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Dettaglio seduta n.479 del 20/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


CHIEPPA VINCENZO



(La seduta ha inizio alle ore 21.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Vicepresidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bossuto, Ferraris, Motta Pizzale, Rabino, Turigliatto, Valloggia, Spinosa, Comella e Placido.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Mentre auguro un buon lavoro all'Assemblea per le serate e le notti che ci attendono, chiedo prima una mezz'ora di sospensione per dare la possibilità alla maggioranza e, soprattutto al capo della maggioranza, la Presidente, di verificare l'opportunità di aprire un dialogo con i quattro Consiglieri.
Quindi, chiedo se è possibile una sospensione di mezz'ora, Le siamo grati.



PRESIDENTE

Non possiamo che accettarla, se c'è l'unanimità.
Il Consiglio è sospeso.



(La seduta, sospesa alle ore 21.02 riprende alle ore 21.31)



PRESIDENTE

Possiamo riprendere i lavori del Consiglio.
Ha chiesto di intervenire la Presidente della Giunta regionale, Bresso ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Mi consentirete di assicurare che sono veramente desolata di avere perso una settimana così appassionante come quella trascorsa. Purtroppo non sapendo cosa sarebbe capitato, avevo preso degli impegni, quindi ho dovuto perdermela.



(Commenti in aula)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Mi pare che ci stiamo dando tutti da fare per provare eventualmente a ripeterla.
Volevo però, da un lato dire al Consiglio, non qual è in questo momento la posizione della maggioranza, perché la maggioranza deve ancora riunirsi e discuterne, ma qual è il mio invito a tutti, quindi, ai quattro "rivoltosi", alla maggioranza e all'opposizione che, su questa specifica questione, ha una posizione convergente sulla modifica del Regolamento.
Io credo che sia possibile partire da un principio che tutti condividiamo; tant'è vero che sulla modifica del Regolamento non ci sono obiezioni di merito da parte di nessuno. Tutti concordiamo sul fatto che questo Consiglio ha bisogno di regole che consentano, da un lato alla maggioranza di decidere, dall'altro all'opposizione di vedere garantiti i suoi diritti fondamentali. Il fatto di fare partire la modifica dalla prossima volta, quindi da dopo le elezioni, dovrebbe garantire tutti dal possibile abuso, in questa legislatura, di questa modifica.
Sappiamo tutti che è un patto che va al di là di questa legislatura che non coinvolge direttamente questa legislatura, ma che credo faccia qualcosa di positivo per chiunque la volta prossima si trovi ad essere in maggioranza o si trovi ad essere in opposizione, cioè rendendo anche il confronto meglio strutturato.
Io, insieme al Presidente del Consiglio, ho provato ad incontrare il "gruppo dei quattro", cercando di capire quale potrebbe essere un percorso che possa consentire di trovare una soluzione condivisa anche sulla legge elettorale. Tema, peraltro, che interessa tutti, perché certamente alcune modifiche della legge elettorale potrebbero essere importanti anche per la maggioranza e per tutta l'opposizione, non solo per i quattro in questione.
Noi abbiamo proposto loro di individuare un percorso di questo tipo: accordo su una modifica che dia alcune garanzie ai gruppi minori di potere partecipare di nuovo alla competizione. Come sapete, si tratta essenzialmente della barriera all'entrata, quindi della percentuale di voto o di coalizione o di lista singola da superare per entrare in Consiglio, da definire attraverso un accordo che individui precisamente percentuale modalità, questione della raccolta delle firme, la possibilità di alzare la barriera all'entrata nella raccolta delle firme, ma contemporaneamente consentire a chi è già rappresentato di non dovere raccogliere le firme come avviene per il Parlamento nazionale e per il Parlamento europeo.
Per quanto riguarda le modalità, una legge elettorale richiede da un lato - soprattutto, se, come interessa a molti, si lavora ad un'ipotesi di "spalmatura" del listino, come premio di maggioranza - una serie di verifiche tecniche che garantiscano che la legge stia in piedi, dall'altro richiede anche una verifica con il Governo, affinché non venga impugnata in modo che non venga vanificato l'accordo che verrebbe fatto.
