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Dettaglio seduta n.50 del 20/12/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 20.000 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 20.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO 20/12/2005,VIII/050,II



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boeti, Chieppa, Clement, Deambrogio e Moriconi.


Argomento:

Richieste di iscrizione punti all'o.d.g dei Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale


PRESIDENTE

Proseguiamo con le richieste di iscrizione dei seguenti punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. della seduta odierna gli ordini del giorno n. 180, 179,178, 175, 174 e 173 Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. della seduta odierna l'ordine del giorno n. 172 Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Faccio i complimenti alla maggioranza per la splendida furbata. E' evidente che ad ogni azione corrisponde una reazione e quanto è stato detto nella Conferenza dei Capigruppo, per quanto mi riguarda non è più valido.
Quindi, domani mattina vedremo se passerà anche il bilancio provvisorio.
Detto questo, vado ad illustrare il 172 che mi sembra giusto presentare anche perché è la questione che andiamo a trattare.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, pensavo che il collega Giovine avesse firmato il registro delle presenze. Penso che tutta la maggioranza sarà d'accordo di dare la possibilità al collega Giovine di farlo e di proseguire l'illustrazione.



(Il Consigliere Giovine si reca a firmare il foglio presenze)



GIOVINE Michele

Ringrazio il Presidente Rostagno di avere giustamente evidenziato una problematica di tipo operativo.
Nell'ottica dell'ordine del giorno che tratta della tangenziale della circonvallazione di Carmagnola, "Il Consiglio regionale, premettendo che l'area carmagnolese è interessata da importanti progetti di viabilità, in particolare la bretella sud e relativo casello autostradale per un costo previsto pari a circa 16,21 milioni di euro, di cui circa un terzo a carico della Regione Piemonte e due terzi a carico dell'ANAS e Autostrade per l'Italia, per la cui realizzazione il 13 dicembre 1999 è stato siglato un accordo di programma tra il Ministero dei Lavori Pubblici, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, l'ANAS e la società ATS Torino-Savona, a cui è seguita la stipula della convenzione attuativa in data 16 marzo 2000.
La circonvallazione est per la quale è previsto un finanziamento pari a 17,7 milioni di euro, di cui 14,7 a carico della Regione Piemonte e 3 a carico della Città di Carmagnola, consapevole inoltre il Consiglio regionale che da oltre 20 anni è in essere una forte richiesta di realizzazione di opere infrastrutturali che garantiscano insieme la sicurezza dei pedoni, del traffico veicolare, l'abbassamento dei livelli di inquinamento che l'Amministrazione locale ha più volte sottolineato, il carattere di massima urgenza per tali opere; il Consiglio regionale interpretando il disagio dei cittadini carmagnolesi in merito alla situazione del nodo di Carmagnola, considerando la complessità per la realizzazione delle opere in progetto, anche per la molteplicità degli enti coinvolti (Ministero Lavori Pubblici, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Carmagnola, Società Autostrade per l'Italia e ANAS), il Consiglio regionale, avendo inoltre dato atto che i progetti per la realizzazione della Circonvallazione est della bretella sud con connesso nuovo casello autostradale siano adeguati a risolvere efficacemente il nodo di Carmagnola, impegna la Giunta regionale a dare impulso operativo all'attuazione degli interventi, coordinando i diversi enti interessati alla loro realizzazione; monitorare costantemente le diverse fasi dell'attuazione, riferendo almeno trimestralmente alla Commissione consiliare competente. Impegna infine la Giunta regionale a reperire i fondi necessari per la progettazione e l'esecuzione dei lavori".
Direi che l'esposizione è stata abbastanza chiara.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Siamo contrari a questa inversione, perché l'argomento merita ben altra trattazione e in modo molto più serio da parte di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 171 Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione.
Ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. L'ordine del giorno n. 171 che ha come oggetto "Giornata mondiale contro la violenza alle donne", che è stato presentato come prima firmataria dalla collega Cotto, ha un'urgenza particolarmente importante, perché è evidente l'attualità dell'argomento, anche perché il 25 novembre ricorre la celebrazione della giornata mondiale contro la violenza alle donne. E' frutto di una politica di interventi attuati dalle Organizzazioni delle Nazioni Unite.
Ricordando quindi che, secondo un'indagine del Consiglio d'Europa, la violenza contro le donne è la prima causa di morte e di invalidità permanente di donne di età compresa fra i 16 e i 44 anni, con incidenza maggiore rispetto alla morte per malattie gravi.
Considerando inoltre che la persona viene posta al centro del nostro ordinamento anche costituzionale con la relativa tutela della sua integrità fisica e psichica, e ritenendo inoltre che il fenomeno della violenza sia frutto di un pregresso storico di disparità di forza tra uomo e donna e che ancora oggi ci sia una piaga culturale e sociale che dilaga indistintamente tra diversi ceti sociali, tra diversi livelli culturali e livelli di reddito, consapevolmente che nella maggior parte dei casi le donne vittime di violenza hanno difficoltà ad enunciare la condizione nella quale si trovano per paura o per vergogna del fatto che molto spesso tutto nasca all'interno del nucleo familiare.
Quindi, si trovano ad affrontare questo dramma nel silenzio e nella solitudine, talvolta addirittura anche con l'accusa e con il dito puntato da parte degli altri componenti del nucleo familiare che non sempre riescono a prendere le giuste posizioni di fronte a questi gravi ed ineluttabili eventi.
Quindi tutto ciò premesso si chiede al Consiglio regionale di esprimere la propria adesione alla Giornata mondiale contro la violenza alle donne e si chiede inoltre al Consiglio regionale del Piemonte e ad ogni movimento di esprimere un'ampia condivisione di questa attività e di questa battaglia a tutela delle donne vittime di violenza. Il Consiglio regionale infine condanna fermamente qualunque forma di violenza fisica e qualunque forma di violenza psicologica ai danni delle donne.
Il Consiglio regionale del Piemonte inoltre si impegna a muoversi attivamente su questa tematica anche tramite un'organizzazione di incontri e convegni che mettano a confronto le diverse esperienze, al fine di riflettere sul dilagare del fenomeno, sui metodi della prevenzione e sul come individuare i casi e come analizzare ed utilizzare ogni altro strumento utile a fermare il fenomeno e a combatterlo.
E' indubbio che, al di là dell'adesione alla Giornata mondiale contro la violenza alle donne, questa è un'occasione per discutere la problematica in oggetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre pari a trenta.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 170 La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Questo ordine del giorno credo che abbia assolutamente diritto ad un canale privilegiato nell'iscrizione e trattazione di farlo anche poi possibilmente arrivare all'approvazione, perché tratta appunto delle olimpiadi invernali della sicurezza e credo che sia agli occhi di tutti chiaro di quanto sia estremamente imminente il problema delle olimpiadi nella sicurezza in generale oggi in Italia.
Si chiede quindi al Consiglio regionale premettendo che abbiamo le olimpiadi invernali ormai alle porte e ci sarà una sicurezza di primaria importanza accertato inoltre che i sindacati dei vigili del fuoco denunciano da tempo una carenza di organico permanente accertato inoltre che secondo una stima fatta dal Ministero dell'Interno, il Corpo Nazionale dei VVF presenta un passivo di più di 11.000 unità circa 700 sono le unità mancanti nella Regione Piemonte, ovvero il 30 in meno di quanto sarebbe necessario accertato inoltre che tale carenza di personale professionista viene parzialmente ricoperta dai Vigili discontinui, a volte dai volontari. Ci sono dei corsi organizzati dai vigili del fuoco per volontari che sono estremamente utili ma che non possono andare a sopperire la carenza di organico che è strutturale.
Gli organici dei VVF negli altri Paesi dell'Unione Europea sono nettamente superiori a quelli italiani (nel rapporto numero devigli cittadino), così come le retribuzioni ma questo è collegato a tutto il sistema retributivo e contributivo del nostro Paese Accertato che il Comando di Torino denuncia da tempo di dover fronteggiare un carico operativo fortemente sproporzionato rispetto agli organici di cui dispone. La prevista sede di Torino centro (in corso Moncalieri), di proprietà del Comune, promessa per il mese di ottobre, non sarà disponibile se non dopo le Olimpiadi. Tale sede sarebbe fondamentale per garantire una più capillare e tempestiva risposta operativa su tutto il territorio metropolitano, giacché l'attuale pianta toponomastica delineata dall'ubicazione delle nostre sedi, sposta il baricentro della copertura del soccorso verso la zona Ovest della città, lasciando la zona Est, ed in particolare il centro cittadino, la collina e il soccorso fluviale nel Po a tempi di risposta interventistica decisamente elevati. Tale sede, poi avrebbe avuto una valenza logistica e di predominanza operativa in particolare nel periodo olimpico, dato che la grande concentrazione di sedi ed eventi sportivi, di pubblico spettacolo, di flusso di traffico visitatori ed eventi mediatici, interesseranno notevolmente quella parte della città.
Il Comando di Alessandria e quello di Novara segnala una drammatica carenza di personale, che rischia di fare collassare il Comando Provinciale, infatti negli ultimi mesi si è registrato un numero maggiore di personale in uscita di quello in entrata, poiché chi va in pensione o viene trasferito non viene reintegrato, cosicché sulle autobotti mancano trenta specialisti del soccorso, e nulla fin'ora è stato fatto per assegnare questi posti di lavoro (nonostante la presenza sul territorio di insediamenti industriale di carattere chimico e ditte che trattano sostanze radioattive).
Il Comando di Cuneo si trova in condizioni tali da non consentire di attivare il distaccamento aeroportuale di Levaldigi.
Il Comando di Vercelli ha subito tagli dal 40%, nonostante sia sede di riferimento per tutto il Piemonte nell'eventualità di emergenze nucleari e sia chiamato ad attivare il nuovo distaccamento permanente di Livorno Ferraris.
Anche il Comando di Asti segnala carenza di personale operativo dovuta alla recente mobilità e a malattie lunghe in attesa di pensionamento mentre il distaccamento Di Canelli (Asti). Contrariamente a quanto servirebbe, è stato decretato come distaccamento "volontario" anzich "permanente".
Problemi analoghi si registrano in tutti i comandi Provinciali della regione e nella stessa Direzione Regionale.
Accertato ancora che nonostante i gravi incidenti al Frejus, l'ultimo a giugno 2005 con 2 morti, ed il parere espresso dalla Commissione binazionale sulla sicurezza del traforo autostradale, non è ancora stata assunta l'auspicata decisione di aprire una sede permanente nelle adiacenze dei due trafori. L'attuale, a Susa, dista 36 km in salita e l'esperienza insegna che solo l'immediatezza del soccorso e la professionalità dei soccorritori può ridurre i rischi di simili scenari.Accertato che gli automezzi di soccorso hanno un'età media di 10 anni, sono insufficienti ed al limite dell'idoneità tecnica, e le finanziarie che si susseguono riducono sempre più le già esigue risorse economiche per la loro manutenzione.
Visto che le esigenze straordinarie connesse alle olimpiadi "Torino 2006" impongono specifici provvedimenti di potenziamento dell'apparato di sicurezza e soccorso, vi è il concreto rischio (i colleghi non sono interessati ai vigili del fuoco) prendo atto che il tempo è terminato.



