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Dettaglio seduta n.463 del 14/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 00.09)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bresso, Buquicchio Caracciolo, Chieppa, Clement, Comella, Dalmasso, Lepri, Manolino, Motta Pizzale, Placido, Pozzi, Robotti, Ronzani, Rossi, Rutallo.
Il numero legale è 26.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste inversioni punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Sono state proposte alcune richieste d'inversione all'o.d.g. e alcune richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Procediamo, come da Regolamento, all'esame delle richieste d'inversione dell'o.d.g. Tutte le richieste sono a firma dei Consiglieri Scanderebech Lupi, Giovine e Nicotra.
Richiesta d'inversione rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 10 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Nel tentativo di accelerare i lavori - vista l'ora - sicuro che i colleghi non mi seguiranno, voterò a favore.



PRESIDENTE

Le ho dato la parola, l'ha chiesta in apertura di seduta, però ritengo opportuno far parlare...



NOVERO Gianfranco

Dichiaro personalmente il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Bene, collega Novero, l'abbiamo registrato. Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Prendiamo atto della dichiarazione del Consigliere Novero.
Presidente, lei sa bene che, per prassi, la parola viene data alternativamente ai firmatari e a coloro che si schierano contro una determinata proposta, tanto è vero che nessuno di noi ha mai chiesto la parola per parlare contro. Chiediamo, pertanto, che questa prassi sia mantenuta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Semplicemente, non vorrei che, in anticipo, i colleghi mettessero in dubbio la mia volontà. Tra l'altro, tra dieci secondi vedrete qual è la mia volontà.



PRESIDENTE

Grazie, collega Novero.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. La proposta d'inversione dell'o.d.g. rubricata con il n. 2 intende sottoporre all'Aula l'ipotesi di una modifica dell'organizzazione dei lavori dell'odierna seduta del Consiglio regionale proponendo, in particolare, un'inversione del punto all'o.d.g.
originariamente contraddistinto dal n. 9, con il punto originariamente contraddistinto dal n. 11.
Durante le due sedute di ieri, è stato più volte sottolineato il fatto che detta azione si propone, come finalità, non solo quella di ottenere le specifiche inversioni che sono state richieste, anche se consideriamo importante il fatto che una serie di proposte di provvedimenti legislativi presentati dal Consigliere Scanderebech possano essere prese in considerazione, per una loro valutazione e possibilmente per una loro rapida approvazione.
emersa una posizione all'interno dell'Aula consiliare, seppure largamente minoritaria; è chiaro che se in un consesso democratico 59 persone si esprimono in una maniera, mentre solamente 4 si esprimono in maniera diversa, non può non essere ravvisato il fatto che esiste un chiaro orientamento dell'Assemblea volto in una certa direzione. I rapporti numerici, in democrazia, giustamente, contano e un rapporto di 59 a 4 è chiaramente indicativo di una precisa volontà e posizione politica.
Quello che non consideriamo accettabile è che una modifica strutturale del nostro sistema regionale faccia sì che alcuni valori irrinunciabili per quanto riguarda le forze minori (ho fatto più volte richiamo ai valori del proporzionalismo, cioè la possibilità per i Gruppi minori, le opposizioni minoritarie, di essere rappresentati negli organismi istituzionali), possa portare ad un annullamento totale della rappresentatività degli stessi, in Consiglio regionale. Questo, soprattutto quando tali forze minori sono disponibili e hanno dimostrato un'ampia affidabilità. Quando la parte dei Gruppi minori ha assunto l'impegno di approvare il Piano casa, effettivamente il patto è stato rispettato nonostante fosse stata posta già in quel momento la minaccia delle convocazioni ad oltranza.
Voglio ricordare che la richiesta di convocazione ad oltranza del Consiglio è avvenuta prima che partisse l'atteggiamento ostruzionistico anche se era oggettivamente intuibile che alcuni Consiglieri avrebbero adottato un atteggiamento ostruzionistico rispetto a questa proposta di deliberazione. Sta di fatto che la decisione delle sedute ad oltranza è stata presa prima dell'effettivo inizio dell'ostruzionismo.
Per questi motivi, chiediamo l'inversione del punto all'o.d.g.
ritenendo che questa nostra posizione ideale abbia notevoli punti di forza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Continuiamo ad esprimere la nostra contrarietà all'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Il collega Bellion ha chiesto la votazione per appello nominale. Ai sensi del Regolamento, lo dovrebbero chiedere tre colleghi, ...vedo una pioggia di consensi sulla proposta del Consigliere Bellion.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta d'inversione rubricata n. 2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SI 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Questa richiesta, rubricata con il n. 3, ha come propria finalità quella di porre l'Aula nelle condizioni di deliberare un'inversione dei punti all'o.d.g., in particolare di determinare l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9, con il punto originariamente contraddistinto dal n. 10.
Riteniamo - e l'abbiamo sottolineato più volte - di avere l'onestà intellettuale per ammettere che queste richieste d'inversione sottendano ad una volontà di sensibilizzazione dell'Aula rispetto a problemi più complessivi, legati alla necessità di arrivare con un'opportuna azione di mediazione - di mediazione alta, naturalmente - alla soluzione di questioni che da tempo sono portate all'attenzione del Consiglio regionale (prima della Giunta per il Regolamento, poi dell'Aula). Tali questioni potrebbero arrivare ad una soluzione finale, complessiva, già durante il mese di luglio se esistesse, a livello di discussione d'Aula, una mentalità un pochino più aperta e disponibile nei confronti di chi sta combattendo una battaglia ideale per il mantenimento di alcuni valori fondamentali. Per Abbiamo sempre detto e sottolineato che, per noi forze minori, il valore del proporzionalismo è un lottare per la sopravvivenza politica e nel contempo, è un valore irrinunciabile, che, facendo parte da decenni del DNA genetico del sistema politico italiano, è divenuto irrinunciabile.
Rinunciare pregiudizialmente, senza neanche cercare di opporsi ad un tentativo di annullamento totale delle forze minori, ci sembrerebbe un atteggiamento rinunciatario. Voi sapete che in noi è piena la consapevolezza di poter giocare un ruolo in Consiglio regionale ormai solo per pochi mesi, ma questo non ci esime dalla volontà di sottolineare almeno alcuni dei valori fondanti del nostro impegno politico.
Ripensando a quello che è stato il mio impegno politico, dal 1993 fino al 2005, quindi più di 12 anni, sono stato eletto solo in realtà minori; ho fatto il Consigliere comunale in sette o otto comuni del Piemonte, nelle diverse province piemontesi, ma in questo lasso temporale (dal 1993 al 2005) non sono mai stato eletto nelle grandi realtà. Nonostante questo, non ho mai rinunciato all'azione politica.
Esistono degli atteggiamenti fondanti, rispetto ad un'esperienza politica, ai quali non si può rinunciare ed è quello che sto cercando di far capire rispetto alla nostra posizione politica.
Questa è una delle ragioni per cui continuiamo questa battaglia e chiediamo di votare favorevolmente questa richiesta d'inversione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Collega Lupi, colgo nelle sue parole una certa tristezza, ma anche un certo disincanto.
Ci sarebbe un modo molto pratico per risolvere il problema: proviamo ad attuare la modifica del Regolamento, portiamoci avanti col lavoro in modo da poter essere, tutti insieme, più incisivi.
Per questo motivo, respingiamo la richiesta d'inversione all'o.d.g.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

La proposta d'inversione rubricata con il n. 4 si propone di arrivare ovviamente con il consenso dell'Aula, a determinare una variazione nella strutturazione dell'odierno o.d.g. In particolare, si chiede la possibilità di invertire il punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8, con il punto originariamente contraddistinto dal n. 11.
Come è stato più volte sottolineato anche nelle due sedute di ieri, lo scopo collegato a quest'azione politica è quello di andare a sollecitare da parte dell'Aula, una maggiore sensibilità sulla possibilità reale di addivenire ad una soluzione complessiva di una serie di questioni che si stanno sviluppando a vari livelli (Commissione, Aula, ma anche solo confronto tra singoli Consiglieri). Una serie di problemi che fondamentalmente, sono la questione della modifica del Regolamento, la questione della modifica della legge elettorale, il collegato alla finanziaria e l'assestamento di bilancio.
Ritengo che la volontà unanime sia quella di uno sforzo di tutta l'Aula, di tutti i Consiglieri presenti, che possa dare risultati proficui a livello di processo decisionale.
Come Gruppi politici minori, abbiamo cercato di dare un contributo a questo dibattito e alla ricerca di una soluzione complessiva, esplicitando in maniera molto chiara le nostre idee e richieste, che sono direttamente collegate ai nostri valori ideali. È chiaro che se ci professiamo convintamente proporzionalisti, non possiamo non fare a meno di lottare per una legge elettorale che rispetti i principi ed i valori del proporzionalismo. Nello stesso tempo, siamo per una modifica significativa del Regolamento, che non porti ad una regolamentazione tale da chiudere gli spazi del dibattito in Aula e in Commissione.
Questo è sicuramente possibile e la proposta di modifica del Regolamento presentata dal PD è sicuramente una buona proposta. A questa dobbiamo aggiungere, in maniera parallela, una serie di provvedimenti riequilibratori, che possano portare complessivamente ad una soluzione dei problemi in discussione.
Per queste ragioni, abbiamo presentato questa serie di inversioni dei punti all'o.d.g. e chiediamo all'Aula di votare favorevolmente, in particolare rispetto a quella che è al momento in discussione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Grazie, Presidente. Stupefacente: lo uso in termini di aggettivo, non di sostantivo, come ha fatto il collega Giovine, più volte, nei suoi interventi. Uso questo termine per sottolineare come il collega Lupi ci abbia richiamato, nei suoi ultimi interventi, a votare a favore di questa inversione dell'o.d.g., rivendicando dei principi di democrazia. Uno dei principi della democrazia, che in quest'Aula dovrebbe essere praticato, è quello della coerenza, collega Lupi. Se io chiedo ai colleghi di votare una mia richiesta d'inversione dell'o.d.g., devo essere il primo a votarlo.
Quindi, la invito, da questo momento in avanti, ad essere coerente con le sue idee e a votare ogni richiesta d'inversione all'o.d.g. che le ci sottoporrà. Grazie, collega Lupi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 5) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Rispondo al Consigliere Bellion: mi scuso per non avere precedentemente espresso il mio voto. Più che altro, si tratta di una forma di stanchezza, nel senso che, raggiunto un certo livello di voto ovviamente il mio voto non è assolutamente determinante e quindi non va a variare l'esito della votazione, ma le assicuro, collega, che non è assolutamente un segno di mancanza di rispetto. Più che altro, è un segno di stanchezza fisica, quindi alle volte non viene neanche la voglia di schiacciare il bottone, vista anche l'inutilità dal punto di vista del processo decisionale, quando ormai il risultato della votazione è già aritmeticamente determinato.



(Commenti in aula)



LUPI Maurizio

Non che questo possa cambiare tanto, perché non è una mezz'ora di interruzione che varia la situazione, ma c'è quest'assurda e ridicola aspettativa che, magari per una volta, non venga raggiunto il numero legale. Poi, in realtà, ovviamente, non cambierebbe niente, anche nel caso di una mezz'ora di sospensione, ma c'è questo gioco di rivolgersi al tabellone come se dal tabellone potesse giungere la soluzione ai nostri problemi, e non è così.
Tornando alla proposta d'inversione dell'o.d.g. rubricata con il n. 5 intendiamo proporre al voto dell'Aula la possibilità di invertire il punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal n. 10.
evidente che se esiste un chiaro aspetto strumentale di questo uso delle inversioni, è altrettanto vero che determinati strumenti ostruzionistici hanno ragione di essere esclusivamente per grandi battaglie ideali e di principio e, da questo punto di vista, questa legislatura credo abbia dimostrato la maturità dell'Aula consiliare.
Se confrontiamo le giornate in cui c'è stato ostruzionismo in questa legislatura con quelle delle legislature precedenti, possiamo vedere come questo sia stato il quinquennio in cui lo strumento dell'ostruzionismo è stato utilizzato meno. È avvenuto in occasione di un paio di leggi di bilancio e qualche altra situazione, ma, complessivamente, se dovessimo dare una valutazione sull'uso dello strumento ostruzionistico durante questi cinque anni, potremmo sicuramente convenire sul fatto che detto strumento è stato usato con forte parsimonia, con molta attenzione e forte senso di responsabilità.
Questo, naturalmente, non impedisce che su grandi questioni legate alla condivisione delle regole fondamentali (quando parlo di regole fondamentali non posso non parlare di Regolamento, in primis, ma anche di legge elettorale, perché sono le regole fondamentali della convivenza democratica), quindi di fronte ad una discussione importante e significativa, lo strumento ostruzionistico assuma quasi un valore, perch è espressione di una visione della politica.
chiaro che a ciò è connessa una forzatura, perché a fronte di una posizione di 59 Consiglieri contro 4, i numeri dovrebbero significare qualcosa. Ma è altrettanto vero che i 59 Consiglieri dovrebbero fare uno sforzo per venire incontro, quando si tratta di regole, alle posizioni espresse dai Gruppi minoritari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Il nostro è un voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 5 Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

La proposta d'inversione rubricata con il n. 6 propone di porre l'Aula nelle condizioni di deliberare una variazione nell'assetto dell'o.d.g. di questa seduta del Consiglio regionale, in particolare ha come precisa finalità quella di ottenere l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8, con il punto originariamente contraddistinto dal n. 9.
stato più volte sottolineato come, probabilmente, la modalità più utile per risolvere questo blocco della discussione sarebbe quella di permettere una rapida approvazione della modifica del Regolamento confidando su una successiva possibilità di discussione delle altre questioni.
A noi pare che, al momento, la discussione sulla legge elettorale sia ancora particolarmente complessa, nel senso che ci sono posizioni estremamente diversificate all'interno del Consiglio regionale ed anche all'interno dei vari Gruppi consiliari. Pertanto, anche se i Consiglieri dei Gruppi minori permettessero una rapida approvazione della modifica del Regolamento consiliare, questo non implicherebbe assolutamente che il Consiglio regionale avrebbe, successivamente, la possibilità di approvare un'eventuale modifica della legge elettorale. Infatti, mentre esiste un'unità di intenti nei confronti del Regolamento, non esiste una medesima unità di intenti nei confronti di un'eventuale modifica della legge elettorale.
Questo comporta un'ulteriore complessità, perché l'evoluzione delle due condizioni finisce per determinare una situazione di blocco reciproco, che ci porta alla situazione odierna.
Da questa situazione di blocco, a nostro modesto avviso, si può uscire semplicemente con la creazione di un gruppo specifico di Consiglieri e dirigenti competenti sulle questioni regolamentari ed elettorali, che possa definire un pacchetto completo di modificazione da sottoporre contemporaneamente all'Aula.
Ovviamente, come ho ripetuto più volte, questa è la nostra posizione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Confermiamo la nostra contrarietà all'inversione dell'ordine dei lavori. Chiediamo uno sforzo al Consigliere Lupi: siamo qui da questo pomeriggio per parlare di Regolamento, ma non ci riusciamo. Penso che si debba cercare in tutti i modi di risolvere questo problema. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 7) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. La proposta d'inversione in discussione in questo momento è quella rubricata con il numero progressivo 7.
Si pone l'obiettivo di determinare una parziale modificazione nella struttura dell'o.d.g. dell'odierna seduta del Consiglio regionale. Per la precisione, chiede l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7, con il punto originariamente contraddistinto dal n. 11.
Probabilmente, qualcuno si chiederà quali siano i motivi di una battaglia di principio che è destinata, nel tempo, alla sconfitta, perché è chiaro che non è possibile mantenere nel tempo una posizione del genere soprattutto quando si può contare su forze estremamente limitate come le nostre, tenendo anche conto che, ad eccezione del Consigliere Scanderebech che ha sempre la capacità di trovare una soluzione elettorale idonea, gli altri Consiglieri che costituiscono questo Gruppo hanno scarsissime possibilità di essere riconfermati in Consiglio regionale, anche se lo desiderano con tutto il cuore.
Abbiamo, quindi, deciso di vivere quest'ultimo scorcio di legislatura dando un'impronta su questioni importanti, questioni di principio rilevanti. In questo caso, la determinazione delle regole fondamentali che fanno riferimento alla questione del Regolamento, degli strumenti regolamentari, e alla questione elettorale.
Molti sosterranno - ed hanno anche una parte di ragione - che questa battaglia di tipo ideale non porta ad alcun risultato, se non quello di bloccare il Consiglio regionale, quando sarebbe opportuno poter disporre in tempi brevi, di uno strumento regolamentare più adatto ai tempi attuali.
anche vero che nella propria vita politica, almeno in qualche passaggio, non dico sempre, perché probabilmente sarebbe un obiettivo velleitario, ma almeno in alcuni passaggi del proprio impegno politico è importante avere il coraggio di mantenere posizioni che, magari, sono in controtendenza o minoritarie, che magari sono destinate inevitabilmente a soccombere di fronte alle forze maggiori. Ritengo, però, che se sulle questioni fondamentali come queste non si ha il coraggio e la determinazione di provare a sostenere le proprie idee, quando di queste idee si è profondamente convinti, tutto il significato del proprio impegno politico viene a svanire.
Pertanto, questa battaglia, sostenuta anche attraverso lo strumento dell'ostruzionismo, è in realtà una battaglia che testimonia la volontà di rispettare alcuni valori che sono stati alla base della nostra azione politica e che sempre lo rimarranno.
Per questa ragione, usiamo uno strumento parzialmente improprio, ma crediamo di essere giustificati dal fatto di batterci per qualcosa in cui crediamo profondamente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella, che interviene in senso contrario.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Presidente, la vedo stupito per la mia richiesta di intervento. In effetti, voglio svolgere un duplice intervento: uno, come dichiarazione di voto contrario, perché anche noi gradiremmo poter procedere con i lavori riguardanti il Regolamento. Il secondo, invece, è sull'ordine dei lavori, e più propriamente chiedo se è possibile spostare il Consigliere Lupi da un'altra parte, altrimenti a me e al Consigliere Leardi tocca vivere in diretta su Internet tutta la notte. Per adesso sono ancora in ordine, ma più tardi so che mi lascerò andare, ed io sono un po' egocentrico! Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Colleghi, vi chiedo la gentilezza di essere voi, una volta preso atto della vostra scompostezza, a spostarvi, per evitare che il collega Lupi che sta svolgendo un duro lavoro, debba cambiare di banco, con tutto ci che ne deriva in termini di disagio.
Penso che anche i banchi del centrosinistra siano assolutamente disponibili ad ospitarvi, anche stabilmente.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 8) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.
Il desiderio del Consigliere Caramella è stato esaudito.



SCANDEREBECH Deodato

Infatti, poiché Luca è un amico...



PRESIDENTE

E già si preoccupa il Consigliere Boniperti...



SCANDEREBECH Deodato

...mi sono preoccupato e ho detto: non vorrei che succedesse qualcosa a Luca, prima ancora che a me, e andiamo tutti a finire nelle grane! Grazie, Presidente. Ho ascoltato con la mia pazienza inconsueta: non so da dove derivi tutta questa pazienza stasera, nell'ascoltare tutto quello che ho sentito; evidentemente mi sto superando anche nell'ascoltare delle cose che le mie orecchie farebbero meglio a non sentire! Non vi nascondo che, in questi giorni, mi sono chiesto più volte: perché devo fare quest'opposizione? Pertanto, quando nei giorni precedenti si è aperto lo spiraglio di un possibile accordo politico - chiamiamolo così - non vi nascondo che un po' mi sono illuso e mi sono detto: finalmente incominciamo a parlare lo stesso linguaggio, un linguaggio politichese, ma, soprattutto, incominciamo a mettere al centro la politica il Consiglio regionale, la funzione dei Capigruppo, del Consiglio regionale, che è quella di dialogare con i propri colleghi e trovare una soluzione al problema.
Invece, la soluzione al problema non si è voluto trovarla, e questo mi ha un po' amareggiato.
A questo punto mi dico: se non siamo stati in grado di trovare una soluzione come Consiglieri regionali, come Capigruppo, come Presidente del Consiglio o Presidente della Giunta, se non c'è stata questa capacità, il problema qualcuno se lo deve porre. Non possiamo porcelo noi, questo problema! Non posso pormelo io! Io, in parte, me lo pongo, perché porto avanti quest'opposizione, ma poiché sono un uomo di partito ed è successo un po' di tutto ultimamente facendo il quadro, l'analisi politica di cosa è successo, ho visto che il mio partito, alle elezioni provinciali è andato al di sotto del 5%. Allora se io sono un uomo di partito, sono un proporzionalista puro (c'è il mio amico e collega Leo, che spero mi creda e sia solidale), vedendo che il mio partito alle elezioni provinciali ha preso il 5,5%, anche se qualcuno a Roma ha detto che è stato un successo strepitoso, va bene anche questo però io sono a Torino, devo lavorare nel mio Consiglio regionale, devo svolgere una funzione legislativa, ma anche operativa, come Consigliere regionale, nell'interesse politico del mio partito, ma soprattutto nell'interesse politico dei cittadini! Se oltre all'interesse politico dei cittadini c'è anche un interesse politico riservato a Deodato Scanderebech non vedo cosa ci sia di male nel condurre delle battaglie democratiche...
(Commenti del Consigliere Caramella)



PRESIDENTE

Collega Caramella, per cortesia...



SCANDEREBECH Deodato

In queste battaglie mi ritrovo solidale con gli amici Lupi, Giovine e Nicotra, non perché ne sia totalmente convinto (tengo a precisarlo); la consapevolezza scaturisce dal fatto che, in qualche modo, mi ero illuso che questo Consiglio regionale potesse trovare finalmente una soluzione politica adeguata all'esigenza della rappresentanza politica di ognuno di noi, che, a sua volta, è una rappresentanza politica dei cittadini.
Mi chiedo: se a livello nazionale è stato fatto un blitz sulla legge elettorale per le elezioni europee, e molti dei miei amici qui presenti soprattutto i miei colleghi della prima fila, ma anche molti altri, hanno firmato quel famoso ordine del giorno che prevedeva una soglia di sbarramento al di sotto del 4% a livello europeo, se addirittura il mio partito ha raccolto le firme per una petizione popolare, affinché gli sbarramenti nazionali venissero completamente tolti, per una legge proporzionale futura, allora io...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, la prego di rispettare i termini.



