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Dettaglio seduta n.501 del 15/10/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 14.30 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta, Gariglio, Spinosa, Bresso Buquicchio, Ferraris, Moriconi, Pizzale, Robotti, Rostagno, Lepri, Laus Placido e Rabino.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori - Inversione punto all'o.d.g.


PRESIDENTE

Il Consigliere Bizjak ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Chiederei l'attenzione della Giunta e dell'Assessore Conti.
Intervengo rapidamente su un tema che mi pare abbastanza importante.
Stiamo cominciando a vedere sul territorio gli effetti concreti e negativi della cosiddetta riforma Gelmini e, in particolare, i tagli al sistema universitario.
Assessore, oggi si riunisce il Senato Accademico del Politecnico di Torino, con all'ordine del giorno un'ipotesi di ridimensionamento della presenza del Politecnico nelle sue sedi distaccate di Alessandria, Biella Vercelli e Mondovì.
Personalmente conosco meglio la situazione di Vercelli, ma la mia incalzante richiesta è che la Giunta regionale, che non ha responsabilità dirette rispetto a quanto sta accadendo, perché tutto ciò deriva dai mancati finanziamenti ministeriali che riducono la disponibilità e il numero delle ore per i corsi, faccia pressioni affinché oggi il Senato Accademico non giunga a decisioni definitive ed irrevocabili, ma che sia una riunione di valutazione complessiva. Personalmente ho già informato ieri sera la Presidente della situazione.
Credo che a nessuno sfugga l'importanza - ovviamente parlo per la Città e per la Provincia di Vercelli - della presenza del Politecnico, ormai consolidata negli anni. La Facoltà di Ingegneria a Vercelli è in crescita: 200 matricole nell'ultimo anno. Questo rappresenterebbe una perdita per tutto l'indotto: una perdita gravissima per il tessuto socio-economico vercellese, valsesiano e per tutta la nostra provincia.
Personalmente credo che occorra scongiurare questo rischio, e se ridimensionamento ci deve essere, che almeno il Politecnico continui a mantenere la propria esperienza nelle sedi decentrate.
La seconda richiesta che rivolgo alla Giunta, oltre ad una pressione immediata sul Rettore e sul Senato Accademico, è che si assuma rapidamente un'iniziativa, tramite l'Assessore Bairati, convocando un tavolo regionale con gli enti locali interessati alla vicenda, con il Rettore e con tutti coloro che hanno responsabilità sulla questione, per individuare una soluzione al problema.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Intanto vorrei sapere chi rappresenta oggi la Presidente Bresso, perch c'è sempre un Assessore delegato a rappresentare la Presidente.
Sono contento che oggi presiede la collega Cotto, perché più di un anno fa ha presentato un'interrogazione urgente sulla vicenda dei certificati medici a scuola. Vista la situazione della potenziale pericolosità dell'influenza che si sta avvicinando, e che forse è già giunta; viste le preoccupazioni di molte scuole, chiederei alla Presidente Cotto se posso aggiungere la mia firma alla sua interrogazione. Chiederei, inoltre, al rappresentante della Giunta di discuterla prima che l'influenza diventi pandemia, quindi di discuterla la prossima settimana. Ha ragione il collega Bizjak quando si preoccupa di vicende relative alla scuola, ma questo argomento compete proprio al nostro Assessorato, quindi vorremmo avere notizie urgenti: urgenti vuol dire martedì prossimo.
Seconda questione. Ho letto un documento della Ministra Carfagna sul tema della violenza contro le donne, del contrasto alla violenza contro le donne. Gentilmente e privatamente la collega Cotto mi ha fatto vedere un documento molto importante - e quindi, Presidente Cotto, le esprimo il mio ringraziamento e il mio apprezzamento per il suo lavoro - ma desidererei che in Commissione (e ci dicessero anche in quale Commissione) venissero a riferirci cosa si sta facendo sulla tematica.
Da questo documento risulta che dovrebbe esserci un protocollo d'intesa con Regioni e Comuni su questo argomento, in particolare sulla possibilità di finanziare corsi di autodifesa per le donne. Premetto che mia moglie non ne ha bisogno, quindi non lo dico per interesse personale.
Vorrei sapere se la nostra Regione fa parte di questo coordinamento in cui si sperimentano corsi campione di difesa delle donne; inoltre, a che punto è il programma sulla tutela delle donne e se è possibile avere una relazione.
Una volta, quando gli Assessori erano più presenti in Consiglio, era più facile interloquire, adesso è un po' imbarazzante non interloquire mai con gli Assessori, tranne i pochi gentili che sono presenti. Chiederei quindi, una relazione in Commissione e una risposta urgente all'interrogazione della collega Cotto. Grazie.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'interrogazione, può aggiungere tranquillamente la sua firma. Colgo l'occasione, per quanto riguarda la seconda richiesta (ho visto l'Assessore Conti prendere nota), di ricordare a tutti che domani mattina in Aula ci sarà un convegno di carattere nazionale con la presenza di tutte le donne Consigliere regionali di ben 14 altre Regioni d'Italia proprio sul tema del contrasto alla violenza alle donne.
gradita la partecipazione di tutti i Consiglieri Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Vorrei chiedere a lei e ai due Assessori presenti di richiedere all'Assessore Bairati una comunicazione urgente all'Aula sulle vicende di cui abbiamo appreso oggi, sostanzialmente sui quotidiani che riguardano il futuro dello stabilimento Pininfarina di Grugliasco.
Abbiamo letto - non so se si tratta di notizie fondate o infondate - di un'idea di acquisto da parte della Regione, attraverso Finpiemonte, di quello stabilimento con un impegno importante da parte dell'Ente pubblico (si parla, hanno scritto, di 15 milioni di euro). In quello stabilimento dovrebbe subentrare l'imprenditore Rossignolo con nuove produzioni automobilistiche.
Dico subito che ben vengano nuovi imprenditori e nuove produzioni sul nostro territorio, perché creano occupazione. Tuttavia, vi sono aspetti preoccupanti. Ripeto, ho letto, come qualunque altro cittadino, che in questa ipotesi che sta maturando sarebbe previsto anche il taglio di circa 700 posti di lavoro sugli attuali 1.600 di Pininfarina.
Gli organi di informazione ci segnalano che questa trattativa è in corso da settimane nell'ufficio dell'Assessore Bairati. Non so se questo sia vero, lo ripeto ancora. Ad ogni modo, a mio parere sarebbe utile, anzi doveroso, che l'Assessore Bairati venisse qui in Consiglio regionale per informarci. Non vogliamo sederci a quel tavolo a discutere e spetterà successivamente al Consiglio regionale approvare o disapprovare le cose che vengono fatte, ma sarebbe utile avere un'informativa, visto che parliamo di un'azienda importante, di un ulteriore importantissimo marchio (penso alla vicenda Bertone, che vive una situazione di crisi forte sul nostro territorio) e di centinaia di posti di lavoro che "ballano".
Ho inoltre letto, sempre da semplice cittadino, casualmente di passaggio in Consiglio regionale - noi le notizie le abbiamo principalmente dagli organi di informazione - che anche le organizzazioni sindacali erano (leggo sempre sul giornale) all'oscuro di questa discussione.
Non ci pare che la questione sia da sottovalutare, ma la riteniamo estremamente importante. Di conseguenza chiediamo, non tra un mese o due mesi, ma con urgenza, che l'Assessore Bairati venga in Aula a raccontarci qual è lo stato della trattativa.
Noi vogliamo dare una mano, vogliamo dare un contributo a rilanciare quell'attività produttiva, a insediarne una nuova per salvare i posti di lavoro, e salvarli tutti 1.600. Come Consiglio regionale vorremmo, magari insieme all'avvio della nuova produzione Rossignolo, fare qualcosa anche per coloro che eventualmente non dovessero rientrare in questa nuova attività produttiva.
Certo che, a fronte di 30 miliardi di denaro pubblico, personalmente chiederei la salvaguardia almeno dei livelli occupazionali, ma diciamo che questo potrebbe essere un elemento di discussione, se l'Aula finalmente potesse occuparsi anche di queste vicende.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente. Due questioni: una di natura tecnica, l'altra di natura più politica.
La questione di natura tecnica è la seguente. Leggo sul Bollettino Ufficiale dell'8 ottobre che è in scadenza un membro nel Consiglio di Amministrazione dell'Enoteca della Serra.
Anche confortato dal Consigliere Cavallera, mi pareva di ricordare che la Regione Piemonte avesse sì un membro, non nel Consiglio di Amministrazione, ma solo nell'Assemblea dell'Enoteca della Serra. Ebbene vorrei che ciò fosse verificato proprio perché ci sono delle richieste quindi voglio sapere chiaramente se quello che bisogna indicare è un membro del Consiglio di Amministrazione o dell'Assemblea. Dunque, si tratta di una richiesta tecnica.
La seconda è una richiesta politica. Intendo sapere, e lo richiedo ufficialmente, che l'Assessore Borioli venga in Aula per dirci due parole sul problema dell'autostrada che interessa il Biellese.
Nei mesi scorsi, l'Assessore Borioli ha fatto delle dichiarazioni diciamo ottimistiche e trionfalistiche, rispetto alle quali più ditte avrebbero risposto al bando regionale per il tragitto autostradale che riguarda il collegamento con il Biellese. Purtroppo tutte queste dichiarazioni sono state smentite dai fatti, tant'è vero che ha risposto soltanto una società, che poi non è nient'altro che la SATAP (la Torino Milano). Successivamente a questa risposta, ci sono state delle dichiarazioni del Presidente Formica, che sostanzialmente ritiene che questo è un progetto, nonostante tutto, poco appetibile per "x" motivi che poi avrò modo di discutere con l'Assessore qui in Consiglio.
Ripeto, richiedo cortesemente che l'Assessore venga in Consiglio a riferire su questa tematica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Intervengo molto brevemente, Presidente. Mi rendo conto che l'Aula ha delle priorità di analisi e di discussione, ma volevo richiedere l'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g.
Si tratta dell'ordine giorno che abbiamo depositato e che reca come oggetto: "Solidarietà alle vittime di aggressioni omofobe". Ci chiedevamo visto ciò che è avvenuto nei giorni scorsi, se questa Assemblea potesse magari anche a fine giornata, discutere e votare questo documento.
L'ordine del giorno, se lo leggeranno anche i colleghi del centrodestra, è abbastanza neutrale, perché chiede la solidarietà alle vittime e la riattivazione dell'iter della legge (qui non si danno indicazione sulla legge). Pertanto, se ci fosse la condivisione dell'Aula invito anche altri colleghi ad aggiungere la propria firma: sarebbe cosa gradita, anche perché vorremmo che il documento fosse inserito oggi all'o.d.g. e possibilmente anche votato.



PRESIDENTE

Collega Bossuto, non è ancora stato raggiunto il numero di 42 Consiglieri presenti: siamo solo in 36. Nel prosieguo, vedremo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Visto che siamo in un'interessante fase di sollecitazione sull'ordine dei lavori e di ricognizione dei problemi urgenti, vorrei tornare sul discorso dell'Università e del Politecnico che faceva il collega Bizjak.
Come brevissima premessa telegrafica, vorrei sottolineare il fatto che le Università virtuose - da quanto si è letto sui giornali - sono state ammesse ad integrazione di finanziamenti, ovviamente a danno di altri Atenei che non raggiungono determinate performance. Se non sbaglio, proprio il Politecnico di Torino era tra i migliori a livello nazionale, come anche l'Università di Torino era in una posizione di graduatoria comunque rispettabile.
La preoccupazione che voglio esporre qui è la seguente. Mi domando e chiedo alla Giunta di rassicurarci - attraverso uno strumento, che potrebbe essere una comunicazione in Commissione o in Aula, non essendoci il question time a disposizione - relativamente all'edilizia universitaria.
Già ci sono state difficoltà a far lavorare l'EDISU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario del Piemonte) alla periferia del Piemonte; se adesso ci convinciamo che, prima o poi, con l'auspicio della Ministra dell'Istruzione, nelle sedi periferiche magari interverranno provvedimenti di riduzioni delle presenze, allora si rischia veramente di non portare in porto i programmi previsti.
A mio avviso, in Piemonte si è realizzata la nascita di un decentramento universitario con un ampio grado di diversificazione.
D'altronde, questa è sempre stata la volontà degli Enti locali, che poi è andata a coniugarsi con quelle che sono le decisioni accademiche. Tale diversificazione è riuscita all'"x" per cento, ma in misura molto elevata però attenzione: il sistema sta in piedi nel suo complesso e, naturalmente determinati corsi, che sono specialistici, in periferia, richiedono alloggiamenti e strutture di servizio all'attività didattica e di ricerca (soprattutto quella didattica, che è decentrata sul territorio piemontese).
Chiedo quindi all'Assessore Conti, che è un addetto ai lavori in tutti i sensi, e qui parliamo anche di edilizia, se ci sarà una comunicazione sulla questione, in Commissione, di aggiungere anche l'emendamento relativo all'edilizia universitaria, per quanto riguarda gli studenti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. L'Assessore Oliva aveva chiesto di poter dare una risposta a qualche richiesta.



