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Dettaglio seduta n.492 del 22/09/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.41 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 11.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Ferraris, Buquicchio Robotti, Travaglini, Caramella, Bellion e Rostagno.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere ed Assessore regionale Aldo Olivieri scomparso il 27 agosto 2009


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, è scomparso il 27 agosto scorso il Presidente della Commissione di Garanzia della Regione Piemonte, il professor Aldo Olivieri. Aveva 85 anni, molti dei quali divisi tra l'attività professionale in campo medico e quella politico-amministrativa al Comune di Torino, alla Regione Piemonte, nelle file del Partito Socialista, di cui è stato dirigente, e da ultimo del Partito Socialista e Liberale di cui era Segretario regionale in carica.
Partigiano nella brigata Camillo Cavour, laureato in Medicina e Chirurgia, docente di Anatomia Patologica all'Università di Torino, è stato primario all'Ospedale S. Luigi di Orbassano.
Consigliere Comunale di Torino dall'aprile 1975 fino al 1983, ha ricoperto più volte anche l'incarico di Assessore alla Sanità. È stato Presidente dell'ASSL 1-23 della Città di Torino, quindi dal 1990 al 1992 nuovamente Consigliere comunale a Torino Impegnato fino all'ultimo nel suo incarico di Presidente della Commissione di Garanzia, nonostante il male che ne stava compromettendo irrimediabilmente la sua salute, Aldo Olivieri è stato Consigliere regionale del Piemonte dal giugno 1985 al maggio del 1990: dall'inizio della legislatura fino al 29 settembre 1987 con l'incarico di Assessore alla sanità nella prima Giunta Beltrami, quindi di presidente della Commissione sanità fino al termine della legislatura.
Ai funerali, che si sono svolti a Torino il 29 agosto scorso, hanno preso parte in rappresentanza del Consiglio - accompagnati dal nostro Gonfalone - i colleghi Presidenti Nicotra e Caracciolo, il Vicepresidente Peveraro e l'Assessore Ricca.
Personalmente, lo ricordo per la commovente dedizione e per il suo impegno. L'ultima volta l'ho visto poco prima dell'estate, quando è venuto a presiedere una seduta della Commissione Regionale di Garanzia convocata da lui stesso. Aveva il bastone; "girava" con il respiratore e mi ha detto: "Ha visto, Presidente, che non ho mollato e che vado avanti?". Veramente una persona che fino all'ultimo ha portato avanti la sua passione. Ha sempre vissuto il suo impegno politico e istituzionale con gran determinazione e con gran serietà.
Anche in ultimo, quando avrebbe potuto farlo, non si è fermato un momento, ma ha onorato gli impegni cui questo Consiglio lo aveva chiamato con la massima dedizione fino all'ultimo minuto.
Ai figli, Fabrizio e Alberto, e alla nuora Alessandra, che hanno accolto il nostro invito a presenziare a questa commemorazione ed ai quali ho già fatto pervenire le condoglianze dell'intero Consiglio regionale desidero rinnovare - interpretando i sentimenti dell'Assemblea regionale la nostra più sentita partecipazione al loro lutto.
Propongo un minuto di silenzio in memoria del professor Aldo Olivieri.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che il giorno 15 settembre sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 15, 16, 17, 20, 21, 23 24, 28, 29 e 31 luglio 2009. Se non ci sono osservazioni, s'intendono approvati.
(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

In data odierna sono distribuiti i processi verbali delle sedute del 15 settembre 2009. Saranno poste in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Monteggia ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Vorremmo avere, da parte dell'Assessore Borioli, alcune indicazioni su determinati treni.
I pendolari della linea Torino-Milano sono molto preoccupati perch pare che, dopo aver stilato un accordo con Ferrovie dello Stato ed aver istituito l'IC Pass (che da 95 euro è passato a 150 euro) si vogliano sopprimere i treni che tale Pass permetterebbe di utilizzare: l'Eurocity per Parigi, ad esempio, che molti pendolari prendono per la tratta Milano Torino.
C'interesserebbe conoscere dall'Assessore le vere risultanze dell'accordo e se si manterranno questi treni.
Alcune voci, alcuni boatos da parte dei pendolari danno per scontato che il treno sarà soppresso dal mese d'ottobre. Se su una tratta così importante si sopprimono treni di portata internazionale che permetterebbero ai pendolari di arrivare puntualmente alle otto di mattina a Torino, si creerebbero grossi problemi. Dopo aver introdotto questa tessera, dopo aver fatto fare questi abbonamenti ed aver aumentato del 50 le tariffe, ora si sopprime il treno: prima aumentano le tariffe, fanno pagare i nuovi bollettini e poi sopprimono il treno. L'Assessore aveva parlato anche di liberalizzazione e d'introduzione nuovi treni, ma al posto di inserirli aumentano i prezzi e diminuiscono i servizi.
Vorrei sapere se corrisponde a verità che l'Eurocity da Milano per Parigi verrà soppresso.
Chiedo una risposta urgente; se è vero che ad ottobre il treno verrà soppresso, non c'è più molto tempo. Grazie.



PRESIDENTE

Purtroppo l'Assessore è stato bloccato da un inconveniente tecnico lungo la strada e quindi ritarda. Avremmo comunque modo di riferirgli la comunicazione.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. In realtà, sono due le questioni che voglio porre.
Una la risolvo in un istante. Vorrei ringraziare il Presidente Gariglio e il Vicepresidente Placido per avere, l'altro giorno, ricordato che durante i giorni di Consiglio non bisogna tenere le conferenze stampa.
Abbiamo appurato che non era vero che l'Assessore non avrebbe partecipato sarebbe tornato in Aula, ecc., visto che il TG3 l'ha ripreso in tutto il suo splendore. Nella Commissione competente la minoranza - tutta la minoranza - non ha garantito il numero legale per significare il disagio per quest'atteggiamento (ringrazio tutti i colleghi). In proposito, non è pervenuto, Presidente Gariglio e Vicepresidente Placido, neanche un cenno da parte dell'Assessore Manica; non è nemmeno venuta a dire (come ha fatto l'altra volta l'Assessore Oliva): "Mi dispiace, sono cose che capitano, non ve la prendete". Ed è inutile che si dica: "che male c'è se L'Assessore ha partecipato alla conferenza stampa", quando, alla stessa i colleghi Consiglieri non potevano partecipare.
Seconda cosa che vorrei chiedere all'Assessore Oliva: in primo luogo un aggiornamento sulle vicende del Grinzane, perché oggi leggiamo cose stravaganti sul Grinzane. Non vedo la Giunta al pieno delle sue forze però.
Inoltre, vorrei leggere una frase, soprattutto agli amici della sinistra che credono ancora nei movimenti di base, nelle associazioni culturali. Carissimo Larizza - e lo dico proprio per apprezzamento alle tue posizioni - io sarò in "questo" campo, ma alla democrazia di base ci credo ancora; mi pare che una serie di persone che sono "nell'altro" campo non ci credano proprio più.
Leggo la frase. Il Presidente del Circuito teatrale del Piemonte, il sempre esimio professor Bertinetti, parlando del teatro, ha spiegato che secondo lui, l'associazionismo teatrale, le realtà culturali di base potrebbero anche andare - come dice il Ministro Brunetta - "a morire ammazzate". In sostanza, qualunque richiesta delle associazioni culturali è clientelare. Quindi, se le associazioni - Beppe Rosso, Renzo Sicco Graziano Melano, quelli che hanno fatto la storia del teatro - chiedono di essere rispettate sono clientelari, e ovviamente clientelari sono quei politici che le ascoltano. Invece, conclude che il buon teatro lo può fare soltanto il teatro pubblico, affermando che: "E questo non lo possono fare i singoli" - cioè le singole associazioni - "lo può fare solo il teatro pubblico, gli Stabili - guarda caso! - le Fondazioni regionali". (Farsi nominare Presidente di una fondazione regionale in cambio di un servilismo verso una certa parte politica non è ovviamente clientelare.) "Sempre che ne abbiano i mezzi" (e qui siamo d'accordo).
Insomma, vorrei sapere se è questa - sia sul Grinzane (su cui si tace) sia soprattutto su questa vicenda del rapporto con il mondo culturale di base - la linea della Giunta o della maggioranza. Anche perché vorrei far notare che nell'incontro con le associazioni - c'è stata l'audizione con le associazioni ed erano presenti anche i colleghi - queste hanno espresso soddisfazione verso il Consiglio regionale, maggioranza e minoranza, per l'atteggiamento di rispetto tenuto nei confronti del mondo associazionistico. Hanno detto che, a differenza del livello nazionale o degli altri Enti locali, "c'è un dialogo con il Consiglio, e lo ringraziamo". Poi leggiamo queste dichiarazioni da parte di un Presidente nominato dalla Giunta, che in sostanza dice "prima queste associazioni si levano dai piedi, meglio è".
Vorrei capire se la linea è quella espressa dai partiti di maggioranza oltre che da tutta l'opposizione, che sulla difesa del pluralismo è sempre stata coerentissima; o se invece la Giunta e la maggioranza la pensano diversamente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Intervengo solo per chiedere se si può trattare nella giornata odierna l'interrogazione n. 2900, riguardante le questioni collegate alla tematica della nuova influenza. Credo che sia un tema d'attualità ed è opportuno, a mio avviso, trattarlo. L'Assessore ha dato anche la disponibilità a fornire la propria risposta. Tra l'altro, ho provveduto a consegnare copia del documento questa mattina.



PRESIDENTE

Va bene, abbiamo recuperato il testo dell'interrogazione e daremo la risposta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Intervengo soltanto per rilevare che - salvo che non vi siano determinazioni diverse che il Presidente del mio Gruppo non mi ha comunicato - rischiamo di essere una delle poche istituzioni italiane che non ricordano i caduti.



