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Dettaglio seduta n.474 del 16/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 20.40 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 21.00)



(La seduta ha inizio alle ore 21.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico i congedi dei Consiglieri Bresso, Laus Pizzale, Spinosa, Valloggia, Comella, Chieppa, Rossi, Rabino, Bellion Boeti, Motta, Pace e Pozzi.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'inversione punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Colleghi, comunico la presentazione di n. 40 richieste d'inversione dell'o.d.g. (presentate ai sensi dell'articolo 51, comma 2 del Regolamento) e n. 40 richieste d'inserimento di nuovi punti (presentate ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento).
Richiesta d'inversione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 15 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 16.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
L'inversione inaugurale della serata, caratterizzata con il numero progressivo 1, è tesa all'ottenimento - naturalmente, con il consenso dell'Aula - di una nuova struttura dell'o.d.g. della presente seduta ottenuta attraverso l'inversione all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 15 è sostituito con il punto originariamente contraddistinto dal n. 16.
Quindi, la finalità è quella, come in precedenti proposte d'inversione di avere la possibilità di sottolineare l'importanza di alcune proposte di legge, alcune delle quali depositate da tempo e da tempo giacenti in Commissione, che successivamente sono state richiamate in Aula, grazie allo strumento regolamentare e in particolare all''articolo n. 34 del Regolamento che prevede il richiamo in Aula.
In particolare, quest'inversione si propone di sottoporre all'attenzione dell'Assemblea la proposta di legge regionale n. 608 presentata dai colleghi Pedrale, Boniperti, Botta, Casoni, Cavallera D'Ambrosio, Leardi, Leo e Vignale.
A questo punto, è importante sottolineare come all'interno della proposta di legge vi siano alcuni elementi che la caratterizzano in senso positivo, volto in particolar modo ad ottenere una modernizzazione della legge elettorale.
Nei miei interventi della seduta pomeridiana, ho posto in evidenza alcune caratteristiche generali, ho criticato anche l'aspetto relativo al fatto che la sottoscrizione dei sottoscrittori è limitata ad un lasso temporale estremamente limitato rispetto a quello attualmente in vigore. Il successivo articolo 11 della legge fa riferimento alla presentazione della candidatura a Presidente della Giunta.
Il comma 1, in particolare, della legge, afferma testualmente che la candidatura, la carica di Presidente della Giunta è presentata presso la cancelleria della Corte di Appello di Torino, entro i termini previsti già dalla legge precedente deve essere sottoscritta da un numero di elettori scritti nelle liste elettorali, non inferiore a 3.500 e non superiori a 500.
Quindi, sostanzialmente, questa nuova proposta di legge elettorale ricalca, anche dal punto di vista del numero di sottoscrizioni previste quelle che erano richieste dall'attuale legge elettorale regionale.
Il resto dell'articolo non fa che sottolineare aspetti già presenti nella precedente normativa elettorale. In particolare è sottolineato nuovamente che la dichiarazione di presentazione della candidatura non deve contenere una serie di documenti e che la dichiarazione di collegamento è ovviamente convergente con analoga dichiarazione sottoscritta dai delegati alla presentazione delle liste provinciali interessate.
Quindi, il Presidente che dichiara di essere apparentato con le liste provinciali, i delegati delle liste provinciali che dichiarano di essere collegati con la candidatura a Presidente.
Per questi motivi, chiediamo che la proposta d'inversione sia approvata e sia approvata la possibilità di discutere al più presto di questa legge elettorale.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Presidente, siamo assolutamente contrari all'inversione dell'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, la ringrazio.
Di riunioni ne abbiamo fatte tante e, probabilmente, continueremo a farne. Ognuno di noi ha cercato di esprimere il proprio pensiero, magari non alla presenza di tutti: c'era chi era presente, c'era chi era assente.
Preferisco, quindi, nel modo più sintetico possibile, lasciare a verbale alcune dichiarazioni.
Ritengo che questo Consiglio faccia opera meritoria nel cercare di approvare un Regolamento e lo fa per coloro che verranno dopo. I Consiglieri che saranno eletti nella prossima legislatura, probabilmente anzi, oso dire, sicuramente ci ringrazieranno. Lo sta facendo, se avrà la capacità di farlo, in modo non interessato o di parte, perché ad oggi, non si sa chi vincerà le elezioni.
Siccome il rinnovo di questo Regolamento sarà vantaggioso per la parte che vincerà e, quindi, governerà, penso che ancor di più è meritoria l'azione del Consiglio nel suo insieme. Detto questo, che giustifica il sacrificio che ognuno di noi sta facendo in questo tour de force, intendo passare al capitolo successivo, che è quello della legge elettorale, che non si capisce perché o, forse, si capisce troppo bene, è stata inserita in modo forzoso in questa discussione.
Sulla legge elettorale - perché rimanga agli atti e a verbale e quindi, ai posteri - intendo fare alcune dichiarazioni: oggi, come Italia dei Valori, come semplice Consigliere di quest'Aula, sto tenendo a bada e mi sto opponendo ad un'azione ostruzionistica e ricattatoria di un Gruppo di Consiglieri. Qualora si ritenga di dover inserire all'ordine del giorno la questione della legge elettorale intesa nei modi così come si paventa che possa essere prospettata, sarò io personalmente, anche da solo, ad oppormi e ad invertire i ruoli! Questo perché? Perché se sul listino è possibile affrontare un confronto e qualora mi si dimostri che le Province più svantaggiate, nel calcolo delle probabilità di esprimere una rappresentanza, possano essere avvantaggiate da una modifica e da un'eliminazione del listino, non potrei che affrontare serenamente la discussione e anche dimostrarmi favorevole.
Ad oggi, questo non è stato fatto e, quindi, dare per scontato che si debba andare in quella direzione non lo ritengo assolutamente opportuno.
Sulla questione degli sbarramenti, per quel che mi riguarda, mai e poi mai questi sbarramenti devono essere toccati. Semplicemente per un motivo: non dobbiamo favorire alcuna azione disaggregante, ma dobbiamo solo cercare con le nostre azioni e scelte politiche e legislative di favorire le aggregazioni. Allora, mi rivolgo a coloro che intendono richiedere con forza, una riduzione dello sbarramento.
Faccio questa domanda. Ritenete di dovervi precostituire una posizione di difesa qualora qualcuno intenda rifiutarvi dalla coalizione? Oppure avete già in mente di rifiutarla quella coalizione e, quindi, a maggior ragione precostituirvi elementi di difesa? Perché se così fosse, penso che nessuno avrebbe, in questo secondo caso, l'interesse, ancor di più, a favorire quest'operazione.
Per ultimo, le firme. Mi ritengo offeso dalla proposta fatta stamattina dai quattro Consiglieri che si immagini che le forze presenti in questo Consiglio non debbano raccogliere le firme, ma anche i singoli Consiglieri qualora intendano presentare lista personale autonoma! un'offesa a questa Istituzione! Personalmente denuncio ancora una volta questo fatto e ritengo che debba essere molto chiara la posizione personale e dell'Italia dei Valori che rappresento, su questi argomenti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Mi permetto, Consigliere Buquicchio, di essere in disaccordo con quanto lei ha detto. Credo che dobbiamo approvare questo Regolamento. Lo abbiamo detto da lungo tempo, dobbiamo sicuramente farlo.
I temi sulla legge elettorale che sono stati espressi e nella proposta presentata dal Consigliere Pedrale e nelle discussioni che a margine si fanno e negli interventi che spesso vertono su questo, non sono temi così banali e da essere disapprovati preventivamente.
La distribuzione del listino nelle circoscrizioni provinciali consente a me pare, non solo una valorizzazione delle quattro Province che hanno solamente due candidati (Asti, Vercelli, VCO e Biella), ma consente anche di far sì che tutti i Consiglieri vengano eletti e non ce ne siano alcuni sostanzialmente nominati. Ricordo che quest'Aula, mesi fa, votò un ordine del giorno affinché le preferenze venissero mantenute, affinché almeno una preferenza venisse mantenuta, perché ricordiamo che erano tre o quattro, ma il referendum Segni nel 1991 le cancellò, con una maggioranza molto larga.
La questione degli sbarramenti, naturalmente, ci divide e me ne rendo conto. Ma almeno per alcuni di noi, vorrei che fosse considerato che il discorso sulla legge elettorale non guarda solo ad interessi di bottega, ma può guardare ad un principio che alcuni di noi seguono da lungo tempo.
Quando purtroppo è passata, la primavera scorsa, anche con il voto del suo partito, alla Camera la legge che prevedeva lo sbarramento al 4% per le elezioni europee, oltre al fatto che le nostre forze sono state danneggiate ma lo sono anche per la loro pochezza politica, per lo scarso radicamento che hanno, perlomeno questi ultimi anni - si è limitata la democrazia.
Vorrei ricordarle che nelle elezioni regionali precedenti, il suo partito raccolse l'1,5%.
Quindi, non ci sono solo i corsi e i ricorsi nella politica, ma credo che debbano essere rispettate anche le piccole forze. E' esistito per lungo tempo il Partito Repubblicano, che non ho mai votato, che per lunghi tratti ha ottenuto solamente l'1%, con un leader prestigioso e posizioni autorevoli. C'era il sistema proporzionale puro, per cui le coalizioni non esistevano.
La questione dello sbarramento, per alcuni di noi, non è tanto questione d'opportunità politica o di avere le mani libere o di prefigurare chissà quali scenari futuri, ma è semplicemente una questione di democrazia, di rappresentanza di forze che possono anche non avere percentuali altissime. Una delle anomalie della situazione attuale è che vi sono partiti che vengono eletti con percentuali piccole in coalizione ed altri che non possono esserlo se non ne fanno parte.
Sulle firme, per carità! Non credo che sia offensivo proporre che i Gruppi presenti possano avere una riduzione delle stesse o altro. Ricordo che dal 1990 si debbono raccogliere, ma per molti anni i partiti presenti in Parlamento non erano tenuti a raccogliere le firme, dovevano farlo solo le nuove forze politiche. Lo fu il Partito Radicale, lo fu Democrazia Proletaria, lo furono altre forze che cercavano di entrare nel Parlamento: alcune ce la fecero, altre no.
Pertanto, questa non mi pare una questione pregiudiziale ma una questione su cui sedersi un attimo ad un tavolo e ragionare pacatamente in modo molto serio. È un parere personale che vale per uno, non volevo n contraddirla né offenderla o altro. È semplicemente una valutazione che credo meriti di essere tenuta in considerazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

