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Dettaglio seduta n.461 del 13/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 14.30 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 15.03)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Buquicchio Cattaneo, Cavallaro, Chieppa, Clement, Comella, Gariglio, Lepri, Laus Spinosa e Valloggia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Variazioni di bilancio

c) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 6 luglio 2009 ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n. 7 deliberazioni del 3 giugno 2009, n. 5 deliberazioni del 15 giugno 2009 (Allegati a disposizione presso l'Ufficio Aula).


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere e Assessore regionale Giuseppe Fulcheri deceduto il 7 luglio 2009


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, è mancato il 7 luglio scorso, nella sua casa di Vicoforte Mondovì, città di cui è stato Sindaco per circa trent'anni dal 1956 al 1986, l'ingegner Giuseppe Fulcheri, Consigliere regionale ed Assessore nella V legislatura regionale. Aveva 92 anni.
Laureato in matematica e ingegneria civile, esponente del Partito Liberale Italiano, aveva preso parte alla lotta partigiana partecipando alla liberazione della Città di Mondovì.
Direttore centrale della FIAT, successivamente divenne Amministratore delegato dell'Impresit.
Nella sua lunga ed articolata attività politico-amministrativa, è stato Consigliere della Provincia di Cuneo dal 1945 al 1951, Sindaco della sua città, Presidente della Comunità montana Valli Monregalesi in due distinti mandati dal 1974 e, dal 1995, Consigliere della Città di Mondovì Presidente dell'UNCEM e del Formont, Consigliere regionale e Assessore dal 1990 al 1995; nella seconda Giunta Brizio è stato anche Vicepresidente dal febbraio al giugno 1994.
Insignito delle più importanti onorificenze al merito della Repubblica l'ingegner Fulcheri è stato anche al vertice di alcune istituzioni culturali: Presidente della Società per gli Studi Storici Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo dal 1965 e Presidente del Centro Studi Piemontesi dal 1976.
Alla moglie Andreina e ai tre figli, il Presidente Davide Gariglio ha espresso immediatamente le condoglianze del Consiglio regionale.
Ai funerali che si sono svolti giovedì 9 luglio a Vicoforte Mondovì erano presenti con il gonfalone della Regione Piemonte l'Assessore Pentenero e i Consiglieri Ferraris e Rostagno.
Propongo un minuto di silenzio in memoria del Consigliere Giuseppe Fulcheri.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute"...



(Commenti in aula da parte dei Consiglieri Scanderebech e Lupi)



PRESIDENTE

Colleghi, ho ben presente qual è l'attenzione sul punto. Grazie della fiducia.
Il giorno 7 luglio 2009 sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute consiliari del 25 e 30 giugno 2009 e del 1 luglio 2009. Se non vi sono osservazioni, s'intendono approvati.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Bizjak ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Grazie, Presidente. Intervengo per annunciare al Consiglio regionale gli Uffici della Presidenza del Consiglio ne sono già a conoscenza - che negli scorsi giorni a Vercelli è deceduto il ragioniere Piero Franzi, che è stato Consigliere regionale nella I e nella II legislatura e anche Assessore regionale. Questa mattina a Vercelli si sono svolti i funerali ai quali ho partecipato.
Come gli uffici sanno, di prassi nei prossimi giorni si svolgerà la commemorazione, ma ritenevo utile comunicare questa notizia a tutti i colleghi in apertura della seduta odierna. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Ricordo, Presidente, che oltre venti giorni fa c'è stato un colpo di Stato in un Paese dell'America centrale. Alcuni di noi hanno presentato un ordine del giorno riguardante questo colpo di Stato e la condanna dello stesso.
Non sono così sciocco da pensare che dieci righe scritte possano cambiare una situazione internazionale così grave, ma richiamo alla mente che sono stati discussi - giustamente, sacrosantamente - altri ordini del giorno su temi internazionali le proteste e la repressione di queste in Iran, e i gravi fatti accaduti in una regione della Cina.
Ora, credo che non sia molto giusto che alcuni ordini del giorno su temi sostanzialmente similari siano discussi solo se un Consigliere o più Consiglieri si alzano e chiedono - insistentemente, in alcuni casi - che questo accada. Ciò crea una disparità e genera non tanto figli e figliastri quanto situazioni che vengono ritenute degne di essere valutate e altre no.
Ricordo che a gennaio - io lo feci, ma anche altri del nostro Gruppo chiesi insistentemente che si discutesse della carneficina che stava avvenendo a Gaza, ma inutilmente.
So che i prossimi giorni saranno scoppiettanti e si annunciano giornate estremamente piacevoli per noi tutti e soprattutto per il personale., per credo che forse varrebbe la pena, almeno nelle tre prossime giornate, di mettere in votazione quest'ordine del giorno.
Io m'impegno, come altri Consiglieri, a non intervenire, se questo facilita le cose. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Per stima nei suoi confronti e anche per le sue indubbie capacità di gestione dell'Aula, noi non sottolineiamo più di tanto la questione della mancata messa in votazione delle inversioni relative al punto 2) all'o.d.g., però in ogni caso facciamo notare come il punto 2) all'o.d.g. è un punto qualsiasi dell'o.d.g. e quindi, dal punto di vista prettamente giuridico, è sottoposto, come tutti gli altri punti, alla regolamentazione.
Ripeto, per stima nei suoi confronti non poniamo più di tanto la questione, anche perché non è comunque determinante, però chiediamo l'applicazione letterale del Regolamento, perché in qualche modo la riteniamo una questione di principio. Quindi, adesso non cambia niente ai fini della prosecuzione, però, in termini formali, ricordo una riunione di VI Commissione in cui, mentre stavo facendo ostruzionismo sui verbali delle precedenti riunioni, il verbale della riunione fu spostato al fondo dell'o.d.g. della Commissione.
Se questo avviene in Commissione, è evidente che può avvenire anche durante la seduta di Consiglio. Comunque ci adeguiamo a quanto da lei deciso.



PRESIDENTE

Collega Lupi, la ringrazio della stima, che è ampiamente ricambiata.
Le Commissioni hanno una maggiore elasticità, mentre il Consiglio regionale non può che attenerci a quanto deciso dal nostro regolamento.
Vorrei ricordare a lei e ai colleghi - una ripetizione fa sempre bene compreso a chi presiede - che l'articolo 47, comma 3, del nostro Regolamento recita: "La seduta inizia con l'approvazione del processo verbale, che s'intende approvato quando non vi siano osservazioni.
Occorrendo la votazione, questa ha luogo per alzata di mano." È evidente che non si può iniziare la seduta se non c'è l'approvazione del processo verbale. Per potere iniziare bisogna approvare ed una volta che è iniziata la seduta, se lo si ritiene, si possono mettere tutti gli strumenti per segnalare una certa situazione.
Quindi, se lei vuole presentare emendamenti o richieste di inversioni di punti all'o.d.g., deve darmi la possibilità di iniziare il Consiglio, e quindi di approvare i processi verbali. La ringrazio.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste inversioni punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Adesso vi sarebbe il punto 3) all'o.d.g., inerente alla proposta di deliberazione n. 322, cui però non arriviamo. Naturalmente, collega Lupi le proposte d'inversione di punti all'o.d.g. rubricate dalla n. 1 alla n. 9 legate al punto 2), "Approvazione verbali precedenti sedute" sono ovviamente decadute.
Richiesta d'inversione rubricata n. 10) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 10 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ringrazio tutti i colleghi presenti in Aula per il contributo che hanno dato affinché vi siano proposte di legge come questa, collocata al punto 11) all'o.d.g., di cui viene richiesta l'inversione al punto 10), e che riguarda "Strumento di lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
Microcredito come strumento per lo sviluppo locale".
Finalmente ringrazio tutti i colleghi ma, in una fase difficile come quell'attuale, in cui ci troviamo oggi qui a dover lavorare onestamente nell'interesse dei cittadini, al contrario si voleva aprire il Consiglio regionale parlando di quello che è il famoso Regolamento, che non interessa a nessuno e non interessa ai cittadini.
Invece finalmente, grazie a questa decisione scellerata di dover arrivare in Aula e dover parlare del Regolamento, finalmente si parla di quelli che sono i problemi veri dei cittadini, ossia del microcredito.
Abbiamo letto e abbiamo visto esattamente ieri su La Stampa, uno dei giornali principali che rappresenta la comunicazione per il nostro territorio, una paginata intera nella quale si dice che finalmente ci sono delle società e delle banche che stanno adoperando il microcredito.
Finalmente quindi se ne incomincia a parlare, mentre noi abbiamo presentato questa proposta di legge che non ha avuto l'onore e non ha avuto la dignità in Commissione di essere audita, ossia non abbiamo avuto nemmeno la possibilità di andare avanti in Commissione, facendo le rispettive e le dovute audizioni, interessare i cittadini piemontesi tramite le associazioni di categoria, le associazioni sindacali, le associazioni bancarie e le stesse banche e i poteri forti, non abbiamo avuto questa possibilità e questa fortuna.
Oggi invece finalmente, grazie ad una decisione scellerata, pazzesca micidiale e da suicidio di venire a parlare in Aula del Regolamento finalmente possiamo anche parlare del microcredito, che è un tema così delicato che può essere il veicolo portante del territorio per creare sviluppo, creare ricchezza e creare benessere, ma soprattutto dare risposte a quello che è un problema serio, cioè la povertà. Dare risposte a quello che è il problema serio dell'usura.
Questo principale ed importante provvedimento riesce a contrastare almeno in parte quella che è la povertà, quella che è la mancanza di occupazione, quella che è oggi la mancanza di sviluppo, perché crea uno sviluppo locale; permette ai cittadini piemontesi, alle donne e ai giovani che hanno un'idea valida ed un'idea forte di mettersi in proprio, che hanno un'idea di potere sviluppare ed occupare delle persone, finalmente questo tema è arrivato in Aula.
Allora mi chiedo: bisogna fare le cose al contrario? Bisogna giocare al gioco dell'oca, ossia arrivare ad un certo punto in cui si penalizza la posizione per tornare poi indietro e parlare delle cose importanti? Ben venga una simile forzatura da parte di questa maggioranza su un provvedimento che si chiama Regolamento.
Chiedo a tutti qui dentro: che ve ne frega a voi, fuori da questo Consiglio, del Regolamento? Risposta: niente! Invece abbiamo qui degli autorevoli giornalisti, abbiamo qui dei media a cui interessa molto sapere che cosa facciamo oggi qui, perché noi siamo l'espressione del nostro territorio, siamo stati eletti qui per fare gli interessi dei cittadini, per portare avanti provvedimenti che interessano i nostri cittadini. In un momento così delicato in cui non c'è occupazione in cui non riusciamo ad incidere sullo sviluppo, in cui non riusciamo ad incidere in quella che è la prima azienda a livello nazionale che si occupa di usura, a contrastare l'usura, a contrastare la povertà, a contrastare il fenomeno della disoccupazione, noi veniamo oggi a parlare del regolamento? Finalmente approviamo questa proposta di legge, abbiano il coraggio i miei colleghi qui presenti di votare questa proposta di legge e di farla diventare legge, di finanziarla e di coprirla con i capitoli adeguati.
Questo vuol dire fare politica!



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, abbiamo un po' di sedute di fronte: pu ampiamente stare nei cinque minuti e poi riprendere con gran passione nel prossimo intervento.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Lascio a lei la possibilità di procedere al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Nonostante questo Regolamento, noi potremmo approvare la modifica del Regolamento attuale in meno di un'ora e poi affrontare le altre questioni che ha posto adesso il collega Scanderebech.
Naturalmente quello che ha detto il collega Scanderebech è totalmente strumentale. Tra l'altro, con questa storia che, siccome Scanderebech va ai mercati generali, è l'unico che si occupa dei problemi della gente bisognerebbe fare sapere a tutti i cittadini piemontesi che anche noi frequentiamo i mercati delle nostre città, e non solo il collega Scanderebech.
Qui non è che c'è qualcuno che ha il predominio delle questioni che interessano i cittadini. Tra l'altro, collega Scanderebech, credo che ai cittadini interessi molto come si lavora in quest'Aula. Purtroppo, molti di loro non si accorgono di quanto tempo sprechiamo in quest'Aula.
Sarebbe bene, nell'interesse generale, nell'interesse dei cittadini piemontesi, rendere più efficiente il lavoro di quest'Aula. Non è assolutamente vero, caro collega Scanderebech, che ai cittadini non interessa come si lavora nel Parlamento, nei Consigli comunali, nei Consigli provinciali e in quest'Aula. Ai cittadini interessa, eccome! Vorrei solo ricordare l'attenzione che i cittadini hanno mostrato quando sono state pubblicate le percentuali di presenza in quest'Aula.
Abbiamo detto che non si misura la qualità del lavoro, ma i cittadini che ci hanno votato vogliono sapere se frequentiamo quest'Aula e se in tale sede compiamo il nostro dovere. Quindi, mi permetta, Presidente, ma sono tutte balle quelle che ci vengono dette! Tra l'altro, è bene che tutti sappiano che noi avevamo presentato la proposta di modifica del Regolamento - avrò in ogni modo occasione di intervenire successivamente, posto che avremo molto tempo - circa due anni e mezzo fa; è arrivata, quindi, all'esame della Giunta del Regolamento, che ha iniziato a lavorare in quella direzione. Alcuni Consiglieri legittimamente, avevano detto: "Noi siamo contrari alla modifica del Regolamento perché pensiamo che, attraverso la stessa, si arrivi, poi, alla modifica della legge elettorale". Questa è stata la ragione che ha bloccato i lavori della Giunta per il Regolamento per due anni e mezzo. Oggi siamo in Aula, ma qual è la verità? Che gli stessi Consiglieri che ci avevano chiesto di non discutere la modifica del Regolamento per evitare la modifica della legge elettorale adesso ci dicono: "Modificate la legge elettorale e noi siamo d'accordo a modificare la legge sul Regolamento".
Questa è la verità, non quella del collega Scanderebech! Il Consigliere Scanderebech, fino a poco tempo fa, ha detto che la legge elettorale, così come il Regolamento, non interessa ai cittadini.
Nell'ultima riunione dei Capigruppo, lo stesso collega ha detto: "Noi siamo per discutere contemporaneamente la legge elettorale e la modifica al Regolamento".
Avrò modo di ripeterlo nuovamente, ma credo che sia importante modificare il Regolamento e, se c'è l'intesa, anche la legge elettorale. Vi è, dunque, la nostra disponibilità a discutere nel merito di modifica della legge elettorale. Questa disponibilità l'abbiamo espressa nelle ultime riunioni; la riconfermo qui in Aula, e non in altre sedi: c'é la nostra disponibilità. Noi vogliamo arrivare al confronto con le forze di opposizione con una proposta della maggioranza. Perché pensiamo che la legge elettorale sia un altro strumento molto importante, che richieda una coerente posizione della maggioranza che si confronta con le proposte che sono presenti in quest'Aula.
Credo, Presidente, che ci sia la disponibilità e la possibilità di approvare, nell'arco di un'ora, il nuovo Regolamento. Avrò comunque modo di spiegare anche le motivazioni che ci hanno indotto a presentare una proposta di modifica del Regolamento. In poco tempo si può fare. Poi possiamo fare anche il resto.



