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Dettaglio seduta n.506 del 27/10/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bresso, Buquicchio, Lepri Manolino, Placido, Rabino, Robotti e Ronzani.
Prego le colleghe Consigliere in riunione nella Sala A di entrare in aula.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Europeo di Design di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Europeo di Design, ai quali auguro buona permanenza. Saranno con noi per mezz'ora, quindi prego tutti i colleghi di stare attenti nei comportamenti, perché ci sono persone che ci osservano!


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. comunico che il giorno 20 ottobre 2009 è stato distribuito ai Consiglieri il processo verbale della seduta consiliare del 13 ottobre 2009. Se non ci sono osservazioni, si intende approvato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo procedere con il sindacato ispettivo. È presente l'Assessore Bairati, per rispondere ad un'interrogazione dei Consiglieri Burzi e Leo. Gli interroganti, però non sono presenti. L'Assessore Bairati come sempre, è presente. In assenza degli interroganti la risposta non viene data, a meno che i colleghi non ritengano di averla in forma scritta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Facciamo in modo che la Giunta affluisca in aula insieme agli interroganti! Volevo far presente che, per quanto riguarda le Terme di Acqui, ho chiesto copia della documentazione relativa alla procedura di affidamento della gestione delle Terme, per cinquant'anni (così era previsto). Poi, questo procedimento è stato annullato, però come forza di opposizione, ma anche come Consiglieri, abbiamo la necessità di avere questa documentazione.
Ricordo che era stata fatta una richiesta scritta, nella nostra veste di Consiglieri, non so se l'ho firmata solo io, certamente ero il primo firmatario (vedo l'Assessore Deorsola che segue in modo particolare i rapporti con il Consiglio).
Chiedo se potete provvedere al più presto, altrimenti andiamo a dopo le elezioni e, ovviamente, saranno i posteri ad occuparsene. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cavallera.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Ricordo al Consiglio che stanotte è morto un ex Consigliere regionale Mario Giovana, che fu Consigliere dell'allora PSIUP, tra il 1970 e il 1975.
Ho conosciuto e stimato Giovana per motivi politici e per motivi - nel caso mio - di piccolissimo studio.
Giovana è stato un grande giornalista e storico di peso: le sue opere toccano il movimento partigiano, temi internazionali, l'estrema destra, la storia del secondo dopoguerra.
La sua ultima opera, di pochi anni fa, ha avuto un peso notevole nello studio di fatti e correnti politico-culturali che erano stati spesso dimenticati, Giustizia e libertà, negli anni Trenta, nel nostro Paese) Volevo ricordarlo al Consiglio, anche per il debito di amicizia che ho nei suoi confronti, certo che il Consiglio stesso lo ricorderà nella prossima seduta. La mia è una semplice anticipazione, per la quale ringrazio il Presidente Gariglio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Dalmasso. Purtroppo non conoscevo la notizia e mi dolgo della scomparsa del collega. Organizzeremo una commemorazione, come abbiamo fatto per tutti i colleghi ed ex colleghi, informando a tempo debito, la famiglia.
Per quanto riguarda gli altri atti di sindacato ispettivo, l'Assessore Artesio non è presente in aula; l'Assessore Bairati è presente, ma non ci sono gli interroganti; l'Assessore Migliasso è fuori aula; l'Assessore Peveraro è fuori aula; l'Assessore Taricco è presente, ma mancano gli interroganti.
Mi spiace, ma non possiamo dar corso al sindacato ispettivo. Sollecito anche gli Assessori che comunicano la disponibilità a fornire le risposte ad essere presenti in aula (anche gli interroganti, ma soprattutto gli Assessori), perché in questo modo non si può dare utilità ai nostri lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente. Forse sarebbe più opportuno non mettere più all'o.d.g. il sindacato ispettivo, perché anche nella seduta precedente è successa la stessa cosa.
Nei mesi scorsi avevo chiesto alla Giunta un'informativa, rispetto al problema riguardante l'aeroporto di Biella, quindi la SACE. La Giunta comunale e la Giunta provinciale di Biella, che fanno parte del Consiglio di Amministrazione della SACE, quindi dell'aeroporto di Biella, avevano deliberato un disimpegno totale; sono usciti, in pratica, dei provvedimenti rispetto ai quali il rapporto che si era instaurato precedentemente con le vecchie Amministrazioni provinciali e comunali non veniva confermato.
Io chiesi cosa aveva intenzione di fare la Regione, perché ricordo che la stessa ha circa il 23,5% dell'azionariato di SACE, ma non ebbi risposta come peraltro non ho mai avuto da quando intervengo sull'ordine dei lavori.
Venerdì prossimo ci sarà il Consiglio d'Amministrazione di SACE pertanto vorrei conoscere le linee programmatiche della Regione Piemonte in ordine a questa problematica.
Non sappiamo cosa voglia fare la Regione; sappiamo solamente cosa hanno deciso il Comune e la Provincia di Biella; sappiamo che, nel tempo, la Regione si è impegnata a versare alla SACE un milione di euro, che non abbiamo mai visto, e soprattutto non sappiamo cosa intenda fare per rilanciare l'aeroporto di Biella, anche in considerazione del fatto che ci sarebbero dei privati interessati ad acquisire una parte dell'azionariato di SACE.
Termino chiedendo all'Assessore competente se vuole dirci due parole riguardo al futuro di SACE, poiché - ripeto - l'ho chiesto più di una volta, ma non ho mai ricevuto alcun tipo di risposta. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Leardi, gli uffici hanno preso atto della sua istanza.
Avremmo cura di inoltrarla alla Presidente della Giunta regionale affinch possano essere date in Aula o, meglio, in Commissione, le opportune comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Nell'o.d.g. odierno è prevista la risposta all'interrogazione n. 2561 che posso ricevere in forma scritta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 2561 del Consigliere Moriconi, inerente a "Declassamento ruolo infermiere generico" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", comunico che verrà data risposta scritta all'interpellanza n. 2561 del Consigliere Moriconi.
L'Assessore Migliasso è arrivata, quindi possiamo procedere con alcune risposte da parte dell'Assessore.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 2914 dei Consiglieri Travaglini e Reschigna, inerente a "Grave crisi occupazionale alla Lagostina"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 2925 dei Consiglieri Comella, Travaglini, Cavallaro Barassi, Dalmasso, Turigliatto, Chieppa, Moriconi, Deambrogio, Clement Larizza, Boeti e Bossuto, inerente a "Crisi Lagostina"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2914, presentata dai Consiglieri Travaglini e Reschigna, e l'interrogazione n. 2925 dei Consiglieri Comella Travaglini, Cavallaro, Barassi, Dalmasso, Turigliatto, Chieppa, Moriconi Deambrogio, Clement, Larizza, Boeti e Bossuto.
Risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Mi scuso con i Consiglieri per il ritardo. Rispondo in un'unica soluzione alle due interrogazioni dei Consiglieri interroganti.
Dall'annuncio degli esuberi di personale del sito Lagostina si è cercato ogni opportuno contatto al fine di evitare qualsiasi decisione unilaterale da parte dell'azienda, in altre parole l'apertura formale della procedura di mobilità.
I contatti proseguono con l'intento di ricercare un percorso condiviso anche da azienda e organizzazioni sindacali che proponga ogni utile soluzione e che, pur prendendo atto delle problematicità dello stabilimento, ne salvaguardi non soltanto la sopravvivenza, ma anche la capacità produttiva e non ne comprometta il futuro e, di conseguenza, i livelli occupazionali.
Ovviamente le possibili soluzioni non prescindono dall'utilizzazione degli ammortizzatori sociali; anche su questo tema, tuttavia, si stanno facendo le opportune valutazioni al fine di utilizzare lo strumento o gli strumenti più appropriati per evitare qualsiasi soluzione drammatica per i lavoratori.
Qualche settimana fa ho partecipato ad un Consiglio comunale aperto promosso dal Comune di Omegna, in cui sono intervenuti tutti i maggiori rappresentati istituzionali locali: dal Presidente della Provincia, al Sindaco di Omegna ai Consiglieri regionali. In quella sede la sottoscritta si è trovata d'accordo con tutti coloro che hanno sostenuto che la proposta avanzata dalla SEB non possa essere condivisa.
Pur non configurandosi come chiusura di attività e pur attenendosi al discorso delle produzioni di gamma alta, è evidente che gli esuberi annunciati - se non ricordo male, sono circa 37 coloro che dovrebbero permanere in azienda - si configurerebbero come un depauperamento non solo della produzione ma, con la conseguente messa in cassa integrazione e dopo qualche tempo in mobilità, si configurerebbero anche come la premessa ad una chiusura, di fatto, dello stabilimento.
Ho anche proposto, in quella sede che, data la situazione complessiva del Verbano-Cusio-Ossola, che non è semplice - come, peraltro, non lo è in nessun'altra provincia, ma riveste particolare acutezza data la crisi occupazionale in quel territorio - si proponesse non solo un tavolo di crisi - cui la Regione Piemonte ha dato la disponibilità alla partecipazione in ogni momento lo si ritenesse utile ed opportuno - ma un tavolo per lo sviluppo che, in sostanza, esaminasse, con tutte le parti istituzionali coinvolte (Regione, Provincia, l'insieme degli Enti locali ma anche le forze datoriali e le organizzazioni sindacali), le proposte che potrebbero essere utili.
Proposte utili per traguardare oltre la crisi il più gran numero possibile di produzioni e, soprattutto, di lavoratrici e lavoratori sapendo, come sappiamo, che dopo la crisi, quando finirà e ci sarà una ripresa, il territorio regionale nel suo complesso, e dunque anche quello del Verbano-Cusio-Ossola, non potrà ritornare né per volumi produttivi n per livelli occupazionali ai livelli procedenti la crisi. Si deve ipotizzare e ragionare su quale vocazione e quale destino per fare in modo che quella zona abbia ancora la possibilità, come credo abbia e possa avere, di continuare ad essere un presidio forte dell'occupazione e segnatamente, dell'occupazione industriale.
Questo è quanto ho detto e quanto dovevo riferire e vi ringrazio.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente e grazie soprattutto all'Assessore Migliasso, che ha seguito la vicenda.
Condivido chiaramente non soltanto l'analisi e le cose dette, ma anche l'auspicio rispetto alla prospettiva che possiamo costruire.
Fra l'altro, voglio segnalare che l'iniziativa dell'istituzione ad ogni livello non è stata vana. Anzi, se oggi le procedure di mobilità per i lavoratori della Lagostina non sono state avviate, è anche perché c'è stata una fortissima e compatta mobilitazione delle istituzioni insieme alle forze sociali, ai sindacati e ai lavoratori.
Devo anche dire che sulla vicenda si sono già avviati dei confronti di merito con la multinazionale SEB. Per il momento, l'azienda ha confermato l'intenzione di mantenere aperta la prospettiva di riduzione del personale di quell'entità che, ovviamente, genera e crea una forte preoccupazione come diceva l'Assessore, per l'integrità del ciclo produttivo e per il futuro dell'azienda stessa.
Non a caso le istituzioni locali e i sindacati hanno chiesto e stanno ragionando, in vista dei prossimi incontri con l'azienda, di mantenere come punto di riferimento, le intese che portarono ad Omegna la multinazionale francese SEB quando acquistò la Lagostina, per cui il mantenimento non solo dei livelli occupazionali, ma, soprattutto dell'integrità del ciclo produttivo delle gamme di produzione che fino adesso si sono svolte, ovviamente qualificandole.
Concludo ringraziando ancora l'Assessore Migliasso, anche per la disponibilità in un futuro impegno per quanto riguarda la partita degli ammortizzatori sociali, ma, soprattutto, per il tavolo di sviluppo. In un contesto territoriale segnato fortemente dalla crisi, è la vera risposta per riuscire ad affrontare, e possibilmente risolvere, un caso di crisi industriale che aggrava una situazione già di per sé complessa che si contestualizza in una realtà molto più complessa, che, tra l'altro, vede crescere preoccupazioni relativamente ai lavoratori frontalieri, che ogni giorno varcano il confine per lavorare in Canton Ticino e Vallese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Travaglini.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 2530 della Consigliera Cotto, inerente a "Osservanza dell'accordo di cui alla D.G.R. n. 18-11523 del 19/01/2004"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2530, presentata dalla Consigliera Cotto.
Risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
una risposta - non lo nego - tardiva ad una interrogazione presentata circa 10-11 mesi fa.
Tuttavia, in omaggio alle sollecitazioni del Presidente Gariglio di rispondere a ogni tipo di interrogazione, per, come dire, smaltire le giacenze, naturalmente, ho ritenuto mio dovere formulare comunque una risposta, come atto dovuto.
La DGR n. 18-11523 del 19 gennaio 2004 era a firma congiunta degli Assessori alla sanità e alle politiche sociali. Peraltro, il monitoraggio dell'attuazione del provvedimento sarebbe stato di competenza dell'Assessorato alla sanità, coinvolgendo direttamente gli enti del sistema sanitario regionale; tuttavia, rispondo ugualmente.
Per quanto è a conoscenza di questa Direzione si informa che in data 3 giugno 2009 sono state inviate dalla Direzione Sanitaria Regionale alle ASR delle note di comunicazione relative a delle erogazioni di cassa straordinarie.
In precedenza, come sicuramente a conoscenza della Consigliera, la Giunta regionale ha autorizzato il ricorso a specifica anticipazione di cassa con il proprio istituto tesoriere: il provvedimento richiama come la non sufficiente liquidità contribuisca, naturalmente, all'aumento della giacenza media dei debiti verso i fornitori delle aziende sanitarie.
Nei primi mesi del 2009, la Direzione Sanità, in accordo con la Direzione Risorse finanziarie, aveva richiesto alle Aziende sanitarie la loro esposizione finanziaria nei confronti dei fornitori, comprendenti anche le esposizioni verso i soggetti operanti nell'assistenza socio sanitaria (naturalmente, ivi comprese le cooperative sociali) e verso gli istituti tesorieri.
Nei successivi mesi sono stati trasferiti oltre 500 milioni di euro a tale titolo agli Enti del Servizio Sanitario Regionale per pagare i fornitori.
Con l'articolo 56 della legge regionale 6 agosto 2009, n. 22 "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2009", è stata approvata, su proposta della sottoscritta, una modifica alla legge regionale n. 18/1994, con cui si estende l'utilizzo del fondo di rotazione di cui agli articoli 16 e 17 della legge regionale, che è quello gestito da Finpiemonte, per l'anticipazione di crediti non ancora scaduti delle cooperative sociali, in via prioritaria quelle di tipo B, essendo quelle che hanno come funzione l'integrazione lavorativa di soggetti particolarmente fragili, che fossero regolarmente iscritte all'Albo regionale, da vantarsi nei confronti di ASL e ASO.
Stiamo predisponendo il provvedimento attuativo di questa norma.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola, per la replica, alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di interrogante.