La sera - ormai è diventata una prassi - si fanno discussioni interessanti. Diventa anche un momento per poterci scambiare delle opinioni.
Condivido le cose dette dal Consigliere Buquicchio. Non l'ho mai nascosto e credo che si debba trovare una soluzione. Credo che il nostro dovere sia quello di portare a casa il Regolamento del nostro Consiglio perché questa è una necessità per evitare che il prossimo Consiglio che dovrà iniziare la sua attività dopo le elezioni sia costretto a subire ci che le maggioranze hanno subito in tutti questi anni. C'è un eterno ricatto consociativo da parte delle minoranze, che con lo strumento regolamentare hanno la possibilità di rivendicare spazi che oggettivamente non spetterebbero a forze che hanno perso le elezioni e che sistematicamente permettono di modificare e, in alcuni casi, anche di mortificare il programma con cui le coalizioni vincenti hanno convinto gli elettori piemontesi a fare ottenere un risultato sufficiente per governare la nostra Regione.
Però, collega Buquicchio, noi questa sera, come tutte le altre sere siamo di fronte a due interessi convergenti rispetto a questo tema della legge elettorale. C'è un tema che ritengo personalistico e anche un po' opportunistico, che è quello di sfruttare questa vicenda del Regolamento per costruire una legge elettorale senza sbarramenti, con il listino distribuito e quindi aumentando il numero di seggi da attribuire proporzionalmente; quindi, evitando anche la trattativa con la coalizione per piazzare lì i propri uomini, avendo quindi la possibilità di avere l'attribuzione del seggio, senza il confronto politico.
Vi è poi il tema della raccolta firme. Sappiamo quanti pasticci sono stati compiuti sul tema della raccolta firme. Se si può evitare per qualcuno di dover ricorrere nuovamente a questi pasticci, è meglio.
Poi vi è l'altro tema che converge con questo. Ovvero che ormai da alcuni mesi, almeno dalla fine dell'ultimo Governo Prodi, è venuta meno la necessità e la sensibilità politica di costruire alleanze laiche soprattutto nell'ambito del centrosinistra. Cioè mentre nel centrodestra vi è stato un processo di semplificazione vera, con la costituzione di un unico partito - e poi vedremo in che modo questo potrà svilupparsi ed articolarsi anche democraticamente, ma comunque è una novità che vi è stata la fine di due partiti per la creazione di un unico soggetto politico, il PdL - nel centrosinistra c'è stato propria un effetto contrario, cioè un effetto centrifugo che ha sparato fuori sostanzialmente dal nucleo centrale, che era rappresentato dall'Ulivo, una serie di soggetti politici.
La scelta autoreferenziale del PD, con l'idea di potercela fare da solo per vincere le elezioni - cosa che poi non è accaduta e abbiamo visto anche con quali disastrosi risultati - ma soprattutto l'idea di una parte della sinistra, idea che io ho combattuto e per la quale sono anche uscito dal mio patito - di aver finito un ciclo, che era quello della responsabilità del Governo, dell'idea che bisognava comunque partecipare alle alleanze larghe e democratiche, che si contrapponessero alle alleanze larghe e adesso anche alla creazione del nuovo partito nel centrodestra.
Sono gli interessi dei Comunisti Italiani, del PRC, che hanno ancora un problema aperto e grande, che è quello della differenziazione tra questa scelta nazionale di non voler partecipare ad un impegno di Governo, di non volersi sporcare le mani con il Governo e quindi non ricercare l'alleanza con le altre forze del centrosinistra, mentre sul piano locale spesso si trovano a governare con quelle stesse forze che razionalmente ritengono lontane, molto lontane dalla loro concezione sociale, politica, culturale e quant'altro.
Ed è evidente che anche sul piano locale molte scelte di alleanze vengono fatte in funzione dell'accesso ai livelli istituzionali. Ed è per questo che io parlo di convergenze, ovvero dell'interesse opportunistico ad un interesse politico, che è quello di costruire le condizioni affinché non sia necessario allearsi, ma ci sia anche la possibilità di andare da soli e di eleggere i propri rappresentanti senza dover necessariamente doversi confrontare con un quadro unitario e complesso, trovare mediazioni e punti di accordo.
Questa è la situazione in cui ci troviamo, collega Buquicchio. Quindi non è così scontato che le cose possano andare così come abbiamo previsto.
Penso che però dobbiamo mettercela tutta e continuare a parlarci in modo chiaro e franco come stiamo facendo in questi giorni, senza preoccuparsi di quanto può accadere. Tanto quanto può accadere è sicuramente meglio di quanto sta accadendo.
Quindi, ho gradito molto il suo ragionamento e le sue sollecitazioni spero di aver anche contribuito a chiarirle ancora di più le idee, così come agli altri colleghi che possono capire un po' meglio che cosa sta accadendo e che quindi non c'è solo più un tema, ma ce ne sono almeno due che si stanno confrontando in quest'Aula e stanno confrontandosi con una maggioranza di colleghi che, invece, credono in un progetto politico quello contestuale della modifica del Regolamento.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Condivido la considerazione del collega Robotti quando si augura che almeno in questi momenti si aprano spazi di dibattito e di confronto che diano un minimo di significato alla nostra presenza consiliare, riempiendo di significato l'espressione delle nostre opinioni.
Devo affermare che dei tre interventi, tutti molto interessanti, sia del collega Leardi sia dei colleghi Pedrale e Dalmasso, ho apprezzato in particolare l'intervento del collega Dalmasso, perché più si avvicina a quanto è il nostro sentire sulla materia in questione.
Nei tre interventi precedenti è stata presa in considerazione una serie di questioni particolarmente rilevanti, su cui si sta dibattendo, e penso che sia bene, come ha fatto il Consigliere Buquicchio, che ci sia questa capacità di esternarli in maniera chiara e precisa, in modo che non ci siano fraintendimenti e si possa addivenire ad un confronto il più aperto possibile.
Noi abbiamo inteso condurre questa battaglia ostruzionistica perché nei valori del proporzionalismo ci crediamo veramente, nel senso che il credere che il proporzionalismo rappresenti la migliore forma di rappresentanza politica significa avere una ben precisa ispirazione che viene da molto lontano, quando tutte le maggiori forze politiche italiane erano convintamente proporzionaliste.
Poi abbiamo avuto l'ubriacatura dei primi anni '90, quando si pensava che, con alcune parole d'ordine quali "uninominale e maggioritario", tutti i problemi del Paese potessero essere risolti.
La storia politica successiva ha dimostrato ampiamente che così non è ha dimostrato che il corpo elettorale italiano non si può ridurre ad uno schema di bipolarismo che non gli appartiene e non lo rappresenta, perch le tante anime e le tante sfaccettature del sistema politico italiano non possono essere ridotte in termini assoluti e rappresentate da due sole formazioni politiche.
In questo senso, per noi il proporzionalismo è un valore fondante; uno è proporzionalista da quando nasce, nello stesso modo in cui uno juventino lo è dalla nascita e non abbandonerà mai questa convinzione.
Ci sono poche cose nella vita che non sono abbandonate; se uno è proporzionalista convinto, lo è sempre e continuerà a testimoniare questa sua appartenenza. Se uno è juventino, continuerà ad essere juventino nonostante i "furti" dei due scudetti, ad esempio. E così continuerà ad essere proporzionalista anche quando il sistema politico imporrà degli sbarramenti al 20%. Cosa importa? Accetteremo, se queste forzature saranno fatte, ma continueremo a sostenere che il migliore sistema politico di rappresentanza democratica è il sistema proporzionale e ci batteremo fino alla fine per sostenere questi valori, anche se sappiamo che saremo sconfitti e saremo schiacciati, non saremo più in nessun'Aula consiliare in futuro. E questo cosa c'importa? Io stesso devo dire che nel corso della mia attività politica ho fatto l'Assessore al Comune di Torino fino al 1993, e dal 1993 al 2005 non sono mai stato eletto da nessuna parte. Eppure ho continuato a fare politica ed ogni anno ho presentato liste in tutte le possibili elezioni, dalle condominiali al Parlamento europeo; e se ogni volta mi prendevo una colossale batosta, non mi sono mai arreso: ho continuato lo stesso la mia battaglia politica, perché ci credevo.
Non è detto, si può stare anche dodici anni senza essere eletti da nessuna parte e continuare a credere nella propria battaglia politica. La nostra personale battaglia politica è quella di lottare affinch determinate situazioni a livello di legge elettorale vengano mantenute il più vicino possibile all'idea del proporzionalismo, quindi la nostra battaglia sarà sempre quella per evitare gli sbarramenti.
Per quanto riguarda invece la questione della raccolta firme, riteniamo che quest'esenzione non sia un'idea nata improvvisamente dalla mente di quattro disperati. L'esenzione delle firme per chi è rappresentato in un certo livello istituzionale è sempre esistita in passato.
Voglio ricordare che esiste in cinque Regioni italiane già oggi, quindi non è un'invenzione anomala di quattro menti colpite da un'improvvisa incapacità di pensare. Quindi, è una proposta come tante e già operante in molte altre Regioni, che può essere prevalutata e presa in considerazione ma non certamente non scartata per principio.
Persino l'altra proposta che personalmente non condivido a livello di principio, quella che addirittura si presenti un singolo Consigliere - e sono d'accordo con il collega Dalmasso su questo - è degna di considerazione, però nelle elezioni per il Parlamento europeo, le ultime presentate, era possibile presentare una lista senza raccolta di sottoscrizione con appena due parlamentari europei.
Faccio un esempio: una listarella minore, come i Liberal Democratici per Melchiorre, si è presentata senza raccogliere firme e semplicemente perché due parlamentari uscenti hanno sottoscritto quella lista; quindi anche dal punto di vista formale e costituzionale...
Alle ultime europee c'era il proporzionale puro, ma c'era un bello sbarramento del 4%.
Per cui ribadisco almeno l'onestà intellettuale delle nostre posizioni il nostro essere fermamente proporzionalisti, il nostro lottare perché il sistema proporzionale possa rimanere il più possibile in tutte le istituzioni dove, per il momento, siamo presenti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame delle richieste d'inversione di punti all'o.d.g.
Richiesta d'inversione rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 14 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 16.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
La proposta d'inversione dell'o.d.g. contraddistinta dal numero progressivo 2 intende determinare una nuova strutturazione dell'o.d.g.
In particolare, questa nuova organizzazione del nostro o.d.g. si otterrebbe attraverso l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 14 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 16.
Questa proposta d'inversione mi dà l'occasione di proseguire il dibattito interessante sulle questioni elettorali, perché il punto 16) all'o.d.g. tratta proprio di una proposta di legge regionale, la n. 608, a firma del collega Pedrale.
Già nella seduta pomeridiana ho avuto modo di illustrare alcune caratteristiche della legge elettorale presentata dal Gruppo PdL e mi ero soffermato sugli aspetti innovativi della raccolta firme, ad esempio sull'elevazione del numero delle Province e il minimo per avere il collegamento con una lista regionale, ma anche su altre caratteristiche minori della legge elettorale.
L'articolato di questa legge, dopo gli articoli che ho già illustrato continua con l'articolo 13, che in qualche modo si occupa dell'esame dell'ammissione delle candidature alla carica di Presidente della Giunta.
Il comma 1, in particolare, afferma testualmente che l'Ufficio centrale regionale, il quinto giorno successivo alla scadenza del termine stabilito per la presentazione delle candidature alla carica di Presidente della Giunta, innanzitutto, verifica se le candidature sono conformi a quanto previsto dall'articolo 11 e dichiara non valide le candidature che non rispondono a tali disposizioni. Successivamente, ricusa i contrassegni che non siano conformi alle norme dell'articolo 10, comma 8, lettera d), che si occupa della eventuale confondibilità.
Al punto b) l'articolo, in qualche modo, spiega che l'Ufficio centrale regionale passa, quale seconda operazione, ad eliminare i candidati a carico dei quali viene accertata la sussistenza di una o più condizioni previste dall'articolo 15, comma 1, della legge 19 marzo 1990, n. 55, e sue successive modificazioni.
Ovviamente, elimina i candidati che non compiano il diciottesimo anno di età il primo giorno dell'elezione o per i quali non sia stato presentato certificato di nascita o idonea documentazione sostitutiva, insieme al certificato di iscrizione nelle liste elettorali di un qualsiasi Comune della Repubblica.
L'ultimo passaggio è l'eliminazione dei candidati per i quali, in seguito alla decisione sull'ammissione delle liste, sia venuto meno il collegamento minimo di cui all'articolo 11, cioè se esistono liste provinciali collegate con liste regionali il cui numero sia inferiore al numero minimo, che è di cinque liste provinciali collegate con la lista regionale.
I delegati di ciascun candidato possono, entro la sera stessa, prendere cognizione delle contestazioni all'Ufficio centrale regionale.
Sostanzialmente, questa parte ricalca la legge regionale già in vigore quindi su questo ci sono pochi commenti da fare. Però, riteniamo che complessivamente, per l'interesse che questa legge può rivestire nell'ambito del dibattito consiliare, sia positivo auspicare un voto favorevole da parte dell'Aula.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Interviene, in senso contrario, il Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Sono la cinquantanovesima unità di quei 59 Consiglieri che vorrebbero fare il Regolamento, che sono qui giorno e notte per raggiungere tale obiettivo.
Per questo siamo contrari all'inversione e ribadiamo che siamo sempre stati favorevoli ad approvare un Regolamento che aumenti e rafforzi la democrazia di quest'Aula consiliare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Lupi Nicotra, Scanderebech e Giovine: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 14 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 15.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
La proposta d'inversione punti all'o.d.g. caratterizzata dal n. 3 intende invertire il punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto con il n. 14 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 15.
Questa richiesta è determinata dal fatto che in qualche modo valutiamo la proposta di legge di cui al punto 15) all'o.d.g. attuale particolarmente importante, quindi auspichiamo che il Consiglio possa avere la possibilità di discuterla il più presto possibile.