SCANDEREBECH Deodato

Va bene, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie e mi scusi, collega Scanderebech.
La parola al Consigliere Boniperti, che interviene in senso contrario.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente. Molto velocemente, per dissentire da quanto dice il collega Scanderebech. Proprio perché siamo qui all'una di notte, a cercare di fare qualcosa per i nostri cittadini, dobbiamo finalmente dire basta tutti insieme, a chi si fa mettere in un listino, a chi si fa eleggere senza avere il consenso popolare, a chi pensa di fare la lista fantasma e grazie agli errori dei cittadini che sbagliano a votare, trovarsi in Consiglio regionale, per cinque anni, a ricevere uno stipendio.
Pertanto, a nome di tutti i colleghi, dico che siamo contrari a questa richiesta d'inversione dell'o.d.g.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Bossuto, il Regolamento prevede che intervenga uno a favore e uno contro. Consigliere Bossuto, poiché lei spesso mi richiama ad un'applicazione più severa e rigida del Regolamento, non me ne voglia, ma questo deve iniziare da lei. Abbia pazienza, collega Bossuto.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 8 Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 9) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. La proposta di legge n. 582 è il fiore all'occhiello di un lavoro che il sottoscritto ha svolto con onestà intellettuale e dedizione. Sono orgoglioso di questa proposta di legge che riguarda il reddito di cittadinanza e il contrasto della povertà prevedendo un fondo regionale di solidarietà sociale.
Ritengo che, in una regione all'avanguardia come quella piemontese e nella situazione in cui tutti oggi ci troviamo, a confrontarci con i nostri elettori, ma soprattutto con la realtà concreta del territorio, questo reddito di cittadinanza avrebbe potuto - se ci fosse stata la volontà politica di entrambi gli schieramenti, perché queste scelte devono essere fatte in modo coraggioso, quindi è chiaro che bisogna confrontarsi con i bilanci regionali, i capitoli di spesa (non vedo l'Assessore al bilancio ma non è un problema ne riparleremo) - essere previsto.
Peraltro, il reddito di cittadinanza è previsto dalla Costituzione perché la Costituzione stabilisce che tutti i cittadini devono avere pari dignità e, soprattutto, per quel famoso principio di solidarietà, la pari dignità vuol dire che lo Stato deve provvedere a chi vive al di sotto di un certo minimo vitale.
Mi aspettavo, rispetto a questa proposta di legge, un'analisi un po' più attenta e rispettosa; soprattutto, mi aspettavo che questa Regione visto che in qualche modo, per ciò che riguarda il sociale, per ciò che riguarda il diritto al lavoro... Qualcuno potrebbe chiedermi: "Cosa c'entra il diritto al lavoro con il sociale?". C'entra perché oggi, purtroppo, la mancanza di lavoro sul territorio si sta trasformando in una disuguaglianza sociale, in un contrasto sociale che produce delinquenza, aborti facili separazioni facili e, in qualche circostanza, qualcosa di più brutto come il suicidio.
Di fronte ad un tema così delicato ed importante, mi aspettavo un'attenta valutazione di questa proposta di legge, da parte delle principali forze politiche del governo regionale. Questo non è avvenuto malgrado - ne siete tutti testimoni - non ci sia stata occasione in cui io non abbia richiamato in quest'Aula le mie proposte di legge.
Avrei preferito affrontare questa proposta di legge in un momento un po' più democratico, soprattutto con un dibattito, un confronto ed un'analisi che producessero qualcosa. Mi rimane l'amaro in bocca, perch nel momento in cui assistiamo ad una crisi globale, quindi del nostro territorio, che si sviluppa in modo sempre peggiore (dalla povertà stiamo passando alla miseria), di fronte a questi temi ci preoccupiamo di tutt'altro.
Stasera, su RAI 3, ho sentito illustri colleghi sostenere che il Regolamento avrebbe risolto tutti i problemi del mondo, soprattutto i problemi della povertà, dell'occupazione, dello sviluppo, ecc. Purch questo accadesse, sarei io il primo a interrompere subito questo atteggiamento e a fare un passo indietro. Se domani non farò più politica il mio portafoglio (forse voi non lo sapete, ma io ve lo posso dire) potrà averne un vantaggio, visto che qualcuno si riferisce al nostro stipendio.
Certo, il nostro stipendio sappiamo tutti quello che è: è uno stipendio più che alto, rispetto alla media. Da quando faccio politica, però, in banca ho sempre più debiti, le mie proprietà si sono ridotte, perché faccio politica in modo trasparente, leale, spendo i soldi per fare marketing ecc. Non devo dare niente a nessuno e nessuno mi deve dare niente, lo dico con onestà intellettuale.
Pertanto, se questo mio modo di fare politica mi porterà ad una soluzione diversa da quella auspicata dal mio amico Lupi, vi dico onestamente che la prima ad essere contenta sarà mia moglie, la seconda la mia famiglia, il terzo il mio portafoglio e la quarta la mia salute.
Non ho niente da rimproverarmi o da dire, perché - ripeto - penso di essere una persona trasparente: le mie proprietà e i miei conti in banca sono a disposizione di tutti.
Detto questo, ognuno di noi deve fare politica, indipendente dalle proprie posizioni personali, sociali ed economiche. Oggi più che mai, mi meraviglio che i temi posti all'o.d.g. non siano trattati con più incisività, coerenza e confronto politico da parte delle forze politiche che farebbero bene ad interessarsi a questi problemi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Scanderebech. Mi scusi se la richiamo al rispetto dei tempi, ma avrà occasione di esprimere il suo pensiero nel corso della serata, in modo assolutamente completo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Pur commossi dall'esposizione del collega Scanderebech riguardo all'attività politica che lo stesso persegue prendendo atto che l'applicazione ferrea del Regolamento può limitare gli interventi dei Consiglieri, quindi anche gli atti di ostruzionismo, e valutando anche positivamente l'attuale Regolamento, da me mai pubblicamente criticato, nemmeno riguardo alla conduzione dei lavori da parte del Presidente, malgrado queste premesse ci esprimiamo contro tale richiesta d'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 10) Presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Questa proposta di legge, che disciplina l'esercizio dei locali di intrattenimento e svago, per la tutela della vita dei giovani, nasce in seguito ad un'attenta analisi delle cosiddette maledettamente, stragi del sabato sera.
Ancora oggi, purtroppo, questo problema non è stato risolto; è stato risolto solo in parte, perché sono problemi difficili da risolvere definitivamente. Qualcuno ha provato a farlo, proponendo di limitare la somministrazione alcolica nei locali notturni, ma poi non si è fatto niente; qualcuno ha tentato di inserire delle misure di sicurezza su ci che riguarda l'insonorizzazione, il rumore, la sicurezza dei nostri figli dei nostri giovani, nei locali di intrattenimento.
Questi tentativi, purtroppo, non sono stati portati avanti con serietà e determinazione, e questo è un altro punto oscuro. Voglio ricordare che ultimamente, in corso Moncalieri, una ragazza, uscendo dalla discoteca alle 2.00-3.00 di notte, ha avuto un incidente mortale, cosa che è accaduta subito dopo, sempre in corso Moncalieri e sempre all'uscita dalla discoteca, anche ad un ragazzo.
Cosa è stato fatto? Hanno installato due rilevatori di velocità, che mi auguro possano essere utili a limitare gli incidenti in quel percorso, per non è stato adottato alcun provvedimento per ciò che riguarda le brutte abitudini esistenti nelle discoteche.
Il Piemonte ha un record negativo: il Comune di Magliano Alpi ha il proprio futuro compromesso, perché la maggior parte dei giovani sono incappati maledettamente in quelle famose stragi del sabato sera. Il record negativo riguarda circa 500 giovani (487-488, secondo gli ultimi dati ISTAT) morti sulle nostre strade. Voglio ricordare che i dati ISTAT arrivano ogni due anni, sono relativi all'anno precedente, ma a loro volta hanno una valutazione retroattiva, quindi sono dati attendibili al 95%, ma riguardano i due anni precedenti a quello in corso.
Abbiamo, dunque, un record rispetto alle morti sulle nostre strade come Regione Piemonte abbiamo una proposta di legge che, non dico sia il massimo, ma prevede molte soluzioni (ad esempio la regolamentazione degli orari) che se venissero applicate nelle discoteche potrebbero aiutare a risolvere il problema.
Anch'io quando ero giovane mi divertivo; come molti di voi andavo a ballare, però alle 2.00-2.30 arrivavo a casa ed era già il massimo consentito. Ricordo un episodio: era la sera di Pasqua ed io mi trovavo a circa 100 metri da casa mia, in Puglia. Mia madre mi cercava da tutte le parti, perché stavo tardando; infatti, mi sono presentato verso le 3.00, le 4.00, sapendo che ero vicino a casa (ricordo che c'era ancora la televisione in bianco e nero e insieme agli amici avevo guardato la partita). Quando sono arrivato a casa, non vi dico cosa è successo con mio padre: lo ricorderò per tutta la vita, perché mio padre mi ha insegnato che l'educazione, ma soprattutto il rispetto degli orari e il rispetto per i genitori, nel far sapere loro dove ci si trova, è fondamentale. Quello fu un esempio di vita per gli anni successivi.
Questo non vuol dire che le stragi del sabato sera siano una conseguenza della cattiva educazione dei genitori: è il contrario, perch penso che tutti i genitori vorrebbero che i propri figli tornassero alle 2.00 o alle 3.00 del mattino e non alle 6.00 o le 7.00. Tutto quello che oggi può rappresentare il Grande Fratello, tutto quello che è trasgressivo tutto quello che è il contrario di tutto, sembra una moda e una tendenza.
Noi, cari colleghi, abbiamo anche questa responsabilità.
Sono amareggiato - dicevo - rispetto a questa legge, perché non è stata presa in considerazione dalle principali forze politiche che governano questa Regione e dalle principali forze politiche che sono all'opposizione che dovrebbero essere propositive.
La responsabilità della limitazione degli orari, dell'insonorizzazione della sicurezza nei locali, è della Regione Piemonte, non dello Stato; è dell'Assessorato al commercio e al turismo (più di quello al commercio che al turismo).
Vogliamo mettere da parte questa proposta di legge e riscrivere insieme una nuova proposta di legge, tornare in Commissione e poi in Consiglio insieme, su questo tema così delicato ed importante?



PRESIDENTE

Grazie, collega Scanderebech.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Poiché il collega Scanderebech ha toccato uno degli argomenti che a me interessa...



PRESIDENTE

Sappiamo che lei vive molto di notte, collega Leo...



LEO Giampiero

Per la verità, Presidente Gariglio, devo dirle che, essendo figlio di genitori progressisti, finché ero ragazzino potevo tornare a casa quando volevo; non ne ho mai approfittato, perché ero già democristiano. Invece da quando sono sposato, solo i Consigli regionali mi permettono di stare fuori fino alle 2.00 di notte, quindi non mi preoccupano i Consigli lunghi: sarò sempre qui! Detto questo, poiché il collega Scanderebech parla di una legge sui giovani e poiché il Piano delle politiche giovanili è in ritardo solo di 4 anni (non c'è il collega Dalmasso, che ha seguito queste vicende, ma i colleghi Bossuto e Turigliatto ci sono, e le hanno seguite), propongo Presidente Muliere - come abbiamo già fatto in VI Commissione, di fare un lavoro bipartisan efficace ed efficiente.
Per fare questo, occorrono gli strumenti. Un ingegnere come il collega Scanderebech dovrebbe saperlo: abbiamo l'opportunità di avere uno strumento più efficace e giusto per tutti, pertanto - caro collega, come dicevamo una volta: una, cento, mille leggi, però dateci gli strumenti per attuarle altrimenti non faremo mai nulla.
Il nostro voto è contrario, con l'auspicio, magari convocando il Partito Popolare al Parlamento europeo, di provvedere ad attuare queste leggi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 11) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Con l'inversione del punto n. 6 con il punto n. 11 all'o.d.g., si prende in esame lo strumento di lotta alla povertà e all'esclusione sociale, quindi il famoso microcredito.
Come dicevo, il microcredito potrebbe risolvere, in parte, il problema dell'occupazione, dello sviluppo, della povertà crescente, perch permetterebbe a tante persone che non possono accedere ad un credito delle banche, perché hanno avuto qualche problema - ma avere dei problemi oggi è normale (quello che una volta era eccezionale in modo negativo, oggi è diventato normale, anzi chi non ha qualche protesto, ecc., non si sente nemmeno solidale con coloro che hanno dei problemi) - di poterlo ottenere.
La legge relativa al microcredito ha giovato molto nei Paesi asiatici in India (è anche stato riconosciuto il Premio Nobel ad un indiano, di cui non ricordo il nome), mentre in Piemonte - non so se qualcuno è interessato all'argomento - tutti ne parlano, ma nessuno lo applica realmente.
Nei giorni scorsi, un articolo su "La Stampa" parlava di un Istituto che applica questo sistema, ma sono gli Enti locali (la Regione, la Provincia e il Comune) che lo devono applicare.
A proposito di Provincia, mi auguro che il mio Partito promuova una campagna, ma anche l'Assessore dell'UDC, il Presidente, per contribuire ad eliminare la Provincia. Facciano una battaglia anche in Provincia: mi auguro che l'Assessore dell'UDC faccia una battaglia ferma, forte, affinch le Province vengano eliminate, perché l'UDC ha fatto una grande battaglia in questo senso, nella campagna elettorale per le precedenti elezioni provinciali.
Detto questo, che è una parentesi, procediamo con il nostro tema: il microcredito.
La scorsa settimana, in Commissione, ho ascoltato più volte l'Assessore Peveraro, il quale diceva di aver previsto in un capitolo l'applicazione del microcredito. Un conto, però, è prevederlo ed un conto è applicarlo. Ci sono - ripeto - delle realtà locali che, grazie ad un piccolo prestito potrebbero creare ricchezza e benessere: i giovani o le donne non riescono ad accedere al credito bancario, perché non c'è banca che dia 10 o 15 mila euro ad un giovane, senza delle garanzie in cambio.
Il microcredito serve a sviluppare ricchezza e benessere sul territorio, perché affrontando le piccole realtà, si producono delle ricadute sul territorio e si creano piccoli posti di lavoro, anche se limitati. Tanti piccoli posti di lavoro, tutti insieme fanno tanti posti di lavoro.
Pertanto, il microcredito potrebbe essere la soluzione per affrontare in parte il problema dell'occupazione e soprattutto il progetto di mettersi in proprio, se una persona, un giovane, ha un'idea, un piccolo progetto da portare avanti, ma non ha il capitale. Sappiamo tutti che le famiglie del ceto medio erano quelle che producevano ricchezza e benessere sul nostro territorio, mentre oggi vivono quasi in una condizione di povertà: non riescono a pagare la rata dell'Università dei figli, non riescono a pagare tutte le bollette, molti mutui devono essere rinegoziati e molti non riescono a pagarli, non riescono a pagare la retta dell'asilo, molti non riescono a pagare la bolletta della luce, del gas, del riscaldamento.
Stiamo parlando di quelle famiglie che una volta producevano ricchezza e benessere ed erano il volano portante della nostra società, quelle famiglie che rappresentano il cuore pulsante della nostra società. I figli di queste famiglie, che sono figli di famiglie perbene, cresciuti in famiglia, quindi con un punto di riferimento forte dal punto di vista sociale e culturale, oggi non riescono ad accedere nemmeno ad un piccolo prestito.
Pertanto, il microcredito potrebbe risolvere il problema. Mi auguro che questo sia applicato, che ci sia una disciplina idonea, un regolamento che permetta... Non so come prevedere questo regolamento, dobbiamo parlarne, ma qualcuno dovrà dire come sarà adoperato il microcredito...



(Il Presidente sollecita il Consigliere Scanderebech a terminare l'intervento)



SCANDEREBECH Deodato

Non è un minuto in più o in meno, Presidente. La Finpiemonte...



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, prometto che prossimamente avrà occasione di continuare il discorso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Per dire che non siamo d'accordo con la richiesta d'inversione dell'o.d.g.
Voglio anche fare una proposta: chiedo se, dalle 2.00 in avanti, si pu parlare sottovoce, perché qualche Consigliere vorrebbe dormire... Se fosse possibile, Presidente, non so se dobbiamo presentare una richiesta formale...
Chiedo di abbassare il volume; qualcuno vuole dormire e, secondo me deve avere il diritto di farlo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti. Verificheremo cosa si può fare.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 12) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.
Collega Scanderebech, rimetto alla sua valutazione l'opportunità o meno di acconsentire alla richiesta testé espressa dal collega Boeti.



SCANDEREBECH Deodato

Ringrazio il collega Boeti, che è una persona molto intelligente e brillante. Farò il possibile per accontentarlo, in modo tale che vi possiate addormentare definitivamente! Sarebbe la soluzione migliore a tutti i problemi (momentanei, Dio me ne liberi)! Detto questo, mi spiace avere a che fare con dei colleghi brillanti, se poi ci troviamo a dover combattere su questioni che riguardano il Regolamento. Questo non lo riesco a capire.
Purtroppo, siamo in questa gabbia e bisogna combattere! Torniamo alla proposta di legge dal titolo: "Lotta al caro prezzi con crescita dei consumi. Il paniere 'In Piemonte si compra bene'". È una delle tre proposte di legge che il sottoscritto ha presentato come contrasto alla povertà, alla crisi, e soprattutto per incentivare l'aumento dei consumi.
Il paniere "In Piemonte si compra bene" è stato ideato in seguito all'iniziativa dell'Associazione dei macellai di Torino, che ha promosso l'acquisto di prodotti di prima necessità ad un prezzo fisso di 6 euro.
Questa è un'idea che avevo già avuto quando ero Assessore all'agricoltura; avevo già in mente di costituire il cosiddetto "paniere piemontese". In qualche modo, Assessore all'agricoltura, ricalca quel paniere che lei aveva portato avanti nel suo Assessorato, con la differenza che, in questo paniere, è previsto che ci siano...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Boniperti...



SCANDEREBECH Deodato

...dei prodotti sempre di prima necessità, ma che abbiano un marchio forte, non artigianale, che possa far fronte, insieme agli altri, alla richiesta dei cittadini piemontesi con prodotti di alta qualità ed un prezzo appropriato.
Pertanto: alta qualità e prezzo buono. In Piemonte abbiamo tanti prodotti che possono entrare a far parte del paniere: dal caffè all'acqua, al latte ai formaggi.
Uno dei pochissimi prodotti di prima necessità, tra i marchi internazionali, di cui il Piemonte non dispone è la pasta, però abbiamo tanta produzione a monte, per cui possiamo anche sopperire a tale prodotto.
Abbiamo il latte, la carne e tutti i derivati, che sono tra i migliori come qualità e prezzo, a livello nazionale; abbiamo le acque, che sono tra le migliori al mondo. Possiamo, quindi, costituire un bel paniere con un prezzo idoneo, giusto e moderato che abbia il marchio della Regione Piemonte...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Scanderebech, la prego di garantire il rispetto dei tempi...



SCANDEREBECH Deodato

Chiedo scusa.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Finalmente riesco ad intervenire, invitando a votare "no", in parziale dissenso con il collega Boeti, perché finché la voce dei colleghi Scanderebech o Lupi mi culla, riesco a sonnecchiare! Il problema è che mi sveglio tutte le volte che devo schiacciare il bottone per votare.
Chiedo, quindi, alla Presidenza di fare qualcosa per cui da seduti si possa premere "sì" o "no" senza doversi allungare, perché disturba veramente la tranquillità dell'Aula, quest'esigenza di muoversi tutti insieme...



PRESIDENTE

Grazie, collega Novero, però ritengo che il modello della Presidenza sia quanto è stato fatto dal Presidente Fini, alla Camera dei Deputati, che ha imposto l'impronta digitale come condizione per il voto. Si potrebbe premere l'impronta digitale, pigiando sul tasto, senza allungarsi...
Il collega Botta sta valutando una modalità di ristrutturazione dei banchi per consentire anche un uso più adeguato della tecnologia digitale.
Quindi, farò presente la sua richiesta.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 13) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede, ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Con questo punto all'o.d.g., parliamo di redditi di cittadinanza. Io, però, proseguo con il discorso del paniere "In Piemonte si compra bene".
Ripeto: non dobbiamo vendere l'immagine della Regione Piemonte a vantaggio di pochi, come è successo con Slow Food e Carlin Petrini. Quando ero Assessore all'agricoltura osai mettermi contro la Coldiretti, Carlin Petrini e tutte quelle persone che rappresentano delle lobby, che, in qualche modo, hanno avuto dei vantaggi grazie alla Regione Piemonte.
Allora, il mio amico Presidente Ghigo volle donare, con una legge regionale, gratuitamente, il simbolo della Regione Piemonte al famoso Slow Food. Grazie a quel simbolo, Carlin Petrini, con la sua bravura ed intelligenza, con il suo marketing, tutte le sue risorse intellettuali e quello che aveva da parte della famiglia Agnelli (la comunicazione, la stampa, tant'è vero che diventò anche redattore di una testata), ha fatto economia, ha fatto impresa, quindi ha fatto il suo interesse.
Ritengo che le responsabilità vadano cercate nell'Ente pubblico, perch chi non ha fatto bene l'interesse dei cittadini, della collettività, è stata la Regione Piemonte. Ripeto: quel simbolo (parlo del simbolo della Regione Piemonte), oltre ad essere un simbolo storico, che ha, sotto l'aspetto dell'immagine, del marketing, a livello internazionale, una sua quotazione e valore, deve essere utilizzato nel modo giusto, cioè nell'interesse di tutti i cittadini e della collettività piemontese.
Pertanto, il paniere "In Piemonte si compra bene", abbinato alla qualità e al prezzo dei prodotti, ma anche al simbolo della Regione Piemonte (è chiaro che bisogna istituzionalizzare questo prodotto, questo paniere, e regolamentarlo, quindi occorre una legge), potrebbe affrontare a livello regionale, e in parte risolvere, il problema della spesa dei cittadini, quindi il problema dei prezzi e dei consumi.
Oggi questi problemi non sono affrontati; mancano le idee, manca il coraggio, manca la progettualità. I nostri Assessori, a tutti i livelli fanno il proprio dovere, ma più di tanto non possono fare, perché sono condizionati dai bilanci.
Qual è l'accusa che rivolgo a questa Giunta, a questi governi? La mancanza di un'idea forte di progettualità, che l'impresa pubblica oggi deve avere, perché fino a ieri la politica ha solo gestito, non ha mai amministrato, progettato, pianificato o pensato allo sviluppo e all'occupazione del territorio. Ha sempre gestito. Se parlate con la gente emerge il pensiero che i politici di una volta erano più bravi. Attenzione: con questo non voglio dire che i politici, gli Assessori di oggi siano meno bravi rispetto a quelli di ieri. Dico solo che quelli di ieri potevano permettersi di non creare progettualità, di non pianificare, di non progettare, perché gestivano risorse, assegnate loro automaticamente. Non dovevano preoccuparsi di ottimizzare il più possibile, perché tutto andava bene: la politica amministrava e gestiva, i grandi poteri amministravano e guadagnavano, la gente guadagnava decorosamente e si accontentava di vivere una vita decorosa.
Oggi, invece, i cittadini sono scontenti, non riescono a far fronte economicamente, alla terza settimana, c'è la crisi, c'è la povertà e tutti vogliono risposte concrete dalla politica.
La politica, però, a tutti i livelli (amministrativo, legislativo), non è attrezzata. Quando dico che queste Giunte, indipendentemente dal colore politico, non hanno coraggio ed idee, mi riferisco anche ai Consiglieri regionali, provinciali o comunali, o - peggio ancora - ai Parlamentari.
Mi chiedo, pertanto...



PRESIDENTE

Scusi, collega Scanderebech, ma è terminato il tempo e c'è il collega Boeti che insiste per parlare.
Prego, Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Il collega Scanderebech dice cose stranamente interessanti; tutti noi nella nostra vita, abbiamo sognato di parlare, verso le 2.00 del mattino di questioni riguardanti il paniere o la Provincia di Torino. Finalmente realizziamo il nostro sogno! Noi, però, non possiamo che essere contrari alla richiesta d'inversione dell'o.d.g. proveniente dal collega Scanderebech.
Non capisco quale preoccupazione abbia il collega: appartiene ad un partito che ha più del 5% (il 5 e mezzo, 6%); a me pare che possa garantirsi, a differenza di altri Consiglieri che stanno condividendo con noi questa battaglia, la possibilità di essere rieletto, a meno che anche lui abbia deciso di mettersi in proprio, e questo ovviamente modificherebbe il suo orientamento politico.
Comunque, siamo contrari.
Chiedo, inoltre, al Presidente se è possibile votare ogni ora, ora e mezza-due, per avere il tempo di schiacciare un pisolino. Si possono accumulare le richieste d'inversione ed effettuare magari un voto unico ogni tanto! Presidente, veda un po' lei che è saggio e, nonostante la giovane età ha esperienza di Consiglio regionale. Credo che lei possa essere in grado di indicare la strada su un argomento così delicato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Per cortesia, collega Caramella, la prego di evitare di continuare a disturbare, altrimenti sarò costretto a chiedere ai questori e ai commessi di allontanarla dall'Aula. Poiché in questo momento sono lontani da qui questo comporterebbe un notevole disturbo anche loro. Quindi, per cortesia ci consenta di continuare faticosamente i nostri lavori.
Richiesta d'inversione rubricata n. 14) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Ho detto, in uno dei miei primi interventi, che il collega Boeti è una persona sveglia e intelligente (anche se potrebbe sembrare quasi offensivo dire ad una persona che è intelligente) e sicuramente brillante. Giustamente, non capisce perché il sottoscritto porti avanti questa forma di opposizione...
Vede, collega, nella vita ognuno di noi vive dei momenti in cui è difficile capire qual è il proprio ruolo e cosa fa, quindi diventa difficile capire perché io stia svolgendo questo ruolo e soprattutto mi stia appassionando alla questione del Regolamento.
Perché? Non ci sono i giornalisti, non c'è nessuno, siamo tranquilli quindi lo dico serenamente: non capisco perché voi vi stiate accanendo in questo modo. State facendo una battaglia rispetto ad una questione che non capisco. Non la capisco! Se mi aiutate a capirla, può darsi che il mio cervello in un minuto cambi idea, perché io non la capisco.
Non capisco come mai una Giunta, un Consiglio regionale, una maggioranza, che io reputo una forza politica di alto livello (tutti insieme, indipendentemente dai singoli partiti), abbiano un atteggiamento di questo genere.
Da questa parte sono tutti miei amici e sono di altissimo livello (penso che altre Assemblee non abbiano persone di questo genere, non parliamo della Provincia o del Comune); penso che in quest'Aula ci sia il meglio di quello che oggi il Piemonte può offrire. Dott.ssa Bertini, pu rispondere? No, non può rispondere. Vorrei chiedere ad una persona esterna se ha capito perché stiamo facendo questa battaglia! Non può rispondere però...
Mariano, tu hai capito perché stiamo facendo questa battaglia? Rispondi seriamente...



PRESIDENTE

Colleghi, capisco il clima ed è anche comprensibile che la stanchezza invece che un'esasperazione degli animi, porti un clima più disteso, per se mai qualcuno ci guardasse, vi invito a pensare che giudizio si potrebbe fare il cittadino collegato a Internet...



SCANDEREBECH Deodato

Questo mio sorriso è una cosa seria: vorrei chiedere anch'io perch stiamo portando avanti questa battaglia, da una parte e dall'altra.
Quest'Assemblea ha deliberato tutto; la Giunta, tutto quello che doveva fare l'ha fatto e questo Consiglio ha votato tutte le delibere e i disegni di legge che sono arrivati. I bilanci sono sempre stati approvati nei tempi prestabiliti, anzi, l'ultimo bilancio finanziario è passato col voto unanime, entro il 31 dicembre...



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Sì, nel senso che è passato con il voto unanime anche se voi avete votato contro, però siete stati pappa e ciccia con loro anche voi! Dai, in quel bilancio avete fatto di tutto, ci avete messo le mani tutti! Ma lasciamo perdere, non parliamo di quelle questioni, perché, tutto sommato, il fatto è che l'abbiamo votato tutti, indipendentemente dal voto espresso. Vi siete astenuti? Avete votato contro? Io ho votato a favore! Questo per dire che, quando si tratta degli interessi dei cittadini penso di interpretarli; lo spero, non sempre ci riesco, perché non sono il Padreterno, però - ripeto - collega Boeti, devi spiegarmi perché stiamo facendo questa battaglia, perché io non l'ho ancora capito.
Abbiamo tanti problemi da affrontare, anche nella prossima campagna elettorale, perché occorre presentare i programmi, i progetti. Attenzione: nei prossimi mesi, in mancanza di una forte leadership da parte di tutti i partiti esistenti, come Consiglio regionale, come Consiglieri regionali abbiamo una grande responsabilità politica, perché da questo Consiglio regionale dipenderà il futuro dei cittadini piemontesi.
Perché questo? Perché - ripeto - non essendoci grandi personaggi, ma soprattutto non essendoci i partiti, ci devono essere delle squadre che risolvano il problema di cui parlavo, ossia squadre che studino assieme che assieme cerchino di portare avanti i problemi, che facciano progettualità, ma soprattutto che diano risposte concrete alla gente, che è il punto più delicato è difficile che la politica oggi deve affrontare.
Proprio perché è difficile che la politica lo possa fare, proprio perché le grandi lobby non ci sono più e proprio perché la globalizzazione ci ha portati a confrontarci con tutto il mondo, anche noi, come politici dobbiamo dare un colpo di reni e soprattutto dobbiamo fare quello che gli altri non sono stati capaci di fare.
Abbiamo un compito molto delicato ed importante. E, allora, mi chiedo: invece di parlare di strategie politiche, invece di parlare di un progetto comune o di fare un percorso comune per una grande coalizione che possa dare risposte concrete ai cittadini, siamo qui, stanotte e chissà quante altre notti, a parlare del Regolamento, come se il Regolamento risolvesse tutti i problemi, quando fra sei mesi...
A proposito, Presidente, sul Regolamento, sul nuovo Statuto...



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, per cortesia, il tempo è scaduto. Le darò la parola nella prossima occasione.
La parola al Consigliere Boeti, in senso contrario.



