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Dettaglio seduta n.508 del 29/10/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 10.01 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Gariglio, Boeti Buquicchio, Lepri, Pace, Rabino, Robotti, Rostagno, Bossuto, Clement, Laus e Ronzani.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso


Argomento:

c) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In data odierna sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute del 15 e del 20 ottobre 2009. Verranno posti in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento: Informazione

Sull'ordine dei lavori - Iscrizione all'odg dell'ordine del giorno n. 1303 inerente a "Solidarietà ai giornalisti de 'La Stampa', redazione di Novara e della 'Tribuna novarese'" presentato dai Consiglieri Valloggia, Monteggia e Cavallaro


PRESIDENTE

Ieri, la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di aprire con il testo unificato della proposta di legge n. 94/130, "Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale" di cui al punto 11) dell'o.d.g. a vostre mani.
La situazione del provvedimento è la seguente: il 20 giugno è iniziato l'esame del provvedimento con la relazione dei colleghi Muliere e Cotto; in fase di discussione generale, sono intervenuti vari Consiglieri; siamo quindi pronti a passare all'articolato.
Il Consigliere Larizza ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente.
In seguito alle precedenti discussioni, vorrei ricordare che il Piemonte sta entrando, come sappiamo e come sa bene anche l'Assessore al Lavoro, nella fase forse più critica della crisi, perché stanno venendo al pettine i nodi dell'occupazione.
A tal proposito vorrei segnalare un fenomeno, che è già all'attenzione della Giunta perché sta seguendo le singole vertenze (secondo me, in maniera efficace): tra gli aspetti della crisi, come abbiamo già detto più volte, c'è anche una speculazione di tipo produttivo e di interesse da parte delle multinazionali.
Le norme che regolano i rapporti con le multinazionali in Italia sono tra le più arretrate d'Europa, anche se questo non è un problema a livello regionale, ma nazionale. Non ci sono forme di tutela di nessun genere.
Infatti spesso le aziende sorte e insediate per iniziativa italiana, che nel corso di questi anni hanno ricevuto investimenti di multinazionali oggi vengono sottoposte al fenomeno per il quale le multinazionali richiamano nelle loro sedi principali le loro attività produttive.
Penso che questo fenomeno tenderà ad allargarsi in Piemonte, perché il Nord-Ovest è una delle realtà del nostro Paese dove gli investimenti esteri sono più massicci, sia per ragioni storiche sia per le caratteristiche particolari del sistema produttivo del nostro Paese, quindi credo che il fenomeno - già grave per la crisi che colpisce il Piemonte - si possa accentuare.
Pur apprezzando l'atteggiamento della Giunta sulle singole vertenze (anche efficace, devo dire), porrei all'attenzione, non soltanto dell'Assessore, ma anche della Giunta e della Presidente, questo fenomeno per capire se - visto che siamo a fine mandato - ci sono contatti a livello europeo, se ci sono iniziative che si intendono prendere, se ci sono proposte programmatiche che affrontino la questione, non tanto dal punto di vista della crisi specifica di ogni singolo punto, ma come tema complessivo del rapporto tra il nostro territorio e le multinazionali.
D'altronde, la crisi generale ci ha posto in evidenza qualche nodo quindi se usciamo dalla crisi senza affrontare alla radice temi di questo genere, penso che saremo sempre in balia dei padroni dell'economia. Quindi penso che da questa esperienza della crisi dovrebbero conseguire norme che regolano questo tipo di rapporto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo, sull'ordine dei lavori.



LEO Giampiero

Pongo alla vostra attenzione due questioni, che mi sembrano importanti.
Anzitutto, avevamo chiesto (e penso che il Vicepresidente del Consiglio che sta presiedendo lo ricorderà senz'altro) una comunicazione sulla vicenda del Politecnico. Poiché vedo l'Assessore Migliasso (penso l'unico rappresentante della Giunta, se non vedo male) penso che ci potrà dire che cosa è stato deciso in merito.
In Aula avevamo chiesto di trasmettere all'Assessore Bairati (ne hanno preso nota due o tre colleghi e se non c'è comunicazione in Giunta, non so cosa farci!) che ci sarebbe stato risposto oggi sulla disponibilità a relazionare sul Politecnico. Mi permetto di dire (riferendomi anche all'ordine del giorno del Consigliere Bizjak) che se ne discutiamo fra due mesi non ha più senso! Quindi, era un impegno che la Giunta aveva preso, ma non vedo traccia di risposta! Inoltre, vorrei che i Capigruppo di maggioranza e di minoranza ascoltassero quanto sto dicendo, e cioè che io sto bene all'opposizione e non sto auspicando cambi di nessun tipo, ma, se per caso nella prossima legislatura ci fossero rapporti diversi, caro collega Capogruppo del PD e cari colleghi Capigruppo di maggioranza, mi permetto di dire, allargando le braccia, perché ormai non posso neanche più chiedere alla Presidenza di intervenire, perché gli interventi non hanno sortito effetto, che abbiamo ripetuto in maniera infinita che non si sarebbero dovute tenere conferenze stampa proposte dalla Giunta su tematiche di interesse del Consiglio durante i giorni di Consiglio. Tuttavia, martedì scorso l'Assessore Oliva ha tenuto una conferenza stampa sul sistema dell'arte contemporanea in Piemonte.
Mi pare che sia una competenza della Giunta, oggetto dei lavori della Commissione, oggetto del programma, quindi non un'associazione a caso che si è svegliata e ha invitato l'Assessore che, per caso, passava di lì, ma è un'iniziativa propria della Giunta! Seconda cosa, Presidente Placido e colleghi, se vogliamo ancora più grave: a mezzogiorno e trenta si è poi tenuta la conferenza stampa sul Codice etico.
Poiché la VI Commissione non ha ancora dato il via (come i membri ricorderanno) al Codice etico, mi domando che cosa faremo quando tornerà in Commissione. Potremmo dire che parliamo a vanvera, tanto l'hanno già comunicato alla stampa, oppure che è un "non senso" o, ancora, che ci risparmiamo una Commissione! Auspico che la Presidente Pozzi scelga, tra il ruolo di esponente del PD e quello di Presidente della Commissione, quello di Presidente di Commissione come priorità istituzionale. Dopodiché, in ogni caso sapremo replicare in Commissione o far presente altre vicende sull'ordine dei lavori.
Quindi, come diceva il Consigliere Muliere, non presento nessuna mozione e non faccio nessuna protesta, ma allargo le braccia dicendo che se un domani, questa situazione capitasse a parti inverse, spero che non ci sarà qualche bello spirito che protesterà dicendo che non si tiene conto delle Commissioni, o dei giorni di Consiglio! Questo a futura memoria!