La proposta di legge in questione, la n. 607, "Riserva di una quota alle donne nelle liste di candidati alle elezioni regionali", è stata presentata recentemente, il 17 marzo 2009, dai Consiglieri Cavallera, quale primo firmatario, e dal Consigliere Pedrale, quale secondo firmatario, con l'ovvia finalità di sollecitare e stimolare una maggiore presenza delle donne nelle liste elettorali. Ora, l'Aula sa bene che su questo tema le posizioni sono molto diversificate. Da sempre, alcune posizioni considerano le cosiddette "quote" una sorta di intrinseca limitazione del valore della presenza femminile in politica; altri, invece, sostengono che comunque l'effetto delle quote sia positivo e serva da stimolo per le donne, per affermare il loro diritto ad essere presenti nelle liste elettorali.
Probabilmente, questa volta, la verità sta veramente nel mezzo, nel senso che svolge un ruolo di stimolo alla presenza femminile l'obbligo di candidare un numero minimo di donne nelle liste, almeno in una fase di evoluzione storica e fino a quando avremo un livello di rappresentanza tra uomini e donne più equilibrato. In particolare, la proposta dei colleghi Cavallera e Pedrale si formalizza all'articolo 1, che reca come sottotitolo "Riserva di una quota alle donne nelle liste di candidati alle elezioni regionali", in cui si afferma che almeno un terzo dei candidati nelle liste circoscrizionali provinciali e nella lista regionale collegata al candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale è riservato alle donne.
Questo pone un problema di carattere numerico, perché se è facile il calcolo di un terzo sulla lista regionale, trattandosi di 12 candidati complessivi - che, ovviamente, è determinato nel numero di quattro candidati - qualche problema si determina nel calcolo del terzo nelle liste provinciali di quelle Province cui vengono attribuiti esclusivamente due seggi.
Penso che la legge interpreti l'arrotondamento per eccesso, quindi attribuisca alla presenza femminile l'obbligo di almeno uno su due candidati previsti nelle province minori, cioè del Verbano Cusio Ossola, di Biella, di Vercelli e di Asti.
Per queste ragioni riteniamo importante che l'Aula valuti positivamente questa richiesta d'inversione ed esprima un voto positivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Sarò brevissimo: il nostro parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Lupi Nicotra, Scanderebech e Giovine: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 13 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 16.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Questa nuova proposta d'inversione punti all'o.d.g. richiede di valutare la possibilità di invertire il punto all'o.d.g. contraddistinto col n. 13) con il punto originariamente contraddistinto col n. 16).
chiaro che lo scopo è di definire una più razionale organizzazione dell'o.d.g., in questo caso per porre in evidenza quelle che sono le proposte di legge a nostro avviso più significative fra quelle che sono state richiamate in Aula.
Nello specifico, la proposta contraddistinta dal n. 16) riguarda ancora una volta, la legge elettorale, il cui primo firmatario è il Consigliere Pedrale, e di cui avevamo già illustrato vari articoli.
In particolare, mi soffermerei sull'articolo 18, che ripropone nuovamente la questione della clausola dello sbarramento. L'articolo 18 recita testualmente: "Non sono ammesse all'assegnazione dei seggi le coalizioni che abbiano ottenuto meno del 5% del totale dei voti validi riportati dalle coalizioni regionali, a meno che siano composte da almeno un gruppo di liste che ha ottenuto più del 5% del totale dei voti validi espressi a favore delle liste". È, dunque, una clausola di sbarramento molto rigida, che, come per tutti gli altri sbarramenti, ci vede su posizioni convintamente negative.
Il successivo punto fa riferimento all'articolo 19, dedicato alla descrizione delle operazioni all'ufficio centrale circoscrizionale e dell'ufficio centrale regionale. Sono passaggi più tecnici, ma sempre interessanti. In particolare, al comma 1 viene descritto e confermato il fatto che l'ufficio centrale circoscrizionale entro 24 ore dal ricevimento degli atti delle sezioni elettorali procede, ovviamente nell'ordine temporale descritto, ad una serie di operazioni: la prima è di effettuare lo spoglio delle schede eventualmente inviate dalle sezioni; il secondo passaggio è di procedere, per ogni sezione, al riesame delle schede contenenti i voti contestati e provvisoriamente non assegnati. E, proprio tenendo presente le annotazioni riportate a verbale, le proteste e i reclami presentati in proposito, l'ufficio centrale circoscrizionale decide ai fini della proclamazione sulla assegnazione o meno dei voti relativi.
Chiaramente un estratto del verbale concernente tali operazioni deve essere rimesso alla Segreteria del Comune dove ha sede la sezione.
Il successivo comma 2, sempre dell'articolo 19, sottolinea il fatto che una volta ultimata la fase del riesame delle schede, il Presidente dell'ufficio centrale circoscrizionale fa chiudere per ogni sezione le schede riesaminate assegnate o meno in un unico plico, suggellato e firmato dai componenti dell'ufficio medesimo, che viene poi spedito all'ufficio centrale circoscrizionale.
Data l'importanza di questa proposta di legge, riteniamo rilevante che l'Aula si esprima con voto favorevole rispetto a questa proposta d'inversione punti all'o.d.g. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato con grande attenzione le motivazioni del Consigliere Lupi e rilevo che siamo veramente convinti di votare contro tale proposta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 5) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 13 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 15.
La parola al Consigliere Lupi, per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati alla proposta d'inversione punti all'o.d.g. rubricata n.
5, con la quale abbiamo espresso la forte volontà di cambiare l'ordine del giorno invertendo il punto 13) con il punto originariamente contraddistinto col n. 15), inerente alla proposta di legge regionale n. 607, presentata il 17 marzo 2009, i cui primi firmatari sono i colleghi Cavallera e Pedrale.
Fra i vari argomenti trattati dalla proposta di legge in oggetto riscontriamo la riserva di una quota alle donne nelle liste di candidati alle elezioni regionali.
Mi si faceva notare, con una considerazione assolutamente condivisibile, che in realtà il problema in generale della rappresentanza di genere non è tanto quello della formazione delle liste, perché spesso per riequilibrare in qualche modo la presenza femminile, qualche donna in lista si inserisce sempre.
Il problema, per determinare la realtà della questione, è vedere quante donne poi vengono realmente elette: io posso, infatti, riempire una lista anche con il 60% o 70% di donne, ma se di queste non ne viene eletta neanche una, il problema della rappresentanza di genere ovviamente permane.
Questo è un po' il limite di tutti i sistemi che sperano, con un sistema di riserva di quota di lista, di risolvere il problema della rappresentanza di genere.
un problema facilmente eluso, nel senso che viene rispettato dal punto di vista formale: tutte le formazioni politiche, infatti, per evitare di essere attaccati su questo aspetto, comunque inseriscono un certo numero di donne in lista. Il problema è che poi non creano le condizioni affinch tali donne vengano elette. È chiaro, allora, che il problema si ripropone nel senso di una valutazione non tanto della quantità di donne che obblighiamo ad inserire nelle liste, quanto dell'esito successivo elettorale che ci dimostra quante di queste donne inserite forzosamente o meno in lista poi ottengano veramente le elezioni.
ovvio che garantire la concreta elezione di una rappresentanza di genere adeguata è un problema complesso, perché, in qualche modo, va a sfiorare altri limiti di incostituzionalità. Ricordiamo che alcune norme di leggi elettorali che in passato garantivano una presenza di donne nelle liste a vari livelli amministrativi sono state, in qualche modo, ritenute incostituzionali e successivamente annullate.
Trovare un equilibrio su questo problema è sicuramente difficile. Ci che ci possiamo augurare, come Consiglio regionale, è che mentre saremo impegnati nella discussione della legge elettorale si dedichi un'attenzione specifica anche alla questione della rappresentanza femminile, per dare un carattere realmente innovativo alla prossima legge elettorale regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Esprimiamo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 13 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 14.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
La proposta d'inversione punti all'o.d.g. rubricata n. 6 propone all'Aula una variazione importante dell'o.d.g., così come prefigurato inizialmente nella lettera di convocazione: nella fattispecie, si propone di invertire il punto originariamente contraddistinto col n. 13) con il punto originariamente contraddistinto col n. 14), relativo al disegno di legge n. 303, presentato il 20 giugno del 2006 (un tempo ormai molto lontano), inerente a "Norme di attuazione della parità di trattamento e del divieto di ogni forma di discriminazione nelle materie di competenza regionale".
un argomento che continua ancora oggi ad essere di profonda attualità e che merita sicuramente l'attenzione completa di tutta l'Aula.
L'articolo 1 della legge esprime con molta precisione i principi e le finalità che la legge stessa intende perseguire.
In particolare, già al comma 1, è affermato testualmente che la Regione Piemonte, ovviamente nell'ambito delle proprie specifiche competenze, opera con convinzione per dare attuazione ad una serie di principi fondamentali.
I principi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il divieto di discriminazione sancito dall'articolo 13 del Trattato dell'Unione Europea e ancora il riferimento al riconoscimento dei diritti inviolabili della persona. Il divieto di discriminazione che è contenuto in maniera chiara negli articoli 2 e 3 della nostra Costituzione. Infine, il riferimento ai principi sanciti dalla Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea e ultimo, ma non meno importante, dal nostro Statuto regionale.
La Regione, quindi, con questo provvedimento, cerca di dare concreta attuazione ai principi e alle finalità della presente legge, naturalmente in raccordo con tutta una serie di istituzioni di parità regionale. I colleghi sanno che esistono e sono operative tutta una serie di istituzioni che si occupano di questioni legate alla parità, legate, in qualche modo alle varie casistiche delle possibili discriminazioni nel mondo del lavoro nel mondo della famiglia e nel mondo sociale. In questo modo, con questa collaborazione, con queste istituzioni di parità regionali, si ricerca una collaborazione complessiva con l'associazionismo e gli Enti locali piemontesi e un dialogo con tutte le parti sociali.
Successivamente, l'articolo 2, passa a determinare una serie di definizione di termini utilizzati successivamente nella legge, mentre l'articolo 3 fa riferimento a tutto quanto concerne l'ambito di applicazione della legge.
Proprio in virtù dell'estrema importanza che questa legge potrebbe rivestire e per l'argomento cui fa riferimento, noi chiediamo all'Aula un voto convintamente positivo per poterla posizionare in un luogo più idoneo del nostro o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Siamo contrari alla richiesta d'inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 7) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 12 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 16 Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
La proposta d'inversione caratterizzata dal numero progressivo 7 ha come specifico obiettivo quello di provocare una variazione consistente nell'o.d.g. della nostra seduta, prevedendo l'inversione del punto all'o.d.g. contraddistinto dal n. 12, con il punto originariamente contraddistinto dal punto 16.
Torniamo quindi, per questa reiterata presenza della sostituzione del numero 16, alla proposta di legge regionale n. 608 presentata il 17 marzo 2009 e avente per oggetto "Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale". La legge ha come primo firmatario il Consigliere Pedrale. che ha cercato, tramite questa presentazione, di portare un contributo importante all'ipotesi di variazione della legge elettorale.
Nel corso del nostro incontro pomeridiano abbiamo già esaminato una serie di articoli della legge e, tramite questi, motivata la volontà di operare un'inversione di questo punto all'o.d.g., collegandolo in punto più elevato dell'o.d.g. stesso.
I punti ancora da presentare sono quelli contenuti all'articolo 20 dedicato al tema delle surrogazioni. Al comma 1 dell'articolo 20 è testualmente affermato che ogni seggio che rimanga vacante per qualche causa, anche se sopravvenuta, è attribuito al candidato che, nella stessa lista e nella stessa circoscrizione, segue immediatamente l'ultimo eletto.
Se poi i candidati della stessa lista, nella stessa circoscrizione, sono esauriti, il seggio è assegnato al candidato di una lista dello stesso Gruppo in altra circoscrizione.
Ovviamente, la circoscrizione è scelta secondo l'ordine delle cifre elettorali residuali percentuali, di cui all'articolo 19, comma 6 lettera b).
Nel caso, invece, in cui si renda necessario sostituire il Consigliere candidato Presidente della Giunta, collegato alla coalizione che ha conseguito la seconda cifra elettorale...Voi sapete che la legge elettorale regionale prevede che sia eletto Consigliere regionale innanzitutto il candidato vincente alla carica di Presidente della Regione, ma prevede che venga anche eletto il candidato della seconda coalizione classificata quindi anche il candidato Presidente della seconda coalizione è eletto Consigliere regionale.
A differenza, invece, della normativa prevista per i Consigli comunali e per i Consigli provinciali, i candidati Sindaci o candidati Presidenti nella normativa per quelle elezioni, sono comunque eletti nei rispettivi Consigli, anche se non sono tra le prime due coalizioni classificate. Per quanto riguarda la Regione Piemonte, solo e soltanto i candidati Presidenti delle prime due coalizioni sono eletti Consiglieri regionali.
In caso, quindi, che si renda necessario sostituire il Consigliere candidato Presidente della Giunta collegato alla coalizione che ha conseguito alla seconda cifra elettorale, questo seggio è attribuito nella stessa circoscrizione alla lista del candidato che ne avrebbe avuto titolo secondo quanto imposto dall'articolo 19. Praticamente è lo stesso caso del Consigliere Nicotra, che è subentrato al Senatore Ghigo che era stato eletto Consigliere regionale in quanto candidato Presidente della seconda coalizione classificatasi alle elezioni regionale del 2005.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per il parere contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 8) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 12 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 15 Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