BOETI Antonino

Siamo contrari alla richiesta d'inversione.
Faccio una considerazione seria rispetto a quanto diceva il collega Scanderebech: qui c'è scritto: "Testo coordinato, qualora venissero approvati gli emendamenti". Proviamo ad entrare nel merito: ci chiedi se sappiamo qual è la ragione per la quale siamo qui, questa sera. Siamo qui perché vorremmo modificare il Regolamento.
Proviamo a discutere articolo per articolo, magari riusciamo a trovare una soluzione che può accontentare maggioranza ed opposizione, lasciando da parte quest'ostruzionismo - lo dico con tutto il rispetto - inutile, senza senso, che si trarrà per chissà quante notti.
Proviamo ad entrare sull'argomento, Deo, piuttosto che parlare dell'insalata russa del mercato, se vogliamo fare le persone serie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 15) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

La richiesta d'inversione n. 15 chiede di spostare il punto 6 all'o.d.g. al punto 7. Prima, però, voglio rispondere e cercare di chiarire alcuni passaggi che il sottoscritto, e penso anche l'Aula, ma soprattutto i cittadini piemontesi, considera importanti.
Quando il collega Boeti dice di sederci ad un tavolo e incominciare ad affrontare il problema del Regolamento, punto per punto, continuo a non capire, perché c'è stato qualche passaggio, nei giorni precedenti, in cui il sottoscritto, oltre che di Regolamento, ha sentito parlare di legge elettorale.
Quando ho sentito parlare di legge elettorale, mi si è aperto un po' il cuore, poiché sono un proporzionalista ed ho visto, in queste tre legislature, che questa Regione, come tutti i governi Regionali, ma anche quelli cittadini, dalla legge 515 in poi ha eletto dei podestà, dei re, dei monarchi.
Ho verificato ultimamente che, anche a livello nazionale, le contrapposizioni politiche che vedono le maggioranze e le opposizioni presenti con un sistema maggioritario, non dà risposte concrete, perché chi fa opposizione non è costruttivo e chi governa non riesce a portare avanti misure impopolari.
C'è la possibilità di concordare, di fare un percorso insieme nell'interesse dei cittadini, collega Boeti, perché - come hai detto l'UDC non ha problemi. Poiché nel mio animo, nel mio spirito c'è quella forma di libertà, ma soprattutto quella forma di conquista sociale nell'interesse dei cittadini, a me piace sempre confrontarmi, mettermi in gioco. Questo non è un desiderio fine a se stesso; è un desiderio che va nella direzione dell'interesse popolare, ossia mettere al centro la volontà popolare.
Torniamo al Regolamento: fino ad ora, partendo dalla Giunta Ghigo tutti lo volevano cambiare e nessuno c'è riuscito; nessuno è riuscito a cambiare il Regolamento, perché non è con la riforma del Regolamento che si risolvono i problemi della gente.
Sono convinto che la legge elettorale può dare una svolta importante a questa Regione, perché se la legge elettorale esistente viene modificata con un proporzionale puro, ma con uno sbarramento zero, se viene posto al centro l'interesse dei cittadini, si può arrivare ad una governabilità in cui tutti i cittadini si sentano rappresentati in questo Consiglio regionale.
Questo oggi non accade a livello nazionale, dove ci sono molte forze politiche che non si sentono rappresentate, che non hanno chi li rappresenta in Parlamento o al Senato, oppure al Parlamento europeo.
Si tratta di una democrazia non compiuta: è il contrario della democrazia! Il popolo italiano è abituato ad essere governato in un certo modo e non a colpi di maggioranza e di opposizione; si cerca sempre una mediazione che possa portare all'obiettivo, pertanto ritengo che la legge elettorale, anche quella regionale, possa incominciare a risolvere il problema della governabilità e della rappresentanza dei cittadini in questo Consiglio regionale.
Questo tema è stato preso in considerazione, nei giorni scorsi, in Commissione, dove mi sono permesso di dire: "Va bene, volete portare avanti la riforma del Regolamento? A me non importa il Regolamento, perché non lo capisco".
Ripeto: se qualcuno riesce a spiegarmelo, a farmelo entrare nella testa, gli sarò riconoscente. Ma se questo non accadrà, non capisco come il nuovo Regolamento possa essere la soluzione di tutti i problemi e mali del Piemonte, ma soprattutto dei cittadini piemontesi.
Ne parleremo più avanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Avremo tempo e modo per spiegare l'importanza del Regolamento al collega Scanderebech.
C'è una questione però, molto seria, che non sfugge nemmeno a lui: un Regolamento che consenta di emanare le leggi che stanno a cuore anche a Scanderebech, che sono interessanti e sulle quali non abbiamo nessuna obiezione, se non quella di discutere nel merito ed eventualmente condividerlo. È possibile fare questo nel momento in cui c'è un Regolamento che agevola i lavori dell'Aula, limitando e qualificando l'azione, persino quella ostruzionistica, rafforzando l'opposizione, con le sue prerogative e il governo, nelle sue scelte.
Un Regolamento di questo genere ci mette in condizione di ragionare con la società civile, con i cittadini. Poi, possiamo entrare nel merito dei 115 articoli, che hanno tutti un'importanza, però questo è il tema e noi vogliamo affrontarlo seriamente.
Pertanto, chiediamo la disponibilità di risolvere nel merito il problema del Regolamento, approvandolo, per poter affrontare, con quel Regolamento, i temi che stanno a cuore a moltissimi Consiglieri.
Per questo motivo, il nostro voto sulla richiesta d'inversione dei punti all'o.d.g. è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente. Solo per chiedere se l'aria condizionata è un modo per cercare di abbattere l'amico Deodato! Poiché colpisce anche noi, chiedo se è possibile alzare un po' la temperatura, altrimenti domani mattina andiamo tutti al Pronto Soccorso con il torcicollo!



PRESIDENTE

Collega Boniperti, procederemo ad aumentare leggermente la temperatura.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Evidentemente, il collega Boniperti non era presente questo pomeriggio.
Ti ringrazio, perché hai sollevato un problema: oggi tutti mi hanno detto che sono pazzo, che bisogna andare avanti 8-9 ore. Abbiamo chiesto con delicatezza, essendo persone educate, di farci lavorare meno di 8 ore, ma qualcuno ha risposto che non abbiamo i diritti dei lavoratori, che guadagniamo troppo, ecc.
Anche il mio amico Lupi sostiene che qui c'è un problema di salute.
Attenzione! State attentando alla nostra salute...



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, è un intervento sull'ordine dei lavori: cerchiamo di salvare le forme anche nell'ambito dell'attività dell'ostruzionismo.



SCANDEREBECH Deodato

Mi fa piacere che anche l'amico e collega Boniperti abbia sollevato un problema legato alla salute, relativo all'aria condizionata...
Quindi, alziamo la temperatura!


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'inversione punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta d'inversione rubricata n. 16) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Un paio di mesi fa ho visto, su Internet, tutte le delibere, gli ordini del giorno, le proposte di legge che sono stati votati. Ho cercato di fare un'analisi - collega Boeti - mi sono sforzato di capire, guardando tutto il lavoro svolto dal Consiglio regionale del Piemonte in questi ultimi anni. Poi sono andato nel sito delle altre Regioni (dalla Lombardia alla Sardegna, alla Campania, alla Sicilia) e ho fatto un confronto, la cosiddetta comparazione.
Ho cercato di capire se il Piemonte avesse qualche problema. Ho pensato: "Magari, quando non sono stato presente in Consiglio, il Regolamento ha stravolto le iniziative e le aspettative della Giunta, della maggioranza! Dal confronto che ho fatto (ore di lavoro, in proporzione al numero dei provvedimenti) è emerso che la Regione Piemonte è al primo posto per numero di ordini del giorno, delibere e proposte di legge votati. Potete effettuare anche voi questa comparazione e verificare che la Regione Piemonte non ha problemi di ostruzionismo particolare o di Regolamento che non funziona. Sembra che funzioni tutto bene, quindi non vedo la necessità e l'importanza di un provvedimento così urgente, per cui tutti si coalizzano nel sostenere che qualcosa non funziona, perché sembra che il Regolamento stia maturando questa realtà. Qualcuno mi ha accusato di incoerenza, di aver detto prima una cosa e poi un'altra, ma nei giorni scorsi si è dialogato, alla presenza di autorevoli esponenti della maggioranza di questo governo regionale, e si è paventata la possibilità di portare avanti, insieme alla riforma del Regolamento, una modifica della legge elettorale. Davanti a quella proposta, mi sono un po' illuso e, alla Conferenza dei Capigruppo, ho manifestato la mia totale disponibilità a discutere il Regolamento e la legge elettorale. Non ho proposto un modello di legge elettorale, ma è chiaro che, se si vuole cambiare la legge elettorale, si presume qualcosa di migliorativo, nell'interesse dei cittadini. Occorre soprattutto, per ciò che mi riguarda e nella previsione di un proporzionale, aumentare il proporzionale stesso, perché ritengo che il proporzionale sia l'espressione migliore per legittimare chi lavora, la classe politica ad un certo livello, e soprattutto per esprimere in quest'aula la volontà popolare. Quando in Commissione si è prospettata l'idea di andare avanti con i carri armati, notte e giorno, mi sono detto: "Non capisco cosa stia succedendo. Forse è un periodo nero per me: europee provinciali, va tutto male! Pazienza! Andiamo avanti, combattiamo, tanto nella vita, in un modo o nell'altro, penso che combattiamo tutti, non solo io".
Detto questo, colleghi Boeti e Travaglini, ho grande stima di voi, come di tutti i colleghi qui presenti, ma questa storia del Regolamento non sta né in cielo né in terra! Non regge ed anche voi ne siete convinti; lo dite perché dovete dirlo, ma non siete convinti, non siete entusiasti! Non capisco perché si voglia fare una battaglia di questo tipo, non lo capisco, ma sono rispettoso delle idee altrui, pertanto, qualora si portasse avanti, insieme al Regolamento, la legge elettorale nella direzione di migliorarla, non pongo limiti (la speranza è l'ultima a morire). Se si riforma un provvedimento così importante, si riforma per migliorarlo e non per peggiorarlo, quindi, se siete convinti del Regolamento, non mi tiro indietro, ma vi dico: "Facciamo questo percorso insieme, io sono a vostra disposizione e rispetto le vostre idee, ma voi rispettate le mie".



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Pace.



PACE Massimo

Abbiamo così tanto rispetto che stiamo ascoltando tutte le motivazioni da oggi pomeriggio alle 14.30, ed è proprio per questi motivi che respingiamo la richiesta d'inversione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 17) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Quando ho effettuato quell'analisi e comparazione mi sono convinto che il Regolamento non sia così importante, altrimenti qualcuno mi deve dare la controprova, ammesso che sia utile, che ci tenga e deve farmi capire quando il Regolamento ha arrecato danni in questa o nelle scorse legislature.
Poiché so che non è successo niente in quel senso, non capisco perch ci dobbiamo accanire così tanto e stare qui, alle 2.30 del mattino, a parlare di inversioni all'o.d.g. o di Regolamento. Forse è più importante parlare di legge elettorale e dei problemi dei cittadini. Se di questo dobbiamo parlare, parliamone.
Cari colleghi, ritengo che dovremmo trovare una sintesi, un punto d'incontro, perché, andando avanti in questo modo, non facciamo l'interesse dei cittadini e soprattutto non svolgiamo bene quel compito che la politica ci assegna, che è quello di mediare, di trovare una soluzione comune, di parlare dei problemi della gente.
Voi, scegliendo la strada dei muscoli, della forza, nella riunione dei Capigruppo dei giorni scorsi avete dato l'ordine categorico di andare avanti notte e giorno, senza pietà e misericordia! "Sconfiggiamo questi quattro 'scassacani', perché non hanno alcuna voce in capitolo, e facciamo vedere che tanto Tizio telefonerà a Caio e dirà: 'Devi fare questo; uno non resiste, l'altro non conta niente, per cui questi li facciamo fuori in quattro e quattr'otto'".
Questa soluzione mi rafforza, perché mi carica ancora di più nel fare opposizione, ma soprattutto nell'essere qui presente, perché ritengo che questo sia il modo migliore per difendere se stessi e le proprie posizioni ma soprattutto per tutelare gli interessi dei cittadini.
difficile lavorare per qualcosa in cui non si crede; se, invece, si lavora per un provvedimento in cui i propri colleghi credono, essendo rispettosi dei propri colleghi, ci si adegua e si va avanti nell'interesse comune.
Da parte mia questo rispetto esiste, così come esiste da parte dei miei colleghi; non c'è da parte vostra, pertanto saremo destinati ad andare avanti notte e giorno su questo terreno, su questo scontro stupido lasciatemelo dire, data l'ora - perché sono il primo a considerare, questa una situazione stupida (per ciò che mi riguarda; per ciò che riguarda voi non mi permetto di esprimere giudizi).
una situazione che non condivido, ma che porto avanti con determinazione ed entusiasmo; io e i miei colleghi siamo a disposizione per adeguarci, mentre voi non volete adeguarvi alle esigenze politiche dei vostri colleghi, con i quali, nei giorni scorsi, ci si è illusi di poter trovare un percorso comune.
Questo non è successo, però aspetto che facciate qualcosa, perché ho fiducia in voi e, malgrado in questo momento vi stiate facendo prendere dalla forza dei muscoli, sono convinto che la maggioranza dei colleghi presenti non condivida, ma soprattutto non creda in quello che stiamo facendo.
Se la maggioranza non condivide e non crede in quello che stiamo facendo, perché dobbiamo continuare a farlo? Non si può trovare una soluzione che porti ad un percorso comune, al confronto, al cercare la mediazione, che è l'arte della politica? Perch non adoperiamo tutti insieme l'arte della politica?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallaro; ne ha facoltà.



CAVALLARO Sergio

Grazie, Presidente. Non voglio entrare nel merito della discussione però, nel corso della nottata, è emerso un problema: lo sballottamento l'inversione e il continuo cambiamento dei numeri.
Mi chiedo se esista la sensibilità di capire quale colpo viene dato all'orgoglio di questi numeri che, da sempre, sono davanti agli altri, e ora si chiede di metterli in secondo piano.
Questa è una lesione all'orgoglio dei numeri! Se alcuni numeri vogliono passare davanti, possono anche essere accusati di voler sovvertire l'ordine costituito, che è così da secoli, quindi è una questione un po' delicata quella che si sta proponendo questa sera. Se, poi, il numero primo è quello interessato al cambiamento, allora potrebbe anche essere in discussione la sua espulsione da questa carta privilegiata di numeri! Vedete, io e il collega Boeti, come medici, possiamo anche testimoniarlo: poiché questi numeri sono fissi e fermi da parecchi secoli diventa difficile smuoverli, far loro cambiare posizione, perch l'anchilosi si instaura nel giro di pochissimi mesi, figuriamoci nei numeri che sono fermi e fissi da anni e anni! Inoltre, essendo di sinistra, vogliamo difendere questi numeri, perch hanno sempre fatto il loro dovere. Mi permetto di dire che hanno sempre svolto il loro compito, quindi mi sembra un sopruso, un'ingiustizia infligge una mobilità che non meritano. Si rasenta quasi il mobbing! Per tutti questi motivi, siamo contro l'inversione di questi numeri perché amiamo la matematica e l'ordine dei numeri e perché, a furia di invertirli, i conti non tornano.
Pertanto, votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 17.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 18) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Scusi, Presidente. Voglio sottolineare quanto ha detto il collega Boniperti. Già in passato, nella scorsa legislatura, ho avuto dei problemi con l'aria condizionata: mi sono rovinato un po' l'orecchio...
Quindi, si sente un po' freddo, non sto scherzando. Ha detto bene il collega Boniperti: questa situazione è un disastro! Lei ha svolto, fino ad oggi, il suo ruolo con competenza ed intelligenza; qualche volta ci siamo anche scontrati, però sempre in modo democratico, netto, non ha mai approfittato del ruolo che ricopre in quest'Aula. Pertanto, dovrebbe farci ragionare un po' tutti: lei ha in mano la dirigenza di questo Consiglio e io le chiedo di parlare alla sua maggioranza e agli altri miei colleghi del centrodestra, di fare una riunione (noi vi aspettiamo, non andiamo via!), affinché, adesso che arriva l'alba, ci sia la possibilità di poter discutere...



PRESIDENTE

Ci vogliono ancora almeno quattro ore, collega Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Io mi sto svegliando adesso, quindi non ho problemi! Stavo dicendo, Presidente, lei che svolge un ruolo così importante, sia all'interno della sua maggioranza sia all'interno di quest'Aula, dovrebbe farsi promotore di una riunione con i Capigruppo o con tutti i colleghi qui presenti, affinché si discuta su cosa vogliamo fare, da domani in poi.
Vogliamo andare avanti così? Andiamo avanti, però - attenzione - le responsabilità sono di tutti. Con questo intendo dire che forse il gioco non ne vale la candela. Se stessimo parlando di una questione importante che stabilisce o che determinerà il futuro politico ed economico del Piemonte, allora ognuno di noi svolga il proprio compito, faccia il possibile per difendere le proprie posizioni.
Questo Regolamento, però, non interessa a molti colleghi qui presenti e non presenti, pertanto occorre trovare un percorso. Ripeto: io e i miei colleghi, che modestamente stiamo svolgendo insieme questo percorso, non crediamo che il Regolamento risolverà la vita delle persone o ci riguardi particolarmente. Penso però - e mi permetto di parlare anche a nome dei due colleghi qui presenti - che, trovando un percorso comune, possiamo anche venirvi incontro, considerando che abbiamo il rispetto delle idee altrui che ci interessa il bene comune ed un percorso comune. Soprattutto, ci interessa che la politica svolga quel ruolo importante della mediazione e della risoluzione del problema, trovando la soluzione condivisa.
Attenzione, colleghi, perché questo è il problema che sta colpendo pericolosamente l'intera nazione: il fatto che non si trovi il punto di convergenza tra due o più forze politiche e soprattutto non si trovi il punto di mediazione all'interno della politica.
Avete visto cos'è successo oggi? Ho guardato velocemente "La Stampa" e ho visto che Grillo si propone come il vostro Segretario nazionale. Uno come Grillo si permette di proporsi come Segretario nazionale di una forza politica tra le più importanti, tra le più storiche e nobili di questa nazione! Questo vuol dire che la politica è allo sfascio totale.
Noi cosa vogliamo fare, lo stesso percorso? Vogliamo imitare le stesse situazioni, o vogliamo ribellarci a questa forma di politica? Se il Regolamento è uno strumento che considerate giusto per migliorare la politica, io vi seguo, perché sono rispettoso delle vostre idee.
Personalmente considero la riforma della legge elettorale una riforma giusta al momento giusto, e penso che la maggioranza dei cittadini italiani abbia percepito la mancanza del proprio riferimento politico nei confronti dei politici (da qui nasce la disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica).
Bene: noi cosa facciamo? Ci troviamo in quest'Aula a parlare del Regolamento, a confrontarci su un tema che non risolve quel problema.
Potremmo fare un percorso comune e cercare di affrontare i problemi in modo congiunto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente. Non accetti queste provocazioni, a quest'ora della notte. Le voglio dire una cosa molto chiara: ho ascoltato con attenzione il collega Scanderebech e siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 18.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 19) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Finalmente ho sentito la voce del mio amico e collega Laus... Nei giorni scorsi ho ascoltato attentamente l'arringa del suo Capogruppo, Manolino - che non c'è - il quale diceva: "La legge elettorale no; io, se toccate la legge elettorale...Guai se mi toccate il listino!".
Collega Laus, nella precedente campagna elettorale hai avuto un risultato eccezionale; hai fatto una campagna elettorale bellissima strepitosa (ricordo le bici e altre cose bellissime; Placido, poi, ha cercato di copiarti e gli è andata male, come al sottoscritto - in campagna elettorale è bello perché ci si copia, si pensa sempre che quello che fanno gli altri sia migliore!), hai avuto un grandissimo successo, e sei venuto in quest'Aula a rappresentare il tuo consenso, quindi il tuo elettorato.
Immagino, pertanto, che tu sia un convinto sostenitore del proporzionale puro, ossia della cosiddetta "preferenza", che a tanti fa venire l'orticaria, perché andare a chiedere la preferenza è sempre una cosa difficile; far scrivere ad una persona il cognome di ognuno di noi è molto impegnativo, ma soprattutto difficile. Lì si vede il coinvolgimento della persona; scrivere il cognome del candidato significa che la persona è coinvolta totalmente e si aspetta qualcosa dai politici (non personalmente ma come impegno politico, nel rispetto della società e delle richieste dei cittadini).
Collega Laus, dovresti spiegarmi perché il tuo Capogruppo adesso dice senza dare una giustificazione: "Sì, il Regolamento così, colà, però la legge elettorale sì, no...".
Mi meraviglio, perché in quel partito c'è una persona come te, che è stata eletta in Consiglio regionale con tante preferenze, quindi con un consenso elevato (ma di questo ne parleremo in modo amichevole). Voglio capire perché c'è questa tendenza al listino da parte del tuo Capigruppo quando anche lui è sempre stato eletto con il proporzionale, quindi sa cosa vuol dire andare a raccogliere i voti e sa cosa vuol dire rappresentare i propri cittadini e la volontà popolare. Come te, molti altri colleghi sono stati eletti in Consiglio con il proporzionale, andando a mettere in discussione la propria faccia, il proprio lavoro, la propria credibilità mentre a livello nazionale si è eletti senza conoscere il proprio territorio e, in parte, i propri elettori, perché si è scelti dal partito.
Ecco perché la riforma della legge elettorale è importante, perché la Regione Piemonte, come le altre Regioni, anche quelle a Statuto Speciale può legiferare in autonomia, quindi può dotarsi di una legge elettorale moderna, che possa dare risposte ai cittadini ed essere il punto di incontro tra centrodestra e centrosinistra, tra Consiglierei regionali di maggioranza e di minoranza, ma soprattutto possa essere, una volta tanto un accordo che produce la sintesi dell'arte della politica.
Poiché l'arte della politica non la mettiamo a disposizione per le problematiche principali, o comunque questo accade solo in parte incominciamo dalla legge elettorale, visto che abbiamo sei mesi di tempo! A tale proposito, voglio fare un'osservazione e porre una domanda al Presidente: sullo Statuto c'è scritto che il Presidente della Regione indice la data delle elezioni. È così o no? È così o è una forma scritta tanto per, poi invece...? La Regione Piemonte può stabilire la data delle elezioni regionali, indipendentemente dagli indirizzi nazionali? Ci siamo dotati del nuovo Statuto e sul nuovo Statuto c'è scritto questo. Se così fosse, immaginate che a settembre saremo a sei mesi dalla campagna elettorale - a seconda che si vada al voto prima di aprile o nei primi giorni di aprile - quindi bisogna assolvere agli obblighi elettorali previsti dallo Statuto e dalla legge elettorale vigente.
Ma questo è un problema che analizzeremo strada facendo e ognuno di noi, naturalmente, si adopererà ed adatterà alle circostanze e alle esigenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente. Non vorrei che passasse in quest'Aula l'idea che siamo tutti disinteressati alla modifica del Regolamento, perché - caro Consigliere Scanderebech - quello che tu stai dicendo non corrisponde al vero.
Siamo assolutamente convinti che la modifica del Regolamento sia un passo importante per i lavori che quest'Aula produrrà nei prossimi mesi e anni. Ti devo anche confessare che, dai precedenti interventi dei Consiglieri Lupi e Giovine, è emerso chiaramente come la modifica del Regolamento sia assolutamente importante e prioritaria, nell'ordine dei lavori di questo Consiglio. Non vorrei che passasse quell'idea, perché è un'idea assolutamente sbagliata, è una tua idea, che io rispetto, ma non è l'idea di quest'Aula. Noi siamo qui, questa notte, questa mattina, per fare in modo che si discuta di Regolamento.
Per quanto riguarda la legge elettorale, che è una questione assolutamente importante, abbiamo presentato un progetto di legge. Su quello possiamo discutere; è perfettibile, si può parlarne, però non trovo assolutamente corretto, politicamente, impedire la discussione del Regolamento, perché non si aggancia alla legge elettorale. La legge elettorale è assolutamente importante e siamo disponibili a discuterla (credo che la maggioranza la pensi allo stesso modo), ma la riforma del Regolamento è all'o.d.g., pertanto chiediamo di discutere e parlare di Regolamento.
Per questo motivo, siamo assolutamente contrari all'inversione dell'ordine dei lavori. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco al votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 19.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 20) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Non mi stancherò di spiegare le mie posizioni e quelle dei miei colleghi Lupi e Nicotra: noi abbiamo detto - e lo ripetiamo che siamo d'accordo nel darvi una mano, nell'essere solidali con voi rispetto alla modifica del Regolamento, anche se non capiamo questa trasversalità: o voi sapete, dai sondaggi, che stravincerete nelle prossime elezioni regionali, o loro sanno, dai sondaggi, che stravinceranno nelle prossime elezioni regionali...



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Se avete i sondaggi che assicurano che stravincerete, fatemeli vedere! Se voi, Leo, Caramella, avete qualche sondaggio che stabilisce che stravincerete, fatemelo vedere! Detto questo, se vi illudete che cambiando il Regolamento risolverete i problemi della gente o, per mezzo del Regolamento, potrete dare risposte più immediate, più efficaci, più efficienti ai cittadini piemontesi onestamente a questo non credo.
Il fatto che io non ci creda, non significa che non si possa fare un percorso comune, che non si possa approvare il Regolamento; se è un vostro desiderio, se ne siete convinti - io non lo sono - va bene: affrontiamo questo problema insieme, ma affrontiamolo insieme ad un altro problema, che è collegato, perché la questione della legge elettorale, che avete richiamato in Aula, non è all'o.d.g.! L'avete ritirata, quindi, amico mio stai dicendo il contrario di quello che fate! Qui non è scritto; ci sono tutti i punti all'o.d.g. e, infatti, è uno dei punti...



