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Dettaglio seduta n.484 del 24/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO

13/07/2009,VIII/462,II SPINOSA MARIACRISTINA(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boeti, Buquicchio, Chieppa Comella, Moriconi, Bizjak e Bresso.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di deliberazione n. 322, inerente a "Nuovo Regolamento del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 322, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta di ieri si è completato l'esame degli emendamenti, quindi passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della delibera La parola al Consigliere D'Ambrosio, per dichiarazione di voto.



D'AMBROSIO Antonio

Grazie, Presidente.
Intervengo a nome mio e del Gruppo per esprimere un convinto voto favorevole all'approvazione del Regolamento interno del Consiglio regionale del Piemonte, che tra l'altro, a mio modo di vedere, ridona dignità a quest'Assemblea legislativa a lungo mortificata da un ostruzionismo senza regole. È un Regolamento complessivamente equilibrato che dà garanzie dei tempi, quindi maggioranza e Giunta possono attuare il programma di governo.
Finalmente, una democrazia decidente.
Le minoranze, oltre a svolgere l'abituale ruolo di controllo e di denunzia, sono garantite nel loro lavoro legislativo, senza dover ricorrere a compromessi e senza "pietire" alcunché. Pertanto, mi permetto di poter affermare, senza enfatizzare più di tanto, ma con grande convinzione che oggi, 24 luglio 2009, giorno d'approvazione del Regolamento interno di questo Consiglio, è una data veramente importante per la Regione Piemonte.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Turigliatto, per dichiarazione di voto.



TURIGLIATTO Mariano

Anch'io credo che il Regolamento che andiamo ad approvare rappresenti un buon punto d'equilibrio rispetto alle discussioni, ma anche ai bisogni che sono emersi nel corso di questo quadriennio e, forse, anche prima (per quel che mi è dato di sapere), di avere una disciplina dei lavori che sia più consona alla necessità che un organo legislativo come il nostro produca delle decisioni in tempi dati, magari lunghi, ma dati, offrendo a tutti gli spazi per informarsi, per discutere, per battagliare, qualche volta anche aspramente, ma poi anche per decidere.
Credo che il lavoro delle persone che in questi giorni hanno trattato lavorato, cercato di smussare tutti gli angoli vada ricordato e vada adeguatamente celebrato, perché probabilmente senza questo lavoro non saremmo arrivati a questo risultato.
Leggendo il nuovo Regolamento vengono in mente molte cose che avrebbero potuto esserci e che non ci sono, com'è normale che sia in qualunque lavoro di questo tipo; saranno altri - credo domani - a metterci mano, ma credo anche che complessivamente si sia davvero prodotto un risultato che, forse pochi di noi immaginavano nel momento in cui questo iter è partito.
Ieri ho votato convintamente contro (e rivolterei contro) la "leggina" che faceva parte dell'accordo (anche se non è nel mio stile distinguermi sempre a tutti costi), perché credo che quella parte sia il punto peggiore dell'accordo che ha portato a questo Regolamento.
Avremo modo di ragionarne più avanti quando si tratterà di riforma elettorale e nel chiudere il mio intervento, credo ancora di dover ringraziare due Capigruppo dei Gruppo principali, ma anche gli altri, che più hanno lavorato a comporre il puzzle che ci porta oggi a celebrare e a votare questo risultato, sentendolo un po' come un risultato di tutti noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Anche noi esprimiamo soddisfazione per il risultato raggiunto. Gli sforzi che sono stati perseguiti in questi giorni da gran parte dei Gruppi consiliari e dei principali esponenti di quest'Assemblea, alla fine, sono stati premiati.
Noi crediamo che sia importante anche come risvolto pedagogico nei confronti dell'attività del Consiglio che deve, secondo me, continuare con l'esame di coscienza relativamente anche alla quantità di leggi che vengono approvate dal Consiglio: probabilmente, anche da questo punto di vista bisognerà ripensare alla stessa attività del Consiglio regionale, nel senso che è inutile che continuiamo a proporre progetti di legge ed approvare leggi che, dopo cinque o dieci anni, fanno parte del pacchetto di delegificazione che la stessa Amministrazione effettua per rendere più snella l'attività dell'Amministrazione regionale.
Probabilmente, è solo l'inizio di un ripensamento dell'intera attività anche alla luce di quelle che saranno le grandi novità dei prossimi anni con il federalismo, che forse consegnerà alla Regione maggiori e più importanti competenze. Tuttavia, allo stesso momento, la Regione dovrà pensare in che modo coinvolgere con l'attività di delega le Province e i Comuni. Forse, anche attraverso questo passo ci prepariamo ad una piccola rivoluzione che riguarderà la Regione nei prossimi anni e i suoi rapporti con gli Enti locali.



PRESIDENTE

Grazie, collega Guida.
Mi pare che siamo già entrati in una fase di autoapplicazione dei termini previsti dal nuovo Regolamento.
La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
In parte, credo di dover ribadire l'intervento di ieri pomeriggio anche se molto più breve, per annunciare che il nostro Gruppo è d'accordo con questo Regolamento, è d'accordo sul fatto che il governo regionale così come i governi provinciali e comunali, debba poter esplicare la sua attività, senza avere ostracismi od ostruzionismi perduranti o impossibili da superare.
molto triste pensare al motivo per cui siamo arrivati a questo punto.
L'ho detto ieri e lo ripeto: 35 anni di una forma di democrazia, che voleva dire politica di mediazione, non servono più, perché sono stati bypassati da un sistema politico che non è più mediazione, che non è più capacità di mediazione, ma che è contrapposizione condizionata e condizionante per la quale bisogna ricorrere a nuovi sistemi di regolamentazione.
Bisogna prendere atto di questo, bisogna prendere atto che è morta una parte di quella politica che i nostri padri sapevano fare. Questa è la situazione che non solo a livello regionale, ma credo anche a livello nazionale, si stia verificando ed è dovuta a questa contrapposizione forte che a livello nazionale il bipartitismo o il bipolarismo (che dir si voglia) ha creato, quindi maggior contrapposizione, minor dialogo e minore mediazione.
Ciò detto, questo Regolamento ha alcune pecche, come ho detto ieri, per quel che riguarda, secondo noi, la costituzione dei Gruppi, ma in linea di massima è stato ben studiato dagli addetti ai lavori per arrivare a darci un documento che, io credo, tutte le prossime generazioni dell'istituzione regionale che dovranno governare, sicuramente avranno la possibilità di farlo. Rilevo, altresì, che avendo minor possibilità di fare ostruzionismo avranno maggiori possibilità di far prevaricare - lo dico brutalmente - la forza dei numeri (questo succede nei Comuni e nelle Province): questo è segno di governabilità e di realizzazione delle opere e dei progetti che i cittadini piemontesi attendono.
Noi siamo d'accordo e voteremo convintamente questo Regolamento, perch siamo convinti che per governare una Regione come la nostra, sia necessario dare ai piemontesi delle risposte concrete, anche nei tempi e nei modi.
Ci rammarichiamo per il metodo con il quale siamo giunti a questo risultato (oltre che per il collegato a questo nuovo Regolamento), che non è frutto né di volontà di democrazia, né d'innovazione, ma di condizionamento totale da parte di alcuni interessi personali o politici che per quanto siano ampiamente legittimi - ci mancherebbe! - non fanno parte del discorso inerente il Regolamento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni

Intervengo, così come hanno fatto i colleghi che mi hanno preceduto per esprimere la mia soddisfazione per l'iter con cui ci stiamo avvicinando all'approvazione del Regolamento.
Il mio partito, attraverso il sottoscritto, esprime il suo voto favorevole. Nel cogliere quest'occasione, vorrei esprimere il ringraziamento più convinto nei confronti di coloro che si sono adoperati con autorevolezza e con tanta pazienza affinché si arrivasse a questa soluzione.
un problema, questo, che persistere già da alcune legislature personalmente l'ho vissuto nella precedente. Già allora, infatti, si era auspicato che si arrivasse dove siamo arrivati oggi, ma purtroppo non è stato possibile. Comunque, è bene ciò che finisce bene.
Finalmente penso che in Consiglio regionale si possa fare politica, si possa agire in senso costruttivo, si possano affrontare e risolvere i problemi che ci sono sul tavolo. Questo dà la facoltà alla coalizione che vince di poter governare, ma, nello stesso tempo, non mortifica le opposizioni.
A mio avviso, sono state rimossi alcuni strumenti di ostruzionismo, in modo particolare quella di presentazione di richieste di inversione punti all'o.d.g., che ha sempre consentito, anche ad un solo Consigliere, di bloccare e paralizzare i lavori del Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato soltanto gli ultimi due interventi, poiché sono arrivato un po' in ritardo e mi sono perso i precedenti. Ho perso una ventina di minuti per la macchina, ma finalmente sono riuscito a sistemarla! Vorrei intanto ringraziare tutti i colleghi - tutti, indistintamente per il risultato storico ottenuto, che qualcuno ha definito "epocale". Sono convinto che sia così, perché in quindici anni che sono in quest'Aula non c'è mai stato un ostruzionismo così democratico, ma soprattutto improntato sui contenuti. Ci siamo confrontati in questa sede, ma abbiamo discusso dell'ordine del giorno; non abbiamo diversificato né siamo mai usciti fuori dal seminato (a parte qualche piccola digressione!), insomma è stata una competizione molto democratica.
L'aspetto più importante che volevo sottolineare è l'impegno dimostrato dal Presidente di quest'Assemblea: è dimostrabile, ancora una volta, che quando quest'Assemblea si erige da mediatore tramite il suo Presidente nella funzione di colui che deve perseguire sempre l'interesse del bene comune, intendendo quindi la politica come massima espressione di quelli che sono gli obiettivi politici, nell'interesse dei cittadini, le soluzioni si trovano.
Vorrei altresì ringraziare in modo particolare tutti i Capigruppo, in particolare il Capogruppo del PD, Muliere, e il Capogruppo del PdL, Burzi perché non è facile arrivare ad un accordo politico programmatico come quanto è stato raggiunto, con l'intesa e col voto finale di tutti i Consiglieri presenti in Aula. Questo è un risultato politico importante.
Anche se qualcuno, in qualche circostanza, ha sottolineato che ciò che è stato fatto ieri non lo riteneva valido, alla portata del proprio Gruppo o importante dal punto di vista politico e strategico, si è adeguato e ha votato. Questo, a mio avviso, è stato un gran risultato politico; un risultato di questo Consiglio regionale. Non ha vinto nessuno; non ha perso nessuno; hanno vinto i cittadini; ha vinto il bene comune e, soprattutto oggi ha vinto il voto sul Regolamento, che tutti esprimeremo positivamente.
Voi tutti sapete che sono stato sempre un po' contrario alla modifica del Regolamento, ma non perché ritenessi quello vecchio particolarmente adeguato, cronologicamente idoneo e aggiornato, in grado di ottimizzare i tempi e di permettere a chi governa di essere efficiente ed efficace. Ma perché temevo che, tramite l'azione del Regolamento, potesse accadere qualche cosa per quanto riguarda l'iniziativa politica dei principali partiti esistenti in quest'Aula (cosa che, tra l'altro, è accaduta a livello nazionale). Fino ad oggi non è successo, per cui ritengo che anche questo sia un grande atto di democrazia, di civiltà e, soprattutto, di coerenza da parte dei Capigruppo e dei partiti esistenti in quest'aula.
Mi auguro che il nuovo Regolamento, insieme allo Statuto, che tra le prime Regioni d'Italia siamo riusciti a riformare, riesca a dare risposte concrete ai cittadini. Abbiamo fatto tutto il possibile per arrivare a questo documento programmatico, ma se poi non serve per governare in modo efficiente ed efficacie una Giunta all'avanguardia, diventa difficile poter affermare che abbiamo raggiunto un grande obiettivo politico.
Mi auguro che tramite questo Regolamento non ci siano più scusanti, n s'incolpi il fatto di disporre di documenti programmatici non adeguati ai tempi. Perché, diversamente, diventerebbe difficile dare risposte concrete ai cittadini.
L'aspetto più importante di questo Regolamento - me ne sono convinto ancora di più ieri, quando abbiamo dettagliato i vari articoli - è il fatto che permette anche alle minoranze di svolgere un ruolo politico importante anche nella prossima legislatura. Questo, a mio avviso, è il punto più importante di questo Regolamento. Non possiamo permetterci di poter pensare di governare a colpi di maggioranza o di minoranza - è dimostrabile sia a livello nazionale sia a livello locale - perché diventa poi difficile dare risposte concrete ai cittadini. Ogni iniziativa impopolare non può essere presa in tale modo.
Ringrazio altresì la Presidente Bresso, che vedo entrare adesso in Aula, oltre che il Presidente Gariglio e i Capigruppo dei principali partiti qui presenti, per la loro opera. Permettetemi, inoltre, di rivolgere un particolare ringraziamento ai colleghi Giovine, Nicotra e Lupi, coi quali ho condiviso una battaglia politica democratica che rifarei ancora.
Naturalmente, il mio voto sarà positivo.
Grazie e buona giornata a tutti!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Se un mese fa qualcuno mi avesse predetto che avrei votato favorevolmente la proposta di modifica del Regolamento consiliare, l'avrei guardato negli occhi con l'espressione di chi guarda ad un pazzo vaneggiante.
In questi anni ho cercato, in particolare nella Giunta per il Regolamento, di rallentare in ogni modo il processo che andava a determinare la modifica del Regolamento consiliare. In tutti i modi previsti dal confronto politico ho cercato, quindi, che non si realizzasse la modifica del Regolamento.
Proprio per questa ragione potrei, oggi, essere accusato di scarsa coerenza politica e intellettiva. In realtà, uno dei pochi aspetti positivi della nostra condizione esistenziale è proprio che la vita ci regala spesso degli eventi e dei percorsi imprevisti che sono capaci, se non di cambiare completamente il nostro valoriale, se non altro di variare la nostra valutazione, le nostre impostazioni riguardo a determinati problemi.
In realtà è cambiata in parte la mia valutazione sull'opportunità della modifica del Regolamento, in parte è anche cambiata la struttura stessa almeno parzialmente, di questo nuovo Regolamento.
La proposta di modifica del Regolamento arriva in Aula dopo un percorso lungo, sofferto, particolarmente faticoso, che però ha fatto sì che l'esito finale di detto percorso sia una proposta, in qualche modo equilibrata condivisa dall'intero Consiglio regionale e, quindi, capace di ottemperare a quelle che erano le aspettative che erano state già sottolineate dalla pubblicazione che era stata fatta alcuni anni fa dal Gruppo consiliare dei DS, quando si auspicava che la modifica delle regole fosse il risultato finale di un processo condiviso dal più largo numero possibile di Consiglieri e dal più largo numero di forze politiche.
Si è giunti, quindi, ad una soluzione finale complessiva, accettata da tutti. Questo non significa che la valutazione storica, che più volte ho riproposto nei miei interventi in queste giornate sul valore storico del passato Regolamento, non rimanga tale. Credo ancora che il vecchio Regolamento sia stato uno straordinario strumento politico di libertà e di lotta politica, che abbia permesso una serie di battaglie importanti quindi la valutazione storica del suo adempimento, della sua realizzazione di quanto ha rappresentato in questi anni è assolutamente positiva.
Non posso che ringraziare tutti coloro che si sono adoperati con gran pazienza e con gran capacità politica, in particolare il Presidente del Consiglio e tutto l'Ufficio di Presidenza, come i Consiglieri Burzi e Muliere, che hanno lavorato con gran capacità per l'ottenimento del risultato finale.
Mi permetto, concludendo, di lanciare un ultimo saluto al vecchio Regolamento, quasi un saluto finale proponendo, anche se informale, un momento di silenzio, perché il vecchio Regolamento lo merita, quindi per mandare un saluto a questo vecchio Regolamento formulo l'ultima proposta irrituale, che non sarà accettata - di inversione per chiudere definitivamente un'epoca e, quindi, propongo che il punto 5 del nuovo Regolamento diventi il punto 8, il punto 6 diventi il n. 10, in modo tale che complessivamente l'articolo 17 diventi il 18, il 16 il 15, il 14 il 13.
Addio al vecchio Regolamento. Auguri al nuovo Regolamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Lupi. Adesso lei l'ha buttata sul ridere, ma noi leggeremo una proposta anche di riorganizzazione dell'articolato fatta dagli Uffici dove, in effetti, gli articoli sono leggermente invertiti.
La parola al Consigliere Cavallaro.