OLIVA Gianni, Assessore regionale

Ho sentito il collega Bairati rispetto al problema della Pininfarina.
Sono disponibile a dare un'informativa, martedì prossimo, in Consiglio, se l'Ufficio di Presidenza riterrà di calendarizzare la richiesta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Grazie, Presidente. La mia è una richiesta di inserimento all'o.d.g.
ma, avendo appreso da lei, Presidente, che il numero dei 42 Consiglieri necessari per l'inserimento di nuovi punti all'o.d.g. non è ancora raggiunto, chiedo che, successivamente, non appena si dovesse raggiungere il numero propedeutico per una votazione di questo genere, sia inserito un ordine del giorno riguardante le Comunità montane.
A nessuno sfugge che siamo in un momento di accorpamento; stiamo arrivando al dunque, al via delle nuove Comunità montane. C'è la necessità di porre mano, come Consiglio, al monitoraggio di quello che sta avvenendo su territorio montano e, congiuntamente, far sì che le leggi che sono state approvate in questo Consiglio (mi riferisco in modo particolare a quella sulla forestazione) possano essere dotate di quelle risorse sufficienti affinché le nuove Comunità montane possano svolgere quel ruolo che il Consiglio ha voluto indicare, sottolineando il loro nuovo ruolo di Agenzia di Sviluppo.
L'approvazione di questo ordine del giorno potrebbe essere sicuramente propedeutico a un buon avvio del nuovo percorso dei nostri territori montani.
Mentre ho la parola, colgo l'occasione, se il Presidente mi permette di sottoscrivere l'ordine del giorno presentato dal collega Bossuto.
Ritengo che la sua approvazione potrebbe essere propedeutica a far sì che una legge, che da troppo tempo giace nei cassetti di questo Consiglio possa essere approvata (come quella sulle pari opportunità), anche alla luce dei gravi fatti avvenuti martedì 13 ottobre alla Camera dei Deputati che ha ritenuto incostituzionale la legge contro l'omofobia e la transfobia.
In un momento in cui nel nostro Paese stanno avvenendo sempre più spesso fatti di questo tipo, sarebbe molto importante che la nostra Regione desse un segnale in questa direzione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. Vale la stessa risposta già data al Consigliere Bossuto siamo solo 37 Consiglieri, quindi non possiamo procedere all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Questa modalità evidentemente ci obbliga a saltare da un intervento all'altro. Io mi permetto di tornare sull'intervento del collega Chieppa perché capisco che quest'Aula debba sentire - ci mancherebbe, è uno dei suoi doveri - gli interventi di tutti, anche quelli, peraltro molto civilmente espressi, dell'opposizione.
Credo, però, che anche il collega Chieppa, oltre tutti i colleghi di maggioranza, debba consentire ad un Assessore di svolgere il suo lavoro nella tranquillità, senza continui disturbi. In fondo sta svolgendo il suo lavoro nell'ambito del suo ufficio, col denaro pubblico; non vedo perch dovremmo occuparcene! D'altronde, è noto che ci sono risorse per tutti: 30 miliardi per Rossignolo, un sacco di cose... Ogni tanto, però, bisognerebbe che parlasse con l'Assessore Peveraro! Chiedo ai colleghi dell'opposizione di avere comprensione: i colleghi Assessori hanno tante cose da fare, come dimostra spesso la loro nutrita presenza, e d'altronde non devono essere disturbati. Capisco che l'Assessore Peveraro abbia molti problemi nel trovare risorse, visto che a tutti dice che non ce ne sono più, mentre dall'altra parte l'Assessore Bairati li distribuisce come fossero noccioline.
Saremmo anche noi interessati, senza particolare fretta, a sapere se sta nascendo una nuova GEPI o una nuova IRI, se c'è un progetto di nazionalizzazione di tutte le aziende. Capisco che su questo teorema il collega Chieppa abbia delle obiezioni, però quando ce n'è bisogno, occorre che il pubblico intervenga e massicciamente supporti le aziende soprattutto quelle di medio-alte dimensioni, perché c'è meno interesse per quelle piccole, e questo è comprensibile.
Le grandi aziende hanno sempre dato un grande supporto a tutto il centrosinistra; è una questione di democrazia, quindi vorrei che la Presidente dicesse al collega Chieppa di lasciar tranquillo l'Assessore Bairati, che sta lavorando per noi! Ricordo, poi, all'Assessore Oliva - che, fatta la sua puntata, deve essere andato non so dove, forse a Costigliole o in altre zone della nostra provincia - che la Giunta, una qualunque Giunta, se avesse delle cose da dire, non avrebbe bisogno di concordarlo con l'Ufficio di Presidenza.
Dovrebbe concordarle con se stessa, nel merito delle cose, e poi dirle, se lo ritiene, anche all'Aula.
Certo che se si preferisce parlare con i giornali, non saremo noi neanche in questo caso, a disturbare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Larizza.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente. Voglio riprendere la questione della Pininfarina solo per ricordare che sarei lieto se l'azione della Giunta regionale riuscisse ad evitare ai lavoratori della Pininfarina il calvario che hanno dovuto sopportare i lavoratori della Bertone.
importante capire esattamente su cosa poggiano le notizie che i giornali hanno fornito e, poiché la Pininfarina non ha solo uno stabilimento, come quello di Grugliasco, ma ne ha altri anche nella provincia, sarebbe utile capire se il resto dei lavoratori saranno impegnati su quel progetto, più volte avanzato già negli anni scorsi, della macchina elettrica, oppure se questo è un salvataggio tout court di 900 lavoratori, mentre non si sa che fine faranno gli altri.
Pertanto, sono molto interessato a sapere cosa pensa la Giunta. Non sono per nulla scandalizzato dal fatto che un Assessore non abbia detto ai giornali, prima di cominciare la trattativa, cosa intendeva fare, visto come sono andate le cose sulle trattative riportate dai giornali. Nella pratica, non erano assolutamente produttive, per quanto riguarda i diritti e gli interessi, sia del sistema produttivo sia dei lavoratori coinvolti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Colgo l'occasione, vista la presenza dell'Assessore Conti, per ricordargli che giace un'interrogazione urgente, alla quale peraltro ho chiesto risposta scritta, riguardante l'interpretazione della legge regionale del 28 maggio 2007, n. 13, recante "Disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia" e i successivi regolamenti di attuazione.
Chiedo - ma lo chiede ovviamente il territorio e i liberi professionisti che hanno delle difficoltà, in merito alla non comprensione dei successivi regolamenti di attuazione - quali sono le competenze con le quali devono operare geometri e periti, per potersi iscrivere all'elenco regionale dei soggetti abilitati al rilascio dell'attestato di certificazione energetica.
C'è confusione, Assessore. Mi dia una risposta scritta, così pu valutare bene, ella stesso, il problema e rispondere con chiarezza.
Credo sia una questione di sua competenza.



PRESIDENTE

competenza dell'Assessore De Ruggiero.



TOSELLI Francesco

Il rilascio delle certificazioni in materia ambientale?



PRESIDENTE

La delibera che stabilisce i criteri dovrebbe essere esaminata lunedì pomeriggio, in V e VII Commissione congiunta.



TOSELLI Francesco

Perfetto. Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Mi collego anch'io alle richieste del Consigliere Larizza.
Chi fa politica prevalentemente sul territorio torinese ha senz'altro un interesse primario alla situazione occupazionale che riguarda l'area di Torino e provincia.
Indubbiamente, la questione legata alla Pininfarina - e a tutto quanto scritto sui giornali in questi giorni: sono mesi che "va avanti il film" è collegata anche ad altre vicende, quali quella della Rossignolo, della Bertone, della Carello e via discorrendo.
La richiesta del Consigliere Larizza è legittima e quindi, per rafforzare la sua richiesta, chiediamo che la Giunta, nella giornata di oggi, non dilazioni ulteriormente le risposte. Mi spiace dover constatare che alcune osservazioni del Consigliere Vignale, e parzialmente riprese dal sottoscritto, siano oggi rimaste lettera morta. Sono molto felice di vedere l'Assessore Conti in rappresentanza della Giunta regionale; mi pare un po' pochino... non perché egli non rappresenti la Giunta, ma semplicemente perché mancano Assessori, che sapientemente amano farsi fotografare con chi in questo momento sta digiunando per un proprio diritto, e che, invece ogni tanto potrebbero farsi vedere da noi Consiglieri.
Sono contento che la Presidente Bresso sia oggi qui con noi: questo ci riempie il cuore di gioia. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore regionale

Intervengo semplicemente per dire che l'Assessore Bairati ha confermato che martedì prossimo, unitamente al problema Pininfarina, affronterà il problema della distribuzione universitaria sul territorio.
Il consigliere Cavallera mi ha chiamato in causa sulla rarefazione universitaria sul territorio. Purtroppo sono stato colpevole anch'io, anche se marginalmente e relativamente a Cuneo. Evidentemente c'è stata un'eccessiva proliferazione. Questo è un dato scontato. Non casualmente è in atto un altro processo, che non è un processo di ritorno, di rinculo, ma è un processo che tende, inequivocabilmente, verso la specializzazione delle sedi periferiche. In altre parole, se la sede periferica si specializza e diventa unitaria nello scenario che noi conosciamo, allora può, effettivamente, svolgere ruoli di attrazione di studenti che provengono da altre parti. Quando noi decentriamo lo stesso corso di laurea a Pinerolo, ad Alessandria, a Cuneo e a Biella, alla fine è un gioco a somma zero. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Secondo l'intesa raggiunta durante la Conferenza dei Capigruppo, oggi dovremmo iniziare l'esame del disegno di legge n. 570 "Provvedimenti per la tutela dei consumatori e degli utenti".
Il Consigliere Giovine ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Presidente, a norma di Regolamento l'avrebbe fatto adesso lei l'intervento, perché formalmente questo è un'inversione del punto all'o.d.g., dal punto 11) al punto attuale.



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, è stata una decisione della Conferenza dei Capigruppo io mi sono permessa di ricordarlo. Siccome la Conferenza...



GIOVINE Michele

Alcune questioni sono state prese in considerazione e tante altre no.
Se un Consigliere, peraltro Capogruppo, chiede...



PRESIDENTE

No, no, non ci sono problemi.



GIOVINE Michele

...di metterlo ai voti. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Quindi lei chiede di votare l'inversione? C'è qualche intervento contrario alla richiesta di inversione dell'ordine del giorno? Non ci sono interventi contrari, allora metto in votazione la decisione dell'inversione dell'o.d.g. e quindi di passare all'esame del punto indicato al n. 12).
Indìco la votazione palese sulla proposta di inversione dell'o.d.g.
Il Consiglio approva


Argomento: Tutela del consumatore

Esame disegno di legge n. 570 "Provvedimenti per la tutela dei consumatori e degli utenti"


PRESIDENTE

La parola al relatore, Consigliere Pace.



PACE Massimo, relatore

Grazie, Presidente, e grazie colleghi.
Il presente disegno di legge si rivolge ai consumatori ed utenti di beni e servizi per l'individuazione ed attuazione di politiche a loro tutela. Si tratta di un intervento normativo teso ad aggiornare il quadro regionale legislativo esistente in materia consumeristica ormai datato.
Peraltro, l'ambito della potestà legislativa regionale in materia consumeristica non si caratterizza per particolare ampiezza poiché, inibita ogni facoltà di incidere sulla disciplina del rapporto di consumo, essa rimane circoscritta ai soli aspetti dell'informazione e dell'educazione del consumatore.
Va tuttavia rimarcato come una delle principali tendenze evolutive del consumerismo consista proprio nell'anticipare la tutela dalla fase successiva alla conclusione del contratto alla fase precontrattuale; la tutela, cioè, anziché di tipo successivo, individuale e riparatorio tende progressivamente a divenire preventiva, a carattere diffuso ed anticipato.
Di qui la fondamentale importanza che vengono ad assumere l'educazione e l'informazione quali strumenti per ridurre le asimmetrie informative che caratterizzano, a discapito del consumatore, il rapporto di consumo e di qui, ancora, la correlazione che intercorre fra l'efficacia del messaggio educativo e l'attenuazione della posizione di debolezza strutturale del consumatore.
Così rivalutata la funzione educativa in materia consumeristica occorre tuttavia sottolineare come la sua titolarità non appartenga in modo esclusivo alla Regione (o ad altre istituzioni pubbliche) ma sia da condividersi con le associazioni dei consumatori le quali hanno (o dovrebbero avere) come finalità essenziale proprio quella di contribuire a sviluppare la coscienza critica del consumatore.
Pertanto, la ricerca di un rapporto stabile, costante e proficuo con il mondo associazionistico costituisce uno degli obiettivi principali del presente provvedimento legislativo, che intende conseguirlo sia attraverso l'individuazione di interlocutori qualificati ed effettivamente rappresentativi, sia mediante la creazione di un organismo dove accomunarli ed investirli del compito di rappresentare unitariamente proposte ed iniziative.
Relativamente ai requisiti richiesti alle associazioni per poter essere inserite nell'elenco, essi sono sostanzialmente mutuati da quelli che sanciscono, ai sensi dell'articolo 137 del codice del consumo, la rappresentatività a livello statale.
Non è questa una scelta casuale, ma si colloca nell'alveo di un processo di progressiva omogeneizzazione dei parametri di rappresentatività regionali già da tempo promossa a livello nazionale.
Più originale, invece, è la disciplina della Consulta, sia in ordine ai criteri di composizione che alla competenza.
Quanto alla composizione, la scelta è stata di prevedere, come membri stabili dell'organismo, solo i rappresentanti delle associazioni iscritte nell'elenco regionale.
In linea con questo intendimento è il rilevante numero di competenze attribuito dall'articolo 4 alla Consulta, che trova il suo nucleo principale nella funzione consultiva e propositiva, ma che ricomprende anche l'esercizio unitario di prerogative precedentemente frammentate in capo alle singole associazioni. Tra gli altri compiti sono da ricordare: la sollecitazione all'adeguamento a livello regionale a rilievi, pareri e segnalazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato; la proposta di studi e ricerche sui problemi dei diritti dei consumatori e degli utenti; la promozione del coordinamento fra le associazioni dei consumatori, anche al fine di accrescere l'efficacia del ricorso a strumenti, conciliativi e giurisdizionali, di tutela degli interessi collettivi dei consumatori e degli utenti.
Attribuendo riconoscimento normativo allo sportello del consumatore, si è voluto invece dare rilievo al ruolo essenziale che le associazioni svolgono nel rapporto con i cittadini sul territorio, secondo modalità (quelle dello sportello) ormai ampiamente consolidate e apprezzate. Sono tuttavia rinvenibili elementi di novità nella disciplina normativa che li riguarda.
La prima, e più rilevante, è l'attribuzione alla Regione di estesi poteri regolatori che valgono a rafforzarne il ruolo, da un lato, nella definizione delle caratteristiche della rete sia sotto il profilo dimensionale che localizzativo, dall'altro, nell'individuazione del livello minimo del servizio da offrire al consumatore.
A tali poteri si aggiunge quello di individuare l'associazione titolare dello sportello.
La seconda novità consiste nel fatto che l'iscrizione nell'elenco delle associazioni rappresentative costituisce presupposto necessario, ma non più sufficiente, per gestire uno sportello, giacché risulterà indispensabile possedere, eventualmente anche in forma associata, requisiti minimi di capacità economica ed organizzativa tali da rendere plausibile il rispetto degli standard richiesti.
Analoga attenzione alle esigenze degli utenti denota l'articolo 8, che estende e diffonde a livello regionale la disciplina regolatoria sulla qualità dei servizi pubblici locali introdotta dalla finanziaria 2008 inoltre, sempre traendo spunto dall'introduzione in finanziaria dell'istituto della "class action", si è voluto prevedere una fattispecie contributiva legata ad un suo favorevole esperimento.
Quest'ultima norma, lungi dal voler favorire un'evoluzione in senso "vertenziale" delle associazioni dei consumatori, intende semplicemente ribadire che il riconoscimento del ruolo centrale delle associazioni non può disgiungersi dal concreto apprezzamento dell'utilità che la loro azione arreca ai consumatori piemontesi.
Tra le erogazioni a favore delle associazioni vanno ancora ricordati i contributi alla realizzazione di progetti di iniziativa associazionistica presentati dalle associazioni iscritte nell'elenco sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale in coerenza con gli indirizzi triennali ed i programmi di attività annuali di cui all'articolo 3. L'entità massima del contributo concedibile è anche rapportata, al fine di valutare la rappresentatività dell'associazione richiedente, alle entrate da tesseramento evidenziate in bilancio.
Di seguito si procede ad una sintetica descrizione dei rimanenti articoli del provvedimento legislativo.
L'articolo 11 contiene le disposizioni attuative della legge, tra cui le modalità di funzionamento della Consulta.
Con l'articolo 12 si trasferiscono alle camere di commercio le funzioni amministrative concernenti l'applicazione di sanzioni amministrative in materia di tutela dei consumatori.
L'articolo 13 contiene la clausola valutativa.
Con le norme transitorie, di cui all'articolo 14, è regolata la procedura di iscrizione nell'elenco delle associazioni che alla data di entrata in vigore della presente legge risultano inserite nell'albo previsto dalla legge regionale sui consumatori attualmente in vigore.
Gli articoli 15, 16 e 17, aggiunti in sede di esame in Commissione intendono ricondurre alla nuova disciplina dettata dalla presente legge le modalità di nomina dei rappresentanti dei consumatori in organismi e commissioni tecnico-consultive previste dalle leggi regionali n. 30/1984 (Istituzione del Consiglio regionale di sanità e assistenza), 27/1987 (Programmazione degli interventi per lo sviluppo dell'offerta turistica) e 55/1987 (Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984).
L'articolo 18 dispone l'abrogazione delle norme attualmente in vigore in materia di tutela e difesa dei consumatori contenute nella legge regionale n. 21/1985 e nella legge regionale di modifica n. 23/1994.
Infine, nell'articolo 19 sono contenute le norme finanziarie.
Considerata l'importanza che il presente provvedimento riveste per lo sviluppo delle politiche regionali in materia di consumerismo e preso atto dell'approfondito esame cui il testo è stato sottoposto in sede di VII Commissione, anche con lo svolgimento di importanti consultazioni con i soggetti interessati, se ne raccomanda una rapida approvazione da parte dell'Aula consiliare. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pace. Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Non volevo essere il primo ad intervenire al riguardo, perch indubbiamente, al di là del fatto che possa sembrare poco interessante rispetto ad altri temi che vengono trattati in quest'Aula consiliare, in altri Paesi il mondo del consumerismo, le sue politiche e la sua tutela vengono valutate e vissute in maniera diversa.
La stessa Presidente Bresso, quando ricopriva il ruolo di Eurodeputato al Parlamento Europeo, aveva presentato delle proposte molto interessanti in tema di consumerismo e di tutela dei consumatori.
Negli Stati Uniti le associazioni dei consumatori sono così potenti da aver portato, addirittura, delle storiche aziende ad affrontare dei processi che, in qualche caso, hanno rischiato la chiusura. Dispongono quindi, di un grande potere contrattuale a difesa del consumatore.
In Italia l'esperimento è partito da pochi decenni e ha avuto, a vario titolo, una sperimentazione a "macchia di leopardo", a partire dalla Regione.
Il Piemonte è stata una delle prime Regioni ad adottare una legge a tutela dei consumatori, che, fra le varie peculiarità, prevedeva l'istituzione della Consulta dei consumatori, composta, ovviamente, da associazioni che, all'epoca, non esistevano; quindi, di fatto, era molto facile dare vita ad un'associazione di consumatori, anzi, la Regione invogliò e cerco in tutti i modi di facilitarne la formazione.
Facevano parte di questa Consulta anche le Università, l'ANCI, le Camere di Commercio e anche il Consiglio regionale, nella forma di due Consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione.
Attualmente la legge è ancora in vigore, bisogna vedere se lo sarà ancora al termine del dibattito oppure se, alla fine, sarà superata con la votazione dell'attuale legge, che nell'articolato prevede norme abrogative.
In questa legislatura, i Consiglieri di riferimento erano il collega Turigliatto, per la maggioranza, e il sottoscritto, per l'opposizione.
Peraltro, era anche abbastanza scontato che fosse il sottoscritto a rivestire quel ruolo per l'opposizione, visto che, nel 2005, erano stati i direttori, a torto o a ragione - a dio piacendo, magari piacendo meno a qualche altro - a dare una maggiore titolarità politica rispetto ad altre realtà al sottoscritto, quale titolare in capo al Consiglio del Gruppo Consumatori e, all'epoca, del Movimento Consumatori, che generò l'eletto ovviamente, sempre il sottoscritto.
Purtroppo, come tutte le realtà, le leggi non sempre vengono sviluppate secondo il disegno originario del legislatore. Sicuramente, nel 1985, fu merito del legislatore piemontese essere pioniere. Successivamente, sono intervenute delle modifiche: addirittura, nel 1995, ce ne sono state due nello stesso anno, una all'inizio, in coda alla legislatura precedente, e una alla fine, mi sembra il 19 dicembre 1995. Una modifica importante è stata apportata anche con la legge del 1994. Il testo coordinato oggi in vigore è frutto delle modifiche provenienti da queste quattro leggi regionali.
L'attuale disegno di legge tende a superare completamente l'impostazione del 1985, è anche vero che è cambiata completamente la mentalità, la realtà consumeristica e la sensibilità dei cittadini verso le associazioni dei consumatori.
Sinceramente, vedo in questo testo di legge delle luci e dei momenti molto positivi, ma anche, un pochino, delle ombre. Ritengo molto favorevole che nella formazione della nuova Consulta non siano state tenute in considerazione realtà che, di fatto, non hanno dato un grande contributo allo svolgimento delle politiche consumeristiche in territorio piemontese.
Parlo di tutte le realtà importantissime, quali l'Università, le Camere di Commercio, l'ANCI e via discorrendo, che, a vario titolo, erano presenti nella formazione della precedente Consulta; poi, senza nulla togliere a chi le rappresentava in sede di Consulta, nei fatti, si è constatato che non avevano una fattiva propositività come, in realtà, l'elettore voleva inizialmente nella formazione e nella proposta di leggi di tipo consumeristico.
Di fatto, la politica a tutela dei consumatori, in Piemonte, era quasi totalmente appannaggio dell'Associazione dei consumatori e della Regione Piemonte, che, tramite la legge n. 21/1985 le finanziava, e anche al di fuori di quella normativa prevedeva, comunque, tutta una serie di azioni di comunicazione, contrasto, informazione e via discorrendo.
Qualcuna di queste azioni è stata anche contestata dalle stesse associazioni dei consumatori, secondo me, in parte a ragione, in parte in modo ingeneroso.
Tutto ciò che va in quella direzione credo debba avere una natura premiale dal punto di vista politico e dal punto di vista degli interessi dell'opinione pubblica.
Indubbiamente, da parte dell'Assessore Ricca c'è stato un generoso tentativo, ma il cammino, in parte, è stato avviato precedentemente dal Consigliere Caracciolo, nelle vesti di Assessore - che qui ringrazio pubblicamente - che aveva cercato di dare vita a un disegno di legge. Oggi il prodotto presentato dall'Assessore Ricca, che è stato lungamente elaborato anche dalla Commissione consiliare, è un prodotto che pu contenere aspetti sicuramente criticabili, che esamineremo durante la discussione. Ho avanzato tutta una serie di proposte emendative che, in parte, forse, sono già state accolte. Comunque, voglio portarle all'attenzione dell'Aula perché ritengo meritino una dovuta attenzione rispetto ovviamente a tutte le altre proposte dei colleghi, perché alcune sono assolutamente di buon senso.
L'aspetto fondamentale di questa nuova legge è la concentrazione del rapporto tra la Regione e la società dei consumatori, tagliando completamente fuori tutte le altre realtà.
Formulo una critica già inizialmente in sede di discussione generale perché ritengo molto marginale il ruolo del Consiglio nella nuova formulazione della legge, ma lo lascio all'opinione dei colleghi nei successivi interventi.
positivo l'aumento di attenzione e di responsabilità che si vuole dare in capo alle associazioni, ma reputo di dubbia praticità, ad esempio quella che interpreto come una formazione un po' dirigista, se vogliamo dell'impostazione delle politiche consumeristiche che si vogliono dare nei prossimi anni in Piemonte.
Leggendo il testo capirete che in capo alla Giunta e alla nuova Consulta ci sono poteri di indirizzo e di espressione di pareri, che diventano importanti e fondamentali, soprattutto perché incidono fortemente sulla destinazione dei contributi, che saranno di varia natura. Ovviamente si tratta di contributi ai progetti e agli sportelli, come accade tuttora ma aumentandone - lo si evince chiaramente dalla legge - anche la capacità di spesa e la capacità di copertura di spesa, perché...



