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Dettaglio seduta n.471 del 16/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(La seduta ha inizio alle ore 00.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Buquicchio, Caracciolo Cattaneo, Cavallaro, Chieppa, Clement, Ferraris, Manolino, Placido Reschigna, Ronzani, Rutallo e Travaglini.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Colleghi, comunico la presentazione di n. 50 richieste d'inversione dell'o.d.g. (presentate ai sensi dell'articolo 51, comma 2 del Regolamento) e n. 82 richieste d'inserimento di nuovi punti (presentate ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento).
Ricordo che il numero legale è 26.
Richiesta d'inversione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi, Nicotra: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 4.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente, relativamente ai lavori chiedo di avere l'o.d.g.



(I commessi consegnano la documentazione richiesta al Consigliere Scanderebech)



SCANDEREBECH Deodato

Quest'inversione ci porta al punto 4) all'o.d.g., che reca: "Proposta di legge n. 2 'Tutela del consumatore. Norme in tema di trasparenza dei prezzi al dettaglio. Sistema del doppio prezzo'". Tale proposta di legge intelligentemente presentata dal collega Giovine, è una di quelle famose proposte che non hanno mai avuto un seguito.
Scusi, Presidente, una parentesi: le chiedo di far alzare la temperatura perché non ce la faccio, fa troppo freddo.



PRESIDENTE

Abbiamo già chiesto...



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Ho chiesto di alzare la temperatura, sono un uomo levantino mediterraneo.
(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Non mi sono spiegato, ho chiesto di alzare la temperatura, perché per me fa troppo freddo, occorrerebbe normalizzarla.



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Se non penso io alla mia salute, nessuno ci pensa! La proposta di legge, in realtà, è stata dettata dai grossi problemi che tutti abbiamo avuto, soprattutto le famiglie appartenenti al ceto medio, che si sono dovute adeguare all'introduzione dell'euro. Come consuetudine, hanno ricevuto i pagamenti (salari, stipendi e pensioni) in lire, mentre hanno dovuto sostenere in euro tutte le spese per sopravvivere.
Naturalmente, il doppio prezzo, euro e lire, tanto evocato prima dal governo Berlusconi e, poi, dal governo D'Alema, non è mai stato introdotto e nemmeno si sono visti ispettori presso supermercati e mercati rionali.
La proposta di legge avrebbe permesso di risolvere i tanti problemi che hanno causato un ingiustificato aumento dei prezzi, che tali sono rimasti fino ad oggi.
Per cui, se il doppio prezzo fosse stato mantenuto oltre al periodo transitorio e se l'euro fosse stato emesso in moneta di carta come una volta la lira, forse avremmo avuto meno problemi, soprattutto sotto il profilo del potere d'acquisto di tutti i cittadini, in modo particolare dalle classi appartenenti al ceto medio e da coloro che oggi sono entrati nella fascia di povertà, che una volta si caratterizzava per la presenza dei barboni. Oggi, invece, in tale fascia sono presenti famiglie del ceto medio che in passato sono state volano portante della società, apportando ricchezza e benessere. Tra parentesi, dagli ultimi dati ISTAT emerge che il Nord - il collegio che comprende Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta - è al primo posto per quanto riguarda famiglie del ceto medio entrate a far parte della fascia di povertà.
Tema di cui tutti noi ci dovremmo occupare, ma di cui ci siamo occupati poco; mi auguro che da domani ce ne occuperemo maggiormente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti in senso contrario; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Ho trovato particolarmente eccitante il discorso svolto questa sera dal Consigliere, sarà che sento ancora il profumo della sauna nella quale il Consigliere si immerge prima di venire a deliziarci con le sue riflessioni in queste piacevoli serate.
Nonostante l'eccitazione, che mi rendo conto, man mano che passa il tempo, risponde sempre più a fenomeni strani - l'invecchiamento porta con sé situazioni anomale, di difficile comprensione - siamo costretti ad affermare che non siamo d'accordo con la richiesta d'inversione all'o.d.g.
Ma la notte è lunga, magari si verificheranno condizioni per cambiare parere.
Consigliere Bossuto, vedo sul microfono una bella bandiera comunista mi complimento per l'iconografia, effettivamente...



(Commenti in aula)



BOETI Antonino

carina, sono d'accordo, parla al nostro cuore di nostalgici.
(Commenti in aula)



BOETI Antonino

Scusi, Presidente, il Consigliere Bossuto è un amico.
Comunque, non concordiamo con la richiesta d'inversione; vedremo per le prossime, nel frattempo ci organizziamo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech sull'ordine dei lavori.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, intervengo per ribadire che fuori è estate e in aula fa freddo.
Mi auguro che la mia richiesta sia accolta perché ho freddo indipendentemente dal bagno turco. Qui c'è qualcosa che mi arriva addosso se alzate poco poco la temperatura...



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Allora è di là che fa caldo, qui fa freddo.
Chiedo di alzare un pochino la temperatura.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, abbiamo già fatto la richiesta in tal senso è chiaro che la temperatura non può alzarsi in tempi strettissimi; dopo un certo numero di minuti vaglieremo gli effetti.
Ha chiesto di intervenire per fatto personale il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo per fatto personale, perché il collega Scanderebech mi ha definito "amico". Credo che, secondo la terminologia politica, si riferisse ad un nobilissimo partito, che è tuttora presente come erede, ancorché non come forma, la Democrazia Cristiana, alla quale non ho mai appartenuto.
Invece, nel linguaggio tecnico italiano tale termine implica una serie di valori che personalmente non riconosco nei riguardi del collega Scanderebech. Lo accetto, perché la democrazia è una regola che io non ho votato, ma rispetto: quindi è un mio collega.
Per quanto riguarda l'amicizia, né per appartenenza politica né per fatto personale, mi distinguo.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'inversione punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta d'inversione rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi, Nicotra: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 5.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech, ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Mi trovo ad un crocevia e non c'è il mio amico Chieppa, che prima sembrava volesse spaccare il mondo.
Con quest'inversione ci avviamo al punto 5) all'o.d.g., che reca: "Proposta di legge n. 339 'Intervento a sostegno delle famiglie e delle associazioni per favorire un invecchiamento sano e attivo della popolazione'".
Tale proposta di legge aiuterebbe i nostri anziani a risolvere molti dei problemi con i quali si devono confrontare quotidianamente. Problemi che sempre più incidono negativamente sull'invecchiamento sano e attivo della popolazione piemontese, oggi più di ieri, per il semplice fatto che gli over 60 aumentano nei confronti delle nascite. Occorrerebbe affrontare con altrettante proposte di legge serie l'aspetto demografico, che sta diventando un problema serio.
In questi giorni, sono apparsi nella città di Torino - non so se li avete visti - diversi manifesti che invitano, tramite un numero verde, gli anziani ad essere operativi e coinvolti in certe iniziative, in un modo che ritengo un po' offensivo - ciascuno, però, giudichi come crede, essendo una pubblicità...
Ricordo che qualche mese fa un collega di Andrea Buquicchio (uno degli esponenti nelle istituzioni torinesi) evidenziò una sorta di scandalo per una donna seminuda che rappresentava un'immagine, una comunicazione, una pubblicità. Furono ritirati immediatamente i manifesti (nell'arco di 24 ore!), più che altro perché rappresentavano un'immagine non corrispondente alla realtà. Oggi, invece, per le strade di Torino, vediamo affissi manifesti raffiguranti belle immagini di anziani (un anziano uomo e un'anziana donna) che vengono, in modo ironico (a mio avviso anche in maniera strumentale), definiti "ragazzo" e "ragazza". Mi chiedo, allora come devono essere definiti i "veri" giovani ragazzi! Definire "ragazzi" pur in maniera ironica, i nostri anziani, per dare loro un senso di soddisfazione o di illusione di essere ancora ragazzi, finisce per essere una presa in giro.
Quei manifesti, a mio parere, ledono la dignità dell'anziano. L'anziano è anziano: non possiamo considerarlo "ragazzo" o "ragazza". Se qualcuno sa da dove arrivano quei manifesti... Se poi c'è anche la Regione Piemonte che li sponsorizza, è ancora peggio! Mi fermerò magari più tardi davanti ad uno di questi manifesti per verificare se c'è o meno il logo della Regione.
Finalmente abbiamo l'onore di vedere l'Assessore alla cultura, Oliva magari ne saprà qualcosa...
Assessore Oliva, li ha visti i manifesti? C'è di mezzo la Regione Piemonte?



(Commenti dell'Assessore Oliva fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

Ho capito. Mi fa piacere che sia una persona sincera e seria! Almeno possiamo concordare sul fatto che l'Assessore Oliva sia una persona coerente con quanto dice.
Dicevo che in giro per la città di Torino ci sono manifesti raffiguranti due anziani, un uomo e una donna, definiti "ragazzi". Lo slogan è "Ragazzi, correte. Vi aspettiamo. Telefonate al numero verde...".
Mi sembra che quel modo di definirli sia un po'... Capisco che possa far piacere, del resto anche io quando incontro gli amici dico loro: "Ciao ragazzi, come va?", però si è tra amici. Pubblicizzare, invece, un'immagine di anziani, definendoli "ragazzi"... Qualcuno potrebbe illudersi, ma qualcun altro potrebbe pure offendersi, perché sembra che siano presi in giro! Iniziative che, a mio avviso, andrebbero riviste sotto l'aspetto pubblicitario; con questo, non dico che non siano belle iniziative per come sono state concepite, però dobbiamo fare attenzione a non affidarci sempre ai grafici, che esagerano sempre con affermazioni che talvolta possono essere anche lesive per chi le legge. Faccio un esempio...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, le ricordo che l'intervento dovrebbe essere di cinque minuti.



SCANDEREBECH Deodato

Va bene.



PRESIDENTE

Interviene in senso contrario il Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Personalmente eviterei di usare il condizionale, Presidente: l'intervento "deve" durare cinque minuti, non "dovrebbe". Inviti, pertanto il Consigliere Scanderebech ad attenersi alle regole che dettano la vita di questo Consiglio regionale.
Noi siamo contrari alla richiesta d'inversione di punti all'o.d.g.
Faccio solo una considerazione sui manifesti: anche il Consigliere Scanderebech, a mio avviso, dovrebbe cambiare consulente, perché noi ricordiamo un orribile manifesto di quattro o cinque mesi fa che il collega ha affisso sui muri di Torino, che lo ritraevano accanto a quattro o cinque signore anziane; non ricordo più se lui era seduto e loro erano in piedi o viceversa. Devo dire che non ho mai visto niente di più brutto, né dal punto di vista estetico, né dal punto di vista umano o sociale. A nessuno verrebbe in mente di prendere quattro signore di quella età e collocarle in un manifesto in cui c'era scritto: "I problemi degli anziani si risolvono" così come sta provando in queste serate il Consigliere Scanderebech: facendo ostruzionismo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione punti all'o.d.g.
rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech, per fatto personale ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Collega Boeti, ti reputo una persona intelligente, capace, brava; hai amministrato bene il Comune di Rivoli e sei qui presente con costanza e determinazione; sei uno dei capi storici del tuo partito. Lascia però fare la comunicazione a chi se ne intende, a chi è bravo a farla! Detto questo, certe valutazioni tienile per te! Perché quel manifesto ha rappresentato, per il sottoscritto, una cosa seria. Ha rappresentato soprattutto, una parte della mia storia politica, che rivivrei, perch fatta con entusiasmo.
In quella circostanza, quel manifesto me lo sono cercato: l'ho voluto e l'ho realizzato. Peraltro, gli indumenti sono questi: indossavo queste scarpe, questi jeans e una maglietta bianca che magari porterò domani notte così sono più coperto e mi sentirò meglio! Quel manifesto l'ho fatto con entusiasmo, con dedizione, con passione e lo rifarei, anche se non uscisse più così; le cose non possono venire sempre bene, soprattutto quando fai i manifesti! Se vuoi comunicare un messaggio tramite un manifesto, soprattutto se quel messaggio è la povertà diventa difficile esprimerlo. Io ho avuto il coraggio di farlo; mi sono messo in discussione, anticipando un tema delicato ed importante, che penso appartenga anche a te - come classe politica, intendo. Del resto, penso che appartenga a tutti, nella speranza di risolverlo; è un problema politico e come tale, va risolto. Penso, quindi, che quel manifesto abbia avuto ci che meritava, ovvero un successo strepitoso. Ma a parte il successo, ha avuto astuzia, consapevolezza e intuito: ha anticipato il fenomeno di settembre, ottobre e novembre scorso. Quel manifesto è stato creato i primissimi giorni di settembre: avevo già previsto quanto sarebbe successo proprio a settembre, a ottobre e a novembre.
brutto? Sono brutto io? Quelle signore erano delle belle persone e le ringrazio di cuore per essersi prestate a fare il manifesto.
Non consento a nessuno di valutare in quel modo, così come ha fatto il collega, il lavoro di ciascuno di noi.



PRESIDENTE

Mi sembra che abbia ben espresso le sue richieste. La invito, però, a rimanere nei tempi previsti per ogni tipo di intervento.
Richiesta d'inversione rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi, Nicotra: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 6.
La parola al Consigliere Scanderebech per l'illustrazione.



SCANDEREBECH Deodato

Il punto rubricato n. 6 riguarda la prevenzione, il controllo e la sicurezza in materia di prostituzione.
Anche questa proposta di legge ha avuto risalto e soprattutto ha avuto un seguito. Mi auguro che chi l'abbia letta lo faccia con costanza, con determinazione, in modo continuativo. Il provvedimento emanato dal Governo esistente (mi sembra che sia stato proprio il Ministro Carfagna ad aver avuto l'intuito e l'intelligenza di emanare un simile decreto), in qualche modo è stato adoperato e messo in pratica. All'inizio ha dato i suoi frutti; naturalmente, in passato, anche la Lega Nord aveva tentato una mossa in quella direzione, però non ci era riuscita, perché un conto è farlo quando si è forza di Governo, altro conto è farlo quando si è opposizione. In quel provvedimento ministeriale ritroviamo in parte quanto previsto nella mia proposta di legge. Però, ahimè, è stato messo in atto per pochi mesi; in seguito è di nuovo esploso il fenomeno della prostituzione selvaggia.
Sul tardi, andando a casa, le rivedo tutte per strada e non mi fa certo piacere; spesso, al fenomeno della prostituzione troviamo in parallelo quello dello spaccio. Insieme alle "lucciole", negli angoli delle strade troviamo anche gli spacciatori.
A questo punto, per "ammazzare il tempo" e per cercare di essere un po' costruttivi, propongo di fare un giro tutti assieme: ci mettiamo in tre o quattro macchine e andiamo a vedere... Presidente, sarebbe una cosa seria perché ci farebbe capire che cosa c'é fuori da quest'aula a quest'ora! Sono lo 00.30: andiamo in giro per Torino, scegliete voi la zona. Vediamo che cosa c'é per strada! Troveremo prostitute e spacciatori abbandonati a se stessi. Facciamo un giro anche nelle principali scuole torinesi: vedrete che ci saranno almeno 10 o 15 persone che vi alloggiano abusivamente! Vi porto io, possiamo andare in tre o quattro zone qui vicino: vedrete scuole occupate, scuole dormitorio. Vedrete spacciatori e di lucciole per strada.
Detto questo, tale proposta di legge va ad incidere, almeno in parte (perché non ho la presunzione di dire che la mia proposta di legge eliminerà il fenomeno della prostituzione, il lavoro antico come il mondo!), sulla prostituzione minorile, a sua volta, conseguenza del fenomeno bruttissimo della prostituzione, a sua volta conseguenza di un altro fenomeno bruttissimo: delinquenza organizzata e lo spaccio.
Abbiamo approvato una legge sulla sicurezza, abbiamo messo a disposizione milioni, ma non sappiamo nulla sulla ricaduta per ciò che riguarda il problema della microcriminalità e dell'ordine pubblico.
La Regione ha le sue competenze, la Regione potrebbe costruire un percorso...



