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Dettaglio seduta n.503 del 20/10/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.35 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.09)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Botta, Clement, Laus Pizzale, Placido, Robotti, Spinosa, Turigliatto e Vignale.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. Sarò brevissima. Il mio intervento è, in realtà, un appello che rivolgo all'Aula e ai Presidente dei Gruppi affinché il testo unificato del disegno di legge n. 496 e della proposta di legge n. 491 entrambi inerenti alla disciplina delle attività di tatuaggio e piercing venga prima o poi inseriti all'o.d.g. di questo Consiglio.
Questa richiesta mi è stata suggerita anche da una notizia che ho ascoltato la settimana scorsa di un giovane sedicenne morto (non nella nostra regione, ma in un'altra regione italiana) a causa di un piercing che ha provocato un'infezione letale.
Credo che sarebbe eticamente e politicamente corretto che questa legge venisse discussa e possibilmente approvata. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Pozzi, faremo presente in sede di Conferenza dei Capigruppo la sua istanza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Scusi, Presidente, intervengo solo per capire, perché in me c'è un po' di confusione.
Stamattina le ho chiesto quando sarebbero state trattate le nomine e mi ha risposto che erano rinviate sine die. Poi gliel'ho richiesto di nuovo e mi ha detto che invece le avremmo trattate nel primo pomeriggio. Poi, in chiusura di seduta, ha detto che le nomine sarebbero state il primo punto della seduta pomeridiana. Presidente, mi faccia capire. Gli altri avranno capito tutto, ma io no, francamente.



PRESIDENTE

Collega Nicotra, nella seduta antimeridiana il Presidente di turno dell'assemblea ha comunicato che avremmo aperto la seduta pomeridiana terminando la discussione della legge in materia di comunicazione, che poi avremmo votato gli ordini del giorno e quindi avremmo trattato le nomine.
Consigliere Nicotra, così è stato comunicato e verbalizzato. Penso che non ci siano difficoltà in questo senso. Se c'è qualche difficoltà, vi prego anche informalmente, di farla sapere alla Presidenza per poter utilizzare il calendario e gestire i lavori nel modo più proficuo possibile e nel massimo accordo.



NICOTRA Riccardo

Presidente, io non pongo mai problemi. Stamattina ho solo chiesto delle informazioni: mi è stato detto tutto e il contrario di tutto su questa faccenda.
Allora, siccome ognuno di noi deve organizzare i propri lavori e ci sono due nomine da fare che pongono dei problemi numerici, se ricordo bene intendo capire se vogliamo fare questa cosa nel momento in cui ci sono i Consiglieri o se vogliamo farla votare quando i Consiglieri non ci sono tanto per essere chiari!



PRESIDENTE

Collega Nicotra, il messaggio è chiaro. Vediamo se i colleghi sono d'accordo.
Consiglieri, il collega Nicotra pone la questione di passare subito alla votazione delle nomine in scadenza. Se non ci sono indicazioni in senso contrario, nulla vieta di procedere immediatamente, atteso che subito dopo riprenderemo con l'esame del testo unificato dei disegni di legge in materia di informazione.
Le nomine da effettuare sono, nell'ordine, Difensore Civico e Commissione di Garanzia (richiede i due terzi dei Consiglieri assegnati al Consiglio); dopodiché vi sono delle sostituzioni da effettuare, a seguito di assunzione da parte della minoranza, che sono l'Ente di gestione nei Parchi del Canavese e l'Ente di gestione delle Aree Protette della collina torinese.
Collega Nicotra, va da sé che, se votiamo adesso, siamo in una situazione in cui palesemente non saranno utili le votazioni per il Difensore Civico e per la Commissione di Garanzia, poiché non è garantito il quorum per raggiungere il risultato.
Prego, Consigliere Nicotra.



NICOTRA Riccardo

Presidente, non sto ponendo il problema di votare fra cinque minuti. Ho solo chiesto, visto che abbiamo cambiato idea in continuazione (una volta sì, una volta no): vogliamo aspettare quando c'è il quorum? Aspettiamo però decidiamo: oggi si vota o non si vota?



PRESIDENTE

Collega Nicotra, gliel'ho già detto ad inizio di seduta: il Presidente uscente ha fatto una proposta, che è quella di terminare l'esame del disegno di legge sull'informazione. È una proposta di buonsenso, perch consente, essendoci votazione prima, di acquisire più facilmente il quorum.
Se lei insiste nel procedere alla votazione subito, poiché nessuno ha obiettato, questa Presidenza, cercando di garantire la massima collaborazione possibile, non ha alcuna difficoltà a fare votare subito.



NICOTRA Riccardo

Finiamo la discussione e poi votiamo, però votiamo, alla fine, anche se non c'è il numero...



PRESIDENTE

Gliel'ho già assicurato, collega Nicotra.


Argomento: Telecomunicazioni

Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 402 e delle proposte di legge n. 411, n. 442 e n. 331, inerente a "Interventi a sostegno dell'Informazione e della Comunicazione Istituzionale via radio televisione, cinema e informatica" (ordine del giorno collegato n. 1293 dei Consiglieri Reschigna, Clement, Bellion, Muliere, Travaglini, Boeti, Pozzi Cattaneo, Ronzani, Barassi, Bossuto, Bizjak, Cavallaro, Manolino Caracciolo, Rostagno, Rabino, Moriconi, Ferraris, Vignale e Cotto, inerente a "Passaggio al digitale terrestre")


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del testo unificato del disegno di legge n. 402 e delle proposte di legge n. 411, 442 e 331, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Questa mattina sono stati votati gli articoli dall'1 al 16, con gli emendamenti connessi.
All'articolo 17 è stato presentato un subemendamento, il n. 13, e due emendamenti, il n. 11 e il n. 12, che è fotocopiato sulla scheda dell'emendamento n. 11.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 13 presentato dai Consiglieri Vignale, Botta e D'Ambrosio: Art. 17 (Norma finanziaria) comma 1: sostituire "500.000 euro" con "1.000.000 di euro".
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Oggi ho assistito ad un fatto un po' anomalo - non è la prima volta e non sarà l'ultima - che si sta verificando spesso nelle ultime settimane: il Consiglio regionale sta discutendo e approvando un provvedimento che prevede, fra le altre cose, come è chiaramente indicato all'articolo 4, "agevolare in via prioritaria il passaggio dall'analogico al digitale, la convergenza tecnologica, la fruibilità in logica multicanale dei prodotti editoriali".
Vi è un successivo emendamento, presentato dalla Presidente Bresso e da molti altri colleghi, fra i quali il sottoscritto, che impegna per uno stanziamento di un milione di euro per ciascun anno, sul quale poi, visto che riguarda l'articolo successivo, diremo in merito, mentre si voterà il provvedimento.
Tale provvedimento è stato licenziato; i quattro testi sono stati presentati da alcuni anni e sono stati licenziati nel maggio di quest'anno quindi in un tempo che ancora garantiva la possibilità di addivenire ad una soluzione, ad un intervento relativamente al trasferimento del digitale.
Mentre il Consiglio fa tutto questo, l'Assessore Bairati svolge una sua comunicazione dove dice che, non nella legge, ma con provvedimenti che sono una tantum e che non sono strutturali, quindi non previsti da entrambe le leggi, saranno effettuati alcuni interventi, con i fondi europei o con altre misure alle quali provvederà la Giunta, per il passaggio dall'analogico al digitale, da una parte per garantire la copertura del segnale della RAI, dall'altra parte per sostenere le emittenti locali alla copertura del segnale.
Si può fare tutto - lo dico ai colleghi della maggioranza - si può fare qualunque cosa, cioè può avvenire, come sta avvenendo, che il Consiglio discute di una cosa, su cui interviene nel merito in modo continuativo, e la Giunta può tranquillamente tenere un atteggiamento del tipo: voi votate la vostra legge, noi nel frattempo adottiamo alcune misure di Giunta, che nulla hanno a che fare con la legge in discussione, per cercare di superare questo problema.
Questa logica, se non fossimo a pochi mesi dalla scadenza elettorale mi sfugge, nel senso che abbiamo una legge e addirittura iscriviamo una norma transitoria per mano della Presidente in cui si dice che i fondi per l'anno 2009/2010 sono prioritariamente destinati ad effettuare la transizione del digitale terrestre a parte di emittenti regionali; invece si ritiene opportuno usare altri strumenti che non la legge regionale.
un'assoluta anomalia. Per questo motivo noi invece, essendo Consiglieri regionali, proviamo a fare i legislatori: crediamo, come già illustrato in sede di Commissione competente, che lo stanziamento per l'anno 2009, che è quello fondamentale per dare una risposta alle tante emittenti torinesi che trasmettono nelle province di Torino e di Cuneo debba essere aumentato da 500.000 a un milione di euro, attingendo ad un fondo che è capiente. Certamente sarà utile, alla comunicazione istituzionale nessuno dice di no - a volte abbiamo avuto qualche dubbio, ma per carità, la comunicazione istituzionale esiste in tutti gli enti - ma crediamo che questa volta sacrificare un po' di comunicazione istituzionale per garantire in realtà una comunicazione istituzionale quotidiana, che è quella fatta attraverso i TG locali, le televisioni private, il canale di Stato sul suo TGR, significhi forse spendere meglio i fondi che la Giunta ha a sua disposizione.
Per questo motivo abbiamo presentato l'emendamento e riteniamo che sia accoglibile. Ci auguriamo che i colleghi che con noi hanno fatto alcune valutazioni, simili a quelle che noi abbiamo fatto in sede di Commissione tant'è che c'è stato richiesto di ritirare l'emendamento e non dare un voto veloce, in sede di Commissione - facciano alcune considerazioni che portino un voto favorevole all'emendamento.
Come avevo avuto modo di dire in Consiglio in via informale e in Commissione in via formale, non ce ne importa niente di essere i presentatori primi firmatari dell'emendamento. Abbiamo detto a tutti i colleghi che, se qualcuno fosse interessato a questo aspetto, siamo ben disponibili a ritirare l'emendamento e a farlo firmare da chi ritiene di presentare insieme a noi, sia la Giunta o il Consiglio, un emendamento simile, così come abbiamo detto anche al Vicepresidente che, se non vi fosse una disponibilità che noi indichiamo, ma vi fosse una disponibilità possibile che non è proprio quella indicata nell'emendamento, siamo altrettanto disponibili.
Per questo stamattina, quando abbiamo iniziato la discussione sull'articolo 1, ho fatto una certa premessa. Dopodiché, ognuno valuterà quello che ritiene più opportuno fare, nel momento in cui votiamo l'articolo 17.
Abbiamo intrapreso questa strada, va bene così e in questo momento è giunta l'ora di esprimerci o comunque votare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Come l'Assessore Bairati ha già detto, illustrando attraverso una comunicazione quello che stiamo facendo, noi oggi non siamo in grado di reperire le risorse che peraltro non sarebbero da mettere in questo capitolo della legge, perché riguardano un aiuto alle Comunità montane.
Quindi, saranno risorse diverse, che, in questo momento, non avrebbe senso inserire in questo emendamento, su una legge relativa ad altre cose e che ad ogni modo, in questo momento non avrebbe la copertura.
Ci siamo impegnati a cercarle, fino a concorrenza di circa 400 mila euro, per fare l'intervento con le Comunità montane, quindi con soggetti diversi da quelli che entrano in questa legislazione.
Come ha detto prima l'Assessore Bairati, stiamo cercando risorse attraverso un meccanismo tipo fondo rotativo o attraverso il meccanismo del de minimis con fondi europei, quindi, di nuovo, con capitoli che non entrano nella materia della legge, perché sono capitoli che riguardano l'intero sistema produttivo. Stiamo vedendo se possiamo integrare le risorse che, qui, invece, sono destinate in specifico al sistema dell'emittenza radiotelevisiva. Sono risorse diverse che, ovviamente concorreranno agli stessi risultati che, con gli operatori e con gli Enti locali, ci siamo impegnati a trovare. Oggi non saremmo in grado di approvare l'emendamento perché non ci sarebbero le risorse nei capitoli di bilancio da cui attingere. Quindi, esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

