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Dettaglio seduta n.517 del 26/11/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bresso, Caracciolo Cavallaro, Chieppa, Comella, Laus, Motta, Placido, Pozzi, Rabino, Robotti Spinosa e Turigliatto.


Argomento: Variazioni di bilancio

b) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 23 novembre 2009 ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale 7/2001 ("Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte"), n. 3 deliberazioni del 21 settembre 2009, n. 1 deliberazione del 22 settembre 2009, n. 10 deliberazioni del 28 settembre 2009, n. 1 deliberazione del 5 ottobre 2009 n. 1 deliberazione del 12 ottobre 2009, n. 2 deliberazioni del 26 ottobre 2009, n. 2 deliberazioni del 3 novembre 2009. Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.
Colleghi, dispongo la sospensione della seduta poiché è convocata una seduta della I Commissione permanente in Sala Morando alle ore 10.35. I lavori del Consiglio riprenderanno al termine dei lavori della I Commissione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.35 riprende alle ore 13.24)



PRESIDENTE

Comunico che a causa del protrarsi dei lavori della I Commissione, la seduta avrà inizio alle ore 14,30.



(La seduta, sospesa alle ore 13.24 riprende alle ore 14.41)


Argomento: Assestamento di bilancio

Disegno di legge n. 632, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno 2009 e disposizioni diverse" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, come sapete, all'o.d.g. avevamo prenotato, qualora licenziati i due punti all'esame della I Commissione, a cominciare dal disegno di legge n. 632. La Commissione lo ha licenziato nella seduta antimeridiana quindi lo considererei iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Proseguimento esame proposta di legge n. 646, inerente a "Interventi a sostegno delle piccole e medie imprese in temporanea crisi di liquidità"


PRESIDENTE

Colleghi, mi è stata presentata richiesta da parte del Gruppo PdL di proseguire l'esame della proposta di legge n. 646, "Interventi regionali a sostegno piccole e medie imprese in temporanea crisi di liquidità".
Chiederei indicazioni anche ai Presidenti dei Gruppi circa la modalità come convenuto in Commissione, con cui procedere.
Per quanto concerne la proposta di legge n. 646, "Interventi regionali a sostegno delle piccole e medie imprese", richiesta dal Consigliere Burzi e altri, ricordo che nella seduta antimeridiana del 24 novembre è iniziato l'esame del provvedimento con lo svolgimento delle relazioni da parte dei Consiglieri Pace e Burzi, quindi la relazione di maggioranza e quella di minoranza sul provvedimento sono già state effettuate. Possiamo aprire, se si vuole partire da questo provvedimento, la discussione generale.
Ci sono colleghi che desiderano intervenire sul punto? Ha chiesto la parola il collega Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Prendo la parola per il collega Burzi, che sta scendendo le scale e che immagino voglia intervenire su questo provvedimento.
Quindi, vorrei semplicemente prenotare un intervento.



PRESIDENTE

Ci sono colleghi che desiderano intervenire in sede di discussione generale? Nessuno.
Dispongo una breve sospensione dei lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa dalle ore 14.45 riprende alle ore 14.57)



PRESIDENTE

Comunico che, a causa del protrarsi della riunione dei Gruppi di maggioranza, la seduta avrà inizio alle ore 15.15.



(La seduta è sospesa alle ore 14.57)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media statale "B. Giuliano" di Susa


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "B. Giuliano" di Susa in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Ci spiace, perché questo è un momento di sospensione del Consiglio regionale in quanto è in corso una riunione dei Gruppi di maggioranza.
Stiamo discutendo dell'assestamento di bilancio di previsione per l'anno 2009 e c'è la necessità di un ultimo approfondimento sulle cifre.



(La seduta riprende alle ore 16.10)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Proseguimento esame proposta di legge n. 646, inerente a "Interventi a sostegno delle piccole e medie imprese in temporanea crisi di liquidità" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo dunque con l'esame della proposta di legge n. 646, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intanto, mi scuso con l'Aula, perché so che il mio ritardo nell'arrivare puntuale all'inizio della sessione pomeridiana ha causato un certo tipo di disappunto. Mi scuso: la colpa è mia, di essere arrivato in ritardo.
Dopo essermi scusato, però, vorrei capire, dal disappunto che esso ha originato circa alle 14.40, cosa poi è successo nelle fasi successive. C'è qualcosa che la maggioranza, che si è ampiamente riunita, potrebbe ritenere opportuno dirci, o lo "scopriremo solo vivendo", come diceva Lucio Battisti? Non è che vogliamo essere inutilmente curiosi, però se la maggioranza dopo essersi riunita, immagino per questioni attinenti all'Aula, ritenesse opportuno comunicarci qualcosa, potremmo essergliene grati. Altrimenti lo vedremo man mano, nel dipanarsi degli avvenimenti, rispetto ai quali non abbiamo particolare fretta.



PRESIDENTE

Collega Burzi, grazie della sua gentile dichiarazione nei confronti dell'Assemblea. Non è d'uso ricevere scuse dai colleghi, fra l'altro anche la riunione di maggioranza si è protratta oltre il tempo previsto.
Rientrerei nel merito della discussione generale della proposta di legge n. 646. La relazione è già stata effettuata martedì scorso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Tornando, anche nei toni, ad un argomento più serio, perché il merito lo richiede, nel corso delle ultime due sessioni (quella di martedì scorso e le due sessioni di ieri e di questa mattina) della I Commissione, la proposta di legge ha visto le firme di tutti i Consiglieri d'opposizione quindi tenderei a non attribuirle alcun connotato di personalismo, perch non ha alcun'utilità che questo avvenga. È una proposta che ribadiamo e su questo c'interessa che l'Aula si possa confrontare.
Essa cerca, non necessariamente nella maniera migliore, perché è semplicemente un tentativo, di proporre di ovviare a quella che, a nostro avviso, è una delle principali criticità - non certamente l'unica - che il mondo delle imprese piemontesi - e non solamente piemontesi, ma noi come competenza a queste ci rivolgiamo - stanno vivendo in questi mesi, sempre in maniera semplificata (non me ne vorranno i colleghi se lo faccio).
evidente che il mondo delle imprese, tutte in questo momento in Piemonte, soffre fondamentalmente di tre carenze di peso diverso: una carenza del livello degli ordini che si sono dati accumulare nel corso di quest'anno, che sono certamente e decisamente inferiori a quelli cui il sistema di impresa era abituato o su cui si era assestato negli anni precedenti; per converso - tema che ha occupato le pagine dei quotidiani non soltanto a livello nazionale negli ultimi mesi - una difficoltà del mantenimento del livello di credito esistente e, talora, anche la necessità di rientri che evidentemente molte imprese hanno ritenuto ingiustificati rispetto allo stato di sanità dell'impresa stessa.
Il dibattito è attorno al mantenimento del credito sano, che ha coinvolto il sistema bancario a livello nazionale, il Governo a livello nazionale e tutti i partiti a livello nazionale, e, per ricaduta nell'ambito locale. Questo, evidentemente continua ad essere elemento di dibattito quotidiano.
un livello di insoluti che si è andato accumulando nell'ambito delle imprese; ritengo che la mancanza di ipocrisia richieda di dire con una certa chiarezza che gli enti pubblici - tutti, nessuno escluso - sono diventati dei pagatori meno efficienti di quanto fossero abituati in un passato anche recente. Il ritardato pagamento da parte degli enti pubblici e la difficoltà da parte del credito di ritenere questo ritardato pagamento utilizzabile in sede di credito, ha evidentemente generato, in tutto il mondo dell'impresa, una...



PRESIDENTE

Per cortesia, prego i colleghi che non sono interessati ad accomodarsi fuori dall'aula e di permettere...