PRESIDENTE

scaduto il tempo a sua disposizione.
Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Novero ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Dopo la scorsa serata avevo pensato di fare un intervento, ma dato che a me non piace polemizzare, avevo considerato di leggere un giornale, di lavorare, di fare altre cose interessanti. Tuttavia, ho sentito il collega Scanderebech citare la Lega - non so cosa abbia detto e non m'interessa nel modo più assoluto - dunque faccio quell'intervento che avevo pensato riferito all'altra notte.
Secondo me, solo Dio e Deo sanno se il collega ci ha preso per i fondelli tutta la notte o se, sul serio, faceva degli interventi per cercare di colloquiare. Nutrivo il dubbio che ci prendesse per i fondelli poi mi è sorto un altro dubbio, magari mi sono sbagliato, credo sempre nella bontà degli altri, magari sono stato malpensante.
Sia in un caso che nell'altro, sia che il collega, abilmente e furbescamente cerchi di instaurare, come l'altra notte, un colloquio, sia che, come stasera, non ne abbia più voglia, annuncio che voterò contro tutte le richieste d'inversione presentate. Poiché ho ancora un po' di tempo a disposizione, volevo fare una piccola digressione sul valore che nelle società varie si danno agli epiteti, agli aggettivi. A me è venuto il dubbio che il collega facesse il furbo, ma magari non è vero. Nella cultura Musulmana "cane" è il peggiore insulto che uno possa dare - a me se danno del cane non suscita nessuna emozione - ma nella mia cultura, quando ero giovane - 50, 100 o 200 abitanti di una borgata erano una famiglia sola gli epiteti erano svariati: "balengo", "cujun", "cretino", "stupido", ma non erano offensivi. Anzi, il cretino e lo stupido, quasi quasi, venivano protetti dalla collettività, non espulsi dalla collettività. Gli insulti veramente gravi e gravissimi, erano pochissimi. Uno dei peggiori era "quello lì fa il furbo". Quando uno aveva questa nomea, veniva espulso della collettività, non gli si parlava. "Fare il furbo", nella mia cultura è cosa gravissima.
Spero di essermi sbagliato, ma volevo far notare che il significato delle parole, a volte, cambia a seconda dell'ambiente in cui vengono pronunciate.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 3.
Ricordo che il numero legale è 26 Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Il Consigliere Scanderebech ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ho fatto riferimento alla legge sulla prostituzione che voi, come forza politica, avevate portato avanti prima ancora. Era quello il riferimento.
Prima che arrivaste al Governo, avete lottato per cercare di limitare il fenomeno della prostituzione selvaggia. Poi è arrivato il Governo Berlusconi, siete diventati forza di governo, avete inciso positivamente anche nella direzione giusta, ma poi non si è fatto più niente.
Nessun'attribuzione personale.



PRESIDENTE

Richiesta d'inversione rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi e Nicotra: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
La parola al Consigliere Scanderebech



SCANDEREBECH Deodato

Vi dimostrerò l'importanza di questa proposta di legge: vediamo se qualcuno riesce a convincersi.
La proposta di legge ha la finalità di elaborare una normativa per disciplinare i servizi di assistenza rivolti alle famiglie. Inoltre ha l'obiettivo di aiutare le donne in gravidanza, mediante i consultori familiari, per contrastare le difficoltà che spesso le inducono all'interruzione della maternità. Secondo l'annuario ISTAT 2006 - come dicevo l'altra sera l'ISTAT va di due anni in due anni e questa proposta di legge è stata presentata a novembre 2006 - nel nostro Paese continuano ad esserci poche nascite: solo l'1,32% per donne nel 2005. In Italia il tasso di natalità è in diminuzione ed è tra più bassi d'Europa. A Torino siamo all'1.6%, quindi non siamo così al di là della media.
La crescita della popolazione dipende quasi unicamente dal fenomeno dell'emigrazione, ma il numero di neonati è tornato, nel 2005, a scivolare ben sotto al numero dei deceduti. Pertanto, è necessario incrementare le nascite e creare un movimento di controtendenza al trend negativo che si è innescato. La legge n. 405 del 29 luglio 1975 delega alle Regioni i criteri per la programmazione, la gestione e il controllo dei servizi forniti dai consultori familiari. Di conseguenza, la Regione Piemonte ha l'obbligo di agire su tali strutture per potenziare il sostegno alle famiglie e alle donne in gravidanza. Sono in aumento i casi di ricorso all'aborto da parte delle donne che trovandosi, il più delle volte, sole e in evidenti condizioni di disagio economico e sociale, decidono di non affrontare la gravidanza, perché abbandonate a se stesse. Attualmente, il numero delle donne madri sole è veramente altissimo, soprattutto a Torino e prima cintura. Non desta meno preoccupazione il dilagare di devianze sessuali come l'abuso e la violenza di cui i minori sono a volte vittime e a volte protagonisti. I genitori si rivolgono ai consultori esternando le sempre maggiori difficoltà nell'assolvimento delle competenze di cura e di educazione dei figli, così come coloro che si dedicano all'educazione dei minori per impegno solidaristico o per impegno professionale, dichiarando di dover affrontare sempre maggiori ostacoli e problemi derivanti dall'affido familiare, dall'adozione, o da episodi di maltrattamento e di violenza familiare. Altro problema cui prestare attenzione...



PRESIDENTE

scaduto il tempo a sua disposizione.
La parola, in senso contrario, alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Presidente, capisco tutto, o almeno ci provo; non sempre ci riesco, per cose che non riesco davvero a tollerare. Le esigenze, che qualcuno definisce politiche, di condurre una battaglia ostruzionistica contro l'ipotesi di nuovo Regolamento in Consiglio, sono sicuramente legittime.
Noi siamo qui a fare il nostro dovere per dare, invece, al Consiglio regionale, un nuovo Regolamento.
Tuttavia, chiedo di non essere costretta ad ascoltare il modo irridente di trattare problemi come quelli di cui parlava prima il collega Scanderebech.
Sono cose che fanno soffrire nell'ascoltarle e ancor nel sentirne ridere e usare per lo scopo per il quale vengono usate questa sera. Il nostro parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Scanderebech ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori.
Ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Colleghi, a tutto c'è un limite, ma che io debba prendere lezioni di moralità e di stile da voi - mi dispiace che lei sia una donna e persona per bene - non lo accetto. Se lei voleva...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Boeti)



SCANDEREBECH Deodato

Se voleva darmi un insegnamento di moralità e di stile e, soprattutto se aveva interesse verso questi problemi, con i fatti e non solo con le parole, poteva prendere in considerazione la proposta di legge che ho presentato e che giace innocua. Se io mi sono permesso di leggerla in aula, è perché ritengo che i temi trattati siano delicati, importanti, e mi vanto per averli portati avanti con dignità e con rispetto. Non datemi lezione di stile, di dignità o moralità: scordatelo con me, perché siete dalla parte sbagliata.
Si è ironizzato sulle modalità della lettura: non fate i puri nei confronti di certe situazioni, si stava scherzando sulle modalità e non sui contenuti. I contenuti sono salvi e il sottoscritto li porterà avanti sempre con rispetto, con entusiasmo, con dedizione e con serietà professionale. Nessuno si deve permettere di darmi lezioni di moralità e di stile, nemmeno all'una di notte; il sottoscritto si è sempre comportato bene in aula con i colleghi e li ha sempre rispettati. Non mi sono mai permesso ....



PRESIDENTE

Consigliere Boeti, ho già richiamato il Consigliere Scanderebech a stare nei due minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Per riprendere quest'ultimo episodio. Capisco il nervosismo di alcuni Consiglieri di maggioranza, ma non capisco perché il Consigliere Muliere se la debba prendere con qualunque cosa io dica o faccia. Per esempio, oggi alla Conferenza dei Capigruppo, mi ha aggredito solo perché lo guardavo in modo particolare. Consigliere Muliere, non so cosa le abbia fatto, non so perché lei è così eccitato ogni volta che siamo presenti nella stessa sala...



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Sarà un problema suo, a me spiace Consigliere Muliere, ma oggi tutti i Consiglieri presenti alla Conferenza dei Capigruppo hanno visto la sua reazione nei miei confronti, che era veramente fuori dalla grazia di Dio.
Ciò detto, Presidente, prendo atto e ringrazio la Consigliera Pozzi perché, tutto sommato, nel suo intervento, ha riconosciuto un'azione politica legittima. Mi rendo conto che, magari, si possono usare argomentazioni più o meno opportune. Sicuramente, non bisogna cancellare il merito del Consigliere Scanderebech nell'aver voluto, a suo tempo - mi pare che la legge sia datata 2006 - porre un fenomeno all'attenzione dell'Aula affinché, in qualche modo, si cercasse di dare seguito alla legge in oggetto.
Sicuramente la modalità poteva essere un po' più rispettosa, e di questo faccio ammenda; anch'io, insieme al Consigliere Leardi, ho usato un tono un po' scherzoso, ma per il modo un po' "alla mano" che ha il Consigliere Scanderebech nel dire le cose. Non c'era alcuna volontà, da parte del Consigliere Scanderebech e neanche dei sottoscritti, di essere offensivi nei confronti di nessuno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Per sottolineare che non è una questione di metodo, ma di merito. Dato che i Consiglieri utilizzano proposte di legge - che possono anche avere, e che hanno, certamente un valore morale e sociale - per fare ostruzionismo credo che, nel merito, questo non sia sostenibile da un punto di vista etico.
Molti sono gli argomenti frivoli che i Consiglieri possono utilizzare per fare ostruzionismo, e questo rientra nei loro diritti; personalmente li invito, se non vorranno continuare a sentire lezioni di moralità, ad utilizzare argomenti che stanno nello spirito di queste serate, nello spirito di queste giornate, improntate all'inutilità e all'interesse privato e politico dei Consiglieri in oggetto.
Gli argomenti seri hanno un loro posto e una loro dimensione; non trovano spazio in queste serate inutili e costose anche per la collettività.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Consigliere Boeti, voi pensate che la verità sia sempre quella espressa dalla vostra bocca? Pensate di essere i proprietari del mondo ma soprattutto, i proprietari della verità.
Non ho deriso nessuno; cerchiamo di chiarire quanto successo. Non ho fatto nulla, mentre parlavo è uscita la virgola, qualcuno l'ha sottolineata: è stata fatta una risatina, ma non riguardava né il contenuto né lo stile. Ripeto, per l'ennesima volta, che non accetto lezioni di stile, di coerenza e moralità da nessuno.
Tanto meno da voi. Chiaro?


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'inversione punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta d'inversione rubricata n. 5) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi, Nicotra: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Volevo leggere brevemente alcuni dati - non vorrei dire cose diverse dalla realtà - relativamente alle morti e alle stragi del sabato sera.
Leggo velocemente alcuni dati.
Ogni anno sulle strade del nostro pianeta perdono la vita 1 milione e 200 mila persone e subiscono lesioni oltre 50 milioni di persone. In Italia, secondo le statistiche, negli ultimi dieci mesi del 2006, si sono verificati 2900 decessi, pari a 9 al giorno. I dati inerenti agli incidenti stradali rilevati dalla polizia e dai carabinieri, mettono in evidenza che una delle cause principali degli incidenti rimane l'indisciplina dei guidatori; delle 2.488.340 infrazioni contestate, più di un terzo sono per eccesso di velocità, circa 30 mila per guida in stato di ebbrezza, mentre circa 2.793 guidatori sono stati sorpresi alla guida sotto effetto di stupefacenti.
Su 80.227 controlli effettuati dalle autorità competenti, il 17,3% è risultato in stato di ebbrezza alcolica. Nella fascia di età compresa tra i 18 e i 32 anni, il 46% dei conducenti è risultato positivo ai controlli.
Con il passare delle ore della notte aumenta il numero di conducenti positivi e il livello di tasso alcolico riscontrato.
L'analisi dei dati rilevati dagli incidenti per ciascun giorno della settimana, evidenzia che il venerdì è il giorno in cui si concentrano il maggior numero di incidenti (pari a 15,4% del totale annuo), mentre il sabato è quello in cui si registra il numero massimo di feriti. Dal punto di vista della pericolosità, le ore in cui gli incidenti presentano il più elevato tasso di mortalità sono quelli del fine settimana compresi nella fascia oraria dalle 24 alle 6 del mattino.
In tal senso, la mia proposta di legge prevede la chiusura delle discoteche non oltre le due del mattino perché, come si evince da questo dato, il numero di morti più elevato, avviene dalle 24 alle 6 del mattino ma, soprattutto, dalle due alle sei. Ecco perché è importante chiudere le discoteche alle due del mattino.
Gli incidenti del venerdì e del sabato notte sono pari al 44% del totale di quelli notturni. I morti e i feriti del venerdì e del sabato notte, rappresentano rispettivamente il 49 e il 46%. Pertanto, l'indice di mortalità degli incidenti stradali avvenuti durante la notte sulle strade urbane, assume il valore massimo nel week end mentre, sulle strade extraurbane, tale valore risulta al massimo al venerdì notte.
Fra i conducenti, la fascia di età più colpita dalle conseguenze degli incidenti stradali è quella tra i 25 e i 29 anni con circa 481 morti e 32.722 feriti; segue la fascia di età 30-34 anni con 461 morti e quella 21 24 anni con 395 morti.
Per effetto di incidenti stradali, la nostra società è soggetta ogni anno ad un costo sociale e umano elevatissimo. Si fa l'esempio del Comune di Magliano Alpi, dove buona parte dei giovani sono stati decimati dalle stragi del sabato sera. Potete, quindi, immaginare quale può essere il futuro sociale, culturale, e non solo, di quel Comune e di quella collettività.
Secondo una stima la somma derivata dai costi originati dalla perdita della capacità produttiva, i costi umani, i costi sanitari in seguito ad incidenti stradali, è risultata pari a 33.706 milioni di euro corrispondenti al 2.5 del PIL nazionale. Pensate a quante risorse umane economiche e sociali sono spese e consumate nelle stragi del sabato sera.
Per quanto concerne nello specifico, il Piemonte si colloca al 6° posto su venti regioni nella graduatoria del più alto numero di incidenti stradali, pari a 14.707 annui. Mentre sale al 5° posto per quanto concerne l'indice di mortalità: 483 morti e 21.380 feriti. È una cifra elevatissima.
Noi, davanti a questa realtà, non possiamo essere inerti: il problema è di competenza della Regione. Vogliamo affrontare il problema? Poiché è a costo zero, occorre soltanto adottare provvedimenti restrittivi...



PRESIDENTE

scaduto il termine a sua disposizione.
La parola al Consigliere Boeti per il parere contrario.



BOETI Antonino

Anche questa volta si tratta di una questione di merito. L'argomento è certamente di grande importanza. Io ho un figlio di 24 anni e una figlia di 19 e fin quando non sono rientrati a casa la sera non riesco a dormire anzi, li aspetto seduto sul divano. Proprio per queste ragioni, trovo inammissibile e inconcepibile il fatto che questo argomento si discuta all'una di notte, utilizzandolo come strumento per fare ostruzionismo. Non c'è differenza tra quanto diciamo adesso e quanto dicevamo rispetto all'argomento riguardo al quale la Consigliera Pozzi ha preso posizione.
Trovo vergognoso che il Consigliere Scanderebech utilizzi la morte di decine di ragazzi per fare ostruzionismo all'una di notte in questa sala consiliare. Può darsi che abbia ragione, ma la vergogna che provo rispetto ad argomenti utilizzati in questo modo e con gli obiettivi che i Consiglieri hanno per fare opposizione, è semplicemente vergognoso e scandaloso e io desidero rimarcarlo. Ripeto, ci possono essere argomenti più frivoli da utilizzare per fare ostruzionismo e per tenere qui 26 Consiglieri fino alle sei del mattino. Invito Scanderebech ad utilizzare altri argomenti. Mi rendo conto che ha preparato questi perch evidentemente, non ha la sensibilità giusta per capire che sono argomenti che non andrebbero utilizzati, ma vedo che insiste. Evidentemente, come diceva l'altra sera, non capisce.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva



PRESIDENTE

Richiesta di inversione rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi, Nicotra: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Non ho voluto prendere la parola per fatto personale... Collega Boeti capisco che sei un po' nervoso, però pensi di dovermi ancora insegnare cosa fare dopo quattordici anni che sono in Regione? Grazie a Dio, mi sono sempre comportato degnamente e educatamente.
Se leggo, non ti va bene; se rido, non ti va bene; se parlo di una legge che parla delle stragi del sabato sera, non va bene perché è strumentale.
Sei solo presuntuoso e pretendi che gli altri facciano quanto tu pensi e quanto tu vuoi! Ma dove siamo? Non siamo in Russia o in Cina: siamo in Italia! Avresti dovuto vedere cosa facevano in passato altri tuoi colleghi in questo Consiglio (il collega Placido può confermarlo!) Non stavano muti: leggevano la Bibbia o altro. Quindi dovreste, non dico stimarmi o dirmi chissà cosa, ma almeno essere consapevoli che mi sto attenendo all'o.d.g. e cercando di parlare di questioni che ci riguardano. Ieri ed oggi ho sempre parlato del problema del Regolamento, della legge elettorale. Possiamo ancora riparlarne: non c'è problema. Non ho paura di parlare dei problemi all'o.d.g.! Il problema è che, dovendo parlare dei problemi della gente perché siamo qui per fare quello, o facciamo ostruzionismo o facciamo altro, ma di quei problemi dobbiamo parlare. E se ne approfitto - come in questi momenti - per leggere una parte della relazione o per documentarla a voce, penso di fare un'opera interessante. Poi, se tu la vuoi sentire, la senti; se vuoi dormire, dormi: fai quanto ritieni opportuno. Signor Presidente, è l'ultima volta che accetto lezioni di moralità e di stile diversamente, chiederò la sospensione della seduta del Consiglio. Non accetto lezioni di moralità e stile, su come mi devo comportare. Io non l'ho mai fatto e non lo pretendo. Facciamo entrambi il nostro dovere rispettiamoci e seguiamo il percorso che dobbiamo fare, ma non accetto lezioni di stile. Se vuoi, dimmi cosa devo dire; dammi dei fogli: te li leggo, così sei contento e io facilito il mio compito.
Cosa volete che dica? State calmi e fatemi lavorare tranquillo! Si prevede l'inserimento del punto 9), avente come oggetto "Reddito di cittadinanza e contrasto della povertà. Fondo regionale di solidarietà sociale".
Caro collega Boeti:, come fai a non esprimerti su un problema del genere? Ho presentato questa proposta di legge con entusiasmo: l'ho preparate, le ho fatte riesaminare dall'Ufficio Legislativo del Consiglio regionale; ripeto: le ho preparate personalmente, le ho imbastite consegnate agli Uffici preposti e successivamente le ho presentate definitivamente, prevedendo sia la copertura economica sia quella legislativa.
Detto questo, se le proposte di legge non hanno avuto mai un seguito e non hanno mai avuto l'opportunità di essere discusse, non mi potete accusare - tutti voi qui presenti, a destra e a sinistra - di non averle citate e richiamate in sede di trattativa sul bilancio. Tali proposte non sono state mai messe all'o.d.g. né in Commissione né in Aula. Quindi, non dovete rimproverarmi di niente, perché sono sempre dalla parte della ragione; siete voi ad essere nel torto, voi che state governando.
Ho degli appunti relativamente alle due/tre proposte di legge pattuite in occasione della discussione sulla "Città della Salute", messa al primo punto all'o.d.g. del Consiglio straordinario. Mi spiace non sia presente il Consigliere Clement: si è realizzata un'unica un'audizione; sulle tre proposte di legge di cui avevo chiesto l'esame, un'analisi, le audizioni la possibilità di farle accedere a questo Consiglio...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ho già provveduto a scampanellare...
La parola al Consigliere Robotti, che interviene in senso contrario.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



ROBOTTI Luca

Consigliere Scanderebech, sono contrario per le stesse ragioni esposte sino ad ora dal collega Boeti. Però, visto che io sono più rozzo e non ho la cultura del collega Boeti, posso dire solo una cosa del suo atteggiamento: lei è uno sciacallo, un bieco sciacallo.