CAVALLARO Sergio

Consentitemi innanzitutto di fare una citazione di una vecchia frase.
Se oggi - come sicuramente succederà - approveremo questo Regolamento, sarà sicuramente un piccolo passo per l'umanità e un gran passo per l'attività di questo Consiglio.
Perché dico questo? Perché se fino adesso l'attività di questo Consiglio è un po' stata la sede di un consociativismo abbastanza spurio dove le leggi venivano molto spesso concordate al ribasso, d'ora in avanti cioè dalla prossima legislatura, non sarà così. Qualsiasi maggioranza e qualsiasi Giunta avrà tempi certi e, soprattutto, la possibilità di portare avanti i propri progetti e i propri programmi.
Termino solo con l'augurio, qualunque sia la maggioranza del prossimo Consiglio, che questa maggioranza non stravolga tutto il lavoro fatto fino adesso e tutto quanto è stato fatto di buono, ma che per i propri progetti di legge e per le proprie attività, faccia tesoro dell'apporto costruttivo e prezioso della minoranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Quando gli obiettivi sono raggiunti, vuol dire che si è lavorato bene.
Nel caso specifico, parliamo di obiettivi che da tempo, nonostante tentativi del recente passato, non si riuscivano a modificare e migliorare e, comunque, a rendere più agibili.
Il gran lavoro che il Consiglio regionale ha fatto in queste due settimane è stato un lavoro proficuo, certamente perché i Consiglieri si sono veramente appassionati, scontrati, confrontati su due temi fondamentali per la nostra Regione, come il Regolamento e la legge elettorale, ma nonostante questo grande impegno diurno e notturno di tutti i Consiglieri, devo dare atto che non sarebbe stato possibile raggiungere questo obiettivo senza la presenza e l'equilibrio, la mediazione fondamentale del Presidente Gariglio e della Presidente Bresso, che nei momenti più delicati sono stati certamente determinanti per potere portare in porto questo due riforme. Quindi, il ringraziamento va certamente a tutti i Consiglieri che, come me, hanno sgobbato giorno e notte, ma certamente ai nostri Presidenti che, veramente, hanno capito al volo l'importanza di queste due modifiche e ci hanno "accompagnati" fino ad arrivare al momento del voto.
Una delle cose che questo dibattito ha dimostrato è la funzione che in certi momenti possono svolgere i piccoli partiti o anche singoli partiti e i singoli Consiglieri. Chi lo avrebbe detto che quattro Consiglieri regionali avrebbero convinto la stragrande maggioranza dei Consiglieri regionali, nonostante il gran lavoro che hanno fatto, a migliorare ulteriormente sia il Regolamento ma anche, ce lo auguriamo, la riforma elettorale che per una parte abbiamo già anticipato? Noi avevamo un obiettivo dichiarato e chiaro, ed è per questo che era difficile fare mediazioni: quello di avvicinare quanto più possibile il popolo del Piemonte alle Istituzioni, di renderlo partecipe delle Istituzioni; era anche quello di rendere quanto più liberi possibile i Consiglieri regionali di oggi e di domani.
La legge sulle firme, che dà una gran possibilità a molti Gruppi e Consiglieri di non raccoglierle, va in questa direzione. Pensate un po' cosa sarebbe successo se, come per le provinciali scorse di Torino, in Regione si fossero presentate 36 liste a 12.000 firme ciascuno! Qualsiasi gruppo di cittadini che voleva organizzare un partito, un movimento un'associazione sarebbe stato messo in serissime difficoltà nel potere partecipare alla gara a cui avrebbe diritto. Certo non è l'aspetto più importante, ma anche questo è un aspetto.
In quest'Aula, molti Consiglieri - in modo trasversale - hanno firmato per il ripristino delle preferenze al livello nazionale. Ecco, tutte queste battaglie sono i sintomi di una libertà in parte persa, che si vuole tentare di acquisire. Noi stiamo lavorando per questo, perché già la nostra legge elettorale mette in condizioni di avvicinarsi a questo obiettivo.
Probabilmente passeremo dal 5% al 3% come coalizione, vi sarà l'abolizione del listino, l'esenzione dalla raccolta del firme: sono tutti tasselli che vanno in quella direzione.
L'obiettivo nostro dichiarato, ma condiviso credo da larga parte dei Consiglieri, è quello che siano i cittadini a scegliere i propri rappresentanti. Ripeto: i cittadini. Non si deve impedire per legge che i cittadini siano rappresentati, com'è appena successo questa primavera per le elezioni europee, dove tre milioni e mezzo di nostri concittadini non hanno rappresentanti poiché il loro voto è stato dichiarato eletto a un deputato di un altro partito, con un rimborso elettorale a un altro partito rispetto a quanto i cittadini avevano votato.
Ad ogni modo, quando si raggiunge un obiettivo in modo positivo bisogna essere contenti, perché veramente è un risultato importante non soltanto per quanto conseguito, ma anche per le prospettive, pur difficili che può aprire.
Mi soffermo poco sul nuovo Regolamento; il dato più importante è che non si blocca l'attività di governo, ma la si facilita, mantenendo sostanzialmente le prerogative dei Consiglieri di minoranza, che rappresentano una ricchezza per la nostra Assemblea di oggi e di domani.
Un altro aspetto rilevante sono le risposte in tempi rapidi: mi riferisco al question time. Ricordo, quando sono entrato in quest'Assemblea, che il nostro grande Consigliere Cavallera aveva presentato nel mese di marzo un'interrogazione per prevenire la diffusione delle zanzare nel periodo estivo. Ebbene, gli è stata data risposta a novembre, quando discorso il delle zanzare era già bello che superato. Ho citato questo simpatico esempio solo per far capire l'importanza del question time.
Ma il dibattito di questa settimana ha dato anche qualche risvolto positivo più piccolo. Ne voglio citare uno, visto che il Consigliere Robotti è in aula (prima non l'avrei fatto, perché il collega non era presente). Ebbene, dopo questo dibattito di dieci giorni, evidentemente l'Aula è riuscita a convincerlo, tant'è che lui è passato da tifoso di Lenin a tifoso del Presidente Manolino e del Presidente Burzi. Questo riteniamo che sia anche un fatto positivo perché Lenin qualche problema in qualche comunità l'ha creato, Manolino al massimo lo crea soltanto nella comunità delle ciliege e finisce lì. Quindi, tutto è bene quel che finisce bene. Voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



PRESIDENTE

GIOVINE Michele (fuori microfono)



PRESIDENTE

Rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Giovine rinuncia a svolgere il suo intervento.
La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente. Credo che oggi stiamo compiendo un passo importante; un passo importante che era auspicato da me da molto tempo: sono uno dei primi che ha dato il proprio consenso ad una discussione che permettesse di affrontare il tema del Regolamento e della sua modifica.
Penso che siano sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei colleghi, ma anche dell'opinione pubblica più attenta, i risultati, gli effetti dell'applicazione del Regolamento che stiamo andando a cambiare. È un Regolamento nato quando esistevano due grandi partiti: il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana. È stato poi modificato, ma sostanzialmente l'impianto era basato su un'idea consociativa dei rapporti tra due grandi formazioni che cercavano un proprio punto di equilibrio nella contrattazione e nella dialettica politica, che un tempo era positiva costruttiva, serviva per amministrare questo Paese, e di conseguenza, gli Enti locali, e per farlo crescere.
Tutte le grandi riforme sono state fatte insieme; penso alle grandi riforme nazionali, ma penso anche a quelle di carattere locale; penso all'immenso lavoro fatto dall'Assessore Bruno Ferraris sui temi dell'agricoltura, che ha permesso a questa regione di uscire da un'arretratezza senza precedenti, simile a quella di molte regioni del Sud e di passare oggi ad essere una grande regione che in campo agricolo ci permette di rappresentare punti di eccellenza nell'ambito della viticoltura o della frutticoltura e così via.
Ebbene, quelle riforme (ad esempio, le riforme sul vino) erano tutte fatte collaborando in modo positivo con i grandi partiti che si contendevano il governo e si contendevano quindi il rapporto con la maggioranza della popolazione piemontese proprio in quest'Aula.
Ma, rispetto al passato, noi siamo distanti anni luce; siamo distanti anni luce rispetto a quelle relazioni, rispetto a quella qualità con cui ci si confrontava. Sempre più spesso siamo di fronte a personalismi, sempre più spesso siamo di fronte alla creazione di proprie nicchie di potere che puntano sostanzialmente a garantire l'elezione o la rielezione di singoli Consiglieri regionali che rappresentano neanche delle parzialità, ma rappresentano quasi delle esclusività e che, per ragioni diverse, spesso poco nobili, usano - io spero che non potranno più farlo - gli strumenti dell'ostruzionismo per assicurare la propria visibilità, il proprio piccolo potere e soprattutto la propria garanzia di poter tornare all'interno di quest'Aula.
Credo che quell'epoca debba finire. Noi stiamo cercando di avvicinare i tempi della vita democratica di quest'Aula alla vita reale delle persone stiamo cercando di rendere più efficace e quindi più veloce il processo legislativo per garantire che, nel momento in cui si decide un provvedimento, questo possa essere approvato in tempi certi e utili alla comunità piemontese (penso all'economia, all'industria, alla ricerca, alla cultura).
Soprattutto credo che, con il nuovo Regolamento che andremo ad approvare, garantiremo maggiore certezza anche per chi deve fare opposizione. Perché, capite, l'opposizione si può fare in diversi modi: si può fare strumentalmente, così com'è accaduto anche in questi ultimi dieci giorni, o si può fare invece nel merito. E credo che i cittadini non ci mandino qui per fare opposizione strumentale, così come chiedono a chi governa di farlo con un'alta qualità di proposta o di innovazione. Credo che i cittadini ci mandino qui a opporci - nel caso in cui ognuno di noi un giorno sarà minoranza - per farlo consapevolmente, coscientemente, sapendo di cosa si parla ed entrando nel merito delle questioni, cosa che raramente è avvenuta.
Quindi ritengo che stiamo compiendo un passaggio importante necessario, non rimandabile, che è stato però - lo devo dire - umiliato in questi ultimi dieci giorni dall'exploit finale di alcuni colleghi, quelli che spesso hanno come unico riferimento se stessi o forse le proprie famiglie, che attraverso una politica di ostruzionismo becera hanno bloccato i lavori dell'Aula per tantissime ore e tantissimi giorni su una discussione che non riguardava il Regolamento - perché è bene dirlo - ma riguardava la legge elettorale, cosa che ad oggi non è all'o.d.g., per chiedere e avere garanzie che quella legge elettorale fosse modificata.
Qui viene il tema vero. Qualcuno parla di una modifica della legge elettorale e delle soglie di sbarramento per accedere che avvicini la politica ai cittadini. Ma siamo proprio certi che sia così? Siamo proprio certi che i cittadini vogliano che continui ad esserci questa dissipazione di energie nella suddivisione di decine di gruppi e sottogruppi? Siamo così certi che i cittadini non vogliano invece che ci siano coalizioni di governo coese, unitarie, con una visione comune del governo e delle priorità di governo? I cittadini, nelle epoche più diverse, in questo nostro paese non hanno favorito la democrazia, collega Nicotra, sono coloro che spesso hanno sostenuto le peggiori barbarie; ciò non vuol dire che non siano importanti o che non contino, però occorre anche assicurarsi in ordine alla classe politica che inviano nelle istituzioni.
Se l'approvazione di questa legge elettorale garantirà la rielezione di colleghi come lei o il Consigliere Giovine, non credo sia un bene per la democrazia. In questo modo credo faremmo arretrare la democrazia, perché la democrazia è qualità, è capacità di elevarsi rispetto alla mediocrità, che spesso è insita nelle soggettività collettive che circondano i sistemi democratici, producendo strumenti di governo e di cambiamento che ci permettano di andare avanti e non indietro.
Guardi, collega, sono qui per votare il Regolamento, che voto con convinzione, avendoci creduto e avendo contribuito a scriverlo. Sono pronto ad affrontare il confronto sulla legge elettorale, ma non le garantisco nulla, signor Consigliere Nicotra, perché la discussione sulla legge elettorale è libera e, così come dicono in molti, chi vivrà vedrà.