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Amico mio, è questo il punto! Rispetto a quella proposta di legge e ad altri provvedimenti che erano iscritti, è stato fatto un blitz; ve l'abbiamo concesso, il Presidente ha calcato un po' la mano, però non l'ha fatto volutamente. Non voglio mettermi nei suoi panni: noi siamo stati zitti, non abbiamo detto niente, ma quelle proposte di legge dovevano essere iscritte all'o.d.g.! Come vedi, non abbiamo detto niente, ci siamo messi nelle mani della dirigenza, del Presidente, dell'Ufficio di Presidenza, perché siamo democratici, quindi crediamo nella sincerità e nella volontà altrui. Per il fatto che la maggioranza e l'opposizione, ossia le principali coalizioni, siano d'accordo in questo percorso, è grave. È grave perché, o entrambi gli schieramenti hanno in mano i sondaggi che dicono che stravinceranno sia uno che l'altro, oppure c'è un inciucio che non convince! Allora, o siete a conoscenza di sondaggi che dicono che entrambi stravincerete, oppure c'è qualcosa che non convince. Se i due principali partiti, soprattutto se le due corazzate, le due coalizioni, sono d'accordo rispetto al Regolamento, significa che hanno in mente qualcosa di strano.
così! Per evitare questo vulnus della democrazia, propongo, insieme ai miei amici, di giocare con le carte scoperte: voi mettete il Regolamento, fate delle simulazioni sulla legge elettorale, noi indichiamo altri provvedimenti, che giungeranno nei prossimi giorni, e insieme facciamo questo tipo di percorso. Proviamo a vedere se c'è la sintesi, se riusciamo a risolvere anche il problema della legge elettorale.
La legge elettorale è determinante per il futuro della nostra Regione perché le coalizioni, le finte coalizioni, gli accordi pre-elettorali, non servono, se non c'è una riforma forte, in un momento in cui c'è disaffezione, da parte dei cittadini, nei confronti delle istituzioni.
Con la nuova legge elettorale faremo un passo avanti, se questa sarà riformata secondo quel principio di valutazione per cui viene posto al centro il cittadino e soprattutto la volontà popolare. La maggior parte dei Consiglieri presenti in quest'Aula è espressione di quella volontà popolare, pertanto non capisco perché non si voglia parlare di legge elettorale, quando, a livello nazionale, molte forze politiche qui presenti non hanno il diritto di tribuna e non sono rappresentate, a causa di un colpo di spugna che, in 24 ore, ha eliminato quelle forze politiche.
Mi chiedo: come può...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Scanderebech.
Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Sinteticamente: "no". Nel merito, invece, essendo le 3.00 del mattino suggerisco al collega Scanderebech di provare a pensare che magari le regole non hanno un colore politico.
So che è un pensiero complesso, ma anche alle 3.00 del mattino...



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



TRAVAGLINI Marco

Le regole non hanno colore politico; magari, dai una risposta anche alle domande che fai.
In ogni caso, la risposta è: "no".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 20.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 21) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 6.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. A me spiace che il collega Travaglini sia così pessimista, ma soprattutto non abbia fiducia nelle possibilità di quest'Assemblea, perché le regole vanno cercate.
Se non c'è la volontà di cercarle e se la politica non si attrezza, non si propone per stabilire le regole, la società va come sta andando in questo ultimo periodo. Se ci sono personaggi come Grillo, che si propongono come Segretari di un partito, del vostro partito, che è uno dei partiti più importanti, che ha fatto la storia, che oggi è il principale partito di opposizione al Parlamento, che annovera molteplici personaggi, tra i quali Follini, al quale sono legatissimo e che stimo moltissimo; se - ripeto personaggi come Grillo hanno il coraggio di sfidare un partito come il PD o proporsi come Segretario nazionale del vostro partito, significa che qualcosa non funziona in questa società ed è difficile trovare la soluzione, quindi la sintesi delle regole.
Come Consiglieri, abbiamo il nostro piccolo potere di contribuire alla ricerca di quelle regole che, in parte, potrebbero risolvere i problemi dei cittadini, pertanto non capisco perché non si scelga la strada più facile e si rinunci automaticamente, scegliendo la strada più difficile.
Nei giorni scorsi ci sono state delle riunioni, si è parlato - lo ripeto ancora una volta - di legge elettorale, di Regolamento, di scenari politici regionali. Gli scenari politici o i risultati politici che determinano le vittorie, scaturiscono in momenti particolari e le leggi elettorali sono la conseguenza del risultato.
Pertanto, non è uno scherzo parlare della legge elettorale o pensare che la legge elettorale non interessi ai cittadini piemontesi, perch tramite la legge elettorale si costruiscono i governi e le forze politiche che governano, sia in Giunta sia come forza ed espressione della maggioranza.
Se nei giorni scorsi c'è stata un'apertura da parte di qualcuno di voi dicendo di incominciare a dialogare, non capisco perché, in 24 ore, per decisioni scaturite dalla Conferenza dei Capigruppo, si sia deciso di forzare, di convocare i Consigli regionali con questi orari disastrosi mettendo a repentaglio la salute di alcuni Consiglieri regionali (l'ha detto prima l'amico Boniperti), ma soprattutto - parlando seriamente adottando un modo di fare politica diverso da quello costruttivo, della sintesi comune, cercando la soluzione condivisa, andando nella direzione dell'interesse dei cittadini.
più importante parlare di Regolamento, che è stato forzosamente chiamato in Aula, o è più importante parlare di legge elettorale, che volontariamente o involontariamente, è sparita dall'o.d.g. del Consiglio regionale? E ancora: è giusto che tra noi Consiglieri regionali ci sia un rapporto di questo tipo, o è meglio avere un rapporto che ci porti a un ragionamento logico, condiviso, un ragionamento in cui anche le minoranze hanno il loro rispetto, all'interno di un contesto legislativo come quello del Consiglio regionale? Attenzione: questo è un Consiglio regionale, dove l'espressione di molti di noi è l'espressione popolare della gente. Questa è una delle più importanti assemblee, in cui quella parte di proporzionale...



PRESIDENTE

Collega Scanderebech...



SCANDEREBECH Deodato

...viene conquistata col sudore.



PRESIDENTE

Grazie. La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Chiedo al collega Scanderebech se è giusto che 4 Consiglieri blocchino la volontà di 59 Consiglieri. È giusto? È giusto che alcuni Consiglieri abbiano detto, per due anni: "Non si tocchi la legge elettorale, perch questa è la migliore legge elettorale che ci sia"? Se andiamo a leggere i verbali, avete detto questo, per due anni! Il collega Scanderebech, 15 giorni fa, non 15 anni fa, ha detto: "La legge elettorale non interessa a nessuno, cosa ci venite a dire di discutere la legge elettorale?". Questo, 15 giorni fa! Adesso, alle 3.00 di notte, lo stesso collega Scanderebech vuole convincerci che la legge elettorale è la priorità.
Bene! Siamo disponibili a discutere la legge elettorale, ma adesso all'o.d.g. c'è il Regolamento, che consideriamo una priorità. Poiché ci avete convinti che i due argomenti non sono legati, adesso discutiamo il Regolamento, poi affronteremo le altre questioni, quindi anche la legge elettorale. Ci sediamo attorno a un tavolo, discutiamo della legge elettorale, e poi vediamo.
Non è che ogni giorno si cambia la frittata! Poiché l'avete cambiata più volte e poiché ci sono 59 Consiglieri che vogliono approvare la modifica del Regolamento, ti chiedo, collega Scanderebech, se è giusto che 4 Consiglieri blocchino la volontà di 59 Consiglieri.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 21.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 22) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 4 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, l'ultimo intervento mi fa capire sempre di più che questa mia battaglia è una battaglia onesta e che va fatta fino in fondo; poi, si può perdere o si può vincere, non è questo che conta.
Per essere a posto con la coscienza, pensando di aver fatto tutto quello che potevo fare nell'interesse del mio partito e dei cittadini, mi sono convinto - e ogni volta che parla il Capogruppo della forza di maggioranza di questo Consiglio, soprattutto il modo in cui parla, mi convince sempre di più - che questa battaglia la devo portare avanti fino in fondo.
Perché? Lui dice: "È giusto che 4 persone blocchino i lavori dell'Aula? Noi siamo i più forti, i più numerosi, e voi dovete soccombere, dovete fare quello che vi diciamo noi, altrimenti vi schiacciamo, vi ammazziamo, vi distruggiamo, come si è deciso di fare con l'o.d.g.".
Proprio perché tu ti comporti in questo modo, io farò opposizione fino alla fine, perché, così facendo, sono sempre più convinto di tutelare gli interessi di una minoranza, gli interessi miei, come Consigliere regionale e come forza politica, e dei miei amici, che insieme a me portano avanti questa battaglia.
Perché? Perché - ripeto - 15 giorni fa ho detto che a me della legge elettorale non importava nulla e che ai cittadini piemontesi non importava nulla, così come ho detto che il Regolamento non era importante, ecc., ma dal momento in cui l'avete richiamato in Aula forzosamente, facendo un blitz rispetto alla proposta di legge elettorale, cioè, mentre io ero a combattere contro quel caspita di principe e tutto il mondo, avete portato la legge elettorale in Aula, questa non mi sembra una cosa giusta.
Devo accettare una simile forzatura? Ma non esiste! Non esiste! Io far la mia battaglia fino in fondo e può telefonare chi vuole, anche il Padreterno, se c'è (dopo quello che è successo in campagna elettorale, pu succedere di tutto), ma io sono sempre più convinto che questa sia una battaglia da combattere fino in fondo, perché è una battaglia che riguarda la legge elettorale, ma soprattutto perché quando ci sono delle forzature che ledono il diritto di partecipazione dei Consiglieri regionali, e quindi la democrazia dell'Aula, mi sento colpito, indipendentemente dall'appartenenza politica, come uomo.
Detto questo, non sono convinto che la legge elettorale risolva tutti i problemi, ma, nel momento in cui è in Aula e volete approvarla come volete voi, io vi dico: "Se volete approvare la modifica del Regolamento, che interessa a voi (a me non interessa e ai miei amici non interessa) troviamo un percorso comune. Siamo sempre disponibili e siamo a vostra disposizione.
Nei giorni scorsi, c'è stata qualche apertura ed io, insieme ai miei amici, mi sono illuso che voleste dialogare, che voleste trovare una soluzione condivisa. Così non è stato e le parole finali del collega Muliere dimostrano che lui vuole adoperare la forza.
Continua ad adoperare la forza! Noi andremo avanti fin quando resisteremo, in quest'Aula.
Mi auguro veramente che al posto delle parole ci siano i fatti e soprattutto, le riflessioni di ognuno di noi; mi auguro che nelle prossime ore, nei prossimi giorni, si trovi il tempo e l'intelligenza di riflettere bene su quello che stiamo facendo, e si trovi un percorso comune, perch non è corretto pensare di sopprimere e affossare la volontà e la libertà di espressione e partecipazione, anche di un solo Consigliere regionale chiunque esso sia.
Tutti noi Consiglieri regionali siamo stati eletti, chi con il maggioritario, chi con il proporzionale, comunque siamo l'espressione di una volontà popolare e, come tale, dobbiamo essere rispettati. Se, poi come espressione popolare siamo anche rappresentanti di un partito dobbiamo avere ancora più rispetto.
Detto questo, io sono sempre a disposizione; mi auguro che quell'intelligenza politica, ma soprattutto quella moderazione, quella modestia, quella semplicità che è determinante in politica per trovare un percorso comune, sia predominante sui muscoli e sulla forza.
Mi auguro che questo avvenga nei prossimi giorni, nell'interesse comune, non solo mio, e nell'interesse dei cittadini. Se, poi, la legge elettorale si modifica o non si modifica, se il Regolamento arriverà ad una determinazione, ad una soluzione o meno, si vedrà, ma incominciamo a dialogare.
Se voi non siete in grado di dialogare e siete la forza principale di questo Consiglio, non è colpa mia, caro Muliere. È vostra responsabilità siete voi la forza politica principale di questo Consiglio regionale e siete voi che dovete venirci incontro e dialogare, nell'interesse dei cittadini.
prima una vostra responsabilità, e poi la nostra! Questo è sempre successo in democrazia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Poiché sono sicuro che al collega Deo sia scappato un refuso, quando ha detto: "Neanche se mi telefona Dio, se c'è" - gli è scappato - volevo rassicurarlo sul fatto che c'è ed è tanto misericordioso; infatti non piovono fulmini! Questa la prova che è tanto misericordioso! Seconda questione, rispetto al discorso della violenza: a parte che il Presidente Muliere non assomiglia a Mahmoud Ahmadinejad, ma è molto meglio in ogni caso, chi di noi, chi per ragioni storiche chi per ragioni politiche, ha provato cos'è la violenza e quando la violenza è esercitata ai danni delle minoranze, beh, può dire che questa non vi assomiglia neanche un poco. È tutta un'altra cosa e chi si è battuto veramente per la democrazia lo sa; sa che è un'altra cosa! Infine, un'ultima considerazione: condivido le battute su Grillo; dico soltanto che se Grillo si collegasse a quest'Aula a quest'ora, o altre Aule simili, purtroppo, anche se non lo stimo per nulla, potrebbe avere ulteriori elementi per i suoi blog.
Per tutte queste ragioni - è l'unica risposta che possiamo dare votiamo "no" alla richiesta d'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione dell'o.d.g.
rubricata n. 22.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 23) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 4 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Parliamo di cose concrete, lasciamo perdere il Regolamento e la legge elettorale.
Con questa richiesta d'inversione, il punto 4) all'o.d.g. è sostituito dal punto 10), il quale parla del paniere "In Piemonte si compra bene". Non vedo l'Assessore De Ruggiero; prima parlavo dell'acqua, ma, per quanto riguarda i prodotti agroalimentari, il Piemonte è tra le prime regioni, per quello che produce: dal vino, al latte, alla carne di qualità, all'acqua (ultimamente ho visto che c'è una bottiglia biologica).
Insomma, se, in Piemonte, l'agroindustria fosse sfruttata nel modo giusto, potrebbe rappresentare l'alternativa alla monocultura industriale.
Non me ne voglia l'amico Rocco Larizza, se dico che l'agroindustria potrebbe essere sostitutiva o alternativa alla monocultura industriale di questa regione! Come ho già detto, in passato il simbolo della Regione Piemonte è stato dato in concessione, gratuitamente, a Slow Food, che naturalmente ha cercato di fare impresa, di fare reddito. Oggi, il simbolo della Regione Piemonte potrebbe essere utilizzato, nell'interesse dei cittadini istituendo il paniere "In Piemonte si compra bene", scegliendo i principali prodotti agroindustriali del Piemonte e facendo riconoscere loro il giusto prezzo.
Veicolando l'immagine della Regione Piemonte con il proprio simbolo, si potrebbe fare uno scambio con i grandi produttori piemontesi per avere un prezzo buono, per permettere alle famiglie piemontesi di comprare i prodotti del paniere ad un prezzo concorrenziale, quindi competere scegliendo i prodotti migliori, cercando di sopravvivere anche alla quarta settimana.
Capisco che sia difficile realizzare questo paniere, perché è difficile gestire tutto quello che è privato; se, poi, ci vogliono delle regole ed è difficile stabilirle, è chiaro che si inseriscono i privati - come è successo per "Slow Food" o per "Eataly".
chiaro che se gli Enti locali concedono a pochi la possibilità di vendere e commerciare i prodotti principali della nostra terra, diventa difficile pensare che tutti i cittadini possano usufruire nello stesso modo dei vantaggi istituzionali.
Sarebbe importante che in Regione Piemonte, soprattutto nei vari Assessorati (all'agricoltura, al commercio e dell'industria), i dirigenti e gli Assessori facessero un percorso applicativo ed esecutivo diverso da quello legislativo ed amministrativo, stabilendo delle regole, quindi organizzando qualcosa, come il paniere "In Piemonte si compra bene" nell'interesse dei cittadini. Certo, una cosa di questo genere è difficile perché non sempre il pubblico si può sostituire al privato e non sempre gli Assessorati riescono in proprio a promuovere iniziative, soprattutto quando c'è di mezzo il commercio. Capisco che è un 'operazione difficile e che andrebbe articolata con una filiera finale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 23.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 24) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 4 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. La richiesta d'inversione n. 24 prevede l'inversione del punto 4) con il punto 9) all'o.d.g.
Il punto 9) all'o.d.g. è relativo alla proposta di legge n. 582: "Reddito di cittadinanza e contrasto della povertà. Fondo regionale di solidarietà sociale".
Il fondo di solidarietà sociale, detto reddito di cittadinanza oppure minimo vitale, è un minimo di sopravvivenza, ma è un minimo economico, una cifra minima che risolve in parte, se non totalmente, molti problemi esistenti sul territorio piemontese.
Pensate che, a livello regionale - dati INPS - qualcosa come 650 mila pensionati vivono con meno di 500 euro mensili. Questi sono quelli registrati, perché circa 200-250 mila persone vivono con un reddito inferiore a 250 mila euro, o con reddito zero, perché sono stati licenziati, quindi sono senza lavoro, non percepiscono la pensione minima sociale o non ricevono l'assegno di disoccupazione speciale.
La situazione è disastrosa. Se facciamo una valutazione indicativa (250 mila euro per 650 mila persone), la cifra è immensa e naturalmente il problema del "dio denaro" esiste sempre. So che questo problema può essere affrontato solo se ci sono le risorse, però non bisogna dimenticare che viviamo un momento molto delicato, in cui la crisi è totale e le fasce deboli sono maggiormente colpite.
Le analisi statistiche, ma soprattutto i dati INPS, dicono che 400 mila persone vivono con meno di 250 euro mensili; di queste 400 mila, circa 250 mila sono dichiarate dai dati INPS, mentre altrettanti 250 mila (quindi sono più di 400 mila, quasi 500 mila persone) vivono con meno di 250 euro mensili. Di queste 500 mila persone, 250 mila non si sa che reddito abbiano, perché non hanno più il posto di lavoro o perché non riescono ad avere la pensione minima, quindi il minimo vitale.
La proposta di legge in oggetto potrebbe risolvere in parte questo problema, che è un problema di fondo, sociale, un problema che sta attanagliando la nostra società, ma soprattutto è un problema col quale ci dobbiamo confrontare. È chiaramente un problema prioritario alla legge elettorale, al Regolamento e a qualsiasi provvedimento.
Se usciamo da quest'Aula e andiamo anche solo in piazza San Carlo vediamo, come minimo, una decina di persone buttate a terra: sono poveri ma non sono i barboni di una volta; sono dei poveri che lo sono diventati perché non hanno un posto di lavoro, perché sono dei disperati, perché la società purtroppo non riesce ad integrarli.
Questo è un problema col quale ci dobbiamo confrontare, che ci deve unire e non dividere, è un problema che ci deve dare la possibilità di esprimerci al massimo sotto l'aspetto politico e istituzionale. Di questo purtroppo, è stato fatto poco in questi ultimi mesi; tutti abbiamo messo manifesti, vantandoci o appropriandoci di quelle iniziative che abbiamo intrapreso in Consiglio regionale contro la disoccupazione, in favore dei cassaintegrati, in favore dell'occupazione, però - ripeto - questi problemi sono una conseguenza disastrosa di quelli che ho elencato prima, a cui purtroppo la politica non riesce a dare risposta.
Finalmente, stiamo parlando di questo tema, perché finora nessuno ha fatto niente; mi sarebbe piaciuto che questa proposta di legge avesse avuto delle audizioni e un percorso più impegnativo, con maggiore considerazione come altre Province o Regioni hanno portato avanti: persino la Campania ha portato avanti il discorso del reddito di cittadinanza, il cosiddetto "minimo vitale". Non so per quanto tempo, non so se ha continuato a trovare i soldi, però so che la Regione Campania ha provveduto al minimo vitale mentre noi, in Regione Piemonte, non siamo stati in grado di farlo (mi ci metto anch'io, malgrado sia stato il principale proponente di questa proposta di legge).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Turigliatto.



TURIGLIATTO Mariano

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 24.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 25) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 4 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. La richiesta d'inversione n. 25 prevede l'inversione del punto 4) all'o.d.g. con il punto 8).
Il punto 8) all'o.d.g. è relativo alla disciplina dell'esercizio dei locali di intrattenimento e svago per la tutela della vita dei giovani.
Questa proposta di legge, al contrario di quella del punto precedente, non necessita di una copertura finanziaria, ma comprende delle regole che qualora applicate, potrebbero ridurre le stragi del sabato sera.
Anche davanti a questa proposta di legge, siamo stati inerti; c'è stata una consultazione - non c'è il collega Clement - con i gestori di alcuni locali, i quali, in Commissione, hanno detto che questa proposta di legge fa schifo, che è insensata e che non deve avere un percorso politico e legislativo.
Proprio quelle posizioni mi hanno convinto che questa proposta di legge va affrontata, indipendentemente che limiti o meno la possibilità ai locali di stare aperti fino alle 4.00 o alle 5.00 del mattino, che limiti la somministrazione degli alcolici, o che limiti i decibel che martellano i nostri giovani, che, quando escono dalle discoteche ed entrano in macchina accendono la radio a tutto volume, altrimenti non sono soddisfatti, perch sono "drogati" da quella musica massacrante ed assordante che hanno ascoltato in discoteca.
Questa proposta di legge prevede anche delle stanze di compensazione dove i giovani possono andare a fumare, e la figura di operatori professionali che dovrebbero intervenire immediatamente, laddove succedesse qualcosa di grave o laddove venisse innescato un focolaio di qualche tumulto o incidente.
una legge che comprende una serie di problematiche e tematiche, ma è stata abbandonata, oscurata, ignorata, senza un seguito e una risoluzione.
Una mattina ho aperto "La stampa" e ho letto: "La mattanza dei nostri giovani", quindi i giovani sono considerati in questo modo (mi vergogno persino a dirlo); lascio a voi immaginare se quel titolo fosse dignitoso e potesse rappresentare la dignità di quei giovani che hanno avuto la disgrazia di incappare in un incidente. Purtroppo i media devono fare il loro percorso e noi politici dobbiamo tutelare gli interessi dei cittadini: io ho scritto una lettera alla Presidente, al Generale dei Carabinieri, al Generale della Finanza, al Prefetto, al Questore, affinché costituiscano un tavolo comune per cercare di risolvere il problema delle stragi del sabato sera, perché quello che succede sulle strade è di interesse nazionale, ma quello che succede nelle discoteche e nei locali notturni è di competenza regionale.
Il problema, dunque, va affrontato prima della modifica del Regolamento o della legge elettorale e prima di qualsiasi altro provvedimento, perch quando c'è di mezzo la vita, o la morte, dei giovani, non c'è di peggio.
Un Comune come Magliano Alpi - lo possono confermare i colleghi cuneesi, che stanno dormendo beati e felici - non ha più futuro, perché il problema delle stragi del sabato sera ha decimato i giovani, che sono incappati in quelle disgrazie.
Ripeto: di fronte a questi problemi, dobbiamo confrontarci e attaccarci politicamente, affinché si raggiungano obiettivi utili e pratici nell'interesse della vita dei nostri giovani. Siamo responsabili di quelle mattanze, perché non facciamo niente per limitarle e cercare di evitarle.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Grazie, Presidente. "No".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 25.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 26) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 4 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. La proposta di legge di cui al punto 7) all'o.d.g.
recita: "Intervento a sostegno dell'evoluzione della famiglia e della maternità".
una proposta di legge che va nella direzione di incrementare e migliorare la natalità in Piemonte. È un altro tema con il quale dovremo confrontarci nei prossimi anni.
Abbiamo una società che invecchia e una società di giovani coppie italiane che, per motivi economici - non ideologici - e sociali, non possono dare alla luce dei figli, perché oggi un figlio costa ed è difficile seguirlo nel percorso dalla nascita fino a quando può essere indipendente nella società.
Pertanto, non stiamo facendo altro che affidare la nostra storia, le nostre tradizioni, i nostri valori e tutto quello che abbiamo ricevuto dalle nostre famiglie, in mano ai figli degli extracomunitari, cosa che pu essere giusta come sbagliata, perché i giovani sono il futuro della società.
Il fatto che noi italiani non riusciamo, o riusciamo con fatica, a mettere alla luce dei figli, rende difficile il rispetto delle nostre tradizioni e valori. È difficile che questi continuino ad essere i valori e le tradizioni, le culture e le bandiere che ognuno di noi ha portato avanti.
Questa è una proposta di legge molto importante, perché offre un aiuto alle famiglie che, con sacrifici, crescono i propri figli: prevede un bonus per le giovani coppie che mettono alla luce dei figli, prevede dei vantaggi nel percorso dalla nascita fino a quando non sono indipendenti, quindi prevede ed affronta il problema cardine del futuro della nostra società.
Questa, insieme ad altre proposte di legge, rappresenta un pacchetto di proposte di legge che io e il mio amico Leo, insieme a tanti altri colleghi (Mariano e gli ex colleghi della Margherita), abbiamo firmato. È un pacchetto di proposte di legge che va nella direzione di identificare e migliorare la qualità della vita delle famiglie piemontesi.
Purtroppo, ultimamente si è un po' arenato; certo, è sempre un problema economico, però non possiamo non affrontare questi problemi e pensare che il Regolamento risolva tutti i problemi delle famiglie piemontesi.
In Commissione ci sono problemi da affrontare e risolvere; occorre confrontarci e trovare le risorse (il punto è sempre quello di trovare le risorse), invece ci stiamo scervellando, attorcigliando intorno a un provvedimento che si chiama Regolamento e non pensiamo ai problemi reali e concreti dei nostri cittadini.
Detto questo, sono a disposizione affinché questa proposta di legge insieme alle altre proposte di legge che giacciono in IV Commissione abbiano uno sbocco e siano di indirizzo nei confronti delle leggi e dei regolamenti della nostra Regione.
Se questo accadrà, penso sia l'interesse comune, generale, ma soprattutto l'interesse prioritario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rabino; ne ha facoltà.