PRESIDENTE

Il Consigliere Bossuto ha chiesto la parola sempre sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Due cose, ritengo veloci.
In primo luogo, vorrei capire se fosse possibile avere una comunicazione in merito alla vicenda Aviapartner-Sagat, non tanto da parte dell'Assessore Migliasso che so essersi impegnata a fondo su questa vicenda, ma da chi, tra gli Assessori, ha il compito di dare risposte importanti non solo rispetto agli ammortizzatori sociali, ma possibilmente anche rispetto al discorso della ristrutturazione.
Ci risulta che entro i primi giorni di novembre 20 persone saranno lasciate a casa; qualcuno suggerisce addirittura a queste persone di fondare una cooperativa al servizio dell'aeroporto. Riteniamo che il problema, che l'Assessore ha affrontato bene, sia però un problema di ristrutturazione, ossia di organizzazione di una società (Sagat) e di una pseudo-concorrente (Aviapartner), che comunque vede il pubblico presente in qualche modo.
Ci chiediamo se la Giunta può, in questi pochi giorni, illustrarci lo stato dei fatti o pensare a un provvedimento che salvi una situazione che rischia di diventare pericolosa, anche perché, se va avanti così l'impressione è che i lavoratori - giustamente, aggiungo - penseranno anche a bloccare l'aeroporto nei prossimi giorni.
Invito la Presidente Bresso, a cui sono state inviate anche delle missive in merito, o gli Assessori Bairati o Borioli (trasporti) a dirci qualcosa in più.
Il secondo punto che pongo all'attenzione dell'Aula non vuole essere un'interrogazione, ma una comunicazione. Presso la GAM è stata organizzata una serie di convegni e dibattiti storici che la Regione Piemonte ha patrocinato. Uno di questi, avvenuto il 23 sera, ha (penso giustamente) scandalizzato molti dei presenti.
La sala era piena di studenti, convinti di andare ad assistere un dibattito sul muro di Berlino; si sono invece trovati di fronte a un dibattito sulla qualità della scuola privata a scapito di quella pubblica naturalmente in base a una serie di fonti revisionistiche, tra cui una visione di Rosa Luxemburg, ma anche della storia del comunismo direi molto di parte.
Attenzione, questo non vuole essere un invito all'apologia del sistema sovietico - tutt'altro - ma alla logicità dei fatti, a vantaggio di una situazione revisionista che addirittura poneva in dubbio la strage di Marzabotto, esposta - pare - dallo storico Fontana, il quale non l'ha messa in dubbio, ma l'ha revisionata in maniera molto forte.
Alcuni studenti erano contenti, gran parte sono usciti disgustati hanno scritto - da questo convegno, di cui noi eravamo patrocinatori.
Vorremmo saperne qualcosa in più, grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Intervengo per sollecitare una comunicazione da parte dell'Assessore competente su una questione che, come Verdi Verdi, ci sta particolarmente a cuore.
Negli ultimi giorni, ineluttabile come il cambio delle stagioni e come la caduta delle foglie dagli alberi, è riemerso il dibattito sulle misure per limitare il drammatico problema dell'inquinamento atmosferico.
La cosa che ci preoccupa è che, con le giustificazioni più assurde, si tenta nuovamente di arrivare ad un rinvio di provvedimenti che l'Unione Europea ci chiede ormai da tempo e che sono assolutamente necessari, visto anche il recente rapporto di Legambiente sullo stato della qualità dell'aria del nostro capoluogo piemontese.
Già lo scorso anno, con una vicenda a dir poco sconcertante, si era arrivati, dopo una serie di rinvii assurdi, a bloccare il provvedimento che impediva la parziale circolazione degli Euro 2 e quindi un primo provvedimento per cercare di migliorare la qualità dell'aria. Ora, dato che la situazione ambientale continua ad essere assolutamente grave e visto che Torino non è più la peggiore città italiana per inquinamento atmosferico ma la terzultima - dunque non è cambiato molto, secondo il rapporto di Legambiente - sarebbe importante che ci fosse una presa di posizione chiara rispetto a questi problemi e che finalmente cominciassimo a prendere dei provvedimenti per migliorare la qualità dell'aria, considerato anche che gli ultimi risultati delle indagini epidemiologiche più avanzate dimostrano la stretta correlazione tra la qualità dell'aria e la salute pubblica.
È vero che siamo in una situazione di crisi economica, sono vere tutte le considerazioni che alcune parti fanno, ma la qualità dell'aria, la tutela della salute dei cittadini viene sicuramente prima del diritto alla mobilità. Da questo punto di vista, ci aspettiamo una presa di posizione chiara da parte della Giunta e da parte dell'Assessore competente per evitare la commedia dell'arte che già è stata messa in onda lo scorso anno su questo tema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. In realtà, avevo chiesto la parola durante l'intervento del collega Leo non so se per fatto personale o se per fatto istituzionale, nel senso che la confusione tra l'essere esponente del Partito Democratico e l'essere Presidente di Commissione credo che non mi abbia mai toccato e ci tengo a ribadirlo.
L'Assessore Oliva aveva dato la disponibilità a portare in Commissione ancorché sia un atto che non richiede il parere della Commissione, il Codice etico prima della sua approvazione in Giunta - senza, ripeto, che sia necessario un parere della Commissione - per raccogliere eventuali osservazioni. Questo è avvenuto ai primi di ottobre.
Il Codice è stato distribuito a tutti i membri della Commissione ed è stato illustrato dall'Assessore Oliva. Poi, per sopraggiunti limiti di tempo della Commissione, abbiamo dovuto chiudere i lavori della medesima Commissione che da allora non si è più riunita perché il giovedì successivo c'era il Presidente Napolitano al Regio per l'inizio delle celebrazioni su Norberto Bobbio e poi per i due giovedì successivi (compreso questo) c'è stato il Consiglio regionale.
Ora, l'approvazione del Codice etico da parte della Giunta era ritenuta e io penso che non si possa che condividere - un atto importante perch il procrastinarsi della condizione precedente allontanava i tempi per darsi delle nuove regole relativamente all'erogazione dei contributi, soprattutto quando si tratta di contributi molto consistenti.
Pertanto, avendo consegnato il Codice etico a tutti i Consiglieri e non avendo - credo - ricevuto nessun tipo di osservazione e nessuna richiesta particolare, l'Assessore Oliva penso che abbia portato il provvedimento in Giunta con piena legittimità a farlo, dal momento che si tratta di un atto che ha delle conseguenze immediate sull'erogazione dei contributi e sui controlli, cose che noi chiediamo, che in Commissione sono state richieste e che, anche alla luce di quanto avvenuto e discusso nella Commissione Grinzane, è possibile ed opportuno che vengano rapidamente modificate.
Chiudo dicendo che non intervengo invece sulle questioni relative alle conferenze stampa, che non sono questioni che possono riguardare me in quanto non faccio parte della Giunta e possono riguardare forse l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, se ritiene che la scelta di fare delle conferenze stampa in giorno di Consiglio sia una scelta inopportuna è possibile che sia vero, forse si potrà segnalare ancora una volta alla Giunta che questi comportamenti non rispettavano il ruolo del Consiglio.
Spero con questo di aver chiarito la situazione. Spero con questo di aver rassicurato il collega Giampiero Leo sulla modalità con cui viene condotta la Commissione. Spero, altresì, che nelle prossime settimane ci possa essere la Commissione convocata regolarmente ogni giovedì e che non si perdano altre riunioni di Commissioni, dal momento che abbiamo molta carne al fuoco che sarebbe opportuno "cuocere" nelle modalità opportune.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo, per fatto personale.



LEO Giampiero

La collega Pozzi mi ha attribuito cose che non ho detto. Non ho detto che lei confonde i ruoli; ho detto che auspico che non li confonda. Ora sono convinto che un po' li confonda, perché la Presidente Pozzi ha fatto una ricostruzione, dal mio punto di vista e di alcuni colleghi della minoranza, assolutamente incompleta della Commissione. Non è vero che il dibattito sul Codice etico era finito. Non è assolutamente vero. Non è assolutamente vero: si visionino i verbali.
Seconda questione. La Consigliera Pozzi ha elegantemente glissato sul fatto che, se tempo si è perso, ciò è dovuto a contraddizioni della maggioranza. Infatti, solo i membri della maggioranza, segnatamente il collega Lepri, hanno ritardato questa approvazione (ora non so se con il nuovo congresso il collega Lepri sia o non sia più nel PD). Per questo motivo, si tratta di questioni interne alla maggioranza.
Ritengo, quindi, che sia stato scorretto procedere ad una comunicazione stampa, anche perché - ripeto - quando torneremo in Commissione cosa faremo? Diremo che ormai è stato tutto comunicato e quindi, discuterne non vale più a niente? Che non ha più nessun senso? Ripeto: se questa è la concezione delle Istituzioni, spero che valga anche per il futuro, ma sono preoccupato, perché mai una forma così esplicita di "peronismo"ha contagiato il mondo politico, con buona pace di tutte le argomentazioni moralistiche della sinistra!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente.
Sollecito questa Presidenza affinché nella riunione dei Capigruppo si discuta un ordine del giorno presentato ieri con la Consigliera Valloggia il Consigliere Cavallera, e oggi firmato dal Consigliere Caramella, avente ad oggetto la solidarietà con i giornalisti novaresi coinvolti in una vicenda di violazione del sistema istruttorio, anche se forse la notizia di cui hanno scritto era già uscita dalla Procura. Il Procuratore ha sequestrato i computer ai giornalisti e quindi vorremmo discuterne.
A tutto questo si è aggiunto un fatto ancora più grave: poiché è stato indagato anche il capo dei Vigili di Romagnano Sesia, Comune del Novarese sono stati sequestrati tutti i computer del Comune. Vorremmo capire se i cittadini di Romagnano sono tutti indagati, perché a questo punto tutto il paese è bloccato.
Occorre fare un discorso anche sulla privacy, perché non so cosa stia succedendo nell'ambito della Magistratura. Ne vorremmo discutere per sentire il parere di quest'Aula ed approvare un documento di solidarietà per chi si trova in queste situazioni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Partendo dall'ultimo intervento, se l'Aula acconsente, il numero previsto dal nostro Regolamento di 42 c'è e quindi possiamo iscrivere l'ordine del giorno n. 1303 inerente a "Solidarietà ai giornalisti de 'La Stampa' redazione di Novara e della 'Tribuna novarese'" presentato dai Consiglieri Valloggia, Monteggia e Cavallaro.
(L'Aula. unanime acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è iscritto.
Per quanto riguarda il problema del Codice etico sollevato dai colleghi Leo e Pozzi, in base al nostro Regolamento non è previsto, da parte della Commissione, un parere sul Codice etico.
È evidente che si tratta di una questione esclusivamente politica e di opportunità. Sta alla sensibilità e alla decisione dell'Assessore portare la questione in discussione - cosa che è avvenuta - e sentire la Commissione. Evidentemente, al di là dell'urgenza o meno, l'Assessore Oliva, dopo averne discusso in Commissione, ha ritenuto di proseguire. Ogni collega può fare le proprie valutazioni e quello che riterrà opportuno.
Sul problema dei finanziamenti sollevato dal Consigliere Lupi, la Giunta, presente con l'Assessore Migliasso e con chi collabora per la parte informativa, ne ha preso atto.
Per quanto riguarda la conferenza stampa della GAM, anche io non ne sono a conoscenza. Diventa difficile controllare tutto quello che avviene (si dà patrocinio, contributo o altro): è un problema della Giunta.
Per quanto riguarda la comunicazione dell'Assessore su Aviapartner richiesta dal Consigliere Bossuto, vi ricordo che a suo tempo abbiamo incontrato i lavoratori e le organizzazioni sindacali in sala Viglione.
Quindi c'è la richiesta alla Giunta di una comunicazione in Aula o in Commissione in tempi rapidi, perché la questione è quanto mai spinosa, ma è seguita dagli Assessori competenti e dai Consiglieri che si occupano del caso.
Per quanto riguarda la conferenza stampa, ormai è un fatto annoso e non penso che riusciremo, a quattro mesi dalle elezioni, a convincere la Giunta a non effettuare conferenze stampa il giorno di Consiglio. Questo Ufficio di Presidenza ha più volte ufficialmente invitato la Giunta a far sì che durante le sedute di Consiglio non avvenissero iniziative ufficiali.
Mi duole, mi dispiace se questo è avvenuto ancora una volta, perch questo dimostra mancanza di attenzione verso il Consiglio regionale. Se ci è avvenuto, non lo condivido e lo depreco formalmente. Il Presidente Gariglio, a nome dell'Ufficio di Presidenza, ha più volte ufficialmente scritto sull'argomento. Ripeto, non penso che a quattro mesi dalle elezioni si arrivi a cambiare quanto è successo fino ad ora.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno sul Politecnico, è fra quelli inseriti all'o.d.g. (siamo a 12 ordini del giorno iscritti); è l'ordine del giorno inserito al n. 20 dell'o.d.g., firmato da vari colleghi. Sarà l'Aula a decidere se discuterlo o meno.
Per le multinazionali, il loro ruolo, i vincoli e le leggi che ne regolano la presenza, tema affrontato dal Consigliere Larizza, rimando ad un'eventuale comunicazione della Giunta in Aula o in Commissione competente.
Mi sembra che non ci siano altre questioni in sospeso, rispetto a richieste di interventi, ordini del giorno o altro. Date segnali.
LEO Giampiero (fuori microfono) Mi ritengo molto soddisfatto delle risposte.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Leo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Chiedo la discussione immediata di tutti gli ordini del giorno relativi alla chiusura delle sedi decentrate del Politecnico.
Il motivo è molto semplice: se continuiamo a rinviarne la discussione essendo già addirittura iniziate le lezioni (solamente a Torino), su queste sedi verrà messa una pietra tombale. Ritengo indispensabile discuterne subito, proprio per motivi contingenti.
Un secondo ordine del giorno, di cui chiedevo la discussione, verteva sulla condanna dell'assalto al gazebo della Lega, verificatosi lo scorso sabato o domenica a Torino. Capisco che, ormai, i fatti sono già avvenuti e, anche in questo caso, più differiamo nel tempo la discussione più ci allontaniamo dai fatti, per cui, alla fine, finiremmo di discuterlo in un momento in cui l'episodio è stato dimenticato.
In ogni caso - lo ripeto - il primo documento che occorre discutere è quello riguardante il Politecnico; altrimenti, se continuiamo ad aspettare quando lo discuteremo non avrà più senso la sua trattazione.