La proposta d'inversione dell'o.d.g. classificata con il numero 8 intende proporre all'Aula l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna, originariamente contraddistinto col numero 12, con il punto originariamente contraddistinto con il numero 15.
Questo ci porta a prendere in considerazione la proposta di legge caratterizzata nel nostro o.d.g. dal numero 15. Si tratta della proposta di legge regionale n. 607 presentata il 17 marzo 2009, che fa riferimento al tema più volte svolto durante questa serata, cioè la riserva di una quota alle donne nelle liste di candidati alle elezioni regionali.
La proposta di legge ha come primo firmatario il Consigliere Cavallera e, come secondo firmatario, il Consigliere Pedrale. L'articolo 1 che, in qualche modo, presenta le finalità della legge ha, come sottotitolo, quello di riserva di una quota alle donne nelle liste di candidati alle elezioni regionali. La volontà dei proponenti è quella, in occasioni delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, di garantire nelle liste provinciali e nella lista regionale un numero minimo di presenza di candidate donne.
In questo caso, la proposta è che la presenza femminile sia almeno di un terzo del totale dei candidati, quindi una presenza di minimo quattro candidate nel listino regionale. Una presenza numericamente differenziata nelle varie Province a seconda dell'entità di possibili candidati che ciascuno Provincia ha a disposizione.
Quindi per Torino, dove i candidati mi sembra siano intorno ai 21-22 avremmo una presenza obbligatoria di sette donne. Cuneo avrebbe una presenza di almeno due donne nelle liste.
Come sempre, il problema (è già stato sottolineato nel corso dei miei precedenti interventi lungo la serata di oggi) è quello di valutare se sia sufficiente prevedere una riserva di candidate donne all'interno della lista o se, in qualche modo, la reale valutazione dell'incentivazione della presenza delle donne in politica, debba essere valutata esclusivamente sulla valutazione del numero reale di eletti nei vari livelli amministrativi.
Noi pensiamo che, in qualche modo, sia decisamente più efficace prevedere non tanto un'assicurazione di presenza femminile nelle liste perché questo fatto viene spesso strumentalmente utilizzato in vari partiti, semplicemente per alleggerire la pressione di concorrenzialità interna delle liste stesse. Per cui, si mette nelle liste di partito un certo numero di donne che, come tutti sanno, non provocheranno grandi problemi di concorrenza interna perché, in realtà, molte di esse non avranno alcuna possibilità di essere elette.
Probabilmente, sarebbe meglio indirizzarsi verso un sistema elettorale che garantisca non tanto una quantità di donne candidate, quanto un minimo di donne elette, perché avrebbe effetti sociologicamente più interessanti e determinerebbe una reale maggiore presenza in politica dell'elemento femminile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 9) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 12 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 14.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Mi accingo ad essere il più convincente possibile nella proposizione di una nuova inversione dell'o.d.g., in questo caso, quella classificata con il n. 9, che è estremamente interessante, se non altro, per il fatto che richiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 12, con il punto originariamente contraddistinto con il n. 14.
Il disegno di legge regionale in questione è il disegno di legge regionale n. 303, che è stato presentato il 20 giugno 2006, il cui titolo recita "Norme di attuazione della parità di trattamento e del divieto di ogni forma di discriminazione nelle materie di competenza regionale".
Innanzitutto, le definizioni più significative del presente disegno di legge compaiono già nell'articolo 2. Specificatamente, ai fini della presente legge si afferma che per principio di parità di trattamento si intende l'assenza di qualsiasi discriminazione diretta o indiretta fondata sull'appartenenza di genere o sull'identità di genere, sugli orientamenti sessuali, sulla religione o sulle convinzioni personali, sull'handicap, la razza o l'origine etnica. Quindi, un'espressione di opposizione a ogni forma di discriminazione a 360 gradi, in qualche modo, fa riferimento a tutte le possibili discriminazioni che potrebbero determinarsi nel nostro tessuto sociale.
Il secondo principio afferma che sussiste una discriminazione diretta quando una qualsiasi persona, a causa di motivi che sono stati indicati nella lettera precedente (quindi, per i motivi di appartenenza di qualsiasi tipo) è trattata anche solo meno favorevolmente di quanto sarebbe stata trattata un'altra persona con delle caratteristiche diverse per razza, per età, per origine etnica.
Al punto c) viene affermato che sussiste comunque una discriminazione anche solo indiretta, quando una disposizione di legge, una disposizione regolamentare, un criterio o anche semplicemente una prassi comportamentale possono mettere in una posizione di svantaggio una persona rispetto ad un'altra in base semplicemente ad una propria specifica caratterizzazione una propria specifica appartenenza etnica o sociale.
Infine, il punto d) afferma un altro fondamentale principio, cioè che sono considerate come discriminazione anche le molestie, cioè quei comportamenti indesiderati posti in essere per uno dei motivi di cui alla lettera a) e avente lo scopo e l'effetto di violare la dignità di una persona o di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante e offensivo. Quindi, qualunque situazione che possa creare un clima negativo determinato semplicemente perché una determinata persona ha una certa appartenenza etnica e sociale o di genere.
Per tutte queste ragioni, per la validità intrinseca a cui questa legge è ispirata, chiediamo all'Aula di votare convintamente in senso positivo questa proposta d'inversione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Ovviamente, voglio soltanto ricordare che, come hanno già detto bene i miei colleghi, siamo qua per discutere il Regolamento. Rammento anche al collega Lupi e ai suoi amici che oggi ho avuto la fortuna di avere la proroga della Commissione del Grinzane perché si possano concludere al meglio i lavori di questa Commissione che scadrà il 31 di ottobre. Lo vorrei rammentare al collega perché il 31 ottobre è lontano ma, di questo passo, lo vedo sempre più vicino.
Il nostro parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 10) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 12 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 13.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Siamo così giunti all'inversione n. 10 che, in qualche modo può essere riassunta in poche parole, cioè affermando che una serie di Consiglieri richiedono una modifica dell'o.d.g. basata su un'inversione. In particolare, sull'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto con il n. 12 che verrebbe, nel caso di espressione positiva da parte dell'Aula, sostituito con il punto originariamente contraddistinto dal n. 13.
Il punto n. 13 del nostro attuale ordine del giorno è una proposta di legge regionale, la n. 300, che è stata presentata alcuni anni addietro ormai, per la precisione il 16 giugno 2006, quindi questa proposta di legge regionale, avente come argomento la tutela e la promozione della famiglia ha già compiuto i tre anni di vita. È un tema su cui sono state presentate diverse proposte di legge e noi auspichiamo possano essere il prima possibile oggetto dell'attenzione dell'Aula.
Direi che, per descrivere in qualche modo e presentare in termini efficaci questa proposta di legge, potremmo partire con gli obiettivi che la stessa legge si propone. Detti obiettivi sono riassunti nell'articolo 2 il quale, testualmente già dal comma 1, afferma che per le finalità della legge, la Regione, nell'esercizio delle proprie attività di indirizzo coordinamento, programmazione e normazione persegue una serie di obiettivi.
Al punto a) viene citato l'obiettivo di favorire la costituzione di nuove famiglie; al punto b) l'obiettivo di promuovere le capacità genitoriale e la reciprocità tra generazioni.
Abbiamo già visto presentando altri progetti di legge che il problema dei rapporti intergenerazionali è uno dei problemi principali della nostra società. Lo abbiamo affrontato quando parlavamo della questione dell'invecchiamento, della solitudine e dell'isolamento legati all'invecchiamento, ma il problema dei rapporti intergenerazionali si presenta in tutte le politiche di valorizzazione della famiglia, se intendiamo per famiglia non tanto l'elemento nucleare limitato, ma tutta l'espressione dei vari livelli di generazione in generazione che possono far parlare di una famiglia allargata.
Al punto c) vi è un altro obiettivo che la legge persegue. E non potrebbe essere diversamente, visto che è un obiettivo che la nostra stessa Carta Costituzionale più volte cita, e cioè rimuovere tutti gli ostacoli che si presentano nelle diverse fasi della vita familiare, con particolare riguardo a quelli di carattere abitativo, lavorativo ed economico.
chiaro che se vogliamo parlare di politiche a favore della famiglia se non vogliamo dare a queste politiche una connotazione esclusivamente nominalistica, quindi priva di reale valore concreto, priva di un reale substrato valoriale, abbiamo la necessità di sottolineare l'importanza del superamento dei problemi di carattere abitativo, dei problemi di carattere lavorativo e dei problemi di carattere genericamente economico.
Al punto d) la legge fa riferimento alla volontà di perseguire l'integrazione tra famiglie, strutture pubbliche e strutture di privato sociale. Quindi, costruire un meccanismo di relazioni tale che l'intero gruppo familiare possa sentirsi realmente sostenuto, realmente aiutato nei problemi che la vita di tutti i giorni può porre di fronte ad esso.
Al punto e) vi è ancora un altro obiettivo che la legge persegue.
quello di sostenere la famiglia nella possibilità di scelta dei soggetti erogatori di prestazioni sociali.
Infine, l'ultimo punto che la legge prevede a livello di obiettivi è di promuovere e sostenere tutto l'ambito e tutto il complesso mondo dell'associazionismo familiare e tutte quelle iniziative che possono essere definite a misura di famiglia.
Per tutte queste ragioni e per collocare questa proposta di legge con un posizionamento idoneo nell'o.d.g., chiediamo un voto favorevole all'Aula. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ho sentito poc'anzi mia moglie che mi ha chiesto: "Ma cosa fate ancora in Consiglio regionale?". Ho detto: "Stiamo discutendo la legge sulla famiglia, per la difesa della famiglia". Lei ha ribattuto, dicendo: "Ma come fate a discutere sulla difesa della famiglia, se vi fate strappare dalle famiglie, se non state più in famiglia?". E mi ha chiesto di alcuni colleghi, perché vorrebbe parlare con le loro mogli.
Non posso votare il provvedimento sulla famiglia quando siamo qui allontanati forzosamente dalle famiglie, quindi votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 11) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 11 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 16.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Dicevo prima che sentendo parlare delle mogli, subito mi sono svegliato, perché ho anch'io questo problema, caro collega. E ogni sera le dico a mia moglie: "Vieni anche tu, non ti preoccupare, ti faccio entrare e ti siedi nei banchi dei giornalisti". Mia moglie la prima sera mi ha risposto: "Più tardi vengo." La seconda sera ho rivolto nuovamente l'invito e mi ha risposto: "Sono un po' stanca". Stasera era proprio sfinita anche per il caldo, per cui era abbastanza tranquilla.
Però giustamente non è certo un modo di vivere tranquillo per tutti. Ma ce lo siamo voluti e quindi proseguiamo. Pazienza! La proposta prevista al punto 16 che, a sua volta, si riferisce al n.
11, è una proposta di legge che prevede il famoso microcredito.
Mentre voi parlavate sono andato a prendere il fascicolo che ho preparato per la mia campagna elettorale per le elezioni europee, dove ho inserito anche questa proposta di legge e non vi nascondo che ho riscontrato tanto consenso da parte della gente, ma che poi si è trasformato in poche preferenza. Pazienza! È la vita! A parte questo, questa sera mi sarebbe piaciuto passare il tempo essendo utili l'uno all'altro e parlando di campagna elettorale.
Visto che siamo qui per parlare di Regolamento e poi di legge elettorale, sarebbe forse anche opportuno che il Presidente del Consiglio visto che ha molte risorse e molte organizzazioni, ci facesse fare un master o un corso accelerato di marketing e promozione elettorale per la prossima campagna elettorale.
Visto che siamo già quasi prossimi alle prossime campagne elettorali penso che se ognuno di noi si confrontasse anche su come comunicare l'attività politica amministrativa che ognuno di noi ha portato avanti nelle precedenti sedute consiliari e nelle precedente Commissioni e in tutto il proprio lavoro nell'arco di questa legislatura, potremmo forse scambiarci delle idee e delle tecniche che ognuno di noi conosce, ma non sarebbe male anche se l'Ufficio di Presidenza ci facesse fare un corso con persone capaci e preparate.
Oggi ho visto che erano presenti molti tecnici per il Consiglio e non sarebbe male fare un corso di comunicazione, non di comunicazione fine a se stessa come utilizzare i media, ma di comunicazione del lavoro svolto da ognuno di noi in Consiglio regionale.
Quindi, non una comunicazione astratta, quella dei giornali o della notizia che deve essere qualcosa di trasgressivo, altrimenti non passa.
Intendo un corso di marketing politico ed elettorale riferito al lavoro svolto in Consiglio regionale.
Se riuscissimo a fare questo, penso che faremmo qualcosa di utile nell'interesse del lavoro che ognuno di noi ha svolto in quest'Aula.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Ferraris.



