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Dettaglio seduta n.457 del 07/07/09 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 10.45)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Buquicchio Cavallaro, Laus, Moriconi, Pizzale, Placido, Robotti e Valloggia.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

Comunico che in data odierna sono distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute del 25 e 30 giugno 2009 e del 1° luglio 2009, che saranno posti in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento: Commemorazioni

Partecipazione al lutto nazionale per la strage ferroviaria di Viareggio


PRESIDENTE

Colleghi, il Governo ha disposto nella giornata odierna il lutto nazionale per la strage ferroviaria che ha toccato la città di Viareggio conformemente alle indicazioni ricevute dal Ministero, propongo un minuto di silenzio.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., comunico che in data 30 giugno 2009 sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 23 giugno 2009, che, se non ci sono osservazioni, s'intendono approvati.


Argomento: Trasporti su ferro - Commemorazioni

Ordine del giorno n. 1239 dei Consiglieri Barassi, Moriconi, Deambrogio Clement, Chieppa, Comella, Cavallaro e Turigliatto, inerente a "Tragedia di Viareggio: cordoglio per le vittime e i feriti. Si accertino le responsabilità e si torni ad investire nel degradato sistema ferroviario" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Trasporti su ferro

Ordine del giorno n. 1243 dei Consiglieri Cotto, Toselli, Nicotra Cavallera e Guida inerente a "Messa in sicurezza della rete ferroviaria" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
In riferimento al minuto di silenzio testé svolto in occasione del lutto di Stato per l'incidente di Viareggio, siccome la settimana scorsa su tale tragedia è stato presentato un ordine del giorno iscritto all'odierno o.d.g., che esprime solidarietà e cordoglio per la tragedia, ma altresì avanza richieste alla Giunta regionale, impegnando quest'ultima anche rispetto alla situazione trasportistica del Piemonte, chiedevo un'inversione all'o.d.g. per poter discutere e votare quest'ordine del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

Sullo stesso argomento è stato appena presentato un ordine del giorno a prima firma della collega Cotto, che chiaramente viene appaiato nella trattazione.
Essendo stata presentata una richiesta di inversione, che è stata formalizzata, chiedo se c'è un collega che desidera intervenire in senso contrario.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione e all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Possiamo dare per accolta la richiesta di inversione.
Proporrei di inserire la trattazione di tali documenti al punto 3 bis) cioè dopo lo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze.



PRESIDENTE

Al punto 3 bis) all'o.d.g. verrà discusso il documento di indirizzo della collega Barassi insieme al documento della collega Cotto; nel frattempo, prego procedere alla loro riproduzione per darne copia a tutti i Consiglieri.


Argomento: Turismo: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Monteggia, di chiarimenti in merito alla proposta del consulente all'Assessorato al turismo Martin Brackenbury di costruire un'isola artificiale a fini turistici nel Lago Maggiore


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori per chiedere che l'Assessore Manica venga in Consiglio a riferire in merito ad una notizia che, con sconcerto, abbiamo appreso in questi giorni dai giornali, dalle cronache di Novara e del VCO. Il suo consulente, che qui definiscono "guru del turismo", vuole realizzare un'isola artificiale sul Lago Maggiore, così come recita l'articolo: "Un'isola artificiale in vetro riflettente, una specie di pallone gigante, quasi invisibile da terra. In mezzo al Lago Maggiore, tra Stresa e Arona. In questa futura isola che non c'è potrebbe trovare spazio un grandioso parco divertimenti, cinema e ristoranti".
Questa telenovela va avanti da due giorni, addirittura si parla di tunnel che collegano la riva del lago con questo pallone riflettente, che giustamente, potremmo quasi chiamare "tunnel sotto la Manica", visto che l'Assessore ha come riferimento questo Martin Brackenbury. Volevamo capire l'entità del progetto, perché penso non basteranno 100/150 milioni di euro.
Insomma, se paghiamo un consulente inglese - naturalmente serviva un consulente inglese per il turismo del lago...



PRESIDENTE

Per cortesia! Tra l'altro, vedo alle sue spalle il collega Caramella che notoriamente è esperto di iniziative di questo tipo.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, questi palloni, in ogni modo, o sono "palle" estive, messe in giro dall'Assessore attraverso il suo consulente, oppure che venga a raccontarci qualcosa, perché sono due giorni che la stampa dedica attenzione a questo progetto - non so se per caso qualcuno abbia visto il film intitolato "Balle spaziali", rispetto al quale s'inserisce la questione! Quindi, chiedo che venga a parlarci di questo progetto, in fondo questo consulente viene pagato dalla Regione Piemonte e considerando quanto dice sarebbe già tanto pagarlo più di un euro, perché ritengo che qui si sia espresso in una maniera allucinante, relativamente ad un progetto allucinante che non ha alcun senso. Grazie.



PRESIDENTE

Sarà nostra cura porgere la richiesta di comunicazione all'Assessore Manica. Tra l'altro, collega Monteggia, mi compiaccio, perché la rivedo con la solita verve.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, ci rimettiamo in linea. Grazie.


Argomento: Questioni internazionali

Ordine dal giorno n. 1241 dei Consiglieri Dalmasso, Deambrogio, Ferraris Bossuto, Barassi, Reschigna, Pace, Travaglini, Auddino, Cavallaro, Rostagno e Larizza, inerente a "Colpo di Stato in Honduras" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Una decina di giorni fa, secondo le peggiori tradizioni dell'America Latina, vi è stato un colpo di Stato in Honduras e alcuni Consiglieri, tra cui il sottoscritto, hanno presentato su questo tema un ordine del giorno firmato da vari Gruppi. Non chiedo un'inversione, ma l'inserimento del documento all'o.d.g. e, se possibile, la discussione nella giornata odierna o al più tardi domani, come mi sembra sia avvenuto nel corso di un precedente Consiglio regionale relativamente alla tragedia dell'Iran.



PRESIDENTE

Colleghi, è stata chiesta l'iscrizione di un punto all'o.d.g. in calce all'ordine dei lavori; se non ci sono indicazioni, come da prassi, lo considererei iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Non interverrò sul pallone già citato dal collega Monteggia, perch effettivamente, anche se è curioso, avremo modo di ascoltare l'Assessore Manica.
Invece, le chiedo se è possibile - è assente l'Assessore di riferimento di farsi carico di verificare un'altra assurdità appena riportata dai giornali. A pochi giorni dalla tragedia di Viareggio è stato pubblicato un articolo nel quale si comunica l'ulteriore abbassamento delle soglie di verifica sulle carrozze dei treni. Prima le carrozze venivano dichiarate inagibili con due porte fuori servizio; adesso, Trenitalia, essendo i vagoni ormai fatiscenti sotto ogni punto di vista - abbiamo appena visto i risultati - ha deciso di abbassare ulteriormente la soglia di verifica della funzionalità delle carrozze, dichiarando che solo quelle con più di tre porte non funzionanti, quindi bloccate, verranno rese inagibili e messe fuori servizio.
Generalmente, le carrozze hanno quattro porte, probabilmente si attende che i passeggeri escano dai finestrini - già questo è pazzesco! - ma al di là di ciò credo che l'Assessore dovrebbe verificare, perché abbiamo il fior fiore di consulenti che sparano "minchiate" colossali sulle questioni turistiche...



PRESIDENTE

Per cortesia! Collega Caramella, la prego di prestare attenzione ai termini!



CARAMELLA Luca Giuseppe

Mi perdoni! Invece permettiamo che Trenitalia faccia viaggiare i nostri pendolari e i nostri cittadini su dei carri bestiame.
Quindi, vista la situazione, prima che accada qualcos'altro, le chiedo di ricordare all'Assessore di pagare poco un consulente, ma di verificare che le carrozze siano dignitose e che possano trasportare i nostri cittadini in condizioni di sicurezza.



PRESIDENTE

Collega Caramella, gireremo all'Assessore Borioli la sua richiesta di informativa, ma penso che sarà difficile anche per l'Assessore rispondere senza prima avere avuto qualche comunicazione dal Ministero dei Trasporti: ovviamente, le disposizioni relative alla sicurezza ferroviaria sul territorio nazionale prescindono dalle direttive impartite dalle autorità competenti a livello regionale.
Comunque chiederò all'Assessore Borioli di informarsi presso il Ministero, proprio per sollecitare una comunicazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Anch'io ho letto sui giornali le esternazioni del professor Brackenbury, che non giudico nel merito, ma vorrei che ci fosse davvero - e mi associo alla richiesta del Consigliere Monteggia - una comunicazione per capire esattamente i termini di questa vicenda.
Non credo che ciò sia imputabile - e non faccio una difesa d'ufficio all'Assessore regionale, perché un consulente può dire ciò che pensa in ogni momento. Però, poiché la questione non è soltanto legata alla cosiddetta palla di vetro, all'isola artificiale e alle gallerie subacquee sul Lago Maggiore, ma leggo anche - ad abundantiam - che si parla, pure sul lago d'Orta, di un maxiparcheggio all'uscita dell'autostrada A26, nei pressi di Omegna (e tra l'altro l'uscita di tale autostrada non è nei pressi di Omegna) e di navette o collegamenti con vaporetti per i turisti sul lago d'Orta.
Quindi, credo che, prima che questa diventi una vicenda di carattere mediatico che crea anche qualche problema di comprensione dei fenomeni turistici, sia giusto ragionare ed avere un'informativa in Aula - o quanto meno in forma scritta, se necessario - ai Consiglieri regionali.
Ripeto: sono convintissimo che non siano le opinioni che ha in testa l'Assessore, ma credo che sia giusto, visto che si tratta di un consulente di una certa importanza, che sia data al Consiglio un'informativa, non soltanto riconducibile a quanto leggiamo sui giornali e sulle cronache locali.



PRESIDENTE

Consigliere Travaglini, inoltreremo la richiesta di comunicazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

L'intervento del collega Caramella in merito alla sicurezza sui treni la dice lunga sul fatto che si declassa il livello di sicurezza per fare economia. Fare economia su che cosa? Sulla sicurezza dei pendolari e dei cittadini. Credo che questo sia anacronistico e fuori da ogni regola di buonsenso.
Noi dobbiamo pretendere che Trenitalia RFI, ma soprattutto il Governo mettano maggiori risorse sui trasporti pubblici, in particolare quello ferroviario.
Non è accettabile che si faccia uno spot per dire "creiamo occupazione investiamo in cantieri subito o alla lunga che creano posti di lavoro" quando basterebbe semplicemente prendere tutte le carrozze delle Ferrovie dello Stato e, da domani, cominciare a mettere delle squadre, degli specialisti e dei meccanici che garantiscano la sicurezza.
È veramente assurdo che le porte di sicurezza non si aprano e - sic et simpliciter - dire che, anziché due, basta che le porte siano tre. Mi sembra veramente una cosa fuori della logica.
Oggi sulla stampa leggiamo un articolo sui pendolari della linea Milano Torino, in cui si accostano due foto: una della TAV - questo treno avveniristico - ed una dei treni su cui viaggia la maggior parte dei pendolari, una vecchia carrozza che, soltanto a vederla, fa rabbrividire.
Credo che una nazione grande come la nostra debba avere la possibilità di investire sul futuro e quindi sulle nuove tecnologie, ma non può fare deperire il patrimonio esistente.
Quindi, secondo me, bisogna fare di tutto; del resto, abbiamo visto - a firma del Consigliere Pace e di altri Consiglieri del PD - un'interpellanza che è proprio rivolta all'Assessore e alla Giunta regionale affinch intervenga nei confronti di Trenitalia in modo tale che la norma che abbassa i livelli di sicurezza sia cancellata. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Nella riunione del Consiglio di mercoledì scorso avevo chiesto una comunicazione alla Presidente o all'Assessore Manica in merito all'iscrizione dell'associazione Hockey Valpellice al campionato di hockey in quanto le notizie di stampa della settimana scorsa paventavano il rischio che l'Hockey Valpellice non indicasse come struttura in cui svolgere il campionato di A1 il Cotta Morandini, cioè il Palazzetto del ghiaccio di Torre Pellice, bensì la struttura di Pinerolo.
La comunicazione andava fatta alla Federazione entro il 6 luglio quindi è già stata fatta. Non abbiamo notizie della scelta effettuata dall'Hockey Valpellice né se il problema esistente tra l'associazione e la Regione/TOP - lo dico perché c'è una determina di un Direttore regionale che impegna TOP a continuare a gestire il Palazzetto - abbia trovato tra le parti un'intesa per far sì che il Palazzetto di Torre Pellice possa essere utilizzato.
Ricordo, come già fatto nella settimana passata, il rischio di un eventuale non utilizzo, cioè l'impossibilità di sostenere realmente i costi del Palazzetto di Torre Pellice e, soprattutto, una perdita per la valle non solo da un punto di vista sportivo, ma anche da un punto di vista economico assolutamente rilevante.
Chiedo al Presidente, visto che la seduta è convocata oggi e anche nel pomeriggio, che su questo - tanto immagino che la comunicazione sia breve perché è sufficiente che ci dicano dove è avvenuta l'iscrizione - che una comunicazione venga data.
Ricordo soltanto al Presidente che, in questo momento (non so se siano in congedo o meno), la Presidente Bresso e gli Assessori Bairati e Artesio stanno incontrando - come abbiamo sottolineato - in modo abbastanza anomalo i dipendenti regionali negli uffici di Corso Stati Uniti. Pertanto, non sono in Aula per un motivo che è noto e che avverrà ancora nelle prossime settimane, in questo tour che la Presidente ha iniziato.
È evidente che noi non chiediamo alla Presidenza di stigmatizzare la scelta; l'assenza verosimilmente sì: se dovesse ripetersi tutti i martedì il Presidente non farebbe altro che fare lettere di richiamo.
Rilevo soltanto l'anomalia, cioè che l'esecutivo tiene i rapporti con i lavoratori e li tiene con una forma mediata riconosciuta dalla Costituzione per le forme che si chiamano organizzazioni sindacali. Che vi sia questa volontà di incontro dove non è presente l'Assessore al personale, e dove i rappresentanti sindacali sono una delle parti dei dipendenti che vi partecipano, è un altro aspetto.
Poi qualcuno ci spiegherà, nel merito il Direttore del personale, con quale titolo i dipendenti oggi si assentano dal loro posto di lavoro per andare ad ascoltare la Presidente: o si mettono in ferie o si mettono in congedo. Questo lo chiederemo poi, ma sarà ovviamente cura del Direttore del personale verificare questo aspetto. Un dipendente non può allontanarsi dal posto di lavoro perché viene la Presidente; lo può fare se è un responsabile delle organizzazioni sindacali ed ha una delega per poterlo fare. Alternativamente, significa che oggi vi sono molte postazioni di dipendenti regionali vuote e quindi non stanno lavorando percependo uno stipendio. Certamente, non vogliamo fare una colpa di questo ai dipendenti regionali che non sono certamente obbligati, ma diciamo fortemente invitati a partecipare all'incontro. Poi, magari, la dottoressa Ferrero e l'Assessore Peveraro, verranno a risponderci nel merito e cioè come un dipendente possa assentarsi, perché, con lo stesso principio, ognuno di noi può organizzare un incontro con i dipendenti e questi sono assolutamente liberi e titolati di assentarsi dal posto di lavoro.
Quindi, ci spieghi se questa metodologia è corretta. Se è corretta, la useremo da qui alla campagna elettorale, in modo assolutamente continuativo, perché, anche noi, non attendendo quattro anni, desideriamo incontrare i dipendenti.