PRESIDENTE

Non è così: prima dell'inizio della seduta, avevamo convenuto con i Presidenti dei Gruppi di svolgere la commemorazione per i caduti nel pomeriggio, vista la presenza della famiglia del professor Olivieri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente. Intendevo unirmi alla richiesta del Consigliere Vignale ma, se c'è un accordo precedente, va bene così.
Voglio solo richiedere un'informativa da parte della Giunta in ordine ad un problema che sta interessando la nostra Provincia: quello della diga del Valsessera. Si tratta di un problema che sembrava di carattere estivo sollevato dal Consigliere Ronzani nel mese d'agosto e che poi nei mesi ha avuto sempre più spazio sia sui giornali sia nella cronaca politica.
Domenica scorsa, l'Assessore regionale De Ruggiero, in un'intervista rilasciata ad un quotidiano nazionale e riportata sulle pagine di Biella e Vercelli, sosteneva (lo leggo): "È inutile prendere scorciatoie, la posizione della Regione è precisa e contenuta nel piano della tutela delle acque, che mi impegno a far rispettare". E poi ancora: "Chi canta vittoria sulla nuova diga in Valsessera" - ammesso e non concesso che ci sia qualcuno che canta vittoria sulla diga in Valsessera, ma a me non risulta "spenga pure i motori delle betoniere".
Questo era quello che sosteneva domenica l'Assessore De Ruggiero. A me sembrava una posizione assolutamente ferma, una soluzione che peraltro non condivido, ma assolutamente legittima e che comunque era la soluzione che la Regione si pensava volesse portare avanti.
Questo domenica. Lunedì (il giorno dopo) la Presidente Bresso, invece sosteneva tutt'altra cosa. La Presidente Bresso, che era in letargo perch in questi cinque anni non l'abbiamo mai vista, comunicava ai giornali: "So che qualcuno della mia parte politica non è d'accordo - probabilmente si riferiva al suo Assessore - ma ritengo che la creazione di bacini sia essenziale per il futuro". E poi ancora: "C'è un parere tecnico del comitato che ho insediato, ma penso che si possa in breve trovare una soluzione condivisa anche dalla gente". Peraltro, questa è una posizione che avevo avanzato nei giorni precedenti e che sostanzialmente condivido però vorrei capire adesso qual è la posizione della Giunta ed è per questo che chiedo urgentemente una comunicazione in merito. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Leardi, gli Uffici hanno preso nota della sua richiesta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Grazie, Presidente. Sulla questione del trasporto ferroviario sollevata dal Consigliere Monteggia, aspetto sempre risposta ad un'interrogazione di alcuni mesi fa, relativa alla soppressione della fermata del treno Torino-Milano a Rho, che ha provocato proteste notevoli da parte della popolazione locale.
Sulla questione associazioni e rapporto Giunta-associazioni, torno a ripetere che, negli impegni presi e nelle valutazioni che ho cercato di dare in VI Commissione in questi anni, c'è sempre stato il detto "che cento fiori fioriscano", cioè che ci sia un'attenzione estrema a tutte le forme associative, giovanili e non, e che l'attenzione non sia concentrata su alcuni istituti culturali certamente prestigiosi ed alti, che sono evidentemente pochi, ma su una rete e su un territorio di vario genere e di vario tipo con indicazioni anche differenti.
Sarà il tentativo che nei quattro mesi rimanenti di questa legislatura continuerò a sostenere in Commissione, valga quello che valga.
Sulla questione della commemorazione dei caduti, devo dire che mi sembra doverosa, ma per quanto riguarda me e noi vorrei ricordare che è doveroso ricordare tutti i caduti militari e civili italiani e non, come in altre occasioni abbiamo detto, e che la commemorazione dei caduti significa per noi anche richiesta del ritiro delle truppe ed opposizione alla guerra (tale è, non è "missione umanitaria"). Non è oggetto d'interrogazione, ma certo questa è la nostra posizione, condivisibile o meno.
Vi sono quattro questioni che vorrei porre, quindi dovrei chiedere un tempo quadruplicato, ma chiedo solo qualche istante in più.
Torno su una questione che ho sollevato martedì scorso e che il nostro Gruppo ha posto già da tempo. Mancano due giorni soli al cosiddetto switch off per il digitale terrestre.
Noi sentiamo preoccupazioni profonde che vengono espresse e cui avevamo dato voce nei mesi scorsi da parte di Comunità montane, di Sindaci, di Consiglieri comunali, di cittadini e di cittadine, che temono, a ragione l'oscuramento d'aree intere di questa regione; questo vale per la provincia di Cuneo, ma credo che valga anche per altre aree.
Questo avviene perché i ripetitori RAI non sono stati aggiornati e perché il collegamento satellitare presenta limiti profondi rilevati in più casi.
Torno ancora a chiedere, in base anche ad un ordine del giorno che il Consiglio aveva approvato su richiesta nostra, ma anche all'unanimità nel lontano mese di maggio, di "individuare ed attuare una soluzione per il territorio maggiormente svantaggiato geograficamente quale quello delle vallate montane dove la propagazione del segnale terrestre è ancora difficoltosa". Pertanto, chiedo che si valuti se nei due giorni rimanenti non sia opportuno tentare con la RAI una richiesta disperata ed ultimativa di un rinvio per qualche tempo o, comunque, di un provvedimento che eviti proteste della popolazione ed eventuali scioperi del canone o, ancora, il sentirsi estraniati rispetto a città e cittadine. Lo chiedo, ovviamente per l'ultima volta.



PRESIDENTE

Colleghi, capisco che se tutti i colleghi intervengono a piacimento sono difficili da seguire, ma vi prego di stare nei banchi o di accomodarvi fuori dall'aula. Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Solo per preannunciare la presentazione nella seduta odierna di un ordine del giorno.
Questa mattina ho aperto i giornali e ho letto la dura presa di posizione della Presidente Bresso e degli Assessori Taricco e Borioli contro un fatto che considero sbagliato.
Di fronte all'emergenza che ha attraversato tutto il Piemonte lo scorso inverno e la scorsa primavera e di fronte al fatto che la Regione aveva presentato non solo la richiesta di dichiarazione di stato di calamità naturale, ma anche un elenco dettagliato dei danni e delle richieste di intervento a favore degli Enti locali, veniamo a sapere che il Governo ha deciso uno stanziamento ad hoc ed esclusivo per la Provincia di Cuneo di 13 milioni di euro.
Ora, io posso essere contento per la Provincia di Cuneo, ma voglio dire che ogni volta che si fa un favore, si fa uno sfavore agli altri territori che hanno la stessa dignità e hanno vissuto gli stessi identici problemi.
Quello stanziamento ad hoc a favore della Provincia di Cuneo è superiore al totale del ristorno per le nevicate invernali che lo Stato e il Governo ha stanziato per tutto il territorio piemontese.
Credo che ci siano tanti modi di concepire la politica, ma quello di considerare un rapporto preferenziale tra Amministrazioni amiche o tra partiti amici, è certamente il più sbagliato, perché crea una condizione che favorisce una comunità locale.
Non chiedo certamente una presa di posizione contro la comunità locale della Provincia di Cuneo, che ha vissuto certamente una condizione di difficoltà, ma crea una condizione indubbia di sfavore e di svantaggio nei confronti di tutte le restanti comunità piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Semplicemente per esprimere questa richiesta.
Oggi è stato richiesto un minuto di silenzio per i militari morti in Afghanistan. Credo che tutti insieme dovremmo fare una seria valutazione se non commemorare all'apertura delle nostre sedute, quindi tutti i martedì anche i continui morti sul lavoro che registriamo in Italia.
Credo che una persona che va a lavorare con il mitra debba mettere in conto il fatto che può sì uccidere, ma può anche essere uccisa. Fa parte di quel tipo di lavoro.
Una persona che va a lavorare senza mitra e che cade da un tetto ha diritto di essere ricordato esattamente - e forse di più - di una persona che va a lavorare con un mitra. Solo semplicemente questo concetto.
Naturalmente non posso oppormi al minuto di silenzio, non credo che parteciperò, però vi dico: sono italiani e sono persone per le quali io piango anche quelli che cadono dal tetto...
CIRIO Alberto (fuori microfono) Presidente, lei c'è stato in Afghanistan! Ma stiamo scherzando?



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Cirio, qui tutti hanno diritto di parlare e di replicare. Non penso che il collega Moriconi volesse mancare di rispetto conoscendo la persona, ai nostri morti. Io ci sono stato di persona ed ho apprezzato il lavoro che fanno, e non penso che si debbano strumentalizzare così le parole del collega Moriconi.
Prego il collega Moriconi di tenere presente che ieri abbiamo commemorato con funerale di Stato e alla presenza di tutte le cariche dello Stato sei persone che sono morte su mandato del Parlamento italiano, perch facevano lì il loro lavoro sulla missione decisa dagli organi di questo Stato.



