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Dettaglio seduta n.468 del 15/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.38)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bizjak, Boeti, Bresso Buquicchio, Caracciolo, Cavallaro, Chieppa, Comella, Gariglio, Lepri Pizzale, Placido, Robotti, Rossi, Spinosa e Valloggia.


Argomento: Statuto - Regolamento

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento alle problematiche relative all'esame della proposta di deliberazione n. 322, inerente a "Nuovo Regolamento del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Colleghi, comunico che sono state presentate delle richieste d'inversione dei punti all'o.d.g.
Il Consigliere Scanderebech ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere cinque minuti di sospensione per permettere al gruppo Scanderebech, Lupi, Nicotra e Giovine (che sta arrivando) di svolgere una riunione, in modo tale che si possa proseguire con un ulteriore chiarimento rispetto alle riunioni precedenti.



PRESIDENTE

Se non vi sono pareri contrari, la richiesta è accolta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.40 riprende alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aggiornata alle ore 11.30.



(La seduta, sospesa alle ore 11.00 riprende alle ore 11.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il Consigliere Scanderebech ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Personalmente ringrazio il qui presente collega Casoni, che per primo questa notte ha tentato una mediazione, perché la mediazione fa parte dell'arte della politica.
Quando si fanno delle scelte condivise, penso che tutti noi abbiamo fatto il nostro dovere, quindi se riuscissimo, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, a fare delle scelte condivise nell'interesse dei cittadini perché l'interesse dei cittadini deve essere sempre messo al primo posto se questo avverrà, ritengo che ognuno di noi avrà fatto il proprio dovere.
Questa notte, dopo due o tre giorni di discussione, è successo per la prima volta qualcosa d'importante: ci sono state delle aperture. Ringrazio tutti i colleghi della disponibilità, ma questa disponibilità si deve tradurre in atti concreti, altrimenti ci prendiamo in giro e prendiamo in giro i cittadini.
Noi, fino ad oggi, abbiamo fatto ostruzionismo non perché volevamo arrivare qua per chiedere delle cose personali, ecc. Abbiamo fatto ostruzionismo perché il Regolamento ce lo permette e perché tutti sappiamo quello che è successo in questi ultimi giorni (ne abbiamo parlato anche grazie anche all'opposizione fatta da noi).
Abbiamo avuto tempo e modo di chiarirci e già questo è sintomo di democrazia. Il fatto che ci siamo parlati - ed è accaduto con la massima correttezza reciproca di chi faceva l'opposizione e di chi era qui forzosamente a garantire la propria presenza - e che quindi ci siamo ci siamo chiariti sta a significare che stiamo per arrivare ad un punto condiviso.
Per arrivare ad un punto condiviso, dobbiamo scegliere le regole.
Queste regole le possiamo scegliere come abbiamo fatto sempre: per ciò che riguarda il Regolamento, possiamo costituire una piccola Commissione per valutare e analizzerà tutti i documenti e gli emendamenti presentati, in modo tale che noi possiamo ritirare tutto quello che è stato presentato e prendere in considerare solo quelli più indicativi sul contenuto.
Noi possiamo dare la nostra disponibilità per incominciare a lavorare subito sul Regolamento, cosa che è stata fatta sempre in passato per ogni documento importante: è stata costituta una Commissione, si è lavorato sullo snellimento dei documenti e poi, una volta che si è deciso tutti assieme, si è arrivati subito al voto. È successo per il bilancio preventivo 2009 ed è successo per la finanziaria 2009, quindi pu succedere; io mi auguro che succeda la stessa cosa per il Regolamento.
Allora stabiliamo le regole, vediamoci un attimo di là e stabiliamo le regole sul Regolamento; dopodiché stabiliamo anche delle regole - non abbiamo niente da nascondere - sulla nuova legge elettorale, in modo che sia condivisa il più possibile e che rispetti la volontà popolare dei cittadini.