PRESIDENTE

Possiamo porre in votazione la richiesta d'inversione punti all'o.d.g.
rubricata n. 10. Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 10.
Poiché pare che vi sia qualche problema tecnico con la votazione elettronica, pongo in votazione la richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 10 per alzata di mano.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima di procedere con l'esame della successiva proposta d'inversione punti all'o.d.g., volevo provare coi colleghi ad organizzare i lavori pomeridiani, posto che le ulteriori sedute sono state convocate per le ore 20 e le ore 00.01.
Se siamo d'accordo, la seduta in corso potrebbe terminare alle ore 19 datemi segnali di assenso o di diniego - per riprendere alle ore 20 precise.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Avanzo una proposta, poi in base ai vostri suggerimenti...
Vi ricordo che alle ore 00.01 è sempre prevista una pausa di dieci o quindici minuti. Pertanto, alle ore 20 è prevista la seduta serale, alle ore 00.01 quella notturna e alle ore 19 la chiusura della seduta in corso.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Manolino ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Presidente, volevo solo far presente che mi sembra un po' presto terminare i lavori per le ore 19, soprattutto tenendo conto che si prosegue fino alle ore 24. Personalmente, avrei preferito continuare almeno fino alle ore 19.30, per riprendere alle ore 20.30 o 21.
Questa, però, era una nostra ipotesi.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega. Ma la seduta serale è convocata alle ore 20.
Pertanto, chi presiede alle ore 20 dovrà necessariamente aprire la seduta.
Ovviamente, se non vi è il numero legale, dovrà rinviarla alle ore 20.30.
Il motivo per cui abbiamo proposto di terminare i lavori dell'attuale seduta alle ore 19 era per concedere almeno un'ora di pausa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, volevo capire l'organizzazione dei nostri lavori: la seduta attuale, che è iniziata alle ore 14.30, terminerà alle ore 19. La seduta serale inizierà alle ore 20: ma a che ora terminerà?



PRESIDENTE

Quella in corso, se foste tutti d'accordo, terminerebbe alle ore 19. La seduta serale inizierebbe, così come da convocazione - del resto, non pu essere diversamente! - alle ore 20, per terminare alle ore 24. Ripartirà subito dopo la seduta notturna alle 00.01. Ma è prassi consolidata, come i colleghi sanno (lei dovrebbe essere un esperto in materia!), che fra la fine della seduta serale e l'inizio della seduta notturna ci sono sempre quei cinque o dieci minuti di pausa.



SCANDEREBECH Deodato

Non un'ora?



PRESIDENTE

No, non c'è mai stata un'ora fra la seduta serale e la seduta notturna.
Sono previsti dieci minuti per un caffè o un qualsiasi genere di conforto come si usa dire!



SCANDEREBECH Deodato

Non ci concedete l'ora sindacale? Va bene.



PRESIDENTE

Non c'è mai stata! C'è sempre stata, invece, tra la seduta pomeridiana e la seduta serale.



SCANDEREBECH Deodato

Va bene, vorrà dire che i dipendenti della Regione lavoreranno dalle ore 14.30 alle...
BOTTA Marco (fuori microfono) Turneranno!



SCANDEREBECH Deodato

Non tutti possono fare i turni! In pratica, inizieranno alle ore 20 e finiranno domani mattina alle ore 6? E io finirò come loro domani mattina alle 6? Dalle 20 di questa sera?



PRESIDENTE

Non so quando finirà lei...



SCANDEREBECH Deodato

Voglio capire!



PRESIDENTE

Collega, posso garantire...
SCANDEREBECH, Deodato Questo Consiglio non ha mai lavorato tante ore e adesso.



PRESIDENTE

Collega, mi scusi, mi permetta di rispondere. Il quesito non è balzano.
Chi presiede il Consiglio e l'Ufficio di Presidenza che si è riunito a tale scopo, in qualsiasi legislatura ha sempre garantito, al di là delle posizioni.
SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono ) Cerchiamo di capirci!



PRESIDENTE

Lei in questo momento si trova in una posizione diversa rispetto a quella della scorsa legislatura, che era diversa da questa, ma era democrazia.
L'Ufficio di Presidenza ha il dovere, in base a quanto viene richiesto su come si svolgono i lavori dell'Aula, di garantire il funzionamento insieme ai dipendenti, del Consiglio regionale. Quindi, questo è un nostro dovere e i funzionari collaborano con noi in base a quello che è dovuto da parte loro come dipendenti del Consiglio regionale. I Consiglieri fanno quello che ritengono.



SCANDEREBECH Deodato

Faccio una domanda specifica, poi lei è libero di rispondermi o meno.
Iniziamo la seduta serale alle 20 di oggi. Dalle 20 fino a domani mattina alle ore 6 (qualcuno dice anche alle ore 10) come funziona? Fatemi capire, perché non ho capito niente. Fatemi capire questo programma, perch deve essere chiaro quante ore facciamo e che siamo qui.



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, i cinque minuti sono passati. Abbiamo appena iniziato e abbiamo tutto il tempo. Lei ha posto un quesito e la ringrazio se mi permette di sottoporre il problema anche agli altri colleghi.



SCANDEREBECH Deodato

Mi sembra una cosa. Qui in Italia, non c'è lavoro, si riducono gli orari di lavoro e adesso lei, per un Regolamento del cavolo, vuole fare quindici ore? Ma insomma, siamo...



PRESIDENTE

Collega, si accomodi, così ascolta con più attenzione. Siccome il collega Scanderebech ha posto un problema in particolare per domani mattina..



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Per stanotte è come sempre. Un'ora di interruzione fra la seduta pomeridiana e quella serale, quindi si terminerà alle ore 19 per riprendere alle ore 20. Fra la seduta serale e quella notturna (alle 24) non c'è mai stata un'ora di interruzione. C'è solo il cambio firma di cinque o dieci minuti, per un caffè o un cappuccino, quello che ognuno ritiene, e si riprende immediatamente. Non c'è il termine del mattino, ma da prassi consolidata, se i colleghi sono d'accordo, i lavori della seduta notturna solitamente terminano alle ore 6 del mattino. Questa è la prassi.
Se proponete una decisione diversa, vi prego, colleghi, con i due minuti a disposizione sull'ordine dei lavori, di dare delle indicazioni alla Presidenza. Grazie.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Sono, naturalmente, per poi discutere con gli altri colleghi della maggioranza e non solo, ma con chi oggi conduce quest'iniziativa per la modifica del Regolamento. Naturalmente, per ora, mi atterrei alla convocazione, cioè sino alle ore 10 del mattino senza interruzione alle 6 del mattino e andare avanti fino alle 10 per proseguire come da convocazione. Per ora sarei per continuare in questo modo.
Mi auguro che la ragionevolezza da parte di tutti ci porti a chiudere i lavori prima. Ma se non è così, saremmo per andare avanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Faccio presente che qui si stanno violando i diritti dei lavoratori.
Presidente, il diritto e lo Statuto dei lavoratori non prevedono più di otto ore di lavoro, il resto sono straordinari. Qui gli straordinari ai nostri funzionari e dirigenti non sono stati mai chiesti straordinari.
Però, dalle 20 di sera alle ore 24 sono quattro ore, poi lei ci dà un intervallo di dieci minuti come ai carcerati. State facendo veramente un'azione pericolosa, ragazzi, sappiatelo! Dite di andare avanti fino al mattino, alle ore 10. Ma dove lo avete visto questo film? Non è mai stato fatto questo film e adesso, di colpo, dieci ore di seguito più quattro. Ma state dando i numeri? Presidente, la prego di sospendere immediatamente e facciamo una riunione tranquilla e stabiliamo gli orari, le regole, non c'è problema, Ma non più di otto ore. Siamo anche a disposizione per meno di otto ore, ma non più di otto ore. Detto questo, noi siamo qui tranquilli e sereni.
Fatemi sapere degli orari, dopo vi saluto e ritorno questa sera alle ore 20. Però, ripeto, dobbiamo stabilire serenamente gli orari. Non capisco qui c'è tutta gente che difende i diritti.
Ragazzi, quattro più dieci sono 14 ore lavorative! Presidente, non ho altro da dire, perché stiamo diventando ridicoli!



PRESIDENTE

Per alternare, la parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

Semplicemente per dire che credo sia giusto tutelare i diritti dei lavoratori e, quindi, credo che l'Ufficio di Presidenza, insieme ai lavoratori, sia in grado di definire una turnazione che non superi un certo orario. Ma per quanto riguarda i Consiglieri, non credo che ci sia questo tipo di problematica di ordine sindacale. Quindi in un modo molto semplice e in modo molto pratico, anzi, credo ragionevole che si faccia soprattutto chiarezza su quest'aspetto. Semmai non c'è stata chiarezza, anche perch confesso la mia ignoranza, però mi pare di ragionevole buon senso tutelare i lavoratori nel loro diritto-dovere di lavoro e di riposo, ma non credo che questo possa valere per noi Consiglieri. Grazie, Presidente.



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, la prego di usare termini più consoni all'Aula.
Anche senza microfono, ci sento ancora bene. Non mi metta in imbarazzo costringendomi a dover intervenire ufficialmente. La ringrazio.
La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Ritengo onestamente che la proposta iniziale che veniva dalla Presidenza che, in qualche modo, ricalca la prassi ordinaria di questo Consiglio regionale possa essere la soluzione più equilibrata e, quindi prevedere, visto che il Presidente ci assicurava che la prassi non era quella di interrompere alle ore 00.01, lasciamo solo questo breve intervallo alla fine della seduta serale e la prosecuzione oltre le ore 6 visto che la prassi non lo prevede, sicuramente è un'esagerazione.
Voglio ribadire che la questione dei diritti dei lavoratori vale comunque (anche perché noi in qualche modo siamo equiparati, per tutta una serie di questioni, ai lavoratori dipendenti) in generale per tutti. È vero che noi siamo una categoria privilegiata sotto tanti punti di vista, per ci sono alcuni principi fondamentali che sono anche principi di sicurezza.
Sul protrarsi della seduta oltre un certo limite, ci sono problemi di sicurezza e di responsabilità. Protrarre l'orario di lavoro oltre un lasso temporale che, in qualche modo, è riconosciuto normalmente per legge a tutela dei lavoratori come non superabile è comunque una forzatura.
Inoltre, credo che sia una questione di rispetto reciproco: è giusto che chi ritiene di fare una forzatura e di convocare il Consiglio mattina pomeriggio, sera e notte ne abbia tutto il diritto; limiterei il periodo temporale delle sedute non oltre un limite che potrebbe causare problemi di sicurezza e di salute per i singoli Consiglieri e problemi di responsabilità per chi decide la durata delle sedute.
Allora, ricalcare quella che è la tradizione di questo Consiglio regionale, quindi fare, come era stato ipotizzato in prima battuta dalla Presidenza, una brevissima pausa a cavallo delle ore 00.01, per poi proseguire fino alle sei, come è da prassi, e ripartire con la convocazione del giorno dopo.
Questa mi pare la soluzione più equilibrata e più rispettosa dello Statuto dei Lavoratori per garantire la sicurezza di tutti gli operatori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Ripeto, penso che ci sia la possibilità di chiudere in fretta questa partita che va avanti da quasi tre anni. Diciamo che è nelle condizioni del lavoro che abbiamo fatto in questi anni, quindi, davvero in poche ore potremmo arrivare ad approvare questa modifica e passare ad altri argomenti.
Se così non fosse, di fronte al fatto che la stragrande maggioranza dei Consiglieri regionali sono d'accordo con questa modifica, non tutti, ma la stragrande maggioranza dei Consiglieri regionali è d'accordo a lavorare e ad approvare questa modifica di Regolamento; poi, semmai, mi auguro - e sicuramente ci sarà la possibilità - di entrare nel merito. Se così non fosse, io credo che ci sarà la possibilità, Presidente, di andare avanti come abbiamo fatto altre volte in questo Consiglio regionale. Noi abbiamo fatto sedute notturne che sono proseguite senza interruzione fino alle ore sei e anche fino alle ore dieci e poi abbiamo pure proseguito.
Quindi, se andiamo a guardare l'esperienza e la prassi, possiamo affidarci al fatto che in questo Consiglio regionale nelle sedute notturne si è proseguito fino alle ore dieci del mattino e poi si è andati avanti con la convocazione del giorno. Quindi, se vogliamo seguire la prassi c'è questa possibilità: ore 00.01, per proseguire nella seduta giornaliera.
Quindi, per noi vale quello che è stato scritto nella convocazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nicotra.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente.
Se non succede quello che il Consigliere Muliere si augura e cioè che nel giro di un'ora si concluda questa lunga trattativa (che lui dice che duri da tre anni e qualcun altro da otto o nove) si renderebbe necessario regolare meglio i lavori di queste ore e dei prossimi giorni. Speriamo tutti che non sia necessario, ma questo dipende, come dice il Consigliere Muliere, dalla stragrande maggioranza dei Consiglieri e sicuramente non da noi.
Dunque, raccoglierei l'invito di fare una sospensione di cinque o dieci minuti per vedere di trovare una quadra. Questo per evitare, perché non ce n'è proprio bisogno, che gli animi possano diventare ancora più animosi.
Vediamo di metterci un po' di buona volontà, troviamoci e proviamo a stabilire gli orari, poi vediamo che cosa succede.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento sull'ordine dei lavori.
Colleghi, il Consigliere Nicotra ha fatto una proposta di una sospensione per la Conferenza dei Capigruppo.
Se non ci sono richieste di intervento, la seduta è sospesa per dieci minuti. I Capigruppo sono convocati in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.47 riprende alle ore 16.18)