RABINO Mariano

Grazie, Presidente. Caro Deo non sei credibile...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, chiedo un attimo di attenzione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rabino, il quale ha svolto il suo intervento. La prossima volta darò la parola a lei, collega Leardi.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 27) Presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: Ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 4 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 6.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. La proposta di legge n. 350, "Prevenzione controllo e sicurezza in materia di prostituzione", ha avuto molto rilievo a livello mediatico, con intere pagine sui giornali, ed una rilevanza a livello nazionale (è stata riportata anche da "Panorama"). Al contrario, il Consiglio regionale e la Commissione competente sono stati sordi, ossia nessuno ha ascoltato e ha dato il giusto peso al problema.
Il Governo Berlusconi, in modo particolare, ha tentato di limitare la cosiddetta "prostituzione selvaggia", dalla quale derivano tutte le conseguenze: la tratta delle minorenni, la criminalità, lo spaccio, e soprattutto la delinquenza.
Di fronte ad un fenomeno così allarmante, occorre un provvedimento serio, anche a livello nazionale (non solo spot elettorali o procedure a scopo elettorale). Capisco che questo sia il mestiere più antico del mondo quindi è difficile regolamentarlo ed è difficile parlarne, però bisogna avere il coraggio di affrontarlo con umiltà, delicatezza e soprattutto partendo dalle sue radici, perché il problema della tratta delle minorenni e della prostituzione minorile è un problema serio, che sta attanagliando il nostro Paese e molti paesi europei.
Di fronte a questo problema, non possiamo scherzare, perché lo spaccio la tratta, la prostituzione minorile, sono problemi che producono delinquenza, microcriminalità, quel disorientamento sociale che ci deve coinvolgere ed interessare per cercare di risolverlo. Non va lasciato all'interesse nazionale e occorre prendere in esame molti aspetti soprattutto quello della sicurezza e della prevenzione, da parte dei responsabili degli Enti locali: Sindaci, Presidenti di Provincia e di Regione.
Questa proposta di legge prevede diverse soluzioni, tra cui quella di ridurre la tratta delle minorenni e soprattutto prestare maggiore attenzione alle donne colpite da questo problema. Prestare attenzione vuol dire anche creare strutture d'inserimento, prendere in esame i problemi di quelle donne che vengono violentate ed ingannate nei propri Paesi, per poi arrivare in Italia ed essere messe sulla strada.
Questo problema, insieme a quello dello spaccio e della droga, deve essere affrontato con la massima attenzione. Ultimamente, sulle nostre strade si vedono di nuovo queste persone: la Polizia c'è e non c'è, ma non è solo un problema di Polizia o sorveglianza, è un problema che va affrontato con una concertazione che va dalle Forze di Polizia ai Sindaci ai Questori. È un problema che va affrontato davanti a un tavolo e soprattutto, con un provvedimento legislativo che dia direttive precise e che limitino la cosiddetta "prostituzione selvaggia".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero, che interviene in senso contrario.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Mi dispiace, collega Deo, ho ascoltato con attenzione, ma non mi ha convinto. Quindi, per questa volta ancora, invito a votare "no".
Approfitto della parola per dire che, va bene che il fresco tiene svegli, però nel corridoio c'è un tepore! Si sta bene, è meraviglioso.
Aggiornerei la mia proposta di prima: se, anziché mettere un filo per schiacciare il bottone da seduto, ci fosse qualcosa... Qui siamo coperti dal wireless (in piemontese non so come si traduce), ma se avessimo un bottone da schiacciare nel corridoio, io me ne starei al calduccio. Sto meglio e voterei più volentieri!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 27.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 28) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 4 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 5.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Questa inversione dell'o.d.g. prevede il punto 4) al punto 5). Il punto 5) è relativo a: "Intervento a sostegno delle famiglie e delle associazioni per favorire un invecchiamento sano e attivo della popolazione". È una bellissima proposta di legge, che prevede molte cose che tutti vogliono fare, ma nessuno riesce a realizzare.
Ho letto ultimamente del problema del sussidio, del problema dei giovani universitari che non trovano gli alloggi; l'EDISU non soddisfa le richieste di coloro che arrivano in Piemonte. Sono state scritte intere pagine: il Rettore del Politecnico, Profumo, dice che a Milano o a Londra prendono gli alloggi e li danno agli studenti.
In questa proposta di legge è previsto un contributo di 500 euro a tutti gli studenti che vogliano convivere in una famiglia in cui sono presenti degli anziani, che metterebbero a disposizione un posto letto.
chiaro che queste disponibilità andrebbero monitorate, cosa che succede in Inghilterra e non in Italia; in qualche modo stanno iniziando a farlo in Lombardia, ma noi, in Piemonte, siamo fermi.
Se questa proposta di legge andasse avanti, oltre a risolvere il problema, quindi legiferando e dando degli indirizzi programmatici, delle regole, potrebbe risolverne molti altri: ad esempio, prevedere un'assicurazione agli anziani che sono scippati; costa 1 euro a persona costa così poco che se le Amministrazioni locali affrontassero questo problema, gli anziani avrebbero molti vantaggi rispetto ai problemi di scippo, con i quali quotidianamente si devono confrontare.
Questa proposta di legge comporta un sano e attivo invecchiamento degli anziani, perché prevede molti vantaggi nei loro confronti: rifarsi la dentiera o gli occhiali e, nei periodi come quelli che verranno, di caldo torrido, avere a disposizione un termoconvettore. È difficile mettere a disposizione tutti questi privilegi, perché c'è un problema di risorse però - ripeto - stiamo parlando di risorse che vanno nella direzione dei 500 mila euro-1 milione, per la Regione Piemonte, se applicate nel giusto verso. È chiaro che una proposta di legge di questo tipo non può che essere positiva, in quanto prevede la possibilità di evitare la solitudine, che è la malattia principale dell'anziano. Se diamo all'anziano la possibilità di vivere con un giovane e diamo al giovane la possibilità di usufruire di un posto letto, in casa di un anziano, pensate quanto bene facciamo, perch oltre a risolvere il problema dell'anziano e della sua solitudine risolviamo il problema del posto letto per i giovani che vogliono venire a studiare a Torino e che non trovano casa, perché le strutture dell'EDISU riescono a coprire circa un quarto o un 20% della richiesta.
Nei giorni scorsi, sui giornali, abbiamo letto il Rettore Profumo, che diceva: "Dobbiamo mettere a disposizione una rete, organizzare tutti gli alloggi che sono a disposizione dei privati, cercare di stabilire un prezzo unico e offrirli a tutti gli studenti che vogliono venire a studiare a Torino".
Ci sono tante situazioni che potrebbero essere sfruttate in modo adeguato, sia per i giovani sia per gli anziani. Pensate quanto è importante questa proposta di legge: portiamola avanti, discutiamola, non solo oggi, ma anche nei prossimi giorni, in modo che possa dare risposte concrete agli anziani e ai giovani piemontesi.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Mi adeguo al linguaggio e al messaggio del collega Scanderebech: non c'è trippa per i gatti!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 28.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, vista l'ora, propongo un quarto d'ora di sospensione. La seduta riprenderà alle ore 4.15. Grazie.



(La seduta, sospesa alle ore 4.04 riprende alle ore 4.18)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Richiesta d'inversione rubricata n. 29) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Riprendendo il filo del discorso interrotto dal mio collega, ritengo corretto riprendere la presentazione della proposta di legge 383, in particolare l'articolo 7, che parla delle dotazioni di impianti tecnologici. In particolare, chiede che la Regione intervenga per garantire condizioni di maggiore sicurezza ai cittadini piemontesi, al fine di rendere più ampio l'esercizio dei loro diritti e accrescere la cultura della legalità, predisponendo dei contributi al fine di aumentare, ove fossero presenti, o installare ex novo, sistemi di videosorveglianza all'interno del locale e nell'area esterna adiacente, nel caso di tumulto o di disordini, di pericolo per l'incolumità pubblica o di offesa alla morale, o al buoncostume.
Gli addetti alla sorveglianza del locale, di cui all'articolo 8, ovvero l'articolo successivo, hanno l'obbligo di consegnare le registrazioni alla Magistratura, ai fini della legge. Peraltro, oggi molti locali, che sono indirizzati verso la forma dei club di natura privata, possiedono queste dotazioni tecnologiche, che permettono a chi le possiede di avere una maggiore garanzia e controllo di quanto avviene all'interno degli stessi.
Nella fattispecie, è evidente che un allargamento della platea di coloro che possono utilizzare queste strumentazioni tecnologiche permetterebbe a una maggiore quantità di privati di avere un controllo capillare della propria clientela e quindi, per quanto riguarda la Regione Piemonte, di avere una presenza fattiva di controllo della sicurezza.
Quando si chiede che la Regione intervenga per rendere più ampio l'esercizio dei loro diritti e, al tempo, accrescere la cultura della legalità, dando contributi ad hoc, al fine di aumentare oppure rinnovare ex novo i sistemi di videosorveglianza, si chiede alla Regione di spendere dei soldini per rendere fattivo ed esercitare nella pratica quello che diversamente rimarrebbe un diritto scritto e non applicabile.
Quella delle telecamere è una cultura che personalmente mi vede un po' scettico. Devo dire, però, che se ci sono degli impianti di videosorveglianza all'interno dei locali in cui magari si creano più facilmente situazioni di spaccio o di abuso di droghe e stupefacenti, e se queste possono effettivamente portare ad un decremento del fenomeno affinché ci sia una positività per la cittadinanza tutta, allora in quel caso potrei essere favorevole, purché si rispettino tutti i diritti legati alla privacy. Soprattutto, quelle videocassette devono essere distrutte e non più utilizzate per altri fini, che non siano quelli legati alla legge.
Sicuramente, quello in oggetto è un articolo emendabile e migliorabile nella forma e nella sostanza, ma ritengo che altrettanto sicuramente sia degno di essere preso in considerazione e valutato attentamente, anche ai fini di una maggiore e approfondita rivisitazione, soprattutto considerando quanto avviene in Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 29.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 30) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. La richiesta d'inversione rubricata n. 30 riprende buona parte delle tematiche affrontate nei precedenti interventi.
Ci preme focalizzare l'attenzione dell'Aula sulla figura del discoperator, che dal termine potrebbe sembrare un latino arcaico, invece deriva dall'inglese ed è la fusione tra le parole "discoteca" e "operatore".
il classico operatore da discoteca che, da un'analisi molto superficiale, può far pensare al buttafuori, o al bodyguard, invece queste sono figure professioniste specializzate, che hanno ben altri compiti rispetto a quelli del buttafuori. Tant'è che ci sono una serie di decreti legislativi e direttive europee che ne delineano, con una certa precisione la figura. Le figure professionali previste nei locali di cui all'articolo 1, comma 2, ovvero il personale di sala, gli addetti alla sicurezza degli interni e degli esterni del locale e alle pubbliche relazioni, di fatto sono definiti discoperator, in seguito all'effettuazione di un corso specializzato. Il discoperator può essere una persona esterna al personale del locale, purché sia in possesso dell'apposito attestato.
La Regione Piemonte, nell'ambito degli interventi per la qualificazione del sistema delle strutture descritte all'articolo 1, comma 2, promuove la formazione e l'impiego, da parte dei gestori dei locali indicati, di personale specializzato, denominato "discoperator". I "discoperator" addetti ai servizi della tutela, operando all'interno o nelle immediate vicinanze dei luoghi di cui all'articolo 1, comma 2, hanno il compito di svolgere una serie di mansioni: adoperarsi affinché il flusso e il deflusso del pubblico dai luoghi indicati avvenga con una certa regolarità.
normale che alcuni degli incidenti che si possono verificare sotto il profilo della sicurezza pubblica, avvengano quando c'è una particolare calca, magari in certi momenti di particolare tensione.
Può capitare che ci siano dei momenti di rissa, determinati da malintesi, o dal fatto che, spesso e volentieri, gli avventori del caso hanno assunto eccessive dosi di superalcolici o di stupefacenti. Si chiede pertanto, a queste figure professionali di riferire personalmente al responsabile del locale, indicato ai sensi del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, in applicazione delle direttive CEE n. 391 del 1989, n. 655 del 1989, n. 269 del 1990, n. 270 del 1990. Sono direttive CEE che, insieme ad altre, andrò ad individuare meglio, e che trovano nell'applicazione legislativa della legge 626 la sua normazione a livello italiano.
Il discoperator, che trova nella Regione Piemonte la sua formazione professionale, andrebbe a ricalcare tutte le normative nazionali e le direttive europee legate alla sua funzione sociale, seppure in ambito privato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi, in senso contrario.



LEARDI Lorenzo

Confermiamo la nostra contrarietà all'inversione dell'ordine dei lavori. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 30.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 31) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Rammentando quali sono le direttive CEE per cui la legge 626 va in attuazione, ricordiamo la n. 391 del 1989, la n. 655 del 1989, la n. 656 del 1989, la n. 269 del 1990, la n. 270 del 1990, la n. 394 del 1990, la n. 679 del 1990, la n. 88 del 1993, la n. 63 del 1995, la n.
42 del 1997, la n. 24 del 1998, la n. 38 del 1999, la n. 92 del 1999 e infine, la n. 45 del 2001, la n. 10 del 2003 e la n. 18 del 2003.
Sono tutte direttive riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro.
Rispetto ad eventuali altre anomalie dello stato di sicurezza, i discoperator devono riferire al titolare del locale, affinché si possano individuare e verificare queste anomalie e, di conseguenza, porre rimedio affinché non siano più tali.
Secondo l'ottica del legislatore, il discoperator deve vigilare al fine di bloccare lo spaccio di sostanze stupefacenti, sia all'interno sia all'esterno delle sale da ballo. È evidente che questa figura professionale, per quanto riguarda lo spaccio degli stupefacenti, deve collaborare con le Forze di Polizia, quindi, ove questo sia comprovato deve informare le Forze dell'Ordine preposte al controllo di queste realtà negative.
Peraltro, dovrà anche informare gli utenti sulle conseguenze e gli effetti negativi derivanti dall'abuso di bevande alcoliche.
Sarà suo compito, se sarà richiesto, ma in ogni caso se vedrà che è necessario, informare gli avventori della problematica legata a un abuso dell'uso di sostanze superalcoliche e stupefacenti. È indubbio che, per poter dare una corretta informazione, dovrà esserne preparato, e questo fa parte della finalità dei corsi che la Regione Piemonte dovrà predisporre per queste figure, che avranno un compito molto importante.
Dovendo educare o implementare l'educazione dei ragazzi, probabilmente questa figura potrà agire positivamente, non solo sull'esito della serata in genere, ma anche sulle loro coscienze, perché spesso gli adolescenti ascoltano maggiormente se a parlare è una persona più giovane, comunque poco distanti dalla loro età, più che la famiglia o la scuola. Se è una persona che ha 4 o 5 anni più di loro, più facilmente potranno capire che bere eccessivamente prima di mettersi alla guida può diventare molto pericoloso e addirittura fatale.
Inoltre, dovrà anche sensibilizzare gli utenti sulle conseguenze e sui rischi associati all'assunzione di sostanze stupefacenti, ovviamente cercando di dissuaderne, in qualunque modo, il consumo.
Come potrà fare questo, lo vedremo successivamente. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione e, anche se ho compreso tutto l'intervento tranne la parte relativa alla legge 95 del 1963, che non ricordo bene in questo momento, ma forse è per l'ora, magari più tardi il collega Giovine me la potrà spiegare, devo dire che va bene l'intervento perché, essendo in una fascia non protetta, sentir parlare di discoperator alle spalle fa un certo effetto, non conoscendo tale figura.
Voteremo contro, però prego il Presidente del Consiglio di controllare che sia bloccato lo spaccio di stupefacenti anche all'esterno del Consiglio regionale, perché non si sa mai, Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 31.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 32) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Il discoperator, che tanto preoccupa il collega Caramella, oltre ad avvisare e informare gli utenti, nonché sensibilizzarli sull'uso smodato di sostanze alcoliche e stupefacenti - e ovviamente, se può, sensibilizzare anche il collega Caramella, ammesso che ci sia ancora qualcosa da sensibilizzare in lui - deve osservare con attenzione che il comportamento dei frequentatori presenti non pregiudichi il regolare svolgimento dell'evento. Tant'è che questa è la figura richiesta, non solo all'interno di locali notturni o discoteche, ma anche quando si effettuano delle manifestazioni pubbliche, come concerti, dove ci sono tantissime centinaia di ragazzi.
Da diversi anni due Comuni della cintura torinese, Collegno e Borgaro organizzano delle rassegne di musica all'aperto, molto seguite dai ragazzi che sono un'occasione di incontro ed anche un'occasione per certe band giovanili di potersi esibire e trovare nuovo pubblico. In questi giorni si sta effettuando il Chicobum Festival, a Borgaro torinese, dove sicuramente la figura del discoperator potrebbe trovare una possibilità di lavoro. Per carità, ci sono delle persone che si occupano della sicurezza e del servizio d'ordine anche al Chicobum Festival, però so che non sono persone qualificate e che non hanno una funzione specifica particolare, quindi non sono preparate, sono pagate in nero (aspetto non secondario della questione), perché, da una parte, non c'è alcuna professionalità, perch non viene richiesta, e, dall'altra, non c'è un soggetto che possa certificare questa professionalità.
Con questa legge vorremmo poter offrire un ulteriore servizio alla cittadinanza, in particolare ai privati che si occupano dell'intrattenimento giovanile. Come abbiamo detto, l'intrattenimento giovanile non riguarda solamente le discoteche, le sale da ballo o, in generale, i club o i circoli più o meno privati, ma anche i locali all'aperto, le situazioni in cui si creano momenti di aggregazione e di incontro; una volta avevano una grande popolarità a Torino i famosi "Punti Verdi"; evidentemente funzionavano troppo bene, perché erano economici convenivano ai ragazzi, ma forse non convenivano tanto ad altri operatori economici. Infatti, il Comune di Torino ha smesso di organizzarli e questo ha rappresentato un momento di aggregazione in meno per i torinesi. Tra l'altro, Torino è una città che, oggi più che mai, ha bisogno di una rivisitazione sotto il profilo dell'aggregazione dei ragazzi. Spesso ci si dimentica che, se togliamo quello che succede in piazza Vittorio - la cosiddetta "movida notturna" - nel resto della città c'è un mortorio desolante, purtroppo non solo in settimana, nei giorni lavorativi, ma anche il venerdì e il sabato sera (questo ho avuto la possibilità di constatarlo nel fine settimana scorso). Questo è davvero un peccato, perché quando si smette di uscire la sera, si smette di incontrare le persone, di conoscere ed arricchirsi con nuove conoscenze, purtroppo si incomincia a regredire anche dal punto di vista sociale. In passato, magari con meno soldi e pretese, questo non accadeva; temo che oggi, purtroppo, con più soldi in tasca e più sogni nel cassetto, ci sia meno voglia di divertirsi. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente. So che lei fa un po' fatica a darmi la parola, ma sarò brevissimo...



PRESIDENTE

No, è che lei mette troppa foga nel microfono... Ha una voglia di...



CARAMELLA Luca Giuseppe

Guardi, Presidente, voglio confermare, sia a lei che al collega Giovine, che ho tanta sensibilità: anche quella di toccare con grande cura questi apparecchi che la nostra Regione ci ha messo a disposizione.
Ringrazio il collega Giovine per il suo intervento, ma siamo ancora una volta contrari. Sono maggiormente contrario, perché il collega sostiene che io non abbia più nulla da sensibilizzare; gli garantisco che ho ancora tantissime parti del corpo da sensibilizzare! Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 32.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 33) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Non vorrei mai rimanere sordo alle suppliche del sensibile collega Caramella! Non avevo dubbi che fosse una persona con tante parti del corpo sensibili, soprattutto quella esterna al corpo, da quello che mi hanno raccontato...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Giovine, il collega Caramella la mette su una brutta strada; la prego di non seguirlo nei suoi interventi!



(Commenti del Consigliere Caramella)



GIOVINE Michele

Presidente, non so se mi metto su una brutta strada; da come si racconta, le compagnie alle quali si accompagna il Consigliere Caramella fanno pensare che, tutto sommato, la strada che frequenta lui non è così brutta! Ciò detto, voglio ricordare che il discoperator di cui all'articolo 8 che deve informare, una volta che ha compiuto le sue azioni di sensibilizzazione, informazione e vigilanza, le Forze dell'Ordine sullo stato, sulla natura e sullo svolgimento del proprio servizio, in caso di anomalie o rischi o pericoli, e quindi avvisarli tempestivamente, deve osservare che il comportamento degli utenti non sia latore di irregolarità e non sia quindi messo in pericolo il regolare svolgimento dell'evento.
Inoltre, sempre nell'ottica dei proponenti, il discoperator deve porre in essere le procedure di primo soccorso, in caso di bisogno, quindi anche di antincendio, in attesa che le competenti autorità mediche e di primo soccorso intervengano.
Questa, ovviamente, è una possibilità che non ci si augura, però è giusto doversi cautelare e preparare anche di fronte a un'eventualità non positiva. Sono procedure che la Regione dovrebbe prevedere per preparare queste figure professionali, affinché possano provvedere, con degli aiuti di primo soccorso, agli avventori che ne fossero bisognosi, anche con azioni di spegnimento di incendi o, meglio ancora, prevenendoli.
Purtroppo, d'estate è un bollettino quasi quotidiano: molte strutture vanno a fuoco, a volte dolosamente, a volte senza dolo, e purtroppo questo capita anche in presenza delle persone, pertanto ci sono delle vittime. La prevenzione di questi ipotetici incendi sarebbe sicuramente auspicabile e rappresenterebbe uno dei passaggi fondamentali nell'educazione e nella professionalità di questi discoperator.
La Regione Piemonte dovrebbe prevedere la possibilità di rendere professionalmente brillanti queste figure professionali nuove, istituendo un elenco regionale, una sorta di albo professionale dei discoperator, così come avviene per altre figure professionali.
Questo renderebbe la figura del discoperator appetibile per chi abbia voglia di intraprendere quest'attività come un percorso lavorativo autonomo e indipendente.
L'iscrizione dovrebbe essere subordinata alla frequenza del corso di formazione, di cui al comma 3, e al superamento del relativo esame finale.
I corsi di formazione per discoperator devono essere organizzati dalla Regione Piemonte; sarebbe auspicabile che fossero organizzati d'intesa con le associazioni di categoria interessate.
Il resto lo spiego dopo.



PRESIDENTE

Grazie per la sensibilità, collega Giovine.
Interviene, in senso contrario, il Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Gradirei esprimere un parere fieramente oppositivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 33.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, il numero legale è presente; non risulta dalla votazione, ma risulta dallo stampato. Credo sia solo un guasto momentaneo.
Richiesta d'inversione rubricata n. 34) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 6.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. I corsi di formazione di cui dicevo, dovrebbero essere attivati d'intesa con le associazioni di categoria interessate mediante enti di formazione professionale convenzionati con la Regione.
Ci sono tantissimi enti di formazione professionale, forse troppi, in Piemonte. Forse non tutti sono adatti per un'operazione del genere, forse non tutti sono necessari per la Regione Piemonte, ma questo farà parte semmai, di un altro dibattito.
Indubbiamente, le categorie interessate alla funzione di discoperator devono essere utili per chi le deve utilizzare. Nella fattispecie, le associazioni di categoria interessate devono trovare un'intesa, insieme a questi enti di formazione professionale, per affrontare degnamente la questione.
Le categorie interessate sono: gli operatori privati del settore, le associazioni dei lavoratori legate a questo tipo di lavoro e tutti coloro che, nel campo fieristico e degli eventi, possono avere un interesse diretto o indiretto.
La Giunta dovrebbe deliberare, secondo il legislatore, la durata, i programmi, le modalità organizzative e il luogo di svolgimento, la nomina dei componenti della Commissione d'esame e le prove finali dei corsi.
I corsi verteranno sulle materie indicate dalla delibera della Giunta di cui al comma 7, fatto obbligo delle seguenti nozioni: nozioni di psicologia, nozioni di diritto e di procedura penale (dovendo occuparsi di una serie di questioni legate alla somministrazione di bevande superalcoliche e sostanze psicotrope e stupefacenti occorre avere tali nozioni, anche per poter procedere a dei fermi, quando necessario, o allontanare delle persone che diventano pericolose e dannose per lo svolgersi dell'evento), nozioni mediche sull'abuso di alcol (è indubbio che il classico caso del coma etilico è un classico caso in cui, se non si interviene rapidamente, le conseguenze possono essere pericolose, per chi lo subisce), nozioni mediche sull'abuso di sostanze stupefacenti, che evidentemente, ancora più che per l'abuso di alcol, se assunte in modo repentino ed eccessivo rischiano di essere devastanti.
Infine, dovrebbe avere una conoscenza accurata e approfondita del famoso decreto legislativo 626 del 1994, con tutte le sue successive modificazioni e aggiornamenti, non solo dati dalla direttiva europea, ma anche dalle integrazioni nazionali.
Infine, è auspicabile, ma questo dovrebbe esserlo per tutti i giovani avere nozioni di lingua inglese, con un particolare accento sulla terminologia legata al mondo del divertimento e a quanto ad esso è collegato.
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Siamo contrari a quest'inversione dell'o.d.g.
Poiché il collega Giovine insiste molto sulla figura del discoperator creandoci una cultura generale molto approfondita, mi rivolgo a lui dicendo che la collega Barassi è molto più interessata ad approfondire la figura del bodyguard. Se potessimo concentrarci su questo, sarebbe più utile!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 34.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 35) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 5.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. La figura del discoperator è una figura professionale complessiva, quindi comprende anche il bodyguard, che interessa tanto alla collega Barassi. È indubbio che anche il bodyguard debba potersi nutrire di nozioni di psicologia, di diritto, di procedura penale, di nozioni mediche in generale e, in particolare, sull'abuso di alcol e di sostanze stupefacenti. Infine, come più semplicemente suggerisce in modo diretto, però chiaro ed efficace, l'Assessore De Ruggiero, nozioni di pronto soccorso (lo ringraziamo, magari questo suo suggerimento sarà oggetto di un emendamento).
Il decreto legislativo 626, con le successive modificazioni, dovrà essere conosciuto dal discoperator, il quale dovrà essere a conoscenza della terminologia più giovanilistica, e adatta a chi frequenta siffatti locali, della lingua inglese.
La frequenza dei corsi dovrà essere obbligatoria; in caso di grave eccezionale e comprovato impedimento, il frequentatore potrà richiedere una riduzione dell'obbligo di frequenza. In ogni caso, non potrà mai frequentare meno dell'80% delle lezioni complessive.
Probabilmente queste norme, se si intenderà procedere, potrebbero essere più merito di un regolamento di indirizzo, di competenza della Giunta, che di un testo di legge vero e proprio.
La Commissione che seguirà l'esame finale dei corsi sarà composta dalle persone che la Giunta indicherà nella delibera, di cui al comma precedente.
Dovranno essere previsti una serie di rappresentanti della Regione Piemonte, e delle persone esterne, in particolare: un laureato in psicologia, non meglio identificato, perché si è voluto lasciare spazio ed evitare che ci fosse indicazione magari da parte dell'Ordine o dell'Università (riteniamo che non solo queste due istituzioni debbano indicare le persone facenti parte delle Commissioni); un operatore qualificato di strutture e di cura e recupero delle tossicodipendenze (anche qui non è meglio precisato quale debba essere l'ente che indica, ma sicuramente deve essere la Giunta che nomina); un avvocato penalista che abbia almeno 10 anni di attività (personalmente ritenevo più utile indicare 15 anni di attività, che sono anche gli anni richiesti per assurgere ai ruoli più alti della Magistratura dello Stato, ma, alla fine, abbiamo trovato questo punto di mediazione).
Si chiede, inoltre, un rappresentante che sia rappresentativo - scusate il bisticcio di parole - della Polizia municipale e ovviamente, poich questi corsi vengono realizzati di concerto con le associazioni di categoria, si chiede che un componente sia indicato dall'associazione di categoria dei gestori dei locali, di cui all'articolo 1 della legge medesima.
La Regione, sulla base di specifici progetti presentati dagli Enti convenzionati, eroga contributi a copertura dell'intero costo. Peraltro, il costo è relativo ai corsi di cui all'articolo presente. L'importo complessivo dello stanziamento è necessario ai fini dell'attuazione di quanto previsto al comma 11, ed è designato annualmente in sede di approvazione della legge di bilancio. Pertanto, ogni anno la Regione pu decidere se apportare o meno delle modifiche affinché, anche a seconda delle richieste, poter aumentare...
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.
Consigliere Leardi, lei è un apolide, questa sera, in Consiglio...
Diventa difficile, anche perché non ci sono i funzionari...



