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Dettaglio seduta n.475 del 17/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


BOTTA MARCO



(La seduta ha inizio alle ore 00.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bellion, Bizjak, Bresso Caracciolo, Clement, Comella, Dalmasso, Gariglio, Manolino, Moriconi Placido, Pozzi, Pizzale, Rabino, Rossi e Valloggia.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 26.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la distribuzione delle richieste d'inversione.



PRESIDENTE

Dispongo la distribuzione della documentazione richiesta.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Colleghi, comunico la presentazione di n. 50 richieste d'inversione dell'o.d.g. (presentate ai sensi dell'articolo 51, comma 2 del Regolamento) e n. 82 richieste d'inserimento di nuovi punti (presentate ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento).
Richiesta d'inversione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 6.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
La proposta di legge che reca "Interventi a sostegno dell'evoluzione della famiglia e della maternità" persegue i seguenti obiettivi: disciplinare i servizi d'assistenza rivolti alle famiglie e aiutare le donne in gravidanza mediante i consultori familiari, per contrastare le difficoltà che spesso le inducono all'interruzione della gravidanza.
Secondo l'Annuario ISTAT 2006, nel nostro Paese continuano ad esserci poche nascite, solo l'1,32% per donna, nel 2005. In Italia, il tasso di natalità è in diminuzione ed è tra i più bassi d'Europa. La crescita della popolazione, ormai, dipende quasi unicamente dal fenomeno dell'immigrazione e il numero di neonati nel 2005 è tornato a scivolare ben sotto il numero dei deceduti. Pertanto, a seguito di quanto constatato, è necessario incrementare le nascite e creare un movimento di controtendenza al trend negativo innescatosi.
La legge del 29 luglio 1975, n. 405 delega alle Regioni i criteri per la programmazione, la gestione e il controllo dei servizi forniti dai consultori familiari. Conseguentemente, la Regione Piemonte ha l'obbligo di agire su tali strutture per potenziare il sostegno alle famiglie e alle donne in gravidanza.
Negli ultimi anni, nell'ambito delle tematiche consultoriali sono emerse problematiche e patologie nuove sempre più gravi, che richiedono prestazioni professionali di prevenzione e di maggiore specializzazione rispetto al passato. Infatti, sono in aumento i casi di ricorso all'aborto da parte delle donne, che trovandosi il più delle volte sole, in evidente condizione di disagio economico e sociale, decidono di non affrontare una gravidanza, perché abbandonate a se stesse - la collega Cotto, ora assente ha presentato anche una proposta di legge sul tema.
Inoltre, non desta meno preoccupazione il dilagare di devianze sessuali, come la pedofilia o la violenza, di cui i minori a volte sono vittime e, a volte, protagonisti. I genitori si rivolgono ai consultori esternando maggiori difficoltà nell'assolvimento delle competenze di cura e educazione dei figli, così come coloro che si dedicano all'educazione dei minori, per un impegno solidaristico o professionale, dichiarando di dover affrontare sempre maggiore ostacoli e problemi derivanti dall'affido familiare, dall'adozione e da episodi di maltrattamento e di violenza familiare. Intervengono, inoltre, le conflittualità coniugali e familiari che perdurano anche in regime di separazione, divorzio e nei casi di filiazione naturale.
A tale propositivo, faccio notare che in modo particolare Torino e provincia è ai primi posti per numero di divorzi e suicidi dovuti proprio a questi fenomeni...



PRESIDENTE

Non vorrei che il suo ostruzionismo facesse aumentare la statistica soprattutto in relazione ai divorzi, non per i suicidi.