Cosa vuol dire questo? Poiché a livello nazionale negli ultimi tempi sono stati fatti dei blitz, dove sono state imposte delle condizioni che hanno escluso la partecipazione democratica di alcune forze politiche oggi rappresentate sia in quest'Aula sia in altri livelli istituzionali, noi vogliamo che si arrivi ad una riforma della legge elettore la più condivisa possibile, mettendo al centro il cittadino e dandogli la possibilità di scegliere chi deve entrare in quest'Aula, e non vogliamo che a farlo siano i partiti o i patentati a scegliere i Consiglieri regionali.
Noi vogliamo una legge proporzionale, una legge che garantisca la volontà popolare. Se su questo punto, come penso e come immagino, siamo tutti concordi, si può trovare un accordo anche sulla legge elettorale. Ci tengo a dire che possiamo - finalmente - arrivare a queste due riforme importantissime: una dal punto di vista della maggioranza e di tutti i Consiglieri che fino ad oggi giustamente hanno fatto una battaglia per questa riforma del Regolamento; l'altra - come mi auguro - è la legge elettorale, rispetto alla quale io e i miei amici "ribelli" (così siamo stati definiti dai media, ma penso che stiamo facendo una battaglia della libertà e di questo ne siamo convinti) riteniamo si possa arrivare a una definizione condivisa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente. Io sono sempre più stupito e anche un po' frastornato - devo dire la verità - perché non sopporto più che ci siano facce diverse secondo il posto dove ci si trova. Bisogna avere lo stesso alfabeto, la stessa coerenza, la stessa linearità ovunque ci si trovi: che si sia in Aula, in Conferenza dei Capigruppo, in riunioni di maggioranza in riunioni di minoranza. Bisogna dire sempre le stesse cose e fare le cose che si dicono.
una cosa semplice, che si insegna ad ogni bambino. All'asilo, le suore dicono: "Mi raccomando, non devi dire bugie e soprattutto, se dici una cosa, poi la devi fare, perché è una promessa".
Il problema, colleghi, è che non è sempre così: il Consigliere Scanderebech ha atteggiamenti diversi secondo il posto dove si trova e secondo gli interlocutori che ha di fronte.
Il Consigliere Scanderebech ci spiega che c'è un'interconnessione fra il tema del Regolamento e il tema della legge elettorale. Ebbene, dov'è? Qualcuno mi deve spiegare dov'è questo collegamento, su cosa si basa. Su quali strani ragionamenti si basa questa interconnessione tra la legge elettorale e il Regolamento? Non c'è nei fatti: il Regolamento serve per regolare la vita democratica del nostro Consiglio e per aiutarci a lavorare; la legge elettorale serve per farsi eleggere.
In secondo luogo, non si è mai discusso di leggi elettorali. C'è una proposta di legge, anzi ci sono più proposte di legge del centrodestra. I colleghi del centrodestra, giustamente, hanno detto: "Noi le abbiamo presentate e vogliamo discuterle". Tuttavia non mi sembra che in nessun ambito di maggioranza ufficiale o ufficiosa e in nessun ambito di confronto tra la maggioranza e la minoranza ufficiale e ufficioso ci sia stato un tentativo di affidamento reciproco di volontà per giungere ad una modifica della legge elettorale.
In realtà - mi permetto di spiegarlo anche di fronte alla stampa - ci che sta avvenendo è molto semplice: quattro Consiglieri di quest'Aula, di fronte al fatto che si sta discutendo del Regolamento del Consiglio regionale e non della legge elettorale (tra l'altro, hanno sempre detto che non erano disponibili a modificare la legge elettorale), oggi antepongono il tema della legge elettorale rispetto a quello del Regolamento. Quindi per questi quattro colleghi viene prima il tema della legge elettorale piuttosto che quello del Regolamento. Non solo, ma dicono anche: "Noi siamo disponibili a finire immediatamente l'ostruzionismo, facendo tornare la pace e la serenità in quest'Aula, ma deve esserci l'impegno contestuale a discutere, con il Regolamento, anche la legge elettorale".