PRESIDENTE

Ci sono interventi contrari? La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

A nome della maggioranza, esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Ripeto che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 169 e 157 Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Si, sono favorevole all'accorpamento.
La situazione dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure costituisce sta attraversando un serio momento di crisi.
La Pernigotti, fondata nel 1860 risulta essere un marchio storico per Novi e il novene ma anche per il Piemonte intero, con una realtà produttiva qualificante per il settore dolciario non solo locale ma anche a livello nazionale e internazionale.
Verificato che a tutt'oggi non si conoscono ancora gli esiti del processo avviato nei mesi scorsi con l'incarico dato a Mediobanca di valutare il valore dell'azienda.



(Interruzione del Presidente)



PRESIDENTE

Scusate colleghi, ma ascoltare l'intervento del Consigliere Giovine non è obbligatorio, la seduta, come sempre, è anche su Internet, invito i colleghi ad avere un comportamento adeguato all'Aula. Chi non è interessato, può uscire e rientrare durante la votazione. Vi ringrazio.
Prego collega Giovine.



GIOVINE Michele

La Pernigotti è un marchio storico nasce nel 1860, è un marchio importante dell'industria dolciaria piemontese dell'industria novene oserei dire, dell'industria italiana, ma a tutt'oggi non si conoscono ancora gli esiti del processo avviato nei mesi scorsi con l'incarico dato a Mediobanca di valutare il valore dell'azienda.
Peraltro si apprende che il Comune di Novi Ligure ha approvato all'unanimità un documento che esprime preoccupazione nei riguardi dell'andamento produttivo, peraltro, esprime anche preoccupazione riguardo all'occupazione e all'assetto produttivo generale dell'azienda.
Inoltre, in relazione alla mancanza di un piano industriale ed all'annunciata riduzione degli organici il Comune di Novi ha chiesto al Gruppo Averna, proprietario dello stabilimento Pernigotti, l'avvio di un serio e approfondito confronto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori per salvaguardare l'unità produttiva e il marchio dell'azienda dolciaria in oggetto. Tutto ciò premettendo, si chiede che il Consiglio regionale approvi un ordine del giorno, un documento, che impegni la Presidente, onorevole Mercedes Bresso, la Giunta regionale e gli Assessori competenti tutti, ad attivarsi presso la proprietà dell'azienda affinch quest'ultima renda tempestivamente noto il piano industriale e i conseguenti livelli occupazionali.
Giustamente, prima di poter agire nel merito, la prima regola in quest'ottica è l'informazione. L'informazione è quella più carente. C'è una grande preoccupazione da parte dei lavoratori, c'è una grande preoccupazione da parte di chi attorno all'azienda ha costruito un sistema economico, c'è una grande preoccupazione da parte della cittadinanza.
Il Consiglio regionale, con questo documento, impegna la Presidente onorevole Mercedes Bresso, la Giunta regionale e gli Assessori competente ad adottare qualunque provvedimento di propria competenza per stimolare provvedimenti di competenza di altri Enti, di altre organizzazione, al fine di garantire la permanenza e il rilancio dell'unità produttiva. Nonch scongiurare un ulteriore calo occupazionale.
E' evidente che questo o.d.g., datato 22 novembre 2005 a firma del Consigliere Deambrogio, potrebbe anche non avere l'esigenza e l'urgenza che il proponente chiede. E' indubbio che, come tutti i problemi, se si lasciano irrisolti, si incancreniscono e diventano irrisolvibili. Chiedo all'Aula di approvare la proposta dell'inserimento in oggetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Presidente, siamo contrari all'inserimento del nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 168 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine per l'illustrazione ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Questa è un'altra delle cose incredibili che accadono nella nostra città e nella nostra regione, dove riusciamo a fare figure misere e barbine, anche al di là della volontà dei proponenti o dei responsabili del governo locale della nostra città.
Mi riferisco, in particolare, alla presa di posizione attuata nei confronti della Coca Cola S.p.A. Fra tutte le multinazionali, fra tutte quelle che potevamo colpire e toccare come esponenti politici, abbiamo colpito l'unica che ha, di fatto, lo sponsor unico per le Olimpiadi.
Premesso che il 14 novembre il Consiglio comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno, presentato dal Partito dei Comunisti italiani, avente ad oggetto una campagna di boicottaggio della società Coca Cola, che prevede il ritiro della bevanda dai distributori presenti nei locali dell'amministrazione (magari quest'azione si poteva anche condividere in un altro momento, ma sicuramente non prima delle Olimpiadi invernali).
Considerando che l'atteggiamento del Comune di Torino, di fatto approvando questo o.d.g., rischia di pregiudicare i rapporti con una società che è tra i più importanti sponsor delle Olimpiadi e che ha avviato un'importante campagna di comunicazione incentrata sull'evento Torino 2006 (mi pare autolesionistico colpire chi, in questo momento, sta di fatto facendo pubblicità a se stessa, ma anche alla nostra città).
Tenuto in debito conto che, a tutt'oggi, la presenza nel nostro territorio di impianti della società Coca Cola ha una considerevole importanza anche sul piano occupazionale, essendo, in particolare notevolmente aumentato negli ultimi anni il numero degli addetti all'imbottigliamento nello stabilimento di Gaglianico, il boicottaggio della società Coca Cola potrebbe, indubbiamente, pregiudicare il posto di lavoro di molti giovani che hanno un'occupazione presso tale stabilimento.
La conseguenza logica, politica ed economica è evidente a tutti, anche a quelli meno edotti e merita ulteriori spiegazioni.
Ritenuto che, qualora il Comune di Torino desse seguito realmente a detto ordine del giorno un conseguente eventuale disimpegno della Coca Cola potrebbe determinare gravi e imprescindibili ripercussione sull'occupazione piemontese, soprattutto sull'evento olimpiadi, il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale, in primis, a garantire e mantenere salde le relazioni che la Regione intrattiene da tempo con la società Coca Cola. Secondo, ad opporsi fermamente a qualsiasi forma di boicottaggio nei confronti della società medesima, terzo ad evitare e contrastare ogni atteggiamento dannoso per l'occupazione piemontese e lesivo dell'immagine del Piemonte.
Questo documento ricordo che ha come primo firmatario il Consigliere Pichetto Fratin.
Se il Consiglio del Piemonte, tempestivamente, approva questo o.d.g.
credo che si possa andare a sanare, fare "pari e patta" con un altro o.d.g.
sconsiderato e approvato dall'altra importante istituzione piemontese, che è la Città di Torino.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Siamo contrari all'inserimento del nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 167 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine per l'illustrazione ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie Presidente.
Questo ordine del giorno, a firma del Consigliere Pichetto Fratin, ha come oggetto: "Regolamento per la registrazione, valutazione autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche".