COTTO Mariangela

Grazie, Assessore.
L'interrogazione è datata 2 dicembre 2008 e mi dispiace che solo il 3 giugno 2009 l'Assessorato alla sanità abbia provveduto con una circolare alle ASL a richiamare la loro attenzione sul dovere di rispettare una delibera della Giunta regionale, firmata allora dagli Assessori alle politiche sociali e alla sanità, perché queste cooperative sociali potessero essere pagate nei 90 giorni.
Veramente, la invito ad attuare un monitoraggio, perché lei sa benissimo, specialmente in questo momento di crisi per tutti, come le cooperative sociali, specialmente quelle di tipo B, siano le prime a pagare e sono costrette ad aumentare i prezzi se non ricevono, entro determinate scadenze, il giusto pagamento. Mi dispiace - lo dico alla maggioranza - ma pensavo che una Giunta di sinistra sarebbe stata più sensibile ai problemi delle cooperative sociali, magari avrebbe imposto alle ASL di pagare prima loro, anziché altri creditori che potevano aspettare quei 30 giorni in più.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 2968 del Consigliere Chieppa, inerente a "Chiusura del sito dell'azienda CMA Canavera s.r.l. con sede a Rocca Canavese (TO) Regione Malone 117"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2968, presentata dal Consigliere Chieppa.
Risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
La sottoscritta e l'Assessore Bairati hanno incontrato, unitamente alle altre istituzioni locali (la Provincia e numerosi Sindaci, oltre naturalmente al Sindaco di Rocca Canavese), l'azienda, le organizzazioni sindacali e le RSU aziendali il 7 ottobre ultimo scorso.
Alla conferma da parte dei vertici aziendali che la proprietà americana aveva deciso di chiudere il sito di Rocca entro il 31/12/2009, gli Assessori regionali hanno affermato che avrebbero scritto, anche a nome di tutte le altre istituzioni - cosa che è stata fatta immediatamente il giorno successivo - alla proprietà del gruppo per richiedere la disponibilità a trovare una soluzione industriale che consenta di salvaguardare il sito di Rocca e l'occupazione del territorio.
I vertici di CMA hanno notificato, con una lettera che è giunta piuttosto rapidamente, agli Assessori di essere disponibili a negoziare, di concerto con le organizzazioni sindacali, i tempi di chiusura dello stabilimento.
Inoltre, hanno dichiarato la disponibilità - questo ci pare importante a costruire un dialogo con le istituzioni e a cercare insieme una soluzione che possa tutelare i lavoratori, condividendo quindi la tesi degli Assessori stessi, che è di vitale importanza avere più tempo a disposizione per l'individuazione di un eventuale acquirente interessato allo stabilimento.
La sottoscritta è poi stata presente, come misura fisica di solidarietà anche alla riunione, se così possiamo dire, che si è tenuta all'interno della fabbrica, in occasione della trasmissione "Annozero", in cui una lavoratrice e due lavoratori dell'azienda sono stati intervistati e hanno esposto la drammaticità della loro situazione, cioè quella di un'azienda che non ha problemi di ordinativi, che fa pezzi estremamente sofisticati per le macchine di trivellazione per le ricerche petrolifere.
D'accordo con l'Assessore Bairati, abbiamo già riconvocato la riunione adesso non posso prendere la borsa e guardare l'agenda, ma mi sembra per il 5 dicembre, quindi in tempo utile per affrontare il problema della scadenza dei 75 giorni previsti dalla procedura per la messa in mobilità e per convincere l'azienda - come peraltro mi sembra già sia convinta - ad utilizzare il più possibile tutti gli ammortizzatori sociali che la legge mette a disposizione, dalla cassa integrazione straordinaria fino allo strumento della cassa integrazione in deroga. Questo proprio per consentirci - perché così abbiamo detto nella lettera inviata all'azienda da me e dall'Assessore Bairati - di esercitare una protezione del nostro territorio, salvaguardando non solo i posti di lavoro il più possibile, ma anche le produzioni industriali.
Ritornando al discorso che facevo prima, tutti dobbiamo immaginare che cosa sarà il nostro territorio dopo la crisi, soprattutto un territorio così colpito come è la complessiva area del Canavese. Di conseguenza abbiamo chiesto di esercitare il nostro diritto, oltre che dovere, di poter garantire un futuro produttivo e non solo ammortizzatori sociali.
Credo di essermi sbagliata sulla data: non era il 5 dicembre, ma il 5 novembre. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di interpellante per la replica.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Naturalmente risottolineo il fatto che l'obiettivo dell'interpellanza non era quello; risottolineo ancora quella che è stata l'azione puntuale della Giunta regionale e dell'Assessore Migliasso sulla vicenda.
Credo che questa vicenda - ma l'Assessore lo sa bene - chiami il causa anche il rapporto tra multinazionali che hanno siti produttivi nel nostro Paese e in prima battuta, dico io, il Governo nazionale; Governo che su queste vicende complessivamente non batte un colpo.
Il nostro Paese è terra di conquista, sostanzialmente; abbiamo altre realtà produttive che sono propaggini di multinazionali nella nostra regione e che stanno quasi tutte attuando la stessa strategia. Questo caso ritengo sia particolarmente grave perché siamo di fronte a una scelta che non è dettata, come ci ricordava l'Assessore, da un problema di ordinativi in quanto l'azienda lavora in un campo che non vede crisi (quello petrolifero sicuramente non è uno dei settori che vive la crisi economica).
Nel nostro Paese e nella nostra regione stiamo assistendo ormai quotidianamente a operazioni di questo genere, nel disinteresse del Governo nazionale. Multinazionali scelgono di chiudere in questa fase di ristrutturazione le aziende e le loro filiali nei Paesi europei che sono il ventre molle, dove vige la legge della giungla, come da noi, quindi chiudono nel nostro Paese e la nostra regione è coinvolta in questa dinamica.
Ovviamente ringrazio l'Assessore: sono soddisfatto della risposta e di ciò che ha fatto. Tuttavia, oltre che supportare il percorso dell'individuazione di altre possibilità per mantenere in piedi quel sito produttivo, cosa primaria, credo che dovremmo - lo so che si sta facendo lo aggiungo come parola in più - alzare ancora una volta il tono e la voce nei confronti del Governo rispetto a questo tema: ha il dovere di intervenire su vicende come queste, che riguardano aziende multinazionali con siti produttivi sul nostro territorio; ha il dovere di aprire immediatamente sul piano nazionale un tavolo anche con gli altri Governi, a partire da quelli dell'Unione Europea.
Accade anche che ci siano multinazionali che hanno sede centrale nell'Unione Europea e che fanno operazioni di questo genere anche sulla nostra regione. Questo accade nel completo disinteresse - io aggiungo nell'abbandono - da parte del Governo nazionale e nello scaricare questi problemi sull'Ente Regione, che - lo voglio ripetere - fa e sta facendo tutto quello che è possibile e alcune volte anche di più per stare sulla palla e per tentare di risolvere problemi che riguardano attività produttive.
In sostanza, il mio intervento è ovviamente di soddisfazione per il lavoro compiuto dall'Assessore, ma anche di critica rispetto a quello che il Governo nazionale non fa e alla sua completa assenza nei confronti del rapporto con enti produttivi multinazionali, rispetto al quale ci troviamo abbandonati.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 2943 del Consigliere Pace, inerente a "Situazione della società multinazionale canadese Nortel"


PRESIDENTE

Trattiamo ora l'interrogazione n. 2943, presentata dal Consigliere Pace.
La parola all'Assessore Migliasso per la risposta.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente. Voglio dire al Consigliere Pace che la Direzione 15 Lavoro non è a conoscenza di lavoratori Nortel residenti nella Regione Piemonte e licenziati a seguito della procedura di mobilità a cui si fa riferimento nel testo dell'interrogazione.
Come lei saprà, la legge prevede la comunicazione di avvio della procedura di mobilità alle sole Regioni che hanno unità produttive coinvolte dalla stessa. Quindi, nel caso di procedure di mobilità attivate in Regione Lombardia per lavoratori residenti in Piemonte, la comunicazione di avvio della procedura di mobilità verrebbe data a quella sola Regione.
Nel caso specifico, se sono stati licenziati lavoratori e lavoratrici residenti in Piemonte, gli stessi sono iscritti nelle liste di mobilità della Regione dove ha sede l'unità produttiva presso la quale lavoravano naturalmente il lavoratore può chiedere il trasferimento dell'iscrizione nella Regione dove ha la residenza.
Non risulta che - alla data del 19 ottobre 2009 - alcun lavoratore abbia richiesto il trasferimento dell'iscrizione nelle liste di mobilità della Regione Piemonte a seguito di un eventuale licenziamento della Nortel.
Tuttavia, vorrei evidenziare che presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuta, in data 22 settembre 2009, una riunione riguardante la Nortel Network S.p.A.
Alla stessa hanno partecipato le OO.SS. di categoria nazionali e territoriali FIOM CGIL, FIM CISL, UILM UIL e le RSU aziendali.
Il dottor Di Leo, che presiedeva la riunione per il MiSe, ha aperto la stessa leggendo una comunicazione indirizzata al Dirigente dell'Unità Gestione Vertenze del MiSe di uno degli amministratori della Nortel Network S.p.A., Stephen John Harris, in cui si comunicava che l'Azienda non sarebbe stata rappresentata al tavolo.
L'azienda comunicava, inoltre, riguardo a Nortel Network S.p.A. che testuale - "stavano procedendo alla vendita di alcuni rami d'azienda.
Ritenevano per questo più appropriato che eventuali tematiche di sviluppo fossero affrontate con gli acquirenti di tali rami d'azienda".
Alla luce di quanto comunicato dall'azienda e di quanto appreso dalle OO.SS. circa l'apertura di una procedura di licenziamento collettivo delle lavoratrici e dei lavoratori Nortel, il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiesto alla Nortel Network S.p.A. la sospensione della procedura, al fine di poter valutare i piani industriali che sottendono alla riorganizzazione del personale, soprattutto a fronte della comunicazione della volontà di cedere i rami d'azienda.
Se il Presidente permette, darei altresì comunicazione, prendendo spunto da questa interrogazione...