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a sua disposizione è terminato)



GIOVINE Michele

Presidente, un minuto e concludo.
...non lo si lascia ai regolamenti, si chiede la copertura del 90 della spesa dell'intero sportello.
Giudico criticabile che la Giunta, di fatto, decida, luogo per luogo quali sono le associazioni che devono rivestire l'azione principale, quindi avere la responsabilità di quello sportello e, conseguentemente, anche il contributo.
Secondo me, questa è un'impostazione un po' dirigista, che nel corso del dibattito, in qualche modo, spero venga superata. Peraltro - questo lo riconosco all'Assessore - è necessaria una sorta di razionalizzazione, per evitare la situazione in cui ci siano due sportelli finanziati che svolgono lo stesso mestiere, magari, a distanza di 20 metri l'uno dall'altro.
Indubbiamente, forse, si poteva individuare una via mediana.
Per ora, concludo, avremo occasione anche nell'esame dell'articolato di proseguire il confronto.
Grazie, Presidente e Assessore.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente, è una proposta di legge che tocca argomenti a cui vasti strati di cittadini e di consumatori sono senz'altro sensibili. Altresì risponde ad un principio di sussidiarietà, affidando anche a dei corpi sociali - in questo caso organizzati in regime volontaristico nelle associazioni dei consumatori e degli utenti - compiti di tutela. Quindi concorre nell'interesse generale a vigilare e intervenire in un mercato che, proprio perché si è, da un lato, globalizzato e, dall'altro trasformato, ha creato degli interlocutori commerciali molto forti.
Prendiamo, ad esempio, il settore della grande distribuzione organizzata, e prendiamo anche quella che è la trasformazione in atto attraverso i processi di liberalizzazione dei servizi pubblici e dei servizi di interesse generale, nei quali ovviamente prevalgono, a fianco di elementi di concorrenza, anche elementi di sostanziale difficoltà ad individuare, da parte del consumatore, dell'utente o del cliente che dir si voglia, dei soggetti a cui riferirsi per avere chiarimenti, presentare reclami oppure per avere quelle informazioni preventive assolutamente necessarie per potere svolgere appieno, in modo anche economicamente utile il proprio ruolo di consumatore o di utilizzatore di determinati servizi.
Quindi, ben venga, da un punto di vista di principio, una normativa che si aggiorna anche come riferimento a quelle che sono le normative comunitarie e nazionali in materia.
Come diceva il collega che mi ha preceduto, è chiaro che si entra nell'opinabile; per quanto riguarda le scelte che sono compiute nei vari articoli, ovviamente si possono proporre emendamenti, sollevare perplessità, chiedere dei chiarimenti e magari anche trovare delle risposte positive per soluzioni migliorative o diverse rispetto alla proposta.
Devo dire che, dopo una rilettura fatta in funzione del lavoro che ci aspetta oggi pomeriggio, mi sembra una scelta condivisibile fare riferimento a ciò che avviene in termini associativi a livello regionale perché a livello regionale dovremmo - uso il condizionale, ma è senz'altro così - avere una maggiore e migliore conoscenza dei fatti che si svolgono in tutti i sensi, compreso quello associativo ed operativo da parte delle associazioni dei consumatori e degli utenti e, di conseguenza, la possibilità di poter gestire al meglio le azioni delegabili proprio a questi soggetti nel quadro coordinato che la legge ovviamente si prefigge.
Naturalmente sulla carta tutto viene presentato in modo organico e in modo abbastanza coerente, poi dipenderà da come lo si farà funzionare.
Questo è il punto.
Devo dire che siamo anche al termine di una legislatura, quindi non posso augurare all'Assessore di proseguire nel suo lavoro anche dopo la primavera. Naturalmente, se mi consente, faccio, alla mia parte politica l'augurio di poter introdurre ancora una maggiore spinta propulsiva ed una maggiore incisività in un'azione che è assolutamente necessaria.
Faccio un esempio: ho avuto personalmente modo di toccare con mano soprattutto dialogando con dei cittadini che si rivolgono a noi Consiglieri regionali, l'esistenza di alcune problematiche. In questi anni, in certi servizi pubblici, si sono suddivise le competenze; una volta c'erano dei grandi enti, magari dei grandi carrozzoni, ma si sapeva dov'era la possibilità di interlocuzione e dove si poteva avere una determinata risposta.
Oggi le competenze si sono divise; c'è chi produce un determinato bene e un determinato servizio; chi lo vende e chi può essere titolare di opzioni alternative in termini di ultimo miglio o di consegna del bene o del servizio al cliente o all'utente. E non sempre nei disciplinari di affidamento e di concessione di questi servizi sono stati previsti dei momenti fisici di scambio diretto tra uno sportello e un cliente o un utente che ha qualcosa da dire. Questo crea dei grossi problemi.
pur vero che oggi abbiamo internet e i call center, però è anche vero che siamo una delle Regioni - io vengo dalla Provincia maggiormente invecchiata - a maggiore tasso di anzianità; quindi, rischiamo di mettere in condizioni di difficoltà tutta una fetta di cittadini privati di questi rapporti.
Quindi, esiste una questione di verifica e di assistenza per il rispetto delle disposizioni di servizio, delle disposizioni delle varie autorità della concorrenza, delle autorità dei vari settori, dalle comunicazioni, all'energia elettrica e al gas, ma credo che se una revisione dovesse essere fatta e se dovessimo mettere mano alla legge regionale sui servizi pubblici locali, quelli che rientrano nella sfera che qui viene trattata all'articolo 8, dove per i servizi pubblici regionali genericamente si richiama la normativa per i servizi pubblici di interesse nazionale, va bene. Guai se avessimo fatto una regolamentazione diversa perché si sarebbe aumentata la confusione per i cittadini.
Ma dal punto di vista organizzativo dobbiamo imporre a questi signori e anche a quelli nazionali di avere un riferimento proprio sui territori almeno a livello provinciale o di grande centro zona.
Naturalmente possono sopperire in alcuni casi proprio le associazioni dei consumatori con i loro sportelli; quindi, è molto importante che vi siano.
chiaro che la Regione si assume anche un ruolo e una responsabilità non indifferente, perché finora c'era il riconoscimento di un'attività fatta sulla quale si contribuiva. Adesso si ribalta il discorso; si va ad una gara, ad una scelta secondo un'evidenza pubblica. Quindi, è chiaro che ci si attende un'imparzialità, un rigore ed una coerenza rispetto a quelli che sono gli obiettivi da raggiungere da parte degli Uffici.
Quindi, è una normativa che da un punto di vista di principio viene condivisa, è una delle soluzioni che, come tutte le soluzioni di questo mondo, possono essere migliorate, e naturalmente è una prassi un'attuazione ed una gestione che ovviamente, essendo noi all'opposizione ci riserviamo di monitorare e di verificare, al di là di quella che pu essere la considerazione personale nei confronti dell'Assessore.
chiaro che ci si inserisce all'interno del programma di una Giunta della modalità di lavoro di un'Amministrazione, verso la quale complessivamente noi solleviamo, abbiamo sollevato e solleveremo tutta una serie di contestazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Il tema ovviamente è particolarmente interessante. Il mondo del consumerismo, com'è stato ampiamente e con efficacia sottolineato negli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, è un mondo in forte e marcata evoluzione, naturalmente come in forte e marcata evoluzione è il mondo di riferimento di dette realtà.
chiaro che, rispetto ad un'evoluzione così forte, così marcata e così fortemente collegata ad un'evoluzione che è l'evoluzione stessa della società e dei consumi, altrettanto marcata ed attenta deve essere l'attenzione delle istituzioni, in particolar modo dell'istituzione regionale laddove questa si riproponga il fine istituzionale di andare a definire gli orientamenti generali, le regole del gioco che dovrebbero presiedere a questa particolare realtà.
Naturalmente, le istanze e anche le caratteristiche che un provvedimento legislativo generale di regolamentazione di questo mondo non possono che essere duplici e anche in contrasto tra loro. Nel senso che, da una parte, l'intervento legislativo dovrebbe avere la finalità di vivificare un mondo che ha un ruolo importante nella società odierna.
Dall'altra, proprio attraverso questa finalità di regolamentazione, spesso c'è il rischio opposto e cioè quello di assumere un atteggiamento troppo marcatamente dirigistico, che potrebbe avere come riflesso quello di limitare l'aspetto di spontaneismo, di energia vitale che spesso il mondo del consumerismo esprime.
D'altra parte, se noi guardiamo agli esempi che ci vengono dall'estero vediamo spesso che, proprio laddove la forza dell'intervento legislativo è meno cogente rispetto al mondo del consumerismo, riuscendo ad esprimersi in maniera più spontanea e più libera, spesso si ottengono risultati a livello di effetto sociale maggiormente positivi. Quindi, noi dovremmo riflettere maggiormente sulla necessità di contemperare le due esigenze: quella di orientare, di dare degli indirizzi generali rispetto alla gestione del rapporto tra associazioni e consumatori e, dall'altra, evitare una troppo forte intromissione in termini di regolamentazione che potrebbe avere degli effetti complessivamente limitanti.
I Gruppi minori presenti in Consiglio hanno valutato positivamente questa iniziata dell'Assessore Ricca e della Giunta, nel senso che ritengono che, dopo una lunga discussione a livello di Commissione con l'impegno prima l'Assessore Caracciolo (che ringraziamo per l'impegno profuso anche su questo argomento) e poi anche dell'Assessore Ricca penso che si siano determinati i tempi per addivenire ad una nuova regolamentazione del mondo della tutela dei consumatori. Sono state avanzate una serie di richieste di puntuali osservazioni a livello del testo: una parte di queste osservazioni segnalate appunto all'Assessore da parte dei Gruppi minori sono state accolte e altre mi sembra siano in fase di raccoglimento con le ultime modifiche che stanno prendendo corpo in questo momento, quindi ci sembra che la definizione finale della legge possa essere considerata assolutamente soddisfacente. Teniamo inoltre conto che pochi giorni fa si è tenuta anche una riunione con i rappresentanti delle Associazioni dei consumatori e che detti rappresentanti hanno sottolineato l'urgenza dei tempi in cui addivenire all'approvazione della nuova legge di regolamentazione della tutela dei consumatori e degli utenti. Anche nella relazione sulla legge abbiamo notato una serie di elementi positivi che ci fanno protendere in senso positivo nella valutazione complessiva del provvedimento che oggi l'Aula si appresta a votare.
In particolare, ci è parsa particolarmente significativo il passaggio in cui viene sottolineata la funzione educativa in materia consumeristica.
Questo è un piccolo appunto di natura formale, anche se poi probabilmente è un aspetto che non è del tutto privo di riferimenti legati alla realtà effettiva. Mi riferisco al passo in cui si afferma che occorre sottolineare come la titolarità di questi rapporti con il mondo del consumerismo non appartenga in modo esclusivo alla Regione o ad altre istituzioni pubbliche ma sia da condividersi con le Associazioni dei consumatori, "le quali hanno (o dovrebbero avere) come finalità esenziale proprio quella di contribuire a sviluppare la coscienza critica del consumatore". Penso che l'inserimento della parentesi sia una critica un po' eccessiva. Come dicevo prima, è probabilmente vero che ci siano state delle situazioni dubbie a livello di titolarità di rappresentanza del mondo del consumerismo, ma secondo noi l'aspetto complessivamente positivo, l'azione positiva delle Associazioni del consumerismo deve largamente prevalere sugli aspetti, invece, di critica anche marcata come in questo passo della relazione al disegno di legge. È chiaro che come Istituzione regionale non possiamo avere dei dubbi sulla finalità essenziale delle Associazioni del consumerismo e su questa loro funzione di contribuire a sviluppare la coscienza critica dei consumatori.
Come dicevo, ci aspettiamo ancora qualche piccola modifica specifica al testo della legge. Mi sembra che le istanze in gran parte siano già state fatte proprie dalla Giunta e dall'Assessore. Naturalmente, dichiariamo che se queste piccole modifiche al testo venissero accettate il nostro atteggiamento sarà di piena valutazione positiva del provvedimento in esame.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "Massimo D'Azeglio" di Ivrea


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "Massimo D'Azeglio" di Ivrea in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
State assistendo alla discussione generale di un disegno di legge che contiene provvedimenti per la tutela dei consumatori.