PRESIDENTE

Solleciteremo comunque la risposta dell'Assessore Manica, sulla questione relativa all'Hockey Valpellice, che era già stata oggetto di comunicazione nella scorsa Conferenza dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Chiedo scusa, Presidente e cari colleghi, se sollevo questa questione però, penso che tutti abbiate letto della tragedia che si sta consumando in Cina e ricordo che ieri gli amici radicali hanno fatto anche una manifestazione su questo. Mi rivolgo ai colleghi più sensibili ai diritti civili, come il collega Turigliatto e altri.
Presidente, non chiedo di fare un altro ordine del giorno, perch probabilmente sarebbe macchinoso o daremmo ulteriore lavoro al Consiglio ma vorrei chiedere che la Presidenza del Consiglio possa inviare una comunicazione al nostro Governo, per sollecitare, per segnalare una sensibilità ed una preoccupazione di fronte alle vicende che si stanno svolgendo. Si parla di massacro in Cina! Non si parla di poche cose, non si parla di qualche incidente o di qualche scontro.
Mi rimetto all'Ufficio di Presidenza e ai Capigruppo: propongo che la Presidenza del Consiglio prepari un ordine del giorno per approvarlo rapidamente, perché, Presidente, non ne voglio fare assolutamente una cosa di parte, né strumentale. Magari possono scriverlo i colleghi Valloggia Moriconi, o Dalmasso, a me andrebbe bene lo stesso, l'importante è che si esprima qualcosa su questa vicenda, mandando un segnale.
Adesso ci sono le delegazioni, parlano di grandi affari. So che a questi grandi affari sono sensibili tutti. Penso che se inviassimo anche soltanto un messaggio di solidarietà e di attenzione per questo sarebbe una cosa dovuta.
Quindi, Presidente Gariglio, se può dirci, anche nel pomeriggio, che cosa possiamo fare e che cosa s'intenda fare. Il mio non vuole essere un atteggiamento partigiano, quindi mi rimetto alla vostra sensibilità.
Meglio sarebbe se lo stendessimo insieme, dal momento che, la scorsa volta, il collega Muliere - mi rivolgo al Gruppo del PD - ci ha detto giustamente di non presentare documenti diversi, ma di presentare documenti unitari.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Va bene, collega Leo, proviamo a vedere se si riesce, con l'Ufficio di Presidenza, a stendere un documento che possa rappresentare un contenuto condiviso da tutti i colleghi.
La parola al Consigliere Cirio.



CIRIO Alberto

Intervengo semplicemente per segnalare un fatto e chiedo un momento di attenzione, Presidente, perché gradirei anche che gli amici della maggioranza ascoltassero.
In questi anni che sono Consigliere in Regione mi sono accorto di una prassi (che mi dicono, però, esserci da tanto tempo) relativa alla "caccia ad arrivare per primo a comunicare" a sindaci, amministratori, o associazioni che hanno ottenuto un euro, due euro, 15 mila euro per manifestazioni e iniziative e quant'altro.
È normale, una volta che le graduatorie sono pubbliche, è nelle cose che arrivino 25 e-mail da parte dei Consiglieri di tutti i partiti a dire "caro Sindaco, te li ho fatti arrivare io", sennonché l'Assessore prima legittimamente (perché fa l'Assessore) ha già provveduto ad annunciarlo.
Succede, però, una cosa incresciosa, perché se è naturale che questo accada quando le graduatorie sono chiuse, è meno naturale che questo accada quando le graduatorie sono ancora aperte! Per quanto riguarda la legge n. 23 sull'edilizia scolastica (Assessorato dell'Assessore Pentenero), le graduatorie sono già chiuse per tutto il Piemonte, tranne che per la Provincia di Cuneo, dove mancano le convenzioni con il Ministero, tuttavia, sta accadendo che i sindaci del mio territorio della nostra Provincia ricevano le e-mail di illustrissimi colleghi Consiglieri regionali, che annunciano che prenderanno i soldi per determinati tipi di interventi.
Io ho telefonato in Assessorato ed ho parlato con i responsabili che mi hanno confermato che nessuno può dire che prenderà niente, perché la graduatoria non è ancora chiusa! Allora, qualcuno mi deve spiegare come è possibile che a graduatoria aperta ci siano colleghi Consiglieri che si permettano di comunicare ai Comuni le somme che saranno erogate per la scuola, l'impianto o quant'altro; tra l'altro, le comunicazioni non sono soltanto telefoniche quindi informali, ma anche formali.
Credo che questo tipo di condotta abbia anche profili di illegittimità perché indebitamente s'ingerisce in una fase che è ancora aperta e che dovrebbe essere di competenza esclusiva dell'Assessorato, degli Uffici e dei funzionari competenti.
Pertanto, le sarei grato, Presidente, anche approfittando dell'Assessore, se qualcuno ci desse spiegazioni in merito. Formalizzer questa mia posizione anche attraverso gli strumenti che mi vengono forniti dal Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Sono disponibile ad approfondire la questione insieme a lei e con l'Assessore.
Peraltro potrebbe trattarsi anche solo di un auspicio da parte dei colleghi Consiglieri, comunque verificheremo. Poi, sappiamo che l'Assessore è molto seria e corretta, quindi verificheremo. Chiaramente, sono atteggiamenti che è bene far seguire alle decisioni formali e non anticipare rispetto alle decisioni formali.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 2708 del Consigliere Caramella, inerente a "Trasporto pubblico novarese"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interpellanza n. 2708.
Risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

L'interpellanza ha per oggetto il tema del rinnovo del materiale rotabile.
Per quanto riguarda la parte di finanziamento relativa al 60 complessivo del volume di risorse di parte pubblica necessario per attivare il rinnovo del parco rotabile, siamo in procinto di pubblicare la gara e credo che completeremo la procedura di pubblicazione entro la fine di questo mese.
Peraltro, ricordo che il sistema aziendale e quindi le aziende di trasporto pubblico, in questo programma complessivo di rinnovo del materiale rotabile, sono chiamate a compiere uno sforzo equivalente al 40 complessivo delle risorse necessarie; a loro volta, le aziende possono procedere, fin da ora, alle commesse afferenti a questa quota di cofinanziamento che loro compete.
Quindi, credo che rispetto ai tempi, richiamati nell'interrogazione, di attuazione dell'accordo di programma inerente il rinnovo del materiale rotabile, siamo ormai in vista delle conclusioni degli iter procedurali necessari per far partire le commesse che poi, ovviamente con i tempi previsti per la consegna dei materiali rotabili, consentiranno, tra la fine di quest'anno e l'inizio dell'anno prossimo, di immettere in circolo una quantità consistente di nuovi autobus.
Ricordo che abbiamo l'obiettivo primario di realizzare, entro il 2010 il rinnovo di tutta la flotta rotabile risalente alla categoria Euro 0.
Questo è un obiettivo compreso nelle risorse che stiamo mettendo a disposizione attraverso le procedure di gara previste dalla legge.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Questa è un'interpellanza risalente a molti mesi fa. Oggi, ovviamente, ben venga la risoluzione del problema, ma teniamo in considerazione che il trasporto pubblico locale sia in città che fuori, soffre di gravissimi problemi, spesso dovuti a carenze economiche, quindi difficilmente risolvibili in poco tempo, ma sovente dovuti ad una malagestione degli automezzi che si hanno già a disposizione e ad una scarsa attenzione nei confronti della manutenzione.
Lei prima, Assessore, non era presente - quindi mi permetto di risottolinearlo - quando ho fatto riferimento al comunicato uscito recentemente sugli organi di stampa, al quale chiedo di porre attenzione.
In tale comunicato si dice che, per quanto riguarda non il trasporto su gomma, ma quello ferroviario, si sarebbero abbassate le categorie riguardanti la verifica del controllo di funzionalità delle carrozze adducendo, da parte di Trenitalia, il fatto che molte carrozze con più di due porte non funzionanti non potessero circolare. Mentre prima con solo due porte non funzionanti il vagone era ritenuto fuori uso, adesso con tre porte non funzionanti il vagone può comunque circolare.
Credo che si debba dare maggiore attenzione al trasporto pubblico locale, cercando di colpire laddove è necessario, colpire per offrire un migliore servizio ai cittadini e una migliore risposta all'utenza.
La situazione degli autobus di Novara io l'ho sottoposta perch effettivamente, si era dovuti arrivare alla soppressione di alcune corse proprio perché mancavano fisicamente gli automezzi che avrebbero potuto percorrere quei tratti di strada.
Mi auguro che la soluzione che l'Assessore oggi ha riportato in Aula possa trovare rapida conferma affinché il trasporto migliori e sia garantito per tutti coloro che devono raggiungere soprattutto distanze maggiori dal centro cittadino.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 2660 del Consigliere Cavallera, inerente a "Sinergie tra Piemonte, Lombardia e Liguria per la gestione del servizio pubblico ferroviario"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2660, sulla quale risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Ho già avuto modo di richiamare in Aula un tema che si riconnette direttamente al quesito posto dal Consigliere Cavallera e che riguarda l'esigenza di armonizzare, nell'ambito di nuovi istituti contrattuali, i trattamenti nei confronti degli utenti che, ancorché collocati sulle linee interregionali di diversa competenza regionale, subiscono disservizi di analoga entità e natura.
Questo, naturalmente, implica uno sforzo non semplice, perché è ovvio che, in qualche misura, si tratta di applicare un meccanismo di coordinamento che deve tener conto della libera facoltà di esercizio da parte di ciascuno dei soggetti pubblici contraenti per quanto riguarda la parte di propria competenza, nella determinazione dei contenuti che ciascuna Regione porta a contratto.
Stiamo cercando di fare uno sforzo di armonizzazione, la partita contrattuale è aperta con tutte le Regioni che sono qui richiamate. È vero che la Regione Liguria ha siglato un accordo con Trenitalia, ma non ancora il contratto. La Regione Lombardia si sta avvicinando, ma ancora non ha siglato il contratto. Noi stiamo trattando sulle poste finanziarie, a tutti è presente il problema, ma è ovvio che poi si tratterrà di trovare delle norme, come le ho chiamate io, di armonizzazione nei contratti, fermo restando che qualche scostamento ci potrà essere. Infatti, non possiamo interferire sulla facoltà della Regione Lombardia, o della Regione Liguria di stipulare le regole contrattuali che ritiene più opportune. Naturalmente c'è consapevolezza, da parte dei colleghi della Giunta della Lombardia e della Giunta della Liguria, sull'esigenza di non creare situazioni troppo difformi. Stiamo lavorando nella direzione indicata.
Faccio una battuta che si rifà alle tempistiche con cui si risponde alle interrogazioni, non tanto guardando ai risultati del rapporto tra GTT e ATM, che pare un matrimonio sulla via del naufragio preventivo - queste sono le ultime notizie, perché mi pare un'ipotesi abbastanza uscita di scena, ma non è il caso di parlarne qui - ma, ovviamente, per una questione più di carattere generale.
Soltanto una brevissima battuta rispetto alle questioni sollevate dal Consigliere Caramella. Il tema della sicurezza ferroviaria è un tema delicato e dobbiamo porvi il massimo dell'attenzione. I parametri di sicurezza, peraltro, sono determinati dall'Autorità Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, un'agenzia appositamente istituita, e a quella le compagnie ferroviarie, compresa Trenitalia, si devono attenere.
Noi, certamente, possiamo concorrere a verificare che i parametri stabiliti dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria siano rispettati; sarebbe un po' più complesso se fossimo noi a dover intervenire sulla tipologia o sulla natura di quei parametri che, ovviamente, si conformano ad indirizzi generali che sono anche ricompresi nelle normative comunitarie.
Certamente, nel caso in cui se ne ravvisasse la necessità, anche su quei parametri, potremmo formulare le nostre osservazioni anche non possedendo autorità e potestà ad intervenire direttamente in quel merito.
La sollecitazione è corretta e ce ne stiamo occupando.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta non formale, che ha cercato di entrare nel merito della questione. Credo che, sotto tanti profili, il rapporto tra Piemonte, Lombardia e Liguria sia una questione molto importante per assicurare uno sviluppo armonico di questa parte dell'Italia, il Nord-Ovest. Forse ragioniamo troppo poco con un'ottica strategica di questo tipo.
A livello infrastrutturale, a livello anche di mobilità di servizi e di trasporto, penso sia assolutamente indispensabile perché sono tante le relazioni ferroviarie che dal Piemonte vanno alla Lombardia, dalla Liguria attraverso il Piemonte, vanno in Lombardia, dalla Liguria vengono in Piemonte. È una triangolazione che può avere anche delle richiusure interne attraverso il potenziamento concettuale e pratico anche del nodo di Novara ma indubbiamente il rapporto Torino-Milano-Genova era più sintetizzato sull'asse Torino-Milano.
Al di là dei discorsi salottieri, credo sia assolutamente indispensabile continuare a lavorare in questo senso. Indubbiamente, per quanto riguarda il trasporto locale, quindi il controvalore che questo rappresenta in termini di centinaia di milioni di euro per ciascuna Regione, possa essere una massa critica di risorse, e anche di orientamento di servizio, a beneficio di una vasta area, qual è la nostra qual è quella del Nord-Ovest, che deve esser considerata. Ben venga, quindi, il braccio di ferro di ciascuna Regione con il gestore Trenitalia, Gruppo Ferrovie dello Stato. Mi auguro, però, che vi sia sempre un'ottica di macroarea nell'ambito della quale poter esplicare un servizio veramente utile per gli utenti, siano essi studenti, lavoratori o persone che si muovono per affari o per interessi personali in un'area piuttosto che in un'altra.
A mio avviso, dovremo essere sempre più attenti a quanto mettevamo in rilievo nell'interpellanza; pertanto, continueremo a seguire quest'aspetto anche nel prossimo futuro. Grazie.


Argomento: Immigrazione - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 2687 della Consigliera Cotto, inerente a "Immigrazione in Umbria corsi di lingua in TV per favorire l'integrazione"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 2687, presentata dalla Consigliera Cotto.
La parola all'Assessore Migliasso, per la risposta.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore all'immigrazione