PRESIDENTE

Presumo che possa avvenire prima e mi auguro che non si verifichino assolutamente altre situazioni del genere; comunque, concordo con quanto riferito dal Consigliere Dutto. Colleghi, c'è solo un problema: siccome la richiesta del collega Dutto è ufficiale, come tutte quelle che avvengono in quest'Aula - è stata avanzata anche dal collega Leo - si tratta di capire se si passa o meno alla discussione di questo ordine del giorno. Come prassi, in assenza di un intervento in senso contrario, la Presidenza non può che passare alla discussione dell'ordine del giorno sollecitato dai due colleghi, uno dei quali è Capogruppo.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per portare all'attenzione dell'Aula e anticipare il deposito di un ordine del giorno...



PRESIDENTE

Pensavo volesse anticipare quanto avverrà ad Alba, mi scusi.



CIRIO Alberto

Potrebbe anticiparlo anche lei, visto che è anche un merito suo Presidente.
Invece, parliamo di una questione avvenuta ad Alba, in merito alla quale presenteremo un ordine del giorno, che depositeremo nei prossimi minuti, unitamente ai colleghi della Lega Nord.
Presidente, le chiederei soltanto...



PRESIDENTE

Collega Cirio, nel multitasking riesco a seguire sia lei che il collega Muliere, la prego di proseguire.



CIRIO Alberto

Ne può seguire anche tre...



PRESIDENTE

Non poniamo limiti alla divina Provvidenza sulla materia grigia, ma due ce la facciamo ancora. Prego.



CIRIO Alberto

Il discorso è molto serio e anche profondamente delicato, pertanto sono contento della presenza in Aula anche dell'Assessore Migliasso, così da informarla; ne ha parlato anche il TG5, poi il collega Taricco, da conterraneo, credo conosca la vicenda.
Nelle scorse settimane, presso l'Agenzia di formazione professionale "Alba Barolo" è accaduto un fatto profondamente grave e anche strano: si è verificato un grave episodio di bullismo ai danni di un ragazzino down da parte di due suoi compagni di classe più alti di lui - è una considerazione che non cambia nulla, lo dico per pura cronaca: il ragazzino down è italiano, mentre i due ragazzi bulli sono marocchini - che alla fermata del bus davanti alla scuola hanno abbassato i pantaloni al bambino down costringendolo a rimanere in mutande davanti agli altri ragazzini.
Il giorno successivo, il direttore della scuola, appreso il fatto, in preda ad un momento di profonda indignazione, ha preso i due ragazzi bulli li ha portati in direzione e con le porte aperte li ha costretti a stare in mutande per un'ora.
Non sono un educatore di mestiere. Chi fa l'educatore di mestiere sostiene che questo gesto in sé sia sbagliato, perché dal direttore della scuola si immaginano altri criteri educativi. Se questo gesto non pu essere condiviso sotto il profilo educativo, credo possa esserlo sotto il profilo umano; diciamo anche che, per fortuna, c'è ancora qualcuno nel nostro paese che si indigna di fronte a questi episodi.
Cosa è accaduto? Il Sindaco di Alba, il giorno successivo a questo fatto, ha convocato i tre rappresentanti all'interno del Consiglio d'Amministrazione e ha chiesto la revoca del direttore. Domani pomeriggio il Consiglio d'Amministrazione si riunirà e discuterà di quanto avvenuto: è probabile che, per aver compiuto questo gesto, avvenga la revoca del direttore della scuola.
Noi riteniamo che la situazione sia profondamente delicata - se si agisse così, si confonderebbero davvero i termini della vicenda - e che l'unica vera vittima - il ragazzino down - non venga in alcun modo tutelata. Oggi nella prima pagina de La Stampa della Provincia di Cuneo c'è una lettera della mamma di questo bambino che parla di questa situazione.
Noi crediamo - e lo sottoponiamo all'attenzione dell'Aula attraverso questo ordine del giorno che depositeremo questa mattina - che qualsiasi azione di questo tipo sarebbe profondamente sbagliata. Crediamo che un'azione punitiva così estrema nei confronti di un direttore, che pu anche avere sbagliato, ma per un istinto di giustizia e di dignità umana non per altre ragioni, debba essere valutata. Davvero auspicheremmo che il Consiglio potesse discutere di questa materia al più presto e far sentire anche la propria voce, diversamente si commetterebbero gravi ingiustizie e soprattutto, non si tutelerebbero per nulla i deboli. Su questa vicenda sia noi che il collega Dutto e gli amici della Lega siamo disponibili ad azioni anche forti, di piazza, perché la riteniamo davvero una situazione estrema che non può essere accettata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cirio.
Quando tale ordine del giorno verrà presentato, se il numero delle firme sarà sufficiente, lo iscriveremo, come sempre avviene in questa Aula e come è avvenuto anche poco fa per l'ordine del giorno riguardante i giornalisti novaresi; l'eventuale dibattito su "quali forme di educazione" avverrà in Aula. Ricordo ancora quante ne ho prese sulle mani, forse anche quelle cose sono servite, scusate la divagazione.
Se non ci sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori ricordo che c'è un problema, almeno decidiamo sul da farsi. Ci sono state due richieste di inversione punti all'o.d.g., perché è stata sollecitata la discussione sull'ordine del giorno, in particolare sulle vicende del Politecnico e sedi decentrate.
Chiedo se permane la richiesta e se qualcuno desidera intervenire in senso contrario o se, altrimenti, rispetto al provvedimento c'è una proposta di mediazione per discuterne martedì prossimo, in assenza degli Assessori in qualche modo interessati, in particolare dell'Assessore Bairati, che ha la delega sull'università e ricerca.
Mi riferisco ai due colleghi che hanno posto il problema. Può essere condivisibile la proposta di discuterne martedì prossimo, subito dopo il sindacato ispettivo, con la presenza dell'Assessore Bairati? Mi sembra ci sia condivisione da parte dei colleghi. Grazie.
Quindi, l'ordine del giorno sul Politecnico sarà il primo punto che affronteremo, dopo il sindacato ispettivo, martedì prossimo. Essendosi svolta ieri la Conferenza dei Capigruppo, intendo questa decisione come integrazione alle determinazioni della Conferenza dei Capigruppo. Mi sembra che l'Aula condivida, vi ringrazio, colleghi.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine di lavori, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei anche ci fosse un impegno a discutere l'ordine del giorno sull'esonero dello scudo fiscale per i frontalieri del Verbano Cusio Ossola, se non alla fine di questa seduta in quella di martedì, subito dopo la discussione dell'altro ordine del giorno. Il tema che abbiamo sollecitato non è una questione di scarso rilievo, è l'applicazione di una norma, quella dello scudo fiscale, su dei lavoratori italiani che prestano l'attività in un Paese extracomunitario come la Svizzera e sono messi sullo stesso piano degli evasori fiscali o di chi porta i capitali all'estero. Ci sembra una cosa talmente folle, che è necessario, per la serietà, che sia discusso.



PRESIDENTE

Consiglieri, abbiamo 12 ordini del giorno, che diventeranno 13 con quello su quali forme di educazione ai nostri studenti delle scuole elementari e medie (quindi una formazione di calcio, compresa la panchina corta, come si usava una volta).
È evidente che rimane la questione dell'ordine del giorno sul Politecnico. Nella Conferenza dei Capigruppo di mercoledì prossimo porrò il problema; in quella sede si deciderà cosa fare di quegli ordini del giorno se organizzare una seduta unica dove affrontare tutti e 12 gli ordini del giorno. Così non ci portiamo, ad ogni seduta, una pagina intera di ordini del giorno, con ordini del giorno che non si capisce se sono temporalmente urgenti per i problemi che trattano. Decida la Conferenza dei Capigruppo così evitiamo discussioni del tipo "bisogna discutere questo", "bisogna discutere quell'altro".
Se l'Aula acconsente, martedì prossimo, dopo il sindacato ispettivo affronteremo l'ordine del giorno sul Politecnico. Mercoledì prossimo la Conferenza dei Capigruppo deciderà cosa fare su tutti gli altri 12 ordini del giorno che rimangono, più eventuali che si aggiungeranno. Chi non è soddisfatto, sa a chi rivolgersi.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130 inerente a "Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale"