Argomento: Tutela del consumatore

Esame disegno di legge n. 570, inerente a "Provvedimenti per la tutela dei consumatori e degli utenti" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Credo che una legge di riordino o comunque di indirizzo, insomma una norma relativamente al Settore consumeristico sia da ritenere come positiva, anche perché la Regione e l'abbiamo visto in sede di Commissione competente con le deliberazioni annuali o triennali (non ricordo) di applicazione per l'erogazione dei contributi, comunque per questa attività stanzia risorse economiche non irrisorie.
Certo è che la legge ha alcuni aspetti molto puntuali relativamente all'elenco delle associazioni e alle modalità di ottenimento dei contributi. Indica, altresì, altrettante azioni regionali possibili in merito all'articolo 2. Ha una disponibilità economica certamente non irrilevante, sulla quale credo che vadano fatte alcune riflessioni importanti circa la finalità non tanto delle associazioni dei consumatori che esistono o che fanno le loro attività anche senza la presenza di una puntale legge regionale, ottenendo già dalla Regione dei contributi, ma perché ci troviamo di fronte ad un mondo - quello delle associazioni dei consumatori - che è certamente importante, ma che prevede nella norma finanziaria una disponibilità economica rilevante.
Se volessimo fare un paragone con altre realtà associative - al di là del numero maggiore degli iscritti - che svolgono certamente un ruolo di utilità sociale non dico maggiore, ma almeno pari (in molti casi certamente maggiore), emergerebbe che non hanno i medesimi trasferimenti economici. Potremmo fare quasi qualunque esempio nel mondo del volontariato: con difficoltà troveremmo una capacità economica tanto ampia come quella relativa al mondo della tutela dei consumatori.
Ritengo, quindi, che tale legge sia condivisibile nella sua filosofia ma che siano necessarie alcune valutazioni sulle possibilità di miglioramento da apportare alla stessa. Innanzitutto una, che credo sia quella fondamentale: l'attività di conciliazione. La più grande e, forse la più utile associazione consumeristica della Regione Piemonte la possiede il Consiglio regionale: è il Corecom. Il Corecom registra un elevato numero di conciliazioni che, in molti casi, significa cause civili non aperte, in molti altri il fatto che le cause si evitino ma che i cittadini ricevano anche un ristoro economico rispetto a ipotetiche truffe (o, comunque, non corrette tariffazioni) che le imprese di telefonia hanno applicato nei confronti degli utenti. La somma delle pratiche seguite dalle associazioni dei consumatori non è pari al numero di conciliazioni che fa il Comitato regionale sulle comunicazioni. Ma, soprattutto, è fondamentale lo strumento della conciliazione.
fondamentale che ai sensi della legge (quindi all'interno della stessa) - è previsto come attività di concertazione, ma non è previsto per esempio, nel programma annuale relativamente agli sportelli - sia prevista, prima di tutto, anche nelle azioni, una possibilità conciliativa laddove veramente la legge lo consenta (per le sanzioni al Codice della Strada, ovviamente, non è possibile applicarla, perché esistono altri strumenti indicati dalla legge, come il ricorso al Prefetto oppure al Giudice di Pace).
Vi sono molte altre misure che io credo siano compatibili con le normative esistenti, che non dobbiamo, a mio avviso, inserire all'interno della legge. Ma i principi li dobbiamo inserire per poter, poi, fare una verifica normativa sugli aspetti a cui possiamo dare capacità conciliativa alle associazioni dei consumatori, che avverrà, magari tramite una convenzione tra la Regione, sportelli del consumatore associazioni dei consumatori e singoli soggetti che possono essere interessati.
Io credo, infatti, che questa sia la finalità primaria delle associazioni o del mondo consumeristico, che, per carità, svolgono molte altre attività che hanno un grande risvolto relativamente alla cronaca. In qualunque attività (intralcio alla Pubblica Amministrazione) c'é sempre la denuncia di un'associazione piuttosto che di un'altra che chiede alcuni milioni di euro per i propri... Vedasi il caso Cirio o il caso Parmalat e molte altre situazioni, che danno una grande visibilità sui quotidiani nazionali da un punto di vista di cronaca, ma che non portano ad alcuna vera soluzione.
Insomma, occorrerebbe introdurre una sorta di class action regionale per usare un termine che ha usato il Parlamento. Noi ci auguriamo che il Parlamento, fatta e prorogata la norma, faccia sì che sia davvero attuativa, aspetto che, in qualche modo, manca all'interno della legge.
Credo, inoltre, che non vada limitata - su questo aspetto, infatti presenteremo alcuni emendamenti - la possibilità di nascita di nuove associazioni, cosa che ovviamente la legge non fa. È altrettanto evidente che laddove si presentano tutta una serie di indicazioni (vedi l'articolo 6) che tutelano il fatto che non nascano associazioni finalizzate soltanto ad ottenere contributi regionali, ma che svolgano davvero un'attività, se associati ad altri articoli... tornerò comunque sull'argomento quando presenteremo e illustreremo gli emendamenti.
Relativamente allo sportello del consumatore, quando a vincoli molto stretti prevediamo anche un "eventuale" limite di numero di sportelli finanziati, a mio avviso dovremmo inserire - sarà nel piano attuativo - una previsione di limite, che non sia "eventuale".
Così come, nelle norme transitorie, anche le associazioni che operano da molti anni credo che non debbano essere esentate da tutti quelli che sono i requisiti molto stringenti che si richiedono al comma 6. Perch altrimenti, sorge quasi il pensiero... che non credo si discosti molto dalla realtà, perché è una cosa sacrosanta: per scrivere una legge sul consumerismo, immagino che l'Assessore, legittimamente, si sia confrontato anche con le associazioni consumeristiche, le quali avranno chiesto una serie di facilitazioni legittime, in termini di minor burocrazia, per poter essere indicate nell'albo regionale.
Dobbiamo però pensare che quella legge non viene scritta soltanto per le associazioni esistenti, ma dovrà tener conto di chi è già nato ma è molto piccolo, o di chi vorrà nascere. Perché, ovviamente, quando una legge offre garanzie anche rispetto al finanziamento dell'attività e degli sportelli, è verosimile che ci siano soggetti che magari oggi non hanno una forma associativa, sebbene, a tutti gli effetti, tutelino i consumatori, ma che decidano di fare un passo in avanti, sapendo che esiste una legge che garantisce, per le finalità previste dalla loro associazione, una serie di contributi.
Pertanto, noi cercheremo di intervenire (in tre o quattro punti, non di più) in termini migliorativi all'interno della legge, facendo sì che l'attività di conciliazione sia una delle principali, e che i vincoli, in qualche modo, siano uguali per tutti e non escludano nuovi eventuali soggetti che devono ancora nascere, o che sono già nati ma che non hanno ancora i requisiti di cui all'articolo 6.



CHIEPPA VINCENZO



PRESIDENTE

Dovremmo aver concluso la fase di dibattito generale. Procediamo pertanto, all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ricordo che relativamente a tale articolo non sono stati depositati emendamenti.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire perché, in realtà, l'articolo 1 è molto importante: notoriamente, il primo articolo rappresenta la carta d'identità della legge che si intende affrontare.
Nella fattispecie, l'articolo 1 evidenzia quanto dicevo nell'intervento precedente. Ci sono delle figure che, in ambito consumeristico, vengono focalizzate come prioritarie per il rapporto con i cittadini: da una parte la Regione Piemonte e, dall'altra, le associazioni dei consumatori.
Il primo comma recita: "La Regione ispira e conforma la propria azione ai principi di tutela e di valorizzazione dei diritti fondamentali dei consumatori e degli utenti di cui all'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 2006", che è il Codice del consumo, che mi sembra di ricordare fosse stato presentato e approvato dal precedente Governo Berlusconi.
La parte più interessante è sicuramente quella legata al comma 2, che recita: "Al fine di accrescere l'efficacia complessiva delle iniziative in ambito consumeristico, la Regione riconosce alle associazioni rappresentative degli interessi dei consumatori, una sede istituzionale dove poter esprimere, attraverso le loro rappresentanze, il contributo che ad esse competono nella definizione dei contenuti delle politiche di tutela".
In realtà, questo comma, così scritto, è pure limitante rispetto al dettame legislativo successivo ed è evidente per chiunque abbia potuto leggerlo. Infatti è prevista una norma, che, in realtà, è strutturata in più articoli - sicuramente, un riferimento è contenuto nell'articolo 3 comma 3, lettera d), che recita: "contributi finalizzati a sostegno dell'azione di contrasto svolta dalle associazioni dei consumatori e degli utenti nei confronti di comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori" - che, in modo più volgare e forse esterofilo, si riassume con il termine di class action.
Non è stato inserito negli obiettivi e nei principi di cui all'articolo 1 e io non ho fatto un'azione emendativa per inserirlo, perché non era assolutamente necessario, però è corretto richiamarlo, per lo meno nella presentazione dell'emendamento, costituendo uno dei grandi salti qualitativi rispetto al passato. È anche vero che questa norma era stata prevista nel Codice del consumo a livello nazionale. Noi l'abbiamo ripresa con questo testo di legge e in un'altra disposizione abbiamo anche detto che non necessariamente devono essere interessi che insistono solamente sulla regione Piemonte, ma devono interessare anche utenti e consumatori della regione Piemonte, per poter avviare la class action. Evidentemente l'abbiamo fatto per permettere questa sorta di class action, perché non è proprio come previsto, invece, nel Codice del consumo, però è un passo in avanti importante. Questa norma legislativa permette anche ad associazioni solo presenti sul territorio piemontese di accedere. In un ambito di federalismo, è assolutamente sacrosanto prevedere anche una legge che addirittura - sarebbe auspicabile - consenta una priorità nell'accesso ai finanziamenti, contribuiti ed agevolazioni alle associazioni che insistono sulla regione Piemonte.
Riprenderò il discorso in fase di dichiarazione di voto, non voglio sottrarre troppo tempo. Però, nella formulazione iniziale, è oggettivamente importante focalizzare la Regione e le associazioni dei consumatori come agenti prioritari e interpreti fondamentali delle politiche consumeristiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Occupo questi cinque minuti, così, magari, è possibile addivenire ad un incontro tra il Consigliere Giovine e l'Assessore Ricca, per definire le ultime modifiche concordate al testo di legge.
Prima, il Consigliere Giovine diceva che, ovviamente, l'articolo 1 è fondamentale per ogni legge, attraverso il quale, in qualche modo, vengono definiti gli orientamenti generali del provvedimento legislativo, in cui in breve sintesi, vengono espressi gli intendimenti fondamentali che lo stesso provvedimento si propone di ottenere.
L'articolo 1 esprime i principi e gli obiettivi della legge. In particolare, al comma 1 viene ribadito un principio generale che, negli ultimi anni, è fortemente penetrato nella sensibilità generale della società italiana: "La Regione ispira e conforma la propria azione ai principi di tutela e di valorizzazione dei diritti fondamentali dei consumatori e degli utenti". Tale comma fa poi riferimento all'articolo 2 comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2005 n. 206, cioè il Codice del consumo, a norma dell'articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229.
Il comma 2 è ancora più significativo e, in qualche modo, decisivo nel definire le finalità del disegno di legge: viene sottolineato e ribadito con forza che, al fine di accrescere l'efficacia complessiva di tutte le iniziative, in ambito consumeristico, sviluppate e portate avanti complessivamente dalle associazioni, la Regione assegna un riconoscimento effettivo a quelle associazioni che in qualche modo si ritengono rappresentative degli interessi dei consumatori.
Naturalmente, il dibattito deriva da questa definizione di rappresentatività, perché, come dicevo nell'intervento svolto in sede di dibattito generale, noi corriamo sempre questo doppio rischio: da una parte quello di comprimere, regolamentando in maniera troppo rigida, questo mondo che ha una sua particolare autonomia e che proprio attraverso la propria autonomia riesce a svolgere un ruolo effettivo e significativo. D'altra parte, l'esigenza è quella di avere degli orientamenti generali di regolamentazione, in modo da evitare situazioni di non rappresentatività del mondo degli utenti e dei consumatori.
Quindi, la Regione riconosce alle associazioni che sono rappresentative degli interessi dei consumatori una sede istituzionale, dove poter esprimere questa finalità e dove poter svolgere la propria attività e, nel contempo, offre loro un contributo proprio per la definizione di un programma di politiche di tutela dei consumatori.



PRESIDENTE

Chiudiamo la fase di discussione sull'articolo 1.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Semplicemente per completare il discorso della fase di discussione generale sull'articolo 1, perché c'è un aspetto che oggettivamente merita un approfondimento, e sono sicuro che anche l'Assessore vorrà darci qualche delucidazione in merito. Riguarda tutta la parte della nuova funzione prevista peraltro dal codice di consumo che - voglio ricordarlo - non è ancora in vigore. È stato scritto ed approvato nel 2005, ma puntualmente in occasione di ogni finanziaria viene rinviato nella sua partenza di anno in anno. Puntualmente, ogni volta, al 30 giugno dell'anno corrente viene spostato al 30 giugno dell'anno successivo.
Visto che siamo già una Regione pilota nell'approvare una legge per i consumatori e nell'applicare politiche consumeristiche, credo che sia assolutamente giusto che proviamo non solo ad applicarle, ma anche ad incentivarle.
Quello che mi lascia perplesso è la premialità contributiva che l'attuale testo di legge prevede nel caso vengano aperte vertenze in tema di difesa dei consumatori. Il che può lasciar pensare che ci sia una sorta di incentivazione ad aprire una conflittualità, che magari non sempre è necessaria per la reale difesa dei consumatori.
L'Assessore sicuramente mi risponderà che noi riconosciamo una parte delle spese legali se c'è la vittoria giudiziale o extragiudiziale; quindi se c'è veramente motivo del contendere. Ma noi sappiamo perfettamente che normalmente queste vertenze non vengono fatte a titolo gratuito verso i cittadini consumatori, ma vengono fatte in regime di convenzione, di solito al minimo tariffario degli ordini professionali di competenza. Normalmente si tratta di avvocati, e in caso di sconfitta ovviamente, come il codice prevede, è il cittadino, in questo caso il consumatore, che ha aperto la vertenza seppure ai minimi tariffari, a pagare e a contribuire alle spese legali.
Se c'è la vittoria, evidentemente paga la Regione, però è chiaro che è comunque un sistema premiale che incentiva la conflittualità, e non è detto che sia sempre positiva, anzi è esattamente l'opposto. Per questo mi pongo degli interrogativi al riguardo.
Per quanto riguarda il voto, ovviamente votiamo a favore dell'articolo 1, perché è importante per tutto l'impianto della legge ed invitiamo anche i colleghi a votare favorevolmente sull'articolo 1.
Era importante però sottolineare alcune venature ed alcuni aspetti che non sono secondari per il resto dello svolgimento del testo legislativo in oggetto.



