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Dettaglio seduta n.481 del 21/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 12.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bossuto, Cattaneo Cavallaro, Chieppa, Dalmasso, Laus, Lepri, Motta, Pace, Pizzale, Placido Rabino, Rostagno, Turigliatto e Valloggia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Deliberazione del Consiglio dei Ministri


PRESIDENTE

Comunico che, in data 15 luglio, il Consiglio dei Ministri ha esaminato le seguenti leggi regionali: n. 15/2009, "Promozione dei gemellaggi"; n.
15/2009, "Istituzione di centri antiviolenza con casa rifugio"; n. 17/2009 "Modifica alle leggi regionali n. 4/1973 in materia di referendum consultivo e n. 51/1992 in materia di circoscrizioni comunali".
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la non impugnativa.



PRESIDENTE

Colleghi, a questo punto la seduta viene sospesa per consentire un incontro informale tra i Presidenti dei Gruppi consiliari. I lavori riprenderanno alle ore 13.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.01)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 13.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 15.30 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.30 per il protrarsi dei lavori della Conferenza dei Capigruppo)



(Alle ore 17.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 17.30 poiché è in corso una riunione di maggioranza)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta riprende alle ore 18.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Desidero comunicare notizia a tutti i colleghi che è stata convocata la VIII Commissione per domani alle ore 10. Pertanto la seduta di domani, che è convocata alle 00.01, terminerà alle ore 10, in modo da consentire ai colleghi della VIII Commissione di partecipare ai lavori della Commissione stessa.
Comunico inoltre che nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi tenutasi oggi pomeriggio sono state presentati due ordini del giorno: ordine del giorno n. 1250 "Indirizzi per stesura legge elettorale.
Costituzione gruppo di lavoro" presentato dai Consiglieri Scanderebech Nicotra, Lupi, Burzi, Bresso, Muliere, Giovine ordine del giorno n. 1251 "Tempistica lavori del Consiglio regionale del Piemonte" presentato dai Consiglieri Scanderebech, Nicotra, Lupi, Burzi Bresso, Muliere, Giovine e sono stati dati in distribuzione, con la richiesta di iscriverli nella seduta odierna e votarli. Di conseguenza, se non ci sono indicazioni contrarie, li considererei iscritti all'o.d.g.



PRESIDENTE

GIOVINE Michele (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo che avvenga la votazione, Presidente.



PRESIDENTE

Collega Giovine, è un qualcosa unanimemente condiviso...



PRESIDENTE

GIOVINE Michele (fuori microfono)



PRESIDENTE

Insisto.



PRESIDENTE

Richiamo in Aula i Consiglieri per procedere all'iscrizione all'o.d.g.
Il numero legale è 27; il numero che serve per iscrivere all'o.d.g. un ordine del giorno è 42.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Intervengo per dire che in questi quattro anni e qualche mese che siamo qua abbiamo sempre, sempre, sempre dato per iscritto un ordine del giorno proposto.
Oggi sarebbe la prima volta...



(Commenti del Consigliere Giovine)



MULIERE Rocco

Secondo me, sì.
E quando lo abbiamo votato, poi lo si è ritirato per permetterne l'iscrizione. Ci si è accorti che una volta l'abbiamo fatto noi, una volta l'ha fatto il centrodestra, abbiamo detto "è iscritto", anche perch altrimenti si rompeva un sistema di equilibrio.
Allora credo che, se si propone un ordine del giorno, bisognerebbe darlo per iscritto. Dopodiché, Presidente...



PRESIDENTE

Il collega Giovine persiste nella sua richiesta?



GIOVINE Michele

Sì, Presidente, perché innanzitutto non è vero che è la prima volta: è successo almeno un paio di volte. Poi si è ripresa come prassi quella di chiedere l'iscrizione automatica degli ordini del giorno condivisi, ma appunto - condivisi.
Siccome sono sicuro che, rispetto all'accordo e all'ordine del giorno che ne è scaturito, qualche collega ha una posizione diversa e non lo condivide nella sua interezza, sono molto dubbioso. Non possiamo neanche fingere che questo ordine del giorno sia propedeutico a un accordo generale su cui il sottoscritto evidentemente è molto restio (per usare un eufemismo).
In secondo luogo, Presidente, l'altro ordine del giorno (rubricato con il n. 1251) non capisco che tipo di documento sia: a me sembra più una nota da mettere sull'agenda che un ordine del giorno da votare in Aula, perch ci si auto-indica come siano i lavori successivi, ma questo ormai fa parte di un impegno, di un accordo politico e non certamente di un ordine del giorno da votare in Aula.
Poi, per carità, si può votare tutto; ho visto votare e proporre qualunque sorta di ordine del giorno in quest'Aula. Sinceramente, l'ordine del giorno n. 1251, proprio nella forma, oltre che nella sostanza, mi sembra assolutamente campato per aria. Di conseguenza, Presidente, chiedo cortesemente la votazione dei due ordini del giorno come da Regolamento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Muliere ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. In questi dieci giorni ci siamo confrontati in quest'Aula sapendo che c'era una maggioranza dei Consiglieri che voleva portare a termine e raggiungere alcuni obiettivi e altri che si sono opposti. Adesso bisognerebbe capire come stanno le cose.
Mi pare che sostanzialmente tutti i Gruppi consiliari hanno raggiunto un'intesa. Abbiamo fatto la riunione dei Capigruppo, la riunione della maggioranza, la riunione della minoranza, abbiamo raggiunto un'intesa, con le diverse differenziazioni che ci possono essere rispetto al prosieguo dei lavori sulla legge elettorale, ma c'è un ordine del giorno e in quest'Aula si voterà questo ordine del giorno, prima o poi si voterà.
Ora, la richiesta del Consigliere Giovine è legittima, ma io vorrei sottolineare nuovamente che esiste una prassi che ha sempre guidato i lavori di questo Consiglio, dopodiché decida il Presidente.
Rispetto alla richiesta del collega Giovine, sicuramente legittima bisogna però sapere una cosa, Presidente: bisogna sapere se il collega Giovine ha intenzione di opporsi attraverso l'ostruzionismo all'accordo che noi abbiamo raggiunto con fatica oggi pomeriggio.
Se c'è questa intenzione, legittima - assurda, ma legittima dal punto di vista regolamentare - Presidente, bisogna saperlo: se è così, allora bisogna fare la seduta consiliare questa sera, questa notte, domani mattina e si prosegue di questo passo. Mi auguro che invece la ragionevolezza che ci ha portato tutti quanti a raggiungere un accordo ci porti a seguire la scaletta che abbiamo condiviso e che vorremmo anche approvare in quest'Aula sotto forma di ordine del giorno, magari scritto male, ma non importa.
Se non è così, bisogna capire. Il solo fatto che si chieda la presenza di 42 Consiglieri per iscrivere all'o.d.g. del Consiglio un documento ha un significato politico. Conseguentemente, bisogna prendere delle decisioni.
Siccome in queste due settimane abbiamo fatto una battaglia a viso aperto, voglio chiedere al collega Giovine qual è la sua intenzione nei confronti dell'accordo testé raggiunto e sapere se ha intenzione di opporsi attraverso l'ostruzionismo. Io, ripeto, mi auguro di no e sono convinto che ciò non accada.
Ad ogni modo, è evidente che, se facciamo una battaglia a viso aperto bisogna conoscere le intenzioni del collega Giovine e poi agire di conseguenza. Ripeto, mi auguro proprio di no, perché credo che la volontà di tutti sia stata quella di lavorare per trovare un'intesa, questa sera andare a casa e tornare domani per fare l'VIII Commissione, proseguire il Consiglio giovedì e venerdì.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine, sull'ordine dei lavori.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Il suo invito è molto cortese e mi permette anche di fare un po' di chiarezza nei confronti dei colleghi, di chi ci sta seguendo da casa e delle tante persone, soprattutto lavoratori, che anche oggi stanno lavorando per i piemontesi, per noi, permettendo i lavori di questa seduta.
Io l'ho detto prima e lo sottolineo adesso: questo accordo non mi trova favorevole, non sono assolutamente in linea.
Dico la verità, non ho ancora deciso quale tipo di atteggiamento politico adottare, non l'ho ancora formalizzato, ma finora, come ho sempre detto a viso aperto, quando volevo utilizzare l'ostruzionismo, l'ho sempre annunciato. In questo caso, devo dire che non ho preso alcun tipo di decisione in merito, anche perché questa mattina avevo dei compagni di viaggio che adesso non ho più e quindi dovrò fare una ricognizione delle forze in campo.