La legge elettorale cosa vuol dire, per loro? Vuol dire togliere le firme per la raccolta firme - qualcuno ricordi ciò che è accaduto in tempi non troppo remoti - e vuol dire abbassare le soglie di accesso al Consiglio regionale; stranamente il mondo discute di come alzarle. Al riguardo, io sono per non toccare niente: lo dico subito. Ebbene, il mondo discute di come alzare le soglie elettorali e noi dovremmo discutere di come abbassarle: la vita è strana, riserva sempre cose nuove e uno deve aspettarsi di tutto. Infine, vuol dire l'abolizione del listino.
bene che ci parliamo chiaro e che l'Aula, i colleghi sappiano quante discussioni si fanno in saletta A piuttosto che in saletta fumatori, perch questa è casa nostra, casa di tutti, non è casa solo di alcuni che possono discutere e altri no.
Credo che il tema del confronto sulle leggi elettorali si sappia sempre come si apre e non si sappia mai come si chiude. Perché voi sapete che per modificare una legge elettorale bisogna presentare una proposta di legge che vada a superare la legge nazionale e, visto che ci siamo dati uno Statuto, ci fornisca una nostra legge regionale. Ma nel momento in cui un testo arriva, pur con tutti gli accordi, la fiducia, l'assoluta certezza tra noi, guardate, colleghi, così com'è accaduto a livello nazionale nel Parlamento, così come sta accadendo in Regione Toscana, così come accade in qualunque consesso democratico del mondo, non si sa quello che pu succedere: basta un emendamento - lo dico ai colleghi dei Gruppi minori che imponga lo sbarramento al 3 o al 4% anche per i partiti che sono in coalizione e nell'aprile del 2010 qui ci saranno solo più tre partiti o quattro, tutti gli altri saranno fuori; fuori a guardare i quattro partiti che comporranno l'Aula consiliare.
un rischio che credo che questo consesso democratico non debba correre. Io ho cercato, ieri sera, di spiegarlo serenamente ai colleghi Scanderebech e Giovine. Penso che alcune cose che noi crediamo possano tornarci utili e si possano ottenere attraverso le forzature, se non vengono controllate - e su questa vicenda non c'è la possibilità di controllare - alla fine si possono girare come un'arma che colpisce chi oggi pensa di fare la furberia.
Quindi io, colleghi, la dico così. Noi abbiamo un impegno che ci siamo presi con i piemontesi: modificare il Regolamento d'Aula del nostro Consiglio. Questo è l'obiettivo che dobbiamo raggiungere. C'è la volontà di trovare la formula per affermare che si andrà anche ad una discussione sulla legge elettorale, ad un confronto, però questo confronto deve avvenire non con la furia e l'impeto di queste ore concitate.
Un confronto sulla legge elettorale richiede tempo, analisi, studi proiezioni sui modelli che vengono proposti, e questo ragionamento vale per tutti, soprattutto per chi appartiene a partiti più piccoli, con numeri minori, che hanno bisogno di verificare bene che cosa si sta andando a votare e cosa si sta andando a proporre.
Quindi, se c'è una volontà di chiudere il Regolamento contestualmente impegnandoci a discutere di una possibile modifica della legge elettorale ma prendendoci il tempo necessario, io sono disposto a fare la mia parte.
Però, pretendo che: a) si parli chiaro; b) si dica la verità; c) soprattutto non si facciano le cose con la furia e con l'impeto, perché con la furia e con l'impeto rischiamo di suicidarci con le nostre stesse mani.
In definitiva, io sono pronto a discutere. Non sono pronto, però, a farmi prendere per il naso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Oggi è il terzo giorno che siamo qui a discutere: vediamo se riusciamo a venire a capo di questa situazione. Ci siamo lasciati questa notte dicendo alcune cose; vediamo se riusciamo, con chiarezza, a metterle in ordine.
La prima questione è che noi siamo qui convocati per approvare una modifica del Regolamento. Noi riteniamo che questa sia una priorità e chiediamo che l'Aula possa arrivare in fondo a questa modifica e quindi approvarla nel più breve tempo possibile (o il tempo necessario). Se per fare questo bisogna trovarci per vedere quali emendamenti alcuni Gruppi consiliari vorrebbero presentare, naturalmente noi siamo per discutere del merito del Regolamento, e va benissimo: credo che in poco tempo - e questo poco tempo significa poche ore - si possa fare. Noi abbiamo un testo depositato: se ci sono degli emendamenti, si discute e poi democraticamente l'Aula deciderà cosa fare. Quindi, se si tratta di entrare nel merito del Regolamento, decidiamolo: noi siamo pienamente disponibili.