stato richiesto l'appello nominale.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie.
Volevo solamente intervenire sulla dichiarazione della Presidente, per chiedere se dobbiamo attenderci il reperimento di queste risorse nella prossima discussione di assestamento di bilancio.
Mi sembra che anche domani, se non sbaglio, è convocata la Commissione per cui, a questo punto, è solo una questione tecnica: non può entrare nella legge, ma abbiamo la certezza di averne la disponibilità.



PRESIDENTE

stata posta una questione cui sarebbe opportuno, se la Presidente lo ritiene, rispondere.
La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ovviamente, se servirà un emendamento all'assestamento, lo faremo. Ma come ho detto, noi pensiamo di trovarli su fondi che sono destinati alle specifiche politiche su cui si andrà a intervenire; quindi ci auguriamo di trovarli già nelle risorse disponibili nel bilancio della Regione.
Naturalmente, confermo che, se verificassimo che è necessaria una modifica in assestamento, vi provvederemmo. Ribadisco che oggi non possiamo spostarli su queste risorse perché è su altri capitoli che dovremmo andarli a prendere e li stiamo cercando.
Chiaramente, non appena avremo costruito il progetto di finanziamento di entrambe le voci, daremo la comunicazione al Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, che interviene per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ovviamente, noi voteremo a favore dell'emendamento. Crediamo che, in realtà, i fondi siano quelli utili, siano stati destinati al capitolo corretto e anche siano stati presi dal capitolo corretto, tanto è vero che l'articolo 18, che ha scritto la Presidente, recita che "i fondi per l'anno 2009 corrente saranno prioritariamente destinati a facilitare la transizione al digitale terrestre da parte delle emittenti regionali".
Dopodiché, lo ripeto, ognuno può fare esattamente tutto ciò che crede.
Dico soltanto che faremo anche una verifica dal punto di vista dell'aspetto legislativo, altrimenti è assolutamente inutile discutere all'interno di quest'Aula una legge che contiene nell'articolo 4, al primo punto, la priorità del passaggio dall'analogico al digitale, quando, invece, si ritiene di utilizzare altri strumenti. Poi, la Presidente dice che non siamo assolutamente in grado né di metterli né di sapere quanto siano le risorse. Va bene così; in realtà, i calcoli sono presto fatti, una parte dei calcoli li faceva questa mattina l'Assessore Bairati. Conosciamo quanti sono i ripetitori RAI che non avranno, se la Regione non mette a disposizione i fondi, la possibilità di essere sostituiti, e sappiamo perfettamente qual è la necessità delle emittenze locali per garantire il segnale nelle reti.
Dopodiché, fortunatamente, in democrazia, il voto sostanzia un'idea o una scelta che uno fa. Noi chiediamo di aumentare i fondi: tutte le persone che oggi voteranno "sì" saranno a favore dello stanziamento dei fondi per il passaggio dall'analogico al digitale; chi voterà "no" sarà contrario a questo trasferimento di fondi, per lasciarlo - lo ricordo - alla comunicazione istituzionale. Quindi riterranno la comunicazione istituzionale - per intendersi, un librettino che, magari, stamperà la Giunta - più importante rispetto al segnale da rendere disponibile a decine di migliaia di piemontesi.
Ovviamente, in politica, ognuno è legittimato a fare le scelte che ritiene. Aspettiamo di vedere il voto; non casualmente la richiesta è stata per appello nominale, visto che alcuni, in maggioranza e in Giunta, non hanno perso tempo per dire quanti soldi hanno investito sul digitale: "Abbiamo investito due nuovi milioni di euro, uno sul 2010, uno sul 2011".
Adesso ho presentato l'emendamento: due e due, tanto sui soldi del 2011 o anche del 2010 - ancora dobbiamo fare la legge finanziaria - possiamo scrivere tutto quello che vogliamo. Questo è il messaggio che alcuni colleghi di maggioranza e la Giunta hanno correttamente e legittimamente fra virgolette, "venduto" alle emittenze locali, ma almeno facciamo un po' di chiarezza rispetto a quelli che sono gli interventi reali, necessari e immediati, chi li ha voluti fare e chi no.



PRESIDENTE

Il numero legale è 28.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 13, sul quale l'Assessore Bairati, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Il Consigliere D'Ambrosio intende verbalizzare il proprio voto favorevole al subemendamento rubricato n. 13, non avendo potuto votare. Prego di verificare la postazione del collega.
Emendamento rubricato n. 14 presentato dai Consiglieri Vignale, D'Ambrosio e Boniperti: Art. 17 subemendamento comma 2: sostituire "un milione di euro" con "due milioni di euro".
Il parere della Giunta è negativo.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 14.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 11 presentato dai Consiglieri Bresso, Placido Pozzi, Buquicchio, Reschigna, Turigliatto, Caracciolo, Valloggia, Barassi Chieppa, Vignale, Dutto e Giovine: "Art. 17 (Norma finanziaria) 1. Per l'attuazione della presente legge, nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 2009, è previsto uno stanziamento pari a 500.000,00 euro, in termini di competenza e di cassa, iscritto nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DB06001 (Comunicazione istituz. della Giunta regionale Segreteria direzione DB06 Titolo 1: spese correnti) alla copertura del quale si provvede con le dotazioni finanziarie dell'UPB DB06021 (Comunicazione istituz. della Giunta regionale Immagine e comunicazione Titolo 1: spese correnti).
2. Per il biennio 2010-2011 alla spesa in conto capitale, stimata in un milione di euro per ciascun anno, in termini di competenza, iscritta nell'ambito dell'UPB DB16042 (Attività produttive Riqualificazione e sviluppo del territorio Titolo 2: spese in conto capitale) del bilancio pluriennale 2009-2011 si provvede con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 11, sul quale l'Assessore Bairati, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Conseguentemente, l'articolo n. 17 è approvato.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 12 presentato dai Consiglieri Bresso, Placido Pozzi, Buquicchio, Reschigna, Turigliatto, Caracciolo, Valloggia, Barassi Chieppa, Vignale, Dutto e Giovine: "Art. 18 (Norma transitoria) 1. I fondi per l'anno 2009 della spesa corrente e 2010 delle spese di investimento sono prioritariamente destinati a facilitare la transizione al digitale terrestre da parte delle emittenti regionali, così come definite all'articolo 5, e per garantire, anche da parte delle Comunità montane, il servizio nelle aree marginali, adottando idonee modalità".
Con tale emendamento si introduce il nuovo articolo 18: "(Norma transitoria)".
Il testo è stato modificato dalla Giunta regionale, inserendo, dopo le parole "per garantire", le parole "da parte delle Comunità montane".
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Se non ricordo male, le Comunità montane non si dovrebbero occupare del segnale RAI? O di tutti? Perché noi stiamo parlando di emittenti locali.
Anche in base alla comunicazione che ha fatto l'Assessore, se non ho compreso male, avevo inteso che vi fosse uno stanziamento a favore delle Comunità montane per coprire quei 40 ripetitori i cui fondi non erano n del Ministero né della RAI, mentre sulle emittenti locali veniva usata una seconda misura che non riguardava direttamente le Comunità montane. Ho forse capito male?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle telecomunicazioni

Ha capito bene, nel senso che sono due provvedimenti distinti: uno riguarda un adeguamento per ridurre quello che è un effettivo divario digitale, cioè dotare quelle 100 antenne (che sono 30 a carico del RAI, 32 a carico delle risorse del Ministero e le restanti a carico della Regione) in modo che le popolazioni che stanno sotto quel cono siano completamente servite...



(Commenti in aula)



BAIRATI Andrea, Assessore alle telecomunicazioni

...e ricevono, ovviamente, anche le locali.
L'altro provvedimento è di adeguamento tecnologico alla piattaforma del digitale che riguarda le emittenti locali.
Quindi, in un caso i beneficiari saranno le Comunità montante nell'altro saranno gli operatori del settore. Sono due provvedimenti distinti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Anzitutto, non sono alternativi, perché l'emendamento consente alla Regione sostanzialmente di intervenire con l'obiettivo di garantire l'informazione e la comunicazione anche delle emittenti locali o con interventi direttamente a loro favore o con interventi che passino anche attraverso il tramite dei poteri locali. Anche perché l'esperienza dei ripetitori attuali è un'esperienza che non vede solamente la maggior parte dei ripetitori in area montana con il segnale RAI di proprietà delle Comunità montane, ma molti emettenti locali utilizzano gli stessi ripetitori Pertanto, ritengo che, con questa integrazione all'emendamento arriveremo a dotare la Giunta regionale di tutte le possibilità di intervento con l'obiettivo di garantire parità di diritti a tutte le Comunità locali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Può rileggere l'emendamento?



PRESIDENTE

L'emendamento recita: "Art. 18 (Norma transitoria) 1. I fondi per l'anno 2009 della spesa corrente e 2010 delle spese di investimento sono prioritariamente destinati a facilitare la transizione al digitale terrestre da parte delle emittenti regionali, così come definite all'articolo 5, e per garantire, anche da parte delle Comunità montane, il servizio nelle aree marginali, adottando idonee modalità".