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Vorrei comunicare, perché so che molti Consiglieri di maggioranza e di minoranza sono in ansia (come anche la sottoscritta), che ieri, presso il MiSe, si doveva tenere una riunione che esaminasse la situazione del gruppo Phonemedia (Omega). A tale riunione hanno partecipato tutti i rappresentanti sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori di vari stabilimenti sparsi in Italia e, segnatamente, quelli del Piemonte: aziende di Novara, Vercelli, Ivrea e Torino.
stato altresì comunicato, all'inizio della riunione, che la stessa non si sarebbe potuta tenere perché l'azienda non si è presentata. Il gruppo non si è presentato ed è stato emesso un comunicato, da parte del MiSe, molto duro nei confronti dell'azienda stessa, che dovrebbe essere riconvocata a breve.
Mi scuso per questo inciso, ma visto che c'è molta ansia nei territori tra le lavoratrici e i lavoratori, ho ritenuto opportuno informarvi degli ultimi sviluppi della vicenda.
Stiamo valutando se, in attesa di una nuova convocazione del MiSe, non sia ragionevole, utile ed opportuno - ma lo valuteremo con il territorio e con le organizzazioni sindacali - organizzare una riunione in Regione che veda a confronto tutti gli appartenenti alle varie unità produttive che come vi ho detto, sono quattro e vedono coinvolte centinaia e centinaia di lavoratrici e lavoratori. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

So bene che la procedura era stata aperta a Milano e a Roma, dove la Nortel ha delle sedi; tuttavia, nei vari passaggi di proprietà e di cessione di rami d'azienda, avvenuti all'interno del mondo delle comunicazioni, molti lavoratori della Nortel a Torino e ad Ivrea, che ormai da sei anni lavoravano a Milano, dall'oggi al domani si sono visti recapitare una lettera di licenziamento. Trascorsi 75 giorni, la lettera si è trasformata in licenziamento effettivo. Tale lettera è stata impugnata dal Tribunale di Roma ed ora è stata intimata la sospensione del licenziamento per un mese, in attesa di trovare soluzioni.
Il problema è che si tratta di nuovo di un'altra azienda, come quella della quale si parlava prima, che dal punto di vista economico ha numeri impressionanti.
Il problema è che i proprietari di questa azienda sono due fondi pensione, uno statunitense e uno canadese. Con la recente crisi finanziaria sono emersi problemi di tipo economico. Il risultato è che in Olanda, dove viene gestita questa partita di ristrutturazione e di riorganizzazione, si è deciso di vendere tutti i "gioielli" di famiglia per fare cassa.
Queste situazioni concrete e queste esperienze drammatiche vissute da alcuni lavoratori devono aiutarci a capire che viviamo in un mondo dove il valore delle persone e della produzione, così come l'economia reale, è subordinato alle attese e alle esigenze di un mondo finanziario, che si dimostra sistematicamente miope nei confronti delle condizioni di vita delle persone.
Non è una questione moralistica, e non credo neanche strumentale, per è significativo vedere come sempre di più la nostra Italia, e anche il nostro territorio, paghi prezzi e subisca scelte fatte altrove. C'è un obiettivo che secondo me, come Regione Piemonte, va sempre messo al centro della discussione: cercare di mettere intorno ad un tavolo tutti gli interlocutori. Se i centri di potere decisionali sono sempre più lontani corriamo il rischio di subire decisioni di persone che hanno altri interessi.
La situazione è ancora più paradossale se pensiamo che la Nortel ha fornito tutti gli apparati di comunicazione e telecomunicazione del nuovo palazzo della Provincia.
Oltre al danno anche la beffa.
Grazie, Assessore, per la sua disponibilità a rispondere alla mia interrogazione.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 2702 del Consigliere Laus, inerente a "Lavoratori con contratti di lavoro di tipo occasionale con contratto a valutazione a progetto assunti dalla Regione Piemonte e dagli Enti partecipati" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 2702 del Consigliere Laus.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 1418 del Consigliere Burzi, inerente a "Reparto di chirurgia asettica dell'Ospedale Maria Adelaide di Torino" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interpellanza n. 1418 del Consigliere Burzi.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 2864 del Consigliere Caramella, inerente a "Influenza suina in Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 2864, cui risponde l'Assessore Artesio che ha pertanto facoltà di intervenire.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il Consigliere, a seguito anche dell'illustrazione già avvenuta in Aula delle modalità con le quali le Regioni si organizzano per applicare il programma nazionale di profilassi e di presa in carico dei casi di influenza, chiedeva informazioni in merito alla situazione specifica del Novarese e, complessivamente, un aggiornamento in ordine all'applicazione del programma nazionale nonché gli elementi informativi adottati.
In merito al primo punto, per quello che riguarda la situazione del territorio novarese, dal 4 giugno alla fine di settembre sono stati diagnosticati 45 casi di nuova influenza da virus.
Nell'ambito delle misure intraprese per sorvegliare, prevenire e controllare la pandemia, la Giunta regionale ha approvato, come già avevo anticipato nella precedente interrogazione, il "Piano per l'organizzazione regionale della risposta alle emergenze infettive".
Il provvedimento prevede di organizzare strutture di riferimento regionale (unità di crisi regionale) e strutture di riferimento locale (progetti operativi locali) per le emergenze infettive.
Questi gruppi, in assenza di condizioni di allarme, cioè al di fuori di una condizione di emergenza, ma di periodica crescita dell'andamento influenzale, intervengono con un'attività di sorveglianza, che riguarda soprattutto la segnalazione, attraverso i medici definiti sentinella, dei casi giudicati come sospetti da A(H1N1)v, per i quali non c'è remissione delle condizioni della temperatura nonostante i trattamenti e per i quali insorgono particolari sofferenze di carattere respiratorio. Sia chiaro che il tampone faringeo, in base alle ultime disposizioni fornite dal Ministero per la salute, non viene più effettuato se non per i ricoveri ospedalieri.
Nel caso dell'emergenza infettiva, ovviamente si adottano procedure di emergenza sulla base delle indicazioni e dei livelli di allarme previsti dal Piano.
Attualmente in Piemonte la diffusione dell'epidemia sta raggiungendo il livello 3 di allerta e, come previsto dal Piano, la Direzione Sanità ha provveduto all'attivazione dei diversi livelli locali. I gruppi locali infatti sono in piena attività e realizzano i compiti previsti dal programma regionale. In specifico, per quanto riguarda il piano di vaccinazione, l'Assessorato sta provvedendo all'offerta vaccinale, secondo le modalità definite a livello nazionale e descritte nell'ordinanza del Ministero "Misure urgenti in materia di profilassi vaccinale dell'influenza pandemia".
Per quanto riguarda la comunicazione alla popolazione, sono state seguite finora le indicazioni del Ministero della Salute con le quali l'Assessorato alla Tutela della Salute, come gli Assessorati delle altre Regioni, sono in continuo contatto anche tramite incontri settimanali.
Per fornire ad operatori e cittadini un'informazione tempestiva e approfondita, è stata creata una pagina nel sito internet regionale, per rendere disponibili on-line i provvedimenti, le ordinanze, le circolari nonché notizie, indicazioni ed approfondimenti utili.
In vista dell'apertura delle scuole, la Presidente ha inoltre inviato a tutti i dirigenti scolastici una lettera per aggiornarli sulla situazione della nuova influenza e per informare, attraverso loro, gli insegnanti e le famiglie sulle caratteristiche della malattia, tranquillizzando sul fatto che questo virus non si sta dimostrando più pericoloso di quello stagionale.
In questa occasione è stato fornito anche materiale informativo reso disponibile sul sito dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, il quale, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, ha poi provveduto nelle settimane successive a distribuirlo nelle scuole italiane.
Dal canto suo, la Regione sta organizzando specifiche forme di comunicazione. In modo particolare, fuori dalla scrittura della risposta all'interrogazione, posso aggiornare sulle situazioni più recenti. Vale a dire: il Ministero aveva concordato con le Regioni di provvedere ad una campagna di comunicazione propria e di livello nazionale. È quella a cui assistiamo sui mezzi televisivi, che ha come soggetto protagonista Topo Gigio. Le diverse Regioni hanno adottato, sulla base delle cinque linee di raccomandazione, analoghi materiali informativi, e così ha fatto la Regione: queste locandine sono in diffusione presso tutte le farmacie presso tutti gli studi medici e presso tutti gli spazi pubblici normalmente frequentati dalla popolazione interessata alle cure sanitarie, ad esempio i centri prelievi.
Contemporaneamente stiamo allestendo, come Regione Piemonte, attraverso il numero verde della Regione, un punto di risposta coordinato da medici mediamente si tratta di medici specializzandi, i quali forniranno delle risposte in ordine alla conoscenza generica della malattia, senza ovviamente nessun tipo di presa in carico del singolo caso.
Rispetto invece al singolo caso, come avevo già descritto in occasione dell'interpellanza del Consigliere Cavallera, noi abbiamo attivato i gruppi operativi locali, la sorveglianza della medicina generale, nel senso che abbiamo realizzato un accordo con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, affinché proroghino la contattabilità telefonica dalle 8 alle 10, che è l'attuale sistema, dalle 8 alle 14, in modo tale da poter essere raggiunti delle richieste informative dei propri pazienti ed eventualmente organizzare le visite domiciliari. Questo accadrà anche nelle giornate di sabato.
Successivamente, dalle 14 alle 20 viene potenziato il servizio di guardia medica, meglio definito di "continuità assistenziale", e dalle 20 fino alle 8 successive prosegue l'ordinario servizio di guardia medica.
Questo stato straordinario di presenza alle cure domiciliari e di contattabilità telefonica scatterà nel momento in cui i livelli di diffusione dell'influenza saranno tali non per la loro gravità, ma per la loro distribuzione; quindi, coinvolgimento della popolazione nell'organizzazione dello stato di emergenza.
L'accordo è già stipulato, la previsione economica anche. Quindi, si tratta di dare il via nel momento in cui il monitoraggio questa situazione.
Analogamente abbiamo dovuto potenziare la continuità assistenziale per questo aumento di ore, nonché il Pronto Soccorso.
In particolare, poi il presidio di Molinette ospiterà, come uno dei dieci punti nazionali, l'attività ECMO, cioè la possibilità di ospitare pazienti che dovranno essere trattati in pausa respiratoria con circolazione extracorporea, che sono quei pazienti per i quali le insorgenze di polmonite primaria, che è la complicanza più preoccupante di questo virus, dovessero, specialmente su condizioni di malattia cronico produrre delle gravi complicazioni.
Infine vi è la profilassi con i vaccini. Come ricordavo nella precedente conversazione, la nostra dotazione era calibrata su 630 mila vaccini da somministrare in due tempi, prima dose e richiamo; quindi calibrata su 315 mila piemontesi potenzialmente interessati, comprensivi delle fasce dei lavoratori dei servizi essenziali e delle categorie a rischio, così come definito dall'ordinanza ministeriale.
In realtà, noi abbiamo avuto finora una prima dotazione di 31 mila dosi, a cui si stanno aggiungendo in questi giorni ulteriori 80 mila per arrivare a 120 mila.
Quindi, stiamo seguendo il protocollo dell'ordinanza ministeriale.
Primo: lavoratori dei servizi essenziali, a partire dai professionisti medici cosiddetti di "prima linea", quindi medici di medicina generale pediatri di libera scelta, medici di pronto soccorso (questi sono già all'appello e si stanno effettuando, per le persone disponibili, le vaccinazioni). In secondo luogo, donne gravide al secondo e terzo trimestre e bambini con complicanze di carattere respiratorio dovute a malattie croniche.
Qui ci fermeremo con l'attuale dotazione dei vaccini. Man mano che proseguirà l'arrivo dei nuovi vaccini, il cui approvvigionamento è nazionale - dal livello nazionale viene ripartito fra le Regioni - si procederà con l'elenco, e quindi con i pazienti cronici tra i 18 e i 65 anni, per i quali contrarre l'influenza può produrre significative complicazioni: mi riferisco, quindi, a cardiopatici, persone affette da obesità (c'è una connessione specifica sulla possibilità di contrarre questo virus) e situazioni gravi di tipo respiratorio.
Il quarto step prevede gli altri lavoratori dei servizi essenziali ovvero gli addetti alla sicurezza pubblica e ai trasporti pubblici, e dei lavoratori delle situazioni scolastiche ed educative.
Se si arriverà ai successivi step, è questione che dipende dall'approvvigionamento vaccinale. La sequenza che vi ho indicato non è discrezionale da parte della Regione Piemonte, ma discende dall'ordinanza ministeriale: è un protocollo comune a tutti gli interventi regionali.
Sottolineo ancora che dopo una prima incertezza sulla co-vaccinazione cioè se potesse essere ragionevole l'ipotesi di provvedere contemporaneamente, alla vaccinazione stagionale - che è partita la prima settimana di ottobre, come da prassi, e viene eseguita presso gli studi dei medici di medicina generale, come da prassi - con quella pandemica per i soggetti tra i 18 e i 65 anni affetti anche da complicazioni croniche (ricordo che originariamente la situazione prevedeva prima la vaccinazione stagionale; poi, decorse tre/quattro settimane, quindi nella quarta settimana, era possibile la vaccinazione pandemica), oggi è possibile secondo le indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità. Pertanto, queste persone non dovrebbero sottoporsi, come da prassi o da tradizione, al vaccino per l'influenza stagionale, ma essere inviati dal loro medico ai centri vaccinali nel momento dello step che li interesserà (avvertiremo quindi, tramite i centri vaccinali, la popolazione interessata) e fare contestualmente, in un braccio il vaccino per l'influenza stagionale e nell'altro braccio, quello per l'influenza pandemica.
Questo è lo stato dell'arte che, al momento, fortunatamente, tranne il caso molto doloroso del bambino malato oncologico che ha contratto, insieme ad altre infezioni, anche quella del virus H1N1 ed è stato immediatamente trattato nelle strutture deputate, non registriamo particolari situazioni di allarme.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì l'Assessore per la risposta. L'ho ascoltata con molta attenzione e il dettaglio mi pare chiarissimo.
L'unico appunto che si potrebbe muovere si riferisce al fatto che l'interpellanza era stata presentata a luglio, quando la situazione era apparentemente, di grave emergenza per gli episodi che accadevano un po' in tutta Europa, in particolare, allora, in Inghilterra. In quel periodo era effettivamente scoppiato un vero e proprio allarmismo, soprattutto per quelle situazioni che, di fatto, sono poi state elencate: mi riferisco, in particolare, ai malati più delicati, agli anziani e ai bambini.
Sono trascorsi più di tre mesi dallo scoppio di questa situazione pandemica e, a mio avviso, sarebbe opportuno che almeno le comunicazioni riservate alla cittadinanza, in particolare verso le fasce più delicate possano diffondersi con maggior rapidità, per evitare il panico che in alcuni casi si è creato (mi riferisco, ad esempio, a situazioni legate a strutture residenziali per anziani, dove anche gli operatori hanno trascorso qualche settimana di incertezza su come muoversi).
Ciò che lei oggi ha precisato - lo ribadisco - ha sicuramente rassicurato le strutture, ma anche la situazione influenzale stessa si è rivelata forse meno grave rispetto alle previsioni iniziali.
Vi è un aspetto, però, che sebbene non c'entri direttamente con il suo Assessorato, ne è legato nel momento in cui si fa comunicazione (peraltro se ne era discusso altre volte in quest'Aula). In Provincia di Novara e soprattutto, in Provincia di Verbania, Rai Tre, ovvero l'emittente che dà comunicazioni relative alle attività anche della Regione Piemonte purtroppo ancora non si vede, nonostante gli interventi e gli investimenti fatti anche da questa Giunta regionale.
Sono ancora troppe le zone, soprattutto nell'alto novarese e in provincia di Verbania, che ad oggi non possono accedere ad un'informazione puntuale su ciò che la Regione (e quindi, ovviamente, l'Amministrazione più importante del nostro territorio) sta facendo.
Credo che questo problema, soprattutto in casi del genere, sia un aspetto da non sottovalutare. È vero che esiste la carta stampata o i siti internet, anche se sono di difficile accesso soprattutto per gli anziani soli e per coloro che ancora oggi, ahimè, non dispongono di questi mezzi o magari non ne hanno neanche le capacità per utilizzarli, però la televisione rimane comunque il veicolo più forte in assoluto. Dunque, anche per questioni di carattere sanitario, in casi di emergenza - speriamo che non ne accadano più, né di questo genere né di più gravi - sarebbe il caso di dotare tutta la Regione Piemonte della capacità di poter accedere ad un servizio puntuale di informazione offerto dalla Regione stessa attraverso i canali preposti (TG regionale, ad esempio, o altre trasmissioni legate a temi di particolare importanza).
Le chiedo, quindi, come membro della Giunta, di farsi carico anche per il suo Assessorato di una sollecitazione per la soluzione di questo problema.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Dichiaro conclusa la fase dedicata al sindacato ispettivo.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 1300 del Consigliere Dutto, Novero, Filiberti Giovine, Cavallera, Caramella, Cotto, Ferrero, Vignale e Lupi, inerente a "Solidarietà per l'aggressione a militanti della Lega Nord" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 1301 dei Consiglieri Reschigna, Travaglini, Cavallaro Barassi, Motta, Caracciolo, Cattaneo e Valloggia inerente a "Esonero scudo fiscale per i frontalieri del Verbano Cusio Ossola" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 1302 dei Consiglieri Leo, Burzi, Leardi, Caramella Ferrero e Vignale, inerente a "Solidarietà alla Lega Nord" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