BURZI Angelo

Presidente, se si accomodano fuori dall'aula poi manca il numero legale. Non che la cosa mi preoccupi più di tanto, ma personalmente non ero disturbato, davvero.
Grazie, comunque, Presidente, dell'interesse.
Dicevo che tutti questi elementi, aggiungendosi e concatenandosi, hanno generato una crisi significativa di liquidità. A questa si somma un peggioramento del livello di capacità degli Enti pubblici di essere dei buoni pagatori (magari tardivi, ma buoni pagatori), oltre al pagamento ritardato da parte degli enti privati e delle strutture private. Credo che non sia ipocrita sostenere che alcune aziende, soprattutto quelle più grosse, stanno utilizzando la forma di ritardato pagamento come forma di autofinanziamento, rispetto al mondo dei fornitori.
Alla fine, quindi, abbiamo una carenza di liquidità.
Essendo noi una struttura legislativa di competenza regionale, a me sembra di poter facilmente argomentare che nulla si possa fare se non per l'ambito pubblico della cantierabilità di progetti infrastrutturali, e in genere dell'area pubblica che, ove ci fossero, come abbiamo sempre detto ci vedrebbero favorevolissimi a poterne favorire in tutti i modi l'immediata cantierabilità.
Nel mondo dell'edilizia, da sempre, quando si sono succedute delle crisi di natura economica nel nostro paese, la nostra terra è stata la prima a subirne le conseguenze, ma anche la prima, ove ci sia la capacità di riattivarne il motore, a segnalarne gli elementi di ripresa.
Anche su questo vorremmo segnalare l'attenzione di grande cooperazione che tutti i Gruppi di opposizione hanno avuto nel mese di luglio, nel formalizzare insieme alla Regione il procedimento di quello che impropriamente è stato definito "l'aumento delle cubature" nell'ambito degli edifici pubblici e commerciali, nella compatibilità e nell'incremento di densità del tessuto urbano, soprattutto con tecnologie di risparmio energetico e di biocompatibilità, che ne rappresentano una delle caratteristiche, e con la delega agli Enti locali a voler classificare nell'ambito delle proprie competenze, come questi interventi si devono sviluppare.
La liquidità rimane l'unico punto sul quale poter agire; in tal senso abbiamo ipotizzato una serie di aree che potrebbero essere finanziabili evidentemente pro tempore, perché non crediamo che sia compito della Regione garantire la liquidità al mondo delle imprese, soprattutto quelle medie o medio-piccole, piccole o micro. Riteniamo sia, invece, un'urgenza strategica da parte dell'Ente Regione, se i colleghi in tal senso volessero convenire, quella di fornire elementi di sopravvivenza e di ossigeno in una fase di difficoltà.
Lo scopo è quindi quello di garantire una significativa iniezione di liquidità immediata e temporanea, in modo da permettere alla fase della criticità di passare, lasciando indenne il mondo delle imprese, soprattutto quelle piccole, piccolissime e medie, oppure, visto che è inutile avere inutili ottimismi - facendo in modo che il numero delle vittime sia il minore possibile. Perché il mondo delle imprese è una delle colonne su cui si articola il patrimonio effettivo di qualunque collettività, certamente della Regione Piemonte. In tal senso, abbiamo segnalato alcune tematiche ad esempio la necessità di aiutare le imprese a riequilibrare il proprio debito verso terzi.
Quasi tutti sanno che il mondo delle imprese, non differentemente da quello degli enti pubblici, è pesantemente indebitato verso l'esterno, e con una tendenza ad avere una prevalenza di debiti a breve, rispetto a quelli di medio e lungo termine. Noi suggeriamo, quindi, di finanziare le imprese che vogliano ristrutturare questa loro caratteristica, spostando evidentemente, da breve a medio o lungo il proprio indebitamento.
Un'altra tematica riguarda il finanziamento di investimenti sostenuti.
Perché abbiamo bisogno di aziende che continuino ad investire, ma abbiamo altresì bisogno, oggi, di sostenere le aziende che nel corso degli ultimi ventiquattro mesi hanno effettuato investimenti quando ancora la crisi era non lontana, ma non visibile, e che oggi non sono sempre in grado di sostenere gli oneri rispetto agli investimenti acquisiti.
Un aiuto a sostenerli nell'ambito degli adempimenti fiscali. Perch risulta, evidentemente, di estrema difficoltà chiedere al mondo delle aziende ulteriore capacità di indebitamento e ulteriore drenaggio di liquidità a fronte degli adempimenti fiscali - alcuni dei quali sono di immediata scadenza - in un anno in cui il termine "produrre degli utili" è quanto più lontano possibile dal mondo delle imprese stesse.
Un aiuto - su questo pongo particolarmente l'accenno - a facilitare il reintegro in azienda del personale che nel corso di questi mesi ne è stato allontanato in maniera definitiva oppure ne è stato allontanato in maniera momentanea, consentendo loro - perché così le leggi dispongono - di usufruire dell'ampia gamma di ammortizzatori sociali di cui il nostro Paese, fortunatamente, si è dotato e che vede anche il mondo della Regione come ente cofinanziatore.
Questo - lo ripetiamo - ci sembra uno degli aspetti importanti e qualificanti, perché aiutare, finanziandolo pro tempore, il reintegro nei quadri aziendali di persone che nel corso di questi mesi ne sono state allontanate, ci sembra un segno concreto, e non solo simbolico, a sostegno dell'occupazione e del mondo delle imprese.
Un riconoscimento delle spese sostenute a titolo promozionale e commerciale per quelle imprese che, nonostante la crisi degli ultimi diciotto mesi, abbiano fattivamente operato in maniera concreta nell'ambito dell'esportazione del made in Piemonte.
una tipologia di voci ampiamente discutibile e ampiamente modificabile, probabilmente anche ampiamente integrabile, ma che segnala le possibilità che nel mondo dell'impresa potrebbero essere di aiuto finanziandole - al momento di criticità.
La modalità, evidentemente, è quella di facilitare l'erogazione di prestiti dal mondo bancario.
La logica è di far sì che la Regione, intervenendo e abbattendone in parte gli interessi, risulti attrice di questo percorso. Non a caso sosteniamo che qualora questi prestiti venissero erogati ai tassi di mercato che il mondo del credito vorrà erogare alle imprese, il vincolo affinché la Regione intervenga sia che almeno il 20% del prestito conseguito venga messo a capitalizzazione e, quindi, diventi elemento questo sì di sistema - d'irrobustimento del sistema d'impresa stesso.
Nel chiudere questo mio primo intervento nell'ambito della discussione generale, ringrazio non soltanto i colleghi che hanno voluto - tutti - dare il sostegno a questo progetto di legge, ma anche i colleghi della maggioranza, che, pur in maniera evidentemente diversificata, hanno mostrato interesse e attenzione verso un disegno di legge che, come ripeto non vuole affatto essere un disegno di parte, ma un tentativo, certamente imperfetto ma nella volontà molto concreto, di dare una risposta immediata e la migliore possibile a quella che alcuni di noi, fra i quali chi vi parla, considerano un momento d'emergenza del sistema imprenditoriale piemontese. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che una parte delle valutazioni siano già state espresse nel Consiglio straordinario tenutosi martedì.
Credo, però, al di là del merito del provvedimento, che ci sia un aspetto dirimente rispetto alle modalità e alle misure anticicliche che questa Giunta e questa maggioranza hanno inteso prendere nell'anno in corso.
Oggi, sostanzialmente, con l'approvazione di questa proposta di legge si chiude un percorso che i partiti di opposizione e il Popolo della Libertà hanno portato avanti a partire dalla discussione del bilancio dell'anno passato. In quell'occasione - lo abbiamo comunque ribadito in altri momenti - sottolineammo la necessità di un bilancio emergenziale per saper rispondere alle necessità del mondo del lavoro, del mondo delle imprese e, ovviamente, delle famiglie piemontesi. Non è stato fatto nel corso del bilancio e vi sono state, per tutto l'anno, una serie di comunicazioni continue e talvolta anche disomogenee rispetto ai singoli provvedimenti che la Giunta regionale ha inteso prendere. Non abbiamo voluto fare l'elencazione di alcuni errori che la Giunta regionale ha commesso in taluni provvedimenti che, a nostro avviso, hanno raggiunto il limite sia in termini di insufficiente stanziamento economico, sia di una sempre non puntuale concertazione con tutti i soggetti deputati ad introdurre misure di sostegno al mondo dell'impresa. L'esempio più evidente è quello sui fondi di riassicurazione.
La Giunta ha deliberato nel mese di aprile, con tanto di comunicazione ai media e, ovviamente, alle imprese. Le stesse hanno segnalato per molti mesi, così come ha fatto il mondo bancario, che la modalità con cui quella delibera era stata fatta non rispondeva ad una capacita anche sol di risposta informatica delle medie e piccole banche all'attuazione di quella delibera, tant'è che la Giunta, in data 26 ottobre, ha dovuto modificare tale delibera così come il sistema bancario chiedeva.
Provando a spiegarla in modo banale, per quanto sia possibile farlo, la delibera di aprile prevedeva che, a fronte di una riassicurazione di altri eventuali crediti, i crediti precedentemente aperti non venissero ridotti.
Molte istituzioni di credito, in particolare quelle medie o piccole, non erano in grado di avere una capacità informatica tale da gestire tanto la riassicurazione, quanto il mantenimento del credito erogato. Cioè era impossibile prevedere una riduzione delle misure di credito aperte precedentemente alla riassicurazione.
Il sistema bancario, ma anche quello industriale, lo ha chiesto per molti mesi, ma, come dicevamo, il 26 ottobre - giusto un mese fa - cioè dopo sei mesi di attesa, è arrivata la modifica della delibera. In questi sei mesi, meno di cinquecento domande sono state presente. Dal giorno della modifica, invece, alcune centinaia di domande sono state presentate, a dimostrazione che c'era stato un errore evidente, frutto di un'assenza di concertazione, per esempio, con il sistema bancario.
Ma anche la stessa relazione di maggioranza, laddove segnala il fatto che esiste una positività una positività all'interno della legge stessa, in qualche modo, significa che sarebbero necessarie, ancorché la Giunta abbia assunto alcuni provvedimenti, nuove misure per dare risposte alle imprese piemontesi.
Tant'è che nella seduta di I e VII Commissione congiunta di ieri pomeriggio, la Giunta regionale ha presentato un emendamento all'assestamento di bilancio, di modifica alla legge n. 34 - nel merito del quale entreremo quando discuteremo quell'articolo - proponendo delle modifiche alla legge stessa.
Tale richiesta proveniva dai Gruppi dell'opposizione e dal Popolo della Libertà nella seduta di martedì, ribadendo, sostanzialmente, all'Assessore Bairati che alcune indicazioni che lei ha dato, tanto in VII Commissione alcune settimane fa quanto in I Commissione, sono condivisibili. È evidente che se le stesse non si trasformano in modifiche di norma, rimangono buone intenzioni.
Nella seduta di ieri abbiamo esaminato le proposte della Giunta, ma senza entrare nel merito delle stesse, ma lo faremo. È evidente che la segnalazione della positività di alcune misure della legge n. 646 nella relazione di maggioranza e la presentazione di modifiche alla legge n. 34 presentate ieri, dimostrava, e dimostra che, in realtà, mancavano e mancano delle misure di sostegno per le imprese piemontesi.
L'emendamento presentato, secondo noi, non soddisfa né per quantità n per qualità le esigenze che le imprese richiedono - in seguito diremo perché - ma il dato centrale rispetto alle politiche attive per l'impresa e per il mondo del lavoro, è il fatto che, a più di un anno dalla richiesta di misure straordinarie, salvo un intervento importante, quello del finanziamento dei COFIDI, in particolare modo quelle che oggi lavorano con le modalità dell'articolo 106 del decreto legislativo n. 385/1993, quindi la ripatrimonializzazione, e la delibera del 26 ottobre, i fondi di riassicurazione, salvo queste due delibere, rispetto alle imprese, poco è stato fatto.
C'è stata un'attenzione che è stata dedicata e sarà dedicata anche in assestamento per il mondo del lavoro, ma per alcuni strati, cioè i 25 più dieci milioni di euro per le persone che, in qualche modo, hanno la possibilità di accedere all'integrazione al reddito (su questo ricordo che il nostro Gruppo consiliare approvò l'emendamento presentato nella finanziaria di tre anni fa) secondo noi anche l'applicazione di queste misure è stata errata. Per esempio, laddove si prevede che non esiste una riduzione di reddito dall'anno precedente a quello successivo, non si ha diritto alla possibilità di accedere al finanziamento, senza prevedere invece, un tetto minimo di reddito sotto il quale questo è possibile. La stessa distribuzione fra cittadini piemontesi e non pone anche dei problemi, ma non entriamo nel merito di questo perché lo abbiamo già fatto in altre sedi.
Pertanto, per rimanere solo sulla valutazione generale delle politiche che questa Regione ha fatto, possiamo dire che al 26 novembre 2009 si provano a porre, unitamente ad alcune misure già ricordate che la Giunta ha fatto nel corso dell'anno, le prime modifiche sostanziali relativamente alle emergenze che hanno le imprese.
Modifiche che, come ricordavamo, non sono sufficienti per il mondo dell'impresa, ma questo testimonia che l'attenzione che il centrosinistra e la Giunta hanno dedicato al mondo dell'impresa arriva in modo insufficiente con un anno e un mese di ritardo. Il dato centrale della discussione che si sta svolgendo in queste settimane, e che abbiamo svolto nel corso di più di un anno, è esattamente questo. Altro non è perché se così non fosse la Giunta non avrebbe dovuto presentare modifiche alla legge n. 34. Se la Giunta avesse fatto tutto quanto in suo potere e dovere, non andava modificato nulla, perché la Giunta serenamente si sarebbe presenta al Consiglio dicendo: "Per il mondo dell'impresa e per il mondo del lavoro abbiamo fatto tutto quanto era possibile, anche compatibilmente a quelle che sono le risorse regionali, pertanto riteniamo che non si debba apportare alcuna modifica".
Se questo avverrà, è evidente che c'è stato e un ritardo e anche un'incapacità di concertazione con le parti interessate e, soprattutto un'incapacità di comprendere l'eccezionalità del periodo, quindi sacrificare alcuni Assessorati o alcuni interventi che sono certamente importanti, ma non prioritari rispetto ad un momento eccezionale, per donare risorse verso il mondo dell'impresa e del lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Indubbiamente la proposta di legge regionale che l'Aula si accinge a discutere costituisce la novità più rilevante dal punto di vista del dibattito politico che si è svolto negli ultimi mesi in sede regionale.
Credo, innanzitutto, doveroso un riconoscimento al primo firmatario per avere coraggiosamente e con molta decisione portato avanti una proposta che avvicina il dibattito politico alla concretezza dei problemi che la società piemontese vive e si accingerà ad affrontare anche nel prossimo futuro.
Da questo punto di vista, mi sembra importante considerare in maniera estremamente positiva il contributo che, complessivamente, hanno dato i Gruppi di opposizione che hanno condiviso in pieno questo tipo di azione politica in senso pragmaticamente collaborativo e propositivo rispetto all'intervento complessivo di governo della Giunta regionale.
Gli aspetti positivi della proposta di legge regionale sono stati più volte sottolineati anche nel corso del Consiglio specifico che vari Consiglieri di minoranza hanno richiesto e che si è svolto recentemente in Aula, durante il quale sono emersi anche parecchi elementi di condivisione da parte di singoli Consiglieri dei Gruppi della maggioranza di Governo.
indubbio come sulla questione si sia instaurato un clima francamente collaborativo e positivo, che sembrerebbe essere foriero di una capacità della classe politica di intervenire completamente sui problemi delle piccole e medie imprese, in particolare di quelle in temporanea crisi di liquidità.
Dobbiamo sottolineare con forza come questo provvedimento in esame si sia reso necessario, ovviamente rispetto alla critica situazione che stanno attraversando le imprese piemontesi di ogni dimensione, di ogni settore e di ogni realtà locale. Quindi quest'urgenza che si è andata a determinare che ormai potremmo chiamare quasi un'emergenza, ci costringe ad un intervento correttivo di quelle che sono state le politiche regionali negli ultimi tempi, soprattutto per quanto riguarda le politiche regionali in materia di incentivi economici alle imprese.
Quest'intervento correttivo è motivato soprattutto dalla necessità di ridurre gli impatti negativi della crisi, che si teme vedrà il proprio culmine proprio nelle settimane che porteranno verso la chiusura dell'esercizio finanziario in corso e che probabilmente - anche se ancora in modo non precisamente preventivabile, perché oggi è molto difficile fare previsioni sui tempi di uscita dalla crisi - porterà problemi anche nel periodo immediatamente successivo, pur ammettendo una graduale e costante possibilità di uscita dalla crisi del sistema produttivo nazionale e, in particolare, del sistema produttivo piemontese.
Anche perché evidentemente gli effetti della crisi produrranno ancora risultati sicuramente nei primi mesi, se non nel corso del prossimo anno solare. Quindi, ci possiamo aspettare un 2010 caratterizzato ancora da una marcata possibilità di chiusura di un numero crescente di imprese.
evidente un carattere di straordinarietà del provvedimento, ma questa caratteristica di straordinarietà è giustificata da una situazione di straordinarietà della situazione economica generale, in particolare piemontese.
Il provvedimento normativo, proposto naturalmente coerentemente con questo tipo di premesse relative alla situazione economica generale, viene ipotizzato con una sorta di validità immediata ed una scadenza al 31/12/2010, proprio per cercare di andare a coprire il periodo di presunto esaurimento della crisi, anche probabilmente il periodo di più marcata situazione di difficoltà da parte delle aziende piemontesi.
Naturalmente non possiamo fare delle previsioni precise su quella che sarà l'evoluzione della crisi, quindi sarà naturalmente nelle facoltà dell'istituzione regionale, in futuro, potere operare nei tempi successivi in modo da andare a determinare un eventuale prolungamento dell'operatività dello stesso.
Vi sono alcune caratteristiche fondamentali del provvedimento che c'inducono ad esprimere un parere marcatamente positivo.
Innanzitutto queste caratteristiche del provvedimento sono che esso parte da un'analisi molto precisa e realistica dei fabbisogni delle imprese e, nello stesso tempo, tiene in considerazione anche i limiti strutturali in esse presenti. Quindi, viene ipotizzato un intervento che prende in considerazione i fabbisogni di sopravvivenza delle imprese e, nello stesso tempo, cerca di indurre un meccanismo virtuoso che possa portare al superamento dei limiti strutturali presenti in alcune di queste realtà produttive.
Il risultato finale di questa ricerca di equilibrio fra fabbisogni e ricerca del superamento dei limiti strutturali è quello di cercare di generare una sorta di situazione di liquidità nelle casse delle imprese perseguendo degli obiettivi ben precisi che solo in parte le precedenti politiche in materia hanno consentito di raggiungere.
Questi obiettivi sono ovviamente il rafforzamento della struttura patrimoniale, quindi il riferimento ad un rafforzamento della capitalizzazione delle imprese e, ovviamente collegato ad esso, il riequilibrio dell'indebitamento finanziario delle stesse imprese, mediante un'operazione che si basa sul consolidamento dei debiti almeno dal breve al medio e lungo termine. Già questo sarebbe un aspetto positivo insito nel provvedimento.
Un ultimo aspetto positivo è caratterizzato dalla molto precisa determinazione della tipologia degli interventi che, secondo noi, copre larga parte delle necessità del sistema produttivo piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
La proposti di legge a prima firma del Consigliere Burzi ha avuto anche la mia firma. Mi ricordo che fui tra i primi a sostenerla e firmarla già quando venne presentata in Commissione.
Credo che chiunque tra i colleghi che, in questi mesi, abbia frequentato le Commissioni può avere constatato oggettivamente la processione continua e costante da parte di società, altre volte da parte di sindacati, talvolta da parte di lavoratori che si organizzavano da sé e venivano in delegazione a esternare le loro problematiche.
Purtroppo è un bollettino di guerra impietoso; non è necessario fare i Consiglieri regionali per rendersene conto, ma basta aprire i giornali e vedere qualunque tipo di giornale che si occupi, oltre che delle grandi aziende, anche delle piccole e medie aziende, per vedere quale embolia c'è costantemente e quale incredibile costanza, anzi una progressione del numero di aziende che vengono chiuse giorno per giorno.
Mi ha colpito una pagine del primo quotidiano cittadino - primo non per importanza, ma sicuramente per numero di copie - dove erano elencate nelle "Notizie Brevi" otto notizie tutte concentrate su aziende che chiudevano aziende in cui era stato dichiarato il fallimento, aziende che entravano in crisi, aziende in agitazione, aziende che protestavano perché erano in ritardo sui pagamenti di mesi e mesi, aziende i cui operai protestavano perché, pur avendo il conto economico a posto, avevano problemi oggettivi di liquidità dovuti al fatto che gli operai e gli impiegati non venivano pagati.
I proponenti, fra cui - tengo a ricordarlo - c'è anche il sottoscritto hanno pensato che questo potesse essere uno strumento per dare fiato all'economia piemontese.
La cosa incredibile è che, nelle risposte che sono state date, a volte un po' confuse, altre un po' farraginose, da parte dell'attuale maggioranza, o meglio da parte dell'attuale Giunta, è stato anche detto: " bello, funziona anche, è bellissimo, però non possiamo applicarlo, non possiamo finanziario, non possiamo adottarlo".
Il nostro sospetto è che queste risposte siano state date perché si tratta di un'iniziativa dell'opposizione. La curiosità è che sappiamo per certo che è un'iniziativa nata dall'opposizione, perché c'è stato un vuoto di potere da parte della maggioranza; un'abdicazione nel ruolo della maggioranza, nel cercare di trovare uno strumento che rispondesse alle aspettative di tantissime aziende.
Sappiamo per certo che la maggioranza, il PD in particolare, ha avuto l'occasione di presentare un progetto di legge molto simile, e non l'ha colta, non l'ha ritenuta opportuna ed utile alla propria politica per questa regione.
Pertanto, da una parte, onore e merito a chi nell'opposizione ha voluto cogliere quest'opportunità; dall'altra, un plauso a chi ha partecipato materialmente alla stesura del testo, perché, come i colleghi che hanno lavorato in queste settimane nella Commissione bilancio sanno, non è semplice lavorare ad un testo articolato come quello della proposta di legge 646, così come quello dell'assestamento di bilancio.
Le proposte che qui sono presentate sono assolutamente condivisibili tra l'altro genererebbero una positività, dal punto di vista della liquidità, per le aziende sul territorio davvero incredibile, perché il volano sarebbe straordinario: un moltiplicatore che raramente si riscontra in altri strumenti normativi e in altre realtà socio-economiche.
Personalmente - magari negli interventi successivi lo preciseremo avevo espresso al primo firmatario i miei dubbi rispetto all'ente che è stato scelto per la gestione delle domande, ma questo fa parte del dibattito d'Aula.
Ci potevano essere - e sarebbero stati legittimi - dei dubbi sull'articolo 20 e sulla norma finanziaria; noi ci saremmo aspettati dalla maggioranza un'obiezione di questa natura: "Signori, sinceramente, visto che non avete l'onore e l'onere del governo, magari vi siete fatti un pochino scappare la mano, per quanto riguarda la scrittura della norma finanziaria all'articolo 20".
Questo ovviamente non era compito della minoranza anticiparlo, però ca va sans dire che avrebbe accolto il pieno favore da parte della minoranza a lavorare sulla parte legata alla norma finanziaria.
Mi sarei aspettato, ad esempio, che ci chiedeste di ritirare la norma e di scriverne un'altra, ovviamente simile, quindi efficace, con le firme della maggioranza; immaginavo che, soprattutto a cinque mesi dal voto potesse diventare problematico far passare tout court una proposta della minoranza su un tema così importante come la salvaguardia delle piccole e medie imprese piemontesi. Ci rendiamo perfettamente conto che non è bello di fronte all'opinione pubblica, far vedere che il potere di surroga della maggioranza è stato surrogato dalla minoranza, semplicemente perché c'era stata un'assenza totale normativa e propositiva su questo tema.
Fare politica significa anche questo: fare le proposte, metterle in discussione, votarle, cercare il consenso politico, se ce ne sono le condizioni. Il fatto, però, che su questa legge ci sia - mi correggerà il collega Burzi - la totalità delle firme dell'opposizione è di per sé un fatto non scontato, soprattutto dopo la storia, negli ultimi due anni delle opposizioni che si sono naturalmente formate all'interno di questo Consiglio regionale.
Questo non è scontato nemmeno quando c'è una totale unità dell'opposizione - e mi pare che, in finale di legislatura (e di questo ne sono lieto), sia tornata ad essere una totale unità - è difficile, perché è ovvio che ci sono sempre dei distinguo, delle differenze, dei perché.
Su questo tema, invece, c'è la totalità delle firme, pertanto ci saremo aspettati un atteggiamento diverso da parte della maggioranza.
Entrerò nel merito negli interventi successivi, perché l'articolato non è molto complesso e perché, sia riguardo ai voucer sia riguardo al sistema dei prestiti sia riguardo alla questione del riequilibrio dei debiti di impresa, sicuramente i colleghi hanno già argomentato.
Quello che è un pochino preoccupante è questa non risposta su un tema che sarebbe incredibilmente lampante per qualunque cittadino piemontese sia che svolga attività politica sia che non la svolga.
evidente che siamo in una situazione di crisi e - mi spiace che da altre parti sostengano il contrario - che la crisi non è minimamente finita, anzi, credo che questo sia il momento più nero e cupo. Ora più che mai c'è bisogno di questa proposta di legge, ma dico di più: anche se fossero vere le teorie - e non è vero che lo sono - che la crisi sta finendo, a maggior ragione occorrerebbe sostenere le nostre aziende, per permettere loro di dare quel colpo d'ali e lanciarsi verso un terzo millennio di produttività e ricchezza.
A maggior ragione, occorre dare loro sostegno, anche perché è evidente che le aziende che hanno superato la crisi sono quelle più solide, più forti, più competitive, che, quindi, a maggior ragione e non per problemi di liquidità, sono penalizzate rispetto ad altre aziende, in un sistema che ormai è diventato globalizzato o comunque europeo.
Colleghi, spero che quest'Aula possa avere un ripensamento e, di conseguenza, possa esprimere un voto favorevole su quella che per noi è una legge sacrosanta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech, sull'ordine dei lavori.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Voglio solo informare lei, Presidente, e l'Aula che è stato consegnato un ordine del giorno per l'assegnazione ai Comuni della compartecipazione del 20% del gettito IRPEF, in luogo dei trasferimenti statali.
Poiché è un ordine del giorno anche attinente all'assestamento di bilancio, chiedo di iscriverlo e poi metterlo al voto. Diversamente, non ho problemi, possiamo anche rimandarlo.