VIGNALE Gian Luca

Premesso che sono anche uno dei firmatari dell'emendamento e quindi sono favorevole, domandavo questo per due motivi.
Anzitutto, se scriviamo "da parte delle Comunità montane" significa che in qualche modo è esclusivo, nel senso che quei fondi sono finalizzati per le Comunità montane, mentre mi sembra di capire che quei fondi possono essere destinati per le Comunità montane, come diceva il collega Reschigna o l'Assessore Bairati, oppure per tramite delle emittenti locali. Quindi magari sarebbe meglio scrivere "anche tramite le Comunità montane".
Secondo, noi abbiamo aree marginali del Piemonte (le avremo soprattutto il prossimo anno) che non verranno raggiunte dal servizio, ma che non sono in sede di Comunità montane: la Provincia di Asti o piccoli Comuni alessandrini sono un esempio.
Comunque, il parere rispetto all'emendamento, ancorché avremmo ritenuto, come ampiamente illustrato, che sarebbe stato opportuno stanziare risorse maggiori, è positivo.



PRESIDENTE

La Giunta regionale, accogliendo il suggerimento del Consigliere Vignale, riformula l'emendamento, che diventa "per garantire, anche da parte delle Comunità montane", e poi seguono le parole del testo originario.
L'emendamento è stato sottoscritto anche dal Consigliere Chieppa.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 12, come modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Con questo emendamento, viene inserito l'articolo n. 18.
Prima di passare al voto finale dell'intero testo di legge, rammento che è stato presentato nella seduta odierna l'ordine del giorno collegato n. 1293 "Passaggio al digitale terrestre" presentato dai Consiglieri Reschigna Clement, Bellion, Muliere, Travaglini, Boeti, Pozzi, Cattaneo, Ronzani Barassi, Bossuto, Bizjak, Cavallaro, Manolino, Caracciolo, Rostagno Rabino, Moriconi, Ferraris, Vignale, Cotto.
Invito i commessi a distribuire i testi dell'ordine del giorno in oggetto.
I colleghi intendono illustrarlo? Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Molto brevemente, è un ordine del giorno con il quale si invita l'Amministrazione regionale a porre una questione che può, anch'essa rientrare come intervento non sostitutivo, ma in termini di complemento delle politiche che si possono mettere in atto per garantire sostanzialmente, la qualità del servizio televisivo nazionale e locale anche nelle terre di montagna. Si tratta, quindi, di un'iniziativa della Giunta regionale nei confronti del Governo nazionale, che consentirebbe essenzialmente, di intervenire nelle zone di montagna con limitato segnale televisivo.
Poiché non sarà comunque possibile garantire ovunque l'utilizzo del satellite o quegli interventi di cui parlava stamani l'Assessore Bairati nella sua comunicazione, in quelle realtà territoriali potrebbe anche essere mantenuto, attraverso la tecnica del rimbalzo, il segnale televisivo in analogico. Anche perché, altrimenti, rischieremmo di avere una moltiplicazione di investimenti: perché, da un lato, sosteniamo RAI, con gli accordi con RAI e col Governo centrale, per garantire il servizio pubblico televisivo nazionale all'interno di quelle aree. Poi, però, ci sarebbero gli interventi sulle emittenti locali. In pratica, rischiamo sostanzialmente, una moltiplicazione di risorse e di investimenti quando in alcuni territori del Piemonte, il problema potrebbe essere affrontato con scarsi investimenti da parte del sistema pubblico, ma con un efficace risultato.
dunque un invito alla Giunta regionale ad operare nei confronti del Governo nazionale in questa direzione.



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Presidente, forse abbiamo un ordine del giorno sbagliato!



PRESIDENTE

Vi chiedo scusa, colleghi. Provvediamo immediatamente alla sostituzione.
Colleghi, adesso è a vostre mani il testo corretto. Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, possiamo porre in votazione l'ordine del giorno n. 1293.



PRESIDENTE

CAVALLERA Ugo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, ci lasci almeno il tempo di leggerlo!



PRESIDENTE

Chiedo scusa, sospendo la votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Vorrei sollevare una questione tecnica, ma di sostanza, relativamente all'ordine del giorno in oggetto. Nel testo si legge che il Consiglio regionale del Piemonte "impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo nazionale".
Proprio sulla base delle comunicazioni della Giunta di questa mattina mi sembra che su un centinaio di casi previsti dall'ordine del giorno (casi di ripetitori installati in zone montane e disagiate) vi sia già un accordo a livello nazionale che prevede l'intervento della RAI su una trentina di questi ripetitori e l'intervento, se non del Governo di qualche altro organo governativo, per un'altra trentina di questi impianti; resterebbero esclusi, quindi, circa quaranta ripetitori e mi sembra che la Giunta si sia fatta carico di riconvertirli.
Mi pare, quindi, che questo ordine del giorno sia, di fatto, superato.
Se vogliamo comunque votarlo per esprimere un segnale in quella direzione e per rafforzare l'idea che siamo chiaramente d'accordo su quanto espresso nelle premesse, a mio avviso dovrebbe essere quantomeno modificato quel punto. Dovremmo scrivere "Il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale ad agire" o semplicemente "a garantire", ovvero eliminare la frase "a richiedere al Governo nazionale", perché mi sembra che comunque, gli interventi del Governo nazionale ci siano già, siano già promessi.
Direi di modificare questa frase, perché è addirittura limitativa, nel senso che impegniamo la Giunta a chiedere, ma non a fare nulla. Mentre come dicevo, la Giunta si è già impegnata ad intervenire in merito ad una quarantina di ripetitori. Chiederei, quindi, di modificare questa frase.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Intanto questo è lo stato delle trattative, per cui è sempre meglio tenersi cauti.
In secondo luogo, noi stiamo legiferando e, come sa, ci risulta che avremo problemi quasi certamente maggiori per la parte est della regione la quale sarà coinvolta dal passaggio al digitale di tutta l'area nord del Paese, con una serie di problemi complessi che conosciamo in teoria ma che come si è sperimentato questa volta, non conosciamo ancora nella pratica.
Poiché stiamo presentando un ordine del giorno su tutto il passaggio al digitale terrestre, credo sia comunque opportuno mantenere l'impegno e la sollecitazione nei confronti di tutti.
Per quanto ci riguarda, al momento stiamo cercando le risorse per questa base di transizione. Nell'arco del prossimo anno, una volta capito quanto servirà, si farà di nuovo una trattativa col Governo e con RAI per ripartire i maggiori costi di adeguamento rispetto a ciò che sarà avvenuto in modo equilibrato ed opportuno.
Mi pare, quindi, che si possa mantenere invariata la sollecitazione perché non è finita la transizione. E ad oggi, una volta fatti quegli interventi, non abbiamo la certezza assoluta che tutto funzionerà.
D'altronde, è normale: quando si effettua una profonda modifica tecnologica, i problemi possono venire ipotizzati, ma poi, alla fine, si dovranno verificare sul campo a mano a mano che si presenteranno.
Credo, quindi, che possa essere opportuno mantenere il testo originale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Anch'io ho la sensazione che voler presentare un ordine del giorno del genere, quando le parti coinvolte sono comunque due... Perché, come ha detto la Presidente, si tratta di trovare un'intesa tra la Regione e il Governo nazionale, affinché le aree eventualmente ancora non coperte lo diventino, oppure che si trovino gli strumenti più opportuni, dal momento che, come ha ribadito la stessa Presidente, questa è solo una prima fase di passaggio, perché il passaggio con le Regioni collaterali e limitrofe comporterà, così come lo è stato anche con il segnale del TG3 ed altri segnali, un problema alle televisioni locali piemontesi piuttosto che lombarde.
un problema che non può essere addebitato solamente al Governo perché non si può impegnare il Governo a risolvere tutto. Chiedo che l'ordine del giorno venga modificato, inserendo: "Il Consiglio regionale del Piemonte impegna il Governo e la Giunta regionale ad adoperarsi affinché questi problemi siano comunemente risolti".
Leggendo questo ordine del giorno si impegna solo il Governo a risolvere il problema. Mi sembra un ordine del giorno più di carattere strumentale e politico, che non intento a risolvere veramente il problema.
Quello che c'è scritto nella prima pagina del documento è vero, ma la soluzione del problema non può essere addebitata ad un solo soggetto.
Sappiamo che non dovrebbe essere così. Come in tutte le altre Regioni coinvolte da questo problema, la Regione deve essere anche parte attiva nella risoluzione del problema.
Chiedo al proponente, il Consigliere Reschigna, di modificare l'impegno: "Impegna la Giunta regionale", non solo il Governo, "per la sua parte di competenze, a richiedere al Governo nazionale, per altrettanta parte di competenza, di agire affinché il problema sia risolto". Altrimenti è un ordine del giorno inefficace, strumentale, presentato solo per mettere una bandierina, ma che nei fatti non risolve nessun problema.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Provo a vedere come si può formulare l'ordine del giorno. Se i presentatori sono d'accordo, potremmo scrivere: "Impegna la Giunta regionale, per la sua parte di competenze, a richiedere al Governo nazionale di...". Il principio è questo.
Oppure possiamo scrivere: "Alla Giunta regionale e al Governo di cooperare perché" o "al fine di". Non possiamo impegnare il Governo possiamo inserire "chiede" per entrambi.
L'ordine del giorno è così modificato "Il Consiglio regionale del Piemonte chiede alla Giunta regionale e al Governo, ognuno per le proprie competenze, di...".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Questo è un ordine del giorno senz'altro valido nella sostanza, ma discutibile nella forma. Abbiamo tutti frequentato la "Scuola Radio Elettra", per cui acquisiamo una soluzione di tipo tecnologico quando, da un punto di vista assembleare, sarebbe stato sufficiente richiamare soluzioni tecniche con una dizione più generica, senza entrare in dettagli di questo tipo. Questa, ovviamente, è solo una questione di forma.
giusto che il Consiglio regionale si interessi del passaggio al digitale terrestre - a valle della trasformazione del Piemonte occidentale e in previsione del Piemonte orientale - ma volevo proporre un'audizione in Commissione dei soggetti di riferimento della Giunta, ma anche di RAI Ministero e coloro che sono individuati, in modo tale che, prima del "rompete le righe", ci possa essere un momento di approfondimento. Credo che questa possa essere un'azione forse più incisiva della semplice approvazione di un ordine del giorno.
una richiesta che avanzo al Presidente del Consiglio e al Presidente della Commissione competente.