stata richiesta dal Capogruppo Dutto l'iscrizione l'ordine del giorno n. 1300 inerente a "Solidarietà per l'aggressione a militanti della Lega Nord". Parallelamente, è stata richiesta dal Consigliere Travaglini e altri Consiglieri l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 1302 inerente a "Esonero scudo fiscale per i frontalieri del Verbano Cusio Ossola".
Conformemente alla prassi, se non vi sono indicazioni in senso contrario, darei per accolte le iscrizioni.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Ho testé depositato un ordine del giorno del PdL sulle vicende relative alle violenze avvenute nella nostra città. Chiedo alla cortese Presidenza di volerlo iscrivere all'o.d.g. dell'odierna seduta.
Aggiungo che in maniera informale ho parlato con alcuni colleghi del centrosinistra, i quali hanno manifestato la loro disponibilità a discuterlo e a votarlo - da quest'opera di indagine, infatti, è emersa una discreta condivisione - anche perché credo, come sosteneva il collega Boeti, che non si tratti soltanto di una questione di violenza fisica, ma di "clima di violenza verbale" da parte di molte componenti - anche politiche - della società.
Credo, quindi, che un appello alla moderazione in tutti i sensi sia opportuno.
Chiedo cortesemente di iscrivere anche questo ordine del giorno all'o.d.g. dell'odierna seduta.



PRESIDENTE

Certo, collega Leo. Lo diamo per iscritto e sarà oggetto di discussione insieme all'ordine del giorno presentato dalla Lega Nord.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Abbiamo sempre votato e voteremo sempre affinché vengano iscritti gli ordini del giorno che sono presentati. Personalmente lo farò anche questa volta.
Continuo a dire e a ripetere, citando un'affermazione di Fra' Cristoforo ne "I Promessi Sposi", che a una domanda trabocchetto che gli viene rivolta, risponde intelligentemente che non dovrebbero esserci n bastonati né bastonatori.
Voglio ricordare due cose. La prima è che ho presentato numerosi ordini del giorno su questioni che potevano soggettivamente sembrarmi importanti: da questioni relative a vecchie guerre in Vietnam, dove l'effetto di materiali usati perdura ancora oggi, alle stragi che si sono avute a Gaza il dicembre-gennaio 2008/2009, ai recenti fatterelli accaduti a livello internazionale, primo dei quali il colpo di stato in Honduras.
Ricordo che Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel per la Pace 1980 torturato per anni nelle carceri argentine, ha detto che se passa un fatto del genere - e pare che stia passando (sono successi fatti gravi in Honduras ieri) - è un pericolo per il continente intero e per gli sprazzi di democrazia e non solo, che si sono aperti in America Latina in questi tempi.
Pertanto, continuo a dire che dovrebbe esserci un meccanismo che non sia puramente discrezionale e soggettivo, per cui gli ordini del giorno vengono discussi indipendentemente dalle richieste - "bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato" - avanzate, che creano situazioni discrezionali.



PRESIDENTE

Manca "cercate e troverete"!



DALMASSO Sergio

C'è un tempo per la semina, c'è un tempo per la raccolta, Presidente! Io, alla mia età, sono ancora al tempo della semina; spero che la raccolta venga prima o poi...
Vorrei ricordare una dichiarazione del 31 luglio 2009: "Gli ordini del giorno, chiunque li abbia proposti" - il Presidente ne ha un elenco lunghissimo - "che non sono stati discussi, si mettono in coda. È patetico che qualcuno, dopo quattro anni e mezzo, non abbia ancora capito che per avere l'unanimità la si discute prima, si fa in modo che sulle proposte ci sia unanimità ed unanimità si ottiene. Questo è patetico".
Sono affermazioni del Consigliere Burzi risalenti al 31 luglio di quest'anno, riguardanti un ordine del giorno che avevo presentato per una persona che era scomparsa, qualunque giudizio si dia in merito.
Volevo ricordare questi due piccoli fatti, preannunciando naturalmente che, come sempre, ci adopereremo affinché gli ordini del giorno vengano iscritti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, sull'ordine dei lavori.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Approfitto per avanzare due richieste: la prima è per avere una comunicazione dell'Assessore Migliasso in merito alla social card della Regione Piemonte. Lo dico perché, al di là della valutazione nel merito del provvedimento, le iniziative di integrazione al reddito sono normate da una legge regionale che ha una delibera applicativa.
Salvo che non mi sia perso qualche pezzo, ed è possibile perché non frequento più la VII Commissione, ma non l'ho mai visto iscritto all'o.d.g., non mi risulta che ci sia una delibera che autorizza la Giunta regionale a varare questo provvedimento, mentre la legge è estremamente chiara, tant'è che ogni anno l'Assessore Migliasso viene in VII Commissione a presentare le modalità di attuazione della legge sul sostegno al reddito.
Questo è un aspetto normativo, non è un aspetto di merito. In altre parole, si può fare o non si può fare. Noi riteniamo che non si possa fare a proposito di atti sia del Consiglio sia della Giunta regionale.
un aspetto che sottopongo al Presidente, al quale ricordo anche che nella seduta precedente avevamo richiesto all'Assessore Bairati o Migliasso (non so di chi sia la competenza) una comunicazione in merito alla GTT, per cui attendiamo che questo avvenga.
In ultimo, chiedo che gli ordini del giorno iscritti, relativamente alla solidarietà alla Lega Nord, siano discussi adesso e non in conclusione dei lavori odierni.
Pertanto, chiedo, qualora ci sia ovviamente l'accordo, che si discuta immediatamente, altrimenti che venga messo ai voti.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 1300 dei Consiglieri Dutto, Caramella, Cavallera Cotto, Ferrero, Filiberti, Giovine, Lupi, Novero e Vignale, inerente a "Solidarietà per aggressione a militanti della Lega Nord" (richiesta inversione all'o.d.g.)