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Non è che con l'ironia risolvete la questione!



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Presidente, gradirei essere tutelato nel mio diritto di intervenire.
D'altronde, sono stato interpellato!



PRESIDENTE

Collega Giovine, penso che in questi giorni tutto sia stato fatto per tutelare la posizione di coloro che erano dissenzienti, però tenga conto che con questa sua richiesta di voto si rischia di mettere a repentaglio il frutto di un lavoro che ha coinvolto 62 dei 63 membri di questo Consiglio regionale. Quindi, è difficile riuscire ad impedire ai colleghi di esprimere, perlomeno con qualche mormorio, il loro stato d'animo.



GIOVINE Michele

Presidente, lei prima ha fatto una proposta di tipo operativo chiedendo che venissero iscritti gli ordini del giorno, che venissero votati e che poi, si aprisse (giusto come pro forma) la discussione sul Regolamento oppure si chiudesse la seduta, che domani si convocasse - anzi, è già convocata - la Commissione VIII, che si procedesse con il restante punto b) o punto c) di questa sorta di accordo, per poi riprendere i lavori d'Aula da giovedì in poi.
Presidente, da quando lei mi ha fatto questa proposta all'apertura della seduta, mi era parso che ci fosse stata qualche difficoltà dove qualcuno, legittimamente o meno, invece irrigidiva le questioni chiedendo se ho ben capito - pare - la mia firma su un documento che io evidentemente, non condivido, altrimenti l'avrei firmato: o meglio, non firmo tutti i documenti che condivido, ma sicuramente non firmo quelli che non condivido.
Io ero rimasto a questo.
Siccome non ho avuto da lei, Presidente, assicurazioni sul prosieguo dei lavori d'Aula, per quanto mi riguarda, si rimane all'ante quo e, di conseguenza, se si chiedesse l'iscrizione di nuovi punti, chiederei l'applicazione del Regolamento, come è giusto e come è lecito che io faccia. Se, poi, si riuscisse ad iscrivere i nuovi punti, qual è il problema? Si procede com'era previsto, altrimenti si troveranno altre soluzioni.
Ribadisco il concetto: io, peraltro, non ho preso alcuna decisione in merito alla questione politica su come proseguire la battaglia, che per me è una battaglia politica importantissima, anche se mi rendo conto che ormai non è condivisa dalla stragrande maggioranza di quest'Aula e non solo, ma non per questo motivo non è detto che non sia una battaglia giusta, anzi.
indubbio, Presidente, che la manovra politica che è stata condotta mi ha, di fatto, isolato, perché questo è stato fatto, nel tentativo di limitare tutte le colleganze politiche, sperando così di superare questo momento di criticità assembleare. Evidentemente, trovandomi nell'angolo non posso essere molto felice, quindi, magari, qualche sorta di reazione adesso o nel futuro potrò programmarla e metterla in atto, perché ho dimostrato di essere in grado di metterla in atto in tempi anche molto rapidi.
Adesso sono solamente deluso ed amareggiato, ma veramente non ho preso nessun tipo di decisione in merito.
Presidente, se non ci sono novità su quanto lei prima mi ha detto personalmente, la richiesta della votazione sull'iscrizione dei due ordini del giorno rimarrà assolutamente inalterata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Il pensiero di chi vi parla penso che sia stato esplicitato in tutti i modi, in tutte le lingue e, come si suol dire, in tutte le salse.
Espongo il motivo per cui questo primo atto nell'ambito di un iter che si vuol seguire e quindi la richiesta di iscrizione all'o.d.g. di un ordine del giorno da approvare non vedrà l'Italia dei Valori partecipe al voto.
Mi sembra di capire, e ribalto in modo speculare quanto ha detto il Consigliere Giovine nel suo primo intervento, che veramente ci troviamo in una situazione pirandelliana. Il Consigliere Giovine asserisce, perché da acuto osservatore non ha potuto fare a meno di verificare una mancanza di univocità di pensiero nell'ambito di tutte le forze che stanno partecipando a questa discussione. D'altra parte, mi permetto di notare che, nella componente che sino a ieri si soleva definire rivoltosa o dissidente, pare ci sia una frattura, o se non una frattura, un'infrazione. Per cui effettivamente continuare su questo piano, ribaltandosi la responsabilità di una mancanza di univoca condivisione da una parte o dall'altra, mi sembra veramente farsesco.
Noi, come Italia dei Valori, non partecipiamo a questo voto in segno di protesta vibrata sia per il metodo generale con cui si sono svolte le trattative sia perché, nel merito, ovviamente, non siamo assolutamente d'accordo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Sarei di quest'avviso per non rendere parzialmente inutile il lungo lavoro che oggi ha portato a dei frutti. Indubbiamente gli ordini del giorno di cui si sta ipotizzando l'iscrizione e poi l'approvazione sono il frutto di un lavoro che può essere apprezzato o meno, ma che ha coinvolto praticamente tutti.
evidente che è inutile votare un'iscrizione all'ordine del giorno non avendo i numeri, ma soprattutto rompendo una prassi che non credo sia utile a quest'Aula rompere. Però, non mi pare un problema particolarmente grave.