'Premettendo che il Parlamento Europeo nella seduta del 17 novembre 2005 ha approvato la proposta di regolamento per la registrazione, valutazione autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (in sigla REACH), che prevede anche la creazione di un'Agenzia chimica europea; osservato che la nuova regolamentazione prevede la registrazione e autorizzazione di tutte le sostanze chimiche prodotte e messe in commercio, uniformando le procedure fra tutti i Paesi dell'Unione Europea, introducendo pesanti vincoli burocratici, ancora più gravosi per le piccole e medie imprese che producono o utilizzano prodotti chimici ritenuto che l'applicazione del nuovo regolamento dell'Unione europea possa avere pesanti ripercussioni anche per il comparto tessile e altri settori che utilizzano diversi prodotti chimici per le proprie lavorazioni, e che dovranno seguire la complicata, onerosa e assai speciosa procedura di registrazione richiesta dall'Unione europea osservando altresì che tale regolamentazione indebolirà ulteriormente la competitività del comparto tessile europeo, e segnatamente italiano, in quanto per i prodotti importati dai Paesi extra-Unione europea non è richiesto il rispetto delle regole stabilite da REACH (aspetto veramente grottesco vista la situazione) rilevando che ciò, oltre a colpire le industrie che producono nei Paesi dell'Unione europea, rischia di vedere gravi conseguenze anche per i consumatori, perché si amplia il mercato a prodotti che non avranno quelle garanzie di salubrità richieste invece ai prodotti europei considerato che il regolamento REACH per diventare esecutivo necessita anche dell'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dell'Unione europea di un regolamento ad hoc valutando, per tutte queste motivazioni, con preoccupazione l'entrata in vigore del regolamento comunitario REACH per l'impatto che può avere sul sistema di piccole e medie imprese, sia del comparto chimico che di quei settori che utilizzano prodotti chimici, come ad esempio il tessile e la conceria (che rischiano di vedersi pesantemente penalizzato)'".
Tutto ciò sommariamente esposto - ma credo che sia abbastanza chiaro all'Assemblea - il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale, nella persona dell'On. Presidente Mercedes Bresso e degli Assessori competenti in materia, a richiedere, in primis al Governo italiano, di intervenire affinché la proposta di regolamento REACH approvata dal Parlamento Europeo il 17 novembre 2005, sia modificata nel senso di tenere in maggiore considerazione le specifiche esigenze delle Pmi (ovvero le piccole e medie imprese) senza gravare ulteriormente sulle procedure burocratiche per la registrazione e l'utilizzo di sostanze chimiche.
In secondo luogo, con questo ordine del giorno si chiede di impegnare per l'applicazione del regolamento REACH, un divieto di importazione di prodotti realizzati in Paesi extra-Europei che non rispettano i medesimi criteri previsti per le imprese europee.
Mi sembra veramente un ordine del giorno essenziale e importante perch va a colpire la socialità, i consumatori, ma anche l'economia e il sistema delle nostre imprese.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Diciamo no.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo, 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 166 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine per l'illustrazione ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno in oggetto è inerente anche alla recente visita delle "Donne di Pace" della scorsa settimana in Consiglio regionale. Credo che tutt'ora, nel sito della Regione Piemonte, o comunque nel sito del Consiglio regionale (credo affianco alle invettive del Vicepresidente Susta contro il Ministro Tremonti) vi sia, giustamente e correttamente, questo meritosissimo incontro.
In particolare, bisogna ricordare che la pace è un bene prezioso di tutti che va coltivato attraverso il rispetto, la giustizia, il dialogo interculturale e interreligioso; la pace vuol dire anche lotta alla povertà come scelta di cooperazione e come solidarietà tra i popoli.
"Donne di Pace" è un incontro interculturale e interreligioso, promosso da un Associazione, con importanti rappresentanti femminili delle diverse culture e delle diverse tradizioni religiose che si fanno portatrici di profondi messaggi di pace.
"Donne di Pace", sin dal suo primo incontro nel 2001, si propone come momento di condivisione di esperienze di pace di vari soggetti testimoni privilegiati a livello mondiale nell'ambito della promozione della cultura di pace, come le madri dei desaparecidos, le madri coraggio, le madri di vittime di attentati della mafia e del terrorismo.
Da suddetti incontri sono scaturiti impegni concreti di solidarietà quali: nel 2001 la campagna Zonta International mirata a contrastare il tetano neonatale in India, nel 2002 la costruzione del pozzo e la canalizzazione dell'acqua all'ospedale Holy Family di Paida Nyaffa in Uganda (sappiamo quanto l'acqua sia importante negli ospedali, a maggior ragione in quella parte del pianeta), nel 2003 la creazione di una casa famiglia per i bambini di strada Rumeni, nel 2004 la creazione del centro di guarigione sciamanica di Nadia Stepanova a Ulan Ude, in Siberia.
Considerato, quindi, che si terrà a Torino il 5 dicembre 2005 - ed è avvenuto - un incontro "Donne di Pace", promosso dall'associazione "Where The Eagles Fly" con la presenza della Federazione Russa delle Madri dei Soldati, del Comitato Madri di Beslan, dell'Associazione Madri USA contro il Reclutamento nei College, da Santa Sufi dell'Uzbekistan per condividere il mondo spirituale dell'Islam e dal Leader Cerimoniale Mohawk del Movimento Popoli Tradizionali per la Pace nel Mondo; considerando questi importanti, radicati e presenti associazioni simbolo, non solo della pace ma della pace vista al femminile, il Consiglio regionale, tutto ci considerato, invita la Giunta a sottoscrivere l'appello allegato, rivolto alle autorità dei paesi di cui le "Donne di Pace" fanno parte (Russia Uzbekistan, Stati Uniti, Canada) affinché vengano rispettate le istanze di pace che questi testimoni privilegiati portano, non solo per loro, ma per tutti noi.
Ricordiamoci che "Donne di Pace" sono per una pace generata dall'impegno verso gli altri, una pace che nasce dal rispetto della giustizia, una pace che crede nel valore della diversità, una pace fondata sul riconoscimento dei diritti umani, una pace che dice no alle guerre e al terrorismo, una pace che fonda un futuro per i giovani, una pace che si apre al dialogo con tutte le religioni, una pace che cerca la verità, una pace che riconosce anche le ragioni dell'altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 165 La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, l'ordine del giorno protocollato come n. 165 nel protocollo generale delle mozioni e ordini del giorno, a memoria, è stato più volte presentato nei vari o.d.g. di questo Consiglio regionale, tratta dell'attualità della legge n. 194/1978.
In particolare, in questo caso, si chiede che il Consiglio regionale considerato che è ripresa una campagna ideologica contro il principio dell'autodeterminazione e della responsabilità femminile nella scelta della maternità; che una parte minoritaria di questo Paese ha cercato nel corso degli anni di rimettere in discussione un diritto acquisito attraverso un referendum popolare; che tale campagna rischia di minare il principio della laicità dello Stato; che la scelta dell'aborto, in fondo, rappresenta sempre la scelta più drammatica al termine di un percorso che vede la donna coinvolta in prima persona nella scelta più pesante da cui possa essere investita; constatato che la legge n. 194 (legge sull'aborto) è riuscita in gran parte ad eliminare la piaga degli aborti clandestini: si stima infatti, che a fronte di...