FERRARIS Giorgio

La proposta d'inversione non ci convince. Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 12) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 11 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 15.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Stavo dicendo prima al compagno Clement che nell'ultima campagna elettorale il sottoscritto ha fatto la più bella campagna elettorale da quando ha iniziato a fare politica.
Il mio partito a livello europeo ha raggiunto il 6,2%, il mio leader regionale candidato alle elezioni provinciali ha fatto il 4,5% per Torino e Provincia, mentre in tutte le altre Province il partito ha superato il 6 alle europee.
Quindi, ho bisogno che qualcuno mi spieghi che cosa è successo, ed è per questo che ho richiesto la possibilità di fare un corso.
Io in parte ho cercato di spiegarmelo, perché tutte queste proposte di legge che sono all'o.d.g. odierno in modo un po' forzoso le ho comunicate con un depliant bellissimo che ha avuto un riscontro eccezionale sotto l'aspetto della comunicazione ed è servito a tirare su il simbolo dell'UDC non è servito o è servito poco per creare preferenza. Questo per dire quanto è importante lavorare bene, perché ho cercato di comunicare i contenuti, le cose serie, le cose di lavoro svolte da ognuno di noi in Consiglio regionale e ho portato le testimonianze di tutto il lavoro svolto. Ho preso i giornali, le notizie Ansa e ho fatto un lavoro serio presentando quanto avevo fatto.
Questo - lo dico con tutta sincerità - oggi non premia più. La gente è disorientata, è "incazzata"; tutto quello che è trasgressivo e tutto quello che non rientra nella comunicazione normale ed istituzionale, il lavoro svolto a tutti i livelli, a livello imprenditoriale e a tutti i livelli politici, oggi non premia più perché la gente vede quanto succede in televisione. Quando siamo ospiti in trasmissioni televisive, possiamo constatare che sia i sostenitori del centrodestra sia quelli del centrosinistra rispondono in modo aggressivo; le persone sono arrabbiate e sono contro tutto il mondo, perché vivono male la crisi e lo stato sociale.
Pertanto, reagiscono.
Chi ha cavalcato questa reazione? Demagogicamente, la Lega e Di Pietro che continuano a riscuotere consenso, invece tutti gli altri partiti che cercano di lavorare sui contenuti - qui naturalmente faccio riferimento anche al lavoro svolto in questi ultimi anni dal sottoscritto - non sempre sono premiati in termini di consenso elettorale. Quindi, occorre reinventare il modo di comunicare le proprie iniziative e anche la legge elettorale, motivo per cui noi abbiamo manifestato tanta determinazione e fermezza. I cittadini necessitano di una comunicazione più semplice e diretta, forse con più contatto umano, ma è una modalità che comporta tempo, sacrificio e anche un minimo di tecnica di comunicazione.
Credo che ognuno di noi non possa incontrare direttamente centinaia di persone al giorno alle quali spiegare come funziona la politica, però le persone seguono il telegiornale, trasmissioni come il "Grande fratello" o quelle in cui c'è il Principe che balla, trasformando tutto in effetti mediatici. Se il Principe avesse avuto un minimo di organizzazione territoriale, soprattutto di marketing istruttivo, ad esempio come scrivere il proprio cognome, come far sapere alla gente che doveva votare, avrebbe preso una tonnellata di voti, perché tutti lo volevano votare, ma nessuno sapeva come poteva farlo. Questo per ribadire il significato di "Grande fratello" e dell'essere mediatici al contrario, cioè comunicare tutto ci che non fa parte della vita quotidiana e i problemi quotidiani.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Purtroppo, noi "muntagnin" siamo pochi, io nel mio paese ho preso il 35% - dico di "aver preso" perché il voto referendario corrisponde esattamente alle preferenze prese cinque anni fa - e nel paese di fianco ho preso il 45%, però sono "quattro gatti", per carità, è anche una soddisfazione. Poi il mio collegio di Lanzo scende perché l'onorevole Vietti, purtroppo, è ben "piantato" ancora nella città di Lanzo, tanto da abbassarmi il quorum, però il 17% dà sempre una certa soddisfazione.
Non sono andato in giro, come fanno molti di noi, a dire cosa deve fare la gente, ma ad ascoltare cosa dovremmo fare noi, anche se non sempre sono riuscito in questo intento. Però, questo risultato non deriva da azioni strane, ma semplicemente dalla sensazione data alla gente che c'è qualcuno che ascolta.
Se i torinesi cittadini o i torinesi della cintura o i torinesi della provincia o i piemontesi in generale ci vedessero oggi cosa facciamo, mi chiedo quale giudizio esprimerebbero e come voterebbero.



(Commenti in aula)



NOVERO Gianfranco

Preferisco stendere un pietoso velo e spero che questa vicenda termini ed entro agosto o all'inizio di settembre finiscano le riunioni notturne e diurne, anche prima magari, affinché si addivenga alla discussione di questo Regolamento.
Mi rivolgo al collega e amico - io uso ancora questo termine e ricordo che quando ero in CISL firmavo sempre le lettere con "Cari amici e compagni" - Scanderebech, al quale chiedo di ascoltarmi in ordine ad una difficoltà. Voglio presentare fin da ora una proposta per quando un giorno forse, riusciremo a trattare il tema del Regolamento, affinché discutere subito dopo la cosa più importante per la nostra gente. Ho ascoltato il collega Lupi, il collega Scanderebech, il collega Giovine e il collega Nicotra, che, a volte, esprimevano opinioni che non condividevo, ma comunque relativamente a questioni veramente importanti! Le chiedo di chiarirmi un po' le idee in ordine al seguente problema: quel è di tutti quei 200-300 argomenti che avete tirato fuori il più importante, in modo che diventi suo alleato? Così, dopo aver approvato il Regolamento, cercheremo insieme di farlo passare subito. Magari chiacchierando fuori, me lo dirà, ma, per il momento, ritengo sia più importante il Regolamento e propongo di votare in senso contrario per questo motivo.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 13) presentata dai Consiglieri Lupi Nicotra, Scanderebech e Giovine: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 11 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 14.
La parola al Consigliere Scanderebech per l'illustrazione.