ROBOTTI Luca

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



ROBOTTI Luca

Sei una merda!



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



ROBOTTI Luca

Signor Presidente, vorrei solo che lei richiamasse all'ordine il collega Scanderebech.
Io non mi faccio dare della merda dal collega Scanderebech!



PRESIDENTE

Per cortesia, la seduta è sospesa.



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



ROBOTTI Luca

Lei, collega, è un bieco sciacallo! E' uno sciacallo. Uno sciacallo! Uno sciacallo! Uno sciacallo!



(La seduta, sospesa alle ore 1.08 riprende alle ore 1.13)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi Consiglieri, capisco la situazione di tensione. Molti di voi tra cui il sottoscritto, hanno avuto una frequentazione di questo palazzo che risale, senza interruzioni, pressoché da lunedì.
La tensione c'è ed è inevitabile; la contrapposizione crea tensione però vi prego di mantenervi nei limiti del rispetto personale che si deve ai colleghi, anche laddove i colleghi fanno battaglie o attengono a posizioni politiche non condivise. Quindi vi invito, da una parte, ad evitare provocazioni e, dall'altra, ad evitare epiteti ingiuriosi.
Alla prima provocazione da una parte o ad epiteti ingiuriosi dall'altra, le persone interessate verranno sospese ed espulse dall'aula.
Vi prego di consentire lo svolgimento dei lavori. Quanto stiamo facendo è noioso e pesante per tutti: cerchiamo di farlo in modo rispettoso delle persone.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata al n. 6.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Lei ha preso, un attimo fa, un impegno molto, molto difficile da sostenere.
Neanche a farlo apposta, il collega Scanderebech, uscendo (forse io sento male, perché ho una certa età) ha detto "Io sono fuori"; credo intendesse - ma lascio volentieri a lei giudicare - rispondere ad una frase detta precedentemente, a microfoni spenti, dal collega Robotti.
Qualora lei giudicasse questa una provocazione, secondo quanto lei ha detto un attimo fa, dovrebbe procedere all'espulsione. Ma faccia un passo indietro. E mi spiace che il collega Scanderebech non ci sia - ripeter quando sarà presente.
Il giudizio di "sciacallo" è estremamente spiacevole, ma - a mio avviso è un giudizio politico e in quest'aula si può - io credo si debba secondo me si deve - dare delle valutazioni politiche di quanto avviene.
In questo momento, in quest'aula, con l'attento supremo disinteresse di troppi, sta avvenendo che alcune persone, con il mero intento di scolpire tolta l'impalcatura di queste poltrone, il proprio nome e cognome sulla sedia come se fosse una proprietà personale, stanno facendo passare il tempo di tutti. Questo per me è indecente; questo per me è un atto di sciacallaggio in politica: è una valutazione dura, ma politica.
Invece, dare della "merda" ad una persona è un insulto. Ma questa è la mia opinione. Non so quale sia la sua, perché io non faccio il Presidente del Consiglio. Però starei attento ad arrogarmi il diritto di giudicare perché il collega Scanderebech, uscendo, ha detto "Ti aspetto fuori".
Adesso io lo raggiungo e vado a prendere un caffè, però lei, deve essere conseguente: o non ha sentito oppure lo espelle.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, io non faccio l'esegesi delle parole di nessuno. Ho sentito benissimo, ma cerco di far sì - come cercano di fare i miei colleghi quando presiedono il Consiglio regionale - che si possa svolgere il dibattito nei limiti di un minimo di rispetto personale, fatte salve naturalmente le considerazioni politiche, anche estremamente pesanti sull'operato di ciascuno.
Quindi, c'è un limite dell'educazione - a parere mio - che deve essere rispettato; dopodiché, la modalità con cui gestire la situazione è molto difficile. Personalmente, non mi permetto di insegnare a persone decisamente più vecchie di me come comportarsi; penso che con un po' di buon senso si riesca a condurre in porto quest'attività, estremamente faticosa per tutti noi. Siamo stanchi tutti quanti, ma bisogna cercare di sopravvivere di qui alla fine della giornata, possibilmente senza passare dagli insulti alle provocazione e ai fatti personali.
Anche le affermazioni che sono state dette qui saranno oggetto di una valutazione con i colleghi dell'Ufficio di Presidenza. Quindi, a tempo debito, le frasi pronunciate e tutto quanto è avvenuto saranno oggetto di valutazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Intervento sull'ordine dei lavori. Io non mi permetto di dire nulla n di scaldare gli animi. Dico solo che una legittima battaglia, in democrazia, ci sta.
Personalmente, sono sempre stato presente; sono mancato solo ieri mattina, quindi a queste richieste dovrei aggiungere quelle di ieri mattina: le conservo volutamente e le chiedo tutte le volte. E' questo il peso della democrazia? Questo è il costo della democrazia? Penso di sì.
Penso che abbiano dimostrato volontà, idee. Le persone che hanno fatto questa battaglia hanno detto cosa vogliono; lo abbiamo capito e su questo ci sono stati moltissimi incontri.
Sull'ordine dei lavori dico che se s'intende fare una battaglia politica, questa deve avere un senso e anche un limite - così come tutti quanti.
Penso che le persone che in questi sono giorni state presenti hanno dimostrato grande senso del limite. Penso che sia arrivato il momento che lo dimostrino anche queste quattro persone. Dopodiché, se è necessario continuare a stare qua, continuerò a restare e a raccogliere il peso o il costo della democrazia. Vedete voi: valutate cosa volete fare. Io raccoglierò le richieste d'inversione (solo per sfizio), e ogni volta le terrò nel cassetto e le tirerò fuori per ricordare che non credo che chi ha voluto questo Consiglio regionale, chi l'ha costruito - i nostri padri fondatori - pensassero che questa fosse la democrazia.
Forse mi sbaglio, forse sono troppo giovane o troppo vecchio (ho 51 anni), ma sicuramente è da poco che vivo quest'esperienza e forse non capisco.
Dico basta! Alla fine c'é un senso del limite in tutto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Molte brevemente, Presidente.
Prima di tutto vorrei complimentarmi per come ha condotto i lavori in quest'aula. Credo che i suoi richiami siano legittimi e giusti, e ricordano a tutti noi che siamo in un'Aula assembleare e democratica, in cui possiamo non condividere le opinioni di alcuni di noi, possiamo realizzare battaglie politiche contro le opinioni che alcuni Consiglieri rappresentano, magari in modo un po' inconsueto o poco corretto - su questo mi allineo - o poco etico per alcuni aspetti, ma sono battaglie politiche.
Credo che le battaglie politiche vadano rispettate in un gioco delle parti che, a volte, può dare anche un'alternanza. Oggi tocca ad un Consigliere da quella parte dell'Aula, magari domani potrebbe toccare a qualcuno di noi trovarci in netta minoranza a dover sostenere certe posizioni, magari con difficoltà, e contrastati dalla stragrande maggioranza.
Contrasto non significa mancanza di rispetto reciproco, non significa mancanza di attenzione e di dialogo tra soggetti. Ripeto: non condivo appieno il modo con il quale la battaglia è portata avanti, ma siamo tutti stanchi. Le ore passano in una sorta di bunker e non invidio i funzionari e i dipendenti della Regione che sono qui da molte ore.
Proprio per questo si deve ancora più tener presente la nostre responsabilità, senza moralismi - che non mi appartengono. Abbiamo una responsabilità qui dentro, rappresentiamo i piemontesi, rappresentiamo soprattutto, una lotta politica che ha portato anche ad inaugurare sale come queste che, probabilmente, in passato, non erano legittimate ad agire e lo sono diventate grazie anche sacrificio di tante persone.
In questa Aula, senza retorica alcuna, dobbiamo portarci rispetto ed evitare qualsiasi provocazione e tenere sempre conto, anche di fronte ad opinioni che non condividiamo, di un rispetto generale che va al di là degli insulti. Se poi qualcuno insulta, forse, è bene un silenzio, è bene sospendere, come ha fatto il Presidente.
Volevo fare i complimenti per come è stata gestita dall'Ufficio di Presidenza questa brutta prova di non democrazia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo innanzitutto perché so che il Consigliere Burzi ama essere corretto da me: è una pratica che adora. È uno di quei Consiglieri che tendenzialmente, non ama granché essere contraddetto, io ovviamente - come è giusto: mi si consenta il ruolo che rivesto - ovviamente lo accontento sempre.
Il collega Scanderebech, lo dico anche ai fini del verbale, non ha detto "ti aspetto fuori", ha detto semplicemente "sto andando fuori".
Questo lasciava alludere ad una minaccia? Non credo proprio perché le minacce sono di altra natura e di altro tenore; non era neanche una provocazione....Presidente, vorrei poter parlare visto che sto trattando cose serie, quindi gradirei che i brusii che arrivano dalla parte sinistra...non so se questa sia la nuova tattica per superare la questione...per carità ognuno la pensa come vuole e fa bene, bisogna poi vedere quali sono gli esiti, se magari il percorso diventa ancora più farraginoso e più difficoltoso di quanto sia già in sé e per sé.
Ciò detto, mi spiace l'eccessiva dose di eccitazione ormonale, dovuta anche al fatto che il collega Scanderebech è fatto così; ma il suo modo di colloquiare e comunicare non è indice di cattiveria; anzi, tutt'altro.
Mi permetto, infine, Presidente, di dire che il collega Robotti forse fa interventi un po' vivaci, ma veraci; qualcun altro, invece, dice le cose in modo un po' più elegante, più raffinato, ma molto più pericolose e cattive. Chi accusa alcuni dei Consiglieri presenti in aula di voler scolpire il proprio nome sulla seggiola su cui siede, in realtà, vorrebbe fare la stessa operazione. Forse accusa gli altri di un qualcosa di cui egli stesso si sente primo artefice. Forse ha la coda di paglia.
Non solo respingiamo completamente al mittente quest'accusa che riteniamo infondata e irricevibile, ma gli chiediamo anche un esame di coscienza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti, ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Non sono affatto stanco: sono lucido, sereno, in forza e con grande vigore, come avete anche visto. Non ho problemi di stanchezza che mi annebbia il cervello.
Proprio perché non ho il cervello annebbiato voglio ricordare al Consigliere Bossuto che le battaglie politiche si fanno per scopi nobili.
Si fanno per difendere una fabbrica, per difendere un gruppo di lavoratori si fanno per difendere l'ambiente, per difendere la scuola pubblica. Non per salvarsi il posto da Consigliere regionale: e questo è quanto sta avvenendo questa sera. Ed è quanto, ormai, da giorni, come in un teatrino stiamo vivendo sotto il ricatto di quattro colleghi. Tanto per precisare Consigliere Bossuto.
Essere di sinistra non significa giustificare tutto; essere di sinistra significa avere la capacità e la lucidità di capire che alcune battaglie sono giuste e altre sono sbagliate. Quando una battaglia è sbagliata bisogna avere il coraggio e la forza politica di schierarsi nettamente contro - anche se può sembrare, in quel momento, una forma antidemocratica e protestare.
Io sono una persona estremamente democratica; credo nel pluralismo e nella democrazia. Non credo, però, nel ricatto di alcuni attraverso strumenti democratici, contro una maggioranza che ha la giusta pretesa di portare a compimento un progetto politico che ha condiviso.
Di fronte al fatto che alcuni colleghi, ormai da giorni, con vari argomenti - ripeto - ci tengono qui a discutere del nulla, io voglio avere la possibilità - credo legittima - di alzarmi da questa sedia e gridare a questi colleghi che sono degli sciacalli e che con il loro atteggiamento non solo producono un danno al Consiglio regionale, ma all'intera collettività piemontese. Hanno una grande fortuna: la stampa di questa regione è poco interessata a queste discussioni; quindi, la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini del Piemonte non sanno quanto sta avvenendo in quest'aula.
Personalmente, non sono né un pacifista né un non violento, non lo sono mai stato. Io, come lei Consigliere Bossuto, ho una formazione leninista.
Il pacifismo e la non violenza non mi appartengono.
Non accetto di essere minacciato da un collega e non accetto neanche Presidente, di farmi dare della "merda". Ricordo che quando il collega Scanderebech mi ha dato della "merda" è stato messo a verbale. Non accetto neanche, Presidente, che le mie parole siano paragonate a quelle del collega Scanderebech. Il mio, lo hanno detto anche altri e lo ripeto, era un giudizio politico, legittimo nei confronti di colleghi che ci stanno tenendo appesi ad un filo per finalità che non hanno nient'altro a che vedere che non il proprio destino personale.
Non c'é niente di interesse di carattere collettivo, generale, non c' niente che riguardi il benessere, il progresso, il sostegno alla comunità piemontese. Il tutto riguarda solo i conticorrente e lo status di quattro nostri colleghi che vogliono garantirsi la rielezione anche per i prossimi cinque anni. La vogliamo dire tutta, questa cosa? Sarei felice se il Consigliere Giovine, il Consigliere Lupi, il Consigliere Nicotra, il Consigliere Scanderebech tornassero qui, ma sarei ancora più felice se tornassero prendendo i voti dei cittadini piemontesi e non grazie al fatto che chiedono che non ci siano più sbarramenti per legge elettorale. Tutti quanti noi subiamo la legge degli sbarramenti e tutti quanti noi mettiamo a rischio la nostra rielezione - non con 128 voti - in Consiglio regionale.
Presidente, credo che dobbiamo fare di tutto per portare fuori del bunker questo dibattito, così come diceva il collega Bossuto (chi ha pensato a questa sala consiliare doveva essere in uno stato di alterazione quando l'ha progettata in questo modo, ma lasciamo perdere).
Noi dobbiamo portare fuori del bunker questa discussione e dobbiamo fare in modo che i piemontesi conoscano e sappiano quanto sta accadendo qua dentro. Devono sapere chi si è assunto la responsabilità di tenerci qui per giorni a discutere del nulla, per non far approvare il Regolamento del Consiglio regionale e, soprattutto, per obbligarci ad affrontare una discussione sulla legge elettorale finalizzata a interessi personali e alla rielezione in quest'aula.
Da adesso in avanti, Presidente, visto che è un mio diritto, chieder la parola e avrò, nei confronti di questi colleghi, lo stesso atteggiamento che ho tenuto nel precedente intervento e in questo.
Credo sia finito il tempo dei balli, dei valzer....



PRESIDENTE

Consigliere Robotti, la prego di terminare.



ROBOTTI Luca

Termino: sono trenta secondi oltre il termine.
Come dicevo, sono finiti i tempi dei valzer, inizia il tempo in cui le persone devono avere il coraggio di dire in faccia a questi colleghi qual è la loro la responsabilità e qual è il loro atteggiamento, assolutamente da censurare. Non è una questione di democrazia, ma di diritti delle persone.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente.
Volevo partire dalle ultime considerazioni del Consigliere Robotti per dire che in quest'Aula io sono uno dei non tantissimi eletti. Ricordo che 12 Consiglieri regionali che siedono da quella parte dell'Aula e 14 Assessori non sono stati votati da nessuno. Ripeto, nessuno della popolazione del Piemonte ha votato 12 Consiglieri e 14 Assessori in carica in questo Governo regionale...