Sostanzialmente, credo che il tema riguardi un possibile accordo che coinvolga anche la legge elettorale e, per quanto ci riguarda come maggioranza, anche una data, sia pure successiva a tutte queste problematiche, relativamente al voto sull'assestamento di bilancio che come sapete, è per noi di gran rilievo, tenuto conto della situazione economica e della necessità di allocare e spostare risorse per consentire di affrontare le questioni che abbiamo davanti.
Un'ipotesi potrebbe essere questa (poi si tratta di discuterne e di sentire l'opinione di tutti mettendo le cose per iscritto): si vota prima dell'estate il Regolamento e il collegato alla finanziaria; si vota anche un ordine del giorno o una mozione di indirizzo - è da valutare qual è lo strumento migliore - che individui con precisione quali sono le modifiche che si concorda di apportare alla legge elettorale, sulla quale tutti i Gruppi garantiscono la propria disponibilità a votare; si dà un mandato tecnico agli Uffici di Presidenza del Consiglio di elaborare, facendolo fare a persone esperte di leggi elettorali, un testo che traduca questa mozione o ordine del giorno in un testo votabile; si fa una verifica con il Governo, per evitare l'ipotesi di successiva impugnativa che vanificherebbe il testo, e si vota quest'ordine del giorno contestualmente, secondo modalità che definiamo, già in questa fase. Successivamente, si definisce un tempo entro il quale si concorda che si voterà il testo di modifica della legge elettorale, ad esempio, entro il 15-20 settembre, a seconda di quando il Consiglio decide di riprendere, dando due settimane di tempo alla ripresa per l'approvazione del testo stesso.
Questa potrebbe essere un'ipotesi - mi pare - di ragionevole accordo.
Quali sono i punti? I punti chiave nella loro richiesta sono: la questione delle firme e la questione della barriera all'entrata, ovvero della percentuale minima che deve essere raccolta da gruppi o da liste singole.
Questo potrebbe essere, se c'è una disponibilità di tutti, perch sappiamo che, altrimenti, ciò non è possibile; potrebbe essere un profilo di soluzione cui dare precisi contenuti, con una definizione esatta delle questioni. Mi pare che così si consentirebbe a tutti di ottenere una parte degli obiettivi che si sono posti e si garantirebbe una maggiore governabilità alla prossima legislatura e anche la possibilità per il Consiglio di gestire le proprie riunioni in modo da permettere anche al pubblico di tornare a sentire, perché si darebbe la possibilità di sapere quando si discuterà di un tema. Così riusciremo ad avere un po' di pubblico e anche a confrontarci di più sul merito delle questioni, visto che spesso ci confrontiamo per giorni e giorni sul dettaglio e non riusciamo per stanchezza acclarata a confrontarci nel merito specifico o lo facciamo solamente in alcuni casi e molto marginalmente, e sempre nel deserto totale, perché ciò avviene in momenti che non è dato conoscere ai sensi dell'o.d.g. Se ce la facessimo, faremmo qualcosa di molto utile per tutti.
Questo è più o meno quello che il Presidente Gariglio ed io abbiamo provato a configurare, discutendo con i quattro Consiglieri scontenti della situazione. Ovviamente sarebbe utile sentire tutti, anche per la loro valutazione della proposta, in modo che non sia solo una proposta nostra ma possa essere una valutazione sia pure iniziale del Consiglio stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Sarò velocissimo. Si scherzava prima con la Presidente nell'attesa della ripresa dei lavori, dicendo: "une fois n'est pas coutume", e quindi non deve essere presa come un'abitudine.
L'intervento lo giudico come ineccepibile e potrei firmarlo; è similissimo tra l'altro, con la differenza che è svolto a voce, rispetto a quanto è stato oggetto di intervento dopo la lettura del comunicato che la stessa Presidente ha rilasciato mercoledì. Mi pare che riprenda puntualmente tutti i punti; è all'interno del documento che, faticosamente nella giornata di mercoledì, la maggioranza ha ripreso e ha poi distribuito.
Noi sui punti da lei toccati eravamo, siamo e rimarremo d'accordo.
