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Dettaglio seduta n.514 del 17/11/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


CHIEPPA VINCENZO



(Alle ore 14.33 il Consigliere Segretario Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.16)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Buquicchio Moriconi, Pizzale, Placido, Robotti, Ronzani, Rutallo, Spinosa e Valloggia.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130 inerente a "Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori pomeridiani con il proseguimento dell'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Avevamo interrotto la seduta del Consiglio di questa mattina su una votazione nell'ambito della quale era venuto meno il numero legale.
Pertanto, è necessario ripetere la votazione.
ARTICOLO 2 Comunico che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.20 riprende alle ore 15.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Occorre ripetere la votazione sull'emendamento n. 29, su cui è mancato il numero legale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Deambrogio, di procedere all'esame dell'ordine del giorno n. 1370 dei Consiglieri Deambrogio, Clement, Auddino, Barassi Dalmasso, Robotti, Moriconi, Cavallaro, Turigliatto, Buquicchio, Comella Bossuto e Larizza, inerente a "Beni confiscati alle mafie"


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, la parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Stamattina in apertura di seduta avevo introdotto il tema dei beni confiscati alle mafie. Credo che il relativo ordine del giorno sia pronto e quindi dovrebbe essere esaminato.
Chiedo a tutti i colleghi, memore anche della richiesta che il Consigliere Burzi avanza sempre - ritenendo che le cose si debbano chiedere, e quindi la chiedo - la possibilità di arrivare ad una votazione su quell'ordine del giorno, naturalmente alla fine della discussione già calendarizzata.
Sarebbe davvero utile votarlo oggi e non rimandarlo alle calende greche, essendo che la discussione intorno alla legge finanziaria sta avvenendo in questi giorni.
Sarebbe utile che tutto il Consiglio, la Giunta e la Presidente potessero avere anche un mandato per poter dire qualcosa ai colleghi parlamentari a Roma. Grazie.