(Proteste in aula di alcuni Consiglieri)



NICOTRA Riccardo

Quando finirò di parlare mi spiegherete quanto voi sapete abbondantemente...



PRESIDENTE

Per cortesia colleghi, lasciate terminare l'intervento al Consigliere Nicotra. Avete facoltà di replica tutte le volte che volete.



NICOTRA Riccardo

Io non sono ben riposato e in forza come il Consigliere Robotti, ma riesco a sostenere un intervento.
Ripeto, 12 Consiglieri della maggioranza e 14 Assessori - nominati e non votati - per un totale di 26 componenti della maggioranza, non sono stati votati dal popolo del Piemonte. A questo cosa rispondete? Io sono stato votato con simbolo di partito e preferenza: tanto per essere chiari.
Per tornare all'intervento del Consigliere Robotti, che questa sera ha detto tante fesserie - ma non è l'unica volta - vorrei ricordare alcuni passaggi delle nostre proposte.
Cosa sosteniamo noi? Personalmente, sono stato eletto con lo 0,8% di preferenze, consentito dalla legge che avete fatto voi; ripeto, lo 0,8% con legge del Consiglio regionale. Ripeto, sono stato "eletto". Peraltro cittadini che si candidano con l'attuale legge, con il 2,99% di preferenze non sarebbero eletti. Questo a dimostrazione di chi si vuole mantenere il cadreghino, la sedia, la poltrona o come vogliamo chiamarla.
Cosa stiamo discutendo in questi giorni? Abbiamo detto: la nostra regione ha dei problemi, cosa possiamo fare, noi, per cercare di fare il nostro dovere e dare una mano per risolvere questi problemi? Da più parti da mesi, si dice: potremmo toccare il Regolamento, renderlo più efficiente potremmo modificare la legge elettorale: questioni che in questi mesi da più parti abbiamo riferito, discusso, d'accordo o non d'accordo. Poi come sempre - non sempre, ma spesso - si tenta di arrivare a delle conclusioni.
Quali le conclusioni di queste ultime settimane? Inizialmente, i quattro scellerati Consiglieri regionali, erano abbastanza contrari a modificare il Regolamento. La nostra preoccupazione era che si modificasse la legge elettorale come i rappresentanti dei grandi Partiti di quest'aula a livello nazionale hanno già fatto alle elezioni nazionali ed europee.
Cosa hanno fatto al Parlamento nazionale e a quello Europeo i Partiti che vogliono la democrazia e che vogliono rappresentare il popolo?...Io mi fermo, poi riprenderò il mio intervento.



PRESIDENTE

Consigliere Nicotra, la richiamo come ho fatto con altri e la invito a cercare di stare nei tempi.



NICOTRA Riccardo

Se mi devo fermare mi fermo, continuo dopo; volevo solo concludere il ragionamento per arrivare ad una proposta per sbloccare la situazione.
Dicevo: cosa è stato fatto? Alla Camera si è detto: bisogna sveltire il Regolamento perché, in questo modo, produciamo leggi più efficienti facciamo più fatti e meno parole, ma il risultato qual è stato? Togliere la preferenza al popolo italiano: il popolo italiano non sceglie più i propri Deputati. Può scegliere un raggruppamento o un partito, ma non il Deputato.
Al Parlamento europeo, stesso discorso. Quest'anno tre milioni e mezzo di voti di cittadini italiani sono stati dirottati ad altri Deputati, ad altri partiti. Non sono diminuiti i Deputati, non è diminuita la spesa quei pochi partiti che si sono presi anche i voti di cittadini che hanno espresso altre preferenze, si sono presi i soldi di tutti. Questo quanto è successo con le modifiche che voi volete applicare; questi sono i fatti. Ci lamentiamo perché i cittadini non vanno a votare? Ma come fanno ad andare a votare se esprimono una preferenza che poi risulta vincente per un altro? Qualcuno pensava di applicare queste modifiche senza che noi ci opponessimo? Poi me lo spiegherà il Consigliere che sa tutto, dalla sanità all'edilizia, poi me lo spiegherà...



PRESIDENTE

Per cortesia Consigliere Boeti, poi le darò la parola.



NICOTRA Riccardo

Arrivo alle conclusioni.
Noi abbiamo detto: vogliamo fidarci, siamo pronti a modificare il Regolamento, siamo anche pronti a modificare la legge elettorale, ma sia ben chiaro che non siamo disponibili a modificare la legge elettorale com'è stato a livello nazionale, togliendo potere al cittadino. Noi siamo per allargare la partecipazione del cittadino. Come possiamo fare? Qualcuno dice: abbiamo il listino. Bene, allora eliminiamo i 12 Consiglieri non eletti, togliamoli, visto che siamo tutti d'accordo a parole, ma non nei fatti. Vogliamo rimuovere i 12 Consiglieri regionali che nessuno ha votato e che sono scelti nelle segrete stanze di qualche partito? Togliamoli! Abbiamo anche aggiunto...



PRESIDENTE

Consigliere Nicotra, è scaduto il tempo a sua disposizione, terminerà dopo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Uscendo dall'Aula ho ascoltato l'intervento del Consigliere Robotti e mi sono fermato.
Consigliere Robotti: da due giorni mi sta provocando e io ho cercato di evitare ogni contrasto. Ci siamo attaccati diversamente, ma poi ci siamo chiesti scusa e ci abbiamo scherzato sopra. Mi auguro che, anche questa sera, avvenga la stessa cosa, altrimenti non c'è più rispetto fra di noi.
Lei prima ha fatto un'analisi politica, ha detto: voi venite qua, state facendo questo, state facendo quell'altro. Ha ripetuto il termine "sciaccallaggio", ma l'ha ripetuto per i contenuti, non per la persona.
Sono due cose diverse. Un conto è l'attacco diretto alla persona, un altro definirmi sciacallo nel metodo e nei contenuti politici. Sono due cose diverse...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Robotti.