SCANDEREBECH Deodato

Ringrazio veramente il collega Novero della sua bontà e della predisposizione nei confronti del sottoscritto. Malgrado sia un agguerrito antileghista, allo stesso modo, sono rispettoso del modo di fare politica della Lega, soprattutto del grande coraggio che ha avuto Bossi nel portare costantemente avanti una politica nelle cui modalità mi identifico, non nelle idee ed iniziative politiche rispetto alle quali mi contrappongo.
Pertanto ribadisco la mia posizione di grande rispetto nei confronti delle modalità espresse dalla Lega e dal suo capo carismatico.
A tal proposito mi piacerebbe tanto nascesse quel famoso partito di cui si è parlato in questi ultimi giorni sui media: il Partito del Sud. Mi auguro che questo partito possa veramente affermarsi, con idee forti, in contrapposizione a quelle della Lega. Oggi, l'Italia ne ha proprio tanto bisogno, in presenza di una disuguaglianza, così come ci sono due pesi e due misure tra la Lombardia e il Piemonte. Per esempio, sembra che il Piemonte non susciti alcun interesse a Roma, perché mentre per quanto riguarda il PD e la coalizione di centrosinistra si sa che il candidato Presidente è la Bresso, non altrettanto si può dire relativamente al PdL creando così un po' di confusione anche all'interno di questo Consiglio regionale.
questo il motivo per cui si necessita di una risoluzione immediata relativamente al Regolamento e, contemporaneamente, alla legge elettorale.
Queste due riforme nell'odierna legislatura, se si addivenisse ad un accordo corale del Consiglio regionale, potrebbero essere valutate strategiche rispetto a quella mancanza di rispetto da parte di Roma e della Lombardia nei confronti dei piemontesi.
Quando parlo di Lombardia, naturalmente, mi riferisco ai vertici nazionali del PdL e quando parlo dei romani intendo tutti in termini generali, perché, purtroppo, in un Governo nazionale con un'ampia forza di coalizione non avere un ministro piemontese, indipendentemente dal colore politico, è sempre un danno alla collettività, che lede le principali e più importanti posizioni politiche del Piemonte. Qui, in Piemonte, ci sono stati grandi e illustri uomini politici, che hanno fatto la storia di questa nazione; non capisco perché, in questi ultimi tempi, in un Governo così forte, così di ampio respiro, di ampia coalizione non si possa avere...



(Commenti del Consigliere Leardi)



SCANDEREBECH Deodato

Avete stravinto.
Non capisco come mai il Piemonte viene abbandonato a se stesso, non abbiamo delle rappresentanze che, al momento giusto, possono essere utili al nostro territorio.



(Commenti del Consigliere Robotti)



SCANDEREBECH Deodato

Sottosegretario, ma la prima capitale d'Italia l'abbiamo avuta qui, poi ci sono stati grandi uomini, come Cavour, non farmene citare altri.
A proposito, ho sentito dire - non so se è vero, potrete confermarmelo voi che siete la parte dirigente del PdL - che, forse, candideranno quel ministro di una volta, che è piemontese, quel ministro dell'economia. Come si chiama?



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Fateci sapere chi è il candidato, perché noi, conseguentemente dobbiamo sapere come lavorare.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Questa sera il collega Scanderebech avrebbe dovuto illustrare le ragioni per le quali ha chiesto l'inversione all'o.d.g.
Il collega Scanderebech ha chiesto di invertire due punti all'o.d.g, il n. 11, che, se non ricordo male, riguardava...



(Scampanellìo del Presidente)



RONZANI Wilmer

Scusa, collega D'Ambrosio, devo dialogare con il collega Scanderebech.
Questa sera dovevi illustrare un'inversione dei punti all'o.d.g.: l'11 con il 14. Ricordo che il punto n. 11 recita "Strumento di lotta alla povertà e alla esclusione sociale" e il punto n. 14 reca "Norme di attuazione della parità di trattamento e del divieto di ogni forma di discriminazione delle donne...



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



RONZANI Wilmer

Mi domando cosa ci azzecca questa proposta d'inversione con l'apprezzamento espresso nei confronti di Bossi, con l'idea che sorga il Partito del Sud, con gli apprezzamenti espressi nei confronti della Presidente Bresso, con il fatto che il Piemonte sarebbe sottodimensionato e conterebbe solo la politica nazionale.
Presidente, le chiedo di invitare il Consigliere Scanderebech ad attenersi alle richieste d'inversione all'o.d.g., perché svolge doppie dissertazioni su questioni non inerenti a quelle oggetto della nostra discussione.
Allora, può parlare tutto il tempo che vuole, ma lo prego di non dissertare sulla politica nazionale e ragionale, perché deve spiegare le ragioni per cui chiede di invertire i punti all'o.d.g.
In questo caso deve spiegarci perché ritiene che il provvedimento dell'Assessore Manica riguardante la lotta contro le discriminazioni delle donne debba essere esaminato prima della legge che, invece, prevede la lotta alla povertà. Questo è l'oggetto della discussione, pertanto vorrei che negli interventi successivi si attenesse all'o.d.g.
Per tutte queste ragioni, compreso il fatto che il Consigliere Scanderebech ha completamente eluso il tema all'o.d.g., votiamo in senso contrario.
Grazie.



PRESIDENTE

Sono certa che il Consigliere Scanderebech saprà attenersi prossimamente, ai temi per cui si chiede l'inversione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 14) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 11 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 13.
La parola al Consigliere Scanderebech per l'illustrazione.



SCANDEREBECH Deodato

Ringrazio il Consigliere Ronzani per i suoi suggerimenti, ai quali mi atterrò.
Questa sera pensavo di cogliere qualche indiscrezione, qualche notizia approfittare un po' della situazione che ci vedeva tutti tranquilli, ma poi, avendo ascoltato il collega Lupi sia pure per poco tempo, mi ha già chiarito tutto sulla legge in oggetto. Comunque proseguiamo, così non ci sono problemi.
Il punto rubricato n. 11 riguarda il microcredito, come strumento per lo sviluppo locale.
Vedo davanti a me l'amico e collega Peveraro: posso permettermi di chiamarti "amico"? Lo chiedo perché a momenti l'altra sera qualcuno mi linciava per essermi permesso di usare la parola "amico"! Stavo dicendo che finalmente ho sentito parlare l'Assessore nell'ultima Commissione di microcredito. Se ho ben capito, c'è un capitolo preposto con una copertura che prevede l'istituzione del microcredito.
Esattamente una settimana fa, sempre in occasione del tema in oggetto è stata pubblicata una pagina sul quotidiano più importante del Piemonte La Stampa - dove si parlava di un istituto che applica il microcredito.
Giustamente, La Stampa ne dava un notevole risalto, perché anche i media hanno capito che questo può essere uno strumento, se adoperato bene, per incidere sul contrasto alla povertà e migliorare il territorio, partendo dal basso verso l'alto, favorendo quel famoso principio di sussidiarietà.
Può essere veramente uno strumento utile e necessario per combattere la povertà, ma anche quel famoso e pessimo fenomeno che si sta sempre più allargando, che è l'usura. Perché mi riferisco all'usura? Perché è uno strumento che permette a tutte le persone non bancabili di poter usufruire di un piccolo prestito che va da 1.000 euro a 15.000, per un massimo 25.000 euro, a seconda di quello può disporre la cassa o il capitolo.
Quali sono le condizioni per l'ottenimento di questo microcredito? La bontà, l'idea e soprattutto la progettualità riferita ad un qualcosa di serio e di concreto.
Davanti a questa ipotesi di realizzazione si contrappone un sistema che non ha regole. Mi chiedo, allora, come verrà applicato questo microcredito ammesso che ci sarà veramente la possibilità di farlo funzionare: come sarà la parte applicativa? Chi potrà usufruirne e come? Quali saranno i livelli e gli uffici preposti? La Regione? Le Province? I Comuni? Lo sportello per il cittadino? Come faremo a farlo sapere agli interessati? Pongo, quindi, tre quesiti fondamentali: come faremo sapere alla gente alle persone, ai giovani, alle donne, a tutte le persone non bancabili che esiste anche questa possibilità? In secondo luogo, su cosa valuteremo la possibilità di poter accedere a questo microcredito? Infine, quali saranno le istituzioni e i livelli che lo gestiranno - i Comuni, le Province o le Regioni? - visto e considerato che per la prima volta (forse) uno strumento legislativo arriva direttamente al cittadino? Durante la discussione sulla legge finanziaria, avevo richiesto il famoso "reddito di cittadinanza", invece di attuare cento mila misure per poi passare tramite i consorzi, o la riduzione dell'IVA o tutti quei vantaggi e provvedimenti che abbiamo previsto per contrastare la crisi e la povertà, come la proposta di legge che favorisce i cassaintegrati, che abbiamo portato a 26.000. Io ho sempre chiesto di adoperare uno strumento diretto, con la firma della Presidente Bresso, perché oggi più che mai ritengo che sia necessaria un'azione diretta delle istituzioni nei confronti dei cittadini. Se riuscissimo a fare una cosa del genere sconvolgeremmo tutti gli iter... Forse i dirigenti mi darebbero del pazzo! Proseguo dopo.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Collega Scanderebech, non ci siamo: tu non hai chiesto di discutere della proposta di legge di cui al punto n. 11), relativa al microcredito.
Tu volevi discutere la proposta di legge di cui al punto 13)!



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



RONZANI Wilmer

Tu chiedi che venga discussa la proposta di legge inerente a "Tutela e promozione della famiglia"; ci hai spiegato, invece, il perché dovremmo discutere della proposta di legge riguardante il microcredito. Non è questo l'oggetto della discussione!



RONZANI Wilmer

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



RONZANI Wilmer

Ci arriviamo!



RONZANI Wilmer

Non c'entra che ci arriviamo! Devi spiegarci per quale ragione dovremmo votare una proposta d'inversione punti che chiede di discutere prima la proposta di legge inerente a "Tutela e promozione della famiglia".
Tu ci parli del microcredito! Presidente, voteremo contro tale proposta d'inversione punti all'o.d.g., ma la invito a sollecitare il collega Scanderebech a discutere dell'ordine del giorno. Non può parlarci di microcredito se propone un'inversione!