PRESIDENTE

Prendo atto della richiesta di votazione indirizzandola alla fine dei lavori.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "G. Casati" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "G. Casati" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Vi informo che stiamo affrontando una proposta di legge relativa all'istituzione dell'ufficio del Garante regionale per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. È un po' complesso, ma riguarda le persone detenute.
Siamo in fase di discussione e di presentazione di proposte di emendamento, quindi di modifica della proposta di legge iniziale da parte dei Consiglieri.
Vi ringrazio per la presenza e vi do il benvenuto.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130 inerente a "Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130.
Emendamento rubricato n. 120 presentato dal Consigliere Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 2, comma 5, sostituendo l'attuale intelaiatura del testo con "qualora il garante fosse dipendente della Regione o di enti dipendenti e controllati dalla Regione, esso verrà automaticamente collocato in aspettativa senza assegni, pur mantenendo il diritto al posto di lavoro e fatti salvi i diritti relativi al trattamento di quiescenza previdenza ed anzianità di servizio".
Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 120.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 30 presentato dai Consiglieri Botta, Rossi Boniperti e Casoni: all'articolo 2, comma 5, secondo capoverso si aggiunge "può determinare il collocamento a riposo...ecc." .
Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 36 presentato dal Consiglieri Botta, Boniperti e Casoni: il comma 6 dell'articolo 2 è soppresso.
Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 121 presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 2, comma 6, sostituire "quindici giorni" con "dieci giorni".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 121.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 41 presentato dai Consiglieri Botta, D'Ambrosio e Casoni: il comma 7 dell'articolo 2 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 124 presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 2, comma 7, modificando "maggioranza assoluta" con "maggioranza relativa".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 124.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 40 presentato dai Consiglieri Botta, Boniperti Casoni, D'Ambrosio e Vignale: il comma 8 dell'articolo 2 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 126 presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 2, comma 8, aggiungendo la precisazione "Garante sostituito, salvo validi e comprovati motivi che rendano necessario il suo sollevamento dall'incarico".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 126.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere per dichiarazione di voto sull'articolo 2; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Questo era uno degli articoli centrali nell'impalcatura di questa norma. Spiace che non siano state colte le indicazioni suggerite nei molteplici emendamenti presentati, soprattutto quelle relative alla creazione di una nuova figura professionale, quella del Garante dei detenuti. Spiace, soprattutto, che si debba o si voglia obbligare una persona a rinunciare alla propria vita professionale, sia essa da lavoratore autonomo o da lavoratore subordinato, per assumere questo pur delicato incarico. Spiace, ancora, che si voglia arricchire di un'altra sovrastruttura la nostra già complicata realtà, creando una figura soltanto a ciò dedicata.
Avremmo sicuramente preferito che l'Aula prestasse più attenzione a questo problema: evidentemente, si agisce così perché ci sono degli intendimenti già chiari, altrimenti non si spiegherebbe come si pu ritenere che una persona dotata di competenza, di qualità e di capacità possa interrompere totalmente la propria carriera lavorativa per ricoprire il ruolo di Garante dei detenuti per un periodo non superiore a dieci anni.
Evidentemente, c'è un numero di persone che hanno le caratteristiche per poter ricoprire il ruolo di Garante dei detenuti, senza, con questo, andare a toccare una professionalità che forse hanno già svolto. Avremo, quindi un Garante dei detenuti probabilmente pensionato, o un politico "trombato".
Lo dico adesso, probabilmente a diversi mesi dalle elezioni: sarà un piacere per me verificare insieme a voi se queste mie previsioni saranno rispettate. Ma penso di non andarci lontano.
Non so se in questo maniera svolgiamo un vero servizio alla nostra istituzione e alla nuova figura che andiamo a creare. Ma non potrà che essere così.
Sull'articolo mi pare che null'altro ci sia da aggiungere.
Adesso che entreremo nel merito di altri articoli che completeranno questo discorso, si esprimerà tutto il significato della struttura che noi vogliamo o che voi volete creare, con il tratteggiamento del discorso relativo al trattamento economico e soprattutto dell'organizzazione dell'ufficio del Garante.
Quella che poteva essere un'attenzione agile per uno strumento magari anche utile, mi pare che si stia configurando sempre di più come la volontà di creare un altro appesantimento, un altro momento di sistemazione di qualche situazione magari non definita meglio prima, insomma un qualcosa per creare non quella semplificazione a cui tutti si tende, ma per creare nuove figure che dovrebbero favorire qualcuno. Non vorrei, però, che favorissero soprattutto se stesse.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 2.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 39 presentato dai Consiglieri Botta, Rossi e Casoni: l'articolo 3 è soppresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
L'articolo 3 riguarda il trattamento economico: sembra un dispiacere chiedere la soppressione di un trattamento economico, ma in questo caso, se avessimo lavorato in maniera diversa negli articoli precedenti, questo emendamento soppressivo avrebbe avuto un senso. Se avessimo permesso all'ipotetico futuro Garante di svolgere ancora il proprio lavoro, sia autonomo che dipendente, o la sua attività, se gli avessimo concesso la possibilità di sostenersi economicamente, sempre che quell'attività non avesse cozzato con le sue mansioni o funzioni da Garante, noi avremmo potuto intervenire in maniera tranquilla sull'articolo 3, sopprimendolo o lasciando semplicemente che il Garante ricevesse il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute e documentate. Invece abbiamo voluto creare una nuova figura professionale. Abbiamo voluto fare del Garante un professionista della garanzia alle persone private della propria libertà personale. Abbiamo voluto impedirgli di svolgere un'attività. Abbiamo voluto, addirittura, qualora fosse un dipendente degli Enti locali o dello Stato, che si debba licenziare (solo se è un dipendente regionale pu andare in aspettativa).
A questo punto, a meno che non si ritenga che una persona possa ricoprire quell'incarico detenendo una rendita familiare tale da non arrecargli preoccupazioni economiche, il trattamento economico risulta necessario.
Sul tipo e sulla quantità del trattamento economico andremo a parlare nei successivi emendamenti, ma è chiaro che se la figura del Garante è stata impostata come una figura professionale, certamente deve essere previsto un trattamento economico.
Presidente, lei ha letto l'emendamento presentato da me, ma forse varrebbe la pena di leggere il breve articolo n. 3, perché secondo il dettato di questo articolo al Garante spetta un'indennità di carica pari alla metà prevista per i Consiglieri regionali, nonché il rimborso delle spese di viaggio, così come è già stato detto.
una previsione sicuramente significativa che i colleghi del centrosinistra penso abbiano già provveduto a diminuire con un ulteriore emendamento, perché è chiaro che quando si devono far passare certe norme e non si vuole cadere nella polemica o nella strumentalizzazione, forse, la cosa migliore da fare è tagliare i compensi perché, in ogni caso, sulla qualità di chi ricoprirà quel ruolo o di quello che si farà si discuterà dopo. Sicuramente, ne vedremo gli effetti dopo qualche mese o qualche anno di operatività del Garante stesso.
Certo è che una figura che avesse potuto mantenere una sua attività lavorativa e che avesse assunto questo incarico in maniera ugualmente seria e ugualmente impegnata, avrebbe avuto bisogno di un trattamento economico ben diverso e, ripeto, legato forse più a un rimborso delle spese reali che non a una vera e propria indennità di carica paragonata a quella assunta da chi è eletto ogni cinque anni attraverso una libera consultazione elettorale.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 38 dei Consiglieri Botta, Rossi e Casoni: l'articolo 3 è così interamente sostituito: "al garante non spetta alcuna indennità".
La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere.