PRESIDENTE

Ricordo, Consigliere Cavallera, che giovedì è convocata in VI Commissione un'informativa proprio sul tema.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Non vorrei che fossimo nella situazione di quando si diceva: "Mentre a Roma si discuteva, Sagunto veniva espugnata". Non è solo questione di ripetitori, ma anche di fruizione di un servizio e di programmazione.
Alcune notizie arrivate oggi ci aiutano a comprendere i problemi veri che si nascondono dietro alla battaglia dei ripetitori. Se facciamo un minimo di memoria storica, non possiamo ignorare che la digitalizzazione del segnale, richiesta a livello europeo, è stata usata pesantemente da Mediaset per rafforzare l'egemonia sul sistema radio televisivo. Nel corso di questa battaglia c'è stata una vicenda che entra anche in questa storia: la vicenda per cui la RAI ha deciso, per cercare di fare un favore a Mediaset, di non rinnovare l'accordo con Sky per trasmettere i canali della RAI sulle piattaforme di Sky.
Si credeva, con questa azione, di tagliare fuori l'unica vera televisione privata non assistita (non assistita, perché sappiamo tutti che Mediaset sopravvive grazie ai favori fatti a livello legislativo sulla gestione della pubblicità); si credeva di tagliare fuori l'unico vero concorrente di Mediaset.
Su questo punto Murdoch - che non mi sta particolarmente a cuore, ma si è dimostrato un imprenditore avveduto - ha deciso di mettere sul mercato le cifre che avrebbe impegnato per rinnovare l'accordo sulla RAI. Questo significa che dal 1° dicembre tutti i cittadini italiani, non solo i piemontesi, potranno ricevere le trasmissioni che vanno sul decoder attraverso una parabola, ad un costo bassissimo. Sappiamo che nelle valli alpine molti cittadini già ricevono il canale sulla parabola perché i ripetitori non trasmettono e non permettono di ricevere tutti i canali della RAI.
L'ordine del giorno ha la sua validità, ma temo che le vicende commerciali ci supereranno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Sono stato anticipato dalla Presidente. Volevo chiedere di modificare l'ordine del giorno, quindi va bene quanto ha proposto la Presidente ragion per cui voteremo a favore.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, la Presidente ha proposto una riformulazione al suo ordine del giorno: la consideriamo accettata dai proponenti? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Ho sentito l'intervento del Consigliere Moriconi. Volevo semplicemente aggiungere, oltre alle cose esatte, precise e puntuali dette dal collega che la RAI già offre un sistema per l'accesso ai canali RAI sulla piattaforma digitale. A tutti i cittadini non raggiunti dal digitale terrestre la RAI permette di avere una card da utilizzare con i decoder digitali via parabola, che consente l'accesso ai canali RAI e a tutto il bouquet RAI, quindi non solo RAI 1, RAI 2 e RAI 3, ma a tutto l'impianto comunicativo e alla piattaforma comunicativa del sistema RAI.
Riconfermo quanto espresso nel mio intervento di questa mattina, in cui ero preoccupato che questo provvedimento, alla fine, servisse sostanzialmente per sostenere solo la rete delle televisioni locali. Anche i 400 mila euro che noi destiniamo a favore delle Comunità montane e dell'installazione delle antenne servono alla rete di televisioni locali piemontesi per continuare ad offrire ai propri clienti pubblicitari una diffusione del segnale sufficientemente attraente da un punto di vista pubblicitario ed avere sui propri canali forti introiti intermedi da investimenti pubblicitari.
Va bene, così decidiamo di sostenere parte dell'impresa privata piemontese, quella delle telecomunicazioni; mi va un po' meno bene che a questi signori non venga mai detto nulla rispetto alla qualità del prodotto che loro offrono. 400 mila euro non sono molti, ma costituiscono comunque una cifra importante, che potrebbe essere utilizzata per altre questioni che noi giriamo alle tv private di questa Regione, sapendo che Sky venderà la chiavetta USB, che permetterà la visione dei canali RAI e di altri canali, in un pacchetto che Murdoch sta predisponendo.
La RAI, già oggi, con una semplice mail alla sede di Roma spedisce a casa una key da infilare del decoder del digitale, quello satellitare, che permette l'accesso a tutti i canali visibili in digitale terrestre che in alcuni punti della nostra regione, oggi, per motivi legati alla qualità dell'infrastrutturazione tecnologica della RAI, non sono fruibili da molti nostri cittadini.



PRESIDENTE

Collega Robotti, ricordo che, relativamente alla qualità dell'editoria televisiva locale, il CORECOM Piemonte in questi anni ha fatto uno sforzo costante, insieme alle emittenti, per cercare di contemperare le esigenze imprenditoriali con quelle della qualità, che sono proprie di un'Autorità pubblica regionale. Insomma, un lavoro in questo senso, seppure con difficoltà, si sta facendo.
Il testo dell'ordine del giorno n. 1293 è dunque riformulato.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1293, il cui testo recita: "Premesso che in contemporanea con lo switch off analogico è previsto che sul territorio nazionale non rimangano attive trasmissioni analogiche con la conseguenza che tutti gli impianti non convertiti alla tecnologia digitale DVB-T dovranno essere spenti considerato che le Comunità montane ed altri enti non dispongono delle risorse per effettuare questa conversione, ne risulta che tutta la popolazione che riceve programmi televisivi, prevalentemente RAI trasmessi da impianti non di proprietà RAI, non vedranno più la televisione da una analisi preliminare, risulta che attualmente circa l'80% della popolazione residente in aree disagiate riceve attraverso impianti gestiti da Comunità montane ed affini e quindi dopo lo switch off non riceverebbe più la televisione la tecnologia delle reti isofrequenziali è complessa e costosa, in alternativa è possibile utilizzare impianti "a rimbalzo" che utilizzano in modo meno efficiente lo spettro radioelettrico, ma il cui costo è da un terzo ad un quarto inferiore alla tecnica isofrequenziale per l'utilizzo della tecnologia a rimbalzo è essenziale che il diritto ad utilizzare una determinata frequenza, da parte delle emittenti, sia concesso solo a seguito della effettiva ed immediata utilizzazione della risorsa si definiscono aree radio elettricamente isolate quelle porzioni di territorio racchiuse da un confinamento naturale di montagne che impediscono il propagarsi di eventuali interferenze in altre aree ribadito il diritto delle popolazioni residenti nelle aree marginali di montagna alla ricezione dei segnali televisivi il valore rappresentato dalla informazione delle emittenti locali.
Il Consiglio regionale del Piemonte richiede alla Giunta regionale e il Governo ognuno per la propria competenza, di: garantire nelle aree radio elettricamente isolate il livello attuale del segnale televisivo, sia nazionale che da parte delle emittenti locali anche mediante l'utilizzo della tecnologia a rimbalzo senza il consequenziale passaggio al digitale terrestre".
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Procediamo alle dichiarazioni di voto e al voto finale.
Chiedo se ci sono dei colleghi che desiderano intervenire per dichiarazione di voto.
Non è pervenuta alcuna richiesta d'intervento, pertanto comunico che gli Uffici hanno individuato la necessità di una modifica tecnica di coordinamento: al primo comma dell'articolo 12, dopo la parola "portavoce" vengono inserite le parole "di cui all'articolo 7 della legge 7 giugno 2000, n. 150: 'Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni'".
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consigliere votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 38 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Come convenuto, passiamo al punto 4) all'o.d.g., che reca: "Nomine".
Colleghi, prima di votare, ricordo che le nomine del Difensore civico e della Commissione di garanzia presuppongono i due terzi dei Consiglieri regionali assegnati.
Per quanto riguarda la Commissione di Garanzia, comunico che l'Avvocato Domenico Mercurio, con nota del 19 ottobre, ha revocato la propria disponibilità all'elezione, pertanto la scheda di votazione relativa alla Commissione in oggetto contiene solo tre nominativi.
Comunico inoltre che le minoranze consiliari devono procedere all'assunzione dei propri candidati, ai sensi dell'articolo 72 del Regolamento, in relazione alle nomine dell'Ente di gestione dei parchi e delle riserve naturali del Canavese e dell'Ente di gestione delle aree protette della collina torinese.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Come lei ha ricordato, dovremmo votare per la sostituzione dell'ex collega Olivieri, che è mancato, per il Difensore civico e altre nomine che spettano alla minoranza.
Siccome sappiamo che sia per la Commissione di garanzia sia per il Difensore civico occorre una maggioranza qualificata; senza il voto della maggioranza non si può addivenire alla nomina della Commissione di garanzia.
In precedenza, abbiamo discusso molto su chi doveva essere il Presidente, a chi doveva andare...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi.



MULIERE Rocco

Dicevo, a chi doveva andare la carica di Presidente della Commissione di garanzia. Abbiamo convenuto che la Commissione di garanzia andasse alla minoranza, naturalmente; qui si va a una sostituzione.
Ora, viene indicato - mi pare di avere capito dal collega Nicotra l'avvocato Claudio Simonelli, che è stato Consigliere e Assessore; molti di noi lo conoscono e, da parte mia, l'avvocato Simonelli gode della massima stima. Confermo che da parte nostra ci può essere il consenso su questa proposta.
Invito la minoranza ad una riflessione sull'indicazione che noi abbiamo fatto per quanto riguarda il Difensore civico. Siccome, in quest'Aula, per quanto riguarda il Difensore civico mi pare abbiamo già avuto modo di votare un paio di volte, la nostra proposta è nota. Avevo chiesto agli Uffici di inviare ai Capigruppo il curriculum dell'avvocato - credo sia avvocato - Caputo.
Invito la minoranza a sciogliere questo nodo, nel momento in cui è necessaria la maggioranza qualificata per eleggere il Presidente o sostituire il membro della Commissione di garanzia (che poi dovrebbe essere il Presidente della Commissione di garanzia) e noi, su questo, potremmo convenire.
Invito la minoranza a votare per il Difensore civico relativamente alla proposta da noi avanzata.
Credo che sarebbe un patto tra gentiluomini che renderebbe operativa la Commissione di garanzia, sciogliendo questo nodo sul Difensore civico che aspetta di essere sciolto ormai da tempo.
Quindi, da parte nostra, voteremo l'avvocato Simonelli, secondo l'indicazione che è stata data da parte della minoranza. Inoltre, ci aspetteremmo un atteggiamento positivo sulla nostra proposta del Difensore civico.