LEARDI Lorenzo

Solo questa sera sono apolide...
Contrario, Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 35.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 36) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 3 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

La Giunta, come dicevo, determina annualmente, con propria deliberazione, l'entità massima dei singoli contributi erogabili, le modalità e i termini per la presentazione delle domande e i criteri per la compilazione dell'eventuale graduatoria delle medesime.
I titolari dei locali, invece - ovviamente tutti quelli supposti al comma 2 dell'articolo 1 - ogni 300 persone di capienza consentita non potranno utilizzare meno di un discoperator all'interno e uno all'esterno perché evidentemente questo garantirà un minimo di livello occupazionale e al tempo stesso, permetterà ai gestori dei locali di avere le persone queste sono standard, sono calcolate in base agli standard normali europei avendo fatto un debito confronto con le associazioni di categoria. Si prevede almeno una persona ogni 100-150 clienti.
I titolari dei locali sono esclusi da qualunque altra forma di finanziamento regionale, se possono utilizzare queste figure istruite con corsi regionali, quindi non c'è la possibilità di utilizzare altri fondi altri finanziamenti regionali, se hanno la possibilità di godere di queste agevolazioni non indifferenti, dal punto di vista commerciale e professionale.
Esiste la possibilità di ottenere, a mezzo di sindacato e associazioni di categorie, ulteriori dilazioni nella figura professionale del discoperator, a partire dal 366° giorno successivo alla data di entrata in vigore della presente legge.
Si permette, quindi, ad ogni operatore commerciale del settore di utilizzare due volte questa legge regionale, per fare in modo che ci sia una maggiore applicazione su tutto il territorio regionale, affinché tutti possano goderne.
La figura del discoperator è obbligatoria e, di conseguenza, ai trasgressori della presente legge, verrà revocata la licenza.
Da una parte, dunque, la Regione permette e agevola, nel formare queste figure professionali; dall'altra parte, però, c'è l'aspetto punitivo, cioè si penalizza chi non ha la possibilità, la volontà o il desiderio di prevederle.
La Regione punisce attività e comportamenti illegittimi con la pena peggiore che può subire un esercente di un locale notturno, ritirando la licenza, quindi creando delle problematiche non indifferenti per il prosieguo dell'attività, con ricadute negative per la credibilità del locale. Sappiamo benissimo che, se a stagione iniziata o, peggio, a metà stagione, si ritira la licenza ad un locale, si creano delle problematiche non indifferenti e si rischia di bruciare l'intera stagione.
Da una parte, dunque, si dà la possibilità, con soldi regionali, di creare queste figure professionali; dall'altra, si rende poco simpatica e poco agevole la possibilità di non prevederle.
Con questo doppio meccanismo, si facilita la diffusione del discoperator nei locali notturni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallaro, in senso contrario.



CAVALLARO Sergio

Grazie, Presidente. Approfitto della presenza dell'Assessore all'ambiente per sollevare un problema di carattere ambientale.
In seguito alla proposta o mozione del collega Boniperti, la temperatura dell'Aula è salita di almeno due gradi. Ricordo che l'aumento della temperatura di due gradi condanna vaste zone della terra a subire un processo di desertificazione piuttosto notevole. Lo stesso può succedere con i Consiglieri, che potrebbero subire un processo di disidratazione notevole. Se a questo fatto aggiungiamo che, per spiegare i numerosi emendamenti, il consumo di ossigeno e la produzione di CO2 è notevolmente aumentata, è chiaro che in quest'Aula si viene a creare un grosso problema di carattere ambientale. In più, poiché per illustrare questi emendamenti si parla moltissimo, si consuma molto ATP e si produce molto calore. Il tutto va a sommarsi, e crea un grosso problema ambientale. Sollecito dunque, i Consiglieri a diminuire il numero degli emendamenti.
Un'ultima annotazione per il Consigliere Giovine: la parola "discoperator" comincia a procurare delle lesioni alla membrana del mio timpano, pertanto consiglierei di usare una parola un po' più morbida magari anche derivata dall'italiano.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 36.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 37) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 4 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 3.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Cogliendo il suggerimento del collega Cavallaro rispetto al termine menzionato - che non ripeto per non turbare ulteriormente la sua membrana - credo sia giunto il momento di parlare della camera di decompressione, prevista all'articolo 9. La camera di decompressione non è un'invenzione dei proponenti, ma è un luogo esistente in tantissime realtà di cultura anglosassone. È, molto semplicemente, un luogo in cui si permette ai ragazzi - dopo una nottata di baldorie in discoteca, dopo il rumore molto forte, con luci accecanti, flash e ovviamente, l'assunzione di sostanze alcoliche o, purtroppo, più pericolose di stare tranquilli, in modo da ossigenarsi meglio e, dopo aver ripreso coscienza della realtà, tornare lentamente al normale ritmo dei propri battiti cardiaci, per rientrare a casa.
stato dimostrato che queste camere di decompressione, che ovviamente rappresentano un costo per i locali che le adottano, hanno un'effettiva utilità e sono necessarie ed utili per la salvaguardia dei giovani che le utilizzano.
Qual è l'efficacia fondamentale? È quella di creare un ambiente che serva ai giovani a rilassarsi prima di uscire dal locale. Così facendo s'immetterebbero sulle strade in modo più sicuro e meno periglioso.
La camera sarà caratterizzata da musica molto soft, rilassante, con luci soffuse, per abituare la vista al buio notturno. Ci sarà probabilmente una zona di ristorazione, anche per poter bere qualche caffè e avere la possibilità di smaltire un po' di alcol assunto durante la serata. giovani potranno consumare bevande analcoliche, o alimenti che potrebbero facilitare l'assorbimento di sostanze nocive alla lucidità del proprio corpo. Tutto questo serve ad attutire gli effetti dell'alcol, ma anche a limitare aspetti di altra natura, derivanti dall'assunzione di sostanze ben più dannose. La camera di decompressione dovrà essere gestita dal discoperator, di cui all'articolo 8 (purtroppo per il legislatore è lui che deve occuparsene; mi spiace, e cercherò di stare più attento alla membrana del collega Cavallaro!).
La funzione di questa figura professionale il cui nome inizia con la "d", dovrà essere quella di aiutare gli utenti a rilassarsi e verificare che il proprio stato psicofisico sia regolare, prima di uscire e mettersi alla guida. È estremamente importante che questo avvenga prima di uscire dal locale; i titolari dei locali hanno la possibilità di fare un controllo appropriato e approfondito, prima di far uscire i giovani, e sicuramente ma questo è dimostrato dalla pratica, di tutte la normativa, questa è quella più importante per limitare la mortalità sulle strade, una volta usciti dalle discoteche. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caramella, in senso contrario.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente. Concordo con il collega Giovine sulla camera di decompressione. Noi, al Gruppo del PDL, l'abbiamo già adottata da parecchio tempo, proprio davanti all'ingresso dell'ufficio del nostro Capogruppo e devo riconoscere che funziona abbastanza bene. Per quanto riguarda la richiesta d'inversione, siamo contrari, anche perché io e il collega Leo avevamo una proposta di legge, che abbiamo presentato e non è mai stata discussa, relativa all'istituzione dell'operatore culturale che a livello internazionale è definito cool operator. Non potendola discutere questa sera, siamo contrari alla discussione della proposta di legge del collega Giovine.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 37.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 38) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 3.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Ecco il nostro Vicepresidente amatissimo, appena uscito da una camera di decompressione! Effettivamente, possiamo notare che ha la sua efficacia tant'è che lo vediamo pimpante più che mai, meglio di quando viene a fare il Sudoku durante le giornate di Consiglio regionale. L'articolo 10 prevede la figura del discobus che, insieme alla camera di decompressione rappresenta la novità più rilevante ed importante, anche se potrebbe essere di difficile applicazione nella mentalità italiana. È difficile pensare che i ragazzi e le ragazze adolescenti, che escono la sera, non prendano l'automobile per andare a divertirsi. Purtroppo, questa è la mentalità un po' troppo forzata e forzosa presente tra i giovani; io stesso ho sempre considerato l'automobile come una questione fondamentale per la mia libertà, non solo motoria, ma in senso lato; un po' come poteva essere il cavallo all'epoca del Far West, per i primi americani. È evidente che per i ragazzi l'automobile è importante, ma è anche evidente che spesso diventa un problema rischioso e causa di morte. Per questi motivi, Presidente ritengo che la funzione del discobus possa essere utile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Ascoltando il collega Giovine, mi sto convincendo della bontà di questa legge. Poiché ritengo che non tutti potrebbero essere illuminati, in quest'Aula, come il collega Caramella, il collega Giovine o Leardi, ritengo ci sia bisogno di un Regolamento che impedisca l'ostruzionismo e quindi l'approvazione di leggi che, in effetti, sono sensate. Pensate a quelle leggi che hanno subito in quest'Aula un ostruzionismo di un anno e mezzo due anni, e sono state apprezzate solo quando la sinistra ha vinto, mentre prima non lo erano.
Per questa ragione e per permettere che il Regolamento passi, voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 38.
Il Consiglio non approva.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Giovine)



PRESIDENTE

(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, dispongo la ripetizione della votazione.
Prego ciascuno di votare al proprio posto.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 38.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 39) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 10 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 3.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Il mezzo, il cosiddetto "discobus" che dovrebbe essere presente nelle maggiori discoteche della nostra regione (nella maggior parte dei paesi europei è già una realtà e, in via sperimentale, è presente in diverse zone della Romagna), prevede l'istituzione di speciali navette adatte al trasporto pubblico - in seguito alla collaborazione tra la Regione, le associazioni di categoria e le compagnie di trasporto soprattutto nelle serate del venerdì e sabato. Tali navette trasporterebbero gli utenti dei locali di cui all'articolo 1, cioè sale da ballo, discoteche e una serie di realtà in cui la possibilità di aggregazione per le persone che vogliono divertirsi e trascorrere una serata piacevole, è molto alta.
giusto prevedere delle situazioni di sicurezza per gli utenti di quei locali e una situazione di sicurezza è rappresentata dall'istituzione di navette speciali, che trasporterebbero gli utenti dai locali alle zone prestabilite e opportunamente indicate. In quelle zone, che potrebbero essere dei punti di raccolta, si dovrebbero individuare dei parcheggi, dai quali i giovani possano spostarsi e direzionarsi verso le proprie abitazioni.
Il legislatore immagina, così, di ridurre il rischio collegato all'utilizzo delle autovetture personali per il trasporto; con le navette si permetterebbe agli utenti una decompressione particolare ed ulteriore della loro problematica, legata ad un'eccessiva assunzione di alcol o di sostanze psicotrope.
La parte importante di questa proposta di legge è rappresentata dal costo del biglietto, che dovrebbe essere assolutamente contenuto (né più n meno del costo di un biglietto del tram), anche se la percorrenza pu essere elevata; non il costo di un taxi, ma il costo di un bus, perché il resto sarebbe integrato dalla Regione Piemonte.
In questo modo, si andrebbe incontro alle compagnie di settore, che diversamente non avrebbero interesse a seguire quest'iniziativa, perch l'affluenza sarebbe concentrata in ore stabilite, quindi all'ingresso delle discoteche e al rientro verso casa. Non ci sarebbe una vera utilizzazione nelle ore intermedie, quindi per le compagnie di settore sarebbe economicamente sconveniente un servizio di questo genere.
L'unico modo per venirne a capo è l'aumento del costo del biglietto e se ciò non fosse sufficiente, si potrebbero studiare ulteriori agevolazioni fiscali nei confronti di quegli operatori che effettuano questo importante servizio, affinché ci siano sempre meno vittime sulle strade, ma si possano creare delle realtà di sicurezza comuni.
Questa, insieme alla camera di decompressione, è una delle peculiarità della legge.
una legge assolutamente innovativa, quindi mi pare meritevole della massima attenzione anche da parte dei colleghi che oggi si apprestano a votarla. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

Voglio portare due motivazioni: la prima, per ricordare che siamo riuniti per discutere la modifica del Regolamento; la seconda, perché non capisco la motivazione di un'iniziativa di legge con tutti questi interventi, anche di carattere economico, da parte della Regione, per gestire le conseguenze di un fenomeno, mentre non si fa nulla per intervenire sulle cause che determinano il bisogno continuo di sballo o di trasgressione - chiamiamolo come vogliamo - comunque di vivere un po' sopra le righe, rispetto all'esperienza della discoteca.
Sicuramente non ho il fisico adatto per fare certe esperienze, magari potrei fare l'autista dei discobus, però mi piacerebbe ragionare maggiormente sul perché i nostri figli - posso usare questo termine ormai vista la mia età - hanno questo terribile bisogno di sballo, quando vanno in discoteca.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 39.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 40) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Ritengo che le parole del Consigliere Pace siano assolutamente dettate dal buonsenso. Sul perché ci sia bisogno di sballo: forse per noia, condizione che purtroppo molti ragazzi e ragazze oggi si trovano a vivere quotidianamente.
Nella legge abbiamo previsto delle campagne di sensibilizzazione sui danni, sugli effetti negativi che l'uso di sostanze alcoliche e stupefacenti e l'eccesso di velocità, e questo disposto combinato creerebbe nei ragazzi.
Si avrebbe indubbiamente una negatività non indifferente per le povere menti che sarebbero vittime di questa situazione paradossale, dove anzich divertirsi si rischia di perdere la vita e creare tragedie immani e non più recuperabili.
Perché c'è bisogno di sballo? Non lo so. Probabilmente perché questo è il male della società moderna; non è un problema legato alla società italiana, quindi non dobbiamo farcene una colpa, attribuirla a questa Amministrazione o a questa maggioranza o a questa società, perché è un problema che riguarda tutte le società occidentali. Più sono evolute e più esiste, da parte dei giovani, la necessità di buttarsi in avventure e situazioni che sono al limite del paradossale.
Nella legge, chiediamo che la Regione Piemonte si obblighi a prevedere e finanziare una serie di campagne di sensibilizzazione sugli effetti negativi derivanti dall'uso delle sostanze alcoliche. Parimenti faccia per gli effetti negativi derivanti dall'uso delle sostanze stupefacenti e, in modo altrettanto energico, si occupi della sensibilizzazione riguardante l'eccesso di velocità.
Sempre all'articolo 11, chiediamo che la Regione Piemonte promuova e finanzi iniziative realizzate, come già fa la Polizia di Stato, in collaborazione con altre fondazioni, come la Fondazione Ania per la sicurezza stradale e l'Associazione degli imprenditori dei locali da ballo (SILB), con l'obiettivo di combattere la guida in stato di ebbrezza.
Negli ultimi anni, lo Stato ha messo in campo un'imponente Forza di Polizia, per un controllo efficace, soprattutto con una penalizzazione sulle patenti, colpendo in modo indistinto i giovani e i meno giovani, a volte forse con eccessiva durezza e severità.
Questo atteggiamento ha reso il problema e il fenomeno della guida in stato d'ebbrezza più forte e presente di quello che finora avevano fatto i media, ma purtroppo non ha impedito la presenza di morti, travolti da persone che guidavano in stato d'ebbrezza. Indubbiamente, ci sono delle casistiche che meritano particolari riflessioni.
Ritengo che un maggiore approfondimento del tema meriti un ulteriore e successivo intervento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion, in senso contrario.



BELLION Marco

Invito il collega Giovine ad usare argomenti diversi, per sostenere la sua forma di ostruzionismo. Sono argomenti che toccano la vita, o anche la morte, di decine di ragazzi, quindi è poco serio da parte sua utilizzarli per espletare un'azione come questa.
Il collega Scanderebech, almeno, ha giocato in casa: ha parlato di legge elettorale e di questioni che ci riguardano.
Utilizzerei, dunque, altri argomenti. Pertanto: "no".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 40.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 41) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Le argomentazioni sollevate dal collega Bellion possono anche avere senso. Parlare di tematiche che toccano i giovani e certi fenomeni purtroppo distruttivi e spesso irreparabili nella vita dei giovani e delle loro famiglie, non è mai troppo poco, ma anche questo potrebbe far parte di una più generale campagna di sensibilizzazione. Ritengo sia non solo legittimo parlarne, ma, per certi versi, anche molto utile.
Capisco le sue argomentazioni, collega Bellion, ma questo non significa che ci sia una scarsa sensibilità verso queste tematiche, da parte di chi in questo momento svolge la funzione dell'oratore, anzi è esattamente l'opposto.
All'articolo 11, relativo alle campagne di sensibilizzazione, la Regione Piemonte chiede che vengano effettuati dei corsi di guida sicura (questo dovrà essere fatto in collaborazione con le scuole guida riconosciute), destinati ai giovani neopatentati.
La Regione Piemonte promuove, quindi, incontri con i giovani sulla sicurezza stradale, cercando di diffondere un comportamento consapevole e stimolando il senso di responsabilità, di autonomia e di civile convivenza.
L'intervento con i ragazzi sarà diversificato per fasce d'età. Quella che può sembrare una cosa banale, ovvero la civile convivenza, in realtà è un aspetto molto importante per chi guida l'automobile. Spesso assistiamo a situazioni deprecabili: gente che, per un incidente banale o per un semplice insulto, arriva alle mani o, peggio ancora, arriva a colpirsi con oggetti contundenti, con conseguenze veramente nefaste.
Ebbene, queste sono scene effettivamente allucinanti; quando le leggiamo sui giornali, sembra incredibile che esistano persone che, per aver subito un gesto oltraggioso al semaforo, scendono e colpiscono in modo feroce il proprio antagonista.
A volte, questi atteggiamenti comportano addirittura dei lutti o questioni legate a traumi veramente pesanti, che si potrebbero evitare educando alla convivenza civile e facendo capire che, tutto sommato, quando avviene un incidente d'auto, c'è anche un'assicurazione che paga, quindi aggredire l'altro guidatore può solo aggravare la situazione.
Occorre, dunque, educare le persone ad una ricomposizione del conflitto nei binari della normale correttezza.
L'intervento sui ragazzi sarà diversificato per fasce d'età, a partire dalla scuola materna - è questo l'aspetto importante della legge - e via via crescendo, prevedendo iniziative ad hoc per sensibilizzare i ragazzi sul tema in oggetto, sia in ambienti scolastici che extrascolastici.
Rispondendo ad alcuni colleghi che mi hanno preceduto, ritengo che questi aspetti della legge siano importanti: è un buon articolato, che prevede una sensibilizzazione dei giovani che dovranno usufruire, come utenti, di questa legge n. 383. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo, in senso contrario.



LEO Giampiero

Esprimo voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 41.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 42) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Dopo aver parlato del discobus e del discoperator della camera di compensazione e delle campagne di sensibilizzazione, è indubbio che occorre prevedere il contrasto all'abusivismo che si pu generare, anche per tutelare quei locali e quegli esercenti che si adeguano alla legge. È normale che la Regione debba controllare in modo adeguato i locali di cui all'articolo in oggetto, e vietare, in assenza dell'applicazione di queste normative, la regolare licenza, mentre preveda di organizzare le serate danzanti in orari serali e con connotazioni simili a quelle dei locali regolarmente regolamentati nella presente legge.
Nello specifico, le serate assolutamente da evitare sono quelle organizzate sulle piste da sci, nei rifugi, nei bar, nei balli a palchetto nelle feste di piazza o nei locali privati. Nella fattispecie, ci sono una serie di feste legate ad altre tipologie, ad esempio le sagre di paese, che dovrebbero essere esenti dalla presenza delle figure previste da questa legge e dalla sua applicazione.
Il contrasto all'abusivismo deve essere mirato anche a contrastare quelle persone che vendono sostanze alcoliche e pericolose fuori dalle discoteche; è inutile l'applicazione della normativa all'interno delle discoteche, se poi esternamente non si verifica quello che regolarmente accade.
Pertanto, c'è un aspetto pragmatico grave, legato a questa situazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto, in senso contrario.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Pensavo fosse una serata inutile, invece devo dire il contrario, perché quaranta minuti di spiegazione sul discoperator, una quindicina di minuti sul discobus e adesso queste ultime delucidazioni mi hanno introdotto in un mondo che conoscevo poco. Tutto sommato, il bilancio non è così negativo, anzi volevo chiedere se anche le feste della Pro Loco rientrano in questa...



(Commenti in aula)



BOSSUTO Iuri

Alla luce di questi fatti e considerazioni, mi piacerebbe poter approfondire ancora l'argomento, ma sono sicuro che il collega Giovine ci darà modo di farlo. Ci appelliamo alla sua bontà d'animo. Ciò non nega il fatto - come diceva il collega Pace - che occorre guardare anche le cause sociali di questi eventi; magari lo faremo un'altra sera.
Sulla richiesta d'inversione, ci esprimiamo in modo contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 42.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 43) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 6.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. La norma finanziaria è importante; è prevista all'articolo 13 della presente legge. Non avrebbe senso una legge che non fosse attivata da una norma finanziaria, nella sua applicazione vera e propria.
In questo caso, il biennio previsto è quello del 2007/2008; andrebbe aggiornato, con un emendamento, al 2009/2010, ma sarà cura dell'Assessore Peveraro, che so essere attento all'esposizione, di prepararlo come si conviene.
Noi abbiamo previsto uno stanziamento annuo di 9.620.000 euro, in termini di competenze, di cui 2.000.000 di euro per finanziare la spesa corrente e 7.620.000 euro per finanziare la spesa in conto capitale.
Per il biennio 2007/2008, invece, gli oneri di cui al comma 1 stanziati nell'entrata originaria in base all'UPB 17991 (Commercio e artigianato - Direzione Titolo I, spese correnti) e all'UPB 17992 dovrebbero vedere un fronte finanziario più basso, legato alla legge regionale 11 aprile 2001, n. 7, che è l'ordinamento contabile della Regione Piemonte, e all'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2, che è la legge finanziaria per l'anno in oggetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, in senso contrario.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. La relazione scritta e ripetuta dal collega Giovine non fa cambiare modalità di espressione di voto, per alcuni motivi. Il primo è che si tratta di oggetto differente da quello all'o.d.g.
ricordando anche, perché è importante farlo, che la modifica del nuovo Regolamento prevede che, per tutto ciò che riguarda le modifiche, tanto elettorali quanto al nuovo Regolamento, vale il Regolamento in vigore e non il Regolamento che avrà valore, una volta approvato, dal primo giorno della nuova legislatura.
Quindi, ci sono aspetti - li ha esplicitati in modo politicamente più corretto il collega Lupi, all'inizio della seduta serale - riguardanti problemi di carattere politico e non problemi che hanno a che vedere con la discussione sul Regolamento in oggetto. Tant'è che, nel merito, non sono state fatte delle valutazioni; certamente saranno fatte nel momento in cui entreremo nel merito della discussione sul Regolamento, ma esultano dal testo che dovrebbe essere in discussione all'o.d.g.
Crediamo che sarebbe più corretto intervenire nel merito del Regolamento, magari anche con la modalità che alcuni colleghi hanno inteso intraprendere questa sera, cioè interventi continui, per significare le contrarietà rispetto a un provvedimento e non rispetto alle problematiche di carattere generale e di rapporto politico con forze politiche presenti all'interno della nostra Regione.
Per questo motivo, il voto sarà di contrarietà.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 43.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 44) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 5.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente. Nelle tante ore in cui abbiamo discusso oggi stanotte e stamattina, molti interventi spiegavano il perch dell'inversione richiesta al posto della discussione sul Regolamento.
Si faceva riferimento soprattutto alla discussione che probabilmente ci sarà sulla legge elettorale. Ho sentito tante cose: le regole non hanno colore, ecc. Voglio ricordare a cosa queste discussioni, che partono tutte da una maggiore efficienza e produttività o dai cittadini che sono stanchi delle lungaggini, hanno portato nel nostro paese in questi anni, al Parlamento nazionale e al Parlamento europeo, per quanto riguarda la parte italiana.
Con tutte le motivazioni, nobilissime, che si adducono al nostro Regolamento, abbiamo tolto, al Parlamento nazionale, ogni possibilità, per il cittadino italiano, di scegliere il deputato.
Anche rispetto ai Regolamenti, prima è stato modificato il Regolamento della Camera, poi è stata approvata la legge elettorale, visto che i Regolamenti sono molto più restrittivi. Il risultato è che oggi il cittadino italiano non sceglie i propri deputati. Non solo: si danno milioni di voti a un partito e si eleggono i deputati di un altro partito senza diminuire la spesa per il cittadino italiano (questione affrontata in campagna elettorale e mai realizzata).
Lo stesso discorso avviene per le elezioni europee: 3 milioni e mezzo di voti dei cittadini italiani sono andati a un partito diverso da quello che questi cittadini avevano espresso; non è stato diminuito un euro della spesa pubblica, perché la stessa cifra se la sono divisa i pochi partiti rimasti.
Si incomincia sempre con il discorso dell'efficienza e delle lungaggini, dicendo che i cittadini sono stanchi di queste cose. Nei fatti i cittadini non sono stanchi: sono stanchi alcuni esponenti politici, ai quali sembra molto più comodo, anziché discutere qualche ora in più decidere in qualche camera i destini di milioni di persone. Così è avvenuto al Parlamento nazionale, così è avvenuto per la quota europea e così si vorrebbe fare nel Parlamento della nostra Regione.
In questi mesi ci sono stati molti incontri in Commissione, ufficiali e ufficiosi, Capigruppo politiche, gruppi normali, molte riunioni. Il fatto che non si trovi una quadra rispetto a una questione che sembrerebbe molto ragionevole, a noi fa sospettare che si voglia seguire la strada palesemente seguita per il Parlamento nazionale ed europeo: l'eliminazione di tutti quelli che, al momento, non fanno parte di quei 4-5 grandi partiti.
Qualcuno pensa di risolvere il problema eliminando i partiti piccoli o minuscoli. Guardare che quello che stiamo difendendo oggi non è soltanto il nostro preciso diritto di esistere politicamente in quest'Assemblea (dico noi per i partiti, non per le persone, che rappresentiamo), ma è anche il diritto di chi fa parte di quelle maggioranze, di quei partiti grandi, che già al Parlamento nazionale non hanno diritto di parola, ma si limitano a schiacciare il bottone. Questo, per fare un esempio conosciuto da tutti: non sono io a dire che ormai il Parlamento nazionale è diventato un posto dove si schiaccia il bottone e basta. Questi sono i risultati.