MORICONI Enrico

Continuo a pensare che chi muore sul lavoro ha lo stesso diritto di essere commemorato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Proviamo a cambiare argomento per stemperare un po', anche perch effettivamente capisco che le tematiche siano molto delicate e il clima è ancora estremamente caldo. Sono stati fatti ieri i funerali, quindi immagino che sia normale che gli animi siano accesi su questi argomenti.
Peraltro, è indubbio che anche i morti sul lavoro hanno diritto al loro spazio e al loro riconoscimento da parte dello Stato. Questo è fuori dubbio; credo che nessuno in quest'Aula possa mettere una sola parola in senso contrario a questo principio.
Presidente, svegliato dallo squillo di tromba del Consigliere Leo, mi sono rammentato che questa mattina, quando ho aperto i giornali, ho letto un'altra puntata dalla fiction Grinzane Cavour.
Dal giornale scopro che il curatore fallimentare minaccia di denunciare per appropriazione indebita il professor Giuliano Soria (un giorno vorrei capire professore "di che cosa", apro e chiudo la parentesi senza eccessiva venatura polemica), che non intende cedere a titolo gratuito o vendere il marchio - non ho capito bene.
Il professor Soria si oppone al rilevamento, da parte di alcune presunte e non meglio definite cordate, del marchio del Grinzane Cavour per rilanciarlo, penso, in ottica culturale e socio economica.
Effettivamente, la cosa mi incuriosisce abbastanza. Se quel simbolo quel marchio è trattenuto in modo indebito dal professor Soria, perché lo stesso deve, necessariamente mettere una firma per poterlo cedere o vendere? Non capisco la denuncia per appropriazione indebita.
Mi sembra, in questo caso, un'altra di quelle "fuffe" lanciate sui giornali perché la politica, in questo caso - non so neanche chi sia il liquidatore e non mi interessa saperlo - non è riuscita a trovare una soluzione per uscire dal tunnel.
Per poterlo denunciare per appropriazione indebita, prima ci si riprende il marchio e poi si chiedono i danni per l'uso indebito. Perché si deve chiedere una firma? Perché si deve chiedere al professor Soria se è consenziente alla vendita, di un qualcosa che non gli appartiene? Se, viceversa, il professor Soria ha una qualche titolarità, perch questo marchio l'ha creato, l'ha inventato, l'ha fatto crescere - certo con soldi pubblici - con una sua iniziativa personale e privata - se è necessaria la sua firma e la sua.



PRESIDENTE

Collega, il suo è un intervento sull'ordine dei lavori, la prego di formalizzare la richiesta.



GIOVINE Michele

Sono tutti intervenuti almeno quattro o cinque minuti.



PRESIDENTE

No, Consigliere, ho richiamato tutti i Consiglieri dopo i due minuti e faccio lo stesso con lei. Non c'è ragione di trattare lei diversamente viste le reazioni che è in grado di mettere in campo.



GIOVINE Michele

Vorrei capire qual è lo stato dell'arte al riguardo, perché le minacce mi sembrano assolutamente ridicole, se invece queste ultime potessero essere realmente messe in capo, significherebbe uscire sui giornali riprendere il marchio e rilanciarlo - soprattutto, rilanciare il marchio della Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Anch'io ho letto sui giornali e ho appreso del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri quanto riguardante il discorso delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi ad aprile 2009 nel territorio della regione Piemonte.
Di quest'argomento abbiamo discusso tantissimo in Consiglio regionale chiedendo molte volte l'intervento dell'allora Assessore Sibille; sono felice di apprendere che alla Provincia di Cuneo sono stati trasferiti 13 milioni - magari ne aveva bisogno di più, non so. È chiaro che rimango molto stupita nel vedere che alla Provincia di Asti sono stati attribuiti 435 mila euro, alla Provincia di Alessandria 1.148.000 euro, a Biella 622 mila euro.
Vorrei conoscere, e chiedo una risposta nell'arco della giornata, qual è la richiesta della Regione Piemonte per il risarcimento danni.
Diversamente, nasce del malessere in ogni Provincia, probabilmente anche in quella di Cuneo. Richiederei, Presidente - non è presente l'Assessore Borioli che mi pare abbia ereditato la delega dell'Assessore Sibille - la presenza dell'Assessore Borioli e la documentazione della Regione Piemonte di richiesta danni. È indispensabile approfondire: i nostri territori, già umiliati dalle avversità atmosferiche, non possono essere ulteriormente umiliati da un decreto che non sappiamo se tiene conto delle richieste della Regione e in che modo queste ultime siano partite.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Mario Soldati" di Orta San Giulio (VC)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "Mario Soldati" di Orta San Giulio in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Bossuto ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Il mio intervento riprende, molto velocemente, quanto diceva il Consigliere Moriconi.
Credo che i militari deceduti in Afghanistan siano da considerare dei lavoratori. Lavoratori sfruttati doppiamente perché partiti con l'illusione di lavorare per la pace, per poi scoprire di essere in guerra.
Credo che oggi un minuto di silenzio sia - per carità - doveroso. Si tratta di lavoratori deceduti nell'espletamento del loro servizio; sarebbe bello ricordare anche altri lavoratori che, per altre ragioni di sfruttamento, muoiono mentre adempiono il loro servizio. Sicuramente nessun caduto è più importante di un altro. La commozione c'è, ed è forte un dispiacere profondo e la solidarietà ai famigliari. Le ragioni di tale dolore ci dividono un po' e ci fanno puntare il dito verso una truffa colossale, anche ai loro danni.
Purtroppo, non è presente l'Assessore Taricco, ma abbiamo parlato anche di altri caduti, parliamo di cacciatori che, a volte, si scambiano pensando uno di essere lepre e l'altro anche. Mi ricordo, purtroppo drammaticamente un vecchio film di Fantozzi purtroppo di attualità.
Noi riteniamo opportuna una comunicazione sul "problema" caccia "problema" non solo per me, ma anche per altri colleghi, legato alla norma che abbiamo forse incautamente votato, della marchiatura degli abbattimenti (in precedenza era per perforazione, adesso è per segnatura indelebile).
Noi non vorremo che questa segnalazione indelebile, in realtà, sul lungo andare, favorisse episodi di questo tipo in un proliferare di caccia incontrollabile, in cui i morti non sono più solo animali, ma anche essere umani.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente.
Non intendo replicare alle considerazioni del collega Moriconi, perch non si strumentalizzano le vittime, né in un senso né nell'altro, ossia n nel dire "Osservo un minuto di silenzio e me ne vanto" e nemmeno nel ribattere "Non lo osservo e me ne vanto".
Inviterei soltanto il collega Moriconi - peraltro mi scuso se prima l'ho interrotta in maniera poco civile, abbia pazienza! - a ripensare alla sua decisione di abbandonare l'Aula, perché sarebbe un gesto brutto da parte dell'intero Consiglio.
Per parte mia, mi impegnerò, ogniqualvolta riterrà di proporre un minuto di silenzio per qualsiasi vittima del lavoro piemontese, ad essere presente, in prima fila, e a commemorarla al suo fianco.
Ciò detto, come cuneese mi rendo conto del rammarico di altre Province per non avere ottenuto i fondi. Credo soltanto che gridare allo scandalo come qualcuno ha fatto in questa sede, per l'affinità politica della Provincia di Cuneo con un certo Governo sia questione poco seria. E credo di poterlo dire proprio perché rivesto anche il ruolo di Consigliere provinciale.
Le Province piemontesi subiscono da cinque anni una discriminazione da parte della Giunta Bresso.
Il "torinocentrismo" che vive questa Regione ogniqualvolta bisogna dividere dei fondi, di qualsiasi natura siano - la Presidente Bresso qua ha preso dei voti: evidentemente, ha qualche dovere di riconoscenza maggiore rispetto ad altre Province del Piemonte - fa sì che qui si spargano e si dividano le risorse, e che le briciole rimangano sempre alle Province.
Se poi andiamo a vedere, sempre nella legittimità degli atti, ogni divisione di fondi regionali, si riscontrano spesso influssi di affinità a carattere politico con amministrazioni periferiche locali. Più volte lo abbiamo evidenziato da questi banchi, per cui ritengo che questa sia un'accusa sbagliata. Come Provincia di Cuneo abbiamo organizzato almeno venti incontri con esponenti del Governo centrale - ho partecipato almeno a sette o ad otto di essi - per segnalare la situazione di una Provincia che diversamente dalle altre Province, che hanno ottenuto in altri sensi, non ha ottenuto nulla, ma da decenni! Sono decenni, infatti, che la Provincia di Cuneo si trova in una situazione marginale, perché provincia di confine o provincia dimenticata o quant'altro. Ritengo, quindi, che questo non rappresenti un oltraggio al resto del Piemonte.