Puntualizzo i punti. Il Vicepresidente Peveraro disturba, però finché è qui, siamo tutti tranquilli perché finché rimane qui ci sarà un buco in meno, un buco in meno, e questo ci tranquillizza. Quindi, la settimana trascorsa non è stata del tutto inutile.
Tornando al merito, vi è un unico punto su cui come PdL-FI ci differenziamo solo parzialmente, perché siamo un pochino più avanti. Noi sulla legge elettorale, come credo lei sappia, ci siamo permessi di presentare una proposta, che non ha certamente il dono di trovare tutti d'accordo, ma questo nessuno lo ha mai immaginato. Vi sono peraltro circa una ventina di elementi dell'attuale opposizione che la condividono; c'è il Gruppo nostro, il Gruppo di FI-AN, il Gruppo della Libertà e gli amici della Lega.
Perché citavo quest'elemento? Perché il nostro punto di vista, in merito all'argomento, l'abbiamo in parte già svolto, ipotizzando un progetto di legge che ha almeno un elemento. Siamo ragionevolmente certi che stia in piedi e lei ha fatto benissimo a dire che, per fare la legge elettorale, bisogna anche assicurarsi che le leggi stiano in piedi. Perch dico questo? Perché l'abbiamo copiata e copiare le cose buone, a nostro avviso, non è affatto un disonore; semplicemente si guadagna tempo, perch la legge è già stata approvata e con questa la Regione Marche andrà al voto. L'abbiamo semplicemente bianchettata dove non ci serviva ed adattata alle esigenze del Piemonte, perché la Regione Piemonte è diversa dalla Regione Marche.
Il che non significa affatto che sugli altri punti - come i colleghi della maggioranza sanno così come anche i colleghi di altri gruppi minori noi non siamo disponibili a discutere né per quanto attiene alle soglie di sbarramento né per quanto attiene il discorso della raccolta firme.
E' evidente, questo non sfugge a nessuno, che mentre sulla spalmatura del listino abbiamo l'ok dei nostri coordinatori nazionali, sul discorso delle firme non li abbiamo neanche coinvolti, perché è tema che a loro non riguarda, visto che la raccolta firme e le preferenze sono temi che li disturbano da più punto di vista. Mentre sulle soglie, è certo che siamo disponibili a discutere, ma è altrettanto certo che nessuno dei miei colleghi del PdL si sentirebbe autorizzato, senza verifiche, a modificare in maniera significativa le soglie. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Presidente della Giunta, vorrei che mi prestasse cortesemente qualche minuto per capire o per cercare di spiegare quello che è avvenuto dal nostro punto di vista, e quindi da questo punto di osservazione, nella settimana scorsa.
Ho concluso una settimana di lavoro contropartem dopo averla iniziata offrendo la massima disponibilità ad un confronto, e l'ho conclusa contropartem.
Ad una possibile "offerta" da parte della maggioranza, per la quale alcune forze politiche della maggioranza stessa non avevano dato né l'ok n l'assenso. A quest'offerta c'è stata - ripeto - dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista, da questo punto di osservazione un'indecente controfferta che, oltre alla questione relativa al listino, tirava in ballo anche le soglie di sbarramento, ma soprattutto le firme.
Mi fa piacere avere ascoltato per bocca del Presidente Burzi che mentre sul discorso del listino, sembrerebbe ci possa essere una più ampia condivisione - e da questo punto di osservazione ribadisco, visto che lei non c'era, purché si dimostri con la modifica che il vantaggio sia realmente attribuibile al Piemonte 2 - sugli altri due argomenti vedo con piacere che se non una perplessità, quanto meno un serio auspicio di verifica e di approfondimento esiste anche da parte dell'opposizione.
Detto questo c'è un altro aspetto politico, Presidente. Io ritengo che un Consiglio che si rispetti non debba subire diktat da nessuno. Ed è il motivo per cui avevo detto agli amici, ai colleghi, ai Consiglieri dei quattro Gruppi cosiddetti rivoltosi e dissidenti: approvate, visto che avete dichiarato in questo Consiglio che c'è una condivisione unanime perché qualcuno ha ritenuto non giusto che nella conferenza stampa si sia detto che su 63 Consiglieri solo 58-59 erano favorevoli al rinnovo del Regolamento e 4 no.
E' stato detto qui, è a verbale: siamo tutti d'accordo. Bene, quindi se siamo tutti d'accordo, questo Regolamento deve essere approvato, senza se e senza ma.