Grazie, Presidente.
Come l'interrogante sa, la nostra Regione sostiene da molti anni tutti quegli interventi finalizzati all'integrazione delle persone immigrate e alla diffusione della conoscenza della lingua italiana.
Non a caso, uno degli obiettivi definiti nell'ambito del Piano Regionale Integrato dell'immigrazione (mi riferisco al triennio 2007/2009) prevede di valorizzare la diffusione della lingua e della cultura italiana favorendone l'apprendimento ad ogni età.
Per raggiungere tale obiettivo, ci stiamo muovendo nella direzione di promuovere direttamente progetti regionali, ma anche aderendo ad accordi di programma a livello nazionale e attraverso i Piani delle Province Piemontesi, che finanziamo ogni anno (ahimè, da quest'anno solo con fondi regionali, ma fino all'anno scorso anche con fondi nazionali, che sono stati azzerati).
A tal riguardo, m'interessa evidenziare, tra le iniziative che sono state realizzate, due progetti che riteniamo molto importanti. Il primo aveva come titolo "Conoscere l'italiano per studiare", ed era cofinanziato grazie ad un accordo di programma siglato dalla nostra Regione con il Ministero della Solidarietà Sociale nel 2006 e realizzato nel 2007/2008, ed era mirato a promuovere la conoscenza della lingua italiana per le alunne e gli alunni stranieri delle scuole superiori, come strumento per far superare quel gap che poteva derivare dalla conoscenza, ma non così approfondita, della lingua italiana, soprattutto in quell'ordine di scuola.
Questo progetto è stato realizzato ovviamente in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale del Ministero della Pubblica Istruzione con otto scuole polo - le abbiamo definite così - una per Provincia, che attraverso la stipula di protocolli, hanno coinvolto altri istituti scolastici di quella Provincia.
Il progetto ha coinvolto 78 scuole e sono stati attivati 77 moduli da 50 ore annuali, di cui hanno potuto fruire circa 1.300 ragazzi fra i 14 e i 20 anni, dei quali 216 hanno poi sostenuto l'esame finali per la certificazione europea secondo un sistema di codificazione e di accertamento molto sofisticato (L1, L2... insomma, non saprei così descriverlo in modo specifico). Tutti quanti, anche coloro che non hanno sostenuto l'esame, hanno comunque tratto indubbi benefici dalla partecipazione a questo corso.
Tra i progetti che sono terminati proprio in questi giorni vi è il progetto "Italiano parliamone", cofinanziato anch'esso grazie ad un accordo di programma stilato col Ministero della Solidarietà Sociale nel 2007 e messo a punto in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale del Ministero dell'Istruzione. Questo progetto ha, come percettori o target per la programmazione di corsi di lingua, cultura e educazione civica italiana i genitori e le genitrici degli alunni stranieri (comunque è rivolto a tutti gli adulti stranieri che fossero interessati).
Il progetto ha coinvolto 74 istituti scolastici sparsi sull'intero territorio piemontese, che hanno realizzato ben 85 corsi di lingua italiana della durata di 40 ore, di cui 30 ore di lingua e per le restanti dieci ore cultura e educazione civica, conclusi il 30 giugno di quest'anno (quindi pochi giorni fa).
Per rispondere alle esigenze molto diversificate dei vari soggetti interessati - uomini, donne, genitori e non - i corsi si sono tenuti nelle fasce orarie più rispondenti alle necessità degli iscritti, quindi al pomeriggio, nelle ore serali o al sabato.
Essendo un progetto appena terminato, ovviamente non abbiamo potuto raccogliere i dati relativi a tutte le persone che hanno seguito i corsi ma è in corso - scusate il bisticcio di parole - il monitoraggio. Possiamo comunque confermare che, presumibilmente, le persone che li hanno frequentati si aggirano tra le 1.000 e le 1.500 unità. Naturalmente immagino che alcuni avranno completato il corso nella sua totalità, mentre altri li avranno frequentati per alcune ore, in relazione ai loro interessi, agli eventi della loro vita e anche a ciò che il corso ha potuto loro fornire.
Il valore aggiunto di queste due iniziative realizzate, insieme a quelle che erano state realizzate negli anni precedenti, è rappresentato dalla possibilità, per chi fosse interessato, di ottenere la certificazione europea del proprio livello di conoscenza tramite un esame scritto e orale per ottenere un titolo spendibile nel mondo del lavoro, ma anche spendibile all'interno delle complesse procedure - non sto esprimendo un giudizio di tipo politico in questa sede - che la nuova legge di conversione del cosiddetto "decreto sicurezza" prevede per coloro che chiederanno, ad esempio, di poter acquisire la cittadinanza italiana, per la cui concessione, come voi sapete, è altresì richiesta una buona conoscenza della lingua italiana.
Tralascio il giudizio su queste misure, ma voglio ribadire che questi corsi sono molto utili nella vita quotidiana e nella vita lavorativa. A maggiore ragione saranno utili - quindi bisognerà estenderli - anche per quell'ipotesi e quella finalità rappresentata dall'acquisizione della cittadinanza italiana.
Ulteriori attività sono state realizzate dalle varie Province piemontesi con l'utilizzo di fondi regionali, come peraltro è stato previsto dal Piano Regionale di cui parlavo prima, e tramite l'assegnazione, da parte della Regione, di fondi aggiuntivi.
Tali iniziative hanno rappresentato la continuazione del progetto "Scuola delle mamme" e del progetto di alfabetizzazione e conoscenza dal titolo "Conoscere l'italiano per studiare".
Ho letto molto attentamente l'interrogazione della Consigliera che riportava l'esperienza, molto interessante, della Regione Umbria e, quindi sarà nostra cura prendere informazioni alla fonte su questa sperimentazione e cercare anche di comprenderne i risultati ed i costi.
Penso che l'esperienza acquisita in altri contesti, oltre a permetterci di verificare l'esito di quest'iniziativa e valutare successivamente l'opportunità di una sua riproposizione nel nostro territorio, sia un'opportunità da usare e da sfruttare. Quindi, ben venga quest'interrogazione che ci ha portato a conoscenza di quest'esperienza che ripeto - esamineremo con grande interesse e, ovviamente, valutandone la riuscita, cercheremo di ripetere nel nostro territorio, contestualizzandola alla nostra realtà, magari con modalità diverse ma come un'opportunità che diamo alle cittadine e ai cittadini stranieri.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene come Consigliera per la replica.



COTTO Mariangela

Grazie, Assessore. Devo dire che per un certo periodo sono stata un po' preoccupata perché mi sono detta: "Ho fatto un'interrogazione semplice semplice, semplice e mi sento rispondere su tutta l'attività degli ultimi quattro anni dell'Assessorato". Non chiedevo così tanto: chiedevo semplicemente all'Assessore se non ritiene utile promuovere e sostenere iniziative della nostra Regione, tramite le TV locali, per favorire attraverso l'apprendimento della nostra lingua, l'integrazione sociale.
L'iniziativa intrapresa in Umbria, pare con ottimi risultati, sembra molto condivisa, L'interrogazione è del 3 marzo; adesso, non so se mantenerla, considerato che l'Assessore risponde oggi che valuterà e chiederà informazioni alla Regione Umbria per vedere come hanno fatto, per poi valutare se avviarla o meno.
Io speravo che, in questi mesi, magari qualcuno s'informasse già prima della risposta su tutto quello che è stato fatto. Quindi, adesso non so cosa fare. Mi riproporrò - per non tenere ferma dei mesi quest'interrogazione - di farle, eventualmente fra tre o quattro mesi, la stessa domanda, Assessore, sperando che, nel frattempo, i suoi uffici possano farsi mandare dalla Regione Umbria del materiale utile. Grazie.


Argomento: Beni ambientali - tutela del paesaggio (poteri cautelari, vincoli

Interrogazione n. 2691 del Consigliere Giovine, inerente a "Rischio ambientale sanitario della Valle Erro in Provincia di Alessandria"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 2691, presentata dal Consigliere Giovine.
Risponde l'Assessore De Ruggiero.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente L'interrogazione del Consigliere Giovine fa riferimento ad un progetto di ripristino ambientale effettuato tramite stoccaggio di rifiuti nella cava dismessa "Fossa di Lavagnin" ubicata in un Comune del Savonese. Il Consigliere potrà vedere per iscritto tutta la pratica autorizzativa, che quindi per brevità non descrivo.
Nelle giuste attività di controllo e di successiva valutazione dell'operato, il Dipartimento ambiente della Regione Liguria, da un canto e l'ARPAL-Dipartimento di Savona competente per territorio dall'altro accertando i vari lavori eseguiti sulla cava in oggetto, riscontravano alcune criticità nel programma operativo dei lavori; di conseguenza, veniva emanata un'ordinanza di sospensione cautelare e, successivamente, veniva emesso un provvedimento di interruzione dei lavori e di sospensione di qualunque lavoro di abbancamento presso la cava e di sospensione di qualsiasi arrivo di materiali esterni.
Nello stesso tempo, la Provincia di Savona ha sospeso una determina dirigenziale relativa all'autorizzazione allo scarico della ditta interessata e ha anche sospeso la ditta dall'iscrizione al Registro provinciale delle imprese che effettuano queste operazioni di recupero rifiuti.
Inoltre, c'è stato un intervento del nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Genova su diverse cave, non solo su questa, ed è stata contestata un'erronea classificazione della tipologia dei rifiuti (secondo il codice di identificazione dei rifiuti). Pertanto, sulla base di questa valutazione di erronea classificazione dei rifiuti, il nucleo operativo ecologico dei Carabinieri ha provveduto a informare di tale violazione l'Autorità giudiziaria di Chiavari e di Savona, dandone comunicazione a tutti gli interessati.
Ciò significa che, dal 17 di marzo del 2009, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, ha l'intera documentazione. È ovvio che, essendoci una procedura giudiziaria in corso, oltre a questo non riesco a dare ulteriori comunicazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Interviene, per replica, l'interrogante Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Ringrazio l'Assessore anche per la relativa sollecitudine con cui ha risposto a quest'interrogazione.
È vero che è un Comune del Savonese, ma è altrettanto vero che il fiume su cui si è verificato questo problema ambientale - che, evidentemente esiste, se la Procura in oggetto ha voluto il primo fascicolo - insisteva quasi completamente nel territorio acquese della Provincia di Alessandria quindi anche nella nostra Regione.
Assessore, mi ritengo soddisfatto della risposta che mi ha fornito e delle relative comunicazioni. Colgo l'occasione per sollecitarla ad un ulteriore monitoraggio della situazione e a comunicare al Consiglio gli eventuali sviluppi, anche qualora l'indagine in corso avesse un esito qualunque esso sia, anche solo se per un rinvio a giudizio. Grazie.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione n. 2743 del Consigliere Leardi, inerente a "Installazione di un ripetitore Telecom nel comune di Sandigliano"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione n. 2743 del Consigliere Leardi.
Risponde l'Assessore De Ruggiero.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente Il Consigliere Leardi, con la sua interrogazione, ha scelto un punto che è sempre alla nostra attenzione, inerente all'autorizzazione degli installatori, a volte Telecom a volte Vodafone (ovviamente, poco importa) per cui, nella risposta, troverà i dettagli sia di date che di autorizzazione.
Parliamo di un'installazione che ha avuto il parere positivo del Comune sulla base - come è normale che sia - del giudizio della valutazione dell'ARPA. È ovvio che il punto delicato di queste operazioni è sempre il passo avanti che abbiamo fatto non nella valutazione della singola autorizzazione, quanto di una valutazione più generale, perché sulla stessa installazione ci sono anche altre aziende che la utilizzano. Quindi, la valutazione dell'ARPA è sempre una valutazione complessiva dell'intera ipotesi di rischio di esposizione.
Tutti i pareri sono sempre espressi su valutazioni complessive, il che ci porta, anche in questo caso, a dire che i valori di campo elettrico in queste zone residenziali sono sempre risultati inferiori al valore di attenzione e di gran lunga inferiore alle soglie dettate. Voglio sempre ricordarlo: nella legislazione italiana le soglie sono anche inferiori, e di gran lunga, ad altre soglie di natura europea.
Comunque, su questo va usato un principio di precauzione, perché non bisogna negare che su queste esposizioni non ci sono studi in corso, ma solo degli approfondimenti, per cui il principio di precauzione che abbassa le soglie è un principio di precauzione che personalmente condivido.
La Regione Piemonte ha normato questa vicenda sia nel 2004, con la legge regionale n. 19/2004, che detta la nuova disciplina generale sulla protezione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sia con la direttiva tecnica in materia di localizzazione è uno dei primi provvedimenti di questa Giunta, che risale al 5 settembre 2005, cioè due o tre mesi dopo l'entrata in carica - dando la possibilità ai Comuni di individuare sul proprio territorio le aree, in qualche misura disponibili. In questo modo, si tenta di inserire, almeno sulla carta, le regole del gioco, evitando di rispondere solamente alle domande di aziende.
Ricordo che questo viene definito un servizio pubblico - e, secondo il mio parere, lo è oggettivamente - mettendo così in difficoltà le Amministrazioni. A fronte di un parere positivo di ARPA che esprime un "non rischio di esposizione", le Amministrazioni comunali, ovviamente, si trovano in gran disagio ad individuare il giusto equilibrio e la giusta localizzazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola, per la replica, al Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente.
Prendo atto della risposta dell'Assessore; peraltro, avevo altre informazioni provenienti direttamente dal Comune di Sandigliano, comunque ne prendo atto.
Obiettivamente non ho sentito tutto l'intervento, perché questo rumore non favorisce certamente l'ascolto.



(Commenti dell'Assessore De Ruggiero)



LEARDI Lorenzo

Certo, per cui chiederei che la risposta fornitami dall'Assessore mi fosse resa anche in forma scritta.



PRESIDENTE

Senz'altro, collega Leardi, mi scuso per il clima.
Prego i colleghi non interessati e anche gli Assessori di accomodarsi fuori dall'aula.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 2802 del Consigliere Chieppa, inerente a "Pronto Soccorso Ospedale Maria Vittoria"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2802, presentata dal Consigliere Chieppa.
Risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Negli anni recenti, il Pronto Soccorso dell'Ospedale Maria Vittoria è stato sottoposto ad una ristrutturazione, volta a migliorare la qualità dell'accoglienza e dell'assistenza, attraverso l'ampliamento delle aree di osservazione breve intensiva e osservazione breve; separazione dei flussi di accesso dei pazienti in base al triage e aumento degli ambulatori visita. Il reparto di Medicina d'Urgenza, a seguito di questa ristrutturazione, ha ora otto posti letto aggiuntivi. Sono stati inoltre attivati 50 posti letto per le dimissioni protette a favore dell'Ospedale Maria Vittoria e sono stati potenziati contestualmente i servizi territoriali residenziali e domiciliari, per consentire una migliore e più ravvicinata rotazione dei pazienti in ospedale, quindi una più rapida accettazione dei pazienti di pronto soccorso che necessitano di ricovero.
Per quanto riguarda il personale, l'organico ha avuto il seguente aumento.
Rispetto all'organico degli infermieri e del personale OSS, nel 2006 aumento di sei unità infermieristiche; nel 2008, inserimento aggiuntivo di un'equipe trasporti con orario di 12 ore; nel 2009, incremento della dotazione di infermieri di 11 unità, di cui due già assunte e nove in corso di assunzione.
Per quanto riguarda l'organico medico, dal 2006 al 2009: incremento dell'organico di medici e chirurghi del Pronto Soccorso di sette unità incremento della dotazione dei medici ostetrico-ginecologici di 3 unità e incremento della dotazione di medici pediatri e neonatologi di tre unità per consentire il miglioramento dell'attività in pronto soccorso.
Per quanto riguarda le apparecchiature di radiodiagnostica, in data 17 giugno 2009, è stato stipulato il contratto per l'installazione di due nuove apparecchiature TAC presso l'Ospedale Maria Vittoria.
È stata avanzata dall'Azienda, ed è oggetto della valutazione della deliberazione di edilizia sanitaria, la richiesta di finanziamento per apparecchiatura di risonanza magnetica.
Si è inoltre concluso il lavoro della Commissione per il nuovo sistema digitalizzato di gestione e trasmissione dell'immagine, che già in parte è in funzione presso l'Ospedale Maria Vittoria e che, quando sarà completato costituirà, insieme con il sistema digitalizzato dell'Ospedale San Giovanni Bosco, l'esperienza più avanzata a livello regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola per la replica al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Abbiamo inteso porre all'attenzione dell'Assessore e della Giunta la situazione, anche per conoscere approfonditamente gli atti e i provvedimenti assunti relativamente al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maria Vittoria, che è un punto nevralgico del sistema di primo soccorso dell'area cittadina e non solo; stando ai numeri, è il pronto soccorso con il maggior numero di passaggi. Questo è un dato, quindi merita attenzione e investimenti dal punto di vista delle apparecchiature, così come ci è stato ricordato, e del personale.
Altresì abbiamo espresso la nostra preoccupazione per una pesante campagna di stampa che recentemente ha individuato nel Pronto Soccorso del Maria Vittoria uno degli elementi di non perfetto funzionamento del sistema e di quel servizio.