La nostra è tra le prime Province d'Italia per mortalità sulle strade perché non ha un'autostrada che la attraversa, ad esempio (nelle altre province piemontesi talvolta ce n'è più di una!). È collegata al resto del mondo attraverso un tunnel che ha costruito Napoleone: è ancora lì e nessuno è andato ad allargarlo; ancora oggi si viaggia a traffico alternato. Da sempre è stata considerata il "fanalino di coda" nelle divisioni di fondi statali. Per una volta che qualcuno si accorge dell'esistenza della Provincia di Cuneo... credo che non sia mai troppo tardi! Ritengo, soprattutto, che questo non faccia altro che compensare il gravissimo "torinocentrismo" che questa Giunta esercita ogni volta che bisogna dividere i soldi pubblici.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Oggi ho sentito un sacco di stupidaggini: evidentemente i colleghi si sono limitati a leggere i giornali e non il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Innanzitutto - prima grossa stupidaggine - i soldi non vanno alla Provincia di Cuneo, ma alla Regione Piemonte; è chiarissimo lo stanziamento, perché si legge "a favore della Regione Piemonte e della Provincia di Lodi", che suppongo fosse l'unica colpita da questa inondazione al di fuori del Piemonte. Il riparto prevede, in effetti, che la Provincia di Cuneo riceva 13 milioni di euro, cifra enormemente superiore rispetto a quelle delle altre Province. Tale somma, però, si riferisce alla calamità di aprile, anche se, in effetti, qui non compare la data esatta (ricordo, però, che fosse metà aprile o poco oltre).
Quell'alluvione era stata disastrosa per la Provincia di Cuneo: si erano registrate almeno 100 frane, che avevano bloccato altrettante strade per lo più provinciali. L'alluvione era stata disastrosa anche a livello di danni montani. Solo per puro caso - è stata una grossa fortuna! - non si sono registrate vittime, però, come ripeto, c'erano state numerosissime frane che avevano messo in ginocchio la rete stradale provinciale del Cuneese.
A valle, per fortuna, l'evento alluvionale era stato contenuto. Ricordo che in quell'occasione erano stati fatti sgombrare anche ad Alessandria diversi quartieri a rischio, ma il fiume Tanaro fortunatamente non era esondato, era rimasto negli argini. Per cui le altre Province avevano subito pochissimi danni rispetto alla Provincia di Cuneo.
Non dispongo al momento dei dati di tutte le Province, però suppongo che vi sia stato un riparto in base ad una quota proporzionale. Ciò che posso assicurarvi è che i 13 milioni destinati alla Provincia di Cuneo sono "briciole" in confronto ai danni che aveva subito la stessa (valutati in qualche centinaia di milioni di euro) soltanto per quell'evento calamitoso.
Ho una cognizione complessiva di due o tre alluvioni che hanno portato i danni alla Provincia di Cuneo a 700 milioni, dei quali, finora, ne è arrivato uno. Adesso ne arrivano 13: non mi sembra che ci sia qualcosa di scandaloso. Poi - ripeto - per come è stato impostato l'intervento (capisco il collega, perché leggendo i giornali si capiva ben altro), la Regione non è scavalcata, anzi i soldi arriveranno alla Regione e c'è già il riparto fra le Province. Non penso proprio, quindi, che vi sia nulla di scandaloso.
Anzi, per fortuna, per una volta, il Governo viene in aiuto alle nostre Province, sia pure con molto meno di quanto ci aspettavamo.
Almeno per una volta, il Governo fa quello che avrebbe sempre dovuto fare. Grazie.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Comunicazione dell'Assessore Taricco relativamente a "Aiuti finanziari da destinare agli alluvionati della scorsa primavera in particolare dei Comuni di Alessandria, Asti, Cuneo"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Credo sia in arrivo anche l'Assessore Borioli, il quale, disponendo delle deleghe sulla materia in oggetto, potrà meglio approfondire tutta la tematica.
Vorrei solo far presente che la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, è Commissario Straordinario per questi eventi. Trovo quantomeno singolare che, nel momento in cui in Provincia di Cuneo un Sottosegretario di Stato convoca una conferenza stampa per annunciare che sono arrivati i soldi per la Provincia di Cuneo, formalmente il Commissario Straordinario per gli eventi non sia stato informato di nulla. Mi permetterà, ma questo di normale ha molto poco. O, meglio, è una logica figlia di una logica politica e non istituzionale, che sta fortemente pervadendo le dinamiche che si stanno sviluppando da qualche mese a questa parte all'interno del nostro Paese, poco condivisibile, assolutamente inaccettabile, ma realtà pratica concreta, gestita in modo molto enfatico da talune parti politiche.
In secondo luogo, come sosteneva poc'anzi il collega Dutto, stiamo parlando di "briciole", perché i danni ammontano a oltre 250 milioni di euro, già richiesti dalla Regione Piemonte, dei quali nulla, allo stato dell'arte, è stato stanziato.
Siamo felici che sia arrivato un riparto, peraltro irrituale, perch doveva arrivare alla Regione ed essere a sua volta ripartito sulla base non di criteri stabiliti e non a tavolino per vicinanze politiche o altro, ma sulla base di criteri oggettivi legati ai dati di emergenza, che dovevano essere forniti, come prevedono le norme, dalla Regione Piemonte. Apprendo che così non è stato, verificheremo nel dettaglio, sta arrivando l'Assessore Borioli.
L'ho detto ieri e lo ripeto oggi: sono felice che ci siano dei soldi perché, fino ad oggi, avevamo avuto promesse, ma nessuna risorsa. Ci piacerebbe molto che, nel momento dello stanziamento di risorse, nella loro gestione, si rispettassero le regole, fatto che, invece, apprendiamo essere molto aleatorio e flessibile, a seconda delle parti in causa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Inviterei i colleghi ad una riflessione sulla questione che stiamo affrontando, perché penso ponga un problema delicatissimo, che riguarda i rapporti tra lo Stato e le Regioni.
Siccome parliamo spesso di federalismo ed esistono partiti che, in particolare, hanno fatto di questa questione il centro della propria battaglia politica, qui c'è un atto che contraddice ogni ragionamento sul federalismo. Altro che il federalismo, qui siamo tornati ai fasti peggiori! Dopo la quantificazione dei danni provocati dall'alluvione, si presenta un primo problema: noi trasferiamo in Piemonte molte risorse in meno rispetto a quelle che abbiamo in qualche modo quantificato sotto forma di danni. Questo, Consigliere Dutto, è un primo problema politico, che si aggiunge al debito pubblico e alle difficoltà.
La disparità di risorse stanziate rispetto ai danni denunciati è del 90%; è un primo problema, Consigliere Dutto! In secondo luogo, un Governo che si picca di avere Ministri leghisti che si battono per il federalismo, trasferisce le risorse alla Regione indifferentemente dalla maggioranza che governa questa Regione - è chiaro? e non stabilisce a priori il riparto di queste risorse! Non voglio entrare nel merito delle quantità, non ho titolo per farlo vorrei verificarlo per capire in quale misura abbiamo tenuto conto dei danni e in quale misura, in relazione ai danni, abbiamo spalmato i 23 milioni sul Piemonte.
Una logica federalista, caro Consigliere Dutto, avrebbe voluto che, in relazione alle risorse trasferite, fosse stata la Regione ad effettuare una ripartizione, in ragione dei danni verificatisi e tenendo conto che le risorse trasferite sono minori rispetto a quelle che sarebbero necessarie per fare fronte ai danni provocati da quell'alluvione. Qui non c'è niente di tutto questo! Vorrei che su questa questione i colleghi della maggioranza e della minoranza insieme valutassero.
Caro Consigliere Dutto, non ci sono province di serie A e province di serie B! Se passa il principio che per avere più risorse occorre avere a Roma un qualche Sottosegretario o un Ministro leghista possiamo dire di essere tornati là dove sa! Allora, qui, c'è un problema politico, Presidente del Consiglio! C'è un problema politico chiarissimo! Se è così, noi dobbiamo contrastare questo metodo. Il principio vorrebbe che io, una volta che decido quali risorse trasferire al Piemonte in nome di quel federalismo di cui voi parlate, stabilissi che a ripartire queste risorse è la Regione Piemonte, la quale ha un rapporto con le Province e con il sistema delle Autonomie locali, quindi credo sia in grado di effettuare un riparto il più attento possibile alle esigenze del territorio. Invece, se venisse dimostrato che questo riparto non tiene conto di questo fatto, noi avremmo un bel problema, Presidente del Consiglio: affermeremmo il principio che le risorse vengono ripartite non già in ragione delle esigenze, ma del colore politico delle varie Amministrazioni provinciali e di questo passo non si va lontano! Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Ovviamente, è una questione di alto valore. Ho visto tutte le richieste d'intervento; siccome sono molte e interviene un Consigliere alla volta man mano daremo la parola.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Borioli, che è stato chiamato in causa dalla richiesta della Vicepresidente Cotto; ne ha facoltà.