PRESIDENTE

L'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130, di cui al punto 11) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso proposti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Cassare l'intero articolo 1.
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, il Consigliere Vignale ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 17, come altri presentati dal nostro Gruppo consiliare, prevede di cassare l'articolo. Al di là delle perplessità che andremo ad enunciare relativamente al merito della norma, credo vi sia anche un aspetto relativo al metodo e alle priorità. Che non vi siano priorità normative rispetto a questo termine di legislatura, è un aspetto assolutamente evidente e sotto gli occhi di tutti i colleghi.
Ricordo che questa norma è stata, come ho indicato nell'ordine del giorno consegnato a tutti i colleghi, licenziata il 12 giugno 2006. Per la verità, fu il nostro Gruppo che chiese di sospenderne la discussione dopo la discussione generale.
Questo significa, dopo aver approvato la legge sulla sicurezza, che era un po' una delle richieste che il nostro Gruppo avanzava, dare pari attenzione (in particolare modo con l'introduzione dell'articolo 12, anche se poi è stato successivamente modificato) almeno a coloro i quali, cioè la polizia penitenziaria, svolgono un lavoro all'interno del carcere, così come ai detenuti.
Le carceri italiane hanno gravi problemi, in particolare quello di sovrabbondanza. Nonostante il nostro Paese sia quello che carcera meno in tutti i 27 Paesi dell'Unione Europea e sia il secondo per minor carcerazione di tutta l'Europa - sorpassato solo da uno Stato, non ricordo quali dei tre del nord Europa - vi sono gravi problemi di presenza sovrabbondante all'interno delle carceri, ragion per cui il Governo sta attuando un piano carceri per la loro realizzazione. Tuttavia, non credo che la figura dei garanti, in senso lato, sia una figura che possa risolvere i grossi problemi all'interno dei penitenziari. Per tutti.
Ovviamente per i detenuti, ovviamente per la polizia penitenziaria e per tutti i soggetti che operano all'interno delle carceri.
Mi sembra che, come altre istituzioni, siano istituzioni che abbiano un valore più simbolico che non reale. Alla fine le funzioni che ha il Garante sono, da un punto di vista della norma, condivisibili, per carità. Se si legge l'articolo 5 si comprende che tutte le funzioni attribuite al Garante sono assolutamente importanti.
Ma se si legge la norma finanziaria, cioè i 200 mila euro con i quali dovrebbe garantire quanto indicato all'articolo 5 - che non ripeto, perch è alle mani di tutti i colleghi - si comprende bene come non siano sufficienti.
Consideriamo che, in merito al trattamento economico, il Garante per i detenuti ha un'indennità pari alla metà di quella prevista per i Consiglieri regionali. Sostanzialmente l'imputazione che noi facciamo in norma finanziaria - tant'è che l'UPB è "Spese del Consiglio regionale" quindi relativa al trattamento economico del Garante - va sostanzialmente a garantire il trattamento economico di cui all'articolo 3, al Garante stesso. Noi facciamo una legge per garantire, dal punto di vista economico uno stipendio, ma senza dare alcun mezzo al Garante.
Ricordo che esistono più norme che regolamentano la vita all'interno delle carceri, ovviamente i codici, laddove all'interno delle carceri siano perpetrati ipotetici o presunti reati, e delle particolari circolari relativamente al loro trattamento.
Non credo che questa figura, in particolar modo guardando gli articoli 3 e 5 e la norma finanziaria, possa migliorare quella che è l'attuale situazione.
Per questo motivo, e successivamente con l'illustrazione di altri emendamenti, non crediamo che, dopo aver atteso per anni dal suo licenziamento da parte della VIII Commissione, sia oggi una priorità da affrontare per il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato le riflessioni del collega Vignale. Vorrei ricordare all'Aula che abbiamo ripreso la discussione di un testo che avevamo sospeso, soprattutto su richiesta delle forze di minoranza, perché in quella occasione si disse: "Affrontiamo questo tema, ma prima di tutto bisogna che la Regione Piemonte affronti la legge sulla sicurezza".
Così abbiamo fatto, perché abbiamo sospeso la discussione nel 2006 questo provvedimento è sempre stato all'o.d.g., lo abbiamo sospeso in attesa di approvare la legge sulla sicurezza, cosa che questo Consiglio ha fatto. Credo che sia arrivato il momento - anzi dovevamo farlo prima - di approvare questo testo di legge.
Tra l'altro, vorrei ricordare, non soltanto perché i due relatori sono uno di maggioranza e uno di minoranza, che questo è stato un testo condiviso in un gruppo di lavoro formato da Consiglieri di maggioranza e di minoranza, perché c'erano due diversi testi.
È un testo unificato sul quale siamo arrivati ad esprimere un'opinione condivisa, almeno per i Consiglieri di maggioranza e di minoranza che hanno lavorato a questo testo.
Vorrei inoltre ricordare che la figura del Garante è una figura istituita in molte Regioni governate dal centrosinistra e governate dal centrodestra.
Lo dico anche perché, nel momento in cui avevamo proposto questa legge la Regione che aveva approvato ed istituito il Garante era solo il Lazio e la Regione Piemonte sarebbe stata la seconda. Oggi credo che saremmo i dodicesimi o i tredicesimi ad istituire la figura del Garante.
Credo che sia una figura importante, anche perché per quello che ho capito, leggendo ed informandomi sull'attività dei Garanti regionali e dei Garanti istituiti dalle Città, come ha fatto la Città di Torino anni fa, è una figura importante che interviene in un mondo particolare, quello del sistema carcerario, che ha moltissimi problemi. Ritengo che non si possono risolvere questi problemi, a cominciare da quello del sovraffollamento soltanto costruendo nuove carceri, ma bisogna intervenire a monte.
Vorrei anche ricordare, come abbiamo fatto nel dibattito generale, che le attività all'interno del sistema penitenziario per preparare una rieducazione del detenuto o dei detenuti possono aiutare ad evitare che quella persona possa ricadere nell'attività delinquenziale o in altre attività criminose, e quindi ritornare in carcere. Quindi, l'attività del Garante può intervenire in questa direzione.
Se poi dobbiamo dotare la figura del Garante di risorse per svolgere attività dedicate alla rieducazione, che non sono attività che possiamo gestire direttamente, ma intervenire in questa direzione, potremmo vederlo.
Oggi credo che, di fronte a noi, c'è la necessità di istituire la figura del Garante e di approvare questa legge, perché credo che sia urgente per la situazione che viviamo all'interno delle carceri italiane e soprattutto delle carceri della nostra regione.



PRESIDENTE

Dal suo intervento, interpreto il parere negativo sull'emendamento.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "Dante Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media "Dante Alighieri" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Abbiamo iniziato la discussione della proposta di legge "Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale", cioè per chi si trova detenuto nelle carceri dello Stato. La proposta di legge che abbiamo iniziato a discutere si propone di istituire la figura del Garante che garantisca i diritti di quelle persone.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130 inerente a "Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del testo unificato, in particolare dell'emendamento rubricato n. 18.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Cassare il comma 1 dell'articolo 1.
Ha chiesto la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ovviamente come l'emendamento precedente, questo è finalizzato ad esprimere una contrarietà, non in termini generali relativamente alla figura del Garante, ma relativamente alla modalità con cui la norma è stata realizzata.
Perché è sufficiente, come dicevo precedentemente, verificare i compiti che questa legge intenderebbe assegnare al Garante, in merito alla necessità per chiunque abbia interesse. Quindi, il Garante dovrebbe intervenire su istanza di chiunque ne abbia interesse e parliamo, nella nostra regione, di diverse migliaia di persone, perché come prevede l'articolo 1 al comma 2, il Garante non si deve occupare unicamente delle persone che hanno una restrizione della propria libertà negli istituti penitenziari o penali per minori, ma anche delle persone ammesse a misure alternative. Quindi, si tratta gran parte di persone che subiscono una condanna e che non sono all'interno delle carceri. Significa che questo Garante dovrebbe occuparsi - non ho il dato esatto - di alcune decine di migliaia di persone che stanno scontando una pena, tanto che la pena preveda una restrizione della propria libertà quanto che la pena ammetta misure alternative.
È evidente che sono tali e tanti i doveri che il Garante avrebbe in merito ad istanze che possono essere presentate di assoluto rilievo, perch riguardano il diritto alla salute, al miglioramento della qualità della vita, all'istruzione, alla formazione professionale, al recupero, alla reintegrazione sociale, al reinserimento nel mondo del lavoro - e questo è solo quanto prevede la lettera a) dell'articolo 5 al comma 1.
È evidente che questa, così come tutte le altre funzioni che il comma 5 assegna al Garante, non si potrebbero realizzare se la legge, così com'è stata ideata, venisse votata.
È la domanda che ci poniamo in molte occasioni e che abbiamo posto anche nelle ultime settimane all'interno di quest'Aula, pensando ad alcune norme che sono state approvate (quella sul commercio equo e solidale, ad esempio), che hanno finalità assolutamente condivisibili, ma un'impossibilità di attuazione oggettiva per un aspetto legato al modo con cui la norma è stata scritta, con una posizione che non è sempre omogenea rispetto ai soggetti che il Consiglio nomina: in alcuni casi, siamo intervenuti nella riduzione dell'emolumento del Difensore Civico, perch ritenevamo che fosse troppo elevata (alcuni collegi, legittimamente, hanno presentato delle proposte di legge per la riduzione degli emolumenti di altri soggetti che il Consiglio nomina), mentre manterremmo, invece, un emolumento importante...
Per carità, se il Garante si dovesse far carico di tutte le funzioni che la legge gli attribuisce, non gli basterebbero 18 ore di lavoro al giorno, per 350 giorni l'anno! Temiamo che questo possa avvenire e che sia ancora una volta, una legge con una finalità più ideale - la quale è assolutamente condivisibile, ma che si potrebbe espletare con un ordine del giorno che non ha costi e che ha la possibilità di non impegnare la Giunta e la Regione con una norma che viene approvata - rispetto a quello che sostanzialmente, è un ordine del giorno di indirizzo, con un aspetto, per che è abbastanza costoso e, soprattutto, con difficoltà riuscirà ad ottenere quelle che sono le finalità che la legge si pone.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Intervengo per chiarire un aspetto, ed evitare, almeno, che nei prossimi interventi, si ritorni sulla questione dello "stipendio" del Garante.
Sarebbe nostra intenzione presentare un emendamento che modifichi l'articolo inerente all'indennità del Garante (non ricordo con precisione il numero esatto), laddove si dice che è prevista la metà dell'indennità del Consigliere, portandola ad un terzo dell'indennità del Consigliere così come faremo quando istituiremo la figura del "Garante per l'infanzia" in modo tale che ci sia un trattamento omogeneo.
L'ho anticipato, così, almeno, possiamo evitare di discutere ulteriormente di questo argomento nei prossimi interventi.
Pertanto, quando si arriverà alla discussione su quell'articolo presenteremo quell'emendamento.
Per quanto mi riguarda, siamo dell'opinione di votare contro l'emendamento presentato poc'anzi dal collega Vignale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18.
Ricordo che il numero legale è 28.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 23 presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Boniperti e Casoni: alla riga 3: cassare ", presso il Consiglio regionale,".
Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 23. Vi ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 22) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Boniperti e Casoni: Alla riga 1 cassare "delle persone (...) libertà personale" e sostituire con "dei detenuti".
Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 22. Vi ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22.
Il Consiglio non approva.