(Commenti del Consigliere D'Ambrosio)



CHIEPPA Vincenzo

Io mi riferisco all'ultima, c'è stata una serie di articoli.
Noi intendiamo sottolineare il fatto che ancora oggi, indipendentemente dagli interventi messi in campo, con grande fatica, dall'Assessorato e dalla Direzione dell'Ospedale, oggi la condizione in cui ci troviamo è ancora difficile. Come è stato ricordato, sono molto recenti le gare per l'acquisto delle nuove apparecchiature; l'iter, purtroppo, è stato molto lungo e si sono concretizzate da poco.
Rispetto a quelle campagne di stampa è utile puntualizzare che ci troviamo di fronte a problemi di numero del personale, di carichi di lavoro pesanti, come in moltissimi punti del sistema sanitario, e di obsolescenza ormai acclarata, di alcune dotazioni tecnologiche.
La risposta fornita oggi dall'Assessore ci rassicura; ci ha anche dato notizia formale circa la conclusione di una fase lunghissima dell'iter burocratico-amministrativo per l'acquisto di nuove apparecchiature tecnologiche. Siamo certi che continuerà da parte dell'Assessore un'attenta vigilanza, così come avvenuto finora, oltre a puntuali interventi, affinch se lì residuano ancora dei problemi vengano al più presto risolti.
Noi abbiamo la necessità che un punto importante come il Pronto Soccorso dell'Ospedale Maria Vittoria sia posto nelle condizioni per poter erogare un servizio ottimale ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 2790 della Consigliera Spinosa, inerente a "Bayer contro Sant'Anna: medicinale per i neonati"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2790, presentata dalla Consigliera Spinosa.
Risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

La Consigliera ha presentato l'interrogazione in merito ad un articolo comparso su la Repubblica che coinvolgeva il comportamento dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera Sant'Anna-Regina Margherita, pertanto la risposta è stata formulata attraverso un accertamento realizzato presso l'Azienda stessa.
Dall'accertamento emerge quanto segue: a seguito di procedura negoziata a più ditte per la fornitura di importo inferiore alla soglia comunitaria veniva aggiudicata alla Ditta Bracco Imaging Italia S.r.l., come da deliberazione dell'azienda stessa, la fornitura dei lotti: n. 11 mezzi di contrasto paramagnetici per risonanza magnetica; n. 12 mezzi di contrasto paramagnetici per risonanza magnetica diversi livelli di dosaggio. Nel primo caso 10 ml, nel secondo cinque ml.
La Ditta Bayer ha presentato ricorso al TAR Piemonte, il quale, ad oggi, non si è ancora pronunciato in merito.
In sede di valutazione tecnica dei prodotti offerti, a seguito dell'esame della documentazione presentata dalle ditte concorrenti, la Commissione tecnica, anche alla luce dei chiarimenti pervenuti in merito alla registrazione dei prodotti per l'utilizzo neonatale, ha ritenuto conformi tutti i prodotti presentati in quanto "per l'uso neonatale" è dichiarato che devono essere utilizzati previa valutazione del medico competente.
Infatti dalle schede tecniche si rileva quanto segue.
Ditta Bracco Imaging Italia s.r.l. Principio attivo: gadoteridolo.
Specialità medicinale: prohance. Posologia: in pazienti di età compresa tra sei mesi e 18 anni la dose raccomandata è di 0,2 ml/kg (per tutte le indicazioni registrate). Controindicazioni: generalmente controindicato in pazienti di età inferiore ai sei mesi, la sicurezza non è dimostrata pertanto l'uso di prohance è da riservarsi, a giudizio del medico, ai casi di assoluta necessità.
Ditta Bayer S.p.A. (seconda proposta). Principio attivo: acido gadopentetico. Specialità medicinale: magnevist. Posologia: risonanza a livello cerebrale in neonati ed infanti; la dose è di 0,2 ml/kg. Risonanza magnetica a livello corporeo nei bambini al di sotto dei due anni di età è limitata. In quest'indicazione la dose singola massima di magnevist è di 0,4 ml per kg di peso corporeo nei bambini Avvertenze: a causa di una funzionalità renale non ancora matura, nei neonati e nei bambini fino ad un anno di età magnevist deve essere usato solo dopo accurata valutazione.
Pertanto, per venire al quesito originario, ovvero se nel caso di un affidamento non favorevole a Bayer, ma alla ditta concorrente, si introducano situazioni di rischio particolari nei minori in considerazione specifica dell'età compresa sotto ai sei mesi e nell'età compresa tra i sei mesi e i 18 anni, la questione rilevata attraverso l'analisi farmacologica e le richieste effettuate dall'ASO sulla Commissione nazionale per la registrazione dei prodotti hanno indotto l'ASO a valutare una sostanziale equivalenza rispetto all'esposizione al rischio, essendo comunque per l'età perinatale in ogni caso utilizzabile questo tipo di procedimento farmacologico solo dietro prescrizione puntuale della competenza medica avendo valutato lo stato di salute e di funzionalità degli organi del minore sottoposto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Segretaria Spinosa, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



SPINOSA Mariacristina

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio l'Assessore per la risposta. Sicuramente, dovremo aspettare l'esito del ricorso al TAR e vedere qual è il responso che uscirà da questo ricorso.
Nel ricorso, la società Bayer ha enunciato che le specialità farmaceutiche ordinate alla concorrente non sono state autorizzate per l'uso neonatale e sono generalmente controindicate in pazienti di età di sei mesi.
Inoltre, il Direttore generale dell'ospedale ha dichiarato che una Commissione tecnica di medici ha dato il nulla osta ai farmaci.
Data la situazione di non chiarezza, ho ritenuto importante presentare questa interrogazione, affinché la nostra Regione si impegnasse nell'immediato, a verificare la situazione e ad attuare delle iniziative.
Grazie.


Argomento: Province

Interrogazione n. 2747 del Consigliere Caramella, inerente a "Disservizi postali nel Novarese" (risposta scritta)

Argomento: Rapporti Regioni - Enti pubblici nazionali

Interrogazione n. 2767 del Consigliere Caramella, inerente a "Obbligo di imbustamento stampa periodica" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta alle interrogazioni n. 2747 e n. 2767 del Consigliere Caramella.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 2200 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Banco della Compagnia di S. Paolo per la Ricerca"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 2200, cui risponde l'Assessore Artesio, che ha pertanto facoltà di intervenire.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

Il Consigliere interrogava in merito ad un bando emanato dalla Compagnia di S. Paolo nell'aprile 2008 avente ad oggetto il finanziamento della ricerca ed invitava l'Amministrazione a sostenere concorrenti che si promuovessero presso questo bando, ai fini di avanzare progetti di ricerca in campo di mesotelioma e tumore pleurico.
Il bando della Compagnia richiamato, pubblicato l'8 aprile 2008 con una dotazione finanziaria di 12 milioni di euro, riguardava però solo progetti di ricerca in neuroscienze, con il fine di promuovere ricerca di base traslazionale e applicata, con particolare riferimento a tre aree tematiche: il cervello e la mente, il cervello malato, il cervello e il tempo. Quindi, non pareva compatibile la destinazione di queste finalità di ricerca con quella della ricerca in tema di mesotelioma pleurico. Non è ancora stato reso noto l'esito del bando stesso.
Nel frattempo, nel corso dell'ultimo anno ci sono state delle novità.
Il Consigliere ne ha sicuramente informazione, perché è stato autore e coautore dell'approvazione della legge regionale riguardante le attività in campo di protezione e tutela rispetto all'esposizione ai rischi di amianto altri riferimenti sono contenuti nella legge regionale dell'ottobre 2008 per la parte riferita ai contributi per le ricerche e attività delle associazioni, Analogamente - ne abbiamo parlato personalmente - il Bando regionale per il finanziamento di progetti di ricerca sanitaria finalizzata ha compreso, al titolo 4, una tipologia specifica riguardante progetti riferiti ad attività di ricerca sanitaria finalizzata alla prevenzione primaria e secondaria e al trattamento delle malattie correlabili all'amianto.
I filoni contenuti nel nostro bando di ricerca finalizzata in sanità riferiti all'esposizione a rischio di amianto sono i seguenti: prevenzione primaria e secondaria dei rischi derivanti dalla presenza di amianto; studi epidemiologici valutativi volti all'identificazione dei determinanti e dei fattori di rischio connessi all'insorgenza del mesotelioma, al fine di orientare gli interventi di prevenzione primaria e secondaria della malattia; modelli di intensificazione del rischio e di intervento in ambienti di vita confinati e no.
Sul capitolo B (trattamento delle malattie correlabili all'amianto): studi clinici comparativi finalizzati a valutare l'efficacia, l'efficienza l'accessibilità, l'umanità e l'appropriatezza d'uso degli interventi per la diagnosi e cura dei mesotelioma e delle altre patologie amianto-correlate studio della patogenesi delle malattie amianto-correlate finalizzato all'identificazione di possibili nuovi interventi di diagnosi e cura.
La pubblicazione del nostro bando aveva una scadenza che si è recentemente conclusa. Sull'articolo 4 sono pervenuti 32 progetti di ricerca (distinti sulle diverse funzioni o di prevenzione o di ricerca clinica). Attualmente sono ad una prima disamina del Comitato scientifico in quanto, ai sensi del nostro regolamento, si dovrà far valutare le linee di indirizzo prioritarie tra i progetti presentati dal Comitato strategico rappresentativo delle istituzioni locali e dell'associazionismo, e poi chiedere il parere di valutazione di due referti esterni, come sempre avviene, nel campo della ricerca finalizzata in sanità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Mi dichiaro parzialmente soddisfatto. Chiaramente, potrebbe essere utile, Assessore, prendere contatti con la Compagnia di San Paolo per verificare se nei prossimi bandi possa esserci spazio anche per una ricerca che possa essere anche se non totalmente, almeno parzialmente dedicata a questo problema, essendo uno dei problemi che angustiano di più i piemontesi o un'importante fetta di piemontesi.
Sappiamo che i rapporti con gli istituti bancari, anche attraverso altri Assessori (vedo l'Assessore al bilancio, il collega Peveraro), sono sicuramente di ottimo livello, quindi, basandoci proprio su questi rapporti, magari, senza voler essere noi a dettare quello che deve fare la Compagnia di San Paolo (che penso sia ancora difficile), potrebbe essere interessante, sempre all'interno della ricerca, una proposta di attenzione alle proposte di ricerca anche rispetto al mesotelioma.
Come sarà interessante, poi, seguire il dipanarsi degli esiti delle varie proposte che sono state fatte rispetto ai nostri bandi e capire anche come si stanno muovendo gli esperti e i referi esterni, proprio per dare gambe alla possibilità di intervenire in maniera concreta, al di là ripeto, di aver messo in piedi una struttura che, a mio avviso (non lo dico per la prima volta), mi pare eccessiva nella sua grandezza, nella sua numerosità, ma l'importante è che colga l'obiettivo e, quindi, che dia a chi la ricerca la fa veramente la possibilità di ottenere quel sostegno pubblico che è assolutamente dispensabile per perseguire qualche risultato.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 1239 dei Consiglieri Barassi, Moriconi Deambrogio, Clement, Chieppa, Cavallaro e Turigliatto, inerente a "Tragedia di Viareggio: cordoglio per le vittime e i feriti. Si accertino le responsabilità e si torni ad investire nel degradato sistema ferroviario"

Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 1243 dei Consiglieri Cotto, Toselli e Cavallera inerente a "Messa in sicurezza della rete ferroviaria"