BORIOLI Daniele, Assessore alla difesa del suolo

Sulla base degli elementi di cui dispongo, riferisco al Consiglio anteponendo una premessa iniziale, che ho il dovere di comunicare prima di entrare nel merito delle poste che risultano essere state stanziate da questa ordinanza.
Intanto voglio dire ai Consiglieri che intervengo sulla base degli elementi documentali che ho acquisito indirettamente attraverso un'Amministrazione provinciale, che dispone del testo dell'ordinanza, che a noi ufficialmente non è stata trasmessa.
RONZANI Wilmer (fuori microfono) Che schifo! Che schifo! Che schifo!



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Ronzani! RONZANI Wilmer (fuori microfono) Si rende conto che un Assessore regionale non ha il testo di un atto e ce l'ha prima un Presidente della Provincia? Presidente, dovremmo ribellarci tutti di questo fatto!



BORIOLI Daniele, Assessore alla difesa del suolo

Non ne dispongo io, ma non ne dispone neanche la Presidenza, salvo che nel frattempo non sia stato inviato. Dico che non ne dispone neanche la Presidenza, perché lo schema che tutti noi avevamo immaginato, che questa ordinanza non definisce e, a mio giudizio, lascia volutamente ambiguo, si riferisce alla figura di commissario straordinario, se si ritiene o meno di replicarla. Nel caso dell'emergenza 2008 e in quella della neve nell'inverno 2008-2009 era stata individuata nella figura del Presidente della Regione, come di solido accade, essendo stato dichiarato dal Governo lo stato di emergenza, su richiesta formale della Regione Piemonte, che ha chiesto il riconoscimento dell'emergenza di tipo C, che è quella che presuppone per l'appunto la necessità di intervento del Governo.
Sono obbligato a riferire al Consiglio quanto mi risulta, per una parte preponderante, da una fonte indiretta, attraverso un'Amministrazione provinciale che nel pomeriggio di ieri disponeva del testo di questa ordinanza, che non avevo a mie mani.
Aggiungo che, ieri, nel corso della seduta di Giunta, non appena si è diffusa a mezzo stampa la notizia di una conferenza in cui pubblicamente sarebbero state annunciate le provvidenze da parte del Governo, ho cercato vanamente in tutto il pomeriggio di entrare in contatto con gli Uffici del Dipartimento nazionale della Protezione Civile (dal dottor Bertolaso in giù). Non ci sono riuscito perché pare che tutti quanti siano da tre giorni a Palazzo Chigi; evidentemente deve esserci qualcosa che non torna.
Tuttavia, veniamo al merito. Il testo istituzionale - lo dico con la stessa trasparenza con cui ho sottolineato quello che, a mio giudizio, è un gravissimo sgarbo istituzionale - è impostato diversamente, per quanto riguarda i suoi contenuti, da quanto ieri, con un po' di paillettes e altoparlanti, è stato annunciato. Nell'ordinanza non si parla dell'emergenza neve e non sono allocate risorse per l'emergenza neve. Così è stato detto nei comunicati stampa emersi dall'iniziativa svoltasi sul territorio per annunciare queste provvidenze: dell'emergenza neve non si parla. Per fortuna, altrimenti si sarebbe creato un conflitto giuridico di competenza, in quanto relativamente a quell'emergenza, invece, è stata individuata e formalmente istituita la figura del Commissario nella persona della Presidente della Regione, quindi si sarebbe creato un conflitto difficilmente dipanabile, anche dal punto di vista formale.
L'ordinanza fa riferimento all'emergenza 2009. Non specifica a chi verranno attribuite le risorse. Individua il reparto e lo specifica Provincia di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania Vercelli, AIPO, ATO, Lodi - però non esplicita in modo chiaro se verrà poi affidato alla gestione della Regione. Si parla di risorse stanziate a favore della Regione Piemonte, ma non è prevista, a differenza delle due ordinanze riferite alle altre emergenze, l'istituzione della figura del Commissario.
Vedremo quindi di capire dove andranno questi stanziamenti, perché ieri non è stato possibile capirlo. Personalmente, credo che il testo sia tenuto volutamente vago, forse per valutare in seguito come agire.
Il problema non è tanto l'equilibrio del riparto, perché, nella sostanza, le somme destinate parrebbero corrispondere al volume degli interventi urgenti (quelli classificati come interventi di "somma urgenza") direttamente afferenti alle opere di competenza delle amministrazioni provinciali e le somme urgenze che afferiscono invece ai Comuni.
L'ordinanza, al di là degli aspetti formali riguardanti le relazioni istituzionali tra Stato e Regione, contiene un piccolo problema che dovremo dipanare nei prossimi giorni. Anche a seguito delle sollecitazioni pervenute da quest'Aula, la Regione ha diligentemente provveduto a coprire con determina di impegno le somme urgenze dei Comuni, anche se non esaustivamente, perché qualcuno è rimasto senza copertura. Oggi il rischio è che, a fronte di questo "papocchio" istituzionale, sulle stesse somme urgenze si vadano a collocare due poste: una della Regione, ex lege 38 "Fondi propri regionali", e una dello Stato.
Questo è un pasticcio che, invece di accelerare le procedure, ci costringerà ad una verifica.
Molti privati, che attendono un ristoro economico, in questo rialzo non sono compresi; infatti, l'ordinanza non se ne occupa. Quindi i quattro milioni di euro, decisi da questo Consiglio nel collegato alla Finanziaria non sono ancora qualificabili come anticipazioni; da parte dello Stato non c'è nulla, in questo provvedimento, che intervenga a far definire quelle poste come anticipazioni. Oltretutto, prima di dare luogo all'erogazione della posta ex lege 38, dovremmo verificare che non si vadano a coprire una seconda volta, con le nostre risorse, le somme urgenze che questa ordinanza prevede.
L'oggetto di questo riparto è l'elenco dei danni così come acquisito dalle Amministrazioni provinciali e comunali, a giugno di quest'anno e trasmesso al Dipartimento della Protezione Civile. L'equilibrio del riparto, quindi, in qualche misura è corrispondente sulle somme urgenze a quanto le Amministrazioni locali hanno denunciato. Naturalmente non tocca a me dire se le Amministrazioni locali - comunali o provinciali - abbiano denunciato esaustivamente quanto era da denunciare, ma questo è il meccanismo che si è sempre adottato.
Resta il "pasticcio" istituzionale, che porta con sé un "pasticcio" nell'individuazione di un corretto utilizzo delle risorse. Il rischio è aver definito atti di determina "in attesa di" collocati esattamente sulle somme urgenze.
Una volta sicuri che quanto previsto dall'ordinanza arrivi in cassa alla Regione, sarà più semplice non creare "doppioni" (ricordo che non sono tenuti in considerazione i privati o le poste di ripristino non di somme urgenze, molto consistenti sul territorio regionale, pari a circa 250 milioni di euro i danni complessivamente denunciati) in modo da essere equi, pur trattandosi - ancorché annunciato con grande clamore - di una quota che arriva dopo mesi di inutili sollecitazioni. Per carità, "è meglio piuttosto che niente"; "è meglio adesso che mai"; siamo comunque distanti da qual minimo ristoro che servirebbe alle amministrazioni locali per ripararsi da una situazione particolarmente difficile.
Questo è quanto.
Sulla documentazione relativa a quanto denunciato al Governo, rispetto all'emergenza di aprile, posso rispondere per competenza, trattandosi di documentazione che gli Uffici hanno inviato, raccogliendo le richieste di ristoro delle amministrazioni locali. Relativamente all'ordinanza - su come verrà gestita e a chi verranno attribuite le risorse - non dispongo che del testo inviatoci gentilmente da un'Amministrazione provinciale con cui abbiamo buoni rapporti. Dal Governo non sappiamo nulla; sto cercando inutilmente di mettermi in contatto.
Questa è l'applicazione "esemplare" del federalismo così come tutti quanti lo intendiamo. Grazie.



PRESIDENTE

Chiederei all'Assessore Borioli di acquisire una copia dell'ordinanza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Una considerazione preliminare relativamente all'atteggiamento della Regione, in via generalizzata, nei confronti del Governo. Se si decide di dichiarare guerra un po' su tutti i temi, alla fine ci potrebbero essere delle conseguenze che personalmente non giustifico; ritengo più opportuno percorrere una strada di permanente e sostanziale leale collaborazione per tutte le tematiche che ci riguardano.
In passato, la tematica in discussione è sempre stata gestita con un atteggiamento tale da coinvolgere, prima di tutto, il sostegno dei parlamentari piemontesi, che nelle sedi opportune devono fare la loro parte.
Per quanto riguarda lo specifico, Presidente, sono in gioco più provvedimenti: il decreto del 15 maggio che dichiara lo stato di emergenza un decreto del 18 settembre, firmato dal Presidente del Consiglio e dal Ministero dell'Economia, che preleva 21 milioni e mezzo da un fondo ad hoc.
Inoltre, se l'italiano corrisponde alla sostanza del provvedimento relativamente alla ripartizione non ci sono dubbi; si dice "A favore della regione Piemonte e della provincia di Lodi". Sia la Regione sia la Provincia sono scritte con l'iniziale minuscola questa è una costante nei documenti ministeriali: naturalmente, viene scritto in maiuscolo solo lo Stato, tutti gli altri enti territoriali sono indicati in minuscolo.
Attenzione: l'articolo 1, ed unico, dell'ordinanza è molto chiaro: "Per fronteggiare adeguatamente gli interventi di prima emergenza, ci sono 21 milioni così divisi". A questo punto, è destituita di ogni fondamento la valutazione negativa dell'Assessore, che dice: "Ah, questo è l'unico intervento". No. Intanto il Presidente del Consiglio dei Ministri dichiara che questo è un primo intervento, un intervento di prima emergenza, e quando si dice così, anche in base all'esperienza personale che ho, vuol dire che dopo, verosimilmente, seguirà - ahimè, magari in ritardo - un intervento di secondo finanziamento o di completamento, che dir si voglia.
Naturalmente, nelle premesse correttamente hanno indicato che sono stati segnalati 21,5 milioni di pronto intervento e 267 milioni di danni causati. In questa sede finanziano il pronto intervento per 21,5 milioni.
Adesso, anziché andare a vedere chi ha fatto la conferenza stampa per primo, cosa che in materia di mandare telegrammi, fare telefonate.



(Scampanellìo del Presidente)