PRESIDENTE

Collega, come sempre, se lei lo deposita, ne propongo l'iscrizione. Va da sé che, dall'iscrizione all'esame, vista la situazione, possa passare qualche momento. Ovviamente, auspico di essere in grado di completare tutto, una di queste sere.
La parola al Consigliere Nicotra.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente. Circa un anno fa è iniziata questa crisi che probabilmente è stata - ma lo è ancora - sottovalutata, per gli effetti sempre più pesanti che incominciano a verificarsi un po' in tutto il globo.
Inizialmente, i Governi hanno pensato che, intervenendo sulle difficoltà delle banche, si potesse superare con una certa facilità il problema. Successivamente, si è dovuto intervenire sulle grandi aziende soprattutto quelle del settore automobilistico - vedasi Stati Uniti Germania, Francia e la stessa Italia - con iniezioni di grandissimi capitali verso industrie che, come tutti sappiamo, sono totalmente private.
Per fornire un dato che ci tocca da vicino, l'amministratore delegato del Gruppo FIAT sosteneva, qualche giorno fa, che soltanto per la prima parte di incentivi il Governo deve al gruppo FIAT una cifra che avvicina al miliardo di euro, per la parte già maturata. Questo per ribadire che se a cascata le aziende e gli istituti bancari più potenti del pianeta hanno avuto bisogno di grossissimi finanziamenti da parte dei Governi immaginiamo le difficoltà che possono incontrare le piccole e medie imprese! Non era difficile prospettare che la disoccupazione potesse crescere quasi al raddoppio, previsione che si è già verificata. Non tutti siamo convinti che la ripresa sia dietro l'angolo: personalmente non lo credo affatto, anzi ritengo che gli effetti negativi, soprattutto quelli legati alla disoccupazione ma anche alle difficoltà finanziarie delle piccole e medie imprese, non abbiano ancora toccato il massimo. Naturalmente mi auguro di sbagliare fortemente, perché non sono un economista, per cui mi baso su mie sensazioni.
Proprio per questo motivo, la proposta di legge n. 646, soprattutto nella parte a cui fa riferimento la relazione di minoranza, ci sembra non soltanto una scelta opportuna, ma una necessità non rinviabile, e non soltanto nell'enunciazione di principi, certo facilmente condivisibili da parte di tutti. Perché se ad un principio condiviso non si danno le "gambe", rimane una bella frase che ha l'effetto di durare un quarto d'ora.
Nel nostro Consiglio, ultimamente, le cose di un quarto d'ora durano qualche giorno, ma, alla fine, si finisce per non risolvere il problema.
Un bilancio di circa 12 miliardi di cui dispone questa Regione sicuramente non sarà sufficiente ad affrontare tutti i problemi e le necessità della popolazione del Piemonte, ma questa è una vera emergenza.
Perché la nostra Regione vive soprattutto per quelle piccole e medie imprese che, giornalmente, affrontano le difficoltà quasi sempre con capitali propri.
Se la Pubblica Amministrazione (vedasi la nostra Regione) paga i propri fornitori con gran ritardo, al di là di ogni ragionevole attesa, anche i grandi privati adottano questo sistema di pagamento - non saprei neanche giudicare se è peggiore o migliore, come tempi, di quello che la Regione il Comune di Torino e tutti gli altri Enti pubblici applicano - per cui è facile immaginare come le piccole e medie imprese possano sopravvivere dovendo, loro stesse in questo caso, finanziare non solo la Pubblica Amministrazione, ma anche le grandi imprese private.
Ma dobbiamo veramente perdere tanto tempo per capire quante risorse occorre destinare a questo problema, che tocca quotidianamente tutti noi nessuno escluso, al di là delle formazioni politiche, degli schieramenti e dei partiti? Mi sembra che la proposta che porta la firma del Capogruppo Burzi sia ragionevole non soltanto nei principi, che magari condividete, ma anche nei termini di finanziamento. Perché 230 milioni di euro, di cui solo una parte stanziata quest'anno (credo 50 milioni se ho letto bene), sono certamente una cifra significativa per la nostra regione! Ma è già capitato, in passato, di discutere di piani per i quali i "soldini" volavano a destra e a manca; non parliamo, poi, del dopo-olimpiadi, di fronte al quale il pozzo di S. Patrizio fa ridere! Altrimenti, rischiamo veramente di dire agli interessati che ci siamo preoccupati del condividere le loro difficoltà, dopodiché ci siamo girati dall'altra parte e siamo passati alla discussione del punto successivo.
Per la prima volta da quando sono in quest'Aula vorrei usare tutti i miei dieci minuti che ho a disposizione per il mio intervento, perché ho l'impressione che, al di là delle enunciazioni, non ci sia la consapevolezza della gravità di questa situazione, dove la mancanza di liquidità delle piccole e medie imprese ricade sul problema occupazionale che è la questione principale che riguarda tutti noi.
Ciascuno di noi conosce persone che hanno perso il lavoro, che hanno un'occupazione precaria o che, pur avendo un lavoro cosiddetto regolare non riescono più a tirare avanti.
Molti di noi (forse tutti) sanno cosa vuole dire vivere con 1.200 euro al mese. Non siamo stati tutti Consiglieri regionali in passato e non lo saremo tutti nel futuro, quindi è facile fare i conti. Se non riusciremo a dare una mano seria e concreta alle piccole e medie imprese, ci troveremo nei prossimi mesi, con un tasso di disoccupazione che aumenterà ulteriormente in modo esponenziale. È un dato grave e pericoloso.
Attenzione, perché quando i genitori e i nonni, per coloro che ancora li hanno, finiranno le proprie risorse e non potranno più finanziare figli e nipoti - perché è con quei soldi che stanno vivendo moltissimi ragazzi della nostra Regione - le manifestazioni inizieranno a diventare pericolose: qualcosa si comincia già ad intravedere in Grecia e in Francia.
I sintomi ci sono tutti.
Da noi, per fortuna, le manifestazioni, sebbene siano in aumento, sono ancora molto pacifiche, civili e controllate. Chiedono di parlare con noi ma non succede nulla. Tuttavia, nessuno garantisce che nei prossimi mesi la situazione non cambi. Per cui, sebbene ci rimangano pochi mesi per assolvere il nostro mandato, abbiamo il dovere di ricercare tutti quei fondi necessari per finanziare queste situazioni. Perché sono proprio queste situazioni che ci permettono di controllare meglio la crescita della disoccupazione, che comunque si avvertirà, oltre a quella tremenda che si è già registrata.



(Brusìo in aula)



NICOTRA Riccardo

Presidente, vogliamo far rientrare in Aula l'Assessore competente? Non lo vedo in aula, dov'è? Io aspetterei che rientri, perché ho appena terminato di sottolineare l'importanza...



PRESIDENTE

Collega Nicotra, il Vicepresidente della Giunta regionale è presente e ha seguito tutta la questione. È assolutamente in grado di rappresentare l'intera Giunta. Dopodiché gli altri Assessori ci sono, anche l'Assessore alle attività produttive.



NICOTRA Riccardo

Ma siccome ogni tanto il Vicepresidente Peveraro sostiene che la delega sia di questo o di quest'altro, in questo caso...



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Raramente lo dico!