COTTO MARIANGELA



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Non essendoci richieste di altre dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Non essendoci interventi nella discussione generale sull'articolo 2 passiamo all'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 2, comma 2, si propone di aggiungere al comma 2, al fondo della lettera "i)", la seguente dicitura: "anche quelle non riconosciute".
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 3 interviene sul comma 2 dell'articolo 2, sulla lettera i), che prevede quali sono le azioni della Regione e ragiona sul campo di intervento della presente legge.
La proposta emendativa si riferisce fondamentalmente ai corsi di aggiornamento sulle materie di cui alla lettera i).
L'articolo 2 recita: "La Regione consolida un patrimonio di conoscenze in ambito consumeristico da destinare alla fruizione dei cittadini, del mondo associativo, della scuola e dei soggetti economici, affinché si sviluppi la tutela del consumo critico, responsabile e consapevole". Al comma 2 ci sono una serie di lettere che vanno assolutamente bene.
La lettera i) recita "promuove specifici corsi di aggiornamento sulle materie attinenti alla tutela dei consumatori e degli utenti, destinati ai funzionari pubblici, agli insegnanti e ai quadri delle associazioni dei consumatori e degli utenti".
Con l'emendamento n. 3 si chiede di inserire al fondo che si dia la possibilità di accedere a questi contributi per i corsi di aggiornamento anche associazioni che non rientrino nell'elenco dell'albo.
Questo aspetto non è assolutamente pregiudiziale per il prosieguo della legge, però crediamo che, sotto il profilo dei corsi di aggiornamento, dal punto di vista di un quadro liberale della legge (quindi di apertura anche alle altre associazioni), sia corretto e giusto permettere anche ai quadri dirigenti delle altre associazioni che non rientrano nell'Albo di poter accedere ai corsi di formazione.
La Regione spende dei soldi per i corsi di formazione e se qualcuno visto che non ha un beneficio economico, si prende la briga di voler imparare qualcosa di più in tema di consumerismo, credo che la Regione dovrà esserne solamente contenta e quindi dovrà favorire questa attività anche perché questo è il modo migliore per far crescere eventualmente altre associazioni consumeristiche serie che, prima ancora di chiedere l'iscrizione all'Albo, mandano i propri dirigenti, o i propri responsabili a questi corsi.
L'Assessore mi dirà che sarà già tanto vedere ai corsi previsti alla lettera i) quadri e dirigenti di associazioni iscritte all'Albo, però non poniamo limiti alla provvidenza.
Chiaramente, questo non è un emendamento ostruzionistico, anzi è di merito: mi sembra di buon senso. Però, prima di replicare per dichiarazione di voto mi piacerebbe avere un parere dall'Assessore.
Sintetizzo, poi magari può essere riscritto: la volontà è quella di aprire i corsi in materia di consumerismo, quindi anche per formare e per aumentare la conoscenza sul territorio dei diritti dei cittadini, aprire anche ad associazioni che non rientrano in quelle dell'Albo (articolo n. 6 che dopo vedremo) perché, effettivamente, diventa molto più rigido con la nuova normativa regionale rientrare fra quelle associazioni e, di conseguenza, si chiede che, almeno dal punto di vista dell'informazione della conoscenza e della diffusione della cultura consumeristica, ci sia utilità ad accogliere questo emendamento, affinché ci sia una maggiore diffusione della stessa.
Tra l'altro, andrebbe proprio verso la funzione prevista proprio dal legislatore e ciò che la Regione vuole con questo articolato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Grazie, Presidente.
Voglio rassicurare e il Consigliere Giovine, perché quanto lui richiede con questo emendamento è già consentito dalla formulazione attuale. Non c'è, infatti, alcuna limitazione alle azioni regionali nell'articolo 2 anzi l'articolo 2 è diciamo l'esplicitazione delle azioni attraverso le quali la Regione vuole attuare i principi e gli obiettivi espressi nell'articolo 1, quindi sono rivolte erga omnes: non ci sono limitazioni rispetto alle associazioni riconosciute o non riconosciute all'interno dell'elenco.
Il riconoscimento all'interno dell'elenco comporta una serie di ulteriori limitazioni che sono propedeutiche al riconoscimento degli sportelli o quant'altro, ma rispetto all'azione di formazione e comunque a tutte le azioni previste dall'articolo 2 non ci sono limitazioni.
Quindi direi che l'emendamento, in quanto tale, è ridondante e pregherei di ritirarlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto sull'emendamento.



GIOVINE Michele

Trovo soddisfacente la risposta dell'Assessore e rassicurante, quindi accolgono i suggerimenti e ritiro l'emendamento in oggetto.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 3 è ritirato.
Emendamento rubricato n. 44) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 2, comma 2, si propone di aggiungere al comma 2 la lettera "m)", con il seguente testo: "promuove la tutela del consumatore e dell'utente incentivando la creazione di sportelli sul territorio da parte delle associazioni consumatori e supportando le attività di assistenza a consumatori ed utenti nei casi di controversie con le aziende pubbliche e private" Ritira anche questo, Consigliere Giovine? La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie. Presidente.
Questa è una specificità diretta, tant'è che nella formulazione iniziale si aggiunge una lettera, che è la lettera m).
Il testo della proposta emendativa chiede che la Regione possa anche promuovere la tutela del consumatore e degli utenti, incentivando la creazione di sportelli sul territorio da parte di associazioni di consumatori e supportando le attività di assistenza dei consumatori utenti nei casi di controversie con le aziende pubbliche e private.
In realtà, parte di questa dizione è compresa negli articolati successivi, concentrandosi invece, in questo aspetto, nella fattispecie sulle attività e le potenzialità delle associazioni dei consumatori.
Però, non si ritiene inutile e ridondante l'aggiunta della lettera m) perché è una sorta di rafforzamento dei motivi e dei tentativi della volontà della legge di tutelare e difendere i diritti dei consumatori.
Credo che ci sta anche bene, nell'ambito dell'articolo n. 2, che è titolato "Azioni regionali"; peraltro, in parte, era stato ispirato dalla precedente formazione della legge n. 21 del 1985 (attualmente in vigore) quindi sicuramente non è né contraria al codice del consumo, normata dalla normativa nazionale, e neanche - ovviamente - alle attuali normative in vigore.
vero che, in parte, è riassunto da altri articoli successivi, ma credo opportuno metterlo fra le azioni regionali precipue, anche perché per assurdo potrebbe anche esserci un momento di conflitto istituzionale fra le associazioni e la Regione. Per esempio, in questa legislatura, c'è stato già un momento di scontro su tutta una serie di tematiche e di questioni di natura legate anche ai contributi, ma anche nel finale della scorsa legislatura c'era stata una forte polemica fra la precedente Giunta da parte delle associazioni dei consumatori.
Se noi non mettiamo in capo anche alla Regione la possibilità di aprire degli sportelli, mantenendoli attivi e di farli vivere e quindi fornire questo servizio, che credo che nessuno in quest'Aula possa negarne l'utilità, diamo la possibilità anche alla Regione di avere una titolarità nelle proprie azioni regionali nella gestione degli sportelli. È certo ovvio che, nell'attuale formulazione, rimane sempre in capo alle associazioni dei consumatori, perché quelle sono quelle che sia il buon senso, ma anche la legge prevede come utenti e attori finali per la gestione degli sportelli stessi.
Se noi non le mettiamo fra le azioni regionali, in caso di conflitto istituzionale fra la Regione e le associazioni dei consumatori potrebbe esserci una problematica che nasce e difficilmente potrebbe trovare una soluzione di continuità se, a monte, non prevediamo la possibilità per la Regione di bypassare questa ipotetica e sicuramente poco probabile e non auspicabile, situazione di conflitto di natura semi-istituzionale.
Perché parlo di conflitti istituzionali? Perché nell'articolo n. 1 che abbiamo votato precedentemente, al comma 2, si riconosce alle associazioni dei consumatori una sede istituzionale (che ovvio non si intende una sede fisica, ma di natura giuridica), quindi se si dà un maggiore riconoscimento di autonomia di natura giuridica, a maggior ragione si deve ritenere che sia quanto mani opportuno potere anche da un certo punto di vista tutelare la Regione nei propri legittimi interessi di difendere i cittadini e i consumatori.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca, per esprimere il parere della Giunta regionale.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Se confrontiamo il testo dell'emendamento in oggetto con quello del comma 1 dell'articolo 7, relativo a "Sportelli del consumatore", emerge che la sostanza è assolutamente identica, perlomeno nelle sue finalità.
L'unica differenza è che per gli sportelli del consumatore ci riferiamo a quelle associazioni dei consumatori e degli utenti riconosciute già nell'elenco regionale di cui all'articolo 6 della legge. Lo sportello, quindi, diventa uno strumento attraverso il quale attivare una serie di azioni regionali. Pertanto, riportarlo all'articolo 2, così come chiede il Consigliere Giovine, vorrebbe dire inserirlo in quelle azioni che sono rivolte a tutte le associazioni. Mentre è specifica la scelta della legge di indirizzarsi, con gli sportelli, soltanto nei confronti di associazione riconosciute nell'elenco regionale.
Esprimo, dunque, il parere negativo sull'emendamento in oggetto, pur comprendendone le finalità, che ritengo però riconosciute nell'articolo 7.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta, che peraltro, in parte prevedevo. Mi fa piacere constatare che l'Assessore abbia previsto la differenza di tipologia dall'articolo 7 a quella che il proponente ossia il sottoscritto - voleva inserire nell'articolo 2.
Giustamente, l'Assessore ha sottolineato che nell'articolo 7 questa precipua specificità, cioè l'apertura degli sportelli, potrà essere solamente in capo alle associazioni riconosciute dall'articolo 6.
Con questo emendamento, invece, il proponente chiede che sia possibile eventualmente, immaginare un'apertura di sportelli anche slegata dalle associazioni di cui all'articolo 6. Perché? Proprio per i motivi che ho prima elencato, cioè per evitare un eccessivo potere contrattuale da parte delle associazioni consumeristiche che, ad un certo punto, potrebbero dire: "Io sono nell'albo. Noi tutti siamo nell'ambo, per cui solo noi abbiamo la possibilità di aprire gli sportelli e noi ci rifiutiamo di aprirli e di gestirli". È vero, noi possiamo additare qualunque tipo di motivazione.
Ma, indubbiamente, l'immagine che andrebbe colpita sarebbe quella della Regione, che non garantirebbe più questo servizio ai consumatori utenti ossia ai cittadini piemontesi.
Pertanto, inserire la lettera m) all'articolo 2, nel caso di scontro paraistituzionale fra Regione e associazioni dei consumatori, permetterebbe alla Regione di mettersi al riparo e di poter comunque fornire, anche solo in misura ridotta, un servizio di consulenza ai cittadini sulla tutela dei consumatori. Condivido pienamente la volontà della Giunta nell'articolo 7 lo ripeterò quando interverrò nel merito dell'articolo - di voler rendere qualificato l'intervento e il contributo ai cittadini consumatori, volendo limitare ad alcune associazioni che si desume, volendo rientrare nei parametri dell'articolo 6, abbiano una serie di qualità e uno standard elevato, per cui diano un servizio veramente efficacie ai cittadini.
Ma la lettera m) all'articolo 2 prevede, per la Regione, una via d'uscita, una exit strategy, qualora - cosa assolutamente prevedibile perché già successa in passato - si arrivasse ad una sorta di non comprensione istituzionale e politica, magari qualora le finalità politiche della nuova Giunta nella prossima legislatura siano diverse da quelle della maggioranza delle associazioni dei consumatori.
A testimonianza del fatto che anche la Giunta aveva previsto una eventuale casistica di scontro, all'articolo 5, comma 5, si legge: "...sia validamente costituita con la nomina della metà degli aventi titolo". Il legislatore, quindi, si è posto la seguente domanda: cosa potrebbe accadere se le associazioni dei consumatori facessero ostruzionismo e non nominassero un rappresentante? In tal caso, noi non potremmo nominare la Consulta e se non nominassimo la Consulta, non potremmo aprire il piano di interventi in tema di consumerismo a favore dei piemontesi. Di conseguenza la legge diventerebbe inapplicata.
In quel caso, quindi, il legislatore ha giustamente visto un eccessivo potere - molto ipotetico, ma comunque possibile - di veto e di contrattazione nei confronti della Giunta e della Regione.
Pertanto, se la Giunta lo ha previsto all'articolo 5, a maggior ragione lo vorrei prevedere su quella che più visibilmente per i cittadini è la ricaduta di questa legge, ossia sullo sportello del consumatore.
Per questo motivo, chiederò Assessore di porre comunque in votazione questo emendamento. Mi rendo conto delle sue legittime motivazioni, ma dopo la sua risposta, a maggiore ragione, chiederò all'Aula l'accoglimento dell'emendamento, proprio a tutela della futura maggioranza, della futura Giunta e, soprattutto, di chi dovrà rivestire il suo ruolo - spero lei Assessore (glielo auguro ovviamente a titolo personale, più che politico) nella prossima legislatura, per evitare un eccessivo peso non dico ricattatorio, ma contrattuale, da parte delle associazioni dei consumatori.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 44, sul quale la Giunta ha espresso il parere negativo. Vi ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 43, presentato dal Consigliere Giovine: Art. 2 comma 3 Si propone di eliminare la frase "la cui votazione risulti pertinente con le attività di cui al comma 2".
La parola all'Assessore Ricca, per esprimere il parere della Giunta regionale.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

La Giunta esprime il parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto sull'articolo 2.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, non ho discusso ma ho voluto porre ugualmente in votazione l'emendamento rubricato n. 43, sebbene in realtà - lo dico a onor di verbale e per sfatare questa legenda che la maggior parte degli emendamenti siano di natura ostruzionistica, cosa non vera - si trattasse di un altro emendamento di merito.
Il comma 3 dell'articolo 2 recita: "La Giunta regionale realizza le azioni di cui al comma 2 direttamente o per il tramite di enti strumentali o società controllate assoggettate al vincolo di organicità, ovvero anche mediante convenzioni con le associazioni dei consumatori e degli utenti con le autonomie locali e funzionali, con l'Università o sue strutture didattiche speciali o con organismi a partecipazione regionale la cui vocazione risulti pertinente con le attività di cui al comma 2".
Volevo cancellarlo, perché ritenevo limitante la formulazione secondo la quale la Giunta utilizza solamente organismi a partecipazione regionale (Finpiemonte, CORECOM e tutta la miriade di organismi che abbiamo), perch non so quali di questi abbiano una vocazione che soddisfi particolarmente le finalità di cui al secondo comma, che è il comma precedente, che parla esclusivamente di tutela dei consumatori.
Assessore Ricca, non so se ha compreso il senso dell'obiezione.
Nemmeno ho voluto illustrarlo perché mi sembrava oggettivamente un emendamento di merito: secondo me, si mette un lacciuolo che oggettivamente, non verrà rispettato. Sfido qualcuno a dirmi che Finpiemonte - ho citato questa, ma ce ne sono altre, ad esempio l'IRES - ha finalità che corrispondono al secondo comma in oggetto.
Essendo organismi regionali, ovviamente a partecipazione regionale, a maggior ragione ci sono parti controllate e se la Regione gli chiede di realizzare le azioni di cui al comma precedente lo devono fare, a prescindere dalla loro natura e funzione statutaria. Chiaramente, la funzione statutaria di questi organismi non è contraria allo Statuto della Regione, altrimenti lì ci sarebbe un vizio legislativo pesante di forma.
D'altronde, ricordo che proprio questa Giunta ha risolto il problema delle zanzare - magari un po' in ritardo, ma, alla fine, l'ha risolto affidando tutta la parte operativa all'IPLA - Assessore, se sbaglio, mi corregga perché potrei ricordarmi male - che, lo rammento anche per chi ci ascolta da casa, è l'Istituto per le piante da legno; allora vorrei capire quale funzionalità e attinenza avrebbe con la questione delle zanzare e l'infestazione.
Giustamente, l'amico Cavallera mi ricorda che c'è Riba, che giustamente, ha una funzione di per sé già immanente in tutti i campi della politica piemontese.
Ciò detto, se la Giunta regionale l'ha fatto con l'IPLA e ha risolto in ritardo, ma l'ha risolta - la questione delle zanzare, perché dobbiamo mettere una zeppa su questa legge? Non lo capisco. Giustamente, lei, Assessore, mi dirà che, tanto, alla fine, succederà come con l'IPLA: di fatto, si utilizzeranno gli entri strumentali della Regione, indipendentemente da quello che dice, in questo caso, l'ultima parte del comma 3 dell'articolo 2.
Mi chiedo, però, perché inserire delle norme che, poi, facilmente saranno disattese. Ho grossi dubbi che l'IPLA contenga nel suo statuto "la lotta e la prevenzione alle zanzare, la tutela dalle malattie e tutto quello che producono le zanzare in negativo"; ho grossi dubbi - il Vicepresidente Placido mi guarda divertito, magari anche lui ha dubbi in merito - che possieda tutta questa funzionalità e questa esperienza prevista addirittura dallo statuto, come invece, ad esempio, chiediamo nel comma 3.
Quell'emendamento avrebbe dovuto essere accettato, me ne faccio una ragione, non casca il mondo, però, ad onore del verbale e nel merito, ci tenevo a ricordare che molti emendamenti in oggetto non sono così campati in aria, come qualcuno facilmente potrebbe pensare.
Grazie, Presidente e Assessore.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Essendo arrivato da poco, cercavo di capire se il suo intervento era in qualità di leader massimo dei consumatori presenti in Consiglio o in quale veste, penso lo scopriremo nel prosieguo.
Non essendoci altri interventi per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Ricordo che numero legale è sempre 28.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Non vorrei aver capito male o aver peccato, insieme a tutti i colleghi Capigruppo, ieri, di eccessivo ottimismo, nel senso che, visto che da una parte c'erano ancora alcuni problemi e che, probabilmente, la Presidente sarà impegnata con il Presidente Napolitano, si era detto di fare l'inversione all'o.d.g. e procedere alla discussione sulla legge per la tutela dei consumatori.
Mi era sembrato di comprendere che ci fosse una larghissima condivisione da parte di tutti i Capigruppo presenti. Adesso mi rendo conto che da circa due ore stiamo ragionando in ordine a questa vicenda e siamo arrivati ben all'articolo 2; proseguendo di questo passo, per arrivare all'articolo 19 e alle dichiarazioni di voto finali credo che tendenzialmente occorra una settimana.
Ritengo opportuno dare la possibilità, magari con una sospensiva di cinque minuti, al collega Giovine di verificare un attimo alcune situazioni, soluzioni e proposte dall'Assessore Ricca, per capire poi come proseguire; altrimenti rischiamo veramente di passare delle settimane su questa legge, che sicuramente è molto importante, ma deve essere rapportata anche un po' alle dimensioni del problema.