BOTTA Marco

Se il provvedimento si fosse dipanato secondo una logica diversa poteva starci anche una previsione di un rimborso spese. L'emendamento precedente, che era un emendamento totalmente soppressivo, non diceva nulla su questa materia, mentre in questo emendamento è ripreso il discorso delle indennità, ma è ripreso per dire che al Garante non spetta alcuna indennità.
Del resto, se noi riteniamo che la funzione del Garante sia così importante, se noi riteniamo che la funzione del Garante sia così significativa da farlo rinunciare a qualsiasi altra attività, se noi pensiamo che il 50% dell'indennità del Consigliere regionale risulti essere una cifra sproporzionata tanto che si presentano emendamenti per diminuire questa cifra, il passaggio ulteriore potrebbe essere proprio quello di arrivare all'eliminazione dell'indennità per il Garante.
Allora, scegliamo un pensionato, scegliamo magari un politico non più presentabile per problemi vari che magari gode già di qualche indennità derivante dal suo percorso; lo utilizziamo proprio per la passione e per la capacità che può avere in questo nuovo ruolo, ma utilizziamolo senza la dazione di alcuna indennità.
Se togliessimo questo fattore dell'indennità, certo compiremmo un gesto significativo, perché ridurremmo la spesa che la Regione Piemonte andrà a sostenere istituendo questa figura. Naturalmente, non si tratta soltanto della spesa relativa all'indennità, perché vedremo che negli articoli successivi, accanto alla spesa dell'indennità, ci sono tutte le spese relative alla creazione della struttura. Del resto, è impensabile che chi dovrebbe non dico vigilare, ma garantire decine di migliaia di detenuti suddivisi in decine di case circondariali o di carceri della nostra regione, possa accontentarsi di pochi euro.
A questo punto, rendiamo del tutto volontario questo ruolo, basandolo proprio sull'autorevolezza della persona che lo occupa, altrimenti andiamo nella fattispecie che stiamo cercando di spiegare in merito a questa situazione già da stamattina: abbiamo creato una figura professionale vera e propria, l'abbiamo creata per qualcuno. Appesantiamo di una spesa ulteriore la Regione Piemonte: non solo quella relativa all'indennità del Garante, ma anche tutto ciò che verrà a seguito dell'istituzione di questa figura.
Certo ci saranno dei limiti, ci saranno delle persone anche interne al Consiglio regionale che saranno chiamate a vigilare su queste spese, per un muro si è rotto: una bella notizia per i piemontesi sarebbe che l'indennità sia diventata pari a zero. Potrebbe essere una buona notizia.
Potrebbe essere, quindi, che la volontà di creare una figura che non possa avere altre attività sarebbe quella di voler ricorrere a una figura di un pensionato, a una persona che gode già di un suo reddito e che fa questo lavoro per la passione, per idealità, per la volontà di dare risposte positive a problemi così importanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Se prendessimo questo testo e lo spedissimo ai cittadini piemontesi, e assieme al testo dicessimo anche che questa è una delle priorità che stiamo portando avanti, con fatica, non essendoci stata una condivisione nelle fasi preliminare su questa proposta di legge, i cittadini piemontesi ci direbbero che, forse, i problemi che dovremmo affrontare sarebbero ben diversi. Se leggessero il testo così com'è stato presentato, una cosa balzerebbe agli occhi: all'articolo 3 si dice, sostanzialmente, che noi istituiamo la figura del Garante, che guadagnerà 5.000 euro al mese in un periodo dove non facciamo altro che dire che i costi dell'amministrazione e della politica, devono essere contenuti! Non sono un tifoso dell'abbassare a tutti i costi le retribuzioni perché quando sono meritate vanno date, ma quando non lo sono...Si tratta di verificare l'effettiva necessità di quella figura, che aumenta il livello burocratico-amministrativo delle competenze regionali.
Indubbiamente, si crea una figura che, da un punto di vista etico, ci pu anche stare, ma questo è un compito che già svolge il Giudice di Pace; il Garante dovrebbe entrare in azione solo a seguito di denunce, di segnalazioni, così come i tanti Garanti che abbiamo istituito nella Nazione e nella Regione.
Se i cittadini sapessero del tempo che abbiamo perso per esaminare questo provvedimento, probabilmente ci prenderebbero tutti a calci nel "sedere" e ci direbbero di occuparci della crisi, di quello che sta succedendo sul territorio, che per loro sono problemi più importanti di quello che stiamo discutendo da giorni in Consiglio, peraltro con una situazione che credo non giovi al prosieguo dei lavori.
Non ho partecipato alle ultime Conferenze dei Capigruppo, ma in una delle ultime Conferenze si era detto: "Vediamo quali sono i progetti condivisi e andiamo avanti su quelli". Quello di oggi, sinceramente, non mi sembra un approccio corretto. Noi abbiamo molte perplessità su questa proposta di legge, che ci obbliga a segnalare questo malessere che vogliamo rendere evidente. Se ci occupassimo di approvare qualche altra legge condivisa, forse i cittadini piemontesi sarebbero più contenti e alla fine di ogni giornata potremo dir loro che la Regione ha approvato questo questo e quest'altro. Alla fine della legislatura non manca molto, il tempo per promulgare provvedimenti è ancora meno. Tutti sappiamo che se le elezioni sono confermate nella data del 28 e 29 marzo, trovandoci ancora...
Continuo dopo il mio intervento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 37 presentato dai Consiglieri Botta, Rossi e Casoni: l'articolo 3 è così sostituito: "Al garante non spetta alcuna indennità salvo che il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute e documentate".
Emendamento rubricato n. 106 presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 3, sostituendo "spetta una indennità di carica pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali" con "non spetta alcuna indennità ad eccezione dei rimborsi per spese e viaggi effettivamente sostenuti".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Riprendo il mio intervento da dove lo avevo interrotto.
Se noi non capiamo che ci sono altri provvedimenti urgenti da mandare avanti nella Regione che sono condivisi... Peraltro, ricordavo che ci sono delle situazioni che..