NICOTRA Riccardo

Con me spesso! Allora faccio appello a lei, Presidente, che proviene da un mondo di solidarietà, affinché intervenga presso tutti i Gruppi di quest'Aula e presso il Vicepresidente del Governo regionale, che è spesso presente - fra l'altro è anche titolare della gestione della spesa pubblica perché mentre in Commissione sui principi eravamo abbastanza d'accordo su cosa destinare i soldini, invece, la differenza è sostanziale. E poich la cifra che riteniamo di impegnare non è riferita soltanto all'anno corrente, ma ad un triennio, si può ben sperare che se quest'anno in pochi mesi si è racimolata una cifra piccola rispetto alle esigenze da inserire in questo capitolo di bilancio, avendo di fronte due anni si può affrontare meglio questo problema. Perché, altrimenti, chiunque di noi sarà qui nei prossimi mesi, si troverà ad affrontare difficoltà ben più serie e manifestazioni molto meno cordiali (uso il termine "cordiale" per essere affettuoso!). Badate bene che in altre parti d'Europa, a nord, a sud e ad ovest, i problemi dei ragazzi che protestano nelle città sono già diventati gravi! Concludo ribadendo, per coloro che ancora fanno finta di non capire che i ragazzi di questa Regione si stanno ancora comportando in modo molto civile, perché i loro genitori o i nonni, laddove ci sono, stanno esaurendo le loro risorse per stemperare questi stati d'animo, che diventeranno - è facile prevederlo! - molto più accesi nelle prossime settimane. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Non ho altre richieste di intervento.
Dichiaro chiusa la discussione generale. Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Ho già espresso nell'intervento precedente una serie di ragioni a sostegno della nostra proposta, le ragioni a sostegno della validità del progetto di legge. In particolare, l'articolo 1, è l'articolo fondamentale della legge stessa perché esprime con molta chiarezza le finalità che la legge stessa si propone attraverso la sua approvazione.
Nell'articolo 1 si afferma che la Regione Piemonte sostiene le imprese in situazione temporanea di crisi di liquidità. Una crisi di liquidità che come abbiamo già detto precedentemente, è dovuta ad una situazione di crisi sia di singoli e specifici settori sia dei mercati di riferimento.
Quest'azione dell'organismo regionale viene sviluppata con un fine bene preciso, cioè quello di preservare, in qualche modo, il volume di affari ovviamente in maniera indiretta, ripristinare il livello occupazionale e in maniera più o meno diretta, capitalizzare l'impresa stessa.
una sorta di circolo virtuoso che, attraverso un sostegno all'azienda, finisce innanzi tutto per far sì che non ci siano ulteriori discese, ulteriori crolli nel volume d'affari, in qualche modo ripristinare il livello occupazionale e, successivamente, per effetto indotto, in parte ricapitalizzare l'impresa.
Finalità ampiamente condivise da tutti i Gruppi consiliari presenti in Regione, lo abbiamo visto nel dibattito che si è sviluppato sia in sede di Commissione sia in Aula durante la seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata ai temi specifici riguardanti gli interventi a sostegno delle piccole e medie imprese che si trovano in temporanea crisi di liquidità. Quello che, in qualche modo, ci differenzia sia rispetto la posizione sia la differente valutazione delle modalità per ottenere un effettivo miglioramento della situazione della capitalizzazione delle imprese. Naturalmente, per il raggiungimento di queste finalità, la legge prevede una sorta di concessione di finanziamenti agevolati con concorso a spese di rimborso, di corsi connessi al perfezionamento delle operazioni stesse.
Anche su quest'aspetto penso ci sia un'ampia condivisione probabilmente le impostazioni si differenziano sugli articoli successivi della legge laddove si va a definire una possibile situazione di operatività da parte della Regione Piemonte. Noi riteniamo che, i principi espressi dall'articolo 1, possano essere, almeno a livello di indirizzi generali, ampiamente condivisi da parte dell'intera Aula consiliare.
La considerazione è che il provvedimento in esame si rende in qualche modo necessario rispetto alla situazione critica che stanno attraversando le imprese piemontesi di ogni dimensione, settore e realtà locale. Quella che era una sorta di urgenza, ha finito per tramutarsi in una situazione di emergenza che finisce già ora o finirà per costringere ad un intervento correttivo delle politiche regionali in materia di incentivi economici alle piccole e medie imprese, in temporanea crisi di liquidità.
L'altra motivazione è quella che questi tipi di provvedimenti sono motivati dalla necessità, condivisa da tutte le forze politiche, di ridurre gli impatti negativi della crisi che si teme vedrà il suo apice nei prossimi mesi. Tanto è vero che si prevede un 2010 ancora particolarmente difficile. Proprio per il fatto che lo sviluppo della crisi stessa non è preventivabile, la legge dà un'indicazione del fatto di una possibile prorogatio nel senso che, evidentemente, i provvedimenti che in sede di odierna stesura del provvedimento fanno riferimento all'anno solare 2010 potranno essere, secondo le effettive necessità riscontrate successivamente, prorogate per il tempo necessario al superamento della crisi.
Per queste ragioni riteniamo che l'articolo 1 sia da considerarsi assolutamente fondamentale e ci aspettiamo una valutazione positiva della legge per la chiarezza con cui queste finalità sono espresse nel testo stesso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio non approva.
Questa norma non condiziona l'intero provvedimento legislativo, per cui procediamo con l'esame dell'articolato successivo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo nel merito dell'articolo 2 per comodità, poi il ragionamento lo faccio un po' più ampio. Credo che sia sempre peccato perdere del tempo e visto che stiamo parlando di imprese, ciò che manca alle nostre imprese a nostro avviso, sono tante cose, tra le quali la liquidità, che è l'oggetto specifico di questo disegno di legge.
Tra l'altro, ringrazio sinceramente i colleghi della minoranza che hanno voluto anche con i loro interventi apprezzare non solo con le firme il contenuto del disegno di legge. Però mi sembra, non per procedura ma per contenuto, che se l'articolo 1, che riguarda le finalità, viene votato in maniera contraria dalla maggioranza, senza voler se non a titolo di mero ragionamento fare votare alla maggioranza che nella relazione della stessa che abbiamo letto martedì, al paragrafo 2 c'era scritto "pur considerata la bontà della proposta di legge e la condivisibilità degli obiettivi che si prefigge", dovrei dedurre - lo dice anche la relazione - che "si debba sottolineare che agli stessi sia già stata data larga misura con gli interventi assunti sia a livello regionale che nazionale".
Quindi, il presupposto che la maggioranza sta seguendo, come mi pare doversi dedurre dai fatti, è che è inutile andare per questa direzione perché molto è già stato fatto e molto lo si farà sicuramente meglio di quanto questa proposta stia qui sostenendo.
Suggerirei, sempre che i colleghi della maggioranza lo vogliano, di dare, per quanto ci riguarda, identica votazione dall'articolo 1 al 21 perché le perdite di tempo sono sempre inutili. Non però senza aver portato all'attenzione di coloro che eventualmente fossero distratti, due elementi.
Il primo è che si sono impiegati circa due giorni e mezza sulla richiesta, peraltro facilmente condivisibile - tant'è vero che è stata condivisa da parte della maggioranza - di vedere se si trovava una strada comune. L'abbiamo cercata, si è cercata ancora stamattina; può darsi che la nostra miopia non l'abbia verificata. Quindi, prendiamo atto che la strada comune, secondo la maggioranza, non c'è.
Secondo elemento, che è l'unico elemento a suggerimento della strada, è un emendamento noto a tutti finora e che ieri è stato oggetto di lunga discussione in sede di I Commissione, che come risposta a questo tema suggeriva, tra le altre, due cose: che gli imprenditori siano essi medi piccoli o piccolissimi, onde rispondere alle loro esigenze di liquidità addivenissero finalmente all'utilizzo di risorse proprie personali.
Credo di citare testualmente il comma 1 dell'emendamento proposto dalla Giunta, forti finalmente di questo Consiglio a cui il sistema d'impresa certamente non poteva avere pensato, ma si sa che soltanto l'esperienza derivante da lunghi anni di governo talora può suggerire strade che, agli occhi degli imprenditori, soprattutto quelli piccoli e piccolissimi sfuggono. E di andare, ricchi di queste risorse proprie e personali alle banche, per fare che cosa? Per chiedere finalmente di poterli mettere a capitale, quindi capitalizzando, che è certamente la risposta più efficace che in questo momento il sistema di azienda può dare a se stesso - chissà come mai non ci hanno e non ci abbiamo pensato prima - e qualora questo fosse avvenuto, alla fine prima o poi la Regione Piemonte gli avrebbe dato il 20%. Questo era il comma 1 di questo simpatico emendamento.
Al comma 4 di questo simpatico emendamento, c'era un intervento che suggeriva una cosa ancora più utile - e anche su questo un dramma per non averci pensato prima - che era: ma perché non ci occupiamo di internazionalizzare le suddette aziende? Quindi, vogliono le imprese indirizzarsi a CEID Piemonte, utilizzare le proposte che CEID Piemonte come soggetto attuatore di una legge regionale vorrà proporre alle aziende selezionate, non a tutte quelle che arrivano, ma solo a quelle selezionate.
Le imprese parteciperanno a quest'attività selezionata in modo che possano internazionalizzare se stesse e i loro prodotti, e una volta che questo sarà avvenuto nei tempi dovuti, senza fretta - gli alpini direbbero "ad un passo sostenuto, non di corsa" - che a fronte di una quietanza richiesta in modo che le imprese possano dimostrare di essere a posto con i pagamenti, e quindi non di avere usufruito da portoghesi di quest'opportunità, mi pare che la Regione fosse disponibile in parte a fornire un sostegno agli interessi e, in parte, anche agli esborsi pagati.
Questi erano due dei commi dell'emendamento proposto ieri e che è stato oggetto, anche se chi non vi ha partecipato potrebbe non credermi, ma fortunatamente abbiamo mantenuto i documenti, perché avvengono cose strane c'era una volta un telefilm intitolato "Ai confini della realtà", e noi qui siamo molto oltre i confini della realtà.
Ciò detto, se questo è il tentativo che è stato fatto dalla Giunta - la maggioranza ieri, e lo posso comprendere, era attonita, lievemente sbigottita, quindi non ha potuto reagire con applausi scroscianti all'intervento della Giunta - ci spiace ammettere che noi non la consideriamo sufficiente, tant'è vero che abbiamo nuovamente riproposto la discussione sulla legge n. 646.
Ne prendiamo atto con rammarico, ma non in sede politica, anzi in sede politica ci può fare addirittura strumentalmente comodo, ma non era questo l'obiettivo che ci ponevamo. Quindi, cerchiamo di votare velocemente contro questa legge, poi passiamo a completare tutte le proposte che certamente la Giunta ha avuto finora, e, come dice il testo, "si deve tuttavia sottolineare che agli stessi è già stata data risposta in larga misura con interventi assunti a livello sia regionale che nazionale", certamente con quelli che arriveranno prossimi. Siamo ragionevolmente certi che "Striscia la notizia", informata dell'emendamento, vorrà considerare gli Assessori competenti certamente allineati di minimo per una serie di tapiri non soltanto nella prossima trasmissione.
Questo fa ridere, è vero. Invece il problema che abbiamo tentato di sollevare a noi sembrava e sembra serio.



PRESIDENTE

Accoglierei il suggerimento del Presidente Burzi. Se non vi sono indicazioni in senso contrario, darei sull'articolo 2 la stessa votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio non approva.
Quindi, decaduto l'articolo 2, decade l'intero complesso normativo.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Ordine del giorno n. 1382 dei Consiglieri Scanderebech, Cirio, Dutto Ferraris, Filiberti, Giovine, Guida, Lupi, Nicotra, Pedrale, Rabino e Rostagno, inerente a "Assegnazione ai Comuni della compartecipazione del 20% del gettito IRPEF in luogo dei trasferimenti statali" (iscrizione all'o.d.g. e richiesta inversione punto all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Così come richiesto dal Consigliere Scanderebech, propongo di iscrivere all'O.d.G. l'ordine del giorno n. 1382.
Se l'Aula acconsente, lo considero iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Accogliendo una richiesta che ha presentato il collega Scanderebech prima di allontanarsi, propongo che l'Aula discuta subito l'ordine del giorno testé iscritto.



PRESIDENTE

Quindi, la considero una richiesta d'inversione all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Siamo contrari, perché vorremmo passare alla discussione sull'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi propone di inserire al punto 1) bis, prima dell'esame dell'assestamento di bilancio, l'ordine del giorno n. 1382 avente come primo firmatario il Consigliere Scanderebech.
Passiamo quindi alla votazione su tale proposta.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 632, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno 2009 e disposizioni diverse"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 632, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo per chiedere alla Giunta se, prima che inizi la discussione generale, ha degli emendamenti da proporre sul testo. Ove li avesse, se non ricordo male il Regolamento, credo che dovrebbe presentarli prima della discussione. Non che dopo non si possa fare, ma, certamente, qualora ve ne siano, oltre a quelli già illustrati ieri e nei giorni precedenti in Commissione, questi consentirebbero una migliore articolazione della discussione generale.