PRESIDENTE

Grazie.
I lavori sono sospesi, riprenderanno alle ore 17.30.



(La seduta, sospesa alle ore 17.20 riprende alle ore 17.32)


Argomento: Tutela del consumatore

Esame disegno di legge n. 570, inerente a "Provvedimenti per la tutela dei consumatori e degli utenti" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 42) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 3 comma 1, si propone di sostituire il comma con il seguente: "La Giunta regionale, sentite la Consulta regionale per la promozione del consumerismo di cui all'articolo 4 e la commissione consiliare competente ogni tre anni, approva gli indirizzi generali delle priorità d'intervento in ambito consumeristico, che annualmente vengono dettagliati da un apposito programma degli interventi".
La parola all'Assessore Ricca per esprimere il parere della Giunta.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 3 comma 1, si propone di sostituire la dicitura "Consulta regionale per la promozione del consumerismo" con la dicitura "Consulta regionale dei consumatori" Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

La motivazione è legata al fatto che per il 98% dei cittadini è incomprensibile la dicitura "Consulta regionale per la promozione del consumismo", espressione assolutamente poco efficace dal punto di vista della comunicazione istituzionale e non solo.
Ormai è entrata nell'immaginario comune la Consulta regionale dei consumatori. L'Assessore mi ha chiesto di aggiungere le parole "consumatori e utenti", e sono d'accordo.
Peraltro, questa è la CNCU (Consulta Nazionale Consumatori e Utenti).
Qui per 24 anni si è parlato di Consulta dei consumatori e rischiamo di confondere il cittadino. È vero che dal punto di vista lessicale è tecnicamente più precisa, ma è poco fruibile dal punto di vista del cittadino ultimo che, ricordiamolo sempre, è il soggetto per cui facciamo le leggi.
L'Assessore ha dato parere favorevole e quindi chiedo che venga approvato questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Consigliere Giovine, le dico francamente che, anziché chiamare la Consulta regionale "Consulta per la tutela dei consumatori e degli utenti o per la promozione del consumerismo", preferisco la dizione "per la tutela del consumerismo", perché non riduce l'attività della Consulta esclusivamente alla tutela dei consumatori, ma anche alla promozione delle politiche del consumerismo.
Quindi, riconosce un ruolo più pregnante, più ampio e più attivo al ruolo della Consulta.
Pertanto, se lei accoglie da questo punto di vista la visione con la quale l'abbiamo impostata, le chiederei di ritirarlo. Se però insiste, non ne faccio una questione di principio e possiamo anche accettare il cambio della denominazione.
Ritengo però che sia riduttiva rispetto a quella che era attualmente prevista come promozione del consumerismo.
Se mantiene la sua richiesta, il mio parere è favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Mantengo l'emendamento con l'aggiunta che lei ha chiesto, cioè quella di inserire la parola "utenti" dopo la dicitura, quindi il testo diventa "dei consumatori e utenti", non per fare il gol della bandiera, ma perch sono assolutamente convinto che sia la dizione più fruibile per i cittadini piemontesi e non solo. Grazie.



PRESIDENTE

Quindi, l'emendamento rubricato n. 4 è modificato dal proponente. La dicitura non è più "Consulta regionale dei consumatori", ma diventa "Consulta regionale per la tutela dei consumatori e degli utenti".
evidente che, a seguito di questa modifica tecnica, in tutti i punti dove è presente la dizione "Consulta regionale dei consumatori" sarà da intendersi "Consulta regionale per la tutela dei consumatori e degli utenti".
Emendamento rubricato n. 4 bis) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 3 comma 1 si propone di sostituire la dicitura "Consulta regionale per la promozione del consumerismo" con la dicitura "Consulta regionale per la tutela dei consumatori e degli utenti".
Con questa modifica presentata dal proponente e con il parere favorevole della Giunta, poniamo in votazione l'emendamento rubricato n. 4 bis.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indico la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4 bis.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 41) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 3 comma 1, si propone di sostituire il comma con il seguente: "Entro trenta giorni dall'approvazione della legge di bilancio la Giunta regionale, sentita la Consulta regionale per la promozione del consumerismo di cui all'articolo 4, approva il programma annuale degli interventi, che prevede le attività da realizzare nel corso dell'anno e sono ripartite, per ciascuna tipologia in osservanza del principio di sussidiarietà, le risorse finanziarie complessivamente disponibili".
L'emendamento n. 41 è ritirato dal Consigliere Giovine.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 3 comma 1, si propone di aggiungere, tra le parole "all'articolo 4" e "approva", la frase: "e la Commissione consiliare competente".
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Sinceramente non ricordo se questo era tra quelli concordati con l'Assessore.
Molto semplicemente questo emendamento si intende uniformare la dizione del comma 1 con quella del comma 2.
Faccio una nota per gli Uffici: io non faccio emendamenti per adeguare il testo, ma chiedo che ci sia un adeguamento ipertestuale alla nuova dicitura della Consulta, perché in molti posti...



PRESIDENTE

Senza andare nell'iperspazio, l'ho già detto prima: la modifica vale per tutte le situazioni che ci troveremo di fronte, quindi diventerà "Consulta per la tutela dei consumatori e degli utenti". Insomma la frase riportata nell'emendamento precedentemente votato.
Mi scusi, dopo questa precisazione, continua nell'illustrazione dell'emendamento?



GIOVINE Michele

Sì. Mi è venuta in mente quella precisazione, perché si parlava di Consulta.



PRESIDENTE

La trovo distratta perché io ho detto prima e l'ho ripetuto due volte.
Lo dico per lei.



GIOVINE Michele

Qui è una tempesta: più si avvicina il 14 marzo e più la tempesta si fa brutta.



PRESIDENTE

C'è tempo. Vediamo prima di fare la legge sui consumatori.



GIOVINE Michele

Dicevo, Assessore, la motivazione è per conformare il comma 2 al comma 1. Nel comma 1 si prevede che "...la Giunta regionale, sentita la Consulta dei consumatori (di cui l'articolo 4) e la Commissione consiliare competente, approva gli indirizzi...", eccetera. Nel comma 2, invece, non è previsto di sentire la Commissione competente, perché si è scritto:"...entro 30 giorni dall'approvazione della legge di bilancio, la Giunta regionale, sentita..." - in questo caso soltanto -"...la Consulta dei consumatori". Quindi, non si chiede di sentire anche la Commissione competente.
Peraltro, mi pare che anche il collega Cavallera abbia previsto un articolo analogo su un altro passaggio (sull'articolo n. 11) e approfitto di chiedere al collega Cavallera di sottoscrivere il suo emendamento.
Quindi, chiedo che venga uniformato anche su questo comma.
Però, non mi ricordo sinceramente se era fra quelli concordati precedentemente. Lascio a suo giudizio la scelta di approvazione o di respingimento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca, per esprimere il parere della Giunta.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e alle fiere

Il parere della Giunta è negativo rispetto questo passaggio, mentre accoglieremo l'emendamento firmato dal Consigliere Cavallera, per quanto riguarda l'articolo n. 11.
Per quanto riguarda questo passaggio, c'è una motivazione per cui nel comma 1 c'è "sentita la Commissione" e nel secondo comma no. Perché nel comma 1 parliamo del programma triennale, che definisce gli indirizzi e le priorità di intervento in campo consumeristico, quindi è giusto e corretto sentire la Commissione consiliare.
Per quanto riguarda il secondo comma, si tratta dell'attuazione poi di quegli indirizzi e casomai la Commissione può essere informata, ma è già stata sentita sugli indirizzi nel primo passaggio.
Quindi chiederei di ritirare l'emendamento oppure diamo parere negativo.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, con l'aggiunta dell'Assessore o senza l'aggiunta?



(Commenti del Consigliere Giovine)



PRESIDENTE

Se lei è d'accordo, la Giunta esprimerebbe parere favorevole se si aggiunge "informata la Commissione consiliare competente".



GIOVINE Michele

Accolgo il suggerimento dell'Assessore che trasformo in "informata la Commissione competente".



PRESIDENTE

Mettiamo in votazione l'emendamento rubricato con il n. 5, con l'aggiunta "informata la Commissione consiliare competente", modificato dal prepotente, con il parere favorevole della Giunta.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni D'Ambrosio: All'art. 3 comma 3 lettera a) dopo "sportelli d'informazione" aggiungere "conciliazione".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio

Proponiamo di aggiungere "sostegno alla conciliazione", quindi "...sportelli di informazione, sostegno alla conciliazione e assistenza ai consumatori".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca, per il parere della Giunta.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e alle fiere

L'emendamento viene accolto, se viene modificato in questo senso: anziché "conciliazione" scrivere "sostegno alla conciliazione".



PRESIDENTE

Con la modifica effettuata dal firmatario, "sostegno alla conciliazione" con il parere favorevole della Giunta, mettiamo in votazione l'emendamento rubricato col n. 53.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 3.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 38) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 4 comma 1, si propone di sostituire la dicitura "Consulta regionale per la promozione del consumerismo" con la dicitura "Consulta regionale dei consumatori".
L'emendamento rubricato n. 38 risulta superato, perché abbiamo già modificato l'articolo con le aggiunte che il proponente aveva suggerito e che la Giunta aveva accettato.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 4 comma 2, si propone di aggiungere al comma la lettera h), con il seguente testo: "promuovere e stimolare la nascita e l'attività di consulte provinciali per la promozione del consumerismo".
Consigliere Giovine, intende mantenerlo? Vive?



GIOVINE Michele

Vive, ma giusto per onor di firma. L'Assessore mi aveva già annunciato che era contrario, per scelta politica.
La ratio dell'emendamento era quella di non dare per scontata, per legge, la Presidenza della Consulta in capo all'Assessore, proprio per responsabilizzare maggiormente le associazioni e la Consulta che dovrebbe rappresentarle. Eventualmente, all'interno della Consulta, si poteva organizzare diversamente e trovare un Presidente diverso dall'Assessore o da un suo delegato, come invece prevede la normativa.
L'Assessore ha replicato che tale modifica avrebbe potuto acuire differenti visioni politiche fra la Consulta e la Giunta. Ci evidentemente, non sarebbe un bene per i fini e i principi delle leggi e delle politiche consumalistiche.
Ci tengo, però, a mantenerlo in vita, sia pur nella consapevolezza di un responso negativo. Riconosco essere legittima la posizione politica dell'Assessore, ma credo che in fondo si debba andare nella direzione di maggiore autonomia delle associazioni e, quindi, degli organi istitutivi che andiamo a formare.
Peraltro, nell'articolo 1 della stessa legge, quando si dice che alle associazioni dei consumatori gli si dà sede istituzionale, in un certo senso si vuole andare incontro alle esigenze sottolineate dalle proposte emendative in calce. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
La parola all'Assessore Ricca, per esprimere il parere della Giunta regionale.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

La Giunta regionale esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 13.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13.
Il Consiglio non approva.
Il Consigliere Giovine comunica il ritiro degli emendamenti rubricati n.
14, 40, 37.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 4 comma 4, si propone di aggiungere il comma '4' con il seguente testo: "4. Il parere di cui al comma 2, lettera b) è obbligatorio, qualora la Consulta non ottemperasse, l'anno successivo, le UPB di sua pertinenza verrebbero ridotte del 10%".
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Pur essendo consapevole dell'esito, per onor di firma illustrer brevemente l'emendamento in oggetto.
Al comma 2, lettera b), fra i compiti della Consulta, vi è quello di esprimere pareri, su espressa richiesta della competente Commissione consiliare, sulle proposte di legge e sugli atti amministrativi di competenze del Consiglio regionale aventi effetti sulle tematiche riguardanti il consumerismo.
Si prevede, quindi, la possibilità che la competente Commissione consiliare (in questa legislatura rientra fra le competenze della VII Commissione, mentre in futuro, con il riordino del nuovo regolamento, non so quale sarà la nuova sede di competenza), possa chiedere alla Consulta dei consumatori un parere. Il dubbio che, giustamente, si pone il legislatore è il seguente: cosa facciamo se non esprimono il parere? Rimarremmo sospesi.
Nel comma 3, allora, si prevede che, nella fattispecie, i pareri siano, di fatto, non obbligatori; se ne prescinde. Si va, quindi, a detrimento della funzione della Consulta.
giusto che la Giunta abbia il diritto di riconoscere una sorta di silenzio-assenso qualora la Consulta non si pronunci, ma credo che altrimenti, il Consiglio debba poter pretendere, da parte della Consulta un parere.
Questo emendamento prevede, anziché una funzione premiale, una sorta di punizione sulla UPB di pertinenza, riducendola del 10% sull'anno successivo rispetto a quanto stanziato nell'anno in corso. Questo è l'unico modo per far sì che la Consulta si esprima.
Sappiamo perfettamente che, in 24 anni, il Consiglio regionale non ha mai chiesto - sicuramente dell'ultima legislatura posso parlare con certezza, ma credo anche nelle precedenti quattro - alla Consulta pareri in materia consumeristica. Quindi, stiamo parlando di articoli di legge forse un po' pleonastici, se non addirittura articulus mortis, però potrebbe essere fattibile.
anche vero che se noi approviamo questo emendamento, dobbiamo comunque andare a modificare un'altra parte dell'articolato di legge perché non possiamo pretendere che questi ci diano un parere obbligatorio e, allo stesso tempo, chiedere che la loro presenza sia a titolo assolutamente gratuito e non retribuito. È una scelta politica.
Credo che la Consulta debba funzionare veramente - in teoria, è una delle previsioni di legge - come organo consultivo reale. Quindi, a buon titolo, anziché discutere solo di contributi, piani triennali e quant'altro, dovrebbe anche riunirsi e rendere pareri e, in quel senso, non c'è altro modo che individuare un sistema punitivo - per carità, possono esserci anche altre idee. Contemporaneamente, dobbiamo ammettere che il tempo investito da chi rivestirà il ruolo di Commissario della Consulta dovrà, in qualche modo, essere riconosciuto e premiato.
Non ne faccio una tragedia se l'Assessore, giustamente, vede come troppo futuriste queste mie proposizioni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Colleghi, vi prego di permettere all'Assessore Ricca di pronunciare il parere della Giunta regionale. Grazie.
La parola all'Assessore Ricca per esprimere il parere della Giunta regionale.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15, sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Ricordo che il numero legale è sempre 28.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 39) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 4 Titolo, si propone di sostituire la dicitura "Consulta regionale per la promozione del consumerismo" con la dicitura "Consulta regionale dei consumatori".
Tale emendamento è da intendersi superato.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 57) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ricca: Dopo il primo comma è inserito il seguente comma: "2. La cancellazione dell'Associazione dei consumatori e degli utenti dall'elenco di cui all'art. 6 comporta la contestuale decadenza dalla Consulta del rappresentante da essa designato".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57.
Il numero legale è sempre 28.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 5 comma 2, si propone di sostituire la parola "terzo" con la parola "quarto".
Consigliere Giovine, questo emendamento vive o lo ritira? La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Vive, ma lascio all'Assessore l'eventuale accoglimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