PRESIDENTE

Ha ragione, ma sono certa che con la prossima richiesta il Presidente Scanderebech si atterrà al Regolamento che non abbiamo ancora cambiato.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Clement, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

In linea di massima e di principio sono d'accordo con il collega Ronzani, nel senso che ritengo che gli interventi si debbano sviluppare sulle materie che vengono trattate. Ritengo, però, che nel caso del collega Scanderebech sia una situazione oggettivamente diversa: credo che non si possano porre delle limitazioni agli artisti! Abbiamo il "poeta dei comizi", il "pittore della semantica", per cui non credo che possa essere messa in discussione la sua libertà di espressione! Invito anch'io il collega Scanderebech ad attenersi il più possibile agli argomenti richiamati; tuttavia, se continua a deliziarci con questi interventi, credo che sia comunque apprezzato da tutta l'Aula.



PRESIDENTE

Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Ho inteso gli apprezzamenti che il collega Clement ha rivolto nei confronti del collega Scanderebech. Non è in discussione il fatto che ammiriamo il modo con il quale sviluppa in quest'Aula i suoi ragionamenti.
Tuttavia, siccome stiamo discutendo di una norma del Regolamento, lo inviterei ad attenersi al Regolamento, così come esso è oggi. Il Regolamento odierno prevede che, se si richiede una inversione di punti all'o.d.g., quella devo illustrare. Invito pertanto il collega Scanderebech ad attenersi scrupolosamente all'ordine del giorno e alle proposte d'inversione che vengono in questo momento discusse dall'aula. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Richiesta d'inversione rubricata n. 15) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 11 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 12.
La parola al Consigliere Scanderebech per l'illustrazione.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì i colleghi, soprattutto il Consigliere Clement, che nei suoi interventi ci dedica sempre qualche termine giusto, messo al posto giusto. È un collega che rispetto molto, così come ho rispettato i colleghi appartenenti al suo stesso partito, che quando facevano opposizione, o stavano zitti oppure leggevano qualcosa di diverso. Tutti noi ricordiamo che cosa è successo nelle prime file! Però erano altri tempi. Noi dobbiamo giustamente imparare a adoperare il nuovo Regolamento già da queste serate ed essere più rispettosi delle regole in esso contenute.
La proposta in questione richiede l'inversione del punto rubricato n.
11) con il punto n. 12), inerente a "Utilizzo di materiale e attrezzature sanitarie nei Paesi in via di sviluppo". La presente proposta (peraltro era stata sottoscritta dalla maggior parte dei colleghi presenti in Consiglio regionale, per cui vale la pena rileggerla, così la memorizziamo bene per i prossimi giorni, quando la porremo veramente al vaglio dell'analisi) ha l'obiettivo di incrementare le dotazioni di materiali vari e di attrezzature sanitarie di associazioni particolarmente meritevoli nei settori dell'accoglienza e della solidarietà. La modalità in cui tale scopo viene perseguito è quella di utilizzare la dismissione di beni mobili di proprietà dell'organizzazione sanitaria regionale.
Questa sera - non me ne vogliano i miei colleghi se trasgredisco un pochino, rimanendo sempre nel tema - ero al Ronchi Verdi a farmi una doccia (tra l'altro, mia moglie cercava di rintracciarmi telefonicamente per sapere dov'ero: "Lasciarmi dieci minuti di tregua, visto che mi sto facendo una doccia veloce", le dicevo!), e c'era un medico che mi è venuto a chiedere: "Ma è vero che stanno cambiando il Direttore dell'ASL 2?", o non so dove, da un'altra parte. Come mai queste cose non le sappiamo? Rimanendo sempre in tema di sanità...



(Commenti del Consigliere Ronzani)



PRESIDENTE

Collega Ronzani, la prego, non interrompa il collega.



SCANDEREBECH Deodato

Questi temi devono essere affrontati anche dai rispettivi direttori sanitari. Quel medico mi chiedeva altre cose, ma io ho risposto che stavo andando in Consiglio per cui avrei chiesto ai miei colleghi se erano informati relativamente quelle notizie. Ho sentito parlare anche di nomi molto illustri, nomi che hanno fatto la storia della Democrazia Cristiana a Torino. Volevo sapere se corrispondeva a realtà o meno le voci che ho sentito.



BOTTA MARCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani per il parere contrario.



RONZANI Wilmer

Siamo contrari alla richiesta d'inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sulla richiesta d'inversione rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Il Consigliere Caramella ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Poiché il tema cambia, non vorrei che il Consigliere Scanderebech si dimenticasse della domanda. Ho avuto modo di parlare con il Consigliere Lupi sulla questione degli avvicendamenti dei Direttori generali delle ASL.
Il Consigliere mi ha spiegato che c'è stato un'inversione dell'ordine dei direttori: il direttore dell'ASL n. 13 è passato all'ASL n. 12, in modo tale che il Direttore dell'ASL n.11 è passato all'ASL n. 7 e così via. C'è stato un avvicendamento di questo genere che ci ha permesso di comprendere meglio l'intervento del Consigliere Scanderebech di questa sera e anche i prossimi interventi del Consigliere Lupi.
Mi sembrava giusto, per chiarezza, nell'ordine dei lavori della serata.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Caramella.
Richiesta d'inversione rubricata n. 16) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta originariamente contraddistinto dal n. 10 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 16.
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

La proposta di legge di cui al punto 16 all'o.d.g. è presentata dai miei ex grandi amici di Forza Italia. È una proposta di legge che è stata fatta con un blitz volante. Io ero in campagna elettorale alle prese con i miei problemi - il partito da una parte, il Principe dall'altra - e in Aula si presentava una proposta di legge che reputo molto, ma molto importante.
Una proposta di legge che elimina il listino e spalma quei 12 Consiglieri regionali...



PRESIDENTE

La prego, Consigliere Caramella, non eccediamo. Non facciamo diventare un circo questo Consiglio.



SCANDEREBECH Deodato

una proposta di legge molto importante perché prevede l'eliminazione totale del listino, oggetto sempre di discussioni. Oggetto di ansie e anche di delusioni. Lei capisce, Presidente, che tra quelli che non vincono e quelli che non riescono ad entrare nel listino, emergono sempre dei problemi che lasciano per strada dei morti. Siccome sono per la vita, a me piace molto il proporzionale.
Il proporzionale mette al centro il cittadino, mette al centro il candidato nei confronti del cittadino e, soprattutto, è una vera forma democratica di fare politica. È il cittadino che, con la sua volontà popolare, sceglie il proprio eletto in Consiglio regionale. Non c'è niente di più importante, più bello, più sano e più nobile della politica del proporzionale puro.
Nessuno lo ha previsto nelle proposte di legge che state modellando neanche in quella del PdL. Forse lo dico un po' a mio svantaggio personale sono un altruista - ma dovremmo prevedere, anche nella prossima legge elettorale, due preferenze.
Perché due preferenze? Faccio l'esempio della lista di Torino. Nella lista di Torino c'è una persona importante nel partito, ma io vivo a Moncalieri e sono amico del Sindaco di Moncalieri, che è candidato anche lui: vorrei dare la mia preferenza ad un candidato forte, che conosco, che mi piace per il modo di fare politica, ma anche la preferenza al Sindaco di Moncalieri.
Questo lo faccio per il bene altrui. Soprattutto questo avvantaggia molto chi riesce ad avere più di due Consiglieri regionali perché c'è uno scambio, quindi risulta quel famoso principio di spesa elettorale che sta a cuore a molti, prima di tutti a me, dopo tante campagne elettorali.
Soprattutto possiamo dare il significato, ma anche la sostanza, ad una forma di democrazia ulteriormente compiuta, perché si allarga l'opportunità di scegliere più persone.
A questa proposta di legge potrebbe essere presentato un emendamento che va nella direzione di portare a due le preferenze.
Ripeto, per quanto riguarda l'eliminazione del listino, si deve anche capire bene qual è il metodo previsto in questa legge elettorale. I miei amici Lupi e altri hanno detto che è previsto il metodo...



(Scampanellìo del Presidente)



SCANDEREBECH Deodato

Che è contrario al principio di sussidiarietà perché...



(Scampanellìo del Presidente)



SCANDEREBECH Deodato

Risulta...



(Scampanellìo del Presidente)



SCANDEREBECH Deodato

Più coloro che sono più forti e indebolisce di più coloro che sono più piccoli e più deboli.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere, continuerà dopo.
Indìco la votazione sulla richiesta d'inversione rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 17) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta originariamente contraddistinto dal n. 10 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 15.
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Sono contento di intervenire prima dell'inizio della prossima giornata.
Il che vorrebbe dire venerdì 17. Vorrei intervenire ancora il 16...



PRESIDENTE

Non disturbiamo il Consigliere Scanderebech. I cellulari vanno silenziati in Aula. Consigliere Scanderebech, vuole seguire il Regolamento che chiede di intervenire al microfono rivolti verso l'Ufficio di Presidenza?



SCANDEREBECH Deodato

Vorrei intervenire ancora alle ore 00.01 del 16 luglio, altrimenti mi tocca parlare venerdì 17 e io di disgrazie ne ho avute tante in questo periodo, ma lasciamo perdere. C'è il mio amico Robotti che quotidianamente, mi massacra con degli aggettivi che gratificano, che mi aiutano a crescere moralmente. Lo ringrazio personalmente, perché è una persona squisita. È una persona brava, soprattutto sotto l'aspetto professionale.
Stiamo parlando dell'inversione dal n. 10 al n. 15. L'inversione n. 15 prevede la riserva di una quota alle donne nella lista di candidati alle elezioni regionali...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, si rivolga alla Presidenza e lasci perdere il cellulare, altrimenti mi toccherà far intervenire i Questori e farglielo sequestrare.



SCANDEREBECH Deodato

Va bene, Presidente, me lo metto in tasca.
La presente proposta di legge, Presidente, propone di riservare almeno un terzo dei candidati nelle liste circoscrizionali, provinciali e nella lista regionale collegata al candidato alla Presidenza della Giunta regionale e alle donne.
Tale intervento normativo si rende necessario per rafforzare e garantire le pari opportunità fra uomo e donna e consentire in Consiglio regionale la presenza delle stesse in adeguata rappresentanza.
Il Piemonte, infatti, è regione particolarmente sensibile alle tematiche (sta di fatto che noi ne abbiamo due). Sono molteplici le iniziative e gli eventi rivolti alla realizzazione alle pari opportunità anche da un punto strettamente legislativo. Sono numerose le proposte di legge per il raggiungimento degli obiettivi delle pari opportunità, da ultima la proposta di legge che istituisce i bilanci di genere recentemente approvata dal Consiglio regionale.
fondamentale favorire il rafforzamento della presenza femminile nello svolgimento della vita sociale ed economica. Pertanto, il progetto di legge in esame propone di riservare una quota alle donne nelle liste circoscrizionali provinciali e nella lista regionale. Però, dal momento in cui c'è un'altra proposta di legge che prevede l'eliminazione del listino elimina anche una parte di quel terzo delle donne, quindi, diventa un problema. A questo punto, dovremmo farci spiegare meglio dal Consigliare Pedrale, essendo stato lui il proponente insieme al Consigliere Cavallera come faremo poi per rispettare un terzo, dal momento in cui non possiamo prendere le quattro donne previste. Quindi dove le prendiamo le quattro donne previste nello Statuto? Dove le mettiamo?



PRESIDENTE

Con questo interrogativo, chiudiamo il suo intervento.
La parola al Consigliere Auddino.



