altro, la Convenzione dell'ONU sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, resa esecutiva dall'Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176 Ratifica ed esecuzione della convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New Jork il 20 novembre 1989), all'articolo 18, comma 2, recita: "Al fine di garantire e di promuovere i diritti enunciati nella presente Convenzione, gli Stati provvedono alla creazione di istituzioni, istituti e servizi incaricati di vigilare sul benessere del fanciullo".
Tale previsione è stata poi confermata all'articolo 12 della Convenzione Europea sull'esercizio dei diritti dei fanciulli, fatta a Strasburgo il 25 gennaio 1996 e resa esecutiva con la legge 20 marzo 2003 n. 77.
Per quanto concerne il Piemonte, l'articolo 11, comma 2, dello Statuto regionale stabilisce che la Regione tutela, in particolar, l'infanzia ed i minori. Il tema della protezione dell'infanzia è, dunque, di particolare rilievo anche in ambio regionale.
La materia della tutela dei diritti dell'infanzia, come anche altre materie concernenti i diritti civili e sociali, presenta una duplicità di aspetti a seconda che si guardi alla tutela dei diritti del bambino come persona, segnatamente sul versante civile e penale, ovvero alle politiche sociali - concernenti la sanità, la scuola, l'assistenza, lo sport, il tempo libero, la formazione in genere, ecc. - che coinvolgono fortemente la gioventù e quindi i bambini e gli adolescenti nell'ambito della vita sociale. Anzi possiamo dire che essi in queste politiche sono più fortemente coinvolti rispetto alle altre categorie, propri per la loro naturale debolezza, per essere più esposti ai rischi sociali, per avere bisogno nella crescita, di maggio sostegno da parte delle strutture pubbliche. Sul punto si deve sottolineare che le politiche sociali nel vigente assetto costituzionale sono principalmente di competenza delle Regioni sul piano legislativo (ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione) e degli enti locali, Comuni e Province, sul piano amministrativo (ai sensi dell'articolo 118 della Costituzione).
La presente proposta di legge, al fine di contribuire ad assicurare la piena attuazione di tutti i diritti riconosciuti ai bambini e alle bambine ai ragazzi e alle ragazze presenti sul territorio regionale, intende istituire il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza.
La proposta consegue alla unificazione delle proposte di legge: proposta di legge regionale n. 138 (Istituzione del garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza), di iniziativa dei Consiglieri regionali Pozzi (Prima firmataria), Reschigna, Boeti, Cavallera, berretto, Travaglini Bellion, Comella, Muliere.
Proposta di legge regionale n. 377 (Istituzione della figura e dell'Ufficio del garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza) presentata dai Consiglieri regionali Cotto (prima firmataria), Cavallera Ferrero, Leo, Toselli, Pichetto, Nastri e Cirio. Entrambe assegnate all'esame in sede referente della VIII Commissione. Il testo licenziato all'unanimità dalla VIII Commissione recepisce inoltre le proposte ed osservazioni emerse sia durante la fase delle consultazioni relative alle due suddette proposte sia durante l'esame in Commissione.
Il Garante, godendo di piena indipendenza e non essendo sottoposto ad alcuna forma di subordinazione gerarchica (come sancito dall'articolo 1 della proposta di legge, ai sensi del quale il Garante è istituito presso il Consiglio regionale), dovrà promuovere la conoscenza e l'affermazione dei diritti individuali, sociali e politici dell'infanzia e dell'adolescenza assumendo ogni iniziativa finalizzata alla loro concreta realizzazione.
L'articolo 2 elenca le innumerevoli funzioni del Garante, quali tra le altre, la vigilanza sui fondamentali diritti dei minori; il supporto all'attività istituzionale della Regione anche con pareri e rilievi inerenti proposte legislative e regolamentari; l'informazione dell'opinione pubblica sui diritti dei minori e sui mezzi di tutela; la raccolta l'elaborazione e la comunicazione, sia in forma dirette alle istituzioni sia alla cittadinanza attraverso l'accesso ai mezzi radiotelevisi, dei dati sul rispetto dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, delle situazioni di criticità e delle loro cause; la vigilanza sulle trasmissioni radiotelevisive in collaborazione con il Corecom; la vigilanza sugli ambienti esterni alla famiglia con cui entra in contatto il minore in ragione delle proprie attività, interessi e condizioni; il sostegno tecnico e legale agli operatori dei servizi sociali e la consulenza ai tutori e ai curatori nell'esercizio delle loro funzioni: il ricevimento di segnalazioni delle situazioni di rischio, anche attraverso l'attivazione di un'apposita linea telefonica gratuita, l'attività di segnalazione alle amministrazioni competente di casi di violazione dei diritti dei minori nonché di fattori di rischio o di danno derivanti a bambini e ragazzi da situazioni ambientali carenti e inadeguate, il monitoraggio sulle attività di presa in carico, di vigilanza e di sostegno, disposte con decreto del Tribunale per i minorenni.