Lei, Presidente, ha appena finito di convocare un'VIII Commissione per domani mattina alle 10. Questi ordini del giorno possono benissimo essere portati domani mattina nella sede della Commissione consiliare competente che è l'VIII, che deve esaminare, peraltro, l'ipotesi di legge che è una parte sostanziale dell'ipotetico calendario. Verranno iscritti all'ordine del giorno dell'VIII Commissione. L'VIII Commissione li discuterà quando riterrà opportuno, se riterrà opportuno li licenzierà e, avendoli licenziati, torneranno, secondo una via semplicemente un pochino più lunga in Aula. Suggerirei di rinunciare a fare una brutta figura votando un'iscrizione che è una prassi che francamente non mi vedrebbe favorevole e rimandare l'iscrizione alle 10 di domani mattina in sede di VIII Commissione che lei ha appena convocato.
Per non perdere tempo, suggerirei di cominciare dal punto b) dell'eventuale ordine del giorno che avremmo discusso e avremmo votato se fosse stato iscritto.
Per quanto mi riguarda, sono disponibile, quindi, ad andare avanti esattamente da dove la maggior parte dei colleghi con fatica aveva deciso di procedere.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, mi rivolgo a lei come primo firmatario dei due ordini del giorno, ma chiaramente anche ai colleghi Nicotra e Lupi.
Vista la situazione, vista la palese impossibilità di iscrivere gli ordini del giorno, ai sensi del Regolamento vigente per mancanza del numero minimo di Consiglieri, se lei ritiene possiamo non procedere all'iscrizione oggi e riservarci, a sua discrezione, di iscriverli a qualsiasi altra seduta di Consiglio regionale, perché ha facoltà di presentare la richiesta d'iscrizione o procedere ad un'integrazione dell'ordine del giorno delle successive sedute o, come suggeriva il Consigliere Burzi, di porre la questione entro un termine istituzionale a margine o nel corso della seduta dell'VIII Commissione convocata per domani.
La parla al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Proporrei ancora, se possibile, una riunione di cinque minuti con la Presidente Bresso. Se c'è, insieme al Consigliere Giovine. Dopodiché, tengo a precisare che quell'ordine del giorno doveva essere sottoscritto da tutti. Adesso ci sono solo tre firme, ma anche se ci fosse solamente la mia, non ho nessun problema. Però, tutto quello che si è detto fino ad oggi era che questi ordini del giorno dovevano essere sottoscritti da tutti i Capigruppo, cosa che fino a questo momento non è successa.
Detto questo, sono per trovare l'accordo, sono per continuare a fare quello che ci siamo impegnati a fare su quei due documenti, quindi non mi sottraggo. Spero ancora che il collega Giovine ci ripensi un po'. Se facciamo cinque o dieci minuti di sospensione e abbiamo un incontro con la Presidente Bresso, può darsi che sia importante.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, ha chiesto una sospensione di lavori.
Conformemente alla prassi che fin qui si è rispettata, non ho difficoltà ad accordargliela.
La parola al Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Nemmeno io, ci mancherebbe, è una prassi. Siccome mi è parso che il collega Scanderebech chiedesse una pausa per parlare con la Presidente Bresso, devo dedurre dalla concessione della pausa che lei, Presidente, sia già informato del fatto che la Presidente Bresso è disponibile. Solo per sapere. Perché qualora la Presidente non fosse disponibile, l'esigenza manifestata dal collega Scanderebech, come dire, si svuoterebbe nei fatti.
Non ha chiesto una pausa, ha chiesto una pausa per incontrare la Presidente.



PRESIDENTE

La Presidente Bresso è in Aula e io, conoscendola, sono certo che assicurerà la massima disponibilità, come ha assicurato in questi giorni per addivenire ad una soluzione del problema per quanto di sua competenza.
Pertanto, dispongo la sospensione dei lavori fino alle ore 18.40.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.30 riprende alle ore 18.50)


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Ordine del giorno n. 1250 dei Consiglieri Lupi, Nicotra, Scanderebech Bresso, Burzi, Giovine e Muliere, inerente a "Indirizzi per stesura legge elettorale - costituzione gruppo di lavoro" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Ordine del giorno n. 1251 dei Consiglieri Lupi, Nicotra, Scanderebech Bresso, Burzi, Giovine e Muliere, inerente a "Tempistica lavori del Consiglio regionale del Piemonte" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Per cortesia, colleghi, vi prego di accomodarvi nei banchi.
Colleghi, in seguito alla sospensione penso di poter relazionare, a nome dei Presidenti dei Gruppi che erano presenti, che il collega Giovine ritira la richiesta di votare l'iscrizione, quindi, se non ci sono indicazioni in senso contrario, diamo per iscritti all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1250 e l'ordine del giorno n. 1251 che vi sono stati distribuiti rispettivamente al punto 2 bis) e 2 ter).