PRESIDENTE

Abbiamo terminato il sindacato ispettivo.
Avendo proceduto, in apertura di seduta, all'inversione dell'o.d.g.
propongo di procedere come previsto ed esaminare gli ordini del giorno aventi ad oggetto il disastroso incidente avvenuto a Viareggio, di cui al punto 3 bis) all'o.d.g.
Ordine del giorno n. 1239 "Tragedia di Viareggio: cordoglio per le vittime e i feriti. Si accertino le responsabilità e si torni ad investire nel degradato sistema ferroviario", presentato dai Consiglieri Barassi Moriconi, Deambrogio, Comella, Clement, Chieppa, Turigliatto, Cavallaro.
Ordine del giorno n. 1243 "Messa in sicurezza della rete ferroviaria" presentato dai Consiglieri Cotto, Toselli, Nicotra, Cavallera, Guida.
La parola alla Consigliera Barassi, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n.1239.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Come già ricordavo al momento della richiesta di inversione dell'o.d.g., questo ordine del giorno nasce subito dopo la tragedia di Viareggio: tutti abbiamo negli occhi le immagini devastanti e inquietanti di quanto è successo a Viareggio, la rottura ed esplosione del vagone che ha investito le case e le vie circostanti provocando oltre 20 vittime.
Alla luce di questo evento, tutti hanno detto che questa era una tragedia annunciata. Nessuno ha parlato di casualità, di evento indipendente da scelte che si sono effettuate negli ultimi anni.
Questa è tragedia annunciata, perché da anni il sistema di sicurezza del nostro trasporto merci e del sistema ferroviario, come ricordavano prima, con interpellanze e interventi alcuni Consiglieri, viene costantemente ridimensionato. I fondi sul trasporto pubblico locale vengono tagliati, viene tagliato il personale, le manutenzioni sono sempre meno attente, meno puntuali, i pochi - o tanti - soldi che vengono investiti sul trasporto pubblico sono stati investiti soprattutto per le grandi opere come la TAV (poi, possiamo essere d'accordo o meno, ma non è questo il problema in questo momento), i finanziamenti vanno lì e non vanno, invece nella manutenzione, nel controllo e nel funzionamento del trasporto pubblico locale.
Sollevando problemi sulla sicurezza e preoccupazioni sulle tipologie di merci che vengono trasportate, non vogliamo assolutamente dire che non deve essere incentivato il trasporto merci su rotaia, anzi pensiamo che passare dal trasporto merci su gomma al trasporto merci su rotaia sia una scelta politica importante anche per le ripercussioni ambientali che può avere, ma questo deve essere fatto all'interno di un quadro di sicurezza, di una programmazione complessiva e con degli interventi che possano dare una garanzia di sicurezza al movimento merci che, forse, dovrebbe anche essere ridotto complessivamente.
Noi sappiamo che il GPL caricato sul treno che ha provocato la tragedia di Viareggio partiva da Trecate, che è sul nostro territorio. Sul nostro territorio, oltre al GPL che parte da Trecate, ci sono diverse altre movimentazioni di merci e non sempre sappiamo di che merci si tratta.
Ci sono le tratte Domodossola-Novara, Torino-Milano, Novara-Genova e quelle che vanno al Sud. Quindi, quello della sicurezza del trasporto merci è un problema che tocca direttamente anche il territorio piemontese.
Rispetto a questo noi, oltre a esprimere, ovviamente, la solidarietà e la vicinanza alle vittime della tragedia di Viareggio, auspichiamo che ogni Ente, nell'ambito delle proprie competenze, si renda parte attiva nell'accertamento delle responsabilità e compia ogni azione per la messa in sicurezza della rete ferroviaria.
Inoltre, chiediamo alla Giunta regionale e all'Assessore competente vista anche la situazione e la movimentazione di merci che avviene sul nostro territorio, che riferisca tempestivamente in Consiglio, oppure alla II Commissione, che è la Commissione competente, in merito allo stato generale della sicurezza del trasporto ferroviario piemontese, avendo anche particolare attenzione al piano di manutenzione che FS dovrebbe produrre per la rete piemontese. Questo anche in riferimento a quella che dovrebbe essere la prossima firma del contratto di servizio con Ferrovie Italiane.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1243; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Ogni volta che succedono tragedie simili è doveroso e naturale fermarci un momento per riflettere e cercare di capire cosa possiamo fare noi sul territorio. Non starò a fare retorica, dico solo che è veramente indispensabile ed urgente un monitoraggio delle zone a rischio in Piemonte per individuare sia su gomma che su rotaia i punti critici della nostra viabilità e contribuire, così, ad evitare al nostro Paese altre ferite così dolorose.
Anche se non c'è un nesso con la sicurezza della nostra rete ferroviaria, a noi resta il triste riscontro di un altro nervo scoperto quello dei trasporti. Che si aggiunge alla terra che trema in Abruzzo all'acqua che distrugge, ai morti della Thyssen, come simbolo delle morti bianche, agli incidenti sulle strade e a quelli negli aeroporti. Un quadro preoccupante che merita l'attenzione di tutti, anche a livello locale. È veramente una riflessione approfondita a tutti i livelli perché queste tragedie non debbano più capitare.
Mi fermo qui, augurandomi che l'ordine del giorno possa trovare il consenso di tutto il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Presidente e colleghi, noi voteremo entrambi gli ordini del giorno quello proposto dalla Consigliera Barassi e quello proposto dalla Consigliera Cotto. Li voteremo perché toccano un argomento così importante in questo momento e, come è stato detto questa mattina nella discussione preliminare quando si parlava di inversione di ordine del giorno, perch toccano le varie sensibilità.
Nel momento in cui in Italia avvengono degli incidenti gravissimi nel trasporto ferroviario, dall'altra parte, le ferrovie, tentano di abbassare il livello di guardia e i sistemi di sicurezza. Questo, lo ripeto, è inconcepibile.
Vorrei rimarcare che, rispetto all'ordine del giorno della Consigliera Barassi, a noi non risulta che la sicurezza nel trasporto ferroviario in genere sia scarsa perché ci sono dirottamenti sull'Alta Velocità. Non è così, purtroppo non si interviene da nessuna parte. Non vediamo grandi investimenti sull'Alta Velocità, quindi non si tratta di questo: si tratta di una situazione in cui ci sono pochissimi, quasi nulli, investimenti nel settore del trasporto ferroviario che andrebbero sia valorizzati per l'Alta Velocità sia nel mantenimento del patrimonio esistente. Lo votiamo, ma vorremo rimarcare questo aspetto.
Rispetto all'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Cotto vorrei precisare anche che la Regione può essere chiamata in causa per le proprie competenze, per i contratti di servizi che stipula a livello regionale, ma di sicuro, colleghi e amici, non dimentichiamo che in Italia le ferrovie fanno ancora capo al Ministero delle Infrastrutture, al Governo, e il Governo deve dare maggiori risorse.
Non faccio una questione di destra o di sinistra: i Governi, negli ultimi decenni, sia di destra che di sinistra, sul sistema dei trasporti ferroviari, hanno avuto poca attenzione. Dobbiamo, tutti insieme, chiedere che si spenda di più, che si investa di più. Anche questo genera occupazione, genera sicurezza e, soprattutto, va nella direzione di un trasporto pubblico degno di una nazione moderna.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Inizio intervenendo sull'ordine del giorno della Consigliera Barassi che, se la Consigliera è d'accordo, vorrei sottoscrivere, ovviamente con l'approvazione del primo firmatario.
A me spiace vedere che, anche in occasione di una tragedia di sì fatta importanza, sottolineata dal minuto di silenzio che per suggerimento del Ministero dell'Interno abbiamo dovuto espletare, con grande onore all'inizio della seduta, anche in questa situazione, pur essendo uniti nel voler superare le questioni e trovare le soluzioni affinché queste tragedie non si presentino più nel futuro, c'è lo spazio per i distinguo fra chi, in questo momento, riveste l'onore della maggioranza e chi, invece, l'onore dell'opposizione, anche all'interno della stessa coalizione di maggioranza.
I riferimenti all'Alta Velocità non sono così campati in aria come invece, il precedente interlocutore ha voluto lasciare intendere (interlocutore che gode della mia più totale e ampia stima personale).
Tuttavia, è indubbio che tantissimi fondi siano stati investiti per gli studi, per i progetti, per tutte le operazioni prodromiche affinché si potesse mettere in campo qualcosa che non si vede. Non si vede neanche una fine del percorso della TAV.
Credo che, effettivamente, l'ordine del giorno rubricato n. 1239 effettivamente, colga un aspetto non secondario. È vero che se gli investimenti sono pochi e perché le risorse sono poche, perché la crisi economica ci impone, di fatto, un bilancio di emergenza in tutti i settori dello Stato e, in particolare, anche su quelli nel trasporto pubblico, è evidente che si devono fare delle scelte. Si tratta di decidere se queste scelte sono direzionate a nuove grandi opere pubbliche, si investiranno i soldi in quella direzione. Oppure, se si crede di dover ammodernare tutelare, proteggere, garantire la sicurezza sulla rete attuale nazionale che, voglio ricordare, ora è ad uno stato pietoso (purtroppo i tristi eventi luttuosi sono lì a dimostrarlo), ma fino a qualche decennio fa era uno dei fuori all'occhiello del miracolo italiano.
Purtroppo queste sono scelte e le scelte, a volte, sono fatte anche in funzione strategica, cercando di capire che cosa si vuole ottenere più in là per lo sviluppo economico e sociale del Paese.
Non si possono versare lacrime di coccodrillo se i soldi si spendono in una direzione diversa da quella che, invece, sarebbero utili per la tutela dell'esistente ed evitare che altre vite umane vadano sprecate. È evidente che non è fattibile la procedura seguito fino ad ora.
Sono d'accordo con le premesse dei sottoscrittori quando dicono che effettivamente, è una tragedia che si può definire immane, anche perché è stata eccezionale nella casualità degli eventi fortunosi che si sono concatenati. Era difficile, effettivamente, immaginare una serie di sfortune simultanee.
È anche vero che, prima o poi, poteva accadere, perché è già successo in Italia che altri treni siano deragliati, è già successo che altri treni abbiano avuto dei gravi incidenti, ma non era mai accaduto un evento luttuoso di tale importanza, sebbene, purtroppo, qualche ferito o qualche vittima si fosse già registrata anche negli anni precedenti.
Spero che la questione che stiamo affrontando oggi sia discussa anche da qualcun altro a Roma, o in altre Aule, magari con più poteri dei nostri che si limitano ad una sorta di moral suasion per cercare di "spingere" affinché il Parlamento nazionale e il Governo attualmente in carica si attivino perché vi sia, evidentemente, anche un ripensamento alla politica ferroviaria italiana. Io chiedo, appunto, che vi sia un dibattito al riguardo, anche alla luce delle considerazioni sollevate dalla Consigliera Barassi, nella corretta elencazione dei punti inseriti all'interno dell'ordine del giorno. Voglio ricordare, ad esempio, il rapporto "La valutazione del rischio del trasporto ferroviario", ad opera degli autori Giovine (non sono io, lo dico per precisare che non vi è conflitto di interessi nella fattispecie, voglio tranquillizzare i colleghi che avevano già sollevato la questione), Genovesi, Spadoni e Mazzarotta.
La fattispecie del problema si può ricollegare anche ad alcune delle interrogazioni che l'Assessore Borioli ha avuto modo di affrontare oggi e la settimana scorsa: emerge, purtroppo, un continuo e progressivo rilassamento della situazione ferroviaria italiana, sia per i treni a lunga percorrenza, sia per i locali. Si avverte un continuo e crescente disagio per gli utenti. Forse, almeno su questo aspetto, un ripensamento sulla privatizzazione - che, evidentemente, non ha portato dei grandissimi benefici né sotto il profilo delle tariffe, né sotto il profilo dei servizi andrebbe fatto. Perché è evidente che negli ultimi quindici anni vi è stato un progressivo peggioramento dei servizi. Non passa giorno senza che vi sia almeno un articolo sui quotidiani locali che riferisce, di fatto disagi, disservizi, problematiche, stazioni che vengono chiuse e quant'altro.
È stata pubblicata proprio la settimana scorsa una foto su un giornale che riprendeva alcune problematiche della Torino-Pinerolo, che ritraeva il collega Auddino, che ha testé conferenziato. Voglio supporre - magari il collega Auddino vorrà smentire - che fosse una foto di repertorio, quando era Consigliere provinciale.
Ma è evidente, proprio perché ha ricoperto il ruolo di Consigliere provinciale la bellezza di quasi dieci anni fa, che sono polemiche che non nascono oggi. La Commissione, all'epoca, si recò sulla tratta Torino Pinerolo per verificare alcune problematiche che erano state lamentate dai cittadini-utenti, ma a distanza di tempo, non ha portato alcun beneficio: le stazioni si chiudono, chiudono anche le biglietterie; le uniche soluzioni che i gestori, quelli che adesso si possono definire, a ben titolo, "i padroni del vapore", prevedono riguardano solamente l'aumento delle tariffe, l'aumento delle multe per quei poveracci dei pendolari o cittadini che, magari, arrivano tardi perché la stazione è chiusa e non lo sapevano, per cui non trovano neanche un tabacchino aperto dove poter acquistare un biglietto da poter vidimare! Queste sono le uniche soluzioni che vengono proposte oggi. A nostro avviso, sono insufficienti e credo che l'ordine del giorno avente come prima firmataria la collega Barassi, per quanto potrà apparire una "piccola goccia nel mare", vada nella direzione giusta. Sarà utile? Sarà inutile? Non lo so. Sicuramente non deve passare sotto silenzio questa gravissima tragedia di Viareggio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Intervengo perché la gravità dei fatti accaduti richiede, ovviamente una messa a punto da parte nostra, almeno con l'esposizione di quella che è la mia valutazione.
Rilevo che tutte le considerazioni sin qui svolte per quanto riguarda la necessità di migliorare il trasporto merci, soprattutto di quelle più pericolose, sotto il profilo ferroviario ma anche dal punto di vista della Protezione Civile - l'aspetto, quindi, riguarda sia il materiale rotabile sia le zone circostanti, la velocità, gli orari e la scelta di tracciati che magari interessino meno i centri affollati e molto abitati - e le critiche per perfezionarlo, trovano senz'altro il mio consenso.
Dobbiamo tuttavia ricordare che dal punto di vista statistico e dal punto di vista delle osservazioni mosse anche a livello europeo, per quanto riguarda il trasporto passeggeri (le Ferrovie dello Stato in generale) non siamo certamente agli ultimi posti in Europa; anzi, siamo considerati un sistema ferroviario relativamente sicuro. È, quindi, una situazione a luci e ombre. Indubbiamente, in merito al trasporto delle merci, soprattutto di quelle pericolose, occorre fare senz'altro di più.
Spiace che si debba intervenire a situazioni avvenute, mentre sarebbe stato assolutamente auspicabile un maggior impegno a tutti i livelli per la definizione di sistemi di Protezione Civile che devono essere in grado anche di condizionare quelli che sono gli aspetti commerciali o la definizione dei tracciati. Perché credo che si possano ipotizzare, nel frattempo, percorsi che, in qualche modo, diminuiscano il rischio, partendo dal pericolo che, ovviamente, è insito nelle merci trasportate: riducendo il numero di persone esposte, indubbiamente il rischio diminuisce.
Questi ragionamenti, che possono costituire un punto di partenza per approfondimenti anche di tipo tecnico, essendo questa una sede politica non possono non farci considerare la gravità della situazione, il disastro che si è registrato, la necessità di intervenire con risorse per ridare una casa a coloro che l'hanno persa e assistere, naturalmente, le famiglie che sono state colpite da un punto di vista sanitario, psicologico e mi auguro anche da un punto di vista lavorativo. Perché, a fronte di questi disastri le conseguenze non sono solamente limitate a ciò che si vede nell'immediato, ma si va a sconvolgere tutto un sistema di convivenza, e le attività commerciali che c'erano in quel punto devono comunque essere ricostruite.
Per quanto mi riguarda, quindi, non resta che esprimere un giudizio personale in merito agli ordini del giorno. Ritengo che il provvedimento presentato dalla collega Cotto, sottoscritto altresì da altri colleghi riassuma, in qualche modo, le considerazioni che ho testé illustrato e orienti l'interesse e l'attività della Giunta verso quelle che sono le primarie esigenze di protezione delle persone e di ordinato svolgimento delle attività umane e, nel caso particolare, le attività di trasporto.
L'altro ordine del giorno ha dei punti che sono senz'altro condivisibili e altri che non fanno questa distinzione che facevo tra una forte criticità del trasporto merci e una valutazione più oggettiva di quelle che sono le affermazioni assolute che qui si fanno sulla pericolosità totale del trasporto ferroviario in determinate situazioni.
Condivido il fatto che la globalizzazione, con il trasporto delle merci a lunga distanza, abbia accentuato e, in qualche modo, anche aggravato determinati rischi. Ma in questa sede, sebbene si possa alzare la voce per chiedere maggior sicurezza e maggior impegno, e per ribadire che non siamo soddisfatti di ciò che si è fatto fino ad oggi (per cui dobbiamo guardare le statistiche, valutarle e dire che per le persone il materiale rotabile è certamente insufficiente e che le carrozze non soddisfano certamente i pendolari; lo dico anche per esperienza personale di pendolare quotidiano da Alessandria a Torino, per cui mi lamento per le carrozze e per la puntualità), dal punto di vista della capacità di trasporto e dei sistemi automatizzati credo che, tutto sommato, siamo in una condizione relativamente accettabile, e ritengo che lo possa confermare anche l'Assessore Borioli.
Per quanto riguarda, invece, la questione delle merci, per il fatto di farle transitare su qualunque tracciato, senza disporre di piani preventivi che escludano determinati passaggi, soprattutto su linee delicate come possono essere la direttrice tirrenica che attraversa tutti i centri abitati, siamo assolutamente concordi e condividiamo altresì i pesanti accenti rimarcati nel documento presentato dalla collega Barassi. Nel valutare, quindi, gli aspetti positivi e quelli che reputiamo discutibili a mio avviso l'atteggiamento migliore è l'astensione relativamente al documento presentato dalla collega Barassi. Ovviamente, l'altro, avendolo sottoscritto, non può che trovare il mio convinto consenso. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Intervengo ancora volentieri su questo tema, non tanto per la tematica espressa dall'ordine del giorno, che è certamente grave e che ci deve vedere tutti attenti intorno alle questioni legate alla sicurezza del trasporto delle merci e dei materiali, ma perché credo sia necessario che questo Consiglio regionale, in particolar modo gli Assessori competenti e forse, anche la Presidente della Giunta regionale, verifichi con attenzione ciò che sta accadendo sul territorio e assuma posizioni chiare nei confronti di chi sta gestendo un servizio pubblico molto importante, ma che si può rivelare, in alcuni casi, anche molto pericoloso.
Ha dell'incredibile il fatto che proprio oggi su La Stampa, quindi su un quotidiano importante della nostra regione, sia apparso un altro articolo davvero inquietante. Non solo è apparso un articolo, ma sono apparse anche immagini inquietanti.
Dopo quello che è accaduto a Viareggio, evidentemente, non siamo ancora soddisfatti della situazione della rete ferroviaria. C'è un'immagine sulla stampa di oggi, che ritrae un passaggio ferroviario a sbarre aperte mentre un treno merci - guarda caso - sta transitando sulla linea ferroviaria.
Tutto ciò è accaduto nella mia Provincia, e precisamente, nella località di Bolzano Novarese. Questo è un fatto davvero preoccupante. Evidentemente ciò che è accaduto non ci ha insegnato nulla. Sicuramente, per quanto riguarda la tragedia di Viareggio c'erano problemi di manutenzione sui mezzi di trasporto: evidentemente, non era stata fatta una verifica da parte degli organi competenti. In questo caso, si è verificato o un fatto tecnologicamente imputabile ai mezzi che devono controllare elettronicamente i passaggi oppure - altra ipotesi - si è trattato di un errore umano.
Su questo fatto chiedo l'attenzione sia del Presidente del Consiglio regionale che del Presidente della Giunta, perché eventi di questo genere sono davvero pericolosi e, soprattutto, gravissimi. Se oggi, o ieri, quando è stata scattata questa foto, fosse transitato un pullman, noi avremmo avuto lo stesso identico risultato di ciò che è accaduto a Viareggio.
L'articolo, infatti, inizia dicendo: "Una foto agghiacciante è stata scattata mercoledì, primo luglio, al passaggio a livello di Bolzano Novarese sul lago d'Orta. Il treno maledetto che trasportava sia merci che persone è partito da Trecate e, arrivato al passaggio a livello di Bolzano Novarese rimasto a sbarre alzate e con semaforo spento, lo ha attraversato in piena corsa". Questo documento sta circolando sul web e ha suscitato immediate reazioni con toni preoccupati da parte degli abitanti della zona in quanto intorno a quest'area ci sono parecchie case, ed è quindi evidente che sarebbero stati coinvolti non soltanto i passanti ma anche tutte le abitazioni circostanti. L'immagine è molto chiara: c'è un condominio piuttosto importante dal punto di vista delle abitazioni. Quello che è incredibile è che nessuno se ne preoccupa.
Non basta un articolo sul giornale, bisognerebbe che l'Assessore competente e il Presidente della Giunta chiedessero conto di questo fatto.
Dovrebbero chiedere conto ai responsabili della rete ferroviaria per sapere chi è l'autore di tutto ciò e i motivi per i quali è successo. Sapere se è imputabile ad una persona fisica o ascrivibile a mezzi tecnologici che non funzionano. In ogni caso, bisogna prendere un provvedimento per far comprendere che la Regione Piemonte non solo è vicina a chi viaggia ma è vicina anche a tutte le persone che, ignare, avrebbero potuto attraversare in quel momento il passaggio ferroviario.
L'articolo riporta anche altri fatti che, a questo punto, credo siano veri; continua dicendo che anche a Ceres è accaduta la stessa identica cosa due mesi fa: un passaggio a livello non si è abbassato e un treno che trasportava persone e non merci ha attraversato liberamente a semaforo spento il passaggio ferroviario.
Non ci sono più nella nostra Provincia passaggi a livello regolati con la famosa croce di Sant'Andrea, quindi senza le sbarre, ma ci sono ormai soltanto questo tipo di passaggi a livello. Ma se nemmeno di questi si pu essere sicuri! Bisogna ricordare che chi transita su questi passaggi spesso e volentieri, non guarda se sta arrivando un treno perché si presume che se le sbarre sono alzate e il semaforo è spento, non ci siano treni in arrivo. Il fatto è maggiormente grave se si pensa che il passaggio a livello riportato in questa immagine è praticamente vicinissimo alla stazione ferroviaria.
Sono d'accordo sull'ordine del giorno, Presidente, ed è assolutamente doveroso votare sia l'ordine del giorno della Consigliera Barassi che l'ordine del giorno della collega Cotto, però non possiamo dimenticare che se, da una parte, possiamo sentirci impegnati nell'attenzione rispetto a determinati fatti, dall'altra è necessario che almeno un gesto di indignazione forte da parte del Presidente della Giunta e dell'Assessore competente li porti a verificare e a riferire in Aula prima, e alla stampa poi, chi sono i responsabili di una sfiorata tragedia che è accaduta tre giorni fa, a 48 ore dal disastro che ha visto coinvolta l'intera nazione con la disgrazia che ha colpito Viareggio.
La ringrazio e spero che di questo fatto si possano conoscere, in quest'Aula, i responsabili e capire da che parte si potrà procedere, non soltanto per fare investimenti, ma per colpire chi, facendo il proprio mestiere, non sta attento a quelle che sono grandi responsabilità. Chi manovra questi mezzi tecnologici, forse, si è dimenticato che ha a che fare con delle vite umane. Noi non possiamo permetterci di scherzare, non possiamo permetterci di fare interventi accusando il Ministro e il Ministero di non avere messo a disposizione fonti necessarie, quando da una parte ci sono persone e mezzi che non funzionano per negligenza.
Chiedo, quindi, di sapere come mai sono accaduti questi fatti a 48 ore dal disastro di Viareggio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Condivido molte delle considerazioni fatte dai colleghi, per cui non le ripeto. Tuttavia vorrei ricordare che in Piemonte gran parte delle merci pericolose non viaggia su rete ferroviaria, bensì su gomma, sia su rete stradale che autostradale. Esistono già dei piani che riguardano, ad esempio, tutte le aziende in Piemonte (e sono tante) a cosiddetto rischio rilevante.
Credo che sarebbe questa l'occasione giusta per verificare quali siano i tracciati, i percorsi che ogni giorno fanno gli autotrasportatori per portare queste merci pericolose, che sono facilmente identificabili con i codici di Kemler da e per le aziende a rischio rilevante. L'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Cotto ne fa riferimento, perché si riferisce, oltre che al trasporto su rotaia, anche a quello su gomma.
Pertanto, auspico che sia possibile stilare un ordine del giorno unitario su questa vicenda e che l'Assessorato competente (che non è soltanto quello dei trasporti, ma anche quello dell'ambiente e della protezione civile) faccia una verifica attraverso le Prefetture - che sono i luoghi deputati a conservare i piani provinciali di protezione civile affinché si possa sapere quali sono i percorsi quotidiani che seguono gli autotrasportatori per raggiungere le aziende e dove questi materiali sono prodotti e lavorati. Questa è la questione principale, perché moltissime delle autobotti, delle autocisterne e dei container che trasportano questi materiali spesso attraversano strade comunali e provinciali.
A questo punto è necessario, per un'attenta e certa prevenzione obbligarli a percorsi alternativi, anche se spesso questo vuol dire maggiori costi. Ma possiamo risparmiare sulla prevenzione che riguarda il trasporto di merci pericolose? Sicuramente no! Al di là del disastro di Viareggio e del dramma vissuto dalla popolazione di quella città e da tutto il nostro Paese, credo sia necessario ricordare che gran parte delle merci pericolose viaggia su gomma e non sulla rete ferroviaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Botta, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Sicuramente questa tragedia di Viareggio ci ha colpito un po' tutti ed è giusto fare le opportune considerazioni, tra l'altro, proprio nel giorno dedicato ai funerali delle vittime.
Sicuramente il problema trasportistico è uno dei problemi (l'Assessore lo sa bene) su cui si gioca con il destino del nostro paese. Apriamo il G8 tra qualche ora e siamo qui a parlare di problemi sulla rete ferroviaria (ma anche sulla rete stradale e autostradale, come ha ricordato il collega Guida), perché è successo quello che è successo all'interno di una stazione, ma che potrebbe succedere tutti i giorni con il trasporto su gomma. Questi episodi sicuramente non fanno bene all'immagine dell'Italia all'immagine di un paese che rientra nel novero dei primi otto paesi più industrializzati e importanti nel mondo.
Certo, noi arriviamo a parlare di questi avvenimenti sempre dopo. Siamo un popolo a soffermarci sui problemi, assumendoli come tali, quando raggiungono dimensioni importanti o un picco di tragicità.
In Italia circa 10.000 vagoni trasportano merci ed è in atto uno sforzo generalizzato per far viaggiare sempre più le merci, in particolare quelle pericolose, sulle linee ferroviarie, spostandole dalla gomma. La volontà è di potenziare la rete ferroviaria, e comunque di rendere efficienti le cosiddette autostrade del mare, proprio perché si ritiene, a mio avviso a ragione, che il trasporto ferroviario possa essere più sicuro e legato alle dinamiche dei nostri tempi; rimangono però i problemi che hanno portato al dramma di queste ore. Anche qui, come è avvenuto per tante altre tragedie parliamo di scarsa manutenzione e scarsa attenzione al materiale rotabile di qualcuno che, pur in presenza di leggi e regolamenti molto precisi e dettagliati, non ha svolto i prescritti controlli; di una rete ferroviaria che attraversa i centri abitati, che è stata in gran parte costituita negli anni '40, '50 e '60.
Il disastro è avvenuto a Viareggio, ma poteva verificarsi ad Alessandria o a Novi Ligure, cioè in quelle città in cui la rete ferroviaria passa all'interno dei centri abitati; non parliamo poi di Genova o di grandi metropoli che vengono attraversate proprio nel loro cuore non solo dal trasporto passeggeri, che ha un senso, ma anche dal trasporto merci.
Occorrerà svolgere un grande lavoro, anche infrastrutturale, per comprendere come costituire linee dedicate al trasporto merci che bypassino i centri abitati, quale primo momento per eliminare le cause di possibili tragedie. Allo stesso modo, certamente, dovremo lavorare relativamente alla manutenzione e ai controlli sui vagoni che trasportano merci, in particolare quelle pericolose, affinché siano molto rigorosi.
Comprendo la necessità che le merci vengano trasportate, almeno a livello di Unione Europea, confidando sui reciproci accordi e controlli affinché non ci sia un rallentamento del trasporto, che comporterebbe un grande aumento del costo delle merci stesse, ma non è possibile che un vagone con ruota crepata e ruggine, come rilevato dalle prime note delle commissioni tecniche, causi un disastro come quello di Viareggio.
Certo, oggi, noi siamo molto concentrati sulla questione del trasporto merci - è logico, evidente e giusto perché la tragedia è recente relativamente al quale sono evidenti le mancanze del sistema. È sufficiente aprire un qualsiasi quotidiano o recarsi presso una qualsiasi stazione nel nostro Piemonte per capire come a livello di trasporto passeggeri a lunga percorrenza - non solo a livello di pendolari - la situazione delle nostre ferrovie sia difficile e richieda investimenti strutturali importanti.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia!