AUDDINO Angelo

Credo che anche di notte, una battuta per ridere ci può stare bene però credo che lo spettacolo che stiamo offrendo tutti, Scanderebech in particolare, offende il buon senso delle persone normali. Noi che siamo Consiglieri, probabilmente, non siamo più normali. Però qui ci sono tante persone normali ed io ritengo che sono offesi da questo atteggiamento perché loro pagano con le tasse e con il loro modesto stipendio queste sceneggiate. Io mi sento offeso da questo. Lo dovrebbero sapere i cittadini. Noi siamo qua, seri, ma dobbiamo essere un'istituzione seria perché siamo stati votati e siamo pagati profumatamente non per prenderci in giro e non per fare sceneggiate. Io, se voglio ridere e se voglio divertirmi vado a guardare gli spettacoli dei comici, ma non vengo qui a guardare queste sceneggiate.
Anche per questo motivo, votiamo no a questa ennesima inversione dell'ordine del giorno che è veramente offensiva. Ridiamo, ma poi basta!



PRESIDENTE

Concordo sulla necessità di mantenere una certa serietà, anche se purtroppo, il prolungarsi dei nostri lavori induce, forse, qualche collega a qualche facezia di troppo.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 17.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 18) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 10 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 14.
La parola al Consigliere Scanderebech per l'illustrazione.



SCANDEREBECH Deodato

In questa richiesta è prevista l'inversione dal 10 al n. 14, dove c'è il disegno di legge 303, "Norme di attuazione della parità di trattamento e del divieto di ogni forma di discriminazione nelle materie di competenza regionale". Adesso vado a leggere la relazione, che è molto corposa e molto interessante.
"I principi della parità di trattamento e della non discriminazione sono al centro del modello sociale europeo e rappresentano una dei capi saldi dei diritti e dei valori fondamentali dell'individuo che sono alla base dell'Unione europea.
La legislatura europea ha incrementato in materia significativa il livello protezione della discriminazione, in tutta l'Unione Europea fungendo da catalizzatore nell'approvazione di un approccio all'uguaglianza e alla non discriminazione più coerente e basata sui diritti.
Negli ultimi trent'anni, sono stati introdotte le norme che riconoscono la parità tra uomini e donne. A partire dalla metà degli anni '90, la Comunità europea ha cominciato ad ampliare i confini del concetto di lotta alla discriminazione fino a comprenderne tutte le altre forme.
Il processo è culminato con l'introduzione dell'articolo 13 nel trattato Amsterdam-Nizza, che ha dato alla Comunità la possibilità di intervenire per combattere la discriminazione fondata su nuovi motivi diversi quali la razza e l'origine etnica, la religione e le condizioni personali, l'età, gli handicap e gli orientamenti sessuali. L'adozione dell'articolo 13 ha consentito di mettere a punto un approccio integrato e coerente nei confronti della lotta alla discriminazione che si fonda sulla premessa che la parità di trattamento e il rispetto della diversità interessano la società tuta.
In applicazione all'articolo 13 del trattato, infatti, il Consiglio europeo ha adottato due direttive: la direttiva 2000/43 del Consiglio che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 180 del 19 luglio del 2000, e la direttiva 2078 CE del Consiglio, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 dicembre del 2000.
La prima direttiva mira a stabilire un quadro per la lotta alla discriminazione fondata sulla razza e l'origine etnica e copre i settori relativi all'occupazione, formazione, istruzione, sicurezza sociale assistenza sanitaria, alloggio e accesso ai beni e servizi.
La seconda, invece, intende stabilire un quadro generale per la lotta alle discriminazioni fondate sulla religione o le convenzioni personali: gli handicap, l'età e gli orientamenti sessuali per quanto concerne l'occupazione e le condizioni di lavoro.
Le direttive comunitarie sono state recepite in Italia con due decreti legislativi: 215/2003 e 216/2003. Nel 2002 è stata anche adottata un'altra importante direttiva, la 2003/73 CE in attuazione del paragrafo 3 dell'articolo 141 del trattato, che istituisce la Comunità europea che modifica la direttiva 76/207 CE del Consiglio relativa all'attuazione del principio della parità di trattamento tra gli uomini e le donne, per quanto riguarda l'accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionale e alle condizioni di lavoro.
Questa direttiva è stata recepita nel nostro orientamento con decreto legislativo 145/2005. L'impegno dell'Unione Europea verso il principio di non discriminazione è stato ribadito dalla proclamazione nel dicembre del 2000 della carta dei diritti fondamentali. L'articolo 20 sancisce il principio generale di uguaglianza davanti alla legge e l'articolo 21 verte su principi e non discriminazioni".



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Il voto, lo dico subito, è palesemente contrario. Ma è contrario per una questione di ordine del giorno, perché stiamo parlando di altro. Noi siamo qua per un Regolamento e questo vorremmo trattare.
Volevo altresì manifestare un atto di solidarietà nei confronti del collega Scanderebech, perché mi pare che la reprimenda fatta dall'amico Auddino sia stata oltremodo eccessiva. Mi pare che lei è stato denominato con un appellativo che non vorrei ricordare, ma che sicuramente si adegua a questo tipo di reprimende.
Va bene la serietà, va bene non esagerare e non eccedere, però un po' di humour inglese mettiamocelo noi, visto che il collega Scanderebech poverino, è da solo a difendere una certa parte di rivendicazioni e di sostituzioni dell'o.d.g., e non solo.
Mi permetto di dire che, ad ogni punto, ha comunque richiamato non soltanto la richiesta d'inversione dell'o.d.g., ma argomenti molto interessanti, argomenti connessi con la legge elettorale, che non c'entra un fico in questo discorso, ma poiché fa parte dell'armamentario legislativo istituzionale, va bene anche sentire qualche divagazione e qualche proposta. Per cui credo che a questa veneranda ora della notte (la dico così perché stiamo per ripartire) ci stia anche qualche battuta fatta con garbo. Quindi, prego l'amico Auddino a non interpretare troppo seriosamente questo momento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Auddino ha chiesto la parola per fatto personale; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Sinceramente non capisco questa solidarietà del Consigliere Manolino.
Non la capisco perché Deo si sta comportando da clown. È ridicolo. È un atteggiamento ridicolo che non so come si possa tollerare. In qualunque parte del mondo, dove c'è un'istituzione che si rispetta, uno che sta interpretando la parte di Consigliere come lo fa Deodato Scanderebech verrebbe espulso. Non corrisponde a quanto vorrebbero i cittadini che gli hanno dato il mandato.
Mi stupisce questa difesa di Manolino. Veramente fuori da qualunque canone di buon senso. Altro che clown, è un pagliaccio. Scanderebech è un pagliaccio!



PRESIDENTE

Collega Auddino, comprendo il senso del suo primo intervento, ma non cadiamo però nelle questioni personali né offendiamo i colleghi che svolgono a loro modo l'attività politica e, comunque, in un modo che rientra nei limiti regolamentari di un Regolamento che quest'Aula vorrebbe cambiare. Comunque, ritengo che gli interventi del collega Scanderebech siano interventi sulla materia. Sono d'accordo con lei che l'Aula deve nel suo complesso mantenere un atteggiamento di serietà, compresi i colleghi che dovrebbero stare seduti ai loro posti e gli Assessori che dovrebbero non interloquire con i colleghi. Però, al di là di questo, direi che i lavori d'Aula si stanno svolgendo in maniera sufficientemente consona, a parte qualche leggero eccesso e qualche facezia di troppo, ma che ci sta visto il peso di sedute che si protraggono.
Quindi, direi di passare alla votazione della richiesta d'inversione rubricata n. 18.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 18.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 19) presentata dai Consiglieri Lupi Giovine, Nicotra e Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 10 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 13.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Volevo avvisare tutti i colleghi che in questi giorni mi sto abituando ad ascoltare di tutto e di più, per cui sono vaccinato ad ascoltare ogni ingiuria, ogni aggettivo che va a ledere la mia dignità politica, ma soprattutto sono abituato ad essere sereno e tranquillo, perché non c'è niente di più bello nella vita che essere sereni e tranquilli con se stessi.
E qualche perplessità non vi nascondo che ieri sera l'ho avuta. Chiedo scusa ancora una volta all'amico Robotti. Collega Robotti, lei ancora non mi ha chiesto scusa.



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Apprezzo la parte lessicale del collega Robotti, perché quella parte è la più sapiente.
Eravamo arrivati esattamente alla seconda pagina della relazione alla proposta di legge rubricata n. 303, che recita "Norme di attuazione della parità di trattamento e del divieto di ogni forma di discriminazione nelle materie di competenza regionale".
Proseguo nella lettura della relazione.
"I sistemi legislativi comunitario e nazionale sono ormai tra i più avanzati al mondo, ma l'attuazione efficace della legislazione sulla non discriminazione dipende dall'impegno delle autorità nazionali e locali, dal sostegno e dal coinvolgimento attivo della società civile e dal sostegno complementare di misure non legislative volte a combattere la discriminazione. Le autorità regionali e locali, in particolare, sono partner fondamentali della politica dell'Unione Europea e della politica nazionale contro la discriminazione e a favore della parità di trattamento.
Esse possono contribuire, dando esempio positivo come datori di lavoro e fornitori di servizi. Si trovano inoltre in una posizione favorevole per sensibilizzare le comunità locali e promuovere il dialogo.
Anche il Comitato delle Regioni ha sostenuto attivamente la politica comunitaria contro le discriminazioni.
Nello scenario delineato l'azione della Regione Piemonte si ispira agli orientamenti nazionali e comunitari in materia di pari opportunità, così come espressi nella proposta di decisione del Parlamento europeo e del consiglio relativo all'anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007) verso una società giusta, presentata dalla Commissione che prevede di designare il 2007 come anno europeo delle pari opportunità per tutti.
Gli obiettivi dell'anno europeo delle pari opportunità per tutti sono i seguenti.
Diritti; sensibilizzare sul diritto alla parità e alla non discriminazione.
L'anno europeo permetterà di informare i cittadini e le cittadini che tutti, indipendentemente dal sesso, dalla razza e dalle origine etniche dalla religione o dalle convinzioni personali, da eventuali handicap dall'età e dagli orientamenti sessuali ed entità di genere, hanno diritto alla parità di trattamento.
Rappresentatività; stimolare il dibattito sulla possibilità di incrementare la partecipazione alla vita sociale.
L'anno europeo favorirà la riflessione e la discussione sulla necessità di una maggiore partecipazione alla vita sociale in tutti i settori e a tutti i livelli.
Il principio di riconoscimento; valorizzare e accogliere la diversità.
L'anno europeo permetterà di sottolineare, evidenziando i benefici della diversità, il contributo positivo che tutti, indipendentemente dal sesso dalla razza e dall'origine etnica, dalla religione, dalle condizioni personali, dall'età, dagli orientamenti sessuali e dall'identità di genere possono dare alla società.
Rispetto e tolleranza; promuovere una società più solidale. L'anno europeo permetterà di sensibilizzare i cittadini sull'importanza di favorire buone relazioni tra tutti i membri della società, in particolare fra i giovani e di promuovere e di diffondere i valori che sottendono la lotta contro la discriminazione".



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 19.
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.
La seduta notturna aprirà alle ore 00.15



(La seduta ha termine alle ore 00.01)



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