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, possiamo cercare di abbassare il volume del brusio? Grazie.



CASONI William

Dicevo che una buona amministrazione farebbe presumere che sono in ballo alcune cose leggermente più importanti da approvare in Regione. Ne cito due: assestamento e bilancio 2010. Siamo quasi alla fine di novembre e tra poco le vacanze natalizie prenderanno il cuore di tutti.
Come ho più volte detto, non dobbiamo creare situazioni di disagio, di scontro o di malessere. Ricordo, negli anni, che le situazioni in Regione si sono sempre sbloccate quando il clima si era "rasserenato" dopo situazioni di tensione, gli scontri frontali abbiamo visto che non hanno portato da nessuna parte, non portano altro che all'irrigidimento delle due parti. Non mi sembra, quindi, il caso di portare avanti un provvedimento che noi riteniamo non sia così urgente, che ha già portato via un paio di sedute di Consiglio regionale. Vedo che sta entrando in aula il Vicepresidente Peveraro, mi farebbe piacere sapere se ritiene questo provvedimento fondamentale e urgente rispetto alle sue impellenze. Credo assolutamente di no.
Ci apprestiamo a fare una norma che, grosso modo, costerà altri 100 mila euro l'anno per nominare un Garante delle persone sottoposte a misure restrittive, quindi il problema finanziario non può, anche se in minima parte, che peggiorare. La cosa più preoccupante è il fatto che noi possiamo anche andare avanti su questa situazione, noi possiamo continuare a perdere tempo; c'è un cospicuo numero di emendamenti, non ci manca il materiale per occupare qualche altra seduta. Il tema da affrontare è quello di capire se noi tutti, ma soprattutto noi tutti, nell'interesse della nostra Regione, riteniamo che questo sia il percorso che il Consiglio debba seguire, piuttosto che agevolare l'introduzione di altri argomenti.
Questi emendamenti, lo sa bene il Vicepresidente, a me farebbe piacerebbe presentarli, ma nella sostanza mi rifaccio a quello che era stato detto: questo non è provvedimento condiviso. La Conferenza dei Capigruppo aveva deciso di mandare avanti in questa fase delicata solo provvedimenti condivisi. Se riteniamo che sia utile fare tante sedute di Consiglio su questo tema le facciamo, faremo meno Commissioni, quindi faremo andare avanti più lentamente gli altri provvedimenti che man mano dovranno andare in Commissione, ma l'Assessore al bilancio non vedrà arrivare i suoi provvedimenti in Aula.
una riflessione che lascio ai Gruppi della maggioranza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sugli emendamenti rubricati n. 37 e n. 106 (identici nel contenuto) Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 85 presentato dai Consiglieri Lupi e Giovine: si propone la sostituzione delle parole "indennità di carica pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali" con le parole "indennità di carica pari ad un importo loro di 75.000 euro all'anno".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 84 presentato dai Consiglieri Lupi e Giovine: si propone la sostituzione delle parole "indennità di carica pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali" con le parole "indennità di carica pari ad un importo loro di 70.000 euro all'anno".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 83 presentato dai Consiglieri Lupi e Giovine: si propone la sostituzione delle parole "indennità di carica pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali" con le parole "indennità di carica pari ad un importo loro di 65.000 euro all'anno".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