A che cosa non siamo disponibili? Non siamo disponibili a lavorare parallelamente su un testo che è quello del Regolamento e su un testo l'unico testo che esiste ufficialmente, di modifica della legge elettorale... Non di modifica della legge elettorale, perché noi abbiamo una legge nazionale e per fare modifiche bisogna avere una legge regionale.
Oggi il PDL ha presentato un testo che è depositato e che è stato richiamato in Aula; quindi se il Consiglio regionale del Piemonte si vuole dotare di una legge, deve fare una legge del Consiglio regionale piemontese.
Detto ciò, io credo che si possa trovare un'intesa sui tempi e sulle modalità di discussione in Aula delle questioni relative alla legge elettorale. Noi, come maggioranza - lo abbiamo detto, lo ribadiamo - siamo disponibili ad un confronto.
La maggioranza ha aperto una discussione. Ci sono opinioni differenti anche all'interno della maggioranza - come avete potuto sentire - perché il tema della legge elettorale è un tema importante, così com'è altrettanto importante il Regolamento, perché questo Regolamento è in vigore da tantissimi anni. Le leggi elettorali non si cambiano ogni tre o sei mesi secondo chi governa in quel momento. Tra l'altro, nel nuovo Regolamento come tutti sappiamo, abbiamo inserito una norma che aiuta a fare in modo che ognuno non modifichi il Regolamento, la legge elettorale e lo Statuto secondo le convenienze, perché rimangono in vigore le norme attuali del Regolamento che permettono anche a piccoli Gruppi di fare un lavoro intenso in Aula per impedire modifiche o l'approvazione di nuovi testi.
In sintesi, per dirla con molta chiarezza, noi siamo per approvare il Regolamento e approvare in Aula un ordine del giorno che preveda tempi e modalità precise di discussione della legge elettorale. Su questo, appena finita la sessione sul Regolamento, possiamo decidere: ognuno farà le sue riunioni, noi come maggioranza faremo le nostre, poi troveremo un momento di sintesi per preparare questo lavoro che deve approdare in Aula.
In Aula si deve approdare comunque, perché c'è un testo richiamato in Aula da alcune forze politiche e quindi noi lì, comunque, ci arriveremo. Il punto è se ci arriviamo per trovare una possibilità d'intesa. Ricordo all'Aula che la legge elettorale va approvata per Statuto da 38 Consiglieri. Noi crediamo che, se eventualmente si dovesse arrivare ad una nuova legge elettorale, bisogna arrivarci con un largo consenso. Così come abbiamo lavorato per raggiungere un largo consenso per il Regolamento, pure sulle regole della legge elettorale - che riguardano anche i cittadini bisogna trovare, se possibile, un largo consenso. E noi ci vogliamo arrivare con quello spirito alla discussione di un testo della legge elettorale.
Quindi i termini della questione, per quanto ci riguarda, sono questi: approvare il Regolamento, approvare un ordine del giorno e poi si inizia il lavoro che abbiamo indicato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sarò rapidissimo perché i tre interventi che mi hanno preceduto hanno già posto tutti gli argomenti, solo che ritengo vi sia un minimo di disordine.
Riprendo l'intervento del collega Scanderebech. Relativamente al Regolamento esiste una proposta, che è depositata in quest'Aula, che è frutto - certamente perfettibile - di anni di lavoro dei Consiglieri, come ho avuto modo di citare ieri in uno degli interventi. Su questo prodotto all'incirca 59 Consiglieri hanno già espresso la loro valutazione positiva e credo che nessuno di loro, sia coloro che ci hanno lavorato molto e sia chi ci ha lavorato di meno, ritenga che sia il miglior Regolamento possibile. Se il collega Scanderebech o i colleghi che lo hanno accompagnato in questa fase ostruzionistica ritengono che il testo sia migliorabile - e certamente lo è - prendano carta e penna per scrivere le modifiche che intendono proporre. Credo che tale lavoro, data la preparazione maturata sull'argomento da molti colleghi, possa esaurirsi nell'arco di pochissimo tempo senza la convocazione di Commissioni essendosi già svolte, ed esattamente come è accaduto questa notte, che si è parlato quanto necessario, verificare se ci sono elementi da esaminare.