Dopo di che si aprirà un legittimo confronto su tutti gli altri argomenti, tipo quello della legge elettorale. Ma affrontare la questione della legge elettorale subdiktat, la forza politica che rappresento non ci sta.
Per cui se la maggioranza, il PD e tutte le altre forze da destra e da sinistra vorranno acconsentire a questo di tipo di impostazione di confronto, dichiaro fin d'ora che noi non ci stiamo.
Ci stiamo invece ad affrontare dopo l'approvazione del Regolamento tutti gli incontri e tutte le riunioni tese a giungere alla promulgazione di una legge elettorale che il Piemonte non ha, che non veda però mai salvaguardati gli interessi particolari, ma guardi soltanto agli interessi della collettività e agli interessi più generali.
Detto questo, penso che il Consiglio senza l'Italia dei Valori possa procedere tranquillamente, perché se l'obiettivo è quello, l'Italia dei Valori non ci sta. Tanto al momento, per vostra fortuna, non abbiamo dei numeri tali da potere condizionare il voto.
Il giudizio è quello che ho espresso e il voto, salvo miracoli, non potrà che essere conseguente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Ringrazio anch'io la Presidente per la sua comunicazione.
Mi pare di poter dire con molta chiarezza che condividiamo in pieno la sua comunicazione, perché è su quest'impostazione che abbiamo lavorato nei giorni scorsi, facendo dei passi in avanti, perché naturalmente non siamo allo stesso punto da cui siamo partiti una settimana fa.
Credo che, da parte nostra e da parte anche della maggioranza, con i distinguo come sono già stati espressi anche in quest'aula, nella scorsa settimana, c'è una volontà molta ferma, che è quella di andare a votare la modifica del Regolamento, che è il risultato di un lungo lavoro tra le forze di maggioranza e del confronto poi con le forze dell'opposizione.
Nei giorni scorsi avevamo detto con molta chiarezza che il PD avrebbe riunito anche il suo massimo organo regionale, cioè la Direzione regionale per affrontare il tema del Regolamento e il tema della legge elettorale.
Così abbiamo fatto oggi pomeriggio; abbiamo votato all'unanimità un documento, per noi significativo e molto importante, che conferma l'impostazione del nostro lavoro, cioè la volontà di andare a modificare il Regolamento e, nello stesso tempo, dare mandato al Gruppo consiliare del PD e al Segretario regionale di lavorare per modificare la legge elettorale con il superamento del listino e, come abbiamo detto nel nostro documento affrontare anche il tema della soglia di sbarramento.
Sottolineo con molta incisività che abbiamo lavorato per trovare il massimo consenso sul Regolamento e vogliamo fare così anche sulla legge elettorale, perché è evidente che la legge elettorale può uscire da quest'Aula se è frutto di un confronto serio e che coinvolga tutti i gruppi consiliari.
Naturalmente è un esercizio molto impegnativo e difficile, ma se c'è la volontà di perseguire quest'obiettivo, sono convinto che questo Consiglio regionale riuscirà a farlo, come ha raggiunto l'obiettivo di raggiungere il massimo consenso.
Spero che, al termine di questa vicenda, ci sia il consenso unanime del Consiglio regionale sul Regolamento e sarebbe una gran dimostrazione di responsabilità da parte di tutto il Consiglio nei confronti dei cittadini piemontesi.
Allo stesso modo mi auguro che con i tempi fissati, che sono quelli riconfermati dalla Presidente, si possa andare a discutere e a trovare - mi auguro - il consenso più largo possibile del Consiglio regionale su una nuova legge elettorale, che dia delle garanzie ai territori e alle forze che compongono il Consiglio regionale.
Ribadisco che è un esercizio molto delicato e difficile, ma ci sono le condizioni. Ci sono le condizioni se concordiamo sui punti, sui cardini e sui principi che devono guidare la modifica della legge elettorale.
Detto questo, Presidente, credo ed auspico che si possa andare ad approvare la modifica del Regolamento, approvare entro la fine di luglio il collegato ed iniziare subito, come abbiamo detto, a lavorare per preparare la modifica della legge elettorale. Intanto cominciare a riunire le Commissioni per affrontare la discussione sull'assestamento.