PRESIDENTE

Grazie, collega Robotti.
La parola alla Consigliera Segretaria Spinosa, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



SPINOSA Mariacristina

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda le liste, così come il Consigliere Buquicchio avevo espresso contrarietà rispetto all'eliminazione dell'obbligo della raccolta firme. Invece, diamo un parere assolutamente favorevole in ordine al Regolamento e a tal proposito ringrazio tutte le persone che si sono impegnate dando il loro contributo per il perseguimento di questo risultato.
A questo punto, è chiaro che occorre constatare che l'istituzione viene prima della querelle politica e degli interessi di parte. Altresì apprezziamo che oggi si voti un Regolamento che permetterà una semplificazione di tutto quanto riguarda l'istituzione, anche a livello di burocrazia, quindi il nostro è un voto favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Il collega Giovine, che non è in sala, rinuncia all'intervento.
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Senza dubbio, oggi, con l'adozione di un nuovo Regolamento, compiamo un passo importantissimo nella storia del Consiglio regionale e della nostra Regione, ma direi anche nella storia del Piemonte, poi capirete la motivazione di questa mia affermazione.
Il Regolamento che sino ad oggi ha presieduto i nostri lavori, ormai era vecchio e superato, soprattutto era nato in un momento in cui il panorama politico era completamente diverso, così come erano completamente differenti i partiti politici, il modo stesso di fare politica ed anche la legge elettorale. Dunque, questo Regolamento non era più adatto ai nostri tempi e quanto avvenuto in questi ultimi giorni lo ha dimostrato in modo inequivocabile. Un Regolamento che permette, addirittura ad un solo Consigliere o comunque ad un gruppetto di pochi Consiglieri, di bloccare completamente i lavori del Consiglio regionale non è più adatto a questa epoca, a questa politica e alle necessità della nostra Regione. Rallentando e bloccando i lavori del Consiglio regionale si rischia di provocare danni significativi a tutti cittadini, alla Regione, all'economia, ma anche alla cultura sociale, dunque occorreva un cambiamento: il parto è stato molto lungo, per anni si è discusso di questo Regolamento, ma, finalmente, siamo arrivati a questo passo importante.
Ritengo giusto e logico che il Regolamento entri in vigore nella prossima legislatura, non avrebbe senso cambiare le regole in corsa essendo ormai quasi alla fine del mandato. Sicuramente questo Regolamento apporterà grossi benefici, permetterà a chi vincerà le prossime elezioni di governare in modo efficiente attraverso provvedimenti caratterizzati nonostante l'approvazione o la bocciatura, da tempi certi e rapidi, di cui abbisogna il Piemonte. Contemporaneamente, offrirà alle minoranze la possibilità di controlli più efficaci e veri rispetto a quanto accaduto finora, evitando la pratica dell'ostruzionismo invalso fino ad oggi. Si costringerà l'opposizione ad approfondire i temi e a fare politica vera perché, oggi, la maggior parte del tempo impiegato dall'opposizione su questi banchi finiva con l'assolvere compiti ostruzionistici; invece anche da parte dell'opposizione si assisterà ad una polita vera. Il risultato consisterà nell'innalzamento della qualità politica di tutto il Consiglio da cui il Piemonte e i cittadini piemontesi non potranno che trarre profitto.
In un'epoca in cui l'economia è caratterizzata da tempi sempre più rapidi, anche nell'assunzione di decisioni, non potevamo restare indietro.
Siamo convinti che questo nuovo Regolamento avvantaggerà non tanto la maggioranza, la minoranza o una parte politica, ma tutti i cittadini piemontesi, pertanto esprimiamo convintamente il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Dutto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Questa mattina chiudiamo parte di un ragionamento che abbiamo iniziato alcuni anni fa, però credo si potrà mettere la parola "fine" sull'intera vicenda solo verso la metà di settembre o quando, in base agli impegni che abbiamo assunto, chiuderemo anche la vicenda sulla legge elettorale.
Tante volte noi veniamo accusati in quest'Aula o sui giornali soprattutto dai nostri colleghi di coalizione, di non avere cultura di governo, di non essere governativi, di non essere leali nei confronti delle coalizioni. Invece, noi crediamo di aver svolto appieno tale ruolo in questi anni; altresì, riteniamo che in questa ultima vicenda la posizione del nostro partito e del nostro Gruppo consiliare sia stata assolutamente improntata a questi concetti e alla lealtà di coalizione. È vero, per noi la governabilità è importante, ma non possiamo pensare che sull'altare della governabilità vengano sacrificate tutte quelle voci che, in momenti particolari - me lo auguro, il nostro partito lo ha sempre fatto su questioni vere, questioni di sostanza, questioni che molte volte riguardano soprattutto la difesa e gli interessi dei più deboli - vogliono provare a cantare fuori dal coro o provare a mettere qualche granello di sabbia in alcuni ingranaggi.
Quando tre anni fa circa è iniziato il dibattito sul Regolamento avevamo delle pesanti perplessità, perché pensavamo (forse, per alcuni versi anche sbagliando) che il Regolamento attuale, che andremo a superare questa mattina, tutelasse fino in fondo chi voglia provare a dire delle cose diverse. Tuttavia, alla luce dell'esperienza di questi anni, ci siamo resi conto che probabilmente sbagliavamo. Sbagliavamo perché questo Regolamento, alla fine, impone di trovare sempre degli accordi e molte volte gli accordi tendono (proprio per la composizione di quest'Aula) a penalizzare le posizioni più diverse. Quindi siamo stati convinti e ci siamo convinti dell'opportunità di cambiare questo Regolamento.
Credo che il nuovo Regolamento sia equilibrato, perché assicura al governo della nostra Regione la possibilità di decidere più in fretta, di decidere con soluzioni più al passo con i tempi. Inoltre, garantisce la possibilità di portare avanti, all'interno di quest'Aula, quelle battaglie ideali di difesa dei più deboli, a cui facevo riferimento prima.
Penso che questo risultato sia tutt'altro che banale, soprattutto in questi tempi, quando tutti i regolamenti vengono modificati, anche pesantemente, tendendo non dico alla delegittimazione delle aule parlamentari e consiliari, ma sicuramente alla forte limitazione di possibilità del loro intervento. Sono certo che il nuovo Regolamento tende a valorizzare ancora in maniera significativa il ruolo di queste aule ed è per questo motivo che siamo convintamente favorevoli alla modifica di questo Regolamento.
Abbiamo anche cercato di svolgere in questa vicenda un ruolo difficile perché, da una parte, eravamo convinti di quanto ho detto finora e dall'altra parte, sentivamo forte l'esigenza di lealtà e di coerenza anche nei confronti della coalizione, ma significativamente pensavamo che alcune delle questioni poste dai Consiglieri che hanno costruito l'ostruzionismo in quest'Aula, su queste vicende, non fossero questioni da banalizzare o che non potessero servire a raggiungere un risultato finale dignitoso.
Quindi credo che i maggiori poteri che vengono conferiti dal Regolamento al governo possano e dovranno essere significativamente bilanciato con l'approvazione di una nuova legge elettorale che tende sicuramente a continuare a dare la possibilità ai Gruppi più piccoli di essere presenti e di poter contare in quest'Aula.
Penso che ci siano stati degli affidamenti, li abbiamo sottoscritti e votati all'interno di quest'Aula, quindi credo che non mancheremo di rispettarli, ma sicuramente è un elemento di molto peso e importante.
Non voglio fare ringraziamenti particolari, perché credo che tutti, in base alla nostra competenza e al nostro ruolo, abbiamo contribuito a raggiungere questo risultato. Tuttavia, se devo ringraziare qualcuno, penso che vadano ringraziati i tanti "fannulloni" dipendenti pubblici presenti in quest'Aula, che ci hanno seguiti in maniera non so fino a che punto posso dire "appassionata", perché molte volte seguirci in maniera appassionata oggettivamente è difficile, ma sicuramente ci hanno sempre seguiti in questo percorso con professionalità, ognuno rispetto alle proprie competenze, rispetto ai propri ruoli e anche con grande sacrificio. Quindi grazie a tutti i "fannulloni" che lavorano per il Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Clement.
Ha chiesto di parlare il collega Giovine.
Collega Giovine, ai sensi dell'articolo n. 59 del Regolamento vigente e di quello entrante, lei sarebbe decaduto dal diritto di intervento, ma al fine di consentire a tutti la massima espressione e visto il momento in deroga dal Regolamento, le do la parola.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ha fatto bene a citare l'articolo del Regolamento che, in effetti, mi prevede decaduto: lei sa che sono sempre stato uno di quelli che ha richiamato la stretta applicazione dei regolamenti, quindi non avrei neanche nulla da eccepire al riguardo, però la ringrazio anche per la sua elasticità al riguardo. D'altronde, visto il momento, sarebbe stato iniquamente restrittivo impedire a qualcuno dei presenti la possibilità di poter esprimere la propria dichiarazione di voto.
Non ho ascoltato tutte le dichiarazioni di voto, ma credo che rispetto alle altre, forse sarà l'unica in dissonanza, perché non potrà essere in linea con quelle delle altre forze politiche presenti in Consiglio, e sicuramente non è in linea con le prossime due che si esprimeranno successivamente.
Il sottoscritto è stato uno dei protagonisti di una feroce battaglia parlamentare in quest'Aula e anche nei due anni precedenti, nelle Commissioni e nella Giunta per il Regolamento sulla vicenda Regolamento.
Ci è stata mossa l'accusa da alcuni colleghi, ma da un collega in particolare, nel suo ultimo intervento, di voler semplicemente fare una battaglia per l'istinto di autoconservazione, perché rispondiamo a noi stessi e alle nostre famiglie, e per null'altro più che questo.
Questo stesso collega ci ha augurato e, evidentemente, augura a se stesso e ai piemontesi che noi non verremo rieletti. Io non so. Questi auguri li trovo abbastanza pleonastici, credo che sarà compito dei piemontesi decidere in merito.
Invece mi auguro che il collega venga rieletto, perché sia da questi banchi, che da casa, senza la sua presenza sicuramente quest'Aula sarà più triste: con la sua presenza potremmo divertirci tutti quanti molto di più.
Quindi mi auguro che il collega che mi ha fatto questo augurio contrario possa avere il piacere di tornare in quest'Aula.
Nel merito, sono, sono stato, sono tuttora e sarò contrario all'abolizione dell'attuale Regolamento. Mi rendo conto che è un Regolamento che dà eccessivi spazi di manovra ai Gruppi di opposizione anche ai Gruppi minoritari dell'opposizione e su quello sicuramente c'è la possibilità anche di andare a lavorare. Mi rendo conto però che questo enorme potere dato all'opposizione ha fatto sì che questa Regione, negli anni e nelle legislature passate - Presidente, anche in questa è stata una delle più munifiche in assoluto - abbia prodotto più leggi, più deliberazioni e più regolamenti di qualunque altra Regione d'Italia.
Questo perché la possibilità di entrambi i gruppi di premere il pulsante di "autodistruzione", ovvero di bloccare tutto all'infinito, fa sì che nessuno dei due gruppi in contrasto, alla fine, prema quel pulsante! più o meno il concetto della guerra fredda: il fatto che entrambe le superpotenze durante la guerra fredda avevano il potere di distruzione non solo del nemico, ma anche di se stessi, ha portato automaticamente all'asfissia completa della guerra fredda e di quel momento storico molto grave.
Questo, di fatto, permetteva a quest'Aula di trovare sempre compromessi validi, più o meno utili all'una o a quell'altra parte, a seconda della determinazione dei vari singoli Consiglieri e dei vari gruppi politici.
Questo era possibile, prima.
Devo riconoscere ad alcuni colleghi - purtroppo il collega Moriconi oggi non è presente, ma il Consigliere Clement sicuramente è stato uno degli attori - che il nuovo Regolamento non è stato completamente stravolto in termini di funzionalità rispetto al precedente. La nostra suspicione era che, in realtà, la modifica regolamentare fosse propedeutica ad una modifica delle leggi istituzionali ed elettorali nella prossima legislatura atta a "far sparire" tutte le forze minori. Forze minori che rammento essere "minori" a seconda di quanto l'elettorato dice e vuole. È già stato ricordato che ci sono milioni di elettori che non hanno paternità al Parlamento italiano ed europeo. Si piange su questo aspetto, ma poi, nella pratica, quando si propongono delle azioni contrarie affinché la stessa cosa non si ripeta anche negli altri Enti italiani, come la Regione Piemonte, si grida allo scandalo e alla frammentazioni.