Gli articoli 3 e 4 individuano, poi, le facoltà di cui il Garante dispone allo scopo di tutelare gli interessi diffusi e gli interessi ed i diritti individuali dei bambini e dei ragazzi presenti sul territorio della nostra Regione.
L'articolo 5 stabilisce che il Garante promuove la cultura della tutela e della curatela, anche tramite l'organizzazione di idonei corsi di formazione.
L'articolo 6 prevede che il Garante coordini la propria attività nell'ambito delle proprie competenze, con quella del Difensore civico regionale e che mantenga rapporti di reciproca informazione anche con i Difensori civici provinciali e comunali, dove istituiti.
Gli articoli 7,8 e 9 disciplinano i requisiti e le incompatibilità alla nomina all'ufficio di Garante, i criteri di elezione, nonché la durata del mandato ed i casi di rinuncia e decadenza.
L'articolo 10 prevede, poi che al Garante spettino un terzo dell'indennità di carica prevista dalla normativa vigente per i consiglieri regionali ed il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate.
L'articolo 11 disciplina, in particolare, le modalità con cui il Garante presenta al Consiglio regionale la relazione annuale sulla propria attività, sullo stato dei servizi esistenti, sui risultati raggiunti e sulle attività in programma per l'anno successivo, corredata di osservazioni, suggerimenti e proposte circa le innovazioni normative ed amministrative da adottare.
L'articolo 12 prevede che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale stabilisca con propria deliberazione, organizzazione e modalità di funzionamento degli uffici del Garante.
L'articolo 13 ai fini dell'istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, prevede, per l'anno finanziario 2009, una spesa annua di 200.000,00 euro. Per il biennio 2010-2011 agli oneri previsti dalla legge si farà fronte con le risorse individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dell'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).
Vorrei fare alcune considerazioni a margine della relazione. La prima.
Il Garante non dovrà occuparsi di un particolare tipo di minore come minori a rischio, minori con problemi familiari, ecc. per i quali esistono dei servizi ad hoc che lavorano e che continueranno a lavorare, semmai troveranno nel Garante un supporto. È una figura che riguarda tutti i bambini, in quanto titolari di diritti di cui sono titolari gli adulti ma a causa della minore età, essi non hanno l'autonomia di giudizio, di espressione, la libertà di scelta e di esercizio di tali diritti.
Diritti che sono riconosciuti ai bambini come persone. Non cito le convenzioni ONU, la ratifica della convenzione attuata da parte del nostro Parlamento, sono tutti elementi contenuti nella relazione agli atti.
Ripeto, diritti riconosciuti, ma non sempre esigibili appieno da parte dei minori.
La terza e ultima considerazione è che questa figura, essendo una figura terza rispetto alle istituzioni, non avendo posizione gerarchicamente subordinata a nessuno, quindi essendo esplicitamente autonoma, ma essendo anche implicitamente autonoma nel senso che la sua nomina deve avvenire con una maggioranza qualificata che comprenda trasversalmente, le forze che compongono il Consiglio regionale, ha la possibilità di interloquire con le istituzioni e con i servizi. Abbiamo visto fare così dal Garante dalla Regione Veneto, in particolare, che ha pubblicato molti scritti sul suo lavoro di grande interesse e come stanno facendo i Garanti di altre Regioni che, nel frattempo, da quando sono state presentate le proposte di legge ad oggi, sono già stati istituiti e hanno iniziato a lavorare.
Questo è un testo unificato, licenziato all'unanimità dalla Commissione a luglio. Credo che la soddisfazione della sottoscritta e della Consigliera Cotto perché l'iter sia arrivato adesso alla sua esplicazione anche in Aula, possa essere condiviso da tutti i colleghi.
Spero di essere stata sufficientemente breve.