Credo che la comunicazione della Presidente sia la garanzia per tutto il Consiglio regionale, la garanzia di un percorso condiviso. Il fatto che la Presidente lo abbiamo fatto in Aula e non soltanto attraverso comunicati; il fatto che sia qui questa sera con noi a discutere di questi argomenti, riassumendo il percorso e avanzando una proposta, sulla quale noi esprimiamo condivisione, credo rappresenti la massima garanzia per tutto il Consiglio regionale affinché insieme si possa seguire questo percorso e addivenire ad una giusta conclusione.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Grazie.
Ovviamente, anche io apprezzo l'intervento della Presidente Bresso.
Questo clima più rilassato mi dà gran piacere, però mi rende anche molto triste, perché vuol dire che quest'Aula non è in grado, in assenza della Presidente della Giunta, di individuare delle soluzioni, confermando la necessità di modificare profondamente i criteri con cui si lavora, per anche conferire maggiore autorevolezza al nostro mandato.
Colleghi, non so cosa ci sia di nuovo. Apprezzo quanto riferito dalla Presidente Bresso, sono elementi che abbiamo espresso decine di volte in quest'aula, per giorni e notti intere. Va bene, adesso arriva la Presidente e sblocca la situazione, non possiamo che essere felici.
Spero che i colleghi che in questi giorni hanno fatto ostruzionismo, di fronte all'autorevolezza dell'intervento della Presidente Bresso, decidano di sbloccare la situazione, naturalmente è un auspicio che tutti ci facciamo.
Archiviato quest'argomento, vorrei esprimere due parole rispetto alla discussione che dovremo svolgere sulla legge elettorale. Credo nel valore assoluto delle coalizioni e nel valore assoluto del bipolarismo, nella necessità che il nostro paese continui ad avere le coalizioni più omogenee possibili, dal punto di vista della coesione politica, e le più eterogenee possibili, dal punto di vista delle culture politiche, perché rappresenta un bene per la democrazia italiana.
Dico subito che da parte nostra c'è la massima disponibilità - ne ho parlato con i colleghi Cavallaro e Comella - a ragionare e a svolgere un confronto sulla legge elettorale, però ricordandosi che noi riteniamo fondamentale che venga garantito il bipolarismo, quindi che vengano garantite le coalizioni, che siano ancora più larghe di quelle avute sino ad oggi. Invece, siamo contrari all'individuazione di formulazioni legislative che permettano lo sfilacciamento o l'indietreggiare di chicchessia.
Il nostro Paese deve vivere una stagione nuova, che ritengo debba basarsi sul nuovo partito che il centrodestra ha saputo darsi, che è il Partito della Libertà, sperando che lo diventi democraticamente in breve tempo - ho visto l'espressione del Consigliere Burzi - riappropriandosi di un centrosinistra rinnovato, che sappia essere all'altezza delle grandi sfide che abbiamo di fronte, quali la fuoriuscita dalla crisi, il federalismo e una maggiore equità nei confronti dei settori sociali più deboli e meno tutelati.
Per modificare il Regolamento consiliare, che sicuramente è fondamentale anche alla luce di quanto accaduto questa settimana e in particolare questa sera, quando, con l'arrivo della Presidente possibilmente si sblocca la situazione, non commettiamo l'errore di sacrificare il valore assoluto che le leggi elettorali devono contenere per produrre coalizioni larghe e garantire il bipolarismo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Tralascio le valutazioni personali sulla configurazione della possibile legge elettorale, perché, se tutti iniziassimo adesso a svolgere valutazioni su tale legge, di nuovo, dopo aver svolto per due o tre ore un gran bel dibattito, alla fine ognuno resterebbe sulle proprie posizioni.
Sostanzialmente, ci sono delle novità rispetto alla situazione di giovedì e venerdì, che credo siano sostanziate dall'espressione della massima autorità della Regione Piemonte, attraverso l'impegno formale politico di andare in una certa direzione. Questo serve a ristabilire quel clima di fiducia che da sempre ritengo indispensabile per tentare di addivenire a degli accordi. È chiaro che l'assenza di fiducia nell'interlocutore e nelle determinazioni assunte compromette qualsiasi accordo. C'è una presa di posizione, espressa dal Gruppo più grande della coalizione di maggioranza di questa Regione che, sostanzialmente, se ho compreso bene le parole del Capogruppo, dà il via libera anche alla riforma elettorale. Adesso è arrivato il momento di comprendere cosa ne pensano i quattro Consiglieri che per una settimana hanno provato a spiegarci i motivi per cui non erano d'accordo con noi, per poi capire come si procede.