SCANDEREBECH Deodato

Ripeto, io ho sempre chiesto scusa, e lo faccio anche stasera. Ho reagito ad una sua provocazione: chiedo scusa della reazione alla sua provocazione. Peraltro, queste provocazioni non giovano né a lei né a me e nemmeno al Consiglio. Sono una persona seria, corretta e rispettosa dei miei colleghi - e l'ho sempre dichiarato da quando sono in quest'aula. Non solo, mi sono sempre fatto mediatore di eventuali contrasti in aula.
Stavo uscendo dall'aula in modo non sereno, ma non per quanto ci siamo detti, ma per il comportamento reciproco. Evitiamo simili situazioni: siamo tutti stanchi o, meglio, tesi. Fare opposizione, come stiamo facendo noi in questo momento, è cosa seria. Pensate che stiamo scherzando? Pensate che in questi giorni stiamo vivendo una vita facile? Pensate veramente che stia vivendo con serenità questo passaggio? Se pensate questo, pensate male.
Stiamo affrontando temi delicati, importanti. Ci siamo confrontati continuiamo a confrontarci politicamente, con le contraddizioni politiche con le diversità e, forse, riusciremo ad arrivare all'obiettivo che tutti auspichiamo.
Quanto ho fatto io in modo democratico, è stato fatto da tutti i Consiglieri che mi hanno preceduto in quest'aula e sono stati sempre rispettati.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Consigliere Robotti, per cortesia, non deve intervenire quando intervengono altri. Se vuole, si accomodi fori dall'aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Quando il Consigliere Pace sosteneva che tutto ha un limite, penso che avesse effettivamente ragione. Nelle cose della vita di tutti i giorni così come in politica, dobbiamo definire un limite, altrimenti si va al di là delle regole e del confronto democratico.
Occorre avere cognizione del limite da non oltrepassare; occorre condurre battaglie per difendere le proprie idee, anche sapendo di essere in minoranza, come ognuno di noi ha fatto nella propria vita politica;,ma occorre sapere fin dove poter arrivare.
In questi giorni ci siamo confrontati. Chi sta conducendo una battaglia contro la modifica del Regolamento, pensando anche altre questioni, ci ha posto alcune problematiche rispetto alle quali abbiamo dato delle risposte.
In riferimento a quanto diceva il Consigliere Nicotra parlando della legge elettorale nazionale, abbiamo scritto dei documenti. Abbiamo scritto anche un documento che va nella direzione contraria alle cose che denunciava il Consigliere Nicotra. Pregherei il Consigliere Nicotra di darci delle risposte. Noi da questo documento non ci muoviamo; non possiamo fare dei passi avanti, poi un altro e poi un altro ancora. No, basta. C'è un limite oltre il quale, anche noi, non possiamo andare.
Nel documento sono fissati anche dei tempi. La risposta che ci è stata data dopo aver fissato il termine entro il quale discutere e chiudere la discussione in aula sulla possibile legge elettorale, è stata "il Regolamento lo approvate quando approveremo la legge elettorale". Quella sì che è una risposta sbagliata, che va oltre il limite. Se la risposta è quella, diventa davvero difficile il dialogo che lei, in questi giorni, ha auspicato.
Il dialogo lo abbiamo accettato, abbiamo dato una risposta scritta fissando anche dei tempi, come voi ci avevate chiesto. Ripeto, abbiamo fissato dei tempi e se ci assumiamo questo impegno, per quanto mi riguarda lo porterò avanti. Ma se ci venite a dire che sul Regolamento abbiamo scherzato, non so come definire questa risposta. Definitela voi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Molto velocemente.
Ho sentito il Consigliere Nicotra intervenire enunciando - ma non ha potuto finire perché è terminato il tempo - una bozza di legge elettorale.
Credo che non sarebbe inutile, non elusivo, che qualcuno la scrivesse giusto per rimuovere alcuni dubbi che magari, immotivatamente, alcuni hanno nutrito.
Non è che non scrivendo sia più facile modificare, oppure che scrivendo non si possa modificare, ma intanto dovete spiegare perché modificare.
Scrivere consente a tutti di meglio interpretare. Anche perché, non scrivendo, possono accadere incidenti: il primo è successo questa notte.
In seguito vi farò un esempio sul fatto che le cose possono anche peggiorare. Questa notte, ad un certo punto, si è trattato con il Consigliere Scanderebech. Erano presenti anche i Consiglieri Casoni Boniperti, Robotti, Muliere e Clement, alla fine quella riunione si è allargata ed è arrivato anche lei, Consigliere Nicotra. Ad un certo punto con il Consigliere Scanderebech, si è detto: "Sai, Deo, c'è un momento in cui le cose possono trovare una composizione, siccome siamo tanti, è estate, ognuno ha i suoi problemi e può scappare l'incidente. Gli incidenti sono difficili da recuperare, proprio perché sono accaduti.
Adesso vi faccio un esempio. Non da questo intervento, ma dal prossimo inizierò a parlare seriamente del finanziamento dei Gruppi. Inizio da lontano. Lo faccio con assoluta tranquillità perché, da quando è iniziata questa legislatura, sono tra coloro che hanno sempre sostenuto, e alla prossima seduta sul bilancio del Consiglio regionale lo risosterr l'esigenza, finché è legittimo, che i Gruppi siano finanziati.
Come membro anche del Partito Radicale, ricordo che nel nostro Partito (tra le tante cose che nel nostro partito sono consentite, praticamente tutte - tranne la discussione...) è consentita la doppia tesserazione.
Ribadisco sempre il più grosso complimento di uno dei tre coordinatori l'onorevole Verdini su quanto contano i Consiglieri regionali - non quelli del listino! Quelli che sono stati eletti nella quota proporzionale -: "Niente!" Guardate che ne faccio una versione morbida, Verdini è stato molto più chiaro. Era andato prima in Valle d'Aosta, la seconda puntata l'ha fatta da noi e in venti giorni ha concluso il dibattito delle regioni.
Verdini, più volte ha detto che in venti incontri ha sentito un unico intervento contro: il mio. Io ho detto quanto pensavo, non ho usato parole volgari, ma ho detto quanto pensavo, ed è esattamente quanto penso oggi.
Adesso vi spiego perché la situazione può peggiorare. Non in questo intervento, ma dal prossimo, inizierò a parlare del finanziamento dei Gruppi, che conosco, ma non da sempre: laddove manca l'esperienza utilizzerò il know how della componente degli amici democristiani, e anche di consulenti esterni. Uno attualmente fa l'Assessore. La correggo Consigliere Nicotra: alcuni Assessori sono stati eletti e hanno preso anche più voti di me, oltre che di lei. In seguito si sono dimessi: "Chi è causa del suo mal, pianga se stesso"; ma sono stati eletti. Non tutti, ma molti sono stati eletti....Io non l'ho votato, avevo una preferenza sola... Ho dato il voto disgiunto alla Bresso, ma la preferenza l'ho data a Burzi.
Abbiate pazienza, avevo degli interessi fortemente personali...! Poi torno al noto scacchista, qui di fianco, che mi spiega che cosa ha fatto con la sua coscienza, che è come quella di Andreotti: "Una coscienza nuovissima ancora tutti incellophanata" (la battuta è di Andreotti, non mia).
Parlerò dei finanziamenti, per tre o quattro interventi, poi arriva un progetto di legge. Chi vuol capire, capisca. Siccome qui siamo tutti molto intelligenti, sono convinto che capiranno tutti. Oggi è giovedì: lunedì presenterò un disegno di legge.
Signori, buon lavoro e andiamo avanti con le inversioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Parlo sempre poco in Consiglio, non pensavo di dover intervenire due volte.
Intanto, intendo porre fine alla polemica, che peraltro non mi appassiona: mi appassiona molto più trovare "una quadra".
Consigliere Robotti, lei sa che mi è simpatico e la stimo - lo dico sinceramente, non per modo di dire - tuttavia deve fare attenzione quando parla di chi vuole mantenere il cadreghino, perché sbaglia avversario. Lei sa che i piccoli partiti avrebbero maggiori garanzie, chiedendo di abbandonare il listino. Noi abbiamo detto che siamo disponibili ad eliminarlo.
Il Consigliere Burzi ha ragione, da molto tempo dice: "Scrivete", "Fate delle proposte". Adesso lo dico a verbale, quando sarà il momento lo potremo anche scrivere.
Su una cosa non siamo disponibili a transigere: sulla libertà dei Consiglieri e dei cittadini che sono stati tagliati "alla grande" nel Parlamento nazionale ed europeo. Nei primi banchi della fila di sinistra ci sono Consiglieri i cui voti sono finiti ai vostri partiti, così come i Deputati e i soldi. Noi vorremmo evitare che questo succeda in Consiglio regionale. Per evitarlo, abbiamo avanzato proposte serie, concrete, chiare che possono essere condivise o meno.
Relativamente al Regolamento siamo pronti a concordarlo, articolo per articolo, a firmarlo tutti e quattro i Consiglieri. La mia è una dichiarazione ufficiale, che riguarda tutti i quattro Consiglieri. Siamo pronti a concordare, articolo per articolo, il Regolamento e, una volta raggiunto l'accordo, a firmarlo Poiché l'altro problema collaterale è la legge elettorale, se non vogliamo perdere tempo firmiamo il Regolamento - proprio per evitare l'accusa di trovare scuse - dopodiché affrontiamo la legge elettorale.
Vi dico quali sono i nostri desideri che poi formalizzeremo.
Noi siamo per accogliere la richiesta, avanzata anche dal PdL, da Forza Italia, di togliere il listino; non ci saranno regali di cadreghini per nessuno - e così accogliamo anche il desiderio del Consigliere Robotti sperando che firmi. Tuttavia, poiché siamo per la partecipazione, - mi riferisco ai cittadini, non ai partiti - siamo affinché siano eliminati gli abbattimenti, così evitiamo che un Consigliere possa essere eletto con un 0,8% di preferenze, (parlo di me) e qualcuno che invece ha ricevuto il 2,9 di preferenze rimanga a casa, e che altri Partiti si prendano Consiglieri e soldi.
Noi siamo pronti. Voi lo siete? Consigliere Robotti, ci faccia sapere come la pensa. Ma conosco bene alcune posizioni...
Voi avete presentato una proposta; senza polemica, per, tutti noi che chi più e chi meno, (io fra i meno) mastichiamo un po' di politica, non dice molto. Tuttavia, Consigliere Muliere, apprezziamo lo sforzo, sapendo che al vostro interno - non è una critica - ci sono diverse posizioni.
Apprezziamo lo sforzo perché, comunque, è stato prodotto un documento.
Volete consentire a noi quattro pellegrini, costretti a fare turni massacranti per essere presenti - per scelta nostra, non è un rimprovero a nessuno - di poterci parlare fra noi per darvi una risposta: se va bene, se va male, se deve essere modificato, se vogliamo emendarla? Penso sia possibile emendare la proposta, non è una legge dello Stato. È un documento proposto e, come tutte le proposte, si possono discutere, migliorare peggiorare, respingere, eccetera.
Avendo partecipato a tutte le trattative - e sono un po' l'autore del mio Gruppo - ho suggerito di firmare il Regolamento e di eliminare quelli che possono essere gli inghippi che peggiorano i rapporti tra noi.
Dobbiamo trovare "una quadra" migliorativa; e quando dico migliorativa non mi riferisco ai partiti, ma ai cittadini. Ho la massima stima dei partiti, ritengo che dovrebbero avere un ruolo maggiore di quanto non abbiano: sono i vuoti politici che stanno facendo pagare un alto prezzo al Paese e anche alla nostra regione.
Se date il tempo ai noi quattro Consiglieri di discutere questo documento, vi garantisco una risposta seria; eventualmente, faremo delle proposte per migliore il documento. Dopodiché, vogliamo sospendere il Consiglio? Vogliamo continuare? Continuiamo. Appena ci incontreremo noi quattro, in un quarto d'ora, saremo in grado di darvi una risposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Non so a quale gioco stiamo giocando, ma sicuramente è un gioco d'azzardo. La polizia lo vieterebbe, così come le regole dello Stato.
Noi abbiamo predisposto un documento raccogliendo la serie di sollecitazioni che nella notte di ieri ci avete fornito. Non solo, ma abbiamo chiuso la seduta notturna di ieri perché, da parte vostra, c'era la disponibilità ad andare verso una soluzione politica del dibattito. Ci siamo lasciati quasi con una stretta di mano - che credo valga molto in politica, più ancora di un documento scritto. C'erano i Capigruppo, c'erano altre persone, i colleghi che hanno la responsabilità di gestire l'Aula.
Oggi abbiamo predisposto un documento raccogliendo le vostre sollecitazioni, addirittura forzando un dibattito tra i nostri Gruppi imponendo scadenze precise, per aprire la discussione e per chiuderla.
Abbiamo dichiarato di essere disponibili a sottoscrivere il documento: tutti, non alcuni. Tutti i colleghi erano d'accordo ad apporre la propria firma, impegnandosi anche ed eventualmente ad isolare quei pochi colleghi che non fossero assolutamente d'accordo.
Abbiamo specificato alcuni passaggi di vostro interesse - così parliamo chiaro, visto che dobbiamo essere leali fra di noi - ridurre le soglie di accesso, togliere l'impiccio delle firme, in passato qualche problema ha creato, eccetera. Perché di questo si tratta.
Il Consigliere Muliere - che giudico persona dalla pazienza infinita quasi come Sisifo: ogni volta che tira su una pietra e poi torna giù, lui ricomincia a tirarla su, in un ciclo quasi infinito e defatigante - vi ha chiesto una risposta. Ieri sera avete detto: "Andiamo a casa, è tutto a posto"; stasera ci dite nuovamente: "Andiamo a casa; è tutto a posto domani in un quarto d'ora vi daremo una risposta". Colleghi, alla fine non siete più credibili. Tutte le sere, verso le due, ci dite "è fatta, avanti tutti", e la mattina dopo si inizia nuovamente.
Lei, Consigliere Nicotra, sostiene - a nome dei quattro Consiglieri che siete pronti a sottoscrivere il Regolamento; ma oggi il Consigliere Giovine, persona di cui lei dice avere l'autorizzazione a rappresentare, ha detto esattamente il contrario. Ha detto: "Ci vogliono almeno tre o quattro giorni - sbaglio, collega Giovine? - per analizzare il Regolamento, ed eventualmente produrre una serie di emendamenti - perché noi non firmiamo alla cieca - e poi, forse, se ne potrà discutere".
In seguito, come ciliegina su una montagna di panna, è stato posto un altro macigno enorme ovvero: "Noi non ci fidiamo di voi, anche se voi scrivete queste cose, le firmate e finite in aula a umiliarvi, e dire di essere pronti a mantenere la parola data, noi non ci fidiamo di voi, perch non siete persone di cui fidarsi, siete una banda di mascalzoni". Ed infine: "Si può chiudere il Regolamento solo contestualmente alla chiusura di discussioni e di votazioni sulla legge elettorale". Questo è stato detto oggi pomeriggio.
Allora, Consigliere Nicotra, se lei non è proprio così informato, prima di parlare - le do un consiglio - si informi, altrimenti fa anche brutta figura. Ripeto, il documento non è sufficiente ; non è vero che occorre solo un quarto d'ora. Il Consigliere Giovine ha chiesto quattro giorni per discutere il Regolamento; non è vero che si può chiudere la discussione sul Regolamento con un voto. Il Consigliere Giovine e il Consigliere Scanderebech hanno detto che si chiude contestualmente al voto sulla legge elettorale, il 20 settembre. Data che abbiamo indicato come ultima per discutere e votare la nuova legge elettorale.
Consigliere Nicotra, mi spiace, ma questa sera non è completamente informato sui fatti, forse sarebbe meglio che intervenisse il Consigliere Giovine.
Noi pretendiamo una risposta sul documento. Documento che, per quanto ci riguarda, non è modificabile perché è il punto di mediazione ultimo e più alto - che per noi è stato veramente difficile raggiungere - che possiamo offrirvi. Quel documento non può essere ridiscusso, riformulato quel documento è un documento che più di 50 Consiglieri regionali vi offrono per risolvere la vicenda e per uscirne in modo decente e decoroso unitariamente. Se lo accettate, bene, altrimenti continuiamo a stare qui a discutere. C'è la parola dei Capigruppo, la disponibilità dei Consiglieri a firmare, sono ore che ci umiliamo a dirvi che c'è questa disponibilità e a pregarvi di raccogliere questa disponibilità: cosa volete ancora Consiglieri? Un notaio che firmi il patto con voi? Basta, dateci una risposta; e datecela in fretta!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Consigliere Robotti, mi rivolgo a lei, ma mi rivolgo a tutti: a differenza sua, voglio dare un contributo per risolvere i problemi.
Ho l'impressione che lei, in tutta buona fede, al di là delle sue intenzioni, dia un contributo per non risolvere niente. Si passa dagli insulti, alle provocazioni, a parlare di documenti intoccabili, io non sono leninista come lei. Non lo sono mai stato e mi auguro di non esserlo in futuro (non è una critica). I documenti, dal mio punto di vista, sono modificabili, tutti. Non ci sono documenti non modificabili.
Ribadisco che, a nome dei quattro Consiglieri, così come abbiamo ribadito in Aula e in Conferenza dei Capigruppo, siamo pronti a discutere il Regolamento, articolo per articolo, e a firmarlo. Ribadisco, siamo pronti a discutere e a firmare il Regolamento anche adesso. Attenzione, non a votarlo, a firmarlo.
Dopodiché, abbiamo detto entriamo nel merito della legge elettorale vediamo se è possibile trovare "una quadra"; sappiamo che ci sono difficoltà, ci sono differenze, lo sappiamo. Non viviamo in un altro mondo.
Sappiamo cosa pensa il Consigliere Manolino, il Consigliere Robotti, e noi abbiamo le nostre idee in ordine a questo argomento.
Ripeto per chi non avesse sentito. Sono per andare avanti, a me non interessano le dichiarazioni che il Consigliere Robotti fa per finire sui giornali. Siamo pronti a firmare il Regolamento in qualsiasi momento, tutti e quattro i Consiglieri, compreso il Consigliere Giovine. Aggiungo: noi siamo per accogliere la proposta avanzata dal Gruppo di Forza Italia per abolire il listino (sto facendo una dichiarazione ufficiale). A fronte di questo, per garantire una partecipazione dei cittadini, chiediamo l'abolizione delle griglie; e possiamo anche discutere la questione delle firme, che per noi non è pregiudiziale.
Per chi non avesse seguito ancora bene la questione, abolendo le griglie lo sbarramento rimane, perché per eleggere un Consigliere ci vuole l'1,5-1,6% di preferenze; quindi, non facciamo una grande rivoluzione, ma ci sembra un'ingiustizia il fatto che uno possa essere eletto con lo 0,8 di preferenze se si mette con gli amici, se è da solo occorre il 3%. Ci sembra un'ingiustizia. A noi sembra poco democratico e poco rappresentativo dei cittadini.
Queste le nostre proposte: semplici, chiare; condivisibili o meno, ma tutto si può dire, tranne che stiamo giocando. Quindi noi, alle due di notte, siamo per fare questo passo in avanti. Siamo pronti, fateci sapere come vogliamo procedere.
Siamo pronti, non vi stiamo chiedendo di sospendere il Consiglio decidete voi quando sospendere. È chiaro che per discutere e per dare una risposta al documento dobbiamo essere presenti noi quattro Consiglieri.
Ho cercato di essere fiducioso dicendo che, forse, non era facile fare di più; ma, obiettivamente, un documento di questo genere significa tutto e niente. I passi si fanno uno alla volta. Noi ne abbiamo fatto uno sul Regolamento, adesso voi lo state facendo sulla legge elettorale. Capiamo che è poco, ma è un passo, è uno sforzo, è un impegno.
Voi vi siete riuniti per ore, non possiamo riunirci noi mezz'ora? Non chiediamo di sospendere il Consiglio, continuiamo significa che domani mattina, appena riusciamo a trovarci tutti e quattro, vi daremo una risposta sicura. Non "Forse", "sicura".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Scusate se parto da lontano ma la calma del Consiglio mi fa rivedere passaggi storici.
Quando - i colleghi giovani quanto me o meno giovani, o più giovani lo ricorderanno - ci fu la crisi dei missili di Cuba, Khruscev, o meglio, il Politburo, diede due documenti a Kennedy. (Almeno questa è la ricostruzione storica che ho seguito sui giornali internazionali può non essere esatta erano giornali non filoamericani, potrebbe non essere esatta).
Per quanto ricordo discussero moltissimo avendo due documenti al quale prestare fede. Forse alcuni colleghi che hanno avuto la ventura, e anche l'onore, di militare nel PCI ricorderanno.
Kennedy disse qualcosa del tipo: "Per non sbagliarci, per dare una chance, diamo credito al documento più favorevole e rispondiamo come se il documento favorevole fosse quello più autorevole".
vero che abbiamo sentito accenti diversi, il Consigliere Robotti ha ragione, siamo qui e sentiamo. Condivido completamente quanto detto dai nostri colleghi, e dal mio Capogruppo in particolare.
Tuttavia, adesso ho sentito un fatto nuovo, un'evoluzione, un passaggio. Sarà per la saggezza e l'esperienza del Consigliere Nicotra, ma emerge un fatto nuovo.
Oggi, per la verità, sono emersi due fatti nuovi. Un documento scritto è sempre diverso dalle parole, anche autorevoli, dette in Consiglio, un documento si può esibire. É stato riconosciuto un passo in avanti.
Il secondo è quanto ha appena ricordato il Consigliere Nicotra: abbiamo questa disponibilità....Se faccio dormire anche il Consigliere Cavallera mi suicidio, (già una volta, mentre stavo parlando ad un consesso di nostri amici entusiasti del mio intervento, ad un certo punto, dissi di essere contento di essere così interessante, ma Panizza "lanciò" una russata...ma qui non c'è paragone).
A parte la battuta, mi sembra si sia fatto un passo in avanti, che io valuterei. Come vedete, a me non disturba stare fuori la notte (per i miei bioritmi sono un animale notturno). Mi sembra un dato interessante. Mi sembra che anche quanto si è detto prima, in maniera un po' vigorosa, sia stato utile a smuovere le acque; intervento da cogliere, se ascoltato con attenzione. All'infinita pazienza del Consigliere Muliere si aggiunge ancora una goccia: per chi crede nell'altra vita è un grande merito, per chi non ci crede, non si sa mai!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Per non lasciare cadere il ragionamento che, con pacatezza, si sta affrontando, faccio ancora una considerazione.
A me pare, dalle parole del Consigliere Nicotra, che ci sia una discriminante che non lascia grande speranza rispetto al nostro documento.
Il Consigliere Nicotra dice "noi firmiamo la modifica del Regolamento, non lo votiamo e, contestualmente, iniziamo la discussione sulla modifica della legge elettorale".
Noi, invece, diciamo un'altra cosa. Chiediamo che sia votato il Regolamento e ci impegniamo, con il documento che abbiamo presentato, entro il 20 settembre, a concludere l'iter, ovviamente dopo aver iniziato la discussione rispetto alla modifica della legge elettorale.
Bisognerà che poi il Consigliere che rappresenta il "gruppo dei quattro" che fanno opposizione lo dica: se le cose stanno in questo modo ha senso aspettare una risposta rispetto alla riflessione che il Gruppo tutto insieme, farà. Ma se le cose non stanno in questo modo, cioè se la condizione è che non è consentito, con l'ostruzionismo, che maggioranza e opposizione votino la modifica del Regolamento, non ha senso aspettare.
Questo è il punto, secondo me, Consigliere Nicotra. È su questo deve chiarire come stanno le cose.
Noi siamo disponibili. Non ripeto le parole pronunciate dal Consigliere Robotti, ma abbiamo fatto un grosso sforzo all'interno della maggioranza e anche all'interno del nostro Partito, con grandi discussioni, per trovare un documento che, secondo me, va incontro alle vostre esigenze e apre la strada ad una discussione che, quando abbiamo iniziato la modifica del Regolamento, sinceramente non era nemmeno prevista. Tuttavia la politica è questa, si apre un capitolo, al quale è possibile aggiungere pagine nuove.
Dateci una risposta sul documento, ma la condizione è che intanto la modifica del Regolamento sia approvata. Il fatto che voi firmiate quel documento, ma non lo votiate, non serve al dibattito e rende vani questi quattro giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente.
Consigliere Boeti, la notte scorsa, verso le due, è stata formulata una proposta da parte...come posso dire...di un gruppo di 50-59 Consiglieri.
Noi abbiamo risposto che avevamo bisogno di parlarci, quindi abbiamo sospeso il Consiglio e questa mattina abbiamo dato una risposta seria: condivisibile, o meno, in tutto o in parte. Alla luce di questi fatti noi siamo per discutere e concordare il Regolamento, e lo firmiamo anche. Non è che non lo votiamo, non lo votiamo in questo momento. È chiaro che una volta che lo firmiamo, lo votiamo, ma dobbiamo firmarlo tutti e quattro.
Il Consigliere Casoni, il Consiglieri Boeti e altri Consiglieri hanno avuto la pazienza di lavorare, puntino per puntino, per trovare degli accordi e rispetto a sei mesi fa, quando molti non volevano parlare del Regolamento e quasi nessuno della legge elettorale, oggi siamo ad un punto dove poter firmare già il Regolamento e sgrossare una parte della legge elettorale (almeno come dichiarazione di intenti).