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 1302 dei Consiglieri Leo, Burzi, Leardi, Caramella Ferrero e Vignale, inerente a "Solidarietà alla Lega Nord" (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Sulle valutazioni in merito che faceva il collega Vignale, ovviamente abbiamo preso atto con gli uffici, e valuteremo.
Chiedo l'attenzione dei colleghi Consiglieri, specialmente dei Presidenti dei Gruppi consiliari, perché il collega Vignale ha chiesto nella forma, un'inversione dell'o.d.g., in modo da discutere subito i due ordini del giorno, perché costituiranno un punto unico, presentati dal Gruppo Lega Nord e dal Gruppo PdL, sui disordini avvenuti a Torino.
Quindi, è stata chiesta un'inversione; a favore ha parlato il collega Vignale.
Poi, procederemo alla votazione della richiesta di inversione. Prego intanto di fotocopiare e procedere a distribuire gli ordini del giorno.
La parola al Consigliere Buquicchio, in senso contrario.



BUQUICCHIO Andrea

In senso contrario, non perché non interessi discutere degli ordini del giorno, ma perché siamo più o meno sempre alle solite.
Abbiamo tutti interesse a portare avanti istanze politiche contingenti che riguardano problematiche di quel giorno, di quella settimana o di quel periodo, però tralasciamo sempre le leggi, e parlo come relatore della legge sul rapporto uomo-cane, che è già abbastanza interessata da problematiche che possiamo definire emendative, proprio da parte del Consigliere Vignale, che ha presentato questa richiesta.
Pertanto, così come esprimo la massima disponibilità - gliel'ho detto anche privatamente - a discutere di questi emendamenti, per trovare la migliore soluzione tecnica a quella legge, non ritengo che si debba continuamente rinviare l'esame della legge, o per la mancanza dell'Assessore, o per la mancanza di questo o quell'altro, o per la richiesta di inserire un nuovo ordine del giorno. Andiamo avanti con questa benedetta legge.
Rispetto agli ordini del giorno, sicuramente possiamo prendere l'impegno, io personalmente lo prendo, a discuterli e votarli in giornata ma non mi sembra che cambi molto se lo si fa ora o comunque più tardi.



PRESIDENTE

Ai sensi del Regolamento, se il Consigliere Vignale non ritira la richiesta di inversione, devo metterla in votazione. Sono intervenuti in senso affermativo il Consigliere Vignale, in senso contrario il Consigliere Buquicchio.
Ovviamente, se non venisse approvata la richiesta di inversione, nulla vieta che l'argomento sia oggetto di discussione nel corso della seduta pomeridiana a seguito di un'altra richiesta di inversione o, meglio, di un accordo tra le parti. Mi pare che il Consigliere Buquicchio non abbia dato un'indisponibilità a discutere del tema, ma abbia manifestato l'esigenza di procedere al completamento dell'esame della legge sulla disciplina del rapporto uomo-cane.
Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Benessere animale

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 122, 287 470, 561, inerente a "Disciplina del rapporto uomo-cane per la prevenzione della salute pubblica e del benessere animale"


PRESIDENTE

L'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 122, 287, 470 561, "Disciplina del rapporto uomo-cane per la prevenzione della salute pubblica e del benessere animale", di cui al punto 5) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Ricordo che nella seduta pomeridiana del 22 ottobre è terminata la discussione generale sull'articolo 2 ed è iniziato l'esame degli emendamenti.
L'emendamento n. 25 è stato posto in votazione, ma la votazione non è risultata valida per mancanza del numero legale. Dobbiamo, quindi, ripetere tale votazione.
Emendamento rubricato n. 25) presentato dal Consigliere Vignale, D'Ambrosio e Botta: all'articolo 2, comma 1, cassare "o minaccia di ledere".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 25.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dal Consigliere Vignale, D'Ambrosio e Botta: all'articolo 2, comma 1, sostituire "o minaccia di ledere l'integrità" con "che inequivocabilmente attenta all'integrità".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento in oggetto riprende quanto presentato nell'altro emendamento ma, invece di cassare "minaccia di ledere l'integrità", quindi non solo chi ha già provocato lesioni, ma chi può provocare lesioni, prova a specificare non soltanto la minaccia. Come dicevamo, la minaccia, da un punto di vista probatorio, non che non sia provabile, ma è un aspetto assolutamente soggettivo.
Un veterinario può decidere che un cane che ringhia ad un bambino anche se è al guinzaglio, è un cane potenzialmente pericoloso, mentre in un'altra area della nostra regione non lo è.
"Che inequivocabilmente attenta all'integrità" significa... È come la rapina e la tentata rapina. Il nostro Codice Penale - o molte altre fattispecie di reati - punisce tanto lo svolgimento del reato, quanto il tentativo di attuazione dell'atto penalmente perseguibile. Questo è un po' lo stesso spirito. Se un cane tenta di mordere una persona, ma non ci riesce perché la persona sfugge al tentativo di aggressione del cane, pu essere, comunque, considerato pericoloso. Con questa modalità noi crediamo da un punto di vista dell'applicazione della norma in oggetto, sia un po' più stringente rispetto ad un'attività reale, di un tentativo di lesione di un animale nei confronti dell'uomo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Sono favorevole all'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 24.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 2, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'articolo riprende gran parte di quanto previsto dalla circolare ministeriale, presenta una sola differenza che, in qualche modo, crediamo non sia tutelante, in primo luogo, nei confronti degli animali.
Il comma 4 recita: "È vietata altresì: a) la detenzione presso la propria dimora di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1; in via di prima applicazione potranno essere detenuti i cani mutilati di cui si dimostri l'acquisto della proprietà in data antecedente all'entrata in vigore della presente legge".
Riteniamo corretto mantenere la lettera b), che vieta "la vendita o la cessione a qualsiasi titolo e l'esposizione di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1". In questo caso, certamente occorrerebbe prevedere la vendita o la cessione, ma non ritengo corretto vietare l'esposizione di cani che abbiano subito le mutilazioni di cui al comma 1 precedentemente all'entrata in vigore della legge. Se nel periodo antecedente la circolare ministeriale era possibile mutilare un cane, al di là delle valutazioni di ognuno di noi, non so se sia corretto vietarne l'esposizione; certamente è corretto vietarne la vendita o la cessione.
Invece, siamo contrari a proibire la detenzione presso la propria dimora di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1, in particolar modo nei primi anni di applicazione della legge, perché è possibile che un proprietario non sia a conoscenza dell'entrata in vigore della legge e che, pertanto, proceda a mutilazioni non consentite nei confronti dell'animale, di cui è vietata la detenzione presso la propria abitazione. È vero che l'animale è mutilato, che tale operazione è avvenuta non rispettando la norma, ma non so se sia preferibile imporre tale divieto, perché se non può essere accolto nella propria dimora inevitabilmente, deve trovare ospitalità in una residenza per cani o in un canile, chiamatelo come credete; giustamente, non lo si può abbattere.
Pertanto - così ne approfitto anche per illustrare l'emendamento, che non trovavo - intenderemmo sostituire la lettera a) del quarto comma con quanto segue: "La detenzione presso la propria dimora di cani che abbiano subito mutilazioni vietate al comma 1 successivamente all'approvazione della presente legge è punita con una sanzione di denaro da euro 500 a 1.500".
Dialogando prima con il collega Buquicchio, altresì, ho pensato ad un'aggiunta: "sanzioni da applicare al proprietario del cane e al veterinario che ha eseguito la mutilazione". Questo, in qualche modo responsabilizza, anche da un punto di vista pecuniario, chi non rispetta la norma, ma non penalizza l'animale, che non ha scelto di farsi mutilare, ma al quale si prospetterebbe, come situazione possibile, l'allontanamento dalla propria dimora e dal proprio padrone, per essere collocato all'interno di una pensione per cani, chiamatela come credete.
Faccio presente al Presidente, e lo dico anche ai colleghi, che non abbiamo presentato un emendamento alla lettera b), ma abbiamo scritto "sostituire il comma 4". In realtà, volevo scrivere un comma 5 per quanto riguarda la vendita o la cessione a qualsiasi titolo di cani che avessero subito le mutilazioni vietate al comma 1, però mi sono dimenticato di farlo, l'ho visto adesso.
Pertanto, chiedo se posso formalizzarlo e lo comunico ai colleghi. Noi vorremmo tenere questo come comma 4 e prevedere un comma 5 che reciti: " vietata la vendita o la cessione a qualsiasi titolo di cani che abbiano subito le mutilazioni vietato al comma 1 e..." - adesso lo scrivo "...l'esposizione di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1 successivamente all'entrata in vigore della legge", perché non ritengo corretto vietare l'esposizione di un cane che è stato mutilato quando ancora la norma nazionale e regionale lo consentivano. Provvedo solo a scrivere l'emendamento.



PRESIDENTE

Allora, chiederei due minuti - senza annunciarla formalmente - di sospensione dei lavori, per consentire, con il relatore e il collega Vignale, di valutare questo emendamento e in che modo si relaziona con gli altri. Pregherei un attimo di fare il punto della situazione.


Argomento: Varie

Saluti agli alunni e insegnanti dell'Istituto Comprensivo "Don Giorgio Belliardo" di Costigliole Saluzzo (CN) e dell'Istituto Comprensivo "San Giovanni Bosco" di Oriolo (CS)


PRESIDENTE

Nel frattempo, colgo l'occasione di informare tutti i colleghi che sono presenti nella sala del Consiglio regionale gli allievi dell'Istituto Comprensivo Don Giorgio Belliardo di Costigliole Saluzzo e dell'Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco di Oriolo (Provincia di Cosenza), in visita a seguito di un gemellaggio, che sono accompagnati anche dagli amministratori di Oriolo e Saluzzo: grazie.
Stiamo discutendo un testo unificato di proposte di legge relativamente alla disciplina del rapporto tra uomo e cane, ora stiamo votando gli emendamenti.