PRESIDENTE

Scusi, collega Giovine, volevo informarla, affinché possa regolare il tempo dell'intervento, che, per un problema tecnico, è a 2 minuti e 16 secondi.



GIOVINE Michele

...che la relazione del 2003 del Ministero della sanità sulla legge n.
194/1978 stimava, applicando lo stesso metodo, il numero degli aborti clandestini prima dell'entrata in vigore della legge a circa 350.000; che la legge in oggetto ha tutelato e tutela in primis la salute delle donne: non è superfluo ricordare quante migliaia di donne, ricorrendo all'aborto clandestino, hanno perso la vita o subito danni permanenti. Quindi, tenendo conto che la legge in oggetto è riuscita in gran parte a ridurre gli aborti clandestini (dai 100.000 dell'anno 1983 ai 21.000 nell'anno 2001), limitati prevalentemente all'Italia insulare e meridionale, dove - è evidente - è maggiore l'obiezione di coscienza e dove, probabilmente, vi è anche un altro approccio culturale alla questione, impegna la Giunta Regionale ad adoperarsi, al fine di valorizzarne il ruolo ed incrementarne l'operatività dei consultori, a svolgere una ricerca su base regionale sull'adeguatezza della rete, sulle necessità che hanno tali strutture per renderle sempre più rispondenti alle esigenze della popolazione femminile della nostra regione, anche in collaborazione con le associazioni femminili che operano nel campo della salute della donna e della libertà di autodeterminazione.
Infine, esprime preoccupazione di fronte ai tentativi di rimettere in discussione un importante provvedimento che ha contribuito alla piena emancipazione della donna e piena solidarietà alle strutture socio sanitarie impegnate in prima linea nell'applicazione della legge.
Presidente, credo, all'incirca, di aver rispettato il tempo che lei mi ha assegnato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Signor Presidente, siamo convintamente contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 164 La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione



GIOVINE Michele

L'ordine del giorno n. 164, visto che concerne una situazione militare non si parla più di guerra, ma neanche proprio di pace normalizzata evidentemente, è sempre attuale, è sempre presente, pertanto, continua ad avere un'importanza assolutamente primaria nella disquisizione e nell'oggetto dei nostri discorsi. Noi, in prima linea, dobbiamo impegnarci a dare delle risposte e a prendere delle posizioni al riguardo. Questo ordine del giorno, che parlava dell'immediato ritiro del contingente italiano in Iraq, su cui, magari, posso avere anche un'opinione difforme credo debba essere coerentemente presentato e discusso in Aula.
Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che non è più sostenibile la situazione in Iraq e non è più rinviabile un'iniziativa per porre fine allo stato d'occupazione militare e alla crescente sofferenza delle popolazioni civili; che la drammatica spirale di violenza, attentati azioni di guerriglia sta provocando una lunga scia di sangue tra i militari e i civili; che negli ultimi tempi si è registrato un significativo salto di qualità nelle azioni di guerriglia e di terrore sul campo, a partire dalla detestabile pratica dei rapimenti e dei sequestri che hanno colpito duramente anche il nostro paese, a cui sono seguite azioni di vera e propria guerra da parte delle forze occupanti (questa situazione denota una continua e progressiva frantumazione della società irachena e come l'avversione verso gli occupanti produce saldature d'interessi e obiettivi tra gruppi ed etnie storicamente avverse); che le pratiche di tortura inflitte dai militari occupanti ai prigionieri iracheni, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, hanno rafforzato nell'opinione pubblica internazionale e non la necessità non più rinviabile di porre fine naturalmente, secondo i proponenti - alla lunga sequenza d'errori ed orrori; che è ormai dimostrato il fallimento del tentativo di esportare i valori della democrazia provocando la proliferazione dell'odio anti occidentale offrendo ottime ragioni alla propaganda fondamentalista islamica; che non sembra peraltro che il tentativo di dotarsi di una Costituzione abbia modificato sostanzialmente il quadro generale del Paese constatato inoltre che le ultime rivelazioni circa l'utilizzo di armi chimiche da parte delle forze armate statunitensi pone il Governo italiano in vistoso imbarazzo; che è ormai assodato che buona parte delle motivazioni addotte per l'inizio della guerra (armi di distruzione di massa, ecc.) erano menzogne costruite ad arte, considera urgente avviare una straordinaria iniziativa e un percorso politico diverso volto a considerare come necessario e impellente la discontinuità con la guerra unilaterale e con l'occupazione militare. Si tratta di perseguire con ogni mezzo, nei fatti, il ritorno sulla scena, con ruolo da protagonista dell'ONU, quale forza di stabilizzazione. Di conseguenza, si chiede di fatto di provvedere quanto prima, vista la drammaticità della situazione alla fine dell'occupazione militare.
Infine, si considera l'iniziativa politica e diplomatica fondamentale per traghettare il paese verso la democrazia e la stabilità.
Tutto ciò premesso, e tenuto in debito conto, richiede al Governo e al Parlamento l'immediato ritiro del contingente italiano, senza "se" e senza "ma". Questo è il succo dell'ordine del giorno. Si potrà essere contrari o favorevoli, ma credo che una trattazione al riguardo meriti la nostra più pressante attenzione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta richiesta rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 163 Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per l'illustrazione di tale proposta di inserimento.