GARIGLIO DAVIDE


Argomento: Condizione femminile - Commemorazioni

Distribuzione di rose bianche in Aula, in memoria delle donne vittime di violenza


PRESIDENTE

Colleghi, sospenderei per qualche minuto l'attività legislativa, per comunicarvi che la Consulta regionale delle Elette ha aderito alla campagna promossa dal Ministero per le Pari Opportunità.
In questi giorni dedicati al ricordo dei defunti la Consulta, insieme al Ministero, ha invitato tutti i cittadini piemontesi a portare nei cimiteri, in aggiunta ai fiori per i propri cari, una rosa bianca in memoria di tutte le donne vittime di violenza.
Il fenomeno, come è evidenziato da una ricerca che la nostra consulta ha condotto nei giorni scorsi, registra in Piemonte dati drammatici: le donne che hanno perso al vita dal 2005 al 2007 per atti di violenza sono 32, mentre le denunce, nello stesso periodo, sono arrivate a quasi 20.000 per fatti di violenza, un terzo dei quali consumati in ambito familiare.
Numeri a cui si deve aggiungere - per ammissione delle stesse Prefetture tutta l'area del sommerso di quello che non viene denunciato per paura, per timore o per vergogna.
Le Consigliere regionali oggi desiderano offrire a tutti noi, a tutti i colleghi una rosa bianca per sancire simbolicamente una condivisione e una responsabilità comune di fronte a questo problema.
Ricevendo queste rose, lo dico a nome delle colleghe, ogni Consigliere è invitato a impegnarsi, insieme alle colleghe, per sensibilizzare i cittadini e promuovere nella nostra regione, come in ogni altro luogo, una diversa concezione dei rapporti tra uomo e donna basati sull'uguaglianza e sul rispetto reciproco.
Nell'esprimere a nome di tutta l'Assemblea l'auspicio che numerosi cittadini vogliano aderire all'iniziativa, desidero ricordare lo slogan della campagna di sensibilizzazione adottata in Piemonte: "La violenza sulle donne avvelena il mondo, aiutaci a fermarla".
Simbolicamente questo atto vuole testimoniare a tutti l'impegno del Consiglio regionale. Prima di lasciare la parola alla Vicepresidente Cotto ringrazio le colleghe e vi prego di ricevere come simbolo di questo impegno la rosa. Grazie.



COTTO Mariangela

Io aggiungo soltanto che l'iniziativa di contrasto alla violenza sulle donne continua: ha coinvolto anche la Giunta e l'Assessorato alle pari opportunità. Inoltre, questa iniziativa più recente ha visto anche il coinvolgimento dell'Assessore Ricca, sia come Assessore alla sicurezza sia come Assessore al commercio, che ha raggiunto un accordo con le associazioni di categoria dei fioristi: alcuni offriranno la rosa bianca e altri la venderanno a prezzi scontati.
Assessore Ricca, vuole aggiungere qualcosa?



RICCA Luigi Sergio, Assessore regionale

Ho poco da aggiungere alle parole pronunciate dal Presidente del Consiglio. La Giunta ha aderito, come è stato ricordato, all'iniziativa e non poteva essere altrimenti.
Voglio esprimere un ringraziamento alle Associazioni Confcommercio e Confesercenti che, attraverso le loro organizzazioni dei fiorai, hanno aderito all'iniziativa offrendo anche un supporto per la divulgazione della medesima.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, anche a nome di tutti i colleghi.
Procediamo con la distribuzione delle rose, dopodiché riprenderemo i nostri lavori.



PLACIDO ROBERTO


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130 inerente a "Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta prosegue con l'esame degli emendamenti al testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Riga 4 cassare: "del territorio".
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Al comma 1, sostituire la parola "denominato" con la parola "definito".
Non ci sono richieste di intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 25) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Riga 4: cassare: "denominato" e sostituirle con "chiamato".
Non ci sono richieste di intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dal Consigliere Giovine: Si propone l'aggiunta delle parole "controllare e" dopo le parole "al fine di contribuire a".
Non ci sono richieste di intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Inviterei la maggioranza a prendere atto che su questo provvedimento non c'è assolutamente l'unanimità e, anzi, c'è da parte nostra e di altre forze di minoranza una decisa avversione; invece ci sarebbe l'unanimità sulla possibilità di approvare la proposta di legge relativa al Garante dell'infanzia, su cui mi sembra non ci siano emendamenti.
Per la verità, confesso che dalla riunione dei Capigruppo ero uscito con la convinzione che al primo punto dell'o.d.g. fosse appunto iscritta la proposta per il Garante dell'infanzia; poi, evidentemente, mi è sfuggito un intervento o comunque un cambiamento di idea, e siamo ripartiti con questo provvedimento.
Vedo che stiamo solo perdendo tempo, per cui, magari in attesa di nuove consultazioni fra maggioranza e minoranza, proporrei un'inversione dei punti all'o.d.g. per iniziare a trattare in modo più proficuo la proposta di legge sul Garante per i diritti dei fanciulli, rinviando questo provvedimento a una data successiva a un qualche accordo o comunque, se non si arrivasse a questo accordo, per riprenderlo da questa posizione. Anche perché non mi sembra logico sprecare completamente la giornata di oggi su questi emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie. Mi scusi, Presidente, lei ieri presiedeva la riunione dei Capigruppo. Il discorso deve essere chiaro, perché altrimenti in quest'aula ci prendiamo in giro e io non voglio essere preso in giro.
Ieri nella riunione dei Capigruppo abbiamo assunto delle decisioni.
Tuttavia, siccome nella riunione dei Capigruppo diciamo che ci sono più riunioni, quando si decide non si capisce mai che cosa si decide.
Al termine della riunione dei Capigruppo avevamo deciso di affrontare questo argomento come primo punto all'o.d.g., e chiedo conferma al Presidente attuale che presiedeva anche la riunione dei Capigruppo. Quindi abbiamo iniziato questa discussione.
Io naturalmente sono d'accordo ad approvare la legge per l'istituzione del Garante dell'infanzia, sono d'accordissimo. Deve essere chiara una cosa: io chiedo che nella prossima riunione del Consiglio, dopo la discussione sull'ordine del giorno del Politecnico, si affronti questo tema, accordo o non accordo, perché è da quattro anni che questo provvedimento è all'o.d.g. del Consiglio.
Poi chiedo un'altra cosa. Siccome ci sono dei firmatari che insieme a me hanno presentato questo testo - relatrice, insieme al sottoscritto, c'è la Vicepresidente Mariangela Cotto - e siamo d'accordo per principio di istituire il Garante dell'infanzia, mi dovete spiegare perché c'è contrarietà a istituire il Garante della persone che sono in carcere. Se qualcuno me lo spiega e mi convince.
Siccome non mi convincerà, Presidente, sono d'accordo. Ma a questo punto, approviamo oggi la legge per l'istituzione del Garante sull'infanzia, cioè non un'altra volta, oggi, perché è stato detto così, è condiviso, la approviamo oggi. La approviamo oggi e martedì prossimo riprendiamo la discussione sperando di trovare un'intesa tra maggioranza e minoranza, visto che è un provvedimento trasversale, per approvare nella seduta di martedì anche questo importante provvedimento.
Comunque, Presidente, sospendiamo pure e riprendiamo con questa intesa: che al primo punto dopo la discussione dell'ordine del giorno sul Politecnico ci sia questo argomento.



PRESIDENTE

Colleghi, faccio un attimo il punto della situazione.
Ieri, dalla Conferenza dei Capigruppo che ho presieduto, siamo usciti e gli uffici mi confortano in quello che sto per dire - con una decisione ovvero di non trattare il Garante dell'infanzia, perché c'è stata un'espressa richiesta del Capogruppo Giovine di definire un percorso comune con la collega Cotto per arrivare a un risultato condiviso.
Mi spiace, collega Pozzi, ma alla Conferenza dei Capigruppo lei non c'era, io sì, la presiedevo e ho preso questo impegno; impegno che intendo assolutamente mantenere, a meno che l'Aula decida diversamente assumendosene anche la responsabilità. Questo deve essere chiaro.
Non posso impedire all'Aula di prendere una decisione diversa, ma voglio ricordare che nella Conferenza dei Capigruppo chi la presiedeva ha garantito a un Presidente di Gruppo che il provvedimento sul Garante dell'infanzia si sarebbe trattato martedì prossimo, per concedere la possibilità di definire un percorso condiviso. Farò il possibile perch questa garanzia venga mantenuta. Se l'Aula ritiene di fare diversamente, lo può fare e se ne assume la responsabilità.
Nella stessa Conferenza, sul problema del Garante delle carceri non ci sono state obiezioni a trattarlo oggi ed è parso condiviso il fatto che si trattasse di un provvedimento che non aveva particolari difficoltà.
Scopriamo oggi che invece le difficoltà ci sono. L'Aula è sempre sovrana per trovare la mediazione affinché le difficoltà vengano superate oppure per continuare ad affrontare il provvedimento discutendo e votando tutti gli emendamenti.
Questo è quanto abbiamo deciso nella riunione di ieri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. A me sembra - ovviamente è un parere del tutto personale, che riguarda il nostro Gruppo - che, per una questione di buonsenso, oggi varrebbe la pena di affrontare uno degli ordini del giorno che sono stati presentati. Lo dico, visto che ci sono state intese relativamente ad alcune norme e intese relativamente alla data di discussione.
Rivolgendomi al Consigliere Muliere, dico che nessuno può chiedere che l'inizio della discussione di una legge significhi anche la sua conclusione; lo può auspicare, come noi l'abbiamo auspicato in tanti casi ma è evidente che chiunque abbia - il collega Muliere ne ha molta - un po' di esperienza di quest'Aula, sa bene che quando si incomincia è noto quando si conclude un provvedimento normativo è meno noto. Lo dico non avendo particolari contrarietà rispetto al Garante per l'infanzia, anzi facendo una valutazione positiva, ma potendo apportare delle modifiche migliorative.
Credo che - ed è questa la proposta che avanzo al Presidente non in modo formale, se poi si ritiene di fare altro ci adeguiamo - considerando anche il fatto che ci rimane più o meno un'ora e 50 minuti di tempo l'affrontare uno dei 12, 13 o quanti sono ordini del giorni presentati e che altrimenti occuperanno del tempo nella seduta della prossima settimana potrebbe essere una buona mediazione rispetto a quanto detto in Conferenza dei Capigruppo per rispettare alcune indicazioni e per affrontare temi che altrimenti, dovremmo affrontare nella seduta di martedì prossimo.
Ricordo altresì - e concludo - che non ci sono ordini del giorno buoni e meno buoni, ma c'è un momento in cui discutere dell'ordine del giorno è prioritario e c'è un momento in cui la discussione dell'ordine del giorno è una perdita di tempo. Noi abbiamo trascorso tre sedute a discutere e votare ordini del giorno che nulla, peraltro, avevano a che vedere con l'istituzione regionale, mentre quello sulle sedi del Politecnico una valenza ce l'ha, al di là di ciò che uno pensa, perché incidentalmente l'Assessore Bairati, la Presidente Bresso e la Giunta regionale stanziano contributi e di spesa corrente per conto capitale per le istituzione universitarie, e in modo significativo per il Politecnico. Mi sembra che quell'argomento interessi di più alla comunità locale rispetto a molti altri ordini del giorno votati.
Questa è la proposta che avanziamo, ma n on chiediamo che venga messa ai voti. Avanziamo solo una proposta che, a noi, sembra di buonsenso.



PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, per confermare la sua ricostruzione, nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo di ieri, tranne un piccolo particolare, che è possibile che le sia sfuggito: io ero a conoscenza del fatto che, sul disegno di legge che adesso stiamo verificando, vi fossero degli ostacoli e delle obiezioni dai colleghi della Lega. Non ho parlato ieri con i colleghi di AN, perché probabilmente stavamo parlando di un argomento che anche ieri a noi sembrava più importante, che sono le tematiche intorno all'assestamento di bilancio, che poi hanno occupato buona parte della sessione dei Capigruppo. Peraltro, pur essendo tutt'altro che poco sospetta la mia adesione a quanto sto per dire, non ero a conoscenza dell'impegno che lei ha preso nei riguardi del Capogruppo Giovine, ma mi associo, pur non essendo stato presente, perché pacta sunt servanda. Nel caso specifico il fatto che io mi associ a Giovine rende credibile il rispetto istituzionale che le varie parti devono avere sempre, se è possibile, non soltanto in qualche momento, di se stesse e dei colleghi.
È vero quanto sostenuto dal collega Vignale. Nei fatti, oggi siamo di fronte ad una situazione che potrebbe obbligarci ad impiegare inutilmente del tempo. L'impegno è formalmente inutile. Se invece esistono spazi per cui quest'ora e mezza possa essere impiegata più utilmente, non potrei che associarmi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Alcune brevi considerazioni.
La prima è l'auspicio di dedicare la giornata di oggi all'approvazione di una legge e non alla discussione di ordini del giorno, sia pure molto importanti. Gli ordini del giorno dovrebbero essere un corollario al lavoro effettivo dell'Aula, che è di tipo legislativo.
La seconda osservazione è una dichiarazione di grande fiducia nei confronti della collega Cotto, relatrice, insieme alla sottoscritta, della legge sull'istituzione del Garante per l'infanzia; testo unificato delle nostre due proposte di legge. Se si ritiene di fare un percorso condiviso con il Capogruppo Giovine, bene; altrimenti, se lo farà la Consigliera Cotto, ha la mia piena fiducia.
Terza osservazione. Trattandosi di un testo unificato di due proposte di legge - una a firma della Consigliera Cotto, l'altra a prima firma della Consigliera Pozzi - ed avendo io seguito, per impegno e per passione personale, questo argomento da molto tempo, poiché sarò assente dal Consiglio martedì prossimo perché in missione, proverei un certo dispiacere a che la legge venisse discussa e approvata essendo io, una tantum, assente dal Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Pozzi.
Per quanto riguarda il trovare una condivisione fra tre persone, di cui due prime firmatarie e uno che ha presentato gli emendamenti ed è fra i firmatari e sostenitori del provvedimento, non credo sia tanto difficile.
Sulla sua richiesta, avendolo calendarizzato per martedì prossimo attendo lumi, da parte dei Presidenti dei Gruppi, se discuterlo martedì prossimo o rinviarlo. Non ci sono problemi nel merito: si pu tranquillamente metterlo al primo punto dell'o.d.g. - anche l'Assessore Deorsola è d'accordo - della seduta non di martedì prossimo, ma di quello successivo.
A questo punto si propone di non continuare nell'estenuante discussione di un numero considerevoli di emendamenti sul testo unificato relativo all'istituzione del Garante regionale, ma di trattare alcuni ordini del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Non so più cosa dire: mi arrendo! Faccio un appello alle forze di minoranza che esprimono contrarietà (non tutti sono contrari, alcuni hanno firmato il provvedimento), ma alcuni esponenti della minoranza esprimono contrarietà. È pienamente legittimo l'atteggiamento, ci mancherebbe ancora, ma credo che su certi provvedimenti si possa fare battaglia politica, come è stata fatta tre anni fa, chiedendo che fosse stabilità una priorità: prima la legge sulla sicurezza, poi proseguire con questo provvedimento. Cosa che abbiamo fatto. Ripeto, credo sia utile esprimere la contrarietà, ma anche abbandonare l'atteggiamento ostruzionistico e dare via libera al provvedimento. Ecco perché mi appello nuovamente ai colleghi della minoranza a esprimer fortemente la loro contrarietà, ma non con un atteggiamento ostruzionistico, anche perch Presidente, se non lo facciamo oggi riprendiamo la discussione martedì.
Credo, quindi, che sarebbe più utile terminare oggi l'esame di questo provvedimento, che ha pochi articoli. Dopodiché, le ho provate tutte. Sulla questione del Garante dell'infanzia, concordiamo che l'esame del provvedimento venga posticipato al Consiglio che vedrà presenti i relatori dello stesso. Presidente, se fosse possibile, terminiamo la discussione in corso, ci sono pochi articoli, però mi affido ai colleghi della minoranza in modo tale che questo provvedimento possa andare avanti.



PRESIDENTE

Il provvedimento sul Garante dell'infanzia lo lasciamo nell'ordine in cui è inserito nell'o.d.g., così lo tratteremo martedì 10 novembre. Non essendoci condivisione ad intervenire sugli ordini del giorno, è evidente che continuiamo la discussione sul testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130, "Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale".


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola Elementare "Arturo Toscanini" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola Elementare "Arturo Toscanini" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Ricordo che stiamo trattando un provvedimento che si propone l'istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Per capirci, un riferimento per le persone detenute in carcere. Sono stati presentati una serie di emendamenti, cioè proposte di modifiche al testo, nella proposta di legge.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130 inerente a "Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n.
130. Siamo ancora agli emendamenti all'articolo 1.
Emendamento rubricato n. 51 presentato dal Consigliere Giovine: si propone l'aggiunta della parola "che" dopo le parole "garantire" e l'aggiunta delle parole "vengono rispettati" dopo le parole "in conformità ai principi fondamentali della Costituzione in ambito delle materie di competenza regionale".
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Al comma 1, sostituire la parola "garantire" con la parola "assicurare".
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Al comma 1, sostituire le parole "in conformità" con la parola "adeguatamente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Al comma 1, sostituire la parola "fondamentali" con le parole "di base".
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Al comma 1, sostituire la parola "fondamentali" con la parola "elementari".
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Consiglieri, non vedo il Consigliere Vignale, ma vedo che è presente il Consigliere Botta. La proposta è di proseguire martedì prossimo la trattazione di questo provvedimento, nel quale si rinvengono problemi di non condivisione, quale primo punto dopo l'ordine del giorno sul Politecnico, che precedentemente abbiamo deciso di trattare dopo il sindacato ispettivo, così da poter anche chiudere i lavori dell'Aula.
Ci sono alcuni provvedimenti, due in particolare, che, vista la non presenza degli Assessori, di cui già eravamo a conoscenza, potremo esaminare: quello di cui al punto 8) all'o.d.g. è condiviso in quanto è stato licenziato all'unanimità. Conseguentemente, se l'Aula condivide potremmo trattare il punto 8) all'o.d.g, sospendere l'esame del testo unificato per l'istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, che proseguiremo martedì prossimo, dopo l'ordine del giorno sul Politecnico, votare il punto 8) all'o.d.g. e con questo chiudere i lavori consiliari della seduta antimeridiana.
Ha chiesto di intervenire sulla proposta il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Noi, come Gruppo, ci sentiamo abbastanza coinvolti in questo provvedimento di legge, perché ricordo che il testo licenziato include anche una nostra proposta.
Il Consigliere Muliere, sicuramente, ha il nostro pieno appoggio. Ecco perché facevo presente che un nostro testo è incluso in quella proposta per l'istituzione del Garante dei detenuti. Vale la pena ricordare ancora una volta che è una proposta che giace qui - fatto inusuale! - da anni, la troviamo iscritta all'o.d.g. da anni e da anni giace nei meandri dei nostri lavori.
Per carità, con questo non si vuole dire che oggi si debba andare ad uno scontro infinito, ma, ogni tanto, una battaglia politica può essere anche di buonsenso. Se questo è il prezzo, siamo disponibili a pagarlo per il buon esito della proposta, ritenendola una proposta di civiltà nient'altro che quello. Non si intende fare un favore ai detenuti, ma semplicemente garantire quello status di cittadino privato, di libertà, che è uno status molto particolare, sul quale vale sempre la pena vigilare.
Credevamo ci fosse un accordo generale su questo punto, proprio per la presenza di firme trasversali ai provvedimenti.
Per carità, se oggi si decide di soprassedere, parliamone, però, a questo punto, davvero, vorrei capire - io non sono un Capogruppo - il ruolo della Conferenza dei Capigruppo. Altresì, vorrei comprendere quali garanzie possono essere date affinché martedì si riparta davvero con l'esame di questo provvedimento, magari senza tremila emendamenti, che, tra l'altro ritengo un po' beffardi. Sappiamo che tipo di emendamenti sono quelli con cui si cambia una virgola o un verbo, non siamo nati ieri, detto in parole povere.
Quindi, vogliamo venga data garanzia, altrimenti è nostra intenzione andare avanti, oggi, ad oltranza, fino a che si può.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bossuto.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, il Consigliere Segretario Botta, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Premesso che ritengo che alcuni ordini del giorno, che con interesse e favore potrebbero essere esaminati nella restante parte di tempo di questa seduta, meritano un interessamento da parte del Consiglio regionale, non voglio esimermi dal rispondere al collega Bossuto: martedì ricominciamo da dove abbiamo smesso oggi, evidentemente. Sono stati presentati degli emendamenti e nel frattempo potrebbero esserne presentati altri. Questo provvedimento non è mai stato condiviso dal nostro Gruppo e, poiché gli emendamenti risalgono a mesi or sono, bastava avere l'accortezza di guardarseli per capire che non era un provvedimento condiviso. L'Aula evidentemente, è sovrana: si potrà impiegare un'ora o dodici ore, abbiamo discusso in maniera cortese per tre o quattro sedute sul rapporto uomo cane, non capisco cosa ci sia da stupirsi se, da parte della maggioranza c'è la volontà di fare questo provvedimento, adoperando il tempo necessario.
È chiaro che, da parte nostra, su questo provvedimento non ci saranno sconti, anche perché porteremo delle annotazioni sulla situazione penitenziaria piemontese, che dovrebbero fare impallidire un po' quest'Aula e far comprendere che oltre ai detenuti ci sono tanti altri soggetti che dovrebbero essere garantiti, che si trovano in certe situazioni non perch hanno commesso degli illeciti, a volte molto gravi, ma perché rappresentano lo Stato in una difficile mansione, come quella relativa ai penitenziari piemontesi.
Se volete andare avanti adesso, proseguite; oppure esaminiamo gli ordini del giorno, essendocene di importanti. Presidente, non si può fare gli ordini del giorno "marchettari" della maggioranza e ignorare per settimane...