L'emendamento si può anche accogliere, perché è a tutela di eventuali posizioni minoritarie all'interno della Consulta, che possono richiedere la sua convocazione. Quindi, esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6, sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Ricordo che il numero legale è sempre 28 Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 5 comma 4, si propone di aggiungere la frase "Possono altresì partecipare i Consiglieri regionali, qualora lo desiderino".
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Questo è un altro di quegli emendamenti che erano stati concordati con l'Assessore. Peraltro, la ratio nasce dal fatto che nella vecchia Consulta i Consiglieri venivano eletti da questo Consiglio, uno per la maggioranza e uno per opposizione. Ciò anche in modo conforme alle norme statutarie e regolamentari che, di fatto, permettono ai Consiglieri di avere l'ampia partecipazione e pubblicità a tutte le attività di Consiglio ad esso correlate: Voglio ricordare l'esempio che lei ha fatto: possiamo partecipare alle riunioni del CTU (Commissione Tecnico Urbanistica).
In questo caso non è obbligatorio, ma si può partecipare con diritto di parola - ma senza diritto di voto - e avere un'idea di quello che possono essere lo sviluppo della politica consumeristica.
Comunque, con l'Assessore avevamo già avuto modo di discuterne, quindi non prendo altro tempo prezioso per l'Aula.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Ritengo di poter accogliere la richiesta del Consigliere Giovine.
La presenza dei Consiglieri regionali era prevista nella vecchia Consulta: contribuiva a fare il numero legale che spesso non si raggiungeva anche per la loro assenza. La partecipazione a titolo consultivo e informativo mi sembra sia doveroso, anche perché credo rientri nelle prerogative di diritto che anche i Consiglieri già hanno di per sé.



PRESIDENTE

Assessore Ricca e Consigliere Giovine, io proporrei, confortato anche dagli Uffici, di eliminare "qualora lo desiderino" e lascerei soltanto "possono altresì partecipare i Consiglieri regionali".
Quindi se l'Assessore Ricca e il Consigliere Giovine sono d'accordo mettiamo in votazione l'emendamento rubricato con il n. 7 con la modifica apportata dal proponente, con il parere positivo della Giunta.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 58 presentato dal Consigliere Giovine: "Articolo 5, comma 5, si aggiunge 'più uno' tra le parole 'metà' ed 'aventi titolo'".
Il parere della Giunta è favorevole.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58, sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 5 comma 8, si propone di aggiungere il comma '8' con il seguente testo: "8. La Consulta provvede, all'atto dell'insediamento, ad eleggere al suo interno un Presidente ed un Vice Presidente, a maggioranza assoluta".
L'emendamento rubricato n. 36 è ritirato dal Consigliere Giovine.
Non ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.


Argomento: Comunita' montane

Ordine del giorno n. 1266 "Riforma delle Comunità montane", presentato dai Consiglieri Bellion, Travaglini, Ferraris, Manolino, Clement, Vignale (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Diritti umani

Ordine del giorno n. 1292 "Solidarietà alle vittime delle aggressioni omofobe", presentato dai Consiglieri Bossuto, Pace, Chieppa, Barassi Boeti, Deambrogio, Comella, Dalmasso, Turigliatto, Clement, Bellion Rutallo, Valloggia, Cavallaro (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Sono stati presentati due ordini del giorno, colleghi: c'è il numero sufficiente di Consiglieri per poterli iscrivere.
In ordine di presentazione, il primo è l'ordine del giorno n. 1266 "Riforma delle Comunità montane", primo firmatario il Consigliere Bellion più altri; il secondo è l'ordine del giorno n. 1292, "Solidarietà alle vittime delle aggressioni omofobe", primo firmatario Consigliere Bossuto.
Se l'Aula acconsente, li diamo per iscritti entrambi.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento: Tutela del consumatore

Esame disegno di legge n. 570, inerente a " Provvedimenti per la tutela dei consumatori e degli utenti" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame del disegno di legge n. 570.
ARTICOLO 6 Gli emendamenti rubricati n. 35, 34, 33 sono ritirati dal Consigliere Giovine.
Emendamento rubricato n. 32) presentato dal Consigliere Giovine: "Art. 4 comma 4 Si propone di sostituire il comma con il seguente testo: 'L'iscrizione nell'elenco è disposta con determinazione dirigenziale, entro sessanta giorni dalla data di ricevimento della documentazione richiesta e comprovante il possesso dei requisiti'".
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Questo emendamento riguarda una delle problematiche di questa normativa (era uno di quelli concordati con l'Assessore). Nella precedente normativa ancora in vigore, l'iscrizione all'Albo la stabiliva il Presidente della Giunta regionale con decreto autonomo. Nella nuova formulazione vi è una determinazione dirigenziale. Nulla osta, non c'è niente di male in tutto ciò. Comunque, anche il decreto del Presidente della Regione prevede un'istruttoria da parte dei dirigenti. Quello su cui, invece, io obbietto è il termine di 90 giorni previsto dalla nuova formulazione, perché, nella vecchia formulazione, il Presidente della Giunta doveva fare il decreto entro 60 giorni.
Non capisco perché, in realtà, con un passaggio in meno bisogna prevedere 30 giorni in più nell'istruttoria. Mi sembra che 60 giorni (secondo la normativa attualmente in vigore) siano più che sufficienti per poter dare il giusto riconoscimento. Altrimenti, per carità, come è consuetudine degli Uffici regionali, se c'è bisogno di un implemento di documentazione possono chiederla, però - ripeto - credo che 60 giorni per avere una risposta siano più che sufficienti. Non ho però capito qual era la ratio per cui si è arrivati a 90, ma credo che su questo con l'Assessore ci eravamo trovati concordi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

L'emendamento è accolto. Speriamo di rendere più efficienti i tempi di risposta, per cui mi sembra da accogliere nello spirito "brunettiano" del termine.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 8 è decaduto.
Gli emendamenti rubricati n. 29, n. 30, n. 51, n. 31 sono ritirati dal proponente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per dichiarazione di voto sull'articolo 6; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Pur riconoscendo l'ottimo lavoro della Commissione e dell'Assessore pur tenendo in considerazione che era giusto prendere questa direzione ritengo che si sia passati da un regime eccessivamente lassista ad un regime troppo restrittivo in modo repentino.
Quindi, voterò contrariamente sull'articolo 6, perché secondo me si poteva arrivare allo stesso risultato con un passaggio più graduale, ma con l'intesa che, nello spirito, concordo pienamente con l'approvazione dell'intero testo.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Gli emendamenti rubricati n. 23, n. 24, n. 25, n. 50, n. 54 sono ritirati dal Consigliere Giovine.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Presidente, a me va bene tutto, però gli emendamenti n. 50 e n. 54 tra l'altro, sono felice di vedere che non ero l'unico ad avere la stessa preoccupazione, perché firmati anche dal collega Vignale - andavano ad interessare la stessa problematica, cioè la preoccupazione del legislatore che non ci fosse un'associazione che prendesse tutti gli sportelli e che questi fossero finanziabili da un'associazione sola.
Non chiedo che l'emendamento n. 50 venga rimesso in vita, perch l'Assessore mi ha detto che nel Regolamento gli aspetti in esso richiamati ci sono già, però vorrei che l'Assessore dicesse due parole di conferma di quello che ci ha detto in sede politica.
Chiedevo che fossero non oltre quattro gli sportelli finanziabili per singola associazione.
Nell'emendamento n. 54, molto intelligentemente il collega Vignale prevedeva alla lettera f), dove si dice "l'eventuale previsione di un limite di numero di sportelli", di cancellare la parola "l'eventuale" perché così si prevede e si obbliga la Giunta ad avere una limitazione.
L'Assessore mi dice che ormai l'abbiamo votata e non possiamo più tornare indietro, però credo che chiunque concordi con me sul fatto che dobbiamo mettere una limitazione al numero di sportelli finanziabili per singola associazione, anche perché altrimenti la pluralità andrebbe a farsi benedire.
Ci tenevo a sottolinearlo, anche per onor di firma. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Intervengo per rassicurare.
Devo dire che avevo dato parere favorevole alla cancellazione di "l'eventuale", perché peraltro, negli atti attuativi del programma triennale degli interventi in materia di tutela dei consumatori, abbiamo già previsto un limite al numero degli sportelli finanziabili per singola associazione di consumatori.
Quindi, il limite esiste già. Se vogliamo ripresento un emendamento come Giunta per cancellare la parola "l'eventuale", oppure prendiamo atto che esiste già un atto amministrativo che lo prevede.



PRESIDENTE

Colleghi, l'emendamento può essere anche ripresentato dalla Giunta.
Tuttavia, essendoci già un atto amministrativo, mi sembrerebbe sia superfluo.
Fortunatamente, c'é anche...



(Commenti dell'Assessore Ricca fuori microfono)



PRESIDENTE

Di fatto, è la stessa cosa. Possiamo lasciare invariata la situazione? Grazie, colleghi.
Ringrazio altresì il Consigliere Cavallera, per il suo contributo di esperienza e di saggezza! La sua è una grande scuola e una grande tradizione!



(Commenti del Consigliere Cavallera fuori microfono)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 9, presentato dal Consigliere Giovine: Art. 7 comma 5 Si propone di eliminare la frase "ed al cui favorevole esito relazionare l'erogazione di contributi aggiuntivi di natura premiale".
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Ne avevo già accennato durante la discussione generale. Effettivamente rientrava nel discorso della premialità, che ritenevo potesse produrre un effetto contrario da quello previsto dal legislatore.
Non mi risulta - l'Assessore, però, mi potrà contraddire - che su questo avessimo trovato un'intesa. In ogni caso, per onor di firma richiedo che venga posto in votazione.
Non intervengo ulteriormente, perché ne ho già parlato sia in fase di discussione generale che nell'esame dei primi articoli. Nella fattispecie visto il sistema di controllo che la Giunta ha il dovere di mettere in azione sugli sportelli e sulle associazioni che ricevono i contributi credo che sia sacrosanto che debbano garantire un servizio di soddisfazione agli utenti e ai cittadini piemontesi tutti, ci mancherebbe altro! La premialità dovrebbe prevedere il contrario: bisognerebbe, cioè privarle dei soldi se effettivamente questo servizio non viene reso e se i cittadini non sono per nulla soddisfatti. Ma non esiste un'ulteriore premialità! Questa dovrebbe essere sempre un'esclusiva discrezione della politica della maggioranza e del Consiglio, vivaddio! Trovo che questo sia fuorviante. Pertanto, chiedo che venga posto in votazione l'emendamento in oggetto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca, per esprimere il parere della Giunta regionale.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Avevo già spiegato al Consigliere Giovine che il riferimento a contributi aggiuntivi di natura premiale fa riferimento a eventuali accantonamenti di risorse, così com'è avvenuto per quanto riguarda gli sportelli del 2009, da erogare soltanto a verifica dell'attività effettivamente svolta, corrispondente alle finalità dell'attività di sportello.
L'abbiamo applicata per il 2009, ma non l'abbiamo più prevista per il 2010. Lascerei la formulazione invariata, perché può consentire forme di distribuzione degli eventuali contributi, in accordo con le associazioni in modo tale da premiare, effettivamente, chi risponde meglio agli obiettivi qualitativi e quantitativi dell'attività e ai criteri di misurazione.
Esprimo, quindi, il parere negativo all'emendamento in oggetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ci tengo ad avere un suo ultroneo ringraziamento! Comunico che sono soddisfatto della risposta dell'Assessore e ritiro pertanto, l'emendamento in oggetto.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'articolo 7.
Vi ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Colleghi, vorrei fare il punto della situazione per il prosieguo dei nostri lavori, posto che sono le ore 18.45: al momento, siamo all'articolo 8 (appena votato) e l'intero testo di legge è costituito da 19 articoli.
Penso che per le ore 19.00 potremmo terminare i lavori del Consiglio con tutti gli articoli votati, sempre che vi sia l'attenzione e la disponibilità dei colleghi.
Grazie, lo prendo come un proposito positivo. Naturalmente, l'Aula è sempre sovrana, per cui ciascuno potrà intervenire in qualunque momento.
Il mio era soltanto un auspicio: ci tace, acconsente! ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 27, presentato dal Consigliere Giovine: Art. 9 comma 2 Si propone di abrogare la lettera "c)".



GIOVINE Michele

Lo ritiro.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 26, presentato dal Consigliere Giovine: Art. 9 comma 2 Si propone di sostituire la lettera "c)" con il seguente testo: "l'entità massima del contributo concedibile, anche in relazione al progetto, all'attività svolta con rilevanza territoriale e le dimensioni dell'associazione verificabile con il bilancio e l'elenco dei soci;".
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

In realtà - eventualmente posso anche ritirare l'emendamento - quello che avevo precedentemente contestato all'Assessore in merito alla lettera c) riguardava l'entità dei contributi per i progetti di iniziativa associazionistica, che non riguardano gli sportelli, ma progetti di altra natura, affidati alla fantasia delle associazioni (informativa e quant'altro).
Ciò che trovavo non ammissibile era il fatto di collegare già nella legge - e non, eventualmente, in un Regolamento - il numero di iscritti all'erogabilità dei contributi da poter assegnare.
Le associazioni dei consumatori, infatti, sono assolutamente atipiche (lo sono anche negli altri Paesi), perché registrano un picco di iscrizioni molto alto quando si verificano degli "incidenti" o delle gravi problematiche di natura sociale: se avessimo avuto, ad esempio, la Enron in Piemonte, tutte le associazioni avrebbero registrato migliaia e migliaia di scritti, visto il problema che avrebbe oggettivamente interessato moltissimi utenti.
L'iscrizione tout court, di per sé non rappresenta alcun parametro se non è collegata ad altro, come la grandezza o l'importanza del lavoro che l'associazione dei consumatori svolge sul territorio.
Dunque, o viene precisato che l'iscrizione deve essere slegata da altro tipo di entità... Noi sappiamo perfettamente che molte associazioni di consumatori nascono come propaggini di sindacati.
vero che nell'articolato si prevede che la sede sociale o legale abbia un distaccamento preciso e sia distinta da qualunque altra priorità quindi anche dall'attività sindacale. Sapevamo perfettamente che dei sindacati danno in omaggio la tessera delle associazioni dei consumatori ai propri quadri e dirigenti ed è automatico che nel conteggio risulti che loro abbiano tot iscritti.
Quindi, oltre al danno si aggiunge la beffa, perché è ovvio che così risultano molto più grosse di quello che sono realmente. Ho degli elettori ed elettrici, iscritti al maggior sindacato del Piemonte, che si sono trovati associati ad una associazione importante, che, casualmente, è l'associazione dei consumatori che adesso ha il maggiore numero di iscritti sulla regione Piemonte.
Bene, ma è stata loro regalata, gliel'hanno spedita, perché, in automatico, con l'iscrizione al sindacato, diventando quadro o dirigente c'è in omaggio la tessera dell'associazione dei consumatori.
assolutamente legittimo e non lo contesto, anzi, è un'azione assolutamente intelligente, che, comunque, è utile a diffondere le tematiche del consumerismo anche in ambito sindacale, però mi sembra assolutamente esagerato che diventi anche un sistema premiale per poter distribuire contributi.
Per questo chiedo che venga posto in votazione. Penso che i criteri di assegnazione dei progetti debbano essere di tutt'altra natura. È possibile tener contro della validità, originalità e portata del progetto, del coinvolgimento di altri enti pubblici, del reperimento di denari da eventuali enti privati, ma, certamente, l'iscrizione, così come è scritta la ritengo assolutamente errata, quindi credo debba essere abrogata o comunque, modificata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca, per esprimere il parere della Giunta regionale.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Il parere è negativo.
Concordo con alcune osservazioni rilevate dal Consigliere Giovine nel suo intervento, però, abbiamo introdotto questo punto c) proprio a seguito del dibattito in Commissione, su richiesta specifica di molte delle associazioni presenti alle consultazioni. È teso a dare garanzia dal punto di vista della trasparenza del bilancio delle associazioni, che devono riportare a bilancio una quota delle entrate da tesseramento derivanti da iscrizione che sia la rappresentanza degli iscritti effettivamente dichiarati. Quindi, per dichiarare di avere 4 mila iscritti, devono avere entrate a bilancio corrispondenti al tesseramento di 4 mila iscritti.
Questa era una richiesta a tutela delle associazioni più serie, che manteniamo, pertanto esprimo parere negativo sull'emendamento. Manifesto la condivisione di alcune osservazioni che sono state fatte nell'intervento che però non sono oggetto di questo punto specifico.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il numero legale è sempre 28.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 28) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 9 comma 2, si propone di sostituire la lettera d) con il seguente testo: "d) i criteri per la formazione delle graduatorie dei progetti finanziabili, incentivando la realizzazione di progetti presentati e realizzati in forma associata".
Tale emendamento è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 9 comma 4, si propone di sostituire le parole "sessanta giorni" con le parole "trenta giorni".
Questo emendamento lo ritiriamo? La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

No, anche perché questo emendamento era stato concordato con l'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Forse il Consigliere Giovine confonde questo emendamento con un altro che riduceva i tempi da 60 a 30 giorni.
In questo caso, non siamo all'approvazione delle iscrizioni della Consulta o quant'altro; si tratta di provvedimenti che approvano i progetti: probabilmente, i 60 giorni per la valutazione servono, pertanto chiederei di ritirare tale emendamento.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, lo ritira?