BOTTA Marco

Colleghi, non è possibile che, come avvenuto questa mattina, un treno eurostar, transitante da Alessandria, diretto a Roma abbia dovuto soffermarsi nella stazione di Alessandria per 30 minuti perché due porte non si chiudevano più! Non è possibile che occorra l'intervento di un operatore con un palanchino per tentare di chiudere le porte di un Eurostar in partenza per Roma! Sono situazioni che, forse, siamo abituati a vedere in qualche paese del vicino Medio Oriente, con tutto rispetto.
Vedere un treno Eurostar Torino-Roma, come mi è successo questa mattina, bloccato per 30 minuti, con il rischio che non partisse più a causa di tali condizioni, consente di comprendere il momento che viviamo non parliamo poi dei problemi che i pendolari registrano tutti i giorni.
Anche oggi leggevo di un'interrogazione, più che giustificata, del collega Cavallera sullo stato dei treni pendolari e delle stazioni, relativamente ai problemi che tutti i giorni affrontano coloro che ancora utilizzano...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Prego coloro che non sono interessati di uscire dall'aula. Grazie.



BOTTA Marco

Comprendiamo la facilità con la quale da un banco autorevole come quello della nostra Assemblea legislativa regionale è possibile lanciare messaggi e indicazioni. Sappiamo che l'Assessore Borioli è attento anche rispetto a queste vicende del trasporto ferroviario. Certo è evidente la decadenza sia del trasporto merci sia del trasporto passeggeri di questi ultimi anni, è un fiume in piena che sembra quasi impossibile fermare.
Se può essere di una qualche utilità, di monito e di ricordo, per migliorare l'attenzione anche rispetto a tragedie come quelle di Viareggio non facciamole passare come questioni d'ordinaria amministrazione, che dopo qualche giorno, passata l'emotività del momento, non lasciano alcuno strascico. Veramente, lavoriamo affinché si prendano in esame le possibilità che ci offre la tecnologia, per dotare le nostre città di linee ferroviarie dedicate al trasporto merci, che evitino il ripetersi di situazioni come quella che stiamo commentando. Diamo al trasporto ferroviario merci l'importanza che deve avere in una civiltà che fonda sul trasporto delle merci il suo futuro, che vuole incrementare il trasporto ferroviario, proprio per spostarlo da quello su gomma, di cui conosciamo i problemi; poi continuiamo a tenere alta l'attenzione sulla questione passeggeri, relativamente alle grandi distanze, ma soprattutto sui pendolari, perché quello che questi passeggeri affrontano giorno dopo giorno è un calvario che merita di essere ben considerato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
L'incidente ferroviario di Viareggio ha dell'incredibile rispetto alle modalità con cui si è verificato. In relazione ai mancati investimenti delle Ferrovie sulla sicurezza di cui si dice, in realtà, devo dare atto che, negli ultimi anni, proprio il Gruppo FS ha fatto enormi investimenti in questo settore. Le linee ad Alta Velocità sono dotate del sistema ritenuto più sicuro e all'avanguardia dell'Europa e del mondo, tant'è che proprio le ferrovie europee hanno deliberato di adottare il nostro sistema di sicurezza per tutte le reti europee ad alta velocità, ma, anche per quanto riguarda il sistema regionale, con l'introduzione del cosiddetto SCMT (Sistema controllo marcia treno) abbiamo portato un livello di sicurezza che finora era impensabile raggiungere. Il SCMT è un sistema di sicurezza che, tramite la ripetizione dei segnali in macchina e tramite la gestione computerizzata della marcia che deve fare il treno, è in grado di bloccare il treno in caso questo eccedesse i limiti di velocità o nel caso in cui questo oltrepassasse un semaforo rosso o un semaforo giallo senza rispettare i limiti.
Il problema è forse questo: che si è pensato alla sicurezza nel senso di evitare quelli che erano chiamati gli errori umani; cioè, tutti questi investimenti sulla sicurezza sono stati indirizzati per evitare i possibili errori che facevano e che avrebbero potuto fare i macchinisti o comunque il personale di macchina del treno.
E c'è anche una ragione economica per cui sono stati fatti questi investimenti, cioè per poter portare con tranquillità da due a uno il numero dei macchinisti alla guida dei convogli.
Questo comporta chiaramente per le FS un buon risparmio e l'introduzione di questi sistemi non comporta un aumento del rischio, anzi l'ha portato al minimo.
In effetti, bisogna dare atto che, da quanto appare in questi ultimi tempi, non vi sono più stati incidenti di questo tipo, cioè il tipico tamponamento o scontro tra due treni non si è più verificato. Per evidentemente, le norme interne di FS - ma direi di tutte le ferrovie hanno qualche grave lacuna in quello che è un altro settore, cioè quello della manutenzione. Sappiamo che i treni devono essere sottoposti ad un alto livello di manutenzione, e questo non avviene.
Abbiamo i piccoli riscontri quotidiani nei vari casi che sono già stati citati, cioè il caso tipico sono le porte che non si aprono, l'aria condizionata che non funziona, le luci che non si accendono. In realtà c'erano già stati dei campanelli di allarme per incidenti del tipo di quello che poi si è verificato a Viareggio, cioè deragliamenti di carri merci, magari non per la rottura di un asse come si è verificato, ma per altri motivi. Ricordo, poco tempo fa, un carro merci vuoto attrezzato per il trasporto di cemento (quindi non di merce pericolosa), che è deragliato tra Cuneo e Robilante, bloccando la ferrovia Cuneo-Nizza per circa una settimana. Vi erano stati esclusivamente danni materiali e nessun problema alle persone, ma era un campanello di allarme, anche perché di incidenti di questo genere ne sono poi emersi altri, sparsi sulla rete nazionale.
Quindi, un qualcosa che non funzionava in questo settore evidentemente c'era. Si dovrà ora andare a fondo nelle indagini per capire di chi sono le responsabilità, ma soprattutto per capire quali sono le falle e i vuoti legislativi e di regolamento che hanno fatto sì che un incidente di questo genere si verificasse. La rottura di un asse è uno di quei tipi di incidenti che, proprio perché non sono così eccezionali ma possono verificarsi, devono a monte dare il via ad una serie di controlli, in modo che non si verifichino.
La tecnologia dei controlli esiste: sono le cosiddette prove ad ultrasuoni. Con gli ultrasuoni si riesce a rilevare se nell'asse di un vagone vi è anche una minima crepa. Quindi, sarebbe stato sufficiente fare la prova agli ultrasuoni e l'asse di quel vagone, che poi si è rotto ed ha causato il disastro, sarebbe stato scoperto in tempo e sarebbe stato sostituito.
Quindi, c'è qualcosa di regolamentare che non funziona; vi sono cioè delle norme che in qualche modo lasciano emergere dei rischi.
L'invito che dobbiamo fare al Governo, e soprattutto alle Ferrovie o agli uffici predisposti per i controlli della circolazione dei treni, è proprio questo: intervenire in modo che tutti i treni che circolano siano controllati a monte e che su questi treni siano fatte le opportune manutenzioni e le opportune verifiche, in modo da evitare, come già si sta cercando di evitare con gli altri sistemi di sicurezza cui ho accennato all'inizio del mio discorso, una certa tipologia di incidenti. Con questi controlli è possibile evitare anche l'ultima residua tipologia di incidenti, che sono i deragliamenti di carri e carrozze.
In questo modo si dovrebbe portare il sistema ferroviario e il trasporto su treni ad un livello di sicurezza veramente eccezionale.
Ricordiamo comunque che le statistiche parlano chiaro, cioè che il treno risulta essere il sistema di trasporto più sicuro, se confrontato con quello automobilistico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente.
Sarò breve e non utilizzerò tutti i minuti che mi sarebbero concessi ma volevo anch'io testimoniare la condivisione per quest'impegno ben preciso (che non è un'affermazione di principio) che tutti noi rappresentanti delle Istituzioni, dovremmo assumerci: sarebbe bello sarebbe bene, ma questo riguarda un po' tutti, che lo si facesse prima degli incidenti, perché come ha ben espresso nel suo intervento il collega Franco Guida, quotidianamente siamo sottoposti a rischi che, forse, sono anche maggiori e che transitano sotto i balconi delle nostre abitazioni davanti agli asili dei nostri figli, davanti alle scuole, che sono tutto il trasporto pericoloso su gomma.
Il trasporto pericoloso su gomma ha delle dimensioni di rischio potenziale che è enormemente più alto rispetto al trasporto su rotaia, per il maggior numero dei mezzi in circolazione, e dall'altra parte essendo mezzi per la maggior parte di privati, sono meno suscettibile a controlli specifici ed accurati.
Sarebbe bene quindi che il discorso sulla sicurezza dei trasporti sia affrontato nella sua globalità e non il giorno dopo, rincorrendo gli eventi, quando succedono gli incidenti, il giorno dopo il pianto delle vittime di incidenti del trasporto ferroviario su gomma, perché rischiamo soltanto di parlarci addosso e, invece, noi dobbiamo pensare alla sicurezza del trasporto ferroviario, su gomma o su qualsiasi altra materia, quando facciamo i bilanci, quando stanziamo le risorse, quando decidiamo le grandi strategie degli enti che siamo chiamati ad amministrare e a gestire.
La cosa poi che trovo meno piacevole e anche meno - credo - elegante sia quella di puntare il dito sull'uno o sull'altro. Ho sentito l'intervento del collega Auddino che è persona che rispetto, ma che ritengo sbagli quando dica è colpa del Governo.
Sono ormai alcuni anni che diciamo che il trasporto ferroviario regionale fa schifo. Sto, forse, pronunciando delle parole per cui lei Presidente, mi sgriderà. Allora, io lo ridico e dico: "Il trasporto su rotaia regionale fa schifo". Questo è quanto i nostri pendolari dicono con parole ancora più dure e colorite di quelle che sto pronunciando io oggi.
Nel corso degli anni non si è verificato nessun tipo di miglioramento.
Ovviamente, mi riferisco per tutto ciò che accade al di fuori del concentrico di Torino.
Torino Città e Provincia, probabilmente, avranno tutti i servizi di questo mondo, ma il Piemonte non è solo Torino e la sua Provincia. Su tutto il resto del Piemonte i pendolari in tutti i comitati continuano a segnalare gravissime carenze, difficoltà per la sicurezza, eccetera.
A queste carenze e a questi gravi problemi si è risposto con gli slogan della Presidente Bresso, che ha detto: "Domani facciamo la gara d'appalto andiamo a prendere i treni in Svizzera e li utilizziamo per il traffico in Piemonte"; questo slogan è durato un paio di giorni apparendo su un quotidiano che ha voluto dare spazio a questa notizia. Oppure, si è risposto con una serie di riunioni che l'Assessore Borioli ha fatto qualcuna sul territorio e qualcuna qui, poi, ci siamo anche stufati di venire qui: i pendolari non vengono neanche più a trovare l'Assessore perché la risposta che la Giunta regionale e l'Assessore ai trasporti continua a dare è: "Ma lì non è colpa mia. Lì non è colpa nostra. Lì è colpa di Trenitalia. Lì è colpa di RFI". Uno è padrone del vagone, l'altro è padrone del ferro su cui viaggia il vagone: è sempre colpa di terze persone.
Quando accade, invece, una vicenda che può interessare la presenza dello Stato e, quindi, del Governo non è più colpa delle ferrovie, non è più colpa di RFI, non è più colpa di Trenitalia, ma è colpa del Governo! perché, alla fine, è sempre il Governo.
Allora, Assessore Borioli, è colpa del governo regionale anche quando il trasporto regionale su rotaia non funziona! Perché la regola o il meccanismo di pensiero che adottiamo per ragionare su un problema che accade a Viareggio è diverso dal meccanismo di pensiero che adottiamo per ragionare su una questione che accade a Novara. Perché, se così fosse credo non saremmo corretti con noi stessi, ma soprattutto non diremmo la verità.
Quindi, pur condividendo quanto è scritto in quest'ordine del giorno condividendo la necessità di impegnarci tutti affinché la sicurezza venga garantita, però, dall'altra parte, dovremmo cercare di essere più obiettivi e più equilibrati.
Credo che il problema del trasporto ferroviario in Italia, tanto che si parli di materia regionale, quanto che si parli di materia nazionale, sia un problema dell'Istituzione nel rapporto con il soggetto Trenitalia, con il soggetto RFI. Questo è il problema e vale tanto quanto si parla del Ministro dei Trasporti, quanto se si parla dell'Assessore regionale competente.
Se facciamo quest'operazione di verità, perlomeno nei nostri rapporti probabilmente ne usciremmo tutti più forti e potremmo riuscire ad ottenere da questi signori. A questo proposito, ricordo che la gestione dei treni in Italia è ancora fatta da uomini designati dal Governo precedente, e non dal Governo Berlusconi, perché il Governo Berlusconi non ha ancora rinominato per cui se andassimo anche a vedere questi aspetti...



