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Dettaglio seduta n.460 del 08/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 15.30 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.00)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 16.07)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bossuto, Bresso, Chieppa Dalmasso, Gariglio, Laus, Moriconi, Pizzale, Robotti, Spinosa e Travaglini.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 26.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame disegno di legge n. 625, inerente a "Snellimento delle procedure in materia di edilizia ed urbanistica"


PRESIDENTE

Avendo terminato la discussione generale, l'esame del disegno di legge n. 625, di cui al punto 1 bis) all'o.d.g. prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 1, per affermare che i nostri Gruppi non voteranno quest'articolo in quanto, mentre siamo molto d'accordo sulla parte legata alla riqualificazione del patrimonio esistente dal punto di vista della qualità architettonica e dell'efficienza energetica, riteniamo che questo provvedimento non sia efficace per sostenere il rilancio dell'economia attraverso gli interventi edilizi, come hanno già spiegato ampiamente nella relazione introduttiva il Consigliere Deambrogio e anche il collega Moriconi.
Pensiamo che gli interventi in economia debbano andare in un'altra direzione, che l'economia vada sostenuta non con il depauperamento delle risorse ambientali e non con una maggiore occupazione di territorio e maggiori usi e utilizzi di risorse primarie. Quando parliamo di sostegno all'economia, pensiamo ad un sostegno ai lavoratori, alle lavoratrici e ai precari. Pensiamo che il sostegno all'economia debbano andare nella direzione di un diverso modello economico.
Anche rispetto ai ragionamenti che il Consigliere Reschigna questa mattina faceva rispetto alla green economy, noi pensiamo che il rilancio dell'economia verde debba essere fatto attuando altri strumenti come, ad esempio, la legge n. 13 che abbiamo approvato due anni fa in Consiglio.
Quello è uno strumento importante anche per il rilancio dell'economia che non ha contropartite che possono diventare deleterie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Brevemente, solo per giustificare il nostro atteggiamento di fronte all'articolo in oggetto.
Si potrebbe dire che piuttosto che niente, come dice il proverbio, è meglio piuttosto, quindi si potrebbe dare un'adesione come male minore.
Tuttavia, avendo noi presentato il progetto di legge n. 626 che prevede delle possibilità maggiori, è chiaro che ci atteggeremo in modo costruttivo a fronte di questi articoli, in linea generale, con un atteggiamento di astensione che ho voluto giustificare per coerenza al progetto di legge che è stato presentato da questa parte politica e che per noi continua ad essere l'obiettivo da perseguire.
Per il resto, avendo già concorso in Commissione a diversi miglioramenti, ci atteniamo agli emendamenti e speriamo che qualche emendamento possa essere valutato positivamente da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'articolo 1.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Vi ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'articolo 1.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Vi ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'articolo 1.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Vi ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 3 dell'articolo 1.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Vi ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Se non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'articolo 1.
Vi ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 5) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'articolo 2.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione, sempre con il parere contrario della Giunta (mi scuso coi colleghi per non averlo amplificato).
Vi ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera a), art. 2, comma 1.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Vi ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera b), art. 2, comma 1.
Non essendovi richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
7, sul quale la Giunta ha espresso il parere contrario. Vi ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Se non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'articolo 2.
Vi ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 8) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'art. 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'art. 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'art. 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 99) dei Consiglieri Vignale, Boniperti e Botta: eliminare il termine "complessivo" e aggiungere "aggiuntivo".
La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Intervengo sul merito, nel senso che il comma 2 dell'articolo 3 richiede, per gli ampliamenti di cui al comma 1 ("edifici residenziali esistenti"), che siano consentiti solo se accompagnati da interventi tali da ridurre il fabbisogno di energia primaria dell'unità edilizia complessiva.
Questo cosa vuol dire, Assessore? Vuol dire che se devo fare un intervento di ampliamento della mia unità residenziale, cioè voglio fare la stanzetta in più per l'anziano genitore e il bimbo che cresce, devo intervenire su tutta l'unità abitativa. Questo vuol dire che se devo aggiungere 20 metri quadri in più, naturalmente a norma con tutti i dettami della questione energetica ecc., devo mettere mano a tutta la mia unità residenziale. In pratica, devo cambiare tutto l'impianto di riscaldamento aggiungere il cappotto termico, inserire nuove finestre coibentate.
Questo è un classico esempio per dire che l'intervento non va fatto perché di fronte ad una spesa che potrebbe essere anche minimale per l'aggiunta di un locale, devo intervenire su tutta la mia abitazione magari andando a spendere cinque volte quello che spendo per l'intervento di ampliamento.
chiaro che con una norma come questa, non solo non facilitiamo lo spirito della legge, ma assolutamente ne freniamo gli effetti. Quando parlavamo della legge per dire che dovrebbe rendere agevole e possibile il rilancio dell'economia, in realtà non è che possiamo pensare che tutti i cittadini piemontesi abbiano la disponibilità per cambiare il tetto, per la coibentazione del tetto, per il cappotto termico alla casa e per tutti gli infissi a fronte della necessità di aumentare di 20 metri quadri la propria superficie abitativa.
Per carità, comprendiamo che in termini teorici sarebbe bellissimo che uno potesse rifare tutta la casa, ma visto che una famiglia può avere l'esigenza di aumentare di 20 metri quadri la propria abitazione permettiamole di farlo a termini di legge. Quando potrà interverrà sul resto della casa lo farà, ma obbligarla ad agire in correlazione delle due cose mi sembra eccessivo.



PRESIDENTE

Non ci sono ulteriori richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 99.
La parola all'Assessore Conti, che esprime il parere della Giunta regionale.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Il problema era già stato sollevato questa mattina nel corso del dibattito. Ovviamente, sono critico rispetto a questa proposta, in quanto quando noi parliamo di edilizia complessiva ci riferiamo ai requisiti prestazionali minimi, cioè sostanzialmente quelli stabiliti dalla legge n.
13. Dopo una lunga discussione, in quanto inizialmente pensavamo solo ad una riduzione del 40%, si è compreso che, a volte, il 40% può essere maggiormente favorevole o meno.
Naturalmente, ci siamo consultati con i colleghi dell'ambiente e inoltre, abbiamo considerato due altre variabili. Innanzitutto, è difficile prevedere requisiti prestazionali per una stanza in più, essendo, da un lato, collegata alle precedenti. In secondo luogo, rileva di nuovo la questione dei tempi: se noi inseriamo la scadenza del 2011 per la presentazione della DIA, la realizzazione potrà avvenire dopo due, tre quattro anni e via discorrendo. Poi, i costi per coibentare oppure cambiare la caldaia sono molto bassi e oltretutto...
(Commenti in aula)



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

No, c'è in ogni modo un turnover, in quanto tutti i proprietari tendenzialmente, ogni dieci anni cambiano la caldaia.
Conseguentemente, in quanto lo spirito di questa legge è volto a intervenire sul consumo energetico, il parere della Giunta è forzatamente negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere per dichiarazione di voto.



BOTTA Marco

Non avevo dubbi che l'esito di quest'emendamento sarebbe stato negativo, a dimostrazione dell'assenza di volontà nel comprendere i problemi della gente - per fortuna questa Giunta dovrebbe avere un significato sociale! Non appena l'Assessore mi comunicherà in quale tipo di casa vive e di quanti metri quadrati consta, mi assumerò l'onere di chiedere un preventivo sulla coibentazione della sua vecchia casa e quanto verrebbe a costare l'aggiunta di una stanza in più coibentata. In questo modo sarà possibile vedere l'ordine di grandezza dell'esborso di una famiglia media piemontese e non della famiglia di un Consigliere regionale o di un parlamentare o di un radical chic della Crocetta, a cui forse la Giunta regionale ama riferirsi con maggiore intensità. Io mi riferisco ad una persona normale con una villetta uni o bifamiliare che sta vivendo un momento anche di difficoltà economica e magari crede che un aumento della qualità della vita sia dato dall'avere a disposizione un piccolo spazio in più.
Poi verificheremo se la spesa è limitata o bassissima, come riferito dall'Assessore, oppure se è una spesa che in questo momento una famiglia non riesce a sostenere, perché coibentare un appartamento da 70/80 metri quadrati o una villetta da 120/130/150 metri quadrati, per raggiungere i 20 metri quadrati di una camera, ritengo sia una spesa molto rilevante.
Quindi, in realtà, la volontà è di non far partire questa possibilità ma almeno assumetevi l'onere e l'onore di dire che non vi interessa, che non volete che parta o che, altrimenti, inserirete tante e tali condizioni negative che non partirà comunque.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 3 dell'art. 3.
Il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 4 dell'art. 3.
Il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 5 dell'art. 3.
Il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 6 dell'art. 3.
Il numero legale è sempre 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 7 dell'art. 3.
Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 8 dell'art. 3.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 9 dell'art. 3.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 10 dell'art. 3.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 77) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 11 dell'art. 3.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 78) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 12 dell'art. 3.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 93) presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera Leardi e Burzi: All'articolo 3 è aggiunto il seguente comma: "13. Negli edifici residenziali costruiti entro il 2008 è consentito trasformare il piano pilotis in residenza, in deroga alle disposizioni normative e regolamentari dei Piani Regolatori e dei Regolamenti edilizi vigenti, a condizione che le opere realizzate siano conformi alle prescrizioni igienico sanitarie e alle norme in materia di contenimento del consumo energetico. La trasformazione è assoggettata a permesso di costruire o a DIA, e non è ammessa nelle aree esondabili e in quelle a destinazione agricola".
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Dovreste avere tutti l'emendamento.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Allora, sospendo per qualche secondo i lavori, per distribuire l'emendamento n. 93, così lo avrete anche con la seguente modifica: "Prima riga, costruiti entro il 2008".
L'emendamento n. 93, presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera Leardi e Burzi, con il parere favorevole della Giunta, è stato distribuito.
La parola al Consigliere Manolino, per dichiarazione di voto.



MANOLINO Giuliano

Presidente, volevo semplicemente dire che intanto il nostro Gruppo è d'accordo su quest'emendamento, perché lo consideriamo utile per un risanamento non soltanto termico e di isolamento termoacustico e del consumo energetico, ma anche estetico.
Peraltro, devo dire che quest'emendamento era già presente nella legge già approvata da questo Consiglio regionale nel 1996/1997, relativamente alla legge sui sottotetti, però, poi, è stata "cancellata" - diciamo così in sede di discussione e dibattito in aula, per una questione di condizionamento dovuto ad un Consigliere che non è più presente in questa sede.



PRESIDENTE

Con il contributo del collega Chiezzi.