(Scampanellìo del Presidente)



GIOVINE Michele

Presidente, un po' di elasticità!



PRESIDENTE

Collega Giovine, con lei sono già stato iperflessibile, quindi la pregherei di concludere.



GIOVINE Michele

Ancora un minuto.
La richiesta che è stata avanzata e accolta (a tal proposito, spero che vengano mantenuti gli impegni assunti anche in quest'Aula) di un bilanciamento istituzionale sull'abbassamento delle griglie di coalizione è sicuramente ragionevole, in cambio della perdita di potere dei Gruppi di opposizione in seno a questo Regolamento.
Nel ribadire il mio voto contrario, credo che, tutto sommato, si sia "raddrizzata" un pochino la barca: non è sufficiente rispetto alle aspettative, ma è stato molto importante inserire alcune clausole sulla riforma regolamentare e sulla legge elettorale, che, di fatto, permettono a quelle stesse regole attuali di procedere a riforme di questi momenti importanti della vita istituzionale, e consentano anche ai Gruppi della prossima legislatura...
Una volta c'era la DC che governava; adesso, se la DC presentasse la lista, farebbe forse un Consigliere regionale! Forse, ammesso e non concesso...



PRESIDENTE

Collega Giovine, per cortesia, la invito a concludere!



GIOVINE Michele

Concludo, Presidente.
Attendevo il Vicepresidente Placido, perché volevo rispondere e replicare anche ad alcune affermazioni che sono state fatte.
Se il Vicepresidente Placido potesse rientrare in Aula...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, per cortesia! Abbia pazienza, ma non possiamo sospendere gli interventi in attesa che i colleghi rientrino in Aula!



GIOVINE Michele

No, no! Vorrei consegnare un "oggetto" al Vicepresidente Placido in risposta a quanto è stato detto e fatto nelle ultime due settimane: qualcuno ha accusato il sottoscritto di essere un "burattino" nelle mani del Vicepresidente Placido, che era, ovviamente, il burattinaio.
Con questo presente, che adesso consegnerò alle mani della Presidenza posto che purtroppo non vedo il Vicepresidente Placido in Aula - vorrei dare una risposta più degna a questa vergognosa accusa, che non merita altro commento che questo.