SCANDEREBECH Deodato

Quindi, ritengo questa proposta di legge sensibile, importante e determinante per lo sviluppo economico e sociale, anche nel rispetto delle nostre tradizioni, della nostra cultura e della nostra identità. Occorre che i nostri figli si occupino di cultura e, soprattutto, siano promotori di quanto noi siamo stati nei confronti dei nostri genitori. È veramente importante l'applicazione di questa proposta di legge, ma soprattutto occorre svolgere una discussione dettagliata, procedendo con determinazione e professionalità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Oggi, purtroppo, è apparso sui giornali un articolo sull'assassinio di Natalia Estemirova, giornalista cecena, uccisa come Anna Politkovskaya.
Come quest'ultima, descriveva quanto la Russia sta facendo in Cecenia: su un milione di abitanti ceceni un terzo della popolazione ha perso la vita nella guerra che ha sconvolto quella regione.
Gli assassini avvengono ogni giorno senza che la comunità internazionale esprima una sola parola; nonostante gli avvertimenti del Presidente russo in tema di vendetta e giustizia non è successo niente rispetto agli assassini di Anna Politkovskaya, tutto si è svolto nell'indifferenza del consesso internazionale. Quando le violazioni dei diritti civili avvengono in un grande Paese, che è meglio avere amico nessuno dei Paesi osa dire qualcosa - e l'attuale Presidente del Consiglio vanta grande amicizia con il Presidente russo e con Putin. Leggendo notizie questo tipo e venendo in quest'aula, dove ormai da quattro o cinque giorni ascoltiamo le sciocchezze ostruzionistiche del Consigliere Scanderebech inevitabilmente affiora il raffronto fra l'inutilità di quanto facciamo in quest'aula, ormai da una settimana, e quanto succede invece in gran parte del mondo e che ci lascia praticamente indifferenti.
Ecco, ho voluto cominciare così quest'altra inutile notte, che trascorreremo qui grazie al desiderio del collega Scanderebech e degli altri tre "amici dell'Ave Maria" di poter avere in Consiglio regionale i vantaggi garantiti a chi rappresenta una parte esigua della popolazione piemontese. Mi sembrava che il contrasto fosse stridente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
Collega Scanderebech, prego.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Relativamente alla proposta di legge "Interventi a sostegno della famiglia e della maternità" - inversione, relativa al punto n. 7 all'o.d.g.
eravamo arrivati al capitolo che recita: "Il personale addetto all'attività dei consultori familiari deve essere in possesso di titoli qualificanti per il ruolo che si accinge a svolgere". La proposta di legge inoltre indica le figure professionali che non possono assolutamente mancare all'interno di queste strutture.
Tutto ciò al fine di garantire, attraverso le finalità espresse, che i consultori intervengano adeguatamente sulle problematiche e sulle patologie gravi che, come abbiamo verificato, richiedono interventi specialistici.
Inoltre, con questa proposta di legge si vuole utilizzare al meglio la competenza del personale dei consultori familiari a sostegno della maternità. Tali interventi si sviluppano attraverso consulenze psicologiche e sociali in ospedale a favore delle donne in gravidanza con difficoltà economico-sociali.
Faccio presente, a questo punto, che in Piemonte i consultori funzionano come funzionano. Per questo motivo abbiamo già passato non poche giornate, in quest'aula, sulla legge 194; abbiamo iscritto degli ordini del giorno e li abbiamo votati. Collega Leo, come vedi anche gli ordini del giorno rimangono proposte inevase. Ognuno di noi ha emanato comunicati stampa, ha fatto tutto quanto poteva per far sapere alla comunità che qui si parlava della riforma della "194," anche se di competenza nazionale. Il nostro Consiglio, di elevata capacità dialettica e istituzionale, ha apportato contributi notevoli, nei giorni in cui si è parlato della 194.
Tengo a sottolineare in maniera particolare che in Piemonte abbiamo il più alto numero di aborti, soprattutto all'ospedale Sant'Anna: siamo a qualcosa come 14.500 l'anno. Dato elevatissimo che, se paragonato o proporzionato alla popolazione torinese e piemontese, si traduce nel più alto tasso di aborto in Piemonte. È chiaro che le donne non sono, forse tutte piemontesi; forse molte arrivano anche da altre regioni - ma questo dato non l'abbiamo.
Questo per sottolineare quanto delicato sia il tema, Presidente, e quanto l'identità, la storia, le tradizioni, le nostre usanze siano in pericolo. Perché, ripeto, il tasso di natalità è bassissimo: andiamo avanti verso una società che invecchia sempre di più e quindi sotto l'aspetto demografico abbiamo sempre più costi sociali, perché più si invecchia e più costiamo alla sanità.
La finalità più rilevante che si propone questa proposta di legge è incentivare sotto tutti i punti di vista le famiglie che riescono a mettere alla luce dei figli. Perché, ripeto, è in gioco il futuro della nostra società, che stiamo mettendo nelle mani di altri, che ancora non vi si sono completamente inseriti; che ancora non conoscono le nostre tradizioni; che ancora non sono parte integrante della nostra cultura, della nostra identità; e questo è un altro aspetto del quale ci dovremmo occupare.
La proposta di legge in parte mette in evidenza questo aspetto e in parte, invece, sottolinea il ruolo dei consultori, la cui attività dovrebbe articolarsi nella definizione di programmi personali per trovare un'adeguata sistemazione abitativa alle donne in situazioni di disagio economico e favorire il loro reinserimento sociale e lavorativo e nell'assistenza alle donne per rimuovere le difficoltà che potrebbero indurre l'interruzione di gravidanza, mediante un supporto domiciliare per la coppia o per le donne sole, anche per lo svolgimento dei lavori domestici.