(Commenti della Presidente Bresso)



CIRIO Alberto

Presidente, è così! Però, quando le questioni riguardano la Regione non si può dire che è colpa di quelli che gestiscono i treni e poi quando riguardano lo Stato, dire che è colpa del Ministero, perché non è un discorso corretto.
È colpa di un sistema che non funziona in Piemonte come in Italia e che faremmo funzionare se tutti diciamo che l'Istituzione è quella che deve comandare e deve decidere è quella che deve spendere i soldi dei cittadini e che deve pretendere che siano stabilite delle regole, tanto che si parli del trasporto dei pendolari quanto che si parli del trasporto della merce che può dare problemi per quanto riguarda la sicurezza.
Se non facciamo quest'operazione di verità nei nostri rapporti, gli ordini del giorno sono "belli" e "simpatici", magari chi li ha presentati guadagnerà un trafiletto sul giornale, ma tra un anno ci troveremo a piangere un altro incidente che potrà essere quello di Novara, con le sbarre alzate durante il passaggio (altra questione inquietante). Tuttavia non ha senso puntare il dito su di chi è la colpa. Magari, se preveniamo queste problematiche eviteremo tra un anno di fare - chi ci sarà l'ennesimo dibattito che non serve a niente e a nessuno e, magari, invece potremo piangere qualche vittima in meno.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

Grazie, Presidente.
Mi avete proprio convinto. Dopo tutta questa serie di interventi, mi sono proprio convinto.
Leggendo con grandissima attenzione l'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Cotto ed altri, mi sono detto che è davvero impossibile che si realizzi quello che viene richiesto in quest'ordine del giorno ossia "impegna la Giunta regionale ad attuare il monitoraggio delle zone a rischio in Piemonte, sia per quanto riguarda il trasporto su rotaia che su gomma, al fine di mettere in sicurezza il territorio attraverso l'individuazione delle aree più critiche a elevato potenziale pericolo".
Praticamente, poiché i servizi a rete ci sono dove ci sono le città e mediamente, le pianure e poiché il GPL gira soprattutto nei posti dove non c'è il metano, quindi i camioncini di GPL distribuiscono o le bombole o qualcos'altro dappertutto, credo che se diventassimo marziani riusciremo nell'obiettivo proposto nell'ordine del giorno.
In poche parole, dovremmo monitorare tutta la rete stradale autostradale, ferroviaria, e persino in qualche caso anche un po' di terreni sterrati. Quindi, sostanzialmente, stiamo chiedendo alla Giunta di fare una cosa che, secondo me, è impossibile.
Perché dico questo? Perché, alla fine, non bisogna solo parlarci addosso, ma bisognerebbe provare a fare qualche proposta. Io ne ho una e la dico in modo molto semplice e sereno. Però bisogna appunto non essere velleitari e provare a ragionare concretamente.
Le aree a rischio, sia per ciò che riguarda la produzione, sia per ci che riguarda lo stoccaggio, sono già ben identificate. Sono conosciute almeno le aree a rischio per la produzione delle merci pericolose e delle sostanze pericolose.
Su queste sono già stati definiti i piani di rischio, in relazione con le Prefetture. C'è una storia già assolutamente consolidata. Il problema è il tema della distribuzione del trasporto e del transito. Proprio per questo mi permetterei di avanzare una proposta molto concreta. Visto che non riusciamo, perché impossibile, monitorare tutto e mettere in sicurezza tutto, garantendo tutto su tutto - questo si chiede nell'ordine del giorno proviamo, almeno, a monitorare, questo penso sia possibile farlo, sia i mezzi che trasportano le merci pericolose, sia il materiale rotabile, sia l'autotrasporto. Questo ci permetterebbe - anche se non è una competenza regionale, ma del Ministero dell'Interno - almeno di sapere che cosa si muove di pericoloso nella regione Piemonte, quando entra e quando esce dalla regione Piemonte materiale o merce pericolosa. Credo che questo sarebbe già un passo avanti, almeno tentare una sperimentazione sulle sostanze più frequenti al transito nella nostra regione, potrebbe essere utile. Su quest'aspetto non ci sono solo competenze nella nostra regione.
Permettetemi una battuta. In questi giorni parlavo con alcuni conoscenti delle forze dell'ordine, i quali mi chiedevano se quest'anno la Regione dà i soldi per la sicurezza perché sono finiti i fondi per la benzina. Un sistema potrebbe essere quello di fermare le macchine delle volanti che fanno i controlli perché non c'è la benzina, almeno quelle persone sono sicure di non avere incidenti stradali. È una provocazione una battuta, ma proprio per il richiamo al senso delle Istituzioni che ha fatto il Consigliere Cirio, sarei grato che fosse un po' di tutti questo tipo di atteggiamento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Credo che ogni volta che si presenta alla nostra attenzione il verificarsi di un fatto tragico come quello di Viareggio, è naturale che, a livello interiore, si sia combattuti tra due diversi modi di sentire.
Questi due contrastanti modi di sentire, questi differenti sentimenti, sono sicuramente il primo quello di assumere un atteggiamento di totale silenzio, di rispetto nei confronti di un evento così tragico e qualunque parola e considerazione potrebbe essere considerata come superflua.
Tuttavia, nasce un contrasto dicotomico tra questo sentimento e quello opposto. Quello che, invece, ci porta ad esternare una forte indignazione è per un accadimento che, per quanto possa essere interpretato come la risultante di una sommatoria non indifferente di eventi negativi, pu rientrare in un'ottica di moderna prevenzione, in uno di quei casi in cui una più attenta gestione dei controlli avrebbe, comunque, potuto evitare il verificarsi di detto fatto.
Se, come forza ambientalista, come Verdi Verdi, abbiamo sempre sostenuto, convintamene, l'impegno per un maggiore o una forte politica verso l'incremento del trasporto su rotaia a detrimento di quello su gomma non possiamo non essere attenti a sottolineare le misure fondamentali per far sì che, nel nostro Paese, ai nostri concittadini, possa essere garantito un servizio di trasporto su rotaia veramente efficiente.
Al di là dell'evento di Viareggio, esistono una serie di precisi indicatori che ci fanno affermare, senza ombra di dubbio, che il livello di sicurezza del trasporto su rotaia non è ancora quello che ci si auspicherebbe si potesse controllare in un paese moderno. Ricordo una serie di trasmissioni televisive nelle quali alcuni dipendenti delle FS, in qualche modo, sottolineavano il fatto di avere denunciato con molto coraggio una serie di situazioni negative a livello di gestione della sicurezza, e di aver subito delle persecuzioni, anche da parte dell'azienda, proprio per il fatto di essersi esposti personalmente nel denunciare alcuni limiti della gestione della sicurezza del trasporto su rotaia.
Probabilmente anche queste sono indicazioni che ci fanno pensare, in qualche modo, ad un livello di arretratezza organizzativa rispetto ai temi della sicurezza. Bene ha fatto, tra l'altro, la Consigliera Barassi a sottolineare che l'evento di Viareggio ci tocca direttamente anche come ente regionale per tutta una serie di dati connessi all'evento stesso.
Ricordo che il convoglio deragliato partiva da Trecate, quindi questo vuol dire che anche sul nostro specifico territorio avvengono degli spostamenti il cui grado di sicurezza non è tale da garantire il non verificarsi di determinati eventi. Né il fatto di riferire il verificarsi di detti eventi semplicemente alla tragica fatalità, oppure ad un'improbabile simultaneità di eventi negativi, può essere addotta a giustificazione dell'evento stesso. Più in generale, la valutazione negativa, al di là del fatto tragico di Viareggio, in merito alla gestione complessiva del trasporto pubblico su rotaia nel nostro paese, deve andare a sottolineare il fatto che è tangibile un peggioramento del rapporto qualità-prezzo del trasporto su rotaie.
Oggi viviamo una situazione che è stata sottolineata più volte da una serie di proteste, anche da parte di organizzazioni cittadine. Una serie di proteste che sono andate a sottolineare come, a fronte di un significativo aumento tariffario, il corrispettivo servizio offerto negli ultimi anni è andato decisamente peggiorando.
Questo c'impone di fare delle considerazioni relative, in primo luogo alla necessità di una entità di investimenti, anche a livello pubblico, più consistenti se partiamo dal presupposto che veramente crediamo nel trasporto pubblico su rotaia e riteniamo che detta tipologia di trasporto possa rappresentare il futuro e, comunque, possa arrivare a rappresentare un consistente peso fattoriale all'interno dell'insieme del trasporto complessivo.
Abbiamo, quindi, la necessità di sostenere politiche di investimento sui trasporti su rotaia in maniera più consistente e più decisa. Dobbiamo avere la sicurezza nel poter garantire ai nostri concittadini che fatti come quello riportato in prima pagina dalla stampa di Novara e riferito a quel particolare passaggio a livello non abbiano più a verificarsi, perch se dette situazioni vengono in qualche modo sottolineate, significa che quelle che noi chiamiamo tragiche fatalità sono nient'altro che atteggiamenti superficiali nei confronti della garanzia della sicurezza di tutti i cittadini.
Complessivamente, quindi, noi valutiamo in maniera positiva - avrò modo di sottolinearlo meglio sotto dichiarazione di voto - ma posso già dire adesso che sicuramente la nostra posizione come Verdi Verdi è favorevole all'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Barassi e, naturalmente aggiungiamo un invito a tutte le forze politiche perché la lotta per ottenere investimenti maggiori nel campo del trasporto su rotaia possa essere una lotta vincente. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Abbiamo svolto la discussione sugli ordini del giorno. A questo punto chiuderei i lavori del Consiglio con le votazioni dando un tempo ragionevole ai colleghi per potersi rifocillare (vista che questa è una preoccupazione che so che da molti colleghi condivisa).
La parola al Consigliere Nicotra.



NICOTRA Riccardo

Non c'è dubbio che scontiamo ritardi sul trasporto su rotaia. Basta guardare in giro per il paese, ma anche nella nostra regione, per verificare come sono le condizioni dei trasporti (trasporto merci e dei pendolari ecc.). occorrerà parecchio tempo richiederanno per poterle recuperare. Però, se non s'inizia a cambiare le strategie, a mettere tutti i fondi necessari e a monitorare la situazione della nostra regione, non vedo chi dovrebbe farlo se non noi, soprattutto nelle situazioni di pericolo.
C'è una pubblicazione che risale al 1999/2000 (ne produrrò poi una copia all'Assessore competente), che parla di 700 sostanze pericolose trasportate nel nostro sistema ferroviario. Non so se dal 2000 ad oggi le 700 sostanze sono diventate 600 o 500, sarei curioso però di conoscere quante sono. Credo che la stessa curiosità ce l'abbiano tutti i cittadini del Piemonte e, credo che questo si possa fare soltanto se la nostra Regione, nella persona dell'Assessore competente, se non lo ha già predisposto, autorizzi un monitoraggio dell'intero Piemonte su trasporto ferroviario. Se non conosciamo la situazione nei dettagli, come facciamo a sapere come si deve agire, quanto costa e quanto tempo ci vuole? Tutti quanti noi, oggi, parliamo di Viareggio e di questa grande e gravissima tragedia che ci lascia molto preoccupati. Cosa potrebbe succedere se un incidente simile capitasse nel nodo di Porta Susa in Piazza Statuto? L'Assessore ci potrebbe rispondere che un fatto simile corrisponderebbe ad una piccola atomica o giù di lì.
Consigliere Pace, aspettiamo lo Spirito Santo che ci viene a monitorare il pericolo di questa Regione, oppure con le nostre forze cominciamo a lavorare? Io penso che dobbiamo farlo e credo che l'Assessore, dopo la votazione degli ordini del giorno, debba prendersi quest'incarico, e capire qual è oggi la situazione in Piemonte, e deve cercare di capirla bene perché solo conoscendo bene la situazione si possono indicare le possibili soluzioni. Tutti noi sappiamo che c'è carenza di risorse, È questione di tempo, magari, di tempo breve, ma se non s'inizia, i tempi saranno sempre più lunghi. Se non aspettiamo che succedano altre disgrazie così gravi probabilmente possiamo incominciare a fare un buon lavoro, iniziando a capire le necessità della nostra Regione.
Assessore, credo che se questo non è stato ancora pensato e programmato dobbiamo farlo noi e, soprattutto, dobbiamo farlo per onorare le oltre venti vittime di questa disgrazia che ha colpito Viareggio; disgrazia che ci auguriamo non capiterà mai più, non soltanto nel nostro territorio ma in tutto il Paese. Bisogna conoscere i problemi e affrontarli. Ripeto, conosco bene la carenza di risorse e i tempi che ci vogliono ma se non s'inizia non si arriverà mai alla fine.
Assessore, si ricordi che noi abbiamo una situazione che si chiama Porta Susa-Piazza Statuto. Pensi questo e in qualche modo iniziamo a trovare le soluzioni per questi problemi.