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste inversioni punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, se prendete posto, riprendiamo i lavori del Consiglio.
Richiesta d'inversione rubricata n. 11) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
La parola al Consigliere Lupi, che interviene a favore.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Prima di spiegare brevemente quelle che sono le motivazioni che ci portano a richiedere quest'inversione dell'o.d.g., credo sia importante fare due considerazioni.
La prima è che mi pare che nell'intervento iniziale del Consigliere Muliere si siano potute cogliere alcune considerazioni di apertura e di dialogo che noi riteniamo particolarmente interessanti, e questo è sicuramente un aspetto positivo. Dall'altra parte, invece, la discussione avvenuta durante la riunione dei Capigruppo, secondo noi, è indice di una posizione non utile alla risoluzione complessiva del problema e il fatto di protrarre per così tante ore la seduta notturna implica indubbiamente problemi di sicurezza e di responsabilità che non possono essere sottaciuti.
In particolare, dobbiamo anche considerare che i Consiglieri regionali operano in una situazione ambientale che, per quanto particolarmente positiva dal punto di vista della valutazione puramente estetica, è una condizione lavorativa del tutto inadeguata dal punto di vista della qualità ambientale, perché lavorare in una collocazione in sotterraneo, lavorare per ore e ore con luce artificiale non è sicuramente una situazione ideale dal punto di vista della salvaguardia della salute.
Da questo punto di vista, mi pare che sarebbe stato più logico considerare che un numero esagerato di ore di lavoro durante la seduta notturna possa comportare dei rischi che onestamente potevano essere evitati, tanto più che il protrarre la seduta notturna per due ore molto probabilmente non cambierà assolutamente niente dal punto di vista dell'esito della discussione. Allora, poteva essere una scelta di confronto civile quella di seguire la prassi normale di chiusura alle ore sei ed evitare i rischi per la salute e l'incolumità dei Consiglieri e di tutto il personale.
Detto questo, noi chiediamo l'inversione di questo punto all'o.d.g. per due motivi. Il primo è quello legato all'importanza di una serie di provvedimenti legislativi che il Consigliere Scanderebech ha avuto modo di illustrare e che, in qualche modo, riteniamo fortemente innovativi e particolarmente importanti in una situazione di crisi come quella che viviamo. Inoltre, è evidente un utilizzo strumentale delle inversioni che però, è finalizzato a trovare un accordo complessivo su tutte le questioni in discussione in questo momento.
È chiaro che solo un lavoro di disponibile mediazione da parte dell'intero Consiglio regionale può permettere di addivenire, in qualche modo, ad una soluzione globale dei vari problemi oggi in discussione (cioè Regolamento, legge elettorale, assestamento, collegato alla legge finanziaria e via dicendo), riunendo complessivamente tutta una serie di materie particolarmente importanti e permettendo di superare lo scoglio dei veti incrociati.
Da questo punto di vista, ribadiamo da parte nostra l'assoluta disponibilità rispetto ad una discussione complessiva, nei tempi e nei modi che il Consiglio regionale riterrà più opportuno. Prima riusciamo a trovare uno spazio di dibattito e confronto che permetta di arrivare ad una soluzione complessiva, prima potremmo addivenire ad una situazione di produttività per il Consiglio regionale.
In questo senso, chiediamo al Consiglio di votare positivamente rispetto alla proposta d'inversione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire per esprimere parere contrario il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Evidentemente, intervengo per esprimere parere contrario, in quanto riteniamo che il Regolamento sia il primo passo per un confronto più ampio e anche un lavoro più proficuo della nostra Assemblea consiliare.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ricordo che il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 12) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 9 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Prima di entrare nello specifico delle motivazioni che ci inducono a richiedere questa inversione all'o.d.g., vorrei utilizzare parte del tempo a disposizione per spiegare le ragioni di questa azione, anticipando una discussione che il Consiglio prossimamente dovrà svolgere, in particolare per quanto riguarda la legge elettorale, dovrà affrontare la questione dello sbarramento.
Molti sostengono che una delle assurdità di questo Regolamento, che viene valutata come iniqua, consista nella potenzialità da parte di un solo Consigliere di bloccare completamente i lavori del Consiglio regionale. Se al limite, possiamo concordare in maniera forse unanime su questo principio, dobbiamo avere anche il coraggio intellettuale di riconoscere che altrettanto iniqua è una legge elettorale che permette ad una lista che ottiene lo 0,9%, di essere rappresentata in Consiglio regionale e contemporaneamente, ad un'altra lista non imparentata con alcuna maggioranza, che ottiene il 2,9% - quindi quasi quattro volte quanto ottenuto dalla prima lista - di essere esclusa dal Consiglio regionale.
Ora, se è assolutamente iniquo il principio che un solo Consigliere possa bloccare i lavori complessivi del Consiglio regionale, è altrettanto iniquo che la lista "x", ottenendo lo 0,9, sia rappresentata in Consiglio regionale e la lista "y", che ottiene il 2,9, cioè quattro volte tanto, sia esclusa.
Dobbiamo renderci conto che il ragionamento in termini di giustizia e di equilibrio deve avvenire complessivamente su tutte le questioni; non possiamo fare una battaglia di democrazia sul Regolamento e di equità per poi negare la stessa onestà intellettuale su altre questioni, affrontiamole e discutiamone senza negare che i problemi non sono esclusivamente sul Regolamento, ma anche sulla legge elettorale.
È inaccettabile dal punto di vista democratico una situazione in cui non solo c'è uno sbarramento, che già è un'assurdità in termini di rappresentanza democratica, ma uno sbarramento differenziato, che permette a qualche lista con pochissimi voti di essere rappresentata in Consiglio regionale e ad un'altra lista, che ne ottiene molti di più, di essere esclusa.
Chiedo all'intero Consiglio regionale di avere l'onestà intellettuale di affrontare una discussione complessiva su tutti i temi. Se da una parte si concorda sulla necessità di una riforma del Regolamento che possa dare una maggiore speditezza ai lavori, adeguando ai tempi l'azione del Consiglio regionale, dall'altra si riconosca che non si può negare il principio della rappresentatività democratica e il diritto di tribuna soprattutto in una situazione in cui si modifica fortemente la struttura dei lavori del Consiglio regionale.
È evidente che, dopo la modifica del Regolamento, gli equilibri tra le forze maggiori e quelle minori saranno necessariamente diversi, il peso dei Gruppi minori sarà infinitamente minore, ma non è questo il problema in s se si concorda su una modifica. Invece, non è possibile accettare una modifica che toglie spazio ai Gruppi minori a livello di Regolamento e non compensa questa nuova struttura istituzionale con almeno la garanzia della rappresentatività di bandiera nel Consiglio stesso.
Ritengo che la nostra sia una battaglia autentica di democrazia. In via pregiudiziale, noi non siamo posizionati contro una parziale modifica del Regolamento che permetta, in qualche modo, una modernizzazione delle fasi del dibattito consiliare, però questa modifica strutturale deve essere accompagnata da una sorta di riequilibrio strutturale a livello di legge elettorale, che, in qualche modo, permetta, come minimo, l'abolizione di quelle storture fortissime, dal punto di vista della rappresentanza democratica, che oggi ci propone l'attuale legge elettorale con gli sbarramenti differenziati.
La nostra è una posizione molto chiara di rispetto democratico pertanto chiediamo che proprio su queste nostre posizioni si apra in Consiglio regionale un momento di dibattito che determini la soluzione complessiva di tutte le questioni in discussione.
Ci auguriamo che, da questo punto di vista, arrivi una risposta di disponibilità al dialogo e alla collaborazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire in senso contrario il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere contrarietà nei confronti dell'inversione proposta dal Consigliere Lupi.
Consigliere Lupi, lei parla di accordi complessivi, di lavoro e di funzionalità, dando dimostrazione di come l'attuale Regolamento non funzioni, pertanto occorre procedere ad una sua rivisitazione. Se lei veramente, vuole fare l'interesse del Piemonte e dei piemontesi, accetti subito di parlare del nuovo Regolamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ricordo che il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 13) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Nella parte iniziale del mio intervento a sostegno della proposta d'inversione del punto all'o.d.g., mi permetterei di rispondere in qualche modo alle osservazioni effettuate nell'intervento precedente dal Consigliere Auddino, il quale mi invitava a prendere in considerazione la possibilità di lasciar iniziare la discussione sul Regolamento proprio per rendere un servizio ai cittadini piemontesi.
Noi abbiamo parecchie volte ribadito il fatto che non siamo assolutamente pregiudizialmente contrari a un intervento parzialmente modificativo del Regolamento. Non riusciamo però a ravvisare la necessità di urgenza di detta modifica: se un Regolamento è in vigore da circa quarant'anni, è evidente che la necessità di urgenza di una sua modifica non esiste.
Se questo Regolamento è stato utilizzato per un lasso temporale pari a quarant'anni e in qualche modo tutti sono riusciti a governare, è evidente che è difficile sostenere una necessità di urgenza di cambiamento di un qualcosa che è durato per circa quarant'anni.
Detto questo, noi siamo disponibili ad un confronto che tenda innanzitutto a limare quelle possibilità ostruzionistiche che noi stessi riteniamo esagerate dal punto di vista della tutela delle minoranze.
Alcuni punti del Regolamento possono essere senz'altro modificati con la condivisione dell'intero Consiglio regionale. È chiaro che una modifica di questo genere, proprio per l'importanza strutturale che comporta nei rapporti politici complessivi all'interno del Consiglio regionale, deve necessariamente essere accompagnata da una rivisitazione di altre norme strutturali della Regione Piemonte.
È altrettanto chiaro che, quando andiamo a limitare pesantemente l'influenza politica delle forze minori, dobbiamo in qualche modo, almeno parzialmente, controbilanciare questa azione di modifica con una minimale disponibilità rispetto alla strutturazione della legge elettorale. Perch se non garantiamo nemmeno alle forze minori la possibilità di una presenza di bandiera, di testimonianza, visto che comunque col cambio di Regolamento le forze minori nel prossimo Consiglio regionale non avranno più la possibilità di incidere in termini pesanti sull'operatività e sulla decisionalità del Consiglio regionale, allora ammettiamo almeno una riserva di bandiera a queste piccole forze che permetta loro una rappresentatività democratica dell'elettorato che si riconosce sulle loro posizioni.
Non mi sembra una richiesta particolarmente esagerata; mi sembra una richiesta motivata anche dal punto di vista delle considerazioni aritmetiche, perché vorrei sapere se qualcuno in quest'Aula ha il coraggio di alzarsi e avere l'onestà intellettuale di sostenere che l'attuale legge elettorale - che permette una situazione come quella che ho esposto nell'emendamento precedente, cioè una lista che raggiunge, con lo 0,9%, la rappresentatività in Aula, e un'altra lista che, col 2,9%, ne viene esclusa è una norma equa. Io aspetto per vedere se qualcuno riesce a sostenere che in termini democratici questa assurdità può essere sostenuta.
A fronte di queste situazioni, non si può sostenere che l'attuale Regolamento è iniquo, se non abbiamo il coraggio di una variazione complessiva della nostra struttura regionale che permetta un riequilibrio a meno che si abbia il coraggio di dire che sia giusta l'attuale legge elettorale con questa geniale idea degli sbarramenti differenziati, che porta a delle situazioni come quella che ho espresso.
Per queste ragioni, chiedo di votare a favore dell'inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie. Intervengo per esporre la dichiarazione di voto contraria e per fare una brevissima considerazione.
Sarei curioso di conoscere quelle che sono le valutazioni da parte del vertice dell'UDC; adesso il collega Scanderebech non c'è, semmai dopo lo ripeterò.
Avrei voluto raccomandare al Consigliere Scanderebech di non cessare il monitoraggio dei prezzi nei mercati perché è comunque un'opera sociale che può dare dei risultati, almeno per quei ceti popolari a cui fa sempre riferimento. Semmai lo ripeterò quando sarà presente.
Comunque, il voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 14) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione della proposta d'inversione n. 14.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Con la richiesta d'inversione attualmente in votazione, noi richiediamo di spostare nei lavori della seduta odierna il punto originariamente contraddistinto con il n. 8) e di invertirlo con il punto originariamente contraddistinto con il n. 10).
Come ho già in qualche modo espresso nei miei interventi precedenti, la finalità della nostra azione politica è quella di sottolineare le incongruenze di chi sostiene la posizione che, da una parte, è necessario modificare il Regolamento e, dall'altra, non ha l'onestà intellettuale di ammettere che ci sono altre storture nella strutturazione complessiva dell'organizzazione regionale che vanno modificate; mi riferisco in particolare, come ho già detto precedentemente, alla legge elettorale.
Ma un'altra contraddizione insita in questa posizione è quella di chi sostiene, da una parte, di avere la massima disponibilità al confronto sui temi del Regolamento; per esempio, ho riletto recentemente con molta attenzione quella pubblicazione quella pubblicazione molto curata e molto precisa del Gruppo consiliare del PD sulle questioni del Regolamento, dove veniva analizzata, con molta dovizia di particolari, l'ipotesi di una modifica del Regolamento e venivano fatte tutta una serie di interessanti considerazioni. All'interno di questo interessantissimo testo, molti degli interventi ribadivano il fatto che la modifica del Regolamento doveva essere necessariamente e naturalmente l'esito di un confronto complessivo con tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale. Questo è assolutamente naturale e condivisibile per il vecchio principio che le regole del gioco devono essere concordate con una generale condivisione rispetto alle modifiche che dobbiamo apportare.
Ma se è vero che giustamente in quel testo più volte veniva richiamata questa necessità di un confronto con tutte le forze politiche, è necessario tradurre questa esplicitazione di volontà in termini più concreti, nel senso che è bene trovarsi in una situazione di disponibilità in cui il confronto concreto sui vari aspetti, che oggi sono in discussione, possa essere affrontato e risolto in termini positivi.
Se noi abbiamo la pazienza con un gruppo magari ristretto, composto da Consiglieri che abbiano una competenza specifica di norme regolamentari e di norme elettorali, con delle capacità precise su queste aree di discussione, può addivenire ad un risultato complessivamente positivo nel giro di una settimana o dieci giorni.
Non mi sembra un'impresa fuori da ogni possibilità; è semplicemente una capacità di mediazione, che deve necessariamente essere messa in campo e che può portare a degli esiti positivi già prima della fine del corrente mese.
Se riuscissimo, entro la fine del mese, a risolvere tutte le questioni aperte su Regolamento, legge elettorale e collegato alla finanziaria, credo che faremmo un grande passo avanti.
Per questa ragione chiediamo di votare favorevolmente alla richiesta d'inversione.