MANOLINO Giuliano

Bravissimo. Sono contento che lei abbia buona memoria.
Detto questo, siccome era già presente, e sono d'accordo ad approvarlo vorrei suggerire al Presidente, per evitare disguidi e, soprattutto contradditori notevoli, invece di scrivere "costruiti", bisognerebbe scrivere "ultimati", perché con la parola "costruiti" si potrebbero comprendere anche alcune opere che sono ancora in costruzione, anche se iniziate nel 2008, quindi sarebbero sempre costruite nel 2008.
Lo dicevo a beneficio di quei Comuni che avranno il problema delle autorizzazioni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Manolino.
Il geometra che è in lei è venuto fuori prepotentemente ed orgogliosamente.
Se i proponenti condividono, si può modificare l'emendamento: invece che "costruiti nel 2008", inseriamo "ultimati nel 2008".
Se i colleghi sono d'accordo, lo diamo per modificato e accolto dal primo firmatario e dagli altri colleghi che lo hanno firmato.
La parola alla Consigliera Barassi, per dichiarazione di voto.



BARASSI Paola

Più che una dichiarazione di voto, vorrei fare un'osservazione su quest'emendamento, che, dal mio punto di vista, rispetto ad un discorso energetico, sicuramente mi sembra un emendamento interessante, perché dà la possibilità di chiudere i piani pilotis e, quindi, di risparmiare.
Pertanto, lo ritengo molto interessante da un punto di vista energetico.
Mi chiedevo, semplicemente, se questa possibilità non possa essere demandata a dei piani e ad una programmazione comunale, per evitare di lasciarla a discrezione di ogni singolo privato, perché ovviamente il fatto di chiudere un pilotis piuttosto che un altro, da un punto di vista di assetto urbanistico e edilizio, potrebbe creare qualche problema. Quindi propongo di legare questa possibilità anziché ad un privato, ad una programmazione comunale che favorisca anche la chiusura di questi piani pilotis, laddove è possibile.
L'osservazione è posta in questo senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna, per dichiarazione di voto.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento è certamente migliore rispetto al testo che abbiamo esaminato venerdì scorso in II Commissione e che non condividevamo. Noi non condividiamo neanche questo testo, perché un conto è consentire, anche in deroga alla normativa del PRG, degli ampliamenti di immobili unifamiliari e bifamiliari che rispondano all'esigenza della presente legge, un conto è intervenire con una legge regionale che supera e deroga anche la normativa degli stessi PRG e consentire con legge regionale la chiusura dei piani terra degli edifici a destinazione residenziale, perché questa disposizione regionale, così come è concepita, può anche andare oltre normative contenute all'interno dei PRG, che prevedono esattamente il contrario.
Quindi non è un discorso meramente di incremento volumetrico.
Questi sono gli elementi per cui noi non condividiamo. Riteniamo ancora oggi di avere delle perplessità attorno a questo tipo di elemento.
Certamente, se lo esaminiamo sotto il profilo del risparmio e del contenimento energetico la norma ha un senso, ma se lo esaminiamo sotto un profilo urbanistico e architettonico della città, la norma ha meno senso perché - ripeto - quand'anche, per scelte di disegno urbano all'interno di singoli piani regolatori, fosse stato vietato il tamponamento dei piani terra degli immobili costruiti con questo tipo di caratteristica, noi con un provvedimento di legislazione regionale entriamo troppo nel merito di questioni che, invece, devono essere lasciate alle valutazioni contenute all'interno dei singoli strumenti urbanistici.



PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Dal momento che, con mio eccezionale stupore, per la prima volta, in questa legislatura, c'è una certa divergenza di opinioni all'interno della maggioranza e tra maggioranza e Giunta, onde evitare che questa pessima abitudine continui nel prosieguo della legislatura, suggerirei di fermarci un attimo per parlarci. Evitiamo, così, di chiedere le dimissioni dell'Assessore.
Poiché è tutta la mattina che insistiamo perché si dimetta Peveraro adesso non è che possiamo cambiare l'obiettivo politico dal mattino al pomeriggio soltanto perché nascono degli incidenti di percorso. Cerchiamo di essere ordinati. Avevamo detto "si dimette Peveraro, parliamo di legge finanziaria"; adesso non è che possiamo cambiare immediatamente obiettivo.



PRESIDENTE

La sua richiesta di sospensione è accolta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.05 riprende alle ore 17.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripartiamo da dove abbiamo interrotto. Stavamo per votare l'emendamento rubricato n. 93, presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera, Burzi e Leardi.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'articolo 3 il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Daremo la presenza su quest'articolo perché, al di là degli interventi che ci sono stati e, complessivamente, agli elementi che sono inseriti, mi vorrei soffermare su due in particolare.
Sul comma 8, in cui si parla di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e in cui, rispetto al tema dell'utilizzo delle tecnologie per il raggiungimento di una qualità ambientale ed energetica, si parla di valore 1 del sistema Itaca. Come è noto, e come l'Assessore sa già intervengo adesso per non intervenire una seconda volta - siamo passati con diverse graduazione di testi e diversi testi in una situazione in cui noi avremmo preferito che ci fosse un'omogeneità di trattamento tra edilizia pubblica e edilizia privata, che gli indici utilizzati, che sono poi richiamati anche nell'articolo 4 in cui si parla di uno e mezzo e di due e mezzo come punteggio...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, ma non interveniva per dichiarazione di voto sull'articolo 3? Volevo essere certo che stesse intervenendo sull'articolo 3.



DEAMBROGIO Alberto

Cercavo di sintetizzare e di non rubare tempo.
Stavo dicendo che, rispetto a questi punteggi, noi avremo preferito ripeto, un atteggiamento omogeneo, che non c'è e, in secondo luogo, un punteggio più alto, quindi 2 e 3. In secondo luogo, laddove al comma 12 si parla di riduzione degli oneri con interventi che prevedono il superamento delle barriere architettoniche, da una parte riteniamo che l'intervento sulle barriere architettoniche sia anche lodevole; dall'altra, non possiamo non sapere che già esistono delle leggi, da questo punto di vista, e che quindi andrebbero applicate. Arrivare, per questa via, ad un'applicazione di una legge doverosa, ci sembra almeno discutibile. Soprattutto per questi due elementi, il nostro voto sarà di semplice presenza.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 19) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'art. 4.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Chiederei all'Aula la cortesia di concederci un minuto di sospensione.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.24 riprende alle ore 17.26)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'art. 4.
Non essendovi richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 20), sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Vi ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 95) presentato dal Consigliere Manolino: All'articolo 4, comma 1, cassare "con deliberazione consiliare il comune individua, anche su richiesta degli aventi titolo, edifici residenziali da riqualificare attraverso".
Si sostituisce con "negli edifici residenziali da riqualificare sono consentiti".
La parola al Consigliere Manolino per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Mi spiace che rimangano in Aula personaggi tendenziosi, che non consentono di fare il proprio dovere ai Consiglieri regionali regolarmente eletti...
Presidente, volevo soltanto illustrare questo emendamento, perché credo che nello spirito dell'articolo 4, così com'è stato dibattuto, ci stia naturalmente, tutta la dicitura e la previsione di fattibilità.
Qual è, in parole povere, il concetto di questo emendamento? È quello di eliminare la dicitura di "deliberazione consiliare" affinché non sia il Comune, in questo caso, ad individuare, ma siano gli aventi titolo.
Semplicemente perché, in questo caso, si tratta di una particolarità di edifici privati per i quali mi sembra davvero impensabile parlare di "snellimento di procedure urbanistiche", se poi si pretende che vi sia una delibera del Consiglio comunale.
Come ho già detto questa mattina nell'intervento che ho svolto in fase di discussione generale, per la maggioranza dei Comuni che non sono grandi città, il fatto di individuare, trovare un accordo e formulare una delibera implica dei tempi, delle modalità e degli accordi che, il più delle volte sono impensabili.
La scadenza di questa proposta di legge è il 2011, quindi abbiamo una temporaneità davvero limitata: se mettiamo ancora questa "sbarra in mezzo alle ruote" ai piccoli Comuni, che devono incentivare, recuperare e riordinare il loro riassetto urbano con edifici che possano essere riqualificati, significa che la riqualificazione, di fatto, non verrà fatta, salvo che ci siano deliberazioni consiliari che implicano grandi strutture e grandi ambiti territoriali. Ma questo riguarderà le grandi città, per le quali nulla osta a farlo.
Chiedo semplicemente all'Assessore e alla Commissione - in questo caso all'Aula - di comprendere che in questo caso non solo non devono essere i Comuni a fare i programmi, ma non devono neanche esserci deliberazioni comunali, dal momento che ogni piccolo intervento di riqualificazione è già soggetto e condizionato a tutte le norme del risparmio energetico, delle nuove fonti energetiche alternative, dei problemi connessi alla viabilità alle distanze, ai volumi e a quant'altro previsto dalle norme tecniche di attuazione.
Credo che questo emendamento non comporti alcun danno; è semplicemente una vera facoltà di realizzazione che, viceversa, rischierebbe di tramutarsi in una perdita di tempo e in un'impossibilità di attuare un articolo di legge che reputo molto importante nell'ambito di questa norma.
Chiedo semplicemente la modifica della dicitura, per dare davvero un reale snellimento e una facoltà operativa ai cittadini.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Di questo tema si è discusso molto a lungo nel corso dell'ultima riunione di Commissione.
Eravamo arrivati con un testo diverso, sicuramente molto più restrittivo. Abbiamo introdotto "Il Comune individua, anche su richiesta degli aventi titolo".
Qui siamo di fronte ad una tipologia ben precisa, quella delle case da demolire e ricostruire. Prevedere un'autonomia totale del proprietario, mi sembra una forzatura non accettabile.
Il Comune, con una delibera consiliare, non può metterci tre anni! Il 2011 è fra due anni e mezzo.
Conseguentemente, il parere della Giunta è quello di mantenere il testo iniziale che è stato presentato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino, per dichiarazione di voto.



MANOLINO Giuliano

Presidente, volevo non tanto ribadire il mio intervento - ci mancherebbe! - ma fare una replica bonaria all'intervento dell'Assessore per sottolineare che se parliamo di "delibere consiliari", non è più "il Comune individua", ma diventano scelte politiche. Qui la libertà d'intervento va a farsi friggere, come si dice in buon piemontese! Noi stiamo parlando, nella legge, di incentivare il recupero e la demolizione: se aspettiamo le delibere dei Comuni, non incentiviamo nulla! Il mio voto sarà sicuramente a favore dell'emendamento - mi sembra ovvio - e mi spiace molto che l'Assessore non abbia dimostrato questa sensibilità nell'incentivazione che stiamo dicendo a parole di voler dare.