PRESIDENTE

Grazie, collega Scanderebech. C'è qualche collega che vuole intervenire? Il collega Leo aveva già manifestato una priorità; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ad inizio seduta il Presidente Botta, facendo una giusta osservazione visto che mi stavo entusiasmando, o comunque compiacendo sentendo, grazie alla cortesia del collega Robotti, l'inno Biancofiore -, mi ha detto: "Sei nostalgico"; cosa vera e intelligente. Ma inizio a domandarmi: chi non inizia a diventare un pochino nostalgico della Prima Repubblica, se di questi tempi si passa dal macro al micro? Insomma, nella Prima Repubblica i militanti della Democrazia Cristiana cantavano "Noi vogliam Dio"; adesso non mi metterò certo a cantare "Per fortuna che Silvio c'è": un po' di differenza la vedo ancora, insomma.
Seconda cosa, sempre per par condicio: se penso a un segretario del PCI come Berlinguer, con la sua austerità e moralità spero che in paradiso - io credo nell'altra vita - o dovunque sia, abbiano il buon cuore di non fargli vedere i telegiornali in cui Grillo si è candidato a Segretario del PD: sfregio incredibile a una grande tradizione.
Carissimo Presidente Botta, conoscendo suoi valori - lo dico con simpatia vera - è vero: ero e sono ancor più nostalgico.
Un antico proverbio iraniano, calabrese... di tutto il mondo, dice: "Pulisci davanti a casa tua e la città sarà pulita". Non voglio fare del moralismo - ieri la Consigliera Pozzi si è agitata - però è certo che l'atteggiamento dei quattro colleghi, per cui ho rispetto e amicizia per tanti versi, contribuisce sicuramente a creare nostalgia per un periodo politico in cui le battaglie erano dure. Io ne ho fatte tante in Consiglio comunale, ma come ricordava il collega Boeti; gli interventi più lunghi li ho fatti per difendere Solgenitsin, ...non per lo 0.5%, per un posto eccetera: per difendere la libertà di Solgenitsin, oppure la libertà dei dissidenti contro Pinochet! Caro Presidente Botta, spero che lei sia comprensivo se manifesto segni di nostalgia per altri tempi e vorrei che almeno noi - e mi riferisco ai colleghi che fanno ostruzionismo - non contribuissimo a far crescere il discredito complessivo che già tante ragioni, purtroppo, ci costringono a subire.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leo. Non apriamo, però, la gara al nostalgismo altrimenti non si finisce più.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
Ha chiesto la parola il collega Scanderebech per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Quest'inversione, che ci porta dal n. 5 al n. 8, prevede l'inserimento di una proposta di legge cui tengo particolarmente; è una di quelle proposte di legge con le quali, più di una volta nelle trattative politiche sempre nelle trattative politiche, Assessore Peveraro, e nelle battaglie che ho sostenuto - ho tentato di curare gli interessi della gente e dei nostri cittadini; e nel curare gli interessi dei nostri cittadini, della gente, dei nostri giovani e dei nostri figli, ho chiesto più di una volta la possibilità, il buon senso, la partecipazione della politica con la "P" maiuscola, quella che in qualche modo il collega Leo tanto evocava ai suoi tempi. L'ho chiesta - caro amico Giampiero - più di una volta: l'ho evocata più di una volta, questa proposta di legge, all'insegna di quella politica con la "P" maiuscola che deve intervenire per risolvere i problemi veri. E se l'intervenire, collega Leo, e il risolvere i problemi veri fa parte della politica del passato, o meno, a me poco interessa: a me interessa che la politica s'interessi dei problemi della gente, indipendentemente da chi opera e da come si procede. A me interessa che la politica dia risposte concrete, e questa proposta di legge poteva dare delle risposte e pu ancora farlo, se c'è buona volontà. Perché dico questo? Perché si tratta di una proposta di legge, Vicepresidente della Giunta Peveraro, a costo zero anzi, forse potrebbe anche permettere alla Regione di introitare ricavi. Ma solo perché è stata presentata da Deodato Scanderebech, giace lì inerte immobile, nei cassetti; ma grazie all'opportunità consentita da una forzatura del Regolamento in Consiglio regionale, finalmente posso rimproverare - politicamente, sia ben chiaro, Vicepresidente Peveraro - il fatto che non siano state mai assunte decisioni importanti relativamente alla mia proposta.
Proposta di legge che riduce di gran lunga le morti dei nostri giovani: siamo al sesto posto nella graduatoria nazionale. Abbiamo qualcosa come 483 morti e 21.380 feriti nella nostra Regione - dati ISTAT di due anni fa che sono direttamente proporzionali alle "stragi del sabato sera".
Non c'è più il collega Clement? È andato via? Il collega Clement aveva iscritto la proposta di legge all'o.d.g.; c'è stata un'audizione e poi tutto è finito lì, Presidente. Dopo l'audizione, la proposta di legge si è bloccata: sono venuti pochissimi proprietari di locali, in rappresentanza di pochi locali della regione Piemonte, e questi naturalmente hanno detto che questa legge non va bene, non serve a niente. Tengo a precisare che questa proposta di legge ha avuto risonanza nazionale: ne ha parlato il TG5, è stata presa in esame dall'attuale Sottosegretario - era Ministro quand'era nell'UDC, oggi Sottosegretario della vostra coalizione -, è stato emanato un decreto con un'unica finalità tecnica: ridurre la somministrazione alcolica nei locali notturni. Ma ha avuto...