PRESIDENTE

In senso contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Noi voteremo contro, però vorrei cogliere l'occasione per ricordare a chi ha più buona memoria di quanta ne abbia il sottoscritto, le tante tantissime e troppe riunioni in cui abbiamo discusso esattamente i temi che proponeva adesso il Consigliere Lupi. Tantissime riunioni, dove credo che il fatto che oggi la stragrande maggioranza di quest'Aula è determinata a cambiare il Regolamento porta a considerare che tutta la discussione purtroppo, forse non per tutti, è stata così proficua o utile.
Io non credo alla democrazia del 100%, per cui si arrivi ad una condivisione del 100% di ogni proposta. Credo che sarebbe utile - questo sì che il Regolamento, con la più ampia condivisione possibile, sia aggiornato e si metta in sintonia con la società civile che c'è al di fuori di questo palazzo e che ci chiede di fare leggi buone, in fretta e con competenza.
Per questo serve un Regolamento nuovo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 15) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 8 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Con questa richiesta d'inversione chiediamo che nell'attuale strutturazione dell'o.d.g. della seduta il punto originariamente contraddistinto con il numero 8) venga sostituito dal punto originariamente contraddistinto al numero 9).
Per il resto, giustamente il collega Travaglini sottolineava il fatto che le modifiche del Regolamento sono ferme nella Giunta per il Regolamento da oltre due anni, dimenticando però un fatto essenziale: che durante queste riunioni non si è mai andati oltre il livello puramente dell'esercitazione formale, nel senso che vi sono state una serie di riunioni totalmente inutili, in cui una serie di persone si ritrovavano intorno ad un tavolo per non dire sostanzialmente niente.
Quello che deve cambiare, secondo me, è l'atteggiamento nei confronti dell'incontro con la posizione delle altre forze politiche.
Mi spiego meglio. Se noi andiamo ad una riunione con una posizione pregiudizialmente chiusa, che non prende in considerazione quelle che sono le legittime richieste delle forze politiche che compongono il Consiglio regionale, è chiaro che sarà particolarmente difficile poterci avvicinare ad una soluzione di detti problemi.
Se invece abbiamo una visione più complessiva dell'interesse generale possiamo riuscire ad intuire quella che potrebbe essere una soluzione complessiva, in cui prendiamo in considerazione la modifica del Regolamento, ma contemporaneamente anche una modifica della legge elettorale.
Da alcune parti della sinistra si dice questo: l'abolizione dello sbarramento ve lo potete scordare, perché questo comporta il fatto che Rifondazione ci scappi via.
Ritengo che chi dice che con l'abolizione del Regolamento si dà la possibilità a Rifondazione di scappare, dimostra - e lo dico da osservatore esterno - di non capire assolutamente niente del modo in cui si pongono politicamente le donne e gli uomini di Rifondazione, perché se pensiamo che la valutazione che faranno le donne e gli uomini di Rifondazione sia legata esclusivamente alla possibilità o meno di fuga, significa che non abbiamo capito niente del modo di far politica delle donne e degli uomini di Rifondazione Comunista, che se prenderanno una posizione, non la prenderanno certo per la presenza o meno della scappatoia, ma valuteranno sicuramente politicamente le ragioni di un'alleanza e decideranno in base a quello quale posizione prendere.
Quindi, usare la giustificazione della preoccupazione che Rifondazione potrebbe scappare via e correre da sola, è francamente ridicolo. A parte che, quando si discute di una questione politica come la legge elettorale bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di valutarne la strutturazione in termini assoluti. È vero, come ho avuto modo di ribadire più volte in sede di Commissione, che non esiste la "legge elettorale perfetta", ma quantomeno, si potrebbe considerare la soluzione più vicina alle esigenze complessive della società piemontese.
Se avessimo l'onestà intellettuale di ragionare, anche sulle questioni elettorali, in termini diretti, puliti e chiari, potremmo, probabilmente arrivare ad una soluzione.
Per questo motivo, chiediamo l'inversione dei punti all'o.d.g.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene in senso contrario il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Il nostro parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 16) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
La parola al Consigliere Lupi, per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Con la richiesta d'inversione punti all'o.d.g. rubricata n. 16 chiediamo di modificare la strutturazione dell'ordine del giorno della seduta odierna del Consiglio regionale, invertendo il punto originariamente contraddistinto con il n. 7) con il punto originariamente indicato come n.
11).
Negli interventi precedenti ho cercato di esplicitare, in maniera molto chiara e molto diretta, quali sono le ragioni politiche della nostra posizione. Mi sembra un indicatore particolarmente significativo il fatto che nessun Consigliere di quest'Aula abbia avuto il coraggio di sostenere in piena onestà intellettuale, che il principio dello sbarramento differenziato, che permette quella situazione che dicevo prima, sia una norma equa. Come ho detto, è un indicatore interessante.
Avrei piacere che qualcuno illustrasse, in termini razionali, quali sono le motivazioni che ostacolano la possibilità di un'abolizione degli sbarramenti attualmente in vigore per la legge regionale. Si dovrebbe avere l'onestà intellettuale di motivare quelle che sono le ragioni reali - e non le immaginazioni politiche rispetto, magari, alla collocazione di Rifondazione Comunista o di qualcun altro, che, in base alla strutturazione della legge elettorale, potrebbe fare scelte differenziate - che impediscono l'approvazione dell'abolizione dello sbarramento differenziato all'interno della nostra legge elettorale. Perché o abbiamo il coraggio di un confronto reale e concreto su questi temi, un coraggio a 180 gradi su tutte le questioni attualmente in discussione, oppure "giocare a nascondersi" non è certo indice di una disponibilità democratica al confronto.
Penso che nessuno abbia la capacità di riuscire a motivare l'equità per esempio, della questione dello sbarramento differenziale nell'attuale legge elettorale.
Vedo, comunque, che il mio appello a sostenere questa tesi è stato completamente infruttuoso. Dall'altro punto di vista, mi sembra del tutto improbabile che si riesca a motivare l'opposizione all'abolizione dello sbarramento per ragioni di opportunità politica. Perché avere la capacità di ipotizzare quanto l'abolizione dello sbarramento possa influire sul risultato finale elettorale, è un'operazione quantomeno illusoria, nel senso che tali e tante sono le variabili che incidono sul risultato elettorale, che avere la capacità di predire gli effetti di una modifica di legge elettorale sul risultato elettorale è, francamente, del tutto illusorio.
Noi ci poniamo, quindi, in una posizione molto chiara. Abbiamo esplicitato quali sono le nostre posizioni. Abbiamo più volte ribadito la reale disponibilità nei confronti di un accordo complessivo. Ci pare che manchi un pochino il coraggio di esternare le proprie idee su alcune questioni fondamentali.
Allora, se siamo così determinati nello sbarramento, bisognerebbe avere anche il coraggio di motivarlo politicamente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Il nostro parere è contrario. Sono sempre più convinto, però, che ci siamo riuniti per parlare di Regolamento e non di legge elettorale, che avrà altre dinamiche, altre sedi e altri momenti.
Voglio ricordare che il Regolamento attualmente vigente risale al 1990: sono passati ben 19 anni e in politica è un'eternità! Per questo motivo abbiamo bisogno di cambiarlo rapidamente, nell'interesse di chi sta fuori da quest'aula, ma anche nell'interesse di chi in questa Aula è chiamato per mandato, a lavorare per i cittadini.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 17) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
La parola al Consigliere Lupi, per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Con l'inversione all'ordine del giorno e rubricata al punto 17 ci permettiamo di sottoporre all'attenzione dell'Aula la possibilità di invertire il punto originariamente contraddistinto al n. 7) con il punto originariamente contraddistinto al n. 10).
Al di là di questo, per cercare in qualche modo di spiegare quelle che sono le ragioni della nostra posizione politica, prendo atto di quanto affermava nell'intervento precedente il collega Travaglini, quando sosteneva che il Regolamento è ormai ampiamente maggiorenne. In realtà è stato approvato nel 1990, ma sostanzialmente anche la modifica del 1990 non era una grande modifica, quindi, in realtà, l'attuale Regolamento del Consiglio regionale è stato utilizzato dal tempo dell'istituzione delle Regioni. Sono quasi quarant'anni che il Regolamento vigente è operante.
Direi però che, se da una parte un lasso temporale così prolungato pu essere interpretato come indicatore di una necessità di rinnovamento dall'altra nello stesso tempo questi quarant'anni sono indicativi del fatto che per quarant'anni è stato possibile governare la Regione con questo Regolamento.
È auspicabile che si possa arrivare ad una modifica, ma resta il fatto che, per quarant'anni, maggioranze di diverse espressioni hanno comunque governato questa Regione con questo Regolamento. Il fatto stesso che questo Regolamento permetta un'enormità di possibilità di blocco dei lavori, in realtà fa sì che l'utilizzo strumentale del Regolamento venga praticato estremamente di rado. È così facile bloccare i lavori del Consiglio regionale che se noi guardiamo specialmente a questa legislatura, il blocco dei lavori del Consiglio regionale è stato utilizzato in un numero estremamente ridotto di casi. È anche vero che tutte le maggioranze magari, soffrendo un po', sono sempre riuscite a fare approvare tutti i provvedimenti che hanno portato in Aula.
Affermare, quindi, che questo Regolamento in qualche modo non permetta di governare è fare un'affermazione quanto meno dubbia. Rimane il fatto che nessuno ci impedisce di arrivare ad una sua parziale modifica, in qualche modo di arrivare a delle variazioni dello stesso Regolamento che permettano un fluire più scorrevole dei lavori d'Aula.
I Gruppi che stanno conducendo questa battaglia politica non si oppongono pregiudizialmente ad un'operazione di questo genere, richiedono con insistenza, con ripetitività, con gli strumenti di una stanca ritualità, il riconoscimento di una complessiva modifica della strutturazione regionale che permette il riequilibrio della modifica del Regolamento con una possibilità di modifica anche della legge elettorale che porti, in qualche modo, ad una compensazione e a permettere alle forze politiche minoritarie di poter condurre una battaglia che non potrà più essere come quella odierna, perché, con il nuovo Regolamento, azioni di questo tipo non si potranno più fare. Però, riconoscere almeno alle forze politiche minoritarie il diritto di presenza in Consiglio regionale è una battaglia di democrazia che noi ci apprestiamo a sviluppare. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Per il parere contrario, la parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