PRESIDENTE

Vi ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 21) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'art. 4.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento n. 21, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Ricordo che il numero legale è 27.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 22) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 3 dell'art. 4.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 23) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 4 dell'art. 4.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 5 dell'art. 4.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 25) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 6 dell'art. 4.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 79) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 7 dell'art. 4.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 72) presentato dai Consiglieri Cavallera, Leardi Caramella e Burzi: Al comma 7, dell'articolo 4, dopo le parole "degli edifici interessati" sono aggiunte le seguenti: "salvo quanto consentito dagli strumenti urbanistici vigenti".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Credo che questa possa essere ritenuta, a mio avviso, una dimenticanza perché sia nell'articolo 3 che nell'articolo 4, rispettivamente al comma 11 dell'articolo 3 e al comma 7, articolo 4, si dice che non si possono fare cambi di destinazione d'uso, salvo quanto previsto dagli strumenti vigenti.
Nell'articolo 3 l'abbiamo scritto, nell'articolo 4 non se ne parla.
Benché fosse già stato inserito nell'articolo 3, per analogia possiamo richiamarlo anche nell'articolo 4.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 80) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'articolo 4 al comma 8.
Il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Prima di procedere alla votazione dell'intero articolo 4, la parola alla Consigliera Barassi per dichiarazione di voto.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarare il voto di astensione dei nostri Gruppi.
Alcune delle motivazioni sono riconducibili a quelle che hanno portato al voto di presenza sull'articolo 3. I limiti legati al protocollo Itaca 2009 della Regione Piemonte, che noi avremmo gradito essere più alti, sono stati portati a 1.5, 2.5, quando noi avevamo proposto 2.3, perch ritenevamo importante questo elemento.
L'altro punto su cui esprimiamo perplessità riguarda la possibilità di ridurre del 20% gli oneri di urbanizzazione se vengono realizzati interventi che prevedono il superamento delle barriere architettoniche.
Ovviamente, non siamo contrari al superamento delle predette barriere, ma riteniamo che, in presenza di una legge che fornisce indicazioni precise queste devono essere realizzate indipendentemente dagli oneri di urbanizzazione. Il fatto che vengano diminuiti gli oneri di urbanizzazione crea ulteriori problemi in capo ai Comuni, nel senso che, ovviamente vengono diminuiti gli introiti per effettuare spese in altri ambiti.
Un ulteriore punto di perplessità concerne il passaggio dai programmi comprensivi di un'analisi dettagliata, che il Comune doveva mettere in campo per l'individuazione degli edifici residenziali da riqualificare, ad una semplice deliberazione del Consiglio comunale, che dal nostro punto di vista tutela meno sotto il profilo dell'individuazione degli edifici da riqualificare.
Per questi motivi, il nostro sarà un voto di astensione.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 27.
Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 26) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'articolo 5.
Il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 27) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'articolo 5.
Il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 28) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'articolo 5.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 30) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 4 dell'articolo 5.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 81) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 4 dell'art. 5.
L'emendamento rubricato n. 81 decade, in quanto identico all'emendamento n.
30.
Emendamento rubricato n. 98 bis) - (sostitutivo del n. 98) presentato dai Consiglieri Rutallo, Reschigna e Muliere: "4. Negli edifici ricadenti all'interno di aree dichiarate di notevole interesse pubblico ai sensi degli articoli 136 e 157 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) sono ammessi gli interventi di cui all'articolo 3 fatto salvo l'ottenimento dell'autorizzazione paesaggistica".
Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola la Consigliera Barassi ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che noi non voteremo questo emendamento ed esprimeremo un voto contrario, proprio perché sono aree di notevole interesse pubblico, definite dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Noi non riteniamo, anche se parzialmente legate agli interventi dell'articolo 3 e non a quelli dell'articolo 4, che si debba andare in deroga in questo tipo di aree. Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98 bis, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 31) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 5 dell'articolo 5.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 82) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 5 dell'art. 5.
Essendo stato respinto l'emendamento n. 31, decade l'emendamento n. 82 in quanto identico a quello respinto.