Siccome sono due provvedimenti importanti, soprattutto la legge elettorale, fondamentale ancora più del Regolamento, proprio per tutto quanto è successo, c'è una maggiore attenzione. Inviterei tutti i Consiglieri, a prescindere dai Partiti di appartenenza, a fare molta attenzione alla legge elettorale e al rispetto dei diritti dei cittadini.
Questa è la base. Non stiamo facendo un comizio, stiamo parlando fra di noi. Noi saremo attentissimi ad evitare che si possa ripetere, per quel poco che possiamo contare, quanto è successo in campo nazionale ed europeo.
Fra l'altro il Consiglio regionale è titolato a dare questa garanzia.
Non so quanti di noi, - presumo moltissimi - hanno firmato quella richiesta dell'UDC relativa alle preferenze. Dovremo avere facilità nel trovare una soluzione sulla questione: le firme apposte sicuramente rappresentavano il pensiero di chi ha sottoscritto.
Stiamo facendo grandi passi in avanti. In tre giorni abbiamo fatto passi che non abbiamo fatto in tre anni. Non mi sembra, anche se con molto sacrificio, che stiamo giocando, o perdendo tempo: stiamo affrontando un problema serissimo, complicato che, in altri consessi, hanno affrontato e risolto in malo modo - secondo qualcuno di noi e secondo una parte di cittadini che non va più a votare.
Non abbiamo chiesto di sospendere il Consiglio regionale, andiamo avanti tranquillamente; non appena ci troveremo io e gli altri tre Consiglieri vi daremo una risposta: non la posso dare adesso. Adesso ho espresso un mio pensiero, vi ho detto che se anche questo documento non dice molto - al di là di quanto pensa il Consigliere Boeti - apprezzo e conosco le difficoltà che avete affrontato nel produrlo. Quindi merita grande rispetto, merita una risposta seria; cosa che noi faremo, ma non in questo momento.
Dire "prendere o lasciare", è brutto, (parlo in generale, non del documento specifico). Ripeto, abbiamo fatto più passi in avanti in questi tre giorni che negli ultimi tre anni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Voglio fare un brevissimo intervento per ringraziare il Consigliere Nicotra.
Vorrei ringraziarlo per la serietà e la pacatezza con cui ha affrontato l'argomento, riconducendo le nostre riflessioni al merito delle questioni politiche sulle quali siamo qui fermi da giorni e che, qualche volta corriamo il rischio di dimenticare nell'enfasi prodotta dal dibattito ostruzionistico e dalla reazione al medesimo.
Voglio ringraziarlo anche perché gli accenni alle ipotesi di modifica della legge elettorale, dimostrano che quelli che il documento individua come "nodi", sono da lui condivisi. Infatti, il documento non prospetta delle soluzioni, ma indica la volontà che le stesse siano trovate insieme in un lavoro che abbia il tempo necessario, ma non infinito; tanto è vero che si indica un termine, una modalità condivisa; tanto è vero che si propone un gruppo di lavoro che possa arrivare ad una proposta; e individua una delle questioni che il Consigliere Nicotra ha posto: trovare un'alternativa al listino.
Quindi, il lavoro svolto per produrre una proposta di metodo e contemporaneamente, un impegno di lavoro ed un impegno temporale al nostro lavoro, mi sembra che sia, in larga, larghissima misura, coerente con quanto il Consigliere Nicotra diceva.
Lo ringrazio perché la pacatezza del suo ragionamento mi ha consentito di confrontarlo, parola per parola, virgola per virgola, con i nodi contenuti nel documento. Emerge un problema che dovremmo cercare di risolvere: i tempi non saranno infiniti - abbiamo dato un termine - ma dovranno essere sufficienti perché le soluzioni concrete ai nodi che dobbiamo cercare di trovare insieme, non sono facili. Saranno delle soluzioni che, necessariamente, imporranno uno sforzo di mediazione, di conciliazione, uno sforzo per cui qualcuno perde e qualcuno dà. La politica, se è il regno del possibile, necessita di uno sforzo affinch quanto possibile sia individuato e realizzato.
Credo che quando il Consigliere si riferiva al firmare il documento del Regolamento si riferisse al maxi emendamento prodotto da un lavoro che i Consiglieri hanno condotto per molto tempo, molti mesi, con moltissime riunioni (cui io non ho partecipato perché non facevo parte di quella Commissione). So che è stato un lavoro difficile, faticoso, lungo, ma che ha prodotto un risultato.
Cosa osta - non chiedo una risposta adesso, chiedo una riflessione anche al di fuori dell'Aula, cui tengo per una questione personale - visto che è un documento condiviso e un impegno sottoscritto, a procedere secondo i tempi previsti? Ovvero lavorare sul Regolamento entro l'estate, prima della pausa feriale, e alla ripresa lavorare su quest'ipotesi? Vorrei ricordare che in mezzo ci sono delle "cosine" - come il collegato alla finanziaria - sulle quali vi era l'impegno di lavorare insieme. Cosa osta? Il fatto che non ci si fidi reciprocamente? Il fatto che si pensa che possano intervenire fattori nuovi per cui qualcuno cambierà idea? soltanto una questione di principio? Io non lo so, lo chiedo al Consigliere Nicotra.
Non ritengo necessaria una risposta immediata, ma questo per me è un problema. Pensare che non ci si fidi, è cosa che mi dispiace; pensare che sia una questione di principio mi sembra che, non trattandosi di un principio così fondamentale, ma quasi una ripicca (chiedo scusa, non voglio essere offensiva), se entrambi gli schieramenti facessero un passo avanti forse, anche quella questione di principio, potrebbe essere superata.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Ovviamente, condivido l'intervento della Consigliera Pozzi: preciso splendido.
Nell'intervento precedente ho rivolto una domanda al Consigliere Nicotra e ho anche esposto un fatto annunciato dal Consigliere Giovine intorno alle 19.30.
Il Consigliere Giovine ha detto "noi, non ci fidiamo di voi", cosa che può anche starci. Io non mi fido del Consigliere Giovine; al Consigliere Giovine non darei neanche il mio portafoglio (lo dico simpaticamente, senza polemiche).
Ripeto, il Consigliere Giovine ha detto "noi non ci fidiamo di voi", il Consigliere non si fida di questi 50 esseri umani che sono giorni che vi stanno pregando di trovare una soluzione politica. Noi stiamo lavorando con tutta la nostra forza e tutta la nostra energia.
Il Consigliere dice "Non ci fidiamo di voi, quindi chiediamo che il voto sul Regolamento avvenga contestualmente al voto sulla legge elettorale, che voi indicate entro il 20 settembre, quindi il voto sul Regolamento avvenga il 20 settembre".
Questa cosa non è possibile, ho usato una metafora ieri sera. Questa vostra discussione è come un treno che entra in stazione: un vagone alla volta. Prima entra il vagone del Regolamento e poi entra il vagone della legge elettorale, non c'è altra soluzione. Per sbloccare la situazione sbloccare significa aprire un confronto vero, anche rispetto ai termini di quel documento che abbiamo predisposto - dovete dirci se c'è la disponibilità a votare il Regolamento entro venerdì, questo è il tema. Non potete neanche dirci che occorrono giorni per studiare il Regolamento perché il tempo che stiamo sprecando in aula potrebbe essere tranquillamente utilizzato a leggervi il Regolamento e a predisporre eventuali emendamenti che volete proporci.
Un'ultima cosa. Perché noi dovremo fidarci delle sue parole Consigliere Nicotra? L'altra sera ci avete assicurato che la questione era risolta e abbiamo chiuso il Consiglio per rivederci ieri mattina in funzione di una soluzione che avevamo indicato come proposta lodo-Clement un ordine del giorno. Ieri mattina, visto che non andava bene l'ordine del giorno, abbiamo proposto il documento sottoscritto da tutti i colleghi.
Documento che, inizialmente, doveva essere generico; voi avete chiesto che fosse un documento con le specifiche, e noi abbiamo fatto esattamente come ci avete richiesto, inserendo i temi che andranno trattati nella costruzione di una nuova legge elettorale: riduzione della soglia di sbarramento, abolizione del listino, premio di maggioranza, semplificazione del metodo di raccolta firme. Cosa pretendete ancora? possibile che, da parte vostra, ci sia un piccolo segno di disponibilità ad andare avanti in questa discussione con l'impegno, a partire da domani, a discutere del Regolamento? possibile che voi due Consiglieri, che siete il 50% della delegazione dei quattro, già questa sera, ci annunciate con chiarezza che da domani mattina alle 10.00 si inizierà a discutere del Regolamento? E' possibile partire con la discussione sul Regolamento smettendo di chiedere inversioni dell'o.d.g.? Queste sono domande semplici, cui potete rispondere. Le condizioni ci sono tutte: c'è il documento, sono indicate date precise, c'è la disponibilità ad accogliere le vostre richieste rispetto alla modifica della legge elettorale. C'è l'impegno dei colleghi a firmare - tutti - quel documento; c'è l'impegno, qui, in aula, di dichiarare la disponibilità, da parte dei Capigruppo, a procedere. L'ha già fatto il Consigliere Burzi l'ha fatto il Consigliere Muliere, il sottoscritto, l'ha fatto il Consigliere Casoni. Cosa pretendete ancora? Forse, c'è ancora un unico tema su cui ancora non ci siamo: le date.
Lei sostiene che pongo degli aut aut: ma non è possibile pensare che il Regolamento viaggi in parallelo con la legge elettorale e vi sia un voto contestuale. Non è possibile, Consiglieri. Su questo non siamo disposti a cedere. Parlo a nome del Consigliere Burzi, del Consigliere Casoni e del Consigliere Muliere. Sul resto, siamo a disposizione per affrontare la discussione come voi ci avete chiesto; ma far viaggiare in parallelo le due discussioni e votare contestualmente i due provvedimenti, non è possibile.
Prima si vota il Regolamento, poi si parte con la discussione sulla legge elettorale, con il gruppo di lavoro.
Sarà un lavoro difficile; c'è la proposta di legge presentata dal proposta di legge; ci sarà una proposta di legge del Partito Democratico ci sarà una proposta di legge presentata da Sinistra-Libertà, e così via.
Ci saranno più proposte di legge; gli Uffici avranno da fare un grande lavoro per costruire tabelle sinottiche che confrontino le proposte di legge per costruire un unico testo, condiviso. Sarà un gruppo di lavoro che dovrà ritrovarsi con continuità quasi giornaliera.
Questa sera lei ha di nuovo detto "noi vogliamo abolire il listino e cancellare le griglie" - così come le ha definite. Ma è la prima volta che lo dice, Consigliere! Perché lo dice giovedì mattina, alle due di notte? E soprattutto, perché non ci avete mai fornito un pezzo di carta, anche scritto a mano, con sopra le proposte che voi ritenete fondamentali per discutere la legge elettorale? Non ci avete mai sottoposto uno straccio di documento rispetto alle vostre proposte sul Regolamento. Noi apprendiamo quali sono le vostre posizioni e le vostre idee, un po' alla volta, come gocce per la tosse, senza ricetta medica. Non può funzionare così.
Noi abbiamo bisogno, Consigliere Nicotra e Consigliere Giovine, che ci assicuriate con chiarezza che domani si parte con la discussione di merito sul Regolamento e che venerdì si chiuda la discussione. Andiamo a casa venerdì a mezzanotte, con il Regolamento votato: questo è quanto dovete dirci, non c'è molto altro da discutere. Ci sono alcuni contenuti ancora da limare rispetto alle proposte? Li limiamo; ma sarà il gruppo di lavoro a limare e trovare soluzioni di mediazione.
Tuttavia - lo ripeto affinché sia più chiaro - non può esserci mediazione sulla contestualità del voto su Regolamento e legge elettorale.
Prima si vota il Regolamento e poi la legge elettorale.
Spero che questa notte, Consigliere Nicotra, ci possa annunciare che da domani mattina iniziamo a discutere del Regolamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Preannuncio un intervento più a carattere personale, che nella veste di Vicepresidente del Gruppo.
Così come il Consigliere Leo, parto da una serie di considerazioni di carattere storico. Patrimonio della sinistra, anche quella leninista, è sempre stata la difesa del pluralismo e delle diverse opinioni che potevano manifestarsi nelle assemblee, nonché l'apprezzamento di assemblee elettive in cui i regolamenti permettessero, il più possibile, un ampio confronto unito a leggi elettorali che, in qualche modo, garantissero il proporzionalismo. Quindi, ogni testa un voto, onde evitare furti di voto conosciamo bene il fenomeno che il collega Nicotra ha citato. Abbiamo una situazione parlamentare in cui milioni di elettori hanno espresso un voto finito ad altri. Abbiamo Deputati che, nella divisione dei seggi, usurpano posizioni e consensi che non hanno avuto.
Il sistema delle inversioni all'o.d.g. lo trovo abbastanza odioso anche se so che è nato anche in casa nostra come legittima battaglia. Ogni battaglia è legittima sui contenuti, su questo ha ragione il Consigliere Robotti. Tuttavia, alcuni metodi sono pesanti e le inversioni all'o.d.g.
sono un metodo pesante, che porta poi a discutere di fandonie, che porta a condurre l'argomento su temi fuori luogo, mal posti, spesso nell'indifferenza o nella rabbia di chi li subisce e non si orienta più.
Qualcuno vorrebbe un Regolamento che restringa gli ambiti di dibattito fino ad ipotesi come quelle che si paventava tempo fa di "venti minuti e si risolve tutto". E magari al Regolamento unire una bella legge elettorale che restringa anche la rappresentanza, con sbarramenti addirittura superiori. Negli interventi dei giorni scorsi qualche collega ha detto: "Io sono contro i partiti piccoli" Il bello è che a forza di ridurre i partiti piccoli si arriva ad un partito unico che risolve tutto, arriviamo al paradosso. Riduciamo tutto ad un partito: si è già fatto nel Ventennio e non ha funzionato un granché (senza fare retorica). Uno storico eccellente come l'Assessore Oliva potrebbe ricordarci che il Partito unico non paga in qualsiasi regime.
Collega Robotti, è battaglia legittima quella delle fabbriche, è battaglia legittima quella delle scuole, del diritto allo studio (anche quando si perde). Ma la battaglia in difesa della democrazia, penso sia la più legittima di tutte. Il metodo può volgere, a volte legittimante, a restringimenti: a forza di sprecare tempo con il sistema dell'ostruzionismo per battaglie magari anche poco democratiche, alla fine si avalla - e qui sta nella colpa di chi, nel tempo, ha usato questo strumento in modo un po' troppo strumentale - il restringimento.
Se uno ha sei pallottole nella sua colt - tanto per andare su argomenti non pacifisti - e ne spreca una, legittima l'altro a rispondere e magari a chiudere spazi di democrazia e di libertà.
Al di là di ciò che è stato detto, ritengo legittima una battaglia sul Regolamento, su un sistema elettorale; questioni molto delicate perch restringono o allargano la democrazia, perlomeno la parvenza di democrazia nella nostra Assemblea. Non sono assolutamente polemico, ma la diminuzione di libertà e di espressione mi spaventa.
Credo anche - mi ricollego alla Consigliera Pozzi - che la stesura di un documento non avrebbe fatto male. Un confronto risicato, ad orari un po' strampalati, con rimandi all'infinito è metodo che logora e produce poco.
Raccolgo l'invito avanzato da alcuni Consiglieri: tentiamo di formalizzare delle proposte; tentiamo, in qualche modo, di arrivare a qualcosa di comprensibile e decifrabile, che porti ad un dibattito sui contenuti e che sfrutti le prossime ore per arrivare ad un confronto più qualificato.
Spero che quando il Consigliere Robotti ha dichiarato - consulter chiederò i verbali - "che si impegnava ad isolare i Consiglieri non consenzienti del tutto", non si riferisse a chi di noi reputa la modifica del Regolamento come un "rospo brutto da mandare giù". Ricordo quando il Consigliere Robotti ha dovuto ingoiare il rospo in regalo nel passaggio della legge sul diritto allo studio. Questo rospo potrebbe arrivare a noi tra qualche giorno; vi assicuro che la modifica del Regolamento per molti di noi è un rospo pesante rispetto a quella tutela dei diritti di libertà di espressione e di confronto nelle libere assemblee. che la sinistra ha sempre difeso. Quindi, stiamo facendo uno sforzo che speriamo di non pagare elettoralmente per l'ennesima volta.
Dunque, spero che il Consigliere Robotti non si riferisse a noi: sarebbe un elemento grave, che pongo alla maggioranza come problema non indifferente. Se fosse così, per quanto riguarda il sottoscritto, le posizioni potrebbero essere anche largamente riviste e in maniera piuttosto radicale e drastica, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero e di cui risponderei in ogni sede. Ma sono convinto che non sia così.
Per evitare dubbi e ambiguità, invito i quattro Consiglieri che siedono da quella parte dell'aula ad arrivare, domani, con proposte e confronti seri. Ed anche al nostro interno, per evitare equivoci su documenti che personalmente non ho sottoscritto per alcuni dubbi che vorrei chiarire (penso che anche altri colleghi non abbiano sottoscritto), due chiacchiere fra noi non farebbero male, per arrivare, domani, con qualche posizione più delineata e - perché no? - riprendere la discussione lunedì.
Mi pare di ricordare che uno dei Partiti più importanti di quest'Assemblea abbia in calendario un confronto sulla legge elettorale proprio nei prossimi giorni; potremmo evitarci torture assurde, arrivando domani con un momento di confronto, e poi lunedì al dibattito e al voto. Un dibattito serio non credo possa esaurirsi in tre ore. Eventuali osservazioni sostanziali sul testo potrebbero risolversi in un proficuo confronto non da ridurre in tre ore, ma da portare a termine al più presto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire un po' di tempo fa; nel frattempo la mente mi si è arricchita di spunti, grazie anche all'ultimo intervento del collega e amico Bossuto (spero non si offenda se uso il termine "amico").
Alcune precisazioni. Una la dovrà fare il Consigliere Nicotra, chiamato in causa sulla nostra presunta adesione, sul presunto patto politico, sulla stretta di mano che avremmo dato ieri sera, che a me non risulta (evidentemente partecipavo ad un'altra riunione).
Forse il Consigliere Nicotra, che in questa sede è stato ascritto fra le persone serie e affidabili, potrà meglio del sottoscritto - che notoriamente, è ritenuto inaffidabile - testimoniare quanto è veramente avvenuto ieri sera. Lo dico anche a beneficio di quei colleghi che hanno purtroppo, solo l'onere di stare in aula e schiacciare un pulsante e non conoscono quanto accade nelle varie Conferenze dei Capigruppo, nelle varie riunioni più o meno operative che si organizzano a latere con la mediazione, a turno, del Presidente del Consiglio, del Consigliere Muliere del Consigliere Clement (non capisco bene in quale ruolo). Effettivamente una prima apertura si è avuta ieri grazie all'intervento del Consigliere Casoni, ma fino a quel momento c'era stato il totale silenzio da ambo le parti.
Magari ho visto un altro film, Consigliere Nicotra, ma ricordavo cose diverse da quelle enunciate questa sera.
Qualcuno ci ha chiesto se, per caso, uno dei problemi relativi all'accettazione, hic et nunc, del documento da voi presentato, se il nostro ostruzionismo fosse vagamente legato ad una questione di principio.
Posso sgomberare il campo da quest'ipotesi: i principi sono altamente importanti, ma qui si cerca di fare politica, si cerca di trovare soluzioni.
Peraltro voglio chiedere, invece, di rimando, per quale motivo non pu andare bene il binario parallelo. Perché non si può procedere per binari paralleli? Una volta arrivati in fondo del percorso si incassa prima uno e successivamente l'altro provvedimento. Per quale motivo ci viene detto che questo è l'unico punto non trattabile? La risposta più naturale evidentemente, anche in questo caso, è "per questioni di principio". Forse non siamo noi a porre questioni di principi, ma qualcun altro. A meno che non siano i principi ad essere messi in discussione e non c'è la volontà di percorrere entrambi i percorsi fino in fondo, immaginando che, prima o poi capiti un incidente. Casualmente su che cosa capiterà? Sul secondo provvedimento. E se poi non capita? Pazienza, se rimane così com'è, va bene così com'è.
Sfido i colleghi a smentirmi. Al Consigliere Clement ho chiesto: "Ma se per caso, ad un certo punto, a settembre, i Moderati - cito un Gruppo a caso - il Consigliere Robotti o altri Consiglieri, si mettono di traverso e rallentano o, addirittura, quest'Aula boccia qualunque tipo di ipotesi di riforma elettorale, cosa succede?" Il Consigliere Clement, candidamente, mi ha risposto: "Può succedere, pazienza". Pazienza?! In questo caso direi che la risposta non è propriamente adeguata alle aspettative.
Collegandomi ad alcune argomentazioni sollevate dal Consigliere Bossuto, voglio ricordare un tema definito comunemente "ostruzionismo". Ci sono personaggi che notoriamente sono definiti, almeno in questo Paese Padri della Patria. Cito due interventi diversi, assolutamente verificabili: uno è negli atti del Senato, in cui l'ostruzionismo è definito come "la pietra di paragone" delle democrazie liberali. A seconda di quanto questo è possibile e concesso, si definisce se un sistema parlamentare e democratico è libero o meno.
Qualcuno mi potrebbe dire: "Ma chi ha detto una cosa del genere, un pazzo". Questo pazzo si chiamava Luigi Einaudi, liberale - lui sì, vero liberale - che è stato, mi sembra vagamente, anche Presidente della Repubblica.
La stessa identica citazione, è stata fatta anche da un altro personaggio, di ispirazione più di sinistra, un certo Sandro Pertini, già partigiano; anche lui, guarda caso, casualmente, Presidente della Repubblica. Certo, erano altri tempi.
Se personaggi così illustri, di fronte ai quali io chino il capo, e di cui nessuno di noi potrà mai, neanche lontanamente, emulare la storia politica e istituzionale, non trovano scandaloso l'ostruzionismo ma addirittura, lo citano come uno degli elementi fondamentali per vagliare valutare e soppesare i regimi parlamentari democratici, evidentemente forse, queste azioni non sono così campate per aria come qualcuno vuole farci credere. Tanto più - vogliamo sottolinearlo - se sono messe in atto su quelle che per noi sono regole fondamentali: le regole istituzionali della vita politica e sociale di questo Consiglio regionale e quindi, di conseguenza, che incideranno su tutta la regione Piemonte, su tutta la Giunta regionale, su tutto l'organismo Regione Piemonte.
Non sono - come qualcuno dei presenti le ha definite - regole del gioco. Non è un gioco, ma questione molto seria che va soppesata attentamente. Se si carica di pesi un piatto della bilancia, si devono contrapporre dei pesi sull'altro piatto in modo tale da ritornare all'equilibrio.
Non basta un quarto d'ora - entrando nel merito - per valutare il Regolamento, apportare le modifiche che si ritengono corrette e farlo andare avanti. Negli ultimi mesi, Consigliera Pozzi - non lo dico con polemica, semplicemente perché lei non se n'è occupata io, invece, non so quante cose buone ho realizzato in questa legislatura, ma sicuramente i colleghi sanno che di Regolamenti mi sono ampiamente occupato e, se non esperto, qualcosa so - non siamo stati minimamente coinvolti né nella stesura finale né nella stesura intermedia, nel modo più assoluto. Ad un certo punto si sono interrotte completamente le Giunte del Regolamento.
Qualcuno poteva dirci "Se siete contrari, diteci qual è la vostra opinione, almeno nel merito". No; totalmente tagliati fuori. Qualche collega, qui dentro, di fronte ad un atteggiamento simile, avrebbe richiesto e imposto il richiamo in sede di Commissione - così com'è successo tante volte, quando, arrivato in aula, il testo discusso nelle Commissioni si rivela stravolto completamente.
da giovedì pomeriggio che chiedo alla dottoressa Bertini il testo ultimo sul quale potersi confrontare (chiedo scusa per l'insistenza); ed anche sabato mattina ho chiamato la dottoressa Bertini e il Presidente per sapere se era arrivato il testo.
Il testo è stato presento e protocollato all'una e un quarto di lunedì alle due e mezzo sono iniziate le comunicazioni a tambur battente: ditemi voi se c'era la possibilità di prendere il testo ultimato ed emendato e fare un ragionamento serio.
Secondo voi sì, evidentemente forse siete più bravi di me a leggere i testi ed emendarli, evidentemente si fa altro lavoro d'aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Riconosco che il Consigliere Robotti abbia fatto passi in avanti, negli ultimi interventi, ma non abbastanza, quindi continuo a lavorare per trovare una soluzione.
Inizio con il dire che non è vero che noi non ci fidiamo di cosa ci viene detto. Certo, come lei Consigliere Robotti non si fida a dare il suo portafoglio al Consigliere Giovine....