Ci fa piacere ascoltare anche da parte dei colleghi della maggioranza che mi hanno preceduto che è volontà di quest'Aula - che io reputo molto molto importante - modificare le regole del gioco; però mi dispiace che il più importante quotidiano torinese oggi non abbia trovato un attimo di sensibilità, è evidentemente compito loro decidere cosa pubblicare. Sarebbe spiacevole che, nel momento in cui, con fatica, questo Consiglio regionale tenta di modificare le regole del gioco - il Regolamento contiene le regole, come ha detto correttamente il Consigliere Robotti, attorno alle quali si dipana il lavoro dell'Ente Regione - una larghissima componente dell'Assemblea non vi riuscisse in maniera condivisa, e la notizia non è di così poco conto.
Per quanto riguarda la legge elettorale di questo Ente, il PdL ha proposto una PDL che riteniamo essere la modalità più chiara per far conoscere a tutti i colleghi qual è, in questo momento, il nostro punto di vista relativamente alla questione. Su questo progetto di legge - ne abbiamo presentati tre, ma il principale riguarda essenzialmente una modifica della gestione del premio di maggioranza - sappiamo del punto di vista favorevole dei colleghi e amici di partito di AN, dei colleghi della Lega e dei colleghi del Gruppo della libertà, Consiglieri Monteggia e Guida, che raggiungono un numero totale di 20. È un po' pochino per arrivare a 38 e un po' molto pochino quando anche ne avessimo 38, visto che, sulla base del Regolamento vigente, qualora l'impostazione non fosse condivisibile, c'è ampio spazio e materia per rallentare il percorso di una legge elettorale.
Ribadisco la questione, comprendendo e condividendo le preoccupazioni espresse precedentemente in questa sede dal collega Luca Robotti, anche noi leggiamo i giornali! Non condivideremmo un'impostazione che avesse come obiettivo quanto altrettanto legittimamente, che sia ben chiaro, determinato in altri posti di questo nostro lungo paese che si chiama Italia; quanto dovevamo dire sulla legge elettorale lo abbiamo detto.
Ci sembra ottenibile, seguendo quanto espresso dal Consigliere Muliere che va sotto il nome di "lodo Clement", l'impegno relativamente ad un ordine del giorno sotto il profilo di tempi, modi e argomenti, affinch quest'Aula agisca il più celermente possibile.
Dicendo una cosa assolutamente ovvia per coloro che trattano questo argomento, se fosse facile raggiungere un accordo sulla legge elettorale lo avremmo già conseguito. È evidente che, come direbbe il Consigliere Clement, che è molto raffinato, ci sono sensibilità diverse; io dico che non soltanto nell'ambito della maggioranza, ci sono punti molto diversi che è intento comune vedere se si riesce a sintetizzare. Quanto ci vuole? Il tempo che ci vuole. Quanto dura? Meno, se si parte subito; di più, se si parte dopo.
Su questo punto noi siamo disponibili e, ovviamente, d'accordo a discutere nei tempi che il Consiglio vorrà darsi, rispettando gli impegni politici che assumeremo, così come abbiamo sempre fatto. In questa legislatura quel poco di negativo che non si è verificato riguarda gli impegni palesi. Sto parlando dei Consiglieri, non si consideri presente la Giunta rispetto a quanto sto dicendo, che, invece, sistematicamente disattende qualunque tipo di impegno assunto. In questo momento, la Giunta è esterna a questo tema, d'altronde è anche esterna al Consiglio. Sono molto curioso: ieri che si discuteva un tema che non riguardava la Giunta erano tutti qui, quando invece riguarda la Giunta non c'è mai nessuno probabilmente è un problema di gestione della comunicazione nell'ambito dei rapporti Giunta-Consiglio.