SPINOSA MARIACRISTINA



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 32) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 6 dell'articolo 5.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 83) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 6 dell'art. 5.
Decade l'emendamento rubricato n. 83, in quanto collegato all'articolo 5 ed avente lo stesso contenuto.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 33) presentato dal Consigliere Giovine: si propone di sopprimere l'articolo 6.
Non vi sono richieste d'intervento.
Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 34) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'art. 6.
Non vi sono richieste d'intervento.
Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'art. 6.
Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 3 dell'art. 6.
Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, nel testo originario.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 37) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'art. 7.
Non vi sono richieste d'intervento.
Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 38) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'art. 7.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 39) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'art. 7.
Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 73) presentato dai Consiglieri Cavallera, Leardi Caramella, Burzi: Al comma 2, dell'articolo 7, le parole: "con un massimo di 200 metri quadrati" sono sostituite dalle seguenti: "con un massimo di 1000 metri quadrati".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Solo brevemente per dire che abbiamo considerato anche le osservazioni dei soggetti consultati - che, ovviamente, sono un po' in tutte le categorie economico-produttive - i quali avevano fatto presente che, anche nel caso degli ampliamenti dei complessi industriali, dei complessi produttivi, sarebbe stato opportuno prevedere un valore significativo che poteva essere una percentuale, senza particolari limiti.
Avendo optato per un limite di superficie, noi riteniamo, a fronte di una proposta di duemila metri quadri, di proporre una soluzione intermedia di 1.000 metri quadri all'attenzione dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti per il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Il parere della Giunta è negativo dal momento che noi già prevediamo in ogni modo, un bonus del 35% nel momento in cui c'è una rilocalizzazione.
Noi abbiamo pensato ai 200 metri quadri per quell'imprenditore che ha realmente esigenza di rimanere radicata nel contesto in cui è e che deve riqualificarsi minimamente. Un'espansione di 1.000 metri quadri sarebbe estremamente consumatrice di spazio e non risolverebbe alcun problema da questo punto di vista.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dai Consiglieri Cavallera, Leardi Caramella, Burzi: Dopo il comma 2, dell'articolo 7, è aggiunto il seguente: "2 bis. Per le finalità della presente legge gli edifici a finalità ricettive sono equiparati agli edifici residenziali." La parola all'Assessore Conti per il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 40) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 3 dell'art. 7.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 84) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 4 dell'articolo 7.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'articolo 7 il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 7, al di là delle modifiche intervenute, riteniamo che intanto l'aver inserito i fabbricati a destinazione artigianale produttiva è stata una scelta, naturalmente politica, che si è fatta e si compie in questa Regione. Una scelta che si poteva anche non fare.
In ogni caso, a noi sembra che, nel momento in cui la si fa, sia una scelta sbagliata non imporre anche alcuni elementi che costringano a commisurare gli interventi medesimi con la possibilità di avere un risparmio e un'efficienza energetica maggiore.
Da questo punto di vista, il nostro voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 41) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'articolo 8.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 42) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'articolo 8.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 43) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'articolo 8.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione. Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 44) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 3 dell'articolo 8.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 45) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera a) del comma 3 dell'articolo 8.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 46) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera b) del comma 3 dell'articolo 8.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera c) del comma 3 dell'articolo 8.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione. Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 4 dell'articolo 8.
Non essendovi richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 49) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 5 dell'articolo 8.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 50) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera a) del comma 8.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 51) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera b) del comma 5 dell'articolo 8.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Presidente, gradirei che il counter per le votazione venisse azzerato e, quindi, aspettare che arrivi fino a zero prima di chiudere la votazione.
Se così non è, non è un problema, inizio ad intervenire sugli emendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Giovine, faremo come lei ha suggerito.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera c) del comma 5 dell'articolo 8.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 85) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera d) del comma 5 dell'articolo 8.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 53) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 6 dell'art. 8.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 7 dell'art. 8.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 86) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera a) del comma 7 dell'articolo 8.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 87) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione della lettera b) del comma 7 dell'articolo 8.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Deambrogio sull'ordine dei lavori.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo al Consigliere Giovine, in quanto ritengo che gli emendamenti presentati dal collega, in qualche modo, possano anche avere una ragione di fondo, che non discuto. So che, molto probabilmente, per quanto fosse intenzionato, non è riuscito a discutere nelle riunioni dei Capigruppo, specificatamente nell'ultima. Quindi, non intervengo relativamente a questo punto di vista, non voglio diminuire o sbeffeggiare quelle che possono essere le sue motivazioni di fondo.
Da questo punto di vista, credo abbia espresso un disagio, tutti ce ne siamo accorti e ne abbiamo preso atto; però, è possibile recuperare quel tipo di disagio attraverso un momento di discussione anche in occasioni al di fuori del Consiglio.
Penso che il Consigliere Giovine non sottovaluti tutto questo, quindi ribadisco la serietà della mia richiesta, riconoscendo anche motivazioni che, magari, mi sono in parte aliene e ritenendo di poter recuperare quel gap che, in qualche modo, il Consigliere Giovine dimostra con la presentazione di una serie di emendamenti.
In forza di questo, gli chiedo ancora un attimo di riflessione, per capire se è possibile, a fronte della disponibilità ad approfondire al di fuori di questa discussione le argomentazioni del collega, ritirare gli emendamenti che ancora giacciono su tutti gli articoli da qui alla fine della legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Deambrogio.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 55) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'articolo 9.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 88) presentato dal Consigliere Giovine: Si sopprime il comma 2 dell'articolo 9.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 89) presentato dal Consigliere Giovine: Si sopprime il comma 3 dell'articolo 9.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 56) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'articolo 10.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 57) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'articolo 11.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 58) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'articolo 11.
Non vi sono richieste d'intervento.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 59) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'art. 11.
Non vi sono richieste d'intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 60) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'art. 12.
Non vi sono richieste d'intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 61) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'art. 12.
Non vi sono richieste d'intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 62) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'art. 12.
Non vi sono richieste d'intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 63) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 3 dell'art. 12.
Non vi sono richieste d'intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Giovine per dichiarazione di voto sull'articolo 12.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarazione sull'articolo 12, perché il nostro giudizio è che quest'articolo debba essere, ovviamente, respinto e non accettato, anche se si era cercato di effettuare una votazione separata sui vari commi, affinché il danno fosse evidentemente limitato.
Purtroppo, l'Aula è stata sorda al richiamo del proponente che chiedeva, come ricordavo, l'abrogazione del comma 1, che citava che al comma 5 dell'articolo n. 18 della legge regionale del 28 maggio 2007, n.
213, di fatto, la parola "fotovoltaica" è sostituita dalle parole "alimentati da fonti rinnovabili". Visto il responso negativo dell'Aula sul comma 1, si chiede allora l'abrogazione del comma 2. Ovvero che al comma 6 dell'articolo 18, della legge regionale n. 13 del 2007 le parole "impianti fotovoltaici e il loro allacciamento alla rete di distribuzione" siano sostituite dalle parole "impianti alimentati da fonti rinnovabili".
In subordine, anche nel caso in cui il comma 2 fosse respinto, al comma 3, alla lettera b), comma 1, articolo 21 della legge regionale n. 13 del 2007, si chiede che le parole "impianti fotovoltaici e il loro allacciamento alla rete di distribuzione" vengano, a loro volta, sostituite dalle parole "agli impianti alimentati da fonti rinnovabili".
Nella legge originale, trovando sotto la figura del fotovoltaico la politica scelta all'epoca dal Consiglio regionale, nella fattispecie con queste modifiche ho voluto dare una maggiore diversificazione alla richiesta, all'opportunità della cittadinanza. Nella fattispecie, non crediamo sia corretto, dopo solo due anni, stravolgere una legge che è stata una legge immagine, anche di questa maggioranza. La legge, forse, non ha funzionato a dovere, può darsi, probabilmente anche perché non c'erano alcune norme nazionali e complementari soprattutto sotto il profilo dei vantaggi fiscali, affinché questa legge potesse essere completata ed essere funzionale come ci si aspettava da parte dei proponenti.
Credo che solo dopo due anni stravolgere così una legge, non limitare al fotovoltaico ma allargarla anche ad altre non meglio precisate fonti rinnovabili, non meglio precisati impianti alimentati da fonti rinnovabili si rischia di disperdere in mille rivoli quello che, invece, era un indizio giusto da seguire, una politica da incrementare nei contenuti, nei fondi da mettere a disposizione. Nelle possibilità da mettere a disposizione dei cittadini anche con nuovi strumenti regionali, nuovi strumenti legislativi nuovi strumenti regolamentari.
Dopo due anni si stralcia completamente il fotovoltaico, anche se è vero che qualcuno mi potrà dire il fotovoltaico è ripreso nelle fonti rinnovabili. Di fatto, è la sconfitta della politica scelta all'epoca dal Consiglio che, ricordo, è lo stesso Consiglio che riveste oggi i colleghi che sono qui seduti, tranne qualcuno che non c'è più, ma grosso modo siamo gli stessi soggetti. Mi spiace vedere che solo dopo due anni c'è la volontà di fare marcia indietro, perché è nei fatti l'accettazione di quest'articolo, e non permettere che, invece, questa legge, a pieno regime possa vedere i suoi frutti.
Per questo motivo voteremo contro, per questo motivo dichiariamo di respingere l'articolo.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Presidente, dobbiamo fare la discussione generale sull'articolo 13 prima di fare gli emendamenti. Se non le spiace, intervengo prima sulla discussione generale dell'articolo.
L'articolo 13 del Capo III è composto di un solo comma. Al comma 3 articolo 1, della legge regionale n. 21 del 1998, le parole "alla data di entrata in vigore della presente legge" sono sostituite dalle parole "al 31 dicembre 2008". È evidente che questo è un comma che rende retroattiva la legge. Credo che sia una tecnica legislativa assolutamente deprecabile e non auspicabile far sì che le leggi diventino retroattive. Primo perché si confondono eccessivamente i cittadini, secondo perché non è sempre detto che l'oggetto della retroattività della legge, spesso e volentieri, sia a favore dei cittadini. A volte, può capitare che la retroattività delle leggi crei grosse disuguaglianze fra cittadini e cittadini.
Nella fattispecie, non capisco perché quando si era previsto un termine nella stesura iniziale, ovvero alla data in entrata in vigore della legge che in questo caso è la legge regionale n. 21 del 1998, si decide di spostarlo completamente al 31 dicembre 2008. Questo, sinceramente, non riesco capirlo. Chiedo eventualmente all'Assessore, se avrà la cortesia di spiegarlo ai Consiglieri, in modo tale che anche i cittadini che sono a casa in questo momento potranno esserne edotti. All'interno del Capo III ricordiamolo, si prevedono gli interventi per recupero e riqualificazione del patrimonio esistente con solamente due articoli: l'articolo 13 composto di un comma solo molto corto, e l'articolo 14, un po' più complesso.
Nello spostamento della data si rischia di ingenerare degli equivoci perché, a quel punto, sarebbe benissimo e semplice spostare per noi ulteriormente la data prima o anche dopo. Tra l'altro, il 31 dicembre 2008 è una data che è già passata. È già capitato di arrivare in Aula con delle leggi che avevano una data antecedente al momento in cui si andava a votare la legge. Perché c'era un argomento particolarmente complesso, magari per qualche mese la legge stazionava nelle Commissioni, successivamente veniva licenziata e arrivava in Aula. Nel frattempo, la data che il legislatore aveva inizialmente previsto nella legge era, nei fatti, superata.
Non è certo questo il caso, perché mi sembra evidente che, essendo stata assegnata in sede referente alla II Commissione in data 26 maggio 2009 (tra l'altro, voglio ricordarlo, con il contributo di tutti, anche dei Gruppi dell'opposizione), è stata licenziata venerdì scorso. Questa casistica, dunque, non rientra fra quelle che dovevano, evidentemente prevedere un emendamento di questo tipo.
Vi è stata, quindi, una volontà ben precisa di inserire questa data antecedente: noi, sinceramente, non ne vediamo l'utilità politica, n legislativa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Emendamento rubricato n. 64) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'art. 13.
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Non sapendo bene quali fossero le intenzioni del proponente, cioè della Giunta, e non avendo l'opportunità di modificare la data in oggetto nel senso propositivo della finalità della Giunta stessa, affinché tutto il quadro legislativo complessivo fosse conformato alle volontà della maggioranza, anzi dell'Assessore, ho pensato di proporre all'attenzione dell'Aula un emendamento soppressivo, perché, spazzando via il comma 1 dell'articolo 13 (tra l'altro ha un unico comma), si potrebbe, in siffatto modo, dare spazio al dibattito in Aula e affrontare la questione che ho testé ricordato sulla data, per trovarne una più confacente, o anche semplicemente riportando quella che era la dizione originale della legge regionale n. 21 del 6 agosto 1998, che recitava testualmente "alla data dell'entrata in vigore della presente legge".
Credo che l'approvazione di questo emendamento sia utile per sgomberare il campo e permettere, di fatto, una discussione franca in quest'Aula, che sicuramente ha molto a cuore questo piano casa. Del resto, è per questo che ci troviamo oggi a discuterne, visto che ieri la volontà della maggioranza dei Capigruppo era stata superata dalla ristrettezza di tempo che rimaneva per la discussione del piano casa.
Peraltro, mi pare che avesse ragione chi chiedeva maggior tempo per poter affrontare, discutere e votare il piano casa, perché sono le ore 19.28 e non si sa ancora se basta il tempo per approvarlo. Perch effettivamente, ci sono ancora alcune questioni da sviscerare attentamente per cui chi aveva chiesto più tempo per votare e per discuterne - se non erro, lo aveva chiesto anche un Gruppo importante, ma non ricordo bene quale - aveva ragione.
Ebbene, allora è giusto impiegare questo tempo per affrontare i vari emendamenti; è giusto dare delle risposte in Aula, ed è giusto vedere, ad esempio, che risposte l'Aula vuole dare a questi emendamenti. Ma è altresì giusto, in questo caso entrando nel merito, chiedere una data diversa dal 31 dicembre 2008.
La data, a mio avviso, la deve riproporre la Giunta, che può anche eventualmente, suggerire una data analoga, ad esempio il 1° gennaio 2009: in pratica, si vedrebbero gli stessi effetti del 31 dicembre 2008. Per l'attenzione dell'Assemblea, da parte nostra, era doverosa. Perché emanare leggi retroattive è sempre estremamente periglioso ai fini pratici, perch poi ognuno sarà tentato di prendere una legge e fare delle azioni di questo tipo, magari per spinte da parte di lobby, di gruppi, di amici, di potere e via discorrendo, direttori, insomma di quelle che nell'antica Grecia si chiamavano "le clientele", affinché, di volta in volta, si facciano delle norme ad personam o "ad lobbim" in questo caso.
Nella fattispecie, chiediamo che questa non diventi una prassi consolidata, una pratica comune, ma che vi sia, da parte di quest'Aula e di questi colleghi, oltre che da parte dell'Assessore, un'attenzione alle nostre tutto sommato legittime aspettative.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 64.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Se non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto poniamo in votazione l'articolo 13.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
In realtà, essendo un articolo breve, diventa difficile fare dichiarazioni di voto, ma ci proverò ugualmente.
Peraltro, dal punto di vista procedurale, mi permetto di ricordarle che anche sull'emendamento noi avremmo diritto alle dichiarazioni di voto. So che lei era assolutamente in buona fede. Anzi, magari lo ha anche chiesto e io non me ne sono accorto, ma non importa. Glielo ricordo soltanto per gli emendamenti successivi.
Il collega Cavallera mi osserva con uno sguardo furbesco, inquietandomi un po', ma continuiamo e cerchiamo di non distrarci da questa importantissima disquisizione.
L'articolo 13 (lo rileggo per i colleghi che in questo momento fossero leggermente distratti) recita: "Art. 13 (Modifica alla legge regionale 06 agosto 1998, n. 21). Al comma 3 dell'articolo 1 della l.r. 21/1998, le parole 'alla data di entrata in vigore della presente legge' sono sostituite dalle seguenti: 'al 31 dicembre 2008'".
una questione che riguarda i sottotetti: evidentemente, su questo tema, la legge giustamente riprende e rilancia, perché era una legge all'epoca già sentita e desiderata da tantissimi cittadini che ne avevano fatto un legittimo uso e che avevano così voluto risolvere tutta una serie di questioni che erano di loro pertinenza e loro utilità risolvere.
Questo mi lascia, a volte, un po' perplesso, perché secondo me aveva più senso infilare questo emendamento in questo articolo, sempre che se ne ravvisasse la volontà e la necessità politica, e collegarlo alla finanziaria. Evidentemente, anche per le scelte che qualcuno ha fatto anche nella Conferenza dei Capigruppo di oggi, il collegato alla finanziaria non è un problema di questa Regione e non si vuole incassare...



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Evidentemente la Regione non ha bisogno del collegato alla finanziaria.
Prendiamone atto. Queste sono le scelte fatte e mi pare che sono scelte concludenti rispetto al collegato alla finanziaria.
Peraltro, c'è stata una buona volontà anche grazie alla solidarietà di tutti i Gruppi di opposizione che, alla fine, con qualche sorrisino di troppo, hanno mantenuto la parola e hanno fatto andare avanti il piano casa. Ci sono poi dei limiti che a volte si superano e quando si superano se ne pagano anche le conseguenze.
Nella fattispecie, l'articolo 13 in questione è stato secondo me incautamente incastonato in questa legge. Per questo motivo, personalmente non lo voterò. Chiedo all'Aula di respingerlo. Tra l'altro, l'impianto complessivo della legge, anche senza l'articolo 13, sarebbe perfettamente resistente di fronte alle norme delle leggi dello Stato; non solo,sarebbe anche più snello. Quando riusciamo a fare un articolato più snello, visto che il titolo recita "Snellimento delle procedure in materia edilizia e urbanistica", a questo punto rendiamolo ancora più snello ed eliminiamo l'articolo. L'articolo 13 è un articolo piccolo, piccolo e si potrebbe eliminare tranquillamente senza problemi.
Se poi vogliamo mantenere il valore normativo dell'articolo 13 possiamo mantenerlo spostandolo nel collegato alla finanziaria.
Evidentemente, questa è una proposta che qualcuno, qui, non ritiene praticabile perché chiaramente il collegato alla finanziaria non è nei desiderata né dalla maggioranza né dei Capigruppo.
Per questi motivi, Presidente, voterò contrariamente all'articolo 13.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, passerei alla votazione dell'articolo 13.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Ci sono richieste di discussione di carattere generale sull'articolo 14? La parola al Consigliere Giovine.



PRESIDENTE

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, se non ascoltate il Consigliere Giovine, lui continuerà ad intervenire!