Argomento: Benessere animale

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 122, 287 470, 561, inerente a "Disciplina del rapporto uomo-cane per la prevenzione della salute pubblica e del benessere animale" (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo ad esaminare l'articolo 3 del testo unificato relativo alla disciplina del rapporto uomo-cane.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, signor Presidente.
Ho chiesto di intervenire perché l'argomento, anche se può apparire semplice, merita una riflessione, in questo senso: il divieto della conchectomia e della caudotomia di cui si sta discutendo, ovvero la pratica di tagliare le orecchie e la coda ai cani per un motivo puramente estetico previsto da questo disegno di legge e anche dall'ordinanza del Sottosegretario Martini, è un argomento che si riferisce al dolore che sopportano gli animali a seguito degli interventi. Non è un'idea che nasce così, per la volontà di punire certe razze canine che, normalmente, hanno le orecchie e la coda tagliata. È una istanza nata da tempo nel mondo della tutela degli animali e lo stesso è avvenuto in altre nazioni europee: la Germania, che ha sviluppato alcune delle razze che hanno la coda e le orecchie tagliate, come lo Schnauzer e il Dobermann, è stata la prima, anni fa, a superare tale pratica.
Da veterinario posso dire - altri colleghi e chi ha dei cani che hanno subito le operazioni lo sanno - che dopo le operazioni la guarigione è una delle fasi più dolorose nella convalescenza per gli animali. Quindi ripeto, non era un ghiribizzo punitivo per le razze, ma era proprio una richiesta che andava in difesa degli animali.
Allora, delle argomentazioni del collega Vignale capisco il concetto che, se io ho già un cane in casa precedentemente all'entrata in vigore della legge, non è giusto che questo cane sia allontanato. Tuttavia, prego il collega di fare molta attenzione sul passo successivo, e perché? Perch si instaurano dei meccanismi che possono essere difficilmente valutabili.
Innanzitutto vi può essere chi dice: "Io voglio il cane con le orecchie e la coda tagliate, pago la multa anche se è alta e gliele faccio tagliare" e teniamo presente che noi, in questo caso, andremmo a verificare l'eventuale violazione della legge sempre in una fase successiva (come avviene il più delle volte).
Il responsabile di un cane può decidere, vigente una legge, di sottoporlo in ogni modo al taglio della coda e delle orecchie attuando un'operazione che significa sofferenza per il suo animale, ma io non metterei in atto degli atteggiamenti e dei comportamenti che potrebbero essere...
Diciamo che poi noi lavoreremo per le adozioni, non vogliamo far abbandonare il cane. Vi sono cani che possono essere facilmente adottati anche se passano in un canile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Chiedo venia al collega Buquicchio e ai colleghi che avevano già iniziato a lavorare sull'articolato, in particolare sull'articolo 3; io ero convinto che stamattina si discutesse prima della solidarietà alla Lega Nord, ma va bene, ci saranno altre occasioni durante la giornata.
Ritengo le considerazioni fatte dal collega Moriconi assolutamente interessanti e rilevanti, perché ci ha detto che l'esigenza della scrittura del comma così com'è era una delle richieste delle associazioni animaliste poiché l'esperienza storica (chiamiamola così) aveva portato a decidere per una soluzione tranchant, in modo tale che si evitassero delle "furbate" in merito e si potessero in qualche modo trovare degli escamotage per aggirare una normativa che, di fatto, aveva e ha nella scrittura così proposta l'obiettivo principale di evitare, in ogni caso di limitare o, se possibile, di escludere del tutto le torture agli animali nel futuro. E condivido questa impostazione.
Ciò che un po' mi preoccupa è quello che normalmente si dice "buttare via il bambino con l'acqua sporca". Perché? Perché è anche vero che ci pu essere il caso - può essere un caso limitato, può essere un caso isolato può essere un caso che, tutto sommato, non ha una grande rilevanza statistica, ma ci può essere - in cui si va al canile, si vuole prendere un cane che ha subito delle mutilazioni - e non le ha subite certamente per colpa di chi quel cane vuole invece adottarlo perché gli fa tenerezza perché gli piace, perché lo vuole scegliere come compagno nella vita - e non lo si può fare. Perché è chiaro che la scrittura così com'è del comma 4 ma anche del comma 3, perché il comma 4 ricordiamo che è comunque figlio dei commi precedenti - rende di fatto impossibile che questo cane venga adottato. Parimenti rende impossibile il fatto che questo cane invece, per altri motivi che non siano evidentemente mutilazioni dovute ad uno scontro magari con altri animali o a circostanze assolutamente casuali, possa trovare a sua volta una casa e un padrone.
Credo che questo sia oggetto di discussione anche fra i colleghi che adesso stanno provando a fare una riscrittura al comma in oggetto. Ritengo che sia un pochino castrante della funzionalità che invece si vuole dare alla legge: la tutela piena degli animali, la tutela piena dei cani che giustamente non devono più subire queste torture. È come se si dicesse che chi subisce la lesione, a quel punto non solo deve essere risarcito, ma ha poi i diritti limitati rispetto agli altri suoi consimili: credo che questo sia sbagliato.
Riconosco le obiezioni del Consigliere Moriconi; il collega sa che io ho una sensibilità animalista che a volte mi ha pure creato qualche imbarazzo da questa parte dello schieramento, però personalmente non mi ha mai creato problemi di coscienza, anzi ne ho sempre fatto una bandiera.
Credo però che queste norme possano invece essere lesive dei diritti dei cani di essere adottati e di trovare una casa come tutti gli altri cani o consimili e per assurdo, anziché avere un effetto propositivo rischierebbero di avere un effetto negativo e quindi non conforme alla volontà iniziale del legislatore.



PRESIDENTE

pronto l'emendamento trascritto dal Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Vignale, D'Ambrosio e Botta: all'articolo 3, sostituire il comma 4 con "coloro i quali detengano presso la propria dimora cani che abbiano subito mutilazioni vietate al comma 1 successivamente all'approvazione della presente legge sono puniti con una sanzione secondo quanto previsto dall'articolo 8".
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Non sono il primo firmatario della legge, tuttavia a me sembra che questa formulazione - come dicevo prima - non garantisca l'animale e dia la possibilità di effettuare comunque l'intervento, nel senso che - ripeto - se io decido che a tutti i costi voglio il cane che ha subito la caudectomia o la conchectomia posso affrontare benissimo il percorso di un'eventuale sanzione pecuniaria.
In riferimento a quanto diceva il collega Giovine rispetto al problema del cane che successivamente all'entrata in vigore della legge venga sottoposto all'operazione, è chiaro che in questo caso il passaggio in una struttura pubblica rende sicuramente il cane adottabile. Nessuno pensa di penalizzare due volte l'animale; l'animale viene penalizzato nel momento in cui subisce l'intervento.
Lo scopo della legge è quello di evitare la penalizzazione dell'animale: è questo su cui bisogna riflettere. Il nostro obiettivo deve essere quello di scoraggiare in ogni caso il perpetrarsi di queste operazioni, perché è chiaro che anche la cessazione della proprietà del cane sarebbe in ogni caso soggetta ad una sanzione, quindi a mio avviso l'emendamento diminuisce la portata della forza della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Illustro l'emendamento 33 per spiegare ai colleghi come abbiamo provato a riscrivere il comma 4.
Sostanzialmente, si prevede che la detenzione di cani presso la propria dimora, anche successivamente all'approvazione della presente legge, sia punita con una sanzione. Aggiungiamo solo, perché ce ne siamo dimenticati la frase "fatta salva l'adozione".
Pertanto, nell'emendamento 33, che sostituisce il comma 4, alla fine andrebbe aggiunta la dicitura "fatta salva l'adozione".
Abbiamo presentato un comma 4 bis che sanziona, ai sensi dell'articolo 8 (perché le sanzioni le prevediamo in tale articolo), coloro che attuano le mutilazioni. Concordo con quanto sostenuto dal collega Moriconi: noi non vogliamo introdurre una misura che garantisca le mutilazioni - sia chiaro ma crediamo solo che, nel caso in cui questo accada, non si debba necessariamente sottrarre il cane al padrone. Personalmente ritengo che questo non accadrà, se inseriamo delle sanzioni, non solo al detentore ma come abbiamo previsto al comma 4 bis, anche a coloro che attuano le mutilazioni (immagino possano essere solo i veterinari). Oltretutto, queste mutilazioni già oggi sono vietate da una circolare ministeriale, che per non prevede sanzione.
Se inseriamo una sanzione immagino che, al di là di quello che un singolo veterinario possa pensare rispetto alle mutilazioni (essendo già vietate da una circolare del Ministero e da una norma nazionale) difficilmente si possa arrivare a questo.
In ultimo, abbiamo sdoppiato la lettera b), prevedendo che sia vietata la vendita e la cessione, a qualsiasi titolo, di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1, e che l'esposizione sia vietata soltanto per coloro che hanno subito mutilazioni successivamente alla legge.
Se ho acquistato un cane da esposizione quando la legge consentiva la mutilazione - parlo rispetto alla norma, non faccio una valutazione etica non credo sia giusto sanzionare. In altre parole, in passato la legge mi consentiva di mutilare un cane da esposizione, oggi invece lo vietiamo perché la legge va rispettata.
Pertanto, la lettera b) si sdoppierebbe con il divieto di cessione perché è evidente che chi viola la norma non può anche avere profitto dalla violazione della stessa, ma il divieto dell'esposizione è solo per chi è addivenuto ad una mutilazione successivamente all'entrata in vigore della legge e non precedentemente.
Ripeto: sarebbe vietata la detenzione presso alcune dimore di cani che abbiano subito mutilazioni vietate dal comma 1 successivamente all'approvazione della presente legge...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Vignale, ma lei il testo lo ha già modificato e ne ho già dato lettura.



VIGNALE Gian Luca

No, ma è stato modificato...



PRESIDENTE

L'ha fatto in corso d'opera, se volete ve lo leggo.



VIGNALE Gian Luca

No, volevo solo aggiungere "fatte salve le adozioni", per il principio che accennavo precedentemente, cioè per non penalizzare il cane che oggi può essere adottato.



PRESIDENTE

Mi scusi, sulle adozioni lei ha presentato l'emendamento 19.



VIGNALE Gian Luca

No, no, non l'ho scritto. L'ho detto, ma non l'ho scritto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo con una punta di imbarazzo, perché non ho capito di quale emendamento stiamo discutendo. Ho capito qual è il comma e qual è la ratio del comma 4 bis...



PRESIDENTE

Appena lo capisco glielo dico io.



GIOVINE Michele

Vedo che allora sono in buona compagnia.
Mi pare che l'emendamento 19, tra altro assolutamente condivisibile, è a firma del Consigliere Cavallera e non del Consigliere Vignale. Peraltro ho presentato degli emendamenti sul tema in oggetto, quindi lascio alla Presidenza il piacere di sbrogliare la matassa.