Questa è una modalità che ci soddisfa, in assenza della quale riprenderemo il lavoro da dove interrotto ieri sera alle 23.45 innanzitutto, noi vogliamo modificare il Regolamento, nel quale confidiamo non solo perché indicato dall'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Questa notte, toccando la sensibilità dei colleghi che sino ad allora non avevano consentito di procedere celermente su questo argomento, si è svolta una discussione approfondita sui lavori che occorre svolgere da qui alla pausa estiva. Ho anche apprezzato la volontà di tutti coloro che, ieri sera, dietro mia sollecitazione, si sono riuniti nella saletta qui a fianco, per analizzare punto per punto quelli che potevano essere gli avanzamenti dei nostri lavori. Però dobbiamo fare in modo che l'Aula non diventi la palestra per distinguersi e poi apparire sui giornali per le precisazioni, i lavori d'Aula dovrebbero aiutare un processo di avanzamento.
Allora, hanno detto bene sia il Consigliere Muliere che il Consigliere Burzi, però occorre anche dare atto che i colleghi hanno chiesto lo svolgersi del percorso definito ieri sera, cioè la redazione di un ordine del giorno preciso su tempi e modi di discussione anche della legge elettorale, dopo avere approvato il Regolamento, e questo va fatto.
Pertanto, oggi dovremmo discutere la stesura di questo ordine del giorno, se vogliamo accelerare le procedure di approvazione del Regolamento, perché credo nella buona fede delle persone che dichiarano di avere alcuni intenti. Invece, non credo in chi strumentalizza le parole di altri a fini di stampa o pubblicità.
Per una volta, facciamo tutti un passo indietro, se tutti ci teniamo alla definizione di questo Regolamento. Colleghi, facciamo in modo che il Regolamento venga approvato e si addivenga alla stesura di questo ordine del giorno in relazione ai tempi e modalità di discussione della legge elettorale, perché è quanto ieri sera hanno espresso coloro che erano presenti, che, sostanzialmente, rappresentavano tutti i Gruppi.
Mi rivolgo al collega Nicotra: se si vuole intervenire sul merito del Regolamento, magari, anziché creare una Commissione, che ritengo pletorica si preparino degli emendamenti, che un gruppo, come quello che si è riunito ieri sera, potrebbe esaminare e valutare insieme a loro per vedere quali possano eventualmente essere accettati. Ritengo che questo sia il metodo per proseguire e fare in modo che questa Regione possa dotarsi del suo Regolamento, per far sì che dopo sia possibile discutere con tempi certi le ulteriori proposte - non penso che la PDL rimarrà unica, attendiamo un elaborato anche da parte della maggioranza - per discutere le proposte di modifica della legge elettorale. Quella sarà la sede per discutere di questo altro argomento, però, oggi, solleciterei ai Capigruppo testimonial di questo Consiglio di promuovere la stesura di questo ordine del giorno affinché confrontarlo e, se giudicato positivamente, proseguire sul Regolamento e nei lavori di quest'oggi, calendarizzando il Consiglio in maniera più efficace e consona, senza forzature o elementi che, a volte non favoriscono l'approvazione dei provvedimenti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nicotra.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente.
La nostra Regione attraversa un periodo di difficoltà e i Consiglieri da più parti si interrogano su come affrontarle nel modo migliore. Nelle ultime settimane, ma anche prima, tra le migliori soluzioni individuate è stato indicato il perfezionamento dell'efficacia del Regolamento della nostra Regione; altri hanno proposto modifiche alla legge elettorale, altri ancora hanno già preannunciato che la prossima settimana, probabilmente perverranno altre richieste di modifiche alla legge elettorale. Per esempio, sappiamo che lunedì la maggioranza si riunirà politicamente, ma anche con il Gruppo consiliare, per eventualmente avanzare proposte sulla legge elettorale.
Allora, mi chiedo come possiamo tutti insieme affrontare questi problemi per risolverli magari in un tempo non molto lungo. Noi accettiamo le proposte molto ragionevoli avanzate dal Consigliere Casoni, perché siamo disponibili a individuare soluzioni in quella direzione.
Proprio per questo, già delineato nell'intervento del Consigliere Scanderebech, ma anche questa notte, quando abbiamo sospeso il Consiglio regionale, abbiamo indicato alcune nostre proposte per addivenire a questa soluzione, che per quanto ci riguarda può anche essere relativamente veloce.