PRESIDENTE

stata richiesta una breve sospensione.
Pertanto, sospendiamo la seduta, che riprenderà alle ore 16.20.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.16 riprende alle ore 16.26)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Facendo una sintesi, noi voteremmo il signor Caputo per quanto riguarda il Difensore civico. Claudio Simonelli a sostituzione del Presidente della Commissione di Garanzia, recentemente morto, che tra l'altro è un'indicazione fatta in maniera formale dal collega Nicotra. Il signor Beruatto, per quanto riguarda l'Ente di gestione dei parchi e delle riserve naturali del Canavese. Infine, il signor Nicola Vassallo per quanto riguarda l'Ente di gestione delle aree protette della collina torinese.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare i Gruppi di minoranza per aver accolto la proposta che ho avanzato dimostrando attenzione. Credo che questo confermi che quando c'è un rapporto corretto tra minoranza e maggioranza e viceversa, si possa lavorare nell'interesse generale.
Quindi vorrei pubblicamente ringraziare per questa disponibilità.



PRESIDENTE

Procediamo, pertanto, all'effettuazione delle seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 373 "Ufficio del Difensore civico" (articolo 1, l.r. 9 dicembre 1981, n. 50 e s.m.) - Designazione del Difensore civico

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 489 "Commissione di Garanzia" - (articolo 91 Statuto Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) - Elezione di 1 membro in sostituzione del signor Aldo Olivieri

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 454 "Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del canavese" - Consiglio Direttivo - (Articolo 4, legge regionale 23/1993) - nomina di 1 membro in sostituzione del signor Brescia Mario

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 485 "Ente di Gestione delle aree protette della Collina Torinese" - Consiglio Direttivo - (Articolo 4, legge regionale 55/1991) - nomina di 1 membro con esperienza in materia forestale e botanica in sostituzione del signor Pier Carlo Forneris


PRESIDENTE

Nomino scrutatori il Consigliere Leardi e il Consigliere Cavallaro.



PRESIDENTE

Invito il Consigliere Segretario Chieppa a procedere alla chiama.



(Il Consigliere Segretario Chieppa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Colleghi, in attesa dello spoglio delle schede, procediamo, come concordato, con l'esame del punto 16) all'o.d.g.


Argomento: Comunita' montane

Esame ordine del giorno n. 1266 dei Consiglieri Bellion, Travaglini Ferraris, Manolino, Clement e Vignale, inerente a "Riforma delle Comunità montane"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1266, "Riforma delle Comunità montane", presentato dai Consiglieri Bellion, Travaglini Ferraris, Manolino, Clement e Vignale, di cui al punto 16) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bellion, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei brevemente illustrare questo ordine del giorno, che parte da una riflessione maturata in III Commissione insieme ad alcuni colleghi, e si riferisce all'ormai prossimo avvio delle nuove Comunità montane; Comunità montane che sono parte di un processo ormai avviato dagli anni Settanta e che oggi, attraverso la legge approvata in questo Consiglio, compiono un ulteriore passo in avanti, perché diventano, sostanzialmente, Agenzie di sviluppo e, come tali, le abbiamo intese tutti quanti.
Diventare Agenzie di sviluppo significa, in primo luogo, poter avviare sul proprio territorio azioni per l'appunto di sviluppo. Per far questo occorrono sicuramente delle risorse economiche, ma, prima di tutto, il fatto che queste nuove Comunità montane, che si vengono a determinare sostanzialmente su territori che si vanno ad aggregare fra di loro, possano realizzare un proprio piano di sviluppo; quindi risorse certe per poter arrivare alla definizione di questi piani di sviluppo.
In secondo luogo, l'ordine del giorno invita la Giunta a far sì che altrettante risorse certe possano essere destinate a quella che abbiamo definito in Aula come una delle leggi più importanti di questi ultimi anni cioè la legge sulla forestazione. Una legge che dovrebbe valorizzare una risorsa come quella rappresentata dalle nostre foreste, per troppi anni inutilizzate, e che oggi, attraverso questo strumento, potrebbero invece diventare fonte di occupazione, di lavoro e di reddito per le nostre valli.
Anche per far questo, abbiamo indicato nella legge la necessità che si creassero dei Consorzi forestali e che ci fossero quelle attività propedeutiche a far sì che tali Consorzi possano operare. Anche per questo servono risorse: attualmente sul bilancio non sono presenti. Questo ordine del giorno invita la Giunta a rimettere un po' le cose a posto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Concordo con lo spirito e con la lettera dell'ordine del giorno, tant'è vero che ho chiesto di poterlo sottoscrivere.
In particolare, trovo importante l'accenno alla legge sulla forestazione. Questa legge è stata considerata ottima non solo dai politici, ma soprattutto dagli operatori che lavorano sul territorio, di cui non conosco nemmeno l'ispirazione politica. Tuttavia, tale legge ha bisogno di un regolamento. Le prime voci che sono comparse su questo regolamento hanno destato un certo allarme, perché addirittura parrebbe che, se una certa ipotesi andasse avanti, potremmo persino peggiorare la situazione rispetto a quella precedente.
Noi non siamo abituati a fare pubblicità sterile, ma a cercare di ottenere dei risultati. Finora non ci siamo né lamentati né abbiamo gridato "aiuto!", però chiediamo veramente ai colleghi di fare in modo, tutti insieme, che la Giunta possa approvare un regolamento che vada nel senso della legge approvata, senza stravolgerla.
Credo che questo ordine del giorno vada in questa direzione, per cui noi lo voteremo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Si parte dalla constatazione che il processo di riorganizzazione delle Comunità montane è alquanto complesso. Questo, ovviamente, come recita l'ordine del giorno, non dovrebbe andare a scapito dell'operatività di altre leggi che sono state approvate (nel caso particolare, di quella riguardante la nuova legge forestale regionale).
Colgo l'occasione per sottolineare come questo meccanismo elettorale che si è creato sia veramente complesso. Devo constatare che in altre realtà territoriali sono ricorsi all'Assemblea dei Sindaci, che, convocata con congruo preavviso, in pochissimo tempo ha insediato gli organismi di gestione delle Comunità montane, senza dover politicizzare al massimo...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