PRESIDENTE

Procedo alla distribuzione degli emendamenti dei Consiglieri e della Giunta regionale, presentati fin d'ora.
Se la Giunta regionale intende presentare altri emendamenti, ha la facoltà di farlo anche durante la discussione o dopo, in sede di esame dell'articolato. Appena arrivano, ovviamente, mi farò carico di farli avere immediatamente ai colleghi, fermo restando che, se la Giunta intende parlare, è sufficiente che ne faccia richiesta.
La parola al relatore, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, relatore

Grazie, Presidente. Il disegno di legge n. 632 è stato presentato dalla Giunta regionale il 7 luglio e licenziato stamani dalla I Commissione.
Il disegno di legge, nel corso della discussione nelle Commissioni consiliari competenti, soprattutto in I Commissione, è stato integrato in molte parti dell'articolato, con numerosi articoli aggiuntivi.
Voglio qui evidenziare solo alcuni aspetti, i più salienti, senza avere l'ambizione di rendere esaustiva questa relazione di tutti i particolari contenuti all'interno del disegno di legge, sia nell'articolato sia nelle tabelle dell'allegato A, di cui all'articolo 1.
Sono previsti una serie di accordi di programma con il CISS di Omegna e con i responsabili dei Servizi Sociali di Pianezza, per interventi in ambito sociale.
Sono altresì previsti interventi a favore delle Province, attraverso la previsione di cui all'articolo 9, che consente alle Amministrazioni provinciali di avere, in presenza di situazioni di criticità, un allentamento del vincolo di destinazione delle risorse trasferite dalla Regione su leggi regionali, e con la previsione di un maggiore stanziamento, pari a cinque milioni di euro.
Per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico ferroviario, sono previste risorse economiche a valere sino al 2018, proprio per consentire l'avvio delle procedure per l'affidamento delle gare.
previsto, come elemento importante, un contributo della Regione Piemonte per la costruzione della metropolitana di Torino, con una previsione economica di 21 milioni di euro, nel 2009, e di 14 milioni di euro, nel 2010.
Sono previsti interventi a sostegno delle piccole e medie imprese e delle micro-imprese, anche a seguito della discussione svoltasi in quest'Aula pochi giorni fa, su questo tema.
Ci sono interventi che attengono alla crescita dimensionale e alla patrimonializzazione delle stesse; interventi che attengono al rilancio degli investimenti tecnologici, con l'abbassamento della soglia minima di ciascun intervento a 50 mila euro; interventi che attengono alla partecipazione ad eventi fieristici internazionali ed un intervento importante che definisce la moratoria sui finanziamenti regionali, per quanto riguarda l'anno 2010.
Sono un complesso di interventi che valgono 56 milioni di euro: 26 milioni di euro a valere sul bilancio del 2009 e 30 milioni di euro a valere sul pluriennale, con collocazione temporale all'interno del 2010.
Tutti questi interventi, oltre a quelli che l'Amministrazione regionale ha già messo in pratica, in applicazione della legge regionale n. 34, hanno come obiettivo quello dell'inserimento di liquidità all'interno di un sistema che patisce questa difficoltà, a sostegno del sistema delle piccole e medie imprese e delle micro-imprese produttive, che rappresentano una componente importante all'interno dell'economia regionale.
Vi è poi - questa è una parte rilevante all'interno del disegno di legge n. 632 - una serie di modifiche a numerose leggi regionali, che voglio risparmiare all'Aula. Avremo modo di ragionare e discutere nel merito, all'interno della discussione sull'articolato. È una parte certamente rilevante, che va a colmare alcune difficoltà legislative che queste leggi hanno incontrato durante la loro applicazione, o che cerca di adeguare queste disposizioni di legge, datate nel tempo, alle esigenze odierne della comunità piemontese.
Passando velocemente all'illustrazione degli elementi economici più salienti contenuti all'interno dell'assestamento di bilancio, voglio evidenziare solamente che, all'interno della tabella di cui all'articolo 1 è previsto un incremento, nell'ambito delle spese sanitarie, pari a 130 milioni di euro, e un ulteriore accantonamento al Fondo di riserva, pari a 40 milioni di euro.
Tutto questo, con risorse proprie all'interno del bilancio regionale.
Questo ha caratterizzato e determinato una serie di riduzioni delle spese per quanto riguarda altri capitoli e altre leggi previste all'interno della legge di bilancio per l'anno 2009.
Vi è, poi, un ulteriore incremento del Fondo per le reimpostazioni pari a 25 milioni di euro, in modo da raggiungere una disponibilità pari a 45 milioni di euro per le reimpostazioni, relative agli eventi alluvionali.
Ci sono finanziamenti per otto milioni di euro, per gli ammortizzatori sociali, e per 4,5 milioni di euro per il sostegno al reddito.
Complessivamente, parliamo di ulteriori 12,5 milioni di euro aggiuntivi rispetto a quanto già stanziato nel bilancio per il 2009, che rappresentano l'altra faccia della medaglia di un complesso di interventi che l'Amministrazione regionale ha messo e sta mettendo in atto, in un momento di difficoltà economica.
Vi è il sostegno al sistema produttivo, alle piccole e medie imprese alle famiglie e ai lavoratori che sono in condizioni di difficoltà.
Sono previsti ulteriori stanziamenti, per quanto riguarda gli ecomusei regionali, per l'acquisto di scuolabus e di mezzi sgombraneve, per il finanziamento della legge n. 18 e della legge n. 38, secondo le esigenze che oggi la comunità piemontese ha manifestato.
Con l'assestamento di bilancio sono previste anche modifiche al bilancio pluriennale 2009-2010-2011, allo scopo di rendere disponibile una serie di risorse limitate a quelle che sono alcune aree importanti e strategiche: il sostegno alle piccole e medie imprese produttive e alle micro-imprese, il completamento degli accordi di programma già avviati, la quota restante della metropolitana di Torino e il completamento dell'Ospedale di Biella.
In conclusione - ripeto - è una legge di assestamento del bilancio che è stata oggetto di numerosi interventi emendativi, da parte della Giunta regionale e da parte dei singoli Consiglieri regionali, durante il dibattito in I Commissione. Signor Presidente, ho voluto cominciare questa breve relazione ricordando la tempistica di questo disegno di legge: la Giunta regionale l'ha presentato il 7 luglio ed è stato assegnato alla I Commissione, in sede referente, il 7 luglio 2009. È stato licenziato dalla I Commissione questa mattina, oltre quattro mesi e mezzo di discussione.
Noi abbiamo approvato pochi mesi fa una modifica al Regolamento del Consiglio regionale, che consentirà, a partire dalla IX legislatura, di avere - ce lo auguriamo tutti, indipendentemente dalla maggioranza o dalla coalizione politica che risulterà vincitrice alle prossime elezioni regionali - un'Amministrazione regionale capace di rispondere con tempestività a quelli che sono i bisogni di una comunità piemontese in profonda trasformazione.
Ci saremmo augurati tutti che l'iter all'interno delle Commissioni consiliari competenti, a partire dalla I Commissione, proponesse un'anticipazione di questo senso di responsabilità di un'Amministrazione regionale che deve lavorare attraverso un duro confronto politico rispetto al metodo delle scelte e non essere caratterizzato, invece, nell'attività in parte delle Commissioni consiliari e in parte del Consiglio regionale più da una logica di impedire che qualunque decisione si formi, piuttosto che da una logica del contributo e della critica politica al formarsi delle decisioni in merito alle stesse.
Così non è stato: la discussione, in sede I Commissione, è stata, per molti aspetti, anche angosciante. Per moltissimi aspetti.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ho solo sentito la parte finale dell'intervento del Presidente Reschigna, perché la relazione a quest'interessante dispositivo di legge l'avevo già letta. Mi è parso di comprendere - mi correggerà il Presidente Reschigna se ho male interpretato le ultime parti fuori testo rispetto alla relazione - che c'era un velato rimprovero - non so bene a chi rivolto credo collettivamente all'Aula, un po' a tutti noi - per il fatto che questo disegno di legge, presentato il 7 luglio, arrivi soltanto oggi alla discussione generale, aspetto certamente deprecabile, dal momento che oggi è il 26 novembre: questo ritardo, dal 7 luglio al 26 novembre, non è certamente una prova di democrazia decidente, come un noto esponente di centrodestra ha voluto, un tempo, definire un percorso e un auspicio, che purtroppo è ben lontano dall'essere realizzato.
Discuteremo nei prossimi giorni quanto noi riteniamo questo disegno di legge deludente nel merito; chi ha partecipato ai lavori della I Commissione ha già avuto modo di sentirlo, quindi non voglio annoiarvi ripetendo considerazioni che in Commissione ho già avuto modo di fare.
Voglio solo ricordare che la tempistica di questo disegno di legge è figlia di tante considerazioni, una, tra l'altro, positiva. Perch considero meritorio, tra le poche azioni di questa legislatura, l'aver contributo, non in maniera marginale - grazie anche ai colleghi della maggioranza, e fra tutti scelgo, evidentemente, il Capogruppo del PD, che di più ha cooperato in tal senso, avendo anche maggior responsabilità all'elaborazione di un nuovo Regolamento che, purtroppo, decorrerà solo dalla prossima legislatura e che, in qualche modo, ridurrà una modalità di opposizione, non sempre condivisibile se non altro nella forma.
Devo altresì ricordare, come ho già ribadito all'Assessore competente che tuttora mantengo il record (che non verrà più battuto, perché non ce ne sarà più l'occasione!) del più lungo ostruzionismo subito. E siccome già allora ero nella stessa parte politica in cui siedo oggi, questo lascia presumere che chi facesse ostruzionismo fosse dalla stessa parte dove oggi milita il collega Reschigna. Tra alcune delle cose che sinora non sono successe e che probabilmente non succederanno più - purtroppo - c'è stata come il collega Moriconi certamente ricorderà, un'ampissima e dotta lettura del Regolamento edilizio del Comune di Torino, che venne svolta dal collega che precedentemente autorevolmente sedeva sulla poltrona oggi democraticamente ricoperta dal collega Moriconi: mi riferisco all'ingegner Chiezzi. Lo stesso ingegner Chiezzi - che mi pare fosse una delle componenti riformiste dell'ala più illuminata del centrosinistra - ha passato ore in Commissione ad emendare il consuntivo (non il preventivo n l'assestamento, ma il consuntivo del bilancio): evidentemente, veniva ritenuta prassi nobile, utile e costruttiva in sede politica.
Pertanto, come il collega Reschigna saprà, tendo a non ricevere facilmente delle prediche gratuite. Se ho voglio di sentire delle omelie mi scelgo la parrocchia e il parroco e me la sento in perfetta pace. Ma qui, facendo prevalere, pur essendo cattolico, un forte spirito laico nell'appartenenza alla mia missione, tenderei a non far prediche, non avendone sempre l'autorevolezza.
pieno di barzellette che raccontano che se qualcuno oggi si alzasse dicendo: "chi è senza peccato scagli la prima pietra", verrebbe lapidato prima ancora di pensare se qualcuno è senza peccato o no. Nel dubbio verrebbe lapidato. Non vorrei, quindi, che il collega Reschigna, per il quale nutro simpatia e stima per il modo eccellente in cui sinora ha svolto il suo ruolo di Presidente di Commissione, rischiasse un'inutile fine prematura - in sede politica, evidentemente - facendo prediche non richieste.
Non so se intendiamo andare avanti così, continuando a perdere del tempo. Ma, se volete, non siamo contrari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Un intervento sull'assestamento di bilancio era alquanto doveroso perché bene o male, per fortuna o purtroppo - dipende, ovviamente, dai punti di vista - quello che doveva essere un normale assestamento al bilancio è diventato, di fatto, una legge omnibus, in cui la maggioranza ha ritenuto, a torto o a ragione, di infilarci dentro di tutto e di più.
Tant'è che dai 12 articoli iniziali che erano stati immaginati (anzi 13 perché l'ultimo prevede la dichiarazione d'urgenza), si è arrivati alla bellezza di 38 articoli, 38.
In cinque anni di Consiglio regionale non ricordo quante leggi ho votato con 38 articoli, 38. Non mi ricordo proprio! Ricordo sicuramente il testo unico sui parchi, che, evidentemente, era un testo molto complesso. Ricordo, altresì, la legge sulla riorganizzazione delle Comunità montane, provvedimento altrettanto complesso. Ho presente ancora, il testo unico sull'urbanistica, tanto faticosamente messo in piedi, raggranellando tutte le indicazioni dei vari Gruppi politici, da parte dell'Assessore Conti, svolgendo un lavoro tutto sommato egregio e che speriamo possa ottenere la giusta e corretta via libera nell'Aula consiliare.
L'assestamento era nato con 12 articoli ed è arrivato a 38, ma non è finita qui, perché ci sono altri 21 emendamenti.
Ma l'aspetto simpatico è che la maggior parte di questi 21 emendamenti depositati (lo dico anche perché parte delle argomentazioni che ha esposto il collega Burzi mi trovano d'accordo) sono a firma - udite e udite colleghi, signori giornalisti e cittadini che ci state ascoltando - della maggioranza. La maggior parte di questi emendamenti, a loro volta, sono a firma della Giunta.
Qualcuno potrebbe giudicare quest'atteggiamento un po' strano o quantomeno particolare, soprattutto perché, indirettamente in qualche giornale e, purtroppo, in Aula consiliare e in Commissione, più volte è stata accusata l'opposizione di rallentare il percorso della discussione sull'assestamento; di fare, quello che è definito in modo accademico ostruzionismo.
Voglio ricordare, peraltro, che l'ostruzionismo è una pratica che nasce nelle democrazie più antiche, estremamente famosa e diffusa in Inghilterra dove, di fatto, l'ostruzionismo fa parte della dialettica politica. In Regione Piemonte, invece, è vissuta come un reato di lesa maestà, mentre da altre parti è vissuta come una normale arma del gioco politico.
Diventa interessante immaginare perché è la maggioranza stessa a fare ostruzionismo. Diventa curioso quest'aspetto. Consiglieri, l'assestamento presentato in illo tempore, a luglio, constava di 12 articoli e nel tempo è cresciuto a 38. Badate bene, sono stati stralciati, grazie al proficuo lavoro dell'opposizione, parecchi altri articoli che, altrimenti, oggi sarebbero in discussione. Cosa che, di per sé, non è negativa, ma diventa quanto meno sintomatico pensare che debba essere l'opposizione a velocizzare la discussione di un assestamento, che ci è già stato spiegato essere attesissimo dal territorio, dalle Province, ecc. Diventa sintomatico immaginare un atteggiamento del genere. Non capisco perché a luglio la maggioranza, la Giunta (non voglio personalizzare questo discorso, vorrei che fosse chiaro, altrimenti la gente si offende, non è nelle nostre intenzioni) aveva presentato almeno i tre quarti degli articoli e degli emendamenti che sono stati prodotti nelle settimane e nei mesi successivi.
Ancora stamattina sono stati presentati ulteriori articoli, non solo sull'allegato A - tutto sommato, era normale immaginare delle correttive dei cambi di marcia, delle direzioni diverse sull'allegato A dell'articolo 1 - ma su tutto il resto dell'articolato.
Immaginando che la produzione legislativa, da parte della maggioranza non nasca così, di giorno o di notte, colpiti da folgorazione, ma con procedimenti ben più complessi, dopo aver affrontato e appreso dalla società quali sono le esigenze, è ovvio che ci chiediamo perché gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi devono essere buttati via all'ultimo minuto, perché, in realtà, dovrebbe essere un'azione consona e consueta per la minoranza far correggere quella che si ritiene una manovra impropria per il bene dei cittadini.
Il sospetto è, invece, che siano presentati all'ultimo per evitare che siano analizzati sufficientemente; il sospetto è che siano presentati all'ultimo minuto non solo per evitare che la minoranza li analizzi con il dovuto approfondimento, ma soprattutto perché i Consiglieri della maggioranza stessa non abbiano il tempo di poterli leggere e valutare con seria profondità. Questo, più che un sospetto, ormai, è diventata una certezza.
Non si capisce neanche perché, nonostante innumerevoli sedute di Commissione, nonostante dall'opposizione io stesso abbia chiesto, in modo corale, alla maggioranza e alla Giunta di buttare tutte le carte sul tavolo e spiegarci quali erano gli emendamenti che dovevano essere ancora affrontati, scopriamo che questa mattina ne sono arrivati altri. Ma non solo, è arrivato altro nella pausa pranzo: c'è gente che nella pausa pranzo mangia e altra che produce emendamenti o aspetti normativi. Non solo, sar facile profeta immaginando che ce ne saranno altri ancora prima di arrivare alla votazione finale.
Lo dico perché è stata una delle accuse che ci è stata lanciata addosso, anche in modo molto scorretto, in un'audizione tra gli enti e le parti sociali. Ci avevano detto che l'ostruzionismo dell'opposizione rallentava l'assestamento.
In quella sede, abbiamo risposto che, in realtà, l'ostruzionismo semmai lo faceva la maggioranza ma, soprattutto, avevamo tutto il dovere e il diritto di avere il tempo necessario per approfondire tutte le tematiche nuove che, di volta in volta, venivano buttate sul tavolo all'ultimo minuto dalla maggioranza.
Anche oggi è così. Sappiamo che non sono finiti gli emendamenti della maggioranza, mi spiace essere facile profeta in questo, ma vedrete colleghi, che sarà così. Noi li discuteremo, li porremmo in votazione magari in qualche caso ci saranno anche dei subemendamenti.
Tuttavia faccio presente che, per quanto riguarda il sottoscritto credo che attualmente in esame ci sia solo un emendamento, quindi sfido chiunque a dire che abbiamo un atteggiamento dilatorio o ostruzionistico quando c'è un solo emendamento in esame. Annuncio che ne presenterò altri due, forse tre. Questa sarà la produzione di emendamenti presentati, a meno che non ci sia un'ulteriore forzatura, un ulteriore colpo di mano. A quel punto sappiate che non dormiremo in piedi, non siamo scesi dalla montagna con la pietra, ma risponderemo in modo energico, se dovessero esserci ulteriori forzature, quindi un ulteriore stravolgimento normativo del quadro complessivo dell'attuale assestamento di bilancio che stiamo provando ad approvare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente.
Alla fine dell'anno scorso, in una situazione che era già di emergenza il governo della Regione, la maggioranza, fece una specie di appello all'intero Consiglio per discutere e approvare, in tempo breve, il bilancio del Consiglio e della Regione per affrontare, nel modo migliore, la crisi che era già seria.
In tempo tutto sommato molto veloce, l'anno scorso, il Consiglio regionale approvò, forse per la prima volta nella storia della Regione, in tempo regolare, cioè il 22 dicembre, il bilancio della Regione.
A quel bilancio arrivarono anche quattro voti favorevoli della minoranza, ma non perché i quatto Consiglieri che lo votarono pensavano che quello fosse il miglior bilancio possibile (certo, era un buono bilancio altrimenti io per primo non lo avrei votato) ma, soprattutto, la motivazione principale era il fatto di mettere in condizione la Regione di operare tempestivamente, senza nessun tipo di impedimento finanziario burocratico, proprio perché si capiva che la crisi era drammatica.
Ci furono anche delle condizioni, in alcuni settori, particolarmente positive, all'avanguardia, anche nel resto del contesto del nostro Paese.
Cito, per esempio, le risorse finanziarie messe in campo per quanto riguarda il problema casa: mentre in altre Regioni si procedeva a dei tagli, la Regione Piemonte passò, con un finanziamento complessivo di tutti quei capitoli di bilancio, da 76 milioni a 120 milioni di euro. Un discorso molto serio e sostanzioso, che affrontava uno dei gravi problemi che le persone meno protette, o più bisognose, si trovano a vivere tutti i giorni nella realtà della nostra regione.
Non siamo riusciti a fare la stessa cosa per alcuni altri servizi vedi gli asili nido - ma, anche lì, un piccolo incremento ci fu, giusto per dare un segnale. Nel momento in cui il lavoro diminuiva e i salari diventavano sempre più precari, intervenire sui servizi sociali - sulla casa e sugli asili in particolare - poteva attenuare le difficoltà, che già si intravedevano in modo massiccio, che le famiglie della nostra regione dovevano affrontare.
Poi, strada facendo, nel corso dell'anno 2009, non sempre tutto è filato liscio, però, abbiamo fatto bene in allora a dare quel voto, proprio per stimolare la maggioranza a fare di meglio e di più, più velocemente senza lacci e lacciuoli o, per lo meno, senza aggiungerne o togliere tutti quelli che era possibile.
Arriviamo all'assestamento di bilancio.
L'assestamento di bilancio capita nel momento in cui la crisi è peggiorata rispetto a 12 mesi fa, o 11. Se vogliamo, la disoccupazione ha subito un forte incremento e non ci sono segnali che questo dato tenda a fermarsi, non dico di diminuire. Ci sono grosse preoccupazioni nel mondo del lavoro perché, se da una parte, i Governi sono intervenuti verso le banche e le grandi industrie private, non si riesce a fare lo stesso per quanto riguarda il mondo del lavoro più diffuso, soprattutto per le piccole e medie imprese, come dicevamo, per esempio, nel dibattito precedente.
Allora, se questo dato è vero, cioè che la disoccupazione è quasi raddoppiata rispetto all'anno scorso, se non c'è una vera prospettiva che questo dato si fermi - non c'è nel nostro Paese, non c'è in Europa, non c'è nella nostra regione - come pensiamo di affrontare la situazione? L'anno scorso, in bilancio abbiamo risolto alcuni capitoli - vedi le case, qualcosa sugli affitti e sugli asili, molto sulle case, un po' meno sugli altri - ma se non affrontiamo il problema del lavoro, di nuovo, ci troveremo in una situazione di grande difficoltà.
Nel precedente intervento dicevo che nei Paesi vicini a noi, al sud e al nord - cito i due che conosciamo meglio: la Grecia e la Francia - i sintomi di ribellione badate che ci sono tutti, con un'escalation di violenza che deve farci riflettere, soprattutto in Grecia, ma anche in Francia.
Allora, se questo è motivo di grande e reale preoccupazione, dobbiamo porci il problema di come affrontare questo discorso, certo nei limiti che può la nostra Regione.
Ritorno su quanto ritengo importantissimo e fondamentale per affrontare questi argomenti: visto che sono presenti il Presidente del Consiglio e il Presidente della Giunta - il Presidente del Consiglio non c'è più, ma c'è la Consigliera Segretaria Spinosa che sicuramente svolge bene la funzione mi domando se non si possa, con un attimo di riflessione, rivedere il discorso del finanziamento triennale verso le piccole e medie imprese, che non risolverebbe la situazione, ma certamente contribuirebbe ad attenuare le difficoltà che, in modo esponenziale, sono destinate a crescere anche nella nostra Regione.
I 50 milioni che abbiamo proposto nell'anno in corso e, poi, nei due anni a venire, possono essere veramente molto utili a questa Amministrazione che sta per terminare il mandato e alla nuova, qualunque essa sia, per affrontare meglio le situazioni, con un confronto sereno con chi questi problemi li sta vivendo e continuerà a viverli in aumento tutti i giorni.
Tutti noi sappiamo che la Pubblica Amministrazione non paga o, per essere precisi, paga con grande ritardo queste piccole aziende; lo stesso fa l'industria privata, quella grande, se, addirittura, non fa peggio.
Ci chiediamo come gli artigiani di piccole aziende possano continuare a sopravvivere dovendo loro finanziare la grande industria e aspettare che i servizi forniti dalla Pubblica Amministrazione vengano pagati dopo sei otto, dieci, dodici e oltre, sia dalla parte pubblica che dalla parte privata. Questo è il mondo del lavoro.
Se questo è il mondo del lavoro, non possiamo scrivere una bella frase che tutti condividiamo, e stanziare quattro soldi, perché questo vuol dire veramente mettere a bilancio un aumento, di nuovo forte, della disoccupazione, anche nella nostra Regione.
Sono sicuro che tutti noi condividiamo queste preoccupazioni; invece non sono sicuro se tutti noi abbiamo veramente la volontà di raschiare il barile fin dove è possibile, sapendo che non possiamo fare miracoli proprio per incrementare quei capitoli di bilancio, anche nell'assestamento, che possono permetterci di alleviare le difficoltà vere e giornaliere che gran parte di questa popolazione vive e vivrà ancora di più nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, per poter discutere con tranquillità e affrontare meglio i mesi a venire.
Badate bene, voi tutti lo sapete, perché tutti noi siamo a contatto con persone, con famiglie, amici, organizzazioni e sindacati, che hanno contezza con quanto i giovani di oggi, cioè coloro che devono organizzare il futuro più o meno civilmente, stanno campando: con le provvidenze dei genitori e dei nonni, per chi li ha ancora, altrimenti non potrebbero sopravvivere con i costi della vita e gli stipendi bassi di chi ha ancora la fortuna di avere un lavoro regolare. Non penso ai precari o ai disoccupati che, ormai, vivono settimana per settimana una situazione drammatica, penso a chi ha un lavoro regolare.
Allora, se questa è la situazione, cari colleghi, siete così sicuri che la proposta, per esempio, per le piccole e medie imprese che avete fatto è il massimo di quello che si possa fare, cioè continuare a chiedere a questi signori di finanziare i servizi pubblici e la grande impresa, magari cercando loro di scomparire perché, alla fine, non potrebbero reggere? Con questo appello mi rivolgo alla sensibilità della Presidente della Giunta e termino l'intervento chiedendo di riflettere ancora per qualche ora, se è possibile, e di rivedere quella posizione. Grazie.