L'ha già detto lei: il mio parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 17.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 18) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Con la proposta d'inversione rubricata con il n. 18 poniamo all'attenzione dell'Aula una richiesta di modifica della strutturazione dell'ordine del giorno, spostando e invertendo i punti all'ordine del giorno contraddistinti con il n. 7) e sostituendolo con il punto originariamente contraddistinto con il n. 9).
Le ragioni di questa richiesta sono evidentemente di carattere strumentale, ma in qualche modo dietro questa posizione, dietro queste richieste, esiste una posizione politica molto netta e molto definita, che noi poniamo con molta disponibilità e con molta forza all'attenzione delle forze politiche presenti in Consiglio regionale.
Riteniamo che l'attenzione, rispetto ad una precisa esigenza di modifica della legge elettorale riferita all'abolizione dello sbarramento possa essere valutata dall'Aula con molta attenzione e, una volta che non vengano alla luce motivi di opposizione razionalmente motivati, perché fino adesso sulla nostra istanza di modifica della legge elettorale per andare ad abolire gli sbarramenti, non ho ancora avuto il piacere di sentire alcuno che riuscisse, in termini di diritto per la rappresentanza democratica, a sostenere la razionalità di questa norma.
Se nessuno ha l'onestà intellettuale di sostenere che uno sbarramento differenziato in un contesto di democrazia abbia ragione di essere, perch forse ancora al limite, penso che dal punto di vista democratico possa essere accettabile un discorso di sbarramento indifferenziato, nel senso di, per chi vuole essere rappresentato in un determinato ente, una determinata soglia di sbarramento. Ma se scegliamo questa strada, la soglia di sbarramento non può essere diversificata per questioni di rappresentatività democratica. Non possiamo avere uno sbarramento per chi sta nei grupponi e uno sbarramento per chi non accetta di stare nei grupponi. Questo, dal punto di vista della rappresentanza democratica, non ha ragione di essere, deve essere abolito e, a questo punto, al limite, pu essere, anche se se noi siamo fortemente contrari, ma, dal punto di vista della contrapposizione delle idee, forse può essere accettata un'idea di sbarramento generalizzato. Noi siamo fortemente contrari anche rispetto allo sbarramento generalizzato, ma, in termini di rappresentanza democratica, lo sbarramento, pur essendo da noi ritenuto assurdo, ha comunque una valenza di accettabilità che rientra nella prassi generale della formazione di una legge elettorale.
Invece, siamo del tutto contrari ad accettare una formulazione come quella odierna, che prevede uno sbarramento praticamente nullo o limitato a percentuali decimali per quanto riguarda le liste presenti in coalizione e pone uno sbarramento addirittura del 5% per le coalizioni che si pongono al di fuori dei Gruppi principali.
Queste sono le motivazioni che ci portano a condurre questa battaglia e proprio per questi motivi chiediamo l'inversione del punto all'o.d.g. che ho precedentemente esplicitato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire in senso contrario il Consigliere Travaglini ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Presidente, esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 18.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 19) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 7 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Con la richiesta d'inversione di punti all'o.d.g. rubricata con il n.
19 ci siamo permessi di sottoporre all'attenzione dell'Aula la possibilità di invertire il punto all'o.d.g. originariamente contraddistinto con il n.
7) con il punto originariamente contraddistinto con il n. 8).
È evidente, come chiarito negli interventi precedenti, che la finalità di queste richieste - non potrebbe essere diversamente - è esclusivamente quella di porre all'attenzione dell'Aula la necessità di un confronto serio e realistico, per dare una soluzione globale alle questioni sottoposte all'attenzione del Consiglio regionale negli ultimi mesi. Spesso il dibattito, per esempio quello sulla legge elettorale, è stato finto, nel senso che non c'è stato il coraggio intellettuale di confrontarsi in maniera esplicita sulle naturali e diverse esigenze delle forze politiche che si confrontano in Consiglio regionale. Spesso ci si è espressi negativamente su una questione per inviare messaggi su altri temi, ma evidentemente, questo modo di operare determina problemi di comunicazione perché non permette di vedere chiaramente le carte che ciascun giocatore intende utilizzare nella partita.
Ci sono molte posizioni politiche all'interno del Consiglio regionale che assomigliano ad una sorta di bluff, nel senso che si assumono posizioni che, in realtà, mandano un messaggio trasversale, per affermare delle posizioni su altre questioni.
Noi, in realtà, chiediamo che si abbia il coraggio di esplicitare in questa sede le posizioni complessive, in modo chiaro, cercando di non fingere di non avere la consapevolezza che la soluzione di alcuni problemi è necessariamente collegata con la soluzione di altri problemi. Quindi l'interferenza reciproca che Regolamento e legge elettorale operano vicendevolmente deve essere, in qualche modo, riconosciuta e se ne deve prendere atto per addivenire ad una soluzione.
La proposta avanzata dalle forze politiche minori presenti in questo Consiglio regionale concerne l'istituzione di una sorta di Commissione ristretta formata da Consiglieri con spiccata competenza in materia regolamentare ed elettorale, affinché questo gruppo di lavoro, coadiuvato dalla dirigenza regionale, possa addivenire alla definizione di una soluzione complessiva in tema di Regolamento e legge elettorale.
Per questi motivi, chiediamo di invertire i punti all'o.d.g. con la richiesta rubricata n. 19.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in senso contrario il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 19.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 20) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente, e ringrazio anche il collega Dutto.
Con la richiesta d'inversione all'o.d.g. rubricata con il n. 20, ci permettiamo di sottoporre alla cortese attenzione dell'Aula la possibilità di invertire al posizione di due punti all'o.d.g. dell'odierna seduta del Consiglio regionale e specificatamente di invertire il posizionamento dei punti n. 6) e del punto n. 11).
Devo dire che il mio sforzo teso a esplicitare le motivazioni di carattere politico che sono alla base della nostra posizione non hanno raccolto, come era ovviamente presumibile, una risposta di tipo politico da parte dell'Aula.
Noi continuiamo a rimanere dell'avviso in qualche modo non del valore assoluto delle nostre posizioni, anche se quando si conducono battaglie per la rappresentatività democratica minimale detti valori dovrebbero essere posti comunque al disopra di qualsiasi altra considerazione. Intanto, per vari motivi: anzitutto, perché non si può parlare di rischio di frammentazione in una situazione, come quella regionale, dove la legge elettorale in ogni caso garantisce a chi vince un ampia maggioranza.
In Regione Piemonte chi vince ha il 60% dei seggi, salvo strani incidenti come nel 1995, quando il giorno prima della presentazione delle liste venne detto ad una lista: "Guardate che voi l'apparentamento non l'avete più"! Poi, quella maggioranza, la maggioranza del Presidente Ghigo stranamente arrivò, invece che al 40%, che è il minimo per avere il premo di maggioranza, al 39,7%, e allora si accorsero e capirono che non dare un apparentamento in più probabilmente sarebbe costato molto caro.
Ma i grandi Gruppi, le grandi maggioranze hanno sempre una forte difficoltà di comprensione delle leggi dell'aritmetica elettorale, e si è visto anche durante queste elezioni provinciali, quando alcuni leader politici, che magari hanno grandi capacità di visione complessiva, nel momento in cui devono affrontare problemi di aritmetica elettorale tentennano e cadono in errori piuttosto gravi.
Tuttavia, al di là di questi incidenti, come quello che ricordavo del 1995, quando una maggioranza preferì non dare un apparentamento gratuito e restò sotto il premio di maggioranza del 40% - non che questa lista avesse chiesto, come fanno molte liste, di essere presenti nel listino, perché si trattava di un apparentamento gratuito - vediamo che esiste in Regione Piemonte una situazione in cui chi vince, salvo questi strani incidenti, ha ampiamente a disposizione la maggioranza del 60% e quindi può governare in tutta tranquillità.
Non si capisce, a fronte di questa chiarezza nella determinazione della maggioranza, perché si faccia così tanta resistenza su un tema del tutto secondario come quello dello sbarramento nei confronti delle forze minori.
Nel prossimo Consiglio regionale avremo una situazione in cui il nuovo Regolamento non permetterà più alle forze minori battaglie anche di principio che possano bloccare completamente il Consiglio regionale. A maggior ragione, non vedo come non si possa riconoscere a dette forze almeno la presenza di bandiera. Mi sembra davvero una concessione minimale dal punto di vista democratico e non riesco a capire quali siano le reali motivazioni che bloccano questo riconoscimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 20.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 21) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
La parola al Consigliere Lupi, che interviene a favore.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Quello che ci accingiamo ora a discutere è la proposta d'inversione rubricata con il n. 21, con la quale quattro Consiglieri, tra cui il sottoscritto, richiedono la possibilità di prendere in considerazione l'ipotesi di un cambiamento nella strutturazione dell'o.d.g. dell'odierna seduta del Consiglio regionale spostando il punto originariamente contraddistinto col n. 6) e collocandolo al n. 10).
Quali sono le motivazioni, che in parte ho già affrontato precedentemente, sottese alla nostra presa di posizione? La considerazione che in qualche modo è stata già esplicitata nei miei precedenti interventi è quella di considerare che, tutto sommato è abbastanza necessaria - non assolutamente necessaria, ma diciamo abbastanza necessaria - la modifica del Regolamento. Noi riteniamo che sia abbastanza necessaria, arriviamo a questa considerazione. Tuttavia, se condividiamo la considerazione che la modifica del Regolamento sia abbastanza necessaria, nel contempo riteniamo che una siffatta modificazione della strutturazione complessiva dei lavori d'Aula debba necessariamente essere compensata da un altrettanto significativa modifica della strutturazione della legge elettorale, perch è evidente che la prossima composizione del Consiglio regionale non ci vedrà presenti, ma questo fatto è del tutto secondario, perché noi riteniamo di dover dare fin quando questi pochi mesi che abbiamo a disposizione di presenza in Consiglio regionale. Credo che questi pochi mesi abbiano significato se in qualche modo le forze politiche minori riusciranno a testimoniare il valore di una presenza e di una coerenza politica rispetto ai temi della rappresentatività.
Allora, siamo consapevoli del fatto che nel prossimo Consiglio regionale una serie di operazioni ostruzionistiche, come quella in atto in questo momento, non saranno più possibili, e allora è chiaro che il peso politico delle forze minori diminuirà. Se mai qualche forza politica minore riuscirà ad entrare in Consiglio regionale, sinceramente ritengo del tutto illusoria la possibilità che una forza politica minore possa tentare di rientrare in Consiglio regionale la prossima volta. Ne ho la consapevolezza, ma proprio questa consapevolezza mi dà forza per una battaglia di testimonianza rispetto a valori di rappresentatività democratiche che devono essere comunque difesi.
Se anche qualche forza politica minore, per una serie di particolari congiunzioni astrali (difficilmente realizzabili), riuscisse a entrare nel prossimo Consiglio regionale, è chiaro che, con la modifica del Regolamento, non avrebbe più il peso politico per condurre battaglie, anche di grande valore politico, civile e democratico come questa, e dovrebbe limitarsi ad una presenza esclusivamente rappresentativa e di bandiera.
Ora, se la modifica del Regolamento implica necessariamente una riduzione della potenzialità operativa politica dei Gruppi minori, è evidente che questa modifica deve essere compensata da una variazione che almeno permetta a dette forze politiche di avere una possibilità e una presenza di bandiera. Onestamente, non mi sembra che sia una richiesta fuori dal mondo: è come se, nella grande epopea della conquista del West fosse stato negato agli indiani persino di potersi ritirare in quei territori assurdi che erano le riserve.
Se democraticamente non viene riconosciuto neanche questo, veramente siamo alla fine del rispetto dei principi democratici.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Il nostro parere è contrario, a parte la digressione sul West dove, se legge la storia, il Consigliere sa che è finita male; agli indiani hanno dato il pezzettino di terra, ma non è finita esattamente così.
Comunque, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 21.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 22) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. È sicuramente vero quello che ricordava nel suo intervento negativo rispetto all'inversione dell'o.d.g. il Consigliere Travaglini quando sosteneva che l'epopea della marcia verso il West termin in maniera tragica per le popolazioni autoctone: gli indiani d'America furono rinchiusi nelle riserve e poi, ogni qualvolta in quei territori furono individuati dei giacimenti in qualche modo interessanti, venne loro tolta anche la riserva.
Il problema è che qui, nei confronti degli indiani, non solo si vuole perpetrare una politica di annientamento, ma non gli si vuole neanche riconoscere la possibilità di rinchiudersi in una piccola riserva politica cioè l'atteggiamento è quello di dire: "Eliminiamo tutti senza fare prigionieri, perché non si sa mai che ogni tanto da questa riserva possa nascere qualche rivolta".
Io posso assicurarti, Marco, onestamente, che i poveri indiani di questo Consiglio regionale non hanno certamente la forza politica di riorganizzarsi nelle loro riserve e di tentare. Ci sono già i leghisti che hanno questa capacità di trasmutarsi in indiani. Quindi posso assicurarti onestamente che, da parte nostra, non c'è nessuna velleità, una volta che ci abbiate rinchiuso nelle riserve istituzionali, di riorganizzarci per uscire al grido di battaglia, dissotterrando l'ascia di guerra per cercare di tornare in Consiglio con aspirazioni di battaglia.
Noi sinceramente chiediamo una sola cosa: che sia riconosciuto il principio democratico della presenza di bandiera negli enti istituzionali.
Siamo d'accordo che vadano in qualche modo eliminate quelle possibilità esagerate che oggi il Regolamento permette (tipo quella odierna) di poter bloccare i lavori del Consiglio regionale per un lasso temporale praticamente infinito. Però, a fronte di questa disponibilità, bisogna avere la coscienza - come è giusto, in una visione complessiva di riscrittura delle regole - e la capacità di porsi in qualche modo anche dalla parte di coloro che hanno una visione politica diversa, di interpretarne le esigenze, di interpretarne anche le battaglie politiche per il riconoscimento e il rispetto della rappresentatività democratica.
Mi sembrano considerazioni non campate in aria; mi sembrano considerazioni politiche che possono trovare quantomeno il rispetto e il dialogo di tutte le forze politiche. Non penso che l'accettazione dell'abolizione degli sbarramenti abbia questo peso rivoluzionario sugli equilibri elettorali complessivi della Regione Piemonte.
Francamente, pur essendo particolarmente appassionato e attento alle dinamiche di carattere elettorale, non riesco a intuire quale aspetto rivoluzionario potrebbe assumere l'abolizione dello sbarramento e chi pu avere la presunzione di intuire a priori di avere dei vantaggi o degli svantaggi da questa modifica della legge elettorale.
Uno dei gravi limiti della classe politica italiana è che spesso chi fa le riforme elettorali è incapace di intravedere (o si illude di intravedere) dei risultati, che invece spesso poi l'esito elettorale dimostra essere del tutto illusori. Perché molto spesso si è portati a fare considerazioni sulla legge elettorale partendo della situazione a priori e non avendo la capacità di intuire che la situazione elettorale è in continuo, perenne divenire e quindi è solo presunzione quella di poter intuire quello che una modifica della legge elettorale potrà apportare in materia politica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Intervengo perché guardavo l'ultimo intervento di Maurizio Lupi dalla televisione - insieme a un noto vero rivoluzionario com'era Clement, stavamo tutelando i diritti dei lavoratori che c'erano a Torino un tempo - e sono rimasto perplesso, in quanto il collega Lupi, di cui apprezzo la professionalità non da ora, sta usando argomentazioni semplicemente a fine strumentale: quando uno fa l'ostruzionismo, lo fa secondo gli strumenti di cui dispone. E, per carità, almeno qui qualche cosa di merito c'è; in passato, ci è capitato di sentire praticamente tutto il Regolamento edilizio a suo tempo letto con molta puntualità dal collega Chiezzi.
Di conseguenza, sarei tentato di non rispondere nel merito, ma un'eccezione la faccio, così mi salvo l'anima per oggi pomeriggio e passiamo al turno successivo, anche perché poi le cose dette rimangono e non tutti hanno questa capacità eccellente che hanno alcuni - io li invidio di dimenticare ciò che è successo prima e di fare in modo che le cose tornino tutte come sono state un attimo prima. Buona parte delle cose che il collega Lupi ogni tanto ha detto sono anche vere, per esempio quando ricordava del '95, quando io c'ero. Qualcuno sbagliò, perché non falla soltanto chi non fa. Noi su un certo tipo di errori abbiamo una certa pervicacia e tendenza ad insistere, e grazie a questo la legislatura 1995/2000 partì con un esito numerico diverso da quello che avrebbe potuto essere se coloro che ne avevano la potestà avessero utilizzato meglio la legge elettorale, che è la stessa che è in vigore adesso.
Siccome però il collega Lupi, se non è solo per finalità strumentali se lo è, mi arrendo subito - parla essenzialmente di legge elettorale, mi permetto solo di dire una cosa: che mi ricordo anche dopo, perché ho questo difetto che non riesco a dimenticare, vorrei dimenticare ma non ci riesco.
E anche questo consulente che ho pagato meno di quanto la Presidente Bresso abbia pagato la maggior parte dei suoi consulenti - però non ci sono buoni consulenti che lavorino gratis - questo svizzero tedesco che da un po' mi dà consigli non è ancora del tutto efficace.
Al momento di legge elettorale, se non mi sono distratto, c'è un'unica proposta che abbiamo firmato noi, attorno alla quale c'è il consenso degli (si fa per dire) amici, ma certamente leali colleghi di AN, e attorno alla quale c'è anche il consenso degli (si fa per dire) amici, ma certamente colleghi leali della Lega.
Non ci sono altri provvedimenti. Fortunatamente, essendo il Vicepresidente Peveraro non un Consigliere, non dobbiamo chiedergli la sua opinione, altrimenti anche lì farebbe più danni di quanti già non ne stia facendo nell'area del bilancio.
Tra l'altro, stiamo facendo un'opera benefica, perché il fatto di tenere qui vincolato il Vicepresidente Peveraro almeno un po' più di quanto codesta Giunta si è abituata, evita qualche danno in più alle già disperate finanze regionali.
Compiango seriamente colui che subentrerà, di qualunque parte politica esso sia, Vicepresidente Peveraro, perché avrà bisogno di andare prima a Lourdes, poi a Fatima, poi alla Madonna Nera di Czestochowa e soprattutto avere, quello sì, dei seri consulenti solo per turare i buchi - ma ci vorrà più di una legislatura - che il Vicepresidente Peveraro.