GIOVINE Michele

Sono commosso per le sue parole, Consigliere Scanderebech.
L'articolo 14, come ho detto precedentemente, insieme agli articoli 3 4 e 5 (questi sono i quattro articoli più importanti), è sicuramente il cuore della legge. Perché? Perché riguarda la riqualificazione edilizia, in quanto è l'attività che interessa maggiormente tutta una serie di operatori privati ma anche di cittadini, che sono, ovviamente, i primi ad essere interessati a questo tipo di riqualificazione. Peraltro presenta delle novità (che poi novità non sono in quanto sono state riprese precedentemente), ossia procedure che sono ben delineate nel comma 4 del medesimo articolo tramite il Protocollo Itaca Sintetico 2009 Regione Piemonte, perché credo che non si debba non tenere in considerazione quest'aspetto.
Ci sono state delle critiche e delle discussioni sul Protocollo Itaca dei confronti tra i politici sul tema nella Commissione competente, credo anche sul comma e forse anche su quest'articolo. Forse una parte della maggioranza sarà difforme a quello che, invece, vorrà il resto dell'Assemblea perché ha delle legittime contrarietà: qualcuno le ritiene di natura ideologica, qualcun altro può pensare che siano contrarietà dettate dal buon senso.
Il comma 4, di cui parlavo prima, recita: "Gli interventi previsti ai commi 1, 2 e 3, volti al miglioramento della qualità architettonica ambientale, energetica e sociale, sono consentiti a condizione che, fermo restando il rispetto delle disposizioni regionali in materia di rendimento energetico nell'edilizia, per la realizzazione si utilizzino tecnologie per il raggiungimento di una qualità ambientale ed energetica degli edifici tali da raggiungere il valore di 2,5 del sistema di valutazione denominato 'Protocollo Itaca Sintetico 2009 Regione Piemonte' . L'utilizzo delle tecniche costruttive e il rispetto dei valori della scala di prestazione sono dimostrati nel progetto allegato alla richiesta del permesso di costruire o della DIA, il loro conseguimento è certificato dal direttore dei lavori o altro professionista abilitato con la comunicazione di ultimazione dei lavori; in mancanza di detti requisiti o della presentazione della comunicazione stessa, non può essere certificata l'agibilità dell'intervento realizzato".
Nella speranza che sia accolto, proporrò all'Assessore Conti un emendamento soppressivo sulla possibilità di certificare il conseguimento al direttore dei lavori o a un non meglio definito altro professionista abilitato. L'Assessore Conti magari mi ascolterà un attimo su quest'aspetto. Va bene la semplificazione, però il direttore dei lavori tra normative europee, nazionali e regionali, corrisponde ad una figura che ha tutta una serie di requisiti; "altro professionista abilitato" sinceramente, non so cosa voglia dire. Magari il geometra Manolino potrà darci un'illuminante delucidazione. Anche per maggiore chiarezza ai fini dell'utilizzazione finale della legge da parte dei cittadini, ritengo estremamente utile sapere esattamente di avere a che fare con una figura di riferimento e non con mille fantomatiche figure.
vero che normalmente questi interventi sono compiuti da società specializzate che conoscono i meccanismi delle procedure e i professionisti abilitati, però è inopportuno lasciare nell'incertezza e ridurre ulteriormente il campo, in modo tale che ci sia la possibilità di nominare responsabile solo il direttore dei lavori, che è colui che, di fatto, deve certificare questi passaggi, che sono importanti per il raggiungimento di quanto indicato nei commi 1, 2 e 3 del presente articolo.
Il passaggio certificatore è talmente importante che il comma 4, nella parte finale, recita che "in mancanza di detti requisiti o della presentazione della comunicazione stessa, non può essere certificata l'agibilità dell'intervento realizzato". Cioè, addirittura, l'assenza della certificazione rende inagibile il vano ristrutturato, che in precedenza per noi era agibile. Quindi, secondo noi, questa certificazione deve essere rilasciata solo ed esclusivamente dal direttore dei lavori e non da un fantomatico e non meglio definito "professionista abilitato", perché, a quel punto, chiunque potrebbe immaginare le figure più diverse.
Ricordiamoci che sempre più, così come si verifica anche in altri campi, di fatto, avviene un'interazione con le varie figure professionali riconosciute a livello europeo. In base alle ultime normative, è possibile conseguire in un altro paese il titolo che permette di svolgere l'attività professionale nel nostro territorio. Ad esempio - immagino che tra i presenti che ascoltano ci sia anche qualche avvocato - è notorio che dopo aver superato l'esame di abilitazione in Germania, Francia o Spagna si pu benissimo esercitare la professione di avvocato in Italia, dove l'esame è molto più arduo.
Nella fattispecie questa situazione potrebbe altresì verificarsi in relazione ad altre figure professionali con cittadini provenienti da paesi dell'ovest europeo, ma anche dell'est europeo. Se non definiamo e circoscriviamo quest'ipotetica figura che deve certificare l'esecuzione dei lavori a regola d'arte, è evidente la situazione di incertezza che si determina, legata a volte al funzionario di turno o all'amico dell'amico e via discorrendo. Quindi, tali problematiche successivamente creeranno disguidi che interferiranno con altri ambiti di competenza dello Stato.
Una maggiore chiarezza alla fonte da parte nostra determinerà, dopo meno incertezze e attriti tra cittadini e settori dello Stato, magari anche fra altre componenti dello Stato.
Per questi motivi, chiederò all'Assessore lo stralcio del comma 4 o la valutazione dell'emendamento illustrato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste d'intervento in sede di discussione generale.
Emendamento rubricato n. 65) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione dell'art. 14.
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Pensavo che altri volessero intervenire in discussione generale.
Annuncio il ritiro dell'emendamento rubricato n. 65.
Emendamento rubricato n. 66) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 1 dell'art. 14.
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Affrontiamo ora il comma 1 dell'articolo 14 ("Interventi di riqualificazione edilizia"), che, nella fattispecie, recita testualmente: "I comuni individuano ambiti di territorio su cui promuovere programmi di rigenerazione urbana, sociale e architettonica tramite azioni partecipative e di concerto con gli operatori privati; con tali programmi i comuni individuano edifici, anche inutilizzati, legittimamente costruiti, ma ritenuti incongrui, per dimensioni o tipologie, con il contesto edilizio circostante, da riqualificare in funzione di una maggiore efficienza energetica o a fini sociali, per i quali gli strumenti urbanistici possono prevedere interventi di demolizione, totale o parziale, e di ricostruzione.
Per gli edifici a destinazione commerciale sono comunque fatte salve le norme di settore".
In questo caso, è evidente, seppur nella parte finale, l'individuazione di una differenziazione per gli edifici a destinazione commerciale, che determina una limitazione o la perdita di un diritto - che è assoluto per tutti - in capo a chi possiede tale tipologia di edifici, qualora volesse apportare questi interventi di riqualificazione. È comunque vero che aumentando le dimensioni degli edifici di natura commerciale è possibile creare un vantaggio economico competitivo, ma questo vale per tutti.
Peraltro, faccio presente che relativamente agli edifici di natura commerciale, data la loro natura, probabilmente, è più facile intervenire sotto il profilo delle dimensioni, perché è maggiore la liquidità a disposizione per gli investimenti, rendendo questa legge veramente operativa dal lato pratico.
Conseguentemente, ritengo abbastanza sintomatico estrapolare questi edifici rispetto alla possibilità di rendere la fattispecie votabile per tutti. Nella fattispecie, le dimensioni e le tipologie, come la funzione di una maggiore efficienza energetica o a fini sociali, gli strumenti urbanistici e via discorrendo possono essere benissimo ricompresi e completamente assimilati anche a edifici ad edilizia commerciale.
Peraltro, dando ai Comuni la possibilità di individuare "ambiti di territorio su cui promuovere programmi di rigenerazione urbana, sociale e architettonica", senza invece dare la possibilità in modo distinto di attivarsi in questo senso, mi chiedo per quale motivo un Comune dovrebbe dare la possibilità ad una certa area o ad una certa zona e non ad un'altra parte. Con quale motivazione? Per esempio, so già che Torino la utilizzerà su una certa area, casualmente la collina, come tutta la zona della cosiddetta Torino bene.
Credo sinceramente che questa potestà non sia attribuibile ai Comuni.
Se questa legge serve, come leggo, per lo snellimento della procedura in materia di edilizia ed urbanistica, di fatto deve facilitare tutti gli insediamenti per migliorare il clima e via discorrendo. Se uno sta alla Falchera e non in collina, ha gli stessi diritti di chi abita alla Crocetta e magari non vuole avere dei somali come vicini di casa!



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, la parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, gentilissima Presidente.
Per i motivi che prima abbiamo elencato, chiediamo all'Aula di votare favorevolmente.
Nella fattispecie, crediamo che la parte finale del comma 1 dell'articolo, dove si parla di "edifici a destinazione commerciale", che debba essere stralciata, e per quanto riguarda la parte iniziale del comma crediamo che i Comuni non dovrebbero avere la possibilità di dividere i cittadini in figli e figliastri. Chiediamo che i cittadini della Falchera siano uguali ai cittadini che abitano in collina o alla Crocetta, che tutti quanti possano, indipendentemente dalla volontà del Comune, usufruire degli interventi di riqualificazione edilizia, e che anche i più poveri che lo vogliono possano investire sulla propria casa, a prescindere dal colore dell'amministrazione o da quanto è simpatico o antipatico il Sindaco.
evidente che se si dà la possibilità di promuovere su ambiti di territorio, l'ambito di territorio non è tutto il territorio, è solo un pezzo. Ritengo che non sia corretto, perché succederà puntualmente che i Comuni lo faranno non per agevolare i cittadini, ma per fare cassa e per incassare gli oneri derivanti, perché questa possibilità permetterà ai Comuni di pianificare (potranno dire: noi abbiamo davanti cinque anni di governo, facciamola il primo anno, facciamo questa parte di città, così incassiamo indipendentemente da quelle che sono le volontà dei cittadini).
Quando si dice "di concerto con gli operatori privati", tecnicamente che significa? Quando mai i Comuni, per decidere la propria riqualificazione urbana, hanno dovuto prendere atto di quello che fanno gli operatori privati? Ritengo che questa sia una parte che andrebbe stralciata, però siccome bisogna stralciare la potestà dei Comuni, bisogna stralciare la concertazione e poi gli edifici a destinazione commerciale, personalmente visto che sono troppe le cose da stralciare, a questo punto meglio sarebbe stralciare tutto il comma. Per questo motivo, invito i colleghi a votare per lo stralcio del comma 1 dell'articolo 14, perché, anche ai fini dello snellimento che s'intende raggiungere, con questo comma in meno ci sarebbe una legge un po' più snella e sicuramente anche più proficua ai fini dell'utilizzazione per i cittadini, ma anche più utile per avviare quell'inizio di ripartenza dell'economia dopo la crisi che incombe su questo paese (non finirà molto presto).
Nella fattispecie, è evidente che non funziona, per cui chiedo ai colleghi di esprimersi con un voto contrario.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 96) presentato dal Consigliere Manolino: Art. 14, comma 1 Cassare tutto il comma 1 e sostituire con "i comuni possono individuare edifici, con la sola esclusione di quelli a destinazione commerciale, anche inutilizzati, legittimamente costruiti, ma ritenuti incongrui, per dimensioni o tipologie, con il contesto edilizio circostante, da riqualificare in funzione di una maggiore efficienza energetica, per i quali gli strumenti urbanistici possono prevedere interventi di demolizione, totale o parziale, e di ricostruzione".
La parola alla Consigliera Valloggia.