GIOVINE Michele

L'ordine del giorno in questione, rubricato al n. 163 al Protocollo Generale delle mozioni e degli ordini del giorno, ha per oggetto il mancato rispetto della legge n. 68 del 1999, da parte degli enti strumentali della Regione Piemonte. Tale documento è stato presentato, peraltro, dai Consiglieri Rossi (primo firmatario), Allasia, Dutto e Monteggia.
Gli enti strumentali - voglio ricordare che in Regione Piemonte sono molteplici - sono estremamente importanti affinché si possa procedere e progredire con una più efficace attuazione della politica dell'ente.
Il testo di tale ordine del giorno recita: "La legge del 12 marzo 1999, n. 68 'Norme per il diritto al lavoro dei disabili', promuove l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato a favore di persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e ai portatori di handicap intellettivo; alle persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%; alle persone non vedenti o sordomute; alle persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio con minorazioni ascritte dalla prima all'ottava categoria".
Inoltre, si specifica: "I datori di lavoro pubblici e privati, sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie suddette nella seguente misura...".
Si precisa ancora: "...dalla legge n. 68 del 1999 da parte delle ASL e ASO piemontesi, degli enti strumentali - CSI, IRES, Finpiemonte, se non erro, e altri - e delle società partecipate dalla Regione Piemonte a riferire al Consiglio regionale l'esito di tale verifica".
Credo che questa verifica non si sia mai fatta.
Peraltro, ritengo che le persone che, loro malgrado, sono purtroppo portatrici di gravi disagi, che indubbiamente condizionano la loro vita e quella dei loro cari, meritino un'attenzione e un rispetto che non pu passare inosservato. Noi non possiamo rimanere muti di fronte a questo ordine del giorno.
Credo che una legge debba comunque essere sempre rispettata, che ci si trovi d'accordo o meno: finché sarà legge, dovrà essere rispettata soprattutto da parte di chi, come noi, riveste il ruolo di legislatore dobbiamo essere i primi a rispettare e a far rispettare le leggi.
Per carità, possiamo non essere d'accordo: si potrà, allora, avviare un'iniziativa parlamentare per modificarla. Tuttavia, finché la legge sarà in vigore, essa dovrà essere rispettata fino in fondo.
Nella fattispecie, credo che i proponenti abbiano pienamente ragione.
Sicuramente non vi è stato questo riferimento da parte delle ASL e delle ASO e degli enti strumentali in merito agli articoli citati. Ritengo che il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio o chiunque da essi delegato, debba quanto prima - forse anche senza la votazione dell'ordine del giorno - muoversi affinché gli enti su elencati vengano a riferire nelle sedi competenti - le Commissioni o, evidentemente, il Consiglio regionale - su quanto le legge n. 68 del 12 marzo 1999 prescrivere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Ha chiesto la parola il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

No.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 161 Si richiede l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 162 "Il Comune di Torino vieta la distribuzione dei prodotti Coca Cola, sponsor delle Olimpiadi Invernali".
Se il collega Giovine è d'accordo, essendo già stato trattato nell'altro ordine del giorno, passerei alla successiva richiesta di inserimento nuovi punti all'o.d.g Ha chiesto la parola il Consigliere Giovane.



GIOVINE Michele

Ritengo che vi sia un aspetto diverso in questo ordine del giorno presentato, peraltro, dai colleghi Agostino Ghiglia, William Casoni Roberto Boniperti, Marco Botta e Gianluca Vignale. Tra l'altro, conoscendo anche i proponenti, sono sicuro che avranno trovato qualche peculiarità che lo differenzia dall'ordine del giorno prima trattato.
Credo, pertanto, che meriti un'ulteriore valutazione.



PRESIDENTE

Valuti lei, considerando che non è fondamentale per i lavori dell'Aula.
Si può anche ritenere accoppato - ricordando anche una vecchia canzone che citava la Coca Cola - e passare alla successiva richiesta di inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 161.



GIOVINE Michele

Sì, si può ritenere accoppato, va bene.



PRESIDENTE

Grazie, collega. Consideriamo, quindi, già trattato l'ordine del giorno n. 162.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione della richiesta rubricata n. 12 di tale proposta di inserimento dell'ordine del giorno n. 161.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno n. 161, che ha per oggetto il DURC - Documento Unico Regolarità Contributiva - recita quanto segue: "Premesso che in data 12 luglio 2005 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emesso la circolare (prot. n. 280/segr) avente per oggetto "Modalità di rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva - DURC"; considerato che l'applicazione di tale documento è prevista a decorrere dal 01/01/2006" - dopodomani, quindi - "e che in tale circolare è stata fissata la validità mensile, a partire dalla data di rilascio, delle dichiarazioni di regolarità contributiva valutato ancora che tale termine è ritenuto troppo esiguo, soprattutto in considerazione della frequenza dei lavori, spesso di breve durata acquisiti dalle piccole e medie imprese nell'ambito della committenza privata, con conseguente obbligo di reiterare la richiesta ritenuto inoltre che, pur condividendo l'intendimento alla base del DURC quale strumento di contrasto al lavoro irregolare nel comparto edile sottolineiamo che il periodo di validità previsto rischia di danneggiare le imprese in regola, già sottoposte a numerose incombenze considerato infine che la categoria dell'edilizia si chiede quale utilità in concreto possa avere l'imposizione di una scadenza così breve" - e ce lo chiediamo anche noi - "che comporterà per il nostro Paese il rilascio di almeno 4 milioni di certificati da parte delle competenti casse edili sempre ammesso che gli istituti assicurativi e previdenziali siano in grado di ottemperare alla certificazione nei tempi previsti.
Tutto ciò premesso, questo ordine del giorno impegna la Presidente della Giunta regionale, On. Mercedes Bresso, e anche gli Assessori competenti ad ottenere il prolungamento del suddetto, portando la validità ad almeno 3 mesi".
Peraltro mi permetto di chiedere una modifica al provvedimento, qualora venga votata l'iscrizione all'o.d.g. e quindi espletata la discussione nella serata odierna, mi permetto invece di chiedere ai proponenti una modifica dei mesi, da tre a sei mesi, anche se credo che spostare il traguardo di tre mesi non risolva i problemi a tutte queste categorie dell'edilizia che sono coinvolte.
Ricordiamo che quattro milioni di certificati sono una massa enorme ed è difficile da immaginare come si possa andare a rispettare questo traguardo che è ormai alle porte. Tre mesi sono già uno spostamento migliorativo della scadenza, ma credo che sei mesi possano essere più confacenti alla categoria in oggetto di cui il Burc va a colpire in modo particolarmente pesante e inderogabile. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese della richiesta rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 160 Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno di cui ci accingiamo a richiedere l'inserimento all'o.d.g. della seduta odierna ha come oggetto "No ai test per l'individuazione del disturbo da deficit di attenzione e iperattività all'interno delle scuole".
E' un tema quindi di notevole importanza e lo si può riscontrare anche prendendo visione di quello che è il testo stesso dell'ordine del giorno.
In breve per presentare e sottolineare l'importanza e la valenza di questo ordine del giorno mi accingo a presentarne anche il contenuto letterale, che recita: "Il Consiglio regionale preso atto che da quanto riferito da associazioni di genitori e associazioni di volontariato nelle scuole elementari della nostra Regione vengano effettuati dei test psichiatrici nominativi per diagnosticare la DHD, meglio conosciuto come 'disturbo da deficit di attenzione e iperattività e che questo avviene senza alcuna autorizzazione da parte dei genitori; preso ancora atto che in America più di sei milioni di bambini sono sotto trattamento psichiatrico per tale disturbo che viene curato con psicofarmaci tipo Ritalin, vietato in Italia fino all'anno scorso; preso ancora atto che per i numerosi episodi di test effettuati senza il consenso dei genitori, sono stati presentati numerosi esposti alla Procura della Repubblica".
L'ordine del giorno continua sottolineando il fatto che questo disturbo da deficit di attenzione e iperattività non è una malattia e quindi non è oggettivamente rilevabile con test clinici.
Afferma ancora che tale disturbo è rilevato con una metodologia e si fa riferimento ad una tabella allegata, sulla quale solo con il buonsenso di genitore si potrebbe avanzare già forti perplessità.
Partendo da questa serie di presupposti e di considerazioni che noi riteniamo particolarmente fondate, l'ordine del giorno in questione termina impegnando il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori alla sanità e all'istruzione al fine proprio di intervenire presso la Direzione didattica regionale con alcune finalità: affinché questi ultimi si attivino per inviare una direttiva a tutte le scuole elementari e medie della Regione in cui sia regolamentata, attraverso questa comunicazione, tanto l'obbligatorietà nel chiedere il consenso alle famiglie per l'effettuazione dei test di cui ho parlato nella prima parte dell'intervento, e per assicurarsi che l'utilizzo dei medesimi avvenga solo da parte di personale competente e soprattutto che tutto avvenga con modalità chiare e trasparenti.
"Impegna infine il Presidente della Giunta e gli Assessori alla sanità e all'istruzione affinché venga sospesa l'effettuazione di questi test almeno fino a nuova regolamentazione all'interno delle scuole della Regione Piemonte".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 159 Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno di cui in questo momento chiediamo l'inserimento all'o.d.g. è classificato con il numero progressivo 159 ed ha come oggetto la situazione di crisi del Canavese.
Quindi, è un ordine del giorno con una forte connotazione anche di attualità, viste le numerose situazioni di crisi occupazionale che hanno colpito questa zona della nostra Regione e della nostra Provincia in particolare.
L'ordine del giorno in questione parte da una considerazione generale che è quella che la situazione occupazionale e produttiva del Canavese è caratterizzata da una serie di processi di riorganizzazione, da una serie di processi di rilocalizzazione e di processi di chiusura di attività e sarebbe lungo l'elenco delle aziende canavesane in crisi, e fa riferimento al fatto che in seguito alla scomparsa della Olivetti, le S.p.A. hanno finito per determinare uno stato di crisi strutturale complessiva di tutta l'area canavesana con la perdita ovviamente direttamente correlata con questo stato di crisi di numerosissimi posti di lavoro.
L'o.d.g. prosegue partendo dalla considerazione che evidentemente non tutte queste situazioni sono riconducibili alla crisi della singola realtà produttiva e al posizionamento sul mercato, ma in alcuni casi sostiene che sia plausibile pensare a riorganizzazioni rispondenti a discutibili criteri di ottimizzazione dei profitti, in quanto tali, decisamente criticabili.
Nel proseguo dell'o.d.g. si prende atto che le tradizionali modalità di gestione degli ammortizzatori sociali, quale strumento, per così dire naturale per accompagnare i lavoratori almeno verso il livello minimo di acquisizione dei fondamentali requisiti pensionistici, sono di fatto non esaustivi per una realtà che vede coinvolti i lavoratori di fascia giovane quindi i lavoratori che necessitano ancora di molti anni di lavoro per poter raggiungere un livello minimo di contributi previdenziali. Fa riferimento a questi lavoratori di fascia giovane, che dopo un periodo di mobilità comunque si troverebbero disoccupati a tutti gli effetti.
Appurato quindi che la provincia di Torino sta affrontando comunque un piano strategico per il rilancio e lo sviluppo nel canadese, in qualche modo conseguente ai recenti stati generali del canavese svolti a Ivrea e che la risposta a questo stato di crisi del canadese sarà efficace solo se anche le istituzioni sapranno in qualche modo fare gruppo insieme, fare sistema.
Termino, infine, ricordando che le positive azioni di sostegno messe in atto dalla Regione Piemonte per alcune realtà specifiche hanno dato dei risultati importanti e, quindi, da questo punto di vista impegna la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