PRESIDENTE

Grazie, Collega Giovine; le assicuro che provvederò a trasmetterglielo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Oggi, quando questa sessione (che credo sarà soltanto mattutina) si concluderà con il voto sul nuovo Regolamento interno, nel tornare a casa o in ufficio proverò una sensazione che ho provato pochissime volte lavorando in quest'Aula: quella di aver fatto una cosa giusta, una cosa che non aveva alcuna utilità ulteriore se non il fatto in se stesso.
Certo, questo potrà dipendere anche dalla mia scarsa capacità di percezione, ma siccome è la mia, in tal senso la consegno all'Aula.
una sensazione molto positiva, perché fare delle cose giuste - non sempre, perché facendole tutti i giorni potrebbe persino diventare noioso! per chi fa il mio mestiere, che ha le sue difficoltà come tutti i mestieri praticati in questa nostra comunità, dà una sensazione positiva. E poi è una storia che inizia da lontano; inizia, almeno per quanto mi riguarda, nel 1996 o 1997, quando l'attuale Onorevole Leddi venne richiamata dalla Provincia di Alessandria - eccellente ex dipendente del Consiglio regionale; all'epoca si occupava di segreteria e gestione nell'ambito della Presidenza della Provincia di Alessandria - con uno scopo, proprio in funzione della sua competenza, che si doveva unire a quella di altre persone all'epoca presenti in Consiglio regionale nell'ambito della struttura, di modificare il Consiglio. Non ci si è riusciti, perché quest'Aula è, non soltanto in questo caso, molto spesso piena di parole, richiami e intenzioni, che poi rimangono, appunto, parole richiami e intenzioni, e con molta poca frequenza si trasformano in realtà.
Oggi non è così. Oggi diamo un contributo importante, non ai singoli partiti che rappresentiamo - lo ha ribadito anche il collega Dutto - e credo neanche alle nostre del tutto trascurabili persone, ma a quest'Aula perché la obblighiamo a rendersi conto che rinuncia ad uno strumento - in questo mi associo a quanto diceva il collega Lupi - che ha funzionato bene.
Non è mica lo strumento del Regolamento che oggi modifichiamo che non ha funzionato: è l'indecorosa incapacità e mancanza di dignità nostra, nello svilire uno strumento nobilissimo come l'ostruzionismo, rendendolo ricatto.
Tra ostruzionismo e ricatto c'è una grandissima differenza. Di esempi di ostruzionismo, se uno volesse andarseli a leggere, ce ne sono negli atti del Consiglio. Di esempi di ricatto ne abbiamo visti molti, gli ultimi nei recentissimi giorni.
Obbligare un Consiglio, un'Aula legislativa (che non è un'aula di gestione), a rinunciare alla possibilità di utilizzare uno strumento quale quello della dimostrazione dell'identità, è una scelta importante.
Non sono neanche sicuro se funzionerà. Io, che ne sono stato e ne sono tuttora un assertore convinto - perché privilegio, dovendo esprimere delle priorità, l'importanza dell'esecutivo, che palesemente, qualunque colore esso sia e qualunque Presidente ci rappresenti, è bloccato o bloccabile da un improvvido uso dell'ostruzionismo - sono preoccupato dal fatto che un'Aula sia obbligata a ridurre la propria possibilità di manifestare se stessa, come diceva il collega Clement (è comprensibile che lo dica lui nell'ambito del pensiero politico che lo contraddistingue), a tutela di pensieri diversi, che, evidentemente, potranno trovare ancora espressione se il dialogo, che prima era reso obbligato dal tipo di strumento, non verrà fatto per scelta.
Questo lo vedranno i Consiglieri che seguiranno in questa Aula ed essendo uno strumento il Regolamento e nulla di più, è importante che oggi ce ne dotiamo, perché rende questa Regione più idonea alla competizione con le altre Regioni, e non soltanto in Italia. Se si verificherà che non è perfetto - e certamente non lo sarà, perché è fatto da uomini, quindi è impossibile che sia tale - verrà ulteriormente modificato. Ma certamente con modalità diverse da quelle che ci hanno visto negli ultimi giorni scegliere strade che io considero non sempre ricche di esempi di dignità per ottenere questo risultato.
C'è un paradosso interessante: Zagrebelsky dice che in genere il nostro popolo, quando ha bisogno di riforme, non riesce a farle, mentre quando le riforme sono possibili, non servono più.
Credo che questa riforma - con la "r" minuscola - senza bisogno di eccessi di enfasi, doti certamente il Consiglio... anzi privi il Consiglio di un'arma, tagliando i tempi e obbligando, quindi, il Governo a cercare il dialogo per scelta e non per obbligo, ben altra logica rispetto a quella consociativa. Il dialogo non è consociativismo; il dialogo è dialogo, e le leggi si fanno dialogando, se si sceglie il dialogo. E obbligherà l'opposizione a far qualcosa di più evoluto rispetto alle inversioni all'ostruzionismo becero, facendo il proprio lavoro studiando le leggi e argomentando nell'area della qualità.
Questo avverrà? Buon Dio! Chi fa il mio mestiere deve avere un po' di ottimismo. Credo che sia difficile immaginare che la prossima legislatura sia fatta da persone peggiori di noi. Oso immaginare, soprattutto per i più giovani, che sia estremamente probabile che quelli che ci seguiranno, se i cittadini avranno una capacità di scelta migliore di quella che hanno espresso, potrebbe essere meglio di noi. In ogni caso, noi ci proviamo a dare uno strumento in più.
Mi rimane ancora un'efficienza significativa da fare, che è quella sulla spesa pubblica. Anche lì, sulle parole, mi pare che ogni partito, di ogni area e di ogni Aula si è riempito e si sta riempiendo di parole quindi rimangono due strade. O ci occupiamo di vedere che i bilanci non siano necessariamente e solamente in salita, perché non sta scritto da nessuno parte che i bilanci dell'amministrazione pubblica debbano solo e solamente salire, anche perché solo e solamente salendo aumenta il vero problema della politica, il costo della politica. Noi, eventualmente, siamo degli esempi di "miss decoro" della politica, ma non dei costi. Oppure bisognerà - come in questo caso, dove stiamo tagliando i tempi - effettuare un'analoga riforma tagliando le risorse. Quindi, l'efficienza della spesa pubblica si sta scegliendo di raggiungerla, ed è fatica, come è stata fatica ottenere questo risultato di oggi, ma sono certo che debba essere soprattutto apprezzata la fatica di chi ha contribuito a raggiungerlo, non essendo convinto della strada che ha percorso.
Era evidente il pensiero, per esempio, di Luca Robotti già dall'inizio nella Commissione per il Regolamento, ma scelgo, volutamente, quello di Clement, che ha fatto una cosa contraria al proprio istinto, ma per una priorità maggiore, con lealtà rispetto alla coalizione (Dio solo sa se ce n'è bisogno anche all'interno della vostra coalizione), nel rispetto quindi, di un più alto sentire. Però, purtroppo, questi esempi non sono stati così frequenti.
Chiudo dicendo che sono anche contento, perché questo Regolamento va in archivio e non in cantina con un record, che, se Peveraro non ci mette del suo, è e rimane mio, perché finora il record di ostruzionismo in quest'Aula è sul bilancio del 1998/2000, Assessore Burzi, che rimase inchiodato, prima in Commissione e poi in quest'Aula, per circa otto mesi. Siccome ne mancano un po' meno rispetto allo scioglimento della legislatura - sono certo che l'unica cosa che alla prossima non ci sarà, sarà il Vicepresidente Peveraro almeno questo record dovrebbe rimanere mio.
Si sa. L'uomo è ambizioso e un pochino fatuo, ed è piacevole che almeno questo record rimanga mio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Anch'io vorrei fare alcuni ringraziamenti. Il primo è rivolto agli uffici del Consiglio, che hanno lavorato con attenzione per aiutarci a stilare un Regolamento, credo, molto importante per il futuro di quest'Aula.
Naturalmente vorrei fare altri ringraziamenti, ma soprattutto vorrei farli ad una persona. In quest'Aula non si può applaudire, ma se potessi farlo, farei un applauso a Marco Travaglini, perché ha creduto, insieme a me e insieme ad altri, che cambiare il Regolamento si poteva far perché era possibile.
Noi abbiamo iniziato tre anni fa a lavorare sulla modifica del Regolamento cercando di avanzare delle proposte. Poi quelle proposte sono state modificate e sono diventate patrimonio di tutti e, oggi, siamo alla fine di questo lavoro. Devo dire che forse bisogna ringraziare la testardaggine e la coerenza di alcuni Consiglieri, che hanno creduto che si potesse arrivare sino in fondo.
Sono tra quelli che pensa che bisogna cercare (non sempre ci si riesce e non è facile) di essere coerenti, che bisogna assumere lo stesso atteggiamento quando si governa e quando si fa opposizione. Se si pensa in questo modo, forse, poi si riesce ad ottenere questi risultati.
Noi, avanzando le proposte di modifica di Regolamento, non abbiamo pensato se nella prossima legislatura saremo qui a governare. Abbiamo solamente pensato che sarebbe stato utile per il Consiglio regionale e quindi, nell'interesse di tutti i cittadini. Siamo certi che lo applicheremo in modo coerente, perché siamo convinti che vinceremo le prossime elezioni, quindi vorrei tranquillizzare anche Cavallaro.
Naturalmente questo è un Regolamento utile per l'intero Consiglio regionale, per chi governerà e per chi farà opposizione.
Io ho un rammarico: in questa vicenda c'è stata poca attenzione da parte degli organi d'informazione. Di solito gli organi d'informazione sono attenti ai lavori di quest'Aula, in alcuni momenti o su alcune questioni.
Questo era un momento nel quale, forse, sarebbe stato importante per le Istituzioni se gli organi di informazione avessero avuto un po' più di attenzione per quanto stavamo per fare e stiamo facendo, anche per recuperare quella credibilità nei confronti delle Istituzioni stesse che forse, qualche volta, contribuiamo a far perdere tra i cittadini. Credo che oggi stiamo costruendo qualcosa d'importante per ridare maggiore credibilità al lavoro delle Istituzioni.
Forse ho esagerato, nei giorni scorsi, dicendo che è un fatto epocale mi sono fatto prendere un po' dall'entusiasmo, però, sicuramente, è un momento nel quale decidiamo di cambiare il nostro modo di lavorare.
Questo è stato un parto travagliato e quando le cose sono travagliate sicuramente, c'è qualcosa di positivo, e sono convinto che questo parto travagliato ha prodotto qualcosa di positivo.
Il Regolamento che lasciamo e che utilizzeremo sino al termine di questa legislatura è stato importante, perché quando un documento del genere rimane in vigore per tanti anni, vuol dire che era valido, ma non più adeguato. Non era più adeguato ai cambiamenti che ci sono stati nel sistema politico; alla velocità delle decisioni di cui necessita un'Aula come questa, per adeguare i propri tempi ai tempi della società piemontese ai bisogni e a quanto ci chiede la società piemontese. È per questo che abbiamo ritenuto importante adeguare e modificare il Regolamento.
Questo Regolamento ha però prodotto questo pacco di emendamenti, che gelosamente il Consigliere Pace ha conservato. Quello che succederà nella prossima legislatura non sarà più questo e la sua degenerazione ha prodotto questo pacco di emendamenti, che ci ha bloccati qui dieci giorni, prima di arrivare ad un risultato importante. Quello che stiamo facendo eviterà che nella prossima legislatura un pacco analogo possa essere presentato e renderà più agevole il lavoro di questo Consiglio.
Guardate, l'autorevolezza dell'Aula consiliare la si ottiene prima di tutto se in quest'Aula sapremo esprimere delle proposte e delle leggi importanti per il futuro del Piemonte, ma l'autorevolezza si ottiene se saremo in grado di lavorare in un certo modo. Anche l'autorevolezza nei confronti della Giunta, perché la Giunta, naturalmente, ha modi e tempi di lavoro diversi da quella del Consiglio. Se noi renderemo più efficiente e più efficace il lavoro di quest'Aula, aumenteremo l'autorevolezza del Consiglio regionale e dell'Aula consiliare anche nei confronti della Giunta ma, soprattutto, del Piemonte.
Naturalmente il lavoro dei Gruppi consiliari cambierà, e cambierà notevolmente: costringerà i Gruppi consiliari a lavorare più nel merito perché il fatto di presentare gli emendamenti 24 ore prima della convocazione del Consiglio significa che i Gruppi consiliari dovranno presentare emendamenti di merito e farlo in modo ragionato; ci stravolgerà, in qualche modo, il lavoro dei Gruppi consiliari, e credo che questo sia molto importante.
Concludo dicendo che oggi stiamo compiendo un atto importante e utile soprattutto per il futuro del Consiglio regionale del Piemonte. Ritengo che sia anche una soddisfazione, perché possiamo dire di aver fatto qualcosa di apprezzabile e credo che, nel lavoro di un Consigliere regionale, questo sia significativo.
Tutto ciò è stato possibile grazie anche a un confronto serio che c'è stato in quest'Aula. Non accade spesso, lo abbiamo detto anche nei giorni scorsi. Talvolta si guarda al Parlamento italiano e si chiede alle due Camere di cambiare le regole con un confronto e con una collaborazione tra la maggioranza e l'opposizione: ebbene, qui in Piemonte stiamo cambiando il Regolamento grazie al confronto e alla collaborazione tra la maggioranza e l'opposizione. Sarà qualcosa che non interessa all'esterno, ma è un fatto politico-istituzionale estremamente importante, che io voglio valorizzare e noi dovremmo valorizzare come un patrimonio di quest'Aula consiliare: è stato possibile raggiungere un simile risultato grazie anche a questo confronto e a questa collaborazione.



PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione finale del nuovo Regolamento del Consiglio regionale, comunico che sono state predisposte dagli uffici alcune proposte di coordinamenti tecnici che attengono a: lettera m) dell'articolo 9 (attribuzioni dell'Ufficio di Presidenza) comma 7 dell'articolo 22 (composizione delle Commissioni permanenti) comma 4 dell'articolo 36 (termini) comma 7 dell'articolo 36 (termini) comma 2 dell'articolo 52 (apertura e chiusura della seduta) intero articolo 73 bis/2 (o.d.g. delle sedute e relativi provvedimenti di cui al presente Capo) comma 1 dell'articolo 75 (chiusura della discussione) comma 1 dell'articolo 86 (dichiarazione di urgenza).
Va da sé che chiaramente, con l'approvazione ed il voto, diamo mandato agli Uffici di procedere a una riorganizzazione tecnica del testo e a una numerazione conseguente dal variare dell'ordine dei capitoli.
Bene, colleghi, prego di accomodarsi in Aula.
Indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione n. 322, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri votanti 50 Consiglieri hanno votato Sì 49 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Il nuovo Regolamento del Consiglio regionale è approvato.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, sottolineo l'importanza del momento e ringrazio tutti, per il lavoro frutto dell'impegno collettivo dei vari Gruppi.
Desidero associarmi anche al ringraziamento, che è già stato fatto dai vari Presidenti dei Gruppi nei loro interventi, per esprimere gratitudine a tutto il personale del Consiglio regionale, che è stato disponibile giorno e notte, ancora nelle ultime fasi, quando si è trattato di procedere alla riscrittura dei testi, assicurando la massima attenzione e assistenza anche in un momento di tensione e di stanchezza con grande professionalità. Prego quindi i Direttori del Consiglio regionale di estendere i ringraziamenti a tutto il personale.
Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, la Presidente Mercedes Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. In realtà, non avevo chiesto di parlare sull'ordine dei lavori, ma anch'io intendevo - dato che non potevo intervenire nella dichiarazione di voto - ringraziare il Consiglio, la maggioranza l'opposizione e tutti i Gruppi, perché in questo dibattito sulla modifica del Regolamento ovviamente hanno inciso gli interessi, i problemi e anche le particolarità di ogni Gruppo.
Credo sia stato un ottimo risultato. Questa è una modifica storica del Regolamento. Ritengo anch'io, come molti hanno già detto, che migliorerà i lavori dell'Aula, non impedirà il proficuo dibattito fra maggioranza e opposizione, anzi credo lo renderà più agevole, proprio perché i tempi e le possibilità infinite di blocco della discussione rendevano spesso anche inutile il confronto di merito, poiché si trasformava in un muro contro muro.
La necessità del confronto di merito, come ricordava anche il collega Burzi, rende più complesso il lavoro sia della maggioranza che dell'opposizione. Siccome il nostro compito è quello di dare risposte di qualità ai cittadini, fino a quando sarò qui (naturalmente anch'io spero di esserci la prossima volta nella stessa posizione), mi impegnerò con tutta la Giunta e, mi auguro, con la maggioranza, al fine di incrementare la qualità e la quantità di questo dialogo per segnalare anche l'importanza e l'apprezzamento che tutti noi diamo a questa modifica regolamentare, che ritengo rappresenti un grande segnale di responsabilità da parte di tutto il Consiglio in un momento difficile per il Paese.
Grazie, quindi, a tutti. Ovviamente il nuovo Regolamento entrerà in vigore dalla prossima legislatura, come concordato, e per tutti coloro che saranno presenti sarà molto interessante verificare se queste nostre previsioni si realizzeranno davvero.


Argomento: Statuto - Regolamento

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento al ritiro, da parte dei Consiglieri Scanderebech, Lupi e Nicotra, della proposta di deliberazione n. 465, inerente a "Modifica dell'articolo 13 del Regolamento interno del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Colleghi, ho ricevuto una lettera e ne do comunicazione verbale.
I Consiglieri Scanderebech, Lupi e Nicotra comunicano il ritiro della proposta di deliberazione n. 465, "Modifica dell'articolo 13 del Regolamento interno del Consiglio regionale", che era all'o.d.g. della seduta odierna al punto 3).