CAVALLERA Ugo

Presidente, sto intervenendo sulle comunicazioni della Giunta, non ho chiesto la parola sull'ordine dei lavori. L'Assessore ha fatto una comunicazione e io desidero svolgere il mio intervento.
Adesso tutti si stracciano le vesti, ma quando la Giunta fa un provvedimento - lo sa benissimo anche lei, Presidente - giustamente tutti i Consiglieri, gli Assessori, l'establishment è impegnato (dai telegrammi alle telefonate, alle conferenze stampa) per dire che un provvedimento è stato adottato. Allora, a questo punto, credo che occorra una verifica rispetto ai 21,5 milioni che erano stati indicati come opere di prima urgenza, per vedere se corrispondono o meno in proporzione alla segnalazione che la Regione...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, prego coloro che non sono interessati al dibattito di recarsi fuori dall'Aula. Abbiate pazienza, ma non si riesce a seguire l'intervento del Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Per concludere, Presidente, visti i suoi richiami anche alla sintesi che sono sempre giustificati, credo che non sia tanto il caso di fare una polemica sulle modalità di comunicazione del provvedimento. Bisogna prendere atto che un primo intervento è stato fatto; quello che noi abbiamo fatto come Regione (legge 38) è per dovere legislativo (è una legge vigente). Io rivendico anche l'applicazione dell'acconto per quanto riguarda i danni ai privati, perché qui non c'è scritto che non li finanziano, non c'è assolutamente scritto. Come hanno sempre fatto, per prima cosa finanziano i pronto interventi, poi arriveranno i completamenti.
Allora, a questo punto, facciamo la nostra parte, creiamo una condizione (come hanno fatto colleghi anche del mio Gruppo) per sollecitare tutti quelli che possono intervenire (la Giunta regionale, i parlamentari ecc.), al fine di ottenere un finanziamento di completamento, come da questa ordinanza si prefigura.
Smettiamola di fare la fine dei polli di Renzo, di manzoniana memoria e cerchiamo invece di applicare tempestivamente le risorse (tante o poche che ci siano) e di sollecitare quello che ci manca, perché è giusto che anche il Piemonte sia considerato, nel suo complesso, tra le Regioni che meritano attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Credo che il collega Cavallera abbia avuto modo di puntualizzare una questione, secondo me, prioritaria: le carte vanno sempre lette non una volta sola, soprattutto quando sono carte che riproducono impegni istituzionali e amministrativi, perché le virgole, i punti e i concetti li immaginiamo appena iniziamo a leggere una tal lettera in un modo, poi ci rendiamo conto che forse approfondire ci aiuta ad andare in direzioni diverse.
Detto questo, vorrei che questo Consiglio regionale si occupasse del modo di trovare un milione di euro per le quattro, cinque famiglie sfollate che vivono in Piemonte a seguito dei precedenti eventi calamitosi, facendo ammenda al nostro Governo che finora non ha inviato in tal senso un solo euro.
Mi chiedo se noi, Consiglieri regionali, ognuno sul suo territorio, non conosciamo casi simili, e cioè famiglie che vivono in container ormai da mesi, mentre ci avviciniamo alla stagione fredda e quindi a piogge ed eventualmente anche a neve.
Non ritengo del tutto corretta questa polemica proprio perché, in virtù della polemica, mi rendo conto che, se che le risorse sui territori non arrivano, è difficile rispondere puntualmente alle esigenze concrete. La dimostrazione è che non siamo nelle condizioni di risolvere i problemi a quattro o cinque famiglie sfollate in tutto il Piemonte. Dopodiché possiamo polemizzare, ma su questa questione, siccome riconosco la sensibilità a questo Consiglio, vorrei che, al di là dell'appartenenza politica di ognuno di noi, si individuassero le soluzioni per aiutare queste famiglie a rientrare nelle loro case.
Sono disponibile a firmare un ordine del giorno, disponibile a riconoscere i meriti alla Giunta Bresso, disponibile a fare ciò che è necessario perché anche le famiglie sfollate possano rientrare presto nelle loro case. Vicepresidente Peveraro, bisogna trovare circa un milione di euro - ma l'Assessore competente potrà essere più preciso - perché queste famiglie possano stare al caldo questo inverno nelle loro case.
È legittima la polemica nata stamani in merito alle risorse assegnate dal Governo alla Regione, e in particolare alla Provincia di Cuneo. Siccome è possibile in Regione stessa, attraverso l'Assessorato al bilancio ed i suoi funzionari, verificare dal 2005 ad oggi rispettivamente alle province piemontesi quali e quante risorse, per macro-settori, la Giunta Bresso ha assegnato, ci sarà molto più facile parlare dei 13 milioni di euro assegnati alla Provincia di Cuneo, magari dei tanti milioni di euro assegnati al Torinese e delle pochissime centinaia di migliaia di euro assegnati alle altre province.
Desidero - lo richiedo formalmente, poi metterò in atto ciò che è necessario affinché dal punto di vista istituzionale vi sia la correttezza di questa mia richiesta - conoscere la ripartizione delle risorse dal 2005 ad oggi rispetto alle Province piemontesi da parte della Giunta Bresso. Poi forse mi alzerò anch'io in Consiglio regionale, e sono convinto che la lobby dei cuneesi possa essere allargata alle lobby di tante altre Province, le quali magari si renderebbero conto delle risorse che sono state spese, assegnate o non ancora date. Forse qualche Provincia si sentirebbe, se dovesse spiegarlo ai propri concittadini, un po' in difficoltà o magari posso anche sbagliarmi, ma vorrei verificarlo.
Siccome c'è lo strumento per verificare, che è l'Assessorato al bilancio, sono convinto che possa dimostrarci l'assegnazione delle risorse alle Province piemontesi. Poi facciamo le percentuali rispetto agli abitanti, rispetto ai chilometri quadrati e vediamo subito se qualcuno di noi, al di là della destra o della sinistra, si sente scontento. E se si sente scontento, può cominciare a raccontarlo sul suo territorio.
Io sono convinto, unitamente ai miei colleghi della Provincia di Cuneo che rimarremmo sicuramente piacevolmente sorpresi perché ci renderemmo conto che i nostri territori sono stati abbandonati dalla Giunta Bresso.



(Commenti in aula)


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Ordine del giorno n. 1269 dei Consiglieri Cotto, Cavallera, Toselli e Cirio, inerente a "Sostegno al settore viticolo" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Viabilità

Ordine del giorno n. 1270 dei Consiglieri Barassi, Deambrogio, Bossuto Motta, Dalmasso, Moriconi, Turigliatto, Rabino, Clement, Cattaneo e Chieppa, inerente a "Tangenziale Sud Ovest di Asti" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

È stata richiesta l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n.
1269, "Sostegno al settore viticolo", a prima firma della Vicepresidente Cotto, e dell'ordine del giorno n. 1270, "Tangenziale sud-ovest di Asti", a prima firma della Consigliera Barassi.
Ricordo che sono necessari 42 voti per le iscrizioni, ma se non vi sono obiezioni, possiamo darli per iscritti.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 2900 dei Consiglieri Cavallera e Pedrale, inerente a "Provvedimenti contro il rischio di pandemia influenzale causato dal virus A/H1N1"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", procediamo con l'esame dell'interpellanza n. 2900, cui risponde l'Assessore Artesio, che ha pertanto facoltà di intervenire.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