PRESIDENTE

I suoi emendamenti decadono nel caso in cui venisse approvato l'emendamento 33, perché tale emendamento riscrive integralmente il comma 4 su cui insistevano i suoi emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Invito gli Uffici a seguire molto bene tutto questo processo, perch anch'io, pur essendo il proponente della legge, inizio a non capire più nulla. Dopo tante discussioni, la legge era nata con un'impostazione abbastanza meditata, oltre che sofferta. Se ora andiamo a muovere un tassello, a cascata e a domino ho paura che si renda un cattivo servizio nel senso che si potrebbe votare una legge non eccessivamente efficace sotto il profilo della reale comprensione.
Condivido diverse affermazioni del Consigliere Vignale, ma onestamente ho qualche perplessità dal punto di vista intellettuale. Se limitiamo l'azione deterrente alla sanzione e non adottiamo un altro sistema, quale quello della perdita dell'animale, quindi della sottrazione dello stesso temo che buona parte dello spirito che sin dall'inizio ha mosso questa legge possa essere mortificato. C'è anche il problema per colui che determina il taglio della coda, delle orecchie o quant'altro. Lo si pu fare anche magari, come diceva il Consigliere Moriconi, in una Regione vicina, nella quale non ci sia questo divieto. Quindi, andiamo un po' a complicare il problema.
Tutte le altre cose che ha detto credo che si possano accogliere perché mi sembrano di buonsenso. Su questa ho una seria perplessità.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 33.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 6 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dal Consigliere Giovine: "All'articolo 3, comma 4, lettera b), si propone di aggiungere, alla fine della lettera la seguente frase: "a meno che non vi sia specifica autorizzazione della Asl ed un accordo tra il detentore del cane e l'acquirente".
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Chiedo se posso averne copia, perché purtroppo non ne sono in possesso.
Gli emendamenti n. 35 e n. 36, che sono emendamenti di merito e spero che vedano il favore del relatore e della maggioranza dell'Aula, cercano di andare a risolvere alcune questioni sollevate in discussione generale e sul merito dell'emendamento n. 33 dell'articolo 3, comma 4.
L'emendamento proposto dal collega Vignale poteva essere eccessivamente blando per la soluzione che invece il legislatore, come correttamente ricordato, sollecitato dal mondo animalista, ha invece proposto con l'attuale dizione.
Nella richiesta del proponente, all'emendamento 35, si chiede di aggiungere all'articolo 3, comma 4, lettera b) la frase "a meno che non vi sia specifica autorizzazione dell'ASL e dell'accordo tra il detentore del cane e l'acquirente".
Di fatto, il nuovo articolo 4 alla lettera b) verrebbe così: "È vietata altresì la cessione a qualsiasi titolo e l'esposizione di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate al comma 1, a meno non vi sia specifica autorizzazione dell'ASL e dell'accordo tra il detentore del cane e l'acquirente".
Questo perché? Questo tenderebbe ad attenuare gli effetti che erano stati illustrati precedentemente, ovvero che ci sia un rischio. Questo colleghi, è così, perché nell'attuale formulazione legislativa, un cane mutilato che finisce in un canile, morirà in un canile e non potrà mai e poi mai essere acquisito ed adottato da nessuno. Questo è il dettato legislativo. È lingua italiana.
Le corrette precisazioni che ha fatto il collega Moriconi sono precisazioni fatte in discussione, ma non c'è traccia nella discussione legislativa.
Ovviamente sono disposto, collega Moriconi e collega Buquicchio, a modificare questa modalità, ma chiedo che si preveda una soluzione e un'ipotesi in cui effettivamente il cane non debba essere penalizzato due volte. Peraltro, Presidente, colgo l'occasione per intervenire dicendo che sottoscrivo l'emendamento rubricato n. 19 del Consigliere Cavallera, che propone l'aggiunta del comma 5, perché prevede proprio l'ipotesi dei canili che avessero in detenzione questi tipi di cani particolarmente sfortunati.
L'unica considerazione che farò successivamente è che abbiamo fatto rilevare che i canili riconosciuti probabilmente non erano la forma più corretta, perché così si potrebbe aprire anche a canili privati che non hanno invece tutte le norme e le garanzie che è opportuno richiedere affinché non si aggiri la legge.
La proposta dell'emendamento 35 è una proposta assolutamente di buonsenso, che prevede una piccola finestra per i casi limite. È evidente che se a uno interessa l'ASL e prevede un accordo - non l'ho specificato ma è evidente che l'accordo deve essere di natura scritta - fra il detentore del cane e l'acquirente, evidentemente perché in questo caso si salvaguarda la buona fede e soprattutto si dà una possibilità in più all'animale di trovare una casa ed un padrone, meritatamente dopo avere sofferto tanto nella propria vita. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Devo dire che sono rimasto abbastanza choccato dal fatto che il relatore assolutamente si rifiuti di rispondere su un emendamento di assoluto buonsenso.
Ne prendo atto ed utilizzo altri cinque minuti di tempo per esprimere la nostra dichiarazione di voto, che ovviamente è favorevole, e fare un ulteriore appello all'Aula e ai colleghi, affinché quello che è un emendamento di assoluto buonsenso e non ostruzionistico, come qualcuno potrebbe artatamente pensare, sia accolto.
Nel caso in cui i cani abbiano subito delle amputazioni, anche prima delle presente legge, ma siano in detenzione presso canili... Dopo l'emendamento del collega Cavallera, credo che sia più corretto usare una terminologia più istituzionalizzata, cioè canili che, evidentemente abbiano un riconoscimento pubblico da parte delle ASL nella propria funzione.
Nella fattispecie, l'emendamento proposto chiede semplicemente di prevedere un'ipotetica via d'uscita per quei cani che abbiano subito, loro malgrado, delle mutilazioni, che hanno tutto il diritto di poter trovare un'altra sistemazione (nell'attuale formula legislativa così non è).
un problema che alla fine si ritorcerà contro i proponenti; del resto, non capisco perché non vi sia stato nemmeno un intervento, neppure in senso contrario, in merito all'emendamento proposto.
Nel merito, non accettiamo di essere considerati "proponenti di serie B". Perché la serietà con cui si sono presentati alcuni emendamenti, con cui si sta affrontando la discussione e con cui diversi colleghi stanno entrando nel merito della questione dimostrando di avere a cura le problematiche legate agli animali (lo hanno fatto anche nel passato), e nella fattispecie, legate ai cani, credo che meriti un'attenzione diversa.
Mi auguro che ci siano colleghi in quest'aula che riconoscano questa attenzione e questo valore, e che abbiano a buon cuore innanzitutto il prosieguo della legge, affinché sia deliberata e abbia una validità effettiva a stretto giro di posta, ma soprattutto perché sia una legge utile e funzionale; funzionale per chi un giorno dovrà essere un padrone ma anche per chi si intende tutelare, ovvero gli animali.
L'emendamento è di facile comprensione, per cui non mi sembrava neanche che fosse il caso di spiegarlo ulteriormente, dopo l'intervento effettuato in fase di discussione generale sull'articolo 3. Però, evidentemente, così non è. Forse perché l'attenzione dell'Aula è un pochino calata, vista l'appropinquarsi dell'ora del desco; magari, si avverte la necessità di riprendere con maggior profitto l'evoluzione del testo dopo la pausa pranzo.
Peraltro, mi sembra di aver colto una risposta negativa anche relativamente all'emendamento sullo stesso tema presentato dal collega Vignale; questione che poteva anche non essere totalmente condivisibile, ma che, a mio avviso, meritava comunque un'attenzione diversa, che purtroppo non ha ricevuto. Credo che su questo emendamento non possa che esserci condivisione, anche perché, tra l'altro, non stravolge neanche il sistema sanzionatorio previsto dall'attuale dell'articolato (nello specifico dall'articolo 8).
Semplicemente, si prevede una via d'uscita per casi eccezionali che evidentemente, avrebbero dovuto essere valutati dalle ASL, e non lasciati alla discrezionalità di persone che "passano di lì per caso". Ma non c'è stata questa volontà.
Spero che l'Aula si dimostri più saggia e possa accogliere favorevolmente l'emendamento testé illustrato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 35.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 4 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Vignale D'Ambrosio: "All'articolo 3 inserire una nuova lettera: c) la vendita o l'esposizione di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che sia sostituito dagli ultimi emendamenti presentati.



PRESIDENTE

Collega Vignale, possiamo considerarlo ritirato?



VIGNALE Gian Luca

Sì.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 36) presentato dal Consigliere Giovine: all'articolo 3, comma 4, lettera d), si propone di aggiungere al comma la lettera "d)" con il seguente testo: "Gli addestramenti e gli allenamenti tesi ad enfatizzare e a valorizzare le potenzialità aggressive e di ferocia dei cani, in particolare qualsiasi azione volta a preparare il cane alla lotta e al combattimento tra animali".
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento si chiede di aggiungere la lettera d); tuttavia avendo bocciato i precedenti emendamenti che prevedevano di inserire la lettera c), è ovvio - lo dico per gli uffici - che diventa una lettera c) anziché una lettera d).
Semplicemente, si propone di aggiungere al comma 4 la lettera c) con il seguente testo: "Gli addestramenti e gli allenamenti tesi ad enfatizzare e a valorizzare le potenzialità aggressive di ferocia dei cani, in particolare qualsiasi azione volta a preparare il cane alla lotta e al combattimento tra animali".
Credo che esistano già delle normative di buonsenso a livello nazionale in questa direzione. Nulla osta, però, che si ribadiscano e si rafforzino anche nella normativa regionale di nostra competenza.
Mi pare che sia di assoluto buonsenso inserire tale precisazione, per cui non dovrebbe neanche necessitare di un'eccessiva illustrazione.
Tuttavia, vista la risposta stranamente "muta" all'illustrazione del precedente emendamento, sono legittimato a dubitare anche di una risposta non positiva su questo emendamento. Non ne capirei il motivo, però lascio ai proponenti e ai relatori il compito di voler cassare anche questo emendamento di assoluto buonsenso.
Il nuovo comma 4 dell'articolo 3, che prevede i divieti della presente legge, sarebbe così riformulato: "4. È vietata altresì: a) la detenzione presso la propria dimora di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1; in via di prima applicazione, potranno essere detenuti cani mutilati di cui si dimostri l'acquisto della proprietà in data antecedente all'entrata in vigore della presente legge.
b) è vietata altresì la vendita o la cessione a qualsiasi titolo e l'esposizione di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1.
c) sono vietati altresì gli addestramenti e gli allevamenti tesi ad enfatizzare e valorizzare le potenzialità aggressive e di ferocia dei cani in particolare qualsiasi azione volta a preparare il cane alla lotta e al combattimento tra animali".
Tra l'altro, mi pare che questa proposta normativa in realtà fosse non esattamente con queste parole, non esattamente in questi termini - già compresa in una delle proposte riassunte nei vari testi presentati, che poi hanno partorito il presente testo unificato.
Mi pare ovviamente di assoluto buonsenso, credo sia non solo condivisibile dalla totalità dei presenti, ma credo anche non modifichi di una virgola il valore normativo del complesso del provvedimento, anzi abbia aggiunto anche una specifica, che anche per la Regione Piemonte questo tipo di atteggiamenti sono assolutamente contrari alla legge. Peraltro, ci sono delle norme che, se vogliamo, richiamano quest'emendamento, nel nostro Statuto. Quindi, a maggior ragione, credo sia opportuno per noi dargli approvazione.
Mi aspetto, da parte del relatore di maggioranza, un assenso favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Non voglio dispiacere troppo il collega Giovine, ma occorre rilevare che il contenuto di quest'emendamento è già previsto esattamente dalla legge dello Stato, la n. 189/04, quella che prevede tutta una casistica di reati.
Inoltre, introdurre un comma di questo tipo, che naturalmente si condivide nel suo contenuto in generale, implicherebbe una modifica della legge, perché bisognerebbe anche prevedere un sanzionamento e una definizione anche un po' più precisa del concetto dell'addestramento e dell'allenamento. Quindi, è un ampliamento della legge, è una specificazione inutile, perché è già prevista in una legge dello Stato, che è sovraordinata. Per questo motivo esprimo parere contrario, senza alcun malanimo verso il Consigliere Giovine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Questa è una risposta tecnica, Consigliere Giovine che il Consigliere Moriconi ha ritenuto di darle.
Se mi consente, sempre senza alcun malanimo, come diceva il collega, le voglio dare una risposta politica. Vede, quest'argomento è stato discusso oltre che nelle sedi nelle quali si doveva discutere, anche in molte riunioni alle quali molti di noi hanno dedicato molte ore della loro giornata; parlo del gruppo di lavoro. Gruppi di lavoro ai quali lei è stato sempre puntualmente invitato. Le posso dire che lei mai, Consigliere Giovine, si è preso la briga di presenziare.
Ancorché legittimo, da parte sua, in questa sede presentare questo tipo di emendamenti, lo ritengo estremamente scorretto nei confronti dei colleghi che hanno lavorato e nei confronti dell'Aula.
Non esistono proponenti di serie A, come diceva lei, e proponenti di serie B. Esistono emendamenti di serie A ed emendamenti di serie B, e gli emendamenti che i colleghi precedentemente hanno presentato ed hanno trovato in noi una giusta, doverosa interlocuzione, sono cosa ben diversa da quelli che lei sta proponendo e sta - mi consenta di dirlo - facendo veramente perdere tempo all'Aula e a tutti i Consiglieri.
Lei è libero di continuare su questa strada: saranno i suoi elettori a giudicarla!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Sono felice di constatare che il collega Buquicchio ha perfettamente interpretato lo spirito delle proposte emendative. Peraltro, come il collega Presidente potrà, magari nella pausa pranzo spiegargli, ha anche perfettamente interpretato il nostro Regolamento, perché se l'obiettivo suo è quello di vedere il varo della legge nella giornata di oggi, continui con interventi di questa natura: sicuramente...



(Commenti del Consigliere Buquicchio)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Buquicchio!



GIOVINE Michele

Io non so chi fossero i colleghi che partecipavano al gruppo di lavoro.
So che un paio di volte sono andato, anche se il Consigliere Buquicchio lo dimentica, ma è un problema suo, non mio, il Consigliere Rostagno pu ricordare perfettamente che ero uno di quelli che sollecitava il varo del gruppo di lavoro affinché si arrivasse ad una legge. È evidente che poi ognuno si organizza nei propri lavori e nel proprio tempo, in base agli altri impegni ed altre attività che in tutta libertà ed autonomia definisce...
(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Se politicamente giudica un emendamento di serie B, il fatto che si chieda che gli addestramenti e gli allenamenti tesi a enfatizzare e a valorizzare le potenzialità aggressive e la ferocia dei cani, in particolare qualsiasi azione volta a preparare il cane alla lotta e al combattimento tra animali, beh, io ne prendo atto. Mi fa piacere che per il collega Buquicchio i combattimenti fra animali sono invece secondari.
Magari sono pure contessibili, magari pure contro la legge...



GIOVINE Michele

BUQUICCHIO Andrea (fuori microfono)



GIOVINE Michele

Leggiti il contenuto della legge! Leggitela, prima di parlare!



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Buquicchio, la prego di non interrompere!