VALLOGGIA Graziella

Il Consigliere Manolino non c'è. Semplicemente, mi pare che i due emendamenti proposti (anche il n. 97, peraltro correlato) intervengono sul comma 1 dell'articolo 14 per proporre una diversificazione rispetto ai Comuni fino a 20.000 abitanti e inferiori a 20.000 abitanti, immaginando che questi ultimi abbiano delle difficoltà a individuare gli ambiti di territorio su cui promuovere programmi.
Pertanto, ritengo che lo spirito sia quello della semplificazione delle procedure.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Forzatamente, ribadisco quanto già sostenuto questa mattina e in precedenza: siamo alla presenza di una serie di interventi fondamentalmente strutturali che non hanno una scadenza. La semplificazione è già implicita comunque, nelle norme di semplificazione. Trattandosi di processi di riqualificazione urbana, eccetera, inevitabilmente non si può trascendere il contesto comunale.
Conseguentemente, il parere è negativo.



PRESIDENTE

Quindi, il parere della Giunta è negativo.
Possiamo passare alle operazioni di voto relative all'emendamento n. 96.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 97) presentato dal Consigliere Manolino: Art. 14, comma 1 bis "Nei comuni superiori ai 20.000 abitanti le amministrazioni comunali individuano gli ambiti di territorio su cui promuovere programmi di rigenerazione urbana, sociale ed architettonica tramite azioni partecipative e di concerto con gli operatori privati; con tali programmi i comuni individuano edifici anche inutilizzati, legittimamente costruiti, ma ritenuti incongrui, per dimensioni o tipologie, con il contesto edilizio circostante, da riqualificare in funzione di una maggiore efficienza energetica o ai fini sociali, per i quali gli strumenti urbanistici possono prevedere interventi di demolizione, totale o parziale, e di ricostruzione.
Per gli edifici a destinazione commerciale sono comunque fatte salve le norme di settore".
Il parere dell'Assessore Conti è negativo.
Non ci sono richieste d'intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 102) presentato dai Consiglieri Vignale D'Ambrosio, Boniperti, Botta: All'art. 14 dopo il comma 1 inserire un nuovo comma "1 bis. I Comuni inferiori ai 40.000 abitanti possono applicare quanto previsto al comma 1 anche con l'intervento esclusivo di operatori privati".
La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

La richiesta è che per i Comuni inferiori a 40.000 abitanti si possa applicare quanto previsto al comma 1, anche all'intervento esclusivo di operatori privati.
Nei fatti, è implicito nel testo della legge e nel testo dello stesso articolo, quindi non ha ragione di essere. È implicito nel senso che l'accordo Comuni-privati può prevedere comunque che il privato intervenga esclusivamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo per illustrare gli emendamenti n. 100, 101 e 103 e per comunicare che ritiriamo l'emendamento n. 102.
I tre emendamenti sostanzialmente hanno due valenze differenti. Il n.
103 prevede che i Comuni, per incentivare la costruzione di edilizia sovvenzionata, quindi case ATC o ERP di edilizia pubblica, possano prevedere l'abbattimento degli oneri di urbanizzazione fino a un massimo del 100% del costo complessivo. Questo perché molto spesso le case di edilizia sovvenzionata vengono realizzate, come previsto dal piano casa, da fondi dell'Amministrazione regionale, quindi avrebbe poco senso che vi sia un finanziamento in favore dei Comuni che passa attraverso gli oneri di fondi che stanziano gli enti pubblici. A quel punto, sarebbe più intelligente prevedere la possibilità di erogare fondi, per il problema abitativo, direttamente ai Comuni, ma non con questa forma surrettizia inoltre, mette in competizione i Comuni anche rispetto alla possibilità di realizzazione di edilizia sovvenzionata.
Riteniamo che sarebbe anche un intervento socialmente importante perché aumenta quello che è il numero di alloggi che si possono realizzare.
In altre parole, per dirla con il piano casa votato: se negli interventi noi abbiamo alcune decine di milioni di euro stanziati per l'edilizia sovvenzionata, è ovvio che, se riduciamo al 100% gli oneri di urbanizzazione, andiamo complessivamente a realizzare un 20% di alloggi in più.
Gli altri due emendamenti, invece, riguardano la possibilità, ai sensi relativamente ai commi 2 e 5, di avere un abbattimento degli oneri di urbanizzazione fino al 100% per dei progetti di riqualificazione urbana o per quanto previsto dall'articolo n. 5, cioè il fatto che si trasferisca da un luogo ad un altro di un Comune un'area, anche industriale, che non sarebbe meglio ricollocare in un'altra area.
Allora, crediamo che questi due emendamenti siano utili alle finalità che la stessa legge si prefigge.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Emendamento rubricato n. 67) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 2 dell'art. 14.
Non ci sono altre richieste d'intervento.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 101) presentato dai Consiglieri Vignale D'Ambrosio, Boniperti, Botta: All'art. 14 dopo il comma 2 dopo le parole "del volume preesistente" aggiungere "e un abbattimento degli oneri di urbanizzazione fino al 100 del costo complessivo".
Tale emendamento è già stato illustrato dal Consigliere Vignale.
La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

L'emendamento ha per oggetto il trasferimento delle cubature e l'ampliamento degli stabilimenti per le imprese che vanno in APEA. Come probabilmente mi sono già espresso in altri momenti, non in quest'aula forse, è stato redatto un regolamento per quanto riguarda il funzionamento delle...
Scusate, siamo sull'emendamento n. 100 o 101? No, scusate sull'emendamento 101 il parere della Giunta è negativo, perché un abbattimento del 100% deve essere preso in carico con altre misure.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 75) presentato dai Consiglieri Cavallera, Leardi Caramella, Burzi: Al comma 2, dell'articolo 14, dopo le parole: "nel limite massimo del 35 per cento del volume preesistente" sono aggiunte le seguenti: "La previsione di tale premialità può avvenire tramite strumenti urbanistici esecutivi in variante e/o tramite varianti strutturali, ai sensi della legge regionale 26 gennaio 2007, n. 1 (Sperimentazione di nuove procedure per la formazione e l'approvazione delle varianti strutturali ai piani regolatori generali. Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)".
La parola all'Assessore Conti per il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