La materia relativa alle attività di sorveglianza e di profilassi che le diverse Regioni devono attivare è stata, su esplicita richiesta del Viceministro per la Salute, oggetto di coordinamento di carattere nazionale, a cui le Regioni hanno aderito a partire dalle riunioni delle unità di crisi del 5 agosto, convenendo sull'opportunità che le modalità venissero determinate attraverso atti di carattere nazionale a garanzia dell'omogeneità di trattamento delle popolazioni e dei potenziali pazienti nonché a garanzia del recepimento delle valutazioni tecnico-scientifiche dell'Istituto Superiore di Sanità e del Consiglio Superiore di Sanità che nel tempo, sono stati interpellati in ordine alle modalità con le quali il vaccino avrebbe potuto produrre azioni avverse in determinate fasce di popolazione, e quindi le cautele tecniche da adottare e le categorie da privilegiare nella somministrazione della profilassi, a causa della loro maggiore vulnerabilità alla malattia.
L'ultimo livello di coordinamento, che si è registrato nella giornata di mercoledì scorso e che avrà un ulteriore seguito nella giornata di domani, si muove così sulla previsione di un atto nazionale, un'ordinanza ministeriale che tutte le Regioni adotteranno e che può essere riassunto in questa modalità: dal 1° ottobre parte regolarmente la vaccinazione per l'influenza stagionale, secondo le metodologie tradizionali in essere e secondo gli accordi in corso nei diversi livelli regionali.
Si era atteso in ordine alla data di partenza dell'influenza stagionale, perché a metà del mese di agosto in queste riunioni delle unità di crisi si era incerti se far precedere la vaccinazione pandemica su quella stagionale o viceversa.
Ad oggi, la situazione, già da noi comunicata a tutti gli operatori, è che la vaccinazione per l'influenza stagionale partirà regolarmente il 1 ottobre; mentre, per quello che riguarda la vaccinazione pandemica, abbiamo dovuto definire, congiuntamente al Ministero, quali sono le categorie che entrano nella prima stagione di vaccinazioni.
Il vaccino è acquisito centralmente dal Ministro per la Salute e stoccato presso tutte le regioni in una sede che le Regioni hanno individuato quale sede di stoccaggio.
Le dotazioni che vengono assegnate alle Regioni sono calcolate sulla base della platea della prima popolazione vaccinabile, che è così definita: i lavoratori dei servizi essenziali; le categorie a rischio tra i 18 e i 65 anni, cioè le persone portatrici di malattie croniche, in particolare dell'apparato cardiocircolatorio e dell'apparato respiratorio e grandi obesi; le donne in gravidanza nel secondo e nel terzo trimestre.
Queste sono le categorie che, a partire dall'assegnazione del vaccino che si prevedeva originariamente sarebbe stato disponibile dal 15 novembre ma che invece si ritiene di poter avere disponibile in tempi anticipati saranno chiamate per l'adesione volontaria alla campagna di vaccinazione.
La stessa ordinanza del Ministro per la Salute, che dovremmo vedere domani elencherà i servizi essenziali.
Quindi, non c'è autonomia nel determinare di Regione in Regione quali sono le categorie dei lavoratori dei servizi essenziali, ma ciò verrà definito a carattere centrale, secondo la normativa che disciplina la presenza dei lavoratori per garantire i servizi essenziali, normativa che fu fatta per regolamentare il diritto di sciopero, il che oggi definisce quali sono i servizi essenziali.
Per quello che riguarda invece la platea dei malati cronici, questa è stata calcolata sulla base dei pazienti esenti ticket per patologia elenchi che le diverse Regioni hanno dovuto produrre all'unità di crisi centrale, in modo che fosse possibile determinare il numero dei vaccini necessari per procedere con questa prima vaccinazione.
Ovviamente, c'è un margine che riguarda la possibilità per i medici di medicina generale di aggiungere nominativi di pazienti che risultino nelle condizioni di malattia cronica per le patologie dette, ma che non abbiano fino ad ora fatto ricorso all'esenzione ticket per patologia e che quindi per un mero fatto amministrativo, non risultassero compresi.
Questa è la prima fase; una fase che si mette in atto per anticipare con una profilassi adeguata il picco pandemico che, secondo le simulazioni sarebbe atteso nel mese di dicembre.
Si sottolinea, come già fatto ripetutamente dagli organi di informazione e dal Viceministro, che la preoccupazione di questa profilassi non è data dal particolare livello di pericolo di cui è portatore questo nuovo virus, ma dalla sua diffusione. Si cerca quindi di evitare una contestuale caduta in malattia di fasce rilevanti di popolazione, che stresserebbero sia il sistema sanitario per le cure sia la stessa economia.
È poi prevista una successiva fase di vaccinazioni che, a questo punto sarà successiva al periodo che ho appena nominato e che riguarda la popolazione minorile e giovanile, per la quale, sull'analisi dell'andamento negli altri Paesi, si rileva una particolare propensione a contrarre questo tipo di virus. Per questa seconda dimensione saranno fornite ulteriori specificazioni.
Un'ultima categoria riguarda la covaccinazione. Abbiamo detto che esiste l'anticipazione dell'influenza stagionale e, quindi, per gli ultrasessantacinquenni, si potrà parlare di covaccinazione, essendo gli ultrasessantacinquenni le popolazioni interessate dalla vaccinazione stagionale.
C'erano perplessità in ordine alla possibilità di somministrare il vaccino in forma contestuale, sia stagionale sia pandemica, e anche valutazioni di opportunità, considerato che, sempre le stime sulla diffusione negli altri Paesi, ci dicono che la popolazione anziana è colpita nella misura del 3%, quindi in una forma assolutamente lieve. Anche questa seconda possibile ammissione riguarderà la seconda fase.
Questo è il primo capitolo dei potenziali aderenti alla vaccinazione.
Il secondo capitolo riguarda le modalità organizzative.
Sulle modalità organizzative, a livello nazionale, alle riunioni delle unità di crisi che si sono tenute successivamente e settimanalmente dal 5 agosto, sono state nel tempo invitate le società scientifiche della medicina generale, della pediatra di libera scelta, degli infettivologi dei ginecologi e degli anestesisti. Contemporaneamente, si è acquisita attraverso le voci delle rappresentanze sindacali, la disponibilità della medicina generale e della pediatra di libera scelta.
Per quanto riguarda una comunicazione che si è diffusa a mezzo televisivo durante il mese di agosto, secondo la quale le vaccinazioni sarebbero state effettuate esclusivamente dai medici di medicina generale nei loro studi a titolo gratuito, in realtà questa indicazione è stata lasciata ai livelli di organizzazione regionali, sulla base però di una norma che il Viceministro dovrà tradurre nella stessa ordinanza di cui ho appena parlato. In base a tale norma, le Regioni si impegnano a trattare con le categorie dell'assistenza territoriale due profili di coinvolgimento: il primo riguarda l'inserimento nelle vaccinazioni, il secondo riguarda quello della sorveglianza attiva della popolazione e l'assistenza domiciliare degli eventuali malati durante l'atteso periodo di particolare picco influenzale o stagionale o pandemico, ai fini di evitare un accesso inappropriato e, a questo punto, decisamente pericoloso per la stabilità dell'assistenza, ai pronto soccorso dei presidi ospedalieri.
Quindi, come le altre Regioni, abbiamo provveduto a convocare le categorie dell'assistenza territoriale, anzi anche oggi pomeriggio (come ogni martedì) abbiamo le riunioni di programmazione in modo che il mercoledì successivo la Regione possa presentare lo stato aggiornato all'incontro dell'Unità di crisi. Quindi, ogni martedì, dalle ore 14 abbiamo avuto gli incontri e anche quest'oggi, dalle ore 14, procederanno gli incontri; domani si presenterà l'esito all'Unità di crisi.
Allo stato dell'arte, il rapporto con l'assistenza territoriale si configura nei modi seguenti.
Le organizzazioni di rappresentanza dei medici di medicina generale (perché sul tema delle vaccinazioni, per quello che ho detto, in questa prima battuta i pediatri non sono coinvolti) i medici di medicina generale hanno ritenuto preferibile orientare il loro impegno sull'assistenza territoriale piuttosto che sulla somministrazione delle vaccinazioni, per un ordine di ragioni. Anzitutto, il vaccino viene confezionato diversamente da quanto succede per l'influenza stagionale, non in dose singola, ma in un unico contenitore che riunisce dieci somministrazioni ed è facilmente deteriorabile all'atto dell'apertura. Quindi, occorre che il medico di medicina generale, che eventualmente vaccinasse, si organizzi attraverso impiegati amministrativi a convocare sulla base degli elenchi dei soggetti vulnerabili, concentrare nello stesso momento, procedere in un arco ragionevole di tempo a riferire ad ALFA quanti vaccini sono stati assegnati, perché su queste basi ALFA fa la previsione sul livello di contagio e di diffusione del virus.
Quindi, come si vede, vi è un fortissimo impianto organizzativo che è possibile reggere prevalentemente nell'ambito della medicina in associazione e difficilmente nella medicina erogata in forma individuale.
È possibile reggere dove c'è una struttura di studio infiermeristica amministrativa e non dove il medico è presente in forma individuale.
Inoltre, essendo ragionevolmente fondate alcune preoccupazioni sul livello di reazione avversa locale del vaccino, in modo particolare sulla seconda somministrazione, essendo la medicina generale molto preoccupata dei principi di responsabilità, avrebbero chiesto eventuali assicurazioni aggiuntive.
Dopo aver discusso di questi aspetti, abbiamo verificato che la Regione Piemonte, attraverso i Dipartimenti di prevenzione e i propri Servizi vaccinali, ha una struttura sufficientemente potente per organizzare le chiamate e le somministrazioni, sia pure con un tempo di pazienza maggiore richiesto agli utenti. Certo, cosa diversa è andare nello studio del proprio medico in prossimità della propria casa e condividere con nove persone, altra cosa sarà recarsi ai Servizi di vaccinazione e condividere con una chiamata molto più numerosa. Tuttavia, crediamo che, di fronte a questa situazione, ci saranno consapevolezza e comprensione, quindi immaginiamo di procedere con l'organizzazione dei nostri servizi vaccinali.
È in corso di trattativa - oggetto della riunione pomeridiana l'organizzazione di un servizio di sorveglianza e assistenziale H24 che al momento si configura in questo modo: proseguimento della contattabilità telefonica del medico di medicina generale del pediatra di libera scelta fino alle ore 14 della giornata. Ricordo che i medici di medicina generale sono contattabili, ai sensi dell'accordo integrativo regionale, dalle ore otto alle ore 10, quindi per i medici di medicina generale si prevede un prolungamento di quattro ore. I pediatri hanno già una contattabilità remunerata, alla quale si aggiungono due ore rispetto a quello che è attualmente previsto.
Successivamente, dalle ore 14 alle ore 20 scatterebbe l'attività diurna organizzata appositamente per il picco pandemico della continuità assistenziale (si dica guardia medica). Dalle ore 20 alle ore 24 vi è il normale ingresso della guardia medica e dei normali servizi di emergenza e urgenza.
Tutto ciò non perché si attendano particolari criticità, ma, come ho detto prima, per prevenire ad ogni modo l'arrivo al pronto soccorso degli ospedali.
Lo schema di massima, come è stato condiviso nella riunione di martedì scorso, è che a questi pediatri di libera scelta si aggiunge anche il turno del sabato mattina. Oggi inizieremo la trattativa sugli aspetti economici.
Concludendo oggi la questione, possiamo dire che il modello organizzativo prevedrà un incremento dei costi per gli aspetti di contattabilità e visita a domicilio, come ho detto, e per la medicina in convenzione, un incremento dei costi per la dotazione dei servizi di vaccinazione e di personale atto ad effettuare, dal momento dell'assegnazione dello stoccaggio del vaccino, nei tempi più brevi possibili le chiamate per la prima profilassi, nonché un aumento di costi per l'estensione della guardia medica.
Il Ministero della Salute copre esclusivamente i costi di approvvigionamento del vaccino.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera, per la replica.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore sia per l'ampio intervento che per l'ampia risposta.
Anzitutto, anche in conseguenza delle discussioni che ci hanno preceduto in materia di protezione civile, vorrei riconoscere - e penso che possiamo essere tutti d'accordo - che mi sembra che il Viceministro Fazio stia seguendo la vicenda, insieme alle strutture centrali, in un modo adeguato, facendo sì che al cittadino siano chiare le opportune informazioni.
Apprendiamo che la Regione si sta organizzando con la stessa cadenza nel senso che è un'organizzazione in progress che, tutto sommato, va avanti. Quindi, pur prefigurando un'operazione molto ampia, perché andiamo a toccare centinaia di migliaia di soggetti sparsi su tutto il territorio si dovrebbe evitare, durante il picco previsto (che si cerca di contrastare, per quanto riguarda la prossima stagione) di travolgere le strutture ospedaliere che, giustamente, dovrebbero essere riservate ai casi più gravi.
Questa mattina, proprio venendo a Torino, sentivo che alla radio portavano l'esempio dell'Argentina, un Paese organizzato dal punto di vista sanitario, dove l'inverno sta finendo, perché ormai è entrata nella primavera dell'emisfero australe: pur avendo rilevato un grosso contagio pandemico, la situazione è stata affrontata con provvedimenti simili a quelli che vengono ipotizzati anche in Europa.
Direi che in teoria l'Assessore ha esposto procedure e programmi indubbiamente condivisibili e coordinate con quelle governative. Certo è che, poi, bisogna passare dalle parole ai fatti e quindi avere da parte delle strutture anche una disponibilità e una sensibilità nei confronti di queste vaste categorie di soggetti che dovranno essere vaccinati.
Se ho capito bene, si farà riferimento alle strutture pubbliche e ai Servizi di vaccinazione, riservando ai medici di medicina generale l'aspetto dell'assistenza a domicilio che coincide anche con una possibilità, forse, di affrontare l'influenza in un modo anche più casalingo e anche più consono ad una possibilità di assistenza, anche di tipo familiare, salvo appunto l'intercettazione dei casi più gravi, che dovranno essere assolutamente ricoverati.
Quindi, sarebbe interessante conoscere (ma ne avremo modo discutendo il bilancio) le stime dei costi, perché è chiaro che si mette in movimento un meccanismo che permetta di andare ben oltre alla normale campagna di vaccinazione contro l'influenza stagionale. La mia è una curiosità, ma anche un'informativa, quindi penso utile che l'Assessore ci informi non appena ne sarà a conoscenza o, comunque, quando ne faremo richiesta, anche come Gruppo, in sede di lavori di Commissione.
Quindi ringrazio l'Assessore per le sue informazioni tempestive e naturalmente, il forte impegno della Regione e delle categorie professionali coinvolte, in primis i medici di medicina generale, tutte le strutture delle guardie mediche, i sistemi farmaceutici e quant'altro.
L'efficacia e l'adeguatezza di questo vaccino saranno testati sul campo. I tempi sono abbastanza ristretti.
Grazie, Assessore. Per informazioni più aggiornate e più dettagliate ritorneremo successivamente sull'argomento.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 2798 del Consigliere Robotti, inerente a "Chiusura sala parto dell'ospedale di Ceva" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 2698 del Consigliere Robotti.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Interpellanza n. 2814 del Consigliere Cavallera, inerente a "Lavori di manutenzione ordinaria del Rio Grana in Provincia di Alessandria"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2814, sulla quale risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore alle infrastrutture