SPINOSA MARIACRISTINA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Rispetto alla situazione politica odierna, ritengo doverose alcune considerazioni. Se è vero che per ogni parte politica è legittimo assumere le posizioni e le decisioni che più si ritengono idonee per il bene della collettività piemontese, dovrebbe anche essere chiaro a tutti che ad ogni azione corrisponde sempre una reazione, che è determinata da quell'azione.
evidente che la bocciatura del provvedimento che, in sede di apertura di seduta, è stata in qualche modo sottoposta alla valutazione dell'Aula non è sicuramente un viatico positivo per il percorso dello stesso assestamento, anche perché ci sono modi diversi per bocciare le proposte dell'opposizione. L'atteggiamento odierno della maggioranza si è caratterizzato per un certo superficiale distacco rispetto alle proposte contenute nel progetto di legge presentato oggi, quasi fosse un fastidioso passaggio, che in qualche modo fosse necessario espletare, senza che dietro a questo comportamento ci fosse un reale atteggiamento di ascolto o un tentativo di comprensione delle ragioni che la minoranza, in qualche modo intendeva sostenere con quel progetto di legge.
In politica, questi atteggiamenti di supponenza e di superiorità culturale e mentale rispetto agli avversari, non sempre pagano.
Bisognerebbe, almeno, avere la capacità di ascoltare i contenuti delle proposte di coloro che fanno parte dei vari livelli amministrativi e cercare di contemperare le esigenze della propria parte politica con le idee e le proposte dell'opposizione.
Forse, molti non comprendono ancora che una cosa è un Consiglio comunale o un Consiglio provinciale, dove i singoli Consiglieri non contano assolutamente nulla, perché non determinano alcuna decisione (arrivano semplicemente le decisioni da parte della Giunta e queste vengono, in qualche modo, approvate); altra cosa ancora è il Parlamento nazionale dove, con le ultime modifiche regolamentari, gli spazi delle opposizioni per modificare e determinare l'azione politica complessiva sono estremamente limitati. Noi siamo, invece, un ente in cui l'effetto dell'azione delle opposizioni ha ancora un minimo di rilevanza. Questo aspetto dovrebbe essere tenuto in considerazione quando si cerca di approvare un provvedimento.
Noi ci troviamo nella situazione in cui i molti mesi che sono trascorsi dalla presentazione del provvedimento di assestamento vengono addebitati alle opposizioni, non tenendo conto che, in realtà, la stragrande maggioranza delle modifiche che in questi ultimi quattro mesi sono state presentate sul provvedimento di assestamento, provengono invece dalla maggioranza.
Il concetto che in questi quattro mesi chi ha fatto realmente opposizione è stata la maggioranza stessa, è un argomento non illusorio, ma suffragato da dati effettivi.
Se facessimo un conteggio delle proposte di modifica presentate all'assestamento da parte dalla maggioranza e da parte dalla minoranza emergerebbe che, a livello percentuale, le proposte di modifica della maggioranza - soprattutto dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo - sono indubbiamente superiori a quelle della minoranza, a cui normalmente, spetterebbe di opporsi.
In realtà, sono stati quatto mesi di opposizione strisciante da parte della maggioranza, per finalità probabilmente politiche connesse, in qualche modo, alla lotta per la determinazione del candidato alla Presidenza. Nel senso che, probabilmente, in una situazione politica così difficile, in cui vengono messe in dubbio tutte le candidature alla Presidenza della Regione Piemonte, sia da parte di uno schieramento che da parte di un altro, alcuni atteggiamenti nei confronti dell'attività amministrativa sono determinati da finalità volte a influenzare le decisioni politiche rispetto alla determinazione dei candidati alla Presidenza. Questa è sicuramente una delle possibili interpretazioni del fatto che la discussione sull'assestamento si sia protratta per un arco temporale così esteso.
Restano, poi, le questioni assolutamente di principio che abbiamo avuto modo di esprimere più volte in Commissione: il nostro sogno - che peraltro non si è mai realizzato in questi anni - è quello di vedere, un giorno, un provvedimento finanziario per così dire "pulito".
Cosa intendiamo per "provvedimento finanziario pulito"? Un provvedimento finanziario, programmatorio o di assestamento, scevro da tutti quegli accessori che, impropriamente, vengono agganciati al provvedimento stesso.
stato ricordato dal Consigliere Giovine che, inizialmente, il provvedimento constava di appena 12 articoli.
E non siamo ancora alla fine, perché le sorprese arriveranno anche nelle prossime ore, così come sono arrivate stamattina e oggi pomeriggio perché ci sono sempre dei "vagoni" che vengono agganciati all'ultimo momento, e si chiede, naturalmente, alla motrice di trainare tutto, non tenendo conto del fatto che il tempo di percorrenza è inversamente proporzionale al numero dei vagoni che la motrice deve trascinare dietro di sé. Naturalmente sfuggono queste considerazioni rispetto all'iter del percorso, ma è chiaro che un assestamento appesantito da un numero esorbitante di articoli non fa altro che protrarre i tempi di approvazione dello stesso.
Noi continuiamo a sperare - è la nostra aspirazione massimale - che si avveri, un giorno, il nostro sogno, e ci si trovi di fronte ad un documento finanziario di tipo puro, assolutamente staccato da tutta una serie di esigenze magari condivisibili, ma che niente hanno a che fare con il nucleo concreto del provvedimento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
A mio avviso, sarebbe utile sospendere brevemente il Consiglio e convocare una Conferenza dei Capigruppo, giusto per capire qual è l'intenzione degli altri Capigruppo sull'andamento dei lavori. Nel senso che, a buonsenso, non si terminerà ad un orario canonico: per carità, si può anche concludere alle ore 18.30, ma mi sembra di capire, visto l'andamento dei lavori, che non termineremo neanche per le 19. Al limite si può proseguire fino alle ore 20. Si può anche rispondere che non si convoca la Conferenza dei Capigruppo, non cambia nulla: io lo pongo come un aspetto di ordine dei lavori dell'Aula. Se invece vogliamo andare avanti proseguiamo pure, non c'è alcun problema.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Colleghi, è stata avanzata la richiesta, da parte dei Gruppi di opposizione, di fare il punto della situazione in sede di Conferenza dei Capigruppo. Vista l'ora, credo che sia una richiesta da accogliere.
Pertanto, sospendo la seduta e convoco la Conferenza dei Capigruppo in Sala A.
La seduta riprenderà alle ore 18.30; invito i colleghi a restare in aula. Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.16 riprende alle ore 19.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Vi comunico quanto è stato deciso nella Conferenza dei Capigruppo. Il Consiglio, nella seduta di oggi, continuerà fino alle ore 20. Il Consiglio è convocato in seduta unica alle ore 10 e per tutto il giorno, lunedì 30 novembre. Il Consiglio è altresì convocato, in seduta unica, martedì 1 dicembre alle ore 10.
Vi comunico che il Consiglio di lunedì avrà un solo punto all'o.d.g.
cioè l'assestamento di bilancio. Il Consiglio di martedì avrà come punti l'assestamento di bilancio e tutti i punti che non sono stati esaminati nell'ultima convocazione antecedente l'assestamento di bilancio Non ho più interventi in sede di discussione generale. Procediamo all'esame dell'articolato.
Poiché l'articolo 1 regge l'allegato A, proporrei, ripercorrendo una prassi già utilizzata negli scorsi esami di legge di assestamento finanziario, di accantonare l'articolo 1 ed esaminarlo per ultimo e di procedere con l'articolo 2.
ARTICOLO 2 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Parto da una considerazione generale sull'assestamento. Già nel mio intervento iniziale, in sede di discussione generale, avevo sottolineato quali erano gli aspetti negativi che avevano connotato l'iter procedurale dell'assestamento stesso in sede di Commissione. Avevo sottolineato come l'appesantimento del provvedimento di assestamento, con tutta una serie di articoli caratterizzati da una connotazione di tipo più legislativo correlata, in qualche modo, a variabili di carattere finanziario, avesse finito per appesantire in maniera rilevante l'iter di approvazione dello stesso provvedimento.
Al di là delle vicende contingenti di questo specifico provvedimento, è chiaro che si tratta di ipotizzare, almeno per il futuro, una situazione in evoluzione, che vede la predisposizione di documenti di programmazione più legati allo specifico aspetto di carattere finanziario, piuttosto che ad un provvedimento che si sovraccarichi di tutta una serie di valenze di carattere legislativo, che possono essere considerate improprie o parzialmente imprecise.
La speranza è che per il futuro quest'Aula possa vedere la nascita di documenti di carattere di programmazione e di assestamento più direttamente correlati con la specificità di natura finanziaria del provvedimento, e non, invece, una serie di documenti di programmazione di assestamento sui quali vengono agganciati una serie di altri provvedimenti, anche in parte condivisibili, ma la cui caratterizzazione non è di uno specifico valore finanziario.
D'altra parte, anche nella relazione iniziale del Vicepresidente in sede di presentazione dell'assestamento veniva sottolineato il fatto che lo scopo principale, quindi la natura costitutiva, di un atto come la legge di assestamento, lo scopo principale di questo provvedimento, non possa altro essere che ratificare i dati dei residui attivi e passivi, dei fondi statali reimpostati, che sono determinati in modo certo dal conto consuntivo. In qualche modo, attraverso quest'operazione, modificare l'equilibrio contabile del bilancio precedentemente proposto con il bilancio di previsione che occorre, proprio con questo atto, riportare in equilibrio. Dovremo quindi sempre ricordarci che la finalità principale dell'assestamento è quella riconducibile a questo principio, quindi è una finalità specificatamente di natura finanziaria e che l'utilizzo, in maniera diversa, di detto strumento è, in qualche modo, non condivisibile.