PRESIDENTE

Grazie, collega Scanderebech; in seguito potrà continuare sicuramente.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Se i colleghi me lo permettono, vorrei terminare l'intervento sul punto precedente, quello delle "stragi del sabato sera", non perché la proposta di legge elencata al n. 9 sia di secondo livello - parla di reddito di cittadinanza e contrasto alla povertà, quindi del fondo regionale di solidarietà sociale: dunque altro tema d'importanza strategica per il contrasto alla povertà.
Intanto, però volevo finire il discorso intrapreso sulle stragi del sabato sera. Contiamo come ho detto in precedenza, ben 14.707 incidenti stradali in Piemonte: 433 morti e 21.380 feriti. Questi numeri ci collocano al quarto posto per incidenti e al quinto per mortalità tra le regioni italiane.
In una società all'avanguardia come quella piemontese, dove i servizi funzionano meglio che in altre regioni, dove il reddito, a confronto con le regioni del Sud, è medio-alto, dove il tenore e la qualità della vita sono al di sopra di altre regioni d'Italia, è inaudito, assurdo, vergognoso essere inerti e non fare assolutamente nulla per affrontare il problema. E poi, sui giornali, sui quotidiani, i titoloni: "La mattanza". Ecco ritornando a quanto dicevo prima, i nostri giovani vengono equiparati ai delfini.



(Commenti in aula: "Tonni"!)



SCANDEREBECH Deodato

Scusate, ai tonni. Il giorno in cui ho letto quel titolone - erano mancati quattro nostri giovani - è stato un giorno veramente difficile credetemi. Scusate, non credo che siano il mio umore e la mia sensibilità a dover essere importanti in questo momento; per me è importante che si faccia qualcosa.
Ho scritto una lettera alla Presidente Bresso, al Generale della Finanza, al Generale dei Carabinieri, al Prefetto, al Questore con la quale ho chiesto un intervento diretto nei confronti di quanto accade nelle discoteche.
Cari amici, passiamo nelle discoteche, soprattutto quelle torinesi più tardi, verso le due - a quest'ora è ancora presto -; ne scegliamo tre a caso, quelle che volete; entriamo dentro e verifichiamo cosa fanno i nostri figli nelle discoteche, voi non ci crederete... Io non credo che mia figlia possa arrivare a tanto; non dico che mia figlia sia diversa dagli altri, ma rechiamoci nelle discoteche: non immaginate cosa c'è: sia come rumori di decibel, sia... In prossimità dei servizi, voi non ci crederete. Voi non ci crederete! C'è di tutto! Per capire il significato di questa proposta di legge dovremmo andare a fare un giro - due, tre quattro di noi (non tutti) - e riportare quanto abbiamo visto in Commissione. È una cosa da non credere! Si trova di tutto non sto scherzando. E si vede di tutto. E siamo nel 2009 e non siamo in grado di intervenire; e sto parlando di una proposta di legge, ripeto, a costo zero. Dovremmo solo avere il coraggio di intervenire in quei luoghi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Scanderebech.
Ha chiesto di intervenire il collega Guida.