C'è un turbinio di emendamenti che partono della metà dell'indennità e vanno a scendere gradualmente ad un quarto, un quinto, un sesto, ecc.
Precedentemente il collega Botta ha fatto una proposta, ha detto "lasciamo il rimborso spese e istituiamo questa figura", ma almeno questa figura non sia di onere al di là della rappresentanza e affidiamola a persone che possano ricoprire questo ruolo. Vedo che quando facciamo bandi per altre figure di questo tipo, le domande che di solito arrivano sono alcune centinaia, non sono poche. Evidentemente non è una questione di dire "devo guadagnare 5.000 euro e andare a fare il Garante", altrimenti questa diventerebbe un'altra posizione di appetito politico. Come dire, tu che sei stato "trombato" in Provincia vai a fare il Garante ai diritti dei contenuti, comunque 1.500 euro al mese li porti a casa, forse più che un Consigliere provinciale, svilendo anche il lavoro e la situazione degli eletti. Mentre dicendo che questa è una figura che vuole oggettivamente essere un garante, non penso mancheranno avvocati, ex magistrati personaggi che conoscano bene questa materia e che possano, una volta in pensione, interessarsene. Ci saranno persone che si chiederanno: "Perch non assumere un ruolo che mi darà una visibilità, che mi darà modo di controllare che, effettivamente, non ci siano posizioni dominanti nelle misure restrittive, che non si svolgano ingiustizie, che non ci siano situazioni favorevoli?".
Vorrei capire - e magari potremmo anche, per quanto ci riguarda, non discutere tutti gli altri emendamenti, che sono circa quindici e che ci porterebbero probabilmente a chiudere la serata su questo tema - se questa mia proposta può essere accolta dalla maggioranza, cioè che la figura del Garante non avrà alcuna indennità. Saranno logicamente pagati i rimborsi spese e magari sarà messa a disposizione un minimo di struttura, così come avviene in altre situazioni. Si auspica che questa figura debba essere un'ex magistrato, un avvocato di alto rango, una persona che abbia dimostrato nella propria vita di aver seguito sempre questi temi. Sono convinto che anche su questa base le domande saranno sicuramente presentate, se alla questione daremo l'informazione che merita.
Questo va nel senso di ottenere una burocrazia più snella, con costi minori e maggiori tutele, che dovrebbe essere un po' la sintesi delle parole d'ordine politico che da destra e da sinistra si sentono ripetere tutti i giorni.
Qui risparmi amministrativi non ce ne sono; viene istituita una figura a tutela, un Garante per questo settore, ma non si vede come lo snellimento burocratico possa far sì che la Regione si doti magari di strumenti anche diversi per fare questi controlli, che per esempio potrebbero anche essere demandati. Perché non lo può svolgere un direttore regionale, un dirigente regionale che sia demandato a verificare e a controllare magari chiedendolo al Prefetto, per fare controlli e per ascoltare quello che viene detto nelle carceri?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Successivamente a questi emendamenti ce n'è uno presentato dal sottoscritto (ed altri presentati dai colleghi Lupi e Giovine), che porta l'indennità del Garante ad un terzo dell'indennità del Consigliere regionale. Questo per unificarlo ad una proposta di legge successiva, che spero l'Aula possa discutere - tra l'altro con l'accordo di tutti - per istituire la figura del Garante per l'infanzia.
In quella proposta il Garante riceverebbe un terzo dell'indennità del Consigliere, e quindi abbiamo voluto unificarla. Siccome qualche collega dell'opposizione diceva che bisognerebbe invece dargli molto di più, perch altrimenti non si trova nessuno disposto a svolgere il compito del Garante credo che una proposta di mediazione sia quella di un terzo.
Detto questo, mi rivolgo al Capogruppo Casoni, perché sono tre Consigli che discutiamo di questa proposta.
Noi crediamo che questa sia una proposta di legge che, al pari di altri Consigli regionali di altre Regioni governate dal centrodestra e dal centrosinistra, che hanno istituito tempo fa il Garante, possa essere approvata dal Consiglio.
Mi pare una proposta di buonsenso, meditata e mediata all'interno dei Gruppi consiliari, Gruppi di opposizione e Gruppi di maggioranza.
L'approvazione di questa legge potrebbe facilitare anche il lavoro delle prossime settimane.
Oggi abbiamo fatto una riunione dei Capigruppo per cercare di trovare un'intesa su un provvedimento importante come quello dell'assestamento.
Abbiamo detto che dobbiamo fare alcuni passaggi e ci sono delle richieste avanzate dall'opposizione.
All'interno di questo quadro mi auguro che si approvi questa legge, per passare poi all'approvazione della legge sugli usi civici, condivisa da più Gruppi consiliari; questo potrebbe aiutare il lavoro del Consiglio.
L'opposizione a questo provvedimento di una parte del Gruppo PdL è ormai chiara dal punto di vista politico, e credo sia emersa anche all'esterno con molta chiarezza.
A questo punto, le posizioni sono chiare e ritorno a dire che sarebbe utile cercare di approvare il provvedimento, visto che le posizioni sono emerse sia all'interno dell'Aula sia all'esterno con molta chiarezza.
Detto questo, ripeto, e penso che i colleghi dell'opposizione possano concordare su questo, che l'approvazione di questo provvedimento potrebbe facilitare anche un confronto tra maggioranza ed opposizione sul resto del lavoro che dobbiamo affrontare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Credo sia utile in questa fase fare una cosa. Noi ci impegniamo a rivedere questi emendamenti e a mantenere esclusivamente quelli di merito per garantire un percorso di uscita di questa legge.
Però chiediamo già da adesso di passare alla discussione e all'approvazione del disegno di legge sugli usi civici, invertendo l'o.d.g.
e, nel frattempo, abbiamo il tempo di rivedere questa posizione. Dopo di che potremmo tornare su questa, che noi non osteggeremo ostruzionisticamente, ma con alcuni emendamenti di merito concreti, ad esempio sul tema dell'indennità o altri temi precisi, ma, anziché i dieci emendamenti presenti adesso, sarà un emendamento che potrà essere approvato o meno.
Questo può essere un esempio per far capire all'Aula che possiamo procedere nei lavori, ma non si può chiedere che passino solo certe cose.
Noi possiamo garantire un percorso più semplice, a patto che si sospenda l'esame e si passi alla legge sugli usi civici, sulla quale anche noi siamo d'accordo.
Ci sembra una procedura più facile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Dico la mia opinione, poi naturalmente potranno intervenire altri colleghi di maggioranza, perché in questo caso non voglio parlare a nome di tutti.
Mi pare evidente l'intenzione da parte della maggioranza di approvare questo testo di legge.
La proposta del Presidente Casoni mi sembra che vada nella direzione di arrivare, con un percorso meno tortuoso rispetto all'attuale all'approvazione di questa legge.
Sospendere oggi l'esame del punto, con l'impegno di riprenderlo nella prossima seduta per arrivare alla discussione degli emendamenti di merito e arrivare all'approvazione di questo testo, ed oggi passare alla proposta sugli usi civici, mi pare una proposta ragionevole, tenendo conto che sarebbe opportuno, visto che abbiamo atteso molto tempo per questo provvedimento, che comunque la prossima seduta, discutendo gli emendamenti di merito come proposto dal collega Casoni, si arrivi all'approvazione di questo testo.
Per quanto mi riguarda, se questo serve ad affrontare e risolvere altre questioni e a portarle a termine, ben venga, ma non mi sono consultato con gli altri Presidenti di Gruppo. Se questo può facilitare, possiamo sospendere e passare agli "Usi civici".
Però, io ho detto la mia opinione e non so cosa pensano i colleghi.