CAVALLERA Ugo

Tumulti a sinistra! Come dicevo, senza dover eccessivamente politicizzare questa fase, che invece, avrebbe bisogno, com'era nello spirito e anche nell'attenzione posta dall'opposizione, di una maggiore convergenza, questo sistema elettorale ha determinato, dove si è potuto, delle convergenze; altrove invece, si sono registrati dei malumori sotterranei o altre situazioni di conflitto che, ovviamente, se si fosse fatto ricorso al sistema all'Assemblea dei Sindaci, sarebbero stati risolti e superati facilmente.
indubbio, per quanto riguarda la forestazione, che il nostro sia un giudizio di sollecitazione. Naturalmente, qui si parla di mettere a disposizione delle risorse; risorse che, come giustamente si chiedeva il collega prima, serviranno a che cosa? Perché se la regolazione operativa diventa eccessivamente burocratica o inadeguata, si rischia di approntare delle risorse che poi non possono essere effettivamente spese.
indubbiamente un ordine del giorno che, dal punto di vista politico da parte nostra viene senz'altro valutato positivamente, e quindi votato.
Però richiamo anche, da parte nostra, l'assoluta necessità di attuare - e se n'era fatta garante l'allora Assessore Sibille - una fase gestionale veramente innovativa, veramente rispettosa delle realtà territoriali, la più snella, la più concreta e foriera di risultati possibili.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno a firma del Consigliere Bellion, sia nelle premesse sia nella parte delle considerazioni e, soprattutto, nella parte conclusiva quella che chiede alla Giunta regionale di impegnarsi per tutta una serie di azioni - chiede di inserire, di mettere in previsione alcune poste di bilancio affinché questa riforma possa funzionare.
Colgo l'occasione anche per denunciare una situazione al limite dell'incivile. Una situazione frutto del regolamento di attuazione del sistema elettorale delle Comunità montane, figlia della legge regionale che abbiamo votato e che mi pare sia stata anche anticipata, nella critica dall'intervento del Consigliere Cavallera che mi ha preceduto.
Mi riferisco al fatto che ci sono stati casi veramente vergognosi, già nella sua prima applicazione, in cui si è cercato di impedire la presentazione di alcune liste concorrenti. Un sistema elettorale assolutamente farraginoso - nella migliore delle ipotesi si può definire farraginoso, ma è assolutamente illiberale e antidemocratico, se si vuole privilegiare la partecipazione di tutti i Comuni al governo delle Comunità montane - che ha inserito tutta una serie di sbarramenti e di limitazioni.
Purtroppo - recito un mea culpa - come commissario ho sollevato, a suo tempo, nella Commissione competente, la questione, ma non ho avuto la forza per impedirlo, per cambiare, per limitare quel tipo di sistema elettorale.
Quando ci siamo accorti maggiormente del problema, ormai era troppo tardi perché c'erano già dei vincoli nella legge regionale che permettevano di fare il regolamento, tutto sommato, in un certo modo, quindi avevano scarsa manovrabilità nel modificare e nel limare quelli che erano dei punti assolutamente capestro e antidemocratici che noi, purtroppo, abbiamo inserito nella legge.
Non attribuisco la colpa all'Assessore che, per carità, si è trovato di fronte ad un lavoro che era già stato fatto. Anzi, riconosco all'Assessore Ricca - tra l'altro, non si capisce bene se se ne occupa formalmente con deleghe o ad interim - una grande disponibilità ad occuparsene e a risolvere i problemi che, pian piano, si verificavano nell'affrontare le questioni di natura anche organizzativa ed elettorale.
La colpa è di tutti noi, la colpa è nostra. Io per primo riconosco che ci siamo concentrati soprattutto sui confini delle future Comunità montane ma non abbiamo voluto immaginare e sviscerare le problematiche relative al sistema elettorale.
Invito anche il Consigliere Reschigna a fare un intervento a riguardo perché egli stesso è stato testimone di come questo regolamento sia stato usato in modo vergognoso da alcune parti politiche.
Forse tutte le parti politiche presenti in quest'Aula possono lamentarne l'uso, ma l'errore non è tanto nel fatto che qualcuno l'ha usato in modo indiscriminato cercando di far saltare liste concorrenti. Sono emersi dei casi in cui si è andati a ritirare la candidatura di un Consigliere comunale, dentro la lista della Comunità montana, per evitare che si raggiungesse il numero dei due terzi previsti dal regolamento e dalla legge. Questa ipotesi, ad esempio, che abbiamo inserito di permettere il ritiro della candidatura anche all'ultimo, è una cosa assolutamente vergognosa, come sono assolutamente vergognose alcune modalità.
Per esempio, non so in base a quale precedente elettorale le autentiche dei sottoscrittori candidati erano valide solamente se sottoscritte davanti ad un Segretario comunale e non davanti ad altri pubblici ufficiali previsti dalle leggi elettorali nazionali. Questa è l'altra cosa surreale: se firmavo davanti ad un notaio la mia accettazione della candidatura non era valida, davanti ad un Segretario comunale sì. Non capisco perché questa discriminazione, ma questo era quello che è stato applicato. Sono a conoscenza di qualche candidatura saltata per questo motivo. Qualcuno ha dovuto, velocemente, negli ultimi due giorni, riandare a firmare l'accettazione di candidatura, qualcun altro non ce l'ha fatta ed è saltata la candidatura.
Qualche lista è stata messa fortemente a rischio grazie a questo sistema. Il sistema è avviato e procede, ma non ha senso per questa legislatura cambiarlo, quindi lascio questo intervento a futura memoria.
Se le Comunità montane sopravvivranno nell'attuale formulazione e organizzazione che abbiamo previsto, sarà compito della prossima legislatura modificare questo regolamento e, soprattutto, se necessita, la legge elettorale che riguarda la formazione del regolamento.
Credo che, al di là di tutto, sia utile - come ha scritto il Presidente pro tempore dell'UNCEM, l'ex Consigliere regionale Lido Riba - fare liste unitarie, ma questo non si può imporre con la forza, con gli strumenti legislativi che abbiamo immaginato lo scorso anno. Questo è assolutamente sbagliato. Credo sia opinione condivisa di chiunque si sia occupato della formazione delle liste, cercare di fare liste, e delle maggioranze che potessero governare le Comunità montane. Ho citato alcuni esempi macroscopici, ma ce ne sono altri.
Ne cito un altro, tanto perché molti colleghi non se ne sono accorti.
Se un Comune è commissariato, secondo la legge attuale, secondo il regolamento, vota il Commissario di Governo nominato dalla Prefettura, in luogo di quel Comune. È una cosa che non sta né in cielo né in terra, e di un'assurdità assolutamente incredibile.
Vorrei capire cosa succede, ad esempio, nel caso del Comune di Givoletto. Il TAR si pronuncia e ribalta la sentenza del risultato elettorale. So che ci sono pareri discordanti da una parte e dell'altra.
Credo che, al di là di tutto, ormai, a fine legislatura, avremo altre cose più impellenti di cui occuparci, ma il prossimo Consiglio regionale - spero per tutti i colleghi di farne parte - dovrà assolutamente e prioritariamente occuparsi della vicenda. Anche perché noi non sappiamo se la prossima volta in cui si andrà a votare per le Comunità montane sarà fra cinque anni o prima. Magari si andrà a votare a giugno, a maggio. Il regolamento parla chiaro: non c'è assolutamente una contestualità rispetto ad altri ritmi elettorali. Credo sia nostro dovere raddrizzare le strutture, rendere il regolamento e la legge aperta al contributo di tutti quelli che nelle varie Comunità montane, a vario titolo, vorranno partecipare o provare partecipare al governo.
Sull'ordine del giorno del Consigliere Bellion anticipo un voto favorevole e condivido assolutamente il fatto che debba essere monitorato il processo di riordino del sistema delle Comunità montane, anche in merito a questa vicenda. Condivido pienamente che debbano essere reperite tutte le risorse necessarie affinché la legge regionale n. 19 del 2008 funzioni altrimenti non potranno essere conseguite le finalità che il gestore ha previsto. Le Comunità montane rimarranno, di fatto, una via di mezzo fra le vecchie Comunità montane e delle non Agenzie di sviluppo per il territorio come, invece, voleva il legislatore.
Ovviamente, condivido la maggiore attenzione per quanto riguarda tutto quello che è legato ai consorzi forestali e alla loro attività.
Quindi, ringrazio il collega Bellion per aver portato alla nostra attenzione questo ordine del giorno. Dall'intervento penso capirà perché ci tenevamo a discuterlo un attimino, anziché votarlo e approvarlo: credo che di materia al riguardo ce ne sia e sia interesse della maggior parte dei colleghi presenti.
Grazie, colleghi e Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ritengo l'ordine del giorno estremamente importante, un po' per le motivazioni che già ricordavano i Consiglieri, un po' perch inevitabilmente, quando vi sono accorpamenti di istituzioni locali, la prima volta comportano delle problematiche, tanto nelle aggregazioni delle stesse quanto nelle modalità, che anche il collega Giovine ricordava, di presentazione delle liste e quant'altro.
Da questo punto di vista - peraltro, il parere non è omogeneo rispetto a maggioranza e opposizione - credo sia stata fatta, da un punto di vista della presentazione delle liste e della modalità elettorale, una buona legge, che, certamente, potrà accogliere delle migliorie. Comunque, il fatto che si dia la possibilità di esprimere un candidato Presidente, il quale, una volta ottenuta una maggioranza, abbia almeno il 60% dei Consiglieri e non sia soggetto, come spesso capitava nelle Comunità montane non chiamiamolo ricatto - alla vivace sollecitazione di uno o due Consiglieri del singolo Comune che rivendicavano uno stanziamento nel bilancio per la propria realtà locale - che facevano delle Comunità montane non tanto un organo sovracomunale, ma un po' più la somma degli interessi comunali - permette di dire che è stato un buon provvedimento.
La presentazione delle liste, salvo la situazione della Val di Susa che ha una situazione assolutamente differente dal punto di vista politico ha dimostrato come, in realtà, la trasversalità amministrativa, dal punto di vista degli schieramenti politici, che già esisteva nelle precedenti Comunità, sia stata in qualche modo mantenuta.
La questione è importante e, comunque, noi rivolgiamo un invito alla Giunta regionale - non so chi della Giunta se ne occuperà - quindi, qualora l'ordine del giorno venga approvato, qualcuno lo farà. I punti indicati sono di estremo interesse, in questa fase e nella fase successiva. Il riferimento a questa fase è determinato, per esempio, dal fatto che stiamo assistendo a trasferimento di personale dalle Comunità montane ai Comuni o addirittura, al trasferimento di patrimonio dalle Comunità montane ai Comuni, che, evidentemente, non rientra nei principi indicati nella legge.
Credo che, anche successivamente, costituirà un altro aspetto assolutamente interessante fare in modo che le nuove Comunità montane diventino davvero tali, capaci di condurre una politica sovracomunale che riguardi l'intero territorio rappresentato e non le addizioni delle vecchie Comunità montane.
Al di là di quanto scritto nell'ordine del giorno, che, avendolo anche firmato, ovviamente, condivido, sarà indispensabile che la legislazione regionale tenga conto dei nuovi enti (o istituzioni) costituiti, per dare loro un peso sempre maggiore, anche in termini di programmazione, come il punto 3), relativo alla redazione dei piani di sviluppo socio-economico: è evidente che, in assenza di una necessaria e indispensabile disponibilità economica, verrà meno la stessa finalità delle Comunità.
Altresì, ritengo - ma è una valutazione più generale - che la vera opportunità per le istituzioni montane - come peraltro diceva il Presidente dell'UNCEM, Lido Riba, all'incontro svoltosi il mese scorso, ma non solo sia data dalla possibilità di trarre risorse economiche trasformando le risorse naturali site in queste realtà. Per esempio, l'ultimo punto è fondamentale non tanto e non solo per l'attuazione della legge, ma anche per la possibilità di fornire davvero una concreta possibilità di ritorno economico per queste realtà.
In conclusione, ricordo, purtroppo, che, nonostante il Consiglio regionale abbia votato nel mese di febbraio la legge sulla gestione economica delle foreste, che prevedeva un certo numero di risorse, gli strumenti di bilancio non abbiano imputato sugli stessi capitoli individuati le risorse economiche che il Consiglio regionale aveva votato ma di questo avrò modo di parlarne in sede di assestamento.
Certamente, è assolutamente importante il riordino del sistema delle Comunità montane, comprendente i piani di sviluppo socio-economico e le risorse messe a disposizione, che credo riguarderà più la prossima legislatura che non questa, non fosse altro per un aspetto di temporalità: il 7 novembre si rinnovano i Consigli delle Comunità montane e le loro Giunte; conseguentemente, questa Giunta e questo Consiglio avranno pochi mesi per lavorare sulle nuove Comunità, rispetto alla prossima legislatura.
Il nostro voto su questo ordine del giorno sarà favorevole per i motivi che dicevo. Noi ci auguriamo di creare una sorta di coordinamento fra la Giunta regionale, il Consiglio e le singole Comunità montane, che sappia davvero attuare quel processo di riordino votato dal Consiglio, al di là ovviamente, delle valutazioni espresse da ogni singolo collega e anche dal nostro Gruppo consiliare rispetto agli accorpamenti o meno, sui quali sappiamo non tutti abbiamo espresso la stessa valutazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1266, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che in data 1° luglio 2008, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge regionale n. 19 'Disposizioni modificative della legge regionale 2 luglio 1999, n. 16 (Testo unico delle leggi sulla montagna)', legge di riforma del sistema delle Comunità montane in data 10 febbraio 2009, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge regionale n. 4 'Gestione e promozione economica delle foreste', relativa alla valorizzazione del patrimonio forestale regionale l'articolo 10 della l.r. 4/09 prevede la predisposizione e l'adozione da parte di Comunità montane e province dei piani forestali territoriali 'sulla base delle norme tecnico-procedurali stabilite con provvedimento della Giunta regionale e in coerenza con i contenuti del piano forestale regionale' considerati e valutati i seguenti elementi: la stretta connessione fra i due provvedimenti legislativi il nuovo ruolo e le nuove competenze assegnate all'ente Comunità montana il complessivo riordino territoriale che interessa la quasi totalità delle Comunità montane la necessità di dare impulso e sostegno al percorso di riorganizzazione territoriale la necessità che le Comunità montane riorganizzate debbano dotarsi quanto prima, di un nuovo piano di sviluppo socio-economico la necessità che le Comunità montane debbano avviare la fase di organizzazione dei consorzi forestali e della pianificazione e programmazione per l'utilizzo della risorsa forestale, avviando attività propedeutiche alla redazione dei piani forestali territoriali invita la Giunta regionale a monitorare il processo di riordino del sistema delle Comunità montane mettere in atto ogni azione utile alla realizzazione della riforma prevista dalla l.r. 19/08 mettere a disposizione delle Comunità montane le risorse necessarie per la redazione dei piani di sviluppo socio-economico mettere a disposizione delle Comunità montane le risorse economiche necessarie per la creazione dei consorzi forestali e per la realizzazione delle attività di rilevazione di dati ed elaborazione, propedeutiche alla pianificazione e programmazione delle risorse forestali attraverso la futura redazione dei piani forestali territoriali".
Il Consiglio approva.