(Commenti del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Sì, collega Robotti, capisco. La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Non è la prima volta che il Consigliere Scanderebech propone questi temi; mi sono sempre chiesto se la Regione fosse competente, se non altro come materia in generale. Potremmo intervenire sugli orari; ma sono di competenza nostra, dei Comuni, del Prefetto? Credo valga la pena non sprecare il tempo che abbiamo a disposizione anche questa notte, facendo una riflessione storica, quella storia, di cui ha parlato il collega Leo.
Nell'estate del 2007 Stefano Pivato, professore di Storia contemporanea ad Urbino, ha pubblicato un agile volume di 140 pagine, intitolato "Vuoti di memoria", che avrebbe meritato, secondo i critici, un maggiore successo.
Il libro si articola in due parti, nella prima delle quali, intitolata "Venditori di vento", l'autore descrive in modo rapido ed efficace lo stato disastroso delle attuali conoscenze storiche degli italiani e, forse, anche di molti di quei giovani che vanno nelle discoteche, richiamati in precedenza dal Consigliere Scanderebech - che peraltro non avrà il nostro voto sulla sua richiesta d'inversione.
A dimostrazione della perdita di memoria storica, Pivato cita in primo luogo alcuni dati raccolti nel '97 con una serie di domande rivolte agli studenti di Storia della sua Facoltà, oltre che di quelle di Milano, Siena e Cagliari. Appena l'11% degli studenti universitari sapeva dire cosa era successo l'8 settembre del '43: il proclama di Badoglio, l'armistizio...
Soltanto l'11%. Il 76% non sapeva cosa fosse il CLN - mi rivolgo a voi, che avete spesso ricordato la vostra tradizione antifascista, che peraltro è anche la nostra, ma voi lo fate in modo un po' più enfatico - e il 97.5 non possedeva alcuna informazione su cosa fosse il 18 aprile del '48 e cioè le prime elezioni. Vale la pena, però, di ricordare che quell'anno lì - quando si votò per la prima volta - la Democrazia Cristiana, di cui parlava prima il collega Leo, prese il 48.51% (altri risultati!), il Fronte Democratico le sinistre - una specie di Unione ante litteram - prese il 30.98%, l'Unità Socialista il 7.7, il Blocco Nazionale il 3.82, il Partito Nazionale Monarchico il 2.78 (tra l'altro l'unico partito che aveva aggiunto "Alleanza dei lavoratori", pensate un po'!) e tutti gli altri avevano preso il 2.48, il 2.01, lo 0.47, lo 0.37, lo 0.28, lo 0.24, lo 0.21 - con partiti che hanno preso fino allo 0.07, il Partito Comunista Internazionalista prese lo 0.08, per la verità -, inaugurando una serie di elezioni che poco per volta portarono al disastro che sappiamo: un Paese ingovernabile.
Quindi, leggendo i libri di Storia, e ricordando queste cose, forse dovremmo capire che noi abbiamo certamente il compito di non deludere le aspettative di chiunque voglia partecipare alle elezioni, ma anche quello di dare al Paese, alle Regioni, alle Province e ai Comuni dei governi efficaci, che rispondano ad esigenze che non sono più le stesse di una volta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Guida.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il collega Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa anticipatamente ai colleghi se ruberò un po' più di tempo al primo cenno di disturbo oltre i tre minuti me lo fate presente: tenter di resistere, ma poi smetterò.
Stavo leggendo - non mentre il collega Scanderebech interveniva sulla legge che so stargli molto a cuore e sulla quale ha fatto la maggior parte degli interventi nell'ultimo periodo, ma in una fase precedente - il giornale di oggi. A pag. 63 c'è una "breve" il cui titolo dice: "Regione: Bresso sollecita legge elettorale". Lo scorro con gli occhi solo perch magari leggendolo riesco a capirne qualcosa di più: "La Presidente Bresso sollecita i lavori sulla legge elettorale: la legge elettorale, dice, non si può cambiare ogni sei mesi. Faccio appello al senso di responsabilità dei Consiglieri regionali, e in particolare di coloro che stanno conducendo l'ostruzionismo, affinché permettano che si arrivi finalmente ad un confronto e ad un'approvazione senza intoppi strumentali". Chiuse le virgolette, punto. È un articolo, un pezzo, una "breve" strana. Siccome a me è capitato di leggere il documento originale, che ha generato questo pezzo, assicuro - non che qualcuno possa esserne sorpreso - che fra il documento originale e questo pezzo non c'è neanche una lontana parentela.