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Esame ordine del giorno n. 1250 dei Consiglieri Lupi, Nicotra Scanderebech, Bresso, Burzi, Giovine e Muliere, inerente a "Indirizzi per stesura legge elettorale - costituzione gruppo di lavoro"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del primo ordine del giorno, il n. 1250, a firma Scanderebech, Lupi e Nicotra, di cui al punto 2 bis) all'o.d.g. È un ordine del giorno che attiene alle modalità della costituenda legge elettorale alla modificanda legge elettorale.
La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Desidero intervenire su questo ordine del giorno, che so che è stato discusso ed è il risultato di un lungo e importante lavoro che non intendo assolutamente disconoscere.
Devo però evidenziare che al punto c) degli impegni si parla di "definizione delle modalità per garantire un'equa rappresentanza di genere all'interno dei gruppi di liste".
Ritengo che una legge elettorale per questa Regione dovrebbe proporsi un obiettivo più alto, che è quello di valutare le modalità per assicurare un'equa rappresentanza di genere in questo Consiglio.
Nell'attuale Consiglio regionale, su sette donne presenti, cinque della maggioranza e due dell'opposizione, ben quattro siedono in questo Consiglio perché erano all'interno del famigerato listino.
Sicuramente, l'obiettivo di questo mio intervento non è quello di riproporre il listino. Condivido che questa lista regionale debba essere eliminata e sostituita da un premio di maggioranza attribuito proporzionalmente ai gruppi di liste collegate al candidato Presidente vincente, ma un'altra strada e un'altra modalità deve essere ricercata per fare in modo che la società, che è costituita da due generi, quello maschile e quello femminile, ciascuno dei quali non costituisce una componente politica ma ciascuno dei quali è portatore di sensibilità e culture che giustamente devono potersi confrontare ed essere rappresentate in quest'Aula.
Pertanto, con molto rammarico non voterò quest'ordine del giorno perché voglio segnare una mia preoccupazione. Spero che tutti i colleghi che lavoreranno per redigere la futura legge elettorale della nostra Regione possano condividere almeno l'obiettivo che adesso sono andata ad illustrare e possano sforzarsi per individuare qualche modalità. Almeno sforzarsi per ricercare questa modalità, ma se noi ci limitiamo già subito a dire che l'equa rappresentanza deve essere nelle liste e non nella composizione del Consiglio, c'è il rischio che anche lo sforzo di ricercarla non venga adeguatamente compiuta.
Mi dispiace e spero che questo mio intervento non sia mal interpretato è una posizione mia personale; se ci sarà da dare una mano per cercare insieme una soluzione sono disponibile a lavorare per farlo.
Per il momento, avrei preferito che venisse individuato almeno come obiettivo quello che la società piemontese, che - ripeto - è composta da uomini e da donne, abbia in quest'Aula un'adeguata rappresentanza degli uni e delle altre. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Intervengo per una considerazione rapidissima. Condivido appieno e voteremo la proposta di ordine del giorno. Volevo semplicemente sottolineare il fatto che per noi resta ed è una presa di impegno seria. Lo dico a scanso di equivoci, e guardo di là verso la Presidente perché è naturale che guardi di là. Sarebbe più opportuno che guardassi di qua, alla mia sinistra, anzi lo faccio. Per noi è una presa di impegno, non solo formale, ma ne faremo un punto d'onore politico e di coerenza politica il fatto che questi tre punti, che sono esplicitamente espressi nel testo della proposta di ordine del giorno, vengano poi ratificati nella nuova proposta di legge.
Lo dico perché è bene che tra di noi non ci raccontiamo storie. Credo che passerà a grandissima maggioranza in maniera anche trasversale questa proposta di ordine del giorno; oggi prendiamo un impegno serio.
Ciò che qui è scritto, soprattutto dopo il grande lavoro che è stato fatto anche faticosamente, dovrà poi essere senza dubbio rispettato, almeno nei tre punti che sono esplicitamente espressi qui.
Lo dico per evitare interpretazioni che magari vorrebbero svalutare o svuotare di senso questo passaggio, che invece per noi è assolutamente importante, fondamentale e fa parte di un pacchetto complessivo di un accordo complessivo a cui poi tutti dovremo fare riferimento, non solo nei tempi, ma soprattutto nei contenuti.
Questo che noi votiamo è, per quello che ci riguarda, come se fosse già la riforma della proposta della legge elettorale. Credo che dovremo mantenere il massimo dell'unità e votare a favore.
Faccio notare alla Consigliera Pozzi che, ad esempio, anche nella proposta di Regolamento, abbiamo rivisto la futura composizione dell'Ufficio di Presidenza, proprio sulla base di ciò che veniva detto.
Devo dire che però sarei un po' più cauto, non sul tema della questione dei diritti, è un altro il tema, ma mi pare che sarebbe una cosa di cui dovremo discutere. Non vorrei arrivare ad una decretazione, che peraltro non ci è consentito fare, per stabilire rigidamente le percentuali di presenza nei Consigli.
Ci sono tanti pessimi politici sia uomini sia donne. Non credo che la differenza di genere sia un valore e lo dico pensando, ad esempio, a chi di genere femminile oggi fa parte del Governo nazionale. Non mi pare che siano un esempio per il resto del genere femminile, e questo vale anche per i maschietti. Facciamo una norma che non consenta le discriminazioni, ma teniamo presente che dobbiamo mantenerci in un quadro di compatibilità.
Lo dicevo, ma volevo sottolineare alla Consigliera Pozzi che punti importanti anche nel futuro Regolamento ci sono e sono sostenuti con grande convinzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