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di legge n. 581, inerente a "Modifica agli articoli 19, 28 e 37 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 'Statuto della Regione Piemonte'" - Seconda deliberazione (ex articolo 123 della Costituzione)


PRESIDENTE

Colleghi, approfitto dell'ampia partecipazione alla seduta di Consiglio per procedere con il punto 6) all'o.d.g., cioè la seconda deliberazione della modifica agli articoli 19, 28 e 37 della legge regionale statutaria n. 1/2005, "Statuto della Regione Piemonte".
La modifica, come sapete, attiene all'incremento delle norme sul diritto di accesso dei Consiglieri regionali. È stata votata all'unanimità nella prima deliberazione; per renderla efficace, dobbiamo procedere a una seconda deliberazione nel medesimo testo.
Ricordo che, per rendere valida la votazione, è necessaria la maggioranza di 32 voti favorevoli.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri hanno votato SÌ 50 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri hanno votato SÌ 50 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 3.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri hanno votato SÌ 50 Consiglieri Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge: L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri hanno votato SÌ 47 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 1254 dei Consiglieri Toselli, Cavallera, Leardi, Novero, Caramella, Leo, Dutto, Botta D'Ambrosio, Robotti, Nicotra, Giovine, Novero, Dutto e Reschigna, inerente a "Riconoscimento ai volontari della Protezione Civile e al capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso"


PRESIDENTE

stata richiesta ieri, da parte del Consigliere Toselli, al termine della seduta - e avevamo convenuto che si facesse ad inizio di seduta mattutina - l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 1254 sulla Protezione Civile, di cui è primo firmatario. Tale ordine del giorno è stato sottoscritto da parecchi Consiglieri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Aula.
Chiedo la disponibilità di potere discutere e votare questo ordine del giorno, che credo non trovi all'interno di questo Consiglio fatti ostativi visto che si tratta di riconoscere a tutti i volontari della Protezione Civile che si sono distinti a L'Aquila, considerata l'opera meritoria che hanno svolto e che svolgono in Abruzzo e tenendo conto della legge nazionale n. 658/56, l'assegnazione dell'attestato di benemerenza.
Credo che sia un fatto doveroso e che questa Regione lo debba ai propri uomini, ed è per questo motivo che ne chiedo l'iscrizione, ma anche la votazione. Grazie.



PRESIDENTE

stata avanzata la richiesta formale di iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g. Se non ci sono obiezioni, lo consideriamo iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Se non vi sono indicazioni in senso contrario, procediamo con la discussione dell'ordine del giorno n. 1254. Faccio notare che nel documento c'è un impegno del Consiglio Regionale, che sarebbe indirizzato al Consiglio stesso, ad assumere con successiva deliberazione i conferimenti di un'onorificenza con la massima onorificenza, cioè il Sigillo della Regione, al Capo Dipartimento della Protezione Civile.
Lo faccio notare, perché è un impegno che tocca direttamente il Consiglio Regionale.
Ha chiesto la parola l'Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Sono certamente d'accordo, convintamente d'accordo sui contenuti di questo ordine del giorno, che riconosce un impegno che abbiamo più volte tutti insieme sottolineato, maggioranza ed opposizione, dei volontari non soltanto in Abruzzo, ma in ogni emergenza che si è verificata nel nostro territorio, e che soprattutto negli ultimi mesi si sono ripetute con una certa frequenza, dalla neve all'alluvione, fino all'emergenza terremoto fuori dalla nostra regione.
Peraltro, domani sarò in Puglia per inaugurare il campo di Iacotenente dove sono presenti altri volontari che operano non in situazioni di emergenza, ma che potrebbe diventarla per il presidio per gli antincendi boschivi del Gargano.
Quindi, sono assolutamente d'accordo, così come sono d'accordo anche sul secondo capoverso, quanto chiede alla Regione Piemonte di individuare in Guido Bertolaso il soggetto a cui assegnare il Sigillo di riconoscimento della nostra Regione. Quindi, concordo perfettamente.
Penso però - e lo dico, ma non è una sollecitazione - che se il documento fosse sottoscritto in modo ampio anche dagli altri Gruppi consiliari assumerebbe...



PRESIDENTE

Colleghi, non è possibile procedere nella discussione in questo modo.
Per evitare di sospendere la seduta, vi chiedo un minimo di attenzione.



RICCA Luigi Sergio, Assessore alla protezione civile

Ripeto che i contenuti possono essere certamente condivisibili, per sono di tale peso e di tale forza che credo sia auspicabile la partecipazione di tutti i Gruppi consiliari e non una votazione che passi in secondo piano, quindi sarebbe opportuna una riflessione un po' più ampia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

A me sembra che l'iniziativa dell'ordine del giorno proposta dal Consigliere Toselli sia assolutamente meritoria, soprattutto il riconoscimento nei confronti dei tanti volontari che hanno dedicato molto tempo nell'emergenza Abruzzo, ma più in generale in queste settimane.
Ricordo ancora la settimana scorsa come gran parte del Piemonte sia stato attraversato da situazioni critiche e i volontari della Protezione Civile sono stati in prima linea.
A me sembra che invece meriterebbe - anche se personalmente non ho alcuna contrarietà - una riflessione più amplia la parte dell'ordine del giorno che prevede il riconoscimento al Capo del Dipartimento di Protezione Civile del Sigillo della Regione Piemonte, perché questo è un elemento che il Consiglio Regionale deve valutare non sulla base dell'emotività, ma di una riflessione più ampia che coinvolga anche l'intero Consiglio regionale.
Per queste ragioni chiediamo, collega Toselli, che venga stralciata questa parte dell'ordine del giorno, mentre sul resto non solo dichiariamo il nostro voto favorevole, ma aggiungiamo in calce all'ordine del giorno le firme dei Consiglieri del nostro Gruppo.



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Toselli ha emendato il suo ordine del giorno sopprimendo le parole "e s'impegna a conferire il Sigillo della Regione" fino alla fine del documento.
Quindi, rimane l'impegno della Giunta regionale ad intervenire nei confronti del Ministero dell'Interno al fine dell'assegnazione dell'attestato di benemerenza ai volontari della Protezione Civile impegnati a L'Aquila.
Su questo ordine del giorno è stata comunicata, e quindi viene verbalizzata, la sottoscrizione dei Consiglieri regionali del Gruppo PD.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Intervengo per apporre anch'io la sottoscrizione e per esprimere ovviamente voto favorevole.



PRESIDENTE

Anche il collega Robotti comunica la sottoscrizione dell'ordine del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Lo sottoscriviamo anche noi.



PRESIDENTE

Anche Gruppo della Lega Nord comunica la sottoscrizione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1254, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che da oltre tre mesi centinaia e centinaia di volontari provenienti da ogni provincia del Piemonte, coordinati dalla Protezione Civile, sono impegnati in molteplici attività di assistenza alla popolazione abruzzese, occupandosi di tutti i problemi che giornalmente si pongono a seguito del devastante terremoto dell'aprile scorso considerato che l'attività prestata dai volontari costituisce il segno più evidente della solidarietà popolare che, con l'intervento finanziario del Governo e degli enti locali, ha permesso di dare una risposta efficiente ai problemi causati dal sisma ritenuto doveroso riconoscere l'operato dei volontari della Protezione Civile assegnando loro l'attestato di pubblica benemerenza che, ai sensi della legge 658 del 1956, viene consegnato per "premiare l'abnegazione mostrata nell'alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno", e concesso dal Ministro dell'Interno sentita l'apposita commissione costituita per vagliare le proposte di onorificenze al merito civile tenuto conto inoltre dell'impegno profuso dal capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, che si è speso personalmente, in numerose occasioni, quando il Piemonte è stato colpito da emergenze alluvionali, nel corso di questi anni impegna la Giunta regionale ad intervenire nei confronti del Ministero dell'Interno al fine dell'assegnazione dell'attestato di benemerenza ai volontari della Protezione Civile impegnati a l'Aquila".
Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, è stata richiesta dal Consigliere Cavallera l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1253 presentato ieri, inerente a "Sostegno alla produzione agricola e zootecnica".
Consigliere Cavallera, mi pare che si possa convenire che questo ordine del giorno venga iscritto, se mi date mandato, nella convocazione del Consiglio regionale di martedì prossimo. Collocheremo l'ordine in una posizione funzionale alla sua votazione.
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Chiedo che possa venire iscritto un ordine del giorno, che ho presentato ieri in apertura della seduta pomeridiana, che riguarda la questione del nucleare. Naturalmente, non chiedo che venga discusso adesso.



PRESIDENTE

Poiché stiamo per chiudere la seduta, se ci indica gli estremi dell'ordine del giorno lo inseriremo nella convocazione per martedì prossimo.
Colleghi, desidero comunicare che, in ossequio all'ordine del giorno votato dal Consiglio regionale sugli adempimenti da effettuarsi prima del 31 luglio, è convocato per martedì alle ore 12.30 la prima seduta del gruppo di lavoro inerente alla riforma della legge elettorale regionale.
Inoltre, ho convocato i Presidenti dei Gruppi consiliari perché non sono pervenute le designazioni dei membri componenti. Poiché soltanto alcuni Gruppi hanno provveduto all'adempimento, sollecito a comunicare i nomi dei componenti del gruppo di lavoro.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.14)



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