Questo mi induce a qualche riflessione. Se devo fare delle riflessioni in qualità di uno dei responsabili dell'opposizione, non ho difficoltà tanto noi siamo insindacabili, vorrei che lo ricordassero coloro che ogni tanto si stupiscono per alcuni giudizi: esiste una legge regionale votata da questo Consiglio, credo nella passata legislatura, che consente ai Consiglieri regionali di esprimere, in quest'aula, valutazioni che sono insindacabili, attinendo alla valutazione politica, quand'anche talvolta sforino rispetto allo stile. E allora verrebbe da dire: se fosse vero quello che c'è scritto qui, la Presidente Bresso, nonostante un'età non più verdissima, probabilmente frequenta i posti che diceva il collega Scanderebech, dove - ha perfettamente ragione - c'è di tutto e di più; e uno magari distrattamente ritiene di bere un bicchiere d'acqua e si fa di cose che poi ci mette mesi a smaltire; e nell'attesa che le smaltisca dice queste cose. E non basta, perché nell'accezione del centrodestra alcuni volgari, dicono che basta che la Presidente "sbadigli" - diciamo così: la versione originale è un po' troppo forte - per ingenerare e meritare dalle due-tre pagine in su. C'è qualcosa che non va, Presidente! E quando c'è qualche cosa che non va i miei "amici" democristiani - non personalmente: non ho questa cultura - dicono che non è sempre casuale.
Allora, siamo alla fine di giovedì 16, anzi a venerdì 17 - che a me porta bene -: ultima giornata della settimana attuale; ognuno può dare le valutazioni che ritiene su come l'abbiamo spesa. Personalmente, non ho n suggerimenti né consigli, ma dico che cosa noi - se il Gruppo che al momento ho l'onore di rappresentare ritiene opportuno - riterremmo opportuno fare. Intanto, parto dalla cosa che mi interessa meno, in ordine di tempo, la legge elettorale. Abbiamo presentato una proposta perfettibile, ma l'abbiamo scritta: siamo interessati - o disponibili scegliete voi - a costruire da domani mattina, per chi vuole farne parte un gruppo libero, laico, senza iscrizioni e senza delibere, che lavori sulla legge elettorale che qualcuno ritiene opportuno fare. Le leggi elettorali non nascono come i funghi, semplicemente, quando piove: nascono con del lavoro. Assicuro - lo dico per "prova provata" - che è un esercizio difficilissimo scrivere una qualunque legge elettorale; anche tradurne il pensiero, immaginandolo identico al nostro (che mi sembra, francamente difficile), è proprio complicato. Quindi, siccome ho sentito dire da molti non soltanto dai colleghi che in questo momento stanno facendo ostruzionismo - che c'è disponibilità e interesse, facciamolo! Se ci sono tutta questa disponibilità e tutto questo interesse, costituiamo questo gruppo! Per quanto mi riguarda ne faccia parte chiunque ritenga opportuno farne parte; poi, se si stufa si comporta come in una Commissione e va via: non succede niente a nessuno, non abbiamo mai sanzionato chi non partecipa; e mai premiato chi ne fa parte.
Da parte nostra, certamente, ci saranno i Consiglieri Pedrale e Cavallera, primi firmatari della legge e poi tutti coloro che, nel rispetto dei numeri, intendono farne parte. Nel frattempo, l'ostruzionismo pu andare avanti benissimo, perché basta che quest'Aula si dia una regola che un tempo valeva - e può benissimo garantire la presenza del numero legale, anche tra maggioranza e minoranza. "Devo andare a fare la spesa" dice il collega Bossuto, che adesso sta guardando me; "Mi garantisci il numero per il tempo della spesa?". "Sì. Non il voto, ma la presenza la do".
Quindi, nel frattempo, l'Aula può tranquillamente andare avanti, utilmente o inutilmente, senza problemi per quanto riguarda il numero legale. Perch guardate, è molto interessante quello che sta avvenendo; io lo guardo con molta terzietà. Perché per me è indifferente se facciamo ancora un passo avanti e si prova; ma con altrettanta facilità, per quanto ci riguarda (io parlo del centro destra, non mi compete l'onere della maggioranza), basta star fermi e noi ritorniamo a fare un lavoro che, ci piaccia o non ci piaccia, è quello di Consiglieri di opposizione, per la quale - non vorrei che qualcuno nutrisse dei dubbi, ma so che i colleghi non ne hanno - non manca proprio lo spazio. Coloro che vogliono davvero fare le cose le facciano; non le vogliono fare, non le facciano: noi non abbiamo alcuna fretta.
Tra l'altro credo che tra un po', per quanto mi riguarda - non so se il numero è sufficiente - farò mancare il numero legale, perché per questa sera mi sono stufato. In più aggiungo che, se mai funzionasse tutto, mi piacerebbe, dopo gli impegni che abbiamo già preso, discutere anche della legge di cui parla il collega Scanderebech, sulla quale io non sono favorevole per ragioni che qui è inutile esprimere; ma so che è un tema importante. Almeno uno potrebbe discutere, così almeno ...