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, se ritiene utile una sospensione di cinque minuti così i Capigruppo di maggioranza possono confrontarsi, possiamo procedere in tal senso.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.05 riprende alle ore 17.15)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il Consigliere Casoni ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CASONI William

Ci siamo consultati e mi sembra di aver raccolto diverse indicazioni positive per procedere in questo modo: siamo disponibili a fare approvare gli articoli 3 e 4. però, lo dico subito, relativamente all'articolo 3 siamo d'accordo su un'indennità non superiore a un terzo dell'indennità regionale; noi, comunque, voteremo contro. Inoltre, ci impegniamo ad approvare subito l'articolo n. 4 della legge sul Garante.
Dopodiché, incardiniamo la legge sugli usi civici, concludendo così i lavori del Consiglio. In tal modo, siccome molti Consiglieri che hanno lavorato sulla legge sugli usi civici non sono presenti e alcuni Consiglieri presenti hanno la necessità di approfondire temi, emendamenti e quant'altro, la prossima settimana si potrà passare all'approvazione di queste due leggi, dopo aver avuto una settimana per esaminare i nostri emendamenti, da un lato e dall'altro approfondire anche la legge sugli usi civici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement, sull'ordine dei lavori.



CLEMENT Gian Piero

Credo che l'impostazione annunciata dal collega Casoni possa sicuramente andare bene.
Chiedo soltanto che prima di chiudere i lavori di oggi si voti (anche senza discussione, se il Consiglio lo ritiene opportuno) l'ordine del giorno che è stato presentato in mattinata, sottoscritto da molti colleghi sulla questione dei beni confiscati alle mafie.