In realtà, volevo intervenire sul punto sollecitato dalla collega Pozzi c'è stato anche l'intervento del collega Chieppa - ma, come ho già detto e lo dico anche adesso in modo da potermi esprimere propriamente personalmente e i colleghi del mio Gruppo normalmente dedichiamo rispetto e lealtà per coloro che rispetto e lealtà meritano.
L'abbiamo fatto negli ultimi quindici anni e intendiamo farlo anche nel prossimo futuro. Ciò detto, passerei all'altra parte.
La collega Pozzi pone un problema (il tema del genere) che il nostro Gruppo, separatamente dai lavori - sembrerà strano, ma noi, oltre a fare un po' quello che ci pare perché è nello statuto del nostro partito, anzi è stato il leitmotiv di alcune campagne elettorali, ogni tanto lavoriamo - si è posto. Lo abbiamo affrontato, ci abbiamo lavorato sopra non con il migliore ma uno dei migliori esperti di leggi elettorali e di regolamenti che esista oggi in Italia, che è l'attuale Onorevole Peppino Calderisi. Lo cito perché è tuttora disponibile il lavoro, e abbiamo elaborato una legge che non abbiamo proposto, ma ce l'abbiamo - anzi domani mi permetterò di farne un omaggio alla collega Pozzi - che tentava di risolvere il problema non della presenza nelle liste, ma della presenza nell'Aula.
Non voglio sminuire il problema e passare dalla preoccupazione all'occupazione, perché oltre al testo di legge ti fornirò - e sono accessibili a chiunque voglia - i materiali. Però nell'ambito della Costituzione attuale l'unica modalità - arrivo al risultato - per avere qui su 60 Consiglieri 30 donne e 30 uomini è fare una legge a liste bloccate perché semplicemente la Costituzione vigente non consente altri metodi (ci hanno già provato in altre Regioni).
questo lo stato dell'arte del tema, con la differenza tra chi si occupa e chi si preoccupa. Noi quella legge - che è pronta, così come sono pronte altre leggi - per scelte autonome del Gruppo di FI la forniamo alla collega Pozzi e a chiunque altro, di qualunque genere, religione, cultura e passione, purché abbia voglia di leggere.
una cosa strana, ma ogni tanto, leggendo, si passa dalla preoccupazione all'occupazione, che è una fase innovativa ed evolutiva del nostro vivere politico. Quindi, a maggior ragione, voteremo con enorme entusiasmo, essendo su questi punti ragionevolmente preparati, non da ora l'ordine del giorno quando la Presidenza lo metterà in votazione.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Intanto, intervengo per comunicare che, naturalmente, come maggioranza assumiamo l'impegno a rispettare l'ordine del giorno.
Il punto sull'individuazione delle modalità per garantire l'equa rappresentanza di genere, come conosce la Consigliera Pozzi, nasce dal fatto che, malgrado i miei personali sforzi, che hanno prodotto qualche risultato attraverso il listino, con questa legge non garantiamo un'equa rappresentanza di genere.
Nel momento in cui riscriviamo la legge elettorale, è nostro dovere richiamarlo, così come abbiamo deciso - comunque avremmo dovuto rispettarlo, essendo un principio inserito nello Statuto - altrimenti potrebbe rendere la nostra legge attaccabile, ad esempio, da parte dal Governo nella verifica della conformità costituzionale della legge, perch come è noto, la norma è stata inserita anche in Costituzione.
ovvio che i meccanismi non sono facili perché la nostra è e resterà una legge proporzionale; e le leggi proporzionali con liste rendono difficile garantire il risultato, possono garantire nella presentazione delle liste, molto meno nel risultato.
Altresì, se vogliamo che la presenza femminile diventi solida e autorevole, non esiste alternativa al fatto che le donne imparino a prendere i voti! Non esiste altra alternativa, tutte le altre possono essere solo temporanee facilitazioni, pertanto dobbiamo imparare a farlo.
All'Aula non interessa, ma è un impegno a cui in questi anni mi sono dedicata: costruire una classe dirigente femminile capace di prendere i voti, quindi di battere gli uomini nel modo giusto, cioè prendendo più voti di loro, che è l'unico modo che, alla fine, consente alle donne di essere forti.
Questo lo dico anche perché si può fare molto. È chiaro che ci sono leggi nelle quali è più facile, per esempio le liste bloccate consentono se si obbliga l'alternanza, di garantire l'elezione, ma, secondo me, non rafforzano la presenza femminile, perché sarà sempre determinata dagli uomini. L'unico modo è portarci a casa i voti, quindi di essere elette grazie al consenso popolare. Questa, purtroppo, è una strada un po' più lunga, ma maggiormente foriera di risultati.
Detto ciò, credo che la legge dovrà garantire l'eguaglianza nei punti di partenza, che è uno dei fondamentali principi di eguaglianza a cui occorre fare riferimento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Segretaria Spinosa, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



SPINOSA Mariacristina

Grazie, Presidente.
Semplicemente, relativamente all'ordine del giorno, sono d'accordo con quanto espresso dal Consigliere Buquicchio e sono particolarmente d'accordo rispetto a quanto riferito dalla collega Pozzi, che ringrazio. È vero che le donne devono imparare a prendere i voti - concordo pienamente con la Presidente Bresso - però, secondo me, in vista della discussione sulla legge elettorale, occorrerà comunque affrontare un serio dibattito sulla presenza delle donne nelle istituzioni. Il problema non è inserire delle donne in lista, ma cercare di avere più donne nelle istituzioni. Ritengo sia responsabilità di tutti parlare di questo tema e cercare di affrontarlo, mettendo comunque in rilievo questa disparità di genere che oggi come oggi, esiste.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che sono iscritti ad intervenire i Consiglieri Barassi, Dutto e Vignale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Intervengo molto rapidamente perché mi ero prenotato prima delle parole della Presidente Bresso, che rendono inutile il mio intervento.
Sono d'accordo con quanto detto dal Consigliere Chieppa: tante volte diciamo che un ordine del giorno non si nega a nessuno, ma auspico che questo ordine del giorno non sia di quelli che non si negano a nessuno.
Per quanto riguarda la presenza delle donne, sono totalmente d'accordo con la Presidente Bresso. Aggiungo soltanto che, tante volte, nella società le donne incontrano grossi problemi per svolgere attività politica, perch si chiede loro di essere madri, mogli e di lavorare, senza supportarle nell'attività di tutti giorni, pertanto l'impegno sociale diventa difficile e viene perseguito solo da una minoranza delle donne.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che sono completamente d'accordo con le osservazioni della Consigliera Pozzi. Anch'io pensavo di non votare questo ordine del giorno in riferimento al punto c) sulla rappresentanza di genere. Secondo me, occorre usare tutti gli strumenti per garantire la presenza all'interno del Consiglio e non soltanto all'interno delle liste.
Capisco che ci siano dei vincoli anche costituzionali, però possiamo cercare di percorrere tutte le strade per fare in modo che le donne arrivino a sedere all'interno delle istituzioni, non per occupare una poltrona, ma per portare un contributo e una visione diversa della società e dell'intero sistema che ci circonda.
Quindi, una democrazia di genere deve essere rispettata e occorre trovare tutte le strade possibili per garantire la rappresentanza di genere.
vero, anche le donne devono imparare a prendersi i voti, sono d'accordo con questa affermazione della Presidente Bresso, ma ricordo che le donne partono comunque da condizioni diverse. Forse, anche in questo sistema politico, nelle modalità di gestione della cosa pubblica a cui assistiamo quotidianamente, anche qui dentro, le donne vengono completamente escluse perché hanno altre modalità di rapporto e diversi tempi di risposta. Questo sicuramente è un handicap ulteriore rispetto a quelli che ricordava il Consigliere Moriconi.
Secondo me, è importante offrire pari opportunità, ma nel rispetto delle diversità, quindi tenendo conto delle differenze di origine, non è sufficiente dire di inserirle nelle liste per garantire pari opportunità e il diritto a tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Concordo appieno con l'intervento della collega Pozzi, in effetti c'è una grossa differenza tra una garanzia di candidatura e la possibilità di essere elette.
Se ben ricordo, i sistemi che garantivano le cosiddette "quote rosa" esistevano già in passato, proprio in un periodo in cui non mi sembra che la rappresentanza femminile all'interno di questo Consiglio e di altre Assemblea fosse così forte. Questo significa che le riserve a livello di candidatura non solo non funzionano, ma possono determinare effetti palesemente contrari, nel senso che più donne candidiamo e meno possibilità hanno di essere elette. Questo lo dico proprio io che da vent'anni seguo il movimento della Lega, che, forse, è uno dei partiti che ha dato più spazio alle donne. Ricordo che recentemente abbiamo eletto a Presidente della Provincia di Cuneo la signora Gianna Gancia e il 50% dei Presidenti di Provincia della Lega Nord in Piemonte, ma anche abbiamo eletto nelle passate elezioni nazionali la Senatrice Boldi su Alessandria, l'Onorevole Maccanti su Torino, l'Onorevole Pastore su Novara e in passato abbiamo avuto una Presidentessa della Camera, una Sindachessa di Novara e molti altri casi.
Facevo, appunto, una considerazione su alcune proposte, che potrebbero avere degli effetti contrari.