PRESIDENTE

La Consigliera Cotto si ritrova nelle indicazioni della Consigliera.
Passiamo alla discussione generale.
Non essendoci richieste di intervento sul dibattito generale, passiamo all'esame dell'articolato.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, alla prima riga si propone l'inserimento della parola "Piemonte" tra "Regione" e ", in attuazione".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, si propone di eliminare la proposizione "dell'articolo 11, comma 2,".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 3) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, si propone di eliminare la parola "regionale", posta dopo la parola "Statuto".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 4) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, si propone di eliminare la parola "regionale", posta dopo la parola "Consiglio".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, si propone di eliminare la frase "(di seguito nominato Garante)".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, alla terza riga si propone di modificare le parole riportate tra parentesi, "(di seguito denominato Garante)" con "(che prossimamente verrà indicato come semplicemente Garante)".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 7) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, alla terga riga si propone di sostituire le parole "al fine" con "con l'obiettivo".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 8) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, alla terza riga si propone la sostituzione della parola "assicurare" con "garantire".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 9) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, alla terza riga si propone l'aggiunta dell'aggettivo "intero" tra "assicurare sul " e "territorio regionale".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 10) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, alla terza riga si propone di aggiungere la parola "piemontese" tra "territorio regionale" e "la piena".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, si propone di eliminare la parola "regionale", posta dopo la parola "territorio", posta alla fine della terza riga.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, alla terza riga si propone di sostituire l'aggettivo "regionale" con "piemontese", tra "territorio" e "la piena".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 13) presentato dal Consigliere Giovine: A conclusione della terza riga si propone di aggiungere le parole "e completa" dopo "la piena".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 14) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, alla quarta riga si propone la sostituzione delle parole "riconosciuti ai" con "dei" tra "interessi" e "bambini".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 1, si propone di sostituire la frase "ai bambini ed alle bambine e ai ragazzi e alle ragazze" con la frase "alle bambine ed ai bambini e alle ragazze ed ai ragazzi"..



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 16) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 2, si propone di aggiungere "regionale per l'infanzia e l'adolescenza" al comma, dopo la parola "Garante".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 2, si propone di sostituire la parola "svolge" con la parola "esercita".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 2, alla prima riga si propone l'inserimento della parola "Piemonte" tra "Regione" e ", in attuazione".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 19) presentato dal Consigliere Giovine: Articolo 1, comma 2, si propone di eliminare le parole "gerarchico e funzionale", al fondo del comma.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale le relatrici hanno espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 3



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 6



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 7



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 8



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 9



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 9, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 10



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 11



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 11, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 12



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 12, nel testo originario.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 13



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Pozzi, Ronzani Cotto: L'articolo 13 è così riformulato: Articolo 13. (norma finanziaria).
Per l'istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, nel biennio 2010-2011 alla spesa pari a 200.000,00 euro per ciascun anno, in termini di competenza, iscritta nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DB09101 (Risorse finanziarie Spese per il Consiglio regionale Titolo I spese correnti) del bilancio pluriennale 2009-2011 si fa fronte con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n.
2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20.
Il Consiglio approva il nuovo articolo 13.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo della legge.
Ricordo che il numero legale è 29.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Colleghi, a parte il dibattito politico - siamo un'Assemblea legislativa che discute anche di politica - avendo dato un senso legislativo alla nostra funzione, ritengo di poter chiudere i lavori del Consiglio, se non ci sono altre controindicazioni.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per domani, alle ore 14.30, in Sala Morando.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.37)



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