La tesi è che uno strumento esecutivo in variante sarebbe un qualcosa di molto complicato e pesante. Suggerirei una riformulazione, se il Consigliere Cavallera è d'accordo.
Il Consigliere dice che la previsione di tale premialità può avvenire tramite l'approvazione al Piano regolatore con le procedure degli articoli 31 bis e 31 ter della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56. In pratica con la legge n. 1 del 2007 si andrebbe in variante strutturale.
Toglieremmo "variante o", perché la variante generica potrebbe essere anche una variante parziale, dove lo strumento esecutivo sarebbe non così coerente. Suggerivo "variante strutturale ai sensi della legge n. 1 del 2007", cioè degli articoli 31 bis e 31 ter della legge regionale 5 dicembre 1977, perché la legge n. 1 del 2007 è intervenuta sulla legge n. 56.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Volevo rispondere all'Assessore che quest'emendamento sta in piedi nel suo complesso. È chiaro che il nostro obiettivo era utilizzare tutti quei percorsi che non richiedono una modifica dello strumento urbanistico quindi cercare di partire soprattutto da strumenti esecutivi che, nel momento in cui parzialmente modificano le previsioni del Piano, possono queste previsioni, in variante, seguire i percorsi che la legislazione vigente prevede. Quindi la varia casistica delle varianti strutturali, non strutturali, tutto l'armamentario della legge n. 56 e modifiche.
Per essere molto chiari, o viene accolto oppure cade lo spirito e l'obiettivo che sottendeva all'emendamento stesso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Volevo ancora aggiungere alle considerazioni che facevo precedentemente che tutto questo creerebbe, in ogni modo, un gran buco nelle norme in evoluzione, quelle che sono attualmente in discussione. Se il Consigliere Cavallera è d'accordo con me sulle questioni delle varianti, legge n. 1 del 2007, altrimenti lo togliamo e lo recupereremo nella legge urbanistica, se arriverà in Aula.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 68) presentato dal Consigliere Giovine: si propone la soppressione del comma 3 dell'art. 14.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Annuncio che ritiro quest'emendamento e tutti quelli che sono stati da me presentati e sottoscritti per questo provvedimento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
Gli emendamenti rubricati n. 68, 69, 70, 71, 90, 91, e 92 sono pertanto ritirati.
Emendamento rubricato n. 100) presentato dai Consiglieri Vignale D'Ambrosio, Boniperti, Botta: All'art. 14 dopo il comma 5 inserire un nuovo comma 5 bis: "5 bis. Per incentivare gli interventi di cui al comma 5, lo strumento urbanistico può prevedere premialità di cubatura nel limite massimo del 35 del volume preesistente e un abbattimento degli oneri di urbanizzazione fino al 100% del costo complessivo".
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 103) presentato dai Consiglieri Vignale D'Ambrosio, Boniperti, Botta: All'art. 14 dopo il comma 5 inserire il comma 5 ter: "5 ter. I Comuni per incentivare gli interventi di edilizia sovvenzionata possono prevedere l'abbattimento degli oneri di urbanizzazione fino ad un massimo del 100% del costo complessivo".
La parola all'Assessore Conti per il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Anche su questo emendamento il parere è negativo, in quanto difficilmente potremmo pervenire ad una soluzione di questo genere dopo che la Conferenza Autonomie Locali e, in particolare, i rappresentanti dei Comuni non l'hanno visto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Ne prendo atto e si può cambiare idea nell'arco di un pomeriggio.
Rilevo soltanto che l'Assessore aveva espresso il suo favore rispetto a quello che è un emendamento di buon senso. Se non passa, ovviamente non si può poi dire che non è per espressa contrarietà del Partito Democratico rispetto a questo emendamento (così mi ha riferito l'Assessore), perché mi dovete spiegare che senso ha non prevedere uno scomputo sugli oneri di urbanizzazione per l'edilizia e la costruzione di case nell'edilizia sovvenzionata quando è la Regione che stanzia i fondi per realizzare quelle case. È una cosa per me nuova, che non riesco sinceramente a comprendere ma che, peraltro, è sempre all'interno di una legge presentata da questa Giunta.
evidente che quando vi sono alcune posizioni aprioristiche e non entrano nel merito, va bene tutto fintanto che c'è un percorso da seguire insieme, poi uno fa dei piccoli segnetti che sono dei rimandi a memoria e quando verrà il momento di poter riportare in Aula quelle che sono certe modalità, ci sarà modo per espletarle. Ci sarà il tempo, perché abbiamo ancora dieci mesi, per cui ci sarà modo per farlo.
Questa è sicuramente una modalità non corretta con cui si affrontano le questioni, ossia non nel merito, ma secondo chi è il presentatore. Posto che invece non vi siano degli aspetti che ci sfuggono, allora vorremmo comprendere.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta è negativo.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 103.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato Sì 9 Consiglieri hanno votato NO 18 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 94) presentato dai Consiglieri Guida, Cavallera: All'articolo 14 sono aggiunti i seguenti commi: "7. La Regione sostiene altresì il recupero del patrimonio paesaggistico favorendo la realizzazione di coperture e di mascheramenti di fabbricati esistenti a destinazione artigianale o produttiva che ne riducano l'impatto ambientale sul paesaggio.
8. A tal fine la Giunta regionale, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, individua i criteri di attribuzione e le modalità di erogazione del contributo utilizzando le procedure e gli stanziamenti di cui alla legge regionale 16 giugno 2008, n. 14 (Norme per la valorizzazione del paesaggio)." La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Questo articolo ripropone una norma che è già contenuta nella legge all'articolo 7 degli ultimi due commi, soltanto che li trasforma "da in deroga" in una norma che può essere utilizzata, al di là delle scadenze previste dal presente disegno di legge.
Quindi, ci tenevo a precisare che è una norma che abbiamo già approvato all'articolo 7.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 94, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Volevo comunicare che, per coordinamento, sono soppressi i commi 3 e 4 dell'articolo 7 votato in precedenza.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 14, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 23 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 76) (Diventa articolo 15) presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera, Caramella, Leardi, Burzi: Dopo l'articolo 14 è aggiunto il seguente: "Art. 14 bis (Norma in materia di sicurezza) 1. In fase di ampliamento o ricostruzione degli edifici è fatto obbligo prevedere dispositivi utili a garantire la sicurezza in fase di manutenzione ordinaria e straordinaria del manufatto in tempi successivi alla ultimazione dello stesso. Sono fatti salvi tutti gli obblighi previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza".
La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76 sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
così introdotto l'articolo 14 bis.
ARTICOLO 15 (che diventa articolo 16) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull'intero testo.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Svolgerò un unico intervento sia per le dichiarazioni di voto sul disegno di legge n. 625, che, per risparmiare tempo, anche relativamente alla proposta di legge n. 626, che, per stretta connessione, si svolgerà subito dopo.
Credo che l'odierna discussione sulla proposta di legge n. 625, dopo questa settimana di lavoro, tra Commissione e Aula, possa consentire parecchi elementi di apprendimento.
Intanto, per quanto riguarda il nostro Gruppo, insieme agli amici e colleghi del PdL di derivazione AN e agli amici della Lega, noi crediamo di aver svolto un ruolo corretto dal punto di vista politico, molto attento alle esigenze che percepiamo dalla nostra regione. Abbiamo avanzato delle proposte nella sede competente, che per noi è quella della Commissione redigendo un testo che, a maggior misura, dopo la discussione in sede consiliare di oggi e quella svolta nelle tre sessioni di Commissione dovrebbe aver convinto molti circa una maggiore rispondenza non solo nella sostanza, ma anche nella forma, rispetto a quelle che noi percepiamo come esigenze della regione.
In secondo luogo, abbiamo cooperato molto attivamente non solo consentendo, come talora abbiamo fatto per condivisione - in questo caso raggiungendo forme di cooperazione che in Consiglio, essendo state molto trasparenti, credo siano state ancora più visibili - un'accelerazione dell'iter, abbiamo accettato che coloro che dovevano essere auditi consegnassero memorie scritte. Anche grazie al nostro lavoro, come quello dei colleghi, e alla disponibilità dell'Assessore, che peraltro non è mai mancata in tutte le sessioni di II Commissione, non solo relativamente a questo testo, ma dall'inizio della legislatura, è stato possibile che un testo impegnativo, su un argomento impegnativo, fosse licenziato celermente dalla Commissione; così oggi abbiamo cooperato affinché si addivenisse velocemente ad un voto.
Il nostro sarà un voto di astensione, anche se, lasciassi andare un attimo l'istinto, sarebbe un voto contrario. Quando, con molto chiarezza si riesce a fare comprendere quali possano essere le esigenze di una regione, legate ad un momento, e quando queste esigenze vengono in gran parte intese dall'Assessore - è sufficiente confrontare il disegno di legge n. 625 che stiamo per votare con il testo licenziato dalla Giunta una quindicina di giorni fa - si può percepire con molta facilità l'effetto del lavoro che è stato svolto da tutti, a partire dall'attenzione che l'Assessore ha potuto, ahimè, solo parzialmente, dedicare alle associazioni, che, quale evento estremamente raro, in maniera molto compatta, pur con molto rispetto delle istituzioni, hanno espresso dure critiche nei riguardi della prima formulazione del disegno di legge n. 625.
Non è una sorpresa. Ho anche apprezzato che le opinioni molto diverse esistenti all'interno di quest'Aula siano state coniugate nel rispetto di una lealtà di maggioranza, che, in questo caso, apprezzo, perché immagino la fatica che può essere costata ad alcuni Gruppi; talora, in altre occasioni, lo sforzo è stato nostro, nel rispetto della volontà di essere leali all'interno della propria alleanza, pur non condividendo molto vorrei essere ottimista - le finalità prescritte dal disegno di legge.
Annuncio un voto di astensione perché questo disegno di legge continua a mantenere, anche negli esiti finali, a nostro avviso, dei forti difetti relativamente al profilo della leggibilità. Questo disegno di legge nasce quale interpretazione regionale dell'intesa Stato-Regioni siglata il 30 marzo ultimo scorso. Per gli ambienti che noi frequentiamo, riteniamo che tale disegno sia atteso da tanti, soprattutto piccoli, nel senso di strutture non organizzate, singoli cittadini e singole imprese non necessariamente e particolarmente evolute, tanto meno del tutto non aduse al confronto con testi giuridici, che troppo spesso - purtroppo, è un'ulteriore occasione mancata - sono scritti in un linguaggio difficilmente comprensibile.
Bene farebbe l'Assessore, essendo fondamentalmente un uomo di università, nonostante questo momento di passaggio, come avviene per tanti altri, a confrontare il linguaggio con cui una legge cerca di raggiungere i propri scopi rispetto all'universo verso cui si indirizza, che non è di poco conto. Un linguaggio incomprensibile è un linguaggio illiberale nella sostanza e, a mio avviso, questo testo avrebbe potuto e dovuto essere scritto meglio. Il nostro testo, che fra un attimo voterete in senso contrario, è non casualmente scritto in un linguaggio molto molto semplice molto molto piano.
La seconda motivazione che spiega l'astensione è legata alla difficoltà di coniugare un disegno di legge che deve contenere un profilo con tutte le linee contrarie. Mi spiego bene: per lungo tempo, ho cercato, non riuscendovi praticamente mai - quindi, Assessore, si consoli - di far capire che quando si devono aumentare le tasse, essendo un fenomeno non gradito praticamente da nessuno - ci sono due o tre ipocriti che dicono bugie, ma in un sondaggio serio nessuno, nemmeno il Ministro Visco gradisce le tasse che avrebbe voluto imporre - è inutile perdere tempo per determinare la categoria alla quale non applicarle o quale detrazione imporre. Così facendo si riducono le spine di un fiore - la rosa - che comunque rimane spinoso, tanto vale agire in fretta, in modo efficace curare le ferite delle spine e, magari in un secondo momento, non solo con delle medicine, curare le ferite e sviluppare l'arto eventualmente leso.
Questo disegno, nell'intesa Stato-Regioni, nasce nella volontà di chi l'ha proposto per dare un momento di respiro, perché vedrete che da settembre ce ne sarà ancora più bisogno. Questa mattina mi sono trattenuto dall'intervenire rispetto ad alcuni interventi di Consiglieri seduti in prima fila, ma essendoci già tanti motivi di diversità, ho ritenuto che non fosse il caso di incidere. L'intervento del Consigliere Moriconi è uno di quelli che più mi ha colpito. Oggi è assente, ma quanto tornerà certamente, farò in modo che lo rilevi, perché ho dei timori rispetto al tipo di società che lui auspica, ma vorrei che l'intervento rimanesse il suo, perché potrebbe anche realizzarsi, non per scelta sociale o colta, a causa della disattenzione colpevole di una serie di Governi.
Voi uscite da una situazione in cui il bilancio presentato dalla Giunta è stato approvato il 23 dicembre, perché si temeva un'inondazione, e quale prima deliberazione ne avete risparmiato il 25%, perché non sapevate cosa farne. Ai miei tempi, per un fatto del genere, gli amministratori venivano crocifissi lungo le strade, a perenne ricordo di come non si amministra denaro pubblico in un momento di bisogno e tale situazione non è terminata.
Chi lunedì ha partecipato all'assemblea degli industriali, avendo avuto modo di parlare con coloro che vivono questi problemi, credo ne sia uscito ancora più preoccupato, non comprendendo, chi si ostina a difendere il lavoro, che il lavoro si protegge difendendo le imprese, tranne che qualcuno pensi che nel prossimo futuro si viva soltanto di lavori socialmente utili, non si sa bene finanziati da chi.
Questo è un disegno che sta a mezz'acqua, come d'altronde è a mezz'acqua la sua maggioranza. Sicuramente non è colpa sua, eventualmente la potrei criticare, non essendosene reso conto, non avendo per tempo preso le distanze da una maggioranza che non la rappresenta. È difficile fare sintesi tra la prima fila e alcuni elementi che disordinatamente giacciono nelle altre. Quindi temiamo che sia un'occasione di un boccone di ossigeno meno efficace di quello che si sarebbe potuto dare. Cionondimeno, meglio un boccone che niente, quindi la legge viene approvata con la nostra astensione. Peccato! È un ulteriore motivo di rammarico per ciò di cui il nostro Piemonte avrebbe avuto bisogno oggi.
C'è chi si ostina a pensare a Basilea 2. C'è gente che ne parla e che non solo non sa dov'è Basilea. Se si vuole, possiamo fare dei test anche qui, subito. Sul 2 non discuto nemmeno, ma soltanto dei delinquenti oggi pensano che si debba imporre dei protocolli di certificazione dei bilanci ad aziende di questa regione, che hanno come primo problema la sottocapitalizzazione. Eppure, Giorgio Airaudo questo sostiene. Perché? Perché bisogna difendere i lavoratori, forse quelli della Cina!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Sarò brevissimo.
Con riferimento a quanto avevo già detto all'inizio della discussione su questo provvedimento, i principi ispiratori di questo disegno di legge erano da noi completamente condivisi. Devo dire che in generale eravamo molto vicini a dare un voto favorevole a tutto il provvedimento. Speravamo in qualche apertura in più e nell'accoglimento di qualche emendamento, in modo da permettere una migliore utilizzazione delle novità di questo provvedimento, in modo da poter fare qualche esecuzione in più e quindi consentire un po' di lavoro in più alle imprese artigiane.
Abbiamo visto da parte della Giunta una chiusura a molte proposte alcune delle quali arrivavano dagli stessi Consiglieri di maggioranza.
Ripeto, restiamo d'accordo sul contenuto generale di questa legge.
Avremmo solo voluto una maggiore semplificazione, una maggiore apertura, la concessione di maggiori possibilità di sopraelevare, di costruire e di ampliare le abitazioni così come previsto.
Pertanto, ci asterremmo, ribadendo che non è un voto negativo contro il contenuto della legge, ma è un'astensione benevola per sottolineare che avremmo voluto qualcosa di più.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Annuncio che voteremo a favore della legge, mentre invece voteremo in senso contrario al progetto di legge n. 626, che non so se esamineremo stasera.
Faccio presente, affinché non diventi una prassi consolidata, che sono le nove meno un quarto, quindi abbiamo ampiamente superato la soglia delle 20. So benissimo di essere una concausa (non la causa), o un effetto collaterale di alcune decisioni. Noi non solleviamo la questione permettiamo che venga licenziata la legge e vengano anche eventualmente approvati i provvedimenti collegati, però chiediamo che non diventi una prassi.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato Sì 22 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame proposta di legge n. 626, inerente a "Interventi regionali a sostegno settore edilizio - tecniche di bioedilizia" (licenziata con parere negativo) - Collegato ordine del giorno di non passaggio agli articoli n. 1242: "Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per promuovere le tecniche di bioedilizia e l'utilizzo di fonti di energia alternative rinnovabili" presentato dai Consiglieri Rutallo, Pace e Auddino