PRESIDENTE

Non ho più richieste di intervento.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Non tanto per entrare nel merito delle valutazioni relative agli ordini del giorno, ma per esprimere, dal mio punto di vista, alcune doverose precisazioni rispetto ai profili dell'impegno che negli ordini del giorno vengono prefigurati a carico della Giunta regionale, e anche per precisare quali sono i confini normativi e di competenza in cui questi impegni possono essere configurati, per potersi tradurre in maniera efficace.
Condivido lo spirito di lodevole impegno e di solidarietà per le vittime di Viareggio e anche per la tutela del territorio, dei cittadini e degli utenti piemontesi, ma ritengo molto importante, quando si discute di quello che alla fine è uno strumento amministrativo che impegna un altro soggetto, in questo caso la Giunta regionale a svolgere delle azioni, che siano molto chiari i campi di competenza in cui le azioni si possono svolgere, altrimenti rischiamo di perdere di vista l'efficacia che gli ordini del giorno, anche se mossi da lodevoli intenzioni, poi possono produrre.
Su questo voglio essere molto chiaro, e lo preciso rivolgendomi al Consigliere Cirio, che, con un discreto artificio forense, dopo averlo ripetutamente e legittimamente ribadito negli anni, avendo la Regione responsabilità in materia di gestione del trasporto ferroviario regionale in qualità di contraente nei confronti dei soggetti gestori o dei contratti che disciplinano questa materia, ha chiamato in causa la Giunta e l'Assessore su tutte le problematiche e i disservizi che su quel fronte si producono.
Ovviamente, nel momento in cui si tratta di fare un ragionamento che ha a che fare con un tema molto più complesso e delicato, come quello della sicurezza dei materiali rotabili, dei materiali applicati alle tecnologie per il governo del trasporto, della rete e delle infrastrutture, che implica, peraltro, anche altri livelli di competenza, invita a non puntare il dito contro alcunché, avendolo fatto legittimamente per tutta un'altra serie di fattispecie nel corso di questi anni: da questo punto di vista non mi sottraggo al dovere di risposta, che, in altre occasioni, ho esercitato in questa sede.
Innanzitutto, in materia di sicurezza ferroviaria - vorrei che fosse chiaro quest'aspetto - esistono, come ho ribadito prima a proposito di una delle interpellanze, delle responsabilità formalmente costituite, che peraltro, non ammettono ingerenza né sotto il profilo della qualità dei materiali rotabili intorno al tema della sicurezza, né per quanto riguarda l'affidabilità e la sicurezza delle linee e degli apparati tecnologici che governano le linee, né per quanto riguarda la valutazione circa l'omologabilità, la congruità dei materiali rotabili sotto il profilo della sicurezza (non sotto il profilo della capacità di trasporto, del comfort e di altre fattispecie).
In relazione a tutte queste problematiche, esiste un apparato normativo e delle competenze istituzionalmente determinate su una materia, quella della sicurezza, che è ad ampio raggio - non solo, quindi, limitata al fronte della sicurezza ferroviaria - ed è rimasta di esclusiva competenza dello Stato, che oggi non solo non rendono possibile, ma impediscono alle Regioni di intervenire nel merito delle procedure.
Su quest'aspetto vorrei che fossimo chiari: noi, oggi, non abbiamo alcun titolo per verificare l'idoneità di un materiale rotabile per poter circolare o no sulla rete, né per quanto riguarda le persone, né per quanto riguarda le merci. Non abbiamo nessun titolo per verificare la sicurezza degli apparati infrastrutturali e delle tecnologie che sono ad esse applicate. E non possiamo nemmeno interferire nelle procedure che vanno a conformare tutti i regimi autorizzatori su cui i materiali rotabili si muovono e le tecnologie e gli apparati funzionano.
Ovviamente, non esprimo, da parte della Giunta, una posizione oppositiva ai contenuti dell'ordine del giorno, ma ci tengo a mettere in chiaro che qualunque impegno di carattere istituzionale, tanto più affidato ad un esecutivo, può essere esercitato in maniera efficace a fronte di competenze specifiche previste per legge che conferiscano a quell'organo esecutivo anche le fonti con cui finanziare le attività di monitoraggio e di vigilanza, che sono estremamente complesse e che lo Stato potrebbe anche decidere di attribuire (almeno in parte) in concorrenza alle Regioni. Ma occorre un presupposto minimo per cui, poi, quelle competenze possano produrre un risultato.
Desidero sottolineare quest'aspetto non per puntare il dito, ma per ricordare al Consiglio quali sono i limiti entro cui noi possiamo svolgere il nostro campo di azione.
Ovviamente, m'impegno a riferire al Consiglio e alla Commissione, nel senso che mi farò trasmettere dagli organi competenti qual è la loro fotografia per responsabilità e competenza relativamente alla situazione "sicurezza" del trasporto ferroviario delle persone e delle merci nel territorio della Regione Piemonte, riguardante i materiali rotabili e le reti. Non appena disporrò di quest'informazione generale, richiesta appunto in uno degli ordini del giorno, sono disponibile a riferire al Consiglio.
Vorrei che fosse chiaro, però, che ci muoviamo in questo campo.
Veniamo alla seconda questione. Per quanto riguarda l'esercizio del trasporto ferroviario regionale che è stato qui evocato, io non punto il dito su nessuno. Peraltro, rispetto alla responsabilità di Viareggio personalmente e la Giunta non abbiamo evocato... C'è un'inchiesta in corso anche piuttosto complessa, per cui vedremo come andrà a finire.
Però, Consigliere Cirio, mi permetta di dire che l'attuale gestione delle Ferrovie dello Stato, ancorché facente capo ad un Amministratore Delegato nominato dal precedente Governo, oggi riscuote a tal punto la fiducia dell'attuale Governo da aver determinato, nella normativa prodotta negli ultimi mesi, una situazione che va nel senso non solo di rafforzare il regime di monopolio, ma di affidare alle Regioni una rispettiva quota di competenza, che tutto sommato è marginale rispetto al mare di problemi che riguardano le condizioni di una rete abbondantemente inadeguata per il suo stato di manutenzione, il sistema della macro-dimensione dei trasporti. Ma pur sulla quota del trasporto regionale, è talmente forte il mandato e la fiducia che l'attuale esecutivo, dal suo punto di vista, affida alla gestione delle Ferrovie (che peraltro sta producendo ciò di cui tutti i giorni qui dentro si discute e che voi denunciate), che nei provvedimenti normativi emanati negli ultimi mesi si è, nella sostanza, decapitata la possibilità per le Regioni di attivare quelle forme di confronto e di ricerca sul mercato di soggetti vettori in grado di fornire maggior affidabilità e maggior risultato al servizio dei pendolari, perché sono due provvedimenti che, di fatto, reiterano per 12 anni il monopolio del Gruppo FS sulla rete.
Lo dico perché noi riteniamo che la misura complessiva del risultato che Trenitalia sta producendo su questo territorio, anche in rapporto alle risorse che oggi ci chiede per andare al rinnovo del contratto, sia colma e credo che a breve - lo stiamo facendo come valutazione ancora nell'ambito della Giunta - saremo pronti ad assumere, sotto questo profilo, delle decisioni di natura molto radicale e tranchant rispetto ad una problematica che - sono d'accordo con voi! - non è più sostenibile. Vorrei, però, che fosse altrettanto chiaro che oggi noi siamo messi nelle condizioni di avere, di fatto, un solo soggetto con cui contrattare. Questo evidentemente, depotenzia moltissimo le possibilità di poter mettere, se non altro, con qualche efficacia, il sale sulla coda a questo soggetto così come si può fare in questi casi dicendo "guarda che o ti metti un pochino in regola, oppure ci rivolgiamo a qualcun altro".
Fatta questa precisazione, aderisco - per quanto riguarda la Giunta allo spirito di questi ordini del giorno. Sono d'accordo anche con il Consigliere Nicotra, ma non vorrei essere frainteso: sebbene la Regione come ho ritenuto di dover spiegare, non detenga le competenze necessarie a produrre, sul tema della sicurezza, un'azione efficace e risolutiva, credo che sarà nostro impegno, con il concorso delle nostre forze (molto circoscritte, oggi, in quella direzione, perché abbiamo strutture tecniche soprattutto di natura amministrativa, dedicate a conformare il rapporto contrattuale tra noi e Trenitalia per il versante del trasporto ferroviario), mettere mano a tutte le iniziative che vengono sollecitate negli ordini del giorno, prima di tutto per fotografare la situazione della sicurezza della rete, ma anche per individuare i punti di maggior rischio sapendo che tutto questo andrà inserito all'interno di un quadro di risorse complessive.
Avendo avuto modo di incontrare di recente i vertici delle Ferrovie dello Stato della parte RFI per capire qual è la capienza appostata nei capitoli di bilancio e quali sono i loro programmi di manutenzione e di intervento rispetto alla soppressione dei PL e di aggiramento degli abitati per conferire maggior sicurezza e fluidità alle linee, vi posso assicurare che il quadro che ne deriva sotto il profilo della dotazione finanziaria è desolante, e credo che tutti concorderemo nel ritenere che non può essere in alcun modo, surrogato dalle risorse finanziarie della Regione. Perché la competenza sulle reti è talmente grande, per entità di esigenza, da richiedere, ovviamente, un intervento forte, anche di cofinanziamento nostro, ma soprattutto del proprietario principale delle reti.
Tuttavia, fatte queste precisazioni, ritengo che siano stati molto utili gli ordini del giorno, così come la discussione che ne è scaturita.
Mi pareva doveroso configurare un attimo i paletti, perché non ci illudiamo, da questo punto di vista, di poter produrre da soli un esito efficace.
Naturalmente, è giusto svolgere la nostra parte per tenere desta l'attenzione, per arrivare a fotografare la situazione e mettere in atto quelle prime iniziative che possono servire a richiamare sul tema della sicurezza una maggiore e consapevole attenzione, soprattutto da parte di quell'azienda ferroviaria che oggi fornisce prestazioni che credo stiano via via allontanando tutti i cittadini da quel minimo di affezione che sempre in passato le Ferrovie dello Stato italiano avevano riscosso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sui due ordini del giorno.
Vista l'ora, colleghi, chiederei...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ho colto in Aula un suggerimento interessante: svolgiamo le dichiarazioni di voto questa mattina, poi chiudiamo la discussione e il voto finale avverrà alla riapertura dei lavori.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

No, le facciamo subito, così terminiamo con gli interventi.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Sottolineo che, essendo assenti parecchi colleghi, secondo me, avrebbe più senso terminare con la dichiarazione di voto e svolgere la votazione alla riapertura, però, se questa è una scelta della Presidenza, noi la rispettiamo e ci adeguiamo.
Sicuramente, relativamente all'ordine del giorno rubricato n. 1239, a prima firma della Consigliera Barassi, esprimo un voto favorevole, per parte dei motivi già prospettati nella prima parte del primo intervento. La successiva evoluzione dell'intervento e del dibattito consiliare ha suscitato nel sottoscritto una maggiore convinzione a livello non solo della sottoscrizione, ma, evidentemente, anche rispetto all'espressione di voto, avendo ritenuto insufficienti alcune argomentazioni poste da altri colleghi e da chi, magari in modo un po' pretestuoso, sosteneva un ordine del giorno rispetto all'altro.
Peraltro, ritengo sia un ordine del giorno ben architettato e preparato con dovizia di particolari, tant'è che alla base del documento scaturito c'è anche una ricerca di fonti e dati.
Non sono completamente d'accordo con quanto affermato dall'Assessore Borioli rispetto a quanto lascia intendere circa una certa impotenza da parte della Regione ad intervenire in materia di sicurezza in generale come ha detto l'Assessore, e in particolare in tema di trasporto su rotaia.
Per quanto, dal punto di vista legislativo, le materie siano di competenza nazionale, quindi non interferiscano con le competenze attualmente in capo alle Regioni, ha indubbiamente ragione l'Assessore.
Però, per quanto riguarda tutte le altre azioni di pressione, influenza ed interazione con gli organismi, gli enti e le realtà, anche private, che si interessano alla questione, colleghi, è evidente che la Regione può fare molto.
Tuttavia, Presidente, mi permetto di sospendere un attimo l'intervento per far constatare alla Presidenza e all'Aula l'assenza dell'Assessore.
Siccome ritengo che, in questo caso, l'interlocutore sia l'Assessore, mi rifiuto...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega Giovine, sospendiamo il tempo a sua disposizione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.51 riprende alle ore 13.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Collega Giovine, le azzeriamo il timer, può riprendere.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Assessore, oltre che, ovviamente, esprimere il voto a favore dell'ordine del giorno, replicavo ad alcune sue affermazioni in merito ai due ordini del giorno che stiamo trattando.
È vero - su questo ha perfettamente ragione - che le Regioni in questo momento non hanno potestà legislativa per entrare nel merito della sicurezza e, nella fattispecie, della sicurezza su strada ferrata. Però, è anche vero che interagiscono con tutta una serie di innumerevoli soggetti pubblici e privati che hanno, sì, competenze in merito e possono agire tant'è che lei stesso tante volte è venuto in Commissione a comunicarci che si era occupato - gliene diamo atto - dei problemi dei pendolari piemontesi per carità, non sempre con soluzioni particolarmente definitive, ma almeno se n'è occupato.Questa azione, che possiamo chiamare di moral suasion o, comunque, di interazione con tutta una serie di soggetti pubblici o privati deve avvenire da parte della Regione, in particolare evidentemente, da chi riveste all'interno della Giunta queste importantissime deleghe. Nella fattispecie, prevenire è molto meglio che svolgere ogni volta commemorazioni da lacrime di coccodrillo, come purtroppo è avvenuto oggi nel caso di Viareggio.
Per questi motivi voterò a favore dell'ordine del giorno presentato dalla collega Barassi. Invece, per quanto riguarda l'altro ordine del giorno manterrò la presenza, ma non lo voterò, perché, purtroppo, anch'io ritengo sia stato costruito per poter sostenere di essersene occupati, ma non è realmente utile per indicare la strada e dare soluzione ai problemi.
Tra l'altro, nel caso dell'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Barassi, ritengo che la citazione della TAV non sia stata fatta a sproposito.
Grazie, Presidente e colleghi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Utilizzerò solo poco del tempo a mia disposizione perché già nel mio intervento precedente avevo sottolineato questo contrasto tra le due esigenze, quella del silenzio e quella dell'indignazione.
A questo punto, però, penso che l'indignazione maggiore non sia tanto nei confronti del verificarsi dell'evento quanto nella dimostrazione della scarsa attenzione dell'Aula - e questo credo che sia veramente grave - per il dibattito in corso.
L'Aula semivuota ha un preciso significato, di cui prendiamo atto. Con questo tipo di atteggiamento, l'indignazione deve essere non solo nei confronti del verificarsi della tragedia, ma anche nei confronti di chi non pone la dovuta attenzione al dibattito in corso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Condivido le dichiarazioni testé fatte dal collega Lupi sulla presenza in Aula, quindi non le ripeto.
Volevo ringraziare l'Assessore per la fotografia che ha fornito dell'attuale situazione, che non ho dubbi che sia veritiera. Questo per Assessore, non toglie il fatto - e credo che lei lo abbia colto, visto che l'ha anche dichiarato - che ci siano delle cose che possiamo fare; ad esempio, sulla proposta da me avanzata, lei accetta di fare un monitoraggio sulle situazioni di pericolo. Questo possiamo farlo, possiamo documentarlo e richiedere gli interventi del caso.
Prendo come un impegno dell'Assessore e della Giunta questa mia richiesta accolta dall'Assessore Borioli; lo ringrazio e preannuncio il mio voto favorevole al documento che ha come prima firmataria la Consigliera Cotto.



PRESIDENTE

Non vi sono altre dichiarazioni di voto.
Come convenuto, la votazione sui due ordini del giorno avverrà all'inizio della seduta pomeridiana, che, vista l'ora, è convocata alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.59)



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