PRESIDENTE

Collega Botta!



BOTTA Marco

Allora diciamo gli ordini del giorno a favore della maggioranza.



PRESIDENTE

La ringrazio.



BOTTA Marco

E ignorare, per giorni e settimane, quelli presentati dall'opposizione alcuni dei quali dovrebbero vederci tutti d'accordo.
Noi siamo aperti, però, su questa materia, perlomeno per quanto riguarda il Gruppo PdL e Alleanza Nazionale, non ci saranno sconti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Botta.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Un po' per mantenere fede all'impegno assunto nella Conferenza dei Capigruppo di ieri, un po' perché sollecitato da un importantissimo Capogruppo della maggioranza, un po' perché voglio essere ottimista e pensare che - non credo oggi, oggettivamente, ma la settimana prossima o comunque nelle prossime sedute - ci sia un prosieguo dei lavori, inizio ma ho bisogno di rivederli, perché, sinceramente, questi emendamenti erano depositati da anni e ne avevo perso memoria - a fare un po' di pulizia togliendo quelli non di merito, peraltro chiedendo ai colleghi della maggioranza di fare un'attenta analisi per quelli di merito che sopravvivono, perché credo abbiano valore normativo.
Relativamente all'articolo 1, inizio a rimuovere gli emendamenti rubricati nn. 54 e 55, lo dico solo per portarmi avanti con il lavoro anche se sarà oggetto d'esame in altra seduta.



PRESIDENTE

Collega Giovine, le ricordo che sta intervenendo sull'ordine dei lavori.



GIOVINE Michele

Sull'ordine dei lavori, per me qualunque cosa decidiamo di fare va bene.



PRESIDENTE

Il collega Novero ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, poi riprendiamo l'esame dell'articolato.



GIOVINE Michele

Avevo intuito che la proposta fosse di interrompere l'esame dell'articolato, per questo intervenivo nel merito.
Come vuole lei, Presidente, altrimenti lo comunico poi alla Presidenza...



PRESIDENTE

La ringrazio.
Siamo nella fase dell'ordine dei lavori. La ringrazio se, nel frattempo, può venire alla Presidenza per vedere quali emendamenti abbiamo già votato rispetto a quelli che, eventualmente, ritiene di ritirare, così ci portiamo avanti nel lavoro, come si usa dire.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Novero ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Il collega Bossuto è troppo giovane per avere provato l'olio di ricino io l'ho provato: mia nonna "për 'l mè bin an dasia" l'olio di ricino, che era roba veramente...
Questa mattina avrei preferito...



PRESIDENTE

Traduco: "La nonna gli dava l'olio di ricino", non vorrei ci fossero problemi di comprensione.



NOVERO Gianfranco

Alla nostra età, i medici prescrivevano alle nonne o alle madri di dare ai bambini l'olio di ricino.
Questa mattina...



PRESIDENTE

Collega Novero, ha fatto bene a precisare che era la nonna.



NOVERO Gianfranco

La nonna.
Il Consigliere Bossuto ha vissuto in un periodo felice, in cui ai bambini davano altre cose, però, questa mattina avrei preso di nuovo l'olio di ricino, pur di evitare l'ostruzionismo. Non mi piace l'ostruzionismo, è la cosa peggiore che si possa fare, ma, come si dice, non so bene in quale dialetto o lingua: "Quando ce vo', ce vo'".
Allora, noi riteniamo che questa volta ci voglia. Mi dispiace, è quanto di peggio si possa fare, ma noi abbiamo ritenuto, magari sbagliando, che di fronte ad una legge come quella che immagino passerà, almeno dobbiamo dimostrare che, veramente, non è che siamo contrari, noi riteniamo che sia una legge dannosa, magari sbagliando, e che non dovrebbe passare. Non possiamo impedirlo, ma penso che i colleghi mi diano atto che, da parte nostra, vi sia un uso veramente parsimonioso di questo meccanismo.
pertanto, quando riteniamo di usarlo, lo facciamo sul serio.
Quindi, ha ragione il collega, sono emendamenti chiaramente ostruzionistici, che utilizziamo per dire che noi siamo ultra e stracontrari a questa legge. Pertanto, chiediamo di andare avanti.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 94 e n. 130 inerente a "Istituzione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del testo unificato delle proposte di legge n.
94 e n. 130, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Casoni, Botta: Al comma 1, sostituire la parola "materie" con la parola "argomenti".
Non essendoci interventi, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Sinceramente sono un po' sbigottito da questo atteggiamento, non tanto sul merito della vicenda, ma per quanto riguarda il metodo.
Può essere che il sottoscritto in qualche occasione sia distratto, ma credo che ieri non lo fossi. Ieri c'è stata la riunione dei Capigruppo nella quale si è discusso in maniera approfondita di che cosa si doveva discutere oggi e quali erano i provvedimenti che potevano essere affrontati oggi. Si è convenuto, e non ci sono state particolari osservazioni, che oggi si sarebbero portati in Aula e discussi - e l'obiettivo era sicuramente, credo da parte di tutti, quello di arrivare alla conclusione di due provvedimenti - il Garante per l'infanzia e il Garante per i detenuti.
Ieri la Conferenza dei Capigruppo era presieduta dal Presidente facente funzioni Placido. Credo di avere capito così.
Poi nulla quaestio che si possa cambiare idea, ma credo che un minimo di livello di correttezza vorrebbe che, a quel punto, si chieda di sospendere un momento il Consiglio regionale, si convochi la Conferenza dei Capigruppo e si cerchi di capire se le questioni poste siano insormontabili o come si possano affrontare. Anche perché credo che ci stiamo avviando verso la fine della legislatura e ci saranno provvedimenti più condivisi e provvedimenti meno condivisi, provvedimenti urgenti della maggioranza e provvedimenti urgenti della minoranza.
Se ci si trova degli affidamenti comuni, i percorsi possono andare avanti, si possono sviluppare all'interno di quest'Aula dei dibattiti che possono migliorare i progetti di legge e i disegni di legge presentati.
Se si parte con l'idea del veto assoluto su alcune questioni, credo che diventa oggettivamente molto difficile affrontare la fine di questa legislatura in maniera produttiva per questo Consiglio, per tutte le forze politiche e i gruppi consiliari e, soprattutto, per i cittadini del Piemonte.
Chiedo se non sia il caso di sospendere un momento il Consiglio e convocare la Conferenza dei Capigruppo per capire come si proceda oggi con i lavori e quale possa essere una metodologia anche per il lavoro futuro.
Se ci riuniamo il mercoledì pomeriggio alle ore 14.30 e decidiamo non solo l'o.d.g. ma quali sono le questioni da affrontare, e poi qualcuno al mattino seguente si sveglia con il mal di pancia o il mal di orecchie dicendo: "Quella cosa non si affronta, si affronta solo quello che voglio io", credo che oggettivamente sia difficile andare avanti, ma perlomeno è chiaro che la Conferenza dei Capigruppo non ha alcun valore e funzione.
Questo deve essere chiaro! Quindi, matureremo il gettone, partecipando alla riunione quel giorno ma almeno questo è chiaro. Altrimenti mi rifiuto di continuare a partecipare a delle pagliacciate di questo genere! Il collega Dutto, che adesso non vedo in aula, ieri era presente alla Conferenza dei Capigruppo. E ieri è stata chiara la decisione della Conferenza dei Capigruppo o no?



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Intervengo sull'ordine dei lavori. Di solito, collega Clement, apprezzo i suoi interventi, ma questa volta sono indignato! Ma indignato non per noi, ma per quello che ha detto sulla Conferenza dei Capigruppo.
La Conferenza dei Capigruppo non è sovrana; la Conferenza dei Capigruppo prende delle decisioni che i Capigruppo stessi sono moralmente e anche politicamente tenuti ad osservare.
Però su una legge che, secondo me, non va assolutamente votata, e noi vi diciamo che passerà perché avete la maggioranza e la responsabilità della vostra, mi permettete di fare un po' di "ammuina"? Non si può dire che la Conferenza dei Capigruppo. Le parole che ha usato il collega Clement non le ripeto, perché.



CLEMENT Gian Piero (fuori microfono)

Ho chiesto solo di convocarla!