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Non c'entrava niente? Perché le sembrava che prima c'entrasse? Ma era per metterla di cattivo umore, perché non vorrei che lei rimanesse qui bello pacioso! Torno all'argomento. Siccome la legge elettorale attuale è certamente perfettibile, come lo è il Regolamento, adesso parliamo di Regolamento, ma se si vuole parlare di legge elettorale basta fare un ulteriore progetto di legge. C'è un unico Gruppo che ha chiesto in sede di Capigruppo che ci sia uno spazio di discussione di Aula della legge elettorale, ed è il Gruppo che ho l'onore, al momento, di presiedere.
Noi abbiamo fatto una proposta per migliorarne un aspetto; se alcuni degli aspetti della legge non sono eccellenti, se ne può parlare, però per parlarne anche noi poniamo delle condizioni, che possono essere accettabili o meno. Noi per parlarne vorremmo leggere delle proposte, perché in quest'Aula le leggi si fanno con le proposte, con gli emendamenti e con le varianti. Con le parole purtroppo non si fanno né le deliberazioni.
Quante sono le promesse che Peveraro non ha rispettato nei primi tre anni della sua legislatura, perché prima c'era una persona seria, Susta che purtroppo abbiamo perso per trovarci codesto figuro (scherzo ovviamente!) che sul rispetto delle parole date non sa neanche...
Se ti dimetti, noi il collegato alla finanziaria in una sola serata lo approviamo!



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

No, per il consuntivo vogliamo anche le dimissioni dell'Assessore Deorsola, così facciamo festa grande e risolviamo anche i rapporti con il Consiglio.
Quindi, si va avanti con questa forma di ostruzionismo di cui non comprendo per ora - e non voglio comprendere - le ragioni, perché una volta che le avessi comprese poi i ragionamenti diventerebbero più gravi. Se si vuole parlare di legge elettorale, come buona parte degli interventi, non solamente quelli in sede strumentale del collega Lupi, la modalità è quella: si presenta una legge, si chiedono degli impegni e si discute. Nel frattempo, torneremo all'o.d.g. principale, per cui chiederei all'Aula di respingere la pur legittima richiesta di modifica che ha presentato il collega Lupi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 22.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Manolino ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Più che sull'ordine dei lavori faccio una battuta di anticipo rispetto all'intervento della prossima richiesta d'inversione dell'o.d.g., perché mi pare che l'intervento del collega Burzi debba avere, quanto meno da parte nostra, una chiarezza, perché fa parte pur sempre dell'ordine dei lavori.
Credo che quando si ipotizza che questo tipo di ostruzionismo, che questa forma di blocco temporaneo del Consiglio possa portare o debba portare ad una teorica mediazione per una discussione, per un dialogo concreto, costruttivo e propositivo - non so dove, se in Aula o in Commissione - con la finalità eventuale di dare un riscontro ad una proposta di modifica della legge elettorale di cui parlava il collega Burzi, o quanto meno presentata dalla minoranza.
Le devo dire che la cosa mi stupisce e mi rattrista da un punto di vista logistico, perché, ancorché io non sappia la data della presentazione della proposta della legge elettorale, e non me ne può importare di meno da un punto di vista pratico, devo dire però che mi sembra quanto meno scorretto da un punto di vista politico ed istituzionale che oggi ci siano Consiglieri che sono disponibili a parlare di una modifica della legge elettorale a pochi mesi di distanza da un'elezione regionale, quando una discussione sulla modifica del Regolamento - è stato giustamente detto prima - è in ballo da due anni e mezzo. Quindi, con tutti i se e i ma evidentemente non è stata portata a buon fine per tanti motivi, ma si è iniziata la procedura, si è ravvisato il problema reale e vero molto prima addirittura prima della metà della nostra legislatura.
Questo ha una giustificazione tale per cui credo che la modifica del Regolamento oggi abbia una logica, ancorché questa modifica rimanga nei parametri e nei canali di una modifica migliorativa di tempi, di modalità e di capacità governative e/o di opposizione, a seconda dei punti di vista di un Regolamento che deve gestire i rapporti del Consiglio.
Non posso accettare da un punto di vista politico, ma neppure etico che si venga a pensare di avere una disponibilità oggi a discutere una legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni regionali, quando si sta già lavorando per le elezioni regionali, quando i giochi non devono essere modificati in corsa, quando nessuno ha le idee chiare - per lo meno apparentemente - e quando dopo cinque anni di legislatura si rischia di andare a cambiare tout court un sistema consolidato da sette/otto legislature.
Quindi, Presidente, sappia - lo volevo dire come ordine dei lavori che il nostro Gruppo non è assolutamente disponibile per nessun motivo ad ipotizzare in questo momento e da adesso alle elezioni una cosa non seria.
Riteniamo non serio pensare di modificare la legge elettorale negli ultimi mesi di legislatura; è una cosa di cui si era già parlato in fase di costituzione del nuovo Statuto regionale. Se ne era parlato per oltre un anno, non si era raggiunto un accordo, ma eravamo ad inizio legislatura.
Non si fanno queste cose e se qualcuno le vuole fare o tenterà di farle troverà la nostra ferma opposizione, perché non è corretto né da un punto di vista politico né da un punto di vista nei rapporti dei Gruppi consiliari.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste inversioni punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta d'inversione rubricata n. 23) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
La parola al Consigliere Lupi, per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Mi permetto di commentare amichevolmente l'intervento precedente: il collega mi perdonerà se ritengo parzialmente eccessive le paure evocate nel suo discorso.
Per quanto sia stato molto interessante (come sempre, del resto) l'intervento del Presidente Burzi, ha rappresentato semplicemente un intermezzo tramite il quale il Presidente del maggior Gruppo di opposizione ha preso atto - e gentilmente lo ha riconosciuto - del fatto che una piccola parte delle considerazioni di chi stava intervenendo potevano avere un livello di accettabilità generale o, comunque, di possibile approccio alla discussione. Ringrazio, ovviamente, il collega Burzi per tale riconoscimento.
Pertanto, riterrei che le paure esternate dal Consigliere Manolino siano francamente esagerate.
Al di là delle limitate possibilità finali che la nostra battaglia politica possa onestamente prevedere di avere, ciò non toglie che il significato morale e di principio di una certa posizione possa e debba avere un riconoscimento importante da parte dell'Aula consiliare.
Le considerazioni che abbiamo cercato di esternare sulle ipotesi di un possibile equilibrio tra la modifica del Regolamento da una parte e dall'altra, la modifica della legge elettorale, non mi paiono prive di una loro teoricamente possibile realizzazione. Il Presidente Burzi ha sottolineato - ne ha tutte le ragioni - il fatto che l'unica proposta di modifica della legge elettorale ufficialmente presentata è stata quella del Gruppo di Forza Italia, condivisa dal PdL. Pertanto, la strada istituzionalmente più "normale" per addivenire ad una modifica della legge elettorale è quella della presentazione o della discussione della questione della legge elettorale in aula, eventualmente anche attraverso una modifica emendativa di un testo che è stato già posto all'o.d.g. del Consiglio regionale.
Sicuramente non si può non concordare con le considerazioni sin qui svolte. Ci permettiamo di osservare che in questa situazione politica, il confronto tra le due posizioni - la prima largamente maggioritaria all'interno del Consiglio regionale, l'altra fortemente minoritaria rappresentata in questo momento dalla resistenza di quattro peones del Consiglio regionale - rende in qualche modo obbligatorio il riconoscimento della posizione dei quattro Consiglieri di minoranza come "soggetto debole". Dunque, per arrivare ad una possibilità di accordo, deve essere necessario - è chiaro, è intuitivo - il riconoscimento delle richieste che il soggetto debole avanza. In questo caso, il soggetto debole non può che essere il gruppo dei quattro Consiglieri.
Per questa ragione, chiediamo la discussione del punto all'ordine del giorno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Intervengo per esprimere contrarietà.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 23.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 24) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 6 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
La richiesta d'inversione punti all'o.d.g. n. 24 riguarda una legge estremamente importante, che ritengo sia utile affrontare e possibilmente licenziare con un voto d'Aula.
La maggior parte delle leggi di cui si chiede una pronta discussione sono motivate dalla risposta che i proponenti vogliono dare alla popolazione piemontese in ordine alla povertà, all'esclusione sociale, al microcredito, al sistema del doppio prezzo, alle difficoltà che si riscontrano in termini di prevenzioni e controllo della sicurezza e in riferimento all'annosa piaga della prostituzione, che le stesse cronache nazionali degli ultimi mesi hanno riconosciuto essere una problematica molto più vasta di quello che si poteva immaginare.
Le proposte di legge riguardano, altresì, l'esercizio dei locali di intrattenimento e svago per la tutela dei giovani; riguardano il reddito di cittadinanza e contrasto della povertà. Quello che una volta veniva considerato un must di certe frange della sinistra - il reddito di cittadinanza - è diventato ormai argomento anche di altre forze politiche.
So perfettamente che a Roma, ad esempio, ci sono associazioni politiche che si richiamano alla destra sociale (qualcuna era all'interno del Gruppo di AN e poi è confluita nel PdL, altre ne sono rimaste fuori), e che fanno della vera battaglia per il reddito di cittadinanza, così come per il mutuo sociale.
Anche queste sono proposte di legge che il sottoscritto, insieme ad altri colleghi, chiede di poter inserire all'o.d.g. e discutere nella giornata odierna o comunque nelle prossime sedute di Consiglio regionale.
Un'altra proposta in oggetto, ad esempio, è quella della lotta al caro prezzi e del cosiddetto paniere "In Piemonte si compra bene". Sappiamo perfettamente quanto sia importante, dal punto di vista della vita e della dignità dei piemontesi, il costo della vita al dettaglio all'utilizzatore finale.
Purtroppo tutte le politiche messe in atto e portate avanti, anche nazionali come, per esempio, tutte queste figure, queste authority, mister prezzi ecc. sono stati via via degli assoluti fallimenti e totalmente inadeguate per dare delle risposte ai cittadini piemontesi.
Riteniamo, pertanto, che sia necessario affrontare a livello legislativo regionale questa problematica incalzante nella vita dei piemontesi. Non solo, ci sono anche proposte di richiesta, per esempio, per il microcredito. Sostanzialmente significa prestare qualche migliaio di euro ai cittadini che vogliono aprire un'attività, e che vogliono prendere questo un prestito per aprire e rilanciare quella che è la propria attività e, di fatto, trovare lavoro. Sono prestiti, spesso e volentieri, basati sull'onore, sulla restituzione anche a breve tempo e che, purtroppo, oggi come oggi, gli istituti di credito e le maggiori società finanziarie non vedono. Anzi, quello che è visto nelle società finanziarie più comuni è spesso e volentieri, un contratto capestro, che poi vincola i cittadini piemontesi che utilizzano questo microcredito, di fatto, legandoli mani e piedi per anni e anni, addirittura con tassi che arrivano a sfidare la soglia dell'usura, sempre sotto la legge ma assolutamente fuori dalla possibilità dei reali bisogni dei piemontesi.
Per questo motivo, chiedo di votare l'inversione in oggetto.



