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Dettaglio seduta n.467 del 15/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ENRICO



(La seduta ha inizio alle ore 00.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Barassi, Bizjak, Boeti Bossuto, Bresso, Caracciolo, Chieppa, Dalmasso, Gariglio, Rossi, Manolino Pizzale, Rabino, Rostagno, Rutallo e Turigliatto.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d' inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Colleghi, comunico la presentazione di n. 50 richieste d'inversione di punti all'o.d.g. (presentate ai sensi dell'articolo 51, comma 2 del Regolamento) e n. 82 richieste d'inserimento di nuovi punti (presentate ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento).
Richiesta d'inversione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi, Nicotra: si richiede la discussione e la votazione dell'inversione del punto 4 dell'o.d.g. attuale al punto 8 affinché il punto 5 diventi il nuovo punto 4, il punto 6 diventi il nuovo punto 5, il punto 7 diventi 6 e così via.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Buongiorno Presidente, buongiorno a tutti i colleghi...



PRESIDENTE

Per il buongiorno mi sembra ancora presto.



GIOVINE Michele

Se vuole dico buonanotte, anche se sembra eccessivamente ironico augurare buonanotte in siffatte circostanze.
Ringrazio il Gruppo di Forza Italia perché ha deciso, anche questa notte, di regalarmi la compagnia del Consigliere Caramella che sicuramente renderà allegra questa nottata, come quella di ieri: indimenticabile in tutto il suo svilupparsi.
Vorrei ricordare e far presente ai colleghi la proposta di legge n.
350, presentata il 2 novembre 2006, che aveva come primo firmatario il Consigliere e amico Deodato Scanderebech che, come spesso ci ricorda il nostro Presidente d'aula di questa sera, è vivo e lotta insieme con noi ogni giorno di più.
Tale legge, come recita l'oggetto stesso, ha come titolo, a tutti gli effetti "Prevenzione, controllo e sicurezza in materia di prostituzione".
All'articolo 1, nelle finalità e nell'oggetto, c'è scritto che "la Regione Piemonte all'interno del proprio territorio, in collaborazione con gli Enti locali e con le Forze dell'Ordine, promuove azioni volte a prevenire ed eliminare ogni causa, sia di carattere economico, sociale o culturale, atta a favorire il dilagarsi della prostituzione".
Nel comma 2 dell'articolo in esame si ricorda che "a tal proposito la Regione Piemonte sostiene ogni tipo d'iniziative, siano esse dirette o indirette, per limitare e controllare lo sviluppo della prostituzione oltre a favorire il recupero e l'inserimento sociale delle persone vittime di sfruttamento sessuale".
Questo è estremamente importante ai fini legislativi perché dà l'avvio di qual è l'oggetto della legge che porta la firma del Consigliere Scanderebech e che ha come obiettivo finale controllare in pieno eventualmente anche con una qualche forma di repressione - sotto il profilo sanitario più che mai - il fenomeno, ormai sempre più incontrollato e dilagante, della prostituzione nel territorio regionale.
Nell'articolo 2 sono indicati gli obiettivi della Regione Piemonte. In particolare, secondo i proponenti, "garantire il rispetto dei diritti civili di ogni singolo individuo, in applicazione della Costituzione italiana, Parte I, Titolo I, articolo 13, secondo cui la libertà personale è inviolabile. Pertanto la Regione Piemonte in sinergia con gli Enti locali, le Forze dell'Ordine e i servizi sociali, coordina ogni tipo d'iniziativa volta a bloccare il fenomeno della tratta delle schiave in applicazione alla legge nazionale n. 228, 11 agosto 2003.". Peraltro è giusto ricordare che questa legge, voluta dal secondo Governo Berlusconi quello durato più di cinque anni, punta fortemente a rivitalizzare...
Grazie, Presidente non vorrei poi perdere il filo del discorso.



PRESIDENTE

Ripartirà dall'ultima parola, ma è scaduto il tempo a sua disposizione.
Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Sono tra i firmatari della proposta di legge sulle "belle di notte", ma tale legge dovrebbe essere discussa di giorno, con un approfondimento migliore...



PRESIDENTE

Ricordando il famoso film di Luis Bunuel.