Argomento: Diritti umani

Esame ordine del giorno n. 1292 dei Consiglieri Bossuto, Pace, Chieppa Barassi, Boeti, Deambrogio, Comella, Dalmasso, Turigliatto, Clement Bellion, Rutallo, Valloggia e Cavallaro, inerente a "Solidarietà alle vittime delle aggressioni omofobe"


PRESIDENTE

Come convenuto, procediamo all'esame dell'ordine del giorno n. 1292, di cui al punto 17) all'o.d.g.
Ricordo che tale ordine del giorno è già stato illustrato e che la votazione non era risultata valida. Pertanto, ne dispongo la ripetizione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1292, il cui testo recita: "Premesso che si sono moltiplicati in questi ultimi mesi, gli episodi di aggressione ai danni di coppie, e singoli, omosessuali; persone percosse con violenza e colte di sorpresa nel normale svolgimento della propria giornata, senza motivo alcuno si registra al contempo, in tutta Italia ed a partire dalla stessa capitale, una pericolosa e vergognosa caccia nei confronti di colui che è considerato 'diverso', invitando in manifestazioni di piazza, dal sapore nostalgico fascista, l'eliminazione di coloro che vengano individuati quali omosessuali.
Considerato l'assordante silenzio delle Istituzioni innanzi alle gravi aggressione subite da coppie e singoli omosessuali il fallimento dell'iter legislativo inerente la proposta di legge parlamentare che istituiva l'aggravante ai reati commessi 'per finalità inerenti all'orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato', quindi per coloro che compiono atti violenti anche sulla base di discriminazioni sessuali omofobe.
Il Consiglio regionale, impegna la Giunta a manifestare pubblicamente la più assoluta indignazione nei riguardi delle aggressioni di cui in narrativa ed, al contempo, la piena solidarietà alle numerose vittime delle aggressioni ad esercitare tutte le pressioni istituzionali possibili nelle facoltà della medesima, perché il Parlamento riavvii al più presto l'esame della proposta di legge che introduceva un'aggravante ai reati commessi 'per finalità inerenti all'orientamento o alla discriminazione sessuale della persona offesa dal reato'".
Il Consiglio approva.


Argomento: Commercio equo e solidale

Esame testo unificato del disegno di legge n. 623 e delle proposte di legge n. 279, 466 e 479, inerente a "Disposizioni per la promozione e la diffusione del commercio equo e solidale"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 488 di cui al punto 7) all'o.d.g.
Su alcuni punti è stata però richiesta, da parte di alcuni Gruppi, la presenza dell'Assessore competente.
Propongo quindi di procedere col punto 10), sul quale la Commissione si è espressa all'unanimità, inerente al testo unificato del disegno di legge n. 623 e delle proposte di legge n. 279, 466 e 47, licenziato all'unanimità dalla VI Commissione il 21 maggio 2009.
I relatori sono i Consiglieri Bizjak e Barassi.
Possiamo dare per letta la relazione? Procediamo all'esame dell'articolato. Ci sono colleghi che desiderano intervenire sull'articolo 1? Colleghi, avevo erroneamente omesso la discussione generale sull'articolato. Chiedo scusa.



(Commenti del Consigliere Giovine)



PRESIDENTE

La relazione viene data per letta.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Presidente, data per letta da chi? Non avevamo ancora iniziato ad esaminare questo testo. Nessun problema a procedere speditamente, però...



PRESIDENTE

L'abbiamo vista e l'abbiamo data per letta, collega Giovine. Mi spiace ma abbiamo richiamato più volte l'attenzione.



GIOVINE Michele

Io chiedo che si legga la relazione, altrimenti interverrò su ogni articolo! Devo sapere che cosa vado a votare, abbia pazienza!



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, cerchiamo di venirle incontro. Sarebbe estremamente più opportuno che i Consiglieri intervenissero nel momento in cui i quesiti vengono posti all'Aula e non a scoppio ritardato.
Tuttavia, visto che è stato richiesto, sono certo che i relatori avranno modo sinteticamente di esprimersi e relazionare sulla proposta di legge.
La parola al Consigliere Bizjak.



BIZJAK Alessandro, relatore

Grazie, Presidente.
Io sono co-relatore di questa proposta di legge, che peraltro è un testo unificato risultante da quattro provvedimenti che sono stati presentati in Commissione dove, dopo un'approfondita discussione, abbiamo deciso di unificare in questo testo; in seguito, la Commissione ha dato un parere favorevole all'unanimità.
Questo è un testo che ricalca alcuni provvedimenti che sono già stati assunti in altre Regioni e anche alcune proposte di legge che sono oggi depositate nel Parlamento nazionale, dove credo siano ancora ferme.
Noi pensiamo che sia un provvedimento importante, sia sul piano del contenuto sia sul piano della necessità, per dare un segnale al mondo del commercio equo e solidale, che anche nella nostra regione in questi ultimi anni ha fatto passi in avanti sia come presenza sul territorio sia come capacità di comunicazione.
La legge si compone di una serie di articoli. Faccio una brevissima illustrazione in particolare dell'articolo 1, che è quello che esplicita le finalità. A me pare importante il riferimento, da un lato, ai principi e ai dettati dell'Unione Europea, cioè noi ci agganciamo a norme non solo nazionali, ma anche con riferimento ai dettati dell'Unione Europea; in secondo luogo, la Regione Piemonte riconosce e valorizza il ruolo fondamentale che riteniamo debbano avere le organizzazioni del commercio equo e solidale operanti nel territorio regionale.
Ovviamente, questo è un disegno di legge collegato anche ai ragionamenti e alle discussioni che abbiamo fatto non più tardi di una settimana fa, parlando della legge sui consumatori. I due argomenti non sono staccati fra di loro e, come tutti sanno, le organizzazioni del commercio equo e solidale contribuiscono ad uno sviluppo sociale, economico e ambientale eticamente sostenibile, offrendo migliori condizioni commerciali ai produttori e salvaguardando i diritti dei lavoratori.
L'articolo 2 esplicita che cosa è il commercio equo e solidale. Per commercio equo e solidale si intende un partnerariato commerciale con produttori di beni e di servizi operanti in aree economicamente svantaggiate dei paesi in via di sviluppo.
Questa è una pratica che, come dicevo prima, si va sempre più diffondendo e che concerne il pagamento al produttore di un prezzo equo e concordato che gli garantisca un livello di vita adeguato e dignitoso l'anticipazione al produttore, qualora sia richiesta, di una parte del prezzo al momento dell'ordine; la tutela dei diritti del lavoratore nelle condizioni di lavoro con riferimento alla salute, alla sicurezza e alla retribuzione; infine, un rapporto continuativo fra produttore ed acquirente che viene garantito da accordi di lunga durata.
Questi mi paiono i quattro elementi principali che caratterizzano il commercio equo e solidale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bizjak.
Apriamo la discussione generale. Ci sono colleghi che desiderano intervenire? Non vi sono richieste di intervento. Dichiaro chiusa la discussione generale. Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non vi sono emendamenti sull'articolo 1.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Non sono stati presentati emendamenti sull'articolo 2.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Approfitto dell'articolo 2 per fare una valutazione sull'articolo, ma anche una valutazione più complessiva sulla norma.
Certamente, le indicazioni espresse nell'articolo 2 - indicazioni che come ricordava il collega Bizjak, sono previste sia in normative già approvate in altre Regioni, sia in progetti di legge presenti alla Camera dei Deputati, sia in una prassi ormai consolidata del commercio equo e solidale - prevedono una serie di facilitazioni fra l'acquirente e il produttore che sono condivisibili. Evidentemente, sono aspetti soggettivi difficilmente verificabili. Ma questo rientra un po' nell'interezza della legge, che condividiamo nelle finalità, non tanto e non solo nella denominazione, cioè commercio equo e solidale, ma nel fatto che si debba in qualche modo, favorire un partnerariato commerciale che promuova un rapporto fra acquirenti e produttori che tuteli i secondi.
altrettanto vero che è una legge dai buoni propositi, che stanzia una quantità economica certamente non fondamentale, nonostante 350.000 euro fra spesa corrente ed investimenti non siano pochi. Tuttavia, pensare di aver risolto il problema fra gli acquirenti e la produzione col commercio equo e solidale è assurdo. Pensiamo solo a quanto accade fra la Cina e il mondo asiatico, o fra tutti i Paesi che oggi sono per la maggior parte manifatturieri (ma vale anche per le realtà italiane, per le nostre città) in cui il prodotto sartoriale o di cucito, per esempio, in molti casi viene affidato ad imprese di proprietari o di lavoratori cinesi, verso i quali non viene applicato il principio, che noi vorremmo fosse applicato, in base alla legge del commercio equo e solidale.
Come ripeto, va bene tutto, ma è una sorta di risposta ideale - non ideologica - rispetto ad un problema molto più vasto, e che riguarda il rapporto fra i produttori e gli acquirenti. Perché senza andare molto lontani - lo sanno bene l'Assessore Taricco e gli altri colleghi - cioè fra gli acquirenti del caffè, l'acquirente ha una capacità di acquisto e di vendita decisamente superiore a quella che è la merce acquistata; è una cosa che accade, anche se in misura minore, ma con molta semplicità presso i nostri coltivatori italiani.
sufficiente vedere a quanto vende (senza vedere a quanto compra) un contadino la propria merce, e a quanto quella stessa merce è venduta per esempio nelle grandi piattaforme commerciali della grande distribuzione.
Noi poi badiamo, legittimamente, a sottolineare aspetti di principio a proposito di Paesi e popolazioni lontane, dovendo fare, magari, anche maggiore attenzione a quelli che sono gli aspetti locali, sui quali, per carità, abbiamo cercato di intervenire con le misure sulla filiera corta ma è un problema non certo risolvibile.
Potrei ripetere queste valutazioni all'interno di tutti gli articoli della legge, ma vi è solo un aspetto su cui, a mio avviso, questa legge è carente, ed è quello del controllo.
Vorrei evitare - mi rivolgo all'Assessore ma anche ai colleghi ovviamente, in particolare ai relatori - che alcune associazioni, posto che la buonafede così come la malafede esista in tutti i settori - non perch uno si occupa o dice di occuparsi di commercio equo e solidale necessariamente è un benefattore - che una serie di facilitazioni che questa legge pone, al di là dello stanziamento economico (nel suo articolato, per esempio, prevede il beneficio per l'acquisto di un immobile o dell'attrezzatura informatica fino al 40% o tutta una serie di benefici) fosse in realtà poi utilizzate da qualcuno che si trasforma in un un'associazione iscritta all'albo, ma che continua ad operare come faceva prima, avendo pure delle facilitazioni.
Perché, per esempio, vi è un aspetto che sarebbe da verificare - misure di controllo all'interno della legge non ve ne sono - che riguarda il pagamento del prezzo equo e concordato: il prezzo equo e concordato, com'è evidente, è difficile da stabilire. Certo non lo è per tutti i prodotti perché il caffè, ad esempio, che riguarda in maniera importante il commercio equo e solidale, ha una sua Borsa, per cui viene stimato ad un certo valore. Ci vorrebbe, dunque, anche un'attività di valutazione sul prezzo.
L'altro aspetto sul quale vorrei soffermarmi è quello dell'anticipazione al produttore, elemento assolutamente verificabile.
Perché il rischio reale è che questa norma si trasformi in una legge che eroga contributi per quei 60 o 70 soggetti che oggi praticano il commercio equo e solidale, però con finalità commerciali.
Nel mio quartiere esistono due negozi di commercio equo e solidale, con cui abbiamo fatto anche delle attività, che sono, a tutti gli effetti attività commerciali: cioè acquisiscono un prodotto ad un prezzo inferiore ricaricano quel prodotto per coprirsi le spese dei muri e del personale e per garantirsi un ritorno economico. Il che è assolutamente legittimo badiamo! - però attenzione a non mistificare quella che è una normale attività commerciale, che individua una nicchia, quella del prodotto filosoficamente bello, con quella che è, in realtà, un'attività che rientra nelle finalità della legge.
Perché, di nuovo, in teoria noi ci dovremmo occupare - questa legge ha alcune incongruenze - anche del soggetto che vende: in questo caso, la legge si occupa dei negozi che praticano commercio equo e solidale. La contrattazione per la vendita del caffè boliviano mica la fa il negozio di Via Nicomede Bianchi? La fa, semmai, un soggetto più grande, che acquista partite più importanti di caffè che hanno lo stesso packaging, cioè rispettano tutte quelle che sono le regole commerciali tradizionali, e che poi viene venduto in quel negozio. Per cui, anche in questo caso, se non vogliamo limitarci soltanto si principi - di per sé ci possono anche stare però non in una norma; al limite, potrebbe esserci in un ordine del giorno in un indirizzo alla Giunta o quant'altro - evitiamo che rischi di essere soltanto una facilitazione per chi si occupa di una determinata vendita.
Vorrei ricordare, infatti, che non c'è solo il commercio di prodotti della terra, ma c'è anche chi, per esempio, acquista manufatti in legno dagli stessi Paesi e poi li rivende con lo stesso ricarico. È commercio equo e solidale anche quello, oppure no? Perché nulla cambia se in una famiglia della Costa d'Avorio il padre coltiva caffè e il figlio scolpisce o fa altro.
Non intendo entrare nel merito di aspetti emendativi, perché, a mio avviso, sono in gioco questioni più grandi di quanto un testo di legge soprattutto a carattere regionale, possa occuparsi. Comprendo, e non casualmente, che abbiamo votato a favore dell'articolo 1, ciò che vuole significare la norma. Dovremmo cercare di essere - anche nella sua attuazione, quindi anche in termini di controllo - quanto più coerenti possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