NOVERO Gianfranco

Lei ha usato parole pesanti sulla Conferenza dei Capigruppo, quando la stessa Conferenza stabilisce delle cose che, mi risulta, noi finora abbiamo sempre rispettato. E non credo che oggi non abbiamo rispettato quello che è stato deciso ieri.
Io non ero presente, ma da quello che mi è stato riferito, non credo che non rispettiamo le decisioni.
Dopodiché, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale, ma contraria. È chiaro? Io avrei anche potuto pensare che forse martedì i nostri emendamenti fossero stati tolti. Non ne ho la minima idea! Ma è chiaro che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale, ma contraria! Sono favorevole alla sua proposta.



PRESIDENTE

Collega Novero, ringrazio lei e il collega Clement dell'intervento.
Ormai ha pochi mesi davanti a sé, anche se molte parti resteranno.
Voglio ricordare che l'articolo 12, comma 2, del Regolamento recita: "Il programma è definito dal Presidente del Consiglio, tenuto conto di quanto stabilito nel successivo Capo VI del Regolamento e sentita la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari di cui all'articolo 11. A tal fine la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari è convocata nel mese precedente l'inizio di ogni quadrimestre".
Dopodiché l'Aula è sovrana e può anche in qualsiasi momento modificare quanto deciso, ma l'o.d.g. viene stabilito dal Presidente del Consiglio sentita la Conferenza dei Capigruppo.
Questo lo dico come informazione.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Intervengo, prendendo lo spunto da quello che lei ha detto, cioè che nessuno può mettere in discussione la funzione della Conferenza dei Capigruppo, ma è evidente che tale Conferenza fortunatamente non stabilisce quali leggi passino e in quanto tempo. Stabilisce un ordine di presentazione e di evidenza dei provvedimenti.
Dopodiché l'Aula giustamente, come lei ha detto, è sovrana, ma soprattutto ieri bastava che alla Conferenza dei Capigruppo si guardasse quanti emendamenti erano stati presentati su questo provvedimento per capire che un passaggio semplice dall'Aula sarebbe stata cosa perlomeno complessa.
Non è che gli emendamenti li abbiamo presentati stamattina e li abbiamo scritti stanotte; sono lì da mesi, anche se il collega Giovine ha detto da anni, ed ha più ragione il collega Giovine di quanto ne abbia io. Pertanto bastava un'attenzione minima per capire che questo non è un provvedimento condiviso. Questo in prima battuta.
In seconda battuta, mi aspetto che qualcuno ci dica che cosa vuole fare la maggioranza da qui al 31 dicembre, e quali sono gli spazi per portare avanti anche i progetti di legge della minoranza. Perché non si può venire qui e minacciare, dicendo: "Se non passa questo o quest'altro chissà cosa succederà!". Tanto, i progetti di legge della minoranza che sono stati approvati si contano sulle dita forse di una mano - forse! - e poco ci interessa, a tre mesi dal termine della legislatura, avere qualche "rosa bianca" da spargere in campagna elettorale. Perché, rispetto alle centinaia di provvedimenti fatti della maggioranza, avrebbe poco senso.
Pertanto, se la maggioranza ci fa sapere se ha altre leggi sui cani altre norme sui detenuti, se ha altre cose da fare o se vuole, magari interessarsi di altro, va bene. Altrimenti, non ci venga poi a dire che per colpa nostra, alcuni provvedimenti, per i quali sono stati presentati centinaia di emendamenti depositati da anni, non passano e non vanno avanti.
Non si dica che è colpa della minoranza!



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Botta.
Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Brevemente, per ribadire che certamente la Conferenza dei Capigruppo non stabilisce né i tempi, né quali leggi il Consiglio dovrà approvare: su questo non vi sono dubbi.
Vorrei però ricordare i firmatari di questo provvedimento, dal momento che si faceva riferimento alle proposte di legge della minoranza e della maggioranza.
Il provvedimento che stiamo esaminando - peraltro, non con molto successo - è trasversale, perché è un testo unificato. Vorrei ricordare che sul testo che aveva come primo firmatario il sottoscritto, erano state apposte anche le firme dell'Onorevole Ghigo, del Presidente Burzi dell'Onorevole Costa (ora è parlamentare, ma prima era membro del Consiglio regionale), della Vicepresidente Cotto e del collega Leo.
Questi erano i firmatari: non c'era nessun firmatario dell'allora Gruppo di AN, né della Lega Nord.
È un testo unificato, per cui i colleghi della maggioranza e i colleghi della minoranza si sono riuniti e, da vari testi originariamente presentati ricordo anche il testo avente come primo firmatario il collega Bossuto si è svolto un lavoro di sintesi, condividendo e presentandone uno unificato.
C'è contrarietà? È legittimo che alcuni Gruppi mostrino contrarietà verso questo testo. Ma concordiamo, se è possibile, anche le modalità e i tempi. Perché è legittima una battaglia politica su un testo non condiviso dopodiché, credo che occorra prendere atto che una maggioranza trasversale in questo Consiglio condivide un testo.
Ripeto che si tratta di una maggioranza trasversale, non politica. Ho ricordato, infatti, i sottoscrittori di questo progetto di legge, che vedeva come primo firmatario il sottoscritto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Più che sull'ordine dei lavori, potrebbe essere un intervento per fatto personale, dopo l'intervento del collega Clement, che al momento non vedo in aula.
Volevo semplicemente riassumere lo svolgimento della Conferenza dei Capigruppo di ieri, perché, evidentemente, ci sono state alcune incomprensioni.
All'inizio della Conferenza, avevo richiesto che venissero iscritti come primi punti all'o.d.g., i due ordini del giorno per i quali ho rinnovato la richiesta ancora questa mattina, ovvero quello relativo alla chiusura delle sedi distaccate del Politecnico e quello sull'aggressione al gazebo della Lega Nord, avvenuta sabato scorso.
Per la verità, non essendoci stati interventi contro questa mia richiesta, davo per scontato che come primi punti all'o.d.g. di questa mattina sarebbero stati iscritti, per l'appunto, questi due ordini del giorno. Così non è stato.
Successivamente, era stato raggiunto un accordo per discutere, a livello di proposte di legge, la proposta di legge sul Garante dell'infanzia, sul quale, come ripeto, eravamo tutti d'accordo.
Soltanto verso il termine della seduta è emersa, a sorpresa l'iscrizione all'o.d.g. della proposta di legge relativa al Garante dei detenuti, in merito al quale ricordo una dichiarazione che mi aveva sorpreso a cui avevo immediatamente ribattuto: tale proposta di legge infatti, era stata presentata come licenziata all'unanimità dalla Commissione. Avevo fatto presente che era impossibile che noi l'avessimo votata.
Però, sinceramente, non avevo compreso che si trattasse di una richiesta di inversione di punti all'o.d.g., ovvero che questo provvedimento passasse in testa a tutti gli altri. Questo è il motivo per cui questa mattina ho tentato di ripristinare quello che io avevo inteso essere l'accordo delle parti - non posso dire che fosse solo la mia volontà espresso durante la Conferenza dei Capigruppo. Io avevo inteso, infatti che questa mattina avremmo iniziato i nostri lavori con la discussione sul disegno di legge relativo al Garante per l'infanzia, sul quale eravamo d'accordo.
Rilevo che sono stato preso in contropiede con la discussione del Garante sui detenuti, che, come ripeto, trova il mio Gruppo contrario.
Peraltro, la nostra posizione di contrarietà era già stata espressa a suo tempo. Del resto, gli emendamenti non sono stati presentati questa mattina ma due anni fa. Pertanto, mi sembrava chiaro e lampante che tale provvedimento non potesse riscuotere il nostro parere favorevole.
Questa mattina ho fatto questi interventi giusto per riportare le cose così come le avevo intese, e per evitare inutili perdite di tempo.
Abbiamo visto, poi, come sono andate le cose e temo che la giornata di oggi, se contiamo i tempi di discussione, sia stata spesa più per discussioni sull'ordine dei lavori che sui contenuti delle proposte di legge. Lo trovo abbastanza ridicolo.
A questo punto, quindi, farei una raccomandazione, rivolta innanzitutto a me stesso, affinché, durante le Conferenze dei Capigruppo, si approfondiscano di più gli argomenti iscritti all'o.d.g., e soprattutto che non si registrino cambiamenti di idea all'ultimo momento, che stravolgono la scaletta dei lavori.
Quando la Conferenza dei Capigruppo decide una cosa, restiamo fermi su quella, non cambiamo idea. Altrimenti, il giorno dopo, si ritorna a cambiare nuovamente idea.
Questa era la mia impressione. Chiaramente a livello istituzionale - è già stato detto più volte - la Conferenza dei Capigruppo offre una semplice indicazione, ma l'Aula è sovrana e si possono avanzare tutte le richieste di inversione punti all'o.d.g. che si crede. Certo è che se andiamo a vedere i risultati operativi di questo modo di operare, la nostra produttività è proprio a livelli minimi. Forse converrebbe cercare degli accordi prima, piuttosto che perdere giornate in Aula a discutere praticamente di cosa fare o di cosa non fare. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Dutto.
Non vi sono altre richieste di intervento, né sull'ordine dei lavori né per fatto personale, accidentale o quant'altro.
Quasi sempre ritengo che gli interventi del collega Clement siano di buonsenso, al di là del tono; tuttavia, non penso che sia utile convocare una Conferenza dei Capigruppo alle ore 13.05, dal momento che alle ore 14 è prevista la chiusura dei lavori del Consiglio.
Pertanto, si può scegliere se proseguire con la discussione del provvedimento in oggetto, oppure sospendere la seduta, se non vi sono le condizioni per proseguire.
Gli interventi, peraltro, sono stati molto chiari, nel senso che pare non esservi una condivisione sull'argomento e i presentatori degli emendamenti - depositati da molto tempo - non hanno alcuna intenzione di ritirarli, almeno allo stato attuale.
Pertanto, o proseguiamo con la discussione sugli emendamenti relativi all'articolo 1 - al momento, è in esame l'emendamento rubricato n. 7, che prevede di sostituire, al comma 1, le parole "competenza" con la parola "spettanza" - oppure si anticipa la chiusura della seduta odierna del Consiglio regionale.
Non scorgendo dall'Aula segnali di continuazione, vi ringrazio per il vostro contributo e auguro a tutti voi buona giornata e buon proseguimento dei lavori che senz'altro vi impegneranno nelle prossime ore.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.05)



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