PRESIDENTE

Penso che le soluzioni che hanno proposto i colleghi siano di buon senso e che possano consentire un'accelerazione dell'iter dei nostri lavori, quindi procederei in questo senso. Così viene disposto.
Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 82 presentato dai Consiglieri Lupi e Giovine: si propone la sostituzione delle parole "indennità di carica pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali" con le parole "indennità di carica pari ad un importo loro di 60.000 euro all'anno".
Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 81 presentato dai Consiglieri Lupi e Giovine: si propone la sostituzione delle parole "indennità di carica pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali" con le parole "indennità di carica pari ad un importo loro di 55.000 euro all'anno".
Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 80 presentato dai Consiglieri Lupi e Giovine: all'articolo 3, comma unico, si propone la sostituzione delle parole "indennità di carica pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali" con le parole "indennità di carica pari ad un importo lordo di 50.000 euro all'anno".
Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 79 presentato dai Consiglieri Lupi e Giovine: si propone la sostituzione delle parole "indennità di carica pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali" con le parole "indennità di carica pari ad un importo loro di 45.000 euro all'anno".
Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 73 presentato dai Consiglieri Lupi e Giovine: si propone la sostituzione delle parole "indennità di carica pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali" con le parole "indennità di carica pari ad un terzo di quella prevista per i Consiglieri regionali".
Emendamento rubricato n. 99 presentato dal Consigliere Muliere (assorbito dall'emendamento rubricato n. 73): all'articolo 3, comma 1 le parole "pari alla metà" sono sostituite dalle parole "pari a un terzo".
L'emendamento n. 73 a firma dei Consiglieri Lupi e Giovine e il n. 99 a firma del Consigliere Muliere sono di identico contenuto.
Metto in votazione il primo presentato in ordine di tempo, il n. 73 presentato dai Consiglieri Lupi e Giovine; resta inteso che se questo emendamento viene approvato, l'altro decade.
Non essendoci richieste di parola né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73.
Il Consiglio approva.
Conseguentemente, sono decaduti i seguenti emendamenti: n. 78, 77, 72, 76 71, 75, 68, 74, 50, 67, 66, 69, 48, 70, 49 e 65.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 46 presentato dai Consiglieri Botta, Rossi e Casoni: l'articolo 4 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 47 presentato dai Consiglieri Botta, Rossi e Casoni: il comma 1 dell'articolo 4 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 45 presentato dai Consiglieri Botta, Rossi e Casoni: il comma 2 dell'articolo 4 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 86 presentato dal Consigliere Giovine: all'articolo 4, comma 2, si propone l'abrogazione totale del comma.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 42 presentato dai Consiglieri Botta, Rossi e Casoni: all'articolo 4 il comma 2 è così sostituito: "Per il funzionamento è istituito presso la struttura del Difensore Civico l'Ufficio del Garante la cui dotazione organica è fissata dal U.P.C.R. Il personale assegnato è scelto nell'organico regionale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 104 presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 4, al comma 2, in tema di nomina del personale assegnato al Garante regionale, eliminando la frase "sentito il Garante".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 44 presentato dai Consiglieri Botta, Rossi e Casoni: il comma 3 dell'articolo 4 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 87 presentato dal Consigliere Giovine: all'articolo 4, comma 3, si propone l'abrogazione totale del comma.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 102 presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 4, al comma 3, in merito agli strumenti di cui pu avvalersi il Garante, sostituendo "il Garante può avvalersi", con "il Garante ha l'eventuale possibilità di avvalersi".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 102.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 107 presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 4, comma 3, lettera a), inserendo la parola gratuitamente nel contesto di codesta frase: "problemi, gratuitamente previa deliberazione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 108 presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 4, comma 3, lettera b), inserire la parola gratuita nel contesto di codesta frase: "della collaborazione gratuita".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 108.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 110 presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, D'Ambrosio e Vignale: emendare l'articolo 4, comma 3, lettera c), modificando "del contributo di centri di studi e ricerca e di associazioni" con "del contributo eventuale gratuito e non obbligatorio di centri di studi e ricerca e di associazioni...".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 110.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 15 presentato dal Consigliere Ricca: aggiungere: "d) del contributo degli Ordini degli Avvocati operanti sul territorio regionale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 43 presentato dai Consiglieri Botta, Rossi e Casoni: il comma 4 dell'articolo 4 è soppresso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Come convenuto, sospendiamo l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 94 e 130.


Argomento: Usi civici

Esame disegno di legge n. 597, inerente a "Attribuzioni di funzioni amministrative e disciplina in materia di usi civici"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 597, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, relatore

Grazie, Presidente.
Svolgerò una relazione molto sintetica sul disegno di legge, che è stato licenziato dall'VIII Commissione.
Innanzitutto, voglio mettere in evidenza alcuni aspetti. Per quanto riguarda il primo, questo disegno di legge ha come obiettivo la riforma complessiva della gestione delle funzioni amministrative in materia di usi civici.



PRESIDENTE

Per cortesia! Prego di non procedere alla distribuzione. Grazie.