In realtà, avevo due motivi di intervento per questioni diverse. Il primo potrebbe essere un intervento sull'ordine dei lavori: gli emendamenti che circolano sono a firma di chi?



PRESIDENTE

Sono a firma dei Consiglieri Moriconi e Bossuto.



GIOVINE Michele

Riprendo una parte dell'intervento di apertura.
Credo sia stato utile, da parte del Consigliere Bizjak, aver focalizzato la natura della legge. Emerge un aspetto di particolare importanza, che a noi piace particolarmente, nell'articolo 2 attualmente in discussione, che è l'ultimo punto, lettera f), ovvero la trasparenza della filiera anche nei confronti di terzi. È una delle richieste avanzate regolarmente dal mondo consumeristico e dalle associazioni dei consumatori.
Nella fattispecie, averlo previsto fra le caratteristiche per definire il commercio equo e solidale ci rende molto soddisfatti politicamente.
Certo, come anche il Consigliere Vignale ha velatamente ricordato bisognerà poi verificare che i principi inseriti nei primi articoli siano applicati nell'attuazione della legge. È già importante, dal punto di vista legislativo, averlo previsto come conditio sine qua non, affinché tutto il resto di un dettato legislativo sia valido e applicato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2 presentato dai Consiglieri Bossuto e Moriconi: "Art. 3, comma 3 I soggetti di cui al comma 2 devono essere in possesso dell'accreditamento rilasciato, nel rispetto degli standard stabiliti nella carta italiana dai criteri del commercio equo e solidale, dagli enti nazionali o internazionali maggiormente rappresentativi".
Emendamento rubricato n. 4 presentato dai Consiglieri Bossuto e Moriconi: "Art. 3, comma 5 Fino alla data di approvazione della deliberazione di cui all'articolo 7 comma 1, ai fini dell'attuazione degli articoli 4 e 5, l'iscrizione al Registro italiano delle organizzazioni di commercio equo e solidale (RIOCES) o l'accreditamento presso la Federazione mondiale del World fair trade organization (IFAT/WFTO) è titolo per l'iscrizione nell'elenco regionale".
La parola all'Assessore Ricca per il parere della Giunta.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Esprimo parere favorevole su entrambi gli emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Volevo chiedere ai Consiglieri Bossuto o Moriconi se possono cortesemente sintetizzare il contenuto degli emendamenti proposti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Ringrazio gli Uffici e i colleghi Consiglieri, ma per una nostra svista e per un'accelerazione dei lavori abbiamo presentato gli emendamenti in una forma un po' anomala. Era nostra volontà impaginarli e riscriverli meglio ma la nostra bozza è diventato il materiale che avete a disposizione quindi mi scuso per i lavori che si sono susseguiti in fretta.
Tuttavia, nella disgrazia della nostra presentazione, direi che è talmente completa che abbiamo inserito anche le motivazioni. Se notate oltre all'emendamento, ci sono anche le motivazioni per cui li abbiamo presentati. Si tratta di adeguare la nostra nascente normativa a quella nazionale, avere come riferimento non tanto la risultanza dell'attività svolta dall'associazione AGICES, ma specificare che devono essere questi soggetti in possesso dell'accreditamento rilasciato nel rispetto degli standard stabiliti dalla Carta italiana dei criteri del commercio equo e solidale e dagli enti nazionali e internazionali maggiormente rappresentativi.
Questo è un qualcosa in più. Un'organizzazione di commercio equo e solidale si definisce tale se incorre in questa fattispecie. Altrimenti ci si troverebbe nella situazione in cui la Regione Piemonte stabilisce i requisiti per definire sia un soggetto organizzazione di commercio equo e solidale sia un qualcosa che, pur tenendo conto dell'AGICES, non è così attuale come la proposta che noi presentiamo. Ecco perché proponiamo sia questo emendamento sia quello al comma 5. I due emendamenti non fanno altro che proporre questa specificazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, sul quale l'Assessore Ricca, in nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4, sul quale l'Assessore Ricca, in nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 L'emendamento rubricato n. 3 presentato all'articolo 4 è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 L'emendamento rubricato n. 5 è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Giovine, che interviene per dichiarazione di voto sull'intero testo.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
In parte l'ho anticipato nel mio intervento precedente sull'articolo 2: ovviamente, il voto sarà a favore della legge.
Per quanto riguarda l'ultimo articolo, ho votato in senso contrario perché ritengo che la dotazione prevista nell'UPB in oggetto sia insufficiente per una piena applicazione del testo legislativo che entrerà in vigore, rischiando di creare aspettative che poi non potranno essere soddisfatte, come invece era nelle intenzioni del legislatore.
Complessivamente, è uno strumento legislativo buono, tant'è che, di fatto, c'è una firma complessiva trasversale dell'intero Consiglio regionale.
Peraltro, annuncio anche la mia firma in calce alla legge così come è stata emendata, previo il favore del primo firmatario, che dal testo unificato non ho compreso chi sia; comunque, penso non ci siano problemi al riguardo, essendo una legge che è stata anche varata all'unanimità dalla relativa Commissione.
Molto positivi sono i rapporti che vengono ad instaurarsi a favore dei cittadini e dei consumatori. Non è detto che questo creerà delle economie di scala favorevoli ai consumatori e ai cittadini; sicuramente potrebbe dare un prodotto maggiore finale, che nel bilancio generale della questione commerciale è sicuramente un vantaggio a favore dei cittadini e degli utenti finali.
un passo in avanti. Ovviamente si può fare di più, come in tutte le cose, ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e riconoscere lo sforzo fatto da tutti i Commissari e dai Consiglieri nel produrre questo breve articolato, che è in ogni caso meritevole di essere apprezzato e votato favorevolmente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Registriamo il voto a favore del Consigliere Leo, che non ha potuto votare.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 4) all'o.d.g. che reca: "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti.
Ufficio del Difensore civico (articolo 1, l.r. 9 dicembre 1981, n. 50 e s.m.) - Designazione del Difensore civico (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 299-44544 del 20 ottobre 2009) Proclamo designato, quale Difensore civico, il signor Antonio Caputo.
Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del Canavese Consiglio Direttivo - (Articolo 4, legge regionale 23/1993) - nomina di 1 membro in sostituzione del signor Brescia Mario (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 300 - 44545 del 20 ottobre 2009) Proclamo nominato, quale membro, in sostituzione del signor Brescia Mario in seno al Consiglio Direttivo dell'Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del Canavese, il signor Beruatto Francesco in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Ente di Gestione delle aree protette della Collina Torinese - Consiglio Direttivo - (Articolo 4, legge regionale 55/1991) - nomina di 1 membro con esperienza in materia forestale e botanica in sostituzione del signor Pier Carlo Forneris (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 301 - 44546 del 20 ottobre 2009) Proclamo nominato, quale membro, in sostituzione del signor Pier Carlo Forneris in seno al Consiglio Direttivo dell'Ente di Gestione delle aree protette della Collina Torinese, il signor Vassallo Nicola in rappresentanza delle minoranze consiliari.
"Commissione di garanzia - Elezione di un membro in sostituzione del signor Aldo Olivieri (ex Consigliere regionale)".
Dichiaro la votazione non valida poiché nessuno dei candidati ha raggiunto il quorum previsto dall'articolo 3, comma 1, della legge regionale 26 luglio 2006, n. 25 che stabilisce che l'elezione sia effettuata a maggioranza dei due terzi dei componenti il Consiglio regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.43)



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