Il collega Casoni ha annunciato che più tardi si svolgerà la riunione dei Capigruppo, ma noi siamo disponibili, a partire dalla riunione odierna possiamo anche anticipare la riunione dei Capigruppo - ad individuare soluzioni precise e concordare un testo del Regolamento. Tanto per essere chiari, senza inutili giri di parole, dichiaro l'immediata disponibilità a concordare e sottoscrivere tale testo, però procedendo a verificare l'altra soluzione proveniente da più parti in tema di legge elettorale. Se in questo modo è possibile agevolare la risoluzione dei problemi della nostra Regione, una volta che annunciamo la disponibilità a firmare il testo del nuovo Regolamento, dobbiamo comprendere se occorre modificare la legge elettorale: se la partecipazione dei cittadini deve subire un perfezionamento: se continuiamo a ritenere che il Governo della Regione va scelto dai partiti, e non dal popolo; se per migliorare la scelta dei cittadini dobbiamo o no, secondo le proposte, fare in modo che dodici Consiglieri regionali non vengano scelti da nessuno (se non da qualcuno).
Non lo so, ma sono aspetti di cui dobbiamo discutere.
Noi formuliamo tale proposta e ribadiamo che siamo pronti, da questo momento, a discutere di Regolamento e a firmare una proposta concordata parlo, naturalmente, a nome dei quattro Consiglieri che hanno sollevato tali problemi - affinché, prima di portarla in votazione, si apra una discussione in Consiglio regionale (da martedì in avanti) per quanto riguarda la legge elettorale, in merito alla quale noi siamo disponibili per una maggiore e migliore partecipazione dei cittadini.
Se questo è l'obiettivo che si vuole raggiungere, noi siamo pronti.
Pertanto, se si ritiene, possiamo tranquillamente sospendere il Consiglio e convocare una Conferenza dei Capigruppo per verificare subito il Regolamento: ripeto, ad abundantiam, che noi quattro siamo pronti a firmarlo il Regolamento! Dopodiché, da martedì in avanti, cominciamo a discutere - gli stessi Capigruppo o chi si riterrà opportuno - della legge elettorale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Intervengo a completamento dell'intervento del collega Nicotra, anche perché ho sentito definire le Commissione "pletoriche": credo che non sia mai pletorico il lavoro di Commissione. Del resto, sarebbe anche offensivo per il lavoro che è stato svolto da tutti i colleghi in questi quattro anni nelle varie Commissioni a cui abbiamo avuto l'onere, e in certi casi l'onore, di partecipare.
indubbio che, stabilito un percorso che evidentemente vede i due aspetti istituzionali forti, il Regolamento e la legge elettorale, comunque collegati e da analizzare in modo parallelo, come ha chiaramente espresso il collega Nicotra, è altrettanto evidente che se si vuole fare un lavoro serio su una delle riforme istituzionali più importante, ovvero l'ipotetica riforma del Regolamento, lo si dovrà fare con una Commissione ad hoc o perlomeno, con un gruppo di lavoro che abbia la stessa modalità della Commissione. Perché non sono due o tre gli emendamenti che si devono apportare, ma sono ben di più di quelli che qualcuno, magari ottimisticamente, prevede.
Questo è un suggerimento operativo che invitiamo a raccogliere.
evidente che se si convocano delle Commissioni per analizzare ed entrare nel merito del Regolamento, si deve altresì offrire la possibilità di partecipare a tali Commissioni.
Se si preferisce, invece, si può sceglie re la forma del "gruppo di lavoro", peraltro adottata anche in questa legislatura.
Evidentemente, l'ipotesi dell'ordine del giorno non la reputiamo una strada sufficiente per poter superare questo impasse procedurale su queste importantissime riforme di natura istituzionale. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richiesta di intervento, considerando che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per le ore 14.30, terminerei qui la seduta mattutina, proprio per consentire il dialogo tra le parti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Proporrei una riunione informale dei Capigruppo, per valutare come sarà possibile proseguire i nostri lavori.



PRESIDENTE

Una riunione informale era l'auspicio a cui miravo per continuare ad approfondire il dialogo.
Vi ricordo che alle ore 14.30 è convocata la Conferenza dei Capigruppo.
Il Consiglio riprenderà alle ore 15.00.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.10)



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