secondario discutere l'ordine del giorno appena illustrato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sulla richiesta rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 156 Passiamo alla nuova proposta di inserimento del punto all'o.d.g.
L'ordine del giorno n. 158 inerente a "Solidarietà popolazione valle di Susa" è stato ritirato. L'ordine del giorno n. 157 è stato accorpato e votato.
Procediamo pertanto alla richiesta successiva, la n. 15.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

L'ordine del giorno di cui chiediamo l'inserimento nella seduta odierna fa riferimento alla situazione complessiva dell'Ordine Mauriziano. Nelle settimane scorse, abbiamo avuto occasione di discutere sulla complessa situazione dell'Ordine Mauriziano, si sono svolte in merito alcune riunioni della Commissione Sanità che in qualche modo anche tramite l'audizione dei diretti responsabili dell'ordine Mauriziano stesso, ha cercato in qualche modo di avere un visione più chiara della situazione complessiva dell'Ente.
Naturalmente l'ordine del giorno di cui chiediamo l'inserimento all'o.d.g. della seduta odierna, entra più nello specifico avente per oggetto interventi a sostegno dell'ordine stesso.
In particolare l'ordine del giorno n. 156, partendo da una premessa cioè che l'Ordine Mauriziano di Torino, ente previsto dalla IVX disposizione transitoria e finale della costituzione Italiana, venne commissariato con D.P.R. 19 settembre 2002, un commissariamento effettuato sulla base della relazione degli Ispettori, inviati dal Ministero dell'interno, che in qualche modo attribuivano alla gestione degli amministratori dell'Ente stesso la responsabilità del dissesto finanziario dell'ordine.
Premesso che dopo un periodo commissariale, il Parlamento ha approvato la legge 21 gennaio 2005 n. 4 con la quale l'Ordine, pur nominalmente mantenuto, è stato sostanzialmente svuotato trasferendo gli ospedali al patrimonio della Regione ed i beni immobili ed artistici ad una costituenda Fondazione Mauriziana, avente il compito di procedere all'alienazione degli stessi per coprire il deficit. L'ordine del giorno prosegue poi nella sua premessa sostenendo che la sentenza della Corte dei Conti, al cui giudizio di responsabilità sono stati in qualche modo rinviati i precedenti Amministratori, emessa l'1 settembre 2005 attribuisce all'ex Giunta regionale la responsabilità di non aver riconosciuto costi legittimamente sostenuti e quindi di aver determinato il deficit, con ciò smentendo gli elementi centrali della relazione ispettorile, che fu causa del commissariamento.
La parte finale della premessa dell'ordine del giorno, fa poi espresso riferimento al fatto che il commissariamento dura tutt'ora, e che la citata sentenza rende ancora più urgente l'interruzione del periodo di gestione straordinaria e la sostituzione dell'Organo commissariale.
Per tutte queste ragioni ovviamente noi chiediamo che questo ordine del giorno venga immesso oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Invito i Consiglieri a silenziare, oltre i telefonini, anche i computer, così possiamo proseguire con i nostri lavori.
Richiesta rubricata n. 16 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 155 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie Presidente.
L'ordine del giorno in discussione, per il quale era stato espressamente richiesto l'esame in Aula, ha per oggetto: "Gli Stati Generali degli Enti Pubblici Europei contro l'AGCS". Le motivazioni che ci portano, in questa seduta, a chiederne l'immediato inserito all'o.d.g.
fanno direttamente riferimento alla significatività dell'ordine del giorno in quanto tale. L'ordine del giorno n. 155 richiama l'ordine del giorno n.715 del 24/2/2003 riguardante l'opacità e segretezza dei negoziati per l'AGCS (Accordo Generale sul Commercio dei Servizi in ambito WTO).
Ricordato che l'AGCS, accordo-quadro dell'OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) ha lo scopo di liberalizzare progressivamente tutti i servizi sia privati che pubblici, cioè aprire alla concorrenza servizi collettivi come la sanità, la scuola, l'acqua, l'energia, i trasporti, l'igiene ambientale e la gestione del patrimonio del territorio, senza escludere nessun settore di competenza delle Autorità Locali al servizio della popolazione, con il risultato di sottomettere le politiche e i poteri locali soltanto ed esclusivamente alle leggi del mercato. Ricordato un altro aspetto, cioè che l'OMC ha fissato per il 1° gennaio 2006 l'entrata in vigore dei primi risultati delle trattative per la privatizzazione dei servizi pubblici; rilevato che, indubbiamente, rientrano in questa logica neo-liberista le scelte governative su pensioni, sanità, sicurezza sociale e anche la cosiddetta Direttiva europea sul mercato interno UE; appreso che il 13 e 14 novembre 2004, in Francia, circa 600 eletti/e negli Enti Locali Regionali di Francia, Europa, America Latina e Canada, riuniti negli Stati Generali delle Collettività Pubbliche contro l'AGCS, hanno lanciato un appello importante a tutti gli eletti/e ed elette della popolazioni, nel quale denunciavano la gravità del pericolo di considerare i servizi pubblici locali esclusivamente e riduttivamente come una merce qualsiasi e in qualche modo si rifiutavano di metterli in concorrenza sul mercato appreso ancora che si impegnavano a difendere e estendere i servizi pubblici locali per una maggiore coesione ed equità sociale e a sviluppare ovunque dinamiche che possono essere definite di partecipazione alternativa; invitavano le Comunità Locali e Regionali a dichiarare ciascuna per i propri territori, "zone libere dall'AGCS", visto ancora che sono circa un migliaio, quindi non poche, le Amministrazioni Locali che si sono dichiarate "zona libere dall'AGCS", quindi con una dichiarazione forte di principio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 17 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 149 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi per l'illustrazione.
Ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie Presidente.
L'ordine del giorno n. 149, per il quale è stato richiesto l'esame in Aula, ha come oggetto, come appena ricordato dal Presidente, "la valorizzazione di sale cinematografiche mediante la promozione di attività culturali".
Il testo dell'ordine del giorno, di cui richiediamo l'immediato inserimento all'o.d.g., parte da alcune considerazioni generali e afferma che, viste le finalità e i principi generali individuati dalla legislazione recante: "disciplina della diffusione dell'esercizio cinematografico in Piemonte", di cui abbiamo parlato nell'odierna seduta, una disciplina che di per sé è volta a promuovere una più adeguata presenza, una migliore distribuzione, la qualificazione e lo sviluppo delle attività cinematografiche sul territorio. Viste ancora le finalità e i principi di cui alle lettere a) e d) del comma 2 del suddetto articolo 1 consistenti rispettivamente, nella centralità dello spettatore (lo ricordava ancora nel mio intervento mattutino dedicato alla disposizione legislativa nel quale richiedo l'inversione dell'o.d.g., proprio con la finalità di poterla posizionare in un punto dell'o.d.g. precedente) consistenti nella valorizzazione della funzione dell'esercizio cinematografico per la qualità sociale delle città e del territorio, tenuto conto degli indirizzi di programmazione di cui all'articolo 3 della già richiamata deliberazione legislativa, che sarà di nuovo presentata in Consiglio regionale; valutato che sia necessario intervenire non solo per favorire la permanenza nelle strutture ma anche per sostenerne l'attività.