I conti si fanno alla fine con l'oste, quindi, per proseguire, ritengo opportuno comprendere la valutazione dei quattro Consiglieri.
Nella settimana passata abbiamo lungamente discusso e mi sembra che anche l'intervento della Presidente Bresso richiamasse la possibilità di addivenire alla stesura di un documento o di un ordine del giorno votato da tutta l'Aula su certi tipi di impegno. Allora, i passaggi da seguire sono i seguenti: comprendere il pensiero di chi non era d'accordo, che magari continua a essere in disaccordo con quelle modalità che avevamo precedentemente previsto, e capire come andiamo avanti. Poi, state certi che anche il pensiero dei Gruppi della sinistra (Rifondazione Comunista Comunisti italiani, Ecologisti Uniti a Sinistra e Sinistra democratica per il Socialismo Europeo) credo verrà fuori nell'impostazione della legge elettorale, discuteremo e approfondiremo la vicenda, anche divertendoci perché ritengo estremamente importante, se riusciamo a bypassare questo ostacolo, addivenire ad una discussione vera sulla legge elettorale.
Questo è anche l'elemento per il quale, soprattutto nella scorsa settimana, ci siamo spesi in tutti i modi per giungere ad un accordo, che ritengo essere l'unico strumento che oggi possa permettere una discussione vera sulla legge elettorale. Questa legge, come peraltro il Regolamento, si inserire in quel quadro di riforme istituzionali che non possono essere patrimonio di maggioranza o di minoranza, non possono subire condizionamenti pesanti da parte di piccole espressioni del Consiglio, ma devono tentare di raccogliere la maggiore adesione possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Ritengo opportuno riprendere un attimo parte dell'intervento del collega Robotti per segnalare che, in realtà, è vero che di questa ipotesi di transazione, più o meno in queste forme, si era parlato nei giorni scorsi. C'è stato questo "tira e molla" su alcune richieste non previste dalla maggioranza, ma dai quattro Consiglieri, e altre proposte, diverse da quelle che la maggioranza desiderava da parte dei Consiglieri.
Seguendo una linea di correttezza, noi abbiamo sempre detto che non ritenevamo corretto pensare di modificare in pochi giorni una legge elettorale, dopo aver lavorato per due anni e mezzo in ordine al Regolamento, che è molto importante per il funzionamento di queste istituzioni. Però, trascorrendo i giorni in quest'aula, in cui sono nate tante riflessioni, in ordine alla nostra perplessità iniziale circa la serietà e continuità - riteniamo ancora che sarebbe stato meglio modificare una legge elettorale all'inizio di una legislatura, sulla quale lavorare per tanti mesi, ma tant'è - ho visto negli interventi di molti Gruppi una maturazione di questa necessità e, se vogliamo, anche una parziale condivisione.
Allora, discutiamone, perché non è neanche corretto, dall'altra parte buttare al vento la possibilità di discutere questa legge elettorale, dopo la garanzia di serietà offerta questa sera dalla Presidente.
Resta fermo e indiscutibile il nostro obiettivo sulle priorità del collegato alla legge finanziaria e del Regolamento, che ha avuto questa lunga gestazione condivisa da tutti.
Ritengo legittimo pensare di conseguire dei risultati con la formulazione di un ordine del giorno, di una mozione o di qualunque altro documento che si riterrà più opportuno, per dare un indirizzo chiaro - non è la nuova legge elettorale - che verte su tre argomenti specifici - quelli richiesti dai quattro Consiglieri - a differenza della ipotesi transattiva maturata intorno a giovedì. Essendo linee che tutta l'Aula, o quasi dovrebbe in questo modo condividere, è sufficiente lavorarci per valutare le sfumature, le percentuali e le modalità; nonostante le diverse percentuali di condivisione, si conosce la direzione verso la quale ci si muove.