(Commenti in aula)



DUTTO Claudio

Infatti, l'applicazione di quote molto specifiche nei casi delle nostre circoscrizioni (che sono, poi, le Province) può anche provocare effetti contrari. Vi pongo un esempio pratico con una piccola Provincia, quella di Asti: potremmo pure candidare due donne, ma se scriviamo in legge che un genere non può avere più di un terzo, in questo caso non si potrà fare e otterremmo un risultato esattamente contrario a quello desiderato.
Pertanto - lo abbiamo già dimostrato nei fatti e chiaramente lo confermiamo a parole - siamo d'accordo ad avere una rappresentanza equa di donne elette in questo Consiglio, ma siamo decisamente contrari a quei sistemi di riserve specifiche così come sono state proposte, o così come esistevano nei vari collegi, convinti che questo tipo di riserve ottenga l'effetto contrario, perché non è detto che candidando molte più donne si ottengano molte più elette; anzi, siamo nella certezza che candidando troppe donne si complichi enormemente la possibilità per esse di venire elette, favorendo, in un certo senso, i candidati maschi.
Questo è il nostro principio e ne terremo conto nella legge elettorale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi voteremo l'ordine del giorno che è stato presentato, perch sostanzialmente, ne condividiamo alcuni aspetti, in particolare il primo punto, quello relativo alla soppressione della lista regionale. Certamente non saremmo per condividere il punto b), quello relativo alla diminuzione delle soglie di sbarramento. Ma, come sempre accade quando si mette la buona volontà (anche se c'è voluto un po' di tempo), è evidente che in una mediazione ciascuno deve cedere alcune parti.
Lo voteremo soprattutto perché l'ordine del giorno, in qualche modo rappresenta una "pietra importante" per far sì che quest'Aula si doti di un Regolamento più snello e utile al Governo della Regione Piemonte, e anche di un miglior procedimento normativo sia dei Gruppi maggioranza, che di opposizione.
evidente però - lo dico anche ai colleghi e colleghe che sono intervenuti sul punto c) - che al di là di precisare alcuni aspetti che pure sono importanti, come quello sulle percentuali per l'attribuzione dei seggi, il principio che richiama l'equa rappresentanza di genere, la soppressione del listino, il gruppo di lavoro poi su questo dovrà lavorare perché non abbiamo scritto, con questo ordine del giorno, la legge elettorale: abbiamo semplicemente espresso tre punti importante su cui iniziare un confronto.
Mi auguro che la legge elettorale, relativamente agli aspetti di genere di cui si diceva prima, vada incontro a quelle che sono le aspirazioni che alcuni hanno indicato. Anche su questo, però, bisogna essere estremamente onesti: se guardiamo i paesi che hanno percentuali di elette decisamente maggiori dei nostri, scopriamo che in gran parte provengono da liste bloccate. Alcuni sistemi europei, africani e asiatici che hanno percentuali decisamente maggiori di elette rispetto a quelle del nostro paese, spesso hanno un sistema bloccato, per cui, al di là dell'ottenimento del numero dei voti, è inevitabile che una donna venga eletta.
Credo che vi siano, oggettivamente, dei problemi che riguardano l'essere donna, madre e moglie, che, rispetto ad un uomo, rappresenta spesso uno svantaggio. Tuttavia non ci possono essere due approcci diversi per cui il nominato è un avvantaggiato, mentre se "il nominato" diventa "la nominata" va bene. Bisogna avere, cioè, una filosofia che stia in equilibrio.
Al di là delle valutazioni che faremo quando si costituirà il gruppo di lavoro e realizzeremo, entro i tempi previsti, la nuova legge elettorale intanto noi crediamo che questo sia un ottimo non dico "punto di partenza" perché ci abbiamo messo quasi due settimane per giungere sin qua, ma se non altro un buon "punto di metà percorso", almeno per arrivare ad ottenere quanto molti Gruppi politici legittimamente hanno richiesto, sia con documenti, come ha fatto il PdL, sia con indicazioni che sono state date nell'arco di questa settimana.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Sarò velocissimo (lo dico per rispondere all'appello del collega Burzi).
Ero contrario alla modifica della legge elettorale e continuo ad essere molto perplesso sul risultato. E così come alcuni colleghi hanno chiesto il rispetto dell'ordine del giorno da approvare, io chiedo il rispetto della discussione che dovremo affrontare nel gruppo di lavoro, che sia una discussione vera, approfondita, che coinvolga molto gli aspetti tecnici con un larghissimo coinvolgimento, quindi, degli uffici regionali.
Non possiamo pensare di costruire una legge elettorale sull'oggi, sulle esigenze di qualche gruppo consiliare o di qualche Consigliere per il 2010.
Dobbiamo costruire una legge elettorale che serva a questa Regione per essere governata meglio e per dare una rappresentanza che sia sempre la più realistica e coincidente con le dinamiche sociali, politiche e culturali che ci sono in Piemonte.
Chiedo, dunque, al nostro Presidente (che in questo momento è impegnato al telefono, ma che sicuramente mi sta ascoltando perché è bionico!) di farsi garante di questa discussione, di pretendere che questa discussione sulla legge elettorale venga fatta con tutta l'energia e la passione possibile da parte dei Consiglieri che faranno parte del gruppo di lavoro e che chieda un ulteriore sacrificio ai nostri uffici - me ne rendo conto affinché garantiscano la più completa e meticolosa collaborazione possibile, per evitare di commettere errori.
Ho condiviso largamente l'intervento della collega Pozzi, mentre ho condiviso meno le affermazioni della Presidente Bresso, secondo la quale "le donne devono cercarsi i voti".
Le donne possono anche cercarsi i voti, ma quando l'intera classe politica italiana è gestita da "maschi" - perché di donne come la Presidente Bresso, quelle che hanno il suo livello di potere e di controllo delle istituzioni, in questo Paese sono una minoranza - nel senso che quasi tutti i gangli del potere economico, sociale, culturale e politico sono gestiti interamente da maschi, è più complicato per le femmine poter accedere, in modo paritetico, a competizioni elettorali che sono...