(Commenti del Consigliere Robotti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Robotti.



NICOTRA Riccardo

Guardi, non più tardi di oggi il Consigliere Giovine mi ha pagato il pranzo.
Noi, invece, ci fidiamo. Farò degli esempi non riferiti a questioni politiche, ma a questioni personali. È chiaro che se il Consigliere Dalmasso mi dice "sì" so che è un "sì"; se me lo dice l'Assessore Peveraro so che è un "no". Ci sono delle differenze.
Ripeto la posizione ufficiale di noi quattro Consiglieri, in modo che non ci siano equivoci. Noi siamo per firmare il Regolamento, ma non quello presentato con quel documento. Abbiamo sempre detto, in tutti gli incontri che abbiamo le nostre proposte, siamo pronti a discutere, a concordare tutti i punti e a firmare il documento. Lo possiamo fare domani mattina quando volete. Abbiamo sempre detto questo.
Legge elettorale. Qualcuno diceva "ma che novità che avete tirato fuori?", ma non sono novità. Voglio ricordare che la settimana scorsa in una Conferenza Capigruppo, cosiddetta ufficiosa, alla fine dell'incontro la Presidente Bresso ha chiesto ai noi quattro Consiglieri di fermarci un attimo. La Presidente ci ha chiesto cosa volevamo fare sulla legge elettorale, e noi abbiamo detto, in termini chiarissimi: se dobbiamo accogliere lo scioglimento del listino, chiediamo di togliere le griglie di sbarramento. Chiaro, semplice.
Per onestà intellettuale, abbiamo aggiunto anche che ai Consiglieri in carica sia tolta la questione delle firme: niente di più e niente di meno di quanto godono i Deputati nazionali ed europei. Non mi sembra una rivoluzione. È un diritto che hanno i Deputati europei, non vedo perché non possiamo averlo anche noi nell'ambito del nostro territorio. Questo abbiamo ribadito noi quattro Consiglieri, tutti quattro presenti, alla richiesta della Presidente Bresso alla fine di una Conferenza dei Capigruppo. Se poi non vi è stato comunicato... Potete chiedere, non potrà che confermare questa nostra considerazione.
Ribadisco e concludo, altrimenti ripetiamo le stesse cose. Domani mattina, appena avremo modo di riunirci noi quattro cattivi Consiglieri quelli che vogliono "salvare il cadreghino" secondo dichiarazioni lette su alcuni quotidiani, vi daremo una risposta sul documento.
Vi ho già anticipato che, a mio personale parere, questo documento non dice molto; tuttavia, ho detto anche che apprezzo il lavoro svolto perch so quanto sia stato difficile trovare un equilibrio fra le varie posizioni.
Il valore è questo: l'aver prodotto un documento. Anche noi abbiamo bisogno di un po' di tempo per darvi una risposta. Sarà una risposta seria.
Qualcuno stanotte ha parlato di strette di mano, io non ne ho viste. Noi questa mattina abbiamo dato una risposta serissima, abbiamo detto che siamo pronti a concordare il Regolamento e a firmarlo. Certo, non votarlo subito ma si tratta di risposta seria. Accettabile non accettabile.
Lo stesso faremo su questo documento. Tuttavia, vi possiamo già anticipare che non sarà un "prendere o lasciare". Da parte nostra,ci sarà una risposta seria, ma probabilmente chiederemo modifiche su questo documento. Questo, tanto per essere chiari e per non fare il buonista assoluto.
Noi prenderemo in seria considerazione questo documento perché ha valore per il lavoro svolto, che apprezziamo; per questo motivo lo discuteremo e daremo una risposta. Non possiamo che ripetere questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Non capisco. Mi sembrava di aver capito, e invece non capisco più.
Siamo stati tutti qui, chi più chi meno, da tre giorni a questa parte.
Siamo ancora qui; se il documento consegnato quattro ore fa necessita di una discussione dei quattro Consiglieri, non si aspetta domani mattina.
Consigliere Nicotra, considero veramente una mancanza di rispetto nei confronti dell'Aula e delle persone presenti, dire: "Domani mattina, alle ore...". Mi sembra una situazione surreale soprattutto perché non ho niente in mano; questa è un'Aula che parla per atti. Non ho niente in mano che mi permetta di capire su cosa devo convincermi.
Lei prima è intervenuto dicendo che una riunione di un quarto d'ora pu dare una risposta di massima; ma un momento fa il Consigliere Giovine - lo abbiamo sentito tutti - intervenendo, ha detto l'esatto contrario, Anzi l'ha ripetuto, perché era già stato detto. Ciascuno di voi continua ad intervenire dicendo che interviene in nome di tutti quattro Consiglieri.
Tenere in scacco l'Aula a fronte di una rivendicazione che ognuno di noi può giudicare buona, cattiva, alta, è evidente che suscita nervosismo reazioni e impone a tutti di mantenere l'autocontrollo. Lo sgarbo peggiore ad un consesso come questo è non capire cosa state facendo. E' questo che non riesco più ad accettare. Continuo a non capire. Il Regolamento, come qualunque altra delibera, non si "firma", si "vota" - oppure non si vota.
Il fatto di convenire su determinati percorsi non può cambiare continuamente; C'è la fase in cui le carte sono continuamente smosse - fa parte dell'attività - ma c'è un momento in cui si devono chiudere.
Altra questione fondamentale, che molti degli intervenuti presenti hanno presente e che, secondo me, ha presente anche lei. In una battaglia in un conflitto che si deve ricomporre, non ci sarà mai chi vince in assoluto e chi perde in assoluto. Se si determinano tali presupposti la battaglia non finisce; e all'avversario si continuano a concedere armi ulteriori, anche quando saresti nella condizione di concludere. Io, non ho ancora capito come si conclude! È così difficile capire per voi quattro che non è possibile che 59 Consiglieri firmino un foglio in bianco sul quale voi scriverete, probabilmente cambiandolo ogni giorno, il contenuto del patto? Non sappiamo neanche qual è il patto. È questo che non funziona e sta determinando una situazione peggiore di quella che tutti noi avevamo in mente. È tutto lì il problema.
Non esprimo giudizi sul fatto che sia giusto o sbagliato; mi rompe le scatole stare qui, sinceramente mi disturba un po'; non ho il culto dei Padri fondatori, ma non siamo tutti uguali. C'è qualcuno che nella vita ha concluso qualcosa di più dei comuni mortali o cui attribuiamo tale capacità. Per carità, a quest'ora di notte non dico che sia lecito dire di tutto, ma siamo anche nel Parlamento del Piemonte, pur trasformato e molto vicino a diventare quella roba che qualcuno voleva diventasse.
Lo chiedo veramente come favore personale: fate qualcosa che dia una sistemata almeno ad un elemento della questione. Tenete presente che anche nei suk arabi quando si fa una trattativa, con il linguaggio dei gesti e del corpo, ad un certo punto il venditore fissa il termine ultimo (infatti mando sempre mia moglie perché io pago a prezzo intero).
stato consegnato un documento che circa 59 Consiglieri hanno scritto per voi - foglio che avreste dovuto scrivere voi, per reclamare le vostre condizioni. Abbiamo fatto il compito; l'avete corretto; l'hanno rifatto.
Non va bene? Vi hanno detto, con questo foglio, che la trattativa è finita.
inutile continuare a riproporre all'infinito la stessa cosa: quella fase è finita, bisogna aprirne un'altra. Quale? Sta a voi deciderlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Vista l'ora e visto che è la terza notte, come altri, che sono qui dentro volevo solo dire: "Ho un sogno": approvare il Regolamento e il collegato alla Finanziaria. per, entro una certa data, approvare una legge elettorale nuova. Non fatecelo fare con il cappio al collo perché non mi piace. Non può esserci un "prendere o lasciare", ma il trovare la giusta soluzione e la giusta mediazione. "Giusta" nel senso di "possibile", al punto più alto possibile per tutti.
Dateci un segnale, così provo ad andare a dormire, questa notte.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'inversione punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta d'inversione n. 7) presentata dai Consiglieri Scanderebech Giovine, Lupi e Nicotra: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10 La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Se è possibile, e con il consenso del Consigliere Cavallera, vorrei parlare della proposta di legge regionale n. 300 presentata il 16 giugno 2006, che prevede "Tutela e promozione della famiglia". Nelle finalità e negli ambiti di intervento, si citano l'ONU, i diritti del fanciullo che sono stati chiarificati nella legge n. 176 del 27 maggio 1991, infine è citata anche la Costituzione, in particolare gli articoli 29, 30 e 31.
Ovviamente, sempre legato alla convenzione ONU, si ricorda la ratifica di New York del 20 novembre 1989.
Tutti questi documenti riconoscono la famiglia quale soggetto sociale fondamentale e politicamente rilevante. La finalità negli ambiti di intervento di cui si fa un chiaro punto all'articolo 1, ha presente che la famiglia è quella fondata sul matrimonio, estesa ai vincoli di parentela adozione o affinità. La Regione promuove e tutela la famiglia e la considera una risorsa primaria nell'ambito di un sistema organico di politiche sociali.
La Regione Piemonte, peraltro, vuole perseguire le finalità della presente legge non solo tramite l'articolato, che sarà bene argomentato, ma perseguendo, promovendo e valorizzando soggetti pubblici e privati, specie senza finalità di lucro. Le misure previste agli articoli delle legge in oggetto - agli articoli 9, 10, 11,12, 14, 15, 16, 17 - sono estese anche alle persone che vivono convivenze more uxorio dichiarate nello stato di famiglia.
Questa, ad esempio, è chiaramente una novità rispetto alle attuali registrazioni previste nella legislazione e nelle normative italiane ed europee. Si ricorda che, effettivamente, la Regione ha questa facoltà ovviamente delegata, essendo lo stato di famiglia un documento di entità comunale. La Regione Piemonte può, in questa fase, ampliare la propria possibilità quindi, in un certo senso, andare incontro a quei diritti civili attesi da una fascia molto ampia della popolazione.
Quello che a noi piace ricordare della legge, è che la famiglia, di fatto, però, è quella fondata sul matrimonio, estesa ai vincoli di parentela, di adozione o affinità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per il parere contrario, il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Per esprimere la nostra contrarietà all'inversione.
Mentre ho la parola, vorrei fare una considerazione. Il Consigliere Giovine si è lanciato in un paragone ardito, citando l'ostruzionismo come nobile battaglia all'interno delle aule parlamentari.
Il Consigliere faceva riferimento ai tempi di Einaudi, Pertini. Credo sinceramente - non abbiamo documentazione per fare un confronto adeguato che, forse, le battaglie nelle aule parlamentari che si facevano allora erano ben diverse da quella che il Consigliere Giovine e il Consigliere Lupi, hanno combattuto in quest'Aula, in questi quattro anni. Quella più nobile che io ricordo combattuta dal Consigliere Giovine, è stata la battaglia per la costituzione del Gruppo autonomo e, quindi, per le risorse economiche che la costituzione di questo Gruppo portava con sé.
Personalmente, mi occupo di questioni sanitarie, come diceva il Consigliere Nicotra è probabile che qualche elemento mi sia sfuggito all'interno dei dibattiti d'Aula. Non me ne voglia il centrodestra se quando parlo di paragoni arditi penso anche a quelli fatti dall'attuale Presidente del Consiglio sostenendo che era l'ideale successore di De Gasperi.
A tal proposito voglio raccontare un fatto. Quando si votò per il referendum costituzionale - Repubblica o Monarchia - De Gasperi votò in un seggio a Roma e si mise in coda, come tutti gli altri, per votare. Una signora lo riconobbe e gli disse: "Presidente, le cedo il posto, si accomodi" e De Gasperi rispose: "No, signora, aspetto il mio turno, tanto so già cosa votare".
Eviterei, Consigliere Giovine, di fare paragoni arditi: tra questa classe politica e quel mondo c'è un abisso di valori, di cultura e di etica. Eviterei, Consiglierei, di fare paragoni di questo tipo per evitare come ha detto qualcuno, che "una risata la possa seppellire".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione n. 8) presentata dai Consiglieri Scanderebech Giovine, Lupi e Nicotra: si chiedi l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinta dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Giovine ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Purtroppo per il Consigliere Boeti, ho la documentazione di quanto ho detto prima. Non so se la risata o lo sbadiglio mi seppelliranno (non era una risata, ma uno sbadiglio: può darsi ci sia una situazione analoga con la risata).
Voglio leggere quella la dichiarazione del fu Presidente Luigi Einaudi in una nota che ho a mie mani. "Luigi Einaudi fu il primo Presidente della Repubblica italiana, dopo Enrico De Nicola, Presidente provvisorio. Rimase in carica dal 1948 fino al 1955. L'intervento in questione, di cui ho citato prima le parole - ovvero che l'ostruzionismo era la pietra angolare del valore del Parlamento democratico - del Presidente Einaudi è relativo alla seduta del 26 marzo 1953 - in Atti parlamentari del Senato della Repubblica, a pagina 40589 (potete anche verificare).
In particolare, la citazione di cui sopra è tratta dal discorso riguardante il fenomeno dell'ostruzionismo che, in quegli anni, travagliava il Parlamento italiano ove si discuteva, tra l'altro, della nuova riforma elettorale, cosiddetta "legge truffa", dell'adesione dell'Italia al Patto Atlantico ed altre questioni". Non entro nella citazione perché troppo lunga, magari avrò occasione, mi ha dato uno spunto il Consigliere Boeti per poterla illustrare meglio, magari nella seduta di domani, quando saranno presenti le stenotipiste, perché mi piacerebbe che fossero riportate queste belle parole in modo preciso e puntuale.
Guarda caso si parla del Patto Atlantico che è un aspetto che riguarda la difesa nazionale, non è una questione di politica secondaria; guarda caso altre questioni di cui nella nota fa una menzione puntuale, guarda caso quando parla di legge elettorale. Quelle che qualcuno chiama regole del gioco, qualcun altro chiama regole fondamentali istituzionali.
La differenza fra il sottoscritto e buona parte dei colleghi, è una visione diversa del Regolamento interno del Consiglio regionale. Secondo me, è una riforma istituzionale forte. Credo che il primo a definirla in questo modo sia stato il Presidente del Consiglio regionale. Di conseguenza, credo che non solo l'ostruzionismo sia legittimo nella fattispecie, ma se non c'è la piena convinzione che il tipo di regole nuove che sono trattate siano utili allo svolgimento libero e democratico delle sedute e della vita del Consiglio nei prossimi anni - non si torna più indietro dalle modifiche che sono apportate - credo che, ovviamente, con la resistenza fisica o con gli strumenti che il Signore ci ha dato, abbiamo la legittima e doverosa necessità di opporci finché lo si ritiene opportuno.
Non solo.
Nella fattispecie, ho anche indicato le motivazioni di carattere metodologico per cui noi ci opponiamo. Se le regole devono essere condivise e qualcuno ha chiesto che fossero condivise, ci deve essere il tempo per poterlo fare in modo assolutamente sereno e non dissennato.
Ho altro da dire al riguardo, ma lo dirò successivamente perché, sempre in onore di quelle regole, non voglio superare i cinque minuti che il Regolamento mi consente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in senso contrario il Consigliere Pace, ne ha facoltà.