PRESIDENTE

La parola, in senso contrario, al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Per esprimere, al di là delle motivazioni, parere contrario, ricordando anche al Consigliere Giovine, che è appena intervenuto, che noi vorremmo procedere, possibilmente, come questa stragrande maggioranza ritiene, alla votazione sul nuovo Regolamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 24.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 25) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 11.
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

La richiesta in oggetto che vede, oltre che il sottoscritto, anche il collega Lupi e altri colleghi fra i sottoscrittori della proposta di legge qui rubricata, vede come primo firmatario il collega Deodato Scanderebech.
Fra le finalità che la Regione Piemonte, in seguito al devastante incremento delle stragi del sabato sera, prevede con la legge in oggetto vi è un piano di intervento concreto, al fine di ridurre drasticamente il numero di decessi sulle strade, per lo più giovani fra i 18 e 25 anni.
Al comma 2 dell'articolo 1, che elenca le finalità, si chiede che la Regione Piemonte, nell'ambito degli interventi per la riqualificazione del sistema dei locali di intrattenimento e svago (nello specifico, sale da ballo. night club, discoteche e quant'altro), promuove di fatto un nuovo orario di chiusura per la vendita degli alcolici, per l'inquinamento acustico e visivo, oltre che per la sicurezza personale e stradale da applicarsi, peraltro, indistintamente nei locali indicati ai fini della sicurezza stradale e della tutela della vita dei giovani.
Nell'articolo 2, si elencano, invece, nella fattispecie per la realizzazione delle finalità di cui all'articolo 1, gli obiettivi per la modifica dell'orario nei locali di cui la legge chiede il controllo, alla lettera b) troviamo la riduzione all'inquinamento acustico visivo, in maniera tale che ci siano le condizioni di quella che viene definita una camera di compensazione che esiste già in parecchi locali, ma in modo autonomo, senza che ci sia stato un impulso legislativo affinché i locali si dotino di queste stanze di compensazione, e anche affinché ci sia una disciplina più stringente sulla vendite di alcolici.
In tantissimi locali stranieri esiste di fatto il divieto di vendere alcolici un'ora prima dell'orario di chiusura, perché questo permette una decompressione e un maggiore assorbimento di quelli che sono gli effetti devastanti dell'alcool sui giovani. La lettera b) indica le misure per contrastare il commercio di sostanze stupefacenti che sono, evidentemente i compiti primari della Regione, che rientrano nei compiti primari dello Stato e, nella fattispecie, della magistratura e degli organi di sicurezza dello Stato, ma sicuramente, sotto il profilo informativo la Regione pu fare veramente tanto e può cercare, nei fatti, di limitare i danni per la mancanza di una formazione corretta delle giovani menti.
Infine, si chiede che ci siano le dotazioni di impianti tecnologici ai fini della sicurezza personale, da applicarsi sia all'interno delle sale da ballo che nelle zone limitrofe a struttura. Questi impianti tecnologici evidentemente, sono finalizzati alla sicurezza personale e dovranno, nella fattispecie, rendere possibilmente più sicura e agevole il rientro a casa dei ragazzi che vorranno, giustamente, divertirsi.
Nel punto f) si prevedono i "discoperator", ovvero gli operatori delle discoteche o, per meglio dire, gli addetti al servizio di tutela per le discoteche, sale da ballo, luoghi di svago e similari, che non sono propriamente dei buttafuori, ma delle persone che hanno il compito di verificare che non ci sia l'accesso di sostanze stupefacenti all'interno del locale e, al tempo stesso, di verificare che i ragazzi che si avviano verso le auto e, successivamente, si avviano al loro domicilio, lo facciano in assoluta sicurezza e consci e consapevoli del fatto che lo possono fare senza andare incontro a pericolosi incidenti automobilistici.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La parola, in senso contrario, al Consigliere Bizjak.



BIZJAK Alessandro

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Molto chiaro e rapidissimo. Consigliere Dalmasso, si interviene uno a favore e uno contro. Sicuramente non mancherà occasione di poter intervenire successivamente.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 25.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 26) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 10.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Anche per completezza rispetto all'intervento precedente ritenevo corretto proseguire l'elencazione degli obiettivi contenuti nella proposta di legge di cui si chiede una pronta discussione.
La funzione del "discoperator" non è semplicemente di buttafuori o bodyguard, ma di maggiore tutela della sicurezza dei ragazzi - non sono solo gli studenti coloro che possono accedere ai locali di divertimento.
Al punto g), invece, si chiede in modo specifico quanto precedentemente preannunciato al punto b) come condizioni di microclima, ovvero l'istituzione di una "camera di decompressione", che esiste in molti Paesi stranieri. Tali camere, evidentemente, permettono ai ragazzi e alle ragazze di uscire dai locali di divertimento senza essere particolarmente frastornati dal rumore ossessivo che si sente in queste discoteche e conseguentemente, avendo smaltito anche l'eccessivo alcool che spesso si assume in questi locali. Un'ora senza l'assunzione di sostanze alcoliche non mi riferisco alle sostanze stupefacenti, per le quali è previsto un controllo severissimo, affinché se ne escluda completamente l'utilizzazione all'interno dei locali - permette, come dimostrato dall'esperienza internazionale, una maggiore salvaguardia delle vite umane, perché di fatto si limitano tantissimo gli incidenti. Allo stesso modo, la polizia stradale suggerisce, in presenza di un tasso alcolico particolarmente alto, di fermarsi un attimino e di non mettersi subito alla guida, perché con il trascorrere del tempo il tasso alcolico si abbassa ed è possibile riassumere le caratteristiche necessarie per una guida sicura.
Evidentemente, la camera di decompressione permetterebbero una maggiore interazione sociale dei vari frequentatori di questi locali, ma sicuramente, dal punto di vista pratico, abbassando il tasso alcolemico degli utilizzatori, permetterebbe di salvare parecchie vite.
Alla lettera h) si chiede l'applicazione del Piano regionale sulla sicurezza stradale. Trattasi di un'innovazione importante, che successivamente, quando entreremo nel merito illustrerò molto meglio.
È indubbio che una Regione moderna come la nostra, di cui giustamente si vanta la Presidente Bresso, si deve dotare di un Piano regionale sulla sicurezza stradale. Cosa nella fattispecie questo piano debba prevedere lo si affronterà dopo che la Giunta avrà effettuato la sua proposta operativa con il passaggio in Commissione - almeno due potrebbero riguardare il Piano regionale sulla sicurezza stradale - al fine dell'approvazione da parte del Consiglio regionale.
Questa novità contenuta nella legge è molto importante e la ritengo fondamentale per la sicurezza dei nostri giovani.
Al punto i), invece, si chiede l'impiego di alcuni mezzi di trasporto detti discobus. Siccome è molto importante l'articolato sul discobus e purtroppo, il tempo sta terminando, mi permetterò di riprendere la questione, affinché i colleghi non possano perdere questa importante precisazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Esprimo voto contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 27) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 9.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa se non ho con prontezza alzato la mano, in quanto il collega Monteggia mi stava distraendo in modo artefatto.
Tra gli obiettivi contenuti all'articolo 2, alla lettera i), è previsto l'impiego di mezzi di trasporto detti discobus, che hanno la funzione di ridurre l'uso dei veicoli privati per gli spostamenti.
Noi conosciamo le tantissime iniziative a livello autonomo che i Comuni, ma a volte anche le Province, organizzano sulla falsariga di quello che qui viene definito discobus. Ad esempio, molti Comuni nell'Emilia Romagna, mettono a disposizione dei ragazzi forti sconti sui taxi, anche se vengono utilizzati in orario notturno; altresì ci sono biglietti del treno con tariffe molto basse che, ad esempio, vengono utilizzati da Bologna verso Rimini e tutte le discoteche della Romagna, ma sono tantissimi i casi analoghi che si registrano nel Veneto.
Quello del discobus, invece, è un provvedimento che, oltre a creare nuovi posti di lavoro, darebbe la possibilità a molti ragazzi di andare in discoteca la sera, uscire tardi e rientrare anche tardissimo, ancora più tardi, senza averne una particolare negatività dal punto di vista dell'organizzazione, per la propria tutela e per la propria salvaguardia perché permetterebbe loro di bere, di fatto, quanto e più riterranno opportuno, anche (ovviamente non è permesso dalla legge, ma non dobbiamo nascondere la testa sotto la sabbia) eventualmente di usare sostanze psicotrope o, comunque, non prettamente legali e rientrare a casa in assoluta sicurezza senza usare l'automobile.
Nella fattispecie, questo renderà la permanenza nella discoteca in assoluta leggiadria, perché, ovviamente, il rientro sarà assolutamente sicuro. Peraltro, esistono già delle ipotesi di questa natura viste e vissute in Inghilterra e in altri paesi del Nord Europa, dove i ragazzi possono rientrare la sera e, magari, anche dopo aver fatto una piacevole conquista e non è una cosa completamente avulsa. Da noi, purtroppo, si ritiene la macchina un mezzo indispensabile.
Quello che per noi è un indice dello status di libertà dei ragazzi una volta raggiunta la maggiore età, ovvero l'automobile, non è così nel resto dei paesi d'Europa. I ragazzi, anche se hanno raggiunto la maggiore età si muovono liberamente anche senza utilizzare l'auto. Qui invece c'è una mentalità diversa, secondo me, credo anche indotta dal fatto che c'è la volontà evidente di incentivare il mercato dell'automobile affinché ci sia un'utilizzazione massiccia dell'auto e, quindi, aumentando anche il livello dei consumi, ma nel resto d'Europa così non è.
Credo sia utile guardare a questi esempi interessanti e intelligenti che esistono in tutta Europa, anche perché mi pare che il mercato dell'automobile non è più il mercato trainante della nostra industria. In una recente intervista, un illustre sindacalista diceva che ormai l'industria automobilista torinese conta 15 mila addetti e non più i 300 mila degli anni Sessanta e Settanta, quindi credo che si possa con intelligenza guardare a questi esempi che, invece, porterebbero sicuramente dei benefici sotto il profilo della sicurezza dei nostri giovani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bizjak.