(Commenti in aula)



NICOTRA Riccardo

Quando ho finito di parlare, parli tu; hai tre giorni per parlare, io non ho interrotto nessuno e parlo poco, anche perché sono siciliano, quindi parlo poco per natura!



(Commenti in aula)



NICOTRA Riccardo

Dopo di me, sì. Chiedo di recuperare il tempo, Presidente... Ho imparato anche da te.
Dicevo che quella di oggi può sembrare una bella prova di forza (59 contro 4), ma voglio ricordare che molti dei voti che i Consiglieri piemontesi esprimono al Parlamento nazionale ed europeo, non valgono più.
Con questo sistema è stato modificato prima il Regolamento della Camera così si producono più leggi, poi la legge elettorale, e alla fine i voti non contano più.
Vogliamo fare la stessa cosa al Parlamento regionale? Siete 59 contro 4; probabilmente resisteremo un giorno, due, forse due e mezzo, ma alla fine vincerete! Vediamo che risultato porterete a casa, perché siete tutti convinti che questa manovra serva solo a modificare qualcosa del Regolamento. Poi, c'è chi dice che si tocca la legge elettorale e chi giura che non si tocca. Io la penso in maniera più negativa; penso che, se si aprono spazi improvvisi che magari oggi non tutti vedono, è perché si vuole approfondire questa legge elettorale. Quando sei mesi fa si discuteva e si diceva: "Volete modificare il Regolamento?", si negava quasi da parte di qualcuno; di altri no.
Chi dice che, una volta che il Regolamento è modificato in alcune parti magari sensibili, poi non ci sia la strada spianata? Se dovessimo guardare...
Continuo nel secondo intervento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 44.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 45) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente. Continuo l'intervento relativo alla motivazione per cui chiediamo l'inversione rispetto al punto all'o.d.g. che parla del comma 4 del Regolamento.
Penso veramente che abbiamo troppe sicurezze su come debba procedere la modifica del Regolamento, poi la legge elettorale non si tocca o se si tocca in parte...
Ho l'impressione che la stiamo suonando con un po' di leggerezza perché vorrei ricordare che soltanto nella primavera di quest'anno, quando i due maggiori partiti nazionali erano nel pieno della lite e del confronto politico molto animato, in una notte hanno approvato la legge elettorale europea e hanno stabilito che 3 milioni e mezzo di italiani votano da una parte, ma il deputato lo prende qualcun altro. È quel qualcun altro che si spartisce i soldi: tali, uguali, precisi, non è stata diminuita di un euro la spesa dei rimborsi elettorali! Pertanto, chiediamo di trovarci attorno ad un tavolo e discutere sulle intenzioni. Il PdL ha presentato una proposta di riforma di legge elettorale; è prevista una riforma del Regolamento, rispetto alla quale inizialmente, eravamo molto diffidenti, perché pensavamo che si volessero fare delle forzature sulla legge elettorale. Oggi quei punti sono all'o.d.g., quindi li dobbiamo discutere, anche perché, come sostiene il collega Muliere, quando si fa una proposta è giusto che ognuno intervenga ed esprima il proprio pensiero.
Se il Regolamento ha una funzione importante per la legge elettorale perché ce l'ha - ce l'ha per altre cose, ma ce l'ha anche per quello - non si capisce perché non si ascolti il collega Scanderebech, quando propone di discutere questi due argomenti insieme, perché se si trova l'accordo e tutti ci sentiamo garantiti, magari si può procedere in questo senso.
Non so se questo sarà possibile, perché nella maggioranza ci sono idee diverse; nella minoranza ancora di più.
Questo potrebbe essere un problema, però il tentativo andrebbe fatto perché - sempre come dice il Capogruppo Muliere - in un'ora si potrebbe esaminare la modifica del Regolamento e io sostengo che, se c'è buona volontà, in un'ora si potrebbe fare anche la riforma elettorale, se non ci sono condizioni punitive tipo lo stile europeo o nazionale, perché è chiaro che se ci sono, da parte nostra resisteremo quel poco o tanto che riusciremo, poi finirà lì. Se questa è la vera intenzione.
Ripeto: secondo me alcuni Gruppi, a livello nazionale, hanno sottovalutato l'azione che i due grandi partiti hanno compiuto. Noi non vogliamo sottovalutare questo pericolo, perché una volta modificato il Regolamento ed approvata la legge, non serve reclamare o recriminare.
Ancora oggi, interi gruppi stanno cercando una collocazione che non sarà facile trovare. Come sappiamo, Grillo si candida alla Segreteria nazionale del PD, quindi è chiaro che sono questi i rapporti politici ormai. La situazione politica è questa: si continuano a cancellare i partiti, si continuano a togliere le preferenze, si continuano a decidere i candidati a Roma o Milano, e finisce lì.
Il Parlamento piemontese ha ancora la possibilità di votare con preferenza, ha la possibilità di far esprimere anche i piccoli partiti.
Questo Parlamento - non lo dico io, l'ha detto il Capogruppo del partito di minoranza maggiore, ma anche di maggioranza, ha prodotto molte leggi, non ha impedito nulla. Se una recriminazione la posso fare, riguarda la legge 456, che da due anni è ferma in Commissione, ma in quel caso i problemi non sono legati al Regolamento, ma alle volontà politiche.
Se la volontà politica fosse quella di portare avanti una legge che regolamenta gli stipendi, il bonus e tutto quello che conosciamo delle controllate e delle partecipate, quella legge sarebbe già operativa.
Invece, non c'è questa volontà da parte della Commissione e quindi del Consiglio regionale.
Chiederemo alla Presidente della Giunta, Bresso, di richiamarla in Aula, visto che è stato richiamato di tutto e di più; vedremo se la Presidente ritiene che anche quella legge vada richiamata, poiché siamo sotto le elezioni, probabilmente questa sensibilità aumenterà. Per due anni abbiamo permesso a dirigenti e funzionari di soddisfare molte loro esigenze: macchine sportive, ecc., non voglio ripetere le cose. Sarà argomento delle prossime settimane e della prossima campagna elettorale dire perché alcuni provvedimenti non sono stati adottati. Assisteremo a qualche scarica barile: io ho la delega di questo, la delega di quello tutte cose che sappiamo fare male, quando è necessario.
Concludendo questo secondo intervento, mi riferisco in particolare a tutti i partiti piccoli, che poi sono più grandi del mio, ma anche ai Consiglieri dei partiti maggiori: guardate che al Parlamento nazionale non è più rappresentata la capacità di espressione che esiste ancora al Parlamento regionale: si vota come stiamo facendo qui, a ripetizione continua.
Spero che il futuro di quest'Assemblea non sia come quello. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bizjak, in senso contrario.



BIZJAK Alessandro

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 45.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 46) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 3.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente. In questo terzo intervento voglio provare a ribadire le motivazioni, sperando - mi rivolgo soprattutto ai Consiglieri dei partiti più piccoli, non solo a loro, ma a loro in particolare - che si possa riflettere maggiormente su quello che si deve decidere, perché è ancora nella facoltà di questo Consiglio prendere delle decisioni, quindi tutto è possibile modificare e aggiustare.
Sapete che non siamo contrari a una modifica del Regolamento che permetta al governo della Regione di viaggiare più speditamente; abbiamo addirittura votato a favore del bilancio, senza nessuna contropartita, se non quella di dare alla Giunta una possibilità in più di operare in tempi celeri.
Ho l'impressione che il messaggio dato da almeno 3 Consiglieri di questa minoranza, non sia stato capito o lo sia stato solo in parte; invito i Consiglieri dei partiti piccoli, ma anche quelli dei grandi partiti perché è la possibilità che questo Regolamento dà, ad intervenire a garanzia dei propri principi. Questo è un diritto riconosciuto al singolo Consigliere, così come avveniva per il singolo deputato.
Se dobbiamo operare per far migliorare la resa legislativa della Giunta, non abbiamo alcun problema: siamo perfettamente d'accordo.
Personalmente, considero persino illegittimo questo Regolamento, perch attribuisce una potenza esagerata ad un solo Consigliere, e questo non va bene. Non l'ho previsto io, non l'abbiamo previsto noi; forse era presente solo il collega Cavallera, quando è stato approvato questo Regolamento, ma non è questo il problema. Il problema è cosa potrebbe derivare dal Regolamento, se le modifiche non venissero fatte in un certo modo.
Poiché la legge elettorale riguarda tutti noi, non i partiti, ma anche i singoli Consiglieri, a prescindere dalla collocazione politica, vogliamo riflettere bene - se questo è un problema vero, che va al di là dei partiti sul fatto che le due questioni vanno messe insieme, per evitare che preoccupazioni, paure vere o presunte, ma soprattutto le libertà siano garantite? Le libertà di un'Assemblea legislativa devono essere abbondanti, perch così hanno fatto quelli che ne capivano molto più di noi, nei tempi in cui dovevano garantire la libertà del singolo parlamentare, regionale o nazionale che fosse.
Se questo è il problema, vogliamo passare una notte o due? Vogliamo fare come avveniva una volta nel sindacato, che se non si passava la nottata a discutere, il contratto che si firmava non era considerato un buon contratto? Va bene, passeremo questa nottata e forse ne passeremo un'altra; noi resisteremo finché possiamo, però se questi sono argomenti seri - e lo sono occorre che anche i singoli Consiglieri incomincino a prendere la parola all'interno del proprio partito, del proprio Gruppo, per dire: "Mettiamo insieme i due argomenti, facciamo le proposte, vediamo tutto quello che ci unisce e portiamolo avanti".
Se ci sono delle questioni che non ci uniscono, pazienza, qualche differenza potrà rimanere. Ma le regole che non hanno colore non esistono le regole hanno colore, perché se le regole di un Regolamento sono in un modo, piuttosto che in un altro, significa che hanno colore! Andate a spiegarlo a quei 3 milioni e mezzo di persone che hanno votato e non avranno più un rappresentante, che le regole non hanno colore! Andiamo a spiegare ai 60 milioni di italiani che non possono esprimere la loro preferenza, che le regole non hanno colore! Queste sono le cose importanti; non sono meno importanti del fatto che una legge necessita di 300 giorni anziché 280, perché basterebbe garantire la presenza nei giorni in cui siamo profumatamente pagati per partecipare ai Consigli regionali, cosa che costantemente non si fa. Questo, da parte di tutti, non voglio attaccare nessuno; parlo in senso generale, non mi interessa polemizzare con nessuno in particolare, né come partito né come persona.
Non so se resisteremo, stanotte o domani notte - lo vedremo - ma, a prescindere da questo, rivolgo un invito ai singoli Consiglieri: riflettete sulle regole che stiamo andando a stabilire, perché basta che la situazione scivoli di mano o ci sia una disattenzione, anche in buona fede, per fare modifiche sbagliate. Occorreranno anni per porvi rimedio.
Voglio ricordare che è stata fatta, da parte di questo Consiglio regionale e di questi Consiglieri regionali, una raccolta elefantiaca di firme per riproporre la preferenza, ma la cosa è rimasta lettera morta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boniperti, in senso contrario.



BONIPERTI Roberto

Intervengo per ribadire la nostra contrarietà.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 46.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 47) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Presidente, riprendendo alcune argomentazioni sollevate dal collega Nicotra, colgo l'occasione per citare, a sostegno della nostra richiesta un articolo di un'importante scrittrice e giornalista, Barbara Spinelli pubblicato non molto tempo fa su "La Stampa", il cui titolo può essere abbastanza indicativo di quello che l'autrice andava ad elencare.
S'intitola: "Il dispotismo dell'opinione predominante, un'insidia sotterranea ma tanto più invasiva".
L'autrice scrive "L'obiezione democratica, pur affondando le proprie radici nella cultura della contrarietà, parte da una premessa autoassolutoria: da quando esistono regimi fondati sulla scelta popolare dei governanti e sulla possibilità concreta di confermarli nella loro carica o licenziarli, il male del dispotismo è superato e il potere prevaricatore di un'opinione più pesante di tutte le altre non costituisce più un'autentica minaccia.
La sovranità del popolo non è considerata, da chi obietta richiamandosi alle virtù democratiche, come qualcosa che necessiti limitazioni di potere. Il popolo non può agire contro se stesso, visto che coincide con la raffigurazione idealizzata della società. Per natura esso limita la potenza prevaricatrice del sovrano o del parlamentare che elegge: il controllore non ha niente su cui vegliare, essendo al tempo stesso il controllato. Anche per una democrazia a tal punto compiaciuta, la storia si compie e finisce.
Ma il potere del popolo - e dell'opinione pubblica che esso presume di incarnare - non cambia affatto la questione del freno al dominio di un'opinione su tutte le altre: la ripropone intatta e la rende semmai ancora più grave. È quello che la tradizione liberale va dicendo da più di due secoli, attraverso pensatori come Tocqueville o Humboldt o Mill. 'La fede nell'opinione pubblica', scrive Tocqueville a proposito della democrazia americana, 'diventa in quella contrada una specie di religione e la maggioranza è il suo profeta'.
Il suo concetto di dittatura della maggioranza viene ripreso da Mill e analizzato con minuzia talmente severa che l'idea stessa di sovranità popolare e di opinione pubblica ne esce frantumata. Il mito dell'innocenza democratica, soprattutto, è radicalmente confutato: la pretesa ha un'incapacità congenita del popolo di divenire tirando su se stesso, la finzione di un'opinione pubblica che si definisce civile quando i suoi sentimenti e convinzioni sono quelli gradevoli per la parte dominante della società.
Il popolo può invece divenire tiranno e in misura assai più invasiva di quanto avvenga quando si è alle prese con il dispotismo ordinario. È quello che suggerisce Mill: una volta creata la repubblica democratica espressioni come 'autogoverno' e 'potere del popolo' cessano di significare quel che si sforzavano d'indicare quando erano propositi astratti se non utopici, e non esprimono più il vero stato delle cose: 'Il popolo che esercita il potere, non coincide sempre con coloro sui quali quest'ultimo viene esercitato. La volontà del popolo significa, in termini pratici, la volontà della parte di popolo più numerosa e attiva, la maggioranza, o coloro che riescono a farsi accettare come tale; di conseguenza, il popolo può desiderare di opprimere una propria parte, e le precauzioni contro ci sono altrettanto necessarie quanto quelle contro ogni altro abuso di potere'.
un elemento che conviene tenere presente" - dice Barbara Spinelli "oggi, quando ci si interroga attorno al torpore più o meno grande dell'opinione pubblica o ai benefici più o meno estesi del controllo sociale. In maniera sotterranea, ma ancora più pervasiva, la tirannia della maggioranza si insinua in ogni interstizio dell'opinione pubblica e trasforma il controllo sociale in una gabbia, non appena si escludono dalle proprie valutazioni le voci dissidenti.
La società stessa, infatti, come il popolo, può tramutarsi in despota e il controllo che esercita corre permanentemente il rischio di divenire secondo Mill, più efficacemente tirannico di innumerevoli tipi di oppressione politica: 'Poiché anche se generalmente non ottiene di essere rispettata con pene altrettanto severe, lascia meno vie di scampo penetrando molto più profondamente nei dettagli della vita e rendendo schiava l'anima stessa'.
In ambedue i casi, si impone dunque la difesa dal despota: nel caso del despota classico e in quello della tirannide dell'opinione e dei sentimenti. Paradossalmente, bisognerà farsi particolarmente vigilanti e astuti nel secondo caso: essendo più insidioso, esso richiede che all'arte attiva del resistere si associ l'arte contemplativa del distinguere incessante. Proteggersi dalla tirannide tradizionale non è sufficiente dice ancora Mill: 'È necessario anche proteggersi dalla tirannia dell'opinione e del sentimento predominanti, dalla tendenza della società ad imporre, come norme di condotta e con mezzi diversi dalle pene legali le proprie idee e usanze a chi dissente, a ostacolare lo sviluppo, e a prevenire, se possibile, la formazione di qualsiasi individualità discordante e a costringere tutti i caratteri a conformarsi al suo modello...'".
Continuo dopo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferraris, in senso contrario.



FERRARIS Giorgio

Ringraziamo della dotta citazione. Siamo d'accordo sul torpore; per quanto riguarda la tirannia della maggioranza, credo sia l'ultima cosa al mondo di cui si può parlare in quest'Aula.
Ovviamente, siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 47.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 48) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 6.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Continuo, anche per completezza, l'intervento, riprendendo dal capoverso interrotto prima.
"Proteggersi dalla tirannide tradizionale non è sufficiente, dice ancora Mill: 'È necessario anche proteggersi dalla tirannia dell'opinione e del sentimento predominanti, dalla tendenza della società a imporre, come norme di condotta e con mezzi diversi dalle pene legali, le proprie idee e usanze a chi dissente, a ostacolare lo sviluppo e a prevenire, se possibile, la formazione di qualsiasi individualità discordante, e a costringere tutti i caratteri a conformarsi con il suo modello. Vi è un limite alla legittima interferenza dell'opinione collettiva sull'indipendenza individuale: e trovarlo, e difenderlo da ogni abuso, è altrettanto indispensabile alla buona conduzione delle cose umane, quanto alla protezione dal dispotismo politico'.
Se questa è la preoccupazione di Mill nel 1869, ancor più grande è la preoccupazione che si può avere oggi. L'opinione prevalente che si presenta come unica, non solo è più subdola del dispotismo classico. In genere, con la porzione di società che si arroga il diritto d'essere un tutto è assai più organizzata dell'opinione discordante, ha dalla propria parte la formidabile forza d'urto, che sono i mezzi di formazione e informazione: giornali e televisioni. Chi controlla questi mezzi può non solo esprimere la volontà dalla 'parte del popolo più numerosa e attiva', ma, per dirla con Mill, può 'riuscire a farsi accettare come tale' anche quando questa parte, in realtà, non è effettivamente maggioranza. Può fingere di rappresentare la volontà del popolo tout-court. Chi rinuncia l'assenza in Italia di un controllo sociale, di un filtro che eviti al peggio di emergere, non viene screditato da queste argomentazioni. Ma occorre affinare la nozione di controllo sociale, mutarne la struttura. Suo scopo non deve essere quello di consolidare un'idea votata a divenire dottrina muro di bronzo irremovibile e impenetrabile, ma di organizzarsi in maniera tale da evitare che il potere d'influenza di un ragionamento si costituisca nella sua capacità di controllo su altri ragionamenti o sulla loro eliminazione. Il vigore del controllo sociale deve risiedere non solo nell'endurance, nella ferma vocazione a durare, ma anche nella resilience che è l'elastica energia del materiale che si raddrizza quando lo si piega.
Non puoi essere resilient - flessibile, duttile, dunque antidottrinale - se non hai neppure incontrato chi, disorientandoti, facendoti retrocedere, ti ha messo alla prova, così come il capitano Mac Whirr nel racconto di Conrad sa di non poter menare vanto per il tifone audacemente scampato, se non dimostra di averlo traversato, ignorando tante dotte dissertazioni sulla 'strategia della tempesta'. Occorre insomma che l'opinione salda, atta a durare, non diventi l'equivalente del conformismo, o - appunto - del comune sentire. Che non propaghi attorno a sé la narcosi, la non-resistenza degli individui a quella che si presenta come opinione prevalente. Altrimenti la forza d'urto di quest'ultima si trasforma in potenza dissuasiva più che persuasiva, simile per natura all'intimidazione atomica: se vuoi colpire l'opinione dominante ti guarderai dal farlo, sapendo che di certo, nello stesso momento in cui colpisci, sarai a tua volta distrutto. Il principio di dissuasione - in linguaggio militare si usa l'acronimo MAD (Mutual Assured Destruction), che non a caso significa folle - vale per una pluralità di cose: per l'atomica, per il pensiero unico, per i media e infine per la Società, vista come blocco monolitico. È un principio ottimo in strategia militare. Non è ottimo nell'arte della conversazione privata o cittadina".



PRESIDENTE

Vi prego di consentire al collega Giovine di svolgere il suo intervento.
La parola al Consigliere Leo, in senso contrario.



LEO Giampiero

Proprio perché abbiamo ascoltato delle cose interessanti e, in fin dei conti, siamo qui, tanto vale fare alcune considerazioni. La prima è che se queste tematiche sono sicuramente interessanti e degne di riflessione, in una democrazia moderna, è altrettanto vero che tutti sappiamo, per esperienza ormai storica, che una democrazia può morire per asfissia, per astenia, ma anche per bulimia. Nel senso che se non ha un minimo di capacità decidente, ingenera una tale sfiducia nell'opinione pubblica che i demagoghi la possono cavalcare e portare a situazioni in cui lo sbocco autoritario sembra una necessità. Quasi una cosa auspicabile.
Allora, un Parlamento defraudato è senz'altro un Parlamento inutile e vilipeso, ma un Parlamento che si autoblocchi è un Parlamento che non rende un buon servizio alla democrazia.
Viste le citazioni letterarie, ne farò una scherzosa, data l'ora anche se il mio principale interlocutore in materia, il collega Turigliatto questa volta non è pronto a cogliere il suggerimento, ma la faccio per il verbale: quando il senatore Palpatine prepara il golpe nel Parlamento galattico, inizia prima a creare le premesse, rendendo non funzionale il Parlamento della vecchia repubblica galattica (trilogia di Guerre Stellari) e spiega che, essendo tutto complicato e complesso, non si prendono decisioni, ci sono discussioni interminabili. Alla fine, portati allo sfinimento, ci vuole qualcuno che decida per loro e porti le cose ad efficacia.
evidente che stiamo parlando per paradossi, ma è altrettanto evidente che forze politiche rispettabilissime, ma che rappresentano una parte così piccola dell'elettorato, che bloccano una così vasta maggioranza, certo non raffigurano una cosa che i padri fondatori della democrazia avrebbero auspicato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 48.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 49) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 5.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Mi permetto di far presente al collega Leo che, per quanto siano sublimi le sue citazioni di Guerre Stellari, egli sa benissimo che non sempre la maggioranza ha ragione. Peraltro, voglio anche rammentare, sempre all'esimio collega, ma anche agli altri che in questa legislatura hanno utilizzato lo strumento dell'ostruzionismo, che la maggioranza ha ragione sulla minoranza, a prescindere che questa minoranza sia esigua o sia un po' più copiosa e meno che esigua. Se i numeri sono quelli della maggioranza quindi, si deve rispettare il dettame democratico; non capisco con quale incoerenza chi oggi ci stigmatizza di un'eccessiva presa di posizione ostruzionistica in questa sede, ha utilizzato lo stesso sistema per le più disparate attività e posizioni politiche nel passato.
Mi auguro ci sia un comportamento coerente, da adesso sino alla fine legislatura, anche se l'augurio credo sia quantomeno smentito nei fatti perché il Capogruppo del Gruppo di maggioranza relativa, come dice lui sempre pro tempore - e noi tutti ce lo auguriamo - non fa altro che utilizzare costantemente la minaccia dell'ostruzionismo per condizionare pesantemente i lavori dell'Aula e condizionare la Conferenza dei Capigruppo.
Pertanto, se questo è legittimo per una persona, un Presidente di Gruppo, non capisco perché non possa essere legittimo per altri 4 Gruppi che oggi, sotto il profilo elettorale, sono parte esigua del corpo elettorale piemontese, ma quello che sarà domani nessuno lo sa. Ci sono dei partiti che in passato rappresentavano una quota rilevante dell'elettorato piemontese: ne cito uno per tutti, il Partito Socialista, che a Torino città e in Piemonte aveva il fior fiore di esponenti e oggi è ridotto ai minimi storici. Sono partiti come la DC, che era il partito dominante in assoluto e adesso è diviso in una diaspora tra più partiti.
Le vicende elettorali sono assolutamente slegate dagli strumenti, ma proprio per questo è importante valutare con attenzione e soppesare gli strumenti, perché questi supereranno l'esistenza dei partiti e di chi, in quel momento, incarna le figure più autorevoli di questi partiti, superando anche noi stessi.
Per questo motivo, chiediamo un momento di riflessione sulle riforme istituzionali di questa Regione, e sicuramente il Regolamento è una riforma istituzionale importante e fondamentale.
Per quanto mi riguarda, credo che la mia visione sul Regolamento non sia sfuggita a nessun collega. Credo che permetta - pur in certi momenti sicuramente farraginosi, e indubbiamente anche in quelli in cui pu sembrare che si perda tempo - di lavorare e fare tantissime cose, proprio perché quello che la giornalista Spinelli definiva come il cosiddetto pericolo atomico, cioè la possibilità di giungere fino in fondo all'annullamento dell'avversario, quindi anche all'annullamento di se stessi, ha impedito finora la definizione delle potenzialità, quindi dell'ostruzionismo ad oltranza, e ogni volta ha ricondotto a ragionevoli compressioni politiche affinché si potessero produrre risultati politici dal punto di vista legislativo, deliberativo e dei contenuti di bilancio e finanziari.
Questo, in passato, l'ha permesso la maggioranza di centrodestra e la maggioranza di centrosinistra adesso, maggioranze miste negli anni '90.
Credo che tutto sia perfettibile; lo è anche questo Regolamento, per ritengo che possa anche andare benissimo così.
Si vuole fare una revisione puntuale, cercando di snellire i nodi più problematici? Benissimo, non certo richiamando la forza in Aula e non certo in siffatto modo - a colpi di seduta ad oltranza - perché evidentemente la risposta sarà quella che in questo momento potete appurare. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Una forma di dialogo si è aperta, e io l'apprezzo molto; non c'è dubbio che quanto ha detto il collega Giovine, relativamente al fatto che su questo strumento nessuno può tirare la prima pietra, corrisponde al vero; è successo nella passata legislatura, ma anche in questa (ricordo, ormai come vicenda assolutamente superata, i due anni e mezzo che ci vollero per approvare la legge sul buono scuola).