PACE Massimo

Mentre noi votiamo contro la proposta d'inversione all'o.d.g., vi consiglio di uscire a fare una passeggiata, così incardiniamo il Regolamento e domani fate un po' di ostruzionismo sul Regolamento. Almeno facciamo un passo avanti, rendiamo utile la serata, avendo avuto la sensazione di fare qualcosa.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione n. 9) presentata dai Consiglieri Scanderebech Giovine, Lupi e Nicotra: si chiedi l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinta dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 12 Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Giovine ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
A completezza dell'intervento precedente. Non voglio sottrarmi all'invito del Consigliere Boeti con il quale, soprattutto ad inizio legislatura, ci sono stati diversi scontri, che, in qualche caso, hanno generato delle incomprensioni personali. Ho imparato che è una persona schietta e sincera. Forse è più auspicabile la presenza di tanti Boeti che hanno il coraggio di dire cose, anche un po' ruvide, invece di tanti altri che, con parole suasive, davanti ti accarezzano, e poi alle spalle hanno fini di altra natura.
Effettivamente, ho utilizzato l'ostruzionismo in modo pesante per l'ottenimento del Gruppo autonomo di cui, voglio ricordarlo, hanno beneficiato anche altri colleghi. Uno di questi è in maggioranza, ed è il Consigliere Turigliatto. Consigliere che ha voluto fare un Gruppo autonomo anche senza la presenza e il supporto della Consigliera Valloggia - che poi invece è riuscito a convincere - e sfruttare uno dei commi dell'attuale Regolamento, se non ricordo male all'articolo 13, che permetteva fino alla fine di questa legislatura di costituire un Gruppo con due Consiglieri.
Modalità usata anche da altri Gruppi.
Ad un certo punto, tale possibilità è stata usata per evitare di essere continuamente nel Gruppo Misto anche dal sottoscritto, insieme al Consigliere Lupi. Noi siamo finiti nel Gruppo Misto non per volontà, non perché siamo usciti da una "casa" politica, non perché abbiamo rotto il patto con l'elettorato del 2005, ma semplicemente perché il Regolamento era basato su una legge elettorale del '90 che prevedeva sei province e non le otto attuali.
La differenza fra il sottoscritto e il Consigliere Lupi, e il Consigliere Turigliatto è che, voglio ricordarlo, la sua lista elettoralmente, è la più grossa dei gruppi minori: per pochissimo non ha avuto un secondo eletto. Non si capisce per quale motivo un Gruppo, solo perché aveva collegamenti nazionali, potesse costituire Gruppo autonomo e noi no.
Posizione che difendo a viso aperto; non me ne vergogno e la ritengo giusta e sacrosanta. Sicuramente c'è stato un aumento dei cosiddetti costi della politica, che rientra nei temi, che qualcun altro ha citato, dei cosiddetti costi dei piccoli Gruppi consiliari.
Voglio ricordare che l'ostruzionismo l'ho usato anche altre volte. L'ho usato, per esempio, sulla legge per le Comunità Montane, l'ho usato per Finpiemonte. In quel caso, addirittura, ci fu un prezzo politico che ancora oggi non capisco, per cui fui messo in castigo (lo seppi dai giornali). In seguito ho scoperto che è stata una mia fortuna a finire in castigo.
L'ho usato anche in altre situazioni; tuttavia, Consigliere Boeti, mi deve essere dato atto che, alla fine, ho sempre lasciato alla maggioranza il diritto di governare. Magari all'ultimo minuto, magari facendovi impazzire fino alle otto e mezza di sera...



(Commenti del Consigliere Boeti fuori microfono)



GIOVINE Michele

No, Consigliere Boeti. Qualcun altro, anche in questa legislatura, ha usato l'ostruzionismo - pesantemente o non pesantemente - magari semplicemente annunciandolo in Conferenza dei Capigruppo non per fare battaglie, come ho fatto ad esempio sulle Comunità Montane, ma per ottenere altre cose.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Auddino ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Annuncio il voto contrario all'inversione.
Voglio ricordare, per inciso, che il 96% dei rappresentanti della popolazione piemontese sono per un'intelligente riforma. Credo che solo il 4% circa, rappresentata da quattro Consiglieri, si opponga strenuamente.
Questa sera, ho pensato per qualche ora che la "colomba" Nicotra fosse in grado di riportare il buon senso. Si è discusso anche del documento sembrava quasi che "stavamo per", ma improvvisamente il Consigliere Nicotra dice "Non possiamo disturbare sua maestà Lupi che sta dormendo". Per carità! Piuttosto di disturbare il Consigliere Lupi facciamo in modo che 59 Consiglieri, più tutta la macchina del Consiglio, stia qui tutta la notte magari anche domani - chissà fino a quando - perché non possiamo raggiungere un accordo, altrimenti disturbiamo.
Credo che questo sia veramente scandaloso. È anche scandaloso che i giornali non riportino nulla; sarebbe importante che l'opinione pubblica sapesse cosa sta avvenendo in aula. Per la prima volta in Piemonte, ma forse anche unico in Italia, forze politiche diametralmente opposte centrosinistra e centrodestra, hanno una visione della cosa pubblica comune, per il bene e il funzionamento dell'istituzione. Ma questo passa inosservato.
Credo, signor Presidente, che questo dovrebbe diventare di dominio pubblico, così la gente ha la possibilità di giudicare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione n. 10) presentata dai Consiglieri Scanderebech Giovine, Lupi e Nicotra: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinta dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 13 Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Giovine ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Volevo rassicurare il Consigliere Laus che mi ha chiesto se domani mattina c'è Commissione: domani non c'è Commissione.
Nelle finalità di cui all'articolo 1 della legge n. 300 "a Regione Piemonte, nell'esercizio delle proprie attività di indirizzo, delle proprie attività di coordinamento e delle proprie attività di programmazione ma soprattutto, delle proprie attività di normazione, persegue i seguenti obiettivi: favorisce la costituzione di nuove famiglie; promuove le capacità genitoriale e la reciprocità tra generazioni; rimuove gli ostacoli che si presentano nelle diverse fasi della vita famigliare, con particolare riguardo a quelli di carattere abitativo, di carattere lavorativo e di carattere economico; persegue, sempre la Regione Piemonte, l'integrazione tra le famiglie con le strutture pubbliche e con le strutture di privato sociale.
Infine, la Regione Piemonte, sostiene la famiglia nella possibilità di scelta dei soggetti erogatori di prestazione sociale. La Regione Piemonte inoltre, secondo l'ottica dei proponenti, promuove e sostiene l'associazionismo familiare e tutte le iniziative che sono sinteticamente dette a misura di famiglia".
evidente che questa legge ha fra le sue finalità, in modo chiaro ed inequivocabile, come obiettivo principale, la crescita della famiglia e la crescita dell'individuo sociale in seno alla famiglia. Questi sei punti sono ricompresi fra quelli classici legati all'indirizzo, sostanzialmente che noi come Regione abbiamo fra i tanti poteri di indirizzo.
Il coordinamento, la programmazione e la normazione sono tutta una serie di snocciolamenti che sono - a modesto giudizio del legislatore imprescindibili.
Mi pare che ci sia un buon punto di equilibrio nella ricerca dell'interazione con le strutture pubbliche, ma anche con le strutture private. Incrociando il tutto con l'esperienza dell'associazionismo che, è riconosciuto chiaramente dal legislatore perché è citato più volte, è visto come uno dei punti focali per la crescita familiare e degli individui che ne fanno parte.
D'altronde, non potrebbe essere diversamente da questo perch l'abbiamo ricordato nella parte riguardante le finalità nell'ambito di intervento, si cita la convenzione ONU sui diritti del fanciullo (mi riferisco a quella di New York dell'89) che riprende questi principi valoriali che per il legislatore non sono contrattabili. Sono questioni focali su cui non si può transigere.
evidente che una puntualizzazione alla formalizzazione così forte sulla famiglia, diventa problematica per alcune aree estremamente laiche presenti anche in Consiglio regionale. Sicuramente il legislatore è disponibile ad una fase emendativa per modificare o, meglio ancora integrare il dettame attualmente in atto.
Grazie.



SPINOSA MARIACRISTINA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Bellion ne ha facoltà.



BELLION Marco

Siamo contrari alla richiesta d'inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione n. 11) presentata dai Consiglieri Scanderebech Giovine, Lupi e Nicotra: si chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinta dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 14 Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Giovine ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Il legislatore, al fine di portare in porto l'elencazione degli obiettivi prefissati con la famiglia come punto focale, prevede chiaramente, un piano regionale per la famiglia. Una novità nell'ottica legislativa regionale, ma crediamo che sia anche una novità nel panorama nazionale delle Regioni.
"Per il proseguimento delle finalità e degli obiettivi elencati negli articoli precedenti, la Giunta regionale annualmente, questa è un'ipotesi ma può anche farlo con scadenza biennale (di più non avrebbe senso perderebbe ogni significato, qualunque tipo di azione politica sia portata avanti dalla Giunta regionale) presenta al Consiglio regionale, sulla base dello stato e delle tendenze della situazione economica sociale ed ambientale del Piemonte, il piano regionale della famiglia." Che cos'è il piano regionale della famiglia? È un documento nel quale sono determinati, in particolare, interventi da attuare, aree oggetto di progetti obiettivi, azioni programmatiche, modalità per il coordinamento integrazione dei servizi sanitari e assistenza sociale come gli altri servizi del territorio. L'insieme di tipologie, di realtà e di interventi sul territorio formano, nella visione del legislatore, il Piano regionale della famiglia.
La formazione normativa che il legislatore ha scelto per scrivere nero su bianco questa posizione, si evince in questo modo. L'articolo 3 intitolato "Piano regionale per la famiglia", recita al comma 1 che "per il perseguimento delle finalità e degli obiettivi di cui agli articoli 1 e 2 la Giunta regionale presenta al Consiglio, sulla base dello stato delle tendenze della situazione economica, sociale ed ambientale del Piemonte, il Piano regionale per la famiglia di durata triennale".
Questa era la proposta avanzata in origine, ma è stata frutto di un'azione emendativa che ha riportato al Piano attuale. Peraltro all'interno dei proponenti, è in corso un dibattito vivace perché qualcuno lo vorrebbe portare a due anni, ma attualmente la forma scritta prevede il piano triennale.
Un piano triennale nel quale sono determinati, in particolare, gli interventi da attuare, le aree oggetto di progetti obiettivo e di azioni programmatiche, nonché le modalità per il coordinamento e l'integrazione dei servizi sanitari e di assistenza sociale con gli altri servizi del territorio.
evidente che la Regione, avendo un'influenza diretta sulle aziende sanitarie locali, può dare un input di indirizzo ben preciso alle ASL di propria competenza affinché, con tutte le altre realtà territoriali di natura comunale o legate anche a realtà - magari di natura associazionistica - possano fruire e fornire un servizio migliore per gli obiettivi di cui ci si poneva agli articoli precedenti affinché la famiglia, nel suo complesso, possa avere una crescita sociale ed economica dignitosa e degna dei nostri tempi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Quanti minuti ho a disposizione?



PRESIDENTE

Cinque minuti.



LAUS Mauro

Voto contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione n. 11.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Muliere ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Mi auguro che le proposte avanzate molte ore fa siano prese in considerazione seriamente.
Non sto a dire se apprezziamo o no la modalità seguita finora; tuttavia avremo il tempo necessario per discutere a chi oggi fa opposizione da tre giorni.
Ribadisco - e lo dico adesso, non credo di ritornare su questo argomento - che per noi aver elaborato quel documento è stato molto impegnativo. Tra l'altro, non è vero che sia manchevole.
Se il Consigliere Nicotra lo ha letto con attenzione... si dice. al punto... adesso non ho gli occhiali, sono un po' stanco... sono da tre giorni in aula ad ascoltare... ho dormito cinque ore in tre giorni.
Si dice: "Le questioni fondamentali che devono essere trattate è la rappresentanza territoriale del Consiglio, le modalità di costituzione del premio di maggioranza in alternativa al listino". Se l'italiano ha un senso io lo parlo poco bene, quindi non sono un esperto - c'è scritta una cosa ben precisa. Quindi non è che non si dice nulla in questo documento. Pi che risposte alternative, credo che si tratti di valutare con attenzione il documento. Vi preghiamo di farlo. La maggioranza intesa in modo largo, cioè persone che hanno deciso di fare una proposta di modifica del Regolamento e si sono trovate d'accordo non per difendere un interesse di parte, di una forza politica, di un Gruppo consiliare o di un gruppo di consiglieri, ma per trovare un accordo al fine di modificare il Regolamento del Consiglio.
Un fatto politico straordinario, non so quante volte sia accaduto in quest'aula, nella storia della Regione Piemonte.
un fatto politico che, prima o poi, sarà capito anche dall'esterno.
un fatto politico che non credo capiti molto nel panorama politico italiano e nelle Regioni italiane. Tanto meno nel Parlamento.
Ripeto, è avvenuto un fatto politico rilevante. Adesso credo che possiamo andare a riposare, domani mattina saremo di nuovo qui per sentire cosa ci direte sulla nostra proposta.



PRESIDENTE

La seduta è aggiornata domani alle ore 10.00.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 3.52)



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