GUIDA Franco

Guardi che l'Assessore alla cultura la sta guardando e ascoltando.
Mi sono sempre chiesto se la Regione Piemonte - o le Regioni - fossero competenti in materia (mi riferisco allo sfruttamento della prostituzione).
Sappiamo che il problema esiste, come ha detto il collega Giovine, ma siamo contrari a parlarne, ovviamente, questa notte.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 1.
Ricordo che il numero legale è 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi, Nicotra: si richiede la discussione e la votazione dell'inversione del punto 4 dell'o.d.g. attuale al punto 9 affinché il punto 5 diventi il nuovo punto 4, il punto 6 diventi il nuovo punto 5, il punto 7 diventi 6 e così via.
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, il Consigliere Giovine ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte, per la realizzazione delle finalità elencate nell'articolo 1 della presente legge, deve perseguire gli obiettivi così elencati.
Il primo obiettivo è "garantire il rispetto dei diritti civili di ogni singolo individuo, in applicazione della Costituzione italiana, articolo 13, Parte I, al Titolo I, che recita che la libertà personale è inviolabile. Pertanto, la Regione Piemonte in sinergia con gli Enti locali le forze dell'ordine e i servizi sociali, coordina ogni tipo di iniziativa volta a bloccare il fenomeno della tratta delle schiave in applicazione alla legge n. 228, 11 agosto 2003.
La Regione Piemonte aumenta le misure di sicurezza al fine di prevenire e limitare il fenomeno della criminalità e delle malattie legate al mondo della prostituzione". Questo è un problema di natura sanitaria estremamente problematico e grave, che attanaglia non solo le nuove generazioni, ma spesso e volentieri anche situazioni familiari più ampie legate a padri di famiglia, e non solo, che purtroppo portano all'interno dei nuclei familiari le terribili malattie di origine venerea legate al mondo della prostituzione.
La Regione Piemonte, inoltre, "deve garantire nel rispetto di tutti e in particolare nei confronti dei minori, decoro e costumi sul territorio".
Passaggio non secondario perché fa presente che emergono situazioni legate al degrado urbano, persone estremamente discinte che, evidentemente non sono un grande esempio per le nostre generazioni.
Infine la Regione Piemonte dovrebbe "creare un'anagrafe finalizzata a censire le vittime dello sfruttamento sessuale".
Questo è un punto molto controverso, legato a problematiche non semplici da risolvere. Sappiamo perfettamente che le associazioni più o meno riconosciute, più o meno presenti, delle vittime dello sfruttamento sessuale o associazioni di operatori nel settore della prostituzione sono assolutamente contrarie all'anagrafe di cui al punto, semplicemente perch la si considera una sorta di "schedatura", dal sapore vagamente clerico fascista. Questo evidentemente è un problema che andrebbe affrontato discusso e sviscerato.
Tuttavia è fuor di dubbio che sul territorio nazionale, nella maggior parte degli Uffici di Polizia e degli operatori della sicurezza esista un'anagrafe non meglio riconosciuta o non meglio definita; è indubbio che le forze di Polizia abbiano, in qualche modo, una schedatura e sappiano quali siano le persone costrette e quali che, per libera volontà, siano dedite a questo tipo di attività.
Tanto vale, allora, farne un'anagrafe che abbia delle connotazioni particolari (ovviamente non pubblica), da utilizzare magari anche in forma anonima, sotto forma statistica, anche da altri Enti, come la Regione Piemonte, per poter meglio applicare la legge di cui si sta discutendo in questo momento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene in senso contrario il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Sarò sintetico. Intervengo semplicemente per dire che vogliamo affrontare il tema della modifica del Regolamento proprio per affrontare con maggior celerità e coerenza, le proposte di legge che in quest'aula vengono presentate.
Per questo motivo, esprimiamo il parere contrario alla richiesta d'inversione di punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione punti all'o.d.g.
rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi, Nicotra: si richiede la discussione e la votazione dell'inversione del punto 4 dell'o.d.g. attuale al punto 10 affinché il punto 5 diventi il nuovo punto 4, il punto 6 diventi il nuovo punto 5, il punto 7 diventi 6 e così via.
Mi verrebbe dire e "così sia", ma non poniamo limiti alla Divina Provvidenza: magari la notte porta consiglio con o senza la Provvidenza. Se poi la Provvidenza c'è, il nostro Presidente è contento.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Giovine ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente, devo correggerla perché, in realtà, non è la notte che porta consiglio, perché il consiglio è già stato portato e, come vede lo stiamo, ahimè, affrontando. Già in tempi antecedenti si era deciso di...