PRESIDENTE

Prego di verificare la postazione del Consigliere Lepri, che non riesce a votare.
Se non ci sono obiezioni, registriamo il voto favorevole del Consigliere Lepri. Prego il Consigliere Lepri di accomodarsi al posto del Consigliere Cattaneo che è una posizione funzionante, la scheda è ancora inserita. Il Consigliere Lepri, da adesso in avanti, voterà nella postazione del Consigliere Cattaneo.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Svolgo questo intervento sull'articolo 4, che riguarda gli accordi di programma tra la Regione e gli enti gestori dei servizi sociali di Omegna che recita: "1. La Regione stipula accordi di programma con il Consorzio Intercomunale dei Servizi socio-assistenziali di Omegna e il Comune di Omegna, al fine di concorrere alla realizzazione di un presidio per disabili ai sensi della deliberazione della Giunta regionale 9 dicembre 1997, n. 34-23400 (Criteri per l'assegnazione dei contributi di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 43/1997 e modalità di presentazione delle domande. Individuazione dei requisiti strutturali e gestionali per i presidi oggetto di contributo), inserito nel piano dei presidi elaborato dall'ente gestore dei servizi sociali, con una somma pari a 250.000,00 euro.
2. Alla maggiore spesa derivante dall'attuazione dell'accordo di programma di cui al comma 1 si provvede incrementando di 250.000,00 euro l'unità previsionale di base (UPB) DB19032 (Politiche sociali e politiche per la famiglia. Promozione e sviluppo rete delle strutture, qualità dei servizi, vigilanza e controllo Titolo II: spese in conto capitale) e riducendo di pari importo l'unità previsionale di base (UPB) DB08022 (Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia.
Programmazione negoziata Titolo II: spese in conto capitale) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009".
Chiaramente, questo è un classico accordo di programma che viene concluso con Omegna, come realtà territoriale, ma, in realtà, con il Consorzio Intercomunale dei Servizi socio-assistenziali e il Comune stesso quindi, è un accordo di programma a tre. Sicuramente, ritengo condivisibile questo provvedimento, infatti, ci sarà anche un voto favorevole da parte del sottoscritto.
Evidentemente, tutto ciò che riguarda l'aspetto dei servizi sociali è legato ai presidi che questo Consorzio Intercomunale ha in programma sicuramente è della massima attenzione dal punto di vista politico e amministrativo. Peraltro, anche il successivo articolo 6 potrebbe essere definito un accordo di programma, anche se un po' sui generis, ovvero il cosiddetto contributo straordinario al Comune di Pinerolo e via discorrendo. Fanno parte di quegli articoli, cosiddetti omnibus, che sono un po' sui generis, che da parte nostra sono in un certo qual modo criticabili dal punto di vista della modalità; invece, nulla osta sull'aspetto contenutistico e normativo.
Ritengo che l'unico aspetto non positivo potrebbe ingenerare una sorta di emulazione da parte di altri Enti locali per cercare, anche loro, un rapporto con la Regione che tenda a risolvere tutta una serie di aspettative sociali che sono connaturali con la funzione che lo Stato e la Costituzione gli attribuiscono. Però, nella fattispecie, in effetti, la necessità di poter aiutare queste realtà in campo socio-assistenziale è sicuramente condivisibile e apprezzabile.
Ci ha lasciati un po' perplessi il motivo per cui lo si è inserito all'interno di una legge di bilancio, perché so perfettamente di accordi di programma anche fuori dalle leggi di bilancio e non era necessaria la valenza di natura normativa. Probabilmente, da parte della Giunta questa scelta operativa è stata ritenuta più affidabile e utile ai sensi della sicurezza normativa, affinché ci fosse una copertura ampia e assolutamente corretta.
Per certi versi, riteniamo anche che la cifra immaginata, ovvero 250 mila euro, possa essere sufficiente, ma sappiamo perfettamente che rispetto alle tante esigenze provenienti dal territorio, per certi versi sono assolutamente non rispondenti e non sufficienti per quello che in questo momento di crisi e di disagio sociale esiste assolutamente, in modo...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Giovine.



GIOVINE Michele

Scusi, Presidente, continuo dopo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarazione di voto come velatamente avevo lasciato intendere.
Il voto su questo articolo, non sull'intero assestamento, è favorevole anche se in Commissione avevamo scelto la modalità dell'Aula, perch aspettavamo di vedere la formulazione completa, per poter esprimere un giudizio sereno sull'articolo 4, ovvero sugli accordi di programma tra la Regione e gli enti gestori dei servizi sociali di Omegna.
Riteniamo sia assolutamente in linea con quanto prevede la deliberazione della Giunta regionale n. 34 del 9 dicembre 1997, che peraltro appartiene alla precedente Giunta regionale. Altresì, riteniamo che l'assegnazione dei contributi di cui all'articolo 2 della legge regionale n. 43/1997 e le modalità di presentazione delle domande siano rispondenti al fabbisogno che localmente arriva da questi Consorzi Intercomunali dei Servizi socio-assistenziali.
Peraltro, pensiamo che la cifra, per quanto cospicua, non risponda pienamente alle necessità che sarebbero utili alla bisogna del consorzio citato.
Ciò che ci lascia perplessi è la modalità con cui è stato scritto l'accordo di programma, non com'è possibile fare in base alle attuali normative vigenti. Perché è evidente che la legge finanziaria bis - così potremmo definire questo assestamento di bilancio, così corposo dal punto di vista dell'articolato - potrebbe generare, senza ombra di dubbio, delle difficoltà di comparazione da parte degli altri Comuni.
indubbio, infatti, che vi siano realtà che, parimenti, hanno bisogno di soldi, perché in difficoltà economiche, e si considerino bisognose di una contribuzione aggiuntiva o di un aiuto da parte della Regione generando, in tal modo, eccessive aspettative. Nel campo dei servizi socio assistenziali, infatti, si avvertiranno sicuramente delle esigenze di natura diversa anche da parte di altri Comuni, oltre a quelli di Omegna e Pianezza qui elencati.
Ben vengano i soldini dati ai Comuni di Omegna e Pianezza, ma tale scrittura, sic et simpliciter, messa nero su bianco da parte della Giunta regionale, a nostro avviso potrebbe generare dei dubbi, delle emulazioni e delle difficoltà, dal punto di vista del confronto, con altre realtà locali.
Concludo, Presidente, annunciando il mio voto favorevole all'articolo così proposto, perché riteniamo che sia assolutamente condivisibile nella forma e nella sostanza, un po' meno nell'applicazione e nella stesura normativa.
Abbiamo l'impressione che i restanti 1.205 Comuni (ce ne sono in tutto 1.207), potrebbero, in questo momento, sentirsi messi da parte e noi non crediamo che sia un messaggio corretto che questa maggioranza, questa Giunta, ma soprattutto questo Consiglio regionale, voglia dare. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'articolo 5 riguarda accordi di programma legati ai servizi socio assistenziali. Nella fattispecie, prevede accordi di programma tra la Regione Piemonte e gli enti gestori dei servizi sociali di Pianezza.
L'articolo recita: "1. La Regione stipula accordi di programma con il Consorzio Intercomunale dei Servizi socio-assistenziali di Pianezza e il Comune di Val della Torre, al fine di concorrere alla realizzazione di un presidio per disabili ai sensi della deliberazione della Giunta regionale 9 dicembre 1997, n. 34-23400" - è la stessa deliberazione di cui si parlava precedentemente - "(Criteri per l'assegnazione dei contributi di cui all'articolo 2 della legge regionale 43/97 e modalità di presentazione delle domande. Individuazione dei requisiti strutturali e gestionali per i presidi oggetto di contributo), inserito nel piano dei presidi elaborato dall'ente gestore dei servizi sociali, con una somma pari a 300.000,00 euro".
Il comma 2 recita: "Alla maggiore spesa derivante dall'attuazione dell'accordo di programma di cui al comma 1 si provvede incrementando di 300.000,00 euro l'unità previsionale di base (UPB) DB19032 (Politiche sociali e politiche per la famiglia Promozione e sviluppo rete delle strutture, qualità dei servizi, vigilanza e controllo Titolo II: spese in conto capitale) e riducendo di pari importo l'unità previsionale di base (UPB) DB08022 (Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia Programmazione negoziata Titolo II: spese in conto capitale) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009".
evidente, anche dal tipo di spostamento di UPB, che si tratta di investimenti che devono andare a beneficiare il Consorzio Intercomunale socio-assistenziale del Comune di Pianezza; provvedimenti che hanno sicuramente l'onere di offrire maggiori servizi, dal punto di vista strutturale, ai cittadini di Pianezza e dei Comuni limitrofi aggregati a questo Consorzio Intercomunale. Da parte nostra, quindi, emerge sicuramente un favore nell'applicazione e nella decisione di voler dare questi soldi aggiuntivi al Consorzio in oggetto. Valgono, tuttavia, le stesse considerazioni che abbiamo sollevato per quanto riguarda l'accordo di programma precedente: si potrebbero riscontrare delle difficoltà dal punto di vista della comparazione con altre realtà territoriali importanti o meno importanti e con altri Consorzi socio-assistenziali.
Noi riteniamo che la modalità scelta sia un po' sui generis, anche perché sappiamo che è possibile stipulare accordi di programma - abbiamo gli strumenti normativi che ce lo consentono - che permettano alla Regione di attivarsi sul Capitolo apposito, che cambia, evidentemente, a seconda del tipo di accordo che si vuole stipulare; in questo caso, parliamo dell'UPB relativa alle politiche sociali, ma se fosse stato un accordo di programma per fare un campo sportivo, si sarebbe attinto dalla UPB legata allo sport; se fosse stato un accordo di programma per costruire una stazione termale, probabilmente si sarebbe attinto dal Capitolo apposito delle stazioni termali o da quello legato al turismo.
Noi crediamo che la modalità adottata, pur condividendone la finalità sia pericolosa dal punto di vista delle emulazioni. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di intervento sull'articolo 5. Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.
Le chiederei, però, visto l'orario, se cortesemente ci potesse consentire di svolgere le sue argomentazioni, che ascoltiamo con interesse magari in tempi un po' più brevi, in modo da consentire a questa Assemblea di votare più articoli. Le saremmo molto grati, collega Giovine.