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Invece con la vostra maggioranza abbiamo fatto in fretta; questo dimostra che andando in maggioranza si diventa più responsabili! Questo e altri fatti hanno portato ad una riflessione: occorre trovare delle regole - ha ragione il collega Giovine - di equilibrio, che non schiaccino la minoranza e permettano di lavorare. Se su determinate questioni "ideologiche", o considerate vitali, è comprensibile uno scontro anche forte, ha ragione il collega Travaglini quando dice che sulle regole occorre fare uno sforzo comune, che vuol dire proprio da tutte le parti non solo da una. Mi domando come mai da anni siamo d'accordo sul fatto che bisogna cambiare il Regolamento, ma quando si arriva al dunque sorgono una serie di obiezioni. Certo, probabilmente un supplemento di ragionamento, un supplemento di dialogo, un supplemento di affronto ci deve essere, ma se la democrazia funzionante, non dico decidente, ci sta veramente a cuore, uno sforzo deve essere fatto.
Concordo - per citare un altro classico dei tempi presenti - sul fatto che "a maggior potere corrisponde maggiore responsabilità". Questo non è Guerre Stellari, ma è Peter Parker in "L'Uomo Ragno".
Facciamolo, questo sforzo! Proviamo a farlo! I ragionamenti della maggioranza, del centrosinistra, mi sono sembrati molto aperti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 49.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 50) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Riprendendo la citazione di Peter Parker e l'Uomo Ragno - peraltro era un filmetto assolutamente istruttivo, sono contento che anche il collega Leo lo conosca molto bene - e proprio perché da maggiori poteri derivano grandi responsabilità, sento addosso la responsabilità di dover difendere questo Regolamento e il diritto delle minoranze ad obiettare e ad evitare per quanto ci è possibile, che certi fenomeni accaduti a livello nazione e di Parlamento europeo, si possano riverificare e ripercuotere anche sul Parlamento regionale.
Questo va al di là della semplice autotutela personale o, meno ancora politica, perché le dinamiche elettorali sono spesso e volentieri assolutamente a sé stanti dai fenomeni legati agli strumenti regolamentari.
Sicuramente, il lavoro di difesa e tutela, la grande responsabilità che sento, potranno essere utili ad altre forze politiche nella prossima legislatura regionale; forse beneficeranno di questa nostra azione politica, come io, in questa VIII legislatura, beneficio della tutela che altri colleghi hanno fatto di questo Regolamento (mi vengono in mente i colleghi di Rifondazione Comunista, dei Comunisti italiani - Chiezzi Contu, Papandrea - cito quelli che vedevo quando ero più giovane e seguivo trepidante le sedute dei Consigli regionali, oppure mi hanno raccontato i colleghi di questa legislatura).
Mi spiace vedere che i colleghi di Rifondazione Comunista non abbiano seguito lo stesso spirito combattentistico e di salvaguardia delle regole che i precedenti legislatori regionali ci hanno tramandato.
Io cerco di fare la mia parte; vedremo gli esiti di questa battaglia e come l'Uomo Ragno non si tira mai indietro nelle sfide e nelle battaglie cerco, con molta umiltà e più sommessamente, di condurre in porto le mie.
Colgo l'occasione di parlare della proposta di legge n. 584, presentata da un altro combattente importante e noto che ci ha tenuto compagnia in questa nottata, il collega Scanderebech, che spesso e volentieri è bistrattato, anche dai propri compagni di partito. Devo dargli atto di essere una persona che non si arrende mai: ogni giorno, dopo qualunque sconfitta, lo vedo sempre più combattivo e determinato del giorno precedente.
Per questo motivo, mi piace poter citare la sua proposta di legge n.
584: il suo cavallo di battaglia, uno strumento di lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
Il microcredito rappresenta una possibilità non indifferente per lo sviluppo locale; uno strumento nelle mani dei piccoli esercenti, piccoli commercianti, piccoli artigiani che possono superare un momento di difficoltà avendo la possibilità, con pochissime migliaia di euro, di superare questioni e problematiche senza dover incappare in finanziarie che magari prestano soldi a tassi estremamente elevati, tassi d'usura.
La possibilità di accedere al microcredito da parte della Regione, ma lo vedremo meglio nel testo presentato ed elaborato dal collega Scanderebech, offre una possibilità di aiuto, senza dover incappare in queste tenaglie. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, in senso contrario.



TRAVAGLINI Marco

A parte il voto contrario, vedo che c'è una certa attenzione alla Marvel Comics, che è sempre un fatto di un certo interesse e cultura. Sarei davvero curioso di portare - non ne abbiamo il tempo e nemmeno la voglia ma sarebbe una lettura utile - i verbali della Giunta del Regolamento, e leggerli. Possiamo anche farlo, non è detto che non si faccia: potrei limitarmi a leggere gli interventi del Consigliere Giovine, perché sono estremamente interessanti, dove c'è tutto l'esatto contrario.
In democrazia e in politica c'è anche una cosa molto importante: la coerenza. Se si leggono altri interventi di alcuni di noi (il sottoscritto il collega Muliere e altri), c'è una linea di coerenza nelle cose che abbiamo detto, sempre. Forse siamo monotematici o con pensieri fissi mentre dalla vostra parte c'è una certa posizione quanto meno ballerina.
Questo è importante, perché in politica la coerenza e un punto di vista non ottuso, ma coerente, è considerato un valore.
Voglio richiamare un aspetto: leggendo l'articolo di Barbara Spinelli mi sono appuntato una frase; non so se questo sia un auspicio o una velata autocritica, però la prendo per buona. Ad un certo punto il collega Giovine ha detto - leggendo - che vi è un limite alla pur legittima interferenza.
Mi auguro ci sia davvero questo limite, non perché sia necessario cessare di discutere, ma perché si cessi di discutere in questo modo e si passi invece - sono d'accordo, nel merito, con molte cose che diceva il collega Nicotra - a discutere nel merito la questione.
Proviamo a ragionare sul merito della questione che abbiamo di fronte.
Il Regolamento non è un accidente, non è una sciagura, non è un vincolo non è una camicia di forza: è un'opportunità. Dopodiché, c'è un mondo formato anche da altre questioni e possiamo discuterle, però questo punto è molto importante. Proviamo davvero a fare qualcosa di utile per la nostra Assemblea legislativa.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 50.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 51) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 3.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Per andare a capire bene qual è l'oggetto della proposta di legge 584 bisogna sviscerare l'articolo 2, che elenca i beneficiari.
I beneficiari sono i destinatari degli interventi regionali: sono persone che faticano ad accedere al credito per le vie ordinarie, devono essere residenti in Piemonte da almeno tre anni, per evitare che ci sia una dispersione di fondi.
I beneficiari possono essere gli stranieri, le donne, i lavoratori atipici, i lavoratori meritevoli di fiducia, i portatori di patrimoni immateriali, quali le relazioni, le competenze, le vocazioni, il cui deficit fondamentale è l'assenza di capitale.
Vi sono, inoltre, nell'elencazione prevista dal legislatore, i lavoratori e le lavoratrici atipici e le microimprese con scarsa liquidità.
Le microimprese sono quelle più disparate: dal gelataio al panettiere all'edicolante di giornali usati, a chi acconcia i capelli a Caramella! Tutte persone che possono fare solamente microimpresa, perch difficilmente, oltre a Caramella, possono trovare clienti che usano un taglio di siffatta natura! Infine, ci sono i giovani studenti universitari e ricercatori che, il più delle volte, usufruiscono di un assegno limitato e poco utile ai reali bisogni. I ricercatori, per la tipologia che hanno nella propria formazione e per la scarsa capacità di creare reddito affrontano una difficoltà enorme ad accedere al credito per le vie ordinarie, per costituire un laboratorio di produzione prototipale (sono quei laboratori che hanno la possibilità di creare oggetti tipici, ma in assoluta unicità e possono creare effettivamente un mercato parallelo particolare ed innovativo, che un domani potrebbe anche essere emergente ma che difficilmente possono avere spazio secondo i classici canali del finanziamento, perché non ci sono stati casi precedenti, quindi nessuno è disposto a credere in loro, a dare loro fiducia e spazio).
Per questi motivi, i beneficiari, che sono qui raggruppati in cinque punti, devono avere uno spazio meritevole e devono essere loro, e non altri soggetti - diversamente si renderebbe inefficace la legge - le persone che possono godere dei benefici della proposta di legge n. 584, di cui all'oggetto, che presenteremo successivamente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
La parola al Consigliere Boniperti, in senso contrario.



BONIPERTI Roberto

Intervengo per ribadire la nostra contrarietà e andare al voto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 51.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 52) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 6.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente.
"La Regione Piemonte, con gli interventi previsti dalla presente legge in conformità ai principi statutari e alla programmazione regionale interviene con finanziamenti per la realizzazione di programmi di microcredito quale strumento di lotta alla povertà e all'esclusione sociale, nonché allo sviluppo della partecipazione e della solidarietà a favore di categorie svantaggiate, con particolare attenzione alle persone escluse dal circuito di credito tradizionale.
Articolo 2 (Beneficiari) Sono destinatari degli interventi regionali i seguenti soggetti: persone che faticano ad accedere al credito per le vie ordinarie, residenti in Piemonte da almeno tre anni stranieri, donne, lavoratori atipici, "meritevoli" di fiducia, portatori di patrimoni "immateriali" quali relazioni, competenze, vocazioni ed il cui deficit fondamentale è l'assenza di capitale lavoratori e lavoratrici atipici e microimprese con scarsa liquidità società non di capitali a carattere familiare colpite dalla crisi di settore giovani studenti universitari e ricercatori che faticano ad accedere al credito per le vie ordinarie per costituire laboratori di produzione prototipale.
Capitolo II Interventi ordinari Articolo 3 (Interventi a favore dei destinatari) La Regione Piemonte interviene con il Fondo per il Microcredito (di seguito detto fondo) prevedendo un ambito di intervento regionale per le Province e suddivide le aree di intervento in cinque assi distinti: microimprese, cioè ditte individuali operanti in settori in cui sono particolarmente diffuse l'economia sommersa e l'usura crediti di emergenza, finalizzati ad affrontare bisogni primari dell'individuo, quali la casa e i beni durevoli essenziali collettività finanziarie, cioè condomini, mutue, cooperative, che vogliono attivare progetti di ristrutturazione di immobili secondo criteri di ecocompatibilità e di accessibilità per i diversamente abili sostegno a persone in esecuzione penale intra o extra muraria credito per esperienze di tipo imprenditoriale, in particolare nelle fasi di avvio di impresa o di successivo sviluppo, ritenuti progetti "meritevoli" di sostegno.
Articolo 4 (Forme di intervento a favore dei destinatari) La Regione Piemonte concorre a favorire l'accesso al microcredito nelle dimensioni del prestito definite tra i 5.000 e i 25.000 euro, relativamente ad operazioni di lotta alla povertà e alla esclusione sociale.
Articolo 5 (Gestione del fondo) La Regione Piemonte gestisce il Fondo in base a una convenzione con i soggetti coordinatori selezionati attraverso un bando nel mondo del volontariato, dell'associazionismo e del no profit e dei Confidi regionali.
La Regione Piemonte istituirà il Comitato Tecnico di Coordinamento per il Microcredito, composto da un rappresentante dell'Assessorato al Bilancio regionale, un Responsabile del Fondo e un esperto di sviluppo socio economico. Il Comitato si riunisce almeno una volta al mese, seleziona gli operatori territoriali valutando i progetti presentati, esprime pareri sulle situazioni dubbie o eccezionali e definisce le modalità di recupero crediti e passaggio a perdita. Il Comitato Tecnico di Coordinamento avrà sede presso la Presidenza del Governo regionale, come Unità Organizzativa Autonoma, con i compiti di stipulare convenzioni, accordi, e conferisce incarichi ad altri soggetti coinvolti nell'attuazione del progetto coordina tutti i soggetti coinvolti (soggetti finanziatori, coordinatori operatori territoriali, Istituti di credito e Confidi); provvede alla pubblicazione del bando per la selezione degli operatori territoriali ed approva i progetti da questi presentati; nomina il Responsabile del Fondo che, nell'ambito dell'Unità Organizzativa Autonoma, predispone gli atti e i documenti previsti, cura i rapporti con gli altri soggetti coinvolti ed è membro del Comitato Tecnico di Coordinamento.
Gli Operatori Territoriali saranno selezionati attraverso apposito bando nel mondo del volontariato, dell'associazionismo e del no profit e dei Confidi regionali. Essi dovranno essere adeguatamente formati rappresenteranno i sensori del territorio, raccoglieranno ed indirizzeranno le esigenze dei potenziali beneficiari. Accompagneranno i beneficiari presso gli istituti convenzionati e cureranno i rapporti con i beneficiari per un regolare rimborso dei crediti. Sono di diritto operatori territoriali le organizzazioni regionali dell'artigianato e del commercio e dei servizi al terziario".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 52.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 53) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 5.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente. Continuo a leggere la proposta di legge regionale n. 584.



(Commenti in aula)



NICOTRA Riccardo

Potrei sempre applicare la forma di "lotta" fatta dalla Vicepresidente Cotto, cioè alzarmi e stare dieci minuti in silenzio. L'ha fatto per due giorni consecutivi!



(Commenti in aula)



NICOTRA Riccardo

Se faccio così, però, vi addormentate tutti! Quindi, è meglio che legga! Il Consigliere Boniperti ha scattato un repertorio infinito di foto; le troverete pubblicate da qualche parte, prima o poi, altro che Berlusconi nel privé! "Strumento di lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Il microcredito come strumento per lo sviluppo locale.
Articolo 6 (Convenzioni e erogazioni finanziamenti agevolati) I finanziamenti agevolati saranno erogati dagli Istituti di Credito e dai Confidi convenzionati con la Regione Piemonte, attraverso il Comitato Tecnico di Coordinamento per il Microcredito. Gli Istituti di Credito e i Confidi convenzionali si occuperanno dell'istruttoria (di ammissibilità e bancaria) delle domande di finanziamento, dell'erogazione, dell'incasso e dell'eventuale recupero dei crediti.
Articolo 7 (Le caratteristiche tecniche dei finanziamenti) Caratteristiche Asse I Microimprese, cioè ditte individuali operanti in settori in cui sono particolarmente diffuse l'economia sommersa e l'usura Asse 2 Crediti di emergenza, finalizzati ad affrontare bisogni primari dell'individuo, quali la casa e i beni durevoli essenziali Asse 3 Collettività finanziarie, cioè condomini, mutue e cooperative che vogliono attivare progetti di ristrutturazione di immobili, secondo criteri di ecocompatibilità e di accessibilità per i diversamente abili Asse 4 Sostegno a persone in esecuzione penale mira o extra muraria Asse 5 Credito per esperienze di tipo imprenditoriale in particolare nelle fasi di avvio di impresa o di successivo sviluppo ritenuti progetti "meritevoli" di sostegno Importo minimo 5.000,00 euro, massimo 25.000 euro Durata da 24 a 90 mesi, non superiore a 40 mesi, Tasso dall'1 allo 0,5 Erogazione sul conto corrente aperto presso Banca convenzionata Rimborso rate costanti posticipate mensili.
La Regione Piemonte, con gli interventi previsti dalla presente legge finanzierà i cinque assi nel modo seguente: non saranno applicate spese di istruttoria ai beneficiari. Potranno essere richieste al beneficiario altre garanzie personali, ma non reali patrimoniali o finanziarie. In caso di ritardato pagamento, l'interesse sarà maggiorato di un punto percentuale.
Articolo 8 (L'iter di erogazione dei finanziamenti) 1. I potenziali beneficiari, tramite gli operatori territoriali selezionati con bando e accreditati presso la Regione Piemonte, presentano istanza di finanziamento ad uno degli Istituti di Credito o Confidi convenzionati.
L'Istituto di Credito o Confidi istruisce la pratica, valutando l'ammissibilità oggettiva e soggettiva e la capacità di rimborso del beneficiario, ed eroga il finanziamento dandone comunicazione al Comitato Tecnico di Coordinamento per il Microcredito. I casi dubbi, negativi o eccezionali sono vagliati dal Comitato Tecnico di Coordinamento che esprime un parere in merito e dà indicazione all'Istituto o al Confidi. L'Istituto o il Confidi stipula il contratto, eroga il finanziamento e, nel tempo incassa le rate. In caso di ritardato pagamento delle rate, l'Istituto informa il Comitato Tecnico di Coordinamento per il Microcredito e l'operatore territoriale che ha presentato il beneficiario divenuto moroso affinché si attivi per risolvere il problema. In caso di mancato pagamento l'Istituto informa la Regione Piemonte e il Comitato Tecnico che si attiva per valutare la modalità di intervento sullo specifico caso o disporre il passaggio a perdita del finanziamento non rimborsato.
Il fondo assolve le perdite derivanti dall'attività di erogazione dei crediti.
Capo III".
Grazie, Presidente



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi.



PRESIDENTE

LEARDI



PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Siamo contrari. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 53.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 54) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 4.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente. Parlo sempre della proposta di legge regionale n.
584, presentata il 21 novembre 2008: "Strumento di lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Microcredito come strumento per lo sviluppo locale".
"Capo III - Procedure e organi consultivi e di vigilanza.
Articolo 9 (Procedure) Le domande intese ad ottenere le agevolazioni di cui all'articolo 7, devono pervenire alla Giunta regionale, Comitato Tecnico di Coordinamento per il Microcredito, nel rispetto delle seguenti procedure: per gli interventi previsti dagli assi 1, 2, 3,4 e 5, le domande devono essere trasmesse dagli Operatori Territoriali individuati come all'articolo 5.
Alle domande è allegata la seguente documentazione: progetto di intervento e sostegno certificato di iscrizione CCIAA se trattasi di imprese dichiarazione di iscrizione dell'impresa artigiana alla cooperativa artigiana di garanzia o consorzio di garanzia collettiva fidi, rilasciata dagli stessi curriculum vitae se trattasi di persona fisica, studente o ricercatore dichiarazione degli Enti preposti per le persone in esecuzione penale intra o extra muraria dichiarazione composizione nucleo familiare dichiarazione patrimoniale.
Ai fini della valutazione e selezione delle domande, il Comitato Tecnico di Coordinamento per il Microcredito adotterà i seguenti criteri: credibilità del soggetto richiedente, in particolare sotto il profilo della coerenza tra profilo professionale e attività di impresa opportunità di mercato congruità tecnica ed economica degli investimenti redditività economia e dell'iniziativa.
L'utilizzo di tali criteri di selezione consentirà di individuare e sostenere finanziamenti solo a quelle iniziative in grado di sopravvivere nel lungo periodo e svilupparsi autonomamente sul mercato.
Capo IV - Norme finali transitorie Articolo 10 (Divieto di cumulo) Le agevolazioni regionali concesse ai sensi della presente legge non sono cumulabili con le agevolazioni previste dalle leggi statali o da altre leggi regionali per le medesime iniziative e contemporaneamente per i medesimi beneficiari.
Articolo 11 (Revoca e decadenza) L'utilizzazione dei finanziamenti agevolati per finalità diverse da quelle dichiarate nella domanda di contributo, comporta la revoca del beneficio.
Non costituisce causa di decadenza del beneficio dei contributi la sopravvenuta perdita dei requisiti per il riconoscimento della natura artigiana dell'impresa.
L'alienazione e la locazione dei beni, pena la revoca del beneficio, non possono avvenire prima che siano trascorsi cinque anni dall'acquisizione dei beni medesimi, ovvero prima che sia trascorso il normale periodo di durata dell'operazione agevolata.
Articolo 12 (Norma finanziaria) Per il triennio 2009/2011, allo stanziamento di 3 milioni di euro per i finanziamenti finalizzati al sostegno del microcredito, nell'ambito dell'unità di previsione di base (UPB) DA16071 (Attività produttive Promozione sviluppo credito artigianato, Titolo I, spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e del bilancio pluriennale 2009/2011, si fa fronte con le dotazioni finanziarie dell'UPB DA09011 (Titolo I, spese correnti) e con le risorse finanziaria individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dell'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)". Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi, in senso contrario.



LEARDI Lorenzo

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 54.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 55) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 3.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente. In questo intervento voglio tornare nuovamente sul discorso del Regolamento e della legge elettorale.
Poiché siamo in chiusura di questa prima tornata, prima che la seduta si chiuda e si riprenda più tardi, alle 10.00, voglio invitare i Consiglieri, anche se siamo tutti un po' stanchi - ma siamo abbastanza abituati - a riflettere sul fatto che siamo disponibili, sia per quanto riguarda il Regolamento sia per quanto riguarda la legge elettorale, ad avere un confronto aperto, a trovare le forme migliori che garantiscano seriamente le libertà dei singoli Consiglieri, al di là dei partiti di appartenenza. Riteniamo questa un'esigenza seria, corretta, che non va sminuita.
Voglio porre ancora un paio di considerazioni: i Consiglieri si sono chiesti perché non si può fare una discussione di entrambi i problemi Regolamento e legge elettorale? Qualcuno si sta chiedendo perché non succede questo? Qualcuno si chiede se è meglio discutere due argomenti insieme, date le forti implicazioni che il Regolamento ha su molte questioni, ma soprattutto sulla legge elettorale? Badate che questa battaglia, che potrà durare pochi giorni, perché non credo possa durare molto di più...



(Commenti in aula)



NICOTRA Riccardo

NICOTRA Riccardo



NICOTRA Riccardo

Non lo so, lo sapete voi: siete 59 contro 4, quindi figuriamoci! Lo dovete sapere voi, non noi.
Quando si arriverà ad un voto sul Regolamento e forse sulla legge elettorale, una volta votati non si potranno apportare modifiche; ci penseranno le future Amministrazioni, se decideranno di farle.
Poiché all'interno della maggioranza e della minoranza ci sono posizioni con sfumature diverse, non sarebbe meglio discutere - la pongo come riflessione - le due questioni insieme, per vedere quali sono i punti sui quali siamo d'accordo? Noi abbiamo già affermato che siamo d'accordo a rendere più agevole il lavoro del Governo della Regione, non abbiamo alcun problema in questo senso. Il nostro problema è garantire la libertà dei Consiglieri. Non vogliamo che venga fatto in Regione Piemonte, al Parlamento piemontese quanto è stato fatto al Governo nazionale e, per quanto riguarda l'Italia anche al Parlamento europeo.
Queste sono le nostre considerazioni.
Voglio anche ricordare che la legge elettorale in vigore, tra le altre cose, stabilisce che 12 Consiglieri regionali sono eletti senza essere votati e 14 Assessori sono nominati senza essere votati.
Questa è l'attuale situazione, tanto per fornire un dato; fra l'altro si tratta dell'intero Governo della Regione Piemonte, che non ha votato nessun cittadino piemontese.
Se questi argomenti vi interessano, siamo disponibili a discuterli insieme. Oggi, il collega Scanderebech ha lanciato questa proposta, ma non è stata raccolta; non so se sarà raccolta in futuro, ma questa è la nostra posizione chiara, semplice, senza problemi.
Se così non sarà, continueremo a resistere finché possiamo: noi 4 contro 59.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 55.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 56) presentata dai Consiglieri Giovine Lupi, Nicotra, Scanderebech: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 5.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Presidente, volevo intervenire anch'io sul microcredito, ma temo che per il momento, il collega Nicotra sia stato ampiamente chiaro.
Esiste sicuramente un'altra problematica, legata alle nuove povertà di questo secolo. Un'altra legge che è stata presentata per contrastare queste nuove povertà è quella sul reddito di cittadinanza.
Infatti, la proposta di legge n. 582, presentata il 21 novembre 1998, è intitolata in questo modo: "Reddito di cittadinanza e contrasto alla povertà. Creazione di un fondo regionale di solidarietà sociale".
All'articolo 1, nell'elencazione dei principi, si chiede che la Regione Piemonte operi attivamente affinché ogni persona, nel suo territorio superi la condizione di povertà e possa perciò disporre di un reddito di cittadinanza in termini sufficienti a garantire la dignità della vita. Il reddito di cittadinanza rientra nei livelli delle prestazioni sociali essenziali da garantire su tutto il territorio nazionale, nell'ambito di politiche di inclusione e coesione sociale dell'Unione Europea e, come tale, è da affermare in proprio in Piemonte e da rivendicare presso altro potere statale e comunitario.
All'articolo 2 si prevede l'istituzione del reddito sociale di cittadinanza. La Regione Piemonte istruisce in via sperimentale - questo è importante precisarlo, perché non deve essere una pratica istituita in modo costante e continuo - su tutto il territorio piemontese, il reddito sociale di cittadinanza quale prestazione concernente un diritto fondamentale che riguarda le persone esposte al rischio della marginalità sociale.
Purtroppo, oggi, sono tantissimi i piemontesi a rischio di marginalità sociale, sono tantissimi i cittadini che possono subire questa situazione davvero problematica e non comune, anche perché una volta tutte le famiglie avevano magari un piccolo orto in cui potevano coltivare ortaggi o legumi che garantivano sussistenza vitale a una famiglia. Oggi, non è più così: le povertà, quando sono impellenti, diventano davvero incresciose e difficilmente recuperabili. Tanto più accentuate in un mondo che vede, come unico lume, quello di tutelare il consumismo sfrenato.
normale, in contrapposizione alla ricchezza che si vede nelle TV, nei media, vedere una situazione particolarmente degradante in molte famiglie piemontesi, e questo comporta la necessità, da parte nostra, di trovare una risposta. Non so se la risposta adeguata sia quella data dalla proposta di legge 582, ovvero il reddito di cittadinanza, il contrasto alla povertà e il conseguente fondo regionale di solidarietà sociale.
Sicuramente, questo è un tentativo di risposta che, a merito dei proponenti - e il sottoscritto ha l'onore di essere fra questi - cerca di dare un, seppur misero ed insuffi ciente, inizio di risposta.
Successivamente, nell'esposizione dell'articolato vedremo quali sono i beneficiari di questa proposta di legge e come si intende intervenire con il fondo regionale di solidarietà sociale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
La parola al Consigliere Leo, in senso contrario.



LEO Giampiero

Tutte queste leggi fanno venire voglia di lavorare e approvarle, quindi speriamo che non più la notte, ma il giorno, porti consiglio e si addivenga ad una soluzione che ci permetta di lavorare per la soddisfazione del nostro Piemonte.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 56.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, ritengo ci sia l'impossibilità di continuare nei nostri lavori.
Ricordo che il Consiglio è convocato alle ore 10.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 7.45)



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