PRESIDENTE

Mi scusi, mi permetto di correggerla: "per le donne", non "per le femmine"!



ROBOTTI Luca

Non mi sembra che sia offensivo...



ROBOTTI Luca

POZZI Paola (fuori microfono)



ROBOTTI Luca

Non è offensivo!



ROBOTTI Luca

Meno male. Grazie, Consigliera!



(Commenti della Consigliera Pozzi)



ROBOTTI Luca

Io vengo dalla campagna, Presidente! Da noi si chiamano "femmine" forse voi in città le chiamate "donne"! Credo, Presidente, che anche nella costruzione della legge elettorale potremmo aprire a qualche ragionamento rispetto ai metodi per consentire di partire tutti e tutte dagli stessi blocchi di partenza. Ad esempio, sulle spese elettorali potremmo ragionare rispetto a dei limiti personali, come sull'accesso alla comunicazione mediatica, garantendo che gli spazi mediatici, televisivi e radiofonici siano di eguale accesso per maschi e femmine, senza avere un'invasione di candidati maschi nelle trasmissioni televisive e non essendovi la possibilità per le femmine di poter accedere a queste trasmissioni. E pensare anche - perché no? - ad un criterio, che è stato adottato da alcuni paesi del Nord Europa, della doppia preferenza obbligatoria maschio-femmina, come accade in Paesi come la Danimarca e la Svezia; paesi dove per legge, obbligatoriamente, nell'ambito pubblico e nell'ambito privato (quindi, istituzionale e dell'impresa) le quote relative alla presenza femminile sono impostate al 30 o al 50%.
Ora, credo che, ad esempio, una leggera e rapida ricognizione di quei sistema elettorali ci permetterebbe di capire meglio quali metodi e quali criteri poter applicare anche nell'ambito del leggere le parole che andremo a scrivere.
Ma visto che la maggioranza (vedendo anche le facce, mentre svolgo questo intervento) è composta da "maschietti", dico alla Consigliera Pozzi che non si faccia grandi illusioni, perché credo che anche la legge elettorale che andremo a scrivere sarà impostata prevalentemente su una cultura maschile che agevolerà quel tipo di sesso nell'accesso all'informazione, ai mezzi di propaganda e - perché no? - anche per tutelare questa categoria di genere rispetto a quella femminile.
Da parte mia, visto che farò parte di questo gruppo di lavoro, c'è l'intenzione e la disponibilità a ragionare rispetto a qualunque elemento di disponibilità che viene dallo studio di questi sistemi per agevolare la presenza femminile nell'istituzione Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Vorrei brevemente parlare dell'ordine del giorno per dire che anche noi avevamo, come abbiamo già detto e ripetuto più volte, una difficoltà nel pensare che si potesse in così breve tempo raggiungere delle finalità concrete, eque, equilibrate e utili alla Regione con una nuova impostazione della legge elettorale.
Detto questo, però ci siamo adeguati e ci adeguiamo, ritenendo che come non tutto il male vien per nuocere, anche nelle innovazioni sicuramente dei lati positivi ci potranno essere. È pur vero che un ordine del giorno dice ma non dice nulla, nel senso che non è una legge, non è automaticamente una trasformazione, però ci sono degli indirizzi chiari che aiutano a modificare radicalmente un'impostazione e che quindi andranno molto, ma molto attentamente discussi per cercare di trovare l'equilibrio tra le piccole e grandi forze, tra una parte e l'altra dello schieramento.
Anch'io vorrei fare un accenno al punto c) per quel che riguarda la rappresentanza di genere, dicendo che è bello ed è giusto che venga aumentata la sensibilità nei confronti del genere femminile, fermo restando che credo che non sia un genere da tutela. Cioè, se io fossi femminista forse mi offenderei nel sentire di dover essere tutelata. Capisco molto di più la necessità di tutelare le donne per le violenze, i maltrattamenti eccetera, ma in questo settore credo davvero che sia ormai una cultura italiana consolidata nella quale le migliori e le poche, ma brave, anzi bravissime colleghe, e non lo dico solo per quest'Aula, ma lo dico anche a livello parlamentare, sanno farsi strada. Abbiamo degli esempi di tante Ministre del Governo, sia di destra sia di sinistra, tanti rappresentanti di società, tante presidenti che con la loro capacità, grinta e competenza hanno saputo farsi strada.
Ora, dico che chi ha i numeri e non lo voglio dire in senso di voti, ma in senso di capacità, è sicuramente come, se non meglio, di molti di noi.
Chiaramente ritengo giusta una sensibilizzazione, ma vedrei molto difficile una forma di tutela numerica, perché la difficoltà è che ogni Gruppo politico, sicuramente avendone la sensibilità, credo che non abbia bisogno d'obblighi per cercare le rappresentanze migliori d'ogni genere.
Credo che sia importante la sensibilizzazione, credo che sia importante parlarne, credo che sia importante invitare tutti a partecipare a questa doppia rappresentanza.
Quindi crediamo che sarà molto difficile, ma - per carità - ognuno avrà e metterà del suo per cercare di trovare quale potrà essere la forma migliore di garanzia.
Noi crediamo comunque che quest'ordine del giorno sia una reale (non per questo punto, ma in particolare per i primi due) grande innovazione per quest'Aula, per la Regione Piemonte e una gran possibilità, anche se tardiva, anche se troppo necessariamente di corsa e quindi da farsi con l'urgenza massima, però sicuramente utile per avviare un discorso che secondo noi doveva essere avviato alcuni anni fa, però non è mai troppo tardi, come recita un vecchio detto.
Quindi, siamo d'accordo ed approveremo l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
I Moderati hanno detto che si adeguano. Buon per loro: l'Italia dei Valori non si adegua mai! Pertanto, riconfermo il nostro voto contrario a quest'ordine del giorno e risottolineo la mancanza assoluta di qualsiasi tipo di vincolo nei termini di rispetto d'impegni che abbiamo assunto e riteniamo di dovere assumere e, quindi, di conseguenza rispettare. Inoltre, ci riserviamo, nel corso di tutto l'iter che vedrà questo Consiglio impegnato a sviluppare determinati lavori come da agenda, a comportarci nel modo che riterremo più opportuno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Intervengo molto brevemente, per dire semplicemente che, poich l'ordine del giorno rappresenta l'esito finale di un lungo, faticoso e sofferto percorso, chiederei l'appello nominale per dare anche più riscontro e validità alla votazione stessa.