PRESIDENTE

Ma io ho citato anche la Divina Provvidenza!



GIOVINE Michele

Lei sicuramente se ne intende più di me di Divina Provvidenza! Parlavamo dell'anagrafe finalizzata a censire le vittime dello sfruttamento sessuale, spesso osteggiata e contestata dalle associazioni del settore legate alla prostituzione e legate, altresì, a fenomeni di questa natura. Perché si pensa di ledere, di fatto, la libertà delle persone che vogliono comunque intraprendere liberamente questo tipo di attività.
Tuttavia sottolineavo il fatto che già esiste una sorta di schedatura negli uffici di Polizia di tutto il mondo, così come nei nostri. Legata al mondo della prostituzione c'è tutta una serie di settori della malavita che, comunque, le Forze di sicurezza italiana hanno il dovere di controllare e cercare di frenare. Tanto vale, allora, un'anagrafe chiara un elenco chiaro, a disposizione anche di altre istituzioni, di Enti come la Regione, le Province e i Comuni affinché approntare una programmazione per prevenire, controllare e contrastare questa realtà.
Nella fattispecie, si chiede alla Regione Piemonte di "favorire interventi di recupero, assistenza sociale e protezione nei confronti delle persone che manifestano la volontà di cessare l'attività di prostituzione".
Si chiede anche che la Regione Piemonte estirpi la pedofilia. Il termine può essere un po' eccessivo perché da sola la Regione Piemonte non pu affrontare in modo efficace e completo il fenomeno della pedofilia.
Tuttavia si è voluto, da parte del legislatore, usare questa terminologia forte per sottolineare il distacco e lo schifo che la pedofilia genera nelle persone che ritengono moralmente inaccettabile questo tipo di realtà purtroppo umana. Sicuramente la Regione può fare tanto per contrastare fortemente e combattere lo smercio di materiale pedo-pornografico come peraltro, già previsto dalla legge n. 269 del 3 agosto 1998 che può fare tantissimo, soprattutto insieme con altri apparati dello Stato come le Forze di polizia e non solo.
Infine, si chiede, fra gli obiettivi della legge, l'istituzione di un Garante per l'infanzia e l'adolescenza che abbia particolare sensibilità verso le persone avviate al fenomeno dilagante, soprattutto proveniente dall'Est, della prostituzione.
Ci sono, evidentemente, dei diritti civili da rispettare: la Regione Piemonte ha il compito di istituire, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge, un Comitato contro la tratta delle persone. Trenta giorni è un termine puramente indicativo, non è perentorio, ma deve dare l'idea di una tempistica...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere, riprenderà da dove ha interrotto.
Ha chiesto di intervenire per il parere contrario il Consigliere Lepri ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione n. 3 Ricordo che il numero legale è 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Scanderebech, Giovine, Lupi, Nicotra: si richiede la discussione e la votazione dell'inversione del punto 4 dell'o.d.g. attuale al punto 11 affinché il punto 5 diventi il nuovo punto 4, il punto 6 diventi il nuovo punto 5, il punto 7 diventi 6 e così via.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Parlavo del Comitato contro la tratta delle persone. Tale Comitato che secondo intenzione dei legislatori, deve essere istituito dalla Regione Piemonte nel termine assolutamente ordinatorio e non perentorio di 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, ha alcuni compiti particolari.
Innanzitutto, svolgere un'azione periodica che analizzi il fenomeno della tratta nei Paesi di provenienza delle vittime. A seguito di tale monitoraggio, il Comitato organizza una delegazione con il compito di istituire una rete d'informazione con i Paesi indicati, al fine di rendere nota la realtà della prostituzione in Piemonte. Inoltre, coordina le associazioni di volontariato e gli Enti locali, per garantire un intervento concreto in materia.
Il coordinamento è un aspetto estremamente importante anche perch finora in gestione al caso, alla buona volontà dei singoli, a casistiche assolutamente marginali e non organizzate e puntuali come, invece, si vuole cercare di fare con questa legge.
Peraltro, della formazione del Comitato, si vuole dare una composizione, con una motivazione di natura politica, contro la tratta delle persone. Nell'ottica del legislatore, infatti, il Comitato deve essere composto da un Assessore alle Pari opportunità, dalla Consulta femminile regionale del Piemonte (un organo del Consiglio regionale), e dal Comitato di solidarietà della Regione Piemonte (anch'esso un organo del Consiglio regionale) di cui molti colleghi presenti fanno parte.
La volontà è di mettere il Comitato presso una regia politica che guidi e formi, di fatto, l'entrata in Italia, affinché ci sia un coordinamento associativo di queste realtà e degli Enti locali.
Tuttavia, non tutti gli Enti locali in Piemonte si confrontano con questo problema in modo pressante e opprimente; alcuni lo sentono maggiormente poiché lungo i loro confini vi sono tratti di strada statale o provinciale utilizzati per questo fenomeno di costume. Altri Comuni con territori più vasti, non possono difendersi con risorse proprie.
Nella fattispecie, è indubbio che il Comitato deve riuscire ad elaborare politiche utili affinché sussistano misure di prevenzione intelligenti verso questo fenomeno e, soprattutto, un controllo reale della pratica della prostituzione in Piemonte. Peraltro, si prevedono anche misure di sicurezza della Regione Piemonte che garantiscano, di fatto condizioni di maggiore sicurezza a tutti i cittadini piemontesi, al fine di accrescere la cultura legata alla legalità Ovviamente s'intendono, per "politiche per la sicurezza", le iniziative volte a garantire un'ordinata e civile convivenza ...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, è arrivato alla parola "convivenza".
Continua dopo il suo intervento.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