GIOVINE Michele

L'Assessore ha ragione, ma lo metto lo stesso ai voti: siccome entro il 30 novembre devono essere protocollati i progetti e normalmente il bilancio non viene mai approvato prima del 31 dicembre, de facto, con questa casistica, arriviamo a fine febbraio.
Mi sembra che, di fatto - anzi, volendo essere ottimisti, si approvi prima del 31 dicembre - 90 giorni dall'approvazione della legge di bilancio, oggettivamente, sia tanto. Siccome i progetti delle associazioni dei consumatori non sono, ad esempio, come quelli della legge n. 58 delle associazioni culturali, ma, tutto sommato, sono nell'ordine di qualche decina al massimo, due o tre decine, sinceramente, credo che, se manteniamo i 60 giorni e in più aspettiamo la legge di bilancio, si arrivi a tempistiche che diventano oggettivamente dannose per la fruizione degli stessi progetti, per un semplice motivo: un'associazione dei consumatori seria, che vuole fare un progetto serio, prima lo sa e meglio è, tutto qui.
Assessore, capisco le sue osservazioni, ma lo mantengo almeno per il voto.
Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il numero legale è sempre 28.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 9 comma 5, si propone di aggiungere il comma 5 con il seguente testo: "5. E' finanziabile un solo progetto per ogni associazione".
Collega, questo emendamento è da intendersi ritirato? La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Lo mantengo, non lo discuto, penso che chiunque lo legga possa comprendere la motivazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca, per esprimere il parere della Giunta regionale.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Ricordo che il numero legale è 28.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9, nel testo originario.
Il numero legale è sempre 28.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Cavallera e Burzi: Art. 11 comma 1, dopo le parole "la Giunta regionale" aggiungere ",sentita la competente commissione consiliare,".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Telegraficamente, riguarda il coinvolgimento del Consiglio in un'attività straordinaria, che è quella della regolazione di tutta la materia, quindi, non è un appesantimento, ma è un coinvolgimento che peraltro, non interferisce con la gestione che viene demandata a tutta la Giunta e ai suoi Uffici.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52, sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il numero legale è 28.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 22) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 11 comma 1, si propone di sostituire le parole "novanta giorni" con le parole "centottanta giorni".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22, sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il numero legale è 28.
Il Consiglio non approva.
Il Consigliere Giovine ritira gli emendamenti rubricati n. 20, n. 19, n.
21, n. 49.
L'emendamento rubricato n. 19 è ritirato.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dal Consigliere Giovine: Art. 11 comma 3, si propone di sostituire la parola "venti" con la parola "trenta".
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Questo emendamento era uno di quelli concordati con l'Assessore.
Semplicemente, si vogliono dare dieci giorni in più affinché le associazioni possano indicare i propri rappresentanti.
Visto che siamo in fase di prima applicazione, mi sembra che sia assolutamente opportuna. Non è una dilazione di tempo irragionevole, anche perché normalmente tutte le scadenze sono sempre sull'ordine dei mesi quindi credo che l'emendamento proposto sia assolutamente di buon senso spostando da 30 giorni a 20 la data di iscrizione per le associazioni dei consumatori.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca, per esprimere il parere della Giunta.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Il Consigliere Giovine ha cercato di accelerare tutta una serie di tempistiche con emendamenti precedenti, ma con questo emendamento intende rallentare i tempi della costituzione della Consulta.
Non si sposta di tempi biblici, perché sono soltanto dieci giorni quindi posso dare un parere favorevole, anche se in venti giorni penso si possano designare i rappresentanti della propria associazione all'interno della Consulta.
Il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12, sul quale l'Assessore Ricca, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il numero legale è 28.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dal Consigliere Giovine: "Art. 11 comma 4, si propone di abrogare il comma".
L'emendamento rubricato n. 48 è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11, come emendato.
Il numero legale è 28.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 55) presentato dal Consigliere Giovine: "Art. 13 comma 2, I riga, sostituire 'trascorsi tre anni dall'entrata in vigore della legge e con periodicità triennale' con ' trascorsi due anni dall'entrata in vigore della legge e con periodicità biennale'".
Il parere della Giunta è favorevole.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55.
Il Consiglio approva.
Non essendoci interventi, indìco la votazione palese sull'articolo n. 13 come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Emendamento sostitutivo l'emendamento rubricato n. 56) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ricca: L'art. 14 è così sostituito: "Art. 14 1. Le associazioni dei consumatori che, alla data dell'entrata in vigore della presente legge, risultano iscritte all'albo previsto dalla legge regionale 25 marzo 1985, n. 21 (Provvedimenti per la tutela e difesa del consumatore), sono iscritte d'ufficio nell'elenco di cui all'articolo 6 per un periodo di un anno dalla sua istituzione.
2. Alla scadenza del termine di cui al comma 1, la permanenza nell'elenco è condizionata all'intervenuta verifica del possesso dei requisiti di cui all'articolo 6, comma 2, salvo l'esonero dall'obbligo della presentazione della documentazione inerente al requisito di cui alla lettera f) del medesimo comma.
3. Le associazioni dei consumatori di cui al comma 1, ai fini della conferma dell'iscrizione nell'elenco di cui all'articolo 6, possono dimostrare il possesso del requisito di cui all'articolo 6, comma 2 lettera b) con atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata di data anche successiva a quella di entrata in vigore della presente legge.
4. Ai fini dell'iscrizione nell'elenco di cui all'articolo 6 non si tiene conto, fino alla scadenza dell'esercizio finanziario successivo a quello dell'entrata in vigore della presente legge, dell'obbligo di conformazione in materia di bilancio alle disposizioni regionali di cui articolo 6, comma 2, lettera e).
5. Le associazioni dei consumatori che, alla data dell'entrata in vigore della presente legge, hanno titolo per essere iscritte all'albo di cui alla l.r. 21/1985, possono presentare istanza di iscrizione all'elenco di cui all'articolo 6 e venire iscritte per un periodo non superiore a quello di cui al comma 1, decorso il quale, in mancanza dell'intervenuta verifica del possesso dei requisiti di cui all'articolo 6, comma 2, vengono cancellate di diritto." Non essendoci interventi, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56.
Il Consiglio approva.
Essendo l'emendamento rubricato n. 56 sostitutivo dell'intero articolo n.
14, decadono gli emendamenti rubricati n. 18, n. 17 e n. 16.
Non essendoci interventi, indìco la votazione palese sull'articolo n. 14 come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 L'emendamento abrogativo dell'articolo n. 15, rubricato n. 47 è stato ritirato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 L'emendamento abrogativo dell'articolo n. 16, rubricato n. 45 è stato ritirato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 1 presentato dal Consigliere Pace: "L'articolo 17 è soppresso".
Su tale emendamento la Giunta ha espresso parere favorevole.
La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Ho espresso parere favorevole perché, se ricordo bene, è stato abolito il provvedimento nel quale si prevedeva di designare un rappresentante dei consumatori all'interno della Consulta regionale.
Non essendoci più l'organismo, non ci sono i presupposti per la nomina del rappresentante.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 46 presentato dal Consigliere Giovine è decaduto.
Non essendoci interventi, indìco la votazione palese sull'articolo n. 17 come emendato.
Il Consiglio approva.
Pertanto, l'articolo n. 17 è abrogato.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ricca: L'art. 19 è sostituito dal seguente: "Art. 19 (Norma finanziaria) 1. Per il biennio 2010-2011 agli oneri stimati in 1.500.000,00 euro annui in termini di competenza, e iscritti nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DB17031 (Commercio, sicurezza e polizia locale Progr. rete distrib. carbur. tutela dif. cons. e utenti Titolo 1: spese correnti) del bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2009-2011, si provvede con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n.
2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Tale emendamento è interamente sostitutivo dell'articolo 19.
Non essendoci interventi, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Sia perché ho fatto parte della Consulta dei consumatori come rappresentante della minoranza, sia perché il mio Gruppo - lo ricordo, nel caso fosse sfuggito a qualcuno - si chiama tuttora "Gruppo Consumatori" anche se ormai, politicamente, faccio con orgoglio riferimento al "Partito Pensionati", era obbligatorio, da parte mia, fare una "azione di pulizia" diciamo così, o di attivo contributo al brillante lavoro dell'Assessore. Di conseguenza, farò una dichiarazione di voto a conclusione dei lavori.
Sono molto soddisfatto del lavoro complessivo compiuto dall'Aula, con il contributo sempre positivo - voglio ricordarlo - del collega Pace Relatore del provvedimento: in Commissione è stato uno dei colleghi che ha lavorato di più in tal senso, insieme ai colleghi Bossuto, Manolino e ai molti Consiglieri che fanno parte della VII Commissione.
Vorrei anche ricordare il preziosissimo apporto del collega Cavallera e della sua elevata esperienza nell'attività legislativa.
Il mio voto sarà, ovviamente, favorevole: indubbiamente perché era necessario e poi perché rappresenta un segnale di svolta rispetto al passato.
Credo che vi siano ancora delle criticità, che tuttavia non illustrer più dal momento che le ho già elencate nella discussione generale e nei vari interventi sull'articolato e sui relativi emendamenti.
Abbiamo una grande fortuna in questo articolato, rappresentata dalla clausola valutativa, che fra tre anni permetterà a noi legislatori (ovviamente non al sottoscritto, perché sarebbe troppo bello essere fra coloro che dovranno valutarlo in prima persona!) e al futuro Consiglio regionale di esprimere una valutazione più ampia sull'effetto rispondente sul territorio.
La ringrazio, Assessore, per il contributo e per la disponibilità a cercare delle soluzioni politiche che fossero di piena soddisfazione soprattutto ai fini delle utilità preposte e precipue della legge, ovvero per aiutare e promulgare in modo veramente completo una vera politica a favore del consumatore.
Grazie Presidente, grazie colleghi e grazie Assessore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Sarò brevissimo, anche perché richiamo quanto ho già detto nell'intervento di carattere generale, per cui è inutile ripeterlo.
Vorrei ricordare all'Assessore che la fase attuativa di questa legge avverrà in questi ultimi mesi di fine legislatura, per cui ci appelliamo anche al suo equilibrio e alla sua prudenza affinché ci sia veramente un rapporto proficuo con le associazioni, naturalmente nell'ambito delle norme transitorie, per far decollare, in modo importante e significativo le nuove disposizioni.
Devo anche rilevare che ci troviamo in una fase molto difficile, per cui tutti auspichiamo che possa esserci una ripresa dei consumi. Le organizzazioni dei consumatori possono dunque rivestire un ruolo importante anche per incidere su quelli che sono i bilanci delle famiglie, nel momento in cui si seguono determinate strade, di divulgazione dell'offerta, quell'offerta che ha dei risvolti di tipo commerciale e di valorizzazione della qualità, ma anche di salvaguardia dei bilanci delle famiglie.
Non vado oltre. Noi saremo veramente attenti in questa fase attuativa.



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, darei la parola l'Assessore Ricca.



RICCA Luigi Sergio, Assessore al commercio e fiere

Volevo soltanto ringraziare quanti hanno collaborato, dal lavoro in Commissione al dibattito in aula di oggi, ad arricchire e a contribuire all'approvazione di questo testo, che era stato caldamente sollecitato dalle stesse associazioni di consumatori.
Insieme, credo che abbiamo fatto un buon lavoro e lo valuteremo ancora di più come tale nella sua applicazione.
Naturalmente, il mio lavoro si è innestato su un terreno già fertilizzato dall'impegno del Consigliere Caracciolo, cui va certamente il mio ringraziamento.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento per dichiarazione di voto pongo in votazione l'intero testo di legge. Vi ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Diritti umani

Esame ordine del giorno n. 1292 "Solidarietà alle vittime delle aggressioni omofobe", presentato dai Consiglieri Bossuto, Pace, Chieppa, Barassi Boeti, Deambrogio, Comella, Dalmasso, Turigliatto, Clement, Bellion Rutallo, Valloggia, Cavallaro


PRESIDENTE

Il Consigliere Bossuto ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
La mia proposta era finalizzata a richiedere la votazione degli ordini del giorno di cui si era parlato, sebbene mi randa conto che non so fino a che punto sia possibile a quest'ora.
Io avanzo comunque la proposta; valuti la Presidenza se sarà possibile o meno.



PRESIDENTE

Colleghi, la proposta del Consigliere Bossuto è di votare l'ordine del giorno avente ad oggetto "Solidarietà alle vittime delle aggressioni omofobe", problema che sta diventando particolarmente grave nel nostro Paese, presentato dai Consiglieri Bossuto, Pace, Chieppa, Barassi, Boeti Deambrogio, Comella, Dalmasso, Turigliatto, Clement, Bellion, Rutallo Valloggia, Cavallaro, e l'ordine del giorno n. 1266 "Riforma delle Comunità montane", presentato dai Consiglieri Bellion, Travaglini Ferraris, Manolino, Clement, Vignale.
Se i colleghi sono d'accordo, li diamo per illustrati.



(Commenti in aula fuori microfono)



PRESIDENTE

DUTTO Claudio (fuori microfono)



PRESIDENTE

Almeno vedere i testi!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Presidente, anche recependo le istanze dei colleghi della Gruppo della Lega, non ho alcun problema a dare per illustrato e a votare l'ordine del giorno sull'omofobia. In merito all'ordine del giorno relativo alle Comunità Montane chiederei al collega Bellion di avere un attimo di pazienza, per poterlo quantomeno leggere; ne potremmo di scutere la settimana prossima.
Se vi è l'accordo dell'Aula, sarei favorevole a votare l'ordine del giorno relativo all'omofobia.



PRESIDENTE

Mi sembrava che il collega Bellion fosse d'accordo, per cui lo potremo trattare durante la prossima seduta consiliare, sempre che i colleghi siano d'accordo.
Procediamo, quindi, all'esame dell'ordine del giorno n. 1292, avente ad oggetto "Solidarietà alle vittime delle aggressioni omofobe", il cui primo firmatario è il collega Bossuto.
Se non vi sono richieste di intervento, lo pongo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1292.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Con questa votazione dichiariamo conclusi i lavori del Consiglio.
Grazie a tutti. Buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.20)



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