Date tutte queste premesse, già ricordate laddove questa mattina parlavamo dell'importanza della disposizione legislativa in materia di evoluzione del settore cinematografico, impegna la Giunta regionale a inserire nell'ambito della propria e specifica programmazione, o a sostenere a tal fine gli enti locali, attività ed iniziative culturali proprio mediante la valorizzazione di sale cinematografiche inserite nei centri urbani e nei contesti storici cittadini, in particolare individuandole quali specifiche sedi privilegiate di promozione culturale rivolta, con particolare attenzione, alle scuole, al mondo dei giovani e non ultimo, anche alla terza età.
Per tutte queste ragioni mi sembra un ordine del giorno degno di essere inserito nella seduta odierna.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 17.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 18 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiede ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 148 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Questa proposta di inserimento all'o.d.g. fa riferimento ad uno specifico ordine del giorno, avente per oggetto la riduzione del fondo unico per lo spettacolo sul disegno di legge "finanziaria 2006". È un ordine del giorno sicuramente attuale che parte da alcune considerazioni generali di principio. In particolare, afferma: "Premesso che il disegno di legge riguardante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (quella che viene comunemente definita come Legge Finanziaria 2006), approvato dal Consiglio dei ministri del 29 settembre 2005, prevede una variazione significativa dei fondi stanziati per la legge 163 del 1985 (meglio definita come la "Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo"); considerato che questa variazione non è priva di significato, perché prevede una diminuzione del fondo di ben 142 milioni 183 mila euro, che in termini di flessione percentuale rappresentano una flessione complessiva, addirittura del 30% circa dell'intero ammontare del fondo".
L'ordine del giorno prosegue affermando che questa variazione provocherà sicuramente gravi danni alla capacità del sistema dello spettacolo, nel suo complesso, di sviluppare politiche significativamente innovative.
Prosegue affermando: "Rilevato che il disegno di legge è attualmente all'esame del Senato e che pertanto è suscettibile "- o lo era al momento della presentazione dell'ordine del giorno stesso - di modifiche considerato infine che nelle sedute della VI Commissione del 20 e del 27 ottobre i Commissari hanno posto in evidenza" - direi giustamente - come questa diminuzione dei fondi implichi gravissime difficoltà, anche da parte delle Regioni, "ad assegnare gli stessi finanziamenti attribuiti nel corso degli anni precedenti" (e quindi una riduzione delle disponibilità regionali da distribuire al mondo dello spettacolo); "accertato che se le risorse diminuiranno assumerà dimensioni più importanti la crisi in cui già ora si dibatte il settore dello spettacolo (e che quindi questa diminuzione finirà per portare ulteriori e gravi problemi a tutti coloro impegnati all'interno del settore dello spettacolo); impegna la Giunta regionale ad intervenire urgentemente presso il Governo affinché si adoperi nel reperire le risorse necessarie a non variare il fondo unico per lo spettacolo".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste di intervento contro, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 18.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 19 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 147 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Siamo di fronte alla richiesta di inserimento di un altro ordine del giorno particolarmente significativo. L'ordine del giorno classificato con il numero progressivo 147 ha per oggetto la questione intitolata: "La Regione paghi tempestivamente le imprese fornitrici degli ospedali valdesi".
L'ordine del giorno presentato parte da una considerazione generale nella sua premessa, dal fatto che, come si può leggere nelle lettere trasmesse nel luglio 2005 dal dottor Roberto Seymandi, in qualità di Commissario preposto proprio dalla Giunta regionale alla gestione liquidatoria dei debiti degli ospedali valdesi della CIOV, alle imprese creditrici si esplicitava: "Preso atto che la Regione Piemonte, secondo quanto esposto dall'articolo 3 comma 7 della legge regionale n. 11/2004, è subentrata nei debiti CIOV Commissione Istituti Ospedalieri Valdesi, risultanti dalle scritture contabili di quest'ultima, alla data del trasferimento alla Regione dei Presidi Ospedalieri di Torre Pellice, Pomaretto e Torino, avvenuto in data 20 aprile 2005 che la predetta legge, al medesimo articolo 3, comma 7, prevede l'esdebitazione di CIOV - Commissione Istituti Ospedalieri Valdesi e di ogni altro coobbligato da eventuali richieste di pagamento rivolte nei loro confronti dai creditori che la Regione Piemonte, per il pagamento dei debiti della CIOV, ha stanziato nel bilancio 2004 e a valere nel bilancio 2005, la complessiva somma di euro 30 milioni che tale stanziamento, considerata la necessità di procedere all'erogazione di spesa avendo la corrispondente copertura finanziaria, allo stato consente di offrire in pagamento ai creditori chirografari un importo inferiore a quello del loro credito rilevato che con tale missiva il Commissario liquidatore ha proposto alle imprese creditrici 'un pagamento a transazione del vostro credito' corrispondente soltanto al 51% di quanto fatturato al 30 Giugno 2004, con una grave perdita, pertanto, delle imprese in oggetto considerato che con legge regionale n. 11/2004 si stabiliva che sono trasferiti in capo alla Regione Piemonte che provvede alla relativa gestione liquidatoria, sollevando la CIOV da eventuali richieste di pagamento rivolte nei loro confronti da creditori sottolineato ancora che appare evidente il non rispetto della legge sopraccitata e soprattutto poco morale che un ente pubblico per primo metta in grave difficoltà imprese che hanno fornito un servizio, senza peraltro venir pagati se non per il 51% del totale impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente a stanziare tutti i fondi necessari proprio con la espressa finalità di rispettare la legge n. 11/2004 e pagare tempestivamente le imprese fornitrici anche relativamente ai crediti maturati anteriormente al 1° luglio 2004".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 19.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 20 presentata dai Consiglieri Giovine, Lupi e Vignale: chiedono, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, di inserire all'o.d.g. per la seduta odierna l'ordine del giorno n. 146 La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