GIOVINE Michele

La ringrazio, Presidente.
Colgo positivamente il suo invito; tuttavia, siccome sono articoli importanti e i colleghi hanno ampiamente dato il loro contributo in Commissione, credo di dover utilizzare tutto il tempo necessario per l'abbisogna.
Nella fattispecie, avendo già il Presidente convocato il Consiglio nella giornata di lunedì per il licenziamento completo - si spera, nel senso che abbiamo tutti questo obiettivo - dell'assestamento di bilancio e del correlato allegato A all'articolo 1, mi pare, tutto sommato, poco importante, dal punto di vista dell'economia delle validità normative l'approvazione di un articolo in più o in meno nella serata odierna.
Alla fine, magari un po' faticosamente e un po' lentamente, il testo normativo che è emerso è sufficientemente corposo e ricco, frutto, in parte, di un lavoro condiviso da tutti i Gruppi, e, in parte, anche dell'abilità della Giunta di cercare una condivisione, la più ampia possibile, per arrivare all'assestamento.
Come dicevo, alla fine si è giunti comunque ad un risultato che, per quanto avrà ancora un suo sviluppo, sicuramente è apprezzabile dal punto di vista della mole e dell'importanza normativa. Importanza normativa che è ribadita e sottolineata anche dall'articolo 5, intitolato "Accordi di programma tra la Regione e gli enti gestori dei servizi sociali di Pianezza".
In particolare, al comma 1 si prevede che la Regione possa stipulare degli accordi di programma con il Comune di Val della Torre e il Consorzio Intercomunale di Pianezza, che, evidentemente, racchiude la compartecipazione del Comune di Val della Torre e degli altri Comuni limitrofi.
Immagino che questo comporterà la costruzione, il rifacimento o la messa in uso di locali che, evidentemente, insistono nel Comune di Val della Torre per la finalità del Consorzio socio-assistenziale.
Tutto ciò riscuote il nostro favore estremamente positivo, anche per l'attenzione sociale che come Gruppo politico - non sempre ci riusciamo, ma cerchiamo di fare il possibile - cerchiamo di riservare al settore.
certo, però, che una simile metodologia, così come quella precedente relativa al comune di Omegna, potrebbe generare delle difficoltà di natura emulativa da parte degli altri Comuni: ve ne sono altri 1.205 sul territorio piemontese che partecipano direttamente o che hanno al proprio interno dei Consorzi socio-assistenziali che vorranno ampliare la possibilità di offrire servizi ai propri cittadini.
Colleghi, è evidente che dopo la votazione di questo assestamento ci sarà la richiesta di un migliaio di Comuni che vorranno assolutamente emulare nella fattispecie la situazione proposta per i Comuni di Pianezza e di Omegna.
Peraltro, Presidente, dopo questo intervento, vorrei capire gli intendimenti della Presidenza in ordine ai lavori. L'intesa è di chiudere alle ore 20, il collega Placido per ragioni politiche assolutamente...



PRESIDENTE

Collega Giovine, pensavo di arrivare fino all'articolo 15 compreso.



GIOVINE Michele

No, proprio...



PRESIDENTE

Ovviamente, dipende dalla sua disponibilità.
Grazie, collega Giovine.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Procediamo con l'esame dell'articolo 6.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Sinceramente, Presidente, non riesco a capire, però, va bene. Se questo è l'ultimo articolo che votiamo, non ho nulla da dire; se, invece, lei vuole approfittare dell'assenza della minoranza per un blitz...



PRESIDENTE

Collega Giovine, non per la mia persona, ma già solo il fatto di parlare di approfittare, nel momento in cui stiamo parlando di approvare l'assestamento il giorno 26, sapendo che l'ultimo giorno utile è il 30, mi pare che il verbo non sia proprio appropriato.



GIOVINE Michele

Presidente, guardi, a parte che c'è un emendamento depositato che non ho capito perché non ha posto in votazione, visto che è rubricato come 4 bis...



PRESIDENTE

Collega Giovine, gli Uffici hanno valutato tutti gli emendamenti e li hanno inseriti nel settore normativo corrispondente, ogni articolo è stato distribuito rispetto al testo della Commissione. Gli emendamenti in materia di agricoltura vanno sugli articoli che toccano l'agricoltura, così per quelli assistenziali.



GIOVINE Michele

Va bene, allora proporrò emendamenti sull'articolo 7. Se questo è quello che chiede la Presidenza, noi ci adeguiamo.
Non mi sembra particolarmente saggio, anche perché il destino vuole che poi si arrivi al Comune di Pinerolo, perché in questo assestamento meraviglioso arriviamo anche a dare i soldini al Comune di Pinerolo, lo dico per i colleghi della minoranza che non ne fossero informati e per i cittadini a casa, affinché ne siano edotti.
Noi diamo soldini al Comune di Pinerolo per una cosa importantissima e fondamentale, che assolutamente non potevamo minimamente farci scappare: le Olimpiadi invernali.
Abbiamo vinto di nuovo le Olimpiadi invernali? No, le Olimpiadi invernali del 2006, di tre, quasi quattro anni fa. Perché? Perch poverini, loro, giustamente, devono continuare a pagare le rate di ammortamento dei mutui contratti per il finanziamento del palazzo polifunzionale del ghiaccio, realizzato in occasione delle Olimpiadi invernali 2006.
Non stiamo parlando del Comune di Sambuco o del Comune di Osasco o del Comune di Castelnuovo Nigra, ma del Comune di Pinerolo, che, occhio e croce, avrà un bilancio da 30 milioni di euro all'anno. Immagino che ovviamente, il contributo venga dato per il completo pagamento della rata di ammortamento, cioè 227 mila euro fino al 2015 - non per due anni - e poi perché non bastano - altri 85 mila euro fino al 2018, così il totale di questo scherzetto fa un milione e mezzo.
Ora, per carità, le Olimpiadi invernali - in Commissione abbiamo anche interloquito con il collega Novero in ordine alla questione - sicuramente hanno rappresentato un fatto positivo per la Regione Piemonte, per Torino e per tutta l'area regionale. Sicuramente le opere andavano fatte sicuramente il Comune di Pinerolo ha dato il suo contributo e sicuramente il palazzo del ghiaccio, avendo ospitato il curling, pur non essendo particolarmente famoso nella sua pratica sportiva, ha dato un contributo importante e innovativo al fenomeno delle Olimpiadi, ma, dopo quattro anni colleghi, immagino occorra programmare adeguatamente come ripagare un palazzetto che è stato fatto un po' di tempo fa.
In Commissione ho sentito qualche collega difendere a spada tratta questo articolo, e va bene. Peccato però che in occasione delle Olimpiadi ho sentito colleghi che difendevano a spada tratta il contrario, cioè che le Olimpiadi erano uno spreco di soldi. Qualcuno ha detto che occorreva abbattere tutti i Palaisozaki e tutte le strutture che ora sono presenti sul territorio, rilasciando interviste sui giornali, con tanto di foto senza neanche poi smentire le dichiarazioni in Commissione.
Adesso vorrei capire perché chi voleva abbattere il Palaisozaki adesso non voglia abbattere il palazzetto del ghiaccio di Pinerolo: risparmiamo un milione e mezzo, anzi, facciamo un'altra bella cubatura edificabile, così quello che non siamo riusciti a costruire a Candiolo, nel Parco di Stupinigi, lo possiamo costruire a Pinerolo e risolviamo due problemi, due piccioni con una fava.
Colleghi, su certi articoli ci sono motivazioni per esprimersi a favore e intervenire nel merito favorevolmente; su altri, se adeguatamente stimolati, abbiamo ampie motivazioni per intervenire nel merito in altro modo.
Qualcuno mi dirà che è assolutamente sacrosanto il contributo al Comune. Per carità di Dio, chi lo vuole negare il contributo al palazzetto del ghiaccio al Comune di Pinerolo! Già fatto.
Immagino che quando si sarà finito di pagare questo palazzetto del ghiaccio, forse bisognerà rifare il collaudo e riattivare tutte le procedure di sicurezza riguardo alle normative nazionali, perché, magari essendo trascorso così tanto tempo, non sarà più adatto a nulla. Se si va avanti così, noi non possiamo accusare altre Regioni di tenere un comportamento un po' sui generis nella gestione delle opere e dei fondi pubblici e avallare queste cose, al di là del motivo per cui sia nato o meno questo disavanzo sul pagamento delle rate di ammortamento del palazzetto del ghiaccio del Comune di Pinerolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Il Comune di Pinerolo è stato oggetto di un vivace dibattito in Commissione. Peraltro, devo riconoscere ai collegi che hanno difeso l'opera e il contributo in conto capitale, prelevato dal capitolo "Cultura, sport e turismo", l'onestà intellettuale con cui hanno agito, anche con argomentazioni che, dal loro punto di vista, avevano un valore politico.
Dal nostro punto di vista, però, abbiamo individuato una certa ipocrisia di fondo e una certa dimenticanza delle argomentazioni adottate non più tardi di qualche anno precedente.
Presidente, è vero che le Olimpiadi hanno rappresentato un evento importante, è vero che le opere hanno dovuto costruirle e qualcuno ha dovuto farle, ma, colleghi, non possiamo intervenire ogni volta che c'è un'opera importante e un Comune che non programma bene non riesce a pagare le rate di ammortamento. È semplice da fare, è sufficiente rivolgersi ad un qualunque istituto finanziario, così come fanno i cittadini comuni, senza neanche avvalersi di consulenti.
Mi stupisce che il Comune di Pinerolo non sia riuscito a farlo per tempo, anche perché se questo contributo straordinario sull'ammortamento fosse stato concordato non l'avremmo votato adesso, ma sarebbe già stato in essere, quindi nulla ostava al Comune di Pinerolo, che all'epoca credo fosse amministrato dalla Giunta Barbero. Per lo meno bisogna dare atto al Sindaco Barbero di una certa capacità, perché, da quanto si apprende dai giornali, mi sembra che l'attuale Giunta sia un pochino più terremotata, ma lì, da quanto mi dicono, ci sono Moderati poco "moderati" nell'atteggiamento verso la maggioranza di centrosinistra pinerolese.
Nella fattispecie, al di là di tutto, credo che noi, come Regione dobbiamo cercare di attenerci ad un comportamento il più possibile virtuoso verso gli enti che insistono sul territorio regionale, altrimenti rischiamo di ingenerare un'emulazione negativa ogni volta che si creano dei dissesti.
Ovviamente, voterò contro l'articolo in oggetto.
Poi, sentendo urla di disperazione da parte dei colleghi della maggioranza, lascio la parola ad altri colleghi che desiderino intervenire che temo non ci siano.
A chi ci ascolta da casa e ad onere del verbale, a futura memoria esprimo la nostra riprovazione su questa modalità di operare nella finanza pubblica, relativamente ad interventi importanti, quali potevano essere le Olimpiadi, dietro ai quali non possiamo nascondere tutto e il contrario di tutto. Grazie, colleghi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Vorrei che il signor Presidente del Consiglio ricordasse ai superstiti che meritano di saperlo, le modalità di svolgimento dei Consigli di lunedì e martedì, se sono convocati in seduta unica o meno, perché ho avuto diverse informazioni...



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Così lo sappiamo ufficialmente.



PRESIDENTE

Collega Leo, i Consigli sono convocati come convenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo, per cui i lavori inizieranno alle ore 10 e proseguiranno, essendo seduta unica, fino a mezzanotte, lunedì e martedì.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.05)



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