BIZJAK Alessandro

Contrari.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 27.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Giovine, sull'ordine dei lavori.



GIOVINE Michele

Gradirei, visto che è testé avvenuto che il collega Monteggia ha votato per il collega Burzi e il collega Leardi per il collega Cirio, che questa fosse la prima e l'ultima volta che questa usanza fosse praticata e di non vederla più nelle prossime ore.
È vero che i colleghi Burzi e Cirio erano presenti in aula, ma potevano fare lo sforzo di venire a votare, anche perché se si instaura questa consuetudine, nessuno ci vieta di farlo anche con un sms dalla sala fumatori o, magari, anche dal bar.
Quindi, anzitutto chiedo che venga ripetuta questa votazione e poi che ella richiami i colleghi ad un rispetto delle votazioni secondo quanto prevedono lo Statuto, il Regolamento e leggi dello Stato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
Dovrebbe fare attenzione a lanciare proposte sulle modalità di voto perché qualcuno le potrebbe prendere in considerazione.
Per quanto riguarda la votazione, penso che si possa anche soprassedere nella ripetizione, però ho ascoltato con molta attenzione quello che ha detto. Non mi sono accorto, e mi scuso, quello che è avvenuto. Sarà mia cura prestare la massima attenzione affinché i Consiglieri votino direttamente dal posto loro assegnato e non qualche collega vicino. Quindi se lei condivide, e la ringrazio per la segnalazione, possiamo continuare con le altre richieste d'inversione.
Consigliere Giovine, è soddisfatto?



GIOVINE Michele

Presidente, mi spiace, ma per stigmatizzare l'errore vorrei che venisse ripetuta la votazione.



PRESIDENTE

Va bene.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! La situazione è normalissima.
Non ritengo, anche se è prassi e vista anche la situazione non determinante nel prosieguo dei lavori, di dover accettare la sua richiesta di ripetere la votazione e me ne dispaccio. Dopodiché, farò molta attenzione e la ringrazio della segnalazione, ma invito i colleghi a votare direttamente e non con l'ausilio di colleghi vicini di banco. Grazie.
Richiesta d'inversione rubricata n. 28) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 8.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Nel provvedimento in oggetto, sempre all'articolo n. 2, fra gli obiettivi, bisogna non dimenticare, dopo la lettera i), che prevede l'utilizzo dei discobus, la lettera j), che è collegata a tutte le misure di contrasto alla vendita e all'utilizzo degli stupefacenti, prevede anche delle campagne di sensibilizzazione sui danni causati dall'abuso dell'alcol e sulla sicurezza stradale. Perché oggi come oggi sicuramente le droghe e le sostanze psicotrope sono dannose per la salute dei giovani e incidono sulla loro guida e sulla sicurezza stradale di tutti quanti. Ma una droga ancora peggiore e più devastante (oltre che alla politica, come giustamente il collega Cirio mi ha ricordato), che purtroppo non ha la stessa attenzione da parte dei media è l'alcol, probabilmente perch maliziosamente qualcuno vuole pensare che sull'alcol lo Stato mette delle tasse molto alte, ci guadagna, con degli introiti così come avviene ad esempio sul fumo.
È anche vero che l'alcol oggi viene vissuto da molti come una sorta di antidepressivo a buon mercato (che non trovi in farmacia, ma trovi al supermercato) e permette a tantissime fasce di giovani di arrivare nei locali e abusarne in quantità veramente mostruosa, così possono dimenticare la realtà e buttarsi in quello che loro vedono un momento di divertimento facile, ma che a volte rischia di avere delle evoluzioni davvero perigliose.
Di conseguenza, è giusto sensibilizzare i cittadini, soprattutto i più giovani e i più deboli, sui danni che un eccessivo e prolungato uso di alcol può procurare alle loro menti. È giusto mettere sull'avviso questi giovani cittadini, che purtroppo - ricordiamolo - possono essere anche minorenni, nonostante le leggi italiane, per quanto riguarda i superalcolici, limitano fortemente la possibilità di compravendita di sostanze altamente alcoliche rispetto a certe fasce d'età, mentre nella pratica sappiamo che questo non sempre avviene.
Nella pratica, spesso e volentieri chi vende sostanze alcoliche non controlla i documenti di chi le va a comprare; in ogni caso, possono effettuare l'acquisto il fratello maggiore, l'amico più grande, la ragazza più grande (per i più fortunati), che lo passano ai loro amici, fratelli parenti, fidanzati minorenni.
Peggio ancora avviene nelle discoteche. La maggior parte dei cocktail che vengono serviti nelle discoteche sono tutti a base di superalcolici, a volte mescolati con la frutta o supercolorati, ritenuti poco pericolosi poiché presentati appunto con colori stravaganti e magari decorati con qualche ombrellino o un pezzo di frutta. Ebbene, l'assunzione di questi cocktail in sequenza veloce e contornata da musica rimbombante, martellante nelle orecchie dei clienti rende tali sostanze assolutamente micidiali e pericolosissime, soprattutto se i giovani utenti, dopo essere usciti dalle discoteche, si ritrovano ad avere un approccio con il resto della società che non ha assunto quelle sostanze.
Alcuni danni riguardano la sicurezza delle strade e comportano effetti devastanti, ma di questo ne parlerò nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, in senso contrario, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 28.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 29) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 7.
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione della proposta d'inversione n. 29.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Credo che sia importante stigmatizzare quello che precedentemente era stato oggetto del mio intervento, ovvero la pericolosità delle sostanze altamente alcoliche assunte da ragazzi minorenni.
Sappiamo benissimo - perché tutti i testi scientifici ce lo dicono in modo certo - che l'alcol, soprattutto in tenera età, brucia tantissime cellule cerebrali, in particolare i neuroni delle giovani menti. Più vengono assunte sostanze altamente alcoliche in tenera età, più questo avrà una ripercussione negativa sui ragazzi e sul loro successivo sviluppo.
Purtroppo esiste il fenomeno dell'emulazione del comportamento dei compagni più grandi e di fatto è considerato poco simpatico, da parte dei ragazzi minorenni, non assumere sostanze alcoliche se si è in comitiva; ci per non sentirsi esclusi dal gruppo, come più o meno avviene quando si fuma la prima sigaretta (stessa dinamica concettuale).
Evidentemente i ragazzi minorenni che assumono sostanze alcoliche subiranno un aspetto negativo nel rendimento scolastico e successivamente anche nella parte restante della loro vita (studentesca, lavorativa professionale).
Al riguardo, la lettera j) - una delle parti più importanti del progetto di legge a firma Deodato Scanderebech e che ho avuto anche io l'onore di firmare - prevede la possibilità di una sensibilizzazioni, oltre che sui danni dovuti all'alcol, anche sulla sicurezza stradale.
Ricordiamoci che una guida in stato di ebbrezza, oltre che essere oggigiorno penalmente rilevante, rende nella pratica la propria vita fortemente insicura. Di fatto, nella roulette russa di quello che potrebbe accadere, basterebbe un attimo di rischio (un animale sulla strada, un faro che ci abbaglia, una persona che ci attraversa la strada o un compagno di viaggio particolarmente esuberante che ci fa uscire fuori dal tracciato) per farci giocare la vita.
Ma quello che è ancora più grave sulla sicurezza stradale è che, in stato di ebbrezza, non solo mettiamo in pericolo la nostra vita, ma mettiamo in pericolo anche la vita di altre persone, di quelli che stanno con noi in macchina e di quelli che rischiamo di incrociare sul nostro percorso. Questo ovviamente non solo non va bene, ma non è assolutamente accettabile e deve essere contrastato.
Credo che la Regione abbia il dovere di tutelare queste giovani vite non solo perché tutelando queste tutela le vite e l'esistenza delle famiglie a cui questi ragazzi appartengono, ma anche perché tutela altre vite che sono inconsapevoli e che in quel momento la sfortuna li porta a incrociare queste persone che guidano in stato di ebbrezza, rischiando così di arrivare ad incidenti mortali.
È una cosa veramente scandalosa, poco intelligente, ma che purtroppo accade. Tante persone che si svegliavano presto per andare al lavoro o famiglie che partivano per andare in vacanza si sono trovate a incrociare delle auto pilotate da giovani sconsiderati che purtroppo guidavano a velocità folli e in stato di ebbrezza, andando incontro a incidenti mortali; talvolta, ironia del destino, moriva la famiglia inconsapevole e i giovani responsabili no; peggio ancora, alcuni ne subivano le conseguenze fisiche e purtroppo potevano pensare al loro gesto sconsiderato ormai tardivamente.
Questo non è un aspetto che.Grazie, Presidente, continuo dopo.



PRESIDENTE

Non volevo interrompere il filo del ragionamento, segnalavo solo che erano finiti i cinque minuti a disposizione per l'intervento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. Condividiamo, condivido in particolare, la preoccupazione relativa ai guasti che l'uso di alcol produce sulle giovani menti e i pericoli che ne derivano. Cionondimeno, poiché siamo qui per discutere della riforma del Regolamento, non riteniamo di poter essere d'accordo con la proposta d'inversione, per cui siamo assolutamente contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione all'o.d.g. rubricata n. 29.
Il Consiglio non approva.
Richiesta d'inversione rubricata n. 30) presentata dai Consiglieri Giovine Nicotra, Scanderebech, Lupi: si richiede ai sensi dell'articolo 51, comma 2, l'inversione del punto all'o.d.g. della seduta odierna originariamente contraddistinto dal n. 5 con il punto originariamente contraddistinto dal numero 6.
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione della proposta d'inversione n. 30.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Avremo modo in altre sedute, in altri momenti di parlare ancora della sicurezza stradale e della campagna di sensibilizzazione sui danni causati dall'abuso dell'alcol.
Un altro aspetto che giustamente la legge vuole citare e che noi riteniamo estremamente importante dal punto di vista della normativa complessiva che questo provvedimento prevede è sicuramente la lettera k) per quanto riguarda la lotta all'abusivismo. Abusivismo sotto il profilo dei locali che non hanno le licenze adatte per poter dare il divertimento ai giovani; abusivismo sotto il profilo di locali che non hanno la licenza adatta per somministrare bevande alcoliche ai giovani e abusivismo anche legato al fatto che indubbiamente ci sono delle situazioni un po' paradossali.
Faccio un esempio molto pratico: ci sono situazioni in cui magari si vieta all'interno del locale l'utilizzo di alcol dopo una certa ora, e qualche locale adotta già queste accortezze, ma poi si trovano fuori dal locale stesso delle bancarelle, dei venditori abusivi che invece somministrano alcool a più non posso, ovviamente non solo senza alcun tipo di controllo sociale su quali siano gli utenti finali delle sostanze alcoliche che vengono assunte, ma neanche su quale sia poi sostanzialmente la qualità delle sostanze che vengono vendute, la quantità di tali sostanze, a chi vengono vendute e come vengono vendute. Ovviamente senza neanche verificare la questione che riguarda l'aspetto fiscale. È ovvio che la maggiore parte di questi soggetti che vendono sostanze alcoliche e non fuori da ogni regola, certamente non solo non rilasciano scontrini fiscali ma non pagano neanche una lira di tasse.
Questo è un aspetto che a noi interessa un pochino meno, ma sicuramente interessa le rapaci casse dello Stato, perché è evidente che se ci sono degli aspetti del commercio che in questo caso sconfinano chiaramente nell'illecito, ma che rientrano nel più totale abusivismo e quindi, di fatto, sono impediti nel proprio esercizio della libera vendita, nella fattispecie di fatto invece esercitano nella più totale, completa ed assoluta mancanza di controllo.
Un esempio per chi vive a Torino è chiaramente quello dei Murazzi.
Sappiamo benissimo che, di fronte ai locali, spesso alla clientela si vende di tutto e di più e non c'è di fatto nessun tipo di controllo. Cucinano talvolta delle carni un po' speziate e delle salsicce che provocano molto fumo per coprire certi odori, altri tipo di fumi, altro tipi di vendita evidentemente non proprio legali, ma legate agli stupefacenti.
Su questo il Comune doveva fare di più, ci deve essere sicuramente un aiuto da parte della Regione affinché questa lotta e questo di più venga fatto e venga poi materialmente messo in pratica, perché è evidente che tutto ciò che produce e porta all'abusivismo, nella fattispecie contrasta quello che invece è lo spirito della legge, cioè una maggiore legalità e maggiori controlli affinché i giovani siano educati ad un responsabile e consapevole divertimento e non ci sia, invece, un divertimento non sano che porta poi anche a distorsioni mediatiche che sono sbagliate per i giovani, ma sono in assoluto sbagliate per le famiglie che piangono poi le loro colpe per tutto il resto della vita.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Non ne abbia a male, Consigliere Giovine. Però credo che il problema è che si vendono le sostanze, a prescindere.
Detto questo, vorremmo affrontare il punto all'o.d.g. relativo alla modifica del Regolamento.
Quindi, voteremo contro la sua richiesta d'inversione.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione rubricata n. 30.
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.57)



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