L'ordine del giorno n. 146, di cui richiediamo l'inserimento all'o.d.g.
della seduta consiliare odierna, reca quale titolo di riferimento "L'Europa onori i suoi giusti".
Detto ordine del giorno parte da una serie di considerazioni di carattere generale.
Considerato che l'educazione degli studenti va improntata, fin dai primi anni di scuola, ad alcuni valori fondamentali, quali quelli della tolleranza, della comprensione del diverso e rispetto reciproco, nella speranza di costruire una società civile ed aperta; che la storia soprattutto nel secolo passato, fornisce, indubbiamente, esempi di odio disumano e di intolleranza etnica, che hanno portato l'umanità a tragedie e genocidi; l'ordine del giorno fa alcuni riferimenti storici ad alcune di queste tragedie e genocidi, ma, nello stesso tempo, sottolinea anche un aspetto positivo dell'esperienza storica passata, cioè il fatto che esistono anche esempi positivi di piccole e grandi comunità, vicende personali di piccoli e grandi eroi, che, nel corso della storia, hanno dimostrato di essere disposti a rischiare la propria vita per salvare quella altrui dalla ferocia dei carnefici.
Quindi, rispetto ad un esame storico del nostro passato, esistono, sì gravissimi precedenti di episodi assolutamente negativi, ma esistono anche degli esempi, in qualche modo, positivi.
Considerato inoltre che l'ultimo rapporto dell'Osservatorio europeo sul razzismo denuncia una preoccupante ripresa dell'antisemitismo, in forte aumento in molti paesi europei (questo tema della rinascita di atteggiamenti in qualche modo correlati con l'antisemitismo è stata sottolineata frequentemente negli ultimi tempi dagli organi di stampa) considerato ancora, fermo restando il testo dell'ordine del giorno, che i sondaggi di opinione mostrano che la maggioranza degli italiani crede che gli ebrei abbiano caratteristiche, in qualche modo, diverse dal resto della popolazione (è un altro indicatore che ci deve far riflettere sulla rinascita di sentimenti pericolosi); considerato infine che nuove forme di odio e nuove ideologie fondamentaliste seminano violenza nel mondo, anche nella nostra Europa democratica e pluralista, istigando i giovani all'intolleranza e al disprezzo della cultura o religione altrui; il Consiglio regionale del Piemonte fa proprio il presente ordine del giorno contenente l'appello "L'Europa onori i suoi giusti", formulato dal Professor Pasquale Totaro, ideatore del "Giardini dei Giusti" (presso la Scuola media "Vivaldi" di Torino), e impegna il Presidente della Giunta regionale ad inviare una lettera al Presidente della Repubblica e a tutta una serie di adempimenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lupi.
Se non vi sono richieste di intervento in senso contrario, poniamo in votazione la proposta di inserimento nuovi punti all'o.d.g.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 20.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.

Argomento: Commercio - Trasporti su ferro

Iscrizione all'o.d.g. della mozione n. 203 "Istituzione di un fondo per il rimborso dei pendolari", presentata dai Consiglieri Cotto, Pichetto Fratin Nastri, Ghigo e Cavallera (rinvio in Commissione ex articolo 93 del Regolamento)

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 205 "Solidarietà all'Europarlamentare Borghezio", presentato dai Consiglieri Rossi, Allasia Dutto e Monteggia

Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 207 "Consolidamento della filiera bieticolo-saccarifera del Nord-Ovest e salvaguardia dello zuccherificio di Case Gerla", presentato dai Consiglieri Cavallera, Botta Cotto, Rutallo, Rossi, Muliere e Motta


PRESIDENTE

In merito alla richiesta di inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 145, preciso che tale documento era già stato ritirato a suo tempo.
Per quanto concerne l'ordine dei lavori, se i colleghi vogliono prestare un attimo di attenzione, la proposta è di iscrivere, se l'Aula unanime è d'accordo, l'ordine del giorno n. 203 che ha, come prima firmataria, la collega Cotto, inerente a "Istituzione di un fondo per il rimborso dei pendolari", di iscrivere e di trattare, anche nella seduta di domani mattina, l'ordine del giorno n. 205, inerente a "Solidarietà all'Europarlametare Borghezio" e l'ordine del giorno n. 207, inerente a "Iniziative a sostegno della filiera bieticolo-saccarifera del nord-ovest e la salvaguardia dello zuccherificio di Casei Gerola", e di concludere la seduta dopo l'ordine del giorno della Consigliera Cotto, per riprenderla domani con l'eventuale richiesta di ripresentare gli ordini del giorno non ancora trattati fino adesso - essendo già inseriti in questo o.d.g., che è unico - e non quelli già trattati; ricordo, infatti, che la convocazione è unica nelle giornate di oggi (che sta per terminare) e di domani.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

La prassi, adottata anche in questa legislatura, è sempre stata quella per cui, di fronte ad una nuova giornata di lavori - si è già verificata quindi sarà a verbale tale situazione - è sempre stata consentita la riproposizione di ordini del giorno.
Dato che è una prassi consolidata, noi riteniamo di poterli presentare. D'altra parte, non credo che cambierebbe la situazione: anche ci fosse questa interpretazione - quella per cui non possono essere riproposti i medesimi ordini del giorno - ovviamente se ne potrebbero presentare altri, con il conseguente aggravio del lavoro della Segreteria che mi sembra francamente inutile.
Riteniamo, quindi, che sia più naturale ripresentare gli stessi ordini del giorno di oggi. Se ciò non fosse possibile, presenteremo nuovi ordini del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Lupi. Più che di prassi, si è trattato di un caso eccezionale quello di permettere la ripresentazione.
In questo caso, se lei è d'accordo, noi non ci troviamo di fronte ad un nuovo ordine del giorno di una nuova seduta, bensì ad una seduta con un unico ordine del giorno già previsto per oggi e per domani.
Ho precisato questo aspetto solo per ristabilire il corretto funzionamento dei lavori dell'Aula. Essendo già stati trattati in questo ordine del giorno, che vale anche per domani, ritengo che ve ne sia un numero adeguato; in più, vi è la possibilità di poterne presentare degli altri.
Questo per ripristinare il regolare funzionamento dei lavori dell'Aula così come previsto dal nostro Regolamento.
Se il Consigliere Lupi è d'accordo, e non vi sono ulteriori problemi possiamo riprendere i nostri lavori domani mattina con le proposte di inserimento degli ordini del giorno, che verranno naturalmente trattati in apertura di seduta domani mattina: mi riferisco a quello della Consigliera Cotto, quello dei Consiglieri della Lega Nord e quello del Consigliere Cavallera. Se l'Aula è d'accordo, li consideriamo, quindi, iscritti (naturalmente in fondo agli altri già iscritti nell'o.d.g.).



(L'Aula, all'unanimità, tacitamente acconsente all'iscrizione degli ordini del giorno)



PRESIDENTE

Il Consiglio è convocato per domani alle ore 10.00.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 22.37)



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