L'interrogazione riguarda i lavori di manutenzione ordinaria del Rio Grana. Volevo ricordare, in tal senso, che è già in corso un intervento di manutenzione in virtù del quale si è già provveduto alla rimozione di oltre cinquanta piante crollate in alveo.
Tale attività di manutenzione e di rimozione sta proseguendo compatibilmente con i tratti di terreno interessati dalle colture.
Gli Uffici competenti sono in relazione con l'Ente Parco del Po collocato in zona, con il quale si stanno definendo delle opportunità collaborative per cui, con un escavatore messo a disposizione dell'Ente Parco, si potrebbe procedere alla rimozione delle piante crollate in alveo.
Ci saranno altre attività che saranno svolte durante il periodo di riposo vegetativo.
Su questi aspetti, in modo particolare, AIPO ha in essere una convenzione che dovrebbe consentire, attraverso gli step che ho sommariamente indicato, di chiudere la questione della manutenzione ordinaria del Rio Grana che, in effetti, anche in occasione delle ultime emergenze, ha provocato problemi e qualche apprensione.
Stiamo seguendo la situazione, sia attraverso i nostri Uffici sia attraverso l'AIPO.
Questo, quanto avevo da dire a riscontro dell'interpellanza n. 2814.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Prendo atto del fatto che i lavori di pulitura del Rio sono iniziati.
Volevo cogliere l'occasione per far presente all'Assessore, ma forse ne è stato informato direttamente, che nel periodo estivo siamo stati presenti in loco, per comprensibili manifestazioni collegate al periodo agostano settembrino.
Sul Rio Grana ci sono delle paratoie che, in precedenza, venivano utilizzate per esigenze irrigue. Tali paratoie sono vecchie e hanno una tenuta non più adeguata. Il costo per rifarle ha un certo rilievo dal punto di vista finanziario, che potrebbe comunque essere sopportato anche dalle Amministrazioni locali. Attraverso quelle paratoie laterali, possono avvenire delle indesiderate tracimazioni che, in qualche modo, non sarebbero contrastate dalla sola pulizia del Rio - pur importante, perch si evitano ostruzioni.
Alle Amministrazioni basterebbe l'autorizzazione da parte dell'AIPO titolare del Rio Grana, per rifare queste paratoie. So che c'è stato un incontro qualche giorno fa a Pomaro, ma non so se hanno risolto il problema. Sarebbe utile e auspicabile se, tramite gli Uffici, l'Assessore intendesse fare arrivare un messaggio all'AIPO. L'ideale sarebbe che la realizzazione di tali paratoie avvenisse per opera dell'AIPO, ma localmente sono anche disponibili a collaborare perché i costi sono contenuti.
I costi dovuti ai danni del mancato rifacimento delle paratoie potrebbero essere molto superiori ai risparmi ottenuti non facendo nulla.
Grazie, Assessore.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 2872 del Consigliere Guida, inerente a "Piano contro la pandemia da influenza A"


PRESIDENTE

Abbiamo recuperato l'interrogazione citata dal Consigliere Guida, la n.
2872, pressappoco sullo stesso tema dell'interrogazione appena trattata dall'Assessore Artesio, che è disponibile ad integrare la risposta.
Prego, Assessore.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il Consigliere Guida ha sottolineato un punto importante, che è quello della comunicazione sociale al fine di evitare inutili allarmismi.
Anche da questo punto di vista, il coordinamento delle Regioni aveva richiesto di potersi muovere dentro ad una cornice condivisa con il livello nazionale. Una prima fase della comunicazione riguarda, e ha riguardato, il rapporto con le scuole.
Abbiamo condiviso alcuni contenuti che la Presidente Bresso ha tradotto in una lettera ai Dirigenti scolastici in occasione dell'apertura dell'anno scolastico e che sabato scorso è stata oggetto di una circolare condivisa tra il Ministero della Salute e il Ministero della Pubblica Istruzione.
Sostanzialmente, nei confronti delle scuole, si è data l'indicazione del regolare avvio dell'anno scolastico, della necessità di assumere norme di precauzione di carattere assolutamente ordinario volte a tutelare l'igiene personale e a diminuire la possibilità di diffusione del virus (le famose cinque buone regole come lavarsi le mani, mettere le mani davanti alla bocca quando si starnutisce, ecc.).
Si è data indicazione del fatto che la popolazione infantile sarebbe stata oggetto di una campagna di vaccinazione solo in una seconda fase. In ultimo, che non sono necessarie particolari prescrizioni per la riammissione nella comunità scolastica dopo la fase di malattia, in quanto la possibilità di riprendere la relazione sociale per gli adulti è a 24 ore dalla remissione della febbre, per i minori a 48 ore dalla remissione della febbre. Ed essendo la fase di eventuale diffusione limitata alla latenza della malattia - cioè quando i sintomi non sono evidenti - e non al momento dell'espressione della malattia e della sua convalescenza, non vi è ragione per la quale si debbano reintrodurre certificazioni per il reingresso nella comunità scolastica.
Altro tema è quello che può essere lamentato da insegnanti, docenti e dirigenti rispetto alla possibilità che le famiglie riportino a scuola bimbi non malati, ma più debilitati, e questo comporti più un problema sociale ed educativo, che non sanitario. Questi i contenuti della nota.
Non è previsto, nella nota, alcun elemento indicativo in ordine alla possibilità di eventuale sospensione delle lezioni, nemmeno - come girava voce a fine agosto - laddove si manifestino contemporaneamente, nella stessa classe, un certo numero di casi. Ciò che va soprattutto ricordato è che la valutazione dell'opportunità di chiusura è determinata dall'Autorità Sanitaria, che ne informa il Sindaco, al quale compete la sospensione delle attività. Questo sul versante delle famiglie e dei minori.
Sul versante della popolazione generale, sulla base delle indicazioni che ho illustrato nella comunicazione precedente, stiamo predisponendo una nota informativa ad ampia diffusione, che introduca, da un lato, elementi di rassicurazione - mi rifaccio nuovamente alle buone regole di igiene modello francese piuttosto che modello italiano, le dieci modalità o le cinque modalità - e, successivamente, dia conto del modo con il quale ci si organizzerà, quindi di tutti quegli aspetti di cui prima si parlava, come chi ha titolo alla vaccinazione - ovviamente "titolo ad invito", perché la vaccinazione è facoltativa, sulla base del consenso informato del singolo e quali sono le fasi successive della vaccinazione.
Naturalmente - grande raccomandazione in grassetto su tutti i materiali informativi - se hai la febbre e la tosse, non andare in ospedale, ma chiama il tuo medico, che sarà contattabile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Artesio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie per il recupero dell'interrogazione, che verteva sullo stesso argomento. Per economia del dibattito è stato bene concludere oggi questa discussione, almeno per il momento.
Sono soddisfatto della risposta fornita dall'Assessore, soprattutto relativamente alla fase della comunicazione, che mi sembrava doverosa.
Se gli uffici ci forniranno il verbale dell'intera risposta, potremo disporre di un quadro più preciso e dettagliato in merito a cosa la Regione sta facendo e farà sull'argomento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
A questo punto, dichiaro conclusa la fase di sindacato ispettivo.
Chiaramente, non siamo in grado di svolgere adesso le due comunicazioni richieste; saranno pertanto rinviate all'apertura della seduta pomeridiana.



(Commenti dell'Assessore Artesio)



PRESIDENTE

L'Assessore Artesio, in effetti, aveva già comunicato che non sarebbe stata disponibile.
Nel pomeriggio, quindi, terremo la comunicazione dell'Assessore Pentenero in merito a "Riduzione fondi per l'edilizia scolastica".
Il Consiglio regionale è convocato per le ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



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