PRESIDENTE

Grazie, collega Burzi.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'inversione punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta d'inversione rubricata n. 5) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; prego.



SCANDEREBECH Deodato

Volevo intervenire sull'ordine dei lavori, ma va bene lo stesso.
Quello appena ascoltato penso sia stato un intervento importante.
Primo, perché del Capogruppo del proposta di legge; secondo, perché ha detto cose importanti da cui ognuno dovrebbe trarre giuste conseguenze.
Detto questo, andiamo avanti, perché l'o.d.g. in questo momento prevede altro.
L'o.d.g. ci porta al cambio tra il punto 5) e il punto 10) che prevede "Lotta al caro prezzi con crescita dei consumi. Il paniere 'In Piemonte si compra bene'". Questa proposta di legge prende spunto da un'iniziativa concreta, efficiente ed efficace portata avanti dall'Associazione Macellai di Torino e Pinerolo, che hanno inventato il cosiddetto "pasto completo" a sei euro. L'idea ha avuto un successo strepitoso - ha ottenuto anche dei passaggi sui media a livello nazionale - in un momento in cui incombeva la crisi, che ha portato all'aumento della povertà, soprattutto per ciò che concerne le famiglie del ceto medio.
Questa proposta di legge, insieme ad altre, come quella sul microcredito e sul minimo vitale, prevede un contrasto fattivo alla povertà, ma soprattutto iniziative serie e concrete che vanno nella direzione dei consumi, dell'aiuto ai cittadini a spendere meno possibile e a comprare meglio possibile. Questo paniere prevede dei prodotti di primaria necessità, quasi tutti disponibili in Piemonte ad altissimo livello. Uno dei pochissimi prodotti compresi nel paniere che non viene prodotto in Piemonte è la pasta; ma per ciò che riguarda tutto il resto partendo dalla carne, dal latte, dal pane, dai pomodori, dalla salsa dall'olio, dall'acqua - il Piemonte gode di grande risultato qualitativo e di rilievo nazionale. Se si portasse avanti questa iniziativa con l'aiuto delle istituzioni, ossia del "marchio istituzione", potrebbe essere l'occasione per far vendere le nostre aziende, far consumare di più i prodotti dai nostri cittadini e soprattutto si permetterebbe ai nostri cittadini di spendere il meno possibile e comprare il più possibile con migliore qualità.
Naturalmente, per ottenere questo bisogna offrire qualcosa alle aziende:, le aziende mettono i prodotti a un prezzo buono, cercando di aiutare i consumi; però noi dovremmo mettere il nostro simbolo, il simbolo della Regione. Se riusciamo a fare quest'abbinamento - prodotti di qualità prezzo buono, simbolo della Regione Piemonte - potremmo risolvere molti dei problemi vitali per i nostri cittadini, soprattutto nel comprare i prodotti di primaria necessità. Il mio amico Franco può testimoniare che cosa ha significato il simbolo della Regione Piemonte, per alcune associazioni che oggi stanno facendo la storia piemontese nel mondo: parlo di Slow-Food, e quindi del Salone del Gusto: tutte iniziative di caratura internazionale che hanno avuto tale risultato grazie al simbolo istituzionale della Regione Piemonte.
Quindi, questa proposta di legge non è casuale, né solo teorica; se venisse applicata con praticità e astuzia amministrativa, potrebbe dare dei risultati concreti al nostro territorio, ma soprattutto potrebbe aiutare tante famiglie che non riescono ad arrivare alla quarta settimana.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Grazie, collega Scanderebech. Ci sono richieste di intervento in senso contrario? Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Vorrei approfittare - visto anche l'intervento del nostro Capogruppo Burzi - per un appello ai colleghi e ai Capigruppo di maggioranza: secondo me questo è il momento per fermarsi e trovare un accordo, tutti. E faccio un appello anche ai quattro "amici" che stanno facendo ostruzionismo, da un lato, e dall'altro a tutti i colleghi che sanno cosa vuol dire stare qui tutta la notte per portare a casa un provvedimento che interessa tutti.
Esprimendo la contrarietà all'inversione, faccio questo nuovo appello: fermiamoci cinque minuti per provare a vedere con serenità se possiamo uscire dal pantano in cui siamo affondati.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Naturalmente il suo intervento è per parere contrario.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 5.
Ricordo che il numero legale è sempre 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Il Consigliere Giovine ha chiesto di intervenire per illustrare questa proposta; prego, collega.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Bisogna in qualche modo cercare di contenere la tracotanza del collega e amico Scanderebech; posso chiamarla "amico", collega Scanderebech, o anche lei si offende se la appello in siffatto modo? Ho il piacere di poter parlare di questa proposta di legge, la 582, che nel suo vario articolato, per esempio nell'art. 10, ci parla dell'istituzione dell'Osservatorio sul reddito sociale di cittadinanza questo tema, notoriamente una delle battaglie legate alla sinistra, si è dimostrato essere trattato anche da forze politiche del centrodestra. La proposta di legge, frutto di un lavoro di ricerca operosa da parte del collega Scanderebech, ha sicuramente avuto il pregio di elaborare una tipologia particolare di sostegno al reddito e alle famiglie, slegata dal disagio di tipo lavorativo - la perdita di lavoro - o a situazioni relative ad altre criticità di natura familiare, ma semplicemente correlata all'essere cittadini di un certo Stato, di una certa Regione.
Può sembrare una cosa un po' atipica, dal sapore vagamente da real socialismo; in realtà esiste una motivazione legata alla crisi economica che attanaglia i redditi delle nostre famiglie, dei nostri cittadini. Oltre alla giustificazione legata al momento attuale, crediamo ci debba essere un mantenimento nel tempo, a lungo, di questa forma di - chiamiamolo così sussidio. Tant'è che si prevede, dall'entrata in vigore della legge l'istituzione dell'Osservatorio sul reddito sociale di cittadinanza - che dovrebbe essere istituito con delibera della Giunta regionale -, che dovrebbe rimanere in vigore per tutta la durata della sperimentazione.
Altro aspetto importante è che esista una fase sperimentale di applicazione. Ovviamente non si può pensare che, solo per il motivo di essere nati in un tal posto, si abbia diritto ad una cittadinanza tout court - anche se alcune teorie economiche, legate al cosiddetto signoraggio, pensano che si possa veramente, grazie al surplus generato dal signoraggio, reperire le risorse per un reddito di cittadinanza. Noi crediamo che questo sia un po' esagerato nell'attuale economia di mercato sicuramente è possibile immaginare una sperimentazione limitata nel tempo e nello spazio, che dia la possibilità alle famiglie di avere un po' di respiro sotto il profilo del proprio bilancio familiare.
Quest'Osservatorio, secondo i proponenti, è composto da un dirigente di Settore delle Politiche sociali, dal dirigente del Settore delle Politiche occupazionali, da un componente nominato dall'Associazione degli Industriali, da cinque componenti in rappresentanza delle Organizzazioni no profit più rappresentative, dai rappresentanti dei Sindacati confederali e da tre esperti di programmazione e valutazione di servizi alle persone, di politiche sociali e politiche occupazionali. A tal riguardo, a proposito delle rappresentanze sindacali, pensiamo che si debba allargare la platea degli aventi titolo a poter partecipare a quest'Osservatorio, aprendo anche ai sindacati territoriali - ad esempio qui alla mia destra c'è il collega Novero, che potrebbe giustamente rivendicare la presenza del Sin.Pa, il Sindacato Padano - e ad altri tipi di sindacato non direttamente legati a quelli confederali.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Ha chiesto di intervenire per parere contrario il Presidente Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Il parere è contrario. Poi impiegherò il rimanente minuto e cinquantanove secondi perché mi è parso di comprendere, come spessissime volte, di non essermi spiegato bene. E allora lo ripeto. Primo: l'articolo che è uscito sul giornale di oggi non lo capisco. Siccome non voglio trarre conclusioni ...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Burzi, ma non sarà che lei fa attenzione ad aprire il giornale?