PRESIDENTE

La votazione dell'ordine del giorno avverrà mediante appello nominale.
Non ho altre richieste d'intervento.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1250, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'articolo 122 della Costituzione prevede che la legge regionale disciplini il sistema di elezione del Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale nonché di Consiglieri regionali nei limiti dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica condivisa l'idea di procedere ad affrontare la stesura di una proposta di legge elettorale regionale si impegna a procedere alla costituzione di un gruppo di lavoro per predisporre la proposta di legge elettorale a vocazione proporzionale abbinata ad un premio di maggioranza che garantisca la governabilità e che sia maggiormente unitaria e rappresentativa delle sensibilità espresse dai vari gruppi.
A tal fine il gruppo di lavoro deve avere riguardo ai seguenti aspetti e profili: soppressione della lista regionale con attribuzione del premio proporzionalmente ai gruppi di liste collegate al candidato Presidente vincente revisione della clausola di sbarramento per l'assegnazione dei seggi, con una riduzione al 3% delle percentuali oggi vigenti definizione delle modalità per garantire un'equa rappresentanza di genere all'interno dei gruppi di liste".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 1251 dei Consiglieri Lupi, Nicotra Scanderebech, Bresso, Burzi, Giovine e Muliere, inerente a "Tempistica lavori del Consiglio regionale del Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1251, di cui al punto 2 ter) all'o.d.g.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1251, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale prende atto di procedere nei propri lavori secondo le seguenti tempistiche: approvazione dell'ordine del giorno discussione del nuovo Regolamento interno del Consiglio regionale approvazione della proposta di legge sulla presentazione delle liste elettorali (n. 637) e conseguente modifica del Regolamento interno vigente avvio del gruppo di lavoro sulla nuova legge elettorale approvazione del Regolamento interno del Consiglio regionale comprensivo di emendamento coerente con quanto approvato al punto c) approvazione del collegato alla legge finanziaria 2009 i sopra elencati punti verranno votati entro il 31 luglio 2009 entro il 15 settembre presentazione degli emendamenti di modifica alla proposta di legge in materia di normativa elettorale regionale giacente in aula approvazione entro il 25 settembre della nuova legge elettorale regionale approvazione dell'assestamento al bilancio 2009".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla comunicazione, da parte del Consigliere Giovine, di ritirare le richieste di inversione di punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Colleghi, la Presidenza si sente impegnata, in particolare, dalle tempistiche individuate dall'ordine del giorno n. 1251, quindi sarà nostra cura nella gestione dei lavori, garantire lo scrupoloso adempimento dei passaggi indicati nelle lettere dalla a) alla i) di questo documento.
Per quanto riguarda la costituzione del gruppo di lavoro, verrà formalizzata da tutti i Presidenti dei Gruppi, attraverso lettera, la richiesta di indicare un componente o, in caso eccezionale, due componenti per accedere all'appartenenza al gruppo di lavoro.
Comunico che sono sconvocate le sedute di domani, mercoledì 22 convocate rispettivamente alle ore 00.01 e 12.01, per cui avviseremo mediante comunicazione sui cellulari i colleghi, ma prego i Consiglieri aver cura di circolarizzare la notizia.
Il Consiglio regionale è stato convocato per la giornata di giovedì alle ore 10 e alle ore 15 e di venerdì alle ore 10 e alle ore 14.30. La Conferenza dei Capigruppo è stata convocata per giovedì alle ore 14.30.
Colleghi, ho alcune richieste di iscrizione e di inversione all'o.d.g.
che sono certo potranno, con la disponibilità dei colleghi, essere ritirate. Proporrei di iniziare la discussione e, possibilmente, terminare la discussione generale sul Regolamento interno del Consiglio regionale sulla proposta di riforma del Regolamento interno, e chiudere qui i nostri lavori.
Ovviamente, vista l'ora e poiché sono sette giorni che stiamo discutendo, di fatto, del Regolamento interno, pregherei tutti i colleghi di voler consentire, per quanto possibile, una discussione celere del Regolamento per assicurare la presenza del numero legale in Aula.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Per confermare il percorso da lei indicato, con l'affidamento del percorso da lei mostrato, ritiro le proposte d'inversione e di inserimento all'o.d.g. rubricate. Va bene anche concludere la discussione generale.
Siccome credo che magari ci siano dei colleghi che, per furbizia o "tecnicalità", che magari vorranno intervenire, suggerisco due modalità Presidente: o di darci un tempo, che potrebbe essere un'ora fino alle 21 decida lei - per affrontare la questione, oppure, in base a quanti sono gli iscritti a parlare, stabilire fino a che ora si va avanti nella discussione generale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Mi sono perso una parte dell'intervento del Consigliere Giovine.
Credo che la discussione generale sul Regolamento meriti un'Aula un pochino più fresca, ma è un'opinione personale e non voglio affatto suggerire niente a nessuno.
Poiché, secondo la logica che stiamo seguendo, per quanto mi riguarda non vedo motivi di dubitare, come direbbe il compagno Clement, degli affidamenti reciproci, credo che domani si possa operare in sede di VIII Commissione per fare un lavoro che non credo sia così superficiale, come forse, ad alcuni può sembrare. Visto che lei ha convocato la sessione di giovedì e la sessione di venerdì, c'è tutto lo spazio per fare la discussione generale sul Regolamento sulla parte della leggina o come la si vuole chiamare, e per arrivare con tutta tranquillità ai voti, come da programma, che abbiamo, non più tardi di cinque minuti fa, votato.



PRESIDENTE

Se non ci sono indicazioni in senso contrario, terminiamo a questo punto i nostri lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.42)



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