Se riteniamo di chiudere i lavori pre-estivi con l'approvazione di questi due documenti, Regolamento e collegato alla legge finanziaria l'Istituzione Regione e il Consiglio regionale - non solo l'Aula - ne guadagnerebbero in termini di considerazione non solo da parte dei cittadini, ma di coloro che governeranno nella prossima legislatura chiunque essi siano.
Con il lavoro svolto sono state gettate le basi per la maturazione circa la modifica della legge elettorale, che, a questo punto, ragionandoci nel mese di settembre, non è scandaloso pensare si possa tradurre in realtà. Altresì, ritengo che avendo sgombrato il campo da queste due problematiche, Regolamento e collegato alla legge finanziaria, nel mese di settembre saremo tutti più sereni per far sì che la maturazione mentale raggiunta in quest'aula potrà essere meglio sfruttata con una forma collaborativa e mediativa sulle proposte dei tre punti di modifica della legge elettorale.
Quindi, dal mio punto di vista, se questa vuole essere una risoluzione del problema, la ritengo un'idea di grande buonsenso, prendendo atto della necessità e impegnandosi formalmente a modificare la legge elettorale.
La valuto una proposta seria, rispetto alla quale è possibile discutere. Anche i colleghi che finora hanno portato avanti questo lavoro credo debbano seriamente pensare che la proposta iniziale, forse molto controversa e troppo contraria alle opinioni generali di tutti i Gruppi sia maturata e ponderata, ed è parzialmente accettabile, per il momento, da quasi tutti i Gruppi.
Mi sembra un grande passo avanti, oltre che una grande dimostrazione di volontà per apportare questa modifica.
Condivido, pertanto, tale proposta e sono pronto a sottoscriverla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Sono contento di aver ascoltato posizioni e proposte autorevoli, prima da parte della Presidente, poi del Capogruppo del PD e infine dal Capogruppo del PdL.
Premesso che rifarei tutto ancora più convinto, sono pronto a rifare tutte le notti e le giornate che verranno a seguito qualora questo accordo fosse disatteso, ma, soprattutto, qualora ciò che si dice diventi il contrario di quello che si vuole fare.
Poiché ultimamente non mi fido di nessuno, né di destra né di sinistra lo dico apertamente, così sgombriamo il campo da ogni dubbio - ogni forma politichese che non sia messa "nero su bianco" per me non ha validità (già la forma "nero su bianco" risulta difficile...), per cui dobbiamo trovare un metodo democratico. Nessuno sta puntando coltelli alla gola, collega Buquicchio: qui stiamo facendo politica. Io lo rifarei.
Qui stiamo parlando del Regolamento e della legge elettorale; due riforme strategiche per la Regione Piemonte, in merito alle quali è impensabile che i Gruppi piccoli, composti magari da singoli Consiglieri siano esclusi dall'interesse politico di queste riforme.
Detto questo, ho visto dei passi in avanti, perché abbiamo stilato prima due documenti contrapposti, sui quali ciascuno stava sulle proprie decisioni; ma oggi, parlando con la Presidente, vedendo questo documento del PD e ascoltando l'ultimo intervento del Capogruppo del PdL, Angelo Burzi e del collega Clement, e ancora quello del Consigliere Manolino, si intravede la buona possibilità, il buonsenso e la volontà di arrivare ad un accordo congiunto, un accordo politico. Collega Buquicchio, qui facciamo politica! Ripeto: a proposito di questo accordo, in questo momento particolare non mi fido di nessuno, nemmeno di mia figlia! Sono talmente stanco, dal punto di vista mentale, di essere preso in giro, che non mi fido. È chiaro? Se non ci sono i puntini precisi sulle "i", io continuerò a fare quello che ho fatto fino ad oggi. Con questo, non dico che deve essere fatto quello che diciamo noi, ma devono essere fatte le cose nell'interesse comune, nell'interesse generale, nell'interesse dei cittadini. Ma proprio nell'interesse dei cittadini è impensabile escludere le persone che fino a ieri hanno fatto opposizione in quest'aula! Io continuerò sempre più convinto, quindi ben vengano tutti quegli insulti: ne prenderò ancora altri! Ingiurie, insulti... Non siamo andati a "zerbinare" l'elemosina collega Robotti! Siamo andati a dialogare, a parlare.
Io non ho più voglia di "zerbinare" niente, perché ogni volta che lo faccio, ottengo il contrario. Per favore, non parliamo quindi di "zerbinare"...