BURZI Angelo

Saranno c... miei.



PRESIDENTE

No, siccome lei ha sempre detto che non ha mai creduto ai giornali, è una novità ...



BURZI Angelo

No, nemmeno oggi...



PRESIDENTE

Poi sull'espressione, la prego...



BURZI Angelo

Nel senso di plurale di membri maschili? Allora saranno "plurale di membri maschili" miei.



PRESIDENTE

Ecco, in questi termini ci può stare, in quelli precedenti no. La ringrazio.



BURZI Angelo

Presidente, le ripeto che una Presidenza che accetta sistematicamente non lei - di definire che i nani sono otto e che non accetta che si dica che c'è una pluralità di membri maschili sarebbe oggetto di sfiducia, ove mai ci fosse una fiducia che purtroppo non c'è.



PRESIDENTE

Posso rispondere per me?



BURZI Angelo

Mi sta facendo perdere del tempo: del mio tempo, non del suo! Ciò detto, l'articolo non lo capisco. E poiché non leggo spesso il giornale, ma stasera non sapevo che altro fare e quindi l'ho letto, credo sia utile, ma non lo pretendo nemmeno, che la Presidente della Giunta - non di una qualunque, ma di questa Giunta - domani ci venga a dire cosa ne pensa. Così, invece di leggere il giornale, lo sentiamo. È stato abbastanza chiaro? E non lo pretendo stanotte, perché ho il senso di rispetto per chi fa un lavoro difficile.
Secondo: abbiamo sentito tutti - io perlomeno - che qui c'è gente che vuol metter mano al Regolamento: lo firmo, non lo firmo; vuol fare la legge elettorale... Il punto è questo. Noi, il Regolamento l'abbiamo proposto; la legge elettorale l'abbiamo proposta (non certo la migliore); adesso, chi vuol lavorare alla legge elettorale deve alzare, come si dice "le chiappe"?, e parlare. Quando? Quando vuole. Come? Non in parallelo. Perch io sto qua, noi stiamo qua - non stasera, perché ci siamo stufati - e, non appena loro se ne vanno, se abbiamo trentadue voti, votiamo il Regolamento.
chiaro? Quindi, di parallele ci sono le convergenze che piacevano tanto ad Aldo Moro, che è stato il maestro di costoro. Non è la mia cultura!



(Commenti del Consigliere Guida)



BURZI Angelo

un'eccellente cultura, ma non è la mia.



PRESIDENTE

Collega Guida, mi scusi, faccia terminare il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

No, lui non mi disturba. Era lei che mi disturbava, non lui: lui non mi disturba.



PRESIDENTE

mio dovere interrompere i Consiglieri che non hanno, in quel momento diritto di parola. Prego, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Nessun parallelo: noi vogliamo fare il Regolamento e o si fa il Regolamento, come dice Chieppa, o temo proprio che questa maggioranza, se non ci convince, farà davvero poco.
una promessa? È una minaccia? Boh! L'ho detto ai Capigruppo e lo ripeto; se lo pubblicano lo scrivo anche sul giornale. Mi sembrava cosa utile, ma se qualcuno mi spiega che non é utile, mi convinca; altrimenti facciamo il Regolamento. E perché facciamo il Regolamento? Perché ci sono cinquantanove persone, apparentemente, che lo vogliono fare e io non accetto che cinquantanove Consiglieri vengano indeboliti rispetto alla loro legittimazione. Quindi lo facciamo! In parallelo! Anche perché siamo pagati molto, moltissimo.
Qualcuno, oltre a noi che l'abbiamo già fatto, scriva una legge elettorale. Noi prestiamo assistenza e consulenza: siamo interessati. Sono stato chiaro? Adesso vado, se manca il numero legale; altrimenti, resto.



PRESIDENTE

La ringrazio. Il suo intervento è da intendersi come parere di voto contrario?



PRESIDENTE

BURZI Angelo (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'ho detto.



PRESIDENTE

Sì sì, assolutamente. La ringrazio, collega Burzi.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 6.
Il numero legale, naturalmente, è sempre 26.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Colleghi, ci sono due opportunità; attendo segnali da parte vostra: o nella direzione di rimandare di trenta minuti come da prassi regolamentare, o in quella di chiudere i lavori della seduta notturna. Attendo segnali da parte vostra.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Allora, con questa votazione non valida si chiudono i lavori della seduta notturna. Vi ringrazio tutti. Buona notte e arrivederci a domani. La convocazione è a vostre mani per domani mattina. Grazie anche ai funzionari.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 01.32)



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