RESCHIGNA Aldo

Ha come obiettivo il ridisegno della distribuzione delle funzioni amministrative in materia di usi civici. Con questo disegno di legge non si tratta di affrontare singoli pezzi della problematica, ma di procedere ad una riforma complessiva della materia.
Relativamente alla seconda considerazione, oggi gran parte delle funzioni amministrative in materia di usi civici sono detenute dall'Amministrazione regionale, rispecchiando in questo un ruolo e una visione non moderna che è attribuita alla Regione, soggetto che soprattutto, deve occuparsi della produzione di leggi e della definizione delle problematiche di programmazione, ma della gestione delle funzioni amministrative in misura sempre minore.
In ordine alla terza considerazione, oggi, le gestioni delle funzioni amministrative in capo alla Regione non rispondono a quelle esigenze di efficacia ed efficienza che attualmente sono richieste alla Pubblica Amministrazione in modo sempre più forte e consistente.
Il disegno di legge affronta tutte queste problematiche, dopo che nel corso dell'VIII legislatura, in modo parziale, il Consiglio regionale è intervenuto sulla materia. Voglio ricordare i provvedimenti contenuti all'interno della legge finanziaria del 2006 e 2007, laddove, a fronte di una difficoltà nella gestione delle funzioni amministrative l'Amministrazione regionale ha definito di avviare un processo molto limitato e parziale di trasferimento delle funzioni amministrative in capo ai Comuni.
Oggi, lo ripeto, questa materia viene affrontata nel suo complesso rispecchiando un po' gli atteggiamenti che la Giunta regionale, ma anche il Consiglio regionale, ha voluto affrontare nella misura in cui ha avviato una riflessione rispetto al rapporto e al ruolo di Regione nei confronti del sistema delle Autonomie locali. Lo ha fatto durante questa legislatura in materia di autorizzazioni paesaggistiche e in materia di navigazione e demanio idrico lacuale; lo fa oggi con lo stesso atteggiamento in materia di funzioni amministrative e disciplina di usi civici, osservando l'applicazione dei principi di sussidiarietà, efficienza ed efficacia in capo al sistema e alla Pubblica Amministrazione.
Questo disegno di legge, in dettaglio e a grandi linee sostanzialmente, si propone di trasferire gran parte delle competenze in capo ai Comuni, anche attraverso un processo che spinge verso la gestione associata di queste funzioni amministrative. Quindi, i Comuni e le Comunità montane sono direttamente coinvolte all'interno della gestione di questa legge come i soggetti a cui affidare la maggior parte delle funzioni amministrative.
Si propone di tutelare anche il patrimonio dei Comitati frazionali che soprattutto in alcune realtà territoriali piemontesi, rispondono all'espressione e alla storia dei beni comuni di uso civico come intestatarie, come soggetti che, sostanzialmente, devono tutelare il mantenimento dell'uso pubblico all'interno di questa parte del territorio.
Il disegno di legge affronta, per alcuni aspetti in modo originale nel senso positivo del termine, sia ben chiaro - anche alcune tematiche nel rapporto tra Regione e Amministrazione comunale. Mi riferisco in modo particolare a tutta la materia delle conciliazioni stragiudiziali, che oggi, coinvolge numerosi cittadini e numerosi Comuni della nostra regione.
Si è immaginato che queste funzioni relative alle conciliazioni stragiudiziali dovessero essere mantenute in capo alla Regione. Non era pensabile un percorso di silenzio-assenso relativamente alla definizione delle conciliazioni stragiudiziali, ma si è anche prefissato un termine decorso il quale le conciliazioni stragiudiziali, sostanzialmente, vengono gestite dai Comuni.
Questi sono, a grandi linee, i contenuti e gli obiettivi di una legge che può apparire complicata e molto tecnica, ma la cui approvazione è sollecitata quotidianamente da molti Comuni e da molti Comitati frazionali perché è necessaria la tutela del bene collettivo rappresentato dall'uso civico, altresì occorre che su questa materia si riesca a recuperare efficacia ed efficienza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Il mio era un intervento sulla discussione generale.



PRESIDENTE

Avevo percepito che fosse opportuno rinviare tutta la discussione.



DUTTO Claudio

Va bene.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame ordine del giorno n. 1370 dei Consiglieri Deambrogio, Clement Auddino, Barassi, Dalmasso, Robotti, Moriconi, Cavallaro, Turigliatto Buquicchio, Comella, Bossuto, Larizza, Pozzi, Reschigna e Chieppa, inerente a "Beni confiscati alle mafie"


PRESIDENTE

Come concordato, proporrei di procedere all'esame dell'ordine del giorno n. 1370, i cui primi firmatari sono i Consiglieri Deambrogio e Clement.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1370, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che con un emendamento votato al Senato, durante l'approvazione della legge finanziaria, è stata inserita la possibilità di vendere beni immobili confiscati alle mafie preso atto che nel 1996 un milione di citta dini firmarono una proposta di legge sull'uso sociale dei beni confiscati alla mafia e la loro restituzione alla collettività atteso che l'obbiettivo di recuperare risorse finanziarie è gia garantito da strumenti quali il 'fondo unico di giustizia' alimentato con liquidi sottratti alle attività criminali, di cui una parte deve essere destinata prioritariamente ai familiari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia rilevato che sarebbe un tragico errore vendere i beni confiscati, perché si correrebbe il rischio reale di restituirli alle organizzazioni criminali capaci di mettere in campo ingegnosi sistemi di intermediari e prestanome in grado di riacquistarli impegna la Presidente e la Giunta ad intervenire tempestivamente in tutte le occasioni istituzionali che vedranno un contatto con il Governo al fine di scongiurare l'approvazione definitiva dell'emendamento che permetta la vendita dei beni confiscati alle mafie invita i Parlamentari piemontesi ad impegnarsi nel dibattito relativo alla legge finanziaria affinché il sopradescritto emendamento venga espunto definitivamente dal provvedimento".
Il Consiglio approva.
Vi ricordo che la Conferenza dei Capigruppo non si terra mercoledì, come da consuetudine, ma giovedì.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.37)



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