(Commenti del Consigliere Robotti fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

Lasciamo perdere! Ripeto: io sono a disposizione, sono pronto e sono serenissimo.
Sono sereno, perché si incomincia a parlare non in politichese, non di un documento astratto; cominciamo a mettere dei paletti e a tirare su possibilmente, i plinti; poi vedremo se riusciremo a tirare su i pilastri i muri e infine il tetto.
Io sono soddisfatto del punto in cui siamo arrivati. Lo rifarei e lo rifarò qualora ci saranno contrapposizioni politiche diverse e qualora non si raggiunga un accordo. Io andrò avanti fino a quando il fisico me lo permetterà, perché sono convinto di combattere una battaglia per le libertà, e ritengo che molti qui dentro farebbero la stessa cosa, nella consapevolezza che le cose così come stanno devono essere cambiate.
Ringrazio, quindi, l'interesse di tutti. Adesso, naturalmente chiederemo cinque o dieci minuti di sospensione per consultarci e per cercare di raggiungere assieme - io lo auspico, sebbene sia pronto a continuare notte e giorno - un ipotetico accordo politico.
Qui non stiamo barattando niente. Stiamo parlando di politica, di interessi politici e di interessi dei cittadini che poi si manifestano tramite il Regolamento.
Presidente, chiedo quindi dieci, quindici o venti minuti di sospensione, il tempo necessario per riunirci e decidere, come diceva poco fa il collega Clement, se andare in una direzione piuttosto che in un'altra. Penso che tutti abbiamo bisogno di sapere come muoverci.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Colleghi, sono le ore 22.19.
Il Consiglio riprenderà alle ore 22.50.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 22.19 riprende alle ore 22.33)



CHIEPPA VINCENZO



PRESIDENTE

Chiederei ancora un attimo di pazienza ai Consiglieri, sebbene sia irrituale. Vi ringrazio per la tolleranza.
Aggiornerei la seduta consiliare alle ore 23.30.



(La seduta, sospesa alle ore 22.55 riprende alle ore 23.33)



GARIGLIO DAVIDE



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Colleghi, viste le riunioni che hanno caratterizzato la serata riterrei opportuno chiudere qui la seduta odierna e convocare, seduta stante, una Conferenza dei Presidente dei Gruppi consiliari in Sala A.
Vi ricordo che il Consiglio regionale è convocato alle ore 00.01 pertanto, la prossima seduta si aprirà tra 26 minuti. Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 23.34)



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