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di legge n. 626, di cui al punto 1 bis) all'o.d.g., cui è collegato l'ordine del giorno n. 1242 di non passaggio agli articoli dei Consiglieri Rutallo, Pace e Auddino, inerente a "Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per promuovere le tecniche di bioedilizia e l'utilizzo di fonti di energia alternative rinnovabili".
Ricordo che chi vota a favore di questo ordine del giorno vota contro la proposta di legge n. 626.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Di Regolamento capisco poco; d'altronde, l'ho detto più volte in sedi ufficiose che il Regolamento non serve a niente. Non capisco questa ossessione assoluta a continuare a voler parlare di Regolamento anche in momenti in cui si parla di cose serie, come di sviluppo e di edilizia.
Ciò detto, vorrei tornare invece al merito. Non so bene come, ma ho bisogno dell'aiuto degli uffici, perché dichiaro quale esito noi vorremmo.
Noi vorremmo che la proposta di legge n. 626, che abbiamo per tempo presentato in Commissione, e che sappiamo che la Commissione ha bocciato come peraltro ci aspettavamo, ricevesse la stessa sanzione dall'Aula, e che quindi l'Aula si potesse esprimere.
Se poi, in una attimo di resipiscenza, i colleghi di centrosinistra volessero votarla, noi ovviamente ne saremmo ben lieti, anche se sarebbe lievemente in contraddizione con quanto hanno fatto sinora. Ci accontenteremmo che la proposta di legge n. 626 venisse votata e, quindi immagino, respinta, con il nostro voto a favore e con il voto contrario della maggioranza.
Come si arrivi a questo esito, vogliano gli uffici fare in modo di ottenerlo.



PRESIDENTE

A questo punto, chiedo ai firmatari dell'ordine del giorno se vogliono ritirarlo.
I firmatari annunciano il ritiro dell'ordine del giorno n. 1242.
Per quanto riguarda la proposta di legge n. 626, ci sono due relatori, uno di maggioranza, il Consigliere Pace, l'altro di minoranza, il Consigliere Cavallera.



PACE Massimo, relatore di maggioranza

"Illustre Presidente, egregi Consiglieri, la proposta di legge n. 626 nel prevedere interventi e misure per il rilancio dell'attività edilizia affronta la medesima tematica del disegno di legge n. 625 e si inquadra nel filone dei provvedimenti volti ad attuare l'intesa sottoscritta tra Stato e Regioni in data 1° aprile 2009. Tuttavia l'impostazione della proposta di legge n. 626, a differenza del disegno di legge n. 625, licenziato dalla Commissione con voto favorevole e ora all'esame dell'Aula, non pare in armonia con la disciplina introdotta in sede di Commissione e volta a rilanciare l'economia, in particolare il comparto dell'edilizia, a rispondere ai bisogni abitativi delle famiglie ed a introdurre semplificazioni procedurali dell'attività edilizia.
In particolar modo, l'orientamento risultato prevalente in Commissione ha ritenuto prioritario definire temporalmente le misure straordinarie introdotte a sostegno dell'edilizia e derogatorie delle prescrizioni contenute negli strumenti urbanistici e nei regolamenti edilizi comunali.
La Commissione ha giudicato opportuno limitare nel tempo l'efficacia delle disposizioni regionali derogatorie, al fine di garantire l'autonomia degli enti locali territoriali costituzionalmente riconosciuta e, in particolare la potestà comunale di sovrintendere allo sviluppo urbanistico ed edilizio del proprio territorio, nella convinzione che una deroga generalizzata rischi di frustrare la programmazione urbanistica comunale. Tali considerazioni trovano altresì conferma nell'intesa sottoscritta tra Stato e Regioni, in cui si prevede che, in linea generale, la disciplina introdotta a livello regionale abbia validità temporalmente definita comunque non superiore a diciotto mesi dall'entrata in vigore delle leggi regionali.
Ulteriori aspetti della proposta di legge n. 626 non sono poi stati ritenuti coerenti con l'impostazione accolta in sede di Commissione, che, a titolo esemplificativo, ha rilevato la necessità di regolamentare le forme di incentivazione volumetrica correlandole a definiti parametri di riduzione del fabbisogno energetico e di definire in maniera puntuale gli edifici, le aree e gli ambiti nei quali, per motivi di intrinseco pregio di sicurezza e di tutela, non sono applicabili le disposizioni relative agli interventi edilizi in deroga agli strumenti urbanistici.
Alla luce di queste considerazioni la II Commissione ha deciso di esprimere voto negativo sulla proposta di legge 626".



CAVALLERA Ugo, relatore di minoranza

"Illustre Presidente, egregi Consiglieri, la proposta di legge n. 626 è volta a consentire il rilancio dell'attività edilizia, al fine di contribuire a fronteggiare la recente crisi del sistema economico finanziario, nonchè al fine di avviare una sostituzione rapida del patrimonio edilizio fatiscente, obsoleto, non più rispondente alla nuova normativa in materia di rendimento energetico nell'edilizia e non idoneo a garantire quelle caratteristiche strutturali e di sicurezza che oggi le normative richiedono.
La proposta di legge n. 626, nel prevedere una serie di misure volte al sostegno del settore edilizio, promuovendo sia gli interventi di ampliamento degli edifici sia quelli finalizzati al miglioramento della qualità abitativa, anche attraverso l'utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, si pone l'obiettivo di ricostruire e rivitalizzare il patrimonio edilizio esistente, pur nel rispetto dell'ambiente e del tessuto urbanistico esistente.
L'articolo 1 illustra le finalità, sopra esposte, del provvedimento.
L'articolo 2 indica gli interventi edilizi consentiti. In particolare prevede la possibilità di ampliamento degli edifici residenziali, o assimilati, nei limiti del 20 per cento del volume esistente e del 20 per cento della superficie coperta, se adibiti ad uso diverso. Viene inoltre precisato che, nel caso in cui sia già stato realizzato un ampliamento per motivi igienici e funzionali, è ammessa la possibilità di un ulteriore ampliamento del 20 per cento della volumetria esistente. È consentito, nel rispetto della normativa vigente in materia e delle prescrizioni degli strumenti urbanistici, che gli interventi edilizi siano accompagnati anche dal mutamento della destinazione d'uso, totale o parziale, degli edifici interessati.
L'articolo 3 individua gli interventi per favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente. In particolare, per gli edifici che necessitano di essere adeguati agli attuali standard qualitativi architettonici, funzionali, energetici, tecnologici e di sicurezza, è prevista la possibilità di chiederne la demolizione e la successiva ricostruzione con un aumento della cubatura, fino al 35 per cento del volume, se residenziali, ovvero fino al 30 per cento della superficie coperta, se destinati ad uso diverso, oppure fino al 40 per cento ove si utilizzino tecniche di edilizia sostenibile o che prevedano l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Nel caso di ricostruzione di edificio in un'area diversa, è previsto che l'utilizzo futuro dell'area originariamente occupata dal fabbricato, sia oggetto di apposita convenzione con il comune. Anche per i suddetti interventi è consentito il mutamento della destinazione d'uso, totale o parziale, degli edifici interessati.
L'articolo 4 indica talune misure atte a favorire l'installazione di impianti fotovoltaici.
L'articolo 5 subordina gli interventi al titolo edilizio previsto dal d.p.r. 6 giugno 2001, n. 380 recante il testo unico in materia edilizia. Si prevede inoltre la riduzione del contributo di costruzione per la realizzazione di tali opere, nonché la possibilità per i comuni di stabilire ulteriori riduzioni o incentivi di carattere economico nel caso in cui siano utilizzate tecniche costruttive della bioedilizia o che prevedano il ricorso alle energie rinnovabili.
L'articolo 6 dispone che i comuni istituiscano l'elenco degli ampliamenti autorizzati curandone altresì l'aggiornamento.
L'articolo 7 individua l'ambito di applicazione del provvedimento. I comuni, nello specifico, entro il termine perentorio di sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge, possono, in determinati casi, escludere gli interventi edilizi in relazione a specifici immobili o zone del territorio, così come stabilire limiti differenziati rispetto alle possibilità di ampliamento previste. L'ambito di applicazione della legge non si estende alle aree individuate dai piani regolatori in classe di pericolosità IIIa) secondo le indicazioni della circolare 7/LAP/1996 e agli abitati da trasferire o da consolidare ai sensi della legge 2 febbraio 1974, n. 64 (Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche). Gli interventi devono essere realizzati nel rispetto delle normative vigenti in materia antisismica, di sicurezza, antincendio igienico-sanitaria e del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
L'articolo 8 dispone la dichiarazione d'urgenza della legge".
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 1) presentato daI Consiglieri Cavallera, Leardi Caramella e Burzi: Al comma 2 dell'articolo 3, le parole "sono interventi di demolizione e integrale ricostruzione" sono sostituite dalle seguenti: "sono consentiti interventi di demolizione (parziale o totale) e conseguente ricostruzione".
Tale emendamento è ritirato e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio non approva.
Ricordo che il numero legale è 28.
Non ci sono richieste d'intervento.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato Sì 9 Consiglieri hanno votato NO 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame proposta di deliberazione n. 461, inerente a "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 548-9691 del 29 luglio 1999, di approvazione del regolamento edilizio tipo"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 461, di cui al punto 1 ter) all'o.d.g.
Tale proposta di deliberazione è stata licenziata a maggioranza dalla II Commissione il 3 luglio 2009.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 461, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 21.02)



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