In realtà volevo intervenire sull'ordine dei lavori; in ogni caso comunico che siamo contrari alla proposta d'inversione.



PRESIDENTE

Parlerà sull'ordine dei lavori dopo la votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 4.
Ricordo che il numero legale è 26.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Chiederei, alla cortesia dell'Aula, una sospensione di dieci minuti.



PRESIDENTE

Sospensione accordata.



(Il Consiglio sospeso alle ore 1.10 riprende alle ore 2.12)



PRESIDENTE

Possiamo riprendere i lavori del Consiglio.
Il Consigliere Nicotra ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Il sottoscritto, il Consigliere Giovine e il Consigliere Scanderebech apprezzano molto la discussione svolta in Consiglio ma, soprattutto, nella riunione appena conclusa.
Rileviamo, al di là delle varie posizioni in Consiglio, lo sforzo, da parte di tutti, di trovare una "quadra" sul Regolamento (in seguito, ci sarà la discussione per vedere se e come modificare la legge elettorale).
Noi siamo veramente colpiti dal fatto che, dopo un tempo breve, si è espressa la volontà di mettere a posto le cose. Abbiamo sempre dichiarato sia in Commissione sia in Aula che, per quanto ci riguarda, siamo disponibili alla modifica del Regolamento e, qualora ci fosse la necessità anche della legge elettorale. Più volte abbiamo ripetuto che queste due leggi potevano reggere insieme, proprio perché era chiara la nostra volontà di trovare un accordo.
Ci sia soltanto permesso, poiché il Consigliere Lupi non è presente in questo momento, di accettare la proposta di sospendere il Consiglio e di riprendere domani mattina alle 10.00 quando noi quattro Consiglieri formuleremo una proposta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Se c'è condivisione...non posso dire della maggioranza, ma del resto dei Gruppi, possiamo chiudere i lavori del Consiglio.
Ringrazio tutti per il lavoro svolto, che ha permesso di arrivare ad una soluzione temporanea.
Buona notte a tutti.
Il Consiglio è convocato domani alle ore 10.00, così come da comunicazione a vostre mani. Grazie anche ai funzionari del Consiglio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 2.13)



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