GIOVINE Michele

Ritengo che invece l'emendamento non solo abbia valore normativo, non solo sia importante e aiuti ulteriormente le finalità della legge, ma ricordo anche - e rispondo invece al più intelligente intervento del collega Moriconi, quando giustamente mi dice: "Beh, dovremmo prevedere anche un sistema sanzionatorio" - che l'articolo 8 prevede già in sé e per sé il sistema sanzionatorio, per tutte le tipologie delle casistiche viste all'articolo 3. Quando al comma 1 dell'articolo 8, "Sanzioni", si scrive: "Fatte salve le ipotesi di reato, i trasgressori delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 1, sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 2.000 euro a 6.000 euro" evidentemente si comprendono tutte le casistiche previste all'articolo 3.
Se noi all'articolo 3 prevediamo e inseriamo anche il divieto su tutto il territorio regionale dell'addestramento e allenamento dei cani, tesi ad enfatizzare e a valorizzare le potenzialità aggressive e di ferocia dei medesimi, ebbene, credo che facciamo cosa giusta. Anzi, aumentiamo le possibilità di controllo e di sanzione da parte dello Stato, inteso come Stato e come Regione, verso questi comportamenti assolutamente vergognosi.
Ritengo che a maggior ragione, collega Moriconi, sia assolutamente condivisibile e accettabile. Tra l'altro, sono curioso di vedere le presenze dei colleghi di cui sono stati accettati gli emendamenti, collega Buquicchio, sarei curioso di vedere questa sua bizzarra tesi. Peraltro meno male, grazie a Dio, ci riconosce il fatto che è legittima la nostra azione emendativa (vivaddio, meno male).
Ciò detto, Presidente, chiedo che l'emendamento venga votato. Spero che vi sia il buon senso da parte dell'Aula di accogliere un emendamento che non stravolge per nulla, Consigliere Moriconi, il senso della legge. Anzi lo rafforza.
Mi pare assolutamente condivisibile e non solo rafforzativo sotto il profilo legislativo e sotto il profilo sanzionatorio, soprattutto per quanto riguarda la parte pecuniaria. Voglio ricordare, tra l'altro, che la legge citata dal Consigliere Moriconi prevede sanzioni di tipo penale mentre qui prevediamo sanzioni di tipo amministrativo, che forse sono quelle che fanno maggior male a chi abusa di queste pratiche discriminanti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 36.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Il Consigliere Giovine ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

In relazione anche all'ultimo brillantissimo intervento del Consigliere Buquicchio, sull'ordine dei lavori, le chiedo, Presidente, senza eccessiva polemica, di evitare che i colleghi votino per colleghi non presenti.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, abbiamo disposto le votazioni per appello nominale, quindi sappiamo chi ha votato.
Se c'è un dubbio sulla votazione, dispongo la ripetizione della votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Non c'è dubbio, c'è certezza, e la certezza è alla sua destra Presidente. La Consigliera Motta al suo fianco o ha una mano come quella dei cartoni animati per cui, da quella postazione, è riuscita a votare al proprio banco, oppure qualcuno ha votato per lei. Non è colpa sua, per carità, è un andazzo che in quest'Aula si usa sempre e che l'Ufficio di Presidenza non verifica.
Noi lo segnaliamo quasi in ogni seduta, anche in modo un po' stanco senza fare nomi; questo non comportava la mancanza del numero, ma è un malvezzo che continua e persiste.



PRESIDENTE

I colleghi sanno che, anche nel periodo di ostruzionismo che ha contraddistinto il Consiglio per la votazione del Regolamento, questa prassi è stata osservata.
Prego i Consiglieri Segretari Botta e Spinosa di procedere ad una verifica che le votazioni avvengano regolarmente.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi del Liceo classico "Lagrangia" di Vercelli


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti del Liceo classico "Lagrangia" di Vercelli in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Ricordi che gli studenti sono in visita al Consiglio regionale nell'ambito dell'iniziativa Ragazzi in Aula. Voglio comunicare a tutti i Consiglieri, in particolare al relatore della proposta di legge in oggetto che gli studenti partecipano all'iniziativa Ragazzi in Aula presentando un disegno di legge avente per oggetto "Incentivo all'adozione di cani e gatti abbandonati".
L'Aula sta discutendo su un tema affine a quello contemperato alla vostra proposta di legge.


Argomento: Benessere animale

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 122, 287 470, 561, inerente a "Disciplina del rapporto uomo-cane per la prevenzione della salute pubblica e del benessere animale" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'emendamento n. 47.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Vignale, D'Ambrosio e Botta: all'articolo 2, 4 bis (nuovo comma): "Coloro i quali attuino mutilazioni vietate dal comma 1 sono sanzionati secondo quanto previsto dall'articolo 6 della presente legge".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Per interloquire con il Consigliere Vignale.
Sono costretto, anche se forse è irrituale, a chiedere non il parere della Giunta, ma degli Uffici. Ho qualche dubbio da quel punto di vista, nel merito. È possibile, senza stravolgere tutto l'impianto?



PRESIDENTE

Consigliere Buquicchio, non ho partecipato al Gruppo di lavoro, ma le sanzioni sono contemplate all'articolo 8. L'articolo 8 mi pare la sede propria in cui contemperare le sanzioni. Non c'è bisogno, dal punto di vista strettamente formale, di un rimando, in ogni articolo, delle sanzioni previste all'articolo 8. Quando tratteremo le sanzioni all'articolo 8 questo riprenderà tutte le fattispecie vietate.
Il Consigliere Vignale ritira l'emendamento n. 47.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Vignale D'Ambrosio, Botta: "All'articolo 3 la lettera b) è sostituita dal: 4 ter: è vietata la vendita o la cessione a qualsiasi titolo di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1.
L'esposizione di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1 successivamente all'entrata in vigore della presente legge".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Differenziamo l'impossibilità. Il divieto di vendita o cessione di cani mutilati, mentre non si vieta l'esposizione per i cani che abbiano subito mutilazioni, successivamente all'entrata in vigore della legge, per il monito che dicevo precedentemente. Se ho acquistato un cane quando questo non era vietato e intendo farlo esporre, non sono andato incontro a nessun divieto. Mi sembra anomalo. Non è contro la legge, ma contro il buonsenso delle norme. Finché una cosa non è vietata, è lecita, per cui mi sembrerebbe anomalo questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Chiaramente sul primo punto non ci sono problemi.
Sul punto b), sul concetto dell'esposizione dei cani, andrebbe specificato cosa intendiamo di preciso. Esposizione dei cani può essere un'esposizione autorizzata ENCI, quindi subentra il problema di come fa un giudice a valutare un cane che ha subito una conchectomia rispetto ad un cane che non l'ha subita.
Diverso è il caso delle esposizioni. Il termine esposizione è ampio potrebbe intendersi anche quelle esposizioni di paese che non sono effettuate secondo le regole ENCI. Il principio, penso anche secondo il relatore, potrebbe essere accoglibile, ma occorre chiarire cosa intendiamo per "esposizione".



PRESIDENTE

stato richiesto un chiarimento.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Non sono esperto di moltissime cose, tanto meno di esposizioni canine.
Faccio un esempio banale: al Parco della Tesoriera tutti gli anni si fa una bella manifestazione che, a tutti gli effetti, è una esposizione canina, alla quale partecipano molte persone, che non sono quelle che hanno il cane di razza che partecipa all'esposizione, dove i proprietari di cani portano il loro cane.
Allora, se noi vogliamo dividere - chiedo la consulenza ai colleghi che sono molto più competenti - o "amatoriali" o "non validato da protocolli" non lo so, una cosa simile - almeno potremmo differenziare le due cose ed evitare che arrivi una persona e non possa esporre il proprio cane per questo motivo.



PRESIDENTE

Bene, colleghi.
Sostanzialmente, l'emendamento n. 48 è riformulato, nel senso che l'emendamento 48 sdoppia il contenuto della lettera b) del comma quarto che diventa "divieto di vendita o cessione a qualsiasi titolo di cani che abbiano subito mutilazioni vietate dal comma 1" e, poi, in un altro punto "divieto di esporre cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1 successivamente all'entrata in vigore della presente legge".



(Commenti del Consigliere Buquicchio)



PRESIDENTE

L'"esposizione" penso si possa interpretare con lo stesso contenuto della stesura originaria del testo unificato, perché all'articolo 3, comma 4, lettera b), il termine "esposizione" era già contemplato, nel testo in aula.
Il testo in Aula già parla di "esposizione". L'emendamento Vignale riprende il termine "esposizione" e sicuramente con lo stesso contenuto del testo già previsto nella proposta di legge originaria.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Bene. Procediamo con la votazione sull'emendamento rubricato n. 48.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
In realtà non volevo, però il collega Buquicchio mi ha stimolato e io sono reattivo.
Giusto per capire, Presidente: di fatto c'è la lettera a), che è come prima; la lettera b), che diventa "la vendita o la cessione a qualsiasi titolo di cani che abbiamo subito mutilazioni vietate dal comma 1", e lettera c), che "vieta l'esposizione di cani che abbiano subito le mutilazioni vietate dal comma 1 successivamente all'entrata in vigore della presente legge". È corretto?



(Il Presidente del Consiglio regionale Gariglio, annuisce)



GIOVINE Michele

E quanto chiedeva il collega Moriconi la inseriamo?



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Non la inseriamo? Va beh! Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Va bene.
Mi pare che sull'emendamento rubricato n. 48 ci sia un'indicazione praticamente favorevole.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 48.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 40 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Cavallera D'Ambrosio, Caramella, Giovine: "All'articolo 3 aggiungere il comma 5 'I divieti di cui al comma 4 non si applicano in caso di detenzione che deriva dalla cessione effettuata da canili ufficialmente autorizzati'".
Tale emendamento introduce un comma 5 in cui si stabilisce che i divieti di cui al comma precedente non si applicano in caso di detenzione che deriva dalla cessione effettuata da canili ufficialmente riconosciuti.
C'è il parere favorevole del relatore.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Intervengo solo per ricordare che anch'io sottoscrivo l'emendamento.



PRESIDENTE

Certo, chiedo scusa, non l'ho detto, lo inseriamo a verbale.



GIOVINE Michele

Mi hanno sottolineato - faccio appello al collega Moriconi - che forse, la dizione "canili riconosciuti" sia troppo debole e, forse, sia da emendare.



PRESIDENTE

Chiedo se possiamo dare, anche a nome del proponente, come corretto l'emendamento e leggere, invece di "canili ufficialmente riconosciuti" "canili ufficialmente autorizzati".
Bene, con questa dizione, mi pare ci sia un consenso ampiamente favorevole al testo dell'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 3, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 40 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Leo ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Avendo preso atto che anche il collega Buquicchio e altri si erano dichiarati disposti a discutere non subito, ma in giornata, l'ordine del giorno sulle violenze avvenute a Torino - anche il collega Turigliatto mi ha fatto cenno di essere disponibile - volevo solo chiedere cortesemente se il Presidente Gariglio pensa di poterci dare un'indicazione, se si può fare nella giornata o a fine giornata, o cosa possiamo fare, visto che discutere la prossima settimana avrebbe meno senso.
Grazie.



PRESIDENTE

Penso che alla riapertura si debba procedere a completare l'esame di approvazione della legge adesso all'attenzione dell'Aula. Poi mi rimetto all'attenzione dei Gruppi consiliari, perché ci sono altri provvedimenti in esame.
Per quanto riguarda il collega Buquicchio, non so se gli impegni siano per il suo Gruppo o per la maggioranza; mi rimetto alla volontà dei Presidenti dei Gruppi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine, sull'ordine dei lavori.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sull'ordine dei lavori.
Già ieri avevo preannunciato una richiesta urgente di comunicazione relativa mente - è stato predisposto un ordine del giorno in merito - alla società partecipata Icarus, perché mercoledì pomeriggio dovrebbe aver luogo l'Assemblea dei soci, che è stata aperta e sospesa dal Presidente, dottor Pietro Fusaro. È un aspetto molto importante perché c'è una discrepanza dagli atti ufficiali della Regione rispetto a quello che la Finpiemonte invece, ha dichiarato di voler fare in seno all'Assemblea dei soci per nome e per conto, evidentemente, della Regione.
Chiederò - mi fa piacere la presenza del collega Bairati - a questo punto, ad inizio apertura o quando l'Aula lo riterrà opportuno, una breve comunicazione, che può essere anche rinviata. Se è cambiata la volontà politica della Regione Piemonte in seno a Icarus è giusto cercare di capire la motivazione.
Grazie, Presidente.
L'ho già annunciato ieri in I Commissione.



PRESIDENTE

Collega Giovine, avevo già avuto modo di comunicare in apertura di seduta questa sua istanza all'Assessore Bairati. Insomma, valuteremo nella prossima Conferenza dei Capigruppo come dare corso a questa richiesta.
Grazie, colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.20)



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